Modello AD- AS - unikore.it · Domanda Aggregata: AD Modello AD - AS 4 Individua, in corrispondenza...
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MODELLO AD- AS
Docente: G.M.C. Talamo
Università KORE, Enna
Modello di Domanda e Offerta Aggregata: Modello
AD- AS
Modello AD - AS
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Il modello IS –LM:
determina l’equilibrio macroeconomico e il livello di produzione nel breve
periodo;
Assunzione dei prezzi fissi (P = P, sostenibile nel breve periodo).
A partire dalla seconda metà degli anni 60, le economia occidentali affrontano il problema
dell’inflazione ( crescita sostenuta e duratura del livello dei prezzi).
Per analizzare la determinazione della produzione di equilibrio e del livello
dei prezzi nel medio e lungo periodo si ricorre al modello di domanda e offerta aggregata
Modello AD- AS
Modello AD - AS
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Distinguiamo l'effetto dei prezzi sul PIL reale:
domanda aggregata;
dall'effetto del PIL reale sul livello dei prezzi:
offerta aggregata
Domanda Aggregata: AD
Modello AD - AS
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Individua, in corrispondenza di ogni livello dei prezzi, il livello di produzione
relativamente al quale i mercati dei beni e della moneta sono simultaneamente
in equilibrio.
Si ricava dal modello IS – LM ( a prezzi fissi), introducendo la variazione dei prezzi.
AD
Modello AD - AS
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Legame fra:
Prezzi e quantità di moneta;
Prezzi, quantità di moneta con il tasso di
interesse;
Tasso di interesse e domanda globale.
AD: prezzi e quantità di moneta
Modello AD - AS
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Stock reale di moneta: rapporto tra stock nominale di moneta
e livello generale dei prezzi: M/P;
Un aumento del livello generale dei prezzi (P P’),riduce lo
stock reale di moneta;
Una riduzione del livello generale dei prezzi (PP’),aumenta
lo stock reale di moneta.
Dal Modello IS – LM alla curva AD
Modello AD - AS
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AD determinata dall’equilibrio nel mercato dei beni
e della moneta: IS = LM;
IS: nel mercato dei beni, in equilibrio, la
produzione = domanda beni;
LM: nel mercato della moneta l’equilibrio richiede
che Md = Ms.
Modello AD - AS 8
Grafico della domanda aggregata: AD
A
B
Spiegazione Grafico
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Il grafico A richiama il modello IS – LM. La posizione della IS dipende dalla politica fiscale, mentre la LM è tracciata per un dato stock nominale di moneta (M), per un dato livello dei prezzi (P), e quindi per un dato stock reale di moneta (M/P). Il tasso di interesse di equilibrio è (i) e il livello di equilibrio del reddito (produzione) è (Y);
Consideriamo una variazione del livello dei prezzi: esempio, un aumento del livello dei prezzi da P a P’con P’P.
Un aumento dei prezzi determina una riduzione della quantità reale di moneta (offerta reale di moneta); M/P M/P’; per riequilibrare il mercato monetario, in conseguenza di una riduzione della quantità reale di moneta, sarà necessario un aumento del tasso di interesse in modo tale da indurre il pubblico a detenere meno moneta; ma ad un tasso di interesse più alto provoca una riduzione degli investimenti e quindi una contrazione della domanda aggregata;
la LM si sposta di conseguenza a sinistra e verso l’alto (LM’). Il nuovo equilibrio è in A’ dove entrambi i mercati sono in equilibrio.
Il nuovo livello di equilibrio della produzione è (Y’) a cui corrisponde un più alto livello dei prezzi (nel grafico B).
I punti A, A’ collocati sulla AD, individuano le combinazioni tra livello dei prezzi e quantità reale di moneta.
Analisi della AD
Modello AD - AS
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Inclinazione negativa: date la politica fiscale (IS), la quantità
nominale di moneta e la spesa privata autonoma, la spesa reale
varia al variare del livello dei prezzi;
L’inclinazione della AD riflette la misura in cui una variazione
della quantità reale di moneta incide sul livello di equilibrio
della spesa considerando entrambi i mercati.
In conclusione, un aumento dei prezzi è associato ad un minor
livello di produzione.
Il livello dei prezzi e le esportazioni
nette
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Quando il livello dei prezzi di un paese aumenta, le
sue esportazioni diminuiscono;
Quando il livello dei prezzi di un paese aumenta, le
sue importazioni aumentano;
Complessivamente, quando i prezzi aumentano le
esportazioni nette diminuiscono.
Questo riduce il PIL di equilibrio in base all'effetto
del moltiplicatore.
Spostamenti lungo la AD
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quando il livello dei prezzi aumenta, il livello del PIL
diminuisce.
Gli spostamenti della curva AD
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Quando una variazione di un fattore diverso dai
prezzi modifica il PIL di equilibrio, la curva AD si
sposta.
Gli shock della spesa
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gli shock della spesa fanno aumentare la spesa
totale e, tramite il moltiplicatore, il PIL di
equilibrio per ogni dato livello dei prezzi.
Quindi, uno shock positivo di spesa sposta la AD a
destra
La AD si sposta a destra quando:
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la spesa pubblica aumenta
la spesa per investimento autonomo aumenta
la spesa per il consumo autonomo aumenta
le esportazioni nette aumentano
le imposte diminuiscono
e viceversa..
Le variazioni nel mercato monetario
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Un aumento dell'offerta di moneta riduce il tasso di
interesse e stimola l'investimento, quindi sposta a
destra la AD
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Spostamenti della AD: effetto dell’Espansione Fiscale
A
B
i
Y
P
Y
IS
IS’
LM
E
E’
i0
i’
P0
AD
AD’
E’ E
Y0 Y’
Spiegazione grafico
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Equilibrio iniziale in E; espansione fiscale con aumento della spesa pubblica o riduzione della aliquota di imposta e la curva AD si sposta in alto verso AD’. In E’ la produzione Y’ è maggiore.
Dal moneto che al livello dei prezzi P0 le imprese sono disposte ad offrire qualsiasi ammontare di produzione non ci sarà alcun effetto sui prezzi.
La sola conseguenza di una maggiore spesa pubblica è rappresentata da un aumento della produzione e occupazione, nel modello ISLM, l’espansione fiscale aumenterà i tassi di interesse.
Nel caso keynesiano, un aumento della quantità nominale di moneta produce allo stesso modo una espansione del reddito di equilibrio. Con una curva orizzontale non c’è alcun impatto sui prezzi e quindi l’entità dell’espansione della produzione dipende solo dal moltiplicatore della politica monetaria che determina la misura dello spostamento orizzontale della AD.
Offerta Aggregata
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Legame tra salari prezzi e occupazione
Offerta costituisce un elemento essenziale per spiegare la dinamica dei prezzi (inflazione) e della produzione, cioè il processo di aggiustamento dei prezzi e quantità quando il sistema economico è colpito da una perturbazione.
La teoria dell’offerta è controversa. E la difficoltà sorge tra: mondo ideale dove la produzione è sempre a livello di pieno impiego, e il mondo reale in cui il mercato del lavoro sembra aggiustarsi lentamente a variazioni della domanda aggregata.
La curva di offerta aggregata
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relazione che va dal livello del prodotto al livello
dei prezzi.
Il breve periodo
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Il prezzo di alcuni input aumenta piuttosto rapidamente all'aumentare del prodotto
Le variazioni del salario nominale sono invece più lente rispetto a variazioni della produzione:
i contratti di lavoro: pluriennali
modificare i salari in una impresa richiede spesso del tempo
modificare i salari ha dei costi.
nel breve periodo le modificazioni del prodotto non abbiano effetti sui salari nominali.
Nel breve periodo, un aumento del PIL reale fa aumentare i costi unitari attraverso un aumento della quantità di fattori diversi dal lavoro e del loro prezzo, e quindi fa aumentare il livello dei prezzi.
Relazione tra prezzi fissati dalle imprese e costi
produzione e prezzi)
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Costo del lavoro è una delle principali componenti dei costi delle imprese,
Le imprese determinano un margine m detto markup sul costo del lavoro che per unità di prodotto permette di coprire il costo degli altri fattori di produzione utilizzati dalle imprese, quali capitale e materie prime e garantisce un certo saggio normale di profitto alle imprese.
Se l’impresa opera in un mercato non perfettamente competitivo, la dimensione del markup rifletterà anche l’esistenza di un profitto da monopolio.
La curva di offerta aggregata
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La curva di offerta aggregata (AS) rappresenta il
livello dei prezzi corrispondente ad un dato livello
di prodotto nel breve periodo.
Offerta Aggregata : AS
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Spostamenti della AS
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Sono determinati da variazioni dei prezzi che non dipendono dal livello di PIL reale
Esempi:
variazioni del prezzo del petrolio: un aumento sposta la AS in alto;
condizioni meteorologiche: buone condizioni spostano la AS in basso;
progresso tecnologico: le nuove tecnologie possono ridurre i costi unitari e spostare la AS in basso
salario nominale: spostamenti lungo la AS implicano che il salario nominale sia costante. Ma se il salario nominale aumenta (per un qualsiasi motivo), allora i costi unitari aumentano e la AS si sposta in alto.
L'interazione tra AD e AS e l'equilibrio di breve
periodo
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l'equilibrio di breve periodo corrisponde
all'intersezione tra AD e AS.
Gli shock di domanda nel breve
periodo
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Es. aumento della spesa pubblica
la AD si sposta a destra
l'aumento effettivo di PIL è nel punto H l'aumento
della spesa pubblica è stato in parte
controbilanciato dalla riduzione delle componenti
della spesa che risentono di un aumento dei
prezzi (NX, IP, ecc.)
l'opposto accade se la spesa pubblica si riduce.
Gli shock di domanda nel breve
periodo
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Effetti simili quando aumenta l'offerta di Moneta
questo farà spostare a destra la AD perchè stimola
la componente di domanda che dipende
positivamente da una riduzione del tasso di
interesse.
Gli shock di domanda: gli aggiustamenti di
lungo periodo
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shock di domanda.
se consideriamo nel lungo periodo una situazione in
cui il salario nominale può cambiare, l'unico
equilibrio di lungo periodo è quello di piena
occupazione.
Gli shock di domanda: gli aggiustamenti di
lungo periodo
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Quindi uno shock positivo o negativo della
domanda hanno effetti solo di breve periodo su
produzione e occupazione esiste cioè un
meccanismo di auto-correzione che si attiva quando
il sistema economico si allontana dal pieno impiego
La curva di offerta aggregata di
lungo periodo
Modello AD - AS
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Il meccanismo di auto-correzione spiega perché le
fluttuazioni non sono eterne
Il fatto che il sistema tenda a riposizionarsi al livello
di PIL di pieno impiego si può rappresentare
tramite una curva di offerta aggregata di lungo
periodo verticale
Implicazione: politiche fiscali e monetarie
espansive nel lungo periodo hanno come unico
effetto quello di fare aumentare i prezzi.
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Politica Fiscale: caso classico
AS
AD’
AD
Y
E’’
E P0
P’
E’
Spiegazione grafico
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As verticale in corrispondenza del livello di produzione di pieno impiego, le imprese qualunque sia il livello dei prezzi offriranno il livello di produzione Y.
Il livello dei prezzi non è più dato e invece dipende dall’interazione tra domanda e offerta.
In E c’è pieno impiego poiché le imprese per ipotesi, per ogni livello dei prezzi, offrono il livello di produzione di pieno impiego.
L’espansione fiscale sposta la AD in AD’ al livello dei prezzi P0 e la spesa aumenta in E’.
Siccome l’offerta non può adeguarsi alle variazioni della domanda, le imprese cercheranno di occupare meno lavoratori determinando un aumento dei salari, dei costi di produzione che costringerà le imprese stesse a richiedere prezzi più alti per i prodotti.
L’aumento della domanda genera così prezzi più alti senza alcun aumento della produzione.
La crescita dei prezzi riduce lo stock reale di moneta determinando un aumento del tasso di interesse e una riduzione della spesa. Il sistema economico si sposta verso l’alto lungo la AD’ fino a quando l’aumento dei prezzi e la riduzione della quantità reale di moneta determineranno una crescita del tasso di interesse e una riduzione della spesa, compatibile con la produzione di pieno impiego. Ciò si verifica quando i prezzi raggiungono il livello P’.
Nel punto E’’ la domanda aggregata con un più alto livello di spesa pubblica è uguale all’offerta. Caso di spiazzamento.
Gli shock di offerta nel breve periodo
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uno shock negativo porta il prodotto sotto il livello
di pieno impiego, la disoccupazione aumenta, il
salario nominale diminuisce e la AS si risposta a
destra.
Consideriamo due casi: 1 caso keynesiano
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AS Orizzontale: al livello dei prezzi esistente sul mercato le imprese offrono qualsiasi quantità di beni sia domandata. L’idea sottostante è che vi sia disoccupazione cosicchè in corrispondenza del salario corrente le imprese possono ottenere qualsiasi quantità del fattore produttivo lavoro necessario a produrre per soddisfare la domanda di beni. Il costo medio di produzione non varia al variare della produzione, rimanendo costante il salario, cosicchè esse possono offrire qualsiasi quantità che sia domandata in corrispondenza del livello corrente dei prezzi.
Caso neoclassico
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Verticale: viene offerto un ammontare costante di beni qualunque sia il livello dei prezzi. Il mercato del lavoro è sempre in equilibrio di pieno impiego. Se la forza lavoro è completamente occupata, allora la produzione non può aumentare, non c’è infatti forza lavoro disponibile per la produzione aggiuntiva. Curva verticale a livello di produzione corrispondente al pieno impiego della forza lavoro Y dato. Un’ulteriore assunzione è che il salario si aggiusti rapidamente per mantenere l’equilibrio nel mercato del lavoro.
differenze
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Classici: mercato del lavoro in grado di mantenere il pieno impiego della forza lavoro attraverso il meccanismo della flessibilità del salario;
Keynesiani si basano sull’ipotesi che in presenza di disoccupazione i salari non variino molto o affatto e che quindi la disoccupazione possa continuare nel tempo, qualora vi sia carenza di domanda di beni
Caso intermedio
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Situazione keynesiana di un sistema già entrato
all’interno della zona di piena occupazione, oppure
la situazione considerata nel breve periodo dai
monetaristi.
Un aumento della domanda provoca un aumento
dei prezzi e della produzione reale che per i
monetaristi ha natura temporanea.
AS
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Per la nuova macroeconomia classica la AS è verticale già nel breve periodo;
Perfetta e istantanea flessibilità dei prezzi e dei salari;
Entrambi i soggetti sono informati delle variazioni, previsioni corrette
Prevedono il salario monetario e reale di equilibrio e perciò offrono e domandano lavoro in misura corrispondente.
Il sistema economico rimane è costantemente in una situazione di equilibrio di piena occupazione oppure come dicono i neoclassici in una situazione in cui si ha tasso naturale di disoccupazione.
Friedman, monetaristi
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AS verticale nel lungo periodo
Differenze nella valutazione di variazioni di salario reale da parte delle imprese e operai.
Le imprese hanno immediata consapevolezza che quando crescono i prezzi dei propri prodotti, se i salari monetari non sono ancora cresciuti è conveniente assumere più lavoratori.
I lavoratori non avvertono immediatamente che è aumentato il livello generale dei prezzi e che quindi è diminuito il salario reale, non modificano la loro offerta di lavoro per cui su questo mercato si origina un eccesso di domanda. Il salario monetario comincia ad aumentare. Per un po’ di tempo i lavoratori non si rendono conto che il salario reale sta ritornando ai livelli precedenti, ritengono invece che sia aumentato e offrono più lavoro. Soltanto col passare del tempo si renderanno conto della situazione e riportano l’offerta di lavoro al livello iniziale.
Nel breve periodo, quando i lavoratori non si rendono conto dell’aumento del salario monetario nominale, l’aumento del livello dei prezzi provoca un aumento della produzione fisica. La AS di breve periodo risulta inclinata positivamente. Nel lungo periodo invece sarà verticale quando i lavoratori si renderanno conto che i salari sono variati nella stessa proporzione dei prezzi.
In salari si adeguano lentamente ai prezzi
Stessa opinione di Keynes.