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Stringhe – brane cap-pag 1-1/27
Modello cosmologico Stringhe-Brane
1. vibrazione delle stringhe
• Il concetto del vuoto in meccanica quantistica assume il significato di "fluttuazione del
vuoto": il valore di un campo puo' oscillare attorno al valore zero ma non puo' essere zero per piu'
di un breve istante. Se un campo rimanesse costantemente nullo nel tempo allora avremmo
determinato con precisione sia il suo valore zero sia il suo tasso di cambiamento ma questo
contrasta con il principio di indeterminazione. Esiste percio' attivita' frenetica anche nel vuoto (vd
supersimmetria in relativita’ quantistica)
• I campi emettono delle oscillazioni nello spazio ma anche lo spazio stesso ha delle
oscillazioni quantistiche. Il campo gravitazionale di Einstein e' una serie di increspature e curvature
dello spazio e i suoi effetti si manifestano direttamente tramite la geometria dello spaziotempo. La
relativita' generale se applicata a corpi macroscopici da' risultati di grande precisione mentre la
meccanica quantistica ottiene gli stessi risultati nel mondo microscopico. Entrambe le teorie
sembrano incompatibili e questo e' un grande limite della fisica ed inoltre esistono corpi come i
buchi neri in cui tutta la materia e' concentrata in un minuscolo punto posto al centro. Il corpo e'
percio' incredibilmente pesante e incredibilmente piccolo e siamo nel campo di applicabilita' di
entrambe le teorie. La lunghezza di Planck 10 -33
cm e' la lunghezza in cui la relativita' generale e la
meccanica quantistica entrano in conflitto. Ma e' stata anche la dimensione primordiale che
racchiudeva tutta la massa e l'energia dell'universo attuale!.
• La teoria delle stringhe sembra sia in grado di unire le due teorie. Gli atomi sono costituiti
da protoni, elettroni e neutroni ma i neutroni e protoni sono costituiti da quark. Quindi elettroni e
quark sono oggetti puntiformi privi di estensione spaziale. Tali particelle secondo la teoria delle
stringhe sono piccoli filamenti di massa/energia in perenne oscillazione dette stringhe che non
hanno spessore ma lunghezza e sono percio' unidimensionali. Sono oggetti di una lunghezza cosi'
piccola paragonabile ad una pagina leggibile da 100anni luce. Ma la cosa sorprendente e' che i
differenti modi di vibrazione delle stringhe corrispondono alle diverse specie di particelle. Una
specifica vibrazione da' luogo ad una specifica massa, ad una specifica carica, ad uno specifico spin
etc. E con le stringhe si spiegano anche le particelle mediatrici e soprattutto la gravita' oltre a quelle
materiali perche' ognuna e' la manifestazione di un particolare modo di vibrazione di oggetti dotati
di estensione spaziale
• Il gravitone diviene pertanto una piccola stringa in vibrazione di dimensioni uguali alla
lunghezza di Planck. Le fluttuazioni saltano a scale minori della lungh. Planck e del tempo di
Planck (tempo necessario alla luce per attraversare tale lunghezza) e mentre in un modello
puntiforme cio' puo' avere senso, in un modello basato su stringhe non puntiformi questo non ha
senso: il campo gravitazionale e' limitato dalla grandezza del gravitone. Con tale ipotesi le
oscillazioni dello spaziotempo sono presenti ma sono limitate e non provocano conflitti. Un'altra
possibilita' e' che lo spaziotempo ordinari non cessino di avere significato sotto una certa scala ma
che si trasformino gradualmente in altri concetti. Il modello standard puntiforme non risponde al
fatto che le particelle elementari hanno esattamente le proprieta' richieste per permettere l'innesco
dei processi nucleari, la nascita delle stelle etc. mentre per la teoria delle stringhe le proprieta' delle
particelle sono determinate dai modi di vibrazione
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Figura: Stringhe .
Fonte: L’universo in un guscio di noce: Stephen Hawking
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Figura: Fluttuazioni quantistiche ,Stringhe
Fonte: La trama del cosmo. Brian Greene
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• La massa di una particella e' l'energia dovuta alla vibrazione della stringa. Un'oscillazione
piu' frenetica produce maggiore energia e per l'equazione E=mc2 si traduce in maggiore massa. Il
fotone e il gravitone privi di massa corrispondono all'oscillazione meno energetica possibile. La
rigidita' di una stringa e' inversamente proporzionale alla sua lunghezza: piu' e lunga piu' e facile
da vibrare e viceversa. La forza gravitazionale e' molto piccola e occorre diminuire la lunghezza della
stringa per tenerne conto e questo significa anche aumentare la tensione che risulta essere 1039
tonnellate!. Un modo di vibrazione di questo tipo pero' richiede una grandissima energia e quindi una
grande massa. Le masse grandi risultano multiple della massa di Planck circa 1019
masse protoniche
cioe' una massa enorme. La maggioranza delle particelle con valori di massa finita e pesanti, nella
teoria delle stringhe assumono valori troppo elevati ma si disintegrano quasi subito e danno vita a
particelle piu' leggere o prive di massa. Nei primi istanti di vita dovevano essere abbondanti mentre
oggi sono rare o inesistenti. Si potrebbero osservare con collisioni ad altissime energie ma i migliori
acceleratori arrivano a 103 masse protoniche inadeguate per i piu' deboli modi di vibrazione. Il
punto di contatto tra la teoria delle stringhe e la fisica delle particelle elementari fara' intervenire
solo le vibrazioni di livello energetico piu' basso cioe' quelle prive di massa. Del resto le particelle
elementari vanno da 10-23
masse di Planck (elettrone) a 10-17
masse di Planck (quark top) cioe'
hanno masse quasi uguale a zero.
• Nella transizione della fase accelerata (pre-bigbang o inflazione) a quella decelerata
vengono prodotte molti campi: i gravitoni (nella cosmologia standard gia’ analizzati), i campi
magnetici primordiali, i dilatoni, gli assioni (nella cosmologia di stringa).
Figura: Evoluzione universo attuale e prima bigbang fase inflazionarla di de Sitter da t2 a t1
con curvatura spazio-tempo costante ed orizzonte degli eventi costante
Fonte: L’universo prima del Big Bang. Maurizio Gasperini
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Figura: Evoluzione universo in cosmologia di stringa con fase superinflazionaria
corrispondente al pre-bigbang con curvatura spazio-tempo crescente ed orizzonte degli eventi
che si contrae Esistono due diverse metriche cioe’ rappresentazioni dello stesso modello: una
metrica di espansione dovuta a modifiche alle equazioni di Einstein secondo la teoria delle
stringhe e una metrica di contrazione dovuta ai gravitoni e ai dilatoni usando la relativita’
generale. E’ possibile passare da una metrica ad un’altra che non cambia gli effetti fisici ma li
descrive con variabili diverse
Fonte: L’universo prima del Big Bang. Maurizio Gasperini
• I campi magnetici possono essere prodotti dal moto rotatorio di cariche elettriche cioe’ dal
moto rotatorio dei corpi celesti ma per partire, tale campo ha bisogno di un campo iniziale o
“campo seme”. Tale campo puo’ essere ricercato nelle fluttuazioni quantistiche del campo
elettromagnetico amplificate nel corso dell’evoluzione dell’universo. Le amplificazioni molto piccole
del campo e.m nel vuoto hanno prodotto il campo magnetico cosi’ come le amplificazioni del campo
gravitazionale nel vuoto hanno prodotto il fondo di gravitoni. Ma esiste un problema: le eq. di
Maxwell che governano l’evoluzione nei campi magnetici godono della simmetria di invarianza
conforme. Tale simmetria per un campo e.m. afferma che uno spazio omogeneo e isotropo come
quello inflazionarlo e’ indistinguibile da uno spazio completamente piatto. I campi e.m. non sentono
quindi la presenza dell’universo in espansione e le loro oscillazioni nel vuoto non vengono
amplificate neanche se l’espansione e’ accelerata quindi non si possono produrre campi semi!!.
Questo accade nella cosmologia classica basata sulle eq. di Einstein e Maxwell. Secondo la teoria
delle stringhe il campo e.m. deve accoppiarsi oltre che alla gravita’ anche al campo dilatonico. Le
oscillazioni del vuoto nel campo e.m. non sentono l’espansione dell’universo ma sentono
l’evoluzione del dilatone e possono venire amplificate sotto la spinta del dilatone che cresce. Durante
la fase di pre-bigbang l’ampiezza delle oscillazioni magnetiche puo’ crescere trascinata
dall’accelerazione del dilatone per poi congelarsi quando la lungh. onda diventa maggiore
dell’orizzonte stesso che si sta contraendo. Nella fase successiva di evoluzione standard quando
l’orizzonte comincia ad allargarsi per arrivare al valore attuale, le fluttuazioni del campo magnetico
(come i gravitoni) cominciano a rientrare dentro l’orizzonte fornendo un campo magnetico
omogeneo su tutto lo spazio che potrebbe funzionare da seme per i campi magnetici odierni. Il
dilatone crescente e’ un successo per la cosmologia di stringa per la spiegazione dei campi seme dei
campi magnetici nella fase di pre-bigbang
• L’amplificazione dei campi magnetici e delle onde gravitazionali durante la fase di pre-
bigbang richiedono proprieta’ in contrasto tra loro: se i campi magnetici sono intensi da agire come
semi allora la produzione di gravitoni e’ troppo bassa per essere rilevata dagli interferometri
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spaziali. Viceversa se il fondo gravitonico e’ abbastanza intenso allora la produzione di campi
magnetici sembra essere inefficiente.
• Le fluttuazioni dilatoniche non oscillano liberamente come quelle gravitazionali perche’ si
accoppiano sia alle fluttuazioni della geometria che della materia ma i dilatori rimasti potrebbero
essere dotati di massa a riposo diversa da zero. Il moto di un corpo in un campo gravitazionale non
dipende dalla massa cioe’ la forza gravitazionale e’ la stessa per tutti i corpi (principio di
equivalenza debole) ma secondo la teoria di stringa al campo gravitazionale deve essere associata
una seconda interazione dovuta al campo dilatonico che produce una forza superiore o pari a quella
gravitazionale. Tale forza dilatonica dipende dalla carica dilatonica diversa per corpi differenti.
Siccome questo non e’ mai stato verificato si suppone che il raggio d’azione sia inferiore a 10-3
m. Il
raggioazione=1/mdilatone. La presenza di una massa a differenza del gravitone provoca le seguenti
condizioni:
Se mdilatone=0 -> raggioazione =∞ allora occorre che mdilatone=10-37
g -> raggioazione =10-3
m .
Quindi la massa non puo’ essere nulla ma abbastanza grande
La massa provoca un rallentamento della velocita’ : infatti anche se la massa e’ molto
piccola, man mano che l’universo si espande e si raffredda, l’energia cinetica dei dilatoni
diminuisce sempre di piu’ fino a diventare minore dell’energia associata alla loro massa a
riposo (Eriposo> 10-4
ev) e da quel momento in poi i dilatoni si comportano come un gas di
particelle ferme con pressione nulla e la loro densita’ di energia inizia a crescere rispetto
alla densita’ di energia della radiazione. Occorre imporre dei limiti al numero dei dilatoni
prodotti (per evitare che la loro energia diventi cosi’ elevata da impedire l’evoluzione
standard) e quindi la massa dei dilatoni deve essere abbastanza piccola
Se hanno massa i dilatoni possono decadere producendo fotoni ossia radiazione e.m. Questa
produzione di radiazione aumenta l’entropia dell’universo e potrebbe disturbare i processi
di nucleosintesi. L’entropiadecadimento= 1/(mdilatone)1/2
va limitata e ne consegue che la massa
dilatonica deve essere sufficientemente grande.
• La massa del dilatone deve essere piccola ma anche abbastanza grande e occorre tener conto
che l’intensita’ di fondo del dilatone dipende dalla massa di stringa. La vitamedia=1/(mdilatone)3
pertanto se il dilatone fosse molto pesante, come si ammette nelle teorie basate sulla
supersimmetria dove la mdilatone e’ collegata alla mpartners , tutti i dilatoni prodotti sarebbero gia’
decaduti. Se il dilatone fosse leggero, sarebbero ancora vivi al giorno d’oggi e costituirebbero un
resto fossile delle epoche pre-bigbang e potrebbero rappresentare una frazione della materia
oscura
• Secondo la teoria delle stringhe i vari tipi di particelle hanno cariche dilatoniche diverse (al
contrario della carica elettrica che e’ universale) dipendenti dal numero di protoni ed elettroni
per unita’ di volume cioe’ dalla composizione chimica. In futuro esperimenti potrebbero
rilevare tali differenze.
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Figura: Vincoli sulla massa del dilatone in funzione della massa di stringa. La linea centrale
verticale rappresenta la massa che corrisponderebbe ad una vita media del dilatone pari
all’eta’ del nostro universo. La finestra di massa piu’ piccola, corrisponde al triangolino scuro
in alto a sinistra e’ compatibile con una densita’ di dilatoni molto vicina a quella critica
Fonte: L’universo prima del Big Bang. Maurizio Gasperini
• A differenza dei gravitoni e dilatoni, gli assioni prodotti durante la fase di pre-bigbang sono
caratterizzati da uno spettro che varia poco con la frequenza e potrebbero essere causa
dell’anisotropia nella radiazione di fondo. Tale fondo di microonde di tipo e.m. e’ un resto fossile
delle epoche cosmologiche ad alta temperatura ed e’ distribuito con uno spettro termico o di corpo
nero corrispondente ad una temperatura di 3K. E’ costituito da un mare di fotoni che provengono
dall’epoca in cui la radiazione e la materia erano in equilibrio. Tali fotoni riempiono tutto lo spazio
attualmente osservabile in modo uniforme a parte piccolissime variazioni della temperatura che in
media percentuale sono inferiori a 1/100000. Queste fluttuazioni rendono il fondo anisotropo
(variano nello spazio) e sono distribuite con uno spettro che e’ approssimativamente piatto cioe’
costante in frequenza per distanze pari al raggio attuale dell’orizzonte. L’anisotropia della
radiazione di fondo secondo i modelli inflazionari convenzionali e’ direttamente causata dalle
fluttuazioni gravitazionali della geometria dell’universo amplificate con uno spettro piatto durante il
periodo di espansione accelerata e questo giustifica perfettamente lo spettro. Secondo la cosmologia
di stringa la fase di pre-bigbang amplifica le fluttuazioni gravitazionali con uno spettro che cresce
troppo rapidamente per essere in grado di accordarsi con le misure di COBE e cio’ costituisce un
problema. Una possibile soluzione del problema viene dall’osservazione che l’anisotropia della
radiazione di fondo potrebbe essere dovuta alle oscillazioni quantistiche degli assioni che e’ diverso
da quello e.m e da quello dilatonico perche’ in questi ultimi il loro spettro cresce troppo con la
frequenza come in quello gravitazionale. Mentre l’espansione accelerata dell’universo tende ad
amplificare le fluttuazioni assioniche, il dilatone tende a frenarle ed il risultato e’ uno spettro che
cresce piu’ lentamente degli altri. Lo spettro dipende dal numero di dimensioni spaziali che si
espandono o si contraggono e per il numero critico (9+tempo) di dimensioni della teoria delle
stringhe lo spettro risulta piatto! I modelli che descrivono in modo unificato tutte le forze della
natura sono realizzabili in spazi a 9+1 dimensioni secondo le teorie unificate supersimmetriche. Ad
un certo punto tale simmetria si e’ rotta e 3 dimensioni hanno continuato ad espandersi mentre tutte
le altre hanno continuato a compattarsi e a rendersi invisibili secondo il processo di riduzione
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dimensionale spontanea o dinamica. Lo spettro gravitazionale e’ insensibile al numero di dimensioni
spaziali mentre lo spettro assionico ne risente. Un fondo di assioni caratterizzati da massa nulla o
infinitesimamente piccola risulterebbe oggi completamente invisibile a parte i possibili effetti indotti
sulla radiazione di fondo. Tale fondo riesce ad accordare l’anisotropia misurata con COBE di
valore Ωg=10-10
con lo spettro dei gravitoni e dei dilatoni che presentano un picco che e’ l’energia
associata alla massa di stringa Ωg=10-6
in alto a destra. La retta che congiunge tali punti e’ la
pendenza detta indice spettrale n. I risultati sembrano essere validi considerando la relazione Ms/Mp
anche se Massione= 10-25
g (se la massa fosse piu’ alta gli assioni sarebbero gia’ decaduti emettendo
fotoni). Se l’anisotropia della radiazione di fondo fosse dovuta a dei resti fossili assionici amplificati
come previsto dalla cosmologia di stringa le osservazioni di COBE avrebbero gia’ rilevato delle
tracce significative di processi fisici avvenuti prima del bigbang. La produzione di un elevato fondo
di radiazione gravitazionale puo’ essere realizzata tra 30 anni. La misura dell’anisotropia della
radiazione e.m indotta dalle fluttuazioni del campo assionico su piccole scale di distanza si
realizzeranno in questi 3 anni. La produzione di semi magnetici potrebbe avvenire nell’immediato.
Anche l’osservazione di dilatoni potrebbe essere immediata se i dilatoni vengono associati alla
quintessenza…
Figura: Possibili spettri per un fondo di gravitoni cosmici prodotti secondo diversi modelli
inflazionari. Il grafico mostra il logaritmo della densita’ d’energia in funzione del logaritmo
della frequenza. La figura mostra anche i limiti imposti da COBE dalle pulsar e dalla
nucleosintesi. A sinistra compare lo spettro della cosmologia deSitter costante perche’ la
curvatura e’ costante. A destra compare lo spettro della cosmologia di stringa in fase pre-
bigbang crescente
Fonte: L’universo prima del Big Bang. Maurizio Gasperini
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2. M-teoria
• Kaluza ha scoperto che se si fosse aggiunta un'altra dimensione alle 4 dello spaziotempo di
Einstein si poteva descrivere con una nuova deformazione e incurvatura l'effetto del campo
elettromagnetico. Nella teoria di Kaluza-Klein tali dimensioni nascoste che permettono la fusione
tra gravita' ed elettromagnetismo hanno una forma detta spazio di Calabi-Yau e a livello
microscopico queste strane forme sarebbero attaccate a ogni punto dello spazio visibile e quindi
anche il nostro corpo si muove dentro le dimensioni extra tanto rapidamente che sembra che l'unico
movimento avvenga nelle tre dimensioni visibili. Nella teoria delle stringhe i modi possibili di
vibrazione richiesti per soddisfare tutte le condizioni matematiche sono 9. Le stringhe determinano
cioe' il numero delle dimensioni dello spazio e possono tranquillamente vibrare lungo tutte e sei le
direzioni extra anche se quest'ultime sono accartocciate a formare uno spazio di Calabi-Yau e
quindi determinare le proprieta' delle particelle elementari.
• Viene intuitivo pensare che le piccole masse osservate delle particelle siano determinate dalla
resistenza incontrata nel muoversi all'interno di un oceano di stringhe tutte in vibrazione coordinata
(come l'oceano di Higgs). La resistenza che il campo di Higgs esercita sulle singole particelle e'
determinata dalle misure sperimentali e anche nelle stringhe dovrebbe essere a priori calcolabile.
• Esistono cinque versioni delle stringhe che condividono l'ipotesi che la materia e' costituita
da stringhe in vibrazione e che le dimensioni spaziali sono 9 ma che differiscono tra loro nel fatto
che le stringhe sono aperte o chiuse, nella modalita' di vibrazione e interazione etc. Nella seconda
rivoluzione delle superstringhe Witten riusci' a dimostrare che esiste un'unica fonte comune
unificante detta M-teoria. Una caratteristica di tale teoria e' che l'universo ha 10 dimensioni spaziali
e quindi 11 spaziotemporali. C’e’ una dimensione in piu’ rispetto alla teoria delle superstringhe che
descrive la vibrazione delle stringhe in uno spazio-tempo multidimensionale quantizzando la
gravita’ e tutte le forze della natura. A basse energie quindi a basse curvature puo’ essere descritta
come una teoria supersimmetrica della gravita’ detta teoria di supergravita’ ma ad alte energie e’ in
fase di studio. Se si aumenta la costante di accoppiamento in una teoria di superstringhe
aumentando cioe’ l’intensita’ dell’interazione e’ come se si aggiungesse allo spazio-tempo la nuova
dimensione che gradualmente aumenta di spessore trasformandosi da oggetto unidimensionale in
oggetto bidimensionale che e’ una membrana. Le stringhe sono cioe’ membrane bidimensionali
immerse in uno spazio-tempo a undici dimensioni. A energie piu’ alte non si hanno solo membrane
oscillanti ma oggetti a p-dimensioni oscillanti cioe’ p-brane
Stringhe – brane cap-pag 2-10/27
Figura: Teoria delle stringhe
Fonte: La trama del cosmo. Brian Green
Stringhe – brane cap-pag 2-11/27
Figura: M-Teoria.
Fonte: L’universo in un guscio di noce: Stephen Hawking
Stringhe – brane cap-pag 3-12/27
3. p-brane
• La M-teoria prevede l'esistenza di p-brane (dove p e' un numero intero <10) oggetti o
membrane o brane dotati di 2,3,p dimensioni che hanno bisogno di piu' energia per produrle. Una
brana puo' avvolgersi attorno ad uno spazio di Calabi-Yau come un foglio di pellicola trasparente e
se la sfera si contrae anche la brana si contrae e la sua massa diminuisce. Questo processo fa si' che
la porzione di spazio interessata collassi su se stessa e si "strappi" mentre la presenza della brana
protettiva impedisce l' insorgersi di catastrofi fisici.
• Una stringa a energia minima deve essere piccola e vibrare poco (come per il gravitone).
Una stringa ad alta energia deve oscillare in modo sempre piu' frenetico ma ad un certo punto
l'energia fa crescere la lunghezza della stringa!. Con la giusta energia una stringa potrebbe
diventare visbile a occhio nudo. Nei primi attimi del big bang le condizioni erano adatte alla
produzione di queste stringhe e se qualcuna e' riuscita a sopravvivere fino ad oggi forse potrebbe
essere gigantesca.
• Le brane contengono stringhe aperte con gli estremi vincolati. E' possibile che una stringa
abbia un estremo su una brana e l'altro su un'altra brana o puo' unire due brane non uguali etc. Le
proprieta' delle brane si possono determinare studiando le stringhe di cui contengono gli estremi.
• E' possibile che viviamo all'interno di una 3-brana ma non ce ne accorgiamo e siamo gia'
immersi in un oceano di Higgs, un'energia oscura, in fluttuazioni quantistiche e nessuna di queste
entita' si manifesta in modo diretto. I dati sperimentali sembrano prova l'esistenza delle fluttuazioni
e dell'energia oscura mentre per Higgs occorrono nuovi acceleratori. Un fotone come tutte le
particelle e' l'espressione di un certo modo di vibrazione nella teoria delle stringhe. Secondo studi
teorici tale stringa deve essere aperta e gli estremi devono essere vincolati a stare su una 3brana ma
sono liberi di muoversi come vogliono all'interno. La brana e' pertanto invisibile trasparente e la
luce non puo' scappare via, entrare nelle altre dimensioni e poi ritornare a colpire le nostre retine o
i nostri strumenti e quindi permetterci di vedere se esistono altri mondi brana accanto al nostro o le
dimensioni di un universo in cui siamo immersi! Potremo usare le altre forze diverse da quella
elettromagnetica per sondare le dimensioni invisibili.
Stringhe – brane cap-pag 4-13/27
4. forza di gravitazione
• Nel mondo brana tutta la materia e noi compresi siamo imprigionati in eterno dentro le tre
dimensioni consuete e se consideriamo anche il tempo, nulla puo' lasciare il nostro spaziotempo!
Solo la gravita' si comporta in modo diverso: i gravitoni nascono dalla vibrazione di stringhe chiuse
e tali stringhe non sono vincolate spazialmente dalle brane: possono muoversi al loro interno o
abbandonarle. La forza di gravitazione dipende dall'inverso del quadrato in un universo a 3
dimensioni, dall'inverso della distanza in un universo a 2 dimensioni. In un universo a 4 dimensioni
dipende invece dall'inverso del cubo. La legge di Newton su scala macroscopica a 3 dimensioni
funziona bene. A scale microscopiche la forza di gravita' e' estremamente piccola ma una variazione
dalla legge dell'inverso del quadrato potrebbe segnalarci l'esistenza di altre dimensioni.
Consideriamo un universo a due dimensioni: quando due corpi sono molto vicini la loro attrazione
gravitazionale segue la legge degli spazi bidimensionali e a distanze maggiori la gravita' si comporta
come negli spazi unidimensionali e' cioe' costante. Consideriamo il nostro universo a tre dimensioni:
quando due corpi sono molto vicini la loro attrazione gravitazionale dovrebbe seguire la legge degli
spazi quadrimensionali e a distanze maggiori la gravita' si comporta uniformemente come si
verifica attualmente con l'inverso del quadrato.
Figura: Forza gravitazionale e onde gravitazionali .
Fonte: La trama del cosmo. Brian Greene
Stringhe – brane cap-pag 4-14/27
• Il limite di avvicinamento e' dato dalla dimensione extra cioe' dopo che ha riempito la
dimensione extra la gravita' non diminuisce piu'. Piu' grande e' la dimensione extra e maggiore
risulta la quantita' di gravita' che puo' contenere. In tale ipotesi la forza ci sembra piu' debole
(come in un impianto idraulico in cui tutti i rubinetti sono aperti). Non siamo ancora riusciti a
verificare la legge per distanze inferiori al 10-4
m. Se vivessimo su un 3-brana le altre dimensioni
potrebbero essere grandi anche 10-4
m e non le vedremmo comunque. Basterebbe trovare una
piccola variazione dalla legge dell'inverso del quadrato della gravita' per giustificare l'esistenza di
dimensioni nascoste accessibili solo alla gravita'
• Se consideriamo solo le stringhe in un universo a piu' dimensioni, le dimensioni extra sono
molto piccole dell'ordine della lungh di Planck 10-35
m, e la gravita' non riesce a infilarsi dentro. Una
gravita' debole e' dovuta in questo caso non alle dimensioni extra ma alla sua intrinseca debolezza.
Nel mondo brana le dimensioni extra sono molto piu' grandi e una gravita' debole in questo caso e'
dovuta alla diluizione causata entrando nelle dimensioni nascoste. Se la gravita' e' meno debole
intrinsecamente, significa che si possono ammettere stringhe piu' lunghe del previsto cioe' 10-18
m e
non 10-35
m. Tali stringhe piu' lunghe e meno rigide richiederebbero meno energia per essere messe
in vibrazione. In tale ipotesi le particelle non sarebbero enormi ma paragonabili a 100-1000 masse
protoniche e potrebbero essere rilevate
Figura: Acceleratore per esplorare la lungh di Planck .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Si e’ ipotizzato che una o piu’ di una dimensione siano relativamente grandi da essere
verificate da acceleratori di particelle o da misurazione di precisione della forza gravitazionale su
piccole distanze. Se esistessero allora viviamo in un mondo brana. Tutto cio’ che non e’ connesso
alla gravita’, materia, forza elettrica si comporterebbe come in un mondo a 4 dimensioni. La forza
elettrica che tiene insieme il nucleo di un atomo e gli elettroni che vi orbitano intorno
diminuirebbero con la distanza alla velocita’ necessaria perche’ gli elettroni non cadessero nel
nucleo e questo in accordo con il principio antropico. La forza gravitazionale si propagherebbe nelle
dimensioni extra e diminuirebbe con la distanza piu’ rapidamente.
Stringhe – brane cap-pag 4-15/27
Figura: Mondi brane .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Una diminuzione piu’ rapida della forza gravitazionale provocherebbe instabilita’ nelle
orbite planetarie per cui i pianeti colliderebbero con il sole o si sottrarrebbero alla sua attrazione.
Se accanto al nostro mondo brana vi fosse un’altra brana questa impedirebbe alla gravita’ di agire
a distanza nelle dimensioni extra sicche’ a distanze maggiori di quella esistente tra le due brane la
gravita’ diminuirebbe al ritmo previsto per le 4 dimensioni. Per le distanze inferiori a quella
esistente tra le brane invece la gravita’ aumenterebbe. La minima forza gravitazionale che agisce tra
oggetti pesanti e’ stata misurata con cura ma gli esperimenti finora condotti non hanno rivelato
effetti di brane separate da meno di qualche millimetro.
• Come si puo’ conciliare l’esistenza di altre dimensioni spaziali perpendicolari alla nostra
brana-universo col fatto che noi non vediamo nessuna deviazione delle leggi gravitazionali di
Newton ed Einstein come se effettivamente le dimensioni spaziali fossero solo quattro? Lisa Randall
e Sundrum hanno dimostrato che la forza gravitazionale puo’ essere confinata sulla brana-universo
propagandosi in maniera preferenziale nelle nostre quattro dimensioni ordinarie, purche’ la
geometria dello spazio esterno alla brana sia opportunamente curva. Non e’ necessario che le
dimensioni siano piu’ piccole e compatte come nel modello di Kaluza-Klein; le dimensioni possono
avere un’estensione grande o anche infinita, ma a causa della curvatura esterna il campo
gravitazionale prodotto da una massa situata sulla brana-universo non riesce a staccarsi dalla
brana stessa come se le dimensioni esterne non esistessero. Forse una piccola parte del campo
gravitazionale potrebbe disperdersi nelle dimensioni circostanti e si spera di misurare tale
fenomeno. Fuori della brana si propaga solo la parte massiva e pesante dell’interazione
gravitazionale composta di particelle di massa elevata. Tali particelle producono una correzione
alla forza di Newton ordinaria pero’ la correzione ha un raggio d’azione inversamente
proporzionale alla loro massa ed e’ quindi molto piccola e nasconde questi effetti rendendo
invisibile le dimensioni esterne al nostro universo. Attualmente non esiste alcuna modifica
osservabile della legge di Newton fino a distanze di circa 0.2mm! Questo risultato pone un limite al
possibile valore della costante che controlla l’intensita’ della forza gravitazionale nello spazio multi-
dimensionale: tale costante puo’ essere molto piu’ grande della costante di Newton ma non troppo.
Stringhe – brane cap-pag 4-16/27
Figura: Modello Randall-Sundrun.
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Nei modelli d’universo a membrana si cerca di realizzare una situazione in cui la costante
di gravita’ nello spazio multidimensionale non e’ troppo diversa dalle altre costanti che controllano
le razioni nucleari e subnucleari. Per curvare lo spazio multidimensionale in modo opportuno da
confinare la gravita’ e spiegare la debolezza delle forze gravitazionali nel nostro universo e’
necessario che lo spazio esterno nel quale e’ immersa la membrana abbia una costante cosmologica
di segno negativo. Questo equivale ad assegnare al vuoto multidimensionale una densita’ di energia
negativa proprieta’ piu’ strana della densita’ d’energia oscura!
• Un’altra proprieta’ del modello e’ che la brana-universo anziche’ essere rigida potrebbe
oscillare nello spazio multidimensionale generando delle onde di tipo scalare a corto raggio che
inducono una modifica della forza di gravita’ a piccola distanza.
Stringhe – brane cap-pag 4-17/27
Figura: Mondi brane .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
Stringhe – brane cap-pag 4-18/27
Figura: L’esperimento di Cavendish .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
Stringhe – brane cap-pag 5-19/27
5. brana ombra
• Nel mondo brana vivremmo su una brana ma avremmo accanto un’altra brana ombra
perche’ la luce sarebbe confinata nelle brane e non si propagherebbe nello spazio tra l’una e l’altra.
Non vedremmo il mondo ombra ma sentiremmo l’influenza gravitazionale della materia nella
brana ombra. Questo coinciderebbe con la presenza di materia oscura ipotizzata esistente ai lati
delle galassie per spiegare la velocita’ superiore di tali stelle per permettere loro di essere
mantenute in orbita.
Figura: La materia oscura .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• La massa mancante potrebbe pertanto essere costituita da WIMP o assioni o da un mondo
ombra contenente materia che influenza la rotazione della nostra galassia.
Stringhe – brane cap-pag 5-20/27
Figura: Brana ombra .
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Anziche’ finire su una seconda brana le dimensioni extra potrebbero essere infinite ma
fortemente curve come una sella e Lisa Randall e Sundrum hanno dimostrato che tale curvatura si
comporterebbe come una seconda brana; l’influenza gravitazionale di un oggetto sulla brana
sarebbe confinata nelle strette vicinanze della brana e non si propagherebbe all’infinito nelle
dimensioni extra.
• La differenza tra i due modelli di brane e’ che i corpi che si muovono sotto l’influenza della
gravita’ producono onde gravitazionali cioe’ increspature della curvatura che viaggiano alla
velocita’ della luce e che trasportano energia. Questo e’ stato confermato dalle osservazioni sulla
pulsar binaria PSR 1913+16 In una brana con dimensioni extra le onde gravitazionali si propagano
nelle altre dimensioni. Se vi fosse una seconda brana ombra le onde gravitazionali sarebbero riflesse
indietro e intrappolate tre le due brane. Invece nel modello Randall le onde potrebbero sfuggire e
sottrarre energia al mondo brana. In realta’ la quantita’ di energia resterebbe la stessa solo piu’
diffusa.
Stringhe – brane cap-pag 5-21/27
Figura: Pulsar PSR1913.
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Un buco nero sulla brana si estenderebbe nelle dimensioni extra in modo sferico se piccolo o
allargato se grande. Emetterebbe particelle e radiazioni e onde gravitazionali nelle dimensioni
extra. Il buco nero perderebbe energia e quindi massa (E=mc2) , evaporerebbe e si ridurrebbe di
dimensioni. A quel punto le onde gravitazionali comincerebbero a sfuggire liberamente nelle
dimensioni extra. Si avrebbe l’impressione che il buco nero emettesse radiazione oscura non
osservabile direttamente ma la cui esistenza si dedurrebbe dal fatto che il buco nero perde massa.
E’ per questo che non si sono osservati esplosioni di raggi gamma provenienti dai buchi neri o
anche perche’ non vi sono buchi neri con massa scarsa da estinguersi nel tempo trascorso finora
dall’origine dell’universo.
Stringhe – brane cap-pag 5-22/27
Figura: Buco nero.
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• La radiazione dei buchi neri del mondo brana e’ originata della fluttuazioni quantistiche
delle particelle che appaiono e scompaiono dalla brana ma le brane sono a loro volta soggette a
fluttuazioni quantistiche che le possono far apparire e scomparire come bolle di vapore nell’acqua
bollente. Tali bolle crescono o si riducono in maniera casuale a mano a mano che altre molecole
d’acqua si uniscono al vapore o si allontanano.La brana costituisce la superficie della bolla e le
persone che vivono sulla brana pensano che l’universo si espanda. Secondo il modello inflazionarlo
l’espansione dell’universo corrisponderebbe a una sfera leggermente irregolare a seguito del
rallentamento e della varieta’ dell’inflazione. Tali irregolarita’ contribuiscono alla produzione di
galassie. Tale guscio di noce e’ sostanzialmente vuoto e le dimensioni extra sono arrotolate con
dimensioni minori a quella del guscio di noce. Nel modello brana il guscio di noce e’ pieno: la storia
della brana e’ una sfera quadrimensionale che costituisce il confine di una bolla con le dimensioni
extra arrotolate. La brana si espande in maniera inflativa accelerata come il modello precedente e
la bolla risulta cosi’ circondata dalla brana in cui viviamo. Come in un’olografia pensiamo di vivere
in un modo a 4 dimensioni perche’ siamo ombre proiettate sulla brana da quanto accade all’interno
della bolla: la realta’ e’ la brana o la bolla?. Entrambe sono modelli che descrivono le osservazioni
e esternamente:
Fuori della brana/bolla puo’ non esserci nulla nemmeno lo spazio vuoto
L’esterno e’ incollato all’esterno di un’altra bolla identica
Stringhe – brane cap-pag 5-23/27
La bolla potrebbe espandersi in uno spazio dove potrebbero formarsi ed espandersi altre
bolle e in una collisione tra brane si e’ verificato il big bang.
Figura: Mondo brana.
Fonte: L’universo in un guscio di noce Stephen Hawking
• Se si riuscisse a schiacciare della materia in un qualsiasi punto dello spazio si genererebbe
un buco nero. Attualmente un buco nero si produce dal collasso di una stella massiccia quando
l'enorme attrazione gravitazionale non e' bilanciata dalla pressione generata dalle reazioni nucleari.
Se l'intensita' gravitazionale alle piccole scale risulta maggiore del previsto basterebbe una
compressione molto minore per dar vita ad un buco nero. L'LHC dovrebbe avere abbastanza
energia da creare una cascata di microbuchi neri che si disintegrano a causa di un effetto
quantistico: il tempo per disintegrarsi e' lento per i grandi buchi neri, e veloce per i piccoli.
• La produzione di microbuchi neri potrebbe anche essere causata dai raggi cosmici cioe' dal
flusso continuo di particelle elementari che attraversa lo spazio e bombarda l'atmosfera terrestre.
Tali raggi si scontrano con l'atmosfera e danno origine a particelle che ci cadono addosso
attraversando tutta la materia. Le piu' energetiche di queste particelle sono in grado di produrre
Stringhe – brane cap-pag 5-24/27
dei buchi neri quando si scontrano con l'atmosfera posto naturalmente che la gravita' alle piccole
distanze sia assai piu intensa di quanto si pensi. Come quelli presenti negli acceleratori tali buchi si
disintegrerebbero quasi subito in una tipica reazione a catena che produrrebbe particelle ordinarie.
La loro vita sarebbe cosi' breve da essere osservabili solo attraverso la pioggia di particelle generate
dalla loro annichilazione. Si sta costruendo il piu' sensibile rivelatore di raggi cosmici esistente e se
le dimensioni nascoste fossero grandi almeno 10-14
m questo apparato sarebbe in grado di registrare
la produzione di particelle dovuta all'annichilarsi di una dozzina di microbuchi neri nell'atmosfera.
Se non si trovassero queste tracce della loro presenza allora le dimensioni extra dovrebbero essere
piu' piccole.
• Un altro modo per verificare l'esistenza di dimensioni nascoste e' la violazione del principio
di conservazione dell'energia. Una parte dell'energia portata dai gravitoni puo' scivolare nelle
piccole pieghe delle dimensioni extra e quindi non contata nei calcoli. Si sta cercando di verificare
nell'LHC e nel Fermilab una differenza tra l'energia iniziale e finale che potrebbe giustificare la
presenza di una dimensione extra
Stringhe – brane cap-pag 6-25/27
6. modelli inflazionari e ciclici
• Per descrivere la fase di pre-bigbang si ricorre al modello ekpyrotico. Lo stato iniziale
prevede la presenza di due brane, una visibile (nostro universo ) e una invisibile parallele e
posizionate a una cera distanza.
All’inizio le brane sono piatte non e’ presente ne’ materia ne’ radiazione e l’universo si
trova immerso nel vuoto come vuole lo scenario del pre-bigbang.
Una terza brana gia’ presente o che si forma per effetto quantistico e’ attratta verso la
brana visibile. Tale brana non e’ piatta ma presenta increspature dovute a oscillazioni
quantistiche dei campi nel vuoto.
Quando si scontrano le 2 brane la brana invisibile trasforma energia cinetica in energia
materia e radiazione dando luogo al bigbang.
La brana visibile si scalda, si incurva e si espande dando luogo al nostro universo attuale e
le vecchie increspature sono le anisotropie che oggi si osservano nella radiazione del fondo
cosmico.
• Con le brane Tolman e Turok svilupparono il modello di cosmologia ciclica in cui
l'espansione dell'universo potrebbe rallentare fino a fermarsi ed essere seguita da una fase di
contrazione in cui il cosmo diventa sempre piu' piccolo. Ma invece di finire con un' implosione, tale
universo rimbalza: lo spazio si rimpicciolisce e poi comincia ad espandersi dando luogo ad un nuovo
ciclo con un'espansione e una contrazione etc. I cicli non potevano essersi susseguiti per sempre
perche' la seconda legge della termodinamica dice che in ogni ciclo l'entropia deve aumentare e
secondo la legge della relativita' la quantita' di entropia all'inizio di un ciclo ci dice quanto il
medesimo durera': piu' esiste entropia piu' a lungo continuera' l'espansione fino all'arresto e alla
succesiva contrazione. Qundi i cicli successivi crescendo l'entropia dureranno molto piu' a lungo dei
loro predecessori. Un calcolo matematico pone un limite al numero dei cicli avvenuti nel passato
percio' anche questo universo ciclico deve aver avuto un inizio. Tale modello propone un universo
piatto in cui due 3-brane come se fossero collegate a un filo si avvicinano, impattano, rimbalzano, si
allontanano dopo 1012
anni. Nella figura dopo l'impatto le brane rimbalzano. La collisione ha
prodotto una grande quantita' di energia e materia ad entrambe le brane come quelle che si
originano nel modello inflazionario. Successivamente dopo 7 miliardi di anni si genera una
pressione negativa e dopo ancora 7 miliari compaiono i primi esseri umani e tutta l'espansione e
l'allontanamento delle brane procede per 1012
anni in modo lento ma accelerato. Inizia poi la fase di
avvicinamento tra le brane (come un elastico) in cui le fluttuazioni quantistiche delle stringhe sulle
brane riempiono gli spazi con disomogenita' che daranno origine alle stelle e ai pianeti. Tale
modello viene detto "big splat" (grande spiaccicata). Le fluttuazioni quantistiche per generare le
strutture cosmiche sono le stesse del modello inflazionario mentre non prevede il periodo di
espansione inflazionaria che viene sostituito con un periodo piu' lungo di 1012
anni di espansione
meno veloce ma accelerato che permette alla brana di essere piatta e omogenea. Nella collisione tra
le brane che rappresenta la versione ciclica del bigbang, lo spazio non viene compresso all'infinito
ma solo una dimensione che e' quella tra le brane viene compressa. Le brane non si contraggono ma
si espandono durante ogni ciclo e questo porta ad avere una temperatura e densita' all'interno
finita. Ancora non si e'dimostrata teoricamente tale ipotesi
• Il modello inflazionario postula che le condizioni iniziali erano quelle adatte per innescare
l'espansione ma il modello risolve molti problemi e anche l'origine della freccia temporale. Non e'
stata ancora incorporata la teoria delle stringhe e quindi la fusione di relativita' generale e
meccanica quantistica. Il modello ciclico per le considerazioni legate all'entropia postula che deve
esserci stato un inizio ciclico. Risolve i misteri cosmologici e la freccia temporale ma non spiega
perche' sei delle sette dimensioni extra si arrotolano in un certo spazio di Calabi -Yau mentre una
assume il ruolo di separatrice delle due 3-brane e non spiega cosa succede nella collisione tra le
brane. Spiega del resto bene l'espansione accelerata introducendola alla fine del ciclo e noi
osserviamo tale espansione perche' stiamo entrando in quella fase e i 1012
anni lenti ma accelerati
servono giusto per diluire quella energia oscura fino a ridurla a zero. Il modello inflazionario
prevede l'espansione all'inizio di tutto in un istante e introduce l'energia oscura per spiegare
l'espansione ma manca sempre il valore del 70% di materia per descrivere un universo piatto.
Stringhe – brane cap-pag 6-26/27
• Se le particelle sono paragonabili a 100-1000 masse protoniche nel nuovo acceleratore LHC
qualche collisione ad alta energia potrebbe riuscire a far eccitare una stringa, si produrrebbero
cosi' particelle mai viste prima correlate dalla vibrazione della stringa.
• Come gia' detto se l'intensita' gravitazionale alle piccole scale risulta maggiore del previsto
basterebbe una compressione molto minore per dar vita ad un buco nero. L'LHC dovrebbe avere
abbastanza energia da creare una cascata di microbuchi neri che si disintegrano a causa di un
effetto quantistico: il tempo per disintegrarsi e' lento per i grandi buchi neri, e veloce per i piccoli.
• La produzione di microbuchi neri causata dai raggi cosmici e dalle particelle piu'
energetiche in collisione con l'atmosfera e che si disintegrano quasi subito trasformandosi in
particelle puo' essere rilevata dal piu' sensibile rivelatore di raggi cosmici in costruzione esistente.
Se le dimensioni nascoste fossero grandi almeno 10-14
m questo apparato sarebbe in grado di
registrare la produzione di particelle dovuta all'annichilarsi di una dozzina di microbuchi neri
nell'atmosfera. Se non si trovassero queste tracce della loro presenza allora le dimensioni extra
dovrebbero essere piu' piccole.
Stringhe – brane cap-pag 6-27/27
Figura: Teoria delle brane
Fonte: La trama del cosmo. Brian Green