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INFOLIBRI MCE SCUOLA FORMAZIONE DIDATTICA N. 1 , febbraio 2012 AREA LINGUISTICO-ESPRESSIVA A cura della Redazione di Venezia Via G. Ciardi, 41- 30174 Mestre t. 041.952362 – [email protected] MOVIMENTO di MOVIMENTO di COOPERAZIONE COOPERAZIONE EDUCATIVA EDUCATIVA www.mce-fimem.it Bruna Campolmi, Elettra Carloni COME SI IMPARA A SCRIVERE E A LEGGERE Aver cura degli spazi, dei tempi e delle risorse Prefazione di Tullio De Mauro Biblioteca di lavoro dell’insegnante Biblioteca di lavoro dell’insegnante Edizioni Junior Rendere interessante e importante per bambini e bambine l’apprendimento di lettura e scrittura in Italia va oltre la normalità di un compito meramente scolastico. Va alle radici della nostra convivenza civile e democratica, alimenta, se e dove riesce, la formazione di cittadini responsabili e non di rassegnati sudditi. Questo bel libro, circostanziato e limpido, aiuterà su questa strada maestre e maestri e, come si vede, noi tutti che non disperiamo delle sorti del vivere democratico nel nostro Paese. INDICE INDICE PREFAZIONE di Tullio De Mauro. INTRODUZIONE PRIMA DI INIZIARE: L'ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI L'aula Le strisce personali Il materiale Il valore del nome Spazio e tempo Il corridoio e i laboratori Dove fare il cerchio Adesso siamo un gruppo IL FASCINO DELL'APPRENDERE Il valore delle regole Binari paralleli L'aiuto reciproco La scrittura individuale STRUMENTI E TECNiCHE La corrispondenza Vari tipi di corrispondenza Il giornalino La videoscrittura UNA METODOLOGIA PER TUTTI Il piano di lavoro La storia di Maria I rapporti con le famiglie e il loro coinvolgimento UNA TESTIMONIANZA LE RAGIONI DEL METODO NATURALE BI BLIOGRAFIA Bruna Campolmi. Ha insegnato per 35 anni nella scuola elementare. E’ laureata in Pedagogia con una tesi di tipo sperimentale sul teatro per ragazzi. E’ attiva nel M.C.E. e conduce corsi di formazione incentrati prevalentemente sull’apprendimento di lettura e di scrittura e sul teatro a scuola. Ha pubblicato articoli su ‘’ Cooperazione Educativa’’ ed altre riviste pedagogiche. Elettra Carloni. Insegnante di scuola primaria, è stata attiva nel MCE e in altre associazioni, collaborando con numerose riviste di didattica. E’ stata autrice di libri di inglese per la scuola primaria. 1

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INFOLIBRI MCE SCUOLA FORMAZIONE DIDATTICA

N. 1 , febbraio 2012AREA LINGUISTICO-ESPRESSIVAA cura della Redazione di Venezia

Via G. Ciardi, 41- 30174 Mestret. 041.952362 – [email protected]

MOVIMENTO di MOVIMENTO di COOPERAZIONE COOPERAZIONE

EDUCATIVAEDUCATIVA www.mce-fimem.it

Bruna Campolmi, Elettra Carloni

COME SI IMPARA A SCRIVERE E A LEGGERE

Aver cura degli spazi, dei tempi e delle risorse

Prefazione di Tullio De Mauro

Biblioteca di lavoro dell’insegnanteBiblioteca di lavoro dell’insegnanteEdizioni Junior

Rendere interessante e importante per bambini e bambine l’apprendimento di lettura e scrittura in Italia va oltre la normalità di un compito meramente scolastico. Va alle radici della nostra convivenza civile e democratica, alimenta, se e dove riesce, la formazione di cittadini responsabili e non di rassegnati sudditi. Questo bel libro, circostanziato e limpido, aiuterà su questa strada maestre e maestri e, come si vede, noi tutti che non disperiamo delle sorti del vivere democratico nel nostro Paese.

INDICEINDICE

PREFAZIONE di Tullio De Mauro.INTRODUZIONE

PRIMA DI INIZIARE: L'ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZIL'aula

Le strisce personaliIl materiale

Il valore del nomeSpazio e tempo

Il corridoio e i laboratoriDove fare il cerchio

Adesso siamo un gruppoIL FASCINO DELL'APPRENDERE

Il valore delle regoleBinari paralleli

L'aiuto reciprocoLa scrittura individuale

STRUMENTI E TECNiCHELa corrispondenza

Vari tipi di corrispondenzaIl giornalino

La videoscritturaUNA METODOLOGIA PER TUTTI

Il piano di lavoroLa storia di Maria

I rapporti con le famiglie e il loro coinvolgimentoUNA TESTIMONIANZA

LE RAGIONI DEL METODO NATURALEBI BLIOGRAFIA

Bruna Campolmi. Ha insegnato per 35 anni nella scuola elementare. E’ laureata in Pedagogia con una tesi di tipo sperimentale sul teatro per ragazzi. E’ attiva nel M.C.E. e conduce corsi di formazione incentrati prevalentemente sull’apprendimento di lettura e di scrittura e sul teatro a scuola. Ha pubblicato articoli su ‘’ Cooperazione Educativa’’ ed altre riviste pedagogiche. Elettra Carloni. Insegnante di scuola primaria, è stata attiva nel MCE e in altre associazioni, collaborando con numerose riviste di didattica. E’ stata autrice di libri di inglese per la scuola primaria.

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Nerina Vretenar

IN PUNTA DI PENNAInsegnare

a scrivere a scuola

Prefazione di Eraldo Affinati

Quaderni di cooperazione educativaQuaderni di cooperazione educativaEdizioni Junior

Diversi filoni e stimoli si intrecciano nella ricerca di Nerina Vretenar sulla scrittura. Alle origini, la rifl essione nel MC.E. sul metodo naturale e sul ‘testo libero’ come approccio alla costruzione di piani del testo ben strutturati, grazie non solo alla produzione del singolo ma all’interazione positiva di un gruppo che non valuta ma suggerisce, propone, aiuta a riformulare: la ‘correzione collettiva’. Si scrive per qualcuno, per degli scopi, per modificare gli altri e le situazioni a cui si partecipa. Le proposte di scrittura collettiva (i ragazzi di Barbiana e don Milani; Paul Le Bohec) offrono un terreno fecondo di esperienza di scrittura in cui il clima di gruppo consente di procedere senza timore e di trovare soluzioni e sviluppi che il singolo da solo non troverebbe. Si viene così poco a poco strutturando quello che Simone chiamava il ‘piano del testo’, organismo delicato che cresce in un ambiente ricettivo e richiede continuità nei successivi ordini di scuola per non spegnersi e inaridirsi. Ecco che le proposte che il testo offre si inquadrano allora in quella che Rodari chiamava la ‘pedagogia dello stimolo’ che avrebbe dovuto sostituire la ‘pedagogia del modello’. L’autrice presenta una varietà di approcci (il punto di vista, la banalizzazione dell’esperienza quotidiana, i giochi sui tempi, gli incipit e i fi nali come possibili strategie risolutive di problemi umani, la titolazione, lo straniamento,…) che non consistono in tecniche astratte (descrizione, argomentazione,…) ma nel costruire nel vivo della comunicazione scritta, rappresentandosi ipotetici lettori, le fondamentali strutture testuali. L’autrice ripropone in tal modo la lunga elaborazione del Gruppo Nazionale Lingua del M.C.E. sulla narrazione.

INDICEINDICE

1. iL DIRITTO DI SCRIVERE* Scrittura e pensiero

* Scrittura e comunicazione* Scrittura e appartenenza

2. IL BISOGNO DI SCRIVERE* Scrittura e memoria

* Scrittura e autobiografia* Scrittura ed emozioni

3. IL PIACERE DI SCRIVERE* Scrittura e narrazione* Scrittura e invenzione

* Scrittura e gioco* Fin dall'inizio

4. LA RESPONSABILITà DELLA SCUOLA* Primo non giudicare

* Costruire contesti* Accettare la sfida

* Scommettere sulla bellezzabibliografie

Nerina Vretenar. Insegnante di scuola primaria, si occupa di formazione linguistica, di educazione alla mondialità e alla cooperazione e di diritti dei bambini. Fa parte del MCE in cui ha partecipato a vari gruppi di ricerca, tra i quali la redazione della rivista Cooperazione Educativa (trimestrale edizioni Erickson). Oltre a numerosi articoli e saggi ha pubblicato con L. Carraro e B. Gallisay il romanzo per ragazzi “La verde collina” (Petrini ed.) e “Leggere per crescere’’ (Armando ed.)

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Teresa Flores MartinezA RACCONTAR STORIE

Con materiali e oggetti tradizionali

Quaderni di cooperazione educativaQuaderni di cooperazione educativaEdizioni Junior

Appartiene al MCEP (Movimiento cooperativo de escuela popular) dal 1975.Dal 1987 anima corsi-laboratorio di formazione all’attività del “Cuentacuentos” (Narrastorie) e di animazione alla lettura, sia in Spagna che in molti altri paesi.… Ci sono mille e uno modi di raccontare storie e di stimolare gli alunni ad un ascolto attento e attivo. Diverse modalità sono presentate in questo lavoro. I materiali suggeriti nel libro possono essere usati alternandoli con l’impiego di diversi teatrini come il kamishibai (piccolo teatro di immagini giapponese) o la televisione di cartone.La creazione in classe di storie, permettendo l’impiego di questi teatri, stimola gli alunni alla produzione di testi.Essi si trovano immersi in una situazione che li porta naturalmente a coinvolgersi nel lavoro che si propone loro, dal momento che lavorano attorno ad un progetto di comunicazione autentica. La preparazione di questi piccoli spettacoli favorisce la collaborazione tra gli alunni tanto sul piano del linguaggio (invenzione di storie) come sul piano artistico.Passando da un racconto all’altro l’autrice ci fa scoprire l’utilizzo di giochi narrativi con le mani, con le corde, con disegni simbolici o con disegni-puzzle, così come con ritagli di carta o uso di carte piegate, per rendere più accessibile e visibile la trama di certe storie. Ogni disegno, piegato o ritagliato, che accompagna il racconto, costituisce un enigma fino al momento della sua conclusione. Ogni racconto di quest’opera è un invito a prendere in mano le nostre matite, le forbici, le corde, i fogli di carta… per ampliare i nostri modi di narrare e inventare nuove storie.L’autrice propone anche l’impiego di racconti ‘alla carta’ per sviluppare l’immaginazione dei bambini. I diversi racconti e le storie presentati rivestono un carattere insolito. La brevità di alcuni di essi consente di raccontarli alternandoli con racconti più lunghi, così

da consentire ad ogni narratore/trice di costituire un proprio repertorio favorito e di trovare, così come nella vita, anche nella narrazione (che tanta parte di essa rappresenta) il proprio percorso quotidiano.Elisabeth Zubriggen

INDICEINDICE1.LA MANO E LE DITA

* Racconti con mano e dita * Per lavorare in classe2.LE CORDE

* Racconti con le corde * Per lavorare in classe* Per lavorare con le corde

3.CON I DISEGNI* Con carta e matita * Per lavorare in classe

* Sulla sabbia4.LA CARTA

* Pieghe con la carta* Come realizzare cappelli di carta * Per lavorare in classe

5. LE CARTE* Racconti con le carte da gioco

* Altre carte per narrare storie * Per lavorare in classe6. IL KAMISHIBA

* Per lavorare in classe7. LA TELEVISIONE DI CARTONE

* Per cominciare * Per lavorare in classe* Tecniche per inventare storie

CONCLUSIONIBibliografia e materiali di lavoro

Teresa Flores (cittadina del mondo-1954) è, come lei si presenta, prima di tutto maestra, oltre ad essere madre e narratrice di storie, sebbene molte volte riconosca di smarrirsi tra queste tre parti tanto importanti della sua vita.

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Bepi Malfermoni

EDUCARE ALLA PAROLAScritti

sull’educazione linguisticaA cura di Giancarlo Cavinato

e Nerina Vretenar

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Il testo raccoglie una serie di riflessioni e di documenti utili per avviare una "educazione alla pace". Ripercorre le proposte elaborate nell'ultimo decennio dai gruppi di lavoro M.C.E. e

propone l'avvio a una comprensione dei fatti contemporanei.

INDICEINDICE- Presentazione

- AMORE PER LA SCUOLA, PIACERE DELLA RICERCA Giancarlo Cavinato, Nerina Vretenar- Introduzione

- LA FORMAZIONE LINGUISTICA NEGLI SCRITTI DI BEPI MALFERMONI Luisa Tosi- L’organizzazione della classe

- La lingua parlataBasi sociali e culturali dell’oralità

Esperienze e proposte di lavoro per lo sviluppo del linguaggio parlato- La prima alfabetizzazione

- Oralità e scrittura- Scrivere e… riscrivere

- La comprensione della lettura- La riflessione linguistica

La lingua per fareIndicazioni curricolari

Bepi Malfermoni. Direttore didattico, fin dagli anni ’60 si è occupato di apprendimento della lingua scritta e della comprensione della lettura, formulando proposte operative di didattica della lettura nell’ambito del gruppo nazionale lingua MCE.

La sua didattica ha sempre evidenziato l’importanza di un uso della lingua come strumento del pensiero e di una costruzione cooperativa dei significati come conquista di gruppo.

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FORMAZIONE LINGUISTICA DI BASEAPPRENDIMENTO DELLA LETTURA E SCRITTURA

Approfondimentio Bibliografici C.Freinet, L’apprendimento della lettura secondo il metodo naturale, La N.va Italia C. Freinet, La scuola del fare, edizioni junior, 2002 F. Ferreiro, A.Teberosky, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti,1985 E.Ferreiro, Alfabetizzazione, Teoria e pratica, Raffaello Cortina Editore, 2003 B. Bettelheim, K. Zelan, Imparare a leggere, Feltrinelli, 1982 Foucambert, Come si impara a leggere, Emme, 1976 Lev S. Vygotskij, Pensiero e linguaggio, Bari 1990 L. Lentin, Dal parlare al leggere, Emme,1978 M. Formisano, C. Pontecorvo, Zucchermaglio, Guida alla lingua scritta, Ed.Riuniti, 88 Edgar Morin, La testa ben fatta, R. Cortina ed., 2000 A.A.V.V. Pensare parlare scrivere, La Nuova Italia, 1983 De Rossi Mitri (a cura di), I luoghi della parola, La Nuova Italia, 1989 Castelfranchi-Parisi Linguaggio, conoscenze e scopi, Il Mulino 1980 Van Dijk, Testo e contesto, Il Mulino 1980 Marina Sbisà, Gli atti linguistici, Feltrinelli 1978 Malfermoni Giraldi, Grammatica come conoscenza, Juvenilia 1984

UN METODO NON METODOUN METODO NON METODO Imparare a leggere e scrivere col metodo naturale

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Il “metodo naturale”, “metodo naturale”, ma più che di metodo si dovrebbe parlare di metodologia, ovvero di modalità di approccio, di atteggiamento naturale, consiste nel consentire ai bambini e alle bambine di proseguire la loro formazione, nei confronti dell’acquisizione delle conoscenze, utilizzando le proprie strategie in un contesto di ricerca personale e collettiva, ove è consentito, come agli scienziati, formulare ipotesi, percorrere strade, compiere errori, mettere a punto verifiche, senza ansie né tempi predeterminati. Per attuare tutto ciò naturalmente è necessario individuare il punto di partenza delle conoscenze di ciascun bambino e approntare un ambiente stimolante e ricco dove la ricerca può continuare in maniera coinvolgente e produttiva sia per i bambini che per gli insegnanti La ricerca compiuta in Argentina da Emilia Ferreiro e Ana Teberosky nel 1976 e fatta conoscere in Italia da Clotilde Pontecorvo nel 1985, offre a chiunque si interessi di apprendimento della lettura e della scrittura una serie di conoscenze, riguardo a quanto avviene nella mente dei bambini in età prescolare nei confronti del codice scritto, di importanza fondamentale. Tutti, addetti ai lavori e non, sanno che la presenza di scritte, sempre più frequente nel mondo contemporaneo, dalle insegne nelle strade delle città, a tutto ciò che riguarda la pubblicità, la T.V., la sempre maggior diffusione dei computer, e quant’altro, è percepito dai bambini, i quali giungono a scuola conoscendo già molte cose riguardo al codice scritto. Alcuni giungono già sapendo leggere e scrivere e si dice che “hanno imparato da soli”. Proprio riguardo a questo, lo studio sopra citato ci mostra come il processo mentale dei bambini nei confronti del codice scritto, durante tutti gli anni che precedono il loro ingresso a scuola, non sia casuale ed episodico, ma costituisca una vera e propria attività di ricerca che procede secondo precise strategie. Gli studiosi dell’ “Association francaise pour la lecture”, di cui Jean Foucambert è uno dei più noti rappresentanti, ci mostrano attraverso le scoperte della psicolinguistica, l’importanza della lettura funzionale fino dai primi momenti dell’apprendimento e ci forniscono conoscenze riguardo alla scrittura e alle modalità di lettura, sia dell’adulto che del bambino. Questi studi, e molti altri, offrono un quadro di riferimento teorico alla grande intuizione di Célestin Freinet riguardo al metodo naturale. Tale metodo, da lui stesso messo in atto durante il suo lavoro di maestro, e sul quale ha scritto, si è diffuso in quasi tutti i paesi del mondo. Attualmente, anche su indicazioni degli “Orientamenti”, la scuola dell’Infanzia, in molte realtà, favorisce il naturale interesse dei bambini e delle bambine per la lingua scritta, sia stimolandoli alla scrittura spontanea, sia dando all’attività di lettura un’importanza particolare. Spesso l’ingresso alla scuola elementare porta con sé problemi d’ansia, nei genitori, nei nonni, nei vicini di casa, quindi nei bambini, e infine, a volte, negli insegnanti stessi. Bambini e bambine che hanno con naturalezza imparato a parlare, a camminare, a conoscere gli oggetti e le persone, ad impadronirsi del mondo circostante, senza che nessuno temesse che non sarebbero stati capaci di fare tutto ciò, e senza che nessuno

ritenesse “più bravo” il bambino che cominciava a camminare a 10 mesi di quello che lo faceva soltanto a 14, appena entrano in prima elementare hanno intorno a sé adulti con attese che non tengono più conto dei tempi di ciascuno, e, in particolare per quanto riguarda la lettura e la scrittura, si attendono risultati a brevissimo tempo. Il metodo naturale vuole eliminare questo grande equivoco rendendo spazi, tempi e gioia dell’apprendimento ai bambini e alle bambine, e insieme facendo riscoprire agli adulti che stanno intorno a loro, l’entusiasmo e il gusto di accompagnarli nelle loro scoperte, fin dall’inizio, e poi per tutto il corso degli studi. Le esperienze fatte in questo senso, in ogni parte del mondo, hanno dimostrato il successo di questa metodologia. Naturalmente la metodologia, qui presentata in modo particolare per ciò che riguarda il passaggio dalla scuola dell’Infanzia alla scuola elementare, ha valore per tutto il corso degli studi e si concretizza attraverso tecniche sperimentate ed articolate secondo l’età dei ragazzi e gli “ambiti disciplinari” affrontati.

BIBLIOGRAFIA

Paul Le Bohec, Bruna Campolmi, Leggere e scrivere col metodo naturale, Ed, Junior, 2001

C. Freinet, L’apprendimento della lettura secondo il metodo naturale, La Nuova Italia,

Bepi Malfermoni, Educare alla parola, Edizioni Junior, 2002 Edgar Morin, La testa ben fatta, R. Cortina ed., 2000 Célestin Freinet, La scuola del fare, ed junior, 2002 F. Ferreiro, A.Teberosky, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti,

1985 B. Bettelheim, K. Zelan, Imparare a leggere, Feltrinelli, 1982 Jean Foucambert, Come si impara a leggere, Emme, 1976 L. Lentin, Dal parlare al leggere, Emme, 1978 M. Formisano, C. Pontecorvo, Zucchermaglio, Guida alla lingua scritta, Ed.Riuniti,

1988

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Paul Le Bohec – Bruna CampolmiLEGGERE E

SCRIVERE CON IL METODO

NATURALE

Quaderni di cooperazione educativaEdizioni Junior

A cura di Anna Maria MitriIn Italia solo una persona su tre può essere considerata un lettore.Ci sono tanti perché, e forse uno di questi, uno dei meno dibattuti, trova una risposta in questo libro.Come si impara a parlare, così si può imparare a leggere e scrivere, e come si continua a parlare per tutta la vita, così si può continuare a scrivere e leggere.Un “metodo non metodo”, che rispetta i processi cognitivi e la passione per la conoscenza di tutti i bambini. Paul Le Bohec, un allievo di Freinet, ricorda in questo volume le sue prime esperienze di metodo naturale, cominciate molti anni fa, ci racconta dei suoi dubbi iniziali, delle conferme che riceve lungo il percorso, della grande soddisfazione nel vedere i bambini sempre più sereni, sicuri e capaci di godere di questo potente strumento che è la scrittura. Ci descrive il lento procedere di Rémi, un bambino considerato “difficile”, verso la padronanza del codice scritto e ci dà così un’esemplificazione di come si lavora con il metodo naturale. Nella terza parte Bruna Campolmi descrive come lei ha attuato questo metodo all’interno della realtà scolastica e linguistica italiana. Ne esce una raffica di proposte semplici e realizzabili (oltreché realizzate) che saranno sicuramente stimolanti per i maestri che affrontano il primo gradino della scuola di base. Completano il volume un’analisi di Giancarlo Cavinato sulla scrittura spontanea di due bambini in età prescolare e uno scritto di D.L. de Zunino e A.P. de Pizani, psicologhe argentine: nell’avvalorare i risultati del metodo naturale, tengono presenti le ricerche di Ferreiro/Teberosky, dando così valenza scientifica all’intuizione di Freinet che “il bambino si crea i suoi primi strumenti”.

INDICEINDICEPrefazione alla seconda edizione

Bruna CampolmiPremessa

Annamaria MitriCogliendo qua e là: sistemi di scrittura alfabetici e ideogrammatici

Il metodo naturale di apprendimento: la scrittoletturaPaul Le Bohec

Cogliendo qua e là: il lavoro nascosto del bambinoUna storia di metodo naturale

Bruna CampolmiRiflessioni sulla lettura

Bruna CampolmiCogliendo qua e là: scuola e fuori scuola

Due scritture spontaneeGiancarlo Cavinato

Cogliendo qua e là: scrivere sempreAppendice

Freinet, un precursore della lettura e scrittura funzionaleDelia Lerner Zunino e Alicia Palacios de Pizani

Bibliografia

Paul Le Bohec é un maestro bretone, figlio di ferroviere in un paese di pescatori, marinai, emigranti. Giovane maestro nel periodo della guerra, aderisce ben presto alla pedagogia Freinet, di cui farà una traduzione personalissima, creando un suo particolare 'metodo naturale' basato sull'espressione libera, la creazione, la comunicazione. E' quando si comincia a scrivere, afferma Le Bohec, che si é veramente liberi di pensare. La sua attenzione va soprattutto allo sviluppo della creatività, diffusa in tutti gli ambiti dell'insegnamento, dalla lingua alla matematica, dalla musica all'arte. Divenuto formatore universitario, ha 'inventato' specifiche tecniche di scrittura collettiva, e un metodo di riflessione autobiografica di gruppo, le 'co-biografie', che nella sua intenzione costituiscono una specie di 'psicoanalisi popolare', un romanzo di tante vite parallele alla ricerca delle origini nella storia personale delle scelte e dei percorsi di vita.

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Elettra Carloni

IL VIAGGIO DI ULISCorrispondenza interscolastica,

cittadinanza e multimedialità

Biblioteca di lavoro dell’insegnante Edizioni Junior

Il libro racconta un’esperienza di cooperazione in rete realizzata con il duplice scopo di valorizzare il tema della cooperazione e riflettere sulla necessità di adottare stili di vita sostenibili. L’esperienza narrata si è svolta in una seconda elementare della scuola “Montagnola”, in un quartiere periferico di Firenze, molto vivo e non nuovo a innovative forme di partecipazione, ma la modalità del lavoro può essere utilizzata ampiamente anche negli ordini di scuola superiori. Le tecniche Freinet sono state tutte utilizzate durante il percorso, adeguate al gruppo e contestualizzate ai bambini della classe. Ancora oggi, hanno dimostrato la loro validità metodologica e la loro forza motivante. L’esperienza è stata ricca e intensa, sia per percorso formativo proposto, sia per le competenze e gli apprendimenti raggiunti. Grazie alla cooperazione, gli alunni hanno imparato a riconoscere le frontiere non come limiti ma come aperture, e nel contempo hanno acquisito consapevolezza della necessità di contribuire alla costruzione di un mondo più equo. Nel libro si racconta anche la possibilità, attraverso la realizzazione del progetto, di ottenere apprendimenti in tutte le aree: italiano, scienze, geografia, storia, ecologia, arte, inglese, star bene, informatica. Si evidenzia inoltre l’importanza del lavoro in team e l’uso consapevole dell’attività in rete.

INDICEINDICEPREFAZIONE

di Alfredo PaneraiDALLA TIPOGRAFIA AL COMPUTER-LA PIATTAFORMA TELEMATICA-

* Il giornale murale

* La cittadinanza globale* Fasi del lavoro

* Dal diario di classe collettivo* I nostri compagni di viaggio. Parlano i bambini…

* Il cartellone in classe* I gruppi di lavoro

* Alcune attività svolte* Riflessioni conclusive

ALLEGATI* La storia di Ulis

bibliografia

Elettra Carloni. Insegnante di scuola primaria, è stata attiva nel MCE e in altre associazioni, collaborando con numerose riviste di didattica. E’ stata autrice di libri di inglese per la scuola primaria.

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Bruna Campolmi7

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TEATRO SCOMMESSA

EDUCATIVATecniche teatrali e di drammatizzazione

per bambini, ragazzi e adulti

Introduzione Di Fiorenzo AlfieriIntroduzione Di Fiorenzo Alfieri

Quaderni di cooperazione educativaQuaderni di cooperazione educativaEdizioni Junior

Il testo offre un ampio ventaglio di suggerimenti riguardanti la lettura, la lettura scenica, il gioco drammatico, i burattini e diverse forme di teatro vero e proprio, il tutto caratterizzato da una costante ricerca di tecniche, nel senso che Freinet dà a questo termine. Non mancano per il lettore spunti che evidenziano come, attraverso l’uso del teatro, tutti possano essere coinvolti in attività che valorizzino capacità, competenze e abilità, permettendo a ciascuno di scrivere, fare ricerca, recitare, misurare, cimentandosi quindi in prima persona in un lavoro realmente interdisciplinare. E poi le “finestre”, dalle quali sbirciare temi pedagogici e didattici di grande rilevanza, come il metodo naturale nell’apprendimento della letto-scrittura o il Piano di Lavoro, la diversità come ricchezza… brevi intermezzi che non appesantiscono la narrazione, per gettare “briciole” sul terreno e per ricordarci che non esistono universi separati, né a scuola né altrove.

INDICEINDICEINTRODUZIONE

Non c’è differenza tra il buon teatro e la buona scuola, Fiorenzo AlfierIPREFAZIONE

Il tempo dell’esperienza, Dario RagazziniPARTE PRIMA

Nella quale si parla soprattutto di burattini, ma non solo PARTE SECONDA

Dove si narra di alcuni spettacoli ideati scritti e rappresentati da bambine e bambini di scuola elementare

PARTE TERZADove adulti e bambini entrano in una fiaba e la reinventano con tanti e diversi personaggi

PARTE QUARTADove si narra di spettacoli con grandi e piccini per “giocare” nel tempo libero

PARTE QUINTADove il Carcere, la Fame e altre cose diventano teatro e dialogano con il pubblico, ovvero: teatro documento

LA FAME NEL MONDOLE CARCERI IN ITALIA

IL TEMPO LIBERO ED ALTROAllegati e bibliografia

Bruna Campolmi. Ha insegnato per 35 anni nella scuola elementare. E’ laureata in Pedagogia con una tesi di tipo sperimentale sul teatro per ragazzi. E’ attiva nel M.C.E. e conduce corsi di formazione incentrati prevalentemente sull’apprendimento di lettura e di scrittura e sul teatro a scuola. Ha pubblicato numerosi articoli su ‘’ Cooperazione Educativa’’ ed altre riviste pedagogiche.

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