Mostra “Insecta” - liceoemedi.gov.it visita... · Questo insetto è chiamato anche...

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1 Relazione visita guidata Mostra “Insecta” Complesso monumentale di S. Antonio - Eboli Classe 3° G 18 marzo 2015 La visita alla Mostra “Insecta”, curata da Antonio Festa, si è proposta come valido ed interessante strumento di divulgazione scientifica che ha mirato a sensibilizzare noi studenti verso la tematica del ciclo di vita e delle abitudini degli insetti, ai più misconosciuta, eppure tanto presente nella vita di ciascuno. La formula utilizzata per fare ciò è stata semplice ma estremamente coinvolgente. Nella Mostra, infatti, sono presenti decine di terrari con altrettante specie vive di insetti appartenenti a numerosi ordini: dai coleotteri ai fasmidi, dalle mantidi alle blatte, dalle cavallette agli scorpioni d’acqua. Solo un piccolo assaggio, s’intende, della enorme varietà esistente in natura, ma sufficiente per fungere da supporto per l’approfondimento di tematiche quali la riproduzione, le dimensioni, la forza e l’aggr essività, il mimetismo, l’adattamento alla vita in acqua e le interrelazioni che queste creature hanno con la vita umana, sia nel bene che nel male. Abbiamo compreso che senza gli insetti la vita umana cesserebbe probabilmente molto presto di esistere, e nella visita alla Mostra sono stati illustrati i motivi di questa affermazione. Una esperienza che porterà molti di noi a ricredersi relativamente al ribrezzo che molto spesso, ingiustificatamente, si prova per queste spettacolari creature. Obiettivo dell’esperimento nella visita guidata è stato lo studio e la visione degli insetti tropicali Elenco degli insetti osservati: Stilpnochlora couloniana Extatosoma tiaratum Phyllium giganteum Phyllium celebicum Platymeris mombo Idolomantis diabolica Goliathus goliathus Gromphadorhina portentosa Heteropteryx dilatata Pharnacia ponderosa Eurycantha calcarata Phyllocrania paradoxa

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Relazione visita guidata

Mostra “Insecta”

Complesso monumentale di S. Antonio - Eboli

Classe 3° G 18 marzo 2015

La visita alla Mostra “Insecta”, curata da Antonio Festa, si è proposta come valido ed

interessante strumento di divulgazione scientifica che ha mirato a sensibilizzare noi studenti

verso la tematica del ciclo di vita e delle abitudini degli insetti, ai più misconosciuta, eppure

tanto presente nella vita di ciascuno. La formula utilizzata per fare ciò è stata semplice ma

estremamente coinvolgente. Nella Mostra, infatti, sono presenti decine di terrari con

altrettante specie vive di insetti appartenenti a numerosi ordini: dai coleotteri ai fasmidi, dalle

mantidi alle blatte, dalle cavallette agli scorpioni d’acqua. Solo un piccolo assaggio, s’intende,

della enorme varietà esistente in natura, ma sufficiente per fungere da supporto per

l’approfondimento di tematiche quali la riproduzione, le dimensioni, la forza e l’aggressività,

il mimetismo, l’adattamento alla vita in acqua e le interrelazioni che queste creature hanno

con la vita umana, sia nel bene che nel male. Abbiamo compreso che senza gli insetti la vita

umana cesserebbe probabilmente molto presto di esistere, e nella visita alla Mostra sono stati

illustrati i motivi di questa affermazione.

Una esperienza che porterà molti di noi a ricredersi relativamente al ribrezzo che molto

spesso, ingiustificatamente, si prova per queste spettacolari creature.

Obiettivo dell’esperimento nella visita guidata è stato lo studio e la

visione degli insetti tropicali

Elenco degli insetti osservati:

Stilpnochlora couloniana

Extatosoma tiaratum

Phyllium giganteum

Phyllium celebicum

Platymeris mombo

Idolomantis diabolica

Goliathus goliathus

Gromphadorhina portentosa

Heteropteryx dilatata

Pharnacia ponderosa

Eurycantha calcarata

Phyllocrania paradoxa

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Analizziamo uno ad uno gli insetti sopra riportati.

1. Stilpnochlora couloniana:

Origine: USA, Florida

Questo tipo di cavalletta è una specie mimetica appartenente alla famiglia degli ortotteri,

infatti tra la vegetazione risulta praticamente irriconoscibile anche se viene osservata da

vicino; l’unico strumento che permette di scoprire la sua presenza è il movimento. Il

maschio canta dalle prime ore della sera, per attirare l’attenzione della femmina. Ha

maggiore capacità di volo grazie al suo addome molto più snello.

Come gli altri ortotteri, alla base della tibia anteriore vi sono degli organi scolopali

timpanali, che hanno la funzione di “orecchie”

Dopo la loro ultima muta, gli adulti impiegano 1-2 mesi per raggiungere la maturità

sessuale. L’accoppiamento avviene prevalentemente di notte e dopo alcune settimane la

femmina deporrà circa 100 uova su un ramo. Durante il corso della loro vita, gli adulti

possono accoppiarsi più volte e le femmine deporre più di un ovatura a testa.

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Le uova, una volta deposte, dovranno essere spostate tagliando il pezzo di ramo usato per la

deposizione, facendo attenzione a non staccarle o danneggiarle e andranno messe nella teca in cui si

vorranno poi allevare le future neanidi attaccando il rametto in un lato in rete della teca nella stessa

posizione in cui sono state deposte.

2. Extatosoma tiaratum:

Origine: Australia

Questo insetto è chiamato anche "insetto-foglia secca", appartiene alla famiglia dei fasmide e

risulta praticamente invisibile tra la vegetazione, soprattutto tra le foglie e sterpaglie secche.

Le larve subiscono diverse "mute" prima di raggiungere lo stadio adulto. La femmina, se

disturbata, tende a difendersi con le zampe spinose posteriori e ad emettere allomoni,

emanando un caratteristico odore con lo scopo di dissuadere eventuali predatori. Il maschio,

invece, essendo privo di spine e di altri sistemi di difesa, cercherà di volare via. Anche lui ha

la possibilità di rilasciare allomoni.

Una curiosità che appartiene a questo fasmide è legata al fatto del suo mimetismo che parte

già dalle uova. Esse, infatti, essendo molti simili a dei semi di un’acacia australiana,

vengono raccolte dalle formiche e portate all’interno del formicaio. In questo modo il

formicaio diventerà una sorta di incubatrice dal quale poi usciranno indisturbate le neanidi,

molto simili alle formiche.

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3. Phyllium giganteum:

Origine: Malaysia

Si tratta del gigante del suo genere, considerando che la femmina raggiunge la dimensione

di 12 cm. E' inoltre uno degli esempi più incredibili di mimetismo (soprattutto nel caso

della femmina), in quanto tutto fa pensare ad una foglia anziché ad un insetto. Le ali nelle

femmine restano solo degli accenni, mentre nei maschi si sviluppano quasi interamente.

Come per tutti gli altri fasmidi, anche in questo caso le femmine sono partenogeniche.

Le zampe, le ali e la testa sono ben mimetizzate, simili a dei frammenti di foglia semi

rosicchiati da altri insetti, inoltre sui bordi del corpo sono simulate delle zone di necrosi

vegetale (di colore marrone) che rendono l'insieme ancora più veritiero. Le ali sono inadatte

al volo.

Passa pressoché tutta la vita sullo stesso ramo, si muove pochissimo. Quando si sposta o se

viene disturbato, il Phyllium ondeggia come una foglia mossa dal vento; se si sente in

pericolo e con questa tecnica non riesce a distogliere l'attenzione del predatore, si finge

morto. Vanno maneggiati il meno possibile perché si stressano facilmente.

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4. Phyllium celebicum:

Origine: Celebes (Sulawesi - Indonesia)

Le specie appartenenti al genere Phyillium rappresentano uno degli esempi più incredibili

di mimetismo criptico. Oltre che nell'aspetto (dal colore verde all'addome pressoché

piatto, dai segmenti addominali identici alle venature delle foglie al perimetro di addome e

zampe dall'aspetto verosimilmente "mangiucchiato"), questi insetti imitano le foglie anche

nel movimento : nel camminare, infatti, ondeggiano come foglie al vento. Sia il maschio

sia la femmina sono alati, tuttavia solo il maschio è un modesto volatore, in modo

particolare, se aiutato da folate di vento. L’andatura di entrambi è ondeggiante e lenta,

simile a quella di una salamandra. La femmina possiede un addome molto allargato, ali

piccole coperte da tegmine molto voluminose e antenne molto piccole. Il maschio, molto

più mobile della femmina, possiede ali ben sviluppate, coperte da tegmine molto ridotte,

antenne molto lunghe e un corpo stretto ed allungato.

5. Platymeris mombo:

Origine: Africa subsahariana.

Questo insetto è definito come "cimice assassina", in quanto il suo veleno è

sufficientemente potente da poter uccidere in pochi istanti le prede; inoltre, avendo la

capacità di spruzzarlo, si rivela molto pericolosa anche per l'uomo, poiché il getto,

colpendo gli occhi, può provocare la cecità temporanea. Come moltissimi altri animali

velenosi, presenta i cosiddetti "colori avvertimento (come il giallo su fondo nero). Le sue

modalità di caccia sono le stesse di molti altri emitteri: cattura la preda, inietta con il

rostro nel suo corpo una saliva che funge da anestetico ma che possiede anche degli

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enzimi della digestione, e poi ne succhia i liquidi. Nel caso di prede di una certa

dimensione, non esitano ad organizzare veri e propri "attacchi combinati", come se

fossero un branco di leoni!

6. Idolomantis diabolica:

Origine: Africa orientale

Questa meravigliosa specie racchiude in sé 3 virtù molto amate dagli appassionati, e cioè

bellezza, dimensioni e rarità. Si tratta di una specie ben specializzata nel mimetismo,

abilissima cacciatrice. Predilige esclusivamente insetti volanti, ignorando quasi del tutto

insetti quali grilli o larve. In cattività, necessitano di alti livelli di umidità, in tal modo si

riduce al minimo la possibilità che le mute possano avvenire in maniera aberrante. La

temperatura ideale è compresa tra i 27 ed i 30 gradi. Passano numerose ore, o giorni, in

posizione statica fino a quando una preda

si avvicina al loro raggio di azione, ed

allora con uno scatto fulmineo

difficilmente

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percettibile ad occhio nudo, la afferrano al volo e la divorano in tempi molto rapidi

con le loro potenti mandibole

7. Goliathus goliathus:

Origine: Dall'Africa equatoriale occidentale all'orientale.

Chiamato "Goliathus" può raggiungere allo stadio di larva, i 100 gr e più di peso, sebbene

allo stadio adulto questo tenda a dimezzarsi. Si tratta di specie per lo più a distribuzione

tropicale, anche se il Goliathus albosignatus è presente anche nella fascia sudorientale

dell'Africa. Una volta raggiunta la maturità, la larva si trasforma in crisalide e poi entra in

una fase di ibernazione. Passata la stagione secca, l'adulto tende ad emergere ed a

ricominciare il ciclo di vita, imperniato principalmente sulla riproduzione . In cattività,

lontani da predatori e con condizioni climatiche stabili, gli adulti possono raggiungere

l'anno di vita. Hanno una forza incredibile e se tirati via con forza, mentre vengono tenuti

in mano, possono provocare vistosi tagli con le unghie affilatissime.

8. Gromphadorhina portentosa:

Origine: Madagascar.

La "blatta fischiante del Madagascar" è tra le blatte di maggior dimensioni in assoluto

(fino a 8 cm). La femmina si distingue dal maschio che presenta delle piccole

protuberanze corniformi sul pronoto. E' l'unico insetto al mondo che riesce a "fischiare",

facendo fuoriuscire con forza aria dai pori di ciascun segmento addominale.

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Gli altri insetti, che emettono suoni simili, strofinano tra di loro altre parti del corpo. Il

"sibilo" è molto acuto e viene emesso principalmente per difesa, nel momento in cui

l'animale si sente attaccato o in pericolo. La femmina lo emette a finalità sessuali, mentre i

maschi lo fanno in fase di combattimento. In generale, i maschi "fischiano" molto più delle

femmine. Sono molto schivi, vivono in colonie, prediligono luoghi poco esposti alla luce.

Sono molto veloci ed ottimi arrampicatori.

9. Heteropteryx dilatata:

Origine: Malaysia.

Questo enorme fasmide, la cui femmina può arrivare a pesare fino a 50 grammi, è anche

uno dei più longevi, dal momento che il suo ciclo di vita completo (dall'uovo all'adulto)

può durare oltre due anni e mezzo. La femmina è molto aggressiva ed allarga di colpo e

potentemente le zampe posteriori, quasi come se scalciasse ogni qualvolta si sente in

pericolo.

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Il maschio ha dimensioni più ridotte ed è molto meno pesante; a differenza della femmina, in

cui sono visibili solo dei monconi, ha ali ben sviluppate e può volare. La specie è

partenogenica.

10. Pharnacia ponderosa:

Origine: Sud-est asiatico

Questi insetti stecco hanno femmine davvero impressionanti, che raggiungono e superano,

a zampe distese, anche i 30-33 cm. Sono dei grandi divoratori di foglie di rovo. Praticano

l'autonomia sia nella fase di neanide che in quella di un adulto, ossia sono capaci di

"staccarsi" le zampe laddove percepissero una stretta pericolosa da parte di un predatore o

un importunatore.

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Le femmine possono essere partenogenetiche , sebbene in genere vi siano accoppiamenti tra i

due sessi. Il maschio è più piccolo, più slanciato e fornito di ali che gli consentono anche di

planate, mentre la femmina ne è quasi del tutto sprovvista. Sono attivi principalmente nelle

ore notturne.

11. Eurycantha calcarata:

Origine: Indonesia, Papua Nuova Guinea

L'Eurycantha calcarata è un grosso fasmide dal "carattere" particolarmente aggressivo. Il

maschio, in particolare, possiede grosse zampe posteriori con robuste "spine": quando si

sente minacciato, inarca tali zampe unitamente all'addome, per poi richiuderle di scatto e

potentemente, provocando una dolorosa "puntura" (la sensazione di dolore è dovuta

unicamente alla pressione esercitata dagli aculei sulle zampe); l'insetto non possiede

alcuna ghiandola velenifera.

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La femmina di questa specie si riproduce per accoppiamento con il maschio, ma può anche

essere partenogenica. La femmina adulta misura intorno ai 15 cm ed ha una colorazione

bruno-rossastra su tutto il corpo; presenta antenne lunghe e filiformi di circa 5 cm.

12. Phyllocrania paradoxa :

Origine: Africa subsahariana , Madagascar.

Questa è davvero una delle mantidi più singolari in assoluto, principalmente per quel che

concerne la morfologia. Ha, infatti, una forma estremamente simile a quella di foglie e

rami secchi, e da ferma è praticamente impossibile avvistarla, e questo, chiaramente, gioca

a suo favore nella cattura delle prede ignare, abile cacciatrice quale è.

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La sua colorazione può variare dal marrone al verde in base alla luce e all’umidità in cui viene allevata. Il

suo aspetto ricorda molto una foglia secca, infatti, sui margini dei segmenti addominali, sui femori e sulle

tibie delle zampe medie e posteriori, sono presenti delle protuberanze o estensioni che hanno lo scopo di

facilitarne la mimetizzazione in natura. Frequentano zone secche, non amavano particolarmente l'umidità.

Viene definita comunemente "Ghost mantis" - mantide fantasma- per via del suo aspetto nelle fasi larvalli.

Mariagabriella Cucino 3° G