Microstrutture, equilibrio e diagrammi di fase
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Microstrutture, equilibrio e diagrammi di fase
Antonio Licciulli, Antonio Greco Corso di scienza e ingegneria dei materiali
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Sistema termodinamico
➢ Un sistema termodinamico è una porzione di spazio materiale, separata dal resto dell'universo termodinamico (ovvero dall'ambiente esterno) mediante una superficie di controllo (o confine) reale o immaginaria, rigida o deformabile.
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Fase di un sistema
➢ Fase di un sistema è una parte di esso nella quale la composizione (natura e concentrazione delle specie atomiche presenti) e la struttura (distribuzione spaziale delle specie atomiche) sono costanti o variano con continuità ➢ Variazione continua della struttura è, ad esempio, la modificazione dei vettori reticolari di un cristallo sotto l’azione di sollecitazioni meccaniche o sotto l’effetto di un campo di temperature non uniforme. ➢Una fase risulta separata dal sistema da superfici definite, lungo le quali la composizione e la struttura presentano variazioni discontinue
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Composti e soluzioni solide
➢ Composto chimico è una sostanza formata da due o più elementi, con un rapporto fisso tra di loro che ne determina la composizione. ➢Per esempio l'acqua è un composto chimico formato da idrogeno e ossigeno in rapporto di due a uno
➢ Soluzione solida: soluzione allo stato solido di uno o più soluti in un solvente in cui la miscela resta in un’unica fase omogenea
➢ Sistema omogeneo costituito da un'unica fase
➢Quando è costituito da due o più fasi, si definisce eterogeneo. ➢Un sistema omogeneo non è necessariamente costituito da un'unica sostanza pura
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Le leghe metalliche
➢ Una lega è una combinazione, sia in soluzione o in composto, di due o di più elementi, di cui almeno uno è un metallo
➢ Una lega con due componenti è denominata una lega binaria; una con tre è una lega ternaria ed una con quattro è una lega quaternaria.
➢ La lega può avere caratteristiche anche molto diverse da quelle dei materiali di partenza
➢ La microstruttura di una lega viene studiata attraverso diffrazione ai raggi X, microscopico elettronico a scansione (SEM) e a trasmissione (TEM), o a forza atomica (AFM)
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Equilibrio
➢ Un sistema è in equilibrio chimico-fisico quando i suoi costituenti, dall’istante in cui il sistema viene preso in esame, non cambiano né di stato fisico né di stato chimico, e le proporzioni che collegano questi costituenti al sistema stesso rimangono invariate.
➢ L'equilibrio termico è la situazione nella quale due corpi in contatto termico tra di loro cessano di avere scambio di calore (principio zero della termodinamica)
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I diagrammi di fase
➢ Le diverse fasi di un sistema vengono rappresentate mediante diagrammi di fase.
➢ Sugli assi del diagramma vengono riportate le variabili termodinamiche rilevanti, solitamente pressione e temperatura e composizione
➢ I diagrammi di fase indicano: la temperatura di transizione per componenti puri (e l’intervallo di temperatura per fasi), composizioni delle fasi, quantità relativa di ciascuna fase, microstruttura allo stato solido
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Sciogliere acqua e zucchero
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Termodinamica e cinetica
➢Lo sviluppo della microstruttura di un sistema (ossia quale microstruttura sarà presente) dipende da due fattori: ➢termodinamico ➢cinetico
➢Un diagramma di fase all’equilibrio, o più semplicemente un diagramma di equilibrio, è un diagramma che descrive lo stato al quale il sistema tende in funzione dei valori delle variabili considerate
➢Questo stato finale, che rappresenta lo stato di equilibrio del sistema, può essere raggiunto molto rapidamente o, al contrario, dopo un tempo infinito. ➢Il diagramma di equilibrio non dà alcuna informazione su questo argomento
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Le fasi e la varianza
➢Ciascuna fase di un sistema ha delle proprietà: ➢ L’intera fase ha medesime struttura, composizione e proprietà ➢ Una fase è delimitata da superfici ben definite che la separano da altre fasi
➢ Il numero di variabili indipendenti necessarie per caratterizzare il sistema all’equilibrio è influenzato dal numero di componenti chimici e di fasi. Il numero di variabili indipendenti si chiama grado di libertà o grado di variabilità o varianza
➢ Per una sostanza pura possiamo variare a piacere T e P, cioè disponiamo di due gradi di libertà
➢ Per una sostanza pura in cui due fasi coesistono in equilibrio (acqua e vapore) la pressione di vapore dipende dalla temperatura, cioè i gradi di libertà si riducono ad uno.
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Fasi dell’acqua e loro coesistenza
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L'energia libera di Gibbs
➢ Il secondo principio della termodinamica impone che: dq ≤ T dS
➢ dove dq è la variazione della quantità di calore del sistema, dS la variazione di entropia, e T la temperatura. A pressione costante, l'equazione precedente si può riscrivere come:
dH - T dS ≤ 0 ➢dH è la variazione di entalpia, pari a dH = dq, a pressione costante.
➢ La relazione precedente si semplifica introducendo l'energia libera di Gibbs:
G = H - T S ➢che, a temperatura e pressione costanti, ha il seguente differenziale:
dG = dH - T dS ➢A temperatura e pressione costanti, la diseguaglianza di partenza viene
così semplificata: dG ≤ 0
➢Questa relazione indica che nelle trasformazioni a temperatura e pressione costanti l'energia libera di Gibbs diminuisce per un processo spontaneo (differenziale negativo) mentre è ad un valore minimo (differenziale nullo) per un processo reversibile, cioè in condizioni di equilibrio
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Il significato fisico di G
➢ L'energia libera G di un sistema è la quantità di lavoro macroscopico che il sistema può compiere sull'ambiente.
➢ G è funzione della temperatura, della pressione e della concentrazione della specie chimica considerata.
➢ L'energia libera di una specie chimica a concentrazione costante all'interno di un sistema a molti componenti è definita come il potenziale chimico di quella specie.
➢ Un processo che comporta un incremento di energia libera si dice endoergonico, se implica diminuzione si dice esoergonico.
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Equazioni di base di termodinamica
➢Per sistemi chiusi (che non scambiano materia con l’esterno)
pTH
SdTVdPSdTTdSdHdGTSHG
VdpTdSVdppdVpdVTdSVdppdVdUdHpVUH
pdVTdSdU
⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛∂
∂=
−=−−=⇒−=
+=++−=++=⇒+=
−=
pc
:costante pressione a termicacapacità
Gibbs di libera energia
:entalpia
:chiuso sistemaun per interna enegia
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Termodinamica delle transizioni di fase
➢ Per un sistema aperto (che può scambiare materia con il suo intorno) l’energia libera di Gibbs dipende anche dal numero di moli di ciascuna specie presente nel sistema
➢ potenziale chimico ➢Il potenziale chimico µi indica di quanto varia l’energia interna di un sistema quando si aggiunge una frazione dni
ijnpTii
iii
iii
ijnSVii
iii
j
j
nG
dnSdTVdpdG
SdTTdSVdppdVdnpdVTdSdG
nU
dnpdVTdSdU
≠
≠
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
∂
∂=
+−=
−−+++−=
+=
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
∂
∂=
+−=
∑
∑
∑
,,,
,,,
TS-PVUG: valeGibbs di libera energial'
µ
µ
µ
µ
µ
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Condizioni di equilibrio
➢ Considerando un sistema chiuso con due fasi all’equilibrio
➢ All’interno del sistema chiuso, ciascuna fase è un sistema aperto, da cui materia può essere scambiata con l’altra fase
∑∑
∑∑
∑∑
∑
∑
−=
=
+=
++−=
+−=
+−=
iii
iii
iii
iii
iii
iii
iii
iii
dndn
dndndG
dndnSdTVdpdG
dndTSdpVdG
dndTSdpVdG
ββαα
ααββ
ααββ
βββββ
ααααα
µµ
µµ
µµ
µ
µ
β
:0dG essere deve equilibrioall' poichè e
:costanti pressione e ra temperatua
:sistema del libera energia di totalee variazionla
ottiene si equazioni due le sommando
e α fasi due delle ciascunaPer
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Potenziale chimico e transizioni di fase
➢ Si abbia un componente distribuito fra due fasi α e β , a potenziale rispettivamente µα e µβ . Il passaggio di dn molecole da α verso β produce un aumento + dn in β ed una corrispondente diminuzione − dn in α .
➢Quanto il potenziale chimico per le 2 fasi è uguali queste posso coesistere.
➢Gli elementi si spostano spontaneamente verso la fase a potenziale chimico più basso, fino a raggiungere la condizione di equilibrio, corrispondente alla uniformità del potenziale chimico fra le due fasi.
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Criteri di equilibrio
➢Per la conservazione della massa di ciascuna specie i:
➢In presenza di più fasi:
➢Per un sistema chiuso di C componenti chimici solo C − 1 potenziali chimici sono indipendenti (la somma di µidNi è nulla)
➢Inoltre le T e p nelle due fasi devono essere uguali
( )
idn
dnidndn
ii
i
iiii
ii
∀=
=−
∀−=
∑
βα
α
αβα
βα
µµ
µµ
:arbitrario essendo ed
0
πβα µµµ iii === ....
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Derivate del potenziale chimico
➢Durante una transizione di fase il potenziale chimico è continuo, le sue derivate no
molare) (volume
molare) (entopia
VnV
p
pG
nnG
p
SnS
T
TG
nnG
T
i
i
ii
i
i
ii
−=∂
∂=
∂
∂
⇒⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
∂
∂
∂
∂=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
∂
∂
∂
∂
−=∂
∂−=
∂
∂
⇒⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛∂
∂
∂
∂=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛
∂
∂
∂
∂
µ
µ
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Transizioni del primo ordine
➢ In una transizione del primo ordine la discontinuità riguarda la derivata prima del potenziale
➢ Ciò comporta anche la discontinuità delle derivate di G, ossia S e V
➢ Anche H è discontinua (dH=TdS+Vdp) ➢ cp=(dH/dT)p diverge
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Transizione di ordine superiore
➢Una transizione del secondo ordine comporta la discontinuità della derivata seconda del potenziale (derivata prima di V o S)
➢Transizioni di ordine superiore riguardano discontinuità di derivate successive del potenziale
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Varianza di un sistema➢La varianza V del sistema è data da: V=variabili chimiche indipendenti + variabili fisiche indipendenti ➢ Il numero di variabili fisiche indipendenti è 2 (pressione e temperatura) oppure 1 quando gli esperimenti si conducono a pressione costante (per esempio quella atmosferica)
➢ Il numero delle variabili chimiche indipendenti è la differenza fra il numero di variabili chimiche totali ed il numero di relazioni che le legano.
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Numero di variabili e numero di relazioni
➢ Variabili chimiche totali in un sistema con C componenti: ➢Le frazioni molari di C componenti di una fase sono specificate da (C−1) valori, dato che quello rimanente è ottenibile per differenza (la somma delle frazioni molari è per definizione uguale ad uno). ➢Estendendo il ragionamento a P fasi si calcola un numero di variabili chimiche uguale a P(C−1).
➢ Numero di relazioni tra variabili chimiche per P fasi: Per un componente i-esimo il potenziale chimico in due fasi α e β deve essere lo stesso µ iα = µ iβ . Per P fasi si hanno (P−1) di tali relazioni per ogni componente, e quindi per C componenti si hanno in totale (P−1)C relazioni.
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Regola delle fasi di Gibbs
➢ La regola delle fasi di Gibbs descrive lo stato di un materiale: V=P(C-1)-C(P-1)+2=C-P+2
➢ Dove 2 è il numero di fattori fisici attivi ➢1 quando gli esperimenti si conducono a pressione costante (per esempio quella atmosferica)
➢ C è il numero degli elementi chimici ➢ P è il numero di fasi coesistenti all’equilibrio
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Sistemi monocomponente➢ In un sistema monocomponente, C=1
V=C-P+2 = 3 - P
➢ Nel punto A un sola fase⇒V=2, posso variare sia P che T senza alterare il numero di fasi presenti
➢ Nel punto B due fasi⇒V=1, posso variare un solo parametro senza alterare il numero di fasi presenti (mi devo muovere sulla linea di equilibrio)
➢ Nel punto C tre fasi⇒V=0, se cambio anche uno solo dei parametri T o P altero il numero delle fasi
A
B
C
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Sistemi bicomponente
➢Nei diagrammi che coinvolgono transizioni di fase solido-liquido e viceversa si considera solo il parametro temperatura, dal momento che nelle transizioni di fase la variazione di pressione è trascurabile
Regola di Gibbs: V=C-P+1 C=2 P=1 (monofase)⇒V=2 posso variare sia la T che la composizione del sistema
P=2 (bifase)⇒V=1 se vario la T, cambiano le composizioni delle due fasi P=3 (tre fasi)⇒V=0 solo ad una determinata temperatura ed un determinato valore di T le tre fasi possono esistere all’equilibrio
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Curve di raffreddamento➢ Sono le curve delle temperatura in funzione del tempo
ottenute sottraendo calore a velocità costante ( e bassa) e misurando la temperatura del campione
➢ In assenza di transizione di fase la velocità di raffreddamento è costante,ed inversamente proporzionale al calore specifico
tedtdT
tedtdq
tec
dtdq
cdtdT
dtdTc
dtdT
dTdq
dtdq
p
ppp
pp
ppp
tancostancos
tancos
1
=⇒⎪⎩
⎪⎨
⎧
=⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛
=
⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛=⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛
⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛=⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛=⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛T
tt0 t1 t2
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Transizioni di fase
➢In corrispondenza delle transizioni di fase (al raffreddamento) il calore viene completamente sottratto sotto forma di calore latente di solidificazione
➢Per V=0 la Temperatura resta costante fino alla completa trasformazione (per esempio in presenza di due sole fasi)T
tt0 t1 t2
T
t
t
t
tp
t
t
Hdtdtdq
dtdtdTcdt
dtdq
Δ=
=
∫
∫∫2
1
1
0
1
0
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Solubilità
➢Combinando materiali differenti, si realizza una fase omogenea solo se sono rispettati alcuni vincoli
➢ Solubilità illimitata: indipendentemente dal rapporto tra i due componenti e dalla temperatura si forma una fase unica (acqua-alcool, Cu-Ni, NiO-MgO)
➢ Solubilità limitata: solo in un certo range di composizione e di temperature e pressione si realizza la formazione di una fase (acqua-sale, Cu-Zn)
➢Al di sopra di 64°C la solubilità di fenolo in acqua è illimitata
➢Al di sotto, la solubilità è limitata in un range di composizioni
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Condizioni di solubilità allo stato solido➢ Affinché due elementi o composti abbiano una completa solubilità allo stato solido, è necessario che siano rispettate le regole di Hume-Rothery:
1. Gli atomi dei due materiali devono essere di dimensioni simili (meno del 15% di differenza del raggio atomico). Differenze più grandi comporterebbero distorsioni eccessive del reticolo
2. I metalli devono avere la stessa struttura cristallina, altrimenti dovrebbero esserci dei punti in cui si ha una transizione tra fasi a diversa struttura
3. Gli atomi devono avere la stessa valenza, altrimenti si formerebbero dei composti
4. Gli atomi devono avere la stessa elettronegatività (formazione di composti)
➢La regola è necessaria ma non sufficiente!!
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Soluzioni allo stato solido
➢ Le soluzioni solide possono essere sostituzionali o interstiziali ➢ Il secondo caso, è molto meno frequente, dalle regole di Hume-Rothery
➢ La quantità massima di componente A che può essere aggiunto a B prima che si formino distinte fasi dipende dalla temperatura
➢ La solubilità è determinata dalla minimizzazione dell’energia libera ➢ Le soluzioni allo stato solido si ottengono per raffreddamento di soluzioni solide dallo stato fuso
➢ Le soluzioni solide non solidificano ad una singola temperatura, ma piuttosto in un intervallo
➢ Le composizioni delle due fasi solido e liquido sono differenti
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Diagrammi di fase per completa solubilità
➢ La linea superiore è la linea di liquidus, dove comincia la solidificazione
➢ La linea inferiore è la linea di solidus, dove la solidificazione è completata
➢ L’area tra le due linee è definito intervallo di solidificazione
➢Nell’intervallo di transizione c’è un grado di libertà (fissata la T sono fissate anche le composizioni delle due fasi, e le quantità di ciascuna fase)
➢ Ad ogni T nelle regioni bifasiche si traccia la linea connodale
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Determinazione quantitativa delle fasi presenti
➢ La composizione di ogni fase (percentuale di ogni elemento presente) varia al variare di T, ed è diversa dalla composizione originaria del liquido
➢La quantità di solido e liquido segue la regola della leva
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Solidificazione all’equilibrio
➢ All’equilibrio, si assume che gli atomi dei due elementi costituenti siano liberi di diffondere per creare delle strutture omogenee
➢ Il primo solido che si forma ha composizione cs, con un contenuto di B minore che nel liquido di partenza
➢ Ad una temperatura diversa, la composizione del solido all’equilibrio si deve arricchire di B rispetto al solido di partenza
➢ Ciò può avvenire se l’elemento B può diffondere dal primo solido formatosi (più ricco di B) al nuovo solido, per mantenere una composizione omogenea
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Regola della leva
( )
lBBs
lBBs
sBslBslBB
sBslBsB
BsBslBl
AB
BsBslBl
BBsBl
sl
s
Bs
l
Bl
tot
ss
tot
ll
wwww
wwww
www
wwwmm
mwmwmmmm
mmmmmmmm
−
−=
+−=−
+−=
=+
+=
=+
=+
=+
=
=
=
=
0
0
0
0
00tot
0
0
Bs
Bl
1
mper dividendo e
: Bper massa di bilancio il1
solida fase nella B di pesoin frazione w
liquida fase nella B di pesoin frazione w
solida fase di pesoin frazione
liquida fase di pesoin frazione
:odefiniscon si
χ
χχ
χχ
χχ
χχ
χ
χ Wo WsWl
Frazione in peso
La frazione in peso di una fase in una lega bifasica è pari al rapporto tra le lunghezze del segmento sulla linea orizzontale che si trova dalla parte opposta rispetto alla fase di interesse e l’intero segmento
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Curve di solidificazione
➢ In un materiale puro, durante la solidificazione si osserva un plateau (V=0)
➢ In sistemi bicomponente, la T continua a diminuire anche durante la solidificazione (V=1)
➢ Si osservano variazioni di pendenza della curva, nell’intervallo di solidificazione
➢ Il calore latente viene sottratto in un range di temperature
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Solidificazione di non equilibrio
➢ Le condizioni di equilibrio possono essere mantenute solo se la velocità di raffreddamento è estremamente bassa
➢ La diffusività nel liquido è sufficientemente elevata da permettere il mantenimento della composizione teorica
➢ La diffusività nel solido è molto bassa
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Solidificazione di non equilibrio
➢La linea M0c individua la composizione del centro dei grani
➢ La linea M0t individua la composizione della superficie dei grani
➢ La linea M0r individua la composizione media dei grani
➢ Alla T teorica di completa solidificazione, resta una frazione di liquido (regola della leva)
➢ Si deve raffreddare il sistema a T inferiori per completare la solidificazione
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Segregazione
➢ In assenza di diffusione il sistema non è omogeneo, avendo composizione variabile in base ai tempi di solidificazione (segregazione)
➢ Il centro dei grani è più ricco dell’elemento altofondente ➢ La superficie è più ricca del materiale bassofondente ➢ Il materiale comincia a fondere a T più basse se viene successivamente riscaldato (fragilità a caldo)
➢ Per ridurre l’eterogeneità si riscalda il materiale ad una temperatura tale da aumentare i fenomeni diffusivi (ma inferiore alla curva solidus di non equilibrio)
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Proprietà meccaniche di soluzioni solide
➢ Le impurezze presenti migliorano la resistenza del materiale alla deformazione plastica, interagendo con il moto delle dislocazioni
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Totale immiscibilità
➢ Nei diagrammi con eutettico è presente una composizione avente temperatura di fusione minima
➢ La trasformazione isoterma avviene a temperatura minore della T di fusione di entrambi i componenti
➢ In corrispondenza dell’eutettico ci sono 3 fasi, la varianza è nulla ➢ Un solido si separa per primo e precipita come fase discontinua
Il solido che si forma dal liquido eutettico è continuo
Il solido formato non è una fase (è costituito da due fasi A e B), ma un microcostituente primario
As+LBs+L
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Struttura cristallina di un materiale puro
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Strutture al raffreddamento
➢ La fase proeutettica, che solidifica per prima precipita come fase discontinua
➢ Il rimanente liquido eutettico solidifica alla T eutettica, dando luogo ad un costituente continuo
As+LBs+L
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Tempi di arresto all’eutettico
( )
( )( )
( )( ) 0
0
0
0
11
11
1
0
tcc
Q
hmt
mcc
m
cc
tcc
Q
hmt
mcc
m
cc
tQ
hmt
mmcc
hmttQdtQQ
E
tot
totE
LE
E
E
tot
totE
LE
E
tot
totLE
E
LE
t
t
+−
−Δ=
−
−=
>
+Δ
=
=
<
+Δ
=
=
=
Δ=−==
•
•
•
••
∫
0
1Quantità relativa di liquido eutettico alla T eutettica
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Strutture all’eutettico
➢All’eutettico si formano strutture lamellari
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Solubilità limitata
➢Anche quando la solubilità dei materiali è completa allo stato liquido, non lo è allo stato solido (Al-Cu, Fe-C, Pb-Sn)
➢ Non viene meno l’effetto di rinforzo del soluto nella matrice (l’elemento presente in maggiore quantità)
➢Il diagramma tipico presenta una composizione eutettica
➢Sono presenti due soluzioni solide, ciascuna ricca di uno dei due metalli
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Raffreddamento a solubilità illimitata
➢Raffreddando una lega a composizione inferiore al limite di solubilità, si formano i cristalli di α
➢In questo caso, la curva di raffreddamento non interseca la curva di solubilità
➢La concentrazione di β non eccede il limite di solubilità
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Raffreddamento a solubilità limitata
➢In questo caso, la curva di raffreddamento interseca la linea di massima solubilità
➢Da α si separa al di sotto di una T2 una seconda fase β
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Raffreddamento con eutettico
➢Per composizioni che vanno dal 19 al 97.5% di stagno, si forma una fase eutettica
➢In questo caso quando liquido arriva a composizione eutettica solidifica
➢I cristalli di α che si sono formati in precedenza restano immersi in una matrice eutettica (dove sia α che β sono presenti)
➢ Le leghe di composizione eutettica hanno la più bassa temperatura di fusione tra le leghe realizzabili con i due componenti
➢ La fase eutettica ha distribuzione lamellare perché in questo modo la redistribuzione dalla fase solida a quella liquida degli atomi per effetto della diffusione è più semplice
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Raffreddamento con eutettico nella lega Pb/Sn
➢Per composizioni che vanno dal 19 al 97.5% di stagno, si forma una fase eutettica
➢In questo caso quando liquido arriva a composizione eutettica solidifica
➢I cristalli di α che si sono formati in precedenza restano immersi in una matrice eutettica (dove sia α che β sono presenti)
➢La fase eutettica ha distribuzione lamellare perché in questo modo la redistribuzione degli atomi per effetto della diffusione è più semplice
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Curve di raffreddamento in leghe a solubilità limitata
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Sistema e temperature “Peritettici”
➢Sistema peritettico è definito, nello studio dei sistemi binari solido-liquido, un sistema in cui fra due fasi solide, α e β, e una fase liquida L, a seconda che al sistema si somministri calore (+Q) o lo si sottragga ha luogo la cosiddetta trasformazione peritettica
➢Ovvero una fase solida si trasforma in una fase liquida coesistente con una fase solida differente da quella iniziale
➢La trasfromazione peritettica avviene a temperatura costante (temperatura peritettica), essendo il sistema caratterizzato da tre fasi e perciò invariante.
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Diagramma con peritettico
➢ Nella reazione peritettica una fase solida si trasforma in una fase liquida coesistente con una fase solida differente da quella iniziale
➢ La reazione peritettica è invariante con 3 fasi all’equilibrio
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Raffreddamento
➢Per X=X0 la lettura è uguale all’eutettico fino a Tp
➢A Tp il liquido di composizione Xlp e la fase α Xαp reagiscono a dare una fase β di composizione Xβp
totpp
pf
totpp
pf
totplp
pli
totplp
lpi
MXXXX
m
MXXXX
m
MXXXX
m
MXXXX
m
αβ
αβ
αβ
βα
α
α
αα
αα
−
−=
−
−=
−
−=
−
−=
0
0
0
0
ili
:ottiene si fine alla
:m solido di massa la e m liquido di massa la operitettic del prima
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Raffreddamento
➢Per una miscela di composizione X0’
➢Fino alla temperatura peritettica la miscela si comporta come nei casi precedenti
➢In questo caso però, essendo X0’>Xβp c’è un eccesso di liquido rispetto a quello del peritettico
totplp
lpf
totplp
plf
f
totplp
pli
totplp
lpi
MXXXX
m
MXXXX
m
m
MXXXX
m
MXXXX
m
ββ
β
β
α
α
α
αα
αα
−
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−
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• A l l a f i n e L d i m i n u i s c e , e aumenta β
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Curve di raffreddamento
➢Durante la trasformazione peritettica ci sono tre fasi (L, α,β), e zero gradi di libertà
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Altri diagrammi
➢In casi di non completa solubilità si possono avere due altri tipi di diagrammi: ➢Peritettico ➢Monotettico
➢Se le reazioni coinvolgono solo fasi solide, si ha un diagramma eutettoide o peritettoide
Eutettico L→α+β
Peritettico L+α→β
Monotettico L1→L2+α
Eutettoide γ→α+β
Peritettoide γ+α→β
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Formazione di composti a fusione congruente
➢ Per la composizione di C si forma un composto
➢ Il composto ha fusione congruente (localizzata ad una singola temperatura)
➢ Il composto è parzialmente solubile in A, totalmente insolubile con B
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Formazione di composti a fusione incongruente
➢ Nel composto a fusione incongruente la fusione avviene in un intervallo di temperature
➢ Il liquido che si forma ha composizione diversa dal composto C
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Formazione di più composti
➢La miscibilità dei composti può essere nulla o parziale
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Diagrammi di stato ternari
➢ Sono diagrammi di stato a tre componenti
➢ Vengono rappresentati da triangoli equilateri
➢ I componenti puri sono posti ai vertici del triangolo
➢ Le leghe binarie sono sui lati del triangolo
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Composizione sui diagrammi
➢Indicando sul lato Au-Ag il punto al 75% di Au ➢Indicando sul lato Au-Cu il punto al 75% di Au ➢Congiungendo i due punti si ottiene la linea delle composizioni al 75% di Au (e percentuali variabili di Ag e Cu)
➢Il punto medio del segmento (punto X) individua la composizione 75%Au, 12.5%Ag, 12.5%Cu
➢Questo si può verificare tracciando per il punto X le linee parallele ai lati
➢Invece nel punto Y c’è più Cu ➢Tracciando le parallele a ciascun lato, l’intersezione con gli altri due lati da la percentuale in peso dell’elemento posto al vertice opposto del lato
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Diagrammi isotermi
➢ A ciascuna temperatura, si traccia la linea parallela al triangolo di base ➢ Si ricava quindi la fase che è stabile per ciascuna composizione
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Linee di liquidus
➢ Per ogni composizione, si può tracciare sul triangolo la linea di liquidus
A
C B D
Cu = CB/CD Ag = BD/CD
EQ
P
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Denti e porcellane nei diagrammi ternari
➢ La ricetta della porcellana è stata ottimizzata nei millenni da mani sapienti
➢Il caolino conferisce plasticità e refrattarietà
➢ Il quarzo è un dimagrante ossia conferisce refrattarietà e limita i ritiri
➢ Il feldspato si comporta da fondente
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