MULTI-FISICHE DEL PLASMA - University of Cagliari · 2016. 1. 22. · Fisica del plasma Il plasma,...

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  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    (ultima modifica 11/12/2013)

    MULTI-FISICHE DEL PLASMA

    1

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma Il plasma, conosciuto come il " quarto stato della materia ", è una

    sostanza in cui molti degli atomi o molecole sono effettivamente

    ionizzati, permettendo alle cariche di fluire liberamente.

    I plasmi hanno proprietà fisiche specifiche rispetto ai solidi, liquidi e

    gas.

    Poiché circa il 99 % dell'universo conosciuto si trova nello stato di

    plasma ed è esistente dal Big Bang, il plasma potrebbe essere

    considerato il primo Stato della Materia.

    Un gas è completamente ionizzato e diventa plasma quando esso è

    interamente composto da ioni ed elettroni, componenti che hanno

    molte proprietà comuni ad un normale gas estremamente caldo e

    questo consente che possano essere descritti per mezzo della

    densità delle particelle e della temperatura, utilizzando per diversi

    aspetti fisici, gli stessi modelli matematici usati per i gas.

    M. Usai 2

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    Ma il plasma presenta due proprietà specifiche che lo caratterizzano.

    In primo luogo la densità delle particelle non va intesa come densità di

    particelle neutre, ma come densità di carica elettrica degli elettroni e

    degli ioni (che separati danno luogo a forze di campo elettrico di

    ripristino molto grandi) per cui le densità di carica elettronica degli

    elettroni e degli ioni distribuiti in tutto il plasma possono essere

    considerate circa uguali.

    La seconda proprietà è la capacità di trasportare corrente in presenza di

    un campo elettrico, come risulta dalla velocità di deriva o drift

    ***degli ioni ed degli elettroni. In particolare nel Tokamak questa

    proprietà fa si che la corrente del plasma genera una aliquota

    importante del campo magnetico complessivo poloidale Bp.

    *** velocità di deriva o drift è la velocità del moto ordinato delle cariche che costituiscono la

    corrente

    M. Usai 3

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Proprietà diamagnetiche del plasma

    M. Usai 4

    Inoltre ricordando che una barretta

    di materiale diamagnetico si dispone

    in direzione trasversale rispetto al

    campo a cui esse è sottoposta,

    riducendo a sua volta il campo,

    analogamente nel plasma le orbite giroscopiche delle particelle cariche

    inducono una variazione del campo di segno contrario rispetto a quella

    del campo principale e quindi lo riducono inducendo gli stessi effetti di un

    materiali diamagnetico per cui si può ritenere che

    il plasma è diamagnetico.

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    Quando la corrente del plasma attraversa il campo magnetico le

    singole particelle sono vincolate nel loro movimento.

    Esse si muovono parallelamente al campo magnetico, ruotando nelle

    orbite di Larmor perpendicolari al campo.

    M. Usai 5

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    La concentrazione delle particelle in un Tokamac è circa 1020 m-3.

    I plasmi Tokamak tipicamente raggiungono temperature di diversi keV,

    (1keV corrisponde a 10 milioni di gradi Kelvin).

    Il campo magnetico di base è il campo magnetico toroidale prodotto dalle

    bobine esterne al plasma.

    Il campo poloidale prodotto dalla stessa corrente del plasma toroidale è

    tipicamente 10 volte più piccolo.

    Le forze dovute alla pressione del plasma sono equilibrate dal campo

    magnetico esterno e la stessa corrente del plasma che attraversa il

    campo magnetico da origine essa stessa a una forza magnetica che può

    bilanciare il gradiente di pressione del plasma.

    M. Usai 6

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    Molti processi nel plasma sono determinati dalle collisioni delle

    particelle. Le collisioni tra ioni ed elettroni causano una resistenza

    elettrica, che induce un riscaldamento ohmico del plasma.

    Si definisce resistività elettrica ρ del plasma :

    La densità di potenza ohmica puntuale o locale è:

    M. Usai 7

    JρE

    plasma del raggio a

    e torodel raggio R

    ntoriscaldame di totalepotenza la P

    essendo

    )(J ρ(r)2)(J ρ(r))(p

    0

    22

    drrRPrra

    R

    a

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    La resistività del plasma, che cresce con la temperatura e la densità di

    corrente sono limitate dalla stabilità magnetoidrodinamica per cui non

    è utilizzato il riscaldamento ohmico per portare il plasma alle

    condizioni di ignizione.

    Le collisioni producono trasporto di particelle ed energia che possono

    causare la perdita di ioni e di elettroni dal plasma.

    All’aumentare delle temperatura i tempi di collisione degli elettroni e

    degli ioni diminuiscono e conseguentemente aumentano le perdite per

    collisione e anche il riscaldamento ohmico.

    M. Usai 8

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    Le instabilità sono classificate in relazione agli effetti prodotti sul plasma,

    per esempio instabilità dovute ai profili di pressione ( pression driven)

    nella fig.(a) e instabilità dovute alle correnti nella fig (b) ( current

    driven).

    Un’altra classificazione è fatta rispetto allo spostamento della superficie

    del plasma: fixed boundary ( hanno effetto all’interno della colonna

    del plasma e non incidono sui movimenti della superficie del plasma) e

    free-boundary (comportano lo spostamento dell’interfaccia plasma-

    vuoto)

    M. Usai 9

    Plasma

    Plasma

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Fisica del plasma

    Allo stato di plasma è legato alla distanza minima tra elettroni e ioni

    necessaria perché si verifichi una separazione completa tra di loro e

    non si abbia la neutralizzazione delle cariche come nei gas, questa

    distanza è chiamata lunghezza di Debye.

    Uguagliando l’energia Fd , dovuta alla forza F di attrazione tra ioni ed

    elettroni, per la distanza d tra ioni ed elettroni, alla energia interna del

    plasma si ottiene la lunghezza di Debye:

    M. Usai 10

    C 10 × 1,602e elettronedell' caricae

    volumedi unitàper elettroni ed ioni numero ossia

    10n elettroni ed ioni degli densitàn

    keVin plasma del atemperaturT

    F/m10 62 817 187 8,854 = ε vuotonel adielettric costanteε

    mm 1010λ Tokamac dei plasmi iper mne

    Tελ

    19-

    320

    12-00

    12D

    1/2

    2

    0D

    m

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Analisi Fisica del Plasma

    Lo studio del plasma è molto complesso e comporta l’analisi di fenomeni

    di natura fisica diversa. I principali campi della fisica da analizzare per

    studiare il plasma sono:

    • Elettromagnetismo,

    • Fluidodinamica e

    • Magnetoidrodinamica (dinamica dei fluidi elettricamente conduttori)

    • Trasmissione di energia termica (nei solidi, nei liquidi, nei gas, nei plasmi)

    • Cinetica dei gas (al variare della pressione e della temperatura)

    • Criogenia (studia come ottenere basse temperature e il comportamento dei materiali alle basse temperature)

    M. Usai 11

  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 12

    Le equazioni fondamentali relative ai campi elettrici e

    magnetici sono le Equazioni di Maxwell.

    in forma differenziale vettoriale e in forma integrale vettoriale

    Legge di Faraday

    Legge di Ampere

    Legge di Gauss

    B δE

    D δH J

    D

    0B

    SC

    sdd t

    BdldE

    C S

    sdt

    DJldH

    dvρsdDVS

    0 sdBS

    Elettromagnetismo

  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 13

    10998,2μ

    1 ;10854,8 ;104μ

    HμB E μ

    1 EεD :con

    ε

    ρE

    0B

    E δ

    c

    1JμB

    B δE

    ρD

    0B

    D δJH

    B δE

    E e B di funzionein e vettorialaledifferenzi formain Maxwelli di equazioni Le

    8

    00

    120

    70

    020

    0

    0

    20

    s

    mc

    m

    F

    m

    H

    c

    Elettromagnetismo

  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 14

    fA'A

    cVV'

    :statici campi iper libertà di grado del zione trasformadella azionegeneralizz

    fA'A

    t

    fVV'

    : invariati rimangono

    campi i libertà di grado del zione trasformalacon ma ,E d e B campi

    stessi gli generare possono cheA e V potenziali dei valoridiversi esistono

    A δVE

    AB

    :cuiper ,A magnetico e vettorialpotenziale del

    e V elettrico scalare potenziale del funzionein espresso essere può E vettoreIl

    Elettromagnetismo

  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 15

    cariche. particelle alle energia di ento trasferimil arappresent JE termineIl

    P:Poynting di vettoredal espresso

    netica,elettromag energia della flusso del divergenza la è termineprimo Il

    E δ

    c

    1JμB

    B δE

    temponel energia di densità della variazione

    della eespressionl' trovasi Maxwell di relazioni dalle

    2

    1

    2

    1

    :magnetica e elettrica energia di densità della

    somma alla uguale è neticaelettromag energia d' densità La

    0

    0

    20

    0

    22

    0

    BE

    JEBE

    t

    w

    BEεwww me

    Elettromagnetismo

  • M. Usai 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 16

    .E ed B campo di grandezze oeffetti"" gli

    questi da e A e V potenziali i

    calcolare di J e ρ :cause"" le note

    consente matematico modello Questo

    .-V che ottiene si tδ

    A δVE

    :relazione della divergenza la calcolando

    e A che ottiene si AB

    : relazione della rotore il calcolando

    0,A che taleA scegliendo statici, campi iPer

    0

    2

    02

    J

    Elettromagnetismo

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Equazioni della teoria cinetica

    M. Usai 17

    L'energia cinetica è l'energia posseduta da un corpo a causa del suo movimento.

    Le equazioni della teoria cinetica descrivono il plasma in movimento in termini

    di funzione di distribuzione f(x,v,t) che è una funzione di 7 variabili. Per diversi

    scopi è adatta per descrivere il plasma in termini di variabili del fluido come la

    densità delle particelle n(x,t), la velocità del fluido v(x,t) e la pressione p(x,t) che

    sono funzioni di sole 4 variabili. Le equazioni richieste sono derivate per ciascuna

    specie di particella dalla equazione cinetica di collisione del plasma o

    equazione di Fokker- Plank:

    fluido. del velocità' particella della velocitàcon

    ''

    :particella sulla agisce che magnetico e elettrico campo di forza la

    Fcon indicando e

    j particella della massa

    j particella della carica

    vv

    t

    f

    v

    f

    m

    F

    x

    fv

    t

    f

    BvEe

    m

    e

    t

    f

    v

    fBvE

    m

    e

    x

    fv

    t

    f

    cj

    j

    j

    j

    cj

    j

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK M. Usai 18

    Le equazioni cinetiche e quelle più complesse e specifiche che da queste

    possono essere derivate, risultano valide solo se sufficientemente

    localizzate, ossia se il percorso libero medio delle particelle è

    sufficientemente piccolo rapportato alle lunghezze macroscopiche del

    sistema in esame.

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK M. Usai 19

    La Magnetoidrodinamica o MHD studia la dinamica dei fluidi elettricamente

    conduttori.

    Essa descrive il comportamento dinamico del fluido del plasma come unico

    fluido, senza considerare gli ioni e gli elettroni come due entità separate.

    Idea di base e le condizioni della Magnetoidrodinamica MHD consistno i nel

    considerare

    la corrente complessivamente neutra che trasporta il plasma ma costituita da:

    - ioni che trasportano massa, quantità di moto ed energia e

    - elettroni che trasportano corrente ed energia termica.

    Magnetoidrodinamica MHD

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Magnetoidrodinamica MHD

    M. Usai 20

    Le equazioni della Magnetoidrodinamica sono basate su:

    • equazione di conservazione della massa ,

    • dalla equazione del moto e

    • dalle equazioni di Maxwell e

    • dalla equazione delle trasformazioni adiabatiche, considerando il plasma

    resistivo.

    Quindi da tali equazioni si possono ottenere:

    le Equazioni dell’ MHD ideale, che

    legano l’effetto (velocità) alla causa ( campi elettro-magnetici)

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Magnetoidrodinamica MHD

    M. Usai 21

    La Magnetoidrodinamica o MHD studia la dinamica dei fluidi elettricamente

    conduttori. Con essa si descrive il comportamento dinamico del fluido del

    plasma come unico fluido, senza considerare gli ioni e gli elettroni come due

    entità separate. Dalla equazione di conservazione della massa , dalla equazione

    del moto e dalle equazioni di Maxwell e dalla equazione delle trasformazioni

    adiabatiche, considerando il plasma resistivo, si possono ottenere le seguenti

    Equazioni dell’ MHD ideale, che legano l’effetto (velocità) alla causa ( campi

    elettro-magnetici)

    )pressione erenza di a una diffsi verificounti quand tra due p(presente

    sionete di presal gradientaforza dovup la essendo

    0BvE v p γt

    p

    Et

    B p BJ

    t

    μ

    BJ v ρ

    t

    ρ

    0

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio

    M. Usai 22

    Le equazioni dell’ MHD ideale, che legano l’effetto (velocità) alla causa ( campi

    elettro-magnetici) possono essere utilizzate per determinare le condizioni e

    configurazioni di equilibrio del plasma, imponendo le condizioni di regime

    stazionario, per le quali le grandezze non variano nel tempo ossia si

    trascurano i termini delle derivate temporali dove compare l’operatore .

    Quindi considerando la velocità del plasma costante , si ottengono le

    equazioni del plasma in equilibrio.

    0 B

    Jμ B μ

    BJ

    BJp p BJt

    00

    t

    0t

    v

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio

    M. Usai 23

    La prima equazione,

    stabilisce l’equilibrio delle forze. Essa afferma che quando una corrente fluisce

    perpendicolarmente al campo magnetico, essa esercita una forza sull’elemento

    fluido.

    In condizioni di equilibrio questa forza bilancia la pressione cinetica del plasma,

    ossia in ogni punto nel plasma, il gradiente puntuale o locale della pressione è

    bilanciato dalla forza di Lorenz.

    In particolare , per

    pressione, di gradiente al dovuta fluido sul agente forza la p essendo

    BJp

    forze) dalle libera regione ( di condizione una verificasi

    retta) linea stessa sulla (giacciono paralleli sono B e J campi i quando 0p

    regionforce free

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per una configurazione

    cilindrica lineare ( Linear Pinch)

    M. Usai 24

    Si consideri il toro del plasma equivalente a un cilindro di lunghezza pari alla

    lunghezza dell’asse del toro, riportando lo studio al caso semplice in cui la

    corrente fluisce in un cilindro nella direzione del suo asse, coincidente con l’asse

    di riferimento z. Questa configurazione semplifica lo studio dell’effetto pinch

    (effetto di compressione del plasma) z

    r

    B

    J

    a

    z

    r

    p(r)

    J

    B

    a

    BJp

    per a < 0: J = 0→ p = 0

    per a > 0: J ≠ 0→ p ≠ 0

    2

    22

    2

    12

    )(a

    r

    a

    Irp

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per una configurazione

    cilindrica lineare ( Linear Pinch)

    M. Usai 25

    In regime stazionario la forza delle correnti diamagnetiche bilancia

    la forza dovuta al gradiente di pressione

    BJp

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per una configurazione

    cilindrica lineare ( Linear Pinch)

    M. Usai 26

    BJr

    p

    z

    Il campo magnetico è puramente azimutale ( tangente alle linee di forza ossia alle

    circonferenze di raggio r, perpendicolari a z) per cui Jz e B sono sempre

    perpendicolari e il bilancio delle forze è espresso da:

    Per calcolare come varia p(r) occorre definire come varia Jz(r).

    Supponendo che la densità di corrente Jz= J0 sia costante nel plasma di raggio a e

    nulla all’esterno per r>a, risolvendo l’equazione per una geometria cilindrica si ha:

    plasma nel fluisce che corrente la è J I dove

    arper 2

    arper 2

    Jμ B

    20

    2

    0

    a

    r

    IB

    ra

    IB

    o

    o

    BJp

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per una configurazione

    cilindrica lineare ( Linear Pinch)

    M. Usai 27

    2

    22

    2

    zz

    14

    )(

    dr BJp(r) BJr

    p

    a

    r

    a

    Irp

    Per determinare p(r) occorre integrare la relazione seguente, utilizzando le

    espressioni della induzione trovate:

    Questo semplice calcolo dell’equilibrio non contiene una analisi della stabilità .

    Mostra che esiste uno stato per δv/ δt = 0, ma non si sa se questa è una soluzione

    stabile. In realtà si tratta di una soluzione instabile che può diventare stabile

    applicando un campo magnetico nella direzione z.

    In questo caso le linee del campo magnetico risultante si avvolgono a spirale intorno

    all’asse magnetico.

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per una configurazione

    cilindrica lineare ( Linear Pinch)

    M. Usai 28

    2

    22

    2

    2

    22

    2

    22

    2

    22

    42

    2

    22

    zz

    14

    )(

    2

    22

    2

    2

    r

    2)(

    drr 2

    dr r 2

    )(

    dr BJp(r) BJr

    p

    a

    r

    a

    Irp

    r

    a

    I

    a

    Ia

    a

    I

    a

    I

    a

    I

    a

    Irp

    a

    I

    a

    I

    a

    Irp

    a

    r

    a

    r

    a

    r

    a

    r

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per la configurazione toroidale del Tokamak

    M. Usai 29

    Se si piega il cilindro per formare un toro si ottiene la geometria del tokamak.

    Per un rapporto R/a grande, il Tokamak può essere approssimato a una sequenza

    cilindri collegati uno di seguito all’altro. Le proprietà delle linee di flusso

    risultante sono caratterizzate dal rapporto di sicurezza q:

    Dalle condizioni di stabilità risulta che → q >1.

    Per es. per il Tokamak ASDEX Upgrade con

    dimensioni tipiche: a=0.5m R=165m q = 3 e

    questo valore comporta che Bt=10 Bp.

    toro.nel presente magnetico campo del

    linee alle oriferiscon si che rotazioni

    polidali rotazioni di numero

    toroidalirotazioni di numeroq

    R a

    z

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per la configurazione toroidale del Tokamak

    M. Usai 30

    Il fattore di sicurezza q, è così chiamato a causa del ruolo che essa svolge nella

    determinazione stabilità. In termini generali, i valori più elevati di q portano ad

    una maggiore stabilità. In condizioni di equilibrio asialsimmetrico ciascuna linea

    del campo magnetico ha un valore di q. La linea del campo segue un percorso

    elicoidale come va il giro del toro sulla sua superficie magnetica associato. La

    linea del campo segue un percorso elicoidale mentre ruota intorno al toro sulle

    sue superfici magnetiche.

    La linea del campo segue un percorso elicoidale come va il giro del toro sulla

    sua superficie magnetica associato. Se ad un certo angolo toroidale, Ф, la linea

    di campo ha una certa posizione nel piano poloidale, tornerà quella posizione

    nel piano poloidale dopo una variazione dell'angolo toroidale ΔФ.

    Il valore q di queste linee di campo è definito da:

    2

    q

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per la configurazione toroidale del Tokamak

    M. Usai 31

    Pertanto, se una linea di campo magnetico ritorna alla sua posizione iniziale dopo

    esattamente una rotazione attorno al toro, quindi q = 1.

    Se si muove più lentamente nel direzione poloidale ha un valore maggiore di q. I valori

    razionali di q svolgono un ruolo importante nella stabilità. Se q = m / n, dove m e n sono

    numeri interi, la linea di campo si unisce su se stessa dopo m rotazioni toroidale e n

    rotazioni poloidali toro.

    La condizione relativa a q = 2 linea è illustrato nella seguente figura:

    a) linea di campo superficiale (sulla superficie del toro) per q=2,

    b) percorso di integrazione poloidale,

    c) anello di flusso contenente il flusso toroidale e poloidale.

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    Plasma in equilibrio per la configurazione toroidale del Tokamak

    M. Usai 32

    Il fattore di sicurezza plasma, q, è importante nelle geometrie toroidali di

    confinamento magnetico. Esso è anche espresso come il numero di volte che

    una linea di campo magnetico gira intorno un toro (percorso lungo toroidale) per

    ogni giro di linea di campo poloidale (percorso breve poloidale).

    Il fattore di sicurezza è così chiamato perché a valori maggiori corrispondono

    rapporti più elevati di campo toroidale rispetto alla corrente di plasma (e quindi

    al campo poloidale), e di conseguenza meno rischi di instabilità del plasma

    dovute alle correnti di deriva.

    Se R>>a vale l’approssimazione della configurazione cilindrica

    del plasma e risulta che:

    e per la sicurezza deve essere q>1

    pol

    T

    B

    B

    R

    rq

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    The Grad-Shafranov Equation

    M. Usai 33

    Per un sistema asimmetrico come il Tokamak il modello matematico che descrive

    il bilancio delle forze, deve essere adattato e modificato, tenendo conto dei

    seguenti concetti:

    calcolato. stato è flusso il quale nella geometria dalla tementeindipenden flusso, di valore

    unicoun assegnato essere può flusso di superficie ciascuna a che comporta Ciò .arbitraria

    essere puòA di scelta la quindi e C curva stessa dalla delimitata èA arbitraria superficie la se

    costante un valore ha dA, J dA, B flusso di intergrale ogni0,B J Poichè

    scalari. flusso di con valori eetichettat essere possono e

    flusso di superfici chiamate sono superfici Queste annulla. si integrali degli parte ogni

    superficie questasu giaciono B e J poichè ,superficie questasu C curva arbitraria unaper

    costante pressionecon superfici sulle un valore hannodA J dA, B flusso del integrali Gli

    costante. pressione a superficisu giaciono B e J di campo di linee le Quindi

    0Bp Jp BJp Essendo

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    The Grad-Shafranov Equation

    M. Usai 34

    Sul toro si distinguono due tipi di curve di campo: quelle che si avvolgono sul toro

    in senso toroidale e quelle avvolgono sul toro in senso poloidale. Considerando una

    curva che si avvolge nella direzione toroidale, integrando l’induzione nel dominio

    o superficie delimitato da questa curva, si ottiene il flusso magnetico poloidale ψ e

    la corrente totale poloidale Ipol.

    R

    z

    ϕ

    Entrambe le funzioni sono costanti sulla

    superficie di flusso le componenti del campo

    magnetico poloidale e la corrente poloidale

    possono essere calcolate come:

    . toroidaledirezionein

    lunghezza di unitàper poloidale flusso con

    ;r2

    IμB ;

    z

    ψ

    1B ;

    z

    ψ

    r2

    1B

    pol0

    polzr

    m

    Vs

    Con queste espressioni il bilancio delle forze diventa l’equazione di Grad-Shafranov

    : ψ)(ψ)(ψ)'(2

    z

    ψ

    R

    ψ1*- '2

    202

    2

    0 polpolIIpR

    RRR

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    The Grad-Shafranov Equation

    M. Usai 35

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    The Grad-Shafranov Equation

    M. Usai 36

  • 10c_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

    The Grad-Shafranov Equation

    M. Usai 37

    Il bilancio delle forze risulta espresso dalle equazione di Grad-Shafranov:

    L’equazione è non lineare e per risolverla

    1. si possono specificare p(ψ) e Ipol(ψ) e quindi calcolare ψ(R,z) e inoltre

    2. dovranno essere definite le condizioni al contorno.

    • Se il plasma è circondato da un contenitore vuoto perfettamente conduttore, esso

    costituisce una superficie di flusso e quindi ψ=cost nel contenitore, determina la

    forma e la posizione del contorno del plasma.

    • Per soddisfare queste condizioni, si deve aggiungere una soluzione della

    equazione omogenea cioè una funzione con

    Tale campo è prodotto da un avvolgimento esterno, cioè la soluzione della equazione

    di Grad-Shafranov con un contorno fissato e funzioni profilo che ci dicono come

    definire le correnti esterne di controllo per mantenere il plasma in equilibrio.

    ψ)(ψ)(ψ)'(2z

    ψ

    R

    ψ1*- '2

    202

    2

    0 polpolIIpR

    RRR

    0- ext