MERCOLEDÌ NUMERO GENNAIO ASL InSALUTE …I l 2005, in fatto di sanità, verrà senz’al-tro...

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I l 2005, in fatto di sanità, verrà senz’al- tro ricordato come l’anno del primo rapporto dell’Asl sulla situazione sani- taria ed ambientale della Provincia di Mantova. Si tratta, in ambito locale, della prima raccolta di dati indispensabili per la pianificazione degli interventi in fatto di sanità pubblica che si ritengono necessari per l’individuazione e l’adozione di deci- sioni trasparenti e rapide nonché per un ot- timale utilizzo delle risorse umane ed eco- nomiche disponibili. Assumere le decisio- ni di programmazione delle priorità e de- gli interventi sulla base dei dati, dell’ana- lisi epidemiologica dei bisogni è prerequi- sito essenziale per fare sanità secondo qua- lità, scienza e coscienza. Il documento è quindi un qualificato strumento di cono- scenza per gli operatori della sanità e gli addetti ai lavori, anzi, si può considerare una vera e propria pietra miliare in vista di una programmazione sanitaria sempre più attenta e puntuale di cui i primi beneficia- ri saranno proprio i cittadini. Il volume è inoltre la prima preziosa oc- casione di comunicazione completa offer- ta alle Istituzioni territoriali e a tutti i cit- tadini interessati ad approfondire le cono- scenze circa le variabili sanitarie maggior- mente significative e misurabili nel Man- tovano, le interrelazioni esistenti nell’area provinciale di competenza tra salute e am- biente, salute e stili di vita, salute e pre- venzione attiva, individuale e collettiva. L’intervenuta informatizzazione attualiz- zata delle Banche Dati Assistito ha con- sentito di migliorare la completezza e ac- curatezza dei dati necessari per le princi- pali linee di costruzione, sviluppo e con- solidamento dei fondamentali processi di analisi dei bisogni degli assistiti, a sup- porto delle decisioni strategiche aziendali. Oggi grazie al lavoro che ha preceduto la pubblicazione del rapporto, l’Asl dispone di flussi integrati e affi- dabili di indagine statistico epide- miologica, indispensabili per evi- tare prioritariamente e pregiudi- zialmente l’inappropriatezza o l’i- nefficienza, avendosi, ad esem- pio, la possibilità di fare corretta elaborazione dei percorsi diagno- stico-terapeutici per il governo della domanda e dell’offerta, ov- vero di fare adeguata valutazione epidemiologica delle attività di screening oncologico. Il docu- mento è il frutto di un lungo lavo- ro, integrato con i primi dati stati- stico-epidemiologici del Registro Tumori Aziendale e relative serie storiche di 15 anni (periodo os- servato 1989-2004) oltre che dei restanti principali strumenti di analisi e controllo informatizzato implementati in azienda a partire da gen- naio 2003 e fermamente voluti dall’attua- le Direzione Generale per poter disporre come sistema ASL-Regione di una gestio- ne sistematica ed oggettiva dei dati ed in- formazioni essenziali all’analisi e gover- no della domanda degli assistiti di tutta la provincia. In merito, il direttore generale dell’Asl di Mantova, Maria Cristina Can- tù, ricorda fra gli altri la costruzione del Registro Tumori su base informatizzata che non consiste solo nel mero trattamen- to informatico dei dati, bensì nella cura dei flussi che lo alimentano (anatomie patolo- giche, Schede Dimissioni Ospedaliere (SDO), ISTAT, Ambulatoriale, Farmaceu- tica, ecc.) atta ad assicurare la completez- za e la precisione dei dati necessari; la si- stematizzazione delle Basi Dati Assistiti Sanitaria Socio Sanitaria per evitare l’im- piego di fonti informative esterne (quali Anagrafi Comunali, Censimenti, INPS, flussi Ministero delle finanze) che, al di là della precisione relativa, risultano porta- trici di criteri e di limiti estranei alle mo- dalità di raccolta dati in ambiente sanita- rio; la geo-referenziazione delle informa- zioni raccolte mediante programmi infor- matizzati; il progressivo allacciamento al Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS) e alla Rete della Medicina di Base per un più puntuale aggiornamento dei da- ti mediante il forte coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale ( MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta(PLS) nel go- verno della domanda. Nel primo titolo viene evidenziato lo sta- to di salute della popolazione mantovana mediante una scrupolosa analisi di nume- rosi dati di contesto suddivisi per Distret- to, tra cui le principali cause di morte e i ricoveri per le principali patologie. L’ana- lisi dei dati di mortalità e delle schede di dimissione ospedaliera è il metodo più uti- lizzato per avere tempestive indi- cazioni su eventuali eccessi di pa- tologie compatibili con cause di esposizioni ambientali connesse con la presenza di insediamenti industriali e/o zone da rischio di inquinamento ambientale. Nel se- condo titolo, “Interventi rilevanti di prevenzione e governo della domanda”, vengono descritti gli interventi di prevenzione specifi- camente rilevanti gli screening oncologici. Le tre tipologie di screening organizzate nell’ASL della Provincia di Mantova, per le quali è scientificamente provato che una diagnosi precoce è effet- tivamente utile a ridurre il rischio di morte, sono la mammella, la cervice uterina e il colon retto. Nel terzo titolo viene presentato lo stato dell’arte delle attività del re- gistro Tumori di Mantova e le principali li- nee di sviluppo. La continua sistematica raccolta dei casi di tumore nel territorio dell’ASL della Provincia di Mantova è un valido strumento che permette di cono- scere la dimensione della problematica tu- morale con particolare riferimento a inci- denza per sesso, sede ed età, identifica- zione delle aree a rischio, valutazione del- le azioni di prevenzione da adottare. Inol- tre i dati del Registro Tumori permettono la realizzazione di studi epidemiologici per valutare eventuali ipotesi di esposi- zioni ambientali a specifici fattori cance- rogeni. Nel quarto titolo, “La ricerca epi- demiologica nelle aree ad elevato rischio ambientale: progetti in corso e linee di ten- denza”, vengono infine descritte le ricer- che epidemiologiche eseguite dall’ASL della provincia di Mantova nelle aree ad elevato rischio ambientale. Vengono in particolare illustrate le indagini già effet- tuate e quelle in corso di realizzazione nei comparti: Polo chimico e laghi di Manto- va e Area Viadanese. Il volume riporta an- che numerose altre informazioni, per esempio è illustrata la strada percorsa nel campo della prevenzione del rischio car- diovascolare: la fascia di popolazione d’interesse per la somministrazione della carta del rischio cardiovascolare, cioè in età compresa tra i 40 e 69 anni, rappre- senta complessivamente il 40% della po- polazione totale ed è costituita da 157.258 assistiti, cui il 49,7% maschi e 50,3% fem- mine. Non viene trascurato dalle analisi contenute nel volume il fattore relativo al- l’educazione alla salute e vengono in me- rito riportate le attività dell’Asl in tal sen- so. Il rapporto contribuirà ad individuare ed a condividere le migliori direttrici di programmazione sanitaria e socio sanitaria sia di prevenzione che di cura, senza la- sciarsi affascinare dalle ipotesi, ma indi- rizzando tutte le risorse disponibili secon- do i bisogni e le priorità effettive, senza sprechi o inappropriatezze a miglior van- taggio della collettività mantovana. Il rapporto è stato pubblicato in versione cartacea e su Cd ed è inoltre scaricabile dal sito ww.aslmn.it. La presentazione ufficia- le ha avuto luogo il 30 dicembre scorso: ol- tre al direttore generale uscente Maria Cri- stina Cantù era presente anche il nuovo di- rettore generale dell’Asl di Mantova Mau- rizio Cecchettin. Recupero, restauro e trasformazione in nuo- va sede distrettuale ASL dei corpi storici del “Montecchi” di Suzzara (nella foto), ma anche una “citta- della dei servizi” a Curtatone e risistema- zione della sede di Lunetta: sono numerosi gli interventi di recupero e ristrutturazione da parte dell’ASL di Mantova. L’obiettivo è quello di offrire alla cittadinanza centri di servizio sempre più qualificati. Presso la nuova “Cit- tadella della Salute” in via dei Toscani, 1 - l’Asl di Mantova ha voluto celebrare una giornata tra memoria e futuro, presentan- do il volume “L’evoluzione della cura”, nonché ciò che oggi è divenuto, grazie ad un progetto di riqualificazione del patri- monio storico locale, l’ex compendio del Dosso del Corso. ASL di Mantova sempre in primo pia- no. E’ giunto quasi a conclusione il primo atto della ricerca sul benessere organizza- tivo che la ASL di Mantova ha deciso di realizzare coinvolgendo, oltre al persona- le dipendente, anche convenzionati e con- trattisti, per un totale di 840 persone. ASL di Mantova – Direzione Generale Maria Cristina Cantù Gruppo Redazionale Responsabile: Anna Ghizzoni Segretaria di Redazione: Rossella Zadro Componenti: Valter Drusetta, Angelo Filippi, Donatella Lasagna, Patrizia Martini Testi Carlo Anghinoni, Luca Bacchetta, Anna Bonini, Luigi Gaidella, Matteo Marcotti, Alberto Negretti, Nicoletta Speziali, Rossella Zadro A pagina 2 A pagina 3 A pagina 4 Redazione Sommario LA PROVINCIA DI MANTOVA AI RAGGI X: RACCOLTI TUTTI I DATI PER LA PIANIFICAZIONE DELLA SANITÀ LOCALE CREDITS Il “1° Rapporto sulla situazione sa- nitaria ed ambientale della Provincia di Mantova” edito dall’Asl di MN, è curato dal direttore generale Maria Cristina Cantù e dal direttore della Direzione Generale Sanità, Carlo Lucchina. Coordinamento scientifico Diego Padovani (Direttore Sanitario ASL di Mantova) Renzo Boscaini (Direttore Diparti- mento PAC ASL di Mantova) Gli Autori Emanuela Anghinoni, Massimo Ar- vati, Luca Bacchetta, Alberto Gio- vanni Bellomi, Gianfranco Bertani, Andrea Bianchera, Alessandro Bian- chi, Luca Bianchi, Renzo Boscaini, Fausta Caramaschi, Manuela Cecca- relli, Maria Dall’Acqua, Roberto De Marco, Roberta De Togni, Angelo Fi- lippi, Giancarla Froldi, Luciana Gat- ti, Gabriele Giannella, Maurizio Gui- dorzi, Daniela Madella, Cristiano Marchetti, Mara Chiara Martinelli, Paolo Mazzoli, Diego Padovani , Al- berto Righi, Marco Spaggiari, Ales- sia Speziali, Lorenzo Tartarotti. Redazione Anna Ghizzoni, Donatella Lasagna, Paola Mattarelli, Sonia Spagna, Ros- sella Zadro Hanno collaborato / Fonti anagrafico statistiche e di georeferenziazione Lombardia Informatica, Maurizio Brambilla Si ringraziano - Regione Lombardia - i referenti regionali Direzione Ge- nerale Sanità: Luigi Macchi, Carlo Zocchetti; Struttura Statistica e Os- servatori: Antonio Lentini, Maria Grazia Petrin; Direzione Generale Famiglia (Sist. Informativi) Pierluigi Bonizzoni; Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente; i referenti regionali ARPA Giuseppe Zavaglio, Giulio Sesana PRESENTAZIONE Assessorato Regionale Sanità INTRODUZIONE Direzione Generale Sanità PREMESSA Direzione Generale ASL Mantova TITOLO I - Analisi della domanda e dell’offerta sanitaria in rela- zione allo stato di salute della popolazione mantovana Cap.1 Dinamica della popolazione e cause di morte Cap.2 Analisi dei dati di ricovero (SDO), suddivisi per Distretto e prin- cipali patologie Cap.3 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali presta- zioni ambulatoriali Cap.4 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali speciali- tà farmaceutiche Cap.5 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali patolo- gie della Banca Dati Assistito Cap.6 Mappa strategica aziendale per il Sistema di Qualità della Rete: il Piano annuale dei bisogni, delle priorità e degli interventi TITOLO II - Interventi rilevanti di prevenzione e governo della do- manda Cap.7 Prevenzione attiva sui principali tumori per incidenza nell’ASL di Mantova Cap.8 Valutazione degli screening di prevenzione delle patologie tumo- rali nell’ASL di Mantova Cap.9 Linee di tendenza degli screening audiologici neonatali Cap.10 Carta del rischio cardiocerebrovascolare (progetto MMG 2005) Cap.11 Educazione alla salute TITOLO III - Il Registro Tumori dell’ASL di Mantova Cap.12 Stato dell’arte delle attività del Registro Tumori di Mantova e principali linee di sviluppo Cap.13 Nuovo studio epidemiologico statistico sui Sarcomi dei Tessuti Molli a Mantova: stima dell’incidenza in prossimità del Polo chimico industriale TITOLO IV - La ricerca epidemiologica nelle aree ad elevato ri- schio ambientale: progetti in corso e linee di tendenza Cap.14 “Polo chimico e i laghi di Mantova”: inquadramento Cap.15 Area sicurezza alimentare Cap.16 Indagine epidemiologica Area Viadanese Cap.17 Potenziamento del Sistema di controllo e monitoraggio integra- to delle matrici ambientali (Centrali): linee di tendenza e dimensiona- mento delle attività a progetto promosse con ARPAlocale. Cap.18 Risorse umane e strumentali dedicate: report delle attività PAL (Piani Attuativi Locali) anno 2005 e budget 2006. Ecco il 1 ° rapporto sulla situazione sanitaria e ambientale In FO RMA S A LUTE MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2006 NUMERO 3 L’ASL di Mantova Comunica ASL Mantova speciale a cura della A. MANZONI & C. INDICE DEL VOLUME

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Il 2005, in fatto di sanità, verrà senz’al-tro ricordato come l’anno del primorapporto dell’Asl sulla situazione sani-

taria ed ambientale della Provincia diMantova. Si tratta, in ambito locale, dellaprima raccolta di dati indispensabili per lapianificazione degli interventi in fatto disanità pubblica che si ritengono necessariper l’individuazione e l’adozione di deci-sioni trasparenti e rapide nonché per un ot-timale utilizzo delle risorse umane ed eco-nomiche disponibili. Assumere le decisio-ni di programmazione delle priorità e de-gli interventi sulla base dei dati, dell’ana-lisi epidemiologica dei bisogni è prerequi-sito essenziale per fare sanità secondo qua-lità, scienza e coscienza. Il documento èquindi un qualificato strumento di cono-scenza per gli operatori della sanità e gliaddetti ai lavori, anzi, si può considerareuna vera e propria pietra miliare in vista diuna programmazione sanitaria sempre piùattenta e puntuale di cui i primi beneficia-ri saranno proprio i cittadini. Il volume è inoltre la prima preziosa oc-casione di comunicazione completa offer-ta alle Istituzioni territoriali e a tutti i cit-tadini interessati ad approfondire le cono-scenze circa le variabili sanitarie maggior-mente significative e misurabili nel Man-tovano, le interrelazioni esistenti nell’areaprovinciale di competenza tra salute e am-biente, salute e stili di vita, salute e pre-venzione attiva, individuale e collettiva.L’intervenuta informatizzazione attualiz-zata delle Banche Dati Assistito ha con-sentito di migliorare la completezza e ac-curatezza dei dati necessari per le princi-pali linee di costruzione, sviluppo e con-solidamento dei fondamentali processi dianalisi dei bisogni degli assistiti, a sup-porto delle decisioni strategiche aziendali.Oggi grazie al lavoro che ha preceduto la

pubblicazione del rapporto, l’Asldispone di flussi integrati e affi-dabili di indagine statistico epide-miologica, indispensabili per evi-tare prioritariamente e pregiudi-zialmente l’inappropriatezza o l’i-nefficienza, avendosi, ad esem-pio, la possibilità di fare correttaelaborazione dei percorsi diagno-stico-terapeutici per il governodella domanda e dell’offerta, ov-vero di fare adeguata valutazioneepidemiologica delle attività discreening oncologico. Il docu-mento è il frutto di un lungo lavo-ro, integrato con i primi dati stati-stico-epidemiologici del RegistroTumori Aziendale e relative seriestoriche di 15 anni (periodo os-servato 1989-2004) oltre che deirestanti principali strumenti dianalisi e controllo informatizzatoimplementati in azienda a partire da gen-naio 2003 e fermamente voluti dall’attua-le Direzione Generale per poter disporrecome sistema ASL-Regione di una gestio-ne sistematica ed oggettiva dei dati ed in-formazioni essenziali all’analisi e gover-no della domanda degli assistiti di tutta laprovincia. In merito, il direttore generaledell’Asl di Mantova, Maria Cristina Can-tù, ricorda fra gli altri la costruzione delRegistro Tumori su base informatizzatache non consiste solo nel mero trattamen-to informatico dei dati, bensì nella cura deiflussi che lo alimentano (anatomie patolo-giche, Schede Dimissioni Ospedaliere(SDO), ISTAT, Ambulatoriale, Farmaceu-tica, ecc.) atta ad assicurare la completez-za e la precisione dei dati necessari; la si-stematizzazione delle Basi Dati AssistitiSanitaria Socio Sanitaria per evitare l’im-piego di fonti informative esterne (qualiAnagrafi Comunali, Censimenti, INPS,

flussi Ministero delle finanze) che, al di làdella precisione relativa, risultano porta-trici di criteri e di limiti estranei alle mo-dalità di raccolta dati in ambiente sanita-rio; la geo-referenziazione delle informa-zioni raccolte mediante programmi infor-matizzati; il progressivo allacciamento alSistema Informativo Socio Sanitario(SISS) e alla Rete della Medicina di Baseper un più puntuale aggiornamento dei da-ti mediante il forte coinvolgimento deiMedici di Medicina Generale ( MMG) edei Pediatri di Libera Scelta(PLS) nel go-verno della domanda.Nel primo titolo viene evidenziato lo sta-to di salute della popolazione mantovanamediante una scrupolosa analisi di nume-rosi dati di contesto suddivisi per Distret-to, tra cui le principali cause di morte e iricoveri per le principali patologie. L’ana-lisi dei dati di mortalità e delle schede didimissione ospedaliera è il metodo più uti-

lizzato per avere tempestive indi-cazioni su eventuali eccessi di pa-tologie compatibili con cause diesposizioni ambientali connessecon la presenza di insediamentiindustriali e/o zone da rischio diinquinamento ambientale. Nel se-condo titolo, “Interventi rilevantidi prevenzione e governo delladomanda”, vengono descritti gliinterventi di prevenzione specifi-camente rilevanti gli screeningoncologici. Le tre tipologie discreening organizzate nell’ASLdella Provincia di Mantova, per lequali è scientificamente provatoche una diagnosi precoce è effet-tivamente utile a ridurre il rischiodi morte, sono la mammella, lacervice uterina e il colon retto.Nel terzo titolo viene presentato lostato dell’arte delle attività del re-

gistro Tumori di Mantova e le principali li-nee di sviluppo. La continua sistematicaraccolta dei casi di tumore nel territoriodell’ASL della Provincia di Mantova è unvalido strumento che permette di cono-scere la dimensione della problematica tu-morale con particolare riferimento a inci-denza per sesso, sede ed età, identifica-zione delle aree a rischio, valutazione del-le azioni di prevenzione da adottare. Inol-tre i dati del Registro Tumori permettonola realizzazione di studi epidemiologiciper valutare eventuali ipotesi di esposi-zioni ambientali a specifici fattori cance-rogeni. Nel quarto titolo, “La ricerca epi-demiologica nelle aree ad elevato rischioambientale: progetti in corso e linee di ten-denza”, vengono infine descritte le ricer-che epidemiologiche eseguite dall’ASLdella provincia di Mantova nelle aree adelevato rischio ambientale. Vengono inparticolare illustrate le indagini già effet-

tuate e quelle in corso di realizzazione neicomparti: Polo chimico e laghi di Manto-va e Area Viadanese. Il volume riporta an-che numerose altre informazioni, peresempio è illustrata la strada percorsa nelcampo della prevenzione del rischio car-diovascolare: la fascia di popolazioned’interesse per la somministrazione dellacarta del rischio cardiovascolare, cioè inetà compresa tra i 40 e 69 anni, rappre-senta complessivamente il 40% della po-polazione totale ed è costituita da 157.258assistiti, cui il 49,7% maschi e 50,3% fem-mine. Non viene trascurato dalle analisicontenute nel volume il fattore relativo al-l’educazione alla salute e vengono in me-rito riportate le attività dell’Asl in tal sen-so. Il rapporto contribuirà ad individuareed a condividere le migliori direttrici diprogrammazione sanitaria e socio sanitariasia di prevenzione che di cura, senza la-sciarsi affascinare dalle ipotesi, ma indi-rizzando tutte le risorse disponibili secon-do i bisogni e le priorità effettive, senzasprechi o inappropriatezze a miglior van-taggio della collettività mantovana.Il rapporto è stato pubblicato in versionecartacea e su Cd ed è inoltre scaricabile dalsito ww.aslmn.it. La presentazione ufficia-le ha avuto luogo il 30 dicembre scorso: ol-tre al direttore generale uscente Maria Cri-stina Cantù era presente anche il nuovo di-rettore generale dell’Asl di Mantova Mau-rizio Cecchettin.

Recupero, restauro etrasformazione in nuo-va sede distrettualeASL dei corpi storicidel “Montecchi” di

Suzzara (nella foto), ma anche una “citta-della dei servizi” a Curtatone e risistema-zione della sede di Lunetta: sono numerosigli interventi di recupero e ristrutturazioneda parte dell’ASL di Mantova. L’obiettivo èquello di offrire alla cittadinanza centri diservizio sempre più qualificati.

Presso la nuova “Cit-tadella della Salute”in via dei Toscani, 1- l’Asl di Mantova havoluto celebrare una

giornata tra memoria e futuro, presentan-do il volume “L’evoluzione della cura”,nonché ciò che oggi è divenuto, grazie adun progetto di riqualificazione del patri-monio storico locale, l’ex compendio delDosso del Corso.

ASL di Mantovasempre in primo pia-no. E’ giunto quasi aconclusione il primoatto della ricerca sulbenessere organizza-

tivo che la ASL di Mantova ha deciso direalizzare coinvolgendo, oltre al persona-le dipendente, anche convenzionati e con-trattisti, per un totale di 840 persone.

ASL di Mantova – Direzione GeneraleMaria Cristina CantùGruppo RedazionaleResponsabile: Anna GhizzoniSegretaria di Redazione: Rossella ZadroComponenti: Valter Drusetta, Angelo Filippi, Donatella Lasagna,Patrizia MartiniTestiCarlo Anghinoni, Luca Bacchetta, Anna Bonini, Luigi Gaidella, Matteo Marcotti, Alberto Negretti,Nicoletta Speziali, Rossella Zadro

A pagina 2

A pagina 3

A pagina 4

Redazione

Sommario

LA PROVINCIA DI MANTOVAAI RAGGI X: RACCOLTI TUTTI I DATI PER LA PIANIFICAZIONEDELLA SANITÀ LOCALE

CREDITS

Il “1° Rapporto sulla situazione sa-nitaria ed ambientale della Provinciadi Mantova” edito dall’Asl di MN, ècurato dal direttore generale MariaCristina Cantù e dal direttore dellaDirezione Generale Sanità, CarloLucchina. Coordinamento scientificoDiego Padovani (Direttore SanitarioASL di Mantova)Renzo Boscaini (Direttore Diparti-mento PAC ASL di Mantova)Gli AutoriEmanuela Anghinoni, Massimo Ar-vati, Luca Bacchetta, Alberto Gio-vanni Bellomi, Gianfranco Bertani,Andrea Bianchera, Alessandro Bian-chi, Luca Bianchi, Renzo Boscaini,Fausta Caramaschi, Manuela Cecca-relli, Maria Dall’Acqua, Roberto DeMarco, Roberta De Togni, Angelo Fi-lippi, Giancarla Froldi, Luciana Gat-ti, Gabriele Giannella, Maurizio Gui-dorzi, Daniela Madella, CristianoMarchetti, Mara Chiara Martinelli,Paolo Mazzoli, Diego Padovani , Al-berto Righi, Marco Spaggiari, Ales-sia Speziali, Lorenzo Tartarotti.RedazioneAnna Ghizzoni, Donatella Lasagna,Paola Mattarelli, Sonia Spagna, Ros-sella ZadroHanno collaborato / Fonti anagraficostatistiche e di georeferenziazioneLombardia Informatica, MaurizioBrambillaSi ringraziano - Regione Lombardia- i referenti regionali Direzione Ge-nerale Sanità: Luigi Macchi, CarloZocchetti; Struttura Statistica e Os-servatori: Antonio Lentini, MariaGrazia Petrin; Direzione GeneraleFamiglia (Sist. Informativi) PierluigiBonizzoni; Agenzia Regionale per laProtezione dell’Ambiente; i referentiregionali ARPA Giuseppe Zavaglio,Giulio Sesana

PRESENTAZIONE Assessorato Regionale SanitàINTRODUZIONEDirezione Generale SanitàPREMESSADirezione Generale ASL Mantova

TITOLO I - Analisi della domanda e dell’offerta sanitaria in rela-zione allo stato di salute della popolazione mantovanaCap.1 Dinamica della popolazione e cause di morte Cap.2 Analisi dei dati di ricovero (SDO), suddivisi per Distretto e prin-cipali patologieCap.3 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali presta-zioni ambulatoriali Cap.4 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali speciali-tà farmaceutiche Cap.5 Analisi dei dati, suddivisi per Distretto, per le principali patolo-gie della Banca Dati Assistito Cap.6 Mappa strategica aziendale per il Sistema di Qualità della Rete:il Piano annuale dei bisogni, delle priorità e degli interventi

TITOLO II - Interventi rilevanti di prevenzione e governo della do-manda Cap.7 Prevenzione attiva sui principali tumori per incidenza nell’ASLdi Mantova

Cap.8 Valutazione degli screening di prevenzione delle patologie tumo-rali nell’ASL di MantovaCap.9 Linee di tendenza degli screening audiologici neonataliCap.10 Carta del rischio cardiocerebrovascolare (progetto MMG 2005)Cap.11 Educazione alla salute

TITOLO III - Il Registro Tumori dell’ASL di MantovaCap.12 Stato dell’arte delle attività del Registro Tumori di Mantova eprincipali linee di sviluppoCap.13 Nuovo studio epidemiologico statistico sui Sarcomi dei TessutiMolli a Mantova: stima dell’incidenza in prossimità del Polo chimicoindustriale

TITOLO IV - La ricerca epidemiologica nelle aree ad elevato ri-schio ambientale: progetti in corso e linee di tendenzaCap.14 “Polo chimico e i laghi di Mantova”: inquadramentoCap.15 Area sicurezza alimentareCap.16 Indagine epidemiologica Area ViadaneseCap.17 Potenziamento del Sistema di controllo e monitoraggio integra-to delle matrici ambientali (Centrali): linee di tendenza e dimensiona-mento delle attività a progetto promosse con ARPA locale.Cap.18 Risorse umane e strumentali dedicate: report delle attività PAL(Piani Attuativi Locali) anno 2005 e budget 2006.

Ecco il 1° rapportosulla situazione

sanitaria e ambientale

InFORMASALUTE

MERCOLEDÌ

4 GENNAIO 2006

NUMERO 3

L’ASL di Mantova Comunica

ASL

Mantovaspeciale a cura della

A. MANZONI & C.

INDICE

DEL VOLUME

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Recupero e trasformazione: l’Asl cresce

Recupero, restauro e trasformazione innuova sede distrettuale ASL dei corpi stori-ci del “Montecchi” di SuzzaraL’ASL di Mantova ha promosso un ProgrammaIntegrato di Intervento (P.I.I.), riguardante gli im-mobili di sua proprietà siti nella cittadina di Suz-zara, finalizzato sia alla riqualificazione, sotto ilprofilo del decoro e dell’immagine estetico-ar-chitettonica, di un’area “fondamentale” del cen-tro storico dell’abitato di Suzzara, sia alla indi-viduazione di spazi idonei ad incrementare il ser-vizio pubblico a favore dei cittadini affetti da fra-gilità geriatrica. Il Programma è stato inizial-mente adottato dal Consiglio Comunale di Suz-zara il 28 ottobre 2004; esso prevede, come fi-nalità precipua, il recupero e la riqualificazionedei corpi originari dell’ex ospedale “Montecchi”,che sono stati realizzati alla fine del 1800 e checostituiscono un patrimonio storico e monumen-tale per la comunità suzzarese. Le tavole del P.I.I.in Variante (che riportano i valori catastali dei va-ri Ambiti di intervento, come desumibili da ap-posito frazionamento catastale effettuato in con-formità alle linee guida del Programma Integra-to di Intervento) sono state adottate dal Consi-glio Comunale di Suzzara nella seduta del 30 no-vembre 2005. E’ contemplato il mantenimento,ai corpi “storici” dell’ex ospedale “Montecchi”,della valenza “pubblica” che essi hanno semprerivestito negli anni, dal momento della costru-zione fino ad oggi; essi verranno recuperati e ri-qualificati funzionalmente in modo da poter ac-cogliere gli uffici e gli ambulatori del Distrettosocio-sanitario ASL, nonché alcuni altri servizidi assistenza sanitaria alla cittadinanza. Il Di-stretto è situato attualmente in un’immobile, diproprietà dell’ASL., in via Marangoni 4; in baseagli interventi che verranno effettuati, è previstala trasformazione del suddetto palazzo in unitàedilizie a destinazione residenziale. L’immobi-le di via Marangoni verrà trasformato, dalla dit-ta appaltatrice dei lavori di restauro e recuperodei corpi storici dell’ex ospedale Montecchi, nel-le destinazioni sopradescritte, in quanto la stes-sa riceverà l’immobile in sostituzione di una par-te del corrispettivo d’appalto dei lavori edili. Ol-tre alla promozione, pianificazione, ovviamentein sinergia programmatoria con il Comune di

Suzzara, e progettazione del “Piano Integrato diIntervento per la riqualificazione dell’ex Ospe-dale Montecchi”, l’ASL si è impegnata diretta-mente nella progettazione (con un parziale sup-porto di consulenza impiantistica e strutturale)dei succitati corpi storici dell’ex ospedale “Mon-tecchi”. Il principio cardine, che ha ispirato i tec-nici nella redazione del progetto, è stato quellodi riprendere, per quanto possibile, la destina-zione d’uso “a blocchi” dell’ospedale progettatonel 1885 dall’ing. Piazzalunga: nel layout distri-butivo di progetto si distingue pertanto che i cor-pi storici dell’ex ospedale “Montecchi” sono de-stinati, ad esempio, uno ai medici di medicinagenerale ed al medico di continuità assistenziale(cioè al medico che espleta la medesima attivitàdi cure primarie nelle giornate festive e durantela notte); uno al servizio di assistenza ai pazien-ti affetti da tossicodipendenza; uno al Consulto-rio Familiare, uno alle attività amministrativedistrettuali e “di sportello” informativo sulle mo-dalità di accesso ai servizi socio-sanitari del si-stema regionale nonché alle prestazioni di igie-ne pubblica, uno alle attività amministrative delDistretto Veterinario, uno al Dipartimento diPrevenzione, orientato sulla tutela della salutedel cittadino in dipendenza dalle condizioni am-bientali in cui vive e lavora.Non appena acquisita l’autorizzazione della So-printendenza all’esecuzione delle opere di ri-qualificazione previste in progetto, l’ASL, al fi-ne di permettere alla cittadinanza di godere al piùpresto degli spazi riqualificati dell’ex ospedaleMontecchi, ha provveduto ad appaltarne solleci-tamente i lavori di realizzazione. L’aggiudicazione dei lavori è stabilita per i pri-missimi giorni del 2006; i lavori inizieranno afebbraio 2006 e termineranno entro dicembre2007. L’intervento di recupero dell’ex ospedale,seppur pienamente coerente con le disposizionidella Soprintendenza, permetterà di ridare allacittadinanza, compresa quella portatrice di han-dicap fisici, la possibilità di usufruire di un beneche caratterizza la realtà urbana del centro diSuzzara e che evoca a quasi tutti i cittadini loca-li non solo vicende collettive di vita socio-poli-tica, ma anche episodi del proprio vissuto perso-nale.

Ecco il commento del sindaco di Suzzara An-na Bonini in merito ai lavori che hanno inte-ressato l’ex ospedale della città del Premio: “L’accordo raggiunto tra il Comune di Suzza-ra e l’Asl di Mantova per la riqualificazione delcomparto del vecchio Ospedale, rappresenta unimportante obiettivo per l’intera comunità ecorrisponde a precise esigenze affrontate negliultimi anni. Da un lato si tratta di un recuperodi un complesso di edifici, in pieno centro cit-tadino, che dopo la dismissione come sedeospedaliera nel 1997, presentava forti segni didegrado; inoltre il vecchio ospedale costituisceun patrimonio edilizio notevole al quale anda-va riconosciuta una nuova funzione. Le carat-teristiche architettoniche, che risalgono ai pri-mi del ‘900, danno la misura del valore di que-sto immobile, che per la sua storia è diventatoparte integrante della memoria della città. Il la-voro di indagine effettuato dall’Asl e soprat-tutto la progettazione finalizzata alla sua ri-strutturazione, costituiscono un prezioso con-tributo alla ricostruzione dei segni e alla ricu-citura del tessuto urbano. Ma è importante an-che la definizione complessiva di un progettoche comprende l’intero comparto, con i fabbri-cati dell’ex dispensario, dell’ex casa delle suo-re e dell’ex Inam, ai quali si metterà mano conadeguate ristrutturazioni in funzione delle nuo-ve esigenze identificate nel territorio. Il vec-chio Ospedale, riportato alla sua struttura ori-ginaria, costituirà il polo principale dei servizi

sanitari territoriali, con il Distretto, le sedi peri medici di famiglia, le associazioni di volon-tariato.I fabbricati ceduti al Comune si qualifi-cano come cerniera di collegamento con i ser-vizi socio-assistenziali della Casa di RiposoBoni e costituiranno opportunità per fronteg-giare le fragilità geriatriche. Il completamentodel programma con la realizzazione di immo-bili per la residenza e per i servizi commercia-li o direzionali, rappresenta inoltre la precisavolontà di riqualificazione urbana che vede in-tegrate le diverse funzioni della città attraver-so la progettazione di spazi fruibili e vivibili.Abbiamo perseguito l’esigenza di un centro cit-tadino che si anima e viene abitato, in contro-tendenza rispetto alla logica di una zona esclu-sivamente di servizi che viene semplicementeattraversata dai cittadini in alcune ore dellagiornata. Penso che questo progetto sarà utileper l’intera comunità e propone una visione piùmoderna dei rapporti che devono sussistere traistituzioni: l’Asl dimostra la sua attenzione perle esigenze del territorio sia per qualificare iservizi che per valorizzare il proprio patrimo-nio che è una risorsa di tutti i cittadini”. “L’idea di operare per l’integrazione delle fun-zioni nel tessuto urbano, già brillantemente av-viata con il centro delle piscine e con l’acqui-sizione del Teatro Guido, penso sia un modoutile per far convergere sul nostro territorio an-cora importanti investimenti e quindi occasio-ni di sviluppo per la città”.

LL’’OOPPIINNIIOONNEE DDEELL SSIINNDDAACCOO BBOONNIINNII

Nell’ambito del processo di razionalizzazione, consoli-damento e sviluppo delle sedi ASL sul territorio provin-ciale, è stata siglata con il Comune di Curtatone una con-venzione per permettere ai cittadini della zona a sud diMantova di usufruire delle prestazioni socio-sanitarie inuna sede che soddisfi appieno i requisiti di adeguatezza,sicurezza e rispetto della privacy richiesti dall’utente eche risponda alle logiche regionali sulle modalità di ero-gazione dei servizi in regime di qualità.La convenzione ha previsto la ristrutturazione, con one-re economico e realizzativo a cura del Comune di Cur-tatone, di una porzione sita al piano terra dello stabilemunicipale in piazzale Corte Spagnola che il Comunestesso ha recentemente riqualificato al fine di creare una“cittadella dei servizi” a favore della cittadinanza. Lanuova sede, che accoglie iservizi erogati dall’ASL,inaugurata nei giorni scor-si, è particolarmente lumi-nosa, priva di qualsiasibarriera architettonica ecaratterizzata da particola-ri costruttivi che ne accen-tuano l’aspetto del “com-pletamente nuovo”, non-ostante faccia parte di unadelle due ali laterali dellostorico complesso immo-biliare che accoglie ancheil municipio. L’ASL ha provveduto adattrezzare tutti i locali con

mobilio nuovo, così da rendere uffici, ambulatori e sa-la d’attesa confortevoli, moderni e funzionali. Nellanuova sede gli utenti potranno ricevere prestazioni di ti-po consultoriale (consulenza dell’assistente sociale, del-lo psicologo e dell’ostetrica), di pertinenza dell’IgienePubblica (ambulatorio vaccinazioni, certificazioni pa-tenti e di igiene pubblica in genere), nonché informa-zioni generali sulle modalità assistenziali in campo so-cio-sanitario presso lo sportello dell’attività ammini-strativa di Distretto.L’erogazione dei servizi socio-sanitari è previsto av-

venga nei locali appena occupati fino al 2025, coerente-mente con la volontà dell’Azienda Sanitaria Locale difornire prestazioni a favore della cittadinanza in manie-ra efficiente e capillare.

Anche il punto di erogazione del quartiere di Lunetta,sede infradistrettuale afferente al Distretto Socio Sani-tario di Mantova, rientra tra le priorità che l’Asl si è da-ta per ciò che riguarda la ristrutturazione e l’adegua-mento degli immobili destinati ai propri servizi, al finedi rispondere alle logiche regionali che vogliono strut-ture e servizi in qualità e sicurezza e di essere testimo-nianza concreta dell’applicazione delle norme stesse. E’ dallo scorso febbraio che lo stabile di via Calabria 20(ex sede della scuola media), con accesso da viale Val-le d’Aosta, dato in comodato alla azienda sanitaria dalComune di Mantova, ospita nei propri locali, uffici edambulatori che erogano prestazioni consultoriali alladonna, ai bambini ed alla famiglia, vaccinazioni, pre-stazioni infermieristiche. In un primo momento sembrava che per l’Asl la collo-cazione nella sede di Lunetta dovesse essere una solu-zione a breve scadenza, in attesa dell’approvazione re-gionale del “Progetto di contratto di quartiere su Lunet-ta” che prevede la nascita di un Centro Servizi. Ad og-gi, considerato che i tempi per arrivare alla conclusionee realizzazione del “Contratto di quartiere” sembrano,probabilmente, subire slittamenti nel tempo, il comoda-to col Comune è stato prolungato fino a fine 2015. E co-sì, dopo la prima tranche di lavori effettuati che sono ser-viti a rendere fruibile la sede, grazie alla messa in fun-zione dell’ascensore e l’abbattimento di ulteriori barrie-re architettoniche, la realizzazione di servizi igienici perdisabili, la sistemazione delle vie di fuga ed uscite di si-curezza, l’adeguamento dell’impianto elettrico e di ri-scaldamento, l’Asl ha condotto una ulteriore valutazio-ne dell’immobile, per verificare le esigenze di ristruttu-razione, in relazione anche alla specificità del bacino diutenza ed alle criticità di contesto dei luoghi.L’Ufficio Progetti Speciali, l’Ufficio Tecnico e l’UfficioApprovvigionamenti aziendali hanno definito un pro-getto di riqualificazione e l’adeguamento in toto dellearee in comodato e, non senza importanti investimenti

ed incessanti lavori, oggi la sede risulta confortevole, ac-cogliente e ben arredata, nonché funzionale all’utilizzoda parte di operatori e utenti. Sono state ritinteggiate lepareti, i corrimano, le ringhiere e i bancali interni; sonostate sostituite parti dei pavimenti, gli infissi e le porte.Completato anche il sistema di condizionamento. Quasitutto rinnovato il mobilio che oggi rende confortevoli emoderni tutti i locali. Da segnalare poi l’inserimento diuna zona filtro nel corridoio posto tra l’ala est e quellaovest al fine di delimitare un “luogo sicuro”; un sistemadi sicurezza dotato di telecamere e citofoni in ogni stan-za a disposizione degli operatori ed utenti che rimangononella struttura fino a tardo pomeriggio. Realizzata anche la recinzione dell’immobile con poten-ziamento dell’illuminazione. Attenzione è stata posta an-che alla segnaletica interna/esterna per rendere più facilel’accesso ad ambulatori ed uffici. Oggi Lunetta può van-tare una condizione in grado di valorizzare il quartiere equalificare la vivibilità dei residenti nell’area e dei pro-fessionisti che svolgono la loro attività tra quelle mura.

Lunetta: punto di erogazione ok

Nella foto a fianco la sede di Curtatone,

sotto il polo di Lunetta

Prosegue il processo di sviluppo delle sedi Asl

Riqualificato l’ex ospedale di SuzzaraInaugurato il polo di Curtatone

II GAZZETTA DI MANTOVA MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2006InFORMASALUTE L’ASL di Mantova Comunica

speciale a cura della A. MANZONI & C.

Page 3: MERCOLEDÌ NUMERO GENNAIO ASL InSALUTE …I l 2005, in fatto di sanità, verrà senz’al-tro ricordato come l’anno del primo rapporto dell’Asl sulla situazione sani-taria ed ambientale

Una giornata tra memoria e futuro

Arte irregolaree note di colore

Il 9 settembre, presso la nuova sede de-nominata “Cittadella della Salute” invia dei Toscani, 1 - l’Asl di Mantova

ha voluto celebrare una giornata tra me-moria e futuro, presentando il volume“L’evoluzione della cura”, nonché ciò cheoggi è divenuto, grazie ad un progetto diriqualificazione del patrimonio storico lo-cale, l’ex compendio del Dosso del Cor-so. Il libro, curato ed edito dall’Asl di Man-tova, frutto di interventi congiunti di piùautori, storici, scrittori, economisti, me-dici che in ambito psichiatrico hannosvolto parte della loro attività, indaga lastoria dell’Ospedale Psichiatrico Manto-vano, della vita e degli approcci tera-peutici al suo interno adottati, con parti-colare riguardo all’arte terapia di cui og-gi si possono cogliere gli effetti prodottiattraverso i quadri esposti e i messaggitrasmessi da alcuni autori che in manico-mio hanno trascorso il tempo della loroesistenza. Nella sua terza e ultima parte,con occhio attento rivolto al futuro, gliautori delineano uno scenario, ormai qua-si del tutto realizzato, in cui un mirato

progetto di riqualificazione della struttu-ra può divenire funzionale alle strategieoperative di una azienda sanitaria e dellaintera cittadinanza. E così l’evento, dallaimportante connotazione culturale, havoluto essere la dimostrazione concretadi come sia possibile riqualificare un pa-trimonio pubblico in stato di abbandonoe progressivo degrado e renderlo funzio-nale ai bisogni sanitari e socio sanitaridella collettività. La numerosa parteci-pazione di mantovani interessati sia al li-bro, tra l’altro offerto in formato cd roma tutti i presenti e, su carta, compilandoapposito modulo di richiesta, che a cono-scere le prospettive future del complessoarchitettonico, una tra i simboli della sto-ria della città, ha visto l’alternarsi sul pal-co di illustri relatori tra cui gli autori delvolume. Gli interventi hanno dato formae sottolineato, partendo dalla realtà man-tovana del Dosso, illuminato esempio perla potenziale riqualificazione dei 30-35piccoli ospedali lombardi, ciò che oggicontraddistingue la politica urbanisticache la Regione Lombardia vuole condur-re in collaborazione con gli enti locali.

Politica che promuove il collegamentotra aspetti culturali e ambientali, tra cul-tura e territorio, nella direzione di un wel-fare forte, importante, capace di assorbi-re le risorse della comunità, ottimizzan-do l’utilizzo di ciò che già c’è e banden-do gli sprechi. Le prospettive di evolu-zione dell’attuale sistema socio sanitario

Presentato il volume“L’evoluzione della cura”

Arte irregolare o Outsider Art. Cosìè definita, in tutto il mondo, l’e-spressione artistica dei malati psi-chici, dei reclusi, degli emarginati diogni tipo. E una produzione siffattanon poteva mancare in un luogo cheper 70 anni ha raccolto indesideratie reietti di Mantova e dintorni. Così, con numerosi quadri espostipresso la palazzina 10 del compen-dio, l’evento del 9 settembre ha da-to risalto all’arte marginale di pic-coli e grandi capolavori di ospiti eoperatori dell’ex Ospedale NeuroPsichiatrico e della Comunità Al-loggio Disabili di via dei Toscani.Diverse le forme messe su tela chetestimoniano quanto l’arte e la pit-tura siano attività innate, spontanee,spesso svincolate da esperienze cul-turali ed artistiche proprio perchénascono da sorgenti intime e miste-riose. Una grande tela bianca conanimali neri stilizzati ci riporta agliaffreschi primitivi ritrovati nelle ca-verne, e ancora immagini materne,espressioni di dolcezza e sicurezza.Grafica dell’anima, commovente ecarica di contenuti simbolici. Le opere sono tuttora visibili.

regionale e le proposte tecnico-program-matiche si fondano sul miglioramentodelle prestazioni delle aziende sanitarie,focalizzando l’attenzione sulle esigenzedel cliente. E altrettanto interessanti le re-lazioni di chi ha parlato di storia manto-vana, di psichiatria, di dolore e violenza,di segregazione, di cambiamenti inter-

corsi in 70 anni di storia psichiatrica inragione del consenso e della politica. La giornata si è conclusa con un cocktail“nel parco”. Nell’articolo successivo unacarrellata di frasi, tra le più significative,estrapolate dalle relazioni con la logica diricreare il filo conduttore della giornata edel libro.

dell’epistemologia, noi non sappiamo be-ne perché si diventa schizofrenici, maneanche voi sapete perché uno si amma-la di cancro… noi siamo più avanti deglialtri”.

Luciano BrescianiDirettore Vicario Direzione Generale Sa-nità e Responsabile Progetti Qualità As-sociazionismo Medici di Famiglia“Questo libro annuncia grandi temi chefanno parte della politica della RegioneLombardia. Dal centralismo al territorio,dall’offerta alla analisi della domanda perla soddisfazione della domanda stessa. E’una evoluzione della cura vera e propriache alla base trova la sussidiarietà verti-cale, quella degli eletti dal popolo, regio-ne, provincia, comune che lavorano aiprogetti per rispondere alla domanda delterritorio. E quella orizzontale, che comeun reticolo, stratificato a vari livelli aquella verticale, erogatori, privati, volon-tariato, società civile, che si legano e col-laborano al raggiungimento degli obietti-vi voluti dai cittadini, che rappresentanola centralità della nostra azione, azione digovernance. L’applicazione, non solo fi-losofica, della sussidiarietà orizzontale everticale costruisce un reticolo di opera-tori nonché la rete dei servizi dal territo-rio alla casa, all’ospedale e viceversa, inuna logica sempre più orientata e centra-ta sul bisogno del cittadino”.

mento storico molto interessante, il ricor-do deve avere uno scopo, un orizzonteperché per ciascuno di noi la memoria èquella condizione che ci porta verso unnuovo comportamento morale. La salutee la malattia reclamano orizzonti antro-pologici e criteri che tengano conto di de-sideri che prescindono dagli aspetti eco-nomici”. “Il percorso svolto sinergica-mente tra l’Associazione Oltre la Siepe,il mondo della scuola e la Comunità Al-loggio ha reso possibile un’educazionedell’anima che ha messo in contatto ilcuore con la mente, la mente con il com-portamento, il comportamento con la re-sponsabilità, la compassione e l’altrui-smo”.

Stefano BenettiStorico e Direttore del Museo San Seba-stiano di Mantova“Questo libro è una opportunità per fareil punto della situazione. Anche in questoospedale sono stati internati uomini edonne che poco avevano a che fare con lafollia: preti libertini, anarchici, prostitute,alcolisti che venivano prelevati dalla stra-da, spogliati della propria identità, vesti-ti con abiti militari, internati in manico-mio dove erano sottoposti ad una logicaeconomicista”. “ Il manicomio agiva sot-to una logica prettamente autonomistica,doveva essere autosufficiente da un pun-to di vista economico e quindi i malati ve-nivano suddivisi in tranquilli, che lavora-vano, e agitati. Chi era tranquillo e dis-posto a lavorare veniva occupato in labo-ratori. In manicomio si produceva tutto…andava a fornire le mense del regime…nella colonia agricola si lavorava sempre.Chi invece non era disposto a lavorare ve-niva sottoposto alle terapie violente, al-l’elettroshock e Mantova, in questo, hamostrato grande capacità da un punto divista della sperimentazione,… si faceva-no dapprima esperimenti sugli animali, epoi sugli uomini”.

Giuseppe ArmocidaDirettore di Dipartimento di medicina esanità pubblica dell’Insubria di Varese“27 anni fa, quando si chiusero i manico-mi, noi psichiatri non abbiamo avuto mo-derazione: o a favore o contro la riforma.Cosa piaceva agli antipsichiatri? Agli an-tipsichiatri piacevano gli ospedali comequello di Agrigento, non questo, perchéquelli erano tremendi, mostruosi, lì si po-tevano mostrare le contraddizioni; qui no!Questi costituivano la pigrizia dei medi-ci, degli infermieri ma anche dei malati.Era più facile tenerli dentro che mandar-li fuori. La grande battaglia che si fece al-lora fu contro questi ospedali “migliori”.“ Quando siamo usciti ci hanno obbliga-ti ad abbandonare la ragion pigra, a lavo-rare per farci capire, per farci accettare,per cambiare le cose. Gli altri medici, inospedale, ritengono che noi siamo più in-dietro perché loro hanno l’etiopatogene-si, i farmaci, le chirurgie più moderne, co-noscono le cause delle malattie. Ma noino, noi siamo più avanti, noi dubitiamo

mondo le opere d’arte più belle, dedican-do all’universo della moda risorse infini-te”… “In questa visione dell’altra folliala storia gonzaghesca rivela aspetti dram-matici, follia strisciante che prende ilPrincipe fino a determinarne le scelte; eglistesso crea una dimensione particolareche arriverà a fagocitarlo e a farlo diven-tare schiavo di se stesso”… “La frase checampeggia in Palazzo Ducale, nella Saladel Labirinto, ‘forse che sì, forse che no’,tratta da una frottola amorosa del ‘500,voluta da Francesco II e Vincenzo I per-ché tutti la vedessero è espressione di fol-lia?. Nella realizzazione di un assunto checi vede ignoranti del divenire, mai sapre-mo cogliere questa dimensione particola-re del sapere, perché quel che accade ac-cada. Un concetto di straordinaria follia”.

Luigi BenevelliPsichiatra aderente al Forum SaluteMentale, Vicepresidente Istituto di StoriaContemporanea di Mantova“Anche a Mantova l’assistenza alle per-sone affette da disturbi mentali si è strut-turata nel tempo sempre incrociandosicon la storia locale; il problema è venutofuori con la pellagra, ma lo smontaggio ditale struttura, del pensiero che ci stavadietro è avvenuta con il ’68”. “L’alfa el’omega di questa struttura è significativaperché viene inaugurata il 28 ottobre1930, con la marcia su Roma… e si chiu-de alla fine del secolo, nel 1999, quandovengono dimesse le ultime persone. Nel-l’arco di 70 anni è cambiato il modo dipensare, sono cambiate radicalmente leleggi”. “Questo è un posto pieno di storiee di drammi… nel ’61 abbiamo il massi-mo delle persone ricoverate. Questi luo-ghi sono stati cambiati in funzione delleragioni della politica; sono cambiate leleggi, le ragioni del consenso, i problemisociali ai quali occorreva dare risposte”.“Fra le intenzioni di chi ha costruito que-sto luogo, c’era quella di proteggere i fol-li dalla società, offrire sicurezza e prote-zione, ma è il meccanismo che fu avvia-to, l’idea che i folli fossero pericolosi pergli altri produsse la forma di internamen-to che ha fatto si che questo divenisse unluogo di dolore per migliaia e migliaia diuomini e donne”. “La valorizzazione del-la memoria e dei documenti deve andareavanti. Auspico l’impegno della salva-guardia dell’archivio, della biblioteca edel parco”.

Giuseppina NosèSocio fondatore e Presidente dell’asso-ciazione di volontariato “Oltre la Siepe”Onlus“Parlare di evoluzione della cura è fare ri-ferimento alla intenzionalità, alle catego-rie umane della relazione, dell’accoglien-za nei confronti della diversità e della ma-lattia…”. “ Ciò che ci ha accompagnatonel superamento del manicomio è stato ilpensiero amoroso, l’amore che questepersone trasmettono fa scaturire una for-za e un desiderio di vivere indefinibili adir poco…; il libro rappresenta un docu-

momento. Fu un momento di grande di-battito nella città… Lì ho vissuto perqualche mese facendo una supplenza nel’70 all’ospedale di Gemona. Mi capitò dicuriosare una sera nelle cartelle clinichedell’ospedale psichiatrico dove, dietrouna cancellata, non molto diversa da co-me sono tenuti i suini oggi, stavano i cro-nici psichiatrici”. “Qui adesso abbiamouno spazio bellissimo, ma soprattutto ab-biamo dei bimbi nel nido interaziendale.I bambini sono il nostro futuro e quindipensiamo che l’ospedale psichiatrico, exmanicomio, diventi un luogo di gioia,speranza, futuro”.

Luisa PedrazziniAssessore regionale Regione Lombardiaai piani, programmi e progetti territoriali“Il tema del recupero di aree dimesse, maanche di grandi patrimoni immobiliaristorici sono un punto fermo delle politi-che urbanistiche che la Regione vuolecondurre in collaborazione con gli enti lo-cali. E’ importante prima di consumarenuove risorse, nuovo suolo, che ci sia ilmiglior uso delle risorse esistenti”: “Pro-mozione del collegamento tra aspetti cul-turali ed aspetti di politica ambientale, tracultura e territorio; recupero del patrimo-nio non in sé e per sé, ma anche per la po-tenziale ricaduta su tutto il contesto urba-no, per le ulteriori possibilità di sviluppodel territorio”.

Ettore AlbertoniAssessore regionale Regione Lombardiaalle Culture, Identità ed Autonomie“Ho trovato qui una realizzazione che sin-tetizza alcuni canoni fondamentali perl’azione di governo della Regione”.“Questo tipo di azione che è di restauro edi riuso funzionale di un patrimonio vi-gente rappresenta un dato che, accanto aquello umano, valorizza l’altro grande re-taggio che è il patrimoni culturale fatto diambienti, bellezza, ingegno e impegnonelle realizzazioni di quelle che sono letestimonianze del passato… tutte vive inun’ottica di funzione pubblica, una fina-lizzazione sociale carica di valori umani”.“Dal 2000 la Regione ha fatto in tutti isuoi interventi una scelta di cultura,… chesi traduce poi in fattore di sviluppo so-ciale, economico, civile”. “Questo librorappresenta una concatenazione di inter-venti, un concerto complessivo, un elogioalle creatività della vita. Ottica della con-catenazione delle competenze, integra-zione a tutto campo”.

Giancarlo MalacarneStorico e scrittore, Direttore di arte e sto-ria “Civiltà Mantovana”“Ho intravisto in questo libro la possibi-lità di dibattere di un’altra follia: la folliache permea il tessuto sociale, parte viva epulsante della vita del Principe;… saggioche chiamasse in causa la grande famigliache ha dominato a Mantova per 400 an-ni”. “La follia che si manifesta, a secon-da del momento storico, bruciando la gen-te sulle piazze, acquistando in giro per il

Maria Cristina CantùDirettore Generale Asl Mantova“Le ragioni che stanno alla base della de-cisione del recupero di Dosso del Corsovanno ricercate nella convinzione che nonsi possa pensare a dove andare se primanon si sa bene da dove veniamo…le radi-ci, i successi, gli insuccessi devono esse-re analizzati, contestualizzati…; fare va-lore aggiunto delle esperienze negative epositive che pure si registrano nel corsodella storia. Questo per costruire sempremeglio il presente e progettare il futuro.Questo vuole essere il programma di ri-qualificazione urbanistico strutturale delcompendio del Dosso del Corso”. “La Sa-nità non fa mai abbastanza! A Mantova,così come in tutta la Lombardia dove que-sta assorbe oltre il 70% del bilancio re-gionale… per migliorare in qualità equantità si deve ricerca l’efficienza, chenon significa risparmio di risorse, ma si-gnifica ottimale ed oculato impiego di tut-te le risorse. L’Asl per essere davvero au-torevole deve essere essa stessa, per pri-ma, testimonianza concreta dell’applica-zione delle norme che mirano a migliora-re la qualità e la sicurezza”. “Le prospet-tive dell’evoluzione nazionale e regiona-le locale nel nostro sistema di welfare ela sua intrinseca potenzialità che costitui-sce il macro concetto del progetto Dosso,riconosce che bisogna cercare di andare atrarre e valorizzare tutte quelle opportu-nità che si possono sviluppare dal recu-pero degli sprechi del passato. Questo an-che laddove magari sono stati frutto di de-cisioni di cura”.

Mattia PalazziAssessore al Comune di Mantova al Wel-fare municipale, politiche giovanili e di-ritti della cittadinanza “La riqualificazione del Dosso del Corsorappresenta il recupero di un patrimoniodella nostra città, patrimonio nato nel1930… valore simbolico di questo recu-pero… quelle che possono essere le fun-zioni di uno spazio articolato, enorme,importante per la città… Dalla riqualifi-cazione di uno spazio può venire lo sti-molo e lo spunto per ragionare su comemiglioriamo e qualifichiamo l’offerta diservizi per la città. Come, insomma,creiamo welfare inclusivo non risarcito-rio, che credo sia obiettivo e fattore di svi-luppo di una comunità. Non c’è sviluppose non c’è un welfare forte, coeso, capa-ce di assorbire e promuovere le risorsedella comunità”.

Maurizio FontaniliPresidente della Provincia di Mantova“Nel ’71 si concluse proprio qui una vi-cenda drammatica per la sanità mantova-na, il processo a Giorgi, allora direttoredell’ospedale psichiatrico. Il processo,che era poi un processo per interessi pri-vati in atti d’ufficio, pare facesse l’elet-troshock ai pazienti per poi estorcere de-naro……alla fine fu assolto”. “La rifor-ma promossa dall’ospedale psichiatricomanicomiale di Gorizia attraversa quel

Commenti al libro

MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2006 GAZZETTA DI MANTOVA IIIInFORMASALUTE L’ASL di Mantova Comunica

speciale a cura della A. MANZONI & C.

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Misurato il “Ben-essere organizzativo” dell’Asl

Ègiunto quasi a conclusione il primo atto della ri-cerca sul benessere organizzativo che la Asl diMantova ha deciso di realizzare coinvolgendo,

oltre al personale dipendente, anche convenzionati econtrattisti, per un totale di 840 persone.

LE ORIGININel Novembre 2004 il Direttore Generale, su richiesta delle Or-ganizzazioni Sindacali del comparto e della RSU aziendale, ed ap-plicando la Direttiva sul Benessere Organizzativo emanata nel me-se di Marzo 2004 dal Ministro per la Funzione Pubblica, avevadeciso l’istituzione di una commissione paritetica, composta dadipendenti Asl in rappresentanza dell’Amministrazione e delle Or-ganizzazioni Sindacali. La commissione paritetica, dopo alcuniincontri, propose - per misurare la percezione del Benessere pre-sente all’interno della Organizzazione – di realizzare una ricercautilizzando il Questionario messo a punto dall’Università “La Sa-pienza” di Roma, in collaborazione con il Ministero della Fun-zione Pubblica. Da due anni, all’interno della iniziativa denomi-nata “Cantieri”, il Ministero sta promuovendo la realizzazione diattività di ricerca, formazione ed intervento sul tema del “Benes-sere Organizzativo” in numerose Pubbliche Amministrazioni ita-liane. L’Asl di Mantova, nel decidere di realizzare la ricerca si èqualificata come la prima grande Amministrazione Pubblica Man-tovana in cui il progetto si realizza, la seconda Azienda Sanitariain Regione Lombardia.

IL BENESSERE ORGANIZZATIVO Perché il tema del benessere organizzativo è diventato così im-portante per le Organizzazioni ed in particolare per le PubblicheAmministrazioni? Perché è andata crescendo negli anni la consa-pevolezza, da parte di coloro che studiano le organizzazioni, cheintervengono per cambiarle e che lavorano al loro interno, dellaimportanza degli aspetti “immateriali”. Al di là delle procedure,degli organigrammi, delle dimensioni strutturali, dei bilanci, si co-glie sempre più che una organizzazione è “come è vissuta”. Dachi ci lavora anzitutto, ma anche dai “clienti-utenti”, da coloro chele dirigono. Enzo Spaltro, decano della Psicologia del Lavoro inItalia, afferma che “l’organizzazione è un sentimento”. Questapercezione è diventata tanto più forte nelle Organizzazioni cheerogano Servizi, nelle quali il patrimonio principale è costituitodalle competenze, dalle conoscenze, dalle capacità creative, in-novative e relazionali del personale che al loro interno è impie-gato. Al punto che, da alcuni decenni, diverse organizzazioni han-no cominciato a contabilizzare questo patrimonio, a parlare di “ca-pitale intellettuale”, di “capitale umano” a studiare metodi per mo-dificare le loro strategie operative per valorizzare i contributi, leconoscenze, la partecipazione e la motivazione, la tensione al-l’innovazione ed all’aggiornamento. L’iniziativa dell’Asl si col-loca in questo clima culturale, ma anche in un periodo di forti cam-biamenti nell’organizzazione e nei suoi obiettivi. La RegioneLombardia ha impresso una forte accelerazione a questi processi,ridefinendo la funzione principale dell’Azienda Sanitaria Localecome “Programmazione-Acquisto-Controllo”. Anche la applica-zione della legge di Riforma dell’Assistenza e l’assunzione, al-l’interno dei principi costituzionali, del concetto di sussidiarietàsono stati elementi che hanno contribuito (e contribuiscono) alcambiamento delle finalità dell’Azienda Sanitaria Locale. Tuttociò non è indolore. L’Asl possiede un patrimonio di operatori, diservizi, di storia, di competenze che, in molti settori, ha rappre-sentato ( e per certi versi rappresenta ancora) l’eccellenza nei ser-vizi socio-sanitari pubblici. Un patrimonio costruito pian piano,passando dalle esperienze dei Consorzi Sanitari di Zona, promossidai Comuni negli anni ’70, alle USSL previste dalla riforma sa-nitaria negli anni ’80-90, fino alle Aziende Sanitarie degli ultimianni. L’erogazione dei servizi socio-sanitari, che è stata l’attivi-tà principale delle Asl in questi decenni, non sarà più – secondola Regione – l’attività prevalente da svolgere nei prossimi anni.L’Asl dovrebbe diventare – prevalentemente – una struttura am-ministrativa attenta al governo dei bisogni di salute presenti sulterritorio, con compiti di programmazione, acquisto e controllo.Tali cambiamenti stanno influenzando in modo notevole il climainterno all’azienda.

LA RICERCA SUL BENESSERE Di tutto ciò c’era consapevolezza quando, nel mese di settembre,tutti gli operatori sono stati invitati a partecipare alla ricerca, com-pilando il questionario proposto dal Ministero. Il lavoro, per l’ in-formazione dei lavoratori e la somministrazione dei questionari, èstato intenso e frenetico. I membri della commissione, insieme a 7psicologi tirocinanti, ed ai referenti distrettuali hanno realizzato ven-tinove incontri di gruppo nelle diverse sedi distrettuali, per permet-tere la più ampia partecipazione alla ricerca, tutelando contempo-raneamente la privacy degli intervistati. Oltre a ciò sono state resedisponibili alcune giornate in cui chi non aveva potuto partecipare

agli incontri poteva compilare ed inserire nell’urna il questionarioindividualmente. Il risultato di tutto questo lavoro è andato al di làdelle aspettative: hanno partecipato alla ricerca 793 fra dipendenti,Co.co.co, borsisti, pari al 94,4% del totale. Secondo lo Staff Mini-steriale di “Cantieri”, questo è uno dei risultati più elevati in Ita-lia. I sette tirocinanti psicologi hanno quindi provveduto a trasferi-re i contenuti dei quasi 800 questionari all’interno del software pre-disposto dal Ministero. Così a metà ottobre si è giunti in possessodei primi dati. Dopo un primo esame dei grafici prodotti dal soft-ware, ed aver discusso alcune possibili interpretazioni dei risultati,si è passati alla fase più qualificante della ricerca: la realizzazionedi incontri, a livello dei diversi distretti, per discutere dei risultaticon i dipendenti e raccogliere da loro alcune prime proposte di in-tervento. Verrà infine prodotto un report conclusivo con dati, con-siderazioni e proposte.

COME SI STA NELL’ASL?Qual è, in sintesi, il “clima organizzativo” che si vive nell’Asl diMantova? Quello che emerge dall’indagine è un quadro composi-to, ricco di elementi tra loro in contrasto, difficili da dipanare, inquanto costituiscono - contemporaneamente- le aree di maggior ric-chezza e difficoltà di gran parte delle organizzazioni contempora-nee. Gli aspetti che più emergono come positivi sono quelli della“tenuta” delle relazioni interpersonali e della collaborazione, so-prattutto tra colleghi di lavoro, della motivazione per il lavoro e l’impegnare energie per l’organizzazione; quelli più negativi hannoa che fare soprattutto con la percezione di una scarsa valorizzazio-ne, di non equità e trasparenza nelle valutazioni del personale, disituazioni di confusione relativamente a competenze, procedure edobiettivi. Le richieste di maggior partecipazione, di maggior coin-volgimento nelle scelte e nei processi decisionali, di maggior con-divisione nella definizione degli obiettivi e delle priorità dell’entesono quelle che con più frequenza stanno emergendo negli incon-tri distrettuali. Anche se, a rendere ulteriormente complicata la rea-lizzazione di interventi di miglioramento organizzativo, c’è la pre-senza di una ridotta fiducia nelle “possibilità di cambiamento del-le condizioni negative attuali” manifestata dagli intervistati. Questesono, del resto, alcune delle sfide con cui le organizzazioni moder-ne, soprattutto quelle con forti connotati istituzionali, si trovano aconfrontarsi: come fare a valorizzare le competenze e le risorse chepossiedono, utilizzando un approccio “bottom-up” (dal basso al-l’alto), e promuovendo coinvolgimento e motivazione in situazio-ni che richiedono - per l’instabilità ed i forti cambiamenti nel con-testo ambientale in cui si muove – veloci adeguamenti organizzati-vi e una forte capacità di gestione della leadership. Tutto ciò ulte-riormente complicato dal fatto che, per la situazione di incertezzain cui si trovano (e che contribuiscono a generare) devono con-frontarsi – sempre più spesso – con forti vissuti di sfiducia e senti-menti di impotenza, che rendono difficilmente praticabili percorsidi cambiamento.

PROSPETTIVEDopo il report finale sarà necessario individuare strumenti e risor-se per fare in modo che il monitoraggio del benessere organizza-tivo possa trasformarsi , da indagine “una tantum” in uno strumentoutilizzabile dalle diverse Unità organizzative dell’Azienda per te-ner sotto controllo i processi di comunicazione, sviluppo relazio-nale e gestione del cambiamento al proprio interno. Sarà anche ne-cessario realizzare interventi puntuali, mirati, per agire laddove -con più forza- si presentano situazioni di malessere, e per valoriz-zare le proposte giunte dai dipendenti sugli interventi migliorativida realizzare. I temi della promozione della partecipazione, del co-involgimento nelle scelte e nella valutazione saranno probabil-mente i primi da approfondire.

IINNDDAAGGIINNEE AA TTUUTTTTOO CCAAMMPPOOIINN DDIIRRIITTTTUURRAA DD’’AARRRRIIVVOO

La necessità di intervenire nel settore alimen-tare con una iniziativa di informazione e for-mazione è fortemente sentita dall’Asl di Man-tova anche in considerazione del fatto che iServizi Sanitari territoriali non hanno esclusi-vamente la "mission" di reprimere errori o in-frazioni ma hanno da sempre l'obiettivo di farcrescere negli addetti ai lavori una maggioreconoscenza e coscienza delle problematichesanitarie connesse con la legislazione, comu-nitaria e nazionale, in continua evoluzione. Lapresenza crescente di personale straniero nel-l'impresa alimentare, obbliga a una riformula-zione dei progetti formativi. La necessità d'in-formare prima di formare, è prioritaria, cosìcome diventa fondamentale riuscire a "capir-si". In questa direzione va un nuovo manualefotografico che vuole essere una guida sem-plice e immediata. La guida è multilingue, (in-

glese, francese, arabo) e riflette, attraversol'impatto immediato delle immagini, le princi-pali situazioni di rischio che l'operatore di unmacello, di uno spaccio e di un ristorante af-fronta quotidianamente. La guida non può, perovvie ragioni, comprendere tutte le situazionidi rischio verificabili in tali attività, ma l'espe-rienza degli autori suggerisce che quelle rap-presentate sono le più significative. Il metodousato nella stesura del manuale è quello di rap-presentare, con foto o disegni esplicativi, al-cuni comportamenti scorretti (NO) e alcunicorretti (SI). Oltre agli aspetti igienici è ri-portata una sezione dedicata alla prevenzioneed alla sicurezza del lavoro. In questo caso, ilcriterio utilizzato è stato quello della rappre-sentazione fotografica dei rischi, e a parte, l'e-lencazione dei principali sistemi di prevenzio-ne. Nell'ambito dello stesso progetto e con lo

stesso criterio è stato predisposto un CompactDisk (opzionale), più completo, destinato alpersonale formatore. Il manuale rappresenta leprincipali situazioni di rischio dovute ai germipatogeni come Salmonella, Listeria, Campy-lobacter, Yersinia ecc. L'attenzione maggioredeve essere riservata alla macellazione e alleprime fasi della lavorazione degli alimenti,poiché gli errori commessi in questa fase del-la filiera condizionano la qualità igienica del-la materia prima fino al consumo. Per la pre-venzione degli infortuni, i determinanti deglieventi infortunistici, oltre alle caratteristichedelle attrezzature e dei luoghi di lavoro, sonospesso legati ai comportamenti degli operato-ri. Tali comportamenti devono essere coeren-ti e conformi alle misure di prevenzione e si-curezza previste dalle leggi e dai documentiaziendali della sicurezza.

L’Argomento della donazione di organi e tessuti a scopo trapianto torna ciclica-mente a costituire oggetto di dibattito da parte dei mass media e della comunitàscientifica internazionale. Il trapianto d’organo rappresenta oggi una terapia in-

sostituibile; in alcuni casi migliora la vita dell’individuo, in altri la salva letteralmente. Oggi, con l’introduzione della ciclosporina, immunosoppressore che riduce fortemen-te il rischio di rigetto nei pazienti trapiantati, la possibilità di successo è fortemente au-mentata. E comunque la ricerca procede sondando sempre nuove prospettive. Il grosso problema dei trapianti oggi è rappresentato dalle liste di attesa e, nonostantegli sforzi compiuti negli ultimi anni, il tempo per un trapianto è misurabile non in me-si ma in anni. I dati forni dal CNT(Centro Nazionale Trapianti) sono positivi, anche sefanno però riflettere sul fatto che esiste un forte divario fra richiesta ed offerta. Alle Asl competono, in tema di trapianti, sia l’informazione che la sensibilizzazionedella cittadinanza; inoltre adempimenti relativi al recepimento formale della dichiara-zione di volontà alla donazione degli organi da parte del cittadino. Per interpretare nel migliore dei modi il ruolo cui istituzionalmente è chiamata, l’Asldal 2002 programma incontri rivolti agli studenti delle classi quinte degli istituti di istru-zione secondaria di tutta la provincia per approfondire i seguenti aspetti: Cos’è la do-nazione di organi e tessuti; Quando può avvenire la donazione di organi e tessuti; Le-gislazione in materia di donazione di organi e tessuti; Come esprimere la propria vo-lontà all’assenso/dissenso alla donazione. Ogni incontro, seguito da dibattito, ha permesso ai ragazzi di formulare domande uti-li ad ottenere chiarimenti, sfatare dubbi e perplessità. L’obiettivo di tali incontri è stato ed è tutt’ oggi cercare di informare al meglio e crea-re nei giovani la cultura della donazione. Il materiale utilizzato per gli incontri è fornito direttamente dal CNT, organismo tec-nico che coordina e promuove l’attività di donazione e trapianto in Italia con sede pres-so il Ministero della Salute a Roma. Dal Marzo 2002 ad oggi i ragazzi coinvolti sonostati 901, le dichiarazioni di volontà ritirate 340. Sempre rivolto agli studenti delle ul-time classi della scuola media superiore è il Concorso sperimentale per l’anno scola-stico 2005/2006 “Il mio cuore è per te”che l’Asl di Mantova, ha promosso, in colla-borazione con la Provincia e il C.S.A (ex Provveditorato agli Studi). L’informazione alla cittadinanza si è ulteriormente rafforzata dal 2004 quando l’Asl hapensato serate dedicate alla popolazione intesa in senso allargato, coinvolgendo atti-vamente le associazioni di volontariato quali AVIS, AIDO e Cuore Amico. La partecipazione della cittadinanza è andata oltre le aspettative e le collaborazioni con-tinuano. La campagna “Dai valore alla vita 2005 – 2006”, promossa dal Ministero del-la Salute e dal Centro Nazionale Trapianti, realizzata grazie alla collaborazione tra leAssociazioni nazionali più rappresentative del volontariato donatori, sta lavorando ala-cremente con la finalità di promuovere la sensibilità verso la donazione.Anche Mantova si è attivata attraverso la progettazione di iniziative su molteplici fron-ti, così come consigliato dagli organi nazionali e regionali. Mantova è in Lombardia campione di espressione di volontà e di donazione. Grazie atutti coloro che ci sostengono.

DDOONNAAZZIIOONNEE OORRGGAANNII::

MMAANNTTOOVVAANNII FFUUOORRIICCLLAASSSSEE

LL’’IIGGIIEENNEE EE LLAA SSIICCUURREEZZZZAA DDEELL LLAAVVOORROO NNEELLLLEE IINNDDUUSSTTRRIIEE AALLIIMMEENNTTAARRIINUOVO MANUALE

FOTOGRAFICO

IV GAZZETTA DI MANTOVA MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2006InFORMASALUTE L’ASL di Mantova Comunica

speciale a cura della A. MANZONI & C.