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Indicatori di Momentum (Roc -Rsi- Macd - Stocastico -Obv) Corso base di Analisi Tecnica a cura di S. Guarino I metodi per la determinazione delle tendenze esaminate nei documenti precedenti si sono occupati dell'analisi del movimento effettivo dei prezzi, mediante l'utilizzo di linee di tendenza, modelli di prezzo e medie mobili. Tali tecniche risultano utili ma in grado di evidenziare una variazione di tendenza solo dopo che questa si è verificata. Invece l'utilizzo di un indicatore di momento (momentum) può spesso, fornire notizie circa la latente condizione di forza o di debolezza presente nella tendenza del prezzo esaminato, spesso con un buon anticipo rispetto al punto di svolta finale. Il concetto di momento ascendente può essere meglio compreso con il classico esempio del lancio della palla: Immaginiamo di lanciare in aria una palla. Nell'istante in cui essa lascia la nostra mano compie la parte iniziale della propria traiettoria alla velocità massima, possedendo, dunque, un elevato momento; gradualmente la sua velocità si riduce trasformandosi, infine, in una fase di stallo qualche istante prima che la forza di gravità le faccia invertire la direzione riportandola verso il basso. Questo processo di rallentamento, di perdita di momento ascendente, si verifica anche nei mercati finanziari. Se la traiettoria seguita dalla palla viene paragonata ad una media-indice di mercato, il tasso di crescita dei prezzi inizierà a diminuire notevolmente prima che venga raggiunto il massimo definitivo. D'altra parte se una palla viene lanciata all'interno di una stanza, può colpire il soffitto quando possiede ancora un elevato momento; in tal caso la traiettoria, e la tendenza del momento, tenderanno ad invertire simultaneamente la propria direzione. Tale circostanza si verifica anche nel mercato quando i prezzi sono bruscamente risospinti verso il basso, sia a S.Guarino – Corso base di Analsi Tecnica 1

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Indicatori di Momentum (Roc -Rsi- Macd -Stocastico -Obv)Corso base di Analisi Tecnica a cura di S. Guarino

 

I metodi per la determinazione delle tendenze esaminate nei documenti precedenti si sono occupati dell'analisi del movimento effettivo dei prezzi, mediante l'utilizzo di linee di tendenza, modelli di prezzo e medie mobili. Tali tecniche risultano utili ma in grado di evidenziare una variazione di tendenza solo dopo che questa si è verificata. Invece l'utilizzo di un indicatore di momento (momentum) può spesso, fornire notizie circa la latente condizione di forza o di debolezza presente nella tendenza del prezzo esaminato, spesso con un buon anticipo rispetto al punto di svolta finale.Il concetto di momento ascendente può essere meglio compreso con il classico esempio del lancio della palla:

Immaginiamo di lanciare in aria una palla. Nell'istante in cui essa lascia la nostra mano compie la parte iniziale della propria traiettoria alla velocità massima, possedendo, dunque, un elevato momento; gradualmente la sua velocità si riduce trasformandosi, infine, in una fase di stallo qualche istante prima che la forza di gravità le faccia invertire la direzione riportandola verso il basso. Questo processo di rallentamento, di perdita di momento ascendente, si verifica anche nei mercati finanziari. Se la traiettoria seguita dalla palla viene paragonata ad una media-indice di mercato, il tasso di crescita dei prezzi inizierà a diminuire notevolmente prima che venga raggiunto il massimo definitivo.D'altra parte se una palla viene lanciata all'interno di una stanza, può colpire il soffitto quando possiede ancora un elevato momento; in tal caso la traiettoria, e la tendenza del momento, tenderanno ad invertire simultaneamente la propria direzione. Tale circostanza si verifica anche nel mercato quando i prezzi sono bruscamente risospinti verso il basso, sia a causa di un improvviso aumento delle vendite (resistenza) sia di una brusca diminuzione degli acquisti. In tali circostanze può essere di aiuto il livello raggiunto dal momento, piuttosto che il valore assoluto dei corsi.Il concetto di momento discendente può essere meglio compreso paragonandolo ad una automobile sospinta oltre la sommità di una collina. Man mano che il fianco della collina si fa più ripido, l'automobile accelera, raggiungendo la velocità massima. Terminata la discesa e raggiunta la pianura, l'automobile non si arresta immediatamente e, sebbene rallenti la propria corsa, continua a viaggiare ancora per un po'. I prezzi sui mercati in tendenza ribassista si comporta in modo analogo, poiché il loro tasso di diminuzione spesso si riduce (perdita di momento) in anticipo rispetto al raggiungimento del minimo definitivo. Ciò non sempre può avvenire, dato che il momento ed il prezzo possono invertire contemporaneamente la propria direzione, come per i massimi, quando incontrano un importante livello di supporto.Ciò nonostante il concetto di momento che anticipa il prezzo si verifica abbastanza frequentemente, tanto da poter fornire utili indicazioni circa una potenziale inversione di tendenza del mercato.

Conveniamo, dunque, che il momentum misura il tasso di variazione (velocità) dei prezzi rispetto ai loro effettivi livelli. Ad esempio, per costruire la linea del momentum a 10 giorni basta sottrarre il prezzo corrente del titolo da quello di 10 giorni prima e posizionarlo intorno alla linea dello "0".

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L'indicatore di momentum è costruito con la seguente formula: M= P-P10  doveP      = prezzo di chiusura odierno (now)P10   = prezzo di chiusura di 10 giorni prima.

Ovviamente, se il valore attuale del titolo è >superiore a quello di 10 giorni prima, il momentum presenterà un valore positivo. Viceversa esso sarà negativo se il valore attuale del titolo risulta <inferiore a quello dei 10 giorni precedenti.L'analista studia così i ritmi di salita e di discesa. La linea del momentum essendo il risultato di una differenza con i prezzi di "X" giorni prima, si appiattisce se i prezzi s'innalzano con lo stesso ritmo di "X" giorni prima.Se, invece, il rialzo dei prezzi, pur continuando non s' incrementa con la stessa forza di "X" giorni prima, la linea si inclina negativamente permettendo, così, di cogliere i segnali di divergenza , sintomo evidente di perdita di forza del trend e probabilità di prossima inversione.

Momentum : da indicatore ad Oscillatore

Il grafico del momentum presenta la linea di riferimento dello "0", ma non possiede una banda di oscillazione inferiore o superiore prestabilita. Per permettere all'analista di individuare ulteriori segnali di "limite" si ricorre spesso a metodi diversi . Quello più semplice consiste proprio nel guardare il grafico: individuando nello storico del chart i punti massimi e minimi che hanno determinato una svolta del trend.Murphy (Technical Analisis of the futures markets) propone di normalizzare la linea del momentum dividendo il valore della linea per una costante in modo da mantenere tutti i valori tra un -1 e +1: ad esempio, dividendo l'ultimo valore del momentum per il prezzo massimo del periodo in osservazione (limit move).

Altri metodi prevedono l'uso di deviazioni standard sotto la linea dello "0" o la misurazione della percentuale di movimento al di sopra e al disotto della linea dello "0".L'intento è sempre uguale: stabilire una fascia in cui sono contenute la maggior parte delle escursioni dei prezzi.Il loro superamento rivelerebbe degli eccessi a breve che il mercato potrebbe correggere altrettanto rapidamente.

Il momentum come oscillatore è disponibile nei più comuni programmi di analisi tecnica. Esso è usato con le medesime caratteristiche di un "trend following oscillator", molto simile al macd:Il segnale di acquisto (BUY) scatta quando l'indicatore supera dal basso la linea dello "0".Quello di vendita (SELL) quando l'indicatore perfora dall'alto la linea dello "0".

Partendo dalla logica del momentum, sono stati ideati nel tempo altri oscillatori, che pur condividendo la filosofia di base, si differenziano tra loro per i diversi meccanismi di azione e per la produzione di numerosi segnali e divergenze utili al trade nei mercati finanziari. In questo documento ci occuperemo, brevemente, dei più comuni indicatori classificabili come di "momentum"

ROC (Rate of change)

E' possibile applicare al "Rate of Change" molto di quanto abbiamo già riferito circa il "Momentum".La sua costruzione si basa sulla differenza fra la chiusura più recente e la chiusura registrata "N" giorni prima, rapportata a quest'ultima. Ad esempio, per costruire un ROC a 12 giorni in percentuale,occorre sottrarre il valore dell'ultima chiusura da quello di 12 giorni prima, rapportando poi il risultato alla chiusura dei 12 giorni prima. Successivamente si moltiplica per 100 allo scopo di normalizzare l'oscillatore attorno alla linea dello zero.

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Se il prezzo odierno del titolo mostra un valore maggiore del prezzo di "n" periodi precedenti, il ROC sarà      positivo.

Se il prezzo odierno del titolo di oggi è inferiore a quello di "n" periodi precedenti, il ROC sarà negativo.

Il ROC misura così il tasso di variazione delle quotazioni. L'adozione del numero di giorni su cui calcorlare il ROC dipende dal periodo di riferimento che s'intende considerare. Generalmente si usa un valore compreso tra 1 a 200 giorni ed oltre, ma il più popolare settaggio va dai 12 ai 25 giorni per il trading a breve come illustrato da Gerald Appeal e Fred Hitschler nel famoso libro Stock market trading system. L'uso dei 12 giorni è un eccellente sistema per individuare zone di ipercomprato e di ipervenduto. Molti analisti ritengono che la scelta del Roc a 12 giorni sia particolarmente adatta grazie alla sua regolarità di oscillazione; ciò permetterebbe di anticipare le svolte del trend attraverso, appunto, questa caratteristica.

Nel Roc, come per il momentum, mancano le bande di oscillazione inferiori e superiori e volendo costruirle sarà opportuno intervenire con uno dei metodi sopra descritti. Una volta individuate le bande di oscillazioni un'alta percentuale di escursioni di prezzo sarà compresa tra queste. Questa caratteristica permetterà all'analista di allertarsi solo quando il roc si trova in prossimità del limite inferiore o superiore. Il mercato si toverà certamente in ipercomprato/ipervenduto e probabilmente reagirà in direzione opposta, alla stregua dei precedenti casi in cui l'oscillatore aveva disegnato sul chart una situazione similare. Sebbene l'indicatore possa segnare un valore alto in queste zone è opportuno, però, attendere che il mercato realmente inizi a correggere prima di prendere posizione. Il tutto va correlato con l'analisi principale del major trend in quanto, non di rado, l'oscillatore può rimanere per diverso tempo in una area ipercomprato - ipervenduto mentre il trend continua la sua corsa.

È consuetudine tra gli analisti, per limitare l'erraticità dell'oscillatore, "plottare" sul chart una sua media mobile semplice o esponenziale (ad esempio a 9 giorni) anche per meglio determinare le fasi "bottoming e peaking".

 

Calcolo

Il ROC può essere espresso in punti o in percentuale:Quando il Roc è espresso in punti occorre semplicemente sottrarre il prezzo di "n" periodi prima dall'ultimo prezzo.

Quando il Roc mostra il valore come percentuale si divide ulteriormente per il prezzo di "n" periodi moltiplicando, poi, il risultato per 100

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Un esempio:

 Titolo " Olivetti"close al 25/8 = 3.40

close al 08/08 = 3.69

 Roc a 12 gg in punti  3.40-3.69      = -0.29 punti

 Roc a 12 gg in % (3.40-3.69)/3.69 = -7.8591 %

 Momentum normalizzato con linea a 100  100+((3.40-3.69)/3.69*100)= 92.141

 

Ricordiamo in sintesi che le metodologie di utilizzo di questo indicatore di momentum sono sostanzialmente tre.

La prima consiste nell'utilizzare la linea dello zero come generatrice di segnali: acquisto al superamento della  linea in un trend a rialzo, vendita alla sua perforazione in un trend a ribasso.

Il secondo metodo è costituito dall'analisi degli estremi della banda di oscillazione allo scopo di evidenziare  situazioni di mercato anomale che necessitano una correzione a breve.

Infine, la terza tecnica, che rappresenta la via più completa ed affidabile, consiste nell'analizzare le divergenze tra il grafico dell'oscillatore ed il bar chart.(cfr.divergenze a fine articolo)

 

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RSI (Relative strength index)

Tale indicatore ( costruito da W.Wilder nel 1978) è uno dei più importanti oscillatori utilizzati per individuare le fasi di ipercomprato e di ipervenduto di un titolo. Anch'esso è una misura di momentum, perchè indica quante volte negli ultimi tempi ha subito più rialzi che ribassi e vicev.E' logico pensare che quando un titolo è oggetto di una serie continua di aumenti , oltre le fasi di assestamento, siamo di fronte ad un acquisto massiccio da parte degli operatori.

Per calcolare la media dei prezzi con un segno maggiore di zero occorre sommare il totale delle variazioni positive durante il periodo di osservazione individuato, ad es.12 giorni e dividerle per dodici. Si dovrà poi procedere analogamente per le chiusure con segno negativo.

Esistono 2 formule per calcolare l'RSI.

La prima: RSI= 100-100/(1+RR) dove RR è uguale al numero dei giorni di rialzo/numero dei giorni di ribasso

La seconda e uguale alla prima ma RR è uguale alla media dei giorni di rialzo/media giorni di ribasso. Esso oscilla tra 100 (numero infinito di rialzi RSI= 100-100/100) e 0 (numero infinito di ribassi RSI=100-100=0) Se un titolo dovesse subire nel periodo di osservazione un numero uguale di rialzi e di ribassi il valore dell'RSI sarà (100-100/(1+1)=50

ESEMPIO : Calcolo RSI con le 2 formule (periodo di riferimento 12gg. di borsa) Titolo Alleanza ord.

 Data  Valore  rialzo  ribasso

 FORMULA RSI=100-100/(1+RR)

I FORMULA- Giorni di Rialzo 7 - Giorni di Ribasso 4

RSI= 100-100/(1+7/4)= 64

--------------------------------------------------------

II FORMULA RR= Media (1.5+1.1+1.5+1.6+3.9+1.6+0.6)        Media (0.7+3.7+0.5+1)

RSI=100-100/(1+1.99999)= 67

 02/12/99  94.8    -0.7

 03/12/99 94.1 1.5  

06/12/99 95.6   -3.7

 07/12/99 91.9 1.1  

08/12/99 93.00   -0.5

 09/12/99 92.5 1.5  

10/12/99 94.00 1.6  

 13/12/99 95.6 3.9  

 14/12/99  99.50   1.00

 15/12/99  98.5 1.6  

 16/12/66  100.1  0.6  

 17/12/99  100.7    

Più corto è l'intervallo di osservazione e più sensibile diventa l'oscillatore. Normalmente vengono utilizzati time periods da 5 a 21 giorni. Per intervalli maggiori l'RSI non fornisce informazioni operative perchè la linea dell'oscillatore tende ad appiattirsi (cfr. grafico in basso). In caso di titoli estremamente volatili può essere opportuno spostare il limite di ipercomprato/ipervenduto a 80 e 20.

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L'RSI funziona al meglio quando raggiunge i valori estremi della banda di oscillazione. Perciò la sua utilizzazione è particolarmente efficace nel trading di breve termine. Comunque, qualsiasi trend particolarmente forte (sia al rialzo che al ribasso) può creare una prolungata situazione di ipercomprato o ipervenduto.Questa però non è una ragione sufficiente per liquidare le posizioni precedentemente assunte. Infatti, il primo movimento all'interno della zona di ipercomprato/ipervenduto è da considerarsi come un avvertimento. La conferma definitiva si avrà quando la linea dell' RSI perfora un minimo significativo precedentemente toccato, se si trova in ipercomprato, perforando il limite superiore della banda (70) oppure, supera un massimo significativo, se si trova in ipervenduto, raggiungendo e superando il limite inferiore della banda (30).

 

MACD (Moving average convergence/divergence)

Tale indicatore (creato da Gerald Appel) è costituito da due curve: la prima (linea fuxia) come differenza di due medie mobili esponenziali (smoothing) a dodici e ventisei giorni, la seconda (linea blu) come media esponenziale a nove giorni dalla prima. Il segnale di acquisto o di vendita è dato dall'incrocio delle due linee, ed il passaggio dalla linea dello 0 (signal line). L'interpretazione risulta duplice: in primo luogo il taglio della linea di demarcazione dello zero dall'alto verso il basso del Macd fornisce un segnale di vendita o di debolezza, mentre il contrario, un input di acquisto o di forza del titolo.In seconda istanza, poiché le medie mobili generano i segnali di allerta in ritardo a causa delle inerzie verticali ed orizzontali, risulta utile interpretare l' Macd come rottura delle due linee, in quanto tale tecnica anticipa i segnali operativi. Molti autori, giustamente, considerano la perforazione dello smooting del Macd a 9 giorni il segnale più importante, mentre il passaggio dallo "0" sarebbe solo una conferma.

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Nell'esempio, qui sotto, il grafico Alleanza con dati settimanali (Weekly) ed oscillatore Macd. La linea incrocia al rialzo il suo smooting il 10/12/99. E' il segnale di un potenziale rialzo confermato, qualche settimana dopo, dal superamento della Signal line (linea dello "0").Prima di proseguire, l'macd perfora stavolta al ribasso il suo smooting. Il segnale non è però confermato dal superamento della signal line. Infatti, l'macd la risupera in area positiva, accompagnando il rialzo per diversi mesi.

STOCASTICO

Se cercate l'espressione "Stochastic Process" in un dizionario di lingua inglese la traduzione più immediata sarà quella che riferisce di un particolare tipo di fenomeno casuale o probabilistico. Nel nostro caso, invece, intendiamo un indicatore che oscillando tra 0 e +100, misura in pratica la posizione relativa del valore di chiusura nell'ambito della sua escursione periodica (o giornaliera).

Lo Stocastico non è un puro indicatore di velocità, ma ci segnala con sufficiente precisione che quando è vicino ai massimo (100) vuol dire che stiamo procedendo a nuovi record di breve, quando invece è vicino allo 0,che le vendite si abbattono massicce sul titolo.

E costituito da due curve. La prima detta %K line che appunto svolge la funzione appena descritta , la seconda detta %D line rappresenta una specie di media mobile (e quindi di smooting) della % K line, e serve ad addolcirla per poterla meglio leggere ed interpretare.

Nella figura sottostante abbiamo indicato uno stocastico veloce di 5giorni (%K line=Time period 5- slowing 3) ( %D line 3gg) particolarmente adatto a cogliere all'intersezione delle due line in prossimità di livelli 80(ipercomprato) e 20 (ipervenduto), significativi segnali anticipatori per immediate tattiche di Sell e Buy di breve periodo.

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Per costruire le due linee dello Stocastico abbiamo bisogno di :

1)Durata giorni di riferimento -  2)Valori Max e Min del periodo - 3)Dell'ultimo valore di chiusura(Now)

La % K line si ottiene con la seguente formula:                                             %K line= 100x(Now-Min)/(Max-Min).

Spesso è addolcita da uno slowing espresso in giorni. Ad Es lo Stocastico settato :5,3,3 significa:%K Time periods:5 slowing:3 %D time periods:3

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tabella excel: ricostruiamo la %K line a 5 giorni e la %D line a 3 giorni del titolo

La seconda linea si chiama %D line. Si calcola considerando la media (nel ns. esempio a 3 giorni) della differenza Now-Min che chiameremo Average1 e Max-Min che chiameremo Average 2 Infine calcoliamo la % Dline=100xAverage1/Average2Per il giorno 17/12/99: %D line=100x(6.273/6.970)=90,0048

O.B.V (On Balance Volume)

L'On Balance Volume è un indicatore che prende in considerazione l'evoluzione dei volumi in rapporto all'andamento dei prezzi. Più in particolare rappresenta la somma algebrica dei volumi scambiati nelle varie sedute di borsa. Tale somma viene ottenuta:

Sommando i volumi del giorno in questione al valore dell'indice OBV(sommatoria dei volumi) del giorno precedente, nel caso in cui si è avuto un aumento del prezzo.

Sottraendo i volumi del giorno in questione al valore dell'indice OBV (sommatoria dei volumi) del giorno precedente, nel caso n cui si è avuto un ribasso del prezzo.

In pratica, tale indicatore si basa su uno dei principi fondamentali dell'analisi tecnica, in base al quale un aumento dei prezzi risulta confermato solo se avviene in presenza di volumi in crescita; un rialzo con volumi in calo è sintomo di indebolimento del trend in atto. Stesso discorso vale per la diminuzione dei prezzi.

I segnali dell'OBV possono essere così sintetizzati:

Un trend rialzista o neutro dei prezzi a fronte di un trend ribassista OBV (divergenza) denota

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una fase di distribuzione in atto e dunque fornisce indicazioni negative sul futuro andamento del prezzo del titolo.

Un trend ribassista dei prezzi a fronte di un trend rialzista OBV denota una fase di accumulazione in atto e fornisce indicazioni positive sul futuro andamento del prezzo del titolo.

Se il titolo raggiunge un nuovo massimo mentre l'indicazione OBV non lo raggiunge, l'indicazione fornita è negativa. (nel riquadro OBV del Titolo Class editori plottato sul chart con scala a sx.)

Altri importanti oscillatori coinvolgono i volumi nelle loro formule per generare segnali più o meno sensibili ed affidabili. Uno di questi è il "Demand Index" molto ben trattato dall'amico Pino Ruggiero wwww.grtrends.com nell'articolo "Osserviamo il rettangolo -OBV e Demand Index a cui rimandiamo il lettore per l'approfondimento.

 

 Come leggere le DIVERGENZE.

Le divergenze descrivono una situazione in cui la linea dell'oscillatore e la linea dei prezzi hanno tangenti con inclinazione opposta.

In un mercato al rialzo, l'indicatore si trova in piena zona di ipercomprato e al raggiungimento da parte dei prezzi di un nuovo massimo non segue un parallelo comportamento sul grafico dell'oscillatore. Con la perforazione del minimo, formatosi tra i due picchi discendenti di quest'ultimo, si ha il completamento di una divergenza ribassista .

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Dal lato opposto, ci troviamo in una netta area di ipervenduto.

Ad un nuovo minimo dei prezzi non segue un corrispondente ulteriore minimo dell'indicatore di momentum.

(Fig.a lato -esempio di divergenza rialzista - titolo Olivetti)

Un secondo tipo di segnale, forse meno affidabile di quello fin qui descritto, si verifica quando la linea dell'oscillatore rompe un picco o un minimo importante prima che i prezzi facciano altrettanto.

In un trend a rialzo, ad esempio, i massimi ed i minimi che si registrano nell'oscillatore coincidono con i rally e le correzioni del trend disegnate sul bar chart. Se la linea dell'oscillatore scende al di sotto di un minimo significativo precedentemente toccato, in un movimento dei corsi al rialzo, è spesso preludio ad un inversione di trend dei prezzi. Viceversa, il superamento di un precedente massimo da parte dell'oscillatore in un movimento dei corsi a ribasso potrebbe anticipare l'inizio di una nuova fase di rialzo.

E' importante che tali segnali si verifichino nelle zone vicine ai valori estremi dell'indicatore. La divergenza dell'RSI, per esempio, è significativa solo quando si verifica sopra il livello di 70 e sotto il livello di 30. Importanti distinzioni, comunque, possono essere fatte a seconda del titolo analizzato e del lasso temporale utilizzato.Ogni azione, infatti, presenta differenti livelli di ipercomprato/ipervenduto ed inoltre, la valenza di ogni divergenza dipende dalla velocità o lentezza dell'indicatore.

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Fig. MIB30 = Divergenze degli oscillatori OBV e Demand Index - Per gentile comcessione di Pino Ruggiero www.grtrends.com

 

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Bibliografia: Financial AdvisorDi Lorenzo: Guadagnare in borsa...Ed. IlSole24ore Pring M. Technical Analysis Explained- Mac Graw HillEdwards R.D. Magee j -Technical Analysis of Stocks Trends- Boston S.Guarino - Introduzione all'analisi Tecnica - Università popolare Napoli Nord

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