Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

79
Universita degli Studi di Padova Biblioteche del Polo iuridico i iii ii iiiiiiii ir ii iii i P0L090050319 Dalla critica delle sociologie alla scienza della storia e della politica L. 3800 (3585) i UNiitRSITA Dl PADOVA I Dipoiserito di Storia e Filosofia del Diritto e Diritto Corionic_____ Razeto Migliaro Misuraca SOCIOLOGIA E MARXISMO NELLA CRITICA DI GRAMSCI DE DONATO ce, o I. o -J o BIBL. Dl tILOSOFIA DE

Transcript of Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Page 1: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Univ

ersita

deg

liS

tud

idi

Pad

ov

aB

iblio

teche

del

Po

loiu

ridico

iiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiP

0L

090050319

Dalla

criticadelle

sociologiealla

scienzadella

storiae

dellapolitica

L.3800

(3585)

iUNiitRSITA

DlPADOVA

ID

ipoiseritodi

Storiae

Filosofiadel

Diritto

eD

irittoC

orionic_____

Razeto

Migliaro

Misuraca

SOC

IOLO

GIA

EM

AR

XISM

ON

ELLAC

RITIC

ADI

GR

AM

SCI

DE

DO

NA

TO

ce,oI.o-Jo

BIBL.Dl tILOSOFIA

DE

Page 2: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

DI

F!

?S

\i;.:;.i:

Ideologiae

socet

f)li:

ino

‘[iv

.11.

IncI?.

n.

Luis

Razeto

Migliaro

Pasq

Socio

logia

em

arxismo

nellacritica

diG

ramsci

Il1977

èstato

unanno

diforte

ripresa

deglistu

die

deldibattito

sulp

ensiero

‘di

Gram

sci.L

’incontro

trale

iniziativepro

mo

sseda

struttu

redi

ricerca

delm

ovimento

operaio

per

laceleb

razione

delquaran

tennale

dellam

ortedel

fon

dato

re’del

marxism

oitaliano

ela

partico

lareco

ng

iuntu

rap0-

liUca

hannop

osto

alcen

trodel

dib

attitocultu

raleil

valoredi

tesiquali

quella

dell’eg

emo

nia,

l’analisidi

com

equesta

possa

con

iugarsi

conil

pluralismo

politicoe

istituzionale,il

rapp

orto

tratunzione

nazio

nale

della

classeoperaia

ecrisi

delcap

italismo

.L

etap

pe

salienti

diqueste

ricerche

suG

ramsci

son

onei

libridi

Badaloni,

Buci-G

lucksmann,

Pag

gi-G

erratana-D

eG

iovannie

nelrecen

tevolum

ecol

lettivo:P

oliticae

storia

inA

ntonioG

ramsci

(Ed

itori

Riuniti,

Rom

a1977).

Inquesto

qu

adro

illibro

diR

azetoM

igliaroe

Mi

suraca

parteda

unpunto

dio

sservazio

ne

orig

inale,

dalla

convinzionecio

èch

ela

persisten

zad

ellacrisi

èco

nn

essaalle

carenze

scientifich

nnella

com

pren

sione

delle

condizionireali

enella

pro

gettazio

ne

delle

iniziativerazionali;

ech

eil

suosu

peram

ento

èperciò

legato

allacritica

del

leteo

riesociali

piùdiffuse

ealla

costru

zione

diuna

nuovascien

zad

ellasto

riae

dellapolitica.

Seco

ndo

questo

programm

a,a

partire

dauna

let

turanuova

deiQ

uad

erni

diG

ramsci,

eseco

ndo

unapro

spettiv

adi

storia

della

cultura,si

svolgein

questo

librouna

analisicritica

della

socio

logia

marxista

(intesacom

eten

den

zadeterio

re»

delm

arxismo),

incen

tratanella

criticadel

con

cet

todi

legalità

storica.

Siindividuano

quindile

co

ndizioni

storich

ee

glielem

enticostitutivi

fon

da

mentali

diuna

scienza

della

storia

edella

poli

ticach

edia

ragionedei

pro

cessistorici

attualinel-

VII!

iL

RE

FA

ì

ID

RA

GH

II

Page 3: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

laloro

partico

larità,esam

inan

do

specificam

ente

Iavviamento

diesse

nelleteo

riegram

sciane

della

I_..uis Razeto

Fdligliarocrisi

org

anica,

deifenom

enidel

fascismo,

del.am

ericanism

o’,

della

bu

rocrazia

moderna.

Pasquale

IVilsuraca

L.R

azetoM

igliarofino

al1973

hain

segn

atoso

ciolo

gia

presso

l’universitàtecn

icadello

Stato

diS

antiag

o.

Attualm

entein

segn

apresso

lafacoh

discien

zestatistich

e,d

emo

grafich

ee

attuarialiE

IVlARXISIs1Odell’università

diR

oma.

InItalia

hapubblicato

,tra

l’altro,con

F.C

erasee

F.C

onsoli,C

lassied

istituzioniin

Am

ericaL

atina(R

oma

1977).N

ELL.JCRITICA

P.M

isuracalavora

presso

l’istitutodi

So

ciolo

gia

dellauniversità

diR

oma.

Èau

tore

diS

ullarico-

EIG

RAIV

ISCIstru

zion

eg

ramscian

adei

con

cettidi

struttu

rae

sup

erstruttu

ra,pubblicato

su«

Rasseg

na

italianadi

Sociologia

«,

n.3.

1977.D

allacritica

dellesociologie

allascien2a

dellastoria

edella

politica

De

Donato

Page 4: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

©1978

De

Donato

editoreS0A

Lungom

areN

azarioSauro,

25B

ari

CL

07-0311-7

Indice

7P

rolegorneni

15

I.L

AC

RIT

ICA

DE

LL

ES

OC

IOL

OG

IE

151.

11soggetto

dellacritica

232.

La

sociologiacom

etendenza

deteriore‘

delm

arxismo

403.

La

sociologiacom

escienza

socialealternativa

alm

arxismo

574.

Critica

delleleggi

storichee

statistiche

75

11.

LA

SC

IEN

ZA

DkL

i,AS

TO

RIA

ED

EL

LA

PO

LIT

ICA

751.

Dalla

esperienzaalla

ifiosofiaed

allascienza

802.

Teoria

dellacrisi

organica

1013.

Teoria

dellaburocrazia

moderna

127

III.N

OT

ET

EO

RIC

HE

Page 5: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Prolegom

eni

Lescienze

storichee

politichesi

trovanooggi

nellanecessità

dicom

prendere,spiegare

edare

rispostea

uninsiem

edi

fenomeni

edi

problemi

cheinvestono

gliStati

contemporanei,

lacui

complessità

enovità

sonotali

daevidenziare

lecarenze

deglistru

menti

conoscitividi

cuidispongono

leculture

piùavanzate.

L’in

sieme

diquesti

fenomeni

edi

questiproblem

solitamente

compreso

sottoil

termine

genericodi

‘ crisi‘,

ma

leteorie

finoraelaborate

sullecrisi

economiche

epolitiche

nonsem

branosuffi

cientia

dareragione

dellanovità

ecom

plessitàche

caratterizzanola

crisiattuale

ea

indicareadeguate

politicheper

affrontarla:ciò

rivelache

essacoinvolge

lescienze

storichee

politichem

edesim

e.Possiam

ointravedere

lanatura

complessa

enuova

diquesta

problematica

attraversouna

preliminare

considerazionedi

alcunitra

isintom

ipiù

evidentidell’attuale

situazionecritica:

nelm

ondocapitalista

unprocesso

dirottura

degliequilibri

delm

ercatoin

ternazionale,proprio

nelm

omento

incui

l’annodarsidei

pro

blemi

(disoccupazione,inflazione

estagnazione

inquanto

fenom

eninon

puramente

congiunturalim

apiuttosto

tendenziali,con

seguenzee

partidel

modo

incui

leforze

produttivesi

sonosvi

luppate)esige

soluzioniinternazionali,

chetuttavia

sonocontrad

dettedagli

interessie

dalleragioni

politichedegli

Statinazionali.

Ancora:

lacontestazione

—attiva

epassiva

—del

sistema

isti

tuzionale,sem

prepiù

estesae

profonda,che

ponein

questionela

separazionetra

dirigentie

direttie

spingequesti

ultimi

am

ettere

indiscussione

lalegittim

itàdella

rappresentanzanelle

sueattuali

forme.

Infine:la

cadutadi

capacitàdelle

ideologiedom

i

nantinel

suscitareil

consensoindispensabile

adassicurare

l’in

tegrazionesociale

ead

evitarei

sempre

piùvasti

fenomeni

didecom

posizionem

oralenella

convivenzacivile.

Nel

mondo

socialista,

asua

volta,la

difficoltàdei

rapportitra

idiversi

Stati7

Page 6: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

(l’acutaconflittualità

tral’U

nioneSovietica

ela

Cina

popolare,l’occupazione

dellaC

ecoslovacchiaad

operadelle

forzem

ffitaridel

Patto

diV

arsaviacom

em

ododi

garantireun

certosistem

adi

rapportiintersocialisti)

proprionel

mom

entoin

cuila

competizione

trai

sistemi

capitalistae

socialista,e

l’internanecessità

diuno

svilupposocialista

basatosu

unapianificazione

coinvolgente

idiversi

Stati,abbisognano

diun

internazionalismo

chepervenga

adun

livelloqualitativam

entesuperiore.

Ancora:

ladivergenza

traun

insieme

ditrasform

azionirivoluzionarie

nellastruttura

socialee

dinotevoli

successinella

crescitaeconom

icada

unaparte,

ele

cristallizzazioniburocratiche

nellesovrastrut

turepolitiche

eculturali

dall’altra;tra

lapianificazione

accentrata

etecnica

ela

necessitàdi

partecipazionee

controllodi

massa

neiprocessi

decisionali.Infine:

lapersistenza

delricorso

apratiche

amm

inistrativenei

confrontidella

intellighenziadis

senziente.Senza

ancoraproporre

un’interpretazionedi

questifenom

enie

problemi,

possiamo

intantocogliere

inessi

duecaratteristiche

definitoriedella

crisiattuale.

Ilsuo

investirel’insiem

edegli

Stati,e

ilsuo

coinvolgereunitariam

enteeconom

ia,politica

ecultura.

Ilm

ondocontem

poraneocioè

attraversauna

fasedi

crisiorganica

generalizzata—

unafase

dellavita

collettivaca

ratterizzatada

unprocesso

discissione

frala

‘struttura‘

ela

sovrastruttura‘

—,

cheha

contenutie

adottaform

ediverse

negliStati

capitalistie

socialisti,m

anifestandosituttavia

inam

boi

sistemi

come

fenomeni

interrelati.È

unafase

incui

levarie

formazioni

economico-politiche

sonodi

frontealla

necessitàdi

compiere

scelteradicali,

talida

riorientarneil

complessivo

sviluppofuturo.

Lapersistenza

dellacrisi

èconnessa

alleinsufficienze

teorico-scientifiche

nellacom

prensionee

nellarisposta

aquest’ultim

ae

ilsuo

superamento

èlegato

allacostruzione

diuna

nuovascienza

dellastoria

edella

politica,capace

diavviare

ilpassaggio

aduna

nuovaepoca

politica.C

apirequesto

rapportotra

crisie

scienzeim

plicaesam

inarela

crisiorganica

attualecom

erisultato

diun

processostorico

lecui

originirim

ontanoa

quell’altraepoca

storicadi

crisiinterna

zionale,che

segnòl’inizio

dell’attualeassetto

mondiale.

Decisivi

furonogli

anni1929-32.

Gli

anni,nel

mondo

capitalista,in

cuil’acutizzarsi

dellosquilibrio

economico-finanziario

èla

premessa

diuna

riorganizzazioneistituzionale

delciclo

diaccum

ulazionem

arcataprincipalm

entedall’intervento

sistematico

delloStato

come

fattoreregolatore

necessario.L

’odiernacrisi

manifesta

illogoram

entodi

quelprogetto

disviluppo

economico,

diristru

tturazione

delloStato

edi

ricomposizione

deirapporti

traecono

mia

epolitica.

Nel

mondo

socialista,in

queltem

porappresen

tatosoltanto

dall’UR

ss,sono

glianni

dellagrande

‘svolta‘

caratterizzata

dallapolitica

diindustrializzazione

acceleratae

dicollettivizzazione

dell’agricoltura,che

ebbecom

ecorollario

ilfenom

enoche

conosciamo

come

‘stalinismo

‘.

Lacrisi

cheoggi

percorreil

mondo

socialistaesprim

ea

suavolta

illogoram

entodi

quel‘m

odello’di

sviluppoeconom

ico,di

organizzazionedello

Statoe

deirapporti

tradirigenti

ediretti.

Ora,

l’analisidi

quellacrisi

el’elaborazione

dellerisposte

adessa

furonocondotte

dadeterm

inatescienze

socialile

quali,pur

conservandodistinte

struttureconcettuali

—di

derivazionem

arxistanel

mondo

socialista,di

derivazioneeconom

ico-sociologica

nelm

ondocapitalista

—,

avevanoin

comune

uncom

plessodi

fondamenti

teoricie

diconnotazioni

metodologiche

checi

permettono

diassum

erlesotto

ladenom

inazionegenerale

disociologie.

Illogoram

entodi

quelleanalisi

edi

quellerisposte

allacrisi

segnaoggi

lacrisi

diquelle

struttureconoscitive,

edevidenzia

lanecessità

dellacostruzione

diuna

nuovascienza

checom

prenda,spieghi

edia

rispostealla

crisiorganica

attuale.Q

uestoè

ilnostro

programm

adi

lavoro.

Un

insieme

diesperienze

politichee

teoriche—

maturate

inre

lazioneal

problema

italianoed

allavicenda

cilena—

cihanno

indottoa

soffermarci

suG

ramsci

che,a

seguitodella

sconfittadel

movim

entooperaio

inE

uropae

nelcontesto

dellaristru

tturazione

differenziatadegli

Staticontem

poranei,consegna

aiQ

uadernidel

carcerei

suoistudi

criticisul

marxism

oe

sullaso

ciologiae

l’esame

dellacrisi

organicaa

luicontem

poranea.G

ramsci

riflettesu

questiproblem

inel

precisom

omento

storicoin

cuii

«modelli

cheoggi

manifestano

leproprie

limitazioni

siorganizzano

ecom

incianoa

concretarsi.E

chiaroche

lacoin

cidenzacronologica

diper

sénon

vuoidire

nienteoltre

unage

nericarelazione

chesem

preradica

l’uomo

nellapropria

epoca,il

pensieroteorico

nelcontesto

storico.M

ail

nessostorico

chelegittim

ala

ricercain

Gram

scidi

unpunto

dipartenza

peruna

impostazione

scientificadei

problemi

realiattuali,

èdato

dalfatto

chela

suariflessione

s’incentraprecisam

entenella

problematica

storicache

inquel

tempo

tendevaa

imporsi,

ponendosigià

allora

come

criticadelle

risposte(m

odelli)date

edil

logoramento

dellequali

costituiscel’essenza

deiproblem

ipresenti.

Eancora

dalfatto

cheG

ramsci

affrontatale

problematica

attraversola

criticadelle

concezioniteoriche,

delleideologie

(lasociologia

dauna

parte,un

certom

ododi

concepireil

marxism

odall’altra)

chestavano

allabase

diquei

modelli.

Ein

questosenso

esu

89

Page 7: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

questabase

cheattribuiam

oattualità

aG

ramsci,

unaattualità

determinata

1

L’analisidei

problemi

suiquali

cisiam

oproposti

diinterve

nireesige

nonsolo

lalettura

direttadei

testidi

Gram

sci,m

aanche

l’esame

criticodelle

diverseinterpretazioni

dicui

ilpen

sierogram

scianoè

statooggetto.

Questo

è,da

unlato,

prerequlsito

dellastessa

letturafilologica,

poichéoggi

nonè

possibileleggere

einterpretare

l’operagram

scianaprescindendo

dallam

ediazione

delleinterpretazioni

chedi

questasi

sonodate.

Dal

l’altroè

unaesigenza

dellaproblem

aticache

cioccupa,

inquanto

essaem

ergein

uncontesto

culturaledel

qualeform

anoparte

leinterpretazioni

dell’operagram

sciana.Q

uarantaanni

distudi

gramsciani,

cheoffrono

unavariegata

costellazionedi

interpretazionidivergenti

delpensiero

diG

ramsci

consideratosia

nelsuo

complesso

cheriguardo

adargom

entispecifici

,ci

pongonodi

fronteall’esistenza

didifficoltà

dilet

turae

comprensione.

ineffetti,

leinterpretazioni

diG

ramsci,

condiversa

fortuna,hanno

percorsopraticam

entel’intera

gamm

alogica

‘delle

possibilità.Lo

siè

intesocom

eleninista

conseguente,

come

revisionista,com

epolitico

impegnato

neltenta

tivodi

porreteoricam

entela

questionedel

passaggioal

socialism

onei

paesioccidentali,

come

storicistaassoluto,

come

parzialm

entestoricista,

come

precursoredello

strutturalismo,

evia

via2

Questo

‘destino‘

diG

ramsci

èparadossale,

ovesi

pongam

entealla

permanente

preoccupazioned’essere

precisoed

esplicito

(fattesalve

leparticolari

condizionicarcerarie);

egliritorna

piùvolte

suglistessi

appunti,perseguendo,

inulteriori

stesuree

innuovi

sviluppiteorici

dellem

edesime

questioni,l’approfon

dimento

ela

chiarificazionedi

ciòche

gliappare

ancoraim

preciso.

Cosa

spiegala

molteplicità

contraddittoriadelle

interpretazioni

dell’unicoG

ramsci?

Com

porrecosf

ladom

anda,e

cioèincludendo

l’aggettivo‘unico

‘,

significarifiutarsi

diavanzare

apriori

l’ipotesiopposta,

costruitasulla

possibilitàlogica

diuna

carenzadi

unitàteorica

nell’esposizionegram

sciana,d’una

eterogenea

mescolanza

nonrisolta

diposizioni

teorichecontrastanti.

Da

unatale

‘ipotesi’potrebbe

derivarsiuna

meccanica

‘spiegazione

‘della

esistenzadi

interpretazionicosf

disparate,coi

risultatoperò

dim

ancareproprio

l’individuazionedelle

difficoltà

d’interpretazione.C

isono

statiim

pedimenti

peruna

letturabiologicam

ente

Cfr.,

in/la,N

otateorica

11,p

p.

129-33.2

lbid.

rigorosadei

Quaderni.

Finoalla

recenteedizione

critica(1975)

nonera

possibileesam

inaregli

scrittigram

scianinell’ordine

ge

neticoin

cuifurono

elaborati,il

cheha

impedito

diappropriar

sidell’evoluzione

intellettualedell’autore.

Inoltre:l’organizza

zionetem

aticadei

Qitaderni

nelleprecedenti

edizioniera

unaopzione

aposteriori

rispondentegià

auna

determinata

interpretazione

deitesti.

Ilcontesto

tematico

(esteriormente

eda

altrisovraim

posto)attribuisce

sensoe

contenutiad

ogniparagrafo

particolarein

quantolo

proponeinserito

inuna

certaproble

matica

teorica,e

priv

adi

concretezzai

concettirendendoli

‘ generici

‘in

quantone

mette

inom

brai

legami

coldeterm

inatom

omento

storicocom

plessivoe

conl’ordine

deipensieri

dell’autore.

Che

ilcontesto

tematico

attribuitoagli

scritticarcerari

noncorrisponda

all’originalecontesto

problematico

secondoil

qualeG

ramsci

sviluppala

suaesposizione,

soltantoadesso

èpossibile

coglierem

anifestamente.

Ineffetti

l’ordinamento

cronologico

dicui

oradisponiam

operm

ettedi

accederead

unnuo

vo(antico

quantoi

Quaderni

manoscritti)

ordinamento

problem

atico.In

basea

ciòsarà

rimarchevole

comprovare

cheappa

renticontraddizioni

‘nellalettera

‘—

nelleafferm

azionitestuali

diG

ramsci

—in

realtànon

sonotali:

derivanopiuttosto

dallainclusione

inun

medesim

onodo

problematico

diproposizioni

chenel

pensierooriginale

dell’autoreerano

riferitea

questionidiverse.

Èchiaro

chequeste

confusionihanno

datoorigine

asuggestive

diversitàinterpretative.

Èopportuno

coglierea

questoriguardo

unaltro

aspettodella

strettarelazione

cheintercorre

trail

problema

filologicoe

ilproblem

adelle

interpretazionidiverse

delpensiero

diG

ramsci.

Una

certadiffusa

forma

dileggere

Gram

scipuò

essereintesa

appuntocom

euna

verae

propriateonizzazione

(giustificazione)della

possibilitàdi

formulare

interpretazioni‘libere

‘.

Alcuni

studiosisostengono

infattiche

perpenetrare

nelvero

senso,nello

‘spirito‘

delpensiero

gramsciano,

ènecessario

andareoltre

leparole.

iltesto

scritto,quasi

chela

letteranon

corrispondesse

adetto

‘spirito‘,

come

seG

ramsci

avessesofferto

unadifficoltà

espressivainsorm

ontabile.Q

uestaform

adi

letturalibera

permette

diaggirare

leapparenti

contraddizionitra

proposizioni

inscrittein

diversicontesti,

poichénei

fattinon

sifanno

iconti

colsenso

direttodelle

affermazioni

stessee

sifinisce

accettando

come

veramente

coerentecon

lo‘spirito

‘gram

scianotaluna

enon

talaltradelle

proposizionicontrastanti.

Edecisivo

aquesto

puntorichiam

areil

fattoche

unainterpretazione

dell’opera

diun

autoreè

piùvalida

diun’altra

nellam

isurain

cuine

comprende

piùparte,

rendeconto

dip

ielem

entie

allim

itedelle

formulazioni

nellaloro

interezza.

IO11

Page 8: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Un

altroproblem

adi

letturaderiva

dalcarattere

aprim

a

vistadisordinato

degliscritti

gramsciani,

econsiste

nelproble

ma

diquale

siail

criteriodi

sistematicità

coiquale

avvicinarsi

aitesti.

Anche

aquesto

riguardoprecise

indicazioniem

ergono

oggidalla

letturadell’edizione

critica.La

precedenteedizione

tematica

eraun

tentativodi

sistema

rizzazionee

inquanto

taleesterno,

nelpreciso

sensodi

una

sistematizzazione

chesi

proponedi

supplireuna

presuntaca

renzadi

sistematicità

originaria.Il

criteriodi

sistematizzazione

editorialecorrispose

auna

determinata

interpretazionedell’opera

gramsciana

(ea

unadeterm

inatainterpretazione

deicriteri

di

sistematizzazione

dichiaratipiù

voltedallo

stessoG

ramsci)

eal

pro

gettopolitico

didivulgare

Gram

scifacilitandone

lacom

pren

sione.

Si

mostra

oggi

com

euna

sistematizzazio

ne

form

alein

torn

o

adunità

tematiche

cheha

condizionatoil

dibattitosulla

siste

maticità

om

enodell’opera

gramsciana,

privandolodelle

que

stioniriguardanti

1’’ordine

diesposizione

‘e

1’’ordine

(logica)

dellaricerca

‘.

La

ricostruzionefilologica

deiQ

uadern

iperm

ettedi

riaffron

tareil

problema

dellasistem

aticitàdell’opera

oltreogni

media

zionederivante

dasisternatizzazioni

sovrapposte.In

effettidi

vienechiaro

cheG

ramsci

costantemente

ricercauna

determinata

sistematicità

sianella

esposizioneche

nellainvestigazione;

ed

èriduttivo

interpretarequella

ricercacom

esem

plicelotta

contro

lafram

mentarietà

dellecondizioni

psicologichee

tecnichedella

vitacarceraria,

poichéil

significatodecisivo

diquello

sforzosta

nelperseguim

entodi

unnuovo

tipodi

sistematicità,

inferio

re,

partecostituente

lalogica

delsuo

pensiero,e

cheè

tuttoil

contrariodi

ciòche

puòesser

dettouna

sisternaticitàtem

atica.

TIconcetto

gramsciano

disisrem

aticitàdella

teoriae

della

voroteorico

puòcostituire

l’oggettodi

piùspecifici

studi;ci

li

nlitiamo

quialla

individuazionedegli

essenzialipunti

diriferi

mento

cilesegnalano

ladirezione

nellaquale

debbonoessere

convogliatigli

sforzitesi

alloscioglim

entodi

questedico

ltà

dilettura.

Un

puntodi

partenzapuò

esserequello

offertocida

Gram

sci

indue

letterea

Tania

nellequali

esponei

suoiprogetti

dila

vorointellettuale.

Nella

prima

leggiamo:

«studiare

èm

oltopiù

dic

iedi

quantonon

sembrerebbe

[...]vorrei,

secondoun

pianoprestabilito,

occunarmi

intensamente

esistem

aticamente

diuualche

soggettoche

mi

assorbissee

centralizzassela

mia

vita

interiore.H

opensato

aquattro

soggettifinora,

egià

questoè

unindice

chenon

riescoa

raccogliermi

».

Abbiam

oqui

ilcon-

A.G

ranii.

Lnr

da!carcee,

Linaudi,

Torino

1973,p.

58(la

data

ddllalettera

è19

ìear:o1927).

12

cettodi

sistematicità

dellaricerca

com

eoccupazione

intensacon

forme

adun

pianoprestabilito

intornoa

unsoggetto

checentra

lizzain

modo

assorbentela

vitainteriore

delricercatore.

ivero

cheenum

eradi

seguitoquattro

soggettidei

qualiintende

occuparsi,distinti,

(enon

èl’unica

voltache

faelenchi

temati

ci);però

daun

latosottolinea

chealla

basedi

questi‘ tem

ista

l’unitàdi

unnodo

problematico

(<In

fondo,a

chibene

os

servi,tra

questiquattro

argomenti

esisteom

ogeneità:lo

spiritopopolare

creativo,nelle

suediverse

fasie

gradidi

sviluppo,è

allabase

diessi

inm

isurauguale

»4

);dall’altro

esplicitamente

avverteche

proporsidi

lavoraresu

soggettidiversi

«è

già[...]

unindice

chenon

riescoa

raccogliermi

».

Nella

letteradel

23m

aggio1927

appareancora

piùchiaro

ilsenso

dellasistem

aticitàche

sipropone:

Un

veroe

propriostudio

credoche

fllisia

impossibile,

pertante

ragioni,non

solopsicologiche,

ma

anchetecniche;

mi

èm

oltodif

ficileabbandonarm

icom

pletamente

aun

argomento

oa

unam

ateria

esprofondarm

isolo

inessa,

propriocom

esi

faquando

sistudia

sulserio,

inm

ododa

coglieretutti

irapporti

possibilie

connetterliarm

onicamente

.

Sempre

lastessa

idea:non

lastessa

sistematicità

formale

edesterna,

ordinamento

eorganizzazione

ditem

idistinti,

enep

purela

sistematicità

ilcui

criterioconsiste

nell’allacciamento

diproblem

io

temi

tradi

loro,bensi

l’approfondimento

inun

solonodo

problematico

perscoprirne

tuttii

rapportipossibili

econgiungere

iltutto

attornoa

uncentro

unificante.Q

uestasistem

aticitàdeve

dunqueessere

identificatanella

logica

internadei

Quaderni

stessi,im

plicitaalla

ricercaed

allaesposiz

ione

teoric

a.

Da

quila

difficoltà;dal

mom

entoche

ilco

ncetto

disistem

aticitàdella

teoriaè

partedella

teoriastessa

edella

stessasistem

aticitàdella

teoria,si

rivelaindispensabile

partire—

unicom

ododi

rompere

ilcircolo

—dal

livellofilo

logico.La

tendenzaa

comprendere

itesti

richiamandosi

allospirito

‘gram

scianosi

mostra

come

aggiramento

speculativodel

problema,

come

unarbitrario

surrogatodi

unacom

ponenteessenziale

dellateoria.

Sullabase

diquesto

modo

d’intendereil

problema

dellasi

stematicità,

unalettura

chem

ettain

condizionedi

accederealla

determinata

teoria-sistem

alicitàgram

scianaim

plical’analisi

diogni

paragrafocom

eun

tuttocoerente

insé

medesim

oed

auto

nomo,

strutturatosecondo

unalogica

concretae

particolareche

deveessere

intelletta.In

ogniragionam

entogram

scianotenden

Ivi,p.

59.Ivi,

p.92.

13

Page 9: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

zialmente

——

edim

plicitamente

—è

presenteil

nocciolodel

suopensiero

complessivo;

èper

questoche

l’autonomia

dei

paragrafinon

significaseparatezza

esconnessione

daaltri,

ma

alcontrario

radicaleinteriore

unità.La

forma

diesposizione

gramsciana

(l’apparenteasistem

ati

cità,il

trascorrereda

unargom

entoa

unaltro)

cheappariva

sottoil

velodell’inorganicità

delle‘ note

sparse‘,

sirivela

in

veceuna

forma

diesposizione

coerentecon

ilm

etododella

ri

cercae

conil

contenutodell’analisi

teorica.

Ilpasso

cheG

ramsci

compie

nell’organizzarele

notedei

pri

mi

quaderninelle

successivestesure

nonconsiste

inuna

sem

pliceriorganizzazione

lormale

delm

ateriale,m

ain

unsupera

mento

qualitativodell’analisi,

checoncentra

innodi

problema

ticipi(i

precisamente

identificatiuna

maggiore

quantitàdi

rap

portiarm

onicamente

connessi.E

ildispiegarsi

dellalogica

par

ticolaredell’oggetto

specifico.

Questa

ricercaè

articolataintorno

allalettura

dialcune

note

deiQ

uaderniin

cuiG

ramsci

concentrale

sueriflessioni

critiche

suim

arxismo

esulla

sociologiae

incui

analizzai

problemi

della

crisie

delriassetto

degliStati

contemporanei.

Tuttavia

ilsog

gettodi

cuici

occupiamo

—appunto

attraversoquesta

lettu

ra—

trascendei

confinicosf

deltesto

come

dellaproblem

atica

inesso

esaminata

daG

ramsci.

Ciò

significache

lanostra

preoc

cupazionenon

èprioritariam

entefilologica

ma

scientificae

poli

tica;più

precisamente

cheil

lavorofilologico

èin

funzionedei

problemi

teoricie

pratici:è

l’intenzionalitàscientifica

epolitica

checi

conducealla

filologia,all’analisi

deitesti.

Ilpassaggio

dalla

teoriae

dallapolitica

allafilologia,

eda

questaalla

problemati

cascientifica

epratica

hacom

epunto

dipartenza

iproblem

i

realiattuali

dellascienza

edella

politica;‘leggiam

o‘

Gram

sci

inquanto

peril

suotram

itesem

brapossibile

perveniread

una

nuovaim

postazionedei

problemi

eindividuare

validipunti

di

riferimento

checi

permettano

dientrare

nellaprospettiva

nella

qualeessi

possonoricevere

risposta.

Questo

lavoroè

ilrisultato

diuna

ricercainiziata

nellaprim

a

veradei

1975e

sviluppataattraverso

discussioniteoriche

elet

turem

etodicheunitariam

entecondotte

dagliautori.

Ogni

que

stioneè

stataesam

inatada

entrambi

finnei

particolarie

le

singoleproposizioni

sonorisultate

nonda

mediazioni,

ma

dalla

costruzionedi

untesto

comune.

Pureva

detto,in

omaggio

ad

unapratica

abituale,che

lacura

deiparagrafi

disparie

delle

noteteoriche

pariè

daattribuire

aPasquale

Misuraca,

edei

paragrafipari

edelle

notedispari

aL

uisR

azeto.

La

criticadelle

socio

logie

1.Il

soggettodella

critica

Sebbeneaffronti

laquestione

inpiù

luoghi,G

ramsci

concentrala

criticadella

sociologiain

seipagine

deiQ

uaderni:due

paragrafi

delQ

uadernoli

secondol’edizione

critica,corrispondenti

auna

notadel

Quaderno

XV

IIIsecondo

l’edizionetem

aticaO

ra,presentare

ilproblem

anei

termini

genericidi

criticadel

lasociologia

‘solleva

imm

ediatamente

domande

decisive,dalla

rispostaalle

qualidipende

l’interpretazioneche

ditale

criticasi

da.TI

primo

quesitoè;

Aquale

sociologiasi

riferisceG

ramsci

inquesta

occasione?È

questoun

problema

delicato,poiché

lasu

perficialerisoluzione

chead

essoè

statadata

staall’origine

divarie

interpretazioniche

non

sonoriuscite

acogliere

ilprofondo

significatodelle

proposizionigram

sciane.A

lcunihanno

individuato

inesse

unacritica

della‘ sociologia

borghese‘,

altrihanno

percepitosoltanto

lacritica

allaT

eoriadel

materialism

ostorico.

Manuale

popolaredi

sociologiam

arxista2

diN

ikolajJ. B

ucharin.Più

elementi

devonoessere

presiin

considerazioneper

avviareuna

rispostaa

questadom

anda,alcuni

deiquali

emergono

solocon

l’edizionecritica

(inqualche

modo

ciòserve

acapire

perchéle

interpretazionidate

sim

ostranoprecarie).

Già

neltitolo

delprim

odei

paragrafila

complessità

delproblem

a

Paragrafi25

(Riduzione

dellalo

soja

deltapraxis

auna

sociologia)e

26(Q

uistiorngenerati),

pp.1428-34

deiQ

uadernidel

carcere,E

dizionecritica

dell’IstitutoG

ramsci

acura

diV

.Gerratana,

Finaudi,Torino

1975(d’ora

in

poicitati

conla

siglaQ

seguitadal

numero

dipagina);

notaM

aterialismo

storicoe

sociologia,pp.

146-51de

Ilm

aterialismo

storicoe

laiflosofla

,liB

enedettoC

roce,E

ditoriR

iuniti,R

oma

1971.2

La

tbéorjedli

matérjalisrne

historique.M

anuelpopulaire

desociologie

‘narxiste,trad.

it.L

aN

uovaItalia,

Firenze

1977.

1415

Page 10: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

èanticipata:

Riduzione

dellafilosofia

dellapraxis

auna

socio

logia.D

egnodi

notaintanto

èil

fattoche

nellaedizione

tema

ticadei

Quaderni

questotitolo

noncom

pare;è

assorbitonella

proposizionedi

aperturadella

nota.A

benvedere

questasop

pressioneè

conseguenzadiretta

diun

altrofatto

——

ancorpiii

caricodi

implicazioni

—:

ilm

ancatoriconoscim

entodel

paragra

fonella

suaautonom

ia.Infatti

ilparagrafo

vienesaldato

adun

altroe

compreso

sottoil

titolodi

questo(Q

uistionigenerali),

e

aquesto

apparesubordinato

come

suoproseguim

ento;dall’edi

zionecritica

risultainvece

siala

distinzionedei

paragrafisia

l’originaledisposizione

diquesti:

ilparagrafo

Riduzione

della

filosofiadella

praxisa

unasociologia

precede,e

nonsegue,

quel

lointitolato

Quistioni

generali.L

’arbitrariaoperazione

compiuta

nellaedizione

tematica

inducea

(eforse

ancheè

conseguenza

di)una

erronea—

oparziale

—identificazione

delsoggetto

dellacritica

diquesti

brani,e

inprim

oluogo

perchéla

‘ nota

coscom

postaappare

incentratanella

criticadel

Saggiodi

Bu

charine

suquesta

siapre.

Rim

essele

coseal

proprioposto,

lasem

plicelettura

delti

tolodel

primo

deibrani

permette

diintravedere

come

Gram

sci

inquesto

individuail

soggettodella

suacritica

neiterm

inipiù

comprensivi,

talida

comprendere

come

partela

particolarecri

ticadel

Saggiobuchariniano.

L’accento

èposto

sulla«

riduzio

ne»

dellafiIosoa

dellapraxis

una»

(indeterminata)

socio

logia,e

nona

‘ la‘

(determinata)

sociologiadi

Bucharin.

Di

quale«

riduzione»

edi

quale«

sociologia»

sitratta

dun

que?U

nprim

oaspetto

dellaquestione

vieneposto

dallapro

posizionedi

aperturadel

paragrafo:

Questa

riduzioneha

rappresentatola

cristallizzazionedella

ten

denzadeteriore

giàcriticata

daEngels

(nellelettere

adue

stu

dentipubblicate

nel«

SozialistischeA

kademiker

»)L

I.

Ilproblem

asta

dunquein

una«

tendenza»,

nonrecente

mente

emersa

ma

contemporanea

aglistessi

fondatoridel

marxi

sino;tendenza

deterioreche

Engels

vedesvilupparsi

nelm

arxi

smo,

eche

èinscritta

nellastoria

deim

arxismo.

Com

etale

Gram

scicom

inciacon

ilconsiderarla,

ma

lacom

prendee

la

spiegada

unpunto

divista

piùgenerale

ritenendolariflesso

e

manifestazione

specificadi

unatendenza

nonlim

itataal

marxi

smo

ma

chesi

manifesta

nell’insieme

dellastoria

dellacultura

contemporanea,

come

piùoltre

espliciteremo.

Leggiam

ola

proposizioneper

intero:

Questa

riduzioneha

rappresentatola

cristallizzazionedella

ten

denzadeteriore

giàcriticata

daEngels

(nellelettere

adue

stu

dentipubblicate

nel«

SozialistischeA

kademiker

»)e

consistenti

nelridurre

unaconcezione

delm

ondoa

unform

ulanom

eccanicoche

dàl’im

pressionedi

averetutta

lastoria

intasca.

(Q,1428)

Dunque

nonsolo

riduzionedella

filosofiadella

praxis,m

a

questacom

em

omento

diuna

piùgenerale

riduzionecli

unacon

cezionedel

mondo.

Ènecessario

aquesto

punto,per

approssimarci

ulteriormente

alnucleo

problematico

checentralizza

l’interessedi

Gram

sciin

questoparagrafo,

andarealla

prima

stesura(precedente

didue

anni:1930-3

1)dello

stesso,che

incontriamo

nelQ

uaderno7

dell’edizionecritica.

Ilparagrafo

èqui

apertoda

questapro

posizione:«

Lariduzione

delm

aterialismo

storicoa

‘sociolo

gia‘

marxista

èun

incentivoalle

faciliim

provvisazionigiornali

stichedei

‘ genialoidi‘»

(Q,

856).Q

uestaconcisa

formulazione

nonlascia

dubbirispetto

adun

punto:esplicitam

enteG

ramsci

sipropone

dicriticare

unasociologia

marxista,

riduzionedel

materialism

ostorico.

Tuttavia

inquesta

prima

stesuraè

assente

ogniriferim

entoad

unatendenza,

ecioè

allastoria

delm

arxi

smo;

egià

l’intitolazionedel

paragrafo(Il

«Saggio

popolare»

ela

sociologia)indica

come

soggettodella

criticaspecificam

en

teil

marxism

odi

Bucharin.

Ciò

evidenziaun

processo,una

maturazione,

nelpensiero

di

Gram

sci.D

allaprim

aalla

secondastesura

sidà

unospostam

en

toe

unaricom

posizionedi

problematica,

segnatafondam

ental

mente

dalpassaggio

dallacritica

auna

forma

particolarecli

riduzione’alla

criticaad

unatendenza

generaleche

hauna

continuitàstorica

eduna

dimensione

culturalecom

prensiva;la

criticaa

Bucharin

èincorporata

come

mom

entodella

criticadi

unacerta

deterioretendenza

delm

arxismo

(ponendocosf

ilproblem

ain

termini

distoria

delm

arxismo),

equesta

èa

suavolta

incorporatacom

em

omento

dellacritica

diun

certosvi

luppodella

cultura(ponendo

ilproblem

ain

termini

distoria

dellacultura).

Tutto

questonon

emerge

soltantodalla

comparazione

della

proposizionedi

aperturae

deititoli

delledue

stesurem

adal

contenutoe

dalcontesto

diam

bole

redazioninella

propriain

terezza.D

alconfronto

globalerisulta

unaulteriore

dimensione,

cheè

necessarioprendere

inconsiderazione

aquesto

puntoper

unain

tellezioneaccurata

deiparagrafi.

Laprim

astesura

delparagrafo

èparte

d’unQ

uadernoda

Gram

sciintitolato

Appunti

difilosofia.

Materialism

oe

ideali

smo.

Questo

titoloed

ilcontenuto

dellageneralità

dellenote

checom

pongonoil

Quaderno

7racchiudono

unpreciso

conte

stoproblem

aticosu1

qualeG

ramsci

riflettein

quelm

omento

(1930-31)e

cheattribuisce

unparticolare

sensoalla

notasulla

1617

Page 11: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

sociologia:il

materialism

ostorico

come

filosofia,la

suaorigi

nalitàe

specificitànei

confrontidelle

altrefilosofie

checritica.

Laproblem

aticaè

fondamentalm

ente,se

nonesclusivam

ente,di

livelloteorico-filosofico.

Laseconda

stesuradel

paragrafo(1932-33)

stain

unQ

uaderno

(l’il)in

cuiil

problema

‘teorico‘,

dellafilosofia

marxista

edel

confrontocon

lealtre

filosofie,è

integratonel

piùam

piocontesto

problematico

dellastoria

dellacultura.

IlQ

uadernom

ancadi

untitolo

originale(il

titoloredazionale

sceltodai

curatori

dell’edizionecritica

—Introduzione

allafilosofia

—non

renderagione

dellarivoluzione

problematica

chesostanzia

questa

secondastesura,

oscurandonela

lettura);abbiam

otuttavia

dipugno

diG

ramsci

ititoli

parzialidei

duecom

plessidi

paragrafiche

compongono

ilQ

uaderno.G

iàil

primo

èdegno

dinota

inquanto

appuntosottolinea

ilterreno

nonpuram

entefiloso

ficodei

problemi

trattati:A

ppuntie

riferimenti

dicarattere

storico-critico.Il

titolodel

secondoinsiem

edi

paragrafi(com

prendei

dueparagrafi

chestiam

oesam

inandoe

chedirettam

enteci

interessa)è

ancorpiù

indicativo:A

ppuntiper

unaintroduzione

eun

avviamento

allostudio

dellafilosofia

edella

storiadella

cultura.D

eterminanti

novitàsono

presentiin

questotitolo

(làcui

completa

trattazionesta

nellenote

stessedel

Quaderno).

Scompare

quila

contrapposizione‘m

aterialismo-idealism

o‘,

econ

ciòsi

dissolvonole

contrapposizionim

eccaniche—

cosiam

piamente

diffusein

queglianni

—tra

filosofiaidealista

efilo

sofiam

aterialista,tra

scienzaborghese

escienza

proletaria,tra

sociologia‘borghese

‘e

sociologia‘m

arxista‘.

Lacollocazione

dellafilosofia

dellapraxis

nelquadro

dellastoria

dellacultura

nonpassa

piùattraverso

lam

ediazionedel

binomio

caudinom

aterialismo-idealism

o‘.

Ilterreno

el’elem

entodi

differenziazione,secondo

Gram

sci,si

raggiungeper

viadella

criticadi

tuttala

culturaprecedente

(danon

intendererestrittivam

entein

sensocronologico,

inquan

toinclusiva

dellacultura

presentee

tendenzialmente

persistente),la

qualecontiene

tantoindirizzi

‘idealisti‘

quantoindirizzi

‘ma

terialisti‘

ecorrenti

filosofiche,scientifiche

esociologiche

chead

essipossono

richiamarsi

oricondursi.

Lafilosofia

dellapraxis

èil

fondamento

el’espressione

teoricadi

unanuova

culturaintegrale.

Laprecisa

individuazionedi

questaprospettiva

èun

passodecisivo

percom

prendereil

percorsodell’elaborazione

gramscia

na,ed

inparticolare

peridentificare

conesattezza

aquali

forme

teoricheè

direttala

suacritica

della‘sociologia

‘.

Aquesto

scopoè

opportunoprendere

inconsiderazione

ilparagrafo

che,significativam

ente,segue

idue

paragrafidel

Qua-

derno11.

Inesso

èsottoposto

adanalisi

ilC

oncettodi

orto

dossia’,che

èappunto

unm

ododi

precisarei

confinidella

filosofia

dellapraxis,

edi

specificarnela

differenzarispetto

allealtre

filosofie.

L’ortodossia—

scriveG

ramsci

—non

deveessere

ricercatain

questoo

quellodei

seguacidella

filosofiadella

praxis,in

questao

quellatendenza

legataa

correntiestranee

alladottrina

originale,m

anel

concettofondam

entaleche

lafilosofia

dellapraxis

‘bastaa

sestessa

‘,contiene

insé

tuttigli

elementi

fondamentali

perco

struireuna

totaleed

integraleconcezione

delm

ondo,una

totalefilosofia

eteoria

dellescienze

naturali,non

solo,m

aanche

pervi

vificareuna

integraleorganizzazione

praticadella

società,cioè

perdiventare

unatotale,

integraleciviltà.

(Q,1434).

Suquesta

baseG

ramsci

individuail

carattererivoluzionario

diuna

teorianel

suorappresentare

«un

elemento

dicom

pletascissione

trai

sostenitoridel

vecchioe

delnuovo

mondo.

Una

teoriaè

appunto‘rivoluzionaria

‘nella

misura

incui

èelem

ento

diseparazione

edistinzione

consapevolein

duecam

pi,in

quantoè

unvertice

inaccessibileal

campo

avversario»

1434).Il

sensoprofondo

diqueste

affermazioni

—che

cadem

oltooltre

ognilettura

chein

essesuperficialm

enteveda

unaprospet

tivaintegralista

—lo

esaminerem

odettagliatam

entepiù

avanti.Q

uestacitazione

vienequi

inseritaallo

scopodi

mostrare

chel’inclusione

della‘tendenza

deteriore‘

delm

arxismo

nelquadro

d’unastoria-critica

dellacultura

significal’avviam

entodi

unacritica

adun

determinato

marxism

oin

quantoquesto

nonha

raggiuntoa)

teoricamente

lanecessaria

autonomia

rispettoai

fondamenti

filosoficidella

culturaprecedente;

b)politicam

enteuna

prospettivarivoluzionaria

indirizzataad

unaintegrale

riorganizzazione

praticadella

società.Ecco

perchéla

criticagram

scianadella

sociologia‘m

arxista‘

nonsi

presentaseparata

dallacritica

dellesociologie

non-marxiste

o‘borghesi’.

Ancora:

nemm

enogli

stessiterm

ini(‘

marxista

‘,

‘borghese‘)

compaiono

nellaseconda

stesura.Le

diversesociologie

sonoricondotte

daG

ramsci

aduna

storiaculturale

comune,

senzaperciò

negaread

ognunadi

essela

propriaspecificità.

Rim

aneda

sottolineareche

nonessendo

questacritica

esclusivam

enteteorica

ma

insieme

politico-pratica,essa

èrivolta

anche

alm

ododi

farepolitica

cheè

partedi

quellacultura

dasu

perare,e

cheinclude

unatendenza,

unm

ododi

farpolitica

presenteanche

nellastessa

storiapolitica

delm

ovimento

operaio.La

gramsciana

criticadella

sociologiadeve

intendersidunque

come

unm

omento,

unaparte

dellacritica

complessiva

diuna

certacultura

prevalente.Sebbene

internamente

connessaalla

cri-

1819

Page 12: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

ticadella

filosofia,la

criticadella

sociologianon

siidentifica

conessa,

ma

sisvolge

inform

aspecifica,

rilevandonel

contempo

l’importanza

progressivache

lediverse

sociologieacquistano

nel

lacultura.

Lagram

scianacritica

dellasociologia

corrisponde(in

par

te)alla

marxiana

criticadella

economia

politica.Q

uestocentrare

lacritica

nellasociologia

(enon

inaltri

settori

ideologici)ha

ragionistoriche

eteoriche.

Storiche,nel

capitalismo,

inquanto

precisamente

losviluppo

dellasociologia

èil

modo

specificoche

assume

l’ideologiadelle

classidom

inantiper

rispondereai

problemi

dellosviluppo

delcapitalism

oe

aldom

iniodi

quelleclassi

nellesingole

società.In

effetti,l’econom

iapolitica

classicaservi

fondamentalm

entenel

l’epocadelle

originie

dellaprim

aespansione

delcapitalism

oai

bisognidella

borghesiain

ascesache

consolidavail

suosistem

apolitico-econom

ico,nella

lottacontro

leideologie

tradizionali;nell’epoca

dell’espansioneim

perialistadel

capitalismo,

dellesue

crisi,della

suacritica

teoricae

praticada

partedelle

classisu

bordinate,i

problemi

delleclassi

dominanti

nonerano

pitigiu

stificaree

fondareil

sistema

subasi

teorico-economiche

(l’econom

iapolitica),

ma

piuttostocontrollare

econtenere

ifenom

eni

didissoluzione

delsistem

a,le

sue‘anom

ie’e

‘ disfunzionalità’,

ecioè

queisettori

socialiconflittuali

alsistem

a,reale

minaccia

aldom

iniodelle

classiproprietarie.

Èvero

cheanche

l’economia

avevaconosciuto

unosviluppo

ulteriore—

ilm

arginalism

o,le

teoriedell’organizzazione

industrialee

dellavoro,

leteorie

microeconom

iche,ecc.

—,

ma

questosviluppo,

sebbeneindirizzato

afunzionalizzare

edaggiustare

ilsistem

aaffrontando

isuoi

problemi

imm

ediati,non

siappropriava

delproblem

acen

traledella

nuovafase

disviluppo

delsistem

a,problem

ache

nonera

strettamente

economico

ma

sociale:era

lasociologia

chesi

proponevadi

darea

questiproblem

irisposte

allivello

richiesto,ed

èper

questoche

lediscipline

sociologicheconquistavano

rispetto

adaltre

unposto

centraleed

egemonico.

Nell’U

nioneSovietica,

asua

volta,i

rivoluzionarial

poteresi

trovavanoa

doveraffrontare

problemi

nuovi,riguardo

aiquali

ilm

arxismo

classico,orientato

allacritica

teoricae

politica

delsistem

aeconom

icocapitalista,

sim

ostravacarente

dielaborazioni

estrum

entiadeguati.

Losviluppo

delm

arxismo

com

esociologia

popolare‘

siim

ponein

talesituazione

come

ilm

odospecifico

cheassum

estoricam

entel’ideologia

rivoluzionaria

divenutadottrina

ufficialedi

Stato.In

effettiil

marxism

oclassico

—com

e‘ critica

dell’economia

politica‘

—servi

nel

l’epocadel

dominio

delleclassi

proprietarieper

l’organizzazionesociale

epolitica

dellem

asseall’esercizio

dellalotta

diclasse

edalla

formazione

dellacoscienza

edella

culturapolitica

diclasse;

nell’epocaapertasi

conla

‘ conquistadel

potere‘

stataleda

par

tedei

rivoluzionari,che

ponevaa

questiil

compito

diriorga

nizzarecom

plessivamente

l’economia

ele

istituzionidi

potere,

sipresentavano

ancheproblem

idi

controllo,di

integrazioneso

ciale,di

contenimento

dim

otipolitici

eculturali

centrifughi,di

funzionalitàe

stabilitàorganica

delnuovo

sistema

inform

azio

ne.U

nprocesso

disociologizzazione

delm

arxismo

fula

rispo

stateorica

(dipratiche

conseguenze)che

inquelle

condizioni

storichetendeva

adim

porsiscavalcando

laricerca

leninianaed

emarginando

I’’alternativa

‘troskijana.

Lacritica

dellesocio

logiesviluppatesi

nell’ambito

delcapitalism

o,già

avviatain

qual

chem

ododa

Lenin

nel1894

(Che

cosasono

gli‘am

icidel

po

polo‘

ecom

elottano

controi

socialdemocratici)

,

nonfu

svi

luppataulteriorm

entedai

marxisti;

Gram

sciproprio

inquel

man

catosviluppo

dellacritica

individuala

causa,e

l’espressione,

dellacrisi

disviluppo

delm

arxismo,

sottolineandocon

ciòla

centralitàdel

nuovocom

pitocritico

necessario.A

ccantoa

questeragioni

storiche,anche

ragioniteoriche

por

tavanoG

ramsci

acentrare

losviluppo

delm

arxismo

nellacri

ticadelle

sociologie.U

naparte

diqueste

sierano

sviluppatenel

mondo

occidentalecom

e‘ risposta

aM

arx‘,

come

‘superamen

to‘

delm

arxismo:

dellasua

concezionedella

storia(con

una

teoriasociale

‘),della

teoriadella

lottadi

classe(con

unateo

riadei

gruppie

dellastratificazione

sociale,ad

esempio),

dei

suoicriteri

d’interpretazione(con

le‘ m

etodologie‘).

La‘ risposta

aM

arx’non

erauna

funzioneideologica

se

condaria,m

aelem

entoorganicam

enteconnesso

alcom

pitodi

contenerei

conflittie

guidarnela

ricomposizione.

Ilritardo

di

unaprofonda

criticascientifica

diqueste

sociologieindebolisce

ilm

ovimento

delleclassi

subordinatee

lorende

vulnerabileal

livellodella

formazione

dellacoscienza

diclasse

edella

lotta

ideologica,privandolo

siadelle

armi

daopporre

aquelle

tecni

chedi

controllosia

dellaelaborazione

diproprie

tecnichedi

mobilitazione

(questealternative

aquelle,

poichéla

costruzione

delnuovo

sistema

d’egemonia

sibasa

suuna

espansioneorga

nizzatadel

movim

entosociale

enon

sulcontenim

entodel

con

flittonell’adattam

entosociale).

Questo

nonè

tutto;l’assenza

diuna

criticasistem

aticarigo

rosadelle

sociologiecom

portavagravi

conseguenzeper

lostesso

sviluppodel

marxism

o.D

aun

latoem

ergevala

tendenzaal

re

cuperodi

svariatielem

enti—

inparticolare

teoriesociali

em

e

todologie—

diquelle

‘ scienzesociali

‘,

accorpandoliacritica

mente

alm

arxismo;

ilm

arxismo

dellaSeconda

Internazionale,

3Editori

Riuniti,

Rom

a1972.

2021

Page 13: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

nelnom

edel

‘realismo

‘politico

esociale,

esprimeva

manife

stamente

questatendenza.

Reagendo

conviolenza

controdi

essa,

accusandoladi

revisionismo

‘,

esorcizzandoin

bloccoe

senza

lam

ediazionedella

criticache

distinguee

superain

forma

reale(non

verbale),questa

sociologia,il

‘marxism

oortodosso

sichiudeva

inse

stessosecondo

unaconcezione

esclusivaed

autosufficientedel

propriodivenire,

dogmatizzandosi

edam

putando

unodei

piedisui

qualicam

mina

lascienza,

ecioè

lacri

ticacom

prensivad’ogni

sviluppoteorico

nuovo,capace

did

igerire

ilpositivo

edi

negareil

mistificatorio.

Afronte

della‘so

ciologiaborghese

‘—

cosis’iniziò

achiam

arla—

siproponeva

come

verae

unicasociologia

ilm

aterialismo

storico,che

venivasottoposto

adun

processodi

/ormalizzazione

sistematizzante.

Illibro

diB

ucharinera

inscrittoin

questatendenza;

Gram

sciri

conoscerlìnel

sottotitolo(Saggio

popolaredi

sociologia)l’ele

mento

diverità

contenutonel

denominare

«sociologia

»que

stom

arxismo.

Sim

anifestacosf

unacuriosa

convergenzanegli

indirizziche

ilm

arxismo

assume

incondizioni

storico-politichenon

solodi

versem

aapparentem

entedi

segnoopposto,

inO

ccidenteove

ilm

arxismo

èall’opposizione

enell’U

Rss

oveè

alpotere.

L’interpretazione

oggiprevalente

secondola

qualeil

marxi

smo

inO

ccidentesi

conformò

allatendenza

cheil

marxism

oaveva

assuntoin

UR

SS

inragione

dellasubordinazione

politicae

organizzativadei

partiticom

unistioccidentali

aquello

sovietico,

cisem

brainsufficiente

peril

fattoche,

sebbenequesta

subordinazionefosse

unfatto

realeche

ebberiflessi

nelterreno

dellosviluppo

teorico,questo

costituivaanche

unarisposta

aiproblem

ispecifici

chei

partiticom

unistifronteggiavano

inO

ccidente.

Ilprocesso

diideologizzazione

delm

arxismo

inO

ccidente—

cheassum

equasi

laportata

diuna

verarinuncia

all’analisidelle

nuoverealtà

diun

capitalismo

chesi

ostinavaa

funzionaresi

dispiegacom

ereazione

allasituazione

dicrisi

incui

sidibat

tevail

movim

entocom

unista,com

e‘riflesso

‘della

sùccessionedi

sconfitteche

ilm

ovimento

subivain

queglianni,

come

frenoalla

dispersioneed

antidotoall’attrazione

dei‘revisionisti

‘.

Di

controa

ciò,e

dovendocontinuare

arealizzarsi

come

criticadel

capitalismo,

ilm

arxismo

diventaastratto

e‘m

etafisico‘:

allacritica

concretadei

processiconcreti

sisostituiva

lafede

nell’ineluttabilesbocco

nelsocialism

odelle

contraddizioniog

gettivedel

sistema.

Inquesto

modo

laconvergenza

diindirizzi

trail

‘marxism

oal

potere‘

edil

‘marxism

osconfitto

‘trova

22

spiegazionenella

realeaffinità

delledifficoltà

edei

problemi

praticiche

insituazioni

diverseentram

bidovevano

affrontare.

Riassum

endo.L

’individuazionedel

soggettodella

criticadel

lasociologia

ciha

portatoa

collocareil

problema

nelquadro

dellastoria-critica

dellacultura

ea

discriminare

nelconcetto

genericodi

sociologie’un

insieme

complesso

ditendenze

teo

richeche

siriconoscono

come

tali.A

lcunedi

questesociolo

gie‘

costituisconotendenze

internedel

marxism

oe

dellasua

storia,altre

aquesto

sicontrappongono

come

alternativa.T

uttaviala

criticagram

scianadella

sociologiacoinvolge

en

trambe

letendenze

inun

unicom

ovimento

critico;se

noisce

gliamo

diprocedere

analiticamente

distinguendola

criticadi

ognunadelle

tendenze,lo

facciamo

nellaprospettiva

diritro

varealfine

lasintesi,

lam

atriceco

mu

ne

delsoggetto

dellacri

tica,e

l’unitarietàdella

criticadel

soggetto.

2.La

sociologiacom

etendenza

deteriore‘

delm

arxismo

Nella

giàriportata

proposizioned’apertura

delprim

oparagrafo,

nellaquale

abbiamo

mostrato

cheè

possibileleggere

ilsogget

togenerale

dellacritica

gramsciana

dellasociologia,

ècontenuta

insieme

l’individuazionedella

«tendenza

deteriore»

checon

Bucharin

siautodefinisce

«sociologia

marxista

».

icriteri

che

permettono

diindicare

qualesia

esattamente

questatendenza

sonoi

medesim

ielem

entistorico-critici

esplicitatinella

propo

sizione(è

lastessa

criticache

identificail

soggettodella

critica);

pércom

prendereciò

intutto

ilsuo

significatoè

necessarioaver

presente—

conformem

enteal

concettogram

scianodi

‘sistema

ticità‘

—l’idea

gramsciana

discienza

odi

filosofiadella

praxis.

L’afferm

azioneera

questa:

Questa

riduzione[della

filosofiadella

praxisa

unasociologia]

harappresentato

lacristallizzazione

dellatendenza

deterioregià

criticata

daEngeIs

(nellelettere

adue

studentipubblicate

nel«

Sozialistische

Akadem

iker»)

econsistenti

nelridurre

unaconcezione

delm

ondoa

unform

ulanom

eccanicoche

dàl’im

pressionedi

averetutta

lastoria

intasca.

(Q,

1428)

Sitratta,

anzitutto,

diuna

riduzione,vale

adire

unrestrin

gimento

dellaprospettiva,

unridim

ensionamento

deicontenuti

teorici,una

diminuzione

diquesti

contenuticom

erisultato

di

unaloro

fornializzazionein

forme

ridotterispetto

aquelle

che

sonoloro

proprie.Q

uestariduzione

èla

manifestazione

di—

Cfr.;-

infra,

Nota

teoricaIII,

pp.133-4.

L

23

Page 14: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

esi

esprime

in—

unacristallizzazione.

Equesto

unterm

ineche

descriveil

fenomeno

chimico-fisico

percui

unasostanza

passadallo

statofluido

alsolido

assumendo

forma

estruttura

fissa;riferito

analogicamente

alprocesso

teoricorappresenta

lafissa

zionedella

teoriain

unostato

dicom

piacimento,

repulsivodi

ognim

utazione,riconducendo

questoprocesso

teoricoad

unareplica

ritualedel

medesim

onel

diverso.C

ristallizzazionedi

unatendenza

deteriore.D

eteriore,in

quanto

risultatodi

unaalterazione

progredienteapportatrice

diuno

scadimento,

diuna

perditacom

eim

poverimento.

Tendenza:

unapropensione

persistente,un

modo

diconcepire

eragionare

inclinatoricorrentem

entein

unacerta

direzione,che

riemerge

piùvolte

inform

edeterm

inatediverse

cheperò

manifestano

uncom

uneorientam

ento.C

hisperim

entaquesta

tendenzariducente,

questodeteriora

mento?

Ela

prima

domanda

checi

dobbiamo

porre.La

seconda

sarà:qual

èin

concretoil

prodotto,il

contenutoe

laform

a,di

questadeterm

inatatendenza?

Setorniam

oal

testotroviam

odue

formulazioni;

unagenerale

cheparla

di«

unaconcezione

delm

ondo»che

èridotta

«a

unform

ulanom

eccanicoche

dàl’im

pressionedi

averetutta

lastoria

intasca

»,l’altra

—che

laspecifica

—individua

la«

Riduzione

dellafilosofia

dellapraxis

auna

sociologia».

Lenostre

domande

diventanoconse

guentemente

queste:C

ome

intendeG

ramsci

la‘filosofia

dellapraxis

‘?E

din

cosaconsiste

questo‘form

ulanom

eccanico‘,

questa‘sociologia

‘?

Una

filosoj’iadella

praxisconcepita

daG

ramsci

come

teoriaaperta

edin

sviluppo,com

plessae

diversificata,refrattaria

allaschem

atizzazionee

adogni

riduzionea

tesifisse

penail

propriosnaturam

ento,da

unaparte.

Dall’altra

unform

ulanom

eccanicoil

qualesi

reputacontenga

tuttala

storia,l’applicazione

delquale

basterebbea

renderneragione;

riferimento

all’interpretazione

schematica

delm

aterialismo

storico,ridotto

auna

seriedi

categoriee

leggi,determ

inazionie

contraddizioni(‘form

ule

‘),con

lequali

sipresum

edi

comprendere

espiegare

qualsivoglia

processoo

fenomeno

storico-sociale,e

cheim

plicitam

entenega

chenella

storiae

nellasocietà

possanosvilupparsi

novitàche

abbianosignificato

teorico,cioè

cheesigano

sviluppie

mutam

entiqualitativi

dellateoria

stessa.C

hedi

questoprecisam

entee

nondi

altrosi

trattiè

conferm

atodal

riferimento

alledue

letteredi

Engels

incui

Gram

scivede

giàavviata

lacritica

dellatendenza

deteriore.Il

sensodel

riferimento

èdegno

diuna

sottolineatura:questa

tendenzadi

inviluppodel

marxism

coltaintanto

daG

ramsci

inun

antecedente

storicoconcreto

cheperm

ettedi

risalirealle

sueori-

gini.Q

uestatendenza

compare

quandoi

fondatoridel

marxism

osono

ancorain

vita,e

daessi

ècriticata

nelsuo

statonascente;

questatendenza

persistetuttavia,

ottenendoun

successosto

rico:si

sviluppa,si

cristallizzacom

e‘ sociologia

marxista

‘,

di

ventadottrina

edisciplina

teorica.E

lacritica

diquesta

cristallizzazione

‘che

permette

aG

ramsci

dicom

prenderee

criticare

allaradice

tuttala

tendenza,e

lacritica

stessapuò

andare

oltrela

criticaengelsiana

inquanto

cogliela

tendenzanella

suafase

‘matura

‘,

cioènel

suodispiegam

entoteorico

epolitico.

L’em

ergenzae

lapersistenza

diquesta

tendenzadenuncia

chele

sueradici

sono,oltre

chedi

naturateorica,

propriamente

storico-sociali.

Non

èbastata

lacritica

engelsiana,quando

essaera

allostato

incipiente,per

sconfiggerla.N

onè

bastatanem

meno

—constatiam

ooggi

—la

criticagram

sciana,e

dialtri

ancora,quando

latendenza

acquisivacorposità

teorica,per

arrovesciarla.

Anzi

latendenza

assurgevaa

dottrinaufficiale

delprim

oStato

socialista,insediandosi

sullacattedra

perla

formazione

deiquadri

politicidel

movim

entocom

unista(il

Manuale

buchariniano

serviinfatti

aform

aretutta

unagenerazione

dirivolu

zionari),e

perla

diffusionedel

materialism

ostorico

‘tra

lem

asse.T

reinterrogativi

sisom

mano:

labase

reale,di

classe,della

tendenza;le

ragionidel

suosuccesso

politico;il

perchédella

sconfittadella

critica.L

asciandoper

orale

domande

come

tali,avanziam

odue

elementi

diriflessione

riguardantil’ultim

a:1.

lacritica

èrim

astasostanzialm

enteincom

presa(da

alcuniè

stata

sintomaticam

enteaccom

unataal

‘revisionismo

‘);2.

ipro

tagonistidella

criticasi

sonoposti

essistessi,

incerto

modo,

come

sconfitti,là

doveagivano

sottol’influenza

dell’idease

condola

qualel’im

poverimento

checom

portaogni

diffusionem

assivadel

marxism

oconduce

necessariamente

aduna

schema

tizzazione.in

ultima

analisial

sacrificiodella

dialettica.

Ilcontenuto

diqueste

lettereengelsiane

èstato

generalmente

individuatocom

ecritica

diuna

interpretazioneeconom

icista,determ

inistae

meccanicista

dellaconcezione

marxista

dellasto

ria,interpretazione

chenon

riconoscela

complessa

dialetticache

inerisceai

rapportitra

‘ baseeconom

ica‘,

‘ forme

politiche‘

eriflessi

ideologici‘.

Gram

scida

unlato

cogliequesti

elementi

Cfr.,

in/ra,N

otacritica

1V,

pp.134-6.

2425

Page 15: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

dellacritica

engelsiana,e

nesottolinea

ilriferim

entoalla

tendenza

allascorporazione

dallateoria

delle«

tesiprincipali

»ed

alloro

usonella

forma

di«

equazioni»

(Engels)

formula-

rio»;

edancora

cheE

ngelsin

qualchem

odonel

farla

criticaad

un

‘errore‘

teoricointravede

tuttauna

tendenzadella

cultura

marxista

(infattiE

ngelsscrive

•che«

accadetroppo

spessoche

sicrede

d’avercom

presoperfettam

enteuna

nuovateoria,

edi

poterlasenz’altro

maneggiare,

nonappena

sene

sonoim

parate—

-eanche

questonon

sempre

rettamente

—le

tesiprincipali.

Questo

rimprovero

ionon

loposso

risparmiare

adalcuno

deinuovi

‘marxisti

‘;e

inverità

èstata

scrittadella

robam

eravigliosa»)

6:

D’altro

latoG

ramsci

nonsoio,

abbiamo

detto,va

oltreE

ngelsnella

criticadella

tendenzadeteriore

ma

ilsoggetto

dellasua

criticacom

prendeanche

certetesi

chein

questelettere

En

gelssostiene:

lestesse

tesiche

Engels

all’‘errore

‘-tendenzaav

eva

opposto.Q

uasiche

lacritica

engelsiananon

fosseriu

scitaad

usciredalla

logicain

cuiquell’errore

erainscritto

epartecipasse

perciò—

nonostantetutto

—della

tendenzastessa.

Questo

aspettodel

problema

saràripreso

eapprofondito

piùavanti.

•Lacritica

gramsciana

dellatendenza

deteriorenon

siferm

aalla

identificazionedell’im

proprietàdell’interpretazione

dellateo

riae

dellesue

conseguenti‘applicazioni

‘(schem

atichee

dogma

tiche)nelle

analisistoriche

particolari;individua

altresile

ragioiii

storichee

teoricheche

spieganoquesta

tendenza,il

postoe

ilsignificato

cheessa

haper

-lastoria

delm

arxismo,

perla

storiadella

cultura.N

ellepagine

gramsciane

sisvolge

unm

odod’inten

dereil

marxism

oe

la--suastoria;

lasua

proposizionedella

filosofiadella

praxis,che

rendeconto

diquesta

tendenzadeteriore

(neisuoi

presupøostie

nellesue

conseguenze),com

portaun

nuovom

ododi

concepireI’

ortodossia‘

marxista.

Distinguere

nellastoria

delm

arxismo

unatendenza

deterioreim

plicadistinguere

questaultim

adalla

filosofiadella

praxis.Im

plicaconcepire

ilm

arxismo

come

unprocesso

-storicizzabilenel

suoproprio

sviluppoteorico

epolitico,

ela

filosofiadella

praxiscom

esua

tendenza‘ortodossa

‘.

Inquesto

sensoil

marxism

osi

ponecom

eluogo

diconflitto

teorico.O

rbenela

filosofiadella

praxis,in

quantotendenza

‘ortodossa’,rifugge

ognidogm

atismo

esi

ponecom

eteoria

scientificaaperta;

peròdal

mom

entoche

nellastoria

delm

arxismo

sim

anifestanotendenze

deterioridi

vien

enecessario

sottolineareche

nonsi

trattadi

unaapertura

6M

arx-E

ngels-L

assalle,O

pere,Società

editrice‘ A

vanti!‘,

Milano

1914,

p.6.

--

-

26

indiscri-minata

edeclettica,

chericonosca

validitàconoscitivo

aqualsiasi

sviluppoe

orientamento.

In(atti

seb’-:

-

benel’

filosofiadella

plaxlse

apertain

sentosto

rzco\essa

i-

sierne

indipendentee

autonoma

il-isenso

teorico:essaasta

sestessa,

contienein

sétutti

glielem

entifo

nd

amen

talìperzco

struireuna

totaleed

integraleconcezione

delm

ondo».

Eve

nutoil-

mom

entodi

soffermarci

suquesta

affermazione

perveri

ficarese

inessa

sim

anifestiuna

concezioneintegralista.

-A

ncorpiù

sitratta

diporsi

ilproblem

a—

cosireale

eattua

le—

deirapporti

trapluralism

o,egem

oniae

‘ortodossia‘:

dellapossibilità

diun

«concetto

di‘ ortodossia

‘ »liberato

dallesco

riedi

unacerta

tradizionestaliniana,

epiù

ingenerale

dallepro

prieconnotazioni

disapore

religioso;della

possibilitàdi-

uncri

teriodi

criticastorica

edi

analisipolitica

cheperm

ettadi

distinguere

leesigenze

dellacoerenza

scientificadalle

richiesteideolo

gichedi

parte,e

diindividuare

unacom

uneradice

teoricaalla

praticapolitica

rivoluzionaria;della

possibilitàdi

teori-zzareun

processodi

costruzionedell’egem

onianel

contestodi

unapratica

politicae

culturalepluralista.

Senzapretendere

didispiegare

inm

odoarticolato

lerisposte

aquesti

problemi,

cercheremo

dicogliere

nellaform

ulazionegram

scianai

nodiche

sembrano

costituireconsistenti

basiteo

richeper

illoro

sviluppo.La

filosofiadella

praxisnon

devené

uscireda

sestessa,

alienarsi,

prendendoin

prestitoda

altreconcezioni

delm

ondofo

ndam

entiteorici

em

etodologiciche

neguidino

losviluppo,

nécom

piacersinella

deduzionedei

propriprincipi

edelle

proprie‘leggi

‘.

Nella

storiadel

marxism

osi

vedecom

eentram

biquesti

dueatteggiam

entisono

presentie

come

entrambi

rivendicanoa

séd’essere

iveri

eredidei

padrifondatori.

-G

liuni

—i

realisti‘

—si

richiamano

adun

modo

d’intendere

I’‘ apertura

‘della

teoriacom

eaccoglim

entodi

ogniele

mento

conoscitivosorto

aldi

fuoridel

marxism

o,a

questosom

mandoli

esteriormente.

Gli

altri—

gli‘ortodossi

‘—

proclama

nola

compiutezza

dellateoria

ene

intendonolo

svolgimento

solonella

-‘applicazione‘

praticaa

realtàdiverse,

enel

rifiutod’ogni

teoriadiversa.

Gram

sciscopre

chequesti

duem

odiapparentem

enteopposti

dirapportarsi

alleteorie

diversecondividono

inrealtà

unaco

mune

contaminazione

ideologicada

partedi

queste:da

unlato

peraccettazione

acriticae

dall’altraper

negazioneacritica.

-

L’autonom

ianon

sipresenta

mai

come

undato

acquisitom

adeve

essereconquistata

divolta

involta

di-fronte

adògni

sviluppo

culturale;essa

ègarantita

soltantodalla

criticache

digerisec

esubordina,

inun

-processoche

nonè

nédi

accettazionené27

I

Page 16: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

dinegazione

dellealtre

teoriem

a—

nellacritica

diqueste

—di

ricostruzionedi

sestessa.

L’im

magine

gramsciana

dell’‘ortodos

sia‘

nonè

focalizzatanel

puntom

ediotra

due‘deviazioni’,

ma

siform

ain

un«

verticeinaccessibile

»ed

autonomo:

sipone

aldi

làdel

segmento,

sopra.

Nell’im

postazionedei

problemi

storico-critici,non

bisognaconce

pirela

discussionescientifica

come

unprocesso

gudiziario,in

cuic’è

unim

putatoe

c’èun

procuratoreche,

perobbligo

d’ufficio,deve

di

mostrare

chel’im

putatoè

colpevolee

degnodi

esseretolto

dallacir

colazione.N

elladiscussione

scientifica,poiché

sisuppone

chel’inte

ressesia

laricerca

dellaverità

eil

progressodella

scienza,si

di

mostra

più‘avanzato

‘chi

sipone

dalpunto

divista

chel’avversario

puòesprim

ereun’esigenza

chedeve

essereincorporata,

siapure

come

mom

entosubordinato,

nellapropria

costruzione.C

omprendere

eva

lutarerealisticam

entela

posizionee

leragioni

dell’avversario(e

talvoltaè

avversariotutto

ilpensiero

passato)significa

appuntoes

sersiliberato

dallaprigione

delleideologie

(nelsenso

deteriore,di

ciecofanatism

oideologico),

cioèporsi

daun

puntodi

vistacritico

‘,

l’unicofecondo

nellaricerca

scientifica.(Q,

1263)

Ilconcetto

di‘apertura

‘si

allacciaal

concettodi

‘ortodossia

‘.

Lafilosofia

dellapraxis

condividecon

tuttele

altrecon

cezionidel

mondo

lanecessità

didiventare

unsistem

acom

piutoed

inquanto

taledistinto

datutti

glialtri.

Peròalla

filosofiadella

praxisil

problema

sipresenta

inm

ododiverso

chealle

altrefilosofie;

lasua

diversitàradicale

staanche

nelm

ododi

esseree

nelm

ododi

concepirsi‘com

piuta‘.

Lacom

piutezzaè

inessa

qualcosache

stasem

prenel

futu

ro,

ecioè,

sipone

per

manentem

entecom

eprogetto,

come

realtànon

acquisitae

tut

taviacom

etensione

chedà

impulso

allosviluppo,

come

motore

trainante.In

atto,e

cioèin

ognim

omento

dellasua

storia,la

filosofia

dellapraxis

vivenella

(edella)

incompiutezza

‘;più

pre

cisamente,

lasua

‘compiutezza

inatto

‘si

manifesta

nellaform

adi

‘autonomia

‘,

‘inform

apolem

ica,di

perpetualotta

‘.

Possiamo

ormai

rileggerel’afferm

azionedi

Gram

scicogliendo

inessa

unapiena

coerenzacon

quantoabbiam

odetto:

1.non

diceche

lafilosofia

dellapraxis

contienela

totalitàdegli

elementi

diuna

integraleconcezione

delm

ondo,bensf

«tutti

glielem

entifondam

entali»,

aiquali

altrisi

possonoe

sidebbono

subordinare;2.

nondice

chequegli

elementi

costituisconogià

compiu

tamente

lanuova

concezionedel

mondo,

bensfche

essiservono

percostruire

questatotale

concezione,segnando

inquesto

modo

chequella

‘compiutezza

‘è

daintendersi

come

unprogetto

dilavoro.

Inrealtà

tuttociò

nonriveste

diper

ségrande

valoreteorico,

overisulti

lasem

pliceafferm

azionedi

uncerto

puntodi

vistaopposto

adaltri,

privodelle

ragionifondanti.

Gram

scile

ragioni

leha

peròfornite.

Ad

esempio

inquel

passodel

paragrafointitolato

Osservazioni

enote

critichesu

untentativo

di«

Sag

giopopolare

disociologia

»,

dellostesso

Quaderno,

ovescrive

della«

necessitàin

unaesposizione

dellafilosofia

dellapraxis

dellapolem

icacon

lefilosofie

tradizionali»

sostenendoche

«per

questosuo

caratteretendenziale

difilosofia

dim

assa,la

filosofiadella

praxisnon

puònon

essereconcepita

chein

forma

polemica,

diperpetua

lotta»(Q

,1397).

Inqual

modo

Gram

scipone

larelazione

trail

caratterecri

ticodella

filosofiadella

praxise

ilsuo

caratteretendenziale

difilosofia

dim

assa?In

qualm

odoquesta

relazionesta

afonda

mento

dellacom

piutezzacaratteristica

dellafilosofia

dellapraxis?

Lacom

piutezzadella

filosofiadella

praxis—

ilprogetto

dicom

piutezza—

noncade

dentrola

teoriastessa,

nonè

lacom

piutezzaform

aledi

unsistem

ache

abbiaelaborato

ecollegato

tuttii

propriconcetti,

eperciò

laelaborazione

diquesta

compiu

tezzanon

èridotta

allavoro

deifilosofi

odi

particolariorganiz

zazioniintellettuali;

alcontrario

caratteristicacostitutiva

dique

stateoria

èil

suovivere

nonnel

rapportodei

propriastratti

elementi

ma

nelsuo

divenirecoscienza

collettiva,e

perciòla

compiutezza

dellafilosofia

dellapraxis

stanella

costruzionedi

un«

ordineintellettuale

collettivo»,

sielabora

nellasua

espansioneprogressiva.

Laform

adella

compiutezza

dellateoria

consistein

tantonel

suoessere

filosofiadi

massa.

Condizione

diquesta

espansioneè

ilrapporto

criticoche

lafilosofia

dellapraxis

stabiliscecon

lealtre

teorie,cioè

lacritica

delleconcezioni

chesono

diffusea

varilivelli

trale

masse.

Que

staattività

criticanon

èaltro

chel’esercizio

diuna

autonomia

intesanon

come

espressionedi

distaccoe

separazionedal

pen

sieroe

dall’azionealtrui

—che

comporterebbe

unapolem

icavolta

alladistinzione

edalla

autodifesadella

propriaintegrità

ma

come

criticavolta

allaconquista

diciò

chele

sioppone.

Ilcontenuto

dellacom

piutezzadella

teoriasta

alloranella

conquista

dell’egemonia.

Ilconcetto

diegem

oniaè

richiamato

daG

ramsci

nelbrano

dedicatoal

«concetto

di‘ortodossia

‘»in

rapportoai

concettidi

autonomia

ed

icritica,

acquisendosotto

questaluce

unam

e-dita

dimensione.

Ilcarattere

egemonico

dellateoria

nonsignifica

ilpredom

inioesteriore

sullealtre

teorie,cioè

ilfatto

chela

filosofiadella

praxisdirige

ilprocesso

culturale—

definendoper

esempio

ilterreno

edi

problemi

suiquali

leteorie

devonoconfrontarsi

lasciandointoccate

lealtre

teorienella

loroautonom

ia(e

se

2829

Page 17: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

stessanella

propriaindipendenza),

cioèancora

sancendola

separazione

trale

diverseteorie;

comporta

invecela

subordinazionea

sédelle

altreteorie

attraversouna

attivitàcritica

chele

4-Ironia,

aggredisce,penetra,

scompone,

demistifica,

sovverteed

assim

ila.Q

uesto‘digerire

‘com

portauna

crescitaed

unm

utamen

todella

stessafilosofia

dellapraxis,

dim

odoche

latendenza

allaegem

onia—

chen

on

si

presen

tam

aicom

econquista

definitivapoiché

sempre

nuoveteorie

dacriticare

emergono

edanche

levecchie

persistonoreiterate

orinnovate

—,

sirealizza

nellaco.

struzionedell’autonom

iae

nonsi

distingueda

questa.C

ondizionedi

questoe

quello,della

conquistadell’egem

oniae

dell’espansioneprogressiva

dellafilosofia

dellapraxis,

èil

par

ticolarerapporto

diquesta

teoriacon

lapratica.

La

praticacon

nessaa

questateoria

nonsi

ponecom

eun

suom

omento

successivo

eperciò

esteriore,inteso

adapplicarla,

ela

teoriastessa

nonsi

ponecom

epura

‘interpretazionedel

mondo’

daverifi

carenella

pratica.La

praticaassorbe

lateoria

nell’operadi

‘trasform

azionedel

mondo

‘;la

teorianon

sicom

pieperciò

inse

stessa,bensf

nellacritica

realedella

società,cioè

nella,costru

zionedi

unanuova

cultura,in

unanuova

organizzazionepratica

dellasocietà.

Insintesi:

la‘

com

piutezza

‘della

filosofiadella

praxisnon

sirealizza

all’internodella

teoriastessa,

bensisi

realizza

tendenzialmente

nelrapporto

teoria-pratica.L

eggiamo

perintero

laproposizione

gramsciana,

incondizione

ormai

dicogliervi

l’effettivocontenuto,

laricchezza

ela

rigorosaarticolazione

(ulterioreconferm

adel

tipodi

sistematicità

propriodegli

scrittigram

sciani):

L’ortodossianon

deveessere

ricercatain

questoo

quellodei

seguaci

dellafilosofia

dellapraxis,

inquesta

oquella

tendenzalegata

acorrenti

estraneealla

dottrinaoriginale,

ma

nelconcetto

fondamen

taleche

lafilosofia

dellapraxis

‘bastaa

sestessa

‘,

contienein

sétutti

glielem

entifondam

entaliper,

costruireuna

totaleed

integraleconcezione

delm

ondo,una

totalefilosofia

eteoria

dellescienze

na

turali,non

solo,m

aanche

pervivificare

unaintegrale

organizzazionepratica

dellasocietà,

cioèper

diventare’una

totale,‘integrale

civiltà.(Q,

1434)

Ancora,

prendendole

mosse

dall’ultima

partedella

proposizione

‘gramsciana,

unnuovo

problema

dobbiamo

esaminare.

Ma

insomm

ala

filosofiadella

praxissi

compie

nelcom

unismo?

El’aver

postola

‘co

mp

iu

tezza

‘della

teoriacom

eun

progettom

aistoricam

enteconcluso,

significapensare

lafilosofia

dellapraxis

come

l’ultima

‘epiù

avanzatateoria

possibile,che

accoglieràii

séad

inflnitumgli

sviluppidi

tuttoil

pensierofuturo?

Ad

entram

bele

domande,

conG

ramsci,

rispondiamo

negativamente.

-

E3()

•L

’affermazione

gramsciana

sipone

infattial

difuori

diogni

prospettiva‘escatologica.

Larealizzazione

dellafilosofia

dellapraxis

s’tanel

‘diventareuna

totale,integrale

civiltà‘,

nel‘

viv

ificare

ima

integraleorganizzazione

praticadella

società‘.

Siindividua

cioèla

prospettivastorica

diuna

organizzazionepratica

ociviltà

nuovae

diversarispetto

allaciviltà

precedenteche

assorbee

supera;

processosottolineato

nell’altra,frase

dellastessa

notaove

siosserva

come

«la

filosofiadella

praxiscom

inciaad

esercitareuna

propriaegem

oniasulla

culturatradizionale

».

Inquesto

èil

carattererivoluzionario

dellateoria,

allostesso

modo

incui

«il

cristianesimo

furivoluzionario

inconfronto

delpaganesim

op

erché

‘fuun

elemento

dicom

pletascissione

trai

sostenitoridel

vecchio

edel

nuovom

ondo».(Q

,1434-5)

La.

filosofiadella

praxis,in

quantoteoria

rivoluzionariasto

ricamente

delimitata

—epocale

—,

sipresenta

internamente

strut

turatacom

efilosofia

dicom

battimento.

Una

teoriaè

appuntorivoluzionaria

‘nella

misura

incui

èele

mento

diseparazione

edistinzione

consapevolein

duecam

pi,in

quantoè

unvertice

inaccessibileal

campo

avversario.(Q,

1434)

Lafilosofia

dellapraxis

nonè

dunquela

filosofiadella

demo

craziaideale;

èihvece

quellache

oggi,nelle

condizionistoriche

date,,’ci

mostra

lastrada

peravvicinarsi

adessa,

allasocietà

senzaclassi

ovesvanisce

laseparazione

traintellettuali

e‘sem

plici‘,

dirigentie

diretti;ove

lascienza

sifa

sensocom

unee

laregolazione

dellavita

socialesi

manifesta

come

dominio

dellali

bertà.Solo

chedall’interno

ditutte

lesocietà

contraddittoriee

quindidelle

teorieche

inesse

siaffrontano,

talesocietà

futuri-bile

flonpùò

comparire

checom

eutopia

politica,non

puòes

sereperciò

teorizzatam

apensata

erappresentatti

miticam

ente(ideologicam

ent).C

oerentia

questerisposte

sim

ostranole

affermazioni

diG

ramsci

contenutenel

paragrafoStoricità

dellafilosofia

dellapraxis.

•Chela

filosofiadella

praxisconcepisca

sestessa

storicisticamente,

come

cioèuna

fasetransitoria

delpensiero

filosofico,oltre

cheim

plicitamente

datutto

ilsuo

sistema,

appareesplicitam

ented’alla

notatesi

chelo

sviluppostorico

saràcaratterizzato

aun

certopunto

dalpassaggio

dalregno

dellanecessità

alregno

dellalibertà.

Tutte

lefilosofie

(isistem

ifilosofici),

finoraesistiti

sonostate

lam

anifestazionedelle

intime

contraddizionida

cui,la

societàè

statalacerata

[...jM

ase

anchela

filosofiadella

prassiè

unaespressione

dellecontraddi

zionistoriche,

anzine

èl’espressione

piùcom

piutaperché

consapevole,

significìche

‘essapure

èlegata,

alla‘necessità

‘e

nonalla

‘libert,à

!,.che

nonesiste

enon

puòancora

esistérestoricam

ente.D

unque,

sesi

.dimostra

chele

contraddizionispariranno,

sidim

ostraim31

L

Page 18: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

plicitamente

chesparirà,

cioèverrà

superata,anche

lafilosofia

dellaprassi:

nelregno

della‘libertà’

ilpensiero,

leidee

nonpotranno

piùnascere

sulterreno

dellecontraddizioni

edella

necessitàdi

lotta.A

ttualmente

ilfilosofo

(dellaprassi)

puòsolo

farequesta

afferma

zionegenerica

enon

andarepiù

oltre:infatti

eglinon

puòevadere

dall’attualeterreno

dellecontraddizioni,

nonpuò

affermare,

piùche

genericamente,

unm

ondosenza

contraddizioni,senza

creareim

media

tamente

unautopia.

(Q,1487-8)

Tutto

ciòche

precedesta

inuna

precisaconnessione

conil

problema

dellatendenza

deteriore,e

cim

ettein

condizionedi

comprendere

questatendenza

adun

livelloulteriore

dicom

plessità

teoricae

dicogliervi

leragioni

deldeterioram

entodel

marxi

smo

chequesta

tendenzastoricam

enteesprim

e.Per

risalireil

percorsocom

piutodalla

nostraanalisi

inm

ododa

ritrovarequeste

ragioni,possiam

ointanto

annotarecom

eG

ramsci

nellanota

soprariportataindividua

precisamente

nellaconcezione

chenega

latransitorietà

storicadella

filosofiadella

praxisun

rapporto

costitutivodella

tendenzadeteriore.

SecondoG

ramsci

unaragione

percui

«avviene

ancheche

lastessa

filosofiadella

prassitende

adiventare

unaideologia

nelsenso

deteriore,cioè

unsistem

adogm

aticodi

veritàassolute

edeterne;

specialmente

quando,com

enel

Saggiopopolare,

essoè

confusocol

materialism

ovolgare

»,si

trovanella

difficoltàdi

«far

comprendere

‘ praticamente

‘ »che

l’affermazione

teoricase

condola

quale«

ogni‘ verità

‘creduta

eternae

assolutaha

avuto

originipratiche

eha

rappresentatoun

valore‘provvisorio’

»,

«è

validaanche

perla

stessafilosofia

dellaprassi

»(Q

,1489).

Sitratta

insomm

adella

difficoltàsperim

entatadal

marxism

odi

rivolgerea

séi

suoicriteri

dicritica

dellateoria

altrui.P

erdendo

lacapacità

auto-critica,la

teoriasi

disarma

difronte

allealtre

teorie;si

chiudein

atteggiamento

difensivo,negatore

diqueste,

osi

consegnain

unatteggiam

ento‘aperturista’,

diac

cettazionedi

unaetero.direzione

(eteronomia).

Laindividuata

difficoltàdi

farcom

prendereche

«tutto

ilsi

stema

dellafilosofia

dellapraxis

puòdiventare

caducoin

unm

ondounificato

»(Q

,1490),

cheè

unadifficoltà

realee

pratica,perché

nonaffrontata

vieneideologicam

entecapovolta

eaccolta

nellateoria

sottola

forma

dellaconcezione

esattamente

contraria,secondo

laquale

cioèil

marxism

ilsistem

adelle

ultime

ve

rità,il

sistema

icui

elementi

fondamentali

filosoficisono

dain

tendersicom

everità

assolute,tesi

cristallizzate.D

iquesta

difficoltàbisogna

peròrendere

ragione.G

ramsci

lavede

insorgerenei

processidi

volgarizzazionedella

teoria.E

conciò

ritroviamo

ilproblem

ache

abbiamo

denominato

dell’espansione

progressivadella

teoria,processo

nelquale

lafilosofia

della

praxisdiventando

filosofiadi

massa

rischiadi

deteriorarsi.Q

uando

essasi

diffondetra

lem

assenella

forma

dellavolgarizzazione

diuna

dottrina(com

einsiem

edi

contenutiteorici

dainsegnare

eda

imparare)

essasi

sovrapponealla

filosofiaspontanea

dellem

asse,al

sensocom

uneal

qualesi

accorpacom

eun

suoulterio

refram

mento.

Entra

cioèa

farparte

delprocesso

diform

azionestorica

delsenso

comune,

unprocesso

nelquale

sifram

mischiano

framm

entidi

diverseconcezioni

delm

ondo,si

sedimentano

edesteriorm

entesi

compongono

inun

tuttoeterogeneo.

Lafilosofia

dellapraxis,

espandendosinon

come

criticae

nellacritica

delsenso

comune

edelle

filosofieche

inesso

ricadono,sperim

entaquella

perditad’identità,

diquella

autonomia

suapropria

chepiega

esubordina

asé

siail

sensocom

uneche

lefilosofie.

Sisubordina

—nella

coscienzadelle

masse

ecom

eriflesso

finnel

propriostatuto

teorico—

alleconcezioni

delm

ondoproprie

delleclassi

dominanti,

poichéil

sensocom

unecostituisce

l’ideologia

politicache

esprime

eriproduce

l’egemonia

diquelle

classisull’intera

società.Per

questaragione

s’incontrala

difficoltàdi

farcom

prenderepraticam

entela

storicitàdella

stessafilosofia

dellapraxis:

ricon

dottaad

essereuna

dottrinaanaloga

allealtre,

essasi

auto-con

cepiscesecondo

icriteri

chele

altreadottano

persé,

secondo

laconvinzione

dirappresentare

veritàassolute,

sistema

compiuto;

secondola

credenzache

«se

unatale

convinzionenon

fosse,gli

uomini

nonopererebbero,

noncreerebbero

nuovastoria,

cioèle

filosofienon

potrebberodiventare

‘ideologie’,non

potrebbero

nellapratica

assumere

lagranitica

compattezza

fanaticadelle

‘credenze

popolari‘

cheassum

onola

stessaenergia

delle‘forze

ma

teriali‘»

(Q,

1487).Intesa

lateoria

secondoi

criteridi

compiu

tezzaform

alepropri

dellealtre

filosofiesi

finiscecol

fraintendere

ilnuovo

rapportoteoria-praxis

cheessa

tendea

stabilire,che

sim

anifestaappunto

come

processo—

politicoe

teorico—

diespansione

dellateoria,

come

incompiutezza

inatto.

Latendenza

aldeterioram

entodella

teorianel

processoat

traversoil

qualediviene

filosofiadi

massa

costituisceun

pro

blema

piùcom

plessodi

quantosem

bri,ed

èuno

deinodi

teorici

centralidella

riflessionegram

sciana.Per

lafilosofia

dellapraxis

ilproblem

anon

consistesoltanto

nell’evitaredi

deteriorarsi

nelprocesso

dellasua

diffusionetra

lem

asse,nel

presentarsi

come

giàcom

piutaalle

masse

proprioquando

inrealtà

acquisisceprogressiva

compiutezza

nell’universalizzarsi.Il

pro

blema

nonconsiste

solonel

fattoche

essasi

diffondein

forma

dogmatica

evolgarizzata,

equindi

ilproblem

anon

sirisolve

or-

3233

Page 19: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

ganizzandotale

espansionein

forma

taleche

isuoi

contenuti—

etra

essiquello

fondamentale

dellapropria

storicitàe

transitorietà

sianorispettati.

Oltre

aciò

occorreindividuare

ilcarattere

‘strutturale‘

delproblem

a.E

spandersitra

lem

assesignifica

espandersitra

leclassi

subor

dinateeconom

icamente,

politicamente

eculturalm

ente,tra

classicioè

chenon

sonom

aistate

autonome

ma

sempre

eterodirette,che

nonhanno

l’esperienzadel

controlloe

delladirezione

deiprocessi

storicie

delleproprie

condizionidi

esistenza,che

nonhanno

mai

elaboratoproprie

coerenticoncezioni

delm

ondom

ache

invecehanno

unm

ododi

pensareincoerente

efram

mentario

nelquale

siriassum

onoe

compongono

tuttele

subordinazionisubite.

Queste

classidebbono

diventare‘autonom

e’,autonom

iache

nonconsiste

nelnon

subirepni

l’influenzaideologica

delleclassi

dominanti

enello

svolgereindipendentem

enteuna

propriarazionalità,

ma

nelraggiungere

un‘vertice

inaccessibileagli

avversari

‘dal

qualepoter

criticare,subordinare

edassim

ilareogni

vecchiao

nuovaconcezione

delm

ondo.Progetto

molto

difficileda

realizzaree

cherichiede

tempi

esforzi

ditale

portatache

altaè

laprobabilità

checom

paianotentazioni

dirisolvere

ilproblem

adell’

‘egemonia

‘con

altrim

ezzi,burocratici

(civilie

militari).

Ma

intal

casola

politicadelle

classisubordinate

puressendo

‘diclasse

‘non

èprogressiva,

nonallarga

erende

superiore

lavita

culturale.A

llaluce

diquesto

concettodi

‘autonomia

‘il

problema

politico

della‘

rivoluzione‘

acquistadim

ensionitutte

nuove,eviden

ziandosiin

talsenso

lacentralità

politicadelle

ricerchegram

sciane

sullo«

spiritopopolare

creativo,nelle

suediverse

fasie

gradidi

sviluppo»

Latendenza

deterioresi

rapportaal

problema

dellaincom

piutezza

dellafilosofia

dellapraxis

nonsoltanto

perchéfa

scomparire

ilconcetto

diincom

piutezzae

distoricità

dellateoria,

ma

anchein

quantoil

fattostesso

chela

filosofiadella

praxissia

incompiu

tain

atto,sia

quindiuna

storia

essastessa,

implica

lapossibilità

disoffrire

processidi

deterioramento

(tendenzedeteriori).

Que

stesi

pongonoin

rapportocon

lateoria

come

‘mom

entinega

tivi‘

dellasua

storia,con

iquali

lateoria

devecostantem

entelottare

edai

qualideve

differenziarsi.L

’emergenza

diogni

nuovaconcezione

delm

ondosegna

l’inizio

diuna

lottanell’am

bitodella

cultura.La

prospettivanella

qualequesta

lottaè

intrapresaè

lasubordinazione

el’assorbi

7A

.Gram

sci,L

etteredal

carcere,op.

cit.,p.

59.

34

L

mento

ditutte

leteorie

avversarieda

partedi

ognuna:nella

lottaideale

eculturale

osi

assorbisceo

siè

assorbiti.C

iòche

distingueuna

teoriarivoluzionaria

èil

suoim

porsicom

unvertice

inaccessibileal

campo

avversario»,

valea

direla

potenziale

capacitàdi

digeriretutto

«il

mondo

culturaleesistente

»e

diporre

ifondam

enti(«

elementi

fondamentali

»)del

mondo

culturalefuturo.

L’esem

piostorico

sceltoda

Gram

scia

comprovare

unatale

concezionedella

storiadella

culturariguarda

«il

cristianesimo

[che]fu

rivoluzionarioin

confrontodel

paganesim

operché

fuun

elemento

dicom

pletascissione

trai

sostenitori

delvecchio

edel

nuovom

ondo».

Ilconflitto

permanente

trale

diverseconcezioni

delm

ondoè

statoplasticam

enterappresentato

daM

.W

ebercom

conflittotra

glidèi

chepresiedono

aisingoli

ordinamenti

evalori

».

«T

rai

diversivalori

chepresiedono

all’ordinamento

delm

ondoil

contrasto

èinconciliabile

».

Equesto

unproblem

acentrale

ericor

rentedella

riflessionew

eberiana.N

elsaggio

Ilsignificato

della‘avalutatività

‘delle

scienzesociologiche

eeconom

iche,precisa:

Tra

ivalori

sitratta

inultim

aanalisi,

ovunquee

sempre,

nongià

disem

plicialternative,

ma

diuna

lottam

ortalesenza

possibilitàdi

conciliazione,com

etra

‘dio’e

il‘dem

onio‘.

Tra

diloro

nonè

pos

sibilenessuna

relativizzazionee

nessuncom

promesso

.

Weber

cogliein

talm

odola

radicalitàdel

conflittoideale,

etuttavia,

diversamente

daG

ramsci,

ritieneche

lascienza

noncontenga

icriteri

perdecidere

dellasuperiorità

teoricadi

unsi

stema

dipensiero

sualtri:

Com

esi

possafare

perdecidere

scientificamente

‘tra

ilvalore

dellacultura

tedescae

diquella

francese,io

loignoro.

Anche

quic’è

unantagonism

otra

divinitàdiverse,

inogni

tempo.

E...]Su

questi

dèie

sulleloro

lottedom

inail

destino,non

certola

‘scienza‘.

Èdato

solamente

intendereche

cosasia

ildivino

nell’unoo

nell’altrocaso,

ovveroin

unordinam

entoo

nell’altro10

Non

riconoscequindi

lapossibilità

diattingere

un‘ vertice

‘,

lanecessità

disubordinare

aduna

lealtre

teorie.L

alotta

nonsi

8M

. Weber,

Illavoro

intellettualecom

eprofessione,

Einaudi,

Torino

1971,pp.

31-2.‘

M. W

eber,Il

metodo

dellescienze

storico-sociali,E

inaudi,T

orino1966,

p.332.

M. W

eber,Il

lavorocit.,

pp.31-2.

35

Page 20: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

risolveperciò

suiterreno

scientificom

asolo

attraversoil

dominio

suiterreno

politico.Q

uestaseparazione

trascienza

epolitica

èassunta

dallateoria

stessadi

Weber,

inquanto

ilcriterio

discelta

trale

teorieresta

fuoridella

scienza,sul

terrenoetico

epolitico:

Giudicare

lavalidità

ditali

valoriè

peròuna

questionedi

fede,ed

èinoltre

forseun

compito

dellaconsiderazone

speculativae

dell’interpretazione

dellavita

edel

mondo

nelloro

senso,m

anon

èsi

curamente

oggettodi

unascienza

empirica

Lafilosofia

dellapraxis,

poichési

ponecom

etendenziale

filosofiadi

massa,

nonesaurisce

lasua

battaglianello

scontrocon

lealtre

filosofiem

ala

svolgesim

ultaneamente,

molecolarm

ente,sul

ter

renodel

sensocom

une;e

inquanto

sipone

come

criticapratica

tesaalla

trasformazione

deirapporti

sociali,svolge

lalotta

nonlim

itatamente

sulterreno

culturalem

aanche

suiterreno

econom

icoe

politico.A

causadi

ciònon

gliè

sufficientel’aver

attintoteoricam

enteil

verticeinaccessibile

—e

ciònon

sirealizza

comunque

unavolta

pertutte

—per

vincerela

guerra.L

am

anifestazionee

losviluppo

delletendenze

deteriorisegnalano

infattii

vincitorivinti.

Lafilosofia

dellapraxis

comincia

adesercitare

unapropria

egemo

niasulla

culturatradizionale,

ma

questa,che

èancora

robustae

soprattutto

èpiil

raffinatae

leccata,tenta

direagire

come

laG

reciavinta,

perfinire

divincere

ilrozzo

vincitorerom

ano.(Q,

1434-5)

Proprio

nelSaggio

popolare,m

anualedella

tendenzadeteriore,

Gram

scivede

come

«L

’ambiente

ineducatoe

rozzoha

dominato

l’educatore,il

volgaresenso

comune

siè

imposto

allascienza

enon

viceversa;se

l’ambiente

èl’educatore,

essodeve

essereed

ucato

asua

volta,m

ail

Saggionon

capiscequesta

dialetticariv

oluzionaria

»(Q

,1426).

Da

questopunto

divista

possiamo

ricavareelem

entiesplica

tiviche

consentonodi

scoprirela

radicecom

unedell’em

ergenzadel

‘revisionismo

‘in

Occidente

edello

stalinismo

‘nei

paesisocialisti.

InO

ccidenteil

movim

entooperaio

fusconfitto

sulterreno

dellalotta

politicaed

economica.

Com

ereazione

allasconfitta

—però

anchecom

eparte

concorrentea

questa—

daun

lato

1M

. Weber,

Ilm

etodocit.,

p.

62,nel

saggioL’

‘oggettività‘

conoscitivadella

scienzasociale

edella

politicasociale.

lacultura

marxista

èsottoposta

adun

processodi

‘revisioneche

lasubordina

allacultura

delleclassi

vittoriose;dall’altro

siassiste

adun

rinserramento

nellaortodossia

(insenso

deteriore)che

finisceanch’essa

conla

subordinazionedella

culturam

arxista,seppure

inform

edistinte:

Quando

nonsi

hal’iniziativa

nellalotta

ela

lottastessa

finiscequindi

conl’identificarsi

conuna

seriedi

sconfitte,il

determinism

om

eccanicodiventa

unaforza

formidabile

diresistenza

morale,

dicoe

sione,di

perseveranzapaziente

eostinata.

«Io

sonosconfitto

mo

mentaneam

ente,m

ala

forzadelle

coselavora

perm

ea

lungoan

dareecc.

».

Lavolontà

realesi

travestein

unatto

difede,

inuna

certarazionalità

dellastoria,

inuna

forma

empirica

eprim

itivadi

finalismo

appassionatoche

apparecom

eun

sostitutodella

predestinazione,

dellaprovvidenza,

ccc.,delle

religioniconfessionali.

(Q,1388)

Nei

paesisocialisti

leclassi

subalternevin

co

no

sulterreno

po

liticoed

economico,

ma

larivoluzione

culturaleavviata

daL

eninrim

anea

mezza

strada.B

ucharinvolgarizza

lacultura

marxista

(eform

ai

quadri);nella

lottaper

l’egemonia

ivincitori

politicivengono

vinti.G

ramsci

coglietutta

lagravità

delfenom

eno:

Quando

il‘ subalterno’

diventadirigente

eresponsabile

dell’attività

economica

dim

assa,il

meccanicism

oappare

aun

certopunto

unpericolo

imm

inente.(Q,

1388)

Mancata

l’egemonia,

faffitol’assorbim

entodella

vecchiacultura

dominante,

conlo

stalinismo

ilterreno

dellabattaglia

culturaleè

occupatocon

learm

i,dell’econom

iae

dellapolitica.

Sopravviveil

socialismo,

troncodi

rma

autonoma

cultura.Se,

come

annotaG

ramsci,

«i

rapportim

aterialisono

ilcontenuto

el’ideologia

laform

a»,

sipuò

direche

lasociologia-tendenza

deterioredel

marxism

oinform

aquesti

rapportidi

produzionee

leistituzioni

politichedei

paesisocialisti.

Possiamo

ormai,

riprendendola

letturadei

dueparagrafi,

esam

inarecom

eG

ramsci

precisamente

individuiquale

siala

con

cezionedel

mondo

allaquale

lasociologia-tendenza

deterioredel

marxism

osi

subordinaed

inqual

modo

questasubordinazione

siafferm

i.A

partiredal

precedentemente

individuatom

ododi

intenderela

storiadella

filosofiadella

praxis—

ilcarattere

dellasua

auto

nomia,

ilm

ododella

suacom

piutezza,le

forme

delsuo

deterioram

ento—

Gram

sci,nella

sociologia-tendenzadeteriore

delm

arxism

oindividua

unasubordinazione

teoricaad

unafilosofia

pre

marxista,

al‘m

aterialismo

filosofico‘,

dicui

essaè

un«

framm

entosubordinato

».

ScriveG

ramsci:

3637

Page 21: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Nel

Saggiopopolare

nonè

neanchegiustificata

coerentemente

laprem

essaim

plicitanell’esposizione

edesplicitam

enteaccennata

inqualche

posto,casualm

ente,che

lavera

filosofiaè

ilm

aterialismo

filosoficoe

chela

filosofiadella

praxisè

unapura

‘sociologia’.C

osasignifica

realmente

questaafferm

azione?Se

essafosse

verala

teoriadella

filosofiadella

praxissarebbe

ilm

aterialismo

filosofico.M

ain

talcaso

cosasignifica

chela

filosofiadella

praxisè

unasociologia?

[.1C

osinon

ègiustificato

ilnesso

trail

titologenerale

Teoria

ecc.[T

eoriadel

materialism

ostorico]

eil

sottotitoloSaggio

popolare[Saggio

popolaredi

socio

logia

marx

ista].Il

sottotitolosarebbe

ilti

tolopiù

esattose

alterm

inedi

‘sociologia‘

sidesse

unsignificato

molto

circoscritto.(Q,

1431-2)

Intendereprecisam

enteil

significatodi

questeafferm

azionie

diqueste

domande

nonè

semplice:

inesse

èinscritto

unpro

blema

bendefinito

edè

implicita

unarisposta

adesso.

Ilpro

blema

èquello

deirapporti

datitra

lesociologie

ele

filosofie;la

risposta,esplicitata

piùavanti

neltesto,

èfissata

sinteticam

entelà

dovesi

diceche

«ogni

sociologiapresuppone

unafilo

sofia,una

concezionedel

mondo,

dicui

èun

framm

entosubordi

nato»

(Q,

1432).O

ccorreleggere

questa‘form

ula‘

noncom

euna

proposizionenorm

ativa,che

stabiliscaal

livelloideologico

deiprincipi

unrapporto

necessario,bensì

come

unaproposizione

clicarattere

scientificovolta

allaidentificazione

edalla

criticadi

unrapporto

difatto,

ecioè

ilm

ancatoraggiungim

entoda

partedelle

sociologieesistenti

diun

loroproprio

statutoscientifico,

ecioè

diuna

realerottura

taleda

renderleautonom

edalle

filosofie

speculative.Q

uesteultim

econtinuano

ancoraa

detenereil

terrenoe

glielem

enticostitutivi

dellateoria

sociale.Le

discipline

sociologichesono

perciòcostituite

daun

miscuglio

(combi•

nazioneche

nonrisolve

lareciproca

esterioritàdegli

elementi)

difram

menti

di‘teorie

sociali‘

deduttivamente

ricavatedalle

filosofie,

edi.

fattiparticolari

costituentiil

materiale

empirico

che,conform

atosecondo

categoriee

‘leggi‘

dedottedalla

teoriage

nerale,dia

aqueste

(teoria,categorie

e‘leggi

‘)la

parvenzadi

fondarsisulla

realtà.M

entrein

realtàqueste

disciplinesono

strutturatein

subordine

aduna

logicadeduttiva,

essesi

vantanodi

condurreuna

battagliadecisiva

controla

speculazionefilosofica.

Ineffetti

peròl’aggancio

chestabiliscono

coni

fattistorico-sociali,

ilpasso

chele

avvicinaall’

‘oggetto‘

nonsi

compie

come

rotturadella

logica

speculativo-deduttivam

acom

eriproposizione

diquesta

suun

terrenodiverso.

Tornerem

opiù

oltresu

ciò,al

mom

entodel

l’esame

dellacritica

gramsciana

dellesociologie

non-marxiste.

Questi

elementi

ciperm

ettonocom

unquedi

raccogliereil

significato

diquelle

affermazioni

edom

andegram

scianeche

ab

38

biamo

prima

riportato.In

esseG

ramsci

osservache

Bucharin

distinguenel

marxism

odue

livelli,il

filosoficoed

ilsociologico.

Illivello

filosoficoè

costituitodal

‘materialism

ofilosofico

‘che

sarebbedunque

la‘filosofia

marxista

‘o

‘vera

filosofia‘;

illi

vellosociologico

ècostituito

dal‘m

aterialismo

storico‘

chesa

rebbedunque

la‘sociologia

marxista

‘,

una«

pura‘sociologia

‘o.N

otaG

ramsci

che,nel

Saggio,questa

distinzioneè

una«

pre

messa

implicita

nell’esposizioneed

esplicitamente

accennatain

qualcheposto,

casualmente

o.N

eltesto

bucharinianosono

difatticontenute,

fraaltre,

affermazioni

come

queste,nelle

qualiè

facilecogliere

siala

distinzionedel

marxism

oin

duelivelli,

siail

rapporto

deduttivoche

ilsecondo

(sociologico)lega

alprim

o(filo

sofico):

Anche

nellescienze

sociali,dunque,

l’unicopunto

divista

giustoè

quellom

aterialista.M

arxed

Engelshanno

applicatoin

maniera

coerentela

concezionem

aterialistaalle

scienzesociali.

E...]V

ada

séche

Marx

haavuto

deipredecessori

soprattuttofra

isocialisti

utopisti

(Saint-Simon).

Ma

soltantoM

arxha

studiatoa

fondola

concezione

materialista

[unm

odobuchariniano

diriferirsi

al‘m

aterialism

ofilosofico’]

nelsolo

modo

capacedi

produrrela

verasociologia

scientifica12

ancoraal

paragrafo6,

La

teoriadel

materialism

ostorico

come

sociologiam

arxista:

classeoperaia

hauna

propriasociologia,

conosciutasotto

ildi

materialism

ostorico,

icui

principisono

statienunciati

dae

daEngels.

Viene

chiamata

ancheconcezione

materialistica

storia,o,

piùsem

plicemente,

«m

aterialismo

economico

»

Ma,

Gram

scisi

domanda:

<C

osasignifica

realmente

questaafferm

azione?o,

ecioè

cosaeffettivam

entecom

portaconside

rareil

materialism

ostorico

come

lasociologia

marxista

eche

essasi

costituiscanella

applicazionedel

materialism

ofilosofico?

Erisponde:

«Se

essafosse

verala

teoriadella

filosofiadella

praxissarebbe

ilm

aterialismo

filosofico»

.Il

materialism

osto

rico,in

quantosociologia,

nonavrebbe

dunquein

sestesso

glielem

entiteorici

costitutivi,che

dovrebbericevere

dallafilosofia.

InsisteG

ramsci:

«M

ain

talcaso

cosasignifica

chela

filosofiadella

praxisè

unasociologia?

».

Significaappunto

chesi

ècos

costituitoil

tipicorapporto

chelega

lesociologie

allefilosofie,

caratterizzatodalla

subordinazionedelle

prime

alleseconde

edalla

applicazionedelle

secondenelle

prime.

«C

osnon

ègiu

12N

.I.

Bucharin,

Teoriadel

materialism

ostorico.

cit.,pp.

61-2.3

Ivi,p.

13.

Lanom

eM

arxdella

L

39

Page 22: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

stificatoil

flessotra

iltitolo

generaleT

eoriaecc.

eil

sottotitoloSaggio

popolare.Il

sottotitolosarebbe

iltitolo

piùesatto

».

Cioè

Gram

scinega

cheil

Saggiodi

Bucharin

abbiaun

carattereteo

rico,vale

adire

cheabbia

raggiuntoil

‘vertice‘

attintodalle

teorierivoluzionarie

‘;gli

riconosceinvece

uncarattere

‘sociologico

‘:l’esere

unfram

mento

subordinatoalla

culturatradi

zionale.U

naespressione

dellatendenza

deterioredel

marxism

oche

cifornisce

lapossibilità

diindividuarla

neisuoi

segnies

senziali.Si

badi,G

ramsci

inpiù

puntidei

Quaderni

hasvolto

unacri

ticadel

‘materialism

ofilosofico

‘,

mostrandone

ilcarattere

pre

marxista.

Ha

criticatoanche

l’espressione‘m

aterialismo

storicoin

quantoin

essasi

èprevalentem

entem

essol’accento

sulpri

mo

termine

(«di

originem

etafisica»),

efors’anche

perchéla

stessastruttura

lessicaledell’espressione

sembra

riassumere

inform

ulala

composizione

trail

materialism

ofilosofico

el’analisi

storica,cioè

l’applicazionedella

filosofiam

aterialistanella

scienzadella

storia.T

uttavianon

bisognaim

maginare

cheG

ramsci

critichila

sociologia

marxista

inquanto

dipendenteda

unafilosofia

pre-marxi

sta,lasciando

apertala

possibilitàdi

costruireuna

verasocio

logiada

un

avera

filosofia.D

atutto

ciòche

abbiamo

presoin

esame

risultainvece

chiaroche

eglicritica

tuttele

sociologiecostruite

sullabase

diqualsiasi

filosofiapre-costituita;

Gram

sciinfatti

pensaad

unrapporto

radicalmente

inversoe

ponela

possibilitàdella

teoria(‘

filosofia‘)

nellateorizzazione

deico

ncetti

cheperm

ettonodi

sancireil

caratterescientifico,

om

eno,di

una‘disciplina

‘.

Inciò

lachiave

dilettura

delleproposizioni

omesse

nellanostra

citazione,al

centrodella

citatasequenza

diafferm

azionie

domande.

Riportiam

oleadesso:

Ecosa

sarebbequesta

sociologia?U

nascienza

dellapolitica

edella

storiografia?O

ppureuna

raccoltasistem

aticae

classificatasecondo

uncerto

ordinedi

osservazionipuram

enteem

pirichedi

artepolitica

edi

canoniesterni

diricerca

storica?Le

rispostea

questedom

andenon

sihanno

nellibro,

eppureesse

solosarebbero

unateoria.

(Q,143

1-2)

Suquesto

argomento

peròci

soffermerem

opiù

oltre.

3.La

sociologiacom

escienza

socialealternativa

alm

arxismo

Lacritica

gramsciana

diquelle

sociologieche,

daC

omte

aM

ichels,

sipropongono

come

scienzadella

società,diverse

edoppo

steal

marxism

o,si

allacciaalla

criticadella

‘sociologia-tendenza

40

h

deterioredel

marxism

o‘.

Difatti,

seguitandola

letturadel

testo,osserviam

oche

Gram

scicom

pieil

passaggio—

cheuna

letturapoco

attentapotrebbe

nonavvertire

dallacritica

diquesta

allacritica

diquelle.

Cosfnon

ègiustificato

ilnesso

trail

titologenerale

Teoriaecc.

eil

sottotitoloSaggio

popolare.Il

sottotitolosarebbe

iltitolo

piùesatto

se

alterm

inedi

‘sociologia‘

sidesse

unsignificato

molto

circoscritto.Infatti

sipresenta

laquistione

diche

cosaè

la‘sociologia

‘?N

onè

essaun

tentativodi

una

cosidettascienza

esatta(cioè

positivista)dei

fattisociali,

cioèdella

politicae

dellastoria?

cioèun

embrione

difilosofia?

Lasociologia

nonha

cercatodi

farequalcosa

disim

ilealla

filosofiadella

praxis?(Q,

1432)

Dalla

constatazioneche

illavoro

bucharinianonon

raggiungeil

livelloteorico

inquanto

nondà

rispostea

domande

teoriche,e

dallaconstatazione

dellam

ancatagiustificazione

teoricadel

nessotra

iltitolo

(Teoria)

eil

sottotitolo(sociologia)

Gram

scipassa

adesam

inaredirettam

enteil

concettodi

sociologia‘,

non

giànel

significato

attribuitoglida

Bucharin

nell’espressione«

sociologiam

arxista

»,

hensfnel

«significato

molto

circoscritto»

cheil

concettom

ostra

come

propriodalle

originie

nellatradizione

disciplinare.In

questom

odoG

ramsci

mentre

dauna

parteinnesta

ilsaggio

diB

ucharin

nellatradizione

sociologica,dall’altra

passaalla

specifica«

quistionedi

checosa

èla

‘sociologia

‘»,

valea

direalla

analisicritica

dellasociologia

inquanto

scienzasociale

alternativaal

marxism

o.La

specificitàdella

sociologiaè

precisamente

individuatada

Gram

scinel

tentativo«

difare

qualcosadi

simile

allafilosofia

del

lapraxis

».

Inuna

determinata

fasedello

sviluppocapitalistico,

nellastoria

dellacultura

sim

anifestaun

bisognodi

conoscenzesui

processisociali

dalquale

originanodue

filonidi

ricercain

competizione:

daun

lato«

un

tentativodi

unacosidetta

scienzaesat

ta(cioè

positivista)dei

fattisociali

»,

dall’altroil

tentativodi

unascienza

materialistica

dellastoria.

Eproprio

perchécercano

‘difare

qualcosadi

simile

‘,

diorganizzare

risposteai

medesim

ip

roblem

ireali

—il

cheè

molto

diversodall’accom

unarlecom

escienze

dellasocietà,

cioèscienze

dellostesso

oggetto,com

evedrem

opiù

oltre—

lasociologia

eil

marxism

osi

manifestano

inun

rapportodi

competizione

cheli

rendefra

diloro

alternativi.Il

puntonodale

dellacritica

gramsciana

dell’insieme

dellesocio

logiesta

nellaindividuazione

delfatto

cheesse

nonsi

costituiscono

come

teorie.Il

librodi

Bucharin

erariconosciuto

daG

ramsci

come

testodi

sociologiaproprio

peril

fattodi

nonfornire

risposte

teoriche.C

osasarebbe

allorala

‘sociologia‘?

41

Page 23: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Lasociologia

èstata

untentativo

dicreare

unm

etododella

scienza

storico-politica[.1

Lasociologia

èquindi

diventata..,tiri

tentativo

didescrivere

eclassificare

schematicam

eritefatti,

storicie

politiciE...]

Lasociologia

èdunque

untentativo

diricavare

‘ sperimentalm

ente

leleggi

dievoluzione

dellasocietà

umana.

(Q,

1432)

Abbiam

oqui

treelem

entidi

identificazionei

quali,se

formal

mente

organizzati,adotterebbero

laform

adi

unadefinizione:

la

sociologiaè

unm

etodoche

permette

didescrivere

eclassificare

i

fattisociali

inm

odotale

dapoterne

ricavarele

leggidella

società.

Gram

sciperò

nonè

allaricerca

diuna

definizioneche

dial’essen

zadella

sociologia.ii

«che

cosaè

la‘ sociologia

‘ »in

Gram

sciè

invecel’avvio

diuna

ricognizionestorica

diun

filonedella

storia

dellacultura;

ciòsi

manifesta

nellaprecisa

progressionedei

tempi

deiverbi

delletre

proposizioniè

stataè

quindidiventata

E...]è

dunque»).

Inquesta

critica11

puntodi

partenzafissato

daG

ramsci

nonè

datodai

risultatiraggiunti

suiquali

dareuna

valutazionepragm

a

tica,m

ainvece

daglioliettivi

costituentila

«particolare

‘ logica

internadelle

diversesociologie

»,

cioèdai

propositi(‘

tentativi‘)

chequeste

esplicitamente

sidanno

nelioro

propriospecifico

at

trezzarsidi

fronteai

processisociali

emergenti.

Primo

proposito,determ

inantedi

unaprim

afase

dellastoria

dellaociologia,

èquello

dellacreazione

diun

metodo

dellascien

zastorico-politica.

Lasociologia

sicostituisce

storicamente,

origi

nariamente,

nellacostruzione

diuna

metodologia

cheacconsenta

didare

scientificitàalla

conoscenzadella

realtàsociale.

Lacostru

iionedi

unateoria

sociale‘

sipresenta

come

elaborazioneulte

nere,dipendente

dall’eserciziodel

metodo.

Questo

processocosti

tutivodelle

sociologiesegna

ilm

ancatodistacco

diqueste

dalle

filosofiepoiché,

mentre

ilprogetto

consistevaprecisam

entenella

mstituzione

delle‘ filosofie

sociali‘

daparte

dellescienze

sociali‘,

l’elaborazionedi

unm

etodoprivo

dipropri

supportiteorici

con

duceall’assunzione

—al

postodella

teoriam

ancante—

di«

un

sistema

filosoficogià

elaborato,il

positivismo

evoluzionistico».

Dal

mom

entoche

lasociologia

nonsi

costituisceoriginaria

mente

come

ricercadi

unateoria,

bensfcom

ericerca

diuna

me

todologia,ricerca

guidata(nell’assenza

diuna

propriateoria-guida)

dadue

contra

stanti

fatto

ri—

---

iprincipi

‘della

filosofiapositivista

edI

modello

‘delle

scienzenaturali

—,

nerisulta

lam

ancanza

diautonom

ia,cioè

laduplice

dipendenza:tanto

dai‘ principi

chedal

modello’.

(Allo

stessom

odoin

cui,in

quantodipendente

esubordinata

al‘ m

aterialismo

filosofico‘,

Gram

sciaveva

critica

tola

sociologia-tendenzadeteriore

delm

arxismo

‘).

Lacritica

delladipendenza

dai

duefattori

(‘principi

‘e

‘ mo

dello‘

èdiversam

entearticolata.

Ilm

ancatodistacco

daun

siste

ma

filosofico‘ già

elaborato‘,

speculativo(speculativo

perché‘ già

elaborato‘:

perG

ramsci,

come

perM

arxed

Engels,

unafilosofia

non-speculativaè

possibilesoltanto

apartire

dairisultati

dellascienza;

perG

ramsci,

piiiprecisam

ente,si

costituiscenella

teorizzazione

deiconcetti

dellascienza.

Ma

suciò

ritorneremo),

ladi

pendenzada

unafilosofia,

èdi

persé

unanegazione

delprocesso

costituenteuna

scienza,che

non

può

adotta

rela

viadeduttiva

apartire

dauna

filosofiapoiché

perciò

diventaanch’essa

(la‘ scien

za‘,

om

egliola

metodologia

scientifica‘)

speculativa.In

altriterm

ini:nel

processodi

formazione

dellasociologia

ilrapporto

scienza-filosofiaè

statoinvertito,

equesto

evidenziale

carenze

strutturalitanto

dellasociologia

come

scienzache

delpositivism

o

evoluzionisticocom

efilosofia.

Contem

poraneamente

peròil

rapportodi

dipendenzadella

me

todologiasociologica

dalm

odellodelle

scienzenaturali

determina

quellaspecifica

tensionenei

rapportitra

lasociologia

eil

positi

vismo

evoluzionisticodalla

qualeorigina

unacerta

reazionepar

zialedella

sociologianei

confrontidella

filosofia.

Secondoproposito,

determinante

diuna

secondafase

dellasto

riadella

sociologia,diviene

quellodi

conoscereem

piricamente

i

fattistorici

epolitici.

Lasociologia

sisviluppa

storicamente

nella

descrizionee

classificazionedei

fattisociali

‘,

nellacum

ulazione

didati

iquali,

nellaloro

organizzazionesecondo

schemi,

fornisca

nouna

‘ imm

aginedel

mondo

‘,

unacerta

ricostruzionedei

mec

canismi

edel

funzionamento

della‘ società

Intal

modo

lareazione

dellasociologia

controla

filosofiasi

ponecom

ereazione

empirista:

inciò

lasua

insufficienzae

parzia

lità.D

ifattil’intento

disostituire

lafilosofia

socialeper

mezzo

diuna

descrizionee

classificazioneem

piricadei

fattisociali

nonin

terrompe

ilrapporto

didipendenza

neiconfronti

dellafilosofia

po

sitivista:il

ricorsoai

datiè

giànella

logicadi

questa;la

reazionenon

recidela

dipendenzain

quantonon

sisviluppa

come

—e

nellacritica

teoricadel

sistema

filosoficogià

elaborato‘.

Cri

ticateorica

chenon

puòfare

inquanto,

nonavendo

raggiuntoil

livellodella

teoria,è

privadegli

strumenti

necessariallo

scopo.

Lareazione

nonsi

costituiscecom

ecritica,

bensflim

itatamente

come

rifiuto,negazione

non-critica.

Sicondanna

inblocco

ilpassato

quandonon

siriesce

adifferen

ziarsene,o

almeno

ledifferenziazionj

sonodi

caratteresecondario

esi

esaurisconoquindi

nell’entusiasmo

declamatorio.

(Q.

341)

Inconseguenza

dellam

ancatacritica

teorica,lo

staccodalla

filosofiaconsiste

inuna

operazionetale

daproporre

lasociologia

come

sostitutodella

filosofia,nel

medesim

om

odoin

cuiun

siste

4243

Page 24: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

ma

filosoficosuccede

adun

altro.L

ostacco

inrealtà

èappena

sufficienteper

faredella

sociologia«

unatendenza

asé,

[...]una

filosofiadei

nonfilosofi

»(Q

,1432).

«Tendenza

asé

»:una

tensione

versol’autonom

iapropria

diuna

scienzaem

piricae

sperim

entale;la

sociologiaadotta

laform

adi

questanella

costruzione

deipropri

criterisecondo

il‘m

odellodelle

scienzenaturali’,

re

standoperò

alcontem

popriva

diuno

statutoteorico

scientifico.

Con

ciò«

èdiventata

lafilosofia

deinon

filosofi»,

espressione

conla

qualeG

ramsci

sembra

indicarein

questasociologia

unara

zionalizzazionedel

sensocom

une.A

llorchéla

sociologiautilizza

schematicam

entenell’analisi

deidati

icriteri

didescrizione

eclas

sificazionepresi

dallescienze

naturali,oltre

alrim

aneresotto,

nonattingere,

leesigenze

diinterpretazione

espiegazione

delm

ovim

entoreale

deiprocessi

(cioèdi

quella«

logicaspecifica

dell’oggetto

specifico»

(Marx)

chesta

sottole

cosee

dietrola

reteideo

logica),riduce

ifatti

storicie

politicia

‘ fattisociali

‘,

letticom

ecose

‘.

Terzo

pm

pi/(J

determinante

diuna

terzafase

dellastoria

del

lasociologia,

èquello

dellacostruzione,

apartire

dauna

classifi

cazionee

schematizzazione

deidati

ecom

erisultato

diuna

analisi

tendentea

individuarei

rapportidi

causalità,di

unsistem

adi

leggiche

permetta

laprevisione

dell’avvenire.Q

uestaulteriore

elaborazionedei

datisi

ponecom

etentativo

dicostituire

unateoria

sociologica.In

talem

odoil

processodi

strutturazionedella

sociologiaco

me

‘ scienzasociale

‘com

piela

promessa

formulata

nellasua

pri

ma

fase,chiudendo

ilcircolo

chedalla

metodologia

scendeai

datie

daquesti

salealla

teoria.Il

compim

entodel

circoloè

tuttaviaapparente

poichéil

suopercorso

nonsi

èsvolto

nell’autonomia

diun

discorsoscientifico

specifico,m

apiuttosto

subendoin

ognim

omento

delproprio

sviluppol’attrazione

deidue

fattoriesterni

dicui

abbiamo

detto.C

osicché,sprovvisto

diun

propriocentro,

ilpercorso

nonha

formato

un‘circolo

‘:

piùadeguatam

entesi

puòrappresentare

come

configurazionedi

un’ellisse,i

duefuochi

dellaquale

sarebberodati

appuntodai

principifilosofici

edal

mo

dellodelle

scienzenaturali.

L’em

ergenzadella

teoriasociologica

segnain

effettiun

allon

tanamento

ulteriorerispetto

allafilosofia

socialee

simultaneam

ente

unavvicinam

entoalla

logicadelle

scienze.M

acosa

significaco

struireuna

‘ teoria‘

sullabase

didati

intesicom

epresupposti

adessa?

Ecosa

sarebberoquesti

datiantecedenti

lateoria?

Sonoforse

essifram

menti

direaltà

imm

ediata?E

cosapotrà

essereun

metodo

‘indipendente

siadai

datispecifici

chedalla

teoria,spe

cificaanch’essa,

aiquali

ilm

etodosi

èproposto

dicorrispondere?

Non

implica

ciòil

richiamo

adun

metodo

generaleed

universale

edindeterm

inato?Q

ualidifferenze

sostanzialipersisterebbero

tratale

‘metodo

‘ed

unalogica

filosoficaspeculativa?

Queste

domande

—e

lerisposte

criticheche

contengonosono

decisiveper

ilfatto

chela

ricognizionestorica

dellosviluppo

dellasociologia

fattada

Gram

sciè

insieme

unaanalisi

della«

par

ticolare‘logica

‘interna

dellediverse

sociologie».

Nei

fattiin

ognunadelle

fasiprecedentem

entedelineate

c’èuna

articolazionedei

treelem

enti(m

etodo,dati,

teoria)essendo

ognifase

distinguibile

colcriterio

delladom

inanzasuccessiva

delprim

o,del

secondo

edel

terzoelem

ento.nell’analisi

dell’ultima

dellefasi,

quelladella

‘ maturità

‘della

sociologia,che

lalogica

internadi

questapuò

esserecolta,

poichésoltanto

inessa

glielem

entipre

cedentemente

formatisi

siarticolano

in•una

strutturarelativa

mente

stabile.Siam

oalla

criticadi

questalogica.

Lacritica

fondamentale

dafare

alprocesso-logica

dicostitu

zionedella

sociologiaè

radicatanel

fattoche

l’articolazionetra

il‘ m

etodo‘,

i‘dati

‘e

la‘teoria

‘è

esteriore,in

quantoogni

elemento

siform

ain

undiverso

rapportodi

subordinazioneai

duefattori

esterni‘.

Ineffetti

Gram

sci,dopo

ladistinzione

storico-critica

dellefasi,

svolgendole

conseguenzespecificam

enteteo

richedella

criticadella

sociologia,cosf

prosegue:

Inogni

casoogni

sociologiapresuppone

unafilosofia,

unaconce

zionedel

mondo,

dicui

èun

framm

entosubordinato.

bisognaconfondere

conla

teoriagenerale,

cioècon

lafilosofia,

laparticolare

‘logica’interna

dellediverse

sociologie.logica

percui

esseacquistano

unam

eccanicacoerenza.

(Q,

1432)

Lasubordinazione

diogni

sociologiaad

unafilosofia

èanche

diordine

logico(oltre

chestorico-culturale):

mentre

unavera

rotturadei

rapporticon

latradizione

filosoficaspeculativa

comporta

rapporti

concretiespliciti

ecritici,

lasociologia

sim

antienea

questalogicam

entesubordinata

nellaform

adi

unacontrapposizione

astratta

icui

contenutispecifici

nonsono

criticamente

esplicitati.D

ellatradizione

filosoficala

sociologiaconserva

certicontenuti

(peresem

pio,i

concetti‘società

‘,

‘individuo‘,

‘datoem

pirico‘,

ecc.),nega

lapreesistente

organizzazionedi

questi,rifiutandosi

conciò

diconoscenza,

cioènon

elementi

costituentiuna

nu

ova

scienza,ne

in‘ teorie

‘circoscritte

afenom

enie

processiparticolari,

po

nendocosf

sestessa

(lasociologia)

come

un’insieme

difram

men

ti

diconoscenza,

cioènon

elementi

costituentiuna

nuova

scienza,bensf

‘framm

entosubordinato’

d’unafilosofia.

Lasociologia

nonè

unacritica

delleideologie

eper

questonon

èuna

criticadella

societàdella

qualele

ideologiecostituiscono

l’organizzazione,il

cemento.

Farecritica

dellaorganizzazione

socialeequivale

acriticarne

la

4445

Page 25: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

logicaspecifica.

Mentre

lafilosofia

dellapraxis

sicostituisce

nellacritica

delsistem

adi

conoscenzeorganico

alsistem

asociale

—pas

sandodalla

criticadella

filosofiaalla

criticadell’econom

iapolitica,

edarrivando

oraalla

criticadella

sociologia—

lasociologia

invece

s’illudedi

attingeredirettam

entela

‘ realtà‘

socialee

magari

dirappresentarne

unacritica.

Perarrivare

aquesto

essaprecisa

mente

tentala

costruzioned’una

‘metodologia

‘secondo

ilm

odello

dellescienze

naturali;cosf

come

lescienze

naturalipervengo

no,attraverso

illoro

metodo,

allaconoscenza

dellarealtà

natu

rale,si

supponeche

attraversouna

omologa

metodologia

èpossi

bileconseguire

laconoscenza

dellarealtà

sociale.Q

ualè

labase

diquesta

convinzionese

nonquella

distinzionepropria

dellatra

dizionefilosofica

cheindividua

fiancoa

fianco,nella

‘ realtà‘

senzaaggettivi,

l’ordinenaturale

el’ordine

sociale?C

osl’oggetto

dellasociologia

sonoi

fattied

ifenom

enispecifici

dell’ordinesociale,

intesicom

e‘ cose

‘o

rapportitra

‘ cose‘,

ela

sociologiastessa

vieneincorporata

adun

sistema

dellescienze

—occupando

unluogo

specificonella

gerarchiadel

sistema

—corrispondente

allacollocazione

delm

ondosociale

nell’imm

aginedella

realtàfornita

dall’evoluzionismo

positivista.R

isultatodella

elaborazionedi

unascienza

socialesecondo

ilm

odellodelle

scienzenaturali

èl’organizzazione

dellasociologia

come

tecnica;infatti

perla

logicainterna

dellescienze

naturalie

delloro

metodo

l’applicazionedella

conoscenzascientifica

—a

questaconnessa

come

tcndenzastrutturale

—è

dicarattere

tecnologico.

L’efficaciadella

sociologia—

assuntacom

ecriterio

ega

ranziadi

‘ oggettivitàscientifica

‘—

èl’efficacia

operazionaletipica

d’ognitecnica.

Essa

sim

anifestanel

carattere‘sperim

entale‘

chetende

adacquisire

lasociologia

inquanto

tecnicadell’adattam

entoe

delcontrollo

sociale:a

differenzadella

filosofia,che

cercadi

produrredirettam

enteil

consensosociale

attraversola

proposizione

diuna

concezionedel

mondo

organicaai

rapportisociali

dati,la

sociologiaindividua

im

eccanismi

attraversoi

qualiil

consensosi

producee

siriproduce,

tramite

l’osservazionedi

singolifeno

meni,

processie

gruppisociali.

Chiunque

possiedail

‘metodo

sociologicoè

incondizione

difornire

‘conoscenze‘,

‘oggettiveperché

‘oggettivo‘

èil

‘metodo

‘,

chesi

pongonocom

everifica-

bili‘

inquanto

costruitesui

‘dati‘.

Laproposizione

diun

‘metodo

‘com

portaim

plicitamente

lascelta

diun

oggetto,alla

conoscenzadel

qualeil

metodo

serva.Q

uestosignifica

chel’oggetto

nonè

costruitodalla

propriascien

za,e

neanchedall’im

piegodel

‘ metodo’,

ma

diquesto

edi

quella

costituisceun

presupposto.M

aallora

essopuò

essereottenuto

perdue

vie:per

scorporamento

diinsiem

idi

concettidalla

tradizione

filosofica(o

daun

determinato

sistema

filosofico),oppure

46

i’

perassunzione

diinsiem

idi

fenomeni

empirici

pre-organizzatidal

l’esperienzascientifica

precedente.In

entrambi

icasi

l’operazioneconsiste

nellarecinzione

diun

terrenoproprio,

diun

proprioam

bitodi

realtà,differenziandosi

soltantoil

criteriocol

qualeil

taglio

ècondotto.

L’oggetto

cosfinteso

èesteriore

allascienza,

ein

questaesteriorità

lasociologia

fondala

propria‘ oggettività

‘.

La‘ società

‘,

i‘fatti

sociali‘

diventanorealtà

este

rne;

esternea

ciòche

dovrebbecostituirne

lascienza,

alsoggetto

diquesta

scienza(lo

‘ scienziato‘),

all’esperienzascientifica

(1’‘attività

pra

tico-critica‘),

allateoria

stessa.La

sociologiaconcepisce

la‘realtà

‘(e

quindila

‘realtàsociale

‘)

allostesso

modo

delsenso

comune:

percriticare

laconcezione

soggettivisticaessa

accogliela

concezionedella

realtàoggettiva

«nella

suaform

apiù

trivialee

acritica,senza

neanchesospettare

chea

questapuò

esserem

ossal’obbiezione

dim

isticismo

»(Q,

1415).A

llorquandola

sociologiaafferm

ache

la‘realtà

‘(sociale)

èoggettiva

inquanto

esterna,non

svolgein

effettiuna

ricognizione

teoricadi

ciòche

esiste,bensf

organizzaideologicam

entee

soggettivamente

(‘m

isticamente

‘)un’esperienza.

Costruendosi

unoggetto

separato,produce

realmente

lasepa

razionetra

lecondizioni

(storicamente

determinate)

el’iniziativa;

nellinguaggio

sociologico,tra

la‘società

‘e

1’’individuo

‘,

categorie

cheappunto

all’internodella

sociologiaservono

aform

alizzare

taleseparazione,

unaoperazione

dioggettivazione

della‘ so

cietà‘

edi

soggettivazionedell’

‘individuo‘.

Inun

processodi

duplicepolarizzazione

èorganizzato

concettualmente

sottoil

no

me

di‘ società

‘ciò

cheè

ridottoa

fattooggettivo

(‘cose

‘o

rapportitra

cose‘),

esotto

ilnom

edi

‘individuo‘

ciòche,

sfuggendo

adogni

controllo,è

ridottoa

soggetto.In

talm

odola

sociologia,piuttosto

cheprodurre

unaespe

rienzascientifica

(una‘scienza

sociale‘)

produceuna

esperienzapolitica

(una‘ politica

sociale‘,

èessa

stessauna

politica.D

ae

suquesto

‘oggetto‘

lasociologia

tentadunque

diela

borareuna

teoriache

diesso

colgai

meccanism

idi

funzionamento

(cioèi

meccanism

idi

integrazione)e

im

eccanismi

disviluppo

(cioèle

tendenzeevolutive).

Dal

mom

entoche

l’oggettodell’ana

lisisociologica

includesoltanto

‘fattorioggettivi

‘(le

condizioni)ed

escludel’iniziativa,

lateoria

sudi

essocostruita

assume

lam

edesim

astruttura

delleteorie

chesi

riferisconoai

processidella

natura.Q

uestoprocedim

entodi

riduzionedei

processistorici

aprocessi

naturalifa

dellasociologia,

come

scriveG

ramsci,

«un

tentativodi

ricavare‘sperim

entalmente

‘le

leggidi

evoluzionedella

societàum

anain

modo

da‘prevedere

‘l’avvenire

conla

stessacertezza

concui

siprevede

cheda

unaghianda

sisviluppe

ràuna

quercia»

(Q,1432).

Intal

modo

lateoria

sociologicaco47

Page 26: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

struisceleggi

em

odelli‘esplicativi

‘dell’integrazione

edel

muta

mento

socialein

modo

daescludere

dalproprio

campo

visivolo

interventopratico-critico

deisoggetti

attivi,vale

adire

lapolitica.

L’operazione

teoricadi

esclusionedella

politicadal

proprio‘o

ggetto

‘è

organicaall’operazione

praticadi

esclusionedella

attivitàpolitica

stessa.R

imane

dellapolitica

soltantoil

sistema

did

irezione

colquale

igruppi

dirigentiorganizzano

lasubordinazione,

consensualeo

coercitiva,dei

diretti.D

iciò

lasociologia

divienela

‘teoria‘

ela

tecnica.In

quanto‘teoria

‘della

politicala

sociologiasi

presentacom

unaraccolta

sistematica

eclassificata

secondoun

certoordine

diosservazioni

puramente

empiriche

diarte

politica»

(Q,

1431-2),e

di«

criteriem

piricidi

artepolitica

».

Gram

sciapprofondisce

questoaspetto

dellasociologia

inun

riferimento

aH

enriD

eM

an:

Illibro

diH

enriD

eM

an,se

haun

suovalore,

loha

appuntoin

questosenso:

cheincita

a‘inform

arsi‘

particolarmente

deisenti

menti

realie

nondi

quellisupposti

secondoleggi

sociologiche,dei

gruppie

degliindividui.

Ma

ilD

eM

annon

hafatto

nessunasco

pertanuova

néha

trovatoun

principiooriginale

chepossa

superarela

filosofiadella

praxiso

dimostrarla

scientificamente

erratao

sterile:ha

elevatoa

principioscientifico

uncriterio

empirico

diarte

politicagià

notoed

applicatosebbene

forseinsufficientem

entedefinito

esvi

luppato.Il

De

Man

nonha

neanchesaputo

limitare

esattamente

ilsuo

criterio,perché

hafinito

colcreare

unanuova

leggestatistica

einconsapevolm

ente,con

altronom

e,un

nuovom

etododi

matem

aticasociale

edi

classificazioneesterna,

unanuova

sociologiaastratta.

(Q,1430-1)

Intantovediam

oche

ilD

eM

anè

consideratoda

Gram

scicom

eun

rappresentantedi

questoaspetto

dellasociologia

come

scienzasociale

alternativaal

marxism

o,e

questobrano

contienegli

elem

entigenerali

dellacritica

diesso.

IlD

eM

anprende

come

og

gettol’arte

politicain

quantoattività

deigruppi

dirigenti,dei

capi;soltanto

adessa

èattribuito

ericonosciuto

ilcarattere

direaltà

‘,

cosicchéessa

diventaoggetto

propriodella

scienzadella

società.A

llam

assapopolare,

aidiretti

vengonoattribuiti

erico

nosciutisoltanto

sentimenti

soggettivi,incapaci

dicostituirsi

come

realtàsociale

‘,

inquanto

persé

stessiim

potenti,sterili

epas

sivi.L

’artepolitica

deigruppi

dirigentie

deicapi

consisteproprio

nellaoggettivazione,

inun

pianosubordinato,

ditali

sentimenti.

Esoltanto

perla

mediazione

dell’attivitàpolitica

deigruppi

di

rigentie

deicapi

chei

diretti,il

popolodiventa

reale:i

suoistati

d’animo

vengonorappresentati,

mostrandosi

come

realinon

insé

stessim

anell’attività

dicoloro

cheli

rappresentano.L’

‘artepoli

tica‘

èl’arte

diquesta

rappresentazione.R

appresentazioneche

nonè

unprodotto

(«una

scopertanuova

»)della

sociologia,m

ache

48

giàaveva

prodottonel

proprioesercizio

criteriem

pirici,sebbene

insufficientemente

definitie

sviluppati.T

alicriteri

eranonoti

(ai)ed

applicatidai

gruppidirigenti

edai

«capi

individuali(o

carism

atici,com

edice

11M

ichels)[...]

perintuizione

»(Q

,1430).

L’arte

politicaconsiste

dunquenel

«processo

distandardizza

zionedei

sentimenti

popolari»,

standardizzazioneche

rendepossi

bilel’esercizio

dellarappresentanza

deim

oltida

partedei

pochi,nella

misura

incui

riduceuna

primitiva

molteplicità

disentim

entispontanei

aduna

uniformità

elaborata(standard),

«che

ilcapo

traducein

idee-forza,in

parole-forza»

(Q,

1430).La

sociologiasi

inseriscein

questoprocesso

introducendoin

essonuovi

elementi

dirazionalità

(deinuovi

problemi

ebisogni

deigruppi

dirigenti,ai

qualila

sociologiadà

un

arisposta,

abbiamo

giàaccennato;

viritornerem

opiù

oltre).D

auna

partedunque

lasociologia

«incita

a‘inform

arsi‘

par

ticolarmente

deisentim

entireali

E...]dei

gruppie

degliindivi

dui».

La

sociologiaintroduce

cosfun

primo

elemento

specificodi

razionalitànell’arte

politica:l’inform

azioneem

pirica.E

ssatende

asostituire

lasupposizione

delreale,

sianella

forma

dell’intuizione

(deipolitici)

chenella

forma

delladeduzione

(inbase

ap

rincipi

eleggi

generali).D

all’altraessa

elevaa

principiscientifici

queicriteri

empirici

diarte

politicagià

notied

applicati,cioè

ligeneralizza,

neestrae

leuniform

itàricorrenti,

liclassifica

esiste

matizza.

Intal

modo

lasociologia

introducela

statisticanella

po

litica,la

qualeacquista

larazionalità

esterioreche

ledà

l’usostru

mentale

diun

nuovom

etodo,«

unnuovo

metodo

dim

atematica

sociale,di

classificazioneesterna,

unanuova

sociologiaastratta

».

Lasociologia

noncorrode

néinveste

irapporti

trai

dirigentie

idiretti,

bensftende

astabiizzarli

ead

istituzionalizzarliprovve

deridoi

gruppidirigenti

diuna

nuovatecnica

d’induzionedel

con

senso.A

nchese

proposito,più

om

enoconsapevole,

dellasociolo

giaera

edè

quellodi

sostituirela

politica(ed

ipolitici)

perm

ezzo

diuna

ingegneriasociale

totalizzante.D

alcom

plessodell’analisi

storico-logicafin

quisvolta

dellasociologia

come

scienzasociale

alternativaal

marxism

orisulta

unapiù

precisaintelligenza

delproblem

a,da

Gram

sciaccennato

laddove

individuala

meccanica

‘ logica‘

internadella

sociologia:il

pro

blema

dellaseparazione

delletre

particostitutive

dellasociologia.

Il‘ m

etodo‘,

i‘ dati

‘e

la‘teoria

‘,

costituitisinella

reciprocaesteriorità,

hannoconfigurato

unatendenza

allosviluppo

autonom

odei

campi

inerentiad

ognunadelle

parti.Si

trattadi

unatendenza

alladispersione

cheinduce

unavera

epropria

istituzionalizzazione

disciplinare,che

distinguee

delimita

nellasociologia

icorpi

separatidella

‘metodologia

dellaricerca

sociale‘,

dellabanca

deidati

‘,

della‘teoria

sociologica‘.

I49

Page 27: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Dalla

criticastorico-logica

emerge

chetale

tendenzanon

risultadalle

necessitàdi

divisionetecnica

dellavoro

scientifico,né

èun

prodottodella

traduzionedella

scienzasecondo

leesigenze

del

l’accademia,

bensftendenza

costitutiva,strutturale

dellasociologia.

Anche

daciò

dipendela

difficilecum

ulabilitàdei

risultatidella

sociologia,ove

nonsia

intesacom

ecum

ulabilitàpuram

enteeste

riore.D

ifattiil

dramm

adi

una‘scienza

sociale‘

chetenta

(ostenta

estenta)

disvilupparsi

secondoil

modello

dellescienze

natu

raliè

quellodi

nonsvolgersi

storicamente

alm

ododi

unascienza.

Mentre

lescienze

naturalisi

sviluppanoin

unacum

ulazionedi

risultati

checostituisce

unterreno

ognivolta

piiiricco

edavanzato

sulquale

poggialo

sviluppoqualitativo

dellascienza

stessa,la

sociologia

invecesem

braprocedere

secondoil

modello

disviluppo

propriodelle

filosofie,che

ècaratterizzato

dauna

successionedi

concezionie

sistemi

chesi

affiancanol’uno

all’altroin

unrapporto

checonduce

aduna

cumulazione

esteriore.U

naesposizione

disto

riadella

sociologianon

somiglia

pi

aduna

esposizionedi

storiadella

filosofiache

aduna

distoria

dellafisica

odella

biologia?C

ircaun

annodopo

laseconda

stesuradi

questiparagrafi

sulSaggio

popolaree

lasociologia,

Gram

sciin

unnuovo

contestoproblem

aticoincentrato

nellariflessione

sullapolitica

esulla

suascienza

riprendeil

discorsosulla

sociologia.Il

paragrafos’intitola

Machiavelli.

Sociologiae

scienzapolitica,

titoloseguito

da«

(ve

derei

paragrafisul

Saggiopopolare)

»(Q

,1765).

Essa

daun

latoconferm

agli

indirizzidella

criticadella

sociologiafin

quisvilup

pata,dall’altro

introducealcuni

elementi

nuoviche

dobbiamo

considerare.Il

paragrafocosf

inizia:

Lafortuna

dellasociologia

èin

relazionecon

ladecadenza

delconcetto

discienza

politicae

diarte

politicaverificatasi

nelsecolo

XIX

(conpii

esattezzanella

secondam

età,con

lafortuna

delledot

trineevoluzionistiche

epositivistiche).

Ciò

chedi

realmente

impor

tanteè

nellasociologia

nonè

altroche

scienzapolitica.

‘ Politicadivenne

sinonimo

dipolitica

parlamentare

odi

cricchepersonali.

Per

suasioneche

conle

costituzionie

iparlam

entisi

fosseiniziata

unaepoca

dievoluzione

‘‘naturale

‘,che

lasocietà

avessetrovato

isuoi

fondamenti

definitiviperché

razionali,ecc,

ecc.Ecco

chela

societàpuò

esserestudiata

colm

etododelle

scienzenaturali.

Intantosi

vedeche

ilproblem

adella

sociologiaè

ripresoda

Gram

sciin

termini

distoria

dellacultura

eviene

storjcjzzatoesso

stesso.E

glispecificam

entecoglie

leragioni

dell’emergenza

edin

sieme

delsuccesso

dellasociologia

nellacrisi

delleattività

politichetradizionali

chem

aturafin

dagliinizi

delX

IXsecolo

eche

scoppia

nellasua

secondam

età.U

nacrisi

organica,crisi

dirappresen

tanzaper

laquale

idirigenti

hannoperso

l’egemonia

edi

direttine

contestanol’autorità.

Una

crisidi

undeterm

inatotipo

diorga

nizzazionestatale,

diun

modo

difare

politicae

digarantire

ele

gittimare

irapporti

didom

inazionee

subordinazionedi

classe,com

plessivamente

fondatie

cementati

conl’ideologia

delrazionali

smo

illuminista

cheaveva

prodottole

costituzioni,i

parlamenti

elettivie

l’ideadi

unoStato

cheesprim

ee

realizzaindifferenzia

tamente

gliinteressi

ele

aspirazionidel

cittadino‘.

Precisamente

le‘dottrine

evoluzionistichee

positivistiche‘

rappresentavanouna

criticadell’ideologia

illuministica

edun

tentativodi

superamento

ditale

crisiorganica.

Ilprogetto

diuna

scienzadella

‘società’

sibasa

sullaconvinzione

chequesta

‘avessetrovato

isuoi

fondam

entidefinitivi

perchérazionali

‘;la

sociologiaeredita

dallateoria

politicaprecedente

lapersuasione

checon

lecostituzioni

ei

parla

menti

sifosse

iniziataun’epoca

dievoluzione

naturale‘,

persuasione

ideologicatradottasi

nellapossibilità

difare

della‘società

unoggetto

chepuò

essereintelletto

con1’’

oggettività’del

meto

dopositivo.

Lacrisi

delcom

plessodelle

attivitàpratiche

eteo

riche

cheorganizzano

lavita

socialeinduce

lasostituzione

dellepre

cedentiideologie

eteorie

politichecon

lasociologia,

ilcui

pro

po

sitoessenziale

èquello

direstaurare,

ricostituire,rifondare

l’ordine

politico-sociale.P

erquesto

«ciò

chedi

realmente

importante

ènella

sociologianon

èaltro

chescienza

politica».

Proseguiamo

lalettura

deltesto

gramsciano.

Sescienza

politicasignifica

scienzadello

Statoe

Statoè

tuttoil

complesso

diattività

pratichee

teorichecon

cuila

classedirigente

giustificae

mantiene

ilsuo

dominio

nonsolo

ma

riescea

ottenereil

consensoattivo

deigovernati,

èevidente

chetutte

lequistioni

essenziali

dellasociologia

nonsono

altroche

lequistioni

dellascienza

politica.Se

c’èun

residuo,questo

nonpuò

essereche

difalsi

problem

icioè

diproblem

ioziosi.

(Q,1765)

La

sociologia—

ribadisceG

ramsci

—si

forma

come

erededelle

teoriepolitiche

(operantinel

diciottesimo

edagli

inizidel

diciannovesimo

secolo),in

quantoil

suoproblem

afondam

entaleè

costituitodal

complesso

delleattività

dirigenti(di

governo),del

leattività

diconservazione

delpotere

edi

produzioneed

organizzazione

delconsenso.

Lasociologia

èperciò

lascienza

delloStato,

cioèla

scienzadella

politicapropria

della(nuova)

epocapolitica

nellaquale

laricom

posizionedell’equilibrio

trala

societàpolitica

ela

societàcivile

nelloStato

contemporaneo

richiedela

passivitàdelle

masse.

La

precedenteepoca

politica—

cheappunto

entravain

crisiorganica

—,

sortacon

lacostituzione

rivoluzionariadegli

Statim

oderni,

avevarichiesto

inveceil

concorsoattivo

delleplebi

edei

5051

Page 28: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

cittadini,m

obilitatied

organizzatidall’alto

attraversoun’arte

ed

unascienza

politicacapaci

diprodurre

iospecifico

livellodi

con

sensopolitico

necessario.Se

l’epocapolitica

chesi

chiudevasi

fondavasu

unapoliticizzazione

diffusa,dall’alto

indottae

conte

nutain

certilim

iti,l’epoca

politicache

siapriva

necessitavadi

unagenerale

smobilitazione

(depoliticizzazione)che

‘ atomizzasse

lem

assee

orientassegli

‘ individui‘

(in‘ individui

‘infatti

siera

notrasform

atii

‘ cittadini‘)

versole

attività‘private

‘,

economi

chee

civili.Q

uestanuova

epocarichiedeva

l’eserciziodi

unaarte

politicaassegnata

adappositi

funzionari(la

‘politicacom

eprofes

sione‘,

la‘burocrazia

delloStato

‘,

la‘classe

politica‘)

edi

una

scienzapolitica,

lasociologia,

elaboratada

nuoviintellettuali

che,

sebbeneorganici

atale

strutturastatale,

eranoseparati

dallapoli

ticae

dalsuo

esercizio(la

scienzacom

eprofessione

‘,

la‘tecno

crazia‘,

1’‘Intellighenzia

)14

Di

seguitoG

ramsci

individuail

modo

incui

questanuova

pro

blematica

politicasi

presentanell’interna

struttura(nella

‘ logica‘)

dellasociologia.

Laindividua

nelcriticarla:

Seè

veroche

l’uomo

nonpuò

essereconcepito

senon

come

uomo

storicamente

determinato,

cioèche

siè

sviluppatoe

vivein

certecon

dizioni,in

undeterm

inatocom

plessosociale

oinsiem

edi

rapportisociali,

sipuò

concepirela

sociologiacom

estudio

solodi

questecon

dizionie

delleleggi

chene

regolanolo

sviluppo?Poiché

nonsi

puòprescindere

dallavolontà

edall’iniziativa

degliuom

inistessi,

questoconcetto

nonpuò

nonessere

falso.(Q

,1765-6)

Essendo

loS

tatoe

lapolitica

ilsoggetto

realedella

sociologia

avvieneperò

chel’oggetto

propriodi

talescienza

èconcettualiz

zatoe

formalizzato

—sotto

ilnom

egenerico

di‘ società

‘—

in

modo

taleche

lospecificam

entepolitico,

lavolontà

el’iniziativa

degliuom

inistessi,

l’interventoconsapevole

edattivo,

siaescluso

edoccultato

daesso.

Quando

la‘

società‘

èintesa

come

l’insieme

delle‘ condizioni

edelle

leggiche

neregolano

losviluppo

‘,

la

«società

umana

ȏ

ridottaa

società‘naturale

‘,

societàdi

cosee

dirapporti

tracose

enon

societàdi

uomini

edi

rapportitra

uomini.

Qual

èil

rapportotra

talem

ododi

elaborareil

propriooggetto

daparte

dellasociologia

eil

bisognopolitico

diorganizzare

quella

specificapassività

chela

nuovastruttura

statalerichiede?

Nel

paragrafointitolato

Problemi

dicultura.

Feticismo,

Gram

scidà

glielem

entiper

unarisposta.

Questa

operazionedi

distaccodella

società‘

dall’‘individuo

‘,

perla

qualela

‘ società‘

èoggetti-

1C

fr.,in

fra,N

otateorica

l,pp.

136-8.

52

vatacom

etotalità

esterioree

trascendentei

singoli‘individui’,

oggettosvuotato

deisoggetti

(‘condizioni

oggettive‘

vuotedi

‘ ini

ziativesoggettive

‘,

èda

Gram

scidenom

inataappunto

«fetici

smo

»:

Com

esi

puòdescrivere

ilfeticism

o.U

norganism

ocollettivo

ècostituito

disingoli

individui,i

qualiform

anol’organism

oin

quantosi

sonodati

eaccettano

attivamente

unagerarchia

euna

direzionedeterm

inata.Se

ognunodei

singolicom

ponentipensa

l’organismo

collettivo

come

un’entitàestranea

ase

stesso,è

evidenteche

questoorganism

onon

esistepii.l

difatto,

ma

diventaun

fantasma

dell’intelletto,

Ufl

feticcioi ... i

Siè

portatia

pensarei

rapportitra

ilsin

goloe

l’organismo

come

undualism

o,e

adun

atteggiamento

criticoesteriore

delsingolo

versol’organism

o(se

l’atteggiamento

nonè

diuna

amm

irazioneentusiastica

acritica).In

ognicaso

unrapporto

feticistico.

(Q,

1769-70)

Tale

rapportofeticistico

Gram

scilo

individuain

tretipi

dior

ganizzazionium

ane:le

organizzazionireligiose

(laC

hiesa),le

organizzazioni

politiche(i

partiti),le

organizzazioniuniversali

(loS

tato,

laN

azione).Per

laC

hiesa:questo

rapporto«

ènaturale

cheavvenga

[...],poiché,

almeno

inItalia,

illavorio

secolaredel

centrovaticano

perannientare

ognitraccia

didem

ocraziainterna

edi

interventodei

fedelinell’attività

religiosaè

pienamente

riuscitoed

èdive

nutouna

secondanatura

delfedele

»;rapporto

fondatoteorica

mente

dallateoria

della«

trascendenzacattolica

».

Per

ipartiti:

«C

iòche

fam

eraviglia,e

cheè

caratteristico,è

cheil

feticismo

diquesta

speciesi

riproducaper

organismi

‘vo

lontari‘.

ditipo

non‘ pubblico

‘o

statale,com

ei

partitie

isin

dacati.[...}

TIsingolo

siaspetta

chel’organism

ofaccia,

anchese

eglinon

operae

nonriflette

cheappunto,

essendoil

suoatteggia

mento

molto

diffuso,l’organism

necessariamente

inoperante»

(Q,

1770).G

ramsci

rilevache

talerapporto

feticisticoha

unsignificato

di

stintonelle

organizzazionireligiose

enelle

organizzazionipolitiche.

Perle

prime

talerapporto

appare‘naturale

‘in

quantola

Chiesa

(cattolicaspecialm

ente)storicam

enteha

svoltofunzioni

edelabo

ratoideologie

tesea

sacralizzarela

separazionetra

dirigentie

di

retti,gerarchia

efedeli.

Com

edice

Gram

sci«

l’interventodal

bas

sodisgregherebbe

infattila

Chiesa

(sivede

ciònelle

chieseprote

stantiche)»

(Q,

1771).Producendo

inquesto

modo

una‘ seconda

ìiatzira‘

negliuom

ini,trasform

andogli

uomini

in‘ fedeli

‘,

leC

hiesefanno

politica:organizzano

normalm

enteun

consensopas

sivoe

indirettoe

laprotesta

impotente.

Peri

partitila

riproduzione

diquesto

rapporto«

fam

eraviglia»

inquanto

sembra

con-

k53

Page 29: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

traddirele

funzionistoriche

ele

ideologiesulle

qualisi

fondano.I

partiti,«

organismi

volontari‘

»,

cioèorganism

iche

fannoco

llettiva

lavolontà

deisingoli,

eche

rendonocoerente,

omogenea,

potentel’iniziativa

deisoggetti,

incontraddizione

aciò

diventano

—sotto

certecondizioni

—organizzazioni

anch’essecaratteriz

zateda

questorapporto.

Gram

sciindividua

nella«

molto

diffusaE...]

concezionedeterm

inisticae

meccanica

dellastoria

(concezione

cheè

delsenso

comune

edè

legataalla

passivitàdelle

grandim

assepopolari

»,

ilfondam

entoteorico

dellafeticizzazione

delpartito:

E...]ogni

singolo,vedendo

che,nonostante

ilsuo

nonintervento,

qualcosa

tuttaviaavviene,

èportato

apensare

cheappunto

aldisopra

deisingoli

esisteuna

entitàfantasm

agorica,l’astrazione

dell’organismo

collettivo,una

speciedi

divinitàautonom

a,che

nonpensa

connes

sunatesta

concretam

atuttavia

pensa,che

nonsi

muove

condeter

minate

gambe

diuom

ini,m

atuttavia

sim

uove,ecc.

(Q,1770)

Inquesto

modo

ilpartito,

chein

sestesso

costituisceuna

criticadell’econom

jcjsmo,

loprolunga

all’internodella

vitapolitica

dan

dogliform

apolitica.

Cosfè

dadire

diogni

forma

delcosi

detto‘ centralisnio

organico‘,

ilquale

sifonda

sulpresupposto,

cheè

verosolo

inm

omenti

eccezionali

diarroventatura

dipassioni

popolari,che

ilrapporto

trago

vernantie

governatisia

datodal

fattoche

igovernanti

fannogli

interessidei

governatie

pertanto‘ devono

‘averne

ilconsenso,

cioèdeve

verificarsil’identificazione

delsingolo

coltutto,

iltutto

(qualunque

organismo

essosia)

essendorappresentato

daidirigenti.

(Q,1771)

Per

loS

tato,G

ramsci

avevagià

esaminato

ilproblem

adeI

feticism

onel

precedenteparagrafo

Machiavelli.

Sociologiae

scienzadella

politica,e

diciò

abbiamo

giàscritto.

Vi

èin

questoparagrafo

unosviluppo

ulterioredella

criticadella

sociologia.A

lnuovo

Stato,sorto

dallacrisi

organicadel

vecchioStato

liberai-dem

ocratico,è

organicala

sociologia.E

ssasi

ponecom

escienza

politica,scienza

diquesto

Statoin

quantofonda

‘ teoricam

ente‘

la‘società

‘com

eoggetto

Vuoto

disoggetti

concreti.M

entre

loStato

inrealtà

èun

complesso

diattività

teorichee

prati

che,di

attivitàconcrete

degliuom

iniconcreti

edelle

classiche

liorganizzano,

essoappare

agli‘ individui

‘com

eun

feticcio:realtà

oggettiva,esteriore

enaturale

cherappresenta

lasocietà

umana

come

societànaturale

(‘società

‘)producendo

una‘terza

naturadegli

uomini.

Allo

stessom

odoin

cuilo

Stato(i

governanti)p

roduce

lapassività

degli‘individui

‘(i

governati),crea

percosf

dire

ipropri

oggetti,la

sociologia(gli

intellettualiorganici

aquesto

Stato)produce

ilproprio

oggetto,produce

la‘società

‘.

Tutta

lasociologia,

anchequella

sociologiache

svolgeuna

certacritica

dellasocietà

eche

razionalizzaed

organizzala

protesta,non

perciòsm

ettendodi

fondarela

separazione.L

a‘ sociologia

criticanon

puòessere

unacritica

dellasociologia

edello

Statopoiché

sisvolge

comunque

nelterreno

dellascissione.

Una

voltastabiliti

«i

rapportitra

isingoli

el’organism

ocom

eun

dualismo

»,

l’atteggiam

entodei

singolipuò

esseretanto

«di

unaam

mirazione

entu

siasticaacritica

»che

«un

atteggiamento

criticoesteriore

delsin

goloverso

l’organismo

»:«

inogni

casoun

rapportofeticistico

>.

Lasociologia

secolarizzanello

Statocontem

poraneociò

chela

religione

«nei

vecchiregim

ipaternalistici

»aveva

sacralizzato.In

effettila

sociologia,com

ela

religione,è

politica.

Lo

è,in

primo

luogo,com

egià

abbiamo

visto,in

quantosi

presentacom

escienza

politica;m

asi

trattaprecisam

entedi

vederein

qualm

odoessa

è‘scienza

‘,

percogliere

ilsuo

modo

d’esserepolitica

‘.

Gram

sciconclude

ilparagrafo

neiseguenti

termini:

Ilproblem

adi

checosa

èla

‘scienza‘

stessaè

daporre.

Lascienza

nonè

essastessa

‘attivitàpolitica’

epensiero

politico,in

quantotrasform

agli

uomini,

lirende

diversida

quelliche

eranoprim

a?Se

tuttoè

‘ politico‘

occorre,per

noncadere

inun

frasariotautologico

enoioso

distinguerecon

concettinuovi

lapolitica

checorrisponde

aquella

scienzache

tradizionalmente

sichiam

a‘ filosofia

‘,

dallapoli

ticache

sichiam

ascienza

politicain

sensostretto.

Sela

scienzaè

scoperta‘

direaltà

ignorataprim

a,questa

realtànon

vieneconce

pitacom

etrascendente

inun

certosenso?

Enon

sipensa

cheesiste

ancoraqualcosa

di‘ignoto

‘e

quinditrascendente?

(Q,1766)

Èqui

affrontatoil

problema

dellacritica

dellascienza,

delladata

praticascientifica,

apartire

dallacritica

dell’ideologiache

inform

atale

pratica.La

scienzaè

concepitada

Gram

scinon

ridutti

vamente

come

conoscenzam

acom

epratica,

cioèintervento

uma

noche

trasforma

larealtà

egli

uomini.

Inquesto

sensoogni

scienzaè

«‘attività

politica‘

epensiero

politico»,

cioècreazione

direaltà

nuove.Il

chenon

significala

semplice

ripetizioneche

tuttoè

politica,e

perciòanche

lascienza;

essaè

politicain

unduplice

senso:in

quantopensiero

politicodeterm

inato,in

terpre

tazionedel

mondo,

edin

quantoattività

politicadeterm

inata,trasform

azionedel

mondo.

Questi

sonoi

concettivecchi

perdi

stinguerela

politicapropria

della‘filosofia

‘dalla

politicapro

priadella

‘ scienzapolitica

‘.

Tale

distinzionenon

sidissolve

inuna

tautologiaa

condizioneche

siarealizzata

inm

odonuovo,

«con

concettinuovi

».

Mentre

ivecchi

concettidistinguevano

tra‘interpretazione

‘e

trasformazione

‘del

mondo,

ladistinzio

54‘5

Page 30: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

negram

scianaindividua

duem

odidi

interpretaree

insieme

trasform

are,due

politiche.U

naè

«la

politicache

corrispondea

quellascienza

chetradi

zionalmente

sichiam

a‘filosofia

‘»,

laquale

consistenell’organiz

zarela

vitadci

singoli,il

lorom

ododi

volere,pensare

edope

rare,attraverso

lafissazione

difini

eprincipi

generali,valori

enorm

edi

comportam

ento;fornendo

undeterm

inatosenso

allav

ita

alquale

siconnette

unadeterm

inataetica,

essaorienta

gliu

om

ininella

prospettivadi

undeterm

inatoprogetto

storico-politico.L

’altraè

«la

politicache

sichiam

ascienza

politicain

sensostret

to»,

valea

direla

sociologia,la

qualeconsiste

anch’essanel

tentativo

diorientare

gliuom

inisecondo

unprogetto

storico-politico.Lo

faperò

inun

modo

parzialmente

diversoioiché,

sebbeneco

mune

rimanga

l’intentogenerale

diorganizzare

lasubordinazione

deidiretti,

mutate

sonole

condizionistoriche:

laproduzione

dim

assarichiede

lastandardizzazione

degliuom

inie

creale

masse,

l’uomo-m

assa;il

controlloe

ladirezione

dellem

asserichiede

unm

ododi

volere,pensare

edoperare

dim

assa,una

politicadi

massa

checrei

ilconsenso

passivo.A

questoscopo

la‘scienza

dellasocietà

‘non

ridiscutequei

fin

ie

principigenerali,

queiv

alori

enorm

edi

comportam

entofissati

dallefilosofie

(perciòogni

sociologiapresuppone

unafilosofia

allaquale

sisubordina).

ma

elabora‘teorie

‘che

razionalizzanoil

sensocom

une,‘m

etodi‘

etecniche

d’accertamento

edi

controllosociale,

‘dati’che

riduconole

differenzee

icam

biamenti

aquantità

operazionali(riducendo

laqualità

aquantità,

elaborandola

realtàsociale

quantitativa-niente

—‘m

atematica

sociale‘

——

eoperazionalizzandola

statisticam

ente,organizza

larealtà

stessasecondo

modelli

operazionalie

incontrolla

praticamente).

Questi

duem

odidi

fare‘scienza

‘(com

e‘filosofia

‘e

come

scienzapolitica

insenso

stretto‘)

implicano

unconcetto

dellaconoscenza

come

«‘scoperta

‘cii

realtàignorata

prima

»e,

po

nendocos(

larealtà

come

trascendenteed

esterioreai

soggetti,ri

duconoquesti

allapassività

politica.A

tali‘scienze

‘G

ramsci

contrappone

l’esigenzadi

una«

scienzadella

storiae

dellapolitica

»;

egliprospetta

unnuovo

concettodi

scienza,una

nuovapratica

scientificae

unanuova

politicatese

acostruire

l’unificazionedella

teoriae

dellapratica,

dellascienza

edel

suo‘oggetto

‘,

dellecon

dizionie

dellainiziativa.

Intesala

scienzacom

creazione»,

com

eintervento

cheorganizza

edà

forma,

chefa

diventarsogget

tivala

realtà,essa

trasforma

gliuom

iniin

soggettipolitici

attivi.Su

questanuova

scienzae

sulcom

eessa

producauna

nuovapoli

tica,ed

alcontem

posul

come

condizionedella

suaelaborazione

sial’attivazione

politicadelle

moltitudini,

svoigeremo

pii

avantil’analisi.

-I.C

riticadelle

leggistoriche

estatistiche

Dall’insiem

edelle

analisisulla

sociologia-tendenzadeteriore

delm

arxismo

esulla

sociologia-scienzasociale

alternativaal

marxism

orisulta

l’unitarietà(li

fondodella

criticaa

queste,in

qL

lanto

sonobasate

suuna

analogafilosofia

dellastoria

eduna

comune

culturapolitica.

Queste

sociologiepresuppongono

entrambi

unacerta

concezione

delm

ondo,l’una

ilm

aterialismo

filosofico,l’altra

ilposi

tivismo

evoluzionistico;tuttavia

l’eterogeneitàche

implicitam

entesem

braderivare

dalladualità

delfondam

entofilosofico

nonè

determ

inante:il

materialism

ofilosofico

edil

positivismo

evoluzionisticocoincidono

nelconcepire

losviluppo

storicocom

eprocesso

naturalesoggetto

aleggi

fissee

nell’interpretareie

vicendestoriche

sullabase

delm

odellodei

rapporticausa-eìeflo.

L’interpretazione

‘legalitaria‘

dellastoria

umana

derivapreci

samente

dall’usodi

unm

odelloesplicativo

(ricavatodalle

scienzenaturali)

chepone

inrelazione

i‘fenom

eni‘

socialisecondo

lecategorie

dicausalità:

determinati

fenomeni

causanoaltri

fenome

iii;rapporto

cheè

intesosostanzialm

entein

maniera

analogasia

quandoè

definitocom

erapporto

tra‘determ

inantee

determinato

checom

erapporto

tra‘variabile

indipendentee

variabiledipen

dente‘.

Ed

èperciò

chela

criticagram

scianadelle

sociologiesi

incentrasul

problema

delle‘leggi

dellastoria

‘.

Queste

‘leggi‘

assumono

forme

distintenella

sociologia-tendenza

deterioredel

marxism

o,ove

sipresentano

come

leggigenerali

dellastoria

(peresem

pio‘legge

dicorrispondenza

traforze

pro

duttivee

rapporticii

produzione‘)

ecom

eleggi

particolaridi

singoli

modi

diproduzione

(peresem

pio‘legge

diconcentrazione

delcapitale

‘),e

nellasociologia-scienza

socialealternativa

alm

arxism

o,ove

sipresentano

come

leggigenerali

dell’evoluzione(per

esempio

‘leggedel

pii

forte‘)

ecom

eleggi

statistichespecifiche

(peresem

pio‘legge

dicorrelazione

tral’urbanizzazione

ela

scolarità

‘).La

criticagram

scianadi

questidue

modi

d’intenderele

leggidella

storiasi

svolgeunitariam

ente:l’asse

delproblem

iostesso

concettodi

leggein

quantoapplicato

allarealtà

storico-politica,

el’uso

chedi

questeleggi

èfatto

esi

puòfare

nelleana

lisiconcrete

deiprocessi

concreti.D

alm

omento

chela

funzioneprim

ariadelle

legginelle

sociologie

èquella

diperm

ettereprevisioni

sulfuturo

deiprocessi

(assunto

co

me

livellodi

scientificitàdi

unascienza

ilgrado

dellasua

potenzapredittiva),

lacritica

diq

uesto

co

ncetto

dilegge

siprolun

nanella

criticadel

concettodi

previsionescientifica.

Lacritica

gramsciana

delleleggi

ècontem

poraneamente

criticadi

unm

ododi

concepirela

storiae

criticadi

unm

ododi

farela

scienzadi

questastoria.

Essasvela

ilegam

iconcreti

stabilitisifra

5657

Page 31: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

unaconcezione

dellastoria

eduna

concezionedella

scienzain

unaintera

fasedella

storiadella

cultura,m

ostrandocom

eun

modo

difare

scienzaproduce

unaconcezione

delm

ondo(una

filosofiadella

storia)e

come

quest’ultima

siripercuote

nellaform

adi

questascienza,

edancora

come

entrambe

hannoi

proprifondam

entisto

ricinella

specificitàdella

prassium

anadi

unadeterm

inataepoca

politica.Q

uestoil

programm

adell’analisi

chesegue.

Siparte

dallacritica

diuna

concezionedella

scienzastorico-sociale.

Riprendiam

ola

letturadei

paragraficritici

dellasociologia:

Lasociologia

èdunque

untentativo

diricavare

‘sperimentalm

entele

leggidi

evoluzionedella

societàum

anain

modo

daprevedere

l’avvenirecon

lastessa

certezzacon

cuisi

prevedeche

dauna

ghianda

sisvilupperà

unaquercia.

L’evoluzionismo

volgareè

allabase

dellasociologia

chenon

puòconoscere

ilprincipio

dialetticocol

passaggiodella

quantitàalla

qualità,passaggio

cheturba

ognievoluzione

eogni

leggedi

uniformità

intesain

sensovolgarm

enteevoluzionistico.

(Q,

1432)

Èqui

postoin

evidenzacom

ela

ricercasperim

entaledi

leggisociologiche

èil

risultatodi

unaconcezione

naturalisticadella

storia.Q

uestaconcezione

dellastoria

escludeogni

novitàche

risulti

dainterventi

umani-soggettivi:

cosfcom

ela

querciaè

implicita

nellaghianda,

èil

suosviluppo,

l’avvenireè

implicito

nelpassato

enel

presente,è

laproiezione

dellecondizioni

determi

nanti.Q

uantunquela

storianon

siaintesa

come

costanterip

etizione

dellostesso,

edun

certoordine

dinovità

siacosf

riconosciuto,

essaè

rappresentatacom

eun

processodi

sviluppo,cioè

accrescim

ento,espansione,

svolgimento,

insieme

deiprocessi

attraversoi

qualiun

organismo

acquistala

suaform

am

atura.Q

uestoconcetto

disviluppo

chefonda

losvolgim

entostorico

come

processoregolato

dallecondizioni

oggettivenega

il«

passaggio

dellaquantità

allaqualità,

passaggioche

turbaogni

evoluzionee

ognilegge

diuniform

ità».

Soffermiam

ocisu

questo‘passaggio

‘.

Solitamente

lacritica

all’evoluzionismo

edalla

legalitàsociologica

siè

risoltanella

contrapposizionedi

un’altra‘legge

dievoluzione

edi

un’altra‘legalità

‘:

allaconcezione

delm

utamento

graduale(riform

istico)della

‘società

‘viene

oppostala

concezionedel

mu

tamento

secondorotture

repentine(rivoluzionarie);

peròanche

inquest’ultim

aconcezione

ilm

utamento

socialeè

concepitosecondo

ilcanone

diuna

leggeobiettiva,

lalegge

appuntodel

passaggiodalle

trasformazioni

quantitativealle

trasformazioni

qualitative,se

condola

qualenaturalm

entedall’accum

ulodelle

piccolee

parzialitrasform

azioniad

undato

mom

entoavviene

lam

etamorfosi

deltutto.

Gram

scinon

acaso

nonsolo

evitadi

parlardi

‘legge‘

dia

lettica(del

passaggiodalla

quantitàalla

qualità),m

aesplicitam

en

58

tesostiene

chequesto

‘passaggio‘

«turba

ognilegge

».

Gram

scinega

conciò

noni

rapportidialettici

ma

laloro

assunzionecom

elegge

dellastoria,

come

adesem

pioallorché

sisostiene

cheil

capitalism

laghianda

delsocialism

o,cioè

chelo

sviluppodel

capitalism

o,il

gradualeaccum

ulodelle

sueproprie

contraddizioni,sfocia

necessariamente

nelsocialism

o.Il

problema

delpassaggio

edelle

leggiG

ramsci

l’avevagià

affrontato

nelparagrafo

precedentedove,

dopoaver

riconosciutouna

certautilità

praticaa

certitipi

dileggi

(suciò

cisofferm

eremo

più-oltre),osserva

che:

Ma

nonè

statom

essoin

rilievoche

lalegge

statisticapuò

essereim

piegatanella

scienzae

nell’artepolitica

solofino

aquando

legrandi

masse

dellapopolazione

rimangono

essenzialmente

passive—

perrispetto

allequistioni

cheinteressano

lostorico

eil

politico—

osi

supponerim

anganopassive

[...]Infatti

nellapolitica

l’assunzione

dellalegge

statisticacom

elegge

essenziale,fatalm

enteoperante,

nonè

soloerrore

scientificom

adiventa

errorepratico

inatto;

essainol

trefavorisce

lapigrizia

mentale

ela

superficialitàprogram

matica.

Èda

osservareche

l’azionepolitica

tendeappunto

afar

uscirele

mol

titudinidalla

passività,cioè

adistruggere

lalegge

deigrandi

numeri;

come

alloraquesta

puòessere

ritenutauna

leggesociologica?

Sesi

riflettebene

lastessa

rivendicazionedi

unaeconom

iasecondo

unpiano,

odiretta,

èdestinata

aspezzare

lalegge

statisticam

eccanicam

enteintesa,

cioèprodotta

dall’accozzocasuale

diinfiniti

attiarbi

trariindividuali,

sebbenedovrà

basarsisulla

statistica,il

cheperò

nonsignifica

lostesso:

inrealtà

laconsapevolezza

umana

sisostitui

scealla

spontaneità‘

naturalistica.U

naltro

elemento

chenell’arte

politicaporta

allosconvolgim

entodei

vecchischem

inaturalistici

èil

sostituirsi,nella

funzionedirettiva,

diorganism

icollettivi

(ipartiti)

aisingoli

individui,ai

capiindividuali

(ocarism

atici,com

edice

11M

ichels).(Q

,1429-30)

I

Èda

rilevareintanto

che,sebbene

Gram

sciin

questobrano

consideraesplicitam

entele

leggistatistiche

dellasociologia,

ildi

scorsocoinvolge

tuttele

leggisociologiche,

cosfcom

erisulta

dalm

edesimo

contenutodelle

argomentazioni

eda

untrittico

dipara

grafi(L

ibertàe

‘automatism

o‘,

Regolarità

enecessità,

Previsionee

prospettiva)incentrati

sulproblem

a.Per

Gram

scila

storiaè

storiaum

ana,è

lapraxis

degliuom

ini,non

èdata

naturalmente

ma

ècostruita

soggettivamente,

oveper

soggettivoè

daintendersi

l’interventoattivo

piùo

meno

consapevole.

Punto

diriferim

entoessenziale

sonole

Tesi

suFeuerbach.

daG

ramsci

ritradottein

carcere.L

aprim

a,specialm

ente,che

siapre

criticamente

cosf:

Ilvizio

fondamentale

diogni

materialism

o,fino

adoggi,

—com

presoquello

diFeuerbach

—è

chel’oggetto,

ilreale,

ilsensibile

è

59

Page 32: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

cnnccpitosolo

sottola

forma

dell’oggettoo

dellaintuizione;

ma

noncom

eattività

sensibileum

ana,praxis,

nonsoggettivam

ente.(Q.

2355)

L’otiava:

«La

vitasociale

èessenzialm

cntepratica.

Tutti

im

i

steri,che

svianola

teoriaverso

ilm

isticismo,

trovanoil

lorosciogli

mento

razionalenella

praxisum

ana,e

nelconcetto

diquesta

praxis».

La

nona,laddove

il«

materialism

ocontem

plativo»

èdefinito

ecri

ticatoin

quanto«

materialism

oche

nonconcepisce

ilreale

come

attivitàpratica

»(Q

,2357).

Sela

storiaè

praxis,per

inteiligerlaconcretam

enteoccorre

peròdistinguere

inessa

conconcetti

nuovi

lediverse

strutture(artico

(azioni)di

questapraxis.

Eciò

chefa

Gram

sci.E

glidistingue

tra

lasituazione

praticain

cui«

legrandi

masse

dellapopolazione

rimangono

essenzialmente

passive»

ela

situazionepratica

incui

«l’azione

politicatende

appuntoa

faruscire

lem

oltitudinidalla

passività»

.N

elprim

otipo

clisituazione

lastoria

apparecom

prodottadall’accozzo

casualedi

infinitiatti

arbitrariindividuali

»,

nelsecondo

«in

realtàla

consapevolezzaum

anasi

sostituiscealla

spontaneità‘

naturalistica».

Fenomeni

—propri

dellastoria

con

ten’pormea

—caratteristici

diquesto

secondotipo

disituazione

praticasono

«il

sostituirsi,nella

funzionedirettiva,

diorganism

icollettivi

(ipartiti)

aisingoli

individui,ai

capiindividuali

»,«

loestendersi

deipartiti

dim

assae

illoro

aderireorganicam

entealla

vitapiii

intima

(economico-produttiva)

dellam

assastessa

»,la

«ri

vendicazionedi

unaeconom

iasecondo

unpiano,

odiretta

».

Ora,

come

èsorto

ilconcetto

diregolarità

edi

legginello

svi

lippostorico?

Le«

leggidella

storia»

sonosorte

come

generalizzazioni

astrattedal

primo

tipodi

situazionepratica.

Isingoli

individui

inte

ragis

cono

sulpiano

degliinteressi

privati,in

modo

taleda

nonrisultarne

nessunacoerente

attivitàpolitica.

Le

masse

si

organizzanoed

agisconoad

unlivello

pre-politico(religioso,

eco

nomico-corporativo,

consurnistico,ludico,

psicologico).G

liatti

con

cretidegli

individuie

dellem

asse.nella

situazionepratica

che

cosfdeniscono,

sembrano

noncostituire

storia,non

produrrenes

su

na

concre

taattività

storica.Il

lorosvolgersi

acquistala

forma

dellacasualità,

illoro

ripetersicluella

dellaregolarità

enecessità.

I.,ageneralizzazione

astrattadi

questaesperienza

praticae

l’assun

zioneacritica

dellastessa

ideologiache

laconform

a,raffinata

teo

ricamente,

conducealla

proposizionedi

leggiche

descrivonoe

presuntivarnentespiegano

eguidano

losviluppo

storico.

Dal

mom

entoche

irisultati

storici(i

fattistorici)

nonsono

quelliconsapevolm

entevoluti

eperseguiti

nellapraxis

diogni

sin

goloindividuo

edella

massa

stessa,la

storiaappare

noncom

eil

prodottodella

praxisum

ana(concreta)

bensfcom

eil

prodottodi

!orzeiiatnrali

(quandonon

sianointese

addiritturacom

eforze

60

extrastoriche),che

agisconosecondo

unapropria

logica(che

de

termina

isingoli

fattistorici

inquanto

facentiparte

diun

sistema

direlazioni

predeterminate,

lecui

partistanno

‘giuridicamente

connesse)secondo

laquale,

datecerte

relazioni,se

nepuò

prevedere

losviluppo.

Ledue

letteredi

Engels

cheG

ramsci

ricordain

questostesso

pa

ragrafotrattano

ilm

edesimo

problema.

Engels

nellaprim

acosf

scrive:

[...1la

storiasi

forma

inm

odotale

chei]

risultatofinale

scaturiscesem

predai

conflittidi

molte

volontàsingole,

ognunadelle

qualialla

suavolta

vieneprodotta

dauna

quantitàdi

specialicondizioni

dellavita;

cisono

adunqueinnum

erevoliforze

ches’incrociano,

ungruppo

infinitodi

parallelogramm

idelle

forze,da

cuiesce

unarisultante

—l’avvenim

entostorico

chealla

suavolta

puònuovam

entees

sereconsiderato

come

iprodotto

diuna

potenzaagente,

come

untutto,

incoscientemente

einvolontariam

ente.Però

quelche

ognisin

golovuole,

vieneim

peditoda

ognialtro,

equel

chene

risultaè

unaqualche

cosache

nessunoha

voluto.In

questom

odola

storiascorre

finoad

oraa

guisad’un

processonaturale,

ein

sostanzaè

ancheesposta

allestesse

leggidi

moto.

Ma,

peril

fattoche

lesin

golevolontà

—ognuna

dellequali

vuolequello

acui

laspingono

lasua

costituzionefisica

ocircostanze

esterioried

inultim

aistanza

economiche

(osue

propriepersonali

ogenerali

dellasocietà)

—non

raggiungonociò

chevogliono,

ma

sifondono

inuna

media

generale,in

unaresultante

comune,

perquesto

fattonon

sipuò

ancoraconcludere

cheesse

sianoeguali

azero.

Al

contrario,ognuna

contribuiscea

pro

durrela

resultanteed

èin

essacom

presa°.

Enella

seconda:

Gli

uomini

fannoessi

stessila

lorostoria,

ma

finoranon

conuna

volontàgenerale

esecondo

unpiano

generale,neppure

inuna

datasocietà

limitata.

Leloro

aspirazionisi

contrariano;ed

inogni

simile

societàprevale

appuntoper

questola

necessità,di

cuil’accidentalità

èil

complem

entoe

laform

adi

manifestazione.

La

necessità,che

siim

poneattraverso

ogniaccidentalità,

èalla

finfine

lanecessità

econom

ica.

Dal

confrontotra

questeproposizioni

engelsianee

ilparagrafo

gramsciano

incui

sonorichiam

aterisulta

evidenteche

Gram

scia

questedue

letteresi

riferivanon

soltantoper

identificarein

essegli

inizidell’autocritica

delpensiero

marxista

difronte

allasua

tendenzadeteriore,

ma

insie

me

per

identificarealtresf

inesse

siacerte

premesse

teorichedella

scienzadella

storiae

dellapolitica,

Marx

-Engels-Lassalle,

Opere,

nt.,

jx5.

‘Ivi,

p.8.

i61

Page 33: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

siala

persistenzanel

vecchioE

ngelsdel

‘feticcio‘,

diuna

concezione

legalitariadella

storia.Le

premesse

sonoda

individuarein

quelleproposizioni

engelsiane

cherappresentano

iprocessi

storicicom

eprodotti

dellap

ratica

umana

concreta.Q

uestopresupposto

risaleall’Ideologia

Te

desca:

Ipresupposti

dacui

muoviam

onon

sonoarbitrari,

nonsono

dogmi:

sonopresupposti

reali,dai

qualisi

puòastrarre

saionell’im

magina

zione.Essi

sonogli

individuireali,

laloro

azionee

leloro

condizioni

materiali

divita,

tantoquelle

cheessi

hannotrovato

giàesi

stentiquanto

quelleprodotte

dallaloro

stessaazione

17

Solitamente

ilpresupposto

sipresenta

incom

pagniadel

prin

cipio(fondam

entaledel

materialism

ostorico)

delladeterm

inazionedella

sovrastrutturada

partedella

struttura.Il

presuppostoed

ilprincipio

sonoafferm

atiinsiem

e,anzi

sonopresentati

come

complem

entari:reciprocam

entel’uno

vienetirato

inballo

difronte

alleaccuse

acui

l’altroè

sottopostoed

alleinsufficienze

dicia

scunodi

dareragione

sufficientedi

specificiprocessi.

Tale

coesistenza

èpresente

nelleproposizioni

engelsianecitate.

Ledue

lettere

engelsianerispondono

ineffetti

alledom

andedi

duestuden

tiche

chiedono«fino

aqual

puntole

condizionieconom

ichein-

fluisconocausalm

ente»,

come

siastato

intesoda

Marx

edE

ngels

stessoil

principiofondam

entaledel

materialism

ostorico

»ri

guardantela

determinazione

economica.

Perrispondere

atali

do

mande

ancheE

ngelsespone

l’unodi

fiancoall’altro

ilpresupposto

edil

principiom

a,non

limitandosi

aquesto,

tentaun

passou

lteriore:

spiegareil

rapportotra

idue

individuandoil

passaggioteo

ricodall’uno

all’altro.Il

principio,lo

svolgimento

dellastoria

secondole

«stesse

leggidi

moto

»«

d’unprocesso

naturale»,

èpresentato

come

laconclu

sionedi

unsillogism

oin

cuile

premesse

sono:la

prima,

che«

noistessi

facciamo

lanostra

storia»,

laquale

risulta«

sempre

daicon

flittidi

molte

volontàsingole

»;la

seconda,che

però«

quelche

ognisingolo

vuole,viene

impedito

daogni

altro,e

quelche

nerisulta

èuna

qualchecosa

chenessuno

havoluto

».

Questo

nellaprim

alettera.

Nella

secondail

ragionamento

siripete:

(prima

pre

messa)

«G

liuom

inifanno

essistessi

laloro

storia»;

(secondaprem

essa)«

ma

finoranon

conuna

volontàgenerale

esecondo

unpiano

generale;le

loroaspirazioni

sicontrariano

»;(conclusione)

«in

ognisim

ilesocietà

prevaleappunto

perquesto

lanecessità

».

Ma

quiE

ngelsaggiunge

unnuovo

elemento,

informandoci

sulfatto

checiò

cheè

espressonella

conclusione(il

principio)«

pre

17K

.Marx

-F. Engels,

L’ideologiatedesca,

Editori

Riuniti,

Rom

a1967,

p.8.

62

vale»

siim

pone»

sulleprem

essenella

esplicazionedei

pro

cessistorici.

Laa

necessità»

siim

poneattraverso

ogni«

accidentalità

»,

le‘leggi

dellastoria

‘cioè

prevalgonotram

itela

casualeattività

deisingoli.

Quest’ultim

a(il

presupposto)si

ponecom

ilcom

plemento

ela

forma

dim

anifestazione»

dellalegalità

storica.Q

uestaoperazione

engelsianadi

teorizzazionedei

rapportifra

ilpresupposto

edil

principioottiene

deirisultati

puramente

ver

bali.D

ifattila

conclusionelogica

dalleprem

esse(presentarsi

ife

nomeni

storicinon

coincidenticon

lavolontà

ele

ideedi

chiunque)

sarebbeda

identificarein

unastoria

senzaindirizzi

prefissati,appunto

illegale.C

iòvuoi

direche

ineffetti

ilpresupposto

edil

principionon

possonoconvivere

inpace.

(Non

ètestim

onianzap

alese

diquesta

incompatibilità

lapolarizzazione

persistentee

lalotta,

nellastoria

delm

arxismo,

trastoricisti

estrutturalisti?

Quantunque

entrambi

aparole

sostenganounitam

enteil

presupposto

edil

principio,essi

nelfar

teoriapoggiano

(sul)e

privilegiano

l’unoo

l’altro).E

ngelsosserva

chegli

eventistorici

sirealizzano

attraversola

concretaattività

degliuom

ini,m

aqueste

attivitàsono

ilm

ezzoattraverso

cuisi

esprimono,

agiscononaturali

(incoscientied

involontarie)strutturate

secondoproprie

leggidi

moto.

L’inter

pretazionedella

storiasi

ottienedunque

nontram

itel’esam

edelle

attivitàconcrete

degliuom

iniconcreti,

edelle

trasformazioni

chene

risultano,m

apiuttosto

nellaindividuazione

dellalogica

imm

anente

checonform

aqueste

attività.A

gliuom

iniconcreti

nonè

cosfriconosciuta

laresponsabilità

dicreatori-produttori

dellasto

ria;la

loroattività

èridotta

aquella

diattori

cheim

personanouna

trama.

InE

ngelsin

talm

odoassistiam

oad

unatrasform

azione

delpresupposto

alfine

difarlo

conviverecol

principio,m

aproprio

taletrasform

azionecostituisce

lasua

negazione.E

ngels,per

negareil

presuppostonella

suaform

aoriginale

de

finiscela

volontàdegli

uomini

come

«prodotta

dauna

quantitàdi

specialicondizioni

dellavita

»e

laloro

attivitàcom

quelloa

cuila

spingonola

suacostituzione

fisicao

circostanzeesteriori

edin

ultima

istanzaeconom

iche(o

sueproprie

personalio

generali

dellasocietà)

».

Persostenere

insieme

chela

storiaè

risultatodella

attivitàdegli

uomini

edal

contempo

prodottodelle

proprieleggi,

faricorso

allaosservazione

chel’attività

degliuom

inipoggia

sullecircostanze

esterioridate;

cosifacendo

confondela

banaleosservazione

cheogni

iniziativaparte

dacerte

condizionicon

lasupposizione

cheogni

iniziativanon

siache

(enon

siacom

prensibile

altroche

inquanto)

losviluppo

diciò

chesta

implicitam

ente

contenutonelle

condizionidate.

Ilconcetto

di‘determ

inazione‘

cristallizzala

confusione,in63

Page 34: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

quantoadoperato

indistintamente

peresprim

ereteoricam

entedue

diversequestioni:

laterrestrità

dell’attivitàdegli

uomini

ela

pre

determinazione

delladirezione

disviluppo

dellastoria.

Che

En

gelstenti

dirisolvere

inun

medesim

oconcetto

duerapporti

ete

rogeneiè

daleggersi

anchenel

fattoche

frequentemente

accompa

gnaal

termine

‘determinazione

‘la

formula

‘inultim

aistanza

‘,

ilche

comunque

nonci

dicenulla

diconcreto

sulcontenuto

di

questoconcetto,

mentre

invecelo

rendesufficientem

entevago,

verbalmente

comprensivo

dirapporti

eterogenei.

Insintesi

èquesto

ilm

odoin

cuiE

ngelsfonda

lapropria

con

cezionelegalitaria

èvalida

«finora

».

Ci

sipuò

accargereche

la

zionepratica,

quellacaratterizzata

dallapassività

politicadelle

masse.

Engels

fissala

validitàdella

concezionelegalitaria

nonper

tuttala

storiam

aper

lastoria

dellesocietà

divisein

classi;egli

difattidichiara

esplicitamente

nellaseconda

letterache

taleco

n

cezionelegalitaria

èvalida

«finora

».

Ci

sipuò

accorgereche

la

secondaprem

essadel

sillogismo

lacui

conclusioneafferm

ala

necessità‘

nellastoria,

esplicitamente

delimita

unasituazione

sto

ricadefinita

temporalm

ente:«finora

noncon

unavolontà

gene

ralee

secondoun

pianogenerale

».

Engels

rimandava

l’imposses

samento

dellastoria

daparte

degliuom

iniall’avvento

dellaso

cietàsenza

classi,realizzazione

secondoun

‘pianogenerale

‘della

volontàgenerale

‘.

Da

tuttociò

risultapalese

cheG

ramsci

nellacostruzione

deidue

paragraficritici

dellasociologia

avevastabilito

unpreciso

rappor

toteorico

conle

duelettere

engelsianesulla

concezionem

ateria

listicadella

storia.M

aG

ramsci

prendein

esame

iproblem

iaffron

tatida

Engels

nellelettere

nonin

funzionedell’elaborazione

di

unaconcezione

generaledella

storia,bensf

interm

inidi

analisi

storicaconcreta.

PerG

ramsci

sitrattava

dispiegare

l’originesto

rica(teorica

epratica)

delleconcezioni

legalitariedella

storiae

costruireuna

scienzadella

storiae

dellapolitica;

aquesto

pro

positola

distinzionefra

idue

tipidi

situazionepratica

èfonda

mentale.

Agli

inizidegli

annitrenta

ilsocialism

onon

erasoio

un

progettom

auna

realtàstorica

concreta;e

Gram

scinon

interpreta

larealtà

delsuo

tempo

conformandola

secondole

modalità

pre

fissateda

unaconcezione

generaledella

storia.N

onspartisce

la

storiain

duefasi,

ma

identificaattraverso

l’analisidella

storiare

centela

realizzazionedi

nuovim

odidell’attività

politicadegli

uo

mini,

caratterizzatidall’organizzazione

collettivaconsapevole:

le

organizzazionipolitiche

dim

assae

l’interventopianificato

dello

Statonell’econom

ia.T

alinuove

forme

dell’attivitàdegli

uomini

conformano

unnuovo

tipodi

situazionepratica.

Gram

scipone

inrelazione

ledue

diversesituazioni

pratichecol

problema

delleleggi

nellastoria.

Senelle

situazioniin

cui«

le

64

L

grandim

assedella

popolazionerim

angonoessenzialm

entepassive

«non

sipuò

escluderel’utilità

praticadi

identificarecerte

leggidi

tendenza»,

inquanto

esseforniscono

unacerta

imm

aginedel

risultato

dell’intrecciodelle

attivitàdegli

uomini

secondola

lorovolontà

ei

loropiani

privati,nelle

situazioniin

cui«

l’azionep

olitica

»fa

«uscire

lem

oltitudinidalla

passività»

quellaresidua

utilitàdelle

leggiscom

pare,in

quantol’azione

politicacollettiva

èappunto

orientatacontro

letendenze

inatto.

Mentre

perE

ngels

l’azioneorganizzata

dellem

asseè

rivoluzionarianella

misura

incui

aderiscealle

leggidella

storia,per

accelerarnee

personalizzarne

losviluppo,

perG

ramsci

l’attivitàpolitica

dellem

oltitudiniè

rivoluzionarianella

misura

incui

«tende

adistruggere

lalegge

deigrandi

numeri

»,quando

cioèl’iniziativa

produceil

passaggiodal

primo

alsecondo

tipodi

situazionepratica.

Ricapitolando:

laconcezione

legalitariadella

storiaem

ergedal

l’internodel

primo

tipodi

situazionepratica

come

unasua

generalizzazione

astratta.N

ellostesso

Quaderno,

alcunepagine

piùavanti,

Gram

sci,in

unparagrafo

intitolatoR

egolaritàe

necessità,af

frontail

medesim

oproblem

ariferito

direttamente

aM

arx.Il

pa

ragrafoinizia

conla

domanda:

Com

sorto.nel

fondatoredella

filosofiadella

prassi,il

concettodi

regolaritàe

dinecessità

nellosviluppo

storico?

Larisposta:

Non

pareche

possapensarsi

auna

derivazionedalle

scienzena

turali,m

apare

invecedebba

pensarsia

unaelaborazione

diconcetti

natinel

terrenodell’econom

iapolitica,

specialmente

nellaform

ae

nellam

etodologiache

lascienza

economica

ricevetteda

Davide

Ri

cardo.C

oncettoe

fattodi

‘mercato

determinato

‘,

cioèrilevazione

scientificache

determinate

forzedecisive

eperm

anentisono

apparsestoricam

ente,forze

ilcui

operaresi

presentacon

uncerto

‘ automa

tismo

‘che

consenteuna

certam

isuradi

‘prevedibilità’e

dicertezza

peril

futurodelle

iniziativeindividuali

chea

taliforze

consentonodopo

averleintuite

erilevate

scientificamente.

[.1D

opoaver

rilevato

questeforze

decisivee

permanenti

eil

lorospontaneo

automa

tismo

(cioèla

lororelativa

indipendenzadagli

arbitriiindividuali

edagli

interventiarbitrari

governativi)lo

scienziatoha,

come

ipotesi,reso

assolutol’autom

atismo

stesso,ha

isolatoi

fattim

eramente

econom

icidalle

combinazioni

pilo

meno

importanti

incui

realmente

sipresentano,

hastabilito

deirapporti

dicausa

edeffetto,

dipre

messa

econseguenza

ecosf

hadato

unoschem

aastratto

diuna

de

terminata

societàeconom

ica.(Q,

1477-8)

Inquesta

rispostaG

ramsci

osservadapprim

ache

laconcezione

marxiana

delleleggi

èelaborata

nona

partireda

unaconcezione65

Page 35: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

generaledella

storia(C

ioènel

terrenoteorico

dellesociologie),

ma

dall’analisiconcreta

dell’economia

capitalistica(cioè

nelterreno

teoricodell’econom

iapolitica).

Perciò

ilconcetto

diregolarità

edi

necessitànello

sviluppostorico

inM

arxnon

derivadal

mo

dellodelle

scienzenaturali,

ma

dallaform

ae

dallam

etodologiache

lascienza

economica

avevaacquisito

conR

icardo.D

ettoquesto

Gram

scicoglie

l’originedell’elaborazione

marxiana

delleleggi

economiche

nellasitu

azio

ne

pra

tica

caratterizzatadalla

formazione

diun

determinato

mercato

generale,il

mercato

capitalistico.

Tale

mercato

determinato

‘,

infatti,si

costituisceallor

quandosi

generalizzanosulla

scenastorica

comportam

entiecono

mici

relativamente

automatici.

Questo

mercato

sembra

subireuna

regolazionespontanea

‘,

come

sefunzionasse

sottolo

stimolo

diuna

propriarazionalità,

diproprie

leggiche

sonoappunto

leco

siddette‘leggi

dim

ercato‘.

Tale

strutturaregolare

sisvolge

con«

relativaindipendenza

dagliarbitrii

individualie

dagliinterventi

arbitrarigovernativi

»,funzionando

cioèindipendentem

entedalla

azionedegli

uomini.

Di

frontea

ciòo

loscienziato

»(M

arx)spie

gal’autom

atismo

delm

ercatoanalizzandolo

come

sefosse

regolato

da«

rapportidi

causaed

effetto,di

premessa

econseguenza

»;considerato

ilprocesso

economico

inquanto

combinazione

difa

ttieconom

icigiunge

all’esclusionedella

concretaazione

umana

efornisce

uno«

schema

astratto»

chepone

come

«assoluto

l’autom

atismo

stesso»,

ilfunzionam

entoregolare

delm

ercato.G

ramsci

identificae

spiegail

configurarsidi

unfunzionam

entoautom

atico‘

delm

ercatonella

comparsa

sullascena

storicadi

determinati

gruppisociali

omogenei

erelativam

enteperm

anentiche

svolgonouna

azionerazionale,

portatoricioè

dinuovi

comportam

entieconom

icirazionali.

Questi

gruppiregolano

ilm

ercatom

ettendoin

opera«

iniziativeindividuali

»basate

sulcalcolo

individuale,

secondoun

omogeneo

comportam

entodi

gru

ppo.

Que

stocom

portamento

èorientato

agarantire

aglistessi

gruppi«

certezza

peril

futuro»

attraversola

riproduzioneallargata

dellecon

dizionieconom

ichedate;

èquesto

chesecondo

Gram

sci«

consente

unacerta

misura

di‘prevedibiità

‘»,nella

misura

incui

appunto

leiniziative

presentiorganizzano

unfuturo

calcolato.M

arx,com

eG

ramsci

annota,aveva

«rilevato

questeforze

de

cisivee

permanenti

»,m

aaveva

assegnatoil

dispiegarsidella

loroazione

alterreno

determinante

dellaproduzione,

deirapporti

diproduzione;

ilm

ercatorim

anevadeterm

inato‘

appuntodalla

pro

duzione,risultando

cosfche

laspiegazione

delsuo

funzionamento

nonrichiedeva

laconsiderazione

dellaazione

degliuom

iniin

esso.Per

Gram

sciinvece

«‘m

ercatodeterm

inato‘

equivalepertanto

adire

‘determinato

rapportodi

forzesociali

inuna

determinata

strutturadell’apparato

diproduzione

‘,

rapportogarantito

(cioè

resoperm

anente)da

unadeterm

inatasuperstruttura

politica,m

orale,

giuridica»

(Q,1477).

Di

talecom

plessadefinizione

cilim

i

tiamo

aquesto

puntoa

rilevareche

ilm

ercatoconsiste

inun

rap

po

rtodi

forzesociali

ilquale,

nellam

isurain

cuisi

svolgese

condoun

equilibriostabile

(cheè

anchepolitico

eculturale),

offre

unaim

magine

difunzionam

entoregolare

enecessario.

(Ogni

crisi

delm

ercatoè

quindiun

mutam

entodei

rapportidi

forza;m

adi

ciòpiù

oltre).Q

uestaoperazione

teorico-criticadi

spiegazionedegli

automa

tismi

neiprocessi

economici

noncom

esviluppo

dideterm

inate

leggioggettive

(imm

anenti‘nelle

cose’)indipendenti

dallavolon

tàdegli

uomini,

ma

come

risultatodi

unprocesso

distandardiz

zazionee

generalizzazionedei

comportam

entidi

gruppisociali

orientatia

certifini,

eragià

statail

soggettodi

unparagrafo

prece

dente,intitolato

Libertà

eautom

atismo

‘(Q,

1245-6).In

esso

Gram

sciriconosce

all’economia

politica,al

livelloda

essaattinto

conR

icardo,l’avvenuto

superamento

dellaconcezione

deterministica

enaturalistica:

Quando

Ricardo

dicevaposte

questecondizioni’

siavranno

questeconseguenze

ineconom

ia,non

rendeva‘determ

inistica‘

l’economia

stessa,

néla

suaconcezione

era‘naturalistica

‘.

Insieme

peròcoglie

nelrapporto

cosfissato

tracondiz

ioni

eco

nseg

uen

zel’elaborazione

diun

nuovolegalism

o:

Osservava

[Ricardo]

cheposta

l’attivitàsolidale

ecoordinata

diun

grupposociale,

cheoperi

secondocerti

principiiaccolti

perconvinzio

ne(liberam

ente)in

vistadi

certifini,

siha

unosviluppo

chesi

puòchiam

areautom

aticoe

sipuò

assumere

come

sviluppodi

certeleggi

riconoscibilie

isolabilicol

metodo

dellescienze

esatte.

Laspiegazìone

gramsciana

degliautom

atismi

nonricorre,

invece,

adalcun

modello

legalitario.

Inogni

mom

entoc’è

unascelta

libera,che

avvienesecondo

certelinee

direttriciidentiche

peruna

granm

assadi

individuio

volontàsin

gole,in

quantoqueste

sonodiventate

omogenee

inun

determinato

clima

etico-politico.N

éè

dadire

chetutti

operanoin

modo

uguale:gli

arbitrii

individualisono

anzim

oleplici,m

ala

parteom

ogeneapredom

ina

edetta

legge

Non

esistonoleggi

oggettive,m

asoltanto

l’azioneorganizzata

digruppi

socialiche

dettanonorm

edi

comportam

entoalle

masse:

sitratta

cioèdel

processodi

formazione

deldom

inioe

delconsenso.

6667

Page 36: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Gram

sciva

ancorapiù

oltre,ponendo

ilproblem

ain

termini

sto-nei,

laddovedi

seguitoannota:

Che

sel’arbitrio

sigeneralizza,

nonè

piùarbitrio

ma

spostamento

dellabase

dell’autom

atismo

‘,

nuovarazionalità.

Ècosf

postoil

problema

dellaform

azionedegli

automatism

ie

delpassaggio

daun

automatism

oad

unonuovo.

Il‘sistem

adell’econo

mia

borghese’funziona

‘automaticam

ente’non

inquanto

guidatoda

leggie

tantomeno

perla

composizione

spontaneadegli

arbitriiindividuali,

ma

perl’azione

conforme

dellem

assesecondo

im

odellid’azione

prodottidalle

classidom

inanti‘in

undeterm

inatoclim

aetico-politico

‘.

La

formazione

degliautom

atismi

capitalisticidi

mer

catonon

risultadal

passaggioda

untipo

disocietà

umana

incui

gliarbitrii

individualisano

statipredom

inantisulla

‘parteom

ogenea

‘ad

un’altra(capitalista)

incui

gliarbitrii

individualidiventano

omogenei,

bensidal

passaggioda

unvecchio

adun

nuovoau

tom

atism

o.S

toricamente

siè

verificatoil

passaggionon

dall’arbitrioal

l’autornatismo,

ma

daun

tipodi

automatism

oad

unaltro,

prodottidall’azione

didiverse

classidom

inanti:«

spostamento

dellabase

dell’‘

automatism

o‘,

nuovarazionalità

».

Com

eG

ramsci

avevascrit

toin

aperturadi

paragrafo,«

l’automatism

unalibertà

digruppo,

inopposizione

all’arbitrioindiviclualistico

».

Ilparagrafo

siconclude

conla

precisazionedelle

ragioniche

spin

gonoG

ramsci

apreferire

ilterm

ineautom

atismo

aquello

diraziona

ijt,con

lasottolineatura

cheil

rendereautonom

ol’autom

atismo

rispetto

all’attivitàpratica

degliuom

ininon

èaltro

cheuna

metafora

verbale:

Autom

atismo

èniente

altroche

razionalità,m

anella

parola‘auto

matism

o’è

iltentativo

didare

unconcetto

spogliodi

ognialone

speculativo:

èpossibile

chela

parolarazionalità

finiscacoll’attribuirsi

all’autornatism

onelle

operazionium

ane,m

entrequella

‘automatism

otornerà

aindicare

ilm

ovimento

dellem

acchine,che

diventano‘ auto

matiche

‘dopo

l’interventodell’uom

oe

ilcui

automatism

solouna

metafora

verbale,com

elo

èdetto

delleoperazioni

umane.

Inqual

modo

tuttoquesto

riguardadirettam

entela

concezionelegalitaria

inM

arx?G

ramsci

ritieneche

lacritica

deiconcetti

diregolarità

edi

leggepropri

dell’economia

politicaclassica

èancora

validariguardo

iconcetti

diregolarità

edi

leggepropri

dellacri

ticadell’econom

iapolitica

diM

arx.N

elparagrafo

Regolarità

enecessità

Gram

sciattribuisce

allacritica

marxiana

unpreciso

superamento

dell’economia

politicaclassica:

La‘critica

‘dell’econom

iapolitica

partedal

concettodella

storicitàdel

‘mercato

determinato

‘e

delsuo

‘autornatismo

‘m

entregli

econo

misti

puriconcepiscono

questielem

enticom

e‘eterni

‘,

‘naturali‘;

lacritica

analizzarealisticam

entei

rapportidelle

forzeche

determinano

ilm

ercato,ne

approfondiscele

contraddizioni,valuta

lem

odificabilitàconnesse

all’appariredi

nuovielem

entie

alloro

rafforzarsie

presentala

‘caducità‘

ela

‘sostituibilità‘

dellascienza

criticata;la

studiacom

evita

ma

anchecom

em

ortee

trovanel

suointim

ogli

elementi

chela

dissolverannoe

lasupereranno

imm

ancabilmente,

epresenta

1’’erede

chesarà

presuntivofinché

nonavrà

datoprove

manifeste

divitalità

ecc..(Q,

1478)

Ma

ciòG

ramsci

nonconsidera

suflcienteper

ilsuperam

entode

finitivodel

modello

esplicativo(del

‘posto

che‘,

dellalegalità

fat

tuale)raggiunto

nellascienza

economica

conR

icardo:

Laeconom

iaclassica

hadato

luogoa

unacritica

dell’economia

politica

‘m

anon

pareche

finorasia

possibileuna

nuovascienza

ouna

nuovaim

postazionedel

problema

scientifico.E...]

Perstabilire

l’origine

storicadi

questoelem

ento[le

leggi]della

filosofiadella

prassi(elem

entoche

èpoi,

nientemeno,

ilsuo

particolarem

ododi

concepireI’’

imm

anenza‘)

occorreràstudiare

l’impostazione

chedelle

leggieco

nomiche

fufatta

daD

avideR

icardo.Si

trattadi

vedereche

ilR

icardonon

haavuto

importanza

nellafondazione

dellafilosofia

dellaprassi

soloper

ilconcetto

di‘ valore

‘in

economia,

ma

haavuto

un’importan

za‘filosofica

‘,

hasuggerito

unm

ododi

pensaree

diintuire

lavita

ela

storia.Il

metodo

del‘posto

che‘,

dellaprem

essache

dàuna

certaconseguenza,

paredebba

essereidentificato

come

unodei

puntidi

partenza(degli

stimoli

intellettuali)delle

esperienzefilosofiche

deifondatori

dellafilosofia

dellaprassi.

(Q,1478-9)

Gram

scispiega

questoelem

entodi

continuitàtra

ilR

icardoed

il

Marx

conla

persistenzadi

unastessa

situazionepratica,

dellostes

som

ercatodeterm

inato‘,

deim

edesimi

automatism

i.L

araziona

litàeconom

icacontinuava

adessere,

neltem

podi

Marx,

prodotta

daglistessi

gruppisociali

dominanti

neltem

podi

Ricardo:

Date

questecondizioni

incui

ènata

l’economia

classica,perché

si

possaparlare

diuna

nuova‘scienza’

odi

unanuova

impostazione

dellascienza

economica

(ilche

èlo

stesso)occorrerebbe

averdim

ostra

toche

sisono

venutirilevando

nuovirapporti

diforze,

nuoveco

ndi

zioni,nuove

premesse,

checioè

siè

‘determinato

‘un

nuovom

ercatocon

unsuo

proprionuovo

‘automatism

o’e

fenomenism

oche

sip

resenta

come

qualcosadi

‘obbiettivo‘.

paragonabileall’autom

atismo

deifatti

naturali[.1

Che

nellavita

economica

moderna

l’elemento

arbitrario‘

siaindividuale,

siadi

consorzi,sia

delloStato

abbiaas

suntoun’im

portanzache

prima

nonaveva

eabbia

profondamente

tur

batol’autom

atismo

tradizionaleè

fattoche

nongiustifica

diper

séla

impostazione

dinuovi

problemi

scientifici,appunto

perchéquesti

inter

ventisono

‘ arbitrari‘,

dim

isuradiversa,

imprevedibili.

Puògiustifi

carel’afferm

azioneche

lavita

economica

èm

odificata,che

c’è‘crisi

‘,

(869

Page 37: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

i

ma

questoè

ovvio;d’altronde

nonè

dettoche

ilvecchio

automati

amo

‘sia

sparito,esso

siverifica

solosu

scalepiù

grandidi

quelledi

prima,

peri

grandifenom

enieconom

ici,m

entrei

fattiparticolari

sono‘im

pazziti‘.

(Q,

1478-9)

Lecondizioni

diuna

nuovascienza

emergeranno

conl’avvento

deipartiti

dim

assache

confotmeranno

unnuovo

tipodi

situazio

nepratica,

allorquandom

utail

rapportodi

forzecostituente

il

mercato

perl’ascesa

incam

podi

gruppiportatori

dinuovi

compor

tarnenticollettivi.

Da

questeconsiderazioni

—secondo

Gram

sci—

occorreprendere

lem

osseper

stabilireciò

chesignifica

‘ regolarità‘,

‘legge‘,

‘ automati

smo

‘nei

fattistorici.

Non

sitratta

di‘ scoprire’

unalegge

metafisica

di‘ determ

inismo’

eneppure

distabilire

unalegge

‘ generale‘

dicau

salità.Si

trattadi

rilevarecom

enello

svolgimento

storicosi

costitui

sconodelle

forzerelativam

ente‘ perm

anenti‘,

cheoperano

conuna

certaregolarità

eautom

atismo.

{...]La

‘ necessità‘

nelsenso

specula

tivo-astratto‘

enel

senso‘ storico-concreto

‘.

(Q,

1479)

Inqueste

affermazioni

èsintetizzata

lacritica

gramsciana

deico

n

cettispeculativo-astratti

dinecessità

edi

leggein

quantocategorie

chefissano

rapportidi

determinnzione

edi

causalità,ed

insieme

è

propostala

spiegazionedella

regolaritàstorica

inquanto

risultato

storicoconcreto

dell’azionedelle

forzesociali

cheim

pongonodeter

minati

comportam

enticollettivi

costantiall’interno

dicerte

situa

zionipratiche.

Le‘leggi

dellastoria

‘non

sonoper

Gram

sciindipendenti

dalla

volontàe

dallacoscienza

degliuom

ini,non

sonocioè

‘leggiogget

tive‘,

bensipratiche

collettiveregolari

indottedalle

classidom

inan

tiall’insiem

edegli

uomini.

Larazionalità

dellastoria

consistenel

processoattraverso

ilquale

itini

concretidegli

aggruppamenti

so

cialidom

inantiin

ciascunafase

storicaconquistano

ilconsenso

ge

nerale.G

ramsci

precisaed

esplicitaquesta

dimensione

soggettiva

(politica)della

razionalitàdella

storia:

Esiste

necessitàquando

esisteuna

premessa

efficientee

attiva,la

cui

consapevolezzanegli

uomini

siadiventata

operosaponendo

deitini

con

cretialla

coscienzacollettiva,

ecostituendo

uncom

plessodi

convin

zionie

dicredenze

potentemente

agentecom

ele

ecredenze

popolari».

(Q,

1479-80)

Con

questaproposizione

sisovverte

ilsenso

dellaconcezione

kan

tianafatta

propriada

Engels,

secondola

quale‘ la

libertàè

laco

scienzadella

necessità‘.

Quando

laconsapevolezza

negliuom

inidel

lanecessità

divieneoperante

siè

prodottanella

coscienzae

nella

70

azionecollettiva

unasubordinazione

aitini

concretidelle

classido

minanti.

Quando

lem

asseagiscono

nellaconvinzione

chela

situazione

storicanon

puòche

dirigersiverso

sbocchinecessari,

essenon

hannoacquisito

autonomia

(nonagiscono

liberamente,

nonagiscono

infunzione

deipropri

tini,non

hannouna

propriapolitica),

ma

restanosubordinate

Queste

osservazionipongono

direttamente

ilproblem

adella

‘ previsione

scientifica‘.

Senon

cisono

leggiche

guidinoil

processosto

rico,è

possibile,e

cosavuol

dire,prevedere

losviluppo

storico?

Sel’avvenire

nonè

legalmente

determinato

dalpassato

edal

pre

sente,in

qualm

odoesso

puòessere

vistoprim

a,previsto?

Gram

sci,

nelparagrafo

Ilconcetto

di‘scienza

‘,

mostra

come

lacritica

della:om

uneconcezione

dellaprevisione

scientificaè

unm

omento

indi

spensabiledel

superamento

dellaconcezione

legalitariadella

storia,

epiù

generalmente

d’ogniconcezione

finalistica(e

quindicausali

stica).

Ènecessario

—scrive

impostare

esattamente

ilproblem

adella

prevedibilitàdegli

accadimenti

storiciper

esserein

gradodi

criticarecsaurientem

entela

concezionedel

causalismo

meccanico,

persvuotarla

diogni

prestigioscientifico

eridurla

apuro

mito

chefu

forseutile

nelpassato,

inun

periodoarretrato

disviluppo

dicerti

gruppisociali

subalterni

(vedereuna

nota

precedente)18•

(Q,

1404)

Sela

razionalitàdella

storiasta

nelfatto

chei

gruppisociali

fon

clamentali

organizzanola

propriaazione

versotini

storiciconcreti

edelaborano

ecostruiscono

im

ezziadeguati

alraggiungim

entodi

questi,la

previsionedell’avvenire

prossimo

sipuò

incerto

modo

realizzarein

queltipo

disituazioni

pratichenelle

qualile

masse

rim

angonosostanzialm

entepassive,

cioèquando

prevalel’autom

atism

odato

daldom

inioegem

onicodelle

classidom

inantiche

ord

inano

aipropri

tinile

attivitàdelle

classisubordinate.

Laregolarità

ISG

ramsci

siriferisce,

come

indicanoi

curatoridell’edizione

critica,alla

Nota

idi

p.1394:

«A

propositodella

funzionestorica

Svoltadalla

conce

zionefatalistica

dellafilosofia

dellapraxis

sipotrebbe

fareun

elogiofunebre

diessa.

rivendicandonela

utilitàper

uncerto

periodostorico,

ma

appunto

perciò

sostenendola

necessitàdi

seppellirlacon

tuttigli

onoridel

caso.Si

potrebbeveram

enteparagonare

lasua

funzionea

quelladella

teoriadella

graziae

dellapredestinazione

pergli

inizidel

mondo

moderno

chepoi

ha

peròculm

inatocon

lafilosofia

classicatedesca

econ

Insua

concezionedella

libertàcom

ecoscienza

dellanecessità.

Essa

èstato

unsurrogato

popolaredel

grido‘ dio

lovuole

‘,

tuttaviaanche

suquesto

pianoprim

itivoed

elementare

eraun

iniziodi

concezionepiò

moderna

efeconda

diquella

contenutanel

diolo

vuole’o

nellateoria

dellagrazia.

[..]11

deperimento

delfatalism

o

edel

‘meccanicism

o‘

indicauna

grandesvolta

storica».

L

7[

Page 38: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

deicom

portamenti

collettivi,individuata

congli

strumenti

dellastatistica,

puòdar

luogoin

questesituazioni

pratichea

delle‘ p

revisioni

‘fondate

sullosvolgim

entoquantitativo

delletendenze

pre

senti.Q

uestaoperazione

dirappresentazione

anticipatanon

puòin

cluderela

rappresentazionedelle

novitàstoriche,

ma

solola

continuazione

dall’esistente.L

aprevisione

intal

sensoè

unaprevisione

tecnica,una

tecnicafunzionale

allariproduzione

deirapporti

diforza

dati,della

passivitàdelle

masse.

Ma

allora,è

possibileprevedere

lenovità

storiche,i

mutam

entiqualitativi

(ilsocialism

o,ad

esempio)?

Com

inciamo

intantocoi

rilevare,

conG

ramsci,

chela

previsionenon

èun

attoscientifico

diconoscenza.

Siconosce

ciòche

èstato

oè,

nonciò

chesarà,

cheè

unnon

esistente’e

quindiinconoscibile

perdefinizione

»(Q

,1404).

Am

enoche,

appunto,ciò

chesarà

nonsia

altroche

lari

produzioneallargata

diciò

cheè.

(Inquesto

sensoil

futuropro

ssim

oprevedibile

èda

considerarecom

epresente,

inquanto

noncontiene

alcunanovità.

Ilpresente

nonè

daintendersi

interm

inidi

istantecronologico,

ma

come

tuttauna

situazionestorica

segnata

dallapersistenza

dideterm

inaticom

portamenti

regolari).O

ra,il

verofuturo,

unasituazione

cioèinciusiva

dinovità

storiche,

nonpuò

essereoggetto

diconoscenza

scientifica,m

asolo

diprogetto

politico.

Chi

fala

previsione—

scriveG

ramsci

—in

realtàha

un‘ program

ma

‘da

fartrionfare.

(Q.1810)

Ed

ancora:

Realm

entesi

‘prevede‘

nellam

isurain

cuisi

opera,in

cuisi

applica

unosforzo

volontarioe

quindisi

contribuisceconcretam

entea

creareil

risultato‘ preveduto

‘.

(Q,

1403)

Questo

nonsignifica

chel’attività

predittivaequivalga

all’attivitàpolitica,

necostituisce

soltantoun

mom

ento,un

mom

entospecifi

camente

teorico.

Laprevisione

sirivela

quindinon

come

unatto

scientificodi

conoscenza,

ma

come

l’espressioneastratta

dellosforzo

chesi

fa,il

modo

praticodi

creareuna

volontàcollettiva.

(Q,1403-4)

Com

epiù

precisamente

intenderequesto

attoteorico

chetu

ttavia

nonè

conoscitivo?Innanzitutto

essoconsiste

nellaproposi

zionealla

coscienzaed

allavolontà

degliuom

inidi

finitali

dasu

scitareun

complesso

dicom

portamenti

collettiviinform

atiad

unadiversa

razionalità.C

onsistecioè

nell’elaborazionedi

unprogetto.

Questa

proposizionedi

finie

questaelaborazione

diprogetti

non

72

sonoatti

diconoscenza,

ma

sibasano

suatti

diconoscenza.

Non

qualsiasiprogetto

acquistail

caratteredi

unaprevisione

razionale;si

possonoprodurre

(siproducono)

previsioniarbitrarie,

gratuite,utopiche.

Condizione

necessariadi

unaprevisione

razionaleè

lari

gorosaindividuazione

deglielem

entifondam

entalie

relativamente

permanenti

delprocesso

storico,cioè

delleforze

socialidecisive.

Perprevedere

bisognaprim

aconoscere,

ma

nonbasta:

bisognain

sieme

volere.

Solochi

fortemente

vuoleidentifica

glielem

entinecessari

allarealiz

zazonedella

suavolontà.

[...jC

iòsi

vededalle

previsionifatte

daicosf

detti‘ spassionati

‘:

esseabbondano

dioziosità,

dim

inuziesot

tili,di

eleganzecongetturali.

Solol’esistenza

nel‘previsore’

diun

programm

ada

realizzarefa

sjche

eglisi

attengaall’essenziale,

aquegli

elementi

cheessendo

‘organizzabili‘,

suscettibilidi

esserediretti

ode

viati,in

realtàsono

essisoli

prevedibili.(Q

,1811)

L’atto

delprevedere

inquanto

attoteorico

nonconoscitivo

ma

piùprecisam

enteprogettuale,

collegal’attività

scientificae

l’attivitàpolitica,

larazionalità

teorico-scientificae

larazionalità

storico-politica.

Queste

osservazionipongono

ilproblem

adella

scienzae

dellapo

liticae

delrapporto

traqueste.

Problema

cheaffronterem

opositi

vamente

piùavanti.

Esso

èstato

quipreso

inconsiderazione

peril

fattoche

lacritica

delleleggi

implica

lacritica

delcom

uneconcetto

di‘ previsione

scientifica‘.

Difatti

lacredenza

nellaoperosità

dileggi

‘oggettive‘

(imm

anential

processostorico)

creal’illusione

cheè

possibileanticipare

scientificamente

ilfuturo;

ma

èsoprat

tuttoil

bisognodi

essercerti

delproprio

futuro,di

averfede

nelproprio

successo(l’atto

delprevedere

concertezza

‘ scientifica‘

èun

attodi

fede)che

richiedeche

lastoria

sidispieghi

secondoleggi

indipendentidalla

propriae

dall’altruivolontà.

Laposizione

delproblem

acom

euna

ricercadi

leggi,di

lineecostan

ti,regolari,

uniformi

èlegata

auna

esigenza,concepita

inm

odoun

po’puerile

eingenuo,

dirisolvere

perentoriamente

ilproblem

apratico

dellaprevedibilità

degliaccadim

entistorici.

(Q,1403)

Inquesto

modo

«Si

pensageneralm

enteche

ogniatto

diprevi

sionepresuppone

ladeterm

inazionedi

leggidi

regolaritàdel

tipodi

quelledelle

scienzenaturali.

Ma

siccome

questeleggi

nonesi

stononel

sensoassoluto

(om

eccanico)che

sisuppone,

nonsi

tieneconto

dellealtrui

volontàe

nonsi

‘ prevede‘

laloro

applicazione.P

ertantosi

costruiscesu

unaipotesi

arbitrariae

nonsulla

realtà»

(Q,

1811).Q

uestacritica

delleleggi

storicheci

riportaproblem

adel

rap73

i

Page 39: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

portcdella

sociologiacon

ilm

odellodelle

scienzenaturali.

Dal

Il.m

omento

chetale

modello

vieneadottato

perl’analisi

deifatti

urna-L

ascienza

ni(storico-politici),

aquesti

vengonoattribuite

lecaratteristiche

deidella

storiaFenom

eni‘m

ateriali‘,

dellecose,

cioèregolarità

costantiin

Ufl

S1e

della

politicasterna

dirapporti

necessari.

Poichépare

‘,per

unostrano

capovolgimento

delleprospettive,

chele

scienzenaturali

dianola

capacitàdi

prevederel’evoluzione

deipro

cessinaturali,

lam

etodologiastorica

èstata

concepita‘scientifica

‘solo

sce

inquanto

abilitaastrattam

entea

‘prevedere‘

l’avveniredella

società

19(Q,

1403)

Con

lacritica

complessiva

dellescienze

sociali(le

‘sociologie‘)

Gram

sciinizia

l’elaborazionedella

scienzadella

storiae

dellapo

litica.i.

Dalla

esperienzaalla

filosofiaed

allascienza

9C

fr.,,n

fra,N

otateo

ricaV

I,pp.

138-44.

Lacritica

dellesociologie

èl’avviam

entodella

scienzadella

storiae

dellapolitica.

Ineffetti

ogniscienza

sicostituisce

come

criticadelle

elaborazioniscientifiche

precedenti:la

marxiana

scienzadella

economia

sipresenta

come

criticadell’econom

iapolitica.

L’avvia-m

entodella

criticasuppone

ilpossesso

diun

puntodi

vistateorico

superiore,autonom

orispetto

alleteorie

checostituiscono

ilsog

gettodella

critica.La

distinzionetra

ilm

omento

polemico

edil

mom

entopositivo

haun

valorepuram

enteespositivo,

dalm

omento

cheil

caratterecostituente

dellascienza

èdato

dallacriticità.

Tut

tavianel

concretostrutturarsi

diuna

scienzaè

possibileindividuare

unpassaggio

dall’implicito

all’esplicito,cioè

unprocesso

diprogres

iva

autonomizzazione

dellanuova

scienzadai

materiali

teorician

tecedenti.Processo

questoche

sisvolge

nell’intrecciodi

trem

om

entidi

ulterioreelaborazione:

elaborazioneallargata

delnucleo

teoricooriginario,

analisiconcreta

dellenovità,

espansionedella

nuovascienza

come

coscienzateorica

collettiva.Ci

proponiamo

oradi

esplicitaregli

elementi

costitutivifonda

men

tali

dellagram

scianascienza

dellastoria

edella

politicagià

conte

nuti

‘in

germ

e‘

nellapre

ceden

teesp

osiz

ione

dellacritic

adelle

socio

logie

.T

orniamo

aidue

paragrafidei

Quaderni

daiquali

siamo

partiti.[m

mediatam

entedopo

laproposizione

diapertura

delparagrafo

Riduzione

dellafilosofia

dellapraxis

auna

sociologia,nella

qualecritica

la«

cristallizzazionedella

tendenzadeteriore

E... I

co

nsis

tente

nelridurre

unaconcezione

delm

ondoa

unform

ulanom

eccanicoche

dàl’im

pressionedi

averetutta

lastoria

intasca

»,G

ramsci

esplicitail

puntodi

vis

tate

oric

oche,

standoalla

basedi

quellacritic

a,

avviavala

nuova

scie

nza

dellasto

riae

dellapolitica:

1

Page 40: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

L’esperienzasu

cuisi

basala

ftlosofiadella

praxisn

on

può

essere

schematizzata;

essaè

lastoria

stessanella

suainfinita

varietàe

molte

plicitàil

cuistudio

puòdar

luogoalla

nascitadella

‘filologia‘

come

metodo

dell’erudizionenell’accertam

entodei

fattiparticolari

ealla

nascita

dellafilosofia

intesacom

em

etodologiagenerale

dellastoria.

(Q,

i428-9)

PerG

ramsci

laconoscenza

scientificadei

processistorico-politici

nonprende

l’avvioda

alcunaconcezione

generaledel

mondo

edella

storia,bensi

dall’esperienza.Il

contrario,cioè

partireda

unafilosofia,

producenecessariam

enteuna

subordinazioneche

impedi

sceil

raggiungimento

dell’autonomia

dellanuova

scienza.C

ome

abbiam

ovisto

nellacritica

dellesociologie,

lacaduta

teoricadel

marxi

smo

—il

suodeterioram

ento—

ècontenuta

nellaassunzione

delm

aterialismo

filosoficocom

efondam

entodell’analisi

‘ scientifica‘

deiprocessi

storicie

naturali.M

acosa

èquesta

esperienzache

fondail

processoconoscitivo?

Non

sitratta

certamente

deidati

empirici,

poichéquesti

sonogià

ordinamenti

dellarealtà

elaboratisulla

basedi

concezioniteoriche

determinate

espliciteo

implicite.

Perespe

rienzaG

ramsci

intendei

processistorici

concreti,‘la

storiastessa

nellasua

infinitavarietà

em

olteplicità‘;

esperienzache

‘ nonpuò

essereschem

atizzata‘

proprioper

ilfatto

chenon

ècostituita

didati

(classificabili),m

adi

azioni.di

processicom

plessiindividuali.

Intal

modo

Gram

scisi

opponesim

ultaneamente

tantoad

unafo

ndazione

dicarattere

speculativo,quanto

aduna

fondazionedi

carattere

empirista

dellaconoscenza

scientifica.Lo

studiodi

questiprocessi

concretiapre

dueform

edi

conoscenza

acui

Gram

sciriconosce

validità:la

filologiae

lafilosofia.

Ilche

nonvuoi

direche

l’analisidei

processistorici

costruiscedue

metodi.

Alla

basedella

conoscenzasta

unaattività

specifica:«

lostudio

»,lo

svolgimento

d’unaindagine

relativaad

uninsiem

edi

processideterm

inati.Il

metodo

èla

struttu

radi

questaattività

Con

creta,e

noninvece

unsistem

anorm

ativoelaborato

indipendentem

ente.(O

gni‘m

etodologia‘

scissada

unapratica

conoscitivasi

presentainfatti

come

unaetica

normativa).

L’analisi

deiprocessi

storicisi

organizzain

duestrutture

fon

damentali,

chesono

appuntola

filologiae

lafilosofia.

Perfilologia

èda

intendersila

strutturadell’attività

diricognizione

degliacca

dimenti

storiciin

quantoaccertabili

nellapropria

determinata

ind

ividualità.

Questa

attivitàsi

presentadunque

come

unaprim

aorga

nizzazionedell’esperienza

storicache

produceciò

chedi

solitoè

denominato

‘datiem

pirici‘.

Questi

‘ dati‘

perònon

sonodati

ma

costruiti,in

quantonon

costituisconoil

materiale

originariodella

conoscenzam

agià

unrisultato

diessa.

Ildato

empirico

èl’espe

rienzafilologicam

enteorganizzata.

Questo

metodo

conoscitivoche

èla

filologiaconfigura

nelpro-

76

priosviluppo

storicoe

nell’internaarticolazione

logicatre

progres.sivi

gradio

mom

enti.Il

primo

èdato

dallafilologia

come

semplice

constatazionedei

fattistorici

particolari,vale

adire

dallastorio

grafiadescrittiva

(bistoireévénem

entielle);il

secondogrado

èdato

dauna

attivitàche

organizzaquei

fattistorici

particolarisecondo

categoriecom

pilative.Q

uestaattività

produceaggregazioni

didati

‘e

corrispondea

quell’ambito

dellaconoscenza

socialecom

unem

entedesignato

come

sociologiaem

piricao

statistica.La

criticadella

sociologia-scienzasociale

alternativaal

marxism

oe

lacritica

delleleggi

imm

anentiai

processistorici,

«non

significache

nonsi

possacostruire

unacom

pilazioneem

piricadi

osservazionipratiche

cheallarghino

lasfera

dellafilologia

come

èintesa

tradizionalmente.

Sela

filologiaè

l’espressionem

etodologicadell’im

portanzache

ifatti

particolarisiano

accertatie

precisatinella

loroinconfondibile

‘individualità’,non

sipuò

escluderel’utilità

praticadi

identificarecerte

‘leggidi

tendenza‘

piùgenerali

checorrispondono

nellap

olitica

alleleggi

statisticheo

deigrandi

numeri

chehanno

servitoa

farprogredire

alcunescienze

naturali»

(Q.1429).

Questo

secondogrado

dellafilologia,

come

diseguito

Gram

scim

ostrain

unpassag

gioche

giàabbiam

opreso

inesam

e,m

antieneuna

certavalidità

soloall’interno

delprim

otipo

disituazioni

pratiche,caratterizzate

dallarelativa

passivitàdelle

masse.

Ilterzo

gradoo

mom

entodella

filosogia,in

uncerto

sensoso

stitutivodel

secondonelle

situazionipratiche

definitedall’attività

organizzatadelle

moltitudini,

èdenom

inatoda

Gram

sci«

‘filologiavivente

‘».

Questo

tipodi

attivitàconoscitiva

sirealizza

nelrap

portotra

legrandi

masse,

ilpartito

ei

gruppidirigenti.

Ilpartito

sipone

come

nuovosoggetto

diconoscenza

chestruttura

leattività

conoscitivein

modo

daorganizzare

l’esperienzastorica

particolarecom

econoscenza

(egiudizio)

continuae

molecolare.

Conoscenza

che«

nonavviene

piùda

partedei

capi»,

eda

partedei

singolifilologi

‘,

«per

intuizionesorretta

dallaidentificazione

dileggi

statistiche,

cioèper

viarazionale

eintellettuale,

troppospesso

fallace,

—che

ilcapo

traducein

idee-forza,in

parole-forza—

ma

avviene

daparte

dell’organismo

collettivoper

‘compartecipazione

at

tivae

consapevole‘,

per‘ con-passionalità

‘,

peresperienza

deipar

ticolariim

mediati,

perun

sistema

chesi

potrebbedire

di‘filologia

vivente‘.

Cosf

siform

aun

legame

strettotra

grandem

assa,partito,

gruppodirigente

etutto

ilcom

plesso,bene

articolato,si

puòm

uovere

come

un‘ uom

o-collettivo‘

>(Q,

1430).La

filologia,nell’insiem

edei

suoigradi

om

omenti,

èuna

strut

turaconoscitiva

chenon

raggiungeda

séil

livellodella

conoscenzascientifica.

unaorganizzazione

dell’esperienzache

puòattingere

unalto

gradodi

precisionenell’accertam

entoem

piricodei

fattisto

rico-sociali,che

produce‘dati

‘,

‘leggidi

tendenza‘,

consapevolezza77

Page 41: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

praticadei

processicollettivi

imm

ediati;non

elaboraperò

concettie

teorie,e

perciònon

giungealla

interpretazionee

spiegazionedei

processiche

constata.la

scienzadella

storiae

dellapolitica

lastruttura

conoscitivache

permette

diattingere

laspiegazione

teoricadei

processistorici,

attraversol’elaborazione

diconcetti.

(Cosa

sianoquesti

concettilo

discuteremo

piùoltre).

Gram

sciadopera

leespressioni

filosofiadella

praxise

scienzadella

storiae

dellapolitica

come

intercambiabili,

almeno

entrocerti

limiti.

Con

ambedue

leespressioni

egliqui

identificaindistintam

entequella

cheabbiam

odefinita

come

secondastruttura

conoscitivafondam

entale.T

uttavia,nell’insiem

edei

Qua

derni,l’espressione

filosofiadella

praxisdesigna

unam

bitoteorico

daiconfini

indecisi;talvolta

siallarga

acom

prenderel’insiem

edella

teoriae

persinodella

culturam

arxista,talaltra

sipropone

piùre

strittivamente

insostituzione

dell’espressione‘m

aterialismo

storico(a

voltecom

esem

plicesostituto

terminologico,

ma

nellam

aggiorparte

deicasi

come

espressionecriticam

entealternativa).

L’espres

sionescienza

dellastoria

edella

politicadesigna

invecesem

preun

definitoam

bitoteorico,

laproposta

diuna

strutturaesplicativa

scientificadei

processistorici.

Eda

rilevareche

questaseconda

espressiones’im

poneprogressivam

entenei

Quaderni,

eche

tendesem

prepiù

adacquisire

autonomia

epiù

precisicontenuti

inquanto

propostad’una

nuovascienza.

Ma

ilfatto

chele

dueespressioni

restinointercam

biabilirivela

cheG

ramsci

nonaveva

compiutam

ente

definitoil

rapportotra

lateoria

marxista

ela

propriaelabora

zione.N

onè

peròancora

ilm

omento

diaffrontare

ilproblem

adi

questorapporto;

occorreancora

esaminare

pidda

vicinoquesta

secondastruttura

conoscitiva.

Questa

scienzadella

storiae

dellapolitica

nonprende

ilm

ovim

entoda

principio

assiomi

pre-costituiti(categorie

filosofichege

nerali),e

neppuredai

‘datiem

pirici‘

(daiprodotti

dellafilologia),

ma

dall’esperienzastorica

stessa.Q

uandonei

processistorici

concreti

sim

anifestanosituazioni

problematiche,

cioèdeterm

inatedif

ficoltàstoricam

entedecisive

lacui

soluzionenon

puòem

ergeredallo

sviluppolineare

degliautom

atismi

predominanti,

ma

richiedela

creazionedi

unarazionalità

storicanuova,

matura

lanecessità

diun

tipodi

conoscenzacritica

ecreativa

superiorealla

semplice

elaborazione

filologica.N

onsolo:

questesituazioni

problematiche

esigono

laform

azionedi

unascienza

nuovain

quantofuoriescono

dall’ambito

teoricodelle

scienzedate,

valea

direallorquando

inuovi

problemi

denuncianol’insufficienza

dellerisposte

chesi

possono

ottenereattraverso

l’analisi(di

essi)con

glistrum

entiteorici

dicui

disponela

strutturaconoscitiva

data.Insufficienza

delleri

spostenel

sensoche

l’azioneorganizzabile

mediante

iconcetti

pro

pridi

unadeterm

inatascienza

nonperm

ettedi

risolverepratica-

78

mente

ledifficoltà

concentratee

annodatein

situazionidi

crisi.D

aquesto

puntodi

vistal’afferm

azionem

arxianache

«l’um

anitànon

sipropone

senon

queiproblem

iche

puòrisolvere,

perché,a

considerarele

cosedappresso,

sitrova

sempre

cheil

problema

sorgesolo

quandole

condizionim

aterialidella

suasoluzione

esistonogià

oalm

enosono

inform

azione»

20,va

«svolta

criticamente

E...]e

depuratada

ogniresiduo

dim

eccanicismo

efatalism

(Q,

1774):se

èvero

cheun

problema

divienereale

eattuale

quandoesistono

leforze

socialiche

possonoaffrontarlo,

ciònon

vuoldire

cheq

ue

stesiano

dasé

incondizione

dirisolverlo,

poichéper

ciòè

necessario

costruireanche

unastruttura

conoscitivain

gradodi

organizzare

lasoluzione.

Le

situazionistoriche

dicrisi

sonoprecisam

entequelle

incui

siverifica

lacontraddizione

percui

dauna

parteesi

stonole

forzesociali

chepossono

avviareil

passaggioad

unanuova

superioreorganizzazione

sociale,m

entredall’altra

nonesiste

ancorala

strutturaconoscitiva

ingrado

dicom

prenderela

crisistessa

edi

progettarneil

superamento,

ornogeneizzando,potenziando

eren

dendoefficienti

intutti

isuoi

elementi

quelleforze

sociali.E

ccoperché

lasituazione

dicrisi

organicaè

datasecondo

Gram

scidalla

contraddizionetra

la‘struttura

‘e

la‘sovrastruttura

‘;ed

eccoperché

essapuò

prolungarsiirrisolta

perdecenni.

Da

questesituazioni

dicrisi

organicasi

escecon

svoltestoriche

disegno

regressivoo

progressivo,attraverso

cioèil

ripristinoco

atto

dirazionalità

sorpassateo

mediante

lacostruzione

diuna

nuovarazionalità.

Condizione

dell’avviamento

diuna

svoltastorica

pro

gressivaè

appuntola

fondazionedi

unanuova

scienzae

lasua

espansionenella

coscienzacollettiva;

difatti«

sipuò

escludereche,

diper

sestesse,

lecrisi

economiche

imm

ediateproducano

eventifondam

entali;solo

possonocreare

unterreno

piùfavorevole

alladiffusione

dicerti

modi

dipensare,

diim

postaree

risolverele

qui

stioniche

coinvolgonotutto

l’ulterioresviluppo

dellavita

statale»

(Q,

1587),cioè

diuna

nuovascienza

dellastoria

edella

politica.

Eccoperché

ilproblem

adella

identitàdi

teoriae

praticasi

ponespecialm

entein

certim

omenti

storicicosi

dettidi

transizione,cioè

dipili

rapidom

ovimento

trasformativo,

quandorealm

entele

forzepratiche

scatenate

domandano

diessere

giustificateper

esserepii’i

efficientied

espansive,

osi

moltiplicano

iprogram

mi

teoriciche

domandano

diessere

anch’essigiustificati

realisticamente

inquanto

dimostrano

diessere

assimilabili

daim

ovimenti

praticiche

solocosf

diventanopiii

praticie

reali.(Q,

1780)

Dalle

precedenticonsiderazioni

vienefuori

unnuovo

concettodi

scienza(della

storiae

dellapolitica):

lascienza

èl’insiem

edelle

20K

. Marx,

Prefazionea

Per

iacritica

dell’economia

politica,E

ditoriR

iuniti,Rom

a1974,

pp.5-6.

79

Page 42: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

attivitàpratico-critiche

tesea

riorganizzarel’esperienza

ea

ricercare

unanuova

razionalitàstorico-politica.

Iconflitti

socialie

politici

propridi

undato

ordinamento

sociale(le

contraddizionidella

razio

nalitàstorico-politica

data)sono

coltinella

coscienzascientifica

e

risoltiteoricam

entenella

individuazionedegli

elementi

necessari

allarealizzazione

delpassaggio

aduna

nuovasuperiore

razionalità.

Lascienza

èuna

impresa

dicreazione

diuna

nuovarazionalità

teo

rico-scientifica,critica

dellarazionalità

storico-politicadata

einizio

diuna

razionalitànuova.

Ecco

perchéla

scienzaè

sempre

rivolu

zionaria;ed

eccoperché

leattività

‘ teoriche‘

diriproduzione

dellarazionalità

datasono

delletecniche

dicontenim

entoe

dico

n

trollo(com

ele

sociologie).N

aturalmente

lascienza

nonproduce

dase

stessala

nuovarazionalità

storico-politicaconcreta,

laquale

sicostruisce

nellalotta

politicadalla

scienzaguidata.

Ora,

daquesto

puntodi

vista,quali

rapportiintercorrono

tra

lerivoluzioni

teorico-scientifiche(la

costituzionedi

unanuova

scienza)e

lerivoluzioni

storico-politiche(l’organizzazione

dinuovi

comportam

enticollettivi

razionali)?A

bbiamo

vistoche

ilterreno

sulquale

siè

costituitala

scienzadella

storiae

dellapolitica

fu

la‘ grande

crisi‘,

lacrisi

organicam

ondialedegli

anni‘20;

una

situazionestorica

crucialeche

culminò

nellaristrutturazione

deisi

stemi

politico-economici

contemporanei.

Equesta

l’esperienza(com

plessae

multiform

e)su

cuisi

radicala

scienzadella

storiae

della

politica;lo

studiodi

queiprocessi

storiciporta

Gram

sciad

elabo

rarei

concettifondam

entalidi

questascienza

21•

2.T

eoriadella

crisiorganica

Lascienza

dellastoria

edella

politicaha

come

premessa

storica

losviluppo

della‘grande

crisi‘

organica,e

l’analisidel

problema

diquesta

crisiproduce

iprim

icontenuti

teoricidi

questascienza.

Ci

soffermiam

operciò

sullacrisi,

sullateoria

gramsciana

dellacrisi

organica,per

individuareinsiem

ele

condizionistoriche

incui

si

forma

questascienza,

iproblem

iintorno

aiquali

lavora,ed

isuoi

primi

concetti.E

saminiam

oquei

passidei

Quaderni

dovepiù

direttamente

ed

esplicitamente

Gram

scianalizza

talesituazione

criticaproblem

atica.

Prendiamo

inesam

eil

paragrafointitolato

Lacrisi.

Inessa

Gram

sci

fissaalcuni

elementi

fondamentali

peruna

teoriadella

crisi.

Inprim

oluogo:

conil

concettodi

crisiG

ramsci

individuauna

fasestorica

complessa

dilunga

duratae

dicarattere

mondiale,

e

nonuno

opiù

‘ eventi‘,

particolarim

anifestazionidi

essa.Il

con

Cfr..

infia,N

otateo

riaV

II,pp.

144-8.

cettodi

crisidefinisce

difatticiò

chesolitam

enteè

denominato

pe

riododi

transizione,cioè

unprocesso

crucialenel

qualesi

manife

stanole

contraddizionidella

razionalitàstorico-politica

dominante

el’em

ergenzadi

nuovisoggetti

storiciportatori

diinediti

compor

tamenti

collettivi.

Sitratta

diun

processo-

scriveG

ramsci

—,

cheha

molte

manife

stazionie

incui

causeed

effettisi

complicano

esi

accavallanoE...]

Sipuò

direche

dellacrisi

come

talenon

viè

datad’inizio,

ma

solodi

alcune‘m

anifestazioni‘

piùclam

oroseche

vengonoidentificate

conla

crisi,erroneam

entee

tendenziosamente

E...]T

uttoil

dopoguerraè

crisi,con

tentatividi

ovviarla,che

voltaa

voltahanno

fortunain

questoo

quelpaese,

nientealtro.

Peralcuni

(eforse

nona

torto)la

guerrastessa

èuna

manifestazione

dellacrisi,

anzila

prima

manifesta

zione;appunto

laguerra

fula

rispostapolitica

edorganizzativa

deiresponsabili.

(Q,1753-6)

Intantoè

danotare

chela

‘grandeguerra

‘,

datele

suedim

ensioni

mondiali,

manifesta

ilcarattere

mondiale

dellacrisi

stessa,e

corroborala

criticagram

scianadella

interpretazione«

diquelli

chenell’

‘ americanism

o‘

voglionotrovar

l’originee

lacausa

dellacri

si»(Q

,1733).

Ilcarattere

mondiale

dellacrisi

èrim

arcatoda

Gram

sciin

quelpassaggio

doveafferm

ache,

sebbenealcuni

paesi«

hannosentito

piùla

crisi»,

èuna

«illusione

»im

maginare

dipoter

sfuggiread

essa;illusione

chediscende

dalfatto

che«

nonsi

comprende

cheil

mondo

èuna

unità,si

vogliao

nonsi

voglia,e

chetutti

ipaesi,

rimanendo

incerte

condizionidi

struttura,passe

rannoper

certe‘

crisi‘»

(Q,

1757).In

qualsenso

laguerra

èstata

prima

manifestazione

dellacrisi

eprim

arisposta

politicaed

organizzativaad

essa,lo

esaminerem

opiù

avanti.U

nsecondo

elemento

dellateoria

dellacrisi

consistenell’indivi

duazionedi

essacom

eprocesso

checoinvolge

l’insieme

dellavita

sociale,ragione

percui

nonpuò

essereridotta

asuoi

aspettip

articolari:

crisifinanziaria,

crisid’autorità,

crisicom

merciale,

crisip

roduttiva

ecc.

difficilenei

fattiseparare

—scrive

Gram

sci—

lacrisi

economica

dallecrisi

politiche,ideologiche

ecc.,sebbene

ciòsia

possibilescientifi

camente,

cioècon

unlavoro

diastrazione.

(Q,1756)

Ècon

ilconcetto

dicrisi

organicache

Gram

scidefinisce

unacrisi

storicacom

plessiva.G

ramsci

contrapponeil

concettodi

crisiorganica

alconcetto

dicrisi

dicongiuntura;

unacrisi

dicarattere

congiunturale«

nonè

divasta

portatastorica

»,

«e

sipresenta

com

eoccasionale,

imm

ediata,quasi

accidentale»

(Q,

1579),ed

ède

terminata

dafattori

«‘ variabili

ein

sviluppo‘»

(Q,

1077).U

na

8081

Page 43: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

crisidi

carattereorganico

invece«

investei

grandiaggruppam

enti,di

làdalle

personeim

mediatam

enteresponsabili

edi

làdal

personale

dirigente(Q

,1579);

inquesto

caso«

Siverifica

unacrisi,

chetalvolta

siprolunga

perdecine

dianni.

Questa

durataeccezio

nalesignifica

chenella

strutturasi

sonorivelate

(sonovenute

am

aturità)contraddizioni

insanabilie

chele

forzepolitiche

operantipositivam

entealla

conservazionee

difesadella

strutturastessa

sisforzano

tuttaviadi

sanareentro

certilim

itie

disuperare

»(Q

,1579-80).

Lecrisi

(congiunturalio

organiche)si

manifestano

sulterreno

del;;zercalo

dete

rmin

ato

;ora,

come

abbiamo

visto,G

ramsci

intendeper

‘m

ercatodeterm

in:to‘

e‘determ

inatorapporto

diforze

socialiin

unadeterm

inatastruttura

dell’apparatodi

produzione‘,

rapportogarantito

(cioèreso

permanente)

dauna

determinata

superstrutturapolitica,

morale,

giuridica»

.(Q

,1477)

Ma

cos’èil

mercato

determinato

‘e

dache

cosaappunto

èdeter

minato?

Saràceterrninato

dallastruttora

fondamentale

dellasocietà

inluistione

eallora

occorreràanalizzare

questastruttura

eidentificarne

queglielem

entiche,

(relativamente)

costanti,determ

inanoil

mercato

ecc.,e

queglialtri’

variabilie

insviluppo

‘che

determinano

lecrisi

congiunturalifino

aquando

anchegli

elementi

(relativamente)

costantine

vengonom

odificatie

siha

lacrisi

organica.(Q,

1077)

Scrivendosulla

grandecrisi

‘G

ramsci

segnala«

chesem

prepiù

lavita

economica

siè

venutaincardinando

suuna

seriedi

produzionidi

grandem

assae

questesono

incrisi:

controllarequesta

crisiè

impossibile

appuntoper

lasua

ampiezza

eprofondità,

giuntea

talem

isurache

laquantità

divienequalità,

cioècrisi

org

anica

en

on

più

di

co

ng

iun

tura

».

(Q,

1077-8)Q

uandoG

ramsci

sottolineail

carattereorganico

dellacrisi

pren

dele

distanzedal

comune

accostamento

delconcetto

dicrisi

storica

complessiva

asituazioni

distagnazione

odepressione

econom

ica.

Altra

quistioneconnessa

alleprecedenti

-scrive

èquella

div

eclere

sele

crisistoriche

fondamentali

sonodeterm

inateim

mediatam

ente

dallecrisi

economiche

E...]Si

puòescludere

che,di

perse

stesse,le

crisieconom

icheim

mediate

producanoeventi

fondamentali.

(Q,1586-7)

Ed

aaucste

considerazionifa

seguirel’esem

piodella

grandecrisi

t1el

1789in

Francia:essa

sisvolgeva

inun

periodoin

cui«

lasi

tuazioneeconom

icaera

piuttostobuona

imm

ediatamente,

percui

nonsi

puòdire

chela

catastrofedello

Stato

assolutosia

dovutaa

unacrisi

diim

miserirnento

E...]

inrottura

dell’equilibriodelle

8?

forzenon

avvenneper

causem

eccanicheim

mediate

diim

miseri

mento

delgruppo

socialeche

avevainteresse

arom

perel’equilibrio

edi

fattolo

ruppe[la

classeborghese],

ma

avvennenel

quadrodi

conflittisuperiori

alm

ondoeconom

icoim

mediato,

connessial

pre

stigio‘

diclasse

(interessieconom

iciavvenire),

aduna

esasperazione

delsentim

entodi

indipendenza,di

autonomia

edi

potere.L

aquistione

particolaredel

malessere

obenessere

economico

come

causadi

nuoverealtà

storicheè

unaspetto

parzialedella

quistionedei

rapportidi

forzanei

lorovari

gradi»

(Q,

1587-8).La

crisiorganica

nonè

dunquené

unacrisi

puramente

econom

icané

unacrisi

specificamente

politica;essa

consisteproprio

nellacontraddizione

trai

datirapporti

economici

egli

emergenti

rapporti

politici,tra

economia

epolitica,

tracondiz

ioni

edin

izia

tive,

trastruttura

‘e

superstruttura.In

strettorapporto

conquesto

secondoelem

entoG

ramsci

identifica

unterzo

elemento

dellateoria

dellacrisi

organica:

Una

dellecontraddizioni

fondamentali

èquesta:

chem

entrela

vitaeconom

icaha

come

premessa

necessarial’internazionalism

oo

meglio

ilcosm

opolitismo,

lavita

statalesi

èsem

prepiù

sviluppatanel

sensodel

‘nazionalismo’,

‘delbastare

asé

stessi‘

ecc...U

nodei

caratteripiù

appariscentidella

‘attualecrisi

‘è

nientealtro

chel’esasperazione

dell’elem

entonazionalistico

(statalenazionalistico)

nell’economia:

contingentam

enti,clearing,

restrizioneal

comm

erciodelle

divise,com

mercio

bi

lanciatotra

duesoli

Statiecc.

(Q,1756)

Lacrisi

sipresenta

nelperiodo

incui

ilcapitalism

oaveva

for

mato

unm

ercatodi

dimensioni

mondiali

equindi

siera

creatala

possibilitàche

igruppi

economici

dominanti

nellesingole

nazioniricavassero

ilprofitto

sottraendoricchezza

adaltre

nazionicapi

talistiche;in

questecondizioni

ilm

ercatoeconom

icointernazionale

sicostituisce

come

unluogo

dicom

petizionetra

gruppieconom

icidom

inantinazionali.

Essendo

ilm

ercatoun

‘determinato

rapportodi

forzesociali

inuna

determinata

strutturadell’apparato

diproduzione

‘,

ilcosti

tuirsidel

mercato

mondiale

significa:a)

chele

forzesociali

comin

cianoad

operaresu

scalam

ondiale,in

unastruttra

dell’apparatodi

produzioneche

presentauna

crescenteinterdipendenza

dellesingole

struttureproduttive

nazionali;b)

chele

forzesociali

lequali

affrontandosicostituiscono

ilm

ercatosono

aquesto

puntotutte

leclassi

deidiversi

paesi,e

cheperciò

ilproblem

adei

rapporti

diforza

sifa

molto

piùcom

plicato,per

lasostanziale

molti

plicazionedei

contendenti.In

questecondizioni

igruppi

economici

dominanti

rispettivam

enteunificati

neidiversi

Statinazionali

sidifendono

gliuni

daglialtri

attraversopolitiche

economiche

nazionaliste,protezioniste.83

Page 44: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Mi

parescrive

Gram

sci—

chefacendo

un’analisi[della

crisi]si

dovrebbecom

inciaredall’elencare

gliim

pedimenti

postidalle

politichenazionali

(onazionalistiche)

allacircolazione;

1)delle

merci;

2)dei

capitali;

3)degli

uomini

(lavoratorie

fondatoridi

nuoveindustrie

enuove

aziendecom

merciali)

E.. .1La

premessa

maggiore

inquesto

casoè

ilnazio

nalismo,

chenon

consistesolo

neltentativo

diprodurre

nelproprio

territorio

tuttociò

chevi

siconsum

a(il

chesignifica

chetutte

leforze

sonoindirizzate

nellaprevisione

dellostato

diguerra),

ciòche

siespri

me

nelprotezionism

otradizionale,

ma

neltentativo

difissare

leprinci

palicorrenti

dicom

mercio

condeterm

inatipaesi,

operché

alleati(per

chéquindi

lisi

vuoisostenere

eli

sivuol

foggiarein

unm

odopiù

acconcio

allostato

diguerra)

operché

lisi

vuoistroncare

giàprim

adella

guerram

ilitare(e

questonuovo

tipodi

politicaeconom

icaè

quellodei

contingentarnenti‘

cheparte

dall’assurdoche

tradue

paesivi

debbaessere

‘ bilanciapari

‘negli

scambi,

enon

cheogni

paesepuò

bilanciare

allapari

solocornm

erciandocon

tuttigli

altripaesi

indistintamen

te).(Q,

1715-6)

Questo

nazionalismo

dellavita

stataleera

dunquerisultato

di

rettodell’internazionalism

odella

vitaeconom

ica(internazionalism

ocontraddittorio

eparziale,

inquanto

espressionedell’allargam

entodel

raggiod’azione

deigruppi

economici

chesi

unificavanosoltanto

alivello

nazionale).E

ccoperché

laprim

aguerra

mondiale

fula

«prim

arisposta

deiresponsabili

»della

crisi(e

laseconda

guerram

ondialem

ostreràin

seguitol’insufficienza

dellerisposte

aquesta

crisi).L

acontraddizione

trail

cosmo politism

odella

vitaeconom

icaed

ilnazionalism

odella

vitastatale

èdunque

all’originedella

guerra,in

quantoi

rapportidi

forzaa

livellointernazionale

(trale

classidom

inantiunificate

neisingoli

Stati

nazionali)non

trovavanoun

luogodi

confrontopolitico,

quindidi

mediazione

ericom

posizione,quale

unaistituzione

statalesovranazionale;

inm

ancanzadi

unadialettica

politicadei

rapportidi

forzainternazionali

ilm

omento

militare

(deirapporti

diforza)

s’impone.

Inquesto

sensola

guerracostitui

unsurrogato

diuno

Stato

multinazionale,

cioèun

comples

sodi

attivitàpratiche

eteoriche

militari

(chedefiniscono

laguerra,

loS

tatocom

eguerra)

alposto

diquel

complesso

diattività

prati

chee

teorichepolitiche

—m

ancantesul

pianointernazionale

—-

chedefiniscono

loS

tato.In

questosenso

èda

intendersila

concezione

dellaguerra

come

continuazionedella

politicacon

altrim

ezzi.

(‘C

ontinuazione‘

come

acutizzazionedei

conflittipolitici

interniai

singoliS

tati—

leguerre

civili—

‘m

aanche

come

allargamento

delcam

podella

lotta—

leguerre

tragli

Stati,

leguerre

mondiali

—‘

come

internazionalizzazionedel

conflitto).

Incluesto

sensova

riesaminata

laspiegazione

leninianadella

84

guerra—

fattapropria

inparte

daG

ramsci

ne

1paragrafo

Sull’ori

ginedelle

guerre(Q

,1631)

—‘

secondola

qualela

guerraè

la

lottainter-im

perialisticaper

ildom

iniodei

mercati

coloniali,«

per

unasuddivisione

enuova

ripartizionedelle

colonie».

La

grande

guerra‘

fupiuttosto

lottaper

laristrutturazione

delm

ercatonei

paesiindustrializzati.

Nei

treelem

entigià

espostidella

teoriagram

scianadella

crisiè

implicito

unquarto

elemento,

consistentenell’individuazione

dell’ori

ginedella

crisiin

unm

utamento

complessivo

deirapporti

di/orza

trale

classie

tragli

Stati.

Lacrisi

haorigine

neirapporti

tecnici,cioè

nelleposizioni

diclassi

rispettive,o

inaltri

fatti?L

egislazioni,torbidi,

ecc.?C

ertopare

dimo

strabileche

lacrisi

haorigini

‘tecniche‘

cioènei

rapportirispettivi

di

classe,m

ache

aisuoi

inizi,le

prim

em

anifestazio

ni

oprevisioni

dettero

luogoa

conflittidi

variogenere

ea

interventilegislativi,

chem

isero

piùin

lucela

‘crisi

‘stessa,

nonla

determinarono,

one

aumentarono

alcunifattori.

(Q,

1756)

Questo

nonè

unariafferm

azionedel

criterioteo

rico-m

eto

dologicogenerale

secondoil

qualeogni

processostorico

èpro

dotto

dal—

epuò

esserespiegato

come

—conflitto

trale

classi;essa

piuttostoriassum

euna

specificaanalisi

storicaconcreta

dellag

ran

decrisi

‘e

dellesue

particolarim

anifestazioni.In

particolare

Gram

scifornisce

unaoriginale

spiegazionedei

fenomeni

diin

fla

zionee

deflazione—

della«

perturbazionedell’equilibrio

dinamico

frala

quotaconsum

atae

laquota

risparmiata

delreddito

nazionale

eil

ritmo

dellaproduzione

»793)

—com

eespressioni

dim

u

tamenti

deirapporti

diforza

trale

classie

tragli

Stati.

Suifenom

enim

onetari‘

dellacrisi:

Quando

inuno

Statola

moneta

varia(inflazione

odeflazione)

avvie

neuna

nuovastratificazione

diclassi

nelpaese

stesso,m

aquando

varia

unam

onetainternazionale

(esempio

lasterlina,

e,m

eno,il

dollaroecc.)

avvieneuna

nuovagerarchia

fragli

Stati,ciò

cheè

piùcom

plessoe

portaad

arrestonel

comm

ercio(e

spessoa

guerre),cioè

c’èpassaggio

gratu

ito‘

dim

ercie

servizitra

unpaese

el’altro

enon

solotra

una

classee

l’altradella

popolazione.L

astabilità

dellam

onetaè

unariv

en

dicazione,all’interno,

dialcune

classie,

all’estero(per

lem

onetein

ter

nazionali,per

cuisi

sonopresi

gliim

pegni)di

tuttii

comm

ercianti;m

a

perchéesse

variano?Le

ragionisono

molte,

certamente:

1.perché

lo

Statospende

troppo,cioè

nonvuol

farpagare

lesue

spesea

certe

classi,direttam

ente,m

aindirettam

entead

altree,

seè

possibile,a

paesistranieri;

2.perché

nonsi

vuoledim

inuireun

costo‘ direttam

ente

V.I.

Lenin.O

perescelte,

Edizioni

«P

rogress»,

Mosca,

p.168.

85

I

Page 45: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

(esempio

ilsalario)

ma

soloindirettam

entee

inun

tempo

prolungato,evitando

attritipericolosi

ecc.In

ognicaso,

anchegli

effettim

onetarisono

dovutiall’opposizione

deigruppi

sociali,che

bisognaintendere

nelsenso

nonsem

predel

paeseStesso

doveil

fattoavviene

ma

diun

paeseantagonista.

(Q,

1758)

Sulproblem

adello

squilibriotra

ilconsum

oil

risparmio

ela

pro

c-lu

zio

ne

nellagrande

crisi‘,

Gram

scicoglie

inoltreche,

allesue

radici,più

chedi

unosquilibrio

neirapporti

trasalari

eprofitti

sitratta

delfatto

che«

èavvenuto

chenella

distribuzionedel

redditonazionale

attraversospecialm

enteil

comm

ercioe

laborsa,

sisia

introdotta,nel

dopoguerra(o

siaaum

entatain

confrontodel

perio

doprecedente),

unacategoria

di‘ prelevatori

‘che

nonrappresenta

nessunafunzione

produttivanecessaria

eindispensabile,

mentre

assorbe

unaquota

direddito

imponente

»(Q

,793).

Sitratta

cioèdella

formazione

(odell’allargam

entooltre

certilim

iti)di

ungru

ppo

sociale‘ parassitario

‘,

ciòche

comporta

lastrutturazione

d’unacom

posizionedem

ograficairrazionale.

Insorgeuna

crisiquando

crescono

forzedel

consumo

inconfronto

aquelle

dellaproduzione;

ma

non

sitratta

solod’una

questionequantitativa.

Lacrisi

esistequando

«una

funzioneparassitaria

intrinsecamente

sidim

ostrine

cessariadate

lecondizioni

esistenti:ciò

rendeancor

piùgrave

taleparassitism

o.A

ppuntoquando

unparassitism

‘ necessario‘,

ilsistem

ache

creatali

necessitàè

condannatoin

séstesso

»(Q

,1343).

Questi

processinon

dipendononaturalm

entedallo

svolgimento

deim

eccanismi

economici,

ma

risultanoda

progettipolitici

chehanno

allapropria

baseil

problema

deirapporti

diforza

trale

classi:

Ilsaggio

delrisparm

ioo

dicapitalizzazione

erabasso

perchéi

capitalisti

avevanovoluto

mantenere

tuttal’eredità

diparassitism

odel

penodo

precedente,affinché

nonvenisse

meno

laforza

politicadella

loroclasse

edei

loroalleati.

(Q,1994)

Ancora:

Che

non

sivoglia

no

(onon

sipossa)

muta

rei

rapportiinterni

(eneppure

retticarljrazionalm

ente)appare

dallapolitica

deldebito

pubblico,

cheaum

entacontinuam

enteil

pesodella

passivitàdem

ograca‘,

proprioquando

laparte

attivadella

popolazioneè

ristrettadalla

disoccupazione

edalla

crisi.D

iminuisce

ilreddito

nazionale,aum

entanoi

parassiti,il

risparmio

sirestringe

edè

disinvestitodal

processoprodut

tivoe

vieneriversato

neldebito

pubblico,cioè

fattocausa

dinuovo

parassitism

oassoluto

erelativo.

(Q,1991)

Un

quintoelem

entodella

teoriagram

scianadella

crisiconsiste

nellaindividuazione

dellarottura

degliautom

atismi

datie

della

86

emergenza

dinuovi

comportam

enticollettivi,

iquali

tuttavianon

arrivanoad

espandersifino

asostituire

iprecedenti.

Questa

èuna

«situazione

dicontrasto

trarappresentanti

erappresentati

‘»,

ilcui

ocontenuto

èla

crisidi

egemonia

dellaclasse

dirigente,che

avvieneo

perchéla

classedirigente

hafallito

inqualche

suagrande

suaim

presapolitica

percui

hadom

andatoo

imposto

conla

forza

ilconsenso

dellegrandi

masse

(come

laguerra)

operché

vaste

masse

(specialmente

dicontadini

edi

piccoliborghesi

intellettua

li)sono

passaticli

colpodalla

passivitàpolitica

auna

certaattività

epongono

rivendicazioniche

nelloro

complesso

disorganicocosti

tuisconouna

rivoluzione.Si

parladi

crisidi

autorità‘

eciò

ap

puntoè

lacrisi

diegem

onia,o

crisidello

Statonel

suocom

plesso»

(Q,

1603).Q

uestoè

l’elemento

decisivodella

teoriagram

scianadella

crisi;

essoperm

ettedi

individuareil

ruolodella

crisieconom

icaall’in

ternodella

crisiorganica:

Sipuì

escludereche,

diper

sestesse,

lecrisi

economiche

imm

ediate

producanoeventi

fondamentali:

solopossono

creareun

terrenopiù

fa

vorevolealla

diffusionedi

certim

odidi

pensare,di

impostare

erisol

verele

quistioniche

coinvolgonotutto

l’ulterioresviluppo

dellavita

statale.(0,

1587)

Una

crisieconom

icaconsiste

ineffetti

inuno

squilibriodei

rap

portidi

forzanei

mercato

determinato

taleda

incrinaregli

auto

matism

idom

inanti(nei

comportam

enticollettivi)

ecioè

taleda

fareem

ergerecom

portamenti

deteriori,anom

ali(speculazione,

ac

caparramento,

tesaurizzazioneecc.).

Questi

comportam

entisono

di

carattereregressivo.

tuttavial’incrinatura

degli‘ autom

atismi

dati

èciò

chefa

possibileche

nuovicom

portamenti

collettivisi

elabo’

rinoe

sidiffondano.

checioè

difronte

ainuovi

problemi

nuove

risposteteoriche

epratiche

maturino

all’internodi

cortigruppi

e

neorganizzino

l’attività.

Piùin

concretosi

trattadi

processicli

mobilitazione

socialee

diattivazione

politicadi

determinate

classi,le

qualipassano

dalla

passivitàall’attività.

dalconsenso

passivoall’autonom

iapolitica,

dallafase

economic-o-corporativa

allaorganizzazione

inpartiti,

e

cheinsom

ma

sipongono

l’obiettivodella

conquista‘

delloStato

affinchéi

nuovicom

portamenti

dicui

sonoportatrici

siqeneraliz

zinoall’intera

società.La

crisiorganica

stadunque

nelfatto

che

determinate

classinon

siriconoscono

piùnella

vitastatale,

sistac

canodai

gruppidirigenti

datim

aallo

stessotem

poancora

non

riesconoad

imporsi

come

nuoveclassi

egemoni.

I

87

Page 46: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

L’analisi

gramsciana

della‘grande

crisi‘,

oltrealla

individuazione

deglielem

entifondam

entaliche

permettono

dicoglierne

ilcarattere

organico,si

svolgenello

studiostorico-concreto

dellesue

manifestazioni

particolarinel

mondo

occidentalee

nell’UR

ss.Q

uestielem

entigenerali

dellateoria

gramsciana

dellacrisi

ciperm

ettonodi

riconoscerecom

ei

processiche

nell’UR

sscondus

seroallo

stalinismo

sonoda

spiegarein

connessionecon

lagrande

crisim

ondiale.La

mancanza

diuna

interpretazioneteorica

soddisfacente

del‘fenom

enostalinista

‘ci

sembra

chein

partedipenda

appuntodalla

non-individuazionedel

fattoche

lacrisi

mondiale

coinvolseanche

quelpaese.

Solitamente

difattitale

crisiè

intesacom

ecrisi

delcapitalism

o;il

risultatoè

cheda

unaparte

nonsi

colgonoi

rapportistorici

cheintercorsero

trale

tregrandi

risposte

allacrisi

—fascism

o,N

ewD

eai,stalinism

o—

,e

dall’altrache

dellostalinism

osi

dannospiegazioni

chesi

limitano

aduna

messa

inevidenza

dellecondizioni

storiche,culturali

epolitiche

nazionaliA

llostesso

modo

chein

Occidente,

nell’UR

ssla

crisiconsi

stettein

unlungo

ecom

plessoprocesso

storico.A

bbiamo

mostra

toche

datarela

crisinegli

anni1929-30

èrisultato

dellariduzione

d’essaa

crisieconom

ico-finanziariadel

capitalismo;

limitare

aque

glistessi

annila

crisiche

interessòl’U

RS

S,

incoincidenza

coni

processidi

collettivizzazionenell’agricoltura

edi

industrializzazioneaccelerata,

comporterebbe

l’assunzionedi

analoghicriteri

riduttivid’interpretazione.

Seinvece

laguerra

èda

considerarsim

anifestazione

della(e

prima

rispostaalla)

crisim

ondiale,com

presadun

due

lacrisi

nell’UR

ss,allora

l’iniziodei

processiche

approdaronoal

fenomeno

stalinistaè

daanticipare

finoa

unasituazione

antecedente

lastessa

rivoluzioned’ottobre:

laguerra.

Ma,

allora,la

rivoluzionesovietica

richiededi

esserecom

presae

spiegatacom

eavvenim

entoprodottosi

all’internodella

crisie

lostalinism

oin

connessionecon

essa.Le

interpretazioni(da

partem

arxista)della

rivoluzionebolsce

vicae

deisuoi

sviluppisolitam

enteseparano

ilprocesso

rivoluzionano

russodal

concretoprocesso

clisviluppo

dellacrisi

mondiale,

eadoperano

come

criteriointerpretativo

l’ideologiadei

protagonisti

dellarivoluzione,

cioèla

concezionecon

laquale

igruppi

sociali

chela

produsserofurono

unificati,m

obilitatie

diretti.T

aleprocedim

entointerpretativo

discendedall’idea

cheil

successorivo

luzionariosia

laconferm

ateorico-pratica

dellascientificità

dellaideologia

rivoluzionaria:la

rivoluzionerussa

èla

dimostrazione

deli

Capitale.

Ilrisultato

èla

confusionetra

laconcezione

ideologica

checostituisce

lacom

ponenteideale

dell’azionerivoluzionaria,

eche

quindine

costituisceuna

parte,e

icriteri

teorico-metoclolo

gicid’interpretazione

storica(del

processocom

plessivo).

88

Com

ein

Occidente,

nell’UR

ss

laguerra

significòlo

spostamento

digrandi

masse

(specialmente

dicontadini),

illivellam

entodelle

condizionidi

vitadell’insiem

edelle

classisubordinate,

laconcentra

zionedi

essee

laloro

organizzazionedisciplinata

invista

diun

finecom

une(all’esperienza

delladisciplina

difabbrica

deglioperai

siaggiunge

l’esperienzadella

disciplinam

ilitare—

economica

edi

guerra,cioè

politica—

dell’insieme

delleclassi

subalterne),la

esperie

nza

dim

omenti

divita

intensamente

collettiva(sviluppo

diuna

volontàe

diuna

coscienzadi

massa),

einsom

ma

l’elaborazione

pratica,ancora

confusae

istintiva,di

nuovicom

portamenti

collettivi.Q

uestielem

entisono

daconsiderarsi

essenzialiper

unainterpreL

azionedella

rivoluzioned’O

ttobree

deisuoi

sviluppi;m

aa

noiinteressa

piuttostoconsiderarli

inquanto

processiche

indi

viduanolo

sviluppodella

crisinell’U

Rss.

La

guerraè

statagià

l’espressioneed

illuogo

diun

mutam

entocom

plessivodei

rapportidi

forzatra

leclassi

nell’UR

ss.Q

uestom

utamento

co

ntin

attraversole

complesse

vicendedegli

annisuccessivi,

essendola

rivoluzioneappunto

ilm

omento

digiudizio

edi

arrovesciamento

deirapporti

diforza

precedenti(che

costituisce

ladifferenza

riguardociò

cheavvenne

neipaesi

capitalisrici,

doveil

mutam

entodei

rapportidi

forzafu

afavore

delleclassi

dominanti);

larivoluzione

perònon

portòcon

séim

media

tamente

unafase

diequilibrio

edi

stabilitàorganica,

poichéi

rapporti

diforza

continuaronoa

mutare

significativamente

neglianni

seguenti(il

periododella

Nxp,

adesem

pio)a

conferma

chesi

eraancora

all’internodella

crisi.

i

Questi

problemi

sonoesam

inatiparticolarm

enteda

Gram

sciin

dueparagrafi

neiquali

sonom

essiin

evidenzai

rapportitra

laguer

ra,i

nuovicom

portamenti

collettiviche

nerisultano,

larivolu

zione,i

problemi

dellarazionalizzazione

dellaproduzione

edel

lavoro,

l’industrializzazioneaccelerata

elo

stalinismo.

Questi

paragrafi,che

aprim

avista

possonosem

brareosservazioni

teorichegenerali

suiproblem

iche

sipresentano

nelpassaggio

enella

costruzionedel

socialismo,

sifanno

compiutam

enteintelligibili

solose

intesecom

eanalisi

storico-critichedi

quellafase

storicaconcreta.

Ilsoggetto

delprim

oparagrafo

—A

nimalità

‘e

industrialismo

èil

mutam

entocom

plessivodei

comportam

enticollettivi

cheav

vienenel

mondo

interoa

partiredagli

inizidella

crisie

nelcon

testodei

processidi

industrializzazione;tale

processo,inteso

come

periododi

passaggioad

unanuova

civiltà,è

caratterizzatodallo

sviluppodi

«nuove,

piùcom

plessee

rigidenorm

ee

abitudinidi

ordine,di

esattezza,di

precisioneche

rendanopossibili

leform

esem

prepiù

complesse

divita

collettivache

sonola

conseguenzanecessaria

dellosviluppo

dell’industrialismo

»(Q,

2160-1).M

ala

espansionedi

questinuovi

comportam

enticollettivi

nonè

statail

89

Page 47: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

prodottodi

unaelaborazione

consapevoledi

massa

diuna

razionalità

funzionalealle

esigenzedei

processidi

produzione,bensf

èstata

«im

postadall’esterno

efinora

irisultati

ottenuti,sebbene

digrande

valorepratico

imm

ediato.sono

puramente

meccanici

ingran

parte,non

sonodiventati

unaseconda

natura‘.

Ma

ogninuo

vom

ododi

vivere,nel

periodoin

cuisi

impone

lalotta

controil

vecchio,non

èsem

prestato

perun

certotem

poil

risultatodi

unacom

pressionem

eccanica?»

2161).A

questaultim

adom

andaG

ramsci

risponderichiam

andol’esperienza

storicapassata

dim

utam

entiepocali

incui

nonfurono

spezzatii

rapportidi

domina

zione:

Finoratutti

im

utamenti

delm

ododi

esseree

divivere

sonoavve

nutiper

cocreizionebrutale,

cioèattraverso

ildom

iniodi

ungruppo

socialesu

tuttele

forzeproduttive

dellasocietà:

laselezione

o‘educa

7ione‘

dell’uomo

adattoai

nuovitipi

diciviltà,

cioèalle

nuoveform

edi

produìionce

dilavoro,

èavvenuta

conl’im

piegodi

brutalitàinau

dite.gettando

nell’infernodelle

sottoclassii

debolie

irefrattari

oeh

ninandolidel

tutto.(Q,

2161)

Ora.

«Q

Llando

lapressione

coercitivav

ien

eesercitata

sututto

ilcom

plessosociale

[«.1si

sviluppanoideologie

puritaneche

dàn

nola

forma

esterioredella

persuasionee

delconsenso

all’intrinseco

usodella

forza:m

auna

voltache

ilrisultato

èstato

raggiunto,

almeno

inuna

certam

isura,la

pressionesi

spezzaE

...]e

avviene

lacrisi

dilibertinism

(Q,

2161-2).Q

uestoprocesso

diliberalizzazione

‘riguarda

leclassi

dominanti,

non«

toccaaltro

chesuperficialm

entele

masse

lavoratrici{...]:

questem

assein

tattio

hannogià

acquisitole

abitudinie

icostum

inecessari

ainuovi

sistemi

divita

edi

lavorooppure

continuanoa

sentirela

pressionecoercitivo

perle

necessitàelem

entaridella

loroesisten

za»

(Q,

2162).D

opoqueste

osservazioniG

ramsci

arrivaall’analisi

particolaredella

‘grande

crisi‘.

Essa

èconsiderata

daG

ramsci

inrapporto

aquesti

problemi

delpassaggio

anuovi

tipidi

civiltà,a

nuovefo

rm

edi

produzionee

dilavoro,

anuovi

modi

dipensare

edi

ope

rare:

Aogni

avventodi

nuovitipi

diciviltà.

onel

corsodcl

processodi

sviluppo,ci

sonostate

dellecrisi.

(Q,

2161)

l)inuovo

Gram

sciriparte

dallaguerra

mondiale.

Nel

dopoguerra—

-scriv

e-

-—

si

èverificata

unacrisi

deicostum

idi

estensionee

profonditàinaudite,

ma

siè

verificatacontro

unaform

adi

eoercizioneche

nonera

stataim

postaper

crearele

abitudiniconform

ia

unanuova

forma

dilavoro,

ma

perle

necessità,già

concepitecom

e

90

transitorie,della

vitadi

guerrae

ditrincea

[...]La

crisi[<

chesi

èsca

tenataal

mom

entodel

ritornodella

vitanorm

ale»l

èstata

(cdè

ancora)resa

piùviolenta

dalfatto

cheha

toccatotutti

glistrati

dellapopola

zioneed

èentrata

inconflitto

conle

necessitàdei

nuovim

etodidi

lavoroche

intantosi

sonovenuti

imponendo

(taviorismo

erazionalizza

zionein

generale).(Q

,2162)

Lo

specificodi

questoprocesso

diform

azionedi

nuovicom

portam

enticollettivi

consistenel

fattoche

essisi

espandonoall’insie

me

delleclassi

esono

imposti

attraversouna

compressione

esternaestrem

amente

rigida,sulla

basedelle

esigenzedella

praticam

ilitaree

nonsoltanto

dellavoro

produttivo(le

attivitàproduttive

stessesono

militarizzate).

La

crisidei

co

stum

iche

sim

anifestanel

do

poguerranon

èperciò

conseguentead

unallentam

entodella

pres

sionecoercitiva

derivantedall’acquisizione

daparte

dellem

assedelle

abitudinie

deicostum

inecessari

ainuovi

sistemi

divita

edi

lavoro,m

apiuttosto

dallafine

dellaguerra.

Ciò

chem

ettein

evidenzaG

ramsci

relativamente

aquesta

crisiè

ilfatto

chei

nuo

vim

odidi

vita,di

pensaree

dioperare

(lanuova

civiltà)co

rrispondenti

allanuova

fasedell’industrialism

o,che

sierano

formati

cdespansi

nellaguerra,

unavolta

finitala

situazionecostrittiva

delregim

edi

guerrae

ditrincea,

nonsi

mantennero,

cosfd

eterm

inandol’inadeguatezza

deicom

portamenti

collettiviai

bisognidella

produzione.L

erisposte

aquesto

aspettodella

crisiche

furono

approntatenel

periodosuccessivo

(taylorismo

erazionalizza

zionedel

lavoro,ecc.)

leesam

ineremo

piùoltre.

Gram

scipassa

diseguito

all’esame

dellasituazione

inR

ussia:

i

Questo

elemento

diventatanto

piùgrave

se

in

uno

Statole

masse

lavoratricinon

subisconopiù

la1ressionc

coercitivadi

unaclasse

superiore,

sele

nuoveabitudini

eattitudini

psicofisicheconnesse

ainuovi

metodi

diproduzione

edi

lavorodevono

essereacquistate

pervia

dipersuasione

reciprocao

diconvinzione

individualmente

propostaed

accettata.

Puòvenirsi

creandouna

situazionea

doppiofondo,

uncon

flittointim

otra

l’ideologia‘verbale

‘che

riconoscele

nuovenecessità

ela

praticareale

‘animalesca

‘che

impedisce

aicorpi

fisicil’effettiva

acquisizione

dellenuove

attitudini.Si

forma

inquesto

casoquella

chesi

puòchiam

areuna

situazionedi

ipocrisiasociale

totalitaria.Perché

totalitaria?N

ellealtre

situazionigli

stratipopolari

sonocostretti

aosservare

lavirtù’;

chila

predica,non

laosserva,

purrendendole

omaggio

verbalee

quindil’ipocrisia

èdi

strati,non

totale;ciò

nonpuò

durare,certo,

eporterà

auna

crisidi

libertinismo;

ma

quandogià

lem

asseavranno

assim

ilatola

‘virtù‘

inabitudini

permanenti

oquasi,

cioècon

oscillazionisem

prem

inori.N

elcaso

invecein

cuinon

esistepressione

coercitivadi

unaclasse

superiore,la

‘virtù‘

vieneafferm

atagenericam

ente,m

anon

osservatané

perconvinzione

néper

coercizionee

pertantonon

ci

saràl’acquisizione

delleattitudini

psicofisichenecessarie

peri

nL

lovi

metodi

dilavoro.

La

crisipuò

diventare‘perm

anente‘.

cioèa

prospettivacata

91

Page 48: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

strofica,poiché

solola

coercizionepotrà

definirla,una

coercizionedi

tiponuovo,

inquanto

esercitatadalla

élitcdi

unaclasse

sullapropria

cLasse,non

puòessere

cheun’autocoercizione,

cioèun’autodisciplina.

(Q,2163’)

.da

osservarein

primo

luogocom

eper

Gram

sciil

problema

del

passaggioad

unanuova

civiltànon

consistasoltanto

nell’avvento

alpotere

delleclassi

subalternee

nellaelim

inazionedelle

classi

sfruttatrici,m

apiuttosto

nellaelaborazione

dinuovi

comporta

menti

collettivistabilm

enteassim

ilatidalla

generalitàdegli

uo

mini.

(La

sparizionedelle

classisfruttatrici

èsoltanto

unacondi

zionedella

universalizzazionedi

talinuovi

comportam

enti).

Larivoluzione

d’Ottobre

nonsignificò

ilsuperam

entodella

cri

si,né

l’iniziodi

unafase

distabilità

organica.T

uttaviaessa

segnò

l’iniziodi

unadivaricazione

neglisviluppi

ulterioridella

crisi,nel

sensoche

lacrisi

seguistrade

diversenel

mondo

capitalisticoe

nell’Urss.

InU

RS

Scaddero

leclassi

dominanti,

ciònon

portò

tuttaviaad

unagenerale

crisidei

costumi

(come

conseguenzadella

finedella

guerra)poiché

inuovi

comportam

enticollettivi

chesi

eranocostituiti

ediffusi

nellaguerra

furonosviluppati

daparte

delleclassi

subalternenella

lottae

nellaorganizzazione

rivoluzio

naria;dopo

l’Ottobre

lasituazione

diguerra

permane

siaall’in

terno(il

pericolocontrorivoluzionario

el’estensione

dellarivolu

zionealle

altrerepubbliche

dell’Impero)

chenei

confrontidegli

altriStati

(ilpericolo

dell’aggressioneed

ilprogetto

diinternazio

nalizzazionedella

rivoluzione).Il

problema

sipresenta

allorquando

inuovi

comportam

entidovevano

informare

leattività

produttive,

cherichiedevano

unarigot-osa

disciplina.Le

classilavoratrici

do

vevanoresponsabilizzarsi

dellaproduzione

edirigere

ilproprio

la

s’orosenza

piiila

costrizione—

direttae

indiretta—

delleclassi

proprietal-le,ciò

checom

portavauna

assunzioneconsapevole

econ-

sensualedella

disciplinaeconom

ica;m

aquesti

nuovicom

portamen

tiform

atisinella

guerraerano

invecestati

assuntim

eccanicamente

(specialmente

daparte

dellem

assecontadine).

Ilrisultato

fuquel

la«

situazionedi

ipocrisiasociale

totalitaria»

dicui

parlaG

ramsci,

cioèl’afferm

azionedi

unaetica

(edi

unaideologia)

nonintim

a

mente

assimilata

eacquisita

nelleabitudini;

sistabilisce

cosiuna

crisiperm

anente,poiché

laprospettiva

catastroficaè

evitataso

l

tantoattraverso

larigida

coercizioneesercitata

dallaélite

delle

classisubordinate

sullem

asse.Q

uesteosservazioni

diG

ramsci

sonola

constatazionedi

un

fatto,cioè

l’analisistorico-critica

diquei

processistorico-politici

concreti;che

noncostituiscano

inveceuna

giustificazionedei

risul

tatie

deim

ezzia

cuitali

processiapprodarono,

sullabase

diuna

cualche‘inevitabilità’

dellacoercizione

sullem

assenei

processi

rivoluzionari,si

vedenel

paragrafoim

mediatam

entesuccessivo,

inti

92

tolatoR

azionalizzazionedella

produzionee

dellavoro.

Inesso

ilpro

blema

èaffrontato

inriferim

entoalla

discussionesvoltasi

all’interno

delgruppo

dirigentedel

Pcu

s,che

dalpunto

divista

gramsciano

acquistauna

medita

dimensione:

Latendenza

diLeone

Davidovi

[Trotskijj

erastrettam

enteconnessa

aquesta

seriedi

problemi,

ciòche

nonm

ipare,

siastato

messo

benein

luce.Il

suocontenuto

essenziale,da

questopunto

divista,

consistevanella

‘ troppo‘

risoluta(quindi

nonrazionalizzata)

volontàdi

darela

supremazia,

nellavita

nazionale,all’industria

eai

metodi

industriali,di

accelerare,con

mezzi

coercitiviesteriori,

ladisciplina

el’ordine

nellaproduzione,

diadeguare

icostum

ialle

necessitàdel

lavoro.D

atal’im

postazionegenerale

ditutti

iproblem

iconnessi

allatendenza,

questado

‘evasboccare

necessariamente

inuna

forma

dibonapartisrno,

quindila

necessitàinesorabile

distroncarla.

Lesue

preoccupazionierano

giuste,m

ale

soluzionipratiche

eranoprofondam

enteerrate:

inquesto

squilibrio

trateoria

epratica

erainsito

ilpericolo,

chedel

restosi

eragià

manifestato

precedentemente,

nel1921.

Ilprincipio

dellacoercizione,

direttae

indiretta,nell’ordinam

entodella

produzionee

dellavoro

ègiusto

(cfr.il

discorsopronunciato

controM

artove

riportatonel

vo

lume

sulTerroris;27o)

ma

laform

ache

essoaveva

assuntoera

errata:il

modello

militare

eradiventato

unpregiudizio

funestoe

gliesercizi

dellavoro

fallirono.Interesse

diL

eoneD

avidoviper

l’aniericanismo;

suoiarticoli,

sueinchieste

sul‘byt

‘e

sullaletteratura,

questeattività

eranom

enosconnesse

traloro

diquan

topotev

asem

brare,

poich

éi

nuovim

etodidi

lavorosono

indissolubilida

undeterm

inatom

ododi

vivere,di

pensaree

disentire

lavita:

nonsi

possonoottenere

successiin

uncam

posenza

ottenererisultati

tangibilinell’altro.

(Q,2164)

Lanovità

dell’analisigram

sciana(del

1934)sta

nellaindividua

zionedei

rapporticoncreti

trale

scelteeconom

ichee

lescelte

po

litichenella

spiegazionedel

fenomeno

stalinista.G

ramsci

individuanella

politicadi

industrializzazioneaccelerata

—proposta

prima

daT

rotskije

diseguito

realizzatada

Stalin—

unarisposta

allacrisi

noncorrispondente

allivello

dell’acquisizioneda

partedelle

masse

operaiee

contadinedi

queicom

portamenti

collettivi(«

complesse

erigide

norme

eabitudini

diordine,

diesattezza,

dipreci

sione»)

chesono

funzionaliai

nuovim

etodiproduttivi.

Cosi

stando

lecose,

l’industrializzazioneaccelerata

comportava

l’impiego

di

retto(nelle

fabbriche)ed

indiretto(al

livellostatale)

dim

ezzicoer

citiviesteriori,

cheim

ponesseroautoritariam

entela

disciplinanel

laproduzione

eadeguassero

icostum

ialle

necessitàdel

lavoroA

llivello

dellavita

stataletale

contraddizionecom

portail

pericolodella

riduzionedella

politicaalla

attivitàrepressiva,

aciò

cheG

ramsci

quidenom

ina«

unaform

adi

bonapartismo

»(il

cuicon

tenutosi

puòdesum

eredal

riferimento

gramsciano

allesue

prime

manifestazioni

nel1921:

prima

‘ epurazione‘

nelpartito,

drasticarestrizione

delladialettica

politicainterna).

L’attenzione

concui

93

I

Page 49: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Gram

sciseguI

losviluppo

delproblem

asi

riflettein

unasignifi

cativacorrezione

dellaprim

anella

secondastesura.

Nella

prima

(Ouader;zo

4,dcl

1930-1932)scrive

che«

lavolontà

*di

darela

supremazia

all’industriae

aim

etodiindustriali,

diaccelerare

conm

ezzicoercitivi

ladisciplina

el’ordine

nellaproduzione,

diad

eguare

icostum

ialle

necessitàdel

lavoro.Sarebbe

sboccataneces

sariamente

inuna

forma

dibonapartism

o,perciò

funecessario

spezzarlainesorabilm

ente»

(Q,489).

Confrontando

questaalla

seconda

stesura(Q

uaderno22),

giàriportata,

sinota

come

Gram

scidapprim

aparla

diuna

avvenutastroncatura

diuna

tendenzache

altrimenti

sarebbesboccata

inuna

forma

dibonapartism

o;dopo

(nel1934)

poneal

presentela

necessitàdi

stroncarela

tendenza,che

intantosi

erarealizzata.

Ilproblem

aindividuato

daG

ramsci

dellaim

posizionecoatta

deinuovi

comportam

enticollettivi

funzionaliai

nuovirapporti

em

etodi

diproduzione,

ponein

lucela

realtàdi

uninadeguato

svi

luppodella

nuovacultura,

diuna

coscienzascientifica

dim

assa.A

llacrescita

acceleratasul

terrenoeconom

ico(industrializzazione,

collettivizzazione,pianificazione)

no

ncorrispose

unrapido

accrescim

entodella

soggettivitàcollettiva,

una‘rivoluzione

culturale‘;

ciòche

giàabbiam

odefinito

neiterm

inipid

comprensivi

diun

allargam

entodella

divaricazionetra

losviluppo

della‘struttura

‘e

della«

sovrastru

ttura

‘.

Quale

laragione

diquesto

squilibrio?L

arisposta

nonpuò

essereindividuata

inuna

mancata

consapevolezza,

delproblem

ae

dellanecessità

diprodurre

unrapido

sviluppodella

culturae

dellacoscienza

dim

assa,nei

dirigentidella

rivoluzione,

nelpartito

enel

sindacato.A

gliinizi

deglianni

‘20ci

fuuna

ampia

discu

ssion

esu

questitem

i:intervennero

gliorganizza

toridel

Prolethult,

Lenin,

Bucharin,

Trotskij

ecc.La

ragioneva

piuttostoricercata

nelcom

plessodci

problemi

storico-politiciche

inprecedenza

abbiamo

individuatoe

nellerisposte

chead

essifurono

date.La

sceltadell’industrializzazione

edella

militarizza

zionedella

produzionee

dellavoro

fula

rispostapratica

alpro

blema

culturale,com

eosserva

Gram

sciquando

annotache

«i

me

todidi

lavorosono

indissolubilida

undeterm

inatom

ododi

vi

vere,di

pensaree

disentire

lavita:

nonsi

possonoottenere

successi

inun

campo

senzaottenere

risultatitangibili

nell’altro».

Intimam

enteconnesso

conquesti

problemi

chem

ostranola

per

sistenzae

laspecifica

direzionedi

sviluppodella

‘grandecrisi

nell’UR

ssè

ilproblem

adel

conflittotra

ilnazionalism

odella

vitastatale

edil

cosmopolitism

odella

vitaeconom

ica.Q

uestoelem

ento

dellacrisi

assume

inU

RS

Sspecifiche

connotazioni.L

acontrad

dizioneattinge

unaestrem

aacutezza,

datele

condizionicreate

dainuovi

rapportisociali

instauratisie

dagliindirizzi

politicidel

nuo

vopotere

statale.La

tendenzaa1

cosmopolitism

oera

parteessen

94

zialedei

processieconom

icie

politici:a)

datoil

carattereinterna

zionaledella

classesalita

alpotere;

h)dato

l’internazionalismo

del

l’ideologiache

guk!avail

processorivoluzionario;

c)data

l’esigenza

dirazionalizzazione

economica

mondiale

derivantedai

rapporti

socialistidi

produzionee

dainuovi

metodi

diregolazione

dell’economia

(lapianificazione).

Tutti

questifattori

eranoattiv

am

enteoperanti

inquegli

anniin

UR

SS

;che

larivoluzione

nonsi

realizzasseanche

inaltri

grandipaesi

capitalistiera

vistocom

eil

maggior

pericoloper

lasopravvivenza

dellastessa

rivoluzionebolscevica,

edil

problema

costituitoda

questacarenza

restòdram

maticam

enteaperto

finoa

quandonon

fuelaborata

laconcezione

del‘socialism

oin

unpaese

solo‘.

Aquesto

bisognodi

internazionalism

ocorrispose

invecel’attivo

isolamento

dell’UR

ssda

partedei

paesicapitalisti,

cheportò

l’UR

ssalla

chiusuranazionalistica

come

previsionedello

statodi

guerrae

aduna

esasperazionedel

sentimento

diindipendenza,

diautonom

iae

dipotere.

L’industria

lizzazioneaccelerata

fuin

questocontesto

larisposta

praticaalla

contraddizione,che

permise

lasopravvivenza

deiprocessi

storico-politici

apertidalla

rivoluzionerussa.

Questo

tuttavianon

costitufil

superamento

dellacrisi,

ma

piuttostola

suastabilizzazione

neglispecifici

indirizziassunti

daessa

inU

RS

S.

Gli

indirizziassunti

dallacrisi

inO

ccidenteG

ramsci

liesam

inacentrando

ildiscorso

sullarazionalizzazione

capitalisticain

Am

erica.

Seguitandola

stesuradel

paragrafoR

azionalizzazionedella

pro

duzionee

dellavoro,

Gram

sciscrive:

InA

merica

larazio

nalizzazio

ne

dellavoro

eil

proibizionismo

sonoindubbiam

enteconnessi:

leinchieste

degliindustriali

sullavita

intima

deglioperai,

iservizi

diispezione

creatida

alcuneaziende

percontrol

larela

*moralità

‘degli

operaisono

necessitàdel

nuovom

etododi

lavoro.

Chi

irridessea

questeiniziative

(anchese

andatefallite)

evedes

sein

essesolo

unam

anifestazioneipocrita

di*puritanism

o‘,

sineghe

rebbeogni

possibilitàdi

capirel’im

portanza,il

significatoe

laportala

obbiettivadcl

fenomeno

americano,

cheè

ancheil

maggior

sforzocol

lettivoverificatosi

finoraper

crearecon

rapiditàinaudita

econ

unaco

scienzadel

finem

aivista

nellastoria,

untipo

nuovodi

lavoratoree

diuom

o.La

espressionecoscienza

delfine

*può

sembrare

perlo

meno

spiritosaa

chiricorda

lafrase

delTavlor

sulgorilla

amm

aestrato‘.

IlTaylor

infattiesprim

econ

cinismo

brutaleil

finedella

societàam

ericana:

svilupparenel

lavoratoreal

massim

ogrado

gliatteggiam

entim

acchinali

edautom

atici,spezzare

ilvecchio

nessopsico-fisico

dellavoro

professionalequalificato

chedom

andavauna

certapartecipazione

attivadell’intelligenza,

dellafantasia,

dell’iniziativadel

lavoratoree

ridurrele

operazioniproduttive

alsolo

aspettofisico

macchinale.

Ma

inrealtà

nonsi

trattadi

novitàoriginali:

sitratta

solodella

fasepi

recentedi

95

Page 50: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

unlungo

processoche

siè

iniziatocoi

nasceredello

stessoindustriali

smo,

faseche

èsolo

piùintensa

delleprecedenti

esi

manifesta

inform

epiù

brutali,m

ache

essapure

verràsuperata

conla

creazionedi

unnuo

vonesso

psico-fìsicodi

untipo

differenteda

quelliprecedenti

eindub

biamente

diun

tiposuperiore.

Avverrà

ineluttabilmente

unaselezione

forzata,una

partedella

vecchiaclasse

lavoratriceverrà

spietatamente

eliminata

dalm

ondodcl

lavoroe

forsedal

mondo

fou

tco

urt

(Q,

2164-5)

IntantoG

ramsci

subitopone

inevidenza

come

anchein

Am

erica

ilproblem

acentrale

nellosviluppo

dellacrisi

stavanella

costruzione

dinuovi

comportam

enticollettivi

funzionaliallo

sviluppo

deim

etodidi

produzionee

dilavoro

propridella

nuovafase

dellastoria

dell’industrialismo.

Questo

problema,

adifferenza

chenell’U

Rss,

erain

Am

ericail

problema

diuna

classedom

inantela

classeborghese

—che

infunzione

dellapropria

espansione

dovevacostruire

talicom

portamenti

inaltre

classi—

leclassi

lavoratrici—

-.

Da

questom

ododi

impostare

laquestione

risultacom

eil

problema

chesi

presentavaalla

classeborghese

nonera

soloquello

diconservare

eriprodurre

lasubordinazione

delleclassi

lavoratrici(che

èl’aspetto

generalmente

rilevatoda

partem

arxista),m

ainsiem

equello

ditrasfo

rmare

strutturalmente

leclassi

lavoratrici;il

problema

nonera

quindidi

mantenere

cristallizzati

irapporti

socialidati,

laposizione

ela

composizione

delleclassi

sociali,bensf

didirigere

im

utamenti

delleclassi

socialiin

modo

taleda

espanderela

propriaclasse

elaborandoform

esupe

rioridi

dominio.

Posizionedunque

nonpuram

enteconservatrice,

ma

corrispondenteall’obiettivo

dipassare

aduna

nuovaciviltà

all’internodel

capitalismo.

Parim

entiche

inU

RS

Ssi

ponevala

esigenzadella

elaborazionepratica

diuna

nuovam

oralee

diuna

nuovacoscienza

collettiva,ciò

chem

ostracom

eil

taylorismo

epiù

ingenerale

im

etodidi

razionalizzazionedel

lavoronon

sonori

ducibilia

processipuram

entetecnici

ocom

unquelim

itatisettorial

mente

aparti

dellavita

sociale(il

lavoronelle

fabbriche,il

lavoroburocratico),

ma

piuttostosono

processiche

ristrutturanocom

plessivamente

lavita

economica

epolitica,

ilm

ododi

sentire,di

volere.di

pensaree

dioperare

degliuom

inie

delleclassi.

Ilfenom

enoam

ericanoè

unarisposta

aquesti

problemi,

unaseconda

rispostaalla

crisi,la

cuiim

portanza,significato

eportata

storicaG

ramsci

riconoscecom

ilm

aggiorsforzo

collettivoveri

ficatosifinora

percreare

conrapidità

inauditae

conuna

coscienzadel

finem

aivista

nellastoria,

untipo

nuovodi

lavoratoree

diuom

.Q

uestalode

dell’americanjsm

oricorda

lalode

dellaclas

seborghese

fattada

Marx

nelM

anifesto:

Laborghesia

haavuto

nellastoria

unafunzione

somm

amente

rivoluzionaria

[..]La

borghesianon

puòesistere

senzarivoluzionare

dicon-

tinuogli

strumenti

diproduzione,

quindii

rapportidi

produzione,quindi

tuttol’insiem

edei

rapportisociali

23•

Gram

scipone

inevidenza

cheil

fenomeno

americano

consistein

uncom

plessoed

organicoprocesso

dirazionalizzazione,

chem

uta

gliuom

inie

leclassi

inm

odotale

dacoinvolgerli

attivamente

nellarealizzazione

delprogetto

edei

finipropri

dellaclasse

bor

ghese;ciò

chenon

siesaurisce

nellaricerca

delconsenso,

inuna

azionecioè

dicarattere

‘sovrastrutturale‘,

ma

chesi

svolgeal

livellodi

unatrasform

azioneantropologica,

ristrutturando«

ilflesso

psico-fisicodel

lavoro»,

edi

unacostruzione

diuna

nuovaclasse

operaia,ristrutturando

la«

vecchiaclasse

lavoratrice».

Ma

questagrandiosa

operadi

razionalizzazioneè

indirizzataverso

finiriduttivj

dellepotenzialità

umane:

sviluppandonei

lavoratorii

comportam

entim

acchinalied

automatici

silim

itae

sicontrolla

lapartecipazione

attivadella

lorointelligenza,

fantasia,iniziativa.

Lapiena

consapevolezzadi

questofine

daparte

deisettori

piùavan

zatidella

classeborghese,

nelcontesto

delm

antenimento

edella

intensificazionedei

rapportidi

sfruttamento,

sim

anifestanel

‘cinism

obrutale

‘di

unaclasse

chedichiara

senza‘ipocrisia

‘i

pro

priscopi.

Questa

rispostaam

ericanaalla

crisinon

necostituisce

unsupe

ramento,

ma

anchein

questocaso

unasua

stabilizzazione.L

’insufficien.za

diquesta

rispostaai

problemi

dellacrisi

èrilevata

daG

ramsci

nelprim

oparagrafo

delQ

uaderno22

—intitolato

Am

encanism

oe

/ordisrno—

laddovescrive

che«

lerisoluzioni

diessi

[problemi]

sononecessariam

enteim

postatee

tentatenelle

condizioni

contraddittoriedella

societàm

oderna,ciò

chedeterm

inacom

plicazioni,posizioni

assurde,crisi

economiche

em

oralia

tendenzaspesso

catastrofica,ecc.

E...]C

heun

tentativoprogressivo

siain

iziato

dauna

oaltra

forzasociale

nonè

senzaconseguenze

fon

damentali:

leforze

subordinate,che

dovrebberoessere

‘manipola

te‘

erazionalizzate

secondoi

nuovifini,

resistononecessariam

ente.

Ma

resistonoanche

alcunisettori

delleforze

dominanti,

oal

meno

alleatedelle

forzedom

inanti.Il

proibizionismo,

chenegli

StatiU

nitiera

unacondizione

necessariaper

sviluppareil

nuovotipo

dilavoratore

conforme

aun’industria

fordizzata,è

cadutoper

l’opposizionedi

forzem

arginali,ancora

arretrate,non

certoper

l’opposizionedegli

industrialio

deglioperai

ecc.»

(Q,2139).

Non

solo:la

crisiprosegue

specialmente

inquanto

allosviluppo

dinuovi

comportam

entisul

terrenoeconom

iconon

corrispondeuna

trasformazione

culturalecom

plessivaorganica

aquei

comporta

menti.

Lacontraddizione

datadal

disegualesviluppo

della‘stru

t

23K

.M

arx-F.

Engeis,

Opere

complete,

voi.V

I,E

ditoriR

iuniti,Rom

a1973,

pp.488-9.

9697

Page 51: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

tura‘

edella

sovrastruttura‘

sim

anifestanella

espansionedei

fenomeni

didelinquenza

organizzata,dei

psico-farmaci,

dellecri

sim

oralidelle

nuovegenerazioni

e,aggiunge

Gram

sci,nella

s<e-

norme

diffusionenel

dopoguerra»

dellapsicanalisi

«com

eespres

sionedell’aum

entatacoercizione

morale

esercitatadall’apparato

statale

esociale

suisingoli

individuie

dellecrisi

morbose

chetale

coercizionedeterm

ina>

(Q,

2140).

Una

terzarisposta

allacrisi,

chesegna

unavariante

distabiliz

zazionecapitalistica

diessa

inalcuni

Statieuropei

èconfigurata

dalfenom

enofascista.

Ci

limiterem

oad

analizzareil

fenomeno

soltanto

inrelazione

aiproblem

iprim

aconsiderati.

Da

questopunto

divista,

ilfenom

enofascista

èanalizzato

daG

ramsci

come

ilm

odoassunto

dalprocesso

dicostruzione

deinuovi

comporta

menti

collettiviadatti

all’espansionedell’industrialism

o,nei

paesieuropei

incui

nonc’è

ciòche

eglichiam

auna

composizione

dem

oraflca

razionale.

L’am

ericanismo

—scrive

nelparagrafo

intitolatoR

azionalizzazionedella

composizione

demo

graficaeuropea

—.

nellasua

forma

piùcom

piuta,dom

andauna

condizioneprelim

inare,di

cuigli

americani

chehanno

trattatoquesti

problemi

nonsi

sonooccupati,

perchéessa

inA

merica

esiste‘naturalm

ente‘:

questacondizione

sipuò

chiamare

‘unacom

posizione

demografica

razionale‘

econsiste

inciò

chenon

esistanoclassi

numerose

senzauna

funzioneessenziale

nelm

ondoproduttivo,

cioèclassi

assolutamente

parassitarie.La

‘tradizione‘,

la‘civiltà

‘europea

èinvece

propriocaratterizzata

dall’esistenzadi

classisim

ili,create

dallaricchezza

‘e

complessità

‘della

storiapassata

cheha

lasciatoun

muc

chiodi

sedimentazioni

passiveattraverso

ifenom

enidi

saturazionee

fossilizzazionedel

personalestatale

edegli

intellettuali,del

cleroe

dellaproprietà

terriera,del

comm

erciodi

rapinae

dell’esercitoprim

aprofes

sionalepoi

dileva,

ma

professionaleper

l’ufficialità.(Q,

2141

Ora,

inA

merica,

«P

oichéesistevano

questecondizioni

prelim

inari,

giàrazionalizzate

dallosvolgim

entostorico,

èstato

relativa

mente

facilerazionalizzare

laproduzione

eil

lavoro,com

binandoabilm

entela

forza(distruzione

delsindacalism

ooperaio

abase

territoriale)con

lapersuasione

(altisalari,

benefizisociali

diversi,propaganda

ideologicae

politicaabilissim

a)e

ottenendodi

imper

niaretutta

lavita

delpaese

sullaproduzione.

L’egem

onianasce

dallafabbrica

enon

habisogno

peresercitarsi

chedi

unaquan

titàm

inima

diinterm

ediariprofessionali

dellapolitica

edell’ideo

logia»

(Q,

214-6).D

iversamente

aquanto

accadein

Am

erica,«

InE

uropai

di

versitentativi

diintrodurre

alcuniaspetti

dell’americanism

oe

del

fordismo

sonodovuti

alvecchio

cetoplutocratico,

chevorrebbe

conciliareciò

che,fino

aprova

contraria,pare

inconcffiabile,la

vecchiae

anacronisticastruttura

sociale-demografica

europeacon

una

forma

modernissim

adi

produzionee

clim

ododi

lavorarequa

leè

offertadal

tipoam

ericanopiù

perfezionato,l’industria

diE

nrico

Ford.Perciò

l’introduzionedel

fordismo

trovatante

resistenze

‘intellettuali‘

e‘m

orali‘

eavviene

inform

eparticolarm

entebrutali

einsidiose,

attraversola

coercizionepiù

estrema.

[...]La

reazioneeuropea

all’americanism

pertantoda

esaminare

conat

tenzione:dalla

suaanalisi

risulteràpiù

diun

elemento

necessarioper

comprendere

l’attualesituazione

diuna

seriedi

Statidel

vecchio

continentee

gliavvenim

entipolitici

deldopoguerra

»(Q

,2140-1).

Ilriferim

entoal

fenomeno

fascistaè

evidente.In

questaanalisi

Gram

scicoglie

elementi

dispiegazione

delfenom

enofa

scistasolitam

entenon

considerati,la

cui‘necessarietà

‘per

unasua

comprensione

Gram

scistesso

esplicitamente

sottolinea.L

’interpretazionedel

fascismo

come

reazionedifensiva

delleclas

sidom

inantial

pericolorivoluzionario

—fattosi

piùconcreto

aseguito

dell’Ottobre

—,

checoglie

unelem

entopolitico

delp

rocesso,

dimentica

cheil

fascismo

costitufanche

unm

omento

dellosviluppo

capitalistico,in

datecondizioni.

Ilfascism

ofu

ancheuna

rispostaalle

esigenzeinterne

dellaespansione

delcapitalism

oe

dellesue

classidom

inanti.In

effetti,l’approntam

entonegli

StatiU

nitidi

nuovetecnologie

enuovi

metodi

dilavoro

ela

competi

zionetra

gliStati

capitalisticiper

ilcontrollo

delm

ercato,pone

vanoai

paesicapitalistici

meno

sviluppatie

apertil’esigenza

dicercare

rapidamente

econ

ognim

ezzodi

amm

odernarsi.T

alepro

getto(di

razionalizzazionecapitalistica)

urtanella

composizione

de

mografica

irrazionale,trova

resistenzanei

vecchicom

portamenti

esi

avviaperciò

«attraverso

lacoercizione

piùestrem

a».

D’altra

parte,m

entrenegli

StatiU

nitiprom

otorifurono

iceti

imprendi

torialipiù

avanzati,in

questaserie

diStati

delvecchio

continente«

idiversi

tentatividi

introdurrealcuni

aspettidell’am

ericanismo

edel

fordismo

sonodovuti

alvecchio

ceto

plutocratico»,

ilquale

vorrebbeavere

«tutti

ibenefizi

cheil

fordismo

producenel

po

teredi

concorrenza,pur

mantenendo

ilsuo

esercitodi

parassitiche

divorandom

asseingenti

diplusvalore,

aggravanoi

costiin

iziali

edeprim

onoil

poteredi

concorrenzasul

mercato

internazionale

»(Q

,2141).

Ilfenom

enofascista

esprime

diconseguenza

unapretesa

irrealistica(in

quanto«

vorrebbeconciliare

ciòche,

finoa

provacontraria,

appareinconciliabile

»),fallisce

neltentativo

disuperare

lacrisi

ene

rappresentaun

suoallargam

ento.Le

duevarianti

dellastabilizzazione

capitalisticadella

crisi(il

fenomeno

americano

eil

fenomeno

fascista)affrontano

anchequel

lealtre

contraddizioniche,

come

abbiamo

mostrato,

costituiscono

Oil

9L)

Page 52: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

elementi

dellacrisi

mondiale.

Alla

contraddizionetra

nazionalismo

dellavita

statalee

internazionalismo

dellavita

economica

lari

spostapiù

vistosafu

il«

tentativodi

dareuna

organizzazionegiu

ridicastabile

airapporti

internazionali»

(Q,

1824),espresso

nellacostituzione,

adesem

pio,della

Societàdelle

Nazioni;

tentativoche

andòpresto

incontroal

fallimento.

Agli

squilibridel

mercato

(rapporti

diforza

trale

classie

tragli

Stati)la

rispostafu

ilten

tativo

«di

giungereall’organizzazione

diun’econom

iaprogram

ma

tica»(Q

,2139),

edi

definireun

nuovom

odod’intervento

delloStato

nell’economia.

Eevidente

chela

stabilizzazionee

l’allargamento

dellacrisi

pro

dotteda

questetre

rispostenon

hannocom

portatol’arresto

oil

bloccodell’espansione

economica;

losviluppo

delleforze

produttive

èandato

avanticon

rapiditàinaudita

siain

UR

SS

chein

Oc

cidente.M

aallora

lacrisi

nontrattenne

losviluppo?

Serviforse

astim

olarlo?Per

risponderea

questedom

andeoccorre

tenerp

resente

chele

crisidefiniscono

fasistoriche

diaccelerato

processotrasform

ativo:

Sipotrebbe

alloradire,

equesto

sarebbeil

piùesatto,

chela

‘crisinon

èaltro

chel’intensificazione

quantitativadi

certielem

enti,non

nuovie

originali,m

aspecialm

entel’intensificazione

dicerti

fenomeni,

mentre

altriche

prima

apparivanoe

operavanosim

ultaneamente

aipri

mi,

imm

unizzandoli,sono

divenutiinoperosi

osono

scomparsi

deltutto.

Lacrisi

è«

unrapidissim

om

ovimento

dielem

entiche

siequi

libravanoed

imm

unizzavano.A

dun

certopunto,

inquesto

mo

vimento,

alcunielem

entihanno

avutoil

sopravvento,altri

sonospariti

osono

divenutiinetti

nelquadro

generale»

(Q,

1756-7).D

ifronte

aciò

stail

mancato

sviluppodi

unateoria

scientificache

fossein

condizionedi

comprendere

lacrisi

edi

elaborareuna

razionalitàteorico-scientifica

taleda

fondareed

avviareuna

nuovarazionalità

storico-politica.La

mancata

elaborazionee

diffusionedella

scienzadella

storiae

dellapolitica

feceim

potentedi

frontealla

crisiogni

tentativodi

costruirequelle

attivitàpratiche

eteo

riche,quei

nuovicom

portamenti

collettivi,quei

nuovim

odidi

essere,

divolere,

dipensare

edi

operareche

potevanosignificare

l’effettivosuperam

entodella

crisistessa

el’inizio

diuna

nuovaepoca

politica.Le

treconcrete

stradeche

lacrisi

seguisegnarono

lasconfitta

delprogetto

edelle

previsionidi

Marx

sullosviluppo

dellesocietà

capitalistichepiù

avanzate,del

progettodi

Lenin

sulla

costruzionedel

socialismo

inU

RS

S,

diG

ramsci

nellasua

lottateorica

epratica

imm

ediata.Le

risposteconcretam

entedate

allacrisi

trovaronopiuttosto

espressioneteorica

inU

RS

Snella

sociologia-tendenzadeteriore

delm

arxismo,

inO

ccidentenella

sociologia-scienzasociale

alternativa

alm

arxismo.

(Negli

Statifascisti

europeinel

dopoguerranon

furono

elaboraterisposte

teorichearticolate.

Tale

carenzaè

supplitada

unaideologia

composita

edeclettica;

neiconfronti

dellasocio

logiapoi

ilfascism

oassum

eun

atteggiamento

contraddittorio,espressione

dellelim

itazioniproprie

delsuo

progettodi

razionalizzazione).

Ineffetti

futram

itequeste

elaborazioni—

dicui

inpre

cedenzaabbiam

odelineato

lecaratteristiche

esvolto

lacritica

chei

gruppidirigenti

ele

classial

poterenei

diversitipi

diStato

acquistaronocoscienza

deipropri

finied

approntaronospecifiche

risposteai

compiti

imm

ediatiche

avevanodi

fronte:a)

costruzionedegli

strumenti

teoriciper

guidarela

raccoltadelle

informazioni

el’approntam

entodelle

decisionistatali;

b)form

azionedegli

intellettuali,

deitecnici

edei

funzionariresponsabili

dellaorganiz

zazionee

realizzazionedel

progettoai

varilivelli;

c)la

diffusionedi

massa

deinuovi

indirizzie

lacostruzione

delconsenso

24

Lesociologie

organizzaronouna

rispostapratica

complessiva

atali

esigenze:la

burocrazia.L

’organicitàdei

rapportitra

burocrazia

esociologia

costituiscein

effettiuno

deicaratteri

fondamentali

dellaorganizzazione

degliStati

contemporanei.

Nello

svolgimento

dellacritica

dellesociologie

abbiamo

giàindividuato

ifondam

entiteorici

diquesti

rapporti;esam

ineremo

oraspecificam

enteil

pro

blema

dellaburocrazia.

3.T

eoriadella

burocraziam

oderna

L’analisi

storico-criticadel

problema

dellaburocrazia

è,nel

suorapporto

colproblem

adella

crisi,uno

deisoggetti

apartitre

daiquali

sicostituisce

lascienza

dellastoria

edella

politica.G

ramsci

riconosceinfatti

aquesto

problema

un«

significatoprim

ordiale»

nellacostituzione

dellanuova

scienza.C

osiinizia

ilparagrafo

Sullaburocrazia:

11fatto

chenello

svolgimento

storicodelle

forme

politicheed

econom

ichesi

siavenuto

formando

iltipo

delfunzionario

‘dicarriera

‘,

tecnicamente

addestratoal

lavoroburocratico

(civilee

militare)

haun

significatoprim

ordialenella

scienzapolitica

enella

storiadelle

forme

statali.(Q

,1632)

Questa

centralitàdel

problema

dellaburocrazia

nellacostruzione

dellascienza

derivaappunto

dallasua

centralità«

nellastoria

delleform

estatali

»,nella

questionedello

Stato.L

’analisidella

burocrazia

nonsi

puòsvolgere

cioèindipendentem

enteda

unaanalisi

delloStato,

ma

questaa

suavolta

nonsi

puòrealizzare

scientifi

24Cfr.,

in/ra,N

oiateorica

VIII,

pp.148-53.

100101

Page 53: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

camente

cheponendo

ilproblem

adella

burocrazianel

nucleodel

l’analisi.Q

uestopunto

divista

costituisceuna

verasvolta

riguardoal

iwdo

incui

lateoria

delloStato

siè

affermata

nellatradizione

marxista,

doveil

problema

delloStato

èstato

esaminato

lasciandopraticam

enteai

margini

ilproblem

adella

burocrazia.L

atendenza

aseparare

ilproblem

adella

burocraziadal

problema

delloStato

ègià

inM

arx,il

qualenell’analisi

delloStato

stabilisceuna

nettadistinzione

trail

‘contenuto‘

diclasse

dell’apparatostatale

—che

determina

l’essenza,il

‘ carattere‘

delloStato

—e

le‘form

e‘

istituzionali,

chedello

Statocostituiscono

l’aspettoaccidentale,

la«

apparenza»

.

Epur

veroche

ilgiovane

Marx

affrontail

problema

dellaburo

crazianella

Critica

dellafilosofia

hegelianadci

dirittopubblico

(operad’altronde

rimasta

alungo

inedito);m

ain

questostesso

testo

ègà

contenutala

tendenzaall’em

arginazionedel

problema.

Ineffetti

Marx

nellacritica

dellaconcezione

hegelianadello

Statod

e(nisce

laburocrazia

come

laparte

formale

delloStato

el’analisi

hegelianacom

eo

Semplice

descrizionedila

situazioneem

piricadi

alcunipaesi

».

Ilnocciolo

dellacritica

marxiana

consistepreci

samente

nelcontestare

chel’analisi

hegelianaattinga

illivello

dellaspiegazione

teoricaproprio

perchéincentrata

nell’analisidella

bu

rocrazia.

Ciò

cheIlegel

dicedel

‘poteregovernativo

‘—

scriveM

arx—

—non

merita

ilnom

edi

spiegazionelosnfica.

Lam

aggiorparte

dciparagrafi

potrebberostare,

parolaper

parola,nel

codicecivile

prassiano;e

tuttavial’am

ministrazione

propriamente

dettaè

ilpunto

piiidifficile

daspiegarsi.

PoichéH

egelha

giàrivendicato

allasfera

dellasocietà

civileil

potere-li

‘polizia‘

eil

potere‘ giudiziario

‘,

ilpotere

governativonon

èniente

altroche

l’amm

inistrazione,ch’cgli

sviluppacom

eb

uro

crazia

26

Ep

iiavanti:

liform

alismo

diStato

‘,ch’è

laburocrazia,

èlo

‘Statocom

eform

alism

o‘,

eH

egell’ha

descrittacom

eun

taleform

alismo.

Inquanto

questo

formalism

odi

Stato‘

sicostituisce

inpotenza

realee

diventaesso

stessoil

suoproprio

contenutoniaferiale,

s’intendeda

séche

la‘buro

crazia‘ è

untessuto

diillusioni

praticheossia

1’‘illusione

delloStato

Scrivendoche

«l’am

ministrazione

propriamente

dettaè

ilpunto

pitidic

ileda

spiegarsi»,

Marx

rilevavala

carenzadi

strumenti

K.M

arx,C

riticadella

filosofiahegeliana

deldiritto

pubblico,in

Opere

filosofichegiovanili,

acura

diG

.della

Volpe,

Editori

Riuniti,

Rom

a1969,

p.53.

26lvi,

p.37.

27Ivi,

p.59.

teoriciadeguati

alloscopo

enel

contempo

anticipavauna

difficoltà

chedoveva

permanere

irrisoltanell’insiem

edella

propriaopera.

E

daosservare

inoltreche

Marx

coglieriduttivam

entel’analisi

hege

lianain

quantodal

problema

delloStato

vedeesclusa

l’analisidel

lapolizia

‘e

del‘ potere

giudiziario‘,

ela

vedeinvece

limitata

all’esame

dell’amm

inistrazione.H

egelaveva

invecescritto:

«il

po

tereg

ov

ernativ

o,

nelquale

sonocom

presiil

poteregiudiziario

e

quellodi

polizia»

n,C

heM

arxavesse

dellaburocrazia

unco

n

cettoristretto

ètestim

on

iatoancora

dallaafferm

azionecon

laqua

lechiude

lacritica

dell’analisihegeliana

alpotere

governativo:

Hegel

esprime

poi(S

308,nota)

lospirito

verodella

burocrazia,

quandolo

caratterizzacom

e‘ routine

amm

inistrativa‘

e‘ orizzonte

di

unasfera

limitata’

.

Anche

l’analisileniniana

delloStato

noncoglie

ilproblem

adella

burocraziacom

eproblem

aessenziale.

Lenin

vedela

burocraziaco

me

unfenom

enodi

deterioramento

dell’organizzazione,e

neIburo

crateun

fu

nzio

nario

dominato

daatteggiam

entidi

‘ routine‘.

Ilriconoscim

entodella

centralitàdel

problema

dellaburocrazia

nell’analisidello

Statoè

inG

ramsci

partedi

unarielaborazione

complessiva

dellateoria

delloStato.

Piuttosto

checom

pletarela

teoriadello

Statodi

Marx

edi

Lenin

—idea

daipii.

ricavatadalla

formula

gramsciana

«Stato

=società

politica+

societàcivile

»—

,la

ricostruisce.L

aconvinzione

diffusache

l’elaborazione

gramsciana

sulproblem

adello

Statoriguardi

specificamente

gliStati

capitalisticiavanzati

eche

perciòessa

nonneghi

laela

borazionem

arxianae

leniniana—

cherestano

legittime

esufcienti

pergli

Statia

minor

sviluppodella

‘societàcivile

‘—

--

nontiene

contodel

criteriom

etodologicogenerale

secondoil

qualel’analisi

delleform

azionistoriche

pii

evoluteperm

ettedi

comprendere

leform

azionistoriche

meno

complesse,

quelcriterio

fissatoda

Marx

nell’espressione:«

l’anatomia

dell’uomo

èuna

chiaveper

l’anatom

iadella

scimm

ia»

30,U

nateoria

delloStato

basatasull’analisi

delleform

azionistatali

pMcom

plesse,costituisce

unarielabora

zionecom

plessivache

sipone

come

superamento

dellateoria

pre

cedente,e

forniscegli

strumenti

perdare

ragionedi

quellateoria

edi

quegliStati

meno

complessi

G.

W.

F. Hegel,

Lineam

entidi

filosofiadci

diritto.L

aterza.R

oma-B

ari.1974,

p.288.

Passodaltroride

riportatoda

Marx

stesso,C

riticadello

filosofiahegeliana,

cit.,p.

53.K. M

arx,op.,

cit.,p.

663

K.M

arx,Introduzione

aP

erla

critic

a,

cit.,p.

193.

102103

Page 54: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Ilconcetto

gramsciano

diStato,

nellasua

forma

piùm

atura,com

parenel

paragrafo—

giàconsiderata

—M

achiavelli.Sociologia

escienza

politica:

Statoè

tuttoil

complesso

diattività

pratichee

teorichecon

cuila

classedirigente

giustificae

mantiene

ilsuo

dominio

nonsolo

ma

riescea

ottenereil

consensoattivo

degovernati.

(Q,1765)

Gli

elementi

dinovità

contenutiin

questoconcetto

diStato

sonoalm

enotre:

a)lo

Statonon

vienedefinito

come

unapparato

‘,

unam

acchina

‘,

uno‘strum

ento‘

ma

come

uncom

plessodi

attività,com

el’insiem

edelle

attivitàdelle

classidirigenti

inquanto

dirigenti.Q

uestosignifica

chelo

Statonon

èpiù

intesocom

euna

fortezzada

conquistare,com

euna

macchina

chepossa

esserealternativa

mente

guidatada

unpersonale

politicoo

daun

altro,com

eun

apparato

istituzionaleche

puòessere

possedutoda

unaclasse

oda

un’altra,m

ainvece

come

insieme

diazioni

svolteda

determinate

classi,da

determinate

categoriesociali,

dadeterm

inatigruppi

di

rigenti,da

determinati

uomini

concreti;b)

leattività

checostituiscono

loStato

sonoattività

«p

ratiche

»e

«teoriche

».

Questo

significache

loStato

nonè

ridottoalle

attività‘am

ministrativa

‘,

‘giudiziaria‘

e‘di

polizia‘,

cioèall’esercizio

praticodel

potere—

attivitàche

necostituiscono

unaparte

—m

acom

prendeanche

attivitàelaborative,

produttivedi

ideologie,inform

azionie

conoscenze.C

iòvuoi

direche

loStato

nonè

tesoalla

conservazionese

nonattraverso

ilconcreto

sviluppo

dideterm

inatim

odidi

sentire,di

comprendere,

diagire;

evuoi

direche

laproduzione,

l’organizzazionee

ladiffusione

delleconoscenze

èuna

partedello

Statoe

chegli

intellettuali—

unaparte

diessi

—sono

partedello

Stato(anche

daquesto

puntodi

vistasi

comprende

perchéil

problema

dellaburocrazia

èun

pro

blema

centralenella

teoriadello

Stato);c)

loStato

nonè

ridottoalle

attivitàdi

dominio

(eserciziodella

coercizione)m

acom

prendele

attivitàdi

direzione(costru

zionedel

consenso);m

anon

sitratta

semplicem

entedi

questo,cioè

delfatto

diidentificare

unapiù

complessa

articolazionedello

Stato.L

’elemento

dinovità

inG

ramsci

stapiuttosto

inquesto,

chelo

Statonon

sipresenta

piùcom

euna

entitàseparata

dallavita

collettiva,com

eun

organismo

asé

chedom

inae

dirigela

societàin

quantosi

poneal

disopra

diessa,

ma

invececom

eil

complesso

diattività

cheorganizzano

erendono

omogenee

lem

oltitudini,

chestabiliscono

irapporti

dirappresentanza

deidiretti

daparte

deidirigenti,

cheinfine

coinvolgonoattivam

entele

masse

nelloStato

stesso.M

entresolitam

entelo

Statoè

vistocom

el’or-

ganismo

chedal

difuori

domina

edirige,

riproducendol’estranei

tàda

sédei

dominati

edei

diretti,G

ramsci

coglieil

fattoche

leattività

statalinon

sonoattività

voltea

fissarela

separazioneeste

rioretra

d_irigentie

diretti,m

apiuttosto

acostruire

l’integrazionedei

direttinello

Stato;ciò

nonvuoi

direche

idiretti

divenganodirigenti,

ma

chein

quantodiretti

siintegrano

nelcom

plessodi

attivitàstatali

cheappunto

tendonoa

realizzarei

finied

ip

rogetti

delleclassi

dirigenti.Lo

Statoè

dunquel’organizzazione

deirapporti

trai

dirigentied

idiretti.

Individuatocosf

ilproblem

adello

Stato,il

problema

dellaburo

craziadiviene

fondamentale

nellascienza

dellastoria

edella

politica,

eparticolarm

entenella

teoriadello

Stato.M

acosa

èpiù

pre

cisamente

laburocrazia?

Un

primo

elemento

dellateoria

gramsciana

dellaburocrazia

stanella

identificazionedella

suagenerale

funzionedi

strutturazionee

fissazionedei

rapportitra

idirigenti

ei

diretti.G

ramsci

nell’individuare

lafunzione

dellaburocrazia

nellaorganizzazione

enel

mantenim

entodel

collegamento

deidiretti

coni

dirigenti,non

intende

identificareuna

funzionem

ediatricedi

unostrato

socialeinterm

edio—

alm

ododi

Hegel

—‘

ma

invecerilevare

come

leclassi

dirigentiaffidano

adun

personalespecializzato,

organica-m

enteconnesso

adesse,

lagestione

delladom

inanzadei

dirigentie

dellasubordinazione

deidiretti.

Che

intal

modo

siada

intendersi

lafunzione

dicollegam

entodella

burocraziaè

resoevidente

dalfatto

cheessa,

anchenel

casodi

unoStato

rappresentativo,non

è,né

ritienedi

essere,rappresentativa

deidiretti,

elettae

controllatadal

basso.Il

personaleburocratico

delloStato

èno

minato

dall’alto,dai

dirigentipolitici

delloStato,

aiquali

risponde

delleproprie

attività,ed

èselezionato

sullabase

dellacom

petenza

tecnica,che

apparecom

ecriterio

dilegittim

azione.In

questo

modo,

mentre

leclassi

dirigentirichiedono

aiburocrati

fedeltà

alloStato

(‘spirito

diStato

‘),cioè

allapropria

politica,le

classisubordinate

possonoesigere

daquesti

soltantol’efficienza

tecnicanell’esercizio

delleloro

funzioni.D

aquesto

derivache

laburocrazia

rappresentala

continuitàdello

Stato,che

garantiscedalle

oscillazionie

dairischi

derivantidalle

lottepolitiche

difrazione

all’internodelle

classidirigenti;

come

scriveG

ramsci,

«è

laburocrazia,

cioèla

cristallizzazionedel

personaledirigente

cheesercita

ilpotere

coercitivoe

chea

uncerto

puntodiventa

casta.O

ndela

rivendicazionepopolare

dellaeleggibilità

ditutte

lecariche,

rivendicazioneche

èestrem

olibe

ralismo

enel

tempo

stessosua

dissoluzione»

.752)

PerH

egel«

Im

embri

delgoverno

ei

funzionaridello

Statoco

stituisconola

parteprincipale

dellostato

medio

nelquale

trovasi

104105

Page 55: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

l’intelligenzaeducata

ela

coscienzagiuridica

dellam

assad’un

po

polo.C

heessa

nonassum

ala

posizioneisolata

diun’aristocrazia,

eche

lacultura

ela

capacitànon

diventinom

ezzodi

arbitrioe

didom

inazione,ciò

èassicurato

dalleistituzioni

dellasovranità,

dall’alto,

edai

dirittidelle

corporazioni,dal

basso.[...]

Nello

statom

edio,a

cuiappartengono

ifunzionari

statali,risiedono

laco

scienzadello

Statoe

lacultura

lapid

eminente.

Perciòesso

èanche

lacolonna

basilaredello

Statoin

rapportoalla

rettitudinee

all’intelligenza[...]

Che

questostato

medio

siform

interesseprincipale

delloStato

».

Com

esi

vede,H

egelaveva

impostato

ilproblem

adella

burocraziaal

livellodei

rapportitra

dirigentie

diretti,e

individuatala

suacentralità

nelproblem

adello

Stato.Egli

avevaanche

coltola

situazionespecifica

deiburocrati

inquanto

delegatidel

poterepolitico

elegittim

atidalla

competenza

tecnica:questi

duem

omenti

—politico

etecnico

—H

egelde-

nomina

aspettosoggettivo

eoggettivo:

Perla

lorodestinazione

aim

edesimi

[com

piti

digoverno]

ilm

omen

tooggettivo

èla

conoscenzae

ladim

ostrazionedella

loro[dei

funzionarij

attitudine,—

-dim

ostrazioneche

assicuraallo

Statociò

cheabbi

sogna1...]

Illato

soggettivo,per

cuiquesto

individuotra

molti

[...1è

sceltoe

nominato

aun

ufficioed

èdelegato

allagestione

deipubblici

negozi;questa

congiunzionedell’individuo

edell’ufficio,

come

duelati

persé

l’unoverso

l’altrosem

preaccidentali,

spettaal

poteredel

principe,

inquanto

poterestatuale

decidentee

sovrano

Tuttavia

Hegel

nell’individuarequesti

elementi

delproblem

adella

burocrazianon

nefa

lacritica,

piuttostorazionalizza

unapratica

interm

inipositivi.

Lasociologia,

soprattuttocon

M.W

eber,

sviluppal’analisi

dellaburocrazia

interm

inianaloghi

ean

dandopoco

oltreil

contributohegeliano

(Weber

silim

itasostan

zialmente

aform

alizzarel’analisi

hegeliana);G

ramsci

inveceri

prendela

problematica

hegelianasulla

burocrazia,la

ricostruiscecriticam

entee

cosisi

poneoltre

hegel,oltre

Weber

edanche

ol

treM

arx,che

sulproblem

adella

burocrazianon

riescea

coglierela

decisivitàdei

problemi

postida

Hegel.

Un

secondoelem

entodella

teoriagram

scianadella

burocrazia,in

timam

entelegato

alprecedente,

èl’individuazione

delsuo

preseniarsi

simultaneam

entecom

efatto

politicoe

come

fattotecnico.

Gram

sciidentifica

questodoppio

caratteredella

burocraziaa

par

31K

. Marx,

Critica

dellafilosofia

cii,,p57.

Questa

ele

successivecita

ziunidai

lineamenti

di1Icgcl

sonotratte

dallatraduzione

diG

.dellaV

olpe.date

ledeficienze

dellaorm

aiinvecchiata

traduzionedel

Messineo

»(G

.d.V.

°G

.W. F.H

egel;L

ineamenti

cit..p.

55.

106

tireap

pu

nto

dall’esame

deirapporti

tradirigenti

ediretti.

Egli

scrive:

Primo

elemento

èche

esistonodavvero

governatie

governanti,diri

gentie

diretti.T

uttain

scienzae

l’artepolitica

sibasano

suquesto

fattoprim

ordiale,irriducibile

(incerte

condizionigenerali).

E...]D

atoquesto

fattosarà

davedere

come

sipuò

dirigerenel

modo

pidefficace

(daticerti

fini)e

come

pertantopreparare

nelm

odom

igliorei

dirigenti(e

inquesto

pit’sprecisam

enteconsiste

laprim

asezione

dellascienza

earte

politica),e

come

d’altraparte

siconoscono

lelinee

dim

inorere

sistenzao

razionaliper

avere

l’obbedienzadei

direttio

governati.[...]

Occorre

tenerchiaro

tuttaviache

ladivisione

digovernati

egovernan

ti,seppure

inultim

aanalisi

risalgaa

unadivisione

digruppi

sociali,tu

ttavia

esiste,date

lecose

cosfcom

esono,

anchenel

senodello

stessogruppo,

anchesocialm

enteom

ogeneo;in

uncerto

sensosi

puòdire

cheessa

divisioneè

unaerezione

delladivisione

dellavoro,

èun

fattote

cn

ico

.(Q,

1752)

Ilduplice

carattere—

politicoe

tecnico—

—della

burocraziad

isc

ende

dalfatto

chela

stessadistinzione

tradirigenti

ediretti,

cliccostituisce

ilterreno

nelquale

laburocrazia

siform

a,risponde

aesigenze

politichee

tecnichedella

vitacollettiva.

La

consapevolezza

diciò

permette

aG

ramsci

dicom

prenderecom

ela

separazione

tradirigenti

ediretti,

equindi

ilterreno

costituentedella

burocrazia,si

riproduceanche

laddovesi

realizziuna

‘società

senzaclassi

‘,

edancora

all’internodi

ungruppo

socialeom

ogeneo,ed

all’internodei

partiti.P

recisamente

l’esistenzadi

unabu

rocra

ziam

anifestauna

situazionedi

scissione—

tecnicae

politicatra

dirigentie

diretti.A

ggiungeG

ramsci:

«Su

questacoesistenza

dim

otivispeculano

coloroclic

vedonoin

tuttosolo

‘tecnica

‘,

necessitàtecnica

‘ecc.

pernon

proporsiil

problema

fondamen

tale»

(0,

1752):che

èquesto:

Nel

formare

idirigenti

èfondam

entalela

premessa:

sivuole

checi

siano

sempre

governatie

governanti,oppure

sivogliono

crearele

condizioni

incu

ila

necessitàdell’esistenza

diquesta

divisionesparisca?

(Q.

1752)

Ilterzo

elemento

dellateoria

gramsciana

dellaburocrazia

riguarda

ilprocesso

diform

azionedella

burocraziaed

ilproblem

adella

suaorigine

sociale.R

iguardoal

problema

dellaform

azionestorica

dellaburocrazia

Gram

sciindividua

unprim

ocanale

nellaazione

deipartiti:

Postoil

principioche

esistonodiretti

edirigenti,

governatie

govern

’aliti,

evero

chei

partitisono

finorail

modo

pidadeguato

perelabo

rarei

dirigentie

lecapacità

didirezione.

(Q,1753)

I107

Page 56: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Un

secondocanale

èdato

dalladissoluzione

dellevecchie

(pre

cedenti)classi

dominanti

nellaform

azionedel

nuovoS

tato,vale

adire

nelfatto

chegli

intellettualied

iquadri

diquelle

classidi

ventanofunzionari

(amm

inistratori,tecnici,

organizzatori,ecc.)

delnuovo

poterestatale.

Gram

scicoglie

questoprocesso

allabase

dellao

nascitadegli

Stati

moderni

europeiper

piccoleondate

riform

istichesuccessive,

ma

nonper

esplosionirivoluzionarie

come

quellaoriginaria

francese.[...]

Ilperiodo

della‘

Restaurazione

èil

pii

riccodi

sviluppida

questopunto

divista:

larestau

razione

diventala

forma

politicain

cuile

lottesociali

trovanoqua

driabbastanza

elasticida

permettere

allaborghesia

digiungere

alpotere

senzarotture

clamorose,

senzal’apparato

terroristicofran

cese.L

evecchie

classifeudali

sonodegradate

dadom

inantia

‘go

vernative‘,

ma

nonelim

inate,né

sitenta

diliquidarle

come

insiem

eorganico:

daclassi

diventanocaste

‘con

determinati

caratteri

culturalie

psicologici,non

pi

confunzioni

economiche

prevalenti»

(Q,

1358).P

roseguendoG

ramsci

sidom

andase

unprocesso

analogosi

puòverificare

nellaform

azionedi

unoS

tatosocialista:

oQ

uestom

odello‘

dellaform

azionedegli

Stati

moderni

puòripetersi

inaltre

condizioni?E

ciòda

escluderein

sensoassoluto,

oppurepuò

darsiche

almeno

inparte

sipossano

averesviluppi

simili,

sottoform

adi

avventodi

economie

programm

atiche?»

1358).G

ramsci

individuain

questocanale

diform

azionedella

bu

rocrazia

moderna

unodegli

elementi

chedanno

ragionesia

delfatto

che«

loS

tato[diviene]

ognitentativo

dicristallizzare

permanen

temente

undeterm

inatostadio

disviluppo,

unadeterm

inatasitu

azione

»,

siadi

«un

certoequilibrio

instabiledelle

classi,d

etermi

natodal

fattoche

certecategorie

d’intellettuali(al

direttoservizio

delloS

tato,specialm

enteburocrazia

civilee

militare)

sonoancora

troppolegate

allevecchie

classidom

inanti»

(Q,

751-2).

Questi

dueprocessi

convergentinella

formazione

dellaburo

craziariflettono

eprolungano

ladistinzione

gramsciana

traintellet

tualiorganici

eintellettuali

tradizionali;G

ramsci

cosfprecisa

laquestione:

11problem

adei

funzionaricoincide

inparte

colproblem

adegli

intellettuali.

Ma

seè

veroche

ogninuova

forma

socialee

stataleha

avutobisogno

diun

nuovotipo

difunzionario,

èvero

ancheche

inuovi

gruppidirigenti

nonhanno

mai

potutoprescindere,

almeno

perun

certotem

po,dalla

tradizionee

dagliinteressi

costituiti,cioè

dalleform

azionidi

funzionarigià

esistentie

precostituitial

loroavvento

(ciòspecial

mente

nellasfera

ecclesiasticae

inquella

militare).

(Q,1632)

Ma

l’analisigram

scianadella

formazione

storicadella

bu

rocra

iam

odernaindividua

unterzo

canale:

Esiste

[...]uno

stratosociale

diffusoper

ilquale

lacarriera

burocratica,

civilee

militare,

siaelem

entom

oltoim

portantedi

vitaeconom

icae

diafferm

azionepolitica

(partecipazioneeffettiva

alpotere,

siapure

indirettam

ente,per

‘ricatto‘)?

Nell’E

uropam

odernaquesto

stratosi

puòidentificare

nellaborghesia

ruralem

ediae

piccolache

èpiti

om

enod

iffusa

neidiversi

paesia

secondadello

sviluppodelle

forzeindustriali

dauna

partee

dellariform

aagraria

dall’altra.C

ertola

carrieraburocratica

(civilee

militare)

nonè

unm

onopoliodi

questostrato

sociale,tuttavia

essagli

èparticolarm

enteadatta

perla

funzionesociale

chequesto

strato

svolgee

perle

tendenzepsicologiche

chela

funzionedeterm

inao

favorisce;questi

dueelem

entidanno

all’insieme

delgruppo

socialeuna

certaom

ogeneitàed

energiadi

direttive,e

quindiun

valorepolitico

euna

funzionespesso

decisivanell’insiem

edell’organism

osociale.

Gli

elem

entidi

questogruppo

sonoabituati

acom

andaredirettam

entenuclei

diuom

inisia

pureesigui

ea

comandare

‘politicamente’,

non‘econo

micam

ente‘;

cioènella

loroarte

dicom

andonon

c’èattitudine

aordi

narele

‘cose‘,

aordinare

‘ uomini

ecose

‘in

untutto

organico,com

eavviene

nellaproduzione

industriale,perché

questogruppo

nonha

funzioni

economiche

nelsenso

moderno

dellaparola.

Esso

haun

redditoperché

giuridicamente

èproprietario

diuna

partedel

suolonazionale

ela

suafunzione

consistenel

contendere‘politicam

ente‘

alcontadino

coltivatoredi

migliorare

lapropria

esistenza,perché

ognim

iglioramento

dellaposizione

relativadel

contadinosarebbe

catastroficaper

lasua

po

sizionesociale.

Lam

iseriacronica

eil

lavoroprolungato

delcontadino,

colconseguente

abbruttimento,

sonoper

essouna

necessitàprim

ordiale.Perciò

spiegala

massim

aenergia

nellaresistenza

enel

contrattaccoa

ognim

ovimento

culturalecontadino

cheesca

dailim

itidella

religioneufficiale.

Questo

grupposociale

trovai

suoilim

itie

leragioni

dellasua

intima

debolezzanella

suadispersione

territorialee

nella‘inom

ogeneitàche

èintim

amente

connessaa

taledispersione;

ciòspiega

anchealtre

caratteristiche:la

volubilità,la

molteplicità

deisistem

iideologici

seguiti,

lastessa

stranezzadelle

ideologietalvolta

seguite.La

volontàè

decisaverso

unfine,

ma

essaè

tardae

habisogno,

disolito,

diun-

lungoprocesso

percentralizzarsi

organizzativamente

epoliticam

ente.Il

processo

siaccelera

quandola

‘volontà’specifica

diquesto

gruppocoincide

conla

volontàe

gliinteressi

imm

ediatidella

classealta;

nonsolo

ilprocesso

siaccelera,

ma

sim

anifestasubito

la‘forza

militare

‘di

questostrato,

chetalvolta,

organizzatosi,detta

leggealla

classealta,

almeno

perciò

cheriguarda

la‘form

a‘

dellasoluzione,

senon

peril

contenuto.

[.1In

questosenso

deveintendersi

lafunzione

direttivadi

questostrato

enon

insenso

assoluto;tuttavia

nonè

piccolacosa.

[...]È

danotare

come

questocarattere

‘militare

‘del

grupposociale

inquistione,

cheera

tradizionalmente

unriflesso

spontaneodi

certecondizioni

diesi

stenza,viene

oraconsapevolm

enteeducato

epredisposto

organicamen

te.[...]

(Q,1603-7)

Attraverso

questaanalisi

delleorigini

socialie

deicanali

diform

azionedella

burocrazia,G

ramsci

affrontail

problema

delloS

tatoe

dellasua

strutturadi

classead

unlivello

diconcretezza

diversoda

quellodell’analisi

marxiana,

edella

rielaborazionedi

108109

Page 57: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

questasviluppata

daL

enin.Per

essiil

problema

eraquello

did

efinire

ilcarattere

‘dello

Stato,che

venivafissato

nellacorrispon

denzatra

ilm

ododi

produzionedeterm

inato(capitalista,

socialista)

ele

classidom

inanti(borghesia,

proletariato);ne

conseguivala

concettualizzazionedel

caratteredello

Statoin

termini

di‘d

ittatura

borghese‘

edi

dittaturadel

proletariato‘.

L’analisi

(liG

ramsci

conduceinvece

allaindividuazione

deirapporti

concretitra

leclassi

dirigentie

leclassi

subordinatee

dellem

ediazioni(cioè

delleattività

voltea

produrrela

subordinazionedelle

seconde

alleprim

e)attuate

daparticolari

categoriesociali

(intellettuali,

burocrati,tecnici).

Ilquarto

elemento

dellateoria

gramsciana

dellaburocrazia

riiL

Larda

ilprocesso

attraversoil

qualela

burocraziasi

configuracom

ecasta

‘e

concepiscese

stessacom

ecorpo

separato‘.

Un

fattoredecisivo

perla

comprensione

diquesto

processosta

nellaosservazione

gramsciana

sullaparziale

sovrapposizionedel

problem

adella

burocraziae

dellaquestione

degliintellettuali.

Ineffetti

nellaanalisi

degliintellettuali

Gram

sciindividua

leragioni

siadel

lorocostituirsi

come

grupposociale

chedel

loroconcepire

sestessi

come

distaccatidalle

classie

dailoro

interessi:

Siccome

queste«arie

categoriedi

intellettualitradizionali

sentonocon

spiritodi

corpo‘

laloro

ininterrottacontinuità

storicae

laloro

‘qualifica

‘—

scrive

Gram

sci—

,cosi

essip

on

go

no

sestessi

come

autonomi

eindipendenti

dalgruppo

socialedom

inante;questa

auto-posizionenon

èsenza

conseguenzenel

campo

ideologicoe

politico,conseguenze

divasta

portatastorica

(tuttala

filosofiaidealista

sipuò

facilmente

connettere

conquesta

posizioneassunta

dalcom

plessosociale

degliintel

lettualie

sipuò

defl&re

l’espressionedi

questautopia

socialeper

cuigli

intellettualisi

credono‘indipendenti’,

autonomi,

rivestitidi

caratteri

loropropri

ecc.[.1

(Q1515)

Pié

specificamente

sullaburocrazia:

E...]il

gruppoportatore

dellenuove

ideenon

èil

gruppoeconom

ico,m

ail

cetodegli

intellettuali,e

laconcezione

delloStato

dicui

fala

propaganda,

muta

d’aspetto:esso

èconcepito

come

unacosa

asé,

come

unassoluto

razionale.La

questionepuò

essereim

postatacosf:

essendolo

Statola

forma

concretadi

unm

ondoproduttivo

edessendo

gliintellet

tualil’elem

entosociale

dacui

sitrae

ilpersonale

governativo,è

propriodell’intellettuale

nonancorato

fortemente

aun

fortegruppo

economico,

dipresentare

loStato

come

unassoluto:

cosfè

concepitacom

eassoluta

eprem

inentela

stessafunzione

degliintellettuali,

èrazionalizzata

astrattam

entela

loroesistenza

ela

lorodignità

storica.Q

uestom

otivoè

ba

silareper

comprendere

storicamente

l’idealismo

filosoficom

odernoed

èconnesso

alm

ododi

formazione

degliStati

moderni

nell’Europaconti

nentalecom

e‘reazione-superam

entonazionale

‘della

Rivoluzione

francese

checon

Napoleone

tendevaa

stabilireuna

egemonia

permanente.

(Q.1360-1)

Tale

importanza

attribuisceG

ramsci

aquesto

elemento

dellateoria

chelo

adoperacom

eespressione

sinteticadel

fenomeno

bu

rocratico:

E...]la

burocrazia,cioè

lacristallizzazione

delpersonale

dirigenteche

esercitail

poterecoercitivo

eche

aun

certopunto

diventacasta.

((,752)In

questidue

braniG

ramsci

rileval’esistenza

diun

rapportotra

laposizione

dellaburocrazia

come

categoriasociale

separatae

laconcezione

delloStato

come

enteautonom

odistaccato

dallavita

delleclassi.

Intali

condizionilo

‘spiritodi

Stato‘,

delquale

laburocrazia

èil

depositano,non

consistein

uninsiem

edi

prin

cipietici

chelo

Statopone

come

norma

aL

uttii

cittadini,e

nep

purenell’assunzione

dipunti

divista

ecriteri

dicarattere

‘uni

versale‘

(ilbene

comune,

ilpatriottism

oeccì.

ma

invecenel

cem

entoideologico

cherende

omogenea

ecom

pattala

burocraziastessa,

cioèuna

ideologiaparticolare

(digruppo)

cherazionalizza

1aposizione

daessa

detenuta.In

questom

odolo

spiritostatale

espressodalla

burocrazianon

consistenella

assunzionedei

finige

neralida

partedi

funzionaristatali

(come

ritenevaH

egel),m

anel

proporrei

proprifini

digruppo

come

f]nigenerali

dellacol

lettività.E

ccoperché

ilpotere

governativo‘

apparecom

ecorpo

separato,ed

eccoperché

«lo

Statoera

concepitocom

equalcosa

diastratto

dallacollettività

deicittadini,

come

unpadre

eternoche

avrebbepensato

atutto,

provvedutoa

tuttoecc.;

daciò

laassenza

diuna

democrazia

reale,di

unareale

volontàcollettiva

nazionalee

quindi,in

questapassività

deisingoli,

lanecessità

diun

dispotism

opid

om

enolarvato

dellaburocrazia

»(Q

,750-1).

Questo

elemento

dellateoria

dellaburocrazia

ècostruito

daG

ramsci

indiretto

riferimento

all’analisihegeliana

dellaburocrazia

deiL

ineamenti

dellafilosofia

dcldiritto.

(Èda

osservareche

Gram

scinon

conosceva,perché

ancoram

edita,la

interpretazionee

lacritica

deltesto

dihegel

sviluppatada

Marx

nellaC

riticadella

filosofiahegeliana

deldiritto

pubblico.Q

uestosignificò

unrapporto

diretto,senza

mediazioni,

conl’analisi

hegeliana).H

egelaffronta

laquestione

dellasussunzione

deiparticolari

interessidella

societàcivile

‘nella

sferadell’universale

insé

eper

sédello

Stato‘,

inquanto

compiuto

efunzione

dellaburocra

zia,particolarm

entenei

paragrafi287

e289.

Nel

primo

scrive:

Questo

compito

dellasussunzione

ingenerale

comprende

insé

ilpotere

goveHratiuo,

incui

sonoparim

enticom

presiil

poteregiudiziario

110111

Page 58: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

equello

dipolizia,

che,pii’i

direttamente,

hannorapporto

conla

particolarità

dellasocietà

civilee

fannovalere

inquesti

finil’interesse

generale.

Enel

secondo:

Ilm

antenerferm

ol’interesse

generaledello

Statoe

lalegalità

inquesti

dirittiparticolari,

eil

ricondurrei

medesim

ia

quello,esige

unacura

daparte

deidelegati

delpotere

governativo,dei

funzionaristatali

esecutivie

dellesuperiori

autoritàconsulenti

inquanto

costituitecol

legjalmente

E...]C

ome

lasocietà

civileè

ilcam

podi

battagliadell’inte

resseprivato

individualedi

tutticontro

tutti,cosf

quiha

lasua

sedeil

conflittodel

medesim

ocon

icom

uniaffari

particolari,e

diquesti

insieme

aquello

controi

piiialti

puntidi

vistae

ordinamenti

delloStato.

Lospirito

corporativo,che

sigenera

neldiritto

dellesfere

particolari,

siconverte

insé

stesso,ad

untem

po,nello

spiritodello

Stato,giacché

essoha

nelloStato

ilm

ezzodi

conservazionedei

finiparticolari.

Questo

èil

segretodel

patriottismo

deicittadini

daquesto

lato,che

cioèessi

conosconolo

Statocom

eloro

sostanza,perché

conservale

lorosfere

particolari,il

lorodiritto

ela

loroautorità,

come

illoro

benessere.N

ellospirito

corporativo,poiché

essocontiene

imm

ediatamente

ilra

dicarsidel

particolarenell’universale,

èpertanto

laprofondità

ela

forzache

loStato

hanel

sentimento

.

L’interpretazione

ela

criticadi

Marx

diqueste

analisihegeliane

dannola

chiaveper

comprendere

l’insieme

dellateoria

marxiana

delloStato.

Inun

sensoM

arxrealizza

unsuperam

entodella

con

cezionehegeliana

delloStato,

inquanto

coglieil

fattoche

loStato

nonrappresenta

astrattamente

gliinteressi

generali,m

agli

inte

ressiparticolari

delleclassi

dominanti

(riconoscendoun

certogrado

diuniversalità

all’azionedi

certeclassi,

nelm

omento

incui

essesvolgono

unafunzione

progressivae

rivoluzionaria);in

unaltro

rimane

aldi

sottodella

analisihegeliana,

inquanto

noncoglie

perintero

lafunzione

sostanzialedella

burocrazianello

Stato.La

radicedi

taleparzialità

sembra

risiederenella

tropposom

ma

rialettura

cheM

arxfa

deibrani

soprariportati;

eglidifatti

nelcom

mento

adessi

riducesia

ilconcetto

hegelianodi

societàcivile

chequello

diStato:

Ciò

—inizia

Marx

—è

notevole:1)

perla

definizionedella

societàcivile

come

bellumom

niumcontra

omnes;

2)perché

l’egoismo

privatoè

svelatocom

eil

‘segretodel

patriottismo

deicittadini

‘e

come

laprofondità

ela

forzadello

Statonel

sentimento

‘;3)

perchéil

‘cittadino

‘,l’uom

odell’interesse

particolarein

Opposizione

all’universale,il

mem

brodella

societàcivile,

èconsiderato

come

‘individuofisso

‘,m

entre

loStato

sioppone

egualmente

indegli

‘individuifissi

‘ai

cittadini

‘.

.nIvi,

pp.53-4.

K.Marx,

Critica

dellafilosofia

cit.,p.

54.

Marx

nonvede

chela

‘societàcivile

‘per

Hegel

nonè

soiola

sferadell’interesse

privatoindividuale,

ma

anchela

sferadei

Co

muni

interessiparticolari,

chequindi

nell’analisihegeliana

la‘so

cietàcivile’

nonsono

soloi

cittadinicom

esoggetti

economici

pri

vati,m

aanche

«le

corporazionidelle

comunità

edegli

altrim

estieri

estati

»com

esoggetti

collettiviorganizzati

pro

vv

isti

diuna

propriaburocrazia

particolare.Q

uestecorporazioni

ei

loropropri

funzionari.«

rientranonella

societàcivile

»e

«restano

fuoriE...]

delloStato

»D

ueosservazioni

ancorasu

questopunto.

Inprim

oluogo:

lasocietà

civile‘

divienein

Marx

lasfera

delleattività

puramente

economiche,

laddovein

Hegel

essaincludeva

organizzazionisociali,

norme

giuridiche,apparati

burocratici,ecc.

Insecondo

luogo:in

Marx

lalotta

nellasfera

econnmica,

individuatacom

elotta

traclassi,

nontrova

mom

enti(li

mediazione

all’internodella

sferadella

societàcivile

ma

soionella

sferastatale;

inH

egella

lottatra

gliinteressi

opposti,individuata

come

conflittotra

singoloe

traco

rporazioni

(concezionepiil

primitiva

inquesto

sensodi

quellam

arxiana),trova

mom

entidi

mediazione

giànella

sferadella

società

civile(concezione

pi1evoluta

inquesto

sensodi

quellam

arxiana).R

iguardoil

concettodi

Stato,M

arxripete

lam

edesima

operazione

diesclusione

dellaburocrazia

dalquadro

dell’analisi.E

glinon

vedeche

lasfera

delloStato

perH

egelnon

èsolo

lasfera

dellaem

piricaesistenza

‘dei

governanti,cioè

dideterm

inatiindividui

chesi

oppongonoad

altriindividui,

inun

astrattorapporto-oppo

sizionetra

Statoe

cittadini,m

aanche

unaconcreta

organizzazionedel

potere,«

l’organizzazionedelle

autorità»,

l’attività-della

bu

rocrazia.D

atoche

Marx

attribuiscea

1-legell’esclusione

dellaburocrazia

siadalla

sferadella

societàcivile

chedalla

sferadello

Stato,in

terpreta

laconcezione

hegelianadella

burocraziacom

ese

questafosse

fondatasulla

separazionetra

loStato

ela

societàcivile:

Hegel

partedalla

separazionedello

‘Stato‘

edella

società‘civile

‘,

dei‘particolari

interessi‘

edell’’

universaleche

èin

sée

persé’

esenza

dubbiofonda

laburocrazia

suquesta

separazione

Edato

cheM

arxnon

s’accorgeche

l’analisihegeliana

individuadue

concretilivelli

diorganizzazione

burocratica(nella

sferadella

societàcivile

enella

sferadello

Stato),e

cheil

rapportotra

loStato

ela

societàcivile

è—

secondoH

egel—

lospecifico

compito

di

Ivi,p.

33.Ivi,

p.35.

uIvi,

p.58.

112113

Page 59: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

questeburocrazie,

rivolgea

Hegel

lacritica

diaver

lasciatoa

mez

z’ariala

burocrazia,e

diaverne

datouna

rappresentazionespecula

tiva.E

fail

versoa

Hegel:

Lecorporazioni

sonoil

materialism

odella

burocrazia,e

laburocrazia

èlo

spiritualismo

dellecorporazioni.

Lacorporazione

èla

burocraziadella

societàcivile;

laburocrazia

èla

corporazionedello

Stato.In

realtàla

burocraziasi

contrapponeperciò

come

‘societàcivile

delloStato

allo‘Stato

dellasocietà

civile‘,

allecorporazioni.

Làdove

la‘burocra

zia‘

èun

nuovoprincipio,

dovel’interesse

generaledello

Statocom

inciaa

diventareun

interessea

parte‘

eperò

uninteresse

‘reale‘,

essalotta

controle

corporazionicom

eogni

conseguenzalotta

control’esisten

zadei

suoipresupposti.

Al

contrario,tostoché

lavita

realedello

Statosi

svegliae

lasocietà

civile,m

ossada

proprioistinto

razionale,si

liberadalle

corporazioni,la

burocraziacerca

direstaurarle;

chéappena

cadelo

‘Statodella

societàcivile

‘,

cadela

‘societàcivile

delloStato

‘.

Lospiritualism

oscom

pareassiem

eal

materialism

o,suo

contrapposto.La

conseguenzalotta

perl’esistenza

deisuoi

presupposti,tostoché

unnuo

voprincipio

lottanon

controtale

esistenza,m

acontro

ilprincipio

diessa

esistenza.Il

medesim

ospirito

checrea,

nellasocietà,

lacorpora

zione,crea,

nelloStato,

laburocrazia

.

Cosicché

soloalla

finedel

ragionamento

Marx

riconoscele

bu

rocrazie

;zellasocietà

civilee

nelloS

tato,m

anei

termini

dell’attribuzione

aH

egeldi

unaanalisi

speculativa.Q

uestainsufficienza

dellainterpretazione

edella

criticadi

Marx

deltesto

hegelianonon

èsenza

conseguenze.E

ssaè

ineffetti

allabase

delm

odoin

cuiM

arxim

postae

risolveil

probema

deirap

portitra

economia

eS

tatoe

tra«

struttura‘

sovrastruttura‘.

Nella

Prefazione

aP

erla

criticadell’econom

iapolitica

Marx

parteproprio

dalrapporto

conH

egel:

Ilprim

olavoro

intrapresoper

scioglierei

dubbiche

mi

assalivanofu

unarevisione

criticadella

filosofiadel

dirittodi

Hegel,

lavorodi

cuiapparve

l’introduzionenei

Deutsch-franziisische

Jahrbiicherpubblicati

aParigi

nel1844.

Lam

iaricerca

arrivòalla

conclusioneche

tantoi

rapporti

giuridiciquanto

leform

edello

Statonon

possonoessere

compresi

néper

sestessi,

néper

lacosiddetta

evoluzionegenerale

dellospirito

umano,

ma

hannole

lororadici,

piuttosto,nei

rapportim

aterialidella

esistenzail

cuicom

plessoviene

abbracciatoda

Hegel,

seguendol’esem

piodegli

inglesie

deifrancesi

delsecolo

XV

III,sotto

ilterm

inedi

societàcivile

‘;e

chel’anatom

iadella

societàcivile

èda

cercarenella

economia

politica,E...]

Ilrisultato

generaleal

qualearrivai

eche,

unavolta

acquisito,m

iservf

dafilo

conduttorenei

miei

studi,può

esserebrevem

enteform

ulatocos:

nellaproduzione

socialedella

loroesistenza,

gliuom

inientrano

inrapporti

determinati,

necessari,indipendenti

dallaloro

volontà,in

rapportidi

produzioneche

corrispondonoa

undeterm

inatogrado

disviluppo

delleloro

forzeproduttive

materiali.

L’in-38

Ibid.

sieme

diquesti

rapportidi

produzionecostituisce

lastruttura

economica

dellasocietà,

ossiala

basereale

sullaquale

sieleva

unasovrastruttura

giuridicae

politicae

allaquale

corrispondonoform

edeterm

inatedella

coscienzasociale.

Ilm

ododi

produzionedella

vitam

aterialecondiziona,

ingenerale,

ilprocesso

sociale,politico

espirituale

dellavita

39.

Dal

mom

entoche

Marx,

sullabase

diquella

letturadi

Hegel,

riduce

lasocietà

civileai

rapportieconom

icie

togliela

burocrazia(e

gliintellettuali)

dallasocietà

civilee

dalloS

tato,egli

perdela

possibilitàdi

individuarei

rapporticoncreti

traeconom

iae

Stato,

struttura‘

e«sovrastruttura

‘.

Tali

rapportisono

inrealtà

attuatida

specifichecategorie

sociali(la

burocrazia,gli

intellettuali),sicché,

nonindividuate

questecategorie

nellaloro

propriafunzione,

questirapporti

concretisfuggono

all’analisie

vengonoquindi

concepitiin

modo

astrattoattraverso

concettispeculativi:

determinazione,

cor

rispondenza,rispecchiam

ento,condizionam

ento,ecc.

Una

insufficienza

nellaanalisi

concretadella

organizzazionesociale

estatale

portaM

arxad

unaform

ulazioneteorica

speculativasu

questiproblem

i.G

ramsci,

apartire

dauna

proprialettura

criticadi

Hegel

eda

unainterpretazione

eduna

criticadi

Marx,

affrontaquesti

problemi

inm

ododiverso.

Ci

limitiam

oad

accennarei

trattifondam

entalidella

rispostagram

sciana.E

glicritica

ilcarattere

speculativo(«

«mi

racolo‘

superstizioso»[Q

,1422])

deirapporti

tra«stru

ttura’

esovrastruttura

‘e

trasocietà

civilee

Stato,

inquanto

cogliela

funzionedi

collegamento

specificamente

svoltadagli

intellettuali(«

funzionaridella

sovrastruttura»)

edalla

burocrazia,e

suque

stabase

definiscei

rapportitra

«struttura‘

esovrastruttura

‘col

concettodi

bloccostorico,

bloccosociale

traclassi

organizzativedell’econom

iae

gruppidirigenti

delloS

tatocem

entatodalla

atti

vitàdelle

diversecategorie

intellettuali;e

definiscei

rapportitra

dirigentie

direttisulla

basedel

concettodi

Stato

come

societàcivile

piùsocietà

politica,organizzati

dallaburocrazia.

Ma

Gram

scidà

ancheuna

spiegazionedelle

posizioniassunte

daH

egele

daM

arxsul

problema,

inquadrandolestoricam

ente.In

unodei

primi

paragrafidel

Quaderno

iintitolato

Hegel

el’associa

zionismo,

scrive:

Ladottrina

diH

egelsui

partitie

leassociazioni

come

trama

‘pri

vata‘

delloStato.

Essa

derivòstoricam

entedalle

esperienzepolitiche

dellaR

ivoluzionefrancese

edoveva

servirea

dareuna

maggiore

concretezza

alcostituzionalism

o.G

overnocol

consensodei

governati,m

acol

consensoorganizzato,

nongenerico

evago

qualesi

afferma

nell’istante

delleelezioni:

loStato

hae

domanda

ilconsenso,

ma

anche‘educa

questoconsenso

conle

associazionipolitiche

esindacali,

cheperò

sonoorganism

iprivati,

lasciatiall’iniziativa

privatadella

classedirigente.

39K

.M

arx,Per

lacritica

cit.,pp.

4-5.

IiI

1i

Page 60: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Hegel,

inun

ccrtosenso,

superagià,

coil,il

purocostituzionalism

oe

teorizzalo

Statoparlam

entarecol

suoregim

edei

partiti.La

suaconce

zionedell’associazione

nonpuò

essereche

ancoravaga

eprim

itiva,tra

ilpolitico

el’econom

ico,secondo

l’esperienzastorica

deltem

po,che

eram

oltoristretta

edava

unsolo

esempio

diorganizzazione,

quellocorporativo

‘(politica

innestatanell’econom

ia).M

arxnon

potevaavere

esperienzestoriche

superioria

quelledi

Hegel

(almeno

molto

superiori),m

aaveva

ilsenso

dellem

asse,per

lasua

attività

giornalisticae

agitatoria.Il

concettodi

Marx

dell’organizzazionerim

aneancora

impigliato

traquesti

elementi:

organizzazionedi

mestiere,

clubsgiacobini,

cospirazionisegrete

dipiccoli

gruppi,organizzazione

giornalistica.(Q

,56-7)

Gram

scisottolinea

l’importanza

dellaanalisi

hegelianadella

società

civile,che

permette

aH

egeldi

teorizzarelo

Statoche

organizza

ededuca

alconsenso

conle

associazionipolitiche

esindacali,

oltrechécoi

proprim

ezzi.M

ainsiem

ene

cogliela

limitazione

nelfatto

cheH

egelnon

potevaancora

averel’esperienza

deipartiti

dim

assa,che

èall’origine

dellacritic

adella

sociologiae

dellascie

nza

dellastoria

edella

politica,com

eabbiam

ovisto.

Neanche

Marx

ebbetale

esperienza,tuttavia

rispettoa

Hegel

avevain

pi

‘ilsenso

dellem

asse‘,

ma

inm

enola

comprensione

dellacom

plessitàdella

vitae

dell’organizzazionestatale.

La

criticadi

Gram

scia

Marx

suquesto

puntodecisivo

nonsi

potevafinora

cogliere,in

quantoil

passaggioche

abbiamo

citatoera

statoom

essonelle

precedentiedizioni

deiQ

uaderni.Q

uestaosservazione

storico-criticadi

Gram

sciè

dacollegare

colproblem

adella

formazione

dellospirito

statale.C

ome

giàabbiam

ovisto,

perH

egello

spiritostatale

haorigini

nellecorporazioni

(«lo

spiritocorporativo,

chesi

generanel

dirittodelle

sfereparti

colari,si

convertein

sestesso,

adun

tempo,

nellospirito

delloStato,

giacchéesso

hanello

Statoil

mezzo

diconservazione

deifini

particolari »).G

ramsci

sviluppacriticam

entequesto

tema,

ritenendolo

cruciale:

...]lo

spiritodi

partitoE...1

èl’elem

entofondam

entaledello

spiritostatale

‘—

---

scrivenel

paragrafocitato

Machiavelli.

Elem

entidi

politica,e

prosegue—

Ladim

ostrazioneche

lospirito

dipartito

èl’elem

entofon

damentale

dellospirito

stataleè

unodegli

assuntipi6

cospicuida

sostenere

edi

maggiore

importanza.

(Q,1755)

Lad

dove

hegel

iden

tificala

form

azione

dello

spirito

statalenelT

eco

rporazio

ni,

Gram

scila

indiv

idua

nei

partiti

politici,

con

ciòco

glien

do

ilpassag

gio

storico

afo

rme

pi6

evolu

tedi

org

aniz

zazione

statale;n

on

solo:lad

dove

Heg

elfo

ndav

ail

div

enire

dello

spirito

corp

orativ

oin

spirito

statalesul

fattoche

loS

tatogara

ntiv

ala

realizzazion

edei

finid

elleco

rporazio

ni

edei

diritti

del

cit

116

i

tadino,G

ramsci

fondavail

diveniredello

spiritodi

partitoin

spi

ritostatale

sulfatto

cheè

nelpartito

chegli

uomini

edi

gruppisociali

acquistanouna

coscienzauniversale-nazionale

(superandolo

individualismo

el’interesse

economico-corporativo

digruppo,

po

nendosifini

generali);è

nelpartito

chesi

educanoi

dirigentied

ifunzionari

statali;attraverso

ipartiti

leclassi

divengonoStato.

Quinto

elemento

dellateoria

gramsciana

dellaburocrazia

èil

caratterestoricam

entedeterm

inatodel

problema

dellaburocrazia,

equindi

ilrapporto

trale

burocraziem

odernee

la‘grande

crisi‘.

«Si

puòdire

cheogni

forma

disocietà

hala

suaim

postazioneo

soluzionedel

problema

dellaburocrazia,

euna

nonpuò

essereuguale

all’altra»

(Q,

974),scrive

Gram

scia

conclusionedel

paragrafo

Sel/-governm

ente

hz;rocrazia,ove

prendein

esame

ilcaso

inglesein

rapportoal

francesee

altedesco.

«È

certoche

ogniform

aso

cialee

stataleha

avutoun

suoproblem

adei

fun7.ionari,un

suom

ododi

impostarlo

erisolverlo,

unsuo

sistema

diselezione,

un

suotipo

difunzionario

daeducare.

Ricostruire

losvilgim

entodi

tuttiquesti

elementi

èdi

importanza

capitale»

(Q,

1632)scrive

ancoranei

paragrafoSulla

burocrazia.L

’affermazione

delcarattere

storicamente

determinato

delproblem

adella

burocrazianon

èper

Gram

scisoltanto

unrichiam

om

etodologicogenerale,

ma

unele

mento

dellateoria

dellaburocrazia

alquale

attribisce‘im

portanzacapitale

‘,

equesto

perchéin

essoè

racchiusala

criticaspecifica

atutte

leteorie

chenella

burocraziavedono

untratto

tipicodi

tuttele

societàm

oderne,e

suquesto

fondanouna

analisi‘socio

logica‘

generaleed

astratta,non

storica.(Si

vedaper

tuttiM

.\V

eber,che

inE

conomia

esocietà

allaanalisi

dellaburocrazia

pre

mette

laseguente

«O

sservazioneprelim

inare.A

bbiamo

dipropo

sitopreso

lem

ossedalla

forma

specificamente

moderna

diam

mi

nistrazioneper

poterin

seguitoraffrontare

conessa

inaltre

»

Lastoricità

delproblem

adella

burocraziaporta

Gram

scia

prenderein

esame

l’assettodelle

burocraziem

odernenel

contestodella

grandecrisi

organicam

ondiale,in

quantotale

crisisegna

come

abbiamo

visto—

—una

riorganizzazionecom

plessivadei

rapporti

tra

dirigentie

diretti.N

elletre

rispostealla

crisi—

—fe

nomeno

americano,

fenomeno

fascista,fenom

enostalinista

sulterreno

dellariorganizzazione

delloStato,

cogliel’im

ponenteespan

sioneed

ilpredom

inioacquisito

dallaburocrazia

come

indicedel

mancato

superamento

dellacrisi.

Inuna

seriedi

paragrafiesam

inail

processostorico

checonduce

allacrisi

delm

odellodi

organizzazione

degliStati

europeicontem

poranei.G

ramsci

prendele

mosse

dallaindividuazione

dclprogetto

di

4°M

.W

eber,E

co

no

mia

eso

cie

flh,

Edizioni

diC

omunità,

Milano

1961,p.

215,

117

Page 61: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

organizzazionedello

Stato

sviluppatodalla

classeborghese;

nelpa

ragrafoLo

Statoe

laconcezione

deldiritto

scrive:

Larivoluzione

portatadalla

classeborghese

nellaconcezione

deldi

rittoe

quindinella

funzionedello

Statoconsiste

specialmente

nellavo

lontàdi

conformism

o(quindi

eticitàdel

dirittoe

delloStato).

Leclassi

dominanti

precedentierano

essenzialmente

conservatricinel

sensoche

nontendevano

adelaborare

unpassaggio

organicodalle

altreclassi

allaloro,

adallargare

cioèla

lorosfera

diclasse

‘tecnicamente

‘e

ideologicam

ente:la

concezionedi

castachiusa.

Laclasse

borghesepone

sestes

sacom

eun

organismo

incontinuo

movim

ento,capace

diassorbire

tuttala

società,assim

ilandolaal

suolivello

culturaleed

economico:

tuttala

funzionedello

Statoè

trasformata:

loStato

diventaeducatore

‘,

ecc.(Q,

937)

Èil

progettodi

organizzarei

rapportitra

idirigenti

ei

diretti(la

vitadello

Stato)

sullabase

delconsenso,

cioèsulla

basedella

conformazione

deigovernati

aifini

deigovernanti,

cheè

ilsenso

propriodella

aspirazioneuniversalistica

—affidata

alloS

tato—

dellaclasse

borghese.Q

uestoprogetto

sistruttura

indue

elementi,

ilprincipio

dirappresentatività

(come

delegadel

potere)che

siesprim

enel

regim

eparlam

entaree

deipartiti,

eil

principiodi

competenza

tecni

cache

siesprim

enel

regime

burocratico(nella

divisionedei

po

teridello

Stato).

Identificatoil

progetto,G

ramsci

prendein

esame

lecondizioni

dellasua

realizzazionee

lesue

limitazioni

strutturali,e

dell’organizzazione

stataleche

nerisulta

fala

critica.G

ramsci

intendeil

progettodella

classeborghese

noncom

el’ideazione

diun

modello

astrattodi

organizzazionedella

vitastatale

ela

proposizionedei

modi

diattuarlo,

ma

come

risultatodei

conflittireali

erisposta

(iniziativa)alle

condizionidate

chegli

ideologirazionalizzano

erendono

sistematicam

entecoerenti

nellateoria.

Ladivisione

deipoteri

etu

ttala

discussioneavvenuta

perla

suarea

li7zazionee

ladogm

aticagiuridica

natadal

suoavvento,

sonoil

risultatodella

lottatra

lasocietà

civilee

lasocietà

politicadi

undeterm

inatoperiodo

storico,con

uncerto

equilibrioinstabile

delleclassi,

determi

natodal

fattoche

certecategorie

d’intellettuali(al

direttoservizio

delloStato,

specialmente

burocraziacivile

em

ilitare)sono

ancoratroppo

leati

allevecchie

classidom

inanti.(Q,

751)

scriveG

ramsci

iniziandoil

paragrafoE

gemonia

(societàcivile)

edi

visionedei

poteri.L

acritica

gramsciana

alloS

tatoborghese

nonconsiste

nell’individuarecontraddizioni

astrattenel

modello

diS

tato,

eneanche

nelcontrapporre

ilm

odelloastratto

allasua

realizzazione

concreta,hensf

nell’analisistorico-critica

dellalotta

trale

classidalle

qualirisulta

laconform

azionedi

unoS

tatoche

risentedell’equilibrio

instabiledei

rapportitra

leclassi,

diuno

Stato

che

è‘contraddittorio

‘in

quantorisultante

dauna

lotta.

Più

precisamente:

ilconflitto

trarappresentanza

politicae

competenza

tecnica,tra

regime

parlamentare

eregim

eburocratico,

esprime

ilfatto

chele

categoried’intellettuali

aldiretto

servizio

delloS

tato,specialm

enteburocrazia

civilee

militare,

sonotroppo

legatealle

vecchieclassi

dominanti,

dim

odoche

ilprogetto

uni

versalisticodella

borghesias’infrange

controuna

burocraziache

divienecasta,

staccalo

Stato

dallasocietà

civilee

loassolutizza.

La

classeborghese

nonriesce

aprodurre

asufficienza

ipropri

in

tellettualiorganici,

nonraggiunge

lapiena

egemonia

edeve

ricor

rereo

allaviolenza

giacobinao

allautilizzazione

—m

edianteco

m

promesso

—degli

intellettualitradizionali;

daquesto

risultache

loS

tatoborghese

nonpuò

poggiaresulla

solarappresentanza

inquanto

lasua

attivitàdi

educazioneal

consensoè

insufficiente

enon

riescead

organizzareun

conformism

odi

massa

—,

edi

conseguenzala

burocrazia(civile

em

ilitare)assolve

sempre

più

funzionipolitiche

edoccupa

spazicrescenti

nellavita

delloS

tato.

Laconclusione

criticagram

scianaviene

diseguito

nelm

edesimo

paragrafo:

Importanza

essenzialedella

divisionedei

poteriper

illiberalism

opo

liticoed

economico:

tuttal’ideologia

liberale,con

lesue

forzee

lesue

debolezze,può

essereracchiusa

nelprincipio

delladivisione

deipoteri

eappare

qualesia

lafonte

delladebolezza

delliberalism

o:è

laburo

crazia,cioè

lacristallizzazione

delpersonale

dirigenteche

esercitail

po

terecoercitivo

eche

aun

certopunto

diventacasta.

Onde

larivendi

cazionepopolare

dellaeleggibilità

ditutte

lecariche,

rivendicazioneche

èestrem

oliberalism

oe

neltem

postesso

suadissoluzione.

(Q,

752)

Molto

piùoltre,

nelparagrafo

Machiavelli.

LoStato.,

Gram

sciri

prendeil

problema:

...]quale

fondamento

hannole

accuseche

sifanno

alparlam

entarismo

eal

regime

deipartiti,

cheè

inseparabiledal

parlamentariSm

o?(fonda

mento

obbiettivo,s’intende,

cioèlegato

alfatto

chel’esistenza

deiP

arlam

enti,di

persé,

ostacolae

ritardal’azione

tecnic

adel

governo).C

heil

regime

rappresentativopossa

politicamente

‘darnoia

‘alla

burocraziadi

carrieras’intende;

ma

nonè

questoil

punto.Il

puntoè

seil

regime

rappresentativoe

deipartiti

invecedi

essereun

meccanism

oidoneo

ascegliere

funzionarieletti

cheintegrino

cdequilibrino

iburocratici

nominati,

perim

pediredi

pietrificarsisia

divenutoun

inciampo

eun

meccanism

oa

rovescioe

perragioni.

(Q,1708)

Lo

sviluppostorico

diqueste

‘contraddizioni’culm

inanella

crisidi

rappresentanzae

nellavittoria

dellaburocrazia,

processi

119118

Page 62: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

chesignificano

lacrisi

storicadello

Stato

liberale.Q

uestacrisi

manifesta

ilfallim

entodel

progettostatale

dellaclasse

borghese,in

quantoessa

nonè

riuscitaa

diventareclasse

generaleche

con

forma

asé

lealtre

classi:

Com

eavvenga

unarresto

esi

ritorn

ialla

concezionedello

Stato

come

puraforza,

ecc.La

classeborghese

è‘saturata

‘:

no

nsolo

nonsi

diffonde,

ma

sidisgrega;

nonsolo

nonassim

ilanuovi

elementi,

ma

disassimila

unaparte

dise

stessa(o

almeno

ledisassim

ilazionisono

enormem

entepiù

numerose

delleassim

ilazioni.(Q

,937)

Inciò

precisamente

consistela

crisiorganica.

Gram

scispiega

ilrapporto

trala

crisidell’organizzazione

statale

rappresentativae

ilpredom

iniodella

burocrazia(nell’organiz

zazionestatale)

inO

sservazionesu

alcuniaspetti

dellastruttura

deipartiti

politicinei

periodidi

crisiorganica.

Aun

certopunto

dellaloro

vitastorica

igruppi

socialisi

staccanodai

loropartiti

tradizionali,cioè

ipartiti

tradizionaliin

quelladata

forma

organizzativa,con

queideterm

inatiuom

iniche

licostituiscono,

lirappresentano

eli

dirigononon

sonopiù

riconosciuticom

eloro

espressione

dallaloro

classeo

frazionedi

classe.(Q,

1602-3)

Un

primo

elemento

individuatoda

Gram

sciè

chela

crisidi

rappresentanza

sipresenta

innanzituttocom

ecrisi

deipartiti,

cioèdei

canaliin

cuisi

esprime

larappresentanza

esi

organizzail

consenso;ciò

vuoldire

chenon

sitratta

solodel

fattoche

leclassi

subordinatenon

siriconoscano

nelladata

direzionestatale,

ma

chele

stesseclassi

dominanti

percepisconoi

propriorgani

par

titicicom

einadeguati

aicom

pitiche

essesi

pongononel

mom

entostorico

dato.C

iòaccade

perchém

entrele

classisi

evolvono,i

par

titisi

cristallizzanochiudendosi

inun

processodi

burocratizzarione.

Prosegue

Gram

sci:

Quando

questecrisi

siverificano,

lasituazione

imm

ediatadiventa

de

licatae

pericola,perché

ilcam

poè

apertoalle

soluzionidi

forza,all’at

tivitàdi

potenzeoscure

rappresentatedagli

uomini

provvidenzialio

Ca

rismatici.

Com

esi

formano

questesituazioni

dicontrasto

trarappresen

tantie

rappresentati,che

dalterreno

deipartiti

(organizzazionidi

par

titoin

sensostretto,

campo

elettorale-parlamentare,

organizzazionegior

nalistica)si

riflettein

tuttol’organism

ostatale,

rafforzandola

posizionerelativa

delpotere

dellaburocrazia

(civilee

militare),

dell’altafinanza,

dellaC

hiesae

ingenerale

ditutti

gliorganism

irelativam

enteindi

pendentidalle

fiuttuazionidell’opinione

pubblica?In

ognipaese

ilp

rocesso

èdiverso,

sebbeneil

contenutosia

lostesso.

Eil

contenutoè

lacrisi

diegem

oniadella

classedirigente,

cheavviene

operché

laclasse

dirigenteha

fallitoin

qualchesua

grandeim

presapolitica

percui

ha

120

domandato

oim

postocon

laforza

ilconscnso

dellegrandi

masse

(come

laguerra)

operché

vastem

asse(specialm

entedi

contadinie

dipiccoli

borghesiintellettuali)

sonopassati

dicolpo

dallapassività

politicaa

ùnacerta

attivitàe

pongonorivendicazioni

chenel

lorocom

plessodi

sorganicocostituiscono

unarivoluzione.

Siparla

di‘crisi

diautorità

eciò

èappunto

lacrisi

diegem

onia,o

crisidello

Statonel

suocom

plesso.(Q,

1603)

Èin

questopasso

laform

ulazionepiù

compiuta

delprocesso,

chevede

insieme

ilfallim

entodel

progettouniversalistico

dellaclasse

borgheseche

siesprim

enella

perditadell’egem

onia,lo

sviluppo

dell’autonomia

ideologicadelle

classisubordinate

chesi

espri

me

nell’avventodei

partitidi

massa

eil

raflorzamento

dellaburo

craziacom

estabilizzazione

deirapporti

didom

iniotra

leclassi.

Elem

entocaratterizzante

diquesto

periodostorico

èil

rapportotra

lagrande

guerrae

lam

obilitazionee

l’organizzazionedi

grandim

asse,che

inprecedenza

abbiamo

analizzato.G

ramsci

prosegue:

La

crisicrea

situazioniim

mediate

pericolose,perché

idiversi

stratidella

popolazionenon

possiedonola

stessacapacità

diorientarsi

rapidam

entee

diriorganizzarsi

conlo

stessoritm

o.La

classetradizionale

di

rigente.che

haun

numeroso

personaleaddestrato,

muta

uomini

epro

gramm

ie

riassorbeil

controlloche

leandava

sfuggendocon

unacelerità

maggiore

diquanto

avvenganelle

classisubalterne;

fam

agaridei

sacriflzi.

siespone

aun

avvenireoscuro

conprom

essedem

agogiche.m

am

antieneil

potere,lo

rafforzaper

ilm

omento

ese

neserve

perschiac

ciarel’avversario

edisperderne

ilpersonale

didirezione,

chenon

puòessere:m

oltonum

erosoe

molto

addestrato.Il

passaggiodelle

truppedi

molti

partitisotto

labandiera

diun

partitounico

clicm

egliorappre

sentae

riassume

ibisogni

dell’interaclasse

èun

fenomeno

organicoe

normale,

anchese

ilsuo

ritmo

siarapidissim

oe

quasifulm

ineoin

confronto

ditem

pitranquilli:

rappresentala

fusionedi

unintero

grupposociale

sottoun’unica

direzioneritenuta

solacapace

dirisolvere

unpro

blema

dominante

esistenzialee

allontanareun

pericolom

ortale.Q

uandola

crisinon

trovaquesta

soluzioneorganica,

ma

quelladel

capocarism

atico,

significache

esisteun

equilibriostatico

(icui

fattoripossono

essere

disparati,m

ain

cuiprevale

l’imm

aturitàdelle

forzeprogressive)

chenessun

gruppo,né

quelloconservativo

néquello

progressivo,ha

laforza

necessariaalla

vittoriae

cheanche

ilgruppo

conservativoha

bi

sognodi

unpadrone

(cfr.1118

brumaio

diLuigi

Napoleone).

(Q,1603-4)

Nella

situazio

ne

di

una

crisidi

rappresen

tanza

ilp

roblem

aim

med

iatod

ellaclasse

do

min

ante

èq

uello

di

evitare

lapro

pria

di

sgreg

azione

edi

riorg

anizzarsi

com

eclasse

do

min

ante;

essap

rend

e

attodella

sua

crisidi

egem

onia

enon

èin

con

dizio

ne

di

perse

guire

ilpro

getto

di

con

form

area

séle

altreclassi,

no

nu

tilizzap

ilreg

ime

rap

pre

sen

tativ

ocd

ipartiti

com

eo

rgan

izzazioni

volte

12l

Page 63: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

allacostruzione

delconsenso.

Essa

siunifica

esi

riorganizzain

tornoalla

burocrazia(civile

em

ilitare)che

emerge

come

il‘p

artito

unico‘,

ilsolo

incondizione

diassolvere

inuovi

compiti

dellaclasse

dominante.

Siconfigura

ilpredom

inioorganico

delregim

eburocratico.

Questo

predominio,

come

diseguito

rilevaG

ramsci,

nonsi

manifesta

solonello

Stato

(ilpartito

dellaclasse

dominante),

ma

coinvolgcanche

leorganizzazioni

sociali,i

partiti,le

istituzionicu

lturali

(anchequelle

delleclassi

subordinate,anche

laddovediv

entarono

Stato):

Questo

ordinedi

fenomeni

èconnesso

auna

dellequistioni

piiiim

portantiche

riguardanoil

partitopolitico,

ecioè

allacapacità

delpartito

direagire

controlo

spiritodi

consuetudine,contro

letendenze

am

umm

ificarsie

adiventare

anacronistico.I

partitinascono

esi

costituisconoin

organizzazioneper

dirigerele

situazioniin

mom

entistoricam

entev

itali

perle

loroclassi;

ma

nonsem

preessi

sannoadattarsi

ainuovi

compiti

ealle

nuoveepoche,

nonsem

presanno

svilupparsisecondo

chesi

sviluppanoi

rapporticom

plessividi

forza(e

quindiposizione

relativadelle

loroclassi)

nelpaese

determinato

onel

campo

internazionale.N

ell’analizzarequesti

sviluppidei

partitioccorre

distinguere:il

grupposociale;

lam

assadi

partito;la

burocraziae

loStato

maggiore

delpar

tito.La

burocraziaè

laforza

consuetudinariae

conservatricepiù

peri

colosa;se

essafinisce

colcostituire

uncorpo

solidale,che

staa

sée

sisente

indipendentedalla

massa,

ilpartito

finiscecol

diventareana

cronistico,e

neim

omenti

dicrisi

acutaviene

svuotatodel

suocon

tenutosociale

erim

anecom

ecam

patoin

aria.(Q,

1604)

La

burocratizzazionenei

partitiG

ramsci

lacoglie

anchea

par

tiredalla

individuazionedei

compiti

chesi

pongonole

classinel

lorosviluppo.

Ipartiti

nasconoper

dirigere,per

organizzarela

espansionedelle

classie

realizzarneil

progettodi

universalizzazione;

ma

allorchéesse

nonriescono

acostruire

l’egemonia

osono

costrettea

posizionidifensive,

laburocrazia

dipartito,

cheassolve

funzionidi

dominio

interno,prende

ilsopravvento

conla

conseguente

separazionedel

partitodalla

classe,lo

rendeanacronistico,

politicamente

settarioe

teoricamente

dogmatico.

Di

questoprocesso

diburocratizzazione

delloS

tatoe

deipartiti

Gram

sci,in

Passato

epresente.

Agitazione

epropaganda,

dàuna

analisispecifica

riferitaal

casoitaliano;

lariportiam

oper

interoanche

perchéessa

approfondiscee

precisaalcuni

concettiprim

aesposti.

Ladebolezza

deipartiti

politiciitaliani

intutto

illoro

periododi

attività,

dalR

isorgimento

inpoi

(eccettuatoin

parteil

partitonazionali-

122

i

sta)è

consistitain

quelloche

sipotrebbe

chiamare

unosquilibrio

tral’agitazione

ela

propaganda,e

chein

altriterm

inisi

chiama

mancanza

diprincipii,

opportunismo,

mancanza

dicontinuità

organica,squilibrio

tratattica

estrategia

ecc.La

causaprincipale

diquesto

modo

dies

seredei

partitiè

daricercare

nelladeliquescenza

delleclassi

econom

iche,nella

gelatinosastruttura

economica

esociale

delpaese,

ma

questaspiegazione

èalquanto

fatalistict:infatti

seè

veroche

ipartiti

nonsono

chela

nomenclatura

delleclassi,

èanche

veroche

ipartiti

nonsono

solouna

espressionem

eccanicae

passivadelle

classistesse,

ma

reagisconoenergicam

entesu

diesse

pecsvilupparle,

assodarle,uni

versalizzarle.Q

uestoappunto

nonè

avvenutoin

Italia,e

lam

anifestazione

diquesta

‘omissione

‘è

appuntoquesto

squilibriotra

agitazionee

propagandao

come

altrimenti

sivoglia

dire.Lo

Stato-governoha

unacerta

responsabilitàin

questostato

dicose

(sipuò

chiamare

responsabilità

inquanto

haim

peditoil

rafforzamento

delloStato

stesso,cioè

hadim

ostratoche

loStato-governo

nonera

unfattore

nazionale):il

governoha

infattioperato

come

un‘partito

‘,

siè

postoal

disopradei

partitinon

perarm

onizzarnegli

interessie

l’attivitànei

quadrip

erm

anentidella

vitae

degliinteressi

statalinazionali,

ma

perdisgre

garli,per

staccarlidalle

grandim

assee

avere‘una

forzadi

senzap

artito

legatial

governocon

vincolipaternalistici

ditipo

bonapartisticocesareo

‘:

cosoccorre

analizzarele

cosdette

dittaturedi

Depretis,

Crispi,

Giolitti

eil

fenomeno

parlamentare

deltrasform

ismo.

Leclassi

esprimono

ipartiti,

ipartiti

elaboranogli

uomini

diStato

edi

governo,

idirigenti

dellasocietà

civilee

dellasocietà

politica.Ci

deveessere

uncerto

rapportoutile

efruttuoso

inqueste

manifestazioni

ein

questefunzioni.

Non

puòesserci

elaborazionedi

dirigentidove

manca

l’attivitàteorica,

dottrinariadei

partiti,dove

nonsono

sistema

ticamente

ricercatee

studiatele

ragionidi

esseree

disviluppo

dellaclasse

rappresentata.Q

uindiscarsità

diuom

inidi

Stato,di

governo.m

iseriadella

vitaparlam

entare,facilità

didisgregare

ipartiti.

corrompendone.

assorbendonei

pochiuom

iniindispensabili.

Quindi

miseria

dellavita

culturalee

angustiam

eschinadell’alta

cultura:invece

dellastoria

politica,la

erudizionescarnita,

invecedella

religionela

superstizione,

invecedei

librie

dellegrandi

riviste,il

giornalequotidiano

eil

libello.Il

giornoper

giorno,con

lesue

faziositàe

isuoi

urtiper

sonalistici,invece

dellapolitica

seria.Le

università,tutte

leistituzioni

cheelaboravano

lecapacità

intellettualie

tecniche,non

permeate

dallavita

deipartiti,

dalrealism

ovivente

dellavita

nazionale,form

avanoquadri

nazionaliapolitici

conform

azionem

entalepuram

enterettorica,

nonnazionale.

Laburocrazia

cosisi

estraniavadal

paese,e

attraversole

posizioniam

ministrative,

diventavaun

veropartito

politico,il

peggiore

ditutti,

perchéla

gerarchiaburocratica

sostituivala

gerarchiaintellettuale

epolitica:

laburocrazia

diventavaappunto

ilpartito

starale-bonapartistico.

(Q,386-8)

Ilpredom

iniodella

burocraziaè

ilsegno

comune

delletre

risposteche

allacrisi

furonodate

(americanism

o,fascism

o,stalinism

o).T

alirisposte

nonfurono

risolutivedella

crisie

l’affermazione

stessa

123

Page 64: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

dellaburocrazia

dàla

misura

dellastabilizzazione

dellacrisi,

inquanto

segnala

cristallizzazionedei

rapportitra

direttie

dirigenti.T

uttavia,nella

costruzionedi

quellerisposte

allacrisi

organicasi

produceun

cambiam

entonella

strutturainterna

dellab

uro

crazia,

fattosinecessario

peril

bisognodi

organizzaree

controllareprocessi

diform

azionedei

comportam

enticollettivi

connessiai

nuovim

etodidi

produzioneed

allarazionalizzazione

dellavoro.

Em

ergeuna

buro

cra

zia

tecuocrafice,portatrice

dicriteri

tecnicidi

gestionepiù

conformi

alleesigenze

delprocesso

dirazionalizza

zione,che

siaffianca

prima

eprogressivam

entesi

sostituiscepoi

allaburocrazia

tradizionale;burocrazia

tecnocraticanon

piùlegata

allevecchie

classidom

inantim

aorganica

allenuove.

Questo

processoanalizza

Gram

scinel

primo

paragrafodel

Qu

adern

o12,

intitolatoA

ppuntie

notesparse

perun

gruppodi

saggisulla

storiadegli

intellettuali.

Nel

mondo

moderno,

lacategoria

degliintellettuali,

cosiintesa,

siè

ampliata

inm

odoinaudito.

Sonostate

elaboratedal

sistema

socialedem

ocratico-burocraticom

asseim

ponenti,non

tuttegiustificate

dallenecessità

socialidella

produzione,anche

segiustificate

dallenecessità

politichedel

gruppofondam

entaledom

inante.(Q.

1520)

Pocopiù

oltrepuntualizza:

I...]nella

civiltàm

odernatutte

leattività

pratichesono

diventatecosf

complesse

ele

scienzesi

sonotalm

enteintrecciate

allavita

cheogni

attivitàpratica

tendea

creareuna

scuolaper

ipropri

dirigentie

specialisti

equindi

acreare

ungruppo

diintellettuali

specialistidi

gradopi

elevato,che

insegninoin

questescuole.

E..l

lacrisi

delprogram

ma

edell’organizzazione

scolastica,cioè

dell’indirizzogenerale

diuna

politicadi

formazione

clem

oderniquadri

intellettuali,è

ingran

parteun

aspettoe

unacom

plicazionedella

crisiorganica

piùcom

prensivae

generale.[.1

Losviluppo

dellabase

industrialesia

incittà

chein

campagna

avevaun

crescentebisogno

delnuovo

tipodi

intellettualeurbano

[...]Si

puòanche

osservareche

sempre

piégli

organidelibe

rantitendono

adistinguere

laloro

attivitàin

dueasp

etti’organici

‘,

quelladeliberativa

cheè

loroessenziale

equella

tecnico-culturaleper

cuile

quistionisu

cuioccorre

prendererisoluzioni

sonoprim

aesam

inate

daesperti

edanalizzate

scientificamente.

(Q,1530-2)

Dalla

individuazionedelle

condizionisulle

qualisorge

l’intellettualità

tecnica,delle

esigenzepratiche

—nella

produzionee

nelleistituzioni

——

cheem

ergononel

processodi

amm

odernan-iento,G

ramsci

passaad

esaminare

piùspecificam

entei

mutam

entiri

guardantila

burocrazia.C

osiprosegue:

Questa

attivitàha

cercatogià

tuttoun

corpoburocratico

diuna

nuovastruttura,

poichéoltre

agliuffici

specializzatidi

competenti

che

124

preparanoil

materiale

tecnicoPC

I-corpi

deliberanti,si

creaun

secondo

corpodi

funzionari,più

om

eno‘volontari

‘e

disinteressati.scelti

voltaa

voltanell’industria,

nellabanca,

nellafinanza.

questotino

deim

eccanismi

attraversocui

laburocrazia

dicarriera

avevafinito

colcontrollare

iregim

idem

ocraticie

iparlam

enti;ora

ilm

eccanismo

siva

estendendoorganicam

enteed

assorbenel

suocircolo

igrandi

specialistidell’attività

praticaprivata,

checosi

controllae

regimi

eburocrazia.

Poichési

trattadi

unosviluppo

organiconecessario

chetende

aintegrare

ilpersonale

specializzatonella

tecnicacon

personalespecializzato

nellequistioni

concretedi

amm

inistrazionedelle

attivitàpratiche

essenzialidelle

grandie

complesse

societànazionali

moderne,

ognitentativo

diesorcizzare

questetendenze

dall’esterno,non

producealtro

risultatoche

predichem

oralistichee

gemiti

retorici,E...]

Iltipo

tradizionaledel

‘dirigente‘

politico,preparato

soloper

leattività

giuridico-form

ali,diventa

anacronisticoe

rappresentaun

pericoloper

lavita

statale.(Q,

1332)Q

uestopassaggio

dallaburocrazia

tradizionalealla

burocraziatecnocratica,

seda

unaparte

derivadalle

esigenzedella

razionalizzazione

dellaproduzione

edel

lavoro,costituisce

unm

utamento

complessivo

neirapporti

tradirigenti

ediretti.

Sitratta

delpas

saggiodal

modello

liberaledi

organizzazionedel

regime

rappresentativo-burocratico

alm

odellotecnocratico

diorganizzazione

diun

regime

burocratico-rappresentativo,un

regime

cioèin

cuisi

tecnicizzano

insieme

irapporti

dirappresentanza

equelli

burocratici;da

ciòrisulta

ilpredom

iniodelle

com

peten

zetecniche

(del‘m

ondo

deifunzionari

‘)anche

nelprocesso

dirappresentanza

edi

for

mazione

delconsenso,

colloro

conseguentesvuotam

entoideolo

gico.Si

costruisceil

consensonon

piùattraverso

ildiscorso

retorico

bensftram

itel’induzione

distereotipi

comportam

entaliche

nonevidenziano

ilcontenuto

ideologicodel

messaggio,

utilizzandoper

ciòle

complesse

tecnichedella

comunicazione

dim

assa.La

teoriagram

scianadella

burocrazianon

siesaurisce

neiter

mini

generaliconsiderati;

essasi

prolungae

sispecifica

nellateo

riadel

partito.G

ramsci

esamina

ilrapporto

tral’evoluzione

deipartiti

dim

assaed

iprocessi

diburocratizzazione,

tenendod’oc

chioparticolarm

enteil

problema

delcentralism

oburocratico

(inrapporto

alpiù

generalefenom

enodi

centralizzazionedella

vitaeconom

ica,istituzionale

eculturale).

Ma

taleproblem

aticacosti

tuiscepiuttosto

partedella

teoriag

ram

scia

na

delpartito.

El’ana

lisidi

questateoria

rimanda

ancoraalla

concezionegram

scianadella

politicastessa,

edel

progettodi

trasformazione

complessiva

del

lasocietà

umana

cheG

ramsci,

aconclusione

delparagrafo

Machia

velli.L

oS

tato,im

postacon

l’interrogativo:

davedere

separlam

entarismo

eregim

erappresentativo

siidenti

ficanoe

senon

siapossibile

unadiversa

soluzionesia

delparlam

entarism

oche

delregim

eburocratico,

conun

nuovotipo

diregim

erap

presentativo.(Q

,1708)

125

i

Page 65: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Lacrisi

organicae

lasua

stabilizzazionenel

predominio

dellaburocrazia

sonole

condizionistorico-politiche

dellacostruzione

del

lascienza

dellastoria

edella

politica,cioè

dellainiziativa

teoricache

sipropone

diaffrontare

edi

risolverleattraverso

l’avviamento

diuna

nuovaepoca

politica.P

erquesto

talicondizioni

costituiscono

iprim

ifondam

entaliproblem

iche

questascienza

sipone;

lateoria

dellacrisi

organicae

lateoria

dellaburocrazia

sonoquindi

elementi

costitutividi

questascienza.

Ma

sonosolo

isuoi

elementi

introduttivi;essa

dovràdispiegarsi

nellostudio

diuna

vastapro

blematica.

Piùconcretam

ente,problem

ida

esaminare

sonoi

seguenti.

Un

primo

complesso

diproblem

iriguarda

lapolitica,

edinclude

l’analisistorico-critica

delloStato

edei

partiti,dei

rapportitra

economia

epolitica,

ela

progettazionedi

unanuova

razionalitàstorico-politica.

Un

secondocom

plessodi

problemi

riguardala

scienza,ed

includel’analisi

teoreticadei

problemi

dell’astrazione,della

misura,

delsuperam

entodello

storicismo

ecc.,e

l’analisi,in

termini

distoria

dellacultura,

deirapporti

traM

arx,L

enine

Gram

sci.U

nterzo

complesso

diproblem

iriguarda

irapporti

trascienza

epolitica,

edinclude

l’esame

deirapporti

trateoria

epra

tica,razionalità

storico-politicae

razionalitàteorico-scientifica,

‘strut

tura‘

esovrastruttura

‘,

sullosfondo

dellasuccessione

delletre

fasidella

vitadello

Stato:

Alla

faseeconom

ico-corporativa,alla

fasedi

lottaper

l’egemonia

nellasocietà

civile,alla

fasestatale

corrispondonoattività

intellettualideter

minate

chenon

sipossono

arbitrariamente

improvvisare

oanticipare.

Nella

fasedella

lottaper

l’egemonia

sisviluppa

lascienza

dellapolitica;

nellafase

stataletutte

lesuperstrutture

devonosvilupparsi,

penail

dissolvim

entodello

Stato.(Q,

1493)

I.L

’attualitàdi

unsistem

ateorico

èfondam

entalmente

datadalla

persistenzadei

problemi

cheesso

haindividuato

eteorizzato,

cioèdal

fattoche

iproblem

isui

qualisi

strutturaquella

concezioneteo

ricaperm

angonoirrisolti

oche

aun

certopunto

siripropongono.

Lacontinuità

delprocesso

storicoe

teoricoè

daindividuare

nelfatto

cherestano

decisivideterm

inatiordini

didifficoltà

lacui

soluzione

incertaim

plicala

possibilitàdi

unaaltrnativa.

Ora,

l’attribuzionedi

attualitàal

pensierodi

unautore

èciò

chene

giustificala

rilettura;ogni

interpretazionecontiene

quindi,im

plicitamente

oesplicitam

ente,una

determinata

definizionedi

taleattualità.

Ilsignificato

dell’attualitàdell’opera

diA

ntonioG

ramsci

èstato

colto,dalla

lineainterpretativa

piùim

portantee

neivari

mom

entidel

suosviluppo,

inintim

aconnessione

conl’afferm

azionedella

‘classicità‘

dellasua

figurastorica

edel

suopensiero

teorico-politico.

Inuna

prima

fase,dom

inatadalla

figuradi

Palmiro

Togliatti,

ilrapporto

attualità-classicitàè

costruitonella

ricercadi

unafondazio

neteorica

diuna

determinata

prassipolitica.

Com

eha

scrittoE

.J.H

obsbawm

(Dall’Italia

all’Europa,

ne«Il

Contem

poraneo»,

Rin

ascita,

1975,n.

30):

Gram

scidiventa

un‘classico

‘del

partitoperché

Togliatti

ei

suoicom

pagnilo

consideranoil

fondamento

teoricodi

unastrategia

dilotta

edi

unaprospettiva

ditrasform

azionesocialista

inItalia,

cheguida

leattività

delpartito.

Ma,

identificandoG

ramsci

conla

politicadel

partito,

lohanno

resovulnerabile

allecritiche

rivoltea

quesrapolitica.

Com

pletamento

funzionalealla

definizionedi

Gram

scicom

eclas

sicodel

partitoè

laproposta

diG

ramsci

come

classiconazionale

italiano,in

quantoerede

esuperatore

dell’altacultura

italiana.In

unafase

successiva,ancora

incorso,

sidelinea

unarelazione

127

III.N

oteteo

riche

Page 66: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

meno

direttae

piùproblem

aticadel

pensierodi

Gram

scicon

lapo

liticadel

Pci.

Gram

sciè

propostocom

eintellettuale

marxista

diprim

opiano

delm

ovimento

operaioin

Occidente;

apartire

datale

collocazionepiù

universalegli

vieneattribuita

unagenerica

classicità,

divieneun

classicom

arxista.L

’attualitàdel

suopensiero

èperciò

ricercata,com

etendenzialm

entein

ogniclassico,

piùche

neirisultati

dellasua

riflessionenel

metodo

diquesta.

Questa

interpretazionedel

rapportotra

attualitàe

classicitàdel

l’operadi

Gram

sci,V

alentinoG

erratanaporta

avantinella

Prefa

zioneall’edizione

criticadei

Quaderni.

IQ

uadernisono

«una

riflessione

approfonditadella

propriaesperienza

politicae

culturalee

lacostruzione

teoricadi

unacom

plessam

etodologiacritica

peraggredire

attivamente

iprocessi

inatto

nelm

ondocontem

poraneo»

(A.

Gram

sci,Q

uadernicit.,

p.xxxiv);

questoprivilegiam

entodel

metodo

inconfronto

airisultati

èfondato

suciò:

cheG

ramsci

«In

nessunm

omento

[...]ritiene

diaver

raggiuntola

forma

definitivadei

‘saggi‘

progettati:questi

nonsaranno

mai

scritti,e

rispettoad

essitutte

lenote

deiQ

uaderni,nelle

diversestesure

rappresentanosolo

unaraccolta

dim

aterialipreparatori

>(ivi,

p.xxvi).

Ma,

èda

chiedersi,non

èproprio

ilrifiuto

dirinchiudersi

inuna

‘forma

de

finitiva‘

un

elemento

essenzialedella

stessastruttura

dellascienza

gramsciana?

Perspiegare

ilprivilegiam

entodella

elaborazionem

etodologicadi

Gram

sci(alla

qualeviene

riconosciutoil

valoredella

classicità)ri

spettoai

risultaticoncreti

dellasua

ricercastorico-politica

(difronte

aiquali

èform

ulato«

aldi

làdel

richiamo

alla‘ discrezio

ne‘

ealla

‘ cautela‘,

l’invitoa

unalettura

maggiorm

enteresponsa

bilizzata,non

limitata

auna

semplice

ricezionepassiva.

Ilche

nonvuol

direaffatto

unalettura

apertaa

qualsiasipossibilità

d’interpretazione

»(ivi,

p.xxxiv),

Gerratana

avanzal’argom

ento—

riconosciuto

validodalla

generalitàdegli

interpretidi

Gram

scidelle

limitazioni

oggettiveche

1’’isolam

entodel

carcere’com

portòalla

ricercagram

sciana.C

ontinuadifatti

Gerratana:

Gram

sciscriveva

inun’epoca

diprofonde

trasformazioni,

perlettori

cheavrebbero

dovutoaffrontare

nuoveesperienze

esarebbero

statiin

possessodi

nuovielem

entidi

giudizioche

egli,nell’isolam

entodel

carcere,

potevasolo

confusamente

intravedere(ivi,

p.xxxiv).

Ora,

ègiusto

portarel’attenzione

sullaspecificità

dellecondizioni

edelle

circostanzein

cuii

Quaderni

furonostesi,

ma

nonsi

puòestendere

oltrecerti

limiti

laportata

esplicativadi

talesituazione;

ancora:la

lineadi

ricercasulla

condizionecarceraria

dovrebbepor

tarenon

soloalla

individuazionedel

condizionamento

tecnicoe

psicologicoche

l’esserein

carcerecom

portavam

asoprattutto

alri

levamento

delfatto

cheil

carcererappresentava

unluogo

privile

giatodi

osservazionedella

vitapolitica

estatale

inquella

epoca.In

effettiil

carcereera

unaistituzione

cheesprim

evasintetica

mente

lasituazione

disconfitta

delm

ovimento

operaio,il

mom

ento

repressivodelle

attivitàstatali,

euna

microorganizzazione

sociale

‘totalitaria‘;

eracioè

unaistituzione

incui

siconcentravano

eannodavano

uninsiem

edi

esperienzee

contraddizionicaratteriz

zantiun’epoca

storica.

TI.Più

cheesam

inareparticolarm

entele

interpretazionidate,

conta

quiosservare

come

generalmente

sianoarticolate

intornoalla

propostadi

un‘concetto

‘o

diun

altro(società

civile,egem

onia,m

odernoPrincipe,

bloccostorico,

intellettualeorganico,

guerradi

movim

entoe

guerradi

posizioneecc.)

come

centroorganizzatore

cheperm

ettedi

individuarela

coerenzainterna

delpensiero

gramsciano,

dimodoché

leinterpretazioni

sistratificano

coincidendoraram

entesul

contenutodei

concettie

dandoluogo

ascarsi

mo

menti

diintersecazione.

Tuttavia

èpossibile

individuarealcune

assunzionigenerali

com

unial

grossodelle

interpretazioni,che

possonoessere

ricondotteschem

aticamente

auna

doppiacoppia

diquestioni.

Riguardo

laidentificazione

dell’oggettodella

investigazionedi

Gram

sci,si

èsoliti,

adesem

pio,afferm

areche

Gram

sciè

un‘teorico

dellaso

vrastruttura‘,ed

inparticolare

deirapporti

trasocietà

civilee

societàpolitica,

degliintellettuali

come

funzionaridella

sovrastrutturae

delleideologie

infunzione

dell’egemonia.

Questo

oggetto

teoric

o

propriodell’analisi

gramsciana

èposto

inrelazione

conuna

determ

inatasituazione

storica:il

capitalismo

inO

ccidente,laddove

loStato

sim

ostravapiù

sviluppatoe

complesso

chenel

tempo

diM

arxe

nellaR

ussiadi

Lenin;

laddoveil

mom

entodella

direzioneintellettuale

em

oralee

glistessi

intellettualiavevano

piùdecisiva

importanza,

datala

grandetradizione

culturalee

losviluppo

deim

aterialie

dellastruttura

ideologica.Sarebbe

laspecifica

problem

aticaposta

daquella

situazionestorica

l’elemento

ingrado

dispiegare

l’orientamento

dell’operadi

Gram

sci,ed

inparticolare

ilfatto

cheil

soggettodella

suascienza

nonsia

statal’econom

ia(rispetto

allaquale

egliavrebbe

consideratoche

l’analisie

lacri

ticafossero

giàcom

piutamente

svoltene

IlC

apitale),bensi

lap

olitica

ele

espressioniideologiche

dellacultura

edell’arte.

Cosi

intesil’oggetto

ela

problematica

delpensiero

gramsciano,

siindividua

conseguentemente

illivello

dianalisi

nelquale

sim

uove

Gram

scicom

e‘ m

enogenerale

‘rispetto

aquello

incui

sipone

Marx,

epiù

vicinoai

bisognidella

strategiapolitica.

Gram

sciavrebbe

datocom

egià

acquisitele

proposizionigenerali

delm

aterialism

ostorico

(rispettoalle

qualila

suapreoccupazione

sarebbe

128129

Page 67: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

stataquella

diricostruirle

nellapurezza

originariarecuperandone

ladialetticità

antidogmatica),

ela

suaricerca

sim

uoverebbesul

pianodella

applicazionedi

questicriteri

teoricie

metodologici

alleparticolari

condizionistoriche

dell’Italia.D

aparte

dialtri

èstata

propostauna

interpretazionesecondo

laquale

Gram

scisvolgendo

analisistoriografiche

concrete(per

esempio

sulR

isorgimento,

sulP

artitod’azione,

sullaform

azionedegli

intellettualiitaliani

nel

l’Alto

Medioevo,

ecc.)utilizzava

certeproprie

categoriedi

scienzadella

politica(blocco

storico,intellettuale

organico,guerra

dim

ovim

entoe

diposizione,

ecc.)che

posseggonouna

certageneralità.

Concetti

che,secondo

alcuni,avrebbero

unavalidità

affinea

quelladelle

categoriesociologiche;

eche

secondoaltri

invecedevono

essere

pensatisubordinati

allepiù

generalicategorie

delm

aterialism

ostorico.

Da

questaidentificazione

delsoggetto

teoricoe

dellivello

dianalisi

sitrae

unainterpretazione

deirap

porti

diG

ramsci

conM

arxin

termini

disviluppo

accumulativo,

d’impiego

(ein

certom

ododi

adattamento)

delm

arxismo

nell’analisidi

nuoveesperienze

storiche

edi

altresfere

dellarealtà;

edinsiem

ee

acausa

diciò

unaconsiderazione

delpensiero

gramsciano

come

framm

entosubor

dinatodel

marxism

o.(A

questoriguardo

sorgeil

problema

delgrado

dicoerenza

delfram

mento

subordinatorispetto

alconte

nente‘

marxiano,

espesso

siteorizza

sullacontam

inazioneideali

sticaderivata

dall’influssodel

Croce

edel

Gentile.)

Con

questaprospettiva

siamo

andatiin

unprim

om

omento

aitesti;

ma

prestosi

presentaronodecisive

difficoltàdi

comprensione:

leproposizioni

gramsciane,

difronte

all’analisifilologica,

soloin

partepotevano

esserericondotte

aqueste

assunzioniinterpretative.

Dal

mom

entoche

eram

anifestamente

arbitrarioattribuire

apriori

aitesti

laresponsabilità

diciò

chesi

mostrava

come

oscuroed

incoerente.

nonrestava

cheriprendere

lalettura

inun

esplicitorap

portodi

criticitànei

confrontidi

quelleinterpretazioni.

La

criticadi

esseè

progressivamente

sviluppatanel

corsodell’esposizione.

Occorre

precisareche

cisono

interpretazionidi

Gram

sciche

nonpossono

esserericondotte

aquella

lineainterpretativa

prevalente,em

ersenell’arco

degliultim

idieci

anni.T

raqueste

èopportuno

aquesto

puntoconsiderare

particolarmente

quelladi

N.

Badaloni

che,nel

suosaggio

Ilm

arxismo

diG

ramsci

(Einaudi,

Torino

1975),in

dividuale

insufficienzedelle

piùdiffuse

interpretazionidi

Gram

scinei

seguentiterm

ini:

Am

eSem

braintanto

cheil

nonaver

postoil

problema

dellafusione

dellefonti

diG

ramsci

abbiaindebolito

laforza

dellasua

analisidella

societàoccidentale.

Persol’elem

entodella

fusionedi

diverseesperienze

storichedel

marxism

o,il

pensierodi

Gram

sciha

avutorisonanza,

soprattutto

perm

eritodi

Togliatti,

come

puntodi

riferimento

delleform

e

1.30

chela

stessadittatura

operaiaassum

enelle

suediverse

fasie

puòassum

erein

paesidiversi

‘.

Poiquesto

grandeed

appassionanteproble

ma

teoricosi

èridotto

nellam

isuradel

‘filorosso

‘dell’egem

oniae,

piùrestrittivam

enteancora,

inquella

diuna

particolaresensibilità

cheuna

certaaccezione

delleninism

oha

deiproblem

iculturali

edella

questione

dellasoprastruttura.

Indebolitoil

grandeproblem

aposto

daT

ogliatti,

tuttosem

braconvergere

sullaquestione

dell’inversionedel

rapporto

dipredom

inanzatra

strutturae

soprastruttura(p.

180).

Badaloni

arrivaalla

criticaa

questae

altreprecedenti

interpretazioni

delpensiero

diG

ramsci

pervia

dellaricognizione

dellefonti

teorichedalle

qualiG

ramsci

avrebbepreso

lem

osseper

ricom

porrel’unità

originariadel

marxism

onelle

concretecondizioni

dellatransizione

alsocialism

o.Per

noiinvece

ilriconoscim

entodell’insufficienza

ditali

interpretazioniè

risultatodi

unaspecifica

analisifilologica

deitesti

gramsciani.

La

diversitàdell’approccio

criticonon

èsenza

conseguenze,sia

inrapporto

allaradicalità

del

lacritica

stessa,sia

riguardoalla

nùovaproposizione

interpretativache

daquella

criticaem

erge.L

’approccioe

ilpercorso

delsaggio

diB

adalonim

eritanoalcune

osservazioni.U

naprim

aconsiderazione

riguardoil

metodo

dicom

prensionedi

unautore

attraversol’esam

edelle

fontidel

suopensiero

ègià

neiQ

uaderni:

Lostudio

dellacultura

filosoficadi

unuom

ocom

eil

fondatoredella

filosofiadella

praxisnon

soloè

interessantem

necessariopurché

tut

tavianon

sidim

entichiche

essofa

parteesclusivam

entedella

ricostruzione

dellasua

biografiaintellettuale

eche

glielem

entidi

spinozismo,

difeuerbachism

o,di

hegelismo,

dim

aterialismo

francese,ecc.,

nonsono

pernulla

partiessenziali

dellafilosofia

dellapraxis

néquesta

siriduce

aquelli,

ma

checiò

chepiù

interessaè

appuntoil

superamento

dellevecchie

filosofie,la

nuovasintesi

ogli

elementi

diuna

nuovasintesi,

i]nuovo

modo

diconcepire

lafilosofia

icui

elementi

sonocontenuti

negliaforism

io

dispersinegli

scrittidel

fondatoredella

filosofiadella

praxise

cheappunto

bisognasceverare

esviluppare

coerentemente.

Insede

teoricala

filosofiadella

praxisnon

siconfonde

enon

siriduce

anes

sun’altrafilosofia:

essanon

èsolo

originalein

quantosupera

lefilosofie

precedenti,m

aspecialm

entein

quantoapre

unastrada

completam

entenuova,

cioèrinnova

dacim

aa

fondoil

modo

diconcepire

lafilosofia

stessa(Q,

1436).

Gram

scisi

riferiscea

Marx;

ma

ilm

edesimo

criteriodi

analisiè

daadoperare

neiconfronti

dellostesso

Gram

sci,com

em

ostral’insiem

edella

nostraricerca.

Oltre

aciò

occorrerilevare

come

laricognizione

cheB

adalonifa

dellefonti

diG

ramsci

siaalquanto

riduttiva,ciò

chelo

conducea

limitare

laportata

criticadel

pensierodi

Gram

sci.D

ifattiB

ada

i 3.1

Page 68: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

ioniinterpreta

Gram

scinell’orizzonte

teoricodefinito

daL

abriola,Sorel,

Croce

eG

entile,e

Lenin.

Lasua

tesiè

cheG

ramsci,

prendendo

criticamente

lem

osseda

ciòche

questidiversi

autoriave

vanoseparato

econsiderato

parzialmente

delm

arxismo,

ioricom

ponein

unitàad

unlivello

piùavanzato,

rimanendo

interamente

nellaprospettiva

apertada

Marx

edelaborando

«il

piùefficace

strumento

antirevisionisticoche

ilm

arxismo

occidentaleabbia

for

giato»

(p.178).

Pernoi

invece,com

eesplicitiam

oprogressiva

mente

attraversol’intera

ricerca,il

pensierodi

Gram

scinon

sifa

compiutam

entecom

prensibileche

inuna

prospettivadi

storiadella

culturadecisam

entepiù

ampia,

checom

prendela

scienzadella

po

liticada

Ivlachiavellia

Hegel,

l’economia

politicae

lasua

critica,la

sociologiada

Corntc

aM

ichels,le

diversetendenze

delm

arxismo

contemporaneo.

Di

questovastissim

oarco

culturaleG

ramsci

svol

gela

critica,raccogliendo

importanti

elementi

chesubordino,

no

n

allaricom

posizionedi

un’unitàprecedente

ma

allacostruzione

di

unapropria

enuova

razionalitàteorico-scientifica,

allaproposta

dellascienza

(Iellastoria

edella

politica.

Veniam

odi

nuovoalla

questionedelle

interpretazioniin

gene

rale.Lo

studiodi

essepuò

esseresvolto

analiticamente

utilizzando

loschem

adei

problemi

dicui

cisiam

oserviti

perform

ulareuna

sintesim

oltogenerale

diinterpretazioni

diverse.Per

-untale

stu

dioè

comunque

necessarioconsiderare

leinterpretazioni

datese

condouna

prospettivateorica

distoria

dellacultura.

Sitratta

di

farela

storiadelle

interpretazioniin

modo

daevitare

siala

clas

sificazionedi

questein

fedelie

false,sia

laconcezione

diun

pro

cessocum

ulativodi

appropriazionedel

pensierodi

Gram

sci.Fare

questastoria

comporta

piuttostoricostruire

ilrapporto

dellesuc

cessiveinterpretazioni

rilevandodi

voltain

volta,insiem

eal

modo

incui

itesti

vengonocolti,

ilrapporto

conle

‘corrispondentifasi

storichedel

movim

entooperaio

—a

livellonazionale

ein

ternazionale—

ei

mom

entidella

storiadella

cultura.

Allo

statoattuale

deglistudi

distoria

dellacultura

contempora

neae

distoria

delm

ovimento

operaiotale

ricostruzioneè

soltanto

agliinizi.

Contributi

allostudio

storico-criticodelle

interpretazioni

(daintendere

questea

lorovolta

come

proposizionisuccessive

dirapporti

determinati

trai

testidi

Gram

sci,le

esigenzepolitiche

delm

omento

ei

datirapporti

culturali)si

trovanoin:

E.

Ragio

nieri,G

ramsci

eil

dibattitoteorico

ne?m

ovimento

operaioin

ter

nazionale,in

Gram

scie

lacultura

contemporanea,

Atti

delC

onve

gnodel

1967,E

ditoriR

iuniti,R

oma

1969,volum

eI,

pp.101-47;

G.

Am

endola,R

ileggendoG

ramsci,

inPrassi

rivoluzionariae

sto

ricismo

inG

ramsci,

Quaderno

di«

Critica

marxista

>,

n.3,

1967,

pp.208-30;

L.Poggi,

Introduzionea

Antonio

Gram

scie

ilm

oder

noPrincipe.

I,E

ditoriR

iuniti,R

oma

1970,pp.

VI1

-LIV

;V

.G

er

ratana,La

ricercae

ilm

etodo,e

E.J.

Hobsbaw

m,

Dall’Italia

al

l’Europa,

entrambi

in«

IlC

ontemporaneo

»,

«R

inascita»

n.30,

1975,dedicato

all’edizionecritica

deiQ

uaderni;F.

De

Felice,U

na

nuovascienza

dellapolitica,

recensioneall’edizione

criticadei

Qua

dernine

«l’U

nità»,

25.9.1975,p.

3;G

.C

.Jocteau,

Leggere

Gram

sci,Feltrinelli,

Milano

1975.

III.Se

talefu

latendenza

prevalentenel

marxism

onel

periodo

trale

dueguerre

mondiali,

contemporaneam

entesi

svilupparono

lineedi

interpretazioneed

elaborazionem

arxisteche

quellatendenza

contrastavano.In

Occidente

talielaborazioni,

sviluppateda

grandi

intellettualied

intornoa

rivistee

istitutidi

ricerca,non

ebbero

nell’imm

ediatouna

granderilevanza

politica;m

apartire

dal

l’insieme

diquesta

produzioneteorica

chesi

resepossibile

negli

annisessanta

un’arinascita

delm

arxismo.

Caratteristiche

distintive

diquella

produzioneteorica

furonoda

unaparte

ilprendere

incon

siderazionee

ilconfrontarsi

criticamente

conle

disciplinesociali

nonm

arxiste(sociologia,

economia,

statistica,psicologia,

psicoanalisi,

linguistica,filosofia

ecc.),dall’altra

l’analizzarele

trasformazioni

incorso

ele

novitàstoriche

dellosviluppo

delleeconom

iee

degli

Staticontem

poranei.G

.L

ukkse

K.

Korsch

pubblicanonel

1923rispettivam

enteS

to

riae

coscienzadi

classee

Marxism

oe

filosofia;ripensano

ilm

arxi

smo

specialmente

neisuoi

aspettifilosofici

—con

indirizzidiver

sicriticando

iosem

plificazioniafferm

atisinel

periodoprecedente,

tentandoentram

biuna

criticadella

sociologiae

proponendonuovi

rapporticon

lacultura

filosoficaeuropea

piùavanzata.

Lukcs

andrà

concentrandola

suaricerca

inun

settoredella

storiadella

cultura

(estetica,critica

letteraria),K

orscharticolerà

lapropria

inpiù

di

rettorapporto

coni

problemi

politicidel

movim

entooperaio.

Nell’Istituto

perla

ricercasociale

diFrancoforte,

direttoda

M.

1—Iorkheim

erdagli

inizidegli

annitrenta

edel

qualefacevano

parte

11.Marcuse,

T.

W.

Adorno,

E.

Fromm

edaltri,

sisviluppano

origi

naliversioni

diuna

‘ teoriacritica

dellasocietà

‘che

sirichiam

a

aIpensiero

diM

arx.D

istinguela

produzionedella

Scuoladi

Fran

coforteda

unaparte

ilconfronto

delm

arxismo

condiversi

orien

tamenti

teorici—

specialmente

lafenom

enologia,la

psicoanalisi,

lsociologia

(inparticolare

M.

Weber)

—,

dall’altral’analisi

dide

terminati

aspettidelle

societàcapitalistiche

avanzate—

ifenom

eni

dell’alienazionedell’uom

o,l’autoritarism

o,le

istituzioniecc.

—,

la

criticadelle

ideologie,la

riflessionesui

problemi

dellalibertà

e

deirapporti

trale

strutturee

gliindividui.

Un

certosviluppo

teoricodel

marxism

osi

produceanche

in

Francia,sulla

basedi

unconfronto

criticocon

determinate

disci

132133

Page 69: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

plinescientifiche

qualila

psicologia,la

linguistica,la

biologia.D

asegnalare

tragli

altriG

.P

olitzere

ilsuo

lavorosu

Freud

eB

ergson(1928),

M.

Prenant

(Biologie

etm

arxisrne,1935)

eH

.W

allon(D

el’acte

àla

fJensée,1942).

Nel

campo

dellateoria

economica

icontributi

marxisti

dim

aggior

rilievoS

OnO

quellidel

tedescoH

.G

rossmann

(L’accum

ulazjo,iee

lalegge

delcrollo

deisistem

acapitalistico,

1929),dell’inglese

M.

Dobb

(Econom

iapolitica

ecapitalism

o1937

eT

eoriaeconom

icae

socialismo,

1923-54),del

nordamericano

P.M

.Sw

eezv(L

ateoria

dellosviluppo

capitalistico,1942).

Un

particolaresviluppo

teorico-politicodel

marxism

datodal

gruppodirigente

delP

artitocom

unistaitaliano

duranteil

regime

fascista,intorno

allarivista

«L

oStato

operaio».

Indirizzocarat

terizzantedi

questaelaborazione

teoricaera

l’esigenzadella

analisidifferenziata

dellastoria

edella

strutturasociale

determinata

(na

zionale)com

efondam

entodell’iniziativa

politica,e

quindiin

par

ticolarelo

studiodelle

radicisociali

edell’ideologia

delfascism

o.N

ell’Am

ericaL

atinail

peruvianoJ.

C.M

ariàteguinel

suolavoro

Sette

saggidi

interpretazio,jedella

realtàperuviana

(1928)svolge

unaoriginale

analisim

arxistasulla

strutturasociale,

sullastoria

esulla

culturanazionale.

Sviluppi

nuovidella

culturae

delpensiero

marxista

nelperiodo

considerato,pro

gressiv

amet

influentiin

Occidente,

furonodati

specialmente

daV

.I.

Lenin,

inparticolare

neisuoi

ultimi

scrittiove

svolgeuna

riflessionecritica

suiproblem

idella

costruzionedel

loStato

sovieticoe

dellacultura;

daL.

Trotskij,

chenegli

annidel

suoesilio

svolgeuna

intensaattività

teoricaintorno

aitem

idella

storiadella

rivoluzionerussa,

dellastruttura

economica

edi

po

teredello

Statosovietico

edella

lottadi

classein

Europa;

dalgio

vaneM

aoT

se-tungnelle

suericerche

Analisi

delleclassi

dellaso

cietàC

inese(1926)

eR

apportod’inchiesta

sulm

ovimento

conta

dinonello

Fjunan

(1927)e

nellesue

riflessionisul

marxism

onel

l’epocadi

Yenan

(1937-1945circa).

TV.

l.atendenza

deteriore‘

delm

arxismo

haavuto

unosvi

luppostorico

molto

complesso;

essasi

èm

anifestatain

differentitipi

diproduzione

intellettualee

neivari

campi

dellaconoscenza

(filosofia,storia,

economia,

biologia,psicologia

ecc.).La

suastoria

èda

farsi;tuttavia

latraccia

delsuo

percorsofondam

entalesi

puòcogliere

inuna

suaespressione

particolaree

caratteristica:la

pro

pensionealla

manualizzazione,

allacom

posizionedi

sintesisistem

atiche

convergentialla

forma1izzazioie

scolasticadel

pensierom

arxista

come

untutto

compiuto

prontoper

lasua

diffusionee

applicazione.

Ilprim

ogrande

lavoroin

cuiè

possibilecogliere

questoindi

rizzoè

l’Antidiihring

(1878)di

F.E

ngels.Q

uestolibro,

cheha

svoltouna

funzionedeterm

inantenella

formazione

della‘ seconda

generazione‘

deim

arxisti,è

consideratocriticam

enteda

Gram

sci

come

undiretto

antecedentedel

Saggiobuchariniano:

L’origine

dim

oltispropositi

contenutinel

Saggioè

daricercarsi

nel

l’Antidiili ring

enel

tentativo,troppo

esterioree

formale,

dielaborare

unsistem

adi

concetti,intorno

alnucleo

originariodi

filosofiadella

praxis,che

soddisfacesseil

bisognoscolastico

dicom

piutezza.Invece

difare

losforzo

dielaborare

questonucleo

stesso,si

sonoprese

affer

mazioni

giàin

circolazionenel

mondo

dellacultura

esono

stateas

unte

come

omogenee

aquesto

nucleooriginario,

affermazioni

che

eranostate

giàcriticate

edespulse

daform

edi

pensierosuperiore.

anchese

nonsuperiore

allafilosofia

dellapraxis.

(Q,17861

opportunotuttavia

rilevarecom

eE

ngels,nella

Prefazione

alla

prima

edizionedell’opera,

mostra

unaconsapevolezza

autocriticadel

risultatoe

spiegail

fattoche

l’esposizioneabbia

acquistatoform

a

(lisistem

ain

quanto«

hodovuto

seguireil

sig.D

iihringin

campi

neiquali

ioposso

muoverm

itutt’al

piùcon

lepretese

chepuò

avereun

dilettante>

,ed

ancorache

«proprio

lanatura

dell’og

gettostesso

[il‘ sistem

a‘

diD

tihringlha

costrettola

criticaad

un’ampiezza

cheè

assolutamente

sproporzionataal

contenutoscien

tificodi

questooggetto

>(F.

Engels,

Antidiihring,

Edizioni

Rinasci

ta,R

oma

1956,pp.

10-11).U

nsecondo

tentativofu

compiuto

daG

.P

lekhanovcon

iP

ro

blemi

fondamentali

delm

arxismo

(1908),m

anualizzazionefilosofica

delm

arxismo

chediviene

unclassico

della11

Internazionale.

Gram

scine

svolgela

criticain

questiterm

ini:

Latendenza

dominante

[nelm

arxismo

Isi

èm

anifestatain

dueco

r

rentiprincipali:

1)Q

uellacosidetta

ortodossa,rappresentata

daP

le

khanov(cfr.

IProblem

ifondam

entali)che

inrealtà,

nonostantele

sue

affermazioni

incontrario,

ricadenel

materialism

ovolgare.

Non

èstato

beneim

postatoil

problema

delle‘ origini

‘del

pensierodel

fondatore

dellafilosofia

dellaprassi:

unostudio

accuratodella

culturafilosofica

delM

arx(e

dell’ambiente

filosoficogenerale

incui

eglisi

formò

di

rettamente

eindirettam

ente)è

certonecessario,

ma

come

premessa

allostudio,

benpiù

importante,

dellasua

propriae

‘ originale’filo

sofia,che

nonpuò

esaurirsiin

alcune‘ fonti’

onella

‘ culturasua

per

sonale‘:

occorre,prim

adi

tutto,tener

contodella

suaattività

crea

tricee

costruttrice.Il

modo

diporre

ilproblem

ada

partedel

Pie

khanovè

tipicamente

propriodel

metodo

positivisticoe

mostra

le

suescarse

facoltàspeculative

estoriografiche.

(Q,1508)

ilterzo

tentativoim

portanteè

ilM

anualedi

N.

Bucharin

(1921),

chediviene

unpunto

diriferim

entoteorico

decisivonel

Pcu

se

134135

Page 70: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

i

nellaprim

afase

dellaIII

Internazionale.L

’importanza

negativadi

questaopera

stanel

fattoche

rappresentala

cristallizzazionedella

tendenzadeteriore

‘proprio

nelm

omento

incui

siorganizza

ilprim

oStato

socialistache

sieleva

aguida

delm

ovimento

comunista

mondiale

em

odellodi

costruzionedel

socialismo.

Lagravità

ditale

deterioramento

dellateoria

èin

rapportoal

mom

entocruciale

nelquale

siproduce,

poiché«dal

mom

entoin

cuiun

grupposubal

ternodiventa

realmente

autonomo

edegernone

suscitandoun

nuovotipo

diStato,

nasceconcretam

entel’esigenza

dicostruire

unnuovo

ordineintellettuale

em

orale,cioè

unnuovo

tipodi

societàe

quindil’esigenza

dielaborare

iconcetti

pii.iuniversali,

learm

iideologiche

pi6raffinate

edecisive.

E...]Si

puòcosf

porrela

lottaper

unacultura

superioreautonom

.(Q

,1508-9)

Infineabbiam

o,di

G.

Stalin,Il

materialism

odialettico

eil

mate

rialismo

storico(1938),

esposizionesistem

aticadi

ciòch’egli

ritiene«

itratti

fondamentali

delm

aterialismo

dialetticoe

storico»,

ope

rache

pertutta

laseconda

fasedella

IIIInternazionale

«ha

rappresentato

E...]l’insuperabile

modello

dell’elaborazionefilosofica

esociologica

nell’UR

ss»

(P.V

ranicki,Storia

delm

arxismo,

Editori

Riuniti,

Rom

a1973,

volume

TI,p.

166).Q

uestoscritto

diStalin

impoverisce

ilm

arxismo

aun

puntotale

chela

teoriaoriginale

diM

arxnon

èriconoscibile;

eppurequesta

operaè

unelem

entofo

ndam

entaledella

culturam

arxista,in

quanto—

insieme

alleQ

ue

stionidel

leninismo

(1926)—

costitufper

tuttaun’epoca

ilprism

aattraverso

cuifurono

interpretatele

operedi

Marx

edi

Lenin.

Seguirà,fin

oad

oggi,la

moltiplicazione

dim

anualiche

riproducono,

conm

inoreo

maggiore

dogmatism

o,i

trattidecisivi

dellatendenza,

conl’aggravante

dellafram

mentazione

disciplinare(m

anuali

difilosofia,

economia,

sociologia,socialism

oscientifico,

storia.m

aterialismo

storicoecc.)

infunzione

diuna

organizzazionescolare

dell’insegnamento

delm

arxismo.

V.

Ilproblem

adella

individuazionedelle

originistoriche

eteo

richedella

sociologiaè

statoaffrontato

daA

.Pizzorno

inuno

stim

olantesaggio

intitolatoIl

pensierosociologico

(inStoria

delleidee

politicheeconom

ichee

sociali,collana

direttada

L.Firpo,

UT

ET

,T

orino1973,

vol.V

I).E

gliindica

inA

.C

omte

eK

.M

arx«

iveri

padrifondatori

dellanuova

scienza»

inquanto

inentram

bi«

lacategoria

‘società‘

vienetrattata

inm

anieraautonom

ae

sistem

atica,distinguendosi

specificamente

dallacategoria

fondamentale

peril

pensieropolitico,

quelladi

Stato»

(pp.609-10).

Tra

leco

ndizioni

chestanno

allabase

delconfigurarsi

delconcetto

disocietà

equindi

delsuo

divenireoggetto

dellasociologia,

Pizzornopone

ilprogresso

tecnicoe

l’accrescersidelle

ricchezzem

ateriali,l’accre

136

sciutocontrollo

dell’uomo

sullanatura

attraversola

scienza,il

rafforzarsi

edespandersi

dellaclasse

borghesee

l’esperienzadel

fallim

entodei

tentatividi

riformare

l’uomo

ela

societàa

partiredalle

istituzionipolitiche.

Fenomeni

chestanno

allabase

dellaso

stituzionedel

concettodi

Stato‘

conquello

disocietà

‘,

inquan

toportano

«a

ricercarequali

sianoi

rapportisociali

cheveram

entecontano,

queirapporti

sociali,cioè,

iquali,

essendoretti

daleggi

inaccessibiliall’attività

volontariadegli

uomini,

inqualsiasi

posizione

dipotere

questisi

trovino,finiscono

inevitabilmente

perdare

scaccoa

tuttele

buoneintenzioni

dim

odificarlie

regolarlipro

gramm

aticamente.

Inaltre

parole,com

pitodei

nuoviscienziati

di

ventaquello

discoprire

rapportipiil

duraturie

phlforti

dell’arbitrio

mutevole

deipolitici;

discoprire

cioèla

necessitàsociale

[...]È

cosfche

irapporti

checaratterizzano

lasocietà

civilediventano

irapporti

cosiddettistrutturali,

cioèquelli

rettida

leggiche

sipossono

conoscerem

anon

modificare

adarbitrio,

edai

qualigli

altrirapporti

socialipni

effimeri

potrannovenir

dedotti»

(pp.6

12-3).

Vero

èspecifica

ancora—

chela

scienzaborghese

pereccellenza

nonè

lasociologia,

ma

l’economia

E...]M

chiaroche

anchela

sociologia

èin

rapportocon

ilform

arsidella

nuovaclasse.

Questo

rapporto

perònon

èdiretto.

E...]D

ovendolecioè

trovaredelle

preciseradici

socialiconverrà

partiredall’ipotesi

cheessa

èespressione

dirap

portitra

gruppiintellettuali

epotere,

piuttostoche

partiredall’ipotesi

cheessa

siaespressione

degliinteressi

dellanuova

classedom

inante(p.

612).

Nell’analisi

diPizzorno

cisem

brache

osservazionipenetranti

evalides’im

piglinoin

unaconfusa

prospettivadi

storiadella

cultura.E

gliosserva

chela

sociologiaem

ergedalla

crisidella

vecchiascien

zapolitica

edel

modo

difare

politicacorrispondente,

eche

essam

ostradi

differenziarsinel

porrecom

eproprio

oggettola

societàanziché

lo‘Stato

‘.

Ciò

chegli

sfuggeè

chealla

radiceditale

dif

ferenziazionenon

stal’eterogeneità

dell’oggettoteorico,

ben

suna

medesim

aproblem

aticapolitica

—l’organizzazione

deirapporti

tragovernanti

egovernati,

cioèdelle

attivitàstatali

—in

duediverse

fasidello

sviluppodegli

Statinazionali,

indue

distinteepoche

po

litiche.Q

uestoprecisam

enteè

ciòche

gliim

pediscedi

coglierei

rapportiin

cuistanno

l’economia

politica,la

scienzapolitica,

Hegel,

Com

te,il

marxism

oe

lasociologia.

Nel

farestoria

delleidee

edelle

disciplinesolitam

entesi

pro

cedealla

ricercadei

rapportitra

leconcezioni

teorichee

gliin

teressisociali

odi

classeche

necostituiscono

labase,

mancando

conciò

lacom

prensionedel

fattoche

leconcezioni

delm

ondo,le

teoriee

lediscipline

sispiegano

fondamentalm

entein

rapportoalla

137

Page 71: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

vitadello

Stato,cioè

aiprogetti

ealle

attivitàpolitiche

deigra

riaggruppam

entisociali.

(Sipotrebbe

direche

irapporti

traclassi

socialie

ideesono

mediati

dallapolitica

edallo

Stato.)C

onnessaa

questoerrore

èla

dimenticanza

delfatto

cheform

andosigli

Statim

odernicom

eStati

nazionaliciò

comporta

losviluppo

differenziatonazionale

diconcezioni

eteorie

chehanno

contenutifondam

entalicom

uni,in

quantosi

formano

nelterreno

diuna

stessacultura

eaffrontano

gruppidi

problemi

affinirelativi

allosviluppo

diorno

loghefasi

nellavita

delloStato.

Da

questopunto

divista

perdonosignificato

siala

distinzione‘classista

‘delle

concezioniteoriche

edelle

scienzeche

quella‘disciplinare

‘;entram

bivanno

reinterpretate,

inquanto

le‘differenziazioni

classiste‘

corrispondonoin

realtàa

progettipolitici

didiversi

blocchisociali

complessi,

ele

differenziazionidisciplinari

‘hanno

allapropria

originelinguaggi

etradizioni

culturalinazionali

differenti.(R

iguardoa

questoproble

ma

digrande

importanza

sonole

notegrarnsciane

sulla«

traducibilità

reciprocadei

linguaggiscientifici

»,nelle

qualipone

inrap

portola

filosofiaclassica

tedesca,l’econom

iapolitica

inglesee

ilpensiero

politicofrancese.)

Acquistano

inveceun

valoreessenziale

ledistinzioni

realizzatein

termini

distoria

dellacultura

—secondo

ilcriterio

dellaco

rrispondenza

trasviluppo

delleidee

efasi

diform

azionie

sviluppodello

Stato.M

oltoschem

aticamente:

neiperiodi

diform

azionedei

moderni

Statinazionali

sorseroun

insieme

discienze

politichequali

lafilosofia

dellastoria

edel

dirittoe

lascienza

delloStato

diH

egel,l’econom

ianolitica

diSm

ithe

Ricardo,

lafilosofia

politicadi

Hob

bes,la

scienzapolitica

diM

ontesquieau,la

scienzadella

politicadi

Machiavelli.

Inuna

prima

fasedi

disgregazionee

dilotta

perla

egemonia

all’internodi

quegliStati

sorgonoil

pensierosocialista,

lafilosofia

positivadi

Com

te,il

materialism

ostorico

ela

criticadell’econom

iapolitica

diM

arx.N

ellafase

delloStato

dellacrisi

or

ganicatroviam

ole

sociologie.Per

unanuova

epocapolitica

Gram

scipone

ifondam

entidi

unan

uo

va

scienza,la

scienzadella

storiae

dellapolitica.

VI.

Ilproblem

adella

‘legalità’storica

èstato

unodei

problemi

nodalinella

vicendadel

movim

entooperaio

internazionale,special

mente

nellafase

dellaSeconda

Internazionale,ed

intornoad

essos’im

pernianole

discussionipolitiche

fondamentali

radicalizzatesifino

alladivisione

delm

ovimento.

(Da

notareche

ancheoggi

ildibattito

internazionaletra

ipartiti

comunisti

poneal

centrola

questionedelle

‘ leggioggettive

universali‘

dellatransizione

edella

costruzione

delsocialism

o).È

statocosi

nonsolo

inquanto

dalm

odoin

cuis’intenda

Iosviluppo

storico—

equindi

ilpassaggio

alsociali-

smo

—dipende

l’elaborazionedella

strategiae

ilm

odoin

cuii

partitisi

definisconoe

siorganizzano,

ma

anchein

quantoil

concetto

dilegalità

storicaè

statosem

preposto

afondam

entodella

possibilitàdi

costruireuna

scienzadella

storiae

dellasocietà,

equindi

dellapossibilità

difare

unapolitica

scientifica,e

dellostesso

socialismo

scientifico‘.

Ineffetti

nellacultura

marxista

siva

afferm

andouna

tendenzache

fissaun

rapportologico

necessariotra

leafferm

azioniche

lastoria

sisvolge

secondoleggi

oggettive,che

compito

dellascienza

èl’individuazione

diqueste

leggie

laloro

applicazione

all’analisidei

processiconcreti,

eche

funzionedel

par

titoè

appropriarsidi

questascienza

eguidare

lem

assein

conform

itàa

talileggi.

Eutile

considerarele

posizioniespresse

daim

aggiori

protagonistidi

taledibattito,

qualifurono

certamente

K.

Kautsky,

E.B

ernstein,R

.L

uxemburg

eV

.L

enin.T

utticondividono

ilconcetto

dellastoria

soggettaa

leggi;ciò

cheli

differenziaè

ilm

odoin

cuine

definisconoil

rapportocon

lascienza

econ

lapo

litica,il

checom

portal’attribuzione

disignificati

diversialla

legalità

stessa.Segno

distintivodel

pensierodi

K.

Kautskv,

pervenutoalla

concezione

materialistica

dellastoria

edella

scienzafondam

entalmente

attraverso

lalettura

dell’Origine

dellespecie

diC

.Darw

ine

dell’Anti

diihringdi

F.E

ngels.è

ladecisa

accentuazionedel

determinism

oeco

nomico

edel

carattere’legale

‘delprocesso

storico.E

questol’elem

ento

chenon

muta

nelsuo

percorsodalle

posizioni‘ortodosse

‘aquelle

revisioniste‘;

anziin

questoè

daricercare

lachiave

delpassaggio

dalleune

allealtre;

mentre

da‘ ortodosso

‘sostiene

lavia

rivoluzionaria

alsocialism

oe

criticai

revisionistiin

basealla

leggeche

individuanell’acutizzazione

dellecontraddizioni

oggettivedel

capitalism

ola

viaal

socialismo,

da‘

revisio

nista

‘affida

lavenuta

delsocialism

oallo

svilupponaturale

delcapitalism

osecondo

lesue

proprieleggi.

Esem

presulla

basedell’analisi

delleleggi

edei

mec

canismi

propridel

capitalismo

cheegli

dapprima

ritieneim

minente

larivoluzione,

econseguentem

entela

necessitàdi

prepararsiad

essa,ed

inseguito

sostieneche

occorreattendere

inm

odopiu

ttosto

passivol’avvento

delsocialism

o,in

quantoesso

risulteràm

eluttabilm

entedallo

sviluppocontraddittorio

delcapitalism

o.Il

raprorto

traleggi,

scienzae

partitoin

Kautskv

ècolto

daM

.L.

Sai

s’adorinei

seguentiterm

ini:«

L’azioneconcreta

dellasocialdem

ocrazia

assumeva

[...]il

caratteredi

adempim

entoad

undettato

prefissatodalle

leggidell’evoluzione

storica;la

scienzam

arxistane

diventavalo

specchiorazionalm

entedisposto;

mentre

l’organizzazione

politicae

ilm

ovimento

praticodiventavano

lostrum

entoper

l’attauzionedelle

tendenzeoggettive

rispecchiatedalle

‘leggiscientifiche

‘».

[La

concezionedel

processorivoluzionario

inK

arlK

autskv(1891-1

922),in

Storiadel

marxism

oco

nte

mp

oran

eo,

An-

138139

Page 72: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

i

nalidell’Istituto

Giangiacom

oFeltrinelli,.

Milano

1973,p.

30].La

biografiaintellettuale

diK

autskyillustra

inm

odoparadigm

aticocom

ela

concezionelegalitaria

dellastoria

conducoalla

subordinazione

teoricae

politica.Il

revisionismo

‘di

E.

Bernstein

hauna

strutturalogica

diversae

incerto

modo

oppostaa

quellodi

Kautsky.

Bernstein

ridimen

sionail

determinism

oeconom

ico,in

quanto«

lasocietà

moderna

èm

oltopiù

riccadi

ideologianon

determinata

dall’economia

E...]

ilgrado

disviluppo

economico

oggiraggiunto

lasciaai

fattoriideo

logici,e

specialmente

aquelli

etici,un’autonom

iam

oltopiù

ampia

chenel

passato»

(tpresupposti

delsocialism

oe

icom

pitidella

socialdemocrazia,

Laterza,

Bari

1974,p.

38),e

limita

ilcam

podi

validitàdelle

leggiin

quantodistingue

nellastoria

duecom

ponentidiverse:

unam

bitoragolato

secondoleggi

oggettivee

necessariecci

unaltro

cherim

aneindeterm

inatoe

«incalcolabile

».

quellodato

dall’operaredella

volontà.E

gliperò

possiedeun

concettodi

scienzacom

econoscenza

diciò

cheè

secondoleggi

(quindisostan

zialmente

medesim

oa

quellokautskyano),

colrisultato

cheil

ter

renosu

cuiopera

lascienza

èridotto

allostudio

dellecondizioni

regolaridel

processostorico,

edesclude

leattività

chedipendono

dallavolontà.

Conseguenza

diciò

èche

nonsi

puòprevedere

scientiflcamente

l’avventodel

socialismo

«anche

sesi

puòdim

ostrare

ladesiderabilità,

lapossibilità

ela

probabilità.Q

uandoin

unateoria

siintroduce

lanostra

volontà,tale

teoriacessa

dies

serescienza

pura.»

(citatoda

Vernon

L.L

idtke,Le

premesse

teoriche

dclsocialism

oin

.Bernstein,

inS

toriadel

marxism

oco

ntem

p’)r’ln

eo

cii.,p.

153.D

aE

.B

ernstein,[dealism

us,K

ampftheo

ne

mie

!1.V

/issenschaft,in

«Sozialistische

lvlonatshefte»,

agosto1901,

a.V

,o.

8,pp.

602-3).U

nascienza

ge;,’eraledella

storianon

èpos

sibilepoiché

«il

datodella

volontàum

anaesclude

lapossibilità

dipredeterm

inarescientificam

entesu

basigenerali

glisviluppi

storici.

E...]E

parimenti

ognipredizione

storicaconterrà

sempre

unelem

entoipotetico,

perchéin

tuttele

forzestoriche

calcolabilila

volontàdegli

uomini

irstroduceun

elemento

incalcolabile.»

(ivi,da

E.

Bernstein,

Der

Kernpunkt

desStreiies.

Ein

Schlusswort

zurFrage:

‘X7ieist

wissenschaftlicher

Soziaiismus

iniiglich?,in

«S

ozialistische

Monatshefte

»,

ottobre1901,

a.V

,n.

10,p.

783).U

nascienza

dellapolitica

nonè

possibile,essendo

lapolitica

ilterreno

dell’azionedella

volontàorganizzata,

anchese

«Per

giungerealle

mete

voluteesso

[ilsocialism

o]ha

bisognodi

assumere

come

filoconduttore

laconoscenza

scientificadelle

forzee

deirapporti

esistenti

all’internodell’organism

osociale,

nonchédelle

causee

deglieffetti

nellavita

dellasocietà.

»(ivi,

p.135.

Da

E.

Bernstein,

Wie

istw

issenscha/tlicherSozialism

usm

iiglich?,B

erlin1901,

p.33).

inquesto

contestoB

ernsteinstabilisce

unarelativa

separazionetra

110

scienzae

partito,in

quantol’azione

delpartito

soloin

parteè

gui

datadalla

conoscenzascientifica

edil

partitostesso

nonè

oggettodi

scienza.L

’iniziativapolitica

risultain

ognim

omento

dallavalu

tazioneem

piricadelle

situazionie

dalgiudizio

eticosulle

prospettive

possibilidi

sviluppo.L

’azionedel

partitonon

èperciò

scientificam

entecontrollabile

eassum

ea

guidail

c;iteriodi

opportunità;la

notaespressione

diB

ernsteinsecondo

laquale

ola

meta,

qualeche

sia,non

ènulla

perm

e,il

movim

entoè

tutto»

sancisce,oltre

allaincontrollabilità

scientifica,quella

piùam

piamente

dottrinaria.C

onciò

anchele

posizionidi

Bernstein

portanoalla

subordinazioneteorica

epolitica,

come

ponein

evidenzaG

ramsci

neiparagrafo

Ilm

ovimento

eil

fne:

Èpossibile

mantenere

vivoed

efficienteun

movim

entosenza

laprospettiva

difini

imm

ediatie

mediati?

L’affermazione

delB

ernstemsecondo

cuiil

movim

entoè

tuttoe

ilfine

ènulla

[...]nasconde

unaconcezione

meccanicistica

dellavita

edel

movim

entostorico:

leforze

umane

sonoconsiderate

come

passivee

nonconsapevoli.

(Q,1898-9)

ineffetti

quandol’intervento

umano

—la

volontà—

nonè

finalizzatosecondo

unprogetto

consapevole(che

prospettiobiet

tividi

‘medio

elungo

termine

‘),viene

ricondottoa

passività,non

èriconosciuto

«com

einiziativa

espinta

progressivaantagonista.

E...]N

onsi

trattadi

altroche

diuna

sofisticateorizzazione

dellapassività

»(Q

,1899).

Rosa

Luxem

burgaffronta

ilproblem

adel

rapportotra

leggi,scienza

edazione

politicain

maniera

originale.E

llasostiene

adun

tempo

lanecessità

oggettivae

l’interventoattivo

nellosvolgim

entostorico,

accentuandoam

bogli

elementi

ancorpié

diB

ernstein,e

latensione

delsuo

pensieroscaturisce

daitentativo

diintegrarli

teoricamente

epraticam

entein

unadim

ensioneunitaria

(diversam

enteda

Bernstein,

checrede

dirisolvere

ilproblem

anella

loroseparazione).

Eil

tentativodi

fondarel’elem

entosoggettivo

nell’oggettività:

losvolgersi

dellastoria

secondoleggi

oggettivesi

mani

festae

sirealizza

attraversol’attività

consapevoledelle

masse.

Lapratica

politicadella

classeoperaia

èportatrice

delsenso

dellasto

ria;ciò

ègià

presentenell’azione

spontaneadelle

masse

ediviene

consapevolenella

maturazione

dellacoscienza

diclasse,

quandocioè

lem

asseraggiungono

laconsapevolezza

degliobiettivi

(larivolu

zionedal

gradodi

maturità

raggiuntodallo

svilupposociale,

ma

losottolinea

ilvalore

dell’attivitàpolitica

spontaneadelle

masse,

econtrariam

entea

Bernstein,

l’importanza

dellaconsapevolezza

deifini.

«G

liuom

ini—

—scrive

—non

fannoarbitrariam

entela

lorostoria,

ma

essila

fannoda

sé.Il

proletariatodipende

nellasitua

zionedal

gradodi

maturità

raggiuntodallo

svilupposociale,

ma

losviluppo

socialenon

puòprescindere

dalproletariato;

essoè

aun

i141

Page 73: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

tempo

lasua

molla

dipropulsione

ela

suacausa,

come

pureil

suoprodotto

ela

suaconseguenza.

Lasua

azionestessa

èun

mo

mento

determinante

dellastoria.

Ese

nonpossiam

osaltar

sopraallo

sviluppostorico,

come

l’uomo

allasua

ombra,

possiamo

peròaffrettano

orallentarlo.

»(citato

daF.T

ych,M

asse,classe

epar

titoin

Rosa

Luxem

burg,in

Storiadel

marxism

ocontem

poraneo,cit.,

p.288.

Da

Rosa

Luxem

burg,W

vbòrp

ism

(Scrittiscelti),

Varsavia

1957,voi.

TI,p.

266).E

ancora:«

Ilsocialism

ilprim

om

ovimento

popolarenella

storiadel

mondo

chesi

proponga,e

visia

chiamato

dallastoria,

diportare

nell’agiresociale

degliuom

iniun

sensocosciente,

unpensiero

pianificatoe

conciò

illibero

volere».

(Rosa

Luxem

burg,Scritti

politici,a

curadi

L.Basso,

Editori

Riuniti,

Rom

a1967,

pp.446-7).

Secondoquesta

soluzionedel

problema

risultanorid

im

ensionatiinsiem

eil

ruolodel

partitoe

quellodella

scienza,in

quantole

leggiagiscono

ela

loroconsapevolezza

divieneoperante

all’internodella

classe,nel

passaggioche

inessa,

nellosvolgersi

dellapropria

pratica,si

attuadalla

spontaneitàalla

coscienzadi

classe.C

ome

inK

autskve

inB

ernstein,anche

nelleposizioni

dellaL

uxemburg

ilraggiungim

entodell’autonom

iateorica

epolitica

ècom

promesso:

èvero

chela

classeoperaia

èritenuta

soggettodi

azionee

dicoscienza

autonoma,

inquanto

insé

esenza

uscireda

séattua

leleggi

esi

fissai

fini;m

atale

autonomia,

intesacom

eseparazione

eautosufficienza,

èprecaria

eillusoria,

poichési

fondasulla

affermazione

aprioristicadella

superiorità‘oggettiva

‘della

classeoperaia,

dimenticando

chela

situazionedi

subordinazionesocio-politica

eculturale

puòessere

superatasolo

mediante

lacri

ticadegli

altruie

deipropri

precedentim

odidi

pensaree

diope

raree

l’elaborazionedi

unanuova

superiorerazionalità

teorico-scientifica.

V.

Lenin

compie

ilpiù

notevolesforzo

realizzatosinell’intera

cultura

marxista

diorganizzare

inuna

concezioneunitaria

ecoerente

idiversi

elementi

delproblem

a,cioè

diarticolare

legalitàstorica

eattività

politicaconsapevole

senzadim

inuirené

ilvalore

dellascienza,

nél’im

portanzadel

partito.E

glifonda

lapossibilità

dellascienza

socialerilevando

nellastruttura

economica

dellasocietà

rapportiregolari

ecostanti.

Già

inC

hecosa

sonogli

amici

delpopolo

‘e

come

lottanocontro

isocialdem

ocratici?(1894),

incui

svolgeuna

articolatacritica

dellasociologia

soggettivistica,cosi

individua

«la

possibilitàdi

unatteggiam

entorigorosam

entescienti

ficoverso

iproblem

istorici

esociali

»:«

separando‘i

rapportidi

produzione‘

come

strutturadella

societàe

dandola

possibilitàdi

applicarea

questirapporti

quelcriterio

scientificogenerale

dellareiterabilità,

lacui

applicazionealla

sociologiaera

negatadai

soggettivisti

[...]L’analisi

deirapporti

socialim

ateriali[...j

hasu-

bitoreso

possibiledi

nilevarnela

reiterabilitàe

laregolabilità

edi

generalizzategli

ordinamenti

didiversi

paesiin

modo

dagiungere

adun

unicoconcetto

fondamentale

diform

azionesociale.

[...1que

st’ipotesicreò

perla

prima

voltala

possibilitàdi

unasociologia

scientifica,perché

soltantoriconducendo

irapporti

socialiai

rapporti

diproduzione,

equesti

ultimi

allivello

delleforze

produttive,si

èottenuta

unabase

saldaper

rappresentarel’evoluzione

delleform

azionisociali

come

unprocesso

storico-naturale.»

(Editori

Riu

niti,R

oma

1972,pp.

19-20).Individuando

leleggi

disviluppo

nellastruttura

economico-produttiva,

eglifonda

lascienza

econom

ica,ed

inquanto

riconducela

spiegazionedei

processisociali

aquella

regolarità,fonda

lasociologia,

scienzadei

rapportisociali.

Ed

inquanto

allabase

deiprocessi

sovrastrutturali—

politicie

culturali—

agisconosem

prei

medesim

irapporti

economici

eso

ciali,apre

lapossibilità

aduna

scienzadella

politica,il

socialismo

scientifico.È

questauna

scienzasubordinata

poichéla

suapossi

bilitànon

èdata

daregolarità

specifichedel

processopolitico,

ma

dalfatto

chei

fenomeni

sovrastrutturalisono

analizzatie

spiegatiin

quantoconnessi

aifenom

enistrutturali.

Lascienza

dellapoli

tica—

icui

elementi

fondamentali

sonoin

Lenin

lateoria

delloStato,

dellarivoluzione

edel

partito—

nonè

peròelaborata

de.duttivam

entea

partiredai

principidella

scienzadei

rapportieco

nomici

esociali,

ma

invecesi

costruiscenell’analisi

dell’esperienzastorica

concreta,in

particolaredei

movim

entie

dellelotte

rivoluzionarie

edei

processidi

formazione

degliStati.

Difatti

Lenin

esigecostantem

ente«

l’analisiconcreta

deiprocessi

edelle

condizioni

concrete»,

chevengono

ricondotti,nel

processoesplicativo,

alleloro

radicistrutturali.

Lateoria

politicaè

una‘sintesi

dellaesperienza

‘,

organizzatasecondo

icriteri

del‘m

aterialismo

storico

‘.

InStato

erivoluzione

quest’ideasi

ripresentapiù

volte,pro

postacom

ecorretta

interpretazionedella

teoriam

arxianadello

Sta

toe

dellarivoluzione:

«Fedele

allasua

filosofia,il

materialism

odialettico.

Marx

prendecom

ebase

l’esperienzastorica

deigrandi

annirivoluzionari

1848-1851.Q

ui,com

esem

pre,la

dottrinadi

Marx

èil

bilanciodi

un’esperienza,bilancio

illuminato

dauna

pro

fondaconcezione

filosoficadel

mondo

eda

unavasta

conoscenzadella

storia.Il

problema

delloStato

sipone

inm

odoconcreto:

come

èsorto

storicamente

loStato

borghese,la

macchina

statalenecessaria

aldom

iniodella

borghesia?Q

ualitrasform

azioni,quali

evoluzioniha

subìtonel

corsodelle

rivoluzioniborghesi

edi

fronteai

mutam

entiautonom

idelle

classioppresse?

Quali

sonoi

compiti

delproletariato

rispettoa

questam

acchinastatale?

»(E

ditoriR

iuniti,R

oma

1970,p.

88).A

questoriconoscim

entodella

specificità

deiprocessi

politici,e

allanon

riduzionedella

scienzadella

politicaalla

scienzadell’econom

ia,si

legacoerentem

entela

con-

14

Page 74: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

cezioneleniniana

dclprim

atodella

politicasull’econom

ianel

pro

cessorivoluzionario.

L’afferm

azionedi

questoprim

atoparte

dalriconoscim

entodel

fattoche

laclasse

operaiada

sé,nel

terrenoiella

lottaeconom

icatra

leclassi,

nonsupera

illivello

dellaco

scienzae

dell’organizzazionerivcndicativa-traduzionista.

Perciò

«La

coscienzapolitica

diclasse

puòessere

portataall’operaio

solodal

l’este

rno,

cioèdall’esterno

dellalotta

economica,

dall’esternodella

sferadei

rapportitra

operaie

padroni.Il

solocam

podal

qualeè

possibileattingere

questacoscienza

èil

campo

deirapporti

ditu

ttele

classie

ditutti

glistrati

dellapopolaone

conlo

Statoe

conil

governo,il

campo

deirapporti

reciprocidi

tuttele

classi.»

(Che

fare

?,

Editori

Riuniti,

Rom

a1974,

pp.115-6).

Ilm

ovimento

rivoluzionario

èla

fusionedel

movim

entooperaio

conla

teoriascienti

fica.La

tesidel

primato

dellapolitica

siassocia

corialla

tesidella

necessitàdella

scienzasenza

teoriarivoluzionaria

nonc’è

azionerivoluzionaria.

Ragione

diciò

èche

ladeterm

inazionedelle

ideologie

daparte

deirapporti

economici

esociali

ètale

daportare

all’occultam

entoe

alladistorsione

deiveri

rapporti,e

cioèalla

for

mazione

diuna

‘coscienzafalsa

‘.

l’analisiscientifica

chesvela

lareale

logicadei

processi,m

ediantela

criticadei

rapporticoncreti

esistentie

deiloro

riflessiideologici.

Com

pitodel

partitoè

diap

propriarsie

svilupparequeste

scienze,e

diguidare

conqueste

lem

asse;il

suocarattere

diavanguardia

dellaclasse

operaiarisiede

precisamente

nelfatto

diessere

lasua

organizzazionepolitica

cheagisce

scientificamente.

Lasoluzione

leninianadel

problema

nonè

condivisada

Gram

sci,in

quantoegli

criticala

concezioneche

vedeoperare

nellasocietà

leggioggettive

indipendentidall’azione

umana

eil

concettodi

scienzaconnesso

atale

concezione;ciò

implica

unnuovo

modo

diintendere

lascienza,

ela

necessitàdi

costituireuna

scienzadella

storiae

dellapolitica

sudiverse

fondamenta.

Intal

modo

lastru

ttura

delproblem

adei

rapportitra

storia,scienza

epolitica

divienealtra.

VII.

Negli

stessianni

incui

Gram

scisi

proponedi

fondareuna

scienzaa

partiredall’esperienza,

K.

Popperpubblica

unlibro

(Lo

gicadella

scopertascie

ntific

a,

1934)nel

qualesvolge

unacritica

radicaledell’em

pirismo

epropone

come

unicom

etodovalido

pertutte

le‘scienze

empiriche

‘ciò

chedefinisce

come

‘metodo

de

duttivodei

controlli‘.

Eopportuno

esaminare

quil’argom

entazioneessenziale

diquesto

autore,sia

perchéegli

èdivenuto

unim

portante

puntodi

riferimento

deldibattito

epistemologico

odierno,sia

inquanto

lasua

criticadel

metodo

induttivo‘

intenderiguardare

ogniprogetto

dicostruzione

diuna

scienzache

prendal’avvio

dallo

studiodell’esperienza.

144

licentro

dellacritica

popperianadell’em

pirismo

consistenella

criticadella

logicainduttiva,

cioèdella

possibilitàdi

«stabilire

laverità

diasserzioni

universalibasate

sull’esperienza»,

problema

chesi

ponein

quanto«

ilresoconto

diun’esperienza

—di

un’osservazione,

odel

risultatodi

unesperim

ento—

puòessere

soltantoun’asserzione

singolaree

nonun’asserzione

universale»

(K.

Popper,L

ogicadella

scopertascie

ntific

a,

Einaudi,

Torino

1974,p.

6).T

alecritica

sispecifica

intre

mom

enti:a)

nonè

giustificatoinferire

asserzioniuniversali

daasserzioni

singolari,per

quantonum

erosesiano

questeultim

e,poiché

«qual

siasiconclusione

trattain

questom

odopuò

sempre

rivelarsifalsa:

perquanto

numerosi

sianoi

casidi

cignibianchi

chepossiam

oaver

osservato,ciò

nongiustifica

laconclusione

chetv

ttii

cignisono

bianchi»

(idem

);b)

d’altrondele

stesseasserzioni

singolarinon

sonopur

resoconti

oregistrazioni

diosservazioni

opercezioni

imm

ediate,poiché

inogni

asserzionesingolare

devonocom

parireconcetti

universali:«

Ogni

descrizionefa

usodi

nomi

(odi

simboli,

odi

idee)tu

liVer

rali;ogni

asserzioneha

ilcarattere

diuna

teoria,di

un’ipotesi.La

asserzione:‘Q

uestoè

unbicchier

d’acqua‘

nonpuò

essereverifi

catada

nessun’esperienzabasata

sull’osservazione.La

ragioneè

chegli

universaliche

compaiono

inessa

nonpossono

esserem

essiin

relazionecon

nessun’esperienzasensibile

specifica.E...)

Con

lapa

rolabicchiere

‘,

peresem

pio,denotiam

ocorpi

chimici

cheesibi

sconoun

certocom

portamento

regolare,e

lostesso

valeper

lapa

rola‘acqua

‘»

(p.87).

Aquesto

puntola

criticadell’inferenza

siconnette

allacritica

dell’astrazione:«

qualsiasitentativo

didefinire

inom

iuniversali

conl’aiuto

dinom

iindividuali

èdestinato

afal

lire.Q

uestofatto

èstato

spessotrascurato

edè

largamente

diffusala

credenzache

siapossibile,

mediante

unprocesso

chiamato

‘astrazione

‘,

sollevarsida

concettiindividuali

aconcetti

universali.Q

ue

stopunto

divista

èparente

strettodella

logicainduttiva,

colsuo

passaggioda

asserzionisingolari

adasserzioni

universali.Q

uestidue

procedimenti

sonoegualm

enteim

praticabilidalla

logica»

(p.52);

c)ancora:

im

edesimi

datid’esperienza

(lepercezioni

ele

os

servazioniim

mediate)

sonoim

pregnatidi

teorie,sono

«esperienze

soggettive»(p.

26).«

Ilm

iopunto

divista

èche

ilnostro

linguaggio

ordinarioè

pienodi

teorie;che

l’osservazioneè

sempre

osservazionealla

lucedelle

teoriee

chesoltanto

ilpregiudizio

induttivistico

puòfarci

pensareche

possaesistere

unlinguaggio

deifenom

eni,privo

diteorie

edistinguibile

daun

‘linguaggioteo

rico

‘»

(p.43,

innota).

Coloro

iquali

ritengonoche

allabase

dellascienza

stianoesperienze

empiriche

irriducibili«

nonriescono

adaccorgersi

che,ogni

qualvoltacredono

diaver

scopertoun

fatto,si

sonolim

itatia

proporreuna

convenzione»

(pp.36-37).

Ii45

Page 75: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Lacritica

popperianadi

ognim

etodoinduttivo

noncom

portala

negazionedella

possibilitàdi

unascienza

empirica,

bensfla

fondazione

diquesta

nelm

etododeduttivo

deicontrolli,

cioènel

«pun

todi

vistasecondo

cuiun’ipotesi

puòessere

soltantocontrollata

empiricam

ente,e

soltantodopo

cheè

stataproposta

»(p.

9).«

Lescienze

empiriche

sonosistem

idi

teorie.[...]

Le

teoriescientifiche

sonoasserzioni

universali,{...]

Leteorie

sonoreti

gettateper

catturare

quelloche

noichiam

iamo

il‘m

ondo‘:

perrazionalizzarlo,

perspiegarlo,

perdom

inarlo.C

isforziam

odi

renderela

trama

sempre

piùsottile

»(p.

43).«

Ilm

etodoconsistente

nelso

ttoporre

leteorie

acontrolli

criticiI...]

procedesem

prelungo

lelinee

seguenti.D

auna

nuovaidea,

avanzataper

tentativie

nonancora

giustificatain

alcunm

odo—

unaanticipazione,

un’ipotesi,un

sistem

adi

teorie,o

qualunquecosa

sipreferisca

—si

traggonoco

nclusioni

perm

ezzodella

deduzionelogica

»(p.

12).Si

ottengonoin

talm

odoasserzioni

dilivello

progressivamente

meno

universale,le

qualivengono

sottopostead

uncontrollo

preliminare

dicoerenza

logicatra

diesse.

Queste

asserzionisingolari

sonocaratterizzate

dalfatto

dipoter

esserecontrollate

empiricam

ente.

Scopodi

quest’ultimo

tipodi

controlloè

discoprire

finoa

qualpunto

lenuove

conseguenzedella

teoriaE...]

venganoincontro

allerichieste

dellapratica,

siaa

quellesollevate

daesperim

entipuram

entecientiflci,

siaa

quelleche

derivanoda

applicazionitecnologiche

pratiche.

Anche

quila

proceduradei

controllirivela

ilproprio

caratterededuttivo.

Con

l’aiutodi

altreasserzioni

giàaccettate

inprecedenza

sideducono

dallateoria

certeasserzioni

singolariche

possiamo

chiam

are‘ predizioni

‘E...]

Inseguito

andiamo

allaricerca

diuna

decisione

riguardantequeste

(ealtre)

asserzioniderivate,

confrontandoqueste

ultime

coni

risultatidelle

applicazionipratiche

edegli

esperim

enti.Se

questadecisione

èpositiva,

cioèse

lesingole

conclusionisi

rivelanoaccettabili

overificate,

lateoria

hatem

poraneamente

superato

ilconfronto:

nonabbiam

otrovato

alcunaragione

perscartarla.

Ma

sela

decisioneè

negativa,o,

inaltre

parole,se

leconclusioni

sonostate

falsificate,allora

laloro

falsificazionefalsifica

anchela

teoriada

cuile

conclusionisono

statededotte

logicamente.

Èopportuno

no.tare

cheuna

decisionepositiva

pu

òsostenere

lateoria

soltantotem

poraneam

ente,perché

puòsem

predarsi

chesuccessive

decisionila

scalzino.

E...]N

elprocedim

entodelineato

quinon

compare

nullache

som

iglialla

logicainduttiva.

Ionon

presuppongom

aiche

sipossa

concludere

dallaverità

delleasserzioni

singolarialla

veritàdelle

teorie(pp.

12-3),

Riconosciam

osenz’altro

nelleposizioni

espresseda

Popper

elem

entiindirizzati

aduna

validaprospettiva.

Tra

glialtri:

unaco

ncezione

aperta,non

dogmatica,

criticistica‘,

dellascienza,

chepro

cedeattraverso

lafalsificazione

delleteorie

date;ed

unodei

mo

menti

dellasua

criticaall’espirism

o,quello

checoglie

nei‘dati

l’impronta

teorica.T

uttaviasia

lacritica

all’empirism

o(nel

suocom

plesso)che

laproposta

delm

etododeduttivo

deicontrolli

vannocriticate.

La

criticapopperiana

alm

etodoinduttivo

nonè

convincente,

inquanto

sifonda

sullarichiesta

adesso

dicondizioni

dilogicità

propriedel

metodo

deduttivo;in

effettispecihco

delm

etodo

deduttivoè

procedereda

unaproposizione

all’altrastabilendo

tradi

essenessi

dinecessità

logica.O

ra,ciò

chesi

puòchiedere

alm

etodoinduttivo

èche

leasserzioni

piùgenerali

comprendano

ilcom

plessodelle

osservazionirealizzate

(nondi

quellelogicam

entepossihiP).

Inciò

consistela

generalizzazioneinduttiva.

Le

generalizzazioni

nonpretendono

diessere

universalizzazioni.Le

generalizzazioni

induttivesono

deltipo:

‘Tutti

icigni

osservatisono

bian

chi‘.

Ecco

perchéè

legittimo

ilpassaggio

dall’esperienzaalla

filologia,

valea

direil

primo

tipodi

strutturaconoscitiva

riconosciutoda

Gram

sci(il

metodo

dell’erudizionenell’accertam

entodei

fattiparticolari).

Èpiuttosto

ilm

etododeduttivo

deicontrolli

chenon

reggealla

argomentazione

cheP

opperfa

militare

controil

metodo

induttivo;in

elfettil’eterogeneità

traasserzioni

universalie

asserzionisin

golari—

rilevatada

Popper

alloscopo

didim

ostrareim

possibileil

passaggiodalle

ultime

alleprim

e—

evidenzial’im

possibilitàdi

passaredalle

prime

alleultim

eattraverso

unprocesso

puramente

logico.Il

passaggiologico

daun’asserzione

universalead

unacon

clusionesingolare

richiedesem

prela

mediazione

diun’altra

asserzione

singolare.C

iònon

vuoldire

negarevalidità

nellavoro

scientifico

alprocedim

entodeduttivo,

ma

individuarnei

limiti:

conl’ausilio

dellalogica

deduttivasi

possonocostruire

adesem

pioipotesi,

ma

esclusivamente

conessa

nonè

possibileattingere

illivello

dellarealtà

concretaindividuale.

Queste

osservazionicriti

clicm

ostranoche

ilproblem

male

impostato

daP

opper.E

glinon

riescea

divincolarsidalla

concezionepositivistica

dellascienza

come

spiegazionedella

realtàattraverso

laform

ulazionedi

leggi.A

nchese

nonpretende

chesia

possibilefornire

unaprova

scientifica

dell’esistenzadelle

leggi—

«i

nostritentativi

diindovinare

sonoguidati

dallafede

non-scientifica,m

etafisica(se

purbiologica

mente

spiegabile)nelle

leggi,nelle

regolaritàche

possiamo

svelare,scoprire

»(p.

308)—

,egli

sostieneche

lascienza

èper

definizione,strutturalm

ente,costruzione

clileggi.

Dal

mom

entoche

leasser

zioniuniversali

(esplicative)non

possonoavere

chela

forma

dileggi

universali,è

giàin

partenzafissata

l’impossibilità

disalire

dall’esperienzaalle

leggi,alla

scienza.«

Leleggi

universalitrascen

donol’esperienza,

senon

altroperché

sonouniversali

etrascen

donoqualsiasi

numero

finitodei

lorocasi

osservabili»

(p.481).

Ilproblem

ava

impostato

inm

ododiverso

allorquandosi

trattadi

unascienza

deiprocessi

individualiin

quantoindividuali,

cioè

147

Page 76: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

diuna

strutturaconoscitiva

chenon

utilizzaleggi

(senzache

ciòne

pregiudichiil

caratterescientifico).

Ci

limitiam

oa

questopunto

asvolgere

alcuneconsiderazioni

generali.E

questauna

scienzache

concepisceil

propriooggetto

com

eesperienza

soggettiva(com

egià

èstato

coltoda

Marx

nellaprim

aT

esisu

Feuerbac/);

propriop

erché

l’esperienzainiziale

èsoggettiva,

razionalmente

disposta,è

pos

sibilepassare

daessa

allasua

teorizzazione,è

possibilecioè

laco

struzionedi

concetti—

mediante

unprocesso

diastrazione

—che

colganola

logicaspecifica

dell’esperienzaspecifica

(concettiche

aloro

voltapossono

essereteorizzati).

Inquesto

modo

èfondata

lapossibilità

diun

passaggiodall’esperienza

allascienza,

valea

direal

secondotipo

distruttura

conoscitivariconosciuto

daG

ramsci.

VIlI.

Eopportuno

analizzarein

qualerapporto

stianola

teoriagrarnsciana

dellacrisi

organicae

lateoria

marx

iana

dellecrisi

delcapitalism

o.A

questoscopo

faremo

riferimento

alnoto

lavorodi

P.M

.Sw

eezvLa

teoriadello

sviluppocapitalistico

(1942),ove

sitrova

unasintetica

rigorosaesposizione

dellanatura

dellecrisi

capitalistiche

secondoil

puntodi

vistadi

Marx.

Sweczv

inizial’esposizione

dellateoria

marxiana

dellacrisi

esam

inandola

possibilitàe

lanatura

dellecrisi

nellaproduzione

mer

cantilesem

plice.Secondo

laform

ulaadoperata

daM

arxper

rappresentare

larazionalità

economica

specificadella

produzionem

ercantile

semplice

(M-D

-M),

lacrisi

consistein

«una

fratturanel

processodi

circolazione,che

ècausata

dallaseparazione

deidue

mo

menti

dellacom

peroe

dellavendita

o(T

orino,B

oringhieri,1972,

o.159).

«La

formula

dellacircolazione

M-O

-Mcontiene

certam

entela

possibilitàdi

una

cris

i,m

anello

stessotem

poessa

significa

produzioneper

ilconsum

o;e,

poichéil

consumo

èfondam

entalm

enteun

processocontinuo,

èpoco

probabileche

quellapossi

bilitàdiventi

realtà»

(p.161);

am

en

oche

«operino

fattoriester

nicom

ele

guerree

ledeficienze

diraccolto

»(ibM

)nei

qualecaso

iproduttori

repentinamente

possonoessere

indottia

sospenderegli

scambi.

Nella

produzionecapitalistica

invece,l’interruzione

delprocesso

dicircolazione

èun

portatointerno

dellarazionalità

specificadi

questosistem

aespressa

nellaform

ulaO

-M-D

’.D

atoche

ilcapi

talistaè

interessatounicam

entea

massim

izzareil

saggiodel

profitto,se

questosparisce

odeclina

aldi

sottodel

livellonorm

ale,«

scompare

Fodeclina]

l’incentivodella

produzionecapitalistica

»(p.

167).

Quando

ilsaggio

de]profitto

scendeal

disotto

dellivello

normale,

siverificherà

unarresto

delleoperazioni

daparte

deicapitalisti.

Non

difficilescoprirne

leragioni.

Perla

naturastessa

delprocesso

dicir

cohivionu,il

singolocapitalista

ècontinuam

entechiam

atoa

scegliere

tral’una

ol’altra

didue

possibilicondotte:

orim

etterein

circolazioneil

propriocapitale

otrattenerlo

nellasua

forma

monetaria.

Pbensi

s’eroche

alunga

scadenzaquesta

alternativanon

esisteperché,

seil

capitalistavuole

continuarea

operarenella

suaqualità

dicapitalista,

prestoo

tardidovrà

reinvestireil

suocapitale.

Ma

ciònon

significache

eglidebba

imm

ediatamente

reinvestireil

suocapitale

eneanche

cheegli

debbacontinuare

areinvestirlo

sempre

nellostesso

ramo

diproduzione.

Eprincipio

generalmente

accettatoche,

seil

saggiodel

profittova

aldi

sottodel

livellonorm

alein

unaparticolare

industria,i

capitalistitrasferiranno

illoro

capitaleda

quell’industriain

un’altra.Se,

tuttavia,il

saggiodel

profittoscende

aldi

sottodel

livellonor

male

intutte

oin

quasitutte

leindustrie,

nonvi

puòessere

nessunvantaggio

atrasferire

ilcapitale

daun’industria

all’altra.Q

uandociò

siverifica,

icapitalisti

nonsono

piùspinti

acontinuare

areinvestire

inquelle

condizioni,che

devonoper

forzaessere

daloro

consideratesfavorevoli;

essipossono

rinviareil

reinvestimento,

finchéle

condizioni

sianodi

nuovofavorevoli:

valea

dire,finché

ilsaggio

delprofitto

siatornato

allivello

normale

ofinché

essisi

sianorassegnati

adun

nuovoe

piùbasso

livellodel

saggiodel

profitto.N

elfrattem

po,il

rinviodel

reinvestimento

avràinterrotto

ilprocesso

dicircolazione

ecausato

crisie

superproduzione.La

crisie

lasuccessiva

depressionesono,

infatti,parte

delm

eccanismo

mediante

ilquale

ilsaggio

delprofitto

èriportato

completam

enteo

parzialmente

alsuo

livelloprece

dente(pp.

168-9).

Cosi

definitein

generalele

crisicapitalistiche,

Sweezy

proseguealla

ricercadelle

cause,da

individuare«

esaminando

leforze

agentisul

saggiodel

profitto»

(p.172).

Giunge

intal

modo

adistinguere

duetipi

dicrisi:

crisiassociate

allacaduta

tendenzialedel

saggiodel

profitto‘

e‘crisi

direalizzo

‘.

Nel

primo

casola

crisidipende

dauna

cadutadel

saggiodel

profittoattribuibile

adun

aumento

del

lacom

posizioneorganica

delcapitale

inrelazione

adun

aumento

deisalari;

nelsecondo

lacrisi

risultada

unacaduta

delsaggio

delpro

fittoderivante

dallaim

possibilitàdi

realizzarele

merci

alproprio

va

lorein

relazionead

unagenerale

carenzadella

domanda

effettivadi

merci.

Inentram

bii

casisi

trattadell’operare

dileggi

economiche

propriedel

modo

diproduzione

capitalisticole

qualiad

uncerto

puntoproducono

squilibrie

sitrasform

ano«

inuna

forzaantagoni

sticadi

questom

etododi

produzionee

cheha

bisognodi

crisipe

riodicheper

esserevinta

»(K

.M

arx,Il

Capitale,

vo1.

III,citato

daSw

eezv,p.

175).R

iguardoquesta

teoriam

arxianadella

crisiSw

eezyriconosce

cheessa

considerasoltanto

itratti

essenzialidel

fenomeno

ead

unalto

livellodi

astrazione.«

Lecrisi

—scrive

—sono

fenomeni

particolarm

entecom

plicati,che

sonoregolati

inm

aggioreo

minore

gradoda

unagrande

varietàdi

forzeeconom

iche.C

ome

Marx

ebbead

esprimersi

alriguardo,

«la

crisireale

puòessere

spiegatasolam

entecon

ilreale

movim

entodella

produzionecapitalistica,

dellaconcor

149

Page 77: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

renzae

deicredito

»(T

/aeorieniiber

dcvM

ehrwert,

voi.11/2,

p.286).

Per

‘concorrenza‘

ecredito

‘,

egliintendeva

l’interastru

ttura

deim

ercatie

delm

eccanismo

finanziarioche

rendel’econom

iareale

molto

piùcom

plicatadei

sistemi-m

odelloanalizzati

nelC

apitale.

Per

dirlain

altreparole,

lacrisi,

come

complesso

fenomeno

concreto,n

on

potrebbeessere

completam

enteanalizzata

ovel’inda

ginefosse

condottaa

quellivello

diastrazione,

aiquale

sitiene

ilC

apitale.C

iòche

vipossiam

otrovare

sonotutti

quegliaspetti

delproblem

adella

crisiche

emergono

aun

altolivello

diastrazione

»(pp.

157-8).È

evidenteche

nonostantel’allargam

entodel

quadroanalitico

propostoqui

daSw

eezvper

l’esame

dellecrisi,

tuttal’analisi

diqueste

svoltanei

termini

dellateoria

economica

marxista

consistein

untentativo

dispiegazione

delfenom

enocom

eprodotto

dellam

edesima

razionalitàeconom

icadel

sistema

diproduzione

capitalistico.

Dalla

interpretazioneda

noiproposta

dellateoria

gramsciana

dellacrisi

organicarisulta

evidenteuna

nettadiversità

d’imposta

zionedel

problema,

tantoriguardo

l’identificazionedel

fenomeno

quantoriguardo

lasua

spiegazione.O

ccorretuttavia

rilevarecom

etale

diversitàd’im

postazionenon

significache

ledue

teorieriguar

dinoprocessi

eproblem

idiversi,

ma

piuttostoche

essesi

presentano

come

analisialternative

diuno

stessoprocesso

storico,e

come

distinterisposte

asim

ilariquestioni.

Ciò

èconferm

atodall’analisi

delpercorso

compiuto

daG

ramsci

nellostudio

diquesto

argomento

cruciale.N

elQ

uadernolO

,in

alcuniparagrafi

stesinella

secondam

etàdel

1932,G

ramsci

fail

tentativodi

comprendere

lacrisi

secondoi

criteri

ei

concettidella

teoriam

arxiana;interpreta

questateoria

ecerca

disvilupparla,

rimanendo

peròal

suointerno.

Esam

inandola

questionedella

leggetendenziale

dclsaggio

delprofitto,

annotache

«occorrerà

forsem

egliodeterm

inareil

significatodi

leggeten

denziale’:poiché

ognilegge

inE

conomia

politicanon

puònon

esseretendenziale,

datoche

siottiene

isolandoun

certonum

erodi

elementi

etrascurando

quindile

forzecontroperanti,

saràforse

dadistinguere

ungrado

maggiore

om

inoredi

tendenzialitàe

mentre

disolito

l’aggettivotendenziale

‘si

sottintendecom

eovvio,

siinsiste

invecesu

diesso

quandola

tendenzialitàdiventa

uncaratte

reorganicam

enterilevante

come

inquesto

casoin

cuila

cadutadel

saggiodel

profittoè

presentatacom

el’aspetto

contraddittoriodi

un’altralegge,

quelladella

produzionedel

plusvalorerelativo,

incui

unatende

adelim

inarel’altra

conla

previsioneche

lacaduta

delsaggio

delprofitto

saràprevalente.

Quando

sipuò

imm

aginareche

lacontraddizione

giungeràa

unnodo

diG

ordio,insolubile

normalm

ente,m

adom

andantel’intervento

diuna

spadadi

Ales

sandro?Q

uandotutta

l’economia

mondiale

saràdiventata

capitali-

sticae

diun

certogrado

disviluppo:

quandocioè

la‘

fron

tiera

mobile

‘del

mondo

economico

capitalisticoavrà

raggiuntole

suecolonne

d’Ercole.

Leforze

controperantidella

leggetendenziale

eche

siriassum

ononella

produzionedi

sempre

maggiore

plusvalorerelativo

hannodei

limiti,

chesono

dati,per

esempio,

tecnicamente

dall’estensionedella

resistenzaelastica

dellam

ateriae

socialmente

dallam

isurasopportabile

didisoccupazione

inuna

determinata

società.

Cioè

lacontraddizione

economica

diventacontraddizione

poli

ticae

sirisolve

politicamente

inun

rovesciamento

dellapraxis

»(0

,1279).

Epoco

piiloltre,

nelparagrafo

Sullacaduta

tendenzialedel

saggiodel

p;o/ltto,interpreta

l’americanism

ocom

eun

tentativodi

«superare

lalegge

tendenziale,eludendola

colm

oltiplicarele

variabilinelle

condizionidell’aum

entoprogressivo

delcapitale

costante»

(Q,

1312);dove

aseguito

diun’analisi

particolareggiatadi

talequestione,

conclude:

Lalegge

tendenzialedella

cadutadel

profittosarebbe

quindialla

basedell’am

ericanismo,

cioèsarebbe

lacausa

delritm

oaccelerato

nelprogresso

dcim

etodidi

lavoroe

diproduzione

edi

modificazione

deltipo

tradizionaledell’operaio.

(Q,

1313)

Questo

tentativodi

spiegarela

crisidall’interno

dellaspecifica

razionalitàeconom

icacapitalistica

èin

diretto

rapporto

conil

con

cettodi

mercato

determinato,

cheG

ramsci

aquesto

punto

mostra

dinon

averancora

sufficientemente

elaborato.D

ifattipoco

sopraegli

scrive:

Mercato

determinato

perl’econom

iacritica

[è]E...]

l’insieme

delleattività

economiche

concretedi

unaform

asociale

determinata

assuntenelle

loroleggi

diuniform

ità,cioè

‘astratte‘.

ma

senzache

l’astrazione

cessidi

esserestoricam

entedeterm

inata.Si

astraela

molteplicità

individualedegli

agentieconom

icidella

societàm

odernaquando

siparla

dicapitalisti,

ma

appuntol’astrazione

ènell’am

bitostorico

diim

aeconom

iacapitalistica.

(Q,1276-7)

Inquesta

formulazione

delconcetto

Gram

scicoglie

giàche

ilm

ercatod

ete

rmin

ato

èun

insieme

diattività

concre

te(attività

‘econom

iche‘,

ein

ciòsta

unaprim

ariduzione);

mostra

tuttaviadi

ritenere

chetali

attivitàconcrete

sonoadeguatam

enteassunte,

tram

itel’astrazione

determinata,

inleggi

diuniform

ità,com

ela

leggedella

cadutatendenziale

delsaggio

delprofitto.

Ecco

perchéla

spiegazione

dellacrisi

èricercata

sulterreno

delleleggi,

cioèsu

quellivello

astrattoin

cuisi

ritienesia

radicatala

razionalitàinterna

delcapitalism

o.Il

decisivosuperam

entocritico

ditale

concettodi

mer

catodeterm

inatoè

documentato

nelQ

uad

ern

oil,

nelparagrafo

Regolarità

enecessità,

cheabbiam

opreso

inesam

enel

testo.G

ramsci

svolgequi

unaprecisa

criticaal

procedimento

attraverso

131150

Page 78: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

ilquale

siastraggono

dalleattività

leleggi,

econ

questesi

spiegano

quelle:

Dopo

averrilevato

questeforze

decisivee

permanenti

eil

lorospontaneo

autornatismo

(cioèla

lororelativa

indipendenzadagli

arbitriiindividuali

edagli

interventiarbitrari

governativi)lo

scienziatoha,

come

ipotesi,reso

assolutol’autom

atismo

stesso,ha

isolatoi

fattim

eramente

economici

dallecom

binazionipiil

om

enoim

portantiin

cuirealm

entesi

presentano,ha

stabilitodei

rapportidi

causaed

effetto.di

premessa

econseguenza

ecosf

hadato

unoschem

aastratto

diuna

determinata

societàeconom

ica.(Q,

1477-8)

Ilnuovo

concettodi

mercato

determinato

—«

‘Mercato

determi

nato‘

equivalea

dire‘determ

inatorapporto

diforze

socialiin

unadeterm

inatastruttura

dell’apparatodi

produzione‘,

rapportogaran

tito(cioè

resoperm

anente)da

unadeterm

inatasuperstruttura

po

litica,m

orale,giuridica

»(Q

,1477)

—non

comprende

solole

attivitàeconom

ichem

al’insiem

eorganico

delleattività

concrete,non

ind

ividua

larazionalità

delm

ercatonell’operare

delleleggi

ma

nelcon

cretorapporto

trale

forzesociali

attive,non

esprime

soltantola

razionalitàparticolare

dell’azionedei

capitalisti(com

ein

D- M

-D’)

ma

ilconflitto

trarazionalità

diverse.Sul

terrenodi

questonuovo

concettodi

mercato

determinato

tuttala

problematica

dellacrisi

saràconseguentem

enteriform

uiata;riform

ulazioneche

abbiamo

espostonel

testocom

eteoria

gramsciana

dellacrisi

organica.C

ilim

itiamo

quidi

seguitoalla

esplicitazionedi

alcunielem

enticritici

sullateoria

marxiana

dellacrisi

capitalisticacontenuti

nellanuova

teoria.N

elQ

uaderno15.

stesonella

prima

metà

del1933,

nellanota

Passato

epresente.

La

crisi,la

criticaalla

teoriache

vedenella

caduta

delsaggio

delprofitto

lacausa

dellacrisi

èm

oltoesplicita:

«O

ccorreràcom

batterechiunque

vogliadi

questiavvenim

entidare

unadefinizione

unica,o

cheè

lostesso,

trovareuna

causao

unaorigine

unica»

1755).E

facilevedere

come

allefondam

entadi

taleinterpretazione

(daG

ramsci

criticata)della

crisistia

ilp

resupposto

ideologico,dedotto

dallaconcezione

materialistica

dellastoria,

cheil

sistema

capitalistico,al

paridi

tuttii

precedenti,è

condannatoa

caderesotto

ilpeso

delleproprie

contraddizioni.T

antoforte

èquesto

condizionamento

che,sebbene

quellastessa

analisidella

crisifaccia

intravederein

essa(crisi)

unm

omento

dicontrollo

edi

guidadel

processoeconom

icoda

partedei

capitalisti(<

lacrisi

ela

successivadepressione

sono,infatti,

partedel

mecca

nismo

mediante

ilquale

ilsaggio

delprofitto

èriportato

completa

mente

oparzialm

enteal

suolivello

precedente»,

Sweezv),

predom

inadi

fattol’idea

dellacrisi

come

processoincontrollato

epassi

vamente

subitodai

capitalisti.M

ail

problema

difondo

èun

altro.Se

larazionalità

capitalisticaporta

nelproprio

senol’autodistruzio

nedi

questom

ododi

produzione,l’analisi

ditale

razionalitàè

indirizzata

allaindividuazione

dellesue

contraddizioni,e

lecrisi

assumo

noil

significatodi

sintomi

om

anifestazionidi

esse.E

precisamente

questoche

ostacolala

comprensione

dellaspecifica

razionalità;questa

razionalitàviene

presentatacom

euna

razionalitàirrazionale,

doveque

stocarattere

irrazionaleè

desuntoda

ungiudizio

etico,cioè

dalcon

frontodei

fuispecifici

dellaproduzione

capitalistica(m

ercicom

evalori

discam

bio)e

deicapitalisti

(ilprofitto)

coni

finium

anam

enterazionali

dell’attivitàproduttiva

(prodotticom

evalori

d’uso).Q

uestoconfronto

consistein

realtànel

misurare

icom

portamenti

deicapitalisti

colm

etrodi

unarazionalità

economica

precedente(M

-D-M

),propria

dellaproduzione

mercantile

semplice

eche

siprolunga

nelcom

portamento

economico

delleclassi

subordinate(<

laform

uladella

circolazioneM

-D-M

nonscom

pareaffatto

nédiviene

irrilevantecoll’avvento

dellaproduzione

capitalistica.In

ve

ro,per

ilavoratori,

checostituiscono

lastragrande

maggioranza

del

lapopolazione,

lacircolazione

continuaad

averela

formula

M-i)

-

Mcon

tuttociò

cheessa

implica.

Illavoratore

comincia

conuna

merce,

laforza-lavoro

che,nella

migliore

delleipotesi,

haper

luiun

benlim

itatovalore

d’uso;egli

convertela

suaforza-lavoro

indenaro;

eda

ultimo

usail

denaroper

acquistarebeni

necessarialla

sussistenza.Q

uestoè

M-D

-IVIe

l’obiettivoè

unaum

entodel

va

lored’uso.

1)-M

-D’

ècosi

estraneoal

lavoratore,al

pariche

aiproduttori

inuna

produzionem

ercantilesem

plice.E

,quindi,

deltutto

erratodipingere

ilavoratore

come

dominato

dalm

otivodel

profittoe

imm

aginareche

eglicondivida

l’intensodesiderio

delcap

italista

diun’appropriazione

sempre

maggiore

diricchezza

inastratto

‘»

Sweezv,

pp.164-5).

Proprio

perchéla

criticadella

razionalità

capitalisticaè

svoltadal

puntodi

vistadi

unarazionalità

storicamente

antecedente(la

cuisuperiorità

èrivendicata

inbase

aun

giudizioetico)

larazionalità

capitalisticarisulta

incompresa

evalutata

come

perversaed

assurda,irrazionale

appunto.

Com

eabbiam

ocercato

dim

ostrarela

questioneva

interamente

reimpostata.

Ogni

razionalitàè

internamente

coerente;la

contraddittorietà

neiprocessi

storiciconcreti

risultadalla

compresenza

edal

conflittodi

diverserazionalità

(dominanti

osubordinate,

sorpassateo

emergenti);

unadata

razionalitàdom

inanterisulterà

superataso

ltanto

nell’espansionedi

unanuova,

superiore,autonom

arazionalità

(nellostesso

paragrafoPassato

epresente.

La

crisi,G

ramsci

mostra

ciòanalizzando

leragioni

dellacaduta

dell’impero

Rom

ano,che

eglim

ostranon

spiegabile«

collosvolgim

entodella

vitadell’Im

peroR

omano

stesso»,

ma

lacui

spiegazionepiuttosto

«è

dari

cercarenello

sviluppodelle

popolazionibarbariche

‘e

ancheoltre

»,

Q,1759).

Sonoqueste

leprem

essedella

teoriagrarnsciana

dellacrisi

organica.

152155

Page 79: Migliaro Misuraca - Sociologia e Marxismo Nella Critica Di Gramsci

Finitodi

stampare

nelm

esedi

maggio

1978rialla

Tipolitografìa

ì\IaicSnc

inB

ariie

iconto

diD

eI)onaio

editoreSpi\

À