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Corso di formazione e qualificazione Modulo : LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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Corso di formazione e qualificazione

Modulo :LA SICUREZZA DEL PATRIMONIO

CULTURALE

Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali

Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di

funzionamento e sviluppo dei musei(D. Lgs. n.112/98 art. 150 comma 6)

•AMBITO I – STATUS GIURIDICO

•AMBITO II – ASSETTO FINANZIARIO

•AMBITO III – STRUTTURE DEL MUSEO

•AMBITO IV – PERSONALE

•AMBITO V – SICUREZZA DEL MUSEO

•AMBITO VI – GESTIONE E CURA DELLE COLLEZIONI

1.SOTTOAMBITO 1. NORME PER LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO, COMPRENDENTI L’ESPOSIZIONE E LA

MOVIMENTAZIONE

2.SOTTOAMBITO 2. INCREMENTO E INALIENABILITÀ DELLE COLLEZIONI

3.SOTTOAMBITO 3. REGISTRAZIONE E DOCUMENTAZIONE FINALIZZATA ALLA CONOSCENZA DEL PATRIMONIO

4.SOTTOAMBITO 4. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE PERMANENTE E TEMPORANEA

5.SOTTOAMBITO 5. POLITICHE DI RICERCA E STUDIO

•AMBITO VII – RAPPORTI DEL MUSEO CON IL PUBBLICO E RELATIVI SERVIZI

•AMBITO VIII – RAPPORTI CON IL TERRITORIO

Sicurezza dei beni e delle persone

Le finalità di un sistema di sicurezza

Le finalità primarie che ogni intervento finalizzato alla sicurezza deve prendere a riferimento in modo mirato e soprattutto integrato sono:Mitigazione delle “azioni” presenti nel contesto dell’ecosistema territoriale nel quale si trovano gli insediamenti e gli edifici, anche attraverso interventi di analisi, monitoraggio e bonifica;Tutela, conservazione, consolidamento degli insediamenti e degli edifici (“contenitori”) anche nei confronti delle “azioni” di cui al punto precedente;Tutela, conservazione del “contenuto” degli insediamenti e degli edifici anche in condizioni di emergenza;Sicurezza degli “occupanti” (frequentatori ed addetti) anche in condizioni di emergenza;Sicurezza dei soccorritori in condizioni di emergenza.

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza dei beni e delle persone

Viene introdotto per la sicurezza un approccio pragmatico integrato che, fissati gli irrinunciabili requisiti essenziali che i contenitori museali devono garantire e gli obiettivi che, a fronte di ciascun requisito, devono essere soddisfatti, si basa su una analisi del rischio mirata ed una conseguente strategia di sicurezza che comprende misure preventive, protettive ed organizzative capaci di perseguire quegli obiettivi, anche in occasione delle emergenze correlate alle situazioni di rischio considerate.

Sicurezza dei beni e delle persone

L’analisi del rischio presuppone la raccolta organica ed uniforme di tutti i dati relativi ai singoli pericoli, alle corrispondenti vulnerabilità ed anche ai relativi fattori di esposizione che concorrono in stretta sinergia alla determinazione dei singoli rischi in termini sia qualitativi che quantitativi.

Sicurezza ambientale

Sicurezza strutturale

Sicurezza nell’uso

Sicurezza anticrimine

Sicurezza in caso d’incendio

I requisiti essenziali che gli insediamenti e gli edifici, contenitori di “beni e attivitàculturali” devono garantire, possono utilmente essere così schematizzati:

Sicurezza dei beni culturali

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza ambientale

“Azioni” che l’ecosistema può esercitare sull’insediamento, sugli edifici e sulle sovrastrutture del sistema considerato.

sismicità

subsidenza

vulcanesimo

bradisismo

dissesti idrogeologici

presenza di falde superficiali

agenti meteo-marini

ceraunicità

inquinamento atmosferico

inquinamento elettromagnetico

degrado urbanistico

effetti “domino” dovuti a insediamenti e

infrastrutture al contorno

traffico

altri

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza strutturale

Stabilità degli edifici e delle strutture nei confronti di qualsivoglia “azione” comprese quelle ambientali.

Sicurezza dei beni e delle persone

vetustà

deficienze strutturali

deficienze nella manutenzione

azioni conseguenti al sisma

azioni conseguenti a dissesti idrogeologici

azioni conseguenti a dissesti meteorologici

sovraccarichi statici e dinamici

cantieri, sbancamenti e simili

vibrazioni

altri

Sicurezza nell’uso

Problematiche connesse con la destinazione d’uso e le modalità di fruizione degli insediamenti e degli immobili.

compatibilità delle destinazione d’uso generale e specificacompatibilità della fruibilità da parte di grandi masse

(affollamento, gestione flussi) barriere architettonicheinfortuni sul lavoro e malattie professionaliagenti nocivi (fisici, chimici, biologici)microclimailluminazionerumoreservizi aggiuntivi

cucineristorantibarbookshopguardarobanurseryaltri

manifestazioni occasionaliaree a rischio specificorifiuti solidi urbani e tossico - nociviinquinamento acqua, aria, suolo

. . . . . .

Sicurezza dei beni e delle persone

. . . . .

contenimento energetico

impianti tecnologici di servizio

impianti elettrici

impianti termici

impianti di movimentazione interna (elevatori)

impianti distribuzione gas combustibili e tecnici

impianti condizionamento

impianti e sistemi di protezione attiva

impianti idrico – sanitari

impianti per le comunicazioni interne

impianti e sistemi bus

macchine, apparecchiature, attrezzature

lavorazioni

cantieri

altre

Sicurezza nell’uso

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza nell’uso: D.LGS. 81/2008ALLEGATI

Allegato IV Requisiti dei luoghi di lavoro

D.LGS. 81/2008 : AMBIENTI DI LAVORO

VIE ED USCITE DI EMERGENZA

VIE E VARCHI INTERNI

CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEI LOCALI

SERVIZI IGIENICI

ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

AERAZONE DEGLI AMBIENTI

TEMPERATURA DEGLI AMBIENTI

ILLUMINAZIONE DEGLI AMBIENTI

Sicurezza dei beni e delle persone

Sicurezza dei beni e delle persone

D.LGS. 81/2008 : Requisiti ambienti di lavoro

• assenza di materiali o mezzi che ostruiscono il deflusso

•apposita segnaletica normalizzata (cartelli di forma quadrata

o rettangolare con simbolo bianco su fondo verde)

• illuminazione anche in assenza della normale illuminazione

artificiale

• altezza minima di 2 metri e larghezza (al netto dell’ingombro

dell’anta mobile aperta a 90°) conforme alla normativa

antincendio vigente (moduli da 0.6 metri in funzione del

numero di persone) con un minimo di 1.2 metri (0.9 metri in

alcuni casi )

• porte mai chiuse a chiave

• porte apribili, nel verso dell’esodo, con facilità ed

immediatezza da parte di chiunque

• vietate saracinesche a rullo, porte scorrevoli verticali e porte

girevoli su asse centrale

• porte ad apertura automatica o con bloccaggi

elettromeccanici con possibilità di sblocco a spinta

D.LGS: 81/2008 Vie di circolazione, zone di pericolo e pavimenti

• vie di circolazione adeguatamente separate per mezzi e

pedoni e correttamente dimensionate

•zone di pericolo interdette alle persone non autorizzate e

segnalate

• zone di pericolo adeguatamente protette per i lavoratori

autorizzati

• pavimenti privi di buche, sporgenze o deformazioni

•pavimenti antisdrucciolevoli

• pavimenti senza ingombri o se presenti adeguatamente

segnalati

Sicurezza dei beni e delle persone

D.LGS. 81/2008 Porte e portoni

• se apribili nei 2 versi trasparenti o con pannello trasparente

di sicurezza ed antisfondamento.

•se trasparenti con segno indicativo all’altezza degli occhi

• se con apertura verso l’alto con protezione contro la

ricaduta

• se ad azionamento meccanico senza rischio di

schiacciamento o cesoiamento, con dispositivo per arresto di

emergenza e apribili anche manualmente

• larghezza minima:

0.8 m per lavoratori < 26

1.2 m per 26 < lavoratori < 50

1 da 1.2 m + 1 da 0.8 m per 51 < lavoratori < 100

• accanto ai varchi carrai vanno previsti varchi pedonali

Sicurezza dei beni e delle persone

D.LGS. 81/2008Vie di circolazione e zone di pericolo

Scale

• da evitare quelle a chiocciola o a spirale

• larghezza > 1.2 m

• gradini con alzata < 17 cm e pedata > 30 cm

• ringhiere o parapetti con altezza > 1 m

• se incassate corrimano

• gradini non sdrucciolevoli o con strisce antisdrucciolevoli

• inizio scala e rampe illuminate sia con impianto normale che

con impianto di emergenza

• se di tipo mobile conformi e con comando di arresto di

emergenza ben accessibile ed identificabile

Sicurezza dei beni e delle persone

D.LGS. 81/2008LUOGHI DI LAVORO

Aperto

• circolazione sicura per pedoni e veicoli

• adeguata illuminazione

• possibilità di abbandono rapido e sicuro

• possibilità di pronto soccorso

Locali

• altezza > 3 m

• cubatura > 10 m3/lavoratore

• superficie > 2 m2/lavoratore

• pareti e soffitti salubri (senza muffe, umido, odori ...)

• pareti in tinta chiara

• vetrature segnalate ad h = 1 m o inavvicinabili

Misure al lordo da cui va detratto l’ingombro dei mobili, dei

macchinari e degli impianti fissi.

Sicurezza dei beni e delle persone

Luoghi di riposo

• adeguata separazione

• presenza di vani per fumatori

• possibilità di stendersi per donne incinte o in allattamento

Docce e gabinetti

• 1 per 3 addetti

• 2 fino a 10 addetti

• 3 fino a 30 addetti

• 1 ogni 20 addetti oltre

Se ci sono più di 3 addetti devono essere divisi per sessi

Mense o refettori

• altezza > 2.70 m

• superficie > 1 m2/lavoratore e comunque > 9 m2

Sicurezza dei beni e delle persone

“SICUREZZA” nei confronti di eventi dannosi prodotti dall’uomo che, con atti criminali e dolosi, tende a sottrarre o danneggiare il “Patrimonio Culturale”

Pericolo: Uomo (criminale)

Azionicriminali

-Effrazione

-Intrusione

-Vandalismo

-Taccheggio

-Furto

-Rapina

-Attentato

Sicurezza anticrimine

Sicurezza dei beni e delle persone

INQUADRAMENTO GLOBALE

Fabbricato B

Fabbricato A

sala B

Opera rara

Sala A

Insediamentoesterno

INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO

vulnerabilità

Fattori di esposizione

Sicurezza anticrimine

AREE AD ALTO RISCHIO

•Aree di accoglienza

•Cassa

•Guardaroba e deposito oggetti

•Servizi aggiuntivi

•Aree espositive

•Depositi di opere d’arte

•Laboratori di restauro

•Aree destinate a mostre temporanee

Sicurezza anticrimine

Sicurezza dei beni e delle persone

FATTORI DI RISCHIO(analisi vulnerabilità/fattori di esposizione)

FATTORI ESTERNI1. ostacoli naturali ed artificiali2. illuminazione aree esterne3. visibilità del complesso4. sorveglianza forze dell’ordine5. tempi di intervento forze dell’ordine6. pericoli ambientali

FATTORI INTERNI1. aree ad alto rischio2. resistenza porte, finestre, …3. illuminazione aree interne4. sorveglianza custodi5. movimentazione dei beni6. organizzazione dei percorsi7. orario di apertura

Sicurezza anticrimine

Sicurezza dei beni e delle persone

PROGETTO DEL SISTEMA DI SICUREZZA

Organizzazione sinergica delle difese di un insediamento

OBIETTIVODEL

PROGETTO RISORSE

Possibilità di procedere per fasi

difese

fisiche

elettroniche

procedurali

(compensazionerischio)

(mitigazionedel rischio)

(compensazione+ mitigazionedel rischio

Sicurezza anticrimine

Sicurezza dei beni e delle persone

DIFESE FISICHE (protezioni passive)

1. dell’insediamento

fasce di rispettoostacoli naturali

2. del fabbricato

recinzionicancellirinforzi elementi “deboli”

2. del locale

portoniinferriate a finestre e lucernaiblindature

3. della singola opera

porte blindatecassefortitechedelimitazione areedistanziatori

Sicurezza anticrimine

Sicurezza dei beni e delle persone

DIFESE ELETTRONICHE

RIVELATORI

CENTRALE DI CONTROLLO

SEGNALATORIDI ALLARME

INTERVENTO

Sicurezza anticrimine

DIFESE PROCEDURALI(Misure organizzative)

procedure di comportamento e di pronto intervento

1. Vigilanza ad uomo presente

2. Ronde

3. Controllo e gestione chiavi

4. Procedure di controllo dell’accesso di personale

autorizzato(addetti alla manutenzione, addetti alle

pulizie, studiosi,..)

5. Gestione e controllo dei visitatori

6. Registro aggiornato delle opere

7. Procedure di apertura e chiusura sale

8. Piano di manutenzione degli impianti

9. Procedure di gestione degli allarmi

10. Procedure di intervento in caso di emergenza

Sicurezza anticrimine

Sicurezza anticrimine

Sicurezza anticrimine

Sicurezza in caso di incendio

Sicurezza degli occupanti, dei beni mobili e di quelli immobili che deve essere garantita in occasione di un incendio che non si è saputo o potuto evitare.

Obiettivi di sicurezza

sicurezza degli insediamenti e degli edifici

sicurezza del contenuto “beni culturali”

sicurezza degli “occupanti”: addetti e visitatori

sicurezza delle squadre di soccorso

Sicurezza dei beni e delle persone

Art. 4, comma 5 lettera q)Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del

preposto … obbligo ad “ adottare le misure necessarie ai fini

della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei lavoratori”

A tal fine ( Art. 12)• rapporti con le autorità competentiNomina dei lavoratori incaricati di attuare misure di

pronto soccorso, salvataggio, prevenzioni incendi,lotta antincendi

• formazione di personale specificatamente addetto• istruzioni ai lavoratori

Art. 13…. Si rimanda a specifici decreti da emanare

successivamente a cura del Ministero dell’Interno e del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

I RIFERIMENTI DI LEGGE: DLGS 626/94

Sicurezza in caso di incendio

Sicurezza dei beni e delle persone

SCOPO DEI DECRETI SPECIFICIIndividuare

Misure intese ad evitare l’incendio e a limitarne le conseguenze

Metodi di controllo e manutenzione degli impianti

Criteri per la gestione delle emergenze

D.M. 10 marzo 1998

“…stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro…”

Decreto 20 maggio 1992, n. 569( edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre)Decreto 30 giugno 1995, n. 418 ( biblioteche ed archivi)

Sicurezza in caso di incendio

I RIFERIMENTI DI LEGGE: DLGS 81/2008

Sicurezza dei beni e delle persone

COMBUSTIONE

COMBUSTIBILE(legna, plastica, benzina…)

COMBURENTE( ossigeno)

INCENDIO = combustione con produzione di fumo e calore

• Incendio con produzione fiamma ( fumi di colore scuro e molta produzione di calore)

• Incendio covante (fumi di colore chiaro e poca produzione di calore

DEFINIZIONE DELL’INCENDIO

ENERGIA D’INNESCO

+ =

Sicurezza in caso di incendio

• Flash-over = punto in cui si sono raggiunte temperature e produzioni di calore tali da rendere l’incendio non più“gestibile” ( T= 400°C – 500°C)

• Tutti i dispositivi predisposti, nonchél’azione della squadra antincendio devono intervenire nella fase precedente al Flash-over

RAPPRESENTAZIONE DELL’INCENDIO

Sicurezza in caso di incendio

COSA FARE PER LIMITARE I RISCHI

EVITARE CHE L’INCENDIO SI FORMI

Identificazione del pericolo

materiale combustibile presente(carico d’incendio)

sorgenti d’innesco

riduzione del carico d’incendio a quello minimo indispensabile per l’attività•usare dove possibile materiali ignifughi (arredi)•mantenere ordine e pulizia anche nei locali non frequentati

riduzione delle sorgenti d’innesco•non usare fiamme libere

•installare ed usare correttamente macchinari che producono calore

•controllare e manutenere l’impianto elettrico• imporre il divieto di fumo

sistemi di rivelazione e allarme incendi

dispositivi di primo intervento (estintori-idranti)( agenti estinguenti: acqua, CO2, schiuma

squadre antincendio di primo intervento

SOFFOCARE L’INCENDIO SUL NASCERE

Sicurezza in caso di incendio

compartimentazione mediante adozione di

muri tagliafuocoporte antincendio

impianto di spegnimento automatici

intervento dei Vigili del Fuoco

REI 60- REI 120 ecc.=> la struttura garantisce per 60-120 minuti:

-resistenza ( non si ha crollo ) (R) -tenuta ( non si ha trasmissione di fumo) (E)-isolamento ( non si ha trasmissione di calore) (I)

EVITARE CHE L’INCENDIO SI PROPAGHI

Sicurezza in caso di incendio

Sicurezza dei beni e delle persone

CONSEGUENZE DI UN INCENDIO NON CONTROLLATO

incendio

Effetti nocivi sull’uomo

Perdita di vite umane

Perdita di beni

FUMO

CALORE

Sicurezza in caso di incendio

Sicurezza dei beni e delle persone

FUMO

Gas asfissianti(provocano assopimento ed incapacità

di moto)

Gas irritanti( provocano irritazione agli occhi

ed alle vie respiratorie)

ossido di carbonio COforma carbossiemoglobina-inabilitazione= 30-45% di carboss.morte = 50-70% di carboss.

anidride carbonica CO2

causa iperventilazione

acido cianidrico(incendi di materie plastiche, lana-seta)

GAS IRRITANTI

CALORE

anidride solforosa ( incendi di oli minerali, di lana … )acido cloridrico ( incendi di PVC- resine poliesteri )

ipertermia (a 80°C il tempo max di sopportazione è 20 min)ustionimorte

CONSEGUENZE DI UN INCENDIO NON CONTROLLATO

Sicurezza in caso di incendio

D.LGS. 81/2008VIE ED USCITE DI EMERGENZA

DEVONO GARANTIRE L’EVACUAZIONE RAPIDA ED IN

SICUREZZA DELLE PERSONE (LAVORATORI ED ALTRI

POSSIBILI OCCUPANTI) DAI LUOGHI DI LAVORO VERSO UN

LUOGO SICURO IN CASO DI EMERGENZA

LUOGO SICURO: luogo (strade, piazze, spazio a cielo aperto,

scale di sicurezza esterne) in cui le persone possono

considerarsi al sicuro in caso di incendi od altre situazioni di

emergenza

Sicurezza dei beni e delle persone

Dati tratti da:

Decreto 10 maggio 2001

Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei.

• BIOSSIDO DI ZOLFO

• BIOSSIDO DI AZOTO

• OZONO

• PARTICOLATO SOSPESO INQ

UIN

AN

TI

AER

IDIS

PER

SI

Inquinante Archivi(NISO–

TR01/95)

Museo(Brimblecomb

e)

UNI10586/97

Biossido di zolfo

5–10 ppb (vol)

<0.4 ppb (vol) <10 µg/m3

Biossido di azoto

5–10 ppb (vol) <2.5 ppb (vol) <2 µg/m3 (NOx)

Ozono 5–10 ppb (vol) 1 ppb (vol) <2 µg/m3

PS (fine) rimoz. >95% rimoz. >95%(>2µm)

<50 µg/m3

SICUREZZA DEI BENI

SICUREZZA DEI BENI

• FUNGHI

• BATTERI

INQ

UIN

AN

TI

BIO

LOG

ICI

ATM

OSF

ERIC

I

DA ORGANIZZAZIONI

SANITARIE AMERICANE

750 UCF/m3

( BATTERI )

150 UCF/M3 ( FUNGHI )

Condizioni microclimatiche per la prevenzione di attacchi microbiologici su materiali organici

Manufatti organici

Umidità relativa (%) max variaz. giornaliera

UR

Temperatura (°C)

max variaz. giornaliera

T Dipinti su tela 40–55 6 19–24 1,5

su tavola 50–60 2 19–24 1,5 Legno 50–60 2 19–24 1,5

archeologico 50–60 2 19–24 1,5 bagnato – <4*

Carta 40–55 6 18–22 1,5 pastelli,

acquerelli < 65 < 10

libri e manoscritti 45–55 5 < 21 3 materiale grafico 45–55 5 < 21 3

Cuoi, pelli e pergamene

40–55 5 4–10 1,5

Tessuti di natura cellulosica

30–50 6 19–24 1,5

di natura proteica

>50–55 19–24 1,5

Collezioni etnografiche

20–35 5 15–23 2

Materiali stabili 35–65 –30

SICUREZZA DEI BENI: TEMPERATURA ED UMIDITA’

Valori termoigrometrici consigliati

Manufatti Umiditàrelativa (%)

Temperatura(°C)

Armature in ferro,armi <=40Avorio, ossa 45-65 19-24Marmi e pietre 45-60 <=30Pelli e pergamene 50-60film 30-50 -5 +30insetti 40-60 19-24legno 40-65 19-24Libri e manoscritti 50-60 19-24Ottone, argento,rame <45mosaici 45-60 6(inv)-25 (est)Tessuti,arazzi,tappeti 40-60

SICUREZZA DEI BENI: TEMPERATURA ED UMIDITA’

• ILLUMINAMENTO MASSIMO

• UNIFORMITA’ DI ILLUMINAMENTO

• ESPOSIZIONE ENERGETICADOSE DI LUCE ANNUALECOMPONENTE UV E RADIANZA TOTALE

FON

TI

LUM

INO

SE

SICUREZZA DEI BENI: LUCE ED ILLUMINAMENTO

SICUREZZA DEI BENI: ILLUMINAMENTO MASSIMO

Categoriafotosensibilità

Illuminamento

massimo(lux)1 Molto bassa metalli, materiali lapidei e

stucchi senza strato di finitura, ceramiche, gioielleria, smalti, vetri, vetrate policrome, reperti fossili

Superiore a 300 ma con limitazioni sugli effetti termici in particolare per stucchi, smalti, vetrate e fossili2 Media pitture ad olio ed a tempera

verniciate, affreschi – materiali organici non compresi nei gruppi 3 e 4 quali quelli in corno, osso, avorio, legno

150

3 Alta Tessili, costumi, arazzi, tappeti, tappezzeria;acquerelli, pastelli, stampe, libri, cuoio tinto;pitture e tempere non verniciate, pittura a guazzo, pitture realizzate con tecniche miste o “moderne” con materiali instabili, disegni a pennarello;piume, pelli e reperti botanici, materiali etnografici e di storia naturale di origine organica o tinti con prodotti vegetali;carta, pergamena, legni bagnati

50

4 Molto alta mummie;sete, inchiostri, coloranti e pigmenti a maggior rischio di scoloritura come lacche, ecc.

50

UNIFORMITA’ DI ILLUMINAMENTO

Emin/Emed>0,5

Emax/Emin<5

ESPOSIZIONE ENERGETICA

Categoria di fotosensibilità

Lux ora /anno

2 media 500.000

3 alta 150.000

4 molto alta 50.000

SICUREZZA DEI BENI: LUCE ED ILLUMINAMENTO

sistemi progressivi di accensione

(circuiti soft–start)

Disposizioni ed accorgimenti

collocazione esterna delle

sorgenti

filtri, pellicole, tende, deflettori,

diffusori, rifrattori

Smaltimento del calore accumulato