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MOTOTURISMO (A cura del motomedico dott. Valter Vannucci) GAVINANA L’occasione è l’Abbakkientreffen, motoraduno ormai storico organizzato dai “romani de roma” al quale “i rumagnol” non hanno mai mancato fin dalla prima edizione. Inutile spiegare la finalità del raduno…. Si capisce dal nome, ma non si vive di solo pane e l’assaggio dell’abbacchio è accompagnato ogni anno da splendidi panorami. Imbocchiamo la solita noiosa A14 fino a Bologna dove usciamo per S.S. n. 64, la mitica Porrettana, in direzione di Pistoia. Percorriamo quella che ritengo una delle più belle strade da moto che ci sia in Italia fino a Ponte della Venturina dove voltiamo a destra in direzione di Pracchia verso San Marcello Pistoiese attraversando strette gole solcate da fiumi e torrenti di suggestiva bellezza. Arrivati a San Marcello saliamo ancora per Gavinana dove arriviamo nelle prime ore del pomeriggio. Ad attenderci all’Hotel Franceschi tanti amici che non vedevamo da un anno e che riabbracciamo con gioia. (L’hotel Franceschi) (La statua di Francesco Ferrucci) Gavinana è un antico borgo medievale, frazione del comune di San Marcello Pistoiese in provincia di Pistoia. Il paese si trova a circa 820 metri sul livello del mare, adagiato sulle pendici del monte Crocicchio ed è oggi meta di turismo e villeggiatura estiva. Del borgo antico rimane la struttura del centro, con la bella piazza dedicata a Francesco Ferrucci, dove nel 1913 fu posta una statua equestre a ricordare l'avvenuta battaglia. La statua equestre opera dello scultore Emilio Gallori, unica nel suo genere,

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MOTOTURISMO (A cura del motomedico dott. Valter Vannucci)

GAVINANA L’occasione è l’Abbakkientreffen, motoraduno ormai storico organizzato dai “romani de roma” al quale “i rumagnol” non hanno mai mancato fin dalla prima edizione. Inutile spiegare la finalità del raduno…. Si capisce dal nome, ma non si vive di solo pane e l’assaggio dell’abbacchio è accompagnato ogni anno da splendidi panorami. Imbocchiamo la solita noiosa A14 fino a Bologna dove usciamo per S.S. n. 64, la mitica Porrettana, in direzione di Pistoia. Percorriamo quella che ritengo una delle più belle strade da moto che ci sia in Italia fino a Ponte della Venturina dove voltiamo a destra in direzione di Pracchia verso San Marcello Pistoiese attraversando strette gole solcate da fiumi e torrenti di suggestiva bellezza. Arrivati a San Marcello saliamo ancora per Gavinana dove arriviamo nelle prime ore del pomeriggio. Ad attenderci all’Hotel Franceschi tanti amici che non vedevamo da un anno e che riabbracciamo con gioia.

(L’hotel Franceschi) (La statua di Francesco Ferrucci) Gavinana è un antico borgo medievale, frazione del comune di San Marcello Pistoiese in provincia di Pistoia. Il paese si trova a circa 820 metri sul livello del mare, adagiato sulle pendici del monte Crocicchio ed è oggi meta di turismo e villeggiatura estiva. Del borgo antico rimane la struttura del centro, con la bella piazza dedicata a Francesco Ferrucci, dove nel 1913 fu posta una statua equestre a ricordare l'avvenuta battaglia. La statua equestre opera dello scultore Emilio Gallori, unica nel suo genere,

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poggia sul basamento di marmo solo due zampe, mentre il cavaliere per segno di rispetto e di saluto volge la sua figura verso la facciata della chiesa di Santa Maria. L'antica pieve di Santa Maria del XIII secolo che presenta, ancora oggi, strutture romaniche nonostante sia certa la sua distruzione avvenuta assieme al paese nel 1537, all'interno della quale si trova un grande organo a canne molto antico. I lavori di ricostruzione e restauro, gia' a buon punto nel 1600, sono proseguiti fino quasi alla fine del 1800. In questo secolo (1818) viene costruito il portico antistante l'attuale entrata principale in cui viene alloggiato il monumentale organo. Sotto il portico vi trova collocato un Leone stiloforo in pietra, risalente al XII secolo, e sulla destra, in alto, un bellissimo fronte tabernacolo, anch' esso in pietra, dell'inizio del XVI secolo. Nell'interno della Pieve, che ha un unica navata ad abside semicircolare, vi sono numerose ed importanti opere d'arte, tra le quali due stupende dossali in terracotta invetriata della meta' del XVI secolo raffiguranti una "Crocefissione " e "Santi in adorazione attorno ad un ciboro" attribuibili al maestro Santi Buglioni. Notevole anche la sede del museo Ferrucciano, dove sono raccolte armi e documenti sulla storia del Ferrucci. Nei pressi di Gavinana si svolse il 3 agosto 1530 la famosa e strenua battaglia di Gavinana, che vide scontrarsi le truppe della Repubblica fiorentina guidate da Francesco Ferrucci e quelle imperiali di Carlo V. Nello stesso luogo il condottiero fiorentino fu ferito a morte per mano di Fabrizio Maramaldo, pronunciando la famosa frase "Vile, tu uccidi un uomo morto". Il resto del pomeriggio fino all’ora di cena lo passiamo a raccontarci tutte le novità motoristiche dell’anno passato. New entry… chi ha acquistato una nuova moto la mostra con orgoglio elencandone tutte le caratteristiche tecniche. Le nuove reclute, giovani figli di qualcuno di noi ascoltano rapiti i racconti dei vecchi….impagabile fratellanza motociclistica senza distinzioni di età, sesso, classe sociale. Dopo una bella cena “alla toscana” servitaci a puntino dai magnifici gestori dell’hotel, ci trasferiamo in massa nel bar della piazza dove concludiamo alla grande con un karaoke collettivo a base di pezzi anni settanta. Tutti a letto senza voce… Un bel sole caldo ci sveglia la mattina. Ci riuniamo sulla piazza dove in agosto oziano le belle viareggine di buona famiglia in vacanza…..

(Sulla piazza)

Ci mettiamo in cammino per l’Abetone cuore di una zona riconosciuta come la più celebre stazione sciistica dell'appennino Tosco-emiliano. Il Passo dell'Abetone con i

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suoi 1.388 mt. di altitudine, deve la sua fama alle alte cime che gli fanno da corona. Una imponente foresta di conifere segna fin da subito il territorio del Comune, il cui interesse è di carattere prevalentemente naturalistico e sportivo. Durante la buona stagione Abetone, abbandonata la sua vocazione sciistica, in virtù delle numerose possibilità escursionistiche diviene luogo privilegiato per chi voglia vivere a contatto con il paesaggio, la flora e la fauna appenniniche.

(L’abetone d’inverno…..) (….e in primavera) Se per una conoscenza approfondita dei sentieri è necessario fare riferimento alla cartografia del Club Alpino Italiano (CAI), qui ne suggeriamo alcuni di particolare interesse paesaggistico per chi volesse scendere dalla moto…. Da Boscolungo, con circa due ore e mezzo di cammino, attraverso un percorso in forte pendenza ma assai suggestivo si raggiunge il monte Libro Aperto (1937 mt. s.l.m.), dal quale si gode un vastissimo panorama e da dove è possibile, dopo altre due ore, raggiungere il monte Cimone che, con i suoi 2.165 mt., è la più alta vetta dell'Appennino Tosco-Emiliano. Sempre da Boscolungo altri due percorsi di grande interesse raggiungono quote elevate: il primo, in tre ore, dopo aver oltrepassato le sorgenti del torrente Sestaione, conduce a Foce di Campolino (1.775 mt. s.l.m.); il secondo, detto variante dei laghi, adatto a chi disponga di un'intera giornata, tocca i suggestivi laghi di alta quota. Tra questi, il lago Piatto è situato nella Val di Luce, in un aspro paesaggio dominato dall'imponente architettura dell'Albergo Farinati. La Val di Luce, bene attrezzata per gli sport invernali, si può raggiungere agevolmente anche percorrendo la strada statale 12. Abetone, per offrire una migliore alternativa a lunghe ed impegnative escursioni, si è dotata di una fitta rete di facili passeggiate e, per coloro che vogliono conoscere approfonditamente la flora appenninica, anche di un Orto Botanico, cui fa capo uno dei cinque itinerari dell'Ecomuseo della Montagna Pistoiese. Dopo tanta aria frizzante ci assale un certo appettito. Facciamo rotta di ritorno all’Hotel Franceschi dove ci attende una cena superba. Primi piatti ai funghi, carni ottime e per ultimi i famosi “necci”, dolci tipici a base di farina di castagne. E’ domenica mattina, purtroppo dobbiamo avviarci per il ritorno. Esauriti i baci e gli abbracci con i “romani” ci avviamo di nuovo per la strada dell’Abetone continuando attraverso il suggestivo passo delle Radici verso Modena.

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Il passo delle Radici (1.529 m) e’ un valico dell’Appennino Tosco-Emiliano che separa la Toscana dall’Emilia ed in particolare la provincia di Lucca dalla provincia di Modena. Il passo e’ attraversato dalla Strada Statale N.324 del Passo delle Radici che mette in comunicazione la valle del Reno con quella dell’alto Secchia attraversando da est a ovest tutto l'alto Appennino modenese. Una caratteristica del passo sono le molteplici vie di accesso. Infatti oltre alla suddetta statale 324 che lo attraversa, può essere raggiunto anche attraverso altre vie.

Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 Km (contro i 31 Km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600 metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici.

Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle: 1)da Modena lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano a meno di 3 Km dal Passo delle Radici

2)da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui’ lungo la Statale 324

3)da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486 in localita’ La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324

4)da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale 93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti.

Il passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).

(Il passo delle Radici)

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Scendiamo verso Modena e in un paio di ore siamo a casa con il profumo del bosco ancora addosso.