Migrazione: un flusso, due poli · La risposta corretta della scorsa settimana è: b) 20-21 marzo...

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OSPITI studenti delle SMS (scuole medie supe- riori) partecipanti a ‘La Gioventù dibatte’ Migrazione: un flusso, due poli Ospiti della nostra pagina, alcuni stu- denti del Liceo 1 di Lugano che assieme alla loro insegnante Helena Glaser Tomasone ci hanno permesso di ritra- scrivere gli appunti sui quali si sono preparati per affrontare il concorso ‘La Gioventù dibatte’ di lunedì 26 gennaio 2015, che aveva come tema: “Gli Stati europei dovrebbero porre limiti severi alle migrazioni dall’Africa e dal Medio Oriente, causate da povertà, fame e as- senza di diritti?”. Chiamati – come lo vogliono le regole del concorso – a pro- nunciarsi pro oppure contro il tema dibattuto, solo pochi istanti prima dell’inizio del confronto, i ragazzi han- no saputo esprimersi in maniera convincente su entrambe le posizioni, un’esperienza sicuramente arricchente! Buona lettura Saper migrare da una posizione all’altra a cura di Elisabeth Alli | 16 a stagione La Pagina dei Ragazzi 8 lunedì 9 febbraio 2015 Gli Stati europei dovrebbero porre li- miti severi alle migrazioni dall’Africa e dal Medio Oriente, causate da pover- tà, fame e assenza di diritti? L’argomentazione pro e contro sotto- stante è stata preparata dagli studenti del Liceo 1 di Lugano: Giacomo Aprile, Linda Arnold, Nicole Bernasconi, Sara Cammarata, Luca Carrucciu, Cem Ce- lik, Vincenzo De Luca, Martina De San- tis, Yann Fauconnet, Mattia Gianini, Beatrice Gravina, Viktorjia Hramadka, Rebecca Janssen, Michela Marchesi, Francesco Mariatti, Cloe Milesi, Olivier Abou Nader, Federico Pagnamenta, Va- lentina Parrotta, Priscilla Persil, Rober- to Porcu, Stefano Rappi, Giacomo Re- spini, Mosè Schwarz, Stefano Sarajlic, Debora Steffen, Ibrahim Tas, Leonardo Tibiletti, Luca Xausa, Laura Soldini, Lo- renzo Müller, Özlem Yldirim, Peter Ko- cis, Mattia Bettoni, Lawrence Lurati, Max Eid, Alessandro Seveso; diretti dal- la loro insegnante Helena Glaser Toma- sone, nell’ambito dell’opzione di econo- mia e diritto. Punto di partenza Da oltre 10 anni (dal 2004), tramite gli accordi bilaterali con l’Ue, la Svizzera è integrata nel sistema di gestione della migrazione europeo (collabora- zione nello spazio Schengen tra le for- ze di polizia e coordinazione della mi- grazione tramite il sistema Dublino). FAVOREVOLE Non si contesta la solidarietà, ma c’è un limite all’accoglienza. Troppi ospiti mettono in difficoltà le nostre strutture e istituzioni: - I nostri centri di accoglienza sono pieni - Le scuole faticano ad integrare tutti i bambini e ragazzi alloglotti - I servizi sociali sono oberati - I mezzi finanziari non sono illimitati; ci sono anche molti svizzeri che neces- sitano dell’aiuto sociale. Anche gli svizzeri hanno diritto alla so- lidarietà e godono della protezione dei diritti umani! Se crollasse il nostro sistema, non sa- rebbe di certo un aiuto per i migranti! Tutti hanno un interesse affinché la Svizzera continui a funzionare bene. CONTRARIO La Svizzera ha una lunga tradizione nell’aiuto umanitario. È depositaria alle convenzioni di Ginevra per l’aiuto alle vittime di guerra. È sede della Croce Ros- sa Internazionale. È vero, la migrazione sollecita le nostre istituzioni e strutture. Ma siamo un Paese benestante ed effi- ciente; dobbiamo trovare il modo di inte- grare le persone che ci chiedono aiuto. È una bella sfida che sarebbe bello racco- gliere. Accogliere persone che migrano è sempre stato un arricchimento del no- stro Paese. Ad esempio, molte persone accolte durante la seconda guerra mon- diale hanno portato un prezioso contri- buto economico e culturale (ad esempio gli italiani, i polacchi ecc.). La solidarietà viene sempre ricompensata. Aiuto a chi soffre: ci sono diversi modi FAVOREVOLE Ci sono molti altri modi di essere soli- dali, oltre all’accoglienza nei nostri Paesi europei. È vero che la Svizzera possiede una lun- ga tradizione nell’aiuto umanitario, in particolare nell’aiuto allo sviluppo. Og- gigiorno, la Direzione per l’aiuto allo sviluppo (nel Dipartimento degli Affari esteri) gestisce dei progetti per miglio- rare la condizione delle persone povere, affamate e discriminate (un esempio attuale è il grande impegno nella lotta contro l’Ebola in Africa). Inoltre, la Sviz- zera è sempre stata molto attiva nel- l’ambito della FAO (Food and Agricul- ture Organization) dell’ONU, aiutando ad esempio a costruire dei granai per le provviste in Paesi poveri. CONTRARIO È vero, ma attualmente ci sono delle tali catastrofi umanitarie in questo mondo (si pensi alle terribili guerre in Medio Oriente e in Africa) che questi aiuti non riescono più ad arrivare. Chi fornisce aiuto umanitario viene rapito e a volte ucciso. Bisogna fare uscire quella pove- ra gente (moltissimi sono bambini) dal- l’inferno in cui vive, almeno per il perio- do della guerra. Non hanno altra possi- bilità di vivere una vita decente. Ci sono anche organizzazioni private, religiose ecc. che aiutano. Accogliere nei nostri Paesi (europei) FAVOREVOLE La Svizzera è composta per quasi un quarto da stranieri, ed accoglie più im- migrati di altri Paesi europei (Rapporto OCSE per il 2012). Va posto un limite più severo. L’alterna- tiva è quella di investire grandissime ri- sorse nelle nostre strutture. Ma necessi- tiamo di queste risorse altrove, ad esempio nella costruzione di una se- conda galleria al Gottardo, nella gestio- ne del traffico negli agglomerati ecc. Sono infrastrutture necessarie a far stare bene tutti, anche gli stranieri, an- che le persone più povere. CONTRARIO Come dice il Rapporto dell’Organizza- zione per la cooperazione e lo sviluppo economico, gli emigrati non devono es- sere considerati un problema, ma un investimento. Inoltre, sappiamo che la maggior parte dei migranti in Svizzera provengono da Paesi europei. Sono persone della no- stra stessa cultura che non faticano ad integrarsi. I migranti oggigiorno sono spesso ben formati e utili, non solo all’economia, ma anche alla società, sempre più vec- chia. Vogliamo finire come il Giappone? Aiutare in loco FAVOREVOLE Aiutare sul posto è meglio. Molte perso- ne che vengono da culture lontane e fati- cano ad integrarsi. Basti pensare al pro- blema del foulard delle ragazze musul- mane a scuola. La Svizzera sta attual- mente aiutando dei Paesi limitrofi della Siria a gestire i flussi di persone che scappano dalle atrocità della guerra. CONTRARIO Integrare delle persone di cultura mol- to diversa porta alla comprensione e al rispetto tra i popoli. Si instaurano dei nuovi rapporti. Per quanto riguarda i foulard delle ragazze musulmane (po- tremmo anche menzionare i problemi delle lezioni di nuoto), sono proprio queste le occasioni per aiutare queste giovani donne a fare valere i loro diritti nei confronti delle famiglie così conser- vatrici. Intervenire sulle cause FAVOREVOLE La soluzione per aiutare le persone po- vere, affamate e discriminate nel mon- do non sta nell’accoglierle tutte a casa nostra. Investiamo delle risorse per combattere le cause, prima di tutto la corruzione dei Paesi poveri. Esistono delle organizzazioni come Transparen- cy International molto attive in questo settore. In base agli studi di TI, la Sviz- zera ha introdotto delle norme penali contro la corruzione, anche a livello in- ternazionale. CONTRARIO Certamente bisogna intervenire sulle cause, ma si tratta di misure che avran- no (si spera) successo a medio e lungo termine. Per l’emergenza umanitaria attuale dobbiamo mantenere aperte le nostre frontiere e i nostri cuori! Linda Arnold (Liceo Lugano 1), Zeno Casella (Liceo Lugano 2), Cem Celik (Li- ceo Lugano 1), Yann Fauconnet (Liceo Lugano 1), Francesco Giannattasio (Li- ceo Lugano 2), Michela Marchesi (Liceo Lugano 1), Alessandro Seveso (Liceo Lugano 1), Mosè Schwarz (Liceo Luga- no 1), Debora Steffen (Liceo Lugano 1), Stevan Stojadinovic (Liceo Lugano 2), Alessandro Taddei (Liceo Lugano 2), Tomas Turner (Liceo Mendrisio), Thier- ry Robert-Nicoud (Liceo Bellinzona), Stefano Sarajlic (Liceo Lugano 1). I 14 allievi qualificatisi alla finale nazionale a Berna sono: I 14 allievi qualificatisi alla finale nazionale a Berna: con Franchino Sonzogni in alto a sinistra

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  • OSPITI

    studenti delle SMS (scuole medie supe-riori) partecipanti a ‘La Gioventù dibatte’

    Migrazione: un flusso, due poli

    Ospiti della nostra pagina, alcuni stu-denti del Liceo 1 di Lugano che assiemealla loro insegnante Helena Glaser Tomasone ci hanno permesso di ritra-scrivere gli appunti sui quali si sonopreparati per affrontare il concorso ‘LaGioventù dibatte’ di lunedì 26 gennaio

    2015, che aveva come tema: “Gli Statieuropei dovrebbero porre limiti severialle migrazioni dall’Africa e dal MedioOriente, causate da povertà, fame e as-senza di diritti?”. Chiamati – come lovogliono le regole del concorso – a pro-nunciarsi pro oppure contro il tema

    dibattuto, solo pochi istanti prima dell’inizio del confronto, i ragazzi han-no saputo esprimersi in maniera convincente su entrambe le posizioni,un’esperienza sicuramente arricchente!

    Buona lettura

    Saper migrareda una posizioneall’altra

    a cura di Elisabeth Alli | 16a stagione

    La Pagina dei Ragazzi 8lunedì 9 febbraio 2015

    La risposta corretta della scorsa settimana è: b) 20-21 marzo

    In palio questa settimana ci sono 5 gadget de ‘laRegioneTicino’

    Concorso aperto a tutti i lettori

    Partecipare è semplice. Inviate un sms (Fr. 1.–/sms) al numero 959 con la parola chiave corretta scegliendotra: “REGIONE A”, “REGIONE B” o “REGIONE C”, oppure compilate il tagliando con i vostri dati e inviateloa: Pagina dei Ragazzi, Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona entro giovedì 12 febbraio.

    Cognome Nome

    Via Località

    Telefono Data di nascita

    Domanda

    Quanti studenti dell’insegnante Helena Glaser Tomasone si recheranno a Berna?

    a) 1 b) 77 c) 8

    Risposta

    Gli Stati europei dovrebbero porre li-miti severi alle migrazioni dall’Africae dal Medio Oriente, causate da pover-tà, fame e assenza di diritti?

    L’argomentazione pro e contro sotto-stante è stata preparata dagli studentidel Liceo 1 di Lugano: Giacomo Aprile,Linda Arnold, Nicole Bernasconi, SaraCammarata, Luca Carrucciu, Cem Ce-lik, Vincenzo De Luca, Martina De San-tis, Yann Fauconnet, Mattia Gianini,Beatrice Gravina, Viktorjia Hramadka,Rebecca Janssen, Michela Marchesi,Francesco Mariatti, Cloe Milesi, OlivierAbou Nader, Federico Pagnamenta, Va-lentina Parrotta, Priscilla Persil, Rober-to Porcu, Stefano Rappi, Giacomo Re-spini, Mosè Schwarz, Stefano Sarajlic,Debora Steffen, Ibrahim Tas, LeonardoTibiletti, Luca Xausa, Laura Soldini, Lo-renzo Müller, Özlem Yldirim, Peter Ko-cis, Mattia Bettoni, Lawrence Lurati,Max Eid, Alessandro Seveso; diretti dal-la loro insegnante Helena Glaser Toma-sone, nell’ambito dell’opzione di econo-mia e diritto.

    Punto di partenza

    Da oltre 10 anni (dal 2004), tramite gliaccordi bilaterali con l’Ue, la Svizzeraè integrata nel sistema di gestionedella migrazione europeo (collabora-zione nello spazio Schengen tra le for-ze di polizia e coordinazione della mi-grazione tramite il sistema Dublino).

    FAVOREVOLE

    Non si contesta la solidarietà, ma c’è unlimite all’accoglienza.Troppi ospiti mettono in difficoltà lenostre strutture e istituzioni:- I nostri centri di accoglienza sono pieni- Le scuole faticano ad integrare tuttii bambini e ragazzi alloglotti

    - I servizi sociali sono oberati- I mezzi finanziari non sono illimitati;ci sono anche molti svizzeri che neces-sitano dell’aiuto sociale.

    Anche gli svizzeri hanno diritto alla so-lidarietà e godono della protezione deidiritti umani!Se crollasse il nostro sistema, non sa-rebbe di certo un aiuto per i migranti!Tutti hanno un interesse affinché laSvizzera continui a funzionare bene.

    CONTRARIO

    La Svizzera ha una lunga tradizionenell’aiuto umanitario. È depositaria alleconvenzioni di Ginevra per l’aiuto allevittime di guerra. È sede della Croce Ros-sa Internazionale. È vero, la migrazionesollecita le nostre istituzioni e strutture.Ma siamo un Paese benestante ed effi-ciente; dobbiamo trovare il modo di inte-grare le persone che ci chiedono aiuto. Èuna bella sfida che sarebbe bello racco-gliere. Accogliere persone che migrano èsempre stato un arricchimento del no-stro Paese. Ad esempio, molte personeaccolte durante la seconda guerra mon-

    diale hanno portato un prezioso contri-buto economico e culturale (ad esempiogli italiani, i polacchi ecc.). La solidarietàviene sempre ricompensata.

    Aiuto a chi soffre:ci sono diversi modi

    FAVOREVOLE

    Ci sono molti altri modi di essere soli-dali, oltre all’accoglienza nei nostriPaesi europei.È vero che la Svizzera possiede una lun-ga tradizione nell’aiuto umanitario, inparticolare nell’aiuto allo sviluppo. Og-gigiorno, la Direzione per l’aiuto allosviluppo (nel Dipartimento degli Affariesteri) gestisce dei progetti per miglio-rare la condizione delle persone povere,affamate e discriminate (un esempioattuale è il grande impegno nella lottacontro l’Ebola in Africa). Inoltre, la Sviz-zera è sempre stata molto attiva nel-l’ambito della FAO (Food and Agricul-ture Organization) dell’ONU, aiutandoad esempio a costruire dei granai per leprovviste in Paesi poveri.

    CONTRARIO

    È vero, ma attualmente ci sono delle talicatastrofi umanitarie in questo mondo(si pensi alle terribili guerre in MedioOriente e in Africa) che questi aiuti nonriescono più ad arrivare. Chi fornisce

    aiuto umanitario viene rapito e a volteucciso. Bisogna fare uscire quella pove-ra gente (moltissimi sono bambini) dal-l’inferno in cui vive, almeno per il perio-do della guerra. Non hanno altra possi-bilità di vivere una vita decente. Ci sonoanche organizzazioni private, religioseecc. che aiutano.

    Accogliere nei nostri Paesi (europei)

    FAVOREVOLE

    La Svizzera è composta per quasi unquarto da stranieri, ed accoglie più im-migrati di altri Paesi europei (RapportoOCSE per il 2012).Va posto un limite più severo. L’alterna-tiva è quella di investire grandissime ri-sorse nelle nostre strutture. Ma necessi-tiamo di queste risorse altrove, adesempio nella costruzione di una se-conda galleria al Gottardo, nella gestio-ne del traffico negli agglomerati ecc.Sono infrastrutture necessarie a farstare bene tutti, anche gli stranieri, an-che le persone più povere.

    CONTRARIO

    Come dice il Rapporto dell’Organizza-zione per la cooperazione e lo sviluppoeconomico, gli emigrati non devono es-sere considerati un problema, ma uninvestimento.Inoltre, sappiamo che la maggior parte

    dei migranti in Svizzera provengono daPaesi europei. Sono persone della no-stra stessa cultura che non faticano adintegrarsi.I migranti oggigiorno sono spesso benformati e utili, non solo all’economia,ma anche alla società, sempre più vec-chia. Vogliamo finire come il Giappone?

    Aiutare in loco

    FAVOREVOLE

    Aiutare sul posto è meglio. Molte perso-ne che vengono da culture lontane e fati-cano ad integrarsi. Basti pensare al pro-blema del foulard delle ragazze musul-mane a scuola. La Svizzera sta attual-mente aiutando dei Paesi limitrofi dellaSiria a gestire i flussi di persone chescappano dalle atrocità della guerra.

    CONTRARIO

    Integrare delle persone di cultura mol-to diversa porta alla comprensione e alrispetto tra i popoli. Si instaurano deinuovi rapporti. Per quanto riguarda ifoulard delle ragazze musulmane (po-tremmo anche menzionare i problemidelle lezioni di nuoto), sono proprioqueste le occasioni per aiutare questegiovani donne a fare valere i loro dirittinei confronti delle famiglie così conser-vatrici.

    Intervenire sulle cause

    FAVOREVOLE

    La soluzione per aiutare le persone po-vere, affamate e discriminate nel mon-do non sta nell’accoglierle tutte a casanostra. Investiamo delle risorse percombattere le cause, prima di tutto lacorruzione dei Paesi poveri. Esistonodelle organizzazioni come Transparen-cy International molto attive in questosettore. In base agli studi di TI, la Sviz-zera ha introdotto delle norme penalicontro la corruzione, anche a livello in-ternazionale.

    CONTRARIO

    Certamente bisogna intervenire sullecause, ma si tratta di misure che avran-no (si spera) successo a medio e lungotermine. Per l’emergenza umanitariaattuale dobbiamo mantenere aperte lenostre frontiere e i nostri cuori!

    Linda Arnold (Liceo Lugano 1), ZenoCasella (Liceo Lugano 2), Cem Celik (Li-ceo Lugano 1), Yann Fauconnet (LiceoLugano 1), Francesco Giannattasio (Li-ceo Lugano 2), Michela Marchesi (LiceoLugano 1), Alessandro Seveso (LiceoLugano 1), Mosè Schwarz (Liceo Luga-no 1), Debora Steffen (Liceo Lugano 1),Stevan Stojadinovic (Liceo Lugano 2),Alessandro Taddei (Liceo Lugano 2),Tomas Turner (Liceo Mendrisio), Thier-ry Robert-Nicoud (Liceo Bellinzona),Stefano Sarajlic (Liceo Lugano 1).

    I 14 allievi qualificatisialla finale nazionale aBerna sono:

    I 14 allievi qualificatisi alla finale nazionale a Berna: con Franchino Sonzogni in alto a sinistra

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