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Mezzoeuro Mezzoeuro settimanale d’informazione regionale Sanità, se i debiti li pagano i malati numero 39 - Anno 12 Sabato 28 Settembre 2013 www. mezzoeuro.it www. mezzoeuro.it 0,50 + 0,50 Voce ai giovani euro 1,00 Voce ai giovani A Badolato caccia alla volpe Ma la volpe è salva

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SAbato 28 settembre 2013

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MezzoeuroMezzoeurosettimanale d’informazione regionale

Sanità, se i debiti li pagano i malati

numero 39 - Anno 12Sabato 28 Settembre 2013

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Voceai giovani

A Badolato caccia alla volpeMa la volpe è salva

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di Franco Crispini

È certo che dopo il significativo gesto conci-liante di Papa Francesco, che riconosce la fon-datezza di una “verità laica”, forse non è deltutto errato dire che una “scommessa controDio” è destinata a perdere (in proposito è uti-le rifarsi a Giancarlo Bosetti, “Il fallimentodei laici furiosi”, Rizzoli 2009). E comunqueda un incontro (a mezza strada?) tra due vi-sioni autorevoli, ma quella di un Papa assu-me un rilievo maggiore, di tutto quanto com-porta l’affidarsi alla fede o appellarsi alla co-scienza, entrambe fonti autorevoli, non con-figgenti, per l’agire umano, possono scaturi-re per credenti e non credenti autentiche pos-sibilità di dialogo con ripercussioni importantinel campo delle concezioni della società e del-lo Stato. È davvero singolare che un Papa nonabbia difficoltà alcuna a portare su di un ter-reno di argomentazioni razionali materie inqualche misura proprie di una teologia lega-ta al dogma, e ciò dà anche la dimensione diquanto e come ci si voglia aprire ad una cul-tura impregnata di scetticismo e relativismo,la quale fa prendere la via del distacco dai va-lori più autentici. Nelle aperture di PapaFrancesco non si annidano certo astute con-cessioni e sottigliezze gesuitiche, c’è una li-nea di franchezza a riconoscere implicitamentecome laicismo e secolarizzazione sono il fon-damento della modernità: il “colloquio” conScalfari non si è spinto fino a questo punto,ma sicuramente non sono sconosciute a PapaBergoglio le analisi della modernità che so-stengono il laicismo del famoso giornalista.In ogni caso, trascurando tutte le implicazio-ni filosofiche che tuttavia chiarirebbero ancormeglio i temi posti in essere dall’uno e dal-l’altro, mettendo anche da parte le incom-prensioni che finora vi sono state per gli irri-gidimenti che si sono avuti riguardo ad unaconcezione “debole” o “forte” di quello che èla verità, a partire dalla “novità” di una formadi dialogo non subordinata ad un principio di“autorità”, dove il Papa stesso ne diventa ga-rante, si può davvero dire che ora c’è una“agenda da rifare tra laici e fede” (G. Bosetti).O sarà tutto come prima con spinte di intolle-ranza che annebbiano idee e coscienze? Certooccorrerà che attorno a Papa Francesco si al-lenti la pressione del bigottismo e clericali-smo, ed anche attorno a Scalfari il laicismosappia raggiungere la profondità di una ideadi tolleranza quale ha animato la modernità.

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 20132

Aperturedi Papa Francescouno schietto confronto

con il laicismo

Aperturedi Papa Francescouno schietto confronto

con il laicismo

Il legno storto

Chi va seguendo con attenzione le posizioni che prende Papa Bergogliosu tanti aspetti della vita contemporanea, e su quanto

più sostanzia la sensibilità popolare,non si è lasciato certamentesfuggire la pregnanza , la valenza che viene ad assumere il dialogo

che ha voluto aprire con quella cultura laica di cui Luigi Scalfariè uno dei più creativi esponenti. La sua Lettera pubblicata su

“la Repubblica”, le risposte del famoso giornalista, dell’intellettualeincline alla riflessione filosofica, segnano un momento importante,

una tappa “nuova” e decisiva in una “vexata questio”che ha sempre toccato punte alte di drammaticità.

L’irenismo di un Papa pauperista e populista va facendosi brecciae la sua è una vera crociata di pacatezza, di persuasione; anche

le roccafo dei “laici furiosi”, degli “affannati guerrieri laici”qualche cedimento dovranno pur averlo. Il dialogo che si è aperto,

e proprio sulle ragioni stesse della fede e sul valore di un appelloalla coscienza, sulla verità come “relazionalità”, con un emblema

della cultura laica, una coscienza nitidissima dei valoriintrinsecamente umani e storici, come Luigi Scalfari, mostra

quanto può essere necessario non lasciare molto spazio ai cani daguardia di un intransigentismo laico riguardo ad un carattere

relativistico della verità .Il dibattito che si è aperto, diversoda quello che già con Ratzinger ha visto quali posizioni difendono

alcuni filosofi di “fede laica” nemici di ogni “assoluto”, conosceora, oltre che le acute argomentazioni dell’ “uomo che non credeva

in Dio”, di chi ha una grande “passione dell’etica”, gli apportiche possono venire da un razionalismo critico non infuocato,

“autentico”, come quello di un Salvatore Veca ( v. “Corriere” del 13settembre) che è altra cosa del laicismo frenetico che sta sempre

a guerreggiare in primo piano con tutto lo zelo proprio dei neofii

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Negli ultimi anni il mondo medico ha fatto note-voli passi avanti nella scoperta delle cause di mol-te malattie genetiche dovute ad anomalie del Dna.Ovviamente il Dna non può fornire una previsio-ne dello stato di salute generale di una persona ole sue caratteristiche emotive e caratteriali, ma -se siamo in grado di fare le domande giuste - puòfornire informazioni utili e importanti per la pre-venzione dalle malattie. Le “condizioni” geneti-che accadono a causa di cambiamenti all’internodel Dna: esistono condizioni che i genitori trasfe-riscono ai figli, e condizioni che si verificano perla prima volta quando un bambino viene conce-pito.Conoscere la propria condizione genetica è fon-damentale per prendere in maniera consapevoledecisioni sul proprio stato di salute e quello deipropri familiari, oltre che per affrontare bene unagravidanza. E il medico genetista, che ha una for-mazione specifica, è in grado d’individuare e de-finire il tipo di condizione genetica e fornire al pa-ziente tutte le informazioni più utili sul suo patri-monio genetico e gli effetti che questo può averesulla sua salute. Il consulente genetista medico,infatti, non solo può riconoscere le malattie ge-netiche, ma può anche aiutare a comprendere co-me alcune malattie o condizioni genetiche pos-sono colpire l’individuo o i suoi familiari.

L’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromedvanta, fra le sue tante specializzazioni ed ec-

cellenze, un Centro di Genetica Molecolare (Cgm)che oggi è un punto di riferimento ad alta specia-lizzazione per la Genetica e la Biologia Molecolareed eroga prestazioni sia in regime di convenzio-ne con il Servizio sanitario nazionale sia in regi-me di solvenza.Presso l’Istituto Neuromed di Pozzilli (Is) si ef-fettuano consulenze per la diagnosi o lo screeningdi malattie genetiche e per la valutazione del ri-schio di ricorrenza familiare di specifiche patolo-gie ereditarie. Le indagini di genetica molecolareconsistono nell’analisi del Dna e dell’Rna al fined’evidenziare una patologia ereditaria, il rischiodi trasmissione alla prole e la possibilità di mani-festarla nel corso della vita. Vengono pertanto ese-guite indagini genetiche per la diagnosi di pato-logie a trasmissione Mendeliana, come la FibrosiCistica, la Talassemia e l’Emocromatosi, e inda-gini per identificare mutazioni associate a un au-mentato rischio di sviluppare alcune patologie,per esempio cardiovascolari e trombosi venose.La visita genetica viene effettuata a singoli, maanche a coppie che prima d’avere un figlio vo-gliono avere informazioni riguardo il possibilestato di salute del loro bambino o anche a interefamiglie.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 3Eccellenze per sperare

Analisidel Dnal’arma in più

Analisidel Dnal’arma in più

Nel Centro di Genetica molecolare.dell’Istituto Neuromed si effettuano consulenze.per la diagnosi o lo screening.di malattie genetiche.

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Dopo la chiusura dei tribunali, con lo strascico diproteste in tutto il territorio, ora è la volta dellaConfindustria a tagliare sedi e posti di lavoro.Tra le varie misure richieste al governo per la rior-ganizzazione della pubblica amministrazione lapriorità spetta alla controriforma del Titolo V del-la Costituzione per riportare allo Stato le compe-tenze su materie di interesse nazionale, una ulte-riore deregulation e un processo di semplifica-zione delle procedure amministrative e fiscali al-le imprese.Guardando in casa propria, l’auditing interno hamesso in evidenza anche inefficienze e costi ec-cessivi della sua stessa organizzazione. Non si trat-ta di un ente pubblico, ma gode comunque di con-tributi e sovvenzioni senza dei quali, le sole quo-te degli associati non sarebbero sufficienti a co-prire i costi.In ossequio alla sua natura semipubblica, la strut-tura datoriale ha preso in presto dalla pubblica am-ministrazione l’organizzazione pletorica e ma-stodontica con una lussuosa sede in ciascuna pro-vincia e una crescenza legata alla loro creazione.Insomma, ogni nuova provincia ha preteso unasua brava rappresentanza confindustriale, ancheladdove la struttura industriale era solo in em-brione.

Per non andare lontano, il caso di Vibo Valenziae Crotone, in Calabria è emblematico. Sin dallaloro nascita le due sedi provinciali dellaConfindustria sono cronicamente deficitarie, e ri-chiedono il generoso contributo della SedeCentrale per coprire il buco. A queste due si ag-giunge il caso di Reggio Calabria, una sede com-missariata da sempre, che ha avuto vita grama erisultati molto dubbi e scarsi. Chiunque abbia ten-tato di mettervi mano ha dovuto arrendersi di fron-te all’impossibilità di un risanamento strutturale.Solo le due sedi di Catanzaro e Cosenza mostra-no non solo bilanci in attivo, ma una certa dina-micità poiché sono espressione di strutture indu-striali che hanno una qualche dignità, seppure conuna stragrande maggioranza costituita da piccolee piccolissime imprese.Bisognerebbe ora fare i conti con le conseguenzedella crisi che ha falcidiato nel profondo il cam-po industriale lasciando molto macerie e occor-rerebbe verificare oggi cosa è rimasto dopo que-sto tsunami.Il piano Squinzi prevede la chiusura in tronco ditutte le sedi provinciali che verrebbero accorpatein una unica sede regionale, con la conseguenteriduzione dei fitti, dei costi di funzionamento edel personale. Una ennesima emorragia per eco-nomie deboli come quella calabrese.Non vi è dubbio che si farebbe di tutto per evita-re traumi eccessivi ricorrendo a prepensionamenti,e trasferimento di tutti i dipendenti residuati do-po il dimagrimento forzato nell’unica sede rima-sta. Ma non sarà un processo né facile né accet-tato senza colpo ferire da parte di dipendenti abi-tuati a lavorare sotto casa, e con tutte le garanziedel caso. La questione più delicata riguarda certamente lascelta della sede. Catanzaro appare favorita, co-me semicapoluogo della regione, una condizioneche a trent’anni del boia chi molla non è stata an-cora completamente risolta. Siamo, infatti, l’uni-ca regione d’Italia dove la Giunta e il Consiglioregionali sono divisi da un centinaio di chilome-tri. Magari la nuova sede potrebbe essere collo-cato in quella landa desolata e desolante dove stasorgendo la nuova sede regionale. Non vi sono

dubbi che tra trent’anni sarà pronta ed efficiente.Un tempo calabrese.Dal canto suo Cosenza può vantare una strutturaindustriale più solida, una tradizione industrialepiù antica, una maggiore dinamicità storica. Maè dubbio che questo possa bastare per orientareuna scelta.Un’altra questione delicata è quella dell’assorbi-mento delle perdite, che il generoso aiuto dellaSede Centrale non ha mai coperto integralmente.Si verrebbe così a verificare che chi ha scialac-quato fin ora potrà risolvere i propri problemi ad-dossandoli a chi ha gestito in maniera più corret-ta e onesta. Si potrebbe pensare ad un interventouna tantum per sanare i bilanci e consentire allesedi regionali iniziare la loro attività senza appe-santimenti del poco felice passato. Ma una valu-tazione aggregata delle esigenze complessive por-ta a numeri da capogiro e all’impossibilità di co-prire con un manto pietoso un passato poco glo-rioso.Per adesso si tratta solo di ipotesi, ma il piano esi-ste e la tentazione di avviare immediatamente ilprocesso di riordino è molto alta poiché si ha ur-

gente bisogno di azioni dimostrative. Qualche ma-lumore e qualche apprensione serpeggia tra gli in-teressati, poiché quelli che rischiamo di più sonogli organi rappresentativi che vedrebbero ridottigli spazi per le loro ambizioni.

Spifferi da FincalabraNei grandi giochi si inserisce la vicenda dellaFincalabra, che finora non ha certo brillato per lasua efficienza e per il contributo dato allo svilup-po della Calabria.Tra le cause che impediscono alla Calabria di uti-lizzare i fondi che gli vengono messi a disposi-zione vi è anche l’incapacità degli enti che in qual-che modo dovrebbero intervenire nel processo diconcessione dei finanziamenti e Fincalabra e traquesti.Vi sono cinquanta milioni di euro che giaccionoinutilizzati e attendono che si attivi la proceduraper il loro utilizzo. Una miseria se confrontati coni fondi europei, di cui sembra si sia riusciti a uti-lizzare neanche un decimo delle somme a dispo-sizione. Si tratta comunque di una cifra ragguar-devole, che con il moltiplicatore, potrebbe pro-vocare una mini rivoluzione industriale se solo siriuscisse a collocarli utilmente tra gli imprendito-ri, evitando una ulteriore dazione ai soliti “pren-ditori” che hanno sperperato un patrimonio rin-correndo sogni inutili e costosi.Per poter attivare il processo si deve individuareun manager che svolga la funzione di indirizzo econtrollo di questi fondi e sembra che sia stato giàindividuato, anche se in molti temono che non visiamo tutti i requisiti di onorabilità che comincia-no a far capolinea in questi tempi calamitosi. Le fosche nubi che si addensano sul panorama po-litico nazionale e l’ipotesi di elezioni anticipate,danno alla collocazione delle pedine idonee neivari settori un significato strategico poiché costi-tuiscono la fase di avvicinamento alle successiveregionali ormai alle porte.

Confindustria si restringeConfindustria si restringe

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 20134Chiusura delle sedi provinciali

Un piano segreto ma nontroppo di Giorgio Squinzi,presidente nazionaledi Confindustria,prevede un drasticoridimensionamentodella struttura dell'enteper la riduzione dei costi el'ottimizzazione dei servizi

GiorgioSquinzi

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L’unica notizia positiva al momento per i cultoridella risonanza mediatica delle feste di partito èche ci sarà Rosy Bindi a Castrovillari nel weekend del Pd di Calabria. Una garanzia di successoe di visibilità in un contesto, la festa ai piedi delPollino, che certo non ha brillato fin qui per noti-zione di prima pagina. Come è noto, la Rosy daicapelli bianchi, non si sottrae al confronto, alladialettica, al ring senza cordoli di salvataggio seè vero come è vero che non ha mai cercato ga-ranzie preliminari sui palchi dove è salita.

Lei c’è, e quando c’è (altra notizia non di secondo piano in casa Pd) si fa sentire e incide nel sen-

so che il dibattito finisce inevitabilmente per pren-dere quota. Ma non le basta, e non basta al suoprofilo di indubbia nobiltà all’interno del partitoa tutte le quote, per renderla immune dagli attac-chi di Calabria. Che è terra viscida, insidiosa disuo, terra anche di possibili se non probabili im-boscate sotto le vesti di festa di partito. Terra, per-ché no, di antichi e incrostati paradossi come quel-lo non inconsueto di vedere tutti i “nostri” del Pdlitigare praticamente su tutto salvo poi trovare unainsperata unità proprio quando c’è Rosy in mez-zo. Naturalmente per andarle contro. Già, è pro-prio così. Tutti, chi più chi meno e chi con i mez-zi e la dialettica che si ritrova, contro Rosy. Additandola, altro paradosso di questa terra, co-me la “straniera” che non solo ha levato il seggioa qualche altro “luminare” di partito conterraneo(come ne abbiamo conosciuti tanti fin qui…) quan-to poi, del seggio, se ne sarebbe disfatta proprionella quota di calabresità di appartenenza una vol-ta giunta in Parlamento. Niente di più falso, og-gettivamente parlando. La Bindi anzi appare as-solutamente rispettosa in termini di presenze econtenuti rispetto all’entroterra del seggio che l’haespressa e vale per tutti, simbolicamente, la pre-senza a Castrovillari proprio nella festa che ha fat-to registrare assenze locali pesanti fin dal primogiorno. Non basta certo questo a sentenziare cheè più calabrese degli altri a conti fatti ma dovreb-be bastare, invece, a non farsi quantomeno ac-cerchiare. Eppure accade. Accade pure spessocompiendo quella sorta di miracolo al contrarioche è poi quello di vedere uniti più o meno tutticontro di lei, anche chi a sua volta se le dà di san-ta ragione. Ma perché questo? Cosa temono i “no-stri” di Rosy?

Forse, questa è solo una delle risposte plausibili, temono veti pesanti a Roma. È indubbio per

esempio che la Calabria sia una regione assoluta-mente a libertà vigilata nelle stanze della segrete-ria nazionale. Ed è altrettanto indubbio che, ovemai si dovesse tenere il congresso regionale pri-ma del nazionale ottenendo la deroga, un parerefondamentale sullo stato dell’arte potrebbe esse-re richiesto proprio a Rosy Bindi, tra i padri no-bili del partito eletta in quota calabrese. Altri ve-ti, o altri giudizi, potrebbero esserle richiesti poisulle candidature alla segreteria così come alParlamento se le cose dovessero precipitare. Unruolo in ogni caso strategico quello della Bindiper la Calabria e per il Pd che solo una regione ac-cecata da strategie di corto respiro non ha saputotrasformare fin qui in positivo. Basti pensare co-sa potrebbe rappresentare Bindi per la Calabria inun contesto di Pd come forza autorevole di go-verno prossimo futuro, sia in forma di istanze dareiterare sia di peso specifico in una probabile res-sa tra regioni da aiutare. Senza contare poi il ruo-lo calmierante e rassicurante che proprio Bindipotrebbe ricoprire in una terra che ha visto e ve-de scorrere il sangue nell’intifada di partito chepare non finire mai.

Eppure niente, la avversano. La temono e provano a screditarla magari perfino riabilitando figu-

re come quella di D’Attorre il commissario checerto lo si può inserire in quel lungo elenco di fi-gure, nostrane e “straniere”, che non hanno con-corso alla solidificazione e crescita del partito inCalabria fin qui. Tutt’altro. Eppure avversano lei,Rosy. Che invece non teme niente e ci mette lafaccia, nelle contese come nelle feste che se an-che di partito possono da queste parti trasformar-si in imboscate micidiali. Ma ha capelli bianchiabbastanza Rosy per non caderci. Ne uscirà. Altroè capire se ne uscirà il Pd in Calabria ma è discorsoa parte.

d.m.

Perché tutticontro Rosy?Perché tutticontro Rosy?

L'unica cosa che di tantoin tanto pare tenere unitii "nostri" del Pd di Calabriaè l'acredine controla Bindi, presidentedel partito ed elettada queste partiEppure solo prestigione potrebbe derivareper le istanze conterraneeMa cosa c'è di sotto?

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 5E la chiamano festa democratica

Alfredo D’AttorreIn alto

Rosy Bindi

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Chissà quanto lo rimpiangerà il viaggio in Orienteil governatore Scopelliti. Torna domenica e lunedìsarà già al tavolo della fondazione Campanella aCatanzaro convocato d’urgenza per provare a met-tere riparo a quella che si profila come l’ennesi-ma bomba sociale della regione. Anche con qual-che sconcertante paradosso peggiore degli altri.Superato, chissà in che modo, lo scoglio della fon-dazione il presidente che in questi giorni è in Coreaa braccetto con Trematerra non avrà certo finitoqui le rogne. Rogne e rinvii, sospensioni, comequella di spostare ad altra data la grande kermes-se regionale di Forza Italia che a Rende aveva or-ganizzato il capogruppo Gianpaolo Chiappetta.

Con il gotha dell’ormai ex Pdl ci si era datiappuntamento anche simbolicamente nella città

dell’Unical per la trasformazione fisica, facciale,materiale, del partito. In una città che deve anda-re presto al voto e che ha sempre rappresentato lafrontiera inespugnata del riformismo Forza Italiavoleva piazzare le prime bandierine venerdì 4 ot-tobre ma adesso, come minimo, è tutto da rifare.Proprio venerdì 4, giorno dell’inizio della vota-zione del caso Berlusconi nella giunta per le ele-zioni del Senato, è in programma una grande ma-nifestazione del partito a Roma, una di quelle chia-mate alle armi che mai come stavolta somiglia aqualcosa di assai simile a una rivolta. Non è datosapere chi, come e in che direzione governerà glieventi quel che è certo è che nessuno, a partireproprio da Scopelliti, è in grado di immaginarecosa potrà accadere.Chi ha frequente agibilità con stanze e numeri ditelefono del potere descrive in queste ore un qua-dro che somiglia molto all’attesa di un evento tan-to più grande delle singole posizioni da apparireingestibile. Come un eclissi, o come un meteori-te. Di ora in ora si susseguono notizie che porta-no verso il basso il barometro e il “o si rilancia o

si muore” di Letta è solo l’ultima indicazione cheinduce a pensare che la crisi al buio di governo èdietro l’angolo. Coma si farà del resto a votare unafiducia al governo in settimana quando con l’al-tro braccio s’è già impugnata la giacca per anda-

re via dall’aula è difficile immaginarlo, figurarsipoi di riflesso disegnare ipotesi di sviluppi locali.Non fosse chiaramente azzurro il logo del nuovopartito verrebbe da identificarlo solo con il gial-lo, anche con quello più acceso per l’occasione.Tutto può accadere e può accadere per tutti den-tro Forza Italia, naturalmente ad ogni livello.

Eppure, nel disorientamento generale che èdestabilizzante di suo, tocca ad un calabrese

lanciare un “avvertimento” a Silvio Berlusconialle sue smanie di vendetta. E’ una vecchia figu-ra del trasformismo senza tempo e senza età a lan-ciare il monito, Paolo Naccarato. «Nel Pdl c’è undisagio diffuso, un’inquietudine strisciante. SeBerlusconi dovesse tirare la corda avrà sorpresee delusioni» dice dai microfoni di Radio IES.

Del resto, rileva il parlamentare, che fu strettissimocollaboratore di Francesco Cossiga, «il

Presidente Napolitano sta cercando di tenere labarra dritta di un Paese che sta andando allo sban-do. Sa bene cosa fare, rispetta la Costituzione e lelegge. Chi lo attacca sbaglia». E Naccarato si di-ce «convinto che questo Presidente dellaRepubblica non è pregiudizialmente ostile aBerlusconi».

Ad ogni modo, anticipa Naccarato, «voterò contro le dimissioni dei colleghi senatori del Pdl. Penso

che dobbiamo difendere le larghe intese, questogoverno esistente con Alfano vicepremier». «Ledimissioni rimesse ai capigruppo - osserva - sonosolo una manifestazione di forte solidarietà manient’altro». E a chi gli chiede cosa accadrebbe difronte a una richiesta formale di dimissioni da par-te di Berlusconi, dice che «rimarrei profondamentesorpreso e deluso». Invece, dice Naccarato, Lettadeve verificare se ha i numeri per andare avanti e«non mi rassegno all’idea che Berlusconi perdala grande occasione di consacrarsi statista e rilan-ciare l’orgoglio dei moderati». «Non deve far ca-dere il governo, non può fare questo regalo agliavversari», incalza l’esponente Gal.

Hai capito Naccarato. Va a finire che il vero sta-tista è lui e nessuno, proprio nessuno, se n’era maiaccorto...

Azzurro color gialloAzzurro color giallo

Salta la kermesse calabresedi Forza Italia chesi doveva tenere a RendeNon ci sono le condizionisi vive sospesi. Nel mentrePaolo Naccarato avverte...

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 7Tutti col fiato sospeso

Peppe Scopelliti(a destra)

e Gianpaolo ChiappettaSopra

Paolo Naccarato

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Come brindare con una bottiglia di spumante giàstappata però, con poche bollicine. Oppure è co-me portare in tavola per la festa una pietanza di-ventata fredda per l’attesa. Rende e la sua attoni-ta comunità si trovano in un pomeriggio di tardaestate a dover fare i conti con sensazioni contra-stanti e per certi aspetti paradossali. Ampiamenteannunciata nel suo esito finale, non fosse altro per-ché in questa direzione s’era già pronunciata duevolte la Cassazione, arriva la tanto attesa “sen-tenza” del ministero degli Interni. Non c’è mafianel Palazzo, o comunque non al punto da dover-lo sciogliere. Alfano mette il timbro sulla vergi-nità di Rende e la restituisce alla sua normale (sifa per dire) attività amministrativa. Scongiurato ilpericolo (dramma) della paralisi per due anni,scongiurata la macchia indelebile che ne sarebbevenuta fuori, scongiurato l’incubo che il sognoriformista della Calabria settentrionale ha colti-vato per più di trentanni. Rende è salva, Rende èsenza mafia dentro, Rende non ha agito dal pun-to amministrativo con lo scopo speculativo di fa-vorire con cognizione di causa la criminalità or-ganizzata.

Ormai queste sono le conclusioni, primagiudiziarie (sia pure ancora parziali perché l’at-

tività della Dda sta andando avanti lo stesso). Poianche politiche se è vero come è vero che l’atti-vità di accesso del prefetto indirizzata al ministe-ro questo senso poi ha alla fine. Tutto, sulla car-ta, torna al proprio posto.

Eppure la festa, che le trombe hanno annunciato in giro, non decolla. Non scatta. Come paraliz-

zati da un nodo alla gola si fa fatica a sprizzaregioia sincera da tutti i pori. Anche il circo dellapolitica si mostra di riflesso in tutta la sua con-clamata mediocrità, pure superiore alla media perl’occasione. A sinistra si fa d’improvviso quadra-to. Tutti, uno per uno, a stampare sulle agenzie at-testati di felicitazioni. Con una discreta dose diipocrisia però perché sono ancora ben rintraccia-bili in archivio le giornate durissime di Rende diun annetto fa quando si faceva molta fatica a re-cuperare qualche enunciazione di vera vicinanzaal regno di Sandro Principe. Oggi sono tutti conlui sui media, è il gioco delle parti e dei carri daacchiappare. Dall’altra parte, come nel più sga-mato dei teatrini, il silenzio. Quasi l’imprecazio-ne, comunque la percezione tangibile di una cat-tiva notizia che purtroppo non è arrivata. Comefosse tutto mercato del consenso, dell’apparire. Inmezzo, ma questa è materia che purtroppo riguardasolo i cittadini, i guai di Rende. I veri guai di Rendequesti sì non smontabili da nessuna sezione diCassazione o da nessuna indagine ministeriale.

Il Settembre Rendese (storica manifestazioneculturale che accendeva la fine dell’estate in

città) che non c’è più è solo l’ultima immagine diuna decadenza collettiva e penetrante che non sisa come fermare ormai. Con il sindaco Cavalcantifuggito via e un consiglio commissariato, con lecartelle del passato nelle mani dei carabinieri, coni debiti, con le partecipate che costano e che ri-

mangono fuori controllo, la festa di AngelinoAlfano e della mafia che non c’è sembra quasiuno sberleffo. Uno sfottò. Una bottiglia da stap-pare già stappata però. Senza contare che nessu-no, Cassazione in primis, s’è mai sognato di ne-gare una evidenza che di questi tempi viene ac-colta come una liberazione.

A Rende si sono fatte “solo” clientele, alleluja.Un ex sindaco e un ex assessore al Bilancio, lo

dice la Cassazione non la Dda, hanno allegramentee fuori controllo assegnato appalti in modo reci-divo e oneroso alla coop di servizio ricevendonein cambio indiscussi vantaggi elettorali. A diffe-renza di quanto ipotizzato dalla Dda, però, laCassazione esclude che i due amministratori (conruoli chiave per più anni) abbiano agito essendocostretti a sapere chi fossero i nomi borderline pre-senti nella coop. Alcuni di questi nomi, senza om-bra di dubbio e con altrettante sentenze alla ma-no, di indiscusso valore criminale così come al-trettanto indiscussa è la presenza recidiva di con-giunti e affini dei (presunti) criminali sempre nel-la stessa coop. Dunque alcuni amministratori diRende hanno assegnato lavori e soldi (anche quel-li che non c’erano) ad una coop senza poterselopermettere e ricavandone in cambio vantaggi elet-torali senza però, questo dice la Cassazione, es-sere costretti a sapere in anticipo chi fossero i pro-fili criminali dei componenti della coop.Rimangono gli appalti e i vantaggi per deduzio-ne, non premeditati. Elettorali per alcuni ed eco-nomici per altri (i presunti criminali). Ma nientemafia certificata e ponderata. Lo dice laCassazione, lo dice il ministero. Aleluja quindi.Punto e basta. La festa però, la vera festa, è un’al-tra cosa.

La festa(amara)di Rende

La festa(amara)di Rende

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 9Eppure si fa festa

Non c'è mafia nel Palazzo,giura il ministerodegli Interni. Scongiuratoil dramma, ora si puòvotare in primaveraPer la gioia di una partepolitica che d'improvvisos'è stretta attornoalla cittadina dell'Unicale per il silenzio assordantedella parte oppostaIn mezzo, per i cittadiniperò, rimangono i debiti,le "clientele" così comele ha certificate laCassazione, le partecipatefuori controllo, un sindacofuggito via e unconsiglio commissariato

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Sta per avere inizio nella città di Rende la più de-licata campagna elettorale della sua storia.Ora che finalmente il ministero dell’Interno e laCommissione d’accesso hanno scongiurato lo scio-glimento per infiltrazioni mafiose, inizia non sol-tanto un sospiro di sollievo ma ritorna a splende-re il sole su una città che ha svolto un ruolo daprotagonista e di eccellenza nella gestione dellacosa pubblica rispetto alla miopia amministrativadel sud. La richiesta del centro destra calabrese,che ha voluto la Commissione d’accesso alComune, ha generato un autogol, nessuna ritor-sione per la classe dirigente rendese, ma sicura-mente di effetto controproducente per gli stessi ri-chiedenti.Ora è in corso una breve pausa commissariale,causata da una compagine e da un sindaco inido-nei al difficile ruolo di amministrare una città avan-

zata come Rende, ma si sentono già i primi ru-mori politici per scegliere i candidati a sindaco trai vari schieramenti politici presenti sulla città.

Il Pd, al momento, è privo di organizzazionepolitica dopo i disastri di cassa provocati dal-

le ultime amministrazioni che hanno guidatoRende. I consiglieri uscenti non solo non si sonodimostrati all’altezza del compito che gli elettorigli avevano affidato ma sono responsabili dellacreazione di un clima di veleni dove si sono ri-trovati tutti sono contro tutti, l’uno contro l’altro,ognuno che era più bravo dell’altro, tutti che vo-levano fare l’assessore senza dimostrare, come la

politica insegna, che bisogna saper aspettare, chec’è bisogno non solo di capacità professionali, chesono anche auspicabili, ma occorre soprattuttoesperienza e serenità per poter affrontare i pro-blemi complessi di una città come quella di Rende.Il prossimo Congresso cittadino del Pd e il leaderrendese Principe riusciranno a dare una guida po-litica capace ed efficiente, nonostante l’attuale fa-se di degrado e di confusione, per portare ancorauna volta ed ininterrottamente dal 1952 il centro-sinistra alla guida della città? Le premesse non so-no buone ma in politica tutto è possibile.Molto dipenderà da quello che faranno i cattolicie dal ruolo importante e imprescindibile che sa-prà dare il nuovo corso socialista guidato dal se-gretario Franz Caruso. Idv ha ormai un ruolo inin-fluente anche se con Mimmo Talarico occorre dia-logare per la sua presenza ancora importante sul-la città.L’unica sorpresa potrebbero essere i grillini che sipresentano a Rende per la prima volta e che neisondaggi nazionali ritornano a salire.

I Candidati che scalpitano sono tanti, sia nel cen-trosinistra dove ci sono giovani che avanzano pre-tese senza meriti e sia tra quelli che hanno piùesperienza e affidabilità e che ancora riscuotonoconsensi e stima sulla città. Anche nel centrode-stra quelli che stanno scaldando i motori sono al-trettanti ma una cosa questa volta è certa si pun-terà su un candidato che possa portare Forza Italiaalla vittoria. L’appuntamento di lunedì 4 ottobrecon la presenza di Scopelliti dà inizio a Rende auna campagna elettorale lunga e senza esclusio-ne di colpi.

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201310Candidati che scalpitano

Il totosindacoIl totosindacoA Rende sta per avereinizio la più delicatacampagna elettoraledella sua storiaSono aperte le scommesse

Page 11: Mezzoeuro

L’Istituto Piepoli ha effettuato un sondaggio perindagare sullo stato d’animo dei cosentini nei con-fronti della politica e dei suoi protagonisti. Si èpreso in considerazione Cosenza come il centropiù significativo dell’area urbana e consideratoche il comune di Rende è attualmente ammini-strato da un commissario, per cui i risultati sareb-bero scarsamente significativi.L’aspetto più evidente e significativo è la totaleassenza di interesse nei confronti delle tematichecomplesse. Tutta l’attenzione è concentrata suiproblemi quotidiani, gli assilli che si devono af-frontare come la viabilità e il traffico. Lontanomille miglia dall’interesse collettivo risultato te-mi come la criminalità organizzata, gli extraco-munitari, la corruzione politica o l’inquinamentoche pur dovrebbero costituire preoccupazioni im-portanti per i cittadini.Nel report si legge che «il sondaggio qui presen-tato è stato eseguito nel settembre 2013 con me-todologia Cati, su un campione di 300 casi rap-presentativo della popolazione residente nel co-mune di Cosenza dai 18 anni in su, segmentatoper sesso ed età».In sintesi, dal sondaggio effettuato emergono leseguenti evidenze: · Tra i problemi principali di Cosenza al primo

posto spiccano il traffico e la viabilità (31%)e lo smaltimento dei rifiuti (29%). La mag-gioranza assoluta dei cittadini di Cosenza è inogni caso complessivamente soddisfatta del-l’attività svolta dall’attuale amministrazionecomunale (55%), così come dell’operato delsindaco Mario Occhiuto (65%), il quale godeanche di livelli elevati di conoscenza (98%) efiducia (68%, in crescita).

· La cittadinanza cosentina appare soddisfatta delle iniziative e degli eventi messi in atto dalComune negli ultimi 6 mesi (61%). Nel com-plesso, le attività che riscontrano maggiore no-torietà e successo sono la circolare veloce, laprogrammazione di eventi e animazione cul-turale durante tutto l’anno della città, la cittàilluminata, i lavori di riqualificazione della cittàe l’iniziativa di spettacoli e commercio lungofiume Boulevard e su corso Mazzini. Questeultimi due attività, assieme alla piazza con par-cheggio e museo in piazza Bilotti (piazza Fera)sono le iniziative più ricordate spontaneamentedai cittadini.

· I cittadini di Cosenza gradiscono anche ilmodo in cui l’attuale amministrazione si sta-rebbe adoperando per migliorare lo stato ge-nerale della città (il 51% pensa che rispetto alpassato la città sia migliorata) e il 53% giudi-ca Cosenza più dinamica. Solo il 9% di loro,infatti, è convinto che da quando MarioOcchiuto è sindaco, la situazione di Cosenzasia sostanzialmente peggiorata.

Le iniziative dell’amministrazione sono state di-vise in quattro categorie. Nella prima figurano leiniziative e attività dell’amministrazione comu-

nale complessivamente gradite dalla cittadinan-za, ma che non sono sufficientemente comunica-te, come i tour turistici in città “Scopri Cosenza”.Nel secondo gruppo sono incluse le iniziative eattività dell’Amministrazione comunale mag-giormente gradite e che più hanno avuto risonan-za nell’opinione pubblica. Tra queste sono elen-cate la programmazione di eventi e animazioneculturale durante tutto l’anno della città, laCircolare Veloce, i lavori di riqualificazione incorso della città, gli spettacoli e il commercio sul“lungo Fiume Boulevard” e corso Mazzini.Nel terzo gruppo comprende le iniziative e atti-vità dell’amministrazione che pur avendo godu-to di elevata notorietà, non sono riuscite a riscuo-tere successo tra i cittadini. Tra queste si annove-rano l’avvio della raccolta differenziata “porta aporta”, I lavori di realizzazione della piazza conparcheggio e museo in piazza Bilotti (piazza Fera),La manutenzione delle strade.Infine le iniziative e attività dell’amministrazioneche oltre ad aver goduto di una minore pubbli-cizzazione non sono risultate particolarmente gra-dite sono risultate la settimana ecologica “Cosenzacittà sostenibile”, la partecipazione di Cosenza aiBandi Smart cities per migliori collegamenti e mo-bilità nel centro storico e nel cuore della città, lacittà più pulita e la riqualificazione degli spazi ver-di, la rassegna in programma per la stagione au-tunnale, l’avvio delle opere di miglioramento del-la rete idrica.La valutazione complessiva dei cittadini del ca-poluogo nei confronti del sindaco Mario Occhiutoè più che positiva, per la sua capacità di creareeventi culturali, per la percezione che si ha una vi-sione della città egli interventi sono finalizzati aridare dignità al capoluogo, rivalutando la cen-tralità nel territorio. La percezione generale è chesia sensibilmente migliorata la capacità di inter-vento, la qualità degli interventi per il 51% degliintervistati, mentre solo il 9% ha la percezione diun peggioramento rispetto al passato.Il gradimento del sindaco si attesta su un valoreancora superiore: il 53% dichiara di essere più chesoddisfatto, mentre i contrari senza riserva sonosolo il 7%. Un risultato certamente molto positi-vo se si considera che la rilevazione è stata effet-tuata con la città sottosopra per i numerosi can-tieri che arrecano gravi disagi a tutti i cittadini, enon vi è ancora una chiara percezione del nuovovolto che assumerà il centro cittadino dopo inter-venti radicali come quello previsto a Piazza Bilotti.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 11

Aggrappàtiai sindaciAggrappàtiai sindaci

I cosentini mostrano un totale discredito nei confronti della politicae seguono sempre meno le vicende politiche nazionali. Ma confermano(anzi, aumentano) la fiducia nel primo cittadino, Mario Occhiuto

Sondaggio dell’Istituto Piepoli

Mario OcchiutoAlle sue spalle, Palazzo dei Bruzi

È prevista per lunedì 30 settembre, ore 16 SalaConi del Comune di Cosenza Piazza Matteotti,la conferenza stampa sul progetto “Res novae”,uno dei progetti più interessanti finanziato dalProgramma operativo nazionale Ricerca e com-petitività Ponr&C 2007-2013 con il bandoSmart cities, appunto “città intelligenti” checomprende attività di ricerca sui sistemi di pro-duzione e gestione dell'energia, sulle reti di di-stribuzione e storage a scala locale. Nell'ambito dell'incontro che si svolge aCosenza, una delle due città vincitrici del Bandocon il Progetto Res novae, sono previsti pre-stigiosi interventi del player dell'innovazione:· Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto,

protagonista del Progetto Res novae· il sottosegretario della Ricerca Miur

Gian Luca Galletti,· Gino Mirocle Crisci, prorettore dell'Università

della Calabria · dell'Ad Enel distribuzione Livio Gallo · di Nicola Piepoli, presidente di Istituto Piepoli

-che da anni si occupa di studi di scenario econduce studi di valutazione e monitoraggiodei programmi nazionali- che ci racconteràcome secondo le previsioni potrebbe essereil Paese nei prossimi anni, quali saranno lepriorità energetiche e ambientali che le cittàIntelligenti dovranno affrontare in Italia e nelmondo

· infine è prevista la presentazione di unsondaggio di opinione realizzato da IstitutoPiepoli e commissionato da N2b mediante300 interviste telefoniche a cura di FilomenaTucci, ricercatore senior di Istituto Piepoli sucosa pensano i cittadini della città di Cosenzadel rapido e interessante cambiamento in at-to nella città.

Saranno presenti inoltre responsabili istituzio-nali delle aziende partner del progetto Res no-vae (Ge, Elettronika, Enea, Politecnico di Bari,Asperience, Cnr, Università della Calabria, Ibm,Enel), e per il Comune di Bari l'assessore de-legato dal sindaco Michele Emiliano.

A confrontosulle cittàintelligenti

L’iniziativa

Page 12: Mezzoeuro

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201312Sondaggio dell’Istituto Piepoli

3

I problemi principali di CosenzaSecondo Lei qual è il problema principale del Comune di Cosenza?(risposta spontanea)

BASE: 300 casi

(22%)

(24%)

(3%)

(3%)

Tra parentesi il dato della rilevazione del 2012

5

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (176 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

56% (74%)

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento della rassegna di spettacoli nel centro storico “Invasioni 2013”

(85%)

Tra parentesi il dato della rilevazione del 2012

7

Lei è a conoscenza dei quest’attività svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’attività?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’ATTIVITA’ (234 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

55% (50%)

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’attività di manutenzione delle strade

(83%)

Tra parentesi il dato della rilevazione del 2012

9

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (200 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

78%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa di avvio delle opere di miglioramento della rete idrica

11

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (237 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

71%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa di avvio della raccolta differenziata “porta a porta”

2

ETÀ

18-34 anni 24%

35-54 anni 36%

55 anni e oltre 40%

SESSO

Uomo 46%

Donna 54%

IL CAMPIONE

Il sondaggio qui presentato è stato eseguito nel Settembre 2013 con metodologia

C.A.T.I., su un campione di 300 casi rappresentativo della popolazione residente nel

comune di Cosenza dai 18 anni in su, segmentato per sesso ed età.

Il presente sondaggio è stato eseguito, rispettando il codice deontologico ASSIRM ed

ESOMAR.

4

La crisi economicaQuanto nella sua famiglia si avverte la crisi economica?

(Molta + Abbastanza)83%

(Poco + Per nulla)17%

BASE: 300 casi

6

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (244 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

73%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dei lavori di riqualificazione della città

Tra parentesi il dato della rilevazione del 2012

8

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’ATTIVITA’ (219 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

81% (72%)

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa “la circolare veloce“

(86%)

Tra parentesi il dato della rilevazione del 2012

10

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (266 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

67%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa di realizzazione della Piazza con parcheggio e museo in Piazza Bilotti (piazza Fera)

12

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (244 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

79%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa sulla programmazione di eventi e animazione culturale

13

Lei è a conoscenza dei quest’iniziativa svolta dal Comune?

Quanto ha gradito quest’iniziativa?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO L’INIZIATIVA (246 casi)

GRADIMENTO(Molto + Abbastanza)

74%

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e gradimento dell’iniziativa di organizzazione di spettacoli e commercio lungo fiume “lungo Fiume Boulevard” e su Corso Mazzini

Page 13: Mezzoeuro

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 13Sondaggio dell’Istituto Piepoli

15

In ascissa abbiamo la conoscenza, cioè la percentuale di coloro che conoscono ciascuna delle iniziative e attività

messe in atto dall’Amministrazione comunale nel corso degli ultimi 6 mesi.

In ordinata, il livello di gradimento (molto + abbastanza soddisfatti) nei confronti di ciascuna delle iniziative e attività

messe in atto dall’Amministrazione comunale nel corso degli ultimi 6 mesi.

ASSE

DEL

GRA

DIM

ENTO

QUADRANTE BASSA CONOSCENZA MA

ALTO GRADIMENTO

comprende le iniziative e attività

dell’Amministrazione comunale

complessivamente gradite dalla cittadinanza,

ma che non sono sufficientemente

comunicate.

QUADRANTE ALTA CONOSCENZA ED

ALTO GRADIMENTO

comprende le iniziative e attività

dell’Amministrazione comunale maggiormente

gradite e che più hanno avuto risonanza

nell’opinione pubblica.

QUADRANTE BASSA CONOSCENZA E

BASSO GRADIMENTO

comprende le iniziative e attività

dell’Amministrazione che oltre ad aver goduto

di una minore pubblicizzazione non sono

risultate particolarmente gradite.

QUADRANTE ALTA CONOSCENZA MA

BASSO GRADIMENTO

comprende le iniziative e attività

dell’Amministrazione che pur avendo goduto

di elevata notorietà, non sono riuscite a

riscuotere successo tra i cittadini.

ASSE DELLA CONOSCENZAConoscenza delle iniziative e attività promosse

dall’Amministrazione comunale

Gra

dimen

to d

elle

inizi

ative

e a

ttività

prom

osse

da

ll’Am

mini

straz

ione

com

unale

LA MAPPA CONOSCENZA – GRADIMENTO

17

Soddisfazione nei confronti delle attività promosse dal Comune di Cosenza

Complessivamente quanto è soddisfatto delle iniziative e delle attività messe in atto dal Comune di Cosenza negli

ultimi 6 mesi?

GIUDIZIO POSITIVO(Molta + Abbastanza)

61% (67%)

GIUDIZIO NEGATIVO

(Poco + Per nulla)38% (31%)

BASE: 300 casi

19

Lei conosce anche solo per sentito dire il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto?

Quanta fiducia ha in Mario Occhiuto?

BASE: COLORO CHE CONOSCONO MARIO OCCHIUTO (293 casi)

FIDUCIA(Molto + Abbastanza)

68% (62%)

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Conoscenza e fiducia in Mario Occhiuto

(96%)

21

L’Amministrazione Comunale e lo stato attuale della città di Cosenza

In definitiva, secondo lei con l’Amministrazione “Occhiuto” la città di Cosenza rispetto al passato…

SALDO(E’ migliorata – E’ peggiorata)

+42% (+ 48%)

BASE: 300 casi

23

La fiducia nei partiti e nei politici cosentiniIn generale, quanto ha fiducia nei partiti e nei politici cosentini?

GIUDIZIO POSITIVO(Molta + Abbastanza)

16%

GIUDIZIO NEGATIVO

(Poco + Per nulla)80%

BASE: 300 casi

14

Secondo lei gli attuali lavori in corso a Cosenza per la creazione di Museo e di un Parcheggio in piazza Fera (Bilotti)

favoriranno lo sviluppo dell’economia in città?

BASE: TOTALE CAMPIONE (300 casi)

Il Museo in piazza Fera

16

LA MAPPA CONOSCENZA – GRADIMENTO

CONOSCENZA

GRA

DIM

ENTO

valor

e m

edio

cono

scen

za: 7

0%

valore medio gradimento: 70%

BASSA CONOSCENZA

MA ALTO GRADIMENTO

ALTA CONOSCENZA

E ALTO GRADIMENTO

ALTA CONOSCENZA

MA BASSO GRADIMENTO

BASSA CONOSCENZA

E BASSO GRADIMENTO

18

L’operato dell’Amministrazione comunaleNel complesso, quanto gradisce l’operato della Giunta Comunale di questi ultimi mesi?

GIUDIZIO POSITIVO(Molta + Abbastanza)

55% (55%)

GIUDIZIO NEGATIVO

(Poco + Per nulla)40% (41%)

BASE: 300 casi

20

Soddisfazione verso l’operato del Sindaco di Cosenza

Quanto gradisce l’operato del Sindaco di Cosenza?

GIUDIZIO POSITIVO(Molta + Abbastanza)

65% (61%)

GIUDIZIO NEGATIVO

(Poco + Per nulla)32% (35%)

BASE: 300 casi

22

L’Amministrazione Comunale e lo stato attuale della città di Cosenza

Secondo lei con l’Amministrazione “Occhiuto” la città di Cosenza rispetto al passato…

SALDO(E’ dinamica – E’ meno

dinamica)+ 46%

BASE: 300 casi

24

CONCLUSIONIIn sintesi, dal sondaggio effettuato emergono le seguenti evidenze:

• Tra i problemi principali di Cosenza al primo posto spiccano il traffico e la viabilità (31%) e lo

smaltimento dei rifiuti (29%). La maggioranza assoluta dei cittadini di Cosenza è in ogni caso

complessivamente soddisfatta dell’attività svolta dall’attuale Amministrazione comunale (55%),

così come dell’operato del Sindaco Mario Occhiuto (65%), il quale gode anche di livelli elevati di

conoscenza (98%) e fiducia (68%, in crescita).

• La cittadinanza cosentina appare soddisfatta delle iniziative e degli eventi messi in atto dal

Comune negli ultimi 6 mesi (61%). Nel complesso, le attività che riscontrano maggiore notorietà e

successo sono la circolare veloce, la programmazione di eventi e animazione culturale durante

tutto l’anno della città, la città illuminata, i lavori di riqualificazione della città e l’iniziativa di

spettacoli e commercio lungo fiume Boulevard e su Corso Mazzini. Queste ultimi due attività,

assieme alla piazza con parcheggio e museo in piazza Bilotti (piazza Fera) sono le iniziative più

ricordate spontaneamente dai cittadini.

• I cittadini di Cosenza gradiscono anche il modo in cui l’attuale Amministrazione si starebbe

adoperando per migliorare lo stato generale della città (il 51% pensa che rispetto al passato la città

sia migliorata) e il 53% giudica Cosenza più dinamica. Solo il 9% di loro, infatti, è convinto che da

quando Mario Occhiuto è Sindaco, la situazione di Cosenza sia sostanzialmente peggiorata.

Il sondaggio qui presentato è stato eseguito da Istituto Piepoli spanel settembre 2013 con metodologia Cati (Computer assistedtelephone interviewing) su un campione di 300 casi rappresentativodella popolazione residente nel comune di Cosenzadai 18 anni in su, segmentato per sesso ed età

Il presente sondaggio è stato eseguito rispettandoil codice deontologico Assirm ed Esomar

Committente N2B

Page 14: Mezzoeuro

La biblica storia di Sansone e Dalila è narrata nelLibro dei re. La donna con il su fascino riesce afar catturare il terribile Sansone, il quale alla fineriesce a vendicarsi provocando la morte dei suoicarcerieri. «Morte a Sansone e a tutti i Filistei!»,urla mentre scuote le possenti colonne per far crol-lare il tempio.Questa volta Dalila si cimenta nell'impresa di di-struggere Sansone che ha assunto la veste della“classe politica” con la restituzione di novemilaeuro della sua indennità.Quando i conti dello Stato sono messi in dubbioper lo sforamento dello 0,1% del deficit massimo,che in valore assoluto si traduce in qualche mi-liardo di euro, un tale atto appare puramente sim-bolico per non dire insignificante. Certamente labattaglia moralizzatrice nata dai noti scandali chehanno riempito le cronache nazionali per l'usospregiudicato dei rimborsi elettorali ha contribui-to in maniera determinante a creare quel clima dirifiuto di una classe politica corrotta fin nel mi-dollo osseo che ha provocato l'esplosione eletto-rale del Movimento 5 Stelle.

Appariva francamente intollerabile chei rappresentanti per comprare delle istituzioni

potessero utilizzare i soldi dei contribuenti perbiancheria intima, giocate alle slot-machines, ab-buffate al ristorante e perfino un suv per la nevea Roma.Non si è voluto distinguere tra peccato e pecca-tore, tra comportamenti immorali e la destinazio-ne delle risorse.

In una nota leggiamo che la deputata delMovimento Cinquestelle Dalila Nesci «ha resti-

tuito allo Stato 9mila euro in due mesi, superan-do i 320 atti: tra mozioni, ordini del giorno, sin-dacato ispettivo e proposte di legge». La stessa haannunciato di voler tenere una conferenza stam-pa nella biblioteca comunale “Albino Lorenzo”di Tropea (Vibo Valentia), per illustrare la sua at-tività parlamentare.Il suo è un gesto apprezzabile sotto il profilo per-sonale, ma da un punto di vista istituzionale ri-sulta semplicemente inutile. Si è voluto affronta-re un problema serio come quello della corruzio-ne politica con un approccio puramente quantita-tivo. Un rappresentante parlamentare è bravo, ca-pae e se prende duemila euro al mese, altrimentiè un ladro. In verità un Paese deve trovare negliorganismi rappresentativi gli uomini migliori chela società esprime, che abbia le qualità etiche emorali, l'onorabilità di cui fa cenno la Costituzione,e anche i requisiti di professionalità, competenzaed esperienza che la rendono in grado di poter in-terpretare i bisogni della società e tramutarli in at-ti legislativi.Pagare poco dei brocchi non fa vincere lo scu-detto, poiché per poter allestire una squadra com-petitiva bisogna investire sulla qualità.

Il secondo aspetto è il piccolo e neglettoarticoletto della Costituzione che porta il nu-

mero 49, che nella Smorfia rappresenta 'a carnedove i costituenti prevedevano che lo Stato do-vesse consentire ai cittadini di partecipare alla vi-ta politica. Attraverso i parti, ohibo! I tanto vitu-perati partiti che un movimento non può tollera-re senza snaturare sé stesso, ma che se fosse mi-nimante regolamentato per assicurare democra-zia interna, trasparenza e controllo delle risorseche si trova a gestire, forse sarebbe un po' meno

ladronesco del sistema che abbiamo imparato aconoscere.

La cittadina Dalila si sarà resa conto in questi po-chi mesi di qualche inconveniente di quella posi-zione rigida del movimento. Dal costo della per-manenza a Roma, in alloggi diversi dagli Ostellidella Gioventù, alle esigenze di poter far politicatra la gente, per la gente e con la gente leggendonei loro occhi le preoccupazioni e le ansie di cia-scuno.Forse se quei soldi li avesse spesi lei, e tutto il mo-vimento per organizzare la politica dal basso sa-rebbero stati ben spesi per sé e per la comunità chel'ha eletta. Per sconfiggere Sansone Dalila ha so-lo dovuto usare l'arte della sua seduzione per car-pire il segreto della sua forza. Per sconfiggere loStato ladrone bisogna carpire i segreti del suo fun-zionamento e smantellare quell'apparato burocra-tico e i sultanati che si sono costituiti al centro.La questione principale resta il sistema di sceltache deve consentire una selezione operata dallagente secondo i suoi criteri e le sue capacità di let-tura della realtà. Pretendere di andare nuovamen-te alle urne con la porcata elettorale vigente è unaffronto a tutto l'elettorato che ha creduto che ilmovimento potesse dare una scossa al sistema,iniziare quella gigantesca opera di rinnovamentodella politica.

Quello che si vede è la realizzazione del teorema di Giuliano Amato, secondo cui a un Parlamento

di farabutti si è sostituito un Parlamento di fuori-corso, che non sanno che pesci prendere si attac-cano a parole d'ordine di stampo e di sapore fran-camente populista.Che si goda il suo gruzzoletto la deputata, che pe-raltro è una delle migliori elette nel suo movi-mento, ma si renda conto che il Paese ha bisognodi Politica e non di elemosina. Una incisiva rifor-ma è molto più importante di qualsiasi restituzio-ne delle indennità.Lo spreco è nel cattivo utilizzo, nella pretesa divoler rinunciare a lottare per il rinnovamento del-la politica e del Paese addossando sugli altri le re-sponsabilità.Qualcuno ha certamente provocato lo sfascio, masiete stati eletti per dare un contributo al suo su-peramento non per crogiolarvi su una pretesa su-periorità etico-morale. Il recente passato è riccodi esempi al riguardo, il più luminoso è certamentequello della Lega Nord, iniziato con il cappio inParlamento e finito con l'annegare il Trota in unmare di corruzione.

o.p.

Dalila e SansoneDalila e Sansone

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201314Novemila volte grazie?

La deputata Nescirestituisce partedella sua indennitàallo Stato e rivendicala sua frenetica attivitàMentre tutto crollasi pensa alle briciole

DalilaNesci

Page 15: Mezzoeuro

MezzoeuroMezzoeuro 15

Page 16: Mezzoeuro

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201316

Il piaceredi essere coccolatiIl piaceredi essere coccolatiSpeciale sposi, il giornopiù bello in un'atmosferaunica ed in ambientiparticolarmente suggestivi

"Hotel delle Stelle BeachResort un invito a scoprireun luogo che profumadi mare e di natura,di tradizione e di borghi,di torri, di castelli, che situffano nel Mediterraneo"

Eccellenze di Calabria - Gruppo Barbieri

Hotel di lussocol profumo della naturaHotel di lussocol profumo della natura

Page 17: Mezzoeuro

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 17Eccellenze di Calabria - Gruppo Barbieri

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MezzoeuroMezzoeuro18

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«Il fallimento della gestione del Piano di rientroda parte del presidente della giunta regionaleScopelliti, nella sua qualità di commissario ad Actaper il rientro dal debito sanitario, continua ad es-sere pagato a caro prezzo dai cittadini calabresi».È quanto afferma, in una nota, il consigliere re-gionale del Pd Carlo Guccione. «Dopo tre anni di gestione disastrosa del Piano daparte di Scopelliti - prosegue Guccione - i cala-bresi sono stati privati dei livelli minimi di assi-stenza e tartassati con il massimo delle tasse (Iraped Irpef hanno subito aumenti vertiginosi) e deitickets sanitari. La Calabria, insieme al Molise, èla regione in cui, anche per l’anno d’imposta 2013,si verificherà una ulteriore maggiorazione dell’Irapdello 0,15% e del 30% dell’addizionale Irpef.Siamo ormai la regione più tartassata d’Italia incui, invece di tagliare gli sprechi, continuano adaumentare le tasse e vengono ulteriormente ridottii servizi ospedalieri e territoriali». «Oggi più che mai - conclude il consigliere re-gionale dei democrat - il Governo nazionale nonpuò più lasciare la Calabria nelle mani del com-missario Scopelliti, ma deve applicare la legge cheprevede, di fronte al conclamato fallimento e almancato raggiungimento degli obiettivi, la rimo-zione dell’attuale commissario, che è il vero re-sponsabile di questa gravissima situazione, e no-minare un’autorità competente con il compito digarantire servizi e prestazioni sanitarie adeguate,tagliare gli sprechi e razionalizzare la spesa del si-stema sanitario calabrese».

All’attenzione del Consiglio regionaledella Calabria

Francesco Talarico

Oggetto: interrogazione a risposta scritta al presi-dente della Giunta regionale della Calabria, on.Giuseppe Scopelliti, anche nella sua qualità di com-missario ad acta al Piano di rientro dal debito sa-nitario.

Premesso che:- Nelle Asp calabresi si stanno elaborando i da-ti relativi ai Flussi informativi sanitari regionali eai Flussi informativi soggetti alla compensazionedella mobilità sanitaria;- che sono stati inseriti quelli relativi agli anni2011 e 2012, mentre quelli che riguardano l’an-no 2013 sono in corso di inserimento;- con particolare riferimento a quelli riguardan-ti il servizio di Emergenza urgenza 118, rispetti-vamente denominati: Flussi Emur, (Flussi infor-mativi sanitari regionali), e Flussi G, (trasporto dipazienti in ambulanza ed Elisoccorso);

Si chiede alla S.V. di sapere:- per quali ragioni non si sia adottato un unicoprogramma di elaborazione dei dati, (software),per tutte le Asp della regione Calabria;- come mai, per quello attualmente in uso pres-so la Centrale operativa del 118 di Cosenza, sonostate evidenziate grossolane assenze (quali peresempio quelle relative agli ex presidi ospedalie-ri di San Giovanni in Fiore e Praia a Mare, ancorprima che diventassero tali); nonché di importan-ti reparti, quali: la Neurochirurgia, l’Emodinamica,la Chirurgia Pediatrica e Servizi in genere (es.Radiodiagnostica per immagini); e ancora, la man-canza di patologie importanti e degne di nota;Si chiede, infine, alla S.V.- di volere intraprendere tutte le iniziative ido-nee e necessarie allo scopo di potere integrare lemodifiche necessarie al programma di elabora-zione dei dati, al fine di poterli anche utilizzareper una corretta verifica di qualità e per eventua-li quanto necessarie indagini epidemiologiche persingole e gravi patologie che riguardano il nostroterritorio.

Carlo Guccioneconsigliere regionale Pd

Il debitolo pagano i malatiIl debitolo pagano i malati

«Dopo tre annidi gestione disastrosa,i calabresi sono privati deilivelli di assistenza minimioltre che tartassati ditasse. Il governo non cipuò lasciare nelle manidel commissario Scopelliti»

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 19Il fallimento del Piano di rientro

Il Nursind di Reggio Calabria, sindacato del-le professioni infermieristiche, attraversdo uncomunicato, ripropone all’attenzione dei cit-tadini e delle istituzioni la situazione d’emer-genza della Centrale operativa del 118.«Nonostante le precedenti pubblicazioni e se-gnalazioni - è scritto - la struttura è rimasta for-temente deficitaria a causa di tristissime e bennote ragioni: risorse umane gravemente sotto-dimensionate rispetto alle necessità del servi-zio; obsolescenza ed inadeguatezza delle ap-parecchiature informatiche e non; parco am-bulanze insufficiente rispetto al bacino territo-riale da coprire. A nulla sono valsi gli accora-ti appelli rivolti periodicamente dalla scriven-te Associazione alle autorità competenti, ri-maste pressoché inerti, ponendo in tal modoun freno sensibile al perseguimento degli stan-dard di qualità fissati dalla legge. Solo la dili-genza, la sensibilità, la lealtà istituzionale el’encomiabile abnegazione degli addetti ai la-vori ha sinora consentito il regolare espleta-mento delle attività e il rispetto dei livelli es-senziali di assistenza. Tuttavia - si fa rilevare -, non si può non soffermarsi sull’inerzia diun’amministrazione solo formalmente inte-ressata alla tutela della Salute. Lo scenario ap-pena descritto ha infatti raggiunto dimensioniinsostenibili anche in forza di una progressivariduzione delle risorse umane assegnate allacentrale operativa, per dichiarate e non meglioprecisate finalità di tutela dell’utenza».«A tale proposito - continia il Nursind - sorgespontanea una domanda: qual è l’obiettivo per-seguito attraverso la riduzione del personaleassegnato ad una struttura di urgenza ed emer-genza già fortemente penalizzata? In tal sen-so, - si evidenzia - giova da ultimo rammenta-re che a fronte di un impegno costante deglioperatori sanitari, offerto in condizioni d’in-sofferenza numerica e strumentale, sono stateposte in essere dall’amministrazione talunescelte, risoltesi in provvedimenti di mobilitàinterna con riduzione della dotazione organi-ca del servizio, dirette a penalizzare compren-sibili errori umani, imputabili al contesto am-bientale e sociale di riferimento, piuttosto chealla negligenza dei singoli agenti».

Il sindacato invita, «pubblicamente e per l’ul-tima volta, la direzione generale a concordareun incontro con la nostra associazione per af-frontare le predette problematiche. In man-canza, non rimarrà altra strada - continua la no-ta - da percorrere se non quella del ricorso al-le azioni sindacali previste dalla legge, ivi in-cluso lo stato di agitazione di tutto il persona-le del servizio».

Centrale operativa 118è codice rosso

L’allarme del Nursid di Reggio

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Federfarma Calabria ha diffuso una nota in rife-rimento ad articoli apparsi sulla stampa riguardoall’andamento della spesa farmaceutica nella no-stra regione a seguito della presentazione da par-te dell’Aifa del Rapporto Osmed sull’uso dei me-dicinali in Italia.«Questo - spiega una nota - per evitare che ven-ga diffusa un’immagine fuorviante della realtàdella spesa farmaceutica regionale, contribuendoa diffondere lo stereotipo di una situazione ano-mala e completamente fuori controllo, con parti-colare riguardo alla spesa per farmaci erogati dal-le farmacie. Non è così».

Secondo Federfarma, «i dati del Rapporto Osmed non sono i più aggiornati perché relativi al

2012, anno nel quale comunque la spesa per far-maci distribuiti dalle farmacie in Calabria è di-minuita del -7,4% rispetto all’anno precedente.Nei primi sei mesi del 2013, la spesa - si sottoli-nea - è ulteriormente calata del -6,2%, più dellamedia nazionale (-4,1%). Tale risultato - è scrittoancora - è dovuto al positivo lavoro svolto dal pre-sidente Scopelliti in qualità di commissario perl’attuazione del piano di rientro, che è riuscito acontenere la spesa senza penalizzare i cittadini,soprattutto grazie alla collaborazione delle far-macie. E se è vero che la spesa pro-capite per far-maci erogati in regime di convenzione, cioè in far-macia, è superiore alla media nazionale (ma infe-riore comunque a quella di altre Regioni come

Lazio, Sicilia e Sardegna), è altrettanto vero che,se sommiamo alla spesa farmaceutica conven-zionata la spesa per farmaci acquistati dalle strut-ture sanitarie pubbliche ed erogati da ospedali eAsl, la situazione cambia notevolmente».

«La Calabria, che ha una spesa convenzionata pro-capite superiore di quasi 20 euro alla media na-zionale, - continua la Federfarma - ha una spesafarmaceutica complessiva (convenzionata + strut-ture pubbliche) di poco superiore (8,50 euro) al-la media nazionale, ma comunque nettamente in-feriore a quella di Regioni considerate virtuosecome la Toscana, le Marche, l’Umbria. La veritàè che nella nostra regione, per evitare disagi ai cit-tadini e per agevolarli nell’accesso al farmaco vi-sta la particolare conformazione territoriale, lamaggior parte dei medicinali è disponibile nellefarmacie, distribuite capillarmente su tutto il ter-ritorio. In altre regioni, per ridurre la spesa con-venzionata che è più appariscente in quanto piùtrasparente e controllata, si trasferisce una quotadi spesa per farmaci sui bilanci di ospedali e Asl,facendo distribuire a questi ultimi molti medici-nali. I cittadini sono quindi costretti a lunghi, co-stosi e faticosi spostamenti - scrive Federfarma -per andarsi a prendere i medicinali di cui hannobisogno nelle strutture pubbliche (aperte, per dipiù, poche ore alla settimana). Non sembra chequesta possa definirsi efficienza quanto piuttostocontabilità creativa e che la scelta della RegioneCalabria di distribuire i medicinali in farmaciadebba essere considerata un’anomalia quanto piut-tosto una scelta intelligente volta a non penaliz-zare i nostri concittadini».Per quanto riguarda il maggior uso degli antibio-tici, «va detto - continua l’associazione - che que-sta non è una caratteristica peculiare della Calabria,ma di tutto il Mezzogiorno, dove evidentemente,vista la situazione disastrata degli ospedali pub-blici, la gente preferisci curarsi a casa, piuttostoche farsi ricoverare. Su tale materia complessaFederfarma Calabria è, come sempre, - concludela nota - a completa disposizione della stampa perchiarimenti e commenti, proprio nell’ottica di evi-tare approcci allarmistici o superficiali».

La pillola non va giùLa pillola non va giù

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201320

«Viene diffusa unaimmagine fuorviantedella realtà della spesafarmaceutica regionale,con particolare riguardoai farmaci erogati dallefarmacie. Non è così»

di Ernesto Magorno*

Onorevole Principe, i decessi di cittadini del-l’alto Tirreno cosentini verificatisi negli ulti-mi mesi, tra cui l’ultimo relativo a un noto im-prenditore di Praia a Mare, imputabili anchealla difficoltà di raggiungere in breve tempogli ospedali di Maratea, Cetraro o Paola, ri-propongono nuovamente con forza la proble-matica della riconversione dell’ospedale diPraia a Mare in Centro di assistenza prima-ria territoriale (Capt). Tale conversione, in-fatti, che ha determinato la trasformazione delpronto soccorso dell’ospedale di Praia in pun-to di primo intervento, rende arduo se non im-possibile garantire interventi tempestivi agliutenti a causa sia della distanza dagli altri pre-sidi in cui devono essere trasportati che dellarete viaria gravemente compromessa e traffi-cata e dell’esiguo numero di ambulanze. In talsenso, a mio avviso, ancora una volta viene adessere leso il principio della tutela della salu-te del cittadino, se si considera, appunto, lanotevole distanza dai centri ospedalieri “Hub”o “Spoke” di riferimento, i cui tempi di rag-giungimento superano quelli previsti per unservizio di emergenza efficace e se si tiene con-to del vasto bacino d’utenza che abbraccia icomuni di Aieta, Tortora, Praia a Mare, SanNicola Arcella, Scalea, Orsomarso, Verbicaro,Santa Domenica Talao, Papasidero, SantaMaria del Cedro, Grisolia, Maierà,Buonvicino, Diamante.Il tutto è ulteriormente aggravato dal verifi-carsi di condizioni meteorologiche sfavorevo-li che spesso impediscono il trasporto dei pa-zienti urgenti anche per periodi di tempo mol-to lunghi. Sulla base di queste considerazionimolti utenti costretti a raggiungere mediantel’unica arteria di collegamento, la statale 18,Cetraro (che dista 70 chilometri) se non addi-rittura Cosenza (che dista 104 chilometri per-corribili in non meno di 90 minuti in condi-zioni ottimali) scelgono di migrare verso no-socomi confinanti in Basilicata o Campania.Pertanto, le chiedo che il Gruppo del Pd alConsiglio Regionale della Calabria interven-ga con urgenza perché il presidente Scopellitiattui concrete e immediate iniziative volte a ri-pristinare la rete di emergenza-urgenza at-tualmente inesistente sull’Alto Tirreno cosen-tino al fine di garantire ai cittadini i livelli es-senziali di assistenza.

* deputato Pd

Senza ospedalea Praia a Mare

moriamo

Lettera a Principe

Il mònito di Federfarma Calabria

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di Orlandino Greco*

Mentre il ministro per i Rapporti con il parlamentoDario Franceschini ha chiesto alle Camere unaprocedura d’urgenza per l’approvazione del ddlper il riordino delle Province, l’Unione europeamette in allarme il Paese annunciando il crollo del-la competitività del nostro Paese.È l’ennesima dimostrazione che chi occupa i piùalti scranni del potere in questo Paese è lontanoanni luce dai problemi reali dei cittadini. L’Italia,in particolar modo la Calabria, ha raggiunto i piùalti livelli di disoccupazione della sua storia, i tri-bunali e gli ospedali vengono chiusi in nome del-

la spending review e i pochi imprenditori che han-no avuto la forza di superare la crisi stanno por-tando le loro imprese all’estero.

Mentre accade tutto questo (e molto altro)nel nostro Paese, il Governo decide di indivi-

duare tra le priorità per l’uscita dagli abissi neiquali siamo sprofondati l’abolizione delleProvince. Senza voler entrare nel dettaglio delprovvedimento (basterebbe richiamare la senten-za della Corte costituzionale dello scorso luglioche ha stroncato il decreto Salva Italia per capirequale destino spetti allo “Svuota poteri” del mi-nistro Del Rio), c’è da rimane basiti su come i no-stri parlamentari siano ormai diventati schiavi del-la demagogia.Pd e Pdl con le loro larghe intese stanno dise-gnando un Paese che ha smesso di guardare al fu-turo, che non investe in ricerca e innovazione tec-nologica, che taglia cultura e sanità, che inseguel’onda grillina finendo per esserne travolti.Oltretutto si sposta l’attenzione da provvedimen-ti organici, quelli sì davvero necessari, che aspi-rino a modificare l’intero assetto istituzionale nel-l’ottica di una riforma complessiva del sistemaPaese. Sono infatti spariti dal dibattito politico te-mi caldi della scorsa tornata elettorale come la ri-duzione del finanziamento pubblico ai partiti, lariduzione del numero dei parlamentari e una rifor-ma della legge elettorale che preveda la reintro-duzione delle preferenze.

Che l’abolizione delle Province sia la panaceadi tutti i mali non è ancora stato dimostrato da

nessuno, ma i parlamentari, anche quelli di casanostra che nelle Province hanno fatto la loro “for-tuna” politica, stringono strenuamente tra le ma-ni la bandiera dell’anticasta annunciando, a granvoce, i passi avanti mossi verso la cancellazionedi un ente di primo livello previsto nel titolo Vdella Costituzione.

I signori parlamentari calabresi dovrebberospiegarci perché non lottano contro la chiusu-

ra del tribunale di Rossano chiedendo le dimis-sioni del ministro Cancellieri, perché non chie-dono il conto di una programmazione economi-ca fallimentare schiava del nordismo leghista, per-ché non difendono le scelte scellerate sull’alta ve-locità che per ragioni ancora incomprensibili siferma a Napoli. Quando ministri e parlamentariavranno cancellato le Province si renderanno con-to di aver creato più problemi di quanti intende-vano risolverne, solo allora, si spera, rifletteran-no su quali siano le reali priorità utili a risolleva-re le sorti della Calabria. La speranza è che, peruna volta, a dettare l’agenda politica non sia la de-magogia ma la lungimiranza richiesta a chi occu-pa i più importanti ruoli di potere nel nostro Paese.

* presidentedel Consiglio della Provincia

di Cosenza

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 21

Provinceal bersaglioProvinceal bersaglio

Troppo semplice così

Mentre accade di tuttonel nostro Paese,il governo decide diindividuare tra le prioritàper l’uscita dagli abissil’abolizione di un entedi primo livello previstodalla Costituzione

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di Sebastiano Barbanti (deputato M5s)

Ai ministri dell'Economia e dello Sviluppo economico e delle Politiche europeepremesso che:la Regione Calabria tramite la Stazione unica appaltante (Sua) ha pubblicato una gara avente ad oggetto la Progettazione esecutiva, realizzazione del “Sistemadi collegamento metropolitano tra Cosenza-Rende e Università della Calabria” e fornitura e messa in esercizio del relativo materiale rotabile (CIG: 501253176E);dopo una sospensione dei termini, con decreto del dipartimento LL.PP. della Regione Calabria del 12/08/2013, n. 11726, sono state disposte modifiche e inte-grazioni al capitolato speciale di leasing e al disciplinare di gara, recepite dalla S.U.A. con decreto del 27/08/2013, n. 12095, unitamente al riavvio della pro-cedura disposta il 28/08/2013 (data di invio del bando alla GUUE) ;il nuovo termine di scadenza per la presentazione delle offerte è dunque fissato per il 29/10/2013, ore 12:00 (giusta nota del dipartimento LL.PP. del 28/08/2013,n. 273955);l’opera dovrà essere realizzata, oltre che su terreni pubblici, su terreni privati per i quali non sono state neppure avviate le procedure espropriative;l’importo a base della gara è di 160 milioni di euro, in gran parte derivante dall’utilizzo di fondi Fesr sui quali il ministero dell’Economia e dello Sviluppo eco-nomico ha l’obbligo di vigilare;gli stati membri, al fine di poter usufruire dei fondi di cui sopra, devono rispettare quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 5 luglio 2006 , relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999;nell’espletamento di queste attività sono coinvolti vari organi facenti capo al ministero dell’Economia e dello Sviluppo : il dipartimento per lo Sviluppo eco-nomico (DPS- Servizio fondi strutturali), l’ ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione Europea (Igrue) della ragioneria generale ed altri anco-ra;occorrerebbe riesaminare l’effettiva sostenibilità economico-gestionale dell’opera, basandosi la sua fattibilità economica sulla previsione progettuale di 49.000passeggeri al giorno, ovvero circa la metà dei cittadini cosentini e rendesi messi assieme, e se è vero che per altre città (Firenze, Venezia, Bergamo, Cagliari,Padova, ecc.) l’utenza giornaliera si aggira fra il 2 e il 6% della popolazione, è facile intuire con somma probabilità le conseguenze dannose di un errore pre-visionale di tale portata;dal punto di vista della sostenibilità urbanistico-ambientale, ripristinare i binari rimossi non molto tempo fa, renderà il viale Parco una stretta e lunga aiuolaspartitraffico, separata dal contesto circostante dalla barriera ferrata, producendo danni in termini di qualità ambientale e di vivibilità generale della città e pro-cedendo in controtendenza rispetto a quella scelta urbanistica che voleva individuare nel Viale una funzione di ricucitura tra centro città e periferia, dov’è pre-visto uno sviluppo ed una riqualificazione urbanistica;per l’analoga esperienza di Messina, il sindaco Giuseppe Buzzanca ha dichiarato, lo scorso anno : .. «Il tram è stato un fallimento, una scelta sbagliata. È inu-tile prendersi in giro, dobbiamo dire la verità. Una città è stata devastata, alcune zone hanno subito un danno notevole e non ci sono stati grandi vantaggi peril trasporto pubblico. Per non parlare dei costi: un bagno di sangue per le casse del Comune»..., e ancora ...«Al posto del tram ci sarebbe voluto il filobus chenon avendo bisogno di rotaie non avrebbe intaccato la fisionomia delle strade»... ;negli anni ‘90, quando l’opera è stata pensata, a detta dell’interrogante, aveva un senso ipotizzare una linea su rotaia, a trazione elettrica, visto che i mezzi sugomma funzionavano a gasolio (molto inquinante), mentre oggi il trasporto pubblico si orienta verso mezzi su gomma, a trazione elettrica o a metano, nellaricerca della massima flessibilità d’uso e di un veloce ritorno delle risorse impiegate;Cosenza ha già implementato un servizio di Circolare veloce, aderente a questi principi, e che basterebbe sperimentarlo sull’intera porzione di territorio del-l’area urbana che dovrebbe essere servito dalla Metropolitana leggera, per verificare i reali flussi di passeggeri giornalieri;

premesso ancora che :nel bando modificato è previsto che l’offerente dovrà prevedere una ripartizione dei costi tra la programmazione 2007/2013 e la programmazione successiva,2014-2020, come testualmente riportato : “...ai sensi del paragrafo 3.3 degli Orientamenti sulla chiusura della Programmazione 2007/2013 (Decisione CEn.1573 del 20 marzo 2013) e nel rispetto delle modalità che saranno indicate dall’amministrazione regionale, al fine di assicurarne il completamento con ri-sorse del ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020, nell’eventualità che, per cause non previste, non possa essere rispettato il cronoprogramma di rea-lizzazione contemplato dall’appalto.”... ;la citata decisione CE n.1573 di cui al precedente paragrafo 3.3 dispone testualmente :... “La Commissione può accogliere le richieste di suddivisione di grandi progetti su due periodi se sono soddisfatte le seguenti condizioni : o il progetto pre-vede due fasi chiaramente identificabili per quanto riguarda i suoi obiettivi materiali e finanziari;o la prima fase del grande progetto è pronta a essere utilizzata per lo scopo o la funzione precisati nella decisione della Commissione entro il termine di pre-sentazione dei documenti di chiusura;o la seconda fase del progetto è ammissibile al finanziamento dei fondi strutturali e/o del Fondo di coesione nell’ambito del periodo 2014-2020;o la domanda di modifica di un grande progetto riduce la dotazione finanziaria nel periodo 2007-2013 (prima fase) mantenendo al contempo l’obiettivo ge-nerale originario da realizzare entro il periodo 2014-2020 e fa riferimento alla seconda fase del progetto.”...la citata decisione CE n.1573 stabilisce di identificare con due fasi “chiaramente identificabili” gli obiettivi materiali e finanziari del progetto che, invece, adetta dell’interrogante, non sono in alcun modo identificati nel crono-programma del progetto ;

Considerato, infine, che :la procedura, avviata con grave ritardo dalla Regione Calabria, potrebbe comportare il mancato rispetto di queste norme e potrebbe comportare il mancato ri-conoscimento delle spese sostenute, con conseguente disimpegno di fondi Fesr e obbligo di restituzione da parte dell’Italia all’Unione europea;

Si chiede :se i Ministri interrogati siano conoscenza dei fatti esposti in premessa;di verificare la legittimità del bando attraverso le procedure di ispezione proprie demandate agli stati membri dalle norme comunitarie: Regolamento (CE) n.1083/2006 del Consiglio, 11 luglio 2006 ; Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione ; Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo;di verificare il rispetto del D.Lgs. n. 163/2006 e di tutte le altre norme statali, in tema di appalti pubblici, e Comunitarie, in tema di utilizzo dei Fondi Strutturali;di verificare il rispetto della decisione CE n.1573 del 20 marzo 2013;di sapere se la modifica al “grande progetto” è stata notificata alla UE, se è stata accolta ed in caso affermativo di quanto è stata ridotta la dotazione finanzia-ria 2007/2013 ai sensi del citato paragrafo 3.3 della Decisione CE 1573/213.

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201322Metropolitana Cosenza-Rende e Unical

Un tram che potrebbe portarci su binari sbagliati

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Il consigliere regionale Mimmo Talarico ha pre-sentato un’interrogazione a risposta immediata alpresidente della Giunta regionale, GiuseppeScopelliti e all’assessore ai Lavori pubblici,Giuseppe Gentile, in ordine ai lavori di ammo-dernamento della ss. 106 Jonica.

«Alla luce - afferma Talarico - della richiesta for-mulata dal ministro delle Infrastrutture MaurizioLupi alla Regione Calabria di indicare entro il 10settembre le opere “prioritarie” tra quelle conte-nute nell’Intesa generale quadro del 2002,ho inteso interrogare il governatore Scopellitie l’assessore ai Lavori pubblici Gentile persapere se sia stata rispettata la scadenza in-dicata dal Governo e se nella riscrittura del-le “priorità” sia stata inserita la ss. 106 Jonica.Credo l’ammodernamento della ss. 106Jonica, nel’ambito della riqualificazione del-la rete viaria regionale e nazionale, al di làdi ogni altra considerazione sulla sicurezzaper chi giornalmente la percorre, costituiscaun’infrastruttura fondamentale per lo svi-luppo della Calabria, per il potenziamentodei porti di Corigliano Calabro, Cariati eCrotone e della linea ferroviaria jonica - og-getto di scippi continui ed abbandonata a sestessa - e dell’aeroporto di Crotone (unicoscalo aereo presente nella Calabria jonica) eche non siano più ammissibili interventi di-sorganici, spezzettati, sull’importante arte-ria, che peraltro risultano molto più costosi, oltreche non risolutivi».

Esprime soddisfazione Fabio Pugliese, autoredel libro Chi è Stato?, un racconto-inchiesta

sulla strada statale 106 Jonica calabrese: «MimmoTalarico, che ringrazio per la sua sensibilità, la suadeterminazione ed il suo impegno politico in fa-vore della ss. 106, ha accolto la mia richiesta pre-sentando una interrogazione immediata al presi-

dente della Giunta regionale ed all’assessore aiLavori pubblici. Ritengo che sia fondamentale chei cittadini tutti sappiano quali sono le reali inten-zioni del governo regionale circa l’ammoderna-mento della famigerata “strada della morte”.Resto convinto che l’interrogazione presentata daTalarico - data la sua oggettiva importanza - tro-verà una rapida risposta dal governo regionale enon rinuncio a sperare che l’ammodernamentodella ss. 106 calabrese possa risultare finalmenteuna priorità per la Regione Calabria. Condivido

totalmente le considerazioni che Talarico haespresso sulla strada statale 106 Jonica cala-brese nell’ambito della sua interrogazione.Sono certo che la ss. 106 è, senza ombra didubbio, una arteria viaria prioritaria non so-lo per la Calabria ma per il Mezzoggiorno el’Italia e credo fortemente che Talarico, conla sua interrogazione, possa incentivareun’importante processo di sensibilizzazionenei cittadini calabresi necessario a rinnova-re quella volontà di lottare con forza per chie-dere l’ammodernamento di questa impor-tante arteria viaria; a fare in modo che i mol-ti cittadini calabresi possano iniziare a cre-dere con maggiore vigore in questa battaglia;utile far sostenere con maggiore slancio, for-za e presenza i comitati pro ss. 106 perché irischi, nel percorrere la “strada della morte”,sono di tutti; a svegliarci dal torpore che ciassale e ci ipnotizza tutti per ottenere final-

mente l’ammodernamento di una strada che ap-partiene a tutti noi calabresi che abbiamo il dove-re di non ricordare questa importante arteria via-ria solo in occasioni tragiche!».

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 23

Ma quanti morti servono ancora?Ma quanti morti servono ancora?

Una strada senza uscita

La statale 106 IonicaNel riquadro, Fabio Pugliese

e Mimmo TalaricoIl consigliere regionaleTalarico ha presentatoun’interrogazioneal governatore Scopellitie all’assessore Gentilein merito ai lavoridi ammodernamentodella ss.106 Jonica

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di Gianfranco d’Atri

L’Università della Calabria ha conferito negli an-ni alcune lauree honoris causa a prestigiosi stu-diosi di diverse discipline e a personalità eccel-lenti in diversi campi (nella tabella sono riportatinomi e date). Il titolo, assolutamente onorifico esenza implicazioni di carattere pratico, sancisceun riconoscimento pubblico e collettivo del cor-po accademico a queste personalità, che vengo-no, in qualche maniera, adottate dalla comunitàuniversitaria in una sorta di ruolo di ambasciato-re nel mondo. Infatti, si tratta di soggetti noti a li-vello internazionale.Nell’elenco dell’Unical spicca, per diverse ragio-ni, un nome: Silvio Berlusconi.Perché nel novembre 1991 i docenti della Facoltàdi Ingegneria abbiano deciso di conferire al dot-tore in giurisprudenza Silvio Berlusconi il titolodi Ingegnere gestionale resta un argomento da ap-profondire. Certo è che lo stesso, forte di questotitolo, decise di scendere in politica ... e il segui-to è ben conosciuto.

A dire il vero Berlusconi non ha mai utilizzato,come titolo di merito (almeno in pubblico, forseperò se ne sarà fatto vanto con... Mubarak e fa-miglia!) questa onorificenza. Sarà stato sconten-to dell’Unical, non ritenendo i suoi colleghi lau-reati - gli ottimi ingegneri di Arcavacata - all’al-tezza della sua fama e notorietà?Né i proponenti del secolo scorso potevano pre-vedere gli sviluppi della carriera dell’allora gio-vanissimo imprenditore di successo.

Ma a questo punto, la laurea esiste, il certificatoè esposto (forse in una stalla di Arcore?) e il

sito dell’Unical elenca il nome Berlusconi fra quel-li che sono forniti come esempio ai giovani di og-gi, che si sforzano per conquistare una laurea -questa sì con onore - e che apprendono, però, an-che modelli comportamentali e di relazioni so-ciali.Se quindi vogliamo fornire, anche attraverso que-ste forme simboliche, un orientamento concretoalle nuove generazioni, non possiamo tollerareche l’on. Silvio Berlusconi continui a fregiarsi diun titolo della nostra Università, anche se il Senatodella Repubblica sta impiegando tutto questo tem-po per assumere un provvedimento banale, ilSenato accademico prenda immediati provvedi-menti.E si noti che non esiste alcuna legge Severino peri titoli accademici: non è prevista la decadenza dalaureato per aver riportato condanne penali, o l’im-possibilità di completare gli studi per chi doves-se persino essere condannato alla detenzione.

La revoca della laurea ad honorem va effettuata proprio perché è venuto meno l’onore, quello

stesso onore che insieme alla disciplina è previ-sto dall’art. cinquantaquattro della Costituzioneper chi svolge funzioni pubbliche. Essere con-dannato per aver sbagliato non fa perdere l’ono-re: espiare la pena in accordo alla legge porta al-la riabilitazione, e non deve essere un marchio in-famante a vita, né per un deputato né per un la-druncolo.Ma Berlusconi, con il suo rifiuto di accettare l’ap-plicazione della legge, il suo pervicace attacca-mento alla carica e la volontà di trascinare tutti nelbaratro, se fosse necessario, ha perso l’onore.

Non può essere additato ad esempio agli studen-ti dell’Unical, né fregiarsi di un titolo, che è di fat-to l’unico concreto risultato del lavoro di un do-cente: la laurea.

Gerhard Rohifs, lettere 13/04/1981Luigi Luca Cavalli Sforzascienze naturali 15/03/1986Silvio Berlusconiingegneria della gestione 27/11/1991Carole Dionisotti, lettere 15/12/1994Gianni Amelio, lettere 28/05/1996Eric P. Hamp, lettere 12/06/2000Frank Iacobucci, scienze politiche 23/10/2003Gianvito Resta, lettere 17/11/2003Boris Ulianich, storia 04/06/2008Saverio Strati, filologia moderna 13/12/2010Roberto Benigni, filologia moderna 17/01/2012Mario CartoneLinguaggi dello spettacolo del cinemae dei media 24/10/2012Vandana Shivascienza della nutrizione 09/04/2013

Dalla candidatura al Nobelalla revoca della laureaDalla candidatura al Nobelalla revoca della laurea

Gioie e doloriper il Cavaliere sbalzatodi sella. Un gruppodi docenti universitaririchiede la Rettorela revoca della laureahonoris causain Ingegneria gestionaleconferita nel 1991a Silvio BerlusconiL'iniziativa non è previstada norme statutarieSarebbe la prima volta cheverrebbe applicata in Italia(e forse non solo...)

SilvioBerlusconi

Lista dei titoli “honoris causa”conferiti dall’Unical

Dal 1981 al 2013

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201324Raccolta firme on-line

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Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaroha rinviato a giudizio l’ex assessore regionaleall’Ambiente della Regione Calabria, DiegoTommasi, nell’ambito della vasta inchiesta deno-minata “Eolo”, connessa al settore dell’energia eo-lica. Accogliendo la richiesta della procura dellaRepubblica di Catanzaro il giudice, Maria RosariaDi Girolamo, ha mandato Tommasi al processo,che avrà inizio il prossimo 6 dicembre, dove do-vrà rispondere di concorso in alcune ipotesi di rea-to contestate ad altre persone le cui posizioni so-no già state in precedenza sottoposte all’attenzio-ne del gup. Si tratta, in particolare, di otto perso-ne - politici, imprenditori e funzionari regionali ca-labresi - e tre società coinvolte nel filone relativoad una presunta maxi tangente promessa ed in par-te sborsata per la realizzazione del parco eolico“Pitagora” di Isola Capo Rizzuto e per l’adozioneda parte della Regione Calabria delle “Linee gui-da sull’eolico”. Tra di loro l’ex vice presidente del-la giunta regionale di centrosinistra, Nicola Adamo;l’amministratore e socio della Piloma srl, Saigesespa e Loda service, Giancarlo D’Agni, considera-to dalla pubblica accusa stretto collaboratore diAdamo; l’imprenditore Mauro Nucaro e l’ex diri-gente esterno del settore commercio artigianato edenergia del dipartimento economia della Regione,Carmelo Misiti.Dopo aver inizialmente indagato Tommasi in“Eolo”, la procura aveva sollecitato l’archiviazio-ne della posizione dell’ex assessore, ma poi l’esi-to di alcuni interrogatori ha spinto il pm pro-cedente, Carlo Villani, a revocare quella ri-chiesta, riaprendo lo stralcio dell’indagineche ha portato Tommasi in aula. L’inchiesta“Eolo” è stata avviata nel lontano 2006 ed èpassata per tre diversi uffici di procura.Le indagini, infatti, hanno preso le mosse daPaola, da dove il relativo fascicolo di oltrecento faldoni fu poi trasmesso a Cosenza percompetenza territoriale, e dove venne poi in-viato a Catanzaro poiché i presunti reati sa-rebbero stati commessi nel capoluogo cala-brese. Qui, divisa fra le varie forze di polizia,la mole di materiale investigativo è finita al-l’attenzione del sostituto procuratore Villani,- coassegnatario del fascicolo assieme al pro-curatore Vincenzo Antonio Lombardo ed al-l’aggiunto Giuseppe Borrelli - che alla fine,dopo lunghi mesi di lavoro, ha emesso unprovvedimento di conclusione indagini perdue filoni d’inchiesta, quello sulla maxi tangentee sulle “Linee guida sull’eolico”; ed un altro, chepure ha già portato davanti al gup venti personeper accuse che vanno dalla corruzione, all’abusod’ufficio e falso, coinvolte nella tranche investi-gativa che ruota attorno ad autorizzazioni rilasciateper la realizzazione di diversi parchi eolici nelCasentino, inviando il materiale relativo ad un ter-zo filone alla procura di Cosenza, territorialmen-te competente, e chiedendo, per quanto riguardaun quarto filone, l’archiviazione delle accuse ipo-tizzate nei confronti di sedici persone.

Anche per Tommasigireranno le paleAnche per Tommasigireranno le pale

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 25Via col vento

Inchiesta "Eolo" sulle presuntetangenti per la costruzionedi centrali eoliche. A processol'ex assessore regionale Diego Tommasi

È stata annullata con rinvio dalla Cassazionela sentenza emessa il 7 febbraio scorso nei con-fronti di Andrea Foti, 36 anni, di Stefanaconi,in provincia di Vibo Valentia, che era stato con-dannato in secondo grado a 10 anni per con-corso nell’omicidio e nel successivo occulta-mento del cadavere di Michele Penna, 30 an-ni, assicuratore e segretario cittadino dell’Udcdi Stefanaconi. Sara’quindi necessario un nuo-vo processo dinanzi alla Corte d’Assise d’ap-pello di Catanzaro, avendo la Cassazione ac-colto il ricorso del sostituto procuratore gene-rale, Marisa Manzini, tendente a dimostrare lapremeditazione del delitto avvenuto il 19 otto-bre 2007.Il corpo del segretario dell’Udc di Stefanaconinon è mai stato ritrovato e, secondo l’accusa,Penna sarebbe stato eliminato in quanto inten-zionato a staccarsi dalla cosca del paese, chesarebbe stata guidata dal presunto boss NicolaBartolotta (di cui Penna aveva sposato la fi-glia), con l’intenzione di formarne una nuova.Michele Penna sarebbe poi stato punito dal clan,secondo l’ipotesi degli investigatori, anche peruna presunta relazione con la moglie di un af-filiato alla cosca all’epoca detenuto.

Annullatasentenza per

l’omicidio Foti

Giudici che ci ripensano

DiegoTommasi

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di Giuseppe Aprile

Prima si dava per scontato che la legge non am-metteva ignoranza. Ora si sa che la legge proteg-ge l’ignoranza e su tale protezione fonda il siste-ma di Stato che di fatto si regge sulle regioni allequali riserva poteri minimi per l’autonomia legi-slativa e massimi per il suo superpotere. Calabriae Italia, Sud e Nord sono finalmente diventate qua-si una cosa unica, ma in male. Perché s’è passatidalla differenza di natura economica, politica, so-ciale ad una sorta di comunanza di situazioni do-ve l’illegalità e la diffusione della strumentazio-ne affaristica, hanno reso il territorio totale comesede di povertà, si dominio criminale. Una sortadi allargamento dal basso, dal Sud verso il Nord.

Non la trasformazione di un Mezzogiorno in areaunificante e produttrice di sviluppo, di fabbriche,di agricoltura che produce e da lavoro e promuo-ve progresso e civiltà, ma la riduzione ad area disfruttamento e di sottosviluppo di tutto in Norddove non si va più per lavoro e nuova vita, a si vaperché il mercato degli interessi e della malapo-litica s’è allargata ed è diventato assolutamentenazionale. Quello che Berlusconi ed il suo cen-trodestra -che non è tale in quanto il centrodestraè un fatto politico nel mentre Berlusconi è un fat-to a sé e per sé, non ha alcun rapporto con le tesipolitiche che avevano una loro validità storica ol-tre che un significato identificabile con le ideolo-gie e le idealità- che dir si voglia!-.

Ora la cattiva gente della propria terra haconservato- e non poteva essere diversamen-

te- la condizione di nascita, ma operativamenteha scoperto il proprio mercato di interessi aMilano, a Torino, nelle terre tradizionalmente se-di di progresso economico e di lavoro industria-le. Ora il malaffare della società meridionale hascoperto il lavoro edile al Nord, i poteri di traffi-co illecito nelle aree dove la società aveva una vi-ta ricca di poteri e vicina davvero al centroeuro-pea. E, quello che maggiormente influenza la si-tuazione in questo paese, è che la politica arrivasconfitta e l’economico domina l’intero corpo so-ciale ed ha assorbito i valori della politica vera. Ilconsenso non avviene più per rafforzare le qua-lità del lavoro di costruzione sociale dell’avveni-re del paese, ma è la risultante di combinazioniche si basano sul dominio dell’interesse econo-mico che contrasta nettamente con l’etica costi-tuzionale e la scienza della politica.

Il consenso non avviene sulla proposta dellaqualità di pensiero, di religione, di cultura so-

ciale, ma è la risultante delle combinazioni che le-gano i gruppi e le persone in base a convenienzea base di denaro e di ricchezze private. Non scan-dalizza più nessuno che le persone ed i gruppi checontano sono tutto altro che forze politiche. Nonscandalizza nessuno che la politica è stata tra-sformata in impresa e che i politici sono gli im-presari che gestiscono il denaro e gli averi pub-blici. Diventano normali, un fatto legale, che do-minano il sistema pensionistico e retributivo inbase al potere che chi gestisce ha e tutto quelloche fa diventa legale. Si scoprono, in verità, cheanche nel passato sono stati costruiti poteri in ac-cordi tra le parti (governi e sindacati), È in base aleggi e accordi sindacali che esistono pensioni d’o-

ro, guadagni illimitati, privilegi retribuitivi, diffe-renze tra eguali.Se ci sono padroni e servi, è perché la legge noncombatte le differenze; è perché è diventato le-gittimo e futuribile il sistema delle disuguaglian-ze e della sudditanze, della differenza e dei privi-legi in genere.

Sono tante, poi, le questioni che presentail sempre più complicato sistema informativo

di questa Italia televisiva e della carta stampata,sotto il dominio di troppi giornali e di giornalistiche non sanno sfuggire alla logica della dipen-denza. Ciò premesso e ritenendo ogni giorno piùricco il panorama di questioni che si presentanoquotidianamente, facciamo alcune considerazio-ni sapendo che comunque non si debba rinuncia-re, a qualunque costo, ad approfondire ognunadelle quotidiane complicazioni presenti, perché larinuncia non aiuterebbe altro che le ulteriori abu-sive opinioni davvero “in vacanza”.

Una volta nessuno si sarebbe mai permessodi mettere in discussione un verdetto di un or-

gano superiore come quello della magistratura,pur essendo sempre viva la libertà di opinione emai mancando il possibile eccessivo errore giu-

diziario. Ora avviene che anche al termine del-l’ultimo grado di giudizio ci si permette di mette-re non solo in discussione, ma addirittura di rite-nere provocazione, anche una condanna confer-mata dalla Cassazione. Non solo ancora si ritieneimportante il diritto a ricorrere, ma si esprimonogiudizi nei confronti di sentenze di cassazione co-me se ci trovassimo di fronte a opinioni di genteche si diverte a chiacchierare al bar o in una pub-blica piazza. E ci si dimentica che quelli che so-no gli organi attraverso i quali la magistratura nonsono cambiati negli ultimi tempi. A dimostrazio-ne che quello che sono i componenti dell’organosuperiore della magistratura non sono cambiatiper ragione politica, oggi rispetto a venti anni ad-dietro. Non solo.Se si ritiene possibile che la Cassazione possa fa-re operazioni per ragione politica, non si vede co-me non le possa fare per altrettanto gravi ragioni(corruzione di testi, alterazioni della struttura del-le indagini, compravendita di interessi, cambia-menti dovuti alle più varie ragioni tra un primogiudizio e l’ultimo). Verrebbe fuori un quadro chemetterebbe in discussione l’apparato giudiziariosenza avere più il riferimento legislativo per unavita regolata dalla legge e quindi dal diritto. Nonsolo, ma si rendono possibili situazioni dove si ri-metterebbe in discussione il rapporto tra organolegislativo e sistema giudiziario, tra Magistraturae politica.

Dove la ragione? Ma se la magistratura puòmanipolare la verità per ragioni politiche, per-

ché non lo potrebbe fare per le altre ragioni? E selo fa oggi, quante volte lo avrà potuto fare nel pas-sato? E se lo fa per il politico, perché non l’ha po-

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201326Toghe in discussione

Nostalgia del verdetto finaleNostalgia del verdetto finale

Magistratura e politica,la polemica si complicae la società subisce

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tuto fare per il criminale comune, per chi è statocondannato all’ergastolo, per il povero che ha ru-bato una gallina per fame o per un tizio che hasbagliato una sola volta nella sua vita, con unacondotta adamantina nel mentre per una picco-lezza viene ritenuto colpevole di un reato penalequale può essere quello di una alterazione di unallaccio di energia elettrica che ha consentito unminimo di luce ad un povero cristo morto di fa-me per povertà assoluta o perché hai utilizzato del-l’acqua di un abbeveratoio, avendo vicino un pez-zo di terra, altrimenti finita nelle fognature o perla via vecchia incanalandosi fino a disperdersi do-po avere fatto pozzanghere e rigagnoli pericolosiper i passanti?Il codice prevede il “furto di energia elettrica” (in-dipendentemente se si trattava di lire o di milio-ni-di povera gente o speculatori-) con danno perla “povera” Enel o per il “povero” comune chestipendia scansafatiche e privilegiati. Sempre rea-to penale è, come quello di peculato dove trovascuse di difesa il politico che sfrutta, per una de-cisione collegiale del Consiglio che non pretendebilanci e giustificazioni di spesa e non certo unamministratore che “disperde” un foglio di cartaper fotocopia, il costo di una tefonata. Il reato dipeculato scatta subito e non si prevede una quan-tità minima di danno, scusabile o comprensibile. Scattare il vero peculato anche per una lira, dovei milioni attraverso l’uso di un gruppo regionalepolitico, equivalgono alle lire di pochi fogli di car-ta per stampatrice.Un esperto di finanza, di un sistema mafioso, siarricchisce a spese della collettività, ruba miliar-di e, se nessuno lo denuncia, è un cittadino per-bene. Uno che stacca una arancia da un albero, di

passaggio da un orto, che non ha denari oltre lamisera pensione ed anche una mela può fargli go-la, diventa un ladro se viene denunciato dal pa-drone. La questione delle leggi, che di questo even-tualmente si tratta in modo davvero scandaloso,nessuno parla, non è all’ordine del giorno. Quelladel magistrato sì. Al Pdl fa più comodo parlare delmagistrato (che può essere comunista, di sinistra,che vuole cacciare per rivalità l’avversario politi-co) e non certamente della legge perché in questosecondo caso sarebbe indiscutibile la propria as-soluta responsabilità essendo il Parlamento l’or-gano legislativo. Qui avviene che il politico, col-pevole della legislazione vigente, se la prende conil magistrato che ha l’obbligo di applicare appun-to la legge.

Esiste una grande questione che riguardail rapporto tra potere giudiziario e potere ese-

cutivo. Tra il politico ed il giudiziario, tra la leg-ge ed il magistrato, tra la magistratura e la società.Su questo non si discute. Si discute mattina e sera, giorno e notte, in tuttele ore ed in tutti i minuti di Berlusconi e dei suoicasi giudiziari e con un sistema creato che impe-disce di sapere dove e come si possa applicare lalegge e il diritto nei confronti di tutti, in modo dav-vero che la “legge sia eguale per tutti”.La confu-sione di oggi, che non è confusione generale masolo per tifosi di parte, nasce dal non volere rico-noscere le ragioni della crisi e la sua fonte.Non è dilazionabile la chiarezza sui fatti, che è so-lamente da registrare per provocare la soluzionedelle tragedie. Con il passo che questa nostra so-cietà “politica” sta facendo, il traguardo futuro èla guerra tra ceti sociale, tra poveri e ricchi, tra di-

seguali, tra lavoratori. E si nascondo in veri “pa-droni del vapore” che salterebbero, in futuro, conil frutto dei loro privilegi e della sicurezza che sisono creata. Nel mentre gli sfruttati del lavoro e isudditi, avranno fatto la fine della eliminazione dalcontesto sociale. Si deve fare chiarezza assoluta.Alla base di tutto è la questione della funzionalitàdella giustizia e di una sua immediata riforma danon confondere con una riforma di strutture ope-rative e di finanziamenti verso esse. Che pure cisono, ma funzionali ad impedire al massimo e peri forti l’applicazione della vera giustizia. La que-stione è nei poteri del governo. L’illegalità non èquestione di volontà di singoli e di ceti sociali. Èuna questione di regole fondamentali dello Statoe di difesa della sua legge fondamentale e indi-scutibile che è la Costituzione. Va detto che oggi,tutto quanto avviene di male, ed è troppo, è dife-so dalla legge ingiusta e, conseguentemente dal si-stema giudiziario e investigativo.

Come concepire che gente centrale di governosi permette di prendersela con la Magistratura

e la legge quando deve prendere atto che la leggeche c’è è eguale per tutti? Troppo comodo che unopreso con le mani nel sacco, se la prenda con ilcarabiniere che lo ha scoperto e quando viene con-dannato dice che il giudice ce l’ha con lui.Abbiamo questo sistema? Fa ingiustizie? Ed al-lora il problema è di prendere atto, per tutti, cheabbiamo una questione di fondo da affrontare: loStato di diritto nello stato e la giustizia che è fat-ta di magistrati nella fase applicativa, ma di rego-le nella fase determinante che quella che legifera,che consente di vedere le ragioni ed il torto, chicompie reato e chi no. Alla base di questa nostracrisi economica e sociale, quindi, va identificatala questione del rapporto Stato cittadini (tutti), del-la Giustizia che non è all’ordine del giorno se nonsolo come interesse di una parte sull’altra e l’in-capacità del Parlamento, nella complessità del suoessere, dove risiede ogni forma di ragione perquanto di male avviene in questo Paese. Bisognafinirla con il sistema che vede la parte che com-pie reati e malversazioni, alleanze organiche conla criminalità, che usa solamente gente di malaf-fare per continuare a far vivere il paese di corru-zione e di null’altro. È vero che in tutte le aree cisono colpevoli, Ma c’è una diversità. In una par-te la colpevolezza è nell’errore politico e nella pre-senza di una minoranza di egoisti e di ambizioni,nell’altra c’è la scoperta e l’applicazione di unasanta alleanza tra le forze affaristiche e criminali,per impadronirsi ulteriormente dello Stato e del-la sue rosse, a danno della massa che lavora, sof-fre, paga le tasse e non ha diritto a reagire perché,ripetiamo, la corruzione è protetta anche dalla leg-ge vigente.Vogliamo contare quanti e chi sono i corrotti ed icorruttori? Non è difficile farlo. La sinistra ha an-che sbagliato diverse volte, ma la corruzione del-lo Stato è un fatto tutto riferibile a chi ha trasfor-mato la politica ed i politici in affare e ammini-stratori di poteri e di regione e di Stato. Basta guar-dare a come tutto viene utilizzato non in base acredo politico, ma disponibilità all’affare. L’Italianon è governata dalle leggi e dal parlamento, mada famiglie, da gruppi di corrotti: Le scelte dellarappresentatività non è governata più dall’eticapolitica, ma dalla logica affaristica. Diversamente,che c’entrerebbe il fascista accanto al socialista,il cattolico accanto al liberale, il qualunquista ac-canto all’ideologo, l’ex di tale casato accanto al-l’interesse della fazione di tradizioni assolutamentecontrarie? E non sono incontri tra doversi, maga-ri con nuove credenze politiche, ma di coloro chedalla politica sono passati all’affare e dall’affaredel Sud sono passati all’affare nel Nord. Tornarealla politica è indispensabile. Ricostruire la clas-se dirigente è un dovere di questo stato oramai de-dito alla crisi che non sorprende più nessuno.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 27Toghe in discussione

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di Francesco Siclari*

Il Piano di controllo coordinato dei cantieri deno-minato “Sciamano” amplia la sua capacità di in-tervento in seguito alla firma del protocollo d’in-tesa tra la Prefettura e la Provincia. Una notizia ac-colta positivamente da Ance Reggio Calabria che,sul fronte della legalità, sta portando avanti da tem-po un’azione a tutto campo.

Il cammino che la nostra associazione ha intra-preso si pone come obiettivo prioritario l’avvio diuna nuova fase in grado di segnare una radicaleinversione di tendenza rispetto al passato. Una fa-se cioè imperniata sul rigoroso rispetto della leg-ge, sull’osservanza del principio di legalità e quin-di sul netto rifiuto di qualsiasi forma di condizio-namento mafioso. Il nostro tessuto imprenditoria-le, per la stragrande maggioranza composto daoperatori onesti, è costretto ogni giorno a svolge-re il proprio lavoro in condizioni estremamentecritiche. Da una parte la crisi economica acuita dal-la drastica diminuzione degli investimenti e dal ri-tardo dei pagamenti sta determinando per il setto-re delle costruzioni la chiusura di molte imprese eil conseguente calo dei livelli occupazionali. Peraltro verso nel Mezzogiorno, e nel nostro territo-rio in modo particolare, le aziende devono fare iconti con la presenza asfissiante della criminalitàorganizzata. Proprio per questo motivo siamo fer-mamente convinti che sia fondamentale garantirel’assoluta trasparenza su tutto il sistema delle ope-re pubbliche. In tal senso registriamo con soddi-sfazione il rinnovo della collaborazione fra le isti-tuzioni locali, attraverso la firma di un protocollod’intesa che rafforza ulteriormente il funziona-mento del sistema “Sciamano”. Sarà così possibi-le consolidare, rendendolo più proficuo, il rapportofra enti e mondo imprenditoriale.

L’Ance sta seguendo con grande attenzione que-sto percorso. Ma proprio per questo, per le picco-le e medie imprese, vera ossatura dell’economiareggina, è necessario definire un meccanismo d’ac-cesso quanto più possibile agevolato al funziona-mento del sistema “Sciamano”.In questa direzione la nostra associazione ha com-piuto passi concreti attraverso il canale preferen-ziale attivato già nei mesi scorsi con la prefetturae ha segnalato la necessità di sostenere le impresemediante strumenti finanziari ad hoc o inserendodelle apposite quote nei capitolati d’appalto. I con-trolli in capo alle aziende implicano infatti dei co-sti aggiuntivi in termini di personale e di attrezza-ture automatizzate. Inoltre per rendere il sistema“Sciamano” ancora più efficiente servirebbe unamaggiore flessibilità nelle comunicazioni speciein quei casi in cui l’impresa, per una ragione qual-siasi, è costretta a modificare un intervento o acambiare fornitore in tempi brevissimi.

Gli imprenditori del settore edile per primi chie-dono di potersi avvalere di questi strumenti inno-vativi. La nostra associazione continuerà a fare lapropria parte moltiplicando l’impegno a favoredella legalità. Un’azione che Ance intende porta-re avanti mettendo a disposizione delle istituzionile proprie professionalità, tutelando le tantissimerealtà virtuose che operano nella nostra provinciae denunciando ogni forma di infiltrazione e con-dizionamento messo in atto dalla criminalità.

* presidente Ance Reggio Calabria

MezzoeuroMezzoeuroSabato 28 Settembre 201328La soddisfazione di Ance Reggio Calabria

Legalità, mattonedopo mattoneLegalità, mattonedopo mattone

L’associazionesta portando avantida tempo una battagliacontro qualsiasi tipodi condizionamentomafioso in un settoreche sta affrontandouna gravissima crisieconomica. Ora siraccolgono i primi frutti...

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di Giovanni Perri*

La legge urbanistica della Regione Calabria, n. 19del 16.4.2002 “Governo ed uso del territorio”, de-finisce - fra l’altro - i criteri di valutazione circala destinazione e l’utilizzo dell’intero territorio co-munale mediante lavoro di “équipe” per proce-dere, nell’ottica della interdisciplinarietà, ad unarilevazione e descrizione analitica delle caratteri-stiche fisiche del territorio interessato, delle suerisorse produttive, ambientali, storiche e naturali. La redazione del Psc (Piano strutturale comuna-le) di Bisignano costituisce uno strumento di pia-nificazione territoriale indispensabile per indivi-duare e programmare il territorio agricolo e fore-stale secondo le specifiche potenzialità di svilup-po, sulla base di una relazione agro-pedologica,di uso dei suoli ed annessi allegati cartografici.Lo strumento urbanistico associato in questionedovrà pertanto contenere le linee di sviluppo del-l’intero territorio comunale, soprattutto delle areeagro-forestali, che solitamente venivano trascu-rate e marginalizzate sia per volontà legislativa,sia per la disattenzione degli Amministratori chehanno dato priorità esclusiva, se non prevalente,alla cosiddetta armatura urbana delle città ed aicentri storici.Nel lavoro di gruppo, sotto l’ottica della interdi-sciplinarietà ed in sinergia a quanto prevede la leg-ge n. 19/02 e più specificatamente all’art. 50, sa-ranno individuate e classificate tutte le aree nonricadenti in quelle urbanizzate e/o urbanizzabili,da suddividere in sei sottozone (E1 - E2 - E3 - E4- E5 - E6) e più specificatamente:

· E1: aree caratterizzate da produzioni agricole tipiche, vocazionali e specializzate;

· E2: aree di primaria importanza per lafunzione agricola e produttiva;

· E3: aree caratterizzate da aggregati abitativi, utilizzabili per attività complementari ed inte-grate con l’attività agricola turistica, agrituri-stica, storica ed ambientale;

· E4: aree boscate o da rimboschire;· E5: aree paesaggistiche ed ambientali non

suscettibili di insediamenti a scarsa produtti-vità fondiaria e di valore agricolo, ma di altovalore per la difesa idro-geologica del territo-rio, spesso a forte pendenza, ad alto rischio dierodibilità e di instabilità idro-geologica;

· E6: aree gravate ed assoggettate da usi civici.

L’art. 50 della legge prevede la individuazione ela classificazione delle suddette aree agro-fore-stale in ben cinque zone agro-forestali a diversavocazione e suscettività produttiva per promuo-verne lo sviluppo, attraverso la sistematica defi-nizione degli interventi edilizi ed urbanistici am-messi, al fine di coniugare le risorse produttive edambientali-paesaggistiche con lo sviluppo del ter-ritorio.Il tutto finalizzato al raggiungimento degli obiet-tivi strategici di fondo quali la salvaguardia pre-minente della funzione produttiva, la tutela delpaesaggio inquadrato nel problema più vasto del-l’equilibrio ecologico, l’utilizzazione razionaledei programmi irrigui, interventi edilizi funzionalialla conduzione delle aziende agricole, per con-correre a un migliore utilizzo agricolo dei suoli dasalvaguardare rispetto a destinazioni di usi alter-nativi.Il rilascio del permesso di costruire sarà dato al-l’azienda che manterrà in produzione superficifondiarie che assicurino la dimensione dell’unitàminima aziendale (piano di sviluppo aziendale),per l’esercizio economicamente conveniente del-l’attività agricola.Nell’ambito della pianificazione territoriale e del-

la redazione del Psc si terrà conto delle diversepotenzialità delle aree rurali, in base a criteri og-gettivi interdipendenti fra di loro, quali gli aspet-ti fisici del territorio e la natura del suolo, quellinaturalistici e botanici, il livello di produttività, ladisponibilità delle risorse idriche, tipo di assettoe sistemazione fondiaria, attività lavorative in agri-coltura, fonti di inquinamento ed infine aspettipaesaggistici ed ambientali.Diventa perciò necessario mettere insieme e coin-volgere i diversi soggetti e fattori che concorronoalla razionalizzazione ed alla valorizzazione delsistema produttivo agricolo, sociale, paesaggisti-co ed ambientale ed in genere della realtà rurale.In quest’ottica la pianificazione del territorio agro-forestale è destinata a svolgere una funzione di ri-cucitura e di raccordo tra il livello urbanistico del-la tutela ed il corretto utilizzo delle risorse natu-rali.Tutto ciò è in perfetta sinergia con le moderne ten-denze urbanistiche per salvaguardare, valorizza-re e recuperare le “aree rurali” quali risorse di gran-de valore paesaggistico ed ambientale, in gradodi mantenere e promuovere sistemi colturali pro-duttivi che diano produzioni di qualità, unitamenteal mantenimento degli equilibri naturali per la con-servazione della biodiversità della flora e dellafauna ed infine l’assetto del territorio dal punto divista fisico ed idro-geologico, per favorire lo svi-luppo socio-economico, la tutela e la salvaguar-dia ambientale ed il riequilibrio delle risorse na-turali per un generale miglioramento della qualitàdella vita. È necessario pertanto che i problemidello sviluppo del territorio vengano affrontati eprogrammati in rapporto alle reali esigenze dellapopolazione, al fine di perseguire obiettivi coe-renti dello sviluppo, come pure il recupero e la ri-qualificazione dell’ambiente rurale, incentivandoiniziative ed attività progettuali ed imprenditoria-li collegate alle attività agricole, turistiche ed ar-tigianali.

* dottore agronomo

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 29

Usi e abusi del territorioUsi e abusi del territorio

Incentivare i progetti sì, ma vigilando

È necessario chesi valutino le reali esigenzedella popolazioneper il recuperoe la riqualificazionedell’ambiente rurale

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di Pietro De Leo

A partire dal 12 settembre è stata diffusa dalle te-state giornalistiche l’interrogazione parlamentaredel Movimento 5 Stelle depositata «per verifica-re se nell’Abbazia florense di San Giovanni inFiore (Cosenza) furono rubate tele di Mattia Pretie, in caso di conferma, quali i provvedimenti perricuperarle.

L’atto - diretto al ministro dei Beni culturali e aiministri di Giustizia, Affari regionali, Pubblicaamministrazione, Affari europei e Sviluppo eco-nomico - riprenderebbe la denuncia pubblica diun consigliere comunale di San Giovanni in Fiorecirca il furto di due quadri di Preti, mai conside-rato dalle istituzioni. Inoltre, nel testo si ricostrui-sce la vicenda del restauro dell’edificio religiosocon fondi europei, fermo da tre anni, e della casadi riposo privata in locali del Comune ubicati nelcomplesso badiale. Una vicenda di irregolaritàgravissime, silenzi e complicità tra poteri che han-

no badato al proprio utile, con gra-vi danni per il patrimonio culturale e per le cassepubbliche...».Il danno nella fattispecie è stato invece prodottoproprio dalla suddetta frettolosa e fasulla interro-gazione.Infatti, per quanto attiene alla prima parte del que-sito - che è poi quella più eclatante - sarebbe sta-to sufficiente controllare se non il minuzioso cen-simento eseguito da Alfonso Frangipane,

Inventario degli oggetti d’arte dellechiese di Calabria, Roma 1933, dove - come ènoto - non esiste nessun riferimento a tele di MattiaPreti a San Giovanni in Fiore, almeno una accu-rata Guida turistica della Calabria.L’hanno forse trovato “ballando con le stelle”,guardando a un ritorno di consenso? Ma “a ‘ ccanisciuno è fesso”, declama l’onda del Sud anchenel Cenobio di Fiore! nel silenzio degli organi isti-tuzionali ecclesiastici e laici.

MezzoeuroMezzoeuro Sabato 28 Settembre 2013 31

Cercasi Pretidisperatamente Cercasi Pretidisperatamente

Pennelli dispersi

L’abbazia di San Giovanni in FioreNel riquadro, Mattia Preti

Il M5S denuncia il furtodi alcune tele del pittoredall’Abbazia di San Giovanni in Fiore,tele che in realtà lì non sonomai esistite, parola di censimento

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