Missionari come San Guido Maria Conforti

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Il Ponte d’Oro Disegni di S. DE SIMONE Testi a cura di Padre Alfiero Ceresoli s.x. www.ragazzi.missioitalia.it GUIDO MARIA CONFORTI Un bambino e un Crocifisso! Lo incontrava tutti i giorni, sulla strada che conduce alla scuola, quell’Uomo, grande grande, appeso ad una croce. Una croce bella, tutta d’oro, ma pur sempre croce. Quanto doveva soffrire quell’Uomo anche sulla croce dorata. Ricordò quello che gli aveva detto una sera mamma Antonia: “Vedi come ci ha amati!”

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Opuscolo agiografico per ragazzi

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Il Ponte d’Oro

Disegni di S. DE SIMONE

Testi a cura di Padre Alfiero Ceresoli s.x. www.ragazzi.missioitalia.it

GUIDO MARIA

CONFORTI

Un bambino e un Crocifisso!

Lo incontrava tutti i giorni, sulla strada

che conduce alla scuola, quell’Uomo, grande grande,

appeso ad una croce.

Una croce bella, tutta d’oro, ma pur sempre croce.

Quanto doveva soffrire quell’Uomo anche sulla croce dorata.

Ricordò quello che gli aveva detto una sera mamma Antonia: “Vedi come ci ha amati!”

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Gesù, il crocifisso, lo ha innamorato e convinto:

Guido Maria Conforti, nato nella campagna parmense il 30 aprile 1865,

si farà sacerdote per la gente della sua città, ma non solo. “Attirerò tutti a me”, aveva detto il Crocifisso. Tutti i popoli, tutte le lingue, tutte le culture.

Un giorno gli regalano un libro:

“La vita di San Francesco Saverio”. Nel libro scopre che Francesco era morto

con in cuore il desiderio di andare in Cina. “Ci andrò io”, decise Guido.

Era pronto a lasciare la sua Parma,

ma tutto cospirava contro di lui:

la salute malferma,

i superiori del Seminario,

le guerre…

“Non posso andarci io - cominciò a sognare -

vi manderò altri”.

Con l’eredità di papà Rinaldo compra una casa,

riunisce un gruppo di ragazzi traboccanti di entusiasmo,

propone loro l’ideale missionario e li prepara a partire.

Nel 1899 partono per la Cina i primi due.

L’anno dopo scoppia la persecuzione. Molti sono i martiri.

I due saveriani-

così aveva chiamato i suoi missionari in onore di San Francesco Saverio-

devono fuggire: uno muore per gli stenti, l’altro deve rimpatriare.

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Nel cuore di Guido c’era ancora un sogno: la Cina. Tutti i suoi missionari - diventati ormai decine - erano là e lavoravano per riunire tutti ai piedi del Signore crocifisso, ma lui, il fondatore non era ancora arrivato

alla terra dei suoi sogni.

Non si lascia imprigionare nella sua città.

L’Uomo della croce aveva detto: “Tutti!”.

Si fa apostolo delle Pontificie Opere Missionarie,

diffonde l’Opera della Santa Infanzia,

collabora con il Padre Manna nella fondazione

dell’Unione Missionaria.

Continua a preparare giovani generosi

e coraggiosi annunciatori del Vangelo,

pronti a partire per la missione.

Prete zelante,

Vicario generale prudente e creativo in Parma,

appassionato animatore missionario,

don Guido non passa inosservato.

Nel 1902 viene eletto Arcivescovo di Ravenna.

La sua salute non regge, deve lasciare la città,

ma dopo qualche anno, rimessosi in forma,

il Papa lo nomina Vescovo di Parma.

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Ora può andare!

La sua Congregazione missionaria

è stata approvata dal Papa,

i suoi missionari sono numerosi,

in Italia si sono aperte altre case per ragazzi in gamba

pronti a donarsi al Signore per la missione.

Nonostante l’età, gli acciacchi, gli impegni,

a 63 anni parte per la Cina,

almeno per una visita:

in nave, in treno, a cavallo, a piedi,

percorre le strade

che i missionari evangelizzavano.

Muore il 5 novembre 1931.

Il Papa Giovanni Paolo II lo dichiara Beato il 17 marzo 1996

e il 23 Ottobre 2011 Benedetto XVI lo proclama Santo!

I suoi figli missionari, cacciati dalla Cina, si spargeranno per tutti i continenti

a raccontare la storia di un Dio che per amore si è fatto uomo, Gesù.

Vuole che tutti si riuniscano come fratelli e imparino ad amare come lui ci ha amati.

Tutti insieme nella gioia di essere una sola famiglia.

E’ patrono dei missionari saveriani