Mike McCormack Ossa di sole - Il Saggiatore

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Mike McCormack Ossa di sole Ci sono istanti in cui la vita scorre tutta intera davanti agli occhi, come una visione. Ossa di sole cattura quella visione e la trasforma in romanzo. Gli occhi e la vita appartengono a Marcus Conway, marito, padre, ingegnere che abita in un lembo rurale d’Irlanda. È il 2 novembre, giorno dei morti. Marcus sente il rintocco della campana dell’Angelus. Quel suono risveglia in lui il ricordo, i nodi irrisolti, le ferite, gli amori non riconciliati: la moglie che ama e ha tradito, il fi- glio lontano, la figlia artista che scrive un’invettiva sui muri usando il proprio sangue come pittura. Lo sguardo fanta- sma di Marcus si solleva fino ad abbracciare la contea, il paese, i tormenti del suo tempo. A interrogarlo è la trama sottile del reale, i fili invisibili che corrono sotto la pelle del- la terra come ossa di sole. Scritto in un’unica frase che si rompe e ricompone al ritmo di un respiro, Ossa di sole è il flusso di una coscienza in cui si imprime un riflesso del tutto. Mike McCormack convoca nella sua scrittura la tradizione irlandese di Beckett e Joyce per costruire la parabola eccezionale di una vita come tante, la solitudine e l’amore di un uomo capace di provare meravi- glia e sconcerto per l’esistente. Un monologo in cui la morte e il vuoto metafisico del presente sono raccontati con il rac- coglimento della preghiera, con il furore della bestemmia. DAL LIBRO una tremenda bestemmia, che scaglierò dalla mia bocca nera oltre i vasti acri dello spazio, la scaglierò fino al suo orizzonte estremo e oltre, a scalpellare un nuovo confine dell’universo, ad articolarsi nelle profondità sfalsate del vuoto dove in questo momento forse Dio mi sente e verrà a cercarmi, perché riconosce un collega ingegnere € 24,00 | pp. 248 Traduzione di Luca Fusari Mike McCormack è uno scrittore irlandese, au- tore di due raccolte di racconti e tre romanzi, tra cui si segnalano Notes from a Coma (2005) e Forensic Songs (2012). Con Ossa di sole ha vinto l’International Dublin Literary Award ed è stato selezionato per il Man Booker Prize. In libreria dal 4 ottobre

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Mike McCormackOssa di soleCi sono istanti in cui la vita scorre tutta intera davanti agli occhi, come una visione. Ossa di sole cattura quella visione e la trasforma in romanzo. Gli occhi e la vita appartengono a Marcus Conway, marito, padre, ingegnere che abita in un lembo rurale d’Irlanda. È il 2 novembre, giorno dei morti. Marcus sente il rintocco della campana dell’Angelus. Quel suono risveglia in lui il ricordo, i nodi irrisolti, le ferite, gli amori non riconciliati: la moglie che ama e ha tradito, il fi-glio lontano, la figlia artista che scrive un’invettiva sui muri usando il proprio sangue come pittura. Lo sguardo fanta-sma di Marcus si solleva fino ad abbracciare la contea, il paese, i tormenti del suo tempo. A interrogarlo è la trama sottile del reale, i fili invisibili che corrono sotto la pelle del-la terra come ossa di sole. Scritto in un’unica frase che si rompe e ricompone al ritmo di un respiro, Ossa di sole è il flusso di una coscienza in cui si imprime un riflesso del tutto. Mike McCormack convoca nella sua scrittura la tradizione irlandese di Beckett e Joyce per costruire la parabola eccezionale di una vita come tante, la solitudine e l’amore di un uomo capace di provare meravi-glia e sconcerto per l’esistente. Un monologo in cui la morte e il vuoto metafisico del presente sono raccontati con il rac-coglimento della preghiera, con il furore della bestemmia.

DAL LIBRO

una tremenda bestemmia, che scaglierò dalla mia bocca nera oltre i vasti acri dello spazio, la scaglierò fino al suo orizzonte estremo e oltre, a scalpellare un nuovo confine dell’universo, ad articolarsi nelle profondità sfalsate del vuoto dove in questo momento forse Dio mi sente e verrà a cercarmi, perché riconosce un collega ingegnere

€ 24,00 | pp. 248

Traduzione di Luca Fusari

Mike McCormack è uno scrittore irlandese, au- tore di due raccolte di racconti e tre romanzi, tra cui si segnalano Notes from a Coma (2005) e Forensic Songs (2012). Con Ossa di sole ha vinto l’International Dublin Literary Award ed è stato selezionato per il Man Booker Prize.

In libreria dal 4 ottobre

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Nassim Nicholas TalebRischiare grossoL'importanza di metterci la faccia nella vita di tutti i giorni

I Cigni neri si sono moltiplicati e hanno oscurato il cielo. L’uccello simbolo dell’«evento imprevedibile di grande im-patto» teorizzato da Taleb è stato usato per legittimare i bu-chi di bilancio lasciati da banchieri premiati con buonuscite milionarie, giustificare i mercati di schiavi nati dalle ceneri degli interventi militari occidentali o autoassolversi di fron-te a votazioni dagli esiti clamorosi come il referendum sulla Brexit. Ma davvero tutto questo era – è – inevitabile? Se si trattasse solo di una mancata assunzione di responsabilità? Se l’antidoto al Cigno nero fosse correre dei rischi?«Non conta ciò che si possiede ma ciò che si rischia di per-dere.» Che si tratti di cambiare lavoro, lasciare il fidanzato o concorrere per diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, avvicinarsi alla fiamma (e rischiare di scottarsi) è sem-pre più fruttuoso che rimanere immobili. E anche più etico. Taleb torna a interrogarsi sulle dinamiche della società con-temporanea e offre nuove soluzioni radicali ai problemi di tutti i giorni così come alle storture di politica, economia e informazione. Con il suo stile provocatorio, riflette sull’a-simmetria nascosta tra la decisione di correre un rischio e la reale capacità di affrontarne le conseguenze, risponde agli interrogativi emersi dopo la crisi economica e anticipa gli scenari di domani.

«La filosofia di Taleb è il darwinismo del XXI secolo.»

La Lettura

€ 24,00 | pp. 330

Traduzione di Marco Cupellaro

Nassim Nicholas Taleb è un filosofo, matema-tico e operatore di borsa libanese naturalizzato statunitense. Insegna al Politecnico di New York e all’Università di Oxford. Il Cigno nero, pubbli-cato dal Saggiatore nel 2009, è un best seller internazionale, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno cambiato il mondo. Con il Sag-giatore Taleb ha pubblicato anche Robustezza e fragilità (2010), Il letto di Procuste (2011), Antifra-gile (2013) e Giocati dal caso (2014).

In libreria dal 11 ottobre

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Harvey SachsToscaniniLa coscienza della musica

Maestro e alfiere della musica, direttore intransigente e gui-da visionaria capace di ammaliare le platee di tutto il mon-do: Arturo Toscanini, il più influente direttore d’orchestra del xx secolo, ha incarnato con la propria vita e la propria carriera il genio incandescente del panorama musicale glo-bale. Dal Teatro alla Scala di Milano al Metropolitan di New York, ha diretto le prime mondiali di opere come Pa-gliacci, La bohème e Turandot, e prime italiane di Wagner, Čajkovskij e Debussy, e ha collaborato con voci indimenti-cabili. Sempre guidato dalla convinzione che la musica non fosse «immobile», ma che esigesse una visione forte, assolu-ta, in grado di permeare ogni piega del proprio tempo.Toscanini di Harvey Sachs è la biografia del direttore d’or-chestra e una lente che mette a fuoco per la prima volta i lati più intimi della sua vita. Ne affiora una generosità scon-finata, un amore critico ma puro per l’umanità, un tempera-mento esplosivo. Pagine di vita scovate e raccolte da Harvey Sachs in quest’opera monumentale in cui si riversano gli ar-chivi della famiglia Toscanini, tra lettere, fotografie inedite e documenti per molto tempo rimasti inaccessibili. La vita privata e la celebrità internazionale del grande direttore si confondono, e la verità dell’uomo si rivela profondamente più interessante della leggenda consegnata ai posteri.

«Sono un avido lettore di biografie fin da quando ero bambino, ma raramente ho imparato così tanto quanto leggendo quella di Arturo Toscanini scritta

da Harvey Sachs, come direttore d’orchestra e come cittadino. Il libro è una magnifica

esplorazione della vita e dell’opera di questo grande musicista. Lo consiglio a chiunque ami la musica.»

Daniel Barenboim

€ 69,00 | pp. 1200

Traduzione di Valeria Gorla

Harvey Sachs, scrittore e storico della musica, è il massimo esperto al mondo di Arturo Tosca- nini. Ha collaborato con la radio e la televisione e con varie testate, tra cui The New Yorker, The New York Times, The Times Literary Supplement, The Guardian, The Wall Street Journal, La Stam-pa e Le Nouvel Observateur. Per il Saggiatore ha scritto Musica e regime (1995) e ha curato le Let-tere di Toscanini (2017).

In libreria dal 11 ottobre

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Maya DerenI cavalieri divini del vudùCon I cavalieri divini del vudù, arricchito della nuova prefa-zione di Joseph Campbell, il Saggiatore restituisce una delle testimonianze a oggi più esaurienti sulla ritualità haitiana, che si discosta dall’approccio dell’antropologia tradizionale.Quando Maya Deren nel 1947 da New York approda a Hai-ti, il vudù è ancora la religione dominante, e lei una giovane regista di film sperimentali e d’avanguardia. Il suo sguardo di artista viene catturato da quel pantheon di divinità, e si trova coinvolta nei riti notturni. Dopo i canti di apertura, gli inchini e i passi tradizionali, vede lo houngan intona-re l’invocazione a Damballah, il dio serpente. Assiste a una danza simile all’acqua, in cui i corpi, fluttuando, si chinano verso terra, convergendo al centro come un’unica, magica corrente. Ma Maya Deren non si limita a osservare: alla fine del suo percorso iniziatico sperimenta la possessione, e le viene assegnato uno spirito guida, Erzulie, la divinità dell’a-more. Secondo il vudù, infatti, lo spirito che è in ciascuno di noi non perisce insieme al corpo, ma può diventare un loa, uno spirito sacro, e sostituirsi temporaneamente a chi è ancora in vita attraverso la possessione: è allora che i ca-valieri divini si impadroniscono dell’iniziato e lo cavalcano. Il prescelto può così accedere alla quinta dimensione, quel-la dell’eternità, diventare «pieno di dio» e ricreare in Terra il suo paradiso, ricevendo dalle divinità ispirazione, cura e consiglio.

DAL LIBRO

Ora sapevo che i tamburi, i canti, le danze avrebbero agito anche su di me. Uno strano torpore penetrava la mia gam-ba sinistra come una linfa che sale nel tronco di un albero. Dico torpore ma non è esatto: lo devo chiamare oscurità bianca, per quello splendore di gloria e quell’oscuro terrore che mi ispirava.

€ 31,00 | pp. 400

Prefazione di Joseph Campbell Traduzione di Cristina Brambilla

Maya Deren (1917-1961) è stata una studiosa di folklore e una regista statunitense. Nel 1947 compì un viaggio a Haiti per girare un docu-mentario sulle danze indigene e sui riti locali. I cavalieri divini del vudù è il frutto di uno studio sul campo durato tre anni.

In libreria dal 18 ottobre

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Joan DidionDa dove vengoUn’autobiografia

Da dove vengo è l’opera in cui Joan Didion raccoglie tutta se stessa: è la sua autobiografia, restituita attraverso il prisma della storia americana. Dopo la morte della madre, la necessità di congedarsi dai genitori la porta a guardare dentro il rapporto con la fa-miglia e a scavare il luogo da cui proviene. Si rende conto che non ha mai capito la California, che deve dissotterrar-ne ambiguità ed equivoci, esporre le radici. Scrive quindi la storia della sua terra, la storia della sua famiglia, la sua sto-ria. Che si trasforma in una contronarrazione dell’epica del-la frontiera, dalla traversata della bis-bis-bis-bis-bisnonna ai manicomi di fine Ottocento. Il mito del ranch, i sogni dei pionieri, i grandi proprietari terrieri, lo spirito individuali-sta e il trionfalismo civico, la scomparsa e il continuo riaf-fiorare di un paradiso naturale perduto, i cambiamenti del dopoguerra, la potenza della ferrovia, le speculazioni del mercato immobiliare e dell’industria aerospaziale, le con-traddizioni delle classi sociali. Da dove vengo – Where I was from: l’unico titolo in cui Joan Didion prenda la parola in prima persona – è un’opera ca-denzata sulle note di una lucida nostalgia. È l’esplorazione di un territorio emotivo saldamente intrecciato a quello re-ale. Se la revisione del cosmo californiano è prima di tutto una riflessione su di sé, al termine di questo viaggio Joan Didion trova la sua eredità, la sua America, il suo dove.

«Con Da dove vengo Joan Didion dimostra di essere il Walt Whitman dei nostri giorni: canta l’America mentre canta di se stessa.»

Slate

€ 24,00 | pp. 256

Traduzione di Sara Sullam

Joan Didion (Sacramento, 1934) è uno dei maggiori scrittori statunitensi viventi. Tra i suoi libri pubblicati dal Saggiatore ricordiamo Blue Nights (2012), Prendila così (2014), The White Album (2015), Run River (2016), Miami (2016), Il suo ultimo desiderio (2017), L’anno del pensie-ro magico (2017) e Nel paese del Re pescatore (2017).

In libreria dal 25 ottobre

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Vittorio SereniGli strumenti umaniSono infiniti gli strumenti umani, e sono cosa da poco, so-no cosa da nulla. La loro storia ingombra la vita dell’uomo, ma nella parabola dell’esistenza dura appena pochi istanti. Poi la memoria li inghiotte in una fotografia già vecchia, già perduta. Gli strumenti umani di Vittorio Sereni è la terza raccolta del più importante poeta italiano del Novecento, che ne segnò all’epoca il ritorno editoriale, dopo il silenzio quasi venten-nale da Diario d’Algeria. Una geografia esistenziale in cui è necessario muoversi con il garbo dell’ospite indiscreto, ep-pure con la gioia di chi scopre qualcosa che d’improvviso sente familiare da sempre. Una poesia sospesa tra l’erranza della materia e la rivelazione del vuoto, continuamente fo-rata dai disvelamenti e dalle epifanie, dai segreti delle scor-ze che compongono il pianeta. E dai riverberi di una eco letteraria che si fa approssimazione e presenza nella lingua di Sereni, evocando i purgatori di Dante, la melma nera di Montale e la noja leopardiana, di cui gli Strumenti umani non sono la somma, ma la decomposizione. Borbottii, vi-brazioni, gorgoglio di voci confuse. È questa la lingua con cui parlano gli strumenti umani. Un alfabeto segreto che non si può tradurre o imparare, ma solo ascoltare, feroce-mente straniero, inaspettatamente amico, nel segmento che spezza le cartilagini di ogni poesia.

DAL LIBRO

Sotto il pennino dello scriba una pagina frusciantee dopodentro una polvere di archivinulla nessuno in nessun luogo mai.

€ 24,00 | pp. 150

Introduzione di Chiara Fenoglio

Vittorio Sereni è nato a Luino nel 1913 e morto a Milano nel 1983. Il Saggiatore ha pubblicato Gli immediati dintorni (2013) e Stella variabile (2017).

In libreria dal 25 ottobre

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COPERTINA IN LAVORAZIONE

Alexander MastersUna vita scartata148 diari trovati in un cassonetto

2001, Cambridge, Inghilterra. 148 diari vengono ritrovati in un bidone della spazzatura e affidati ad Alexander Masters perché li salvi dalla distruzione. Si tratta di migliaia di pagi-ne sgualcite e coperte di muffa, scritte in oltre mezzo secolo di vita, dal 1952 fino a qualche settimana prima del ritro-vamento. Chi è l’anonimo autore di questa autobiografia? Frammento dopo frammento, Masters ricompone il puzzle di un'esistenza misteriosa e autentica. Una vita scartata è un’opera in equilibrio tra generi diversi: è una storia vera che diventa un thriller, un commovente romanzo d’amore a sfondo sociale che si snoda sul filo di una riflessione profonda sul senso della vita, fino a un epi-logo inaspettato.

«Un'indagine estrema sul senso più profondo dell'esistenza.»

The Sunday Times

«Spassoso, perturbante, eccentrico e assolutamente convincente.»

The Spectator

€ 22,00 | pp. 272

Traduzione di Valeria Gorla

Alexander Masters, scrittore e sceneggiatore, vive a Cambridge, nel Regno Unito. Il suo primo romanzo, che è diventato un film per la BBC, ha vinto il Guardian First Book Award e l'Hawthorn-den Prize, ed è stato finalista al Samuel Johnson Prize, al Costa Biography Award, e al National Book Critics Circle Award.

In libreria dal 31 ottobre

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COPERTINA IN LAVORAZIONE

Barney RossetL'editore fuorileggeCinquant’anni di libri contro

Rosset è sempre stato un editore molto particolare. Quando tutti i suoi colleghi si muovevano in una direzione, sceglieva di percorrere la strada opposta. Se qualcosa sembrava proi-bita, lui ne era irrimediabilmente attratto. La sua carriera è costellata di trionfi e fallimenti, ma l’inesauribile passione che lo ha animato lo ha trasformato nell’editore più potente di tutti i tempi. Questa autobiografia, che cominciò a scrive-re vent’anni prima della morte insieme ad amici e colleghi illustri, racconta il suo mestiere da dietro le quinte, svelan-do aneddoti e curiosità sulla genesi di grandi capolavori e tutti i particolari sulle battaglie intraprese a difesa di libri fondamentali, come Tropico del Cancro di Henry Miller, e restituendo un ritratto intimo dell'uomo che ha pubblicato autori come Beckett, Burroughs e molti altri.

DALL'INTRODUZIONE DI LUCA FORMENTON

Un mattino d’inverno di qualche anno fa mi trovavo a New York con un vecchio amico, John Oakes. Avevo appena fi-nito di leggere il manoscritto del libro che avete ora tra le mani, e di cui John era l’editore: l’autobiografia di uno dei più intelligenti e spericolati editori del Novecento, Barney Rosset, il fondatore di Grove Press.Ci interrogammo con un certo rammarico sul perché non ci fosse toccato lo stesso destino riservato a Rosset, cioè di na-scere nei primi decenni del secolo e poter essere editori tra il 1950 e il 1970, secondo molti l’età aurea della cosiddetta editoria di cultura.

€ 32,00 | pp. 370

Introduzione di Luca Formenton Traduzione di Sarah Barberis

Barney Rosset (1922-2012) è stato un celebre e rivoluzionario editore statunitense.

In libreria dal 31 ottobre

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In libreria dal 11 ottobre

In libreria dal 18 ottobre

Claude Lévi-StraussAntropologia strutturale dueIn quest’opera Claude Lévi-Strauss torna alla propria terra. Se con Antropologia strutturale definiva i fondamenti del-la disciplina, una quindicina d’anni dopo con Antropologia strutturale due omaggia i capisaldi – fra gli altri, Rousseau, Durkheim, Mauss e Frazer – attorno ai quali questa scienza si è sostanziata e fa il punto sullo stato degli studi: delinea cambiamenti di rotta e snodi metodologici e denuncia la corsa contro il tempo per indagare le tribù indigene minac-ciate o già estinte a causa dell’industrializzazione frenetica. Un testo straordinariamente attuale in cui Lévi-Strauss rac- cogliendo simboli e riti trova le radici dell’uomo.

Arthur SchnitzlerSogni1875-1931

Pubblicato in versione integrale, introdotto da un saggio di Agnese Grieco e Vittorio Lingiardi su Arthur Schnitzler, sul-la vita onirica e sulla psicoanalisi, Sogni è il diario notturno di un’epoca inquieta, l’autobiografia inconscia del primo No-vecento europeo, il gemello letterario dell’Interpretazione dei sogni di Freud. Per oltre cinquant’anni, dal 1875 al 1931, Sch-nitzler scrive la propria esperienza onirica, con la curiosità di chi osserva, fermo su una soglia. Un testo-laboratorio, di sincerità biografica e al tempo stesso di anarchica bizzarria.

€ 34,00 | pp. 408

Claude Lévi-Strauss è nato a Bruxelles nel 1908 e morto a Parigi nel 2009. Dal 1960 il Saggiatore pubblica in Italia le sue opere

€ 29,00 | pp. 438

A cura di Peter Michael Braunwarth e Leo A. Lensing Edizione italiana a cura di Agnese Grieco Con un saggio di Agnese Grieco e Vittorio Lingiardi Traduzione di Fernanda Rosso Chioso

Arthur Schnitzler è nato nel 1862 e morto nel 1931 a Vienna.