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LA MUSICA È ASSICURATA Realizzato da Un progetto di info www.mitoperlacitta.it [email protected] 011.01124777 #MITO15 www.mitosettembremusica.it per la città 07/ 23 09 2015 21.IX lunedì ore 21 Torino Chiesa dei Beati Parroci Federico Albert e Clemente Marchisio Gruppo Vocale Chorus A cappella in the Chapel Impaginazione e stampa: Alzani Tipografia - Pinerolo (TO) Media Partner Partner Main Partner

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LA MUSICA È ASSICURATA

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MITO per la città 2015 sala.qxp_Layout 1 30/07/15 11:38 Pagina 1

21.IX lunedì ore 21

TorinoChiesa dei Beati Parroci Federico Albert e Clemente Marchisio

Gruppo Vocale Chorus

A cappella in the Chapel

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U2/Bob ChilcottMLK

David Stewart/Annie Lennox (*)Sweet dreams

Bob Hilliard/David Mann (*)In the wee small hours

Paolo Conte/Diego Caravano Via con me

Darmon Meader/Caprice Fox Silence of time

Mario Bauzá/Grace Sampson/Bobby Woodlen (*)Mambo Inn

Wolfgang Amadeus Mozart Laudate Dominum

Tradizionale Irlandese (*)Danny boy

Paul Desmond (arrangiamento vocale di D. Allaire)Take five

Cole Porter (*)Ev’ry time we say goodbye

Gino Paoli (*)Senza fine

Fats Waller/Andy Razaf (*)Honeysuckle rose

Neal Hefti Splanky

Jim Henson (*)Muppet theme

L’arte del canto a cappella jazz richiede da parte di musicisti e interpreti una straordinaria sensibilità per il ritmo che, oltre a essere l’essenza di questo genere, è anche strettamente legato alla fisiologia e allo spirito umano (si pensi al battito cardiaco e al suo accelerare o rallentare in base alle emo-zioni). Basta dunque un ritmo per suscitare ed esprimere nobili sentimenti ed elevazione spirituale, accomunando nel medesimo percorso spirituale il classico (Mozart) con il moderno (Fats Waller). Un’introduzione a sorpresa per un appuntamento con il canto a cappella jazz: MLK, canzone degli U2 che nell’arrangiamento di Bob Chilcott diventa un perfetto esempio del genere frequentato dal Gruppo. Il canto corale a cappella per sua natura avvicina gli interpreti tra loro al punto che si crea una relazione umana intensa che coglie l’espressione dei sentimenti fondamentali dell’uomo. Alcune considerazioni generali sul canto corale a cappella in stile jazz. Le componenti fondamentali sono tre: la base ritmica costituita da un basso che si fonda sul “battere” e da un insieme di più voci che gioca invece sul “leva-re”. L’insieme della base ritmica genera a sua volta il secondo protagonista, il tes-suto armonico specifico del jazz; infine c’è la componente melodica affidata a uno sviluppo tematico basato sull’improvvisazione e sulla variazione.Ritornando al programma di questa sera, il brano introduttivo, benché tanto diverso, scivola con naturalezza in Sweet dreams di Annie Lennox e David Steward, cioè gli Eurythmics.In the wee small hours of the morning è un esempio rappresentativo di can-zoni ispirate da un amore perduto e caratterizzate da un’atmosfera notturna e sofferta.Via con me è un brano musicale del cantautore Paolo Conte, qui presentato nella versione a cappella dei Neri per Caso. Pianista di formazione jazz, Paolo Conte è considerato uno dei più importanti e innovativi cantautori italiani. Avvocato di professione, nella sua oltre cinquantennale carriera è stato autore di musiche per altri artisti, per poi decidere, nel 1974, di abbandonare la car-riera forense per dedicarsi esclusivamente a quella artistica.Silence of time è un brano che si può inserire nel mainstream, corrente nata negli anni Ottanta probabilmente al Blue Note del Village di New York. L’attenzione è rivolta alle componenti armoniche; è uno dei pochi brani in cui l’uso della dissonanza è frequente, a partire dal primo accordo che suscita quasi un senso di imbarazzo. Lungo tutto il brano ricorrono accordi complessi (bisogna tenere presente che l’accordo di “settima” è uno degli accordi fon-damentali del jazz).Dissonanze e armonie raffinate proprie del mainstream in Silence of time tra l’altro rendono molto bene il tratto filosofico-religioso della poesia.Mambo Inn è un ballabile diffuso negli anni in varie versioni. Il pezzo, in origine solo strumentale, è stato arricchito con le parole che Mario Allia ha aggiunto, facendolo diventare il suo testamento spirituale.Laudate Dominum, usuale denominazione del Salmo 116 (numerazione gre-ca) o 117 (numerazione ebraica), in latino, del quale Laudate Dominum sono appunto le prime parole, è la rivisitazione del famosissimo brano di Mozart proposta da Antonella Ruggero e qui trasformato in un canto a cappella “jazzato”.Danny Boy è tutt’altro che un pezzo ritmico; è tratto dal genere tradizionale ir-landese, che si presta a una lettura jazz per la componente melodica; infatti lo sviluppo tematico segue spesso i caratteri degli accordi fondamentali del jazz.

Take five non ha un testo letterario essendo tratto dalla composizione strumen-tale di Paul Desmond suonata dal Dave Brubeck Quartet. Questo standard si caratterizza soprattutto per la sua metrica, in 5/4, da cui deriva il nome.Ev’ry time we say goodbye di Cole Porter (di cui scrisse anche le parole) ha il grande pregio di avere una dolcissima melodia. Nella frase “change from major to minor” Porter inizia con un accordo in maggiore e termina con un accordo in minore mescolando così le parole e la musica.Senza fine fu scritta da Gino Paoli, ispirato dalla collega Ornella Vanoni. Fu lei la prima a registrarla e a pubblicarla. È basata su un vocalizzo iniziale, che poi si sviluppa su una base di valzer in stile francese. Qui c’è un esempio di uso del cambio tonale nel corso della partitura per arricchire la pagina e “jazzarla” con questo procedimento, che è un vero e proprio virtuosismo per questo stile vocale.Honeysuckle rose è un ballabile diffuso negli anni in varie versioni delle quali la più riuscita fu senz’altro la prima, con lo straordinario pianista Fats Waller. Il pezzo si presta a una resa vocale basata sull’imitazione strumentale; inoltre avviene una partecipazione collettiva alla descrizione tematica, ove tutte le sette voci operano a turno come solisti nello sviluppo. Splanky, un perfetto standard jazz, è pura imitazione strumentale (lo stes-so nome della forma è un’onomatopea) finalizzata a dare rilievo soprattutto all’aspetto ritmico, assolutamente privilegiato rispetto alle altre componenti.Muppet theme. Quest’ultimo brano, tratto dal tema della trasmissione televi-siva “The Muppet show” dello statunitense Jim Hanson, viene proposto come mezzo di presentazione dei vari componenti di Chorus.

Mario Allia

Il Gruppo Vocale Chorus, fondato nel 1985, è attualmente diretto da Mario Allia. Ha una discografia di oltre 60 registrazioni che rispecchiano la sua evoluzione verso il jazz. Nel 2013 si esibisce a Bourg-en-Bresse per Eurocantusbourg, a Torino al Conservatorio e al Teatro Carignano, nel 2012 al Torino Jazz Festival, nel 2010 e 2011 a Torino al Conservatorio, al Mirafiori Motor Village, a Milano al Centro Kolbe. Nel 2009 a Graz al concorso inter-nazionale Vokaltotal vince il “Bronzen Diploma”. Nel 2008 vince a Solevoci Competition il Premio “Città di Varese-Miglior programma artistico”, giuria con Kirby Shaw, Johanna Goldsmith e Tobias Hug degli Swingle Singers. Nel 2007 organizza la rassegna “A cappella in cappella. I suoni della voce”. Lo stesso anno partecipa alla stagione dell’Accademia Corale Stefano Tempia. Nel 2005 celebra i primi vent’anni di vita al Conservatorio di Torino in un concerto con il Torino Vocalensemble. Nel 2003 è a Neuilly con il gruppo vocale jazz francese Amalgam, nel 2004 in Spagna a Barcellona e a Lloret de Mar, nel 2002 al Teatro Giacosa di Ivrea. Nel 2000 partecipa con l’allo-ra ottetto vocale Cantus Firmus alla I Rassegna Internazionale Vocal Jazz di Mondovì. Lo stesso anno pubblica il secondo cd e fonda Midichorus, il primo portale italiano che propone materiale didattico su internet espressamente de-dicato al canto corale jazz a cappella. Nel 1995, in occasione di un concerto presso l’aula magna della Bocconi di Milano, conosce Franco Donatoni, che dedica a Chorus un suo originale arrangiamento a sei voci miste. Nel 1993 le prime uscite internazionali presso la Frankenlandhalle di Buchen e presso la Chambre de Commerce et de l’Industrie di Grenoble l’incisione del il primo cd.

(*) Arrangiamenti vocali di Mario Allia

Gruppo Vocale ChorusFrancesca Repetto, sopranoLaura Borgialli, mezzosopranoManuela Russo, contraltoAlberto Braghieri, tenore e percussioni vocali Daniele Carboni, tenoreMario Allia, direttore e baritonoPier Carlo Aimone, basso

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