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01/04/2015 1 1 La valutazione degli apprendimenti nel Piano dell’Offerta Formativa: progettazione e monitoraggio 2 INDICE ·Evoluzione della docimologia ·Riferimenti normativi ·Dimensioni della valutazione ·Valutare per competenze ·Strumenti e metodi della vautazione 3 Docimologia “La docimologia è la scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, in particolare dei sistemi di votazione e del comportamento degli esaminatori e degli esaminati” (De Landsheere, 1971) «Studio dei metodi di valutazione negli esami. Muovendo dalla preoccupazione di eliminare per quanto possibile l’elemento soggettivo del giudizio nelle prove di esame, la d. si occupa della rilevazione degli elementi da valutare, dell’allestimento delle tecniche più idonee per accertarli, dei metodi di misurazione, tabulazione e comparazione dei risultati. http://www.treccani.it/enciclopedia/docimologia/ 3 3

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1

La valutazione degli apprendimenti nel Piano dell’Offerta Formativa:

progettazione e monitoraggio

2 INDICE

´Evoluzione della docimologia ´Riferimenti normativi ´Dimensioni della valutazione ´Valutare per competenze ´Strumenti e metodi della vautazione

3 Docimologia “La docimologia è la scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, in particolare dei sistemi di votazione e del comportamento degli esaminatori e degli esaminati” (De Landsheere, 1971)

«Studio dei metodi di valutazione negli esami. Muovendo dalla preoccupazione di eliminare per quanto possibile l’elemento soggettivo del giudizio nelle prove di esame, la d. si occupa della rilevazione degli elementi da valutare, dell’allestimento delle tecniche più idonee per accertarli, dei metodi di misurazione, tabulazione e comparazione dei risultati.http://www.treccani.it/enciclopedia/docimologia/

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4 Valutare gli alunni: prospettive e innovazioni

In Italia, negli anni ’70 la funzione selettiva della valutazione entra in crisi con la legge n. 517/77 che fa prevalere la funzione formativa

Negli anni ’80, B. Vertecchi nelle sue ricerche sul comportamento dei docenti, nel campo valutativo, evidenzia 3 tipologie di risposte:

• Atteggiamento di clemenza – giudizi positivi per ridurre le critiche sul piano sociale.

• Rifiuto della pratica stessa della valutazione – non si deve programmare, né valutare, ma rispettare lo sviluppo naturale e spontaneo del discente, sicuramente superiore a quello eterodiretto e condizionato .

• Accoglimento “parziale” della valutazione – richiesta di correttivi tecnici per poter superare le consuete pratiche di controllo del profitto scolastico

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5 Valutare gli alunni: prospettive e innovazioniNegli anni ’90, si afferma il neo-cognitivismo di Gardner e Sternberg:Ø L’insuccesso o il successo degli alunni non può essere valutato come

momento isolato dagli altri, ma deve inscriversi nel complesso processo di insegnamento/apprendimento.

Ø Si dà grande spazio ai processi di autovalutazione (meta valutazione) in linea con le nuove teorie sull’apprendimento (mappe concettuali, reti, strutture modulari…)

Ø La valutazione è fondata su elementi di positività: si rilevano le competenze che si hanno e non ciò che manca

Ø Si dà grande spazio alle teorie dell’errore.

5

6 L’erroreK. Popper in “Problemi, scopi e responsabilità della scienza”:

«Il solo modo per arrivare a conoscere un problema è imparare dai nostri errori. Ciò è vero sia per la conoscenza prescientifica che per la conoscenza scientifica.»

Come disse Oscar Wilde in “Lady Windermere’s Fan” :“Esperienza è il nome che ciascuno di noi dà ai propri errori”.

Suggerimento di lettura: Piattelli Palmarini, “L’illusione di sapere. Cosa sinasconde dietro ai nostri errori”, Mondadori

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7 RIFERIMENTI NORMATIVI

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Riferimenti normativi

Legge 28 /03/ 2003, n.53 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale

Legge 169/2008Valutazione del comportamento degli studenti

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 2009, n. 122 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita' applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. (09G0130) (GU n. 191 del 19-8-2009 ) testo in vigore dal: 20-8-2009

8

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Riferimenti normativi/secondo grado

Decreto n. 9/2010, nota 1208Il modello di certificato, che è unico sul territorio nazionale, contiene la scheda riguardante competenze di base e relativi livelli raggiunti dallo studente in relazione agli assi culturali, con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza, di cui all’allegato 1 al Regolamento n. 139 del 22 agosto 2007. Nota n. 3320 del 9 novembre 2010Valutazione. Indicazioni operative per l'a.s. 2010-2011Circolare n. 94 del 18 ottobre 2011Valutazione. Indicazioni operative per l'a.s. 2011-2012Circolare n. 89 del 18 ottobre 2012Valutazione periodica degli apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado – Indicazioni per gli scrutini dell’anno scolastico 2012-13.

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10 Art. 3 c.1 lett. b Legge 28 /03/ 2003, n.53 «Ai fini del progressivo miglioramento edell’armonizzazione della qualità del sistemadi istruzione e di formazione, l’Istitutonazionale per la valutazione del sistema diistruzione effettua verifiche periodiche esistematiche sulle conoscenze e abilità deglistudenti e sulla qualità complessivadell’offerta formativa delle istituzioniscolastiche e formative »

Valutare per migliorare

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11Legge 30 ottobre 2008, n. 169 (1)

Art. 1. Cittadinanza e Costituzione

Art. 2. Valutazione del comportamento degli studentiA decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione delcomportamento è effettuata mediante l'attribuzione di un votonumerico espresso in decimi.La votazione sul comportamento degli studenti, attribuitacollegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazionecomplessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi,la non ammissione al successivo anno di corso e all'esameconclusivo del ciclo. Ferma l'applicazione della presentedisposizione dall'inizio dell'anno scolastico di cui al co.2, condecreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricercasono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettivagravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonchéeventuali modalità applicative del presente articolo.

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12 Legge 30 ottobre 2008, n. 169, art. 3 c.1 (2)

“Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuolaprimaria la valutazione periodica ed annualedegli apprendimenti degli alunni e lacertificazione delle competenze da essi acquisitesono effettuati mediante l'attribuzione di votiespressi in decimi e illustrate con giudizio analiticosul livello globale di maturazione raggiuntodall'alunno”.

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1313Legge 30 ottobre 2008, n. 169, art. 3 c.2

“ Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi.”

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Il Regolamento DPR 122/2009 (1)Il Regolamento opera il coordinamento delle disposizioni

che riguardano la valutazione degli alunni,tenendo conto anche dei disturbi specifici diapprendimento e delle disabilità ed enuclea le modalitàapplicative della disciplina, secondo quanto previstodall'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 1°settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169

Valutazione inclusiva

14

1515DPR 122/2009. Art. 1 co.2 (2)

La valutazione è espressione dell’autonomiaprofessionale propria della funzione docente,nella sua dimensione sia individuale che collegiale,nonché dell’autonomia didattica delle istituzioniscolastiche.Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparentee tempestiva, secondo quanto previsto dall’articolo 2,comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidentedella Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e successivemodificazioni.

Trasparente e tempestiva

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1616DPR 122/2009 Art 1 co. 3 (3)

La valutazione ha per oggetto

il processo di apprendimento

il comportamento

il rendimento scolastico complessivo degli alunni.

1717DPR 122/2009 Art 1 co. 3 (4)

La valutazione concorre, con la sua finalità ancheformativa e attraverso l’individuazione dellepotenzialità e delle carenze di ciascun alunno,ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi,al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successoformativo,anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimentopermanente di cui alla “Strategia di Lisbona nel settoredell’istruzione e della formazione” adottata dalConsiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24marzo 2000.

Autovalutazione

1818DPR 122/2009 Art 1 co. 4 (5)

Le verifiche intermedie e le valutazioniperiodiche e finali sul rendimento scolasticodevono essere coerenti con gli obiettivi diapprendimento previsti dal piano dell’offertaformativa, definito dalle istituzioni scolasticheai sensi degli articoli 3 e 8 del decreto delPresidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275.

Coerenza

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1919

DPR 122/2009 Art 1 co. 5 (6)

Il collegio dei docenti definisce

modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della

valutazione, nel rispetto del principio della libertà di

insegnamento.Detti criteri e modalità fanno parte integrante

del piano dell’offerta formativa.

2020

DPR 122/2009 Art. 4 co. 1 (7)

La valutazione, periodica e finale,

degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe,

formato ai sensi dell’art. 5 del decretolegislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successivemodificazioni e presieduto dal dirigentescolastico o da suo delegato, con deliberazioneassunta, ove necessario, a maggioranza.

2121

“Nel primo ciclo di istruzione, le competenzeacquisite dagli alunni sono descritte e certificate altermine della scuola primaria e, relativamente al terminedella scuola secondaria di primo grado, accompagnateanche da valutazioni in decimi”

DPR 122/2009 Art. 8 (8)

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2222

“Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento … le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all’allegato al D.M. n. 139 del 22 agosto 2007”

´Con decreto del Ministro saranno adottati modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi ordini e gradi

´Armonizzazione dei modelli stessi

DPR 122/2009 Art. 8 (9)

2323Circolare 89/2012 (1)

Sintesi valutativa

Ø Pluralità di prove di verifica, riconducibili adiverse tipologie, coerenti con le strategiemetodologico-didattiche adottate dai docenti.

Ø Il Collegio dei docenti e i Dipartimenti fissanopreventivamente le tipologie di verifica nelrispetto dei principi definiti dai decretiistitutivi dei nuovi ordinamenti.

2424Circolare 89/2012 (2)

La valutazione - periodica e finale - deverispondere a criteri di

ØCoerenzaØMotivazioneØ TrasparenzaØDocumentabilità

rispetto a tutti gli elementi di giudizio che,attraverso il maggior numero possibile diverifiche, hanno condotto alla loroformulazione.

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2525Circolare 89/2012 (3)

Nei Piano dell’Offerta Formativa dovrannoessere esplicitate:

Ø Le tipologieØ Le forme di verificaØ Le modalità e i criteri di valutazione

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www.pubblicaistruzione.itPer gli alunni dei diversi ordini di scuola è prevista unaUna disposizione prevede che l'anno scolastico non sia considerato valido, indipendentemente dalla valutazione degli apprendimenti, se l'alunno ha frequentato meno di tre quarti delle ore di lezione previste.

27

Carlo Petracca

27

´ ADOTTA UN MODELLO DI CERTIFICAZIONE ´ La certificazione delle competenze al termine dello scrutinio finale per gli studenti che hanno assolto l’obbligo di istruzione´ Il modello deve essere compilato per tutti gli studenti e rilasciato a richiesta degli interessati´ La certificazione è obbligatoria dall’anno scolastico 2010/11

D.M. 9/2010 (1)

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2828

DUBBI/DIFFICOLTA’:1. Se un alunno non ha raggiunto il livello base?

R. Si riporta sulla scheda “livello di base non raggiunto” + motivazione (quali sono state le cause, le circostanze che hanno portato all’insuccesso)

2. Solo per gli alunni delle seconde classi?R. Per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione

di 10 anni3. l livello va attribuito agli assi, alle discipline oppure a

tutte le competenze elencate?R. A tutte le competenze elencate nel modello4. Le competenze di cittadinanza?R. Non si certificano a parte, ma vanno tenute presenti(contraddizione!)

D.M.9/2010 (2)

2929

DUBBI/DIFFICOLTA’:5. come sintetizzare in un unico macroindicatore un

livello che rappresenti la sintesi di tante competenze disciplinari e delle competenze di cittadinanza?

RISPOSTA: ´ Collegialità´ Lavoro sistematico all’interno dei dipartimenti e dei consigli di classe´ Prove trasversali su compiti di realtà ´ Raccolta di osservazioni sistematiche su modello comune

D.M.9/2010 (3)

30

etracca

30

RISCHI:1. Risposta frettolosa e solo formale2. Corrispondenza tra la media dei voti e il

livello attribuito- Media del 6 = livello di base- Media 7-8 = livello intermedio- Media 9-10 = livello avanzato- 3. Scarso valore attribuito dagli studenti e dalle famiglie

D.M.9/2010 (4)

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SUPERAMENTO RISCHIL’approccio per competenze può motivare gli alunni ad

apprendere

´Va spiegata a studenti e genitori´Un alunno può avere la media di 9-10 negli apprendimenti e un livello base nelle competenze´ La non corrispondenza tra media dei voti e livello di competenza non è una contraddizione´ Il livello attribuito non ha effetti sulla prosecuzione degli studi´ La certificazione ha fini orientativi

D.M.9/2010 (5)

3232

´Prima di certificare le competenze è necessario valutarle´Prima di valutarle è necessario promuoverle´Per sviluppare le competenze è necessario sapere quali siano: adesso lo sappiamo = le competenze indicate dal D.M. 139 del 27 agosto 2007´Per sviluppare le competenze è necessario sapere come fare

Quindi

3333Sistema nazionale di certificazione delle competenze

D.lgs.16 gennaio 2013, n. 13: Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell‘ articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92. (GU 15 febbraio 2013 n.39)

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34 Valutare per migliorareArt. 3 c.1 lett. b Legge 28 /03/ 2003, n.53

«Ai fini del progressivo miglioramento edell’armonizzazione della qualità del sistemadi istruzione e di formazione, l’Istitutonazionale per la valutazione del sistema diistruzione effettua verifiche periodiche esistematiche sulle conoscenze e abilità deglistudenti e sulla qualità complessivadell’offerta formativa delle istituzioniscolastiche e formative »

34

35 I compiti dell’Invalsi (1)

da Dlgs 286/2004

´ effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze eabilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativadelle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale,anche nel contestodell'apprendimento permanente. …

´ predispone, nell'ambito delle prove previste per l'esame di Statoconclusivo dei cicli di istruzione, per la loro scelta da parte delMinistro, le prove a carattere nazionale, sulla base degli obiettivispecifici di apprendimento del corso ed in relazione alle discipline diinsegnamento dell'ultimo anno di ciascun ciclo, e provvede allagestione delle prove stesse, secondo le disposizioni emanate inattuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo2003, n. 53;

´ svolge attività di ricerca, nell'ambito delle sue finalità istituzionali;

35

36La valutazione del valore aggiunto (1)

A decorrere dall'anno scolastico 2007-’08 il Ministro dellaPubblica Istruzione fissa, con direttiva annuale, gli obiettividella valutazione esterna condotta dal Servizio nazionale divalutazione in relazione al sistema scolastico e ai livelli diapprendimento degli studenti, per effettuare verificheperiodiche e sistematiche sulle conoscenze e abil ità deglistudenti, di norma, alla classe seconda e quinta della scuolaprimaria, alla prima e terza classe della scuola secondaria di Igrado e alla seconda e quinta classe del secondo ciclo,nonché altre rilevazioni necessarie per la valutazione delvalore aggiunto realizzato dalle scuole.

(1) Legge 176/2007

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37Priorità strategiche 2014/15 – 2015/2016 – 2016/2017

La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:

Ø alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico;

Ø alla riduzione delle differenze tre scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;

Ø al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;

Ø alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all’università e al lavoro.

´ Direttiva 11 del 18 settembre 2014

44

38

Riferimenti normativi/primo grado

C.M. 3 del 13 febbraio 2015 (certificazioni per competenze)

L'adozione della Certificazione delle competenze era stataprevista già dalla legge che istituiva l'autonomia scolastica(DPR 275/99, art. 10).

Il Comitato tecnico per le Indicazioni nazionali per ilcurricolo è arrivato a definire i due modelli per laCertificazione (uno per le classi quinta della primaria, el'altro per le classi terze del I GRADO) armonizzandoli siacon quanto prevede la normativa europea (le Competenzechiave) e sia con le Indicazioni (Dm 254/2012).

38

3939

SULLA BASE DI TALI NORME L’OGGETTO DELLA VALUTAZIONE VIENE AD AMPLIARSI RISPETTO AL PASSATO E COMPRENDE TRE ASPETTI:

1. GLI APPRENDIMENTI

2. LE COMPETENZE

3. IL COMPORTAMENTO

EVOLUZIONE CONCETTUALE MOLTO FORTE:PASSAGGIO DALLA VALUTAZIONE DELL’ALUNNO ALLAVALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DELL’ALUNNO

PROSPETTIVA

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40 Evoluzione della valutazione

41

Carlo Petracca

41 La docimologia ha subito un processo dievoluzione che può essere riassunto in tre fasicorrispondenti a tre paradigmi epistemologicidi riferimento:

ü Il paradigma della decisione

ü Il paradigma dell’informazione

ü Il paradigma dell’interpretazione

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Paradigma della decisione

Ø Fondare scientificamente ed oggettivamente ladecisione degli insegnanti

Attribuzione di valore ad una prestazione

Ø Voto = Misura

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Paradigma della decisione

Ø Psicometria = Prove oggettive

Ø Valutazione sommativa

Ø Funzione selettiva della scuola

Ø Si basa sul comportamentismo

• L’apprendimento è una modificazione di un comportamento;

• Il comportamento è osservabile e misurabile;

• La modificazione coincide con la risposta che un soggetto fornisce ad unostimolo;

Ø Ignora non solo lo stimolo, ma anche il processo che avviene tra stimolo erisposta .

4444

Paradigma dell’informazioneØ Valutazione non dei prodotti, ma dei processi

Ø Valutazione diagnostica, formativa, orientativa, regolativa

Ø Necessità di raccogliere informazioni

Ø Legge 517/77 = giudizi analitici + giudizio globale

Ø Legame con funzione egalitaria della scuolaØ Legame con il costruttivismo• L’apprendimento è il risultato di una costruzione;• Il soggetto prende parte attiva a tale costruzione;• La costruzione avviene attraverso un processo di

autoregolazione continua;• L’apprendimento è frutto di assimilazione e di adattamento

4545

Paradigma dell’interpretazioneØ L’epoca delle differenze culturali, territoriali, individuali

Richiede:1. Interconnessione e negoziazione:

<< Il vero pensiero è quello che interconnette >> (E.Morin)Ø 2. Il principio di prospettiva:

<< Il significato di qualsiasi fatto o incontro è relativo alla prospettiva o al quadro di riferimento nei cui termini

viene interpretato >> (J. Bruner)Ø 3. Pensiero etnografico:

´ Il vero pensiero è quello capace di cogliere e di accogliere il suo contrario

´ Il vero pensiero è quello capace di accogliere le negazioni di sè (J. Guitton)

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4646

Paradigma dell’interpretazione

Ø Nell’epoca delle differenze culturali, territoriali, individuali

Conoscere, Apprendere e Comprendere

Significa:

<<-essere in grado di riflettere su quella conoscenza spontanea checostruiamo dentro i nostri mondi idiografici, locali, particolari,irriducibilmente differenti e diversi.

- allargare il proprio sapere contestuale attraverso l’incontro e loscontro con altri saperi imparando a decentrare il proprio punto divista e a comprendere la plausibilità di altri punti di vista.

- imparare a costruire nuovi punti di vista negoziati e quindi condivisi>>. ( L. Fabbri-F.Batini)

4747

Valutazione

• RIFLESSIVA

• Parlare di valutazione comporta la ricerca di metodologieinterpretative che consentano a chi ha compiti formativi diinterpretare vite, culture e mondi immediatamente incomprensibilie cognitivamente estranei.

• Il soggetto in apprendimento diventa un soggetto da ascoltare,ha una storia cognitiva da raccontare, un romanzo di formazioneche aiuta a comprendere il senso di quella storia.

• La conversazione autobiografica della valutazione è una dellestrade promettenti; la sua cultura è un “testo” da interpretare, sel’insegnante ha competenze etnografiche o ermeneutiche .

48

Carlo Petr

48

Valutazione

• PROATTIVANon solo assiste l’apprendimento, ma lo favorisce

durante il processo, lo motiva all’origine.

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4949

UNA REALTA’ DA GIUDICARE (VALUTAZIONE SOMMATIVA)

UNA REALTA’ DA SPIEGARE(VALUTAZIONE FORMATIVA)

MA UNA REALTA’ DA COMPRENDERE E INTERPRETARE

GLI APPRENDIMENTI CONSEGUITINON SONO SOLO

IL PARADIGMA INTEPRETATIVO

5050

COMPORTAMENTO

COMPORTAMENTOSOCIALE

Funzioni percettiveFunzioni

Controllo sociale

FunzioniIntegrazione sociale

COMPORTAMENTOdi

LAVORO

attenzioneimpegno

organizzazionetranquillità

responsabilitàSenso critico

51

Valutare significa:1. Confrontare una situazione osservata con una

situazione attesa;2. Assegnare significato agli esiti di tale confronto;3. Ricostruire i processi che hanno portato a tali esiti;4. Attribuire valore a tali esiti (e processi) sulla base di

un sistema di riferimento;5. Assumere decisioni operative sulla base di tali esiti (e

processi).51

Trinchero R. (2006), Valutare l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, pp. 47-48.

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52 ValutazioneIl rapporto misurazione-valutazione, secondo De Landsheere, può

ricondursi ai seguenti punti:

• misurare le conoscenze dichiarative (fatti, concetti, formule ecc.) possedute dall’allievo ed identificare il tipo di organizzazione che egli utilizza per immagazzinarle;

• misurare la velocità di esecuzione dei “compiti cognitivi”;• apportare un feed-back immediato ed attirare l’attenzione

degli allievi sugli errori di procedimento o di contenuto;• diagnosticare i tipi di errori e le loro fonti;• determinare, mediante l’analisi degli errori, il grado di

estensione e flessibilità degli schemi;

52

53 Valutazione

……

• identificare le strategie di risoluzione dei problemi;• osservare in quale misura l’allievo è capace di variare le

sue strategie di risoluzione dei problemi, quando non trova direttamente le soluzioni;

• identificare le strategie metacognitive utilizzate dall’allievo e focalizzarsi su quelle più utili.

53

5454 CRITERI:

A – Uso corretto delle prove di verifica• Prove di verifiche = Funzione non metrologica, ma formativa = Nessun voto

• Prove di valutazione = funzione metrologica e sommativa = Voti

B – Uso equilibrato di prove oggettive e soggettive• Apprendimento oltre

• Soggettività del giudizio

C – Cura del processoValutazione formativa, orientativa, regolativa

• Valutazione proattiva, riflessiva,

• Valutazione interpretativa, narrativa

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55

Valutazione predittiva´Viene svolta all’inizio di un percorso formativo;´E’ utile per conoscere la situazione di partenza degli allievi

(funzione diagnostica) ed individuare precocemente carenze e difficoltà che potrebbero incontrare (funzione prognostica);´Può orientare gli allievi e farli riflettere sull’approccio da

adottare per affrontare proficuamente il percorso formativo.

55

56

Valutazione formativa´ Viene svolta all’interno di un percorso formativo (in itinere);

´ E’ utile per mettere in evidenza le lacune degli allievi, fornire feedback mirati, favorire la comprensione e la motivazione all’apprendere (funzione proattiva);

´ E’ utile per riflettere sull’adeguatezza dell’intervento formativo (e modificarlo se necessario) e progettare percorsi di recupero.

56

57Valutazione formativa e formatrice´ Valutazione formativa: ´L’azione didattica precede la consegna valutativa;´La valutazione mira a far riflettere l’allievo sulle sue lacune e a

guidarlo nel recupero;´ Valutazione formatrice:´L’azione didattica segue la consegna valutativa;´La valutazione orienta l’azione del discente sulla base dei

criteri espliciti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla consegna.

57

G. Nunziat i (1990), Les object ifs d’une format ion à/par l’évaluat ion format rice, “Les Cahiers Pédagogiques”, 1990, pp. 47-65.I . I . Bonniol, M . Vial (1997), Les modèles de l’évaluat ion, Paris , De Boeck.

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58

La valutazione formativa

´ Crea fiducia negli allievi: il docente crea le condizioni per l’autonomia

´ Pone l’accento sull’apprendimento

´ Implica la complicità del docente (non sei solo ci sono anch’io)

´ E’ un processo collettivo, nel rispetto dell’individuo

´ Stimola una motivazione intrinseca

58 58

59La valutazione formativa

Sviluppa la capacità di imparare ad imparare

Garantisce pari opportunità

Migliora i risultati di apprendimento

E’ una delle strategie più efficaci per promuovere alti risultati

59

60I vantaggi della valutazione formativa

Far crescere negli insegnanti la confidenza:} nell’uso di molteplici strumenti di valutazione} nella definizione di obiettivi di apprendimento e nel

monitoraggio dei progressi individuali} nell’adattamento dell’insegnamento ai diversi bisogni} nell’uso di diversi approcci per valutare i diversi stili di

apprendimento } nel fornire un feedback allo studente} nel coinvolgere attivamente gli studenti nel processo di

apprendimento

60 60

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61

Valutazione sommativa´Viene svolta al termine di un percorso formativo;´E’ utile per evidenziare i risultati raggiunti ed operare un

bilancio sull’intero percorso formativo (anche allo scopo di riflettere su di esso);´Può rappresentare il punto di partenza per un nuovo

percorso;´Può avere finalità certificative.

61

62 LIVELLO INTERNOrequisiti essenziali

62

VALUTAZIONE DIDATTICA E

COERENZE DELL’ISTITUZIONE

SCOLASTICA

COLLEGIALITA’Come condivisione di criteri, strumenti e metodi (collegio dei docenti, consiglio di classe,..)

RENDICONTABILITA’Trasparenza dell’attività istituzionale (gruppo di autovalutazione d’istituto)

CAPACITA’ d’ANALISIRiflessione continua sugli esiti per il miglioramento dei metodi di valutazione (gruppo di autovalutazione di istituto)

63

LIVELLO INTERNOle funzioni

63

VALUTAZIONE

E

APPRENDIMENTO

Conoscere

(funzione sommativa)

Riflettere

(funzione autentica )

Comprendere

(funzione formativa)

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22

64 LIVELLO INTERNO la collocazione preferenziale

64

La valutazione degli apprendimenti è una funzione della

DIDATTICA

Relazione educativa

(adulti, alunni,..)

Relazione culturale

(alunno e contenuti da imparare)

65

La valutazione del processo

65 65

q Implica un’autovalutazione da parte dello studente

q Fa riflettere su ciò che fa e come lo fa

q Rafforza il legame nella relazione insegnamento/apprendimento

q Rinnova i patti

La valutazione è una strategia comunicativa in cui docente e studente vivono una relazione co-evolutiva

La valutazione efficace spinge a migliorarsi; apre al desiderio di imparare

66 Il processo valutativoØ DESCRIZIONEMomento rivelativo : raccolta dei dati di riferimento utili alla valutazione ( rilevazione, osservazione, misurazione, verifica).

Ø INTERPRETAZIONEMomento dell’espressione del giudizio: i dati raccolti vengono interpretati alla luce dei criteri di giudizio assunti dal valutatore.

Il passaggio da un momento all’altro è consentito dalla definizione dei criteri, che rappresentano i referenti concettuali in base ai quali apprezzare l’apprendimento del soggetto.

66

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67 Il processo valutativoØ Individuazione dell’oggetto: che cosa valutare?Ø Rilevazione dei dati: come valutare?Ø Definizione dei criteri: in base a che cosa valutare?Ø Espressione del giudizio: quale codice valutativo?Ø Regolazione insegnamento: quale uso interno?Ø Comunicazione giudizio: quale uso esterno?

RUOLI DEI SOGGETTI: CHI VALUTA?

67

68 Requisiti di qualità del processo

Ø La validità e l’attendibilità degli strumenti dirilevazione

Ø La trasparenza dei criteri e delle modalità diattribuzione del giudizio

Ø La documentazione dei dati in base a cui siperviene al giudizio

Ø L’utilità del processo valutativo in relazione alcompito formativo della scuola

Ø La condivisione dei modi del valutare tra i diversidocenti che operano con i medesimi allievi

68

69 La relazione docente-studenti

} Le strategie cognitive nelle nuove generazioni sono molto diverse } L’incontro fra insegnanti è studenti è caratterizzato da orizzonti

culturali differenti, che devono prima di tutto cercare un contesto comunicativo condiviso

} Il docente dovrà essere un “esploratore di mondi possibili” (M.Sclavi), capace di affacciarsi sull’alienità degli orizzonti dei suoi “barbari” interlocutori

} Occorre costruire insieme un modello di mondo che nasca dall’incontro fra il sapere canonico e la nuova domanda di senso che gli studenti di oggi esprimono

} La valutazione è un processo bidirezionale, dialogico, in gran parte orale ed informale, aperto all’imprevisto e al teach-back proveniente dagli studenti

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70

Che cosa evitare?

} Manifestazione di sfiducia nell’alunno

} Protagonismo del docente, eccesso di presenza, continui interventi

} Passività dell’alunno (deresponsabilizzazione)

} Disciplinarismo, frammentazione del sapere trasmissivo

} Non utilizzo dei metodi di ricerca

} Motivazione solo basata su voti e valutazione

} Unidimensionalità dei linguaggi

} Gestione degli spazi uniforme ed anonima

} Scarsa varietà di materiali didattici e di laboratori70

71Che cosa fare?

} Porre l’accento sull’apprendimento

} Associare gli approcci sommativi e formativi

} Condividere criteri di valutazione di classe e di scuola per ottenere miglioramenti

} Investire in azioni di formazione e di sostegno alla valutazione formativa

} Incoraggiare l’innovazione

} Creare forti connessioni tra ricerca, politiche della scuola e applicazioni pratiche

La valutazione formativa richiede un forte impegno e impone agli insegnanti di cambiare il loro ruolo e quello degli studenti

71

72

Valutare per l’apprendimento

La valutazione non riguarda solo atti e momenti formali, ma consiste in

«tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui sono impegnati» (Black e William 1998 «Inside the black box»)

} Gli allievi comprendono cosa ci si aspetta da loro} Ricevono un feedback dal lavoro svolto

} Ricevono consigli su come migliorare} Sono responsabili e coinvolti nel loro apprendimento

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73La valutazione efficace è:

´ Educativa

´ Predittiva

´ Autovalutativa

´ Centrata sullo studente

´ Connessa al mondo reale´ Continua

´ Motivante

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74

La legge moltiplicativa della motivazione

Percezione di avere capacità di raggiungere un obiettivo

X Il valore soggettivo attribuito a tale

obiettivo=

motivazione 01/04/2015

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´ Verifiche personalizzate´ Documentazione dei processi e dei risultati´ Prove differenziate´ Autovalutazione e valutazione tra pari´ Confronto sulle esperienze di

apprendimento´ Condivisione di criteri

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Strumenti e metodi per la valutazione

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´ Didattica flessibile e personalizzata (nelle attività, negli spazi, nei tempi, negli strumenti …)

´ Insegnante facilitatore

´ Alunno responsabile, coinvolto, attivo

´ Sapere significativo, basato sulla ricerca

´ Scambio tra docenti, circolarità documentazione

´ Motivazione basata sulla scoperta e sulle attività

´ Pluralità dei linguaggi

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In sintesi

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