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LE METODOLOGIE DIDATTICHE UTILIZZABILI NELL’E.C.M. REGIONALE METODOLOGIE

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LE METODOLOGIE DIDATTICHE UTILIZZABILI NELL’E.C.M.

REGIONALE

METODOLOGIE

ANDRAGOGIA (scienza che studia l’apprendimento nell’adulto)

• E’ il corpo delle conoscenze riguardante i discenti adulti in modo parallelo e distinto rispetto al modello pedagogico dell’apprendimento infantile. L’obiettivo dell’insegnamento-apprendimento viene definito come progressiva acquisizione di autonomia da parte degli individui, sia per svolgere i ruoli propri delle diverse fasi della vita (bisogno di imparare), sia per imparare ad imparare (self directed learning).

LE METODOLOGIE USABILI NEGLI E.F.A.

• VEDIAMO INSIEME LE METODOLOGIE CHE IL SISTEMA E.C.M. REGIONALE INDICA QUALI USABILI NELL’ATTIVITA’ FORMATIVA DEI PROFESSIONISTI DELLE PROFESSIONI SANITARIE CHE SI METTONO IN UN CONTESTO DI FORMAZIONE RESIDENZIALE AL FINE DI:CONOSCERE, APPRENDERE, PRATICARE LE BUONE PRATICHE DEL PRORPIO AGIRE PROFESSIONALE.

Consentono la Definizione della strategia e del contesto operativo attraverso cui si sviluppa l’esperienza di insegnamento –apprendimento.

Tipologie: Didattica frontale: • a) lezioni magistrali; • b) lezione frontale standard con dibattito tra

discenti ed esperto/i - guidato da un conduttore (l’esperto risponde);

• c) tavole rotonde con dibattito tra esperti (non simposi o corsi brevi);

DIDATTICA FRONTALELEZIONE MAGISTRALE• E’ un Discorso «accademico» su un

argomento scientifico o letterario, generalmente rivolto ad un pubblico di studiosi/esperti da parte di un altro studioso particolarmente esperto sull'argomento stesso.

• Rispetto alla lezione frontale, ha carattere e contenuti più ampio, privilegiando lo stato attuale delle conoscenze rispetto ai singoli aspetti problematici.( indicata alla trasmissione del sapere e del sapere essere)

DIDATTICA FRONTALELEZIONE MAGISTRALE

• Non è seguita da discussione con il pubblico.

Per molti aspetti è simile alla conferenza, la quale è tuttavia aperta ed indirizzata ad un pubblico più eterogeneo.

DIDATTICA FRONTALE

• Le lezioni sono lo strumento privilegiato quando la finalità del momento formativo è costituita dalla trasmissione di concetti, informazionie schemi interpretativi.

• LA LEZIONE FRONTALE E’ una Didattica tradizionale effettuata mediante lezioni tenute "ex cathedra" dal docente di fronte ai discenti (indicata alla trasmissione del sapere )

DIDATTICA FRONTALE

• Le lezioni frontali standard in aula possono essere utilizzate per l’acquisizione delle conoscenze teoriche mediante uno stile di apprendimento basato su «modelli».

• Sono quindi in generale uno strumento suggerito nei casi in cui i partecipanti all’attività formativa siano sprovvisti o carenti di elementi conoscitivi rispetto al contenuto trattato.

DIDATTICA FRONTALE

• A seconda delle diverse fasi e dei differenti contenuti, la lezione può assumere la forma di una lezione frontale o una modalità di insegnamento più interattiva, all’interno della quale il docente agisce da facilitatore del confronto e delle discussioni con e tra i partecipanti.

DIDATTICA FRONTALE• Questa metodologia è identificata in un

luogo, l’aula, di trasmissione/riproduzione frontale delle conoscenze, dove figura centrale nel processo di apprendimento rimane comunque il «partecipante», con i suoi tempi-ritmi, i suoi livelli cognitivi di partenza, i suoi schemi di comprensione della realtà. Tutti elementi che vanno tenuti in considerazione dal Docente, nella conduzione della lezione-seminario per favorire al massimo l’apprendimento di ciascun partecipante.

TAVOLA ROTONDA CON DIBATTITO TRA ESPERTI (non simposi o corsi brevi);

• E’ Un contesto nel quale un gruppo di “esperti” (anche provenienti da categorie professionali diverse) guidati da un moderatore, discute e si confronta su un tema prestabilito. Il tutto in presenza di un uditorio che, generalmente, si trova in situazione di tipo recettivo-passivo e non interviene se non in modo sporadico e marginale e in genere al termine della discussione. (indicata alla trasmissione del sapere e del sapere essere)

Consentono la Definizione della strategia e del contesto operativo attraverso cui si sviluppa l’esperienza di insegnamento –apprendimento

Tipologie: DIDATTICA INTERATTIVAa)Dimostrazioni tecniche senza esecuzione diretta da parte dei partecipanti.b)Presentazione e discussione di problemi o di casi didattici in grande gruppoc)Lezione integrata con filmati, questionari, casi didattici, flash di stimolo, ecc..

DIDATTICA INTERATTIVAa)Dimostrazioni tecniche senza esecuzione diretta da parte dei partecipantiDopo l’ Argomentazione attraverso la quale si stabilisce che una certa nozione o tesi o teoria è vera e praticabile, si passa alle dimostrazioni tecniche, proponendo le pratiche professionali valutate appropriate dal mondo scientifico, rispetto alle azioni che si attivano .Più genericamente sono «ogni ragionamento» -ivi comprese le pratiche e gli esperimenti - con cui si vuol provare la correttezza dell’azione messa in campo e che viene rappresentata.(indicata alla trasmissione del sapere essere e al saper fare)

DIDATTICA INTERATTIVAb)Presentazione e discussione di problemi o di casi didattici in grande e/o in piccolo gruppoSi individuano problemi e/o casi didattici verificatisi nel contesto lavorativo o verificabili, di tipo: Clinico, Assistenziale, Organizzativo, Riabilitativo, Prestazionale ecc.. Si Rappresentano puntualmente e con dovizia di particolari ,preferibilmente in modalità scritta ed orale e su quanto rappresentato si attiva una discussione sul processo, sull’ esito, sui metodi, sui comportamenti ed i quadri teorici che stanno dietro all’agire che ha prodotto quel problema, quel caso, in quel contesto.( indicata alla trasmissione del sapere essere e del saper fare)

DIDATTICA INTERATTIVA

b)Presentazione e discussione di problemi o di casi didattici in grande e/o in piccolo gruppoLe capacità del docente vertono :• sulla scelta dei casi e/o del problema e sulla sua

rappresentazione. • Sulla gestione dei tempi.• Sul mantenere chiari e coerenti gli obiettivi di

apprendimento alla rappresentazione del problema/caso didattico a trasformare quella esperienza in azione di cambiamento e/o di risoluzione

DIDATTICA INTERATTIVA

c) Lezione integrata con filmati, questionari, casi didattici, flash di stimolo, ecc.. Si utilizzano vari strumenti tecnologici o tradizionali a supporto dei contenuti che si vogliono trasmettere e degli obiettivi di apprendimento che si vogliono raggiungere.Il loro utilizzo è legato a stimolare la curiosità del discente, la riflessione, la voglia di volere comprendere mettendosi in gioco. (indicata alla trasmissione del sapere, saper fare e saper essere)

Consentono la Definizione della strategia e del contesto operativo attraverso cui si sviluppa l’esperienza di insegnamento –apprendimentoTipologie: DIDATTICA ATTIVAa)Esecuzione diretta da parte dei partecipanti di attività pratiche o tecniche b)Role Playning «gioco dei ruoli» (dichiarare la durata e le modalità dell’espletamento)c)Lavoro a piccoli gruppi e/o individuale su problemi e casi didattici con breve presentazione delle conclusioni in sessione plenaria con esperto

Didattica attiva

a)Esecuzione diretta da parte dei partecipanti di attività pratiche o tecniche • Si fanno svolgere ad ogni discente attività

pratiche o esecuzioni tecniche legate al contesto professionale o all’uso di strumenti/apparecchiature. Questo apprendimento è legato al ( sapere fare)

Didattica attiva

a)Esecuzione diretta da parte dei partecipanti di attività pratiche o tecniche .Questa modalità di didattica viene prevalentemente utilizzata per l’addestramento e l’apprendimento di attività pratiche e/o tecniche legate all’agire professionale che non sono fatte correttamente o all’introduzione di nuove pratiche/tecniche per modifiche assistenziali o strumentali che si sono introdotte nell’organizzazione.

Didattica attiva

b)Role Playning «gioco dei ruoli» (dichiarare sempre la durata e le modalità dell’espletamento)Questa specifica didattica comporta di avere un buon livello di padronanza dello strumento, è molto efficace se vengono attentamente studiati i vari ruoli o personaggi che sono attori nel processo. E’ necessario scrivere un canovaccio delle situazioni in cui collocare il ruolo e l’agire che viene assegnato ad ogni attore/partecipante al gioco.

Didattica attivab)Role Playning «gioco dei ruoli» (dichiarare sempre la durata e le modalità dell’espletamento)Il gioco funziona se : 1-nessuno conosce il ruolo dell’altro , se 2-ogni partecipante si cala nel personaggio con il proprio bagaglio di conoscenze e competenze, se 3-il conduttore ha la gestione dei tempi e ricorda ad ogni partecipante obiettivi e vincoli.E’ importante che sia svolta una osservazione esterna non partecipata del gioco da un componente e che ognuno prenda nota dello svolgimento del ruolo dell’altro.Il buon svolgimento del gioco consente una maggiore probabilità di trovare soluzioni o punti di osservazioni utili alla risoluzione dei problemi. (la tecnica è indicata a sviluppare il saper essere e saper fare )

Didattica attivac)Lavoro a piccoli gruppi e/o individuale su problemi e casi didattici con breve presentazione delle conclusioni in sessione plenaria con espertoQuesta tecnica consente di far lavorare in maniera singola o gruppale su casi o problemi assegnati e precedentemente individuati, utili ad orientare alla soluzione di problemi che esistono nel contesto operativo.Mette inoltre il discente nella condizione di rappresentare e motivare il percorso fatto e di confrontarsi con gli altri che lo ascoltano e poi dicono la loro o riflettono ad alta voce.

Didattica attivac)Lavoro a piccoli gruppi e/o individuale su problemi e casi didattici con breve presentazione delle conclusioni in sessione plenaria con espertoE’ una tecnica molto praticata nel mondo professionale che in genere dà ottimi risultati sul piano della crescita nelle tre dimensioni su cui si gioca l’attività professionale: SAPERE- SAPER ESSERE- SAPER FARE

CONCLUSIONI

• LE TECNICHE DESCRITTE SONO QUELLE ATTUALMENTE UTILIZZABILI NEGLI EVENTI FORMATIVI AZIENDALI ACCREDITABILI NEL SISTEMA E.C.M. DELLA REGIONE LAZIO IN MODALITA’ RESIDENZIALE.

• SONO UNA PICCOLA PARTE DELLE MOLTEPLICI TECNICHE CHE IL SAPERE FORMATIVO HA CLASSIFICATO.

BUON LAVORO,CRESCIAMO INSIEME…