Montagna e zone rurali psr 2014 2020

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La montagna nel nuovo PSR 2014-2020 5 Febbraio 2 0 1 4

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Applicazione del Piano di sviluppo rurale nelle aree montane dell'Emilia Romagna

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La montagna nel nuovo PSR 2014-2020

5 Febbraio 2 0 1 4

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Le montagne in Emilia Romagna Le montagne, secondo le diverse classificazioni

• 127 comuni delle Aree montane secondo il Piano Territoriale C Paesistico con 487.036

residenti e 18.227 aziende agricole su una SAU di 236.658 ettari.

• 125 comuni montani classificati ai sensi della L.R. nr 2/2004 con una popolazione di

434.708 residenti, una SAU di 223.013 ettari e 17.580 aziende agricole;

• 117 comuni delle Zone svantaggiate di montagna, con 543.999 residenti e 18.436 aziende

agricole su una SAU di 226.359 ettari;

• 74 comuni delle Zone con problemi complessi di sviluppo 2007 – 2013 con 206.745

abitanti dei e 8.718 le aziende agricole per 108.478 ettari;

• 69 comuni montani classificati dall’Istat con 192.305 residenti, 8.226 aziende agricole su una

SAU di 101.646 ettari;

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Le montagne

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Incidenza variabili montane sul contesto regionale

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

Aree montane PTCP Comuni montani

l.r.2/2004

Zone svantaggiate di

montagna

Zone rurali D 2007 -

2013

Comuni montani

istat

Residenti_montani/tot regione Aziende agricole_montane/tot regione SAU_montana/tot regione

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Numero di comuni inclusi nelle varie classificazioni.

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Attuale definizione delle zone rurali

Divisione del territori in base a fasce altimetriche e esclusione di alcuni capoluoghi di provincia.

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Aree D PSR

Aree C PSR

Legge r. 10

Le montagne e le zone rurali PSR 2007-2013

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*5 comuni della Valmarecchia sono stati classificati come aree D anche se di collina secondo ISTAT; erano in

aree D anche nelle Marche

*

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Il PSR e la montagna L.r.2/2004

I 125 comuni montani classificati ai sensi della L.R. nr 2/2004 hanno totalizzato 23.157 domande ammesse (il 41% del totale) e 346.010.568 € di contributi (il 37% del totale).

Rispetto agli assi del Programma, le domande e i contributi totali dell’area sono stati così distribuiti:

– asse 2 13.814 domande (il 60% del totale) e il 52% di contributi concessi per euro 181.059.673

– asse 1 35% del totale delle domande pari a 7.993 e il 27% di contributi pari a 92.975.268

– assi 3 e 4 hanno raccolto ognuno il 3% di domande pari a rispettivamente 695 e 655 e rispettivamente il 14% e il 7% dei contributi pari rispettivamente a euro 48.088.409 e 23.887.218

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Il PSR e la montagna svantaggiata

I 107 comuni delle Zone svantaggiate di montagna con 19.810 domande hanno pesato per il 35% sul totale delle ammesse dal Programma e in termini di contributi hanno attratto 297.263.830 euro pari al 32% del totale.

Rispetto agli assi del Programma, le domande e i contributi totali dell’area sono stati così distribuiti:

– asse 2 60% di domande pari a 11.831 e 52% di contributi concessi pari a 154.890.855 euro

– asse 1 34 % di domande pari a 6.796 e 27% di contributi per euro 79.817.324

– assi 3 e 4 hanno raccolto rispettivamente 604 e 579 domande pari al 3% e contributi per euro 40.847.409 e 21.708.244 pari al 14% e al 7%

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Il PSR e la montagna ISTAT- zone rurali D

i 69 comuni montani classificati dall’Istat e i 74 comuni delle Zone con problemi complessi di sviluppo 2007 – 2013 con 11.650 domande hanno pesato per il 21% sul totale delle ammesse dal Programma e in termini di contributi hanno attratto 172.915.014 euro pari al 18% del totale.

Rispetto agli assi del Programma, le domande e i contributi totali dell’area sono stati così distribuiti:

– asse 2 62% di domande pari a 7.183 e 90.856.516 euro di contributi pari al 53%

– asse 1 32 % di domande pari a 3.683 e il 23% di contributi pari a 39.916.165 euro

– assi 3 e 4 hanno raccolto rispettivamente il 4% e il 3% di domande pari a 411 e 373; il 16% di contributi pari a 27.800.111 di euro per l’asse 3 e 8% per l’asse 4 pari a 14.342.222 di euro.

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Domande e contributi

10

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

Comuni montanil.r.2/2004

Zone svataggiate dimontagna

Zone rurali D 2007 -2013

Numero domande PSR nelle aree di montagna

Asse 1 Asse 2 Asse 3 Asse 4

-

50

100

150

200

250

300

350

Comuni montanil.r.2/2004

Zone svataggiate dimontagna

Zone rurali D 2007 -2013

Mili

on

i

Contributo PSR nelle aree di montagna

Asse 1 Asse 2 Asse 3 Asse 4

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Perché ridefinire le Zone Rurali

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La Montagna nello Sviluppo Rurale

REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013

Art. 7 prevede:

«Gli Stati membri possono inserire nei programmi di sviluppo rurale dei sottoprogrammi tematici, che contribuiscano alla realizzazione delle priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale e rispondano a specifiche esigenze riscontrate, in particolare per quanto riguarda:

(c) le zone montane di cui all'articolo 32, paragrafo 2 (zone svantaggiate di montagna);

Art 32 .5

Gli stati membri allegano al programma di sviluppo rurale:

a) La delimitazione esistente o modificata per le svantaggiate di montagna e le zone soggette a vincoli specifici.

REGOLAMENTO (UE) N. 1151/2012 Articolo 31

Prodotto di montagna

2. Ai fini del presente articolo si intendono per «zone di montagna dell’Unione» le zone di cui all’articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1257/1999. [Attuali zone svantaggiate di montagna]

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Zone svantaggiate di montagna

REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013

Art 32 . 2

Ai fini dell'ammissibilità alle indennità di cui all'articolo 31, le zone montane sono caratterizzate da una notevole limitazione delle possibilità di utilizzazione della terra e da un considerevole aumento dei costi di produzione, dovuti:

a) all'esistenza di condizioni climatiche molto difficili a causa dell'altitudine, che si traducono in un periodo vegetativo nettamente abbreviato;

b) in zone a più bassa altitudine, all'esistenza nella maggior parte del territorio di forti pendii che rendono impossibile la meccanizzazione o richiedono l'impiego di materiale speciale assai oneroso, ovvero a una combinazione dei due fattori, quando i vincoli derivanti da ciascuno di questi fattori presi separatamente sono meno accentuati, ma la loro combinazione comporta vincoli equivalenti.

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Le zone rurali secondo l’OSCE

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AGRICOLTURA / AMBIENTE

13 indicatori

ECONOMIA

12 indicatori

DEMOGRAFIA

7 indicatori

Giornate di lavoro medie Incidenza delle Unità afferenti al settore

dell’industria senso stretto Densità della popolazione

Incidenza numerosità delle aziende

agricole

Incidenza delle Unità afferenti al settore del

Commercio, trasporti, alberghi, ristoranti Tasso migratorio totale

SAU su superficie comunale Incidenza degli Addetti afferenti al settore

dell’industria senso stretto Tasso di crescita naturale

SAU su SAT Incidenza delle Unità afferenti al settore

degli Altri servizi Variazione della popolazione

SAT su superficie comunale Incidenza degli Addetti afferenti al settore

del Commercio, trasporti, alberghi, ristoranti Indice di vecchiaia

SAU media per azienda Incidenza degli Addetti afferenti al settore

delle costruzioni Indice di dipendenza totale

Superficie a seminativi su SAU Incidenza degli Addetti afferenti al settore

degli Altri servizi Incidenza residenti nel comune

Incidenza aziende con bosco Reddito medio

Incidenza superficie a bosco su SAU Variazione arrivi turistici (italiani e stranieri)

Incidenza di aziende con allevamenti Variazione presenze turistiche (italiani e

stranieri)

Variazione numerosità aziendale

intercensuaria

Variazione SAU Intercensuaria

Variazione SAT intercensuaria

Indicatori utilizzati per valutare il grado di sviluppo complessivo dei comuni regionali

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Cluster per grado di ruralità

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I criteri

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• Rispettare della metodologia nazionale e OCSE

– Definizione delle macro aree con le intersezioni fra i confini amministrativi delle province e le fasce altimetriche ISTAT

– Indicatore = densità di popolazione)

• Identificare territori omogenei per le aree di montagna più ampi rispetto a all’attuale zonizzazione

• Assicurare coerenza con norme per zone svantaggiate e con la possibilità di etichettare i prodotti di montagna

• Consentire offrire flessibilità di attuazione in particolare per alcuni territori di alta collina

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Le nuove zone montane

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Include: i comuni montani della fascia altimetrica ISTAT + i comuni della fascia altimetrica di collina che sono classificati come svantaggiati di montagna se con superficie delimitata > del 50%

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Aree interne e Zone svantaggiate di montagna

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Nuove zone rurali

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Zone rurali e montagna L.r.2/2004

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Le aree rurali con problemi complessi di sviluppo

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Coincidono con le aree montate ai fini degli interventi in agricoltura

A cosa non servono

• non è previsto nessun utilizzo per le azioni destinate alle aziende agricole, compresa la diversificazione

A cosa servono

• a concentrare gli interventi della priorità 6 relativa ai servizi per le popolazioni dei territori più marginali della regione

• a definire una priorità trasversale per le aree di montagna in tutte Priorità di intervento

• a delimitare le aree in approccio Leader: prioritariamente le aree prevalentemente rurali, sono inoltre ammissibili le aree rurali intermedie di collina, le aree ad agricoltura specializzata di collina, nonché le aree già interessate dall’approccio nel PSR 2007-2013.

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Gli indirizzi e i territori:

Promuovere lo sviluppo l’equilibrio tra il territorio rurale e quello urbano in termini di distribuzione della

ricchezza, opportunità, accessibilità ai servizi essenziali, con particolare riferimento a due fattispecie di

fragilità: i territori montani e le aree periurbane.

Montagna: adattamento delle linee di intervento, servizi alla popolazione, approccio LEADER

Aree periurbane: iniziative di agricoltura sociale, gli investimenti volti a sviluppare: finalità didattiche

compresa l’ educazione ambientale e la promozione delle filiere corte.

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TERRITORIO Obiettivi:

•intensificare e qualificare l'intervento nelle aree a maggiore ruralità,

•valorizzare le specificità locali, la distintività delle produzioni di “montagna”

•sostenere interventi per migliorare la qualità di vita garantendo l’accesso ai servizi

anche ricorrendo a soluzioni innovative;

•sostenere l’agricoltura fragile delle aree periurbane

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L’attuazione dell’approccio Leader sarà affidato a un numero massimo di 8 Gal

Le aree eleggibili all’approccio LEADER sono prioritariamente le aree prevalentemente rurali, sono inoltre ammissibili le aree rurali intermedie di collina, le aree ad agricoltura specializzata di collina, nonché le aree già interessate dall’approccio nel PSR 2007-2013.

La popolazione compresa tra 50.000 e 100.000 abitanti e potrà essere motivatamente innalzata a 150.000 abitanti o ridotta a 30.00

La dotazione finanziaria - che terrà conto della qualità dei Piani di Azione Locali (PAL) - sarà compresa tra un minimo di 4 M€ e 12 M€

Aree tematiche:

Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, forestali, artigianali e manifatturieri);

Sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia);

Turismo sostenibile;

Cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità (animale e vegetale);

Valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio;

Accessibilità ai servizi sociali

La strategia incentrata un tema prevalente e affiancata da massimo altre due aree tematiche strettamente integrate con il tema prioritario.

Approccio LEADER

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Ripartizione percentuale delle risorse fra le priorità e focus area

P 6: Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nella zone rurali

6.a) favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese e l'occupazione;

2,4%

6.b) stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;

4,2%

6.c) promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.

0,4%

Totale priorità 6 7,0%

Assistenza tecnica Totale AT 2,5%

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Priorità 6 (a) 6.2 aiuto all'avviamento d'impresa per attività extra agricole in zone rurali

6.3 aiuto all'avviamento di impresa per lo sviluppo di piccole aziende agricole

6.4 investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra agricole

7.7 investimenti finalizzati alla rilocalizzazione di attività e alla riconversione di fabbricati ed altri impianti situati all'interno o nelle vicinanze di centri rurali, al fine di migliorare la qualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato;

16.3 (altra) cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune e condividere impianti e risorse, nonché per lo sviluppo e la commercializzaione di serivizi turistici inerenti al turismo rurale;

16.6 cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per l'approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali

16.9 supporto alla diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l'assistenza sanitaria, l'integrazione sociale, l'agricoltura sostenuta da comunità e l'educazione ambientale ed alimentare

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Priorità 6 (a)

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Priorità 6 (b, c) 7.1 supporto per la stesura e l'aggiornamento dei piani di gestione dei comuni e dei villaggi rurali, dei siti Natura 2000 e delle zone ad Alto Valore Naturale (AVN)

7.2 supporto per investimenti per creazione, miglioramento ed espansione di infrastrutture su piccola scala, incluse energie rinnovabili e risparmio energetico

7.4 supporto per investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all'espansione di servizi di base a livello locale per la popolazione rurale

7.5 investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala

7.6 studi ed investimenti associati alla manutenzione, al restauro ed alla riqualificazione del patrimonio culturale e naturale dei villaggi, del paesaggio rurale e dei siti ad alto valore naturalistico

7.7 investimenti finalizzati alla rilocalizzazione di attività e alla riconversione di fabbricati ed altri impianti situati all'interno o nelle vicinanze di centri rurali, al fine di migliorare la qualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato;

16.3 cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune e condividere impianti e risorse, nonché per lo sviluppo e la commercializzazione di servizi turistici inerenti al turismo rurale;

16.6 cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per l'approvvigionamento sostenibile di biomasse da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali

16.9 supporto alla diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l'assistenza sanitaria, l'integrazione sociale, l'agricoltura sostenuta da comunità e l'educazione ambientale ed alimentare

19.1 rafforzamento delle capacità, formazione e creazione di reti per l'elaborazione e l'attuazione dei PSL

19.2 supporto per l'attuazione dei progetti dei PSL

19.3 supporto tecnico preparatorio per i progetti di cooperazione

19.4 supporto per i progetti di cooperazione interterritoriale

19.5 supporto per i progetti di cooperazione transnazionale

19.6 costi di gestione di animazione

7.3 supporto per investimenti nelle infrastrutture di banda larga

7.4 supporto per investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all'espansione di servizi di base a livello locale per la popolazione rurale 27

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Grazie per l’attenzione