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Muse alla Lavagna

“TEATRO E FILOSOFIA”

Favolosofia numero 3 – Costruttori di bellezza

PERCORSO DI TEATRO E FILOSOFIA SULLA BELLEZZA

Domande e risposte dei ragazzi che hanno partecipato al secondo percorso di teatro e filosofia nelle scuole biellesi

a cura del Progetto favole filosofiche

Responsabili dei laboratori

Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci

collaborazione alla documentazione

Alice Marsero

Marta Delmastro

collaborazione didattica

dott. Egidia Lotti

“Muse alla Lavagna - Teatro e Filosofia”

è un progetto voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, a cura di:

Associazione Arcipelago Patatrac, Opificiodellarte, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di Torino, Progetto favole filosofiche.

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Indice

Indice ………………………………………………………………………………………………………………..…pag. 2

Condizioni e contesto del laboratorio

Obiettivi e metodo

Le dinamiche dell’incontro

Le domande e le grandi domande.……….……………………………………………….…….……...pag. 3

La favola della bellezza.………….……………..….………………………………………………………...pag. 4

Giochi e favole metodologiche.….……………………..………………………………………..……….pag. 5

Giochi sulla bellezza.……….………………….…………………………………………………….…….…..pag. 6

I pensieri dei ragazzi.…….…………………………………………………….………………..….…………pag. 7

DOMANDA: Che cos’è la filosofia? …………….…………………………….………….…...……...pag. 8

DOMANDA: Quali grandi domande sappiamo fare? ….……………….…..………………..pag. 10

DOMANDA: Che cos’è la bellezza?.……………………….………….….…….….………………….pag. 13

DOMANDA: Ci sono delle regole per la bellezza?.…….………………………………………..pag. 15

DOMANDA: Perché questo è bello?..………………………….…………..…...……………………pag. 20

DOMANDA: Se tu fossi il Re che riforma faresti per il tuo regno?..…………………....pag. 22

“COSTRUTTORI DI BELLEZZA” - IL PROGETTO DI BELLEZZA NEL TERRITORIO………pag. 24

Appendice.…..………………..…..…………………………………...………………………………….…..…pag. 25

Introduzione di Alice Marsero ………………………….………………………………………………pag. 26

Sandigliano, 19/03/2013, CLASSE II ..……………………………...……………………......….…pag. 27

Occhieppo inferiore, 22/04/2013, CLASSI VA-VB .…………………...…………….………...pag. 31

Vigliano Biellese, 26/03/2013, CLASSE III ……………………….…………….……….…….…..pag. 36

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Condizioni e contesto del laboratorio

I laboratori nelle scuole elementari biellesi per il “Progetto Diderot: Muse alla lavagna” hanno previsto un

unico incontro di massimo due ore con i ragazzi di una o due classi, per un numero variabile dai 16 ai 45

ragazzi alla volta.

Gli attori e conduttori del laboratorio di favole filosofiche sul tema della bellezza hanno incontrato i ragazzi

con i loro insegnanti all’interno di un’aula della scuola.

L’età dei ragazzi è stata resa omogenea per primo ciclo (prime e seconde) e secondo ciclo (terze quarte e

quinte).

Obiettivi e metodo

Obiettivo del laboratorio è stato quello di avviare un dialogo filosofico con i ragazzi sul tema della bellezza

per il tramite di una favola, teatralizzata dagli attori e conduttori del laboratorio.

Gli attori si sono quindi proposti come facilitatori di un confronto fra i ragazzi e con i ragazzi, un dialogo

sempre aperto nel reciproco ascolto sul terreno dell’esperienza e dell’immaginazione.

A questo fine il gioco teatrale è stato proposto come strumento di conoscenza: uno strumento attivo

quando i ragazzi sono stati interpreti di ruoli immaginari utili a ipotizzare scelte e comportamenti ma anche

narratori di esperienze esemplificative o probanti; oppure passivo, quando era loro chiesto di essere

spettatori di una rappresentazione. Sempre però strumento di una conoscenza partecipativa. L’aula della

classe si è trasformata per questo in anfiteatro di una rappresentazione e insieme agorà, piazza, spazio di

un confronto pubblico.

Le dinamiche dell’incontro

I due conduttori dell’incontro, dopo aver disposto i ragazzi ad anfiteatro intorno allo spazio della

narrazione, hanno introdotto le regole di un laboratorio voluto per pensare insieme: la prima è quella di

imparare a fare domande prima di offrire qualunque risposta, la seconda è quella di imparare ad ascoltare

gli altri prima di esprimersi.

A questo scopo la prima domanda proposta ai ragazzi è stata “Che cos’è la filosofia?” offrendone

l’interpretazione di uno spazio aperto alla critica dei nostri pensieri su ogni aspetto della nostra vita. Una

critica che passa necessariamente attraverso il confronto e quindi l’ascolto del pensiero degli altri.

La struttura del laboratorio di favole filosofiche rispecchia questa dinamica nell’alternare il momento

narrativo (ascolto della favola interpretata dagli attori) a quello riflessivo (il confronto su una domanda,

riferibile al racconto, sul tema della bellezza).

Per questo motivo i due conduttori hanno vestito e svestito i panni di attori, entrando e uscendo dal

tappeto narrativo, per riproporsi come facilitatori di una volontà critica condivisa.

Le domande e le grandi domande.

Per chiarire il senso dell’incontro, ovvero fare insieme della filosofia con le favole e il teatro, è importante

chiarire che la chiave per pensare insieme è domandare prima ancora che rispondere. Interrogare noi

stessi, gli altri, le nostre esperienze, le storie che ci raccontano.

La filosofia in particolare sveleremo essere quella attività che dà valore a ogni domanda, piccola o grande

che sia. Ma quali grandi domande sappiamo fare alla filosofia e a noi stessi? Questa indagine molto libera

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sui grandi misteri della vita come della scienza o della storia, consente ai ragazzi di avvertire come

esperienza e immaginazione avranno uguale peso nel dialogo che ci avvieremo a fare intorno a una grande

domanda che ci riguarda tutti: che cos’è la bellezza?

La favola della bellezza

Il laboratorio ha presentato tre episodi della favola della bellezza integralmente rappresentata al Teatro

Sociale col titolo Favolosofia numero tre, la favola della bellezza in occasione della festa finale di tutte le

scuole. Gli episodi rappresentati nelle scuole, suddivisi a loro volta in brevi scene teatrali sono:

1° - Il re spiega al suo giullare di essere triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno non è bello e la

gente è triste.

2° - Il re educa il suo giullare a diventare re istruendolo a conformarsi ai princìpi tradizionali di bellezza.

3° - La riforma del regno ad opera del giullare.

Questi episodi e le rispettive scene hanno consentito di strutturare il dialogo con i ragazzi su almeno tre

aspetti di critica e analisi della bellezza:

1. Cosa riconosco di bello o di brutto intorno a me

2. Esistono delle regole o dei comuni denominatori di bellezza?

3. Come diventare costruttori di bellezza nella vita di tutti i giorni?

La favola, che ha per protagonisti il re e il giullare di un regno imperfetto, si offre come una avventurosa

ricerca, divertente e poetica, del segreto della bellezza. La “morale” della favola e della filosofia del nostro

progetto, è che solo il continuo interrogarsi sulla bellezza produrrà bellezza, ma pensandola insieme agli

altri la bellezza può diventare un progetto di cura e responsabilità comuni.

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Giochi e favole metodologiche

Sono giochi metodologici tutti quei giochi che possono ritornare in ogni momento di un laboratorio o di una

discussione - e quindi su qualunque argomento - perché rendono esplicite la volontà e la responsabilità

critica di ognuno esaltando il senso di partecipazione.

Il gioco è per noi metodologico quando aiuta a riconoscere, nelle premesse e nelle regole, il gusto per

l’ascolto degli altri e l’autonomia di giudizio.

In questo senso possiamo dire che il gioco metodologico è una favola che ha un fine, ovvero una morale,

determinata non dal finale ma dal suo sviluppo. È esso stesso una favola filosofica.

Qualcosa di vero c’è! Obiettivo propedeutico al dialogo filosofico e alla favola filosofica è quello di

familiarizzare con la parola “filosofia”. L’incontro inizia infatti con una domanda, “cos’è la filosofia?”,

e un gioco: “Scommettete che qualunque cosa direte della filosofia sarà giusta?”.

È il primo dei giochi in ordine cronologico dei nostri laboratori perché pensato appositamente per

presentare ai ragazzi il senso dell’incontro e invitarli a focalizzare immaginazione e desideri intorno alla

parola “filosofia”. Fra i più piccoli è quasi certamente una parola nuovissima, ma anche per i più grandi è

spesso una parola sconosciuta o fraintesa, un luogo comune o una nozione incerta

Le ipotesi dei ragazzi oltretutto svelano e creano aspettative favolose intorno a questa parola e al nostro

obiettivo. Cosa sarà mai dunque questa “filosofia” che risponde ad ogni ipotesi o attesa? La sfida è vinta

agevolmente svelando il significato letterale ed etimologico della parola: “amicizia per il sapere, per la

conoscenza”. Tutto può essere oggetto di conoscenza e ha a che vedere con la filosofia e in tutte le

ipotesi azzardate dai ragazzi sul significato o sul contenuto della filosofia “…qualcosa di vero c’è!”.

La macchina delle domande. Con il gioco della “macchina delle domande” si chiede ai bambini di

formulare una domanda su un tema prescelto. A quelli che, magari aiutati dall’elenco scritto alla lavagna

dei pronomi interrogativi, fanno una domanda sul tema (per esempio, la bellezza) viene chiesto di

mimare l’ingranaggio di una macchina immaginaria. Basta scegliere un gesto qualunque di fantasia,

anche astratto o casuale, meglio ancora se accompagnato da un suono. La macchina è messa in moto

dalla sequenza ritmata dei gesti e dei suoni accompagnati dal sostegno corale della classe.

La favola dei mille re è un gioco utile a evidenziare come per ogni grande domanda non ci sia una sola

risposta e può tornare utile in diversi momenti di un laboratorio. La sua premessa, racconta di un paese

immaginario che essendo nato da poco tempo, viveva felice ma del tutto sprovvisto di un re. Un giorno

giunse in questo paese un cavaliere da un regno lontano con una domanda per il re di quel paese, ma

non essendovi un re da interrogare disperava di portare a compimento la missione. I compaesani

stabilirono allora che chi avesse saputo dare la risposta al quesito del cavaliere sarebbe diventato per

tutti il Re. Fatta questa premessa, e invitando i presenti a figurarsi di essere quei compaesani, il cavaliere

espone la “grande domanda”. Il primo a dare una risposta accettata da tutti diventa il primo Re del

paese.

Ma chiunque sappia fornire altre risposte accettabili e sensate può a sua volta regnare accanto all’altro

re. Per ciascun Re i compaesani si ingegneranno a confezionare una improvvisata corona, con il risultato

che a fine del sondaggio saranno ben visibili una moltitudine di pacifici e saggi regnanti buffamente

coronati.

Il fumetto o gioco del “Io lo so!”. Un gioco alternativo a quello dei “Mille re” ma altrettanto efficace

nella sua semplicità. L’occasione utile la offrono i bambini quando, più avvezzi alla prestazione che alla

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partecipazione, posti davanti ai grandi temi della vita, dicono: “Io lo so!”. Torna utile e giocoso

omaggiare il prescelto invitandolo ad alzarsi e avvicinarsi alla lavagna. Qui ci apprestiamo a farne un

“memorabile ritratto” col gesso partendo dalla sagoma addossata alla lavagna e completandone

l’immagine magari con un po’ di ironia. Facciamo poi partire dalla testa del ritratto un grande fumetto

dove scriveremo la sua risposta alla grande domanda. A quel punto chiediamo alla classe se qualcuno

conosce altre risposte e, se ritenute accettabili dal bambino del ritratto, le scriveremo tutte dentro lo

stesso fumetto. Alla fine mostreremo come la testa del ritratto si è arricchita di pensieri nuovi e

alternativi al suo “Io lo so” e di come il sapere di ognuno si arricchisca con l’ascolto degli altri saperi.

Il gioco del Tiranno ha di nuovo una cornice narrativa: un giorno il re di un villaggio, temendo di essere

dimenticato dai suoi sudditi, decide di legiferare come un tiranno e chi non la pensa come lui sarà

esiliato. A questo punto il conduttore sostiene di essere quel tiranno, sceglie i suoi fedeli scagnozzi e

tuona la sua legge (per esempio: “Io, vostro tiranno, ho stabilito che il passato è inutile perché tanto è

già passato, non serve e d’ora in poi sarà vietato ricordare il passato ” oppure “Il giallo è un colore bello

e voglio che sia bello anche il mio regno, dunque d’ora in poi tutti gli edifici del regno dovranno essere

colorati di giallo!”).

La tesi del Tiranno così impostata, non può che mortificare l’orgoglio o il buon senso dei sudditi che ben

presto protesteranno di non essere d’accordo, ciascuno con le sue motivazioni.

Il gioco ha un’immediatezza straordinaria per la capacità di coinvolgere i ragazzi nel gusto per la

ribellione, ma non tarderanno a svelarsi anche i controrivoluzionari che sosterranno le ragioni del

Tiranno. Il primo obiettivo del gioco è proprio questo: prendere partito, pro o contro qualcuno può

essere divertente ma obbliga a fare scelte importanti e a motivarle.

L’abbandono momentaneo della classe. Un espediente per motivare nuove dinamiche di dialogo è

quello che i conduttori di un dibattito, magari fingendo di non essere fra loro d’accordo, escano dall’aula

invitando la classe a continuare senza di loro. Questa piccola responsabilità di autogoverno genera

dinamiche sorprendenti di dialogo fra i ragazzi che più facilmente producono una sintesi delle posizioni.

Giochi sulla bellezza

Il gioco della zattera è uno dei più elementari esercizi di teatro per il gruppo. I ragazzi sono invitati a

camminare insieme in silenzio in uno spazio che devono immaginare come una zattera pronta a

rovesciarsi se i pesi non saranno ben distribuiti nello spazio. I ragazzi dovranno camminare seguendo

uno stesso ritmo - che può variare a piacere del conduttore del gioco – mantenendo però compostezza

e distanze. Quando il conduttore arresterà il gioco valuterà se le distanze sono adeguate o se la zattera

si è rovesciata. Il gioco, utile a sperimentare concetti estetici - come quelli di ordine, ritmo ed eleganza –

obbliga ciascuno a percepirsi fra gli altri, come parte di organismo di cui essere tutti responsabili.

Due capolavori a confronto. Vengono mostrati ai ragazzi due quadri, esposti in seguito anche durante lo

spettacolo a teatro, di epoche e stili molto differenti. Il primo è un dipinto di Velazquez che raffigura Il

principe Baldassarre Carlo a cavallo (1635), il secondo è un capolavoro surreale di Picasso, la bagnante

mentre apre la cabina (1928). Senza dare alcuna informazione sui dipinti invitiamo a esprimere

liberamente un parere sulla bellezza dell’uno o dell’altro con solo impegno ad argomentare il perché. Il

valore soggettivo riconosciuto ai particolari, all’uso dei colori, al disegno, al realismo o alla fantasia svela

differenti parametri di giudizio e prospettive di bellezza. Solo alla fine verrà però svelato che, non solo si

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tratta di capolavori di due grandi artisti, ma che il quadro di Picasso non raffigura un cavallo, come tutti

hanno immaginato, bensì una donna.

Se tu fossi il re o la regina di questo popolo? Il gioco è esplicitamente “teatrale” perché invitiamo i

ragazzi a recitare un ruolo preciso dentro una scena: un Re o una Regina che annuncia in piazza una

grande riforma. Il bambino prescelto viene quindi invitato a improvvisare un personaggio,

concentrandosi su una adeguata postura regale e inventando un personalissimo saluto ai suoi sudditi; gli

viene quindi messa sul capo una corona fittizia e, pomposamente annunciato alla folla, farà il suo breve

discorso da un immaginario balcone. In realtà tutti giocano il loro ruolo teatrale perché gli spettatori

sono al tempo stesso la folla dei sudditi che reagisce con favore e o disappunto al discorso di un re che

prospetta loro nuove regole di comportamento.

I PENSIERI DEI RAGAZZI

Riportiamo qui di seguito i pensieri dei ragazzi in forma di elenco. Come tale si tratta di una testimonianza

molto parziale delle dinamiche di dialogo e di gioco in cui i pensieri sono stati espressi.

In compenso, così raggruppati in base alle domande ricorrenti, rendono evidenti pensieri ricorrenti, luoghi

comuni ma anche intuizioni e interessi differenti. Le dinamiche dei laboratori, pur seguendo un metodo e

una scaletta di riferimento, hanno seguito percorsi ogni volta diversi, adattandosi all’età, al numero dei

partecipanti e alla naturale eccezionalità di ogni incontro.

In appendice riportiamo, a titolo esemplificativo, gli appunti integrali di tre incontri in tre scuole differenti

così da rendere evidente l’andamento unitario e solo apparentemente ripetitivo dei laboratori.

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(N.B. In carattere normale gli interventi dei conduttori del laboratorio. In carattere corsivo sono riportati i pensieri dei ragazzi. Il trattino ( - ) indica un dialogo scaturito dall’intervento precedente

DOMANDA

Che cos’è la filosofia?

(Gioco: Qualcosa di vero c’è!)

Sandigliano, classe IV Muoversi Giocare Nutrirsi Imparare Teatro Divertirsi Musica Mangiare Danza Stare insieme Amore Amicizia

Sandigliano, classe II

Teatro Felicità Fantasia Amicizia Amore Non picchiare la gente (non sparare alle persone) Stare insieme Tristezza, rabbia, paura Divertirsi, ridere Giocare insieme Rispettare la natura Rispetto Non dare la colpa agli altri Ascoltare (di bambino che non aveva voluto esprimersi)

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II

Una cosa preziosa Qualcosa che fa ridere È qualcosa di molto figo Arte Fare sport Danza Guardare Cantare e Musica Parlare Pensare

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III

E’ una parola composta

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Secondo me sono le poesie L’intelligenza Un’emozione Arte Musica Sono le filastrocche E’ una materia Una malattia

I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III (classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)

Porsi delle domande. Giocare con la fantasia. Filosofia è essere amici del sapere Farsi delle domande. Un labirinto Mettere insieme i pensieri perché così si sa di più! Sapere, perché se uno non sa niente crede a tutto quello che gli dice l’altro.

I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V (classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)

Fare le domande più importanti dell’uomo Amico del sapere.

Vigliano Biellese, classe III

È una materia Il nome di un libro Il titolo di una musica Il filosofo è uno che prevede il futuro Una poesia Un’emozione È un’arte Il nome di un negozio Il nome di un artista Una scrittura

Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V È fantasia Una materia Guardare nella faccia qualcuno e leggerne il pensiero Uno studio La vita di tutto quello che esiste Imparare Ridere, divertirsi La fortuna Giocare Avere emozioni Stare insieme

Benna, classe III, IV e V È quando ti piace qualcosa È qualcosa di interessante

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Un gioco? Divertimento La filosofia è come la poesia praticamente È qualcosa di strano È come il giardinaggio Animali, una fattoria Ha a che fare con la cultura È un fiume di cose Ha a che fare con la storia Occhieppo inferiore, classi V Sapere tante cose È una cosa noiosissima È fantasiosa Qualcosa di vecchio È una passione Qualcosa di vero c’è! È storia Qualcosa di vero c’è! È un lavoro Qualcosa di vero c’è! Mia mamma la insegna E la fa? Questo non lo so

DOMANDA

Quali grandi domande sappiamo fare?

Sandigliano, classe IV

Perché la terra gira e noi siamo fermi? Nasce prima la gallina o l’uovo? -E’ facile!! La gallina perché l’ha creata Dio! - E chi ti dice che Dio non ha creato prima l’uovo? - Se no chi lo scalda l’uovo? Perché l’uomo rutta? INSEGNANTE - Ti sembra una domanda furba? Non ti senti un po’ ridicolo a farla? - È comunque una domanda! Perché? - Per digerire! - Ma tu rutti sempre quando digerisci? - Io non sempre!! Io ho una domanda…perché la Giada sa così tante cose? - Perché io cerco tante cose su internet! - E chi ti dice che tutto quello che trovi su internet è giusto? - Infatti non bisogna mai fermarsi alla prima risposta che si trova! Quanti anni luce ci sono da qui a Nettuno? - Ma dove finisce quest’universo! - Non finisce!! - Come fai a saperlo? - È infinito come la come la retta! - Ma se non sei mai arrivato alla fine, come fai a dire che non finisce? Si può uscire dalla galassia? - Tu lo sai?

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- Si!! - E quanto ci metti? - Anni luce? - Quindi si sa…basta fare i calcoli!! Perché gli uomini non hanno le ali? - Ma chi lo dice? - Se l’uomo avesse le ali non sarebbe più facile? - Io lo so! Perché l’uomo ha le ossa pesanti!! - E perché le ossa dell’uomo sono pesanti? - Se no non riuscirebbe ad alzare le cose pesanti! - Gli uccelli non portano le cose pesanti! - Ma perché l’uomo ha le braccia! - Perché non ha le ali? - E’ la struttura del corpo - Perché camminiamo - Forse perché Dio quel giorno non aveva le ali - Perché Dio voleva farci diversi dagli altri!! - Per la diversità! - Ci sarebbe troppo traffico in aria - Se l’uomo avesse le ali non potremmo imparare tante cose perché non potremmo scrivere!! - A meno che gli uccelli non scrivano con il volo, ma non lo sappiamo! - Perché se no non potremmo ammirare gli uccelli con le ali - Però l’uomo è riuscito a costruire dei mezzi per volare - Ma perché non possiamo avere sia le braccia che le ali?

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II

Perché abbiamo non abbiamo le ali? - Perché noi siamo uomini! - Perché forse fanno male Perché non abbiamo gli occhi di tanti colori? Perché non siamo metà uomo metà cavallo? Perché non abbiamo le antenne? Perché non abbiamo le zampe? Perché non nasciamo già grandi? Perché quando si diventa vecchi vengono i capelli bianchi? Perché invecchiamo? Come ha fatto a nascere Dio? - Dalla sua mamma! - E chissà lei chi l’ha fatta nascere? Perché non abbiamo le piume colorate? Chi è il primo nato? - Dio! - Adamo ed Eva!

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III

Chi ci ha dato la vita? - Dio? Prima Dio era una persona! - Mio papà e mia mamma - Ma se Dio ha dato la vita a noi, chi ha dato la vita a lui? Come si è formata la terra? Come funziona il nostro corpo? Come si è formato il cervello?

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Come si è formata l’Italia? Perché siamo sulla Terra e non su Giove? Come si sono formati gli alberi se non c’erano ancora i semi? Come si è formato il cielo? Perché siamo umani e non un’altra cosa? Come si è formato il mare? Come fanno gli scienziati a sapere così tante cose? Perché ci cadono i denti da latte? Esistono gli alieni? Perché abbiamo le budella? Perché quando invecchiamo moriamo? Perché siamo così intelligenti rispetto agli animali? Come si sono formati gli occhi? Perché esistono gli animali? Come si è formato il tempo? Come si sono formati i continenti? Esiste la magia? Come si sono formate le nuvole? Come si è formato il sole? Perché respiriamo? Perché saturno ha gli anelli? Come si sono formati i capelli?

I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III

(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”) È nato prima l’uovo o la gallina? Perché esistono le persone? Perché si sono estinti i dinosauri? Perché ci siamo evoluti? - Io lo so! Perché l’uomo doveva mandare avanti la vita

I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V

(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”) Che scopo abbiamo nella vita? Perché Dio ci ha creato? Il mondo come ha fatto ad essere costruito? Come ha fatto la vita a nascere? Esistono gli extraterrestri? Cosa c’è fuori dalla terra? Come e da dove nascono le emozioni? Come ha fatto quel signore a farsi lanciare dallo spazio col paracadute? Cosa capita dopo la morte? Cos’è la materia oscura? Come sono stati creati gli esseri viventi? Per la scienza le scimmie si sono trasformate in uomini, ma adesso perché le scimmie non si trasformano? Lo spazio è infinito?

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Benna, classe III, IV e V

(Domanda: Perché esiste l’uomo?) - Per mangiare le uova - Per dar da mangiare alla gallina - Per mangiare la gallina - Vive per ospitare la Terra - È la specie dominante - Per crescere - Per aiutare gli altri per farci compagnia - Per imparare cose - Per scoprire delle cose - Anche per sapere - Per scoprire e trovare nuovi amici - Per vivere Occhieppo inferiore, classi V Cosa c’è dopo la morte? Cosa succede prima di nascere.. di essere nella pancia? Come fare a scoprire i trucchi dei maghi? C’è stata una vita passata? Si rinasce? Perché le donne devono far nascere i bambini e non gli uomini? Come sono fatti i computer? Cosa ci sarà tra tantissimi anni nel mondo? Perché l’universo è infinito? Perché la Terra gira? Perché le navi e gli aerei spariscono nel triangolo delle Bermuda? Dio esiste veramente? Cos’è la Sindone veramente? Perché le scimmie si sono evolute ma non tutte? Perché sono stati dati certi nomi alle cose? È esistita davvero Atlantide? Perché le scimmie si sono evolute proprio in quel momento? Riusciremo a costruire una macchina del tempo? Finirà davvero il mondo? Se entri in un buco nero che cosa succede?

DOMANDA

Che cos’è la bellezza?

Sandigliano, classe II

(GIOCO: La macchina delle domande)

Com’è la bellezza? (I meccanismo : mani dentro – mani fuori dalle tasche) Qual è la bellezza? (II meccanismo: saluto militare) Dov’è la bellezza? (III meccanismo: mani dentro – mani fuori dalle tasche) Nel cuore Chi ha la bellezza? Chi è la bellezza? Quando è bellezza? Quando la mamma fa un regalo (IV meccanismo: su e giù con il grembiule) Perché c’è la bellezza? Ma chi l’ha inventata?

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- Io lo so! L’ha inventata Dio Cos’è la bellezza? Allora, adesso prendiamo una domanda, per esempio: “Cos’è la bellezza?”. Io lo so, è quando si è felici! (Gioco: Fumetto del “Io lo so!”)

Ma c’è solo una risposta per questa domanda? - Quando si sta con gli altri amici - La felicità - L’amore - Giocare con gli altri - La bellezza - Quello che è nel cuore - Ricevere un regalo - Vedere una cosa bella - Cantare con gli amici - Ricevere un abbraccio - Aiutare gli altri - Vedere un parente - Toccare una cosa bella

I.C. BIELLA, Elementare Gromo Cridis, classe I e II

(Gioco: La macchina delle domande)

Chi è il più bello del mondo? (I meccanismo) Perché quando gli altri fanno sport diventano più belli? (II meccanismo) Chi è bello? (III meccanismo) Già…come si fa a dire che cos’è bello? Chi si crede il più bello del mondo? (IV meccanismo) Perché non tutti nel mondo sono belli? (V meccanismo) Come mai il re è bello? (VI meccanismo) - E’ bello dentro! - Già…come mai i re sono sempre belli? Qual è la cosa più bella del mondo?

I.C. BIELLA, Elementare Gromo Cridis, classe III

(Gioco: La favola dei mille re)

E’ una cosa che ti piace (I regina) E’ un aggettivo (II regina) Secondo me è quando si sta con la famiglia (III re) Un regalo che ricevi (c.s.) Ritrovare una persona dopo tanto tempo(c.s.) Stare con gli amici(c.s.) Quando diventi amica (c.s.) Quando hai un lavoro bello (c.s.) Quando fai o ti fanno un gesto carino (c.s.) Quando ti piace un gioco (c.s.) Quando un ragazzo è bello (c.s.)

I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III

È qualcosa che si può utilizzare È dentro di noi Fuori di noi Educazione, vestirsi bene, piacere agli altri, decoro

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Una cosa segreta (Come il segreto della Monna Lisa) Possiamo farla noi Giocare Anche se una persona è brutta, qualcosa di bello c’è Ha a che fare con l’intelligenza. - Ma è solo così? Anche il pittore Ligabue, che era pazzo, faceva quadri bellissimi - Magari non serve, si usa altro, tipo il cuore Essere famoso

Vigliano Biellese, classe III

Ognuno ha una bellezza propria La bellezza è quella che la natura, che fa parte della vita L’amicizia L’amore La felicità La bellezza è vivere La bellezza è una cosa che ti ispira La famiglia Simpatia Stare insieme …

Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V (Gioco: Fumetto del “Io lo so!”)

Truccarsi , farsi i capelli , vestirsi.. Siete d’accordo? Sì…però è anche fare qualcosa di bello È anche qualcosa di interiore Per esempio essere bello La filosofia Essere disponibile, gentile con gli altri Salutare sempre Qualcosa che ti piace Se vedi un bel vestito in vetrina - Ma il vestito è bello anche se non lo compri? - Sì - Quindi anche solo guardare qualcosa di bello! Il comportamento L’emozioni che provi per qualcuno Aiutare le persone bisognose Amare.

DOMANDA

Ci sono delle regole per la bellezza?

(Cosa c’è che non va in quest’aula?)

Sandigliano, classe IV.

Il cartello “Vietato fumare!” I banchi sono tutti uguali! Le finestre…sono tutte uguali! Il colore delle finestre! Le persiane...sono grigie e sono tristi! Il colore delle pareti…lo vorrei più acceso!

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Le cartine…ne vorrei di più! Anche disegni o quadri! Io vorrei il soffitto con i pianeti I grembiuli sono tutti uguali! Neri…sono tristi!! La porta! - Perché è brutta? - Il colore! - Ci potrebbero essere le bandiere del calcio! - Nooooo!! - Piacerebbe a tutti?? - No - Il calcio non è bello per tutti!

Sandigliano, classe II

La vostra aula è bella? Fin troppo bella! Allora, c’è qualcosa che non va? È un po’ disordinata, ci vorrebbe più ordine per farla più bella; C’è troppa roba; - Troppo colorata? - Ma no, troppo poco! ; Possiamo spostare i cartelloni, se si spostano le cose sembra una stanza nuova; Le cose che si appendono alle finestre (ad alcuni piacciono e ad altri no) I giochi che si mettono alle finestre Pulire un po’ di più Si potrebbe cambiare la maestra!

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II

Questa non è la vostra aula, è la stanza delle fotocopie ma è bella, vero? Il muro… ci sono dei buchi!! Ci sono cose in disordine Il muro è sporco Il muro è rotto, ci sono delle crepe Li sopra è grigio C’è un bastone storto I colori non sono tanto allegri Ci sono dei chiodi sparsi Ci sono le forbici attaccate al muro La lavagna è piccola Ma cosa fareste perla più bella? Bisognerebbe dipingerla d’oro Quei pallini sulle luci…metterei dei cuoricini Le luci azzurre La porta rossa Dipingerei anche le sedie d’oro Il tavolo più lungo D’argento Dobbiamo colorare anche il pavimento di un colore bello! Il pavimento fuxia Metterei degli accessori da re! Io vorrei mettere un po’ di Winx!

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Ma esiste una cosa bella per tutti? E’ difficile! Io farei la tele di bronzo

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III

(Sandro e Pasquale escono fingendo di essere in disaccordo sulla bellezza della stanza. Al rientro chiedono il parere dei ragazzi) E’ bella a parte i muri, sono un po’ sporchi A me piace tutta la stanza E’ strana, ci sono troppe cose diverse I buchi A me piace l’albero decorato e le coppe La libreria… - Com’è? - E’ brutta Prima pensavo fosse brutta a adesso guardandola meglio è bella tranne i muri. - A me piacciono perché ci sono i colori - L’ordine

I. Biella, Elementare Collodi classe III

È bella! Un difetto è che è piena di un sacco di cose appese al muro, cose non finite. Non c’è più spazio per mettere altre cose Lavagna nuova Cartelloni vecchi (sull’autunno ma è primavera!) Cosa si può fare per renderla più bella? Mancano delle tende. Cambiare colore. Aggiungere dei quadri. Fare in modo che ci sia più spazio nella disposizione dei banchi. Aggiungere un lampadario. Fare un po’ di ordine.

I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V

(Sandro e Pasquale escono fingendo di essere in disaccordo sulla bellezza della stanza. Al rientro chiedono il parere dei ragazzi) Il colore è spento Porte un po’ rovinate Finestre un po’ vecchie Troppo poco moderno, è out Le sbarre sanno di prigione Sembra una caserma Pavimento pieno di buchi È vuota La porta stona col colore della parete Le porte dovrebbero essere tutte uguali Hanno tolto i cartelloni e prima c’era più colore Danno fastidio i cartelli sulla porta C’è scotch sui muri Buchi nel muro Cosa la renderebbe più bella? Le pareti di un altro colore, tipo il rosso, e il pavimento con il tappeto Poltrone al posto che le sedie

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Decorare la parete con qualcosa che abbia a che fare con gli studenti, personalizzarle Porte dello stesso colore Attaccare poster alle pareti e aggiungere un bancone del bar! Mettiamo una nostra foto Aggiungere una televisione e un Monopoli Delle serve che così ci massaggino mentre mangiamo - no, persone che si danno i turni, - magari non solo donne, siamo in democrazia, tutti abbiamo gli stessi diritti, - al posto delle serve i robot Mettere un lampadario di vetro; Mettere tende alle finestre e togliere le sbarre Togliere la finestra e la porta in più Mettere la porta che han tolto che fa comunicare le due stanze, o riempire il varco nel muro Mettere le casse per ascoltare la musica Luce più potente Acquario con i pesci e nell’altra stanza una piccola fattoria con un animale Pavimento trasparente con sotto l’acquario Nella stanza accanto un grande tavolo dove mangiamo tutti insieme e in questa mettiamo cose per svagarci Pareti con pannelli che assorbono i suoni Fare stanze più piccole dove puoi mangiare con meno persone Nell’altra stanza per la sera mettiamo una discoteca, e in questa stanza una pizzeria kebab. Cinema o grande tv, e al posto delle classi un luna park In una stanza tutti gli animali domestici - gli animali è giusto perché a casa magari stan soli, cine e luna park no perché studiare è un dovere, - No anche agli animali perché magari litigano, e no al resto perché siamo qui per imparare. - Dato che a scuola bisogna andar lo stesso, facciamo metà e metà

Vigliano Biellese, classe III

I buchi con i fili elettrici Le crepe Le ragnatele I buchi sul muro Si stacca l’intonaco I muri sporchi Quindi una cosa sporca non ha niente a che fare con la bellezza? Chi lo sa? Le sedie rotte …e poi tirano i capelli È vero…anche il grembiule…si aggancia sempre qui A me non piace la disposizione dei banchi

Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V

Sembra un po’ vecchia! Ma noi veniamo a scuola per studiare non per vedere un posto bello! È bella però è disordinata Cos’è disordinato? Gli scatoloni e le cose vecchie lasciate lì. La finestra è rotta È spenta…i colori dovrebbero essere allegri… Hanno le strisce I colori sono tutti uguali Le tende vecchie Sembra una prigione con le sbarre Però così non entrano i ladri

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Prima era una casa, chi l’ha fatta magari pensava che così era bella! È brutto il pavimento di due colori Secondo me è bella, e le cose messe lì sono più facili da trovare Non siamo mica qui a fare chissà cosa, siamo qui a scrivere Le luci sono fulminate Proviamo un po’ a immaginare: come potremmo fare più bella questa stanza? Dipingiamo il muro Sì, rallegriamo i muri Compriamo computer nuovi Mettere un soffitto vero e non i pannelli La palla da discoteca Per stare insieme la sera Togliamo le crepe Cambiare il pavimento Possiamo mettere una moquette Distruggiamo tutto e la rifacciamo Dipingiamo i muri di arancione e mettiamo le LIM Al posto del pavimento mettiamo l’erba finta Televisione nuova

Benna, classe III, IV e V

È un po’ in disordine Ci sono gli scatoloni - E non ti piacciono? - Sono troppi, vuoti e inutili Troppa roba ammucchiata Sembra un ripostiglio C’è una luce che non va C’è la tapparella rotta Gli appendini Sono fuori posto! Lo scotch sul muro I ganci sul muro Le puntine La mucca (disegno) C’è un buco sul muro L’armadio senza una maniglia

Occhieppo inferiore, classi V

La tapparella è rotta! Anche la lavagna Ci sono tutte le piastrelle verdi e una blu Ci sono i buchi e le crepe nei muri Le piastrelle sono rotte Ma qualcuno avrebbe qualche idea per renderla più bella Dipingere i muri con colori vivaci Mettere un condizionatore e aggiustare le tapparelle Chiamare il muratore per le crepe Cambiare le piastrelle…farle di tanti colori Mettere le luci di due colori diversi Mettere lo schienale alle panche Cambiare la porta

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Rinnovare gli apparecchi elettronici Mettere la Wii e la Play Station Fare il soffitto a mosaico Mettere dei divani Aggiungere altri strumenti

DOMANDA

Perché questo è bello?

(I quadri di Velazquez e di Picasso)

Sandigliano, classe IV Quadro Velazquez Perché è disegnato bene Perché ha tanti colori Perché significa la natura Perché rappresenta qualcosa di più importante Perché? Perché sembrano tutti importanti Perché rappresenta…in pratica è bello davvero…perché rappresenta qualcosa di vero Perché quello forse è un re

Quadro Picasso Perché sembra un cartone Perché rappresenta la pittura di un bambino Perché è divertente E’ diverso E’ strano Poi è anche bello perché ha delle cose particolari Perché è unico Perché è spiritoso Perché sono belli i colori Che pittore è ? Picasso… (Storia di Picasso)

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III

Quadro di Velazquez Lo sfondo, ha un bel colore Il cavallo E’ ben dipinto Il paesaggio, Perché ci sono varie cose Il bambino, il modo in cui è vestito Il cielo, perché è pieno di nuvole Perché è ben fatto Sembra il principe della storia che ci avete raccontato Il cavallo è maestoso Quadro di Picasso E’ semplice E’ disegnato come se l’avesse disegnato un bambino Questo sembra senza un paesaggio E’ misterioso E’ di fantasia Sembra che stia aprendo una porta È vivace il colore

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Lo sfondo Il cavallo sembra dentro l’acqua Sapete, questi due quadri sono due quadri importantissimi, milioni di persone vanno a vederli tutti gli anni e sono nei più importanti musei del mondo

Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V Quadro di Velazquez

(quasi tutti) Il cavallo è grosso Quadro di Picasso (Non molti) Perché è originale Fatto con fantasia

Benna, classe III, IV e V Quadro di Velazquez E’ carino Per la natura Per il cavallo, perché sembra vero Anche le montagne, sembrano vere Fa ricordare la vittoria Perché è disegnato molto bene, con molti dettagli Sembra tutto vero I colori Ci sono delle belle sfumature È un ricordo Tutto ciò che ci sta intorno ci sta bene Quadro di Picasso

È bello perché ha una chiave e apre una porta…è fantastico! Il cielo è bello…l’unica cosa Non è stato fatto da un artista ma da un uomo normale Mi piace lo sfondo - Perché? - Non lo so È bello il cavallo - Ma perché? - È un bel cavallo La persona che l’ha fatto si è impegnato Poi se piace alla persona che l’ha fatto… - E a te piace? - Sì I capelli al contrario… Per me è un po’ banale Occhieppo inferiore, Classi V Quadro di Velazquez Per esempio, questo quadro vi piace? È un po’ grasso però è divertente Le cose inaspettate a volte sono belle Mi sorprende perché le ha le zampe corte Il muso del cavallo, l’espressione con la criniera Che espressione ha?

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È seriosa Beh, è il cavallo dell’imperatore.. il bambino sul cavallo è l’imperatore A me piace il paesaggio È un disegno ma sembra vero È un po’ strano perché il cavallo ha una collana Ogni giudizio che avete dato finora ha a che fare con la bellezza. E questo vi piace?

Quadro di Picasso Non ha la coda È simpatico E lo trovi bello? È carino però preferisco questo È strano È tutto striminzito A qualcuno può sembrare qualcos’altro Ha le gambe lunghe…sembra che abbia le zampe in acqua e la casa lì. A me non piace perché stona un po’ È bello perché sta su due zampe È divertente perché sembra una sedia Sembra più giocoso

DOMANDA

Se tu fossi il Re che riforma faresti per il tuo regno?

Sandigliano, classe IV Ciao! Cari sudditi, la riforma… è che voglio tutto colorato! Buongiorno a tutti, miei cari sudditi! La nuova legge sarà che è vietato andare in macchina! Buongiorno miei cari sudditi! Ordino che non ci sia più fumo delle macchine! Nessuno può fumare! Non dobbiamo più intrappolare gli animali! Non si può più andare in bici e in moto Non si potrà più andare sullo skateboard Non si potrà più andare a cavallo / si potrà andare in gita tutti i giorni che volete Non si può giocare coi videogiochi / si può mangiare la pizza e giocare con lo skateboard Non si può giocare con lo skateboard e i beyblade Si può giocare con lo skateboard e la play Si può riandare in moto

Niente più compiti a scuola

Sandigliano, classe II

Io ordino che tutti i ricchi diano i soldi ai poveri! - Bisognerebbe dividerli però…altrimenti diventano loro ricchi e poi dovrebbero ridarli. Vi ordino di giocare sempre al 3DS! (Giovanni senza parlare, chiama tutti i suoi compagni dietro la finestra. Giovanni ha nominato così tutti re e regine e sorride felice)

I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II

Io ho una nuova regola: che d’ora in poi tutti vendano le cose gratis Che tutti vadano in piscina tutto il giorno

I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V

� Tutti i cibi saranno gratis � Tutti i buoni bambini faranno quello che gli pare

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Vigliano Biellese, classe III

Gioco del re tiranno - variazione sul tema del re e delle riforme (Legge del tiranno: Far ginnastica fa bene a tutti, quindi d’ora in poi … …dalle 17 alle 19 tutti devono andare in palestra! ) No… Perché ognuno deve poter fare ciò che vuole! E poi chi è già magro…diventa così!! Ma io faccio sport dalle 18 alle 20 Ma scusa fallo dalle 17 alle 19! Allora vado dalle 19 alle 21… Ma solo per ribellarti? Sì!! Allora in galera! Io voglio guardare la tv Io penso sia giusto ma magari non tutti i giorni…voglio fare i compiti Io non sono d’accordo perché è troppo tardi e poi ci si può anche far male Meglio se vi costruisco delle palestre e voi ci andate obbligatoriamente ma quando volete! Va bene? Sì No, io non voglio far nulla…voglio solo ascoltare musica Visto che non siete d’accordo con me, io e la mia guardia ce ne usciamo. Pensate voi una legge che vada

bene per tutti e al ritorno ce la comunicherete. (Pasquale e Sandro escono) (Discussione tra i bambini con presenti gli insegnanti) Che tutti facciano nuoto! Che tutti facciano calcio! Ognuno fa lo sport all’ora che vuole E se qualcuno non può pagare? È gratis Tutti fanno quello che vogliono all’ora che vogliono e se c’è qualcuno che ha problemi di soldi può pagare in più mesi Insegnante - O in base alla ricchezza della famiglia; ma tutti sono obbligati a fare sport? Non è obbligatorio…qualcuno ha magari delle altre cose da fare Insegnante - Però almeno uno sport bisogna provarlo Si, almeno provare e poi decidere… Il re costruisce delle palestre gratis E i soldi li si potrebbero dare alle persone che hanno bisogno Si può inventare uno sport… Insegnante - Allora la proposta definitiva l’abbiamo trovata?

Sì. Che tutti facciano uno sport quando vogliono. I poveri pagano poco però bisogna provare almeno uno sport. E poi i soldi raccolti si danno ai bisognosi.

(Pasquale e Sandro rientrano) Allora avete deciso, sudditi, quale legge? Sì, tutti fanno sport quando vogliono, però bisogna almeno provare uno sport. I poveri non pagano oppure pagano secondo la ricchezza… E il re deve costruire le palestre gratis.. Poi i soldi si danno ai poveri. Io non sono d’accordo però …li voglio tutti io No, non è giusto Ma tu non eri d’accordo prima con loro? Appunto…prima non hai detto niente! In galera!! Allora, voi avete protestato contro il re perché era un tiranno ma alla fine avete fatto la stessa proposta del tiranno mi sembra? No perché i poveri non pagano…

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Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V I riforma: tutte le case devono avere colori vivaci - Ma la mia è bianca - Ma è bella la sua casa - Questa è la volontà di Sua maestà ed è una legge! II riforma: divertimento…d’ora in poi tutti in discoteca con le cose colorate - È bello così non andiamo più a scuola - Beh… così però non le puoi costruire le discoteche, non hai studiato per imparare a farle - Chiedo ai nonni III Riforma: Da oggi tutti i giorni arrivano almeno dieci giochi a casa nuovi! IV Riforma: Siano demolite tutte le scuole V Riforma: Regalati tutti i trattori VI Riforma: Stadi al posto delle scuole VII Riforma: In ogni bosco si deve fare la bosco-dance VIII Riforma: Scuola e divertimento sette giorni su sette IX Riforma: Cocaina per tutti. X Riforma: Vorrei la pace in tutte le case XI Riforma: Vorrei la pace nel mondo Occhieppo inferiore, Classi V Bandire tutte le scuole - Però, senza sapere, rimarremmo solo dei burattini in mano a qualcuno che ha studiato… tu per esempio che lavoro vorresti fare? - Il muratore -E come faresti a tirare su i muri se non hai studiato la matematica? - Mi insegna mio papà…lui fa il muratore… - Voi che lavoro volete fare? - Io la maestra - Senza scuola, fuori da questo paese! L’avvocato - Senza scuola, fuori da questo paese! L’attrice - Senza scuola, fuori da questo paese! L’astrofisico - Senza scuola dovete tutti andarvene da questo paese per fare quello vi piace! - Io non bandirei la scuola però toglierei i pomeriggi e lascerei il sabato e la domenica a casa. Poi aggiungerei parchi giochi e toglierei i privilegi ai ricchi.

“COSTRUTTORI DI BELLEZZA” - IL PROGETTO DI BELLEZZA NEL TERRITORIO

Come rendere più bello il nostro territorio?

Al termine di ogni incontro abbiamo chiesto ad ogni classe di lavorare su un progetto comune in

vista dell’incontro festoso a teatro. Individuare nel proprio quartiere, o nel proprio paese,

qualcosa da migliorare nell’interesse di tutti e insieme progettare come.

Il compito finale assegnato ai ragazzi e agli insegnanti ha l’obiettivo di rilanciare tutte le riflessioni

e i dibattiti fatti durante il laboratorio in una proposta comune di intervento sulla vita reale.

La dimensione progettuale della riflessione, oltre a costringere ulteriormente i ragazzi a negoziare

fra diverse prospettive e interessi comuni, è il momento conclusivo del laboratorio che vuole

offrire un sbocco pratico e comunitario del pensare filosofico.

(Maggio 2013)

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APPENDICE Dagli appunti di Alice Marsero

Riportiamo qui alcuni appunti, nel loro formato integrale, raccolti da Alice Marsero durante gli incontri

in tre classi differenti di età differente. Non differiscono dai precedenti, ovviamente, per il contenuto ma

restituiscono la vivacità delle dinamiche dei laboratori. Ad introdurre gli appunti, una breve riflessione di

Alice sull’esperienza.

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Introduzione

di Alice Marsero

La bellezza è una forma di genio; anzi, è più alta del genio perché non richiede spiegazioni.

Oscar Wilde

Bellezza. Il dizionario della lingua italiana la definisce come "qualità di ciò che è bello". Ora sorge spontaneo chiedersi: ma che cos'è il bello? Nell'antichità classica il bello era distinto dall'arte, il primo era infatti considerato come fatto della Natura mentre la seconda era il frutto dell'attività produttiva dell'uomo. Platone parlando del bello lo fa coincidere con il "Vero", dunque oggetto che prescinde dal nostro spirito e collocato nel mondo delle idee. L'arte, considerata come imitazione della Natura (che a sua volta è imitazione dell'Idea) viene ritenuta "copia della copia" e pertanto esperienza che allontana l'uomo dal mondo ideale. Aristotele riprende poi questo concetto di arte ma le assegna una funzione positiva, educatrice e catartica. Il Medioevo ha, invece, una concezione del bello oggettivistica: la bellezza è opera di Dio. Nel Rinascimento il bello, pur conservando la caratteristica di obiettività, subisce un’ulteriore trasformazione: il punto nodale diventa l’idea di armonia, ottenibile artisticamente e conoscibile criticamente. Proprio la ribellione contro le regole formali in nome della percezione del soggetto porta, nel XVIII secolo, alla fondazione dell'estetica come disciplina autonoma e alla connessione sistematica di bellezza e arte. Dunque la riflessione sulla bellezza ha assunto, nel corso dei secoli, molteplici valenze e significati ma ciò che ritroviamo costantemente in tutti questi pensieri è la ricerca di una definizione che possa essere universalmente accettata. Afferma in un’intervista il Prof. Stefano Zecchi, docente di estetica presso l’Università di Milano: “La Bellezza significa riconoscere il senso delle cose, l’identità delle nostre relazioni. […] Questo è il senso della Bellezza, una continua interrogazione sulla funzione di ciò che ci circonda.” E quale disciplina ci può aiutare più della filosofia a porci domande, a farci riflettere? Essa è un’opportunità per darsi gli strumenti per capire le cose, per essere coscienti di ciò che si è e di chi sono le persone con cui ti incontri, le cose che vedi. La filosofia interroga costantemente la nostra esperienza, tutti i giorni, e fare filosofia insieme ci permette di spogliarci dei nostri abiti mettendo in comune momenti di vita, nel pieno rispetto del pensiero dell’altro e della diversità. Fa sì, inoltre, che si sviluppino in noi capacità di riflessione, argomentazione, condivisione, autocritica: capacità relazionali. Ecco, quindi, che l’obiettivo di questi laboratori “Costruttori di bellezza” è grande, grandissimo. Far sì che i bambini imparino a non perdere mai la meraviglia di fronte al mondo e alle persone, caratteristica naturale nella loro indole infantile, e che mai smettano di usare quella parolina che tanto fa impazzire noi adulti quando abbiamo a che fare con bambini piccoli, ovvero “Perché…?” . Proprio molti dei “grandi perché” ai quali nella storia non sempre si è riusciti a dare una spiegazione, sono stati raccolti dentro delle storie, si pensi solamente ai miti dell’antichità classica. E una favola è proprio ciò che ci ha accompagnati nel viaggio fatto nelle scuole primarie di Biella e dintorni, la storia di un re e del suo giullare impegnati reciprocamente a rendere il loro regno un regno Bello…per tutti! Ma a questo proposito… di questo fatidico Bello, che cosa ne pensano i bambini? Lo sappiamo? Prima di andare a leggere che cosa ne dicono loro, vorrei concludere rivolgendo un augurio a tutti i bambini che abbiamo incontrato affinché possano continuare a essere dei grandi filosofi, da cui noi tutti possiamo imparare, e non smettano mai di interrogare se stessi e gli altri con delle grandi domande.

Alice Marsero

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Sandigliano, 19/03/2013, CLASSE II

Ciao bambini, sapete cosa siamo venuti a fare qui oggi? Oggi facciamo filosofia insieme! Voi sapete che

cos’è la filosofia? Facciamo un GIOCO, scommettiamo che qualsiasi cosa direte è giusto? Proviamo:

Sapete cosa significa “filosofia”? Significa amico del sapere. A voi diverte sapere le cose? Essere curiosi?

Per essere curiosi bisogna fare delle grandi domande! Voi ci avete mai pensato? Prendiamo la

parola…BELLEZZA!! Chi riesce a fare una domanda con la parola bellezza?

GIOCO: La macchina delle domande

Com’è la bellezza? (I meccanismo : mani dentro – mani fuori dalle tasche)

Qual è la bellezza? (II meccanismo: saluto militare)

Dov’è la bellezza? (III meccanismo: mani dentro – mani fuori dalle tasche)

- Nel cuore!

Chi ha la bellezza?

Chi è la bellezza?

Quando è bellezza?

Quando la mamma fa un regalo (su e giù con il grembiule)

Perché c’è la bellezza?

Ma chi l’ha inventata?

FILOSOFIA

Teatro Felicità

Fantasia

Amicizia

Amore Non picchiare la gente

Stare insieme

La tristezza

Divertirsi

Giocare insieme

Rabbia

Non sparare alle persone

Rispettare le persone

Paura

Ridere

Rispetto della natura

Non dare colpa agli altri

CHI

COME

COSA

QUANDO

QUALE

PERCHÉ

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Ma chi l’ha inventata?

Io lo so! L’ha inventata Dio

Cos’ha la bellezza?

Allora, adesso prendiamo una domanda, per esempio…

Cos’è la bellezza?

E quando si è felici!

Bene, adesso vieni qui che adesso facciamo una cosa bella.

(GIOCO: “ Il fumetto del fumetto”. Ritratto alla lavagna con il fumetto dei pensieri)

Ma c’è solo una risposta per questa domanda?

Tante!

Quando si sta con gli altri amici

La felicità

L’amore

Giocare con gli altri

La bellezza

Quello che è nel cuore

Ricevere un regalo

Vedere una cosa bella

Cantare con gli amici

Ricevere un abbraccio

Aiutare gli altri

Vedere un parente

Toccare una cosa bella

Sono tante risposte e in ognuna “qualcosa di vero c’è”. Mettere insieme i pensieri ci fa sapere qualcosa in

più.

- Ma chi sono i filosofi?

Sono quelle persone che si divertono a fare domande perché sono amici del sapere

Ora, proprio per questo, vi racconteremo una storia che ci aiuterà a farci altre domande sulla bellezza.

Bambini adesso viene il momento dell’ascolto quindi, mi raccomando, aprite bene le orecchie e seguite che cosa succede nella storia! (I conduttori indossano gli abiti dei due personaggi: il re e il giullare iniziano la narrazione)

Prima scena

Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno

non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.

C’è qualcosa che non va! Il re ce la mette tutta però… Che cos’è la bellezza? Come si fa a rendere bello il

regno? Certo però che la vostra classe è bella… sì, ma forse c’è qualcosa che non va?!

E’ un po’ disordinata

E’ troppo piena di roba

Troppo colorata

No

E’ più bella con i colori

Gialla

E’ poco colorata

Perché i colori hanno a che fare con la bellezza?

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Si

A me non piace niente!!

Ci vogliono più colori

Vorrei togliere qualche cartellone

Oppure metterli su quel muro lì

Già, a volte cambiando il posto delle cose cambia la stanza

Sono brutte le cose attaccate alle finestre

Ma sono bellissime

I giochi sul davanzale

Perché, anche tu li metti lì

Si, in effetti guardando bene forse…

Pulire un po’ li che c’è la polvere

Ma possiamo fare noi il re adesso?

Comprare qualcosa di nuovo

Adesso abbiamo pensato come fare più bella la vostra classe, andiamo avanti con la storia?

Seconda scena

Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi

tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo

A proposito di essere re… Lo sapete che il re e le regine camminano in modo ordinato, armonioso…

Adesso proviamo a camminare in modo da occupare tutti gli spazi, senza toccarsi, rispettando le distanze…

GIOCO TEATRALE: La zattera

Dobbiamo camminare come se fossimo sopra una zattera, quindi dobbiamo fare attenzione a non creare

dei buchi, ok?

I CAMMINATA - Regale

Quando diciamo stop ci fermiamo, ci guardiamo attorno e tutti gli spazi devono essere occupati

II CAMMINATA – Elegante e lenta

Adesso quando si dice stop facciamo un saluto elegante e al via si riparte, ok?

III CAMMINATA – Elegante sempre più veloce

Bravi…!!! Adesso, tutti dalla maestra salutiamo la maestra. Seduti!!!

Avete visto? Ci vuole un po’d’ordine per stare bene in uno spazio piccolo.

Non c’era confusione ed eravate belli… per essere una comunità bella bisogna creare armonia.

Terza scena

La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà

domenica e impareranno tutti a giocare a palla

Che bella riforma… ci voleva una nuova riforma! CI VOGLIONO IDEE NUOVE…

GIOCO: Ma se voi foste dei re o delle regine… che riforme, che regole nuove fareste?

Voglio tutto il regno colorato

Vietato andare in macchina

Non voglio più fumo delle macchine

Non si può più fumare

Non intrappolare gli animali

Non si può più andare in bici e in moto

Non si può andare sullo skate

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Da oggi in poi si potrà andare in gita ogni giorno che volete

Mangiare sempre la pizza

Niente compiti e scuola

PRESENTAZIONE PROGETTO “COSTRUTTORI DI BELLEZZA”

Adesso, prima di salutarci, vi diamo un compito: noi ci rivedremo l’8 maggio a teatro per scoprire come

finisce questa storia; per allora, se avete tempo, potreste pensare a un posto del vostro paese o della vostra

scuola che vorreste rendere più bello. Guardatevi attorno e cercate se c’è qualcosa che non va, qualcosa

che voi vorreste cambiare e portateci un progetto a teatro, qui faremo una piccola presentazione di tutti i

progetti, le idee delle classi che hanno partecipato come voi! D’accordo?

(I due conduttori salutano i bambini e termina l’attività)

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Occhieppo inferiore, 22/04/2013, CLASSI VA-VB

Allora, oggi noi insieme facciamo una cosa noiosa insieme: facciamo filosofia! Che cos’è la filosofia?

Io lo so: amicizia del sapere

Insegnante - Lo sanno perché abbiamo studiato chi erano i filosofi e che cos’è la filosofia.

Ma volete scommettere che, anche se questa è una risposta giusta non è la sola e qualsiasi cosa direte sarà

filosofia? Proviamo…

Sapere tante cose

Qualcosa di vero c’è!

È una cosa noiosissima

Qualcosa di vero c’è!

È fantasiosa

Qualcosa di vero c’è!

Qualcosa di vecchio

Qualcosa di vero c’è!

È una passione

Qualcosa di vero c’è!

È storia

Qualcosa di vero c’è!

È un lavoro

Qualcosa di vero c’è!

Mia mamma la insegna

E la fa?

Questo non lo so

Questo è importantissimo: noi oggi qui “faremo filosofia” che come diceva il vostro compagno, vuol proprio

dire “ essere amici della conoscenza”, del sapere. Come le due parole greche da cui è formata la parola: filo

(amico) e sofia (sapere, conoscenza). Ma chi è amico del sapere?

I maestri

Gli storici

Certo. Tutti da sempre si sono fatti delle domande per sapere come funzionano le cose, come sono fatte.

Grandi domande sulla vita, sulla morte… voi avete delle grandi domande?

Cosa c’è dopo la morte?

Cosa succede prima di nascere? Di essere nella pancia?

Come fanno a scoprire i trucchi dei maghi?

C’è stata una vita passata?

Si rinasce?

Perché le donne devono far nascere i bambini e non gli uomini?

Come sono fatti i computer?

Tu vai anche sulla tecnologia, giustamente.

Cosa ci sarà tra tantissimi anni nel mondo?

Perché l’universo è infinito?

Beh, forse…

Noi eravamo i dinosauri?

Perché la Terra gira?

Perché le navi e gli aerei spariscono nel triangolo delle Bermuda?

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Dio esiste veramente?

Dipende

C’è la Sindone?

Perché le scimmie si sono evolute ma non tutte?

Perché sono stati dati certi nomi alle cose?

È esistita davvero Atlantide?

Perché le scimmie si sono evolute proprio in quel momento?

Riusciremo a costruire una macchina del tempo?

Finirà davvero il mondo?

Se entri in un buco nero che cosa succede?

Ognuno di noi ha fatto una domanda. È importante non vergognarsi mai di fare domande. Ecco cosa

faremo oggi! La domanda che ci guida è “che cos’è il bello?”. Saperlo ci aiuterebbe a circondarci di cose

belle ed essere delle belle persone. Noi oggi vi abbiamo portato una storia: ogni racconto porta con sé delle

domande. Ascoltate.

Prima scena

Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno

non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.

Il re ci ha provato in tutti i modi, lui aveva un’idea di bello, ma sapete una cosa? Quando siamo arrivati in

questa vostra aula di musica, abbiamo proprio detto “ma che bella classe”… Io non l’avevo mica un’aula

così bella a scuola! Certo, qualcosina che non va forse c’è…

La tapparella è rotta!

Anche la lavagna

Ci sono tutte le piastrelle verdi e una blu

Ci sono i buchi e le crepe nei muri

Le piastrelle sono rotte

Ma qualcuno avrebbe qualche idea per renderla più bella

Dipingere i muri con colori vivaci

Mettere un condizionatore e aggiustare le tapparelle

Chiamare il muratore per le crepe

Cambiare le piastrelle, farle di tanti colori

Mettere le luci di due colori diversi

Mettere lo schienale alle panche

Cambiare la porta

Rinnovare gli apparecchi elettronici

Mettere la Wii e la Play Station

Fare il soffitto a mosaico

Mettere dei divani

Aggiungere altri strumenti

Vetri colorati alle finestre e farla più grande perché siamo tanti

Che bella che verrebbe! Facciamo una cosa adesso, andiamo avanti con la storia perché questo giullare

deve ancora imparare tante cose…

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Seconda scena

Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi

tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo.

In ogni storia qualcosa su cui ragionare c’è sempre. In realtà ogni cosa detta ha a che fare con la bellezza. Il

ritmo, l’armonia hanno a che fare con la bellezza. Le cose che avete detto per la stanza, per esempio,

devono stare bene insieme! Adesso vi facciamo vedere due quadri. (Presentazione quadri di Velazquez e

Picasso) Per esempio, questo quadro vi piace?

Diego Velazquez – “Il principe Baltasar Carlos a cavallo” (1635)

Quadro di Velazquez

È un po’ grasso però è divertente

Le cose inaspettate a volte sono belle

Mi sorprende perché le ha le zampe corte

Il muso del cavallo, l’espressione con la criniera

Che espressione ha?

È seriosa

Beh, è il cavallo dell’imperatore… Il bambino sul cavallo è l’imperatore

A me piace il paesaggio

È un disegno ma sembra vero

È un po’ strano perché il cavallo ha una collana

Ogni giudizio che avete dato finora ha a che fare con la bellezza. E questo vi piace?

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Pablo Picasso – “Bagnante mentre apre la cabina” (1928)

Quadro di Picasso

Non ha la coda

È simpatico

E lo trovi bello?

È carino però preferisco questo

È strano

È tutto striminzito

A qualcuno può sembrare qualcos’altro

Ha le gambe lunghe …sembra che abbia le zampe in acqua e la casa lì.

A me non piace perché stona un po’

È bello perché sta su due zampe

È divertente perché sembra una sedia

Sembra più giocoso

Sono così diversi! la bellezza allora sarà solo una questione di gusti? ci sarà qualcosa che tocca tutti?

Qualcosa che rende le cose belle per tutti? Adesso andiamo avanti con la storia.

35

Terza scena

La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà

domenica e impareranno tutti a giocare a palla.

Certo è una riforma strana quella del giullare, ma come finirà? Lo scopriremo l’8 maggio a teatro. Adesso

potremmo provare a fare noi una riforma per rendere più bello questo regno… il vostro regno! Voi che

riforma fareste?

Bandire tutte le scuole

Beh, però pensaci: senza sapere rimarremmo solo dei burattini in mano a qualcuno che ha studiato! Tu per

esempio che lavoro vorresti fare?

Il muratore

E come faresti a tirare su i muri se non hai studiato la matematica?

Mi insegna mio papà, lui fa il muratore…

E ma tu come fai a fare i calcoli che ti dice tuo papà, se non hai studiato? Voi che lavoro volete fare?

La maestra

Cacciata da questo paese…

L’avvocato

Cacciata da questo paese

L’attrice

L’astrofisico

Tutti e due banditi dal paese! Mettetevelo in testa che se volete fare un lavoro così siete obbligati ad

andare via per imparare a farlo!

Io non bandirei la scuola, però toglierei i pomeriggi e lascerei il sabato e la domenica a casa. Poi aggiungerei

parchi giochi e toglierei i privilegi ai ricchi.

Beh…adesso prima di salutarci vi dobbiamo chiedere una cosa

(PRESENTAZIONE PROGETTO)

36

Vigliano Biellese, 26/03/2013, CLASSE III

Allora…ciao a tutti!! Tutto bene?

Si

Bene… Ma voi sapete perché siamo venuti qui oggi?

NO

Siamo venuti perché oggi faremo insieme filosofia… sapete che cos’è?

Provate a dare una risposta e noi scommettiamo che qualsiasi cosa direte è giusta! Guardate che è

bellissimo…a scuola poter dire che qualsiasi risposta a una domanda è giusta!

È una materia

Qualcosa di vero c’è!!

Il nome di un libro

Qualcosa di vero c’è!!

Il titolo di una musica

Qualcosa di vero c’è!!

Il filosofo è uno che prevede il futuro

Qualcosa di vero c’è!!

Una poesia

Ti sei fatta ispirare da questi pensieri qui?

Brava, hai fatto bene. Qualcosa di vero c’è!!

Un’emozione

Questa è nuova… non si è fatto ispirare! Ha pensato con la sua testa! Anche questo c’entra con quello che

facciamo qui oggi! Qualcosa di vero c’è!!

È un’arte

Qualcosa di vero c’è!!

Il nome di un negozio

Qualcosa di vero c’è!!

Il nome di un artista

Qualcosa di vero c’è!!

Una scrittura

Cioè?

Un foglio scritto

Qualcosa di vero c’è!!

Bene, allora: filosofia è una parola che viene dal greco ed è composta da due parole: FILO + SOFIA.

Il filo

Sofia è Sofia!

È anche il nome di una città

Ma queste parole in greco vogliono dire “amico del sapere”. L’amico del sapere è quello che ha voglia di

farsi un sacco di domande. Voi va fate tante domande? Siete curiosi?

Sì!

Oggi questa filosofia la faremo insieme e se voi ci aiuterete vi premieremo con una storia. La domanda che

ci facciamo oggi è: “Che cos’è la bellezza?”

Per ognuno ha una bellezza propria

La bellezza è quella che la natura, che fa parte della vita, ci dona

37

Siete d’accordo?

Ma quello che mi chiedo io, per esempio, è se non è possibile che ci sia qualcosa che sia bello per tutti!

L’amicizia

Giusto, è talmente grande

L’amore

La felicità

La bellezza è vivere

La bellezza è una cosa che ti ispira

La famiglia

Quindi gli affetti

Simpatia

Abbiamo messo già tante risposte ma ce ne sarebbero ancora tante altre… Oggi noi, proprio su questa

domanda vi abbiamo portato una storia, volete sentirla?

Allora cominciamo…

Prima scena

Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno

non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.

Il re si è impegnato ma…

Le cose erano tutte uguali e nessuno riconosceva più la sua

Mancava la gente

Mancava la gioia

Mancava la bellezza

Mancava la fantasia

La bellezza ha a che fare con la fantasia?

Forse perché non piacevano le cose

Forse mancava il gusto

Non c’era da mangiare?

Erano poveri

Visto che il re aveva fatto abbandonare le case e loro ci sono rimasti male

Allora…vi racconto un’altra storia

(Storia del tiranno)

Legge del tiranno: Dalle 17 alle 19 tutti in palestra! Siete d’accordo?

(Pasquale mantiene il ruolo del tiranno)

No… Perché ognuno deve poter fare ciò che vuole!

E poi chi è già magro…diventa così!!

E allora ai semafori? Allora al rosso non ci fermiamo!

Ma per i semafori va bene!

Ma io faccio sport dalle 18 alle 20

Ma scusa fallo dalle 17 alle 19!

Allora vado dalle 19 alle 21…

Ma solo per ribellarti?

Sì!!

38

Allora in galera!

Io voglio guardare la tv

Io penso sia giusto ma magari non tutti i giorni…voglio fare i compiti

Io non sono d’accordo perché è troppo tardi e poi ci si può anche far male

Ascoltandovi ,forse è meglio se vi costruisco delle palestre e voi ci andate quando volete! Va bene?

No, io non voglio far nulla…voglio solo ascoltare musica

Allora adesso facciamo così… noi usciamo e voi pensate a una legge che vada bene per tutti e quando

torniamo ce la dite, ok? (Pasquale e Sandro escono)

DISCUSSIONE TRA I BAMBINI:

Che tutti facciano nuoto!

Che tutti facciano calcio!

Insegnante - Dev’essere una legge che vada bene per tutti

Ognuno fa lo sport all’ora che vuole

E se qualcuno non può pagare?

È gratis

Tutti fanno quello che vogliono all’ora che vogliono e se c’è qualcuno che ha problemi di soldi può pagare in

più mesi

Insegnante - O in base alla ricchezza della famiglia; ma tutti sono obbligati a fare sport?

Non è obbligatorio…qualcuno ha magari delle altre cose da fare

Insegnante - Però almeno uno sport bisogna provarlo.

Si, almeno provare e poi decidere…

Il re costruisce delle palestre gratis

E i soldi si potrebbero dare alle persone che hanno bisogno

Si può inventare uno sport…

Insegnante - Allora la proposta definitiva l’abbiamo trovata?

PROPOSTA: Che tutti facciano uno sport quando vogliono. I poveri pagano poco però bisogna provare

almeno uno sport. E poi i soldi raccolti si danno ai bisognosi.

(Entrano Sandro e Pasquale)

Allora avete deciso sudditi quale legge?

Sì, tutti fanno sporto quando vogliono, però bisogna almeno provare uno sport. I poveri non pagano oppure

pagano secondo la ricchezza… E il re deve costruire le palestre gratis. Poi i soldi si danno ai poveri.

Io non sono d’accordo però …li voglio tutti io.

No, non è giusto.

Ma prima tu non eri d’accordo con loro?

Appunto, prima non hai detto niente, no!

In galera!!

Allora, voi avete cacciato il re perché era un tiranno e poi avete fatto la stessa cosa e avete fatto la stessa

proposta del re?

No perché i poveri non pagano…

Bene, allora adesso continuiamo con la storia?

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Seconda scena

Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi

tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo.

Le regole! Beh, ma non abbiamo ancora guardato la vostra stanza: è bella ma… c’è qualcosa che non va?

Guardate con attenzione, guardare i particolari…

I buchi con i fili elettrici

Le crepe

Le ragnatele

I buchi sul muro

Si stacca l’intonaco

I muri sporchi

Quindi una cosa sporca non ha niente a che fare con la bellezza? Chi lo sa?

Le sedie rotte

…e poi tirano i capelli

È vero, anche il grembiule si aggancia sempre qui!

A me non piace la disposizione dei banchi

Beh, qualcosa che non va, in effetti, c’è. Allora adesso continuiamo la storia…

Terza scena

La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà

domenica e impareranno tutti a giocare a palla.

Questa è la nuova legge! Visto che il bello è quello che piace a me allora adesso fanno tutti quello che vuole

il giullare!!

Adesso bambini saprete come finisce la storia quando ci rivedremo a teatro… Prima di andare via però vi

chiederemo una cosa…

(PRESENTAZIONE PROGETTO)

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Ringraziamo tutti

gli insegnanti e i bambini

delle scuole che hanno partecipato:

I.C. BIELLA, Scuola Villaggio Lamarmora - 3A / 3B

I.C. BIELLA, Scuola De Amicis - 1A / 1B

I.C. SANDIGLIANO - 2A / 4A

I.C. BIELLA, Scuola Gromo Cridis - 1B / 2A / 3° / 4B / 5A / 5B

I.C. BIELLA, Scuola Collodi - 3A / 5A / 5B

D.D. VIGLIANO - 3A

I.C. CAVAGLIA, S.E. SALUSSOLA - 4 / 5

I.C. SANDIGLIANO, S.E. BENNA - 3 / 4 / 5

I.C. OCCHIEPPO INFERIORE - 5A / 5B

(Biella 2013)