Mirandola straziata. E mancano le tende - unitalsi.info · camparsi davanti a casa. L i-nagibilità...

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Avvenire 05/30/2012 Page : A07 Copyright © Avvenire May 30, 2012 1:20 pm / Powered by TECNAVIA / HIT-MP Copy Reduced to 49% from original to fit letter page L’EPICENTRO DEL SISMA MERCOLEDÌ 30 MAGGIO 2012 7 Mirandola straziata. E mancano le tende In strada 25mila abitanti, ma i posti letto sono 2mila: è polemica. Gravi danni a Cavezzo DAL NOSTRO INVIATO A MIRANDOLA (MO) PAOLOVIANA on ci sono abbastanza tende per tutti e Salva- tore perde la pazienza. Alle quattro del po- meriggio, che in mezzo alla pianura emiliana è già piena estate, il clima si surriscalda: il sindaco ha appena ammesso che la maggioranza dei mirandole- si dovrà arrangiarsi anche questa notte a dormire in auto perché nell’epicentro dell’emergenza, a otto gior- ni dal terremoto, sono state allestite solo cinque ten- dopoli per meno di duemila posti letto. E i mirandole- si sono venticinquemila. Salvatore e Ciro, operai di Na- poli che «il terremoto lo conosciamo bene» passano in fretta dall’ammuina alla rissa. Poi tutto si placa, ma tra gli sfollati mirandolesi la rabbia resta latente. Dopo aver affrontato lo sciame sismico del terremoto di domenica tornando a dormire nelle proprie case, la nuova scossa li ha terrorizzati. Li trovi nelle campagne, sotto tende improvvisate, nei giardini di villette appa- rentemente illese («ma dentro è come se ci avessero bombardato» dice un’anziana), non uno che si azzar- di a rientrare tra le infide pareti domestiche. Non è di- verso a Cavezzo, San Possidonio, San Prospero o Ba- stiglia. Eppure, «non ci sono tende per tutti» ripetono al Centro operativo comunale, dove ieri sono esplose le contestazioni. «Abbiamo una tenda nostra ma non ci permettono di installarla nel campo, dove avremmo almeno la possi- bilità di farci una doccia» denunciavano lividi Salvato- re e Ciro Avella. Lividi verso il Comune che favorisce, dicono loro, gli immigrati, quelli che «fanno venire da Bologna amici e parenti a mangiare e dormire nelle no- stre tende». È la classica guerra dei poveri, che esplode puntuale ad ogni disgrazia. Il sindaco Maino Benatti ha abbracciato il segretario del Pd Pierluigi Bersani in vi- sita agli sfollati del campo Friuli e gli ha confidato: «Sta- sera arriveranno a migliaia a chiederci quel che non abbiamo, cioè un posto per dormire e per lavarsi. La ten- sione sale minuto dopo minuto, aiutateci». Non è di- versa la situazione a Concordia, dove si cerca un rifu- gio per novemila persone, e San Possidonio, dove abi- tano in 3500. Bersani ha promesso un decreto «in quarantotto ore» sulla falsariga delle richieste della Regione Emilia Ro- magna, che ha chiesto a Monti soluzioni immediate per il primo soccorso, per il ripristino delle abitazioni e delle attività produttive. Per il momento, gli emiliani possono solo aspettare e non è detto che l’attesa sia N breve: il primo rifornimento d’acqua al Coc di Miran- dola è arrivato alle 19.40. «La situazione è ancora di caos, comprensibile perché siamo in un’emergenza, ma sempre caos è – commenta Claudio Malagoli, do- cente universitario di Modena –. Mia madre abita qui ed è paralizzata nel suo letto, la badante se ne è anda- ta e nessuno mi sa dire cosa fare». Mirandola non è l’Aquila, ma anche qui il centro storico è off limits, congelato all’ora del sisma, come in Abruzzo. C’è un problema di futuro, spiega il sindaco ai suoi collaborato- ri, ma anche di presente, per- ché tutti gli abitanti del centro non possono neanche ac- camparsi davanti a casa. L’i- nagibilità è generale. Il duo- mo è crollato come quasi tutte le chiese. Il parroco si è salvato perché al momento del sisma si trovava in ca- nonica. La chiesa di San Francesco ha subito nuovi crol- li: la facciata “pende” di cinque gradi dalle 9, l’ora del- la prima grande scossa. Ne sono seguite a decine. «Roba mai vista, arrivano e ti buttano giù dalla bici» ci raccontava ieri l’anziano Giulio Raimondi osservando lo scempio di Pacchioni, uno dei negozi di Cavezzo che non ci sono più. Il palazzo aveva solo una decina d’an- ni ma si è accartocciato su se stesso. Qui nell’epicen- tro durante il giorno vanno tutti in bicicletta: «È il no- stro modo per dire che non ce ne andiamo da qui – rac- conta una ragazza – e comunque quando arrivano le scosse siamo già all’aperto». Con il volto coperto di e- matomi e la maglietta macchiata di sangue Stefano Draghetti, il sindaco cerca di convincere la gente che passerà anche questa, ma è choccato pure lui. Alle por- te del paese un capannone è crollato sugli operai e u- na donna è morta. C’è chi, malgrado tutto, resta solare, come la giovane Francesca Neri, dell’omonima salume- ria del paese: «Vuole un pani- no con il prosciutto? Abbia- mo svuotato il negozio, ma prima o poi riapriremo. A noi emiliani non ci ferma nean- che il terremoto». Il sisma magari no, «ma se non puntellavo io la mia casa veniva giù» denuncia Ch- ristian Tabaroni, mostrandoci una robusta trave d’ac- ciaio che sostiene un pilone di cemento armato lette- ralmente sbriciolato dalle scosse. «Questo sarà anche un terremoto strano – dice – e gli emiliani sono gente laboriosa, si sa, ma qui è una settimana che non si muo- ve nulla, che si vede girare solo un vigile del fuoco e che aspettiamo gli ingegneri per l’accertamento dei dan- ni. Se li aspettavo ancora un po’ per mettere i rinforzi stamattina il mio palazzo non esisteva più». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il centro della città-gioiello è off limits come l’Aquila: l’inagibilità è generale ed è impossibile persino accamparsi davanti a casa Il duomo è crollato del tutto reportage Viaggio nell’inferno dei paesi del Modenese, dove la scossa ha distrutto tutto: case, chiese, negozi. La gente in rivolta: per giorni qui non s’è visto nessuno la testimone «Ho pianto mentre crollava quella chiesa» DA CAMPOSANTO (MODENA) MARIAPIA CAVANI amposanto, ore 9: ero lì, seduta con il vice sindaco Luca Gherardi, era il suo primo caffè con calma dopo la notte di sabato scorso, per farmi raccontare come un paese si organizza per il dopo. Ero lì, accanto al palazzo del Comune. Si parlava di giovani volontari corsi, di gente capace di dare il massimo con nulla, di bambini e di anziani, di come ci si inventa una risposta a qualcosa di troppo grande. Sono andata lì, come già a Finale Emilia e San Felice dopo la prima scossa - come andrò negli altri paesi, da domani in poi - per incontrare, ascoltare, conoscere ed abbracciare, perché, se la Protezione Civile continua il suo ottimo lavoro, serve anche tutto il resto. Solo ieri sera la riunione della Caritas, insieme a tutte le realtà della diocesi che hanno forze da offrire per la ripresa, che sarà lunga e lenta. Ma si guardava già al poi, al ricostruire, al ricominciare.. E invece... Ero lì quando la terra ha cominciato a tremare ed a sobbalzare. Corriamo nel mezzo della strada, il rumore del terremoto è sordo e ti prende allo stomaco. Mi blocco e guardo intorno a me. Cominciano le grida, il terrore, le persone corrono via da case e negozi, in un attimo sono in mezzo alla strada. Sento un boato e giro istintivamente gli occhi: la chiesa sta venendo giù, il frontone rovina a terra in una nuvola di polvere. Luca scappa via, a prendersi cura, ancora una volta, della sua gente. Attonita: il senso di questi giorni in un’immagine. Le persone urlano, le mamme abbracciano i bambini. I C telefoni non funzionano, e sarà così per buona parte della mattinata. Adesso ho visto, con tragica precisione, che cosa sia il terrore: vedere che e non potere far nulla. L’impotenza totale che ti attanaglia. Mi avvicino piano alla piazza, banche e negozi, quelli rimessi in piedi dai volontari già la mattina di domenica, stanno chiudendo di nuovo. Tutti cercano un contatto, uno sguardo, una voce e un senso a qualcosa che ha distrutto serenità e certezze. Mi avvicino piano alla chiesa, si è aperta - e dopo la prima scossa non era nemmeno una delle più seriamente compromesse - ed il culmine della facciata si è schiantato al suolo. «meno male che era già transennata….!» Inutile provare a chiamare chiunque. Decido che non servo, lì, scatto due foto e torno verso Modena, per lasciare spazio ai soccorsi urgenti. Le comunicazioni sono un caos: in diocesi l’arcivescovo Antonio Lanfranchi manda tutti a casa. Modena città, tutto sommato, se l’è cavata anche stavolta, ma è la Bassa, la mia Bassa, dove ho scelto di vivere, quella straziata e provata. E le scosse continuano, forti, senza tregua. Continua la paura, il fiato sospeso, elicotteri e sirene di ambulanze non si fermano. E io posso solo scrivere, oggi, per raccontare quello che ho visto. E poi? Il poi è adesso: «Ci dimenticano, perché non ci sono morti», dicevano tutti, pronti a ricominciare ed a rimettersi al lavoro. Oggi i morti ci sono, ci sono mille domande. Speriamo che qualcuno, presto, ci risponda. Nel frattempo i modenesi hanno già ricominciato a rimboccarsi le maniche. © RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Pia Cavani, addetta stampa della diocesi di Modena- Nonantola, si è trovata davanti alla parrocchiale di Camposanto sul Panaro durante la scossa delle 9.01 di ieri mattina Nel Paese si allarga la rete della solidarietà DA MILANO VITO SALINARO lle autorità pubbliche chiediamo che i soccor- si siano celeri ed effica- ci. Auspichiamo che, pur in una sta- gione di crisi economica, non si lesini il sostegno a quanti hanno perso ogni bene. Si dia concretamente la priorità alle persone e alle famiglie colpite, re- cuperando, con gesti politici corag- giosi, risorse destinate a voci di spesa secondarie e superflue». Questo l’ap- pello lanciato dalla presidenza nazio- nale dell’Azione cattolica in favore del- le popolazioni emiliane. In una nota l’associazione esprime «la propria vi- cinanza e concreta solidarietà», of- frendo «disponibilità e adesione ad o- gni azione che porti aiuto» e invitan- do a collaborare «alle iniziative di so- stegno economico di Caritas, della Cei e delle diocesi». Anche le Acli sono impegnate sullo stesso fronte. «È la solidarietà che ci costituisce come comunità e che ci caratterizza come popolo – dice il presidente, Andrea Olivero in un co- municato che ospita anche la testi- monianza del presidente della sezio- ne modenese –. Gli italiani sapranno dare prova della loro generosità fa- cendo ciascuno quanto possibile per aiutare e sostenere l’Emilia. Il 2 giu- gno, festa della Repubblica, potrebbe diventare la giornata nazionale della donazione per le popolazioni colpite dal terremoto». In merito alle vicende di chi ha perso la vita mentre lavora- va, Olivero afferma che «la morte che avviene sui luoghi di lavoro – afferma Olivero – non può non farci interro- gare sulle effettive condizioni di si- curezza di questi ambienti. La tute- la della vita e del lavoro dovrebbe sempre precedere qualsiasi altra considerazione di ordi- ne economico e organizzativo». Intanto l’Unitalsi nazionale «intende essere vicina agli amici dell’Emilia Ro- magna, particolarmente colpiti dal terremoto, tenendo accesa la lampa- da della preghiera». Il vice assistente nazionale dell’associazione, don Da- nilo Priori, invita «parrocchie, sezioni e sottosezioni» a far «giungere presto alla gente colpita il "vento del sollie- vo" della nostra preghiera». Per dona- re offerte, l’Unitalsi mette a disposi- zione il seguente conto: Iban It 39 B 02008 02480 000102053789 - benefi- ciario Unitalsi, causale Pro Terremo- to Emilia. E domenica prossima in tutte le par- rocchie e chiese della diocesi di Tivo- li (Roma), tramite la Caritas, viene in- detta una colletta straordinaria. «Le offerte raccolte potranno essere reca- pitate direttamente in curia, ufficio e- conomato, oppure sarà possibile ver- sare il contributo attraverso i seguen- ti canali: conto corrente postale Cari- tas Tivoli: 48526008 c/o piazza Sant’Anna 3, 00019 Tivoli; conto cor- rente bancario Caritas Tivoli: Unicre- dit, viale Arnaldi 5, 00019 Tivoli, Iban It 34 G 02008 39452 000400683121, con causale: "Terremoto Emilia Ro- magna". © RIPRODUZIONE RISERVATA A « L’Ac: fate presto. Le Acli: il 2 giugno giorno delle donazioni. Da Unitalsi e diocesi di Tivoli conti correnti per gli aiuti La parrocchia di Caposanto, nel Modenese, con il frontone crollato L’esterno del duomo di Mirandola prima e dopo le lesioni del sisma. All’interno, la chiesa è implosa L’APPELLO TAM TAM PER IL WIFI LIBERO: VIA LE PASSWORD PER AIUTARE LE COMUNICAZIONI Wifi libero. Il tam tam si è rincorso tutta la mattina di ieri nelle zone colpite dal terremoto con l’intento di migliorare le comunicazioni, messe a dura prova dal tilt, per congestionamento, della telefonia mobile. A parte qualche défaillance temporanea, comunque, le «reti» del Paese – dai telefoni alle autostrade, alle ferrovie – hanno «retto». Il Comune di Bologna per tempo si è mosso aprendo a tutti il proprio sistema Internet wifi Iperbole al quale collegarsi senza password. E pure Rimini Fiera ha recepito l’invito a togliere le password alle reti wifi. Telecom Italia ha comunque assicurato che nelle aree del sisma «non si evidenziano danni alle strutture di rete fissa e mobile» pur ammettendo «locali fenomeni di congestione, dovuti a picchi di traffico». I telefoni mobili sono, infatti, andati in black out nei minuti successivi alla forte scossa sismica sia a Bologna sia nel Veneto. Nessun danno alle infrastrutture di rete viene assicurato anche da Vodafone e da Wind. Quanto alle altre «reti» i disagi sono stati contenuti.

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L’EPICENTRODEL SISMA

MERCOLEDÌ30 MAGGIO 2012 7

Mirandola straziata. E mancano le tendeIn strada 25mila abitanti, ma i posti letto sono 2mila: è polemica. Gravi danni a Cavezzo

DAL NOSTRO INVIATO A MIRANDOLA (MO)PAOLO VIANA

on ci sono abbastanza tende per tutti e Salva-tore perde la pazienza. Alle quattro del po-meriggio, che in mezzo alla pianura emiliana

è già piena estate, il clima si surriscalda: il sindaco haappena ammesso che la maggioranza dei mirandole-si dovrà arrangiarsi anche questa notte a dormire inauto perché nell’epicentro dell’emergenza, a otto gior-ni dal terremoto, sono state allestite solo cinque ten-dopoli per meno di duemila posti letto. E i mirandole-si sono venticinquemila. Salvatore e Ciro, operai di Na-poli che «il terremoto lo conosciamo bene» passano infretta dall’ammuina alla rissa. Poi tutto si placa, ma tragli sfollati mirandolesi la rabbia resta latente.Dopo aver affrontato lo sciame sismico del terremotodi domenica tornando a dormire nelle proprie case, lanuova scossa li ha terrorizzati. Li trovi nelle campagne,sotto tende improvvisate, nei giardini di villette appa-rentemente illese («ma dentro è come se ci avesserobombardato» dice un’anziana), non uno che si azzar-di a rientrare tra le infide pareti domestiche. Non è di-verso a Cavezzo, San Possidonio, San Prospero o Ba-stiglia. Eppure, «non ci sono tende per tutti» ripetonoal Centro operativo comunale, dove ieri sono esplosele contestazioni. «Abbiamo una tenda nostra ma non ci permettono diinstallarla nel campo, dove avremmo almeno la possi-bilità di farci una doccia» denunciavano lividi Salvato-re e Ciro Avella. Lividi verso il Comune che favorisce,dicono loro, gli immigrati, quelli che «fanno venire daBologna amici e parenti a mangiare e dormire nelle no-stre tende». È la classica guerra dei poveri, che esplodepuntuale ad ogni disgrazia. Il sindaco Maino Benatti haabbracciato il segretario del Pd Pierluigi Bersani in vi-sita agli sfollati del campo Friuli e gli ha confidato: «Sta-sera arriveranno a migliaia a chiederci quel che nonabbiamo, cioè un posto per dormire e per lavarsi. La ten-sione sale minuto dopo minuto, aiutateci». Non è di-versa la situazione a Concordia, dove si cerca un rifu-gio per novemila persone, e San Possidonio, dove abi-tano in 3500.Bersani ha promesso un decreto «in quarantotto ore»sulla falsariga delle richieste della Regione Emilia Ro-magna, che ha chiesto a Monti soluzioni immediateper il primo soccorso, per il ripristino delle abitazionie delle attività produttive. Per il momento, gli emilianipossono solo aspettare e non è detto che l’attesa sia

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breve: il primo rifornimento d’acqua al Coc di Miran-dola è arrivato alle 19.40. «La situazione è ancora dicaos, comprensibile perché siamo in un’emergenza,ma sempre caos è – commenta Claudio Malagoli, do-cente universitario di Modena –. Mia madre abita quied è paralizzata nel suo letto, la badante se ne è anda-ta e nessuno mi sa dire cosa fare».Mirandola non è l’Aquila, maanche qui il centro storico èoff limits, congelato all’ora delsisma, come in Abruzzo. C’èun problema di futuro, spiegail sindaco ai suoi collaborato-ri, ma anche di presente, per-ché tutti gli abitanti del centronon possono neanche ac-camparsi davanti a casa. L’i-nagibilità è generale. Il duo-mo è crollato come quasi tutte le chiese. Il parroco si èsalvato perché al momento del sisma si trovava in ca-nonica. La chiesa di San Francesco ha subito nuovi crol-li: la facciata “pende” di cinque gradi dalle 9, l’ora del-la prima grande scossa. Ne sono seguite a decine.«Roba mai vista, arrivano e ti buttano giù dalla bici» ciraccontava ieri l’anziano Giulio Raimondi osservandolo scempio di Pacchioni, uno dei negozi di Cavezzo chenon ci sono più. Il palazzo aveva solo una decina d’an-ni ma si è accartocciato su se stesso. Qui nell’epicen-tro durante il giorno vanno tutti in bicicletta: «È il no-

stro modo per dire che non ce ne andiamo da qui – rac-conta una ragazza – e comunque quando arrivano lescosse siamo già all’aperto». Con il volto coperto di e-matomi e la maglietta macchiata di sangue StefanoDraghetti, il sindaco cerca di convincere la gente chepasserà anche questa, ma è choccato pure lui. Alle por-te del paese un capannone è crollato sugli operai e u-

na donna è morta. C’è chi,malgrado tutto, resta solare,come la giovane FrancescaNeri, dell’omonima salume-ria del paese: «Vuole un pani-no con il prosciutto? Abbia-mo svuotato il negozio, maprima o poi riapriremo. A noiemiliani non ci ferma nean-che il terremoto».Il sisma magari no, «ma se

non puntellavo io la mia casa veniva giù» denuncia Ch-ristian Tabaroni, mostrandoci una robusta trave d’ac-ciaio che sostiene un pilone di cemento armato lette-ralmente sbriciolato dalle scosse. «Questo sarà ancheun terremoto strano – dice – e gli emiliani sono gentelaboriosa, si sa, ma qui è una settimana che non si muo-ve nulla, che si vede girare solo un vigile del fuoco e cheaspettiamo gli ingegneri per l’accertamento dei dan-ni. Se li aspettavo ancora un po’ per mettere i rinforzistamattina il mio palazzo non esisteva più».

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Il centro della città-gioielloè off limits come l’Aquila:l’inagibilità è generaleed è impossibile persinoaccamparsi davanti a casaIl duomo è crollato del tutto

reportageViaggio nell’inferno dei paesidel Modenese, dove la scossaha distrutto tutto: case, chiese,negozi. La gente in rivolta: pergiorni qui non s’è visto nessuno

la testimone «Ho pianto mentre crollava quella chiesa»DA CAMPOSANTO (MODENA) MARIAPIA CAVANI

amposanto, ore 9: ero lì,seduta con il vice sindacoLuca Gherardi, era il suo

primo caffè con calma dopo la nottedi sabato scorso, per farmiraccontare come un paese siorganizza per il dopo.Ero lì, accanto alpalazzo del Comune. Siparlava di giovanivolontari corsi, di gentecapace di dare ilmassimo con nulla, dibambini e di anziani, dicome ci si inventa unarisposta a qualcosa ditroppo grande.Sono andata lì, comegià a Finale Emilia e SanFelice dopo la primascossa - come andrònegli altri paesi, dadomani in poi - perincontrare, ascoltare,conoscere edabbracciare, perché, se la ProtezioneCivile continua il suo ottimo lavoro,serve anche tutto il resto. Solo ierisera la riunione della Caritas,insieme a tutte le realtà della diocesiche hanno forze da offrire per laripresa, che sarà lunga e lenta. Ma siguardava già al poi, al ricostruire, alricominciare..E invece... Ero lì quando la terra hacominciato a tremare ed asobbalzare. Corriamo nel mezzodella strada, il rumore del terremotoè sordo e ti prende allo stomaco. Miblocco e guardo intorno a me.Cominciano le grida, il terrore, lepersone corrono via da case e negozi,in un attimo sono in mezzo allastrada. Sento un boato e giroistintivamente gli occhi: la chiesa stavenendo giù, il frontone rovina aterra in una nuvola di polvere. Lucascappa via, a prendersi cura, ancorauna volta, della sua gente. Attonita: ilsenso di questi giorni inun’immagine. Le persone urlano, lemamme abbracciano i bambini. I

Ctelefoni non funzionano, e sarà cosìper buona parte della mattinata.Adesso ho visto, con tragicaprecisione, che cosa sia il terrore:vedere che e non potere far nulla.L’impotenza totale che ti attanaglia.Mi avvicino piano alla piazza,banche e negozi, quelli rimessi inpiedi dai volontari già la mattina di

domenica, stannochiudendo di nuovo.Tutti cercano uncontatto, uno sguardo,una voce e un senso aqualcosa che hadistrutto serenità ecertezze. Mi avvicinopiano alla chiesa, si èaperta - e dopo laprima scossa non eranemmeno una dellepiù seriamentecompromesse - ed ilculmine della facciatasi è schiantato alsuolo. «meno maleche era giàtransennata….!»

Inutile provare a chiamare chiunque.Decido che non servo, lì, scatto duefoto e torno verso Modena, perlasciare spazio ai soccorsi urgenti. Lecomunicazioni sono un caos: indiocesi l’arcivescovo AntonioLanfranchi manda tutti a casa.Modena città, tutto sommato, se l’ècavata anche stavolta, ma è la Bassa,la mia Bassa, dove ho scelto divivere, quella straziata e provata. Ele scosse continuano, forti, senzatregua. Continua la paura, il fiatosospeso, elicotteri e sirene diambulanze non si fermano. E ioposso solo scrivere, oggi, perraccontare quello che ho visto.E poi? Il poi è adesso: «Cidimenticano, perché non ci sonomorti», dicevano tutti, pronti aricominciare ed a rimettersi al lavoro.Oggi i morti ci sono, ci sono milledomande. Speriamo che qualcuno,presto, ci risponda. Nel frattempo imodenesi hanno già ricominciato arimboccarsi le maniche.

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Maria Pia Cavani,addetta stampadella diocesi di Modena-Nonantola, si ètrovata davantialla parrocchialedi Camposanto sulPanaro durante lascossa delle 9.01 di ieri mattina

Nel Paese si allarga la rete della solidarietàDA MILANO VITO SALINARO

lle autorità pubblichechiediamo che i soccor-si siano celeri ed effica-

ci. Auspichiamo che, pur in una sta-gione di crisi economica, non si lesiniil sostegno a quanti hanno perso ognibene. Si dia concretamente la prioritàalle persone e alle famiglie colpite, re-cuperando, con gesti politici corag-giosi, risorse destinate a voci di spesasecondarie e superflue». Questo l’ap-pello lanciato dalla presidenza nazio-nale dell’Azione cattolica in favore del-le popolazioni emiliane. In una notal’associazione esprime «la propria vi-cinanza e concreta solidarietà», of-frendo «disponibilità e adesione ad o-gni azione che porti aiuto» e invitan-do a collaborare «alle iniziative di so-stegno economico di Caritas, della Cei

e delle diocesi».Anche le Acli sonoimpegnate sullostesso fronte. «È lasolidarietà che cicostituisce comecomunità e che cicaratterizza comepopolo – dice ilpresidente, Andrea Olivero in un co-municato che ospita anche la testi-monianza del presidente della sezio-ne modenese –. Gli italiani saprannodare prova della loro generosità fa-cendo ciascuno quanto possibile peraiutare e sostenere l’Emilia. Il 2 giu-gno, festa della Repubblica, potrebbediventare la giornata nazionale delladonazione per le popolazioni colpitedal terremoto». In merito alle vicendedi chi ha perso la vita mentre lavora-va, Olivero afferma che «la morte che

avviene sui luoghidi lavoro – affermaOlivero – non puònon farci interro-gare sulle effettivecondizioni di si-curezza di questiambienti. La tute-la della vita e del

lavoro dovrebbe sempre precederequalsiasi altra considerazione di ordi-ne economico e organizzativo».Intanto l’Unitalsi nazionale «intendeessere vicina agli amici dell’Emilia Ro-magna, particolarmente colpiti dalterremoto, tenendo accesa la lampa-da della preghiera». Il vice assistentenazionale dell’associazione, don Da-nilo Priori, invita «parrocchie, sezionie sottosezioni» a far «giungere prestoalla gente colpita il "vento del sollie-vo" della nostra preghiera». Per dona-

re offerte, l’Unitalsi mette a disposi-zione il seguente conto: Iban It 39 B02008 02480 000102053789 - benefi-ciario Unitalsi, causale Pro Terremo-to Emilia.E domenica prossima in tutte le par-rocchie e chiese della diocesi di Tivo-li (Roma), tramite la Caritas, viene in-detta una colletta straordinaria. «Leofferte raccolte potranno essere reca-pitate direttamente in curia, ufficio e-conomato, oppure sarà possibile ver-sare il contributo attraverso i seguen-ti canali: conto corrente postale Cari-tas Tivoli: 48526008 c/o piazzaSant’Anna 3, 00019 Tivoli; conto cor-rente bancario Caritas Tivoli: Unicre-dit, viale Arnaldi 5, 00019 Tivoli, IbanIt 34 G 02008 39452 000400683121,con causale: "Terremoto Emilia Ro-magna".

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A«L’Ac: fate presto. Le Acli:il 2 giugno giorno delledonazioni. Da Unitalsie diocesi di Tivoli conticorrenti per gli aiuti

La parrocchia di Caposanto, nel Modenese, con il frontone crollato

L’esterno del duomo di Mirandola prima e dopo le lesioni del sisma. All’interno, la chiesa è implosa

L’APPELLO

TAM TAM PER IL WIFI LIBERO:VIA LE PASSWORD PER AIUTARE LECOMUNICAZIONIWifi libero. Il tam tam si è rincorso tutta la mattinadi ieri nelle zone colpite dal terremoto con l’intentodi migliorare le comunicazioni, messe a dura provadal tilt, per congestionamento, della telefoniamobile. A parte qualche défaillance temporanea,comunque, le «reti» del Paese – dai telefoni alleautostrade, alle ferrovie – hanno «retto». Il Comunedi Bologna per tempo si è mosso aprendo a tutti ilproprio sistema Internet wifi Iperbole al qualecollegarsi senza password. E pure Rimini Fiera harecepito l’invito a togliere le password alle reti wifi.Telecom Italia ha comunque assicurato che nellearee del sisma «non si evidenziano danni allestrutture di rete fissa e mobile» pur ammettendo«locali fenomeni di congestione, dovuti a picchi ditraffico». I telefoni mobili sono, infatti, andati in blackout nei minuti successivi alla forte scossa sismica siaa Bologna sia nel Veneto. Nessun danno alleinfrastrutture di rete viene assicurato anche daVodafone e da Wind. Quanto alle altre «reti» i disagisono stati contenuti.

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25/05/12 10.10

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h. 10:10:31

ANSA CRO 24/05/2012 18.29.27 Titoli Stampa

SISMA EMILIA: UNITALSI, AL LAVORO CON VOLONTARI PER DISABILI SISMA EMILIA: UNITALSI, AL LAVORO CON VOLONTARI PER DISABILI (ANSA) - ROMA, 24 MAG -L'Unitalsi ha accolto la "richiesta di intervento del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile peroffrire il sostegno di uomini e mezzi alle persone disabili e agli anziani che risiedono in Emilia e chevivono i disagi del terremoto. La proficua esperienza maturata in Abruzzo ci consente sicuramente dioffrire un contributo di grande utilit… alle popolazioni colpite dal sisma, non solo da un punto di vistastrettamente logistico, ma anche e soprattutto attraverso un supporto psicologico e di attenzione allapersona, secondo il carisma proprio della nostra associazione". E' quanto ha dichiarato il PresidenteNazionale dell'Unitalsi, Salvatore Pagliuca, relativamente al supporto dell'associazione agli abitantidell'Emilia colpiti dal sisma del 20 maggio, secondo le indicazioni operative della Protezione Civile. "AFinale Emilia - spiega Salvatore Pagliuca - la squadra tecnica dei volontari Unitalsi-Protezione Civile haeffettuato un primo monitoraggio nei tre campi allestiti. Abbiamo messo a disposizione alcuni mezziattrezzati per il trasporto disabili, oltre a dare disponibilit… per la distribuzione dei generi alimentarialle persone non autosufficienti e un'assistenza notturna alle persone. Siamo certi che, con l'impegnodi tutti, presto si riuscir… a superare questo momento particolarmente difficile per gli amici emiliani"."In Emilia - ha aggiunto Dante D'Elpidio, Vicepresidente Nazionale Unitalsi - siamo presenti con circa20 volontari e tre mezzi attrezzati, per svolgere un servizio di assistenza in particolare presso il camposportivo di Via Montegrappa e presso la palestra del Liceo Morandi, entrambi a a Finale Emilia. Nelleprossime ore, tuttavia, valuteremo l'opportunit… di incrementare il numero di volontari e mezzi,secondo le indicazioni precise che saranno date dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile alnostro responsabile nazionale Giovanni Punzi". (ANSA). COM-VN 24-MAG-12 18:26 NNN

30/05/12 11.00

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h. 10:59:58

ANSA CRO 29/05/2012 18.38.28 Titoli Stampa

SISMA EMILIA: UNITALSI A CARPI AIUTA MALATI E DISABILI SISMA EMILIA: UNITALSI A CARPI AIUTA MALATI E DISABILI (ANSA) - ROMA, 29 MAG - Il gruppodella protezione Civile dell'Unitalsi ! impegnata a Carpi per il trasporto dei malati dal locale ospedale aquello di Parma. Tutti i mezzi dell'Unitalsi sono stati convogliati nella zona e i volontari si stannoadoperando con la massima urgenza per l'evacuazione dei malati dal nocoscomio duramente colpitodal sisma. Sul posto, oltre a decine di volontari ! intervenuto anche Giovanni Punzi, responsabilenazionale della Protezione Civile Unitalsi che si sta coordinando con la direzione nazionale a Roma."Dopo il terremoto dell'Aquila - spiega Punzi - l'Unitalsi si ! specializzata proprio nell'assistenzatempestiva, in caso di calamit…, nei confronti di anziani, disabili e malati gravi. Per questo motivo, incollaborazione con la Protezione Civile di Parma, siamo stati chiamati per trasportare a Parma i malatiricoverati nell'ospedale di Carpi. Oltre all'evacuazione, ci occuperemo di dare assistenza soprattuttoalla persone diversamente abili anche nelle fasi successive della prima accoglienza". (ANSA). COM-VN29-MAG-12 18:35 NNN

30/05/12 10.59

Pagina 1 di 1http://213.26.206.203/privato/dettagliosto.asp?StringaDaCercar…5%2F2012&I15.x=0&dayto=29%2F05%2F2012&I15.y=0&id=10317670&key=

h. 10:59:34

ADNK CRO 29/05/2012 20.25.10 Titoli Stampa

TERREMOTO: UNITALSI, PORTIAMO ASSISTENZA IMMEDIATA AD ANZIANI, DISABILI E TERREMOTO: UNITALSI, PORTIAMO ASSISTENZA IMMEDIATA AD ANZIANI, DISABILI E MALATI GRAVIRoma, 29 mag. - (Adnkronos) - "Dopo il terremoto de L'Aquila l'Unitalsi si e' specializzata proprionell'assistenza tempestiva, in caso di calamita', nei confronti di anziani, disabili e malati gravi. Perquesto motivo in collaborazione con la Protezione Civile di Parma siamo stati chiamati per trasportarea Parma i malati ricoverati nell'ospedale di Carpi". Lo dichiara il responsabile nazionale della ProtezioneCivile Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali),Giovanni Punzi, che si sta coordinando con la direzione nazionale a Roma. "Anche da Roma - aggiungePunzi - il presidente nazionale Pagliuca e il suo vice D'Elpidio hanno assicurato sostegno ed ogni mezzoper assistere la popolazione colpita dal sisma. Oltre all'evacuazione ci occuperemo di dare assistenzasoprattutto alla persone diversamente abili anche nelle fasi successive della prima accoglienza". Ilgruppo della Protezione Civile dell'Unitalsi che era gia' intervenuta in occasione delle precedenti scossedi terremoto nella zona di Finale Emilia per l'assistenza e l'evacuazione delle persone diversamenteabili, e' in questo momento impegnata a Carpi per il trasporto dei malati dal locale ospedale a quello diParma. Tutti i mezzi dell'Unitalsi sono stati convogliati nella zona e i volontari si stanno adoperandocon la massima urgenza per l'evacuazione dei malati dal nocoscomio duramente colpito dal sisma.(Cga/Ct/Adnkronos) 29-MAG-12 20:22 NNNN

25/05/12 11.25SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano

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Venerdì 25 Maggio 2012

10:18 - TERREMOTO IN EMILIA: UNITALSI, AIUTI LOGISTICI E ATTENZIONEALLA PERSONA

“L’Unitalsi ha accolto la richiesta di intervento del Dipartimento nazionale di protezione civile

per offrire il sostegno di uomini e mezzi alle persone disabili e agli anziani che risiedono in

Emilia e che vivono i disagi del terremoto” dando un contributo “non solo da un punto di vista

strettamente logistico, ma anche e soprattutto attraverso un supporto psicologico e di

attenzione alla persona”. Lo dichiara il presidente nazionale dell’Unitalsi, Salvatore Pagliuca,

relativamente al supporto dell’associazione agli abitanti dell’Emilia colpiti dal sisma. “A Finale

Emilia - spiega Pagliuca - abbiamo messo a disposizione alcuni mezzi attrezzati per il trasporto

disabili, oltre a dare disponibilità per la distribuzione dei generi alimentari alle persone non

autosufficienti e un’assistenza notturna alle persone. Siamo certi che, con l’impegno di tutti,

presto si riuscirà a superare questo momento difficile per gli amici emiliani”. “In Emilia - ha

aggiunto Dante D’Elpidio, vicepresidente nazionale Unitalsi - siamo presenti con circa 20

volontari e tre mezzi attrezzati, per svolgere un servizio di assistenza in particolare presso il

campo sportivo di Via Montegrappa e presso la palestra del Liceo Morandi, entrambi a Finale

Emilia. Nelle prossime ore, tuttavia, valuteremo l’opportunità di incrementare il numero di

volontari e mezzi”.

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Di Antonietta Nembri

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TERREMOTO. Unitalsi a Finale Emilia per anziani edisabili

25 maggio 2012

Pagliuca (Unitalsi) sottolinea il sostegno non solo logistico e il

carisma dell'associazione

Accogliendo la richiesta di intervento del Dipartimento nazionale di

Protezione civile l’ Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporti

Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) si è messa adisposizione per offrire il sostegno di uomini e mezzi allepersone disabili e agli anziani dell’Emilia che vivono i disagi del

terremoto. «La proficua esperienza maturata in Abruzzo ci

consente di offrire un contributo di grande utilità alle popolazioni

colpite dal sisma, non solo da un punto di vista strettamente

logistico, ma anche e soprattutto attraverso un supporto

psicologico e di attenzione alla persona, secondo il carisma proprio

della nostra associazione» osserva il presidente nazionale Unitalsi,

Salvatore Pagliuca, parlando del supporto offerto dall’associazione

agli abitanti dell’Emilia colpiti dal sisma del 20 maggio, secondo le

indicazioni operative della Protezione Civile.

«A Finale Emilia la squadra tecnica dei volontari Unitalsi - Protezione Civile ha effettuato

un primo monitoraggio nei tre campi allestiti», spiega Salvatore Pagliuca. «Abbiamo messo a

disposizione alcuni mezzi attrezzati per il trasporto disabili, oltre a dare disponibilità per la

distribuzione dei generi alimentari alle persone non autosufficienti e un'assistenza notturna alle

persone. Siamo certi che, con l’impegno di tutti, presto si riuscirà a superare questo momento

particolarmente difficile per gli amici emiliani».

«In Emilia siamo presenti con circa 20 volontari e tre mezzi attrezzati, per svolgere un servizio di

assistenza in particolare presso il campo sportivo di via Montegrappa e nella palestra delLiceo Morandi, entrambi a a Finale Emilia», ha aggiunto Dante D’Elpidio, vicepresidente

nazionale Unitalsi. «Nelle prossime ore, tuttavia, valuteremo l’opportunità di incrementare il

numero di volontari e mezzi, secondo le indicazioni precise che saranno date dal Dipartimento

Nazionale di Protezione Civile al nostro responsabile nazionale Giovanni Punzi».

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EMILIAROMAGNA

Terremoto: Unitalsi, portiamoassistenza immediata ad anziani,disabili e malati gravi

AAARoma, 29 mag. - (Adnkronos) - "Dopo il terremoto de L'Aquila l'Unitalsi si e'

specializzata proprio nell'assistenza tempestiva, in caso di calamita', nei confronti di anziani, disabili e

malati gravi. Per questo motivo in collaborazione con la Protezione Civile di Parma siamo stati chiamati

per trasportare a Parma i malati ricoverati nell'ospedale di Carpi". Lo dichiara il responsabile nazionale

della Protezione Civile Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari

Internazionali), Giovanni Punzi, che si sta coordinando con la direzione nazionale a Roma.

"Anche da Roma - aggiunge Punzi - il presidente nazionale Pagliuca e il suo vice D'Elpidio hanno

assicurato sostegno ed ogni mezzo per assistere la popolazione colpita dal sisma. Oltre all'evacuazione ci

occuperemo di dare assistenza soprattutto alla persone diversamente abili anche nelle fasi successive

della prima accoglienza".

Il gruppo della Protezione Civile dell'Unitalsi che era gia' intervenuta in occasione delle precedenti scosse

di terremoto nella zona di Finale Emilia per l'assistenza e l'evacuazione delle persone diversamente abili,

e' in questo momento impegnata a Carpi per il trasporto dei malati dal locale ospedale a quello di Parma.

Tutti i mezzi dell'Unitalsi sono stati convogliati nella zona e i volontari si stanno adoperando con la

massima urgenza per l'evacuazione dei malati dal nocoscomio duramente colpito dal sisma.

29/05/2012

Terremoto: Unitalsi, portiamo assistenza immediata ad anziani... http://www.liberoquotidiano.it/news/1027172/Terremoto-Unit...

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