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N.4 2019 MULETTI DAPPERTUTTO ® Periodico Bimestrale n.4 - Dicembre/Gennaio 2020 - € 3,90 ISSN 2612-1646

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N.4 2019

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MULETTIDAPPERTUTTO

Muletti DappertuttoRegistrazione del Tribunale di Cagliari N°11 del 22 Agosto 2013

Chiuso in redazione alle ore 20:00del 12 novembre 2019

Direttore ResponsabileAnna Maria Orgiana

Development Manager EuropeFilippo Ena

General ManagerFrancesca Salis

Realizzazione grafica Marcello Sanna

Editore SocialTecnica Editore S.r.l.s.

Segreteria e RedazioneEx SS.131, Km 12,0009028 Sestu-Cagliari

Export ManagerMichela Arru

Collaborazioni Luca Balzano, Maria Costanza Candi, Rachele Cicuto, Camilla Dallasta, Giulia Fadda, Carla Maxia, Eleonora Vacca

Disegni Alessia Nateri

StampaRoto3 Industria Grafica s.r.l.Via Turbigo 11/B - 20022 - Castano Primo (Mi)

Diffusione periodico SO.DI.P. S.p.a.Via Bettola, 18 20092Cinisello Balsamo (MI)

www.mulettidappertutto.it

®

Seguici su:

6 RX 60-25/35: agilità, velocitàe prestazioni made in STILL

ProGlove e BMW, il guantodallo scanner intelligente

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Pallet DayScopri di più sull’evento promosso da Epal Italia e Conlegno9CarGlass

Jungheinrich

Brigade

A Origgio, la sfida per il miglior carrellista

Prodotti e servizi a 360°

Le soluzioni del brand per i carrelli elevatori

Il nuovo commissionatore unico nel suo genere

CruciverbaRilassa la mente e gioca con noi!

Bravi Platforms

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EDITORIALE

Cari lettori,

ben trovati in questa nuova edizione di Muletti Dappertutto.

Quest’ultimo numero dell’anno vuole rimarcare le innovazioni che il nostro settore ha avuto nel 2019 con lo sguardo volto al futuro e a tutte le interessanti novità che il 2020 sta iniziando a prospettarci.

È stato un anno ricco di eventi nazionali e internazionali: il LogiMAT a febbraio presso Stoccarda; Pulire a maggio presso Verona; CMS Berlin, presso l’omonima città a settembre, e infine, il GIS 2019 a Piacenza durante il mese di ottobre.

Tutte queste occasioni ci hanno dato modo di incontrarvi personalmente, rimanere aggiornati sulle ultime novità e ricevere un vostro riscontro sulla crescita del mondo dei carrelli elevatori, del cleaning industriale e tutto ciò che ruota intorno a essi.

Aziende dinamiche, giovani e sempre attente alle ultime tendenze tecnologiche, con l’utilizzo di mezzi per la guida automatica, gestionali e prodotti all’avanguardia, verso un’industria, ormai, 5.0.

Il nostro mondo, nonostante le sfide che l’economia globale ci mette di fronte, si è dimostrato sempre forte, capace di adattarsi ai cambiamenti, anche quelli più profondi, reagendo e restando sulla cresta dell’onda.

Insomma, possiamo affermare che il settore rispecchia a pieno il modus operandi che le persone ad esso appartenenti, quotidianamente, vivono. Siamo persone competitive, particolari e tanto “attaccate” al nostro lavoro che diventa, poi, anche la nostra grande passione.

Dall’imprenditore settantenne che ha difficoltà ad andare in pensione, perché altrimenti “Cosa faccio in futuro?” – “Chi prenderà le redini come vorrei?”, al ragazzo appena diplomato che non vede l’ora di mettere mano su un carrello da aggiustare per postare la foto sui social network e mostrare a tutti il mezzo rimesso a nuovo, grazie al suo estenuante lavoro: questi siamo noi, questo è il mondo di Muletti Dappertutto.

Noi ci teniamo a dirvi grazie.

Grazie, a tutti voi che ogni giorno rendete migliore questo settore.

Ora Vi auguriamo una buona lettura, ricordandovi che Muletti Dappertutto è qui per Voi, per portare in alto il Made in Italy e tutte le potenzialità che ci presentate giorno dopo giorno!

Un saluto,

Muletti Dappertutto

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Inverno: le giornate si accorciano e le ore di luce disponibili si riducono dra-sticamente, arriva il maltempo con pioggia, neve e freddo.Il quadro che si presenta di fronte al carrellista non è certo dei più invitanti, ma seguendo questi consigli lavorare con gelo e acqua sarà meno pesante e pericoloso.

Il personaleLa sicurezza deve essere sempre al centro dell’attività lavorativa ed è una responsabilità condivisa da tutti all’in-terno dell’azienda; per questo ciascun singolo è tenuto a rispettare le norme previste per la stagione invernale, per proteggere se stesso e gli altri: questo aspetto può essere rafforzato attraver-so i corsi di aggiornamento, ma anche l’utilizzo di un abbigliamento adeguato a ciascun ambiente, meglio se cata-rifrangente, riesce a influire positiva-mente sulla sicurezza dei lavoratori.

Il mulettoPrendersi cura del carrello elevatore durante tutto l’anno è importante, ma

lo è ancora di più durante la stagione invernale. Questa breve lista può aiu-tarvi a fare un check prima di mettervi all’opera: • verificare, prima di ogni utilizzo, lo

stato del muletto e l’eventuale pre-senza di danni visibili causati dal mal-tempo; è importante proteggerlo, soprattutto se utilizzato all’esterno. In questo modo è possibile interve-nire tempestivamente per evitare di aggravare la situazione;

• controllare che i liquidi non siano ghiacciati. Come per ogni veicolo, questo può accadere spesso con l’ab-bassamento della temperatura ed è bene non sottovalutare questo pun-to perché il congelamento potrebbe causare problemi irreversibili al mo-tore; prediligete l’uso di liquidi pen-sati per la stagione invernale;

• adattare le gomme alla stagione. La temperatura fredda può modifica-re l’aderenza tra carrello e asfalto, è fondamentale scegliere i pneumatici invernali. Per evitare fenomeni come l’aquaplaning o lo scivolamento, me-glio optare per gomme che favorisca-

no l’espulsione dei liquidi e dotare il mezzo di catene o ramponi;

• effettuare una manutenzione co-stante. I mesi invernali mettono a dura prova il carrello elevatore e per questo è importante, specialmen-te in questo periodo, fare un check completo dei componenti, per pre-venire danni e conseguenti costi di riparazione;

• far riscaldare il motore. Un accor-gimento apparentemente banale, ma se seguito permette di evitare di danneggiare il motore e le parti idrauliche. Inoltre, aiuta a diminuire il consumo di carburante.

L’ambienteNon basta curare la formazione del per-sonale e la manutenzione del carrello se non ci si prende cura anche dell’area di lavoro. I problemi principali, durante la stagione fredda, sono l’aderenza e l’illuminazione. Durante l’inverno la vi-sibilità si riduce drasticamente, diventa quindi fondamentale dotare la pista di sistemi di illuminazione e segnalazione adeguati.

La stagione invernale è ormai alle porte, meglio correre ai ripari seguendo una serie di piccoli ma importanti accorgimenti per preservare non solo i macchinarima anche la salute dei dipendenti

CONSIGLI

Guida essenziale per un inverno sicuro

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Elevate prestazioni di guida e movi-mentazione unite a un piacere di guida allo stato puro: STILL presenta la nuo-va gamma di controbilanciati elettrici RX 60-25/35. “Alla luce delle presta-zioni offerte dalla serie RX 60, ora non ci sono più motivi per non guidare un

carrello elettrico”, dichiara Thomas A. Fischer, Chief Sales Officer di STILL, che spiega anche come: “Con la nuova serie di muletti, STILL definisce nuovi standard nella mobilità elettrica nel settore dei carrelli elevatori. Grazie a tecnologie a risparmio energetico sia-

mo riusciti a progettare un mezzo elet-trico per l’impiego interno ed esterno per carichi fino a 3,5 tonnellate, che of-fra prestazioni e agilità particolarmen-te elevate. In questo modo contribu-iamo alla tendenza a produrre carrelli elettrici con emissioni ridotte e suppor-tiamo i nostri clienti nell’applicazione delle loro strategie di Green Logistics e nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità”.

Agilità e velocitàRX 60-25/35 convince grazie a ottime prestazioni di movimentazione nella classe di portata fino a 3,5 tonnellate, unite a una velocità di marcia fino a 21 km/h e una velocità ed altezza di solle-vamento migliorate rispetto al passato.All’interno della gamma i clienti pos-sono attualmente scegliere tra sette modelli in totale, nelle versioni dal telaio standard e lungo, nonché tra

Si rinnova la gamma di controbilanciati elettrici del brand di Amburgo, ora ancora più performanti

COVER PAGE

RX 60-25/35: agilità, velocitàe prestazioni made in STILL

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sollevatori telescopici, NiHo e Triplex. STILL ha progettato anche una variante con baricentro di carico da 600 mm e conseguente maggiore portata residua appositamente pensata per il traspor-to di pallet in direzione longitudinale, oltre a carichi ingombranti e pesanti, oppure per l’impiego con attrezzature supplementari. Il nuovo sistema di tra-zione nell’asse anteriore punta su due motori trifase senza manutenzione da 80 Volt, che nella versione standard erogano una potenza di 8,5 kW cia-scuno. Entrambi i motori sono dotati di controllo della trazione e sterzando completamente vengono azionati in senso contrario. A richiesta, è disponi-bile l’assale motore High Performance, con due propulsori da 10,5 kW l’uno. In questo modo STILL ha aumentato la potenza del motore trazione del 40 per cento, a fronte di un contestuale mi-glioramento dell’efficienza energetica.

ErgonomiaNella spaziosa cabina ergonomica, che offre la massima libertà per le gambe e per la testa, trovano posto anche i con-ducenti di corporatura più massiccia. La grande porta della cabina, la mani-glia, il gradino d’accesso ampio e basso

con bordo del predellino antiscivolo in acciaio e un tappetino in gomma, con-sentono di salire in modo agevole e co-modo a bordo del veicolo. Un robusto tettuccio di protezione di serie con co-pertura in vetro garantisce al carrellista una ottima visuale dall’alto. STILL offre una ampia scelta quanto ri-guarda i comandi del carrello, che in-cludono diverse pedaliere ed elementi di comando sul piantone dello sterzo e fino a quattro diverse opzioni di guida per la marcia e il sistema idraulico: co-mando tradizionale a più leve, minile-ve, Joystick 4Plus e un’unità di coman-do a sfioramento di nuova concezione per la movimentazione precisa e sicura del carico e un rapido cambio della di-rezione di marcia. Tramite un display a colori completamente grafico, lo STILL Easy Control, tutte le informazioni ven-gono fornite all’operatore tramite sim-boli facilmente comprensibili; grandi pulsanti completamente personalizza-bili rendono possibile anche attivare singole funzioni del veicolo, pur indos-sando guanti da lavoro. Ulteriore sicu-rezza è garantita dal controllo Pre-Shift con cui il conducente, tramite finestre di dialogo nel display, è guidato nell’i-spezione quotidiana del carrello pri-

ma dell’impiego. Per la connessione intelligente, un’interfaccia disponibile a richiesta consente di collegare RX 60 allo STILL FleetManager per il control-lo dell’accesso e la valutazione dei dati di funzionamento del veicolo, oppure al portale online STILL neXXt fleet, per una gestione intelligente ed efficiente della flotta.

Sostituzione batteria laterale per un’elevata disponibilitàGrazie all’elevata efficienza energetica legata alla capacità della batteria fino a 775 Ah per le batterie al piombo-acido o all’impiego di batterie agli ioni di litio, in molte applicazioni di RX 60 su due turni, la sostituzione della batteria di-venterà sempre meno necessaria. Per gli operatori che continuano ad avere necessità dell’avvicendamento, anche in futuro sarà possibile effettuarlo se-condo il collaudato principio del cam-bio laterale, con un comparto batteria ulteriormente ottimizzato. Lo sportello della batteria, in lamiera spessa 4 mm, si apre ora a 180° all’indietro in oriz-zontale: la sostituzione può essere co-modamente effettuata in pochi minuti da una sola persona, mediante un tran-spallet elettrico.

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Il problema dell’inquinamento am-bientale si fa sempre più complesso e allo stesso tempo condiviso: ormai sono tante le aziende che investono nella ricerca di soluzioni green. Exide, produttore di soluzioni per l’accumu-lo di energia, ha deciso di affrontare il problema della raccolta delle batterie al piombo esauste con il programma “New Life”: un progetto che, non solo contribuisce alla salvaguardia dell’am-biente, ma genera anche un guadagno per gli operatori che usufruiscono del servizio. Le batterie al piombo esauste sono classificate come “rifiuti pericolosi” dal Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER 160601) e per questo necessitano di una gestione accurata e precisa,come riportato dalla normativa vigente -D.L-gs n 188 del 20 Novembre 2008- che regola il trattamento, lo stoccaggio e il trasporto dei rifiuti in pile e accumula-tori. La responsabilità ricade, in gran parte, sui produttori di batterie, i quali devono occuparsi dell’intero iter, pas-sando per la raccolta differenziata, fino ad arrivare alla realizzazione di sistemi per il riciclo.

In questo contesto si inserisce il pro-getto che Exide ha lanciato per la rac-colta e il riciclo delle batterie esauste. Il programma, ideato nel 2008, nasce dall’esperienza accumulata dall’azien-da nella gestione di tre impianti di smaltimento e fusione. Con New Life vengono coniugati due aspetti impor-tanti: rispetto dell’ambiente e vantag-gi economici per gli operatori. Le bat-terie, infatti, costituite dal 90/95 per cento di piombo -metallo riutilizzabile all’infinito-, sono il prodotto con più possibilità di riciclo e con New Life ogni singolo componente può essere recu-perato, anche i materiali plastici. Que-sta attività risulta ancora più importan-te alla luce del crescente valore delle materie prime che compongono una batteria. Questi componenti possono essere riutilizzati per diversi scopi, evi-tando gli scarti e generando benefici, sia per l’ambiente, sia per il produtto-re in termini di efficienza. L’operatore ottiene un ritorno economico tramite l’erogazione da parte di Exide di un contributo per tonnellata. Da sempre Exide si impegna nel rispetto dell’am-biente e nella salvaguardia del territo-

Per aderire a New Life è necessario richiedere al proprio distributore il modulo di adesione al program-ma, compilarlo e inviarlo a Exide, oppure contattare il numero verde 800 828136.Dopodiché verrà consegnato un cassonetto per la raccolta delle bat-terie esauste che, una volta pieno, verrà ritirato e sostituito con un al-tro vuoto. È possibile monitorare questo passaggio attraverso il sito online https://it.newlife-exide.eu/ con cui sarà possibile verificare la propria situazione, richiedere il ritiro dei cassonetti e la consegna dei nuovi.

rio attraverso azioni mirate: con questo progetto, infatti, rende la raccolta delle batterie esauste un obiettivo comune per chi è del settore e, per incentivarne l’adesione, riconosce un contributo per un’attività ritenuta di grande importan-za da tutti gli operatori.

COME FUNZIONA

New life: nuova vita alle batterie esauste

Exide propone un nuovo modo di differenziare, con un risvolto positivo per l’ambiente e per il portafoglio: il programma, infatti, genera un profitto attraverso il recupero delle parti riutilizzabili

RICICLO

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Svolto nella sempre più affollata cor-nice di Ecomondo 2019 in programma a Riminifiera dal 5 all’8 Novembre, il Pallet Day, promosso da Epal Italia e Conlegno, ha raccolto una folta platea di esperti e professionisti del mondo della logistica e della produzione del le-gno, per un pomeriggio dove si è fatto il punto sul ruolo che il protagonista della giornata, il Pallet, svolge nell’universo della movimentazione merci e non solo. Focus dell’incontro “Un mondo senza pallet… è sostenibile?”, la ricerca della LIUC Università Cattaneo, dove gli stu-diosi hanno fatto il punto su sostenibi-lità economica e ambientale.I pallet hanno infatti una durata me-dia di 10 anni, un costo di circa 9 euro, vengono mediamente riparati una vol-ta, per una spesa di poco più di 4 euro, raggiungendo quindi un costo finale at-torno ai 12 euro. Al termine della loro vita sono totalmente riciclabili, poiché prodotti con legno naturale non trat-tato e costituiscono la frontiera ante litteram dell’economia circolare: da quando sono stati inventati, durante

la seconda guerra mondiale, infatti, vengono scambiati costantemente, in un numero che si stima attorno agli 80 milioni di pezzi anno, incarnando il concetto di sharing society e del mini-mal, così di moda negli ultimi anni. 11 tavole, 9 blocchetti e 78 chiodi, infatti, permettono alle imprese del largo con-sumo di risparmiare fino a 1,8 miliardi di euro e un importante abbattimento delle emissioni di C02.Lo ha chiarito il prof. Fabrizio Dalla-ri della LIUC, evidenziando i vantaggi determinati dall’interscambio di pallet EPAL, quindi di qualità e caratteristiche equivalenti. Un’opportunità che riduce drasticamente i viaggi per il recupero dei pallet vuoti al termine della conse-gna, con il relativo risparmio di tempo ed emissioni. Anche sul fronte della merce danneggiata, l’uso di questo strumento cambia le cose in meglio, visto che l’eventualità di danni risulta 5 volte inferiore a quello 0,1 per cento di merce che viene in genere rispedita al mittente. Il risparmio complessivo cal-colato dai ricercatori si attesta quindi

attorno ai 500 milioni di euro. Passando poi allo stoccaggio, i 35 colli in più, a parità di superficie, che il si-stema permette di organizzare costitu-iscono un altro tassello fondamentale per la gestione efficiente del magazzi-no, in condizioni di sicurezza e assoluta stabilità e con un risparmio stimato in 120 milioni di euro.“Le cifre che emergono dalla ricerca di-mostrano come il pallet ricopra un ruo-lo fondamentale nella logistica e, più in generale, nell’economia del nostro Paese” spiega Davide Dellavalle, co-ordinatore del comitato tecnico EPAL Italia. “Dall’analisi risulta chiaro come la sua introduzione abbia rivoluziona-to gli scambi commerciali, apportando non solo vantaggi di natura economica, ma anche evidenti benefici sulla salu-te e sul benessere degli operatori di magazzino. Gli effetti positivi ricadono persino sui consumatori finali: il rispar-mio annuo derivante dalla presenza del sistema pallet EPAL interscambiabi-le è, infatti, pari a 100 euro l’anno per famiglia”.

Al Pallet Day 2019: sostenibilità economicae ambientale sono protagoniste

Promosso da EPAL Italia e Conlegno è stato l’occasione per presentare uno studio della LIUC

MULETTO GREEN

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Container intermodali,sai cosa significano le sigle? Quelli che, a un occhio poco attento e non avvezzo, possono sembrare numeri e sigle messi quasi a caso nel retro dei container, in realtà –come qualsiasi cosa che deve funzionare– forniscono informazioni vita-li per la corretta gestione di questa parte della supply chain, seguendo regole ben precise. La norma che si applica ai container è ISO 6346, uno standard internazionale che co-

pre la codifica, l’identificazione e la mar-catura dei container intermodali utilizzati nel trasporto intermodale di merci contai-nerizzato. La norma istituisce un sistema di identificazione visiva per ogni container che include un numero di serie univoco (con cifra di controllo), il proprietario, un codice paese, una dimensione, un tipo e una categoria di apparecchiature nonché eventuali marchi operativi.

Codice del proprietario: deve essere regi-strato presso il BIC, Bureau International des Containers et du Transport Intermo-dal, ed è formato da tre lettere alfabetiche che identificano univocamente il proprie-tario o l’operatore principale del container.

Misure e caratteristiche: il primo dei due caratteri del codice indica la lun-ghezza, mentre il secondo la larghez-za e l’altezza. Gli ultimi due caratteri servono a identificare il tipo e le caratteristiche del contenitore dove vengono apposte: ad esempio venti-lazione, apertura su uno o entrambi i lati, refrigerato, riscaldato etc.

Identificatore della categoria dell’ap-parecchiatura: U per i container, J per apparecchiature staccabili relative al container, Z per rimorchi e telai.

Numero di serie: sei numeri arabi, la-sciati a discrezione del proprietario o dell’operatore.

Cifra di controllo: un numero arabo che serve a verificare che il numero della seriale e il codice proprietario siano

corretti.

Le lettere e i numeri del codice pro-prietario, identificatore della categoria dell’apparecchiatura, numero di serie e cifra di controllo, così come misure e ca-ratteristiche devono essere alti almeno 100 mm (4 pollici).Tutti i caratteri devono avere larghezza e spessore proporzionati, essere dure-voli e di colore contrastante con quello del container.

CURIOSITÀ

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Il 2019 segna un anniversario impor-tante per Dematic, fornitore mondiale di tecnologie automatizzate integrate, software e servizi per l’ottimizzazione delle supply chain: esattamente 200 anni fa -era il 1819- Friedrich Wilhelm Harkort e Heinrich Kamp danno vita all’azienda. Inizialmente battezzata col nome di Mechanische Werkstätten Harkort & Co, la società di Wetter an der Ruhr ha avuto nel tempo uno svi-luppo costante, strettamente legato alle conquiste della Rivoluzione indu-striale; un crescendo che l’ha portata negli anni a divenire uno dei fornitori di spicco della tecnologia di automazio-ne, entrando a fare parte del Gruppo Kion. “Dematic vanta una lunga tradizione. La nostra forza innovativa ha decisa-mente plasmato la storia dell’intra-logistica. Continuiamo a sostenere quest’affermazione oggi”, spiega Rai-

ner Buchmann, CEO di Dematic Cen-tral Europe. Nell’anno della nascita la Mechanische Werkstätten Harkort & Co sviluppa la prima gru alimentata a vapore, diventando una delle prime

aziende a realizzare motori a vapore in Germania; la produzione in serie dei primi apparecchi di sollevamento da interno comincia invece a partire dal 1840. Ma è nel XX secolo, con l’exploit

Festeggia 200 anni l’azienda del gruppo Kion fornitrice mondiale di tecnologie automatizzate integrate, software e servizi per l’ottimizzazione della supply chain. Nata dall’intuizione di Harkort e Kamp, unisce tradizione e innovazione

TRAGUARDI

1819-2019: Dematic, due secoli di innovazione

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del motore a combustione a scapito di quello alimentato a vapore, con l’indu-stria chimica e l’ingegneria meccanica come settori trainanti, che l’azienda conosce un vero e proprio boom. E’ così che nel 1900 nasce Stöhr Eleva-torenfabrik, specializzata nella produ-zione di nastri trasportatori continui, montacarichi ed elevatori a tazze. Nel 1922 la compagnia costruì il primo na-stro trasportatore portatile. Alcuni anni dopo, Stöhr sviluppa una innovazione che permette un uso completamente nuovo e più efficiente degli spazi nelle industrie: la prima tecnica di convoglia-mento sospesa. Gli anni ’60 del secolo scorso portano un cambiamento epocale per l’azien-

da, già a partire dal nome che diventa Stöhr Förderlagen Salzer GmbH. Viene costruito il primo magazzino completa-mente automatizzato per Bertelsmann –permettendo così di lavorare 15 mila ordini al giorno- e nel 1968 il core bu-siness aziendale passa dall’essere dei fornitori di prodotti a diventare fornito-ri, a tutti gli effetti, di soluzioni. Obiet-tivo: offrire ai clienti sistemi completi per i propri processi gestionali.L’inizio del nuovo millennio segna la nascita della Dematic GmbH & Co. KG come impresa indipendente e l’arrivo di Dematic Multishuttle, il sistema che esegue lo stoccaggio, il buffering e il se-quenziamento dei prodotti tra le scorte di magazzino, oltre al prelievo e alle-stimento di ordini. Focus della quarta Rivoluzione industriale sono i sistemi cyber fisici (CPS, acronimo dell’inglese cyber-physical systems) che assicurano il controllo dinamico decentralizzato e collegamento in rete di tutti i compo-nenti tramite Internet, computer por-

tatili e cloud ed è in questo settore che Dematic continua a distinguersi pre-sentando soluzioni innovative. Oggi Dematic rappresenta uno dei prin-cipali fornitori delle tecnologie di auto-mazione integrata, software e servizi per l’ottimizzazione della supply chain. Il suo segreto sta nel riuscire a restare al passo con le esigenze dei clienti, an-ticipando le tendenze, ma non solo. In Dematic anche il fattore umano ha un ruolo di primo piano, come evidenzia-no le parole di Buchmann. “Il maggior successo della nostra azien-da, comunque, è il fatto che abbiamo sempre avuto successo nell’influenzare il mercato in maniera innovativa e nel mantenere impiegati sia qualificati sia fedeli. Senza loro non avremmo potu-to celebrare il nostro 200esimo anni-versario quest’anno”, dice Buchmann. “nel corso degli anni la nostra società ha dato valore all’integrità, alle colla-borazioni, al coraggio ed eccellenza che ci hanno sempre contraddistinto”.

Dematic è fornitore mondiale di tecnologie automatizzate integrate, software e servizi per l’ottimizzazio-ne delle supply chain. L’azienda im-piega 7000 professionisti esperti del settore logistico per servire i suoi clienti in tutto il mondo con centri di ingegneristica e complessi di pro-duzione locati globalmente. Dema-tic ha implementato più di 6000 si-stemi integrati per una clientela che include pmi di differenti settori. Con sede ad Atlanta, negli Stati Uni-ti, Dematic è un membro del Grup-po Kion, leader globale per i carrelli industriali, servizi relativi e soluzioni per la supply chain. Attraverso più di cento stati in tutto il mondo Kion progetta, produce e supporta le so-luzioni logistiche che ottimizzano il flusso di materiali e informazioni all’interno delle industrie, magazzi-ni e centri di distribuzione. L’azien-da è il più grande produttore di car-relli industriali in Europa, il secondo più grande nel mondo per i carrelli elevatori e fornitore leader di auto-mazione industriale.

PROFILO AZIENDALE

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In casa Belron® il titolo di miglior car-rellista dell’anno è un affare tutto di famiglia: a trionfare nell’edizione 2019 del Belron® Forklift Grand Prix è stato Raffaele Paparatti che, in una prova ac-cesissima eseguita con precisione mil-limetrica in cui attraverso le forche del muletto si doveva versare champagne su una piramide di flûte di cristallo, ha superato di pochi punti suo nipote, vin-citore della prima edizione della com-petizione. Manovre di abilità, destrez-za e precisione alla guida del muletto sono il filo conduttore dell’iniziativa che Belron® organizza, anche grazie alla collaborazione di Jungheinrich, dal 2015 per valorizzare il lavoro dei suoi dipendenti ed esaltarne la professiona-lità. L’evento mette al centro la bravura e la competenza degli esperti mano-vratori di carrelli del centro logistico di Origlass® e in particolare dei 16 finalisti che si sono presentati per la sfida che si è tenuta, come da tradizione, negli spazi del polo italiano di stoccaggio e distribuzione del Gruppo a Origgio.

“La capacità di gestione e l’abilità nel-lo smistamento dei materiali contri-buiscono in modo determinante alla leadership di Carglass® nel settore” spiega Lamberto Ingrà, Operations & Supply Chain Director Belron® Italia. “Ecco perché, oltre all’addestramento obbligatorio, ogni anno svolgiamo più di 300 ore di formazione aggiuntiva. Oggi i finalisti del Grand Prix ne hanno dato prova, mostrando abilità e preci-sione a tratti artistiche e spettacolari. Sono doti che garantiscono al nostro lavoro quotidiano efficacia, sicurezza e quella tempestività che i clienti fina-li si aspettano per abbattere i tempi di attesa. Premi come questo gratificano al contempo i nostri dipendenti, moti-vandoli su sfide divertenti e ambiziose e alzando ancora di più il loro livello di attenzione su ogni operazione lavora-tiva” chiarisce il manager. Nel sito di Origgio – oltre 12mila metri quadri di superficie, 10.500 referenze in stock e che serve tutto il territorio italiano - viene utilizzata una flotta di carrelli

di ultima generazione fornita da Jun-gheinrich e composta da 30 muletti: 21 commissionatori, 3 controbilanciati e 6 retrattili da 16 e da 20 quintali. Il parco macchine è gestito dal software ISM che, garantendo un monitoraggio continuo dei carrelli in flotta, diventa elemento chiave per l’ottimizzazione della produttività e l’aumento del livel-lo di sicurezza, tema particolarmente importante per chi, come i mulettisti del Gruppo, movimenta ogni giorno una merce delicata come il vetro.

Gruppo Belron® è leader nel-la riparazione e sostituzione dei cristalli per auto, presente in 34 paesi nei 5 continenti, con circa 2.400 centri di assistenza, 9.900 furgoni per il servizio mobile e più di 29.000 dipendenti. In Ita-lia il Gruppo è presente dal 1988 con Belron® Italia, con Carglass® e Origlass®.Carglass® è il brand che opera nel vetro con 172 cen-tri diretti e 42 affiliati e nella car-rozzeria con 6 centri diretti e 230 affilati. Origlass® svolge attività di distribuzione vetri auto all’ingros-so, con un magazzino principale a Origgio (VA) e 7 hub periferici a garantire il servizio a tutte le re-gioni della penisola. A Belron® Ita-lia fa anche capo, dal 2013, Doctor Glass Group.

PROFILO AZIENDALE

Belron® Forklift Grand Prix, a Origgio la sfida per il miglior carrellista

Una prova combattuta tutta in famiglia quella che ha visto trionfare Raffaele Paparatti, aggiudicatosi il titolo di miglior carrellista dell’anno

CURIOSITÀ

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Soluzioni sempre più avanzate, inno-vative e di semplice utilizzo, progettate per aumentare la sicurezza, le perfor-mance del magazzino e l’efficienza del-la flotta dei mezzi di movimentazione: sono questi i punti cardine su cui pone l’accento Jungheinrich per venire in-contro alle esigenze della clientela. Una offerta diversificata formulata per garantire la protezione e la pro-duttività di veicoli, persone e magazzi-no. A partire dall’uso delle tecnologie Fleet Management. Si tratta di uno strumento strategico per garantire una composizione ottimale della flotta, dove i moduli del sistema aggregano e analizzano le informazioni sensibili sulle macchine e sulla loro operatività. Questo permette di ridurre i costi ope-rativi assicurando, allo stesso tempo, un aumento del rendimento e della si-curezza. Le tecnologie Start Check esaminano, in modo semplice, veloce e digitale, le funzionalità del carrello. Attraverso

l’utilizzo di un dispositivo elettronico - smartphone, un tablet o un PC - a bordo del mezzo, l’operatore compila una smart checklist personalizzabile per verificare le condizioni tecniche del mezzo. In caso siano riscontrati difetti o malfunzionamenti, il responsabile del magazzino riceverà una segnalazione e potrà richiedere una verifica di control-lo al reparto assistenza relativo all’alert comunicato. Tramite i tools Truck Trace è possibile monitorare in tempo reale i percorsi dei carrelli in magazzino. Inol-tre, attraverso l’analisi dei dati storici è possibile valutare eventuali inefficien-ze ed errori nei flussi logistici, così da ottimizzare le operazioni.ZoneCONTROL è il sistema di assisten-za di Jungheinrich basato su tecnolo-gia radio pensato per imporre regole restrittive al transito dei carrelli nelle aree critiche di magazzino. Si compo-ne di una struttura di supporto fissa, un componente mobile sul mezzo con display e un modulo per le persone. Ol-

tre a segnalare la presenza di macchine e pedoni in aree con scarsa visibilità, attraverso questo sistema si possono controllare i punti di snodo in modo che, quando il volume di traffico in una determinata zona è elevato, la velocità massima sia ridotta a livello di marcia lenta. E sempre in ottica di protezione del magazzino sono state concepite le tec-nologie Collision Warning; in caso di manovre a rischio collisione, questi si-stemi intervengono con alert visivi e/o sonori fino a eseguire un rallentamen-to forzato del mezzo.Il Real Time Location System è un siste-ma hardware e software che consente di tracciare in tempo reale la posizione delle persone, mezzi e oggetti in uno spazio definito, sia indoor sia outdoor. L’innovazione principale del sistema consiste nel decidere in autonomia le azioni correttive da applicare in tempo reale, in base alle condizioni in atto nel magazzino.

Prodotti e servizi a 360°: sicurezza, performanceed efficienza secondo Jungheinrich

Non solo carrelli elevatori, il brand di Amburgo offre alla propria clientela soluzioni a tutto tondo che rispondono a qualsiasi esigenzadel settore intralogistico

PROTEZIONE E PRODUTTIVITÀ

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E’ in atto una vera e propria rivoluzione nell’industria logistica globale, compli-ci la diffusione dell’e-commerce, delle letture digitali tra i consumatori e la richiesta di consegne sempre più rapi-

Le soluzioni di ultima generazione per la gestione della logistica e delle consegne

• Blockchain Technology

Si tratta di una tecnologia che ha permesso alle aziende che si occupano di logistica di ave-re una soluzione alternativa ai contratti digitali: consente ai differenti investitori dell’in-dustria logistica di creare un sistema trasparente ed effi-ciente per registrare le transa-zioni, tracciarle, monitorare e gestire tutti i documenti coin-volti in un processo logistico. L’obiettivo è in particolare quello di aumentare l’efficien-za e la trasparenza delle sup-ply chain e ci si aspetta che, nei prossimi anni, abbia un grosso impatto su tutti i com-parti del sistema: dalla gestio-ne del magazzino all’erogazio-ne dei pagamenti.

de. Le crescenti aspettative dei clienti impattano su ogni parte della supply chain, che diventa più intelligente, ve-loce, incentrata sul cliente e sostenibi-le.

Ma nessuna trasformazione digitale può avvenire senza che ci siano inter-connettività e scambio elettronico di informazioni. Quali sono i dieci trend che avranno effetti sulla logistica?

• Avvento del 3PL e del 5PL

Nel corso del 2017, i 3PL (ter-za parte logistica, fornitori esterni di servizi logistici), hanno dato un grosso impul-so al mercato, riuscendo ad abbracciare un’ampia varietà di trasporti end-to-end e di bisogni logistici. Le crescenti complessità nel mercato glo-bale della supply chain stanno inoltre spingendo all’adozioni di 5PL (fornitori quinti per la gestione), così da consentire di raggiungere gli obiettivi di costo minimi nel commercio elettronico.

• Logistica elastica

Strettamente legata ai Data Analytics e alla Big Data Lo-gistics,è una delle ultime ten-denze del comparto logistico. Pensare a soluzioni flessibili permette di aumentare e di-minuire le operazioni dell’a-zienda, adattandole alla do-manda e alle oscillazioni degli ordini.

I dieci trend logistici che stanno trasformandoil mercato globale nel 2019

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• Digitalizzazione dell’industria Logistica

Con l’espansione della cultu-ra digitale e l’uso crescente che i consumatori fanno delle differenti piattaforme online per effettuare gli acquisti per-sonalizzati, la digitalizzazio-ne dell’industria logistica sta emergendo come la tenden-za chiave. Non solo: si pensa che porterà anche una signi-ficativa riduzione nei costi di approvvigionamento e della supply chain dando, contem-poraneamente, una consi-derevole spinta alle entrate complessive.

• Consegne dell’ultimo miglio efficienti

Il boom del commercio elet-tronico sta avendo inevitabili conseguenze anche nelle con-segne dell’ultimo miglio, dove diventa un aspetto che può fare la differenza nella scelta che il cliente compie tra i nu-merosi competitor presenti. La possibilità di evadere ordi-ni non solo in maniera corret-ta, bensì perfetta e puntuale, permetterà alle aziende di emergere nella moltitudine di offerte. Un cliente soddisfatto è, molto spesso, un cliente fe-dele e rappresenta una ottima pubblicità.

• Integrazione tra droni e smart glasses

La crescente integrazione tra droni e occhiali intelligen-ti –smart glasses- nell’indu-stria logistica ha aumentato la flessibilità e la velocità di spedizione. Un binomio che accrescerà l’efficienza ope-rativa della logistica del primo e dell’ultimo miglio insieme alla flessibilità e alla velocità di consegna. Grazie all’integrazione tra realtà aumentata e occhia-li intelligenti, le consegne e i trasporti sono molto più sem-plici, complice la possibilità di sfruttare la hands-free route search, il riconoscimento fac-ciale per consegne senza er-rori e personalizzate.

• Adozione di Data Analytics e della Big Data Logistics

L’uso dei Big Data e di Data Analytics nell’industria logi-stica ha permesso ai vari azio-nisti coinvolti nell’azienda di operare delle scelte d’acqui-sto informate e consapevoli. Ma anche di fare delle scelte strategiche per migliorare le posizioni sul mercato e coglie-re un vantaggio significativo sui competitor.

• Logistics Automation and IoT

L’avvio della logistica 4.0 ha drasticamente trasformato il mercato globale della supply chain. Le lacune, inclusi il ri-tardo nei trasporti, gli errori degli operatori, lo scarso mo-nitoraggio del carico, guasti al sistema informatico obsoleto e furti possono essere risolti e superati dall’integrazione di IoT nell’industria logistica.

• La sicurezza nella logistica diventa una priorità

I continui attacchi all’inter-no dei siti delle aziende di e-commerce hanno riscon-trato delle minacce potenziali alla cyber security. Questo ha incoraggiato ulteriormente i fornitori di logistica a concen-trarsi di più nell’offrire solu-zioni logistiche garantite e a prova di hacker.

• Implementazione di Chatbot e Robot Collaborativi (Cobot)

Dilaga l’uso di Chatbot con-trollati localmente, software che interagiscono con gli uti-lizzatori per compiere azio-ni specifiche in diversi punti del l ’approvvigionamento della supply chain, inclusi ac-quisto, ordine e consegna. I Robot Collaborativi stanno ini-ziando sempre più a prendere piede, e saranno usati anche per un efficace compimento degli ordini nella gestione del magazzino e per le operazioni di consegna.

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Quando un collega, un amico o una persona a noi sconosciuta subisce un malore, entrano in gioco due elementi strettamente collegati tra loro: il fatto-re tempo nel riconoscimento di un ar-resto cardiaco e l’esecuzione corretta delle manovre di primo soccorso. Ecco che diventa fondamentale la formazio-ne: chiunque, seguendo un corso di 5 ore, può essere in grado di utilizzare un defibrillatore e salvare una vita. Ogni anno sono circa 70.000 le vittime

in Italia, un numero che certo non la-scia indifferenti, soprattutto a seguito dell’innovazione tecnologica che ha consentito negli ultimi anni lo svilup-po di sistemi DAE (defibrillatore auto-matico esterno, conosciuto anche con l’acronimo inglese AED, automated external defibrillator) per il soccorso in caso di arresto cardiaco.I minuti immediatamente successivi all’attacco cardiaco sono i più impor-tanti, infatti, agendo nei primi due mi-

nuti successivi all’evento, le possibilità di ripresa aumentano sino all’80 per cento. Ogni minuto è prezioso per sal-vare una vita ed avere consapevolezza delle proprie azioni può essere d’aiuto per la riuscita dell’intervento. L’utilizzo dei defibrillatori è consentito ai sog-getti che abbiano raggiunto adeguate competenze all’utilizzo attraverso dei corsi di formazione BLSD della durata di circa 5 ore, a seconda del tempo ne-cessario all’apprendimento.

Importanza e vantaggi dei defibrillatori nei luoghi di lavoro

Vi sentireste al sicuro se dove trascorrete buona parte della vostra giornata non ci fossero estintori o quadri elettrici a norma? La sicurezza dei lavoratori passa anche da un ambiente cardioprotetto. Investire nei sistemi DAE fa bene non solo a noi stessi, ma anche alle nostre finanze

SAFETY FIRST

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Le lezioni, tenute da istruttori certifi-cati, sono volte all’insegnamento delle manovre di primo soccorso (RCP, Riani-mazione Cardiopolmonare) da attua-re in situazioni di emergenza, nonché all’utilizzo del defibrillatore per mez-zo dei simulatori, oramai sempre più tecnologici per ottenere un feedback sempre più obiettivo e reale della pre-parazione.

Quali sono i passaggi fondamentali per l’impiego di un DAE?Dopo aver constatato che il paziente sta subendo un attacco cardiaco, quindi dopo aver valutato lo stato di coscienza e il respiro, allertare il 118. Procedere con la RCP, in attesa dell’arrivo del defi-brillatore (rapporto compressioni/ ven-tilazione 30:2).1. Accensione del dispositivo: collocar-

lo alla sinistra del capo del pazien-te, in modo da tale da permettere al soccorritore di proseguire la RCP. L’accensione avviene in automatico all’apertura del dispositivo o previa pressione di un bottone.

2. Posizionamento elettrodi: la posi-zione standard delle placche corri-sponde al margine sternale superio-re destro e costato inferiore sinistro all’apice del cuore.

3. Analisi: una volta posizionate le placche, interrompere la RCP e assi-curarsi che nessuno tocchi il pazien-te. Questo perché il dispositivo sta effettuando l’analisi del ritmo.

4. Erogazione dello shock: entro 5-15 secondi dall’analisi del ritmo, il di-spositivo annuncia il cosiddetto “shock consigliato“. Il compito del soccorritore è far allontanare chiun-que nelle vicinanze, infatti la scarica prodotta dal dispositivo può causare danni alle persone accidentalmente coinvolte.

Sono sempre di più le aziende che si mostrano sensibili al tema della pre-venzione e della defibrillazione preco-ce, dotando i propri ambienti lavorativi del defibrillatore per poter dare una chance di vita a noi stessi, un collega o un proprio dipendente colto da arresto cardiaco.Dotarsi di un defibrillatore è un im-portante mezzo di prevenzione, per questo sono sempre di più gli impren-

ditori che decidono di elevare lo stan-dard della sicurezza nelle loro aziende dotandosi di questi dispositivi. Risulta pari al 5 per cento la percentuale de-gli arresti cardiaci sui luoghi di lavoro, oltre 70 lavoratori alla settimana sono colpiti da morti bianche.Una scelta che ha ripercussioni positive non solo nella vita di ciascuno di noi, ma che viene premiata anche a livello fiscale. Proprio per l’importanza e l’impatto sociale del pericolo sono state previste delle agevolazioni fiscali, che consento-no di ridurre fino al 40 per cento il pre-mio INAIL dei dipendenti e di detrarre la spesa per l’acquisto del defibrillatore al 120 per cento.

Cosa dobbiamo valutare nella scelta di un DAE?Innanzitutto occorre verificare che sia certificato secondo standard interna-zionali e di facile utilizzo.La batteria deve essere di tipo medica-le, deve garantire un certo numero di

scariche e deve durare nel tempo, al-meno quattro anni dall’acquisto. Il defi-brillatore CARDIAC SCIENCE Powerhe-art G5 è uno dei più efficienti sul mercato, in quanto dotati di tecnologia bifasica che fornisce l’erogazione per-sonalizzata delle scariche. In altre pa-role, lo strumento analizza i parametri del paziente e riesce ad erogare shock ottimizzati per la massima efficacia.PREFORM, l’azienda distributrice e centro di assistenza autorizzato del marchio CARDIAC SCIENCE, mette in risalto quelli che sono i due fondamen-ti base della sicurezza: la prevenzione e la formazione. È fondamentale svol-gere opere di sensibilizzazione mirate per fare in modo che tutti i rischi e i pericoli vengano neutralizzati e ridotti ai minimi termini negli ambienti di la-voro. Proprio per questo dotare la pro-pria azienda di un dispositivo salvavita DAE consente di vivere in un ambiente cardioprotetto e offrire la possibilità di salvaguardare la vita e l’incolumità dei propri lavoratori.

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Efficienza e qualità si coniugano con la rapidità in casa BMW grazie alla part-nership che unisce la multinazionale bavarese e ProGlove, giovane azienda premiata agli IFOY AWARDS 2019 come start up dell’anno. A parlare dell’inno-vativo progetto del guanto intelligente che sta conquistando tutti è Manuel Bönisch, VP Strategic Initiatives di Pro-Glove.

Raccontaci qualcosa riguardo ProGlo-ve: qual è il vostro prodotto di punta?ProGlove ha sviluppato un guanto in-telligente che permette agli operai di lavorare più velocemente, con maggio-re ergonomia e in totale sicurezza. Per questo, efficienza e qualità sono raffor-zate in egual misura. I processi posso-no essere documentati a mani libere, mentre l’utente riceve il feedback di-rettamente dal guanto intelligente. È in questo modo che ProGlove permette ad aziende in numerose industrie di ot-tenere alti livelli di business intelligence nei processi di produzione e logistica. Il nostro prodotto di punta è MARK 2, lo scanner indossabile per l’industria più piccolo e leggero sul mercato. Clienti come BMW, Kuka e Lufthansa permet-

tono ai propri operai di lavorare aven-do entrambe le mani libere e rispar-miare fino a 4 secondi a scansione nei processi di produzione e logistica: ciò accade perché non c’è più la necessità di prendere e posare lo scanner dopo ogni scansione. Il modulo può scansio-nare codici a barre 1D e 2D, guidando l’utente attraverso un feedback visivo, acustico e tattile. La batteria ha una du-

rata di 15 ore. La cosa estremamente interessante del sistema è, invece, la connessione via USB o Bluetooth con un sistema Plug&Play. In questo modo è possibile connettersi con tutti i siste-mi comuni, come smartphone, tablet, computer e altri apparecchi portatili.’’

Com’è nata la collaborazione con BMW? Come vengono utilizzati i vo-

Può un guanto fare risparmiare tempo agli operai? Sì, se indossano il dispositivo intelligente di ProGlove. A parlare della collaborazione che unisce la startup e la casa automobilistica è Manuel Bönisch,VP Strategic Initiatives di ProGlove

PARTNERSHIP VINCENTE

ProGlove e BMW, il guanto dallo scanner intelligente

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stri prodotti?All’inizio il nostro rapporto con BMW era strettamente legato a una rete di conoscenze personali, ad acceleratori o università. Successivamente, però, siamo entrati in contatto con due figu-re importanti che lavorano negli ambiti di assemblaggio e logistica after sales, negli stabilimenti di Monaco di Bavie-ra e Dingolfing (Dynamikzentrum) in Germania. Sono stati loro a fornirci grande supporto, dall’ideazione del prototipo, fino ad arrivare al lancio del prodotto finito sul mercato. Al momen-to, BMW è il nostro cliente principale al livello mondiale e il nostro scanner indossabile è impiegato nei processi di assemblaggio, logistica di produzione e magazzino after sales, per garantire l’identificazione dei giusti prodotti e la trasparenza nei processi.

ProGlove vorrebbe crescere anche in altri settori?Certo. Contrariamente al nostro focus iniziale sull’Industria automobilisti-ca, al momento soltanto un terzo dei profitti proviene da questo settore. Un altro terzo è legato all’ambito della lo-gistica, mentre la parte restante a re-tail ed e-commerce. Per questo motivo riteniamo di star lavorando per porre basi solide finalizzate ad una crescita del nostro business su ampia scala, an-che esplorando nuove potenziali indu-

strie: quella sanitaria potrebbe esserne una.

Potresti spiegare ai nostri lettori per-ché ProGlove è la scelta giusta per ge-stire al meglio un magazzino o un hub logistico?Con ProGlove lo scanner è già integra-to al guanto, in modo che l’operatore possa portarlo sempre con sé. A diffe-renza della pistola scanner, l’operatore ha entrambe le mani libere e grazie al segnale visivo, acustico e tattile, si può immediatamente riconoscere se è sta-to scansionato l’articolo giusto oppu-re no, senza la necessità di guardare costantemente uno schermo: così fa-cendo, si evitano errori e si risparmia tempo. I nostri clienti amano il prodot-to proprio per questo: la scansione di-venta un processo a mani libere al 100 per cento che permette di risparmiare fino a 4 secondi per scansione; i grandi benefici per le aziende sono, invece, la riduzione del margine di errore fino al 33 per cento e un livello di affidabilità fino al 50 per cento più alto.

Quali sono i vostri progetti per il futu-ro? Puoi anticiparci qualcosa? L’obiettivo di ProGlove è quello di di-ventare il punto di riferimento primario nell’ambito dei dispositivi indossabili per l’industria e di software che per-mettano un flusso di lavoro più lineare.

La centralità dell’individuo come forza lavoro è ciò che ci sta più a cuore. Ecco perché sviluppiamo soluzioni integrate di hardware e software che possano potenziare l’attività dell’operaio. Pro-cessi sempre più complessi, il numero crescente di varianti nei prodotti e cicli di produzione sempre più brevi mina-no la strada dell’automazione: fabbri-che gestite esclusivamente da robot rimarranno un’illusione. Per questo, vediamo una crescente presenza di di-spositivi indossabili in futuro e noi con-tinueremo a essere in prima linea nel loro sviluppo.

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La prevenzione non è mai abbastanza e investire in dispositivi di sicurezza è investire in lungimiranza: lo sanno bene in Chivas Brothers, dove grazie a una partnership con Pyroban, azienda britannica specializzata in protezioni antideflagranti, i nuovi carrelli Hyster presenti nella distilleria sono stati con-vertiti per rendere coscienti gli opera-tori dei vapori infiammabili del whisky e arrestare automaticamente l’appa-recchio se necessario.“Il nostro obiettivo primario è la sicu-rezza” dice Sandy Taylor, Warehouse Manager di Chivas Brothers. “Il sito di Tormore è una distilleria con annesso impianto di stoccaggio e, a causa dell’e-levato volume di etanolo prodotto dal processo di invecchiamento, è sottopo-sto agli obblighi previsti dalla COMAH per le Zone 2”. Le botti delle distillerie Chivas Brothers sono stoccate nella struttura per matu-

rare nel corso di molti anni. “I carrelli elevatori sono una parte centrale della movimentazione dei materiali nei no-stri magazzini d’invecchiamento, ma hanno bisogno di essere protetti in ma-niera specifica per eliminare il rischio di combustione nel caso in cui si crei una situazione con atmosfera infiam-mabile” aggiunge il responsabile.Il nuovo elettrico Hyster® E3.5XN è equipaggiato con il System6000™ di Pyroban che monitora continuamente l’ambiente intorno ai carrelli, usando una tecnologia di rilevamento gas a in-frarossi che individua l’etanolo.Rob Vesty, Sales Manager UK e Ireland di Pyroban, spiega: “Quando un mix di vapori potenzialmente infiammabili si trova nell’aria, viene rilevato; inizial-mente viene dato un segnale di avvi-so udibile e visivo al guidatore, ma se i vapori e il mix si avvicinano a livelli potenzialmente esplosivi, il sistema si

arresta automaticamente andando in protezione del veicolo”.Il rilevamento di gas è combinato con altri metodi di protezione ATEX, come ossigenazione limitata all’interno degli alloggiamenti e raffreddamento delle temperature superficiali per assicura-re che motore, freni, parti elettriche e altri elementi rimangano sempre sotto il livello di temperatura di auto infiam-mabilità (in questo caso, la tempera-tura T3 - 200gradi centigradi - è quella limite per l’etanolo).

Gli Hyster della Chivas Brothers diventano “coscienti al vapore” con Pyroban

La storia della Chivas Brothes ha origine in Scozia, nel IXX secolo, quando i fratelli James e John Chi-vas crearono il primo dram nel seminterrato del loro negozio ad Aberdeen. Una storia affascinante che prosegue ancora oggi, all’inse-gna dell’innovazione e dello spirito imprenditoriale. Costruita nel 1958, Tormore è una delle distillerie della Scozia architetturalmente più note-voli e compie ogni sforzo per ridur-re l’impatto ambientale e assicurare che il paesaggio rimanga inalterato per le generazioni a venire.

CHIVAS BROTHERS

Più sicurezza nella distilleria di Tormore grazie alla collaborazionetra la produttrice scozzese e Pyroban

PARTERNSHIP SICUREZZA

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L’Hyster® E3.5XN con protezioni Pyroban rispetta le normative ATEX 2014/34/EU ed è costruito in linea con

l’ultimo standard EN1755:2015. Que-sto significa che l’elettricità statica, in quanto fonte d’innesco, è ora consi-derata un evento “normale” nelle aree pericolose Zona 2, quindi le gomme, i sedili, i braccioli e il sistema idraulico sono antistatici. Il carrello possiede un montante alto per operare nelle baie di carico alte dei magazzini doganali con dei roto-ri particolari progettati e forniti dalla McGowan Engineering. I dispositivi an-tideflagranti afferrano le botti per stoc-carle nel magazzino ma vengono anche usati per ruotarle a intervalli differenti durante il periodo d’invecchiamento.

COMAH – acronimo di Control of Major Accident Hazards è una normativa mira a prevenire e mitigare gli effetti di incidenti gravi che coinvolgono sostanze pericolose e possono causare gravi danni alle perso-ne e/o all’ambiente.

Zona 2 – un’area pericolosa classificata come un’atmosfera nella quale una mi-stura di aria e sostanze infiammabili sotto forma di gas e vapori non ha possibilità di verificarsi in operazioni normali, ma in caso contrario, avrà luogo solo per un breve periodo di tempo.

Direttiva ATEX 2014/34/EU del Parlamen-to Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sull’armonizzazione delle leggi degli Stati Membri, riguardante i dispositivi e i sistemi di protezione intesi per un utilizzo in atmosfere potenzialmente esplosive.

EN1755:2015 è lo standard attraverso cui le aziende (come Pyroban) costruiscono o convertono i carrelli elevatori in modo che questi siano sicuri per le operazioni in aree pericolose (Zone 1, 2, 21, 22). È intitolato “Safety of industrial trucks. Operation in potentially explosive atmo-spheres. Use in flammable gas, vapour, mist and dust”.

GLOSSARIO

Forniti da Briggs Equipment, i muletti Hyster sono stati utilizzati per quasi un anno. “Hanno lavorato estremamen-te bene” dice il Warehouse Manager. “Quando c’erano dei problemi, il ser-vice locale di Briggs dava supporto ed era pienamente istruito e informato sui sistemi di sicurezza Pyroban”.Robbie McKee, Key Account Manager di Briggs spiega: “La presa in carico dei carrelli include una revisione annua-le sulla sicurezza (exASA) dei sistemi Pyroban effettuata da ingegneri accre-ditati ComPEX: questo assicura il mas-simo della sicurezza durante tutta la vita dei muletti antideflagranti”.

Pyroban è una multinazionale che offre soluzioni antideflagranti per la movimentazione dei materiali e le industrie petrolifere e del gas, tra cui conversioni completamente progettate, prodotti antideflagranti e componenti EX. I prodotti e i ser-vizi Pyroban combinano design in-novativo, tecnologia e produzione all’avanguardia.Per informazioni e consigli, visitate il sito www.pyroban.com, chiamate il +44(0) 1273 456800 o mandate una mail a [email protected]

PYROBAN

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Entrare nel sito di Brigade Elettronica - brigade-elettronica.it - offre un quadro chiaro della mission aziendale fin dal claim di apertura del fondatore, Chris Hanson-Abbott: “Salvare vite è il no-stro mestiere”. Ed è infatti di sicurezza e di come raf-forzarla negli ambienti di lavoro che Muletti Dappertutto ha parlato con-Maurizio Cagno, Commercial Manager di Brigade Elettronica, presente al GIS 2019 in scena dal 3 al 5 Ottobre a Pia-cenza. E’ dal 1976 che Brigade lavora per la sicurezza, fin da quando ha lan-ciato l’allarme applicato alla retromar-cia di un veicolo. Un’innovazione che non è certo rimasta caso isolato, visto il costante impegno dell’azienda per lo sviluppo di nuovi prodotti.“Siamo la filiale italiana del gruppo inglese Brigade Electronics” ci dice Cagno “e siamo a GIS per mostrare la nostra offerta sul fronte dei sistemi di sicurezza per i veicoli commerciali e le macchine operatrici”. Ma per Muletti Dappertutto sono i car-relli elevatori al centro della scena, e Brigade non delude le aspettative. “Per i carrelli” prosegue Cagno, “for-niamo sistemi di sicurezza come tele-

camere pensate per offrire all’opera-tore una migliore visibilità in modo da evitare incidenti; produciamo sistemi di prossimità, concepiti per rilevare gli ostacoli presenti attorno al veicolo, incluso il traffico promiscuo, non di-menticandoci quindi del rapporto tra il carrello e i pedoni operativi nell’area di lavoro“. Tra i sistemi Brigade spiccano soluzioni capaci di interagire, in base alle esigen-ze operative, con il veicolo, sempre po-nendo la sicurezza al centro. “I nostri mezzi” sottolinea il Commer-cial Manager, “ sono dotati di sistemi di videoregistrazione capaci di un data storage fino a 1200 ore di memoria, secondo logiche simili a quelle di un HD. Una soluzione importante per la sicurezza dell’operatore, ma studiata anche sul fronte del benessere è l’allar-me a banda larga, una soluzione diver-sa dall’avvisatore acustico con suono tonale.La soluzione classica con suono tona-le, infatti, produce un suono fastidioso sulla qualità del lavoro di tutti i presen-ti nell’area. I suoni tonali, inoltre, non sono direzionali e si disperdono in ma-niera casuale, creando, pertanto, con-

fusione e riducendo la sicurezza nell’a-rea stessa.La soluzione Brigade a banda larga, invece, si percepisce solo nella zona di movimento del mezzo, grazie alla scelta di un suono bianco udibile solo nell’area operativa del mezzo poiché direzionale, capace cioè, di propagarsi nella direzione di marcia, senza distur-bare chi è in altre zone dell’area di la-voro.Una soluzione quindi che mette sullo stesso piano massimi livelli di sicurez-za e comfort, riducendo la rumorosità dell’ambiente e mantenendo invariata la protezione dell’operatore”.

Con Brigade Elettronica al GISvanno in scena sicurezza e comfort

“Salvare vite è il nostro mestiere”. Maurizio Cagno presenta le soluzioni di Brigade per i carrelli elevatori

DALLA FIERA

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Mezzi di accesso aereo e sicurezza: si-curamente uno dei primi temi su cui riflettere camminando tra piattaforme che si elevano fino a oltre 100 metri nell’area esterna del GIS 2019 in pro-gramma a Piacenza dal 3 al 5 Ottobre. Un tema caro a IPAF Ltd - www.ipaf.org/it -, che con il suo stand ha presen-tato in fiera la sua offerta in materia di formazione e sicurezza, con metodo-logie tradizionali e moduli innovativi come la realtà virtuale. Ne abbiamo parlato con Marta Lucani, referente dei centri di formazione di IPAF, associa-zione senza scopo di lucro costituita da produttori, noleggiatori e rivenditori di piattaforme aeree e autosollevanti su colonna, nata nel 1983 per promuove-re la formazione alla sicurezza copren-do tutta la filiera del sollevamento ae-reo, in tutto il mondo.

“IPAF ha l’obiettivo di diffondere la cul-tura della sicurezza, facendo lobbying e aprendo centri di formazione, che co-prono oggi tutto il territorio italiano” ci dice Lucani .“La nostra formazione ha una peculiarità in più: è valida in tut-to il mondo. Siamo infatti attivi in Nord e Sud America, Medio Oriente, Asia. Siamo quindi gli unici a fornire un pa-tentino che è valido in tutto il mondo, uno strumento indispensabile per le società che hanno bisogno di lavorare all’estero. L’offerta di IPAF è fatta di cor-si tradizionali, dove insegniamo a usare i mezzi in sicurezza, con un programma di formazione aggiornato su base an-nuale e costantemente innovato con strumenti come la realtà virtuale, che permette agli operatori di esercitarsi in un vero e proprio simulatore”.Tra le problematiche del settore, la

formazione e la sicurezza sono indub-biamente centrali, sia per la pericolo-sità intrinseca al lavoro, sia per un’ano-malia della normativa italiana. Lucani chiarisce i nodi critici, affermando che “In Italia la situazione non è facile. Con l’accordo Stato-Regioni, infatti, possono fare formazione tutti gli enti accreditati, anche se non specializzati in questo particolare settore. Inoltre, se per i grandi gruppi, la sicurezza è la cosa più importante, la piccola impresa ritiene che la sicurezza sia qualcosa che si deve fare per legge, optando spesso per corsi superficiali dove non si impa-ra nulla della piattaforma e del suo uso in sicurezza. É quindi difficile spiegare perché la nostra offerta sia più costo-sa, ma se si frequenta un corso IPAF ci si rende subito conto che c’è più di una differenza; il rilascio di un paten-tino che ha validità in tutto il mondo, l’acquisizione di una vera conoscenza della piattaforma e del suo uso in sicu-rezza, l’uso del simulatore. Prendendo ad esempio la realtà virtuale: quando si sale su una piattaforma a 80 metri, con il braccio che oscilla e la base della piattaforma che appare una scatola di fiammiferi, ci si rende davvero conto di quanto la simulazione sia indispensabi-le per provare la sensazione della salita ed evitare il panico. Capita in queste circostanze che ci sia chi scopre di sof-frire di vertigini, ma l’apprendimento delle corrette procedure di gestione della discesa in sicurezza, del ruolo dell’uomo a terra e della tecnologia di bordo per governare queste even-tualità, può fare la differenza. Ecco un esempio del ruolo che la formazione può svolgere se di qualità adeguata” conclude la referente.

IPAF: realtà virtuale per la formazione e la sicurezza sulle piattaforme aeree

Investire in sicurezza sul lavoro è investire in tranquillità;ne abbiamo parlato con Marta Lucani, referente dei centridi formazione di IPAF

FORMAZIONE

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Grazie a una portata residua consi-derevole unita a una forte stabilità in tutte le operazioni di movimentazione, la gamma di carrelli frontali diesel KBD di Baoli si afferma brillantemente nel mercato internazionale. Oltre all’otti-mo rapporto qualità-prezzo, reso pos-sibile dalla combinazione della tecno-logia e ingegneria tedesca del Gruppo Kion con i costi competitivi dei prodotti realizzati in Asia, i frontali KBD vanta-no una portata residua superiore alla media dei costruttori asiatici e alla pari dei maggiori competitor europei. Ro-busti, e allo stesso tempo semplici da manutenere, i Baoli vantano una cabi-na di guida progettata per permettere un’ottima visibilità anche nella movi-mentazione dei carichi più ingombran-ti, con uno speciale volante di diametro ridotto che assicura un’eccellente ma-novrabilità del mezzo in tutte le con-dizioni operative. Ma il punto di forza della gamma diesel è rappresentato

dalla grande portata residua ad eleva-te altezze che fa dei carrelli Baoli una scelta conveniente non solo in termini di prezzo, ma vantaggiosa anche dal punto di vista della sicurezza -con l’o-peratore tutelato in ogni situazione- e in particolar modo da quello delle per-formance. Per fare un esempio con-creto, il frontale Diesel Baoli KBD 30+ è, come tutti i mezzi di pari potenza, omologato per una portata nominale di 3.000 kg fino a 3,3 metri di altezza. Ma, a differenza della maggior par-te degli altri carrelli, può sollevare un carico da 3.000 kg fino a ben 5,5 metri di altezza. Una portata residua formi-dabile, alla pari dei migliori produttori europei e superiore rispetto alla media dei costruttori asiatici, i cui carrelli con portata nominale da 3.000 kg solita-mente a 5,5 metri hanno una portata residua in media di circa 1.600 kg. Baoli offre ai suoi clienti una comple-ta e ampia gamma di frontali diesel: i

carrelli della serie KBD, con portate che vanno da 15 fino a 100 quintali, posso-no soddisfare qualsiasi esigenza di mo-vimentazione e vogliono rappresenta-re la scelta ottimale per chi cerca un carrello performante, affidabile, sicuro e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Come tutti i prodotti a marchio Baoli, anche questi muletti sono distribuiti in Italia da una rete di oltre 70 dealer -accuratamente selezionati- che garan-tisce conoscenza del territorio, ricam-bi in pronta consegna ed elevati livelli di assistenza pre e post-vendita. Se la qualità dei carrelli è garantita dal Grup-po Kion, del quale Baoli fa parte, quella del servizio after-sales è certificata dai numeri: ad oggi l’azienda è in grado di evadere l’83 per cento degli ordini di ri-cambi entro 24 ore. Questo è possibile grazie al prezioso contributo del ma-gazzino di Rolo, nella Bassa reggiana, che può contare su oltre 4.600 referen-ze a stock.

Ogni altezza è alla portata dei KBD Baoli

Qualità made in Germany, prezzi concorrenziali e portate residue significative: i frontali diesel di Baoli rappresentano un’offerta completa in grado di rispondere a ogni esigenza. A tutte le altezze

LA GAMMA

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MULETTIDAPPERTUTTO

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L’industria 4.0 richiede continue inno-vazioni e soluzioni smart, in grado di soddisfare le esigenze della clientela. Ecco che Linde Material Handling ha deciso di dare vita a una nuova gene-razione di carrelli controbilanciati IC, trovando un punto di incontro tra so-stenibilità, sicurezza, efficienza e inno-vazione. Per poter sviluppare un prodotto in gra-do di rispecchiare le esigenze dei clien-ti, l’azienda ha avviato un’ampia ricerca basata sulla raccolta dati, coinvolgendo oltre un migliaio di conducenti e ge-stori di flotte provenienti da 26 paesi,

in diverse prove di utilizzo. “Abbiamo ascoltato attentamente i nostri clienti e abbiamo trasmesso i loro commenti ai nostri ingegneri di sviluppo”, afferma Stefan Prokosch, Senior Vice President Product Management Industrial Trucks Counterbalance di Linde Material Han-dling e prosegue: “I nuovi veicoli sup-portano e proteggono gli autisti in un modo senza precedenti; sono i carrelli più competitivi sul mercato e rendono i flussi di materiali ancora più trasparen-ti e produttivi grazie alla comunicazio-ne wireless”. Ed è proprio il collegamento alla rete,

che rende la nuova generazione IC adatta all’industria 4.0. La trasmissione di dati dei veicoli avviene tramite un server cloud a cui possono accedere sia clienti, sia partner commerciali: in questo modo tutte le operazioni di in-stallazione di software, aggiornamenti o più semplicemente l’attivazione di funzioni, come il peso del carico, ven-gono facilitate e velocizzate. Inoltre, grazie al Truck Health Management, è possibile effettuare diagnostiche e pre-dire le manutenzioni necessarie, an-dando a creare un risparmio sul lungo termine.

Sicurezza, produttività, connettività: arriva la nuova generazionedi muletti targata Linde

L’azienda raccoglie la sfida dell’industria 4.0: nasce la linea dei controbilanciati IC completamente collegati alla rete, green e facili da manovrare

INNOVAZIONE

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Non solo online, Linde non ha infatti trascurato quella che rappresenta una priorità fondamentale di tutte le azien-de, vale a dire la sicurezza: sono diverse le modifiche applicate alla struttura dei controbilanciati IC per poter prevenire incidenti e garantire un lavoro quan-to meno rischioso possibile. Visibilità aumentata del 20 per cento grazie ai montanti laterali e i profili resi più sottili rispetto al modello precedente, il tetto in vetro rinforzato e, nei nuovi modelli Linde da H20 a H35, la cabina resisten-te alle intemperie offre un’ottima vi-sibilità laterale, grazie alle porte com-pletamente vetrate. Per una maggiore stabilità, il telaio è stato costruito per poter installare i cilindri di brandeggio in posizione alta, aumentando di con-seguenza anche la massima capacità di carico residua. Sempre in ambito di sicurezza, per poter abbassare il rischio di incidenti, sono state inserite diverse opzioni di illuminazione, ad esempio le strisce LED e Vertilight. Inoltre sono presenti sistemi di avvertimento e as-sistenza come Linde Safety Pilot e Lin-de Safety Guard, importanti per poter

mantenere aggiornato il conducente con informazioni aggiuntive che contri-buiscono a prevenire incidenti. Simile a questa funzione è il sistema Linde Load Assist che, come suggerisce il nome, infatti interviene non appena il carico si avvicina al limite di capacità. Un altro focus dei controbilanciati IC è il conducente: per poter aumentare l’efficienza e la produttività, è neces-sario garantire la massima ergonomia. Ecco che nel nuovo modello è possibi-le scegliere tra dodici diverse opzioni per il posto guida, con un sedile dallo schienale regolabile e riscaldato. Inol-tre, è presente la funzione elettronica di monitoraggio delle cinture di sicu-rezza. I nuovi carrelli Linde sono facili da uti-lizzare e sostenibili per garantire un uti-lizzo continuo nel tempo. “Ecco perché abbiamo attribuito grande importanza all’ottimizzazione del consumo ener-getico e all’aumento della capacità di movimentazione, riducendo al tempo stesso le emissioni” afferma Prokosch. “Volevamo raggiungere gli standard di emissioni Euro V per questa classe di

portata con un nuovo mezzo e offrire ai nostri clienti un carrello elevatore termico in grado di definire parametri di riferimento ancora più elevati nel settore ed è predisposto per qualsiasi applicazione Industry 4.0” aggiunge il manager. Per rendere i modelli a prova di sostenibilità sono stati utilizzati mo-tori industriali moderni e di facile ma-nutenzione, inserendo un filtro anti-particolato – per abbattere le emissioni inquinanti da polveri sottili- e ottimiz-zando la trasmissione idrostatica Linde. Infine, un’altra caratteristica dei nuovi controbilanciati Linde con portata da 1,2 a 8 tonnellate è il sistema modulare attraverso il quale sono stati progetta-ti: indipendentemente dal fatto che il motore sia diesel o elettrico è previsto un unico processo. “Vogliamo offrire ai nostri clienti mezzi di qualità per tut-te le applicazioni, indipendentemente dal tipo di motorizzazione “ conclude Prokosch. Per maggiori informazioni consultare il sito www.linde-mh.it

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Il primo semestre del 2019 non ha pre-sentato particolari novità per il merca-to immobiliare logistico italiano: la si-tuazione infatti, si presenta stabile ma con qualche valore in rialzo. Questo, in sintesi, ciò che emerge dal report della 27^ edizione del Borsino Immobiliare della Logistica, frutto di una collabo-razione tra il Dipartimento di Ricerca di World Capital e la società di ricerca economica Nomisma.

I datiLa media nazionale dei canoni medi del primo semestre 2019, in termini di locazione, è pari al 41,07 €/mq/anno. Nel dettaglio: in testa il settentrione, trainato da Genova (60 €/mq/anno) e Milano (56 €/mq/anno). Per quel che riguarda i valori di locazione degli im-mobili nuovi, oltre alle precedenti città già citate, le location più apprezzate risultano: Trento (53 €/mq/anno) e Ve-nezia (50 €/mq/anno) al nord, Firenze (60 €/mq/anno), Prato e Roma entram-be con 50 €/mq/anno al centro Italia, infine Napoli e Olbia con 50 €/mq/anno al sud.

La collaborazione tra World Capital e Nomisma si è rivelata particolarmente efficace e ha permesso di ampliare il raggio di analisi. All’interno del report, infatti, sono presenti due sezioni: una dedicata ai rendimenti lordi e l’altra dedicata all’indice Italy2Invest (I2I). Lo strumento informativo di Nomisma, I2I, consente di ottenere una sintesi dell’attrattività dei territori italiani. Ciò è possibile grazie all’analisi di oltre 120 parametri presenti in otto aree tema-tiche differenti: ambiente, condizioni socio-economiche, imprese e credito, infrastrutture, mercato immobiliare, popolazione, pubblica amministrazio-ne e turismo. Ogni indice può assume-re valori tra 0 e 100, rispettivamente il punteggio più basso e più alto di attrat-tività che si possa ottenere. In base a questi parametri, Italy2Invest ha stilato una classifica delle città più meritevoli: Milano, Firenze e Bologna. Sotto i 60 punti, invece, si posizionano Genova, Roma, Torino e Napoli. “L’indice Italy2Invest di Nomisma vuo-le essere uno strumento utile agli in-vestitori del comparto logistico per

orientarsi, conoscere e interpretare le dinamiche di città e territori, ma so-prattutto per individuare opportunità di investimento al di fuori delle rotte consolidate” afferma Luca Dondi, AD di Nomisma. “Siamo davvero felici della sinergia instaurata con Nomisma per la realiz-zazione di questa edizione del Borsi-no, che si amplia, affiancando ai valori immobiliari tutta una sezione dedicata all’attrattività delle location. La nuova veste del Borsino lo rende un valido strumento di analisi sia per i player della filiera logistica, ma anche per gli investitori alla ricerca di piazze interes-santi sulle quali puntare” dichiara An-drea Faini, CEO di World Capital. Nel report sono inoltre presenti: un approfondimento sui Ce.Di curato da Osil – Osservatorio sull’Immobiliare Logistico-, un’osservazione sugli inter-porti italiani, i risultati di un’indagine sul futuro del settore e una ricerca de-dicata alle associazioni Assologistica, Fedespedi e ALIS.

Mercato immobiliare in Italia, Genova sul podio

World Capital e Nomisma presentano un quadro del mercato italiano stabile e con valori in leggero rialzo, buon andamento nel settentrione con Milano e Genova

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Ottenere delle soluzioni su misura, per un’azienda che si trova a dover affron-tare diversi problemi logistici, è fon-damentale. Una giusta analisi del caso permette, infatti, di poter risparmiare sul lungo periodo e di aumentare la produttività senza intaccare la qualità. È un esempio il caso di KUKA, azienda leader nel campo dell’automazione, che ha deciso di affidarsi alle soluzioni offerte dal concessionario Yale: Unicar. L’azienda tedesca, fondata nel 1898, in prima battuta concentra le proprie energie nella produzione di impianti di illuminazione. Con il trascorrere degli anni, KUKA diventa caposaldo del cam-po della robotica con il primo robot in-dustriale al mondo con sei assi guidati elettromeccanicamente. Alberto Pellero, Director of Strategy and Marketing di KUKA Italia afferma: “Vendiamo diverse centinaia di robot all’anno e la nostra sede, recentemen-te ampliata, ora ospita uno showroom e il centro di formazione KUKA College insieme ai nostri team di vendita e di assistenza. Swisslog, la società sussi-diaria per la logistica e l’automazione

di KUKA, si concentra sull’intralogistica robotizzata e basata sui dati e KUKA utilizza questa competenza interna per aiutare a scegliere fornitori in grado di fornire gli stessi nostri elevati livelli di sicurezza, efficacia e produttività”.

La collaborazione: dall’analisi alla soluzioneIl rapporto tra Yale Unicar e KUKA na-sce dalla necessità di quest’ultima di aumentare l’efficienza del magazzino torinese, all’interno del quale si svol-gono una serie di soluzioni automatiz-zate di diverse forme e dimensioni: dai robot collaborativi piccoli e leggeri fino ai grandi robot industriali che arrivano a pesare anche 4.500 kg. Per questo motivo, qualsiasi attrezzatura di mo-vimentazione materiali doveva essere abbastanza adattabile da poter gestire una vasta gamma di carichi e allo stes-so tempo operare efficacemente tutti i giorni con periodi di fermo minimi. La soluzione che Unicar ha individuato è rappresentata dai modelli elettrici controbilanciati ERP30VL e ERP40VM. Ideali per impieghi gravosi e medi, re-

sistenti all’uso intensivo, i carrelli sono alimentati da batteria da 80 volt con prestazioni inalterate rispetto ai mo-delli con combustione interna. Il giusto equilibrio (e-Balance) tra prestazioni, manovrabilità e durata della batteria si adatta perfettamente all’applicazio-ne, così da fornire maggior produtti-vità e rendimento a costo ridotto per pallet movimentato. Inoltre, i modelli ERP30VL e ERP40VM, si presentano perfettamente manovrabili e fluidi alla guida anche in corridoi stretti –caratte-ristica tipica del magazzino-, grazie alla presenza di un assale di sterzo esteso che offre un’articolazione maggiore. In Yale, anche il comfort non è un aspetto trascurato: i muletti sono infatti alta-mente ergonomici grazie al sedile con sospensioni complete, sistemi di vibra-zione per il corpo per ridurre l’affatica-mento e di un bracciolo regolabile con i comandi idraulici integrati. La presenza del display, collocato nella parte alta del carrello, permette una gestione im-mediata del mezzo senza ostacolare il campo visivo.

Case study: Yale per KUKA

La sede italiana dell’azienda tedesca si è rivolta al concessionario Unicar per le attrezzature di movimentazione per il magazzino, ottenendo una soluzione su misura: due carrelli elevatori a forche elettriche e controbilanciati della Serie VM e VL di Yale

PARTNERSHIP VINCENTE

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Bravi Platforms, azienda con quartier generale a Castelfidardo, non lontano da Ancona, annuncia il lancio di Sprint TL, il risultato dell’ultima visione inge-gneristica di Pierino Bravi, pioniere del low level access ed esperto nel campo della material handling, che ha guidato il suo team nella ricerca e sviluppo del mezzo.Sprint TL -dove TL viene utilizzato come acronimo di Tyre Lift- è un commissio-natore che va ad arricchire la già con-solidata gamma Sprint. Progettato per facilitare la movimentazione di pneu-matici e ruote, sollevando l’operatore e il carico fino a un’altezza di lavoro di 5,35 m (17,5 piedi), semplifica il re-cupero e lo stoccaggio, consentendo quindi prestazioni più veloci e più sicu-re dell’operatore. L’innovativo Scomparto Sollevamento Gomme può essere caricato fino a un massimo di quattro pneumatici o 100 kg, limitando al minimo la percorren-za di lunghi tragitti all’interno dei ma-gazzini e permettendo di sfruttare un

notevole spazio in più di altezza del deposito rispetto ad altre soluzioni, moltiplicando il numero di pneumatici stoccati nella stessa metratura.“La manutenzione ordinaria delle auto-mobili in Europa include il cambio sta-gionale di pneumatici e, con quest’ul-timi che continuano a incrementare in dimensioni e peso, è diventato neces-sario pensare a soluzioni per ridurre l’affaticamento dell’operatore, ottimiz-zare lo spazio di magazzino e consen-tire una gestione dei tempi di lavoro complessivamente migliore al fine di servire il maggior numero possibile di clienti”, afferma Pierino Bravi, General Manager di Bravi Platforms.Pensato da principio per il comparto automotive, l’innovativo commissio-natore ben figura anche in tutti gli altri settori in cui vengono maneggiati gli pneumatici. “Lo Sprint TL è stato cre-ato appositamente per soddisfare le esigenze espresse da molte aziende operanti nel settore ed è il risultato di oltre 10 anni di continui miglioramen-

• Lo Scomparto Sollevamento Gomme può sollevare fino a 100 kg / quattro pneumatici;

• raggiunge un’altezza di 5,35 m (17,5 piedi), con un sistema di sicurezza a quattro punti;

• viaggia fino a 5 km/ h, riducen-do il tempo perso e contem-poraneamente elevando l’ope-ratore e il carico per flussi di lavoro più efficienti;

• si manovra facilmente attraver-so corridoi stretti e porte fino a 81 cm (32 in).

ti tecnici sulla gamma Sprint”afferma Marina Torres, Sales Manager di Bravi Platforms.

CARATTERISTICHE

Sprint TL, movimentare i pneumatici non sarà più un problema

Per ulteriori informazioni è possibi-le visitare www.bravi-platforms.com o @BraviPlatforms su Instagram e Twitter.

Bravi Platforms presenta un commissionatore unico nel suo genere, progettato per facilitare la movimentazione dei pneumatici. Recupero e stoccaggio diventano più sicuri e veloci per l’operatore

SICUREZZA

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Clark, marchio del gruppo sudcoreano Young An Group, lancia sul mercato EPXi, una nuova gamma di carrelli ele-vatori elettrici a quattro ruote in grado di competere con i carrelli a combu-stione interna sia in termini di presta-zioni che di prezzo. Una alternativa allettante per coloro che, scoraggiati dai costi maggiori, hanno finora evitato l’acquisto di un veicolo elettrico. I vei-coli sono dotati della tecnologia avan-zata necessaria per l’ottimale trasporto delle merci, per un utilizzo ergonomico e sicuro. Clark ha eliminato gadget co-stosi, superflui per molte applicazioni, creando così un ottimo rapporto quali-tà-prezzo per l’operatore.

EPXi, una gamma tuttofare I muletti con carico a sbalzo EPX20i-32i sono disponibili nelle varianti con por-tata da 2 a 3,2 t. Un mezzo utilizzabile sia in ambienti interni sia in quelli ester-ni, laddove si rende necessaria un’ele-vata disponibilità, come ad esempio nella logistica, nell’ingegneria, nell’in-dustria automobilistica, nell’industria chimica e della plastica così come nel commercio di alimentari.I carrelli elevatori, grazie alle grandi ruote anteriori, vantano una notevole stabilità a terra: una caratteristica che si rivela vantaggiosa soprattutto su ter-reni non uniformi, spostamenti tra i pa-diglioni o rampe.

Efficienza ed elevate prestazioni Grazie ai motori elettrici silenziosi ed ecologici, gli l’EPX20i-32i sono ideali per essere utilizzati in ambienti ibri-di. Motore di azionamento da 15 kW a bassa manutenzione, tecnologia AC trifase a 48 V a garantire un’ottima ac-celerazione e velocità massime elevate si coniugano a tre sistemi di frenatura indipendenti - freno elettrico, di servi-zio e di stazionamento- che assicurano un considerevole livello di sicurezza operativa. Il freno elettrico è dotato di un sistema di recupero che restituisce energia alla batteria ogni volta che ven-gono azionati i freni, garantendo così un’elevata efficienza grazie al prolun-

La sfida di Clark: arriva EPXi,l’elettrico che compete conl’endotermico. Anche nel prezzo

Un muletto elettrico con prestazioni e costo pari a quelli di uno a motore diesel o gas. Giunge sul mercato l’alternativa ecologicae silenziosa presentata dal brand USA

NOVITÀ

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gamento dei tempi di funzionamento del veicolo e al risparmio di energia elettrica. Con la funzione di rampa standard il carrello può essere coman-dato in modo preciso e sicuro anche su pendenze e rampe di carico. La gamma EPXi si vuole distinguere anche dal pun-to di vista della manutenzione: i codici di errore rendono più semplice la dia-gnosi del guasto e, durante i lavori di manutenzione, la copertura posteriore può essere semplicemente rimossa per consentire un rapido accesso a tutte le parti di manutenzione e di usura.

Un mezzo a misura dell’operatoreSulla comodità del conducente e sulla sicurezza non si risparmia: è per que-sto che Clark ha progettato i suoi nuovi frontali pensandoli con una postazione di lavoro ergonomica che offra un con-cetto di guida intuitivo e un’eccellente visibilità del carico e delle forche, ga-rantita dal sedile rialzato e dai profili dei binari posizionati sul montante. Il gradino largo e basso e la maniglia consentono all’autista un ingresso in cabina facile e sicuro, dove lo spazio non è un problema nemmeno quan-do si calzano scarpe di sicurezza da lavoro (anche di misure abbondanti) grazie alle dimensioni generose dello spazio pedana. La disposizione dei pe-dali dell’acceleratore in stile automobi-listico permettono al veicolo di essere azionato in modo intuitivo e sicuro. Due, invece, sono le velocità operati-ve programmabili in modo individuale

-tartaruga e normale- che consento-no a ciascun operatore di adattare il mezzo alle proprie esigenze. Il pian-tone dello sterzo inclinabile e il sedile comfort sono regolabili individualmen-te e le leve di comando ergonomiche permettono di manovrare il carrello elevatore con estrema precisione. A completare l’allestimento della ca-bina di guida sono i vani portaoggetti e il freno di stazionamento facilmente accessibili e un display LCD che forni-sce al mulettista tutte le informazioni necessarie in tempo reale.

Costruzione robusta, “realizzata per resistere”Come tutti i veicoli Clark, anche la se-rie EPXi è stata progettata secondo il collaudato concetto “Built to last”, si-

nonimo di design solido e funzionale con componenti di alta qualità per un funzionamento affidabile per l’intera durata di vita del carrello elevatore. Si parte da un telaio compatto completa-mente saldato, proseguendo con l’asse sterzante stabile, fino ad arrivare al ro-busto montante e alla solida struttura della piastra porta forche.I carrelli elevatori sono disponibili con gomme superelastiche o pneumatiche e sono dotati di serie di due proiettori protetti, luci posteriori combinate con luci di arresto e luci di retromarcia. Numerose opzioni consentono l’adat-tamento all’utilizzo individuale, come i pneumatici antitraccia, l’allarme acu-stico di retromarcia, il posizionatore forche o il traslatore, nonché il sedile di guida con braccioli e paraspalle.

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Passeggiando per il GIS l’attenzione di Muletti Dappertutto è stata colpi-ta dalle cromie che variano dal rosa al viola; abbiamo chiesto a Elia Val-lotto, AD di RUD Lifting Engineering Italia, un quadro della presenza del-la storica società tedesca in fiera. “Rud Ketten nasce nel 1875 nell’am-bito della produzione di catene, per sviluppare poi il proprio business nel sollevamento, nel trasporto e nei con-vogliatori. Da allora ad oggi, RUD ha sviluppato una serie di brevetti molto conosciuti in ambito sollevamento e trasporto: soluzioni eccellenti e molto copiate da vari competitor. RUD Ketten è stata la prima azienda al mondo ad aver brevettato e prodotto catene in grado 100 e in grado 120, ad inserire microchip identificatico, sia sui propri golfari che su tutti gli accessori per ca-tene, per garantirne la tracciabilità a li-vello mondiale. La scelta cromatica dei nostri prodotti ha numerose funzioni: quando parliamo di sollevamento con carichi importanti, dove si usano cate-ne di grandi dimensioni e peso, il rosa spicca, specialmente in ambienti bui, con scarsa visibilità. Una soluzione che permette di individuare chiaramente

dove agganciare la catena. Ecco spiega-to il perché di golfari di colore rosa e di ganci rosa o viola, che sono facilmente individuabili anche in movimento, ne-gli spostamenti da una parte all’altra della produzione” e prosegue: “Nello specifico, il rosa caratterizza il grado 100, cioè 1000 Newton per mm2; le catene viola, invece, hanno grado 120, cioè 1200 Newton mm2 di resistenza alla trazione e rottura”. Ma il tema delle differenze cromati-che dei prodotti non si esaurisce nella classificazione delle capacità di carico, estendendosi anche all’uso ad alte temperature. “Il colore” sottolinea Vallotto, “è brevettato per fornire un riscontro cromatico nell’utilizzo del-la catena a temperature elevate. La verniciatura tende infatti a bruciarsi, ecco perché abbiamo sviluppato una documentazione specifica che, in base al variare della temperature, codifica la variazione del colore, permettendo all’operatore di sapere a che tempe-ratura stia effettivamente lavorando e quanto varia la resistenza di golfa-ri e catene. In base alla temperatura, infatti, le parti metalliche modificano le proprietà tecniche e quindi la resi-

stenza. Informazioni che noi possiamo fornire in modo puntuale ma anche vi-sivo, a tutto vantaggio di sicurezza ed efficacia”.Anche all’interno dei prodotti, RUD nasconde un segreto. Come tiene a sottolineare Vallotto: “Dentro ai golfari montiamo microchip passivi, RFID, che sono la carta di identità del pezzo. Con una chiave usb, collegabile a qualsiasi dispositivo, è possibile ricavare il codi-ce alfanumerico del prodotto e risalire a tutte le informazioni necessarie, che sono scaricabili collegandosi al porta-le di RUD. Se il pezzo da controllare si trovasse in Asia, ad esempio, il cliente può risalire immediatamente a tutte le informazioni che lo identificano con precisione: codice prodotto, dimensio-ni, disegni tecnici, lotto di produzione e quant’altro.Se il cliente ha bisogno di presentare la documentazione di legge, ad esempio per una richiesta di revisione, il micro-chip permette di identificare il pezzo con tutta la documentazione neces-saria: uno strumento indispensabile anche in caso di incidente, per fornire tutte le informazioni che servono alle autorità“.

RUD Ketten: affidabilità e sicurezzain tutte le fasi di carico e trazione

Cosa si nasconde dietro i colori brillanti delle catene del brand tedesco? Scopriamolo dalle parole di Elia Vallotto, AD di RUD Lifting Engineering Italia

IL ROSA CHE PROTEGGE

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La logistica, elemento essenziale di un’azienda, è uno strumento che per-mette di gestire i flussi fisici all’interno di un’attività: di seguire la movimenta-zione delle materie prime, dei prodotti semilavorati e finiti, dal punto di ori-gine a quello di consegna. Solo quan-do, dopo diversi anni, si è compresa l’importanza di questo aspetto è sorta la necessità di stabilire dei ruoli pre-cisi con relative responsabilità. Con il perfezionamento di questo servizio, si crea una rete di comunicazione tra di-versi settori con l’obiettivo comune di eliminare possibili diseconomie, senza intaccare il rapporto qualità-prezzo del prodotto finale.Vediamo quali sono i ruoli che permet-tono al meccanismo della logistica di funzionare senza intoppi.

Magazzinieri e carrellistiCompito di ogni addetto alla sistema-zione merci è il controllo qualità: verifi-care che vengano rispettati determina-ti standard è fondamentale per capire se qualche passaggio non è stato ese-

guito a dovere. E’ importante quindi, assicurarsi che i prodotti arrivati in ma-gazzino, come quelli in uscita, siano in perfette condizioni e in grado di soddi-sfare le esigenze dei clienti. Nella siste-mazione merci è necessario l’impiego del muletto da parte di personale ade-guatamente formato, con tanto di qua-lifica, per scongiurare incidenti dati da un utilizzo scorretto.

Il responsabile del magazzinoOltre ad assegnare ai magazzinieri le mansioni e le tempistiche in cui svol-gerle, il responsabile si occupa di verifi-care che l’inventario del magazzino sia costantemente aggiornato. Un errore in questo campo potrebbe causare un grosso problema all’impresa nel mo-mento in cui, per mancanza di prodotti registrati invece come presenti, il clien-te non possa ricevere l’ordine.

Il Supply Chain Manager Questa figura si occupa dell’osservazio-ne di tutte le fasi di produzione, vendita e trasporto delle merci per poter dare

un rapporto dettagliato alla direzione aziendale. Le verifiche infatti, svolte periodicamente, hanno l’obiettivo di individuare eventuali problemi per po-ter correggere gli errori e migliorare il processo.

Supply Chain Directorll Direttore si occupa della gestione della catena di distribuzione, super-visionando le diverse fasi logistiche: dall’arrivo delle materie prime alla re-alizzazione del prodotto finito, verifi-cando anche che le operazioni di pre-parazione della spedizione della merce vengano eseguite correttamente. I trasportatori e il responsabile delle spedizioniPer quanto riguarda le spedizioni, il re-sponsabile ha il compito di verificare che le merci siano imballate corretta-mente e che vengano consegnate se-condo le tempistiche previste. I trapor-tatori dovranno porre una particolare attenzione nel mantenere i prodotti integri durante il viaggio.

Gli ingranaggi di un’impresa

Quando la logistica ha iniziato a prendere forma, diventando il fulcro delle aziende, è nata l’esigenza di delineare nuove figure specializzate

RUOLI

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Oltre due terzi dei problemi riguardan-ti le catene potrebbero essere evitati grazie a una rilubrificazione adeguata: lo sa bene iwis, azienda specializzata nella produzione di sistemi a catena di precisione per applicazioni di aziona-mento trasporto, che ha deciso di am-pliare il proprio portfolio includendo un nuovo sistema di lubrificazione CLA (Chain Lubrication Application). Caratterizzato da dimensioni compatte che ne facilitano l’installazione in mac-chinari e dispositivi preesistenti, il CLA funge da sistema di lubrificazione a quantità minima, applicando continua-mente l’ingrassante sulla trasmissione a catena e sugli altri componenti, e ga-rantendo così una lunga vita utile della catena stessa in modo economico, pu-lito e preciso.L’applicatore speciale realizzato in po-liuretano espanso, materiale a elevate prestazioni, viene montato su cuscinet-ti scorrevoli ed è dotato di una lamina di metallo a molla per un contatto otti-male con il filo della catena. Su richie-sta è disponibile con pignoni guida per

alte velocità. L’applicatore, disponibile in numerose varianti, tra cui design personalizzati, funge da serbatoio attraverso il quale vengono continuamente distribuite piccole quantità di lubrificante alla tra-smissione, nei punti precisi in cui è re-almente necessario. In questo modo si evita da una parte che la catena a rulli non venga sufficientemente lubrificata, e dall’altra l’uso di volumi inutilmente elevati di olio applicati sulla catena e nell’ambiente circostante. Grazie a una pressione della pompa che raggiunge i 70 bar, i distributori sono in grado di servire in maniera ottimale e mirata fino a 16 punti di lubrificazione: una soluzione green, rispettosa dell’am-biente, che riduce i costi e il rischio di contaminazione delle attrezzature del-lo stabilimento.Le pompe del CLA possono essere at-tivate separatamente con un tempo-rizzatore, oppure integrate nel con-trollore logico programmabile -o PLC, acronimo dell’inglese programmable logic controller-, della macchina.

iwis è un’azienda specializzata nel-la produzione di sistemi a catena di precisione per applicazioni di azionamento trasporto; fondata nel 1916 è ora alla quarta genera-zione, con Johannes Winklhofer.

Opera in numerosi campi:

• iwis motorsysteme produce ca-tene e trasmissioni a tempo per l’industria automobilistica;

• iwis antriebssysteme costruisce catene a rulli e trasportatori di precisione per applicazioni in-dustriali in generale o per inge-gneria meccanica, impiantistica, packaging, stampa e industrie alimentari e tecnologia di tra-sporto;

• iwis smart connect realizza al-loggiamenti e telai di installazio-ne, oltre a produrre parti in la-miera stampata e piegata ad alta precisione, in particolare per i settori dei collegamenti elettrici, della tecnologia press-fit, della tecnologia IDC e della tecnolo-gia di contatto MCS;

• eDrive di THIEN: Elettromobilità e motori elettrici

L’azienda ha una forza lavoro glo-bale di oltre 2.100 operai e nel 2019 ha l’obiettivo di raggiungere un fatturato di 500 milioni di euro. Oltre alle sedi di produzione in Germania, in Cina, negli Stati Uniti e in Repubblica Ceca, iwis ha filiali in 45 tra paesi europei e oltreoce-ano.

PROFILO AZIENDALE

Lubrificazione catene,iwis presenta il nuovo sistema CLA

Economico, pulito, preciso: arriva il nuovo sistema di lubrificazione CLA pensato per le trasmissioni a catena

MANUTENZIONE

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Bologna si prepara a ospitare gli sta-ti generali del packaging sostenibi-le: i prossimi 20 e 21 febbraio 2020 Ucima -Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confe-zionamento e l’imballaggio- e Fon-dazione Fico organizzano Packaging Speaks Green, forum internazionale dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità e dell’economia cir-colare nel settore dell’imballaggio. Un appuntamento focalizzato sulle tendenze globali in termini di ma-teriali per il packaging sostenibile e dedicato agli operatori B2B, che pre-vede un nutrito parterre di ospiti in-ternazionali che si confronteranno su tre principali macro-temi: legislazio-ne, materiali e tecnologie, retailers. Saranno presenti esperti provenienti da USA, Unione Europea, India, Cina, Australia, per presentare le scelte che i

governi di questi mercati chiave stanno introducendo in tema ambientale e di sensibilizzazione della società e dell’in-dustria.Alcuni tra i principali retailers e pro-duttori di beni di largo consumo mon-diali illustreranno esempi concreti di best-practices nella gestione del packaging nei differenti settori mer-ceologici, a testimonianza di un impe-gno concreto e in continuo sviluppo. Interessanti stimoli arriveranno anche dal panel dedicato all’innovazione tec-nologica e ai più innovativi materiali compostabili e riciclabili, all’interno di un’economia circolare volta a valoriz-zare il principio di efficienza. Questo non solo per le scelte energetiche, ma anche nell’uso o riuso di tutte le risorse durante le differenti fasi del ciclo produttivo: a monte con la pro-gettazione in chiave sostenibile del

prodotto, in termini di durabilità, se-parabilità dei materiali, biodegrada-bilità, impiego di risorse rinnovabili, e a valle di una corretta gestione dei rifiuti. Il tutto supportato da proces-si produttivi sempre più digitalizzati, dove ogni fase viene controllata per ridurre al minimo consumi e sprechi. Spazio anche al mondo della ricerca in cui saranno protagonisti università e centri di ricerca impegnati sul fronte dei nuovi materiali e del packaging design. Una due giorni che si preannuncia ricca di stimoli e che intende fornire nuovi strumenti e metodi per la progettazio-ne di un packaging sostenibile, iden-tificandone le barriere allo sviluppo, fornendo strategie per raggiungere il cambiamento e sfatando alcuni dei fal-si miti che ruotano attorno al mondo della sostenibilità.

PSG: a Bologna il convegno internazionalesul packaging sostenibile

Fondazione Fico e Ucima insieme per creare un appuntamento di approfondimento sul tema della sostenibilità nella filiera dell’imballaggio

ECONOMIA CIRCOLARE

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Un gesto semplice come quello di se-dersi, se fatto su un supporto poco adeguato, può arrecare diversi danni. Per quanto riguarda il settore dei car-relli elevatori, è facile pensare quanto sia importante avere un sedile comodo e fatto su misura, su cui trascorrere il proprio turno lavorativo e che, magari, ogni tanto ci faccia da sveglia avvisan-do di “doverci muovere”. Una seduta che agevoli e non distolga la concentra-

zione dal portare a termine il compito che si sta svolgendo. Qui entra in gioco Trône Seating, la startup olandese che ha elaborato un sedile adattivo, in grado di rispettare le esigenze di ogni singolo lavoratore.

Il sedile del futuro con uno sguardo al passato Trône Seating è una giovane startup entrata nel mercato relativamente di recente, ma nasce dall’esperienza ultraventennale che il suo ideatore, Frans- Jozef van Seumeren, ha acquisi-to nel tempo durante gli anni trascorsi in SAVAS Seating, azienda fondata nel

1992. Una passione e una conoscenza con radici ben più lontane, ereditate dal padre che, negli anni Sessanta del secolo scorso, inizia a svolgere il lavoro di venditore di sedili per camion. Un’e-poca in cui si preferiva rimpiazzare una seduta rotta con una nuova piuttosto che ripararla. Negli anni Novanta, complice l’imple-mentazione della legislazione sulla sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro, avviene il cambiamento che ha dato il via a una nuova maniera di pen-sare e progettare le sedute. Nascono i sedili personalizzati per ogni guidatore e insieme alla TNO (Nederlandse Orga-nisatie voor Toegepast Natuurweten-schappelijk Onderzoek, organizzazione di ricerca dei Paesi Bassi) viene svilup-pata una seduta specifica per muletto. Molte delle realtà dei trasporti pubblici del mondo si vedono coinvolte in que-sto momento rivoluzionario e diverse diventano clienti di SAVAS Seating: na-sce la sedia James Cook, pensata speci-ficatamente per rispettare gli standard

Trône Seating: un nuovo modo di sedersi

Un sedile in grado di adattarsi alle esigenze di ogni singolo guidatore, diverse modalità di regolazione e una molteplicità di funzioni. Questo è il Trône Memory Seat, il prodotto che ha portato l’azienda alla nomina per “Startup dell’anno” agli IFOY AWARDS 2019

ERGONOMIA

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imposti alle ferrovie, e l’elettrica Livin-gstone. Nel 2016, van Seumeren decide di fare il grande salto e con Trône Seating ini-zia a sviluppare il proprio sogno: creare una nuova generazione di sedili, con materiali e tecnologie innovativi.Con il suo piccolo team riesce a dar vita a una seduta per muletti moderna, dotata di una memoria, di un softwa-re connesso e diverse funzionalità, per garantire un aumento del comfort e della produttività.

Il carrello elevatore e i rischi di una se-duta scorrettaLavorare comodi è di fondamentale importanza in ciascun settore, ancora di più quando si tratta di dover guidare diverse ore un mezzo come il muletto, spesso sottovalutandone i rischi. For-tunatamente, negli ultimi anni è au-mentata l’attenzione verso la salute e la sicurezza sul lavoro, argomento che non deve coinvolgere esclusivamente il datore di lavoro ma anche il lavoratore in prima persona.Uno degli aspetti cruciali dell’argomen-to riguarda la prevenzione, in questo caso è facile immaginare i danni dati da una postura scorretta mantenuta per 8 ore di turno lavorativo, data da diversi fattori: nessuna possibilità di regola-zione, stile di guida non corretto, poca manutenzione o mancanza di istruzioni per la seduta e per l’uso del mezzo.

Come prevenire? A partire da una buona formazione del personale è possibile ridurre la mag-gior parte dei rischi, ma questo non deve escludere l’assicurare risorse e strumenti di lavoro sicuri, aggiornati a norma di legge.Qui nasce la necessità di elaborare un

prodotto pensato specificatamente per questa categoria, per questo Trône Seating ha progettato l’elettrico Trône Memory Seat in due varianti: un sedi-le a basso schienale e uno a schienale alto per i carrelli elevatori più alti.Ogni tipologia possiede la capacità di far raggiungere una seduta ottimale a ciascun lavoratore, grazie ai quattro motori presenti di default è possibile inoltre soddisfare le esigenze più im-portanti come il supporto lombare, la-terale e l’inclinazione del sedile. Tra gli optional, invece, rientrano di-verse funzioni selezionabili attraverso il software: la possibilità di impostare fino a 999 profili di seduta personale, il setup automatico tramite smartpho-ne, Digicard o chiave, il monitoraggio dello stile di guida con vibrazione e una sveglia, “Now you have to move!”, che ricorda di non rimanere troppo seduti.L’innovazione ha premiato l’azienda neerlandese con una nomina per gli IFOY AWARDS 2019 nella categoria “Startup dell’anno”. Per maggiori informazioni e rima-nere aggiornati sulle novità dell’a-zienda, consultare il sito web www.troneseating.com

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Buongiorno a tutta la redazione di Muletti Dappertutto, sono Simone di Milano, un assiduo lettore della vostra rivista. Voglio approfittare di questa rubrica per chiedervi aiu-to per un problema che si verifica ciclicamente sul mio vecchio Jun-gheinrich EFG 320 ac. Il mio vec-chio “angelo custode” ogni tanto fa i capricci: suona il cicalino che segnale l’anomalia e sul display- ahimè, ormai sbiadito- appare una scritta che credo sia “anomalia 68”. Spengo e riaccendo il muletto e tutto torna alla normalità. Caro tecnico, puoi aiutarmi a capire cosa non va?

Ciao Simone, il tuo “vecchietto “ non ha nulla di grave e vorrei ras-sicurarti: l’età della pensione è ancora lontana e Il problema che lamenti è facilmente risolvibile, ba-sta mettersi nelle giuste mani. Nel tuo sedile c’è un micro interruttore di sicurezza tarato per comunicare entro un lasso di tempo prestabilito la tua presenza (o assenza) a bor-do. Una volta ricevuto il segnale, la logica di controllo abilità tutte le altre funzioni. Nel tuo caso, basterà sostituire il micro interruttore con uno nuovo e, magicamente, il tuo angelo custode sarà come nuovo! Ovviamente, ti ricordo che questo è un intervento tecnico che deve eseguito da personale specializza-to. Facci sapere come va e aspettia-mo un tuo selfie, dal Duomo, con la rivista in mano! Taggaci, anche tu, sui social con #mulettidappertutto!

Ciao Tecnico di Muletti Dapper-tutto, sono Salvo e vi scrivo da Bologna. Ho un muletto h80 del-la Linde che ho comprato usato, qualche mese fa, in Germania. Ha sempre svolto egregiamente il suo dovere, fino a quando qual-che settimana fa ha cominciato a diventare sempre più lento nei movimenti, e anche lo sterzo è diventato più difficile da mano-vrare. Puoi aiutarmi a capire cosa succede? Grazie!

Ciao Salvo, il muletto che hai ac-quistato probabilmente aveva già accumulato parecchie ore di la-voro e il problema di cui mi stai parlando, purtroppo per te, mi fa pensare ad un’unica soluzione: bisogna intervenire sulla trasmis-sione e ti consiglio vivamente di contattare un professionista che conosca molto bene il tipo di car-rello in questione. Non sarà una passeggiata salutare, e penso che questo intervento ti costerà un bel po’ di soldi, ma affidandoti a un esperto il tuo Linde potrà guarire. Ti ricordo che siamo sempre a di-sposizione, puoi contattarci alla mail o al cellulare, e mi raccoman-do, aspettiamo un selfie anche da parte tua, magari con quelle bon-tà culinarie bolognesi di cui vado matto!

Il guasto di Simone

,

Il gigante addormentato

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La rubrica nata per dissipare tutti i tuoi dubbi sul mondo “muletto”. Manda le tue domande e osservazioni

a [email protected] o invia un WhatsApp al numero 393 8155234LA POSTA DEL TECNICO

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Sono 232 le spazzatrici che Dulevo In-ternational, azienda emiliana specializ-zata nel campo della pulizia industriale e urbana, ha consegnato all’Azienda Municipale di Kuwait City: una com-messa da record che vale per la multi-nazionale di Fontanellato un fatturato di 25 milioni di euro e che le permet-terà, verosimilmente, di ambire a chiu-dere il 2019 superando la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato. “Il 70 per cento del nostro business vie-

ne dall’estero, soprattutto dal Medio Oriente, dove quest’anno abbiamo ot-tenuto risultati eccezionali” commenta Mario Pepe, direttore commerciale e Area Manager ad interim del Medio Oriente di Dulevo.“In Kuwait abbiamo recentemente ot-tenuto una delle commesse più rile-vanti al mondo, per 232 unità. Si tratta di un impegno di grande responsabili-tà, infatti oltre ad aver rispettato i tem-pi di consegna garantiremo cinque anni

di full-service e la formazione dei circa 2 mila operatori che utilizzeranno le macchine.In un Paese dove d’estate la tempera-tura sale a 50° e dove le bufere di sab-bia sono all’ordine del giorno, saremo messi a dura prova anche sul piano della manutenzione. Sarà senz’altro un’esperienza che farà scuola, in pro-spettiva di future commesse di questa portata” conclude il manager.

“Accolgo questa nomina con estrema riconoscenza per la fiducia accordata-mi. Generazione di valore per i clienti, innovazione e sostenibilità saranno le tre sfide prioritarie da portare avanti con il team italiano che avrò ora il privi-legio di guidare”.Con queste parole Francesca Amadei commenta la sua nomina a Country General Manager Italia in Italia. Arriva-ta in CHEP dal 2011, dopo aver conse-guito il Master in Business Administra-tion (MBA) presso la SDA Bocconi, col ruolo di Key Account Manager, Amadei ha nel tempo ricoperto posizioni di cre-scente responsabilità in ambito retail, sviluppando partnership strategiche

con importanti realtà italiane che la portano alla nomina al ruolo di Retailer Senior Manager nel 2013.Nel 2016 viene nominata Commercial Director e con questo ruolo contribui-sce in modo significativo all’espansione del business grazie alla sua forte cono-scenza del largo consumo italiano, sia lato produttori sia retailer.“La vasta conoscenza che Francesca ha sul settore, il talento dimostrato e la sua solida carriera professionale, sono essenziali per continuare a rafforzare la proposta di valore di CHEP Italia sul mercato,” afferma Enrique Montañes, Senior Vice President di CHEP Southern Europe.

La manager sostituisce Marco Morit-sch, nominato Vice President, Global Strategic Initiatives per il gruppo Bram-bles.

Dulevo International,commessa da record in Kuwait

NEWS DAL MONDO

CHEP, cambio al vertice.Amadei nominata Country General Manager Italia

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Orizzontali2. Grande Distribuzione Organizzata 4. Qualsiasi iniziativa aziendale diretta a ga-rantire la sicurezza e il benessere dei lavo-ratori 6. Bancale 7. Elemento resistente di forma allungata e per lo più verticale che rinforza una struttura, un telaio, ecc. 8. Catena di distribuzione 12. Insieme delle azioni finalizzate a risparmiare energia 14. La capacità di carico di un muletto 15. Ar-nese costituito da due branche di acciaio unite a cerniera, utilizzato per afferrare e stringere 18. Disciplina scientifica che stu-dia il sistema uomo-macchina-ambiente per trovare soluzioni ottimali

Verticali1. Dopo simplex e duplex 2. Possono essere piene o elastiche 3. Carrello impiegato nei magazzini per muovere i pallet 5. Macchina destinata a pro-durre lavoro meccanico utilizzando una determinata forma di energia (mec-canica, termica, chimica, elettrica) 6. Apparecchiatura che ubica le forche in una determinata disposizione 9. Capa-cità costante di rendimento e di rispon-denza alle proprie funzioni o ai propri

fini: l’e. di un motore; essere in piena e., nella pienezza delle proprie capacità o possibilità 10. L’insieme delle opera-zioni connesse all’approvvigionamento alla destinazione e allo stoccaggio di materiali e prodotti della grande indu-stria 11. Tipo di batteria ricaricabile,

comunemente utilizzata per l’elettro-nica portatile, per i veicoli elettrici e in applicazioni industriali 13. Third Party Logistic Service Provider 16. L’abitacolo riservato al personale di guida o di ma-novra o in generale ad uno o più tecnici 17. Light Emitting Diode

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21 marzo - 20 aprile

MULETTO ARIETE

Avete vissuto un 2019 intenso e carico di soprese, soprattutto per ciò che riguarda la sfera affettiva. Il 2020 si preannuncia altrettanto emozionante ma prestate più attenzione sul lavoro: dei nuovi arrivati potrebbero farvi le ruote se non vi farete rispettare da subito.

21 aprile - 20 maggio

MULETTO TORO

Scalpitate perché questo nuovo anno prenda una nuova forma e ne avete ben donde! Accendete i motori e siate pronti a ingranare tutte le marce perché sarete messi alla prova, in particolar modo dal vostro partner e dalla vostra famiglia. Ma non disperate, il lavoro invece vi darà tantissime soddisfazioni anche con pochi sforzi!

21 maggio - 21 giugno

MULETTO GEMELLI

Nel 2019 avreste dovuto imparare da-gli errori del passato e lasciare da parte la gelosia che sta contraddistinguendo questo segno: non vi si addice, porta chi vi circonda a pensare che abbiate una doppia faccia. Siate superiori e lasciate correre, soprattutto a casa, e vivrete un sereno 2020.

22 giugno - 22 luglio

MULETTO CANCRO

Finalmente per voi delle buone notizie! Il lavoro che speravate di trovare finalmen-te si affaccerà sul vostro orizzonte e po-trete abbandonare il vecchio che esau-riva tutte le vostre energie psicofisiche. Nei primi mesi dell’anno nuovo provate a staccare la spina e ricaricare un po’ le batterie, affronterete tutto con più sicu-rezza!

23 luglio - 23 agosto

MULETTO LEONE

I malesseri dell’anno che sta finendo non devono diventare i malesseri dell’anno futuro. Imparate a volervi bene e non lasciarvi abbattere dalle critiche: i mo-menti no capitano a tutti, l’importante è sapersi rialzare. Quale segno più del vostro sa cosa voglia dire lottare per uno scopo? Nel 2020 lo scopo sarete voi stes-si! Forza!

24 agosto - 22 settembre

MULETTO VERGINE

Alla fine del 2019 state tirando un sospiro di sollievo, finalmente le casse si rimpol-pano, ma state attenti a non sperperare tutto! Con il partner rimboccatevi le for-che, alcune volte vi sembra incomprensi-bile, armatevi di pazienza e perseveranza e respirerete di nuovo nel 2020.

OroscopoL’di MULETTI DAPPERTUTTO

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23 settembre - 22 ottobre

MULETTO BILANCIA

Vi siete sentiti al centro dell’universo per tutto il 2019 e ora, giunti alla resa dei conti, vi siete accorti che non avevate poi tutti questi motivi per camminare come se foste sollevati 2 metri da terra. Fate-vi un esame di coscienza e appuntatevi qualche buon proposito per l’anno nuo-vo. Un consiglio? Essere più umili.

23 ottobre - 22 novembre

MULETTO SCORPIONE

Dopo il periodo di riflessione che avete deciso di prendervi gli ultimi mesi, siete pronti a cominciare il 2020 con uno spi-rito più combattivo e tenace. Occhio a chi si finge vostro amico, scandagliate le vostre conoscenze con accuratezza, sen-za farvi prendere da troppi allarmismi o farvi suggestionare.

23 novembre - 21 dicembre

MULETTO SAGITTARIO

Gli ultimi mesi dell’anno vi hanno lette-ralmente provato e avete bisogno di una nuova spinta. A partire dai prossimi mesi dell’anno provate a dedicare più tempo alla forma fisica, sarete meno arrugginiti e vivrete meglio. D’altronde si sa... Mens sana in corpore sano!

22 dicembre - 20 gennaio

MULETTO CAPRICORNO

Siete pronti ad affrontare nuove sfide e progetti ma avete sempre paura, provate a lasciarla da parte per un breve perio-do e capirete che si vive meglio senza! Non lasciatevi abbattere da chi nutre una bassa considerazione del vostro lavoro, cercate di trovare l’aspetto positivo e co-struttivo in tutto, risulterete più forti e motivati.

21 gennaio - 19 febbraio

MULETTO ACQUARIO

Serenità e gioia sono le parole d’ordine dei prossimi mesi sul versante degli affet-ti. Certo, conciliare lavoro e casa non è mai semplice, ma lo sarà per voi nati sot-to questo segno. Ritroverete una rinno-vata fiducia in voi stessi che vi assicurerà una tranquillità inaudita; anche le piccole magagne a lavoro saranno risolte senza intoppi.

20 febbraio - 20 marzo

MULETTO PESCI

I viaggi che spesso fate per lavoro mette-ranno a dura prova il rapporto con il par-tner che vi accuserà spesso di non avere memoria e non ricordare date importan-ti. Non temete e vedrete che si risolverà tutto, l’importante è non fare retromar-cia ogni volta che si profila una nuova discussione!

MULETTIDAPPERTUTTO

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Sarà luia farci

vincere!

Ma se non ha più nemmeno la forza di attrarre un teleruttore

Appunto! Chi meglio di lui può

far capire a Roby di che pasta siamo

fatti

ah ah ah ah impara l’arte e met-tila da parte: forza

fratello!

By

MULETTIDAPPERTUTTO

56 MULETTIDAPPERTUTTO

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vedrai, con il mio super lavaggio

sarà irriconosci-bile!

pit stop, cam-bio gomme, passami la

binda!

presto... taglia la guarnizione e in-colliamo il nuovo

credono di fare i miracoli quei

due

d’al-tronde

con te ci sono riu-

sciti...!

un piccolo ritocco e

via!

ottimo lavoro, hai ingrassato anche la colonna!

Finalmente possiamo col-

laudarlo

Fremo dal-la voglia di

guidarlo

dopo un caffè alla macchinetta Oscar è splendente, ma funzionerà?

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Ehm, cosa dire... al Boss serve un

bel soprammobile a forma di mulet-to: penso questo

sia perfettoOh mio Dio, se arriva Roby e vede che ab-

biamo sprecato tempo e materia-le per niente, son

guai!

Allora, qualcuno mi spiega questo profumo di bud-get mensile sfu-

mato che si sente nell’aria?

Chi vi ha autoriz-zato? Sapete che abbiamo un bud-get da rispettare e non possiamo revisione ciò che

capita

Comunque, visto che ormai avete lavorato... cambiate il blocchetto della chiave: lo proviamo!

ride bene chi ride per ultimo

e infatti, in officina...

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