MUNICIPIO ROMA XVIIIRoma XVIII, si trovano pronti e preparati per varare il nuovo Piano Regolatore...

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C o m u n e d i R o m a Municipio Roma XVIII 0 Aggiornamento 2010 Analisi e programmazione degli interventi nel territorio M M MU U U N N N I I I C C C I I I P P P I I I O O O R R R O O O M M MA A A X X X V V V I I I I I I I I I

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IInnddiiccee Il Piano Regolatore Sociale municipale

- La storia Pag. 4 - Lo schema di lavoro Pag. 5 - I protagonisti Pag. 6

Il territorio: domande e risorse - Introduzione Pag. 9 - 1 Analisi del Municipio

A- Fisica Pag. 10 B - Storico architettonica Pag. 12 C –Politica Pag. 20

- 2 Le zone urbanistiche : Il contensto territoriale, domande e bisogni, le risorse “del” e “nel” Municipio Pag. 26

Aurelio Sud -18a Pag. 27 Val Cannuta - 18b Pag. 37 Fogaccia - 18c Pag. 45 Aurelio Nord - 18d Pag. 52 Casalotti - 18e Pag. 58 Boccea - 18f Pag 62

- 3 Le schede riassuntive

I servizi e le strutture pubbliche Pag. 66 I servizi e le strutture private Pag. 72

Gli obiettivi e le priorità Pag. 80 Le azioni di sistema Pag. 109 Servizi e interventi sociali Pag. 112 L’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche di sviluppo urbano Pag. 135

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Il Piano municipale per l’infanzia e l’adolescenza ( L. 285/’97) Pag. 139 La programmazione delle risorse finanziarie Pag. 155 I processi di attuazione e le procedure di revisione Pag. 162 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gli allegati 1 – I tavoli tecnici permanenti: elenco partecipanti e sintesi dei lavori: Pag. 164

A – Anziani B – Adulti C – Minori D – Handicap E - Disabilità nelle scuole

2 – L’accordo di programma con la ASL RM E Pag. 169 3 – Accordo di programma per C.D. integrato Alzheimer Pag. 175 4- Protocollo d’intesa sul piano socio sanitario e sistema integrato d’interventi e servizi sociali tra il municipio roma 18 e le organizzazioni sindacali territoriali, SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL Pag. 196 5 – Documento della Consulta Handicap del Municipio XVIII Pag. 200 6 – L’analisi e i suggerimenti della caritas Pag. 202 7 – Documento della consulta per la qualità della vita delle persone disabili della ASL RM/E Pag. 205 8 – Il profilo e le mansioni dell’Assistente per l’integr. degli alunni disabili Pag. 207 9-Consulta per la salute mentale Pag. 209 10- Piano Affidi Pag. 214 11-Piano Affidi Pag. 217 12-Piano non Autosufficienza Pag. 225 13-Elenco servizi e strutture municipali SISS Pag. 226 14-Protocollo intesa GIL Pag. 233 15-Protocollo di intesa PASS e casi complessi Pag. 269

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IIll PPiiaannoo rreeggoollaattoorree ssoocciiaallee mmuunniicciippaallee La storia A partire dal 2002, l’intera città di Roma ha cominciato un innovativo percorso di analisi e programmazione partecipata, che ha portato all’adozione del Piano Regolatore Sociale cittadino, unico e vero riferimento programmatico dell’azione dell’amministrazione comunale in questi anni. Questo strumento, costituì il quadro unitario entro il quale realizzare la pianificazione territoriale, attraverso l’elaborazione dei Piani di Zona dei 19 municipi capitolini. Il Municipio XVIII, fin dal principio, collaborò alla realizzazione del Piano Regolatore Sociale cittadino sia attraverso la predisposizione del proprio Piano di Zona sia attraverso la partecipazione attiva e propositiva ai tavoli di lavoro che portarono alla definitiva stesura, normativa e tecnica, di quest’importante strumento di programmazione partecipata. Il primo Piano di Zona del Municipio, fu varato nel 2002 e negli anni successivi si è sempre provveduto ad aggiornamenti e modifiche, fino all’ultima versione del 2006. Terminato il periodo di “collaudo”, necessario a rendere questo nuovo modo di programmare efficace ed efficiente, e definite grazie alle esperienze acquisite in questi anni le migliorie necessarie, il Comune di Roma e, di conseguenza, il Municipio Roma XVIII, si trovano pronti e preparati per varare il nuovo Piano Regolatore Sociale municipale che avrà validità dal 2008 al 2010. Il nuovo Piano Regolatore rappresenta uno studio, con una relativa programmazione d’interventi nello specifico contesto territoriale, che s’inserisce in un progetto più grande e globale di qualificazione comunale e che trova attuazione in azioni di respiro pluriennale, armonizzate fra loro secondo i principi di sussidiarietà verticale e orizzontale. Il Piano è pertanto lo strumento che:

⇒ permette ai cittadini di elaborare analisi, proposte e verifiche del welfare locale; ⇒ permette all’amministrazione di pianificare gli interventi necessari al

miglioramento della qualità della vita dei cittadini del Municipio Roma XVIII con scadenza triennale e con una congrua pianificazione finanziaria.

⇒ permette d’instaurare rapporti costruttivi e programmatici con gli altri enti pubblici o privati che a vario titolo operano nel complesso sistema del welfare locale.

Il Piano Regolatore Sociale è, dunque, lo strumento di programmazione politico amministrativa, partecipato e concertato con la cittadinanza in modo

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L’analisi territoriale

permanente, che orienta e guida le azioni di Welfare poste in atto dal Municipio per costruire una società migliore. Lo schema di lavoro I passi necessari per tracciare le linee guida dei servizi per il cittadino, unico e vero protagonista del Piano Regolatore Sociale, hanno preso in considerazione le principali aree d’interesse, quali: servizi sociali, sanità, scuola, cultura, urbanistica, trasporti, ambiente, sport, impresa, terzo settore e volontariato.

Tutto ciò, costituisce quello che viene oggi definito con il termine WWEELLFFAARREE. Il processo di costruzione del Piano, prevede fasi successive e che, in differenti capitoli, compongono il documento stesso:

La programmazione dei servizi e degli interventi sociali

Costituzione Ufficio di Piano

Le risorse sociali “del” e “nel” Municipio .

Gli obiettivi e le priorità L’integrazione delle politiche Sociali con quelle dello

sviluppo urbano

Il Piano per l’infanzia e l’adolescenza (L.285/97)

Gli altri piani e progetti territoriali

La programmazione delle azioni

La programmazione delle risorse

I processi di attuazione e le procedure di revisione

Varo del Piano con scadenza triennale e verifiche annuali

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Tutte le fasi sono interconnesse fra loro e presuppongono un continuo aggiornamento delle fasi precedenti con le successive, in modo da garantire un processo armonico e globale che legga e interpelli le politiche locali per rendere la città più socialmente compatibile. I protagonisti A - Primo e indispensabile attore del Piano Regolatore sociale municipale, è L’Ufficio di Piano. È composto da personale tecnico e amministrativo del Municipio, si vede con incontri periodici programmati e ha il compito di:

1) Coordinare i lavori di preparazione del Piano 2) Tradurre in modo operativo gli indirizzi politico amministrativi emersi dal

lavoro di concertazione 3) Preparare il documento Piano di Zona da sottoporre all’approvazione della

Giunta e del Consiglio municipali 4) Implementare le linee programmatiche e le azioni previste, monitorando lo

stato d’avanzamento delle azioni e la valutazione in itinere del raggiungimento degli obiettivi

5) Presentare proposte per eventuali varianti e per l’aggiornamento periodico del Piano.

B - Fondamentale, per arrivare alla stesura del Piano Regolatore Sociale municipale, è ovviamente la cittadinanza, sia come singoli individui che come rappresentanti di categorie o servizi. Il nuovo strumento di concertazione adottato è quello dei: Tavoli Tecnici Permanenti. Non più singole e occasionali riunioni con la cittadinanza, ma veri e propri gruppi di lavoro permanenti con precisi compiti d’analisi, di progettazione, di verifica e di controllo sulle azioni adottate nel Piano. Al fine di ottimizzare le potenzialità del lavoro di concertazione, sono state individuate 5 aree principali sulle quali cittadini, enti pubblici e privati, associazioni, sindacati, tecnici del settore e molti altri ancora, hanno portato e condiviso la loro esperienza professionale al fine di tracciare con la maggior cura possibile il quadro della situazione. Le aree individuate sono le seguenti: Anziani, Adulti, Minori, Handicap e disabilità nelle scuole.

Anziani → hanno partecipato agli incontri: l’Ufficio di Piano municipale; il Presidente e l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XVIII, il Presidente e la Commissione Servizi Sociali; la ASL RM E attraverso il Responsabile del Distretto Sanitario (che comprende i Municipi XVII e XVIII), il CAD nei vari

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servizi; la Polizia Municipale e i NAE; le cooperative accreditate per i servizi alla persona; i rappresentanti territoriali della CISL, CGIL e della UILP; il Coordinatore dei Centri Anziani e il Segretario della Consulta della Terza Età.

Adulti → hanno partecipato agli incontri: l’Ufficio di Piano municipale; il Presidente

e l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XVIII, il Presidente e la Commissione Servizi Sociali; la ASL RM E attraverso il Responsabile del Distretto Sanitario (che comprende i Municipi XVII e XVIII), i Servizi S.E.R.T. e D.S.M., nei vari servizi; La Polizia Municipale e i NAE; le cooperative accreditate per i servizi alla persona; i rappresentanti territoriali della C.I.S.L., C.G.I.L., SPI C.G.I.L. e della UILP; Le associazioni: ARCI, La casa sull’albero, Le Ali di Icaro, PID, il Centro Accoglienza Rifugiati Politici, il Responsabile Caritas della 33 Prefettura.

Minori → hanno partecipato agli incontri: l’Ufficio di Piano municipale; il Presidente

e l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XVIII, il Presidente e la Commissione Servizi Sociali; la ASL RM E attraverso il Distretto; le cooperative accreditate per i servizi alla persona; le associazioni: Gioventù Mariana, ITCA-Borgo Amigò, Centro Giovani Casalotti, P.I.D., Ass. La Nuova Stagione, Coop. Risvolti, Associazione Nessun Luogo è Lontano, Suore di Carità dell'Assunzione.

Handicap→ hanno partecipato agli incontri: l’Ufficio di Piano municipale; il

Presidente e l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XVIII, il Presidente e la Commissione Servizi Sociali; la ASL RM E attraverso il Distretto; le cooperative accreditate per i servizi alla persona; i rappresentanti territoriali della CISL e della UIL;

Disabilità nelle scuole → hanno partecipato agli incontri : l’Ufficio di Piano municipale;

il Presidente e l’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XVIII, il Presidente e la Commissione Servizi Sociali; la ASL RM E attraverso il Distretto, le cooperative accreditate per i servizi alla persona; la consulta handicap municipale;i rappresentanti territoriali della Cisl, Sez. laziale Uildm, FNP; le scuole; I.I. Liceo Seneca I.P.S.C.T. L.Einaudi, S.M.S. Anna Frank; le associazioni Gruppo Promozione Sociale G.P.S, C.O.E.S. Onlus, Coop. Apriti Sesamo, Associazione Le Nuove Voci, E.N.S., Associazione La Farfalla, Associazione Habitat per l'Autismo, coop. Ceralacca, Associazione Persone Down.

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Tutti i tavoli hanno prodotto un documento, riportato come allegato 1 del Piano, in cui sono state evidenziate le criticità di ogni singola area e le possibili risposte. Oltre ai tavoli Tecnici Permanenti, il Municipio XVIII ha scelto di organizzare anche una giornata di analisi e confronto aperta a tutta la cittadinanza. L’incontro si è tenuto presso l’Auditorium delle Fornaci il il 24 gennaio 2008. C – La parte politica. Sia la Giunta municipale che l’intero Consiglio, sono ovviamente fra i protagonisti principali. In particolare, la Giunta collabora ad identificare “Le priorità e obiettivi” da raggiungere nel triennio prevedendo anche la necessaria copertura finanziaria per le delle azioni e i servizi da realizzare. La Giunta, periodicamente, incontra il Responsabile dell’Ufficio di Piano per monitorare l’andamento e l’attuazione del Piano. Il Consiglio del Municipio Roma XVIII, in quanto organo preposto alla deliberazione del Piano, segue attraverso le Commissioni ogni passo della costruzione e della verifica del Piano Regolatore. D – Gli Enti pubblici. Fondamentali sono i processi d’integrazione con le altre strutture pubbliche che si trovano ad interagire nel settore del Welfare. Per questo motivo, sono stati stilati, dopo numerosi incontri, appositi accordi di programma. Fra questi, il più importante è senza ombra di dubbio quello con la ASL RM E, che ha permesso l’istituzione dell’Ufficio di Coordinamento. Questo documento è allegato al Piano come Allegato 2.

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IIll tteerrrriittoorriioo:: ddoommaannddee ee rriissoorrssee Introduzione Questo complesso lavoro di costruzione del Piano Regolatore, nasce dall’esigenza di offrire efficacia ed efficienza nell’offerta dei servizi. Si deve tener conto che, per la sua vastità territoriale e per l’elevato numero di cittadini residenti, un Municipio può facilmente essere paragonato ad una cittadina italiana di media grandezza. Cuneo, ad esempio, ha 54.000 abitanti, Treviso 81.000, Brindisi 90.000 e l’intera Valle d’Aosta può contare circa 123.000 abitanti. (Dati ISTAT 2003) Il Municipio XVIII ha, una superficie di 6. 867 ettari (pari al 9,8% del territorio cittadino) e una popolazione residente di circa 136.000 abitanti, con una densità abitativa di 19,7 residenti per ettaro. Lo schema adottato, quindi, per l’analisi del territorio, dei bisogni e delle risorse dell’intero Municipio, è stato quello scelto per il piano Regolatore urbanistico della città di Roma, attraverso la suddivisione in 6 zone urbanistiche di dimensioni più ristrette. Questa prima parte del Piano, “Il territorio: domande e risorse”, è dunque divisa in tre sezioni: la prima è dedicata, in modo sintetico ma esaustivo, alle principali caratteristiche generali del Municipio Roma XVIII nel suo complesso; la seconda, invece, analizza in modo approfondito la realtà delle 6 zone urbanistiche che lo compongono, andando a precisarne sia le domande che le risorse presenti. La terza, infine, raccoglie le schede sintetiche dei servizi esistenti, comprendendo anche quelli offerti da Enti che non hanno sede nelle diverse zone urbanistiche.

A) fisica Schede sintetiche B) storico Le 6 zone urbanistiche: delle risorse esistenti architettonica A) contesto territoriale

C) politica B) domande e bisogni C) risorse “nel” e “del” Municipio

1 - Analisi del Municipio 3 – le schede

riassuntive 2 – le Zone

urbanistiche

Il territorio: domande e risorse

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1 - Analisi del Municipio XVIII 1 - A Analisi fisica Il territorio del Municipio XVIII, conformemente a quello dell’intera città di Roma, si caratterizza, sotto il profilo morfologico, per essere prevalentemente collinare, con terreni in maggioranza vulcanici di tufo e argilla e con numerose falde idriche sotterranee. L’unico torrente che attraversa il territorio municipale in superficie è l’Arrone, che sfocia nei pressi di Maccarese; per alcuni tratti, affiorano in superficie anche il fosso di Val Cannuta, quello dell’Acquafredda Villa Abamelek quello della Maglianella e quello della Buraccia. Numerosi sono gli spazi verdi presenti nel territorio municipale; in quelli delle zone più centrali, come villa Abamelek (sede dell’ambasciata russa), parco Piccolomini, villa Veschi, villa Carpegna e una parte del parco regionale del Pineto, ci sono aree attrezzate con giochi e percorsi sportivi, mentre quelli delle zone più periferiche, spesso privi di manutenzione, sono di ridotte dimensioni o di vaste dimensioni ma dedicati all’agricoltura. Splendido e poco noto è il Parco del Litorale Romano, oasi di fauna e flora vicino a Castel di Guido e la neonata Riserva Naturale della Tenuta dell’acquafredda. Area per i cani a Torrevecchia Campi coltivati a Castel di Guido La zona più periferica, al confine con il Municipio 16, è ricca di cave per l’estrazione di ghiaie e altri materiali che rendono il paesaggio in continua mutazione.

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Geolitologia del Municipio XVIII

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1 - B Analisi storico architettonica Consistenti sono le presenze archeologiche sull’intero territorio, che risalgono addirittura al Paleolitico inferiore, medio e superiore (Resti di un mammut sono stati recentemente scoperti nella zona di Casalotti). Essendo al confine tra il mondo etrusco e quello latino - come testimoniato dai resti di abitati e di necropoli rinvenuti nella zona di Castel di Guido (l'antica Lorium) - la sua storia risente dell'influenza dei vicini etruschi oltre che dei romani. Tutto ciò perché la ricchezza di risorse presenti nel territorio a nord del Tevere, tra Roma ed il mare, ha favorito l'insediamento dell'uomo: ricco di acqua e fertile, quindi adatto alla coltivazione ed al pascolo, offriva i materiali da costruzione come il tufo e l'argilla, e materie prime (la selce, ad esempio) utili alla fabbricazione di utensili essenziali alla difesa e alla caccia. Con l'espansione di Roma, la viabilità si spostò in questa direzione con la via Caere, oggi scomparsa, che, raggiungeva Ceri e proseguiva sino a Cerveteri. Nella metà del III secolo a.c., per opera del Console Aurelio Cotta, si è sviluppato un altro percorso, corrispondente all'attuale Via Aurelia, per scopi militari e commerciali. La Via Aurelia collega ancora oggi l’Italia alla Francia sul litorale tirrenico. La zona quindi, per le sue caratteristiche e per i commerci che vi si erano sviluppati, nonché per le importanti vie di comunicazione, si urbanizzò rapidamente, in particolare lungo la Via Aurelia.

L’ambito territoriale risulta dunque molto eterogeneo: ambiti urbani, suburbani e parti della “città storica” si alternano di continuo. Lungo la Via Aurelia Antica in particolare, sono ancora visibili le antiche vestigia dell’epoca romana con le mura di recinzione di antiche proprietà, muri a secco e cisterne. Con la caduta dell'Impero Romano e la conseguente crisi che ne seguì, tutta l'area rurale ebbe un forte tracollo demografico ad eccezione di pochi borghi come Lorium, divenuta sede vescovile, S. Rufina, centro religioso di primaria importanza, e in parte Malagrotta, e Boccea. Come nel resto della città, sono numerosi anche i segni della

storia della Roma papalina: ad esempio, la toponomastica del Municipio, ricorda frequentemente i nomi e le opere dei papi che si sono susseguiti nei secoli.

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Dal punto di vista storico architettonico, sono particolarmente interessanti due chiese, quella della “Madonna del riposo” e quella di “Santa Maria alle fornaci”. Le prime notizie della chiesa della “Madonna del riposo”, che fa parte del territorio della parrocchia di San Pio V, si hanno dal diario di Antonio Pietro del Schiavo, cronista romano del primo '400, dove viene citata la cappella di Santa Maria del Riposo. E' probabile, in ogni modo, che assai prima della nascita della cappella, ci sia stata un'edicola con l'immagine della Madonna posta forse in quel luogo in memoria di un antico cimitero sacro, divenuta poi un'immagine miracolosa per le molte grazie esaudite ai viandanti ed ai pellegrini che qui sostavano per rinfrancarsi e dire una preghiera prima di proseguire il proprio cammino. Durante la processione del 14 ottobre, questa immagine viene portata in processione per le strade della zona. Fu per i tanti miracoli attribuiti a questa immagine, che si volle costruire la cappella dedicata alla Madonna del Riposo. Nella seconda metà del 500 i Papi Pio IV e Pio V provvidero al restauro e all'ampliamento della costruzione originaria (avancorpo, secondo locale, per la sagrestia e, forse, le due stanze sovrastanti la sagrestia). Papa Pio V fece adattare a proprio uso un casale che sorgeva alle spalle della chiesa, fatto demolire, in seguito ad un’intensiva urbanizzazione, nel 1953, del quale ci rimane soltanto lo splendido portale bugnato di travertino visibile sul lato sinistro. All'interno della piccola chiesa troviamo, sopra l'altare, l'affresco della Madonna col Bambino, probabilmente di epoca rinascimentale, mentre le pitture di contorno, compresi il trono e gli angeli che fanno da sfondo, sono sicuramente di epoca successiva. Gli angeli ai piedi delle nicchie possono essere opera di allievi di bottega manieristica. La volta a cupola sopra l'altare presenta un affresco sei-settecentesco raffigurante l'incoronazione della Vergine. Non è possibile invece datare il paliotto dell'altare realizzato con marmi pregiati con agli angoli i gigli della famiglia Farnese.

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La Chiesa di “Santa Maria alle Fornaci” è invece della fine del 1600, ed è situata nella piazza omonima. Questa ultima, è collocata al centro del quartiere e la sua costruzione iniziò nel 1694 grazie all'abbondanza delle offerte e all'appoggio del Cardinale Carpegna. Presenta una facciata realizzata nel 1727 sotto il pontificato di Benedetto XIII, forse su disegno di Filippo Raguzzini, scandita da lesene, articolate in due ordini sovrapposti, separati tra loro da un cornicione aggettante e conclusa da un coronamento mistilineo. E' possibile notare il riferimento stilistico con la facciata dell'oratorio dei Filippini del Borromini senza tuttavia arrivare alla tensione strutturale tangibile nell'edificio borrominiano. Il rilievo sul portale d’ingresso, realizzato in stucco, materiale molto usato nel '700, rappresentava la "liberazione degli schiavi". Il cartiglio che racchiude la scena è avvolto nel manto e sormontato dalla corona della Vergine sotto la cui protezione è posta la chiesa.

Lo schema planimetrico adottato è a croce greca con quattro cappelle inserite nell'incrocio dei bracci. Questa scelta nasce e dalla volontà di rifarsi alla tradizione architettonica romana, in particolar modo del cinquecento, e dalla particolare collocazione dell'edificio, costruito sopra un rilievo del terreno, e dalla notevole dimensione dello stesso. L'assetto

della pianta centrale è, però in contraddizione sia con la facciata esterna, la quale, con il suo alto prospetto, nasconde la volumetria complessiva della chiesa, sia con l'interno per la mancata costruzione della cupola, mai realizzata a causa di difficoltà economiche e architettoniche. Infatti, la notevole profondità dell'abside e la disposizione delle cappelle, collegate tra loro, suggeriscono già l'idea di una divisione in navate dello spazio. La presenza, infine, della sagrestia e del campanile, eretto nel XX secolo, accentuano la sensazione di longitudinalità dell'assetto planimetrico. Infine, ma certamente non ultima, una breve descrizione delle principali ville storiche presenti sul territorio del Municipio Roma XVIII.

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Villa Carpegna. La villa fu costruita dal cardinal Gaspare dei Conti di Carpegna nel Seicento per ospitare le sue importanti collezioni, probabilmente su un edificio precedente, del XVI sec.. Il progetto è stato attribuito ad Antonio De Rossi, che aveva già realizzato il Palazzo Carpegna a Carpegna (1675-79) e aveva ristrutturato il palazzo Baldinotti Carpegna a Roma. Alla sua morte probabilmente subentrò nei lavori il Bufalini, autore di un'importante pianta di Roma. La villa non compare nelle consuete mappe del suburbio di Roma ed è scarsamente rappresentata nei disegni perché si trovava al di fuori dei circuiti di pellegrinaggio della città. Alla Villa si accede attraverso un imponente portale bugnato con lo stemma Carpegna a tre bande. All’interno del giardino erano state collocate numerose sculture, alcune delle quali acquistate dalla celebre collezione Giustiniani, oggi completamente perdute. Dietro l’edificio si estende un ampio parco di querce e pini con una lungo viale che porta ad una terrazza con sottostante ninfeo decorato da mosaici policromi, che si affaccia sulla valle. All’interno del piano terreno si trovano alcune sale decorate alla fine dell'Ottocento - tra le quali la bella saletta affrescata alla pompeiana - e la bella cucina ancora con l'originario piano cottura in maioliche e ghisa.

Al piano nobile sono stati ritrovati affreschi da attribuirsi all’architetto, professore e pittore dell’Accademia di San Luca Pier Francesco Garolli, che vi dipinge una galleria su colonne con aperture prospettiche raffiguranti alcuni dei feudi dei Carpegna. Nell'Ottocento la villa passò alla famiglia Falconieri che fece rinnovare il Casino, realizzando tra l'altro un saloncino al pianterreno, e un edificio di servizio, accanto a quello principale. Nel 1902 la villa fu acquistata dalla baronessa Caterina von Scheyns, che fece introdurre un pavimento musivo ed una decorazione a tempera con figurazioni vegetali nell'androne.

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Ad inizio Novecento la villa divenne un vero e proprio salotto internazionale, aperto ad ospiti illustri, come il futuro papa Giovanni XXIII. Il complesso è rimasto sino al 1937 di proprietà privata, ma a partire dagli anni ’40 la villa è stata smembrata e le diverse parti acquistate dai Beni Stabili, dal Pontificio Collegio Spagnolo, dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fidei e dalla Domus Mariae. Il Comune di Roma ha acquisito la villa nel 1978, avviando un'opera di recupero, oggi il parco della villa è di proprietà comunale ed è aperto al pubblico. Villa del Casale di San Pio V. Il casale fu costruito in un luogo detto “della tedesca”, poco fuori largo dei Cavalleggeri, per divenire residenza di papa Pio V Ghislieri, che vi andò ad abitare entro il 1567.

Il complesso è costituito da un edificio principale e un giardino, cinti entrambi da un alto muro che si apre sulla strada in un massiccio arco bugnato, ai cui lati vi sono la costruzione di guardia e una chiesina. Il progetto è stato riferito a Nanni di Baccio Biglio e al fiorentino Giovanni Lippi, già autore a Roma del palazzo Salviati alla Lungara e di Villa Medici al Pincio. La costruzione, un imponente blocco quadrato, appare severa

nella sobria decorazione composta dalle semplici cornici delle finestre, senza modanature, simili alle fasce marcapiano, che scandiscono orizzontalmente la struttura. Riflette la dura personalità di un papa che, vicino a Carlo Borromeo, promosse il ritorno della Chiesa al rigore dei costumi e alla virtù. All’interno si apre un cortile, sui tre lati del quale si snodano le stanze dell’edificio e di cui il quarto elemento è costituito dalla facciata. Il pian terreno è scandito da lesene doriche che intervallano archi, di cui originariamente tre erano aperti sui lati lunghi. Al di sopra di una pesante cornice marcapiano si aprono finestre a cornice semplice in corrispondenza degli archi sottostanti. Il complesso è stato ampliato tramite l’aggiunta di un giardino antistante e un’ala laterale sulla sinistra.

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Nel 1610 il casale fu acquistato dai monaci di S. Paolo, poi divenne proprietà Chigi. Negli inventari tra il 1770 e il 1793 viene denominata “Villa di Cataletto, e la vigna unita fu detta di Massinagni”. Successivamente il complesso fu ceduto alla regina Margherita di Savoia per divenire Ospizio dei Ciechi. Villa Abamelek. La Villa, originariamente conosciuta come Villa Torre, passò ai Ferroni che la fecero ristrutturare. La costruzione è attribuita in modo incerto al cardinale Feronio Ferroni. Il palazzo venne edificato tra il 1730 e il 1740 e i lavori furono affidati all’architetto fiorentino Alessandro Galilei (1691-1736). La villa fu venduta nel 1792 al duca Giovanni Torlonia che la donò alla figlia, contessa Marescotti. Il palazzo che era stato parzialmente distrutto dagli eventi bellici del 1849 tra le truppe francesi e i difensori di Roma durante la battaglia del Gianicolo, fu restaurato da A. Busiri Vici. Dopo complessi passaggi di proprietà, la villa nel 1907 passò a Lasaref Abamelek, che fece rifare un’antica costruzione trasformandola in Casino delle Muse, completato nel 1914 da Vincenzo Moraldi. Alla sua morte (1914) Lasaref lasciò la villa all’Accademica di Russia a Roma. Oggi è residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa. Nell’enorme parco di 27 ettari, si possono ammirare, sparse, numerose costruzioni rifatte per volere del Lasaref oppure rimaste intatte. Notevole il piccolo teatro. All’interno della villa è stata recentemente iniziata la costruzione di una chiesa ortodossa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, le cui cupole dorate sono perfettamente visibili anche da parco Piccolomini in Via Gregorio VII. Villa Piccolomini. L’ingresso è in Via Aurelia Antica 164. Sulla parte posteriore dell’edificio principale si trova un lungo portico, da cui si gode di una splendida vista sulle pendici coltivate a orti e della Basilica di S. Pietro.

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Il primo proprietario della villa fu Orazio Manili, che all'inizio del Seicento la trasformò in un impianto destinato prevalentemente alla produzione di vino. Il casino residenziale, risalente al secolo precedente e da lui rinnovato, corrispondente al primo nucleo dell'attuale edificio principale. Nel 1634 la vigna passò in proprietà agli Sforza Marescotti, famiglia che ne conservò il possesso fino alla fine dell'Ottocento. In una veduta aerea del 1919 al casino risulta aggiunto ad est un corpo di fabbrica allungato, successivamente definito "osteria nuova". A partire dal 1906 la villa entrò a far parte delle proprietà dei Piccolomini che fecero costruire un altro villino, restaurare il casino secondario ed edificare un manufatto di servizio in prossimità dell'ingresso sulla Via Aurelia Antica. Sul lato orientale del giardino è un lungo porticato, affacciato sulle pendici sottostanti coltivate ad orti, con una splendida vista della basilica di San Pietro. Nel parco sono anche alcune serre e manufatti di servizio. Nel 1942 Silvio di Enea Piccolomini lascia in eredità la villa alla Fondazione "Nicolò Piccolomini per l'Accademia d'Arte Drammatica", che ha affittato la parte lungo la strada consolare al Centro Dionysia. La parte occidentale dell'antica villa è stata invece venduta dai Piccolomini ai Blanc ed ora è sede delle Suore Canossiane. I tre manufatti principali sono stati restaurati nel 1999-2001. Villa Veschi

Rappresenta un interessante esempio di quei complessi residenziali realizzati dalla borghesia imprenditrice romana agli inizi del Novecento. Attualmente solo la parte inferiore del parco è aperta al pubblico, mentre il Casino Nobile è di proprietà privata. L'odierna villa, nota

anche come parco Giovanni Paolo I, è frutto del rinnovamento di un casale ottocentesco, commissionato negli anni Trenta del Novecento dall'industriale Riccardo Veschi. L'immobile, a pianta rettangolare, realizzato secondo un gusto eclettico, somma motivi neomedievali e neorinascimentali, secondo la moda romana di fine Ottocento-inizi Novecento. Ad esso è collegato un corpo di fabbrica con torrino merlato. L'ingresso principale della palazzina ha un portale rettangolare architravato, che dà accesso a diversi ambienti destinati a studio, e ad un salone da pranzo.

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Il primo piano è dedicato alla rappresentanza, con uno splendido salone dorato, mentre il secondo piano è dedicato alle stanze private. Nel torrino si trovano un teatro e diversi altri ambienti. In prossimità del Casino è la chiesa neoromanica dedicata alla Madonna del Lavoro, mentre nel parco si trovano alcuni edifici di servizio ed una serra. Dal portale sul muro di cinta parte un viale rettilineo, che arriva ad un ninfeo, con vasca arricchita da sculture e prospetto decorato, proseguendo poi fino ad un casale, nelle cui vicinanze si trova un grazioso giardino all'italiana. La parte restante dell'area verde è rappresentata da un parco ricco di essenze esotiche e mediterranee, provvisto di un padiglione vegetale con arredi decorati a mosaico.

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1 - C Analisi politica I confini del Municipio Roma XVIII vanno dal centro della città, nella zona di Cavalleggeri/San Pietro, estendendosi, in direzione ovest, fino ai confini con il territorio del comune di Fiumicino nelle zone di Casal Selce e Castel di Guido. Il Municipio XVIII confina a nord con il Municipio 19, ad est con i Municipi 1 e 17, a sud con il 16 e ad ovest con il Comune di Fiumicino. Questo spicchio della città, pur non essendo uno dei più estesi come superficie, ha in ogni caso una popolazione molto numerosa in alcune aree e presenta delle zone ancora in forte espansione urbanistica. Le principali strade che attraversano il Municipio Roma XVIII, segnandone anche i confini come nel caso della consolare via Aurelia e di via Boccea, sono, partendo dal centro della città verso l’esterno: via delle Fornaci, Viale delle Mura Vaticane, via Anastasio II (comunemente denominata via Olimpica), via Gregorio VII, via di Torrerossa, via Baldo degli Ubaldi, il primo tratto di via Pineta Sacchetti, una parte di via Mattia Battistini, via dell’Acquafredda, via Cornelia, una parte di via di Torrevecchia, una parte di via Casal del Marmo, via di Casalotti, via Pantan Monastero e via di Casal Selce. Il Grande Raccordo Anulare, attraversa il territorio nella sua parte più periferica. La maggior parte degli attuali insediamenti abitativi del Municipio XVIII, sono prevalentemente di recente costruzione, ad eccezione della zona centrale limitrofa alla città del Vaticano, e si possono far risalire al secolo scorso. Alcune eccezioni sono ovviamente legate alle costruzioni lungo la via Consolare Aurelia o alle principali direttrici stradali ove sorgono costruzioni di tipo essenzialmente rurale. In molte aree periferiche del territorio, lo sviluppo edilizio è nato senza alcuna programmazione e in modo spesso abusivo, favorendo il verificarsi di enormi disagi alla viabilità e alla gestione dei servizi pubblici. Sono presenti anche costruzioni d’edilizia popolare come a Valle Aurelia e Torrevecchia, e d’assistenza alloggiativa a Val Cannuta e Bastogi.

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Molto particolare è, data la vicinanza con lo Stato Vaticano, la presenza sul territorio municipale della maggior parte delle case generalizie delle congregazioni religiose cattoliche mondiali. Una delle più belle, è probabilmente Villa Pacelli, sede dei missionari Oblati di Maria Immacolata, che sorge su uno dei punti più alti dell’intera città e che dalla sua terrazza offre un panorama quasi a trecentosessanta gradi su Roma.

Chiesa di Santa Sofia (Cattolica di rito Orientale) La popolazione complessiva, residente nel Municipio XVIII è di 135.981 abitanti, con una densità media di 19 ab/ha. Le famiglie risultano essere 59.184. L’andamento demografico del diciottesimo Municipio si è dimostrato sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Nel periodo 1991-2004, infatti, il saldo dei residenti è di appena 39 unità. La composizione della popolazione per classi d’età evidenzia, rispetto al dato medio cittadino, un peso inferiore per le classi più giovani (0-29 anni) e superiore per gli over 65; di conseguenza l’indice di vecchiaia risulta più elevato di quello di Roma. (I dati delle tabelle sono fonte ASL RM E 2007)

Fig. 1: Popolazione Distretto XVII-XVIII al 31.12.06

2.530

2.364

2.521

2.452

2.659

3.482

4.895

5.770

6.038

5.230

4.914

5.046

4.880

4.957

4.102

3.663

3.051

3.197

6.005-

5.703-

5.482-

5.417-

5.514-

7.039-

10.102-

12.187-

12.226-

10.191-

8.622-

8.406-

7.707-

8.146-

7.192-

6.105-

4.298-

3.489-

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

oltre

17 18

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16.563

28.98014.964

29.551

15.747

31.37515.565

30.986

5.3738.329

9411.529

1.707

1.985891

1.096

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000

Celibi/nubili

Coniugati/e

Vedovi/e

Divorziati/e

Fig. 5 - Popolazione Distretto XVII-XVIII al 31.12.06 Distribuzione per Stato Civile e sesso

17 F 18 F 17 M 18 M

Il dato sulla distribuzione delle famiglie in base al numero dei componenti non mostra differenze significative con quello dell’intero territorio: oltre il 64% dei nuclei familiari, infatti, è formato da 1 o 2 individui. I dati relativi al 2001 sulla struttura imprenditoriale del diciottesimo Municipio evidenziano la presenza sul territorio di 9.784 unità locali che rappresentano il 4,2% del totale delle unità locali del Comune di Roma e che impiegano 33.953 addetti (il 3,1% del totale degli addetti della capitale). Con riferimento al peso delle unità locali del Municipio sul totale della componente imprenditoriale romana per settore di attività economica, si osserva la presenza del 6,8% delle unità locali del comparto trasporti e comunicazioni ed del 5,6% del settore primario. All’interno del territorio il 45,6% del totale delle unità locali è costituito da esercizi commerciali, mentre il 26,6% opera nel comparto altri servizi. Riguardo all’andamento nel periodo1994-2003 dei prezzi di vendita del mercato immobiliare residenziale, il diciottesimo Municipio ha fatto registrare un incremento di 17,1 punti percentuali. Nonostante tale variazione sia relativamente contenuta, soprattutto se confrontata con quella degli altri Municipi, il prezzo medio di vendita nel 2003 rimane tra i più alti di

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Roma (3.700 € al mq, la seconda maggior quotazione tra i Municipi capitolini dopo quella del I Municipio). Delle 104 concessioni rilasciate per opere residenziali nel 2002, 91 si riferiscono alle abitazioni (per un totale di 643 vani) e 13 a fabbricati (per una superficie di 4.559 mq).

Indicatori di occupazione della popolazione residente per quartiere

La percentuale degli stranieri residenti, rispetto al Comune, è pari al 6%, con un leggero aumento negli ultimi anni. Con riferimento agli stranieri residenti, il cui peso sul totale della popolazione straniera romana è pari al 6%, nel periodo 1997-2004 si assiste ad un aumento più contenuto (56,35%) rispetto a quello medio del Comune di Roma pari al 66,9% . Per quanto riguarda l’incidenza degli stranieri sul totale degli abitanti del Municipio essa è pari al 9,8%, valore al di sopra del dato medio cittadino (7,9%). Decisamente anziana risulta la comunità straniera del diciottesimo Municipio: l’indice di vecchiaia è, infatti di 106,2 punti; elevata, ed al di sopra del dato medio della capitale, risulta in particolare la quota degli over 65 (11,1%). Guardando all’area di provenienza degli stranieri si osserva la netta prevalenza d’individui provenienti dall’Asia (27,2%) e da paesi appartenenti all’Unione Europea (20,9%).

Stranieri residenti nel Municipio XVIII: distribuzione per quartiere

N. stranieri % sui residenti

% res.da non più di 5 anni

Asia Africa Americatot est altro

Aurelio Nord 555 3,0 22,9 45,4 10,1 15,5 13,0 9,2 6,1Aurelio Sud 1018 4,2 22,7 25,3 9,9 22,1 23,2 10,2 12,4Casalotti-Boccea 708 3,6 27,3 13,0 9,6 10,7 6,4 39,3 6,2Fogaccia 919 3,6 23,0 17,4 18,8 19,3 5,1 33,4 5,2Val Cannuta 1109 4,0 25,8 39,9 8,6 17,1 14,0 14,5 3,2

Municipio 18 4309 3,7

Paese di provenienza

Europa

Tasso di attività

Tasso di disoccupazione

Tasso di disoccupazione

giovanile

% lavoratori precari

% lavoratori

tempo parziale

% lavoratori alta professionalità

% lavoratori bassa

professionalità

Aurelio Nord 45,6 7,5 35,4 13,3 12,8 14,2 7,4Aurelio Sud 48,4 6,3 33,6 14,3 12,7 18,0 6,8Casalotti-Boccea 52,6 9,9 33,1 17,6 13,6 8,0 17,1Fogaccia 52,7 14,4 42,6 15,9 15,5 7,3 15,5Val Cannuta 49,2 8,5 35,4 13,6 13,6 12,0 9,5

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Infine, per quanto riguarda i dati relativi alle problematiche sociali nel territorio municipale, prendendo come indicatori principali il tasso d’istruzione e l’indicatore socio-economico, si configura in questo modo:

Indicatori d’istruzione della popolazione residente nei quartieri del Municipio

Distribuzione della popolazione residente nei quartieri del Municipio per indicatore socioeconomico

Da questi ultimi due schemi, risulta evidente come le zone urbanistiche dove maggiormente emergono disagi sociali, sono quelle dell’area più periferica del Municipio: Fogaccia, Casalotti e Boccea. In particolare nella zona urbanistica Fogaccia, dove ci sono le borgate di Montespaccato, Bastogi e Torrevecchia, la percentuale dell’indicatore socioeconomico e del livello d’istruzione sono sensibilmente inferiori rispetto alle altre zone e spiccano negativamente anche rispetto agli indicatori cittadini. Al contrario, la zona urbanistica con il tasso d’istruzione più alto, ben il 25,1% di laureati, e con un livello socioeconomico particolarmente elevato è

% laureati

Tasso di non conseguimento della scuola dell'obbligo

Aurelio Nord 18,4 3,4Aurelio Sud 25,1 2,4Casalotti-Boccea 6,4 7,3Fogaccia 5,5 9,3Val Cannuta 12,4 4,3

Municipio 18 14,1 5,6

N % N % N % N % N %

Aurelio Nord 7053 38,5 5382 29,4 2454 13,4 1993 10,9 1426 7,8Aurelio Sud 9756 40,0 5335 21,9 6565 26,9 2606 10,7 102 0,4Casalotti-Boccea 146 0,7 176 0,9 3112 15,9 9467 48,4 6642 34,0Fogaccia 473 1,9 1871 7,3 3038 11,9 6923 27,1 13234 51,8Val Cannuta 3565 12,8 7123 25,6 9219 33,2 6556 23,6 1322 4,8

Municipio 18 20993 18,2 19887 17,2 24388 21,2 27545 23,7 22726 19,7

Medio-Basso BassoAlto Medio-Alto Medio

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quella dell’Aurelio sud, che insiste nella parte più centrale del territorio municipale, al confine con i Municipi 1 e 16. L’ambito territoriale risulta, dunque, molto eterogeneo: ambiti urbani, suburbani, parti della “città storica” e zone rurali. Lo sviluppo urbano municipale, ad eccezione ovviamente dei borghi e delle strutture antiche, è avvenuto in diverse fasi e secondo diversi modelli e il Municipio si configura come una piccola città con caratteristiche policentriche; infatti, non è possibile individuare un “centro storico” ma tanti piccoli “centri storici” ognuno dei quali rappresenta il fulcro attorno a cui cresciuta quella specifica parte di città. Dapprima è nata la zona vicino a S. Pietro, dall'inizio del secolo fino a prima della II guerra mondiale. Tale urbanizzazione, sviluppo naturale dell'antica zona dei Borghi, è avvenuta soprattutto in relazione alle opportunità lavorative che offriva la contiguità con la Città del Vaticano e per la presenza delle fornaci e delle cave d’argilla, che costituivano un centro d’attrazione sia per i componenti del ceto popolare romano, sia per gli immigrati da zone rurali. Le operazioni di sventramento, con conseguente perdita di abitazioni, operate in epoca fascista nella zona attorno a S. Pietro, da un lato hanno dato impulso all'abusivismo nelle zone limitrofe a quella che oggi è Via Gregorio VII, dall'altro hanno messo in moto la costruzione del quartiere di Primavalle i cui primi insediamenti abitativi sono stati realizzati dallo IACP nel 1935. Un altro processo di urbanizzazione si è sviluppato dai primi anni '60 in poi, dalle zone meno centrali verso la Via Aurelia. Recentemente sono stati costruiti insediamenti abitativi sia verso la periferia (Torrevecchia e Val Cannuta) sia in zone più centrali come a Valle Aurelia. Le richieste di servizi al Municipio, avvenute nel 2007 presso lo Sportello di Segretariato Sociale sono state: Richieste di servizi per MINORI 40% Richieste di servizi per ADULTI 27% Richieste di servizi per ANZIANI 26% Altre richieste (contributi, buono casa..) 7%

Si tenga presente, che le richieste di assistenza alla persona diversamente abile non compaiono in questo schema, in quanto arrivano direttamente dalla ASL e non presso lo Sportello di Segretariato Sociale.

I servizi erogati complessivamente al cittadino, esclusi quindi progetti speciali e/o collettivi, sono: Assistenza persona anziana 27% (SAISA, Alzheimer, Dimissioni protette..) Assistenza alla persona diversamente abile 23% Assistenza ai minori 4% Contributi economici 46% (Contributi, borse lavoro, ass.

economica…)

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2 – le Zone urbanistiche : il contesto territoriale, domande e bisogni, le risorse “del” e “nel” Municipio Seguendo lo schema urbanistico adottato dal Piano Regolatore urbanistico del Comune di Roma, il territorio municipale è diviso in 6 Zone Urbanistiche: 18a Aurelio Sud, 18b Val Cannuta, 18c Fogaccia, 18d Aurelio Nord, 18e Casalotti di Boccea, 18f Boccea.

Del territorio municipale fanno parte i Quartieri: Q.XIII Aurelio (parte), Q.XIV Trionfale (parte), Q.XXVII Primavalle (parte), i Suburbi: S.IX Aurelio, S.X Trionfale (parte) e le zone dell’Agro: Z.XLV Castel di Guido (parte), Z.XLVIII Casalotti (parte).

Via Boccea

Città del Vaticano

Casalotti

G.R.A

Via Aurelia

Via Aurelia Antica

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Aurelio Sud -18a A - Il contesto territoriale Aurelio Sud è il nome della zona urbanistica 18a del Comune di Roma. Si estende sul quartiere Q.XIII Aurelio (Aurelio è il nome del tredicesimo quartiere di Roma, indicato con Q.XIII. Si trova nell'area ovest della città, a ridosso delle Mura Vaticane e delle Mura Aureliane. Ha una superficie: totale di 471,51 ha e una popolazione di circa 47.244 abitanti. Il Q.XIII comprende parte del Municipio XVIII e parte del 19 e confina: a nord con il quartiere Q.XIV Trionfale e il territorio della Città del Vaticano, ad est con i rioni R.XIV Borgo e R.XIII Trastevere, a sud con il quartiere Q.XII Gianicolense, ad ovest con il suburbio S.IX Aurelio e il quartiere Q.X Primavalle) e prende il nome dalla Via Aurelia, una delle strade consolari principali della città. Parte da Largo di Porta Cavalleggeri e, costeggiando le mura Aurelie, arriva fino a porta San Pancrazio. Da qui i confini con il Municipio XVI sono tracciati da Via Aurelia antica, fino a via di Torrerossa, dove comincia la zona urbanistica 18b. A nord i confini sono tracciati dalle mura di città del Vaticano e da Via Aurelia fino a Piazza Irnerio. In questa zona urbanistica la popolazione è di 28.476 abitanti. (Fonte: Comune di Roma, iscritti in anagrafe al 31-12-2005.) È raggiungibile dalla stazione: San Pietro (che collega anche la città di Roma con lo stato di Città del Vaticano con un’antica tratta ferroviaria) ed è collegata dai mezzi pubblici dell'ATAC, attraverso le linee 34, 46, 62, 98, 881, 982. Fa parte di questa zona: Il Borgo delle Fornaci Quella in prossimità del Vaticano è l’area più vicina al centro storico dell’intero Municipio e anche per questo è molto frequentata da turisti anche per la presenza del terminal Gianicolo ove trovano posto i numerosi pulman turistici diretti a San Pietro. Il nome deriva dalla presenza di numerose "fornaci" per laterizi da costruzione, qui impiantate in considerazione del particolare terreno argilloso. Esse furono intensamente sfruttate già nel periodo della Roma Imperiale. Anche Teodorico e Belisario se ne servirono per i restauri alle Mura Aureliane-Onoriane.

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Con i papi rinascimentali, dopo Avignone, riprese in pieno il loro utilizzo raggiungendo il massimo sviluppo con l'apertura del cantiere per la costruzione della Basilica di S. Pietro. Le "fornaci" hanno continuato a funzionare fino all'inizio degli anni '60 per poi cessare definitivamente la loro attività in seguito alla massiccia e dilagante urbanizzazione del territorio adiacente. Alla metà del secolo XVI, il territorio occupato dalle fornaci prese il nome da questa attività assumendo il toponimo di "Vallis Fornacum" (Valle delle Fornaci). Tra il 1570 e il 1580 nacque il vero borgo con la costruzione disposta in modo ordinato. Le fornaci, separate tra di loro da muri di cinta, si allineavano lungo la strada diretta a "Porta de' Cavalli Leggeri" e, risalendo il declivio retrostante, occupavano tutto lo spazio disponibile per arrestarsi davanti alle cave di creta. Sentieri campestri assicuravano i collegamenti all'interno del borgo. Nei primi decenni del XVIII secolo, l'asse stradale di Via delle Fornaci, l'antica "Via Posterula", era delimitato da un alto muro di cinta, nel quale si aprivano gli accessi alle varie proprietà, simile a quello che ancora oggi delimita il tratto più antico e meglio conservato. La sopravvivenza del borgo è accertata fino ai primi del '900 quando, con la trasformazione in quartiere urbano, perderà i suoi connotati di sobborgo industriale. Attualmente, in fondo a via della Cava Aurelia, troviamo l'ultima fornace della zona (la fornace Aurelia), abbandonata, ma ancora in discrete condizioni. Da qui, oggi, si accede anche al Parco Piccolomini, un’area verde molto bella anche se poco valorizzata, sede di un maneggio, e dalla quale si gode una splendida vista sulla basilica di San Pietro e sulle cupole dorate della chiesa di villa Abamelek.

Il collegamento tra borgo e la Fabbrica di San Pietro avveniva attraverso due porte delle mura vaticane: Porta Fabbrica e Porta Cavalleggeri . Da Porta Cavalleggeri si accedeva all'interno della Città Leonina e prendeva il nome dalle vicine caserme dei Cavalleggeri (la guardia pontificia). Di essa, scomparsa ai primi del secolo, ci resta solo l'arco a bugne di travertino ricomposto e poi

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addossato alle mura vaticane. Accanto alla porta troviamo un sarcofago romano utilizzato come fontana, decorato a scanalature ondulate. L'alimentazione è a tre bocche: quella centrale è costituita da un "protome" (testa di leone) sormontata dallo stemma di Pio IV. L'iscrizione sulla parte soprastante spiega l'utilità di questa fontana sia per le persone che per l'abbeveraggio dei cavalli: "Pio IV Pontefice Massimo per utilità pubblica e comodità dei soldati di guardia anno 1565"'. Porta Fabbrica, invece, è situata lungo l'odierna Via di Porta Cavalleggeri, a poca distanza dal bivio dell'Aurelia Nuova. Da lì passavano i laterizi prodotti dalle vicine fornaci necessari alla costruzione della Basilica di San Pietro. Pur trattandosi di un ingresso secondario, risultava di notevole utilità perché evitava lunghi giri, consentendo, quindi, agli addetti ai lavori di accorciare notevolmente i tempi di trasporto. Sulla chiave dell'arco è possibile vedere il simbolo del triregno pontificio dal quale pendono due chiavi ai cui lati sono poste le lettere "F" (fabbrica) e "A" (apostolica). Sembra che sia legata a questa porta l'origine del detto romano "a ufo", inteso nel senso di gratuito. Infatti, davanti ad esso, era posto un blocco daziario, attraversato dalle merci di ogni genere che entravano per i lavori della costruzione della basilica, chiamata Fabbrica di San Pietro, e così, per riconoscere con più facilità i materiali che godevano di franchigia, furono apposte le lettere A.U.F. (ad usum fabricae). B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, come sarà anche per le successive, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in Via Adriano I. Da rilevare, però, è che: - i dati di seguito riportati riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) e non comprendono, quindi, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. - le richieste di assistenza alla persona diversamente abile non compaiono in questo schema, in quanto arrivano direttamente dalla ASL e non presso lo Sportello di Segretariato Sociale I dati di questa zona urbanistica sono: 617 = domande pervenute, pari all’11,5% di quelle complessivamente ricevute presso il Segretariato Sociale municipale.

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Di queste, 117, pari al 18% delle domande, vengono da extracomunitari (di cui 41, il 35%, sono di sudamericani, 15 , il 12%, sono di asiatici, 41, il 35%, sono di africani, 20, il 17%, sono dell’est europeo). La maggior parte delle richieste pervenute in questa zona, da parte di stranieri, riguardano l’assistenza ai minori (67). Le 617 domande pervenute hanno riguardato, in dettaglio, le seguenti aree:

servizio agli anziani: 251 domande(40%) servizio agli adulti: 178 domande(28%) servizio ai minori: 158 domande (25%) richieste di informazioni da parte di disabili, invalidi e altri affetti da patologie

varie: 5 domande(0,8%) richieste d’informazioni: 25 domande (0,4%)

Questa zona, ha una forte prevalenza di residenti in età adulta o anziana, ed è normale, quindi, che il numero di richieste relativo a servizi rivolti alla terza età sia decisamente più consistente rispetto agli altri. Se si confrontano questi dati con gli utenti assistiti dal servizio sociale, si evince che i servizi rivolti alla terza età sono in larga parte i più numerosi e quindi perfettamente congrui alle necessità espresse dai cittadini. Vale la pena, quindi, inserire i dati relativi anche agli utenti che godono già di servizi da parte del Municipio, per avere un quadro più preciso: Persone anziane in assistenza domiciliare 33 % Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 62 % Persone diversamente abili in assistenza o inserite in progetti 5 % Inoltre, in questa zona è stato attivato un progetto per minori che ha istituito una ludoteca municipale particolarmente moderna e innovativa. Inevitabilmente, i servizi erogati dal Municipio non riescono a soddisfare le numerosissime richieste pervenute e per questo motivo si sono create, specialmente per le persone anziane, delle liste d’attesa per poter entrare in assistenza. C - Le risorse del e nel territorio:

Sanità → Sul territorio 18a non ci sono ospedali pubblici, ma strutture convenzionate; sono infatti presenti l’ospedale S. Carlo di Nancy e il poliambulatorio di Villa Betania, in Via Piccolomini 27 (che dispone di

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riabilitazione neuromotoria, cardiologia riabilitativa, e gli ambulatori EMG e Osteoporosi). L’ospedale Santo Spirito, benché sia molto vicino, appartiene territorialmente ad un altro Municipio. In Via Domenico Silveri 8, si trova il Consultorio familiare e genetico, mentre al civico 10 c’è il Servizio di Trattamento psicologico per la sterilità di coppia e in via Sant’Evaristo 167, si possono trovare: Assistenza Domiciliare Riabilitativa, Ausili e Protesi, Iscrizione al SSN e Scelta/Revoca del medico di base e pediatra, esenzione ticket. In questa zona urbanistica ci sono numerose cliniche private, generalmente gestite da Enti religiosi.

Sociale → In via del Crocifisso, nella più antica struttura per anziani della città, c’è la sede del Centro Sociale Anziani.

Scuola → Le scuole pubbliche sono: Nidi: non è presente nessun nido in questa zona, ma in Via Silveri c’è la Ludoteca “Giocarigioca” del Municipio Materne:

Manetti Via Manetti6 Elementari:

2 Ottobre 1870 Via S. Maria alle Fornaci 3 S. Francesco D'Assisi, Piazza Borgoncini Duca 5 Manetti Via Manetti6 Vittorio ALFIERI, Largo S. Pio V 21

Medie : B. Duca ex M. Dionigi Via S. M. alle Fornaci 1

Bramante L.go S. Pio V 20 Superiori:

I.P.S.C.T. - Luigi Einaudi Via S. Maria alle Fornaci, 1 Pubblica utilità → In via del Crocifisso, dalla parte opposta rispetto al Centro

Anziani, si trova la stazione dei Carabinieri, al civico 46. Il mercato di zona è in Via S. Silverio, proprio davanti al grande parcheggio per i pulman turistici di largo Micara. Ci sono due Uffici Postali: uno, in Via Monte del Gallo, 2C e un altro in via S. Agatone Papa 36/44.

Cultura e tempo libero → La zona non offre molti luoghi d’incontro per la ristorazione e lo svago, così come non ha aree commerciali di rilievo (fatta eccezione per Via Gregorio VII). C’è, però, la sede del teatro municipale principale: il teatro Ghione, che si trova in via delle Fornaci, oltre al Cinema Gregory, in via Gregorio VII 180. Sotto il profilo architettonico, si possono trovare villini d’inizio secolo e condomini di

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prestigio, (soprattutto nella parte sulla sommità del parco Piccolomini) condomini di proprietà di Enti (come nel caso di Via Gregorio VII) e zone d’edilizia più popolare nell’area Monte del Gallo che, pur essendo situata in una zona semicentrale, ha caratteristiche estetiche ed urbanistiche tipiche di una estrema periferia urbana.

Terzo settore → Importante in questa zona, è la sede della mensa per i senza fissa dimora, che dispone anche di posti per l’accoglienza notturna femminile, gestita dalle suore di Santa Teresa di Calcutta, e che ha sede in piazza del Sant’uffizio. → Le parrocchie (Fonte: sito della Diocesi di Roma)

Santa Maria delle Grazie alle Fornaci, in Piazza S Maria alle Fornaci, affidata a: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.) Avendo già trattato della parte architettonica precedentemente, qui ci si limiterà alla parte storica. L’edificio cominciò ad essere costruito nel 1694 per opera del sacerdote romano Giuseppe Faraldi, oriundo da S. Severina. I Trinitari lo terminarono nel 1720 e, a metà del secolo XX, lo munirono di campanile. L’antica immagine della Madonna delle Grazie, dipinta dal liegese Gilles Hallet (Egidio Alet), fu coronata dal Cardinale Vicario, per Breve del Papa Pio XII, in data 10 ottobre 1956. La parrocchia è stata eretta dal Cardinale Vicario Placido Zurla il 15 luglio 1828 con il decreto "Utendo facultatibus" mediante il conferimento del titolo e redditi della parrocchia di S. Angelo alle Fornaci, filiale del Capitolo Vaticano ed affidata ai Trinitari, che da un secolo officiavano la chiesa. I Trinitari rinunciarono alla parrocchia nel 1834 ed il Cardinale Vicario Placido Zurla il 12 settembre 1834 con il decreto vicariale "Cum ex sex" ripristinò la parrocchia in S. Angelo alle Fornaci. I cannoneggiamenti garibaldini, effettuati dalla zona Villa Pamphili - Villa Cristaldi del Vascello (poi per questi eventi divenuta Medici del Vascello) per la difesa della Repubblica Romana del 1849, demolirono la chiesa di S Angelo ed allora il Cardinale Vicario Costantino Patrizi, ottenute le facoltà da Pio IX nell’udienza del 6 luglio 1850, trasferì nuovamente il titolo parrocchiale nella chiesa di S. Maria delle Grazie alle Fornaci. Il 16 luglio 1850 con il decreto vicariale "Ad solum impiorum", confermò lo "ius parochiale filiationis" alla Basilica Vaticana e ne affidò l’amministrazione nuovamente ai Trinitari. La proprietà per la legge 19 giugno 1873 n. 1402, è passata al demanio del regno d’Italia. (Cfr. A.F. Caiola, "S. Maria delle Grazie alle Fornaci", Ed. Roma e G. Antignani, Note storiche, Roma 1987). Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Pontificio Collegio San Pietro Apostolo; «Nostra Signora di Lourdes» Maestre Pie Filippini (M.P.F.)); c/o Pontificio Collegio «San Pietro Apostolo» Suore Ancelle Missionarie Santissimo Sacramento (A.M.S.S.)); Casa «San Giuseppe» c/o Pontificio Collegio «San Pietro Apostolo» (Suore Carmelitane di San Giuseppe (C.S.J.)); Casa di Procura (Istituto Secolare di Schönstatt Sorelle di Maria); Studentato Universitario (Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria - Istituto Ravasco (C.C.I.M.)); Casa Generalizia Procura Generale (Istituto Missioni Consolata (Missionari della Consolata) (I.M.C.)); Procura Generale

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(Operai del Regno di Cristo (O.R.C.)); Associazione Lauretana tra i Marchigiani - Aggregazione Ecclesiale; Ordine Francescano Secolare - Aggregazione Ecclesiale. San Gregorio VII, in via del Cottolengo 4. La chiesa è stata eretta il 21 giugno 1952 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "In suburbana regione" ed è stata affidata all’Ordine dei Frati Minori. Il territorio, desunto da quello delle parrocchie di S. Maria delle Grazie alle Fornaci e di S. Filippo Neri alla Pineta Sacchetti; il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 1° agosto 1959. La proprietà immobiliare è della curia generalizia dei Frati Minori. Il progetto architettonico è di Mario Paniconi e Giulio Pediconi. Luoghi sussidiari di culto sono: la Cappella Immacolata, in Via di Monte del Gallo 105; la Cappella del Pontificio Oratorio San Pietro, in Via di Santa Maria Mediatrice 24; la Cappella di Santa Maria Mediatrice, in Via di Santa Maria Mediatrice 25. Uno degli affreschi Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Pontificio Seminario Romano Minore Seminario Diocesano; Collegio Nostra Signora d’Africa; Pontificio Collegio Portoghese; Pontificio Istituto Sant’Apollinare; Presentazione; Casa di Formazione (Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana di Nevers); Casa di Procura (Suore di Santa Maria Maddalena Postel (S.M.M.P.)); Casa di Procura c/o Mons. Donato Squicciarini, Nunzio Apostolico (Suore di Carità di San Carlo Borromeo (S.M.C.B.)); Casa Generalizia - Casa «Mater Ecclesiae» (Suore Teatine dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine (R.R.T.T.)); Casa Generalizia - Casa Pellegrini (Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria - Istituto Ravasco (C.C.I.M.)); Casa Generalizia (Ancelle del Santissimo Sacramento (S.S.S.)); Casa Generalizia (Suore Benedettine della Divina Provvidenza (B.D.P.)); Casa Generalizia (Suore della Sacra Famiglia - Spoleto); Casa Generalizia (Suore Missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane per i Migranti (M.S.C.S.)); Casa Generalizia «Mater Immaculata» (Missionarie dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (M.I.C.)); Casa Provincializia (Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (S.S.G.C.)); Comunità (Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma Galgani (M.S.G.)); Comunità (Religiose Francescane dell’Immacolata Concezione Lima (F.I.C.)); Comunità (Società Missionaria di Maria, Missionarie Saveriane); Studentato Missionario (Suore del Preziosissimo Sangue (Preziosine) (S.P.S.)); Villa «Santa Maria» (Suore di Carità di Santa Maria, Suore del Buon Consiglio (S.S.M.)); Casa Generalizia (Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (Saveriani) (S.X.)); Comunità - Dott. Armando OBERTI (Cristo Re); Convento San Francesco (Ordine Francescano Frati Minori (O.F.M.)); Curia Generalizia (Fraternità dei Sacerdoti Operai Diocesani del Sacro Cuore di Gesù); Curia Generalizia (Ordine Francescano Frati Minori (O.F.M.)); Direzione Generale (Silenziosi Operai della Croce); Procura Generale (Società dei Sacerdoti di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (Cottolenghini) (S.S.C.)); Casa di Cura Villa Luisa; Casa di Riposo Piccola Casa Divina Provvidenza – Cottolengo; Associazione Cattolica Operatori Sanitari - Aggregazione Ecclesiale; Associazione

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Italiana Maestri Cattolici - Aggregazione Ecclesiale; Segretariato Attività Ecumeniche - Aggregazione Ecclesiale;Unione Nazionale Cooperative Italiane - Aggregazione Ecclesiale.

Santi Protomartiri Romani, in Via Angeli Di Pietro, 50. La parrocchia è stata eretta il 19 maggio 1954 con il decreto del Card. Vicario Clemente Micara "Neminem fugit", ed affidata al clero diocesano di Roma. Il territorio, è stato desunto da quello delle parrocchie di S. Pio V e di S. Gregorio VII. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la

Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Francesco Fornari. Luoghi sussidiari di culto nel territorio parrocchiale, sono: la Cappella Francescane Insegnanti di Praga, in Via Nicolò Piccolomini 27; la Cappella Gesù Sommo Eterno Sacerdote, in Via Francesco Marchetti Selvaggiani 22 ; la Cappella Monache Clarisse Cappuccine, in Via Aurelia Antica 236; la Cappella Villa Maria Santissima Assunta, in Via Aurelia Antica 284. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Centro Internazionale Missionario Canossiano; Comunità San Michele (Figlie della Carità (Canossiane) (F.d.C.C.)); Comunità (Pie Sorelle Educatrici di San Giovanni Evangelista); Comunità (Unione Carmelitana Teresiana); Monastero «Sant’Urbano» (Monache Clarisse Cappuccine); Studentato (Suore della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù Brentana (F.S.C.G.)); Villa Betania (Suore Francescane Insegnanti Praga (O.S.F.)); Casa di Cura Villa Betania; Comunità Canto Nuovo - Associazione di Fedeli. San Pio V , in Largo San Pio V, 3. La parrocchia è stata eretta il 10 dicembre 1951 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "Quo aptius atque" ed affidata al clero diocesano di Roma. La chiesa è stata consacrata il 24 febbraio 1962 dal Cardinale provicario Luigi Traglia. Il territorio, desunto da quello delle parrocchie di S. Maria delle Grazie alle Fornaci e di S. Filippo Neri alla Pineta Sacchetti; il riconoscimento del provvedimento vicariale agli effetti civili è stato decretato il 25 febbraio 1952. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Tullio Rossi. Luoghi sussidiari di culto sono: Chiesa Rettoria Santa Maria del Riposo, Via Aurelia 327. Chiesa Annessa Santa Maria della Visitazione, Via di Torre Rossa 21. Cappella Clinica Nostra Signora del

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Sacro Cuore, Via Cardinal Pacca 12. Cappella Ospizio Margherita di Savoia, Via del Casale di San Pio V 48. Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Chiesa Rettoria Santa Maria del Riposo; Chiesa Annessa Santa Maria della Visitazione; Collegio Internazionale «Guido Maria Conforti»; Collegio Internazionale «Leone Dehon»; Fondazione «Giovanni XXIII»; Istituto «San Giovanni Battista»; Pontificio Collegio San Paolo Apostolo; Pontificio Collegio Spagnolo; Pontificio Istituto di Musica Sacra; Santissima Trinità; Casa di Assistenza per Suore anziane e malate della Provincia Italiana «Villa Fusco» (Suore di San Giovanni Battista (Battistine) (C.S.S.G.B.)); Casa di Cura «Nostra Signora del Sacro Cuore» (Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore - d’Issoudun (F.D.N.S.C.)); Casa di Formazione (Famiglia Spirituale «L’Opera» (F.S.O.)); Casa Generalizia - Casa della Santissima Trinità (Suore Trinitarie); Casa Provinciale (Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore - d’Issoudun (F.D.N.S.C.)); Casa Provincializia (Suore delle Poverelle dell’Istituto Palazzolo (S.d.P.I.P.)); Comunità (Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo (I.S.M.)); Comunità (Suore di Santa Giovanna d’Arco (S.J.A.); Istituto «San Giovanni Battista» (Suore di San Giovanni Battista (Battistine) (C.S.S.G.B.)); Istituto Suore Francescane di Cristo re (Suore Francescane di Cristo Re (S.F.C.R.)); Piccola Casa/Centro degli Amici di Newman (Famiglia Spirituale «L’Opera» (F.S.O.)); Procura Generalizia (Suore della Provvidenza di Sant’Andrea (P.S.A.)); Casa Generalizia (Missionari d’Africa (Padri Bianchi) (M.Afr.)); Curia Generalizia - Collegio Leone Dehon (Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) (S.C.I.)); Curia Generalizia (Agostiniani dell’Assunzione (Assunzionisti) (A.A.)); Curia Generalizia (Fratelli delle Scuole Cristiane (F.S.C.)); Procura Generale (Società di San Patrizio per le Missioni Estere (S.P.S.)); Casa di Cura «Nostra Signora del Sacro Cuore»; Casa di Cura Morelli; Casa di Cura Villa Benedetta; Casa di Riposo Riccardo e Agnese Toppi; Casa di Riposo Sacro Cuore di Gesù e Santi Angeli Custodi; Ospedale San Carlo di Nancy; Associazione Vittorio e Tommasina Alfieri (già Familia Christi) - Aggregazione Ecclesiale; Azione Cattolica Italiana - Aggregazione Ecclesiale; Federazione Italiana Settimanali Cattolici - Aggregazione Ecclesiale.

→ Le associazioni (Questo elenco è stato preso dall’Albo Associazioni del Municipio Roma XVIII )

Area Culturale Associazione Pro arte e Musica Via F. Pacelli, 14 Associazione culturale Gropius Via San Telesforo, 7 Nuova Corale San Pio V L.Go San Pio V , 3 Nuovo Teatro Produzione Via P. Fiore, 24 Associazione Culturale – No Profit – Mulab Via Dei Gozzadini, 26 Associazione Il Baule Dei Sogni P. zza Di Villa Carpegna, 43 Associazione Culturale Mondialogando Via Gregorio VII, 315 Associazione Culturale Il Raggio Largo San Pio V, 4 Associazione Culturale Danzarmonia Via Gregorio VII, 338 Associazione DovelascioPiero Via Madonna del Riposo,88

Area Sport

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Associazione Sportiva Dilettantistica I Koala P.zza di Villa Carpegna,41 Associazione Culturale Il Raggio Largo San Pio V, 4

Altre associazioni Associazione Laicale Femminile S. Cuore Via Madonna Del Riposo 75 Associazione Servi dei Poveri del III Mondo Via Stazione Di San Pietro, 40 Associazione Silenziosi Operai Della Croce Via Di Monte Del Gallo,105 Editrice Ave - Azione Cattolica Italiana Via Aurelia, 481

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Val Cannuta -18b A - Il contesto territoriale Val Cannuta è il nome della zona urbanistica 18b del Comune di Roma. Si estende su buona parte del suburbio S.IX Aurelio (che è il nome del nono suburbio di Roma, indicato con S.IX. Il suburbio confina: a nord con il suburbio S.X Trionfale ed il quartiere Q.XXVII Primavalle a est con il quartiere Q.XIII Aurelio, a sud con il suburbio S.VIII Gianicolense, a ovest con la Zona Z.XLVIII Casalotti. Ha una superficie totale di 834,46 ha. Popolazione: 36.400¹ abitanti) e il suo nome deriva da "cannutulum" per l'abbondanza di canneti che esistevano sul territorio, ormai completamente urbanizzato. Qui avviene l'incontro tra la Via Aurelia antica e via Aurelia, oltre il quale, le due vie ormai unificate, si dirigono in direzione Civitavecchia, esattamente all'altezza della Torretta Troili, dal nome degli ultimi proprietari, torretta che strategicamente ne sorvegliava l'incrocio. L’attuale sede del Municipio La 18b ha come confini: a nord, in via del forte Braschi, il Municipio 19; a est lungo via Pineta Sacchetti, con il Municipio 19, la 18c e la 18a. A sud Via Aurelia antica prima e

via Aurelia poi, la separano dal Municipio 16; ad ovest lungo via di Acquafredda e via Nazareth la 18c. Si tratta di una zona particolarmente trafficata, in particolare nel tratto di Via Boccea che da piazza dei Giureconsulti arriva fino a via Battistini e lungo la via Pineta Sacchetti. In questa zona ci sono la sede del Municipio XVIII, in Via Aurelia 417, del Servizio Sociale, in via Adriano I 2, il Poliambulatorio della ASL RME in via di Boccea 271 e il SER.T in via Val Cannuta 206. I servizi sanitari presenti presso il Poliambulatorio ASL sono: assistenza farmaceutica, certificati medico legali, centro prelievi, CSM, Tutela della salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva, Medicina preventiva per l’età evolutiva, libretti d’idoneità

La futura sede municipale, oggi sede del Comando dei Vigili Urbani

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sanitaria) e il Comando di Polizia Municipale situato in Via Pagano dove al termine dei lavori di ristrutturazione, si sposterà anche il Municipio XVIII. L’ospedale, convenzionato, è l’Aurelia hospital. Sotto il profilo urbanistico architettonico si alternano zone di recente costruzione, come nel caso dell’area definita “Il Papillo” e quelle lungo l’Aurelia, a zone più antiche come nel caso dell’area compresa fra Via Boccea, via Battistini e via della Pineta Sacchetti. Le aree verdi aperte al pubblico sono costituite da villa Carpegna, dove ha sede anche un circolo bocciofilo, e la parte di verde più estesa di tutto il Municipio che è quella a ridosso di Via Aurelia e del Casale Fogaccia (via Nazareth), generalmente adibita a coltura (zona urbanistica 18f). Particolarmente commerciale, ricca quindi di negozi e servizi, è tutta l’area in cui passa Via Boccea, arteria principale di tutto il quartiere. In Via Aurelia 660 si trova il Commissariato. Fortemente problematica è la situazione dei cittadini residenti nel Residence di Val Cannuta e, in parte, anche di quelli residenti in Via Pier delle Vigne. A Val Cannuta si trova un palazzo di 8 piani, più il piano terra dove è situata la portineria, un complesso privato ove vi sono molte famiglie in assistenza alloggiativa del Comune di Roma: problemi d’affollamento, promiscuità, di criminalità, ghettizzazione, deprivazione socio-economica, creano conseguenti fenomeni di evasione scolastica. Molti nuclei, tuttavia, si sono trasferiti in seguito alla recente assegnazione di alloggi ERP. Anche questo complesso dovrebbe essere svuotato e le famiglie trasferite nelle case popolari, ma molte di esse rifiutano di allontanarsi dalla zona (come i noti “nomadi italiani” la cui evasione scolastica dei minori è pari al 90%) e rifiutano di conseguenza l’alloggio. Il residence è formato da 220 appartamenti , nello svuotamento lento risulta vuotato ancora soltanto il IV piano, circa 25 alloggi. Particolarmente difficile è la situazione dei minori, che, se non adeguatamente sostenuti, rischiano d’incorrere in problematiche connesse alla criminalità e alla tossicodipendenza. In Via Pier delle Vigne n. 3, invece, ci sono due manufatti di proprietà del Comune: un palazzetto in muratura di due piani ed una struttura prefabbricata costruita sul solo piano terra, adibita in passato a scuola materna.

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Nel palazzetto, al piano terra, abitano abusivamente due nuclei familiari mentre il primo piano è occupato da una sola persona. Nel prefabbricato invece, abitano sette mononuclei familiari e una coppia. Si tratta di costruzioni molto fatiscenti, con varie mercanzie e rifiuti accatastati qua e là, che aumentano la sensazione di abbandono e di degrado. Premesso che questi edifici sono una donazione con destinazione a scopi socio culturali, e che c’è una raccolta di 250 firme per la loro ristrutturazione, previa sistemazione degli abitanti in case popolari, ancora si attende la demolizione di tali edifici e il loro successivo utilizzo per gli scopi originari. La popolazione complessiva di questa zona urbanistica è : 35.035¹ abitanti. (¹Fonte: Comune di Roma, iscritti in anagrafe al 31-12-2005. È raggiungibile dalle stazioni Cornelia e Battistini. B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in Via Adriano I. Da rilevare, però, è che i dati: - riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) - non comprendono, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. - le richieste di assistenza alla persona diversamente abile non compaiono in questo schema, in quanto arrivano direttamente dalla ASL e non presso lo Sportello di Segretariato Sociale.

I dati di questa zona urbanistica sono:

1441 sono le domande dei cittadini pervenute presso lo sportello di segretariato sociale. Di queste, 320 vengono da stranieri e riguardano: servizi ai minori (256) a fronte di 52 richieste per adulti, e 12 per anziani. Le 1441 domande pervenute in questa zona hanno riguardato, in dettaglio, le seguenti aree:

servizio ai minori: 548 domande(38%) servizio agli adulti: 343 domande(23%) servizio agli anziani: 460 domande(31%) richieste d’informazioni da parte di disabili, invalidi e altri affetti da patologie

varie: 0 domande richieste d’informazioni: 90 (6%)

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Questa zona, popolata prevalentemente da nuclei familiari di età più giovane, ha un numero di richieste relativo a servizi rivolti ai minori molto alto; questo dato è dovuto anche alla presenza del Residence di Val Cannuta nel quale vivono molte giovani coppie con difficoltà socio economiche. Vale la pena, come fatto anche precedentemente, inserire i dati relativi agli utenti che godono già di servizi da parte del Municipio per avere un quadro complessivo corretto. Persone anziane in assistenza domiciliare (53 SAISA e 6 Alzheimer) 71 % Persone diversamente abili in assistenza o inserite in progetti 14 % Minori 10 Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 5 % C - Le risorse del e nel territorio:

Sanità → Sul territorio 18b non ci sono ospedali pubblici, ma solo strutture convenzionate; è infatti presente l’ospedale Aurelia Hospital. La clinica universitaria Agostino Gemelli, benché sia molto vicina alla parte più a nord di questa zona, appartiene territorialmente al Municipio 19. In Via Boccea 271, si trova il Poliambulatorio della ASL RM E (Assistenza farmaceutica, Certificati medico-legali, Poliambulatorio e Centro prelievi, Centro Salute Mentale, Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’età evolutiva, Medicina Preventiva per l’età evolutiva, Libretti idoneità sanitaria). In Via Val Cannuta 206, c’è la sede del SER.T.; Anche in questa zona urbanistica ci sono numerose cliniche private.

Sociale → Le sedi dei Centri Sociali Anziani sono in via di Val Cannuta, in via Innocenzo IV e in via Marvasi. Inoltre, presso Villa Carpegna, c’è la sede di un circolo bocciofilo.

Scuola → Le scuole pubbliche sono: Asili Nido Asilo Nido Comunale Via Brà, 39/41 Asilo Nido Comunale “Gianburrasca” Via Prelà, 37 Asilo Nido Comunale “La girandola” Via L. Passi, 55 Scuole Materne Pubbliche Scuola Materna Comunale, Marvasi Via Gregorio XI, Scuola Materna Comunale, A. Baldi Via Sisto IV, 176 Scuola Materna Comunale, Papa Wojtyla Via Soriso, 41 Scuola Materna Comunale, G. Scalia Via Luca Passi, 57 Scuola Materna Comunale, C. Perone Via Cardinal Origlia 48

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Scuole Elementari Pubbliche Scuola Elementare “Andrea Baldi” Via Sisto IV, 176 Scuola Elementare, Papa Wojtyla Via Soriso, 41 Scuola Elementare, C. Perone Via Cardinal Origlia 48 Scuola Elementare, “XXI Aprile” Via Luca Passi, 57 Scuola Elementare, C. Alvaro Via Marvasi, 11 Scuole Medie Pubbliche Scuola Media “G. Leopardi” Via E. Bonifazi, 64 Scuola ex Rosmini Via G. del Vecchio, 24 Scuola Media “Sisto IV” Via Sisto IV, 174 Scuole Superiori Pubbliche Liceo Classico “Seneca”, Via Boccea, 371 Istituto Tecnico Professionale “Einaudi” Via G. Del Vecchio, 43/44

Pubblica utilità → In via Aurelia, si trova la stazione dei Carabinieri, al civico 46. In Via Aurelia 660 c’è la sede del Commissariato. Ci sono due Uffici Postali: uno, Ufficio Roma Aurelio, in Via Accursio, 1 ( lun-ven 8.00/19.00 sab 8/13.15) e l’altro, Ufficio Mercato Irnerio, in via Aurelia 485 (lun-ven 8,30-13.30 sab 8,30-12.30). I mercati di zona sono in Via Urbano II e in via Aurelia 485. Cultura e tempo libero → La zona offre molti luoghi d’incontro per la ristorazione e lo svago, e ha aree commerciali di rilievo prevalentemente lungo la Via Boccea. In fase di ultimazione c’è il teatro municipale, una moderna costruzione polifunzionale, che si trova nella parte del Parco Regionale del Pineto del territorio municipale.

Terzo settore → Le parrocchie (Fonte: sito della Diocesi di Roma) Nostra Signora di Guadalupe e San Filippo in Via Aurelia 675. La prima pietra,

proveniente dalla collina delle apparizioni di Tepeyac -Città del Messico- fu posta nel 1955 con un messa solenne nella domenica delle Palme, officiata da Papa Pio XII. Si tratta di una basilica minore, ed è stata eretta a parrocchia il 22 settembre 1960, con decreto del Cardinale Vicario Clemente Picara, desumendone il territorio dalle parrocchie di S. Pio V, di S. Maria della Perseveranza e di S. Maria Janua Coeli, ed è stata affidata alla Congregazione dei Missionari del SS. Cuore di Gesù (Legionari di Cristo). Il complesso immobiliare è proprietà dei Legionari di Cristo, il progetto architettonico è di Gianni Mazzocca. I luoghi sussidiari di culto, che fanno capo a questa parrocchia, sono: la Cappella Clinica Pio XI in Via

Aurelia 559 e la Cappella Santa Croce, in Via Aurelia 527. Gli Enti presenti nel territorio

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della Parrocchia sono: Antonio Rosmini; Istituto di Teologia della Vita Consacrata «Claretianum»; Maria Santissima Immacolata; Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria; Pontificio Collegio Filippino; Pontificio Collegio Pio Brasiliano; Santa Teresa di Gesù Bambino; Casa «Madre Ersilia Canta» sede del Corso di Spiritualità della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» , Figlie di Maria Ausiliatrice Salesiane di Don Bosco (F.M.A.)); Casa di Procura «Villa Letizia» (Figlie di Maria, Madre della Chiesa (F.M.M.E.)); Casa Generalizia (Famiglia Ecclesiale di Vita Consacrata Missione Chiesa-Mondo); Casa Generalizia (Figlie della Santa Vergine Immacolata di Lourdes Terziarie Francescane - Massa Lubrense); Casa Generalizia (Suore di Nostra Signora - Namur (S.N.D. de N.)); Casa Generalizia (Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore (R.B.P.)); Casa Provincializia (Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù (S.C.M.S.T.B.G.)); Villa Santa Chiara (Suore Clarisse Francescane (F.C.C.)); Casa di Formazione (Fratelli di Gesù); Casa Generalizia Villa Scheppers (Fratelli di Nostra Signora della Misericordia (F.D.M.)); Comunità (Fratelli Cristiani (C.F.C.)); Pontificio Collegio Internazionale «Maria Mater Ecclesiae» (Legionari di Cristo (L.C.)); Sede della Direzione Generale (Legionari di Cristo (L.C.)); Aurelia Hospital; Casa di Cura Pio XI; Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario; Aggregazione Ecclesiale; Missionarie di Maria Salus Infirmorum - Associazione di Fedeli. San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti in via Martino V, 28. La parrocchia è stata eretta il 10 maggio 1934 con il decreto del Cardinale Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani "Quo melius", che ha trasferito nella chiesa di S. Filippo Neri i diritti ed i redditi della soppressa parrocchia di S. Nicola in Carcere.

E’ stata affidata prima ai sacerdoti della Congr. dei Poveri Servi della Divina Provvidenza poi ai Religiosi di S. Vincenzo de’ Paoli e, infine, dal settembre 1977, al clero diocesano di Roma. La chiesa è stata inaugurata dal Vicegerente di Roma S.E. Mons. Luigi Traglia il 29 maggio 1937. Il territorio, fu desunto da quello delle parrocchie di S. Maria delle Grazie alle Fornaci e di S.

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Francesco d’Assisi a Monte Mario. Il riconoscimento agli effetti civili del provvedimento vicariale è stato decretato il 3 aprile 1942. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico, realizzato nel 1964, è di Tullio Rossi. Luogo sussidiario di culto è la Cappella Riparatrice del Sacro Cuore, in Via Gregorio XI 26. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Elena Guerra; Foyer Phat Diem Ecclesiastico Procura Vietnam; Istituto Longo; Sacro Cuore; Casa di Procura (Cooperatrici della Famiglia); Casa di Procura (Suore di Carità dell’Assunzione (S.C.A.)); Casa Generalizia Scuola Sacro Cuore (Suore Riparatrici del Sacro Cuore (R.S.C.)); Casa Generalizia (Suore Oblate dello Spirito Santo, Istituto di Santa Zita (O.S.S.)); Curia Generale (Missionarie Figlie della Sacra Famiglia di Nazareth (M.H.S.F.N.)); Istituto Longo (Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena (S.d.P.)); Procura Generalizia (Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata C.M.I.)); Casa di Cura Villa Armonia; Casa di Riposo Casetta Madre di Dio; Apostolato Mondiale di Fatima - Aggregazione Ecclesiale. San Lino in Via Cardinale Garampi, 60. La parrocchia è stata eretta il 22 febbraio 1957 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "Qua celeritate" ed affidata al clero diocesano di Roma. Il Cardinale Vicario Camillo Ruini ha presieduto la dedicazione della chiesa parrocchiale il 23 settembre 1999. Il territorio, è stato desunto da quello di S. Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, Il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 20 agosto 1959. Il complesso edilizio, di proprietà della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma, è stato realizzato nel 1959 secondo il progetto di Renato Costa. I luoghi sussidiari di culto sono: Cappella Istituto Bracelli, in Via Mattia Battistini 256; la Cappella Istituto Suor Celestina Donati, in Via delle Calasanziane 6. Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Scuola «Virginia Centurioni Bracelli»; Scuola dell’Infanzia Paritaria «Sacra Famiglia»; Scuola Suor Celestina Donati; Casa di Formazione (Ancelle della Sacra Famiglia (A.S.F.)); Casa di Riposo (Assistenza a Religiose anziane) (Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario (F.N.S.M.C.)); Casa di Riposo «Sacro Cuore» per Suore anziane e inferme (Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio (Suore Calasanziane) (F.P.S.G.C.)); Casa Generalizia (Suore dei Poveri di San Pietro Claver (H.P.S.P.C.)); Casa Generalizia (Suore Francescane di Sant’Antonio); Casa Provincializia (Suore della Divina Provvidenza di San Gaetano da Thiene (S.d.P.)); Centro Studi Casa di Formazione Permanente, di Spiritualità (Suore Benedettine della Divina Provvidenza (B.D.P.)); Scuola «Virginia Centurioni Bracelli» (Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario (F.N.S.M.C.)); Villa Maria Ines (Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento (M.C.)); Casa di Cura Villa Aurora; Casa di Riposo Beethoven; Casa di Riposo Pia Casa Ambrosiani; Casa di Riposo Roma III; Ospedale Cristo Re; Seguimi Gruppo Laico - Aggregazione Ecclesiale. San Giuseppe all’Aurelio in Via Boccea 362. La parrocchia è stata eretta il 19 giugno 1961 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "Quotidianis curis" ed affidata ai sacerdoti della Congregazione degli Oblati di S. Giuseppe d’Asti (O.S.I.). Il

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territorio è stato determinato con decreto del Cardinale Vicario Camillo Ruini del 20 settembre 1993, e il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 27 aprile 1962. La proprietà immobiliare è della Congregazione degli Oblati di S. Giuseppe d’Asti. Il progetto architettonico è stato realizzato anche grazie al prezioso contributo dell’architetto Giulio Sciascia. Padre del ben più noto Andrea. I luoghi sussidiari di culto sono: la Chiesa Annessa Santa Rosalia in Via di Acquafredda, la Cappella Piccole Suore della Divina Provvidenza in Via Divina Provvidenza 41, Nostra Signora del Carmelo, in Via Monte Carmelo 3. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Chiesa Annessa Santa Rosalia; «Collegium Paulinum»; Enrico De Ossó; Maria Rosa Zangara; San Giuseppe; Casa «San Giovanni della Croce» Suore Carmelitane di San Giuseppe (H.C.S.J.)); Casa di Procura (Ancelle di Santa Teresa del Bambin Gesù (A.S.T.)); Casa di Procura (Missionarie del Divin Maestro (M.D.M.)); Casa di Procura (Suore del Cuore Immacolato di Maria in Mirinae); Casa di Procura (Suore Missionarie di San Domenico (O.P.)); Casa di Riposo «Teresa Grillo Michel» (Piccole Suore della Divina Provvidenza Istituto Michel (P.S.D.P.)); Casa Generalizia Casa della «Sacra Famiglia» Suore della Sacra Famiglia di Nazareth (C.S.F.N.)); Casa Generalizia Casa di accoglienza e spiritualità «Enrico de Ossó» Compagnia di Santa Teresa di Gesù (S.T.J.)); Casa Generalizia Casa Regina Angelorum (Suore Terziarie Francescane (O.S.F.)); Casa Generalizia (Famiglia Spirituale «L’Opera» (F.S.O.)); Casa Generalizia (Figlie di Maria Immacolata sotto il Patrocinio di San Giuseppe (F.M.I.)); Casa Generalizia (Suore Maestre di Santa Dorotea (S.M.S.D.)); Istituto «Immacolata Concezione» (Suore di Carità dell’Immacolata Concezione Ivrea (S.C.I.C.)); Monastero «Santa Maria Regina Coeli» (Carmelitane Scalze); Casa Generalizia «Collegium Paulinum» (Famiglia Spirituale «L’Opera» (F.S.O.)); Casa Generalizia Procura Generale (Fratelli dell’Istruzione Cristiana di Ploërmel (F.I.C.P.)); Casa Generalizia (Congregazioni dei Sacri Cuori (Picpus) (SS.CC.)); Casa Generalizia (Mercedari (O. de M.)); Curia Generalizia Pensionato Universitario (Oblati di San Giuseppe (Giuseppini d’Asti) (O.S.I.)); Casa di Cura San Feliciano; Casa di Riposo Madre Teresa Grillo Michel; Casa di Riposo Missionarie di San Domenico; Casa di Riposo San Giovanni della Croce; Casa di Riposo San Giuseppe - Oblati di San Giuseppe; Oblate di San Giuseppe - Associazione di Fedeli. In questo territorio esiste anche un luogo di culto della Chiesa Valdese.

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Fogaccia -18c A - Il contesto territoriale Fogaccia è il nome della zona urbanistica 18c del Comune di Roma. Si estende sul suburbio S.IX Aurelio. (descritto precedentemente) La zona prende il nome dal Casale Fogaccia, in via dell'Acquafredda. Fu fatto costruire dal conte Piero Fogaccia, su progetto di Marcello Piacentini, nel periodo compreso tra il 1922 ed il 1929. In questo edificio è possibile trovare delle soluzioni architettoniche di varia provenienza: elementi tipici delle ville insieme a quelli dei casali dell'Agro romano, riferimenti alle fortezze con bastioni, finestre e portali di chiara ispirazione cinquecentesca e moderna, pareti a copertura liscia e rustica con l'uso di materiali come la pietra incerta ed il tufo. L'arch. Marcello Piacentini volle sperimentare, per la prima volta in questa villa, la collocazione della sala destinata a soggiorno a metà tra il piano terreno rialzato ed il primo piano. La soluzione veniva praticata perché con una sola rampa di scale era possibile collegare i due livelli: una concezione costruttiva innovativa per le case

private. Gli interni furono realizzati con materiali pregiati ma conformi allo stile del casale rustico. Sopra il portone principale è posto lo stemma dei conti Fogaccia, che ritroviamo realizzato in ceramica, anche nel pavimento d'ingresso.

Anche questa zona è caratterizzata da numerose aree verdi; attrezzata, però, e fruibile alla cittadinanza, è solo quella di via di Torrevecchia che dispone anche di un’apposita area per cani. Dal punto di vista urbanistico e architettonico, sono da rilevare le grandi aree di edilizia popolare di Torrevecchia (parte dei complessi appartengono anche al Municipio 19) e quella di Bastogi, oltre all’area di Montespaccato, che rendono questa parte del

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Municipio una periferia decisamente poco gradevole e con molti problemi di degrado e violenza. Nella 18c non ci sono ospedali e il presidio sanitario della ASL RM E si trova in Via Cosimo Tornabuoni, al civico 50. C’è una stazione dei Carabinieri, a Largo Re Ina, civico 20 e l’ufficio postale si trova in via Gaetano Mazzoni, 34. Sul territorio sono presenti le parrocchie di Santa Maria Janua coeli, in Via Cornelia 89, San Giovanni Nepomuceno Neumann, in via Filippo Scalzi, 9 e Santa Maria della presentazione, in via di Torrevecchia 1104.

La popolazione di questa zona urbanistica è: 29.442 abitanti. (Fonte: Comune di Roma, iscritti in anagrafe al 31-12-2005) Nel prossimo futuro è in progetto, la costruzione di una fermata della Metro A.

Fanno parte di questa zona: Torrevecchia La zona, fino agli anni '60, era essenzialmente parte dell'agro romano, con piccole casupole sparse qua e là, ma nel corso degli anni '60 e, soprattutto, agli inizi del decennio successivo, la zona fu interessata ad una forte urbanizzazione e si saldò con la vecchia borgata di Primavalle a sud, andando a formare l'odierno quartiere. Torrevecchia ancora risente di questa sua origine "rurale". Nel primo tratto di via di Torrevecchia, che prosegue nel territorio del Municipio 19, c’è da segnalare la presenza di costruzioni di edilizia popolare che rendono questa zona uno dei punti nevralgici sotto il profilo sociale del Municipio. Carenti sono gli spazi per i giovani. Santa Maria della presentazione, la parrocchia, si trova in via di Torrevecchia 1104. Il presidio sanitario della ASL RM E più vicino, è in Via Federico Borromeo, al civico 67, ma territorialmente appartiene al Municipio 19. È raggiungibile dalla stazione ferroviaria Monte Mario e la fermata metropolitana più vicina è quella di Battistini. È in fase di progetto il prolungamento della linea che servirà la zona con la stazione:Torrevecchia.

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Montespaccato La borgata ebbe le prime tracce di insediamento moderno negli anni '30, sui terreni lottizzati dal Conte Fogaccia e sugli appezzamenti del Vaticano. Si espande sulla Via Cornelia (nuova), che nulla ha a che vedere con l'antica via Cornelia, una delle strade più antiche di Roma. Montespaccato ospita una grande quantità di popolazione proveniente dalla Campania, dall'Abruzzo e dalla Calabria. Nella piazza Cornelia è presente, oltre ad un edificio dei primi del '900 e alla parrocchia di Santa Maria Janua Coeli, la torre serbatoio che raccoglieva l'acqua proveniente dall'Acquedotto del Peschiera. Gli abitanti del quartiere sono soliti a suddividere, amichevolmente, la zona in tre parti: Monte (l'anello di Via Enrico Bondi e Via Antonio Pane), Valle (la valle che percorre la via Cornelia) e Caserma (la zona intorno a Largo Re Ina dove ora c'è la caserma dei Carabinieri, una volta casa del Fascio). Le parrocchie sono: Santa Maria Janua Coeli e San Giovanni Nepomuceno Neumann. La chiesa di Santa Maria Janua Coeli, affidata al clero diocesano di Roma, poi, dal 18 gennaio 1962, ai sacerdoti della Congregazione dei Figli di S. Maria Immacolata, fu ricavata da una vecchia costruzione pre-esistente in piazza Cornelia. La chiesa fu eretta il 25 marzo 1941 con il decreto del Cardinale Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani "Postulat salubre fidelium". La proprietà immobiliare appartiene alla Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Tullio Rossi. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Madre Tecla Rilucenti, Casa di Formazione (Figlie del Divino Amore (D.D.L.)); Casa di Formazione (Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, Ascoli Piceno (P.O.)); Casa Generalizia (Ancelle Francescane del Buon Pastore); Casa di Cura Buon Pastore. San Giovanni Nepomuceno Neumann, già cappella di Santa Rita, si trova in via Filippo Scalzi 9, e fu eretta il 1 agosto 2000 con decreto del Cardinale Vicario Camillo Ruini ed affidata alle cure della Congregazione del Santissimo Redentore. L’abitazione dei sacerdoti è in Via Suor Maria Agostina 124.

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Questa zona è servita da mezzi di trasporto pubblico sin dagli anni '40; fino agli anni '70 era presente solo la linea ATAC 346 che partiva da piazza Irnerio ed arrivava sino a Piazza Cornelia (con poche corse giornaliere). Dagli anni '80, con la pavimentazione stradale che ha ricoperto tutta la viabilità principale, è raggiunta dalle linee ATAC 980, 981, 983 e 985. Dal 2006 è servita anche da uno svincolo del Grande Raccordo Anulare, che porta direttamente nel centro del quartiere. Come da Piano Regolatore del Comune di Roma, per questa zona sono previsti numerosi interventi di riqualificazione urbana. Qui viene solo riportato un estratto del Piano Regolatore:

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Bastogi Benché non si tratti di un vero e proprio quartiere, questo complesso abitativo merita una specifica menzione. Si tratta, intatti, di un delle aree con maggior disagio dell’intero territorio del Municipio. Il complesso ex Bastogi, sorge nelle vicinanze di Via Torrevecchia. Si compone di 5 grandi edifici di 5 o 6 piani, per un totale di 600 alloggi, con una metratura media tra i 40 e 60 mq. La popolazione, stimabile, intorno ai 1300 abitanti, è molto variegata: un’alta percentuale, presenta una situazione di profondo disagio sociale: tossicodipendenti, ex detenuti, arresti domiciliari, ecc. anche la rimanente popolazione si presenta comunque in condizione d’estrema povertà. Molto sentito, nel “quartiere”, il problema legato alla tossicodipendenza, allo spaccio di stupefacenti e alla criminalità. Queste case dovrebbero essere evacuate e rese vivibili dopo una radicale ristrutturazione, già iniziata dal Comune di Roma, ma questo riesce molto difficile perché, ad ogni appartamento che si libera, previa assegnazione di casa popolare agli ex occupanti, subito qualcun altro si introduce e occupa l’alloggio abusivamente. Fortissimo, in quest’area particolare, il disagio e il degrado giovanile. Frequenti episodi di microcriminalità, di danneggiamenti all’ambiente e al decoro urbano, evasione scolastica rendono indispensabile un’attenzione particolare. Recentemente il Comune di Roma ha provveduto ad iniziare gli sgomberi degli occupanti abusivi per iniziare i lavori di riqualificazione dell’intera area. B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in Via Adriano I.

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Anche qui, da rilevare, c’è che i dati di seguito riportati riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) e non comprendono, quindi, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. I dati di questa zona urbanistica sono: 2038 sono le domande pervenute. Un numero di richieste largamente superiore a quelle di qualsiasi altra zona urbanistica del Municipio. Le 2038 domande pervenute hanno riguardato, in dettaglio, le seguenti aree:

servizio ai minori: 1027 domande (50%) servizio agli adulti: 571 domande(28%) servizio agli anziani: 360 domande(17%) richieste d’informazioni da parte di disabili, invalidi e altri affetti da patologie

varie: 80 domande(3%) Questa zona, ha una forte prevalenza di residenti in età giovane-adulta e soprattutto ha la concentrazione di edifici per l’assistenza alloggiativa e di case popolari. I cittadini residenti sono, quindi, persone con forti problematiche sociali e in continua evoluzione. Per quanto riguarda invece i servizi erogati in questo territorio: Persone anziane in assistenza domiciliare (44 SAISA e 2 Alzheimer) 70 % Persone diversamente abili in assistenza o inserite in progetti 21 % Minori 3 % Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 6 % Dall’analisi tecnica, rilevata attraverso i tavoli permanenti, si evince, inoltre, il bisogno di offrire ai cittadini residenti in questa zona urbanistica un maggior spazio per i giovani. C - Le risorse del e nel territorio:

Sanità → Sul territorio 18c non ci sono ospedali pubblici, ma solo strutture convenzionate; in Via Cornelia 114 c’è il consultorio familiare della ASL. In via Cosimo Tornabuoni c’è il Poliambulatorio con centro prelievi e anche il rilascio di certificati medico legali.

Sociale → Le sedi dei Centri Sociali Anziani sono in via Numai, 51 e in Via Cornelia, 86.

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Inoltre, presso Via di Torrevecchia c’è la sede di un circolo bocciofilo. Scuola → Le scuole pubbliche sono:

Asili Nido Asilo “L’orizzonte” Via Beverino, 73 Scuole Materne Pubbliche Scuola Materna Comunale, Prelà Via Prelà, 37 Scuola Materna Comunale C. Evangelisti Via Cornelia, 73 Scuola Materna Comunale, E. Bondi Via E. Bondi, 82 Scuola Materna Comunale Don Dilani Via Orbassano 69 Scuole Elementari Pubbliche Scuola Elementare “M. Buonarroti” Via Cornelia, 43 Scuola Elementare “Don Milani” Via Orbassano, 69 Scuola Elementare, E. Bondi Via E. Bondi, 82 Scuola Elementare “C. Evangelisti” Via Cornelia, 73 Scuole Medie Pubbliche Scuola Media “Anna Frank” Via Cornelia, 1 Scuola Media (Succursale) Via Orbassano, 69 Scuola Media “Filippo Eredia” Via Cornelia, 1/3 Scuole Superiori Pubbliche Istituto Tecnico Commerciale “Vittorio Bachelet” Via Nazareth, 150

Pubblica utilità → I mercati rionali di zona appartengono territorialmente ad un altro Municipio. In via Gaetano Mazzoni 48° si trova l’Ufficio Postale. Cultura e tempo libero → La zona non offre molti luoghi d’incontro per la ristorazione e lo svago, e ha aree commerciali di rilievo prevalentemente lungo la via Boccea e via di Torrevecchia.

Terzo settore → Le parrocchie Santa Maria Janua coeli, in via cornelia 89; San Giovanni Nepomuceno Neumann, in via Filippo Scalzi, 9; Santa Maria della presentazione, in via di Torrevecchia 1104.

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Aurelio Nord -18d A - Il contesto territoriale Aurelio Nord è il nome della zona urbanistica 18d del Comune di Roma. Si estende sul quartiere Q.XIII Aurelio. (Già precedentemente descritto) Popolazione: 20.095 (Fonte: Comune di Roma, iscritti in anagrafe al 31-12-2005 abitanti.) L’ospedale di questa zona è l’I.D.I. (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) che è una struttura convenzionata, ma a breve distanza, anche se nel territorio del Municipio 19, si possono trovare l’ospedale Cristo Re e il policlinico Agostino Gemelli. L’ufficio postale di questa zona è in via Baldo degli Ubaldi, 264 ed è l’ufficio 179; è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 14.00. Nell’area antistante la Pineta Sacchetti, in via F. Albergotti, è prevista l’apertura dell’Auditorium municipale. Si tratta di una struttura lamellare, parzialmente interrata, che è stata ideata in modo polifunzionale in modo da garantire grande versatilità d’uso. Sarà infatti possibile utilizzarla per convegni, manifestazioni espositive, rappresentazioni teatrali e molto altro ancora. Questa zona gode di numerose aree verdi, essendo ricompressa fra il Parco regionale del Pineto, Villa Veschi e parte del parco Trionfale. Questa zona urbanistica è raggiungibile dalle stazioni: Valle Aurelia , Baldo degli Ubaldi e Cornelia . La stazione Valle Aurelia, modernamente attrezzata, è il principale snodo dei collegamenti pubblici del territorio municipale. Fanno parte di questa zona:

Valle Aurelia La zona si trova a cavallo di Via Baldo degli Ubaldi, con al centro la Stazione della metropolitana “Valle Aurelia” e la linea ferroviaria Roma-Viterbo. La parte destra di Via Baldo degli Ubaldi, in direzione fuori Roma, ha il suo asse principale nel Viale di Valle Aurelia, che prosegue poi verso la “ Valle dell’Inferno” fino alle pendici di Monte Mario. Tale porzione di territorio è costituita prevalentemente da case

Popolari costruite in epoche diverse e con diverse tipologie di abitanti nonché dalla vecchia “Valle dell’Inferno” che dopo l’abbattimento della vecchia borgata, è

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caduta nell’abbandono e nel degrado. Infatti spesso negli alloggi si sovrappongono o si alternano famiglie di passaggio, disagiate ed extracomunitari. Gli agglomerati di case popolari, sia quello più vecchio che quello di più recente costruzione, fanno di Valle Aurelia un quartiere che, pur essendo situato in una zona semicentrale, ha tuttavia tratti urbanistici tipicamente periferici. Le case popolari di più recente costruzione, 1980, sono state assegnate a famiglie in cui la percentuale di persone in difficoltà è più alta della media: bisogno economico, disoccupazione, talora mista a invalidità, disagio mentale e familiare, droga, arresti domiciliari. Le case popolari di precedente costruzione (1962-64), invece presentano una popolazione più regolare, sono abitate dai relativi assegnatari e dai loro discendenti, e sono state in parte riscattate; presentano quindi una percentuale di disagio pari a quello in genere degli abitanti dei condomini di un quartiere popolare: vecchiaia, solitudine, necessità di assistenza domiciliare unita a quella sanitaria, ristrettezze economiche dovute al ridursi dei componenti la famiglia. Due linee di autobus attraversano l'agglomerato di edilizia popolare: il 51 (di rara frequenza) ed il 495. Non mancano, tuttavia, numerosi condomini di carattere più elegante, specie nella parte iniziale di via di Valle Aurelia e nella parte finale della Valle. A sinistra di Via Baldo degli Ubaldi, la tipologia abitativa è costituita in prevalenza da palazzine in

condominio (molte delle quali di proprietà ENASARCO) e di grandi società immobiliari che li hanno affittati a famiglie della piccola e media borghesia. L’apertura della stazione della metropolitana è di indubbio stimolo alla vita commerciale della zona, oltre a rappresentare una grande possibilità per i residenti che dispongono di una valida linea di collegamento sia con il

centro della città che con gli uffici e le zone più commerciali della Municipio. Inoltre, proprio presso questa stazione, c’è anche il collegamento con la linea ferroviaria per Viterbo. Le nuove stazioni della metropolitana sono, tra l’altro, dotate di ascensori per favorire l’accesso a disabili ed a tutte le persone con difficoltà nella deambulazione.

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Anche per questa zona urbanistica, il Piano Regolatore del Comune di Roma ha previsto specifici interventi, di cui viene qui inserito un estratto: B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in via Adriano I. Da rilevare, però, è che i dati di seguito riportati riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) e non comprendono, quindi, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. I dati di questa zona urbanistica sono: 503 sono le domande pervenute.

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Le domande pervenute hanno riguardato, in dettaglio, le seguenti aree:

servizio ai minori: 136 domande (27%) servizio agli adulti: 143 domande(28%) servizio agli anziani: 195 domande(38%) richieste di informazioni da parte di disabili, invalidi e altri affetti da patologie

varie: 29 domande(5%) Questa zona, ha una prevalenza di residenti in età giovane-adulta e soprattutto ha edifici di edilizia popolare come a Valle Aurelia. Le persone attualmente in assistenza sono: Persone anziane in assistenza domiciliare (22 SAISA e 6 Alzheimer) 60% Persone diversamente abili in assistenza o inserite in progetti 28% Minori 2% Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 10% % C - Le risorse del e nel territorio:

Sanità → Sul territorio 18d non ci sono ospedali pubblici ma c’è l’IDI (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) che è una struttura convenzionata. In Via di Valle Aurelia 115° ci sono gli uffici ASL per l’assistenza domiciliare e un centro prelievi. In Via Innocenzo IV, 16 c’è il Centro di Salute Mentale. Sociale → La sede del Centro Sociale Anziani è in Via Innocenzo IV, 16 e in Via di Valle Aurelia al civico 27. A Largo Luigi Monti 1, c’è la sede del CeDAF ( Centro Diurno Anziani Fragili).

Scuola → Le scuole pubbliche sono: Asili Nido

Il nido del parco via F. Scaduto, 67 Materne: Clementina Peroni Via F. Schupfer 64 Albergotti Via Albergotti 29 Elementari: Medie :

Stampini (Succ. Bramante) Via Stampini 38 Superiori: Liceo classico Lucio Anneo Seneca Via Albergotti, 16

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Via Stampini, 39 Ist. Torricelli Via Forte Braschi,

Pubblica utilità → C’è un Ufficio Postale in Via Baldo degli Ubaldi 264 Il mercato di zona è in via Urbano II. Cultura e tempo libero → La zona offre molti luoghi d’incontro per la ristorazione e lo svago, e ha aree commerciali di rilievo prevalentemente lungo la via Boccea. In fase di ultimazione c’è il teatro municipale, una moderna costruzione polifunzionale, che si trova nella parte del Parco Regionale del Pineto del territorio municipale.

Terzo settore → Le parrocchie (Fonte: sito della Diocesi di Roma)

S. Giuseppe al Cottolengo in Viale di Valle Aurelia, 62 che è molto attiva ed ha organizzato intorno a sé un'ampia rete di volontariato, per rispondere alle esigenze del quartiere. La parrocchia è stata eretta il 10 dicembre 1962 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "Cum in regione" ed affidata ai Servi della Carità (Opera don Guanella). La chiesa parrocchiale è stata inaugurata dal Cardinale Vicario Ugo Poletti il 30 aprile 1979. Luogo sussidiario di culto è la Chiesa Annessa Santa Maria della Provvidenza, in Via degli Embrici 32. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono : Chiesa Annessa Santa Maria della Provvidenza; Beato Luigi Guanella. Sant’Ambrogio, in Via Girolamo Vitelli 23. La chiesa è stata affidata al Clero diocesano di Roma. La parrocchia è stata eretta il 10 luglio 1961 con il decreto del Cardinale Vicario Clemente Micara "Sanctissimus dominus noster". Il territorio, fu desunto da quello delle parrocchie di S. Pio V, di S. Gregorio VII e di S. Giuseppe al Trionfale e il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 30 maggio 1962. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Paolo Rebecchini. La prima pietra è stata posta il 10 marzo 1968 alla presenza del Cardinale Vicario Angelo Dell’Acqua. Luogo sussidiario di culto è la Cappella Madonna del Lavoro, in Via Francesco Scaduto 60. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Istituto «Don Baldo»; Scolasticato degli Oblati di Maria Immacolata e Curia Generalizia (Missionari Oblati di Maria Immacolata (O.M.I.))in via Aurelia 290; Casa Generalizia Oblati di Maria Immacolata (Figlie di San Francesco Serafico (C.F.S.F.)); Istituto «Don Baldo» (Piccole Figlie di San Giuseppe (P.F.S.G.)); Casa di Riposo Don Baldo; Centro Nazionale Economi di Comunità - Aggregazione Ecclesiale.

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Santa Maria Immacolata di Lourdes, in Via santa Bernadette 23. La parrocchia è stata affidata a: Oblati di San Giuseppe, Giuseppini d’Asti (O.S.I.). La chiesa è stata eretta il 1 novembre 1978 con decreto del Cardinale Vicario Ugo Poletti "Le sollecitudini pastorali". Il riconoscimento del provvedimento vicariale agli effetti civili è stato decretato il 3 aprile 1981 con la nascita della Parrocchia vera e propria che ha desunto il suo territorio da quello delle parrocchie di S Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, e di S. Pio V. ". Il complesso immobiliare, entro il quale si svolgono le attività pastorali della parrocchia, è di proprietà della Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Lourdes. I Luoghi sussidiari di culto afferenti alla parrocchia sono: Chiesa di San Leone in via Boccea 60, la Cappella del Santissimo Sacramento in Circonvallazione Cornelia 65 e la Cappella Regina Mundi in via Francesco Albergotti 75. Gli Enti presenti nel territorio della Parrocchia sono: Chiesa Annessa San Leone; Nostra Signora di Lourdes; Pontificio Collegio Belga; Scuola San Giovanni Battista de La Salle; Casa di Procura Generale (Missionarie Crociate della Chiesa (M.C.I.)); Casa Generalizia (Suore di San Giovanni Battista (Battistine)(C.S.S.G.B.)); Casa Provincializia «Regina Mundi» (Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli (F.d.C.)); Comunidad «San Josè» (Suore di San Giuseppe di Gerona (R.S.J.G.)); Comunità presso Istituto Dermopatico dell’Immacolata I.D.I. (Sorelle della Misericordia (I.S.M.)). Casa Generalizia (Figli della Carità di Gent (Frères de la Charité de Gand) (F.C.)); Istituto Dermopatico dell’Immacolata - I.D.I.

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Casalotti di Boccea -18e A - Il contesto territoriale Casalotti di Boccea è il nome della zona urbanistica 18e del Comune di Roma. Si estende sulla zona Z.XLVIII Casalotti. (Casalotti è il nome della quarantottesima

zona del Comune di Roma nell'Agro Romano, indicata con Z.XLVIII. Si trova nell'area nord-ovest del comune, esternamente al Grande Raccordo Anulare. Rientra nel territorio amministrato dai municipi XVIII e XIX di Roma. Superficie: 4.438,15 ha. Popolazione: 35.080 abitanti. La zona confina: a nord-ovest con la zona Z.XLIX Santa Maria di Galeria, a nord con la zona Z.LI La Storta, a nord-est con la zona Z.L Ottavia, a ovest con i suburbi S.X Trionfale e S.IX Aurelio, a sud-ovest con la zona Z.XLV Castel di Guido. Il toponimo, insieme a quello di Mazzalupo, indica anche la zona "O" 12 (Casalotti-Mazzalupo)).

Piazza Ormea a Casalotti Dopo il bivio per Palmarola, si arriva in località Casalotti dove la via Cornelia, abbandonato il suo corso quasi parallelo alla via Boccea, si riunisce ad essa sovrapponendosi a tratti sul suo tracciato verso il casale di Boccea. Qui, fra il Km 5 e 6 della via Cornelia-Boccea, per caso fu riportato alla luce, all'inizio del secolo, un magazzino, dotato ancora di grandi "dolii" affioranti dal terreno che doveva appartenere ad una villa rustica dei dintorni. I dolii (le cui misure sono: altezza mt.1,60, circonferenza massima mt.4,50, diametro della bocca mt. 0,53), aventi corpo interamente affondato nel terreno, si possono riscontrare anche in magazzini simili di Ostia e Pompei. A circa 600 metri di distanza sono stati trovati resti di un pavimento a mosaico bianco e nero rappresentante Nereidi e mostri marini, insieme a molluschi e pesci. Non lontano è stata rinvenuta una tomba a camera di pianta singolare e molti frammenti marmorei e suppellettili. Circondata da colline verdeggianti, Casalotti è una delle zone alte più di Roma, avendo un'altitudine media di circa 200 m s.l.m.. Nel Maggio del 1944, Casalotti venne distrutta dai bombardamenti alleati insieme alla vicina Grottarossa, durante l'avanzata degli stessi Alleati per cacciare gli insediamenti tedeschi.

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Non ci sono uffici postali in questa zona, il più vicino è quello di via Mazzoni Gaetano, 34, così come non ci sono strutture ospedaliere. Forse anche per questo la farmacia di Casalotti, unica a Roma, è dotata di defribillatore. Da poco è stato aperto un presidio sanitario per rispondere alle esigenze di quest’area della città. Molte sono le filiali delle banche che hanno scelto di posizionare i propri sportelli a Casalotti. Questo è dovuto in gran parte al fatto che, pur essendo una zona molto periferica della città, i residenti hanno mediamente condizioni economiche positive, come denotano anche i numerosi negozi presenti. I carabinieri si trovano in via Borgo Ticino, 50 e in generale è una zona piuttosto tranquilla sotto il profilo della criminalità. Popolazione: 16.754¹ abitanti. Sarà raggiungibile entro il 2012, dalle stazioni: Casalotti e Casal Selce. Casalotti è servita anche da dieci linee di autobus ATAC. Anche a Casalotti sono previsti degli specifici interventi di riqualificazione da parte del Comune di Roma, di cui viene riportato un estratto:

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B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in via Adriano I. Da rilevare, però, è che i dati di seguito riportati riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) e non comprendono, quindi, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. I dati di questa zona urbanistica sono: 465 sono le domande pervenute. Queste hanno riguardato:

SERVIZIO AI MINORI: 180 domande (38%) SERVIZIO AGLI ADULTI: 133 domande(28%) SERVIZIO AGLI ANZIANI: 118 domande(25%) RICHIESTE DI INFORMAZIONI DA PARTE DI DISABILI, INVALIDI E ALTRI AFFETTI DA

PATOLOGIE VARIE: 34 domande(7%) La maggior parte delle richieste pervenute in questa zona da parte di stranieri riguardano l’assistenza ai minori (67). Gli utenti assistiti dal Servizio Sociale, sono invece i seguenti: Persone anziane in assistenza domiciliare (12 SAISA e 1 Alzheimer) 54% Persone diversamente abili in assistenza o inserite in progetti 36% Minori 2% Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 8 % C - Le risorse del e nel territorio:

Sanità → Sul territorio 18e non ci sono ospedali pubblici. In Via Boccea 625, c’è la sede ASL per l’iscrizione al SSN, la scelta revoca del medico di base e pediatra, l’esenzione ticket, i certificati medico legali, il centro vaccinale, il poliambulatorio e centro prelievi. Sociale → La sede del Centro Sociale Anziani è in via Gattico. In Via Baveno c’è uno dei due Centri Diurni per disabili municipale.

Scuola → Le scuole pubbliche sono: Asili Nido:

Il piccolo principe Via Divignano 22

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L’isola che non c’è Via di Santa Seconda 20 Materne:

Baiocco Via di Casalotti 259 Boccea 590 Via di Boccea 590 Livio Tempesta Via di Casalotti 87

Elementari: A. Baiocco Via di Casalotti 259

Medie : Livio Tempesta via di Casalotti 87

C. Goldoni Via Ormea, 6 Boccea 590 Via Boccea 590 Pubblica utilità → L’Ufficio Postale più vicino è in Via Santa Seconda 15/a.(lun-

ven 8,30-13.30 sab 8,30-12.30). Il mercato rionale è in Via Ovada. Cultura e tempo libero → La zona non offre molti luoghi d’incontro per la ristorazione e lo svago, e ha aree commerciali di rilievo prevalentemente lungo via Casalotti.

Terzo settore → Le parrocchie , che appartengono alla Diocesi di Porto e Santa Rufina, sono: Santa Rita da Cascia, in vicolo di Casalotti 3 e Santa Maria di Nazareth, in via Boccea 590.

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Boccea -18f A - Il contesto territoriale Boccea è il nome della zona urbanistica 18f del Comune di Roma. Si estende prevalentemente sulla zona Z.XLVIII Casalotti. Popolazione: 6.157 abitanti. Prende il nome dalla via principale, via di Boccea. Si tratta di una zona molto vasta ma scarsamente abitata, con grandi aree dedicata alla coltivazione e piccoli borghi a carattere residenziale come quello di Porcareccia e di Castel di Guido. Le strutture pubbliche sanitarie sono presenti in via Boccea 625 dove si possono trovare: Iscrizione al SSN e Scelta/revoca del medico di base; Esenzione ticket; certificati medico legali; centro vaccinale; poliambulatorio e centro prelievi. Fanno parte di questa zona: Casal Selce è una località periferica (zona "O" 66) del Comune di Roma. Si estende sul lato settentrionale di via Aurelia lungo la omonima via di Casal Selce, sulla zona Z.XLVIII Casalotti. Nata come zona rurale, Casal Selce è oggi caratterizzata da una forte espansione urbanistica residenziale, soprattutto sul lato sinistro della strada, prima disabitato o quasi. Sarà raggiungibile, entro il 2012, dalla stazione: Casal Selce. Porcareccia Vecchia Percorrendo la via Cornelia-Boccea, all'altezza del Km.5,500, si arriva a Porcareccia vecchia. La tenuta, un tempo molto vasta, arrivava a comprendere anche , Pantan Monastero ed altre località limitrofe. Il suo territorio è irrigato da parecchi fossi, il principale dei quali è chiamato Magliana. Attualmente Porcareccia Vecchia comprende il casale ed il castello; il centro abitato è un grazioso agglomerato che riproduce quasi fedelmente l'aspetto del borgo

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cinquecentesco. Il tutto fu quasi sicuramente costruito sopra i ruderi di qualche antica villa rustica, perché risalgono ad epoca romana molte iscrizioni, delle quali alcune databili ad età repubblicana, colonne di granito, un bassorilievo con due grifi posti l'uno di fronte all'altro, un'ara con ghirlanda ed una serie di frammenti di marmo lavorati e inseriti nelle facciate del castello e della chiesa. Dai sotterranei del castello si diparte una fitta rete di cunicoli con sfiatatoi all'altezza del terreno, da mettere in relazione al percorso sotterraneo dell'acquedotto traianeo che percorreva questa parte di campagna. Il nome Porcareccia deriva dai numerosi allevamenti di maiali che l'Ordine ospedaliero S. Spirito, proprietario della tenuta, teneva per sfamare principalmente i più poveri, secondo lo statuto della congregazione. Selva Candida Dopo Porcareccia si arriva in località Selva Candida. Il nome Selva Candida è posteriore, perché all'inizio questa località era conosciuta come "Silva Nigra", termine derivante da una fitta e scura foresta di querce e bossi che comprendeva, molto probabilmente, tutto il territorio del XVIII Municipio (dal fiume Arrone alla città del Vaticano). Silva Nigra era in origine un'antica area sacra etrusca che successivamente, a partire dal III secolo d.C., divenne un'area sacra cristiana per i molti martiri qui giustiziati e poi sepolti grazie alla pietà degli abitanti. Il luogo è legato in modo particolare al martirio delle sorelle Rufina e Seconda avvenuto il 10 luglio del 257 d.C., così come ci è stato tramandato dal Martirologio di Adone e dalla passione dei SS. Pietro e Marcellino. Da allora la tenebrosa e paganissima Silva Nigra cambiò nome in quello più propizio di Selva Candida per il diffondersi della fama dei miracoli avvenuti per intercessione delle sante Rufina e Seconda e per l'usanza di molti cristiani di farsi seppellire vicino ai sepolcri dei martiri nella speranza che questi ultimi li avrebbero aiutati a raggiungere la salvezza nell'aldilà. Sul posto del martirio furono costruiti prima un sepolcro, poi una basilica chiamata di S. Rufina e Seconda e denominata anche di Selva Candida, nome questo che venne adottato anche dal borgo che sorse intorno ad essa. Il borgo divenne una vera e propria città dotata di ospedali e circondata da mura. Con il passare degli anni tutto il territorio di Selva Candida cadde in rovina a causa delle incursioni dei Goti e dei Vandali, dei Saraceni ed infine dei pirati mussulmani. Il Castello di Boccea Oltrepassato il km.9, la via Boccea ricalca quasi interamente il percorso dell'antica via Cornelia sino ad arrivare al km. 14.500 , dove, sulla destra, si trovano i resti dell'antico castello costruito tra i secoli IX ed XII.

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Molto probabilmente il castello ospitò i coloni di Selva Candida che vi si rifugiarono in quanto ben fortificato e quindi sicuro.

Castel di Guido In questo piccolo borgo, oggi circondato da ville e casali sparsi negli ampi spazi verdi della zona, c’è l’unità sanitaria locale 11, che si trova in via Castel di Guido al civico 11 e il poliambulatorio in via Gaetano Sodini 24.

B - Le domande e i bisogni: La fonte principale utilizzata per l’analisi dei bisogni di questa zona urbanistica, è quella che si evince dalle domande espresse dei cittadini presso lo Sportello di Segretariato Sociale in via Adriano I. Da rilevare, però, è che i dati di seguito riportati riguardano solamente le richieste pervenute nell’ultimo anno (2006-2007) e non comprendono, quindi, gli utenti che già usufruiscono di servizi da parte del Municipio. I dati di questa zona urbanistica sono:

169 sono le domande pervenute.

SERVIZIO AI MINORI: 83 domande (49%) SERVIZIO AGLI ADULTI: 36 domande(21%) SERVIZIO AGLI ANZIANI: 43 domande(25%) RICHIESTE DI INFORMAZIONI DA PARTE DI DISABILI, INVALIDI E ALTRI AFFETTI DA

PATOLOGIE VARIE: 7 domande(4%)

Questa zona, ha una forte prevalenza di residenti in età giovane e adulta, ed è normale, quindi, che il numero di richieste relativo a servizi rivolti agli adulti sia più consistente rispetto agli altri. Questa è infatti l’unica zona urbanistica in cui le richieste di servizi per gli adulti è addirittura superiore al 50% delle richieste complessive. Va anche sottolineato che si tratta di una zona prevalentemente rurale, con abitazioni concentrate in piccoli sobborghi urbani e dove spesso la carenza principale è legata alle infrastrutture. (collegamenti stradali, illuminazione pubblica, scuole non in regola o carenti…) Gli utenti attualmente seguiti dal Servizio Sociale sono i seguenti: Persone anziane in assistenza domiciliare (4 SAISA) 24% Persone diversamente abili in assistenza 44% Minori 3% Contributi erogati per assistenza economica (adulti e nuclei familiari) 29 %

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C - Le risorse del e nel territorio: Sanità → Sul territorio 18f non ci sono ospedali, ma in Via G. Sodini c’è il Poliambulatorio della ASL RM E. Sociale →. In questa zona urbanistica, molto estesa ma non particolarmente popolosa, non ci sono sedi di Centri Sociali per Anziani.

Scuola → Le scuole pubbliche sono: Asili Nido:

Il Glicine Via Lazzati, 213 Materne: Casal Selce Via Boccea Km 8, 901 Tenuta S. Mario Via Boccea 1395 Castel di Guido Via G. Sodini 24

Pantan Monastero Via Casale delle Pantanelle 15 Elementari:

Tenuta S. Mario Via Boccea 1395 Pantan Monastero Via Casale delle Pantanelle 15 Castel di Guido Via G. Sodini 24

Pubblica utilità → Gli Uffici Postali sono in Via di Selva Candida 467/473. Cultura e tempo libero → La zona non offre spazi d’incontro e particolari. Solo nella zona di lungo Via di Selva Candida ci sono negozi.

Terzo settore → Le parrocchie Appartengono alla Diocesi di Porto e Santa Rufina e sono San Marco Evangelista e Pio X, in via di Casal Selce 271; Santa Rufina e Seconda, in via Castello di Porcareccia.

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3 - Le schede riassuntive I servizi e le strutture pubbliche Sedi del Municipio Sede principale: via Aurelia, 475/476 Servizio Sociale: via Adriano I, 4 Polizia Municipale Comando Vigili Urbani, Via Pagano, 47 00167 Commissariato Via Aurelia, 660

Uffici postali Roma 3 Via via Monte del Gallo, 2C. Roma 113 Via S. Agatone Papa 36/44. Roma Aurelio Via Accursio 1. 00165 Mercato Irnerio Via Aurelia 485. 00165 Roma 91 Via Gaetano Mazzoni 48A. Roma 162 Via Selva Candida 467/473 Roma Casalotti Via Santa Seconda 15/A Roma 179 ViaBaldo degli Ubaldi 264 Azienda Sanitaria Locale Sito Internet www.asl-rme.it Centralino tel 06 6835.1 Centro unico prenotazione regionale num. verde 800 33 33 Ufficio per le relazioni con il pubblico tel 06 6835.2553

fax 06 6835.2589 - Ospedale S. Spirito in Sassia, Lungotevere in Sassia 1 tel 06 6835.1 - Ospedale Oftalmico, Piazzale degli Eroi 11 tel. 06 6835.2621 - Presidio ospedaliero villa Betania, via Nicolò Piccolomini 27 tel. 06 399400 via Boccea, 271 :

assistenza farmaceutica tel. 06 6835.3217/3218 certificati medico-legali tel. 06 6835.3217 poliambulatorio e centro prelievi tel. 06 6835.3243/3234

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centro salute mentale tel. 06 6835.3236 tutela della salute mentale e riabilitazione nell’età evolutiva tel. 06 6835.3251 medicina preventiva per l’età evolutiva tel. 06 6835.3207 libretti idoneità sanitaria tel. 06 6835.3221/3220

via Boccea, 625 : iscrizione al SSN, scelta/revoca del medico di base e pediatra tel 06 6835.4553 esenzione ticket tel 06 6835.4553 certificati medico-legali tel. 06 6835.4560 centro vaccinale tel. 06 6835.4555 poliambulatorio e centro prelievi Casalotti tel. 06 6835.4561/4554

via Cornelia, 114 : consultorio familiare tel. 06 6240352 via Sant’Evaristo, 167 : assistenza domiciliare riabilitativa tel. 06 6835.4101/4103 ausili e protesi tel. 06 6835.4106 iscrizione al SSN, scelta/revoca del

medico di base e pediatra tel. 06 6835.4107 esenzione ticket tel. 06 6835.4112

via Nicolò Piccolomini, 27 : poliambulatorio villa Betania tel. 06 39940431 presidio ospedaliero villa Betania tel. 06 399400 riabilitazione neuromotoria tel. 06 39940208 cardiologia riabilitativa tel. 06 39940100 ambulatorio osteoporosi e EMG tel. 06 39940151

via Domenico Silveri, 8 : consultorio familiare tel. 06 633714 consultorio genetico tel. 06 39387319

via Domenico Silveri, 10 : trattamento psicologico sterilità di coppia tel./fax 06 39388881

via Gaetano Sodini, 24 : poliambulatorio Castel di Guido tel. 06 6689004

via Val Cannuta, 206 : Ser.t. tel. 06 6835.3246

via Cosimo Tornabuoni, 50 :

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poliambulatorio e centro prelievi Montespaccato tel. 06 61532805 certificazioni medico-legali tel. 06 61532805

via Innocenzo IV, 16 : Centro Salute Mentale tel. 06 6143974

via di Valle Aurelia, 115 : assistenza domiciliare C.A.D. XVII e XVIII tel 06 39724652 centro prelievi valle aurelia tel. 06 39724652

Via di Valle Aurelia, 129 : centro diurno tel. 06 39727271

Le scuole Pubbliche Asili nido pubblici Asilo Nido Comunale “L’orizzonte” Via Del Beverino, 73 Asilo Nido Comunale “”Il piccolo principe” Via Divignano,22 Asilo Nido Comunale “L’albero d’oro” Piazza Borgongini Duca, 11 Asilo Nido Comunale “I cuccioli di via Silveri” Via D. Silveri, 7 Asilo Nido Comunale Via Brà, 39/41 Asilo Nido Comunale “Gianburrasca” Via Prelà, 37 Asilo Nido Comunale “L’isola che non c’è” Via di S. Seconda, 20 Asilo Nido Comunale “ Il nido del parco” Via Francesco Scaduto, 67/69 Asilo Nido Comunale “Il glicine” Via G. Lazzati, 213 Asilo Nido Comunale “La girandola” Via L. Passi, 55 Materne Prela' via Prelà 37 Due Ottobre 1870 Via S. Maria alle Fornaci 3 S. Francesco D'assisi P.zza Borgongini Duca 5 V. Alfieri L.go S. Pio V 21 Manetti V. Manetti 6 Marvasi Via Gregorio XI La Punta Via Aurelia 737 A. Baldi Via Sisto IV 176 C.Evangelisti Via Cornelia 75/E A. Bajocco 85 Via Casalotti 85

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Livio Tempesta Via Casalotti 87 A. Bajocco Via Casalotti 259 Albergotti Via Albergotti 29 Clementina Peroni Via F. Schupfer 64 Castel Di Guido Via G. Sodini 25 Villadossola Via Villadossola Casal Selce Via Boccea Km. 8, 901 Boccea 590 Via Boccea 590 C. Evangelisti Via Cornelia 73 Pantan Monastero Via C. D. Pantanelle15 Tenuta S. Mario Via Boccea 1395 Papa Wojtyla Via Soriso 41 G. Scalia Via L. Passi 57 C. Perone Via Card. Oreglia 48 E. Bondi Via Bondi 82 Don Milani Via Orbassano 69 Elementari Manetti Via Manetti 6 V.Alfieri L.Go S. Pio V 21 A.Baldi Via Sisto Iv 176 S. Francesco D'assisi P.Zza Borgongini Duca 5 2 Ottobre 1870 Via S. Maria Alle Fornaci 3 Papa Wojtyla Via Soriso 41 XXI Aprile Via Luca Passi 57-59 C. Evangelisti Via Cornelia 73 Bondi Via Bondi 83 M. Buonarroti Via Cornelia 43 Don Milani Via Orbassano 69 A. Bajocco Via Casalotti 259 A. Bajocco Via Casalotti 85 C. Perone Via Card. Oreglia 48 C. Alvaro Via Marvasi 11 Castel Di Guido Via G. Sodini 25 Pantan Monastero Via C. D. Pantanelle 15 Tenuta S. Mario Via Boccea 1395 Boccea 590 Ex Polletrara Via Boccea 590

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Medie Bramante L.Go S. Pio V 20 Stampini Succ. Bramante Ist. Comprensivo C. Goldoni Via Ormea 6 L. Tempesta Succ.Ist. Compr. Via Ormea 6 Via Casalotti 87 Don Milani Succ. Ist. Compr. Via Ormea 6 Via Orbassano 69 A. Frank Succ. Eredia Via Cornelia 1/3 Ist. Comprensivo G.Del Vecchio Ex Rosmini Via G. Del Vecchio 24 Ist. Comprensivo Bonifazi Ex Leopardi Via E. Bonifazi 64 Sisto Iv Succ. Ist. Compr. Bonifazi Via Sisto Iv 174 Ist. Comprensivo Boccea 590 Via Boccea 590 Ist. Comprensivo Borg. Duca Ex Dionigi Via S. M. Alle Fornaci 1 Severino Fabriani Sc. Spec. per Sordi Via Don C. Gnocchi 70 Scuole Superiori Pubbliche Liceo Classico “Seneca”, Via F. Albergotti, 16

Via Boccea, 371 Via Stampini, 39

Istituto Tecnico Commerciale “Vittorio Bachelet” Via Nazareth, 150 Istituto Tecnico Professionale “Einaudi” Via S. Maria delle Fornaci, 1

Via G. Del Vecchio, 43/44 Istituto Torricelli Via Forte Braschi

I Centri anziani Via Numai, 51 Via Marvasi, 2 Via Val Cannuta, Via Cornelia, 86 Via Innocenzo IV, 16 Via del Crocifisso, 19 Via Gattico, 9 Via di Valle Aurelia, 27 I CeDAF Largo Luigi Monti, 1 I centri H Via Bolasco

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Via Ciriolo Mensa Mensa Sociale di Via Soria, 13 00100 066147524 Mercati rionali Mercato Aurelio, via S. Silverio (orari lun sab 7/14.00) Mercato Irnerio, via Aurelia (orari lun sab 7/14.00) Mercato Pineta Sacchetti, via Urbano II (orari lun sab 7/14.00) Mercato Primavalle I , via S. Igino Papa (orari lun sab 7/14.00) Mercato Primavalle II, via Pasquale II (orari lun sab 7/14.00) Mercato Sisto IV, via Sisto IV (orari lun sab 7/14.00) Mercato Casalotti, via Ovada (orari lun sab 7/14.00)

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I servizi e le strutture private Le Cooperative accreditate : Anziani

Ente Indirizzo Fax Coop. Sociale Eureka Via Baldo degli Ubaldi 190 - 00167 066374371 Coop. Sociale Cassiavass Via Nicola Tagliaferro 29 - 00135 Coop. Soc. Apriti Sesamo Circ.ne Clodia 36 - 00195 0639761077 Coop. Soc.Servizio Psico Socio Sanitario

Via Orazio, 31 - 00193 0668134228

Coop. Soc. AISS Via Germanico, 216 - 00192 0668301733 Coop. Soc. S. Onofrio Via Vincenzo Troja 23 - 00135 063387604 Coop. Soc. Eureka I onlus Via Sisto IV, 2 - 00167 066290966 Coop . Soc. Azzurra 84 Via Achille Mauri, 4/C - 00135 0635073152 Coop. Serv. Sociale e Sanitario XIX

Via Eugenio Tanzi, 21 - 00135 0630683439

Coop. Soc. RISVOLTI Via Erasmo Gattamelata 59/61 - 00100 0627801220 Coop. Soc. Coluna Via Francesco dall'Ongaro 94 - 00152 0635347114 Equipe Società Cooperativa Sociale

Via Guidiccioni 9 – 00166

Siar Soc. Coop. Soc. arl Via Badoero 67 - 00154

Minori Ente Indirizzo Telefono Fax

Assoc. Il Filo Dalla Torre Via Tripolitania 151 - 00199 0666165072 3355778869

0666165072

Coop . Soc. Azzurra 84 Via Achille Mauri, 4/C - 00135 0635073152 Coop. Servizio Sociale e Sanitario XIX

Via Eugenio Tanzi, 21 - 00135 063383930 0630601031

0630683439

Coop. Soc. Aelle il Punto Via A. Rocca, 2b - 00135 0633266606 Coop. Soc. AISS Via Germanico, 216 - 00192 0697277736 0668301733 Coop. Soc. Apriti Sesamo Circ.ne Clodia 36 - 00195 0639761077 Coop. Sociale Cassiavass Via Nicola Tagliaferro 29 - 00135 Coop. Soc. Eureka Via B. degli Ubaldi 190 - 00167 066381216 066374371 Coop. Soc. Eureka I Via Sisto IV, 2 - 00167 0639721014 066290966 Coop. Soc. S. Onofrio Via Vincenzo Troja 23 - 00135 06/3387604 Coop. Soc.Serv. Psico Socio Sanitario

Via Orazio, 31 - 00193 0668192042 68301858

0668134228

Coop.I Frutti Di Andrea Via Ferrante Ruiz 25 - 00168 063070440

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Equipe Società Cooperativa Sociale

Via Guidiccioni 9 - 00166

Arci Solidarietà Lazio Via Monti di Pietralata 16 - 00157

Disabili Ente Indirizzo Telefono Fax

Assoc. Il Filo Della Torre Via Tripolitania 151 - 00199 0666165072 3355778869

0666165072

Coop . Soc. Azzurra 84 Via Achille Mauri, 4/C - 00135 0635073152 Coop. La Meridiana Via G.Allievo 13 - 00100 0663542001 0635429564 Coop. Percorsi zebrati Via Portuense 221 - 00100 Coop. Servizio Sociale e Sanitario XIX

Via Eugenio Tanzi, 21 - 00135 063383930 0630601031

0630683439

Coop. Sociale Cassiavass Via Nicola Tagliaferro 29 - 00135 Coop. Soc. Aelle il Punto Via Angelo Rocca, 2b - 00135 0633266606 Coop. Soc. AISS Via Pomponio Leto 2 - 00192 0668301733 Coop. Soc. Apriti Sesamo Circ.ne Clodia 36 - 00195 0639761077 Coop. Soc. Coluna Via F. dall'Ongaro 94 - 00152 0635347114 Coop. Soc. Eureka Via B. degli Ubaldi 190 - 00167 066381216

06 066374371

Coop. Soc. Eureka I Via Sisto IV, 2 - 00167 0639721014 0639720794

066290966

Coop. Soc. S. Onofrio Via Vincenzo Troja 23 - 00135 06/3387604 Coop. Soc. Servizio Psico Socio Sanitario

Via Orazio, 31 - 00193 0668192042 0668301858

0668134228

Coop.Soc. Autonoma-Mente

Via L. Romana 128 - 00178 065121503 065123457

Coop.Soc. C.O.E.S. onlus Via della Nocetta 162 - 00164 066631051 066637268 Coop. Seriana 2000 Viale Cecchini 56 Casa Comune 2000 Via Milano 17 Cooperativa AADIS Via Cristoforo Colombo 440

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Le scuole Private Asili Nido Privati Asilo Nido “La Valle Dei Fiori” Viale di Valle Aurelia, 119 Asilo Nido “Regina Della Pace” Via Belvedere Montello, 70 Asilo Nido “Caritas” Via di Torre Rossa, 80 Asilo Nido “Arcobaleno” Via di Val Cannuta, 123 Asilo Nido “Ist. Figlie Della Presentazione” Via Sant’agatone Papa, 16 Asilo Nido “Ist. Suore Trinitarie” Via Madonna del Riposo, 71 Asilo Nido “Ist. Suore Passioniste di S. Paolo” Via Don Carlo Gnocchi, 71 Scuole Materne Private Scuola Materna Beato Luigi Guanella Viale di Valle Aurelia, 62 Scuola Materna Don Baldo Via Filippo Ermini, 10 Scuola Materna Nostra Signora di Lourdes Via Domenico Tardini, 26 Scuola Materna S. Giovanni Battista Via Casale S. Pio V, 11 Scuola Materna Ss. Trinità Via Madonna del Riposo, 65 Scuola Materna S. Chiara D’Assisi Via Pantan Monastero, 35 Scuola Materna Casa Ss. Trinità Via Trofarello, 64 Scuola Materna Linda Penotti Via Casalotti, 73 Scuola Materna S. Antonio Via Asterio, 111 Scuola Materna Don A. Roscelli Via Don Gnocchi, 3 Scuola Materna M. Tecla Relucenti Via C. Tornabuoni, 12 Scuola Materna A. Rosminiane Via Aurelia, 773 Scuola Materna Elena Guerra Via Silvestro Ii, 24 Scuola Materna Enrico De Ossò Via Val Cannuta, 134 Scuola Materna Maria Immacolata Via Aurelia, 702 Scuola Materna Rosa Zangara Via E. De Ossò, 75 Scuola Materna S. Teresa del Bambino Gesù Via Ilario Alibrandi, 23 Scuola Materna Sacra Famiglia Via Paolo V, 3 Scuola Materna Sacro Cuore Via Gregorio XI, 26 Scuola Materna S. Giuseppe all’Aurelio Via Adriano I, 189 Scuola Materna Santa Caterina Via Gelasio II, 6 Scuola Materna Nostra Sig.ra dell’Atonomet Via Monte del Gallo , 48 Scuola Materna Figlie Presentazione Via S. Agatone Papa, 16 Scuola Materna C. Peroni Via Cardinal Oreglia, 48 Scuola Materna Isituto Madri Pie Via A. De Gasperi, 4 Scuola Materna Celestina Donati Via Calasanziane, 60 Scuola Materna Sacra Famiglia Nazareth Via Nazareth, 400

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Scuole Elementari Private Scuola Elementare “S. Giovanni Battista de la Salle” Via G.B. Pagano, 71 Scuola Elementare “Madre T. Relucenti” Via Cosimo Tornabuoni, 12 Scuola Elementare “Maria SS. Immacolata” Via Aurelia, 702 Scuola Elementare “Elena Guerra” Via Silvestro II, 24 Scuola Elementare “N. Signora di Lourdes” Via Via D. Tardini, 26 Scuola Elementare “Roscelli” Via Don Carlo Gnocchi, 3 Scuole Medie Private Scuola Media “A. Rosmini” Via Giorgio Del Vecchio, 24 Scuola Media “S. Fabriani” Via Don Carlo Gnocchi, 70 Scuola Media “Don Milani” Via dell’Arrone, 516 Scuola Media “Elena Guerra” Via Silvestro II, 24 Scuola Media “Don Agostino Roscelli” Via Don Carlo Gnocchi, 3 Scuola Media “Giovanni XXIII” Piazza di Villa Carpegna, 41 Scuola Media “S. Giovanni Battista” Via Casale S. Pio V, 11 Scuola Media “SS. Trinità” Via Madonna del Riposo, 67 Scuole Superiori Private Liceo Classico “S.Giovanni Battista”, Via Casale di S. Pio V, 11 Istituto Superiore “S.Giorgio”, Via Baldo degli Ubaldi, 43 Scuola Superiore Interpreti e Traduttori, Via Gragorio VII, 126 Scuola Severino Fabriani Scuola speciale per sordi Istituto Professionale per Sordomuti Via Don Gnocchi, 70 “Figlie della Provvidenza” Via Casal Lumbroso, 18

(inserita anche se si trova nel territorio del Municipio 16)

E.P.E.R. Scuola Centro Culturale Immigrati Via Innocenzo IV, 18 Le Farmacie ANNIBALDI Via Baldo degli Ubaldi, 196 Tel: 06632888 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 COLLE AURELIO Via Baldo degli Ubaldi, 97 Tel: 066634381 Orari: 08:30-19:30 DEI GIURECONSULTI Via di Boccea, 41 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 GUERRA Piazzale Gregorio VII, 20 Tel: 06633206 Orari: 08:30-19:30 IANNOTTA Piazza Pio XI, 30 Tel: 06632790 ILLUMINATI E DE LILLO Piazza Irnerio, 40 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 IMMACOLATA Via dei Monti di Creta, 82 Tel: 066634330 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 LATTANZI Via Gregorio VII, 154a Tel: 06630935 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 LEONE Via di Porta Cavalleggeri, 3 00165 Tel: 0639387882 Orari: 08:30-13:00 16:00-19:30

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MADONNA DI LOURDES Via S.Bernadette,55 Tel: 066629440 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 MANNUCCI Via Gregorio VII, 129 Tel: 0639375850 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 NARDI Via di Monte del Gallo, 10 Tel: 0639366713 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 VALLE AURELIA II Via G. Bonaccorsi, 32 00167 Tel: 0639724461 Orari:08:30-13:00/16:00-19:30 VILLA CARPEGNA Via della Madonna del Riposo, 123 Tel: 066636030 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 BIANCHI Via Aurelia, 560 Tel: 0666416658 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 CORNELIA Via Enrico Bondi, 64 Tel: 066240338 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 GREGORIO XI Via Gregorio XI, 134 Tel: 066629702 Orari: 08:30-19:30 HALLGASS Via Cornelia, 63 Tel: 066240703 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 LIMONE Via Vezio Crisafulli Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 RAPISARDA RIZZO Via Aurelia, 712d Tel: 0666512740 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 BUSONERO Via Mattia Battistini, 184a Tel: 066144824 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 CICHI Via Ennio Bonifazi, 12 Tel: 066636480 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 BEDESCHI Via Pietro Maffi, 115 Tel: 063017042 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 COLAPINTO Via Pietro Maffi, 74 Tel: 0635502174 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 COMUNALE TORREVECCHIA Via di Torrevecchia, 555 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 INTERNAZIONALE 3000 Via di Torrevecchia, 851 Tel: 066280814 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 KEMEIA Via di Torrevecchia, 308 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 LENTINI Via del Forte Braschi, 20 Tel: 066279829 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 RICCARDI Via di Boccea, 184 Tel: 0666016529 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 COMUNALE CASALOTTI Via di Casalotti, 185 Tel: 0661560396 Orari: 08:30-19:30/NOTTURNA (19:30-08:30) LA FARMACIA Via di Casalotti, 1c Tel: 0661550270 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 LA FENICIA 2 Via di Selva Candida, 492 Tel: 063091049 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 TASSIELLI Via della Cellulosa, 42 Tel: 0661550961 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 BUCCELLA Via Aurelia, 1297 Castel di Guido Tel: 0666180089 Orari: 08:30-13:00/16:00-19:30 Enti e Associazioni Associazione Nazionale Vigili Del Fuoco In Congedo, Via Giorgio Pasquali, 35 Associazione Dunamis via del Forte Bravetta, 50 Associazione ITCA – ONLUS Via Boccea, 695 Associazione “Gioventù Mariana” Viale di Valle Aurelia, 107 - 109/G – 107 Associazione “Centro Giovani Casalotti” Via Vicoforte, 25/B Associazione “ LA.VA.” Via Diomede Marvasi, 2 Associazione “Dunamis” via del Forte Bravetta 50 Associazione “VIDES” Via Grgorio VII, 133 Associazione “ANTEA” Via M. Battistini, 46 Associazione “ La nuova stagione” Via Orbassano, 8 Associazione “Gruppo Promozione Sociale” Via Martino V, 28

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Associazione “ Feder Italia” Via Cornelia,193 Associazione “ Il Pineto” Via di Valle Aurelia, 129 Associazione “Alcolisti Anonimi” Via Torre Rossa, 35 Associazione “IL GABBIANO” Via Valle Aurelia, 93/A Associazione “I.P.R.A.” Incontro, Prevenzione e Riabilitazione Alcolica, Via Marzio Ginetti, 6 A.S.I.A.T. –Aiuto ai Tossicodipendenti-Alcolismo ed anziani, Via Temistocle Calisti, 16 C.N.P.S. Coordinamento Nazionale Persone Sieropositive, Via Valle Aurelia, 111 00167 Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, Via Gregorio VII, 267 00165 Fondazione Telethon, Via Prospero Santacroce, 5 00167 G.H.A. Gruppo Assistenza Handicappati, Piazza San Pio V, 3 00165 E.N.S. Ente Nazionale Sordomuti, Via Gregorio VII, 116/120 00165 A.N.I.E.P. Ass. Nazionale Invalidi Per Esiti Di Poliomielite E Altri Invalidi Via S. Agatone Papa, 50 (trasferito) nuovo indirizzo Viale Vignali, 70 A.N.M.A.R. Ass. Nazionale Malati Reumatici di Roma Via V. Polacco, 37 Centri di Accoglienza Atlante Centro Diurno di Prima Accoglienza a Bassa Soglia, Via G. B. Soria, 13 00186 Suore Sacra Famiglia di Spoleto, Via Clivo di Monte del Gallo, 52 00165 Centro Prima Accoglienza Immigrati, Via Terzuolo, 1 00166 Carcere e Comunità, Viale di Valle Aurelia, 93/A 00167 A.C.I.S.E.L., Via Terzuolo, 1 00166 Centro Accoglienza Tossicodipendenti, Via Augusto Persichetti, 9 00166 Case Famiglia Casa Famiglia “ I.T.C.A. Borgo Amigò”, Via Boccea, 695 Istituto “ Linda Penotti ”, Via Casalotti, 73 Istituto “ Cristo Re”, Via di Torrerossa, 80 Casa Famiglia Valle dei Fiori, Viale di Valle Aurelia, 109/G Casa Famiglia S. Antonio, Via del Cottolengo, 50 Casa Famiglia La Nuova Stagione, Via Orbassano, 8 Casa Famiglia Regina della Pace, Via Belvedere Montello, Case di riposo Istituto “ Don Baldo” Via Filippo Ermini, 10 Ospizio “ Margherita di Savoia” Via Casale di San Pio V, 40 Maria Teresa Grillo Michel , Via della Divina Provvidenza, 41 Congregazione Suore Passioniste Mater Amabilis, Via Don Carlo Gnocchi, 75 Ancelle della SS Trinità, Via Trofarello, 64

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Sacro Cuore di Gesù e Santi Angeli e S. Genoveffa, Via Paolo Bentivoglio, 12 Casa San Giovanni della Croce Suore Carmelitane, Via Monte Carmelo, 11 Piccola Casa Divina Provvidenza, Via Villa Alberici, 14 Villa Charitas, Via di Torrevecchia, 688/A Centro di Soggiorno “ Riccardo e Agnese Toppi” Via Aurelia, 325 Missionari di San Domenico, Via di Val Cannuta, 138 Residence “ Villa Belvedere”, Via Belvedere Montello, 56 Centri di riabilitazione Ist. DON GUANELLA, Via Aurelia Antica, 146 00165 0666016517 UILDM- Un. It.na Lotta per la Distrofia Muscolare, Via Prospero Santacroce, 5 00167 Ospedali e cliniche Ospedale Aurelia Hospital Via Aurelia, 260 Ospedale “San Feliciano” Via Di Val Cannuta, 132 Ospedale “S. Carlo Di Nancy” Via Aurelia, 275 Ospedale “Villa Aurora” Via M. Battistini, 46 Ospedale “Villa Benedetta”, C. Ne Cornelia, 65 Ospedale “Villa Luisa” Via S. Maria Mediatrice, 2 Casa di Cura “E.Morelli” Via Aurelia, 278 Casa di Cura “Pio Xi” Via Aurelia, 559 Casa di Cura “Villa Betania”, Via N. Piccolini, 27 Casa di Cura “Ancelle Francescane del Sacro Cuore”, Via Vallelunga, 8 Istituto di Ricerca “I.D.I.”, Via Monti Di Creta, 104 Ancelle del Buon Pastore Via Cornelia, 24 Clinica “N.S. del Sacro Cuore” Via Cardinal Pacca, 16 Parrocchie e centri Caritas S. Gregorio VII Papa Via Del Cottolengo,4 Tel. 06.631709 S. Giuseppe all'Aurelio Via Boccea,362 Tel. 06.6628000 S. Maria Immacolata di Lourdes Via Santa Benedette,23 Tel. 06.6630990 Santa Maria Juana Coeli Via Cornelia,89 Tel.06.6241759 S. Filippo Neri alla Pineta Sacchetti Via Martino V,28 Tel.06.66000409 Nostra Signora di Guadalupe e S. Filippo Via Aurelia,675 Tel. 06.66416551 S. Ambrogio Via G. Vitelli,23 Tel. 06.6620067 S. Pio V Largo San Pio V,3 Tel. 06.66000400 S. Maria delle Grazie alle Fornaci P.zza S. M. delle Fornaci Tel. 06.635790

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SS. Protomartiri Romani Via Innocenzo, XI Tel. 06.39375627 Santa Rita da Cascia Vicolo di Casalotti,3 Tel. 06.61561824 San Giuseppe Cottolengo V.le di Valle Aurelia,62 Tel. 06.39724175 San Marco Evangelista e Pio X Via di Casal Selce,271 Tel. 06.61908080 Santa Maria di Nazareth Via Boccea,590 Tel. 06.61560291 Santa Ruffina e Seconda Via Castello di Porcareccia Tel. 06.61568113 S. Lino Via Cardinal Garampi,60 Tel. 06.6274622 S. Maria della Presentazione Via di Torrevecchia,1104 Tel. 06.61661886 S.Giovanni Nepomuceno Neumann, Via Filippo Scalzi, 9

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OObbiieettttiivvii ee pprriioorriittàà

La parte in cui è necessario identificare le priorità e gli obiettivi degli interventi municipali, è sempre la più difficile. Inevitabilmente infatti si vorrebbe poter rispondere in maniera efficiente e efficace a tutte le richieste ed ai bisogni dei cittadini; bisogna tener conto però delle risorse umane e finanziarie esistenti che non permettono di coprire tutto ciò che si vorrebbe. Nel difficile compito, quindi, di identificare le priorità di impegno è necessario partire dall’analisi ambiente del territorio e da quanto emerso dal tavolo di concertazione impegnandosi a fare delle scelte. E’ utile ribadire infatti che il piano regolatore sociale ha proprio il compito di identificare le aree di maggior criticità e le linee di indirizzo cui è necessario rivolgere la massima attenzione. Il tema che merita particolare attenzione, è che quindi è indicato come prioritario, è quello legato alla necessità di offrire servizi di qualità ai cittadini che hanno diritto di godere di un aiuto da parte dell’amministrazione. In questi anni è progressivamente aumentato il numero delle richieste di assistenza da parte dei cittadini che per i più diversi motivi si trovano in condizioni di difficoltà. Indubbiamente l’innalzamento dell’età media della popolazione contribuisce non poco all’aumento costante di richieste da parte della popolazione anziana, ma anche per quanto riguarda le richieste di assistenza per i minori e le persone diversamente abili si sono create ormai delle lunghe listed’attesa. Essere un’amministrazione che punti all’eccellenza, significa essere prima di tutto in grado di attuare le strategie necessarie per offrire servizi e risposte concrete ai cittadini. Abbattere le liste d’attesa, diventa ,quindi, un punto cruciale e determinante per il futuro triennio; la possibilità che un cittadino che ne abbia diritto riesca ad ottenere un servizio, deve poter diventare un diritto realmente esigibile. Per realizzare questo grande obiettivo non occorrono solamente risorse economiche, occorre anche migliorare il rapporto qualitativo con gli Enti erogatori dei servizi, occorre porre in essere nuove e più funzionali strategie di rete territoriale, occorre far partecipare più attivamente l’intera cittadinanza alla gestione della “cosa pubblica”. Sono ancora troppi i casi di interventi che si sovrappongono su una singola persona e che costano enormemente in termini economici e amministrativi; garantire una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi, passa anche dal mettere in rete le domande e i servizi che Enti differenti sono in grado di offrire. Basta pensare, ad esempio, ai casi di persone che chiedono prestazioni sociali al Municipio, servizi alla ASL, aiuti alle associazioni di volontariato e così via. In molti casi le liste d’attesa sono piene di persone che rivolgono la stessa domanda d’aiuto a più soggetti, anche non

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competenti per territorio, e finiscono così per ingrossare le fila di un vero e proprio esercito di richiedenti. Difficilmente, poi, queste persone ritirano la propria domanda nel momento in cui la necessità cessi o altri sono riusciti ad offrire soluzioni; ecco quindi che sulla stessa persona vengono concentrate più risorse del necessario. Riuscire a collegare e a migliorare i servizi di welfare, passa inevitabilmente attraverso la centralizzazione e l’informatizzazione dei servizi erogati dal servizio sociale al fine di identificare gli utenti fruitori per evitare che lo stesso utente impropriamente possa usufruire di più prestazioni erogate. L’Integrazione Socio Sanitaria Quest’Amministrazione, al fine di realizzare in pieno la legge 328/00 di riassetto dei servizi socio-assistenziali, si pone nell’ottica di offrire risposte unitarie alla complessità dei bisogni dei cittadini, attraverso un percorso di integrazione dei servizi, che necessita di costante governance. L’Accordo di Programma tra i Municipi XVII, XVIII, XIX e XX e L’Azienda Sanitaria Locale RM E per il coordinamento e l’integrazione delle funzioni sociali e sanitarie, ratificato con prot. 52259 del 24/10/07, costituisce il presupposto essenziale per attuare concretamente un sistema integrato di interventi e servizi sociali. Nello spirito della legge, la risposta alle esigenze dei cittadini deve essere realizzata attraverso una programmazione partecipata ed integrata tra il Municipio e l’Azienda ASL RM E per dare unitarietà a tutti i servizi e gli interventi relativi alla promozione del benessere e della salute della comunità locale. Tale strategia di intervento deve, pertanto, permeare l’operatività in tutti gli ambiti di intervento delle politiche relative alla popolazione anziana, minore, adulta e disabile, con l’obiettivo prioritario di sostenere la persona in difficoltà, valorizzando il ruolo della famiglia e dei contesti relazionali in cui è inserita. Alla luce di queste premesse, l’Ufficio di Coordinamento dell’Accordo di Programma rappresenta il contesto entro il quale vanno ricondotte, coordinate e valutate le strategie operative per l’attuazione di tutte le politiche socio-sanitarie definite in seno alla Conferenza Sanitaria Locale. Si rappresenta che il difficile processo di integrazione ha conosciuto nel corso di questi anni momenti di sofferenza e di criticità, riconducibili alla mancata attuazione del Distretto Socio-Sanitario e ad una generale delega al sociale di qualunque problematica assistenziale che richiedesse una continuità di intervento successiva all’acuzie. Infatti, malgrado l’attuazione di servizi ad integrazione socio-sanitaria prevedesse fin dall’inizio la partecipazione anche finanziaria della ASL, quest’ultima non si è mai concretizzata.

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Un positivo mutamento rispetto al passato è sicuramente rappresentato dai cambiamenti avvenuti nell’assetto organizzativo della ASL RME, a favore di una logica distrettuale piuttosto che dipartimentale. Il Distretto Sanitario ASL RM E 18, di recente istituzione, rappresenta l’interlocutore privilegiato per realizzare, attraverso una analisi congiunta, le risposte più efficaci ai bisogni socio-sanitari specifici del territorio del Municipio XVIII. Il Municipio 18 si impegna nei prossimi mesi a creare i presupposti affinchè i percorsi individuati con la ASL RME possano trovare una giusta operatività ed una condivisione di spesa in base alla minore o maggiore intensità assistenziale ( come ad esempio RSA- Case di Riposo- Centri Anziani Fragili- Strutture semiresidenziali per disabili- Case Famiglia- Assistenza Domiciliare Integrata etc.) Per quanto riguarda in particolare i consultori, la facilità d’accesso, la gratuità del servizio, li rendono fra i servizi più conosciuti insieme a quelli ospedalieri e per evitare la tendenza comune a considerarlo unicamente un passaporto per l’aborto bisognerà potenziare i servizi per cui è nato quali: i percorsi nascita, la prevenzione dei tumori femminili, l’educazione alla salute riproduttiva per adolescenti, l’appoggio a coppie sterili o in difficoltà e secondo l’articolo 5 della Legge 194 del 1978 “aiutare la donna, ove lo consenta, a rimuovere le cause che la porterebbero a l’interruzione di gravidanza, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza che dopo il parto”. Area Anziani Per quanto riguarda in modo particolare la popolazione anziana del Municipio, è necessario, come già indicato nella prima priorità enunciata, impegnarsi per offrire servizi fondamentali, quali l’assistenza domiciliare. Le liste d’attesa per poter avere un servizio che il Municipio dovrebbe garantire a tutti coloro i quali ne facciano richiesta, sono oggettivamente troppo lunghe e i tempi d’attesa estenuanti. Inoltre è necessario favorire la permanenza presso il proprio domicilio familiare. Per fare questo, sarà necessario studiare anche nuovi servizi con caratteristiche di flessibilità e tempestività tali da evitare la cronicizzazione del bisogno. Sarebbe opportuno, inoltre, prevedere azioni di formazione, sensibilizzazione e informazione presso i principali centri d’aggregazione per persone anziane su tematiche di particolare allarme sociale. Anche sul versante delle informazioni, l’ utilizzo di mezzi quali posta ordinaria, pubblicazioni periodiche, siti internet, etc, sarà utile per garantire una reale comunicazione con gli utenti dei servizi dedicati alla persona anziana Promuovere progetti di teleassistenza e telesoccorso con Pronto intervento Sociale h 24 per i periodi non superiori ai 90 giorni anche con forme di compartecipazione alla spesa da parte dell’utenza.

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Promuovere progetti rivolti a persone con Alzheimer e Parkinson anche in considerazione dell’aumento dei casi di queste patologie nel territorio del Municipio Area Minori In una società complessa e spesso distratta come quella in cui viviamo, sono proprio i giovani la grande preoccupazione. I giovani rappresentano la preoccupazione e la speranza di tutti, ad essi bisogna saper guardare con cura e attenzione, cercando di offrire risposte e sostegno mirati e concreti. Fallire con loro, può rappresentare il fallimento di una intera società. Episodi di microcriminalità, di bullismo, di evasione scolastica, di uso di sostanze stupefacenti… Sono tantissimi gli episodi di disagio sociale che i giovani del nostro Municipio manifestano continuamente. È impossibile non scegliere di impegnarsi per aiutare i giovani a crescere e a maturare; Come indicato nella breve premessa iniziale di questo capitolo, le risorse disponibili non sono mai abbastanza per coprire tutte le necessità; per questo, particolare attenzione dovrà essere data anche ai fondi della Legge 285/97 che finora hanno contribuito grandemente in tutti questi anni alla realizzazione d’importanti iniziative in favore dei minori. Sarà importante studiare con attenzione i progetti attualmente in essere al fine di implementarli ove necessario, rimodularli o anche aggiornarli in base alle continue necessità emergenti di questa specifica area. L’attuazione di un sistema integrato di servizi interdistrettuali nel quadrante RM E è uno degli obiettivi. Negli ultimi tre anni il Comune di Roma, tramite il V Dipartimento, ha attivato un processo a valenza strategica ed organizzativa per lo sviluppo dell’integrazione socio sanitaria e della pianificazione integrata per quanto riguarda le politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Tale processo si sta sviluppando attraverso l’invio, per ciascun quadrante, di una unità intermunicipale per i minori (UIM) che coinvolge ASL e Municipi. La nascita organizzativa e l’azione della UIM ha bisogno di essere sostenuta da azioni di concertazione e negoziazione. All’interno della UIM RM E è stato messo a punto un Sistema Integrato di Servizi Interdistrettuali per i minori e la famiglia che assume come quadro operativo di riferimento le seguenti linee di servizio, i cui specifici protocolli tecnici sono descritti più avanti: a. gestione del conflitto familiare b. mediazione familiare c. incontri protetti d. consulenza legale

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e. diagnostica psicologica e valutazione della genitorialità f. servizi di psicoterapia a famiglie e minori g. trattamento dell’abuso e maltrattamento Per il Municipio XVIII, nell’ambito, rimane centrale la creazione di una sede apposita con relativa attrezzatura, una vera e propria “Casa per la Famiglia” con le seguenti finalità:

a. offrire un sostegno alle famiglie nei percorsi della loro vita quotidiana, nell’affrontare i piccoli e grandi problemi, al fine di migliorare la qualità della vita;

b. riconoscere e sostenere il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona e nello sviluppo, valorizzare il ruolo attivo delle famiglie nella formazione di proposte per l’offerta dei servizi e nella valutazione dei medesimi;

c. supportare l’Assistente sociale dell’Ente pubblico (Municipio ed ASL), titolare dei casi segnalati dalle Autorità giudiziarie, per la valutazione e l’attuazione del progetto di sostegno ed aiuto;

d. aumentare l’efficienza e la capacità di risposta dei Servizi Istituzionali e. Miglioarre l’affidabilità e l’attendibilità dei Servizi nei confronti degli utenti e della

Magistratura; f. Attuare una più efficace prevenzione e contenimento per le situazioni a rischio dei

minori sottoposti a provvedimenti della Magistratura; g. Rispetto dei protocolli operativi inerenti il GIL.

Attualmente, il Municipio è giunto alla determinazione, di attivare il servizio UIM presso la sede del Servizio Sociale al piano terra negli orari di non apertura dello Sportello di segretariato sociale. Per i minori affetti da disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo autistico il Municipio intende proseguire nell’esperienza di Scuola attiva. Un progetto di integrazione scolastica rivolto a bambini affetti da disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo autistico inseriti nella scuola materna primaria e secondaria. Il progetto, condiviso dalla scuola, dalle famiglie, dal servizio territoriale asl e dal territorio (da ormai 4 anni) propone un percorso di reale integrazione del bambino all'interno del gruppo classe e dell'intero contesto scolastico attraverso la partecipazione dell’alunno a dei laboratori di arte, musica ed educazione alla comunicazione, svolti da educatori esterni specializzati in materia di autismo coordinati da supervisori.

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Il progetto vede a capo dell’equipe un consulente scientifico con le seguenti mansioni: 1. svolgere consulenze ai supervisori, 2. incontrare e sostenere mensilmente il gruppo delle famiglie 3. visionare tutte le relazioni mensili degli operatori Il progetto vede la partecipazione dei neuropsichiatri della Asl RME con le seguenti mansioni: 1. segnalazione degli alunni/utenti più bisognosi del progetto in esame 2. incontri periodici con i supervisori 3. valutazione iniziale e finale delle competenze dell’alunno- là dove ritenuto necessario 4. GLH il tutto, per monitorare il raggiungimento di obiettivi, finalità e procedure condivise da tutte le persone che ruotano nella vita del ragazzo autistico. Con la partecipazione della Asl Rme si è raggiunto uno degli obiettivi più importanti: la collaborazione e condivisione della presa in carico dei ragazzi con autismo tra scuola e servizi sociosanitari. Il percorso di integrazione è personalizzato in base alle caratteristiche/abilità del singolo bambino. Le azioni da porre in essere sono molte e tutte dovranno essere strutturate in modo tale da garantire successi tangibili e verificabili. Molto importante, oltre alle numerosissime sollecitazioni da parte dei cittadini, delle scuole e degli uffici, è il documento pubblicato dalla Regione Lazio sulla popolazione minorile che viene qui riportato, in sintesi, al fine di illustrare la vastità e la complessità del fenomeno di cui ci si dovrà occupare nei prossimi anni attraverso precise strategie operative. Ogni singola tabella di seguito riportata, infatti, indica con precisione le aree di maggior difficoltà della popolazione giovanile e di conseguenza la direzione da seguire per tracciare le strategie necessarie per raggiungere un miglioramento complessivo della realtà. Inevitabilmente, molte delle azioni che si dovranno progettare, saranno vincolate dal tener conto degli ambienti educativi nei quali si formano i ragazzi: famiglia, scuola, sport, gruppo dei pari ecc in modo da poter offrire risposte globali ed efficaci.

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Il 19,9% degli intervistati presenta almeno due modalità di manifestazione di disagio quali: una valutazione negativa della propria situazione familiare, una percezione sfavorevole della scuola, un percorso scolastico negativo, un cattivo rapporto con gli insegnanti e/o una tendenza alla legittimazione dei comportamenti a rischio (tab. 1).

Tab. 1 - Distribuzione degli studenti

per presenza o meno di disagio (val. %) %

Studenti disagiati 19,9 Altri studenti 80,1 Totale 100,0

La ricerca si è concentrata sulle caratteristiche di questi ragazzi e su ciò che li differenzia dagli altri studenti. Un primo risultato è che è il modello educativo la causa primaria di disagio sociale. Infatti, gli studenti a disagio danno un quadro meno positivo della propria famiglia: il 14,4% parla di un clima conflittuale e di tensione all’interno del nucleo familiare di contro al 4,2% degli altri studenti (tab. 3); quasi l’11%

Tab. 3 - Definizione della propria famiglia: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Definizioni che descrivono la famiglia Studenti disagiati

Altri studenti

Totale

Si discute delle cose che riguardano famiglia, casa e figli

28,8 50,7 46,2

Ci vogliamo bene anche se non parliamo molto di cose che ci riguardano da vicino

33,5 35,7 35,2

Ognuno va per conto proprio, ma ci si aiuta 12,5 6,9 8,0 C’è spesso tensione, un clima conflittuale 14,4 4,2 6,3 C’è poca comunicazione, non ci scambiamo spesso opinioni

10,8 2,5 4,3

Totale 100,0 100,0 100,0 afferma di vivere in un contesto familiare caratterizzato da un basso livello comunicativo e da uno scarso interscambio di opinioni (il 2,5% tra gli studenti che non manifestano disagio). Molto netta è, poi, la differenza su un item positivo quale quello che descrive la propria famiglia come caratterizzata da un dialogo che tocca gli aspetti fondamentali della convivenza (casa, figli, etc.), perché è il 28,8% degli studenti disagiati ad indicarlo, mentre questa percentuale cresce significativamente tra gli studenti non a disagio fino a raggiungere il 50,7%. Da notare, poi, che è più alta tra gli studenti a disagio (12,5% di contro a 6,9%) anche la quota che dice che in famiglia ognuno va per conto proprio, anche se poi ci si aiuta. E’ sostanzialmente analoga la quota di rispondenti che nei due subcampioni (il 33,5% tra i

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disagiati, il 35,7% tra quelli non a disagio) dichiara che in famiglia ci vogliamo bene anche se non parliamo molto di cose che ci riguardano da vicino. Sfera cruciale del clima familiare è, ovviamente, quella comunicazionale, vale a dire i diversi aspetti che caratterizzano il dialogo tra genitori e figli. La quota di studenti disagiati che dichiara di parlare con la madre tutti i giorni è pari al 64,7% ma è del 79,9% tra altri studenti; dialogano qualche volta a settimana il 12% dei disagiati e l’8,5% degli altri studenti, al massimo una volta a settimana il 4,1% contro l’1,8% e ogni tanto il 13,9% contro l’8,9% dei non disagiati (tab. 11).

Tab. 11 - Frequenza di dialogo con i genitori: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Studenti disagiati Altri studenti Totale

Madre Tutti i giorni 64,7 79,9 76,9 Qualche volta a settimana 12,0 8,5 9,2 Al massimo una volta a settimana 4,1 1,8 2,2 Ogni tanto 13,9 8,9 9,9 Mai 5,3 0,9 1,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Padre Tutti i giorni 36,2 57,2 53,1 Qualche volta a settimana 20,6 20,2 20,3 Al massimo una volta a settimana 6,6 3,3 3,9 Ogni tanto 23,8 16,0 17,6 Mai 12,8 3,3 5,1 Totale 100,0 100,0 100,0

Ma le differenze tra i due gruppi sono eclatanti riguardo alla mancanza di dialogo con la figura materna; perché se è dello 0,9% la quota di studenti che non manifesta disagio a non avere dialogo con la propria madre, tra gli studenti con problematiche il valore sale al 5,3%. Per il padre, invece, la quota di chi non vi parla mai è del 12,8% contro il 3,3% degli altri studenti, il 23,7% intrattiene conversazioni con il padre solo ogni tanto contro il 16% degli studenti che non manifestano disagio. Ad ogni modo, il 57,2% dei minori non disagiati dialoga tutti i giorni con il padre, valore che scende al 36,2% tra gli altri soggetti, il 20,2% qualche volta a settimana contro il 20,6% degli studenti che sperimentano il disagio. Quanto alla qualità del dialogo dal punto di vista dei ragazzi: - per il padre il dialogo è giudicato ottimo dal 23,3% degli studenti a disagio e dal 30,1% degli altri studenti, buono dal 29,6% di contro al 46,9% e sufficiente dal 23% dei disagiati di contro al 17,2%

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- per la madre, invece, il dialogo è giudicato ottimo dal 29,2% degli studenti a disagio, valore che sale al 46,4% se si considerano gli altri studenti, buono dal 34,1% contro il 40,7% e sufficiente dal 25,4%, contro il 10,8%. (tab. 12).

Tab. 12 - Giudizio sul dialogo con i genitori: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Come giudichi il dialogo con i tuoi genitori? Studenti disagiati Altri studenti Totale

Madre Ottimo 29,2 46,4 43,0 Buono 34,1 40,7 39,3 Sufficiente 25,4 10,8 13,7 Insufficiente 11,3 2,1 4,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Padre Ottimo 23,3 30,1 28,8 Buono 29,6 46,9 43,5 Sufficiente 23,0 17,2 18,3 Insufficiente 24,1 5,8 9,4 Totale 100,0 100,0 100,0

Balzano agli occhi gli scarti tra i due segmenti del campione, che sono ancora più netti sulle valutazioni negative della qualità del dialogo con il padre e con la madre; se è del 5,8% la quota di studenti non disagiati a giudicare insufficiente il proprio dialogo con il padre e del 2,2% con la madre, questa quota sale significativamente al 24,1% e all’11,4% tra gli studenti a disagio. Con riferimento ai valori trasmessi dai genitori ai propri figli, l’onestà e la lealtà sono in entrambe le tipologie di famiglie i valori più importanti trasmessi, anche se in misura molto più consistente tra gli studenti che non manifestano disagio (71,2% contro il 61,1% del restante subcampione), seguono poi la tolleranza e il rispetto verso gli altri, valori trasmessi dal 46,7% dei genitori degli studenti disagiati e dal 51,5% dei genitori degli altri studenti e, infine, l’impegno, la costanza, il riuscire nelle cose che si fanno (42,4% tra gli studenti a disagio e 46,5% tra gli studenti che non manifestano forme esplicite di sofferenza). Riguardo alle opinioni degli adolescenti sulla propria futura permanenza in famiglia, le differenze tra i soggetti a disagio e gli altri sono assolutamente evidenti, perché se per tutti a prevalere è l’idea che si esce dal nucleo familiare al momento in cui si raggiunge l’autonomia economica (il 58,5% degli studenti a disagio, il 79,2% degli altri studenti), è quasi il 26% la quota di ragazzi con problematiche, contro il 6,7% degli altri, a desiderare di andare via dalla famiglia il più presto possibile (tab. 17).

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Tab. 17 - Valutazione sulla propria permanenza in famiglia: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Cosa pensi di fare, in futuro, rispetto alla tua permanenza in famiglia?

Studenti disagiati

Altri studenti

Totale Diff. studenti disagiati/altri

studenti Andarmene il più presto possibile 25,7 6,7 11,7 +19,0 Restare a casa il più possibile per l’appoggio economico

15,8 14,1 15,8 +1,7

Andarmene non appena avrò conquistato l’autonomia economica (lavoro, casa, etc.)

58,5 79,2 72,5 -20,4

Totale 100,0 100,0 100,0 - Ma cosa è richiesto ai ragazzi dentro casa? I dati indicano che all’85,8% degli studenti non a disagio è richiesto di riordinare la propria camera, di contro al 72,9% dei coetanei con problematiche, che la partecipazione al pranzo e/o cena in famiglia è richiesta al 63,4% dei non disagiati ed al 57,6% del restante subcampione, che le visite ai nonni ed ai parenti sono domandate al 43,5% degli studenti a disagio e al 53,8% degli studenti non disagiati e che il contributo nelle attività domestiche viene richiesto al 53,9% dei minori a disagio e al 63,5% dei non disagiati (tab. 18).

Tab. 18 - Tipo di compiti richiesti agli intervistati dai genitori:

confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %) Cosa ti chiedono di fare per la famiglia e/o la casa i tuoi genitori?

Studenti disagiati

Altri studenti Totale

Ordinare la mia camera 72,9 85,8 83,2 Partecipare al pranzo e/o alla cena in famiglia 57,6 63,4 62,3 Attività domestiche 53,9 63,5 61,6 Visitare i nonni/parenti 43,5 53,8 51,8 Fare la spesa 32,3 32,3 32,3 Accudire fratelli e sorelle più piccoli 35,3 30,5 31,4 Piccoli servizi burocratici 22,7 17,7 18,7

Un’attenzione specifica, poi, va data al tutoraggio familiare, il grado di sostegno e di supporto accordato dai componenti del nucleo familiare ai suoi membri più giovani. In generale, è meno della metà dei genitori a svolgere attività come aiutare nei compiti (47,8%) o accompagnare a visite nei musei, mostre (46%) etc., mentre è addirittura inferiore al 30% la quota che consiglia la lettura di alcuni libri (27,6%) e ancora quella che stimola i figli a vedere uno spettacolo teatrale o cinematografico (26,9%) (tab. 21).

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Tab. 21 - Forme di supporto dei genitori ai figli: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Studenti disagiati

Altri studenti

Totale

Aiutano nei compiti 36,8 50,5 47,8 Accompagnano a visitare mostre, musei, città d'arte

37,5 48,1 46,0

Consigliano la lettura di alcuni libri 14,9 30,7 27,6 Stimolano ad andare a vedere uno spettacolo teatrale o cinematografico

23,4 27,8 26,9

Per tutte queste attività, le percentuali sono sistematicamente inferiori per i ragazzi a disagio. Infatti, circa la metà dei genitori degli studenti che non esprimono forme manifeste di disagio aiuta i propri figli nei compiti e il 48,1% li accompagna a visitare musei, mostre e città d’arte, mentre per i ragazzi con problematiche le quote corrispondenti sono del 36,8% e del 37,5%. Inoltre, se nel 30,7% dei casi i genitori degli studenti non disagiati consigliano la lettura di alcuni libri, nei genitori dei soggetti a disagio questa tendenza è diffusa solo per il 14,9% di loro. Il rapporto con i libri e la lettura differenzia i soggetti a disagio dagli altri: infatti, tra gli studenti disagiati è minore la percentuale di coloro che leggono da 1 a 5 libri all’anno (33,2%) e da 6 a 12 libri all’anno (7,7%), rispetto a quanto si può osservare per gli studenti che non manifestano disagio (rispettivamente il 50,2% e il 13,3%). Va, invece, segnalata la presenza di lettori accaniti (più di 12 libri l’anno) in percentuale analoga tra disagiati e non a disagio (tab. 30). Il 52,6% dei disagiati non legge alcun libro, di contro al 28,8% degli altri studenti.

Tab. 30 - Lettura di libri: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %) Tu e i tuoi genitori leggete regolarmente libri? Studenti disagiati Altri studenti Totale

Da parte dell’intervistato Sì 47,4 71,2 66,6 di cui da 1 a 5 all’anno 33,2 50,2 46,9 da 6 a 12 all’anno 7,7 13,3 12,2 oltre 12 6,5 7,6 7,4 No 52,6 28,8 33,4 Totale 100,0 100,0 100,0 Da parte dei genitori Sì 61,5 71,7 69,6 di cui da 1 a 5 all’anno 32,5 35,9 35,2 da 6 a 12 all’anno 13,5 20,1 18,8 oltre 12 15,5 15,7 15,6 No 38,5 28,3 30,4 Totale 100,0 100,0 100,0

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Altro ambito importante è il rapporto con la scuola perché quasi la metà degli studenti che esprime forme manifeste di sofferenza ha ripetuto qualche anno (49,1%), mentre è solo il 16,4% degli altri studenti ad avere esperito una bocciatura, e il 42,4% degli studenti a disagio ha cambiato scuola (contro il 12% degli studenti non disagiati). Il 24,9% di studenti a disagio è passato ad un altro tipo di scuola (valore che scende significativamente al 4,1% se si considerano gli altri studenti) e il 21,9% ha interrotto per un certo periodo la frequenza scolastica (contro il 3,2% degli studenti non disagiati). Rispetto alla frequenza scolastica, emerge come opinione maggioritaria in entrambi i segmenti l’atteggiamento di “adattamento passivo”, espresso dall’idea che la scuola è una cosa che devo fare, alla quale mi adatto, parere condiviso dal 37,2% dei disagiati e dal 38,1% degli altri studenti; tuttavia, spiccano le differenze tra i due subcampioni relativamente: - agli item positivi, come mi piace, ci sto bene, mi impegno indicato da oltre il 29% degli studenti non a disagio contro l’11,5% degli altri, è utile, cerco di trarne il massimo vantaggio citato dal 19% dei primi e da poco più dell’11% dei disagiati; - agli item negativi, come ci sto male, vorrei non andarci che catalizza oltre il 15% dei disagiati (poco più del 3% degli altri) e non la sopporto più indicata dal 16,7% dei disagiati e dal 2,4% degli altri. I dati relativi al giudizio espresso dagli intervistati sulla funzione sociale della scuola, mostra un atteggiamento nettamente divergente tra i due segmenti (tab. 37).

Tab. 37 - Giudizio degli intervistati sulla funzione sociale della scuola:

confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %) La scuola: Studenti

disagiati Altri studenti

Totale

E’ importante perché chi è più istruito ha più opportunità in ogni ambito

48,3 74,2 69,0

E’ importante per la formazione personale, molto meno per trovare un buon lavoro

19,3 19,2 19,2

Non è importante perché penso che la vita sia molto diversa da quello che la scuola insegna

19,3 5,6 8,3

Non serve a niente perché sono altre le cose che contano nella vita (la notorietà, i soldi , etc.)

13,0 1,1 3,5

Totale 100,0 100,0 100,0 Nonostante la maggior parte degli studenti a disagio (48,3%) ritenga la scuola un’istituzione sociale importante perché aumenta le chance di vita in ogni ambito, la percentuale corrispondente per gli studenti non disagiati è di gran lunga superiore (74,2%). A caratterizzare il segmento degli studenti disagiati sono giudizi come: “la scuola non è importante perché la realtà è diversa da quello che viene insegnato nelle aule scolastiche”,

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espresso dal 19,3% dei soggetti interessati da forme manifeste di sofferenza contro il 5,6% dei non disagiati, e “ la scuola non serve a niente perché sono altre le cose che contano nella vita”, giudizio espresso dal 13% degli studenti a disagio contro solo l’1,1% degli altri studenti. Molto diverso il giudizio sugli insegnanti: se, infatti, è dell’81,7% la quota degli studenti non disagiati ad avere un giudizio globalmente positivo sull’attività dei propri professori, nel caso degli studenti con problematiche il valore si contrae notevolmente (33,9%) (tab. 38).

Tab. 38 – Opinioni sugli insegnanti:

confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %) Studenti disagiati

Altri studenti

Totale

Ho un giudizio globalmente positivo sulla loro attività 33,9 81,7 72,2

Sono bravi nel trasmettere nozioni/ conoscenze utili 60,4 90,6 84,6

Sono bravi nel dialogare anche su aspetti non strettamente scolastici

44,0 77,0 70,5

Hanno linguaggi/modalità di comunicazione troppo lontani da quelle di noi giovani

55,6 43,1 45,6

Sono modelli da emulare 23,7 40,2 36,9 D’altro canto, la quasi totalità degli studenti che non manifestano disagio (90,6%) ritiene i propri insegnanti bravi nel trasmettere le nozioni e le conoscenze utili per un buon percorso formativo, mentre se si considerano i soggetti a disagio questa quota scende, pur rimanendo comunque consistente, al 60,4%. Nel caso degli studenti non a disagio la quota di coloro che affermano che i propri genitori intervengono solo se chiamati in causa dagli insegnanti è pari al 49,2%, nel caso degli studenti che manifestano disagio esplicito questa quota sale al 52,9%. Ancora più evidenti si fanno le differenze se si prendono in considerazione i comportamenti positivamente collaborativi tra famiglia e scuola; se è del 40,1% la quota degli studenti non disagiati ad avere dei genitori che cooperano e interagiscono attivamente e in modo propositivo con i propri insegnanti, i valori si contraggono al 17,6% nel caso degli studenti a disagio. Interessanti sono, poi, i dati sul bullismo: infatti, il 42,4% degli studenti a disagio (contro il 21,1% degli altri studenti) ha verificato direttamente (su sé stessi o su terzi) prese in giro o molestie, i piccoli furti il 33,8% dei soggetti a disagio (contro il 15,4% degli studenti non disagiati), l’offerta di droghe leggere (il 30,9% degli studenti a disagio contro il 13,7% dei non disagiati) e, infine, gli scherzi pesanti, indicati dal 39,8% degli studenti che evidenziano forme esplicite di sofferenza (contro il 23,6% degli studenti non disagiati). La quota di soggetti a disagio che ha subito aggressioni fisiche a scuola o ha assistito ad aggressioni a terzi è pari al 27,5%, mentre è il 16,7% la quota di coloro a cui hanno estorto denaro, mentre nel caso degli

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studenti non disagiati i valori scendono, rispettivamente, al 12,2% e al 4,3%. Nel caso degli studenti che non manifestano disagio la quota di coloro che non ha amici è del tutto irrilevante (0,4%), mentre per i soggetti disagiati il valore cresce al 6,7%. L’indagine ha anche permesso di verificare la presenza di comportamenti trasgressivi o devianti negli ambienti di vita e in che misura gli adolescenti hanno una percezione giustificatoria di tali comportamenti, considerandoli accettabili e comprensibili. Tra i comportamenti rilevati più frequentemente dai minori intervistati, sia a disagio che non, troviamo: fumare sigarette (il 75,7% tra gli studenti a disagio contro il 73,5% degli altri studenti), viaggiare sui trasporti pubblici senza biglietto (il 72,8% tra gli studenti non disagiati contro il 77,2% degli studenti che manifestano disagio); ubriacarsi ogni tanto (il 71,1% tra i disagiati; il 55,6% tra i non disagiati), fumare spinelli (il 65,4% degli studenti a disagio contro il 48,5% dei non disagiati) (tab. 43).

Tab. 43 - Diffusione dei comportamenti a rischio: confronto studenti disagiati – altri studenti (val. %)

Quali tra i seguenti comportamenti sono piuttosto frequenti tra le persone che conosci?

Studenti disagiati

Altri studenti

Totale Diff. studenti disagiati/ altri studenti

Prendere farmaci per migliorare le proprie performance

41,1 16,9 21,7 +24,1

Dipingere su treni e autobus (es. writer) 55,1 35,7 39,6 +19,4 Guidare in stato di ebbrezza 43,0 24,6 28,3 +18,4 Fumare spinelli 65,4 48,5 51,9 +16,9 Fare piccoli furti 48,3 31,5 34,8 +16,8 Ubriacarsi ogni tanto 71,1 55,6 58,7 +15,5 Prendersi qualche pasticca in discoteca o per stare meglio

39,5 24,3 27,4 +15,2

Danneggiare panchine, cabine telefoniche, segnali stradali, etc.

60,8 48,6 51,0 +12,2

Andare molto oltre i limiti di velocità inmacchina o moto

61,6 52,4 54,2 +9,2

Viaggiare sui trasporti pubblici senza biglietto

77,2 72,8 73,7 +4,4

Fumare sigarette 75,7 73,5 73,9 +2,2 A fare la differenza e a caratterizzare il segmento degli studenti a disagio sono i comportamenti anti-salutari, come l’assunzione di farmaci per migliorare le proprie performance, presenti nell’ambiente di vita del 41,1% degli studenti a disagio che compongono il campione.

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Considerando gli stessi comportamenti con riferimento agli studenti che non manifestano forme esplicite di disagio, infatti, il valore scende al 16,9%. Emerge un diffuso giustificazionismo degli atti auto/etero lesivi tra i minori disagiati; infatti, più della metà dei soggetti che manifestano diverse forme di disagio, legittimano comportamenti come: ubriacarsi ogni tanto (il 63,2% contro il 35,1% degli altri studenti), viaggiare sui trasporti pubblici senza biglietto (il 63,2% contro il 42,8% degli studenti non disagiati), fumare sigarette (il 60,9% contro il 46,4% degli studenti non interessati dal disagio). Questo studio dettagliato delle condizioni degli adolescenti e dei giovani della Regione Lazio, offre la possibilità di avviare uno studio ed un monitoraggio della condizione giovanile nel Municipio XVIII, con particolare riferimento a tematiche quali bullismo, l’uso di droghe e la dispersione scolastica. E’ comunque convincimento di questo Municipio promuovere iniziative e progetti che possano arrivare in maniera diretta ai giovani sia nelle scuole che nei centri di aggregazione per ridurre al minimo il rischio di diffusione ed utilizzo delle droghe. Le scuole rappresentano il luogo privilegiato dove intervenire nelle forme che verranno ritenute più opportune. Compito del Municipio sarà quello di individuare nelle aree più disagiate per i giovani, dei centri di aggregazione in modo da creare uno spazio multifunzionale stabile per la popolazione giovanile del territorio, il cui fine principale sarà quello di sviluppare lo spirito comunitario; Per i bambini, i ragazzi e le famiglie, potranno organizzarsi nei periodi di chiusura delle scuole, dei centri ricreativi, culturali e sportivi. Per quanto riguarda l’integrazione dei minori immigrati, il municipio intende promuovere iniziative che siano finalizzate all’apprendimento della lingua italiana, alla conoscenza della cultura e delle tradizioni italiane, nonché nei casi più gravi, all’accompagnamento ed al sostegno del minore immigrato, in un vero e proprio processo di integrazione; sarebbe auspicabile pensare di riattivare lo sportello immigrazione presente in questo Municipio alcuni anni fa. Area Adulti Il continuo impoverimento delle famiglie porta in contatto il Servizio Sociale con soggetti nuovi e in continuo aumento. È quindi necessario porre in essere politiche di sostegno alla persona adulta e di conseguenza alle famiglie attraverso gli strumenti già esistenti, ma anche attraverso progettualità innovative che favoriscano il positivo reinserimento dell’adulto in difficoltà in un contesto sociale più equilibrato. Un ruolo importante nelle politiche di sostegno alla famiglia dovrà essere svolto dai Consultori

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familiari che nascono proprio come una risorsa rivolta non al singolo ma al nucleo sociale per antonomasia: la famiglia. Seguendo anche i dettati della legge sulla famiglia approvata nel novembre 2001 dalla Regione Lazio parte dal principio che “sul benessere della famiglia dipende il benessere dell’intera società”, è nell’inetresse del Municipio che queste strutture lavorino al meglio. Area Handicap Oltre a quanto già positivamente costruito in questi anni e che merita di essere consolidato e implementato, si dovrà prestare attenzione va posta al tema del “Dopo di noi”. Il Comune di Roma, già da tempo, si sta impegnando su questo argomento che riguarda molte famiglie con progetti specifici; è necessario che anche il Municipio si renda protagonista attivo nella progettazione di azioni o di collaborazioni in questo senso. Le priorità qui descritte, non tolgono ovviamente nulla a quanto già è previsto e messo in atto dal Municipio. Indicare come priorità l’abbattimento delle liste d’attesa, un’attenta ed efficace costruzione delll’integrazione socio sanitaria ed evidenziare all’interno di ogni Area (Anziani, Minori, Adulti e Handicap) quali siano le principali necessità, significa solamente che verso questi obiettivi specifici ci sarà bisogno d’investire maggiori risorse, non solamente economiche, ma senza eliminare gli ottimi servizi già in essere. Contributi dei Tavoli di lavoro al Piano Regolatore Sociale

Documento di sintesi AREA ANZIANI L’itinerario che abbiamo intrapreso, di costruzione del Piano Regolatore Sociale, con la convocazione al tavolo tematico relativo alla popolazione anziana, dei soggetti, che operano nel Municipio XVIII, rappresenta già di per sé un importante intervento di costruzione di una rete territoriale che, attraverso proposte e iniziative, partecipa alla realizzazione di un progetto di ampio respiro. Promuovere percorsi di integrazione tra servizi socio sanitari esistenti sul territorio municipale è, oltre che rispondere ad un dettame legislativo, una necessità indispensabile al miglioramento delle possibili risposte ai bisogni dei cittadini.

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Gli obiettivi del PRS devono scaturire dalla lettura dei servizi esistenti, degli interventi in atto,e dalla descrizione dei cambiamenti che nel tempo si vogliono produrre, alla luce delle domande e dei bisogni espressi dai cittadini. Dal tavolo tematico è emerso quanto segue: Accessibilità e fruibilità dei servizi rivolti ai cittadini L’obiettivo primario del Piano Regolatore sociale deve essere quello di assicurare livelli essenziali di prestazioni sociali attraverso la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai Servizi. Obiettivi Promuovere l’accesso di tutti i cittadini ai servizi rimuovendo ostacoli comunicativi, fisici, culturali e burocratici. Favorire la diffusione delle informazioni per l’accesso ai servizi socio-sanitari integrare l’offerta dei servizi e renderla disponibile Metodo: - Attuare un processo di diffusione delle informazioni rendendole più chiare, complete e accessibili - Diffondere le informazioni per l’accesso ai servizi di base anche a sedi diverse (centri anziani, centri diurni, parrocchie, patronati, associazioni di volontariato) - Iniziare la formazione del personale del Municipio e del distretto finalizzata all’istituzione di un punto unico di accesso. Servizio di Sostegno alla Persona Anziana E’ un servizio che ha visto il cambiamento in pochi anni del target al quale si rivolge: prevalentemente a persone non più autosufficienti, affette da pluripatologie che necessitano di interventi integrati. - L’assistenza sanitaria (medica, infermieristica e riabilitativa) offerta dal medico di medicina generale e dal Centro di Assistenza Domiciliare - Assistenza a domicilio per favorire e sostenere la permanenza dell’anziano nel proprio contesto familiare Criticità:

L’integrazione tra Municipio e ASL è sporadica e limitata a casi segnalati per emergenze sociali o sanitarie.

Non vi è condivisione dei percorsi di attivazione né procedure standardizzate di valutazione e di intervento

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Obiettivi: - mantenere il più possibile l’anziano al proprio domicilio, anche in situazioni di non autosufficienza - ridurre l’ospedalizzazione impropria - ridurre il ricorso all’istituzionalizzazione - fornire un supporto alla famiglia - evitare interruzioni nel percorso assistenziale, qualora avvengano variazioni dello stato di salute e del grado di autosufficienza Destinatari: anziani fragili con improvviso peggioramento dello stato clinico-funzionale o socio-economico,che richiedano un intervento integrato a domicilio Metodo: - condivisione dei criteri di complessità assistenziale - condivisione degli strumenti di valutazione e delle modalità operative - attivazione tempestiva e contemporanea dei servizi sanitari e sociale nei casi complessi - valutazioni dei risultati E’ presente nel Municipio XVIII anche un servizio di sostegno per persone affette da Alzheimer con l’obiettivo di prevenire l’istituzionalizzazione e dare sollievo alle famiglie nel carico assistenziale,per il quale è prevista una riorganizzazione a breve termine. Dimissioni Protette La dimissione protetta è l’esempio di come l’integrazione tra diversi servizi serva a garantire la continuità assistenziale, ridurre le ospedalizzazioni e l’istituzionalizzazione degli anziani. L’esperienza già fatta negli ultimi anni ha confermato il valore del progetto, ma ha fatto emergere alcune criticità della fase procedurale: i tempi di dimissione dall’ospedale sono poco compatibili con i tempi necessari ad attuare a domicilio un programma di attività integrate; questo determina da una parte una modalità di lavoro difficile per l’Unità Valutativa integrata CAD .- Municipio, dall’altra una ridotta richiesta di interventi da parte dell’ospedale che considera la dimissione protetta un ingiustificato prolungamento della degenza; talvolta vengono attivate le dimissioni in fase di instabilità clinica tali da rendere difficile il trattamento domiciliare

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Inoltre attualmente non esiste la Valutazione Multidimensionale dell’anziano ricoverato nelle strutture di post acuzie e di riabilitazione finalizzata al rientro a domicilio; Obiettivi: - Definire un percorso di accompagnamento contrastando la sfiducia del familiare nell’accesso ai servizi dedicati superando tempi di attesa e di difficoltà di accesso agli stessi (ADI, ass. protesica, - richiesta dell’indennità di accompagnamento) - ridurre i ricoveri impropri in RSA di persone che potrebbero trovare a domicilio le stesse garanzie di cura e di assistenza; Metodo: verificare le procedure attualmente in corso nelle dimissioni protette, variando la tempistica e stabilendo i controlli periodici del piano. Case di Riposo Nel Municipio XVIII vi sono n. 10 Case di Riposo per anziani accreditate che ospitano persone con sostegno economico del Municipio Queste strutture sono destinate ad anziani autosufficienti o parzialmente non autosufficienti, che non necessitino di assistenza sanitaria continuativa. Per l’ammissione è necessario che venga esibito un certificato del medico di medicina generale che ne attesti l’autosufficenza almeno parziale. Criticità: Le case di riposo spesso ospitano anziani non autosufficienti e con alto carico assistenziale: questo è dovuto sostanzialmente a due cause, la progressiva perdita di autonomia degli ospiti residenti da molto tempo e l’accesso di anziani non autosufficienti che non trovano disponibilità di posti nelle RSA. La problematica investe tutta la regione Lazio per cui nel mese di aprile 2007 Prefettura, Comune e Regione hanno sottoscritto un protocollo di intesa che stabilisce la predisposizione a cura dell’unità Valutativa Multidisciplinare integrata dal medico di medicina generale e dall’assistente sociale del Municipio di un Piano di Assistenza Individuale per gli ospiti che necessitano di assistenza integrata (CAD- Municipio) in attesa di trasferimento in RSA. E’ inoltre auspicabile una verifica periodica delle ammissioni, anche utilizzando una valutazione standardizzata. Per questo si devono predisporre gli strumenti necessari ad identificare gli anziani che necessitino di valutazione.

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Centri Diurni Anziani Fragili E’ un servizio semiresidenziale diurno rivolto ad anziani in condizione di fragilità nel Municipio XVIII ne sono presenti due, uno dei quali integrato con la ASL emergono criticità relative alla scarsa presenza degli operatori ASL e allo scarso ricambio delle persone. Obiettivi

- Prevenire patologie e fattori di rischio correlati alla perdita di autonomia e offrire sollievo alle famiglie - condivisione dei criteri di inserimento e dei piani di intervento - condivisione degli strumenti di valutazione e delle modalità operative Documento di sintesi AREA ADULTI Nel procedere alla costruzione del Piano Regolatore Sociale di Zona il Municipio XVIII ha formalizzato dei momenti di incontro con le varie realtà presenti sul territorio sia in ambito istituzionale che del privato sociale(terzo settore). Tali incontri si sono concretizzati in tavoli tematici, con l’obiettivo di consolidare i processi di consultazione e concertazione, già avviati nel triennio precedente e cioè con il Piano di Zona Municipale. In tale senso il Piano Regolatore Sociale del Municipio costituisce un’evoluzione del Piano di Zona avviato a partire dal 2002. Perché si possa parlare concretamente di concertazione la presenza dei diversi attori locali è indispensabile per arrivare a costruire un processo di cambiamento e di miglioramento dei servizi offerti e/o da avviare. Il tavolo organizzato per la fascia adulta della popolazione residente sul territorio del Municipio XVIII, ha visto la partecipazione di vari interlocutori tra cui i rappresentanti della ASL RM-E, dei Sindacati, delle associazioni di impegno civile e di tutela dei cittadini e di quartiere, cooperative sociali, C.O.L. ed agenzie per l’impiego, Dipartimento, Ministero della Giustizia, 33°Prefettura ed altri ancora. Ha avuto l’intento di mobilitare tutti coloro chiamati ad intervenire nella costruzione del Piano Regolatore Sociale. Al tavolo è stato presentato un prospetto dove venivano evidenziate le attività ed i servizi offerti dal Municipio con i relativi costi sostenuti ed i dati rferiti ai primi 10 mesi del 2007. Obiettivi del Municipio: a) è intendimento del Municipio mantenere i servizi e le attività esistenti con i finanziamenti annualmente stanziati nel bilancio ordinario; in particolare il Servizio

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Sociale intende proseguire le attività già consolidate negli anni, come si è avuto modo di esporre all’incontro tematico; in particolare le azioni di welfare sono indirizzate sui progetti globali (ex D.C.C. n. 154/97), borse lavoro, tirocini formativi. Il Municipio già da alcuni anni, ha scelto di destinare parte del finanziamento assegnato a livello locale per gli interventi economici diretti, a percorsi formativi, a borse lavoro, con l’obiettivo di fare acquisire e/o rinforzare delle competenze che possano fungere da veicolo per potersi inserire o reinserirsi sul mercato del lavoro. Inoltre, vengono erogati interventi economici in favore di persone affette da H.I.V. e sindromi correlate (ex D.C.S. n. 278/93), interventi economici per l’ emergenza abitativa (ex D.C.C. n. 163/98); si tratta di interventi economici diretti alla persona e/o a nuclei familiari in particolari situazioni di disagio socio-economico o abitativo. Il Municipio, inoltre, attraverso convenzioni gestite dal Dipartimento V eroga servizi di mensa diurna e serale ed accoglienze notturne in centri che garantiscono periodi di permanenza diversi con percorsi di reinserimento sociale individualizzati. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento di situazioni con disagio socio-economico a causa sostanzialmente della perdita del lavoro; se prima accedevano al Servizio Sociale persone o nuclei con un degrado da attribuirsi a contesti familiari difficili dove l’assenza del lavoro poteva essere una concausa allo stato generale, oggi si assiste all’aumento di disagio dovuto al fatto che in un certo momento della vita si viene a perdere il lavoro, persone non più giovanissime si trovano a doversi reinserire nel mercato del lavoro. Pertanto, le varie agenzie esistenti, sociali ed occupazionali, devono necessariamente coordinarsi in un lavoro di rete territoriale. b) si vuole avviare un percorso di rete con alcune realtà presenti sul territorio quali il Centro per l’Impiego di Roma Primavalle al quale recentemente si è aggiunto nella stessa sede il Centro Servizi per l’Immigrazione. Il Municipio nel prossimo triennio intende lavorare per costruire percorsi strutturati di rete al fine di migliorare la risposta al cittadino. Solo recentemente con l’ammissione di altri due Stati europei (Bulgaria e Romania) nell’Unione Europea si è assistito ad un consistente aumento dei cittadini europei sul territorio italiano, in particolare il Servizio Sociale ha evidenziato un incremento di persone di tali nazionalità che in condizioni di degrado socio-economico hanno potuto accedere al servizio in quanto regolarmente presenti e quindi con pari diritti costituzionali. Un ulteriore analisi del territorio ha portato ad evidenziare la presenza di un nuovo Centro di Accoglienza, di 3°livello, aperto solo recentemente (ottobre scorso) atto ad ospitare rifugiati politici, richiedenti asilo politico, dublinanti. La struttura ha una capienza fino ad un massimo di 400 persone, il periodo di permanenza al centro è di 10 mesi. Da un incontro avuto con i rappresentanti del

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Comune di Roma Ufficio del Gabinetto del Sindaco, della ASL RM-E insieme ad i responsabili del Centro sono state evidenziate necessità legate all’ambito strettamente sanitario. Il Municipio è stato interessato quale territorio che si troverà a lavorare ulteriormente per una programmazione sociale economica ed abitativa, per la evidente possibilità che queste persone, una volta terminato il periodo di accoglienza, possano permanere e stabilirsi nelle zone limitrofe. Corre l’obbligo rilevare che perchè si possa parlare di programmazione locale necessita una programmazione centrale. In tal senso, la rilevazione fatta a livello territoriale consente di richiamare dentro, nell’arco del prossimo triennio 2008/2010, i Dipartimenti, ciascuno per il suo ambito di intervento, per una programmazione economica rispondente alla presenza di un nuovo forte numero di nuclei ad elevato rischio sociale. c) Il Municipio intende riprendere e consolidare i processi di integrazione socio-sanitaria avviati con la A.S.L. nel passato, che tuttavia non hanno portato ad una confluenza di sinergie e di finanziamenti come ci si aspettava dagli obiettivi precedentemente prefissati. Pertanto nel voler lavorare alla costruzione del nuovo Piano Regolatore Sociale, in un ottica di programmazione integrata socio-sanitaria, il Municipio per l’area riferita alla popolazione adulta, ha avuto un incontro con la ASL nella figura del Direttore dell UOC XVIIIDSM Dr. Massimo Pelli. Partendo da un analisi dei bisogni del territorio e da un analisi dell’offerta pubblica, e dopo aver portato alla luce i punti di criticità dei percorsi precedentemente intrapresi (Piano di Zona del Municipio) si è svolto un lavoro congiunto che ha portato alla rilevazione delle priorità e degli obiettivi da raggiungere a medio e a lungo termine. In particolare, per l’area delle dipendenze è stata rilevata la necessità di dover costruire una microrete tra operatori dei due servizi (SERT e Servizi Sociali del Municipio XVIII) che si traduca in percorsi assistenziali per la presa in carico, con l’obiettivo di attivare risposte integrate che tengano conto della complessità dei problemi da affrontare, chiaramente nel rispetto dell’ambito di intervento di ciascuno. Gli ambiti su cui si dovrà lavorare sono: il sostegno alla genitorialità rivolto a genitori tossicodipendenti con figli per la prevenzione del disagio sociale. minori segnalati dal tribunale e affidati al Servizio Sociale del Municipio XVIII con presa in carico al SERT per gli aspetti sanitari sulla base di un progetto congiunto. Gli interventi richiesti dalla Magistratura sono interventi complessi, sia in riferimento ai fattori produttivi impiegati che alla loro diversa articolazione in progetti personalizzati. Essi richiedono nella maggioranza dei casi, l’attivazione di un percorso assistenziale

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socio-sanitario integrato che garantisca ai minori ed alle loro famiglie ed alla stessa Magistratura la continuità della presa in carico, il coordinamento dei singoli interventi ed il monitoraggio della pertinenza e dei tempi di realizzazione dell’intero percorsoPer quanto concerne la tutela della salute mentale, i Servizi Sociali del Municipio e la ASL- CSM già in passato hanno collaborato per arrivare a migliorare la qualità degli interventi e delle risposte in termini di efficacia ed efficienza. Tale operazione ha visto la nascita di un protocollo d’intesa quale strumento operativo per l’integrazione dei due servizi, che aveva l’obiettivo di migliorare e definire prassi, condivisione delle reciproche risorse e quindi risposte più adeguate con una sinergia di interventi, di fatto ad oggi ci si trova a collaborare in una forma non strutturata. In virtù di quanto esposto e forti delle esperienze pregresse i due Servizi vogliono riproporre dei percorsi assistenziali strutturati, e nel fare questo si valuta necessario costituire un gruppo di lavoro tra il Servizio Sociale del Municipio XVIII e il Servizio Sociale UOC XVIII. La presenza del Servizio Sociale del Municipio XVIII all’interno della Commissione per l’erogazione alle persone con sofferenza psichica, assistite dal DSM, delle provvidenze economiche e di risocializzazione, sancita dai vari regolamenti regionali, ultimo del 3/02/2000, rappresenta un momento strutturato che tuttavia, perché possa diventare un reale strumento di integrazione tra i due Servizi dovrà assumere una dimensione diversa è cioè come momento conclusivo di un lavoro pregresso in cui siano individuati gli utenti, il progetto individualizzato e le rispettive risorse da mettere in campo, tenendo conto che la Regione in base alla legge regionale n. 49/83 attribuisce ai Comuni risorse destinate direttamente ai DSM. In particolare si ipotizza che tale gruppo integrato di lavoro debba lavorare su: - ricognizione dell’utenza attuale che afferisce ad entrambi i servizi - valutazione dei progetti integrati in essere - sperimentazione di un modalità condivisa di segnalazione reciproca - valutazione quali-quantitativa degli invii dopo un anno - elaborazione di una banca dati relativa all’utenza condivisa

- accesso per gli utenti di entrambi i servizi alle risorse di ciascun servizio nel rispetto dei progetti individuali Documento di sintesi AREA MINORI Con il documento relativo all’area minori si vuole illustrare brevemente quali sono i servizi e le risorse presenti attualmente nel Municipio XVIII, ed eventualmente quelli che si pensano di proporre e concretizzare tenendo conto delle disponibilità economiche sia interne che esterne.

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L’area minori si occupa dei nuclei familiari con minori che per gravi e/o particolari problematiche di tipo sociale, affettivo e relazionale necessitano di interventi tecnici che garantiscano la tutela e la sana crescita del minore, cercando di salvaguardare -per quanto possibile e compatibile con il benessere del minore stesso- l’integrità del nucleo familiare riconosciuto come risorsa primaria. Si cerca quindi di indurre una “volontà” di cambiamento del nucleo familiare, riconoscendone l’autodeterminazione, la dignità e l’autonomia. Quando ciò non è possibile si costruiscono progetti alternativi che possano garantire il suo sano sviluppo socio-affettivo-relazionale. Sintesi dei servizi e delle risorse esistenti Il GIL - Gruppo Integrato di Lavoro - Minori e Famiglie Autorità giudiziaria è stato formalizzato recentemente con un nuovo protocollo di intesa Municipio – ASL, a seguito dell’aumento di richieste da parte della Magistratura Minorile e/o Ordinaria ed in ottemperanza alla normativa; opera a livello territoriale con l’obiettivo di integrare percorsi assistenziali socio-sanitari che garantiscano la continuità della presa in carico e il coordinamento degli interventi effettuati da operatori del Servizio Materno Infantile della Asl (psicologo e medico neuropsichiatra infantile) e del Municipio (assistente sociale e psicologo). Il Gruppo di lavoro interviene a livello socio-sanitario in merito a casi di minori affidati al Servizio Sociale, indagini socio-ambientali, familiari e psicologiche, regolamentazione della frequentazione del minore con il genitore non affidatario; situazioni di casi di conflittualità di coppia con presenza di minori, casi di maltrattamento e abuso; il GIL Adozioni si occupa di inchieste su coniugi aspiranti all’adozione e di affidamenti pre-adottivi. I nuclei familiari seguiti sono n. 191 (13 seguiti solo dalla ASL). Il Sismif è il servizio di assistenza domiciliare per minori che consente di effettuare interventi che garantiscano il diritto del minore ad essere “educato” nella propria famiglia, con l’obiettivo di attivare e sostenere il suo percorso di crescita e di favorire un possibile “cambiamento” nelle “abitudini” di vita dell’intero nucleo familiare. I minori per i quali è stato attivato il Sismif sono n. 30 (in lista d’attesa n. 10). L’Affidamento Familiare è un servizio che favorisce: la de-istituzionalizzazione dei minori, con l’inserimento -laddove necessario- in un contesto maggiormente “affettivo”; il rinforzo delle famiglie di origine riconoscendone la dignità e la facoltà di essere la risorsa primaria del minore; la costruzione di una rete sociale nel territorio. I minori in affidamento familiare sono n. 19; di cui 15 eterofamiliari e 4 intrafamiliari.

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Le Strutture Residenziali per minori presenti nel territorio del Municipio XVIII sono 12: n. 9 Case Famiglie e n. 3 Gruppi Appartamento. I minori accolti in comunità sono n. 41. Progetti 1) Sportello Sociale (Sportello Famiglia e Sportello H) è il punto di accesso al Servizio Sociale del Municipio 18 ed ai relativi servizi ed informazioni destinati ai cittadini del Municipio. Aperto il Lunedì dalle ore 9 alle ore 13 ed il Martedì ed il Giovedì dalle ore 9 alle ore17 2) Servizio per utenti ipovedenti è un progetto che offre un servizio rivolto a minori che frequentano la scuola materna e alcuni dell’asilo nido. 3) Contributo Dammi una Mano Val Cannuta sostegno scolastico rivolto a minori che vivono al residence in via Val Cannuta. 4) 18 Semine rivolto agli extracomunitari che vivono al residence ex Bastogi. 5) Ludoteca e Ludobus Sostegno rivolto alle famiglie del territorio con attività ludico ricreative per minori dai 3 ai 14 anni 6) Progetti 285 L’attuazione della legge 285 prevede la creazione di Progetti sperimentali atti a fornire risposte innovative alla cittadinanza. Il Servizio Sociale del municipio XVIII ha predisposto iniziative di Educativa Territoriale e di Sostegno alla Genitorialità previste dal piano territoriale cittadino per l’infanzia e l’adolescenza. - Sostegno alla genitorialità - sportello di ascolto nella scuola dell’obbligo Offerta di un punto di accoglienza per minori, genitori ed insegnanti dei ragazzi frequentanti le scuole dell’obbligo per sopperire alla debolezza dei riferimenti e dei rinforzi ambientali relazionali, familiari e psicologici per molti minori con famiglie “fragili” o multiproblematiche. Sostegno alla genitorialità - Centro Diurno Polivalente E’ un progetto che si prefigge di contribuire a prevenire il disagio degli adolescenti a rischio e di favorire la socializzazione, accrescere l’autonomia, arricchire le esperienze culturali, stimolare le competenze comunicative ed espressive di minori provenienti da situazioni di deprivazione sociale.

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Sostegno alla genitorialità - Asilo nido autorganizzato Disponibilità di inserimento ad un nido alternativo alle strutture pubbliche per i figli di giovani famiglie con problematicità strutturale (famiglie monoparentali), socio economica con il sostegno diretto alla gestione delle competenze genitoriali. Centri giovanili - Sostegno all’adolescenza e prevenzione dei disagi sociali ad essa connessi presso i locali dell’ex Bastoni Realizzazione di un centro di aggregazione giovanile indirizzato al consolidamento dell’identità sociale dei ragazzi partecipanti e all’educazione della cittadinanza attiva. E’ evidente che la necessità di riformulare i quattro progetti in essere, emersa dai tavoli tematici permanenti, dovrà in ogni caso essere preceduta dalla revisione dei protocolli d’intesa che li regolano. 7)Habitat per l’Autismo Proposte Il Municipio XVIII intende promuovere in termini generali una concreta azione di sviluppo di tutti gli interventi attivi sul sostegno ai minori ed alle loro famiglie in ambito territoriale, cercando di favorire un miglioramento della comunicazione orizzontale tra le risorse esistenti e la loro possibile implementazione, nello specifico: 1. per l’Affidamento Familiare, un attività di sensibilizzazione svolta in ambito territoriale presso alcune scuole elementari che si sono rese disponibili ad iniziative volte a diffondere l’affidamento familiare. Il Municipio intende attivare nell’anno 2008 sei affidamenti familiari finanziati dalla regione Lazio Del. 361/07; 2. per il GIL e l’ambito della autorità giudiziaria è in corso presso la sede del gruppo di lavoro della UIM RM E la definizione di un Sistema Integrato di Servizi Inter-distrettuali (S.I.S.I.) per i minori e la famiglia, unico per tutto il territorio della ASL/RM E ed articolato con il contributo di tutti e 4 i Municipi e della ASL/RM E; 3. per il SISMIF, con l’obiettivo di migliorare la fruizione del servizio e della flessibilità degli interventi già in atto; saranno attivati dei pacchetti aggiuntivi per i minori già seguiti dal servizio relativi ad una serie di attività integrative (laboratori e giornate ludico ricreative estive collettive); Documento di sintesi AREA HANDICAP

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La stesura e la compilazione del P.R.S. offre al Municipio l’occasione per ampliare e consolidare quel processo di conoscenza del territorio in termini di bisogni e risorse, avviato negli anni precedenti, onde consentire agli Amministratori di indirizzare gli interventi sulla base di obiettivi definiti e condivisi. Il Piano Regolatore Sociale è funzionale all’implementazione del sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali sul territorio del Municipio. Il giorno 20/11/2007 nella Sala Consiliare del Municipio 18 si è tenuto il I° incontro dedicato al tema della disabilità, in presenza di enti pubblici locali, associazioni ed organismi del Terzo Sistema, attivi nel settore. Scopo dell’incontro era informare i convenuti sulla metodologia ritenuta utile per presentare linee progettuali dirette ad ottimizzare e – a fronte di risorse rese disponibili - ampliare gli interventi sociali sul territorio del Municipio. Si è individuato, pertanto, nel c.d. “Tavolo Telematico” – così come spiegato dal responsabile dei Servizi Sociali Giorgio Casciola - la migliore configurazione per recepire da parte degli operatori, impegnati sul tema e nel territorio del Municipio, l’esito degli interventi pregressi e la formulazione di contributi documentali per la realizzazione del “Nuovo Piano Regolatore Sociale” 2008-2010. Dopo l’introduzione e la presentazione della politica sociale del Municipio con l’illustrazione dei servizi e delle risorse municipali, si è provveduto alla distribuzione di una scheda riassuntiva di Bilancio con l’indicazione dei fondi utilizzati per i disabili, al fine di impostare una visione di “bilancio partecipato”. Si è poi data la parola ai convenuti per una breve presentazione personale e dell’organismo di appartenenza, nonchè delle attività svolte da quest’ultimo nel territorio. Tutti i presenti hanno riconosciuto l’importanza della costruzione di un sistema integrato di servizi rivolti alla persona disabile ed hanno affermato la propria disponibilità a farsene parte attiva. L’utilizzo del “tavolo telematico” ha permesso di ottenere in tempi ristretti elementi documentali essenziali, di tipo sia propositivo che progettuale, sulla base dei quali si sono potute individuare le aree prioritarie di intervento, qui di seguito sintetizzate. Assistenza Domiciliare Incremento quantitativo del servizio, soprattutto nelle situazioni di gravità (proposta della U.O.T. 18/TSMREE e della Consulta Handicap Munic. 18 ); Abbattimento lista d’attesa ( Proposta Consulta Mun. 18); Incremento dell’assistenza indiretta (Proposta ASL RM E /D.M.F.R); Organizzazione di attività di gruppo ( proposta della U.O.T. 18/TSMREE );

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Stabilizzazione delle attività di gruppo esistenti (proposta della Consulta Handicap Munic. 18 ); Servizio di emergenza per fronteggiare la momentanea impossibilità del familiare nel suo compito di cura della persona disabile (Proposta ASL RM E /D.M.F.R , e della Consulta Handicap Munic. 18); Implementazione di una reale assistenza domiciliare integrata con previsione della figura dell’operatore socio-sanitario (Proposta ASL RM E /D.M.F.R ); Presentazione di un progetto di “Sostegno Psicologico a domicilio” (Proposta della Coop. Eureka I°) Servizi Semiresidenziali Realizzazione di un centro diurno integrato per persone con disabilità medio-grave (Proposta ASL RM E / U.O.T. 18/TSMREE e della Consulta Handicap Munic. 18); Incremento dell’offerta dei servizi semiresidenziali esistenti attraverso una frequenza diversificata, l’ampliamento dell’orario diurno e l’apertura anche nel periodo estivo (Proposta ASL RM E /D.M.F.R ) Presentazione di progetto di “Centro ludico ricreativo gestito dal servizio di volontariato civile” per ragazzi con disabilità fino a 18 anni (Proposta della U.I.L.D.M.); Presentazione di progetto di centro diurno “4 Stagioni”per persone disabili di età compresa tra i 18 e i 23 anni (Prposta del centro C.O.E.S.); Servizi Residenziali Realizzazione di una Casa Famiglia integrata anche per persone con disabilità grave con previsione di posti letto di emergenza per ospitalità temporanee (Proposta della Consulta Handicap Munic. 18); Mobilità/Barriere architettoniche Promozione presso gli organismi accreditati per i servizi alla persona dell’offerta di un servizio di trasporto per persone con disabilità motoria (Proposta ASL RM E /D.M.F.R ); Presentazione di progetto di studio e verifica della presenza di barriere architettoniche nei pressi di centri di erogazione di servizi pubblici e/o sociali quali le stazioni del trasporto pubblico (Proposta Ass. “La Casa senza pareti); Presentazione di progetto di integrazione socio sanitaria per il superamento delle barriere architettoniche volto a promuovere un’ informazione univoca e a definire procedure congiunte (Proposta ASL RM E -Assistenza Protesica); Integrazione sociale Erogazione di incentivi economici a favore di persone con disabilità che prevedano interventi di integrazione socio-lavorativa (Proposta ASL RM E /D.M.F.R );

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Presentazione di progetto di “Percorso di educazione all’autonomia” negli spostamenti per persone con disabilità cognitiva medio-lieve 15-30 anni (Proposta Ass.”Percorsi Zebrati”); Presentazione di progetto “Oltre l’immagine” volto a favorire l’integrazione scolastica attraverso la sensibilizzazione nell’ambiente di riferimento (Proposta Ass.”Percorsi Zebrati”); Presentazione di progetto “Peer Counseling” per il sostegno alla la vita indipendente per persone con disabilità motoria (Proposta dalla U.I.L.D.M.); Integrazione socio-sanitaria Sviluppo e consolidamento della sistematicità e della frequenza di confronto fra gli operatori referenti dei singoli servizi sociali e sanitari (Proposta ASL RM E /D.M.F.R e proposta della U.O.T. 18/T.S.M.R.E.E. ) Costituzione di un Gruppo Integrato di lavoro D.S.M./mod.XVIII per la definizione di un protocollo d’intesa su modalità di intervento condivise (proposta ASL D.S.M./mod. XVIII

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LLee aazziioonnii ddii ssiisstteemmaa Ufficio di Piano

Finalità del servizio Permette a tutti i cittadini, alle Consulte municipali e agli Enti pubblici e privati di partecipare alla programmazione e progettazione dei servizi e degli interventi sociali nel territorio. Il Piano prevede progettualità triennali, ma viene rivisitato ogni anno convocando appositi tavoli tematici di co-progettazione (Anziani, Adulti, Minori, Handicap, Disabilità nella scuola) che si occupano anche di monitorarne l’attuazione. Il Piano Regolatore Sociale di Zona del Municipio XVIII è inserito nel più complesso Piano cittadino.

Destinatari e requisiti per l’accesso Il Piano Sociale può essere richiesto da chiunque, in copia informatica, rivolgendosi all’Ufficio di Piano di via Adriano I, oppure attraverso la posta elettronica all’indirizzo [email protected]. Tutti i cittadini possono contribuire alla costruzione del piano inserendosi negli appositi Tavoli Tematici Permanenti.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 Accreditamento In applicazione della delibera C.C. 90/05 il Servizio Sociale procede alla ricognizione progettuale dei servizi di Cura Domiciliare con cadenza annuale in modo da consentire ai singoli utenti la possibilità di scelta dell’organismo.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 Ufficio Coordinamento Socio Sanitario L’ufficio di Coordinamento Socio Sanitario istituito così come previsto all’art. 4 dell’Accordo di programma sottoscritto in sede di Conferenza Sanitaria Locale assolve alle seguenti funzioni:

1. garantire il collegamento permanente tra l’Ufficio di Piano del Municipio XVIII e lo staff di programmazione del Distretto;

2. predisporre, anche attraverso il supporto delle consulte territoriali, dei membri della comunità e dei soggetti del terzo settore, un’analisi congiunta della situazione demografica, epidemiologica e socio economica del proprio territorio per l’individuazione dei bisogni socio-sanitari della popolazione;

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3. contribuire alla progettazione di un sistema informativo omogeneo ed integrato per le aree di intervento socio sanitario;

4. garantire la costituzione e l’attivazione di “Tavoli Tematici” (art. 5 Accordo di Programma) quali spazi di confronto e di proposta

5. mettere a disposizione dei “Tavoli Tematici” gli orientamenti della Conferenza Sanitaria Locale, i dati relativi alla domanda e all’offerta, ogni necessario supporto tecnico;

6. elaborare i progetti sulla base delle linee progettuali emerse dai “Tavoli Tematici”;

7. effettuare il monitoraggio e la verifica dell’implementazione di tutti i “progetti” approvati,

8. stabilire i collegamenti con l’Audit civico aziendale ed eventualmente, se ritenuto utile, fra questo ed i “Tavoli Tematici” anche al fine di garantire omogeneità ed equità su tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria;

9. supportare la Conferenza Sanitaria Locale nelle attività di programmazione, coordinamento e verifica dei servizi. Contatti

Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 Ufficio AEC L’Ufficio AEC si occupa della programmazione, erogazione, monitoraggio e verifica del servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale degli alunni diversamente abili iscritti nelle scuole dell’infanzia, elementari, medie inferiori e superiori

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 Ufficio GIL L’Ufficio G.I.L. è stato costituito con l’obiettivo di supportare il Gruppo Integrato di Lavoro per quanto concerne l’ambito amministrativo. In particolare tale Ufficio si occupa della gestione della corrispondenza, dell’istruttoria dei fascicoli, archiviazione, monitoraggio e rilevazione dati attraverso la tenuta di un data base.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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Commissione per la vigilanza ed il controllo e o il rilascio di autorizzazioni al funzionamento di strutture socio-assistenziali presenti sul territorio del municipio XVIII Si tratta di una Commissione interdisciplinare costituita in ottemperanza alla normativa vigente (regolamento regionale n.2 del 18/01/2005 art. 6) e composta da personale del Municipio XVIII (U.O. S.E.C.S. Ufficio di Servizio Sociale e U.O.T. Ufficio Tecnico) e della ASL RM–E (U.O. Servizio Igiene e Sanità Pubblica) atta a valutare la sussistenza dei requisiti necessari all’apertura delle strutture socio-assistenziali nonché a verificarne il mantenimento attraverso un lavoro periodico di vigilanza e controllo.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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SSeerrvviizzii ee iinntteerrvveennttii ssoocciiaallii Lo Sportello di Segretariato Sociale

Finalità del servizio Permette ai cittadini di entrare in contatto con il Servizio Sociale. E’ un punto di riferimento per le domande del cittadino con duplice funzione di accoglienza e di indirizzo; rappresenta un primo approccio per i cittadini per avere informazioni sull’accesso ai servizi e sulle risorse esistenti nei servizi socio-sanitari. Tutti gli interventi messi in atto dal Servizio sono finalizzati alla tutela ed al sostegno dei nuclei familiari e delle persone singole con l’obiettivo di rimuovere e/o, per quanto possibile, prevenire le cause del disagio; per questo è necessaria sempre la condivisione da parte del cittadino del percorso di aiuto proposto, finalizzato alla sua autonomia. E’ in fase sperimentale l’attuazione del PUA/PASS in integrazione con la ASL RME.

Destinatari e requisiti per l’accesso I Servizi Sociali del Municipio XVIII si rivolgono a tutti i cittadini italiani e stranieri regolarmente residenti nel territorio.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

Segue schema

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Sportello di segretariato sociale: documento delle procedure

TIPOLOGIA BISOGNO

OPERATORE SOCIALE:

ACCOGLIENZA

COLLOQUIO A.S.

PRESA IN CARICO

INVIO ALTRI SERVIZI

CONTRIBUTO ECONOMICO EMERGENZA ABITATIVA L. 163/98

compilazione scheda e prime informazioni

definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. 1)sfratto esecutivo per morosità; 2) nuovo contratto di locazione; 3) reddito annuo non superiore a 12.000,00.

a)Municipio "ufficio casa" per domanda di Bando L. 431/98; b)Dipartimento Uff. Politiche Abitative; c)Uff. del Gabinetto del Sindaco per Residence; d)S.O.S.; e) Sunia

CONTRIBUTO ECONOMICO

L. 154/97

compilazione scheda e prime informazioni

definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. reddito familiare non superiore a € 700 mensili aumentato di € 50 per ogni figlio a carico

a)INPS indennità di disoccupazione b)INPS assegni di maternità c)assegni familiari

CONTRIBUTO ECONOMICO

L. 278/93

compilazione scheda e prime informazioni

definizione della domanda e filtro

Appuntamento A.S. adulti

sert

AREA ADULTI MODESTA VALENTI

compilazione scheda e prime informazioni

definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. adulti se la persona è reperibile nel municipio 18

MENSA SOCIALE E ACCOGLIENZA

NOTTURNA

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro. Compilazione modulistica

Appuntamento a.s. adulti 1)consegna modulistica al personale amministrativo per rilascio provvisorio del permesso valevole fino alla data dell'appuntamento con A.S.

a) S.O.S. b) pacchi alimentari Parrocchie

RICHIESTA BORSA LAVORO;

CENTRI PER L'IMPIEGO;

FORMAZIONE PROFESSIONALE;

TIROCINI FORMATIVI

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s.

Centri per l'Impiego

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RICHIESTA DI ESENZIONE O

RIDUZIONE BOLLETTE

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. Dichiarazione di assistenza se la persona è già seguita

enti fornitori per rateizzazione (reddito 7.000,00)

RICHIESTA DI INTERVENTO CSM

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

segnalazione servizio di competenza

RICHIESTA CONSULENZA

LEGALE

gratuito patrocinio Viale G.Cesare 54/b o patronato CAF

AREA HANDICAP ASSISTENZA DOMICILIARE

SAISH

compilazione scheda e prime informazioni

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s.

INSERIMENTO C.D.

compilazione scheda e prime informazioni

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s.

RICHIESTA INVALIDITÀ CIVILE

ASL RM E Lungotevere Vittoria

AREA ANZIANI ASSISTENZA DOMICILIARE

SAISA

Compilazione scheda e prime informazioni

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s. portare il modello ISEE o copia del verbale di invalidità con riferimento alla L. 104/92 art. 3 comma 3

a)Dipartimento V "Progetto insieme si può" b) teleassistenza c)Volontariato: Pony solidarietà Casa del volontariato

ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER

Compilazione scheda e prime informazioni

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s. portare il modello ISEE o copia del verbale di invalidità con riferimento alla L. 104/92 art. 3 comma 3

SOLLECITO E/O AUMENTO ORE

A.D.

Autodichiarazione circa l'implementazione delle ore

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s. la richiesta viene consegnata al personale amministrativo

CEDAF Compilazione scheda e prime informazioni

Colloquio informativo e filtro

Appuntamento a.s. portare il modello ISEE o copia del verbale di invalidità con riferimento alla L. 104/92 art. 3 comma 3

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CASE DI RIPOSO

compilazione scheda e prime informazioni

se la persona è già inserita e se ha un reddito annuo inferiore ad € 11.362,00 compilazione del modulo “contributo retta” che viene consegnato al personale amministrativo;

Appuntamento a.s. a) se la persona non è inserita e se ha un reddito annuo inferiore ad € 11.362,00.

R.S.A. Colloquio informativo e filtro

Il municipio è competente per il pagamento della retta.

invio ASL CAD

RICHIESTA ASSISTENZA

INFERMIERISTICA

invio ASL servizio CAD

ATTIVITÀ RICREATIVE PER ANZIANI: PUNTI

BLU, SOGGIORNI ESTIVI.

Informazioni ed Iscrizione

I moduli compilati vengono consegnati al personale amministrativo.

ATTIVITÀ RICREATIVE: OASI

ESTIVE, CENTRI ANZIANI

Informazioni ed Iscrizione

Centri anziani ed ex Onpi

AREA MINORI CONTRIBUTO ECONOMICO

RAGAZZE MADRI

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. 1) il figlio non è stato riconosciuto dal padre; 2) reddito non superiore a € 700,00

ESENZIONE TASSA E MENSA

SCOLASTICA

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. portare il modello ISEE

INSERIMENTO STRAORDINARIO

ASILO NIDO

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. requisiti previsti: 1)un componente del nucleo con situazione accertata di Handicap; 2) un genitore detenuto; 3) situazione di H.I.V.conclamata; 4) una situazione allogg. Fatiscente

asilo nido Caritas Via delle zoccolette, 17

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INSERIMENTO SCUOLA

MATERNA

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro 1) Se già conosciuti la persona compilerà la domanda barrando la casella "seguita dai servizi sociali". L'ufficio scuola invierà al municipio a mezzo fax elenco dei nominativi, il referente del caso valuterà l'invio di relazione per eventuale inserimento.

Appuntamento a.s. a) se non conosciuti la situazione verrà valutata in sede di colloquio

RICHIESTA CONSULENZA PSICOLOGICA

Servizio materno infantile ASL

DONNE IN GRAVIDANZA

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Consultorio familiare

ASSEGNI FAMILIARI E/O DI

MATERNITA

Inps- Caf

OCCORRENTE PER BEBE: CORREDINI,

CARROZZINE, GENERI

ALIMENTARI

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

Appuntamento a.s. “dichiarazione stato di bisogno del nucleo”

Salvabebe

EMERGENZE SOCIALI MINORI: CASI DI COMPETENZA

T.M.

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

1) invio TM; 2) Denuncia cc/commissariato

EMERGENZA SOCIALE

compilazione scheda e prime informazioni

Definizione della domanda e filtro

S:O.S Provincia

SECONDI CONTATTI SECONDO CONTATTO

Compilazione scheda Counselling e filtro solo su richiesta formale

Appuntamento as

SEGNALAZIONE A/DA ALTRI SERVIZI SEGNALAZIONE

A/DA ALTRI SERVIZI

1)Compilazione della scheda;

1) chiamare il servizio inviante e comunicare nominativo dell'as che prende in carico il caso; 2) chiamare la persona per comunicazione app.to

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Interventi diretti ai nuclei familiari 1) Assistenza economica

Finalità del servizio Si tratta di interventi di natura economica rivolti a nuclei familiari o a singole persone che versino in stato di particolare disagio economico, con modalità che tendono a favorire l’uscita dal circuito assistenziale e permettono il superamento del bisogno ed il perseguimento dell’autonomia. L’erogazione del contributo economico è subordinato alla disponibilità finanziaria del Municipio. A norma della Delibera G.G. 154/97 i contributi non possono essere concessi per più anni consecutivamente

Destinatari e requisiti per l’accesso L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini residenti nel Municipio XVIII che si trovino in condizioni socio-economiche precarie. Si può accedere attraverso il Segretariato Sociale,dove il cittadino si troverà a compilare il modello di primo contatto, un assistente sociale effettuerà un primo colloquio e nel caso venga rilevato un reale disagio verrà fissato un appuntamento con un assistente sociale per la presa in carico; con il progetto di aiuto verrà determinato l’eventuale modalità di erogazione del contributo

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 2) Emergenza abitativa

finalità del servizio E’ un intervento erogato dal Municipio XVIII che fornisce un sostegno economico per diverse problematiche abitative, è essenziale la verifica della sussistenza dello stato di emergenza abitativa del nucleo familiare all’atto della domanda del contributo. Il contributo mensile, che non può essere superiore ad € 516,46, è limitato ad un massimo del 90% del canone di locazione e può essere erogato fino ad un periodo non superiore ai 4 anni. Il contributo è concesso in base alla disponibilità di bilancio municipale. Il Municipio non ha competenza sulle assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e le relative graduatorie che spettano esclusivamente agli uffici centrali del Comune di Roma.

Destinatari e requisiti per l’accesso L’iniziativa è rivolta ai nuclei familiari o alle singole persone italiane e straniere residenti da almeno un anno nel territorio del Comune di Roma che versino in gravi condizioni socio-economiche a causa di eventi quali: rilascio di alloggi a seguito di provvedimento di sfratto, sgomberi per motivi di sicurezza disposti dalla competente

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Autorità, sgomberi per demolizioni su aree destinate a opere o servizi pubblici, eventi calamitosi e catastrofici.

Contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

3)interventi economici per persone affette da HIV e sindromi correlate finalità del servizio

Sono interventi economici a favore di soggetti affetti da HIV e sindromi correlate, che versano in disagiate condizioni socio-economiche. L’erogazione del contributo avviene con cadenza bimestrale.

destinatari e requisiti per l’accesso Possono beneficiarne i soggetti affetti da HIV o da immunodeficienza grave. Occorre essere residenti e non ricevere già l’assegno di accompagno.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

4) Mensa sociale e accoglienza notturna finalità del servizio

E’ un servizio destinato a persone prive di mezzi di sussistenza, che non abbiano la possibilità di avere garantiti neppure i pasti quotidiani. Si utilizzano le mense pubbliche per la consumazione dei pasti principali. Le mense utilizzate per la gestione del servizio, condotte da organismi del privato sociale e da Enti religiosi (Caritas), sono le seguenti: Via G. Soria Via delle Sette Sale Via Marsala (anche accoglienza notturna e cena) Via degli Apuli – Esercito della Salvezza (anche accoglienza notturna e cena)

destinatari e requisiti per l’accesso Occorre essere residenti e avere uno stato di grave indigenza socio-economica.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

5) Borse lavoro e tirocini formativi finalità del servizio

Si tratta di un servizio rivolto alle persone che vivono un momento di particolare marginalità sociale, ed è mirato ad attivare interventi di sostegno che consentano un reale recupero di capacità e opportunità al fine di avviare un processo di inserimento/reinserimento sociale. E’ utile precisare che tali progetti , seppur

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diversificati in base all’utenza, si configurano tutti per essere attività assistenziali e non prefigurano in alcun modo lo svolgimento di una vera e propria attività lavorativa. Si realizzano quindi dei progetti, che prevedono un intervento economico a favore dell’utente a fronte di una attività di formazione per l’acquisizione di competenze, svolta dall’utente stesso presso aziende, associazioni, cooperative, esercizi commerciali, ecc.

destinatari e requisiti per l’accesso Possono accedervi i cittadini di età superiore ai 16 anni che dimostrino di essere nelle condizioni per cui è previsto l’intervento.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

Interventi per le persone anziane 1) Servizio di cura domiciliare alla persona anziana

finalità del servizio E’ un servizio di assistenza domiciliare rivolto ad anziani residenti nel Municipio in temporanea o permanente limitazione della propria autonomia attraverso piani di intervento individuali mirati al supporto nella vita quotidiana: aiuto nell’igiene personale e domestica, preparazione pasti, sostegno nei rapporti con l’esterno mediante accompagnamenti e disbrigo di pratiche burocratiche, informazione, parte-cipazione ad occasioni ricreative, ecc.. Obiettivi del servizio sono: la prevenzione dell’istituzionalizzazione dell’anziano attraverso il mantenimento, il recupero e la promozione delle capacità psico-fisiche residue, al fine di mantenere la persona nel proprio ambito di vita e di relazioni sollevando anche in parte le famiglie da un elevato carico assistenziale.

destinatari e requisiti per l’accesso La domanda si presenta, su apposito modulo, allo Sportello di Segretariato Sociale del Municipio, corredata della dichiarazione ISEE*.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 2) Assistenza ai pazienti affetti da alzheimer con interventi domiciliari e sollievo alle famiglie;

finalità del servizio Progetto di informazione e assistenza ai pazienti affetti da Alzheimer e sollievo alle famiglie E’ un servizio di assistenza domiciliare e di sostegno rivolto agli anziani residenti nel territorio del Municipio, affetti dal morbo di Alzheimer, in integrazione con la ASL.

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Oltre alle attività di assistenza domiciliare concordate secondo piani di intervento individuali con gli anziani ed i loro familiari, il servizio garantisce una campagna di informazione sulla malattia nei suoi aspetti sanitari, relazionali e comportamentali, finalizzata a sensibilizzare la popolazione e a diffondere la conoscenza delle risorse e dei servizi che offrono assistenza e sostegno.

destinatari e requisiti per l’accesso La domanda si presenta, su apposito modulo, allo Sportello di Segretariato Sociale del Municipio, corredata della dichiarazione ISEE.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 3) Centri diurni per anziani fragili

finalità del servizio E’ un servizio a carattere semi-residenziale che si configura come luogo di accoglienza, assistenza e socializzazione per le persone anziane, residenti nel territorio del Municipio e che, in relazione al grado di autonomia, si trovino nella condizione di parziale autosufficienza o comunque soggetti a perdita di autonomia o con difficoltà di gestire la quotidianità. Il servizio ha lo scopo di favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psicofisiche della per sona anziana, evitando il più possibile un suo ulteriore decadimento, e di offrire un concreto sostegno alla sua famiglia, ove presente, evitando o ritardando il ricorso all’istituzionalizzazione. Il Ce.D.A.F. assicura il servizio dal lunedì al venerdì per tutti i mesi dell’anno e ha servizio di mensa e trasporto compresi. Il Municipio ha un Centro Diurno sito a Largo Monti 2 che prevede anche un supporto sanitario attraverso l’integrazione con i servizi territoriali della ASL.

destinatari e requisiti per l’accesso La domanda si presenta, su apposito modulo, al Municipio, corredata della dichiarazione ISEE.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 4) Dimissioni protette

finalità del servizio E’ un servizio integrato tra il Municipio e la ASL. Si rivolge ai cittadini residenti nel Municipio, prevalentemente anziani, dimissibili dalla struttura ospedaliera e che necessitano di un periodo limitato di supporto sociale (assistenza domiciliare) al fine di permetterne la deospedalizzazione ed il rientro al domicilio. Prevede di operare,

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secondo un protocollo d’intesa, in stretto rapporto con i servizi territoriali della ASL per la formulazione di piani d’intervento integrati e sulla base di procedure operative condivise tra l’ospedale, la ASL RME ed il municipio. Attualmente gli ospedali che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per il servizio di Dimissioni Protette sono: S. Spirito, Villa Betania, San Filippo Neri, Valle Fiorita, Salus Infirmorum, Cristo Re.

destinatari e requisiti per l’accesso La segnalazione, a cura del Servizio Sociale dell’Ospedale, viene inviata al Servizio Sociale del Municipio XVIII ed al CAD della ASL RME

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 5) Centri sociali per anziani

finalità del servizio I centri sociali per anziani sono strutture istituite con lo scopo di promuovere e di favorire le relazioni interpersonali tra gli anziani e di fornire loro un luogo di aggregazione per svolgere attività culturali e ricreative. I centri sono gestiti da un presidente e da un comitato di gestione eletto dagli anziani stessi. Attualmente i Centri Anziani esistenti nel territorio del Municipio XVIII sono otto (Via Cornelia, 86,Via del Crocifisso, 19 ,Via Gattico, 9, Via Innocenzo IV, 16/b ,Via Marvasi, 2,Via Cristoforo Numai, 51,Via Valcannuta, 8 e Via Valle Aurelia, 27)

destinatari e requisiti per l’accesso Possono iscriversi: tutte le persone che abbiano compiuto i 55 anni di età, tutti i pensionati che abbiano compiuto i 50 anni di età, le persone con invalidità superiore al 70% che abbiano compiuto i 45 anni . L’iscrizione è gratuita, si effettua presso il centro sociale prescelto attraverso la compilazione di un apposito modulo.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 6) Soggiorni vacanza

finalità del servizio Sono turni di soggiorno vacanza che il Municipio XVIII organizza, , in favore dei cittadini anziani del territorio. Trattasi di soggiorni che si svolgono durante il periodo estivo presso località climatiche marine, collinari e termali tra quelle prescelte e selezionate dal Servizio Sociale del Municipio XVIII. Gli anziani sono tenuti al pagamento di una quota di compartecipazione del 20% - 40% - 60% - 80%, a seconda delle fasce di reddito prestabilite

destinatari e requisiti per l’accesso

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L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini anziani residenti nel Municipio XVIII che abbiano raggiunto i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia, autosufficienti e parzialmente autosufficienti. NOTE: L’erogazione dei suindicati servizi per le persone anziane, è legata alla disponibilità finanziaria del Municipio.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 7) Punti blu

finalità del servizio E’ un soggiorno di vacanza diurno della durata di 15 giorni organizzato dal Municipio XVIII, in favore dei cittadini anziani del territorio presso uno stabilimento balneare nel litorale romano, dove gli anziani vengono condotti giornalmente, con servizio pullman.

destinatari e requisiti per l’accesso L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini anziani residenti nel Municipio XVIII che abbiano raggiunto i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia, completa mente autosufficienti.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 8) Case di riposo

finalità del servizio Sono Istituti privati, convenzionati con il Comune di Roma, gestiti da organizzazioni laiche o religiose che offrono accoglienza alle persone anziane dietro il corrispettivo di una retta mensile. Gli anziani indigenti o che comunque non superino un reddito complessivo annuo di € 11.362,05, possono fare richiesta al Municipio per un contributo-retta. Attualmente il Municipio eroga una copertura delle rette fino ad un massimo di 25 al giorno

destinatari e requisiti per l’accesso Tutti i cittadini anziani residenti nel Municipio XVIII che abbiano raggiunto i limiti di età e che siano titolari di pensione di vecchiaia, perché autosufficienti e in condizioni di difficoltà economica.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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9) Residenze sanitarie assistite finalità del servizio

Si tratta di strutture a ciclo residenziale a carattere sanitario per persone che hanno perduto temporaneamente o definitivamente la propria autonomia;

destinatari e requisiti per l’accesso I cittadini residenti nel Municipio XVIII che si trovino in condizioni di disagio economico, già ricoverati nella struttura potranno usufruire di un concorso alla quota giornaliera alberghiera Definita dal Municipio XVIII. su invio della documentazione da parte della stessa ASL con finanziamento gestito dal Dipartimento V.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 10) Ginnastica dolce

finalità del servizio Si tratta di offrire agli anziani iscritti ai centri sociali del territorio momenti di tempo libero, nello specifico si organizzano corsi di attività motoria per un numero di cittadini al fine di fare mantenere l’autonomia della persona. Il numero dei corsi varia secondo le disponibilità finanziarie del Municipio.

destinatari e requisiti per l’accesso Possono partecipare a tali attività i cittadini che siano iscritti in uno degli 8 centri presenti sul territorio del Municipio. Il numero dei corsi varia secondo le disponibilità finanziarie del Municipio e comunque è stata prevista dal Municipio una compartecipazione alla spesa da parte dell’anziano che intende frequentare il corso al fine di permettere un numero maggiore di partecipanti alle attività promosse ed organizzate dal Municipio.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 11) Teleassistenza e telesoccorso Attualmente è particolarmente sentito nella popolazione un diffuso senso d’insicurezza. Per questo motivo, le forze politiche e sociali si stanno attivando sia attraverso strumenti normativi che servizi atti a migliorare la sicurezza dei cittadini. In particolare, sono le fasce sociali più deboli che possono trovarsi in situazione d’insicurezza e soprattutto le persone che vivono sole o che rimangono sole per la maggior parte della giornata, le quali rischiano di avere serie difficoltà a trovare un valido aiuto qualora si presentino situazioni di pericolo o di emergenza

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È noto che il telefono rappresenta uno strumento di prima necessità per tutti coloro che vivono da soli e possono trovarsi (a causa dell’età, di particolari situazioni patologiche o di disabilità) in situazioni di rischio. Attraverso il telefono, infatti, è possibile chiedere aiuto o semplicemente comunicare una situazione di disagio in modo da poter attivare nel migliore dei modi le risorse di pronto intervento sanitarie o sociali del territorio. Purtroppo, però, in situazioni di emergenza non sempre è facile fare la “telefonata giusta” alla “persona giusta” Il servizio di teleassistenza e telesoccorso si pone come finalità quella di offrire, anche attraverso strumenti tecnologici efficaci ed efficienti, un interlocutore valido alle persone anziane o diversamente abili in difficoltà e di garantire la contempo un adeguato monitoraggio delle stesse, tale da attivare in maniera preventiva le risorse del territorio e garantire in ogni caso la tempestività per eventuali interventi di soccorso. Per questo importante. servizio il Municipio ha inteso impegnare la somma di € 130.000. L’Organismo provvederà ad ammettere al servizio cittadini anziani o disabili adulti che vivono soli o rimangono soli per molte ore della giornata e/o nelle ore notturne Il servizio è rivolto a persone anziane o disabili adulti, individuati dai servizi sociali municipali, o segnalati da organizzazioni di volontariato e del privato sociale in situazione di particolare fragilità e solitudine Per usufruire del servizio è necessario essere in possesso di una linea telefonica fissa Il servizio di teleassistenza e telesoccorso prevede l’installazione, presso il domicilio dei destinatari d’idonee apparecchiature che permettano un immediato contatto con la centrale operativa del servizio attraverso la linea telefonica Il servizio sarà attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno L’organismo affidatario dovrà garantire:

• la fornitura in comodato gratuito degli apparecchi da installare presso gli utenti del servizio

• la riparazione o sostituzione degli stessi in caso di guasto • L’effettuazione di telefonate di teleassistenza ad ogni utente del servizio, con

periodicità concordata, al fine di effettuare un monitoraggio delle condizioni di salute, di benessere e di rischio potenziale. Questo permetterà di attivare risorse in maniera preventiva

• La redazione di un report mensile sull’andamento del servizio comprensivo di prospetto analitico delle telefonate di teleassistenza effettuate, delle telefonate di telesoccorso ricevute e di quanto altro utile al miglior monitoraggio del servizio Presso la centrale ricevente, attiva 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, ubicata nella sede di Via Baldo degli Ubaldi 190 dovranno essere presenti operatori professionalmente preparati ed in grado di gestire al meglio eventuali situazioni di emergenza attraverso il lavoro di rete

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Il progetto è rivolto a circa 200 anziani e disabili adulti residenti sul territorio del Municipio Roma 18. Interventi per disabili 1) Servizio di cura domicilare persona disabile

finalità del servizio Il Servizio di Cura Domiciliare alla Persona disabile è un Servizio ad alta integrazione socio-sanitaria che attraverso prestazioni di assistenza domiciliare di aiuto a soggetti in temporanea o permanente limitazione della propria autonomia e di aiuto alle loro famiglie ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della persona disabile. Sono obiettivi primari del Servizio il raggiungimento e/o il mantenimento della massima autonomia personale possibile e la socializzazione. Inoltre una corretta utilizzazione del servizio permette il conseguimento di altri obiettivi quali: la prevenzione della istituzionalizzazione e il sostegno al programma riabilitativo. Il servizio è svolto da organismi accreditati con il Municipio XVIII e scelti dall’utente

destinatari e requisiti per l’accesso Il Servizio è rivolto alle persone disabili residenti nel territorio del Municipio XVIII che: non abbiano raggiunto l’età pensionabile e siano in possesso del riconoscimento dell’ Invalidità Civile e/o della Legge 104/92; non siano affette esclusivamente da patologie psichiatriche. Si accede al servizio attraverso una domanda, corredata da un verbale di riconoscimento dell’Invalidità Civile e/o della Legge 104/92, presentata al Servizio Sociale del Municipio che, a seguito di un colloquio di valutazione effettuato dall’Assistente Sociale dell’area Disabilità invierà la richiesta al Servizio ASL competente (Area Disabilità Stabilizzata o Area Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva) per la compilazione della scheda socio-sanitaria con l’attribuzione del relativo punteggio. Il Municipio redigerà la graduatoria alla quale farà riferimento per gli inserimenti nel Servizio.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 2) Assistenza indiretta E’ un servizio rivolto alle persone diversamente abili (con disabilità fisica e psichica) adulti e anche minori capaci di stipulare direttamente o tramite i propri familiari o il tutore legale, un rapporto di lavoro con un assistente personale. E’ un impegno del Municipio XVIII aumentare in modo rilevante il numero di utenti in assistenza indiretta. E’ un servizio rivolto a persone adulte, capaci di auto-determinarsi, che stipulano un rapporto di lavoro con un assistente personale. Il Servizio Sociale Municipale con il

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Servizio Area Disabilità Stabilizzato della ASL RM/E formula un progetto, relativo alla persona, che preveda gli obiettivi, le finalità e le ore di assistenza necessarie per realizzare gli stessi. In seguito all’approvazione di tale progetto e compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, il Municipio assume l’onere del costo dell’assistenza relativa. L’utente è tenuto a stipulare un regolare contratto di lavoro con un assistente personale che gli garantirà, secondo le sue esigenze, le pre-stazioni di assistenza domiciliare necessarie. Mensilmente l’utente deve presentare presso gli uffici del Servizio Sociale Municipale la busta paga e la rendicontazione dei versamenti previdenziali effettuati.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 3) Assistenza integrativa E’ un Servizio integrativo al Servizio di Cura Domicilaire che su segnalazione dei Servizi ASL di riferimento, fornisce l’assistenza domiciliare durante la domenica.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 4) Centri diurni per persone disabili

finalità del servizio Il Centro Diurno “Antonio Palomba” e quello di via Ciraolo sono strutture semi residenziali, diurne, a prevalenza sociale, rivolte a persone diversamente abili, con grado di disabilità medio-lieve, comprese nella fascia di età che va dai 16 ai 30 anni. Tale servizio ha l’obiettivo principale di aumentare la qualità del tempo libero dell’utente, attraverso uno scambio comunicativo e la condivisione di lavori e progetti di gruppo, che consentano lo sviluppo delle abilità personali, l’apprendimento culturale e la pre-formazione professionale. Luogo di aggregazione, ma anche occasione di ascolto ed orientamento al mondo del lavoro, in una logica di prevenzione del disagio e di promozione del benessere socio-relazionale e della risorse personali di ciascun utente. dall’Assistente Sociale dell’Area Disabilità, concorda con i Servizi ASL di riferimento, l’ipotesi di inserimento.. Il Centro Diurno è situato in Via Baveno, 8/16, ed è aperto dalle ore 8.30 alle ore 17.30.

destinatari e requisiti per l’accesso Per la richiesta di attivazione di tutti i servizi dell’Area Disabilità, il cittadino deve rivolgersi al Municipio XVIII

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra.

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Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 5) Servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale dei portatori di handicap inseriti nelle scuole

finalità del servizio Permette ai minori diversamente abili di poter avere un aiuto nella classe che favorisca l’integrazione con gli altri alunni oltre che il normale espletamento delle attività scolastiche. L’assistente Educativo Culturale, in collaborazione con i docenti e gli insegnanti di sostegno, collabora alla realizzazione del Progetto Educativo Individuale dell’alunno diversamente abile.

destinatari e requisiti per l’accesso Le richieste sono fatte direttamente dai dirigenti scolastici delle scuole del territorio municipale al momento dell’iscrizione. Il Municipio 18 negli ultimi tre anni scolastici ha sostenuto un incremento rilevante di presenza di alunni diversamente abili. Infatti, nell’anno scolastico 2005-2006, sono stati presi in carico 99 utenti per un monte ore complessivo di 1890 ore settimanali, con una spesa complessiva di € 1.026.000 con quattro Cooperative accreditate a garantire il servizio su tutto il territorio. Nell’anno scolastico 2006-2007 ci sono stati 110 utenti,con 2015 ore settimanali e con una spesa di € 1.121.430 ed il territorio diviso in due lotti con due organismi gestori. Nell’anno scolastico 2007-2008 gli alunni presi in carico sono stati 141 con un monte ore di 2630 ore settimanali assegnati e con una spesa di € 1.467.312 sempre con due organismi affidatari. Per quest’ultimo anno 2008-2009 gli alunni disabili iscritti risultano essere 154, di cui 37 nelle scuole superiori ed 1 in una scuola paritaria con un ulteriore aumento dei costi per la loro presa in carico. Il Municipio 18 effettuerà nei prossimi mesi una attenta rivisitazione delle procedure di affidamento, di organizzazione del servizio, di regolarità di assegnazione di risorse per i compiti descritti dalle leggi vigenti. Si dovrà avviare una procedura di regolarizzazione e di programmazione di spesa che sappia coniugare in giusta misura il desiderio della presa in carico globale dell’alunno disabile e la omogeneità della procedura rispetto alle regole amministrative presenti nel comune di Roma. Và registrato che la situazione in questi ultimi anni non è esplosa in quanto il senso di responsabilità del Municipio 18 ha fatto sì che si prendessero in carico bambini, ragazzi e adolescenti diversamente abili, forzando la questione della propria competenza. Questa situazione dovrà però terminare con il bilancio iniziale 2009. A favore di ciò và rilevato che la Provincia di Roma ha preso visione presso lo stesso Municipio della entità e della spesa relativa alla presa in carico di 37 giovani diversamente abili nelle quattro scuole di competenza Provinciale sul territorio del

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18°Municipio, dichiarando palesemente della volontà di garantire direttamente dall’Ente Provincia il supporto e l’erogazione di servizi di assistenza scolastica.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 6) Assistenza specialistica in favore di alunni non vedenti

finalità del servizio Permette ai minori non vedenti iscritti a sezioni di scuola dell’infanzia comunali di usufruire di un servizio tiflodidattico con operatori specialistici finanziato della Provincia di Roma

destinatari e requisiti per l’accesso La richiesta per l’erogazione del servizio viene presentata dalle Coordinatrici delle Scuole dell’Infanzia previa presentazione di certificazione sanitaria. Il Municipio procede successivamente alla richiesta di autorizzazione e finanziamento alla Provincia di Roma

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 7) Servizio di pronto intervento

finalità del servizio Il nuovo servizio è finalizzato a garantire risposte immediate per momentanee e impreviste necessità che non possono trovare corrispondenza nell’ambito dei normali servizi. Possono essere richiesti: aiuto e sostegno nella cura dell’igiene personale, acquisto di generi di prima necessità e aiuto nella preparazione ed assunzione dei pasti, accompagnamento per attività esterne al proprio domicilio e/o territorio anche con automezzo,vigilanza sulle condizioni di salute e attivazione di urgenza della rete socio sanitaria esistente. E’ prevista una compartecipazione del 30% per le spese da parte dei richiedenti.

contatti Per usufruire del Servizio si possono contattare i numeri 0668130407, in funzione dalle ore 8.00 alle ore 20.00, oppure i numeri 338 7753508 e 338 4112661 dalle ore 20.00 alle ore 8.00. Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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8) Sportello "Ascoltare le Famiglie"dei bambini diversamente abili Dal 28 Maggio 2009 Un gruppo di psicologi offre sostegno psicologico gratuito telefonando allo 06/5435078 nei giorni : lunedì dalle 12 alle 14 mercoledì dalle 15 alle 17 (il servizio è reso in via sperimentale nel periodo maggio - settembre)

9) Progetto Vela e Disabilità

finalità del Servizio Il progetto mira al coinvolgimento dei ragazzi disabili in un’attività sportiva complessa con lo scopo di aumentare le capacità individuali e l’autoconsapevolezza personale. E’ un progetto di velaterapia per disabili che ha avuto un grande successo ed ha coinvolto 20 tra diversamente abili e normodotati. Si svolge nelle acque dell’arcipekago toscano e prevede la partecipazione finale ad una regata di gara.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 10) Centro Diurno Estivo Disabili

Finalità del servizio Si tratta di Week End di sollievo organizzati per offrire un’attività ricreativa a ca 40 ragazzi e ragazze disabili ed anche per dare sollievo alle famiglie che soprattutto nel periodo estivo sentono particolarmente il carico delle problematiche annesse alla disabilità dei familiari E’ un progetto effettuato nell’anno 2009 e che quest’anno per problemi di bilancio non si è potuto svolgere ma che è intenzione del Municipio riproporre.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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11) Il Giardino della Solidarietà (Borse Lavoro Disabili)

Finalità del Servizio Progetto a carattere educativo ricreativo ed emancipativi rivolto all’apprendimento di piccole competenze di base legate al giardinaggio e all’acquisizione del senso del gruppo di lavoro fornendo inoltre al territorio il recupero di uno spazio verde. E’ un progetto in collaborazione e con il finanziamento del Club Lions Roma Aurelium che vede impegnati nella manutenzione del parco Melvin Jones 4 ragazzi disabili.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 12) Centro Diurno di riabilitazione sociale e sanitaria per malattie neurologiche e vascolari Finalità de Servizio Progetto a forte integrazione socio sanitaria rivolto a malati colpiti da malattie neurologiche e vascolari post traumatiche e per malati di Alzheimer e Parkinsons. Apertura di un Centro Diurno di riabilitazione sociale e sanitaria per fronteggiare le numerose richieste pervenute dal territorio.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 Interventi per i minori 1) Adozione

finalità del servizio Ad un certo punto della storia di una coppia, la relazione può modificarsi, creando lo spazio per il desiderio di un figlio. Se questo bisogno si confronta con la difficoltà della nascita di un figlio naturale, gli aspiranti genitori possono sentire di avere nel loro cuore la capacità di diventare genitori di un bambino “nato da altri”, da chi cioè, pur avendo “la pancia” per generarlo, non ha lo spazio di cuore e di mente dove accoglier lo, amarlo, farlo crescere. La legge italiana difende con forza il diritto di ogni bambino di crescere in una famiglia. Il desiderio adottivo può realizzarsi sia nei confronti di bambini italiani che stranieri, nei diversi procedimenti di adozione nazionale o internazionale. La dichiarazione di disponibilità all’adozione deve essere presentata al Tribunale per i Minorenni di Roma in via dei Bresciani 32, Cancelleria Adozioni, preferibilmente dopo aver realizzato gli incontri di orientamento. Contemporaneamente avrà inizio una serie di incontri tra la coppia e l’equipe

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adottiva che dovrà fornire al Tribunale una relazione che accerti l’idoneità genitoriale dei coniugi all’adozione. La coppia, opportunamente sentita da un Giudice Onorario e considerata in possesso delle competenze genitoriali adottive, potrà quindi cominciare l’attesa dell’abbinamento al figlio adottivo. Per l’adozione nazionale la dichiara-zione di disponibilità decade dopo tre anni e può essere successivamente rinnovata. Il percorso di adozione inter si conclude invece con l’incarico di ricerca di un bambino adottabile straniero ad uno degli Enti Autorizzati in materia, incarico che dovrà essere formalizzato entro 12 mesi dalla dichiarazione di idoneità.

destinatari e requisiti per l’accesso Possono presentare la domanda di adozione i coniugi legalmente sposati da tre anni o che possano dimostrare al tribunale di aver convissuto in modo stabile e continuativo, in parte anche prima del matrimonio.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 2) Affidamento familiare

finalita’ del servizio L’affidamento familiare è un aiuto temporaneo offerto ad un minore ed alla sua famiglia, che vive un momentaneo periodo di difficoltà, fino a quando i problemi della famiglia stessa non siano risolti. La famiglia affidataria può aiutare il minore provvedendo alla sua crescita, alla sua educazione, seguendolo ed ospitandolo presso la propria abitazione, oppure occupandosi di lui in forma “part -time” e cioè in alcuni momenti specifici della sua quotidianità. Come previsto dalla normativa vigente, l’Affidamento può durare da alcuni mesi ad un massimo di due anni. Il Servizio Sociale ha la responsabilità del progetto di affidamento e riferisce all'Autorità Giudiziaria sull'andamento del progetto stesso. Fondamentale è che chi offre la sua disponibilità sia in grado di assicurare il mantenimento, l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di cui il minore ha bisogno.

destinatari e requisiti per l’accesso La disponibilità all'affidamento familiare può essere data da: famiglie con figli, coppie senza figli, persone singole.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 3) Interventi a favore di minori e famiglie sottoposti a provvedimenti della magistratura

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finalità del servizio L’Autorità Giudiziaria può dare mandato al Servizio Sociale di occuparsi dei nuclei familiari con minori che per gravi e/o particolari problematiche di tipo sociale/affettivo/relazionale necessitano di interventi continuativi che garantiscano la tutela e la crescita del minore stesso, cercando di salvaguardare l’integrità del nucleo familiare riconosciuto come risorsa primaria. Il G.I.L. (gruppo integrato di lavoro) in questo senso è stato costituito a seguito dell’aumento di richieste da parte della Magistratura Minorile e/o Ordinaria ed in ottemperanza alla normativa; opera a livello territoriale con l’obiettivo di integrare percorsi assistenziali socio-sanitari che garantiscano la continuità della presa in carico e il coordinamento degli interventi effettuati da operatori del Servizio Materno Infantile della Asl (psicologo e medico neuropsichiatra infantile) e del Municipio (assistente sociale e psicologo).Il Gruppo di lavoro interviene a livello socio-sanitario in merito a casi di minori affidati al Servizio Sociale, indagini socio-ambientali, familiari e psicologiche, regolamentazione della frequentazione del minore con il genitore non affidatario; situazioni di casi di conflittualità di coppia con presenza di minori, casi di maltrattamento e abuso; il GIL Adozioni si occupa di inchieste su coniugi aspiranti all’adozione, di affidamenti pre-adottivi.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 4) Servizio di cura domiciliare ai minori in famiglia

finalità del servizio L’Assistenza Domiciliare in favore dei minori è il servizio che consente ai nuclei familiari con disagio relazionale di avere un sostegno qualificato attraverso l’affiancamento di un educatore professionale ai minori. L’attività dell’educatore si caratterizza per l’accompagnamento “educativo” del minore che si articola attraverso varie attività che vengono concordate per ogni caso specifico, con il ragazzo, la sua famiglia, l’educatore stesso ed il Servizio Sociale, con una articolazione oraria settimanale concordata in base alle specifiche necessità e/o impegni.

destinatari e requisiti per l’accesso L’intervento di norma viene proposto direttamente dal Servizio Sociale del Municipio alle famiglie che già segue, Il cittadino può comunque rivolgersi allo Sportello Sociale dove sarà accolto per una prima valutazione della richiesta e successivamente sarà fissato un appuntamento con un Assistente Sociale. Alla luce delle informazioni raccolte e di una più approfondita analisi della situazione, l’assistente sociale valuterà

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l’opportunità e le modalità di attivazione. Anche i Servizi della Asl che si occupano dei nuclei familiari con minori, possono proporne l’attivazione .

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 5) Ludoteca

finalità del servizio La Ludoteca “Giocarigioca” è un Centro di aggregazione per minori dove attraverso il gioco e le attività ludico – educative si possono prevenire forme di disagio o fornire risposte a situazioni complesse . La ludoteca offre spazi adatti a promuovere occasioni piacevoli e stimolanti sul piano della relazione tra minori e tra adulti e minori. Prevede il prestito di giocattoli e di libri in un luogo protetto, animazione ludica anche al fine di favorire la socializzazione e l’integrazione tra soggetti appartenenti a diverse etnie e culture. Infine, dispone anche di una sala multimediale con accesso gratuito a internet.

destinatari e requisiti per l’accesso La Ludoteca è sita in Via Silveri, 6 A ed è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 16.30 alle 20.00. Nei mesi di chiusura delle scuole l’apertura è dalle 8.00 alle 16.00. I cittadini possono accedervi direttamente recandosi sul posto e il Servizio Sociale può proporre ai nuclei già seguiti la partecipazione alle attività previste dalla Ludoteca.

contatti

Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00 6) Case famiglia e gruppi appartamento

finalita’ del servizio Si tratta di strutture a ciclo residenziale atte ad offrire interventi socio-assistenziali ed educativi in favore dei minori. L’organizzazione delle attività svolta all’interno dei servizi residenziali segue un progetto finalizzato alla più ampia integrazione sociale del minore che comprende lo studio, il tempo libero e l’inserimento lavorativo.

destinatari e requisiti I minori per i quali si rende necessario un temporaneo allontanamento dal contesto familiare, ciò può avvenire per richiesta da parte delle stesse figure familiari, su una

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proposta progettuale elaborata dal Servizio Sociale, laddove possibile d’intesa con le figure esercenti la potestà genitoriale; su mandato dell’Autorità Giudiziaria per ottemperare ad un allontanamento del minore.

contatti Segretariato Sociale: telefono 066626833 Sede: via Adriano I, n ° 2 al piano terra. Orario lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle 17,00

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LL’’iinntteeggrraazziioonnee ddeellllee ppoolliittiicchhee ssoocciiaallii ccoonn llee aallttrree ppoolliittiicchhee ddii ssvviilluuppppoo uurrbbaannoo

Importante, al fine di creare un’interazione efficace fra tutte le politiche tese a garantire il miglior sviluppo sociale per i cittadini, si è rivelata la scelta di costituire un Gruppo di lavoro Integrato all’interno del Municipio. Tanto a livello di Giunta, quanto fra i funzionari dei diversi servizi, si è costituito, infatti, un gruppo di lavoro che opera con cadenza minima mensile, in grado di aggiornare e integrare il lavoro di tutti. Ogni bisogno e risorsa emergenti dall’analisi di ciascun ufficio, viene in questo modo partecipato agli altri uffici; attraverso la condivisione e lo scambio delle singole esperienze e professionalità, le risposte che si riescono a dare con questa nuova modalità operativa, riescono a raggiungere livelli di efficacia ed efficienza decisamente superiori rispetto al passato. Questo sistema di lavoro partecipato consente anche di ottimizzare le risorse esistenti evitando la sovrapposizione di interventi e diminuendo in molti casi anche i tempi necessari alla realizzazione delle procedure amministrative. Il gruppo di lavoro, al quale partecipa ovviamente il Responsabile dell’Ufficio di Piano, comprende le aree: sociale, sanità, scuola, urbanistica e ambiente. Questo gruppo speciale riunisce al suo interno, quindi, le persone che determinano le scelte e attuano le necessarie strategie operative; è qui che vengono condivise le linee programmatiche e di indirizzo della giunta in modo da costituire una rete operativa capace di realizzare una politica territoriale in linea con quanto deciso e concordato sia dai programmi che dalle necessità contingenti. La possibilità di operare in rete, garantisce un’attenzione e una conseguente garanzia per il cittadino, di veder realizzate politiche globali, capaci quindi, di non trascurare i complessi aspetti della vita quotidiana che lo riguardano. Il Welfare del Municipio viene in questo modo monitorato e migliorato con continuità e competenza attraverso un sistema di concertazione e corresponsabilità sugli obiettivi.

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L’integrazione con le politiche formative e lavorative Il Municipio intende rafforzare il rapporto con il mondo formativo territoriale non solo tramite i citati gruppi di lavoro che coinvolgono i funzionari municipali con la presenza imprescindibile dell’Ufficio Scuola ma anche attraverso quei canali in cui l’integrazione tra politiche sociali e formative appare ineluttabile. In particolare si fa riferimento:

• Agli aspetti formativi permanenti per gli adulti (a questo titolo si fa riferimento ad esempio al 10° Centro Territoriale Permanente Educazione degli Adulti di via Ennio Bonifazi);

• A quelli relativi al mondo dell’immigrazione (si fa particolarmente riferimento ai corsi di italiano per stranieri che si svolgono presso le scuole e presso alcune associazioni del territorio);

• Al rapporto tra mondo della formazione e disabilità con il sempre più grande sforzo del Municipio nel favorire questo rapporto non solo tramite il finanziamento dell’attività degli AEC ma anche tramite attività specifiche di formazione che hanno coinvolto il mondo degli AEC comunali.

Imprescindibilmente legato a questo mondo è il mondo delle politiche lavorative; a tal proposito si segnala positivamente l’attiva collaborazione che il Municipio ha nel tempo instaurato con il Dipartimento XIV, con la rete dei Centri di Formazione Professionale e con la rete dei COL. Importantissima in tal senso è la DGC n.5/2008 (in allegato) che delineando le linee per il Piano per lo Sviluppo Locale della Buona Occupazione per il triennio 2008-2010 offre un utile strumento per la programmazione locale. Tale attiva collaborazione ha portato allo sviluppo non solo delle normali attività istituzionali ma di esperienze specifiche ed importanti nel campo delle borse lavoro attraverso lo sportello tirocini ma anche autonomamente tramite lo strumento dato dall’art. 7 della Del. 154. E’ compito dell’amministrazione comunale prendersi cura in ogni modo, anche dal punto di vista psicologico, oltre che da quello economico, di queste persone. L’impegno del Municipio XVIII sarà quello di proporre al Consiglio Comunale nuove strategie deliberative con una rivisitazione alla delibera comunale n°154/1998 ed un coinvolgimento della Provincia di Roma per il reinserimento lavorativo. Il Municipio intende quindi attivare un Tavolo Locale per le Politiche Formative e Lavorative in cui coinvolgere tutti gli attori del territorio (Scuole, Dipartimento XIV, CFP, COL, sindacati e associazioni imprenditoriali) in modo tale che nel triennio 2008 – 2010

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si possano costruire percorsi di integrazione tali da poter favorire la stipula di un accordo che veda coinvolti tutti i citati attori. Particolare importanza sta rivestendo in questo periodo l’iniziativa EDA (Educazione degli Adulti) con lo scopo di mettere le persone nella condizione di esercitare con consapevolezza ed effettivamente il proprio diritto soggettivo all’apprendimento lungo tutto il corso della vita, favorendo la fruibilità dell’intero sistema EDA. Sviluppare azioni e condizioni perchè ogni persona, ogni cittadino possa accedere e rinnovare via, via una formazione efficace ai fini di un inserimento attivo nella società della conoscenza, quindi con riferimento sia alle condizioni di occupabilità sia all’esercizio attivo della cittadinanza, garantendo un accesso a “nuove competenze di base per tutti”. Suscitare, promuovere azioni e condizioni di motivazione, rimotivazione, orientamento, accompagnamento, anche individuale, verso il rientro in formazione delle persone, dei cittadini, dei lavoratori per “ripensare l’orientamento”. Orientare l’offerta di formazione EDA sulla domanda e sui bisogni. Ricercare, comprendere, mettere a fuoco e diffondere tra i soggetti che realizzano le offerta EDA, gli elementi realmente utili, necessari per un inserimento attivo nella società (competenze di base, trasversali, specifiche, relazionali, integrative, .....). Promuovere la messa in atto di offerte formative adeguate a bisogni soggettivamente o individualmente non percepiti, non esplicitati e di concerto azioni di incontro, accompagnamento dei soggetti con tali bisogni. Sviluppare e qualificare l’offerta, del pubblico, del privato e del privato sociale, promuovendo la dislocazione territoriale dell’offerta formativa proposta per “l’apprendimento sempre più vicino a casa” L’integrazione con le politiche culturali Il Municipio intende indirizzare la propria azione in modo da poter garantire spazi di elaborazione culturale che siano realmente fruibili nel territorio.

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In tal senso la realizzazione dell’Auditorium di via Albergotti sarà momento cruciale di questo percorso. Il Municipio si farà inoltre carico di favorire l’aggregazione giovanile nei luoghi più disagiati del territorio tramite le Associazioni che già vi operano allo scopo di creare gruppi teatrali e band giovanili che possano usufruire degli spazi offerti dall’Auditorium Municipale.

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IIll PPiiaannoo mmuunniicciippaallee ppeerr ll’’iinnffaannzziiaa ee ll’’aaddoolleesscceennzzaa (( LLeeggggee 228855//’’9977))

I progetti 285 nascono da una profonda analisi delle caratteristiche del territorio del XVIII municipio. Ci troviamo, infatti, dinnanzi ad un territorio di 136.000 abitanti, con situazioni urbanistiche, sociali ed economiche del tutto particolari. Accanto a zone di discreto livello socio-economico, (come ad esempio Gregorio VII, Aurelio, Boccea, Baldo degli Ubaldi), si trovano zone ad alta complessità sociale, come ad esempio alcuni siti delle case popolari di Torrevecchia e di Valle Aurelia; di Assistenza Alloggiativa come l’Ex Bastogi e ValCannuta. Esistono, inoltre, alcune realtà a tradizione di periferia urbana, come Montespaccato e Casalotti ed un Campo Nomadi, in via della Monachina. In questa situazione non possiamo che osservare una significativa concentrazione di “disagio sociale” di livello medio/alto, che vede collocato il nostro territorio al terzo posto per problematicità sociale nell’intera area romana. I Servizi Pubblici tentano da anni di arginare ed invertire il progressivo aumento del disagio rilevato, dimostrato ad esempio da un massiccio fenomeno migratorio (nazionale ed extra-comunitario), da dei comportamenti e culture devianti, da dei problemi abitativi e di lavoro per una parte significativa della popolazione, di famiglie, spesso multiproblematiche, che faticano a trovare in loro stesse l’energia e la competenza educativa per i figli (particolarmente per gli adolescenti), con conseguente aumento dell’abbandono scolastico prima del conseguimento della licenza media e nei primi anni delle scuole superiori, del ricorso alle AAGG Minorili, di piccola delinquenza, spaccio, ecc. Significativo appare, inoltre, in moti casi, un rischio psicologico verso la depressione e verso i disturbi affettivo-comportamentali. A questa situazione complessa, non si può che opporre una soluzione differenziata, flessibile; anch’essa complessa quindi, che proprio nella Legge 285 sembra aver trovato un ottimo spunto di rielaborazione e proposta. Nello specifico, sono state aperte strategie di intervento flessibili e, per quanto possibile, “informali” che volevano offrire ai cittadini ed ai nuclei familiari, in situazione

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di disagio sociale, nuove opportunità per prendere coscienza della situazione vissuta e per favorire, con l’aiuto di RISORSE competenti e rispettose della dignità personale, di ogni singolo soggetto;, occasioni di sostegno e crescita individuale, basate soprattutto sul “recupero e rinforzo delle competenze personali”. L’acquisizione del “Diritto di Cittadinanza Attiva” quindi, appariva come il comune denominatore di tutti i Progetti presentati nel I Biennio attuativo della L. 285, con risultati che ci sembrano, oggi, senz’altro positivi. Durante questo primo periodo sperimentale, nel territorio del Municipio XVIII, sono andate creandosi nuove competenze, nuove capacità di “osservazione” di “proposta operativa”, di “valutazione” e di collaborazione pratica tra gli Organismi attuatori dei progetti proposti dall’Amministrazione locale, i Servizi Sociali Territoriali e lo stesso organo di politica Municipale, con una progressione metodologica e di risultati condivisi a nostro parere di tutto rispetto. I quattro progetti presentati nella prima fase della legge, hanno voluto stimolare sistemi di intervento sociali basati sulla “rete di territorio”, sul creare e rinforzare le risorse “della base”, verso la quale il cittadino in situazione di bisogno possa rivolgersi con fiducia, con semplicità, difficilmente realizzabile invece nel rapporto con Servizi Istituzionali rigidi e pre-confezionati. Dopo dieci anni dall’attuazione della legge 285, il bilancio che possiamo fare è positivo ovviamente però, perché questa possa continuare a dispiegare positivamente i suoi effetti, si è provveduto ad un’attenta analisi dei 4 progetti in relazione ai cambiamenti sociali, economici e territoriali che ci sono stati in questi 10 anni. Pertanto, le ex schede progetto 67, 68, 69 e 70 sono state oggetto di un’attenta valutazione per renderle sempre più rispondenti alle necessità, come indicato anche nel capitolo “Priorità e obiettivi”. E sono state modificate come segue. .

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SCHEDA PROGETTO 73/PRS (ex 69)

A. TITOLO DEL PROGETTO Sostegno alla genitorialita’- asilo nido autoorganizzato

B. CONTINUITA’ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuita’ del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: - Scheda progetto del 2° Piano Cittadino n° 93 (Ordinanza C.S. n. 131 del 28.5.2001) - Scheda progetto finanziamento 2003 n° 69 (Deliberazione G.C. n. 280 del 12.5.2004) Le annualità finanziarie 2004/2005/2006/2007, grazie alla decisone dell’affidamento diretto, garantiscono il proseguimento senza interruzioni delle attività fino al 30/9/2008.

Il progetto consiste nell’attivazione di un Centro Diurno per la prima infanzia, con servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero della prima infanzia. La Struttura accoglie fino ad un massimo di 25 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni, per 11 mesi annui, (e sospensione solo per il mese di agosto), con apertura in due turni dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 12.30 alle ore 17.30 dal lunedì al venerdì. Nel sabato è aperto solo il turno del mattino. Il progetto è realizzato con un alto livello di “lavoro di rete” tale da prevedere il coordinamento con gli uffici municipali, i servizi sanitari della ASL RM E , l’istituzione scolastica e le organizzazioni del terzo settore operanti sul territorio che perseguano obiettivi comuni nella stessa area di intervento. DESTINATARI: Bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni e Famiglie. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO: Valle Aurelia.

• Durata prevista delle azioni finanziabili con le risorse 2008-2010. La scheda progetto sarà riproposta fino al dicembre 2010.

• Costo complessivo del progetto (al netto del 2%)

Euro Annualità finanziaria

2009 125.000,00

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SCHEDA PROGETTO 8/PRS “Prevenzione del bullismo giovanile”

A. PREMESSA

Il Bullismo è la manifestazione dell'uso e dell'abuso del potere, utilizzando la forza a scopo intimidatorio o persecutorio verso chi è più debole. Caratteristica questa purtroppo intrinsecamente legata al genere umano e giustificata da alcune spiegazioni evoluzionistiche che sfociano nel razzismo biologico. Il termine BULLISMO è la traduzione italiana dell'inglese "bullying" ed è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un'altra persona o dominarla. Il termine originario "bullying" include sia i comportamenti del "persecutore" che quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme. Un modello comportamentale che, anche se non sempre estremizzato, risulta però da sempre presente, in ogni classe sociale, nella scuola come nel lavoro, nelle associazioni sportive come in quelle umanitarie, nella vita di paese come in quella delle grandi metropoli, nella politica e nella religione. Un fenomeno accentuato ed esasperato da situazioni familiari ed ambientali problematiche, da modificazioni nel corretto concetto di sé, dall'innescarsi di dinamiche di gruppo alterate. Meccanismi questi che spingono l'individuo verso comportamenti devianti ed antisociali che permettono la nascita del branco nel quale i singoli perdono le capacità critiche e mantengono solo il senso di appartenenza ad un'identità collettiva dominata dalla passiva accettazione degli eventi e dall'impulsività delle azioni.

Il bullismo non è un problema solo per la vittima, è un problema anche per tutte le persone che sanno che questi comportamenti avvengono o che vi assistono, per il clima di tensione e di insicurezza che si instaura. Se i comportamenti prepotenti vengono lasciati continuare possono avere un effetto molto negativo sulla vittima. Se ai bambini è permesso di compiere atti di bullismo è molto probabile che cresceranno abituandosi a compiere prepotenze e da grandi potrebbero anche picchiare il partner ed i propri figli. Il bullismo è un'esperienza che i bambini non dovrebbero fare ed è una questione che deve essere affrontata. Le ricerche indicano una diffusione più generalizzata del bullismo nelle scuole primarie e nei primi anni delle secondarie come fenomeno socio-relazionale e modalità diffusa di soluzione dei conflitti. Con il crescere dell'età si assiste ad una diminuzione della frequenza con una maggiore radicalizzazione in un numero ristretto di casi come forma stabile di disagio individuale. B. DESCRIZIONE DEL FABBISOGNO

Benché i soggetti coinvolti siano prevalentemente maschili, cominciano ad evidenziarsi episodi di “branco” con elementi di rilievo femminili (15%), dove la prevaricazione si manifesta in maniera più subdola, più psicologica che fisica. Le ultime ricerche in Italia rilevano inoltre come nel 45% già i bambini delle scuole elementari e il 25% delle medie inferiori siano coinvolti in episodi riconducibili a prepotenza ed abuso verso i compagni più deboli. Oltre il 70% di un campione di adolescenti intervistati, ammette di aver praticato atti di aggressione verbale psicologica o fisica ai danni di studenti più giovani o "deboli" che, incarnando in maniera persistente lo stato di vittima, rischiano quadri patologici con sintomatologie anche di tipo depressivo, fino agli estremi del suicidio. L’impressione che si ricava da questo quadro è che a fronte

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dei comportamenti precoci di prevaricazione ci sia la necessità di porre l’attenzione al mondo degli adulti che nella scuola, in famiglia, nello sport, in televisione, tramite internet funge da guida e da esempio. Un mondo intriso di ambizione, autoritarismo e potere dove poco spazio viene lasciato alla compassione. Un mondo dove la prepotenza viene rappresentata come unico elemento vincente. Un mondo che sembra non vedere gli ultimi 2000 anni del genere umano in cui "l'evoluzione" ha favorito le società capaci di dialogo e comprensione a discapito di quelle che hanno applicato la legge del più forte.

Spesso, a tale fenomeno, non si dà molta importanza perché lo si confonde con i normali conflitti fra coetanei, mentre il bullismo è caratterizzato da alcuni fattori che vanno tenuti presenti:

In una situazione di normale conflitto tra coetanei, nessuno di questi elementi è presente. Le persone coinvolte in un normale conflitto tra pari: non insistono oltre un certo limite per imporre la propria volontà, spiegano il perché sono in disaccordo, manifestando le proprie ragioni, si scusano o cercano soluzioni di "pareggio", si accordano e negoziano per soddisfare i propri bisogni e sono in grado di cambiare argomento e allontanarsi.

Il bullismo si manifesta in tre forme principali: Bullismo diretto con attacchi relativamente aperti nei confronti della vittima di tipo fisico: colpire con pugni o calci, sottrarre o rovinare oggetti di proprietà, ecc o verbale: deridere, insultare, prendere ripetutamente in giro, sottolineare aspetti razziali, ecc; Bullismo indiretto con isolamento sociale e intenzionale esclusione dal gruppo: diffondere pettegolezzi fastidiosi o storie offensive, escludere dai gruppi di aggregazione, ecc; Bullismo elettronico attraverso internet, telefoni cellulari, diffondendo: sms, e-mail, messaggi in chat, immagini, mms, video, ecc. con contenuti offensivi o non rispettosi della riservatezza delle persone, ecc.

Considerato quindi l’allarme sociale causato dal fenomeno del bullismo giovanile è necessario intervenire in modo diretto ed efficace per contrastare tale fenomeno, intervenendo sia sugli attori che sulle “vittime” del bullismo.

OBIETTIVI

Coinvolgere attivamente i giovani negli incontri informativi e formativi per renderli consapevoli delle caratteristiche del fenomeno e delle conseguenze dirette e indirette che ne derivano.

Coinvolgere le agenzie di socializzazione primaria come la famiglia e l’istituzione scolastica.

Favorire l’acquisizione di comportamenti e stili di vita giusti e sani. Stimolare, nel rispetto della diversità, nei giovani lo scambio di valori, la conoscenza e il

confronto delle diverse realtà circostanti al fine di sviluppare quel senso critico che porta la Persona a scelte consapevoli e responsabili.

Inclusione scolastica e sociale. Aumento della propria autostima, conoscenza e superamento dei propri limiti. Andare oltre gli schemi di comunicazione convenzionali. Educazione al contatto con le proprie emozioni e la propria corporeità.

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AZIONI

a) Realizzare strumenti capaci di informare in modo semplice e chiaro la popolazione giovanile: seminari, appuntamenti formativi con cadenza regolare nel corso dell’anno scolastico, dibattiti con giovani che vivono realtà diverse come, ad esempio, quella carceraria.

b) Partecipazione diretta dell’istituzione scolastica, quale luogo privilegiato di aggregazione giovanile, attraverso la creazione di spazi o adattamento di quelli già esistenti per la realizzazione di quanto sopra.

c) Mettere i giovani a diretto contatto col “Care Giver” che svolga le attività di prevenzione mantenendo sempre la conoscenza della Persona come primario interesse. Per la realizzazione di quanto sopra descritto, il Care Giver deve utilizzare stili di comunicazione e di linguaggio tali da essere compresi e facilmente accolti e rispettati dai giovani, in virtù del ruolo che egli ricopre. Saranno evitati atteggiamenti stigmatizzanti pur mantenendo il rigore scientifico dei messaggi proposti. RISORSE Per la realizzazione del progetto devono essere impiegati operatori con comprovate esperienze e competenze nel settore di intervento. Si prevedono per la realizzazione del progetto i seguenti operatori: Un neuropsichiatria infantile,tre psicologi, un sociologo, un pedagogista clinico, un criminologo. Lo psicologo si occuperà degli aspetti inerenti la propria professionalità Il clima psicologico che si respira in un contesto dove hanno luogo fenomeni di bullismo, è infatti caratterizzato da un lato dal silenzio delle vittime, dall’altro dall’arroganza dei bulli che tendono a sottostimare il loro comportamento antisociale (Salmivalli, Lagerspetz, Bjorkvist, Osterman e Kaukiainen, 1996). Lo psicologo dovrà quindi lavorare sullo scardinamento di questi aspetti. Il sociologo il contesto socio economico culturale in cui si è sviluppato il fenomeno con particolare riferimento alle interazioni con il nucleo familiare e l’ambiente scolastico, proponendo azioni di miglioramento del contesto ambientale.

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La Pedagogia Clinica è una scienza indirizzata al vasto panorama dei bisogni della persona e vuole soddisfarli con modalità educative capaci di ripristinare nel soggetto nuovi equilibri psico fisici e socio relazionali. L’individuo per la Pedagogia Clinica è “res sacra” e su tale principio si pone la metodologia sostenuta dall’impronta ideale che non si può educare senza “ex-ducere” portare fuori quindi aiutare la persona a “condursi” fuori da qualunque situazione di disagio sviluppando risorse e potenzialità nascoste. Nella pedagogia Clinica le modalità e le tecniche applicate non hanno finalità psicoterapeutiche né mediche e non sono casuali. Quello che si propone è un’educazione dell’essere umano in cui si favorisce l’armonia tra pensiero ed azione e si rispetta il soggetto nella sua individualità. L’intervento di aiuto alla persona non è centrato sulle carenze e sui deficit: non si è di fronte ad un’equazione aritmetica dell’insufficienza ma di fronte all’ elaborazione di un percorso educativo ricco di tecniche e metodologie capaci di favorire la conquista di un rinnovato benessere. La Pedagogia Clinica si basa su di una pratica articolata che implica più fasi: dalla diagnosi pedagogico-clinica all’identificazione di contenuti e obiettivi di apprendimento aderenti ai bisogni di una persona in richiesta di aiuto. L’utilizzo anche di tecniche psico corporee può essere utile per potenziare le capacità dato che il dolore come la paura non sono soltanto condizioni fisiologiche ma si muovono intorno a tre dimensioni:

• sensoriale –discriminativa • motivazionale- effettiva • cognitivo-valutativa

L’intervento, quindi, si muove su più fronti contemporaneamente, ovvero, corpo, mente ed emozioni.

La criminologia, in particolare il ramo clinico è il ramo applicativo della criminologia. Si propone, soprattutto attraverso l'analisi e l'intervento su singoli specifici casi, di formulare una diagnosi, una prognosi e una possibile terapia di trattamento relativamente agli autori di reati. La diagnosi punta a ricostruire i fattori e le condizioni che hanno portato alla genesi e all'esecuzione del reato, la prognosi cerca di valutare la maggiore o minore pericolosità sociale, la terapia prevede interventi di rieducazione e di assistenza psicologica con l'obiettivo di risocializzare il reo e consentirgli una piena reintegrazione sociale. I termini diagnosi, prognosi e terapia vengono utilizzati attualmente anche da altre discipline oltre la medicina, in particolare per affrontare il processo conoscitivo, interpretativo e di trattamento della persona.

La preparazione del Criminologo in particolare prevede:

adeguata consapevolezza del proprio ruolo, sia in ambito dell’insegnamento, dello studio, delle pubblicazioni e della ricerca, sia in ambito operativo;

gli strumenti scientifici e filosofici per comprendere a fondo le problematiche individuali, sociali, normative e politiche che stanno alla base del comportamento

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deviante, dei processi di criminalizzazione primaria e secondaria, dell’esistenza e del funzionamento della legge penale e delle istituzioni penali.

Ha a disposizione le seguenti tecniche di indagine:

1. Studio di casi clinici individuali. 2. Ricerche mediante campioni (sondaggi campionari). 3. Analisi di statistiche ufficiali collettive. 4. Analisi di fonti informative e documentali. 5. Ricerche sperimentali o semi-sperimentali 6. Ricerche sociali empiriche. 7. Analisi di documenti storici.

Il progetto deve essere realizzato con un alto livello di “lavoro di rete” tale da prevedere il coordinamento con gli uffici municipali, l’istituzione scolastica e le organizzazioni del terzo settore operanti sul territorio che perseguano obiettivi comuni nella stessa area di intervento. Deve essere privilegiato un alto livello di collaborazione con partner particolarmente qualificati nella realizzazione delle azioni indicate ed individuate METODOLOGIA Il progetto si svolgerà con le seguenti metodologie:

• Incontri formativi e informativi per giovani, corpo docente e non docente all’interno dell’istituzione scolastica, famiglie.

• Realizzazione di materiale informativo. • Laboratori Pedagogico-Clinici presso i quali rendere fattibili atelier di psicodramma, di

role playing, di inter-art, di musicopedagogia. • Corsi specifici di dinamismi di crescita.

DURATA Le attività previste avranno la durata di mesi 12, con decorrenza dalla data di affidamento. Per la realizzazione del progetto è previsto un importo complessivo di Euro 110.000 OBBLIGHI DELL’ORGANISMO

• Predisposizione di una relazione tecnica trimestrale con anamnesi personale e di classe sull’attività complessiva svolta e sui risultati conseguiti.

• Predisposizione di una analisi economica trimestrale sui costi d’impresa derivanti dagli obblighi contrattuali e contributivi, di gestione, di organizzazione, relativamente all’attività educativa svolta.

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• Verifica del progetto e rimodulazione in presenza di criticità (Aggiustamento in itinere). • Il subappalto è vietato. • Le spese complessive del contratto sono a carico dell’organismo nei coefficienti fissati

dalla legislazione. DESTINATARI Adolescenti e giovani del territorio municipale. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO E AMBITO DI IMPATTO Territorio del Municipio con riferimento ai luoghi di aggregazione giovanile LIVELLO DI INTEGRAZIONE CON ALTRE INIZIATIVE E /O ISTITUZIONI Il progetto ha carattere integrato tra i servizi del Municipio, l’istituzione scolastica ed il terzo settore.

• Costo complessivo del progetto (al netto del 2%)

Euro

Annualità finanziaria 2008

110.000,00

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SCHEDA PROGETTO 7/PRS “Prevenzione della cultura dello sballo, alla tossicodipendenza ed all’alcolismo

giovanile” A. PREMESSA E DESCRIZIONE DEL FABBISOGNO Questo progetto nasce dall’esigenza di realizzare interventi di prevenzione fondati su tecniche innovative attuate dalla figura del “Care Giver”, ovvero, di “colui che si prende cura”, in grado di rappresentare un punto di riferimento importante nella formazione del minore, non soltanto dal punto di vista culturale-informativo, ma anche personale-emozionale. In virtù anche della necessità di ampliare maggiormente i contenuti della prevenzione alla popolazione giovanile, attraverso forme di comunicazione alternative che pongano l’accento sull’ascolto attivo, attentivo e sull’osservazione, oltre che sulla espressione puramente verbale della parola. Spesso i modelli negativi proposti dalla società spingono i giovani alla ricerca del divertimento ad ogni costo e i dati statistici (ISTAT 2007) fanno emergere una realtà preoccupante: i ragazzi dagli 11 ai 15 anni che dichiarano di aver bevuto almeno una volta negli ultimi 12 mesi sono il 19,9%, nonostante abbiano un’età inferiore a quella prevista dalla legge per la somministrazione di alcolici (16 anni). Dopo gli anziani, i giovani di 18-34 anni rappresentano il segmento di popolazione in cui la diffusione di comportamenti a rischio è più alta, ed è per questo che è di fondamentale importanza l’azione preventiva. Si pensi che secondo i dati dell’indagine Eurobarometro 2002 della Commissione Europea, l’Italia presenta l’età più bassa in Europa in relazione al primo contatto con le bevande alcoliche con una media di 12,2 anni contro i 14,6 anni della media europea. La cultura dello sballo , il binge drinking e il ricorso alle droghe rientrano in una fenomenologia nella quale il soggetto in età adolescenziale e giovanile, ricerca sensazioni sempre più forti, annullando una realtà vissuta in senso frustrante o negativo ed investe tutti i livelli socio-culturali. OBIETTIVI

Coinvolgere attivamente i giovani negli incontri informativi e formativi per renderli consapevoli delle caratteristiche e degli effetti negativi sulla salute di droghe, specialmente per le nuove “Smart drugs” che riescono ad aggirare le prescrizioni di legge, ampiamente diffuse perché ritenute erroneamente non dannose, e per l’alcool.

Coinvolgere le agenzie di socializzazione primaria come la famiglia e l’istituzione scolastica.

Favorire l’acquisizione di comportamenti e stili di vita giusti e sani. Stimolare tra i giovani lo scambio di valori, la conoscenza e il confronto delle diverse

realtà circostanti al fine di sviluppare quel senso critico che porta la Persona alla scelta consapevole e responsabile.

Inclusione scolastica (azione di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica)e sociale.

Aumento della propria autostima, conoscenza e superamento dei propri limiti. Andare oltre gli schemi di comunicazione convenzionali.

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Educazione al contatto con le proprie emozioni e la propria corporeità. AZIONI

d) Realizzare strumenti capaci di informare in modo semplice e chiaro la popolazione giovanile: seminari, appuntamenti formativi con cadenza regolare nel corso dell’anno scolastico, dibattiti con giovani che vivono realtà diverse come quella carceraria, ad esempio.

e) Partecipazione diretta dell’istituzione scolastica, quale luogo privilegiato di aggregazione giovanile, attraverso la creazione di spazi o adattamento di quelli già esistenti per la realizzazione di quanto sopra.

f) Mettere i giovani a diretto contatto col “Care Giver” che svolga le attività di prevenzione mantenendo sempre la Persona al centro. Per la realizzazione di quanto sopra descritto il Care Giver deve utilizzare stili di comunicazione e linguaggio tali da essere compresi, facilmente accolti e rispettati dai giovani, in virtù del ruolo che egli ricopre. Saranno evitati atteggiamenti stigmatizzanti, pur mantenendo il rigore scientifico dei messaggi proposti. RISORSE Per la realizzazione del progetto devono essere impiegati operatori con comprovate esperienze e competenze nel settore di intervento. Si prevedono per la realizzazione del progetto i seguenti operatori: Un neuropsichiatria infantile, tre psicologi, un pedagogista clinico, un criminologo. Lo psicologo curerà la sottolineatura delle problematiche annesse alla propria professionalità. Fra i giovani, infatti, alcuni più di altri sentono la necessità di "cambiare": non si piacciono, non si ritengono adeguati, temono di non essere idonei nelle relazioni sociali nella famiglia, nel gruppo dei coetanei, nella scuola. Iniziano così la ricerca di una "metamorfosi" credendola illusoriamente risolutrice dei loro problemi. Lo psicologo quindi curerà l’esame di queste problematiche con i ragazzi cercando di sviscerarle insieme. La Pedagogia Clinica è una scienza indirizzata al vasto panorama dei bisogni della persona e vuole soddisfarli con modalità educative capaci di ripristinare nel soggetto nuovi equilibri psico fisici e socio relazionali. L’individuo per la Pedagogia Clinica è “res sacra” e su tale principio si pone la metodologia sostenuta dall’impronta ideale che non si può educare senza “ex-ducere” portare fuori quindi aiutare la persona a “condursi” fuori da qualunque situazione di disagio sviluppando risorse e potenzialità nascoste.

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Nella pedagogia Clinica le modalità e le tecniche applicate non hanno finalità psicoterapeutiche né mediche e non sono casuali. Quello che si propone è un’educazione dell’essere umano in cui si favorisce l’armonia tra pensiero ed azione e si rispetta il soggetto nella sua individualità. L’intervento di aiuto alla persona non è centrato sulle carenze e sui deficit: non si è di fronte ad un’equazione aritmetica dell’insufficienza ma di fronte all’ elaborazione di un percorso educativo ricco di tecniche e metodologie capaci di favorire la conquista di un rinnovato benessere. La Pedagogia Clinica si basa su di una pratica articolata che implica più fasi: dalla diagnosi pedagogico-clinica all’identificazione di contenuti e obiettivi di apprendimento aderenti ai bisogni di una persona in richiesta di aiuto. L’utilizzo anche di tecniche psico corporee può essere utile per potenziare le capacità dato che il dolore come la paura non sono soltanto condizioni fisiologiche ma si muovono intorno a tre dimensioni:

• sensoriale –discriminativa • motivazionale- effettiva • cognitivo-valutativa

L’intervento, quindi, si muove su più fronti contemporaneamente, ovvero, corpo, mente ed emozioni.

La criminologia, in particolare il ramo clinico è il ramo applicativo della criminologia. Si propone, soprattutto attraverso l'analisi e l'intervento su singoli specifici casi, di formulare una diagnosi, una prognosi e una possibile terapia di trattamento relativamente agli autori di reati. La diagnosi punta a ricostruire i fattori e le condizioni che hanno portato alla genesi e all'esecuzione del reato, la prognosi cerca di valutare la maggiore o minore pericolosità sociale, la terapia prevede interventi di rieducazione e di assistenza psicologica con l'obiettivo di risocializzare il reo e consentirgli una piena reintegrazione sociale. I termini diagnosi, prognosi e terapia vengono utilizzati attualmente anche da altre discipline oltre la medicina, in particolare per affrontare il processo conoscitivo, interpretativo e di trattamento della persona.

La preparazione del Criminologo in particolare prevede:

• adeguata consapevolezza del proprio ruolo, sia in ambito dell’insegnamento, dello studio, delle pubblicazioni e della ricerca, sia in ambito operativo;

• gli strumenti scientifici e filosofici per comprendere a fondo le problematiche individuali, sociali, normative e politiche che stanno alla base del comportamento deviante, dei processi di criminalizzazione primaria e secondaria, dell’esistenza e del funzionamento della legge penale e delle istituzioni penali.

Ha a disposizione le seguenti tecniche di indagine:

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Studio di casi clinici individuali. Ricerche mediante campioni (sondaggi campionari). Analisi di statistiche ufficiali collettive. Analisi di fonti informative e documentali. Ricerche sperimentali o semi-sperimentali Ricerche sociali empiriche. Analisi di documenti storici.

Il progetto deve essere realizzato con un alto livello di “lavoro di rete” tale da prevedere il coordinamento con gli uffici municipali, l’istituzione scolastica e le organizzazioni del terzo settore operanti sul territorio che perseguano obiettivi comuni nella stessa area di intervento. METODOLOGIA Il progetto si svolgerà con le seguenti metodologie:

• Incontri formativi e informativi per giovani, corpo docente e non docente all’interno dell’istituzione scolastica, famiglie.

• Realizzazione di materiale informativo. • Laboratori Pedagogico-Clinici presso i quali rendere fattibili atelier di psicodramma, di

role playing, di inter-art, di musicopedagogia. • Corsi specifici di dinamismi di crescita.

RISULTATI ATTESI Contatto con gli studenti delle scuole medie e superiori del Municipio. Accesso immediato alla rete dei servizi da parte dei ragazzi dai 12 ai 19/20 anni. Aumento delle conoscenze e dei rischi correlati all’assunzione di sostanze stupefacenti leggere e pesanti. Aumento di attività socializzanti. Conoscenza approfondita delle potenzialità della realtà giovanile del territorio. DURATA Le attività previste avranno la durata di mesi 12, con decorrenza dalla data di affidamento. Per la realizzazione del progetto è previsto un importo complessivo di Euro 87.641,84 OBBLIGHI DELL’ORGANISMO

• Predisposizione di una relazione tecnica trimestrale con anamnesi personale e di classe sull’attività complessiva svolta e sui risultati conseguiti.

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• Predisposizione di una analisi economica trimestrale sui costi d’impresa derivanti dagli obblighi contrattuali e contributivi, di gestione, di organizzazione, relativamente all’attività educativa svolta.

• Verifica del progetto e rimodulazione in presenza di criticità (Aggiustamento in itinere). • Il subappalto è vietato. • Le spese complessive del contratto sono a carico dell’organismo nei coefficienti fissati

dalla legislazione. DESTINATARI

8. Adolescenti e giovani in età compresa tra i 12 e i 20 anni del territorio municipale. 9. Famiglie, istituzione scolastica (corpo docente e non docente). 10. Scuole secondarie e Superiori

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO E AMBITO DI IMPATTO Territorio del Municipio con riferimento ai luoghi di aggregazione giovanile, in primis la struttura scolastica. Altri spazi idonei alla realizzazione delle varie iniziative. LIVELLO DI INTEGRAZIONE CON ALTRE INIZIATIVE E /O ISTITUZIONI Il progetto ha carattere integrato tra i servizi del Municipio, l’istituzione scolastica ed il terzo settore.

• Costo complessivo del progetto (al netto del 2%)

Euro Annualità finanziaria

2008 87.641,84

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Spese per azioni di sistema progetti 285 (equivalenti al 2% dei progetti)

Euro Anno 2008 6.584,53

Il totale del costo annuo dei progetti al netto delle spese di sistema è di Euro 322.641,84 Il totale del costo annuo dei progetti (comprensivo delle spese di sistema) è di Euro 329.226,37

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Tabella sintetica

Codice Titolo Anno

finanziario 2007

Anno finanziario

2008

Anno finanziario

2009 Totale Durata

70/PRS

Centri giovanili – sostegno all’adolescenza e prevenzione dei disagi sociali ad essa connessi presso i locali dell’ex bastogi

82.141,84 82.141,84 11 mesi

71/PRS

Sostegno alla genitorialità – sportello di ascolto nella scuola dell’obbligo

80.000,00 80.000,00 11 mesi

72/PRS Sostegno alla genitorialità – centro diurno polivalente

35.500,00 35.500,00 11 mesi

73/PRS Sostegno alla genitorialità – asilo nido autorganizzato

125.000,00 125.000,00 125.000,00 375.000,00 36 mesi

7/PRS

Prevenzione della cultura dello sballo, alla tossicodipendenza ed all’alcolismo giovanile

87.641,84 87.641,84 175.283,68 24 mesi

8/PRS Prevenzione del bullismo giovanile 110.000,00 110.000,00 220.000,00 24 mesi

Totale assegnato per progetti 322.641,84 322.641,84 322.641,84 967.925,52 Importo per azioni di sistema (2%) 6.584,53 6.584,53 6.584,53 19.753,59

Totale 329.226,37 329.226,37 329.226,37 987.679,11

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LLaa pprrooggrraammmmaazziioonnee ddeellllee rriissoorrssee ffiinnaannzziiaarriiee

La seguente Programmazione è da intendersi, in mancanza di dati certi come un punto di riferimento e di partenza per i bilanci futuri. Purtroppo le gravi condizioni di tenuta finanziaria della città di Roma che ha superato solo quest’ultimo anno il deficit di 8 miliardi di euro e che hanno impedito di mettere in moto e realizzare progetti, servizi ed attività, impongono una revisione complessiva su tutti i 19 Municipi della città,per ciò che attiene alla spesa sociale per il prossimo biennio. Inoltre il pesante piano di rientro della Sanità nella Regione Lazio,rende più esigue le risorse economicamente atte a finanziare il processo di integrazione, a discapito di servizi territoriali già in sofferenza. E’ quindi inevitabile rivisitare in modo serio ed approfondito il Bilancio sociale (di conseguenza questo Piano Sociale Di Zona),in tutte le sue forme di cofinanziamento, di trasferimento di fondi dal Governo ,dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma e dallo stesso Comune di Roma. Questa Programmazione potrà essere quindi considerata, una base da cui partire per la rielaborazione di un nuovo Piano di Zona del Sociale, capace di rispondere in modo efficace alla complessità dei bisogni dei cittadini ed alle capacità di spesa della città di Roma. Si dovrà puntare ad uffici più efficienti e a verifiche sistematiche del corretto uso dei fondi stanziati. La maggiore efficienza è tra l’altro premessa fondamentale per avere la credibilità necessaria ad ottenere più risorse dal Comune di Romae dagli altri enti interessati ad una corresponsabilità nella realizzazione di attività, di servizi, e progetti sociali. In mancanza del Bilancio 2010, attualmente all’esame degli organi competenti, questa bozza di programmazione finanziaria ha valore puramente indicativo.

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Servizio Bilancio Comune 2010 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA ADULTI Borse Lavoro Tirocini Formativi

70.000 in continuità

Assicuraz.Borse Lavoro Tirocini Formativi

1.359

Contributi Economici 122.000 62.873,00 Delibera 154/97

278/93 e L. 32 Contributi per emergen-za abitativa

113.000 45.000,00 Delibera 163/98 E RRPP

Contributi Madri Nubili 120.000

AREA DISABILI

SAISH 1.900.000 in continuità

AEC 1.800.000 in continuità

CDH 220.000 Progetto Ascolta le Famiglie

7.400

Pronto Intervento Disabili

15.000

in continuità residui Fondo non autosufficienza anno 2005

Assistenza integrati-va H

31.406,00 in continuità

Assistenza Indiretta 183.207,52 40.283,00 in continuità

Progetto Vela e Disabilità

9.800

Centro Estivo Disabili

58.174

alunni non vedenti 19.000

in continuità

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Servizio Bilancio Comune 2010 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA MINORI

Contributi Economici 70.000,00 108.000 44.750,00

In Altri Finanziamenti Fondi per famiglie numerose

Contributi affidi 42.000 78.388,00

Magistra-tura Minorile

112.500,00 in continuità

SiSMiF 282.000,00 in continuità Case famiglia per minori

930.000,00 in continuità

Ludoteca 144.000,00 Progetti Finanziati con legge 285/97

322.641 in continuità

AZIONI DI SISTEMA Commis-sione Vigilanza e autoriz. Case di Riposo

Ufficio di Piano

Commis-sione Gare

Segret. Sociale 82.500,00

Azioni di sistema progetti Legge 285

6.584

2% dei progetti 285

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Servizio Bilancio Comune 2010 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA ANZIANI

CeDAF integrato 167.000

Punti Blu e Soggiorni 71.000,00 in continuità

SAISA 1.215.120,00 in continuità Centri Sociali Anziani

45.000 126.125,00

Case di Riposo 150.000,00 in continuità

Alzheimer 110.000,00 130.000,00 Fondi non autosufficienza

Telesoccorso 130.000,00

Dimissioni Protette 25.000,00

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Servizio Consuntivo 2009 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA ADULTI Borse Lavoro Tirocini Formativi

67.560 in continuità

Assicuraz.Borse Lavoro Tirocini Formativi

1.359

Contributi Economici 224.000 68.000,00 Delibera 154/97

278/93 e L. 32 Contributi per emergen-za abitativa

100.000 Delibera 163/98 E RRPP

Contributi Madri Nubili 120.000

AREA DISABILI

SAISH 1.640.754,71 in continuità

AEC 1.900.000 in continuità

CDH 220.000 Progetto Ascolta le Famiglie

7.400

Pronto Intervento Disabili

15.000

in continuità residui Fondo non autosufficienza anno 2005

Assistenza integrati-va H

23.800,00 in continuità

Assistenza Indiretta 183.207,52 40.283,00 in continuità

Progetto Vela e Disabilità

9.800

Centro Estivo Disabili

58.174

alunni non vedenti 19.000

in continuità

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Servizio Consuntivo 2009 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA MINORI

Contributi Economici 79.000,00 108.000 44.750,00

In Altri Finanziamenti Fondi per famiglie numerose

Contributi affidi 42.000 8.000,00

Magistra-tura Minorile

112.500,00 in continuità

SiSMiF 293.954,60 in continuità Case famiglia per minori

908.286,17 in continuità

Laboratorio ragazze non udenti

5.000,00

Ludoteca 132.000,00 Progetti Finanziati con legge 285/97

322.641 in continuità

AZIONI DI SISTEMA Commis-sione Vigilanza e autoriz. Case di Riposo

Ufficio di Piano

Commis-sione Gare

Segret. Sociale 8.000,00 67.616,81

Azioni di sistema progetti Legge 285

6.584

2% dei progetti 285

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Servizio Consuntivo 2009 FUNS Prov.

Roma Altri

Finanziamenti L. 285 Note

AREA ANZIANI

CeDAF integrati 3.383,72 121.541,16 161.075,12

In altri finanziamenti anche Funs 2008 per € 12.500

Punti Blu e Soggiorni 71.000,00 in continuità

SAISA 1.125.118,76 in continuità Centri Sociali Anziani

45.000 128.900,71

Case di Riposo 300.000,00 in continuità

Alzheimer 117.602,50 102.397,50 Telesoccorso 130.000,00 Fondi non

autosufficienza

Dimissioni Protette 25.000,00

Residui da impegnar

e 29.010,63

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II pprroocceessssii ddii aattttuuaazziioonnee ee llee pprroocceedduurree ddii rreevviissiioonnee

Per quanto riguarda i processi di attuazione di quanto contenuto in questo documento, lo strumento primario ed essenziale è l’Ufficio di Piano. Questo organismo, si preoccupa infatti di monitorare costantemente il Piano al fine di renderlo sempre aggiornato e soprattutto si occupa di tradurre in azioni concrete quanto qui esposto nella parte delle priorità e obiettivi oltre a quanto emerso nei Tavoli Tecnici. L’Ufficio di Piano è composto, infatti, da personale tecnico con specifica competenza, ha sede direttamente presso il Servizio Sociale, si occupa di vagliare ogni nuovo documento o progettualità proveniente dai Tavoli Tecnici Permanenti e collabora in totale sinergia tanto con l’Assessore alle Politiche Sociali quanto con tutta la Giunta e il Gruppo di lavoro Integrato (quello composto ad hoc, con i responsabili dei servizi e delle aree del welfare descritto nel capitolo relativo all’ “integrazione delle politiche sociali con le altre politiche di sviluppo urbano”). Con cadenza periodica e programmata, l’Ufficio di Piano si riunisce per condividere quanto emerso dai Tavoli Tecnici, per verificare l’andamento delle azioni intraprese, per tradurre in strumenti operativi quanto necessario. Inoltre, ha il compito di programmare i lavori di revisione o aggiornamento dell’intero Piano Regolatore. Lo strumento principale di revisione, invece, sono i tavoli tecnici permanenti. È attraverso la collaborazione fra le istituzioni e quanti hanno concretamente contribuito a costruire il Piano Regolatore che avviene una costante verifica sia dell’analisi fatta, sia degli obiettivi indicati e sia, infine, delle azioni intraprese per migliorare l’intero territorio. Ai Tavoli Tecnici partecipano sia i rappresentanti istituzionali municipali, che quelli della ASL, dei Sindacati, degli Enti gestori dei servizi, delle associazioni o consulte territoriali che, infine, tutti i cittadini liberamente iscritti. Trimestralmente i Tavoli Tematici Permanenti procedono alla revisione in progress del PRS. Annualmente si attiveranno le procedure di revisione del Piano Regolatore Sociale che verrà rieditato entro il 15 ottobre 2009 come da DGR 56/08, qualora sia disponibile il Bilancio annuale di previsione; in caso contrario si procederà alla revisione appena disponibile il suddetto Bilancio.

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AAlllleeggaattii

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Allegato 1 I Tavoli Tecnici Permanenti 1-A Area : ANZIANI

Elenco partecipanti ai tavoli tecnici permanenti

Cognome Nome Ente/Qualifica Parisi Roberto Sociologo Belluscio Francesca Resp. CAD 17/18 Gregorini Marina ASL RM E CAD - Fisioterapista Esposito Maria A.S.C. Tarica Gianfranco ASL RM ECAD 17/18 Assistente Sociale. Pierangelini Aldo ASL RM E Dip. Prevenzione - Dirigente Gemma Antonella ASL RM E CAD - Geriatra Treppiccione Francesco Vigili Urbani - Vice Comandante Fabbrizzi Fabrizio FPM P.G. - Responsabile NAE Lanciotti Cinzia IPM P.G. NAE - Responsabile Severini E. PM P.G. NAE - Responsabile Fanelli Gaetano Consulta Terza età - Segretario Mancini Cosimo Centri Anziani - Coordinatore Sciascia Andrea Coop. Eureka - Dirigente Sartori Federica Coop. Eureka – Assistente Sociale Todini Maurizio Coop. Azzurra 84 - Presidente De Sanctis Carlo Sidacato UIL P - Dirigente Mordanini Giuseppe Sindacato CISL - Rappresentante Costa Guido FNP CISL - Rappresentante Samorè Fabrizio CGIL - Segretario

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Allegato 1 - B Area : ADULTI

Elenco partecipanti ai tavoli tecnici permanenti

Cognome Nome Ente/Qualifica Scognamiglio Simona A.S.L. RM-E S.E.R.T. De Sanctis Cristiana A.S.L. RM-E D.S.M. Lanciotti Cinzia N.A.E. Polizia Municipale Severini Elena N.A.E. Polizia Municipale Fabbrizzi Fabrizio N.A.E. Polizia Municipale De Sanctis Carlo U.I.L.P. Pensionati U.I.L. Raso Pasquale ARCI Solidarietà Lazio Mordamimi Giuseppe C.I.S.L. F.N.P. Pierangelini Aldo A.S.L. RM-E Visconti Roberto SPI C.G.I.L. Tuzzi Pietro SPI C.G.I.L. Roma Nord Samorè Fabrizio C.G.I.L. Costa Guido F.N.P. Sprovieri Maurizio A.S.L. RM-E Cimmino Cinzia Coop.va Servizio Psicosocio sanitario Pelli Massimo A.S.L. RM-E D.S.M. - Mod.XVIII Finocchiaro Salvatore Comune di Roma C.F.P. "E. Baldoni" Dip.to XIV Poggetti Roberto Dip.to XIV C.O.L. Azzolino Sciascia Andrea Coop. Eureka - Dirigente Lorenzini - Quilli Alfonsina Ass.ne La casa sull'albero Lorenzini Maria Santa Ass.ne La casa sull'albero Ciardo Antonella Ass.ne Le ali di Icaro Di Pasquali Alessandra Ass.ne "Le ali di Icaro" onlus Wyss Stefania Dip.to XIV Baldetti Sonia Ministero Giustizia U.E.P.E. - Roma Di Stefano Carlo A.S.L. RM-E Distretto De Gregorio Camillo Giulio A.S.L. RM _E Parisi Roberto A.S.L. RM -E Distretto XVII - XVIII Biliotti Donatella Res.aziendale integrazione socio-sanitaria Titta Nicola P.I.D. Grazioli Don Giuseppe Caritas De Santis Giordano Centro Accoglienza (III°livello) rifugiati politici

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Allegato 1 - C Area : MINORI

Elenco partecipanti ai tavoli tecnici permanenti

Cognome Nome Enti/Qualifica Sciascia Andrea Coop. Eureka - Dirigente Andreoli Gemma Coop. Azzurra 84 - Psicologa responsabile Ludoteca Barbalucca Patrizia Ass. Gioventù Mariana - Responsabile prog. 285 Cirelli Celeste Coop. Servizio Psico SS - Psicologa sismif Cortese Vincenzo Coop. Servizio Psico SS - Presidente De Luca Maria Ass. Gioventù Mariana - Referente prog. 285 Giulioli Stefano Dipartimento V - Dirigente U.O. Minori e Famiglia Dip. V Greco Gaetano ITCA-Borgo Amigò - Responsabile Comunità e prog. 285 Lorenzini Maria Santa P.I.D. - Coordinatrice sportelli di ascolto prog. 285 Marradi Luciano Centro Giovani Casalotti - Presidente Raciti Paolo U.I.M. - Coordinatore U.I.M. Sabato Antonia Coop. Sociale Eureka I - Psicologa Saccomandi Roberto Ass. La Nuova Stagione - Presidente Stanescu Anna Coop. Risvolti - Presidente Tarantini Giorgia Associazione Nessun Luogo è Lontanto – Responsabile Titta Nicola P.I.D. - Coordinatore sportello Sociale 18° Vismara M. Elisabetta Suore di Carità dell'Assunzione - Volontaria Treppiccione F. 18° Gruppo VV.UU - Vice Comandante Fabbrizzi F. 18° Gruppo VV.UU - Responsabile FPM P.G. NAE Lanciotti C. 18° Gruppo VV.UU - Responsabile IPM P.G. NAE Severini E. 18° Gruppo VV.UU - Responsabile IPM P.G. NAE Di Stefano Carlo Asl RM_E - Direttore di Distretto De Gregorio Camillo Asl RM_E - Responsabile cure primarie Parisi Roberto Asl RM_E - Responsabile UOS Biliotti Donatella Asl RM_E - Resp. Aziendale integrazione sociosanitaria Camilli Elio Asl RM_E - Psicologo Gallone Emma Asl RM_E - Psicologa Rocchi M. Roberta Asl RM_E - Pediatra Romano Antonio Asl RM_E - Psicologo Vinciguerra Maria Pia Asl RM_E - Assistente sociale

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Allegato 1 - D AREA HANDICAP Elenco partecipanti ai tavoli tecnici permanenti

Cognome Nome Ente-Organismo Qualifica Passalacqua Daniela I.I. Liceo Seneca - Docente Dell'Ascenza Gaetano I.P.S.C.T. L.Einaudi Docente Manfredini Roberto Gruppo Promoozione Sociale G.P.S. Segretario Mastroeni Michele Gruppo Promozione Sociale G.P.S - Presidente Parisi Roberto ASL RME Distretto - Resp. UOS e Uff. Coord. Socio-Sanit Nocera a Angel educatrice professionale Sciascia Andrea Coop. Eureka - Dirigente Scalfi Romana Coop. Soc. Eureka I° - Coord. Serv.Sostegno Disabili Peppoloni Maura Sez. laziale Uildm - Coord.Qualità d.vita e rapp. Istituzi. Stebel Roberta Sez.laziale Uldm - Ref, progetto giovanimob. Internazion. Argentin Patrizia C.O.E.S. Onlus - Coord. Resp. Relazioni esterne Lucarelli Cristina Coop. Apriti Sesamo - Coord. Progett.integ. scolastica Fiore Lorenza Assoc. Le Nuove Voci - Presidente Caramie Alessandro E.N.S. - Presidente Anelli Paola Ass. La Farfalla - vicepresidente Pergola. Mariano S Asl Rme - Responsabile consultorio genetico Celli Manuela ASTIA TSMREE ASL RME - Psicologa dirigente Policella Luciana TSMREE ASL Via Boccea - Assistente Sociale Finocchiaro Salvatore Comune Roma Dip.14 III U.O.F.P. Centro Formaz. Baldoni Liccardo Enrica ASL RME Area disabili adulti Assistente sociale Pecci Anna ASL RME resp.UOT 18DTMI - Psicologa Andreani Marzia Coop. Soc. Eureka I° resposabile area disabili Martinelli Orietta Ass. Habitat per l'Autismo - Presidente De Filippo Vincenzo consulta handicap - presidente Chiaromonte Graziano Coop. Serv.psico.soc.sanit, Aiss - coordinatore d'area Fersini Donato coop. Ceralacca - presidente Gallus Graziella S.M.S. Anna Frank - insegnante sostegno Guicciardi Mauro ASL RME - Fisiatra cad riabilitataivo Costa Guido FNP Cisl - rappresentante Mordanini Giuseppe FNP Cisl - rapp. Angelucci Patrizia Ass. Persone Down - Componenete CDA

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Allegato 1 - E Area : DISABILITÀ NELLE SCUOLE

Documento di sintesi

Il giorno 13/11/2007 presso il Municipio Roma XVIII si è tenuta la prima riunione del Tavolo Tematico permanente disabilità ed integrazione scolastica, istituito in base all’Accordo di Programma tra i quattro Municipi(XVII, XVIII, XIX, XX) e la ASL RM/E. A questo tavolo hanno partecipato, oltre i servizi del Municipio e della ASL, tutte le scuole di ogni ordine di grado, le Cooperative, le Associazioni di Volontariato e le Consulte della Qualità della Vita delle persone disabili del Municipio XVIII e della ASL RM/E, alle quali è stato richiesto di presentare le progettazioni tramite mail list, in vista della formulazione del Piano Regolatore Sociale del Municipio XVIII(2008/2010) e del Piano Attuativo Territoriale dell’ASL RM/E. In questa occasione i suddetti Organismi hanno avuto la possibilità di confrontarsi e portare i dati relativi alla presa in carico dei minori disabili; il Municipio ha prodotto l’impegno di bilancio 2007, con il quale si è sostenuta la spesa per gli anni scolastici 2006/2007 e 2007/2008. L’ufficio AEC ha presentato il protocollo di intesa e la scheda tecnica da fornire alle famiglie per avere un’omogeneità nella procedura della richiesta del servizio. Le scuole hanno presentato una serie di progetti, non solo relativi alla disabilità, ma anche alla prevenzione della dispersione scolastica del disagio. Le Associazioni e le Cooperative a loro volta hanno esposto il loro lavoro, in modo particolare le due Cooperative Apriti Sesamo ed Eureka I, referenti del servizio, hanno illustrato i dati dei due anni di lavoro prestati nelle scuole. Si allegano i protocolli ed i progetti sull’integrazione scolastica degli alunni disabili del Municipio XVIII e della ASL, il progetto dell’ XI Dipartimento e la scheda tecnica relativa alla richiesta del servizio AEC.

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Allegato 2 ACCORDO DI PROGRAMMA FRA IL MUNICIPIO XVIII E LA ASL RME

AZIENDA S. L. RM E

ACCORDO DI PROGRAMMA Accordo di programma tra l’Azienda Sanitaria locale RM E e i Municipi Roma XVII, Roma XVIII, Roma XIX, Roma XX dell’area urbana di Roma per il coordinamento e l’integrazione delle funzioni sociali e sanitarie, ai sensi delle Deliberazioni della Giunta Regionale del Lazio n. 860/2001 e n. 471/2002 L’anno 2007, il mese di , il giorno

TRA l’Azienda USL RM E, rappresentata dal Dott. Pietro Grasso, nella sua qualità di Direttore Generale

E il delegato del Sindaco del Comune di Roma in seno alla Conferenza Sanitaria Locale, Dott.ssa Daniela Terribile

E i Municipi Roma XVII, Roma XVIII, Roma XIX, Roma XX, rappresentati da Arch. Antonella De Giusti, Dott.ssa Mariagiovanna Filardi, Dott. Fabio Lazzara, Dott. Massimiliano Fasoli nella loro qualità di Presidenti

PREMESSO CHE al fine di assicurare una risposta adeguata ai bisogni della persona, della famiglia e del territorio è opportuno garantire l’integrazione dei servizi sanitari e di quelli sociali; la risposta alle esigenze di cui al punto precedente deve essere realizzata attraverso una programmazione partecipata ed integrata, da parte dell’Azienda USL e dei Municipi, sulla base della condivisione di obiettivi e priorità d’intervento sociale e al tempo stesso sanitario, anche in funzione della redazione dei Piani Regolatori Sociali dei Municipi e dei Piani delle Attività Territoriali dei Distretti e del Piano Attuativo Locale dell’Azienda USL; occorre implementare l’integrazione funzionale ed operativa tra i servizi sanitari e sociali, per il raggiungimento di obiettivi comuni tramite la

Azienda Sanitaria Locale

Municipio Roma 17 Municipio Roma 18 Municipio Roma 19 Municipio Roma 20

V Dipartimento

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concertazione degli interventi e la condivisione delle risorse; la progettazione di interventi integrati richiede un’analisi condivisa dei bisogni del territorio di riferimento; gli ambiti, gli strumenti ed i risultati dell’integrazione debbono essere verificati nel tempo affinché gli interventi possano essere modificati in relazione alle concrete esigenze di vita degli utenti; occorre promuovere la partecipazione attiva ed il contributo dei soggetti pubblici e privati interessati, nell’individuazione degli obiettivi, nella programmazione delle attività e dei servizi e nella verifica dei risultati;

VISTI il D.Lgs. n. 229/99; la L. 328/2000 il D.P.C.M. 14.02.2001 “Atto di indirizzo e di coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”; il Piano Sociale Nazionale (DPR 3 maggio 2001) il Piano Socio-Assistenziale Regionale 2002-2004 (DGR 1408/2002) la L.R. n. 38/96; la DGRL n. 860/2001; la DGRL n. 471/2002; la DGRL n. 720/2005; la DGRL n. 81/2006; la DGRL n. 500/2006 la deliberazione C.C. di Roma n. 124, 3/07/2006 Tutto ciò premesso e considerato, tra le parti si conviene e si stipula il seguente Accordo di Programma.

Art. 1 Finalità

Gli enti sottoscrittori del presente Accordo approvano i principi che sottendono alla sua formulazione e che saranno alla base della sua attuazione. Le finalità dell’Accordo di Programma sono: l’organizzazione e la gestione integrata dei servizi socio-sanitari nell’ambito dei Distretti, coincidenti con i territori dei Municipi Roma XVII, Roma XVIII, Roma XIX, Roma XX, secondo quanto previsto nel Piano Socio-Assistenziale della Regione Lazio, per contrastare la sovrapposizione di competenze e superare la frammentazione degli interventi; la semplificazione dell’accesso e della fruizione delle prestazioni, garantendo la ottimale copertura dei bisogni e delle domande che richiedono interventi integrati;

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l’istituzione, in seno alla Conferenza Sanitaria Locale, del Comitato di Coordinamento (di cui all’art. 3); l’istituzione, per ciascun Municipio/Distretto dell’Ufficio di Coordinamento socio-sanitario (di cui all’art. 4); l’attivazione degli strumenti per la realizzazione delle attività ad integrazione socio-sanitaria di competenza congiunta della ASL e dei Municipi come indicati nei LEA e nei LIVEAS, nonché l’introduzione di strumenti di monitoraggio, verifica e controllo della loro attivazione.

Art. 2 Obiettivi e Ambiti dell’integrazione

L’integrazione tra le competenze sociali e sanitarie avviene attraverso l’unitarietà del processo di programmazione rendendo tra loro compatibili le scelte previste dal Programma delle Attività Territoriali (PAT, ex art. 3, D.Lgs. 229/1999) e dal Piano Regolatore Sociale (PdZ, ex art. 19, L. 328/2000) La programmazione unitaria riguarda progetti e attività che si occupano della promozione del benessere e della salute della comunità locale, con particolare attenzione alla condizione degli anziani, dei minori e dei disabili, alla salute mentale, alle dipendenze, alla prevenzione del disagio individuale e collettivo, alla cura di persone in difficoltà, valorizzando il ruolo della famiglia, ove presente. Specifici protocolli operativi/d’intesa definiranno, per ciascun progetto e attività, le possibilità e i limiti dell’integrazione tra i diversi servizi sociali, sanitari, educativi, formativi, ecc.

Art. 3 Conferenza Sanitaria Locale e Comitato di Coordinamento

dell’Accordo di Programma La Conferenza Sanitaria Locale, con funzione di regia di tutto il percorso di programmazione: sovrintende all’esecuzione dell’Accordo di Programma; individua le aree di intervento per l’integrazione dei servizi sociali e sanitari, gli obiettivi generali da raggiungere, gli interventi/servizi di “quadrante” a valenza intermunicipale e sovradistrettuale; sovrintende all’istituzione degli Uffici di Coordinamento socio-sanitario per ciascun Municipio/Distretto di cui all’art. 4 del presente Accordo; determina gli oneri finanziari dei partecipanti all’Accordo; verifica la coerenza e la congruità del Programma delle Attività Territoriali e del Piano Regolatore Sociale nelle aree di integrazione, anche rispetto alla domanda individuata e agli obiettivi prefissati;

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La Conferenza Sanitaria Locale si avvale del “Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma”, costituito dai Presidenti dei Municipi Roma XVII, Roma XVIII, Roma XIX, Roma XX o loro delegati, dai Dirigenti delle U.O.S.E.C.S. dei Municipi Roma XVII, Roma XVIII, Roma XIX, Roma XX, dal Delegato del Sindaco, dal Direttore Generale della ASL RM E, dal Direttore Sanitario e dai Direttori dei Distretti della ASL RM E. Il Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma è convocato di norma con cadenza almeno semestrale e presieduto dal Presidente della Conferenza Sanitaria Locale.

Art. 4 Ufficio di Coordinamento socio-sanitario

Per ciascun Municipio/Distretto è istituito un Ufficio di Coordinamento socio-sanitario. I Responsabili dell’Ufficio di Coordinamento sono: il Dirigente della U.O.S.E.C.S per la parte sociale ed il Direttore di Distretto per la parte sanitaria. I responsabili si avvalgono per l’espletamento delle loro funzioni dell’Ufficio di Piano del Municipio o laddove esista dell’Ufficio per l’integrazione socio-sanitaria e dello staff di programmazione del Distretto. L’Ufficio di Coordinamento assolve alle seguenti funzioni: garantire il collegamento permanente tra l’Ufficio di Piano del Municipio e lo staff di programmazione del Distretto; predisporre, anche attraverso il supporto delle consulte territoriali, dei membri della comunità e dei soggetti del terzo settore, un’analisi congiunta della situazione demografica, epidemiologica e socio-economica del proprio territorio per l’individuazione dei bisogni socio-sanitari della popolazione; predisporre l’analisi dell’offerta; condividere indicatori di bisogno e di offerta da utilizzare nel lavoro di programmazione integrata; contribuire alla progettazione di un sistema informativo omogeneo ed integrato per le aree di intervento socio-sanitario; predisporre una valutazione congiunta/condivisa, per il dimensionamento degli oneri necessari alla copertura delle quote parti relative alle attività integrate; garantire la costituzione e l’attivazione di “tavoli tematici” (art. 5), quali spazi di confronto e di proposta sulle aree di integrazione socio-sanitaria; promuovere la partecipazione ai medesimi dei membri della comunità locale e dei soggetti del terzo settore; mettere a disposizione dei “tavoli tematici” gli orientamenti della Conferenza Sanitaria Locale, i dati relativi alla domanda e all’offerta, ogni necessario supporto tecnico; garantire il raccordo tra i diversi “tavoli tematici”;

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elaborare i progetti sulla base delle linee progettuali emerse dai tavoli tematici; effettuare il monitoraggio e la verifica dell’implementazione di tutti i “progetti”approvati; stabilire collegamenti con l’Audit civico aziendale ed eventualmente, se ritenuto utile, fra questo ed i “tavoli tematici” anche al fine di garantire omogeneità ed equità su tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria; supportare la Conferenza Sanitaria Locale nelle attività di programmazione, coordinamento e verifica dei servizi.

Art. 5 Tavoli Tematici

Per ciascun Municipio/Distretto sono istituiti “Tavoli Tematici”, con il compito di individuare linee progettuali che rispondano in modo appropriato ai bisogni della comunità locale. Tali Linee progettuali saranno di supporto all’Ufficio di Coordinamento per l’elaborazione dei progetti nelle aree di integrazione socio-sanitaria. Si auspica che venga favorita la partecipazione ai tavoli tematici di quei soggetti che hanno sperimentato buone pratiche anche in altre realtà territoriali comunali. I “Tavoli Tematici” saranno costantemente informati, (secondo modalità comunicative decise in autonomia dall’Ufficio di Coordinamento), sul monitoraggio dei progetti approvati. Il Coordinamento di ciascun tavolo è affidato ad un coordinatore che: organizza e gestisce il calendario degli incontri; assicura l’elaborazione, da parte del tavolo, di un documento di progetto; garantisce la circolazione dell’informazione a tutti i partecipanti.

Art. 6 Programma delle Attività Territoriali e Piano Regolatore Sociale

I “documenti contenenti le linee progettuali” elaborati dai tavoli tematici saranno trasmessi al Direttore di Distretto e al Dirigente della U.O.S.E.C.S. del Municipio per la redazione omogenea del Programma delle Attività Territoriali e del Piano Regolatore Sociale nelle aree di integrazione. Entrambi i documenti dovranno: presentare l’analisi dei bisogni e dell’offerta, predisposta dall’Ufficio di Coordinamento socio-sanitario; individuare le aree prioritarie di intervento, anche in relazione alla consistenza delle risorse umane e materiali disponibili; definire il modello organizzativo da realizzare ai fini dell’integrazione dei singoli servizi;

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definire le risorse (organizzative, umane, strumentali, finanziarie) che possono concorrere al perseguimento degli obiettivi. Il Programma delle Attività Territoriali (PAT) è sottoposto al parere non vincolante del Municipio per la parte esclusivamente sanitaria, mentre per la parte socio-sanitaria, che è parte integrante del Piano Regolatore Sociale, è sottoposto all’approvazione del Consiglio Municipale.

Art. 7 Personale

Il personale operante negli organismi previsti dal presente accordo mantiene la qualifica funzionale dell’Ente di appartenenza, cui corrisponde per tutti gli adempimenti relativi.

Art. 8 Arbitrato

Le vertenze che dovessero sorgere fra le parti che sottoscrivono l’Accordo di programma e che non possano essere risolte in via amministrativa, sono rimesse al giudizio del giudice ordinario.

Art. 9 Tempi di attuazione e durata dell’accordo

La durata del presente Accordo di Programma è fissata per il triennio successivo alla sottoscrizione dello stesso. Gli enti firmatari del presente Accordo potranno manifestare la volontà di recedere dallo stesso dandone comunicazione motivata all’altro contraente con almeno tre mesi di anticipo. Il recedente resterà obbligato, per gli oneri allo stesso incombenti, fino al termine dell’anno antecedente a quello in cui diviene efficace il recesso. Il Delegato del Sindaco Il Direttore Generale della ASL RM E in seno alla Conferenza Sanitaria Locale Il Presidente Il Presidente del Municipio Roma XVII del Municipio Roma XVIII Il Presidente Il Presidente del Municipio Roma XIX del Municipio Roma XX

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Allegato 3 CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI MALATI DI ALZHEIMER E DEMENZE SENILI PRESSO LA

STRUTTURA DELLA GIUSTINIANA

ACCORDO DI PROGRAMMA

- TRA il Comune di Roma - PI 01057861005 nelle persone della Dott. Raffaela Milano Assessore alle Politiche Sociali e Promozione della Salute. e del Dott. Alvaro Direttore del V Dipartimento. Il Presidente della Conferenza Sanitaria Locale Dott.ssa Daniela Terribile Il Municipio Roma 17 nella persona del Presidente Dott.ssa Antonella de Giusti Il Municipio Roma 18 nella persona del Presidente Dott.ssa Maria Giovanna Filardi Il Municipio Roma 19 nella persona del Presidente Dott. Fabio Lazzara Il Municipio Roma 20 nella persona del Presidente Dott. Massimiliano Fasoli

E

l’Azienda Sanitaria Locale Roma E, nella persona del Dott. P. Grasso in qualità di Direttore Generale con sede in Roma Borgo S. Spirito n. 3 cap 00193 L’anno duemilasette il giorno _________________, in Roma, nella sede della Conferenza sanitaria locale sita in Roma Borgo S. Spirito n. 3, in esecuzione della deliberazione del Consiglio Comunale n. 152 del 29/7/1997, della deliberazione della Giunta Comunale n. 1506 del 27/07/1999, della Deliberazione Comunale n. 35 del 15/03/2004 e della delibera Regionale 860/2002 in relazione alle linee guida per i finanziamenti e gli interventi socio sanitari integrati, della deliberazione del Direttore Generale dell’ASL Rm/E, tra il Comune di Roma, come sopra rappresentato e la Asl Rm/E, come sopra rappresentata, si stabilisce quanto segue:

Finalità dell'accordo di programma Il Comune di Roma, - V Dipartimento congiuntamente ai Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII XIX, XX e l’ASL Rm/E si impegnano a realizzare l’integrazione dei servizi sociosanitari a favore degli anziani affetti da demenza di alzheimer e altre demenze attraverso interventi di carattere territoriale, domiciliare e semi-residenziale. Con il presente accordo di programma, in modo particolare, si definiscono le modalità di integrazione per il funzionamento di un Centro Diurno ad intensità assistenziale medio-bassa, per cittadini Anziani residenti nei Municipi XVII, XVIII, XIX, XX affetti da malattia di Alzheimer e altre malattie demenziali, che presentano alto rischio di riduzione o perdita di autosufficienza.

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Area dei servizi interessati al presente accordo di programma

I servizi interessati al presente accordo sono: Il Dipartimento V - U. O. Case di Riposo e Terza Età; I Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII, XIX, XX; Asl Rm/E

Oggetto dell'Accordo di programma

Gli enti sottoscrittori, assumendo l’intervento nei confronti degli anziani parzialmente non autosufficienti o a grave rischio di perdita dell’autosufficienza come priorità della propria azione, convengono di cooperare per l’attivazione sperimentale di un Centro Diurno “Integrato” per malati di Alzheimer e altre demenze senili presso spazi appositamente dedicati ubicati nella struttura comunale di Via Rocco Santoliquido n. 88. Il Centro Diurno è un servizio a carattere semi-residenziale che si configura principalmente come luogo di accoglienza e assistenza per le persone anziane con problemi di malattia di Alzheimer ad alto rischio di perdita dell’autosufficienza e di servizio a sostegno della famiglia. Nell’ambito della rete dei servizi rivolti alla popolazione anziana, tale struttura si pone a livello intermedio fra il servizio di assistenza domiciliare e il ricovero quindi come momento di prevenzione rispetto all’istituzionalizzazione definitiva dell’anziano. Il Centro Diurno offre, inoltre, un sostegno concreto alla famiglia dell’anziano, gravata quotidianamente dal carico assistenziale che deve offrire al proprio congiunto, evitando così situazioni estreme di stress psico-fisico di tutto il nucleo familiare, difficile poi da gestire e recuperare. Il Centro Diurno, si colloca all’interno di un centro polivalente di servizi socio-assistenziali.

Finalità del Centro Diurno La struttura è finalizzata a: • favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell’anziano, evitando il più possibile un loro ulteriore decadimento, attraverso il Centro Diurno. • offrire un valido e concreto sostegno socio-assistenziale alle famiglie, evitando, o comunque ritardando, l’istituzionalizzazione; • la struttura del Centro Diurno potrà ospitare in regime di semiresidenzialità diurna un numero massimo di 16 utenti giornalieri con frequenza a giorni alterni secondo il piano individuale di intervento.

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Tipologia dell’utenza L’intervento di cui al presente accordo è rivolto ad Anziani che presentano malattia di Alzheimer e altre demenze. Nello specifico, si prevede che i destinatari del servizio siano anziani con le patologie sopra citate di livello medio/lieve. L’accoglienza è prevista per un massimo di 16 persone giornaliere, valutate attraverso l’Unità Valutativa Alzheimer, in accordo con i servizi sociali municipali di riferimento, che prevede la formulazione di un piano individualizzato socio sanitario personalizzato mirato nel tempo. Gli accessi al centro dovranno essere programmati nel corso della settimana. Viene previsto per gli interventi di carattere semi residenziale, da parte della Amministrazione Comunale la compartecipazione ai costi da parte degli utenti, in applicazione alle normative ISEE (indicatore Situazione Economica Equivalente). Pur tenendo conto del limite massimo previsto, la ricettività effettiva del Centro dovrà essere commisurata alle specifiche esigenze e tipologia dell’utenza, in modo da garantire il necessario equilibrio per la realizzazione dei piani di intervento e per poter operare su piccoli gruppi omogenei.

Bacino di utenza Il bacino di utenza previsto è quello dei Municipi afferenti al territorio della ASL Rm/E: XVII, XVIII, XIX e XX.

Personale Nell’ambito del rapporto di collaborazione e di integrazione degli interventi, tenuto conto della valenza sanitaria e sociale del Centro Diurno, la ASL Rm/E e il Comune di Roma stabiliscono di avvalersi dei seguenti operatori: • A) Personale socio assistenziale messo a disposizione dal Comune di Roma

1 Assistente Sociale o figura tecnica di VII o VIII livello nominata dal Dipartimento V, da reperire nell’organico dell’Amministrazione Comunale, senza obbligo di essere presente stabilmente nel Centro Diurno, con il ruolo di Referente del Centro per il Comune di Roma, e con i compiti di supervisione periodica dell’attività del Centro, insieme al responsabile del Centro Diurno nominato dalla ASL Rm/E, e di coordinamento delle attività del Centro con i Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII, XIX e XX. Egli risponde degli aspetti tecnici del servizio: formulazione in sede di équipe socio-sanitaria dei piani di lavoro individualizzati, verifiche periodiche degli inserimenti, rapporti con familiari e parenti, rapporti con gli altri servizi presenti sul territorio, segretariato sociale.

1 Tecnico di Centri di aggregazione, con esperienza di lavoro con la terza età, o Educatore professionale, o altra figura professionale con esperienza nelle attività di animazione, educative e di terapia occupazionale, appartenente all’Organismo che

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è in rapporto di convenzione con il Comune di Roma, addetto alla programmazione e al coordinamento delle attività interne

4 operatori/trici domiciliari polivalenti, facenti parte dell’Organismo che è in rapporto di convenzione con il Comune di Roma, aventi il profilo professionale di addetto/a all’assistenza di base, ai quali sarà affidata la tutela e l’assistenza.

Personale di segreteria Tali figure professionali si distribuiranno secondo un preciso orario di lavoro e le esigenze del centro diurno B) Personale Sanitario messo a disposizione dalla Asl Rm/E: 1 medico neurologo e/o geriatra a presenza programmata (per 10 ore settimanali) • 1 psicologo (a presenza programmata) • 1 infermiere professionale (per 6 ore giornaliere) • 2 fisioterapisti (a presenza programmata) Tali figure professionali si distribuiranno secondo un preciso orario di lavoro e le esigenze del centro diurno. Le eventuali sostituzioni di personale sono a carico dei due attori firmatari del presente accordo di programma. Il personale che opererà all’interno del Centro, in relazione alle delicate funzioni che dovrà svolgere, verrà formato tramite un corso di formazione, organizzato congiuntamente dal V Dipartimento del Comune di Roma e l’Asl Rm/E al fine di ricevere adeguata preparazione allo svolgimento delle attività assistenziali, alle opportune modalità di approccio, con particolare riferimento alla comunicazione verbale e non verbale, e alla somministrazione e all’utilizzo dello strumento di valutazione dei bisogni. Per garantire l’operatività quotidiana si terranno riunioni mensili degli operatori (équipe), con funzioni di programmazione e verifica dell’andamento del servizio rispetto agli utenti e alle attività. Verrà formulato un piano di lavoro settimanale, sulla base del progetto operativo generale.

Responsabilità della gestione del Centro Diurno

La responsabilità della supervisione del Centro Diurno è affidata congiuntamente al Comune di Roma, Dirigente V Dipartimento U.O. Case di Riposo-Terza Età e al Direttore del Distretto XX° o suo delegato della Asl Rm/E. Alla firma del seguente accordo di programma, il V Dipartimento del Comune di Roma, indicherà il responsabile del Centro, analogo percorso sarà attivato dalla Asl Rm/E I Coordinatori del Centro costituiscono l’anello di congiunzione tra le linee di intervento espresse in seno alla valutazione e le modalità operative per la realizzazione dei piani di trattamento, devono garantire l’omogeneità e la continuità dell’intervento attraverso scambi informativi, verifiche periodiche delle situazioni, e segnalazione di problemi

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evidenziati nel corso delle attività che comportano modifiche o ulteriori interventi sul piano di lavoro. Devono garantire il necessario rapporto tra utenti e operatori presenti nel centro. Il Medico di cui al precedente punto B (Personale Sanitario messo a disposizione dalla Asl Rm/E) è il responsabile degli interventi sanitari. Inoltre, nella fase di valutazione di ingresso degli utenti, nella formulazione e verifica dei piani di trattamento, e nella decisione sulle dimissioni, la presenza del medico assume una rilevanza fondamentale. I Coordinatori del Centro, i Servizi Sociali dei Municipi 17, 18, 19, 20 hanno il compito di verificare periodicamente l’efficacia complessiva e la validità dei programmi di intervento. Si prevedono incontri, rivolti alla informazione rispetto alle famiglie e agli stessi utenti. Inoltre, per garantire l’obiettivo di una continua e mirata qualificazione del personale, si prevedono specifici momenti formativi su particolari aree tematiche da intraprendere con cadenza periodica e costante nel tempo. La copertura assicurativa rispetto alla struttura è a carico del Comune di Roma, all’Organismo Affidatario ricade l’onere di assicurazione per tutte le attività svolte nel Centro Diurno per lo svolgimento del servizio.

Prestazioni e attività del Centro Diurno

Il Centro Diurno, per rispondere al progressivo aumento delle domande, si prefigge di mettere a disposizione degli utenti una gamma di servizi attivabili secondo criteri di elasticità e flessibilità, per adattarsi a bisogni individuali e familiari sempre più articolati e complessi. In particolare nel Centro Diurno si intendono offrire i seguenti servizi: 1. servizio di accoglienza 3 giorni a settimana per un massimo di 16 utenti; 2. servizio di accoglienza, in alcune fasce orarie e per alcune specifiche attività (socializzazione, terapia occupazionale, fisioterapia, etc.), di un numero programmato di utenti; 3. servizio di assistenza alla persona (cure mediche, terapie, igiene personale, alimentazione, riposo, collaborazione nelle attività di animazione e riabilitazione motoria); 4. l'accesso al centro per la presenza giornaliera è previsto dalle ore 8,30. L'orario delle attività del centro diurno è dalle ore 9,00 alle ore 17,00; 5. servizio di trasporto; 6. servizio di animazione sociale e promozione di attività ricreativo-culturali anche in collaborazione con altri servizi e altre realtà associative presenti nel territorio e con le associazioni dei familiari; 7. servizio dedicato alle attività motorie di gruppo, alla terapia di orientamento, alla realizzazione di lavori manuali, disegno, pittura, canto, giardinaggio, etc.; 8. servizio di fisioterapia; 9. servizio di infermeria; 10. servizio medico (valutazione e programmazione delle attività sanitarie e fisioterapiche, controllo periodico dello stato di salute); 11. servizio di assistenza psicologica;

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12. servizio di segretariato sociale, consulenza e orientamento per la fruizione dei servizi sociali e sanitari; 13. altri servizi attivabili a partire da specifiche richieste e necessità rilevate nel corso della sperimentazione; 14. il Centro Diurno, si inserisce in una programmata di “rete” di servizi in risposta ai bisogni; 15. in caso di emergenza sanitaria sarà attivato il 118 e /o la guardia medica come previsto dalla normativa vigente per le attività residenziali; 16. i medici di medicina generale che aderiscono all'assistenza domiciliare programmata dovranno effettuare accessi per visite periodiche agli utenti presi in carico dalla struttura presso il centro diurno; 17. copia del PAI Piano Individuale di Assistenza sarà fornito agli utenti entro 15 giorni dall’ingresso al Centro e sarà cura dei coordinatori qualora il PAI venisse aggiornato di farne comunicazione scritta all’interessato; 18. entro 90 giorni il centro dovrà dotarsi della carta dei servizi, che verrà consegnata agli utenti del centro. Il servizio del Centro Diurno per malati di Alzheimer è in funzione nei seguenti giorni: martedì, giovedì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Le attività di riabilitazione, di fisioterapia, di servizio medico, di assistenza psicologica, e quelle di sostegno alla famiglia dell’anziano si svolgeranno nell'orario programmato per il Centro Diurno.

In caso di emergenza sanitaria l’utente sarà condotto al Pronto Soccorso più vicino, o affidato al "Lazio Soccorso 118". Qualunque ricovero di emergenza deve essere comunicato tempestivamente alla famiglia dai responsabili del centro.

Giornata tipo per il Centro Diurno

Orario: 8.00-9.00: servizio di trasporto degli utenti che ne hanno bisogno, accoglienza ed eventuale colazione per gli utenti che intendono usufruirne; 9.00-10.00: attività di cura per gli anziani che hanno tale necessità; 10.00-12.00: attività di socializzazione e ricreative, attività motorie, terapia occupazionale, fisioterapia; 12.30-13.30: pranzo; 13.30-15.00: riposo o attività di socializzazione, fisioterapia; 15.00-16.30: terapia occupazionale e merenda; 17.00-18.00: rientro.

Integrazione socio-sanitaria, reciproche competenze e responsabilità. Accesso al servizio.

Il Comune di Roma e l’Asl Rm/E, nella realizzazione di un progetto di integrazione socio-sanitaria diretto alla popolazione anziana, definiscono le seguenti modalità operative del

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servizio e i relativi ambiti di competenza e responsabilità, così come attribuite dalla vigente normativa. In seno al Centro Diurno verrà costituita una Commissione valutativa integrata. Tale Commissione avrà il compito di: a) valutare le proposte di inserimento segnalate dai Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII, XIX, XX e dalla Asl Rm/E. b) formulare il piano di intervento individuale, che conterrà il programma degli interventi da realizzarsi nel Centro Diurno. Pertanto, l’anziano (o chi per lui), residente nei Municipi XVII, XVIII, XIX, XX che intende accedere al Centro Diurno potrà inoltrare domanda, oltre che alla Asl Rm/E, presso la segreteria del Centro Diurno e al Servizio Sociale del Municipio di appartenenza. L’Assistente Sociale del Servizio Anziani compie una prima valutazione sociale e invia la sua proposta di inserimento alla Commissione valutativa integrata del Centro Diurno affinché questa effettui una valutazione multidimensionale ed elabori un programma individuale assistenziale personalizzato (PAI). Nell’elaborazione del piano di intervento personalizzato, la Commissione valutativa integrata si avvarrà delle indicazioni dell’Assistente sociale del Municipio proponente il caso e del medico di medicina generale dell’utente. L’anziano stesso dovrà essere pienamente coinvolto nella fase di valutazione e di predisposizione del piano di intervento che lo riguarda. La eleggibilità al Centro Diurno e la presa in carico della persona anziana avverrà attraverso la somministrazione dell’apposita scheda di valutazione sociale e sanitaria: il grado di autosufficienza, grado di parziale autosufficienza, motoria, situazione clinica, risorse familiari e parentali, livello di disagio che la condizione comporta per la famiglia e per l’anziano stesso, risorse economiche disponibili, localizzazione abitativa ed eventuale disagio abitativo. In caso di un numero di domande di accesso al servizio superiori rispetto ai posti disponibili, verrà predisposta presso il Centro Diurno una lista di attesa formulata in base all’analisi della scheda di valutazione di ciascun richiedente ed alla data di presentazione della domanda. Prima dell’avvio dell’inserimento, sarà sottoscritto dall’utente (o chi per lui, tutore o curatore), per accettazione, un apposito modello di ammissione, per accettazione. Al momento del primo ingresso al Centro, sarà cura dei Coordinatori della struttura del centro approfondire la conoscenza della condizione sociale dell’anziano, attraverso uno o più incontri, e di predisporre una cartella socio-assistenziale. La ricettività fissa giornaliera del Centro Diurno è programmata per un numero massimo di 14/16 anziani. Tuttavia, nell’ambito delle risorse disponibili e in rapporto alle diverse tipologie di diverso grado di patologia, sono previsti anche inserimenti a tempo parziale. Nel momento in cui saranno approvati i PAT nell’ambito della ASL Rm/E e i PRS nei Municipi afferenti la ASL medesima, si procederà all’attivazione graduale dei percorsi previsti nel Regolamento allegato.

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Utilizzo degli spazi della struttura di Via Rocco Santoliquido 1 Il Centro Diurno è situato al primo piano della Struttura Residenziale Parco di Veio di Via Rocco Santoliquido n. 88 e confina con il Centro Diurno per malati di Parkinson. Le attività dei due centri, nella prima fase sperimentale di 12 mesi, saranno svolte a giorni alterni, in particolare, il Centro Diurno Parkinson funzionerà il lunedì, il mercoledì e il venerdì e il Centro Diurno Alzheimer funzionerà il martedì, il giovedì e il sabato.

Ripartizione degli oneri finanziari Le spese relative al personale socio-assistenziale, alla gestione delle attività, alla manutenzione, ai consumi, e le spese generali saranno a carico del Comune di Roma. Saranno inoltre a carico del Comune il servizio di mensa e il servizio di affitto e lavaggio della biancheria. L’Azienda Sanitaria Locale Roma E dovrà farsi carico delle spese del personale sanitario operante nel Centro Diurno a tempo programmato, come indicato e delle spese derivanti dall’esercizio delle attività sanitaria delle previste figure professionali impegnate nel servizio. Il presente accordo di programma ha la durata di 2 anni, a decorrere dalla prima valutazione dell’andamento del servizio che sarà fatta entro i primi 6 mesi dall'avvio del servizio integrato, in seno alla Conferenza Sanitaria Locale.

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ALLEGATO

REGOLAMENTO PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA DI CITTADINI AFFETTI DA MALATTIA DI ALZHEIMER

E ALTRE DEMENZE NEL TERRITORIO DEI MUNICIPI/DISTRETTI XVII, XVIII, XIX E XX

PREMESSO CHE il Comune di Roma - V Dipartimento, congiuntamente ai Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII XIX, XX, ed all’ASL RME, in virtù di un precedente Accordo di Programma e di uno specifico Protocollo di Intesa, hanno già cooperato nel settore in questione dando attivazione al Centro Diurno Alzheimer “Arcobaleno”, sito nei locali della Casa di Riposo comunale “Roma 3”, struttura rivolta a pazienti in fase media ed avanzata di malattia; le suddette Istituzioni in seguito all’apertura del nuovo Centro Diurno, situato in Via Rocco Santoliquido n. 88, in località Giustiniana, struttura rivolta a pazienti in fase lieve e media di malattia, intendono incrementare e meglio definire i livelli di collaborazione nel settore avviando un modello organizzativo sperimentale sia di presa in carico socio-sanitaria integrata del cittadino affetto da malattia di Alzheimer o altre demenze che di supporto alla sua famiglia;

VISTI La legge della Regione Lazio n. 38/96 “Riordino, programmazione e gestione degli interventi e dei servizi socio-assistenziali nel Lazio; La deliberazione della Giunta Comunale n. 1506 del 27.7.1999; "Linee di indirizzo e coordinamento per la gestione e il funzionamento dei Centri Diurni per Anziani Fragili"; Il Decreto Legislativo n. 229 del 19.6.1999, riguardante “Norme per la razionalizzazione del SSN, e, in particolare, l’art. 3 septies che definisce l’integrazione socio-sanitaria indicando come prestazioni socio-sanitarie tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, i bisogni di salute delle persone che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione; La legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”; Il DPCM 14 febbraio 2001 “Atto di indirizzo e Coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”, che prevede :

• le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale di competenza delle AA.SS.LL. e a carico delle stesse;

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• le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria di competenza dei Comuni, con partecipazione alla spesa da parte dei cittadini; • le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria erogate dalla A.S.L. e a carico del S.S.N.; Il DPR n. 181 del 3 maggio 2001, “Piano nazionale degli interventi e dei Servizi sociali 2001/2003” che pone, tra gli obiettivi prioritari, quello di sostenere e sviluppare l’autonomia delle persone non autosufficienti;

Il DPCM 29 novembre 2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione socio-sanitaria che include nei LEA le prestazioni di riabilitazione in regime residenziale, l’assistenza territoriale residenziale a favore disabili fisici, psichici e sensoriali, compresi gli intervanti di sollievo alla famiglia;

La delibera della Giunta Regionale n. 860/2002 che stabilisce le linee guida per i finanziamenti e gli interventi socio sanitari integrati;

La deliberazione Comunale n. 35 del 15.3.2004 "Adozione del 1° Piano Regolatore Sociale di Roma"; Il Piano Sanitario Regionale per il triennio 2002-2004 che individua tra le strategie e le sfide prioritarie il potenziamento e/o consolidamento della rete dei servizi socio-sanitari per l’assistenza del malato di Alzheimer prevedendo azioni di coordinamento e integrazione delle diverse attività assistenziali ;

Il Piano Sanitario Nazionale per il triennio 2006-2008 che individua tra gli obiettivi di salute a favore delle persone non autosufficienti la riorganizzazione della rete con il potenziamento dell’assistenza territoriale e l’integrazione con il sociale e il sostegno alle famiglie;

La Legge Regionale n. 20 del 23 novembre 2006, e DGR n. 601 del 31.7.2007, che prevedono l’ istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza ;

TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO

Viene condiviso ed implementato il seguente

REGOLAMENTO

Art. 1

(Finalità) Il Comune di Roma, - V Dipartimento congiuntamente ai Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII XIX, XX ed all’ASL RME, una volta esauriti i percorsi istituzionali di approvazione dei Piani delle Attività Territoriali nell’ambito della ASL RME e i Piani Regolatori Sociali nei Municipi afferenti alla ASL medesima, si impegnano a realizzare con nuova modalità l’Integrazione

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dei Servizi Sociosanitari a favore di cittadini affetti da Demenza di Alzheimer e altre demenze attraverso l’attivazione graduale dei percorsi previsti nel seguente Regolamento.

Art. 2 (Servizi coinvolti)

I servizi interessati al presente Regolamento sono: Il Dipartimento V - U. O. Case di Riposo e Terza Età; I Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII, XIX, XX; ASL RME

Gli Enti sottoscrittori, assumendo l’intervento nei confronti di cittadini parzialmente non autosufficienti o a grave rischio di perdita dell’autosufficienza come priorità della propria azione, convengono di cooperare per l’attuazione del presente regolamento.

Art. 3 (Obiettivi)

Il Centro Diurno Alzheimer è collocato nella “RETE INTEGRATA DEI SERVIZI SOCIALI, SOCIO-SANITARI E SANITARI”; tale “rete dei Servizi” (in via di costruzione nel territorio dei Distretti/Municipi XVII, XVIII, XIX, XX) collega tutta l’offerta che insiste nel territorio della ASL RME (domiciliare, ambulatoriale, semi-residenziale e residenziale), al fine di garantire la “Presa in carico globale” del malato di Alzheimer e altre demenze e contemporaneamente sostenerne la famiglia. Nell’ambito della rete dei servizi rivolti alla popolazione “fragile”, tale struttura si pone a tutela della migliore qualità di vita possibile, sia per il malato che per i suoi familiari; in particolare il CDA: • favorisce la permanenza della persona malata nel contesto sociale e familiare di appartenenza, perché condivide e supporta la famiglia nel carico assistenziale; • contrasta la perdita progressiva dell’autonomia causata dall’evoluzione della malattia demenziale attraverso una serie di attività che hanno come obiettivo la stimolazione delle capacità residue dei pazienti secondo “Progetti terapeutici personalizzati”; • offre la possibilità di un migliore controllo dei disturbi comportamentali attraverso un periodico controllo delle terapie psicofarmacologiche, allo scopo di individuare la dose minima efficace; • sostiene la famiglia nell’elaborazione del carico emotivo ed affettivo conseguente alla malattia del congiunto, prevenendo situazioni estreme di disagio psico-fisico; • contiene i costi assistenziali a lungo termine ritardando o evitando il ricorso all’istituzionalizzazione; • limita il ricorso improprio ai ricoveri ospedalieri;

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• fornisce ai familiari una consulenza circa le esigenze dei loro congiunti, al fine di dotarli degli strumenti necessari per la gestione del malato e per favorire interventi adeguati anche nei casi di emergenza

Art. 4 (Modalità di Accesso alla Rete di Integrazione sociosanitaria,

reciproche competenze/responsabilità) Il Comune di Roma congiuntamente ai Servizi Sociali dei Municipi XVII, XVIII XIX, XX ed all’ASL RME, nella realizzazione del progetto di integrazione socio-sanitaria diretto alla popolazione “fragile”, definiscono le seguenti modalità operative per il “Percorso del paziente” ed i relativi ambiti di competenza e responsabilità, così come attribuite dalla vigente normativa: 1) La persona con sospetto di malattia demenziale, attraverso il MMG ovvero attraverso la Centrale Operativa Distrettuale (nuova Unità funzionale socio-sanitaria prevista per ogni Distretto/Municipio, a cui si rivolgono sia i Servizi Sociali del territorio che i Servizi Sanitari), viene inviata al “Centro Demenze” Aziendale (Servizio specialistico di II livello; ex Centro UVA) o al Centro UVA di riferimento territoriale, che effettua una approfondita valutazione e, in caso di conferma di Demenza, compila una “Scheda di Valutazione Cognitiva e Funzionale” del paziente. 2) Tale “Scheda” oltre alla diagnosi ed alla eventuale terapia, contiene una dettagliata Valutazione Funzionale, con particolare riguardo alle Capacità Residue, al fine di indicare e favorire i successivi interventi nel contesto socio-assistenziale ed eventualmente riabilitativo del territorio, allo scopo di rallentare il decadimento delle funzioni cognitive e di prevenire o contenere per quanto possibile gli eventuali disturbi comportamentali. Tale “Scheda” inoltre fornisce indicazioni per la definizione del carico assistenziale nel quadro del futuro “Piano Assistenziale Individuale” (PAI). 3) Nel caso, invece, il paziente sia già seguito per la malattia demenziale da un’altra struttura sanitaria (altri Centri UVA), sarà compito della Centrale Operativa, in presenza di una condizione di oggettiva “complessità” dal punto di vista assistenziale, invitare tale “Struttura sanitaria” a collaborare con l’UVD per una corretta Valutazione diagnostico-terapeutica e funzionale finalizzata all’elaborazione del Piano Assistenziale Individuale (PAI). PAI a cui tale “Struttura” è invitata a partecipare con il proprio specifico contributo professionale. 4) La Scheda di Valutazione Cognitivo-Funzionale viene inviata sia al MMG sia, previo consenso iformato, alla “Centrale Operativa” del Distretto di residenza.

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5) La “Centrale Operativa” del Distretto di Residenza è la “cabina di regia” di integrazione socio-sanitaria del Distretto/Municipio, in grado di far fronte ai bisogni complessi multi-professionali e multi-dimensionali (come nel caso della Demenza). La Centrale Operativa attiva e convoca l’Unità di Valutazione Distrettuale (UVD) composta dalle adeguate figure professionali necessarie ad affrontare lo specifico caso: MMG, Assistente Sociale del Municipio, Familiari del paziente, Specialista del Centro Demenze aziendale o del Centro UVA referente del caso, Referenti dei CDA e/o di strutture residenziali di riferimento territoriale e quali altre figure professionali siano ritenute utili dalla “Centrale Operativa” per l’elaborazione di un Piano Assistenziale Individuale (PAI) mirato a soddisfare i bisogni dello specifico caso. 6) All’interno del PAI, in base alla “Scheda” fornita dal Centro Demenze (o dai Centri UVA) ed alla valutazione congiunta delle figure professionali (sanitarie e sociali) e parentali presenti in UVD, vengono: a) descritte le capacità cognitive e funzionali residue del paziente e gli eventuali disturbi comportamentali; b) identificati e descritti gli Obiettivi di salute da raggiungere in un determinato periodo per i bisogni specifici del paziente, oltre alle attività di sostegno alla sua famiglia; c) programmate le diverse tipologie di attività da svolgere e la loro frequenza, per il mantenimento delle capacità residue e la prevenzione e cura degli eventuali disturbi comportamentali, oltre alla prevenzione di complicanze/eventi acuti, al fine di ritardare/evitare l’istituzionalizzazione; d) identificati gli operatori e le figure professionali che agiranno, quando necessario, singolarmente o preferibilmente in sinergia fra loro; e) definiti i settings assistenziali più appropriati (domiciliare, ambulatoriale, semi-residenziale, residenziale temporaneo o permanente) per i bisogni del paziente e della sua famiglia; f) definito il carico assistenziale dell’offerta complessiva messa in campo; g) identificato il Referente del caso, figura professionale con il compito di supervisione sul processo di cura secondo il PAI; h) pianificato il monitoraggio di tutte le attività previste (ivi compresi Obiettivi e periodo di permanenza nel CDA) e condivise le date per la verifica periodica dell’efficacia ed appropriatezza del percorso stabilito nel PAI (tramite convocazione dell’UVD).

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Copia del PAI sarà fornito entro 1 settimana agli utenti dalla UVD. E’ in questa modalità di “Presa in carico globale” dei bisogni della persona affetta da Demenza e della sua famiglia, in cui tutte le risorse più appropriate vengono pianificate e sinergicamente messe in campo, che viene indicata, in sede di UVD ed all’interno del PAI, l’opportunità di ammissione al Centro Diurno Alzheimer. 7) Gli utenti per cui, secondo quanto previsto nel PAI, sia indicata la frequenza al Centro Diurno Alzheimer inizieranno la frequenza seguendo l’ordine cronologico di svolgimento dell’iter su descritto; in situazioni di particolare disagio socio-familiare si potrà ricorrere con “urgenza” all’ingresso al CDA secondo un criterio di priorità condiviso fra i Referenti (ASL e Comune) del CDA, fatta salva la procedura di valutazione già descritta. 8) Il PAI accompagna il soggetto al suo ingresso nel CDA; sulla base degli obiettivi e delle attività previste nel PAI, lo staff del CDA procede all’accoglienza del paziente e della sua famiglia, all’identificazione ed alla dettagliata definizione delle attività da svolgere nel CDA compilando il “Programma delle attività” 9) Copia del “Programma delle attività” viene fornito ai familiari entro 15 giorni dall’ingresso al CDA; sarà cura dei Referenti verificare i risultati raggiunti e qualora il “Programma delle attività” venisse modificato, di darne comunicazione scritta all’interessato. 10) L’equipe del CDA si raccorda con il “Referente del caso” per l’armonico sviluppo del PAI e, se ritenuto opportuno, partecipa con un suo Referente alle sedute di verifica del PAI in sede di UVD.

Art. 5 • Finalità del Centro Diurno

La struttura è finalizzata a: • favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell’anziano, evitando il più possibile un loro ulteriore decadimento, attraverso il Centro Diurno. • offrire un valido e concreto sostegno socio-assistenziale alle famiglie, evitando, o comunque ritardando, l’istituzionalizzazione; • la struttura del Centro Diurno potrà ospitare in regime di semiresidenzialità diurna un numero massimo di 16 utenti giornalieri con frequenza a giorni alterni secondo il piano individuale di intervento.

Art. 6 Tipologia dell’utenza

L’intervento di cui al presente accordo è rivolto a persone che presentano malattia di Alzheimer e altre demenze.

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Nello specifico, si prevede che i destinatari del servizio siano persone con le patologie sopra citate di livello lieve/medio. L’accoglienza è prevista per un massimo di 16 persone giornaliere, valutate attraverso l’Unità di valutazione Distrettuale, in accordo con i servizi sociali municipali di riferimento, che prevede la formulazione di un Piano Assistenziale Individuale mirato nel tempo.

Gli accessi al centro dovranno essere programmati nel corso della settimana.

Viene previsto per gli interventi di carattere semi residenziale, da parte della Amministrazione Comunale la compartecipazione ai costi da parte degli utenti, in applicazione alle normative ISEE (indicatore Situazione Economica Equivalente).

Pur tenendo conto del limite massimo previsto, la ricettività effettiva del Centro dovrà essere commisurata alle specifiche esigenze e tipologia dell’utenza, in modo da garantire il necessario equilibrio per la realizzazione dei piani di intervento e per poter operare su piccoli gruppi omogenei.

Art. 7

Bacino di utenza Il bacino di utenza previsto è quello dei Municipi afferenti al territorio della ASL Rm/E: XVII, XVIII, XIX e XX.

Art. 8

Personale Nell’ambito del rapporto di collaborazione e di integrazione degli interventi, tenuto conto della valenza sanitaria e sociale del Centro Diurno Alzheimer, la ASL RME ed il Comune di Roma stabiliscono di avvalersi dei seguenti operatori:

A) Personale socio-assistenziale messo a disposizione dal Comune di Roma:

1 Assistente Sociale o figura tecnica di VII o VIII livello nominata dal Dipartimento V, da reperire nell’organico dell’Amministrazione Comunale, senza obbligo di essere presente stabilmente nel Centro Diurno, con il ruolo di Referente del Centro per il Comune di Roma, che, insieme al Referente del Centro Diurno nominato dalla ASL RME, ha compiti di supervisione periodica dell’attività del Centro; inoltre si occupa del coordinamento delle attività del Centro con i Servizi Sociali del Municipio XX. Egli è membro di diritto nelle UVD nei casi di demenza e risponde degli aspetti tecnici del servizio. Inoltre in conformità a quanto previsto nel PAI:

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- presiede, all’entrata del paziente nel CDA e con l’equipe del CDA, all’identificazione ed alla dettagliata definizione del “Programma delle attività” da svolgere con il paziente; - verifica i risultati raggiunti e definisce con l’equipe del CDA le eventuali modifiche da apportare al “Programma delle attività” previsto all’entrata; - si raccorda con il “Referente del caso” per l’armonico sviluppo del PAI e, se ritenuto opportuno, partecipa alle sedute di verifica del PAI in sede di UVD; - cura i rapporti con familiari e parenti, in particolare per difficoltà di ordine sociale; - cura i rapporti con gli altri Servizi presenti sul territorio ivi compreso il Segretariato sociale; - valuta, in collaborazione con il Referente del CDA del Distretto XX° ed in base a criteri condivisi, le verifiche periodiche dell’eventuale lista di attesa e degli inserimenti da effettuare; - elabora, in collaborazione con il Referente del CDA del Distretto XX°, la relazione annuale sull’attività del CDA, la cui copia verrà consegnata ai Distretti/Municipi XVII, XVIII, XIX e XX ed al Comune di Roma-V° Dipartimento.

1 Tecnico di Centri di aggregazione, con esperienza di lavoro con la terza età o Educatore professionale, o altra figura professionale con esperienza nelle attività di animazione, educative e di terapia occupazionale, appartenente all’Organismo che è in rapporto di convenzione con il Comune di Roma, presente 6 ore al giorno, addetto alla programmazione ed al coordinamento delle attività di intrattenimento e di cura alla persona.

4 operatori/trici domiciliari polivalenti, con un rapporto operatori-utenti di 1/4, facenti parte dell’Organismo che è in rapporto di convenzione con il Comune di Roma, aventi il profilo professionale di addetto/a all’Assistenza di Base, ai quali sarà affidata la tutela e l’assistenza nelle cure personali degli utenti.

Personale di segreteria , presente tre ore al giorno . Personale di pulizia e manutenzione della struttura.

B) Personale Sanitario messo a disposizione dalla ASL RME:

1 medico neurologo e/o geriatra, senza obbligo di essere presente stabilmente nel Centro Diurno, con funzione di Referente del CDA per l’ASL RME/Distretto XX°, con compiti di pianificazione, organizzazione, attuazione e controllo dell’attività del Centro, in particolare riguardo alle tecniche e modalità di svolgimento delle attività di terapia cognitiva e di assistenza sanitaria; è il Responsabile degli interventi sanitari; lo specialista mantiene relazioni con i MMG per tutti gli ospiti del CDA e con gli eventuali altri specialisti; inoltre: - è membro di diritto delle UVD nei casi di demenza dei propri residenti;

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- presiede, all’entrata del paziente nel CDA e con l’equipe del CDA, all’identificazione ed alla dettagliata definizione del “Programma delle attività” da svolgere con il paziente; - verifica i risultati raggiunti e definisce con l’equipe del CDA le eventuali modifiche da apportare al “Programma delle attività” previste all’entrata; - si raccorda con il “Referente del caso” per l’armonico sviluppo del PAI e, in accordo con il Referente del Comune, partecipa alle sedute di verifica del PAI in sede di UVD; - cura i rapporti con familiari e parenti, in particolare per difficoltà di ordine medico; - valuta, in collaborazione con il Referente del CDA del Comune ed in base a criteri condivisi, le verifiche periodiche dell’eventuale lista di attesa e degli inserimenti da effettuare; - elabora, in collaborazione con il Referente del CDA del Comune, la relazione annuale sull’attività del CDA, la cui copia verrà consegnata ai Distretti/Municipi XVII, XVIII, XIX e XX ed al Comune di Roma-V° Dipartimento; - partecipa agli incontri periodici a livello distrettuale, sull’andamento complessivo del Centro.

1 psicologo a presenza programmata che svolge, anche in collaborazione con le altre figure professionali, funzioni di programmazione e svolgimento delle terapie di Stimolazione Cognitiva formalizzate (ROT, Validation ed altre) per 3 ore al giorno; inoltre a carico dello Psicologo è l’organizzazione di attività di sostegno psicologico per i familiari dei malati che frequentano il Centro. Tutto ciò nel quadro del PAI e secondo le indicazioni previste nel Programma delle attività del CDA.

1 infermiere professionale, per sei ore al giorno responsabile della somministrazione delle eventuali terapie e dei controlli clinici che potranno essere richiesti dal Medico secondo le indicazioni previste nel PAI e nel Programma delle attività del CDA.

1 fisioterapista, a presenza programmata per due ore al giorno , che organizzi, coordini e supervisioni l’attività motoria quotidiana, tipo ginnastica dolce e/o altra progettualità, eventualmente in integrazione con le altre figure professionali, allo scopo di realizzare programmi condivisi di attività terapeutiche. Tutto ciò nel quadro del PAI e secondo le indicazioni previste nel Programma delle attività del CDA.

1 musicoterapista e/o terapista occupazionale, per 2 ore al giorno per le specifiche attività di competenza da condurre insieme alle altre figure professionali, secondo una progettualità comune e condivisa che permetta una stimolazione delle capacità cognitive dei presenti, nel quadro del PAI e secondo quanto previsto nel Programma delle attività del CDA. Tutte le figure professionali si distribuiranno nell’arco delle giornate di lavoro secondo un preciso orario, convenuto tra i Referenti del Centro, in considerazione del maggior

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benessere e delle esigenze degli utenti. Le eventuali tempestive sostituzioni di personale sono a carico dei due attori firmatari del presente Accordo di Programma. Il personale che opererà all’interno del Centro, in relazione alle delicate funzioni che dovrà svolgere, verrà formato tramite un corso di formazione, organizzato congiuntamente dal V Dipartimento del Comune di Roma e dalla ASL RME, al fine di ricevere un’adeguata preparazione allo svolgimento delle attività assistenziali, alle opportune modalità di approccio, con particolare riferimento alla comunicazione verbale e non verbale ed alle tecniche di stimolazione cognitiva, formali ed informali. Inoltre, per garantire l’obiettivo di una continua e mirata qualificazione del personale, si prevedono specifici momenti formativi su particolari aree tematiche, da intraprendere con cadenza periodica, almeno semestrale, e costante nel tempo. Per garantire l’operatività quotidiana e migliorare le capacità di lavoro in integrazione si terranno riunioni quindicinali degli operatori, con funzione di: - compilazione del Programma di attività da svolgere a favore di ogni utente, in accordo a quanto previsto nel PAI;

- verificare l’andamento del servizio rispetto agli utenti;

- formulare suggerimenti per attività più adeguate rispetto ai singoli utenti;

- pianificare il piano di lavoro settimanale.

Art. 9

(La responsabilità della gestione del Centro Diurno Alzheimer) La responsabilità della supervisione del Centro Diurno è affidata congiuntamente al Comune di Roma, Dirigente V Dipartimento U.O. Case di Riposo-Terza Età ed al Direttore del Distretto XX° o suo delegato della ASL RME.

Alla firma del presente accordo di programma, il V Dipartimento del Comune di Roma, indicherà il Responsabile del Centro; analogo percorso sarà attivato dalla ASL RME. I Referenti del Centro costituiscono l’anello di congiunzione tra le linee di intervento espresse dagli Enti sottoscrittori e le modalità operative previste nei Piani Assistenziali Individuali di trattamento; devono garantire l’omogeneità e la continuità dell’intervento attraverso scambi informativi, verifiche periodiche delle situazioni e segnalazione di problemi evidenziati nel corso delle attività che comportano modifiche o ulteriori interventi sul piano di lavoro.

La copertura assicurativa rispetto alla struttura è a carico del Comune di Roma, agli Organismi affidatari ricade l’onere di assicurazione per tutte le attività svolte nel Centro Diurno per lo svolgimento del servizio.

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Art. 10 Prestazioni e attività del Centro Diurno

Il Centro Diurno si prefigge di mettere a disposizione degli utenti una gamma di servizi attivabili secondo criteri di elasticità e flessibilità, per adattarsi ai bisogni individuali e familiari.

In particolare nel Centro Diurno di Via Rocco Santoliquido si intendono offrire i seguenti servizi:

1. servizio di assistenza alla persona: cure mediche, igiene personale, bagno assistito, alimentazione, riposo, partecipazione alle attività di animazione e di riabilitazione; 2. servizio di accoglienza, in alcune fasce orarie e per alcune specifiche attività (socializzazione, terapia occupazionale, fisioterapia, etc.), di un numero programmato di utenti; 3. servizio di trasporto che può essere concordato con il Responsabile del Centro per il Comune di Roma; 4. servizio di animazione sociale e promozione di attività ricreativo-culturali, anche in collaborazione con altri servizi e altre realtà associative presenti nel territorio e con le associazioni dei familiari; 5. servizio dedicato alle attività motorie di gruppo, alla terapia di orientamento, alla realizzazione di lavori manuali, disegno, pittura, canto, giardinaggio, etc.; 6. servizio di infermeria; 7. servizio medico (valutazione e programmazione delle attività sanitarie e riabilitative, controllo periodico dello stato di salute); 8. servizio di assistenza psicologica agli utenti ed ai familiari (consulenze, gruppi di self-help); 9. servizio di segretariato sociale, allo scopo di fornire informazioni e orientamento per la fruizione dei servizi sociali; 10. altri servizi attivabili a partire da specifiche richieste e necessità rilevate nel corso della sperimentazione; 11. in caso di emergenza sanitaria viene attivato il 118, come previsto dalla normativa vigente per le attività residenziali; qualunque ricovero di emergenza deve essere comunicato tempestivamente alla famiglia dai Referenti del Centro; 12. i Medici di Medicina Generale che aderiscono all'Assistenza Domiciliare Programmata dovranno effettuare accessi per visite periodiche agli utenti presi in carico dalla struttura; 13. si prevedono incontri semestrali all’interno del CDA rivolti alla informazione alle famiglie e agli stessi utenti;

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14. entro 90 giorni il Centro dovrà dotarsi della Carta dei Servizi, che verrà consegnata agli utenti del Centro.

Tutte le attività previste per gli utenti e per i loro familiari si svolgeranno nell'orario programmato per il Centro Diurno.

Art. 11 Giornata tipo per il Centro Diurno

Orario:

8.00-9.00: servizio di trasporto degli utenti che ne hanno bisogno, accoglienza ed eventuale colazione per gli utenti che intendono usufruirne;

9.00-10.00: attività di cura per gli anziani che hanno tale necessità;

10.00-12.00: attività di socializzazione e ricreative, attività motorie, terapia occupazionale, fisioterapia;

12.30-13.30: pranzo;

13.30-15.00: riposo o attività di socializzazione, fisioterapia;

15.00-16.30: terapia occupazionale e merenda;

17.00-18.00: rientro.

Art. 12 – Assenze e Decadenza

E’ possibile un periodo di assenza massimo dal CDA di 4 settimane; dopo tale periodo si decade dalla possibilità di frequenza; i Referenti del CDA ne daranno notizia al Referente del caso. Nel caso di assenze temporanee il familiare avviserà un Referente del Centro e darà informazioni relative alla durata presunta dell’assenza.

Art. 13 - Rinuncia al servizio

E’ possibile in qualsiasi momento presentare formale e motivata istanza di rinuncia ai Referenti del Centro Diurno che provvederanno a darne comunicazione al Referente del caso e al Municipio di appartenenza.

Art. 14

(Utilizzo degli spazi della struttura di Via Rocco Santoliquido 88) Il Centro Diurno è situato al primo piano della Struttura Residenziale Parco di Veio di Via Rocco Santoliquido, n. 88 e confina con il Centro Diurno per malati di Parkinson. Le attività dei due centri, nella prima fase sperimentale di 12 mesi, vengono svolte a giorni alterni, in

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particolare, il Centro Diurno Parkinson è in funzione il lunedì, il mercoledì e il venerdì e il Centro Diurno Alzheimer funzionerà il martedì, il giovedì e il sabato.

Art. 15

(Ripartizione degli oneri finanziari) Le spese relative al personale socio-assistenziale, alla gestione delle attività (computer, fax, materiale di consumo, cartaceo e supporti elettronici), alla manutenzione, ai consumi e le spese generali saranno a carico del Comune di Roma. Saranno inoltre a carico del Comune il servizio di mensa , il servizio di affitto e lavaggio della biancheria e il servizio di pulizia dei locali.

L’Azienda Sanitaria Locale Roma E dovrà farsi carico delle spese del personale sanitario operante nel Centro Diurno, come suindicato e delle spese derivanti dall’esercizio delle attività sanitarie delle previste figure professionali impegnate nel servizio.

Art. 16 (Monitoraggio e Valutazione)

In seno alla Conferenza Sanitaria Locale sarà eseguito un primo monitoraggio entro i primi 6 mesi dall'avvio del nuovo modello integrato mentre la valutazione complessiva del presente regolamento verrà realizzato entro il 31 Dicembre 2008.

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Allegato 4 Protocollo d’intesa sul piano socio sanitario e sistema integrato d’interventi e servizi sociali tra il municipio roma 18 e le organizzazioni sindacali territoriali, SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL

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Allegato 5 Allegato al documento del Tavolo Handicap

CONSULTA SOCIALE PER L’HANDICAP

MUNICIPIO XVIII Oggetto: Proposte della Consulta per l’Handicap in occasione della partecipazione della stessa ai Tavoli Tematici relativi alla disabilità, preposti a contribuire alla realizzazione del “Piano di Zona” del Municipio XVIII. L’Occasione della Consulta per l’Handicap di partecipare ai lavori dei Tavoli Tematici relativi alla disabilità, per la realizzazione del Piano Regolatore Sociale del nostro Municipio, costituisce opportunità unica per rappresentare, o meglio riproporre, esigenze di primaria importanza per la vita stessa di ragazzi e ragazze con disabilità. A tale proposito, allo scopo di avere ampi e qualificati punti di vista in merito, l’ultima riunione della Consulta è stata dedicata esclusivamente al preparare un contributo da fornire per il Piano Regolatore. Dopo un serrato confronto tra i partecipanti alla riunione, sono emerse in modo preminente, tra molteplici esigenze, alcune carenze di vitale importanza per la vita delle persone con disabilità del nostro Municipio, che qui di seguito rappresentiamo:

1. Assistenza Domiciliare (SAISH) Il servizio di Assistenza Domiciliare, nonostante i miglioramenti apportati negli ultimi anni, risulta ancora non adeguato alle esigenze dei disabili e delle loro famiglie. E’ doveroso dare atto all’attuale dirigenza che negli ultimi tempi c’è stato un salto di qualità nella gestione dell’assistenza alla persona; però non basta: liste di attesa, aumento delle ore di assistenza, assistenza integrativa ed altro, sono tematiche molto sentite nelle famiglie con gravi problemi di disabilità. Inoltre, si avverte una reale esigenza di istituire:

• Servizio di Assistenza d’Emergenza alla Persona: L’Istituzione di questo servizio, riveste carattere di particolare importanza nel caso in cui un’improvvisa malattia oppure una forzata assenza, costringa temporaneamente un genitore, o chi per esso, a non poter assistere il familiare disabile, questi si viene a trovare in uno stato di grave precarietà, nel caso di assenza di assistenza domiciliare che, quando poi i genitori sono anziani o malati, costituisce causa di reali stati d’abbandono. Per ovviare a questo problema, sarebbe opportuno istituire, nell’ambito del SAISH, un servizio di assistenza d’emergenza, affinché sia possibile intervenire, in tempi brevi, dall’atto della richiesta d’intervento. Esso costituirebbe uno strumento utile per prevenire il peggioramento di quelle situazioni che, per la gravità del soggetto disabile e della situazione familiare, sono a rischio di isolamento e abbandono. Questo servizio, nel territorio del Municipio XVIII, non avrebbe più ragione di esistere, allorquando nello stesso, venisse attivata l’istituzione di una Casa Famiglia in integrazione con la ASL, con disponibilità di posti letto di emergenza.

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2. Strutture Semiresidenziali e Residenziali Attualmente non esistono, all’interno dell’area del Municipio XVIII, strutture di tipo residenziale o semiresidenziale capaci di soddisfare le esigenze legate non solo ai diversi tipi di disabilità ma anche ai diversi livelli di gravità, a partire dai casi lievi fino ad arrivare a quelli gravissimi. Attualmente, esiste un solo centro diurno: il Centro di Casalotti, che ospita ragazzi e ragazze disabili medio-lievi.

• Semiresidenzialità per adolescenti e adulti medio gravi-gravi Poiché non è possibile inserire all’interno del Centro di Casalotti i casi medio gravi, gravi e gravissimi, in quanto non provvisto di un’area sanitario-riabilitativa, la Consulta ritiene che sia priorità assoluta , avere una struttura capace di ospitare ragazzi e ragazze medio gravi, gravi e gravissimi. Un vero Centro Diurno integrato ASL, dove, oltre ai laboratori di tipo “ludico-occupazionale” sia prevista un’importante area sanitario-riabilitativa. • Residenzialità: Il nostro Municipio ha estrema necessità di costituire all’interno del territorio una Casa Famiglia che sia in grado di ospitare anche i casi più gravi, dove sia prevista, oltre ai diversi tipi di laboratori ludico-occupazionali, un’area sanitario-riabilitativa. Anche in questo caso, quindi, una struttura integrata ASL. Inoltre, nella predetta struttura si dovrebbero prevedere dei “posti/letto di emergenza”, per ospitare temporaneamente quei ragazzi disabili che, per problemi legati alla salute dei loro genitori, e non solo, avessero bisogno di un “soggiorno temporaneo” (vedi punto 1).

3. Attività di gruppo/laboratori e Centro estivo per Minori e Adolescenti. • Attività di gruppo e laboratori per minori e adolescenti medio lievi: sarebbe auspicabile rendere “stabili” tutte quelle attività che, in passato, hanno dato risultati positivi. Le stesse attività potrebbero inoltre rappresentare una risposta nell’ambito del servizio SAISH. Altra esigenza dei disabili è il Centro estivo per minori / adolescenti medio/gravi, poiché alla chiusura annuale delle scuole, i ragazzi/e non hanno alcuna possibilità di essere inseriti in strutture adeguate alle loro disabilità, arrecando così, estremo disagio alle famiglie.

Roma, 19 novembre 2007

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Allegato 6

PIANO SOCIALE DI ZONA – CONSIDERAZIONI CARITAS

La struttura periferica della Caritas di Roma si articola in 36 prefetture che raggruppano le varie parrocchie che, per vicinanza territoriale, hanno problematiche spesso comuni. Tutte le 13 parrocchie che fanno capo alla 33^ prefettura, di cui sono il referente caritas, sono ricomprese nel territorio dei competenza del Municipio 18, e questo spiega subito l'importanza che riveste avere uno stretto reciproco rapporto di collaborazione con i servizi sociali del Municipio. I bisogni Ne elenco qui di seguito i principali, avendo riferimento alle emergenze della mia parrocchia, dove purtroppo sono tutte presenti: emergenza casa: mi riferisco soprattutto alla difficoltà di far fronte alle pigioni richieste per rinnovo locazione dalle società immobiliari proprietarie di numerosi intensivi, con incombente minaccia di sfratto, spesso per famiglie composte dall’unica persona rimasta, vedova, e anziana (Via Pascal e dintorni) emergenza ambientale nei palazzoni/case popolari di Viale di valle Aurelia dove la tipologia degli abitanti è tale da ricomprendere a sua volta molteplici emergenze emergenza droga e dipendenze in genere (alcol, ma anche gioco) emergenza disoccupazione handicap e disagio mentale anziani malati e soli, con conseguente necessità di assistenza domiciliare, in molti casi integrata con quella sanitaria emergenza economica emergenza minori, con conseguente abbandono scolastico, assenza della famiglia e necessità di adeguato sostegno educativo. arresti domiciliari: in un ambiente degradato rappresentano spesso un problema, scaricando sulla famiglia o su anziani genitori, una tensione veramente insostenibile necessità di risanamento ambientale della vecchia Valle dell’inferno, quella almeno di competenza del 18^ Municipio, nel duplice aspetto di risanamento del vecchio borghetto e della parte che comprende il così detto “Parco del Pineto” che, insieme al

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Monte Ciocci, sono divenuti ormai ricettacolo-rifugio di sbandati, senza tetto, famiglie di extra comunitari, pregiudicati, vera terra di nessuno dove vige la legge della giungla. emergenza sicurezza, molto sentita e fatta percepire oltre misura da chi ha interesse a soffiare sul fuoco; di tanto in tanto c’è qualche “diverso” che prende fuoco mentre si scalda, (o a cui è appiccato fuoco per motivi più disparati?) Che fare? I Servizi Sociali del Municipio, nei limiti delle disponibilità di bilancio, attuano il piano sociale di zona, che comprende diverse iniziative; le parrocchie ed altre istituzioni religiose organizzano diverse mense, servizio docce, distribuzione di viveri, di generi di abbigliamento, di medicinali e di quanto altro. Ma tutto ciò non è sufficiente. Nè il volontariato può intervenire al punto di sostituirsi alle Istituzioni nell’affrontare problematiche che queste non sono in grado di risolvere e al volontariato non competono. Occorrerebbe una presenza più efficace di tutte le Istituzioni sul territorio. Si potrebbe pensare all’apertura di uno sportello dei Servizi Sociali direttamente sul territorio, purchè gestita in prima battuta da chi poi si farà carico di risolvere i problemi, e non solo di raccogliere e trasmettere burocraticamente ad altri le pratiche; con la presenza cioè degli stessi Assistenti Sociali, per facilitare un colloquio diretto e immediato con chi ha bisogno. In alternativa facilitare il ruolo che già svolge il volontariato. Il ruolo della caritas parrocchiale è innanzi tutto quello di attuare una funzione di accoglienza e ascolto, data la vicinanza sul territorio ma non solo, specie per alcuni che non sono neanche nelle condizioni di presentare la propria situazione di bisogno, non sanno a chi farlo o che si vergognano a farlo. Successivamente indirizzare, ed in molti casi accompagnare la persona presso le istituzioni, facilitando il contatto e seguendo l’iter della pratica sino alla sua conclusione. Una corsia preferenziale che in diversi casi già esiste, creata dalla disponibilità di alcuni Assistenti Sociali e dalla attività degli operatori dei centri di Ascolto, ma che andrebbe estesa e resa regolare, attraverso una conoscenza reciproca ed una maggior diffusione a tutti i livelli delle attività e iniziative che rientrano nel Piano Sociale di zona, oggi ancora poco conosciute specie tra i potenziali fruitori. Ciò ovviamente comporterà una maggior pressione sulle Istituzioni perchè i mezzi messi a disposizione per soddisfare i bisogni siano sempre più adeguati alle necessità (cosa che oggi purtroppo non avviene) ed afficaci.

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E su questi 2 punti specialmente, adeguatezza ed efficacia degli interventi, non mancheremo di far sentire la nostra voce, per dar voce a chi voce non ha per reclamare i propri diritti. Roma, dicembre 2007 Don Giuseppe Grazioli Referente Caritas della 33^ Prefettura Parroco di S. Giuseppe Cottolengo

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Allegato 7 AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCARE ROMA E DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONALE LAZIO N. 5163 DEL 30.06.1994

Consulta per la qualità della vita delle persone disabili della ASL RM E COMMISSIONE: N. 1 DATA: 07 FEBBRAIO 2008 OGGETTO: PROPOSTA CONSULTA PER IL NUOVO PIANO REGOLATORE SOCIALE 08/10 PER I 4 MUNICIPI DEL TERRITORIO RME (MUNICIPI 17, 18, 19 E 20) PARTECIPANTI: ORIETTA MARTINELLI PRESIDENTE CONSULTA H ASL RME FABRIZIO BRAZZI NEUROPSICHIATRA INFANTILE DISTRETTO 17 GIULIA DE FINIS CONSIGLIERE CONSULTA ALS RME MASSIMO COCCIA ASS. SOCIALE AREA DISABILITA’ RME MANUELA CELLI PSICOLOGA UOSTSRMEE 18 MUNICIPIO MARINA GREGORIANI NEUROPSICOMOTRICISTA ASL RME PREMESSA: La commissione ha esaminato i documenti scaturiti dai tavoli tematici dei quattro municipi della ASL rme ed ha individuato alcune esigenze prioritarie per la qualità della vita delle persone disabili. L’effettiva integrazione delle risorse professionali dei municipi e della ASL a una formazione comune, nonché il confronto continuo, all’intorno dei tavoli tematici permanenti, con il privato presente nei territori, appaiono gli strumenti necessari per una verifica in itinere di quanto programmato e messo in atto del triennio 2008/10.

PROPOSTE: 1. attivazione nei quattro Municipi del punto unico di accesso socio-sanitario (PASS). 2. presa in carico integrata e semplificazione dei percorsi amministrativi (istituzione del

case manager). 2. bis: accanto alla presa in carico si ribadisce l’importanza del progetto individualizzato. Si ritiene fondamentale anche l’indicazione chiara dei criteri di accesso ai progetti da parte di Municipi.

3. attivazione della consulta nel XVII Municipio. 4. attuazione dei protocolli SAISH e AEC in tutte le loro parti. 5. nell’ambito dell’integrazione scolastica coinvolgimento del MIUR per la formazione

degli insegnanti curriculari. 6. costituzione di una rete tra attori sociali e enti istituzionali per costruire percorsi di

orientamento, tirocinio e inserimento lavorativo. Promuovere percorsi di autonomia.

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7. centro diurno per gravi e gravissimi per la continua promozione delle aree potenziali dei soggetti, prevedendo il sostegno psicologico alle famiglie e l’integrazione nel territorio. L’attività’ del centro dovrebbe prevedere la possibilità di week-end residenziali in continuità con l’attività’ dei soggiorni estivi.

8. residenzialità temporanea e a rotazione per gravi e gravissimi con posti di emergenza disponibili per adulti e anche per minori.

9. attività di gruppo e laboratori integrati per adolescenti medio-lievi e lievi e centro estivo per bambini e adolescenti medio-gravi e gravi. I centri diurni e le residenzialità possono essere sovradistrettuali ed aperti agli utenti dei territori limitrofi.

10. avere una trasparente visione dei rapporti tra gli enti municipali e le cooperative rispetto all’intervento SAISH.

11. diffondere l’informazione per gli utenti disabili in modo chiaro e istituzionalizzato anche con la disponibilità del fax.

12. auspicare una sempre maggiore e più chiara integrazione a livello municipale tra sociale e sanitario, in particolare per gravi e gravissimi.

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Allegato 8

Servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale dei portatori d’handicap inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado Municipio XVIII Il profilo e le mansioni dell'Assistente per l'integrazione degli alunni disabili Le mansioni specifiche dell’Assistente Educativo Culturale (AEC) sono elencate come di seguito. • In adempimento dell’art. 13 punto 3 della L. 104/92, le mansioni sono finalizzate all’assistenza

per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni in situazione di handicap iscritti nelle scuole materne, elementari e medie inferiori e superiori, nonché, alla effettiva integrazione scolastica e sociale degli stessi;

• Nel limite delle proprie competenze e sotto la diretta responsabilità didattica dei docenti, l’operatore collabora con gli insegnanti e il personale della scuola, per l'effettiva partecipazione dell’alunno in situazione di handicap a tutte le attività scolastiche, ricreative e formative previste dal Piano dell’Offerta Formativa;

• Nell’ambito della realizzazione dei Piani Educativi Individualizzati, l’operatore accompagna l’alunno in situazione di handicap, nelle uscite e nelle attività programmate;

• L’operatore partecipa, a sostegno delle necessità degli alunni in situazione di handicap, ai

viaggi di istruzione programmati e realizzati dalla scuola. In particolare, nella fase di preparazione delle gite, può offrire, in collaborazione con il corpo docente, un contributo specifico nei casi di difficoltà connesse al trasporto e al soggiorno, contribuendo alla elaborazione di strategie volte al superamento delle stesse;

• Collabora, in aula o nei laboratori, con l’insegnante nelle attività e nelle situazioni che richiedano un supporto pratico funzionale, ma anche socio-relazionale e/o di facilitazione della comunicazione, operando, su indicazione precisa, anche sul piano didattico;

• Affianca l’alunno in situazione di handicap durante il momento della mensa, fornendo l’aiuto e l’assistenza necessari ed operando, là dove ne esistano le condizioni, per garantire una corretta educazione alimentare e un buon livello di autonomia personale, nonché, un equilibrato rapporto con il cibo;

• Affianca l’alunno in situazione di handicap nelle attività finalizzate all’igiene della propria persona, attuando, ove possibile, forme educative che consentano il recupero e/o la conquista dell’autonomia;

• Partecipa alle attività di programmazione e di verifica con gli insegnanti, singolarmente e/o riuniti negli Organi Collegiali, con i referenti delle strutture sanitarie e con i servizi territoriali. Partecipa, inoltre, ai G.L.H. operativi degli utenti assegnati;

• Partecipa alla stesura del Piano Educativo Individualizzato contribuendo, secondo le proprie competenze, all’individuazione delle potenzialità, degli obiettivi, delle strategie/metodologie, dei momenti di verifica,

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• In base a quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato, redige annualmente una relazione sintetica sul caso affidato e fornisce, secondo le modalità individuate dall’Ufficio AEC, tutte le informazioni utili alla programmazione del servizio;

• Collabora, nelle forme e nei tempi concordati con l’Ufficio AEC, visti i progetti particolari, alla realizzazione di iniziative e attività con cui la scuola e i servizi territoriali mirano, congiuntamente, all’integrazione dell’alunno in situazione di handicap in altre strutture del territorio.

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Allegato 9

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PER L’HANDICAP MENTALE

DEL MUNICIPIO 18 ROMA AURELIO

Art. 1

Istituzione della Consulta Municipale

Il presente Regolamento disciplina l’attività della Consulta per l’Handicap Mentale del Municipio 18 Roma Aurelio, istituita con Delibera n. dal Consiglio Municipale nella seduta del .

Art. 2

Composizione La Consulta è composta da: rappresentanti della ASL, di Organizzazioni, Associazioni sociali, del terzo settore e del volontariato; cittadini a titolo individuale. I membri della Consulta prestano la loro attività in modo gratuito e senza fini di lucro anche indiretto.

Art. 3

Compiti e Finalità Compiti principali della Consulta Municipale sono:

esprimere parere su materie nel settore dell’handicap mentale con iniziativa autonoma od anche ogni qualvolta sia richiesto dal Consiglio Municipale e dagli Organi istituzionali competenti;

sollecitare iniziative tese a migliorare la qualità dei servizi che afferiscono al settore dell’handicap mentale ed i rapporti tra Amministrazione e cittadini;

elaborare e formulare proposte in ordine a questioni di rilevante interesse per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della comunità dei disabili mentali locale;

esprimere pareri obbligatori e non vincolanti circa la determinazione del Bilancio Preventivo Municipale; patrocinare e promuovere iniziative, manifestazioni, pubblicazioni ed altre attività nell’ambito dei suoi

compiti istituzionali; esercitare le funzioni consultive per gli atti di competenza del Consiglio Municipale relativamente alle

iniziative rivolte a cittadini con disabilità mentale;

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Art. 4

Organi della Consulta Municipale La Consulta si organizza in modo autonomo, ed è articolata in:

a) Assemblea b) Consiglio Direttivo c) Presidente Gli Organi ai punti b,c, restano in carica tre anni e sono rieleggibili.

Art. 5

Assemblea

L’Assemblea è aperta ai cittadini che afferiscono alle categorie elencate nell’art. 2: a) presieduta dal proprio Presidente, si riunisce in Assemblea ordinaria ogni tre mesi, in ogni caso non meno di quattro volte l’anno, con la possibilità di chiedere la convocazione di Assemblee straordinarie; b) vigila sull’attuazione delle normative a tutela dei cittadini disabili mentali;

L’Assemblea in prima riunione, viene convocata dal Presidente del Municipio e provvede ad eleggere il Consiglio Direttivo; quest’ultimo eleggerà in separata sede il Presidente.

Le decisioni dell’Assemblea vengono prese a maggioranza semplice dei partecipanti alla seduta aventi diritto di voto; le deliberazioni, peraltro, non sono valide se non provengono dall’espressione di almeno 1/3 dei componenti presenti della Consulta. E’ prevista la decadenza da membro dell’Assemblea dopo tre assenze consecutive non giustificate.

Art. 6

Consiglio Direttivo

Il Consiglio Direttivo ha i seguenti compiti:

elegge nel suo ambito il Presidente e i delegati delle Associazioni, delle Organizzazioni, ecc. facenti parte del Consiglio Direttivo;

approva a maggioranza dei presenti con diritto di voto, votando per alzata di mano, gli argomenti all’ordine del giorno ivi comprese le proposte dell’Assemblea;

valuta su richiesta di almeno un terzo dei presenti la possibilità di indire assemblee straordinarie su tematiche proposte;

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istituisce i Gruppi di Lavoro; delibera sulle domande di ammissione alla Consulta;

Fanno parte del Consiglio Direttivo:

5 persone elette dall’Assemblea a norma dell’art. 5;

Art. 7

Gruppi di Lavoro

I Gruppi di Lavoro:

vengono istituiti dal Consiglio Direttivo, per operare su specifici argomenti; i componenti dei gruppi di lavoro saranno scelti, nell’ambito dei partecipanti all’Assemblea, tra coloro

che possiedono la maggiore competenza ed esperienza nei settori ove i gruppi di lavoro saranno incaricati di svolgere i compiti loro affidati;

potranno avvalersi di consulenze esterne, rivolgendosi a persone particolarmente qualificate, sempre a titolo gratuito;

sono coordinati ciascuno da un responsabile, individuato dal Consiglio Direttivo con il compito di stimolare attività e di presentare i risultati alla Assemblea per la discussione e l’approvazione;

Art. 8

Il Presidente

Il Presidente:

cura i rapporti con il Municipio, sviluppa le linee di azione determinate dall’Assemblea; convoca le riunioni delle Assemblee ogni tre mesi, ogni qualvolta ne ravvisi la necessità, allorchè ne

faccia richiesta almeno un quinto dei suoi membri effettivi; la richiesta sarà indirizzata al Presidente che provvederà alla convocazione entro giorni dal ricevimento della stessa;

presiede le Assemblee; ha potere di firma per conto della Consulta e la rappresenta;

Art. 9

Votazioni

In tutte le decisioni prese con votazione dei presenti, non sono ammesse votazioni per delega, ma solo per intervento del rappresentante della singola struttura, associazione, sindacato, organismo, ecc. o del suo supplente.

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Art. 10

Esclusione di compensi

Per la partecipazione alla Consulta, per la collaborazione ai lavori della Consulta, per la presenza alle riunioni, per l’assunzione di incarichi, non sono previsti compensi né rimborsi.

La partecipazione alla Consulta è gratuita, senza fini di lucro ed esclusivamente per fini di solidarietà.

Art. 11

Sede e Strumenti informatici e meccanici della Consulta

La Consulta ha sede ufficiale presso la sede centrale del Municipio 18, le riunioni di questa si svolgeranno in locali situati presso la sede del Municipio e dallo stesso assegnati. Sedi diverse potranno essere utilizzate esclusivamente per la realizzazione di specifiche iniziative che la Consulta deciderà di realizzare. Sempre il Municipio provvederà alle esigenze organizzative dei vari Organi della Consulta come dei gruppi di lavoro dando la possibilità di usufruire della necessaria attrezzatura, compresa linea telefonica, PC e stampante, e con facoltà di effettuare fotocopie o fax, concernenti l’attività della Consulta, utilizzando le attrezzature in dotazione del Municipio.

Art. 12

Bilancio

Le spese relative al finanziamento delle iniziative e delle attività della Consulta si baseranno sulle disponibilità che verranno garantite dal Municipio e da eventuali quote volontarie degli associati e/o da sponsor.

Art. 13

Rinvio

Per quanto non è contemplato nel presente regolamento si rinvia alle norme contenute nel Codice Civile.

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Allegato 10 Municipio XVIII

Scheda dati del

Piano municipale per il sostegno finanziario alle famiglie affidatarie (periodo 1 gennaio - 31 dicembre 20010)

Referente tecnico-amministrativo: Dott. Patrizi Domenica Telefono: 06/66044730 Fax: 06/66018593 email: [email protected]

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Municipio XVIII

1) Relazione sintetica sullo stato dell’affido

a) Minori in affido n. 17 b) Servizi sociali e operatori che operano

nell’affido: C.S.M. e TSMREE -Tutela Salute Mentale Riabilitazione Età Evolutiva; operatori n. 15 -dell’A.S.L. n.3 e del Municipio n.12-

c) Famiglie di origine n. 16 d) Famiglie affidatarie n. 17 e) Operatori nel terzo settore attivi nel settore

dell’affido *

2) Progetti in corso

“Sensibilizzazione sulla tematica dell’affidamento familiare” Inserito nel POF in progetti “In Cammino per …” Incontri/conferenza aperti ai genitori: l’affido temporaneo

3) Dati statistici a) numero totale dei minori dati in affidamento comprensivo dei minori in strutture (totale di b + c) n. 53

b) numero totale dei minori dati in affidamento alle famiglie affidatarie n. 18

c) numero totale dei minori in affidamento alle strutture

in casa famiglia n. 28 in gruppi appartamento n. 7

4) Preventivo delle risorse da impegnare per gli assegni di assistenza di base

€ 128.300,00 -affidi n. 22-

5) Preventivo delle risorse da impegnare per i sussidi integrativi

€ 22.000,00

6) Criticità esistenti per l’affido

* - migliorare il sostegno alle famiglie affidatarie soprattutto perché sappiano gestire in modo positivo il rapporto con la famiglia di origine.

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7) Note

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Allegato 11

Municipio XVIII

Piano municipale dei Progetti per l’Affidamento Familiare Referente tecnico-amministrativo: Dott. Patrizi Domenica Telefono: 06/66044730 Fax: 06/66018593 email: [email protected]

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MunicipioXVIII

tabella riassuntiva dei progetti

n. Nome del progetto Breve descrizione Importo 1 “L’AFFIDAMENTO

FAMILIARE: UNA REALTÀ DA RISCOPRIRE”

Sensibilizzazione sulla tematica dell’affidamento familiare, in collaborazione con alcune scuole del territorio del Municipio XVIII, che inseriranno tale progetto nel loro POF.

€ 7.000,00

“Camminiamo insieme … nell’affidamento familiare”

Percorsi di formazione finalizzati ad affiancare coloro che si rendono disponibili al servizio dell’affidamento familiare e a coloro che già hanno un affido in essere.

€ 14.000,00

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Scheda del progetto n. 1 Tipologia progettuale (vedi

tabella) A B C D E

1) Nome del progetto “L’AFFIDAMENTO FAMILIARE: UNA REALTÀ DA RISCOPRIRE”

2) Descrizione del progetto

IL PROGETTO SI ARTICOLERÀ IN VARIE FASI: 1) INCONTRO DEI DOCENTI PER LA PRESENTAZIONE DEL

PROGETTO PER UN TOTALE DI N. 6 ORE. 2) SONDAGGIO SUGLI ALUNNI PER CAPIRE IL GRADO DI

CONOSCENZA SULL’ARGOMENTO. 3) INCONTRO VERIFICA IN ITINERE DI N. 2 ORE. 4) INCONTRI CON CADENZA MENSILE, EVENTUALMENTE DA

CONCORDARE ALL’OCCORRENZA, PER LA PROGRAMMAZIONE E PER STABILIRE GLI STRUMENTI DI VERIFICA DEL PROGETTO.

5) INTERVENTO DI OPERATORI ESPERTI NELLE CLASSI. 6) INCONTRO CON I GENITORI PER SENSIBILIZZARLI SUL

TEMA E SULLE MODALITÀ DELL’AFFIDAMENTO FAMILIARE. 7) UN INCONTRO FINALE DI VERIFICA DELLA DURATA DI

2/3 ORE CON I DOCENTI DEGLI ALUNNI COINVOLTI NEL PROGETTO.

3) Analisi del contesto territoriale e dei bisogni da soddisfare con il progetto

CONTESTO PERIFERICO AD ALTA DENSITÀ DI NUCLEI CON DISAGIO SOCIALE E QUINDI LA NECESSITÀ PER ALCUNE FAMIGLIE DEL TERRITORIO DI AVERE UN SUPPORTO ED UN AIUTO NON SOLO DA PARTE DEI SERVIZI. IN TALI SITUAZIONI SAREBBE AUSPICABILE PER QUESTI NUCLEI L’AFFIANCAMENTO E IL SOSTEGNO DA PARTE DI FAMIGLIE AFFIDATARIE.

4) Finalità, obiettivi e risultati attesi

- Favorire una maggiore conoscenza dell’affidamento familiare;

- organizzare attività (es. mostra di disegni … rappresentazione teatrale …) a seconda della fascia di età degli alunni relativa alla tematica affido;

- sensibilizzare anche i genitori sull’affido; - integrare all’interno delle classi e degli istituti

i bambini in affido; - aprire al territorio il lavoro svolto il tal senso

dalle scuole /classi interessate; - acquisire le conoscenze per portare avanti

un progetto relativo alla sensibilizzazione sull’affidamento familiare;

- aiutare/stimolare ogni alunno ad esprimere, in attività di laboratorio, ciò che tale argomento gli suscita;

- acquisire comportamenti adeguati anche

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in contesti diversi; - incontrare i genitori per dare/avere

un’informazione sulla conoscenza dell’affido, anche tramite una restituzione eventualmente da parte loro;

- preparare delle attività da proporre al territorio per comprendere e pubblicizzare l’affidamento familiare:

- prevedere un coinvolgimento iniziale di tre sezioni-classe di ogni istituto partecipante al progetto.

5) Organizzazione del Progetto

Il progetto pilota realizzato in collaborazione con le scuole della zona di Montespaccato verrà aperto a tutte le scuole del Municipio XVIII. La realizzazione del progetto verrà affidata a terzi che collaboreranno con i docenti delle classi interessate; la supervisione rimane agli operatori del Servizio Sociale del Municipio XVIII.

6) Descrizione delle attività progettuali nelle fasi realizzative

- Sensibilizzazione iniziale sull’affidamento familiare con un lavoro in classe con gli alunni attraverso racconti, favole relativi all’affidamento familiare;

- incontro con i genitori per presentare/informare la tematica dell’affido;

- organizzare per il territorio il risultato delle attività svolte dagli alunni stessi insieme docenti;

- integrazione con le attività istituzionali del Centro Comunale per l’affido “Pollicino

7) Tempi di realizzazione

Anno scolastico 2010/2011

8) Criteri e modalità di valutazione e relativi indicatori ed obiettivi target

UTILIZZO DI QUESTIONARI E/O INTERVISTE RIVOLTI SIA AI DOCENTI CHE AI GENITORI PARTECIPANTI AI VARI INCONTRI CON DOMANDE SPECIFICHE SULLA TEMATICA DELL’AFFIDAMENTO FAMILIARE, CON RISPOSTE APERTE CHE CI PERMETTANO DI POTER VERIFICARE QUANTO GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO SONO STATI RAGGIUNTI. GRIGLIE DI VALUTAZIONE RIVOLTE AGLI ALUNNI PER COMPRENDERE L’INTERESSE, LA PARTECIPAZIONE, IL COINVOLGIMENTO E LA CONOSCENZA DEL TEMA, DA DOVE SI RILEVI L’ASSUNZIONE DI COMPORTAMENTI CORRETTI

OBIETTIVO INDICATORI RISULTATO ATTESO

Incontri con docenti scuole del municipio

n. incontri Almeno 1/mese

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Incontri con studenti

n. incontri Almeno 1/mese

Attività nelle classi

n. iniziative Almeno 2/classi

Diffusione attività

n. eventi Almeno1/anno scolastico

Indagine gradimento

n. questionari Almeno 50/anno scolastico

9) Costi a) spese per il personale € 2.500,00

b) spese per materiali € 1.500,00 c) spese per servizi € 2.000,00 d) spese di gestione del progetto € 1.000,00

totale preventivato € 7.000,00

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Scheda del progetto n. 2 Tipologia progettuale (vedi

tabella) A B C D E

1) Nome del progetto

“Camminiamo insieme … nell’affidamento familiare”

2) Descrizione del progetto

Il progetto si rivolge a coloro che sono interessati ad intraprendere un percorso di formazione relativo all’affidamento familiare e a quanti già tale percorso lo hanno intrapreso, al fine di favorire un affiancamento da parte degli operatori attraverso colloqui individuali o incontri di gruppo.

3) Analisi del contesto territoriale e dei bisogni da soddisfare con il progetto

Dall’analisi del territorio emerge l’importanza di formare e sostenere in modo sempre più “professionale” quelle persone che si rendono disponibili per il servizio dell’affidamento familiare. La risposta per soddisfare tale bisogno si può individuare in un percorso di formazione che possa anche accompagnare e sostenere la persona singola “maggiorenne” o la coppia coniugata o di fatto con o senza figli, durante la durata dell’affidamento e in particolare nel momento della conclusione, quando avviene la separazione del minore dagli affidatari/io. Questo passaggio è estremamente delicato in quanto rimette in discussione il legame affettivo che si è costruito durante il periodo dell’affido. l

4) Finalità, obiettivi e risultati attesi

Fornire alle persone disponibili all’affidamento familiare gli strumenti idonei all’istituto stesso.

- Rendere le persone disponibili all’affido consapevoli delle proprie risorse da “mettere in gioco” e dei propri limiti, che potrebbero essere un ostacolo se non riconosciuti;

- Acquisire le conoscenze in merito agli strumenti da attivare nella gestione di un affido (lavoro di rete con i vari operatori coinvolti nel progetto sul minore).

Disporre di un bacino di risorse disponibili all’affido adeguatamente preparati ad affrontare anche le situazione più complesse legate alla famiglia d’origine.

5) Organizzazione del progetto

La realizzazione del progetto verrà affidata a terzi con la collaborazione e la supervisione del Servizio Sociale del Municipio XVIII.

6) Descrizione Percorsi di formazione, di preparazione e di

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delle attività progettuali nelle fasi realizzative

affiancamento per le persone che si rendono disponibili all’affidamento familiare.

- Colloqui di screening per individuare la motivazione e le aspettative delle persone che si propongono per un affidamento familiare;

- incontri di gruppo rivolti a coloro che si esprimono positivamente nell’intraprendere un percorso di formazione relativo all’affido anche dopo un confronto con gli operatori che hanno effettuato il primo colloquio;

- colloqui di restituzione al termine del percorso di formazione.

- Colloqui e/o gruppi di mutuo aiuto con le risorse affidatarie che necessitano di una maggiore formazione specifica rispetto all’affido in corso;

- Interventi organizzati secondo le modalità operative sperimentate e consolidate dal Centro Comunale per l’affido “Pollicino”, che partecipa con il Servizio Sociale territoriale nell’organizzazione del progetto stesso.

7) Tempi di realizzazione

2010/2011

8) Criteri e modalità di valutazione e relativi indicatori ed obiettivi target

- Utilizzo di questionari per rilevare il soddisfacimento delle aspettative degli aspiranti affidatari.

- Colloqui di restituzione da cui evincere il grado di consapevolezza raggiunto in merito ai contenuti dell’affido e alla propria posizione rispetto ad un eventuale affido o ad un affido in corso.

- OBIETTIVO INDICATORI RISULTATO

ATTESO Incontri di sensibilizzazione e promozione

n. eventi Almeno 2/anno

colloqui di restituzione

n. colloqui almeno 10/anno

Informazione

n. cittadini raggiunti

Almeno 100/anno

Colloqui di screening

n. colloqui Almeno 30/anno

Gruppo auto-aiuto n. incontri Almeno 1/mese

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9) Costi a) spese per il personale € 8.500,00

b) spese per materiali € 1.500,00 c) spese per servizi € 2.000,00 d) spese di gestione del progetto € 2.000,00

totale preventivato € 14.000,00

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Allegato 12

PIANO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

A causa dell’incertezza nell’attribuzione dei fondi relativi al bilancio 2010 e del Fondo unico nazionale L. 328, il Municipio ha deciso di utilizzare i fondi per la non autosufficienza per l’assistenza domiciliare per i cittadini affitti da Alzheimer già finanziato con i fondi del Fondo Unico ed in attesa dell’erogazione dei fondi 2010. E’ un progetto di informazione e assistenza ai pazienti affetti da Alzheimer e sollievo alle famiglie, un servizio di assistenza domiciliare e di sostegno rivolto agli anziani residenti nel territorio del Municipio, affetti dal morbo di Alzheimer, in integrazione con la ASL. Oltre alle attività di assistenza domiciliare concordate secondo piani di intervento individuali con gli anziani ed i loro familiari, il servizio garantisce una campagna di informazione sulla malattia nei suoi aspetti sanitari, relazionali e comportamentali, finalizzata a sensibilizzare la popolazione e a diffondere la conoscenza delle risorse e dei servizi che offrono assistenza e sostegno. E’ un servizio rivolto a circa 25 cittadini. E’ quindi intenzione di questo Municipio, al momento di approvazione del presente Piano, di utilizzare i fondi pari ad € 130.000 per il suddetto progetto.

Assistenza domiciliare Alzheimer € 130.000,00

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Allegato 13

ELENCO SERVIZI E STRUTTURE MUNICIPALI

SISS

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ID MUNICIPIO TIPOLOGIA UTENTI REG MACROTIPOLOGIA REG DENOMINAZIONE DOMICILIO CIVICO

33 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA ITCA Borgo Amigò Via Boccea 695

34 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La farfalla Via di Casalotti 73

35 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La perla Via di Casalotti 73

36 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La coccinella Via di Casalotti 73

37 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La vela Via di Casalotti 73

38 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA Casale dei fiori Via della Maglianella 261

39 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La nuova stagione Via Orbassano 8

40 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA La valle dei fiori Viale di Valle Aurelia 107-109

41 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI CASA FAMIGLIA Regina della pace Via Belvedere Montello 70

85 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI GRUPPO APPARTAMENTO Eden del fanciullo Via della Maglianella 261

86 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI GRUPPO APPARTAMENTO Casa mia Via di Torrerossa 80

87 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI GRUPPO APPARTAMENTO Casa degli orsetti di San Francesco Via di Torrerossa 80

88 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI GRUPPO APPARTAMENTO Casa Amica Via Andrea Ferrara 12

103 18 STRUTTURA MINORI E GIOVANI COMUNITA' EDUCATIVA DI PRONTA ACCOGLIENZA Sacra famiglia IPAB Via F. Severi 22/24

360 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il bambino nel mondo Via Belvedere Montello 70

361 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Ludus Via Decio Azzolino 33

362 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO I Cuccioli di via Silveri Via D. Silveri 6

363 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO L'albero d'oro P.za Borgongini Duca 11

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364 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il nido del parco Via F. Scaduto 67

365 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Bra Via Brà 39/41

366 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO L'orizzonte Via Beverino 73

367 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Gianburasca Via Tommaso Prelà 37

368 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il Fantabosco Via di Santa Seconda 21

369 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il piccolo principe Via Divignano 22

370 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Capricci Via Ugo da Porta Ravegnana 7

371 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il glicine Via G.Lazzati 213

372 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO La girandola d'oro Via Luca Passi 55

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Asso Nido 1 Via Agostino Richelmy 6

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Azalea Via Enrico Bondi 273

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Cocchi di Mamma Circonvallazione Cornelia 36

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Il Tappeto Volante Via Barolo 5

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO La Bacchetta Magica Via Gamalero 14

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Lo Stregatto Via Gattico 7

1701 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Momo Via Decio Azzolino 33

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Only Kids Via Aurelia 1410

18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Vivilasilo Via Noasca 61

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18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASILO NIDO Qui Quo Qua Via Giovanni Ciravolo 13

521 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI LUDOTECA\LABORATORIO Eureka Via Domenico Silveri 6

628 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Residenza Olimpia Via Silvestro II 15

629 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Congregazione delle suore missionarie di San Domenico Via di Valcannuta 138

630 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Mater Amabilis delle suore Passioniste di San Paolo della croce

Via don Carlo Gnocchi 75

631 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Piccola casa divina Provvidenza Cottolengo Via Villa Alberici 14

632 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Teresa Grillo Michel Via della divina Provvidenza 41

633 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Ancelle della SS. Trinità Via Trofarello 64

634 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Casa S. Giovanni della Croce Via Monte Carmelo 1

635 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Residence Villa Belvedere Via Belvedere Montello 56

636 18 STRUTTURA ANZIANI CASA DI RIPOSO Villa Angeli Via Paolo Bentivoglio 12

768 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Crocifisso Via del Crocifisso 19

769 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Salvo d'Acquisto Via Domenico Marvasi 2

770 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Valcannuta Via Valcannuta 8

771 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Valle Aurelia Via di Valle Aurelia 27

772 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Monte Spaccato Via Cornelia 86

773 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Casalotti Via Gattico 9

774 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Torrevecchia Via Cristoforo Numai 51

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775 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO Pineta Sacchetti Via Innocenzo IV 16/B

808 18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGLI Centro diurno anziani fragili Castel di Guido Via Adriano I 2

18 SERVIZIO ANZIANI CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGLI

Centro diurno anziani fragili via Largo Luigi Monti Via Adriano I 2

839 18 SERVIZIO ANZIANI SERVIZIO PER LA VACANZA Servizio per la vacanza per gli anziani Via Adriano I 2

873 18 STRUTTURA ADULTI CON DISABILITA' CASA FAMIGLIA Castel di Guido Via Sodini 52

898 18 SERVIZIO

Centro diurno di socializzazione ed integrazione per disabili adolescenti e adulti Lotto B Via Baveno 8/10

899 18 STRUTTURA

Centro diurno di abilitazione e riabilitazione sociale per disabili adolescenti e adulti Lotto A Via Ciraolo 15

986 18 STRUTTURA MIGRANTI STRUTTURA DI PRIMA ACCOGLIENZA PER MIGRANTI Centro Casalotti Via Verzuolo 1

987 18 STRUTTURA MIGRANTI STRUTTURA DI PRIMA ACCOGLIENZA PER MIGRANTI Piccolo mondo Via Gregorio IX 1

1017 18 SERVIZIO MULTIUTENZA SPORTELLO PER LA FAMIGLIASportello per il sostegno alla genitorialità - Asilo nido autoorganizzato Via Adriano I 2

1018 18 SERVIZIO MULTIUTENZA SPORTELLO PER LA FAMIGLIASportello per il sostegno alla genitorialità - Centro diurno polivalente Via Adriano I 2

1019 18 SERVIZIO MULTIUTENZA SPORTELLO PER LA FAMIGLIASportello di ascolto nella scuola dell'obbligo e centro diurno polivalente Via Adriano I 2

1069 18 SERVIZIO MULTIUTENZA SEGRETARIATO SOCIALE Segretariato sociale - Sportello famiglia - Porta sociale Via Adriano I 2

1088 18 SERVIZIO MULTIUTENZA SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE Servizio sociale professionale Via Adriano I 2

1179 18 SERVIZIO MULTIUTENZA ASSISTENZA DOMICILIARE Assistenza domiciliare per disabili SAISH Via Adriano I 2

1180 18 SERVIZIO MULTIUTENZA ASSISTENZA DOMICILIARE Assistenza domiciliare per anziani SAISA Via Adriano I 2

1181 18 SERVIZIO PERSONE AFFETTE DA PATOLOGIE INVALIDANTI ASSISTENZA DOMICILIARE Assistenza domiciliare Alzheimer Via Adriano I 2

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1182 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI ASSISTENZA DOMICILIARE Assistenza domiciliare per minori SISMIF Via Adriano I 2

1183 18 SERVIZIO ANZIANI ASSISTENZA DOMICILIARE Assistenza domiciliare anziani - dimissioni protette - Via Adriano I 2

1184 18 SERVIZIO PERSONE AFFETTE DA PATOLOGIE INVALIDANTI ASSISTENZA DOMICILIARE

Assistenza domiciliare ai pazienti Alzheimer e sostegno alle famiglie Via Adriano I 2

1209 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA

Contributo economico per le famiglie affidatarie Via Adriano I 2

1228 18 SERVIZIO Contributo economico per strutture residenziali per anziani Via Adriano I 2

1247 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA

Contributo economico per il nucleo madre/bambino Via Adriano I 2

1266 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA

Assistenza economica al singolo e al nucleo familiare Via Adriano I 2

1283 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva asilo nido Via Adriano I 2

1298 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva trasporto scolastico Via Adriano I 2

1329 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva refezione scolastica Via Adriano I 2

1349 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA Assistenza economica indiretta per disabili Via Adriano I 2

1366 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva centro diurno anziani fragili Via Andriano I 2

1383 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva assistenza domiciliare anziani Via Adriano I 2

1392 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva assistenza domiciliare Alzheimer Via Adriano I 2

1405 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva soggiorni anziani Via Adriano I 2

1418 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva centro diurno Alzheimer Via Adriano I 2

1425 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva assistenza domiciliare integrata anziani Via Adriano I 2

1434 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva dimissioni protette Via Adriano I 2

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CC oo mm uu nn ee dd ii RR oo mm aa MMuunniicciippiioo RRoommaa XXVVIIIIII

232

1448 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Esenzione pagamento quota contributiva centri sportivi Via Adriano I 2

1467 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA Sostegno economico energia elettrica e gas Via Adriano I 2

1482 18 SERVIZIO PERSONE CON DISAGIO ECONOMICO ASSISTENZA ECONOMICA

Sostegno economico per persone affette da HIV e sindromi correlate Via Adriano I 2

1505 18 SERVIZIO MULTIUTENZA RETTE Contributo rette strutture residenziali per minori Via Adriano I 2

1520 18 SERVIZIO MULTIUTENZA INTERVENTO PER L'INSERIMENTO LAVORATIVO Borse lavoro per adulti Via Adriano I 2

1526 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANIINTERVENTO PER L'INSERIMENTO LAVORATIVO

Borse lavoro per minori in obbligo formativo 16/18 anni Via Adriano I 2

1562 18 SERVIZIO FAMIGLIA, MINORI E GIOVANIINTEGRAZIONE SCOLASTICA PER ALUNNI DISABILI

Assistenza educativa culturale per alunni disabili Via Adriano I 2

1578 18 SERVIZIO MIGRANTI INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI IMMIGRATI

Centro di integrazione sociale e culturale per minori

Via Bonaventura Cerretti 55

1579 18 SERVIZIO MIGRANTI INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI IMMIGRATI

Centro di integrazione sociale e culturale per minori "Piccolo Mondo" Via Gregorio IX 4

1580 18 SERVIZIO MIGRANTI INTEGRAZIONE SCOLASTICA MINORI IMMIGRATI

Centro di integrazione sociale e culturale per minori "Peace"

Via Cornelia c/o scuola Anna Frank 1/3

1628 18 STRUTTURA Comunità Bondi Via Enrico Bondi 42

1649 18 STRUTTURA Opera don Guanella-Centro di riabilitazione Casa San Giuseppe Via Aurelia Antica 446

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ALLEGATO 14 PROTOCOLLO D’INTESA

PER LA GESTIONE DEI GRUPPI INTEGRATI DI LAVORO (G.I.L.) PER MINORI SOGGETTI A

PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA ___________________________

Il Municipio Roma 17,18, 19, 20 e la ASL RM E stipulano il seguente protocollo d’intesa per la gestione dei G.I.L. (gruppi integrati di lavoro) – Autorità Giudiziaria

VISTE: le linee strategiche relative all’integrazione socio-sanitaria contenute nel Piano Regolatore Sociale approvato dal Consiglio Comunale di Roma; VISTO CHE: l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, attraverso il V Dipartimento, ha attivato nel quadrante coincidente con il territorio di competenza della ASL RM E una Unità Interdistrettuale per i Minori (U.I.M.) con la finalità di sviluppare i processi di integrazione socio-sanitaria e di pianificazione integrata nell’ambito delle politiche pubbliche per l’infanzia e l’adolescenza;

VISTO CHE: con l’approvazione dei Piani Regolatori Sociali dei Municipi 17, 18, 19, 20 e del Piano Attuativo Locale (P.A.L.) della ASL RME nei quali sono previste attività di integrazione socio-sanitaria in riferimento ai minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria;

VISTA la nuova riorganizzazione dei Servizi della ASL RM E nella quale le attività di tutela sanitaria e socio-sanitaria rivolte ai minori, ed in special modo quelle relative alla tutela della salute mentale nell’età evolutiva, sono state demandate alla UOC T.S.M.R.E.E. e Disabili Adulti che, al suo interno ha inteso raggruppare le funzioni ed il personale dedicato ad intervenire nei casi segnalati dall’AA.GG. in una specifica sezione denominata Unità Tutela Minori e Rapporti con la Magistratura (U.T.M.);

VISTO CHE:

sono già attivi con i Municipi Roma 17, 18, 19 protocolli operativi sulla medesima materia sottoscritti rispettivamente il 22/3/06, 7/2/06 e 3/11/03 la cui sperimentazione ha consentito di valutarne i punti di forza e le criticità e di raccogliere suggerimenti in funzione del loro aggiornamento ritenuto ormai necessario;

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CONSIDERATO CHE:

il Municipio Roma 20 ha avviato lo sviluppo di un protocollo d’intesa sulla materia senza tuttavia giungere all’approvazione nelle sedi istituzionali;

i Direttori ed i Presidenti dei Municipi Roma 17-18-19-20 ed i Direttori dei Distretti 17-18-19-20 ed il Direttore Generale della ASL RM E sottoscrivono il seguente

PROTOCOLLO D’INTESA

Art 1.

Finalità

Il presente protocollo intende garantire lo sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria nel territorio dei distretti 17, 18, 19, 20 della ASL RM E e dei Municipi Roma 17, 18, 19, 20 con particolare riferimento alle attività integrate svolte in favore di minori e famiglie sottoposti a provvedimenti della Magistratura.

A tale proposito le Istituzioni firmatarie riconoscono la necessità e l’opportunità di costituire équipe integrate con professionalità espresse dai Distretti 17-18-19-20 della ASL RM E e dai Municipi Roma 17-18-19-20 in ciascuno degli interventi che è ritenuto necessario e opportuno porre in essere nei confronti dei minori in risposta alle richieste dell’Autorità Giudiziaria.

Art 2. Integrazione professionale

Il Gruppo Integrato di Lavoro – Autorità Giudiziaria (in seguito G.I.L. AA.GG.)

opererà secondo il principio del più avanzato sviluppo dell’integrazione professionale tra operatori dei Municipi e dei Distretti ASL RM E, tenendo conto della specificità dei singoli casi al fine di garantire l’appropriatezza, la qualità e l’economicità degli interventi effettuati.

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Art 3. Principi metodologici

In linea con i principi enunciati nella legge quadro 328/2000, il G.I.L. AA.GG.

assumerà quale modello di riferimento il metodo della programmazione inteso come un processo continuo e circolare basato sui seguenti criteri: sussidiarietà, cooperazione inter-istituzionale, economicità, omogeneità, responsabilità, unicità, autonomia organizzativa e regolamentazione.

Le azioni del G.I.L. AA.GG. si dovranno basare sulla logica dello scambio tra servizi indipendenti ed autonomi che si prestano alla messa in discussione, alla valutazione, alla comparazione ed alla progettazione condivisa rispetto al lavoro che ciascuno svolge quotidianamente.

Art 4. Relazione dell’azione in risposta a richieste dell’Autorità Giudiziaria con il

complessivo sistema integrato di servizi alla famiglia e all’infanzia e adolescenza

Le azioni integrate in favore di minori e famiglie sottoposti a provvedimenti

della Magistratura, di interesse e competenza del G.I.L. AA.GG., dovranno essere considerate come parte del più complessivo sistema territoriale di servizi ai minori ed ai loro nuclei familiari, individuando gli ambiti ed i limiti del proprio intervento tenendo presenti le finalità dell’azione dell’autorità giudiziaria. Tale considerazione ha rilevanza ai fini dell’evidenza dell’impatto organizzativo e finanziario che il G.I.L. AA.GG. ha sul complessivo sistema di servizi.

Art 5.

Articolazione dell’ambito d’interesse e competenza del G.I.L. AA.GG. Il G.I.L. AA.GG. opera all’interno di un processo che prevede, di norma, due

momenti e/o livelli d’intervento: a) un primo momento, definito di indagine o valutazione, ha lo scopo di acquisire

gli elementi di conoscenza necessari al fine di rispondere adeguatamente al mandato ricevuto da parte della magistratura;

b) un secondo momento, definito d’intervento da parte dei servizi socio-sanitari competenti, per azioni di sostegno e trattamento del caso.

I due momenti possono essere chiaramente separati sia per mandato dell’autorità giudiziaria sia per tempi di attuazione, oppure richiesti o necessari contestualmente all’indagine.

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Il G.I.L. AA.GG. è competente a svolgere entrambi i livelli d’intervento, nell’ambito di uno specifico progetto sul caso, predisposto ed attuato dagli operatori cui viene affidata la titolarità della gestione del caso, opportunamente individuati dal C.T.I. (Coordinamento Tecnico Integrato) di cui all’art. 9, fatto salvo interventi che, per la loro natura specifica, specialistica o complessa, richiedano la partecipazione prevalente di altri Servizi, sociali, sanitari o socio-sanitari territoriali, come meglio specificato negli articoli seguenti.

Art 6.

Integrazione degli altri servizi sociali e sanitari con il G.I.L. – Autorità Giudiziaria

In considerazione di quanto previsto nell’art. 5, a seconda della richiesta dell’autorità giudiziaria e/o di quanto emerso nel primo momento di indagine/valutazione, qualora il personale dell’èquipe G.I.L. AA.GG. non avesse la competenza professionale specifica o fosse richiesto un intervento proprio di altro Servizio sanitario o sociale, l’èquipe GIL chiederà la partecipazione al progetto sul caso di tali Servizi, con ambiti e limiti definiti chiaramente nel piano d’intervento. L’integrazione con tali Servizi può realizzarsi o sotto forma di consulenza di specialisti su ambiti specifici o sotto forma di partecipazione alla presa in carico del caso su determinati ambiti problematici del minore o dei genitori (disturbi neuropsichiatrici, dell’apprendimento, disabilità, abuso di sostanze, problemi psichiatrici degli adulti, aspetti amministrativi di inserimenti in strutture residenziali di minori, interventi psicoterapeutici su minori e/o famiglie, ecc.).

Art 7.

Sviluppo dell’integrazione del sistema complessivo di servizi socio-sanitari a tutela del minore e della famiglia

I G.I.L. AA.GG. territoriali fanno parte integrante del sistema complessivo di

servizi socio-sanitari a tutela del minore e della famiglia organizzati nella U.I.M. (Unità Interdistrettuale Minori) attiva nel quadrante della ASL RM E dall’anno 2008. È compito del gruppo interistituzionale di coordinamento U.I.M. monitorare il funzionamento dei G.I.L. AA.GG. di cui al presente protocollo d’intesa e di favorirne l’adeguamento e lo sviluppo in relazione ai bisogni emergenti ed alle esigenze operative individuate nell’ambito di una pianificazione integrata degli interventi e delle risorse.

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Art 8.

Istituzione/conferma dei G.I.L. - Autorità Giudiziaria

Con la firma del presente protocollo si considerano istituiti o confermati i G.I.L. – Autorità Giudiziaria per i territori del:

1. Municipio Roma 17/Distretto 17 ASL RM E, con sede presso il Municipio Roma 17 in Circonvallazione Trionfale 19.

2. Municipio Roma 18/Distretto 18 ASL RM E, con sede presso il Municipio Roma 18 in via Adriano I n.2.

3. Municipio Roma 19/Distretto 19 ASL RM E, con sede presso il presidio ASL RM E nel Pad. V – S. Maria della Pietà.

4. Municipio Roma 20/Distretto 20 ASL RM E, con sede presso il Municipio Roma 20 in via Cassia 472. Presso le sedi sopra individuate verranno organizzate le segreterie dei

rispettivi G.I.L. AA.GG., che costituiranno il punto di riferimento logistico-amministrativo per il personale dell’area GIL – Autorità Giudiziaria e per la magistratura stessa. La segreteria GIL sarà allestita con le attrezzature necessarie per il suo funzionamento (linea telefonica, fax, computer, armadio per la custodia delle cartelle, disponibilità di una fotocopiatrice, ecc.) e sarà gestita da un’unità di personale amministrativo per un tempo sufficiente per il buon funzionamento dell’ufficio; il tutto messo a disposizione dall’Istituzione che ospita la sede del rispettivo GIL – Autorità Giudiziaria.

Art 9. Coordinamento Tecnico Integrato (C.T.I.)

Per la gestione delle attività di competenza del G.I.L. – Autorità Giudiziaria è costituito il C.T.I. (Coordinamento Tecnico Integrato).

Il C.T.I. è composto da 2 figure, una del Municipio ed una della ASL, competenti nella materia, che svolgono compiti di referenza e coordinamento dell’attività connessa con il GIL-AA.GG.

I Municipi Roma 17-18-19-20 e la A.S.L. RM E, per ciascun Distretto, nomineranno formalmente i membri del C.T.I., dandosene reciprocamente formale comunicazione.

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Art 10. Compiti del Coordinamento Tecnico Integrato (C.T.I.)

I compiti del C.T.I. sono relativi al coordinamento e monitoraggio di tutti i casi provenienti dalla Magistratura. Inoltre. Il C.T.I. dovrà provvedere:

a. alla prima visione dei casi; b. all’assegnazione degli stessi alle équipe di volta in volta individuate; c. ad attivare altri servizi specialistici e/o competenti (TSMREE, Consultori

Familiari, UIM, DSM, SERT, ecc.) nel caso di approfondimenti o interventi multidisciplinari in rete, qualora se ne ravvisi la necessità, sulla base di criteri e procedure condivise1, su progetto elaborato dall’equipe titolare del caso;

d. alla gestione del sistema informativo dei dati relativi alla materia in questione in modo da consentire la verifica della funzionalità del sistema e la valutazione del servizio, in sintonia con il sistema di monitoraggio della UIM. Il C.T.I si riunisce ogni 15 giorni o ad intervalli più ridotti in ordine alla quantità

e complessità delle situazioni da esaminare, presso la sede del GIL - AA.GG.

Art 11 Il procedimento amministrativo-tecnico per lo svolgimento delle attività di

competenza del G.I.L. – Autorità Giudiziaria

Il G.I.L. – Autorità Giudiziaria svolgerà le attività di competenza secondo la seguente procedura:

Fase I a. ricezione della documentazione sul caso inviato dalla Magistratura e

protocollazione in entrata presso l’Istituzione che fornisce la sede della Segreteria G.I.L.- AA.GG. Se la documentazione perviene al servizio/istituzione che non fornisce la sede del GIL, essa, dopo la registrazione in arrivo, viene trasmessa alla segreteria GIL e seguirà la procedura descritta sopra in questo stesso paragrafo;

b. registrazione interna GIL con trascrizione dei dati disponibili relativi al caso sul database di monitoraggio UIM e predisposizione per la prima valutazione del C.T.I. (a cura della segreteria GIL);

Fase II a. esame della documentazione sul caso da parte del C.T.I.; b. assegnazione del caso all’equipe; nell’eventualità non sia possibile

assegnare subito il caso, lo stesso viene collocato in lista di attesa e registrato come “non assegnato” nel database UIM;

1 Una procedura operativa tra le UU.OO. T.S.M.R.E.E. e l’Unità Tutela Minori e Rapporti con la Magistratura in merito alla gestione di casi complessi in cui vi siano provvedimenti della Magistratura viene allegata al presente documento e ne costituisce parte integrante.

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c. completamento dell’immissione dati sul database di monitoraggio UIM circa l’assegnazione del caso ed altri dati mancanti;

d. apertura di una nuova cartella, se il caso è nuovo, con numerazione progressiva ed anno di apertura, da annotare su un apposito registro casi nuovi (Es. cart. N. 25/09).

e. Registrazione per ciascun caso: a) dell’Ente di assegnazione (M= Municipio - A= ASL – MA= Integrato); b) del nominativo degli operatori ai quali è assegnato il caso ed il Referente del caso; c) il numero della cartella – n/anno di apertura – se il caso è nuovo;

f. Invio di una nota di presa in carico all’Autorità Giudiziaria committente (come da modello allegato n.6)

g. Trimestralmente la segreteria G.I.L. AA.GG. si occuperà di raccogliere e trascrivere i dati mancanti nel database UIM.

Fase III

a. visione del fascicolo da parte dell’équipe assegnataria del caso; b. definizione e attuazione del percorso d’indagine, o formulazione di un

progetto individuale sul caso sulla base della scheda progetto2 secondo le modalità indicate nella scheda di sintesi degli interventi richiesti dall’autorità giudiziaria3 (che rappresenta lo standard individuato attraverso la massima condivisione raggiunta tra il personale dedicato a tale linea di attività), e definizioni operative 4, che allegati al presente provvedimento ne costituiscono parte integrante;

c. Compilazione della cartella utente5. La cartella utente principale viene costituita presso la sede G.I.L. AA.GG.. Nel caso di équipe integrate (municipio/ASL) viene costituita una cartella secondaria nella quale vengono inseriti i documenti necessari per l’attuazione degl’interventi da parte degli altri operatori;

Fase IV

a. stesura della relazione raccordando in un unico testo le conclusioni dell’assistente sociale, dello psicologo e degli altri eventuali specialisti coinvolti;

b. trasmissione della relazione predisposta dall’équipe, a cura del C.T.I con lettera di trasmissione controfirmata almeno da uno dei suoi due componenti, al destinatario (autorità giudiziaria) e dotata di n. di registrazione GIL, fatte salve eventuali diverse modalità procedurali dell’Ente inviante;

c. il C.T.I. curerà il monitoraggio della fase d’indagine e valutazione utilizzando la scheda di rilevazione allegata (all. n. 6);

d. la chiusura del caso per quanto riguarda le competenze del GIL Autorità Giudiziaria viene dichiarata dal CTI su proposta formale dell’équipe che ha in carico il caso. La chiusura del caso viene registrata sul database UIM e la cartella utente, completa di tutti gli atti ricevuti o acquisiti ovvero prodotti in uscita, i diari di attività debitamente firmati dagli operatori che li hanno compilati, verrà depositata in un apposito archivio storico delle cartelle (casi chiusi).

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Art. 12 Archiviazione Atti

Viene costituito un archivio documentale GIL-Autorità Giudiziaria in entrata dove vengono inserite tutte le copie degli atti. Analogamente viene costituito un archivio documentale in uscita per tutti gli atti (attinenti i casi GIL Autorità Giudiziaria) trasmessi all’esterno;

2 Allegato n. 1

3 Allegato n. 2

4 Allegato n. 3

5 Allegato n. 4

Art 13 Articolazione delle azioni e dei tempi di riferimento

per la realizzazione delle indagini su richiesta dell’Autorità Giudiziaria Per la progettazione e realizzazione delle azioni di competenza, il G.I.L. –

Autorità Giudiziaria e il C.T.I. faranno riferimento alle tabelle degli “interventi richiesti dall’autorità giudiziaria” e “definizioni operative” sopra richiamate (art. 11, fase III).

La scelta del livello d’integrazione tra personale Municipio e ASL sui casi provenienti dall’Autorità Giudiziaria e l’indicazione del Referente del caso, sono effettuate dal CTI sulla base dei seguenti principi orientativi:

a. specificità della situazione, scaturita dallo studio e dalla complessità del singolo caso;

b. prevalenza dell’intervento. I percorsi socio-assistenziali che prevedono la partecipazione del personale ASL sono principalmente quelli dove è consistente o prevalente la natura sanitaria degli interventi; la strutturazione di tali interventi è rimandata all’allegato n. 2;

c. esigenza di preservare il rapporto fiduciario costruito con la famiglia.

Art 14 Monitoraggio delle richieste dall’Autorità Giudiziaria e verifica del Protocollo

d’intesa Il C.T.I. curerà il monitoraggio delle richieste provenienti dall’Autorità

Giudiziaria aggiornando il relativo database, già attivo e predisposto in sede U.I.M., e comunicherà trimestralmente al coordinamento U.I.M e semestralmente alla Direzione UOSECS del Municipio ed alla Direzione del Distretto ASL RM E, i dati relativi al numero di richieste provenienti dalla Magistratura, al numero di interventi in corso e ultimati, alla tipologia della casistica, le criticità rilevate e le eventuali risorse aggiuntive necessarie. Ogni anno, sulla base dei dati acquisiti e delle criticità rilevate, verrà effettuata una verifica del funzionamento di ogni singolo GIL

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Autorità Giudiziaria e l’eventuale aggiornamento della scheda degli “interventi richiesti dall’autorità giudiziaria” (allegato n. 2), a cura dei Referenti dell’Unità Interdistrettuale Minori (U.I.M.);

Art. 15 Risorse di personale

I Gruppi Integrati di Lavoro Autorità Giudiziaria devono essere composti da personale professionalmente adeguato e sufficiente a svolgere i compiti ad essi attribuiti. La consistenza numerica del personale necessario verrà aggiornata periodicamente sulla base dell’elaborazione dei dati della casistica annuale, fornita dal CTI, e dei parametri presenti nella scheda degli Interventi richiesti dall’autorità giudiziaria (all. 3).

Art 16 Autonomia giuridica

Il presente protocollo prevede l’integrazione operativa dei servizi territoriali e non intacca l’autonomia giuridico-amministrativa dei singoli servizi.

Art 17

Validità dei precedenti protocolli GIL

Per gli impegni assunti, al momento della sua ratifica, il presente atto sostituisce i precedenti protocolli GIL firmati a livello di Distretto Municipale.

Si allegano i seguenti documenti: 1. “Scheda progetto individuale” 2. Scheda degli “interventi richiesti dall’autorità giudiziaria” 3. Scheda delle “Definizioni operative” 4. “Cartella Utente” 5. Scheda “Monitoraggio nuovi casi G.I.L.” 6. Modulo di comunicazione presa in carico del caso

Roma,

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Per il Municipio Roma 17 Per il Municipio Roma 18

Il Direttore Il Presidente

Il Direttore Il Presidente

Per il Municipio Roma 19 Per il Municipio Roma 20 Il Direttore Il Presidente

Il Direttore Il Presidente

Per la ASL RM E Il Direttore Distretto 17 Il Direttore Distretto 18

Il Direttore Distretto 19 Il Direttore Distretto 20

Il Direttore Generale

Il Delegato del Sindaco e Presidente delle Conferenza Sanitaria Locale

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Allegato n. 1

Cognome _____________________________ Nome ______________________________ Data nascita ______________________ Municipio/Distretto di residenza ______________ Referente del caso _____________________________ Tel. _________________________ e-mail ____________________________________________________________________ Servizi coinvolti ____________________________________________________________

_________________________________________________________________________ Data Progetto/obiettivi/interventi sul caso

Operatori coinvolti

Tempi di attuazione

data di verifica

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Data Progetto/obiettivi/interventi sul caso

Operatori coinvolti

Tempi di attuazione

data di verifica

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Allegato n.2 INTERVENTI RICHIESTI DALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA

ATTIVITA' OPERATORI

N. INTERV

ENTI

TEMPO INTERVENTO

TEMPO TRASCRIZIONE

TOTALE ORE A.S.

TOTALE ORE PSI

TOTALE ORE

MEDICO (NPI,..)

EDUCATORE

TOTALE ORE

INDAGINI

A INDAGINE SOCIO-AMBIENTALE E FAMILIARE Modulo 3 mesi

A1 Ricezione e verifica atti istruttori in tribunale A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

A2 Presa appuntamenti con nucleo ed altri referenti A.S. 1 h 1 h 1 h

A3 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S. 2 h 2 h 2 h

A4 Colloqui presso il Servizio con i genitori e/o il minore A.S. 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

A5 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

A6 Verifiche domiciliari A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h A7 Verifica scolastica A.S. 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

A8 Possibili contatti con la rete informale territoriale A.S. 1 2 h 1/2 h 2 h e 1/2 2 h e 1/2

A9 Relazione all'AA.GG. A.S. 1 4 h 4 h 4 h TOTALE ORE 32 h 32 h

B INDAGINE SOCIO-AMBIENTALE, FAMILIARE E PSICOLOGICA Modulo 4 mesi

B1 Ricezione e verifica atti istruttori in A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

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tribunale

B2 Incontro di équipe per progettare l'intervento A.S. + Psi 1 1 h (x 2) 1 h 1 h 2 h

B3 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S. 2 h 2 h 2 h

B4 Colloqui presso il Servizio con i genitori A.S. + Psi 4 1 h (x 4) 1/2 h (X 4) 4 h 4 h 8 h

B5 Colloqui con il minore Psi 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

B6 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

B7 Verifiche domiciliari A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h B8 Verifica scolastica A.S. 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

B9 Possibili contatti con la rete informale territoriale A.S. 1 2 h 1/2 h 2 h e 1/2 2 h e 1/2

B10 Incontri di équipe per verifica A.S. + Psi 2 1 h (x 2) 2 h 2 h 4 h B11 Relazione all'AA.GG. A.S. + Psi 1 4 h (x 2) 4 h 4 h 8 h

TOTALE ORE 33 h e 1/2 15 h e 1/2 49 h

C INDAGINE SULLE CAPACITA' GENITORIALI E LA CONDIZIONE PSICOFISICA DEL MINORE

C1 Ricezione e verifica atti istruttori in tribunale A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

C2 Incontro di équipe per progettare l'intervento A.S. + Psi 1 1 h (x 2) 1 h 1 h 2 h

C3 Presa appuntamenti con nucleo ed altri referenti A.S. 1 h 1 h 1 h

C4 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S.(o Psi) 2 h 2 h (2 h) 2 h

C5 Colloquio con il padre Psi 1 1 h 1/2 h 1 h e 1/2 1 h e 1/2

C6 Colloquio con la madre Psi 1 1 h 1/2 h 1 h e 1 h e 1/2

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1/2

C7 Colloquio con il minore Psi (+ A.S. nel primo colloquio)

3 1 h (x 2

nel primo coll.)

1/2 h (x 2 nel primo

coll.) 1 h e 1/2 4 h e

1/2 6 h

C8 Colloqui con adulti significativi di riferimento Psi + A.S. 2 1 h (x 2) 1/2 h (x 2) 3 h 3 h 6 h

C9 Approfondimento diagnostico del N.P.I. N.P.I. 1 1 h 1/2 h 1h e 1/2 1h e 1/2

C10 Verifica domiciliare con minore A.S. 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

C11 Verifica scolastica A.S. + Psi 1 3 h (x2) 1/2 h (x2) 3 h e 1/2 3 h e 1/2 7 h

C12 Possibili contatti con la rete informale territoriale A.S. 1 2 h 2 h 2 h

C13 Incontri di équipe per verifica A.S. + Psi 2 1 h (x 2) 2 h 2 h 4 h C14 Relazione all'AA.GG. A.S. + Psi 1 4 h (x 2) 4 h 4 h 8 h

TOTALE ORE 28 h 21(23) h 1 h e 1/2 50 h e 1/2

D INDAGINE PER ABUSO E MALTRATTAMENTO

D1 Esame fascicolo (presso T.M.) A.S. 1 4 h 4 h 4 h

D2 Colloqui con i genitori A.S. + Psi 3 1 h e 1/2 (x 2) 1/2 h (x 2) 6 h 6 h 12 h

D3 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. + Psi 2 1 h e 1/2

(x 2) 1/2 h (x 2) 4 h 4 h 8 h

D4 Colloqui con (presunto) abusante A.S. + Psi 3 1 h (x 2) 1/2 h (x 2) 4 h e 1/2 4 h e 1/2 9 h

D5 Visite domiciliari A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h D6 Somministrazione tests (al minore) Psi 3 1 h e 1/2 1/2 h 6 h 6 h

D7 Colloqui di valutazione con il minore Psi 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

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D8 Visita medica/ Colloqui di approfondimento con il minore MEDICO 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

D9 Contatti con Istituzioni (scuola, questura, T.M., medicina legale, ecc,)

A.S. + Psi 8 2 h (x 2) 16 h 16 h 32 h

D10 Incontro di équipe A.S. + Psi + MEDICO 2 1 h 1/2 h 1 h e 1/2 1 h e

1/2 1 h e 1/2 4 h e 1/2

D11 Relazione AA.GG. A.S. + Psi + Medico 1 4 h 4 h 4 h 4 h 12 h

TOTALE ORE 47 h 46 h e 1/2 8 h e 1/2 102 h

E INDAGINE PSICO-SOCIALE PER CAMBIAMENTO DI COGNOME NEI CASI DI RICONOSCIMENTO TARDIVO

Modulo 3 mesi

E1 Ricezione e verifica atti istruttori in tribunale A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

E2 Presa appuntamenti con nucleo ed altri referenti A.S. 1 h 1 h 1 h

E3 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S. 2 h 2 h 2 h

E4 Colloqui presso il Servizio con i genitori e/o il minore A.S. 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

E5 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

E6 Verifiche domiciliari A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h E7 Verifica scolastica A.S. 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

E8 Possibili contatti con la rete informale territoriale A.S. 1 2 h 1/2 h 2 h e 1/2 2 h e 1/2

E9 Relazione all'AA.GG. A.S. 1 4 h 4 h 4 h TOTALE ORE 32 h 32 h

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INTERVENTI

G SUPPORTO PSICOLOGICO E SOCIALE ALLA COPPIA Modulo 6 mesi

G1 Incontri di supporto psicologico alla coppia Psi 12 1 h e 1/2 1/2 h 24 h 24 h

G2 Incontri di équipe A.S. + Psi 3 1 h (x 2) 3 h 3 h 6 h

G3 Invio ad altri servizi - attivazione interventi assistenziali A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h

G4 Relazione AA.GG. (se richiesta) A.S. + Psi 1 3 h (x 2) 3 h 3 h 6 h TOTALE ORE 13 h 30 h 43 h

H SUPPORTO PSICOLOGICO AL MINORE Modulo 6 mesi

H1 Incontri di supporto psicologico al minore (1 incontro x settimana) Psi 24 1 h 1/2 h 36 h 36 h

H2 Incontri di èquipe A.S. + Psi 2 1 h (x2) 2 h 2 h 4 h TOTALE ORE 2 h 38 h 40 h

I ASSISTENZA DOMICILIARE PER MINORI COINVOLTI IN ATTI DELLA MAGISTRATURA Modulo 1 anno

I1 Incontri di Assistenza Domiciliare (comprensivI di tutto il lavoro indiretto)

Educatore 100 3 h 300 h 300 h

TOTALE ORE 300 h

L REGOLAZIONE INCONTRI FIGLIO/GENITORE NON AFFIDATARIO E "SPAZIO INCONTRO" Modulo 6 mesi

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L1 Colloquio con genitore per progetto d'intervento A.S. 4 1 h 1/2 h 6 h 6 h

L2 Incontri di équipe con responsabile del servizio "Spazio Incontro" o SISMIF per avvio, verifica, valutazione esiti

A.S. + Psi + Resp. Spazio

Incontro(1)

6 1 h e 1/2 (x 2) 1/2 h 12 h 12 h 24 h

L3 Presenza al primo incontro sede spazio incontro

A.S. + Educ.(2) 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

L4 Relazione AA.GG. A.S. + Psi 1 3 h (x 2) 3 h 3 h 6 h L5 Incontri protetti(3) Educatore 24 3 h 1/2 h(4) 84 h 84 h TOTALE ORE 24 h 1/2 15 h 84 h 123 h 1/2

(1) Le ore del responsabile del Servizio SISMIF o “Spazio Incontro” sono conteggiate alla voce “Incontri protetti”

(2) Le ore dell’Educatore del Servizio SISMIF o “Spazio Incontro” sono conteggiate alla voce “Incontri protetti”

(3) Gli “Incontri protetti” (SISMIF o “Spazio Incontro”) possono essere realizzati tramite convenzione con un organismo esterno

(4) Questa ora è relativa a tutto il lavoro indiretto dell’organismo: incontri con i servizi pubblici, supervisione dell’operatore, coordinamento

M PSICOTERAPIA DI COPPIA Modulo 1 anno

M1 Psicoterapia rivolta alla coppia (intervento alternativo agli incontri di supporto psicologico)

Psicoter. 20 1 h e 1/2 1/2 h 40 h 40 h

TOTALE ORE 40 h 40 h

N PSICOTERAPIA AL MINORE Modulo 1 anno

N1 Psicoterapia rivolta al minore Psicoter. 40 1 h 1/2 h 60 h 60 h TOTALE ORE 60 h 60 h

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P TRATTAMENTO CASI DI ABUSO E MALTRATTAMENTO Modulo 1 anno

P1 Colloqui clinici sistematici con il minore Psi 40 1 h 1/2 h 60 h 60 h

P2 Colloqui clinici sistematici con la famiglia Psi 20 1 h e 1/2 1/2 h 40 h 40 h

P3 Colloqui clinici sistematici con famiglia + minore Psi 10 1 h e 1/2 1/2 h 20 h 20 h

P4 Colloqui clinici con (eventuale) affidatario Psi 10 1 h 1/2 h (15 h) (15 h)

P5 Incontro équipe A.S. + Psi 5 1 h (x 2) 5 h 5 h 10 h TOTALE ORE 5 h 125 h 130 h TOTALE ORE (con attività eventuali) 140 h 145 h

Q INSERIMENTO DI MINORE IN STRUTTURA PROTETTA NEI CASI DI ABUSO E MALTRATTAMENTO Modulo 2 mesi

Q1 Contatti per individuare la struttura A.S. 5 1 h 5 h 5 h

Q2 Colloqui con resp. Struttura + educatori A.S. + Psi 3 3 h (x 2) 1/2 h 10 h e 1/2 10 h e 1/2 21 h

Q3 Colloqui con i familiari A.S. 5 1 h e 1/2 1/2 h 10 h 10 h

Q4 Colloqui con i genitori + resp. Struttura A.S. 2 2 h e 1/2 1/2 h 6 h 6 h

Q5 Colloqui con il minore + resp. Struttura A.S. 2 2 h e 1/2 1/2 h 3 h 3 h

Q6 Colloqui con minore A.S. 4 1 h e 1/2 1/2 h 8 h 8 h Q7 Visite verifica a breve termine A.S. 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2 Q8 Incontro équipe A.S. + Psi 3 1 h (x 2) 3 h 3 h 6 h Q9 Relazione all’AA.GG. A.S. 1 4 h 4 h 4 h

TOTALE ORE 54 h 13 h e 1/2 67 h e 1/2

R AFFIDAMENTO ETERO-FAMILIARE – AVVIO E PRIMA Modulo 6 mesi

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VERIFICA

R1 Incontri d’équipe per progettare l’intervento A.S. + Psi 2 1 h (x 2) 1/2 h (x2) 2 h e 1/2 2 h e 1/2 5 h

R2 Conoscenza affidatari e presentazione progetto A.S. + Psi 1 1 h e 1/2

(x2) 1/2 h (x2) 2 h 2 h 4 h

R3 Colloquio di ritorno con affidatari A. S. + Psi 1 1 h (x 2) 1/2 h (x2) 1 h e 1/2 1 h e 1/2 3 h R4 Verifica domiciliare presso affidatari A. S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2 R5 Colloquio con famiglia d’origine A.S. + Psi 1 1 h (x 2) 1/2 h (x2) 1 h e 1/2 1 h e 1/2 3 h

R6 Incontro tra affidanti ed affidatari A.S. + Psi 1 1 h e 1/2 (x2) 1/2 h (x2) 2 h 2 h 4 h

R7 Incontro tra affidanti ed affidatari con minore e firma atto di consenso e impegno

A.S. + Psi 1 3 h (x2) 1/2 h (x2) 3 h e 1/2 3 h e 1/2

7 h

R8 Colloqui di avvio affido con affidanti e affidatari A. S. + Psi 3 1 h (x 2) 1/2 h (x2) 4 h e 1/2 4 h e 1/2 9 h

R9 1a Relazione all’AA.GG. A. S. + Psi 1 3 h (x 2) 3 h 3 h 6 h

R10 Incontri di sostegno e verifica con la famiglia affidante e famiglia affidataria (ogni 15 giorni)

A.S. + Psi 3 1 h (x 2) 1/2 h (x 2) 4 h e 1/2 4 h e 1/2

9 h

R11 Colloqui con minore Psi 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

R12 Verifica domiciliare presso gli affidatari A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

R13 Verifica scolastica A.S. + Psi 1 3 h (x 2) 1/2 h (x 2) 3 h e 1/2 3 h e 1/2 7 h R14 2a Relazione all’AA.GG. A.S. + Psi 1 4 h (x 2) 4 h 4 h 8 h

TOTALE ORE 41 h e 1/2 35 h e 1/2 77 h

S AFFIDAMENTO ETERO-FAMILIARE – SOSTEGNO E VIGILANZA Modulo 6 mesi (ripetibile a regime)

S1 Incontri di sostegno e verifica con la famiglia affidante e famiglia affidataria

A.S. + Psi 3 1 h (x 2) 1/2 h (x 2) 4 h e 1/2 4 h e 1/2

9 h

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S2 Colloquio con minore Psi 1 1 h 1/2 h 1 h e 1/2 1 h e 1/2

S3 Verifica domiciliare presso gli affidatari A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

S4 Verifica scolastica A.S. + Psi 1 3 h (x 2) 1/2 h (x 2) 3 h e 1/2 3 h e 1/2 7 h S5 Relazione all’AA.GG. A.S. + Psi 1 3 h (x 2) 3 h 3 h 6 h TOTALE ORE 15 h e 1/2 12 h e 1/2 28 h

U AFFIDAMENTO AL SERVIZIO SOCIALE DI MINORE COLLOCATO IN FAMIGLIA O PRESSO PARENTI Modulo 1 anno

U1 Colloqui presso il Servizio con i genitori e/o il minore (*)

A.S.(+ eventual

mente Psi) 3 1 h 1/2 h 4 h e 1/2 (4 h e 1/2) 4 h e 1/2

U2 Colloqui con adulti significativi di riferimento (*)

A.S.(+ eventual

mente Psi) 2 1 h 1/2 h 3 h (3 h) 3 h

U3 Verifica domiciliare (anche con minore) (*) A.S. 3 3 h 1/2 h 10 h e 1/2 10 h e 1/2

U4 Contatti con la scuola (*) A.S. 1 3 h 1/2 h 3 h e 1/2 3 h e 1/2

U5 Possibili contatti con rete formale e/o informale territoriale (*) A.S. 3 3 h 1/2 h 10 h e 1/2 10 h e 1/2

U6 Incontri d’équipe per progetto d’intervento A.S. + Psi 1 1 h e 1/2 1/2 h 2 h 2 h 4 h

U7 Colloquio con familiari per progetto d’intervento

A.S.(+ eventual

mente Psi) 1 1 h 1/2 h 1 h e 1/2 (1 h e 1/2) 1 h e 1/2

U8 Attivazione di interventi di sostegno al minore e/o al nucleo A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

U9

Incontri d’équipe valutativi con operatori dei servizi di sostegno al minore e/o al nucleo (sia della rete formale che informale)

A.S. + Psi 6 1 h e 1/2 (x2) 1/2 h (x2) 12 h 12 h 24 h

U10 Verifiche e valutazioni con la scuola A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h

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U11 Contatti, convocazioni e relazioni all’AA.GG. (media tra interventi diversi)

A.S.(+ eventual

mente Psi) 4 3 h 12 h (12 h) 12 h

TOTALE ORE 69 h e 1/2 14 h 83 h e 1/2

TOTALE ORE (con attività eventuali) (23 h) (92 h e

1/2)

(*) Le voci da U1 a U5 si riferiscono all’acquisizione di elementi per l’avvio del progetto

V AFFIDAMENTO AL SERVIZIO SOCIALE DI MINORE COLLOCATO IN STRUTTURA PROTETTA Modulo 1 anno

V1 Ricezione atti istruttori in tribunale A.S. 1 4 h 1/2 h 4 h e 1/2 4 h e 1/2

V2 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S. 2 h 2 h 2 h

V3 Contatti per individuazione struttura A.S. 5 1 h 5 h 5 h

V4 Colloqui con responsabile struttura + educatore per inserimento A.S. 2 4 h 1/4 h 8 h e 1/2 8 h e 1/2

V5 Colloqui con i genitori A.S. 3 1 h e 1/2 1/2 h 6 h 6 h

V6 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

V7 Verifica domiciliare (anche con minore) A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h

V8 Visite verifica presso struttura A.S. 6 4 h 1/2 h 27 h 27 h

V9 Colloqui di sostegno psicologico al minore presso il servizio ASL (eventuali)

Psi 15 1 h 1/2 h (22 h) (22 h)

V10 Contatti telefonici con la struttura A.S. 10 1/2 h 5 h 5 h

V11 Attivazione di interventi di sostegno al nucleo di origine A.S. 4 2 h 1/2 h 10 h 10 h

V12 Possibili contatti con rete formale e/o informale territoriale A.S. 3 1 h 1/2 h 4 h e ½ 4 h e 1/2

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V13 Incontri di équipe per monitoraggio e valutazione del caso

A.S.(+ eventual

mente Psi) 4 1 h 1/2 h 6 h (6 h)

6 h + (6 h)

V14 Contatti, convocazioni e relazioni all'AA.GG.

A.S.(+ eventual

mente Psi)

4 A.S.+ (2 Psi) 3 h 12 h (6 h) 12 h + (6

h)

TOTALE ORE 100 h e 1/2 100 h e

1/2

TOTALE ORE (con attività eventuali) 34 h (134 h e 1/2)

W SOSTEGNO E VIGILANZA - INTERVENTI A REGIME Modulo 1 anno

W1 Ricezione atti istruttori A.S. 1 1h 1 h 1 h

W2 Presa appuntamenti con nucleo ed altri referenti A.S. 1 h 1 h 1 h

W3 Colloqui presso il Servizio con i familiari e/o il minore A.S. 3 1 h 1/2 h 4 h e ½ 4 h e 1/2

W4 Possibili contatti con servizi che hanno già trattato il caso A.S. 2 h 2 h 2 h

W5 Verifiche domiciliari A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h W6 Verifiche scolastiche A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h

W7 Possibili contatti con la rete informale territoriale A.S. 3 h 3 h 3 h

W8 Colloqui con adulti significativi di riferimento A.S. 2 1 h 1/2 h 3 h 3 h

W9 Invio ad altri servizi - attivazione interventi assistenziali A.S. 2 3 h 1/2 h 7 h 7 h

W10 Relazione all'AA.GG. A.S. 2 4 h 8 h 8 h TOTALE ORE 43 h 1/2 43 h 1/2

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Allegato n. 3

INTERVENTI RICHIESTI DALL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA - DEFINIZIONI OPERATIVE -

Indagini

Quando l'Autorità Giudiziaria Minorile deve emettere un provvedimento, di natura civile riguardante un minore, si avvale nella fase istruttoria, dell'apporto dei Servizi Sociali, i quali, attraverso gli strumenti professionali in loro possesso, devono svolgere un'indagine contenente tutti gli elementi utili a tale determinazione.

Indagine socio ambientale e familiare Nell'operatività del servizio per indagine socio ambientale e familiare si intende quell'attività condotta dall'assistente sociale finalizzata alla conoscenza dell'ambiente familiare, relazionale e sociale del minore ed alla formulazione di ipotesi sul loro funzionamento. Tale attività ha lo scopo di evidenziare sia la necessità di ulteriori approfondimenti anche di natura psicologica, sia di proporre e definire progetti di sostegno, se ritenuti necessari.

Nello specifico, questo tipo di indagine si esplica nei casi in cui dall'esame degli atti istruttori emerge una situazione di disagio riferibile a situazioni di precarietà ed emarginazione socio-ambientale (es. segnalazioni da parte della scuola, situazioni di incuria e di emarginazione del nucleo, etc.).

Indagine socio ambientale, familiare e psicologica Per indagine socio ambientale, familiare e psicologica si intende quell'attività condotta dall'assistente sociale insieme allo psicologo, che si esplica sia nella parte di indagine sopra descritta, realizzata in modo interprofessionale, sia in approfondimenti di natura psicologica. Nello specifico, questo tipo di indagine si realizza nei casi in cui dall'esame degli atti istruttori emerga la necessità, in considerazione della situazione in cui il minore vive (es.: probabili situazioni di maltrattamento e/o presunto abuso, ipotesi di conflittualità familiari, problematiche comportamentali segnalate dagli insegnanti, etc.), di proporre e di attivare percorsi socio-sanitari integrati.

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Indagine sulle capacità genitoriali e la condizione psico-fisica del minore. Tale indagine, richiesta, in particolare, quando l'Autorità Giudiziaria deve emettere un provvedimento limitativo o sospensivo della potestà genitoriale, è mirata soprattutto alla verifica della capacità dei genitori a svolgere il loro ruolo di riferimento affettivo educativo e psicologico per il minore, nonché della loro idoneità nella tutela dei figli, anche per gli aspetti riguardanti la loro salute psicofisica e la loro incolumità. E' un'indagine multidisciplinare normalmente svolta da un’èquipe formata da assistente sociale, psicologo e neuropsichiatra infantile; in casi di particolare complessità si raccolgono anche le valutazioni di altre figure professionali significative (pediatra, medico scolastico, insegnanti...).

Indagine per abuso e maltrattamento. Tale indagine, estremamente delicata, è mirata ad accertare se il minore è stato vittima di un abuso (fisico, psicologico o sessuale) e la natura del danno subito. E' svolta dall'assistente sociale, dallo psicologo e dal medico, che, attraverso i loro strumenti professionali, raccolgono tutti gli elementi utili alla definizione o meno dell'abuso. Per quanto riguarda i casi in cui l'abuso fisico e sessuale è stato accertato in sede di consulenza medico legale, tale indagine viene richiesta al fine di accertare il danno psicologico subito e le possibilità di recupero del minore.

Indagine psico-sociale per cambiamento di cognome nei casi di riconoscimento tardivo Tale tipo di indagine viene richiesta dalla Presidenza del T.M. (art. 262 cod.civ.) nei casi in cui un minore, già riconosciuto alla nascita dalla madre naturale, viene successivamente riconosciuto anche dal padre, ed il Tribunale deve decidere quale cognome attribuirgli. L'inchiesta sociale ha lo scopo di mettere in evidenza se una eventuale modifica del cognome ha conseguenze positive o negative sulla vita di relazione del minore.

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Interventi

L'Autorità Giudiziaria, dopo aver raccolto tutti gli elementi utili (indagini dei Servizi comprese), emette un decreto o una sentenza. Spesso è compito dei Servizi attuare (o vigilare circa la sua attuazione) il provvedimento giuridico. Di seguito sono enumerati gli interventi richiesti a tale scopo.

Supporto psicologico e sociale alla coppia genitoriale Viene prescritto in quei casi dove, pur non essendo in presenza di situazioni problematiche tali da richiedere interventi limitativi della potestà genitoriale, la coppia non riesce a svolgere pienamente il suo ruolo nei confronti dei figli. E' tipico il caso di genitori separati ed in conflitto tra loro, ma anche quello di situazioni di deprivazione materiale. Tale stato determina la necessità di un supporto esterno, volto al superamento delle problematiche. Tale intervento viene svolto da un’èquipe composta da assistente sociale e psicologo.

Supporto psicologico al minore

E' un intervento volto ad aiutare il minore a superare uno stato di difficoltà di natura psicologica, proveniente dalla situazione problematica che ha richiesto la determinazione dell'Autorità Giudiziaria. L'intervento è svolto dallo Psicologo che collabora con l'Assistente Sociale.

Assistenza domiciliare per minori coinvolti in atti della Magistratura

Tale intervento, progettato dal Servizio, viene effettuato da un educatore professionale del servizio di Assistenza Domiciliare che ha il compito di affiancare il nucleo familiare del minore e aiutarlo nel superare una situazione di difficoltà.

Regolamentazione incontri figlio/genitore non affidatario e "spazio incontro" La regolamentazione degli incontri figlio/genitore non affidatario, che può essere attivato su proposta del Servizio o su richiesta dall'AA.GG., ha lo scopo di offrire

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l'opportunità ad un minore, che a seguito di separazione dei genitori è stato ad uno di questi affidato, di ristabilire e mantenere dei legami e rapporti con l'altro genitore e/o la sua rete parentale (nonni, zii, etc.). Questo tipo di intervento, che fa parte di un percorso socio-sanitario integrato, si attua nei casi in cui le frequentazioni del minore con il genitore non affidatario siano interrotte, come nei casi di una forte conflittualità di coppia. È l’Assistente Sociale, a volte in collaborazione con uno psicologo, che organizza le modalità d’incontro, mentre la realizzazione degli incontri può avvenire con l’intervento di educatori professionali in “spazi protetti”, quali ad es.: Centri per la famiglia, ludoteche o altri spazi idonei individuati nel territorio, anche tramite convenzioni con soggetti del terzo settore.

Psicoterapia di coppia Psicoterapia rivolta alla coppia (intervento alternativo agli incontri di supporto psicologico) effettuata da psicoterapeuti abilitati.

Psicoterapia al minore

Psicoterapia rivolta al minore (intervento alternativo agli incontri di supporto psicologico) effettuata da psicoterapeuti abilitati.

Trattamento casi di abuso e maltrattamento

Una volta che il maltrattamento o l'abuso sono stati accertati, l'Autorità Giudiziaria prescrive ai Servizi di mettere in atto tutti quegli interventi terapeutici e di protezione sociale volti al superamento del trauma subito, al recupero della serenità del minore e alla prevenzione di ogni possibile disagio psichico e sociale.

Tali interventi sono prerogativa dello psicologo che in èquipe con l'assistente sociale deve individuare un percorso terapeutico volto al superamento delle problematiche inerenti l'abuso subito dal minore.

Inserimento di minore in struttura protetta nei casi di abuso e maltrattamento Si attua quando l'ambiente dove vive il minore è considerato ad alto rischio per la sua incolumità psico-fisica. E' l'assistente sociale che provvede a tale intervento e in casi di particolare urgenza può, nell'immediato, in attesa che l'Autorità Giudiziaria avalli l'intervento provvedere di propria iniziativa al collocamento del minore in una struttura protetta.

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Affidamento etero-familiare (avvio e prima verifica) L'intervento di avvio di affidamento etero-familiare di un minore può essere attivato su proposta del Servizio, o dell'AA.GG.. Tale provvedimento si attiva qualora un minore sia costretto ad essere allontanato per un certo periodo di tempo (la cui lunghezza è definita dal protrarsi delle problematiche della famiglia d'origine) dal suo nucleo familiare d'origine, considerato "a rischio", in un nucleo familiare idoneo che possa prendersi cura dei bisogni del minore. La complessità dell'intervento richiede l'attivazione di un percorso socio-sanitario integrato che contestualmente si rivolga al minore, alla famiglia d'origine ed agli affidatari. Lo stesso percorso, in linea di massima, può essere utilizzato per realizzare il riaffidamento del minore al proprio nucleo d'origine.

Affidamento etero-familiare (sostegno e vigilanza) L'intervento di sostegno e vigilanza nei casi di affido etero-familiare si realizza attraverso un percorso socio-sanitario integrato che si esplica necessariamente in tutto il periodo in cui il minore è ospite della famiglia affidataria. Tale intervento è finalizzato a sostenere il minore, la famiglia affidante ed affidataria, a vigilare sull'andamento del percorso e a formulare ipotesi in merito al rientro del minore nel nucleo d'origine o per una sua possibile adozione.

Affidamento al servizio sociale di minore collocato in famiglia o presso parenti L'Autorità Giudiziaria nel caso di situazioni familiari problematiche nei riguardi dei minori, emette questo provvedimento che di fatto, anche se non formalmente, limita la potestà dei genitori i quali vengono affiancati dal Servizio Sociale per quanto riguarda alcune decisioni effettuate nell'interesse dei minori. L'intervento di affidamento al Servizio Sociale, quando il minore resta in famiglia o si trova presso parenti, si realizza tramite un'intensa attività di sostegno personalizzato al nucleo ed al minore stesso, con lo scopo di attivare le risorse del nucleo, di promuovere le capacità genitoriali e l'autonomia del minore. Ciò richiede l'attivazione di percorsi di aiuto integrati anche con le risorse della rete territoriale (scuola, volontariato, parrocchia, vicinato etc.).

Inserimento di minore in struttura protetta nei casi di affidamento al servizio sociale

L'intervento di inserimento in struttura protetta viene realizzato allo scopo di tutelare e dare supporto al minore quando, per motivi diversi, il nucleo di origine non è in grado di sostenerlo adeguatamente nel suo sviluppo psicofisico ed educativo. Tale intervento è finalizzato, oltre che a sostenere il minore, anche ad attivare le risorse del nucleo, promuovendone le capacità genitoriali, a vigilare sull'andamento dell'inserimento e a formulare ipotesi in merito al rientro del minore nel nucleo d'origine o, in alternativa, per una sua possibile adozione

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o, per un percorso di sostegno all'autonomia. L'intervento, sostitutivo delle funzioni genitoriali, ha una connotazione di temporaneità e richiede percorsi integrati socio-sanitari con il coinvolgimento delle risorse della rete territoriale (scuola, volontariato, vicinato, etc.).

Sostegno e vigilanza - interventi a regime

Il sostegno e la vigilanza da parte dei Servizi socio-sanitari, si applica, anche su mandato della Magistratura, quando una situazione per la quale sono stati attivati percorsi di aiuto, ha raggiunto un equilibrio positivo; lo scopo dell'intervento è di garantire il monitoraggio di detta situazione, di promuovere processi di aiuto e di autonomia del minore e del contesto familiare.

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Municipio ___

Gruppo Integrato di Lavoro (G.I.L.) Autorità Giudiziaria

CARTELLA Cognome: ___________________________ Nome: ____________________________ Nato il:____________ A:________________________ Prov./Nazione: ____________ Codice Cartella: ____________ Data di apertura ______________ Collocazione: _____ Residenza: ________________ Indirizzo: _____________________________________ CAP:__________ Municipio: _______ C.F. ___________________________________ Telefono1:_____________________________ Telefono2: ________________________ Collocamento presso: _____________________________________________________ Tutore provvisorio:______________________ Curatore: __________________________

Procedimento Altri procedimenti? ����vedi allegati Provenienza:_________________________ N. procedimento: ____________________ Data emissione: ___________________ Giudice delegato: __________________ Giudice Onorario: ______________________ Richieste al Servizio: 1- ___________________________________________________ 2- ____________________________________________________________________

3- ____________________________________________________________________

Data ricezione: ____________________ N. protocollo arrivo: _____________________ Note procedimento: _______________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Allegato n. 4

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Famiglia Madre: Cognome: _______________________ Nome: _________________________ Nascita: _______________ Luogo di nascita: ___________________________________ Prov./Nazione: ____________________ CAP: _______ Città: _______________ Indirizzo: _________________________________________________________ Telefono1: ________________________ Telefono2: ______________________ Padre: Cognome: _______________________ Nome: __________________________ Nascita: _______________ Luogo di nascita: ___________________________________ Prov./Nazione: ____________________ CAP: _______ Città: _______________ Indirizzo: _________________________________________________________ Telefono1: ________________________ Telefono2: ______________________ Fratelli: N. fratelli: ___ N. sottoposti a provv. Mag.: ____ Cognome e Nome 1: _______________________ Data di nascita: _________ Cognome e Nome 2: _______________________ Data di nascita: _________ Cognome e Nome 3: _______________________ Data di nascita: _________ Altri conviventi: Cognome e Nome 1: _______________________ Data di nascita: _________ Cognome e Nome 2: _______________________ Data di nascita: _________ Note sulla Famiglia: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Percorso Assistenziale Percorso Assistenziale attuato da: Municipio � ASL Lista di attesa: No � Si � Data inserimento: ______________ Data assegnazione: _____________ Interventi: Attività 1: __________________________________________ Data inizio: ________ Attività 2: __________________________________________ Data inizio: ________ Attività 3: __________________________________________ Data inizio: ________ Attività 4: __________________________________________ Data inizio: ________ Attività 5: __________________________________________ Data inizio: ________ Operatori: Operatore referente: _______________________ Operatore 2: ____________________ Operatore 3: _____________________________ Operatore 4: _____________________ Note sul percorso assistenziale: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Data di chiusura cartella: _________________ Firma del compilatore ____________________ (N.B. - Ogni annotazione aggiuntiva sulla cartella deve riportare la data e la firma leggibile dell’autore)

Annotazioni Data:

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N.B. - Ogni annotazione aggiuntiva sulla cartella deve riportare la data e la firma

leggibile dell’autore)

Procedimento successivo

Cognome _________________ Nome _____________ Cod. cartella _______ Provenienza:_________________________ N. procedimento: ______________ Data emissione: ___________________ Giudice delegato: __________________ Giudice Onorario: _________________ Richieste al Servizio: 1- _____________________________________________ 2- _____________________________________________________________

3- _____________________________________________________________

Data ricezione: _____________ N. protocollo arrivo: _____________________ Note procedimento: ______________________________________________________ ________________________________________________________________________

Percorso Assistenziale Attuato da: Municipio � ASL Lista di attesa: No � Si � Data inserimento: ______________ Data assegnazione: _____________ Interventi: Attività 1: __________________________________________ Data inizio: ________

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Attività 2: __________________________________________ Data inizio: ________ Attività 3: __________________________________________ Data inizio: ________ Operatori: Operatore referente: _______________________ Operatore 2: ____________________ Operatore 3: _____________________________ Operatore 4: _____________________ Note sul percorso assistenziale: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Allegato n. 6

Gruppo Integrato di Lavoro (G.I.L.) Minori e Famiglie Autorità Giudiziaria

Tel. ______________ – Fax. _______________

OGGETTO: Proc. N. In relazione al procedimento indicato in oggetto, si comunica che il caso è stato preso in carico da questo Servizio G.I.L. ed affidato alla figura referente ___________________________________________________ .

L’intervento richiesto sarà espletato nel più breve tempo possibile, compatibilmente con la complessità del caso e le risorse del Servizio. Distinti saluti,

Municipio ___

Prot. n. /GIL del

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p. Coordinamento Tecnico Integrato

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Monitoraggio nuovi casi G.I.L. Allegato n.5

Minore: Cognome Nome Inviante

Data presa in carico

GIL

M/A Data

assegnazione

Operatori Data invio Relazione

Aperto = A

Chiuso = C

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Allegato 15 MUNICIPIO ROMA 18 ASL ROMA E- DISTRETTO 18

PROTOCOITO DI INTESA Per la realizzazione dei progetti

“PERCORSI DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCOGLIENZA NELLA RETE DELLE PORTE DI ACCESSO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI (PASS)" e "SEGNALAZIONE E PRESA IN CARICO DEI CASI COMPLESSI” PER I CITTADINI RESIDENTI NEL MUNICIPIO 18

TRA ll Municipio 18 con sede a Roma in Via Aurelia 475-477, nella persona del Presidente Dott. Daniele Giannini

E

l'Azienda Sanitaria Locale RME, con sede a Roma in Via Borgo S.Spirito 3, nella persona del Direttore Generale dott. Pietro Grasso

PREMESSO Che la 1.833/78 , il DLgs 5O2/92 e s.m.i. ,il DLgs 229/99, la 1.328/00, 'n DPCM 29/71/01 e s.m.i. , la DGR 433/07, nonché l'art.32 della Costituzione sanciscono la tutela della salute quale fondamentale diritto dell'individuo e della collettività

VISTI

ll Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma, il Piano Regolatore Sociale del Municipio 18, il Piano Attuativo Territoriale del Distretto 18 e il Piano Attuativo Locale dell'Azienda RME nei quali vengono definiti gli ambiti, individuati gli strumenti e definite le procedure per la costruzione di un Sistema integrato di interventi e servizi sociali e sanitari

PRESO ATTO

dell'Accordo di programma sottoscritto dai Municipi 77,18,79,20 e dalla ASL RM E nel Luglio 2007 che defìnìsce gli obìettìvì e glì ambiti dell'integrazìone; e identifica nell'Ufficio di Coordinamento Socio-sanitario l'organismo ove awiene la sintesi tra Ufficio di Piano Municipale e Staff di Programmazione del Distretto per la condivisione nell'ambito dell'integrazione delle azioni previste e concordate nei rispettivi documenti programmatici del Municipio (Piano regolatore Sociale )e del Distretto (Piano delle attività Territoriali)

TENUTO CONTO

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dell'Accordo succitato che rimanda per ciascun progetto e attività alla definizione di specifici protocolli di intesa

RAVVISATA

la necessità di dare attuazione ad una modalità organizzativa inteBrata del Municipio/Distretto sia per "accogliere la domanda del cittadino, decodificare i bisogni, fornire informazioni, orientamento ed eventuale accompagnamento e pre-valutazione attraverso il PUA/PASS" che per "segnalare casi complessi e attivare una loro appropriata presa in carico"

CONCORDANO e SOTTOSCRIVONO

il presente protocollo di intesa per la realizzazione dei due Progetti " Percorsi di Miglioramento dell'accoglienza nella rete delle Porte di Accesso dei Servizi Socio-Sanitari per i cittadini residenti nel Municipio 18" e "Protocollo operatìvo dì gestione condivisa Distretto-M unicipio delle segnalazioni e della presa in carico dei casi complessi residenti nel Municipio XVlll" che, allegati al presente protocollo, ne costituiscono parte integrante e sostanziale, con la finalità di dare attuazione ad una modalità organizzativa inteBrata del Municipio/Distretto che sia in grado sia di "accogliere la domanda del cittadino, decodificare ibisogni, fornire informazioni, orientamento ed eventuale accompagnamento e pre-valutazione" che di condividere la "segnalazione dei casi complessi e l'attivazione di una loro appropriata presa in carico". IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO 18 IL DIRETTORE GENERALE ASL RM E Dott. Daniele Giannini Dott. Pietro Grasso

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Regione Lazio

Municipio XVIII - Distretto XVIII

Progetto per la realizzazione di percorsi di miglioramento dell’accoglienza nella “Rete delle Porte di Accesso dei Servizi Socio-sanitari (PASS)” per i cittadini residenti nel Municipio XVIII

Premessa

Il progetto “Percorsi di miglioramento dell’accoglienza nella Rete dei servizi socio-sanitari per i cittadini residenti nel Municipio/Distretto XVIII” si inserisce all’interno delle “linee strategiche dell’Azienda RME” previste dal Piano Attuativo Locale in riferimento alla particolare rilevanza attribuita all’ottimizzazione dei processi per il miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità delle prestazioni. Relativamente al Municipio XVIII si pone in linea con quanto previsto negli obiettivi e priorità del Piano Regolatore Sociale di Zona, al fine di realizzare in pieno la legge 328/2000 di riassetto dei servizi socio-assistenziali. Il comune obiettivo è quello di offrire risposte unitarie alla complessità dei bisogni dei cittadini, attraverso un percorso di integrazione dei servizi, che necessita di costante governance. Il primo passo verso la costruzione di reti nell’ambito socio-sanitario è il miglioramento dell’accessibilità del cittadino ai servizi per una presa in carico, integrata e non più frammentata, dei suoi bisogni.

Introduzione

Il progetto, descritto nel capitolo successivo, è in linea con il Decreto del Presidente della Regione Lazio in qualità di Commissario ad acta sulla “Programmazione per l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio” e “Linee guida per la stesura del Piano Attuativo Locale triennale 2008-2010” che identifica, fra l’altro, come Obiettivo prioritario per ogni ASL della regione Lazio la creazione in ogni Distretto di almeno un Punto Unitario di Accesso (PUA) ai servizi socio-sanitari. La Regione per realizzare tale Obiettivo prioritario individua il livello del Distretto/Municipio quale riferimento organizzativo, così come, coerentemente con il D.Lgs 229/1999 e la L. 328/2000 è sempre il livello del Distretto/Municipio quello deputato al soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini, per offrire loro una risposta coordinata e continuativa attraverso la Programmazione e l’integrazione tra i servizi che erogano le prestazioni sociali e sanitarie. Tale funzione di “risposta integrata” deve, secondo la Regione Lazio (vedi anche DGR 433/2007), trovare una prima concreta attuazione fin dal primo contatto tra il cittadino ed i Servizi socio-sanitari proprio attraverso la costituzione di un Punto Unitario di Accesso (PUA) ai servizi socio-sanitari.

Il PUA/PASS, in ottemperanza a quanto previsto dalla DGR 433/2007, rappresenta la modalità organizzativa del Municipio/Distretto di “accogliere” la domanda del cittadino, decodificare i suoi bisogni, fornire informazioni, orientamento ed eventuale accompagnamento, risolvere problemi semplici, svolgere se necessario una funzione di pre-valutazione ed inviare le situazioni di maggiore complessità verso i Servizi territoriali sociali e/o sanitari più adeguati per una appropriata presa in carico. Nel Municipio/Distretto XVIII, pertanto, verrà gradualmente costruita

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una “Rete di sportelli denominati PUA/PASS” in comunicazione fra loro ed integrati, attraverso una forte “connettività”, con tutti i Servizi territoriali che insistono nel Municipio/Distretto XVIII (Sedi e sportelli del Municipio XVIII, UOS Accesso e Presa in carico; UOS Riabilitazione; UOS Sportello Medicina di Base, UOSD Disturbi Comportamento Alimentare; UOS Disabilità età evolutiva ed adulti; UOS Consultorio familiare; UOS Dipendenze; UOC Centro Salute Mentale) e che svolgeranno la doppia funzione di:

- supporto tecnico-informativo alla Rete degli sportelli PUA/PASS

- presa in carico dei casi di propria competenza sia direttamente che, in caso di alta complessità multi-professionale e multi-dimensionale, attraverso la segnalazione ai Servizi sociali municipali e/o alla “UOS Accesso e Presa in carico” (articolazione organizzativa del Distretto istituzionalmente identificata nell’Atto aziendale della ASL-RME) per valutazione ed eventuale presa in carico del singolo servizio (sociale o sanitario) o congiunta socio-sanitaria a seconda del bisogno del cittadino.

La funzione di Porta di accesso unica ai servizi socio-sanitari (PUA/PASS) ha evidentemente necessità di svilupparsi in totale integrazione tra Distretto XVIII e Municipio XVIII. Percorso di integrazione avviato e tuttora in corso.

Il Progetto di costruzione della “Rete di sportelli PUA/PASS” nel Municipio/Distretto XVIII prevede:

- Il consolidamento dell’Ufficio di Coordinamento socio-sanitario che svolgerà la funzione di concordare ed elaborare il Piano Operativo, implementarlo e monitorarlo

- la continuazione della sensibilizzazione di tutti gli operatori dei Servizi territoriali che insistono nel Municipio/Distretto XVIII

- la formazione congiunta sui temi della comunicazione, accoglienza, funzioni del PASS e lavoro integrato - l’apertura di Sportelli della “Rete di PASS” identificati, in base a criteri condivisi dal gruppo di lavoro, fra i Presidi

del Distretto e del Municipio con connessione in rete (per via informatica, telefonica, fax) fra di loro e con tutti gli altri Servizi sanitari e sociali che insistono nel territorio del Municipio/Distretto XVIII e che costituiranno la Rete.

IL PROGETTO

Il progetto “Percorsi di miglioramento dell’accoglienza nella Rete dei servizi socio-sanitari per i cittadini residenti nel Municipio/Distretto XVIII” è stato ideato in riferimento alla costruzione e sviluppo del PUA/PASS. Con il preciso scopo di rafforzare efficienza ed efficacia delle funzioni proprie del PUA/PASS ed in particolare della funzione di accoglienza e orientamento all’utenza. Il Progetto nasce dalla consapevolezza che per realizzare queste funzioni, l’assetto organizzativo del PUA/PASS e la qualità dell’accoglienza da parte del personale deve tener conto innanzitutto della tipologia “dell’utenza”, della domanda espressa e del bisogno decodificato da parte di operatori specificatamente formati e questo può realizzarsi attraverso un’adeguata sensibilizzazione e capacità comunicativa e relazionale degli operatori stessi, l’individuazione di modalità operative efficaci di orientamento ed accompagnamento nell’ambito della rete dei servizi a favore dei cittadini, con funzioni di interconnessione, continuità assistenziale, personalizzazione delle cure e valutazione degli esiti.

A tal proposito, il coinvolgimento di Cittadinanza attiva - Tribunale per i Diritti del Malato ha consentito di arricchire il presente progetto dando luogo ad una iniziale condivisione dei principi e degli obiettivi del progetto stesso, sia di programmare una successiva valutazione partecipata e congiunta, finalizzata a promuovere un miglioramento strutturale, progressivo e stabile della relazione tra servizi socio-sanitari e cittadini.

Attualmente il gruppo di lavoro coincidente con l’Ufficio di Coordinamernto socio-sanitario è composto da:

Municipio XVIII Dott.ssa Michela Micheli Municipio XVIII A.S. Bruna Arena Municipio XVIII A.S. Luigia Minafra Distretto XVIII Dott. C. G. De Gregorio Distretto XVIII Dott.ssa Anna Roberti Distretto XVIII A.S. Maria Esposito

Inoltre sono coinvolti:

un referente per ogni articolazione organizzativa territoriale della ASL-RME che insiste nel Distretto (UOS Accesso e Presa in carico; UOS Riabilitazione; UOS Sportello medicina di base; UOSD Disturbi Comportamento Alimentare; UOS Disabilità età evolutiva ed adulti; UOS Consultorio familiare; UOS Dipendenze; UOC Centro Salute Mentale)

Distretto XVIII - Coordinatore infermieristico: Anna Zoppegno; Distretto XVIII - Coordinatore fisioterapisti: Marina Gregorini; ASL-RME - Rapporti con le Organizzazioni civiche: Alessandro Bazzoni; Università Cattolica del Sacro Cuore : Prof. F. Calamo Specchia Cittadinanzattiva-TDM: Maria de Roberto, Alfredo Bottoni, Lucio Luci;

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e con la collaborazione diell’ing. Q.Davoli (ASL RME UOC Sistemi e Tecnologie Informatiche) e della dott.ssa M.L. Amoroso (ASL RME UOC Comunicazione e URP).

Obiettivo generale

La strategia principale del progetto è quella di spostare il focus sul prodotto Salute più che sul prodotto Servizio, utilizzando strumenti volti sia al miglioramento della comunicazione esterna (miglioramento della comunicazione tra operatori e pazienti, associazioni, famiglie etc.) e interna (comunicazione tra operatori) che alla valutazione degli esiti da parte dei cittadini in termini di attese, salute percepita, gradimento e qualità complessiva percepita del servizio reso.

Con tale strategia di riferimento, pertanto, l’Obiettivo generale del Progetto è quello di: “migliorare, attraverso uno specifico supporto formativo e metodologico, le attuali capacità di comunicazione inter-personale degli Operatori addetti a ciascun Presidio, identificato dal Gruppo di lavoro, della costituenda “Rete di sportelli PUA/PASS” del Municipio/Distretto XVIII al fine di sviluppare in modo più appropriato le funzioni di accoglienza, orientamento ed accompagnamento nei confronti del cittadino.”

Il progetto si inserisce pertanto nel più ampio percorso aziendale/distrettuale e comunale/municipale di essere accanto ai cittadini per coprire in modo più appropriato i suoi bisogni attraverso il miglioramento della capacità di ascolto integrato socio-sanitario e più in generale attraverso il miglioramento della comunicazione verso e con i cittadini. Ma tale Progetto “sperimentale” mira anche al miglioramento della comunicazione interna, intesa come attenzione ed investimento del Servizio pubblico socio-sanitario verso lo sviluppo positivo della relazione tra i propri operatori; relazione positiva ed efficiente tra gli operatori socio-sanitari dalla quale non si può prescindere se si vuole migliorare la relazione anche con la cittadinanza e migliorare così la risposta integrata ai suoi bisogni complessi.

Obiettivi specifici

Coinvolgimento e sensibilizzazione di tutti i Servizi territoriali che insistono nel Municipio/Distretto XVIII sull’organizzazione e sulle funzioni della Rete di PASS, sull’importanza della comunicazione e dell’accoglienza e sull’applicazione della Carta europea dei Diritti del cittadino

Formazione: a)Iniziale Formazione di un gruppo pilota di operatori, sulla comunicazione e sulla funzione del PASS, con successiva formazione a cascata degli altri operatori; b) Periodica formazione congiunta socio-sanitaria degli operatori del Distretto e del Municipio

Costruzione strutturale di una “Rete di sportelli PASS” del Municipio/Distretto XVIII identificati, in base a criteri condivisi dal Gruppo di lavoro, fra i Presidi del Distretto e del Municipio, attrezzati con arredamento adeguato alla funzione di accoglienza del cittadino e garanzia della sua privacy, connessi in rete (per via informatica, telefonica, fax) fra di loro e con tutti gli altri Servizi sanitari e sociali che insistono nel territorio del Municipio/Distretto XVIII e che costituiranno la totalità della “Rete di PASS” con l’obiettivo sia di offrire accoglienza e ascolto ai cittadini, sia di semplificare e velocizzare l’accesso ai servizi al fine di far “girare le informazioni e non i cittadini”;

Rete informatica: creazione e consolidamento della Rete di collegamento tra gli sportelli PASS di ciascun Presidio sanitario e sociale per facilitare, nei casi più complessi, l’accesso alle prestazioni, evitando che il cittadino debba rincorrere le singole prestazioni fornite dallo stesso servizio o da servizi diversi: “un solo invio per tutte le prestazioni necessarie” ;

Valutazione partecipata e congiunta dei Servizi da parte dei cittadini: sperimentazione e messa a regime di una modalità di valutazione in merito al rispetto di un insieme di criteri ed indicatori con standard progressivamente adottati, concordati e comunicati: “valutiamo e miglioriamo insieme i Servizi”;

collaborazione con le associazioni di consumatori, di volontariato, civiche e di tutela: individuazione di modalità innovative per aiutare il cittadino nella fruizione delle prestazioni, nel riconoscimento dei suoi diritti e doveri nel rapporto con i servizi, e per favorire una effettiva vicinanza tra il Municipio/Distretto e i bisogni sanitari e socio-assistenziali presenti nel territorio: “il Municipio/Distretto accanto ad ogni famiglia”.

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DEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ: PIANO OPERATIVO E CRONOPROGRAMMA

o Condivisione ed elaborazione definitiva del progetto tra i Rappresentanti del Municipio e i Rappresentanti del Distretto: Ottobre 2009

o Prima fase formativa sulla comunicazione, indirizzata ai Referenti dei diversi Servizi sanitari del Distretto (che svolgeranno poi a loro volta una formazione a cascata sui stessi temi ai propri operatori), che sarà svolta e supervisionata da un Docente sanitario esperto esterno identificato dall’ASL-RME. Tale fase di “formazione dei formatori” sulla comunicazione (funzionale e propedeutica all’implementazione del “Progetto accoglienza e Rete PASS del Distretto XVIII”); è indirizzata alla sola componente sanitaria a causa della molteplicità dei servizi sanitari coinvolti ed alla numerosità degli operatori, ed è finalizzata ad acquisire sul Progetto un omogeneità culturale ed organizzativa fra diversi servizi sanitari ed è propedeutica alla fase formativa integrata fra Distretto e Municipio che avverrà in seguito: Settembre/Ottobre 2009

o Consolidamento dell’”Ufficio di Coordinamento socio-sanitario“e successiva elaborazione del “Piano operativo” con identificazione degli “Sportelli che costituiranno la Rete PASS del Municipio/Distretto XVIII”: Dicembre 2009 – Febbraio 2010

o Secondo il “Piano operativo”: individuazione dei referenti per ciascuno Sportello della Rete PUA/PASS e formazione congiunta di base di un gruppo pilota di operatori, con formazione a cascata degli altri operatori: Settembre 2009 – Giugno 2010;

o Attivazione graduale (prima sperimentalmente e poi formalmente) degli “Sportelli” della Rete PUA/PASS presso tutte le sedi territoriali identificate nel Piano operativo: Giugno 2010;

o Messa in collegamento di tutti gli Sportelli della Rete PUA/PASS del Municipio/Distretto XVIII per lo svolgimento integrato di tutte le funzioni previste di informazione, orientamento, accompagnamento, pre-valutazione e presa in carico secondo le modalità definite, comuni e condivise: giugno-ottobre 2010

o Elaborazione di un Piano di comunicazione per le attività d’informazione presso la collettività circa l’avvio del progetto, con le finalità e le modalità di attuazione. Per una diffusione capillare dell’informazione, oltre ai sistemi informativi cartacei (locandine, brochure, comunicati stampa ecc.), si utilizzerà internet e in particolare l’home page istituzionale, sia della ASL-RME che del Municipio, dove saranno specificati recapiti, orari, indicazioni precise su modalità di accesso ai diversi servizi, referenti, recapiti, titolarità ecc.: aprile/giugno 2010;

o Elaborazione di un opuscolo informativo per ogni singolo presidio, secondo un format condiviso dal Gruppo di lavoro, che definisca le competenze dei singoli nodi della rete informativa, da distribuire presso i Presidi del distretto, negli uffici preposti del Municipio XVIII, presso gli studi dei MMG e PLS, nelle Farmacie, presso i rappresentanti delle associazioni di consumatori, civiche, di tutela e di volontariato presenti sul territorio e da inserire sia nel Portale municipale che nel Portale aziendale (nelle sezioni internet-intranet): aprile/giugno 2010;

o Sulla base degli strumenti di monitoraggio e valutazione del progetto identificati dal Gruppo di lavoro, anche attraverso il più ampio coinvolgimento della cittadinanza, verranno elaborati e condivisi report periodici. L’azione è finalizzata all’individuazione precoce di criticità di processo con messa in atto tempestiva di misure correttive: da giugno a dicembre 2010;

o Presentazione / diffusione dei risultati del progetto presso le sedi aziendali e municipali opportune: dicembre 2010.

La realizzazione del presente progetto mira a rappresentare, anche nel rispetto della Carta europea dei Diritti del cittadino, un esempio di effettiva concretizzazione della partecipazione dei cittadini all’interno di un’attività che va dalla progettazione, alla pianificazione, alla programmazione, alla realizzazione e infine alla valutazione congiunta della qualità dei servizi.

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ALLEGATO 1 CAMPO DI APPLICAZIONE DEL PROGETTO MUNICIPIO XVIII: Segretariato Sociale – Via Adriano I, 2 DISTRETTO XVIII

Viene di seguito descritta l’attuale offerta dei Servizi Sanitari per sedi nel Distretto XVIII aggiornata al 30 giugno 2009:

- Presidio Via Silveri – Via Silveri 8-10

E’ sede del consultorio di Genetica e del Servizio per il trattamento psicologico della sterilità di coppia

- Presidio S.Evaristo- P.zza S.Evaristo

E’ sede del Servizio di medicina di Base e del servizio Ausili e Protesi

- Presidio Valle Aurelia- Via di Valle Aurelia 115

E’ sede del servizio di Assistenza Domiciliare infermieristico-specialistica e riabilitativa, nonché di un servizio per l’effettuazione di prelievi ematochimici

- Presidio Val Cannuta- Via di Val Cannuta

E’ sede del servizio per le dipendenze e malattie correlate

- Poliambulatorio Boccea – Via Boccea n.° 271

Sono presenti le seguenti specialità:

• Broncopneumologia

• Cardiologia

• Chirurgia

• Gastroenterologia

• Ginecologia

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276

• Oculistica

• Ortopedia

• Otoiatria

• Urologia

Nel Presidio trovano allocazione anche i seguenti Servizi:

• Servizio prelievi ematici;

• Servizi per la tutela della salute mentale;

• Servizio Farmaceutico;

• Servizio psicologico per la tutela della salute in età evolutiva .

- Poliambulatorio Casalotti – Via Boccea n.° 625

Sono presenti le seguenti specialità:

• Cardiologia

• Chirurgia Generale

• Dermatologia

• Ecografia

• Gastroenterologia

• Oculistica

• Ortopedia

• Otoiatria

• Urologia

Nel Presidio trovano allocazione anche i seguenti Servizi:

• Servizio prelievi ematici;

• Centro vaccinale;

• Servizio medico-legale per certificazioni.

Servizio scelta e revoca del medico di fiducia e esenzioni ticket

- Poliambulatorio Montespaccato – Via Cosimo Tornabuoni n.° 50 Sono presenti le seguenti specialità: • Cardiologia • Dermatologia

• Diabetologia

• Elettromiografia

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277

• Ematologia

• Endocrinologia

• Ginecologia

• Medicina Legale

• Neurologia

• Odontoiatria

• Ortopedia

• Otoiatria

• Reumatologia

• Urologia

Nel Presidio trovano allocazione anche i seguenti Servizi:

• servizio di prelievi ematici;

• servizio medico-legale per rilascio certificazioni;

• ambulatorio per STP;

• Consultorio familiare;

• scelta e revoca del medico di fiducia

Presidio Castel di Guido – Via Gaetano Sodini n.° 24

Sono presenti le seguenti specialità:

• Cardiologia

• Chirurgia

• Ginecologia

• Neuropsichiatria infantile

• Ortopedia

• Dermatologia

Nel Presidio è stato attivato il servizio di Scelta e revoca del medico di fiducia

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278

- Servizi per la tutela della Salute mentale

• Centro di Salute Mentale con sede in Via Boccea 271

• Centri Diurni (CCDD) : Valle Aurelia e Voce della luna (questo ultimo collocato nel comprensorio del S.Maria della Pietà)

• 2 Strutture Residenziali Terapeutico Riabilitative (SRTR) : Castel di Guido con 9 P.L .e Progetto Giuseppina con 16 PL con assistenza h.24

• 2 Strutture Residenziali Socio Riabilitative (SRSR) : via Sodini 52 con 4 PL e v.le delle Milizie con 4 PL con assistenza a fasce orarie.

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279

ALLEGATO 2 IL DISTRETTO XVIII NEL CONTESTO DELLA ASL ROMA E Il territorio della ASL RM/E rappresenta oltre il 30% dell’intera superficie comunale con una popolazione complessiva di circa 530.000 abitanti e un’estensione pari a 392,3 Kmq; comprende quattro Municipi. Le aree che lo compongono sono estremamente eterogenee, sia dal punto di vista urbanistico, sia demografico che socio-economico e produttivo. Nella figura 1 è rappresentato l’intero territorio della ASL e la suddivisione toponomastica per le principali zone urbanistiche.

Figura 1 – Il territorio della ASL Roma E

Nella tabella 1 si riporta la distribuzione della popolazione per sesso nei quattro distretti aziendali; viene inoltre riportata per ogni singolo distretto la superficie in Kmq., la densità abitativa ed il peso demografico del singolo distretto sulla popolazione totale.

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280

Municipi - Distretti Maschi Femmine Totale Kmqdensità abitativa

Peso demografico (Rapporto % pop. Municipio/totale

pop.ASL)

XVII 32.043 39.234 71.277 5,6 12.728,04 13,4%XVIII 63.705 71.333 135.038 68,7 1.965,62 25,4%XIX 84.278 96.279 180.557 131,3 1.375,15 33,9%XX 68.167 77.404 145.571 186,7 779,71 27,3%ASL Roma E 248.193 284.250 532.443 392,3 1.357,23

% 46,6% 53,4%

Tab. 1: Fonte dati Regione Lazio popolazione residente al 31.12.2007

Il territorio di competenza della ASL corrisponde alle quattro circoscrizioni amministrative, i Municipi XII, XVIII, XIX e XX. Secondo valutazioni di carattere storico, urbanistico e territoriale il Municipio XVII può essere definito come centrale, il XIX e il XX come Municipi esterni, il XVIII intermedio. Il Municipio XVIII, suddiviso in sei zone urbanistiche, si sviluppa intorno alla sua via principale, la via Aurelia, una delle strade consolari più antiche: dal centro (Mura Aureliane e Mura Vaticane) si allarga verso la parte ovest arrivando alla campagna, oltre Castel di Guido. Ebbe sviluppo negli anni '40, in seguito agli sventramenti effettuati nel centro storico e alla risistemazione dei cittadini nelle borgate. Il suo territorio tra Roma ed il mare, è ricco di acqua e fertile, quindi adatto alla coltivazione ed al pascolo ed ha favorito quindi, nel corso degli anni, l'insediamento dell'uomo. Confini: a nord il diciannovesimo Municipio, a sud il sedicesimo e ad est il primo. Il suo territorio è altresì ricco di parchi e giardini, quali l’Oasi di Castel di Guido, l’Oasi WWF di Macchiagrande e il giardino di Villa Carpegna. La figura 2 evidenzia la diversa estensione territoriale dei Municipi. Per oltre la metà il territorio della ASL Roma E è costituito dal Municipio XX mentre il Municipio meno esteso è il XVII.

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281

ASL Roma E

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

>= 85MASCHI FEMMINE

Figura 2

Nella figura 3 si riporta la piramide dell’età per classi quinquennali per l’intero territorio aziendale, la figura 4 per i 4 distretti.

Figura 3

RAPPORTO PERCENTUALE DELLA SUPERFICIE DEI TERRITORI DISTRETTUALI DELLA ASL ROMA E

XVII1,4%

XVIII17,5%

XIX33,5%

XX47,6%

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282

Distretto 18

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

>= 85

MASCHI FEMMINE

Distretto 19

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

>= 85

MASCHI FEMMINE Distretto 20

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

>= 85

MASCHI FEMMINE

Distretto 17

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

>= 85

MASCHI FEMMINE

Figura 4

Le piramidi delle età, sia per quanto riguarda l’intero territorio aziendale che per i singoli Distretti, analogamente alla tendenza comune dei paesi avanzati, assumono la tipica struttura ad albero, stretta alla base in modo persistente e costante nelle classi di età da 0 fino ai 25 30 anni. Tale forma rappresenta la situazione dei paesi demograficamente senili dove la natalità e la mortalità decrescono continuamente. Ne conseguono proporzioni di popolazione anziana molto alte. Il Municipio XVII risulta essere il più “vecchio” come si evidenzia sia dalla piramide dell’età, che mostra oltre ad una base decisamente più stretta delle altre un vertice molto più ampio, con la visibile anomalia delle donne appartenenti alla classe di ultra ottantacinquenni che risultano essere numericamente più consistenti della classe 80-85 anni come

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283

Municipi - Distretti

Indice di vecchiaia

Indice di invecchia

mento

Indice di Dipendenza

Indice di indipendenza

anziani

XVII 259,6 26,6 58,4 42,2XVIII 172,2 22,1 53,6 33,9XIX 153,0 20,9 53,0 32,0XX 139,5 19,4 50,1 29,2Asl Roma E 165,0 21,6 53,0 33,0Roma (comune) 163,1 21,1 51,4 31,9

della classe 75-80 anni. Nella tabella 3 e nella figura 5 sono rappresentati alcuni indicatori demografici che rendono tale fenomeno ancora più evidente. Si sottolinea inoltre come tutti gli indicatori demografici risultino, a livello aziendale, peggiori rispetto a quelli riferiti all’intero comune di Roma. Solo per quanto riguarda il Distretto XX si evidenzia, nel complesso, un andamento degli indici marcatamente più favorevole.

Tabella 2- Fonte dati Regione Lazio popolazione residente al 31.12.2007 Figura 5 Nella figura 6 e 7 sono indicati rispettivamente i residenti della ASL RME per principali classi di età e per Distretto.

Indice di vecchiaia e indice di dipendenza economica della popolazione(per Municipio - dicembre 2006)

52,6% 58,2% 53,1% 52,6% 49,7%

163,7%

255,8%

170,0%

152,5%137,6%

0,0%

50,0%

100,0%

150,0%

200,0%

250,0%

300,0%

RM E XVII XVIII XIX XX

INDICE DI DIPENDENZA INDICE DI VECCHIAIA

cds

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284

Figura 6

Figura 7 Particolare attenzione merita la diversa distribuzione della popolazione straniera nei Municipi; da evidenziarsi subito che il Municipio XX registra la maggior presenza % di stranieri e, tra i Municipi romani, è secondo solo al I. il Municipio XVIII si colloca al secondo posto tra i Municipi della ASL. Nella tabella 3 e figura 8, viene rappresento il rapporto tra stranieri iscritti in

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

0-4 5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84 oltre

maschi femmine

Residenti della ASL RM/E per classi di età(n. 525.616 - dicembre 2006)

Composizione della popolazione per le principali classi di età(per Municipio - n. 525.616 - dicembre 2006)

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

pop.<14 anni pop. 15-64 anni pop.>65 anni

pop.>65 anni 18.970 29.230 36.925 27.406

pop. 15-64 anni 45.366 87.411 116.276 95.291

pop.<14 anni 7.415 17.190 24.217 19.919

XVII XVIII XIX XX

26%

22%

21%

19%

cds

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285

anagrafe sul totale della popolazione per Municipio, nel periodo 2002- 2006. Si sottolinea che, nel periodo considerato, il più grande incremento di stranieri rispetto al totale della sua popolazione si è avuto nel Municipio XIX (+ 37,8%), valore superiore a quello registrato nella città di Roma (+ 34,4).

Tabella 3

0

5000

10000

15000

20000

25000

2002 2003 2004 2005 2006

Mun 17

Mun 18

Mun 19

Mun 20

Figura 8

Popolazione straniera iscritta in anagrafe. Rapporto % di stranieri sul totale della popolazione per Municipio. Periodo 2002-2006

2002 2003 2004 2005 2006

Var.%2002-2006

Mun 17 5514 5824 6297 6466 6616 20,0 % 7,4 7,9 9,2 9,8 9,2 Mun 18 11589 12394 13335 14161 14643 26,4 % 8,8 9,2 10,9 11,8 10,9 Mun 19 10530 11427 13349 14241 14506 37,8 % 5,9 6,3 7,9 8,5 8,2 Mun 20 16852 18488 20369 21112 20564 22,0 % 11,5 12,5 15,7 16,4 14,4 Roma 186481 301633 223879 235708 250640 34,4 % 6,7 7,2 8,6 9,1 8,9

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286

La figura 9 evidenzia la distribuzione percentuale della popolazione immigrata nei quattro municipi

Figura 9

La figura 10 mostra le prime 20 nazionalità più rappresentate. I filippini sono i cittadini stranieri maggiormente presenti, seguiti dai romeni e da tutte le altre nazionalità. Come per il resto della città, la presenza di immigrati è, ovviamente, fortemente legata alla occupazione, come dimostrato dal maggior numero di presenze relative a classi di età centrali. Infatti, analizzando i dati dell’Ufficio Statistico del Comune di Roma, cui si rimanda, la popolazione straniera in età da lavoro (15-64 anni) rappresenta il 79,5% del totale dei cittadini non italiani, e, in particolare, gli individui con un’età compresa tra i 30 ed i 49 anni rappresentano il 47,2% del totale. Significativo anche il numero di bambini fino a 9 anni che rappresenta il 9% del totale. Per quanto riguarda lo stato civile dei cittadini stranieri, si segnala una maggior presenza di persone non coniugate (54,6%), percentuale più elevata per la componente femminile (55,7%) che per quella maschile (53,1%).

QUOTA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE STRANIERA PER DISTRETTO

XVII9%

XVIII10%

XIX8%

XX14%

XVII XVIII XIX XX

cds

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287

Prime 20 nazionalità > rappresentate nei Municipi della ASL RM E al 31 dicembre 2006

0500

1000

1500200025003000

35004000

Roman

ia

Filippin

e

Polonia Per

ù

Bangla

desh

Egitto

Cina

Sri La

nka

Ucraina

Ecuad

orInd

ia

Franc

ia

Albania

Spagn

aUSA

Regno

Unito

German

ia

Jugo

slavia

Maroc

co

Moldov

a

Mun 17

Mun 18

Mun 19

Mun 20

Figura 10

Una realtà importante del territorio della ASL RM E è la presenza di campi rom, per lo più insediamenti spontanei, non autorizzati, piccoli agglomerati di baracche e roulotte (favelas) senza acqua corrente ed energia elettrica, nei quali le condizioni di vita sono assai precarie, con tutti i rischi che ne conseguono per la salute di chi vi abita e per il decoro delle zone che li ospitano. La maggior parte ha gravi problemi di affollamento e sicurezza precaria. Trattasi per la maggioranza dei casi di popolazione ormai divenuta stanziale.Nella tabella 4 vengono rappresentati i campi esistenti nei quattro Municipi.

Insediamenti nomadi nella ASL RM E (Fonte: Limes, rivesta italiana di geopolitica, ottobre 2007

Municipio Campo Stima

persone tipologia campo

XVII Via Anastasio II 30 favelas i.s. * Castel di Guido 100 favelas i.s.

Mte Ciocci ( Valle Aurelia) 10 favelas i.s. XVIII

Via della Monachina 200 rom i.s. Quartaccio 10 favelas i.s.

Parco del Pineto 150 favelas i.s. Torresina 10 romeni i.s.

Lombroso 300 Rom i. autorizzato e attrezzato

XIX

Insugherata 200 favelas i.s.

Tomba di Nerone 50 favelas e

grotte i.s. Mercato di Grottarossa 50 favelas i.s.

Parco di Veio 80 favelas i.s. Parco della Pace

(Grottarossa) 40 favelas i.s. V. B.Bruni

(Grottarossa) 100 favelas i.s.

XX

Saxa Rubra ** 40 Rom in roulotte i.s.

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Prima Porta ** 200 Rom i.s. Tor di Quinto 50 nomadi **

Tabella 4*i.s.: insediamento spontaneo ** sgomberati, dopo i recenti fatti di cronaca

Allegato 3

Informazioni sullo stato di salute nel

Territorio del Distretto XVIII (fonte: Dipartimento di Epidemiologia)

I confini del territorio della ASL RME e delle sue sotto-aree sono quelli vigenti al 1991. La scelta di utilizzare la cartografia del 1991 è stata effettuata per poter eseguire il linkage con gli archivi sanitari; sono state aggregate le zone urbanistiche con meno di 7.000 residenti all’ultimo censimento, rispettando i vincoli di contiguità geografica, il livello socioeconomico omogeneo e la localizzazione entro o fuori dal GRA. La popolazione in studio La popolazione in studio è rappresentata dai residenti nel Municipio 18 di età superiore ai 15 anni. La popolazione usata come denominatore per il calcolo dei tassi di mortalità e di ospedalizzazione è la popolazione anagrafica residente al 30 giugno 2003. Le principali patologie Sulla base della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-9-CM), sono state individuate le condizioni patologiche che si presentano con particolare frequenza nella popolazione generale e per le quali vi è un notevole ricorso all’assistenza ospedaliera. Sono state individuate patologie ben caratterizzabili dal punto di vista diagnostico e con una definizione operativa adeguata e validata in letteratura.

Gli Indicatori Statistici Di Mortalità e di Ospedalizzazione La stima dell’occorrenza di una condizione patologica prevede la misura di diversi parametri epidemiologici che hanno significati diversi. Sono stati stimati tassi di incidenza e tassi di prevalenza sulla base di studi osservazionali condotti nel Lazio o disponibili dalla letteratura scientifica. Nel caso di eventi acuti è preferibile dare maggior valore ai dati di incidenza (nuovi casi) mentre per le malattie croniche ad esordio lento il peso maggiore è quello relativo ai dati di prevalenza (casi presenti). I casi incidenti

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e prevalenti delle patologie in studio sono stati calcolati per municipio di residenza, per tutte le età e per la classe di età 65 anni e più. I dati relativi ai decessi sono quelli derivati dal Registro Nominativo delle Cause di Morte (Re.N.Ca.M), relativi ai residenti nella ASL Roma E, ovunque deceduti, nel periodo 2001-2005. I dati di ospedalizzazione sono quelli delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) relative agli anni 2001-2005. Sono stati selezionati i ricoveri per acuti, in regime ordinario e in regime di day hospital, relativi a individui residenti nel territorio della ASL RM E, avvenuti in tutto il Lazio. I dati di ospedalizzazione sono stati analizzati rispetto ai dimessi e alle dimissioni; l’analisi dei dimessi, attraverso l’eliminazione dei ricoveri ripetuti, permette una migliore valutazione della diffusione della malattia nella popolazione. I tassi di ospedalizzazione prendono in considerazione esclusivamente il caso in cui la condizione patologica è riportata in diagnosi principale.

I tassi standardizzati sono stati calcolati con il metodo diretto che permette di confrontare i risultati ottenuti in tempi e/o spazi differenti o in sottogruppi di popolazione, al netto delle differenze nella struttura per età, la quale per molte patologie influisce sul rischio di mortalità e di ospedalizzazione. La popolazione scelta come riferimento è la popolazione standard europea, in linea con quanto riportato in altri atlanti regionali o locali che possono quindi essere confrontati con questo rapporto. La popolazione standard utilizzata, inoltre, è la stessa per uomini e donne e dunque per i tassi standardizzati è possibile effettuare anche il confronto tra i due generi. Il Rischio Relativo (RR) è stato calcolato come rapporto fra il tasso standardizzato del municipio in questione e quello relativo all’intero territorio comunale; il RR esprime l’eccesso (o il difetto) di rischio proprio del gruppo posto al numeratore del rapporto, rispetto al gruppo posto al denominatore. Per esempio se nel municipio x il RR rispetto al Comune di Roma risulta pari a 1,38 possiamo dire che i residenti in quel municipio hanno per la patologia in esame un eccesso di rischio pari al 38%. Viceversa se il municipio x ha un RR rispetto al Comune di Roma pari a 0,25 possiamo dire che i residenti in questo municipio hanno una diminuzione del rischio quattro volte più piccolo di quello dei romani.

Popolazione residente nei quartieri del Municipio al Censimento 2001: distribuzione per genere e classi d'età

maschi femmine 0-14 15-29 30-64 65-79 80+

Aurelio Nord 18308 45,5 54,5 9,9 14,8 49,1 20,4 5,8Aurelio Sud 24364 45,3 54,7 10,9 14,3 50,0 18,7 6,1Casalotti-Boccea 19543 49,1 50,9 16,1 19,7 51,7 10,6 2,0Fogaccia 25539 48,3 51,7 15,5 20,0 51,5 10,8 2,2Val Cannuta 27785 46,9 53,1 12,1 15,6 51,4 17,1 3,8

Municipio 18 115539 47.0 53.0 12.9 16.9 50.8 15.5 3.9

TOTclassi d'età (%)

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Popolazione anagrafica residente al 30 giugno 2003 nei quartieri del municipio: distribuzione per genere e classi d'età

TOT maschi femmine 0-14 15-29 30-64 65-79 80+

Aurelio Nord 20796 46.6 53.4 12.6 12.7 48.1 19.6 7.1Aurelio Sud 29307 46.4 53.6 12.2 12.1 50.2 18.3 7.2Casalotti-Boccea 22628 51.0 49.1 18.6 17.7 50.7 10.7 2.3Fogaccia 28316 49.2 50.8 15.8 18.3 52.5 10.9 2.6Val Cannuta 34333 47.6 52.4 11.7 13.4 53.4 16.7 4.8Municipio 18 135380 48.1 51.9 14.0 14.7 51.2 15.3 4.8

classi d'età (%)

Distribuzione della popolazione residente nei quartieri del municipio per indicatore socioeconomico

N % N % N % N % N %

Aurelio Nord 7053 38,5 5382 29,4 2454 13,4 1993 10,9 1426 7,8Aurelio Sud 9756 40,0 5335 21,9 6565 26,9 2606 10,7 102 0,4Casalotti-Boccea 146 0,7 176 0,9 3112 15,9 9467 48,4 6642 34,0Fogaccia 473 1,9 1871 7,3 3038 11,9 6923 27,1 13234 51,8Val Cannuta 3565 12,8 7123 25,6 9219 33,2 6556 23,6 1322 4,8

Municipio 18 20993 18,2 19887 17,2 24388 21,2 27545 23,7 22726 19,7

Medio-Basso BassoAlto Medio-Alto Medio

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Indicatori di istruzione della popolazione residente nei quartieri del municipio

% laureati

Tasso di non conseguimento della scuola dell'obbligo

Aurelio Nord 18,4 3,4Aurelio Sud 25,1 2,4Casalotti-Boccea 6,4 7,3Fogaccia 5,5 9,3Val Cannuta 12,4 4,3

Municipio 18 14,1 5,6

Stranieri residenti nel XVIII municipio: distribuzione per quartiere

N. stranieri % sui residenti

% res.da non più di 5 anni

Asia Africa Americatot est altro

Aurelio Nord 555 3,0 22,9 45,4 10,1 15,5 13,0 9,2 6,1Aurelio Sud 1018 4,2 22,7 25,3 9,9 22,1 23,2 10,2 12,4Casalotti-Boccea 708 3,6 27,3 13,0 9,6 10,7 6,4 39,3 6,2Fogaccia 919 3,6 23,0 17,4 18,8 19,3 5,1 33,4 5,2Val Cannuta 1109 4,0 25,8 39,9 8,6 17,1 14,0 14,5 3,2

Municipio 18 4309 3,7

Paese di provenienza

Europa

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Indicatori di occupazione della popolazione residente per quartiere

Tasso di attività

Tasso di disoccupazione

Tasso di disoccupazione

giovanile

% lavoratori precari

% lavoratori

tempo parziale

% lavoratori alta professionalità

% lavoratori bassa

professionalità

Aurelio Nord 45,6 7,5 35,4 13,3 12,8 14,2 7,4Aurelio Sud 48,4 6,3 33,6 14,3 12,7 18,0 6,8Casalotti-Boccea 52,6 9,9 33,1 17,6 13,6 8,0 17,1Fogaccia 52,7 14,4 42,6 15,9 15,5 7,3 15,5Val Cannuta 49,2 8,5 35,4 13,6 13,6 12,0 9,5

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Condizione EtàCasi

IncidentiCasi

Prevalenti Ricoveri DecessiTumori maligni 15+ 887 2807 3608 374Tumori del polmone 15+ 86 144 164 99Tumore della mammella 15+ 105 560 212 33Tumore del colon-retto 15+ 101 412 197 45Diabete 35+ - 4810 238 29Sindrome coronarica acuta 35+ 503 1809 321 70Scompenso cardiaco* 35+ 417 1804 370 61Eventi cerebrovascolari acuti 35+ 256 1391 186 71Broncopneumopatia cronico-ostruttiva 15+ - 6014 337 62Asma bronchiale nel bambino 0-14 - 375 92 0Asma bronchiale nell'adulto 15+ - 3787 49 0Dipendenza da sostanze stupefacenti 15-64 - 303 118 5

*per l'incidenza la classe di età è 45+

Stima del numero annuale di casi incidenti e prevalenti nel 18° municipio per varie patologie e numero di ricoveri e di decessi.

CondizioneCasi

IncidentiCasi

Prevalenti Ricoveri DecessiDiabete 3168 147 26Sindrome coronarica acuta 364 1246 229 58Scompenso cardiaco 333 933 338 57Eventi cerebrovascolari acuti 218 161 67Broncopneumopatia cronico-ostruttiva 3926 263 59

Stima del numero annuale di casi incidenti e prevalenti nel 18° municipio per varie patologie e numero di ricoveri e di decessi negli ultra sessantacinquenni

N.B. Le stime di incidenza e prevalenza derivano dai risultati di studi epidemiologici applicati alla popolazione residente nel municipio. I ricoveri e i decessi sono quelli osservati nel 2005.

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COMMENTO Il tasso di ospedalizzazione dei residenti nel Municipio XVIII nel periodo in studio è di 187 dimissioni per 1000 abitanti anno tra gli uomini e di 209 per 1000 tra le donne, questo valore scende a 80 per 1.000 tra i maschi e a 95 per 1000 tra le donne passando ai dimessi. Le persone residenti (uomini e donne) si ospedalizzano di circa un 10% in più rispetto a Roma; la mortalità è inferiore a quella comunale sia per gli uomini, che registrano nel periodo in studio 773 decessi ogni 100.000 residenti che per le donne con 491 decessi per 100.000. ospedalizzazione per causa: tra gli uomini, si osserva rispetto a Roma un eccesso (che varia dall’8 al 50%) di dimessi per tumori maligni, tumore della prostata, disturbi psichici, BPCO e asma bronchiale tra le donne, si osserva rispetto a Roma un eccesso (che varia dall’10 al 30%) di dimessi per tumori maligni, disturbi psichici, demenze, sclerosi multipla, sindromi coronariche acute, scompenso cardiaco e BPCO. Da un’analisi effettuata su tutti i residenti nel comune di Roma relativa al periodo 2001-2005 (disponibile sul sito www.asplazio.it), è emerso che sia per gli uomini che per le donne residenti in questo municipio: per tutte le cause, Aurelio Nord, Aurelio Sud, Val Cannuta sono quartieri di riferimento per l’ospedalizzazione; Fogaccia è in eccesso sia per l’ospedalizzazione che per la mortalità, Casalotti-Boccea è in eccesso per l’ospedalizzazione; per tutti i tumori, Casalotti-Boccea, Fogaccia e Val Cannuta sono quartieri in eccesso di ospedalizzazione, Aurelio Sud è di riferimento per la mortalità; per le malattie del sistema circolatorio, Aurelio Nord, Casalotti-Boccea, Val Cannuta sono quartieri in eccesso di ospedalizzazione; Fogaccia è in eccesso sia per l’ospedalizzazione che per la mortalità; Aurelio Sud è in eccesso per l’ospedalizzazione ma è di riferimento per la mortalità.

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Mortalità per causa: decessi/ 100.000 e Rischi Relativi. Uomini, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 2859 773.7 745.1 803.4 826.0 0.94 0.001Tumori maligni 1042 284.0 266.8 302.2 297.5 0.95 0.153Tumori del colon-retto 136 38.3 32.3 45.6 34.3 1.12 0.221Tumori della trachea, bronchi e polmoni 317 85.7 76.6 96.0 91.5 0.94 0.271Tumori della prostata 94 36.0 29.3 44.2 37.2 0.97 0.765Diabete mellito 86 33.5 27.0 41.5 40.3 0.83 0.099Disturbi psichici 27 7.4 5.0 10.8 6.4 1.15 0.475Dipendenza e abuso da sostanze psicoattive 8 4.0 2.0 7.9 3.5 1.14 0.713Sclerosi multipla 3 1.4 0.5 4.4 1.0 1.44 0.544Sindromi coronariche acute 212 88.7 77.2 101.8 108.9 0.81 0.004Scompenso cardiaco 106 43.8 36.1 53.2 56.1 0.78 0.014Emorragia cerebrale ed ictus ischemico 134 54.7 46.0 64.9 58.1 0.94 0.493Frattura del collo del femore (65 +) 20 36.9 23.8 57.3 35.3 1.05 0.843Incidenti stradali 104 36.2 29.5 44.4 32.0 1.13 0.246

Tutte le cause (bambini) 23 56.1 37.3 84.5 43.5 1.29 0.234

IC 95%

Mortalità per causa: decessi/ 100.000 e Rischi Relativi. Donne, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 3082 491.2 472.8 510.3 516.9 0.95 0.011Tumori maligni 855 167.2 155.4 179.8 178.7 0.94 0.079Tumori del colon-retto 123 22.8 18.8 27.6 22.5 1.01 0.905Tumori della trachea, bronchi e polmoni 116 24.0 19.8 29.3 27.3 0.88 0.211Tumori della mammella 146 31.9 26.8 38.1 32.8 0.97 0.780Tumori dell’utero 36 9.6 6.7 13.6 8.4 1.14 0.489Diabete mellito 132 28.1 23.6 33.4 27.8 1.01 0.911Disturbi psichici 46 7.0 5.2 9.5 7.7 0.92 0.583Dipendenza e abuso da sostanze psicoattive 1 0.4 0.1 3.2 0.7 0.61 0.627Sindromi coronariche acute 175 41.0 35.0 47.9 44.4 0.92 0.327Scompenso cardiaco 207 43.0 37.4 49.5 54.0 0.80 0.002Emorragia cerebrale ed ictus ischemico 187 41.4 35.6 48.1 44.3 0.93 0.375Frattura del collo del femore (65 +) 41 37.3 27.4 50.9 34.3 1.09 0.597Incidenti stradali 24 5.5 3.6 8.4 7.1 0.77 0.239

Tutte le cause (bambine) 15 37.8 22.8 62.7 36.7 1.03 0.910

IC 95%

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Ospedalizzazione per causa: dimessi/ 1.000 e Rischi Relativi. Uomini, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 22932 80.2 79.1 81.3 74.8 1.07 0.000Tumori maligni 4062 12.7 12.3 13.1 11.7 1.08 0.000Tumori del colon-retto 298 0.9 0.8 1.0 0.8 1.08 0.207Tumori della trachea, bronchi e polmoni 338 0.9 0.9 1.1 1.0 0.97 0.535Tumori della prostata 460 2.0 1.8 2.2 1.7 1.14 0.007Diabete mellito di tipo 2 418 1.3 1.2 1.5 1.4 0.95 0.350Disturbi psichici 553 2.0 1.8 2.2 1.8 1.09 0.052Demenze 55 0.4 0.3 0.5 0.4 0.96 0.789Sclerosi multipla 31 0.1 0.1 0.2 0.1 0.82 0.276Sindromi coronariche acute 908 4.3 4.0 4.6 4.2 1.03 0.477Scompenso cardiaco 528 2.2 2.0 2.4 2.2 0.97 0.560Emorragia cerebrale ed ictus ischemico 427 1.8 1.6 2.0 1.7 1.06 0.234BPCO (bronchite cronica ed enfisema) 602 2.6 2.4 2.8 2.3 1.10 0.023Asma bronchiale 79 0.3 0.3 0.4 0.2 1.53 0.001Frattura del collo del femore (65+) 174 3.0 2.6 3.5 3.0 1.00 0.963

BAMBINITutte le cause 3742 87.9 85.1 90.8 79.7 1.10 0.000Tumori maligni 115 2.7 2.2 3.2 2.5 1.07 0.484Asma bronchiale 241 5.6 5.0 6.4 5.2 1.09 0.184

IC 95%

Ospedalizzazione per causa: dimissioni/ 1.000 e Rischi Relativi. Uomini, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 56780 187.0 188.6 185.4 170.7 1.10 0.000Tumori maligni 7723 23.6 24.2 23.1 21.2 1.12 0.000Diabete mellito di tipo 2 500 1.6 1.7 1.4 1.9 0.84 0.000Disturbi psichici 973 3.7 3.9 3.4 3.4 1.10 0.008Malattie del sistema circolatorio 10283 31.5 32.1 30.9 29.1 1.08 0.000BPCO (bronchite cronica ed enfisema) 946 3.9 4.2 3.7 3.8 1.05 0.196

IC 95%

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Ospedalizzazione per causa: dimessi/ 1.000 e Rischi Relativi. Donne, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 31525 95.2 94.0 96.3 89.3 1.07 0.000Tumori maligni 5361 15.6 15.2 16.1 14.2 1.10 0.000Tumori del colon-retto 272 0.6 0.5 0.7 0.5 1.11 0.136Tumori della trachea, bronchi e polmoni 142 0.3 0.3 0.4 0.3 0.96 0.697Tumori della mammella 605 1.6 1.5 1.8 1.7 0.95 0.260Tumori dell’utero 115 0.3 0.2 0.4 0.3 0.98 0.876Diabete mellito di tipo 2 439 1.1 1.0 1.2 1.0 1.06 0.295Disturbi psichici 853 2.8 2.6 3.0 2.2 1.24 0.000Demenze 105 0.4 0.3 0.5 0.3 1.26 0.030Sclerosi multipla 88 0.3 0.3 0.4 0.3 1.30 0.021Sindromi coronariche acute 497 1.5 1.3 1.6 1.3 1.10 0.052Scompenso cardiaco 663 1.6 1.5 1.8 1.4 1.13 0.004Emorragia cerebrale ed ictus ischemico 436 1.2 1.0 1.3 1.1 1.08 0.128BPCO (bronchite cronica ed enfisema) 492 1.6 1.4 1.7 1.4 1.12 0.026Asma bronchiale 100 0.3 0.3 0.4 0.3 1.10 0.398Frattura del collo del femore (65+) 585 5.9 5.4 6.4 5.8 1.02 0.632Parti cesarei 2186 37.3 31.5 44.2 38.8 0.96 0.658

BAMBINETutte le cause 2868 70.8 68.3 73.5 62.8 1.13 0.000Tumori maligni 132 3.2 2.7 3.8 2.7 1.19 0.050Asma bronchiale 141 3.5 3.0 4.1 3.3 1.05 0.601

IC 95%

Ospedalizzazione per causa: dimissioni/ 1.000 e Rischi Relativi. Donne, 2001-2005

CAUSA Osservati TassoTasso Roma RR p

Tutte le cause 73202 209.3 211.0 207.7 187.2 1.12 0.000Tumori maligni 8263 23.4 23.9 22.8 21.6 1.08 0.000Diabete mellito di tipo 2 593 1.4 1.6 1.3 1.4 1.04 0.368Disturbi psichici 1445 5.4 5.7 5.1 4.1 1.31 0.000Malattie del sistema circolatorio 8987 19.4 19.9 19.0 17.1 1.14 0.000BPCO (bronchite cronica ed enfisema) 698 2.2 2.4 2.1 2.0 1.14 0.001

IC 95%

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Oggetto: Protocollo operativo di gestione condivisa Distretto-Municipio delle segnalazioni e della presa in carico dei casi complessi residenti nel Municipio XVIII. Premessa Nell’ultimo anno si è incrementato un processo d’integrazione socio-sanitaria e di pianificazione integrata Distretto-Municipio XVIII. Oltre al progetto per la realizzazione del PUA-PASS si sono affrontate le problematiche assistenziali della popolazione fragile e si è avviata la definizione dei piani assistenziali individuali (PAI). La struttura organizzativa attuale e l’assenza di archivi informatici in rete tra Distretto e Municipio, non permette la comunicazione in tempo reale delle segnalazioni ricevute. Malgrado queste difficoltà, la disponibilità degli operatori e l’esigenza da loro condivisa di dare risposte unitarie ai cittadini ha avviato modalità spontanee di collaborazione, la cui formalizzazione risulta ormai improcrastinabile. E’ evidente che queste modalità operative rappresentano i primi passi in un processo di programmazione congiunta per attuare “l’integrazione tra le competenze sociali e sanitarie per la promozione della salute verso gli anziani, i minori, i disabili, la salute mentale, le dipendenze ” (art.2 dell’”Accordo di Programma Municipi-ASLRME” del 2007) a garanzia dell’efficacia degli interventi. Pertanto si condivide che l’integrazione debba avvenire a livello di:

Segnalazione iniziale Valutazione congiunta Programmazione degli interventi nel rispetto dei reciproci e specifici ambiti

istituzionali. PERCORSO INTEGRATO SOCIO-SANITARIO Attualmente nella quasi totalità dei casi le informazioni arrivano ai diversi servizi attraverso reti formali ed informali del territorio (singoli cittadini, MMG/PdF, PUA/PASS, ospedali, servizio di emergenza sociale, servizi territoriali distrettuali e municipali) e vengono analizzate separatamente per l’identificazione dei bisogni. Se si tratta di una situazione semplice e il bisogno è facilmente identificabile riceve, tramite le normali procedure, la risposta più adeguata e più specificatamente secondo i seguenti due percorsi: se il bisogno ha una valenza sociale, intervengono i servizi sociali municipali, se il bisogno è di tipo sanitario intervengono i servizi territoriali distrettuali, con successive comunicazioni nel caso di evidenze diverse da quanto segnalato. Talvolta, invece, la necessità emerge o diventa complessa quando l’improvviso insorgere di una nuova condizione negativa di qualsiasi ambito, rende critico il sostegno e provoca lo squilibrio di situazioni di parziale compenso. E’ in tali situazioni che l’analisi della domanda e la decodifica del bisogno richiede l’attivazione di varie professionalità in ambito

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sociale e sanitario. Inoltre è necessario che le informazioni raccolte comprendano campi di fragilità più ampi di quelli attualmente in uso e prevedano la multidimensionalità della valutazione. Per favorire la tempestività e l’appropriatezza dell’intervento al cittadino, gli operatori del Servizio “Accesso e presa in carico” (ex-CAD) del Distretto e gli Assistenti sociali del Municipio, nell’anno in corso hanno utilizzato strumenti operativi sia per la segnalazione dei casi (contatti telefonici) che per la valutazione congiunta (visite domiciliari) che ne facilitassero la presa in carico e la risposta adeguata ai bisogni. Questa metodologia di lavoro che ha già dato risultati in termini di efficienza ed efficacia dell’intervento che ne è derivato, va rafforzata e pertanto si propone di sperimentare strumenti e modalità di lavoro condivisi. Nell’ambito dei servizi sanitari della ASLRME da circa un mese è stato implementato l’uso di una scheda di segnalazione unica che prevede la trasmissione di informazioni anche di carattere sociale e permette di rilevare il grado di complessità del caso, al fine di attivare la valutazione multidimensionale. Parimenti, il Segretariato Sociale Municipale utilizza una scheda di accesso ai Servizi Sociali con i dati anagrafici del cittadino ed il suo bisogno espresso e costituisce il primo filtro per l’accesso ai servizi e/o alle prestazioni. Il nuovo “Percorso integrato socio-sanitario del Municipio/Distretto XVIII” prevede che, pur utilizzando tali schede di segnalazione e qualora si reputi necessario, le stesse possano essere trasmesse direttamente e acquisite dai due servizi al fine di fornire informazioni utili alla valutazione dei casi complessi. Viene costituito altresì un “Gruppo di lavoro” Municipio-Distretto XVIII in qualità di punto di riferimento sia per l’analisi e l’utilizzo dei rispettivi strumenti di segnalazione che per l’identificazione condivisa dei criteri di valutazione. Tale “Gruppo funzionale” esercita la sua attività proprio nella funzione stessa per cui si costituisce caso per caso, con l’obiettivo di far convergere esperienze e competenze diverse nella delicata fase di analisi ed esplicitazione dei bisogni assistenziali. Nell’ambito della prima fase di valutazione il “Gruppo funzionale” acquisirà le informazioni, portate dai singoli servizi, necessarie alla migliore comprensione del caso (se già è in carico o conosciuto) e individuerà gli operatori da coinvolgere nella seconda fase della formulazione del Piano Assistenziale Individuale. La convocazione dell’unità di valutazione potrà avvenire tramite mail o fax ed il “Gruppo funzionale Municipio-Distretto XVIII” analizzerà, durante la sperimentazione, se le modalità organizzative e redazionali del PAI (elaborazione per esteso del piano assistenziale per obiettivi a breve e medio termine, divisione dei compiti, identificazione del responsabile del caso e dei tempi di verifica)

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rappresentano un vantaggio nella condivisione del lavoro, finalizzato a rendere le risposte più adeguate, riducendo gli sprechi e soprattutto ottimizzando le risorse che ogni servizio mette in campo in osservanza alle relative disposizioni, procedure e disponibilità finanziarie. E’ indispensabile, in rapporto al costante incremento registrato nell’ultimo anno del numero di casi seguiti in modo congiunto, incontrarsi per analizzare l’andamento dei programmi assistenziali. Si istituirà, pertanto, un tavolo permanente di lavoro con cadenza regolare (non meno di una volta al mese). Al termine del primo anno di sperimentazione il “Gruppo funzionale Municipio-Distretto XVIII” fornirà una relazione delle attività svolte mediante un report dei casi valutati e trattati in modo unitario e della validità degli strumenti usati, suggerendo e motivando eventuali modifiche dei problemi emersi nella trasmissione dei dati e delle modifiche apportate. Il gruppo si impegna a diffondere tra il personale l’approccio metodologico relativo alla valutazione multidimensionale e all’elaborazione congiunta del piano assistenziale.

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SCHEDA PERCORSO

Convocazione dei servizi tramite mail, fax…)

Riunione integrata tra i servizi coinvolti

Redazione del PAI Divisione dei compiti Identificazione del referente del caso e dei tempi di verifica

Caso complessoCaso semplice

risposta

Distretto Municipio

CENTRALE DI ACCOGLIENZA DELLA DOMANDA (“GRUPPO FUNZIONALE” CHE CONDIVIDE STRUMENTI E CRITERI DI VALUTAZIONE DEL CASO PER LA DECODIFICA DEI BISOGNI)

risposta

Raccolta delle informazioni, valutazione dei bisogni assistenziali, individuazione dei servizi da coinvolgere.

Caso semplice

Segnalazione (MMG/PdF, PUA/PASS, servizi territoriali, altro