Mostra "Migranti per Forza" - progetto Integrart - Officina della memoria

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MIGRANTI PER FORZA IntegrArt – Mapping and presenting the relationship of the person and societyconcerningasylum-seekers and refugeesusingartistictools” Raccogliere le testimonianze dei rifugiati presenti nel nostro territorio ci ha permesso di entrare in contatto con il loro stato d’animo, le loro sper- anze, le loro disillusioni e ha dato loro la possibilità di raccontarsi e las- ciare un impronta, nel continuo errare. Abbiamo voluto portare queste storie nelle scuole perché si faccia strada una nuova consapevolezza che permetta di andare oltre i pregiudizi, di conoscere a fondo le situazioni che portano i rifugiati a lasciare le loro terre pur amandole. I contenuti della mostra emergono dal lavoro di operatori, volon- tari, insegnanti, membri di ONG e studenti universitari in contatto con rifugiati politici e richiedenti asilo politico, che hanno aderito al progetto. Le testimonianze sono state raccolte attraverso il metodo della videointervista e del Digital Storytelling - laboratorio di creazi- one di narrazioni digitali. È possibile accedere ai video collegandosi al sito del progetto o con il proprio telefono cellulare tramite i qrcode presenti vicino al nome di ogni narratore. Il progetto IntegrArt, di cui L’officina della memoria è partner italiano, è promosso dall’Associazione Fotomemoria di Budapest e coinvolge cinque paesi: Ungheria, Germania, Turchia, Inghilterra e Italia. In- tegrArt è parte del programma europeo di apprendimento perma- nente GRUNDTVIG – partenariati per l’apprendimento. Grundtvig è un quadro di riferimento per attività di cooperazione su piccola scala tra istituzioni e associazioni nel campo dell’educazione degli adulti nel senso più ampio del termine. I partenariati Grundtvig mi- rano ad allargare la partecipazione a organizzazioni più piccole che desiderano includere la cooperazione europea tra le proprie attività educative. CREDITS Gruppo di lavoro Giada Berrettoni, Simona Bonini Baldini, Cristina Conditi, Fausto Gentili, Sabrina Giannangeli, Suzana Korriku, Meryem Lakhouite, Daria Virginia Massi, Tommaso Piermarini, Laura Toro. Grafica Federico Fondacci Partners locali Felcos Umbria, Ass. Casa dei popoli, Informagiovani di Foligno, progetto Cittadini del Mondo, Centro Territoriale Permanente - Foligno, Caritas Diocesana di Foligno Cooperativa Perusia Centro Immigrati Comune di Perugia. Yacub Mali / Italia Muhittin Turchia/ Italia A diciotto anni emigra in Germania. Parte da Gao con gruppi di amici, verso il Niger. Dal Niger viaggia in autobus verso la Libia per 25 giorni. La sua destinazione è Tripoli, dove abita un suo cugino. Con lo scoppio della guerra civile libica nel 2011 è costretto ad imbarcarsi verso l’Italia. Oggi vive a Bologna e fa parte della Compagnia dei Rifugiati. Lavora in un ristorante. Ha molti amici e una ragazza italiana. Dopo dieci anni è costretto a tornare in Turchia. Arriva in Italianel 2013, gli piace molto questo paese. “Magari speriamo bene” Ahmad Abdimudali Somalia Armyao Ahmed Ali Costa d’Avorio Pakistan Kia Afghanistan Lassana Mali Lucky Nigeria Mamadou Mohamed Rashid Turchia Muhittin Yacub Bangladesh Mahabubul Nasmul Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute

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MIGRANTI PER FORZAIntegrArt – Mapping and presenting the relationship of the person and societyconcerningasylum-seekers and refugeesusingartistictools”

Raccogliere le testimonianze dei rifugiati presenti nel nostro territorio ci ha permesso di entrare in contatto con il loro stato d’animo, le loro sper-anze, le loro disillusioni e ha dato loro la possibilità di raccontarsi e las-ciare un impronta, nel continuo errare. Abbiamo voluto portare queste storie nelle scuole perché si faccia strada una nuova consapevolezza che permetta di andare oltre i pregiudizi, di conoscere a fondo le situazioni che portano i rifugiati a lasciare le loro terre pur amandole.

I contenuti della mostra emergono dal lavoro di operatori, volon-tari, insegnanti, membri di ONG e studenti universitari in contatto con rifugiati politici e richiedenti asilo politico, che hanno aderito al progetto. Le testimonianze sono state raccolte attraverso il metodo della videointervista e del Digital Storytelling - laboratorio di creazi-one di narrazioni digitali.È possibile accedere ai video collegandosi al sito del progetto o con il proprio telefono cellulare tramite i qrcode presenti vicino al nome di ogni narratore.

Il progetto IntegrArt, di cui L’officina della memoria è partner italiano, è promosso dall’Associazione Fotomemoria di Budapest e coinvolge cinque paesi: Ungheria, Germania, Turchia, Inghilterra e Italia. In-tegrArt è parte del programma europeo di apprendimento perma-nente GRUNDTVIG – partenariati per l’apprendimento. Grundtvig è un quadro di riferimento per attività di cooperazione su piccola scala tra istituzioni e associazioni nel campo dell’educazione degli adulti nel senso più ampio del termine. I partenariati Grundtvig mi-rano ad allargare la partecipazione a organizzazioni più piccole che desiderano includere la cooperazione europea tra le proprie attività educative.

Credits

CREDITSGruppo di lavoroGiada Berrettoni, Simona Bonini Baldini, Cristina Conditi, Fausto Gentili, Sabrina Giannangeli, Suzana Korriku, Meryem Lakhouite, Daria Virginia Massi, Tommaso Piermarini, Laura Toro.

GraficaFederico Fondacci

Partners localiFelcos Umbria, Ass. Casa dei popoli, Informagiovani di Foligno, progetto Cittadini del Mondo, Centro Territoriale Permanente - Foligno, Caritas Diocesana di Foligno Cooperativa Perusia Centro Immigrati Comune di Perugia.

YacubMali / Italia

MuhittinTurchia/ Italia A diciotto

anni emigra in Germania.

Parte da Gao con gruppi di amici, verso il Niger.

Dal Niger viaggia in autobus verso la Libia per 25 giorni.

La sua destinazione è Tripoli, dove abita un suo cugino. Con lo scoppio della guerra civile libica nel 2011 è costretto ad imbarcarsi verso l’Italia.

Oggi vive a Bologna e fa parte della Compagnia dei Rifugiati.

Lavora in un ristorante.

Ha molti amici e una ragazza italiana.

Dopo dieci anni è costretto a tornare in Turchia. Arriva in Italianel 2013, gli piace molto questo paese. “Magari speriamo bene”

Ahmad

Abdimudali

Somalia

Armyao Ahmed

Ali

Costa d’Avorio

Pakistan

Kia

Afghanistan

Lassana Mali

LuckyNigeria

Mamadou

MohamedRashid

Turchia

Muhittin

Yacub

Bangladesh

Mahabubul

Nasmul

Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute

AbdimudaliSomalia / Italia

È arrivato in Italia nel 2007. Ha ventisei anni.Nel suo paese c’è la guerra da ventidue anni.

Dalla Somalia è andato in Eritrea,poi attraverso il deserto è arrivato il Libia. Ha pagato 1500 dollari per arrivare in Italia.Ora vive a Bologna.

Tre giorni a settimana fa volontariato presso l’Associazione Piazza Grande, che aiuta i senza fissa dimora.

Dal 2010 lavora presso una struttura per richiedenti asilo politico.

AhmadAfghanistan / Italia

Ahmad è arrivato in Italia nel 2011. Inizialmente ha lavorato a Roma come venditore allo stadio Olimpico.

Da quando vive in Italia il calcio è diventato il suo sport preferito.

Spera di rivedere presto una bella partita di calcio

1789

Art I. della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino francese

“Les hommes naissent et demeurent libres et égaux en droits”

APOLIDEPersona che nessuno Stato considera come suo cittadino (Convenzione di New York, 1954).

CLANDESTINIEtimologicamente significa, una persona che “si nasconde di giorno – che s’intrufola” o persino, in età contemporanea, «chi sta in agguato». È un termine cha ha una forte connotazione negativa, rimanda alla seg-retezza, al nascondersi, all’essere fuori dalla normalità. Clandestini non è un termine giu-

ridico, è il termine utilizzato dai mezzi di co-municazione e da molti politici per definire, e stigmatizzare, i migranti irregolarmente presenti sul territorio o anche coloro che, in fuga da guerre e persecuzioni, arrivano in Italia senza documenti o con documenti fal-si, ovvero i richiedenti asilo e i rifugiati. In al-tri paesi i “clandestini” sono chiamati “sans papiers” (in Francia), “non-documented mi-grant workers” (definizione suggerita dalle Nazioni Unite), definizioni che rimandano ai documenti in possesso della persona, non alla sua essenza.

1948

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomoAssemblea Generale delle Nazioni Unite

Art.I “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e di-ritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

Art.14 “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere revocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite”

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RAPPORTO SPRAR 2011-2012

2008 2009 2010 2011

200

180

160

140

120

100

80

60

40

20

0

Posti e Accolti nella rete SPRAR

0,9Accolti sul totale Italia

Accolti nella singola strutturasul totale Italia

SPRAR

PROTEZIONE CIVILE

2,5

1,8

SPRAR31,8

PROTEZIONECIVILE

68,2

Posti Accolti

65.708 Soggiornanti 10.000 x

UMBRIA

Glossario

UMBRIA - Rapporto SPRAR - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - 2011/2012

1948

La Carta Costituzionale italiana annovera il “diritto di asilo” tra i “principi fondamentali”

Art.10, comma 3 “lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana, ha diritto di Asilo sul territorio secondo le condizioni previste dalla legge”

1950

Viene istituito l’UNHCR – United Nations High Com-missioner for Refugees

1951

La Convenzione di Ginevra definisce rifugiato “chi è fuori dal Paese di cui è cittadino e che non può e non vuole rientrare perché ha il fondato timore di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazional-ità, per appartenenza ad un determinato gruppo so-ciale o per le opinioni politiche”

ECO-PROFUGOColui che è costretto a las-ciare il proprio paese per cause ambientali che ren-dono impossibile (tempo-raneamente o definitiva-mente) la permanenza nel luogo di abituale residenza.

EXTRACOMUNITARIOPersona non in possesso della cittadinanza di uno dei 15 Paesi che attualmente compongono l’Unione Euro-pea. Quindi, contrariamente all’accezione corrente, sono extracomunitari anche gli Svizzeri e gli Statunitensi.

Glossario

ArmyaoCosta d’Avorio / Italia

Ha ventuno anni. Ha il permesso di protezione sussidiaria. Non conosce molto il suo paese perché a cinque anni è stato costretto a partire a causa della guerra. Ha vissuto in Ghana, Togo, Niger e in Libia.

A seguito dello scoppio della guerra in Libia è stato costretto ad imbarcarsi per l’Italia.

Ora vive a Bologna, lavora come metalmeccanico e studia per ottenere la licenza di perito industriale.

AliPakistan / Italia Ali è arrivato

in Italia nel 2011. È stato accolto al Centro S.Anna a Crotone.

Nel Centro si è appassionato di pittura, diventando un bravo pittore.

L’insegnante del corso di pittura ha organizzato una mostra dei quadri realizzati nel Centro.

Profilo dei beneficiari - Estratto dal Rapporto SPRAR - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - 2012/2013

Glossario1966

I diritti proclamati nella Dichiarazione Universale ven-gono codificati in due trattati: Il patto sui Diritti Civili e Politici e il Patto sui Diritti Economici Sociali e Culturali. FONTE (Sandra Sarti, L’Italia dei Rifugiati, settembre 2010)

1990

Legge 39/1990 (Legge Martelli) Stabilisce una lunga procedura burocratica che dura media-mente 18 mesi, durante i quali il cittadino straniero aspetta di vedersi riconoscere (o meno) lo status di rifugiato. Tutta-via la legge non prevede nessuna forma di accoglienza per i richiedenti asilo, che in caso di indigenza possono disporre solo di un contributo economico di prima assistenza per un periodo non superiore a 45 giorni, a fronte del divieto di la-vorare per tutta la durata della procedura.

1998

Testo Unico sull’Immigrazione n.286/98 (Legge Turco-Napolitano)Art.19 “In nessun caso può disporsi l’espulsione o il respingi-mento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione, per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cit-tadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni per-sonali o sociali, ovvero possa rischiare di essere inviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione”

MIGRANTETermine generico che in-dica chi sceglie di lasci-are il proprio Paese per stabilirsi, temporanea-mente o permanente-mente, in un altro Stato. Tale decisione ha carat-tere volontario, anche se spesso dipende da ra-gioni economiche, av-viene cioè quando una persona cerca in un altro

paese un lavoro e miglio-ri condizioni per vivere o sopravvivere.

PROFUGOTermine generico che in-dica chi lascia il proprio paese a causa di eventi esterni (guerre, invasio-ni, rivolte, catastrofi nat-urali).

KiaKia è originario dell’ Afghanistan. Ha venti anni. È arrivato in Italia nel 2013.

La sua passione è la musica, ascolta molto rap italiano perché lo aiuta ad imparare la lingua italiana.

Vorrebbe restare in Italia e trovare un lavoro.

Afghanistan / Italia

LassanaMali / Italia

Nel suo paese c’era la guerra, quindi ha deciso di fuggire per salvare la propria vita.

Arriva a Trieste, passando dalla Grecia. Da Trieste viene mandato a Perugia, al Centro immigrati.

Appena arrivato alla stazione di Perugia, non conoscendo ancora l’italiano, chiede ad un uomo senegalese di contattare il Centro. E’ molto grato a questo uomo per averlo accolto e aiutato.

104

RAPPORTO SPRAR 2012-2013

42,5 MILIONI DI MIGRANTI FORZATI AL MONDOLe persone costrette alla migrazione forzata(sfollati, fuggiti a guerre, conflitti o persecuzioni)sono state oltre 45 milioni nel 2012, di cui35,8milioni quelli di competenza dell'UNHCR

933.262I RICHIEDENTI ASILO Con oltre 230.000 domande di asilo – quasi 3/10 alivello mondiale – il Sud Africa è stato il principaledestinatario delle domande, seguito dallaGermania (9,2%), Francia (5,3%) e Kenya (4,5%)

28,8MILIONI GLI SFOLLATI all’interno del proprio paese, 2,4 milioni in piùrispetto all’anno precedente.Quasi il 50% degli sfollati si trova in Colombia,Repubblica Democratica del Congo e Siria

15,4 MILIONI DI RIFUGIATISono 10,5 milioni i rifugiati sotto il mandatodell’UNHCr e 4,9 milioni rifugiati palestinesi sottola responsabilità dell’UNrWA (United Nationsrelief and Works Agency for Palestine refugees inthe Near east

21.300 DOMANDE D’ASILO DI MINORI NONACCOMPAGNATI rispetto al 2011 sono state oltre 3.000 in più ledomande d’asilo presentate, in 72 paesi, da minorinon accompagnati o separati per lo più afghani esomali

IL 46% DELLA POPOLAZIONE RIFUGIATA ERANOBAMBINI E GIOVANI AL DI SOTTO 18ANNI DI ETÀ

IL 48%DONNE E RAGAZZE

I RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO NEL MONDO

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Estratto dal Rapporto SPRAR - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - 2012/2013

Glossario2000

Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea

Art.18 ”Il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla convenzione di Ginevra del 28 lug-lio 1951 e dal protocollo del 31 gennaio 1967, relativi allo status dei rifugiati, e a norma del trattato che isti-tuisce la Comunità europea”

2002

Legge 189/2002 (Legge Bossi – Fini)Dispone che per determinati casi (molto ampi) i richiedenti asilo in attesa della decisione in merito al loro status siano trattenuti nei neo-istituiti Centri di Identificazione(CID) o, in caso di precedente es-pulsione, nei Centri di Per-manenza Temporanea (CPT). Per accorciare i tempi di attesa vengono istituite sette Com-

missioni territoriali, che pos-sono riconoscere lo status di rifugiato, valutare il rilascio di una protezione umanitaria o rigettare la domanda di asilo. In quest’ultimo caso al citta-dino straniero viene ordina-to di lasciare l’Italia entro tre giorni (prima erano quindici). Lo straniero espulso che ri-entra senza permesso com-mette un reato e viene dete-nuto in carcere.

2003

Direttiva di Dublino 343/2003/CESulla base della Convenzione di Dublino (1990), intende garantire ad ogni richiedente asilo che la sua domanda sarà esaminata da uno solo tra gli Stati membri dell’Unione europea, per evitare il fenomeno dell’Asylum shopping.

Direttiva Accoglienza 2003/9/CERecepita nel nostro quadro normativo con il decreto legislativo 30 maggio 2005, n.140 stabilisce “le norme minime per

l’accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri”. Prevede che i richiedenti asilo privi dei mezzi di sussistenza ricevano accoglienza per sei mesi a decorrere dal momento della presentazione della domanda di asilo, con oneri a carico dello Stato. Se per causa non imputabile al richiedente tale periodo trascorre senza che intervenga la decisione sulla domanda di asilo, allora viene rilasciato allo straniero un permesso di soggiorno che gli consente di svolgere attività lavorativa.

REGOLARI/IRREGOLARII migranti non sono regolari o irregolari, ma sono migranti regolarmente o irrego-larmente presenti sul territorio. Gli immi-grati regolarmente presenti sono coloro che risiedono in uno Stato con un permes-so di soggiorno rilasciato dall’autorità competente. I migranti irregolarmente presenti hanno, nella maggior parte dei casi, permessi di soggiorno e visti scadu-ti e non rinnovati. È importante ricordare che si stima che circa il 90% dei migranti ir-regolarmente presenti siano persone che avevano un permesso di soggiorno che

non sono più stati in grado di rinnovare, i cosidetti overstayers.

RICHIEDENTE ASILOColui che fugge dal proprio paese e inoltra, in un altro Stato, una domanda di asilo per il riconoscimento dello status di rifugiato. La sua domanda viene poi esaminata dalle autorità competenti di quel paese (in Ita-lia è la Commissione Centrale per il Ricon-oscimento dello Status di Rifugiato). Fino al momento della decisione in merito alla domanda, egli è un richiedente asilo.

151PROGETTIFNPSA

111per categorieordinarie

40per categorievulnerabili

3.000POSTI DIACCOGLIENZAFNPSA

2.500per categorieordinarie

450per categorievulnerabili

50per categorievulnerabili condisagio mentale

128ENTI LOCALICOINVOLTI

110Comuni

16Province

2Unioni di Comuni

L’ACCOGLIENZA NELLA RETE DELLO SPRAR

12

RAPPORTO SPRAR 2012-2013

74,0% | FNPSA Ordinari

26,0% | FNPSA Vulnerabili

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13

1. L’ACCOGLIENZA NELLA RETE DELLO SPRAR

71Province (su 110)

19Regioni (su 20)

COPERTURA TERRITORIALE: progetti presenti in

816 POSTI D’ACCOGLIENZA ATTIVATIcon risorse straordinarie della Protezione Civile

163 POSTI D’ACCOGLIENZA ATTIVATIcon risorse straordinarie dell’Otto per Mille

07Atlante Sprar 2013_Layout 1 03/12/13 16.32 Pagina 13

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Lucky

Mamadou

Nigeria /Italia

Mali / Italia

Fino a venti anni ha vissuto con sua mamma e i suoi nonni. Non è riuscito ad andare all’università perché la sua famiglia non aveva soldi.

In Niger lavora come camionista ma la ditta fallisce, ed è costretto a trasferirsi in Libia per lavorare.

In Mali, lavorava come venditore di frutta e verdura al mercato di Gao.

Con l’inizio della guerra decide di fuggire dal proprio paese.

Attraversa l’Algeria, la Turchia,la Grecia, la Macedonia, la Serbia, camminando di notte, con la paura e con la fame. Arriva in Italia da Trieste dove fa richiesta di asilo politico.

Con l’inizio della guerra in Libia, perde tutto, casa, lavoro, soldi e documenti. Decide di scappare in Italia per proteggere la sua famiglia.

Ora vive a Foligno ed è aiutato dalla Caritas. Spera presto di trovare un lavoro.

Estratto dal Rapporto SPRAR - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - 2011/2012

2004

La direttiva Qualifiche 2004/83/CEDi importanza fondamentale ai fini del processo di armonizzazione delle normative nazionali, reca le “norme minime sull’attribuzione a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta”.

Il Trattato di LisbonaIl Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione Europea – “TFUE” reca ampie modifiche al Trattato dell’Unione Europea e

al Trattato istitutivo della Comunità Europea. Firmato tra il giugno 2004 ed il dicembre 2007, è entrato in vigore nel 2009. Inserisce nel preambolo del Trattato sull’Unione Europea un secondo capoverso, per richiamare espressamente “le eredità culturali, religiose ed umanistiche dell’Europa da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili ed inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto”. In tal modo il Trattato pone le basi per la seconda fase delle politiche europee in tema di asilo.

2005

Direttiva europea 2005/85/CE inerente alle procedure per il riconoscimento o la revoca dello status di rifugiato. Viene recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25. Mira alla creazione di una procedura unica per la proposizione e l’esame della domanda di protezione internazionale, l’ indicazione dei criteri applicabili ai colloqui personali, l’ individuazione di casi di esame prioritario, la tutela dei vulnerabili e dei minori non accompagnati e la definizione dei casi di inammissibilità.

2007

Il Libro VerdeLa Commissione europea pubblica un “Libro Verde” nel quale sono indicate le linee del futuro assetto del “Ceas – Common European Asylum System”. In esso si richiama l’importanza di “adottare un’impostazione integrata e globale della politica di asilo adoperandosi per migliorare gli aspetti della procedura di asilo dal momento della proposizione della domanda fino all’individuazione di una soluzione duratura per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale”.

GlossarioRIFUGIATOIl rifugiato è colui che è costretto a lasciare il proprio paese a causa di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le opinioni politiche (Convenzione di Ginevra, 1951). A differenza del migrante, egli non ha scelta: non può tornare nel proprio paese d’origine se non a scapito della propria sicurezza e incolumità. Dal punto di vista giuridico - amministrativo, un rifugiato è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato.

SFOLLATOIn alcuni contesti, si parla genericamente di sfollato come di chi fugge a causa di catastrofi naturali o guerre e viene accolto temporaneamente sul territorio di un paese estero, con un soggiorno per “protezione umanitaria”. Spesso, il termine è usato come traduzione dall’inglese: “Internally Displaced Person” (IDP), colui che abbandona la propria dimora per gli stessi motivi del rifugiato, ma non oltrepassa un confine internazionale, restando dunque all’interno del proprio paese.

Ministero dell’InternoDIPARTIMENTO PER LE LIBERTA' CIVILI E L'IMMIGRAZIONE - Direzione Centrale Servizi civili per l'Immigrazione e l'Asilo

CENTRI DI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA)

CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA)

GORIZIA (Gradisca d'Isonzo)Posti 138

ANCONA (Arcevia)Posti 68

FOGGIA (Borgo Mezzanone) Posti 856

BARI Palese Posti 744

ROMA BRINDISI (Restinco) Castelnuovo di Porto Posti 128

Posti 650(CDA)CAGLIARI - ELMAS (CDA)Centro di Primo Soccorso e Accoglienza LECCE-OTRANTOPosti 220 Centro di primissima

accoglienzaTRAPANI CROTONE

Salina Grande (Loc. S. Anna) Posti 260 Posti 875

(CDA) (CDA) AGRIGENTO - LAMPEDUSA RAGUSA - POZZALLOCentro di prImo soccorso e accoglienza Centro di primo soccorso e accoglienzaPosti 381 Posti 172

CALTANISSETTAContrada Pian del Lago

Posti 96(CDA)CALTANISSETTAContrada Pian del Lago

Posti 360

Aggiornato al 30 settembre 2011

Mohamed

Rashid

Somalia / Italia

Somalia / Italia

Mohamed viene dalla Somalia,ha ventitré anni. E’ arrivato in Italia due anni fa. Ora vive a Perugia, presso il Centro Immigrati.

Ha vissuto nel suo paese per trenta anni.

È arrivato in Italia nel 2013. In Sicilia,le prime persone che ha incontrato erano poliziotti e carabinieri. È rimasto in Sicilia per nove mesi, poi è stato mandato a Perugia, presso il Centro immigrati.

Gli piace molto studiare e spera di imparare bene l’italiano perché crede che sia molto utile per lavorare.

Immagina la sua vita in Italia. Spera che sua moglie possa raggiungerlo. Vorrebbe avere dei figli.

Sta cercando un lavoro ma non è semplice trovarlo. Le città che ama di più in Italia sono Milano e Napoli.

Vorrebbe vivere in una città bella come Napoli e con gli stessi servizi pubblici di Milano.

2008

Piano strategico sull’AsiloIl Consiglio europeo compie un nuovo passo verso un diritto di asilo comune, ribadendo la priorità di “focalizzare i bisogni e gli interessi primari dei cit-tadini e di ogni persona di cui l’Unione europea ha la responsabilità, assicurando il rispetto dei diritti fondamentali e la libertà e garantendo, nel con-tempo, la sicurezza in Europa”.

2010

Programma di StoccolmaConferma la necessità di sviluppare un’area di lib-ertà, sicurezza e giustizia ed individua fra le priorità la “promozione della cittadinanza e dei diritti fon-damentali, la costruzione di un’Europa della Legal-ità e della Giustizia, di un’Europa che protegge, di un’Europa che punta alla propria dimensione ester-na, di un’Europa delle responsabilità, della solidari-età e del partenariato sul tema dell’Immigrazione e dell’Asilo”.

2014

Carta di Lampedusa (fonte: Progetto Meltingpot Europa)La Carta di Lampedusa non è una proposta di legge o una richiesta agli stati e ai governi, ma il risultato di un processo costituente e di costruzione di un diritto dal basso che si è articolato attraver-so l’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014, dopo la morte di più di 600 donne, uomini e bambini nei naufragi del 3 e dell’11 ottobre 2013, ultimi episodi di un Mediterraneo trasformatosi in cimitero marino per le responsabilità delle politiche di governo e di controllo delle migrazioni.

I murales di Foligno furono realizzati da artisti cileni ospiti nella nostra città insieme a cittadini e studenti dell’Istituto d’Arte di Spoleto e dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia in occasione della Settimana Cilena in Umbria organizzata dall’Associazione Italia-Cile “Salvador Allende”: in molte città del nostro territorio, dal 3 all’8 dicembre 1974 furono organizzati eventi con l’intento di far conoscere la difficile situazione politica del Cile, che dal 1973 si trovava sotto la dittatura di Pinochèt. Vennero così proiettati film nella zona del Trasimeno, organizzate conferenze a Terni, concerti a Città di Castello, seminari su Pablo Neruda ad Assisi, mostre di libri e articoli a Foligno. La “Brigada Luis Corvalàn”, guidata da Josè Balmes, direttore dell’Accademia di Belle Arti a Santiago del Cile, regalò a Foligno una serie di murales con messaggi di pace e libertà utilizzando i colori della bandiera cilena, seguendo una tradizione che nel suo paese di origine si era affermata

alla fine degli anni ‘60.I primi murales di sensibilizzazione politica apparvero a Valparaiso nel 1969, durante una grande marcia contro la guerra del Vietnam. In seguito vennero utilizzati per commentare importanti eventi o celebrazioni, come la festa dei Lavoratori o la festa della Donna. Durante la campagna per le elezioni del Presidente, i sostenitori di Salvador Allende utilizzarono questa forma artistica per fare propaganda.La loro realizzazione era veloce perché ognuno aveva il suo compito: c’era chi realizzava il fondale, i tracciatori si occupavano dei contorni e i riempitori coloravano gli interni.

Fonte: Massimo Stefanetti (a cura di), I murales cileni a Foligno 1974 – 2007. Tra storia e restauro, Associazione Culturale Plàtea, Foligno, 2007

I MURALES CILENI A FOLIGNO

Mahabubul

Nasmul

Bangladesh/ Italia

Bangladesh/ Italia

Ha 49 anni. E’ un giornalista e un grafico. Nel 2011 arriva in Italia, con la sua famiglia.

Ha ventisei anni, sei sorelle e tre fratelli.

Arriva in Italia nel 2011, a Lampedusa, vive in Molise e poi arriva Perugia.

Rimane a Perugia perun anno e mezzo presso il condominio Arci.

Dal 2012 al 2013 è accolto nelle case di legno di Belfiore, all’interno del progetto Emergenza Nordafrica, gestito dall’Arci di Perugia. Cerca lavoro ma non è semplice, per lui senza lavoro è difficile vivere.

Nell’inverno del 2012 vive a Pescara, dove vede cadere la neve per la prima volta.

Nel maggio del 2012 si trasferisce a Chieti, i suoi figli iniziano ad andare a scuola. Dal 2013 vive insieme alla sua famiglia a Perugia, presso il Centro Immigrati.