MOVIMENTO 5 STELLE NICHELINO - nichelino5stelle.com · sulla nave per riposarsi e farsi...

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6 dissidenti Pd e 2 dis- sidenti Pdl) proponeva al suo interno la cancel- lazione dell'articolo 14 del decreto IMU che prevede il condono per le società concessiona- rie di slot machine. In- vece di pagare i 98 mi- liardi di multa, poi 'scontati' dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i 'signori dell'azzardo' grazie al governo Letta (Nipote) ora dovranno restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sara' ancora una volta a carico dei citta- 'Al Senato si e' consu- mata l'ennesima vergo- gna a favore delle lobby del gioco d'azzardo. Pd e Pdl con il trucco de- mocristiano dell'asten- sione (che al Senato vale come voto contra- rio) hanno bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle sui danni eco- nomici e sociali da deci- ne di miliardi di euro causati dal gioco d'az- zardo patologico'. La mozione a 5 stelle che ha ricevuto solo 76 voti favorevoli (M5S, Lega, Sel, Scelta Civica, dini. Il voto contrario di Pd e Pdl non ci stupisce: i conflitti d'interessi tra partiti e gioco d'azzardo erano stati denunciati in aula per tempo. Voto fa- vorevole da parte del Mo- vimento 5 Stelle anche su tutte le altre mozioni in votazione, inclusa quella della Lega Nord che e' passata a sorpresa, che prevede una moratoria di un anno sull'apertura di nuove sale slot. Il Pd ha prontamente fatto sapere di ''essersi sbagliato''. Al ridicolo non c'e' limite. Notizie di rilievo: MANCANO I SOLCI PER TUTTO, TRANNE CHE PER I SOLITI NOTI E LE LOBBY. STUPRO ALLA COSTITU- ZIONE, UNICO ARGINE IL M5S. MANIFESTAZIONE A TORINO CONTRO L’INCENERITORE DEL GERBIDO E GLI F35. COME CAVALLETTE IN UN CAMPO DI GRANO. DOMENICO CUPPARI, CANDIDATO PORTAVOCE SINDACO PER IL M5S DI NICHELINO. ESSERE O FARE, CAMA- LEONTICHE CONTRADDI- ZIONI POLITICHE A NI- CHELINO. DRAGHI COME SILVAN, DAL BLOG DI BEPPE GRILLO. MOVIMENTO 5 STELLE NICHELINO è migliore di loro). I Re- ferendum sull’acqua pub- blica e il nucleare hanno fatto capire loro che il popolo la pensa diversa- mente. Per questo moti- vo con la deroga all’art.138 della costitu- zione non si vogliono limitare a cambiare a una legge, ma a cambiare le regole che andrebbero seguite per farlo. Nicola Morra scrive su Facebook: “Non voglio pensare a un paese in cui non sia neanche possibile appellarsi alla costituzio- ne per difendere i propri diritti. Grazie PD&PDL”. L’INFORMAZIONE DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA NUMERO 7 MANCANO I SOLDI PER TUTTO IN QUESTO PAESE, TRANNE CHE PER FARE I REGALI AI SOLITI NOTI E ALLE LOBBY. IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE PORTA AVANTI IL SUO STUPRO ALLA COSTITUZIONE. UNICO ARGINE IL MOVIMENTO 5 STELLE. Nonostante la durissi- ma opposizione che hanno portato avanti i parlamentari e i sena- tori del MoVimento 5 Stelle, anche con gesti plateali come l’occupazione del tetto di Montecitorio. Quest’oggi al senato il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà hanno fatto passare la deroga all’art. 138 della nostra Costituzione . Per tutti quelli che pen- sano sbagliando che questa notizia non sia importante, vorrei solo ricordare a che cosa serve quell’articolo. Si tratta della regola che serve per cambiare in seguito la costituzione. È semplice! Se vuoi cam- biare la costituzione, nessuno t’impedisce di farlo, a maggior ragione se i cambiamenti che vuoi apportare servono per migliorarla. Qualun- que siano le tue inten- zioni, devi rispettare del- le regole, devi seguire un percorso che l’art.138 illumina perfettamente. Ma soprattutto hai l’obbligo di chiedere al popolo sovrano che cosa ne pensa in merito. Il problema evidentemente sta proprio qui. Loro, hanno paura dell’opinione del popolo, hanno il terrore della gente (che mediamente

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6 dissidenti Pd e 2 dis-

sidenti Pdl) proponeva al suo interno la cancel-lazione dell'articolo 14

del decreto IMU che prevede il condono per le società concessiona-

rie di slot machine. In-vece di pagare i 98 mi-liardi di multa, poi

'scontati' dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i 'signori dell'azzardo'

grazie al governo Letta (Nipote) ora dovranno

restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sara' ancora una

volta a carico dei citta-

'Al Senato si e' consu-

mata l'ennesima vergo-gna a favore delle lobby del gioco d'azzardo. Pd

e Pdl con il trucco de-mocristiano dell'asten-sione (che al Senato

vale come voto contra-rio) hanno bocciato la mozione del Movimento

5 Stelle sui danni eco-nomici e sociali da deci-ne di miliardi di euro

causati dal gioco d'az-zardo patologico'.

La mozione a 5 stelle che ha ricevuto solo 76 voti favorevoli (M5S,

Lega, Sel, Scelta Civica,

dini. Il voto contrario di

Pd e Pdl non ci stupisce: i conflitti d'interessi tra partiti e gioco d'azzardo

erano stati denunciati in aula per tempo. Voto fa-vorevole da parte del Mo-

vimento 5 Stelle anche su tutte le altre mozioni in votazione, inclusa quella

della Lega Nord che e' passata a sorpresa, che prevede una moratoria di

un anno sull'apertura di nuove sale slot. Il Pd ha

prontamente fatto sapere di ''essersi sbagliato''. Al ridicolo non c'e' limite.

Notizie di rilievo:

MANCANO I SOLCI PER

TUTTO, TRANNE CHE PER

I SOLITI NOTI E LE

LOBBY.

STUPRO ALLA COSTITU-

ZIONE, UNICO ARGINE IL

M5S.

MANIFESTAZIONE A

TORINO CONTRO

L’INCENERITORE DEL

GERBIDO E GLI F35.

COME CAVALLETTE IN UN

CAMPO DI GRANO.

DOMENICO CUPPARI,

CANDIDATO PORTAVOCE

SINDACO PER IL M5S DI

NICHELINO.

ESSERE O FARE, CAMA-

LEONTICHE CONTRADDI-

ZIONI POLITICHE A NI-

CHELINO.

DRAGHI COME SILVAN,

DAL BLOG DI BEPPE

GRILLO.

MOVIMENTO

5

STELLE

NICHELINO

è migliore di loro). I Re-

ferendum sull’acqua pub-blica e il nucleare hanno fatto capire loro che il

popolo la pensa diversa-mente. Per questo moti-vo con la deroga

all’art.138 della costitu-zione non si vogliono limitare a cambiare a una

legge, ma a cambiare le regole che andrebbero seguite per farlo.

Nicola Morra scrive su Facebook: “Non voglio

pensare a un paese in cui non sia neanche possibile appellarsi alla costituzio-

ne per difendere i propri diritti. Grazie PD&PDL”.

L ’ IN F O R M A Z IO N E D A U N A L T R O P UN T O D I V IS T A N U M E R O 7

MANCANO I SOLDI PER TUTTO IN QUESTO PAESE, TRANNE CHE PER FARE I

REGALI AI SOLITI NOTI E ALLE LOBBY.

IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE PORTA AVANTI IL SUO STUPRO ALLA

COSTITUZIONE. UNICO ARGINE IL MOVIMENTO 5 STELLE.

Nonostante la durissi-

ma opposizione che hanno portato avanti i parlamentari e i sena-

tori del MoVimento 5 Stelle, anche con gesti

plateali come l’occupazione del tetto di Montecitorio.

Quest’oggi al senato il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà

hanno fatto passare la deroga all’art. 138 della nostra Costituzione .

Per tutti quelli che pen-sano sbagliando che questa notizia non sia

importante, vorrei solo ricordare a che cosa serve quell’articolo. Si

tratta della regola che serve per cambiare in

seguito la costituzione. È

semplice! Se vuoi cam-biare la costituzione, nessuno t’impedisce di

farlo, a maggior ragione se i cambiamenti che

vuoi apportare servono per migliorarla. Qualun-que siano le tue inten-

zioni, devi rispettare del-le regole, devi seguire un percorso che l’art.138

illumina perfettamente. Ma soprattutto hai l’obbligo di chiedere al

popolo sovrano che cosa ne pensa in merito. Il problema evidentemente

sta proprio qui. Loro, hanno paura dell’opinione del popolo,

hanno il terrore della gente (che mediamente

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MANIFESTAZIONE “NO INCENERITORE” E CONTRO GLI F35

Grande successo per la manife-

stazione “Rifiuti Zero” a Torino. Il folto corteo ha sfilato per le stra-de del centro di Torino fino ad

incontrare in Piazza Castello i manifestanti “NO F35”, anch’essi

in piazza per contestare l’assurdo ed insostenibile spreco di soldi pubblici in un programma finaliz-

zato a costruire aerei da guerra; di qui fin sotto alla sede Rai di Via Verdi per ribadire ancora una

volta il diritto ad una libera e corretta informazione. I cittadini informati e consapevoli

non possono più stare a guarda-re e chiedono a gran voce una svolta reale.

Dopo una lunga serie di inciden-ti, guasti e fermate del mostruo-so impianto del Gerbido, la via

d’uscita è oramai palesemente una sola: l’inceneritore deve

chiudere e la struttura deve esse-

re riconvertita a fabbrica materia-le, per riciclare i rifiuti, non per distruggerli.

La politica dovrebbe prendere atto che i cittadini chiedono scelte che salvaguardino la loro salute e le

loro tasche e che non sono più disposti a pagare gli errori di chi

maldestramente li governa.

Sarà compito del Movimento 5 stel-le chiudere l’inceneritore è portare Torino e il Piemonte verso

l’obiettivo RIFIUTI ZERO. Questo è stato il comunicato stam-

pa ufficiale del M5S del Piemonte a seguito della riuscitissima manife-stazione in centro a Torino.

Quello che non si vuole far com-prendere alla gente è che i rifiuti sono una risorsa non un prodotto

di scarto da bruciare. Ma le lobby ci vogliono ignoranti!

"L’oceano Pacifico è morto, è svuo-

tato di ogni vita. Ci sono solo rifiuti e barche per la pesca industriale inten-te a saccheggiare accuratamente

quel poco che è ancora rimasto. Sta facendo il giro del mondo, sui media di lingua inglese, il racconto strug-

gente, tragico e a suo modo poetico di un marinaio, Ivan Macfadyen, che ha ripetuto la traversata del Pacifico

effettuata dieci anni fa. Allora fra l’Australia e il Giappone bastava but-tare la lenza per procurare pranzo e

cena succulenti. Stavolta in tutto due sole prede. Dal Giappone alla Cali-fornia, poi, l’oceano è diventato un deserto assoluto formato da ac-

qua e rottami. Nessun animale. Non un solo richiamo di uccelli marini. Solo il rumore del vento, delle onde

e dei grossi detriti che sbattono con-tro la chiglia. Il racconto di Ivan Macfadyen, vecchio marinaio col

cuore spezzato dopo 28 giorni di desolata navigazione nel Pacifico, è stato raccolto dall’australiano The

Newcastle Herald ed è stato varia-mente ripreso da decine e decine di testate, tutte in inglese. Macfadyen

ha navigato con il suo equipaggio a bordo del Funnel Web sulla rotta

Melbourne - Osaka – San Francisco.

Dice di aver percorso in lungo e in largo gli oceani per moltissimi anni, dice di aver sempre visto uccelli mari-

ni che pescavano o che si posavano sulla nave per riposarsi e farsi traspor-tare. E poi delfini, squali, pesci, tarta-

rughe… Stavolta nulla di tutto ciò: nulla di vivo per oltre 3.000 miglia nautiche. Unica apparizione, poco a

Nord della Nuova Guinea, quella di una flotta per la pesca industriale accanto ad una barriera corallina.

Volevano solo il tonno, tiravano e ributtavano in mare – morta – ogni altra creatura marina. E poi la parte più allucinante del viaggio, quella dal

Giappone alla California, costante-mente accompagnata dalla gran quantità di rottami trascinati in mare

dallo tsunami del 2011, quello che ha innescato la crisi di Fukushima. Rotta-mi, rottami grandi e piccoli ovunque:

impossibile perfino accendere il moto-re. Rottami non solo in superficie ma anche sui fondali, come si vedeva

chiaramente nelle acque cristalline delle Hawaii. E poi plastica, rifiuti di plastica dappertutto. Nel racconto di

Ivan Macfadyen un solo elemento è direttamente riconducibile ai tre reat-

tori nucleari in meltdown sulla costa

giapponese: dice di aver raccolto cam-pioni destinati ad essere esaminati per la radioattività e di aver compilato du-

rante il viaggio questionari periodici in seguito a richieste provenienti dal mon-do accademico statunitense. Però non

si può non pensare a Fukushima quan-do Macfadyen afferma che nelle acque del Giappone il Funnel Web ha perso il

suo colore giallo brillante e quando dice che uno dei pochissimi esseri viventi incontrati dal Giappone alla California

era una balena che sembrava in fin di vita per un grosso tumore sul capo. Il Pacifico è morto – si è rotto, per usare l’espressione di Macfadyen – e l’ha uc-

ciso il genere umano, che sta al pianeta come una nuvola di cavallette sta ad un campo di grano. Macfadyen, raccolta il

The Newcastle Herald nel seguito della storia, non ha voluto rilasciare altre interviste dopo quella che ha fatto così

tanto rumore. Desidera però che il mondo sia consapevole di quanto egli ha visto.

NOI SIAMO PER IL PIANETA, COME CAVALLETTE PER UN CAMPO DI GRANO.

Per le prossime ammini-

strative del 2014, il MoVi-mento 5 Stelle di Nichelino

ha scelto come candidato

sindaco Domenico Cùp-

pari. Il candidato del Mo-Vimento ha 39 anni, Ar-chitetto e Ufficiale

dell’Esercito Italiano. Na-to e cresciuto a Nichelino vanta un ampio curricu-

lum di studi oltre che competenze tecnico-amministrative di primor-

dine. Insieme al candida-to sindaco è stata forma-ta una prima squadra di

12 candidati consiglieri che verranno affiancati

nei prossimi mesi da al-

trettanti candidati, scelti

pescando all’interno del MoVimento stesso, ma anche e soprattutto fra

tutti i nostri concittadini che vorranno mettersi in gioco in prima persona.

Abbiamo preso questa decisione, proprio per onorare quello spirito di

partecipazione attiva a cui da sempre ci si ispira. Perché il Movimento è

fatto da cittadini per i cittadini. Domenico Cùp-

pari :” E’ oggi per me

NICHELINO HA IL SUO CANDIDATO PORTAVOCE SINDACO A 5 STELLE, DOMENICO CUPPARI.

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ESSERE O FARE, CAMALEONTICHE CONTRADDIZIONI POLITICHE

Un altro anno di cassa integrazione alla Cir (ex

Viberti), azienda produt-trice di rimorchi che nello stabilimento di Nichelino

occupa circa 100 dipen-d e n t i . N e l c o r s o

dell’incontro, l’azienda, pur confermando il piano industriale, che prevede

lo spostamento a Candio-lo, ha rappresentato le difficoltà in cui versa il

gruppo, tra calo del mer-cato (-16% nel 2013) e sovraesposizione con le

banche. Claudia Porchietto :“la Regione è al fianco dei

lavoratori per la tutela dei livelli occupazionali”.

Da qualche settimana a

questa parte, a Nichelino è scoppiata la mania del-le liste civiche legate ai

più disparati temi sociali. Liste pro bene comune o

contro il cemento. Ma la cosa che sorprende mag-giormente è il trasformi-

smo della vecchia classe dirigente, aiutata dallo pseudo nuovo che avan-

za. Prendono slogan cari al Movimento 5 Stelle e spacciandoli per loro cer-

cano di raccogliere quel consenso che altrimenti non avrebbero. Si scor-

dano, o più plausibilmen-te fanno finta di scordarsi che se le cose a Nicheli-

no vanno male, la colpa è in gran parte loro. Ma al gioco dell’alieno

venuto da Marte per sal-vare la terra e Nichelino

è vecchio come i loro trucchi e non ci casca più nessuno. Vorremmo solo

ricordare

a queste persone, che

intercorre una radicale differenza tra quelli che per tornaconto politico si

atteggiano a “Grillini” e quelli che, dopo decenni

di delusioni politiche, hanno deciso di prendere il loro destino in mano e

sono “Grillini” per convin-zione. Lo sono da ben prima che nascesse il

Movimento stesso. Gli elettori, di questa radica-le differenza ne avranno

prova il giorno dopo le elezioni amministrative. Si perché quelli che

“fanno” i Grillini dovran-no dare conto al proprio referente politico o parti-

to. Mentre quelli che “Sono” Grillini avranno un solo e unico referente

da quel momento in a-vanti e cioè le cittadine e

i cittadini che li hanno votati per cambiare le sorti di questa città. Fare

finta di voler cambiare

tutto per non dover cambia-

re nulla è un altro vecchio trucco a cui purtroppo sia-mo tristemente avvezzi.

L’hanno fatto a livello Na-zionale, lo fanno a livello

locale senza problema alcu-no. Verrebbe da consigliare a tutti di diffidare delle imi-

tazioni, ma voglio andare oltre. A tutte quelle persone che ci onorano di leggere

questo giornalino, consiglia-mo di andare sempre in profondità sulle tematiche

che di volta in volta vi pro-porranno. D’essere critici sempre, di fare domande su

tutto e di partecipare attiva-mente alle decisioni che verranno prese. Fatelo con

tutti e soprattutto con noi del Movimento 5 Stelle. La partecipazione attiva è da

sempre un nostro faro, es-senziale se davvero voglia-

mo cambiare le cose. Solo così potremo dare una spe-ranza alla nostra città e più

genericamente al paese.

CASO VIBERTI

motivo d’orgoglio e onore

essere stato scelto come Candidato Portavoce Sin-daco per il M5S di Niche-

lino. Intendo ripagare da subito questa fiducia ac-

cordatami dal gruppo con impegno, tenacia, serie-tà, coraggio e umiltà.

Sarà difficile combattere chi è radicato sul territo-rio da anni grazie a pro-

messe e favori, ma la coscienza della gente sta crescendo al par i

dell’indignazione”.

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DRAGHI COME SILVAN

All’inizio ha tirato fuori il coniglio LTRO dal cilindro poi ha estratto due colombe bianche OMT. Così Draghi ha vinto per ora le sue

due mani al tavolo dell’Euro. Ma la partita non é ancora finita perché prima o poi il mercato andrà a vedere il suo potenziale bluff. Sono queste due magie, LTRO e OMT, che per ora tengono in vita l’Italia e le sue banche. Per quanto ancora? Il primo LTRO fu annunciato a Dicembre 2011 seguito dal secondo a marzo 2012. L’obiettivo era fornire liquidità alle nostre ban-

che in cambio di garanzie portate inBCE, visto che le banche del nord Europa non si fidano e non prestano più i soldi alle banche periferiche. Questo in teoria avrebbe consentito di finanziare l’economia reale: io BCE ti presto soldi in cambio di garanzie così che tu li possa girare alle PMI e alle famiglie. In realtà l’economia reale ha visto ben poco dei 250 miliardi di denari LTRO che

le banche italiane hanno ottenuto da Draghi. Li hanno infatti reinvestiti quasi tutti in BTP con un rendimento medio del 4.5% do-po averli presi in prestito dalla BCE allo 0.5%. Mal contati si tratta di circa10 miliardi di profitti gratis all’anno garantiti alle banche italiane in cambio di consentire allo Stato di collocare il suo debito. Di fatto più della metà degli utili annuali del sistema

bancario italiano viene da questo giochino: io BCE presto a te banca commerciale e tu banca presti al tuo Stato. Risultato? Negli ultimi due anni il credito ad imprese e famiglie in Italia è diminuito di 70 miliardi di euro e i BTP nella pancia delle banche sono cresciuti di 190 miliardi di euro, raggiungendo ora 411 miliardi di euro (più del 10% di tutte le attività detenute in portafo-

glio dalle banche italiane). Scoperto il gioco di prestigio il mercato è tornato all’attacco nell’estate del 2012 mettendo pressione sui nostri BTP: é la banca centrale l’unica istituzione che può garantire il mercato sulla solvibilità degli stati lì dove si impegnasse a comprare titoli di debito stampando moneta. Questo lo statuto della BCE non lo consente, ma Draghi ci é andato molto vicino annunciando nell’estate del

2012 il programma OMT. Contro le resistenze tedesche, Draghi annuncia che la BCE è pronta a comprare sul mercato secondario titoli del debito pubblico con scadenza fino a 3 anni per i Paesi che dovessero trovarsi in difficoltà nel collocare il loro debito. Que-sto in cambio di rigidi interventi della Troika (Fondo Monetario, Commissione Europea e BCE) nell’imporre riforme in cambio di tali

aiuti. Nessuno pensava nell’agosto del 2012 che un tale annuncio di intenzioni sarebbe bastato a placare il mercato. Si discuteva allora dell’opportunità che fosse prima l’Italia della Spagna a fare il passo verso il sostegno OMT. La storia dell’ultimo anno ci dice che Draghi ha vinto e che per ora il mercato si é fidato dell’annuncio senza andare a vedere il suo potenziale bluff dal

momento che nessuno Stato periferico ha fatto ricorso al programma OMT. Eh sì, perché di bluff potrebbe trattarsi dal momento che la stessa Corte Costituzionale tedesca non ha ancora deliberato sulla legittimità di tale programma (lo farà a dicembre). Non c’é nulla di male nel fatto che sia la banca centrale a sottoscrivere debito pubblico. Anzi è diritto di un popolo sovrano e della

sua banca centrale ricorrere a tutti gli strumenti di politica economica e monetaria a seconda della fasi del ciclo, incluso il potere di "monetizzare" il debito stampando moneta. Lo fanno da sempre la FED, la Banca d'Inghilterra (BoE) e la Banca del Giappone (BoJ) ma non la BCE. Il suo statuto non le consente di acquistare debito pubblico ma il programma OMT è riuscito con un semi

bluff a convincere per ora i mercati che questo potrebbe essere possibile. Due anni dopo ci ritroviamo un sistema bancario che prende liquidità da Draghi (e non dalle altre banche) per impiegarla in BTP (e non nell’economia reale), creando un circolo perverso in cui la debolezza dello Stato é stata trasferita alle banche e solo

l’annuncio OMT ha per ora tenuto la situazione in piedi. Se a questo aggiungiamo 140 miliardi di euro di sofferenze ed 80 miliardi di euro di partite incagliate (quasi sofferenze) nei bilanci delle banche ecco spiegato perché il Fondo Monetario Internazionale nel suo recente rapporto sull’Italia cita le banche come uno dei punti deboli della nostra economia invitando in caso di difficoltà a ricorrere al sostegno europeo. E’ la stessa riflessione di Wolfgang Munchau nel suo recente editoriale sul Financial Times che si

conclude con una amara verità: "la decisione della politica italiana di non chiedere aiuto all’Europa, non svalutare internamente e non ristrutturare il debito pubblico non è razionale per il suo popolo". Munchau ha ragione da vendere. Decidere prima possibile in una delle tre direzioni è un dovere della politica per il bene dei nostri figli. Traccheggiare e perdere tempo è l’unica cosa da non

fare. Vogliamo rimanere nell’Euro? Parliamone, visto che sempre più alte si alzano le voci di chi è convinto che solo uscendo dall’Euro potremmo guadagnare il tempo necessario a riformare il Paese, visto che quello di Draghi con OMT è un orologio a tem-

po che farà "gong" molto presto. Ma se invece vogliamo rimanere nell’Euro possiamo farlo solo riformando da testa a piedi il pae-se per chiudere il gap di competitività che abbiamo (circa 20% contro la Germania) e che altrimenti non ci permetterà mai di cre-scere in linea con i nostri vicini.

Non vogliamo ristrutturare il debito? Bene allora che ci si aggrappi al programma OMT almeno ci garantiamo l’acquisto del nostro debito dalla BCE (ammesso che lo possa fare visto il rischio di stop della corte tedesca) e ci facciamo aiutare a fare quelle riforme che Roma non è in grado di fare. Insomma rendiamo esplicito quel commissariamento che già è nei fatti e almeno ci ri-

prendiamo un po’ dei 50 miliardi di euro che abbiamo messo al servizio dell’Europa. Non vogliamo ristrutturare il debito, siamo troppo orgogliosi per chiedere aiuto e non abbiamo le risorse per finanziare le riforme? Allora si abbia il coraggio di sforare il deficit di almeno 3 punti, arrivando a quel 6% che è già stato concesso a Spagna e

Francia. Quei 50 miliardi di euro si mettano ad esempio nel cuneo fiscale. Poi vediamo se l’Italia non inizia a crescere tornando a creare un problema di concorrenza sull’export alle aziende tedesche. Se nessuna delle tre opzioni qui sopra viene messa sul tavolo vuol dire che l’Europa ha già deciso di far tirare a campare il mori-bondo paziente Italia per spolparne gli ultimi resti. Draghi è il proprietario del casinò, colui che ha preso tempo fino ad ora

nell’interesse dei creditori tedeschi non certo dei produttori italiani. Napolitano è il croupier, colui che ha usato al peggio questo tempo privando i cittadini dell’ultimo loro diritto, quello di un governo scelto da loro. Monti e Letta sono i due bari al tavolo, coloro che fanno vincere il banco dell’Euro a spese dei cittadini. Ma il tempo che è riuscito a prendere Draghi non è infinito: il "gong"

della Merkel sul programma OMT arriverà prima o poi e quel giorno ci sarà l’ultimo giro. Gli italiani quel giorno vedranno di essere rimasti in mutande. Forse neanche quelle.

PS: Ciao Zuzzurro, con te se ne va anche una parte della mia storia, quando fare comicità si chiamava "cabaret" e nessuno sape-

va ancora cosa fosse. Un abbraccio a Gaspare e alla famiglia.

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Candidato Portavoce sindaco Per Nichelino

DOMENICO CUPPARI