Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

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Periodico culturale locale-globale LIBRI Recensioni e suggerimenti per le vostre letture TENDENZE DAL MONDO Spazi materiali, spazi virtuali C ittà A perta Mensile culturale a diffusione gratuita 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 - Anno II n. 12 Modena Cliccate “mi piace” sulla nostra pagina AGENDA DI MARANELLO Pagine dedicate al paese: eventi, attualità e notizie TABLET MANIA storia, evoluzione e successo dei tablet, divenuti in pochi anni dispositivi di uso quotidiano

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Modena "CittàAperta" Periodico culturale "locale-globale" - n. 25 mar - 25 apr 2013

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Periodico culturale locale-globale

LIBRIRecensioni e suggerimenti

per le vostre letture

TENDENZE DAL MONDOSpazi materiali,

spazi virtuali

CittàApertaMensile culturale a diffusione gratuita

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 - Anno II n. 12

Modena

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AGENDA DI MARANELLOPagine dedicate al paese: eventi, attualità e notizie

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Sommario

Marzo 2013-aprile 2013Editoriale

05

BaccanaliDiscorsi ebbri d’arte, letteratura, filosofia di Davide Donadio

30

Agenda Modena/Altrove08/11Associazioni Corsi Eventi Attività

Tablet maniaTecnologia e società

12

Tutti al cinema!16Prossime uscite in sala

Scritture26

Italiani d'Ungheria22Libri/Recensioni

Siete un’associazione e volete promuovere le vostre attività e i vostri eventi? Contattateci! Tel. 0522 210183

E-mail: [email protected]

Potete trovare «CittàAperta» nei luoghi di incontro (bar, locali, attività commerciali, associazioni...) dei seguenti paesi: Bastiglia, Bomporto,

Casinalbo, Castelfranco Emilia, Formigine, Maranello, Modena, Montale Rangone, Nonantola, Soliera.

Ci trovate anche su

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 - Anno II n. 12

Pagine di letteratura, critica e recensioni "Libertà" di Gian Carlo Barbieri"Sola nel parcheggio dell'ipermercato" di Adalgisa Pini

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Cercate «CittàAperta»

Tendenze dal mondo06Spazi materiali, spazi virtuali

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 03

Notizie dalla città20Attualità a Modena

Agenda di Maranello18Eventi e attualità

La filosofia del quotidiano (in un libro)24Libri/Recensioni. Di Adriano Amati

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nel cassetto? ♦ Stampa a prezzi concorrenziali ed elaborazione grafica del vostro

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■ della cura editoriale, con la correzione critica del testoe l’impaginazione

■ della stampa e del progetto grafico, ovvero l’elaborazione della copertina e del formato adatto

■ della promozione: pubblicità su varie testate locali e presentazioni dei vostri libri

■ Distribuzione nelle principali edicole della «Bassa» reggiana, modenese e mantovana

Per info: redazione La Clessidra Editrice tel 0522 210183via XXV aprile, 33 42046 - Reggiolo (RE)

DIVERSE OPZIONI. Puoi scegliere diversi pacchetti, dalla sola stampa, alla sola

distribuzione o alla sola cura editoriale.

La cosiddetta editoria a pagamento è vista talvolta con sospetto. Ma noi siamo diversi! I costi vivi dell’opera li sostiene l’autore, ma a differenza di altre proposte che incontrate sul mercato con noi siete

sicuri di una cura editoriale, grafica e di stampa accurata, fatta con passione. Non vi promettiamo il successo, ma ci occuperemo con amore delle vostre fatiche.

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25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 05

Anche gli eventi della politica hanno ormai dimostrato l'enorme im-portanza del web, e soprattutto

del social web. L'attenzione che spesso dedichiamo a questo tema da parte di un supporto di comunicazione tradi-zionale come un giornale cartaceo, si giustifica per l'idea che noi abbiamo di comunicazione. Le tecnologie evolvono, le epoche cambiano, e con esse il modo di comunicare. L'integrazione del “nuo-vo” col “vecchio” è un passo necessario e fondamentale. Va ripetuto anche in questa sede, tuttavia, che tra i difensori dei supporti tradizionali si annoverano coloro che sostengono la migliore pre-disposizione “cognitiva” tra carta, libri di carta, rivista, e il nostro sistema nervoso centrale. C'è del vero certamente, ma ciò non deve portare a chiusure dogmatiche, visto che la velocità del web lo rende certamente mezzo privilegiato per la dif-fusione dell'informazione (anche se non

della formazione).Entrando nel merito, l'approfondimento di questo numero è dedicato al mondo dei tablet. Non a caso, perchè l'ingresso nel mercato di questi prodotti è sicuramente accostabile ad una rivoluzione nell'uso. Il tablet ha la giusta dimensione intermedia tra un computer portatile (ancora troppo ingombrante) e uno smartphone (trop-po piccolo per fare molte cose). Da qui, forse, il suo successo e la sua diffusione. Per farsi un'idea di quanto siano utiliz-zati: secondo una ricerca dell'Adobe's Digital Index, per la prima volta i tablet hanno battuto gli smartphone per quan-to riguarda il traffico internet globale: l'8% proviene da tablet, mentre il 7% da smartphone. E la fetta di traffico (nonché di mercato) potrebbe crescere ancora, considerando che la diffusione compor-ta anche una progressiva riduzione dei costi.

Editoriale

Marzo'13 aprile '13

«CittàAperta»

EditoriEditrice La Clessidra / E.Lui Editore

Sede redazione: via XXV aprile 33,

42046 Reggiolo (RE) Tel. 0522 210183

[email protected]

Direttore responsabile: Davide Donadio

Grafica: Paola TorelliStampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE)

Pubblicità: BMG Immagine, commerciale

Sig. Marco Barbieri tel. 328 0050604

[email protected] Predieritel 348 3134825

[email protected](per dettagli zone aree

di riferimento riquadro a pag. 3)

Registrazione 795/2012 rg v.g. n. 5/2012 del 2 maggio 2012

Redazione: Adriano Amati, Marco Barbieri,

Emanuela Bussolotti, Davide Donadio, Enrico Lui, Tommy

Manfredini, Paola Torelli

In questo numero hanno collaborato o dato la loro disponibilità:

Associazioni/Enti: Salotto Magico, Amici del libro, LaRoseNoire, L'Incon-tro, TeTe - Teatro Tempio, Museo Uni-versitario Gemma 1786, ModenaFiere.

Persone: Paola Ferrari, Adalgisa Pini, Gian Carlo Barbieri.

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06 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

Ne ha dato notizia Wired. Il fondatore di questo progetto è Renato Soru (già proprietario di Tiscali)

Uno spazio virtuale dedicato al patrimonio culturale italiano. Più che simile a Google, ricorda Wikipedia, nel senso che integra ricerca e contenuti. La motivazione che ha spinto a creare

istella non è l'esigenza di creare un nuovo concorrente di Google, destinato a fallire come tanti progetti anche buoni del passato. Tutta-via, Google è un prodotto standard, non ha un punto di vista focaliz-

zato sulla cultura italiana. Il motore di ricerca di istella non solo vuole indicizzare ciò che trova in Rete, ma

scavare sotto quanto emerge nel Web.Secondo «Wired»: “istella è un progetto

che richiede 500 server e indicizza 4,5 miliardi di pagine Web. Il business

model è basato sulla pubblici-tà per parole chiave, l'accesso

ai dati è per gli operatori commerciali (per gli enti di ricerca è gratuito) e attività orientate al business

come quelle di giornali e pubblica amministrazio-ne che utilizzano sistemi di ricerca.”

Tendenze dal mondoistella, un motore di ricerca per la cultura italiana

Innovazioni Tendenze nel 2013

Se ne parlava alla fine dell'anno scorso. Cosa occorre, quali sono le tendenze della startup?

Sicuramente più idee rivolte alle aziende.Il settore delle imprese innovative (quelle che

hanno proprio nello sviluppo dell'innovazione le pro-prie finalità) è per definizione un settore poco prevedibi-

le. Ma basta interrogare il mondo che ci gira intorno per avere le risposte almeno di ciò che è desiderabile.

Certamente serviranno nuovi modi di finanziare l'innovazio-ne, visto che la crisi toccherà anche questo ramo così delica-

to, soprattutto per lo sviluppo di idee nuove! Ecco perchè la ten-denza pare quella di concentrare più l'attenzione sulla redditività

di un'idea e della sua applicazione, piuttosto che dalla sua diffusione (si pensi al mondo delle app. Non necessariamente diffusione significa

grandi profitti).

Internet

Economia

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25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 07

Non solo, pare che anche l'export sia in crescita. Pare

che dietro a questi successi ci sia un uso attento delle risorse e un'attenzione - che in questo campo è un'eccezione rispetto agli altri settori dell'economia no-

strana - verso la ricerca e lo sviluppo. La salute buona, o almeno discre-ta del settore, è anche garantita dalle tecnolo-gie. Secondo la ricerca (Coldiretti): “l'Italia vanta

il primato europeo per numero di aziende e con oltre 31 mila addetti è seconda solo alla Ger-mania per numero di lavoratori. Idem per il fatturato: 7,3 miliardi di euro contro i 7,6 della Germa-

nia. Risultati ottenuti grazie a un consistente sforzo in termini di innovazione: in due anni, tra il 2008 e il 2010, l'energia utilizzata per unità di prodotto si è ridotta del 40% e sono diminuiti di cir-ca 9 mila tonnellate i rifiuti e gli scarti di lavorazione. Il risultato è un export di 3,8 miliardi di euro che traina il saldo della bilancia commerciale di settore.”

Spazi materiali, spazi virtuali

Facebook avrà l'hashtag come

Twitter?

Sappiamo che su Twitter il simbolo "#" serve ad organizzare i contenuti.

Pare che anche Facebook stia cercando di adottarlo per avvalersi del meccanismo che permette di catalogare i contenuti, argomenti, even-ti, le idee e le tendenze di pensiero. Il suo nome, ormai noto, è hashtag.Se l'uso che se ne fa su Twit-ter è il più famoso, non è solo il social network dell'uccellino a farne uso. Anche altri media

sociali come Instagram e Google+ ne fanno uso. Rimane, o rimaneva, fuori solo la creatura di Mark Zuckerberg. Stiamo a guardare se da queste prime “voci” partorirà veramente qualche cam-biamento su Facebook.

Tendenze dal mondo

Il ritorno alla CAMPAGNAUna ricerca rivela che nelle circa duemila imprese italiane che si occupano di agricoltura è aumentata l'efficienza ed è diminuito l'inquinamento

La scomparsa dell'orologiaio

Un mestiere in pericolo, come tante altre abilità del passato che in apparenza

sembrano non avere più utilità

Economia e Ambiente

antichi mestieriInternet

T ra le altre difficoltà che incontra l'orologiaio, va annove-rata certamente la difficoltà nel reperire i pezzi di ricam-

bio. Infatti le multinazionali non rilasciano ricambi neces-sari alla riparazione, forse per una questione di costi, ma più

verosimilmente per gestire direttamente il mercato. Questa situazione impedisce ai laboratori di orologeria (che già faticano a trovare giovani interessati ad intraprendere la

paziente carriera dell'orologiaio) di svolgere la propria attività.Nel passato ci sono state vere e proprie battaglie a suon di

carte presso le istituzioni europee, dove i lavoratori del settore lamentavano una posizione dominante nel mercato, soprat-

tutto degli orologi di lusso (in realtà gli unici interessati ad una riparazione, visto che i prodotti a basso costo vengono cambiati direttamente). Tra gli ultimi appelli si ricorda quello

dall’Associazione Orafa Lombarda.

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Eventi/Attività

CittàAperta

Vengono dall'Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi e dalle università di Losanna,

Dresda, Parigi e Venezia i docenti impegnati nelle conferenze dell'anno accademico 2012/2013 della Scuola Internazionale di Alti Studi “Scienze della cultura”. Iniziati a metà marzo, i corsi proseguiranno fino a giugno.Prossimo appuntamento venerdì 12 aprile con “Le arti figurative nella Repubblica Democratica Tedesca”: dall'immaginazione di una nuova società al «Bilderstreit» tedesco dopo la riunificazione, a cura di Karl Sieg-bert Rehberg, Prof. di Sociologia alla Technische Universität Dresden.A maggio si svolgeranno tre incon-tri. Venerdì 10 Ute Heidmann, Prof.ssa di Letteratura comparata - Uni-versité de Lausanne, parlerà di “La differenza non è ciò che ci separa”: per un'analisi comparativa delle let-terature e delle culture. Venerdì 24 “Lo spazio della città e del mondo”: gli immigrati orientali nella Roma città-mondo dell'epoca imperiale, a cura di Nicole Belayche, Prof.ssa di Religioni di Roma e del mondo romano - École Pratique des Hautes Études, Paris. Venerdì 31 “L'uomo e il sacro”, a condurre la conferenza Mario Ruggerini, Prof. emerito di Filosofia teoretica all'Università “Ca' Foscari” di Venezia.Ultima conferenza martedì 11 giugno con “Né greci, né barbari”: i contributi di Cicerone e di Filone di Alessandria con Carlos Lévy, Prof. di Lingua e letteratura latina - Univer-sité Paris IV, Sorbonne.

Gli incontri hanno inizio alle ore 17,30 e la partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di conferenze gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola. Le conferenze si svolgono presso la Fondazione Collegio San Carlo (via San Carlo 5, Modena). Per informazioni: tel. 059 421240 - e-mail: [email protected] - www.fondazionesancarlo.it.

le conferenze della Scuola di alti Studi

08 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

L'Associazione LaRoseNoire organiz-za per sabato 20 aprile alle ore 11,00 l'incontro “La Biblioteca Estense

attraverso i secoli” con la Dott.ssa Maria Elisa Berselli (de LaRoseNoire), la Dott.ssa Milena Ricci e il Prof. Luca Bellingeri, di-rettore della Biblioteca Estense di Modena. Si affronteranno i seguenti temi: la nascita a Ferrara; l'epoca rinascimentale; il pas-

saggio a Modena; excursus sui principali manoscritti conservati; De sphaera; dise-gni astronomico astrologici; Bibbia Latina di Borso d'Este.Incontro ad ingresso libero. Per maggiori informazioni e prenotazioni: Associazione Culturale LaRoseNoire, tel. 339 1196575, e-mail: [email protected].

la biblioteca estense attraverso i secoliAlla scoperta della sua storia sabato 20 aprile

Continuano anche nel mese di aprile le

iniziative proposte dall'Associazione “Amici del Libro” presso la sede di via S. G. Bosco, 153 a Modena (tel. 059 217530, e-mail: [email protected]).Sabato 6 aprile alle ore 17,00 presentazione di “Roma nella voce dei suoi poeti”, letture da Gioacchino Belli e Cesare Pascarella a cura della compagnia “Gli Aggregati”.Sabato 13 aprile alle ore 17,00 “Ris e fasò” scenette e monologhi in dialetto a cura degli “Artisti per caso” dell’Associazione culturale “L’Incontro”. Alle 18,15 inaugura la mostra della scultrice Caterina Fiorino. Le sculture che ultimamente propone scaturiscono dal modellato a creta che inavvertitamente dà vita a sinuose ed esili forme femminili trattate con la tecnica Raku, terrecotte patinate.

Sabato 20 aprile alle ore 17,00 “Lo Svaccabolario” presentazione del divertente libro di Luciano Prandini.Infine, venerdì 26 aprile alle 20,45 presso la Caffetteria “Il Cantuccio” (via Ramazzini, 65) Giancarlo Montanari presenta il libro “Considerazioni sull’antica lingua modenese” poeti locali dell’800.

Si ricorda, inoltre, che sono aperte le iscrizioni al corso “Allenamento alla memoria”, a cura di Elisa Bedeschi, e al ciclo di 7 incontri (maggio-giugno) “Scrittori modenesi del ‘900”.È ancora visitabile fino al 12 aprile, presso la sede dell'Associazione, la mostra delle opere di Max Padovani.

Nelle foto alcune delle opere di Max Padovani e Caterina Fiorino esposte.

amici del libroProgramma delle iniziative tra arte e libri

Ciclo di corsi

per l'a.a. 2012/2013

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CittàAperta

Agenda Modena/Altrove

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 09

Proseguono ad aprile e maggio gli appuntamenti con i “Mercoledì dell’Incontro”, dedicati all'am-

biente, alla tutela del consumatore e al cinema.Primo appuntamento il 10 aprile, de-dicato all'ambiente con “Le novità dei cambiamenti del clima su Modena” a cura del Dott. Eriuccio Nora. Il 7 e il 24 aprile l'attenzione sarà, invece, rivolta alla tutela del consumatore con due incontri a tema: il primo con la Dott.ssa Simona Baldaccini dal titolo “Come tutelarsi da truffe e raggiri dentro e fuori casa”, il secondo con il Dott. Simone Scagliarini, che affronterà il tema “Vacanze: che bel pacchetto”.Gli appuntamenti di maggio, a cura del Prof. Ivan Andreoli, sono, invece, dedicati

al cinema con “Parole in movimento - Quando il cinema rilegge il romanzo”. Primo incontro l'8 maggio con “I pic-coli maestri” (regia di Daniele Lucchetti, Italia 1998) tratto da “I piccoli maestri” di Luigi Meneghello. Appuntamenti succes-sivi il 15 maggio con “La Ciociara” (regia di Vittorio de Sica, Italia/Francia 1960) da “I racconti romani” di Alberto Moravia e il 22 maggio con “La Ragazza di Bube” (regia di Luigi Comencini, Italia/Francia 1963) tratto dal libro omonimo di Carlo Cassola.

Per i martedì del mese di aprile, inoltre, l’Associazione Culturale “L’Incontro” e la CNA Pensionati, in collaborazione con il Collegio Professionale degli Agrotecnici della Provincia di Modena, organizzano

“Vivere con il verde”: ciclo di incon-tri per conoscere i fiori, le piante e gli arbusti, a cura di Simone Finelli. Queste le date: 2 aprile “Viaggio nel paesaggio italiano”; 9 aprile “Il terreno e le piante”; 16 aprile “Il giardino dei balconi e dei ter-razzi”; 23 aprile “Visita al vivaio Happy flor”.

Gli incontri si terranno presso la sede dell’Associazione Culturale “L’Incontro” - Via Canaletto 100, Modena - con inizio alle ore 15,30. Informazioni e prenotazio-ni presso l'associazione L’Incontro: tel. 059 315694.

Nella foto: un'immagine del film "La Ciociara".

Laboratorio di discussione per uomini separati. Ripar-te il laboratorio di discussio-

ne “self help” per uomini separati, guidato dal Dott. Franco Boldrini, psicologo-psicoterapeuta. Sono previsti 6 incontri a cadenza setti-manale a partire da mercoledì 10 aprile alle ore 21,00 presso la Sala Comunale “G. Agnini” (via del Carmine 15, Modena). È garantita la riservatezza. Partecipazione gratuita.

Incontro su Soren Kierkegaard. Giovedì 18 aprile alle ore 17,00 presso la Sala riunioni della Circo-scrizione 3 (via Padova 149, Mode-na) incontro-dibattito sul filosofo Soren Kierkegaard a 200 anni dalla nascita: riflessioni attuali sulle sue opere e sul suo impegno di vita a cura del Prof. Giovanni Battaglini. Partecipazione gratuita.

Arte al femminile. Inizierà a mag-gio il ciclo di incontri “Tre grandi artiste” a cura del Prof. Giuseppe Bernardoni presso la Sala Civica di via Padova, 149 a Modena. Gli

incontri si svolgono il martedì con inizio alle ore 17,00 e sono così articolati: 7 maggio Artemisia Gentileschi; 14 maggio Frida Kah-lo; 21 maggio Tamara Lempicka. Partecipazione gratuita.

Corso di pittura en plein air. Dal 2 maggio al 6 giugno corso di pittura en plein air a cura di Mas-simo Morandi presso il chiosco del Giardino ducale di Modena tutti i giovedì dalle ore 16,00 alle 18,00. Il corso si propone di ritrarre dal vero fiori, foglie, angoli di verde cittadino con la tecnica dell’acquerello, seguendo i criteri della pittura en plein air dei pittori impressionisti.È previsto un contributo spese e assicurazione.

Per informazioni e iscrizioni: Uni-versità per gli adulti “Salotto ma-gico: arte, scienza e fantasia” (Via del Carmine 15, Modena), cell. 331 9069870 - e-mail: [email protected] - www.salottomagico.net.

Un mese ricco di incontriSi parla di psicologia, filosofia, arte e pittura con il Salotto magico

Avrà inizio sabato 6 aprile dalle ore 10,00 alle 12,00 il laboratorio di orticoltura urbana “Orti in città” promosso dall'Associazione Orti-

Condivisi, da TeTe - Teatro Tempio e dal Comune di Modena.Sono in programma cinque incontri che consentiran-no la creazione e la gestione di orti domestici, pro-muovendo la sostenibilità ambientale, l'educazione alimentare e il consumo critico. Il corso è gratuito e verrà messo a disposizione un orto per le attività pratiche.Gli incontri si svolgeranno presso TeTe - Teatro Tem-pio, viale Caduti in Guerra 192, Modena.Per informazioni e prenotazioni: tel. 059 8752068 - 347 3972843; e-mail [email protected].

Orti in città Laboratorio di orticoltura urbana

i mercoledì dell'incontro e non solo...Appuntamenti dedicati al cinema,

ai consumatori e all'ambiente

Page 10: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

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L’autore. Il pittore Antonio Ruggero

Giorgi nasce a Reggiolo nel 1887

in una famiglia contadina. Giorgi

partecipa attivamente alla vita artistica e

culturale del tempo e, senza aderire a

scuole o indirizzi specifici, mantiene rapporti amichevoli

con Marinetti, Carrà, Soffici, Maccari, Rosai e altri, isolato peraltro dal mondo accademico negli anni del fascismo dilagante.

MondineLitografia originale (1970)50 x 70 cm ca.Prezzo 350,00 €

Rossella Calderone

NewCity ArtGalleri è un progetto, un “metodo” per mettere in contatto appassionati d’arte, una galleria virtuale (senza luogo, ovvero in molti luoghi) fatta di artisti che vogliono proporre sul mercato le proprie opere e amanti dell’arte che vogliono conoscere autori emergenti. Il progetto, promosso da La Clessidra Editrice, si realizza attraverso la pubblicazione delle opere sulle testate dell’editore - che fa anche da mediatore per la vendita delle stesse, e la divulgazione attraverso gli eventi culturali e le mostre promosse. Per info contattare la redazione 0522 210183

R. G. Giorgi

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VENdI E CoMpra L’artENEWCITYARTGAllERY Per la diffusione dell’arte

Fotografia

G. March

L’autore. Giovanni March (Tunisi, 1894 - Livorno, 1974) è stato un pittore italiano. È considerato uno degli artisti più moderni tra i fondatori del Gruppo Labronico, anche se la sua opera ha finito per avere la stessa collocazione commerciale di quella dei pittori di fine Ottocento e i primi del Novecento. Nel 1927 espone alla Galleria l’Esame di Milano con presentazione di Carlo Carrà. A quel punto gli giungono inviti ad esporre all’estero.

Litografia, un prodotto d’arte. Da non confondere con la stampa tipografica. La stampa litografica ancora oggi viene eseguita interamente a mano, su torchi particolari, a trazione manuale, che sono stati costruiti a metà Ottocento, come il celebre “Bollito”, o “ Torchio Bisset “, usato da Lautrec, da Picasso, March, e William Tode, che lo usa nella propria stamperia d’arte. Anche l’inchiostrazione della matrice, la lastra disegnata dal maestro, viene effettuata a mano con rulli di caucciù di varie misure; la carta ideale per litografia deve essere di puro cotone 100%, vi sono carte di varie grammature, l’ideale deve essere di circa 250-270 gm, liscia e morbida, e altre più compatte.

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Eventi/Attività

È quanto affermano i 150 stu-denti degli Istituti superiori Muratori e Wiligelmo di

Modena, Morandi di Finale Emilia e Morante e Baggi di Sassuolo, che partecipano al progetto Racconti di Pietra, ideato dal Museo Gemma 1786 dell’Università di Modena e Reggio Emilia per fare conosce-re, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale della nostra provincia. Il progetto è stato premiato dal concorso di idee della Regione Emilia-Romagna, Istituto Beni Cul-turali “Io Amo i Beni Culturali”, anche grazie alla collaborazione ed al sostegno dell’Ateneo modenese, dei Comuni coinvolti nel progetto, della Provincia, della Soprinten-denza BSAE, del Museo Civico d’Arte e della System Innovation Valley Sassuolo. Partners d’eccezio-ne di questa quarta edizione sono l’Accademia Militare, l’Archivio di Stato e i Musei del Duomo di Modena, l’Associazione Voice Off e il Club di Territorio Emilia centro del TCI (tel. 059 223344).Gli studenti coinvolti, sapiente-mente preparati da esperti di di-verse discipline, accompagneranno il pubblico di tutte le età in percor-si di scoperta di quel patrimonio urbano noto e meno noto nei centri storici di Modena, Sassuolo e Finale Emilia. L’acqua è il tema che unirà le passeggiate narrative por-tando il museo a sconfinare in quel grande patrimonio diffuso che è il paesaggio; acqua intesa come via di comunicazione, come fonte di

diletto e di saperi, come strumento di crescita e di sviluppo del nostro territorio. A Modena, il 13 e 14 aprile si par-tirà dalle scientifiche bellezze del Museo Universitario Gemma 1786 (l.go Sant’Eufemia 19) per “navi-gare” verso l’Accademia e il cuore del sistema dei canali modenesi da cui aveva origine il Naviglio: la camera delle acque. A Sassuolo, il 27 aprile e il 5 maggio si ricomporranno le tracce dell’importante ruolo che l’acqua ha avuto nello sviluppo economico e culturale della città e che trovano la massima espressione nel Fonta-nazzo del Palazzo Ducale.A Finale Emilia, il 4 e il 12 mag-gio sarà protagonista un nutrito gruppo di studenti che condurrà il pubblico nel centro storico di una delle città più colpite dal sisma, ma che la bellezza ed il valore del patrimonio che ancora racchiude meritano di essere raccontati.“Racconti di Pietra - ha dichiarato la sua organizzatrice dott.ssa Milena Bertacchini responsabile del Mu-seo Universitario Gemma 1786 - si propone di fare riscoprire il patri-monio modenese attraverso la voce dei ragazzi che con il loro entusia-smo sapranno “prendersi cura” di questa nostra vera ricchezza. È inoltre in nome del patrimonio modenese che si è riusciti a creare una sinergia fra le diverse istituzio-ni pubbliche e gli sponsor privati”.Per informazioni: e-mail [email protected], tel. 059 2055873.

Racconti di pietra 2013 Noi amiamo i Beni Culturali e voi?

Disegno botanicoSi svolgerà presso l'Orto Botanico di Modena (Viale Caduti in Guerra, 127) un corso di dise-gno botanico dal vero con graphite e acquerello a cura della tutor Roberta Mattioli, socia del Society Botanical Artist di Londra.Il corso si svolge in 4 incontri sabato 20-27 aprile e 4-11 maggio, dalle ore 14,00 alle 18,00 per un totale di 16 ore di lezione. Il costo complessivo è di 120€ e il materiale è a carico degli alunni.Per informazioni: www.robertamattioli.eu - tel. 02 9988826 - 338 2566105.

Mercatino del riciclaggioSi svolgerà ogni primo sabato del mese il Mer-catino del riciclaggio, organizzato dalla Circo-scrizione 4 del Comune di Modena. La rassegna è un'esposizione e scambio di oggetti che dalle cantine e dai solai chiedono di essere ancora riutilizzati.Il mercatino si svolge in Piazza Guido Rossa nelle seguenti giornate: 6 aprile, 4 maggio, 1 giu-gno, 6 luglio, 7 settembre, 5 ottobre, 2 novembre, 7 dicembre dalle ore 9,00 all'imbrunire. Durante le giornate saranno, inoltre, promosse animazio-ni o laboratori di strada. Per informazioni: Tric & Trac, Laboratorio di riciclaggio promosso dall'Ass. Insieme in Quartiere per la Città, cell. 338 8206208 - e-mail: [email protected].

Play. Entra in giocoSi svolgerà il 6 e 7 aprile presso Modena Fiere la V edizione di “Play - Festival del gioco”: 18.000 mq allestiti con più di 1.000 tavoli di giochi tutti da provare, dai grandi classici alle ultime novità. A coinvolgere i visitatori: giochi da tavolo, di ruolo, di carte, miniature, videogiochi, laser game, giochi di strada, biliardini, arene live...Per maggiori informazioni: www.play-modena.it.

Teatro dialettaleIl gruppo dialettale “Gli artisti per caso” dell’As-sociazione culturale “L’Incontro” presenta “Te-atro dialettale al Windsor Park” presso la Sala Polivalente Windsor Park (strada San Faustino 155/u - Modena).Prossimi appuntamenti. Sabato 20 aprile “Taca banda... zum pà pà! I cantastorie eccoli qua!”, quando la gente accorreva in piazza per ascolta-re, con gran divertimento, fatti, notizie, zirudelle e... “roba bela”. Sabato 11 maggio “Modna, mudnes, resdori e mester”, una selezione di testi in dialetto modenese tratti dalle opere dello scrittore dialettale Luigi Zanfi. Gli spettacoli sono gratuiti e hanno inizio alle ore 20,30.Per informazioni: tel. 349 5795653, e-mail [email protected] - tel. 059 315694, e-mail [email protected].

In breve

CittàAperta 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 11

Figure, coppia con bambino

Litografia originale(1981)

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350,00 €

L’autore. Il pittore Antonio Ruggero

Giorgi nasce a Reggiolo nel 1887

in una famiglia contadina. Giorgi

partecipa attivamente alla vita artistica e

culturale del tempo e, senza aderire a

scuole o indirizzi specifici, mantiene rapporti amichevoli

con Marinetti, Carrà, Soffici, Maccari, Rosai e altri, isolato peraltro dal mondo accademico negli anni del fascismo dilagante.

MondineLitografia originale (1970)50 x 70 cm ca.Prezzo 350,00 €

Rossella Calderone

NewCity ArtGalleri è un progetto, un “metodo” per mettere in contatto appassionati d’arte, una galleria virtuale (senza luogo, ovvero in molti luoghi) fatta di artisti che vogliono proporre sul mercato le proprie opere e amanti dell’arte che vogliono conoscere autori emergenti. Il progetto, promosso da La Clessidra Editrice, si realizza attraverso la pubblicazione delle opere sulle testate dell’editore - che fa anche da mediatore per la vendita delle stesse, e la divulgazione attraverso gli eventi culturali e le mostre promosse. Per info contattare la redazione 0522 210183

R. G. Giorgi

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Fotografia

G. March

L’autore. Giovanni March (Tunisi, 1894 - Livorno, 1974) è stato un pittore italiano. È considerato uno degli artisti più moderni tra i fondatori del Gruppo Labronico, anche se la sua opera ha finito per avere la stessa collocazione commerciale di quella dei pittori di fine Ottocento e i primi del Novecento. Nel 1927 espone alla Galleria l’Esame di Milano con presentazione di Carlo Carrà. A quel punto gli giungono inviti ad esporre all’estero.

Litografia, un prodotto d’arte. Da non confondere con la stampa tipografica. La stampa litografica ancora oggi viene eseguita interamente a mano, su torchi particolari, a trazione manuale, che sono stati costruiti a metà Ottocento, come il celebre “Bollito”, o “ Torchio Bisset “, usato da Lautrec, da Picasso, March, e William Tode, che lo usa nella propria stamperia d’arte. Anche l’inchiostrazione della matrice, la lastra disegnata dal maestro, viene effettuata a mano con rulli di caucciù di varie misure; la carta ideale per litografia deve essere di puro cotone 100%, vi sono carte di varie grammature, l’ideale deve essere di circa 250-270 gm, liscia e morbida, e altre più compatte.

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Page 12: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

Il successo dei tablet. Tablet, ovvero tradotto in italiano “tavoletta”. Un dispositivo che nel giro di pochi anni è entrato a far parte della nostra vita quotidiana, insieme agli smartphone. Il suo nome deriva dalla forma

di questi device che ricorda quella delle tavolette utilizzate anticamente per la scrittura. Seppure re-lativamente nuova, quella dei tablet è una storia di successo. Se ripercorriamo la loro nascita possiamo vedere, infatti, come siano stati gli ultimi dispositivi ad entrare nella scena dell'information and communi-cation technology: il primo iPad della Apple, che può essere definito il pioniere della categoria, è stato

lanciato nel 2010, seguito dai modelli Galaxy di Samsung e dal Kindle Fire di Amazon un anno più tardi. Per il 2013 si stima una vendita di 240 milioni di unità contro i 200 milioni di notebook e laptop. Non solo, secondo una ricerca dell'Adobe's Digital Index, per la prima volta i tablet hanno battuto gli smartphone per quanto riguarda il traffico internet globale: l'8% proviene da tablet, mentre il 7% da smartphone. Infatti, sebbene i due dispositivi abbia-no funzioni e capacità simili, l’esperienza su tablet apre percorsi nuovi non percorribili dagli smart-phone. Inoltre, favorisce una fruizione di internet più lunga e approfondita. Basti pensare ad attività

12 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

CittàAperta

Tablet mania

Storia, evoluzione e successo dei tablet, divenuti in pochi anni

dispositivi di uso quotidiano

Page 13: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 13CittàAperta

Tecnologia e Società

L'agenzia di statistica Chikita Insights ha diffuso i dati di un'indagine condotta nel

periodo compreso tra il 15 e il 21 febbraio 2013 sul mercato americano. Oggetto d'analisi è stato il traffico web generato dai tablet. Da ciò è emerso come l'80,5% del traffico tablet totale sia generato dalla somma di iPad e iPad mini, un valore in leggero calo rispetto quello di gennaio (81%), ma che mostra come la casa produttrice di Cupertino sia in fatto di vendite nettamente avanti rispetto alle concorrenti, basti pensare che nessuno dei competitors diretti è riuscito ad ottenere una percentuale a doppia cifra. Il

Kindle Fire di Amazon, l'avversario più vicino, si attesta con una percentuale di traffico web intorno all'8%, i tablet Galaxy della Samsung generano solo il 4,2% del traffico totale, mentre Google Nexus l’1,6%.Tra le ragioni del successo di Apple, figura senza dubbio la popolarità dell'iPad mini, che grazie al prezzo ridotto rispetto al “fratello maggiore” ha incontrato da subito la simpatia dei consumatori, tanto da diven-tare l'iPad più venuto di sempre.

Apple in cima alle vendite

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CittàAperta14 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

come leggere giornali o e-book, fare ricerche online o guardare filmati in streaming: tutte attività che si possono compiere anche su uno smartphone, ma che non sono altrettanto pratiche, richie-dendo uno schermo di maggiori dimensioni. Anche per quanto riguarda lo shopping online si preferisce usare i tablet rispet-to agli smartphone: chi usa un tablet trascorre sui siti il 54% del tempo in più a ordine rispetto agli utenti smartphone e il 19% in più rispetto a chi naviga da Pc. Non solo, durante le ultime feste natalizie, il 13,5% di tutti gli acquisti online è stato effettuato da un tablet.

Storia ed evoluzione. Il primo modello di tablet è uscito nel 2000. Presentato dalla Microsoft e basato su Windows XP aveva però caratteristiche diverse da quelle dei tablet che conosciamo oggi, dal momento che non era

touchscreen e usava un sistema operativo per personal compu-ter. È solo dal 2010 che hanno cominciato a diffondersi modelli di tablet (tablet computer) che hanno abbandonato l'interfaccia precedente a favore di quella touchscreen, avvicinandosi così più che ai personal computer agli smartphone, usciti allora da poco sul mercato. La possibilità di gestire il proprio tablet trami-te il tocco delle dita ha portato anche ad un implemento dell'in-terfaccia grafica e ad uno svilup-po specifico per questo tipo di device.Questa seconda generazione di tablet, basata sugli smartphone, utilizza solitamente micropro-cessori basati su architettura ARM e sistemi operativi creati appositamente, come Android, iOS, QNX ecc. I tablet possono essere a volta suddivisi in quelli dotati di connettività mobile e in quelli che utilizzano solo la con-

Secondo una ricerca dell'Adobe's

Digital Index, per la prima volta i

tablet hanno battuto gli smartphone per

quanto riguarda il traffico internet

globale: l'8% proviene da tablet,

mentre il 7% da smartphone.

Page 15: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

CittàAperta 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 15

Tecnologia e Società

nettività WiFi. Nel primo caso il tablet può anche esse-re usato per fare telefonate ed inviare sms, dal momen-to che utilizza una Sim card, proprio come quelle usate comunemente nei telefoni cellulari. Nel secondo caso, invece, la connettività è ristretta alla sola rete WiFi.

Phablet e mini tablet. Da poco esistono sul mercato dei nuovi dispositivi che stanno oscurando il mercato dei tablet: i phablet, un nome all'apparenza strano, ma nato in realtà dall'unione di due parole che conoscia-mo tutti, phone e tablet. I phablet sono dispositivi tou-chscreen con schermi compresi tra i 5 e i 7 pollici, che presentano sia le caratteristiche degli smartphone che dei tablet. Un phablet è infatti più grande di uno smar-tphone, ma non grande abbastanza per essere consi-derato un tablet o un mini tablet. Quelli che quindi un tempo erano considerati due dispositivi separati e con funzioni diverse, è possibile oggi ritrovarli “fusi” in un unico prodotto.Ma i phablet non sono gli unici a minacciare il regno dei tablet: tra i diretti concorrenti figurano anche i mini tablet. Un esempio su tutti? Il successo ottenuto dall'iPad mini che è arrivato ad erodere quote di mer-cato del suo “fratello maggiore”. Secondo la società di ricerca statunitense DisplaySearch, da quando è stata lanciata sul mercato la versione mini dell'iPad, le pre-visioni di vendita dell'iPad standard sono crollate della metà, mentre dell'iPad mini sono in crescita costante. La tendenza oggi sembra quindi quella di andare sempre più verso dispositivi in grado di racchiudere le funzioni di smartphone e tablet, che strizzano l'oc-chio al consumatore non solo per un costo minore, ma anche per la praticità di avere tutto a portato di mano in un unico dispositivo.■

Si sono svolte recentemente due importanti manifestazioni a

livello mondiale nell'ambito dell'in-formation e communication technology: il Mobile World Congress che si è svolto a Barcellona a fine febbraio e il CeBit tenutosi ad inizio marzo a Hannover. In entrambi i casi ad essere andato di scena è stato il futuro di smartphone e tablet con la presentazione degli ultimi prototipi messi a punto dalle case costruttrici.Tra i tablet che hanno catturato l'attenzione del pubblico ne spicca-

no due della Fujitsu: uno dotato di lettore di impronta palmare presentato a Hannover, l'altro, dotato di una tastiera virtuale pro-iettata dalla fotocamera, si è invece potuto ammirare a Barcellona.Il primo si basa su un sistema di autentica-zione che permette al tablet di riconoscere il suo proprietario. Va detto che sono anni che l'azienda giapponese sta lavorando su un prodotto che integri al suo interno un lettore per il palmo delle mani. Il prototipo presen-tato ha uno schermo da 10 pollici e risulta abbastanza ingombrante come dimensioni, dal momento che deve essere in grado di inglobare al suo interno il lettore di impron-ta palmare. Ma i tecnici sono già al lavoro per risolvere il problema e stanno studiando un nuovo sensore più piccolo, tale da poter essere contenuto in un tablet di dimensioni standard. Un'altra particolarità è, inoltre, quella che si potranno memorizzare i palmi di entrambe le mani, in modo da non incor-rere in problemi di accessibilità in caso di abrasioni o tagli.L'idea di una tastiera virtuale non è, invece, nuova, dal momento che ci sono stati altri progetti simili in passato. L'idea originale portata avanti dalla Fujitsu è in questo caso quella di integrarla nella maggior parte di prodotti che gli utenti possiedono già (come tablet e smartphone), senza bisogno di accessori aggiuntivi. La tastiera virtuale, infatti, verrà proiettata su una superficie piana tramite la fotocamera, in modo da non richiedere l'ausilio di un supporto fisico. Ad un software il compito di capire ciò che è stato scritto e di tradurlo infine in un docu-mento di testo.

I tablet del futuro

Immagini. Sopra il prototipo di tastiera virtuale prodotto dalla giapponese Fujitsu e presentato a fine febbraio al Mobile World Congress di Barcellona.

Dal lettore di impronta palmare alla tastiera virtuale

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CittàAperta16 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

È l'uomo che fa l'armatura o è l'armatura che fa l'uo-

mo? È questa la domanda che ha sempre segretamente perseguitato il brillante e sfacciato industriale Tony Stark e a cui si troverà a dover dare risposta in questo terzo capitolo della saga di “Iron Man”. In questo film, Stark/Iron Man si trova a dover com-battere contro un nuovo e potente antagonista. Quan-do Stark vede il suo mondo distrutto per mano del suo nemico, intraprende una

dura missione alla ricerca dei responsabili, che metterà alla prova il suo coraggio e il suo ingegno. Con le spalle al muro, Stark dovrà infatti sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, affidandosi solamente alle proprie forze e fidando-si unicamente del proprio ingegno e del proprio istinto per proteggere le persone che ama. Mentre si prepara per tornare a combattere, Stark trova così finalmente risposta alla domanda che l'ha sempre perseguitato.

Tutti al cinema!Tra i film più attesi del mese il terzo film della saga

di "Iron Man" e la pellicola dedicata al maestro della suspense Alfred Hitchcock

I più attesi

Jack è un ex soldato ed è l'ultimo sopravvissuto sulla Terra, la cui

superficie è stata così irradiata da non essere più riconoscibile. L'umanità ora vive sulle nuvole, al riparo dagli alieni Scavenger che si aggirano tra le rovine. Dopo aver ritrovato un'astronave distrutta e aver conosciuto la storia dell'unica superstite, una donna miste-riosa, Jack inizia a mettere in discussio-ne tutto ciò che credeva sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. Que-sto sarà l'inizio di un'avventura che cambierà per sempre il suo destino.

Attacco al potereAzione, Thriller

In uscita il 18/04/2013 Regia di Antoine Fuqua. Con Gerard Butler, Aaron Eckhart, Melissa Leo, Radha Mitchell,

Ashley Judd, Dylan McDermott.

Un gruppo di terroristi nord coreani assalta la Casa Bianca, prendendo in ostaggio il

Presidente insieme al suo staff. L'obiettivo è quello di attaccare gli Stati Uniti con le loro stesse armi, mettendo così sotto scacco l'intera nazione. Ad essere coinvolto nella dura battaglia che infuria sul prato della Casa Bianca è anche l'ex responsabile della sicurezza presidenziale, Mike Banning, che scopre di essere rimasto l’unico membro dei Servizi Segreti ancora vivo nell’edificio assediato. Divenuto ormai chiaro che Banning è l'ultima speranza per evitare la catastrofe, questo inizia a fare ricorso alla sua preparazione per diven-tare gli occhi e le orecchie del vice presidente e dei suoi consiglieri.

►►►

Iron Man 3Azione, AvventuraIn uscita il 24/04/2013Regia di Shane Black. Con Robert Downey Jr., Gwyneth Pal-trow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany.

OblivionAzione, Fantasy, AvventuraIn uscita il 11/04/2013 Regia di Joseph Kosinski. Con Tom Cruise, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo.

Page 17: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 17CittàAperta

Cinema - In sala

Tratto dal best seller omonimo di Ales-sandro D'Avenia, il film racconta la

storia del sedicenne Leo. Per lui la vita può avere solo due colori: il bianco e il rosso. Il bianco è un colore da evitare: indica il vuoto, il silenzio, la noia. Il rosso invece è il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita di calcet-to, ma soprattutto è il colore dei capelli di

Beatrice, la ragazza di cui è segretamente innamorato.Quando finalmente trova il coraggio di avvicinarsi a lei, scopre che Beatrice sta vivendo un grande dolore. Di fronte alla sofferenza della ragazza, Leo si trova a crescere e a fare delle scelte, appoggia-to inaspettatamente da adulti a cui non avrebbe mai pensato...

Quello del film biografico è un genere molto diffuso ultimamente nell'indu-

stria cinematografica americana e questo film, diretto da Sacha Gervasi, vuole esse-re un omaggio al maestro della suspense: Alfred Hitchcock.Il film ripercorre la lavorazione di uno dei capolavori più controversi del regista: l'inquietante thriller “Psycho” del 1960. La storia della lavorazione del film è in

parte un pretesto per portare alla luce un segreto del regista: la sua lunga ed inten-sa storia d'amore con una donna forte e decisa, sua moglie Alma Reville, nonché sua collaboratrice professionale. Basato sul libro “Come Hitchcock ha realizzato Psyco”, il film ripercorre gli aneddoti legati alle fasi di lavorazione del capolavoro, il perfezionismo del regista, il suo rapporto con il cast e con la moglie.

Omaggio a un maestro►►►

Dal libro al filmBianca come il latte, rossa come il sangueDrammatico In uscita il 04/04/2013 Regia di Giacomo Campiotti. Con Luca Argentero, Filippo Scicchitano, Aurora Ruffi-no, Gaia Weiss, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio.

HitchcockBiografico, DrammaticoIn uscita il 04/04/2013 Regia di Sacha Gervasi. Con Anthony Hopkins, Scarlett Johansson, Jessica Biel, Helen Mirren, Ralph Macchio, Toni Collette.

►►►

Torna Rob Zombie, uno dei registi più famosi di film horror.

Heidi e i suoi colleghi Dj di una radio locale ricevono una misteriosa scatola di legno che contiene un di-sco in vinile con su scritto “Un regalo dei Lords”. Poco dopo arriva un'altra scatola contenente tutto l'occorrente per organizzare un concerto a Salem. Ben presto i ragazzi scoprono che ciò che li aspetta non è un concerto: i Signori di Salem stanno tornando e vogliono sangue...

Le streghe di Salem Horror In uscita il 24/04/2013 Regia: Rob Zombie. Con Sheri Moon Zombie, Bruce Davison, Jeffrey Daniel Phillips, Ken Foree, Patricia Quinn.

Luke è un motociclista che lavora come stuntman. La sua vita viene

sconvolta quando incontra la sua ex, Romina, e scopre di essere diventato padre. Luke prova in tutti i modi a fare il genitore ed è deciso ad assu-mersi le sue responsabilità. Per riusci-re a far fronte alle difficoltà economi-che di questa nuova situazione, inizia a rapinare banche. Sulle sue tracce si mette così il poli-ziotto Avery Cross, pronto a tutto pur di incastrarlo.

Come un tuonoDrammatico, PoliziescoIn uscita il 04/04/2013 Regia di Derek Cianfrance. Con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byr-ne, Eva Mendes, Ray Liotta, Bruce Greenwood.

Una famiglia è vittima di una carneficina. L'ispettore Linna

ha un solo testimone: il figlio adole-scente della famiglia, che non può però essere interrogato in modo convenzionale. La figlia maggiore è scomparsa e l'ispettore teme che qualcuno stia cercando di annienta-re l'intera famiglia.Linna persuade l'ipnotista Erik Ma-ria Bark a rompere la sua promessa di non praticare più l'ipnosi e a fare un tentativo per comunicare con il ragazzo...

L'ipnotistaDrammatico, ThrillerIn uscita il 11/04/2013 Regia di Lasse Hallström. Con To-bias Zilliacus, Mikael Persbrandt, Lena Olin, Helena af Sandeberg, Oscar Pettersson, Anna Azcarate.

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CittàAperta18 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

Se scrivete abitualmente poesie o avete una poesia nel cassetto o avete sempli-

cemente voglia di mettervi alla prova “Under 29” è il concorso che fa per voi! Riservato ai gio-

vani dai 15 ai 29 anni, il concor-so è indetto da Poesia Festival e la sua partecipa-zione è gratuita.Si può parte-cipare con un massimo di 3 poesie, non più lunghe di 30 versi. Sono ammesse al con-

corso poesie inedite in lingua italiana a tema libero. Le poesie non devono contenere grafici, disegni o illustrazioni di qua-lunque tipo. Le opere devono essere inviate entro il 31 maggio 2013 tramite una delle seguenti modalità: consegna via e-mail, via posta

ordinaria o consegna manuale a uno degli indirizzi elencati nel regolamento consultabile su www.poesiafestival.it.La premiazione avrà luogo nella settimana del Poesia Festival (16-22 settembre), mentre dal 26 agosto saranno pubblicati sul sito di Poesia Festival i nomi dei vincitori. La giuria selezionerà le 20 opere migliori tra quelle pervenute che saranno raccolte in un'e-book scaricabile gratu-itamente dal sito di Poesia Fe-stival a partire dalla settimana della manifestazione. Durante la serata di premiazione gli autori dei venti componimenti selezio-nati saranno chiamati a leggere la propria poesia in pubblico. Inoltre, per primi tre classificati è previsto un premio in denaro di 500€ per il primo classificato, 300€ per il secondo, 150€ per il terzo. Per tutte le informazioni e il regolamento completo: www.poesiafestival.it.

Under 29Concorso di poesie riservato ai giovani

dai 15 ai 29 anni

Stagione teatrale

2012/13Ultimi due appuntamenti

ad aprile

Si chiude ad aprile la stagione teatrale dell'Auditorium Enzo Ferrari di Maranello e del Teatro

Astoria di Fiorano con due spettacoli fuori abbonamento.Giovedì 11 aprile andrà in scena il musical “Jesus Christ Superstar” presso l'Auditorium Enzo Ferrari, mentre saba-to 30 aprile al Teatro Astoria il gruppo comico degli Angels Prut presenta lo spettacolo musicale “San Siro era esaurito. Tour 2013”.Il prezzo del biglietto è di 19€ per l'intero e di 16€ per il ridotto (più 2€ di prevendita in entrambi i casi).Per informazioni: Auditorium Enzo Ferrari, Via Nazio-nale Giardini 78, Maranello - tel. 0536 943010. Teatro Astoria, Piazza Ciro Menotti 8, Fiorano Modenese - tel. 0536 404371 e 059 303696.

Agenda di MARANELLO

Page 19: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

Supercar in mostraLa tecnica, il design e il mito in mostra

fino al 30 settembre

È stata inaugu-rata l'8 marzo alla presenza

del Presidente Mon-tezemolo la mostra “Ferrari Supercar: tecnica, design, mito” che rimarrà aperta fino a fine settembre presso il Museo Enzo Ferrari di Maranello. La mostra ospita la nuova “LaFerrari” presentata recente-mente al Salone di Ginevra, oltre a tutte le vetture in serie limitata che hanno contribu-ito a crearne il mito della Casa di Maranello.L'esposizione, infatti, riprende la storia dei modelli speciali in serie limitata dalla 250GTO, per pro-seguire con la 288GTO, la F40, la F50 e la Enzo fino ad arrivare alla nuova “LaFerrari”, chiamata così in omaggio alle eccellenze prodot-te in tutti questi anni. Una vasta area è dedicata alla nascita dell'ultimogenita, con l'il-lustrazione dei contenuti tecnici, della storia e dello stile, riper-correndo, anche attraverso l'uso di due modelli in scala reale, il percorso intrapreso dalla prima ideazione fino alla vettura defi-nitiva, dando così l'opportunità di conoscere anche tutti i model-li realizzati e successivamente abbandonati durante le fasi di progettazione e sviluppo. Ad essere raccontate ai visitatori saranno le due anime della nuova

vettura: quella tecnologica, con la prima applicazione del Kers e delle tecnologie ibride su una Ferrari stradale ad alte prestazioni e quella del suo sviluppo creativo, che ha portato, in un connubio di estetica e potenza, all'efficienza della carrozzeria e alle sue forme seducenti. I visitatori potranno così ripercorrere nel dettaglio la nascita di questo nuovo modello destinato ad entrare nel mito.La mostra è aperta al pubblico fino al 30 settembre, tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 18,00 e dal 1 maggio fino alle 19,00. È possibile prenotare online i bi-glietti di ingresso e le visite guida-te. Inoltre, per chi ne fosse interes-sato, il Museo offre la possibilità di serate per privati e aziende.Per informazioni: Museo Ferrari, via A. Dino Ferrari 43 - Maranello (MO) Tel: 0536 949713 - E-mail: [email protected] - www.museo.ferrari.com.

25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 19CittàAperta

Page 20: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

CittàAperta20 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

nuovo logo per l'archivio di Stato

Il logo celebra anche la riapertura dell'edificio

dopo i danni del terremoto

L’Archivio di Stato di Modena annuncia l’adozione di un nuovo logo. Il rinnovamento, nel segno

della continuità con le scelte del passa-to di valorizzare il legame con la Casa d’Este, dà maggiore evidenza al più antico fondo archivistico conservato, l’Archivio Segreto Estense. Il segno grafico ideato trae ispirazione dal logo di un tempo passato, ma cam-bia aspetto; l’aquila bicipite incoronata diventa oggi un elemento spartano, geometrico e stilizzato. L’aquila ha sem-pre avuto un ruolo predominante nelle rappresentazioni dell’arma estense. Sin dal XII secolo sull’insegna delle milizie estensi campeggiava un’aquila argentata con le ali estese in campo azzurro.Nel 1452 Borso d’Este ottenne dall’im-peratore Federico III l’investitura a Duca di Modena e Reggio e Conte di Rovigo. Unitamente a questo privilegio il nuovo Duca si vide elargito il diritto, riservato al solo regnante e ai suoi successori, di inquartare nella propria arma l'aquila nera imperiale (con due teste e corona) in campo d'oro e nello stesso tempo il nuovo stemma per la Contea, un’aquila bicipite partita per lungo, mezza nera in campo d’oro e mezza d'argento in campo azzurro. All’emblema della Contea si era ispirato il vecchio logo dell’Archivio di Stato di Modena, che già aveva voluto sottolineare il suo ruolo di conservatore della memoria storico-documentaria degli antichi Stati Estensi. Il logo realizzato da Enzo Pancaldi, grafica e immagine, sarà utilizzato fin da subito sul sito www.asmo.beniculturali.it e poco alla volta comparirà sull’intera comunicazione. Il nuovo simbolo segna pertanto l’inizio di un nuovo periodo, fissando una data storica all’interno dell’istituzione, dopo la chiusura dovuta ai danni causati dal terremoto.

La storica manifestazione giunge quest’anno alla 75^ edizione e ModenaFiere,

che ne ha raccolto il testimo-ne dalla Società Modenese per Esposizioni Fiere e Corse Cavalli, punta a confermare e migliorare ulteriormente le già ottime per-formance delle ultime edizioni. Energia, ottimismo, convivialità, cultura del buon vivere ed im-prenditorialità, tratti tipicamente emiliani, costituiranno il fil rouge della 75^ Fiera di Modena, de-clinati nei settori che da sempre costituiscono il suo DNA: artigia-nato, agricoltura, enogastronomia, arredamento per interni e per esterni, auto.Gli oltre 8.000 mq coperti di area espositiva del Padiglione A ospi-teranno il settore Casa Interno. Quest’anno arriva in Fiera il Salo-ne tematico dell’Interior Design, con un allestimento innovativo e l'esposizione di arredi e comple-menti di qualità. Altra novità è Artigiana Italiana: il Salone dell'eccellenza artigiana-le Made in Italy in cui scoprire e acquistare mobili, oggetti, abiti e accessori. Artigiana Italiana, mar-chio della Camera di Commercio di Modena, trasformerà una parte del Padiglione B in uno scrigno del fatto a mano: ceramisti, pellet-tieri, falegnami, fabbri, restaura-tori, vetrai, sarti, liutai, stampatori e legatori, intagliatori e designer saranno i protagonisti di una mostra mercato che seleziona il meglio della qualità italiana.Imperdibili occasioni d’acquisto

anche nel Mercatino, dove i visi-tatori troveranno a ottimo prezzo capi d’abbigliamento, accessori, profumeria, calzature, articoli da regalo e oggettistica originale.Enogastronomia di qualità nel Pa-diglione C, che proporrà prodotti e degustazioni per tutti i palati, in un viaggio del sapore intorno al mondo.Gli spazi esterni saranno occupati in larga misura dal settore Casa Esterno e da quello dedicato alla vita all’aria aperta, con conces-sionarie auto, moto, caravan e biciclette.Grande novità sarà l'area dedicata all’Agricoltura: una zona com-merciale con macchine agricole, attrezzature e prodotti per l'agri-coltura e un’area museale che ospiterà macchinari e strumenti del passato. Anche quest'anno, infine, ampio spazio al divertimento, con eventi e spettacoli per grandi e piccoli che si affiancheranno all'Esposi-zione per dare vita ad una grande Fiera, unica nel suo genere: la fie-ra dei modenesi, tutta da vedere e da gustare!

Info e biglietti su www.fieradimo-dena.com.

Orari di aperturaGiovedì 25: 10,00 - 23,30Venerdì 26: 18,00 - 23,30Sabato 27: 15,00 - 23,30Domenica 28: 10,00 - 23,30Lunedì 29: 18,00 - 23,30Martedì 30: 18,00 - 23,30Mercoledì 1: 10,00 - 20,30

Torna la Fiera di modenaDal 25 aprile al 1 maggio l’appuntamento

di primavera più atteso dai modenesi

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CittàAperta 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 21

biblioteche: 6.600 nuovi iscrittiGli iscritti alle biblioteche comunali

sono il 18% della popolazione

Sono stati 6.592 nel corso del 2012 i cittadini modenesi che per la prima volta si sono iscrit-ti a una delle biblioteche comunali della città.

Nel complesso, lo scorso anno le biblioteche hanno prestato 428.410 fra volumi, dvd e cd musicali a 33.360 modenesi di tutte le età e gli iscritti rappre-sentano il 18% della popolazione, quasi un cittadi-no su cinque. Lo rivela l'analisi dei dati su iscritti e

prestiti del 2012, che met-te in luce anche l'exploit di sedi decentrate, come la biblioteca Crocetta o il punto di lettura Modena Est.A causa delle chiusure forzate dovute al terre-moto, i dati complessivi dell'anno 2012 mostrano

una leggera flessione sia nei prestiti sia nel nume-ro di “iscritti attivi”. Anche per il 2012, la parte del leone spetta alla Delfini che, con i suoi 18.411 iscritti e 279.640 prestiti, assorbe oltre metà dei dati dell'intero sistema bibliotecario cittadino.

Notizie dalla città

l’italia sono anch’ioConsegnate sei cittadinanze nell'ambito

della campagna di diritto alla cittadinanza per i migranti e i loro figli

Sono state sei le cittadinanze italiane a cittadini stranie-ri conferite sabato 16 marzo, in Comune a Modena, dal sindaco Giorgio Pighi nel corso di una cerimonia

organizzata nell’ambito della campagna di diritto alla citta-dinanza “L’Italia sono anch’io”.Si tratta di due ragazzi nati in Italia e appena divenuti maggiorenni, di marito e moglie con tre figli e di altri due genitori rispettivamente con tre figli ciascuno. Con l’atto au-tomaticamente anche i minori sono a tutti gli effetti cittadini italiani, ma la legge prevede che al compimento del 18esi-mo anno di età, nonostante siano nati in Italia, debbano fare esplicita richiesta di cittadinanza per ottenerla.“Noi riteniamo che chi è nato in Italia abbia il diritto di diventare in automatico cittadino italiano”, ha affermato il sindaco Pighi all’inizio della cerimonia. “La maggior parte dei diritti di cui le persone possono godere, inoltre, deve

essere il più possibile indipendente dalla cittadinanza”.L’iniziativa, a cui hanno preso parte rappresentanti delle 18 associazioni che hanno promosso la campagna in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità nazionale, rientra tra le azioni di sostegno alla campagna richieste dal Consiglio comunale nel febbraio 2012, attraverso l’approvazione di una mozione del Pd.All’incontro hanno infatti preso parte anche la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti, il consigliere del Pd Stefano Prampolini (primo firmatario della mozione ap-provata) e l’assessore comunale agli Affari generali Simona Arletti. Al termine della celebrazione c’è stato un momento di saluto con la distribuzione di confetti tricolore. A tutti coloro a cui è stata consegnata la cittadinanza è stata donata una copia della Costituzione italiana e ai bambini il libro di Pino Ligabue “Ma tu lo sai cos’è la Costituzione italiana?”.

i modenesi vogliono una “media” città

È ciò che emerge dal sondaggio dell’Ufficio ricerche del Comune di Modena

Modena come città me-dia, che nei prossimi 20 anni non deve su-

perare i 200 mila abitanti, senza nuovi grandi centri commercia-li, attiva nel mercato dell’affitto attraverso agevolazioni fiscali o garanzie ai proprietari di allog-gi e con un occhio di riguardo al risparmio energetico e del territorio.È questa l’immagine della città di domani che emerge dal son-daggio effettuato dall’Ufficio ricerche del Comune di Mode-na su 1.423 persone nell’ambito del percorso di definizione del futuro Psc, Piano strutturale comunale.A volere una città di medie dimensioni nei prossimi 20 anni è un 62,1% degli intervistati, mentre il 33,6% valuta l’ipotesi

di una crescita al fine di sta-re al passo con i tempi. Tutti sono ampiamente d’accordo con l’idea che, nella crescita della città, si debba comunque consumare meno energia, evi-tare di utilizzare nuovo suolo agricolo per abitazioni e produzione, limitare gli spostamenti in auto a favore di percorsi a piedi, in bicicletta e con mezzi pubblici, e utiliz-zare internet per molti dei rapporti burocratici tra cittadino e Ammini-strazione. La tendenza è decisamente favorevole all’incentivazione della qualità edilizia e del risparmio energe-tico, oltre alla riqualificazione delle aree industriali esistenti senza realizzarne di nuove.

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CittàAperta22 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

italiani d'Ungheria La nobile famiglia de Pisztory tra Modena e Castelvetro

RECENSIONI

Libr

i

Gian Carlo MontanariItaliani d'Ungheria

La nobile famiglia de Pisztory tra Modena e CastelvetroEdizioni Il Fiorino, 2012

pagg. 12812,00€

S i può dire che quella raccontata da Gian Car-lo Montanari nel suo libro è una storia nella storia. Ad essere oggetto di studio infatti è

la nobile famiglia de Pisztory, originaria dell'Un-gheria, giunta nella prima metà dell’Ottocento a Modena, e vissuta tra Modena e Castelvetro, imparentandosi con alcune delle più importanti famiglie locali. La storia di questa famiglia di-venta così l'occasione non solo per un'indagine approfondita sulla sua genealogia, ma anche sulla realtà in cui ha vissuto. Partiti dalle praterie in riva al Danubio, i de Pisztory, dopo un gran girovagare di alcuni loro membri presso vari stati europei, diverranno cittadini ed esponenti mode-nesi, riuscendo ad ottenere incarichi importanti ed attestati di stima durante l'Ancient Régime, patendo poi la fedeltà allo stesso caduto. Partiti da Pest, l'antica città che sorgeva sulla riva sinistra del Danubio e che nel 1873 si fonderà con Buda, situata sulla riva destra, dando così vita all'attuale capitale dell'Ungheria, i de Pisztory si trasferirono prima a Venezia e successivamente nel Ducato di Modena, governato allora dall'arci-duca Francesco IV e infine dal figlio Francesco V. Gli ungheresi vennero poi completamente as-sorbiti dalla vita del Ducato, tanto da diventare anch'essi modenesi. Ebbero, inoltre, le capacità relazionali, il prestigio, ma anche la forza eco-nomica, per imparentarsi con alcune impor-

tanti famiglie di area modenese, bolognese, reg-giana e parmigiana. A Modena, ad esempio, si imparentarono con i Bentivoglio, i Coccapani e i Montecuccoli degli Erri, a Reggio Emilia ebbero matrimoni con gli Ancini e i Manodori e a Parma con la famiglia Bologna.

La ricca ricerca storica contenuta nel libro si com-pone di 15 capitoli che ripercorrono la storia dei diversi membri della famiglia, percorrendo non solo il loro albero genealogico, ma indagando an-che più da vicino la realtà storica e sociale in cui i de Pisztory hanno vissuto, come per esempio le vicende tra la Prima e la Seconda Guerra Mondia-le, ma anche gli aneddoti legati alle diverse grafie del cognome e un'indagine storico artistica della residenze in cui vissero. Il tutto è inoltre corredato da un'ampia raccolta di immagini e di documenti dell'epoca.

Gian Carlo Montanari, modenese, è laureato in Economia e Commercio, insegnante e pubblicista. Collabora con varie testate giornalistiche e si oc-cupa in particolare di ricerca storica, intervenen-do in vari convegni come relatore. Cultore delle tradizioni dialettali della sua terra, ha curato corsi di recupero del folclore, scritto commedie tuttora rappresentate ed è regista teatrale. Molte le segnalazioni e i premi letterari da lui conseguiti. Nel 2010 per Sugarco Edizioni ha pub-blicato il romanzo-saggio “Il cospiratore aristo-cratico. L’enigma Misley”.Per la collana di studi storici sull'Ottocento, in collaborazione con il Comune di Castelvetro, ha pubblicato: “Eserciti in campo nel Risorgimento - I vinti” (2009) e “Bartolomeo e Armodio Cavedoni - Figli e padri nel Risorgimento” (2011).

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Teleonomia e salamandre, un originale romanzo

“modulare” che condisce l’esistenza giornaliera con invenzioni colte e ironiche

LA fILOSOfIA DEL quOTIDIANO

(IN uN LIBRO)

La filosofia è materia di vita. Le do-mande che pone, i miti che indaga, le indagini morali in cui s’avventura, le introspezioni spirituali che suggeri-sce, i traguardi sapienziali che inten-

de conseguire, tutto ciò che studia, insomma, riguarda l’uomo e il mondo, ovvero l’esistenza umana e la natura. Perciò non deve stupire che con semplicità, ele-ganza e genuina spontaneità, un libro raccolga la filosofia del quotidiano di un uomo qualsiasi. Tale è infatti il protagonista di “Teleonomia e salamandre”, un giovanotto di mezza età la cui generica collocazione identitaria è resa ancor più vivida dal suo nome, Tal dei Tali, locuzione che indica una persona tanto ipotetica quanto sco-nosciuta in cui ciascuno di noi può identificarsi, usurpandone i pensieri.L’Autore di queste “improvvisazioni filosofi-che”- così nel sottotitolo - è Davide Donadio, editore e scrittore raffinato, nonché operatore culturale dai contorni indefiniti, che spazia dal giornalismo alla saggistica, dalle letture impe-gnate al web con leggerezza e disincanto; Egli sa coniugare l’esperienza letteraria dell’uomo navigato con la curiosità del neofita che accoglie la quotidianità con interesse e stupore.

Il titolo del libro, volutamente pretenzioso, non deve spaventare. Donadio infatti, con sottile iro-nia, in esso mescola il principio usato in biologia per indicare l’azione finalistica delle strutture degli esseri viventi, causata dalla selezione na-turale (teleonomia appunto), con la salamandra, animale dai molteplici significati simbolici (pie-tra filosofale, giustizia, fragilità, ecc.), tra i quali spicca quello di mistero. Si prendano questi due significanti come fossero i poli di un campo d’indagine rappresentato dalla sopravvivenza nel suo dispiegarsi giornaliero, fatto di umori, suggestioni, introspezioni e minuzie della vita domestica. Dunque “Teleonomia e salamandre” è l’ambito in cui si dibatte ciascuno di noi, pro-prio come Tal dei Tali, tra fascinazione e realtà, senza mai cedere del tutto al cinismo dell’uomo di scienza che cerca gli opportuni riscontri teori-ci alle inestricabili vicende del vivacchiare quo-tidiano. Non è forse vero che l’uomo galleggia

di Adriano Amati

uN’OPERA SOSPESA TRA IRONIA E MALINCONIARECENSIONI

24 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

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25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 25CittàAperta

tra conoscenza e mistero, senza mai venire a capo dell’una o dell’altro? La vita affettiva, sociale o politica che sia, sfugge alla sua presa e, malgrado la scienza gli fornisca le spiegazioni dei principi che fondano l’esistenza, per lui essa resta una magmatica sostanza ineffabile che non riesce a definire, né dunque a controllare.

Parliamo di un romanzo modulare che si legge come un diario, ove i capitoli rappresentano le stanze abituali in cui ci muoviamo ogni giorno; la sua singolarità sta nel fatto che l’Autore prende spunto da situazioni anche banali, magari la semplice osservazio-ne di un paesaggio rurale, per diva-gare su orizzonti più ampi, filosofici appunto, che determinano considera-zioni aporetiche e sfuggenti intorno al significato dell’esistere con gli altri e con le cose. C’è in queste pagine la visione assolutamente laica e raziona-le dell’esistenza, e come ogni indagine che rifugga il dogma cieco e fideistico di una qualsiasi dottrina religiosa, l’osservazione è foriera di perplessità dubbiose e domande irrisolte: da qui lo stupore. Donadio cerca di mettervi riparo con elaborazioni teorico-scien-tifiche che, se non risolvono i suoi dubbi, riescono almeno a fargli tenere “i piedi per terra”, a legarlo cioè a una realtà esistenziale dalle solide fonda-menta. È perciò un libro dallo sguardo contemporaneo, che pur cedendo alle astrazioni di natura filosofica, prende atto del sussistere di una natura viva e prorompente che lega l’Autore a que-sto tempo, deteriorato ma concreto, capace di un’attrazione ineludibile che lo chiama - e chiama ciascuno di noi - ad affrontare le giornate con paziente ma critica determinazione.

Sfogliate le prime pagine, dopo l’introduzione, una singolare tabella riassume la struttura del romanzo: come in un grafico, sull’asse orizzon-tale vengono indicati i temi dei sette

capitoli, su quello verticale il proces-so di rarefazione della scrittura, che nella settima casella tende al comple-to dissolvimento. Sembra un gioco enigmistico, e il lettore potrà anche ignorarlo, ma esso anticipa le atmosfe-re linguistiche della narrazione che i più accorti scopriranno nel prosieguo della lettura. Al centro delle atmosfere suggestive e di contorno (l’astrusità del titolo e le altre note in copertina, nonché il citato schema della struttu-ra), che l’Autore si è divertito a erigere come una cortina fumogena, c’è la vita vera e palpitante di un’autobiografia: gli oggetti di casa, l’amicizia, le pas-seggiate solitarie, le stagioni, la comu-nità locale, l’età, gli anni, il tempo...Al lettore più critico non sfuggirà la limpidezza dei racconti e delle rifles-sioni, che mai cedono al compiaci-mento romantico o alla suggestione naturalistica; d’altra parte lo sguardo è quello immediato di uno scrittore dalla narrazione scarna, senza inutili orpelli, che va dritto al cuore delle emozioni e le decodifica con lucida razionalità.

Perché mai tra i tanti impegni quo-tidiani il lettore dovrebbe prendersi la briga di dedicare una mezz’ora al giorno per affrontare un capitolo di “Teleonomia e salamandre”? Perché questo libro ha la peculiare singolarità di prendere spunto dai più banali ac-cadimenti quotidiani, e dall’altalena di umori che li accompagnano, per alza-re lo sguardo ad un ampio orizzonte di pensieri capaci di portare ossigeno alla mente: ora con un riferimento letterario, ora con un rapido approfon-dimento scientifico, talvolta con una personalissima visione della realtà, Tal dei Tali balza fuori dalla noia soffo-cante del lavoro e del tempo libero (da inventarsi, in una minuscola cittadina) con riflessioni che, se non risolvono, almeno danno ai suoi pensieri la di-gnità di cui l’intelligenza ha bisogno. Di cui il nostro spirito ha bisogno. In fondo questo libro si può descrivere con una sola, semplice locuzione: “filosofia del quotidiano”, di questo si tratta, poiché esso cerca di trarre dal mondo che ci circonda alcuni vitali momenti di conoscenza. O di cultura, se volete. Tolta la banalità della routine, nella nostra giornata resta il gusto di ele-vare i pensieri a livelli immaginifici e sapienziali a un tempo; per questo bisogna prendersi la briga di leggerlo.

LA STRuTTuRA DEL ROMANZOSuggestioni calviniane

Teleonomia e salamandre, come lo stesso autore timidamente dichiara nella nota

introduttiva, vuole essere una ripresa della sperimentazione formale in letteratura tanto in voga negli anni dello Strutturalismo. La struttura dell'opera è certamente ispirata all’idea di letteratura combinatoria di quegli anni (sperimentazione formale che nel corso degli anni Sessanta forse fu più spesso teorizzata di quanto non sia stata poi effettivamente praticata). Questo dissolvimento della forma tradizionale, e se il termine non fosse così logoro, porterebbe ad inquadrare Teleonomia e salamandre nel romanzo post-moderno.Le suggestioni calviniane in Teleonomia e salamandre sono visibili per chi conosce bene lo scrittore ligure, sia nella lingua (pulita e diretta), sia nel personaggio: il Tal dei Tali di Donadio è parente prossimo del Palomar di Italo Calvino. I due personaggi, io indefiniti e pretesti di riflessione narrante, si separano sostanzialmente per il contenuto del loro argomentare: più antropologico e sociologico il personaggio calviniano, più filosofico, logico e persino biologoco il Tal dei Tali di Teleonomia e Salamandre.Ma al di là di questa analogia, il mondo di riferimento concettuale, gli esiti e la struttura narrativa in cui si muovono i due personaggi-autori rimane distante.

TELEONOMIA E SALAMANDRE Le improvvisazioni filosofiche di Tal dei Tali

di Davide Donadio (La Clessidra Editrice - pagg. 175 - 2013)

dove potete acquistarlo?A Modena presso

la Libreria L. A. Muratori, via Emilia Centro, 289

Page 26: Modena "CittàAperta" - 25 mar - 25 apr 2013

CittàAperta26 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

libertàdi Gian Carlo Barbieri*

Era già più di una settimana che Francesco si trovava nella casa in montagna; ancora un giorno

o due e poi sarebbe rientrato in città. Trascorrere qualche giornata in quel-la abitazione gli aveva sempre fatto piacere, fin da quando era piccolo e vi passava quasi tutta l'estate.Ora, compiuti da poco i trentacinque anni e non ancora sposato, non poteva più - a causa degli impegni di lavoro - permettersi un'estate intera di va-canza, ma ogni volta che era possibile si recava lì, fosse anche solo per un giorno. Francesco era veramente affe-zionato a quella casa e a quei luoghi; in fondo anche da piccolo era sempre stato molto riservato, introverso e poco amante della compagnia dei suoi coe-tanei. Perciò si sentiva perfettamente a suo agio in quella casa, lontano dalla confusione, godeva dell'aria pura del sole e del silenzio; vi trovava protezio-ne e traeva una grande gioia da quella vita un po' solitaria. I suoi ricordi felici dell'infanzia erano sempre in qualche modo legati alla montagna, ai boschi, alle sagre paesane e a quella vita sem-plice di paese.La casa era sempre stata di proprietà della sua famiglia, ma i suoi genitori non avevano mai avuto il suo interesse ad andarci e se non fosse per France-sco l'unica persona ad abitarci sarebbe la signorina Angela, la custode. Essa vi alloggiava praticamente da sempre: fu il nonno di Francesco, tanti anni fa ad affidarle la custodia della casa, e da allora lei non si era più mossa da lì. Aveva continuato ad occuparsi dell'or-to, delle galline, dei conigli, e di tutte le faccende domestiche. Non pagava affitto, e anche le spese di manutenzio-ne erano a carico dei proprietari; una vita semplice la sua, trascorsa pratica-mente nella solitudine di quella casa.

Non si era mai sposata, forse perché anche a lei stava bene così; era molto affezionata a Francesco,che specialmente da piccolo trascorreva le estati affidato a lei ed anche lui le voleva molto bene: la considerava un po' la sua terza nonna.Ora Angela ha circa una set-tantina di anni, ma è ancora molto energica e dalle prime luci dell'alba a quando va a dormire non è mai ferma un attimo; certo che in una casa del genere da fare ce n'è sempre.È un edificio costruito in sasso, su due livelli più la soffitta; da certi documenti risulta avere più di centocin-quanta anni, e non deve aver subito molte modifiche nel corso della sua lunga esistenza. I piani sono an-cora quelli originari, sostenuti da travi in legno su cui poggiano pavimenti in pietre rosse; gli impianti dell'elettricità e dell'acqua sono stati aggiunti dopo l'ultima guerra, mentre il riscaldamen-to è affidato a stufe a legna. È una casa piuttosto grande ma dalle forme molto semplici, col tetto a doppio spioven-te e le finestre simmetriche sui due lati lunghi; sorge vicino a un grande bosco e vi si arriva dopo circa mezzo chilometro di carreggiata ghiaiata, che parte dalla strada comunale vicino al piccolo paesino.Francesco si era alzato piuttosto presto quel giorno; la mattina la trascorse in giro per il bosco a cercar funghi, il pomeriggio in paese a salutare alcuni vecchi amici. La sera tornò a casa in tempo per la cena, che era stata amo-revolmente preparata dalla signorina Angela, dopo di che giocarono a carte

finché non venne ora di andare a dor-mire: l'anziana signora al pianterreno, lui nella sua camera al primo piano.Era questo per Francesco il momento più bello di tutta la giornata: quando si stendeva nel fresco letto dalle ruvide e candide lenzuola nel silenzio assoluto di quella camera; allora un mare di ricordi iniziava a vorticare nella sua mente, mentre alla fioca luce della lampadina osservava i particolari della stanza e riusciva a percepire ogni più piccola sensazione di quella magica at-mosfera. Iniziava guardando le ombre delle travi di legno sul soffitto, seguiva i fili intrecciati che dal lampadario arrivano all'interruttore, poi fissava la sua attenzione sui disegni dei nodi del legno dell'armadio e del comò, immaginando che questi creassero delle figure grottesche e bizzarre. Sul comodino una grossa sveglia produce-va il suo regolare ticchettio, unico ru-more percepibile in quel silenzio quasi irreale; spense la luce, e dopo alcuni

*Gian Carlo Barbieri nasce a Modena nel 1960, diplomato, felicemente convivente e da poco papà di Guido, un bel bimbo che è la gioia dei suoi genitori.Dopo varie esperienze lavorative attualmente lavora in una ditta che si occupa di meccanica. Ha da sempre nutrito inte-resse per le scienze naturali, collezionando minerali e fossili, iniziando a frequentare circoli naturalistici. Altra passione è quella per la pittura, che l'ha visto impegnato in diverse mostre sia a Modena che in altre città, attività che gli ha regalato anche alcuni premi in vari concorsi a cui ha partecipato. L’interesse per la scrittura nasce circa quindici anni orsono, con la pubblicazione su una rivista di cultura underground di un paio di racconti brevi, cui fa seguito la pubblica-

zione di tre opere su una nota testata veronese dedicata agli autori esordienti. Al momento è impegnato nella stesura di un romanzo breve e di alcuni racconti destinati ad una prima raccolta.

Scritture

Pagine di letteratura, critica, recensioni

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CittàAperta 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 27

minuti per abituarsi al buio cominciò a rilassarsi.Il chiarore della luna piena filtrava dalle fessure delle per-siane logorate dal tempo, si rifletteva nel grande specchio del comò e dava forme strane agli arredi della stanza; ogni tanto si udiva il canto dei grilli e il verso di qualche uccello notturno provenire dai campi e dal bosco: che sublime sensazione, e finalmente France-sco si assopì. Come sono strani a volte i sogni; ci fan-no vivere la realtà di un mondo parallelo fatto dei desideri e delle paure della nostra esistenza dai quali sono generati.E se fossero le ulti-

me sensazioni della veglia a determi-nare il sogno allora il fresco abbraccio sul corpo nudo delle coperte e la luce magica della stanza avrebbero accom-pagnato Francesco verso quel mondo che aveva sempre ricercato, il suo vero mondo: adesso però la sensazione di freddo che percepiva sembrava quasi reale.In quel sogno lui non si trovava più nemmeno nel suo letto, ma sceso al piano inferiore apriva la porta e usciva all'aperto, dove poteva vedere il disco della luna piena irradiare la sua palli-da luce su tutte le cose. Si sentiva inva-so da una gioia mai provata prima; era libero e voleva godere di quella libertà.Ora la luna sembrava essere diven-tata gigantesca e vicina, illuminava il sentiero che conduce al bosco fino a rivelarne i più piccoli particolari ed a quel punto si sentì posseduto da una forza incontenibile e misteriosa che lo chiamava da un luogo lontano. In quell'attimo supremo non ebbe più dubbi e si diresse a grandi passi verso il bosco, anzi cominciò a correre, sem-pre più veloce, a perdifiato. Ma una nuova sensazione si impadronì di lui: era come se un peso enorme gli fosse caduto sulle spalle, i suoi movimenti andarono progressivamente rallentan-do, quasi fino a fermarsi, ma contro

la sua volontà. Lui voleva avanzare, ma non poteva: era una condizione orribile, come essere inseguiti da qualcosa di mostruoso e non riuscire a scappare.In quel momento ebbe una strana sensazione, sollevò le gambe da terra piegando le ginocchia e come per magia si sentì nuovamente spingere in avanti, ma allo stesso tempo i sassi del sentiero si fecero più vicini ed istintivamente parò in avanti le brac-cia, che sembrarono rimbalzare. Una volta, due, tre, fino a coordinarsi col movimento delle gambe. Continuava a correre, ma si rendeva conto d’essere molto basso, e gli steli delle erbe più alte gli sfioravano il viso scomparendo a lato e sferzandogli i fianchi; lenta-mente riacquistò il controllo dei suoi movimenti e rallentò la sua corsa fino a fermarsi, ormai vicino al bosco.Ansimava per lo sforzo, ma si sentiva pervaso di nuovo vigore; vedeva le cose in modo diverso dal solito, i suoi sensi gli comunicavano emozioni mai provate prima. La luce era cambiata, distingueva qualsiasi oggetto come fosse stato pieno giorno; le sue narici aspiravano rumorosamente e gli odori che avvertiva erano fortissimi. Non riusciva a vedersi i piedi, ma solo le zampe anteriori, che erano forti ed ele-gantemente affusolate; poi distingueva la punta del muso, molto allungato e gli occhi gli davano allo stesso tempo la visione anteriore e laterale delle cose: provò a urlare ma quello che emise fu un lungo, potente ululato. Non era spaventato ma euforico, non avvertì terrore o meraviglia ma la vo-glia di correre si impadronì di nuovo prepotentemente di lui; cominciò a muoversi dal punto in cui si trovava ed aumentò l'andatura. Il terreno pas-sava a scatti sotto di lui, che correva parallelamente al bosco, sempre più veloce, a balzi che controllava perfetta-mente. Sentiva ogni più piccolo rumo-re, percepiva chiaramente l'odore degli altri animali quando sfrecciava vicino alle loro tane e l'erba alta si scostava al suo passaggio: la natura lo accolse nel suo abbraccio e lui si sentì sicuro e forte; puntò deciso l'interno del bosco.L'odore pungente dello strato di foglie cadute lo investì, seguì la pista di una lepre fino ad una ampia radura: rico-nobbe il luogo e pensò a come gli era stato facile raggiungerlo scivolando abilmente tra gli arbusti; con la goffa andatura di uomo ci avrebbe impie-gato almeno venti minuti! Conosce-

va bene quel bosco e adesso sentiva che per la prima volta lo viveva nel modo più completo; la protezione e la sicurezza che gli offriva era totale, ora era finalmente nel suo mondo, anzi ne era il signore indiscusso. Rincorse un riccio, fece volare via tutti gli uccelli che si trovavano alla sua portata, ma non cacciò: si sentiva ebbro di libertà e appagato; quando raggiunse il ruscel-lo bevve avidamente alla maniera dei cani, con la lingua, ma gli venne natu-rale e trovò l'acqua fresca deliziosa e rigenerante.Sentiva tutti i rumori del bosco ed anche il più lieve stormire delle foglie non gli sfuggiva, gli sembrava di udire persino l'erba crescere. In lontananza percepì un suono familiare: l'ululato di un altro lupo; non era solo in quella notte, e si diresse rapidamente nella direzione da cui era provenuto il suo-no. In breve raggiunse una collinetta, alla cui sommità contro il disco della luna piena si stagliava la sagoma di un grosso lupo maschio; col muso quasi rovesciato all'indietro emise un altro profondo ululato che avrebbe spa-ventato a morte anche il più intrepido cacciatore.Francesco si avvicinò e il lupo avvertì la sua presenza: emise un sordo bron-tolio di gola e gli mosse incontro; si fermò vicino a lui e fiutò l'aria, ma non sembrava avere intenzione di attac-carlo. Lui del resto non gliene diede il motivo, dopotutto il lupo era sul suo territorio, perciò Francesco gli fece capire alla maniera dei loro simili che non voleva essere suo rivale; chiarito questo si annusarono reciprocamente, dopo di che il lupo gli diede qualche colpo di muso in un fianco e accennò a correre: era un segnale di amicizia e un invito al gioco.Si rincorsero l'un l'altro attraverso il bosco alternando brevi fermate, ulula-rono insieme alla luna e poi ancora di corsa; tra gli alberi, lungo il ruscello, in mezzo agli arbusti. Mentre giocavano il lupo gli afferrò una zampa posterio-re e i suoi denti passarono la pelliccia fino a scalfirgli la carne; Francesco guaì di dolore, e il lupo abbassò lo sguardo, quasi a volersi scusare, poi il gioco riprese.Cacciarono insieme e fiutarono diver-se tracce, percorsero una buona parte del bosco marcando il territorio con l'urina, infine arrivarono ad una vasta radura. Erano tutti e due esausti e ansimanti, ma paghi di quel senso di

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CittàAperta

Scritture

Pagine di letteratura, critica, recensioni

28 ♦ 25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013

estrema libertà; il loro mondo non ave-va ostacoli che non si potessero saltare, gli animali e gli uomini li temevano e li rispettavano. I loro sguardi si tor-narono a incrociare e Francesco vide negli occhi del lupo luccicare una luce sinistra e profonda: per quel fiero cac-ciatore non esisteva il concetto di epo-ca, da sempre correva e cacciava, forse da prima che ci fosse l'uomo. E lui ora poteva condividere quella sensazione di potenza, quell'istinto regolato da leggi di vita e di morte che annulla ogni concetto di spazio e di tempo.Quella splendida notte stava per finire e un debole chiarore preannunciava il sorgere del sole; il lupo si diresse verso il folto del bosco, ma stavolta Fran-cesco non lo seguì. Cominciò a riper-correre il sentiero che conduce verso i campi, prima trotterellando, poi riprendendo la corsa sfrenata assapo-rando l'aria fresca dell'alba mentre la rugiada gli imperlava la folta pelliccia: forse avrebbe voluto girarsi e tornare a cercare il suo amico lupo, ma quella strana sensazione lo riprese. La corsa

si fece sempre più pesante, un grande senso di oppressione e stanchezza fu il suo ultimo ricordo di quella notte in-credibile, insieme al contorno sfuocato di una casa che conosceva...Quando aprì gli occhi le travi di legno della sua stanza si delineavano chiara-mente sopra di lui nell'ormai chiaro e luminoso mattino; la magica atmosfera di una notte di luna piena era ormai solo un ricordo che la mente si sforza-va di trattenere, ed il canto del gallo segnò il confine tra l’onirico e la realtà. Lanciò uno sguardo alla sveglia sul co-modino: quasi le sette; in un microse-condo si ricordò del sogno e scattò giù dal letto, aprì la finestra e fu inondato dai raggi del sole mentre guardava nella direzione del bosco. La luce del giorno toglieva quell'aura di fascino ma la mente di Francesco indugiava ancora; possibile che sia stato tutto solo un sogno? Ebbe un altro lampo, si guardò il polpaccio, lo tastò e riguardò minuziosamente: niente, nemmeno la più piccola escoriazione; ormai era cosciente della realtà e come il sole

scaccia la nebbia il raziocinio esclude la fantasia.Un nodo gli strinse la gola, pensò al sogno e gli vennero in mente le favole della sua infanzia; le dolci e tristi storie d’Esopo e La Fontaine, le fiabe che un bambino ascoltava prima di dormire e che forse non erano mai completamen-te dimenticate, mai completamente favole. Non avrebbe più corso per i campi, non avrebbe più giocato col suo amico lupo... In quel momento sentì bussare alla porta, si ricacciò sotto le coperte dicen-do “Avanti!”Udì lo schiocco secco del saliscendi metallico e la signorina Angela - già alzata da chissà quanto tempo - lo salutò. Lo fissò col suo sguardo pro-fondo, lo sguardo di chi sa... “Buongiorno Francesco, lo sai che abbiamo dormito con la porta aperta? Per fortuna che qui si può ancora stare tranquilli... C'è il latte appena munto, il caffè caldo per la colazione e i biscotti che ho fatto ieri; credo che avrai molta fame stamattina, VERO?”

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Sola nel parcheggio dell’ipermercato

di Adalgisa Pini*

Il primo giorno di scuola è final-mente terminato. È stato abbastan-za bello, ma lunghissimo.

Le maestre hanno cercato di farlo pesare il meno possibile, variando spesso le attività, ma le ore di scuola non finivano più. Meno male che ora è suonata la campanella!Da tutto l’edificio scolastico si alza un rumore festoso: piccole grida, risate, rumore di cartelle che si chiudono, calpestio di centinaia di piedi che si mettono in movimento.I piccolini della prima classe l’hanno già chiusa da tempo la cartella. Ora in fila raggiungono il corridoio e le scale.Nel cortile molti corrono tra le braccia dei genitori.

Un gruppetto, invece, viene accompagnato dalla maestra Linda verso un autobus fermo in un an-golo presso il cancello. La mia nipotina è tra questi. Si chiama Sofia ed è bionda e bella come un angelo. L’insegnante parla rapidamen-te all’autista, gli consegna un foglio, saluta e se ne va.L’autista mette in moto, mentre i ragazzetti più grandi si precipitano vociando verso i sedili là in fondo. Sofia si ferma impacciata fra i sedili davanti, non sa dove andare. Non c’è un’accompagnatrice. Solo l’autista. Questi sta osservando il foglio appena

ricevuto dalla maestra: è una piantina del percorso con dei grossi punti rossi, vicino ad ognuno dei quali ci sono scritti dei nomi.I punti rossi sono le fermate e i nomi sono quelli dei bambini che devono scendere in quel luogo.Mentre il mezzo si avvia, l’autista guarda distrattamente Sofia. - Sei una bambina nuova? Siediti! -Certo che è una bambina nuova. Ed

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25 Marzo 2013 / 25 Aprile 2013 ♦ 29CittàAperta

*adalgisa pini è un ex insegnante elementare che ha sempre vissuto ed insegnato a Modena. Da tanti anni fa parte dell’associazione “I Semi Neri”, un gruppo di persone che condividono la stessa passione per la lettura e la scrittura. Ha scritto e pubblicato 13 racconti in antologie uscite a Modena, a Trieste e a Grosseto.Con “I Semi Neri” ha partecipato a 3 antologie: Solitudine giapponese, uscita nel 2007, editrice Il Fiorino, Emilia, la via maestra, uscita nel 2010, editrice Damster, Presenze di spirito, uscita nel 2011, editrice Damster.Presta attività di volontariato nel settore degli anziani e in un “Punto di lettura” del Comune di Modena.

è anche spaventata. È il suo primo giorno di prima elementare. Una vera “remigina”. I ragazzi grandi gridano e corrono nel pullman, Sofia spera solo di riuscire ad arrivare presto a casa.La mamma, impegnata nel lavoro, le ha detto di stare tranquilla e le ha spiegato che l’autobus l’avrebbe portata fino a pochi passi dal porto-ne di casa e che alla fermata avrebbe trovato Paulette, la baby sitter con in braccio il fratellino di tre anni.L’autobus si ferma e si riavvia varie volte e, ad ogni fermata, scende un gruppetto di ragazzi. Conoscono già a memoria il percorso e sanno dove scendere. Ora sono rimaste sull’auto-bus solo due bambine, Sofia ed un’al-tra. L’autista guida, fissando la strada. Giunto davanti all’ipermercato “La Rotonda”, si ferma. L’altra bambina scende e corre tra le braccia della sua mamma.La piccola Sofia si guarda intorno, ora c’è solo lei sull’autobus. Ha paura di aver sbagliato qualcosa, di essersi di-menticata di scendere, di venir sgrida-ta per questo. E corre giù anche lei.

L’autista, assorto nei suoi pensieri, non si accorge di niente. Più tardi, vedendo l’auto-bus vuoto, non termina nemmeno il percorso e riporta il mezzo in deposito, dimostrando una negligenza vergo-gnosa.Suo compito sarebbe stato sorvegliare la discesa degli alunni alle giuste fermate. E comunque, visto che mancava ancora una fermata alla fine della corsa e che non c’erano più bambini sull’auto-bus, avrebbe almeno potuto dare subito l’allarme. Invece non fa nulla e se ne torna a casa tranquillo. Intanto Sofia si ritrova

sola tra le macchine nel parcheggio dell’ipermercato. Si mette a cammi-nare avanti e indietro con lo zaino rosa sulle spalle. Cerca di orientarsi, di capire dov’è. Riconosce la strut-tura dell’area commerciale, perché è venuta altre volte in macchina con la mamma a fare acquisti. Ma sa anche che la sua abitazione è distante e che da sola non riuscirà certo a tornare a casa.

Allora si mette a controllare una per una tutte le automobili, sperando di trovare quella della mamma. Niente da fare. Sempre più impaurita, inizia ad osservare le persone che vanno e vengono con i carrelli. Se ci fosse qualche vicina di casa venuta a fare la spesa! Tanti visi le passano accanto, li scruta tutti, ma non ne riconosce neanche uno. Ormai è stanca e sempre più disperata. Vorrebbe mettersi a piangere, ma non vuole essere notata, non vuole che si accorgano che è sola.Il sole inizia a tramontare, la luce diminuisce. Ad un tratto le si avvici-nano due ragazzotti sconosciuti che la osservano incuriositi. Le chiedono che cos’ha nello zaino e dov’è la sua mamma.Lei non risponde e guarda per terra. Continuano a farle domande e a sghi-gnazzare tra loro.Quando le si avvicinano e cercano di toglierle lo zainetto dalle spalle, Sofia si mette a correre a perdifiato verso le porte dell’ipermercato ed entra. Meno male. Qui le luci, le merci espo-ste e le persone indaffarate a fare la spesa contribuiscono a ridarle un po’ di tranquillità.Intanto la baby-sitter, non vedendo arrivare l’autobus scolastico, ha tele-fonato a mia figlia, la mamma di Sofia e alla scuola, per chiedere come mai non fanno uscire i bambini. Le bidel-le, già indaffarate nella pulizia della scuola, dichiarano che i bambini sono usciti puntualmente da parecchio tempo.Partono così frenetiche telefonate all’autista, che non sa spiegare dove sia scesa la bimba. Chiamano anche

il Direttore Didattico, i carabinieri, il papà di Sofia, l’insegnante.Sono momenti difficili e convulsi, perché i bambini bisogna trovarli quasi subito, altrimenti si perdono per sempre.Tutti corrono da tutte le parti, ma senza nessun risultato. La bimba può essere scesa a qualsiasi fermata ed essersi allontanata in chissà quale direzione, in preda al disorientamen-to. E sono già passate oltre due ore dal termine delle lezioni.Intanto Sofia gira tra gli scaffali del supermercato, osserva la merce, ma soprattutto scruta le persone. Spera ancora di trovare un volto conosciuto per chiedere aiuto. Ma non c’è nessuno, sono tutti estra-nei. Presa dallo sconforto e stanca di vagare qua e là, si siede per terra in un angolo dell’ipermercato e si mette a piangere sommessamente. Una signora anziana, un vero angelo, la nota, le si avvicina dolcemente, le parla con tenerezza e l’accompagna verso le casse, dove ci sono gli addetti alla vigilanza. La bimba è salva. La rifocillano con alcuni dolcetti e scherzano sulla sua avventura per sdrammatizzare l’acca-duto, mentre parlano al telefono.In pochi minuti entrano i carabinieri. E con loro c’è la mamma. C’è anche il papà. E l’autista e il Direttore Di-dattico. Sofia abbraccia i genitori, che stranamente piangono più di lei. Sente le loro lacrime che le bagnano i lunghi capelli biondissimi, mentre la stringono forte. Poi si ricompongono, sorridono e la riportano a casa. Con fatica riescono a nascondere la loro felicità per lo scampato pericolo.Intanto i carabinieri scrivono alcuni verbali di denuncia.Sono trascorse circa tre ore dalla fine delle lezioni. Ma per fortuna Sofia è una bimba co-raggiosa, così ha vissuto questa brutta esperienza senza rimanere troppo traumatizzata.Come primo giorno di scuola non c'è male...

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LETTERATuRA DEL MIRACO-LO ECONOMICO. Italia, gli anni del boom, detti anche gli

anni del “miracolo economico italia-no”. Vanno dalla fine degli anni '50 alla fine degli anni '60. Ma a seconda delle interpretazioni storiche il perio-do del boom è diverso nei suoi estre-mi iniziali e finali. Anni di euforia e di smarrimento per i vertiginosi cam-biamenti sociali ed economici della Repubblica: esodi migratori dal sud verso il nord, dalla campagna verso le città, nascita di grandi poli industria-li, progressiva diffusione di automo-bili ed elettrodomestici.La letteratura italiana di quel perio-do è sperimentale e contraddittoria. Qualche esempio: Luciano Bianciardi con la Vita Agra e Il lavoro culturale. Due opere scopertamente autobio-grafiche dell'intellettuale di provincia che si trasferisce nella capitale del miracolo economico, a Milano. La forma è volutamente disorganica; nelle dinamiche degli eventi (intrec-cio quasi nullo) e nelle descrizioni si rende efficacemente il fervore costrut-tivo-produttivo di quegli anni. I per-sonaggi sono ridotti a macchiette (la contestatrice, il provinciale, le ombre umane metropolitane dei lavoratori sul tram).Altro esempio di letteratura del mi-racolo: Il padrone, di Goffredo Parise. Anche qui la trama è ridotta al mini-mo. Il solito provinciale inizia a lavo-rare presso una enorme “ditta” quasi sicuramente milanese (non viene specificato). L'apparente normalità in breve sfuma in un'atmosfera kafkia-na dove le cose più assurde vengono vissute con naturalezza da parte dei personaggi. Ma si tratta di un'assurdi-tà giocosa, da fumetto.Il padrone diviene il centro della vita del protagonista. Il rapporto dipen-

dente-padrone è inteso da entrambi e consensualmente come un rapporto proprietà-proprietario. La vita del di-pendente appartiene al Dottor Max, il padrone appunto. È la metafora della nuova società industriale che in que-gli anni logorava il vecchio mondo agricolo. Dal punto di vista formale Il padrone è piuttosto ordinario.Cronologia socio-letteraria: Sessanta, anni di crescita e prime ribellioni. Set-tanta, anni di contestazione. Ottanta, anni di individualismo pubblicitario. Novanta, anni di preparazione al sonno della contemporaneità.

L'ATEO E L'ARTE SACRA. Le forme stereotipate della pittura barocca, e ancora di più del tardo barocco bolognese, sono di un'incantevole teatralità. Da squarci di luce nel buio di un allegorico peccato, o da sfondi paesaggistici arcani emergono imma-gini di santi e Madonne che abbiamo imparato a conoscere proprio per il loro ripetersi ossessivo lungo i secoli. Ma qui si caricano di drammaticità (simulata, come in posa) resa da una

capacità pittorica che ormai abbiamo dimenticato. Esiste ancora la tecnica pittorica? I pittori contemporanei ripetono da un secolo le forme delle avanguardie di inizio Novecento, al-lora innovative, oggi vecchie e noiose. La tecnica è faticosa.Tra Sei e Settecento, Reni, Guercino, e poi Crespi, o altri “minori” come il Monti, il Franceschini, il Milani pen-nellano immagini talmente intense da far apprezzare persino a noi - indivi-dui del tutto secolarizzati - quelle tele e affreschi di soggetto sacro.Ecco allora che l'ateo si fa devoto dei Santi e della Madonna, ma una devozione da miscredente, per una divinità artistica, fatta di colori ierati-ci, impasti di ombre e luci sature. Ma anche con l'arte c'è redenzione.

AnnotAzioni disorgAniche d'Arte e letterAturA

Baccanali - discorsi ebbri d'arte, letteratura, filosofia di Davide Donadio

CittàAperta

►Per comunicare con l'autore potete scrivere a [email protected] o comuni-care su Facebook:

https://www.facebook.com/davidedioni-so.donadio

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TELEONOMIA E SALAMANDRE

Il romanzo modulare

di Davide Donadio

Le improvvisazioni filosofiche di Tal dei Tali

Un viaggio nell’imprevista complessità della vita quotidiana

Tra disillusione e ironia, il rimuginare assorto dell’eccentrico protagonista che forse

troverà la propria salvezza...

Prezzo di copertina

10,00€

Dove potete trovarlo? A MODENA presso la Libreria L.A. Muratori,

via Emilia Centro n 298

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Oppure potete acquistarlo o richiederlo alla redazione in via XXV Aprile 33, Reggiolo (RE). Per info. tel 0522 210183 [email protected]

Recensione a pag. 24