Migrazioni internazionali e demografia -...
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Migrazioni internazionali e demografiaa.a. 2016/2017
Anna Di Bartolomeo
Insegnamento «Popolazione e Società» (Prof. Gustavo De Santis)
Corso di laurea in «Strategie della comunicazione pubblica e politica»
Università degli studi di Firenze
Parte 1 – Misurare le migrazioni internazionali: problemi
definitori, dati e fonti
Parte 2 – Il caso italiano e alcuni luoghi comuni
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”
OUTLINE
Stock di immigrati dal Marocco, Francia, 2005
?
Immigrés -> persone nate all’estero con cittadinanza straniera alla nascita
PARTE 1 - MISURARE LE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali
Alcuni concetti chiave
Misurare le migrazioni internazionali: who, what and how?
Who: chi misuriamo?
Popolazione obiettivo e questioni definitorie
What: cosa misuriamo?
Stock vs flussi
How: in che modo misuriamo?
Fonti dei dati
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali
Criteri di identificazione della popolazione immigrata
Who: chi misuriamo?
1. Criterio geo-politico
Paese di “residenza abituale” (definizione ONU)
Paese di nascita popolazione nata all’estero
Paese di cittadinanza popolazione straniera
Paese di cittadinanza alla nascita è importante!
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: who?
Quindi…quale scegliere?
Analisi di tipo COMPARATIVO
Paese di nascita!
Analisi di tipo NAZIONALE
E’ importante decidere tra a) paese di nascita; b) paese
di cittadinanza; c) combinazione dei due in base a:
• Storia migratoria del paese;
• Legge di cittadinanza;
• Obiettivi della ricerca.
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: who?
Criteri di identificazione della popolazione immigrata
Who: chi misuriamo?
2. Criterio di durata (definizione ONU)
Short-term migration:
almeno 3 mesi, ma meno di 12
Long-term migration:
almeno 12 mesi
!MA!
Problemi di comparabilità: movimenti di diversa natura (e.g. studenti
e familiari ricongiunti) vengono spesso inclusi nella stessa categoria!
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: who?
Criteri di identificazione della popolazione immigrata
Quindi…quale scegliere?
Proposta OCSE
Adottare un unico criterio che combina i diritti di
soggiorno (stay) e residenza (residence):
PERMANENT-TYPE VS. TEMPORARY-TYPE MIGRATION
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: who?
Criteri di identificazione della popolazione immigrata
What: cosa misuriamo?
Stock ammontare di immigrati che vivono in un
paese a una certa data (e.g. 1/1/2016)
Flussi numero di immigrati che si sposta in un
periodo di tempo (e.g. un anno)
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Stock vs. flussi
Stock e flussi sono legati fra loro: equazione della popolazione
Bilancio demografico della popolazione nata all’estero:
nPt = nPt-1 - nMt + nIt - nEt ;
Bilancio demografico della popolazione straniera:
sPt = sPt-1 + sNt - sMt + sIt - sEt - sAt.
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Stock vs. flussi
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
Fonti dei dati in Italia
Cosa intendiamo per «fonti dei dati»?
Raccolta di informazioni ottenute attraverso specifiche procedure di
osservazione e misura
Popolazione obiettivo
Popolazione residente vs. popolazione presente
Domicilio, residenza e dimora
Tipologia di fonte: possibili classificazioni
Dati primari Dati secondari
Natura statistica Natura amministrativa
Origine Destinazione
Stock Flussi
How: come misuriamo?
Il censimento;
Registri di popolazione;
Altre fonti amministrative (permessi di soggiorno e di
lavoro).
Indagini campionarie o micro-censimenti (es.: indagine
forze di lavoro).
Fonti per misurare gli stock
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
PRO CONTRO
Ricco di info Decennale (molto costoso)!
Coglie (potenzialmente) la parte più
ampia della popolazione immigrata
(inclusi irregolari)
Elaborazione e diffusione dati molto
lenta
Fornisce la base di riferimento per
verifica dimensione popolazione
iscritta nel registro della popolazione
Problemi di copertura popolazione
straniera
Rilevazione trasversale
IL CENSIMENTO
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Tipo di fonte
Fonte statistica; dati primari; destination-based;
Scopi (art.2, DPR 276/2001)
Produzione info sulla struttura della popolazione per microaree
Revisione e aggiornamento anagrafi comunali popolazione residente
Definizione della popolazione legale dei comuni
Determinazione consistenza e dislocazione territoriale dei gruppi linguistici
presenti nelle province autonome di Trento e Bolzano
Principali caratteristiche
Universalità; individualità; simultaneità; periodicità
Popolazione obiettivo
Popolazione residente e presente
IL CENSIMENTO
Country Responsible body
Reference
date (of last
census)
Type of census
Field
enumeration
based on
registers
Feedback from
census to
population
register
BE Statistics Belgium (INS) 1.10.2001 Traditional Yes No
DK Statistics Denmark 1.1.2001 Register-based
DE Federal Statistical Office (DESTATIS) 25.5.1987 (in
former FRG) Traditional No No
EL National Statistical Service of Greece (NSSG) 18.3.2001 Traditional No register No register
ES National Institute of Statistics (INE) 1.11.2001 Traditional Yes Yes
FR National Institute of Statistics and Economic Studies (INSEE) (1.1.2004) Rolling census No register No register
IE Central Statistical Office (CSO) 28.4.2002 Traditional No register No register
IT National Institute of Statistics (ISTAT) 21.10.2001 Traditional No Yes
LU Central Service for Statistics and Economic Studies (STATEC) 15.2.2001 Traditional Yes Yes
NL Statistics Netherlands 1.1.2001 Register-based
AT Statistics Austria 15.5.2001 Traditional Yes Yes
PT National Statistical Institute (INE) 12.3.2001 Traditional No register No register
FI Statistics Finland 31.12.2000 Register-based
SE Statistics Sweden 1.11.1990Mainly Register-
based Yes No
UK
Office for National Statistics (ONS); General Register Office for
Scotland (GROS); Northern Ireland Statistical and Research
Agency (NISRA)
29.4.2001 Traditional No register No register
No field operations
No field operations
No field operations
In Europa: il penultimo round censuario..
Fonte: Poulain & Herm, 2010Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Tipo di fonte
Fonte amministrativa; dati secondari; destination-based;
Popolazione obiettivo
Popolazione residente (stranieri con permesso di soggiorno di durata
almeno annuale)
REGISTRI DI POPOLAZIONE (ANAGRAFE COMUNALE):
contabilizzazione stranieri iscritti
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
REGISTRI DI POPOLAZIONE (ANAGRAFE COMUNALE):
contabilizzazione stranieri iscritti
PRO CONTRO
Copre la parte più stabile della
popolazione straniera
Sottoinsieme popolazione straniera
Dati forniti con continuità
(aggiornamento continuo)
Carattere amministrativo e mancata
corrispondenza tra situazione
registrata e quella reale (mancate
cancellazioni per l’estero, iscrizioni
doppie e cattiva tenuta registri)
Potenziale uso per studi longitudinali Sovrastima popolazione straniera
residente
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
In Europa: come funzionano i registri di popolazione?
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Definizione amministrativa di luogo di residenza
Luogo di residenza unico (IT)
Luogo di residenza principale e secondario
Luogo di residenza permanente e temporaneo
Organizzazione a aggiornamento dei registri
Registri locali (IT)
Registro unico a livello nazionale
Popolazione straniera rilevata
Inserimento automatico con l’ottenimento del primo permesso di soggiorno
Registrazione su richiesta con presentazione di permesso di soggiorno
Registrazione su richiesta di una parte degli stranieri con residenza
permanente o con permesso di soggiorno di una determinata durata (IT)
Richiedenti asilo e irregolari?
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
In Europa: paesi a confronto
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Fonte: Poulain & Herm, 2010
Tipo di fonte
Fonte amministrativa; dati secondari; destination-based;
Popolazione obiettivo
Popolazione presente: I cittadini stranieri da paesi non-UE che vogliono
dimorare in Italia devono chiedere il permesso di soggiorno alla questura del
luogo in cui intendono soggiornare entro otto giorni dal loro ingresso.
Durata e motivo
Durata di validità variabile in base al motivo della presenza (lavoro, famiglia,
religione, studio, residenza elettiva, asilo, richiesta asilo e umanitari, altro)
Carta di Soggiorno?
Consente di permanere nel paese a tempo indeterminato. Essa può
essere richiesta sia dagli stranieri che abbiano vissuto regolarmente sul
territorio italiano per almeno 5 anni e siano in possesso di un permesso di
soggiorno che consenta più rinnovi, sia dal coniuge e dai figli minorenni di
uno straniero titolare di carta di soggiorno.
PERMESSI DI SOGGIORNO:
contabilizzazione permessi validi in un dato istante
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
PERMESSI DI SOGGIORNO:
contabilizzazione permessi validi in un dato istante
PRO CONTRO
Dovrebbe cogliere tutti gli stranieri
presenti in Italia in modo regolare
No irregolari
Dal 2008: record linkage con dati
provenienti da archivi differenti
(INPS; Liste anagrafiche comunali-
LAC, Acquisizioni di cittadinanza),
permettendo di:
- Adottare approccio longitudinale;
- Eliminare parte delle mancate
cancellazioni (e.g. naturalizzati)
Sovrastima maggiorenni e sottostima
minorenni. NB: negli ultimi anni c’è
stato un grande lavoro di trattamento
dei dati per la validazione delle
informazioni (post-Regolamento CE
862/2007)
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Mercato del lavoro
Indagine Forze-Lavoro: stima dimensione presenza straniera e riporta info
sulle caratteristiche strutturali della forza-lavoro straniera (modulo ad hoc
2008 e 2014!).
Istruzione e seconde generazioni
Indagine PISA-OCSE: performance scolastica della popolazione
studentesca di 15 anni (indagine triennale)
Indagine Istat «L’integrazione scolastica e sociale delle seconde
generazioni» (2015)
Indagine ITAGEN2: prima indagine italiana sulle seconde generazioni e le
loro condizioni di integrazione nel tessuto scolastico (a.s. 2005/2006)
Presenza irregolare
Indagini ISMU
…
INDAGINI CAMPIONARIE:
Fonti dei dati in Italia: STOCK
Fonti per misurare i flussi
Visti d’ingresso
Permessi di soggiorno: nuovi rilasci e permessi
scaduti;
Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero;
Altre fonti
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Fonti dei dati in Italia: FLUSSI
Visti d’ingresso (MAE)
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
?
Rilevazione dei visti d’ingresso concessi dalle autorità
consolari e diplomatiche italiane all’estero ai cittadini
stranieri che intendono entrare in Italia
Limiti
Sottostima entrate:
- Accordi bilaterali permettono ai cittadini di alcuni paesi
esteri di entrare senza visto
- Non c’è relazione biunivoca tra rilascio del visto e
immigrazione (mancata immigrazione; sfasamento
temporale; immigrazione plurima)
Fonti dei dati in Italia: FLUSSI
Permessi di soggiorno: nuovi rilasci e permessi scaduti
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Entrate
Ammontare dei nuovi permessi di soggiorno rilasciati in
un dato intervallo di tempo (al netto dei rinnovi!).
Uscite
Contabilizzazione dei permessi scaduti e non rinnovati.
Limiti
Vedi prima (dati di stock – permessi di soggiorno)
+ la stima delle uscite è fortemente compromessa dal fatto
che molti permessi scaduti e non rinnovati rispecchiano
una transizione verso una condizione di irregolarità
Fonti dei dati in Italia: FLUSSI
Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Entrate
Iscrizioni anagrafiche dall’estero
Uscite
Cancellazioni anagrafiche per l’estero
Limiti
- Copre solo popolazione stabile (residente)
- Impossibilità di risalire al momento effettivo di ingresso
in Italia che risulta sicuramente antecedente alla
registrazione
- Entrate sottostimate (mancate cancellazioni)
Fonti dei dati in Italia: FLUSSI
Altre fonti
Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: what?
Autorizzazioni al lavoro concesse ai cittadini
extracomunitari all’estero
Prerequisito per richiesta visto di ingresso per motivi di
lavoro subordinato
Richieste e autorizzazioni per ricongiungimento
familiare
Condizioni per richiesta:
- essere iscritto in un’anagrafe comunale da almeno un
anno con un permesso di soggiorno non inferiore ad un
anno;
- Svolgere un’attività lavorativa regolare con un reddito
sufficiente a garantire il sostentamento della famiglia.
Rifugiati, richiedenti asilo e ingressi per motivi
umanitari
L’Italia aderisce alla Convenzione di Ginevra
Fonti dei dati in Italia: FLUSSI
Aggregate data available Country Type of source
Nationals Foreigners
Austria Central Population Register yes yes Belgium Central Population Register yes yes Germany Local Population Registers yes yes Denmark Central Population Register yes yes Greece Residence Permits Register no yesla
Spain Central Population Register yes yes Finland Central Population Register yes yes
France Residence Permits Register Register of Foreigners
no yes
Ireland Sample Survey yes yes Italy Local Population Registers yes yes Luxembourg Central Population Register yes yes Netherlands Local Population Registers yes yes Portugal Register of Foreigners no yes Sweden Central Population Register yes yes U. Kingdom Sample Survey yes yes Norway Central Population Register yes yes
Switzerland Register of Foreigners Annual population estimates
Yes yes
In Europa: le fonti dei flussi migratori
Fonti dei dati
Fonte: estratto da Kupiszewska et al., 2010 Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
Country Refugees Asylum Seekers Irregular
Immigrants
Austria + +1 -
Belgium +2
[+]3 -
Germany + +
Denmark + - -
Greece + - -
Spain + + +
Finland + - -
France + - -
Ireland + + +
Italy + - -
Luxembourg + - -
Netherlands +4 - -
1
Portugal + - -
Sweden + - -
U. Kingdom + + +
Norway + - -
Switzerland + - -
Notes: ni: no information; 1: Included partially, if registered; 2: Since 2007, included in data provided to Eurostat; 3: From 2010, will be
included in data provided to Eurostat; 4: A stay of at least six months is required.
In Europa: presenza di alcune categorie nei flussi migratori
Fonti dei dati
Fonte: Kupiszewska et al., 2010 Parte 1 - Misurare le migrazioni internazionali: how?
PARTE 2 – IL CASO ITALIANO E ALCUNI LUOGHI COMUNI
Nel passato..
..ora?
Parte 2 – Il caso italiano
PARTE 2 – IL CASO ITALIANO E ALCUNI LUOGHI COMUNI
Parte 2 – Il caso italiano
Nuovi fattori di attrazione ed espulsione
Globalizzazione
Regionalizzazione
Approccio push-pull
Vecchie e nuove cause delle migrazioni internazionali
PARTE 2 – IL CASO ITALIANO E ALCUNI LUOGHI COMUNI
Parte 2 – Il caso italiano
Approccio push-pull
Nel tempo, dimensioni, caratteristiche e direzioni delle migrazioni internazionali
sono determinanti da fattori di espulsione (push) nei paesi di origine e attrazione
(pull) nei paesi di destinazione. In alcuni periodi, prevalgono i primi, in altri i
secondi, in altri ancora una combinazione/interazione tra i due.
Classici fattori di attrazione (pull factors)
• squilibrio tra la domanda/offerta di lavoro;
• politiche open-borders
• attrattività luoghi..
Classici fattori di espulsione (push factors)
• pressione demografica differenziale;
• divario dei redditi;
• conflitti interni ed internazionali;
• condizioni climatiche (desertificazione e altre catastrofi naturali)..
PARTE 2 – IL CASO ITALIANO E ALCUNI LUOGHI COMUNI
Parte 2 – Il caso italiano
Nuovi fattori di attrazione ed espulsione
A partire dalla fine degli anni 70/80, le profonde trasformazioni mondiali (eg la
fine del bipolarismo, l’allargamento dell’UE, il crollo del muro di Berlino, l’11
settembre e i recenti avvenimenti nel vicinato europeo) hanno mutato
profondamente i fenomeni migratori provocando un cambiamento nei:
(Nuovi) fattori attrazione (pull factors)
• esplosione del terziario;
• polarizzazione nel mercato del lavoro;
• crescita del settore informale e aumento degli squilibri qualitativi nel mercato
del lavoro..
(Nuovi) fattori di espulsione (push factors)
• accesso ai mass media e social networks;
PARTE 2 – IL CASO ITALIANO E ALCUNI LUOGHI COMUNI
Parte 2 – Il caso italiano
Approccio sistema: globalizzazione e regionalizzazione
Tutto ciò può essere ricondotto al fenomeno della GLOBALIZZAZIONE
(economica, finanziaria e sociale) che ha comportato un numero sempre
maggiore di paesi coinvolti nel fenomeno delle migrazioni internazionali e
modificato il ruolo del migrante («era dell’accesso»);
Contemporanea alla globalizzazione delle relazioni internazionali, è la
REGIONALIZZAZIONE, vale a dire l’affermazione sulla scena internazionale di
gruppi di paesi che danno vita a forme di integrazione economica alla ricerca di
un atteggiamento comune verso i paesi terzi per la difesa dei propri interessi
economici per rispondere all’aumento della competizione globale;
La regionalizzazione tende cioè alla creazione di un certo ordine all’interno di
un’epoca globalizzata: “rotte preferenziali” dei migranti in queste nuove regioni
Da approccio push-pull al concetto di network..
Un pò di storia..
Fino prima metà 900
Spostamenti verso le Americhe più consistenti delle migrazioni intra-europee
Fine II Guerra Mondiale – fine anni ‘40
Migrazioni forzate come effetto diretto o indiretto dei trattati di pace (est ovest!)
Primi anni ‘50 – inizio anni ’70
Epoca delle grandi migrazioni da lavoro sud-nord nell’ambito degli accordi di
reclutamento di manodopera straniera
Anni ’70 (1973 – crisi petrolifera)
Chiusura paesi tradizionali di immigrazione europei in seguito alla crisi petrolifera:
- Stabilizzazione migrazioni (rimpatri/ricongiungimenti)
- Continuazione delle migrazioni da lavoro che cambiano caratteristiche I
paesi sud-europei subiscono la transizione da paesi di emigrazione a
paesi di immigrazione!
Le migrazioni in Europa
Parte 2 – Il caso italiano
Un pò di storia..
Parte 2 – Il caso italiano
Europa del sud: la transizione da paesi di emigrazione a paesi di immigrazione:
• INIZIA in concomitanza della chiusura alle migrazioni da lavoro dei paesi
tradizionali di immigrazione europea;
• SI RAFFORZA per l’esistenza di specifiche caratteristiche del mercato del
lavoro (segmentazione del mercato del lavoro; esplosione del settore terziario
e di alcuni settori quali turismo, agricoltura, costruzioni e settore di cura alla
persona e conseguente richiesta di manodopera a bassa qualifica, stagionale,
flessibile ed economica; importanza dell’economia sommersa; ecc.).
• E’ RESA POSSIBILE dalla permeabilità dei confini geografici (le lunghe coste,
le numerose isole e zone montagnose sono quasi impossibili da controllare
interamente);
• RIMANE NASCOSTA a causa delle lacune nella rilevazione statistica.
Un pò di storia..
Parte 2 – Il caso italiano
Caratteristiche principali del Southern European Model of Migration:
• Transizione da paese emigrazione a paese di immigrazione negli anni 70-80;
• Assenza o inefficacia di politiche migratorie che hanno favorito immigrazione
irregolare;
• Spontaneità e imprevedibilità dei flussi migratori;
• Presenza di un settore di economia informale importante;
• Crescente domanda di servizi di cura e di assistenza alla persona e di
babysitting
• Segmentazione del mercato del lavoro su base «etnica»
• Tassi di occupazione e disoccupazione degli immigrati sono rispettivamente
più alti e più bassi dei nativi;
• Alti tassi di overqualification.
Un pò di storia..
EMIGRAZIONE
1800-1861 (Unità d’Italia): stime riportano alti tassi di emigrazione;
1876-1988: circa 20 milioni di emigranti italiani (circa ⅓ dell’attuale popolazione
italiana!!), di cui 6 milioni sono rimasti all’estero in maniera permanente.
1876-1885: in media 120.000 emigranti all’anno (=1 milione e 200 mila
nell’intero periodo)
1886-I Guerra M: Prima ondata di emigrazione di massa: in media 400,000
emigrant all’anno (circa 12 milioni di emigrati)
I Guerra M.– Fine II Guerra M. (1915-1945): Stop all’emigrazione italiana
Fine II Guerra M. – anni ‘70: Seconda ondata di emigrazione di massa
IMMIGRAZIONE
Anni ‘70 Da paese di emigrazione a paese di immigrazione (nonostante
mantenga alti i tassi di emigrazione)..
Parte 2 – Il caso italiano
La transizione in Italia
L’evoluzione in numeri
Tasso migratorio netto
𝒔𝒎(𝒕) =𝑰(𝒕)−𝑬(𝒕)
𝑷(𝒕)∗ 𝟏𝟎𝟎𝟎
E’ il rapporto tra il
saldo migratorio dell’anno
e l’ammontare medio della
popolazione residente
(*1000). Esso è espresso
come numero netto di
migranti per 1000 abitanti.
Fonte: United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2015). World Population Prospects: The 2015 Revision:
https://esa.un.org/unpd/wpp/Download/Standard/Migration/
Tasso migratorio netto (‰), Italia, 1950-2015
-0.86
-2.28
-0.91 -0.88
0.070.59
0.94
-0.04
0.54 0.78
5.61
3.40
1.77
-7.00
-5.00
-3.00
-1.00
1.00
3.00
5.00
7.00
19
50-1
955
19
55-1
960
19
60-1
965
19
65-1
970
19
70-1
975
19
75-1
980
19
80-1
985
19
85-1
990
19
90-1
995
19
95-2
000
20
00-2
005
20
05-2
010
20
10-2
015
Parte 2 – Il caso italiano
428.0
331.1
234.8
151.0
121.6106.7
91.5 90.277.7 71.2
43.7 39.5 33.2 27.1 24.1 22.1 19.5 18.8 18.4 11.82.6
0.0
50.0
100.0
150.0
200.0
250.0
300.0
350.0
400.0
450.0
500.0
La crescita della popolazione straniera negli ultimi anni
Tasso di incremento annuo (‰) della popolazione straniera nei
principali paesi (OCSE) di immigrazione (a), 1996-2013 (b)
Note: (a) non è stato inserito il Canada per mancanza di dati; (b) l’intervallo di tempo considerato è 1997-2013 per la Spagna, 2002-2012 per
l’Irlanda, 1998-2013 per Grecia e Stati Uniti, 1999-2012 per Francia.
Fonte: Varie fonti (in OCSE, International Migration Database: https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=MIG )
Paesi Europa meridionale
Altri paesi
Tasso di incremento
annuo (aritmetico)
𝐫 = 𝒕𝑃− 0𝑃
𝟎𝑃∗𝝀
r = 428,0 (x 1000) ci dice
che per ogni 1000 stranieri
esistenti al 1 gennaio 1996,
428,0 stranieri si sono
aggiunti annualmente nel
periodo 1996-2013.
Parte 2 – Il caso italiano
Quanti stranieri oggi?
Stock della popolazione straniera nei principali paesi (OCSE) di
immigrazione, 1/1/2013 (a)
22 016
7 634
5 0004 941
4 922
4 036
2 066
1 887
1 215
1 066
986 816 695 687 550 483 439 401 397 249 2080
5000
10000
15000
20000
25000
Mig
lia
ia
Paesi Europa meridionale
Altri paesi
Note (a) i dati si riferiscono al 1/1/2012 per Francia e Irlanda.
Fonte: Varie fonti (in OCSE, International Migration Database: https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=MIG )
Parte 2 – Il caso italiano
..e come percentuale sulla popolazione residente?
Stock della popolazione straniera come % della popolazione totale
residente nei principali paesi (OCSE) di immigrazione, 1/1/2013 (a)
46.3
23.5
12.612.0
10.9
10.7
9.5 9.58.0 7.8 7.2 7.1 7.0 6.4 6.2
4.9 4.2 3.8 3.82.0 1.6
0.0
5.0
10.0
15.0
20.0
25.0
30.0
35.0
40.0
45.0
50.0
Note (a) i dati si riferiscono al 1/1/2012 per Francia e Irlanda.
Fonte: Varie fonti (in Eurostat: http://ec.europa.eu/eurostat/data/database ; OCSE, International Migration Database:
https://stats.oecd.org/Index.aspx?DataSetCode=MIG )
Paesi Europa meridionale
Altri paesi
14° 15°
3° 6°
5° 9°
18° 18°
Parte 2 – Il caso italiano
«Tutti questi clandestini!»..ma quanti sono davvero?
Stima dei migranti regolari irregolari in Italia, 1991-2013 (1/1)
0
500 000
1 000 000
1 500 000
2 000 000
2 500 000
3 000 000
3 500 000
4 000 000
4 500 000
5 000 000
199
1
199
2
199
3
199
4
199
5
199
6
199
7
199
8
199
9
200
0
200
1
200
2
200
3
200
4
200
5
200
6
200
7
200
8
200
9
201
0
201
1
201
2
201
3
Totale
Regolari
Irregolari
47.4
38.8
42.2
43.0
40.1
24.9
11.7
18.8
16.4
10.7
23.1
34.3
22.6
9.3
14.8
19.1
9.6
16.6
9.79.69.4
7.06.0
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
199
1
199
2
199
3
199
4
199
5
199
6
199
7
199
8
199
9
200
0
200
1
200
2
200
3
200
4
200
5
200
6
200
7
200
8
200
9
201
0
201
1
201
2
201
3
Valori assoluti Valori percentuali
Fonte: Fondazione ISMU: http://www.ismu.org/
Parte 2 – Il caso italiano
..e COME si diventa irregolari?
I clandestini
arrivi via mare
arrivi via aerea e via terra
Gli overstayers
Parte 2 – Il caso italiano
Categorie di irregolari:
64%
23%
13%
Undocumented migrants, Italy, 2007
Overstayers
Foreigners who avoidedborder controls (land orair routes)
Foreigners who arrivedillegally to the Southernshores (sea-routes)
Source: Blangiardo, 2006
a) Status dei genitori: nati all’estero o stranieri (e i naturalizzati?)
b) Status dei figli:
• aventi uno o entrambi i genitori nati all’estero o stranieri (figli di
coppie miste?)
• nati o nel paese di accoglienza o all’estero (seconda generazione
“pura” o generazioni decimali, i.e. 1.75, 1.5, 1.25?)
• cittadinanza
PARTE 3 - “SECONDE GENERAZIONI” E “FIGLI DI IMMIGRATI”
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: chi sono?
“Seconde generazioni”, figli di immigrati o minori stranieri?
Qui la situazione si complica dovendo considerare contemporaneamente:
Fonte: Strozza S. 2010
42 POSSIBILI CASI…
stranieri acquisiti italiani stranieri acquisiti italiani
entrambi stranieri o acquisiti
uno straniero o acquisito e uno italiano dalla nascita
entrambi italiani dalla nascita
entrambi stranieri o acquisiti
uno straniero o acquisito e uno italiano dalla nascita
entrambi italiani dalla nascita
entrambi stranieri o acquisiti
uno straniero o acquisito e uno italiano dalla nascita
entrambi italiani dalla nascita
Entrambi
estero
Solo uno
estero
Entrambi
Italia
Caratteristiche dei genitoriCaratteristiche dell’interessato:
paese di nascita e cittadinanza
Paese di
nascitaCittadinanza attuale e alla nascita
Nati all'estero Nati in Italia
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : chi sono?
Seconde generazioni, figli di immigrati o minori stranieri?
Casistica derivante dalla combinazione di paese di nascita e
cittadinanza (attuale e/o pregressa) dell’individuo e dei suoi genitori
Caratteristiche dei genitori
stranieri acquisiti italiani stranieri acquisiti italiani
Caratteristiche dell’interessato: paese di nascita e
cittadinanza
Paese di nascitaNati all'estero Nati in Italia
Entrambi estero
Solo uno estero
..EMIGRATI AD
UN'ETA' INFERIORE
A 18 ANNI
Nati nel paese di accoglienza o nati all’estero e immigrati ad un’età inferiore
ai 18 anni da almeno un genitore nato all’estero (Minorenni stranieri
soluzione approssimata più utilizzata in Italia)
Scelte effettuate per definire i «figli degli immigrati»
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: chi sono?
Definizione più utilizzata a livello internazionale
2 Nati nel paese di accoglienza
1,75 Nati all’estero, ma immigrati ad un’età pre-scolare (0-5 anni)
Socializzazione secondaria nel
paese di accoglienza
Socializzazione secondaria
nel paese di origine
1,5 Nati all’estero e immigrati in età da formazione primaria (6-13 anni)
1,25 Nati all’estero e immigrati ad un’età da formazione secondaria (14-17 anni)
Più generazioni: ma perché?
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : chi sono?
Classificazione “decimale” di generazione (Rumbuat, 1997)
A proposito di «integrazione»..
PERCHE’ è importante studiare le
“traiettorie” dei figli degli immigrati?
Da un punto di vista qualitativo: Ruolo strategico dei figli degli
immigrati nei modelli di integrazione dei paesi di accoglienza
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: l’integrazione
“Straight line assimilation” (Alba et Nee, 1997; 2003);
L’integrazione è un processo naturale e graduale che avviene col
passare delle generazioni a partire dall’integrazione economica,
passando per l’acculturazione e concludendo con l’abbandono delle
pratiche della società di accoglienza.
A proposito di «integrazione»..
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Contributi teorici sulle traiettorie dei figli degli immigrati (1/3)
“Segmented assimilation” (Portes and Zhou, 1993; Portes, 1996; Portes and Rumbuat, 2001);
Essendo la società segmentata di per sé, esisterebbero (tre) diverse
traiettorie cui i figli degli immigrati si integrano:
1) Una parte minore seguirebbe la upward assimilation (mobilità sociale
verso l’alto), «assimilandosi» e «acculturandosi» alla classe media dei
nativi;
2) Vivendo spesso in quartieri urbani svantaggiati, la maggior parte si
«assimila», tuttavia, alla classe «perdente" dei nativi (che qui è la
maggioranza) sperimentando processi di downward assimilation
(mobilità sociale verso il basso);
3) Fra questi, una minima parte riuscirebbe a «salvarsi» (selective
acculturation) tramite la deliberata preservazione della cultura e valori
della comunità d’ origine. Spesso tali gruppi si integrano dal punto di
vista economico, ma evitano l’integrazione culturale.
A proposito di «integrazione»..
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Contributi teorici sulle traiettorie dei figli degli immigrati (2/3)
A proposito di «integrazione»..
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Contributi teorici sulle traiettorie dei figli degli immigrati (3/3)
“Overachievement model” (Pearlman et Waldinger, 1997)
I figli degli immigrati sarebbero avvantaggiati rispetto:
- alla prima generazione poiché privi dei fattori endogeni legati al
paese di origine e
- addirittura più avvantaggiati della terza generazione in quanto
beneficerebbero dell’esperienza dei genitori (collettivo
selezionato) e sarebbero perciò più motivati in termini di mobilità
sociale.
I numeri
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: i numeri
PERCHE’ è importante studiare le
“traiettorie” dei figli degli immigrati?
Da un punto di vista quantitativo, aumentano i genitori e i loro figli..
L’integrazione scolastica: dimensione quantitativa
Percentuale della popolazione scolastica dei figli degli immigrati di 15 anni sul totale della popolazione
studentesca di 15 anni nei principali paesi d'immigrazione OCSE, 2003-2009
Fonte: Programme for International Students Assessment (PISA), OCSE
Il contesto mondiale
Il contesto mondiale
L’integrazione scolastica: dimensione quantitativa
Variazione assoluta in punti percentuali (2003-2009) della percentuale dei figli degli immigrati sul totale della
popolazione studentesca di 15 anni nei principali paesi d'immigrazione OCSE
Fonte: Programme for International Students Assessment (PISA), OCSE
Il contesto mondiale
Il contesto mondiale
Iscrizioni dall'estero di cittadini
stranieri con meno di 15 anni,
Italia, 1982-2014 (in migliaia)
Fonte: Istat, Iscrizioni e cancellazioni all’anagrafe per trasferimento di residenza (in Strozza, 2016)Fonte: ISTAT (http://demo.istat.it/altridati/IscrittiNascita/index.html)
Nati stranieri, Italia, 1999-2014 (in migliaia)
Italia (flussi)
4.04.9
5.56.1 6.1
8.49.3
10.2
11.3
12.5
13.613.914.5
15.115.114.8
0.0
2.0
4.0
6.0
8.0
10.0
12.0
14.0
16.0
0
10 000
20 000
30 000
40 000
50 000
60 000
70 000
80 000
90 000
100 000
Nati stranieri % su totale nati
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: i numeri
Anni regolarizzazioni: 1986/1990/1995/1998/2002/2009/2012
Italia (stock)
Residenti stranieri e figli di immigrati con meno di 18 anni, Italia, 2001, 2011
Source: Istat (in Strozza, 2016)Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: i numeri
Proportion of foreign pupils on the total scholastic
population (%). Years 1997/98 – 2007/08, Italy
Italia (a scuola..)
Source: MIUR (in Strozza, 2016)Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: i numeri
Principali dimensioni dell’integrazione:
• Integrazione scolastica (paesi di immigrazione più recente);
• Transizione scuola- lavoro (paesi tradizionali di immigrazione);
• Integrazione nel mercato del lavoro (paesi tradizionali di
immigrazione);
A proposito di «integrazione»..
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Dimensioni Indicatori
Apprendimento
- Inserimento scolastico (continuità) e rendimento scolastico (voti)
- Competenza in italiano seconda lingua
Interazione
- Qualità e quantità delle relazioni in classe
- Qualità e quantità delle relazioni nel tempo extrascolastico
Integrità
- Atteggiamenti nei confonti della lingua d'origine, del contesto e del paese di provenienza
- Autostima e motivazione
Fonte: Favaro, 2004
Integrazione scolastica
Integrazione scolastica: inserimento e rendimento
Inserimento scolastico – Stranieri vs. italiani:
• Maggiore frequenza degli insuccessi scolastici;
• Diffuso ritardo scolastico;
• Più alte percentuali di mancate ammissioni agli esami finali;
Più alto tasso di abbandono scolastico! Tale divario cresce al crescere
dell’età. A 18 anni, la differenza tra il tasso di scolarità di stranieri e italiani è
pari a 20 punti percentuali.
Integrazione scolastica: il caso italiano
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Rendimento scolastico – Stranieri vs. italiani:
Integrazione scolastica: il caso italiano
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Ordine di scuola e classeItaliano Matematica
G1,5 G2 G1,5 G2
Differenze "grezze"
Primaria-classe 2a -23,0 -16,0 -16,0 -12,0
Primaria-classe 5a -28,0 -16,0 -18,0 -11,0
Sec. di I grado-classe 1a -35,0 -16,0 -20,0 -7,0
Sec. di I grado-classe 3a -20,0 -7,0 -11,0 -3,0
Sec. di II grado-classe 2a -28,0 -10,0 -16,0 -7,0
Differenze "depurate"
Primaria-classe 2a -6,0 -5,0 0,0 -2,0
Primaria-classe 5a -8,0 -6,0 -3,0 -2,0
Sec. di I grado-classe 1a -13,0 -6,0 0,0 2,0
Sec. di I grado-classe 3a -7,0 -1,0 1,0 4,0
Sec. di II grado-classe 2a -9,0 -2,0 2,0 1,0
Differenze di punteggio nelle prove di italiano e di matematica tra gli alunni stranieri (nati all’estero o in
Italia) e italiani. Italia, a.s. 2011-12 (Prove INVALSI).
Fonte: Conti et al., 2013
Maggiori problemi in italiano!
RQ: Quali sono le determinanti associate alle competenze linguistiche?
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati” : l’integrazione
Dati OECD’s Programme for International Students Assessment (PISA, 2009)
• Obiettivo dell’indagine: comparare il rendimento scolastico dei ragazzi 15enni
• Popolazione di riferimento: 3.747 figli di immigrati (59% figli di coppie miste,
20% 2G; 21% 1.5G), rappresentativi di 59.051 studenti figli di immigrati di 15 anni.
• Misurazione del rendimento scolastico (variabile obiettivo): conoscenze e
abilità in lettura e comprensione del testo (scala da 0 a 900)
• Disegno campionario: campionamento a due stadi (scuola/studente)
Integrazione scolastica: il caso italiano
Metodo regressione lineare multipla di tipo multilivello
Variabile risposta: rendimento scolastico in lettura e comprensione del testo
Contributi teorici Variabili indipendenti
1 Generazione
2
Spiegazioni strutturali (Gang e
Zimmermann, 2000; Frick e
Wagner, 2001)
Livello di occupazione più alto dei genitori;
Beni economici posseduti;
3
Spiegazioni culturali (Kao and
Thompson, 2003; Heath et al.
2008)
Livello di istruzione più alto dei genitori;
Beni culturali posseduti;
Beni posseduti relativi all'istruzione stricto sensu
4 Capacità linguistiche (Colding et
al., 2005; Esser, 2006) Lingua parlata a casa
5 Struttura familiare (Downey,
1996; Lutz, 2007)
Presenza di fratelli/sorelle dentro casa;
Tipo di famiglia;
6
Segregazione scolastica socio-
economica ed etnica (Nushe,
2008)
Livello socio-economico medio scuola (SES)
% figli immigrati per scuola
Governance scolastica (privata vs. pubblica)
Risorse scolastiche
Methodology (1/2) Integrazione scolastica: il caso italiano
Risultati
Methodology (1/2) Integrazione scolastica: il caso italiano
Variabili indipendenti Stima P-value
Generazione 1 e 1/2
Figli di coppie miste (rif.)
Seconda generazione -18,7 0,000
Generazione 1 e 1/2 -37,9 0,000
+ Genere
2. Sesso
Femmina (rif.)
Maschio -27,3 0,000
+ Background socio-economico
3. Livello di occupazione più alto dei genitori 0,5 0,000
4. Beni economici posseduti -4,3 0,017
+ Capacità linguistiche
5. Lingua parlata a casa
6. Lingua del paese di accoglienza (rif.)
7. Altra lingua -3,5 n.s.
+ Background socio-culturale
8. Livello di istruzione più alto dei genitori
Basso (rif.)
Medio 11,6 0,001
Alto 4,1 n.s.
9. Beni culturali posseduti 5,8 0,000
10. Beni posseduti relativi all'istruzione stricto sensu 8,0 0,000
+ Struttura familiare
11. Presenza di fratelli/sorelle dentro casa
Uno o più fratelli/sorelle (rif.)
Nessun fratello/sorella 5,6 n.s.
12. Struttura familiare
Assenza di famiglia tradizionale (rif.)
Famiglia monoparentale 36,6 0,001
Famiglia nucleare (entrambi i genitori) 31,0 0,003
Primo livello (individuo)Le generazione 2 e 1.5 hanno
svantaggi nell’apprendimento
scolastico.
I ragazzi hanno rendimenti
inferiori alle ragazze
A «migliori» condizioni familiari e
culturali della famiglia d’origine
corrisponde un migliore
rendimento scolastico. MA
l’effetto dell’indice dei beni
economici posseduti ha degli
effetti parzialmente inattesi.
Essere figli unici così come
l’appartenere ad una
famiglia di tipo tradizionale
comportano anch’essi un
vantaggio: il dilution effect
sembrerebbe essere
confermato anche per i figli
degli immigrati.
E le capacità linguistiche?
Risultati
Methodology (1/2) Integrazione scolastica: il caso italiano
Segregazione socio-economica ed etnica
13. % di figli di immigrati
Minore del valore mediano (rif.)
Maggiore o uguale al valore mediano -5,0 0,018
14. Livello socio-economico medio (SES) 78,4 0,000
+ Governance scolastica
15. Tipo di scuola
Scuola pubblica (rif.)
Scuola privata -30,6 0,000
Risorse scolastiche
16. Risorse scolastiche legate all'istruzione 5,7 0,002
Costante 464,4 0,000
Livello individuale 3.317,8
Livello scuola 1.267,4
Log-likelihood -15.852,6
Secondo livello (scuola)
Componenti di varianza
All’aumentare della
segregazione scolastica
socio-economica ed etnica
si osserva una diminuzione
del rendimento scolastico dei
figli degli immigrati.
..anche una volta controllato
per le risorse scolastiche..
Le scuole private hanno
un’associazione
significativamente negativa
con il rendimento scolastico
Fonte: Di Bartolomeo, 2012
Seconde generazioni e mercato del lavoro: un’analisi del caso francese
La discriminazione nel mercato del lavoro dipende dalla trasmissione di
caratteristiche (visibili) e non dallo status di “immigrato” per se.
Tali caratteristiche (visibili) sono:
a) colore della pelle
b) nome
c) accento
La discriminazione non si applica a tutti gli immigrati, ma solo alle cd
minoranze visibili, i.e. coloro che sono portatori di alcuni caratteristiche
(visibili), quali il colore della pelle scuro, un nome chiaramente straniero..
Che ruolo possono avere le statistiche etniche?
Seconda generazione e participazione nel mercato del lavoro in Francia
“Visible minorities” e teoria anti-discriminazione
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: l’integrazione lavorativa
Seconde generazioni e mercato del lavoro: un’analisi del caso francese
DISCRIMINAZIONE RAZZIALE: Le seconde generazioni hanno un più alto
rischio di essere disoccupate della popolazione nata in Francia da genitori
nati in Francia (di seguito “popolazione nativa”) non per le loro origini, ma a
causa di “caratteristiche visibili”
DIFFERENZE TRA AREE DI ORIGINE: Le seconde generazioni i cui
genitori sono nati in Nord Africa hanno ceteris paribus maggiori difficoltà di
coloro che hanno i genitori nati nei paesi del sud Europa.
DOPPIA DISCRIMINAZIONE: le donne di seconda generazione hanno un
più alto rischio di essere disoccupate degli uomini di seconda generazione e
delle donne “native”.
Seconda generazione e participazione nel mercato del lavoro in Francia
“Visible minorities” e teoria anti-discriminazione: le ipotesi
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: l’integrazione lavorativa
Partecipazione al mercato del lavoro delle principali seconde
generazioni di immigrati (età 18-45 anni) per paese di origine e sesso,
Francia, 2005
Fonte: INSEE, Employment Survey 2005 (in Steichen, 2008)
Labour market status
88,6 87,2
64,773,5 70,9
48,4
7,1 8,7
22,49,7 10,9
20,3
4,3 4,112,9 16,8 18,2
31,4
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Natives G2 South Europe G2 Maghreb Natives G2 South Europe G2 Maghreb
Males Females
Employed Unemployed InactivePopulation: people aged 18-45
Source: INSEE, Employment Survey 2005
Males Females
Analisi descrittiva
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: l’integrazione lavorativa
Origine/sesso M F
Nativi REF REF
G2 Maghreb 3.33*** 2.62***
G2 Sud Europa n.s. n.s.
Sesso/origine NativiG2 Sud
Europa
G2
Maghreb
Maschi REF REF REF
Femmine 1.76*** 1.87** 1.47*
Origine e sesso OR
Nativi maschi REF
Nativi femmine 1.76***
G2 Maghreb maschi 3.31***
G2 Maghreb femmine 4.66***
G2 Sud Europa maschi n.s.
G2 Sud Europa femmine 1.98***
Stime controllate per età, livello di istruzione, tasso di disoccupazione regionale, stato civile e occupazione dei genitori. Fonte: INSEE, Employment Survey 2005 (in Steichen, 2008)
DOPPIA
DISCRIMINAZIONE!
Discriminazione razziale basata su
caratteristiche visibili..
Discriminazione di genere..
I risultati
Risultati regressione logistica: rischio di essere disoccupato (Odds Ratio: OR)
Parte 3 – “Seconde generazioni” e “figli di immigrati”: l’integrazione lavorativa
Per approfondire..
Parte 1
Department of Economic and Social Affairs Statistics Division (1998), Recommendations on Statistics of
International Migration Revision 1, Statistical Papers Series M, No. 58, Rev. 1, United Nations: New York;
Fargues P. (2005) How Many Migrants from, and to, Mediterranean Countries of the Middle East and North
Africa? Analytic and Synthetic Notes 2005/16, European University Institute, RSCAS: San Domenico di Fiesole
(FI);
Kupiszewska D., Kupiszewski M., Martí M. & C. Ródenas (2010), Possibilities and limitations of comparative
quantitative research on international migration flows. PROMINSTAT Working Paper No. 4.
Lemaitre G., (2005) “The Comparability of International Migration Statistics. Problems and Prospects”, OECD
Statistics Brief, OECD: https://www.oecd.org/migration/49215740.pdf
Poulain M. & Herm A. (2010), Population stocks relevant to international migration. PROMINSTAT Working
Paper No. 11.
Parte 2
Blangiardo G.C. (2006) Dodicesimo Rapporto sulle migrazioni 2006, FrancoAngeli: Milano.
Di Bartolomeo A., Gabrielli G., Strozza S., (2016) The labour market insertion of immigrants into Italy, Spain and
the United Kingdom: similarities and differences and the Southern European model of migration, in Ambrosetti
E., Strangio D., Wihtol de Wenden C. “Migration in the Mediterranean. Socio-Economic Perspectives”,
Routledge Studies in the European Economy, London: Routledge: 57-84;
Reyneri E., Fullin G. (2011), “Labour Market Penalties of New Immigrants in New and Old Receiving West
European Countries”, International Migration, Vol. 49, No. 1, pp. 31-57.
…
Per approfondire..
Parte 3
Alba R., Nee V., (1997) “Rethinking Assimilation: theory for a New Era of Immigration” International Migration
Review, 31-4, pp.826-874.
Alba R., Nee, V. (2003) Remaking the American mainstream. Assimilation and Contemporary Immigration.
Cambridge, Massachussetts and London, England: Harvard University Press.
Brinbaum, Y. and Heath, A. (2007) ‘Explaining ethnic inequalities in educational attainment’, Ethnicities 7(3):
291–304.
Casacchia O., Natale L., A. Guarneri (a cura di) (2010), Tra i banchi di scuola. Alunni stranieri e italiani a Roma e
nel Lazio, Franco Angeli.
Conti, C., Di Bartolomeo, A., Rottino, F.M., Strozza, S. (2013), Seconde generazioni e istruzione, in Ministero
dell’Interno e ISTAT (eds.), Integrazione. Conoscere, Misurare, Valutare, Roma, 49-69.
Crul M., Schneider J., Lelie F. (2012), The European Second Generation Compared. Does the Integration
Context Matter?, Amsterdam University Press.
Di Bartolomeo A., (2011) “Explaining the educational achievement’s gap between second generation immigrants
and natives. The case of Italy”, Journal of Modern Italian Studies, 16(4): 437-449.
Di Bartolomeo A. (2012), L’integrazione scolastica dei figli degli immigrati: un confronto internazionale, tesi di
dottorato in Demografia – XXIII ciclo, Università degli studi di Roma “Sapienza”, Facoltà di Scienze Statistiche,
Dipartimento di studi sociali, economici, attuariali e demografici.
Favaro G. (2004). L'intercultura dalla A alla Z, Franco Angeli, Milano.
Perlman J, Waldinger R. (1997) “Second generation decline? Children of immigrants, past and present – a
reconsideration”, International Migration Review, vol.31, no.4, pp. 893–92.
Portes A. (1996) The New Second Generation, New York, Russell Sage Foundation.
Portes A., Rumbuat R.G. (2001) Legacies: The Story of the Immigrant Second Generation, Berkeley, University
of California Press and New York, Russell Sage Foundation.
Per approfondire..
Parte 3 (..continua)
Portes A., Zhou M. (1993) “The New Second Generation: Segmented Assimilation and Its Variants.” Annals of
the American Academy of Political and Social Sciences 530: 74-96.
Rumbaut R.G. (1997), Assimilation and Its Discontents: Between Rhetoric and Reality. International Migration
Review, 31(4, Winter), 923-960.
Steichen E., (2008), “Intersection of gender and origin in the occupational career of the children of immigrants in
France”, Presentation at the INED Seminar. January, 16th 2008.
Strozza S. (2010), Le seconde generazioni: il punto della situazione in Italia, in Casacchia O., Natale L., A.
Guarneri (a cura di) Tra i banchi di scuola. Alunni stranieri e italiani a Roma e nel Lazio, Franco Angeli.
Strozza S. (2016), “Dinamiche demografiche e inserimento scolastico dei figli degli immigrati: statistiche correnti
ed esigenze conoscitive”, presentazione al convegno “L’integrazione delle seconde generazioni. Stranieri oggi,
italiani domani?”, Roma, 21 marzo 2016, CNR – Aula Marconi.