Monte Sant'Angelo SACRA€¦ · 1 Città%di%Monte%Sant’Angelo%% Assessorato(al(Turismo...
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www.turismomontesantangelo.it
!Città di Monte Sant’Angelo
Assessorato al Turismo
“Impressionante è questo luogo. Qui è la casa di Dio e la porta del cielo.
In questa grotta i peccati degli uomini sono perdonati”
MONTE SANT’ANGELO
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Situata a 837 metri s.l.m., Monte Sant’Angelo è ubicata all’interno del Parco Nazionale del Gargano, in Puglia. !Conosciuta in tutto il mondo grazie alla presenza del San-‐tuario di San Michele Arcangelo, la città garganica è un luogo ricco di storia, arte, fede, ma anche di tradizioni, bellezze paesaggistiche e tipicità gastronomiche. Oltre al santuario micaelico tanti sono i beni artistico-‐culturali all’interno della città. !Tra i luoghi più suggestivi della città vi è la misteriosa chiesa di San Pietro, formata dal battistero di San Gio-‐vanni in Tumba (meglio noto come “Tomba di Rotari”, XII secolo) e dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, che costituisce una delle più importanti manifestazioni del romanico pugliese voluta da Costanza D’Altavilla, madre di Federico II. !Nei pressi del santuario è sito anche il Castello Norman-‐no-‐Svevo-‐Aragonese. Scendendo nel centro storico è possibile visitare il caratteristico Rione Junno, dove si
possono ammirare bianchi e stretti vicoli insieme a scorci di un paesaggio unico. !A breve distanza dal centro abitato è possibile visitare l’antica Abbazia di Santa Maria di Pulsano, risalente al XII secolo. !A pochi chilometri, la piana di Macchia (marina di Monte Sant’Angelo) si affaccia su piccoli angoli di natura incon-‐taminata: mare cristallino, insenature carsiche e ulivi se-‐colari. !A circa 30 km dalla città si trova il cuore più antico del Parco Nazionale del Gargano: la Foresta Umbra. Una sel-‐va millenaria che si estende per undicimila ettari, con altissimi faggi, oltre 2500 specie botaniche e il 70% delle varietà di orchidee spontanee presenti in Europa. !Chi fa tappa a Monte Sant’Angelo non può prescindere dal provare alcune specialità tipiche del luogo quali il pane, il caciocavallo podolico e le ostie piene.
Monte Sant’Angelo La Città
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1. Una veduta del centro storico 2. Battistero di San Giovanni in Tumba 3. Castello Normanno-Svevo-Aragonese
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Il santuario patrimonio UNESCO tra le 10 Grotte Sacre più belle al mondoIl Santuario, secondo la tradi-‐zione, ebbe origine nel 490 d.C., anno della prima appari-‐zione dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo, a cui segui-‐rono altre due (492 e 493 d.C.). La struttura è costituita da un livello superiore (il portale monumentale e il campanile) e uno inferiore (la Grotta di San Michele), al quale si accede dalla scalinata angioina. Da visitare il museo devozionale e il museo Lapidario (le cripte Longobarde). !Dal 25 giugno 2011 il Santua-‐rio dedicato all’Arcangelo Mi-‐chele è iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale del-‐l’umanità tutelati dall’UNE-‐SCO, nell’ambito del sito seria-‐le “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-‐774 d.C.)” che comprende sette siti: Monte Sant’Angelo, Bene-‐
vento, Spoleto, Campello, Bre-‐scia, Castelseprio e Cividale del Friuli. !Nel 2014, il National Geogra-‐phic ha inserito la Sacra Grotta dell’Arcangelo Michele tra le 10 Grotte Sacre più belle al mondo. La Grotta di Monte Sant’Angelo è l’unica italiana presente nella classiaica del-‐l’autorevole rivista americana. !Più di 1500 anni di storia per un Santuario che negli anni è stato meta ininterrotta di pel-‐legrinaggi e luogo visitato da papi, re e imperatori. Ultima la visita di Papa Giovanni Paolo II, nel 1987. !“Terribilis est locus iste/Hic domus dei est/et porta coeli”, (Impressionante è questo luogo. Qui è la casa di Dio e la porta del cielo) è l’iscrizione che tro-‐
neggia all’ingresso dell’impo-‐nente Santuario. !“Pochi luoghi al mondo caratte-‐rizzati dalla presenza del sacro predispongono all’incontro col divino e riescono a creare un’atmosfera di intensa spiri-‐tualità, come il santuario gar-‐ganico. La montagna stessa, elevandosi verso il cielo, sembra facilitare il contatto con Dio, grazie alla mediazione dell’Ar-‐cangelo Michele” (G. Otranto).
IL SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
Il Santuario di S a n M i c h e l e Arcange lo d i Monte Sant’An-‐gelo è iscritto, dal giugno 2011, nella lista dei beni patrimonio mondiale del-‐l’umanità tutela-‐ti dall’Unesco nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-‐774 d.C.)” !!Info. !santuariosanmichele.it !longobardinitalia.it
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Destinazione di continui pellegrinaggi da tutto il mondo ed oggetto di numerosi rifacimenti e ristruttura-‐zioni nel corso dei secoli, il Santuario rappresenta da oltre quindici secoli un riferimento importante per tutto il mondo cristiano ed è una straordinaria espressione di un complesso santuariale di epoca altomedievale e di origine tardoantica. ! Nell’atrio superiore della Basilica è racchiuso sul-‐la destra l’imponente campanile ottagonale con la chieset-‐ta barocca di San Rocco e di fronte il prospetto monumen-‐tale a due archi, da cui si accede alla Basilica. ! CAMPANILE -‐ Maestoso monumento ottagonale, il campanile -‐ detto anche “Torre Angiona” -‐ fu eretto in onore di San Michele Arcangelo da Carlo I d’Angiò, in se-‐gno di riconoscimento per la conquista dell’Italia meridio-‐nale. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1274 e fu progettato secondo lo schema e le proporzioni di Castel del Monte. Il campanile è alto 27 metri.
Superato il portale d’ingresso fatto costruire dalla regina Giovanna di Durazzo, ha inizio la scalinata angioina (sec. XIII), costituita da 86 gradini. Lungo la scalinata è possibile osservare numerose nicchie, impronte di pelle-‐grini, croci incise sulle pareti e resti di affreschi.
PORTA DI BRONZO -‐ Al termine della scalinata, la cosiddetta “Porta del Toro” introduce nell’atrio inferiore dove, all’ingresso della grotta, si trova la porta di bronzo. È una delle quattro porte importate in Italia da Costantino-‐poli ed eseguite tra il 1060 e il 1076 su committenza della ricca famiglia dei Mauroni di Amalai. La porta è costituita da ventiquattro formelle nelle quali sono rafaigurati epi-‐sodi dell'Antico e del Nuovo Testamento aventi come pro-‐tagonisti gli Arcangeli Michele e Gabriele. ! LA GROTTA -‐ Superata la Porta di Bronzo, si ac-‐cede all’interno della Navata Angioina, voluta da Carlo I d’Angiò, costituita da tre campate con volta a crociera in stile gotico, che incorniciano l’apertura rocciosa della Grotta. Sul fondo dell’abside si può ammirare l’altare del Santis-‐simo Sacramento eretto nel 1547. Al centro della Basilica, si apre l’imponente e ascetica Grotta di San Michele, una vera e propria caverna dalla volta rocciosa irregolare che ospita l’altare maggiore, alla quale si accede attraverso sei gradini. Su di esso, all’interno di una teca di argento e cristallo di Boemia, è situata la statua di San Michele Arcangelo, in marmo di Carrara, tradizionalmente attribuita ad Andrea Sansovino, ma più recentemente ritenuta opera di Andrea Ferrucci da Fiesole (1465-‐1526).
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IL MUSEO DEVOZIONALE
Il museo raccoglie le testimonianze che pel-‐legrini illustri e gente comune nel corso dei secoli han-‐no lasciato come rendimento di grazie per i beneaici ricevuti e come pegno di devozione. Le suppellettili liturgiche, gli argenti, i paramenti costituiscono il nucleo superstite di un sontuoso “tesoro” di cui imperatori, papi, vescovi hanno dotato la Basilica.
L’altra parte del patrimonio, il “tesoro votivo”, è costituita da doni di gran valore simbolico e storico per il santuario: ex voto in lamina d’argento, icone, ceri, oggetti d’uso quotidiano offerti per grazie ricevute. Nel tempo, a questi oggetti si sono aggiunte collezioni di singoli privati: la collezione archeologica, la collezione numismatica, la raccolta dei vasi di maiolica.
Le numerose statue di San Michele sono per la gran parte quelle scolpite “in loco”, in pietra locale o alabastro, da statuari artisti di Monte Sant’Angelo che rivecevettero il riconoscimento nel 1475 dal re Ferdi-‐nando d'Aragona.
Posto centrale, per signiaicato e valore, è riservato alla più antica icona di San Michele Arcangelo venerata nel santuario. Originariamente, e aino all’anno 1891, si trovava nella cosiddetta Cava delle pietre; poi fu custodita nella Cappella delle reliquie, ainché non trovò collocazione nel Museo devozionale. Quest’opera di grande valore è realizzata in rame dorato ed è conosciu-‐ta come Icona bizantina del secolo VI-‐VII.
Tutti questi doni offerti al Santuario di Monte Sant'An-‐gelo testimoniano il culto, l'amore, la devozione a San Michele attraverso i secoli ed attestano la validità e l'importanza di questo luogo sacro per i pellegrini che qui giungono da tutto il mondo.
IL MUSEO LAPIDARIO _ CRIPTE LONGOBARDE !
Le “Cripte” sono composte da due ambienti le cui strutture dovettero realizzarsi in due fasi immediata-‐mente successive l’una all’altra. Alcune iscrizioni murarie hanno reso possibile datare le costruzioni tra la aine del VII e l’inizio del secolo VIII. ! Lunghe circa 60 metri, si sviluppano ain sotto il pavimento della Basilica. L’ambiente giunge aino al possente muro di sostegno sul quale, nella parte superiore, sono poggiate le famose Porte di bronzo. Questa prima parte appare come una galleria porticata coperta da volte a botte. Qui sono esposte diverse sculture provenienti dagli scavi del santuario, dall’ex chiesa di San Pietro e dalle rovine dell’abbazia benedettina di Santa Maria di Pulsano. ! Tra queste: lo stemma della Città di Monte Sant’ Angelo dell’anno 1401; una statua di San Michele della prima metà del secolo XIV; una statua del Redentore del secolo XV; una Madonna con Bambino del secolo XV; una croce funeraria del secolo VIII; un angelo con vessillo tra il X -‐ XI secolo; un Cristo orante del secolo XI -‐ XII e, dello stesso periodo, una Madonna acefala; un lavabo decorato con scene bibliche; frammenti di ambone fra i quali un’aqui-‐la con leggìo della bottega di Acceptus del secolo XI. ! Passando attraverso l’apertura scavata nel muro di sostegno delle porte di bronzo si passa nell’altro ambien-‐te di epoca longobarda, diviso in due ampie navate. La co-‐pertura doveva essere costituita da una volta a botte soste-‐nuta da arconi trasversali. Le navate erano occupate da due scale: quella a destra, ad andamento curvilineo, è conserva-‐ta integralmente nel suo percorso; quella di sinistra, ad andamento rettilineo, è andata distrutta. Le due scale ter-‐minavano su una piccola platea, delimitata ad est da un’ab-‐side, con un altare a blocco in conci squadrati. Alla sinistra dell’altare è stato ritrovato, protetto da lastre di pietra, un affresco chiamato il Custos Ecclesiae, attribuito al secolo X, oggi esposto nella Sala Convegni. Questi ambienti furono chiusi deainitivamente verso gli anni 1270 -‐ 1275, quando gli Angioini, con le nuove costruzioni, diedero al Santuario l’assetto attuale, sacriaicando le precedenti opere.
I musei del santuario
Nelle foto: !1. San Michele Arcangelo, icona bizantina del secolo VI-‐VII (Museo Devozio-‐nale) !
2. Aquila con leggìo della bottega di Acceptus del secolo XI (Cripte Longobarde) !
Info. !santuariosanmichele.it !tel. 0884.561150
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Legati al culto dell’Ar-‐cangelo San Michele e ai pellegri-‐naggi che lo vedevano da secoli come meta, sorsero sulle balze del promontorio del Gargano nu-‐merosi monasteri benedettini, tra i quali alcuni raggiunsero grande importanza e aloridezza nel Medioevo. Tra questi spicca l’Abbazia di Santa Maria di Pul-‐sano, che, con i suoi eremi, si è aggiudicata il primo posto nel censimento FAI "I luoghi del cuore da salvaguardare" 2010.
Situata a circa 8 km a sud ovest di Monte Sant’Angelo, è posta nel luogo in cui, secondo tradizione, sorgeva un tempio pagano dedicato a Calcante.
Instaurata sul colle di Pulsano nel VI secolo per opera del monaco-‐papa San Gregorio Magno, l'abbazia ha visto il suo massimo splendore nel XII secolo ad opera dei monaci benedettini pulsanesi, quando l’abbazia aveva diversi possedimenti in Toscana, in Campania, in Abruzzo e sul Gargano. Dal 1809, a con il susseguirsi di vari ordini monasti-‐ci, di varie congregazioni e gli eventi che lo hanno colpito (tra
cui un forte terremoto nel 1646), il complesso monasteriale fu af-‐aidato ad alcuni sacerdoti dioce-‐sani che lo gestirono aino al 1969, anno in cui fu deainitivamente abbandonato e in cui cominciò un processo di grave depauperamen-‐to artistico dell’abbazia, a causa di furti di ignoti e atti vandalici.
Nel 1990 il Movimento Cristiani Pro Pulsano, formato da volontari laici di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, dà l’avvio al ripristino dell’originario splen-‐dore dell’abbazia, che porterà nel 1997 alla riapertura dell’abbazia con l’ingresso della nuova comu-‐nità monastica di Pulsano, di dirit-‐to diocesano, birituale, latina e bizantina.
Tra le varie fasi di dis-‐truzioni e ristrutturazioni il nu-‐cleo monastico medievale ha las-‐ciato intatta la sua struttura sovrapponendosi a precedenti fasi rupestri.
Attualmente l’Abbazia è gestita dai Padri Pulsanesi che, oltre ad ofaiciare il doppio rito greco e latino, promuovono una
scuola di iconograaia sacra di stampo bizantino.
Nei dintorni dell’abbazia, in uno scenario di rocce grigie su strapiombi di oltre 200 metri, si trovano 24 eremi. Essi in alcuni casi sono costituiti da una sem-‐plice grotta, lungo la parete scoscesa del aianco del vallone, in altri invece da piccole costruzioni solitarie su dirupi impervi. Gli eremiti che abitavano queste celle erano senz’altro in comunicazione tra di loro: alcuni di questi eremitaggi, infatti, erano dedicati alla vita comunitaria (di culto e di abitazione) e al lavoro collettivo (un eremo è stato persino adibito a mulino); inoltre i vari eremi sono collegati da una rete viaria di sentieri e scalinate, nonché da una vera e propria “rete idrica” di canali scavati nella roccia per con-‐vogliare le acque in cisterne, ter-‐razzamenti e singole celle.
L’ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PULSANO
Nei d intorn i dell’abbazia, in uno scenario di rocce grigie su strapiombi di oltre 200 metri, si trovano 24 eremi. !Pe r v i s i t a re alcuni di tali eremi, i monaci organizzano, a richiesta, per-‐corsi con visite guidate.
!Info. !abbaziadipulsano.org !tel. 0884.561047
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cardMSA il biglietto unico per
l’ingresso ai musei-mo-numenti !
A Monte Sant’Angelo è attiva la “cardMSA”, la “chiave” d’accesso a tutti i musei ed i monumenti alla scoperta delle radici culturali della città. ! Antonio di Iasio, Sindaco di Monte Sant’Angelo: “È il nostro benvenuto a quanti sceglieranno Monte Sant’Angelo come desti-‐nazione. Con questa card conseg-‐niamo idealmente le chiavi della Città ai turisti, con l’auspicio che possano sentirsi a casa”. ! La card, che ha un costo di 6 euro, è acquistabile diretta-‐mente presso i 5 musei e dà dirit-‐to allo sconto del 10 % in tutte le a t t i v i t à c ommerc i a l i c h e aderiscono al progetto. ! La CARD è un viaggio at-‐traverso i luoghi dello spirito, d e l l ’ a r t e e d e l l e a n t i c h e tradizioni, che hanno reso Monte Sant’Angelo luogo simbolo del Gargano.
Il Museo Lapidario e il Museo Devozionale del Santu-‐ario patrimonio UNESCO, il Bat-‐tistero di San Giovanni in Tumba, il Castello Normanno-‐Svevo-‐Aragonese , il Museo delle Arti e Tradizioni popolari del Gargano: cinque monumenti in rete dislocati tra i bianchi vi-‐coli della città dell’Arcangelo, vis-‐itabili grazie ad un unico bigliet-‐to, la city card, a cui sono inoltre legati sconti presso i ristoranti ed alberghi che aderiscono al prog-‐etto “scopriMSA”.
“... Sono venuto anch’io per godere un istante dell’atmo-sfera propria di questo san-tuario, fatta di silenzio, di preghiera e di penitenza; sono venuto per venerare ed invocare l’Arcangelo San Michele, perché protegga e difenda la Santa Chiesa”.
!Papa Giovanni Paolo II
(Monte Sant’Angelo, 24 maggio 1987)
CARDMSA !La cardMSA è il biglietto unico per l’ingresso ai musei-‐monumenti della città. Ha un costo di € 6,00 ed è acquista-‐bile direttamente presso i Musei-‐Monumenti.
COME ARRIVARE A MONTE SANT’ANGELO !IN AEREO Bari _ (dist. 160 km) Pescara _ (dist. 215 km) !IN AUTO O IN AUTOBUS da Bari -‐ dopo 130 km uscire a Foggia, prose-‐guire per 55 km da Napoli -‐ dopo 180 km uscire a Foggia, proseguire per 55 km da Pescara -‐ dopo 190 km uscire a Foggia, proseguire per 55 km !IN TRENO Dalla stazione di Foggia:
Opzione 1: treno per Manfredonia, corriera per Monte Sant’Angelo
Opzione 2 -‐ corriera diretta Opzione 3 -‐ corriera per Manfredonia,
coincidenza per Monte Sant’Angelo Orari: ferroviedelgargano.it e sitabus.it
SUL SITO TURISMOMONTESANTANGELO.IT SONO DISPONIBILI TUTTE LE INFORMAZIONI RELATIVE A: -‐ DOVE DORMIRE -‐ DOVE MANGIARE -‐ VIRTUAL TOUR DEI MONUMEN-‐TI, DELLE CHIESE, DEL CENTRO STORICO E DEI MUSEI !VISITE GUIDATE: PROLOCO _ tel. 0884.565520 COOP. ECOGARGANO _ tel. 0884.562062
29 settembre_La processione della Sacra Spada di San Michele Arcangelo
La Foresta Umbra
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Il Santuario di San Michele Arcangelo L’Abbazia di Santa Maria di Pulsano !
Monte Sant’Angelo _ Gargano _ Puglia !Febbraio 2014
Realizzazione e grafica: Pasquale Gatta Testi e photo credits: Padri Micheliti, Comunità Monastica di Pulsano, Pasquale Gatta, Comune di Monte Sant’Angelo !
L’Assessore al Turismo, Prof. Antonio Mazzamurro Il Sindaco, Ing. Antonio di Iasio !Ufficio Turismo | tel: 0884.566209 _ fax: 0884.566233 _ mobile: 348.7196465 _ @: [email protected] !
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