Moto Sterzi

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REGISTROSTORICOITALIANO

“STERZI”

CLUB SAN FEDELE

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LA NASCITA DI UN MITO

La storia non giudica ai blocchi di partenza, bensì all’arrivo.Così, parafrasando un’azzeccatissima sentenza del celeberri-mo segretario di Stato americano Henry Kissinger, intendiamoaprire questa breve presentazione di un autentico mito moto-ciclistico che conserva a tutt’oggi un fascino per certi versi ine-guagliabile nemmeno da parte delle grandi case produttrici an-cora in vita. La "Moto Sterzi" affonda le sue radici negli anni Quaranta. Perl’esattezza, è il 1947 quando l’azienda bresciana (con sede aCologne) si affaccia al Salone di Milano. In quell’anno vennepresentata alla rassegna la 125, poco più di un prototipo, ac-colto tuttavia dalla stampa già come "modello classico" graziealle soluzioni tecniche proposte. Per la verità, il lavoro pro-mosso dalla famiglia Sterzi ha radici ancora più antiche, poi-ché già negli anni Trenta, con a capo Vittorio Sterzi coadiuva-to dai figli Aldo, Rodolfo e Giuseppe, aveva avviato un’azien-

da a Palazzolo sull’O-glio con l’intento dicommercializzare bici-clette e moto in rappre-sentanza dei marchi"Dei" e "Bianchi".E’ pure antecedente aglianni Quaranta la produ-zione di ciclomotoricon l’impiego di motorida due tempi "Sachs".Un marchio, questo,che figura tra i massimiproduttori mondiali inquesto settore. Ma il lancio del mar-chio Sterzi, concepito inun intento di internazio-nalizzazione per quei

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1947

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tempi tutt’altro che frequente, fu ope-ra di Aldo Sterzi che iniziò a prendere confi-denza con i motori a due tempi e, in particolare, con imotori a 98 e 125 cc. di cilindrata. Del resto, il patron Aldo poteva contare, oltre che sull’espe-rienza maturata nell’azienda paterna, sugli insegnamenti rac-colti durante la seconda guerra mondiale. In occasione dell’ul-timo conflitto totale, infatti, fu assegnato al III Reggimento Au-tieri, designato come operatore delle officine del settore moto-ciclistico. Rientrato dal servizio militare, fu impegnato alla"corte" delle Officine Minganti, costruttrici di macchine utensi-li. Questa esperienza gli consentì di ampliare ulteriormente leproprie conoscenze meccaniche, anche grazie ai rapporti stret-ti con l’industriale Ettore Minganti, direttore dell’azienda (nel1950 Minganti fondava la casa Mi-Val). E proprio il rapportocon Aldo Sterzi, sarebbe alla base, secondo alcune voci, del-l’interessamento di Minganti per le motociclette. Resta il fatto che Aldo Sterzi fondò quella che, a tutti gli effet-ti, poteva essere considerata la scuola bresciana del motore adue tempi. Ma c’è di più. Osservare i modelli realizzati da que-sta casa bresciana significa perdersi in un’estasi di precisione,quasi masochistica tanto è esasperata: è il perfezionismo dichi, ancor prima di gioire della produzione di serie, gioiva perle soddisfazioni che avrebbero avuto i clienti.

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Sterzi 1251a serie

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IL MOTORE

La guerra è finita da poco e una moto, una 125, dev’essereanzitutto economica e affidabile. Così Sterzi si prefigge di sod-disfare la clientela mettendo a disposizione una moto capacedi una velocità massima di poco superiore agli 85 chilometriall’ora, in grado di percorrere 40 chilometri con un litro dimiscela. Già, siamo solo agli inizi, quando ancora le presta-zioni passano in secondo piano. Ma è riallacciandoci al perfe-zionismo di cui abbiamo detto poco sopra che si scopronoautentici miracoli. Per il telaio Sterzi non intende accontentar-si. Il monotrave in tubi d’acciaio è completato da sospensionialquanto sofisticate per l’epoca e per il tipo di motocicletta. Adispetto della tendenza generale - che vuole l’impiego dellasoluzione più economica offerta dalla forcella a parallelo-

gramma con le aste in lamierastampata – Sterzi è il primo amontare su una moto leggerauna forcella telescopica, unasospensione posteriore a ruotaguidata e mozzi in lega leggeraa frenatura centrale. Il tuttoassecondato dalla propria diret-ta progettazione e dalla produ-zione sempre in proprio. Unparticolare non secondario:tanto per il motore quanto per iltelaio, Sterzi impiega parti disua produzione, limitando almassimo i componenti di pro-venienza esterna solo a queicasi che richiederebbero unatecnologia costruttiva troppospecifica.

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E come per le ambizioni più grandi, nel prodotto deve preva-lere in assoluto l’impronta di chi lo produce, come un tatuag-gio indelebile che vince il tempo e la concorrenza. Sterzi, dun-que, non vuole rinunciare aitratti stilistici che consentonoalle proprie moto di emergerein assoluto. Un aspetto, questo, che in fattodi mercato finisce per far emer-gere prezzi leggermente supe-riori. Tuttavia, ciò non limitò losviluppo e l’evoluzione di quel-la che fino al 1951 restò la solaversione prodotta.

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LA TRASFORMAZIONE

Dovendo scegliere l’anno che rappresentò la chiave di voltanella storia della Sterzi, dobbiamo arretrare al 1949, anno ric-co di grandi novità. La prima riguarda il cambio della sede,con il trasferimento a Cologne (Brescia). Una scelta che fu le-gata a esigenze di maggiori elasticità e funzionalità. La sceltadi uno stabilimento più grande coincide con il potenziamentodella gamma di moto prodotte. Alla "Turismo", che pure restain produzione, vengono affiancate la "Turismo Lusso" e la"Sport". Si tratta di modelli che con il precedente condividonosolamente il motore a due tempi e il telaio monotrave e, a pro-posito di questi due modelli, si può parlare a pieno diritto diesemplari assolutamente inediti. Una particolare attenzione merita la nuova versione della "Tu-rismo" con cui Sterzi cerca di offrire alla clientela un mezzopiù performante. Alcuni dati per avere un’idea dell’incrementodi prestazioni: si passa ad una potenza massima di 5,8 cavallia 5.700 giri/minuto. Il tutto consente di raggiungere una velo-cità massima di 90 chilometri orari. Testa e cilindro restano in

lega leggera e ghisa,ma presentano unadiversa alettatura(più estesa così dadisperdere al meglioil maggior calore). Tra le modifiche, indettaglio, del nuovomodello è da segna-lare un diverso ag-gancio degli attac-chi della sella sul te-laio come pure laforma del serbatoio.

1951

Repartomontaggiotelai

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UN TELAIO INNOVATIVO

Dove invece Sterzi non sembra accontentarsi ènel telaio. Il monotrave in tubi d’acciaio è com-pletato da sospensioni piuttosto sofisticate perl’epoca e per il tipo di motocicletta. A dispettodella tendenza generale, che vuole l’impiegodella soluzione più economica offerta dalla for-cella a parallelogramma con le aste in lamierastampata, Sterzi è tra i primi a montare su unamoto leggera una forcella telescopica, una so-spensione posteriore a ruota guidata e dei moz-zi in lega leggera a frenatura centrale, il tutto dipropria progettazione e produzione.Tanto per il motore quanto per il telaio, Sterziimpiega parti di sua produzione, limitando icomponenti di provenienza esterna solo a quel-li che richiederebbero una tecnologia costrutti-va troppo specifica. Sterzi non vuole rinunciareai tratti stilistici checonsentono allasua moto di emer-gere rispetto allaconcorrenza. E,forse, è a causadella cura mania-cale con cui le mo-to vengono realiz-zate che i prezzi divendita risultanomaggiori rispettoalla concorrenza.Questo, però nonlimita lo sviluppo el’evoluzione diquella che fino al1951 resta la solaversione prodotta.

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1° Telaio 125

Telaio 125 - 160Telaio Confort

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IL GRANDE SVILUPPO

E’ in questi anni che, accanto ai modelli da 125 cc, vengonopresentate moto leggere da 160 cc., che pure mantengono ilmotore a due tempi. Tra queste, ricordiamo il "Comfort", motoleggera a ruote di medio diametro con una linea assai accatti-vante. Sempre in questi anni, nel listino spuntano anche imodelli da 175 cc. a quattro tempi, con motore monocilindri-co verticale a valvole in testa, comandate da aste e bilancieri.Il modello è contraddistinto da cambio a quattro velocità,telaio in tubi profilati, forcella anteriore telescopica e sospen-sione posteriore a forcellone oscillante con ammortizzatoritelescopici. La velocità arriva ora a 105 chilometri orari.Sempre a quel periodo va ricondotto il motocarro con motoreda 160 cc a due tempi (350 chilogrammi). Restando alla "Comfort", ci piace citare un’edizione di "MotoCiclismo" del 1954. "Col modello “Comfort” di 160 cc. a duetempi - si legge - la Sterzi intende soddisfare le esigenze di una

19531954

Vistapiazzale Sterzi

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clientela sempre più larga che ambisce al possesso di macchi-ne di tutto riposo nel vero senso della parola: cioè dotate dimotore capace di fornire una ragguardevole potenza, pur aven-do qualità funzionali alquanto pacifiche. Semplicità di coman-do senza richiedere una certa “specializzazione”; robustezza atutta prova, larghi margini di resistenza e di insensibilità allatrascurata manutenzione, modesto consumo, forte capacità disovraccarico, un gradevolissimo comfort di marcia e infine uncosto d’acquisto e di esercizio di larga accessibilità". Paroleche confermano a pieno la coraggiosa filosofia di casa Sterzi,disposta ai più grandi sacrifici pur di accontentare sotto ogniaspetto la propria clientela.Del resto, sempre citando l’autorevolissima rivista di cui sopra,ricordiamo un altro spunto giornalistico del 1954 in merito allafilosofia Sterzi. "La Sterzi si è guadagnata presso il pubblicouna invidiabile fama di serietà ed eccellenza. Essa infatti hasempre puntato più sulla qualità che sulla quantità. Del resto,a fare fede della perfezione del prodotto stanno le numeroseaffermazioni in campo sportivo, soprattutto di regolarità, tracui brilla".

Salone del cicloe motociclo

Milano

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TURISMO LUSSO

CONFORT

GRAN SPORT

Motore monocilindrico 2 t.Alesaggio 59 - Corsa 58Cilindrata 160 cc.Cambio a 4 velocità in blocco Velocità 85 Km. oraConsumo 1 litro per 35 Km.Mozzi a frenatura centraleTelaio con sospensione post. aforcellone oscillante e ammor-tizzatori idrauliciForcella anteriore telescopicacon ammortizzatori idrauliciGomme 2,75 x 19Impianto elettrico: faro a 3 lu-ci - Tromba elettrica - BatteriaConta Km. incorporato nel faro- Finiture di lusso

Motore monocilindrico 2 t.Alesaggio 59 - Corsa 58Cilindrata 160 cc.Cambio 4 velocità in blocco Velocità 110 Km. oraConsumo 1 litro per 30 Km.Telaio con sospensioni a for-cellone oscillante e ammortiz-zatori idrauliciForcella anteriore telescopicacon ammortizzatori idrauliciMozzi in lega di alluminio agrande diametroCerchi in alluminioGomme 2,50 x 19 (ant. rigata)Impianto elettrico: faro a 3luci - Tromba - Batteria

Motore monocilindrico 2 t.Alesaggio 59 - Corsa 58Cilindrata 160 cc.Cambio a 3 velocità in blocco Telaio in tubi con elementostampatoSospensione a forcelloneoscillante; ammortizzatoriidrauliciForcella a bracci oscillantiRuote con gomme 3,25 x 14Impianto elettrico: faro a 3 lu-ci e trombaVelocità 85 Km. oraConsumo 1 litro per 35 Km.

A richiesta questo modello veni-va fornito con motore da 125 cc.

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Motore monocilindrico 2 t.Alesaggio 52 - Corsa 58Cilindrata 123 cc. - Giri 4800Potenza HP 5,5Cambio in blocco a pedale 3velocitàMozzi di alluminio in legaTelaio in tubi d’acciaio consospensione posteriore tele-scopicaForcella anteriore telescopica Gomme 2,50 x 19Impianto elettrico: faro a 3luci e trombaVelocità Km. 75 oraConsumo 1 litro per 42 Km.

Motore monocilindrico 2 t.Alesaggio 59 - Corsa 58Cilindrata 160 cc. - Giri 4800Potenza HP. 5,5Cambio 3 velocità in bloccoMozzi di alluminio in legaTelaio in tubi d’acciaio consospensione posteriore tele-scopicaForcella anteriore telescopicaGomme 2,50 x 19Impianto elettrico: faro a 3luci e trombaVelocità 90 Km. oraConsumo 1 litro per 38 Km.

A richiesta questo modello veni-va fornito con motore da 125 cc.

PRESIDENT 175 4 t.

TURISMO

UNIVERSAL

Motore monocilindrico 4 t.Alesaggio 64 - Corsa 54Cilindrata 175 cc.Potenza HP. 9,5 a 6500 giriCambio in blocco 4 velocità Velocità 100 Km. oraConsumo 1 litro per 40 Km.Telaio con sosp. a forcelloneoscillante e ammortizz. idrauliciForcella anteriore telescopicacon ammortizzatori idrauliciMozzi a frenatura centrale digrande diametroCerchi in alluminioGomme anteriore 2,50x19 rigata,posteriore 2,75x19 scolpitaImpianto elettrico: faro a 3luci - Tromba - BatteriaVerniciatura bicolore.

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DYNAMITMotore monocilindrico 2 t.Alesaggio 59 - Corsa 58Cilindrata 160 cc.Cambio 4 velocità in bloccoVelocità 110 Km. oraConsumo 1 litro per 30 Km.Telaio con sospensioni a for-cellone oscillante e ammortiz-zatori idrauliciForcella anteriore telescopicacon ammortizzatori idrauliciMozzi in lega di alluminio agrande diametroCerchi in alluminioGomme 2,50 x 19 (ant. rigata)Impianto elettrico: faro a 3luci - Tromba - Batteria

Motocarro 160 cc.: motore monocilindrico a 2 tempi da 59 x 58, rapporto di compressio-ne 6, giri 5000, raffreddamento forzato, frizione a dischi multipli, cambio a 4 rapporti eretromarcia, velocità max in piano Km. h. 55, pendenza max superabile in prima 21%, telaiotubolare triangolato, forcella anteriore a parallelogramma, trasmissione ad albero cardani-co, con giunto elastico, differenziale con coppia conica a dentatura Gleason freni posterio-ri idraulici, interasse m. 1,95, careggiata m. 1,19, portata q.li 3,5.

ETNEO

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1955: LA PREMESSA DEI RECORD

Salvo alcune modifiche, la produzione di quest’anno è basatasui modelli degli anni precedenti. Ma sempre nel 1955 avvie-ne la presentazione del mitico ciclomotore "Pony 49" nelle ver-sioni "Tourist" e "Sprint", con uguali caratteristiche di fondo. Ilmotore del "Pony" è a quattro tempi con distribuzione ad alberoa camme in testa, comandato a catena, e cambio in blocco a trevelocità. L’avviamento è a pedaliera. E’ il primo esemplare aquattro tempi a camme in testa montato su un ciclomotore.Le potenziali prestazioni del motore a quattro tempi da 50 cc.trovano conferma nei record messi a segno in Perù nel 1958 enel 1960. Protagonista del primato fu il pilota Dworzak con unveicolo preparato dal tecnico Giuseppe Anfossi. Sulla pista diPisco Paracas furono raggiunte sul chilometro lanciato le velo-cità di 122 e 138 chilometri orari con due veicoli.Da segnalare inoltre le vittorie di Fiorino Scarficcia inArgentina, sempre nella 50 cc., nel “1° Premio IndustriaMotociclística” (8/6/1956) e nel “2° Gran Premio Ciudad deQuilmes (25/5/1958).

Rudy DworzakGiuseppe Anfossi

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IL “PONY” AL MICROSCOPIO

Il “Pony” monta un telaio monotrave in lamiera stampata conil motore applicato a sbalzo, forcella telescopica e sospensio-ne posteriore a forcellone oscillante con ammortizzatori tele-scopici idraulici.

Nel 1957 va ricordato che la Sterzi aggiunge al listino unamoto leggera da 65 cc. a quattro tempi con distribuzione adalbero a camme in testa.La potenza di questa macchina è di tre cavalli, mentre la velo-cità è di 80 chilometri orari. Il telaio è in tubi a doppia culla con forcella anteriore telesco-pica e forcellone posteriore oscillante con ammortizzatori tele-scopici idraulici.

Motore 4 tempi

Albero a camme in testacomandata a catena

Testa in lega leggera con val-vole a 30°

Lubrificazione forzata conpompa a ingranaggi

Cambio in blocco a 3 velocitàcon comando a manopola

Avviamento a pedaliera incor-porato

Freno contropedale incorpora-to nel blocco motore

Potenza HP. 2,2

PONY 49 CC. - Mod. TOURIST

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Consumo lt. 1,4 benzina per100 Km.Impianto elettrico alimentatoda volano magnete 6 V. 15 W.Velocità 60/65 Km./oraForcella telescopicaSospensione posteriore a for-cellone oscillante, telescopicaSerbatoio capacità litri 8Sella biposto o normale conportapacchiMozzi a frenatura centrale inlega leggeraRuote con gomme 2,00 x 10Carburatore Weber 14MFM2

Motore 4 tempi valvole in testaa 60°Albero a camme in testacomandato a catenaTesta monotrave tubo lamierastampata in acciaio con doppiacullaMozzi di alluminioFreni ad espansione centraleCarburatore Dell’Orto V.A.15.BSMessa in moto a pedaleGomme ant. 2,18 rigato - post.2 1/4 x 18Cambio a pedale 3 velocità

PONY 49 CC. - Mod. SPRINT

PONY 49 CC. - Mod. SPORT

Motore 4 tempi valvole in testaa 60°

Albero a camme in testacomandato a catena

Telaio tubo acciaio doppiaculla

Mozzi di alluminio

Freni ad espansione centralecomandati a leva pedale post.sul manubrio ant.

Cambio 3 velocità a manopola

Carburatore Weber 11

Messa in moto a pedale

Ruote ant. 2,00 x 20 PONY 65 CC. - Mod. JOLLY

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LA PRODUZIONE ALTERNATIVA

A documentare il prestigio che la Sterzi gode presso i tecnici delramo come pure sul mercato è il fatto che i suoi motori scioltisono largamente richiesti dai costruttori minori che lo montanosulle moto leggere di loro marca. Va tenuto conto che allora, sulmercato italiano, erano facilmente reperibili i motori sciolti stra-nieri. Questo successo della Sterzi, anche nel settore dei moto-ri sciolti, è la prova eloquente dell’alta qualità dei suoi prodot-ti. Clienti-costruttori erano le ditte Frera, Benotto, Girardengo eBonvicini, oltre che altre aziende italiane e straniere.Nel 1958 la moto Sterzi acquisisce dalla tedesca Hirth Motorla licenza di costruzione del motore Diesel a due tempi.Sempre in quell’anno l’azienda di Cologne costruisce unoscooter con motore da 160 cc. a due tempi, raffreddamentoforzato e telaio tubolare aperto. Un prodotto, questo, destina-to all’esportazione. A ciò si aggiunga un motocarro da 160 cc. I vari modelli di motocicli prodotti vengono esportati inPortogallo, Messico, Perù, Argentina e in altri Paesi. Sia purecon modifiche di dettaglio, per la produzione di serie la Sterzicontinua, fino al 1960, la costruzione dei modelli di cui abbia-mo appena parlato.

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Motore monocilindrico 2 t.

Alesaggio 59 - Corsa 58

Cambio a 4 velocità in blocco

Telaio tubo acciaio con forcel-lone oscillante telescopico am-mortizzatori idraulici

Forcella telescopica

Mozzi in lega di alluminio gran-di

Gomme 3,50 x 19 post. - 2,50x 19 ant. da cross

Carburatore Dell’Orto MB.20.A

CROSS 160

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L’AGONISMO

Nel corso della sua attività la Sterzi ha partecipato a numerosemanifestazioni sportive disponendo di una squadra per gare diregolarità con ottimi risultati. Tra questi ricordiamo una vittoriaassoluta di Carlo Blumer e i piazzamenti di Villa, Vanoncini ePezzotta a un’edizione della celebre "Valli Bergamasche" ealtre gare nazionali disputate gareggiando con "MV", "Gilera","Mival" ecc. E’ del 1953 un’altra affermazione della Sterzi alTrofeo Zecchini. In quel contesto, l’azienda franciacortinaincamerò anche la Coppa Augusta. "L’affermazione dellamarca Sterzi – si legge sul periodico Moto Ciclismo di quel-l’anno – è veramente degna di rilievo in quanto è stata ottenu-ta con una facilità che dimostra l’ottima preparazione degliuomini e delle macchine, particolarmente curata dall’ottimoMarchesani". Tra i protagonisti di quel successo ricordiamo ipiloti Fontana, Urbani, Marchesani e Maspes.Degni di nota anche i posizionamenti nell’Elenco ufficiale deicentauri Sterzi al Giro Motociclistico d’Italia del 1953: DalleFusine, Speranzoni e Arpaja.

CROSS 175 - 2 t.Motore monocilindrico 2 t.

Cambio a 4 velocità in blocco

Telaio con doppia culla in tuboin acciaio

Sospensioni forcellone oscil-lante, ammortizzatori idraulici

Serbatoio sdoppiato

Mozzi in lega di alluminio congrande diametro

Gomme 3,50 x 19 post. - 2,50x 19 ant. da cross

Carburatore Dell’Orto SS.28.A

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Ancora, sempre nel 1953, ricordiamo gli ottimi risultati all’ot-tava edizione della Milano-Taranto di Salvatore De Simone,Domenico Bellani e Ferdinando Piazza, nella classe da 75 a125 cc. Nella classe immediatamente superiore si distingueva-no con la Sterzi Florio Paoli, Marino Giovanardi, DanieleFontana, Gilberto Milani, Tonino Delle Fusine e Sergio Maspes.Altre affermazioni giunsero in gare all’estero con team conces-sionari. A questo proposito, non possiamo non riprende quan-to sopraccennato: la straordinaria affermazione nella gara divelocità sul chilometro lanciato, messa a segno il 23 novembredel 1957 sulla pista di Pisco Paracas, con una moto leggerissi-ma di speciale struttura, mossa da motore Sterzi "Pony". Ilmezzo, guidato da Rudy Dworzak, percorse il chilometro lan-ciato con un tempo medio (risultante dalla media delle dueprove, ascendente e discendente) di 29’’40/100 corrisponden-te a una velocità oraria di 121,621 chilometri. Per avere un’i-dea dell’impresa compiuta in quell’occasione basterebbericordare che il primato precedente era fermo a 102,273 chi-lometri orari.

MOTO DA COMPETIZIONE - 2 t. Motore monocilindrico 1752 t.

Cambio a 4 velocità in blocco

Telaio monotrave rinforzatodoppia culla in acciaio e lamie-ra stampata, forcellone oscil-lante

Forcella anteriore telescopicacon ammortizzatori idraulici

Cerchi in alluminio

Gomme 2,50 x 19 ant. rigato

Carburatore Dell’Orto SS.28.A

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IL DECLINO DEL MERCATO

Già nel 1958, tuttavia, iniziarono a profilarsi le prime difficoltàdel settore, legate ad un mercato interno sempre più insolven-te e meno recettivo. Quell’anno rappresentò l’inizio della crisidel mercato motociclistico e, nonostante il tentativo di inter-nazionalizzare il proprio commercio da parte delle aziende, irisultati risultarono inferiori alle attese. A fronte di questa grave congiuntura negativa, "Moto Sterzi"avviò, proprio nel 1958, un progetto per la costruzione diun’unità produttiva in Argentina. Del resto, le possibilità diassorbimento da parte del mercato sud-americano erano note-voli, sia in fatto di motori che di autoveicoli. A intralciare il sogno americano subentrarono però alcunecomplicazioni legate all’ottenimento di un decreto governati-vo che consentisse l’avvio dell’attività produttiva. Le procedu-re per giungere a quell’autorizzazione risultavano infatti assailunghe e macchinose. Ciononostante, si riuscì a costituire lasocietà "Sterzi Motor", a cui fece seguito, dopo oltre due anni,l’autorizzazione del Governo argentino, sottoscritta dalPresidente Frondizi. Aldo Sterzi, contitolare della società, si trasferì quindi inArgentina per lo sviluppo del programma aziendale. Ma quelprogetto era evidentemente minato da una cattiva stella: nelPaese si verifica un drammatico "ribaltone" politico-economicoche portò alle dimissioni di Frondizi. Tale situazione precluseogni prospettiva di sviluppo e il Paese si affacciò su uno dei piùdisastrosi scenari economico-finanziari. Di qui, il rientro di Sterzi in Italia. Alla luce di questi fatti ilconsiglio direttivo della società dispose la cessazione di ogniattività produttiva e l’azienda fu messa in liquidazione.Sterzi decise di troncare ogni rapporto con il settore motocicli-stico, dedicandosi a un’attività del tutto nuova. Un distacco,questo, durato 40 anni. Solo nel 2001, grazie all’interessamen-to del signor Pedrali – collezionista e titolare del Moto Clubd’epoca S. Fedele, il nome Sterzi è stato nuovamente ripropo-sto, recuperato da un passato tanto doloroso quanto glorioso.

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REGISTRO STORICO STERZICLUB S. FEDELE

PALAZZOLO SULL’OGLIO (BS)Piazza V. Rosa - Palazzo Zamara - Tel. e Fax 030 7402777

E-mail: [email protected]

PRESIDENTE ONORARIO

Aldo Sterzi

PRESIDENTE TECNICO MOTO STERZI

Mario Pedrali

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