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novembre 2011 MOTOCICLISMO 000 Panoramica Zegna/Red Bull Lingotto Special TURISMO LA VESPA SUL TETTO 1 Si dà gas sul tetto del Lingotto: l’evento Red Bull prevede varie prove fra le quali 3 giri sulla sopraelevata in 4,5 minuti. 2 Anse d’asfalto a Rosazza (BI): una PX in attesa che il panorama si apra. 3 Sotto la ragnatela di calcestruzzo dell’ex stabilimento Fiat la prova di regolarità (90’’ per risalire la rampa). 4 Il Vespista “operaio” si racconta ai giudici, si noti il trapianto di freno a disco su telaio anni ’50, la scatoletta rossa sulla forcella è il trasponder per le prove cronometrate. 5 Nicola “l’impennatore”, vera star dell’evento. www.vespafreestyle.it 1 2

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red bull lingotto special 2011

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novembre 2011• MOTOCICLISMO000

Panoramica Zegna/Red Bull Lingotto SpecialTURISMO

La vespa suL tetto 1 Si dà gas sul tetto del Lingotto: l’evento Red Bull prevede varie prove fra le quali 3 giri sulla sopraelevata in 4,5 minuti. 2 Anse d’asfalto a Rosazza (BI): una PX in attesa che il panorama si apra. 3 Sotto la ragnatela di calcestruzzo dell’ex stabilimento Fiat la prova di regolarità (90’’ per risalire la rampa). 4 Il Vespista “operaio” si racconta ai giudici, si noti il trapianto di freno a disco su telaio anni ’50, la scatoletta rossa sulla forcella è il trasponder per le prove cronometrate.5 Nicola “l’impennatore”, vera star dell’evento. www.vespafreestyle.it

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AllA primA edizione del “red bull lingotto speciAl”, unA pAzzA gArA dedicAtA A VespA e lAmbrettA, che si È sVoltA dentro e “soprA” l’ex stAbilimento FiAt, ci siAmo ArriVAti in sellA A due px, dopo AVer percorso lA sp 232, notA come “pAnorAmicA zegnA”. così dA milAno A torino AbbiAmo Visto scorrere i pAesAggi legAti A due grAndi industrie itAliAne

di Davide Marelli, foto di Antonio Ciccone e archivio Red Bull

PARABOLICACON VISTA

MI-TO, è un classico del com-muting extraurbano: spostarsi tra le due città del nord Italia, Milano e Torino appunto, non è complicato, specie se si opta per la A4, che offre 130

facili chilometri, certo nulla di divertente, solo “spo-starsi” da A a B, anzi da MI a TO. Ma noi abbiamo deciso che per raggiungere il Red Bull Lingotto Special, un pazzo contest dedicato a Vespa e Lambretta, non si può scegliere una strada banale: bisogna sforzarsi di trovare un itinerario adeguato ed un mezzo adegua-tamente inadeguato. In pratica passeremo dodici ore su due obsolete piccole ruote da dieci pollici e un due tempi, quelli di due Vespa PX del 1985 attraversando la famosa Strada Panoramica Zegna, il noto percorso che circonda a nord la città di Biella, creando un semi-cerchio naturale che, nei punti più aperti, abbraccia la Pianura Padana da Torino a Milano, fino al limite sud delle Alpi marittime liguri e dell’Appennino pia-

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confuso e, per raggiungere Ivrea, si deve cercare la via per Andrate. Alla fine ci troviamo su un tratto di strada sterrato. Ci mancava solo questa. L’escursione off road durerà quattro divertenti chilometri, durante i quali le Michelin dimostreranno un gran grip. Raggiunto il capoluogo eporediese con dei bei tornanti in discesa ci aspettano gli ultimi noiosi chilometri di statale per Torino, via Chivasso.

Tornata nella civiltà la Vespa torna ad essere un piccolo insetto, troppo piccolo e troppo lento, ma a suo agio tra i semafori. Mentre la spingiamo nell’androne dell’ostello, vediamo che son le 20, era-vamo partiti alle 8, sorridiamo e strizziamo l’occhio alle ruotine, ancora sporche di terra, domani calcheranno la “pista” del Lingotto. Torino, una domenica mattina di settembre: odore di olio da miscela, colpi secchi d’ac-celeratore, fumate azzurre, bel suono dell’espansione del due tempi ... sembra di essere in un crossdromo. Il rombo metallico, rabbioso, che prende giri in un lampo, da volano leggero, leggerissimo, da carburatore grosso, una voragine che cerca aria senza alcun filtro né airbox, una melodia racing, roba da…(esagero) 500 GP. In realtà è una Lambretta, una bellissima DL mac-chianera color turchese, che qualcuno ha trasformato in un mostro, un bellissimo, affascinante mostro a due tempi, una roba da hooligan, che la vecchia targa con le iniziali della provincia rende inspiegabilmente ancora più da teppista metropolitano, quello che suscita vedere la targa Napoli, a Torino.

Ci troviamo sulla pista di collaudo marchiata Red Bull, dentro e sopra l’ex stabilimento Fiat del Lin-gotto, monumento industriale e simbolo di Torino quasi quanto lo è la Mole dell’Antonelli. Siamo rego-larmente iscritti, e parteciperemo a tutte e quattro le misteriose prove. Ci auguriamo non si tratti di velocità o accelerazione: lo scooter che abbiamo è praticamente di serie, per non contare quanto il motore dopo 26 anni di lavoro, possa aver perso di vivacità. La mani-festazione è aperta a tutti gli scooter classici e mette felicemente insieme Lambretta e Vespa, eterne rivali. Marco Zangrilli, del Vespa Club Torino e anima della

Torino

Chivasso

Ivrea

Borgosesia

Milano

Santuario d’Oropa

centino. Il panorama copre buona parte del corso del Po, mostrando, a est, la grande piramide del Monviso, montagna da cui nasce. Ermenegildo Zegna, impren-ditore tessile biellese la volle e la fece realizzare negli anni ’30. La provinciale 232 si può imboccare all’u-scita dell’autostrada di Ghemme, dopo aver preso l’au-tostrada dei Laghi (un’ora e mezza in sella ad un PX di 26 anni che urla in quarta marcia).

La strada comincia a movimentarsi salendo di quota e costeggiando il fiume Sesia, acqua nata dal Monte Rosa; il traffico sparisce e lascia spazio a ciclisti e motociclisti (pochi) che godono come pazzi mentre danzano su un asfalto imperfetto ma non male. Tante le motard mono e le solite endurone, confermiamo invece l’estinzione delle supersportive da week-end. Arrivati a Pray, abbiamo la prima brutta sor-presa: il panorama della panoramica non c’è. Nuvole basse ci circondano per cui ci concentriamo sulle curve. Si frena coi tamburi, si imposta spingendo sul manu-brio interno, si volta facendo scorrere le ruotine e si usa tutta la larghezza della corsia, che bello, basta poco per divertirsi. Giungiamo a Trivero, tra pinete di abeti e ancora nebbia! Ci troviamo nel cuore dell’Oasi Zegna. Si può scendere verso Biella oppure continuare nella parte più selvaggia e disabitata della Panoramica, il tratto che porta alla Galleria Rosazza, lungo l’alta valle Cervo.

La strada per Rosazza (95 abitanti) è stretta e sale con una serie decisa di tornanti mentre freddo e piog-gia han perso ogni imbarazzo e si manifestano cattivi. Seconda, terza, seconda, il motore perde qualche colpo, la carburazione è imperfetta: siamo ben sopra i mille metri. La galleria Rosazza è un buco nella montagna a circa 1.500 m di altitudine. Si percorre a senso unico alternato. Riaperta dal 2007 mette in comunicazione due valli remote e permette di raggiungere i due san-tuari di San Giovanni Battista e Oropa, impressionanti per dimensioni e contesto. Comincia la discesa. Il bello è che la strada è ancora più precaria e più stretta che durante la salita. Arriviamo a farci largo tra una man-dria di mucche in trasferimento. Qui l’itinerario si fa

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Panoramica Zegna/Red Bull Lingotto Special

“dopate” o macuLate? 1 Giudici al lavoro: stanno votando Andrea Revel, il vincitore della prima prova (italian style), in sella ad una Vespa in technicolor. 2 Vespa GS: sella in vetroresina, contagiri digitale, freno a disco, ruote da 12” di una moderna GTS 250! Prototipo ufficiale dell’azienda SIP www.sip-scootershop.com 3 Mucche al pascolo disturbate da un insettone di 100 kg. 4 Mucca a 2 ruote, una Vespa 50 Special presentata da tre “mungitori” che gestiscono un’azienda agricola nell’alessandrino.

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viaggiare a fiL di Lana 1 La Panoramica Zegna baciata dal sole. La SS 232 (in tutto 44 km) è intitolata al famoso imprenditore tessile che la costruì negli anni ’30. 2 Sosta a Trivero, noto centro laniero nella comunità Montana della Valle di Mosso. 3 Il mastodontico Santuario mariano d’Oropa, poco più di una decina di km a nord di Biella.

manifestazione tiene il briefing e, finalmente, svela in cosa consi-stono le quattro prove. 1. Sfilare davanti a giudici (un designer del politecnico di Milano, un giorna-lista della stampa specializzata e un illustratore ed artista), che valute-ranno lo stile di mezzo e pilota, con un riferimento all’”italian style”. 2. Meccanica: smontare e rimontare la ruota anteriore, per Vespa, posteriore per Lambretta, nel più breve tempo possibile. 3.

La regolarità: 90 secondi per risalire la rampa a spirale ellittica che porta sul tetto del Lingotto. 4. La regolarità di nuovo: tre giri sulla sopraelevata sul tetto dell’edificio in quattro minuti e mezzo. La prima prova è un’occa-sione per saperne di più sui mezzi e il bravo presentatore riesce a tenere l’attenzione del pubblico per tutti e 140 i mezzi iscritti, facendo raccontare di sé e del proprio scooter ogni partecipante.

Si vedono perfette signore restaurate impecca-bilmente, forse migliorate rispetto a quando, 30 o 40 anni prima, stavano dal concessionario: merito delle nuove vernici per carrozzeria, delle nuove lavorazioni e materiali. Ma i mezzi più belli sono i “mostri”: Stefano mi racconta di aver “chiuso” il motore la notte prima. C’è molto lavoro sul suo PX, soprattutto è riuscito a montare gomme di sezione moderna (120 mm) unendo due semicerchi “larghi” invece del solito uno largo e uno stretto. Per farlo al posteriore ha spo-stato l’intero motore a destra di 10 mm spessorando l’attacco del perno della sospensione.

Davanti ai giudici si presenta un pilota con una giacca tappezzata di toppe commemorative. La sua Vespa è pittata a pennello con la vernice grigia metal-lizzata opaca, usata per i cancelli. È Enea Mariani, da Pordenone, presidente del Naonian Scooter Club, tra i più attivi della S.I.R. (Scooterclub Italiani Riuniti), una realtà importante dello scooterismo italiano che include al suo interno scooterboy, mods, rockers, rude boys, vespisti, lambrettisti, elaboratori e restauratori. La loro filosofia non fa distinzione tra Vespa o Lambretta, è una fusione di sottoculture e movimenti giovanili uniti da

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tra buLLi e podi1 Il podio con il vincitore assoluto Giacomo Tiberti, “Tibe”, scooterista indipendente “siriano” (affiliato SIR, www.scooterclubitaliani.com), seguito da una delle poche rappresentanti del gentil sesso in gara, Maddalena Saetta, e da Francesco Ceo. 2 “Donne… è arrivato l’arrotino”! Goliardia dal Vespa Club Torino, www.vespaclubtorino.it 3 Lambretta “mostro” con scarico in fibra di carbonio e ciclistica racing, scooter maleducatissimo. 4 Prova del cambio ruota in un minuto!

una forte passione per determinati generi musicali e abbigliamento. Per la cronaca il vincitore della mani-festazione, Giacomo “Tibe” Tiberti, è uno di loro.

Poco dopo sale sul palco un’altra Vespa pazze-sca: un mezzo ibrido, inconfondibilmente classico, ma con modifiche moderne estreme. Il suo “telaio” è niente meno che di una Vespa GS degli anni ’50 (forse la Vespa più elegante mai prodotta). La modi-fica più evidente consiste nelle ruote. Sono ruote da 12 pollici di una moderna Vespa GTS 250. Il mezzo ha targa tedesca e scopro essere uno dei mezzi ufficiali della nota azienda SIP, un catalogo/paradiso per ogni amante della scooter-modifica.

La prova di smontaggio ruota serve per avere un bonus per le successive due prove in cir-cuito, osserviamo gli altri prima di noi e scopriamo almeno tre trucchi geniali che ci permetteranno di chiudere in poco più di un minuto. È emozionante prendere la curva sopraelevata “in quarta piena”, confidando sulla para-bolica. La manifestazione che si svolge sul tetto, offre anche uno spettacolo funambolico. Nicola Campobasso, meglio conosciuto come “l’impenna-tore” farà con tre Vespa diverse quello che non avremmo mai immaginato si potesse fare con la cara vecchia Piaggio. Apprezziamo il doping alla caffeina offerto con grande genero-sità dallo sponsor, benzina per gli ultimi 130 km verso casa.

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