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M.A.P.P.A per creativi metodo www.kalaillustrations.com Ogni appropriazione indebita o diffusione non autorizzata di questo materiale verrà severamente punito. Tutti i diritti sono riservati a Kala - Illustrations © 2019 www.kalaillustrations.com

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M.A.P .P .Aper creativi

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Ogni appropriazione indebita o diffusione non autorizzata di questo materiale

verrà severamente punito.

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Ciao, io sono Kala, illustratrice e autrice

di “Camaleòn - Professione Illustratore”

e “DISEGNO PRATICO”.

In questa guida troverai il metodo

“M.A.P.P.A” adatto agli illustratori e/o

artisti di qualsiasi genere, di qualsiasi

livello, che si trovano ad affrontare un

progetto creativo, qualunque esso sia.

Il metodo “M.A.P.P.A” raccoglie i passi

fondamentali per portare a termine un

progetto artistico, ed è stato strutturato

sulla base della mia esperienza lavorativa

come illustratrice.

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io ho provato la tua stessa frustrazione nel vedere illustratori di talento che portavano a termine decine e decine di libri, uno dopo l’altro, con idee sempre nuove e con una costanza instancabile.

“Ma come diavolo fanno?” mi chiedevo. “Io riesco a malapena a tirare fuori un’idea che mi piaccia!”.

Sono uscita dalla scuola con la consapevolezza che avrei faticato molto, perché nessuno mi aveva spiegato come si fa a realizzare e soprattutto portare avanti un progetto (come può essere un libro illustrato). Mi avevano insegnato solamente a creare bozze, a usare correttamente gli acrilici o gli acquerelli. Ma tutto il meccanismo che sta dietro alla realizzazione di un’idea, lo conoscevo come qualcosa di naturale e istintivo, innato.

Non c’è niente di naturale nei passaggi che bisogna fare per portare a termine un progetto. Non si tratta solo di talento.

Questa è una buona notizia, no? Significa che esiste un metodo che puoi imparare e applicare su qualsiasi cosa tu stia lavorando. Come una formula matematica che dà un risultato certo... Solo che questo è più

L’illustrazione è un mestiere avvolto dal mistero, mosso da una componente molto forte, artistica, che prevale su tutto il resto. Sembra infatti che ogni illustratore sia un mondo composto da un proprio ecosistema, fatto di meccanismi magici che gli permettono di andare avanti e produrre, produrre, produrre, produrre e ancora produrre.

Pare infatti che tutto sia mosso da una forza misteriosa, impossibile da decifrare ma che c’è. E dunque non possiamo fare altro che conviverci e capirla a modo nostro. Così come in natura ci sono forme geometriche perfette che sembrano essere nate da calcoli matematici esatti, anche per l’illustratore esiste una bolla protettiva che lo avvolge, che spesso definiamo come “dono”, “bravura”, “talento” ecc… Qualcosa che non possiamo davvero spiegare e decifrare, solo conviverci e accettare.

Anche io sono stata studentessa di illustrazione anni fa, come forse lo sei tu o come vorresti essere. Anche

L’illustrazioneMagia e mistero di una professione

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concentrazione e lasciarsi distrarre dal flusso di idee che possono nascere da una mente creativa e artistica come la tua, è forse la cosa più fastidiosa che esista soprattutto perché sembra di non concludere mai niente.

L’illustratore stesso (o qualsiasi genere di creativo in realtà), preso dalla sua voglia di disegnare, si ritrova con 3000 progetti iniziati e nessuno finito. Si scoraggia e l’unica cosa che desidera fare è... Iniziare un nuovo progetto!

“Serve aria nuova! Giusto? Aaaaaaah!“

Ed è proprio questo che spaventa qualsiasi studente di illustrazione o illustratore alle prime armi. Come si fa a portare avanti un progetto senza altre distrazioni? Come si fa a lavorare su più progetti senza perdere la bussola? Come si fa a finire un progetto senza scoraggiarsi durante il lavoro?

Sono tutte domande lecite e che ci siamo posti almeno una volta nella vita. Il creativo, per natura disperde le sue energie in più cose contemporaneamente, più libri, più illustrazioni, più idee… E alla fine?Dobbiamo immaginarci qualsiasi progetto artistico

divertente della matematica! Questo metodo l’ho appreso molto lentamente, e l’ho capito solamente con tanti, tanti errori. Questo documento è per te. Ti sto consegnando uno schema che potrà davvero cambiarti la vita, cambiare il tuo approccio artistico e mentale a qualsiasi progetto e facilitarti le cose.

Troppe idee per un cervello solo!

Un bicchiere d’acqua

Chissà perché (anzi lo sappiamo ma vogliamo negarlo), il nostro mestiere viene spesso e volentieri preso sotto gamba.

No, non dagli altri... Da noi!

Questo è uno dei tanti problemi dei creativi (ne abbiamo 1000, e vengono tutti ampiamente trattati, spiegati e risolti in un corso di 6 mesi che ho creato apposta per chi vuole imparare questo mestiere dalle basi ai livelli più alti, “Camaleòn-Professione Illustratore”).

Perdersi in un bicchiere d’acqua, perdere la

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come un territorio da esplorare, fatto di percorsi tortuosi, ostacoli, enigmi da risolvere... È un mestiere artistico ma anche strategico. E per farlo al meglio ci vuole una MAPPA.

Un metodo di più passaggi da tenere bene a mente quando stai pensando di imbatterti in un progetto che vuoi portare a termine, come ad esempio un libro illustrato, e devi contemporaneamente tenere a bada il tuo flusso di idee o la tua irrefrenabile voglia di aria fresca. Questo schema mi ha salvato la vita numerose volte dalla facile distrazione di idee che al momento sembravano più interessanti di quella che stavo realizzando. Ho creato questa mappa (appunto), per condividere con te un metodo di lavoro efficace che può aiutarti ad affrontare, passo dopo passo, dall’inizio alla fine, un progetto di lavoro di qualsiasi natura esso sia.

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A molti capita di confondere la situazione descritta sopra con la parola “creatività”. Perché il cervello ha partorito qualcosa di strano. In verità si tratta di un flash, un segnale che la mente ti ha mandato a livello inconscio (o quasi). Potremmo definirlo uno stimolo arrivato all’improvviso. E per quanto possa sembrare divertente e originale come immagine, un illustratore professionista sicuramente non può lavorare basandosi solamente sui flash e gli stimoli improvvisi. È importante ascoltarli e talvolta realizzarli per mantenersi allenati e comunicare più facilmente con il proprio cervello. Ma quando si ha un progetto più complesso come lo è un libro, avere un metodo è fondamentale.

Gli stimoli improvvisi quindi possono essere idee di partenza e spunti per lo sviluppo di un progetto più importante. Ma per un illustratore (o anche un artista che vuole dedicarsi alla preparazione di opere collegate tra loro per una mostra a tema, ad esempio), oltre a sentirsi libero nel realizzare tavole singole come il maiale sul tetto che suona il mandolino a testa in giù, è necessario avere un messaggio generale da comunicare a qualcuno.

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“Ho avuto l’idea di disegnare un maiale sul tetto che suona il mandolino a testa in giù”.

Disegno un maiale sul tetto che suona il mandolino a testa in giù.

Fine.

“M ” come messaggioCosa vuoi comunicare?

Animali

Scuola

Psicologia Temi socia li

FantasiaGrottesco

Scienza

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esempio). Oppure se preferisci rimanere sul racconto di storie fiction (ovvero immaginarie), potresti fare in modo che questo tuo interesse sia molto evidente, disegnando per lo più animali, protagonisti delle tue vicende illustrate.

“A ” come audienceChi è il tuo cliente numero 1?

Il progetto, in generale, è per qualcuno, specialmente se sei un creativo professionista o un aspiri a diventarlo. Difficilmente crei un libro per la semplice soddisfazione di vederlo pubblicato (e se è questo a cui pensi quando ti viene in mente di fare l’illustratore, meglio se cambi aspirazione). Lo crei perché hai voglia di raccontare qualcosa che ti sta a cuore, di educare o di lanciare un messaggio a qualcuno.

Quando lavori ad un progetto è fondamentale per te immaginare già il prodotto terminato tra le mani della persona che lo compra o che lo comprerà in futuro.

Come si fa ad individuare l’audience che fa per te? Chi è il tuo cliente numero 1?

Un illustratore può dedicare gran parte della sua carriera nel raccontare storie sulla natura, il rispetto dell’ambiente. Oppure nel rielaborare le fiabe classiche, o nel cancellare gli stereotipi e la diversità degli individui.

Qualsiasi sia la tua intenzione, è necessario avere un messaggio preciso da lanciare al tuo pubblico.

Dopotutto, chiunque ha qualcosa di interessante da raccontare. Anche un sogno può diventare fonte di ispirazione e lanciare un messaggio speranzoso sulla vastità dell’immaginazione umana.

Come si trova il proprio messaggio?

Facile, basta conoscere se stessi e i propri desideri.

L’illustrazione è un mestiere piacevole e dunque è bene dedicarsi per la gran parte del tempo a cose che ami fare! Se sei un grande appassionato del mondo degli animali (oltre che dell’arte) sicuramente una carriera artistica incentrata sullo studio scientifico degli animali per prodotti didattici, ad esempio, potrebbe fare al caso tuo. Dedicando la tua arte e le tue capacità tecniche alla divulgazione del mondo animale per un certo tipo di pubblico (bambini, ad

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Chi è il t uo pubblico?

Quanti anni ha?Cosa ama?

Cosa gli interessa?

Che lingua parla?

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Se si tratta di un libro illustrato per bambini molto piccoli, immaginati due mani paffute che reggono le pagine del libro e la voce calda della mamma o del papà che ne legge la storia.

Se è un libro per adolescenti come una graphic novel, immaginati un ragazzo sdraiato a pancia in giù sul letto della sua camera mentre sfoglia le pagine e vive le avventure del protagonista.

Pensa intensamente alla faccia o alle facce delle persone a cui il tuo prodotto piacerà. Quali emozioni dovranno provare mentre sfogliano il tuo libro? Dove potranno trovare il tuo prodotto? Cosa piace a quelle persone?

Tutto questo ti aiuterà a creare il tuo libro sia dal punto di vista dell’anima (la storia, l’emozione) sia dal punto di vista estetico (il formato, il tipo di pagine, di copertina ecc…).

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Di fatti gli illustratori alle prime armi si buttano immediatamente nella realizzazione di tavole finite, senza creare un minimo di progetto abbozzato e senza confrontare le idee alternative.

“Mentalmente” è anche una fase che viene presa poco in considerazione. Si pensa subito “tanto devo disegnare”. Il cervello in un certo senso si spegne.

Il progetto è uno step importante del metodo “M.A.P.P.A” ed è a sua volta composto da più fasi intermedie.

La prima fase è quella di bozza. Quel momento di libertà e di perdita del controllo razionale delle idee, in cui qualsiasi cosa che passa per la testa, che abbia a che vedere con il messaggio o il progetto che vogliamo realizzare, va bene. Fare, fare, fare, senza pregiudizio alcuno. La fase di bozza è una cosa intima dove nessuno può giudicarti. Sentiti libero di sbagliare. La sensazione che devi provare è la stessa di quando sei solo in casa e canti a squarciagola senza preoccuparti dell’intonazione o la corretta pronuncia delle parole.

Parlo quindi di bozzetti, parole, appunti, ritagli, sensazioni e prove di colore. Semini che spargiamo

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Il progetto è la fase preferita dagli artisti e dai creativi in generale. Ma è anche quella che in alcuni momenti ci spaventa molto. Nascono numerose paure come il timore di non farcela, di non essere all’altezza, di fare un pasticcio o di sbagliare tutto e dover ricominciare dall’inizio.

“P ” come progettoFare, fare, fare.

Che idee hai avuto?

Quante?

Quali sono le migliori?

Quali sono le più forti?

Quali sono le più deboli?

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Anche se stai creando una serie di immagini che non verranno accompagnate da un testo (come nel caso dei silent book o di una serie di opere collegate tra loro per una mostra), per creare un buon progetto devi immaginarti delle parole che una dopo l’altra formano delle frasi di senso compiuto. Frase dopo frase, si dà vita ad una storia.

La narrazione è fondamentale nell’illustrazione, altrimenti si tratta semplicemente di immagini messe insieme a casaccio. Si tratta di disegni belli. Stop.

Una continuità tra un “fotogramma” e l’altro del tuo “film” creano narrazione, creano una storia che ha un inizio e una fine. Diventa un regista, uno spettatore esterno che dirige tutto quanto e allo stesso tempo fruisce del risultato finale vivendo l’esperienza del tuo Audience in prima persona. Di questo si tratta quindi quando parliamo di distacco dall’opera. Un momento di pausa per poi riprendere in mano il progetto e osservarlo con oggettività.

“P ” come paroleIl filo narrativo che collega le immagini

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sul terreno fertile e che dobbiamo in un secondo momento coltivare con pazienza, nutrendoli e esponendoli al sole. La coltivazione di questa idea viene portata avanti, piano piano, nelle fasi successive assieme ad una potatura, ovvero la scelta delle idee da portare avanti e quelle da scartare, si sviluppano meglio scegliendo dei colori con le quali realizzarle, le tecniche, il come si abbineranno ad un testo (se ce n’è uno)... Per poi passare finalmente alla fase definitiva fatta principalmente dalla realizzazione delle tavole vere e proprie e al loro confezionamento finale.

Filo conduttore

Continuità

Storia

Narrazione

Logici tà

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importante.

Finire il progetto. Mettergli un punto per poter dire di avere UN progetto finito. Per poterlo presentare a qualcuno (a una casa editrice, nel caso del libro illustrato), per avere un trampolino di partenza. Non importa se lo finisci male o se non ne sei pienamente soddisfatto. L’hai finito. Hai portato a termine una missione, magari con un punteggio appena sufficiente ma hai compiuto un passo importante.

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Funziona? Ha senso?

Se, mentre osservi la sequenza di immagini che hai abbozzato, nella tua testa senti un flusso di parole (dialoghi, descrizioni, azioni) allora sei a cavallo!

ll drago in questo caso non è un mostro gigante che sputa fuoco e vola sopra la tua casa, minaccioso. È più un piccolo insetto fastidioso che sta sulla tua spalla a sussurrarti “E se facessi anche quell’altra cosa?”, “Perché non sospendi questo progetto e non ti dedichi a quella raccolta di immagini di gatti grassi che dormono? È divertente e sicuramente piacerà un sacco alla gente. Le persone amano i gatti! Molto meglio di questa storia noiosa e filosofica sul senso della vita vista dagli occhi di un bambino. Nono credi? Si dai... Cambiamo progetto!”.

I creativi e in particolar modo gli illustratori sono una fabbrica inesauribile di progetti iniziati e mai finiti. Ma l’ultimo step del metodo M.A.P.P.A è quello più

“A ” come ammazza il dragoFinisci il tuo progetto

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La Creatività può essere una spinta importantissima, una forza che ci aiuta a compiere dei passi importanti. Ma è una forza che va anche controllata e incanalata nel giusto modo, senza distrazioni e pregiudizi

Il Metodo “M.A.P.P.A” è uno schema semplice che puoi applicare a qualsiasi progetto creativo tu stia facendo. Tieni questo metodo sempre con te, compiendo i vari passaggi con fiducia e concentrazione. I risultati saranno sorprendenti.

Buona Creatività!

In conclusioneUna M.A.P.P.A per tutto

È così facile come concetto ma è così difficile da fare! Proprio per il motivo di cui parlavamo all’inizio: il continuo flusso di idee creative che, grazie al fascino della novità, sembrano essere molto più interessanti e “sexy” rispetto a quella che stai sviluppando in quel momento.

Niente di più sbagliato. Se non si finisce, tutta la fatica che hai fatto per arrivare a questo punto andrà persa. Non servirà a nulla. Per ammazzare il drago bisogna compiere un importante lavoro mentale contro i tuoi pregiudizi, le tue paure, quello che ti dicono gli altri. Non conta più niente. Solo terminare.

Metti i paraocchi, non vedi vedere altro che la meta.

Terminare un progetto non solo ti fa compiere un passo importante mentalmente e professionalmente (EUREKA!), ma ti permette anche di dedicarti finalmente a quelle idee che bussano alla tua porta continuamente e alle quali non hai potuto dare ascolto fino a quel momento. Finsci il tuo progetto, confezionalo e presentalo al tuo pubblico.

Ammazza il drago!