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SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO CORSO DI FORMAZIONE DI SPECIALIZZAZIONE PER: RESPONSABILI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MODULO C SEZIONE C3 0 0 In collaborazione con GIUGNO 2013 TORINO - VERONA - SALUZZO 0112269903 [email protected] RISCHI DI NATURA ERGONOMICA L’ APPROCCIO ERGONOMICO NELL’ IMPOSTAZIONE DEI POSTI DI LAVORO E DELLE ATTREZZATURE L’ APPROCCIO ERGONOMICO NELL’ ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 1 1

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SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVOROCORSO DI FORMAZIONE DI SPECIALIZZAZIONE PER:

RESPONSABILI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

MODULO C – SEZIONE C3

00In collaborazione con

GIUGNO 2013

TORINO - VERONA - SALUZZO 0112269903

[email protected]

RISCHI DI NATURA ERGONOMICA

L’ APPROCCIO ERGONOMICO NELL’ IMPOSTAZIONE DEI POSTI DI LAVORO E DELLE ATTREZZATURE

L’ APPROCCIO ERGONOMICO NELL’ ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

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ERGONOMIA

STUDIO INTERDISCIPLINARE DEL STUDIO INTERDISCIPLINARE DEL RAPPORTO TRA L’UOMO E IL SUO RAPPORTO TRA L’UOMO E IL SUO

CONTESTO CONTESTO DIDI LAVORO, CON IL FINE LAVORO, CON IL FINE DIDI ASSICURARE I PIÙ ELEVATI ASSICURARE I PIÙ ELEVATI

LIVELLILIVELLI DIDI SICUREZZA ESICUREZZA E DIDI

22

LIVELLI LIVELLI DIDI SICUREZZA E SICUREZZA E DIDIBENESSERE DIDI CHI CHI OPERAOPERA

L’IDEA L’IDEA DIDI MURRELMURREL E’ NATA IN REALTA’ NEL 1949 IN E’ NATA IN REALTA’ NEL 1949 IN CONTRAPPOSIZIONE CON I PRINCIPI PRECEDENTI CONTRAPPOSIZIONE CON I PRINCIPI PRECEDENTI SECONDO I QUALI ERA NATA E SI ERA SVILUPPATA SECONDO I QUALI ERA NATA E SI ERA SVILUPPATA

L’INDUSTRIAL’INDUSTRIA

L’IDEA L’IDEA DIDI MURRELMURREL E’ NATA IN REALTA’ NEL 1949 IN E’ NATA IN REALTA’ NEL 1949 IN CONTRAPPOSIZIONE CON I PRINCIPI PRECEDENTI CONTRAPPOSIZIONE CON I PRINCIPI PRECEDENTI SECONDO I QUALI ERA NATA E SI ERA SVILUPPATA SECONDO I QUALI ERA NATA E SI ERA SVILUPPATA

L’INDUSTRIAL’INDUSTRIA

ADATTARE L’UOMO ALLA MACCHINA SUDDIVIDENDO IL CICLO IN TANTI

COMPITI ELEMENTARI, FACILMENTE APPRENDIBILI

ADATTARE L’UOMO ALLA MACCHINA SUDDIVIDENDO IL CICLO IN TANTI

COMPITI ELEMENTARI, FACILMENTE APPRENDIBILI

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ADATTARE IL LAVORO ALL’UOMO

ADATTARE IL LAVORO ALL’UOMO

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OGGETTO DELL’ERGONOMIA E’ L’OGGETTO DELL’ERGONOMIA E’ L’ATTIVITAATTIVITA’ UMANA ’ UMANA IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI, IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI, STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SISTRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI

OGGETTO DELL’ERGONOMIA E’ L’OGGETTO DELL’ERGONOMIA E’ L’ATTIVITAATTIVITA’ UMANA ’ UMANA IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI, IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI AMBIENTALI, STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SISTRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI

L'obiettivo attuale è quello di contribuire alla progettazione di oggetti, servizi, ambienti di vita e di lavoro, perché rispettino i limiti dell'uomo e ne potenzino le capacità

STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI SVOLGE. SVOLGE.

STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE IN CUI SI SVOLGE. SVOLGE.

44

p p poperative. L'ergonomia si alimenta delle acquisizioni

scientifiche e tecnologiche che permettono di migliorare la qualità delle condizioni di vita, in tutte le attività del

quotidiano.

SCIENZA DEL FATTORE UMANO

ANNI 50-70 ANNI 70-85 ANNI 85-00 > 2000

SICUREZZA DEL

LAVORO PRODUTTIVO

SISTEMI E MODALITA’ DI LAVORO,

PER INTEGRARE CONFORT E SICUREZZA

ESTENSIONE AL CAMPO

IMPIEGATIZIO E STUDIO

INTERFACCIA UOMO-MACCHINA CONSEGUENTE LA

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E

FORME DI LAVORO ATIPICO

55

SICUREZZA CONSEGUENTE LA ROBOTIZZAZIONE

OLTRE AGLI ASPETTI LEGATI AL LAVORO, NEL TEMPO OLTRE AGLI ASPETTI LEGATI AL LAVORO, NEL TEMPO SONO STATI PRESE IN ESAME LE INTERAZIONI DELL’UOMO SONO STATI PRESE IN ESAME LE INTERAZIONI DELL’UOMO

CON GLI OGGETTI E GLI AMBIENTI DI VITA QUOTIDIANACON GLI OGGETTI E GLI AMBIENTI DI VITA QUOTIDIANA

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Le misure generali Le misure generali di tutela della di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori salute e della sicurezza dei lavoratori nei nei luoghi di lavoro sonoluoghi di lavoro sono::

D. LGS 81/08 ART. 15 - TITOLO IMISURE GENERALI DI TUTELA

luoghi di lavoro sonoluoghi di lavoro sono::……………………dd) il rispetto ) il rispetto dei principi ergonomici dei principi ergonomici nell’ organizzazione del lavoro, nella nell’ organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del gli effetti sulla salute del lavoro monotono e lavoro monotono e di quello di quello ripetitivoripetitivo……………………

66

L’INNOVAZIONE L’INNOVAZIONE GIA’GIA’ INTRODOTTA DAL D. INTRODOTTA DAL D. LGSLGS. N. 626/94, MA SPROVVISTA . N. 626/94, MA SPROVVISTA DIDI ASPETTI SANZIONATORI, VIENE ORA RIPRESA DAL ASPETTI SANZIONATORI, VIENE ORA RIPRESA DAL DLGSDLGS 81/08 IN MODO 81/08 IN MODO

PIU’PIU’ INCISIVO, ANCHE ASSOCIANDO PER CERTI INCISIVO, ANCHE ASSOCIANDO PER CERTI FATTORI FATTORI DIDI RISCHIO RISCHIO LA LA SANZIONE NEL CASO SANZIONE NEL CASO DIDI MANCATA ADOZIONE DEI PRINCIPI ERGONOMICI.MANCATA ADOZIONE DEI PRINCIPI ERGONOMICI.

RIFERIMENTI AL RISPETTO RIFERIMENTI AL RISPETTO DIDI TALI PRINCIPI SONO PRESENTI ANCHE IN TALI PRINCIPI SONO PRESENTI ANCHE IN ALTRI TITOLI DEL D. LGS. N. ALTRI TITOLI DEL D. LGS. N. 81/0881/08

TITOLO III: USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

Art. 71: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

77

SANZIONE AMMINISTRATIVA

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TITOLO IV: CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

Art. 111: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO NELL’ USO DIATTREZZATURE PER LAVORI IN QUOTA

SANZIONE PENALE

88

TITOLO III: USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO – CAPO II - DPI

Art. 76, REQUISITI DEI DPI

TITOLO VI: MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Art. 167, CAMPO DI APPLICAZIONE – MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

99

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TITOLO VII: ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Art. 174, OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

ALLEGATO XXXIV – USO DI VIDEOTERMINALI

1010

TITOLO VIII: AGENTI FISICI – CAPO III - VIBRAZIONI

Art. 203, MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

1111

SANZIONE PENALE

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RIFERIMENTI AL RISPETTO RIFERIMENTI AL RISPETTO DIDI TALI PRINCIPI SONO PRESENTI ANCHE TALI PRINCIPI SONO PRESENTI ANCHE NELLA NORMATIVA COLLEGATA AL D. LGS. N. NELLA NORMATIVA COLLEGATA AL D. LGS. N. 81/08:81/08:

D. LGS. N. 624/96 – INDUSTRIE ESTRATTIVE A CIELO APERTO E SOTTERRANEE

ART. 5

D. P. R. 459/96 – RECEPIMENTO DIRETTIVA MACCHINE – ALLEGATO I

1.1.2. Principi d'integrazione della sicurezza

d) Nelle condizioni d'uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il

ART. 5

1. I Posti di lavoro devono essere progettati e costruiti secondo criteri ergonomici

1212

d) Nelle condizioni d uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il disagio, la fatica e le tensioni psichiche (stress) dell'operatore, tenuto conto dei principi dell'ergonomia.

Posto di guida e sedile macchine mobili

NEL NEL D. LGS. N. D. LGS. N. 81/08 81/08 S.M.I.S.M.I. E NELLA E NELLA NORMATIVA COLLEGATA NORMATIVA COLLEGATA NONNON SONO SONO CONTENUTI I DETTAGLI TECNICI DA CONTENUTI I DETTAGLI TECNICI DA

APPLICARE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI APPLICARE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI PRINCIPI ERGONOMICI RICHIAMATIPRINCIPI ERGONOMICI RICHIAMATI

LA RICERCA VA QUINDI ESEGUITA NELLALA RICERCA VA QUINDI ESEGUITA NELLA

1313

LA RICERCA VA QUINDI ESEGUITA NELLA LA RICERCA VA QUINDI ESEGUITA NELLA NORMATIVA TECNICANORMATIVA TECNICA

(UNI, EN, ISO)(UNI, EN, ISO)

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LA NORMA TECNICA GENERALE IN VIGORE E’ LALA NORMA TECNICA GENERALE IN VIGORE E’ LA

UNI EN ISO 6385 del LUGLIO 2004UNI EN ISO 6385 del LUGLIO 2004HA SOSTITUITO LA PRECEDENTE UNI 8459-1983 E COSTITUISCE LA

REVISIONE DELLA NORMA UNI ENV 26385:1991 CHE E’ CITATA NELLE LINEE GUIDA ISPESL

“PRINCIPI ERGONOMICI NELLA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI LAVORO”

LA NORMA STABILISCE I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ERGONOMIA COME LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE

1414

DELL ERGONOMIA COME LINEA GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI LAVORO. INOLTRE, DESCRIVE UN APPROCCIO

INTEGRATO ALLA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI LAVORO IN CUI GLI ERGONOMI COLLABORANO CON ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NELLA PROGETTAZIONE, CON ATTENZIONE AI REQUISITI UMANI, TECNICI E SOCIALI, IN MODO EQUILIBRATO DURANTE L’INTERO

PROCESSO

Numero NORMA Titolo EmissioneUNI EN ISO 7250 Misurazioni di base del corpo umano per la progettazione

tecnologica2000

UNI EN ISO 10551 Ergonomia degli ambienti termici – Valutazione dell’influenza dell’ambiente termico mediante scale di giudizio soggettivo

2002

UNI EN ISO 10075 Principi ergonomici relativi al carico di lavoro mentale – Termini generali e definizioni

2003

ELENCO NON COMPLETO DI ALTRE NORME TECNICHE RIGUARDANTI L’ERGONOMIA

ISO 11228-1/2/3 Ergonomia – Movimentazione manuale dei carichi –sollevamento, trasporto, tiro, spinta, movimenti ripetitivi

2009

UNI EN ISO 7933 Ergonomia dell’ ambiente termico - Determinazione analitica ed interpretazione dello stress termico da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile

2005

UNI EN ISO 8996 Ergonomia dell’ ambiente termico - Determinazione del metabolismo energetico

2005

UNI EN ISO 7730 Ergonomia dell’ ambiente termico – Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale

2006

1515

indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale

UNI EN ISO 15743 Ergonomia degli ambienti termici – Posti di lavoro al freddo Valutazione e gestione del rischio

2008

UNI EN ISO 9241 Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali 2001 – 2002

UNI EN 614 Sicurezza del macchinario – Principi ergonomici di progettazione 2009

UNI EN 894 Sicurezza del macchinario – Requisiti ergonomici per la progettazione di dispositivi di informazione e di comando

2009

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ERGONOMIA ERGONOMIA –– STUDIO DEI FATTORI UMANISTUDIO DEI FATTORI UMANIERGONOMIA ERGONOMIA –– STUDIO DEI FATTORI UMANISTUDIO DEI FATTORI UMANI

DISCIPLINA SCIENTIFICA CHE RIGUARDA LA DISCIPLINA SCIENTIFICA CHE RIGUARDA LA COMPRENSIONE DELLE INTERAZIONI FRA GLI COMPRENSIONE DELLE INTERAZIONI FRA GLI

ESSERI UMANI E GLI ALTRI ELEMENTI ESSERI UMANI E GLI ALTRI ELEMENTI DIDI UN UN SISTEMA E LA PROFESSIONE CHE APPLICA TEORIA, SISTEMA E LA PROFESSIONE CHE APPLICA TEORIA, PRINCIPI, DATI E METODI PER PROGETTARE AL FINE PRINCIPI, DATI E METODI PER PROGETTARE AL FINE

DIDI OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LEOTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE

DISCIPLINA SCIENTIFICA CHE RIGUARDA LA DISCIPLINA SCIENTIFICA CHE RIGUARDA LA COMPRENSIONE DELLE INTERAZIONI FRA GLI COMPRENSIONE DELLE INTERAZIONI FRA GLI

ESSERI UMANI E GLI ALTRI ELEMENTI ESSERI UMANI E GLI ALTRI ELEMENTI DIDI UN UN SISTEMA E LA PROFESSIONE CHE APPLICA TEORIA, SISTEMA E LA PROFESSIONE CHE APPLICA TEORIA, PRINCIPI, DATI E METODI PER PROGETTARE AL FINE PRINCIPI, DATI E METODI PER PROGETTARE AL FINE

DIDI OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LEOTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE

1616

DIDI OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE PRESTAZIONI DELL’INTERO SISTEMAPRESTAZIONI DELL’INTERO SISTEMA

DIDI OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE OTTIMIZZARE IL BENESSERE UMANO E LE PRESTAZIONI DELL’INTERO SISTEMAPRESTAZIONI DELL’INTERO SISTEMA

ALTRE DEFINIZIONI IMPORTANTI DALLA NORMA CITATA:ALTRE DEFINIZIONI IMPORTANTI DALLA NORMA CITATA:

Sistema di lavoro

“Sistema che comprende uno o più lavoratori ed attrezzature di lavoro, che agiscono insieme per eseguire le funzioni del sistema, in un dato spazio di lavoro, entro l’ambiente di lavoro, all’interno di condizioni imposte dal compito lavorativo”

Funzione del sistema

Spazio di lavoro

“Volume assegnato ad una o più persone nel sistema di lavoro per portare a termine il compito lavorativo”

“Categoria di attività messe in essere dal sistema”

A bi t di l

1717

Ambiente di lavoro

“I fattori fisici, chimici, biologici, sociali e culturali che circondano un soggetto nel proprio spazio lavorativo

Compito lavorativo

“Attività o sequenza di attività richieste al lavoratore per uno scopo prefissato”

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PROGETTO DELL’ORGANIZZAZIONE LAVORATIVA

ELEMENTI DI DETTAGLIO DA TENERE PRESENTI NEL PROGETTO DI UN SISTEMA DI LAVORO ERGONOMICO

PROGETTO DEL COMPITO LAVORATIVO

PROGETTO DEL CARICO DI LAVORO

PROGETTO DELL’AMBIENTE DI LAVORO

PROGETTO DELL’ATTREZZATURA DI LAVORO (HD SW)

1818

PROGETTO DELL’ATTREZZATURA DI LAVORO (HD – SW)

PROGETTO DELLO SPAZIO DI LAVORO

PROGETTO DELL’ORGANIZZAZIONE LAVORATIVA

IL LAVORO INDIVIDUALE ED IL SISTEMA DI LAVORO HANNO EFFETTI L’UNO SULL’ALTROHANNO EFFETTI L UNO SULL ALTRO.

IN PARTICOLARE DEVONO ESSERE VALUTATE LE RELAZIONI FRA I DIFFERENTI ELEMENTI IN UN SISTEMA

DI LAVORO E LO STRESS DEL SINGOLO INDIVIDUO, STRESS INTESO COME SOMMA DEI FATTORI CHE

1919

POSSONO AGIRE DISTURBANDO LO STATO FISIOLOGICO E PSICOLOGICO DEL LAVORATORE

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PROGETTO DEL COMPITO LAVORATIVO

TENERE CONTO DI CAPACITA’ ED ESPERIENZA DELLA POPOLAZIONE TENERE CONTO DI CAPACITA’ ED ESPERIENZA DELLA POPOLAZIONE LAVORATIVA CHE DEVE SVOLGERE IL COMPITOLAVORATIVA CHE DEVE SVOLGERE IL COMPITO

PREVEDERE L’APPLICAZIONE DI UNA APPROPRIATA VARIETA’ DI PREVEDERE L’APPLICAZIONE DI UNA APPROPRIATA VARIETA’ DI ABILITA’, COMPETENZE ED ATTIVITA’ABILITA’, COMPETENZE ED ATTIVITA’

ASSICURARE CHE OGNI SINGOLO COMPITO SIA PERCEPITO COME ASSICURARE CHE OGNI SINGOLO COMPITO SIA PERCEPITO COME UN’INTERA UNITA’ PIUTTOSTO CHE COME UN FRAMMENTOUN’INTERA UNITA’ PIUTTOSTO CHE COME UN FRAMMENTOASSICURARE CHE IL CONTRIBUTO DEL SINGOLO COMPITO ASSICURARE CHE IL CONTRIBUTO DEL SINGOLO COMPITO

ALL’INSIEME SIA SIGNIFICATIVO E RICONOSCIUTO COME PARTE DI UN ALL’INSIEME SIA SIGNIFICATIVO E RICONOSCIUTO COME PARTE DI UN INSIEME NOTOINSIEME NOTO

CONSENTIRE UN APPROPRIATO GRADO DI AUTONOMIACONSENTIRE UN APPROPRIATO GRADO DI AUTONOMIAPROVVEDERE SUFFICIENTE “FEED BACK” IN TERMINI COMPRENSIBILI PROVVEDERE SUFFICIENTE “FEED BACK” IN TERMINI COMPRENSIBILI

PER COLORO CHE SVOLGONO IL COMPITOPER COLORO CHE SVOLGONO IL COMPITO

2020

PREVEDERE LA POSSIBILITA’ DI SVILUPPARE LE ABILITA’ CONSEGUITE PREVEDERE LA POSSIBILITA’ DI SVILUPPARE LE ABILITA’ CONSEGUITE O DI CONSEGUIRNE DI NUOVEO DI CONSEGUIRNE DI NUOVE

EVITARE SOTTOCARICHI E SOVRACCARICHIEVITARE SOTTOCARICHI E SOVRACCARICHIEVITARE L’ECCESSIVA RIPETITIVITA’ (NOIA, MONOTONIA, …)EVITARE L’ECCESSIVA RIPETITIVITA’ (NOIA, MONOTONIA, …)

EVITARE IL LAVORO IN SOLITUDINE SENZA POSSIBILITA’ DI CONTATTI EVITARE IL LAVORO IN SOLITUDINE SENZA POSSIBILITA’ DI CONTATTI UMANIUMANI

PROGETTO DEL CARICO DI LAVORO

QUALORA I COMPITI LAVORATIVI INDIVIDUALI NON POSSANO ESSERE PROGETTATI CON RIFERIMENTO AI MIGLIORI OBIETTIVI

DEVONO ESSERE OTTIMIZZATI TUTTI I PARAMETRI CHE POSSONO AVERE INCIDENZA SULLO STRESS PER IL SINGOLO LAVORATORE, ,

QUALI IL CONTENUTO E LA RIPETITIVITA’ DEL COMPITO ED IL CONTROLLO DEL LAVORATORE SULL’INTERO PROCESSO:

PAUSE ADEGUATE (ORGANIZZATE E NON ORGANIZZATE)

CAMBI DI ATTIVITA’ (COME LA ROTAZIONE SUI VARI COMPITI)

DESTINARE UN SINGOLO LAVORATORE AI COMPITI SUCCESSIVI

2121

DESTINARE UN SINGOLO LAVORATORE AI COMPITI SUCCESSIVI NECESSARI AL COMPLETAMENTO DEL PROCESSO (ES. VARIE

POSTAZIONI DI UNA LINEA DI MONTAGGIO)

DESTINARE UN SINGOLO LAVORATORE A COMPITI APPARTENENTI A DIVERSI PROCESSI (ES. CONTROLLI DI

QUALITA’ POST MONTAGGIO)

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L’AMBIENTE DI LAVORO DEVE ESSERE PROGETTATO E MANTENUTO IN MODO TALE CHE GLI AGENTI CHIMICI, FISICI E BIOLOGICI NONCHE’ LE

CONDIZIONI SOCIALI NON POSSANO AVERE EFFETTI NEGATIVI S G C S O O SS C O C CO O C

PROGETTO DELL’AMBIENTE DI LAVORO

SIGNIFICATIVI SUI LAVORATORI MA ASSICURINO INVECE CONDIZIONI CHE GARANTISCANO LA SALUTE DEI LAVORATORI E MANTENGANO LA LORO

CAPACITA’ DI ESEGUIRE IL COMPITO.

SE POSSIBILE, DEVONO ESSERE OTTIMIZZATE SIA LE CONDIZIONI OGGETTIVE CHE QUELLE SOGGETTIVE.

E’ PRIORITARIO CHE LE CONDIZIONI AMBIENTALI RISPETTINO I LIMITI STABILITI PER ASSICURARE CONDIZIONI DI SALUTE E DI BENESSERE PER

2222

STABILITI PER ASSICURARE CONDIZIONI DI SALUTE E DI BENESSERE PER I LAVORATORI

DEVE ESSERE ANCHE PERSEGUITA L’OTTIMIZZAZIONE DI QUEI PARAMETRI CHE POSSONO INFLUIRE NEGATIVAMENTE

SULL’ESECUZIONE DEL COMPITO IN CONDIZIONI DI SICUREZZA ED EFFICIENZA

SE POSSIBILE, IL LAVORATORE DEVE POTER REGOLARE I PARAMETRI AMBIENTALI (ILLUMINAZIONE, TEMPERATURA, VENTILAZIONE)

DEVE ANCHE ESSERE CONSIDERATO CHE L’ACCETTAZIONE DELL’AMBIENTE E DELL’ORGANIZZAZIONE DI LAVORO POTREBBE ESSEREDELL AMBIENTE E DELL ORGANIZZAZIONE DI LAVORO POTREBBE ESSERE

INFLUENZATA DA FATTORI SOCIALI, CULTURALI ED ETNICI, COME AD ESEMPIO:

- ORARI E GIORNI DI LAVORO

-USO DI SOSTANZE DI ORIGINE ANIMALE

-MODO DI VESTIRE

2323

ANCHE I FATTORI FAMILIARI POTREBBERO INFLUENZARE L’INCIDENZA DIERRORI: PER I COMPITI OVE SIA RICHIESTA ELEVATA CONCENTRAZIONE POTREBBE ESSERE NECESSARIO PREVEDERE UN SUPPORTO SOCIALE

ADDIZIONALE

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L’INSERIMENTO DIVETRATE CONSENTE

DI MANTENERE IL CONTATTO VISIVO

CON I COLLEGHI E DILIMITARE

l’ISOLAMENTO

MEGLIO ANCORA PROGETTARE LA

2424

DISPOSIZIONE DEI POSTI DI LAVORO IN

MODO DA CONSENTIRE LA COMUNICAZIONE

VOCALE

PROGETTO DELL’ATTREZZATURA DI LAVORO (HD – SW)

CONSIDERATA LA TENDENZA DI PROGETTARE COMPITI CHE INCREMENTANO LA RICHIESTA DICOMPITI CHE INCREMENTANO LA RICHIESTA DI

IMPEGNO MENTALE, LE ATTREZZATURE DEVONO ESSERE PROGETTATE TENENDO CONTO DEL

CARICO DI LAVORO MENTALE OLTRE CHE FISICO

L’ELEMENTO PIU’ IMPORTANTE DA QUESTO PUNTO DI VISTA E’ L’INTERFACCIA PREVISTA PER LO

2525

DI VISTA E L INTERFACCIA PREVISTA PER LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI FRA ATTREZZATURE ED

UOMINI: USUALMENTE DIPLAYS ED ORGANI DICOMANDO

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L’INTERFACCIA DEVE RESTITUIRE ADEGUATE

INFORMAZIONI PER CONSENTIRE UNA RAPIDA

SUPERVISIONE DELL’ATTIVITA’, MA ANCHE INFORMAZIONI DI

DETTAGLIO SU RICHIESTA

GLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE VISIBILI E FACILMENTE RAGGIUNGIBILI

GLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE COSTRUITI IN MODO DA EVITARE L’ERRORE

UMANO

GLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE REALIZZATI IN

MODO COMPATIBILE CON LE CARATTERISTICHE DELLA PERCEZIONE UMANA ED IL

COMPITO CHE DEVE ESSERE

GLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE REALIZZATI IN MODO COMPATIBILE CON LE

CARATTERISTICHE DELLA PARTE DEL CORPO UMANO CHE DEVE ATTIVARE IL

COMANDO, CONSIDERANDO POSSIBILITA’ DI MOVIMENTO, ACCURATEZZA, VELOCITA’ E

FORZA RICHIESTA

2626

MESSO IN ATTO DALL’ATTREZZATURA DI

LAVOROGLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE DISPOSTI IN MODO COMPATIBILE CON GLI STEREOTIPI DELL’UOMO (PREVEDIBILITA’)

GLI ORGANI DI COMANDO DEVONO ESSERE DISPOSTI ABBASTANZA VICINO PER FACILITARE LE OPERAZIONI CORRETTE, SENZA CONSENTIRE

OPERAZIONI A RISCHIO

ESEMPIO

VISIBILITA’ SEGNALI E MESSAGGI

ESEMPIO

VISIBILITA’ SEGNALI E MESSAGGI

2727

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ESEMPIO - DIMENSIONE AREA LAVOROESEMPIO - DIMENSIONE AREA LAVORO

OSSERVAZIONI E MANIPOLAZIONI

FREQUENTI SENZA MOVIMENTO TESTA O

TRONCO

OSSERVAZIONI E MANIPOLAZIONI OCCASIONALI CON MOVIMENTO

DELLA TESTA E SENZA MOVIMENTO DEL TRONCO

2828

OSSERVAZIONI E MANIPOLAZIONI LEGGERE CON ROTAZIONE ED INCLINAZIONE DELLA TESTA E

ROTAZIONE E FLESSIONE DEL TRONCOLA POSIZIONE PUO’ ESSERE MANTENUTA

SOLO PER BREVI PERIODI

ESEMPIO – UBICAZIONE DEI COMANDIESEMPIO – UBICAZIONE DEI COMANDI

2929

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PROGETTO DELLO SPAZIO DI LAVORO

CONSENTIRE SIA LA STABILITA’ CHE LA MOBILITA’ POSTURALE

PROVVEDERE UNA BASE STABILE E SICURA DA UTILIZZAREPROVVEDERE UNA BASE STABILE E SICURA DA UTILIZZARE PER ESPRIMERE LA PROPRIA ENERGIA FISICA

DIMENSIONI DEL CORPO

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DELFORZA MUSCOLARE

3030

MOVIMENTI DEL CORPO

FORZA MUSCOLARE

DIMENSIONI DEL CORPO

(POPOLAZIONE EUROPEA ED ITALIANA) UNI EN ISO 14738

3131

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DIMENSIONI DEL CORPO

(POPOLAZIONE EUROPEA ED ITALIANA) UNI EN ISO 14738

3232

ESEMPIO – DIMENSIONI DEL POSTO DI LAVOROESEMPIO – DIMENSIONI DEL POSTO DI LAVORO

3333

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ARTO SUPERIORE

ZONA STATICA MOV < 2/MIN

MOV >2/MIN

I A A A

II A ( ) A NA (b)

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DEL CORPO

II A (a) A NA (b)

III NA NA (c) NA

IV NA NA (c) NA

EN 1005-4

3434

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE

a) SE PRESENTE UN SUPPORTO, ALTRIMENTI VALUTARE RECUPERO

b) SE LA FREQUENZA E’ MAGGIORE DI 10 /MIN O SE LA LAVORAZIONE AVVIENE PER LUNGO TEMPO

c) SE LA LAVORAZIONE E’ ESEGUITA PER LUNGO TEMPO

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE

a) SE PRESENTE UN SUPPORTO, ALTRIMENTI VALUTARE RECUPERO

b) SE LA FREQUENZA E’ MAGGIORE DI 10 /MIN O SE LA LAVORAZIONE AVVIENE PER LUNGO TEMPO

c) SE LA LAVORAZIONE E’ ESEGUITA PER LUNGO TEMPO

3535

POSTURE STATICHEMOVIMENTI

< 2/minMOVIMENTI

> 2/min

III NON ACCETTABILENON ACC. SE LA

MACCHINA È USATA PER LUNGO TEMPO

NON ACCETTABILE

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TRONCO AVANTI-INDIETRO

ZONA STATICA MOV < 2/MIN

MOV >2/MIN

I A A A

II CA (a) A NA

III NA CA ( ) NA

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DEL CORPO

III NA CA (c) NA

IV NA (b) CA (c) NA

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONIa) LA SITUAZIONE E’ ACCETTABILE SE C’E’ UN COMPLETO SUPPORTO DEL TRONCO; SE TALE

SUPPORTO NON C’E’ VA VALUTATA ANCHE LA DURATA DELLA POSTURA

b) ACCETTABILE IN CASO DI SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONIa) LA SITUAZIONE E’ ACCETTABILE SE C’E’ UN COMPLETO SUPPORTO DEL TRONCO; SE TALE

SUPPORTO NON C’E’ VA VALUTATA ANCHE LA DURATA DELLA POSTURA

b) ACCETTABILE IN CASO DI SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

EN 1005-4

3636

b) ACCETTABILE IN CASO DI SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

c) NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE, A MENO CHE I MOVIMENTI NELL’AREA IV SIANO POCO FREQUENTI ED E’ DISPONIBILE ED UTILIZZABILE UN SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

ATTENZIONE: IN CASO DI INCLINAZIONE DEL TRONCO IN AVANTI L’USO DI UN SUPPORTO PUO’ESSERE VALUTATO SOLO SE E’ GARANTITO CHE NON ABBIA EFFETTI NEGATIVI SULLA SALUTE

PER SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO PER INCLINAZIONE INDIETRO SI INTENDE AD ESEMPIO LO SCHIENALE DI UNA SEDIA MOLTO ALTO; PER SUPPORTO DEL TRONCO PER I MOVIMENTI IN AVANTI

SI INTENDE LA POSSIBILITA’ DI APPOGGIARSI CON LE BRACCIA O CON IL TRONCO AD UNA SUPERFICIE STABILE

b) ACCETTABILE IN CASO DI SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

c) NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE, A MENO CHE I MOVIMENTI NELL’AREA IV SIANO POCO FREQUENTI ED E’ DISPONIBILE ED UTILIZZABILE UN SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO

ATTENZIONE: IN CASO DI INCLINAZIONE DEL TRONCO IN AVANTI L’USO DI UN SUPPORTO PUO’ESSERE VALUTATO SOLO SE E’ GARANTITO CHE NON ABBIA EFFETTI NEGATIVI SULLA SALUTE

PER SUPPORTO COMPLETO DEL TRONCO PER INCLINAZIONE INDIETRO SI INTENDE AD ESEMPIO LO SCHIENALE DI UNA SEDIA MOLTO ALTO; PER SUPPORTO DEL TRONCO PER I MOVIMENTI IN AVANTI

SI INTENDE LA POSSIBILITA’ DI APPOGGIARSI CON LE BRACCIA O CON IL TRONCO AD UNA SUPERFICIE STABILE

INCLINAZIONE

TORSIONE TRONCO

ZONA STATICA MOV < 2/MIN

MOV >2/MIN

1 A A A

2 NA CA (a) NA

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DEL CORPO

( )

Zona 1: inclinazione del tronco minima o all’incirca inferiore di 10°

Zona 2: inclinazione del tronco visibile, all’incirca superiore di 10°

EN 1005-4-2009

3737

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

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COLLO ZONA STATICA MOV < 2/MIN

MOV >2/MIN

1 A A A

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DEL CORPO

2 CA (c) A NA EN 1005-4-2009

3838

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

INCLINAZIONE

TORSIONE COLLO

ZONA STATICA MOV < 2/MIN

MOV >2/MIN

1 A A A

2 NA CA (a) NA

POSTURA ASSUNTA DAL LAVORATORE

MOVIMENTI DEL CORPO

( )

Inclinazione laterale del collo, Zona 1: minima o all’incirca inferiore di 10°

Inclinazione laterale del collo, Zona 2: minima o all’incirca inferiore di 10°

EN 1005-4-2009

3939

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

A: ACCETTABILE – NA: NON ACCETTABILE – CA: ACCETTABILE CON CONDIZIONI

a: NON ACCETTABILE PER DURATE PROLUNGATE

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POSTURA NELLA CONCEZIONE DEI POSTI E MEZZI DI LAVORO

Analisi delle posture estreme secondo il metodo dello stato di Washington

(WAC 296-62-05174 -Appendix B)

Analisi delle posture estreme secondo il metodo dello stato di Washington

(WAC 296-62-05174 -Appendix B)

LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN

UN TURNO

LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN

UN TURNO

LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA

pp )pp )

4040

TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN UN

TURNO

SOLLEVARE LE MANI SOPRA LA TESTA O I GOMITI SOPRA LE SPALLE PIU’ DIUNA VOLTA AL MINUTO PER PIU’ DI 4

ORE IN UN TURNO

TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN UN

TURNO

SOLLEVARE LE MANI SOPRA LA TESTA O I GOMITI SOPRA LE SPALLE PIU’ DIUNA VOLTA AL MINUTO PER PIU’ DI 4

ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN UN

TURNO

SOLLEVARE LE MANI SOPRA LA TESTA O I GOMITI SOPRA LE SPALLE PIU’ DI UNA VOLTA AL MINUTO

LAVORARE CON LE MANI SOPRA LA TESTA O CON I GOMITI SOPRA LE SPALLE PER PIU’ DI 4 ORE IN UN

TURNO

SOLLEVARE LE MANI SOPRA LA TESTA O I GOMITI SOPRA LE SPALLE PIU’ DI UNA VOLTA AL MINUTOSOPRA LE SPALLE PIU DI UNA VOLTA AL MINUTO

PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL COLLO PIEGATO PIU’ DI 45 GRADI, SENZA POSSIBILITA’ DI ASSUMERE POSTURE

DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON LA SCHIENA INCLINATA PER PIU’ DI30 GRADI, SENZA POSSIBILITA’ DI ASSUMERE

POSTURE DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2 ORE

IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN

SOPRA LE SPALLE PIU DI UNA VOLTA AL MINUTO PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL COLLO PIEGATO PIU’ DI 45 GRADI, SENZA POSSIBILITA’ DI ASSUMERE POSTURE

DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON LA SCHIENA INCLINATA PER PIU’ DI30 GRADI, SENZA POSSIBILITA’ DI ASSUMERE

POSTURE DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2 ORE

IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN

LAVORARE CON LA SCHIENA INCLINATA PER PIU’ DI 30 GRADI, SENZA POSSIBILITA’

DI ASSUMERE POSTURE DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON LA SCHIENA INCLINATA PER PIU’ DI 30 GRADI, SENZA POSSIBILITA’

DI ASSUMERE POSTURE DIVERSE, PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

4141

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE INGINOCCHIATI PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE INGINOCCHIATI PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

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LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2

ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2

ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2

ORE IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’ DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER PIU’ DI 2

ORE IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

4242

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER

PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE INGINOCCHIATI PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

LAVORARE CON IL DORSO INCLINATO DI PIU’DI 45 GRADI NEL PIANO ORIZZONTALE PER

PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE “ACCUCCIATI” PER PIU’ DI 2 ORE IN UN TURNO

LAVORARE INGINOCCHIATI PER PIU’ DI 4 ORE IN UN TURNO

SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

LE CARATTERISTICHE DELLE INFORMAZIONI HANNO PESO IMPORTANTE NEL RISPETTO DEI PRINCIPIPESO IMPORTANTE NEL RISPETTO DEI PRINCIPI

ERGONOMICI

D. LGS. N. 81/08, TITOLO VCUI FANNO RIFERIMENTO BEN OTTO ALLEGATI

4343

CUI FANNO RIFERIMENTO BEN OTTO ALLEGATI

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XXIV PRESCRIZIONI GENERALI PER LA SEGNALETICA DI

ALLEGATI

XXIV PRESCRIZIONI GENERALI PER LA SEGNALETICA DISICUREZZA

XXV PRESCRIZIONI PER I CARTELLI SEGNALETICIXXVI PRESCRIZIONI PER LA SEGNALETICA DEI CONTENITORI E

DELLE TUBAZIONIXXVII PRESCRIZIONI PER LA SEGNALETICA ATTREZZ. ANTINCENDIOXXVIII PRESCRIZIONI PER LA SEGNALAZIONE DI OSTACOLI E PUNTI

4444

DI PERICOLOXXIX PRESCRIZIONI PER I SEGNALI LUMINOSIXXX PRESCRIZIONI PER I SEGNALI ACUSTICIXXXI PRESCRIZIONI PER LA COMUNICAZIONE VERBALEXXXII PRESCRIZIONI PER I SEGNALI GESTUALI

XIV PRESCRIZIONI GENERALI PER LA SEGNALETICA DISICUREZZA

LA SEGNALETICA DI SICUREZZA DEVE ESSERE CONFORME AI REQUISITI SPECIFICI CHE FIGURANO 

NEGLI ALLEGATI DA XXV A XXXII

IL PRESENTE ALLEGATO STABILISCE TALI REQUISITI, DESCRIVE LE DIVERSE UTILIZZAZIONI DELLE 

SEGNALETICHE DI SICUREZZA ED ENUNCIA NORME GENERALI SULL’INTERCAMBIABILITÀ O

4545

GENERALI SULL INTERCAMBIABILITÀ O COMPLEMENTARIETÀ DI TALI SEGNALETICHE

LE SEGNALETICHE DI SICUREZZA DEVONO ESSERE UTILIZZATE SOLO PER TRASMETTERE IL MESSAGGIO O L’INFORMAZIONE PRECISATI ALL’ART. 162, C. 1

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QUANDO, ANCHE A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE 

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (DIRIGENTI, PREPOSTI) - ART. 163

,EFFETTUATA IN CONFORMITA' ALL'ARTICOLO 28, 

RISULTANO RISCHI CHE NON POSSONO ESSERE EVITATI O SUFFICIENTEMENTE LIMITATI CON MISURE, METODI, OVVERO SISTEMI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, O CON MEZZI TECNICI DI PROTEZIONE COLLETTIVA, IL 

DATORE DI LAVORO FA RICORSO ALLA SEGNALETICA DI

4646

DATORE DI LAVORO FA RICORSO ALLA SEGNALETICA DISICUREZZA, CONFORMEMENTE ALLE PRESCRIZIONI DI CUI 

AGLI ALLEGATI DA XXIV A XXXII.

COMMENTIAMO INSIEME

4747

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VALUTAZIONE ERGONOMICA DI UNA SITUAZIONELAVORATIVA ESISTENTE

ESERCITAZIONE

AMBIENTI DI LAVOROAMBIENTI DI LAVORO

CONCEZIONE DEI POSTI DILAVORO E DEI MEZZI DI LAVORO

CONCEZIONE DEI POSTI DILAVORO E DEI MEZZI DI LAVORO

MISURE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

MISURE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

4848

ORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO

OBBIETTIVO:

ANALISI DEI PARAMETRI ERGONOMICI ED INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI MIGLIORAMENTI

OBBIETTIVO:

ANALISI DEI PARAMETRI ERGONOMICI ED INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI MIGLIORAMENTI

GLI AMBIENTI DI LAVORO DEVONO ESSERE PROGETTATI, REALIZZATI E MANTENUTI IN MODO TALE

CHE NON SI PRODUCANO EFFETTI NOCIVI SUI LAVORATORI E SIA PRESERVATA LA LORO ATTIVITÀ PSICOFISICA. LADDOVE POSSIBILE, È OPPORTUNO

REALIZZARE CONDIZIONI DI BENESSERE, TENENDO CONTO DEI SEGUENTI PARAMETRI:TENENDO CONTO DEI SEGUENTI PARAMETRI:

DIMENSIONI DEI LOCALI ED ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI (ALTEZZA, CUBATURA,

SUPERFICI, VIE DI CIRCOLAZIONE E DI EVACUAZIONE, ZONE PERICOLOSE)

4949

CONTENIMENTO DEGLI INQUINANTI FISICI E CHIMICI (RINNOVO DELL'ARIA, ASSENZA

INQUINAMENTO INDOOR, CARICO TERMICO, QUALITÀ PERCEZIONE VISIVA, RUMORE,

VIBRAZIONI,…..).

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AMBIENTI DI LAVORODIMENSIONI DEI LOCALI E ORGANIZZAZIONE

DEGLI SPAZI

Le vie di circolazione per l’accesso al posto di lavoro devono avere dimensioni sufficienti (secondo le

norme AFNOR, perlomeno 80 cm quando è previsto il passaggio di una persona, 120 cm quando due

persone si incrociano, 150 quando una persona deve passare dietro l’altra).

Il i t d tt i ti h ti i l

5050

Tutti gli ostacoli presenti, fissi e mobili, devono essere presi in conto nel dimensionamento del posto

di lavoro

Il pavimento deve avere caratteristiche antiscivolo e deve essere privo di sconnessioni per evitare le

cadute per scivolamento e per facilitare la pulizia

Il posto a disposizione dell’operatore deve essere maggiore

Se l’accesso in altezza non può essere evitato, devono essere messe a disposizione attrezzature

(scale, piattaforme) opportunamente dimensionate

dell’ampiezza dei gesti che sono necessari per l’esecuzione del compito (braccia, gambe) e degli spostamenti relativi del corpo

per girarsi, indietreggiare, abbassarsi (sempre secondo le norme AFNOR, circa 80 cm intorno all’operatore)

5151

L’organizzazione dell’ambiente di lavoro deve essere tale da consentire la comunicazione fra gli operatori, non solo per lo svolgimento del compito, ma anche per evitare la sensazione di isolamento (meglio se è

realizzata la possibilità di comunicazione anche visuale)

( , p ) pp

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AMBIENTE DI LAVORODIMENSIONI ED ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

O M

Le dimensioni delle vie di accesso al posto di lavoro sono adeguate

La circolazione dei mezzi e delle persone è organizzata in modo da facilitare gli spostamentiIl pavimento ha caratteristiche antiscivolo

Il pavimento è privo di sconnessioni ed ostacoli

Il posto di lavoro ha dimensioni sufficienti per consentire tutti i movimenti previstiGli accessi in altezza sono evitati o organizzati con attrezzature idonee

5252

g

E’ consentita la comunicazione (acustica, visiva) fra gli operatori

O = ottimizzato M = migliorabileO = ottimizzato M = migliorabile

AMBIENTI DI LAVOROCONTENIMENTO DEGLI INQUINANTI FISICI E CHIMICI

(RINNOVO DELL'ARIA, ASSENZA INQUINAMENTO INDOOR, CARICO TERMICO, QUALITÀ PERCEZIONE

VISIVA, RUMORE, VIBRAZIONI,…..)

PRINCIPIDA

In linea generale devono essere considerati gli inquinanti prodotti nel posto di lavoro, ma anche

quelli provenienti da altri posti di lavoro

Realizzare misurazioni degli inquinanti presenti, mettendoli a confronto con i limiti normativi e di

confort applicabili (parametri riferiti all’accettabilità

5353

DA APPLICARE

Mettere in opera mezzi che permettono di ridurre gli inquinanti, anche utilizzando prodotti meno inquinanti

delle condizioni di inquinamento INDOOR)

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AMBIENTE DI LAVOROCONTENIMENTO INQUINANTI CHIMICI E FISICI

O M

Vi è un sufficiente rinnovo dell’aria in rapporto a: numero di persone, intensità del lavoro fisico, dimensione dei locali, emissione di inquinanti, attrezzature che consumano ossigeno, condizioni termiche Le condizioni termiche sono adeguate alle condizioni climatiche (temperatura, umidità e velocità d ll’ i di i t i i t ità d ll f fi i tt i ti h d ll’ bbi li t dell’aria, radiazione termica, intensità dello sforzo fisico, caratteristiche dell’abbigliamento, dell’attrezzatura )

Durante il lavoro esterno il lavoratore è adeguatamente protetto da condizioni meteo avverse (caldo, freddo, vento, pioggia, neve, ghiaccio)L’illuminazione consente una percezione visiva ottimale per le attività del compito (luminanza, colore, distribuzione della luce, abbagliamenti e riflessi, contrasto di luminanza e di colori) I colori delle pareti e delle attrezzature tengono presente la distribuzione delle luminanze, la struttura e la qualità del campo visivo, la percezione dei colori di sicurezza

5454

L’ambiente acustico evita effetti dannosi o disturbanti, anche rispetto alle sorgenti esterne

Vibrazioni e impatti trasmessi al soggetto non producono danno fisico né reazioni di disturbo

Non vi è esposizione a radiazioni pericolose (ionizzanti, non ionizzanti) o sono adottate sufficienti misure di tutelaL’uso dei prodotti chimici pericolosi è evitato, o sono applicate misure di tutela idonee e sufficienti

NELLA CONCEZIONE DEI POSTI DI LAVORO E DEI MEZZI DI LAVORO SONO TENUTI IN CONTO

I SEGUENTI ASPETTI:

PARAMETRI ANTROPOMETRICI (DIMENSIONI DEL CORPO UMANO MEDIOPARAMETRI ANTROPOMETRICI (DIMENSIONI DEL CORPO UMANO MEDIO E, QUANDO NECESSARIO, SPECIFICHE DEL GRUPPO DI LAVORATORI

DIRETTAMENTE INTERESSATI)

POSTURA, IMPEGNO MUSCOLARE E MOVIMENTI DEL CORPO (POSIZIONE ABITUALMENTE ASSUNTA NEL CORSO DEL LAVORO ED

IMPEGNO MUSCOLARE E MOVIMENTI CHE NE DERIVANO)

PRESENTAZIONE E PERCEZIONE DEI SEGNALI E DELLE INFORMAZIONI

5555

(UNA INFORMAZIONE NON AMBIGUA EVITA EFFETTI PSICOLOGICI NEGATIVI, CHE POSSONO PORTARE PIÙ FACILMENTE AD ERRORI)

CONCEZIONE E DISPOSIZIONE DEGLI ORGANI DI COMANDO (FACILE ACCESSIBILITÀ ,RICONOSCIBILITÀ, RAGGIUNGIBILITÀ SENZA SFORZO,

PROTETTI CONTRO L'AZIONAMENTO ACCIDENTALE, FORMA CHE GARANTISCA UNA SEMPLICE PRESA).

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Gli elementi del posto di lavoro che determinano le posture devono essere

CONCEZIONE POSTI DI LAVORO E MEZZI DI LAVORO

Parametri antropometrici e posture

p pdimensionati adeguatamente, evitando che nei volumi utilizzati per il lavoro siano

presenti ostacoli o possibili punti di urto

La postura principale (seduto – in piedi) va determinata progettualmente: in linea generale la postura assisa è indicata solo quando non è necessario muoversi

frequentemente, gli oggetti da manipolare sono leggeri e c’è spazio a sufficienza per inserire le ginocchia sotto il tavolo di lavoro

5656

Per la postura “in piedi” è necessario prevedere opportuno spazio per i piedi e, se possibile, una altezza di lavoro regolabile (si tiene così conto della

diversificata altezza degli operai): l’altezza ottimale va compresa fra 1053 e 1584 mm dal piano di appoggio dei piedi se le esigenze di precisione sono elevate, fra 960 e 1225 se le esigenze di visione e precisione sono medie, e fra 867 e

1105 se le esigenze di visione e precisione sono poco importanti, e se invece sono significativi gli sforzi da applicare (dati INRS - FR, pub.1999).

I gesti più frequenti per l’esecuzione del compito previsto dovrebbero situarsi

nelle zone posturali di confort (braccia lungo il corpo spazio anteriore per la

mobilità degli avambracci)..

Il progetto non dovrebbe prevedere posture estreme (per le braccia, ad esempio lavoro prolungato oltre le spalle, o oltre

l’estensione completa del braccio): devono essere rispettati gli angoli ottimali di impegno delle varie articolazioni

5757

Devono essere permessi i cambi posturali ed evitate le posture statiche prolungate: quando è previsto il lavoro “in piedi” possono

essere previste alternanze con la postazione assisa, o anche predisposti punti di appoggio opportuni

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PARAMETRI ANTROPOMETRICI E POSTURE M 0Vi è spazio sufficiente per i movimenti del corpo (testa, braccia, mani, gambe, piedi) ed in tali volumi non sono presenti ostacoli La postura principale (in piedi, assisa) è determinata in modo opportuno considerato il compito lavorativo L’ lt di l è id i l t i i ti li t iL’altezza di lavoro è idonea per i lavoratori impegnati o li costringe a posture estreme (schiena troppo inclinata, braccia elevate) L’altezza di lavoro è regolabile in un range che consente la sua ottimizzazioni per ogni lavoratore impegnato I gesti più frequenti sono previsti in zone posturali di confort (braccia, schiena, gambe) Non è previsto il mantenimento per tempi significativi di posture estreme

5858

estreme E’ permesso di alternare la postura assisa e la postura seduta, ovvero in caso di postura principale in piedi sono previsti punti di appoggio “sicuri” Non vi puo’ essere affaticamento da postura statica prolungata o immobilità prolungata (nemmeno in relazione ai singoli sistemi articolari)

CONCEZIONE POSTI DI LAVORO E MEZZI DI LAVORO

Impegno muscolare e movimenti del corpo

NON SI APPROFONDIRANNO QUEGLI ASPETTI CHE RICHIEDONO UNA VERA E PROPRIA

VALUTAZIONE DEI RISCHI

5959

MA CON L’OBBIETTIVO DI TENDERE A SITUAZIONI DI MAGGIOR BENESSERE, DI SEGUITO SI ESPONE UNA CHECK LIST CHE PUÒ ESSERE UTILIZZATA PER

INDIVIDUARE MACRO DIFFORMITÀ RISPETTO AGLI OBBIETTIVI INDICATI.

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IMPEGNO MUSCOLARE E MOVIMENTI DEL CORPO O MGli sforzi richiesti sono entro limiti fisiologicamente accettabili e comunque entro le capacità degliaddettiI gruppi muscolari impegnati sono sufficientemente forti per lo sforzo richiesto (o sono previsti ausili)I movimenti che richiedono sforzo non richiedono particolare precisioneLa catena di forza attraverso il corpo è ridotta al minimo in caso di sforzi elevati (postura opportuna e supporto adeguato)Non vi è tensione statica prolungata in uno specifico muscoloVi è un buon bilanciamento fra i movimenti del corpoI movimenti del corpo seguono ritmi naturali e non sono affrettati per il raggiungimento di un rendimento richiesto eccessivoSono adottati sistemi di guida (istruzione dettagliate e formazione) della sequenza di esecuzione dei movimentiAmpiezza sforzo velocità e ritmo dei movimenti sono reciprocamente adattati”

6060

Ampiezza, sforzo, velocità e ritmo dei movimenti sono reciprocamente adattatiE’ possibile la rotazione sui compiti in modo da evitare la sollecitazione dei medesimi distretti muscolariE’ realizzata la dissociazione fra i tempi di ciclo delle macchine ed i tempi di ciclo per l’operatoreSono possibili frequenti micro pause di recupero (almeno pari a 2 minuti consecutivi)E’ possibile che l’operatore prenda pause ed eventualmente si allontani dal posto di lavoro quando ne sente il bisogno, senza che sia necessario attendere un cambio o una specifica fase di lavoro

CONCEZIONE POSTI DI LAVORO E MEZZI DI LAVORO

Presentazione e percezione dei segnali e delle informazioni

In ogni posto di lavoro dovrebbero essere esposte le informazioni importanti per la produzione e la sicurezza.

PRINCIPI

DA

APPLICARE

Le informazioni devono essere disposte anche in modo da facilitare l’azione sugli organi di comando

Disporre le informazioni importanti per l’esecuzione dei compiti nel campo visuale, tenendo conto delle linee visuali naturali (30° sotto

l’orizzontale dall’occhio); le altre informazioni possono essere inserite sotto e sopra il precedente angolo, per ulteriori 30° per lato. Nel piano orizzontale, preferire lo spazio compreso nell’angolo di 140° centrato

sull’asse dell’operatore

6161

g g

Facilitare la percezione delle informazioni utili: assicurare un illuminamento adeguato (es. 300 – 1000 lux a seconda dell’impegno visivo

richiesto dal compito), scritte con buon contrasto rispetto al colore di fondo

Utilizzare se necessario segnali acustici e visuali o una diffusione in chiaro di informazioni (diffusione di messaggi vocali)

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PRESENTAZIONE E PERCEZIONE DEI SEGNALI E DELLE INFORMAZIONI

O M

Segnali e display sono scelti, concepiti, sistemati in maniera compatibile con la percezione umanaTipo e numero di segnali e display sono sufficienti in funzione della tipologia di informazione richiesta dal compitoinformazione richiesta dal compitoI segnali visuali (scritte, targhette, luci, spie) sono installati nello spazio in modo da fornire un orientamento chiaro e rapido e una identificazione chiara dell’informazione E’ garantita una percezione non ambigua, soprattutto dei segnali di pericolo, anche se luminosi o acustici L’informazione è chiara e si dispone di indicazioni sul grado di importanza dell’informazione da usare

6262

E’ evitata la ridondanza di informazioni non indispensabili

La lettura dei segnali e delle informazioni può essere eseguita senza costringere ad assumere posture scorrette o determinare contrazioni muscolari L’illuminamento ed il contrasto facilitano la percezione dei segnali

Quando necessario sono adottati in ausilio anche segnali acustici e visivi

CONCEZIONE POSTI DI LAVORO E MEZZI DI LAVORO

Concezione e disposizione degli organi di comando

Gli organi di comando devono essere visibili, facilmente raggiungibili dalla postazione di lavoro, e di

facile identificazione.

La forma e la tipologia degli organi di comando deve minimizzare lo sforzo per eseguire il comando

(premere girare impugnare ) proteggendo in

6363

Il movimento richiesto per attuare il comando deve essere adeguato all’effetto che si ottiene

(premere, girare, impugnare, ….), proteggendo in ogni caso l’azionamento accidentale

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CONCEZIONE E DISPOSIZIONE DEGLI ORGANI DI COMANDO O MGli organi di comando sono facilmente raggiungibili, senza che debbano essere assunte posture scorrette /estreme per raggiungerli Impugnature e maniglie tengono conto dell’anatomia funzionale della mano

Gli organi di comando sono facilmente visibili, in zona illuminata

Gli organi di comando sono scelti, progettati e installati in modo da essere compatibili con le caratteristiche (specie di movimento) di quella parte del corpo con cui si esegue il controllo (capacità, accuratezza, velocità, forza) Vi è corrispondenza tra tipo, concezione e installazione dell’organo di comando e compito (caratteristiche dell’uomo, risposte innate e risposte apprese)La funzione degli organi di comando è facilmente identificabile

6464

Se i comandi sono numerosi, sono installati e raggruppati in modo da consentire operazioni sicure, non ambigue, veloci Gli organi di comando di tipo critico sono salvaguardati da operazioni involontarie Movimenti di comando, attrezzatura di risposta, display informativi sono compatibili gli uni con gli altri

MISURE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO:

AFFIDARE AI LAVORATORI UN NUMERO CONGRUO DIOPERAZIONI, POSSIBILMENTE DI CONTENUTO DIVERSO,

NELL'AMBITO DELLA STESSA MANSIONE (PER RIDURRE LA RIPETITIVITÀ DELLE OPERAZIONI E LA MONOTONIA DELRIPETITIVITÀ DELLE OPERAZIONI E LA MONOTONIA DEL

LAVORO)

CONSENTIRE LA ROTAZIONE VOLONTARIA TRA DIVERSE POSIZIONI DI LAVORO NELL'AMBITO DI UNA LINEA O DI UN

GRUPPO DI LAVORO

CONSENTIRE L'AUTOREGOLAZIONE DEI RITMI DI LAVORO

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CONSENTIRE L AUTOREGOLAZIONE DEI RITMI DI LAVORO NELL'AMBITO DI OBIETTIVI DI PRODUZIONE PREFISSATI

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MISURE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

Organizzazione del lavoro: progettazione del processo e del compito

Organizzare il lavoro in modo da consentire la rotazione, la polivalenza, la dissociazione dei tempi di ciclo per l’operatore ed i tempi di ciclo delle macchine .

Consentire autonomia nella gestione dei tempi, permettendo che siano prese pause quando

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Fissare obbiettivi di rendimento e carico di lavoro non eccessivi

p p p ql’operatore ne sente il bisogno

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: PROGETTAZIONE DEL PROCESSO E DEL COMPITO

O M

Il processo di lavoro salvaguarda salute e sicurezza, promuove il benessere, facilita l’esecuzione del compito Sono evitati il sovraccarico ed il sottocarico E’ evitata la ripetitività eccessiva che può indurre monotonia, saturazione e noia e insoddisfazione L’ operatore ha un grado di autonomia decisionale sufficiente, in materia di priorità, ritmo e procedimenti di lavoro L’operatore non dipende completamente da compiti assegnati ad altri E’ evitato il lavoro solitario, senza opportunità di contatti sociali Il compito eseguito è progettato come parte di un tutto: l’operatore è informato della parte del ciclo complessivo di cui si sta occupando L’operatore riceve un ritorno di informazioni sufficienti sull’esecuzione del compito, in termini comprensibili Il compito è assegnato in modo chiaro, evitando interpretazioni soggettive È evitata la necessità di prendere tante decisioni in poco tempo Nelle decisioni importanti si dispone di aiuto adeguato

6767

Nelle decisioni importanti si dispone di aiuto adeguato I compiti che richiedono attenzione non sono eseguiti contemporaneamente Sono evitati percorsi operativi troppo rigidamente prefissati, ed è consentito il ricorso ad altri percorsi più adatti alla situazione contingente L’ultima azione è reversibile (si può tornare indietro) Le azioni critiche sono confermate prima dell’esecuzione E’ possibile cambiare compito lavorativo, passando periodicamente da un lavoro impegnativo ad un lavoro più routinario

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DIDI RECENTE EMANAZIONE UNA INTERESSANTE RECENTE EMANAZIONE UNA INTERESSANTE LISTA DICONTROLLO PER PREVENIRE POSTURE SCORRETTE EE--

FACTFACT PUBBLICATA DALL’ PUBBLICATA DALL’ OSHAOSHA -- AGENZIA EUROPEA PER LA AGENZIA EUROPEA PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

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UTILE ANCHE COME STRUMENTO DI ERGONOMIA UTILE ANCHE COME STRUMENTO DI ERGONOMIA COGNITIVA SE COMPILATA CON LA

PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE DEL LAVORATORE ADDETTO ALLA POSTAZIONE DA

ESAMINARE

COGNITIVA SE COMPILATA CON LA PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE DEL

LAVORATORE ADDETTO ALLA POSTAZIONE DA ESAMINARE

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ADATTARE IL POSTO DILAVORO ALL’UOMO

ADATTARE IL POSTO DILAVORO ALL’UOMO

LISTA DI CONTROLLO PER PREVENIRE POSTURE DI LAVORO SCORRETTE.

ESERCITAZIONE\110721_Osha_Efact_45_posture_scorrette.pdf

ULTERIORI INTERESSANTE STRUMENTO PER UNA ULTERIORI INTERESSANTE STRUMENTO PER UNA PREMAPPATURA PER L’IDENTIFICAZIONE DEI DISAGI E PREMAPPATURA PER L’IDENTIFICAZIONE DEI DISAGI E

PERICOLI PER LA SALUTE PUBBLICATA DA PERICOLI PER LA SALUTE PUBBLICATA DA EPMEPM--UNITA’ UNITA’ DIDI RICERCARICERCA

ERGONOMIA DELLA POSTURA E DEL MOVIMENTOERGONOMIA DELLA POSTURA E DEL MOVIMENTO

ULTERIORI INTERESSANTE STRUMENTO PER UNA ULTERIORI INTERESSANTE STRUMENTO PER UNA PREMAPPATURA PER L’IDENTIFICAZIONE DEI DISAGI E PREMAPPATURA PER L’IDENTIFICAZIONE DEI DISAGI E

PERICOLI PER LA SALUTE PUBBLICATA DA PERICOLI PER LA SALUTE PUBBLICATA DA EPMEPM--UNITA’ UNITA’ DIDI RICERCARICERCA

ERGONOMIA DELLA POSTURA E DEL MOVIMENTOERGONOMIA DELLA POSTURA E DEL MOVIMENTOSCHEDA DI PREMAPPATURA PER L'IDENTIFICAZIONEDEI DISAGI E PERICOLI PER LA SALUTE

6969ERGOepm-premappa(ITA) (v1) 23-12-11.xlsx