Modulo 5 autonomia e progettazione

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AVVIO DELLA RIFORMA

• Il processo di riforma e di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione ha determinato l’evoluzione del sistema giuridico-istituzionale e la definizione di nuove procedure operative, tendenti, da un lato, a garantire il decentramento nel servizio pubblico, dall’altro a rispondere all’esigenza di imparzialità, trasparenza e conoscibilità dello svolgimento della funzione pubblica.

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La Conferenza Nazionale della Scuola

• Una tappa significativa è rappresentata dalla Conferenza Nazionale della Scuola del 1990, quando, nel denunciare la crisi del sistema scolastico di fronte al rischio di divenire del tutto incapace di interpretare i bisogni della comunità, cominciò ad essere delineato un paradigma gestionale delle scuole, caratterizzato da autonomia funzionale e da un’idea forte di trasformazione, mediata dal graduale trasferimento di poteri e compiti dall’amministrazione centrale alle singole istituzioni scolastiche.

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• La legge 241/1990 apre la strada al nuovo concetto di “Informata partecipazione”, più aderente alla realtà ordinamentale e ricollegabile non solo all’art.97 della Costituzione (in particolare al principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione), ma all’intero sistema giuridico e agli istituti di libertà e partecipazione.

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Legge sulla trasparenza• Con la legge 241/1990 (la legge sulla

trasparenza amministrativa) l’azione amministrativa non è stata più concepita esclusivamente in termini di unilateraleunilaterale decisione dell'amministrazione, né quest’ultima posta in posizione di supremazia speciale nei confronti dei cittadini e responsabile di provvedimenti, in grado di modificare, costituire o estinguere situazioni giuridiche soggettive, senza indicare i percorsi e le modalità utilizzate alla base della decisione assunta.

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Legge 59/1997

• Meglio conosciuta come “Legge Bassanini”, costituisce una Legge-delega con la quale il Governo è stato delegato a conferire funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali per la riforma della Pubblica Amministrazione.

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Principali provvedimenti di riforma introdotti dalla legge 59/1997

• Art.21Autonomia didattica ed organizzativaVengono stabiliti i criteri e le garanzie per la

realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, dell’integrazione e del miglior utilizzo di risorse e strutture.

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D.P.R. 233/1998

• Il Decreto stabilisce i piani provinciali di dimensionamento della rete scolastica ed i relativi parametri, ai fini dell’attribuzione della personalità giuridica alle singole scuole, nell’intento di garantire la stabilità alle istituzioni presenti sul territorio.

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Le autonomie

• Il D.P.R. 275/1999 ha recato il regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, definendo, entro vincoli espressamente richiamati, i seguenti ambiti di potestà autonomistica:

• autonomia didattica;• autonomia organizzativa;• autonomia di ricerca, sperimentazione e

sviluppo;• trasferimento di funzioni amministrative e

gestionali alle scuole – autonomia finanziaria.

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AUTONOMIA DIDATTICA

• L’autonomia didattica consiste nella facoltà di regolare, in maniera flessibile, i tempi di insegnamento e di articolare le discipline, nel modo ritenuto più adeguato ai ritmi di apprendimento degli studenti, all’interno di un quadro educativo che sia espressione di libertà progettuale.

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• Le singole istituzioni scolastiche possono disciplinare:

• il monte ore annuale di ciascuna disciplina• la definizione di UNITA’d’INSEGNAMENTO non

coincidente con l’UNITA’ ORARIA• l’attivazione di Percorsi Didattici Individualizzati• il coinvolgimento di alunni provenienti dalla

stessa classe, da classi diverse e da diversi anni di corso

• l’aggregazione delle discipline in ambiti e aree

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AUTONOMIA ORGANIZZATIVA

• A livello organizzativo, l’autonomia si sostanzia nella realizzazione di una vasta rete di opportunità:

utilizzare i “tempi” e gli “spazi” ritenuti più opportuni;

adattare il calendario scolastico alle esigenze formative;

organizzare in maniera flessibile l’orario scolastico, nel rispetto del monte ore annuale.

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• L’autonomia di ricerca si collega direttamente all’autonomia didattica ed organizzativa in quanto investe i seguenti ambiti di attività:

• formazione e aggiornamento dei docenti;• innovazione metodologica e didattica;• scambi di informazioni, esperienze e materiali

didattici;• intese con soggetti esterni al sistema scolastico;• realizzazione di reti di scuole, consorzi, patti di

intesa per la realizzazione di esperienze condivise;• applicazione del metodo sperimentale per lo

sviluppo e l’espansione di iniziative, monitorate e condivise.

AUTONOMIA DI RICERCA E SVILUPPO

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AUTONOMIA FINANZIARIA

• L’autonomia finanziaria rende possibile l’accurata programmazione delle spese e la destinazione delle risorse assegnate alle istituzioni scolastiche autonome, senza alcun altro vincolo che quello di utilizzarle prioritariamente per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento e per un’adeguata gestione del bilancio rispetto alla pianificazione dell’Offerta formativa.

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IL P.O.F. E LA PROGETTAZIONE

NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

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• Il P.O.F., in quanto documento costitutivo dell’identità culturale, progettuale ed organizzativa delle istituzioni scolastiche, si configura come un SISTEMA PROGETTUALE che comunica l’identità della scuola.

• Nel concetto di “offerta” emergono le dimensioni del presentare, del proporre ed offrire una disponibilità, costituita dall’esistente, in termini di risorse e nella prospettiva dello sviluppo.

• Il termine “formativa” rimanda ad una serie di significati che vanno dal concetto di educazione a quello dell’istruzione, della crescita e dello sviluppo della personalità.

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La costruzione del POF

• Per non trasformare il POF in un rito cartaceo, è necessario realizzare effettive azioni di pianificazione che rappresentino le concrete condizioni di esercizio dell’autonomia didattica ed organizzativa, individuando i bisogni formativi ed accogliendo le richieste dell’utenza, attraverso i seguenti momenti:

• analisi del contesto;• diagnosi dei bisogni formativi degli allievi;• contestualizzazione degli obiettivi formativi;• elaborazione di percorsi efficaci.

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• I termini: Programma, Curricolo, Programmazione e Progettazione, assumono significati specifici nel lessico scolastico, avendo rappresentato, in taluni casi, e costituendo, in altri, strumenti fondamentali della pianificazione del processo di insegnamento /apprendimento.

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PROGRAMMA

Il termine Programma sta ad indicare il testo ministeriale che prescrive, sul piano nazionale, le finalità, i contenuti formativi e le abilità fondamentali da conseguire in un determinato ordine di scuola.

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PROGRAMMAZIONE• La Programmazione è costituita da una serie di operazioni

che gli insegnanti, individualmente e collegialmente, compiono per organizzare concretamente l’attività educativa e didattica.

• Il termine“programmazione” è stato utilizzato per la prima volta con il Decreto Delegato n° 416 del 1974 che ha attribuito al Collegio dei docenti il compito specifico di adeguare i Programmi Ministeriali alle esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare.

• Successivamente la Legge n° 517 del 1977 ha nuovamente puntualizzato, limitatamente alla scuola elementare e alla scuola media, il significato e la logica operativa della programmazione.

• La Legge 148/1990, relativa alla scuola elementare, ha riconosciuto uno specifico tempo di attività professionale dedicato alla programmazione.

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CURRICOLO

Il Curricolo richiama l’idea di un percorso che si dispiega nel tempo, un concetto di gradualità e di progressione, di esperienza scolastica compiuta dall’alunno ed intenzionalmente rivolta al conseguimento delle finalità formative. Il curricolo, quindi, può essere inteso come l’organizzazione e l’articolazione di un corso di studi nel suo complesso.

• Esso comprende sia i contenuti (curricolo esplicito) , quanto il metodo e le tecniche (curricolo esplicito) e, dunque, si colloca all’interno della più vasta strategia della programmazione.

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Il curricolo

- risponde a:specifiche esigenze di educazione

specifiche esigenze di apprendimentodomanda formativa della comunità

- è costituito da: criteri assuntiprocedure impiegate

- si caratterizza per: specificità degli obiettivispecificità dei contenutispecificità dei metodipluralità delle sollecitazioni educative

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PROGETTAZIONE

La Progettazione costituisce un processo ben più ampio ed articolato, riferendosi al quadro generale dell’identità educativa e formativa che la comunità scolastica intende delineare.

• La Progettazione è stata introdotta nella prassi organizzativa della scuola con il Regolamento dell’autonomia, emanato con DPR 275/99, che all’art.3 fa riferimento alla progettazione nelle sue diverse forme e funzioni.

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• Il lavoro per progetti costituisce, da tempo, una delle caratteristiche didattiche peculiari della scuola elementare; in tempi più recenti ha iniziato a diffondersi anche negli altri ordini e gradi di scuola.

• In particolare la formazione di gruppi di lavoro, di commissioni e dipartimenti, costituiti per aree di intervento o per ambiti di ricerca, consente di elaborare, progettare e partecipare a significative iniziative didattiche e di arricchimento formativo, garantendo una maggiore qualità al processo formativo.

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Modelli di progettazione

Per obiettivi

Reticolare

Per procedure e strutture delle discipline

Per concetti e mappe concettuali

Per sfondi integratori

Per situazioni/progetti

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PROJECT MANAGEMENT

• Un modello di riferimento, adottato per la realizzazione di progetti in ambito scolastico richiama il PROJECT MAMAGEMENT, finalizzato ad ottimizzare il rapporto risorse-azioni-risultati.

• Si tratta di una procedura di analisi e progettazione integrata per: programmare, definire, attuare, valutare, che consente la gestione di un’attività complessa mediante un processo di pianificazione e di controllo continuo del rapporto costi/benefici.

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I principali strumenti adottati nelle istituzioni scolastiche vengono predisposti

nel rispetto di valori fondamentali nel rispetto di valori fondamentali da perseguireda perseguire

in relazione agli ambiti di in relazione agli ambiti di autonomiaautonomia

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AUTONOMIA DIDATTICAResponsabilità

Funzione prevalente del Dirigente scolastico

• Strumenti:

Piano dell’Offerta Formativa

promuovepromuove iniziative di iniziative di accoglienza, integrazione, accoglienza, integrazione, arricchimento, ecc., individuando e arricchimento, ecc., individuando e valorizzandovalorizzando percorsi e risorse da percorsi e risorse da sottoporre all’attenzione del sottoporre all’attenzione del Collegio dei docenti e del Consiglio Collegio dei docenti e del Consiglio di Circolo /Istitutodi Circolo /Istituto

Collegio dei docentiCollegio dei docentiConsiglio di Consiglio di Circolo/IstitutoCircolo/IstitutoDirigente scolasticoDirigente scolastico

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AUTONOMIA ORGANIZZATIVA

Responsabilità

Funzione prevalente del Dirigente scolastico

• Strumenti:

Regolamento interno P.O.F.

Carta dei servizi

coordinacoordina le attività le attività deliberate, deliberate, affidandoleaffidandole, per , per un opportuno lavoro di un opportuno lavoro di pianificazione, a gruppi di pianificazione, a gruppi di lavoro, referenti o lavoro, referenti o commissionicommissioni

Collegio dei docentiCollegio dei docentiConsiglio di Consiglio di Circolo/IstitutoCircolo/IstitutoDirigente scolasticoDirigente scolastico

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AUTONOMIADI RICERCA E SVILUPPO

Responsabilità

Funzione prevalente del Dirigente scolastico

• Strumenti:

P.O.F.Consorzi

RetiProtocolli d’intesa

promuovepromuove iniziative di iniziative di intesa, con enti, intesa, con enti, associazioni, agenzie del associazioni, agenzie del territorio, territorio, garantendo la garantendo la gestione unitariagestione unitaria dell’istituzione scolasticadell’istituzione scolastica

Collegio dei docentiCollegio dei docentiConsiglio di Consiglio di Circolo/IstitutoCircolo/IstitutoDirigente scolasticoDirigente scolastico

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AUTONOMIA FINANZIARIAResponsabilità

Funzione prevalente del Dirigente scolastico

• Strumenti:

Contrattazione d’IstitutoProgramma Annuale

PredisponePredisponeIl Programma annuale, Il Programma annuale, garantendo la gestione garantendo la gestione unitariaunitaria dell’istituzione dell’istituzione scolasticascolastica

Dirigente scolasticoDirigente scolasticoDirettore Direttore AmministrativoAmministrativoConsiglio di Consiglio di Circolo/IstitutoCircolo/Istituto

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La Carta dei servizi

• L’attenta e puntuale organizzazione dei servizi erogati deve tradursi nella predisposizione/revisione periodica della Carta dei Servizi.

• L’esigenza di redazione e adozione della "Carta" è inizialmente maturata in alcuni Paesi europei come strumento per garantire maggior efficienza dei pubblici servizi e tutelare i nuovi diritti di accesso, trasparenza, partecipazione dei cittadini.

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Elementi della Carta• La Carta dei servizi rende noti all’esterno:• – gli indirizzi generaliindirizzi generali cui si ispira l’attività amministrativa e

gestionale ("principi fondamentali") della scuola;• – le caratteristiche di qualitàcaratteristiche di qualità che l’utente

prevalentemente si attende dallo svolgimento delle varie attività dell’istituzione erogatrice ( "fattori di qualità");

• – i livelli o gli obiettivi quantitativi e/o qualitativilivelli o gli obiettivi quantitativi e/o qualitativi ai quali tendono le attività della struttura organizzativa ("standard");

• – i meccanismi approntati per monitorare e valutare costantemente l’attività svolta, anche al fine di praticare correttivi in itinere ("valutazione del servizio");

• – i mezzi o rimedi messi a disposizione degli utenti per mezzi o rimedi messi a disposizione degli utenti per segnalare disfunzionisegnalare disfunzioni, prima di dar corso ad un eventuale contenzioso ( "procedure di reclamo").

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• Il Sistema delle Relazioni sindacali nell’area del lavoro pubblico, e in particolare nell’ambito del servizio scolastico, mira a far sì che le condizioni del rapporto di lavoro non siano determinate da scelte unilaterali, ma da decisioni il più possibile partecipate e condivise.

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• La Contrattazione d’istituto si propone di realizzare: • la partecipazione responsabile di tutti i lavoratori

nell’ambito delle specifiche competenze professionali;• l’utilizzazione razionale delle risorse economiche;• lo sviluppo dell’autonomia organizzativa e didattica,

nel rispetto delle competenze del Dirigente scolastico e degli Organi Collegiali;

• il miglioramento delle condizioni di lavoro;• la condivisione delle responsabilità.

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• Il Regolamento d'istituto è realizzato in ogni scuola, in attuazione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti , D.P.R.n.249/1998 ed alle successive modifiche introdotte con il D.P.R.n.235/2007.

• Deve, dunque, dichiarare le modalità, gli spazi i tempi di azione degli studenti, deve stabilire le regole di funzionamento degli Organi Collegiali e i criteri che garantiscano il rispetto dei diritti e dei doveri da parte di tutte le componenti scolastiche, prevedendo eventuali sanzioni .

• Risulta evidente lo stretto legame tra Regolamento d'istituto e Piano dell'offerta formativa del quale il Regolamento costituisce norma e garanzia di attuazione.

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• L’azione di indirizzo, promozione e coordinamento del Dirigente scolastico si estrinseca in una serie articolata di modalità operative:

• l’adozione di forme efficaci di comunicazione;• la capacità di mediare di punti di vista diversi, • la valorizzazione delle risorse;• l’adeguato esercizio della delega;• forme di concertazione e conciliazione;• un piano organizzativo fondato su modalità

cooperative, sulla sinergia, sul coinvolgimento attivo nel processo propositivo e decisionale, anche attraverso la costituzione di gruppi centrati su compiti.