Mignella Calvosa - Città compatta, città ri-unita
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CITTÀ COMPATTA, CITTÀ RI-UNITA
Fiammetta Mignella CalvosaSimona Totaforti
13 maggio 2011
Lo sviluppo urbano
la maggior parte degli abitanti del pianeta vive nelle città;
nel 2050 si stima che il 75% della popolazione mondiale risiederà in megalopoli e in regioni a intensa urbanizzazione;
enorme impatto ambientale: crescente peso demografico della popolazione urbana, consumo risorse naturali, rifiuti prodotti, emissioni di CO2;
il fenomeno della diffusione urbana ha dato origine a un modello di sviluppo non sostenibile.
Trasformazioni del territorio
gli interessi immobiliari si saldano con l’interesse dei proprietari dei suoli che tendono a trasformare la propria rendita agraria in rendita urbanacontinue varianti ai piani regolatorimancanza di regole che impongono una pianificazione accorta e sostenibile
sviluppo dell’abusivismo speculativodualismo del mercato abitativo (centro/periferia)CONSUMO DI SUOLO
Trasformazioni demografiche
Naturali:
cambia la struttura della popolazione locale:
✓ si accentua l’invecchiamento;
✓ diminuisce la natalità.
Sociali:
l’insediamento della popolazione sul territorio è condizionato dalle dinamiche di mercato e tende alla diffusione;
si accrescono i flussi e le dinamiche migratorie.
Trasformazioni del mercato del lavoro urbano
dualismo tra lavori garantiti e lavori precari
mercato nero alimentato dai flussi migratori
flessibilità che accentua la polarizzazione verso il basso e verso l’alto
DISUGUAGLIANZA SOCIALE
Trasformazioni delle funzioni urbane
passaggio dalle funzioni produttive alle funzioni di servizio (attività immateriali)
si amplifica il fenomeno della gentrification e il cambiamento di destinazione d’uso degli immobili
trasformazione del nucleo originario della città e valorizzazione delle funzioni
elevati costi degli immobili nel centro della città e quindi espansione territoriale e ampliamento delle aree metropolitane
Trasformazione della mobilità
La diffusione urbana produce maggiore mobilità:
✓ per ragioni lavoro
✓ per ragioni di consumo
✓ per ragioni ludiche
Insufficiente adeguamento delle infrastrutture e delle reti di trasporto pubblico
RIDUZIONE DEI LIVELLI DI QUALITÀ DELLA VITA
Costi pubblici e sociali
infrastrutture e reti <
infrastrutture del trasporto <
servizi pubblici locali <
segregazione residenziale >
mobilità privata
consumo di tempo
segregazione e diffusione territoriale
relazionalità e condivisione
La frammentazione urbana alimenta la diseguaglianza
Distruzione del paesaggio, forte consumo di suolo (la “campagna urbanizzata”), penalizzazione attività agricole, soluzioni abitative ripetitive, elevati costi di trasporto (collettivo e privato), elevati costi reti infrastrutturali, esclusione sociale, crescita disuguaglianze sociali, negazione identità locali.
“L’urbanesimo totale” produce flussi continui (rifiuti, CO2, persone, etc.) che non si intersecano e non precipitano nello spazio.
La città diffusa
La città compatta
è più sostenibile e può mantenere la sua caratteristica di crogiuolo e incubatore di innovazione, interazione, scambio
è una città che è riuscita a darsi dei limiti
in cui si verifica il passaggio dall’espansione al riuso, al recupero, al restauro
che si è data un sistema di regole adeguato
che prevede progetti di partecipazione civica e inclusione sociale
che privilegia maggiore contiguità tra abitazioni e luoghi di lavoro, insediamenti concentrati, negozi di vicinato, trasporti pubblici efficaci, corridoi verdi, orti urbani, etc.
La città compatta è più sostenibile...
economicamente: perchè prevede nuovi modelli che ridisegnano la città, il territorio e i termini dell’abitare
ecologicamente: perchè accoglie nuovi progetti che mirano al risparmio energetico e al miglioramento della qualità di vita dell’ambiente e dei cittadini
in un’ottica di equità sociale: perchè attenua le forme di segregazione dei diversi ceti sociali e delle diverse identità culturali
nelle soluzioni e nelle politiche di mobilità e di consumo
Nella città compatta si può riattivare un “vortice culturale”:
La città compatta non favorisce le gated-communities.
La città compatta facilita il mescolamento dei flussi nello spazio urbano, favorisce le relazioni, ovvero crea un “vortice culturale” (Hannerz, 1998) che non segrega ma, al contrario, apre al confronto e valorizza le identità locali e la vitalità del tessuto sociale.
La città può ancora essere luogo privilegiato di integrazione sociale e allo stesso tempo di distinzione.
La città compatta può essere ri-unita
attraverso una governance della sostenibilità che si fondi su:
una pianificazione territoriale sostenibileil risanamento e il recupero urbanola crescita densificatail controllo dello sviluppo insediativotrasformazione della mobilità la diffusione di una cultura ambientale