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MONTELLO E MONTELLETTO Un’importante valle alpina come quella del Piave, nel corso dei millenni, ha attirato verso la pianura visita- tori di ogni sorta, alla ricerca di commerci e terre da conquistare. Il Montello e il Montelletto, rilievi piuttosto estesi e non molto alti, ricoperti da un verde manto boscoso e ricchi di colture, sin dall’epoca preistorica sono stati i protagonisti della storia del montebellunese e, tra i 90.000 e i 30.000 anni fa, ospitarono l’uomo di Neanderthal. Il Museo di Storia Naturale e Archeologia, presso Villa Biagi a Montebel- luna, custodisce un preziosissimo tesoro di reperti legati ai Paleoveneti (radice etimologica di Paleoveneto: paleo=antico veneto=amico, amichevole), un popolo che pare sia giunto sin qui dalle pianure germaniche, insieme ai latini, stanziandosi, nei secoli X e IX a.C., tra il Tagliamento, l’Adige, il Cadore e il mare. NATURA E BENESSERE Il Montello, con i suoi quasi 35 km di perimetro, è un parco natura- le che offre di- verse possibilità di escursione. Per gli appassionati speleologi esi- stono ben 91 grotte rilevate, alcune visitabili con la guida. A Volpago, vicino alla presa 10, la Busa del Castel Sottoterra, con i suoi oltre 8 km, è la terza al mondo per lunghezza. Ci sono poi il Bus del Fun, il Bus de le Fratte, il Tavaran Grando e tutta una serie di altre interessanti cavità carsiche, ricche di vita pro- pria e di storia come la Grotta dei Cannoni o l’Inghiottitoio delle Bombe, che ebbero un ruolo fondamentale durante il primo conflitto mondiale. Grazie alla sua morfologia collinare, l’intreccio di strade denominate prese e la magnifica veduta sulla vallata, il Montello è anche il luogo ideale per la pratica di diversi sport. Ciclismo, mountain bike e trekking sono di casa: ci sono percorsi adatti a tutti i In alto: Situla in bronzo con coperchio, Montebelluna-Posmon, Tb 385, V secolo a.C.; Barchessa di Villa Biagi, sede del Museo Civico Bellona, Montebelluna Sotto: Granfondo del Montello, Montebelluna romano riserverà indubbiamente nuove sorprese, dato che un’ipotesi suggerisce che nelle vicinanze, a nord del Montello, passasse la via Claudia Augusta. Sempre presso il Museo Civico di Villa Biagi, è ammirabile il pavimento a mosaico di una villa romana sita sulla collina dove oggi c’è il quartiere di Mercato Vecchio. Ai piedi del Montelletto, a Posmon, nella barchessa di Villa Pola, un affresco del XV secolo ritrae Carlo Magno ed Queste zone sono state per anni oggetto di intensi scavi anche da parte di privati e l’ab- bondanza di reperti ritrovati ha permesso di ricostruire un’immagine piuttosto esaustiva del periodo paleoveneto. Più di 230 tombe sono state scoperte nella necropoli di Cima Mandria e gli oggetti riuniti nelle bacheche di Villa Biagi, hanno dato vita al secondo Museo del Veneto per numero di reperti di quest’epoca. Lo studio del reticolato viario tipi di esigenza. Non mancano i maneggi per piacevoli passeggiate a cavallo e nemmeno il campo da golf, a Montebelluna. Una delle derivazioni del canale Brentella che giunge fino a Nervesa della Battaglia, offre oggi un incantevole percorso ciclabile, lo Stradone del Bosco, immerso in una natura intrisa di storia, arte e bellezze architettoniche. Da non per- dere Villa Sandi (sec. XVII) con le sue gallerie sotterranee, scavate durante la Grande Guerra, da ammirare esternamente la scenografica Villa Loredan-Spineda (sec. XVIII) a Venegazzù di Volpago e i romanici resti dell’Abbazia di S. Eustachio a Nervesa della Battaglia. LA GRANDE GUERRA Nel giugno del 1918 l’Austria sferrò una nuova grande offensiva contro l’Italia, in parti- colare nella zona del Montello, e la cosiddetta Battaglia del Solstizio vide grandi e terrificanti combattimenti che si protrassero ininterrot- tamente dal 15 al 23 giugno. Numerosi siti storici legati alla Grande Guerra sono visibili non solo nelle trincee, sparse un po’ ovunque, ma soprattutto attraverso i monumenti, i cippi e le lapidi. L’imponente Ossario di Nervesa della Battaglia domina il paese col suo gigan- tesco torrione aperto al cielo, mentre il Museo della Grande Guerra, situato all’interno dell’Ossario, custodisce un’inte- ressante collezione di armi, divise, cannoni, nonché la suggestiva simulazione di una trincea. Nelle vicinanze, sulla sponda del Piave, si scorge una storica barca da ponte, preziosa testimonianza della struttura dei ponti in quel periodo. Seguendo lo Stradone del Bosco è possibile raggiungere il sito in cui si abbatté il velivolo dell’eroico Maggiore di cavalleria, Francesco Baracca. Poco oltre, a Giavera del Montello, il Cimitero Militare Britannico con le sue bianche steli, perfettamente allineate, e il verde prato, tipicamente inglese, invita alla meditazione. Più in alto si estende la tristemente famosa Valle dei morti dove i suoi paladini. In queste terre fertili, Trevigia- ni e Veneziani, dopo il periodo medievale, si dedicarono ad un’agricoltura fiorente; nacquero incantevoli Ville dalle architetture armoniose, luoghi di lavoro ma anche di svago e sollazzo. In epoca più tarda, intorno alla metà del 1400, i veneziani si ingegnarono per far giungere l’acqua in queste terre altri- menti aride, attraverso il canale della Brentella, supervisionato dal celebre Frà Giocondo, progettista anche delle Mura di Treviso. rimane epica la battaglia del giugno del 1918, mentre a Crocetta del Montello si trova l’osservatorio del Re, così chiamato in onore del Re Vittorio Emanuele II che dalle lunghe feritoie scrutava il nemico. Rientrando infine a Montebelluna si incon- trano l’ossario di S. Lucia e Villa Correr Pisani, divenuta ospedale militare. INCONTRO COL GUSTO E dopo una giornata all’in- segna di storia e natura non si può rinunciare ad un po’ di meritato ristoro in uno dei caratteristici agriturismi del Montello, dove poter assapo- rare prelibatissimi piatti tipici: la gustosa patata, prodotto IGP; l’indimenticabile soppressa; i celebri funghi chiodini gustati in tutti i modi e inseriti in diverse iniziative enogastronomiche come il Cocofungo, un appuntamento con il gusto di respiro internazionale. Altri piatti tipici del Montello sono i “rustot”, le erbette di bosco; il “poeastro in tecia” o pollo in pentola, e “patate in tocio” ovvero in umido e per finire l’immancabile polenta. Ci troviamo in una zona DOC dove il Prosecco, cugino di quello di Valdobbiadene, è eccezionale, come lo sono anche vini neri quali il Merlot, il Cabernet, il Raboso. La Strada del vino del Montello e Colli Asolani percorre gran parte di questo terri- torio e molte cantine offrono non solo degustazioni, ma anche la possibilità di soddisfare tutte le curiosità gastronomiche. Anta precedente: la seicentesca Villa Sandi, Crocetta del Montello Sopra: Barchessa Bressa Marcello Loredan, Volpago del Montello A sinistra: stradone del bosco ai piedi del Montello Sotto: le patate del Montello, prodotto IGP Sopra: Cimitero militare britannico, Giavera del Montello MONTEBELLUNA E IL MONTELLO www.provincia.treviso.it

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MONTELLO EMONTELLETTO

Un’importante valle alpina come quella del Piave, nel corso dei millenni, ha attirato verso la pianura visita- tori di ogni sorta, alla ricerca di

commerci e terre da conquistare. Il Montello e il Montelletto, rilievi piuttosto estesi e non molto alti, ricoperti da un verde manto boscoso e ricchi di colture, sin dall’epoca preistorica sono stati i protagonisti della storia del montebellunese e, tra i 90.000 e i 30.000 anni fa, ospitarono l’uomo di Neanderthal. Il Museo di Storia Naturale e Archeologia, presso Villa Biagi a Montebel-luna, custodisce un preziosissimo tesoro di reperti legati ai Paleoveneti (radice etimologica di Paleoveneto: paleo=antico veneto=amico, amichevole), un popolo che pare sia giunto sin qui dalle pianure germaniche, insieme ai latini, stanziandosi, nei secoli X e IX a.C., tra il Tagliamento, l’Adige, il Cadore e il mare.

NATURA EBENESSERE

Il Montello, con i suoi quasi 35 km di perimetro, è un parco natura- le che offre di- verse possibilità di escursione. Per gli appassionati speleologi esi-

stono ben 91 grotte rilevate, alcune visitabili con la guida. A Volpago, vicino alla presa 10, la Busa del Castel Sottoterra, con i suoi oltre 8 km, è la terza al mondo per lunghezza.Ci sono poi il Bus del Fun, il Bus de le Fratte, il Tavaran Grando e tutta una serie di altre interessanti cavità carsiche, ricche di vita pro- pria e di storia come la Grotta dei Cannoni o l’Inghiottitoio delle Bombe, che ebbero un ruolo fondamentale durante il primo conflitto mondiale. Grazie alla sua morfologia collinare, l’intreccio di strade denominate prese e la magnifica veduta sulla vallata, il Montello è anche il luogo ideale per la pratica di diversi sport. Ciclismo, mountain bike e trekking sono di casa: ci sono percorsi adatti a tutti i

In alto: Situla in bronzo con coperchio, Montebelluna-Posmon, Tb 385, V secolo a.C.; Barchessa di Villa Biagi, sede del Museo Civico Bellona, MontebellunaSotto: Granfondo del Montello, Montebelluna

romano riserverà indubbiamente nuove sorprese, dato che un’ipotesi suggerisce che nelle vicinanze, a nord del Montello, passasse la via Claudia Augusta. Sempre presso il Museo Civico di Villa Biagi, è ammirabile il pavimento a mosaico di una villa romana sita sulla collina dove oggi c’è il quartiere di Mercato Vecchio. Ai piedi del Montelletto, a Posmon, nella barchessa di Villa Pola, un affresco del XV secolo ritrae Carlo Magno ed

Queste zone sono state per anni oggetto di intensi scavi anche da parte di privati e l’ab- bondanza di reperti ritrovati ha permesso di ricostruire un’immagine piuttosto esaustiva del periodo paleoveneto. Più di 230 tombe sono state scoperte nella necropoli di Cima Mandria e gli oggetti riuniti nelle bacheche di Villa Biagi, hanno dato vita al secondo Museo del Veneto per numero di reperti di quest’epoca. Lo studio del reticolato viario

tipi di esigenza. Non mancano i maneggi per piacevoli passeggiate a cavallo e nemmeno il campo da golf, a Montebelluna. Una delle derivazioni del canale Brentella che giunge fino a Nervesa della Battaglia, offre oggi un incantevole percorso ciclabile, lo Stradone del Bosco, immerso in una natura intrisa di storia, arte e bellezze architettoniche. Da non per- dere Villa Sandi (sec. XVII) con le sue gallerie sotterranee, scavate durante la Grande Guerra, da ammirare esternamente la scenografica Villa Loredan-Spineda (sec. XVIII) a Venegazzù di Volpago e i romanici resti dell’Abbazia di S. Eustachio a Nervesa della Battaglia.

LA GRANDE GUERRA

Nel giugno del 1918 l’Austria sferrò una nuova grande offensiva contro l’Italia, in parti- colare nella zona del Montello, e la cosiddetta

Battaglia del Solstizio vide grandi e terrificanti combattimenti che si protrassero ininterrot-tamente dal 15 al 23 giugno. Numerosi siti storici legati alla Grande Guerra sono visibili non solo nelle trincee, sparse un po’ ovunque, ma soprattutto attraverso i monumenti, i cippi e le lapidi. L’imponente Ossario di Nervesa della Battaglia domina il paese col suo gigan- tesco torrione aperto al cielo, mentre il Museo della Grande Guerra, situato all’interno dell’Ossario, custodisce un’inte- ressante collezione di armi, divise, cannoni, nonché la suggestiva simulazione di una trincea. Nelle vicinanze, sulla sponda del Piave, si scorge una storica barca da ponte, preziosa testimonianza della struttura dei

ponti in quel periodo. Seguendo lo Stradone del Bosco è possibile raggiungere il sito in cui si abbatté il velivolo dell’eroico Maggiore di cavalleria, Francesco Baracca. Poco oltre, a Giavera del Montello, il Cimitero Militare Britannico con le sue bianche steli, perfettamente allineate, e il verde prato, tipicamente inglese, invita alla meditazione. Più in alto si estende la tristemente famosa Valle dei morti dove

i suoi paladini. In queste terre fertili, Trevigia-ni e Veneziani, dopo il periodo medievale, si dedicarono ad un’agricoltura fiorente; nacquero incantevoli Ville dalle architetture armoniose, luoghi di lavoro ma anche di svago e sollazzo. In epoca più tarda, intorno alla metà del 1400, i veneziani si ingegnarono per far giungere l’acqua in queste terre altri- menti aride, attraverso il canale della Brentella, supervisionato dal celebre Frà Giocondo, progettista anche delle Mura di Treviso.

rimane epica la battaglia del giugno del 1918, mentre a Crocetta del Montello si trova l’osservatorio del Re, così chiamato in onore del Re Vittorio Emanuele II che dalle lunghe feritoie scrutava il nemico.Rientrando infine a Montebelluna si incon-trano l’ossario di S. Lucia e Villa Correr Pisani, divenuta ospedale militare.

INCONTROCOL GUSTO

E dopo una giornata all’in- segna di storia e natura non si può rinunciare ad un po’ di meritato ristoro in uno dei caratteristici

agriturismi del Montello, dove poter assapo- rare prelibatissimi piatti tipici: la gustosa patata, prodotto IGP; l’indimenticabile soppressa; i celebri funghi chiodini gustati in tutti i modi e inseriti in diverse iniziative enogastronomiche come il Cocofungo, un appuntamento con il gusto di respiro internazionale. Altri piatti tipici del Montello sono i “rustot”, le erbette di bosco; il “poeastro in tecia” o pollo in pentola, e “patate in tocio” ovvero in umido e per finire l’immancabile polenta. Ci troviamo in una zona DOC dove il Prosecco, cugino di quello di Valdobbiadene, è eccezionale, come lo sono anche vini neri quali il Merlot, il Cabernet, il Raboso.

La Strada del vino del Montello e Colli Asolani percorre gran parte di questo terri- torio e molte cantine offrono non solo degustazioni, ma anche la possibilità di soddisfare tutte le curiosità gastronomiche.

Anta precedente: la seicentesca Villa Sandi, Crocetta del Montello

Sopra: Barchessa Bressa Marcello Loredan, Volpago del Montello A sinistra: stradone del bosco ai piedi del MontelloSotto: le patate del Montello, prodotto IGP

Sopra: Cimitero militare britannico,Giavera del Montello

MONTEBELLUNAE IL MONTELLO

www.provincia.treviso.it

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ARTE SACRA

Nell’area montelliana una visita alle parrocchiali garantisce pregevoli e inaspettate scoperte pittoriche:

nella chiesa di S. Lucia a Biadene di Montebelluna è custodito il primo affresco del Tiepolo (1716-1719), mentre nella chiesa di San Biagio a Mercato Vecchio si trova la Pala della Beata Vergine, presumi-bilmente di Ludovico Pozzoserrato; opere di Palma il Giovane si possono ammirare nella Chiesa di S. M. Assunta a Crocetta del Montello, nella settecentesca parrocchiale di Venegazzù e nella chiesa di Cusignana di Giavera, dove sono custoditi anche due affreschi di Gianbattista Canal. Nella parrocchia di Selva del Montello sono state da poco ricollocate 6 grandi tele, opere di Giannantonio Guardi, Francesco Guardi e Francesco Fontebasso, con storie di Mosè.

Grazie alla posizione particolarmente favorevole, Montebelluna divenne uno dei maggiori centri Paleoveneti e fu meta di popoli

che apprezzarono la bellezza dei suoi paesag- gi e l’importanza strategica dei suoi luoghi. Esente dai dazi, fin dal Mille, il suo fiorente mercato franco in cima alla collina vedeva giungere commercianti dalla Carinzia, dal bresciano, dal Friuli. Dopo l’annessione al Regno Italico fu trasferito giù nei villaggi più facilmente raggiungibili, che costituivano la nascente Montebelluna. Passeggiando per le vie del centro, ancora oggi suscitano interesse i nomi curiosi delle piazze in cui si svolgevano il mercato dei polli, dei bovini, delle terraglie, dei grani; piazza Sedese, dove si tiene il mercato cittadino, deriva il suo nome dal grande lastricato quadrato che la caratterizza, il cui lato misura appunto

MONTEBELLUNATRA MERCATIE PALAZZI

sedese (sedici) metri. Il Municipio e i Palazzi vicini sono di chiara impronta ottocentesca e sulle loro pareti gli affreschi narrano degli eroi del Risorgimento italiano. Dietro al Municipio era prevista la costruzione di un Teatro la cui struttura è chiaramente ricono- scibile, poi divenuto sede di una banca. Tra gli edifici sacri, ricordiamo il moderno Duomo, lungo il corso principale di Montebelluna, la chiesetta di San Vigilio, citata già in un documento del 1116 e quella di Sant’Andrea le cui origini risalgono alla prima metà del XIV secolo. Ma il principale luogo di culto dei montebellunesi è da sempre la seicentesca chiesa di S. Maria in Colle, posta sulla collina, probabilmente sul sito di una chiesa più antica. Tutt’intorno ville venete, opere irrigue, mulini e magli raccontano un territorio fortemente produttivo; la vicinanza del buon legno del Montello e del cuoio bassanese hanno favorito nella zona lo sviluppo dell’industria calzaturiera, dalle prime galosce, ai moderni scarponi, da cui il Museo dello Scarpone, l’unico in Italia, situato nella cinquecentesca Villa Binetti.

Anta precedente: calzatura in mais e fil di ferro, Museo dello Scarpone; veduta della Loggia e Piazza Sedese

A sinistra: esterno di Villa Pisani, Montebelluna; Madonna con Bambino di Paolo Veneziano (XIV sec.), Chiesa Parrocchiale di Selva (Volpago)sopra: il martirio di Santa Caterina di Bonifacio Veronese (1530), Chiesa di S. Maria Maddalena a Volpago del Montello

VeronaVicenza

Padova

Belluno

Rovigo

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• VittorioVeneto

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Montebelluna

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PROVINCIA DI BELLUNO

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PROVINCIA DI VENEZIA

PROVINCIA DI PORDENONE

TREVISO

Roma

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MilanoVenezia

Treviso

Montebelluna e Montello, situati nella provincia di Treviso a 20 km dal capoluogo, 50 kmda Venezia e 70 km dalle Dolomiti, possono essere raggiunti tramite:

Autostrade A27 (uscita Treviso Nord), proseguire per la SR 53 Postumia, quindi SR 348 Feltrina in direzione Feltre

Aeroporti Antonio Canova (TV), Marco Polo (VE)

Linee ferroviarie Padova/Castelfranco/Montebelluna/Calalzo Venezia/Treviso/Montebellluna/Calalzo

INFORMAZIONI PROVINCIA DI TREVISO Ufficio Informazioni Turistiche (IAT) Tel. +39.348.6093050 - iatmontebelluna@provincia.treviso.itwww.turismo.provincia.treviso.it

CITTÀ DI MONTEBELLUNAUfficio CulturaCorso Mazzini, 19 - Tel. +39.0423.617423-617424

COMUNE DI CROCETTA DEL MONTELLOUfficio Cultura c/o Biblioteca, tel. +39.0423.86225

COMUNE DI GIAVERA DEL MONTELLOUfficio Cultura c/o Biblioteca, tel. +39.0422.776109

COMUNE DI NERVESA DELLA BATTAGLIAUfficio Cultura c/o Biblioteca, tel. +39.0422.773360

COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLOUfficio Cultura c/o Biblioteca, tel. +39.0423.873481

PRENOTAZIONE OFFERTE DI SOGGIORNOConsorzio di Promozione Turistica Marca TrevisoTel. +39.0422.541052 - fax +39.0422.591195www.marcatreviso.it - [email protected]

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... i luoghi di una vacanza nuovaFinalmente rilassati, potrete crogiolarvi al sole sulle rive del Piave

o vagabondare, circondati dal verde, alla scoperta di preziose chiesette o di incantevoli ville

che ancora trasudano festosa nobiltà veneziana; tutt’intorno i luoghi della Grande Guerra.

Ad ogni angolo, il ristorante, l’agriturismo o la frasca e le numerose feste che offrono

un allegro panorama di storia, umanità, cucina.Andarsene significherà avere il rimpianto

di lasciare ancora qualcosa da sperimentare portando nel cuore la nostalgia per un ritorno non lontano.

UN INDIMENTICABILE WEEKENDa Montebelluna e nel Montello