Milano, come ogni grande città del mondo, è oggi davanti ... · Milano, come ogni grande città...

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Milano, come ogni grande città del mondo, è oggi davanti ad un bivio. Può continuare a crescere divorando suolo agricolo, boschi e porzioni di natura, riducendo di continuo la biodiversità vegetale e i territori a disposi-zione di altre specie animali. Oppure può scegliere di diventare una Metropoli della biodiversità, a parti-re da un nuovo patto tra natura, città e agricoltura.

è la visione di una città che smette di estendersi nel territorio rurale e sceglie di crescere rigenerandosi e aumentando la presenza di su-perfici vegetali e biologiche.

è l’idea di un’agricoltura di nuova generazione che cinge la città, offre lavoro e produce beni per il mercato agroalimentare locale.

è la scommessa che una natura non sottomessa trovi – dentro e fuori i confini della città – territori e foreste dove esprimere la sua biodi-versità.

è un progetto politico per moltiplicare le comunità di impresa che – nei campi dell’agricoltura di prossimità, della forestazione, delle energie rinnovabili – possono rigenerare l’economia urbana, offrendo integrazione e lavoro a migliaia di cittadini. I sei progetti di descrivono le energie – economiche e territoriali – necessarie per raggiungere un nuovo equilibrio tra la sfera urbana, la sfera rurale (la natura coltivata) e la sfera naturale. se

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Milan, like every city in the world, today, is at a crossroads.It can continue growing by eating up agricultural land, woods, natural space, and thus reducing biodiversity and the space available to other species. Or it can choose to become a bio-diverse metropolis, starting with a new agreement between the city, the natural world and agriculture.

provides a vision of a city which stops expanding into rural areas and choose to grow by regeneration and by increasing the presence of natu-ral and biological spaces.

has at its heart the idea of a new kind of agriculture which sur-rounds the city, provides work and produces for local agro-food markets.

allows nature to find spaces where it can express forms of biodi-versity, both inside and outside of the city’s borders.

is a political project which aims to increase the number of busi-nesses which, working together in areas linked to agriculture, forestation and renewable energy, can regenerate the urban economy and provide forms of integration and work for thousands of citizens.

six projects outline the economic and territorial energies which are needed in order to arrive at a new balance between the urban sphere, rural areas (cultivated forms of nature) and the natural world.

expo 2015: un orto botanico planetario

Il progetto per l’expo 2015 è il modello di una nuova

agricoltura di prossimità che cinge i bordi di Milano.

Un immenso orto botanico planetario, e una grande area

di produzione agroalimentare che produce cibo per una

metropoli cosmopolita.

expo 2015: a global kitchen garden

The project for expo 2015 is based around a model for new

forms of local agriculture which surround Milan. A vast

global kitchen garden will be created, as well as a large

space for agro-food production which will produce food for

a cosmopolitan metropolis.

The expo 2015 project will create a vast global kitchen garden in an unused area to the northwest of Milan. Instead of the traditional national pavilions, each country in-vited to the expo will have a section of land on which to grow things, where it can display forms of bio-diversity, technologies, and possible solutions to problems linked to food and its supply. On the southern part of the site, big hot (and cold)houses will host plants and show off agricultural prod-ucts linked to the world ’s more extreme climates. After the expo, Milan will be left with a large area which will be used to carry out research into the production and the representa-tion of different forms of agriculture, seeding and food produc-tion. This will be the world’s first Agro-nutritional Scientific Park.

The Metrobosco project, which has already begun to be put

into operation, aims to develop a large circle of forests and woods around Milan which will provide more space for those non-do-mestic animals which live in or pass through the Milanese plain. This large, new, wood will bring together those existing parks which surround the city, as well as agricultural areas, courtyard farms and villages. This forest will only be partially accessible to man, and the idea is that nature will be allowed to express itself autonomously, in areas which are now used only for single forms of agriculture. The Metrobosco plan allows for the planting of 3 million new trees, a project financed by the towns around the city, and which will be made possible by farmers who choose to give up their land to the project, local businesses and forms of compensation. More than 300,000 trees have been planted in this way in the last two years.

Il progetto per expo 2015 prevede che un ter-reno abbandonato a nord-ovest di Milano venga tra-sformato in un immenso Orto Botanico Planetario. Invece che un Padiglione nazionale, ogni Paese invitato all’expo avrà a disposizione una porzione di terra da coltivare, dove potrà mostrare la sua biodiversità, le sue tecnologie, le sue soluzioni di fronte alle grandi questioni dell’alimentazione. Nella parte meridionale del sito, alcune grandi serre ospiteran-no i biomi e le colture agricole dei climi più estremi del pianeta. Dopo l’expo, Milano potrà disporre di una grande area di ri-cerca, produzione e intrattenimento nel campo delle colture, delle sementi e dell’alimentazione: il primo Parco scientifico agroalimentare del mondo.

Il progetto per il Metrobosco è l’idea, in parte realizzata,

di sviluppare attorno a Milano una grande fascia di foresta-zione che ridia spazi e corridoi di vita alle specie animali non domestiche che abitano e percorrono la pianura milanese. Un grande bosco che unirà i Parchi periurbani esistenti, le aree agricole attorno a Milano, le cascine e i borghi. Una foresta solo parzialmente accessibile agli uomini, dove la natura, sostituendo quelli che oggi sono terri-tori destinati ad un’agricoltura monoculturale e di at-tesa, potrà ritrovare una sua ricca e autonoma espressione. La realizzazione del Metrobosco prevede la piantumazione di 3 milioni di nuovi alberi, grazie al contributo dei comuni di cin-tura, di agricoltori che scelgono di rinaturalizzare i loro campi, di aziende interessate ad azioni di compensazione ambientale. Negli ultimi 2 anni sono stati piantati più di 300.000 alberi.

expo 2015 da naturale ad agricolo from natural to agricultural metrobosco da rurale a naturale from rural to natural

metrobosco: una foresta attorno a milano

Il progetto per il Metrobosco sviluppa attorno a Mi-

lano una grande fascia di forestazione destinata ad

ospitare la vita delle specie animali non domestiche

che abitano e percorrono la pianura milanese.

metrobosco: a forest around milan

The Metrobosco project will develop a ring of trees

around Milan which can encourage animals to settle

there from those non-domestic species which are com-

mon in the hinterland areas close to the city.

bosco verticale: una torre con 1500 alberi

Il progetto per il Bosco Verticale è l’idea di un’archi-

tettura biologica ad alta densità di abitanti e di albe-

ri. Un’architettura che affida ad uno schermo vegeta-

le il compito di assorbire le polveri sottili, di creare

un adeguato microclima, di filtrare la luce solare.

vertical forest: a tower with 1500 trees

The Vertical Forest project is a plan for biological archi-

tecture with an area with a high density of residents

and trees. This plan allows the vegetation within it to

absorb dangerous dust particles in the air, and aims to

create a suitable microclimate to allow the sun to filter

through.

Il progetto per il Bosco Verticale è la proposta di costruire delle torri ad alta densità di abitanti e di alberi all’interno della città costruita. Il primo esempio di Bosco Verticale è in costru-zione nell’area Garibaldi Repubblica a Milano e prevede la realiz-zazione di due torri di 85 e 110 metri, in grado di ospitare 1.200 alberi tra i 3 e i 9 metri di altezza (il corrispettivo di un ettaro di bosco) e di offrire, all’interno della città consolidata un nuovo rapporto con la natura vegetale (analogo a quello normalmente realizzato in 5 ettari di villette unifamiliari con giardino).Il Bosco Verticale è l’idea di un’architettura che demine-ralizza le superfici urbane utilizzando la mutante poli-cromia delle foglie per le sue facciate e che affida ad uno schermo vegetale il compito di assorbire le polveri sottili, di creare un adeguato microclima e di filtrare la luce solare. Un’architettura biologica, che rifiuta un approccio solo

tecnologico e meccanico alla sostenibilità ambientale.Il progetto per la Casa Bosco nasce dall’idea di affron-

tare con una nuova filosofia – quella di una totale metabo-lizzazione dei materiali – la realizzazione di case di edilizia sociale a bassa densità, sfruttando l’intera filiera del legno. I moduli costruttivi della Casa Bosco sono prefabbricati da aziende lombarde, grazie all’assemblaggio di pannelli in legno estratto dalle opere di manutenzione delle fasce forestali che co-steggiano il fiume Ticino. La modularità dei moduli prefabbricati di Casa Bosco consente che la loro composizione venga stu-diata in rapporto con le necessità degli utenti. I primi esempi di Casa Bosco sono previsti a Milano, nei pressi delle cascine del Parco Lambro e dei Navigli.

The Vertical Forest project aims to build high-density residential towers which contain trees within the built city. The first example of this kind of project is currently being built in the Garibaldi Repubblica area of Milan with two tower block of 85 and 110 metres respectively, which can hold 1200 trees of between 3 and 9 metres in height (more or less one hectare of woodland) and which aims to create, within the city itself, new links to the natural world (like those normally seen in an area of 5 hectares of family homes with gardens). The project allows for balconies which can carry high quantities of soil, watering systems which use rainwater and a centralised management of the vegetation across the tower. The Vertical Forest is linked to architectural concepts which aim to demineralise urban space using the changing forms of leaves for its façade and a vegetal screen to filter out dangerous dust

particles in the air, in order to create an adequate micro-climate where sun can also be filtered naturally. This is a form of biolog-ical architecture, which rejects a merely technological approach to environmental sustainability.

The Wood House project attempts to use new ideas about the recycling of materials in order to build low density and low cost housing by exploiting the full cycle of wood growth and produc-tion. The prefabricated forms used in the Wood House project are built by Lombard companies by assembling wooden panels taken during maintenance work on the forest areas which run along the Ticino River. The flexibility of the project allows for different forms to be adapted to the needs of the users. The first examples of Wood Houses will be in Milan, close to Lambro Park and in the Navigli.

bosco verticale da urbano a naturale vertical forest from urban to natural casabosco da naturale a urbano wood house from natural to urban

casa bosco:

il ciclo del legno nell’edilizia sociale

Il progetto per la Casa Bosco prevede la realizzazione

di case popolari a bassa densità e a bassissimo costo,

sfruttando moduli costruttivi prefabbricati assemblan-

do pannelli in legno estratto dalle opere di manutenzio-

ne delle fasce forestali che costeggiano il fiume Ticino.

wood house:

social housing and the tree cycle

The Wood House project aims to build low density and low

cost social housing by using prefabricated forms of archi-

tecture and wooden panels recycled after conservation

work on the trees which run along the Ticino river.

ruralità urbana: decontaminazioni biologiche

e vegetali di suoli urbani inquinati

La bonifica vegetale e biologica di suoli industriali e di infra-

strutture obsolete, consente di creare le condizioni per nuovi in-

sediamenti e aree di verde pubblico. Attraverso la coltivazione di

suoli compromessi, la loro bonifica biologica e la produzione di

bio-masse, la città può avviare il recupero territoriale ed econo-

mico di enormi aree altrimenti destinate all’abbandono.

urban agriculture: biological and plant

decontamination of polluted urban areas

The cleaning up of ex-industrial areas and obsolete structures in

the city through biological and plant cultivation creates new pos-

sibilities for public open space. Through the cultivation of polluted

land, they can be cleaned-up and bio-mass is also created, and in

this way the city can regain lost spaces which were seemingly lost

forever.

La bonifica vegetale e biologica di suoli industriali e di infrastrutture obsolete, consente di creare le condizioni per nuovi insediamenti e aree di verde pubblico. Attraverso la coltivazione di suoli compromessi, la loro boni-fica biologica e la produzione di bio-masse, la città può avviare il recupero territoriale ed economico di enormi aree altrimenti destinate all ’abbandono. Il progetto, elaborato come tesi di laurea da Chiara Geroldi, interviene sull’ex-scalo merci di Porta Romana con metodi di bonifica biologici; proprio i lunghi tempi di post-dismis-sione rendono lecite strategie lente ed auto-equilibranti di decontaminazione.

Il progetto per il recupero delle 60 cascine comunali ab-bandonate che circondano Milano prevede di trasformarle

nei luoghi di un nuovo rapporto tra la città e un’agricoltura di nuova generazione. Un’agricoltura variegata (ortofrut-ticolo, cereali, bosco produttivo, bio-masse…) che produca beni per i cittadini e trovi nelle cascine – come anche nei casali romani, nelle masserie pugliesi – il luogo di cer-niera tra produttori agricoli e gruppi di acquisto solidale. Le cascine di Milano saranno il laboratorio di nuove comunità di pratiche e di esperienze di ri-cerca, formazione e lavoro nel campo agroalimentare. Una proiezione nel vasto territorio milanese del progetto e dei temi dell’expo del 2015.

The vegetal and biological cleaning-up of ex-industrial or infrastructural land allows for the creation of the possibility for new buildings or green urban public space. Through the cultiva-tion of polluted land, a kind of biological cleaning takes place, with the production of bio-masses, and thus the city can re-gain the use of land which it had previously been unable to use. This project, part of a research project by Chiara Geroldi, uses biological clean-up methods in the area of the ex goods yard of Porta Romana in Milan. The long process of abandonment after the area’s industrial activity ended has allowed for slow and bal-anced strategies of decontamination to be put into place.

The project for the restoration of 60 publicly owned and aban-doned courtyard farms around Milan has its origins in the plan to create a new relationship between the city and new forms

of agriculture. This kind of agriculture is more varied than in the past (fruit and vegetables, cereal crops, productive woods, bio-mass) – as in other areas of Italy such as around Rome and in Apulia – and produces for the city as well as allowing for dif-ferent kinds of research, training and work. This project will occur alongside the development of those themes linked to the 2015 expo ad right across the vast area occupied by the city and hinterland of Milan.

ruralità urbana da infrastruttura a rurale urban rurality from infrastructure to rural cascine da rurale a urbano-rurale courtyard from rural to urban-rural

cascine: una costellazione di epicentri

per l’agricoltura di prossimità

Il progetto per il recupero delle 60 cascine comunali abbandonate

che circondano Milano nasce dall’idea di trasformarle nell’inter-

faccia di un nuovo rapporto tra la città e un’agricoltura di nuo-

va generazione. Un’agricoltura variegata (ortofrutticolo, cereali,

bosco produttivo, bio-masse…) che produca beni per i cittadini e

ospiti esperienze di ricerca, formazione e lavoro.

courtyard farms: a constellation of epicentres

within systems of neighbourhood agriculture

The project for the restoration of 60 publicly owned and abandoned

courtyard farms around Milan has its origins in the plan to create

a new relationship between the city and new forms of agriculture.

This kind of agriculture is more varied than in the past (fruit and

vegetables, cereal crops, productive woods, bio-mass) and produces

for the city as well as allowing for different kinds of research, train-

ing and work.

2.00

Book design: Pietro Corraini© 2011 Stefano Boeri ArchitettiTutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini s.r.l.Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in nessuna forma e con nessun mezzo (elettronico o meccanico, inclusi la fotocopia, la registrazione od ogni altro mezzo di ripresa delle informazioni) senza il permesso scritto dell’editore.

Prima edizione febbraio 2011

Stampato in Italia da Publi Paolini, Mantova nel febbraio 2011

Maurizio Corraini s.r.l.via Ippolito Nievo, 7/A - 46100 Mantovatel. +39 0376 322753 - fax +39 0376 [email protected] - www.corraini.com

testiStefano Boeri Architetti

traduzioniJohn Foot

progettiStefano Boeri Architetti, Boeristudio, multiplicity.lab, Chiara Geroldi - Politecnico di Milano

illustrazioniMirko Andolina, Lorenza Baroncelli, Chiara Geroldi, Laura Imbriani, Sara Pellegrini, Pietro Pezzani

Corraini Edizioni

Questo libro è stampato in occasione della mostra Stefano Boeri | biomilanoRoma, 7-28 febbraio 2011

a cura di Marina Engel British School at Rome