Migrazione: un flusso, due poli · La risposta corretta della scorsa settimana è: b) 20-21 marzo...
Transcript of Migrazione: un flusso, due poli · La risposta corretta della scorsa settimana è: b) 20-21 marzo...
-
OSPITI
studenti delle SMS (scuole medie supe-riori) partecipanti a ‘La Gioventù dibatte’
Migrazione: un flusso, due poli
Ospiti della nostra pagina, alcuni stu-denti del Liceo 1 di Lugano che assiemealla loro insegnante Helena Glaser Tomasone ci hanno permesso di ritra-scrivere gli appunti sui quali si sonopreparati per affrontare il concorso ‘LaGioventù dibatte’ di lunedì 26 gennaio
2015, che aveva come tema: “Gli Statieuropei dovrebbero porre limiti severialle migrazioni dall’Africa e dal MedioOriente, causate da povertà, fame e as-senza di diritti?”. Chiamati – come lovogliono le regole del concorso – a pro-nunciarsi pro oppure contro il tema
dibattuto, solo pochi istanti prima dell’inizio del confronto, i ragazzi han-no saputo esprimersi in maniera convincente su entrambe le posizioni,un’esperienza sicuramente arricchente!
Buona lettura
Saper migrareda una posizioneall’altra
a cura di Elisabeth Alli | 16a stagione
La Pagina dei Ragazzi 8lunedì 9 febbraio 2015
La risposta corretta della scorsa settimana è: b) 20-21 marzo
In palio questa settimana ci sono 5 gadget de ‘laRegioneTicino’
Concorso aperto a tutti i lettori
Partecipare è semplice. Inviate un sms (Fr. 1.–/sms) al numero 959 con la parola chiave corretta scegliendotra: “REGIONE A”, “REGIONE B” o “REGIONE C”, oppure compilate il tagliando con i vostri dati e inviateloa: Pagina dei Ragazzi, Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona entro giovedì 12 febbraio.
Cognome Nome
Via Località
Telefono Data di nascita
Domanda
Quanti studenti dell’insegnante Helena Glaser Tomasone si recheranno a Berna?
a) 1 b) 77 c) 8
Risposta
Gli Stati europei dovrebbero porre li-miti severi alle migrazioni dall’Africae dal Medio Oriente, causate da pover-tà, fame e assenza di diritti?
L’argomentazione pro e contro sotto-stante è stata preparata dagli studentidel Liceo 1 di Lugano: Giacomo Aprile,Linda Arnold, Nicole Bernasconi, SaraCammarata, Luca Carrucciu, Cem Ce-lik, Vincenzo De Luca, Martina De San-tis, Yann Fauconnet, Mattia Gianini,Beatrice Gravina, Viktorjia Hramadka,Rebecca Janssen, Michela Marchesi,Francesco Mariatti, Cloe Milesi, OlivierAbou Nader, Federico Pagnamenta, Va-lentina Parrotta, Priscilla Persil, Rober-to Porcu, Stefano Rappi, Giacomo Re-spini, Mosè Schwarz, Stefano Sarajlic,Debora Steffen, Ibrahim Tas, LeonardoTibiletti, Luca Xausa, Laura Soldini, Lo-renzo Müller, Özlem Yldirim, Peter Ko-cis, Mattia Bettoni, Lawrence Lurati,Max Eid, Alessandro Seveso; diretti dal-la loro insegnante Helena Glaser Toma-sone, nell’ambito dell’opzione di econo-mia e diritto.
Punto di partenza
Da oltre 10 anni (dal 2004), tramite gliaccordi bilaterali con l’Ue, la Svizzeraè integrata nel sistema di gestionedella migrazione europeo (collabora-zione nello spazio Schengen tra le for-ze di polizia e coordinazione della mi-grazione tramite il sistema Dublino).
FAVOREVOLE
Non si contesta la solidarietà, ma c’è unlimite all’accoglienza.Troppi ospiti mettono in difficoltà lenostre strutture e istituzioni:- I nostri centri di accoglienza sono pieni- Le scuole faticano ad integrare tuttii bambini e ragazzi alloglotti
- I servizi sociali sono oberati- I mezzi finanziari non sono illimitati;ci sono anche molti svizzeri che neces-sitano dell’aiuto sociale.
Anche gli svizzeri hanno diritto alla so-lidarietà e godono della protezione deidiritti umani!Se crollasse il nostro sistema, non sa-rebbe di certo un aiuto per i migranti!Tutti hanno un interesse affinché laSvizzera continui a funzionare bene.
CONTRARIO
La Svizzera ha una lunga tradizionenell’aiuto umanitario. È depositaria alleconvenzioni di Ginevra per l’aiuto allevittime di guerra. È sede della Croce Ros-sa Internazionale. È vero, la migrazionesollecita le nostre istituzioni e strutture.Ma siamo un Paese benestante ed effi-ciente; dobbiamo trovare il modo di inte-grare le persone che ci chiedono aiuto. Èuna bella sfida che sarebbe bello racco-gliere. Accogliere persone che migrano èsempre stato un arricchimento del no-stro Paese. Ad esempio, molte personeaccolte durante la seconda guerra mon-
diale hanno portato un prezioso contri-buto economico e culturale (ad esempiogli italiani, i polacchi ecc.). La solidarietàviene sempre ricompensata.
Aiuto a chi soffre:ci sono diversi modi
FAVOREVOLE
Ci sono molti altri modi di essere soli-dali, oltre all’accoglienza nei nostriPaesi europei.È vero che la Svizzera possiede una lun-ga tradizione nell’aiuto umanitario, inparticolare nell’aiuto allo sviluppo. Og-gigiorno, la Direzione per l’aiuto allosviluppo (nel Dipartimento degli Affariesteri) gestisce dei progetti per miglio-rare la condizione delle persone povere,affamate e discriminate (un esempioattuale è il grande impegno nella lottacontro l’Ebola in Africa). Inoltre, la Sviz-zera è sempre stata molto attiva nel-l’ambito della FAO (Food and Agricul-ture Organization) dell’ONU, aiutandoad esempio a costruire dei granai per leprovviste in Paesi poveri.
CONTRARIO
È vero, ma attualmente ci sono delle talicatastrofi umanitarie in questo mondo(si pensi alle terribili guerre in MedioOriente e in Africa) che questi aiuti nonriescono più ad arrivare. Chi fornisce
aiuto umanitario viene rapito e a volteucciso. Bisogna fare uscire quella pove-ra gente (moltissimi sono bambini) dal-l’inferno in cui vive, almeno per il perio-do della guerra. Non hanno altra possi-bilità di vivere una vita decente. Ci sonoanche organizzazioni private, religioseecc. che aiutano.
Accogliere nei nostri Paesi (europei)
FAVOREVOLE
La Svizzera è composta per quasi unquarto da stranieri, ed accoglie più im-migrati di altri Paesi europei (RapportoOCSE per il 2012).Va posto un limite più severo. L’alterna-tiva è quella di investire grandissime ri-sorse nelle nostre strutture. Ma necessi-tiamo di queste risorse altrove, adesempio nella costruzione di una se-conda galleria al Gottardo, nella gestio-ne del traffico negli agglomerati ecc.Sono infrastrutture necessarie a farstare bene tutti, anche gli stranieri, an-che le persone più povere.
CONTRARIO
Come dice il Rapporto dell’Organizza-zione per la cooperazione e lo sviluppoeconomico, gli emigrati non devono es-sere considerati un problema, ma uninvestimento.Inoltre, sappiamo che la maggior parte
dei migranti in Svizzera provengono daPaesi europei. Sono persone della no-stra stessa cultura che non faticano adintegrarsi.I migranti oggigiorno sono spesso benformati e utili, non solo all’economia,ma anche alla società, sempre più vec-chia. Vogliamo finire come il Giappone?
Aiutare in loco
FAVOREVOLE
Aiutare sul posto è meglio. Molte perso-ne che vengono da culture lontane e fati-cano ad integrarsi. Basti pensare al pro-blema del foulard delle ragazze musul-mane a scuola. La Svizzera sta attual-mente aiutando dei Paesi limitrofi dellaSiria a gestire i flussi di persone chescappano dalle atrocità della guerra.
CONTRARIO
Integrare delle persone di cultura mol-to diversa porta alla comprensione e alrispetto tra i popoli. Si instaurano deinuovi rapporti. Per quanto riguarda ifoulard delle ragazze musulmane (po-tremmo anche menzionare i problemidelle lezioni di nuoto), sono proprioqueste le occasioni per aiutare questegiovani donne a fare valere i loro dirittinei confronti delle famiglie così conser-vatrici.
Intervenire sulle cause
FAVOREVOLE
La soluzione per aiutare le persone po-vere, affamate e discriminate nel mon-do non sta nell’accoglierle tutte a casanostra. Investiamo delle risorse percombattere le cause, prima di tutto lacorruzione dei Paesi poveri. Esistonodelle organizzazioni come Transparen-cy International molto attive in questosettore. In base agli studi di TI, la Sviz-zera ha introdotto delle norme penalicontro la corruzione, anche a livello in-ternazionale.
CONTRARIO
Certamente bisogna intervenire sullecause, ma si tratta di misure che avran-no (si spera) successo a medio e lungotermine. Per l’emergenza umanitariaattuale dobbiamo mantenere aperte lenostre frontiere e i nostri cuori!
Linda Arnold (Liceo Lugano 1), ZenoCasella (Liceo Lugano 2), Cem Celik (Li-ceo Lugano 1), Yann Fauconnet (LiceoLugano 1), Francesco Giannattasio (Li-ceo Lugano 2), Michela Marchesi (LiceoLugano 1), Alessandro Seveso (LiceoLugano 1), Mosè Schwarz (Liceo Luga-no 1), Debora Steffen (Liceo Lugano 1),Stevan Stojadinovic (Liceo Lugano 2),Alessandro Taddei (Liceo Lugano 2),Tomas Turner (Liceo Mendrisio), Thier-ry Robert-Nicoud (Liceo Bellinzona),Stefano Sarajlic (Liceo Lugano 1).
I 14 allievi qualificatisialla finale nazionale aBerna sono:
I 14 allievi qualificatisi alla finale nazionale a Berna: con Franchino Sonzogni in alto a sinistra
090215_08_Ragazzi 10.02.15 18:06 Pagina 1