MITI SOTTO L’ALBERO · 2019-03-17 · LACREAZIONE DELLE STELLE di Cristopher Traverso ... come se...

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MITI... SOTTO L’ALBERO CLASSE 1E A.S. 2018-2019 1

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MITI...SOTTO

L’ALBERO

CLASSE 1E

A.S. 2018-20191

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Sono molti i miti provenienti dalla Cina. Io non li conosco ma i miei compagni ne hanno scritti di altrettanto belli.Buona lettura. Wei Hao Luigi Pan

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L’AVETE MAI VISTO L’ARCOBALENO?di Shafiqa Shahidullah

Un giorno il dio dell'oltretomba passeggiava tranquillamente sull'Olimpo, osservando il mondo senza colori, stinto. Alui piaceva fare lunghe passeggiate tra le nuvole; mentre camminava incontrò una dea bellissima, che non aveva maivisto in vita sua. Era tutta colorata, con degli occhi penetranti e i capelli multicolore. I due si innamorarono a primavista e scapparono insieme. Ai piedi del monte Olimpo, lei partorì tre gemelli. Dopo essere saliti sul monte adannunciare la notizia della nascita dei tre piccoli, trascorsero felicemente le loro giornate. Solo più tardi si accorseroche i bambini, “ormai diventati grandi”, non avevano ricevuto un nome. I due dei si basarono sulle loro abilità persceglierli e così li chiamarono: Arco (ormai divenuto l’architetto degli dei), Baleno (un ottimo corridore super veloce) eColore (un abile pittore). La cosa strana è che erano colorati come la loro madre. I tre crebbero, vollero girare il mondo,volando sul dorso di Baleno: così si accorsero dello squallore del mondo senza colori. Un giorno si fermarono in unpaesino della provincia di Salerno, di nome Ravello, e da lì progettarono un modo per far riapparire i colori. Arco, comeprima cosa, disegnò un semicerchio in sette strisce; Baleno fece in modo che comparisse alla sua stessa velocità eColore, il più timido, diede sette colori tutti diversi ai corrispondenti archi ma dalla vergogna se ne scappò. Ora quellamagnifica attrazione colorata si vede dopo la pioggia; ma io mi chiedo: perché e dove è andato Colore? E voi… l’avetemai visto l’arcobaleno?

IL VELO DELLA LUNA

di Nicolò Spolaor

In un villaggio, ai piedi di una montagna sulla quale viveva uno stregone, la popolazione soffriva la fame a causa degliscarsi raccolti. Gli agricoltori, infatti, non sapevano quale fosse il momento migliore per seminare: ogni nottescrutavano il cielo, osservando eventuali cambiamenti nella Luna, ma questa non cambiava mai aspetto. I contadini,disperati, si rivolsero allo stregone spiegandogli la loro situazione. Lo stregone rispose loro: “Vi aiuterò, ma avròbisogno di un anno per trovare la soluzione. Tuttavia, vi chiedo, in cambio del mio aiuto, di scegliere i giovani piùpromettenti per prendere gli ingredienti per i miei incantesimi futuri”. I contadini accettarono. Lo stregone osservò laLuna per un intero anno e alla fine del periodo i villici arrivarono e dissero: “È giunta l’ora di rispettare l’accordo. Diccidunque come sapere quando seminare!”. Il mago disse: “Non ho notato nessun cambiamento, ma se non ci saranno licreerò io. Portatemi una zolla di terra con sopra una spiga di grano gialla come l’alba”. I contadini gli diedero un’altrapossibilità; andarono al villaggio, raccolsero quello che lo stregone aveva chiesto e glielo portarono. Il mago prese lazolla e con l’aiuto di un cavallo alato portò la terra sulla Luna e ci spalmò sopra la spiga per farla attaccare ad essa.Tornato sulla Terra disse ai contadini: “Ora, quando vedrete una macchia scura sulla Luna, saprete che è il momentogiusto per seminare ed avrete raccolti abbondanti” Da quel giorno gli agricoltori, seguendo il cambiamento della Luna,seppero sempre quando seminare e non soffrirono più la fame.

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LA CREAZIONE… E LA FINE DEL MONDO

di Tamir Dolgan

Una volta nel mondo non c’era l’acqua, la terra era un pianeta morto e gli dei la usavano come campo di battaglia. Ungiorno due fratelli di nome Atlante e Maranta combatterono contro il dio delle stelle: essi erano due dei, unodell’acqua e l’altro del magma. Si sfidarono per secoli da soli contro l’armata stellare del dio Arintus; la battaglia stavaper finire quando il dio stellare raccolse la lancia e infilzò il dio del magma. Suo fratello dalla tristezza perse le forze e siinchinò davanti al suo cadavere, incominciò a piangere e così riempi i fiumi e i mari di lacrime. Arintus si rialzò e con laspada sgozzò entrambi i fratelli anche il dio del magma per assicurarsi la sua morte: il sangue del dio del magma andòal centro della terra, così il pianeta Terra incominciò a vivere... ma un giorno i due fratelli si sarebbero risvegliati eavrebbero reclamato ciò che era loro.

IN QUEL PICCOLO PAESINO

di Klea Sykaj

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In un paesino lontano popolato di unicorni, non cadeva mai la neve. C‘erano solo il sole e la pioggia; infatti nonsapevano cosa fosse la neve. Solo un piccolo unicorno lo sapeva, perché la sua migliore amica era una renna. Un giornola renna andò a trovare il suo amico ma appena raggiunse il paese degli unicorni arrivò un freddo glaciale, ma cosìfreddo che iniziò a nevicare. Tutti gli unicorni si preoccuparono ed entrarono in casa. La renna e l’amico comunicaronoa tutti gli unicorni che non c’era nulla da preoccuparsi, anzi c’era da divertirsi. Allora uscirono tutti dalle loro case e simisero a fare la palle di neve, i pupazzi di neve e molti altri giochi divertenti. Infine gli unicorni ospitarono le renne nelloro paesino e vissero tutti felici e contenti.

L’ORIGINE DELLA GUERRA

di Henrik Esteban

Un giorno, in un’era lontana, c’era un dio, il più potente di tutti, che aveva un fratello invidioso di lui. Il fratello eracattivo e il suo cuore era di ferro. Un giorno quest’ultimo decise di fare un agguato al fratello buono. Ci fu uno scontropotentissimo che durò migliaia e migliaia di anni finché non ci fu un grande fragore causato dallo scontro tra la spadainfuocata e lo scudo di metallo, boato che creò un pianeta. Loro rimasero ad ammirarlo per tantissimi anni e sidomandavano perché non si facevano più la guerra. Poi ripresero a farsi la guerra. Ad un tratto il dio buono uccise suofratello cattivo: gli prese il cuore e per l‘ira lo lanciò verso il pianeta dove si spappolò. Improvvisamente sentì dellegrida provenienti da quel pianeta. Il dio guardò il pianeta e vide le persone uccidersi poi capì che era per colpa delcuore da lui scagliato.

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LACREAZIONE DELLE STELLE

di Cristopher Traverso

Tanto tempo fa la dea della Luna e il dio del Sole non si conoscevano e i due si sentivano soli quindi la dea Terrestredecise di farli incontrare. Quando si conobbero furono cosi felici che alcuni raggi del sole si staccarono da lui e la sabbiadella luna creo una nuova forma. Energia e arena si unirono formando una ammasso di luce e sabbia e la chiamaronostella.

LE EMOZIONI

di Jasmin De Francesco

C’era una volta una tribù con tanti abitanti tra qui Ayano, conosciuta per non aver mai pianto e mai sorriso. Si credevache fosse coraggiosa, invece era un mostro in quanto non aveva emozioni. Da piccola il padre cercò di curarla ma nonc’erano cure per quel maleficio inferto tanti anni fa alla bisnonna da una strega che era sua sorella; quest’ultima si eraarrabbiata perché le aveva rotto la sua collana MAGICA lanciandole un maleficio che si tramandò fino ad Ayano. Latribù si accorse che non aveva emozioni quando il padre morì e lei non pianse; la tribù si accorse che non versònemmeno una lacrima, così fu cacciata via e lei, per la rabbia, prese la figlia più bella della tribù - che anche quandopiangeva emetteva un suono dolce - e la portò in un bosco. Passarono due lunghi anni, però lei non provò nessunaemozioni come madre, quindi la butto in un vulcano. Fu così che Ayano trovò l’emozione giusta.

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L’ISOLA BUIA

di Ibocan Kartal

C’era una volta un’isola sempre buia. Gli abitanti di quell’isola non avevano mai visto il sole. Un giorno nacque unbambino che era un dio, era il dio Sole ma non lo sapeva nessuno. Il giorno dopo videro il Sole e tutti si chiusero nelleloro case, tranne il bambino che era il dio Sole. Un giorno gli abitanti decisero di uscire dalle loro dimore e capironoche il bambino era una divinità. Era la prima volta che si vedeva il Sole e tutto prese colore: l’iride degli occhi deibambini, i petali dei fiori, i muri delle case. Anche l’arcobaleno, che prima era tutto grigio e nero si colorò di sette coloribellissimi. Gli abitanti cambiarono il proprio umore e da tristi diventarono felici e allegri. Più il bambino cresceva, più ilSole diventava grande e riusciva a illuminare tutte le isole attorno, tutte le terre emerse, finché non illuminò tutto ilpianeta. E fu così che la Terra si popolò e i popoli si conobbero e crearono un mondo di pace.

LA DIVINITA’ DEL VESUVIO

di Niccolò Cerfeda (Niko)

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Dall’atto della creazione dell’universo, ogni cosa aveva una propria divinità; così pure il vulcano Vesuvio, situato sopra aPompei. Era il 70 d.C. e le persone iniziarono ad andare a visitare il vulcano, provocando però dei danni: prendevanorocce per portarsele via, buttavano scarti di cibo all’interno della bocca, raccoglievano ogni sorta di pianta e così via…Un giorno la divinità del Vesuvio, dopo aver sopportato queste razzie, dopo ben otto anni uscì dal vulcano sotto formadi un uomo di lava e disse ai pompeiani: “Se non mi tratterete meglio, provocherò un’esplosione per farvi moriretutti!”. Gli uomini inizialmente lo ascoltarono ma, dopo un anno, il Vesuvio diventò nuovamente come una discarica,come se tutti si fossero dimenticati le parole della divinità. Infatti il dio si arrabbiò così tanto che fuori della sua boccafece uscire un’enorme quantità di fumo. Il vulcano era caldissimo, di materiale incandescente e non vedeva l’ora dibuttare fuori tutto quell’ammasso di liquido bollente rovente. La sua lingua fu un conato di magma. Tutti lo viderosganciare quelle fiammate: gli uomini iniziarono a scappare all’impazzata, altri si rifugiarono dentro le proprie case.C’era il panico più totale ma ormai era tardi: non ci fu scampo per nessuno e i pompeiani morirono tutti. Ancora oggi, da allora, la divinità del Vesuvio controlla il nostro rispetto nei suoi confronti, mandando i suoi terribilimoniti. Gli uomini rischiano ancora… boom!

IL SOLE E LA LUNA

di Vladislav Morozov

Tanto tempo fa c’erano due fratelli che avevano un dono cioè erano il Sole e la Luna. La famiglia era orgogliosa di loroperché svolgevano il loro compito ogni giorno. Un giorno però il Sole e la Luna litigarono così tanto che successe unevento particolare: l’eclissi! Tutti nella città scapparono è si nascosero dentro le proprie case. Questo litigio continuòper due ore è l’eclissi non si fermò finché la sorella più grande lì fermò. Dopo un po’ venne loro un’idea: e se questacosa la facessimo ogni quattro anni? Così i fratelli si scusarono con tutti gli abitanti della città preparando un discorsoconvincente.

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COME IL MARE FU POPOLATO

di Andrea Grassetti

Tanto tempo fa il mare era un’immensa distesa di acqua, calma e immobile, dove abitava soltanto il DIO del mare, unacreatura soprannaturale con la barba lunga e bianca, una veste azzurra e il tridente. Un giorno, sentendosiimmensamente solo, decise di popolare tutti i mari sfruttando le bellezze naturali che vedeva intorno a lui. Prese unraggio di sole e creò i pesci gialli; con un filo d’erba diede vita alle piante marine; prese il fuoco e creò i coralli, iniziandoa dare vita ai diversi esseri viventi.Con il passare del tempo il mare venne popolato da creature che noi oggi chiamiamo creature marine. Essecostituiscono un sistema che convive pacificamente e ama il dio del mare, tanto che talvolta gli dedicano delle allegre egioiose feste e delle danze in suo onore.

LA DEA DEL PATTINAGGIO

di Greta Nardini

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Un giorno d’inverno una ragazzina voleva tanto andare a pattinare ma non poteva, perché non aveva abbastanza soldiper pagare le lezioni. Un giorno arrivò una signora, si avvicinò a lei e le chiese: “Come ti chiami bella bambina?”. Labambina non rispose perché non aveva un nome allora la dea le diede il nome Tonya. La signora in realtà era una deadel pattinaggio che voleva trasformare Tonya in una campionessa di pattinaggio artistico. La dea la portò sulla pista dipattinaggio, la bambina non ci credeva ancora di essere in una pista di pattinaggio artistico; allora la dea le diede ipattini: quando se li metteva, prima di entrare in pista doveva togliere i copri lame. La bambina iniziò e la dea non cicredeva che la bambina fosse così brava a pattinare. Allora la dea ebbe un’idea: voleva farle fare un gara moltoimportante (gli internazionali) e la bambina arrivò al primo posto contro quattrocento bambine provenienti da tutto ilmondo. La bambina ormai era diventata grande ed era diventata una campionessa: le mancavano solo i mondiali maera tanto preparata. Tonya aveva paura che cadesse perché tante pattinatrici erano cadute. Era il giorno della gara e laragazza aveva un body pieno di swarovski. Arrivò il suo turno, fece tre doppi axel e il suo arrivo fu perfetto. Fece ancheun doppio toe-loop e l’arrivo fu millimetrico. Tonya stava per mettersi a piangere per l’emozione. Alle premiazionidissero che al primo posto si era classificata Tonya (lei gareggiava contro seicento ragazze da tutto il mondo). Stava perpiangere per l’emozione di essere arrivata prima, ma la sua allenatrice (la dea) era morta mentre lei stava gareggiando.Quando Tonya seppe questa notizia pianse e capì che lei doveva diventare una dea per aiutare altre bambine comeaveva fatto la “sua” dea che non c’era più.

LA NASCITA DELL’ARCOBALENO

di Giada Settembrini

La leggenda dell’arcobaleno narra questo. Un giorno Zeus si arrabbiò con sua moglie Era perché lo rimproveravasempre per questioni insensate. Per sfogare la sua rabbia, il dio si mise a lanciare fulmini e saette nel cielo. Questecolpirono nuvole piene di acqua, trasformandole in tante goccioline di pioggia. Le goccioline di pioggia, passando per igiardini fioriti dell’Olimpo, si colorarono. Scendendo ancora verso la terra, questi colori si unirono formando un arco. Equesto è quello che fin dall’antichità chiamiamo arcobaleno.

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IL PAVONE DELLE AURORE

di Flavio Raise

Una popolazione nomade era giunta fino alla Giungla del sud America in cerca di un luogo di accampamento. Dopoalcuni giorni il loro villaggio era pronto a qualsiasi sorpresa.Era ormai notte fonda e tutti gli abitanti stavano dormendo a parte qualche guardia che stava di controllo, ma d’untratto il villaggio venne attaccato da una popolazione nordica che incendiò il villaggio. Continuando a combattere perconquistarlo, si manifestò un fenomeno affascinante: lampi di luce rossa simile al sangue che c’era sulle strade delvillaggio che illuminavano il cielo scuro. Cambiavano sempre le loro pose assumendo forme fantastiche. Dopo tuttoquesto apparì un pavone gigante: era il pavone delle aurore, che con il suo imponente becco continuava a pizzicare inemici aiutando così la difesa degli abitanti. La popolazione nordica fu costretta a battere in ritirata. Finalmente un po’di pace! Il pavone delle aurore aprì la sua meravigliosa coda cambiando così il colore dei fasci di luce nel cielo che darossi diventarono verdi, blu e con qualche sfumatura di viola. Il pavone disse alla popolazione: “Queste luci freddesaranno qui ogni notte a rappresentare i caduti di questa terribile guerra. Una volta al giorno potranno scendere perstare con i loro cari”. Così il pavone svanì nel cielo lasciando alla popolazione quel meraviglioso regalo. Fu così che sicrearono le aurore boreali.

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LA NUVOLA

di Adrian Mardari

Nella storia della Terra si formò una sostanza liquida di nome acqua in cui diede vita a molti esseri viventi, ma ungiorno d’estate le temperature arrivarono fino ai 43°; in una foresta scoppiò un incendio e il fumo arrivò molto in alto esi formò un’idrometeora. Ad un tratto andò nell’oceano e si riempirono d’acqua e ritornò alla foresta e pianse cosìtanto che spense l’incendio in un battibaleno. I cittadini videro fuori un’idrometeora strana e si spaventarono. Sirifugiarono nelle proprie abitazioni, però la nuvola tranquillizzò i cittadini, ma loro non si fidarono e la nuvola si disperòper la seconda volta. Quindi se ne andò nell’oceano dove si sentì più felice e tranquilla grazie ai suoi amici del mare.Però Dio la vide triste, e le chiese il perché e lei rispose: “I cittadini non si fidano di me perché sono un idrometeorasconosciuta e quindi vanno nelle loro abitazioni”; e il Dio rispose: “Non preoccuparti che ti aiuterò a farti conoscere daicittadini e a farti accettare”. Allora Dio con la sua magia fece l’idrometeora amica dei cittadini e quindi i cittadini glidiedero un nome “NUVOLA”. Dio gli diede un compagno con cui fecero tante altre nuvole e ai giorni nostri vediamoancora ogni giorno, bianche quando sono felici, grigie quando sono tristi, nere quando sono arrabbiate causando unfenomeno di nome “fulmine” che colpisce il terreno causando dei danni.

LA NASCITA DEL FUOCO

di Alberto Marzola

In un tempo lontano, prima ancora che nascessero tutte le altre forme di vita, sulla terra vi erano dei villaggi. Ognivillaggio era abitato da diversi tipi di persone. Ogni tipo di persona corrispondeva ad un materiale diverso. C’era adesempio un tipo di persone di diamante, il villaggio delle persone di ferro e il villaggio delle persone di pietra. Ognivillaggio era controllato da uno degli dei dell’Olimpo, però mancava un dio che controllasse quello delle pietre, doveregnava il caos. Nel villaggio vi erano due giovani innamorati, che non si erano potuti incontrare per tanto tempo percolpa del caos. Un giorno finalmente si rincontrarono. Erano talmente felici che si corsero incontro per abbracciarsi. Siscontrarono talmente forte che il ragazzo cadde a terra, facendosi male al ginocchio, perdendo lava dal ginocchioquello che era il loro sangue. La ragazza prese dell’acqua dal fiume vicino la buttò sul ginocchio del ragazzo. La lavadiventò pietra. Il maschio si strusciò la mano sul ginocchio creando un’enorme scintilla che fece prendere fuoco a tuttigli alberi nelle vicinanze. La scintilla arrivò fino in cielo, la videro, la diedero una vita propria e lo chiamarono Dio delfuoco. Quando tornò sulla Terra tutti gli uomini e le donne di pietra diventarono di fuoco e tutte le pietre formarono untrono per il Dio del fuoco e il villaggio venne finalmente controllato da un Dio.

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LO GNOMO DELLA PIOGGIA E L’ARCOBALENO

di Nicole Di Luca

In un paese lontano popolato da gnomi, fate e folletti sperduto nel mondo non pioveva mai e splendeva sempre il sole.Un giorno nacque un piccolo gnomo, diverso dagli altri, di un colore diverso che non si era mai visto per uno gnomo:era tutto grigio, con gli occhi neri e la faccia rossa incandescente, perché lui era sempre arrabbiato.Un giorno si scatenò un fortissimo temporale che non si era mai abbattuto in quel piccolo paese. Allora tutti gli abitantisi preoccuparono di questo fenomeno mai accaduto prima! Impauriti, chiesero così spiegazione al nuovo arrivato,sempre se lui c’entrasse in tutto questo! E lui rispose: “Non lo sapete? Sono il re della pioggia! E del temporale!”. Gliabitanti corsero subito al riparo nelle loro case, tremanti di paura. Quando scapparono via, lo gnomo si sentì triste,perché rimase da solo; allora pensò a delle cose belle finché, dopo un po', si trasformò in uno gnomo… speciale: tuttocolorato e sorridente. Spuntò fuori l’arcobaleno e il cielo tornò sereno, come una volta. Tutti uscirono dalle propriecase ed ammirarono uno spettacolo mai visto: l’arcobaleno. Era pieno di colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu eviola. Gli abitanti saltarono di gioia e così vissero tutti felici e contenti, anche lo gnomo.

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LA CREAZIONE DELLA VITA

di Oscar Dong Chong Sheng

Tempo fa non esistevano gli animali .Esistevano solo dei, che per divertimento creavano uomini. Un giorno gli uomini siuccisero perché non c’era il cibo. Allora un dio creò gli alberi, così potevano nutrirsi di bacche, radici e coltivare ilraccolto. Dopo un po’ il cibo finì e gli alberi vennero tutti abbattuti per fare lance e armi per uccidersi. Allora gli deimandarono un alieno sulla terra, che mostrò loro la tecnologia. Ruote, bussole, argilla dove rimasero ipnotizzati; ad uncerto punto una bussola si ruppe e l’alieno si arrabbiò, di seguito tutti gli altri si arrabbiarono. Ricominciarono laguerra. Allora gli dei crearono gli animali. Gli uomini vedendo quelle nuove creature smisero subito la guerra. Preseroqualche animaletto, alcuni li uccideva e alcuni animali avvelenavano gli uomini. Dopo qualche milione di anniricominciarono a fare la guerra, gli dei crearono le fabbriche, le macchine, crearono le piante e gli animali per calmarela loro ira. Insegnarono loro la navigazione , a lavorare, a costruire e inventare. Tutto era a posto, ma gli uominiessendo troppo evoluti avevano sporcato le acque, l’aria e si danneggiarono da soli. Quindi gli dei pensando checambiando terra potesse rinnovare la vita a tutte quelle persone facendole dimenticare tutto. Misero tutto in pausa e lispostarono assieme ai loro schiavi sulla nuova terra: la Terra. Si misero tutto in moto ,ma qualcosa non andava.Mancavano le montagne, i ghiacciai, i continenti (essendo tutto attaccato) e i laghi. Dopo averli formati inventòmarchingegni per purificare l’aria (la pioggia), per far muovere l’acqua (venti), onde giganti e venti fortissimi(catastrofinaturali) e le stelle per i navigatori e così creò l’intero mondo.

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E POI USCIMMO A RIVEDER… LE STELLE

di Chiara Patrizio

Tanto tempo fa Paolo, un pescatore che abitava nell’isola di Anster, decise di partire da solo per andare a pescare.Quando arrivò la sera il mare era talmente buio che Paolo non riusciva più a ritornare a casa. Il cielo era molto buio. Ilmattino seguente, anche se c’era il sole non riusciva a orientarsi. Non sapendo più cosa fare chiese aiuto al Sole. Il soledisse a Paolo di aspettare la notte e di seguire il puntino in cielo più luminoso che vedeva. Arrivata la notte Paologuardò in cielo e vide tanti puntini luminosi. Un puntino però era più luminoso degli altri, era la stella Polare che portòPaolo fino a casa sua. Così grazie al Sole con la sua luce illuminò le altre stelle.

LE MAREE

di Ester Ghigi

In principio regnava l’armonia. Il dio del mare Slurp manteneva in equilibrio il flusso e il reflusso delle onde. Un giornoSlurp arrabbiato perché la Luna, la sua fidanzata, lo aveva tradito con il dio Sole, fece alzare il mare tanto da copriretutta la Terra. La dea della Luna decise a quel punto di salvare gli uomini abbassando il mare. Da quel lontano giornocontinua la lotta tra Slurp e la Luna generando il fenomeno delle maree. Le maree sono dovute alla forza di attrazioneche la Luna e il Sole esercitano sulle masse d’acqua presenti sulla Terra. Esse si ripetono periodicamente due volte algiorno ogni sei ore circa nel suo moto di rotazione la terra, nell’arco delle 24 ore, presenta una parte rivolta verso laLuna, dalla quale subisce l’attrazione. Di conseguenza la massa d’acqua della parte della terra rivolta verso la Luna si

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alza e viene chiamata Alta Marea Diretta. Nella parte opposta della Terra rispetto a quella rivolta verso la Luna,quest’ultima esercita la stessa attrazione, provocando un Alta Marea Indiretta. Al tempo stesso i due lati della Terra chenon sono attratti direttamente o indirettamente dalla Luna la Marea cala e viene chiamata bassa marea.Quando il Sole, la Terra e la Luna sono allineati (Luna piena o nuova), all’attrazione Lunare si aggiunge l’attrazioneSolare e si hanno Alte maree di massima ampiezza, le Maree vive. Quando invece, le congiunzioni Sole-Terra e Terra-Luna formano un angolo retto (Luna al primo quarto o all’ultimo quarto), l’attrazione Solare annulla in parte quellaLunare e perciò le Maree hanno un’ampiezza minima, le Maree morte.

Le stelle cadenti

di Amela Hysaj

Nel mondo delle fate, la regina Elisa partorì una fatina che diventò principessa; essa aveva qualcosa di molto magico.Erano passati tre mesi e la regina non era riuscita ancora a sapere se era un potere o qualcosa di malvagio che aveva laprincipessa. Quest’ultima, infatti, sembrava molto normale ma, ad un tratto, alla regina venne in mente di non averlamai sorvegliata di notte. Così un giorno, anzi una notte, aspettò fino a sera e, dopo un’ora, vide la piccola ancorasveglia. La regina si era posizionata dietro la porta un po’ aperta per scrutarla e ad un tratto vide la mano dellaprincipessa tutta brillante con la luce che la accecava. Era la stella cadente! La regina rimase sorpresa a causa di quelloche stava vedendo. La stella finì in cielo e subito sparì. La principessa andò a dormire e la sua mano iniziò a diventarenormale. Il giorno dopo tutti nel castello si svegliarono molto tardi, a parte la regina che era molto emozionata perchénon vedeva l’ora di annunciare a tutti la notizia sulla principessa. Così sveglio la corte per decorare il castello a festa.Quando la regina riportò la notizia erano tutti contenti e iniziarono una festa che ancora continua ogni anno il 10 diagosto.

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