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MINERALI E ROCCE
1) Perché è necessario studiarli e conoscerne le
proprietà ?
2) Cosa sono?
3) Che relazioni esistono tra minerali e rocce?
Scienze della Terra:Studio dell’origine, dell’evoluzione e del
comportamento della Terra, del Sistema Solare e
potenzialmente dell’Universo
Terra: costituita da materiali solidi (rocce) costituiti
a loro volta da da un aggregato di uno o più
minerali
Minerali Rocce
• Minerali sono solidi
naturali con un elevato
ordinamento a scala
atomica ed una definita
(ma non fissa)
composizione chimica.
Si forma generalmente
da processi inorganic i
• Rocce sono aggregati
naturali di minerali legati
tra loro da forze di
coesione a carattere
permanente e formati
tramite uno o più processi
geologici
MINERALI E ROCCE SONO DUE OGGETTI
BEN DISTINTI TRA LORO!
MINERALOGIAStudio delle proprietà
chimiche, fisiche e strutturali
dei minerali
Petrologia/PetrografiaComposizione, tessitura,
struttura,condizioni
genetiche
Giacimenti minerariRicerca di depositi
minerari e relativo
sfruttamento
GeochimicaStudio delle abbondanze e
della distribuzione degli
elementi chimici nei
materiali terrestri
GeofisicaStudio della
configurazione interna
della Terra da un punto di
vista fisico
(Calore interno della
Terra, campo magnetico,
propagazione delle onde
sismiche…)
Geologia ambientaleStudio dell’interazione
tra minerali e sistemi
biologici.
Studio dei problemi
dell’uso del territorio
Studi planetariIndagine del sistema
solare e potenzialmente
dell’universo
Geologia StrutturaleStudio della
deformazione delle rocce
a piccola e grande scala
Riconoscimento e Studio dei minerali
(proprietà fisiche)Le proprietà fisiche dei minerali sono l’espressione delle
relazioni es istenti tra struttura cristallina del minerale e la sua
composizione chimica.
La combinazione di osservazioni dirette seguite dalla verif ica di
alcune proprietà fisiche possono bastare a riconoscere e
classif icare un minerale
1 Forma cristallina
2 Concrescimenti, geminazioni
3 Lucentezza
5 Colore
6 Sfaldatura
7 Durezza
8 Peso Specifico
1 Forma cristallina
-I cristalli possono essere delimitati da superfici piane ed assumere forme geometriche regolari.
La forma geometrica di un cristallo, la sua forma cristallina,
non solo è piacevole alla vista ma è anche una proprietà fisica diagnostica.
-La forma esterna dei cristalli è l’espressione della loro disposizione atomica interna ordinata.
-Cella elementare: la più piccola unità della struttura che se ripetuta
indefinitamente nelle tre dimens ioni formerà l’ intera struttura
•Lo studio delle forme cristalline fornisce una stima complessiva del contenuto di elementi di simmetria di un
cristallo riconoscibili direttamente sul campione e ne consente
l’attribuzione ad una determinata classe cristallina
-Forma: ins ieme di facce di un cristallo ciascuna delle quali
ha la stessa relazione con gli elementi di simmetria (intr inseci
al cristallo)
Quando dei minerali mostrano forme cristalline ben
sviluppate, i nomi delle forme vengono usati per descrivere il
loro aspetto esterno:
•Prismatico: cristallo con una direzione di sviluppo
prevalente alle altre due
•Romboedrico:con la forma esterna di un romboedro
•Cubico: con la forma esterna di un cubo
•Ottaedrico: con la forma esterna di un ottaedro
•Pinacoidale: con lo sviluppo pronunciato di una o più forme
a due facce, il pinacoide
-Abito cristallino: aspetto complessivo di un cristallo.
L'abito dei cristalli è una descrizione delle forme e degli
aggregati che un determinato minerale può assumere in
natura.
Un minerale assume un determinato abito in funzione della
simmetria del reticolo cristallino degli elementi che lo
compongono ed delle modalità di accrescimento, quali:
1) temperatura
2) pressione
3) tempo a disposizione
4) composizione chimica e il tipo di apporto del materiale
mineralizzante
5) spazio a disposizione
Esistono termini che descrivono lo sviluppo delle facce esterne
di un cristallo :
Euedrale, Subedrale, Anedrale
-Euedrale: descrive un cristallo completamente delimitato da
facce cristalline la cui crescita non è stata disturbata da cristalli
o granuli adiacenti.
-Subedrale: descrive un cristallo in parte delimitato da facce
cristalline e in parte da superfici di contatto con altri cristalli già
esistenti
-Anedrale: descrive un cristallo privo di facce cristalline
2 Geminati e striature-geminati: concrescimento simmetrico di due o più cristalli
della stessa sostanza. I geminati sono legati da leggi
cristallografiche ben precise e possono essere osservabili sia
alla scala atomica che alla scala macroscopica (campione a
mano).
-Le striature possono essere dovute a particolari tipi di
geminazioni o a concrescimenti di due forme
3) Lucentezza e colore-Lucentezza: La lucentezza é una proprietà che indica la capacità di
un minerale di rif lettere la luce.
La lucentezza dipende dal rapporto tra la quantità di luce che viene
riflessa e quella che viene rifratta ed assorbita da un mezzo ottico;
Ad indic i di r ifrazione maggiori corrispondono maggiori quantità di
luce rif lessa e quindi maggiore lucentezza; si può ottenere una scala
di lucentezza (dalla più elevata alla più bassa), in funzione
dell' indice di rifrazione, dove i termini principali che la
caratterizzano sono:
Metallica
Adamantina
Subadamantina
Vitrea
Resinosa
Sericea
Perlacea
Cerea
Colore: il colore è una proprietà diagnostica per alcuni minerali e
valutabile immediatamente, tuttavia è una delle proprietà più
mutevoli e meno aff idabili. Per colore di un minerale, si intende
sempre il colore che si osserva in luce naturale ed è determinato
dal tipo di interazione tra luce e minerale che ne risulta colpito, in
particolare è funzione dell' assorbimento delle lunghezze d'onda
che attraversano il cristallo.
1) elementi chimici: tali elementi (Ti, V, Fe, Cr, Co, Mn, Ni) sono
detti cromofori. Se un cromoforo entra nella formula chimica di un minerale (ad es. Mn in rodocrois ite, MnCO3), tale minerale si dice
idiocromatico (è sempre dello stesso colore), altrimenti èallocromatico (può cambiare colore).
2) difetti reticolari: si possono creare all' interno delle strutture cristalline alcuni difetti puntuali come dovuti a:atomi o ioni
interstiziali, buche elettroniche (formatesi per riscaldamento o per irraggiamento), atomi che sostituiscono quelli originari avendo
però un raggio ionico diverso. Questi difetti reticolari possono far variare la capacità di un minerale di assorbire la luce; ciò causa
variazioni cromatiche anche nell'ambito di una stessa specie mineralogica.
3) inclusioni: ci sono alcuni minerali incolori che assumono una
colorazione a causa delle numerose inc lusioni di altre specie mineralogiche.
4 Sfaldatura e frattura
La sfaldatura è la tendenza a dei minerali a rompersi
parallelamente a piani di atomi.
Nel descrivere la sfaldatura si devono indicare, la sua qualità
(perfetta buona discreta) e la sua direzione r ispetto agli assi
cristallografici.
La frattura è il modo di rompersi dei minerali quando non
avviene secondo piani di sfaldatura specif ici.
La frattura può essere:
Concoide: es vetro e quarzo
Dentellata: con bordi taglienti
Irregolare: con formazione di superfic ie ruvida e irregolare.
5 DurezzaLa resistenza che una superficie liscia offre all’abras ione è la sua
durezza e s i indica con la sigla H. Il grado di durezza si
determina osservando per confronto la facilità o difficoltà con
cui un minerale viene graffiato.
Il mineralogista F.Mohs nel 1824 scelse una serie di 10 minerali
ordinati per durezza crescente che costituiscono la scala di
durezza di Mohs
6. Ortoclasio
7. Quarzo
8. Topazio
9. Corindone
10. Diamante
1. Talco
2. Gesso
3. Calcite
4. Fluorite
5. Apatite
6 TenacitàLa resistenza che un minerale offre alla frantumazione, piegatura o abrasione è indicata come tenacità. I minerali possono avere un comportamento di tipo:
-Fragile: tipico di minerali che si rompono o polverizzano
facilmente -Malleabile: tipico di minerali che possono essere martellati f ino a
dare sottili lamine ( legame metallico)-Settile: tipico di minerali che si possono suddividere in scaglie
con un martello (legame metallico)-Duttile: tipico di minerali che possono essere lavorati f ino a
formare un filo (legame metallico)-Flessibile: tipico di minerali che si piegano ma non ritornano alla
forma originaria quando viene rimossa la pressione
esercitata-Elastico: tipico di minerali che si piegano e ritornano alla forma
originaria quando viene rimossa la pressione esercitata
7 Peso SpecificoIl peso specifico (G) o densità relativa è un numero che esprime
il rapporto tra il peso di una sostanza e il peso di eguale volume
di H2O a 4 °C
PS=14-22PS=2,6-2,9 PS=5,1
I solidi cristallini sono formati da un aggregato tridimens ionale di
ioni, atomi o molecole disposti nello spazio con un certo ordine e
che costituiscono un reticolo tridimens ionale o cristallino. Ai
solidi amorfi non spetta alcuna forma geometrica esterna o
struttura interna ordinata.
Un cristallo è composto da unità semplic i dette celle elementari che
ripetute nello spazio formano l’intero reticolo. Nel 1912 il fis ico
tedesco Max von Laue sottopose un cristallo di solfato di rame ai
raggi X e ottenne su una lastra fotografica posta dietro al cristallo
uno spettro di diffrazione che mostrava il reticolo del cristallo.
La disposizione regolare delle particelle nelle tre
dimensioni dello spazio determina una forma
geometrica caratteristica: il reticolo cristallino tipico
di ogni specie mineralogica.
Per classificare i cristalli in base alla loro forma
geometrica si fa riferimento agli elementi di
simmetria (piano, asse, centro) che definiscono il
grado di simmetria. I cristalli di una stessa specie
hanno sempre lo stesso grado di simmetria.
Elementi di simmetria Operazioni di simmetria
1 Assi di rotazione 1 Rotazione attorno ad un asse 2 Piani di riflessione 2 Riflessione da parte di uno specchio
3 Centro di simmetria 3 Inversione intorno ad un punto
centrale 4 Assi di rotoinversione 4 Combinazione di Rotazione e
inversione
GRUPPO SISTEMA ANGOLI ASSI
TRIMETRICO TRICLINO: α ≠ β ≠ γ ≠90° a ≠b ≠c
TRIMETRICO MONOCLINO: α=γ=90° β ≠90°a ≠b ≠c
TRIMETRICO ORTOROMBICO: α=β=γ=90° a ≠b ≠c
DIMETRICO TETRAGONALE: α=β=γ=90°a=b ≠c
DIMETRICO TRIGONALE: α=β=γ=120° δ=90°a=b ≠c
DIMETRICO ESAGONALE: α=β=γ=120° δ=90°a=b ≠c
MONOMETRICO MONOMETRICO: α=β=γ= 90°a=b=c
Strunz, 1938
Elementi nativi
Solfuri e Solfosali
Alogenuri
Ossidi e Idrossidi
Carbonati, Nitrati, Borati
Solfati, Cromati, Molibdati, Wolframati
Fosfati, Arseniati, Vanadati
Silicati (nesolicati, sorosilicati, ciclosilicati, inosilicati, fillosilicati, tettosilicati)
Genesi dei minerali
Ogni fase cristallina può formarsi da una fase gassosa,
liquida o solida, ma anche per reazione di più fas i solide, da
reazione tra solido e liquido.
La formazione di una nuova fase è in genere condizionata da
una variazione nell’ambiente chimico-fis ico ( variazione T,
variazione P, variazione Ph, variazione potenziale di
ossidazione…)
Formazione da fase gassosa: genesi pneumatolitica
Formazione da fase liquida: genesi magmatica, idrotermale,
sedimentaria
Formazione da fase solida: genesi metamorfica
LE PIU’ COMUNI MISCONCEZIONI LEGATE ALLE ROCCE
1. Le rocce sono sempre coerenti
2. Le rocce sono sempre esistite
3. Rocce e pietre ornamentali sono cose diverse
4. Le rocce sono inutili
5. Tutte le pietre ornamentali sono marmi
6. Le rocce non contengono minerali
7. Le rocce magmatiche derivano dal raffreddamento della lava
8. Le rocce non possono piegarsi, deformarsi, trasformarsi
9. Le rocce metamorfiche derivano da deformazione di altre rocce
10. Le rocce non si possono formare in superficie
11. Le rocce si datano con il C14
12. La classificazione delle rocce magmatiche si basa sulla distinzione tra rocce basiche e
acide
13. Le rocce metamorfiche si trovano solo in montagna
ROCCE
• Per roccia si intende un oggetto ben DIVERSO dal minerale
•Una roccia può essere definita come un aggregato naturale formato da
più minerali (raramente da uno solo) e a volte da sostanze non
cristalline. Una roccia si forma tramite uno o più processi geologici.
Le rocce che affiorano sulla superficie terrestre derivano da tre processi
chimico-fisici fondamentali:
•cristallizzazione da un fuso magmatico (rocce magmatiche)
•ricristallizzazione di rocce già esistenti (rocce metamorfiche)
•precipitazione da una soluzione (rocce sedimentarie)
Crosta superficiale: meno dell’1 % della massa totale della Terra
E’ divisa in crosta oceanica (5-7 km di spessore) e crosta continentale
(30-35km di spessore) e con densità media di 3. Otto elementi chimici
predominano nella composizione della crosta:
O=46,60% Mg2,09%
Si=27,72% Ca=3,63%
Al=8,13% Na=2,83
Fe=5,00% K=2,59%
Mantello: 68% della massa totale della Terra
Diviso in mantello superiore (fino a 350-400 km), zona di transizione
(da 400 a 1000 km), mantello inferiore (da 1000 a 2900 km).
che ha densità maggiore della crosta, è costituito da roccia una roccia
ultrabasica il cui minerale fondamentale è l'olivina (Mg2SiO4).
Nucleo:
Diviso in un nucleo esterno liquido e nucleo interno solido. Dovrebbe
essere costituito da ferro metallico e da silicio per il 90% e da nichel per
il 10%
Riconoscimento e Studio delle rocce
(petrografia)•Proprietà fisiche: rocce coerenti, compatte, incoerenti, sciolte;
•Proprietà composizionali: monomineraliche, polimineraliche;
•Proprietà genetiche: rocce magmatiche o ignee
formatesi per cristallizzazione di un magma
rocce metamorfiche
formatesi in seguito alla trasformazione di
altre rocce sotto l'azione di agenti esterni quali
pressione e temperatura
rocce sedimentarie
formatesi in seguito al depos ito di materiale
proveniente dalla degradazione di altre rocce
ROCCE MAGMATICHE
Le rocce magmatiche sono quelle che si formano dalla
cristallizzazione di un magma. Queste rocce sono generalmente
classif icate in base a:
•composizione mineralogica (classif icazione di Streckeisen)
•composizione chimica (classificaazione TAS- Total Alkali vs Silica)
La classif icazione di Streckeisen è basata sulla composizione
mineralogica (percentuali in volume).
In essa si individua un doppio diagramma tr iangolare con
Q=quarzo; A=feldspati alcalini (ortoclas io); P=plagioclas i
(labradorite, anortite); F=feldspatoidi. Non vengono presi in
considerazione i minerali femic i=M (biotite, anfiboli, pirosseni,
olivina).
Q, A, P, F sono minerali sialici, cioè in prevalenza silico-
alluminiferi, per lo più di colore chiaro. M contraddistingue i
minerali femic i, cioè in prevalenza ferro-magnes iac i, per lo più di
colore scuro.
Il diagramma viene suddiviso, in base alle percentuali relative dei
componenti, in quindici campi, ciascuno dei quali corrisponde ad
una roccia plutonica e ad una roccia vulcanica. Vi sono
naturalmente termini di passaggio fra un campo e l'altro. Il
sedicesimo campo, comprendente le rocce composte da minerali
femic i.
Colore: chiaro/scuro
Grana: grossa media fine
Dimensione dei minerali
Tessitura porfir ica afir icaRelazione spaziale tra i cristalli
Forma dei cristalli: Euedrale Subedrale Anedrale
Grado di cristallinità: olocristalline ipocristalline ialineStima del rapporto quantitativo
tra fasi cristalline e sostanze amorfe
Descrizione del campione a mano
ROCCE METAMORFICHE
Il processo metamorfico, detto appunto metamorfismo comporta
la trasformazione mineralogica di rocce preesistenti. Una roccia
metamorfica si può infatti formare da una roccia ignea,
sedimentaria, o da una stessa roccia metamorfica.
Il nome di questo genere di rocce risulta molto appropriato in
quanto signif ica "cambiamento di forma" e questi cambiamenti
sono innescati da alcuni fattori tra cui i più importanti sono la
temperatura e la pressione (assume una importanza rilevante
anche la presenza di fluidi poichè questa facilita la migrazione
degli ioni nelle strutture mineralogiche.
I fattori che guidano il metamorfisomo sono: variazioni di T,
P e presenza di f luidi.
•gradiente geotermico è un aumento di temperatura variabile
tra i 10°C e i 30°C per ogni chilometro a seconda delle
diverse regioni
più si scende in profondità e più aumenta la temperatura
•Il gradiente di pressione è l’aumento della pressione con la
profondità, in genere si valuta intorno ai 250-300 bar ogni
Km di profondità ed è definita come pressione di
confinamento in quanto come quella presente sott'acqua
agisce con uguale intensità in tutte le direzioni.
•stress o pressioni orientate pressioni orientate secondo
particolari direzioni danno vita a varie strutture visibili sulla
roccia come le foliazioni, lineazioni e scistosità.
TIPI DI METAMORFISMO
Si distinguono tre tipi di metamorfismi:
•metamorfismo regionale (su grandi estensioni),
•di contatto (localizzato presso corpi magmatici intrusivi)
•cataclastico (localizzato presso fratture o faglie).
anatessi: Processo di fusione su grande scala che porta alla formazione
di rocce a composizione granitica partendo da rocce di varia natura
Il grado del metamorfismo corrisponde a precise condizioni
termodinamiche e consente di definire fasce metamorfiche diverse
chiamate facies.
Ogni facies è formata da associazioni di minerali che si formano in quel
determinato intervallo di pressione e di temperatura.
In genere le facies metamorfiche prendono il nome di una sola delle
rocce che si possono formare in quelle condizioni termodinamiche, ma
comprendono più specie
•facies: Insieme di rocce metamorfiche cristallizate nelle stesse
condizioni di pressione e temperatura
GRADI DEL METAMORFISMO
•Basso: Prevale la Pressione
•Medio: Azione combinata T e P
•Alto: Prevale la Temperatura
Il metamorfismo determina:
•Aumento della grana (cristalli)
•Foliazione
•Orientazione Preferenziale (Metamorfismo di basso grado).
•Quando il metamorfismo è intenso e agiscono forti pressioni
orientate, i cristalli della stessa specie tendono ad accrescersi e a
riunirsi in piani (bande), intercalati da piani di cristalli di specie
diversa (Foliazione).
Un particolare tipo di foliazione è la scistosità che è un particolare
tipo di disposizione dei minerali su piani paralleli o sub-parallele
slate ardesia
phyllite phyllite
schist schist
gneiss gneiss
hornfles hornfles
quarzite quarzite
marble marmo
shale argillite
granite granito
sandstone arenaria
limestone calcare
clay argilla
ROCCE SEDIMENTARIE
Le rocce sedimentarie sono costituite da materiali
(detti sedimenti) provenienti dalla disgregazione,
attraverso processi di varia natura, di rocce preesistenti.
I processi di alterazione che portano alla formazione di una roccia
sedimentarie possono essere di tipo fis ico, chimico e biologico.
I processi fisici causano la dis integrazione della roccia senza però
modificarne la composizione chimica e mineralogica (es.: temperatura,
erosione ghiacciai, abrasione vento).
I processi chimici portano a cambiamenti nella composizione della
roccia e nelle sue proprietà con perdita dei caratteri originari (es.:
carsismo, piogge acide).
I processi biologici hanno una notevole influenza sull'alterazione
favorendo sia i fenomeni fis ici che i fenomeni chimici (es.: licheni,
muschi, alghe).
Come conseguenza dell'alterazione si formano: i detr iti, costituiti da
minerali primari res idui (cioè i costituenti originali della roccia) e da
minerali secondari (minerali argillos i a granulometria molto f ine)
derivati dai primari in seguito a processi chimici, ed il materiale in
soluzione (ioni alcalini, alcalino-terrosi, ecc.).
La formazione di una roccia sedimentaria può essere suddivisa in
quattro fasi, che rappresentano il "cic lo sedimentario".
- I fase: alterazione delle rocce preesistenti sulla superficie terrestre
con formazione di detr iti solidi e di sostanze in soluzione.
- II fase: trasporto del materiale detr itico e di quello in soluzione ad
opera dei fiumi, dei venti, dei ghiacciai, ecc.
- III fase: deposizione (sedimentazione) del materiale in ambienti
diversi (continentale, marino, ecc.). La sedimentazione avviene per
strati successivi.
- IV fase: formazione della roccia (litificazione dei sedimenti)
dovuta alla pressione esercitata da altr i sedimenti che si accumulano
via via sopra di essi. I processi nel loro insieme prendono il nome di
diagenes i (processi diagenetic i).
Tutte le rocce sedimentarie hanno un corrispondente nei sedimenti
attuali non litif icati.
CLASSIFICAZIONE
Si distinguono due gruppi:
le rocce detritiche o clastiche derivano dal materiale trasportato
in forma solida
le rocce di precipitazione chimica e biochimica derivano dal
materiale trasportato in soluzione.
La differenza è basata sui divers i modi di trasporto e di
sedimentazione dei materiali.
La suddivisione non è naturalmente netta e sussistono termini
intermedi o di origine non univoca.
ROCCE DETRITICHE O CLASTICHE
Si suddividono in quattro gruppi: conglomerati, arenarie, argille,
tufi
- I conglomerati rappresentano il termine più grossolano; le
dimensioni dei singoli elementi detr itici (clasti) vanno da un
minimo di 2 mm ad un massimo di 256 mm (scala di Wentworth).
Corrispondono alle attuali ghiaie.
Con il termine breccia si fa riferimento a quei conglomerati i cui
clasti non hanno subìto trasporto ed hanno mantenuto quindi gli
spigoli vivi; esse hanno origine da crolli e frane.
I conglomerati sono diffus i in tutto l'Appennino.
- Le arenarie rappresentano il termine intermedio; le dimens ioni
dei clasti sono comprese fra 2 e 0,062 mm. Corrispondono alle
attuali sabbie.
I principali componenti delle arenarie sono: quarzo, ortoclas io,
fillosilicati.
ARENARIE
Arenite: assoluta prevalenza di quarzo (circa 90%), cemento siliceo,
clasti ben arrotondati (hanno subìto un lungo trasporto) e con buona
sfericità. Il colore è generalmente biancastro.
Arcose: elevata percentuale di ortoclas io K(AlSi3O8); i clasti sono
immersi in una matrice fine con cemento costituito dagli stessi
minerali. Il colore è rossastro.
Grovacca: elevata percentuale di matrice fine argillosa con cemento
calcareo; composizione mineralogica variabile con numerosi
frammenti di rocce. Clasti angolosi (hanno subìto breve trasporto) e
con bassa sfericità. Il colore è grigio scuro.
-Le argille rappresentano il termine più fine; le
dimensioni dei clasti sono al di sotto di 0,062 mm.
Corrispondono agli attuali fanghi detritici.
Le argille sono costituite quas i esclusivamente da fillos ilicati
(minerali argillos i o minerali delle argille) prodotti
dall'alterazione di altr i minerali silicati. Altr i componenti sono
quarzo, ortoclasio e miche, presenti però solo nella frazione
più grossolana.
-I tufi rappresentano un gruppo a parte rispetto alle
appena descritte rocce detritiche. Essi sono considerati rocce
sedimentarie poiché subiscono il processo di messa in posto e
successivamente tutti i processi diagenetici che portano alla
litif icazione; ciò che li differenzia è la loro origine legata alle
eruzioni vulcaniche esplos ive.
ROCCE DI SEDIMENTAZIONE CHIMICA E BIOCHIMICA
Si suddividono in tre gruppi: calcari, dolomie, evaporiti
I calcari comprendono quelle rocce sedimentarie costituite quas i
esclusivamente da calcite (carbonato di calcio). Possono essere presenti,
in percentuali molto basse, altr i minerali quali: quarzo, ortoclasio, ecc.
Sono presenti anche termini di passaggio verso le argille (calcari
marnosi, marne calcaree, marne propriamente dette) e le dolomie
(calcari dolomitici, dolomie calcaree).
I processi diagenetic i princ ipali sono:
•la cementazione che indica il processo diagenetico principale che porta
alla formazione della roccia compatta attraverso la precipitazione dei
cristalli nelle cavità del sedimento;
•la trasformazione neomorfica indica un processo di sostituzione e
ricristallizzazione (ad esempio la trasformazione di aragonite in calcite);
• la dissoluzione è il risultato del passaggio nei pori di acque sottosature
rispetto alla fase carbonatica presente;
•la compattazione ha luogo durante il seppellimento; la
dolomitizzazione è dovuta alla precipitazione di dolomite.
I calcari propriamente detti hanno origine da:
un processo chimico costituito da una
precipitazione diretta di carbonato di calcio (fenomeno
più sens ibile in zone con acque calde),
un processo biochimico dovuto alla r imozione
degli ioni calcio e degli ioni carbonato dalle acque
marine da parte di organismi, come i molluschi, che li
utilizzano per formare il proprio guscio
-Le dolomie contengono invece, in quantità
preponderante, il minerale dolomite. Sono
presenti tutti i termini di passaggio con i
calcari.
-Le marne contengono una percentuale
preponderante di argilla. Anche in questo caso
sono presenti tutti i termini di passaggio con i
calcari.
Si tratta di rocce di colore variabile (grigio,
rosso, verde, bianco o variegato) sottilmente
stratificate e spesso addirittura scagliose.
CLASSIFICAZIONE DI CALCARI E DOLOMIE
Esistono tre sistemi di classif icazione. Il primo, più semplice, è
basato sulla granulometria e copmrende:
calcirudite (dimens ione dei grani superiore a 2 mm),
calcarenite (fra 2 mm e 0,062 mm)
calcilutite ( inferiore a 0,062 mm).
Per superare le imprecis ioni di un sistema basato su caratteri
macroscopici, sono state proposte le classificazioni di Folk
(1962) e di Dunham (1962).
Le evaporiti sono rocce formatesi in seguito alla
precipitazione chimica del solfato di calc io, del cloruro di
sodio e di altri sali di minore importanza, in bacini lagunari
con climi caldi e aridi.