Motivazioni e bisogni del bambino Corso Istruttore minibasket – Modulo: psicopedagogia Marco...
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Motivazioni e bisogni del bambino
• Corso Istruttore minibasket – Modulo: psicopedagogia
Marco Tamantini
ADEGUATO PER QUALI BAMBINI?
• QUALI MOTIVAZIONI?• QUALE AMBIENTE?• QUALE ISTRUTTORE?• COSA POSSIAMO FARE PER
MIGLIORARCI?
QUALI BAMBINI?
• “TECNOLOGICI”• “POCO ABITUATI AL MOVIMENTO”• “OBESI”• “PRONTI INTELLETTUALMENTE”• “VIZIATI”
1. MOTIVAZIONI E PRATICA MOTORIA E 1. MOTIVAZIONI E PRATICA MOTORIA E SPORTIVASPORTIVA
I comportamenti individuali e collettivi sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente
comprensibili dall’esterno.
La loro interpretazione si presenta spesso in maniera così complessa da richiedere modalità di approccio sostenute
da diversi indirizzi psicologici.
© fmp’08
In letteratura si è scelto il filone di studi, chiamato “approccio motivazionale al sé” (Deci e Ryan 1985; 1990), che si è rivelato di particolare interesse ed utilità anche nel
nostro ambito.
Per motivazione si intende uno stato interno che Per motivazione si intende uno stato interno che attiva, dirige e mantiene nel tempo il attiva, dirige e mantiene nel tempo il
comportamento di un individuo.comportamento di un individuo.
2. I PROCESSI MOTIVAZIONALI2. I PROCESSI MOTIVAZIONALI
Secondo tale approccio attualmente condiviso in ambito educativo dalla maggior parte degli studiosi
sono state individuati, per grandi linee, processi motivazionali di tipo INTRINSECO e di tipo
ESTRINSECO. Sono di tipo INTRINSECOINTRINSECO i processi determinati dai
bisogni propri di ciascun individuo che quindi sono
“self oriented” ma anche, secondo E.Fromm, orientati all’AVERE
Sono di tipo ESTRINSECOESTRINSECO i processi determinati dalle interazioni con l’ambiente in cui l’individuo vive
ed agisce che quindi sono
“other oriented” ma anche, secondo E.Fromm, orientati all’ESSERE
© fmp’08
3. LE MOTIVAZIONI E I BISOGNI3. LE MOTIVAZIONI E I BISOGNI
Esiste uno stretto rapporto tra LE MOTIVAZIONI INTRINSECHE ED ESTRINSECHE e I BISOGNI dell’individuo.
Secondo A.H. Maslow (1908-1970) è possibile stabilire una scala di BISOGNI cui le MOTIVAZIONI fanno
riferimento.
© fmp’08
© fmp’08
Bisogni fisiologiciBisogni fisiologici, legati agli stati fisici necessari per vivere ed evitare il disagio (fame, sete, sonno, pulsioni sessuali).
Bisogni di sicurezzaBisogni di sicurezza, si manifestano solo dopo aver soddisfatto i bisogni fisiologici, e constano della ricerca di contatto e protezione.
Bisogni di appartenenzaBisogni di appartenenza, desiderio di far parte di un'estesa unità sociale (famiglia, gruppo amicale), che nasce solo dopo aver soddisfatto i bisogni di sicurezza.
Bisogni di stimaBisogni di stima, esigenza di avere dai partner dell'interazione un riscontro sul proprio apporto e sul proprio contributo, si attiva solo dopo aver soddisfatto i bisogni interpersonali.
Bisogni di indipendenzaBisogni di indipendenza, esigenza di autonomia, realizzazione e completezza del proprio contributo, si attiva solo dopo aver soddisfatto i bisogni di stima.
Bisogni di autorealizzazioneBisogni di autorealizzazione, bisogno di superare i propri limiti e collocarsi entro una prospettiva super-individuale, essere partecipe col mondo.
4. I BISOGNI SECONDO A.H.MASLOW4. I BISOGNI SECONDO A.H.MASLOW
5. MOTIVAZIONI E COMPORTAMENTI5. MOTIVAZIONI E COMPORTAMENTI
© fmp’08
Le motivazioni determinate da processi intrinseciLe motivazioni determinate da processi intrinseci sostengono la persona che si impegna in un’attività perché la
trova stimolante e gratificante di per se stessa, e prova soddisfazione nel sentirsi sempre più competente.
Le motivazioni determinate da processi Le motivazioni determinate da processi estrinseciestrinseci sostengono l’individuo che si impegna in
un’attività per scopi che sono estrinseci all’attività stessa, quali, ad esempio, ricevere lodi, riconoscimenti, buona
valutazione, successo, accreditamento, gratificazioni o per evitare situazioni spiacevoli, quali una brutta figura,
l’emarginazione, il conflitto.
6. LE MOTIVAZIONI PRIMARIE E SECONDARIE 6. LE MOTIVAZIONI PRIMARIE E SECONDARIE
CHE COSA SONO: si fondano su ciò che la persona crede e sul come valuta la realtà predisponendolo ad
agire comportamenti ed a fare scelte
COME SI FORMANO E SI MODIFICANO: si formano e si modificano in base alle esperienze dirette ed
all’influenza degli altri
NELLA FANCIULLEZZA sono influenzate dai comportamenti delle figure adulte di riferimento.
NELLA PREADOLESCENZA sono determinate da identificazione e conformismo con il gruppo dei pari.
IN TUTTE LE ETA’ sono fortemente influenzate dai modelli mediatici soprattutto televisivi.
© fmp’08
7. LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA 7. LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVAE SPORTIVA
Motivazione al Motivazione al giocogioco
Motivazione Motivazione all’agonismoall’agonismo
Motivazione Motivazione all’affiliazione all’affiliazione
Motivazione al Motivazione al successosuccesso
© fmp’08
8. LE MOTIVAZIONI ALLO SPORT8. LE MOTIVAZIONI ALLO SPORT
GIOCOGIOCO
AGONISMOAGONISMO
Sono motivazioni primarie allo sport
AFFILIAZIONEAFFILIAZIONE
SUCCESSOSUCCESSO
Sono motivazioni
secondarie allo sport
Allo scopo di assecondare e canalizzare queste motivazioni occorre predisporre situazioni ed esperienze tali da sollecitare, valorizzare e stimolare sinergicamente tutte le motivazioni alla pratica motoria e sportiva affinchè tali attività rappresentino
concrete occasioni di emozione, di scoperta e di apprendimento.
© fmp’08
QUANDO IL BAMBINO E’ COINVOLTO NELL’ATTIVITA’?
• QUANDO HA FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITA’
• TROVA SODDISFAZIONE NEL RISOLVERE “COMPITI”
• RIESCE SD AFFRONTARE SITUAZIONI “STRESSANTI”
• AFFRONTA LE SFIDE SENZA PENSARE L’ESITO FINALE O L’APPROVAZIONE SOCIALE
IL COINVOLGIMENTO E’ FACILITATO QUANDO IL
BILANCIO DEI COSTI E DEI VANTAGGI DERIVANTE
DALL’ATTIVITA’ SPORTIVA E’ A FAVORE DEI VANTAGGI.
QUANDO I COSTI SUPERANO I VANTAGGI E’ PROBABILE
L’ABBANDONO.
AMBIENTE ADEGUATO
GENITORI:
“allora hai vinto?”
“quanti tempi hai giocato?”
“quanti canestri hai fatto?”
“TI SEI DIVERTITO?”
QUALI GENITORI?ALCUNE TIPOLOGIE
• GENITORI DISINTERESSATI• GENITORI IPERCRITICI• GENITORI DISTURBATORI• GENITORI ALLENATORI• GENITORI IPERPROTTETTIVI
E NOI ISTRUTTORI?IL NOSTRO APPROCCIO E’
ADEGUATO?
APPROCCIO POSITIVO
È finalizzato a aumentare comportamenti desiderati e a creare una motivazione positiva piuttosto che il timore di sbagliare..
L’approccio positivo si basa sul RINFORZO