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Non c'è nulla di così lontano da noi da essere

irraggiungibile, o di così nascosto da non poter

essere scoperto.”

RENÉ DESCARTES

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per

i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei

giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.”

ALBERT EINSTEIN

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Ai miei concittadini, che si lamentano spesso sul fatto che nella nostra incantevole città, Catania, non si fa un granché in opere pubbliche e in attrezzature sociali, e a salvaguardia dell’ambiente e delle sue beltà paesaggistiche e monumentali; ma che si adattano sempre alle storture, come se non li riguardassero, e “tirano avanti per la propria strada perché non ha mai molto a che vedere con quella dei loro vicini”.

All’Arpa Sicilia e al suo personale per l’operato di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale che effettuano presso la nostra isola e per avermi concesso di realizzare con la Struttura Territoriale di Catania un monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico nel cuore pulsante della mia città.

Alla Direzione Pubblica Istruzione di Catania, ai Dirigenti Scolastici del Nido Comunale “I Fantastici Folletti”, dei Circoli Didattici “Verga” e “Sacro Cuore", degli Istituti Comprensivi “Sant’Orsola”, “San Benedetto”, “Malerba”, “Caronda”,

“Coppola”, “Parini”, e al Responsabile dell’Oratorio Salesiano “San Filippo Neri”, per aver messo a disposizione le loro strutture per verificare se gli alunni catanesi siano esposti a campi elettromagnetici superiori ai valori di aspettazione del D.P.C.M. 8.7.2003.

Alla mia famiglia per l’amore, il supporto e la profonda e preziosa amicizia

donatami in tutti questi anni. In particolare, ai miei nipoti, Simone, Paola, Giulio e Francesco, per il calore, l’affetto, i sorrisi, le carezze, i baci e gli abbracci regalatimi.

A Te che, nel dolore e nella gioia dell’amore, hai contribuito alla mia difficile nascita. Agli amici più cari per essermi stati vicini nei momenti più belli e ardui della vita. Ai tanti amici, colleghi e conoscenti che mi hanno reso partecipi della loro

spensieratezza, allegria, dei loro dispiaceri e delusioni nel corso di questi anni. Ai miei alunni per i sorrisi, la disponibilità, la stima e l’enorme gratitudine concessami. Ai miei insegnanti, docenti, tutors, advisors e supervisors, per tutto ciò che mi

hanno insegnato, per la sete di “sapere” trasmessami, per la loro saggezza, il loro ingegno, la loro disponibilità e la fiducia concessami.

Alla Vita che ci conserva tutti e tutte con grazia nel suo seno.

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INDICE�

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INDICE MONITORAGGIO ARPA DI CAMPI

ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA IN ISTITUTI SCOLASTICI DEL CENTRO STORICO DI CATANIA

ELENCO DELLE FIGURE...........................................................................ix ELENCO DELLE TABELLE.......................................................................xv SOMMARIO..........................................................................................xviii RINGRAZIAMENTI...................................................................................xx

1. AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTE 1 SICILIA................................................................................................................

1.1 Sistema Agenziale ISPRA/ARPA-APPA.........................................1

1.2 ARPA Sicilia.....................................................................................2

1.3 Struttura Territoriale di Catania dell’ARPA Sicilia............................3

1.3.1 Attività di Monitoraggio e Controllo dei Campi Elettro- 4 magnetici..............................................................................................

2. SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF NEL 5 CONTESTO URBANO.......................................................................................

2.1 Sorgenti di campi elettromagnetici urbani........................................5

2.1.1 Sorgenti di induzione magnetica a bassa frequenza.............8

2.1.2 Sorgenti di campo elettromagnetico ad alta o RF…...........10

2.2 Caratteristiche dei campi elettromagnetici a radiofrequenza......12

2.3 Impianti per telecomunicazione e modalità di esposizione ai 14

campi elettromagnetici da essi emessi.................................................

2.3.1 Impianti per trasmissioni radiofoniche...............................15

2.3.2 Impianti per trasmissioni televisive....................................17

2.3.3 Stazione radio base per telefonia mobile............................18

2.3.4 Sistemi WiFi e WiMAX.....................................................21

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3. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO ED EFFETTI 23 BIOLOGICI E SANITARI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF......

3.1 Interazione dei campi elettromagnetici a RF con il corpo umano...23

3.2 Effetti a breve termine dei campi elettromagnetici a RF.................25

3.2.1 Effetti termici e non termici................................................25

3.2.2 Protezione dagli effetti a breve termine..............................26

3.2.3 Rischi a breve termine negli ambienti di vita cittadina......26

3.3 Effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici a RF.................27

3.3.1 Studi epidemiologici...........................................................27

3.3.2 Studi sperimentali..............................................................28

3.4 Valutazione della IARC dei campi elettromagnetici a RF..............28

3.4.1 Possibili rischi connessi a nuove tecnologie.......................30

3.4.2 Misure precauzionali per i soggetti più giovani..................30

4. NORMATIVA VIGENTE SUI CAMPI ELETTROMAGNETICI 33 A RADIOFREQUENZA.....................................................................................

4.1 Quadro normativo ed istituzionale...................................................33

4.2 Normativa internazionale.................................................................33

4.2.1 Linee guida ICNIRP...........................................................34

4.3 Normativa comunitaria europea......................................................34

4.3.1 Raccomandazione 1999/512/CE del 12 Luglio 1999.........35

4.4 Normativa nazionale........................................................................35

4.4.1 D.M. n.381 del 10 Settembre 1998.....................................36

4.4.2 Legge quadro n.36 del 22 Febbraio 2001...........................36

4.4.3 D.P.C.M. 8 Luglio 2003.....................................................37

4.4.4 D.lgs. 259/2003...................................................................37

4.5 Normativa regionale........................................................................38

4.5.1 Art.103 della Legge Regionale n.17 del 28 Dicembre 04 38

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4.5.2 Decreto ARTA del 21 Febbraio 2007.................................39

5. MONITORAGGIO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF 41 NELLE SCUOLE DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI CT….......

5.1 Tessuto urbano del Centro Storico del Comune di Catania.............41

5.1.1 Stazioni radio base per telefonia mobile ivi collocate........43

5.1.2 Istituti scolastici ivi situati..................................................44

5.2 Selezione delle popolazioni scolastiche da monitorare...................45

5.3 Procedura di monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico....46

6. STRUMENTAZIONE ARPA SICILIA USATA O DISPONIBILE 49 PER IL MONITORAGGIO................................................................................

6.1 Centraline per un monitoraggio continuo dei campi 49 elettromagnetici a RF.....................................................................................

6.1.1 Caratteristiche dei sensori...................................................53

6.2 Misuratori a banda larga di campi elettromagnetici a RF per 54misure puntuali.............................................................................................

6.2.1 Caratteristiche delle sonde isotropiche...............................56

6.2.1.1 Proprietà della sonda per misure di campo 56 elettrico...................................................................................

6.2.1.2 Proprietà della sonda per misure di campo 56 magnetico...............................................................................

6.2.2 Caratteristiche del misuratore.............................................57

6.3 Misuratori a banda stretta di campi elettromagnetici a RF..............59

6.3.1 Caratteristiche dell’analizzatore di spettro.........................59

7. CAMPAGNA DI MONITORAGGIO FFETTUATA..........................61

7.1 Istituto Sant’Orsola..........................................................................61

7.2 Istituto educativo San Benedetto.....................................................68

7.3 Istituto Comprensivo Malerba.........................................................73

7.4 Oratorio Salesiano San Filippo Neri................................................76

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7.5 Istituto Comprensivo Caronda.........................................................80

7.6 Istituto Comprensivo Coppola….....................................................84

7.7 Circolo Didattico Giovanni Verga...................................................87

7.8 Istituto Comprensivo Parini.............................................................93

7.9 Scuola Sacro Cuore..........................................................................96

8. CONCLUSIONI.......................................................................................99

BIBLIOGRAFIA...........................................................................................103

APPENDICE A. INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI 105 TELEFONIA MOBILE E SULLE STRUTTURE SCOLASTICHE DELL’AREA IN ESAME...................................................................................................................

APPENDICE B. CERTIFICATI DI TARATURA DEGLI STRUMENTI ARPA 119 USATI.....................................................................................................................

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ELENCO DELLE FIGURE FIGURA 1.1. Struttura Territoriale di Catania dell'Arpa Sicilia...........................3 FIGURA 2.1. Lo spettro elettromagnetico (cioè l'insieme di tutte le possibili frequenze delle onde elettromagnetiche). Le immagini sono state rispettivamente attinte da [4] e [5].......................................................................6 FIGURA 2.2. Lo spettro elettromagnetico da 10 kHz a 100 GHz, di interesse per le telecomunicazioni. Le immagini sono state rispettivamente attinte da [4] e [7].........................................................................................................................7 FIGURA 2.3. Rappresentazione schematica delle due tipologie di antenne: trasmittente e ricevente [6]................................................................................10 FIGURA 2.4. Le tipologie di antenne esistenti: a) antenne lineari come quella a dipolo o biconica; b) antenne ad apertura come quella horn; c) antenne a riflettore come quella a riflettore parabolico; d) allineamenti di antenne come l’antenna log-periodica......................................................................................11 FIGURA 2.5. Rappresentazione schematica rispettivamente a) di un’onda elettromagnetica piana; b) e delle zone di campo intorno ad un’antenna. L’immagine b) è stata tratta da [6]....................................................................13 FIGURA 2.6. Schema dei collegamenti a) punto-multipunto, e b) ad accesso multiplo [6]........................... ............................................................................14 FIGURA 2.7. Schema di un sistema per la ripetizione di un segnale radiotelevisivo [6]..............................................................................................15 FIGURA 2.8. Impianti radiofonici FM, ottenuti rispettivamente con schiere di (a) antenne log-periodiche e (b) di pannelli. I dettagli dell’antenna e del pannello sono visibili nel riquadro centrale [6].................................................16 FIGURA 2.9. Impianto per diffusione televisive e diagramma di radiazione orizzontale e verticale (con maggiore apertura) e verticale (più stretto) [6].................18 FIGURA 2.10. Schema di riuso delle frequenze di cluster adiacenti, formati da celle esagonali a differenti frequenze [10].........................................................19 FIGURA 2.11. Stazioni radio base per telefonia mobile formati da macrocelle e microcelle [10]...................................................................................................20 FIGURA 3.1. La permettività dielettrica �r del tessuto biologico nel campo di frequenza [1 Hz; 1 THz] [13]............................................................................24 FIGURA 3.2. L’andamento del SAR in funzione della frequenza [6]................25 FIGURA 5.1. Il centro storico catanese (tratto da: http://www.comune.catania.it/)...40

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FIGURA 5.2. Mappa ESRI®ArcMapTIM GIS 9.3 degli impianti di telefonia telefonia mobile della Vodafone, Tim, Wind e H3S, installati nella I municipalità di Catania e nelle zone limitrofe sino rispettivamente a gennaio 2009, luglio 2009, gennaio 2009 e dicembre 2008, secondo l’archivio della Struttura Territoriale Catanese dell’Arpa Sicilia..............................................42 FIGURA 5.3. MappaESRI ® ArcMapTIM GIS 9.3 delle 34 scuole dotate di spazi esterni e delle 141 SRB della Vodafone, Tim, Wind e H3S delucidate nel paragrafo 5.1.1...................................................................................................43 FIGURA 6.1. Il sistema PMM 8055S, i suoi comandi e le connessioni disponibili..........................................................................................................47 FIGURA 6.2. a) Premere il pulsante "Call" sulla finestra di apertura del software PMM 8055SW02; b) premere il pulsante "Recall" e poi quello "Hang & Exit" (se non ci sono problemi di connessione) sulla finestra di connessione dello stesso alla scheda di memoria della centralina selezionata tramite il modem GSM.....................................................................................................49 FIGURA 6.3. a) Premere il pulsante "Week *" o quello di un “dì*” di nostro interesse sulla finestra principale del software PMM 8055SW02 aggiornata dopo il download; b) fissare il range più opportuno per visionare le misure di campo elettrico acquisite (tramite le voci "Vertical"� "Zoom Range" della barra del menù principale della suddetta finestra di visualizzazione dati) e non visionare, preferibilmente, le componenti Ex, Ey e Ez, ma solo il campo elettrico totale E (tramite le voci "Trace" � "All Trace OFF”). Per sapere poi in modo interattivo il valore di E in un dato istante di tempo, selezionare le voci "Marker"� "RMS 6 min"; mentre per salvare il grafico visionato come immagine BITMAP (o in forma tabulare come file testo ASCI), selezionare la voce “Save Bitmap” (o "Save as Table")..........................................................50 FIGURA 6.4. Specifiche tecniche delle sonde di campo elettrico EP-330…….51 FIGURA 6.5. Specifiche tecniche delle sonde di campo magnetico HP-051….52 FIGURA 6.6. Il sistema di misura Wandel&Goltermann EMR-300 BN2244/31 8.2 con a) la sonda isotropica di campo elettrico X-0046, b) il cavo in fibra ottica, c) ed il treppiede.....................................................................................53 FIGURA 6.7. Specifiche tecniche delle sonde di campo magnetico HP-050.....55 FIGURA 6.8. a) Pannello frontale e b) finestra di menù principale del misuratore di campo portatile PMM 8053A…..................................................56 FIGURA 6.9. Finestra principale del software Logger Interface EMR V1.05 (attiva dopo aver collegato il pc, mediante i cavi a fibra ottica, al misuratore EMR-300 BN 2244/31 8.2 già acceso ed unito alla sonda X-0046), durante la

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digitazione dell’unità di memoria relativa a) alla prima ed b) ultima misura di nostro interesse; c) durante la lettura dei dati selezionati ( “Read Data”� “OK”), d) la loro visualizzazione ed e) il loro salvataggio ("*.csv" � “Save Data”) f) nell’apposita cartella di destinazione sul computer............................56 FIGURA 6.10. A sinistra. l’analizzatore di spettro Willtek 9102 dell’ARPA Sicilia; a destra la sua sonda biconica EMSAP-2000........................................58 FIGURA 6.11. Diagramma d’antenna della sonda biconica EMSAP-2000 nel piano del campo elettrico (a sinistra) e in quello del campo magnetico (a destra)................................................................................................................58 FIGURA 7.1. Collocazione della sede principale e della succursale dell’Istituto Sant’Orsola sulla mappa Google Earth dell’area del centro cittadino in cui esse sono ubicate e ove si trovano anche le stazioni radio base CT173, CT143 e CT189 della Tim; CT573 e CT5078 della Vodafone; CT018 della Wind, e CT5553 e CT5581 della H3G............................................................................60 FIGURA 7.2. a) Collocazione della centralina 41225 b) nel terrazzo al III piano di Via Roccaromana n°49 da cui sono visibili c) 3 SRB in direzione N-E e d) 3SRB in direzione S..................................................................................61 FIGURA 7.3. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225 presso l’Istituto Sant’Orsola di Catania (37°30'30.34" Nord; 15° 4'39.34" Est) da giovedì 19 Aprile 2012 ore 09:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 09:36..................................................................................................................62 FIGURA 7.4. Simulazione dei campi elettromagnetici a RF generati dalle SRB elencate in leggenda, sulla mappa topografica ( nel diagramma in alto) del sito in cui sorge la scuola e in cui agiscono i lobi degli stessi impianti mostrati anche in 3D (nel diagramma in basso)…...................……………...........…....64 FIGURA 7.5. Finestra WinEDT contenente i valori simulati di campo elettrico per la lista di trasmettitori suddetti e ivi figurante, nel punto di coordinate (37°30'30.34" Nord; 15° 4'39.34" Est) in cui, come già detto, si trova la sede principale della scuola….…..........…..........….........…...........….65 FIGURA 7.6. Localizzazione dell’Istituto educativo San Benedetto sulla mappa Google Earth dell’area del centro cittadino in cui si trova e in cui sono anche ubicati degli impianti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza e le stazioni radio base CT055, CT135 e CT144 della Tim; CT4829 e CT4802 della Vodafone; CT015 e CT172 della Wind, e CT5592 e CT5585 della H3G…..........…..........…..........….........................……………………............66 FIGURA 7.7. Collocazione della centralina 41239 (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al III piano di Via Crociferi n°22 (diagramma in alto a

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destra), da cui sono rispettivamente visibili tre SRB ad Est, una SRB a Nord-Est e una SRB a Sud-Est……...............…..........…..........…..........…..........…68 FIGURA 7.8. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41239 presso l’Istituto San Benedetto (37°30'13.24" Nord; 15° 5'6.05" Est) da giovedì 19 Aprile 2012 ore 10:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 08.54……....69 FIGURA 7.9. Localizzazione della sede principale dell’Istituto comprensivo A. Malerba sulla mappa Google Earth di un’ampia area del centro cittadino in cui essa si trova, per mostrare essenzialmente la sua distanza dalla succursale. In tale area si trovano anche ubicate le stazioni radio base CT203 e CT193 della Tim; CT4062 e CT526 della Vodafone; CT030, CT009, CT194 e CT026 della Wind; CT2920, CT5574, CT5563 e CT5525 della H3G. Alcune di esse (Wind CT030, Vodafone CT526 e Tim CT193) sono visibili in lontananza dal terrazzo della sede principale (vedi Figura 7.10); tuttavia solo la SRB H3G CT2920 si trova in prossimità del suddetto plesso scolastico...........................71 FIGURA 7.10. Collocazione della centralina 41257 (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al III piano di Via Pidatella n°127(diagramma in alto a destra), da cui sono rispettivamente visibili una SRB a Sud-Est, una SRB ad Est ed una SRB a Nord-Est................................................................................72 FIGURA 7.11. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso il plesso di Via Pidatella n°127 dell’Istituto comprensivo A. Malerba (37°31'29.33'' Nord; 15°06'5.25'' Est) da giovedì 26 Aprile 2012 ore 10:30 a giovedì 17 Maggio ore 11:00…............................................................73 FIGURA 7.12. Localizzazione dell’Oratorio San Filippo Neri sulla mappa Google Earth di un’ampia area della Centro Storico di Catania dove esso si trova insieme all’impianto della Guardia di Finanza e alle SRB CT055 e CT195 della Tim, CT4802 della Vodafone, CT172 e CT016 della Wind, CT5592 e CT5541 della H3G, visibili in lontananza dal suo terrazzo…...........................76 FIGURA 7.13. Collocazione della centralina 41258 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al IV piano di Via Teatro Greco n°22 (diagramma in alto a destra), da cui sono rispettivamente visibili delle SRB rispettivamente a Sud-Est, a Sud e a Sud-Ovest............…....................................................................76 FIGURA 7.14. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41258 presso l’Oratorio Salesiano San Filippo Neri (37°30'12.97" Nord, 15° 4'59.51" Est) da venerdì 27 Aprile 2012 ore 16:06 a venerdì 18 Maggio ore 09:48..................................................................................................................77 FIGURA 7.15. Localizzazione della sede principale e della I succursale dell’Istituto comprensivo Caronda sulla mappa Google Earth di un’ampia area

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della I municipalità di Catania dove esse si trovano insieme agli impianti di telefonia mobile denotati nella stessa….......…….............................................79 FIGURA 7.16. Collocazione della centralina 41225 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile nel terrazzo al III piano della succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda di Via Acquicella n°62, da cui è rispettivamente visibile solo la SRB H3G CT5584 come si mostra nei diagrammi in basso............................................................................................80 FIGURA 7.17. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225 presso la I succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda (37°29'50.09"N; 15° 4'21.25"E) da martedì 08/05/12 ore 10:00 a mercoledì 30/05/12 ore 09:24.............................................................................................81 Figura 7.18. Localizzazione dell’Istituto Comprensivo Coppola sulla mappa Google Earth delle regione in cui si trova insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa...............................................................................82 Figura 7.19. Collocazione della centralina 41239 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile nel terrazzo al II piano dell’Istituto Comprensivo Coppola, da cui sono rispettivamente visibili SRB in ogni direzione come mostrano le immagini dei diagrammi riportati in basso..................................................................................................................83 Figura 7.20. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41239 presso l’Istituto Comprensivo Coppola (37°30'26.66"N; 15° 4'9.67"E) da giovedì 10/05/12 ore 10:00 a giovedì 31/05/12 ore 09:24............................84 Figura 7.21. Localizzazione della sede principale e della succursale del Circolo Didattico Verga sulla mappa Google Earth della regione in cui esse si trovano insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa. In essa viene anche mostrato il calcolo della distanza tra i due plessi scolastici tramite la funzione strumento (vedi nota 63).…................................................................86 Figura 7.22. Collocazione della centralina 41257 nel punto di misura mostrato nel diagramma in basso a destra, situato nel terrazzo al III piano della sede principale del Circolo Didattico G. Verga di Via G. Leopardi n°89/b, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione come mostrano le gli stessi diagrammi sopra…............................................................................................87 Figura 7.23. Collocazione della centralina 41225 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile, all’interno del cortile della succursale del Circolo Didattico G. Verga di Viale De Gasperi n°193, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione come mostrano gli stessi diagrammi sopra................................................................................................87

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Figura 7.24. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso la sede principale del Circolo Didattico G. Verga (37°31'7.61"N; 15° 6'7.53"E) da giovedì 17/05/12 ore 10:00 a mercoledì 06/06/12 ore 13:48..................................................................................................................89 Figura 7.25. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225 presso la succursale del Circolo Didattico G. Verga (37°31'20.41"N; 15° 6'43.32"E) da mercoledì 30/05/12 ore 10:00 a lunedì 15/06/12 ore 11:42........90 FIGURA 7.26. Localizzazione dell’Istituto Comprensivo Parini sulla mappa Google Earth delle regione in cui si trova insieme ad un apparato radiotelevisivo e ai seguenti impianti di telefonia mobile: Tim CT175 di Via Messina n°534 (a ~ 82 m), Wind CT028 di Via Acicastello n°8 (a ~ 142 m), Tim CT139 di Via Messina n°780 (a ~ 315 m), e H3G CT5567 di Via del Roveto (a ~ 350 m)............................................................................................92 FIGURA 7.27. Collocazione della centralina 41258 nel punto in cui sono state anche registrate le misure con il misuratore portatile presso la scala antincendio dell’Istituto Parini, mostrata nel diagramma in alto a destra e da cui sono rispettivamente visibili una RTV ad Ovest ed una SRB a Nord (vedi diagrammi in basso).............................................................................................................92 FIGURA 7.28. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41258 presso l’Istituto Comprensivo Parini (37°32'5.42"N; 15°07'1.25"E) da martedì 22/05/12 ore 10:36 a mercoledì 15/06/12 ore 11:48.............................93 Figura 7.29. Localizzazione della Scuola Sacro Cuore sulla mappa Google Earth delle regione in cui essa si trova insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa............................................................................................95 Figura 7.30. Collocazione della centralina 41257 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile, al I piano della Scuola Sacro Cuore di Via Carlo Forlanini n°3, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione (come mostrano i diagrammi sopra) ma solo antenne televisive............................................................................................................95 Figura 7.31. L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso la Scuola Sacro Cuore delle Suore Betlemite (37°30'21.33"N; 15°04'30.83"E) da mercoledì 6/06/12 ore 09:54 a mercoledì 29/06/12 ore 10:00..................................................................................................................96 FIGURA B.1. Certificati di taratura di una delle quattro centraline elettriche ARPA usate..…................................................................................................116 FIGURA B.2. Tipica risposta delle sonde EP-330 ad uno o più segnali GSM.118 FIGURA B.3. Certificato di taratura del misuratore a banda larga ARPA usato.119

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ELENCO�DELLE�TABELLE�

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ELENCO DELLE TABELLE

TABELLA 2.1. Denominazioni e proprietà delle onde elettromagnetiche emesse da sorgenti RF [7]...................……..........……...............….…............12

TABELLA 2.2. Frequenze assegnate ai diversi servizi radiofonici [6]…......16

TABELLA 2.3. Estensioni indicative delle regioni di campo per impianti in MF e FM [6]…................……..........……............………................................16

TABELLA 2.4. Frequenze assegnate ai diversi servizi televisivi [6]...............17

TABELLA 2.5. Frequenze assegnate ai diversi servizi di telefonia mobile [6]..19

TABELLA 2.6. Distribuzione di campo elettrico emesso da impianti WiFi e WiMax [6].............................…...............…..................……...........................22

TABELLA 3.1. Limiti di base raccomandati dall’ICNIRP per l’esposizione 26 di campi elettromagnetici di frequenza superiore a 100 kHz [6]...........................

TABELLA 4.1. Livelli di riferimento per i campi elettromagnetici con 0 Hz � f � 300 GHz e con valori efficaci rms non perturbati (tratti da CIDIS 2012)………….34

TABELLA 4.2. Limiti di esposizione per la popolazione italiana ai campi elettromagnetici [2]........…….............……............……...................................35

TABELLA 4.3. Valori di attenzione e obiettivi di qualità fissati dal d.P.C.M.8 Luglio 2003 [2]..................................................................................................36

TABELLA 5.1. Campagna di monitoraggio effettuata........................................44

TABELLA 6.1: Caratteristiche tecniche della sonda di campo elettrico X-0046..54

TABELLA 7.1. Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale limitrofa dell’Istituto “Sant’Orsola” di Catania nell’anno scolastico 2011-12..............................................................................................................59

TABELLA 7.2. I valori efficaci “EFF” di E registrati in modalità “AVG” (vedi par.5.3) nel punto di misura in cui è stata anche collocata la centralina 41225 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto Sant’Orsola, dalla sonda di campo elettrico denotata nell’ultima colonna della tabella (per dettagli, vedi par.6.2.1.1).........................................................................................................61

TABELLA 7.3. Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto “San 66 Benedetto” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.............................................

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ELENCO�DELLE�TABELLE�

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TABELLA 7.4. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41239 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto educativo San Benedetto (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)...........................67

TABELLA 7.5. I campi elettrici simulati con WinEDT per tutte le antenne della telefonia mobile presenti nelle vicinanze del San Benedetto e già rappresentate nella mappa di Figura 7.6, ad eccezione delle SRB della Polizia e della Finanza (di cui non sono disponibili i dati). Dai valori riportati nell’ultima colonna è chiaro che, per il loro contributo irrisorio, gli ultimi due impianti, le SRB Vodafone CT3863 e H3G CT2916, possono essere trascurati (come d’altronde da noi poi fatto), nel calcolo del campo elettrico totale..................................................................................................................70

TABELLA 7.6. Numero totale degli alunni frequentanti la sede centrale dell’Istituto comprensivo “Malerba” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.......................................................................................................................71

TABELLA 7.7. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto Comprensivo Antonio Malerba (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)................74

TABELLA 7.8. Numero totale dei minori frequentanti l’Oratorio Salesiano “San Filippo Neri” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.............................75

TABELLA 7.9. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41258 presso il terrazzo al IV piano dell’Oratorio Salesiano San Filippo Neri (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).......................75

TABELLA 7.10. Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale limitrofa dell’Istituto comprensivo “Caronda” di Catania e degli alunni iscritti al Nido Comunale situato nella medesima struttura della sua I succursale nell’anno scolastico 2011/12............................................................78

TABELLA 7.11. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41225 presso il terrazzo al III piano della I succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)…...80

TABELLA 7.12. Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto Comprensivo “Coppola” di Catania nell’anno scolastico 2011-12..........................................82

TABELLA 7.13. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41239 presso il terrazzo al II piano dell’Istituto Comprensivo Coppola (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)….........................83

TABELLA 7.14. Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale non limitrofa del Circolo Didattico “G. Verga” di Catania nell’anno scolastico 2011-12........................................................................................86

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ELENCO�DELLE�TABELLE�

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TABELLA 7.15. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano della sede principale del Circolo Didattico G. Verga (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)……....87

TABELLA 7.16. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41225 presso il cortile interno della succursale del Circolo Didattico G. Verga (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)............................87

TABELLA 7.17. Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto Comprensivo “Parini” di Catania nell’anno scolastico 2011-12..............................................91

TABELLA 7.18. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41258 presso la scala d’emergenza dell’Istituto Comprensivo Parini, all’altezza del I piano (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)…….91

TABELLA 7.19. Numero totale degli alunni frequentanti la Scuola dell’Infanzia e Primaria Paritaria “Sacro Cuore” delle Suore Betlemite di Catania nell’anno scolastico 2011-12........................................................................................94

TABELLA 7.20. I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano della sede principale della Scuola dell’Infanzia e Primaria Paritaria “Sacro Cuore” delle Suore Betlemite di Catania (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2)...........................94

TABELLA 8.1. Il valore medio dei campi elettrici E registrati durante la campagna di monitoraggio effettuata nei plessi scolastici elencati sopra, con le centraline indicate e collocate in uno spazio esterno situato nel piano e per il periodo di tempo riportati accanto ad ogni scuola.............................................98

TABELLA A.1. Localizzazione (sulla mappa di Figura 5.3 nel paragrafo 5.2 del Capitolo 5) e proprietà (specificate nel paragrafo 5.1.1 del Capitolo 5) delle 142 stazioni radio base individuate nella I municipalità e nelle zone limitrofe di Catania, mettendo insieme le informazioni fornite dalle varie compagnie di telefonia mobile (Vodafone; Tim; Wind e H3S) alla Struttura Catenese dell’ARPA Sicilia, sino alla prima metà del 2009...........................................100

TABELLA A.2. Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, presenti nella I municipalità e nelle zone limitrofe di CT e contattati dalla sottoscritta per effettuare la campagna di monitoraggio in funzione della vicinanza alle SRB di Tabella A.1 e delle loro caratteristiche strutturali...........................................111

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SOMMARIO�

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SOMMARIO

Il mio project work presso l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (ARPA) Sicilia è incentrato sul monitoraggio dell’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza dei minori di età inferiore a 15 anni, che frequentano istituti scolastici situati nel Centro Storico del Comune di Catania, ove si diffondono e proliferano sempre più gli impianti per telecomunicazione come negli altri grandi centri urbani del globo.

L’incremento di tali impianti ha suscitato tanta attenzione, molteplici preoccupazioni e numerose polemiche nei cittadini e nei mass-media negli ultimi anni, poiché esso implica una maggiore esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, ritenuti responsabili di provocare effetti dannosi per la salute. Specialmente, da quando il 31 Maggio 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), basandosi sull’associazione statistica fra insorgenza tumorale ed esposizione ai campi elettromagnetici (messa in luce dai pochi casi in letteratura finora esaminati), ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come “agenti possibilmente cancerogeni” per l’uomo (Gruppo 2B), sebbene altri fattori come le distorsioni, i confondenti e la casualità potrebbero esserne i responsabili.

Dinnanzi a tale incertezza scientifica, le autorità sanitarie di vari Paesi come la Danimarca, la Finlandia, la Norvegia e la Svezia si sono espresse in merito all’opportunità di limitare le esposizioni ai campi elettromagnetici, in particolare nei bambini e negli adolescenti. Su di essi è stata, fra l’altro, richiesta, con un’alta priorità, una ricerca più specifica da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), perché le evidenze scientifiche finora raccolte in questo specifico ambito sono ancora scarse ed incapaci di dimostrare che i soggetti più giovani costituiscano una categoria maggiormente a rischio, ammesso che un rischio per la salute esista davvero.

In questo contesto si inserisce il presente project work che si prefigge di monitorare l’esposizione ai campi elettromagnetici nelle popolazioni scolastiche di dieci scuole del centro storico catanese e di verificare che i livelli suddetti di esposizione siano quanto meno inferiori ai valori di attenzione del D.P.C.M. 8.7.2003, che vanno rispettati negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate come misura di cautela dai possibili effetti a lungo termine (stimolazione elettrica dei tessuti nervosi, ecc.). In particolare, si è tentato anche di individuare l’origine del campo elettromagnetico registrato in due dei plessi scolastici monitorati, tramite delle simulazioni del campo elettromagnetico totale generato nei punti di misura dai diversi impianti di telefonia mobile presenti nelle vicinanze, e che sono stati individuati e

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localizzati in tutto il centro cittadino ai fini della scelta delle stesse scuole da monitorare.

Nel Capitolo 1 verranno trattate le istituzioni nazionali (I.S.P.R.A.) e locali (A.R.P.A.-A.P.P.A.) atte alla tutela dell’ambiente dai rischi elettromagnetici. Presso l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Sicilia (ARPA Sicilia) ho effettuato lo stage formativo del Master a partire dal 4 Aprile sino al 29 Giugno 2012 ed elaborato e realizzato il presente project work. In particolare, nel suddetto capitolo saranno descritte le attività di monitoraggio e di controllo con cui tale ente opera nel territorio siciliano per garantire il rispetto della legislazione vigente in materia di campi elettromagnetici.

Nel Capitolo 2 saranno poi descritte le proprietà principali delle sorgenti di campo elettromagnetico che possono esistere negli ambienti in cui viviamo. In particolare, si illustreranno le sorgenti di campo elettromagnetico a radiofrequenza e le varie modalità di esposizione ai differenti impianti per telecomunicazione.

Nel Capitolo 3 sarà poi illustrato lo stato attuale delle conoscenze scientifiche sugli effetti sanitari a breve e a lungo termine prodotti dall’interazione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza con i vari tessuti del corpo umano. Inoltre, verranno discussi i possibili rischi connessi alle nuove tecnologie e le misure precauzionali che si vorrebbero introdurre in alcuni Paesi europei per proteggere i soggetti più giovani.

Nel Capitolo 4 saranno invece discusse le implicazioni avute dal progresso nella conoscenza scientifica in merito agli effetti sanitari del capitolo 3, nello sviluppo di normative di protezione basate sul principio di precauzione, su limiti di base e livelli di riferimento con cui escludere qualsiasi possibilità di effetti avversi alla salute a breve termine.

Nel Capitolo 5 sarà poi illustrata la procedura con cui ha avuto inizio, a partire dal 19 Aprile 2012, il monitoraggio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza a cui sono esposti i bambini e gli adolescenti iscritti nei dodici edifici scolastici selezionati fra i nidi comunali, le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di I grado situate nel centro cittadino di Catania.

Nel Capitolo 6 saranno poi descritte le caratteristiche principali della strumentazione e della metodologia di misura della Struttura Territoriale Catanese dell’ARPA Sicilia, con cui ho realizzato il project work; mentre nel Capitolo 7 saranno riportate ed analizzate le misure di campo elettromagnetico acquisite per ogni plesso scolastico monitorato.

Nel Capitolo 8 saranno infine discusse le misure di campo elettromagnetico effettuate, più in generale, in modo da poter successivamente stimare qual è il livello di esposizione medio a cui sono sottoposti i bambini nel centro storico della nostra città.

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RINGRAZIAMENTI�

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RINGRAZIAMENTI Innanzitutto, colgo l’occasione per ringraziare:

� l’Università e la Facoltà di Scienze MM. FF.NN di Catania, il Dipartimento di Fisica e Astronomia e la Struttura Didattica Aggregata di Fisica di CT; � il Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale e gli Assessorati della Pubblica istruzione e delle Politiche sociali e del Lavoro della Regione Sicilia; � l’Asse IV capitale umano di FSE (FONDO SOCIALE EUROPEO) Sicilia; � il Ministero Italiano del lavoro e delle Politiche Sociali; � FSE (FONDO SOCIALE EUROPEO) Unione Europea; per l’eccelsa realizzazione del Master Universitario di II livello “Monitoraggio delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e rischio ambientale”, pubblicato sulla GURS n.32 del 10 Luglio 2009 e frequentato nel corso dell’A.A. 2011-12; � l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA SICILIA), la Struttura Territoriale e l’UOS - Monitoraggi e Controlli Ambientali Catanese per la grande opportunità concessami di svolgere il tirocinio formativo presso la Struttura Catanese, per la calorosa ospitalità e le notevoli competenze del Suo personale e per la sofisticata strumentazione messami a disposizione. � l’Assessorato Comunale della Direzione Pubblica Istruzione di Catania � l’Istituto Sant’Orsola (Via Roccaromana 49 - Via Macallè n.3, I-95124 CT) � l’Istituto educativo San Benedetto (Via Crociferi 22, I-95124 CT) � l’Istituto Comprensivo Malerba (Via Pidatella 127, I-95126 CT) � l’Oratorio Salesiano San Filippo Neri (Via Teatro Greco 32, I-95124 CT) � l’Istituto Comprensivo Caronda (Via Zammataro 22 - Via Acquicella 62, I-95122 CT) e il Nido Comunale “I Fantastici Folletti” (Via Acquicella 62, CT) � l’Istituto Comprensivo Coppola (V.le delle Medaglie d'Oro 25, I-95124 CT) � l’Istituto Comprensivo Verga (Via G. Leopardi 89/b – V.le De Gasperi 193, CT) � l’Istituto Comprensivo Parini (Via S. Quasimodo 3, I-95126 CT) � l’Istituto Sacro Cuore (Via Carlo Forlanini 65, I-95124 CT) per aver messo a mia disposizione le loro strutture ai fini del monitoraggio.

Secondariamente, ma non certo per importanza: � esprimo la mia più grande e sincera gratitudine, profonda stima ed affetto al Dott. Salvatore Casabianca, il mio Tutor Aziendale,1 per avermi introdotta e guidata con grande entusiasmo ed esperienza nel project work effettuato, per la grande disponibilità, notevole competenza e preziosa collaborazione offertami nella sua realizzazione, per gli importanti stimoli e i validi consigli ricevuti durante la stesura della tesi, e ancor più per essermi stato vicino, rassicurandomi ed incoraggiandomi nei momenti di sconforto e duri vissuti in contemporanea;

1 Fisico Dirigente del Dipartimento provinciale di Catania dell’ARPA Sicilia, Responsabile del Compartimento “U.O. Monitoraggi Ambientali” della Struttura Territoriale Catanese, esperto nel monitoraggio di campi elettromagnetici e di radioattività ambientale, è stato docente del Modulo 20 del Master: “Organismi di controllo dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti”.

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RINGRAZIAMENTI�

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� ringrazio calorosamente la Prof.ssa Josette Immè, il mio Tutor Didattico,2 e il Prof. Filippo Falciglia, il mio tutor di riferimento fra i membri del Comitato di Gestione del Master,3 per la disponibilità e l’attenzione con cui hanno seguito il mio lavoro e per i proficui stimoli e gli utili consigli fornitimi durante la stesura della tesi e la correzione e revisione delle bozze; � ringrazio di cuore il Prof. Antonio Triglia, Direttore-Coordinatore Scientifico del Master,4 e tutti gli altri professori del Comitato di Gestione (il Prof. Giorgio Bellia,5 il Prof. Stefano Romano,6 il Prof. Filippo Falciglia, il Prof. Salvatore Lo Nigro,7 il Prof. Guido Li Volsi8 e il Prof. Francesco Musumeci9) per avermi sostenuta nei momenti di sconforto affinché riuscissi a conciliare il lavoro e gli impegni familiari con quelli del master.

Dedico, inoltre, uno speciale ringraziamento: � al Direttore della Struttura Territoriale di Catania dell’ARPA Sicilia, il Dott. Antonio Brancato, per avermi fatto usufruire dei locali aziendali anche al di fuori delle ore di accesso previste dal progetto formativo e di orientamento stipulato con l’Università di Catania durante il periodo di copertura assicurativa; � ai tecnici dell’Arpa Sicilia con cui ho lavorato, il Dr. Sabbia Vito Fabrizio, la Dr.ssa Vittorio Agata e il Dr. La Loggia Salvatore, per la preziosa e sollecita collaborazione offertami nella realizzazione del project work; � al Fisico Dirigente Arpa Sicilia, la Dr.ssa Reitano M. Cristina, e al collaboratore

2 Prof.ssa Ordinaria di Fisica Sperimentale della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, responsabile del progetto "Lauree Scientifiche" per il Dip.mento di Fisica e Astronomia di CT, esperta nel monitoraggio di campi elettromagnetici e di radioattività ambientale, è stata docente dei Moduli 1 e 25 del Master: -“Fondamenti di fisica e dosimetria delle radiazioni non ionizzanti”; -“Misure di radioattività in campo”. 3 Prof. Associato di Fisica Sperimentale della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania, esperto nel monitoraggio di campi elettromagnetici, è stato docente del Modulo 18: “La protezione delle radiazioni non ionizzanti: aspetti tecnici della normativa sulle radiazioni non ionizzanti per la popolazione e gli ambienti di lavoro”. 4 Prof. Associato di Fisica Sperimentale della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, esperto nel monitoraggio di campi elettromagnetici, conduce ricerche in Biofisica. 5 Prof. Ordinario di Fisica Sperimentale della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, esperto in materia di valutazione, monitoraggio e orientamento, conduce ricerche di meccanismi di reazione in fisica nucleare e sugli effetti delle radiazioni ionizzanti sul cibo. 6 Prof. Associato di Fisica Sperimentale della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania, esperto nel monitoraggio della radioattività ambientale, è stato docente del Modulo 2: “Fondamenti di fisica delle radiazioni ionizzanti”. 7 È stato Prof. Ordinario di Fisica Nucleare della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, ex-Direttore del CSFNSM, esperto in applicazioni della fisica nucleare alla medicina e di monitoraggio della radioattività ambientale da agenti naturali ed artificiali, è stato docente del Modulo 11: “Rivelazione delle radiazioni ionizzanti”. 8 Prof. Ordinario di Fisiologia e Preside della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, è un esperto in fisiologia cellulare e biofisica di membrana. 9 Prof. Ordinario di Fisica Sperimentale della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Catania, esperto in monitoraggio di campi elettromagnetici, conduce ricerche di Biofisica.

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esterno Arpa esperto in rumore ambientale, l’Ingegnere Marco Leone, per gli stimolanti confronti avuti in merito ai software di cartografia. Infine, colgo l’occasione per dire grazie: o ai docenti del Master (Dr.ssa M. Trovato,10 Prof. S. Romano, Dr. L. Raffaele,11 Prof.ssa V. Cardile,12 Dr.ssa G. Vagliasindi,13 Ing. P. Falciglia,14 Prof.ssa J. Immè, Prof. G. Cuttone,15 Prof. S. Lo Nigro, Dr. P. Bellia,16 Prof. N. Messina,17 Ing. P. Ricci,18 Dr. V. Salamone,19 Dr. S. Casabianca e la Dr.ssa D. Morelli20), che con le loro lezioni frontali ci hanno permesso di sviluppare tutte le competenze necessarie per affrontare al meglio il periodo di stage formativo ed indispensabili per divenire dei validi tecnici in valutazione dell’esposizione umana alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti sia nel territorio che negli ambienti di lavoro; nel campo della radioprotezione classica e in materia di inquinamento da radiazioni; o ai tutor vigilanti (specialmente alla Dr.ssa G. Mangano) e a tutti i colleghi del Master (in particolare a: l’Ing. A. Pitrone, l’Ing. L. Castiglione, il Dr. P. Stella, l’Ing. D. Nicolosi, l’Ing. C. Lombardo, il Dr. M. Mauceri, il Dr. C. Salinaro, la Dr.ssa A. Gentile, la Dr.ssa G. Spitaleri, il Dr. S. Privitera e la Dr.ssa A. Di Mauro), per la loro collaborazione e per i momenti “goliardici” trascorsi insieme; o a tutti coloro a cui ho dedicato la presente Tesi per l’affetto, la stima e la fiducia donatami.

10 Dr.ssa del Dip.mento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. di Catania e docente del Modulo 4 del Master: “Fondamenti di Biologia Cellulare”. 11 Dirigente in Fisica Medica dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica e Radioterapia dell’Azienda “Policlinico-Vittorio Emanuele”, è stato docente dei Moduli 3, 21 e 22: -“Dosimetria delle RI”; -“La radioprotezione e la normativa di riferimento”; -“Strumentazione della radioprotezione”. 12 Prof.ssa del Dip.mento di Scienze Bio-mediche della Facoltà di Medicina di CT, è stata docente del Modulo 5: “Fondamenti di Fisiologia Cellulare e Molecolare ed Effetti Biologici delle RI”. 13 Prof.ssa del Dip.mento di Scienze Giuridiche della Facoltà di Giurisprudenza di Catania e docente del Modulo 7: “Fondamenti di legislazione ambientale europea, nazionale e regionale”. 14 Assegnista del Dip.mento di Ingegneria Civile ed Ambientale della Facoltà di Ingegneria di CT, è stato docente dei Moduli 14 e 15: -“Rischi ambientali”; -“Rischi da contaminanti biologici e chimici”. 15 Direttore dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN di Catania, è stato docente dei Moduli 10 e 12: -“Sorgenti di radiazione e macchine radiogene”; -“Applicazioni delle RI”. 16 Libero professionista con esperienza ultradecennale in monitoraggio di campi elettromagnetici; è stato docente dei Moduli 6, 9, 19 e 23: -“Basi sperimentali e modelli di simulazione dell’azione delle radiazioni non ionizzanti sui sistemi biologici”; -“Sorgenti di campi elettromagnetici a radio frequenza - microonde”; -“La strumentazione per la misura di radiazioni non ionizzanti e la metodologia di misura”; -“Misure di Radiazioni non ionizzanti in laboratorio e in campo”. 17 Prof. del Dip.mento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica della Facoltà di Ingegneria di Catania, è stato docente del Modulo 8: “Sorgenti di campi elettrici e magnetici a basse frequenze”. 18 Dirigente “Area della Prevenzione e della Sicurezza” dell’Università degli studi Catania, è stato docente del Modulo 13: “Rischi”. 19 Dirigente in Fisica Medica dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica e Radioterapia dell’Azienda “Policlinico-Vittorio Emanuele”, è stato docente dei Moduli 16 e 17: -“Rischi da esposizione a RI in ambiente sanitario ed industriale”; -“Rischi da esposizione a radiazioni naturali”. 20 Tecnologo-ARPA Calabria, è stata docente del Modulo 24: “Misure di radioattività in laboratorio”.

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1. AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTE SICILIA

1.1 SISTEMA AGENZIALE ISPRA/ARPA-APPA Allo scopo di implementare la capacità interventistica e l’efficacia

preventiva dell’Amministrazione pubblica nella gestione delle problematiche ambientali, la Legge n.133 del 6 Agosto 2008 ha istituito l’esistenza dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA),21 a partire dall’accorpamento di tre enti di ricerca già esistenti e controllati dal Ministero dell'Ambiente: 1. l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT); 2. l'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (ICRAM); 3. l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS).

Al fine poi di realizzare per il progetto “Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane”22 uno strumento efficace di supporto alla pianificazione e gestione dell’ambiente nel suo complesso per il miglioramento della qualità ambientale e della qualità della vita del cittadino, il 5 Ottobre 2009 l’ISPRA ha stipulato un protocollo d’intesa con tutte le Agenzie Regionali/Provinciali per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA) in Italia. Tali agenzie sono state istituite con legge delle rispettive Regioni/Province e svolgono le attività tecnico-scientifiche di interesse regionale per la protezione dell’ambiente di cui all’art.1 del D.L. 4 Dicembre 2003 n.496 [1].

Pertanto, il sistema agenziale ISPRA/ARPA-APPA così istituito, ha un ruolo fondamentale in Italia nell’ambito della protezione dell’ambiente, specialmente per via dell’esplicito supporto richiesto dalle stesse norme per l’elaborazione di procedure tecniche. In particolare, nell’ambito dei campi elettromagnetici, le attività sinergiche di ISPRA con le ARPA-APPA, a cui di

21 L’ISPRA è dunque un ente di ricerca con sede e domicilio fiscale in Roma in via Vitaliano Brancati n. 48, vigilato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (v. http://www.agentifisici.isprambiente.it/). 22 Tale progetto è stato concepito come risposta nazionale ad uno degli obiettivi prioritari della Comunità Europea: garantire la qualità dell’ambiente e della salute nelle aree urbane. Si stima, infatti, che circa il 75% della popolazione europea vive in aree urbane e che tale quota raggiungerà entro il 2020 un valore dell’80%, determinando un progressivo deterioramento dell’ambiente di vita ed una crescente pressione sugli ecosistemi. Le città rappresentano un’allarmante fonte di inquinamento perché la popolazione urbana risente di seri problemi ambientali localizzati come l’esposizione all’inquinamento atmosferico e al rumore, la non soddisfacente efficienza nella gestione dei rifiuti, la scarsa disponibilità d’acqua dolce e l’insufficienza di spazi verdi. Uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), commissionato da APAT (ora ISPRA) e pubblicato nell’anno 2006, descrive l’impatto negativo del particolato e dell’ozono sulla salute umana, stimando le morti e le malattie evitabili attraverso la riduzione dei livelli di concentrazione di tali inquinanti.

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base sono assegnati compiti di controllo sulle emissioni generate dagli impianti esistenti e di valutazione preventiva dalle emissioni che sarebbero prodotte da nuovi impianti per cui si richiede l’autorizzazione alla realizzazione (secondo l’art.14 della Legge Quadro 36/01), mirano ad un’efficace applicazione di quanto è richiesto dalla medesima legge (trattata nel paragrafo 4.3.2) e dai relativi decreti attuativi (discussi nei paragrafi 4.3.3 e 4.3.4), e alla riduzione dei livelli di percezione del rischio legata all’esposizione dei campi elettromagnetici nei cittadini. Le campagne ISPRA-ARPA-APPA di monitoraggio, condotte sia su impianti a radiofrequenze (RTV e SRB) sia su elettrodotti (in maggior parte linee elettriche e cabine di trasformazione MT/BT), riscontrano infatti grandi effetti positivi di ritorno, sia in termini di qualità e quantità nel controllo e nella vigilanza del territorio, sia in termini di un maggiore contatto e confronto con la popolazione, che percepisce in modo estremamente positivo questo tipo di controllo prolungato delle sorgenti che destano loro maggiori preoccupazioni [2].

1.2 ARPA SICILIA

L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Sicilia, istituita con la Legge Regionale 3 Maggio 2001 n.6, è un ente strumentale della Regione, dotato di personalità giuridica pubblica e di autonomia tecnica, gestionale ed amministrativa, finalizzato ad offrire servizi di controllo, informazione, ricerca e consulenza in ambito ambientale sia agli enti pubblici sia alle imprese private, tramite una rete di laboratori e di uffici presenti in ciascuna provincia siciliana (v. http://www.arpa.sicilia.it/).

L’ARPA Sicilia si occupa, infatti, del controllo della qualità dell’ambiente nella totalità delle sue matrici ai fini della tutela e del recupero dello stesso nell’ottica della sostenibilità dello sviluppo. A tal fine effettua servizi, controlli e monitoraggi ambientali in grado di acquisire, elaborare e fornire all’esterno informazioni sull’ambiente. In tal modo, l’Agenzia Regionale risponde non solo ad esigenze istituzionali ma anche sociali, esprimendo e realizzando la comune esigenza di salvaguardia dell’ambiente, inteso sia come risorsa naturale che come elemento di tutela della salute umana.

Per la realizzazione di tali obiettivi primari, l’Arpa Sicilia: � monitora l’ambiente tramite la rilevazione di fattori fisici, geologici, chimici e biologici; � esegue analisi di laboratorio di rilievo ambientale e di prevenzione sanitaria della collettività; � vigila sul rispetto della normativa vigente e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti deliberativi rilasciati dalle Autorità competenti in campo ambientale;

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� opera nell’ambito della produzione e della divulgazione di conoscenze, attuando campagne informative che mirano a implementare la coscienza e cultura ambientale nel territorio.

1.3 STRUTTURA TERRITORIALE DI CATANIA DELL’ARPA SICILIA

L'ARPA SICILIA è articolata in una struttura centrale (Direzione Generale) con sede a Palermo (in Corso Calatafimi n. 217/219) e in nove strutture periferiche/territoriali (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani), una per ogni provincia.

La struttura territoriale catanese dell’Arpa Sicilia, la cui area di estensione è indicata in Figura 1.1, ha sede nel Centro Storico del Comune di Catania (in Via C. Ardizzone n.35) e si occupa di:

3

Figura 1.1: Struttura Territoriale di Catania dell'Arpa Sicilia.

� attività tecniche, laboratoristiche e di controllo; � progettazione e attuazione efficace a livello

territoriale dei programmi e dei progetti in materia di Prevenzione e Protezione, Formazione ed Aggiornamento Scientifico, Educazione Ambientale, Rinnovo Tecnologico e Strumentale, Documentazione e U.R.P.; � collaborazione e relazioni con Enti, Organismi,

Associazioni e privati cittadini nello svolgimento delle attività di competenza; � accordi, convenzioni e protocolli con gli Sportelli unici per le attività produttive e nell’ambito della generale attività di supporto agli enti locali in tema di protezione ambientale; � proposta, nell’ambito delle competenze dell’ARPA Sicilia, alle

Amministrazioni competenti di misure cautelari, di emergenza e di comunicazione di rischio che si rendano necessarie a livello provinciale e locale; � raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direzione dell’ARPA Sicilia.

In particolare, per quanto riguarda le problematiche ambientali di tipo elettromagnetico, l’ARPA Sicilia svolge [2]: � funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale, al fine di assicurare la tutela della salute della popolazione dagli effetti dell'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici; � supporto tecnico alle Amministrazioni locali con l’emissione di un parere preventivo sulla compatibilità degli impianti con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità previsti dalle norme vigenti (v. Cap.4); � promozione della ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici, dell’innovazione tecnologica atta alla minimizzazione dell'intensità degli effetti, supporto alle azioni di risanamento; � raccolta sistematica, elaborazione ed integrale pubblicazione di tutti i dati sulla situazione ambientale e promozione di programmi di divulgazione e formazione.

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1.3.1 ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Una delle attività effettuate nell’ambito degli “Agenti Fisici” dalla Struttura Territoriale Arpa di Catania consiste nel monitoraggio e nel controllo dell’inquinamento generato dell’inquinamento generato dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, che hanno o possono avere effetti sulla popolazione e sull’ambiente e che sono ancora oggetto di numerosi studi.

Le categorie di agenti fisici presi in considerazione dalle unità operative “Monitoraggi Ambientali” e “Controlli” della Struttura Territoriale di Catania coprono una vasta gamma di problematiche: dall’inquinamento elettromagnetico generato dagli elettrodotti e dagli impianti a radiofrequenza, all’inquinamento acustico generato dalle varie sorgenti di rumore, per concludere con l’inquinamento da radiazioni ionizzanti. Queste tre problematiche ambientali sono regolamentate da normative e prescrizioni diverse che coinvolgono diversi enti ed istituzioni competenti in materia.

In qualità di Ente deputato al controllo ambientale, la Struttura Territoriale Catanese dell’ARPA Sicilia esegue il monitoraggio in continuo tramite centraline fisse e campagne di misura tramite centraline mobili, per il rilevamento rispettivamente dei livelli di campo elettromagnetico, dei livelli di rumore e delle concentrazioni di radioisotopi presenti nelle diverse matrici ambientali.

In particolare, in ambito elettromagnetico effettua delle campagne di monitoraggio ed offre dei servizi di controllo al cittadino al fine di verificare il rispetto dei limiti di esposizione (valori di azione) definiti dalla raccomandazione europea 2004/40/CE, che si riferiscono ad effetti immediati sulla salute e non tengono conto degli effetti a lungo termine (vedi Cap.3). Infatti, la normativa vigente (Legge n. 36/2001 ed i relativi DPCM attuativi, DM. 381/98, D.Lgs. n.259 del 2003; trattate nel Capitolo 4) assegna alle ARPA e ai suoi Dipartimenti la vigilanza, il controllo e la valutazione preventiva degli impianti radioelettrici e dei campi elettromagnetici emessi ed alle Regioni la disciplina dell’insediamento degli impianti e del risanamento. In questo contesto, la struttura territoriale dell’ARPA Sicilia di Catania: � effettua i controlli ed emette i pareri preventivi all’installazione di nuovi impianti; � provvede, di anno in anno, ad aggiornare i dati sulle Stazioni Radio Base delle reti di telefonia mobile in virtù di un protocollo di intesa stipulato tra ARPA Sicilia ed i Gestori delle reti locali; � aggiorna altresì i dati relativi ai superamenti dei limiti previsti dalle normative vigenti, sia nel caso dei siti di radiocomunicazione che delle linee elettriche.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

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.

2. SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA NEL CONTESTO URBANO

2.1 SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI URBANI

L’ambiente in cui viviamo è denso di campi elettromagnetici generati da macchine, impianti e attrezzature. Qualsiasi attività umana venga svolta implica un’esposizione a qualche tipo di campo elettrico o magnetico a volte anche intenso. Ma che cos’è un campo elettromagnetico? Con il termine campo elettromagnetico si intende la presenza nello spazio di un’onda elettromagnetica caratterizzata da una lunghezza d’onda23 e da una frequenza24 (vedi Figura 2.1) e costituita da entrambe le componenti elettriche e magnetiche concatenate [3]

Ad un’onda elettromagnetica di data frequenza è sempre associata una quantità di energia, che è tanto maggiore quanto più alta è la frequenza. Questa energia può essere in grado o meno di produrre una serie di effetti quando l’onda elettromagnetica penetra nella materia. In base alla rispettiva frequenza ed energia, le onde elettromagnetiche possono essere classificate come “radiazioni ionizzanti” (i raggi X e raggi �, ovvero onde elettromagnetiche a frequenza elevatissima, estremamente dannose per la nostra salute) o “radiazioni non ionizzanti” (le radiazioni ultraviolette UV, la luce visibile, la radiazione infrarossa IR, le onde radio RF, le microonde MF ed i campi di frequenza estremamente bassa ELF con �<300 Hz. Le NIR, anche se non trasportano grandi quantità di energia, possono, tuttavia, produrre effetti biologici; vedi Capitolo 3).

In particolare, con l’espressione campo elettromagnetico ad alta o radiofrequenza ci si riferisce ad un campo elettromagnetico con frequenza superiore a 100 kHz (vedi Figura 2.2), che si comporta come un’onda che viaggia nello spazio alla velocità della luce, trasportando energia che può essere ceduta sotto varie forme (onde radio) e con il campo elettrico e l’induzione magnetica legate costantemente fra di loro dalla seguente relazione: E = k

. B (con k = 377/μ parametro che tiene conto della permeabilità magnetica

μ del mezzo), grazie alla quale è possibile in alta frequenza ed in condizione di campo lontano (vedi paragrafo 2.2) con la sola misura del campo elettrico avere informazioni anche sull’induzione magnetica.

Invece, con l’espressione campo elettromagnetico a bassa frequenza ci si riferisce ad un’onda elettromagnetica caratterizzata dall’avere un campo elettrico e un campo magnetico che variano indipendentemente l’uno dall’altro [6].

23 La lunghezza d’onda (�) è la lunghezza in metri di un’oscillazione [3]. 24 La frequenza (�) è il numero di oscillazioni che si hanno in un secondo e si misura in Hertz [3].

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

In altre parole, la separazione fra radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, riportata in Figura 2.1, è stabilita in base ai criteri che riguardano: � le modalità di propagazione del campo elettromagnetico, che portano a

definire varie “zone” in relazione alla distanza dalla sorgente rapportata alla lunghezza d’onda del campo;

Figura 2.1: Lo spettro elettromagnetico (cioè l'insieme di tutte le possibili frequenze delle

onde elettromagnetiche). Le immagini sono state rispettivamente attinte da [4] e [5]. �

6

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

� le modalità d’accoppiamento del campo con gli organismi biologici, dipendenti anch’esse, oltre che dalla frequenza, dalle dimensioni degli oggetti coinvolti e dalle loro mutue distanze.

Figura 2.2: Lo spettro elettromagnetico che va da 10 kHz a 100 GHz, di interesse per le telecomunicazioni. Le immagini sono state rispettivamente attinte da [4]e [7].

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

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Le linee guida ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) del 1988 (vedi [8] e [9]), riferendosi infatti a criteri riguardanti le modalità con cui le grandezze fisiche indotte dai campi nei tessuti degli organismi esposti danno origine agli effetti biologici, hanno esteso le basse frequenze fino a 100 kHz.

2.1.1 SORGENTI DI INDUZIONE MAGNETICA A BASSA FREQUENZA

A bassa frequenza, il campo elettrico riveste dal punto di vista protezionistico (vedi Cap.4) un’importanza secondaria rispetto al campo magnetico per svariate ragioni. Innanzitutto, il campo elettrico prodotto da sorgenti esterne come gli elettrodotti risultano efficacemente schermati dalle pareti degli edifici e dalla vegetazione e, dunque, sono trascurabili nella maggior parte degli ambienti di vita. Inoltre, apparati come gli elettrodomestici generano campi elettrici di bassa intensità sia perché utilizzano tensioni basse sia perché l’involucro esterno funge

da schermo in modo efficace, se è metallico e s’è opportunatamente messo a terra. Per questa ragione, a bassa frequenza si suole spesso parlare solo di sorgenti

di induzione magnetica e non di campi elettromagnetici. In particolare, con l’espressione “sorgenti urbane di induzione magnetica a bassa frequenza” ci si riferisce agli elettrodomestici, alle linee elettriche aeree/interrate o alle cabine MT/BT, ossia alle sorgenti capaci di generare nei loro pressi livelli di induzione magnetica significativi rispetto ai tipici valori di fondo25

presenti nelle abitazioni. Nella categoria degli elettrodomestici rientra una grande varietà di apparati

caratterizzati da principi di funzionamento anche molto diversi tra di loro, ma dotati di alcune caratteristiche comuni riguardanti la variabilità spaziale e temporale del campo magnetico [6]. Infatti, come tutte le sorgenti assimilabili ad un sistema di correnti “confinate” nello spazio, gli elettrodomestici a bassa frequenza generano un campo magnetico che: � si attenua abbastanza velocemente allontanandosi dalla sorgente poiché, a contatto della loro superficie si possono misurare valori dell’ordine di centinaia di microtesla, mentre ad una distanza dell’ordine di 50-100 cm solo alcune frazioni di microtesla (variabilità spaziale). In particolare, è stato rilevato che ad un metro di distanza solo pochi tipi di elettrodomestici come la lavatrice e la lavastoviglie sono capaci di generare campi superiori a 0,2 μT [6]; � è caratterizzato da forme d’onda anche molto diverse tra loro, non lineari generalmente a causa delle distorsioni introdotte dai dispositivi elettrici ed elettronici interni agli elettrodomestici sulla tipica forma d’onda sinusoidale dell’alimentazione alla frequenza industriale italiana, che è 50 Hz e che alimenta tutti i piccoli elettrodomestici da cucina (variabilità temporale).

25 Per valore di fondo indoor si intende quello che caratterizza punti situati all’interno delle abitazioni in cui è indistinguibile il contributo di una particolare sorgente, ovvero sufficientemente lontani da elettrodomestici e altre sorgenti.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

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Le linee elettriche sono, invece, dei sistemi elettrici che collegano due sezioni di una rete al fine di trasferire la potenza dal punto di origine al punto di arrivo. Si distinguono le linee in: � aeree (conduttori non isolati posati in aria e fissati su sostegni di diverso tipo come i tralicci); � interrate (conduttori isolati con diversi materiali posati a terra in canaline, o tubazioni, etc.).

Ma si possono anche classificare in base alla forma d'onda della corrente trasmessa (linee a corrente continua o alternata) ed al valore della tensione elettrica (linee in bassa, media o alta tensione). Pertanto, esse costituiscono un insieme assai eterogeneo e differiscono tra di loro anche notevolmente, in funzione della tecnologia e dei materiali adottati e delle caratteristiche di esercizio. Ciò nonostante, almeno le linee elettriche aeree presentano delle caratteristiche meccaniche comuni, particolarmente importanti per la valutazione dei campi dispersi, che sono i sostegni e i conduttori. Quest’ultimi se sono attivi e caratterizzati da tensioni e correnti variabili nel tempo, sono sorgenti di un campo elettrico (che dipende dalla tensione dei conduttori e la cui distribuzione viene alterata sensibilmente dai sostegni nelle loro immediate vicinanze) e di un campo magnetico a bassa frequenza (dipendente strettamente dalla corrente che scorre sui conduttori e con una distribuzione spaziale funzione di molteplici fattori, come la disposizione nello spazio dei conduttori percorsi da corrente e le caratteristiche dei sostegni utilizzati). Diversamente, per le linee elettriche interrate (molto diffuse in ambito urbano per quelle a media e a bassa tensione), è più complicato parlare di caratteristiche comuni. Queste sono, infatti, sorgenti di campi magnetici a bassa frequenza paragonabili a quelli che ci sono nei conduttori

di linee aeree solo nelle immediate vicinanze dei cavi. Gli accoppiamenti capacitivi tra cavi (dovuti alle ridotte distanze tra le fasi) e le varie configurazioni possibili di disposizione degli stessi, influiscono sensibilmente sulla distribuzione spaziale dell’induzione magnetica generata dai cavi, generando talvolta anche dei campi magnetici più elevati dei massimi valori che si riscontrerebbero sotto i

conduttori di una linea aerea, a parità di corrente trasportata. Le cabine elettriche secondarie o MT/BT, che costituiscono il punto della

rete elettrica in cui si passa dai 20/15 kV della media tensione ai 380/220 V della bassa tensione e che si trovano spesso in ambito urbano in ambienti limitrofi ad appartamenti o uffici, producono campi magnetici le cui caratteristiche dipendono sia dalla potenza e dalla posizione dei gruppi di trasformazione, sia dallo schema di cablaggio adottato per la parte a media e a bassa tensione sia dalle caratteristiche del sito considerato. Pertanto, anche in questo caso è complicato estrapolare delle caratteristiche comuni per i campi magnetici, se si considera, fra l’altro, che la loro distribuzione spaziale varia sensibilmente in condizioni di massimo carico e di minimo carico.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

2.1.2 SORGENTI DI CAMPO ELETTROMAGNETICO AD ALTA O

RADIOFREQUENZA

Le “sorgenti urbane di campo elettromagnetico ad alta o radiofrequenza” sono diffusissime negli ambienti in cui viviamo, poiché con questa espressione si suole riferirsi, per esempio, alle radio, ai cordless, ai telefoni cellulari, ai trasmettitori per la televisione digitale, alle antenne per i servizi wireless e WiFi, ai ripetitori per telefonia digitale UMTS, ai ripetitori per servizi televisivi su portatili (DVB-H) e così via (vedi Figura 2.2). Ovvero, le sorgenti urbane di campo elettromagnetico ad alta frequenza sono tutte quelle che emettono onde elettromagnetiche con frequenze � comprese fra 100 kHz e 300 GHz (dette spesso impropriamente radiofrequenze, mentre in fisica solo le onde elettromagnetiche con � fra 100 kHz e 300 MHz si chiamano radiofrequenza o RF. Quelle, infatti, con � fra 300 MHz e 300 GHz sono dette microonde o MF).

Tuttavia, negli ambienti frequentati dalla popolazione e non destinati ad attività lavorative, i sistemi di antenne trasmittenti installate su tralicci o edifici allo

scopo di comunicare informazioni a distanza (impianti per telecomunicazioni) sono considerati la principale sorgente di campo elettromagnetico ad alta �. Infatti, i dispositivi di diffuso utilizzo, anche domestico, come i forni a microonde

(che emettono radiazione a RF come effetto non voluto di dispersione di energia), gli antifurto, i telepass e i telecomandi (che trasmettono segnali a distanza non nell’ambito delle telecomunicazioni) emettono campi elettromagnetici a RF di livello molto basso in spazi confinati nell’intorno della sorgente o per durate limitate, incapaci di rappresentare una fonte significativa di esposizione per la popolazione. Lo stesso si può dire per il radar che, sebbene emetta livelli significativi di campo elettromagnetico, ha una modalità di utilizzo che non può portare ad elevate esposizioni della popolazione. Per questo motivo, si suole

descrivere l’antenna quando si parla di sorgenti di campo elettromagnetico a RF.

L’antenna è un dispositivo capace di convertire un segnale elettrico in onde elettromagnetiche e irradiarle nello spazio circostante o viceversa convertire un’onda elettromagnetica captata nello spazio in un segnale elettrico e di propagarlo in un cavo. L’antenna è, dunque, un trasduttore poiché converte le due seguenti forme di energia: - onde elettromagnetiche guidate nei cavi che connettono l’antenna all’alimentatore; - onde elettromagnetiche radiate che si propagano nello spazio circostante. In altri termini, le antenne possono essere di tipo trasmittente o di tipo ricevente (vedi Figura 2.3) in base all’uso a cui sono destinate, oppure possono effettuare entrambe le funzioni anche simultaneamente.

Figura 2.3: Rappresentazione schematica delle due tipologie di antenne: trasmittente e ricevente [6].

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

Per il principio di reciprocità, le proprietà che un’antenna possiede quando riceve e quando trasmette segnali elettromagnetici sono correlate strettamente tra loro. Infatti, la ricezione di un’antenna sarà massima per una data direzione di provenienza del segnale, che sarà quella di massima irradiazione se l’antenna verrà usata in trasmissione [6].

Dalla sua forma e dal rapporto tra le sue dimensioni e lunghezza d’onda della radiazione elettromagnetica dipenderà la sua efficienza nella conversione tra le due forme di energia, ovvero la sua modalità di irradiazione o ricezione dei segnali elettromagnetici che sono descritte usualmente in termini dei parametri caratteristici dell’antenna: il guadagno26 e il diagramma di radiazione.27 Questi dipendono, poi, dal modo con cui l’antenna viene realizzata, che è diverso in base al suo utilizzo. Infatti, a grandi linee esistono le seguenti tipologie di antenne (vedi Figura 2.4):

Figura 2.4: Le tipologie di antenne esistenti: a) antenne lineari come quella a dipolo o biconica; b) antenne ad apertura come quella horn; c) antenne a riflettore come quella a riflettore parabolico; d) allineamenti di antenne come l’antenna log-periodica.

le antenne lineari,28 le antenne ad apertura,29 le antenne a riflettore,30 le schiere o gli allineamenti31 di antenne. 26 Si definisce guadagno direttivo di un’antenna, G (�, �) = S(�, �, r)/St (con St = Pt/4�r2), il rapporto fra la densità di potenza trasmessa nella data direzione dall’antenna considerata e la potenza Pt trasmessa dal radiatore isotropico ideale [7]. In particolare, nel linguaggio comune si usa spesso il termine suddetto per indicare il valore massimo del guadagno direttivo nella direzione di massimo irraggiamento dell’antenna, al posto invece del termine direttività. 27 Si definisce diagramma di radiazione d’antenna la rappresentazione grafica della distribuzione spaziale del segnale da essa emesso, ossia dell’ampiezza del campo � e della densità di potenza nello spazio tridimensionale [6]. Esattamente, il diagramma di radiazione descrive la distribuzione angolare dell’intensità della radiazione emessa dall’antenna solo a partire da una certa distanza dell’antenna stessa (ovvero solo dall’inizio della cosiddetta zona di campo lontano, perché a distanze inferiori (cioè nella zona di campo vicina) tale distribuzione dipende dalla distanza. 28 Le antenne lineari hanno una forma basata sulla struttura di tipo filiforme con una geometria variabile. Si tratta di antenne con simmetria cilindrica, con un diagramma orizzontale isotropo ed un guadagno basso. Due esempi sono i dipoli e le antenne biconiche di Fig.2.4-a. 29 Le antenne ad aperture sono caratterizzate da una bocca (apertura) praticata in una parete metallica (tramite cui è irradiata l’onda elettromagnetica), elevati guadagni ed una buona uniformità di campo elettromagnetico irradiato su porzioni di piani perpendicolari alla direzione di propagazione anche in prossimità dell’antenna. Un esempio di questo tipo di antenna è quella a tromba, detta anche horn (mostrata in Fig.2.4-b).

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

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2.2 CARATTERISTICHE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF Il modello fisico con cui si suole rappresentare un’onda elettromagnetica

con frequenza inclusa nei range riportati in Tabella 2.1 è quello dell’onda piana, che si propaga con il campo elettrico e magnetico oscillanti in modo tra loro interdipendente, ossia con una certa frequenza � sullo stesso piano (perpendicolare alla direzione di propagazione) e in direzioni ortogonali tra loro.

����(limite�inferiore�escluso)�

Suddi�visione�metrica�

���(m)�

Sigla�Ti�po

Caratteristiche� Usi�

4� 3�30�kHz�miria�

metriche105�104�

VLF�(Very�Low�Frequency)��

Bassa�attenuazione�a�qualsiasi�ora�e�in�

qualunque�stagione�

Radio�navigazione,�Radio�localizzazione,�

Comunicazioni�internazionali�

5� 30�300�kHz�chilo�

metriche104�103�

LF�(Very��

Frequency)��

Bassa�attenuazione�notturna�

C.S.�

6� 300�3000�kHz�etto�

metriche103�102�

MF�(Medium�Frequency)��

Alta�attenuazione�notturna�

Radio�trasmissioni�AM,�

comunicazioni�per�navi�ed�aerei��

7� 3�30�MHz�deca�

metriche102�10�

HF�(High�

Frequency)��

Trasmissione�a�lunga�distanza�variabile�tra�giorno�e�notte�e�a�

seconda�della�stagione

Radio�trasmissioni�di�tutti�i�tipi�a�media�e�a�lunga�distanza��fra�punti�fissi�e�mobili�

8� 30�300�MHz� metriche 10�1�VHF�

(Very�High�Frequency)��

��ONDE��RADI�O

Propagazione�sostanzialmente�

rettilinea�

Televisione,�radio�trasmissioni�FM,�radar,�radio�navigazione�

9� 300�3000�MHz�deci�

metriche1�10�1�

UHF�(Ultra�HighFrequency)��

C.S.�Televisione,�radar,�ponti�radio,�radio�

navigazione�

10� 3�30�GHz�centi�

metriche10�1�10�2�

SHF�(Super�HighFrequency)

C.S.�Radar,�ponti�radio,�radio�navigazione�

11� 30�300�GHz�milli�

metriche10�2�10�3�

EHF�(Extra�HighFrequency)

C.S.�Radio�navigazione,�radar,�meteorologia�

12� 300�3000�GHz�decimilli�metriche

10�3�10�4� _________

�MI�CROONDE� _________� _________�

Tabella 2.1: Denominazioni e proprietà delle onde elettromagnetiche emesse da sorgenti RF [7].

30 Le antenne a riflettore sono formate da un illuminatore che irradia verso una o più superfici riflettenti in modo da ottenere fasci collimati con elevata direttività e guadagni. Le più usate sono quelle a riflettore parabolico (mostrata in Fig.2.4-c). 31 Gli allineamenti di più antenne lineari servono ad aumentare la direttività del fascio di radiazione e si realizzano con configurazioni mono o bi-dimensionali con opportuna distribuzione di ampiezza e fase. Due esempi di questo tipo di schiere sono l’antenna log-periodica (mostrata in Fig.2.4-d e formata da un dipolo alimentato che induce corrente sugli altri dipoli passivi), detta spesso a “banda larga” perché ha la proprietà di funzionare in un ampio intervallo di frequenza.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

Nel caso dell’onda elettromagnetica piana (rappresentata in Figura 2.5a), il vettore di Poynting32 avrà direzione parallela alla direzione di propagazione e la sua ampiezza sarà: S = E2/377 = 377·H2 (1)

a) b)

Figura 2.5: Rappresentazione schematica rispettivamente a) di un’onda elettromagnetica piana; b) e delle zone di campo intorno ad un’antenna. L’immagine b) è stata tratta da [6].

Nello spazio circostante il campo elettrico di un’antenna possono essere individuate tre differenti zone (mostrate in Figura 2.5b), delimitate da due distanze r dal centro elettrico33 e caratterizzate da diverse modalità di propagazione del campo elettromagnetico emesso: � la zona di campo reattivo o di Rayleigh, che si estende fino ad una distanza dal centro elettrico dell’antenna pari a �/2, in cui i campi elettrico e magnetico sono di tipo quasi-statico, decrescono con la distanza secondo la funzione 1/r3 ma risultano indipendenti tra loro; � la zona di campo vicino radiato o di Fresnel, che è compresa tra il campo reattivo ed una distanza corrispondente al valore maggiore tra le quantità � e 2D2/� (con D la dimensione massima dell’antenna), in cui il campo elettromagnetico decresce in base alla funzione 1/r2 e in cui i campi sono

13

correlati in ogni punto dalla relazione: E/H = 377 (2) (con impedenza del vuoto); � la zona di campo lontano o di Fraunhofer, in cui il campo elettromagnetico decresce in modo lineare secondo la funzione 1/r, in cui basta misurare un campo per conoscere l’altro, essendo: (3) e (4), come nel caso di un’onda piana.

32 Il modulo del vettore di Poyinting, S = E � H [W/m2], esprime la densità di potenza dell’onda elettromagnetica (ossia l’energia elettromagnetica che fluisce nell’unità di tempo tramite la superficie ortogonale alla direzione di propagazione). 33 Il centro elettrico di un antenna è quel punto virtuale (geometrico/elettrico) dal quale si suppone abbia origine l’irradiazione. Per un dipolo elettrico esso coincide con il suo centro, per sistemi più complessi va calcolato secondo regole non semplicissime. In ogni caso, i costruttori di antenne sono tenuti ad indicarlo e definirlo secondo la normativa CEI.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

2.3 IMPIANTI PER TELECOMUNICAZIONE E MODALITÀ DI ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI DA ESSI EMESSI

Gli impianti di telecomunicazione (già definiti nel paragrafo 2.1.2), usano diversi tipi di collegamento in base al tipo di servizio che devono erogare.

Se l’informazione deve essere, per es., trasmessa tra due definite località si usano i collegamenti di tipo punto-punto, detti ponti radio ed ottenuti mediante sistemi di antenne molto direttivi con fasci collimati quali quelli emessi da antenne a riflettore parabolico. Se l’informazione deve essere, invece, trasmessa a più località, come nel caso delle trasmissioni televisive in cui i segnali emessi da ciascun trasmettitore radio o televisivo devono essere ricevuti da un gran numero di utenti, si usano i collegamenti di tipo punto-multipunto come quello riportato schematicamente in Figura 2.6a.

Infine, se il servizio richiede che l’utente non sia un soggetto passivo, ossia capace non solo di ricevere informazioni ma anche di trasmetterle come nel caso delle comunicazioni mobili, si usano allora i collegamenti ad accesso multiplo (schematizzate in Fig. 2.6b). In questo caso occorre la suddivisione del territorio in celle, per ognuna delle quali è definita una regione di radiofrequenze dedicata alla comunicazione tra gli utenti ed un’unica antenna ricetrasmittente.

Figura 2.6: Schema dei collegamenti a) punto-multipunto, e b) ad accesso multiplo [6].

I diversi sistemi di telecomunicazioni sono caratterizzati, tra l’altro, dalla banda di frequenza ad essi assegnata e dal tipo di modulazione del segnale elettromagnetico trasmesso. La modulazione è una caratteristica essenziale dei segnali usati nelle telecomunicazioni in quanto, in sua assenza, il segnale non potrebbe contenere alcuna informazione. Per attribuire un contenuto informativo al segnale elettromagnetico occorre, infatti, far variare uno o più parametri caratterizzanti la portante (il segnale non modulato) secondo una specifica funzione che definisce il segnale modulante. In questo modo si avranno i segnali modulati in ampiezza (AM- Amplitude Modulation), in frequenza (FM- Frequency Modulation) e in fase (PM-Phase Modulation). La modulazione sarà poi di tipo analogico se il segnale modulante è una funzione continua; mentre di tipo digitale se assumerà solo due possibili valori (del tipo 0 e 1) o una stringa di questi, per rappresentare un’informazione di tipo binario.

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CAPITOLO�2 Sorgenti di Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza nel Contesto Urbano

Per quanto riguarda la modalità di esposizione, sia i trasmettitori di segnali radio-TV che le stazioni radio base per telefonia mobile sono progettate in modo da ottenere una copertura mirata di una parte del territorio, evitando interferenze in luoghi coperti già da altre antenne o dispersioni inutili di energia elettromagnetica verso posti in cui non ci sono utenti.

L’intensità dell’esposizione al campo elettromagnetico in prossimità di un impianto per telecomunicazione non dipende, tuttavia, solo dalla distanza dall’impianto e dalla potenza a RF con cui è alimentato, ma anche dalla sua altezza da terra, dal diagramma di radiazione e dall’inclinazione verso il basso del fascio di radiazione (detto tilt). Sebbene, solitamente, si registra il massimo valore di campo elettrico laddove la direzione di massimo irraggiamento dell’antenna interseca l’asse di segmento immaginario congiungente il traliccio con un ipotetico osservatore posto ai suoi piedi.

Fra gli impianti di telecomunicazione, ricordiamo quelli di diffusione radiotelevisiva che hanno potenze che variano da qualche W sino a qualche decina di kW, a secondo del bacino di utenza (che può essere formato o da un’area urbana, o da un gruppo di comuni, o da una provincia intera o addirittura da un’intera regione). Per questa ragione, essi sono piazzati su tralicci o su edifici in aree urbane, sulle colline o sui crinali delle montagne nelle zone extraurbane. Con questi tipi di impianti (vedi lo schema di Figura 2.7), il segnale viene inviato tramite un ponte radio (formato da due antenne paraboliche ad alta e a bassa frequenza) dallo studio televisivo ad un ripetitore nella cui postazione un sistema di broad-casting ad alta potenza e di opportuna frequenza emette il segnale fruibile dall’utenza, o in cui uno o più trasmettitori possono a loro volta inviare il segnale ad altri ripetitori.

Figura 2.7: Schema di un sistema per la ripetizione di un segnale radiotelevisivo [6].

2.3.1 IMPIANTI PER TRASMISSIONI RADIOFONICHE

Per la diffusione di trasmissioni radiofoniche esistono diverse tipologie di servizi (elencati in Tabella 2.2) a cui è assegnata una differente banda di frequenza (LF, MF, HF e VHF) e a cui corrispondono segnali con diverse modulazioni sia di tipo analogico che digitale.

Il servizio radiofonico più usato è quello con porzione assegnata alla radiodiffusione di 87,5-108 MHz che fa uso di segnali modulati in frequenza FM, trasmessi nei toni acuti sino a 15 kHz e con una massima deviazione di ± 75 kHz. Sulla base della banda occupata da ogni singolo segnale con questo tipo di modulazione FM, i canali sono fissati con passo di 200 kHz affinché

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l’intera banda attribuita agli impianti radio in modulazione di frequenza sia divisa in 100 canali, ognuno largo 200 kHz.

Banda�di�frequenza� Porzioni�assegnate�alla�radiodiffusione�

Servizio�Radiofonico�

LF�(Low�Frequency):�30��300�kHz� 148,5�–�255�kHz� Onda�Lunga�MF�(Medium�Frequency):�300�kHz��3�MHz�

526�1606�kHz� Onda�Media�

HF�(High�Frequency):�3�30�MHz� 5,9�MHz�–�26,1�MHz� Servizi�analogici�e�digitali�(DRM)�in�onda�corta�

VHF�(Very�High�Frequency):�30�300�MHz�

47�–�68�MHz�(I)�87,5�–�108�MHz�(II)�174�–�230�MHz�(III)��

Servizi�in�FM���Banda�II�Servizi�in�digitale�(DAB)�–�

Banda�I�e�II��Tabella 2.2: Frequenze assegnate ai diversi servizi radiofonici [6].

Per la realizzazione degli impianti radio in FM si usano schiere di dipoli, di antenne log-periodiche (come quello mostrato in Fig. 2.8a) o di pannelli (come quello riportato in Fig. 2.8b) che si estendono per vari metri o decine addirittura di metri affinché la direttività del fascio sia buona. I trasmettitori in FM vanno perciò monitorati per l’esposizione della popolazione in ambiente di vita.

Altri sistemi radianti interessanti a tal scopo sono gli impianti in MF (onda media), che utilizzano segnali con modulazione in ampiezza (AM) con frequenza modulante fino a 4,5 kHz e caratterizzati da monopoli sul piano conduttivo. Il segnale infatti emesso da questi impianti si propaga sulla superficie terrestre come onde di superficie e si rileva fino a diverse centinaia di km.

Figura 2.8: Impianti radiofonici FM, ottenuti rispettivamente con schiere di (a) antenne log-periodiche e (b) di pannelli. I dettagli dell’antenna e del pannello sono visibili nel riquadro centrale [6].

In Italia, invece, sinora sono stati poco utilizzati i servizi nelle bande LF e HF, specialmente quello HF usato solo per le trasmissioni radiofoniche per l’estero (essendo la propagazione delle onde corte ionosferiche adatte alle comunicazioni internazionali). Ecco perché in Tabella 2.3 riporto le estensioni indicative delle regioni di campo per impianti in MF e FM, stime che possono variare fortemente al variare delle caratteristiche dei trasmettitori.

Servizio� Campo�vicino�reattivo� Campo�vicino�radiativo� Campo�lontano�Onda�media� 18,8�–�60�m� 18,8�–�600�m� >�600�m�FM� 2,78�–�3,4�m� 3�qualche�decina�di�m� >�qualche�decina�di�m�

Tabella 2.3: Estensioni indicative delle regioni di campo per impianti in MF e FM [6]. �

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2.3.2 IMPIANTI PER TRASMISSIONI TELEVISIVE

In questo momento i servizi televisivi (le cui frequenze assegnate sono riportate in Tabella 2.4) sono in una fase di importante trasformazione perché, come è già accaduto a metà giugno in Sicilia, si sta provvedendo in ogni parte d’italia a soppiantare il segnale televisivo con modulazione analogico con quello con modulazione digitale (DVB-T o Digital Video Broadcasting- Terrestrial), tramite la disattivazione e la sostituzione dei trasmettitori di segnali televisivi analogici con quelli digitali (fase di switch-off).

Banda�di�frequenza� Porzioni�assegnate�alla�radiodiffusione�

Servizio�Radiofonico�

VHF�(Very�High�Frequency):�30���300�MHz�

47�–�68�MHz�(I)�174�–�230�MHz�(III)�

Diffusione�terrestre�–Banda�I�Diffusione�terrestre�analogica�e�DVB�T�–�Banda�III�

UHF�(Ultra�High�Frequency):�300�MHz�–�3�GHz�

470�–�960��MHz(IV�e�V)�1452�–�1492�MHz��������2520�–�2655�MHz�

Diffusione�terrestre�analogica�e�DVB�T�–�Banda�IV�e�V�Diffusione�da�satellite�

SHF���EHF�(Super–Extremely�High�Frequency):�3���300�GHz�

10,7�–�12,5�GHz������������������21,4�–�22�GHz�40,5�–�42,5�GHz���������������������84�–�86�GHz�

Servizi�satellitari�

Tabella 2.4: Frequenze assegnate ai diversi servizi televisivi [6]. La modulazione del segnale televisivo è più complicata rispetto a quella

radiofonica poiché occorre tramettere un numero maggiore di informazioni (luminosità, colore, suoni e sincronismi) fra trasmettitore e ricevitore, affinché si formi l’immagine sullo schermo TV. In particolare, quella analogica è tale che la distanza tra i canali adiacenti è di 7 MHz nella banda VHF e di 8 MHz in quella UHF. Quella digitale è poi superiore poiché è capace di trasmettere un maggior numero di canali a parità di frequenze e di migliorare la qualità del servizio con una maggiore immunità ai disturbi e una trasmissione di segnali ad alta definizione. Il sistema DVB-T, infatti, è in grado di veicolare anche 6 trasmissioni contemporanee sullo stesso canale UHF.

I sistemi radianti usati dagli impianti televisivi digitali o analogici34 (di cui un esempio è mostrato in Figura 2.9 insieme al rispettivo diagramma di radiazione) sono costituiti da serie allineate di pannelli, di dimensioni comprese fra i 2 e i 4

metri, contenenti schiere di dipoli montati in polarizzazione orizzontale in modo da avere come con i sistemi radiofonici un’elevata direttività sul piano verticale.

Per quanto riguarda le estensioni delle regioni di campo intorno a impianti televisivi, valgono le considerazioni analoghe a quelle fatte nel par. precedente per gli impianti radiofonici. L’unica differenza sta nel fatto che le regioni di

34 Il passaggio al digitale non ha, infatti, richiesto una sostituzione degli impianti analogici, essendo le frequenze del sistema DVB-T localizzate nelle stesse bande di quelle assegnate ai sistemi televisivi analogici.

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campo lontano iniziano a partire da distanze che variano da 10 m sino al centinaio di metri dalla base del traliccio, in funzione della frequenza di emissione nonché del numero e della dimensione dei pannelli del sistema radiante.

Figura 2.9: Impianto per diffusione televisive e diagramma di radiazione orizzontale (con maggiore apertura) e verticale (più stretto) [6].

Oltre il sistema DVB-T, esistono altri sistemi televisivi di recente evoluzione dello standard come il sistema DVB-H (Digital Video Broadcasting- Handheld), con cui è possibile la ricezione di canali televisivi digitali su dispositivi mobili quali smartphone e palmari, e il sistema di trasmissione di canali televisivi tramite satelliti geostazionari. Il primo, tuttavia, pur condividendo con il DVB-T le bande di frequenza su cui opera e gran parte dell’infrastruttura tecnologica necessaria per erogare il servizio, non è di grande importanza per il nostro studio poiché ha una presenza sul territorio nazionale attualmente bassa e sembra essere destinato ad una rapida scomparsa. Il secondo, che richiede l’uso di stazioni terrestri trasmittenti il segnale al satellite per la conseguente diffusione sul territorio tramite antenne a riflettore parabolico,35 in condizioni di normale utilizzo non può essere nemmeno causa di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici poiché emette fasci ad alta direttività orientati verso l’alto e, in linea di principio, senza incontrare ostacoli sul proprio cammino ottico. Le problematiche di radioprotezione sono in questo caso dovute ad eventi anomali che possono causare, specialmente per gli impianti con basso angolo di elevazione, orientamenti accidentali (inferiori a 10°) verso luoghi frequentati da persone con gravi conseguenze sulla loro salute, essendo elevati (~800 V/m) i valori di campo elettrico al centro del fascio.

2.3.3 STAZIONE RADIO BASE PER TELEFONIA MOBILE

Per garantire la copertura del territorio con i servizi di telefonia cellulare, si suole suddividere il territorio in celle, ognuna delle quali viene servita da una

35 Le parabole televisive satellitari hanno un diametro al più di 15 m, potenze di alimentazione comprese fra alcuni Watt e 1 kWatt e un guadagno dell’ordine di 50-60 dB. Trasmettono, poi, a sua volta fasci collimati orientati verso l’alto con angoli di elevazione compresi tra 5° e 50° in base alla posizione del satellite.

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stazione radio base (BTS o Base Transceiver Station) che trasmette su un certo numero di canali radio differenti da quelli usati nelle celle adiacenti al fine di evitare le interferenze (detta interferenze co-canale).36

Per servire poi un numero così elevato di utenti,37 i canali radio vengono ripetuti all’interno della struttura cellulare38 e le frequenze di Tab. 2.5, associate ai canali, vengono riusate in celle diverse poste ad una distanza d fra lor

telefonia�mobile� da�stazione�r �a�terminale� da�termin �stazione�

o.

Sistema�di� Banda�down�link�(MHz):�adio�basemobile�

Banda�up�link�(MHz):�ale�mobile�aradio�base�

TACS� 925�–�935,8� 8 �80�–�891,�8GSM�900� 925�–�960� 880�–�915�

GSM CS)��1800�(D 1805�–�1880� 1710�–�1785�UMTS� 2110�–�2170� 1920�–�1980�

Ta

ter. Il suo meccanismo di riuso delle frequenze è schematizzato in Figura 2.10.

bella 2.5: Frequenze assegnate ai diversi servizi di telefonia mobile [6].

L’insieme delle celle che utilizzano tutti i canali radio disponibili per il servizio di telefonia mobile prende il nome di clus

Figura 2.10: Schema di riuso delle frequenze di cluster adiacenti, formati da celle esagonali a differenti frequenze 10]. [

Per aumentare poi il numero di comunicazioni gestibili contemporaneamente dal sistema (traffico telefonico) occorre ridurre al minimo le dimensioni delle celle e aumentare il più possibile il passo di ripetizione. Ecco perché troviamo celle con un raggio di copertura di qualche km o di soli 300-400 m in cor

a potenze molto più basse, comprese tra alcuni Wa

rispondenza rispettivamente di aree a bassa o alta densità di utenza. Le stazioni BTS coprono però aree più limitate di quelle radiotelevisive.

Pertanto, sono caratterizzate dtt e alcune decine di Watt.

36 Per poter operare correttamente senza interferenza è necessario che il rapporto fra la potenza utile del segnale (C) e la potenza del segnale interferente (I) sia superiore ai 10dB: . 37

Secondo recenti studi statistici condotti da Eurostat, il paese dove si vendono più cellulari è l’Italia, con una media di 2 telefonini per ogni cittadino. A seguire troviamo la Gran Bretagna e il Portogallo appaiati con un 115% mentre la Spagna con il 105%, la Germania 102% e la Grecia 100%.

19

38 Tale condizione è possibile poiché il segnale a RF in propagazione nello spazio si attenua con la

distanza.

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20

li tra 15 e 18 dB), orientati lungo direzioni differenti di 120° per coprire tutto il territorio intorno all’impianto, e con raggi di copertura variabile tra 500 m

Generalmente gli impianti di telefonia mobile (come quelli mostrati in Figura 2.11) sono costituiti da un minimo di uno ad un massimo di tre sistemi radianti (settori o macrocelle), solitamente schiere lineari di dipoli con riflettori (emettenti in maniera direttiva sul piano verticale e con guadagni39 variabi

e 10 km.

Per ottenere una migliore ricezione del segnale in aree urbane

densamente popolate si adottano spesso sistemi denominati microcelle, installati al di sotto del livello dei tetti degli edifici, caratterizzati da raggi di copertura tra 100 m e 500 m, potenze molto ridotte, tra 0.25 W e 1 W e sistemi radianti poco direttivi, con guadagni tra 3 e 5 dB.

Nei sistemi digitali GSM (Global System for Mobile communication), detti anche “sistemi di seconda generazione” perché sopraggiunti dopo quelli analogici TACS (Total Access Communication System), la trasmissione del segnale è discontinua. Grazie, infatti, alla loro tecnica di accesso mista a divisione di tempo e frequenza (FDMA40/TDMA41), la trasmissione avviene solo durante il tempo slot assegnato e il canale di traffico è identificato da un dato intervallo di tempo e da una portante radio. Ecco perché, per questi sistemi, la massima potenza irradiata dalla stazione radiobase si avrà solo in condizioni limite di traffico, difficilmente realizzabili (ovvero quando tutti i time slot di tutte le portanti sono simultaneamente attivati). La loro potenza è, inoltre, ulteriormente limitata del 30% circa dalle modalità di funzionamento

39 Si definisce guadagno direttivo di un’antenna in una data direzione l’intensità che avrebbe un

le Access) è caratterizzata dalla ripartizione della

di 217 Hz.

fonia mobile

Figura 2.11: Stazioni radio base per tele

formati da macrocelle e microcelle [10].

radiatore puntiforme isotropo a parità di potenza totale irradiata. 40 La tecnica FDMA (Frequency Division Multiple Access) permette di far corrispondere ad ogni frequenza portante un singolo canale radio su cui il terminale mobile e la stazione radio base comunicano. 41 La tecnica TDMA (Time Division Multipsingola portante, di ampiezza pari a 200 kHz in frazioni temporali detti time-slot, in modo che più utenti possano usare la stessa portante in istanti o slot diversi. Ogni portante può gestire otto time-slot (trama), ognuno attribuito ad un utente, che si ripetono ogni 4.616 msec con una frequenza di ripetizione

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spe s

cifiche di questo servizio, che sono il controllo di potenza PC (Power Control) 42 e la tra missione discontinua DTX (Discontinuos Transmission).43

Anche per i sistemi UMTS (Universal Mobile Telecommunication System), detti fra l’altro “sistemi di terza generazione” perché sopraggiunti successivamente a quelli GSM, le potenze delle portanti, di ampiezza pari a 5 MHz, vengono limitate rispetto ai valori massimi gestibili dalla stazione radio base, a causa delle funzionalità PC e DTX presenti sebbene questi sistemi sfr

iù immediate vicinanze dall’impianto, ad una a direzione di irraggiamento e il piano

2.3

uttano una tecnica di accesso a divisione differente, che è quella di codice W–CDMA44 [7].

Sia con i sistemi GSM che con quelli UMTS, i problemi di radioprotezione sono comunque registrati nelle pdistanz corrispondente all’incrocio tra ladove si è effettua la valutazione.

.4 SISTEMI WIFI E WIMAX

I dispositivi ricetrasmittenti detti WiFi (Wireless Fidelity) fanno parte di una particolare tipologia di rete wireless45 a banda larga, la rete WLAN (Wireless Local Area Networks), che è dedicata ai collegamenti di tipo punto-multipunto o punto-punto per applicazioni confinate come reti locali all’interno di un’azienda. Secondo gli standard internazionali e le normative nazionali, i sistemi WiFi operano per lo più nella banda di frequenza 2,400 GHz – 2,485 GHz (con portanti di ampiezza pari a 22 MHz e potenza EIRP46 trasmessa da sistemi radianti compresa tra 1mW e 100 mW), ma anche talvolta nella banda tra 5,15

42 La funzionalità PC consente di calibrare i livelli di potenza da assegnare a ciascun canale di traffico entro un intervallo predefinito. Infatti, grazie ad essa, il sistema regolerà una potenza del

ne in

to, pari alla somma di tutti i segnali di tutti gli utenti e del rumore di fondo, per un

detti

termine EIRP (Equivalent Isotropic Radiated Power) si intende la

canale minima per utenti mobili vicini alla stazione radio e una potenza massima per utenti posti ai margini della cella. 43

La funzionalità DTX consente al sistema di capire quale dei 2 interlocutori della conversaziocorso sta parlando ad ogni istante di tempo, e di attivare pertanto il canale di trasmissione solo negli istanti in cui l’utente che è raggiunto dalla stazione radio è nella posizione d’ascolto. 44 La tecnica W –CDMA (Wideband – Code Division Multiple Access) è caratterizzata dalla separazione dei vari utenti (che trasmettono alla stessa frequenza e allo stesso istante), assegnando loro un “codice” diverso. L’identificazione dell’utente avviene, infatti, moltiplicando il segnale ricevu dato codice (spreading) e amplificando solo il segnale risultante da questa operazione (despreading). 45 In informatica e telecomunicazioni, il termine wireless (dall'inglese senza fili) indica una comunicazione tra dispositivi elettronici che non fa uso di cavi. Per estensione, sonowireless i rispettivi sistemi o dispositivi di comunicazione che implementano tale modalità di comunicazione. I sistemi tradizionali basati invece su connessioni cablate sono detti wired. 46In telecomunicazioni, con ilmisura di densità di potenza radio irradiata da un'antenna reale rispetto all'irradiazione di un’antenna isotropica ideale.

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o; hanno gu

ve Access) fanno parte di un’ulteriore tipologia di re less i collegamenti to-multipunto quali quelli necessari per portare servizi a banda la i periferiche e p ità WiFi: �point�installat �dal�

pavimento�WiMA piano�verticale�pass �il�

centro�de enna�nella�direzione imo�irraggiamento�

e 5,35 GHz (con specifiche di trasmissione leggermente diverse). Si tratta di sistemi radianti di tipo omnidirezionale come le antenne a stil

adagni molto bassi dell’ordine di 2 dB; sfruttano la tecnica di accesso a canale radio di tipo OFDM47 (analogamente ai sistemi digitali televisivi); ed emettono un campo elettromagnetico superiore a 6 V/m a soli 35 cm dall’access point installato a 2,2 m dal pavimento (vedi Tabella 2.6).

I dispositivi ricetrasmittenti detti invece WiMAX (Worldwide Interoperability for Microwa

te wireless, la rete WMAN (Wiredi tipo pun

Metro Area Networks), che gestisce destinati ad applicazioni in spazi aperti,

rga in region cablata.

a perrive di connettiv

�access o�a�2,2�m X:�sul� nte�ll’ant �di�mass

Di ra� Cam rico� Distanza ntenna� Camp ttrico�stanza�da�terd�(m)�

po�Elett(V/m)� (m)� (V/m)�

�dall’a o�Ele

0<d<1� 1<E<2� 0�10� >6�1<d<1,5� 2<E<3� 10�20� 3�6�

1,5<d<1,85� 3<E<6� >20� <3�1,85<d<2,2� E>6� � �

Tabella 2.6: Distribuzione di campo elettrico emesso da impianti WiFi e WiMAX [6].

I sistemi WiMAX, eccetto quelli “non licenziati”,48 operano nella banda 3,4 - 3,6 GHz, con la stessa tecnica di accesso dei sistemi WiFi ma con 256 sottoportanti.49 Sono similari a quelli usati per la telefonia mobile, con guadagni variabili tra 15 e 18 dB e con potenze di antenne minori a 4-5 W. In termini di radioprotezione sono tuttavia meno pericolosi, sia perché non sono molto diffusi sul nostro territorio, sia a causa delle loro emissioni elettromagnetiche a 3,5 GHz (vedi Tabella 2.6) che risultano più attenuate dagli edifici rispetto agli altri tipi di impianti che trasmettono a frequenze minori.

47In telecomunicazioni, con il termine OFDM (Orthogonal Frequency-Division Multiplexing) si intende la tecnica di trasmissione con modulazione multi-portante, cioè utilizzante un numero elevato di sottoportanti tra loro ortogonali, ognuna delle quali viene modulata con una modulazione di tipo convenzionale (come, per es., la modulazione di ampiezza in quadratura) e con un basso indice di modulazione. 48 Si dicono sistemi licenziati quelli necessitanti di particolari autorizzazioni all’esercizio. 49 Di queste 8 sono usate come canali pilota modulati in BPSK e non in CCK; 192 sono sfruttate come canali portanti traffico modulati in BPSK, QPSK, 16 QAM, 64QAM; 56 non sono utilizzate. Tramite essi, la banda del segnale oscilla da 1,25 MHz a 20 MHz, garantendo così grandi margini di flessibilità al sistema.

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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3. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO ED EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA

3.1 INTERAZIONE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A

RADIOFREQUENZA CON IL CORPO UMANO

L’avvento delle telecomunicazioni con lo sviluppo dei sistemi di radiodiffusione, ha reso l’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza una condizione comune a tutti gli ambienti in cui vivono i membri di popolazioni tecnologicamente evolute come la nostra. Si tratta di una forma di esposizione relativamente recente per l’uomo, se si considera che le telecomunicazioni hanno una storia di circa un centinaio di anni e che campi elettromagnetici a radiofrequenza di origine naturale come quelli generati dal Sole hanno livelli talmente bassi da non essere neanche rivelabili, se non usando una strumentazione particolarmente sofisticata [6]. Ma cosa accade nei tessuti biologici del corpo umano se questi vengono esposti a dei campi elettromagnetici a RF? Analogamente a quanto si osserva con i campi elettrici e magnetici ELF (Extremely Low Frequency), secondo la spettroscopia d’impedenza50 l’interazione dei tessuti biologici del corpo umano con i campi elettromagnetici a RF provoca l’induzione di correnti elettriche all’interno di tali tessuti (tanto più intense quanto maggiore è la loro conducibilità �), con effetti di polarizzazione dipendenti in modo non semplice dalla costante dielettrica �r degli stessi [11].

I tessuti biologici possono, infatti, essere paragonati a delle dispersioni di sali e materiale molecolare di varia complessità in un solvente fortemente polare quale è l'acqua, dalla cui percentuale dipenderà essenzialmente la risposta del tessuto all’esposizione elettromagnetica subita [12].

In altre parole, nota la permettività dielettrica �r di un tessuto biologico ad una data frequenza, è possibile sapere che tipo d’interazione è avvenuta tra il campo ed il tessuto.

Per esempio, dal grafico 3.1 si evince che per frequenze basse il tessuto biologico esibisce valori di �r dell’ordine di 106 - 107. Ciò significa che un campo elettrico riesce a penetrare il tessuto con un fattore ridotto dello stesso ordine di grandezza.

50 La spettroscopia d’impedenza (SI), detta anche spettroscopia dielettrica, consiste nello studio delle caratteristiche dielettriche dei materiali in funzione della frequenza di un campo elettromagnetico applicato. È uno dei più potenti metodi di indagine per studiare molte caratteristiche dei materiali; i suoi campi di applicazione sono i più vari, dalla fisica delle superfici alla ricerca di difetti meccanici nelle strutture [11].

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

Figura 3.1: La permettività dielettrica �r del tessuto biologico nel campo di frequenza [1 Hz ; 1 THz] [13].

Per questo motivo, gli uccellini possono poggiarsi su una linea ad alta tensione senza riportare danni. E, per la stessa ragione, i campi elettromagnetici ad alta frequenza producono essenzialmente solo effetti di riscaldamento nei tessuti umani esposti come verrà illustrato nei paragrafi seguenti e come mette in luce la seguente formula: SAR= EJ/�=�E2/ � [W/kg] (5); dove: - E rappresenta il campo elettrico interno al corpo umano; - J è la densità di corrente, - � è la densità di massa del tessuto biologico; - SAR (Specific Absorption Rate o tasso di assorbimento specifico)51 indica la grandezza fisica usata ai fini protezionistici per quantificare l’assorbimento di energia elettromagnetica in quanto corrisponde alla quantità di energia elettromagnetica convertita in calore nell’unità di tempo e nell’unità di massa. In generale, come si evince nel diagramma di Figura 3.2: � fra ~105 Hz e ~3·107 Hz l’assorbimento aumenta rapidamente con la frequenza nel tronco (anche se assorbimenti significativi si possono pure avere nel collo e nelle gambe); � fra ~3·107 Hz e ~3·108 Hz assorbimenti molto alti (risonanze) si possono avere a livello dell’intero corpo; � fra ~3·108 Hz e ~4·108 Hz si possono avere risonanze a livello di parti del corpo come la testa.

In altro modo, alle frequenze più elevate l’assorbimento di energia elettromagnetica è sempre più superficiale con conseguenti aumenti di temperatura sempre più localizzati sulla superficie del corpo. 51 I valori di SAR dipendono da vari fattori:

1) i parametri del campo incidente come la frequenza, l’intensità di polarizzazione e la distanza tra sorgente e corpo esteso; 2) le caratteristiche del corpo esposto, le sue dimensioni, la sua posizione, la distribuzione dei tessuti biologici che lo compongono nonché le loro caratteristiche elettriche (conducibilità e costante dielettrica);

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3) gli effetti del terreno e le riflessioni da parte di altri oggetti che si trovano nelle vicinanze del corpo esposto.

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

Figura 3.2: L’andamento del SAR in funzione della frequenza [6].

3.2 EFFETTI A BREVE TERMINE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA

I campi elettromagnetici ad alta frequenza, dai 300 Hz sino ad una decina di MHz, sono capaci di indurre effetti biologici di stimolazione elettrica dei tessuti nervosi e muscolari. In particolare, gli effetti connessi al riscaldamento dei tessuti (effetti termici) diventano sempre più rilevanti sugli altri effetti biologici a partire dai 100 kHz, e addirittura predominanti sugli stessi oltre i 10 MHz.

3.2.1 EFFETTI TERMICI E NON TERMICI

Gli aumenti di temperatura indotti dall’assorbimento dell’energia elettro magnetica, se superiori a +2 °C, possono dare luogo ad effetti sanitari di vario tipo.

Studi di laboratorio su animali e cellule umane hanno infatti messo in luce: alterazioni nelle funzioni nervose e neuromuscolari, danni alla vista come formazione di cataratta e anomalie della cornea, alterazioni ematologiche, del sistema immunitario, della fertilità e della teratogenicità e persino modificazioni a livello cellulare, nella morfologia, nel contenuto di acqua ed elettroliti e nelle funzioni di membrana. Inoltre, è stato verificato che: 1) in alcuni ambienti di lavoro esposizioni particolari possono dare luogo a valori SAR elevati che possono danneggiare organi molto sensibili al calore scarsamente vascolarizzati come l’occhio; 2) nei bambini, negli anziani e nei soggetti che assumono certi farmaci, il sistema termoregolatore è meno efficiente e valori più bassi del SAR possono dare luogo ad aumenti eccessivi di temperatura che in adulti sani;

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza 3) nell’intervallo [200 MHz; 6,5 GHz] i campi elettromagnetici pulsati possono dare luogo a sensazioni uditive, dovute alla rivelazione da parte della coclea di onde di pressione risultanti da espansioni termoelastiche nella testa; 4) a seguito di contatto con oggetti conduttori che si trovano a potenziali diversi da quello del corpo, fluiscono in esso correnti elettriche che possono causare effetti di stimolazione elettrica o ustioni.

3.2.2 PROTEZIONE DAGLI EFFETTI A BREVE TERMINE

L’ICNIRP ha proposto i limiti di base di esposizione a campi elettromagnetici con �>100 kHz di Tabella 3.1, unicamente sulla base degli effetti a breve termine, in quanto gli unici accertati (v. [14] e [9]).

A tal scopo, ha assunto come soglia per gli effetti di natura termica un SAR a corpo intero di 0.4 W/kg e ha determinato dei fattori sicurezza differenti per i lavoratori e la popolazione.

Tabella 3.1: Limiti di base raccomandati dall’ICNIRP per l’esposizione di campi elettromagnetici di frequenza superiore a 100 kHz [6].

Da notare che al di sopra dei 10 GHz la grandezza dosimetrica più significativa per gli effetti termici non è più il SAR, bensì la densità di potenza52 perché a queste frequenze l’assorbimento di energia elettromagnetica avviene solo nei tessuti superficiali.

3.2.3 RISCHI A BREVE TERMINE NEGLI AMBIENTI DI VITA CITTADINA

Nella maggior parte degli ambienti di vita e di lavoro i livelli di esposizione sono molto inferiori a quelli di riferimento fissati dall’ICNIRP ed è dunque possibile escludere la possibilità di effetti a breve termine. Nei rari casi in cui le esposizioni lavorative possano superare i livelli di riferimento dell’ICNIRP è 52 La densità di potenza è la potenza trasportata dall’onda elettromagnetica incidente sull’unità di superficie corporea esposta [6].

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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necessario procedere ad una verifica del rispetto dei limiti primari, e nel caso alla riduzione delle esposizioni a livelli che garantiscono il rispetto dei limiti di base o all’adozione di dispositivi per la protezione personale, come i guanti isolanti per prevenire scosse o ustioni a RF.

3.3 EFFETTI A LUNGO TERMINE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA

I possibili effetti a lungo termine dell’esposizione a livelli "sub-termici" di campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde, cioè a livelli tali da non dare luogo ad aumenti di temperatura dell’intero corpo esposto o di sue parti, sono stati oggetto di numerose ricerche sia di tipo sperimentale, sia di tipo epidemiologico, incentrate in gran parte sulla loro eventuale cancerogenicità.

Le notevoli disomogeneità tra questi studi, e le differenze nell’esposizione, non consentono tuttavia di effettuare meta-analisi per sintetizzare quantitativamente l’evidenza fornita da questi studi [15].

Inoltre, nessuno di essi fornisce indicazioni quantitative adeguate sull’intensità d’esposizione. Ciò costituisce il limite fondamentale anche di alcuni studi geografici che sono stati effettuati sulla frequenza di neoplasie tra i residenti in prossimità di antenne radiotelevisive. Un significativo esempio delle incertezze tipiche di queste ricerche e della necessità di valutarne con prudenza i risultati, è dato dagli studi di alcuni autori britannici che hanno in un primo tempo segnalato un aumento di leucemie e linfomi intorno ad un’antenna televisiva, ma successivamente quando hanno esteso l’indagine alle 20 maggiori antenne televisive del paese (aumentando così la popolazione in studio e dunque la potenza statistica dell’indagine), non hanno trovato alcun aumento di rischio [16]. Pertanto le indagini finora condotte non forniscono indicazioni coerenti di un’associazione tra forme tumorali ed esposizioni a campi elettromagnetici generati dai trasmettitori radiotelevisivi.

Nei paragrafi seguenti saranno illustrati quali tipi di studi sono stati sino ad oggi fatti su questo versante e con quali risultati.

3.3.1 STUDI EPIDEMIOLOGICI

Solo alcuni studi epidemiologici sugli effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici a RF (indagini sull’incidenza di tumori in gruppi di popolazione esposti in ambito professionale o residenziale, e studi sugli utilizzatori di telefoni cellulari come il progetto INTERPHONE53), hanno

53 Sulla base della raccomandazione dell’UE del 1997, la IARC ha coordinato uno studio epidemiologico internazionale, noto come progetto INTERPHONE, formato da diversi studi nazionali (Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Israele,

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messo in luce un aumento di alcune neoplasie nel caso di alcuni lavoratori professionalmente esposti, e un aumento di rischio di gliomi o meningiomi cerebrali tra gli utilizzatori di telefonia mobile classificati nel decile più elevato di ore cumulative d’uso (che va dalle 5 alle 12 ore al giorno).

La maggior parte, infatti, delle indagini epidemiologiche non hanno indicato alcuna associazione tra esposizione e patologie tumorali tra i lavoratori esposti, né hanno riscontrato alcun aumento di rischio tumorale o relazione tra rischio e numero cumulativo di chiamate effettuate tra coloro che usano il telefonino da almeno dieci anni ma classificati nei nove decili inferiori di ore cumulative d’uso.

3.3.2 STUDI SPERIMENTALI

Anche i risultati dei numerosi studi di laboratorio su animali da esperimento condotti per indagare l’eventuale cancerogenicità dei campi a radiofrequenza e microonde (studi a lungo termine su roditori, studi su animali geneticamente predisposti allo sviluppo di tumori, studi di co-cancerogenicità e studi su eventuali effetti facilitanti lo sviluppo di tumori da cellule neoplastiche trapiantate) sono abbastanza coerenti nell’indicare che non vi sia alcun effetto cancerogeno.

Analogamente, gli studi di genotossicità condotti su cellule umane o animali dopo esposizione ai campi in vivo o in vitro, si sono dimostrati per la maggior parte negativi, cioè non hanno dimostrato incrementi nella frequenza di rotture del DNA a singolo filamento, né di altri indicatori di danno genotossico (aberrazioni cromosomiche, scambi tra cromatidi fratelli, micronuclei) nei campioni esposti rispetto alla frequenza osservata nei campioni non esposti.

Solo alcuni studi sperimentali avevano invece segnalato la possibilità che l’esposizione a livelli sub-termici di campi a radiofrequenza e microonde potesse aumentare la permeabilità della barriera emato-encefalica (facilitando così il passaggio di eventuali composti cancerogeni dal sangue al cervello), ma molti altri studi successivi non hanno confermato questo sospetto.

Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia) basati su un protocollo comune atto a valutare l’ipotesi che l’uso del cellulare fosse associato ad un incremento dell’incidenza di tumori cerebrali, del nervo acustico e delle ghiandole salivari. A questo studio l’Italia ha partecipato con un gruppo di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.), chiedendo ai partecipanti (persone malate e soggetti sani di controllo) di indicare quando avevano iniziato a usare il telefono cellulare, il numero di telefonate effettuate e il tempo medio quotidiano trascorso al telefonino.

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3.4 VALUTAZIONE DELLA IARC DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA

Sin dal 1979 (v. [17] e [18]), diversi studi sono stati fatti ipotizzando possibili correlazioni tra esposizione ai campi elettromagnetici generati da impianti a bassa frequenza e leucemia infantile da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), secondo cui ad oggi “i campi magnetici a bassissima frequenza sono possibili cancerogeni per l’essere umano (Gruppo 2B);54

mentre i campi elettrici e magnetici statici ed elettrici a bassissima frequenza sono non classificabili (Gruppo 3) rispetto alla loro cancerogenicità sugli esseri umani”.55

Solo invece nel corso degli ultimi anni, sono stati condotti alcuni studi ipotizzando possibili correlazioni tra esposizione ai campi elettromagnetici generati da sorgenti RF ed insorgenza di tumori, a causa dell’enorme diffusione sul globo degli impianti a radiofrequenza e del sempre più crescente uso di telefoni senza fili e di dispositivi wireless. Per es., dal 24 al 31 Maggio 2011, per valutare i potenziali pericoli cancerogeni di esposizione ai campi a RF, un gruppo di lavoro di 31 scienziati di 14 paesi si è riunito in Francia alla IARC di Lione, e ha analizzato la letteratura disponibile sulle esposizioni: - professionali a radar e alle microonde; - ambientali associati alla trasmissione di segnali radiotelevisivi e delle telecomunicazioni wireless; - personali associati con l’uso di telefoni senza fili. E, sulla base dei suddetti casi esaminati [19], che sono pochissimi ma di cui qualcuno tende ad associare un incremento del rischio glioma (un tumore al cervello di tipo maligno) all’uso del telefono senza fili e dei dispositivi wireless, il 31/5/2011 la IARC ha classificato “i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l’essere umano (Gruppo 2B)”.

54 La classificazione IARC valuta gli agenti cancerogeni in una scala che di seguito si riporta: � gruppo 1: l’agente è sicuramente cancerogeno per l’uomo. Le circostanze d’esposizione

danno luogo ad esposizioni che sono cancerogene per l’uomo (es.: i raggi solari, l’amianto, il benzene, la silice, la polvere di legno, il cromo esavalente);

� gruppo 2A: l’agente è probabilmente cancerogeno per l’uomo. Le circostanze d’esposizione danno luogo a esposizioni che sono probabilmente cancerogene per l’uomo (es.: i motori diesel e i raggi ultravioletti);

� gruppo 2B: l’agente è possibilmente cancerogeno per l’uomo. Le circostanze d’esposizione danno luogo a esposizioni che forse sono cancerogene per l’uomo (es.: la benzina, il bitume, i fumi di saldatura, il caffè, la saccarina e i c.e.m. a RF);

� gruppo 3: l’agente non è classificabile in base alla sua cancerogenicità per gli uomini; � gruppo 4: l’agente è probabilmente non cancerogeno per l’uomo. 55 Per chiarezza, in riferimento al testo riportato, si specifica che le probabilità di cancerogenicità delle classi della IARC sono del 100% per il gruppo 1, del 50% per il gruppo 2B, del 25% per il gruppo 3 (v. [20] e [21]).

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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A seguito a tale classificazione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), di cui la IARC fa parte, si è espressa in favore di ulteriori ricerche giustificate dal crescente utilizzo dei telefoni cellulari e dalla carenza di dati relativi a durate d’uso superiori ai 15 anni. Ma non ha suggerito revisioni degli attuali standard di protezione (fissati a livello internazionale e finalizzati alla prevenzione degli effetti noti, di natura termica, dei campi elettromagnetici a RF), né ha suggerito di adottare misure precauzionali di limitazione delle esposizioni connesse all’utilizzo di telefoni cellulari.

3.4.1 POSSIBILI RISCHI CONNESSI A NUOVE TECNOLOGIE

Al fine di individuare poi i possibili rischi per la salute umana derivanti dalle tecnologie di recente introduzione nei luoghi di lavoro o nella vita quotidiana, potenzialmente in grado di aumentare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici a RF, nel 2008 l’ICNIRP ha esaminato le nuove generazioni di telefoni mobili (gli smartphones), le reti di comunicazione senza fili (WiFi, WiMAX), le tecnologie per l’identificazione a radiofrequenza (RFID), la telemedicina ed i forni domestici ad induzione al trasporto senza fili dell’energia elettrica. Ed è giunto alla conclusione che, a fronte del loro rapido sviluppo, è necessario continuare la valutazione scientifica degli aspetti sanitari connessi ad essi, che implicano diversi scenari di esposizione per quanto riguarda le parti del corpo esposte, le durate d’uso, i settori di popolazione esposti e l’esposizione simultanea a frequenze multiple [8]. Tuttavia, onde evitare inutili ansie nei lettori del presente lavoro di Tesi, è opportuno ribadire che: � alle frequenze usate dai cellulari, gran parte dell’energia è assorbita dalla pelle e dagli altri tessuti superficiali provocando un aumento di temperatura “trascurabile” nel cervello o in altri organi; � le indagini finora condotte sugli effetti dei campi a RF dei telefoni senza fili sull’attività elettrica del cervello, sulle funzioni cognitive, sul sonno, sul ritmo cardiaco e sulla pressione sanguigna di volontari, non suggeriscono nessuna evidenza convincente di effetti nocivi dell’esposizione ai campi a RF a livelli inferiori a quelli che provocano un riscaldamento dei tessuti; � per contro, la ricerca ha chiaramente mostrato un aumento del rischio di incidenti stradali quando i telefoni cellulari vengono utilizzati durante la guida, tanto da spingere molti paesi a bandirne l’uso in tale circostanza per legge; � la ricerca ad oggi non ha fornito alcun supporto ad una relazione causale tra l’esposizione a campi elettromagnetici a RF e i sintomi non specifici, di natura molto varia, auto-dichiarati da alcuni individui quando si trovano nelle vicinanze di dispositivi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (ipersensibilità a campi elettromagnetici);

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CAPITOLO�3 Inquinamento Elettromagnetico ed Effetti Biologici e Sanitari dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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� i body scanner per la sicurezza aeroportuale introdotti in vari paesi (compresa l’Italia) a seguito dell’attentato terroristico dell’11 Settembre 2001, che impiegano radiazioni elettromagnetiche di frequenza elevata da 10 GHz fino a 1 THz e con lunghezza d’onda centimetrica o millimetrica per ricostruire un’immagine dalla superficie del corpo e di eventuali oggetti nascosti sotto i vestiti, non usano potenze tali da implicare riscaldamenti dei tessuti esposti.

3.4.2 MISURE PRECAUZIONALI PER I SOGGETTI PIÙ GIOVANI

L’ancora scarsa ricerca specifica sui bambini e gli adolescenti non dimostra che essi siano maggiormente a rischio, ammesso che un rischio esista. Tuttavia, a causa dell’attuale incertezza scientifica, le autorità sanitarie di vari paesi si sono espresse in relazione all’opportunità di limitare le esposizioni ai campi elettromagnetici, in particolare nei soggetti più giovani. Per esempio, la Danimarca, la Finlandia, l’Islanda, la Norvegia e la Svezia hanno pubblicato nel 2004 un documento congiunto in cui, pur riconoscendo che non è certo che i soggetti più giovani siano più sensibili degli adulti ai campi elettromagnetici a RF emessi dai telefoni cellulari, si affermava che le lacune esistenti nella conoscenza e la prevalente incertezza scientifica giustificano una certa attitudine cautelativa nei confronti dell’uso dei telefoni cellulari da parte dei minori. La Finlandia, poi, ha addirittura condotto un’attività di divulgazione per raccomandare ai genitori di consigliare ai loro bambini di usare il cellulare più per l’invio di SMS che per le chiamate a voce, di limitare il numero e la durata delle chiamate da essi effettuate, di far loro utilizzare il kit a mani libere con l’avvertenza di tenere il telefono a qualche centimetro di distanza dal corpo, e di non usare il telefono in zone dove il campo è debole per evitare che il telefono emetta alla massima potenza [22].

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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4. NORMATIVA VIGENTE SUI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA

4.1 QUADRO NORMATIVO ED ISTITUZIONALE

Il recente e continuo sviluppo di tecnologie connesse all’emissione di radiazioni elettromagnetiche, la diffusione di elementi informativi discordanti in materia di rischi per la salute e la gestione di contenziosi di varia natura tra soggetti coinvolti a vario titolo hanno contribuito ad attribuire ai campi elettromagnetici il ruolo di problematica ambientale emergente. Riguardo l’inquinamento elettromagnetico continua, infatti, ad esserci una forte preoccupazione da parte della gente per i possibili effetti pericolosi sulla salute umana, specialmente per esposizioni prolungate nel tempo, a livelli anche bassi, nonostante non esista ad oggi, come visto nel Cap. 3, una conclamata evidenza di causa-effetto tra esposizione a campi elettromagnetici e conseguenze sanitarie. Tuttavia, il bisogno di affrontare e gestire la problematica dal punto di vista socio-ambientale, ha avuto parecchi risvolti positivi poiché, grazie ad esso, è stato possibile ottenere una raccolta sistematica di dati ed informazioni in materia, una più regolare e accurata attività di monitoraggio e controllo ambientale, e una più accorta pianificazione delle istallazioni dei nuovi impianti, a dispetto di alcune persistenti criticità di natura normativa. Il nostro quadro normativo nazionale rimane, infatti, “lacunoso” in confronto agli indirizzi comunitari, illustrati nei paragrafi seguenti.

4.2 NORMATIVA INTERNAZIONALE

Fino a qualche anno fa il principale riferimento mondiale per tale tematica era l’IRPA/INIRC (International Radiation Protection Association/ International Non Ionizing Radiation Committee), un’ente che dopo ben 15 anni di attività intensa è stato sciolto e sostituito dall’ICNIRP (International Commission on Non Ionizing Radiation Protection), un istituto che ha il compito di valutare costantemente la letteratura scientifica del settore e di rivedere le linee guida, ovvero i documenti di indirizzo che stanno alla base di numerose normative internazionali e che stabiliscono i limiti di esposizione (ossia quei valori che, se non superati, non comportano alcun effetto sanitario diretto di tipo acuto sulla salute degli individui esposti). La normativa internazionale sull’esposizione ai campi elettromagnetici si fonda, infatti, sul quadro tecnico-scientifico approfondito dall'ICNIRP e validato dall'OMS (World Health Organization o Organizzazione Mondiale della Sanità).

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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4.3.2 LINEE GUIDA ICNIRP

Le linee guida fissano i suddetti limiti di esposizione come segue [14]: � limiti di base, che sono gli unici veri limiti all’esposizione ai campi elettromagnetici variabili nel tempo. Essi sono espressi tramite grandezze dosimetriche strettamente correlate agli effetti sanitari; sono individuati direttamente in base a valori di soglia relativi a risposte acute accertate sperimentalmente (come la stimolazione di muscoli e nervi periferici o le scosse ed ustioni derivanti dal contatto con conduttori) e sono pesati con opportuni fattori di sicurezza; � livelli di riferimento o limiti derivati, che sono dedotti in modo cautelativo ipotizzando le più sfavorevoli condizioni d’esposizione e sono fissati rispetto a quelli di base in modo che, se i valori di campo misurati in un ambiente non superano i primi, sicuramente non verranno superati i secondi. Sono rappresentati con grandezze radiometriche e non sono correlati alla presenza di un corpo umano.

Il rispetto di tutti i livelli di riferimento garantisce il rispetto dei limiti di base (già mostrati in Tabella 3.1). Qualora invece il valore delle grandezze misurate superi i livelli di riferimento, non ne consegue necessariamente che i limiti di base siano superati, ma sarà necessario effettuare una valutazione per decidere se i livelli di esposizione siano inferiori a quelli fissati per i limiti di base.

4.3 NORMATIVA COMUNITARIA EUROPEA

Come gran parte della normativa internazionale [23], quella comunitaria europea sui campi elettromagnetici, si fonda su un approccio protezionistico che mira a tutelare l’individuo dagli effetti sanitari accertati senza considerare al momento, quelli a lungo termine, ritenendo non sufficienti le evidenze scientifiche finora raccolte in materia. Si tratta di un approccio profondamente diverso da quello italiano, che si basa invece sul principio della prudent avoidance56 e che, come tale, appare più spinto sul terreno della tutela. Senza giustificazioni infatti di carattere scientifico (ossia in assenza di accertata connessione di causa-effetto tra esposizione e patologie), assume che esista per la popolazione il rischio di malattie connesse con l’esposizione prolungata nel tempo anche a livelli molto bassi. Ed ecco perché la Raccomandazione emanata dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea del 1999, illustrata nel paragrafo seguente, è stata approvata dai Paesi dell’Unione quasi unanimemente, con il solo voto contrario della nostra nazione.

56 Il principio della prudent avoidance afferma come sia prudente evitare o quanto meno ridurre per quanto possibile un’esposizione ad un agente esterno se ci sono dubbi sulla sua innocuità.

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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4.3.1 RACCOMANDAZIONE 1999/512/CE DEL 12 LUGLIO 1999

Il 12 Luglio 1999 il Consiglio dell’Unione Europea (UE) ha emanato la <<Raccomandazione del Consiglio relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 a 300 GHz>>, sulla base di diverse considerazioni, tra cui: � tutti i cittadini dell’UE hanno diritto allo stesso livello di protezione; � l’esistenza di normative diverse crea confusione e sfiducia; � le normative dovrebbero: - essere basate sui migliori dati scientifici disponibili; - prevedere limiti di base e livelli di riferimento (compendiati in Tabella 4.1); - essere conformi alle linee guida dell’ICNIRP.

�� E�(V/m)� H�(A/m)� B�(�� Densità�di�Potenza�dell’onda�piana�

0�1�Hz� ������������ 3,2�x�104� 4�x�104� ������������1�8�Hz� 10000� 3,2�x�104/��2� 4�x�104/�2� ������������8�25�Hz� 10000� 4000/�� 5000/�� ������������

0,025�0,8�kHz� 250/�� 4/�� 5/�� ������������0,8�3�kHz� 250/�� 5� 6,25� ������������3�150�kHz� 87� 5� 6,25� ������������0,15�1�MHz� 87� 0,73/�� 0,92/�� ������������1�10�MHz� 87/�1/2� 0,73/�� 0,92/�� ������������10�400�MHz� 28� 0,073� 0,092� 2�400�2000� 1,375���½� 0,0037���½� 0,0046��1/2� �/200�2�3000�GHz� 61� 0,16� 0,20� 10�

Tabella 4.1: Livelli di riferimento per i campi elettromagnetici con 0 Hz � f � 300 GHz e con valori efficaci rms non perturbati (tratti da CIDIS 2012).

Con questa raccomandazione e con le direttive successive, Direttiva 2004/40/CE del 29 Aprile 2004 (<<Direttiva sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici>>) e la Direttiva 2008/46/CE del 23 Aprile 2008 (che modifica la direttiva precedente), l'Unione Europea si prefigge di imporre agli Stati Membri: • legislazioni uniformi in materia di protezione dai campi elettromagnetici che siano basate sui più recenti risultati scientifici avallati da associazioni autorevoli e indipendenti; • la promozione della ricerca e delle sperimentazioni.

4.4 NORMATIVA NAZIONALE

In Italia la “prudent avoidance” trova fondamento nella definizione seguente dei valori limite a più livelli, coniata dalla Legge quadro (descritta nel par. 4.4.2): 1) limiti di esposizione che tutelano dagli effetti sanitari accertati (effetti acuti);

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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2) valori di attenzione da rispettare negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate. Esso costituisce la misura di cautela dai possibili effetti a lungo termine, ma anche il miglior strumento con cui la normativa italiana assicura che lo sviluppo delle tecnologie non contribuisca sensibilmente ad un peggioramento delle condizioni di esposizione degli individui; 3) obiettivi di qualità da rispettare nelle aree all’aperto, intensamente frequentate, e finalizzati alla minimizzazione progressiva delle intensità e degli effetti delle esposizioni indebite. Ovvero sono i criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per l’uso delle migliori tecnologie, tramite cui la normativa nazionale garantisce il contenimento ulteriore nel medio e nel lungo periodo dei livelli dei campi elettromagnetici nei nostri ambienti di vita.

Di seguito saranno illustrate le norme italiane disciplinanti tale settore, in ordine cronologico di emanazione.

4.4.1 D.M. N.381 DEL 10 SETTEMBRE 1998

Il 10 Settembre 1998 il Ministro italiano dell'ambiente, d'intesa con il Ministro della sanità e il Ministro delle comunicazioni, ha emanato il Decreto Ministeriale “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana” (G.U.R.I-Serie generale n. 257 del 3 Novembre 1998). Con le disposizioni di tale decreto, sono stati fissati i valori limite di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici connessi al funzionamento ed all'esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenza compresa fra 100 kHz e 300 GHz. Esattamente, secondo il suddetto decreto, nel caso di esposizione al campo elettromagnetico i livelli dei campi elettrici, magnetici e della densità di potenza, mediati su un'area equivalente alla sezione verticale del corpo umano e su qualsiasi intervallo di sei minuti, non devono superare i valori di Tabella 4.2.

��(MHz)� E�(V/m) H�(A/m) Densità�di�potenza�dell’onda�piana�equivalente�(W/m2)�0,1���3� 60� 0,2� ���������������������������3���3000� 20� 0,05� 1�

3000���300000� 40� 0,1� 4�Tabella 4.2: Limiti di esposizione per la popolazione italiana ai campi elettromagnetici [2].

4.4.2 LEGGE QUADRO N.36 DEL 22 FEBBRAIO 2001

Il 22 Febbraio 2001 il Parlamento Italiano ha approvato la “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Con tale legge (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 Marzo 2001), si stabiliscono in Italia i principi fondamentali volti ad

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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assicurare la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dall’esposizione dei campi prodotti da qualsiasi impianto che operi con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz, nonché atti alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Rispetto al D.M. precedente, la legge quadro allarga infatti gli obiettivi di tutela, non limitandosi a quella relativa alla salute umana, ma preoccupandosi anche dell’ambiente e del paesaggio mediante la definizione dei tre limiti suddetti (limite di esposizione, valore di attenzione e obiettivi di qualità) e tramite l’informazione agli utenti per le attrezzature di uso domestico e per l’ambito lavorativo, allo scopo di consentire loro un uso consapevole delle apparecchiature stesse.

4.4.3 D.P.C.M. 8 LUGLIO 2003

L’8 Luglio 2003 il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e di concerto con il Ministro della sanità, ha emanato il provvedimento attuativo di maggiore rilevanza della legge quadro: “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”. Con tale decreto vengono fissati numericamente i valori limite per gli impianti radiotelevisivi e delle telecomunicazioni ad eccezione degli impianti radar, degli impianti con emissioni pulsate, degli impianti delle forze armate e delle forze di polizia (a cui è rivolto il decreto illustrato nel paragrafo successivo), e delle sorgenti non riconducibili direttamente ai sistemi di radio-telecomunicazioni (a cui si applicano le restrizioni della Raccomandata 1999/512/CE). Ovvero, con il d.P.C.M. suddetto, si riconfermano i limiti di esposizione di Tab.4.2 e si fissano i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità a quelli di Tab.4.3.

Frequenza� Campo�Elettrico� Campo�Magnetico� Densità�di�Potenza�0,1�MHz�–�300�GHz� 6�V/m� 0,016�A/m� 0,1�W/m2�

Tabella 4.3: Valori di attenzione e obiettivi di qualità fissati dal d.P.C.M. 8 Luglio 2003 [2].

4.4.4 D.LGS. 259/2003

Il 1 Agosto 2003 viene emanato dal Presidente della Repubblica il Decreto Legislativo: "Codice delle comunicazioni elettroniche" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 214 del 15 Settembre 2003 - Supplemento Ordinario n. 150). All’interno del quale, dall’art.86 all’art.95 (Capo V), sono illustrate disposizioni in materia di reti ed impianti di comunicazione elettronica che, per la prima volta, vengono assimilati alle opere di urbanizzazione primaria. Con essi, si provvede di fatto a:

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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� sostituire il D.lgs.198/2002 (illegittimo secondo la sentenza della Corte Costituzionale n. 303/2003); � definire una procedura che consenta ai soggetti richiedenti di ricevere l’autorizzazione in tempi certi (massimo 90 giorni dalla presentazione della domanda o dalla richiesta di integrazioni) da parte delle amministrazioni locali, che devono entro 30 giorni dalla presentazione della domanda ricevere a sua volta la relativa istruttoria tecnica da parte delle Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente; � semplificare la procedura di installazione di impianti UMTS con potenze in antenna inferiori ai 20 W, sostituendo la richiesta di autorizzazione con una semplice denuncia di inizio attività.

4.5 NORMATIVA REGIONALE

Lo sviluppo normativo nazionale a partire dal 2001 e quello parallelo in campo tecnologico degli impianti sorgenti di campi elettromagnetici a RF hanno prodotto un’intensa attività normativa a livello regionale/provinciale in Emilia Romagna (D.G.R. 21 Luglio 2008 n.1138), in Piemonte (D.G.R. 1 Luglio 2008 n.43-9089), in Puglia (Regolamento Regionale 14 Settembre 2006 n.14), in Trento (D.G.P. 2 Marzo 2007 n.429) e in Veneto (Delibera C.C. di Venezia 30 Luglio 2007 n.109), in riferimento all’attività dei risanamenti e delle procedure tecnico-amministrative di autorizzazione.

In Sicilia, Regione a Statuto Speciale, in merito alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, sono stati invece emanati solo i seguenti provvedimenti di legge.

4.5.1 ART.103 DELLA LEGGE REGIONALE N.17 DEL 28 DICEMBRE 2004

Ai fini di promulgare le disposizioni programmatiche e finanziarie per l'anno 2005, la Regione Siciliana ha approvato la Legge Regionale n.17 del 28 Dicembre 2004, contenente anche l’articolo 103: “Applicazione in Sicilia del codice delle comunicazioni elettroniche”. Con esso la Regione Sicilia afferma che il decreto legislativo del 1 Agosto 2003 n.259 (cioè, il Codice delle comunicazioni elettroniche) si applica anche nel suo territorio, fermo restando quanto previsto dall'articolo 6, comma 5, della Legge Regionale dell’11 Maggio 1993, n. 15 (ossia, il coordinamento dei sistemi informativi della Regione Siciliana da parte solo dell'Assessorato bilancio e finanze - Direzione bilancio e tesoro).

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CAPITOLO�4 Normativa Vigente sui Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza

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4.5.2 DECRETO ARTA DEL 21 FEBBRAIO 2007

Il 21 Febbraio 2007 l’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia ha poi emanato il Decreto: “Procedura per il risanamento dei siti nei quali viene riscontrato il superamento dei limiti di esposizione e dei valori di attenzione dei campi elettromagnetici” (pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Sicilia n. 13 del 23 Marzo 2007), per tentare di far fronte all’inesistente apposita normativa regionale di settore e per procedere comunque al monitoraggio sulle fonti di emissioni a tutela della salute e dell'ambiente. In particolare, con il Decreto ARTA 111/08 e il suo allegato tecnico, si attribuisce: � all’Arpa Sicilia il compito di vigilanza, controllo e valutazione preventiva degli impianti radioelettrici e dei campi elettromagnetici emessi; � alle Amministrazioni locali la disciplina dell’insediamento degli impianti e del risanamento; � ai Comuni l'obbligo di detenere un elenco degli operatori dei servizi di telecomunicazione e diffusione radiotelevisiva che operano sul loro territorio.

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania

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5. MONITORAGGIO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF NELLE SCUOLE DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI CATANIA

I centri storici sono la ricchezza delle nostre città, in quanto detentori di cultura, ci riconducono alla storia di un luogo, rivelando origini e tradizioni. Spesso però, a causa delle difficoltà burocratiche ed economiche legate agli interventi di ristrutturazione, si configurano purtroppo come spazi urbani del degrado, lasciando svanire tra smog, segni di vandalismo, sporcizia e cospicua presenza di sorgenti elettromagnetiche urbane la loro oscurata bellezza

monumentale. In una società attenta alle politiche ambientali, all’utilizzo delle nuove

tecnologie in svariati settori, alla relazione con gli altri Paesi Europei, infastidisce assistere a questo scenario, in cui ci si dimentica paradossalmente del nostro territorio da cui ereditiamo costumi e tradizioni, e del benessere psico-fisico dei minori, che andrebbero invece maggiormente difesi e tutelati.

Per ovviare a tale mancanza di attenzione, lamentata spesso dai genitori abitanti del centro storico di Catania, costretti a far convivere i loro bambini con il degrado urbano, con l’inciviltà di alcuni concittadini che convertono, per es., le piazze storiche della città in parcheggi abusivi per auto (privando così ulteriormente i piccoli catanesi dei già pochi spazi liberi dove poter giocare), con lo smog e con l’inquinamento elettromagnetico, oggetto di nostro interesse e prodotto dalle diverse sorgenti urbane descritte nel Capitolo 2, abbiamo deciso di effettuare il monitoraggio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza proprio nel cuore pulsante della città e, in particolare, all’interno delle scuole frequentate dai più piccoli, verso cui sono rivolte le attenzioni della Comunità Scientifica Internazionale e le misure precauzionali di alcuni Paesi della Comunità Europea (vedi Capitolo 3).

5.1 TESSUTO URBANO DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI

CATANIA

Come tutti i centri storici, anche quello catanese rappresenta il luogo dove si esprimevano in maniera preponderante le attività culturali, commerciali, sociali, politiche, artigianali ed economiche della città fino al secondo dopo guerra. Esso coincide con la città di Catania ricostruita dopo il terremoto del 1693 e si basa su uno schema urbano quasi regolare se non fosse per alcune deviazioni volute dai potenti ordini religiosi o delle altrettanto potenti famiglie nobili catanesi dell’epoca. Infatti, entrambe le classi dominanti si insediarono nella parte orientale della città, attorno alle vie Uzeda e Crociferi in direzione nord-sud, e alle vie ad esse ortogonali chiamate San Francesco e San Filippo.

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania Cosicché, fin dalla sua nascita, il centro catanese si presentava diviso tra quartieri di prestigio (città egemonica), dove risiedevano le classi benestanti ed avevano sede le istituzioni, e quartieri poveri (città subalterna), dove vivevano, in ben altre condizioni, poveri e diseredati. La sua crescita si ebbe a partire dal secondo quarto del XVIII secolo: mentre la città si ricostruiva moderna, con strade larghe e diritte almeno nella sua parte egemonica; il perimetro delle vecchie mura (quelle di Carlo V) veniva oltrepassato e la realizzazione di due importanti strutture, il Conservatorio della Vergini al Borgo e l’Ospedale San Marco subito fuori la porta di Aci, veniva intrapresa. Fuori le mura vennero anche ricostruite numerose Chiese, da San Domenico a Santa Maria di Gesù al Carmine. Ciò segnò l’inizio della conquista delle contrade settentrionali, prima fino al Borgo e alla Consolazione, poi fino alle prime propaggini dell’Etna. Il sistema degli spazi pubblici si sviluppò così sullo scheletro delle maglie viarie ortogonali con piazze quasi sempre regolari (ad eccezione di Piazza Duomo, a causa delle preesistenze), che divennero i "simboli" della città grazie alla complessità delle funzioni degli edifici che vi prospettano e alla loro qualità architettonica (http://www.comune.catania.it/).

Attualmente, o meglio ancora, a partire dal 1995, il centro storico catanese coincide con la prima Municipalità di quartiere delimitata in blu in Figura 5.1.

Figura 5.1: Il centro storico catanese (tratto da: http://www.comune.catania.it/)

Essa ingloba, oltre la zona porto e la città “vecchia” sopra descritta, i quartieri di San Cristoforo, San Berillo, Civita, Antico Corso e Fortino. Precisamente, secondo l’enciclopedia libera più famosa Wikipedia

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania

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(http://it.wikipedia.org/) fanno parte della prima Municipalità le seguenti zone e/o vie: - Acquicella; - Angeli Custodi; - Antico Corso; - Arcora (o zona di Via Acquedotto Greco); - Cappuccini Nuovi; - Carmine; - Castello Ursino; - Civita; - Santa Nicolella (o zona Collegiata); - Via Alessandro Manzoni; - Crocifisso dei Miracoli; - Crocifisso della Buona Morte; - Duomo; - Fortino; - Giudecca; - Itria-Monte Vergine; - La Cipriana; - Lumacari; - Monte Pidocchio; - Murorotto; - Passarello; - Piano di Giacobbe (o Piazza San Placido); - Porta di Aci (o Piazza Stesicoro); - Porta di Mezzo (o zona di Via Santa Maria delle Grazie); - San Berillo; - San Biagio; - San Cosimo; - San Cristoforo; - San Nicola dei Benedettini; - San Francesco dei Corvisieri (o Piazza San Francesco d'Assisi); - Santa Chiara; - Sant'Agata alle Sciare; - Santa Maria dell'Aiuto; - Santa Maria de La Salette; - P.zza Caduti del Mare (o Tondicello della Plaja); - Signore Ritrovato; - Spirito Santo; - Trinità; - Tribunali; - Vigna del Sardo; - Zammataro.

Tuttavia, per il nostro studio, considereremo parte integrante del centro cittadino anche il lungomare di Catania, grazie all’espansione e l’accorpamento dei sobborghi più a nord (Picanello ed Ognina) al centro storico a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Lo sviluppo infatti dell’industria dello zolfo, di cui la Sicilia divenne il primo produttore mondiale inizio novecento, fu causa di una serie di modifiche strutturali del territorio catanese, che si espanse accorpando a sé tutta la costa a nord del porto, e che si estese a sud-ovest sino a piazza Verga, nelle strade attualmente “più in vista”, via G. Leopardi, Corso Italia e via Umberto I.

5.1.1 STAZIONI RADIO BASE PER TELEFONIA MOBILE IVI COLLOCATE

Come in tutti i grandi centri urbani anche nella prima municipalità e nelle zone limitrofe di Catania si sono diffusi e proliferati sempre più gli impianti per telecomunicazione, in particolare quelli della telefonia mobile, secondo le direttive nazionali e regionali (vedi par. 4.4 e 4.5).

In particolare, le compagnie telefoniche Tim (http://www.tim.it/), Vodafone (http://www.vodafone.it/), Wind (http://www.wind.it/) e H3G (http://www.tre.it/) hanno installato nell’area di interesse 141 stazioni radio base raffigurate in Figura 5.2 dalla sottoscritta con il software Arpa “ArcGis” (Arc Geographical Information System), un software che permette la gestione e la visualizzazione interattiva di informazioni geografiche integrate quali mappe (per es., topografiche

e stradali), dati GIS (cioè dati geometrici georeferenziati, memorizzati in strutture dati del tipo DBMS e provenienti da diversi sistemi di proiezione e riferimento

come UTM o Gauss Boaga) ed applicazioni geospaziali [25]. Le caratteristiche (“modello”, range di frequenza “�” di funzionalità,

guadagno “G”, direttività “�” e potenza “P”) di ciascuna SRB, raffigurate con un colore specifico per ogni compagnia (indicato nella didascalia della medesima figura) e dotate di un “Nome” e di un “Codice” ben preciso (coniati

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania dalle stesse compagnie), sono state sintetizzate dalla sottoscritta e riportate rispettivamente in Tabella A.1 in Appendice A. Esse sono state ovviamente collocate al rispettivo “Indirizzo” civico di Tab.A.1, nel punto di coordinate (X,Y), dopo aver ottenuto l’autorizzazione del Comune di Catania per impianti eroganti una potenza P > 20 Watt (o copia della D.I.A. da parte dello Stesso, per impianti eroganti una potenza P � 20 W). Ovvero, sono state posizionate nei punti di latitudine “X” e longitudine “Y” (da me denotati con la sigla “Id”

Figura 5.2: MappaESRI ® ArcMapTIM GIS 9.3 degli impianti di telefonia mobile della: - � Vodafone; - � Tim; - �Wind; - e � H3S; installati nella prima municipalità di Catania e nelle zone limitrofe sino rispettivamente a gennaio 2009, luglio 2009, gennaio 2009 e dicembre 2008, secondo l’archivio della Struttura Territoriale Catanese dell’Arpa Sicilia.

in Figura 5.3 e in Tab.A.1, in base alla loro vicinanza alle scuole presenti nel territorio, riportate in Tabella A.2 in Appendice A), dopo la promozione da parte dell’ARPA Sicilia della relativa istruttoria. Quest’ultima deve contenere: -un estratto catastale dell'area circostante l'impianto;- un estratto del Piano

Particolareggiato per la localizzazione delle SRB per telefonia mobile;- gli elaborati grafici di progetto redatti ai sensi della normativa vigente in materia; -la scheda tecnica dell'impianto;- la relazione tecnica a firma di un progettista abilitato; - la pratica tecnica attestante i livelli di campo elettromagnetici sul territorio anche con l’ausilio di elaborazioni grafiche in pianta ed in sezione delle simulazioni di installazione.

5.1.2 ISTITUTI SCOLASTICI IVI SITUATI

I 49 plessi scolastici presenti nel centro cittadino catanese ed elencati in Tabella A.2 in Appendice A con le rispettive informazioni strutturali (come il

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania numero di piani e la presenza di spazi esterni usufruibili per il monitoraggio), sono stati dalla sottoscritta individuati a partire dai seguenti cataloghi: � l’elenco telefonico scuole fornitomi dalla Direzione Pubblica Istruzione di

Catania, adesso usufruibile anche online nel sito del Comune (http://www.comune.catania.it/il_comune/organizzazione/uffici_comunali/direzioni/istruzione/recapiti-telefonici-scuole-comunali/);

� la lista online delle scuole pubbliche e private presenti a Catania nella zona con il CAP postale 95124 della Struttura Territoriale Catanese dell’Arpa Sicilia, che è collocata in pieno centro storico (http://www.comuni-italiani.it/087/015/scuole/cap95124.html).

5.2 SELEZIONE DELLE POPOLAZIONI SCOLASTICHE DA MONITORARE Per individuare poi i plessi scolastici maggiormente esposti ai campi

elettromagnetici urbani a radiofrequenza come quelli prodotti dagli impianti di telefonia mobile, con ArcGIS 9.3 la sottoscritta ha innanzitutto plottato (vedi Figura 5.3) sulla stessa mappa di Figura 5.2 i soli plessi di Tabella A.2 dotati di spazi esterni utili al posizionamento delle centrali elettriche (vedi paragrafo 6.1), come terrazzi e cortili esterni, secondo le informazioni strutturali acquisite dai loro siti internet o direttamente telefonando agli stessi.

Figura 5.3: MappaESRI ® ArcMapTIM GIS 9.3 delle 34 scuole dotate di spazi esterni e delle 141 SRB della � Vodafone, � Tim, �Wind e � H3S delucidate nel paragrafo 5.1.1.

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania

Tenendo conto della maggiore concentrazione di impianti SRB nei dintorni di alcuni locali scolastici di Figura 5.3 e della disponibilità concreta da parte delle scuole a mettere a disposizione le proprie infrastrutture all’ARPA Sicilia ai fini della presente campagna di monitoraggio (riportata in Tabella A.2 in Appendice A), la sottoscritta ha alla fine scelto le scuole riportate in Tabella 5.1, prediligendo in primis le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di I grado perché frequentate da bambini (i soggetti minori più giovani verso cui sono rivolte le misure precauzionali di altre nazioni europee; vedi par. 3.4.2).

5.3 PROCEDURA DI MONITORAGGIO DELL’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

Per acquisire poi delle misure per il controllo delle emissioni elettriche, prodotte dagli impianti operanti ad alta frequenza nel centro cittadino catanese, in cui sono situate le scuole scelte di Tabella 5.1, e a cui sono esposti i 3629 minori, di età prevalentemente compresa fra i 3 e i 13 anni, in esse iscritti (ai fini della loro tutela, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia e, in particolare, dal D.P.C.M. 8.7.2003), con l’ausilio dello staff tecnico dell’Arpa Catania e sotto la supervisione del mio tutor aziendale, la sottoscritta ha installato le quattro centraline elettriche messe a disposizione dall’ARPA CT per la realizzazione del presente project work (indicate in Tabella 5.3 e delucidate nel paragrafo 6.1) negli spazi esterni delle scuole suddette per quindici giorni almeno (vedi voce “Totale giorni” di Tabella 5.3) e nei periodi indicati sotto.

Tabella 5.1: Campagna di monitoraggio effettuata.

In particolare, per una collocazione più corretta possibile delle suddette centraline, ossia della strumentazione atta alla misura e al monitoraggio continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza (come verrà spiegato nel prossimo Capitolo), abbiamo effettuato un sopralluogo dei locali scolastici nello stesso dì dell’installazione in modo da selezionare il punto di misura più

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania

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opportuno. Le misure devono, infatti, essere sempre eseguite in assenza di persone (ossia in modo che i campi risultino imperturbati) e stimando a priori quale possa essere la massima esposizione possibile, anche in base alla destinazione d’uso dell’area. A tal scopo, abbiamo dovuto considerare che [6]: � una stazione radio base operante con una potenza di 20 W ed un guadagno

di 17 dB, può raggiungere i limiti di 20 V/m (limite di esposizione) e di 6 V/m (valore di aspettazione) in ambiente scolastico prescritti dal decreto d.P.C.M. 8/7/2003, lungo la direzione di massima irradiazione rispettivamente a poco meno di 9 metri e a circa 29 m dal centro elettrico dell’antenna;

� se si esce dalla direzione di massima irradiazione, l’intensità del campo si attenua rapidamente, soprattutto muovendosi in direzione verticale. Per questa ragione, i valori che si possono attendere negli edifici vicini alla SRB ma più bassi di essa sono sempre abbastanza ridotti e raramente superiori a 1 V/m anche negli spazi più esposti (balconi, terrazzi e finestre);

� in direzione di massima irradiazione, un’abitazione più distante dall’antenna potrebbe risultare più esposta di un appartamento più vicino ma più basso;

� in direzione, invece, diversa da quella di massima irradiazione, un’abitazione lontana dai siti dei ripetitori è normalmente sottoposta ad un campo magnetico di 0,2-0,4 V/m;

� in generale, spostandoci verso l’interno di un’abitazione, ci si aspetta di trovare dei valori inferiori a quelli rivelati all’esterno, a causa dell’azione schermante delle pareti. Così, come prescritto dalla normativa (anche se le norme CEI 211-7, in

verità, ci permettono la riduzione dell’intervallo di tempo per le radio FM), abbiamo acquisito per sei minuti delle misure puntuali di campo elettrico a 1,5 m dal suolo, avendo le centraline dimensioni superiori rispetto all’altezza media del corpo umano [26]. O, in alternativa, abbiamo mediato le misure registrate rispettivamente a 1.90 m e poi a 1.10 m dal suolo (ossia a due altezze facilmente deducibili anche in assenza di metro, sfruttando la massima e la minima estensione del treppiede del misuratore). E abbiamo poi calcolato la media quadratica del campo elettrico e confrontata essa con il valore di aspettazione previsto dalla normativa. In particolare, a tal scopo, abbiamo fatto uso della sonda isotropica X-0046 del misuratore a banda larga EMR-300 BN 2244/31 8.2 (descritto dettagliatamente nel paragrafo 6.2) di campo elettrici da 100 kHz - 3 GHz, in modalità “AVG”, ossia in modo da visualizzare direttamente in loco la media temporale dei valori acquisiti in 6 minuti sul display del misuratore. In funzione di tali misure (che sono state comunque registrate e scaricate tramite il software “EMR V1.05”; vedi paragrafo 6.2), abbiamo infine collocato le centraline elettriche, che sono state disinstallate successivamente nelle date riportate in Tabella 5.1, ma solo dopo aver scaricato i dati in ufficio presso la Struttura Catanese dell’Arpa Sicilia, grazie alla presenza

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CAPITOLO�5 Monitoraggio dei Campi Elettromagnetici a RF nelle Scuole del Centro Storico del Comune di Catania

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di una scheda telefonica SIM abilitata alla trasmissione dati da e verso un servizio mobile all’interno di ogni centralina come verrà detto nel paragrafo 6.1.

Se i valori poi a banda larga avessero superato il 75% del valore limite, avremmo provveduto anche ad effettuare delle misure spettrali con la strumentazione descritta nel paragrafo 6.3. Tuttavia, nei casi in esame non è stato necessario farne uso, come d’altronde ci si aspettava dalle due simulazioni effettuate con il software “WinEDT VICREM-ELF” (vedi paragrafo 7.1) per prevedere il campo elettromagnetico a cui si espongono gli alunni dell’Istituto Sant’Orsola o gli alunni dell’Istituto San Benedetto. Queste scuole sono state anche oggetto di studio previsionale, non solo perché sono state le prime due scuole a darci la loro disponibilità ad effettuare la campagna di monitoraggio, ma anche perché sono situate in una zona in cui sono presenti non solo molte stazione radio base per telefonia mobile ma anche di ricevitori radiotrasmittenti ad uso civile per la Questura Polizia di Stato (Piazza S. Nicolella n°8, 95124 CT) e la S.A.G.F. Guardia di Finanza (Piazza S. Francesco Di Paola n°2, 95124 CT).

Effettuate le misure, tramite il software “PMM 8055SW02” (vedi par. 6.1), è stato possibile costruire gli spettri per ogni sito di misura (mostrati rispettivamente nel Capitolo 7), analizzarli e ricavare, in corrispondenza dei picchi principali, il massimo valore raggiunto dal campo elettrico nei vari siti durante il monitoraggio e confrontare essi con il valore di aspettazione di 6 V/m previsto, come già detto, dal decreto D.P.C.M. 8.7.2003 per gli ambienti scolastici, ai fini di una eventuale bonifica dei siti stessi in caso di superamento, a tutela delle popolazioni scolastiche in esame ed esposte ai campi monitorati per almeno 5 ore al dì.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

6. STRUMENTAZIONE ARPA SICILIA USATA O DISPONIBILE PER IL MONITORAGGIO

6.1 CENTRALINE PER UN MONITORAGGIO CONTINUO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF

Le centraline elettriche 41225, 41239, 41257 e 41258 utilizzate per effettuare il monitoraggio remoto e continuo di campi elettromagnetici sono dei sistemi PMM 8055S come quello mostrato in Figura 6.1, e sono ciascuna dotata di un certificato di taratura come quello riportato in Figura B.1 in Appendice B.

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Figura 6.1: Il sistema PMM 8055S, i suoi comandi e le connessioni disponibili.

Si tratta di un dispositivo progettato per operare all’esterno, in prossimità dei campi elettromagnetici di cui è necessario il controllo, e nelle più gravose condizioni ambientali, alimentato da batterie interne ad elevata capacità, collegata a due pannelli solari che permettono un’autonomia, in condizioni normali di luce. È dotato di: � un contenitore di protezione della centralina dalle intemperie; � un misuratore; 57 � un modem GSM; 57 Il misuratore di campo è uno strumento dagli impieghi più svariati, con cui è possibile misurare la potenza e la qualità di un segnale elettromagnetico.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

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� pannelli solari e batteria ricaricabile; � sensori di campo; 58 � un allarme, capace di informare l’utente tramite un SMS del superamento di

una soglia prefissata o del tentativo di manomissione o di guasto della centralina remota.

� un sistema di acquisizione, il software “PMM 8055SW02”, che consente di programmare ogni parametro della centralina e di trasferire su PC i dati memorizzati in essa e di visionarli in formato grafico o tabulare. L’installazione deve essere eseguita in modo che la parte frontale

dell’apparecchio e quindi le celle solari siano rivolte a sud, nel nostro emisfero, per utilizzare al meglio l’irradiazione solare latitudini europee, in modo particolare durante il periodo invernale, quando i livelli di illuminazione sono prevalentemente più bassi rispetto a quelli estivi. In particolare, per una corretta installazione e funzionamento delle centraline, occorre:

1. aprire la centralina (agendo sulle 4 viti Torx situate sulle pareti laterali del contenitore mediante una chiave fornita in dotazione);

2. inserire la scheda SIM (con il codice PIN rimosso) nel modem GSM della centralina e la sonda di campo prescelta nell’apposito contenitore situato sul lato inferiore;

3. accendere la centralina (con l’interruttore di accensione stando attenti ai led sul lato indicato in Fig. 6.1), e collegare il carica batteria per almeno 24 ore;

4. richiudere la centralina e sistemarla sul palo di sostegno precedentemente installato (con le celle solari rivolte verso sud), avvitando e bloccando in posizione le apposite staffe di supporto;

5. accertarsi che il modem GSM sia accesso e in quale modalità (“spontanea”,59

“automatica,60 o “programmata” 61); 6. avviare il programma PMM 8055 SW02 sulla stazione di controllo per

completare le impostazioni della centralina e visionare e scaricare in seguito i dati. A tal scopo, una volta avviato il programma suddetto, occorrerà:

a. selezionare la centralina oggetto di interesse come spiegato in Figura 6.2; b. selezionare i dati da analizzare come mostrato in Figura 6.3a; c. visualizzare e salvare i dati scelti secondo le istruzioni riportate in Figura

6.3b.

58 Un sensore di campo o sonda è un dispositivo che si accoppia al campo in cui viene immerso generando una grandezza elettrica direttamente proporzionale ad esso in ogni istante. Può essere di tipo isotropo (in tal caso basterà effettuare un’unica misura per ottenere il campo) o di tipo anisotropo (in questo caso saranno necessarie diverse rivelazioni per ciascuna delle tre componenti spaziali del campo). 59 In tal caso, la centralina stessa accenderà il GSM per avvenuto allarme. 60 In questo caso, sarà la centralina stessa ad accendere il GSM automaticamente ogni qualvolta si verificheranno particolari condizioni. 61 In tal caso, sarà l’utente a decidere quando deve accendersi il GSM e per quanto tempo.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

Figura 6.2: a) Premere il pulsante "Call" sulla finestra di apertura del software PMM 8055SW02; b) premere il pulsante "Recall" e poi quello "Hang & Exit"(se non ci sono problemi di connessione) sulla finestra di connessione dello stesso alla scheda di memoria della centralina selezionata tramite il modem GSM.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

Figura 6.3: a) Premere il pulsante "Week *" o quello di un “dì*” di nostro interesse sulla finestra principale del software PMM 8055SW02 aggiornata dopo il download; b) fissare il range più opportuno per visionare le misure di campo elettrico acquisite (tramite le voci "Vertical" "Zoom Range" della barra del menù principale della suddetta finestra di visualizzazione dati) e non visionare, preferibilmente, le componenti Ex, Ey e Ez, ma solo il campo elettrico totale E (tramite le voci "Trace" "All Trace OFF”). Per sapere poi in modo interattivo il valore di E in un dato istante di tempo, selezionare le voci "Marker" "RMS 6 min"; mentre per salvare il grafico visionato come immagine BITMAP (o in forma tabulare come file testo ASCI), selezionare la voce “Save Bitmap” (o "Save as Table").

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

6.1.1 CARATTERISTICHE DEI SENSORI

Per misurare campi elettrici a RF nei siti prestabiliti, abbiamo utilizzato le centraline con sonde EP-330 abbinate, ossia con accessori i sensori isotropici di campo elettrico nel range di frequenza compreso fra 100 kHz e 3 GHz.

Le caratteristiche tecniche (dinamica, risoluzione, sensibilità, isotropicità, reiezione, ecc.) delle suddette sonde sono elencate e mostrate in Figura 6.4, mentre la loro risposta tipica per uno o più segnali GSM sono rappresentate in Figura B.2 in Appendice B.

Figura 6.4: Specifiche tecniche delle sonde di campo elettrico EP-330.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

Per misure specifiche di campo magnetico (non effettuate, tuttavia, per il presente project work) si suole invece abbinare alle centraline ARPA PMM 8055S le sonde HP-051 che operano nel campo di frequenza 10 Hz-5kHz e le cui caratteristiche sono mostrate in Figura 6.5.

Figura 6.5: Specifiche tecniche delle sonde di campo magnetico HP-051.

6.2 MISURATORI A BANDA LARGA DI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF PER MISURE PUNTUALI

Per le misure puntuali di campo elettrico nei sopralluoghi, ai fini della migliore collocazione possibile delle centraline nei siti in esame, abbiamo usato il misuratore a banda larga Wandel & Goltermann EMR-300 BN 2244/31 8.2 di campi elettrici da 3 kHz a 60 GHz, con sonda X-0046 e mostrato in Figura 6.6. Si tratta di un apparato strumentale similare a quello messomi pure a

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disposizione dall’Arpa, il misuratore NARDA PMM 8053A dotato però di due sonde (una elettrica, NARDA EP-330, ed una magnetica NARDA HP-050), che sarà in questo paragrafo trattato nel dettaglio essendo più diffuso in commercio ed essendo analogo pressappoco a quello di Wandel & Goltermann utilizzato.

Figura 6.6: Il sistema di misura Wandel & Goltermann EMR-300 BN 2244/31 8.2 con a) la sonda isotropica di campo elettrico X-0046, b) il cavo in fibra ottica, c) ed il treppiede.

Il misuratore NARDA PMM 8053A, usato fra l’altro dalla sottoscritta durante il laboratorio del Modulo 23 del Master [26], consta essenzialmente di: 1) un’unità di lettura o misuratore; 2) due sonde isotrope (NARDA EP-330 e NARDA HP-050); 3) vari accessori:

- treppiedi dielettrico; - cavo in fibra ottica, per la comunicazione tra l’unità di lettura e la sonda; - notebook o PC, per il download dei dati acquisiti; - cavo per connessione seriale, per il trasferimento dei dati memorizzati sia dall’unità di lettura al PC sia dalla sonda direttamente al notebook. È un dispositivo portatile dotato di un clock interno in tempo reale e di un

display LCD visualizzante i valori X, Y, Z dei campi misurati in valore assoluto, percentuale e totale (vedi il suo pannello frontale mostrato in Figura 6.8).

È stato concepito per operare in modo semplice e veloce, anche da personale poco esperto. Per questa ragione, possiede un tasto “ON/OFF” di accensione/spegnimento, un tasto “BACK” per tornare ad un’operazione precedente ed una tastiera alfanumerica a 16 tasti con cui inserire i comandi; di cui, in particolare, i quattro tasti superiori sono i più importanti, perché consentono di selezionare direttamente la funzione desiderata indicata sulla corrispondente barra di menù del display LCD.

Possiede, inoltre, delle batterie ricaricabili interne; interfacce RS232 e a fibra ottica (utilissima quest’ultima ogni qualvolta occorre conoscere l’informazione in tempo reale della variazione del segnale ricevuto in

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ingresso); un manuale operativo; un certificato di taratura come quello del misuratore EMR-300 BN 2244/31 8.2 utilizzato e mostrato in Figura B.3 in Allegato B, e di un modulo di ritorno per riparazione.

6.2.1 CARATTERISTICHE DELLE SONDE ISOTROPICHE

Nella maggior parte dei casi, come in tutti quelli esaminati per il presente project work, le misure di campo elettromagnetico nel campo di frequenza tra 100 kHz e 3 GHz (regione in cui opera il sistema PMM 8053A) sono effettuate nella regione di campo lontana, in cui come detto nel par. 2.2 il campo elettrico e campo magnetico sono legati fra loro dalla relazione (4) in ogni punto.

In alcuni casi, tuttavia, come le trasmissioni radio a OM, potrebbero essere necessario misurare sia il campo elettrico sia il campo magnetico. Ecco perché di seguito vengono riportati le caratteristiche tecniche di entrambe le sonde, sebbene quella per il campo magnetico non sarebbe stata utile per questo tipo di lavoro se avessimo utilizzato il misuratore PMM 8053 A al posto di quello EMR-300 BN 2244/31 8.2 di Wandel & Goltermann.

6.2.1.1 PROPRIETÀ DELLA SONDA PER MISURE DI CAMPO ELETTRICO

Le specifiche tecniche (dinamica, risoluzione, sensibilità, isotropicità reiezione, ecc.) della sonda NARDA EP-330 abbinata al misuratore NARDA PMM 8053A per misure puntuali di campo elettrico sono state già mostrate in Figura 6.4 e in Figura B.2 in Appendice B.

Le caratteristiche, invece, della sonda “type 8 X-0046” del misuratore Wandel & Goltermann EMR-300 BN 2244/31 8.2 sono sintetizzate in Tab. 6.1:

Sonda�“type�8�X�0046”�del�misuratore�Wandel�&�Goltermann�EMR�300�BN�2244/31�8.2�Tipo�di�sensore� Campo�elettrico�(E)�Campo�di�frequenza� (30�kHz)�100�kHz�÷�3�GHz�Range�specifico�di�misura� 1�÷�800�V/m���o���0.0027�÷�1700�W/m2�Range�dinamico� Tipicamente�±�60�dB�Errore�assoluto�a�27.5�V/m�e�a�27.12�MHz�� ±�1.0�dB�Linearità�a�27.5�V/m�e�a�27.12�MHz� ±�1.0�dB�per�2.5�÷�800�V/m� ±�3.0�dB�per�1.0�÷�2.5�V/m�Fattore�di�Calibrazione�(CAL)� ±�1.0�dB�(100�kHz�÷�100�MHz)� ±�2.4�dB�(100�MHz�÷�3�GHz)�Accuratezza�di�Calibrazione� ±�0.5�dB�(100�kHz�÷�100�MHz)� ±�1.4�dB�(100�MHz�÷�3�GHz)�Deviazioni�dall’isotropia� ±�0.5�dB��per�1�MHz�Risposta�termica�(0�÷�+50�°C)� +�1.0/�1.5�dB�

Tabella 6.1: Caratteristiche tecniche della sonda di campo elettrico X-0046.

6.2.1.2 PROPRIETÀ DELLA SONDA PER MISURE DI CAMPO MAGNETICO

Le caratteristiche tecniche della sonda NARDA HP-050 abbinata al misuratore NARDA PMM 8053A per misure puntuali di campo magnetico nel campo di frequenza 10 Hz-5kHz sono sintetizzate in Figura 6.7.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

Figura 6.7: Specifiche tecniche delle sonde di campo magnetico HP-050.

6.2.2 CARATTERISTICHE DEL MISURATORE

Le proprietà tecniche del misuratore di campo portatile NARDA PMM 8053 A dipendono essenzialmente dal tipo di sonda con cui viene esso utilizzato.

Tuttavia, la finestra del menù principale, descritta in Figura 6.8 e mostrata dallo strumento una volta acceso e terminata la routine di inizializzazione, lo caratterizza come la sua capacità di comunicare con un PC tramite il software di cui dispone per l’acquisizione, la memorizzazione e la rappresentazione delle informazioni acquisite on-line e off-line dalla sonda abbinata, rispetto agli altri misuratori disponibili in mercat. Per questa ragione, il funzionamento del programma “EMR V1.05”, abbinato al misuratore Wandel & Goltermann EMR-300 BN 2244/31 8.2 usato, viene illustrato nella Figura 6.9 di questo paragrafo.

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Figura 6.8: a) Pannello frontale e b) finestra di menù principale del misuratore di campo portatile PMM 8053A. Come si vede essa è suddivisa in righe che hanno il seguente significato:1) la I riga in alto indica a sinistra il tipo di sonda collegata e la data, a destra lo stato generale con vari parametri ed impostazioni (come lo stato di carica, la tensione della sua batteria, il tempo di acquisizione del data logger, il tempo di plottaggio, il livello di allarme inserito ed il fattore di correzione); 2) la II riga in alto riporta il valore digitale di lettura, sulla base della grandezza “UNIT” impostata; 3) la III riga dall’alto mostra il valore analogico della lettura e la visualizzazione in forma lineare o logaritmica (a secondo di com’è stata impostata); 4) la IV riga indica i vari dati in funzione del “MODE” impostato; 5) l’ultima riga in basso denota le funzioni assegnate ai quattro tasti superiori.

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Figura 6.9: Finestra principale del software Logger Interface EMR V1.05 (attiva dopo aver collegato il pc, mediante i cavi a fibra ottica, al misuratore EMR-300 BN 2244/31 8.2 già acceso ed unito alla sonda X-0046), durante la digitazione dell’unità di memoria relativa a) alla prima ed b) ultima misura di nostro interesse; c) durante la lettura dei dati selezionati ( “Read Data” “OK”), d) la loro visualizzazione ed e) il loro salvataggio ("*.csv" “Save Data”) f) nell’apposita cartella di destinazione sul computer.

6.3 MISURATORI A BANDA STRETTA DI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RF Allo scopo di individuare le componenti spettrali presenti o di eseguire

indagini sull’andamento temporale di un segnale associato ad una frequenza ben precisa, talvolta è necessario utilizzare i misuratori a banda stretta, ovvero gli analizzatori di spettro, anche nel campo delle radiofrequenze.62

6.3.1 CARATTERISTICHE DELL’ANALIZZATORE DI SPETTRO

Gli analizzatori di spettro sono capaci di misurare segnali con un’ampia dinamica. La misura dell’ampiezza dei segnali può essere ottenuta in diverse unità di misura (dBm, dbμV, dbpW, V, mW) rispetto ad un valore di riferimento (la cui accuratezza è tipicamente di ± 1 dB). Viene visualizzata sul display solitamente in scala logaritmica a causa della presenza di componenti spettrali che differiscono tra loro per diversi ordini di grandezza. Tuttavia, l’uso della scala lineare è comunque possibile da parte dell’operatore con un opportuno settaggio.

L’analizzatore presenta in ingresso un attenuatore variabile (tipicamente fino a qualche decina di dB) che permette di limitare il segnale in ingresso al mixer al fine di evitarne il funzionamento in condizioni di saturazione. Infatti, in presenza di segnali di ampiezza sconosciuta, è buona norma iniziare la misura anteponendo un attenuatore esterno che protegga lo stadio di ingresso dell’analizzatore da danni permanenti. La

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62 Nel primo caso, la selezione dell’intervallo di frequenze da indagare può essere ottenuta con l’analizzatore di spettro o tramite selezione della frequenza centrale (CF) e dell’intervallo di scansione (SPAN) o tramite selezione della frequenza di inizio (START) e di fine intervallo (STOP). Nel secondo caso, l’andamento temporale del segnale in esame può essere ottenuto con l’analizzatore di spettro selezionando come frequenza centrale la frequenza della portante e ponendo uguale a zero l’ampiezza dell’intervallo di scansione.

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CAPITOLO�6 Strumentazione ARPA Sicilia Usata o Disponibile per il Monitoraggio

massima ampiezza accettata in ingresso varia però a secondo del modello di analizzatore ed è chiaramente evidenziata in prossimità del connettore di ingresso.

Alcuni analizzatori consentono inoltre di introdurre il fattore d’antenna alla frequenza in esame in modo da ottenere immediatamente la misura dell’ampiezza della componente spettrale.

La risoluzione in ampiezza è una caratteristica intrinseca dell’analizzatore (tipicamente dell’ordine di 0,1 ÷0,2 dB) e la visualizzazione delle scale delle ampiezze è definita da una griglia a 10 divisioni generalmente regolabili tra 10 dB /divisione a 0,1 dB/divisione.

La maggior parte dei modelli di analizzatore di spettro richiede poi un’alimentazione a 220 V – 50 Hz . Pertanto, per le misure in campo richiedono l’utilizzo di un generatore portatile stabilizzato.

Nel diagramma a sinistra in Figura 6.10, viene, in particolare, mostrato l’analizzatore di spettro TMM Willtek 9102 dell’ARPA Sicilia operante nel campo di frequenza compreso fra 100 kHz e 4 GHz, ed avente un range dinamico di 70 dB ed un livello di rumore medio di 117 dBm. Esso viene utilizzato dalla Struttura Territoriale Catanese in combinazione con la sonda CLAMPCO EMSAP-2000 SIT (mostrata a destra in Figura 6.10), un’antenna biconica dotata di un campo di frequenza di azione uguale a quello della sonda EP 330 e di un diagramma d’antenna come quello riportato in Figura 6.11.

Figura 6.10: A sinistra l’analizzatore di spettro Willtek 9102 dell’ARPA Sicilia; a destra la sua sonda biconica EMSAP-2000.

Per visualizzare e scaricare i dati sul PC, si fa uso poi del software MBP K2. Tuttavia, né il software, né tanto meno l’analizzatore di spettro sono stati utilizzati, come già detto nel paragrafo 5.3, per realizzare il presente project work. Non sono stati, infatti, trovati valori di campo elettrico prossimi o superiori a quello di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M. 8.7.2003 per gli ambienti scolastici. Per cui, il suo uso non era di certo giustificabile.

Figura 6.11: Diagramma d’antenna della sonda biconica EMSAP-2000 nel piano del campo elettrico (a sinistra) e in quello del campo magnetico (a destra).

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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7. CAMPAGNA DI MONITORAGGIO EFFETTUATA

Di seguito verranno riportate le misure di campo elettromagnetico a RF registrate per ogni scuola di Tabella 5.1, che sono state monitorate per il presente lavoro durante il periodo di stage del Master effettuato presso la Struttura

Territoriale Catanese dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente.

7.1 ISTITUTO SANT’ORSOLA

L’Istituto paritario Sant’Orsola, fondato nel 1940 dalla Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, va dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di II grado nel percorso formativo, come si evince dalla Tabella 7.1 dove è stato riportato il numero totale degli alunni iscritti nella scuola nell’A.S. 2011/12, suddivisi per categoria scolastica e per sesso. I��440�alunni�della�sede�centrale�e�della�succursale�limitrofa�dell’Istituto�“Sant’Orsola”�(Via�

Roccaromana�n°49�e�Via�Macallè�n°3)�

Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria�Scuola�Secondaria�

di�I�grado�Scuola�Secondaria�di�

II�grado�Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot.�54� 62� 116 93� 67� 160 34� 42� 76 20� 68� 88�

Tabella 7.1: Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale limitrofa dell’Istituto “Sant’Orsola” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Come infatti già detto nel paragrafo 5.3, i bambini e gli adolescenti sono la categoria che si vuole maggiormente tutelare con questo tipo di studio, essendo essi oggetto delle misure precauzionali da parte di altre Nazioni Europee per i motivi indicati nel Capitolo 3 (in particolare, nel paragrafo 3.4.2). Tuttavia, in questo specifico caso, il monitoraggio è stato anche esteso agli studenti di Liceo. L’Istituto consta infatti di due plessi situati in:

� Via Roccaromana n°49, I-95124 CT (sede principale); � Via Macallè n°3, I-95124 CT (succursale limitrofa).

Nella sede centrale (37°30'30.34" Nord; 15° 4'39.34" Est) dell’Istituto, ci sono le sezioni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria, mentre quelle della Secondaria di I e di II grado si trovano nella succursale (37°30'31.22" Nord; 15° 4'39.13'' Est), che è posta quasi di fronte alla sede principale (a ~10 m), come si evince chiaramente dallo zoom della mappa GIS contenente i due edifici, riportata in Figura 7.1 ed ottenuta con il software Google Earth.63

63 Google Earth è un programma distribuito gratuitamente dalla società Google, che genera immagini virtuali della Terra, utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS. Tramite la sua funzione righello, è possibile stimare la distanza che intercorre tra due siti, ovvero stabilire quanto distano, per es., i diversi plessi scolastici di un istituto o le SRB da quello in cui è stata collocata la centralina.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Nella terrazza della sede principale, situata al III piano di codesto edificio (vedi Fig. 7.2b), è stata collocata la centralina elettrica 41225 con sonda EP-330 da giovedì 19 Aprile 2012 ore 09:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 09:36 per un periodo di tempo pari a 456 ore (ovvero con una copertura totale di 19 giorni), in modo da monitorare al meglio, specialmente, gli allievi più piccoli.

Figura 7.1: Collocazione della sede principale e della succursale dell’Istituto Sant’Orsola sulla mappa Google Earth dell’area del centro cittadino in cui esse sono ubicate e ove si trovano anche le stazioni radio base CT173, CT143 e CT189 della Tim; CT573 e CT5078 della Vodafone; CT018 della Wind, e CT5553 e CT5581 della H3G.

Il giorno dell’installazione, il 19 Aprile 2012, dopo aver effettuato le misure di campo elettrico riportate in Tabella 7.2 con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 nel punto di misura reputato più adatto alla collocazione della centralina 41225 nel terrazzo (mostrato in Fig. 7.2a), abbiamo fissato il sistema PMM 8055S in modo tale che le celle solari fossero rivolte il più possibile a sud, ma anche in modo da tentare di captare i segnali emessi dalle SRB indicate nei diagrammi c e d di Figura 7.2, visibili nelle due diverse direzioni (Nord-Est e Sud). Gli impianti a Nord-Est sono stati identificati, tramite i software GIS ARPA e Google Earth, rispettivamente con le stazioni Vodafone CT573 di Via Ughetti n°72 (a ~ 600 m), Wind CT018 e H3G CT5553 di Via Dr Consoli n°27 (a ~ 150 m); mentre quelli a Sud con le stazioni Vodafone CT5078, H3G CT5581 e Tim CT189 di Via Aloisio n°20 (a ~ 300 m).

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�h=�1.90�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�

MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��1469� 1,30� V/m� AVG� EFF� 9.22.22� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1470� 1,27� V/m� AVG� EFF� 9.23.21� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1471� 1,24� V/m� AVG� EFF� 9.24.22� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1472� 1,28� V/m� AVG� EFF� 9.25.21� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1473� 1,29� V/m� AVG� EFF� 9.26.21� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1474� 1,30� V/m� AVG� EFF� 9.27.22� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�1475� 1,31� V/m� AVG� EFF� 9.28.21� 19/04/2012 1 TYPE��8���������X�0046�

h=�1.10�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE�

1476� 1,27� V/m� AVG� EFF� 9.33.50� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�1477� 1,21� V/m� AVG� EFF� 9.34.49� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�1478� 1,14� V/m� AVG� EFF� 9.35.49� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�����1479� 1,06� V/m� AVG� EFF� 9.36.49� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�1480� 0,98� V/m� AVG� EFF� 9.37.52� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�1481� 0,86� V/m� AVG� EFF� 9.38.52� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�1482� 0,87� V/m� AVG� EFF� 9.39.51� 19/04/2012 1 TYPE��8����������X�0046�

Tabella 7.2: I valori efficaci “EFF” di E registrati in modalità “AVG”(vedi par.5.3) nel punto di misura in cui è stata anche collocata la centralina 41225 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto Sant’Orsola, dalla sonda di campo elettrico denotata nell’ultima colonna della tabella (per dettagli, vedi par.6.2.1.1).

Figura 7.2: a) Collocazione della centralina 41225 b) nel terrazzo al III piano di Via Roccaromana n°49 da cui sono visibili c) 3 SRB in direzione N-E e d) 3SRB in direzione S.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=1.1 V/m (per la procedura di calcolo, vedi par. 5.3). Tuttavia, il monitoraggio effettuato con la centralina 41225 ha messo in luce che, durante le ore di lezione, i 440 alunni del Sant’Orsola sono esposti ad un valore di campo elettrico leggermente superiore, pari a ± 1.3 V/m.

Figura 7.3: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225 presso l’Istituto Sant’Orsola di Catania (37°30'30.34" Nord; 15° 4'39.34" Est) da giovedì 19 Aprile 2012 ore 09:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 09:36.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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Si tratta di un valore che è: � superiore ai livelli medi di fondo (~ 0.15 V/m) misurati nelle grandi città, dove solo l’1% circa della popolazione è esposta a campi ad alta frequenza che superano i 2 V/m secondo il Promemoria OMS n.183 del Maggio 1998 [27]; � analogo a quello che potrebbero emettere, all’interno di un ambiente urbano, degli apparati radiotelevisivi (RTV) con un valore tipico di EIRP di 100 kW situati nelle immediate vicinanze al sito di misura (pari, in tal caso, a 1.00 V/m e non a ~ 0.2-0.4 V/m come è stato misurato ad una distanza di rispetto dal centro elettrico dei ripetitori; per ulteriori dettagli vedi [6]); � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M. 8.7.2003 per gli ambienti scolastici e rappresentato con la riga con tratto continuo e di colore arancione nei due spettri di Fig.7.3 raffiguranti l’andamento del campo elettrico registrato presso la scuola rispettivamente nei primi 10 giorni e nei restanti 9 giorni del monitoraggio.

Per verificare se gli incrementi del campo elettrico fino a ~ 1.9 V/m registrati in alcuni giorni come il pomeriggio e la sera del 30 Aprile, potevano essere dovuti ad un incremento delle conversazioni telefoniche (in seguito, per es., all’organizzazione della famosa “scampagnata” dell’1 Maggio) e, dunque, all’utilizzo della massima potenza di emissione da parte degli impianti di telefonia mobile localizzati sulla mappa di Fig. 7.1 (insieme ai locali dell’istituto e già elencati nella didascalia della stessa), sono state usate tutte le informazioni disponibili sulle suddette SRB (riportate in Tab. A.1 di Appendice A), per simulare i campi elettrici prodotti da tali impianti alla massima potenza (vedi Fig. 7.4) e per calcolare il valore totale di E nel punto in cui si trova la sede principale dell’Istituto. A tale scopo, si è fatto uso del sofware “WinEDT VICREM-ELF” (Valutazione Intensità Campi Radio Elettro-Magnetici e Magnetici a bassa frequenza) della “VECTOR s. r. l. – Applicazioni Grafiche Interattive”, che è un programma interattivo destinato all’analisi e alla verifica: - dei campi radio elettrici prodotti da trasmettitori (prendendo in considerazione sia

collegamenti punto-punto e punto-multipunto sia coperture di aree in diffusione); - dei campi elettromagnetici a bassa � generati dalle linee di distribuzione elettrica.

Con esso, grazie all’ambiente di modellazione solida interattiva su cui WinEDT si

basa, è possibile navigare sul modello, aggiungere nuove informazioni, modificare quelle esistenti, ed eseguire operazioni di analisi e verifica come quella suddetta. In particolare, per ottenere le prestazioni suddette, WinEDT si serve di un database misto, grafico ed alfanumerico i cui dati vengono da esso gestiti sia in formato vettoriale (ossia attraverso archi di geodetica) che in formato matriciale (cioè tramite strutture raster) e presentati all’utente sia in scala pseudo-cromatica che con un modello di pseudo–illuminazione, sia in modo planare che con proiezione assonometrica del modello solido. Inoltre, con esso le quote possono essere sia esaltate tramite il modello dimetrico (per evidenziare le caratteristiche altimetriche

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

del terreno), sia riferite al reale tramite il modello territoriale e quindi intrinsecamente tridimensionali. Le metriche non si riferiscono, infatti, ad un ambiente piano (proiettato); per questa ragione, con esso la minima distanza tra due punti non viene graficata con un segmento di linea retta ma con un arco di geodetica, e le presentazioni su video senza proiezioni sono realizzate con una distorsione (ovvero assumendo che le coordinate geografiche, latitudine e longitudine, siano assimilabili a coordinate lineari ortogonali).

Tramite il suddetto software si è proceduto a simulare i campi elettromagnetici delle SRB indicate nella mappa di Figura 7.1, fornendo nelle apposite shell comandi le informazioni relative ad esse, nonché le coordinate geografiche del punto in cui è stata posizionata la centralina 41225.

Figura 7.4: Simulazione dei campi elettromagnetici a RF generati dalle SRB elencate in leggenda, sulla mappa topografica ( nel diagramma in alto) del sito in cui sorge la scuola e in cui agiscono i lobi degli stessi impianti mostrati anche in 3D (nel diagramma in basso).

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Secondo i calcoli della simulazione effettuata (mostrati in Figura 7.5), a differenza degli impianti Tim CT173, Vodafone CT189 e CT5078, e H3G CT5581 (presi anche in considerazione perché visibili sulla mappa di Figura 7.1), le SRB Tim CT143, Vodafone CT573, Wind CT018 e H3G CT5553 alla massima potenza sono capaci di esporre i locali scolastici ad un campo elettrico significativo, responsabile degli incrementi registrati per es. il 30 Aprile 2012. Secondo il modello previsionale, essi sono infatti capaci di generare un campo elettrico totale di 2 V/m nel punto di misura (ovvero nelle coordinate GIS della sede principale della scuola), quando esse operano alla massima potenza.

Figura 7.5: Finestra WinEDT contenente i valori simulati di campo elettrico per la lista di trasmettitori suddetti e ivi figurante, nel punto di coordinate (37°30'30.34" Nord; 15° 4'39.34" Est) in cui, come già detto, si trova la sede principale della scuola.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

7.2 ISTITUTO EDUCATIVO SAN BENEDETTO

L’Istituto educativo San Benedetto, fondato nel 1912 dalle Monache Benedettine dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento di Catania, va dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di I grado nel percorso formativo, come si evince dalla Tabella 7.3 dove è stato al solito riportato il numero degli alunni iscritti nella scuola, suddivisi per ordine scolastico e sesso.

I�137�alunni�dell’Istituto�“San�Benedetto”�(Via�Crociferi�n°22)�Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine Tot.� Maschi Femmine Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�18� 17� 35� 31� 41� 72� 12� 18� 30�

Tabella 7.3: Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto “San Benedetto” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

L’Istituto è situato in Via Crociferi n°22, I-95124 CT (37°30'13.24" Nord; 15° 5'6.05" Est) ed è mostrato sulla mappa di Figura 7.6 con gli impianti di telefonia mobile, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza presenti nella medesima area del centro cittadino in cui l’edificio si trova.

Figura 7.6: Localizzazione dell’Istituto educativo San Benedetto sulla mappa Google Earth dell’area del centro cittadino in cui si trova e in cui sono anche ubicati degli impianti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza e le SRB CT055, CT135 e CT144 della Tim; CT4829 e CT4802 della Vodafone; CT015 e CT172 della Wind, e CT5592 e CT5585 della H3G.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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Nella terrazza della scuola, situata al III piano di codesto edificio (vedi Figura 7.7), è stata collocata la centralina elettrica 41239 con sonda EP-330 da giovedì 19 Aprile 2012 ore 10:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 08.54 per 19 giorni (ovvero per una copertura totale di 455 ore), dopo aver acquisito le misure di campo elettrico riportate in Tabella 7.4 con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 nel punto di misura a vista più adatto alla collocazione del sistema PMM 8055S per tentare di captare i segnali emessi dalle SRB mostrate nelle foto di Fig. 7.7, che sono state scattate nelle direzioni Nord-Est, Est e Sud. Gli impianti ad Est sono stati identificati, tramite i software GIS ARPA e Google Earth, rispettivamente con le stazioni Tim CT144 e H3G CT5585 di Via della Loggetta n°13/A (a ~ 280 m), e Wind CT015 di Piazza Ogninella (a ~ 320 m); mentre le SRB notate in direzione Nord-Est e in direzione Sud-Est coincidono con gli impianti radio della Polizia di Stato di P.zza S. Nicolella n°8 (a ~ 135 m) e della Guardia di Finanza di P.zza S. F. Di Paola n°2 (a ~ 40 m). WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.90�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

1486� 0,74 V/m� AV� EFF� 10.23.50� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1487� 0,82 V/m� AV� EFF� 10.24.49� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1488� 0,86 V/m� AV� EFF� 10.25.49� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1489� 0,89 V/m� AV� EFF� 10.26.49� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1490� 0,96 V/m� AV� EFF� 10.27.52� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1491� 1,02 V/m� AV� EFF� 10.28.52� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1492� 1,01 V/m� AV� EFF� 10.29.51� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1493� 1,00 V/m� AV� EFF� 10.30.52� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

h=�1.10�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

1494� 1,00 V/m� AV� EFF� 10.33.22� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1495� 1,00 V/m� AV� EFF� 10.34.22� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1496� 0,98 V/m� AV� EFF� 10.35.21� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1497� 0,94 V/m� AV� EFF� 10.36.22� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1498� 0,92 V/m� AV� EFF� 10.37.21� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1499� 0,89 V/m� AV� EFF� 10.38.21� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1500� 0,86 V/m� AV� EFF� 10.39.22� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�1501� 0,85 V/m� AV� EFF� 10.40.21� 19/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.4: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41239 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto educativo San Benedetto (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=1.3 V/m. Ma il monitoraggio effettuato con la centralina 41239 ha evidenziato che, durante le ore di lezione, i 137 alunni del San Benedetto sono esposti ad un valore di campo elettrico leggermente inferiore, pari a ± 0.9 V/m. Si tratta di un valore che è: � superiore ai livelli medi di fondo ambientale (vedi par. 7.1);

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

� leggermente inferiore a quello che potrebbero produrre degli impianti radiotelevisivi con un EIRP di 100 kW nelle immediate vicinanze; � minore del valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici, come si evince dai due spettri di Figura 7.8 del campo elettrico totale registrato nel punto di misura (37°30'13.24" Nord; 15° 5'6.05" Est) presso il III piano della scuola rispettivamente nei primi 10 giorni e nei restanti 9 giorni in cui essa è stata monitorata.

Figura 7.7: Collocazione della centralina 41239 (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al III piano di Via Crociferi n°22 (diagramma in alto a destra) da cui sono rispettivamente visibili tre SRB ad Est, una SRB a Nord-Est ed una SRB a Sud-Est.

I due picchi a ~ 1.5 V/m del 23 Aprile 2012 e del 2 Maggio 2012, visibili anche negli spettri del Sant’Orsola, potrebbero essere dovuti ad un incremento eccezionale delle conversazioni telefoniche: � nel primo caso, il martedì (che è, fra l’altro, il dì infrasettimanale più

gettonato dai giovani catanesi per le uscite serali primaverili) del lungo ponte del 21-25 Aprile verificatosi quest’anno;

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

� nel secondo caso, il primo giovedì di gran caldo a Catania (dove, con l’arrivo della bella stagione, si suole uscire quasi tutte le sere infrasettimanali, specialmente il martedì e il giovedì sera).

Figura 7.8: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41239 presso l’Istituto San Benedetto (37°30'13.24" Nord; 15° 5'6.05" Est) da giovedì 19 Aprile 2012 ore 10:42 a martedì 8 Maggio 2012 ore 08.54.

E, in effetti, le simulazioni dei campi elettrici generati da parte degli impianti di telefonia mobile presenti nelle vicinanze della scuola (mostrate in Tabella 7.5), sembrerebbero avvalorare questa ipotesi. Simulando, infatti, con il software WinEDT i campi elettrici generati dalle suddette SRB alla massima potenza di

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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irradiazione, si ottiene che la scuola dovrebbe essere esposta ad un campo elettrico totale di 1.7 V/m.

�Id� Gestore� Indirizzo� distanza�d�[m]�

Tipo�SRB� Frequenza���[MHz]�

C.e.m.��Tot.�[V/m]�

CT055� TIM� Via�Gagliano,�13� 145� 3�GSM�3�UMTS�

900�2000�

0.901�

CT4829� VODAFONE� Via�Pulvirenti��(Ang.�Via�Mazza)�

400� 3�GSM�2�DCS�

900�1800�

0.771�

CT135� TIM� Via�Purita',2� 390� 3�DCS�3�UMTS�

1800�2000�

0.503�

CT015� WIND� Piazza�Ogninella� 320� 3�DSC�3�GSM�3UMTS�

1800�900�2000�

0.489���

CT4802� VODAFONE� Via�V.�Emanuele,��319 360� 3�UMTS� 2000� 0.476�CT144� TIM� �

290��

3�DCS�3�UMTS�

1800�2000�

CT5585� H3G�

�Via�della�Loggetta,�13/A

� 3�UMTS� 2170�

0.452�

CT172� WIND� �350�

3�DCS�3�UMTS�

1800�2000�

CT5592� H3G�

�Via�Vittorio�Emanuele,�

319� � 3�UMTS� 2170�

0.289�

CT2916� H3G� Via�Etnea��(Ang�Via�S.�Giuliano)�

220� 3�UMTS� 2170� 0.040�

CT3863� VODAFONE� Piazza�Bellini,�30� 420� UMTS� 2000� 0.033�Tabella 7.5: I campi elettrici simulati con WinEDT per tutte le antenne della telefonia mobile presenti nelle vicinanze del San Benedetto e già rappresentate nella mappa di Figura 7.6, ad eccezione delle SRB della Polizia e della Finanza (di cui non sono disponibili i dati). Dai valori riportati nell’ultima colonna è chiaro che, per il loro contributo irrisorio, gli ultimi due impianti, le SRB Vodafone CT3863 e H3G CT2916, possono essere trascurati (come d’altronde da noi poi fatto), nel calcolo del campo elettrico totale.

Tuttavia, dalle FWHM (o larghezze a mezza altezza) dei due picchi, tale giustificazione sembra essere poco plausibile poiché, se così fosse, tutte le chiamate dovrebbero essere state effettuate all’incirca nella stessa frazione di tempo (ossia dalle 14:24 alle 14:36 il 23/4/12 e dalle 15.06 alle 15.18 il 2/5/12). Pertanto, nonostante queste finestre temporali possano coincidere con la “siesta” italiana (che viene spesso trascorsa in conversazioni telefoniche), i due picchi con una maggiore probabilità sono imputabili rispettivamente ad un incremento del traffico radio da parte della polizia in seguito ad un’operazione speciale (come l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare per uno degli esponenti di spicco di un clan mafioso catanese datata proprio il 23 Aprile 2012), e ad un’accensione spontanea del modem GSM del sistema PMM 8055S per avvenuto allarme (vedi paragrafo 6.1) come si dimostrerà nel prossimo paragrafo dove verrà confrontato con lo spettro ottenuto per l’Istituto Malerba, caratterizzato dall’avere lo stesso picco il 2 Maggio 2012 sebbene sia situato lontano dagli impianti radio della Questura in questione.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

7.3 ISTITUTO COMPRENSIVO MALERBA

L’Istituto Comprensivo Antonio Malerba va dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di I grado nel percorso formativo, come si evince dalla Tabella 7.6 dove, tuttavia, è stato riportato solo il numero degli alunni frequentanti la sede principale dell’Istituto, essendo questa l’unica ad essere stata sottoposta a monitoraggio.

I�544�alunni�della�sede�centrale�dell’Istituto�Comprensivo�“Malerba”�(Via�Pidatella�n°127)�Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine Tot.� Maschi� Femmine Tot. Maschi� Femmine� Tot.�123� 94� 217� 179� 148� 327 ������������� ������������� ��������

Tabella 7.6: Numero totale degli alunni frequentanti la sede centrale dell’Istituto comprensivo “Malerba” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

La scuola consta, infatti, di due plessi: � Via Pidatella n°127, 95126 CT (sede principale); � Via Duca degli Abruzzi n°49, 95126 CT (succursale non limitrofa). Tali edifici non sono, tuttavia, vicinissimi tra loro (distano, infatti, ~460 m). Pertanto, non è stato possibile monitorare in contemporanea la succursale (visibile comunque sulla mappa di Figura 7.9 insieme alla sede principale e alle SRB posizionate nelle immediate vicinanze ed elencate nella didascalia della stessa), né tanto meno monitorarla dopo per mancanza di tempo.

Figura 7.9: Localizzazione della sede principale dell’Istituto comprensivo A. Malerba sulla mappa Google Earth di un’ampia area del centro cittadino in cui essa si trova, per

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

mostrare essenzialmente la sua distanza dalla succursale. In tale area si trovano anche ubicate le stazioni radio base CT203 e CT193 della Tim; CT4062 e CT526 della Vodafone; CT030, CT009, CT194 e CT026 della Wind; CT2920, CT5574, CT5563 e CT5525 della H3G. Alcune di esse (Wind CT030, Vodafone CT526 e Tim CT193) sono visibili in lontananza dal terrazzo della sede principale (vedi Figura 7.10); tuttavia solo la SRB H3G CT2920 si trova in prossimità del suddetto plesso scolastico.

Nella terrazza della sede principale (37°31'29.33'' Nord; 15°06'5.25'' Est), situata al III piano del suddetto plesso (vedi Figura 7.10), è stata installata la centralina 41257 con sonda EP-330 in direzione Sud, da giovedì 26 Aprile 2012 ore 10:30 a giovedì 17 Maggio ore 11:00 per 21 giorni (ovvero per una copertura totale di 504 ore). Prima dell’installazione sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tabella 7.7), nel punto di misura reputato più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalle tre SRB visibili dal terrazzo rispettivamente a Nord-Est, Est e Sud-Est e mostrate nelle foto di Figura 7.10. Tali stazioni radio base sono state identificate sulla mappa GIS di Fig.7.9 con gli impianti Wind CT030 di Via Galatioto (a ~300 m), Vodafone CT526 di Via Grasso Finocchiaro n°116 (a ~350 m) e Tim CT193 di Via Timoleone n°84 (a ~350 m). La SRB H3G CT2920 di Via Vezzosi n°46/A (l’impianto di telefonia mobile più vicino alla scuola, situato a soli 150 m), non è invece visibile dal terrazzo a causa del palazzo situato di fronte all’istituto in direzione Ovest, che è leggermente più elevato rispetto alla scuola.

Figura 7.10: Collocazione della centralina 41257 (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al III piano di Via Pidatella n°127 (diagramma in alto a destra), da cui sono rispettivamente visibili una SRB a Sud-Est, una SRB ad Est ed una SRB a Nord-Est.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=0.89 V/m. Tale valore è stato riconfermato dal monitoraggio effettuato con la centralina 41257 (vedi Figura 7.11), che ha messo in luce che, durante le ore di lezione, i 544 alunni della sede principale dell’Istituto Malerba sono esposti ad un valore di E pari a ± 0.8 V/m.

Figura 7.11: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso il plesso di Via Pidatella n°127 dell’Istituto comprensivo A. Malerba (37°31'29.33'' Nord; 15°06'5.25'' Est) da giovedì 26 Aprile 2012 ore 10:30 a giovedì 17 Maggio ore 11:00.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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Si tratta di un valore che è: � maggiore dei livelli medi di fondo, ma inferiore a quello prodotto dagli

apparati radiotelevisivi all’interno di un ambiente urbano (vedi paragrafo 7.1); � minore del valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici, come si deduce facilmente dai due spettri di Figura 7.11 del campo elettrico misurato presso la sede principale della scuola Malerba rispettivamente nei primi 11 giorni e nei restanti 10 giorni in cui essa è stata monitorata.

� WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�h=�1.50�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�

MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE �� ��1� 0,94 V/m� AV� EFF� 10.02.23� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�2� 0,92 V/m� AV� EFF� 10.03.23� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�3� 0,91 V/m� AV� EFF� 10.04.22� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�4� 0,90 V/m� AV� EFF� 10.05.22� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�5� 0,90 V/m� AV� EFF� 10.06.22� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�6� 0,89 V/m� AV� EFF� 10.07.21� 26/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.7: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano dell’Istituto Comprensivo Antonio Malerba (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Da notare che anche in questo caso abbiamo un picco anomalo in corrispondenza del pomeriggio del 2/05/2012. Ciò avvalora l’ultima ipotesi fatta nel paragrafo precedente, ossia che il picco possa essere attribuito ad un tentativo di ripristino automatico della connessione perduta da parte del modem 8 (vedi paragrafo 6.1).

7.4 ORATORIO SALESIANO SAN FILIPPO NERI

Il plesso di Via Teatro Greco n°22, 95124 Catania (37°30'12.97" Nord, 15° 4'59.51" Est), in cui la mattina si svolgono le lezioni scolastiche di alcune sezioni del Liceo Scientifico Boggio Lera, è proprietà nonché sede dell’Oratorio Salesiano San Filippo Neri che, dal 1940 (anno di fondazione), rimane in inverno aperto tutti i pomeriggi per intrattenere i bambini del quartiere con giochi, laboratori, attività educative, di apprendimento e di sostegno scolastico. La sede continua ad essere frequentata dai bambini anche in estate, sia di mattina che di pomeriggio, per via del progetto GREST, a cui quest’anno hanno preso parte ben 250 ragazzi, suddivisi in Tabella 7.8 in base al tipo di scuola frequentata e in funzione al solito del sesso.

Per questa ragione, anche questo edificio è stato oggetto di monitoraggio da parte nostra, essendo posizionato vicino all’impianto della Guardia di Finanza di Piazza S. Francesco Di Paola n°2 e ad altri impianti di telefonia mobile mostrati in Figura 7.12.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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I�250�ragazzi�frequentanti�l’Oratorio�Salesiano�San�Filippo�Neri�(Via�Teatro�Greco�n°22)�

Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria�Scuola�Secondaria�di�I�

grado�Scuola�Secondaria�di�II�

grado�M� F� Tot.� M� F� Tot.� M� F� Tot.� M� F� Tot.�11� 9� 20� 52� 38� 90� 55� 45� 100� 25� 15� 40�

Tabella 7.8: Numero totale dei minori frequentanti l’Oratorio Salesiano “San Filippo Neri” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Nella terrazza dell’Oratorio (vedi Figura 7.13), situata al IV piano di un antico palazzo storico della città come quello dell’Istituto educativo San Benedetto, è stata installata la centralina elettrica 41258 con sonda EP-330 da giovedì 26 Aprile 2012 ore 16:06 a venerdì 18 Maggio ore 09:48 per 21 giorni (ovvero per una copertura totale di 497 ore). Prima dell’installazione sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tab.7.9), nel punto di misura a vista più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalle SRB visibili dal terrazzo rispettivamente a Sud-Est, a Sud e a Sud-Ovest e mostrate nelle foto di Fig. 7.13. Tali stazioni sono state successivamente identificate, tramite GIS ARPA e Google Earth, con l’impianto della Guardia di Finanza suddetto (a ~ 165 m) e gli impianti Tim CT055 di Via Gagliano n°13 (a ~300 m), Wind CT016 di Via Scuto n°12 (a ~452 m), H3G CT5541 e Tim CT195 di Piazza Federico di Svevia n°77 (a ~450 m), e Vodafone CT4802, Wind CT172, H3G CT5592 di Via V. Emanuele n°319 (a ~215 m). WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.90�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

34� 1,18 V/m� AV� EFF� 15.52.22� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�35� 1,25 V/m� AV� EFF� 15.53.22� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�36� 1,38 V/m� AV� EFF� 15.54.21� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�37� 1,50 V/m� AV� EFF� 15.55.22� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�38� 1,68 V/m� AV� EFF� 15.56.21� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�39� 1,69 V/m� AV� EFF� 15.57.21� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

h=�1.10�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

27� 0,72 V/m� AV� EFF� 15.39.50� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�28� 0,74 V/m� AV� EFF� 15.40.49� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�29� 0,79 V/m� AV� EFF� 15.41.49� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�30� 0,82 V/m� AV� EFF� 15.42.49� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�31� 0,82 V/m� AV� EFF� 15.43.52� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�32� 0,81 V/m� AV� EFF� 15.44.52� 27/04/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.9: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41258 presso il terrazzo al IV piano dell’Oratorio Salesiano San Filippo Neri (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è addirittura pari a E=1.87 V/m.

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Figura 7.12: Localizzazione dell’Oratorio San Filippo Neri sulla mappa Google Earth di un’ampia area del Centro Storico di Catania dove esso si trova insieme all’impianto della Guardia di Finanza e alle SRB CT055 e CT195 della Tim, CT4802 della Vodafone; CT172 e CT016 della Wind, CT5592 e CT5541 della H3G, visibili in lontananza dal suo terrazzo.

Figura 7.13: Collocazione della centralina 41258 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile (diagramma in alto a sinistra) nel terrazzo al IV piano di Via Teatro Greco n°22 (diagramma in alto a destra), da cui sono rispettivamente visibili delle SRB rispettivamente a Sud-Est, a Sud e a Sud-Ovest.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Secondo invece il monitoraggio effettuato con la centralina 41258, i 250 ragazzi frequentanti l’Oratorio sono per fortuna esposti ad un campo elettrico leggermente inferiore, pari a ± 1.5 V/m come mostrato in Figura 7.14, dove è stato riportato l’andamento giornaliero del campo elettrico nel punto di misura indicato in Figura 7.13 durante la campagna di monitoraggio.

Figura 7.14: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41258 presso l’Oratorio Salesiano San Filippo Neri (37°30'12.97" Nord, 15° 4'59.51" Est) da venerdì 27 Aprile 2012 ore 16.06 a venerdì 18 Maggio ore 09.48.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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Si tratta di un valore che è: � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M. 8.7.03 per i luoghi adibiti a permanenze prolungate (oltre le 4 ore al dì); � superiore ai livelli medi di fondo ambientale e al campo generato dagli RTV all’interno di un ambiente urbano (vedi par. 7.1); ovvero da attenzionare, considerato che il campo elettrico risulterà maggiore al II-III piano dell’edificio, poiché il palazzo appare poco schermato a sud, in corrispondenza delle rovine del Teatro. In tale direzione non ci sono, infatti, palazzi elevati dirimpettai e, a ~ 450 m di distanza (come mostrato in Figura 7.13), è ben visibile uno degli impianti mensionati sul tetto di una casa indipendente poco elevata anche, a causa della naturale pendenza del territorio rispetto al livello del mare.

7.5 ISTITUTO COMPRENSIVO CARONDA

L’Istituto comprensivo Caronda è situato tra Via Acquicella e il cosiddetto Passareddu, in zona “Fortino”. Fondato nel 1928/30, è composto da tre plessi: � Via Zammataro n°22, 95122 Catania (sede centrale); � Via Acquicella n°62, 95122 CT (I succursale, limitrofa alla sede centrale); � Via Orfanelli n°36, 95124 CT (II succursale, dislocata nei pressi dell’Arpa-CT).

Gli edifici della sede centrale e della I succursale dalla Caronda, che al piano terra ospita anche le sezioni del Nido Comunale “I Fantastici Folletti” (vedi Tabella 7.10), sono abbastanza vicine (a ~ 50 m; vedi Figura 7.15) a differenza della II succursale che dista da esse ~ 4.82 km secondo Google Earth. Pertanto, con l’installazione di una sola centralina, la 41225, è stato possibile monitorare contemporaneamente i plessi limitrofi; mentre non è stato in alcun modo possibile estendere la campagna di monitoraggio al plesso di Via Orfanelli per la distanza e per la mancanza in tale edificio di spazi esterni.

I�366�alunni�della�sede�centrale�dell’Istituto�Comprensivo�“Caronda”�(Via�Zammataro�n°22)�Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine Tot.� Maschi Femmine Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�31� 37� 68� 108� 99� 207� 46� 45� 91�I�77�alunni�della�I�succursale�dell’Istituto�Comprensivo�“Caronda”�(Via�Acquicella�n°62)�Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine Tot.� Maschi Femmine Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�44� 33� 77� ���������� ������������ ������ ���������� ����������� ������

I�24�bambini�dell’Asilo�Nido�Comunale�“I�Fantastici�Folletti”�(Via�Acquicella�n°62)�Maschi� Femmine� Totale�14� 10� 24�

Tabella 7.10: Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale limitrofa dell’Istituto Comprensivo “Caronda” di Catania e degli alunni iscritti al Nido Comunale situato nella medesima struttura della sua I succursale nell’anno scolastico 2011/12.

Nella terrazza di Via Acquicella n°62 (vedi Figura 7.16), situata al III piano della I succursale dell’Istituto (37°29'50.09"N; 15° 4'21.25"E), è stata installata

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

la centralina elettrica 41225 con sonda EP-330 da martedì 8 Maggio 2012 ore 10:00 a mercoledì 30 Maggio ore 09:24 per 22 giorni (ovvero per una copertura totale di 528 ore). Prima dell’installazione, sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tab.7.11), nel punto di misura reputato più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalle SRB mostrate nella mappa di Figura 7.15. Tali stazioni radio base sono state successivamente identificate, tramite GIS ARPA e Google Earth, con le SRB H3G CT5584 di Via Acquicella n°73 (a ~ 60 m e ben visibile nelle foto di Figura 7.16), Tim CT023 di Via Missori n°89 (a ~ 185 m e visibile anche nello zoom di Figura 7.15), Tim CT215 di Via Del Purgatorio n°12 (a ~ 380 m), Vodafone CT577 di Via Del Purgatorio n°18B (a ~ 385 m), H3G CT5554 di Via Juvara n°30 (a ~ 520 m), Vodafone CT571 e CT2971 di Via Concordia n°223 (a ~ 340 m).

Figura 7.15: Localizzazione della sede principale e della I succursale dell’Istituto comprensivo Caronda sulla mappa Google Earth di un’ampia area della I municipalità di Catania dove esse si trovano insieme agli impianti di telefonia mobile denotati nella stessa.

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=0.45 V/m. Tale valore è stato all’incirca confermato dal valore di ± 0.5 V/m, trovato con il monitoraggio realizzato con la centralina 41225 e mostrato in Figura 7.17, dove è stato infatti riportato l’andamento giornaliero del campo elettrico nel punto di misura indicato in Figura 7.16 durante la campagna di monitoraggio.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

� WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�h=�1.50�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�

MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE �� ��41� 0,41 V/m� AV� EFF� 09.49.50� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�42� 0,45 V/m� AV� EFF� 09.50.49� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�43� 0,43 V/m� AV� EFF� 09.51.49� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�44� 0,41 V/m� AV� EFF� 09.52.49� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�45� 0,43 V/m� AV� EFF� 09.53.52� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�46� 0,45 V/m� AV� EFF� 09.54.52� 08/05/2012 1 TYPE� 8 X�0046�

Tabella 7.11: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41225 presso il terrazzo al III piano della I succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Figura 7.16: Collocazione della centralina 41225 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile nel terrazzo al III piano della I succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda di Via Acquicella n°62, da cui è rispettivamente visibile solo la SRB H3G CT5584 come si mostra nei diagrammi in basso.

Si tratta di un valore che è: � maggiore dei livelli medi di fondo ambientale, ma nettamente inferiore a

quello prodotto da eventuali RTV vicini all’interno di un ambiente urbano (vedi par. 7.1) o a quello immaginato in loco alla vista della SRB a pochi metri; � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici. �

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Figura 7.17: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225presso la I succursale dell’Istituto Comprensivo Caronda (37°29'50.09"N; 15° 4'21.25"E) da martedì 08/05/12 ore 10:00 a mercoledì 30/05/12 ore 09:24.

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7.6 ISTITUTO COMPRENSIVO COPPOLA

L’Istituto Comprensivo P.A. Coppola, situato in Viale delle Medaglie d'Oro n°25, 95124 CT (vedi mappa in Fig. 7.18), va dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di I grado nel percorso formativo, come si evince dalla Tab. 7.12 dove al solito è stato riportato il numero degli alunni frequentanti l’Istituto.

I�543�alunni�dell’Istituto�Comprensivo�“Coppola”�(V.le�delle�Medaglie��d'Oro�n°25)�Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine Tot.� Maschi Femmine Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�74� 60� 134� 148� 140� 288� 59� 62� 121�

Tabella 7.12: Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto Comprensivo “Coppola” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Nella terrazza dell’Istituto (37°30'26.66"N; 15° 4'9.67"E), situata al II piano del plesso scolastico, è stata installata la centralina elettrica 41239 con sonda EP-330 da giovedì 10 Maggio 2012 ore 10:00 a mercoledì 31 Maggio ore 09:00 per 21 giorni (ovvero per una copertura totale di 503 ore). Prima dell’installazione sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tab.7.13), nel punto di misura a vista più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalle SRB visibili dal terrazzo rispettivamente in tutte le direzioni eccetto a sud e mostrate rispettivamente nelle foto di Figura 7.19.

Figura 7.18: Localizzazione dell’Istituto Comprensivo Coppola sulla mappa Google Earth delle regione in cui si trova insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Tali stazioni radio base sono state identificate, tramite GIS ARPA e Google Earth, con gli impianti mostrati nella mappa di Figura 7.18: Vodafone CT543 e Tim CT032 di Via Ammiraglio Caracciolo n°108 (a ~ 185 m), Wind CT019 di Via Mandrà n°33 (a ~ 235 m), Tim CT170 di Via America n°1/A (a ~ 250 m), H3G CT5591 di Viale Medaglie D'oro n°2 (a ~ 340 m), H3G CT5587 e Vodafone CT542 di Via Stazzone n°148 (a ~ 415 m), e Tim CT211 e H3G CT552 di Viale Mario Rapisardi n°281/293 (a ~ 420 m). WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.90�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

56� 1,02 V/m� AV� EFF� 09.43.50� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�57� 1,01 V/m� AV� EFF� 09.44.49� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�58� 0,99 V/m� AV� EFF� 09.45.49� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�59� 0,96 V/m� AV� EFF� 09.46.49� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�60� 0,95 V/m� AV� EFF� 09.47.52� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�61� 0,95 V/m� AV� EFF� 09.48.52� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

h=�1.10�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

63� 0,94 V/m� AV� EFF� 09.53.22� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�64� 0,91 V/m� AV� EFF� 09.54.22� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�65� 0,89 V/m� AV� EFF� 09.55.21� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�66� 0,86 V/m� AV� EFF� 09.56.22� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�67� 0,83 V/m� AV� EFF� 09.57.21� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�68� 0,80 V/m� AV� EFF� 09.58.21� 10/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.13: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41239 presso il terrazzo al II piano dell’Istituto Comprensivo Coppola (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Figura 7.19: Collocazione della centralina 41239 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile nel terrazzo al II piano dell’Istituto Comprensivo Coppola, da cui sono rispettivamente visibili SRB in ogni direzione come mostrano le immagini dei diagrammi riportati in basso.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=1.24 V/m. Secondo invece il monitoraggio realizzato con la centralina 41239 nel punto di misura di Fig. 7.19, i 543 minori iscritti presso l’Istituto Coppola sono per fortuna esposti ad un campo elettrico inferiore, pari a ± 0.9 V/m, come mostrato in Figura 7.20, dove al solito sono stati riportati gli spettri di E acquisiti durante la campagna di monitoraggio.

Figura 7.20: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41239 presso l’Istituto Comprensivo Coppola (37°30'26.66"N; 15° 4'9.67"E) da giovedì 10/05/12 ore 10:00 a giovedì 31/05/12 ore 09:24.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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Si tratta di un valore che è: � maggiore dei livelli medi di fondo ambientale, e pressappoco pari a quello

prodotto dagli RTV vicini all’interno di un ambiente urbano (vedi par. 7.1); � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici.

7.7 CIRCOLO DIDATTICO GIOVANNI VERGA

Il Circolo Didattico Giovanni Verga, si estende dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola primaria nel percorso formativo come si evince dalla Tabella 7.14, dove è stato riportato il numero totale degli alunni iscritti rispettivamente nella sede principale e nella I succursale della Scuola Verga nell’A.S. 2011/12. I�574�alunni�della�sede�centrale�del�Circolo�Didattico�“G.�Verga”�(Via�G.�Leopardi�n°89/b)�

Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria�Maschi� Femmine� Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�110� 96� 206� 176� 192� 368�I�235�alunni�della�succursale�del�Circolo�Didattico�“G.�Verga”�(V.le�De�Gasperi�n°193)�

Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria�Maschi� Femmine� Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�38� 46� 84� 74� 77� 151�

Tabella 7.14: Numero totale degli alunni frequentanti la sede principale e la succursale non limitrofa del Circolo Didattico “G. Verga” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Il Circolo Didattico Giovanni Verga è, infatti, composto da due plessi: � Via G. Leopardi n°89/b, 95127 Catania (sede centrale); � Viale De Gasperi n°193, 95127 Catania (succursale).

Si tratta di due edifici situati a ~ 9,4 km secondo Google Earth (vedi mappa di Figura 7.21) . Pertanto, per monitorarli entrambi è stato necessario installare due centraline diverse, la 41257 e la 41225, rispettivamente al III piano della sede principale (37°31'7.61"N; 15° 6'7.53"E) da giovedì 17 Maggio 2012 ore 10:00 a mercoledì 06 Giugno 2012 ore 13:48, e nel cortile interno della succursale (37°31'20.41"N; 15° 6'43.32"E) da mercoledì 30 Maggio 2012 ore 10:00 a lunedì 15 Giugno 2012 ore 11:42.

Come consuetudine i dì delle istallazioni, abbiamo effettuato un sopralluogo per individuare il punto di misura a vista più adatto alla collocazione della centralina, ovvero per provare a captare i segnali emessi dalle SRB che erano state individuate con GIS ARPA in prossimità dei due plessi scolastici, in particolare nelle vicinanze della sede principale. A tal proposito, si osservi la mappa di Figura 7.21, dove sono stati indicati i seguenti impianti: � in prossimità della sede principale: Vodafone CT5423 di Piazza Ludovico Ariosto

n°1- 2 (a ~40 m), Tim CT212 e H3G CT5575 di Via Monfalcone n°2 (a ~150 m), Vodafone CT540 di Via Duca degli Abruzzi n°5 (a ~260 m), Wind CT009 di Via G. Leopardi n°148 (a ~260 m), Vodafone CT4825 di P.zza Europa (p/o Deposito

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Locomotive, a 320 m), Tim CT142 di Via Martino Cilestri n°41 (a ~340 m), Wind CT010 di Corso Italia n°314 (a ~360 m), Wind CT194 di Via Regina Bianca n°16 (a ~375 m) e H3G CT5574 di Via Re Martino n°15 (a ~380 m);

� nell’area della succursale: Wind CT027 di Via Ruilio (a ~340 m), Wind CT194 di Via Regina Bianca n°16 (a ~600 m), Tim CT193 di Via Timoleone n°84 (a ~620 m) e Vodafone CT526 di Via Grasso Finocchiaro n°116 (a ~650 m).

Figura 7.21: Localizzazione della sede principale e della succursale del Circolo Didattico Verga sulla mappa Google Earth della regione in cui esse si trovano insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa. In essa viene anche mostrato il calcolo della distanza fra i due plessi scolastici tramite la funzione strumento (vedi nota 63).

Tuttavia, in entrambi i sopralluoghi, non è stato possibile individuare almeno una SRB in alcuna direzione per via dell’eccessiva elevazione dei palazzi dirimpettai e limitrofi ai due edifici (vedi Figure 7.22 e 7.23). Ciò nonostante, si è stabilito di installare lo stesso le due centraline sia per mancanza, fino a quel momento, di disponibilità da parte di altri istituti scolastici contattati (vedi la I colonna della Tab. A2 in Appendice A) sia per verificare, nel primo caso, l’effetto schermante delle pareti e, nel secondo caso, i livelli medi di fondo ambientale della zona.

Così, con il misuratore portatile EMR-300 BN 2244/31 X-0046, abbiamo acquisito delle misure di campo elettrico nel punto di misura reputato più adatto alla collocazione della centralina (riportate rispettivamente in Tabella 7.15 per la sede principale e in Tabella 7.16 per la succursale) e stimato ad un altezza di ~1.50 m dal suolo un valore efficace di campo elettrico pari a 0.27 V/m in entrambi i casi.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�h=�1.50�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�

MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��80� 0,27 V/m� AV� EFF� 09.49.50� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�81� 0,28 V/m� AV� EFF� 09.50.49� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�82� 0,28 V/m� AV� EFF� 09.51.49� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�83� 0,27 V/m� AV� EFF� 09.52.49� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�84� 0,27 V/m� AV� EFF� 09.53.52� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�85� 0,27 V/m� AV� EFF� 09.54.52� 17/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.15: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano della sede principale del Circolo Didattico G. Verga (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.90�m�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

110� 0,31 V/m� AV� EFF� 09.36.22� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�111� 0,31 V/m� AV� EFF� 09.37.22� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�112� 0,30 V/m� AV� EFF� 09.38.21� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�113� 0,30 V/m� AV� EFF� 09.39.22� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�114� 0,22 V/m� AV� EFF� 09.40.21� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�115� 0,20 V/m� AV� EFF� 09.41.22� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

h=�1.10�m�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

116� 0,20 V/m� AV� EFF� 09.49.50� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�117� 0,22 V/m� AV� EFF� 09.50.49� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�118� 0,23 V/m� AV� EFF� 09.51.49� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�119� 0,21 V/m� AV� EFF� 09.52.49� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�120� 0,21 V/m� AV� EFF� 09.53.52� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�121� 0,19 V/m� AV� EFF� 09.54.52� 30/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Figura 7.22: Collocazione della centralina 41257 nel punto di misura mostrato nel diagramma in basso a destra, situato nel terrazzo al III piano della sede principale del Circolo Didattico G. Verga di Via G. Leopardi n°89/b, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione come mostrano gli stessi diagrammi accanto.

Tabella 7.16: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41225 presso il cortile interno della succursale del Circolo Didattico G. Verga (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Figura 7.23: Collocazione della centralina 41225 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile, all’interno del cortile della succursale del Circolo Didattico G. Verga di Viale De Gasperi n°193, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione come mostrano gli stessi diagrammi sopra.

Tale valore è stato riconfermato dal monitoraggio suddetto nella sede principale, realizzato con la centralina 41257 per 19 giorni (ovvero per una copertura totale di 460 ore). I 574 minori frequentanti la sede principale del Circolo Didattico Giovanni Verga sono, infatti, esposti ad un campo elettrico E= ± 0.2 V/m come mostrato in Figura 7.24, dove al solito è stato riportato l’andamento giornaliero del campo elettrico nel punto di misura indicato in Fig. 7.22 dal 17/05/12 al 06/06/12. Si tratta di un valore che è: � leggermente superiore ai livelli medi di fondo ambientale noti e analogo al

campo elettrico prodotto da eventuali RTV in lontananza all’interno di un ambiente urbano (vedi paragrafo 7.1); � minore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici. Il monitoraggio, invece, effettuato nella succursale del Circolo Didattico

Giovanni Verga con la centralina 41225 per 15 giorni (ossia per una copertura totale di 362 ore), ha rilevato che i suoi 235 alunni sono esposti ad un campo elettrico pari a ± 0.5 V/m come si vede in Figura 7.25, dove al solito è stato mostrato l’andamento giornaliero del campo elettrico nel punto di misura indicato in Fig. 7.23 dal 30/05/12 al 15/06/12. Tale valore è: � superiore ai livelli medi di fondo ambientale noti e a quello prodotto da

eventuali apparati radiotelevisivi lontani dal sito di misura all’interno di un ambiente urbano (vedi paragrafo 7.1); � minore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per i luoghi adibiti a permanenze prolungate (oltre le 4 ore al dì). �

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Come previsto, le pareti degli edifici limitrofi alla sede principale del Circolo Didattico Verga hanno perfettamente schermato le radiazioni provenienti dagli impianti di telefonia mobile o cellulare vicini.

Figura 7.24: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso la sede principale del Circolo Didattico G. Verga (37°31'7.61"N; 15° 6'7.53"E) da giovedì 17/05/12 ore 10:00 a mercoledì 06/06/12 ore 13:48.

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Il valore di campo elettrico misurato, invece, nella succursale è stato inaspettato. Nonostante infatti sia a norma, esso mostra l’esistenza di un livello medio di fondo ambientale più elevato rispetto a quello noto in letteratura [27] e rispetto a quello che si poteva prevedere considerando che la SRB più vicina, la Wind CT027, dista ~340 m.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Figura 7.25: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41225 presso la succursale del Circolo Didattico G. Verga (37°31'20.41"N; 15° 6'43.32"E) da mercoledì 30/05/12 ore 10:00 a lunedì 15/06/12 ore 11:42.

Da notare, infine, che i picchi del campo elettrico visibili negli spettri di Figura 7.25 e registrati all’incirca all’orario di uscita da scuola dei ragazzi, potrebbero essere dovuti a delle chiamate effettuate con un cellulare a ridosso della centralina, considerato che essa è stata posta in uno spazio facilmente accessibile a tutti, compresi i genitori, all’interno della struttura scolastica.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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7.8 ISTITUTO COMPRENSIVO PARINI

L’Istituto Comprensivo G. Parini, situato in Via S. Quasimodo n°3, 95126 CT (vedi mappa in Figura 7.26), va dalla scuola primaria sino alla scuola secondaria di I grado nel percorso formativo, come si evince dalla Tabella 7.17 dove al solito è stato riportato il numero degli alunni frequentanti l’Istituto.

I�557�alunni�dell’Istituto�Comprensivo�“Parini”�(Via�S.�Quasimodo�n°3)�Scuola�Primaria� Scuola�Secondaria�di�I�grado�

Maschi� Femmine� Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�109� 115� 224� 155� 158� 313�

Tabella 7.17: Numero totale degli alunni frequentanti l’Istituto Comprensivo “Parini” di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Nella scala antincendio dell’Istituto (37°32'5.42"N; 15°07'1.25"E), all’altezza del I piano, è stata installata la centralina elettrica 41258 con sonda EP-330 da martedì 22 Maggio 2012 ore 10:36 a mercoledì 15 Giugno ore 11:48 per 23 giorni (ovvero per una copertura totale di 553 ore). Prima dell’installazione sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tab.7.18), nel punto di misura a vista più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalla RTV e dalla SRB, visibili rispettivamente in direzione Ovest e in direzione Nord, e mostrate rispettivamente nei diagrammi in basso di Figura 7.27. Tale stazione radio base è stata identificata, tramite GIS ARPA e Google Earth, con l’impianto Tim CT175 di Via Messina n°534 (a ~ 82 m), mostrato nella mappa di Figura 7.26 insieme ad altre stazioni radio base elencate nella didascalia della medesima, essendo situate nella stessa area. WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.90�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

88� 0,91 V/m� AV� EFF� 10.15.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�89� 0,92 V/m� AV� EFF� 10.16.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�90� 0,91 V/m� AV� EFF� 10.17.51� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�91� 0,92 V/m� AV� EFF� 10.18.51� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�92� 0,92 V/m� AV� EFF� 10.19.49� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�93� 0,91 V/m� AV� EFF� 10.20.49� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

h=�1.10�m�(altezza�dal�suolo�della�sonda)�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE� �� ��

95� 0,83 V/m� AV� EFF� 10.25.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�96� 0,82 V/m� AV� EFF� 10.26.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�97� 0,80 V/m� AV� EFF� 10.27.51� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�98� 0,82 V/m� AV� EFF� 10.28.51� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�99� 0,81 V/m� AV� EFF� 10.29.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

100� 0,80 V/m� AV� EFF� 10.30.52� 22/05/2012 1 TYPE� 8� X�0046�

Tabella 7.18: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41258 presso la scala d’emergenza dell’Istituto Comprensivo Parini, all’altezza del I piano (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Figura 7.26: Localizzazione dell’Istituto Comprensivo Parini sulla mappa Google Earth delle regione in cui si trova insieme ad un apparato radiotelevisivo e ai seguenti impianti di telefonia mobile: Tim CT175 di Via Messina n°534 (a ~ 82 m), Wind CT028 di Via Acicastello n°8 (a ~ 142 m), Tim CT139 di Via Messina n°780 (a ~ 315 m), e H3G CT5567 di Via del Roveto (a ~ 350 m).

Figura 7.27: Collocazione della centralina 41258 nel punto in cui sono state anche registrate le misure con il misuratore portatile presso la scala antincendio dell’Istituto Parini, mostrata nel diagramma in alto a destra e da cui sono rispettivamente visibili una RTV ad Ovest ed una SRB a Nord (vedi diagrammi in basso).

Secondo la prima stima effettuata con il misuratore di campo portatile, il valore efficace di campo elettrico nel sito oggetto di misura ad un altezza di ~1.50 m dal suolo è pari a E=1.21 V/m. Secondo, invece, il monitoraggio realizzato con la centralina 41258 nel punto di misura di Fig. 7.27, i 557 alunni dell’Istituto Comprensivo Parini sono per fortuna esposti ad un campo elettrico nettamente inferiore, pari a ± 0.6 V/m, come mostrato in Figura 7.28, dove al solito sono stati riportati gli spettri di E acquisiti durante la campagna di monitoraggio. Si tratta di un valore che è: � maggiore dei livelli medi di fondo ambientale, e pressappoco pari a quello

prodotto dagli RTV vicini all’interno di un ambiente urbano (vedi par. 7.1); � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici. �

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Figura 7.28: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41258 presso l’Istituto Comprensivo Parini (37°32'5.42"N; 15°07'1.25"E) da martedì 22/05/12 ore 10:36 a mercoledì 15/06/12 ore 11:48.

Da notare che, anche in questo caso, il repentino incremento del campo elettrico sino al valore di 1.14 V/m, registrato alle ore 9:54 del 6 Giugno 2012, potrebbe essere dovuto all’uso di un cellulare a ridosso della centralina, considerato che essa è stata posta in uno spazio facilmente accessibile a tutti all’interno della struttura scolastica.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

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7.9 SCUOLA SACRO CUORE

La Scuola Paritaria Sacro Cuore, fondata dalle Suore Betlemite e situata in Via Carlo Forlanini n°3, 95124 CT (vedi mappa in Figura 7.29), si estende dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola primaria nel percorso formativo, come si evince dalla Tabella 7.19 dove al solito è stato riportato il numero degli alunni frequentanti l’Istituto, suddivisi per ordine scolastico e per sesso. I�112�alunni�della�Scuola�“Sacro�Cuore”�delle�Suore�Betlemite�(Via�Carlo�Forlanini�n°65)�

Scuola�dell’Infanzia� Scuola�Primaria�Maschi� Femmine� Tot.� Maschi� Femmine� Tot.�18� 14� 32� 51� 29� 80�

Tabella 7.19: Numero totale degli alunni frequentanti la Scuola dell’Infanzia e Primaria Paritaria “Sacro Cuore” delle Suore Betlemite di Catania nell’anno scolastico 2011-12.

Nel terrazzo situato al I piano della Scuola (37°30'21.33"N; 15°04'30.83"E), è stata installata la centralina elettrica 41257 con sonda EP-330 da mercoledì 6 Giugno 2012 ore 09:54 a mercoledì 29 Giugno ore 10:00 per 23 giorni (ovvero per una copertura totale di 552 ore). Prima dell’installazione sono state al solito acquisite delle misure di campo elettrico con il misuratore EMR-300 BN 2244/31 X-0046 (riportate in Tab.7.20), nel punto di misura reputato più adatto alla collocazione della centralina, per tentare di captare i segnali emessi dalle SRB Tim CT189, Vodafone CT5078 e H3G CT5581 di Via Aloisio n°20 (distanti ~ 135 m) e Tim CT170 di Via America n°1/A (distante ~ 310 m). WANDEL&GOLTERMANN�����EMR�300�BN�2244/31�8.2�

h=�1.50�m�MEM#� VALUE� UNIT� RESULT� AXIS� TIME� DATE� CAL� PROBE �� ��

151� 0,39 V/m� AV� EFF� 09.44.50� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�152� 0,38 V/m� AV� EFF� 09.45.49� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�153� 0,38 V/m� AV� EFF� 09.46.49� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�154� 0,37 V/m� AV� EFF� 09.47.49� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�155� 0,38 V/m� AV� EFF� 09.48.52� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�156� 0,39 V/m� AV� EFF� 09.49.52� 06/06/2012 1 TYPE� 8 X�0046�

Tabella 7.20: I valori di E nel punto di misura in cui è stata collocata la centralina 41257 presso il terrazzo al III piano della sede principale della Scuola dell’Infanzia e Primaria Paritaria “Sacro Cuore” delle Suore Betlemite di Catania (per delucidazioni, vedi didascalia di Tabella 7.2).

Tali impianti erano stati localizzati vicino alla Scuola con GIS ARPA e Google Earth sulla mappa di Figura 7.29, ma non sono stati alla fine visualizzati nel plesso scolastico a causa di alcuni palazzi vicini maggiormente elevati, come si evince dalle immagini panoramiche riportate nei diagrammi di Figura 7.30.

Tuttavia, una volta effettuato il sopralluogo e stimato con il misuratore portatile un valore efficace di campo elettrico pari a E=0.4 V/m, si è stabilito di installare lo stesso la centralina 41257 sia per mancanza di una disponibilità

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

imminente a collaborare alla presente campagna di monitoraggio da parte degli altri presidi delle scuole situate nel centro cittadino (vedi, a tal proposito, la prima colonna della Tabella A2 in Appendice A), sia a causa della gran mole di antenne televisive visibili sui tetti dei palazzi vicini, utili per controllare il livello medio di fondo ambientale durante la disattivazione e la sostituzione dei trasmettitori di segnali televisivi analogici con quelli digitali, previsto in Sicilia dall'11 al 30 Giugno 2012 secondo calendario ministeriale.

Figura 7.29: Localizzazione della Scuola Sacro Cuore sulla mappa Google Earth delle regione in cui essa si trova insieme agli impianti di telefonia mobile denotati sulla stessa.

Figura 7.30: Collocazione della centralina 41257 nel punto in cui sono state anche effettuate le misure con il misuratore portatile, al I piano della Scuola Sacro Cuore di Via Carlo Forlanini n°3, da cui non sono visibili SRB in alcuna direzione (come mostrano i diagrammi sopra) ma solo antenne televisive.

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CAPITOLO�7 Campagna di Monitoraggio Effettuata

Ma il monitoraggio realizzato con la centralina 41257 nel punto di misura di Fig. 7.30, ha rilevato un campo elettrico nettamente inferiore a quello registrato con lo stesso misuratore portatile, pari a 0.2 V/m, come mostrato in Figura 7.31, dove al solito sono stati riportati gli spettri di E acquisiti durante la campagna di monitoraggio. Si tratta di un valore che è: � leggermente maggiore dei livelli medi di fondo noti (vedi par. 7.1); � inferiore al valore di aspettazione di 6 V/m previsto dal decreto D.P.C.M.

8.7.2003 per gli ambienti scolastici.

Figura 7.31: L’andamento del campo elettrico registrato con la centralina 41257 presso la Scuola Sacro Cuore delle Suore Betlemite (37°30'21.33"N; 15°04'30.83"E) da mercoledì 6/06/12 ore 09:54 a mercoledì 29/06/12 ore 10:00.

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CAPITOLO�8 Conclusioni

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8. CONCLUSIONI

Pochissime tematiche ambientali hanno suscitato nei cittadini tanta attenzione, tante preoccupazioni e tante polemiche quanto l’inquinamento elettromagnetico. Alla base di queste preoccupazioni vi è indubbiamente lo sconcerto e lo spaesamento dell’uomo comune di fronte alla diffusione delle nuove tecnologie e delle nuove sorgenti di esposizione al campo elettromagnetico, un agente fisico che è assolutamente impercettibile ai nostri sensi e di cui, non possiamo a priori valutare e stimare il grado di presenza nell’ambiente.

Per questa ragione, da un lato, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) hanno pressato e continuano a pressare gli studiosi del settore affinché si abbia un’informazione sempre più corretta e completa sugli effetti sanitari dei campi

elettromagnetici (v. Capitolo 3), incentivando, per es., studi epidemiologici come Interphone, che ha impiegato per oltre dieci anni i ricercatori di tredici paesi in diverse aree del mondo per indagare sulla correlazione tra l’uso dei telefoni cellulari e lo sviluppo di tumori nella regione della testa.

E per la stessa ragione, dall’altro lato, le Agenzie Regionali/Provinciali per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e la stessa Unione Europea (UE), fautrice e finanziatrice del Master suddetto, analogamente agli Enti e/o alle Istituzioni similari esistenti nelle altre nazioni, cooperano fra di loro per il controllo dei livelli ambientali, per il rispetto della normativa vigente e per la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore (v. Capitolo 1). E si prodigano per fornire alla comunità scientifica internazionale tutti i dati necessari ed utili per una migliore stima delle misure da adottare per il controllo dei campi elettromagnetici e per la protezione della popolazione e dei lavoratori esposti per motivi professionali, nonché per indurre il Parlamento e/o il Governo a emanare nuove leggi e/o decreti in caso di importanti aggiornamenti

scientifici o di nuove raccomandazioni internazionali (v. Capitolo 4). Pertanto, la campagna di monitoraggio di campi elettromagnetici a

radiofrequenza, oggetto del presente lavoro di Tesi e condotta dalla sottoscritta secondo la procedura delucidata nel Capitolo 5 e con la strumentazione trattata nel Capitolo 6 all’interno dei dieci plessi scolastici di Tabella 8.1 e situati nel centro cittadino del Comune di Catania, durante lo stage formativo svolto presso l’unità operativa “Monitoraggi Ambientali” della Struttura Territoriale Catanese dell’ARPA Sicilia da mercoledì 4 Aprile a venerdì 29 Giugno 2012, è stata ideata, progettata e realizzata per verificare che il limite (ossia il valore di aspettazione di 6 V/m) previsto negli ambienti scolastici dell’attuale legislazione italiana (ovvero dal d.P.C.M. 8 Luglio 2003) alle frequenze degli

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CAPITOLO�8 Conclusioni

impianti per radio-telecomunicazione non fosse superato. Tale limite, come è mostrato nei paragrafi del Capitolo 7 (in ciascuno dei quali sono stati riportati i risultati ottenuti per ogni scuola monitorata) o come si evince dall’ultima colonna della Tabella 8.1, dove è stato specificato il valore medio delle misure di campo elettrico registrate per ogni plesso scolastico (indicato nella I colonna) con la centralina elettrica (denotata nella II colonna) collocata ad una certa altezza dal suolo (nel piano indicato nella V colonna) e per il numero di giorni (vedi III colonna) e di ore (vedi IV colonna) indicati nella corrispettiva riga, in nessuno dei casi monitorati è stato per fortuna superato. Il che rappresenta un ottimo traguardo, specialmente se si tiene conto che i siti monitorati sono “sensibili”. Le scuole selezionate per controllare il livello d’inquinamento elettromagnetico nel centro della città sono infatti per definizione stessa frequentate da bambini e da adolescenti, ovvero dai soggetti verso cui sono rivolte le misure precauzionali delle autorità sanitarie di vari paesi europei e le attenzioni e gli sforzi dell’OMS per sancire una volta per tutte se essi costituiscono realmente una categoria maggiormente a rischio (ammesso che un rischio per la salute esista davvero).

Tabella 8.1: Il valore medio dei campi elettrici E registrati durante la campagna di monitoraggio effettuata nei plessi scolastici sopra elencati, con le centraline indicate e collocate in uno spazio esterno situato nel piano e per il periodo di tempo specificati accanto ad ogni scuola.

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CAPITOLO�8 Conclusioni

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Inoltre, i valori ottenuti sono senza dubbio utili sia all’ARPA Sicilia allo scopo di ampliare il proprio database sui siti “sensibili” sottoposti a controllo ambientale elettromagnetico nel 2012, sia alla comunità scientifica nazionale al fine di avere dei dati aggiornati per valutare il grado di inquinamento ambientale presente nel cuore pulsante e più popolato della città di Catania, che a Dicembre 2011 aveva un numero di residenti pari a 1·091·124 secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT).

Una stima del livello medio di fondo dei campi elettromagnetici dovuti agli impianti radioemittenti per telefonia mobile o cellulare nelle città italiane con un numero di abitanti superiore a 500·000 andrebbe, infatti, calcolata, considerato che attualmente in letteratura è disponibile solo il valore di 0.15 V/m, che è stato dedotto da uno studio americano effettuato nei grandi centri urbani e pubblicato dall’OMS nel lontano 1989, ovvero ancor prima del proliferare delle stazioni radio base (SRB) per telefonia mobile nei centri urbani in seguito alla diffusione di massa del cellulare [27]. Nonostante, infatti, la pressione ambientale più consistente venga esercitata dagli impianti per la diffusione radiofonica e televisiva (RTV) che dalle stazioni radio base di telefonia cellulare, quest’ultimi tipi di impianti sono sempre più presenti nei siti urbani sul territorio nazionale e pertanto, oltre a rappresentare la più diffusa sorgente di campo elettromagnetico a RF nei centri urbani (v. Capitolo 2), hanno di certo contribuito insieme alle nuove tecnologie quali il “DVB-H”, gli apparati “Wireless” e i sistemi di connessione “WI-FI” e “WI-Max” ad aumentare il livello medio di inquinamento nelle città. A riprova di quanto detto, basti osservare che sebbene tutte le misure effettuate per ogni plesso scolastico monitorato per un periodo di tempo pari ad almeno 15 giorni siano al di sotto del valore di aspettazione di 6 V/m previsto dalla normativa italiana per gli ambienti a lunga permanenza, il livello medio di fondo suddetto di 0.15 V/m è stato superato in tutti i casi, anche in quello della succursale del Circolo Didattico Giovanni Verga (ovvero in assenza di impianti radiotelefonici nelle immediate vicinanze e con palazzi circondanti la centralina talmente elevati da poter considerare le loro pareti dei veri e propri schermi).

Il numero poi di questi impianti sul territorio nazionale è ancora alquanto incerto poiché mancano i dati di alcune regioni come la Sicilia. Non esiste, infatti, ad oggi un annuario nazionale completo contenente i dati sugli impianti presenti sul territorio italiano. Pertanto, anche questa lacuna andrebbe risanata al più presto e, a tal scopo, mi auguro che la tabella A.1. in Appendice A del presente lavoro di Tesi, contenente le proprietà e tutte le principali informazioni tecniche sulle SRB delle compagnie telefoniche (Tim, Vodafone, Wind e H3G) localizzate nell’area del Centro Storico Catanese e nelle zone immediatamente limitrofe possa essere utile. La sua realizzazione, a partire da dati non organici ed aggiornati al 2009 messimi a disposizione dall’Arpa CT, è

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CAPITOLO�8 Conclusioni

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stata, infatti, ardua sebbene si sia rivelata utilissima per la selezione dei plessi scolastici da monitorare (come spiegato nel paragrafo 5.2) e sebbene sia stata indispensabile per simulare con il software “WinEDT VICREM-ELF” il campo elettromagnetico totale a cui sono rispettivamente esposti gli alunni dell’Istituto Sant’Orsola e dell’Istituto San Benedetto di Catania, che sono stati oggetto di studio previsionale (v. paragrafi 7.1 e 7.2) perché sono situati in una zona ricca non solo di stazione radio base per telefonia mobile, ma anche di ricevitori radiotrasmittenti ad uso civile per la Questura Polizia di Stato e la S.A.G.F. Guardia di Finanza.

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[20] IARC (2002), IARC Monographs, Vol. 80, 2002

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

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APPENDICE A

Tabella A.1: Localizzazione (sulla mappa di Figura 5.3 nel paragrafo 5.2 del Capitolo 5) e proprietà (specificate nel paragrafo 5.1.1 del Capitolo 5) delle 142 stazioni radio base individuate nella I municipalità e nelle zone limitrofe di Catania, mettendo insieme le informazioni fornite dalle varie compagnie di telefonia mobile (Vodafone; Tim; Wind e H3S) alla Struttura Catenese dell’ARPA Sicilia, sino alla prima metà del 2009.

Sito�Id� Nome� Indirizzo�Codice X=Latitu�

dine�[DD]Y=Longitu�dine�[DD]�

Z�[m]

Modello ��[MHz]�

G�[dnbi]�

�� P��[W]�

8A� Scogliera� H3G�Via�del�Roveto�SNC�

CT5567 37,539444° 15,1191670°� 37 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 60�170�320�

20�

8B� DBTSCT139 Via�Messina,�780�

CT139 37,537161° ��15,1188500° 18 K742234 1800�2000� 18� 0�100�240�

13,21�

8C� 531� Via�Acicastello,�8

CT028 37,532800° 15,1150000°� 12 DCS�06�5H2E�D�

1800� 18� 70�250�350�

10,03�

29A� Villaggio�Dusmet�

Via�Monsignor�D.�Orlando,�6�

CT5522 37,533056° 15,1097280°� 39 K�741794�Kathrein

1920�2170� 18,5� 60�170�255�

21,9�

29B� �CT���Ulisse Via�Monsignor�Domenico�Orlando�

CT574 37,532500° 15,1094400°� 22 742271�Kathrein

2000� 18,1� 50�100�255�

16,3�

29C� DBTSCT053 Via�Porta,�2� CT053 37,502936° 15,0929389°� 30 K742234 1800�2000� 18� 90�210�330�

15,17�

27A� GBTSCT017 Via�Monsignor�D.�Orlando,�10�

CT017 37,533539° 15,1188500°� 25 K730368 900�2000� 16� 40�160�280�

37,77�

27B� Villaggio�Dusmet�

Viale�Ulisse,�29�

CT514 37,532780° 15,1052800°� 37 742213�Kathrein

2000� 19,6� 15�150�260�

10,3�

29D/�27C�

537� Via�Villa�Glori,�71/B�

CT029 37,530600° 15,1064000°� 30 DCS�06�5H2E�D�

1800�2000� 18� 40�160�

8,46�

27D� UBTSCT176 Via�Macaluso,�144�(Angolo�Via�Mattei�24/144)�

CT176 37,529806° 15,1188500°� 43 2000.KAT742212�

2000� 18� 60�200�320�

15,52�

30A/�28A�

UBTSCT175 Via�Messina,�534�

CT175 37,535239° 15,1169139°� 15 K742212 2000� 18� 0�120�250�

17,99�

9A/�28B�

525� Via�Ruilio,�S/N CT027 37,524100° 15,1130000°� 15,8 K742265 1800�2000� 18,2� 20�90�190�

28�

3A/�27E�

541� Via�Galatioto�C/O�Campo�

CT030 37,527900° 15,1013000°� 37,6 K742234 1800�2000� 17,7� 150�240�

10�

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

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Scuola� 340�3B� Viale�M.�

Polo�Viale�Marco�Polo,�52�

CT5525 37,529444°� 15,0969440°� 55 K�741794 1920�2170 18,5� 30�150�340�

21,4�

3C� P.zza�Buo�narroti�

Via�Pidatella,�259�

CT4062 37,528890°� 15,0969400°� 61 742271�Kathrein

900� 16,4� 85�175�240�

47,9�

3D� UBTSCT203�

Via�Duca�Degli�Abruzzi,�182

CT203 37,528319°� 15,0948361°� 58 2000.KAT742212�

2000� 18� 60�180�300�

19,1�

3E� DBTSCT140�

Via�Vezzosi,�46/A�

CT140 37,525039°� 15,0998278°� 39 K741784 1800�2000 18� 0�120�240�

22,24�

3F� CT�Menza� Via�Vezzosi,�46/A�

CT2920 37,526225°� 15,1006970°� 43 K�742212�Kathrein

1920�2170 18� 0�120�240�

20�

3G/�28C�

CT�Picanello�

Via�Grasso�Finocchiaro,�

116�

CT526 37,526390°� 15,1061100°� 25 742271�Kathrein

2000� 18,1� 20�130�280�

17,6�

3H/�28D�

GBTSCT193� Via�Timoleone,�84

CT193 37,524261°� 15,1051306°� 28 900.KAT742264_T0

2000� 14� 0�120�240�

31,77�

7A� Piazza�Camastra�

Via�Re�Martino,�15�

CT5574 37,523056°� 15,1036110°� 32 K�742212�Kathrein

1920�2170 18� 80�200�340�

20�

7B� GBTSCT031� Via�S.�Angelo�Fulci,�79�

CT031 37,535239°� 15,0998278°� 24 K7341647 900� 18� 0�120�240�

10,02�

7C� 404� Via�G.�Leopardi,�148

CT009 37,520300°� 15,1034000°� 30 DCS�360H 1800� 2� 360�160�

0,01�

7D� 1138� Via�Regina�Bianca,�16�

CT194 37,520000°� 15,1043000°� 26,8 K742265 900�2000 16� 65�180�0�

43,48�

7E� P.zza�della�Guardia�

Via�Duca�degli�Abruzzi,�5�

CT540 37,520560°� 15,1052800°� 26 742271�Kathrein

2000� 18,1� 5�60�

19,5�

7F� Via�Leo�Pardi�A��riosto�

Piazza�L.�Ariosto,�1��2

CT5423 37,519440°� 15,1019400°� 27 ETEL61/C�Sira�

900� 7,1� 170� 3�

7G� Piazza�Europa�

Via�Monfalcone,�2

CT5575 37,518056°� 15,1022220°� 18 K�742212�Kathrein

1920�2170 18� 80�180�310�

20�

7H� UBTSCT212� Via�Monfalcone,�2

CT212 37,517294°� 15,1012278°� 22 2000.KAT742212T0

2000� 18� 80�170�310�

17,38�

7I� 406� Corso�Italia,�314�

CT010 37,516400°� 15,1050000°� 16 DCS�360H 1800� 2� 70� 0,01�

7J� Piazza�Europa�

P.zza�Europap/o�Deposito�Locomotive�

CT4825 37,517220°� 15,1063900°� 17 742271�Kathrein

900� 16,4� 25�220�310�

23,4�

7K� DBTSCT142� Via�Martino�Cilestri,�41�

CT142 37,517567°� 15,0983278°� 23 1800.ALL7540_T4�

1800�2000 17,5� 0�120�240�

18,93�

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107

7L� Corso�Italia Corso�Italia,�104�

CT501 37,516390° 15,0975000°� 27 742265�Kathrein

2000� 18,4� 30�150�280�

14,6�

7M� C,So�Italia Corso�Italia,�69/85�

CT5560 37,516667° 15,0972220°� 24 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 90�340�

30,3�

7N� V.le�V.�Veneto�

�V.�le�Vittorio�Veneto,�109

CT572 37,521110° 15,0972200°� 27 742213�Kathrein

2000� 19,6� 90�200�270�

12,9�

7O� 516� Via��Vittorio�Veneto,�187

CT026 37,521700° 15,0959000°� 36 K742265 900� 16� 20�180�250�

25,26�

7P� UBTSCT164 V.le�Vittorio�Veneto,187�

CT164 37,522064° 15,0963500°� 38 2000.KAT742215T2

2000� 17,98� 150�260�340�

21,43�

7Q� Vittorio�Veneto�

Via�Vittorio�Veneto,�187

CT5563 37,523256° 15,0966420°� 43 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 120�260�340�

29,1�

7R� C.so�delle�Province�

Via�G.�D'An�nunzio,�102�

CT5048 37,518330° 15,0933300°� 27 K742235�Kathrein

2000� 19,6� 10� 14,2�

17A� CT��Jonio� V.le�Jonio,�95 CT1889 37,515000° 15,1033300° 27 K�729931�Kathrein

900� 5,1� 210� 2�

17B� DBTSCT172 Viale�Africa,�35�

CT172 37,507500° 15,0995972°� 7� K741326 1800�2000� 23� 30�220�300�

15,92�

17C� 429� Piazza�Giovanni�XXIII

CT014 37,509800° 15,1006000°� 9� K742271 900�1800� 16,28� 40�220�330�

42,6�

17D� CT���Ferrovie�

P.zza�GiovanniXXIII�c/o�

Stazione�Fs�Centrale�

CT586 37,509170° 15,1016700°� 12 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 25�300�

13�

17E� UBTSCT226 Viale�Della�Libertà,�55�

CT226 37,509114° 15,0983833°� 11 2000.KAT742264T2

2000� 17� 90�180�340�

23,07�

17F� Guardia� V.le�Libertà�(Ang.�P.zza�Giovanni�XXIII)�

CT5562 37,509650° 15,0988310°� 17 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 40�190�

20�

17G� GBTSCT056 Via�Alfonsetti�22�

CT056 37,510894° 15,0972778°� 26 K730691�

900�2000� 30� 30�280��

26,13�

17I� CT���Telecolor�

Via�Francesco�Crispi,�147�

CT503 37,510280° 15,0950000°� 19 K�742213�� Kathrein

2000� 19,6� 50�120�270�

15,6�

15A� CT���Verga Piazza�G.�Verga,�16�

CT516 37,515830° 15,0941700°� 27 K�742213�� Kathrein

2000� 19,6� 15�270�

12,9�

15B� DBTSCT129 Piazza�G.�Verga�25�

CT129 37,514014° 15,0928139°� 25 KAT742234_T4�

1800�2000� 18� 30�130�

18,93�

15C� 416� Piazza�G.�Verga,�25�

CT012 37,513100° 15,0928000°� 24,5 k742265 900�2000� 16� 80�180�310�

39,1�

15D� 0� Via�Umberto,�248�

CT3744 37,51350° 15,0958890°� 26 SPA2000/80/8/0/V�

1920�2170� 8� 3,5�15,1

15,09�

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108

(PANEL)HUBER+SUHNER�

15E� Catania�Via�Crispi�

Via�Umberto,�194�

CT569 37,512780°� 15,094170°� 23 K�742213�� Kathrein

2000� 19,6� 150�220�290�

18,9�

15F� 0� Via�Umberto,�157�

CT3745 37,513278°� 15,093111°� 25 SPA2000/80/8/0/V�(PANEL)HUBER+SUHNER�

1920�2170 8� 3,5� 15,09�

15G� Via�Monserrato

Via�Musumeci,�

171�

CT5558 37,518056°� 15,0900000°� 38 K�742212�Kathrein

1920�2170 18� 10�120�230�

20�

15H� 1008� Via�Musumeci,17

1�

CT151 37,516100°� 15,0884000°� 36,4 K742271 900�2000 16,3� 80�260�350�

28�

22A� Via�Etnea� Via�Papale,�24 CT504 37,516110°� 15,0863900°� 30 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 10�150�270�

10,6�

22B/�15I�

GBTSCT086� Via�XX�Settembre,�33

CT086 37,514311°� 15,0905417°� 31 900.KAT742265�

900� 16� 0�120�250�

14,16�

22C/�15J�

GBTSCT180� Via�Umberto�I,�83�

CT180 37,511744°� 15,0911972°� 26 900.SIRA_ETEL05�

900� 18� 0�110�230�

47,55�

22D/�15K�

Via�Umberto�

Via�Umberto,�36�

CT559 37,511940°� 15,0877800°� 20 K�742271�Kathrein

2000� 18,1� 45�140�225�

35,6�

11A� Catania�Centro�

Viale�Regina�Margherita�6�(P.zza�Roma�

2)�

CT5557 37,514306°� 15,0826360°� 29 K�742211�Kathrein

1920�2170 15,2� 80�200�330�

25,1�

11B� S.�Maria�delGesù���SSI�

Piazza�S.�Maria�del�Gesu`n.23�

CT5055 37,512780°� 15,0803600°� 25 K�742236�Kathrein

2000� 17,9� 20�150�240�

40�

16A� 1164� Via�Umberto,�48�

CT207 37,509900°� 15,0855000°� 18,5 K742271 900� 16,31� 70�180�330�

14�

16B� 0� Via�Etnea,�183 CT3746 37,510417°� 15,0863330°� 25 SPA2000/80/8/0/V�(Panel)��Huber+�Suhner�

1920�2170 8� 20� 5�

16C� GBTSCT016� Via�S.�Euplio,�10�

CT016 37,509558°� 15,0848611°� 22 K730368 900� 16� 45�180�295�

40,47�

16D� Corso�Sicilia�

P.zza�della�Repubblica,�

32�

CT5576 37,508892°� 15,0933330°� 21 K�742212�Kathrein

1920�2170 18� 30�190�290�

32,6�

16E� DBTSCT141� P.zza�della�Repubblica,�

32�

CT141 37,507336°� 15,0922750°� 8� K739494 1800� 18� 30�180�270�

24,95�

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

109

16F� P.zza�della�Re�pubblica

C.so�Sicilia,�64 CT500 37,508330° 15,0913900°� 17 742213�Kathrein

2000� 19,6� 30�150�260�

19,5�

16G� UBTSCT117 P.zza�Spirito�Santo,�39�

CT117 37,507411° 15,0917722°� 18 2000.KAT742212T4

2000� 18� 0�120�

13,52�

16H� Piazza�Lupo Via�San�Giuliano,�121

CT5559 37,506111° 15,0927780°� 16 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 120�240�330�

26,8�

16I� GBTSCT034 Via�S.�Giuliano,�52�

CT034 37,504986° 15,0928333°� 18 K739630 900� 18� 20�240�310�

47�

2A� Negozio�H3g�Ct�

Via�Etnea��(Ang�Via�S.�Giuliano)�

CT2916 37,506217° 15,0876140°� 10 SUHNER�8V�Suhner

1920�2170� 8� 100�210�330�

1�

2B� Via�della�Loggetta�

Via�della�Loggetta�

CT5585 37,504722° 15,0891670°� 10 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 90�210�310�

20�

2C� DBTSCT144 Via�della�Loggetta,�13/A�

CT144 37,504033° 15,0881389°� 15 K739494 1800� 18� 240�330�90�

11,51�

2D� I�Puritani� Piazza�Bellini,�30�

CT3863 37,505280° 15,0905600°� 8� 742210�Kathrein

2000� 8,8� 170� 10�

2E� UBTSCT135 Via�Purita',2� CT135 37,506267° 15,0820556°� 50 900.ALL7760_T6�

1800�2000� 18� 0�120�240�

5,02�

2F� CT�P.zza�Bellini�

Via�Pulvirenti�(Ang.�Via�Mazza)�

CT4829 37,504170° 15,0900000°� 8� 742271�Kathrein

900� 16,4� 75�180�295�

23,7�

2G/�4A�

GBTSCT055 Via�Gagliano,�13�

CT055 37,503075° 15,0864944°� 13 K730376 900� 18� 60�180�300�

16,87�

4B� 447� Via�Scuto,�12 CT016 37,500300° 15,0864000°� 10 DCS�065H2E�D

1800� 18� 20�210�300�

15,04�

2H� 400� Zona�Capitaneria�Di�

Porto�

CT007 37,503100° 15,0964000°� 9� DCS�065H2E�D

1800� 18� 0�280�

8,45�

2I� 438� Piazza�Ogninella�

CT015� 37,503700° 15,0884000°� 12 K742265 900��2000�

16� 0�120�270�

47,3�

24A� P.zza�Dante Via�V.�Emanuele,��

319�

CT4802 37,503060° 15,0825000°� 16 741327�Kathrein

900� 17,1� 30�110�180�

17,5�

24B� P.zza�Dante Via�Vittorio�Emanuele,�319

CT5592 37,503192° 15,0827810°� 39 K�742211�Kathrein

1920�2170� 15,2� 0�260�90�

32,1�41.4�41.4�

24C� Duomo� Piazza�F.�Di�Svevia,�77�

CT5541 37,500283° 15,0841690°� 32 K�741794�Kathrein

1920�2170� 18,5� 50�150�330�

26,4�

24D� UBTSCT195 Piazza�F.�Di�Svevia,�77�

CT195 37,499517° 15,0839667°� 20 2000.KAT742212_T0

2000� 18� 120�225320�

15,67�

24E� UBTSCT192 Via�Zurria,�86 CT192 37,498969° 15,0882389°� 14 2000.KAT 2000� 18� 30� 15,52�

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

110

742212� 190�320�

24F� 1074� Via�Vittorio�Emanuele,�319

CT172� 37,502000° 15,0814000°� 27 DCS�065H2E�D

1800� 18� 140�240�50�

27�

33A� Medaglie�D'Oro�–�SSI�

Via�Aloisio,�20 CT5078 37,506670°� 15,0777800°� 45 K�742235�Kathrein

2000� 19,6� 170�240�310�

22�

33B� Moncada� Via�Aloisio�20 CT5581 37,506894°� 15,0774780°� 44 K�742212�Kathrein

1920�2170� 19� 120�260�350�

47,1�

33C� GBTSCT189�Via�Aloisio,�20 CT189� 37,505703°� 15,0767194°� 38 900.KAT742264T

0�

900� 14� 80�240�340�

23,83�

18A� UBTSCT173� Via�R.�Franchetti,�37

CT173 37,512425° 15,0729167°� 60 2000.KAT742212_T

0�

2000� 18� 80�240�340�

11,89�

25A� Via�Lago�di�Nicito�

Via�Ughetti,�72�

CT573 37,510000° 15,0766700°� 44 742271�Kathrein

2000� 18,1� 120�55�

12.5��

25B� GBTSCT143� Piazza�Montessori,�6

CT143� 37,5090722° 15,0756917°� 47 900.KAT742264T6�

900� 14� 140�20�280�

15,89�

31A� Via�Forlanini�

Via�Dottor�Consoli,�27�

CT5553 37,510639° 15,0794720°� 35 K�742215�Kathrein

1920�2170� 18� 10�140�

20�

31B� 453� Via�Dr�Consoli,�27�

CT018 37,509800° 15,0786000°� 42 K742234 1800�2000� 17,8� 20�100�220�

21,93�

19A� UBTSCT198� P.zza�Antistante�Molo�Crispi�Porto�di�CT�

CT198 37,495275° 15,0899028°� 3� 2000.KAT742212_T

0�

2000� 18� 210�270�340�

15�

19B� 658� Via�Domenico�Tempio,�4�

CT049 37,495300° 15,0897000°� 4� DCS�065H6E�D

1800� 18� 20�230�310�

8,46�

19C� UBTSCT187� Via�Santa�Maria�delle��Salette,�116�

CT187 37,495369° 15,0807361°� 30 K742212 2000� 18� 0�120�240�

7,6�

20A� UBTSCT221� Via�Cordai,�230�

CT221 37,492433° 15,0809667°� 16 2000.KAT742215T4

2000� 18� 80�200�320�

9,14�

20B� P.zza�Caduti�Del�

Mare�

P.zza�Caduti�del�Mare�

CT506 37,495560° 15,0855600°� 9� 742213�Kathrein

2000� 19,6� 20�140�270�

13,7�

20C� Via�del�Principe�

Via�del�Principe,�117

CT5531 37,495972° 15,0857250°� 11 K�741794�� Kathrein

1920�2170� 18,5� 0�120�240�

18,2�

20D� UBTSCT218� Via�del�Principe,�117

CT218 37,494786° 15,0852500°� 15 2000.KAT742212T4

2000� 18� 100�240�

16,14�

20E� CT�Playa� Via�del�Vivaio CT2917 37,493061° 15,0863440°� 10 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 310� 20�

20F� GBTSCT057�Via�Vivaio�Snc CT057 37,530661° 15,0883333°� 16 K7341647 900� 18� 40�200�310�

37,77�

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

111

20G� 664� Via��Acquicella�Porto�

CT050 37,488400° 15,0825000°� 5� K742234 2000� 30,7� 10�200�290�

16,56�

5A� Acqui�cella Via�Concordia,223�

CT2971 37,495280° 15,0747800°� 20 K�742236�Kathrein

1800� 17,6� 95�170�315�

14�

5B� Acqui�cella Via�Concordia,223�

CT571 37,495000° 15,0741700°� 22 K�742271�Kathrein

2000� 18,1� 95�170�315�

18.5�

5C� P.zza�Risorgi�mento�

Via�Acquicella,�73

CT5584 37,498703° 15,0736920°� 50 K74179�Kathrein

1920�2170� 18,5� 60�340�

36,9�

5D� Zias�Lisa� �Via�Officine�Ferroviaria,�

�1/B�

CT5579 37,489947° 15,0751190°� 12 K�741794�� Kathrein

1920�2170� 18,5� 0�120�240�

18,2�

5E� Zia�Lisa� Via�Zia�Lisa,�56�

CT594 37,488610° 15,0722200°� 15 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 70�145�235�

15,2�

5F� P.zza�Palestro�

Via�Del�Purgatorio,�18�

B�

CT577 37,500830° 15,0730600°� 41 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 80�160�

8,1�

5G� UBTSCT215 Via�Del�Purgatorio,�12

CT215 37,500556°° 15,0723472°� 20 2000.KAT742212_T

4�

2000� 18� 0�120�240�

14,83�

5I� Fortino� Viale�Medaglie�D'oro,�2�

CT5591 37,503219° 15,0710940°� 48 K�741794�Kathrein

1920�2170� 18� 30�150�270�

20�

21A� UBTSCT222 Via�Fassari,�14 CT222 37,502183° 15,0762694°� 36 2000.KAT742212T4

2000� 18� 100�195�330�

19,54�

21B� 1195� Via�Delle�Calcare,�1�2�3

CT224 37,498333° 15,0772220°� 24,4�

K741271 900�2000� 34,7� 60�140�240�

47,87�

21C� CT���Via�Plebiscito

Via�delle�Calcare,�160�

162�

CT554 37,499170° 15,0786100°� 14 K�742271�Kathrein

2000� 18,1� 30�140�270�

13,9�

21D� Plebiscito Via�Juvara�30 CT5554 37,499339° 15,0789750°� 25 K�741794�� Kathrein

1920�2170� 18,5� 0�120�240�

32�

6A� 462� Via�Mandrà,�33�

CT019 37.508900° 15.0695000°� 67 DCS�065H2E�D

1800�2000� 18� 90�190�310�

14,09�

6B� UBTSCT170 Via�America,�1/A�

CT170 37,507125° 15,0719694°� 59 2000.KAT742212_T

4�

2000� 18� 90�160�340�

20,19�

6C� CT���Via�XXXI�

Maggio�

Via�Amm.�Caracciolo,�

108�

CT543 37,508610° 15,0680600°� 69 K�742271�� Kathrein

2000� 18,1� 50�120�270�

14,8�

6D� GBTSCT032 Via�Caracciolo�(Ang.�V.�M.�Nero)�S.N.C.

CT032 37,507072° 15,0671472°� 75 K7341647 900�2000� 18� 60�120�240�

24�

6E� UBTSCT032 Via�Caracciolo�(Ang.�V.�M.�

CT032 37,507072° 15,0671472°� 75 2000.KAT742234T1

2000� 23� 60�120�

14,83�

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112

Nero)�S.N.C. 240�6F� GBTSCT211� Viale�Mario�

Rapisardi,�281/293�

CT211 37,510150° 15,0662389°� 80 900.KAT742264T4

900� 14� 80�200�280�

15,89�

6G� Susanna� Viale�Mario�Rapisardi,�281

CT5552 37,511111° 15,0666670°� 78 K�742212�Kathrein

1920�2170� 16,7� 160�250�330�

20�

6I� Menza� Via�Stazzone,�148�

CT5587 37,513150° 15,0699310°� 58 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 0�110�200�

20�

6J� Rapisardi���Susanna�

Via�Stazzone,�148�

CT542 37,513330° 15,0700000°� 70 K�742235�Kathrein

2000� 19,6� 90�240�325�

9,4�

6K� 493� Piazza�Spiedi�ni��c/o�Stadio�Comunale�

CT023 37.513100° 15.068900°� 68,3�

K742271 900�2000� 16,3� 23� 52,29�

26A� Corso�dei�Mille�

Corso�Indipendenza,�

29b�

CT507 37,50222°� 15,06861°� 56 K�742212�Kathrein

2000� 18,1� 30�150�260�

12,1�

26B� GBTSCT023�Via�Missori�89 CT023 37,498769° 15,0719694°� 39 K7341647 900� 18� 90�230�

40,47�

26C� CT���Via�Palermo�

Via�Palermo,�359�

CT561 37,49917°� 15,06194°� 50 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 90�310�

19,1�

26D� S.�Leone� Via�Palermo,�359�

CT5551 37,499056° 15,062222°� 45 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 70�170�300�

16,5�

26E� UBTSCT191� Via�G.�Ungaretti�Snc

CT191 37,499056° 15,604583°� 61 2000.KAT742212T4

2000� 18� 90�330�

12,36�

26F� 468� Corso�Indipendenza

c/o�Palacatania�

CT020 37.502300° 15.0551000°� 80 K742271 900�1800� 23� 100�250�350�

52,3�

28A� Rapisardi���Negrelli�

V.le�Mario�Rapisardi,�419

CT1880 37,510000° 15,0622200°� 92 ETEL61/C�Sira�

900� 7,1� 345� 2�

28B� 484� Via�Generale�Ameglio,�1�

CT022 37.509800° 15.0559000°� 107 K742265� 16�

900�2000� 26,7� 20�140�280�

49,73�

28C� GBTSCT054� Via�Stanislao�Cannizzaro,��

35�

CT054 37,507922° 15,0569333°� 102 K730691 900� 17� 10�300�

27,36�

28D� Via�M.�Rapisardi�

Viale�M.�Rapisardi,�494

CT510 37,509170° 15,0550000°� 103 K�742213�Kathrein

2000� 19,6� 40�160�280�

10�

28E� Via�Diaz� Viale�Mario�Rapisardi,�494

CT5586 37,509556° 15,0550560°� 104 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 40�210�300�

20�

28F� 477� Piazza�Eroi�D’Ungheria�

CT021 37.507700° 15.0501000°� 122 K742271 900�2000� 16,43� 75�210�340�

28�

28G� DBTSCT158� Via�Rosina�Anselmi,�1�

CT158 37,506161° 15,0490472°� 103 K741784 1800� 18� 50�160�330�

12,33�

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113

28H� Nesima��Inferiore�

Corso�Amedeo�Duca�D'Aosta,�20�

CT5550 37,506389° 15,0575560°� 71 K�742212�Kathrein

1920�2170� 18� 10�120�270�

33,4�

28I� GBTSCT118 Corso�Indipendenza,�

168�

CT118 37,501878° 15,0614917°� 70 K739619 900��2000�

9� 100�180�

31,7�

Tabella A.2: Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado (citati nel paragrafo 5.1.2 del Capitolo 5), presenti nella I municipalità e nelle zone limitrofe di Catania e contattati dalla sottoscritta per effettuare la campagna di monitoraggio in funzione della vicinanza alle SRB di Tabella A.1 e delle loro caratteristiche strutturali. Nella I colonna è stato riportato il numero cronologico con cui sono stati monitorati i plessi scolastici o la negazione “NO”, laddove non è stato possibile effettuare il monitoraggio per limiti strutturali (assenze di terrazzi, cortili, ecc.) o, nella stragrande maggioranza dei casi, per indisponibilità da parte del Dirigente Scolastico. Da notare che sono state poi riempite di colore rosa le righe relative agli istituti privati; in azzurro ed in giallo quelle relative alle scuole statali rispettivamente appartenenti alla I municipalità e alle zone limitrofe.

Scuole del Centro Storico del Comune di Catania Asili nidi comunali

5. I Fantastici Folletti

Indirizzo: Via Acquicella n°62; 95122 CT Tel: 095206617

Solo PT; possiede un terrazzo ed un cortile

esterno

NO La giostra dei Bimbi

Indirizzo: Via Calipso n°1; 95126 CT Tel: 095498264 ---------------------

NO La Sirenetta Indirizzo: Via Acquicella Porto n°26; 95121 CTTel: 095347773 ---------------------

NO L'albero Blue Indirizzo: Via Zia Lisa n°2; 95121 CT Tel: 095578349 ---------------------

Circoli didattici (Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria) 10.

Istituto Sacro Cuore

delle Suore Betlemite

Indirizzo: Via Carlo Forlanini n°65; 95124 CT Tel: 095360195 Fax: -----------------------------------

Email: --------------------------------- Codice Meccanografico: CT1A045009 Sito Internet: -------------------------- Dirigente Scolastico: Sr. Aned Diaz Hincapie

Solo PT e I piano

Possiede un terrazzo ed un cortile esterno

NO

Circolo Didattico

Statale Santi Giuffrida

Indirizzo: � V.le Africa n°198; 95129 CT � Via De Nicola n°1; 95129 CT � Via S. Vitale n°22; 95123 CT

Tel: 0957465996 Fax: 095531508 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC836004 Sito Internet: http://www.scuolagiuffridact.it/ Dirigente Scolastico: Dr.ssa Maria Elena Buscemi

Solo PT e I piano

Non possiede terrazzi ma solo un cortile esterno

7. 9. Circolo

Didattico Giovanni Verga

Indirizzo: � Via G.Leopardi n°89/b, 95127 CT � V.le De Gasperi n°193, 95127 CT

Tel: 095387210 Fax: 095387210

Solo PT e I piano

Non possiedono terrazzi ma solo cortili esterni

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114

Email: [email protected] Codice meccanografico: CTEE022008 Sito Internet: http://www.scuolavergacatania.it/ Dirigente Scolastico: Dr.ssa Caterina Indelicato

Istituti comprensivi (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado)

1. 1.

Istituto Sant’Orsola

Indirizzo: � Via Roccaromana n°49, 95124 CT � Via Macallè n°3, 95124 CT

Tel.: 095310215 Fax: 095310215 Email: segreteria @ santorsola.ct.it Codice meccanografico: CT1M02400B Sito Internet: http://www.santorsola.ct.it/ Dirigente scolastico: Dr.ssa M. D’Oro

PT, I e II piano

Terrazzo disponibile nel III piano del plesso di Via

Macallè

2. Istituto

educativo San Benedetto

Indirizzo: Via Crociferi n°22, 95124 CT Tel: 0957150499 Fax: 0957150565 Email: [email protected] Codice meccanografico: CT1E04200Q Sito:https://sites.google.com/site/istitutosanbenedetto/ Dirigente Scolastico: Sr. Annamaria Emilia Fede

PT, I e II piano

Terrazzo sito al I piano accessibile agli alunni;

terrazzo posto al II piano disponibile per le

misure

3.

Istituto Comprensivo A.

Malerba

Indirizzo: � Via Pidatella n°127, 95126 CT � Via Duca degli Abruzzi n°49, 95126 CT Tel.: 095383854 Fax: 095383854 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC894004 Sito Internet: http://www.icmalerba-leopardi.it/ Dirigente Scolastico: Dr.ssa Agata Pappalardo

PT, I e II piano

Terrazzi sito al I e al II piano accessibili agli

alunni; terrazzo posto al III piano disponibile per

le misure

5. 5.

Istituto Comprensivo

Caronda

Indirizzo: � Via Zammataro n°22, 95122 CT � Via Acquicella n°62; 95122 CT � Via Orfanelli n°36, 95124 CT

Tel: 095451522 Fax: 095260597 Email: [email protected] Codice meccanografico:CTIC8AB00Q Sito Internet: http://www.scuolacaronda.it/ Dirigente Scolastico: Dott.ssa Adriana Battaglia

PT, I e II piano

Nessun terrazzo disponibile nella sede

centrale; terrazzo disponibile al III piano della succursale di Via Acquicella (ove si trova

anche il Nido comunale “I Fantastici Folletti”)

6.

Istituto Comprensivo

Coppola

Indirizzo: V.le delle Medaglie d'Oro n°25, 95124 Tel: 095350272 Fax: 0957318892 Email: [email protected] [email protected] Codice meccanografico: CTEE00500E Sito Internet: http://www.scuolacoppola.it/ Dirigente Scolastico: Dott.ssa Maria Di Marzo

PT, I e II piano

Possiede un giardino ed un terrazzo sito al III

piano

8. Istituto Comprensivo

G.Parini

Indirizzo: Via S. Quasimodo n°3, 95126 CT Tel.: 0954978 92 Fax: 0954032 652 Email:

Non possiede terrazzi, ma cortile e scale di

emergenze disponibili per le misure

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115

Codice meccanografico: CTIC885009 Sito Internet: http://www.parinict.it/ Dirigente Scolastico: Dr. Giuseppe Adernò

NO Istituto Scolastico

S. Antonio delle Suore Cappuccine

Indirizzo: Viale Mario Rapisardi n°27, 95124 CTTel: 095354274 Fax: 0953556184 Email: [email protected] Codice Meccanografico: CT1A012002 Sito Internet: -------------------------- Dirigente Scolastico: ---------------------------

---------------------

NO

Istituto Comprensivo

Cesare Battisti

Indirizzo: � Via S.M. delle Salette n°76, 95121 CT � Via Concordia n°139, 95121 CT � Via Plebiscito, 380, 95122 CT

Tel: 095341340 Fax: 095341340 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC8AB00G Sito Internet: -------------------------- Dirigente Scolastico: Maria Paola Iaquinta

---------------------

NO

Scuola Secondaria di primo grado

“Cavour”

Indirizzo: � Via Carbone n°6, 95129 CT � Via Tasso n°2, 95123 CT

Tel: 095310480 Fax: 095310480 Email: [email protected] [email protected] Codice meccanografico: CTMM03200T Sito:http://nuke.scuolacavourcatania.com/ Dirigente Scolastico: Prof. Santo Ligresti

---------------------

NO

Istituto Comprensivo

“Grazia Deledda”

Indirizzo: � P.zza Montessori (angolo via Giulia); 95123 � Reparto di Pediatria e Chirurgia Pediatricadell’Ospedale Vittorio Emanuele Tel: 095360913 Fax: 0957315438 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC8AC00B Sito Internet: http://www.scuoladeledda.it/ Dirigente Scolastico: Dr.ssa M. Cettina Maccarone

Cortile esterno nel plesso principale

NO

Istituto Comprensivo

“Capuana- Pirandello-Di

Bartolo”

Indirizzo: Via Etnea n°133 (accanto ai resti di Catania Vecchia), 95124 CT Tel.: 095327681 Fax: 095314923 Email: [email protected] Codice Meccanografico: CTIC865004 Sito:http://www.iccapuanapirandellodibartolo.it/ Dirigente Scolastico: Prof.ssa Alda Buscemi

Cortile interno + balconi

NO

Istituto Comprensivo

“Diaz - Manzoni”

Indirizzo: � Via Basile n°28, 95124 CT � Via S. Maddalena n°39, 95124 CT � Via Plebiscito n°784, 95124 CT

Cortile interno ed esterno nel Plesso di Via

Plebiscito

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116

� Via Macallè n°19, 95124 CT Tel.: 095326681 (095317301; 095316001; 095317294) Fax: 095321929 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC89800B Sito: http://www.scuoladiazcatania.it/ Dirigente Scolastico: Prof.ssa Agrippina Barone

Nessun terrazzo

NO

Istituto Comprensivo

“Biscari-Martoglio”

Indirizzo: � Via E. Pantano n°4, 95129 CT � Via Salemi n°26, 95128 CT Tel.: 095325201 Fax: 095311452 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC87000G Sito Internet: http://www.biscari-martoglio.it Dirigente Scolastico: Dott.ssa Anna M. Nicosia

Nessun terrazzo; nessun balcone

Monitoraggio già

effettuato nel Dicembre 2006 durante una

restaurazione

NO

Istituto Comprensivo

“Pietro Mascagni”

Indirizzo: Via G. di Gregori n° 22/26, 95122 CTTel.: 095201922 Fax: 095201922 Email: [email protected] Codice Meccanografico: CTIC87100B Sito Internet: http://www.icmascagnicatania.it/ Dirigente Scolastico: Prof.ssa Agata Grasso

---------------------

NO

Istituto Comprensivo

“Capponi-Recupero”

Indirizzo: � Via Velletri n°28, 95126 CT � Via Messina n°438, 95126 CT � Via De Caro n°85, 95126 CT � Via Anfuso n°33, 95126 CT Tel.: 095492717 Fax: 095492717 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTIC87600E Sito Internet: -------------------------- Dirigente Scolastico: Prof. Emanuele Deganello

---------------------

Scuole Secondarie di II grado

1. 1.

Istituto Sant’Orsola

Indirizzo: � Via Roccaromana n°49, 95124 CT � Via Macallè n°3, Tel.: 095310215 Fax: 095310215 Email: segreteria @ santorsola.ct.it Codice meccanografico: CT1M02400B Sito Internet: http://www.santorsola.ct.it/ Dirigente scolastico: Dr.ssa Michela D’Oro

PT, I e II piano

Terrazzo disponibile nel III piano del plesso di Via

Macallè

4.

Oratorio Salesiano “San Filippo Neri” (nonché sede

della succursale del L.S. E.

Boggio Lera)

Indirizzo: Via Teatro Greco n°32, 95124 CT Tel.: 095315513 Fax: 095327160 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTPS020004 Sito Internet: http://www.liceoboggiolera.it/ Dirigente scolastico: Prof. Giovanni Torrisi

Cortile interno e un terrazzo al III piano

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APPENDICE�A� Informazioni aggiuntive sugli Impianti di Telefonia Mobile e sulle Strutture Scolastiche dell’area in esame

117

Responsabile Oratorio: Dr. Giuseppe SalamoneSito:http://www.oratoriosanfilipponeri.ct.it/

NO

Scuola Superiore “La

cultura”

Indirizzo: � Via Dott. Consoli n°46-48, 95124 CT � Via Adua n°17-19-21, 95124 CT � Via Ughetti n°60/62, 95124 CT Tel.: 0957150157/095325410 Fax: 095325400 Email: -------------------------- Codice meccanografico: CTPM155001 Sito Internet: -------------------------------- Dirigente scolastico: ------------------------

---------------------

NO

Liceo Statale G. Turrisi Colonna

Indirizzo: Via Fabio Filzi n°24, 95124 CT Tel.: 095326018-095325281 Fax: 0957159580 Email: [email protected] [email protected] Codice meccanografico: CTPM020005 Sito Internet: http://www.turrisicolonna.it/ Dirigente scolastico: Prof.ssa Anna M. Di Falco

PT, I e II Piano

Nessun terrazzo

NO

Liceo Artistico Emilio Greco

Catania

Indirizzo: � Via Mavilla n°37, 95124 CT � Vico Buonafè, 9 Tel.: 095360578 Fax: 0957311904 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTSL01000A Sito Internet: http://www.liceoartisticocatania.it/ Dirigente scolastico: Antonio Alessandro Massimi

---------------------

NO

Liceo Ginnasio Statale N. Spedalieri

Indirizzo: P.zza Annibale Riccò s.n., 95124 CT Tel.: 095327682 Fax: 0957152048 Email: [email protected] Codice meccanografico: CTPC070002 Sito Internet: http://www.liceospedalieri.it/ Dirigente scolastico: Prof. Alfio Pennisi

Cortile interno

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

APPENDICE B

FIGURA B.1: Certificato di taratura di una delle quattro centraline elettriche ARPA usate.

119

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

FIGURA B.2: Tipica risposta delle sonde EP-330 ad uno o più segnali GSM.

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

Figura B.3: Certificato di taratura del misuratore a banda larga ARPA

usato.

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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APPENDICE�B������������������������������������������������� Certificati di Taratura degli Strumenti ARPA usati

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