mercati e orti urbani nel centro di Torino CAMPAGNA AMICA · mercati e orti urbani nel centro di...

1 - n 63 - nOV 2014 - sugOnews, la prima rivista da tavolasugOnews.it facebOOk.cOm/sugOnews.riVistadataVOla Pubblicità - tel 011 5692009 - [email protected]

stampato dalla G. Canale & C. S.p.A. con inchiostri e carta ad uso alimentare non per contatto diretto.registrato al Tribunale di Torino con il numero 13/27.02.07 - distribuito a Torino e in Piemonte tiratura 360.000 copie usare come sottopiatto - buono come tovaglietta, ottimo per areoplanini di carta

TORINO

Vola il progetto di Coldiretti che punta al dialogo tra agricoltura e consumatori

mercati e orti urbani nel centro di Torino CAMPAGNA AMICA

Grazie ad una filiera corta ben organiz-zata, i consumatori possono acquistare direttamente dai produttori agricoli frutta e verdura fresca di stagione, salumi e formaggi, birra, latte crudo e yogurt, vino, pane e prodotti da forno, pasta, riso, miele, fiori, carne e derivati e ogni altra produzione di trasformati, con la stessa comodità di un supermercato. Oltre alla qualità e alla tracciabilità dei prodotti, consumare alimenti di filiera corta di-venta anche una scelta ecologica: la forte riduzione degli imballaggi consente una drastica riduzione dei rifiuti; inoltre i pro-duttori locali in filiera corta, concorrono a ridurre il calo del consumo di energia, dell’inquinamento e del traffico.

Mercati di Campagna Amica1a dOmenica del mese Piazza Palazzo di Città2a dOmenica del mese Giardini Cavour3a dOmenica del mese Piazza Madama Cristina4a dOmenica del mese Piazza Bodoni

Vieni a visitare il nostro orto urbano in piazza Emanuele Filiberto in Cascina Quadrilatero, adulti e bam-bini possono imparare la stagionalità dei prodotti e gustarsi una passeg-giata nella natura nel pieno centro di Torino. Inoltre nel periodo di natale, ci saranno tanti altri appun-tamenti organizzati da Campagna Amica. Cerca il Giallo, scegli la qualità di Campagna Amica. Associazione Mercati di Campagna AmicaVia Pio VII, 97 10135 TorinoTel 011 [email protected]

Una nuova, poetica installazione a partire dal 20 novembre a Torino: Galleria San Federico diventerà il teatro della fatata coreografia di SAR.TO – La moda illumina Torino, 10 grandi sfere luminose sospese nella volta della Galleria, ogni sfera racchiuderà un abito appositamente creato da uno stilista emergente del territorio, come omaggio alla sartorialità della moda torinese. L’interno della Galleria ospiterà invece numerosi temporary stores e il passaggio sarà animato da eventi che si susseguiranno sino al 31 gennaio 2015. Il progetto, a cura dell’associazione Golfart, prevede anche che tutti i proventi siano destinati alla Fondazione Faro. Arte, moda e charity: con SAR.TO a Torino ogni cosa è illuminata!

Una nuova, poetica installazione a partire dal 20 novembre a Torino: Galleria San Federico diventerà il teatro della fatata co-reografia di SAR.TO – La moda illumina Torino, 10 grandi sfere luminose sospese nella volta della Galleria, ogni sfera racchiu-derà un abito appositamente creato da uno stilista emergente del territorio, come omag-gio alla sartorialità della moda torinese. L’interno della Galleria ospiterà invece numerosi temporary stores e il passaggio sarà animato da eventi che si susseguiranno sino al 31 gennaio 2015. Il progetto, a cura dell’associazione Golfart, prevede anche che tutti i proventi siano destinati alla Fondazione Faro. Arte, moda e charity: con SAR.TO a Torino ogni cosa è illuminata!

SAR.TO - La moda illumina Torino

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TORINO



TORINO

Forse non ci avete pensato: ma proprio adesso, mentre leggete queste righe, sta-te vivendo un’esperienza culturale. Semplicemente perché state mangiando. O bevendo. E l’enogastrono-mia è cultura. Ce lo hanno spiegato in mille modi. All’alimentazione è dedicata l’intera Expo 2015. Tivù, giornali e web traboccano di pietanze. Le masse si preci-pitano a condividere il ben-diddio culturale del Salone del Gusto. è come negli Anni 60, quando scoprimmo la vacanze al mare: milioni di persone ansiose di ritro-vare il contatto con la natura invasero le spiagge che di-vennero sterminati carnai con ombrelloni, sdraio e gelati. Il cibo è cultura se è esperienza, narrazione, stile di vita che implica un am-

biente piacevole, una tavola bene apparecchiata, un oste gentile, un prodotto curato. Le adunate oceaniche del cibo implicano ressa, disa-gio, cibo cucinato alla bell’e meglio e consumato in fret-ta. Il cibo come esperienza culturale di massa tradisce la lezione di Brillat-Savarin: “Gli animali si nutrono, gli uomini mangiano; solo l’uo-mo di spirito sa mangiare”.

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157 Maestri, tanti indirizzie sapori da scoprireDal 2002 i Maestri del Gusto propongono un viaggio fra città e provincia rurale, negozi rinomati, botteghe storiche, laboratori artigiani, aziende agricole, vigneti e casari d’alta quota, per far conoscere la bontà di un territorio generoso di sapori e i suoi produttori, accuratamente selezionati dalla Camera di commercio di Torino, dal suo Laboratorio Chimico e da Slow Food.

ApicoltoriLe QuerceMario BiancoCondo MariaApicoltura Canavesana

Aziende AgricoleIl Frutto PermessoAgripiemonteConsorzio del Peperone di

CarmagnolaParva DomusNaturalmenteTerre SparseAgrimacelleria ’L MarghèChialvaMentaEssenzialmentaAgricooPecettoOrti di Cascina RubinaCascina SavoiardaCelesiaIl Runch

BirrificiHave a Nice TripGrado PlatoAlegheBirrificio PineroleseGilacParsifalBirrificio TorinoLa PiazzaSan MicheleSan PaoloSorA’laMa’Beba

CasariFormaggeria Cà du RocLa CascinassaCascina Bosco d’OrtoNicolettaCascina Fontanacervo

Case Da TèThe Tea

CioccolatieriZuccarelloGuido CastagnaA. Giordano TorinoCioccolato Poretti

Candifrutto La Bottega del Cioccolato

Guido GobinoJacopey Cioccolato PeyranoMonteccone CioccolatoOdilla ChocolatPiemônt Cioccolato

DrogherieCeni

EnotecheEnoteca CalusoEnoteca Regionale dei Vini

della Provincia di TorinoReviglioLa FavoritaCasa del BaroloDa BaccoLa Petite CavePapà NoèRossorubino

Formaggiai BorgiattinoËl Canton dij FormaggLa Baita dël FôrmaggLàit e Formagg

GastronomieAngolo del Buongustaio di

Messaglia & C.Pasta & Pasticci’L PotagéCibo ContainerFerriLa Cambusa del BastimentoRoby & RobyRosada dal 1926

GelaterieNevedaranceAgrigelateria San PéBuono e SanoBiogelateria Slow Ice CreamDolce ManiaEurocremAlberto MarchettiMondello Manifattura GelatiOttimoPiù di un gelatoSilvano

TestaVanilla Creams & FruitsCascina Roseleto Gelateria

Contadina

GofrerieIo Mangio GofriGofreria Piemontèisa

LiquorerieBernard Elisir dal 1902

MacellerieDario GeymonatPigs & CowsSilvio BrardaDa RibettoGramagliaBoettoAzienda Agricola ScagliaCrivelloBarberisBruno BergoglioMichele GadaletaMacelleria Testa dal 1916Nicola I Binari del Gusto

MoliniMolino Roccati

PanetterieIl Forno del BorgoI Tre ScaliniBeccaria Il Fornaio del BorgoFabaroMauro DemartiniRiccardo AvettaIl Forno dell’AngoloPerino Vesco Fornai in TorinoVoglia di pane

PasticcerieUgettiDi ClaudioMolinerisPittiCastelliAvidanoButtiglieriPerottiRolettiGallizioliAmici Miei

Capitano RossoGiovanni Dell’AgneseGertosioPfatischRaspinoSaporitoScalenghe

PastificiIl CastelloDa VirgilioDefilippisPastificio BologneseRenatoSapori di Tassinari & C.

PescherieGallinaIl Corallo

SalumificiNadiaSalumificio del Castello

TorrefazioniGiuliano CaffèAntica Torrefazione del

CentroTaurocafCaffè DamossoPausa Café

VerdurieriLa Frutteria di GaidoLe Primizie di Osvaldo

ViticoltoriBalbianoCantina Produttori Erbaluce

di CalusoPodere MacellioCantine CrosioLa CamporeCantina dei Produttori

Nebbiolo di CaremaRossottoTenuta RolettoFerrandoSanta CleliaCarettoCieckFontecuoreOrsolani

Slow Food

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MANGIO ERGO SUM

“Gli animali si nutrono, gli uomini mangiano; solo l ’uomo di spirito sa mangiare”.

gabriele ferraris

Lavazza compie un viaggio alla ricerca delle migliori qualità di caffè

nel cuore dell’Etiopia, nella regione di Kafa, dove tutto ebbe origine

e dal cui nome deriva la parola caffè. Una piccola regione in cui

la produttività di caffè per ettaro è tra le più basse al mondo.

Le tecniche artigianali di coltivazione limitano ulteriormente

la disponibilità del prodotto. Gli abitanti del luogo, di generazione

in generazione, si tramandano i segreti delle preziose piante,

dalla paziente raccolta delle ciliegie una ad una ai gesti della selezione,

dando vita ad una produzione limitata di pregiato “forest coffee”.

KAFA FOREST COFFEE 100% ARABICA

Kafa non è per tutti, è per chi sa gustarlo,

riconoscerne le sfumature e apprezzare

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Un caffè di carattere, da assaporare con cura

per coglierne il peculiare retrogusto di miele

e datteri, con preziose note di ciliegia matura.

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TORINO

Salento e Zanzibar festival insolitiLe brume dell’autunno generano voglia di evasione, e un buon lenimento è sempre rappresentato dallo sguardo verso musiche e raduni suggestivi. Il primo è la Fòcara di Novoli, provincia di Lecce dove dal 16 al 18 gennaio si rinnoverà il mito del falò in piazza più alto del Mediterraneo. L’artista ospite è nientemeno che Jannis Kounellis, mentre i concerti gratuiti saranno firmati da Rachid Taha, Emir Kusturica, Lee Scratch Perry, Digitalism e Istituto Mexicano del Sonido in un Salento invernale senza turisti. Se poi la portata delle vostre finanze copre lunghe distanze, ecco pronte le mura di Stone Town, a Zanzibar. Periodo 12 – 15 feb-braio, sul palco una cinquantina di fresche realtà locali e provenienti da Madagascar, Capo Verde, Tanzania, Camerun, Alegeria, Kenya, Senegal e Mozambico im-merse in uno scenario mozzafiato.

Paolo ferrari

All’interno del program-ma culturale che nel 2015 unirà Torino a Berlino per ricordare i 25 anni dalla caduta del muro, dal 9 novembre al 12 gennaio apre presso l’Appartamen-to Padronale di Palazzo Saluzzo Paesana e nelle cripte di San Pietro in

Vincoli la mostra personale “Gôtterdâmmerung – Il Crepuscolo degli Dei”, dell’artista tedesco Sven Marquardt. è passato ap-pena un quarto di secolo dal dissolversi di quella cortina che ha tenuto contrapposti per decenni due parti del mondo e uno dei suoi effetti è stato la creazione di un precedente storico quasi irripetibile su cui la fotografia mondiale ha ricavato scatti rimasti immortali. è la forza, sug-gerita dal titolo dell’opera wagneriana, che si respira nei 60 lavori fotografici di

Marquardt che raccontano l’evoluzione e le trasfor-mazioni socio-culturali di Berlino dalla Guerra Fredda fino a oggi. Con un accento in più. Infatti, l’au-tore è il front-man del cele-bre club Berghein e ciò che

racconta il suo sguardo non appartiene solo alla vita di superficie, ma soprattutto a quella dell’underground e della vera anima berlinese.

www.goetterdaemmerung.itfabrizio VesPa



TORINO

IL CREPUSCOLO DEGLI DEI

60 lavori fotografici che raccontano l’evoluzione e le trasformazioni socio-culturali di Berlino

A PALAZZO PAESANA Mauerspechte. Sono stati chiama-

ti così - letteralmente in tedesco “picchi del muro” - tutti i tedeschi che nelle settimane successive al 9 novembre 1989 hanno abbattuto pezzo per pezzo e con qualunque strumento il Muro di Berlino. Oggi non ne è rimasto in piedi quasi nulla, a parte alcuni punti vicino a Potsdamer Platz e sulle rive della Sprea. I pezzi del muro furono in larga parte ridotti in polvere per costruire autostrade o messi all’asta. Un frammento, con i tondini di metallo arrugginiti e contorti che spuntano dai bordi e un lembo di murales con un personaggio stiliz-zato che strizza l’occhio ai passanti è arrivato a Torino già molti anni fa. è esposto al Pastis, incastonato nel pavimento, in piazza Emanuele Filiberto 9. Ogni giorno, dal matti-no a sera, nel mondo liberato.

BERLINO TORINO



TORINO

# La pasta con le vongole: ho impa-rato a cucinarla di recente e che ho scoperto essere molto più semplice di quello che sembra, ma molto più dif-ficile di quello che sembra. Il segreto? Pesce fresco e un po’ di acqua di cot-tura degli spaghetti per mantecarli.

# Torino si trova in una posizione fortunatissima rispetto all’Expo2015 perché fa parte di tutta quell’a-rea circostante Milano che sarà mol-to più facile da raggiungere rispetto alla fiera stessa. La nostra città oggi è al centro di una rivoluzione cultu-rale estremamente interessante e sta cominciando a entrare nell’immagi-nario collettivo come una delle desti-nazioni “don’t miss”, da non perdere, non solo per i i turisti stranieri ma anche per gli italiani.

# Il mio piatto preferito, da buona piemontese/valdostana, è il risotto con la fonduta. Però, sono una pessima cuoca e non saprei dare alcun consi-glio su come prepararlo; passi per il risotto, ma la fonduta proprio no. Mi auguro quindi di trovare sempre qualcuno che abbia la voglia, il tempo e la capacità di cucinare per me. In cambio, porto una bottiglia di buon Barolo.

# penso che l’Expo 2015 sia una straordinaria occasione di visibilità e di turismo non solo per Milano, ma per l’Italia intera, e per il Nord Ovest in particolare; Torino si trova a 35 minuti di tre-no, e l’offerta culturale della nostra città è davvero eccellente perché il pubblico internazionale non ne approfitti. Il primo aprile apriremo il Nuovo Museo Egizio, 10.000 mq completamente rinno-vati per esporre la seconda collezione al mondo di arte egizia; un’opportunità unica inserita a pieno titolo all’interno di un evento mondiale.

# Il mio piatto preferito è la zuppa di pane e cavoli. La ricetta ha ingredienti molto semplici, come il cavolo appunto, il pane raffermo, poi il parmigiano e il brodo in cui cuocere le foglie di cavolo prima di mettere il tutto in forno. Un piatto “povero” e legato al territorio in cui sono nata, il Piemonte.

# L’Expo sarà una grande occasione per Torino. La nostra offerta culturale, sono certa, sarà in grado di attirare i tanti visitatori che andranno a Milano e farà scoprire le bellezze della nostra città antiche, moderne ma soprattutto contemporanee.

# Il Carpione! Preparato tuffandoci den-tro di tutto un po’, dalle zucchine alla cotoletta impanata, dall’uovo “al paletto” al pesce.

# Mi aspetto un Piemonte attrattivo gra-zie alle sue qualità più note: cibo e vino buono, paesaggi unici, grande patrimo-nio storico-culturale. Torino può ambire a rivivere un po’ quel clima che vivemmo durante le Olimpiadi, ma dobbiamo cre-derci e ritrovare la passione di allora.

# Ho due alternative: 1- da piemontese la Bagna Cauda non la so preparare ma la so mangiare benissimo soprat-tutto accompagnata da buon vino.2- da romana con parentele emiliane: le crepes della Beppa. Occorre avere a portata di mano un buonissimo ragù, besciamella fatta in casa, tanto parmigiano reggiano grattugiato. Le crepes devono essere molto sottili, vanno farcite nell’ordine con il ragù, la besciamella e una spolverata di parmigiano, vanno arrotolate una per una e messe in una teglia imburrata perché non si attacchino al fondo. La cottura va ultimata nel forno senza ulteriori guarnizioni.

# Mi aspetto di poter capire cosa vuol dire, in un mondo diseguale,“nutrire il pianeta”. Un grande movimento di persone provenienti da tutto il mondo, una grande occasione di con-fronto con culture, paesi e persone che sembrano lontani ma che vivono con noi tutti i giorni in questa nostra splendida città.

# Sono nata a Ivrea e per me niente batte un bel piatto di fagioli grassi di Carnevale, il momento più atteso di tutto l’anno. Indispensabili una vera pentola di coccio e tantissima pazienta per la lunga cottura.

# Dall’Expo 2015 ci aspettiamo che l’Italia, con la sua storia e i suoi valori, venga messa al cen-tro della percezione di tutte le nazioni del mondo. Sarà la base di contatti per costruire nuove reti che consentano di vedere la globalità come un’op-portunità e non come una minaccia. Per Torino è l’occasione per farsi conoscere come grande città di cultura, finora poco nota negli itinerari turistici del grande pubblico.

# Da quando ho memoria, per gioco, compilo il menù della mia ultima cena scartando ed inserendo nuovi piatti. Mi è difficile rispondere ma propongo una delle mie Madeleine. La Panzanella che profuma di merenda dopo la con-trora, di pelle salata e pane sciapo, di Mediterraneo e terra assolata. Ci vogliono pane duro e sciocco, acqua e aceto, pomodori sugosi, basilico profumato, avanzi di ortaggi, “olio bono”. La cucina pove-ra e contadina che provoca piaceri sublimi. Un segreto? Gli ingre-dienti. La mia panzanella torinese è fatta di Porta Palazzo, il porto di Torino dove si trova tutto quello che serve tolto il mare.

# Intanto un effetto positivo dell’Expo2015 è l’energia, la progettualità e la ricchezza ideativa che sta mettendo in gioco moltissimi torinesi, non solo istituzionali. è la magia di questa città borbottona: gli eventi diventano uno strumento per pensare al futuro e sollecitano le energie delle “tribù urbane” che hanno molto da dire ma non sono sempre ascoltate. Giovani, figli di immigrati, associazioni e gruppi diffusi stanno pensando a come rendere il 2015 un’occasione di intreccio, scambio, visibilità per Torino. Noi abbiamo il compito di ascoltare, promuovere e far crescere questa marea positiva che si prepara al 2015 pensando al futuro.

# Il riso. In tutte le sue forme e lingue. Il riso è un alimento universale. è consumato praticamente in ogni parte del mondo, dove ognuna delle tradizioni o abitudini lo ha adattato nel tempo in una miriade di varianti. Un po’ come l’umanità stessa è straordina-riamente adattabile ma – rimango nella metafora – ha bisogno di molte cure, di attenzioni.

# L’attenzione alla Terra e ai suoi popoli. Torino ha un’occasione in più per rendersi accogliente e dispo-nibile. Il tema dell’Expo è decisamente interessante e complesso, investe l’uomo nella sua totalità, nella sua essenza. Riflettere sull’alimentazione porta non solo ad una attenta analisi sul pianeta che ci ospita e sulle sue risorse ma sulla natura stessa dell’uomo. Non si diceva infatti di essere ciò di cui ci si ciba? I temi centrali della trasformazione, dell’energia e della sostenibilità non sono più soltanto temi di una contemporaneità un po’ intellettualoide e chic, sono stringenti interrogativi che tutta la comunità umana deve porsi ora e subito.

# Da vera piemontese, la carne battuta: consiglio a tutti di mangiare questa spe-cialità torinese non tritata, ma tagliata al coltello, condita solo con un po’ di olio extravergine d’oliva, limone, uno spicchio d’aglio e un pizzico di sale, per assaporarla il più possibile in tutta la sua naturalezza.

# L’Expo 2015 è un’occasione straor-dinaria di farsi scoprire da un mondo di turisti che non è mai venuto qui da noi: speriamo di poter mostrare a decine di migliaia di cittadini del mondo la bellezza di Torino. Noi stiamo proget-tando manifestazioni particolari, dalla musica classica in piazza San Carlo ad altre iniziative che uniscano la bellez-za della città con le nostre eccellenze artistiche italiane.

Patrizia Asproni

Presidente Fondazione

Torino – Piemonte

Musei.

Evelina ChristillinPresidente della Fondazione del

Teatro Stabile di Torino

Patrizia Sandretto

Re RebaudengoPresidente

Fondazione Sandretto

Re Rebaudengo

Antonella Parigi

Assessore alla Cultura e al

Turismo

Francesca Leon

Direttore Associazione

Torino Città Capitale Europea

Enrica Pagella

Direttore Palazzo

Madama

Ilda Curti

Assessore alle politiche giovanili

e alle pari opportunità

Beatrice MerzDirettore Castello di Rivoli

Angela La Rotella

Segretario generale

Fondazione per la Cultura

Sugonews quest’anno ha scelto come temi principali il cibo e l’Expo 2015. Per questo nell’imminenza del grande evento milanese ha chiesto a un gruppo di donne, protagoniste della cultura a Torino e in Piemonte, di raccontarci in modo telegrafico le suggestioni legate ai due argomenti. In questa breve galleria ciascuna di loro ci parla del proprio piatto preferito e di cosa dovremo aspettarci dai milioni di visitatori che si riverseranno sul capoluogo lombardo e nel resto delle regioni vicine.

A CurA dI ElISA BArBErIS E FABrIzIo VESPA

CIBO&EXPOSecondo le Donne della Cultura in Piemonte

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Torino come città universitaria, viva e giovane,

Torino come luogo ideale per studiare,

Torino aperta e accogliente.

Invia il tuo video entro il 9 gennaIo 2015.

Una giuria selezionerà i migliori 15 video e

premierà i primi 3… e saranno premiati anche

i 3 video più cliccati sulla pagina facebook di

StudyInTorino.

YouTo(o) è aperto a tutti gli studenti e dottorandi di Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia, Conservatorio, Ied, Iaad, Ssml Vittoria, Ssf Rebaudengo.

Info, regolamento e modulo di partecipazione online su www.studyintorino.it

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TORINOVIDeo ConTeST

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(ma anche meno)per promuovere Torino Città Universitaria.

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Il buio dell’inverno di Torino s’illumina con l’arte contem-poranea. Il buio della crisi si affronta facendo sistema: lo dimostra il programma di ContemporaryArt Torino + Piemonte Speciale Autunno con la compartecipazione tra Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione per l’Arte Crt e il contributo di tutti gli enti e istituzioni operanti nel settore dell’Arte Contemporanea. Fino all’11 gennaio 2015, una ventina di opere di luce, come di consueto, illumine-ranno vie e piazze torinesi. Novità di Luci d’artista XVII edizione è la location del lavoro di Marco Gastini. L’artista ha scelto di collocare L’energia di luce si espan-de nel blu -un fluttuare di led luminosi che sembrano sciami di stelle- all’interno

della Galleria Umberto I nel lato che sfocia in piazza della Repubblica. Luogo di unione tra centro storico e mercato di Porta Palazzo, la Galleria è uno spazio aulico e intimo al contempo. Per rendere fruibile l’installazione, l’ot-tocentesco passage couvert torinese rimarrà aperto anche la sera, fino a mezzanotte.Il grande Maurizio Cattelan, che negli anni ci ha stu-pito con le sue spiazzanti installazioni, si presenta a Torino in veste di curatore della seconda edizione di One Torino organizzata da Artissima insieme a Castello Di Rivoli, Gam, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo . Intitolata Shite and Die (Caga e muori)

la mostra allestita a Palazzo Cavour mette insieme una serie di oggetti ritrovati in vari luoghi torinesi (dal Museo Lombroso al Museo di Anatomia Umana, da Casa Mollino all’unità resi-denziale Olivetti) con opere di cinquanta artisti alcuni affermati ed altri emergenti. Alla GAM, sono visibi-li fino al 25 gennaio Roy Lichtenstein. Opera Prima, grande esposizione dedicata ai lavori su carta del maestro della Pop Art; fino al 1° feb-braio Cecily Brown, a cura di

Danilo Eccher, circa sessanta opere, tra cui tele di grandi dimensioni, della pittrice nata a Londra nel 1969; fino al 6 febbraio per Vitrine, Gente In Strada (Passaggio Pedonale) dell’artista Felipe Aguila.Al MEF, Museo Ettore Fico, da poco aperto in via Cigna n.114, sino all’8 febbraio Alessandro Bulgini presenta, Decoro urbano, una bellis-sima documentazione foto-grafica delle azioni realizzate per alcuni mesi sui marcia-piedi di Barriera di Milano, da non perdere. elisabetta tolosano

L’inverno a Torino s’illumina d’arte



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