Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
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8/17/2019 Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
1/8
The History of Science Society
La teoria di Anaxagora e la chimica moderna (Lo sviluppo e l'utilizzazione di un' antica teoria)Author(s): Aldo MieliSource: Isis, Vol. 1, No. 3 (1913), pp. 370-376Published by: The University of Chicago Press on behalf of The History of Science SocietyStable URL: http://www.jstor.org/stable/224139Accessed: 18/09/2008 05:39
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8/17/2019 Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
2/8
La
teoria
di
Anaxagora
e
la
chimica moderna
(Lo
sviluppo
e
I'utilizzazione
di un'
antica
teoria)
La storia
del
pensiero
scientifico
in
generale
e
quella
delle
sue
multiformi
applicazioni,
non solamente offre un interesse
grandis-
simo
di
per
se,
ma serve
anche
a far
progredire
le varie
teorie.
Le
opere
degli
scrittori
scientifici
dei
tempi passati,
come
gia
ebbe
ad
esprimersi
anche Ostwald
inaugurando
i
suoi Klassiker der exakten
Wissenschaflen,
ono
miniere entro le
quali, pur
in
mezzo
a molte
cose
inutili,
si
possono
trovare molte idee
feconde
che,
o non
furono
notate dai contemporanei, o, allora, non erano passibili di un ulte-
riore
sviluppo,
mentre
al
presente
nuove ricerche
e
nuove
teorie
pos-
sono con
esse
adattarsi,
ed,
alcune
volte,
dare frutti
non
sperati.
E non
solamente
negli
scrittori
pit
recenti,
come
quelli
dhe non
sono
anteriori
all'
epoca galileiana,
possono
ricercarsi
idee che
si
ricon-
nettano
utilmente
alla
scienza
attuale,
ma
anche
negli
scienziati
pii
antichi
e nei filosofi
primitivi
possiamo
fiduciosi
rivolgere
le
nostre
indagini.
Nella
presente
nota
io
voglio appunto
mostrare come
il
pensiero
fondamentale di Anaxagora sulla teoria delle trasformazioni delle
sostanze,
possa
mettersi
in relazione
colle
conoscenze
odierne e
por-
gere
cosi
la
base di
partenza
per
una
nuova teoria che
pu6
avere
i
suoi
lati
di utilitY.
La
cosa
6
tanto
pit
interessante
in
quanto
la
teoria
di
Anaxagora,
in
contrasto
a
quelle
di
Empedokle
e
degli
atomisti,
era rimasta
morta,
sia
nell'
antichita,
sia nei
tempi
posteriori.
Non
/
il
caso di
esporre
qui
la
teoria
di
Anaxagora;
ho
pariato
di
essa
in due
articoli
pubblicati
in
Scientia
(1),
e la
teoria
sara
svolta
(1)
La
teoria
delle
sostanze
nei
presohratici
greci.
Vol.
XIV,
1913,
fasc.
Iosett.
e
1?
nov.
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8/17/2019 Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
3/8
LA TEORIA
DI
ANAXAGORA.
piii
ampiamente
nel
primo
volume della mia
Storia
del
pensiero
scien-
tifico
di
prossima
pubblicazione.
Accenner6 solamente
come,
fondan-
dosi sull' acuta analisi di PAULTANNERYt) e su alcune poche altre
considerazioni,
la
teoria
del
filosofo di Klazomenesi
possa
esporre
nel
modo
seguente:
nrW,
T p
v
K
JPf
TPIXoS
tiVOITO
Opia,
Kal
a pE
(K
ix
aapK6;;
(Come pu6
un
capello
generarsi
da
cib che
non 6
capello,
la
carne
da
ci6 che
non
e
carne?)
Si
domanda
Anaxagora.
Questa
difficoltA
he
lo
pone
in
contrasto
col
trasformismo
degli
ionici,
lo
induce
ad
ammettere
la
preesistenza
di
tutte
le infinite
sostanze,
le
quali
si
trovano
disseminate,
in
proporzione
diversa,
in
tutto lo
spazio.
Con
espressioni
che
preludono
i
futuri
concetti
infinitesimali
piu
rigorosi,
Anaxagora
immagina
che
in una
qualunque particella
infinitesima
di
spazio
esistano tutte
le infinite
sostanze,
ma
ognuna
in
una
data
proporzione
variabile,
e che
8
quella preponderante
che,
vincendo
le
altre,
fornisce
le
proprieta
che caratterizzano
l
punto
considerato
(2).
Con
un
linguaggio
ancora
pit
moderno
noi
possiamo
dire
:
le
so-
stanze
sono
infinite;
in
ogni
punto
esse
esistono,
ma
in
quantitA
maggiore
o minore.
Quella
predominante
da
il
carattere
specifico
del
punto
considerato.
Per
ogni punto
si
pu6
quindi
stabilire
u-
n'espressione
mti
+
m2p2+
...
+
m,
dove le m
sono
coefficienti
numerici che
esprimono
quantit
di
sos-
tanza,
e le
g
sono le
sostanze
alle
quali
i
coefficienti
si
riferiscono.
Le
m
sono funzioni
del
posto
e del
tempo,
abbiamo
cio6
m
-
cpi
xI,y,z,t).
Siccome
poi
le
singole
sostanze
si
mantengono
inalterate
per
quantita
avremo
che
per
tutte
le
cp
sara
d-
f
q,
(x,
y,
z,
t)
dx
dy
dz
=--
0
dove
l'integrale
6
supposto
esteso
a tutto
il
cosmo.
Espressa
nel modo suddetto la teoria certamentenon
soddisfa.
Una
(1)
Vedi
l
capitolo
he trattadi
Anaxagora
el Pour
l'histoire e la
science
hellne.
Paris,
1887.
(i) Naturalmenteon sonoqueste e espressionii Anaxagora,ma in fondo
i
suoi
ragionamenti
i
riconducono
quosti
oncetti.
Vedi n
proposito
luoghi
citati.
371
-
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4/8
piccola
variazione,
invece,
e
pih
nella
terminologia
che
nel
significato,
viene
a
porla
subito sotto nuova luce. Abbiamo
parlato
di
quantiti
di
sostanzaed abbiamodettoche in ogni punto esistono tutte le sostanze
in
quantitA
variabile. Invece di
quantitA
di sostanza
diciamo
ora
gruppo
fisso
di
qualitY;
e diciamo ancora che
in
ogni punto
esistono
tutti
i
possibili
gruppi
di
qualita,
ciascuno
con un'
intensita
diversa
(1).
Se
un
gruppo
predomina
di
gran lunga
sugli
altri,
esso
6
quello
che
conferisce
al
punto
le
sue
qualitA
sensibili.
Cosi
espressa
la teoria non
ha
piu
nulla
di
urtante,
e mentre
l'esistenza
contempo-
ranea
di
piu
sostanze
in
un
punto
non
soddisfaceva,
la
coesistenza
di
pit
ed
anche
di
infinite
proprietA
non
ha
nulla di
strano e di
insolito
nel pensiero scientifico attuale.
Ancora
un
passo
e la
teoria di
Anaxagora
pu6
riallacciarsi alla
scienza moderna.
Anaxagora
postula
l'infinit
delle
sostanze,
o,
diremo
noi,
dei
gruppi
di
proprieta.
Noi lasciamo
invece
indetermi-
nato
questo
numero
cercando
poi
di
stabilirlo,
volta
per
volta,
dai
fatti.
Invece
del
cosmo,
poi,
espressione vaga,
e
che
al
momento
pra-
tico
perde
ogni
significato,
considereremo
dei
sistemi
isolati, che,
in
certi
casi,
pos?ono
coincidere
con
quella
parte
del mondo sulla
quale
noi
possiamo
rivolgere
la
nostra
indagine
chimica.
Pur
mantenendo
poi
l'ipotesi
che entroun dato sistema isolato i gruppi di proprietasi
mantengano
invariabili
qualitativamente
e
quantitativamente,
suppo-
niamo
che
un
insieme
di
gruppi
di
proprieta
possano, agendo
sui
nostri
sensi,
mostrare
proprieta
loro
specifiche.
Un
tal
fatto
6
am-
messo
nei
piti
svariati
campi
della
nostra scienza attuale cosi
i
colori
dello
spettro,
riuniti,
producono
sui
nostri
sensi,
l'effetto
del
bianco;
gli
atomi
raggruppandosi
n
molecole,
gli
elettroni
raggrup-
pandosi
negli
atomi,
danno
sui sensi
impressioni
differenti
da
quelle
che
sarebbero
esercitote
dalle
parti
isolate
o
diversamente
riu-
nite,
etc.
Fatte
queste
supposizioni
noi allora
possiamo
dire:
Si abbia un
sistema
isolato.
In
esso
avremo un certo
numero
r
per
ora
indetermi-
nato
di
gruppi
(di
proprieti)
ciascuno
dei
quali
distribuito,
in
modo
(i)
Uso
qui
la
parola
intensita,
sebbene
n fisica
le
intensitA,
n
generale,
non
siano
grandezze
sulle
quali
possiamo
fare
le
operazioni
di
composizione
e di
scomposizione
secondo
e
ordinarie
regole
dell'
aritmetica;
tali sono
ad
es.
la
temperatura,la pressione,etc. E' chiaro inveceche l'intensitAdei gruppi che
consideriamo
di
natura
sostanziale,
e
che,
ad
es.,
sommandodue
intensitA
uguali
avremo
una
intensiti
doppia,
e
cosi di
seguito.
372
ALDO
MIELI
-
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LA
TEORIA
DI
ANAXAGORA
vario
e
variabile,
in
tutto lo
spazio
considerato,
ma
in
maniera
tale
che
la sua intensitAresta in totalecostante. I1numero
r si
dice
quello
delle
componenti
o
degli
elementi del sistema, ed i
singoli
gruppi
si
diranno
componenti
od
elementi.
Risolviamo
allora
il
problema
di
trovare
gli
elementi
procedendo per
una
via
puramente sperimentale.
Rammentiamo
perci6
la
regola
delle
fasi
stabilita da
Gibbs
e
suppo-
niamo
di
avere
il
sistema in
equilibrio
chimico.
Esso allora si trovera
formato
da
tanti
spazi omogenei
separati
da
superfici
di
discontinuitA.
Siccome
la forma e
la
grandezza
dei
singoli spazi
non hanno
influenza
(noi
possiamo
infatti
togliere
od
aggiungere
delle
parti
senza
che
l'equilibrio
venga
a
rompersi)
noi
possiamo semplicemente
consi-
derare
le
n
(numero
delle
fasi)
espressioni:
mziUl
+
mi2j12
...
-+
ri
m2j1i
+
m22?2
+
...
+
m2,rj,
m,lni
-
+
mn2jA2...
+
mn,r
che
caratterizzano
gli
n
spazi
(fasi).
Col
variare
delle
condizioni
del
sistema noi
arriviamo
poi
a riconoscere
i
gradi
di libertA
del sistema
stesso. Vediamo allora che per caratterizzaree distinguere le varie
fasi
6
necessario
e
sufficiente
un certo
numero
di
,u,
e che
queste
vengono
a
rappresentarci per
l'appunto,
in
numero
e
qualitA,
le
componenti
del sistema
(nel
senso
termodinamico).
I1 numero
r
incognito
6
quindi
trovato, e,
praticamente,
possono
trovarsi le r
sostanze che servono
a
caratterizzare
l
sistema
(negli
infiniti
suoi stati
di
equilibrio
compresi
nel
campo
di
condizioni che
ammettiamo).
Trovate le
componenti
di un
sistema
isolato
nel
modo
detto
prece-
dentemente,
noi
possiamo
procedere
oltre
e cercare
i
singoli gruppi
di componentiche si possono ottenereda tutti i possibili sottosistemi
formati
con
il
sistema
primitivo.
Trovato
questo
noi,
per
elimina-
zione,
possiamo
giungere
a
cib
che
altrove
ho definito come
elementi
di un
dato
sistema
(1).
Per fare cib
basta
procedere
nel
modo
da
me
indicato
appunto
nella nota
Su
un nuovo
concetto
di
elemento.
Nel
caso
speciale
nel
quale
il sistema
preso
in
considerazione
6
quel
(')
Vedi
i
due
articoli:
Sopra
un nuovo
concetto
di
elemento,
Rend.
della
R. Accad. dei Lincei, vol. XVI (1908), I, p. 374; Ancorasu un nuovoconcetto
di
elemento,
1.
c.
Vol.
XVII
(1908),
I,
p.
420.
I due
articoli
si trovano
ancora
pubblicati
sulla
Gazzetta
chimica
dello
stesso
anno.
373
-
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mondo
che
noi consideriamo
praticamente
sotto
l'aspetto
chimico,
esclusi
ben inteso i fenomeni di
rodioattivith,
noi verremo-a
trovare
gli ordinari elementi, classificati come tali dai chimici.
Non
voglio
procedere
oltre in una
parte
che
viene
ad
avere
mag-
giore
interesse teorico
che storico.
Riserbandomi
per6
di
trattarne
altrove,
mi
basta
qui
accennare
come,
trovati
gli
elementi
di un
sistema,
noi
possiamo
passare
dal caso statico
degli
equilibri
a
quello
dinamico dell'
andamento
delle reazioni. Alcune
complicazioni
pos-
sono
sorgere
in
questi
casi
perch6
oltre
agli
elementi
dobbiamo
tener
conto
nei
sistemi
di
equazioni
di
varie
specie
di
energie
che
possono
figurare
come
variabili;
ma
come
ho
detto
qui
non
e il
caso di
trattare
di ci6
().
Partendo
dunque
da
concetti
espressi
da
Anaxagora
noi
possiamo
arrivare ad una
teoria che tiene
conto delle
conoscenze
moderne.
Resta
ora da esaminare con la
maggiore
brevita
se la nuova
teoria sia
attendibile
e
possa
offrire
dei
vantaggi.
In
un
momento
nel
quale
I'atomismo
trionfa,
pub
sembrare
strano
che
si
discuta
sull'
attendibilita di
una teoria
che
parte
da un
punto
di
vista
che
considera lo
spazio
come
riunito
in
modo
continuo
da
gruppi
di
proprieta,
o,
come
si
riduce
in
questo
caso,
di
sostanza.
Ma
la
questione
non sarebbe nemmeno da
proporsi
se
consideriamo
il
fatto che le
teorie devono
servirci
praticamente
per
classificare le
nostre conoscenze
e
per
darci
uno
strumento
di
lavoro
e
di
economia
di
pensiero.
Tutte le
teorie
quindi,
in
quanto
e
fino a
quanto
non si
trovano
in
contrasto
con
i
fatti,
possono
servire
ed
essere
vere.
Quello
che
va
attentamente esaminato sono
il
campo
nel
quale
esse
hanno
valore,
l'utiliti che
esse
possono
dare. Noi
possiamo
dunque
ritenere
vera,
insierie
alle
altre,
la
nuova teoria
nel
campo
ordinario della
scienza
chimica,
e
passare
senz' altro ad
esaminarne
l'utilita. L'esame
particolareggiato
perb
dell'
utilita che
pub
presentare
una tale
teoria,
insieme
ad
uno
sviluppo pihi
ampio
della
stessa
sara
fatto altrove.
Qui
basti rilevare come
in
essa,
partendosi
da un
puro
artificio
matematico
ausiliare,
si
proceda
in maniera
quasi
libera
da
ogni ipotesi
fondando
i
risultati
sulla
pura
esperienza.
Inoltre
la
supposizione
della
esistenza
in
ogni
punto
dello
spazio
di
una
quantita
benchM
minima
di
qualsi-
(1) Nel easonel qualesi studt la trasformazione llotropicadi una sostanza,
la
trasformazione
u6
essere indicata dalla
variazione nella
espressione
di
una
sostanza
sommata
ad
una
energia
chimica.
374
ALDO
MIELI
-
8/17/2019 Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
7/8
LA TEORIA
DI ANOXAGORA
voglia
sostanza
(una
intensiti
di
qualsivoglia gruppo
di
proprieti)
concorda
con
la
veduta,
e,
possiamo
dire,
con
l'esperienza
odierna,
della solubiliti, bench6 eventualmenteminima, di ogni sostanzain
qualsivoglia
altra.
La
teoria
poi,
a
mio
parere,
si
presenta
bene
ed
in
modo chiaro
e
convincente
per
tutti
coloro
che
siano
abituati
a
pen-
sare
in
modo
alquanto
matematico
(1).
Comunque
sia,
mi interessava di
mostrare su
questa
rivista,
dedi-
cata
alla
storia della
scienza,
come,
riannodandosi ad
antiche
teorie,
si
potevano
ottenere
anche benefici attuali.
E
questi
saranno
ancora
piui
comprensibili
se
gli
scienziati vorranno considerare che
la
nuova
teoria
non deve
combattere
altre,
n6
cercare
di
sostituirle;
essa
cerca
solamente di risolveresotto un nuovo punto di vista l'ordinamentodi
fatti
gia
altrimenti
elaborati,
e cosi condurre
all'
accrescimentodel
potere
di
comprensione
e
di
azione
dell'
uomo.
ALDO
MIELI.
Roma.
(i) Ho dettopoco soprache siamo n un periodonelqualelatomismotrionfa;
ci5 non
indica affatto
per6
che
esso
rappresenti
a
veritt:
quello
che
possiamo
fare
e
solamente
di
constatareche ad un
periodo
nel
quale
sembrava
prendere
il
sopravvento
na
teoria
erroneamepte
etta
energetica
(e
che
piu giustamente
dovrebbe
dirsi
piu
puramente
descrittivae
pii
libera
da
ipotesi)
succede ora un
periodo
nel
quale
l'uso
di modelli
meccanici,
erroneamente
presi per
semplice
rappresentazione
ella
realta,
e
divenuto
pii
intenso e
piu
di
moda,
e,
cosa
che
non
si
pu6
negare,
anche,
in un
certo
senso.
fecondo
di
risultati.
Ho
voluto
rammentare
qui
questo
fatto
perch6
nella
recensione
fatta in
questa
rivista
(fasc.
2,
p.
287)
da
ERNST
BLOCH
U1
libro Geschichte
der
deutschen
Natur-
philosophie
di C.
SIEGEL,
detto che fra alcune kleine
Ungenauigkeiten
6
da
annoverare
il
fatto che
der
antiatomistischen
Energetik
eine
Bedeutung
zugeschrieben
st,
die
ihr heute sicher
nicht
mehr
zukommt. Astraendo
dal
contenutodel
libro,
io
credo
che
in
questo
caso
il
recensore
non si
6
messo
da
un
punto
di
vista storico
giusto.
Invero
se
consideriamo a
cosa
dal
semplice
punto
di
vista
attuale,
pu6
magari
sembrare rascurabile
a correnteantiatomis-
tica. Esaminando
nvece
lo
sviluppo
storico non
si
potra
mai
negare
l'influenza
profondissima
che nei
pensatori
scientifici
hanno esercitato
tali
idee,
che si
connettono
con'
nomi,
per
non
citure che
i
piu
grandi,
di
ERNST
MACH,
di
WILHELM
OSTWALD
e
di
PIERRE DUHRM.Ed 6
anche
assai facile
prevedere
he
raggiungendo
'atomismo
un
punto
di
grande esagerazione,
dovr
ecessaria-
mente
avvenireuna
reazione
ortissima,
sulla
quale,
senza
alcun
dubbio,
avranno
375
-
8/17/2019 Mieli - La Teoria Di Anaxagora e La Chimica Moderna
8/8
376
ALDO
MIELI. LA
TEORIA DI ANAXAGORA.
un'azione
predominante
pensieri
antiatomistici
gia
espressi.
La
questione
non
6 tale
da esaurirsi e
giudicarsi
n
una
nota
aggiunta
durante a
correzione
delle
bozze
di
stampa,
e
nella
quale
non
6 nemmeno
possibileesporre
chiaramente
d
esaurientemente
l
proprio
pensiero.
Qui
voglio
per6
rilevare solamentecome
uno dei
compiti
principali
della
storia
del
pensiero
scientifico
deve essere
quello
di
permettere
di
giudicare
le idee
presenti
n modo
migliore
e
pii indipendente.
Se
la
storia delle scienze venisse
veramente
coltivatae
giungesse
a
formare
pii
che un
semplice
apparato
di
erudizione,
una
parte
integrante
del nostro
ragiona-
mento,
non
credo che si
giungerebbe
mai ad affermare
orgogliosamente
una
sicurezza
spavalda
nelle cose
piu
dubbie e
delicate.
E' da
augurarsi
appunto
che
Isis,
perseguendo
il
suo
magnificoprogramma,
possa
validamente
contri-
buire al raggiungimentodi un tale scopo.