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16 RIPAR-TÄNZE Uno spettacolo dal titolo emblematico, Ripar-Tänze, che unisce la necessità di ripartire, di trasformare le limitazioni in spunti per nuove idee, alla parola Tänze (danze in tedesco). È questo infatti il titolo della nuova coreografia di Davide Bombana, commissione del Teatro Massimo presentata oggi in prima assoluta, che conclude questa serata di danza. La prima parte dello spettacolo vede una sfilata di passi a due dal grande repertorio classico/contemporaneo, dello stesso Bombana ma anche di coreografi come Kenneth MacMillan, Mauro Bigonzetti e Heinz Spoerli, affidati a ballerini del Corpo di ballo del Teatro Mas- simo e agli ospiti Martina Arduino, Marco Agostino, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, due coppie anche nella vita – quindi non soggetti alle limitazioni del distanziamento – dal Corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano. Lo spettacolo si apre con la scena del balcone da Ro- meo e Giulietta, con la musica di Sergej Prokofiev e la coreografia del 1965 di Kenneth MacMillan. Quella di Giulietta e Romeo è forse la storia d’amore più celebre in assoluto: Shakespeare racconta un amore a distanza tra due giovani appartenenti a famiglie rivali, due in- namorati che non possono nemmeno toccarsi, che al primo incontro riescono appena a scambiarsi un bacio e a sfiorare le mani, nascosti da una maschera e che al secondo, appunto la scena del balcone, nella tragedia rimangono ancora lontani: una distanza che nel ballet- to viene colmata da un pas de deux, che è tra l’altro la scena dalla quale è partito MacMillan per la sua core- ografia. Cantus su musica di Arvo Pärt (In memory of Benjamin Britten) è invece un passo a due maschile, su coreogra-

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Uno spettacolo dal titolo emblematico, Ripar-Tänze, che unisce la necessità di ripartire, di trasformare le limitazioni in spunti per nuove idee, alla parola Tänze (danze in tedesco). È questo infatti il titolo della nuova coreografia di Davide Bombana, commissione del Teatro Massimo presentata oggi in prima assoluta, che conclude questa serata di danza.La prima parte dello spettacolo vede una sfilata di passi a due dal grande repertorio classico/contemporaneo, dello stesso Bombana ma anche di coreografi come Kenneth MacMillan, Mauro Bigonzetti e Heinz Spoerli, affidati a ballerini del Corpo di ballo del Teatro Mas-simo e agli ospiti Martina Arduino, Marco Agostino, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, due coppie anche nella vita – quindi non soggetti alle limitazioni del distanziamento – dal Corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano.

Lo spettacolo si apre con la scena del balcone da Ro-meo e Giulietta, con la musica di Sergej Prokofiev e la coreografia del 1965 di Kenneth MacMillan. Quella di Giulietta e Romeo è forse la storia d’amore più celebre in assoluto: Shakespeare racconta un amore a distanza tra due giovani appartenenti a famiglie rivali, due in-namorati che non possono nemmeno toccarsi, che al primo incontro riescono appena a scambiarsi un bacio e a sfiorare le mani, nascosti da una maschera e che al secondo, appunto la scena del balcone, nella tragedia rimangono ancora lontani: una distanza che nel ballet-to viene colmata da un pas de deux, che è tra l’altro la scena dalla quale è partito MacMillan per la sua core-ografia.

Cantus su musica di Arvo Pärt (In memory of Benjamin Britten) è invece un passo a due maschile, su coreogra-

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fia di Davide Bombana, tratto dal balletto Galathea’s Myths, che ha avuto la sua prima rappresentazione a Paphos (Cipro) nel 2017.

Il balletto in due atti Caravaggio di Mauro Bigonzetti è un omaggio al grande pittore italiano, ai suoi intrecci di corpi e di luci, che si sposano alla musica di Claudio Monteverdi riletta da Bruno Moretti, creato nel 2008 per lo Staatsballett di Berlino. Dal secondo atto provie-ne il sensuale Pas de deux eseguito oggi.

Infine la coreografia di Heinz Spoerli con il quarto pas de deux che conclude la prima parte, la Variazione n. 25 dal balletto Goldberg Variations sulle note di Johann Sebastian Bach, creato da Spoerli nel 1993 per la Deu-tsche Oper di Düsseldorf. Una musica astratta, puris-sima, per una danza altrettanto astratta e concentrata, dove come ogni nota, così ogni gesto richiede un’at-tenta perfezione.

La seconda parte della serata vedrà la prima rappre-sentazione assoluta della creazione di Davide Bomba-na che si intitola appunto Ripar-Tänze, pensata apposi-tamente per questo momento e per il Corpo di ballo del Teatro Massimo: il sottotitolo è infatti “Grossa Fuga ai tempi del Covid19”, con allusione alla Grosse Fuge op.133 di Beethoven che accompagna i movimenti dei danzatori. Tra la prima parte (sulle note della Ca-vatina dal quartetto op. 130, che in origine si doveva concludere appunto con la Grosse Fuge) e la seconda di questa “ripartenza”, Marco Pierin reciterà i versi della Pantera di Rilke, un poema che è stato un riferimento sempre presente per Bombana durante il lockdown, quando osservava in rete i video dei danzatori segre-gati in casa, inquieti come felini in cattività.

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Scena del balcone da Romeo and JulietCoreografia Kenneth MacMillan Musica Sergej ProkofievInterpreti Martina Arduino, Marco Agostino

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Cantus (In memory of Benjamin Britten) da Galathea’s MythsCoreografia Davide Bombana Musica Arvo PärtInterpreti Alessandro Cascioli, Emilio Barone

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Pas de deux da CaravaggioCoreografia Mauro Bigonzetti Musica Claudio Monteverdi e Bruno MorettiInterpreti Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko

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Variazione n. 25 da Goldberg VariationsCoreografia Heinz SpoerliMusica Johann Sebastian BachInterpreti Martina Arduino, Marco Agostino

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“RIPAR-TÄNZE”(Grossa Fuga ai tempi del Covid19)Prima rappresentazione assolutaNuova creazione di Davide BombanaMusiche Ludwig van BeethovenCostumi Santi RinciariLuci Carlo CerriVoce recitante Marco PierinCavatinaSimona Filippone, Giada Scimemi, Valentina ZajaDaniele Chiodo, Fabio Correnti, Benedetto OlivaGrossa FugaAnnalisa Bardo, Francesca Bellone, Michaela Colino, Francesca Davoli, Lucia Ermetto, Noemi Ferrante, Giorgia Leonardi, Romina Leone, Carmen Marcuccio, Alessia Pollini, Francesca Riccardi, Jessica TranchinaEmilio Barone, Marcello Carini, Vincenzo Carpino, Alessandro Cascioli, Gaetano La Mantia, Gianluca Mascia, Diego Millesimo, Michele Morelli, Diego Maria Mulone, Riccardo Riccio, Giuseppe Rosignano, Giovanni Traetto

Corpo di ballo del Teatro MassimoAssistenti alla coreografia e Maître de ballet Marco Pierin, Sabrina Vitangeli

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RIPAR-TÄNZE

Il suo sguardo, per lo scorrere continuo delle sbarre,è diventato così stanco, che non trattiene più nulla.

È come se ci fossero mille sbarre intorno a lei…

L’incedere morbido dei passi flessuosi e forti,nel girare in cerchi sempre più piccoli,

è come la danza di una forza intorno a un centroin cui si erge, stordito, un gran volere…

Questi passaggi della meravigliosa poesia di Rilke La Pantera affioravano nella mia mente ogni volta che, nel periodo di lockdown, guardavo in rete i danzatori che facevano esercitazioni e trainings segregati nelle loro case, e mi ricordavano appunto felini in cattività.Mi sono immaginato così per la mia nuova creazione “RIPAR-TÄNZE”, una piccolo gruppo di creature solita-rie che, come risvegliandosi da un letargo, sono acco-munate e rese simili dalla disperata ricerca e bisogno dell’altro ma allo stesso tempo non arrivano, seppur desiderandolo fortemente, ad instaurare un rapporto o  punto di contatto rendendo così, la loro, una danza furiosa di solitudine.

Davide Bombana

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Der Panther Im Jardin des Plantes, Paris

Sein Blick ist vom Vorübergehn der Stabeso müd geworden, dass er nichts mehr halt.Ihm ist, als ob es tausend Stabe gäbeund hinter tausend Stabe keine Welt.

Der weiche Gang geschmeidig starker Schritte, der sich im allerkleinsten Kreise dreht,ist wie ein Tanz von Kraft um eine Mitte, in der betäubt ein großer Wille steht.

Rainer Maria Rilke

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Davide BombanaMilanese, ha studiato alla scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Nel 1977 ha debuttato nella parte principa-le nell’Uccello di fuoco di Béjart con la compagnia del Teatro alla Scala, dove è promosso solista e in seguito primo ballerino. Ha danzato tutti i ruoli principali del repertorio classico e neoclassico. Nome di spicco del-la danza internazionale, è stato primo ballerino anche del Pennsylvania Ballet di Philadelphia, dello Scottish Ballet di Glasgow, del London Festival Ballet di Londra. Dal 1986 al 1991 lavora con il Bayerische Staatsballett come primo ballerino. Dal 1991 al 1998 nello stesso teatro comincia la sua attività di maître de ballet e core-ografo, collaborando poi anche con l’Opera di Parigi, il National Ballet of Canada di Toronto, il New York Cho-reographic Institute di New York, il Queensland Ballet di Brisbane, il Maggio Danza di Firenze. Dal 1993 al 1998 a Monaco crea per il Bayerische Staatsballett di-versi balletti astratti e narrativi che vincono premi pre-stigiosi di danza come “Bayerischer Theaterpreis” a Monaco di Baviera e il “Benois de la danse” a Mosca.Nel 1998 è nominato direttore della compagnia fioren-tina “Maggio Danza” dove ricrea diversi dei suoi lavori e crea in prima mondiale, per il 62° Maggio Musicale Fiorentino, Teorema tratto dal libro di Pasolini. Ha cu-rato anche la coreografia per il video clip “Ad ogni co-sto” di Vasco Rossi, interpretato dalla prima ballerina dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato e le coreogra-fie delle parti danzate del Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker nel 2012, 2015 e 2018. Con la sua interpretazione di Romeo e Giulietta di Prokofiev ha vinto il premio “Danza&Danza” come miglior produzio-ne italiana 2015.

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Kenneth MacMillan Nato in Scozia, studiò al Sadler’s Wells, unendosi poi al Sadler’s Wells Theatre Ballet. Iniziò presto a creare co-reografie per la compagnia e due dei suoi primi lavori, Somnambulism (1953) e Laiderette (1954) portarono Ninette de Valois ad affidargli la realizzazione di un bal-letto quando aveva venticinque anni. Danses concer-tantes fu prodotto nel gennaio del 1955.Gradualmente si dedicò sempre più alla coreografia, nacquero così Solitaire (1956), The Burrow (1958), Le Baiser de la fée e The Invitation (1960), La sagra della primavera (1962), La Création du monde (1964), The Song of the Earth (1965) e nel 1965 il suo primo balletto di grande respiro, Romeo e Giulietta. Nello stesso anno fu nominato coreografo residente al Royal Ballet.Diresse il balletto della Deutsche Oper di Berlino dal 1966 al 1969, e fu nominato direttore del Royal Ballet nel 1970. Tra i titoli che seguirono ricordiamo Valses no-bles et sentimentales (1966), Anastasia (versione in un atto nel 1967, versione in tre atti nel 1971), The Seven Deadly Sins (1973), Manon e Elite Syncopations (1974), Requiem (1976), Mayerling (1978), Isadora (1981), The Prince of the Pagodas (1989) e The Judas Tree (1992). Nel 1977, assunse il ruolo di coreografo principale del Royal Ballet, che mantenne fino alla sua morte nel 1992, dietro le quinte del Covent Garden, durante una rappresentazione di Mayerling. Nel 1983 era stato no-minato cavaliere.I suoi balletti sono una pietra miliari della danza del ventesimo secolo. Al balletto classico ha portato una forte sensibilità morale. Nelle sue mani il balletto non era semplicemente un’arte da favola, ma si caricava di urgenza teatrale per rispecchiare la condizione umana nei modi in cui solo la danza riesce a fare.

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Mauro BigonzettiNato a Roma, si diploma alla Scuola del Teatro dell’Ope-ra ed entra direttamente nella compagnia della sua cit-tà. Dopo 10 anni di attività presso l’Opera di Roma, nella stagione 1982-83 entra a far parte dell’Aterballetto.In questo periodo le esperienze più significative sono state le collaborazioni con Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Jennifer Muller; interpreta inoltre molti balletti di George Balanchine e Leonide Massine. Nel 1990 crea il suo primo balletto Sei in movimento su musiche di J. S. Bach con un gruppo di suoi colleghi. Nella stagione 1992-93 lascia l’Aterballetto e diventa coreografo free lance; è in questo periodo che stringe un’intensa collaborazione con il Balletto di Toscana e collabora con diverse com-pagnie internazionali. Dal 1997 al 2007 è stato Direttore Artistico dell’Aterballetto, rinnovando la Compagnia e ricostruendone il repertorio; lasciata la direzione per de-dicarsi maggiormente all’attività di coreografo free lance, mantiene fino al 2012 la collaborazione con la Compa-gnia in qualità di coreografo residente. Nel 2016 è stato Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.Le più importanti collaborazioni al di fuori di Aterballetto sono state realizzate con English National Ballet, Stuttgart Ballet, N.Y.C Ballet, Ballet du Capitol di Tolouse, Gauthier Dance Stuttgart, Alvin Ailey American Dance Theater, Tea-tro alla Scala, Berlin Ballett, Semper Oper di Dresda, Ope-ra di Roma, Les Grands Ballets Canadiens, Balletto Argen-tino, Arena di Verona, Basel Ballet, Hannover Staatsoper Ballet, Balletto del Bol’soj di Mosca.

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Heinz SpoerliNato a Basilea nel 1940, è irresistibilmente attratto dal teatro fin da giovanissimo. A 14 anni inizia a prendere lezioni di ballo e conclude la sua preparazione a Ba-silea. Dal 1960 si sussegue una lunga serie di ingaggi come ballerino: a Basilea, Colonia e in Canada. Nel frat-tempo debutta anche come coreografo, con un primo lavoro messo in scena a Calgary nel 1967. Nel 1971 accetta un’offerta di lavoro presso il Grand Théâtre di Ginevra, dove avrà anche l’opportunità di lavorare a proprie creazioni. È in seno alla compagnia svizzera, in-fatti, che realizza il suo primo vero balletto: Le Chemin. Dal 1971 al 1973 è solista e coreografo per il Ballet de Genève. Nel 1973 inizia una lunga collaborazione con lo Stadttheater di Basilea, dove è coreografo e direttore del ballo fino al 1991, portando la compagnia ad un al-tissimo livello tecnico. Segue, dal 1991 al 1996, l’espe-rienza alla Deutsche Oper am Rhein come coreografo e direttore del corpo di ballo. Nel 1996 inizia un’altra lunga collaborazione, quella con l’Opernhaus di Zuri-go, che si conclude nel 2012. Alla guida dello Zürcher Ballett infatti consolida la propria reputazione come uno dei più validi coreografi europei. Nell’autunno del 2000 crea lo Junior Ballet, con lo scopo di promuovere i giovani talenti diplomati alla Scuola di Balletto Profes-sionale Svizzera, una delle tante iniziative da lui avviate, come il festival “Basel Tanzt”. Tra le sue coreografie vi sono sia titoli classici come L’uccello di fuoco, A Mid-summer Night’s Dream, Coppelia, Romeo and Juliet, Il lago dei cigni che balletti basati su musica contempora-nea come Verklärte Nacht o neoclassici e astratti, come le sue coreografie su musiche di Bach (Goldberg Varia-tions, In den Winden im Nichts, Wäre heute morgen und gestern jetzt).

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Martina ArduinoNata a Moncalieri nel 1996, nel 2006 entra alla Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala; durante questi anni partecipa agli spettacoli dell’Accademia e prende parte anche a produzioni del Corpo di Ballo scaligero. Si diploma nel 2015 ed entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala: per Il lago dei cigni curato da Alexei Ratmansky danza nel passo a tre e de-butta nel ruolo di Odette/Odile, riprendendo il ruolo anche nel corso della tournée a Parigi presso il Palais des Congrès nel 2016. Nel 2017 debutta nel ruolo di Giulietta in Romeo e Giulietta di MacMillan e riceve il premio di Danza&Danza come interprete emergente per la stagione 2016. Da aprile 2018 è prima ballerina del Teatro alla Scala. Tra i ruoli interpretati alla Scala, Gulnare e Medora ne Le Corsaire, Kitri in Don Chisciotte di Nureyev, che bal-lerà nuovamente nelle tournée scaligere in Cina e Au-stralia, Goccia di Rugiada e Fata Confetto nello Schiac-cianoci di George Balanchine, Woolf Works, creazione di Wayne McGregor che debutta alla Scala nell’aprile 2019, Bella addormentata (Diamante e Aurora) nella coreografia di Nureyev e nella stagione 2019-20 Sylvia di Legris e Le Jeune homme et la Mort di Petit.Nel 2018 è ospite al Zurich Ballet come Odette e Odile nel Lago dei cigni di Ratmansky. Nel f2019 danza nel-la compagnia “Ndb” di Brno Il lago dei cigni di Robert Strajner come ospite. Danza il ruolo di Medora nel “Pas de trois” del Corsaro come ospite al Georgian National Ballet diretto da Nina Ananiashvili. Vince come Guest star il Premio Kineo 2019 e partecipa al Red carpet del-la 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematogra-fica. Nel settembre 2019 viene chiamata come ospite al Cremlino di Mosca e danza il ruolo di Nikija ne La Bayadere.

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Marco Agostino Si diploma nel 2008 all’Accademia del Teatro alla Sca-la ed entra a far parte della compagnia lo stesso anno; da subito interpreta ruoli solistici e da primo ballerino.Nel 2014 viene promosso solista dopo la sua ultima re-cita di Des Grieux in Histoire de Manon di MacMillan.Il suo repertorio comprende i più importanti ruoli del repertorio classico e moderno come: Albrecht in Gi-selle di Chauvireé, Romeo in Romeo e Giulietta di Mac Millan, Emerald e Diamond in Jewels di George Balan-chine , Espada in Don Chisciotte di Nureyev, Rothbart e Benno ne Il lago dei cigni di Nureyev e Ratmansky, Secondo e Quarto movimento in Symphony in C di George Balanchine, Desiree in La bella addormentata di Ratmansky, il principe de Lo Schiaccianoci di Nacho Duato, Phoebus in Notre Dame de Paris di Roland Pe-tit, Lenskij e Onegin in Onegin di Cranko, il Principe di Cinderella di Mauro Bigonzetti, Proust di Roland Petit, Concerto DSCH di Ratmansky; è stato ospite nel corso della sua carriera in gala internazionali ad Istanbul, Lotz e all’Arena di Verona.Nel 2014 ha danzato il Concerto di Capodanno  del-la Rai, con Nicoletta Manni. A Tokyo con Asami Maki Ballet ha danzato come guest artist Phoebus in Notre Dame de Paris di Roland Petit  nel 2016. A Pechino dan-za per l’apertura del New Center for Performing Arts (NCPA) ne Il Corsaro. Con Martina Arduino è invitato a danzare come ospite al Georgian National Ballet diret-to da Nina Ananiashvili con Il Corsaro in occasione del Tbilisi Ballet festival e nel 2019 al Teatro del Cremlino di Mosca ne La Bayadere e a Saratov, Russia, con la com-pagnia del Cremlino per Il lago dei cigni. Per l’apertura della stagione della Scala 2019-20 danza in Sylvia di Manuel Legris il ruolo principale di Aminta insieme a Nicoletta Manni.

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Alessandro Cascioli Nasce a Roma, dove si diploma presso la Scuola di dan-za del Teatro dell’Opera. Nel 2010 vince la XX edizio-ne del Rieti Danza Festival. Intraprende il suo percorso professionale presso il Teatro dell’Opera di Roma. La-vora presso l’Opéra National de Bordeaux e presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, interpretando ruoli solistici in coreografie di Ventriglia, Foniadakis, Kylian, Balanchine, Chalmer, Linke, Forsythe, Bournon-ville, Polyakov, De Candia, Mohovich. Partecipa alle pro-duzioni per giovani coreografi Short Time I e Short Time II in qualità di ballerino e coreografo. Vince la seconda edizione del Premio Danza Capri International come ta-lento emergente. Nel 2013 entra a far parte del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo dove interpreta ruoli da primo ballerino; tra gli altri, Fritz e Don José rispettivamente nei balletti Lo schiaccianoci e Carmen, coreografia di Amedeo Amodio, Mercuzio in Romeo e Giulietta con coreografia di Massimo Moricone e Cop-pelius in Coppelia di Amedeo Amodio. Ha partecipato come primo ballerino nel ruolo di Nataniele al tour di Coppelia di Amodio. Negli ultimi anni ha danzato in Orphée et Eurydice di Frédéric Flamand e Hans Op de Beeck, ha lavorato con la Martha Graham Dance Company interpretando capisaldi del repertorio della grande coreografa, in Trittico contemporaneo (“Sechs Tänze” di Jiri Kylian e The Brown Man in “Walking Mad” di Johan Inger), in Giselle di Ricardo Nuñez a fianco dell’étoile Svetlana Zacharova, in La bella addormenta-ta con la coreografia di Matteo Levaggi, Duende di Na-cho Duato, If to Leave is to Remember di Carolyn Carl-son e a fine 2019 ne Lo schiaccianoci come Aiutante di Drosselmeyer/Schiaccianoci.

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Emilio Barone Nato nel 1994,  inizia gli studi di danza classica pres-so la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli; successivamente si diploma alla Scuola del Teatro dell’Opera di Roma. Giovanissimo inizia la sua carriera professionale con il coreografo Amedeo Amodio, nelle produzioni Coppelia, Lo Schiaccianoci e Carmen. Nel 2016 vince il premio MAB. Lavora al Teatro San Carlo di Napoli nella produzione Romeo e Giulietta con la coreografia di Leonid Lavro-vsky rivista da Mikhail Lavrovsky. Di recente è stato interprete di Pink Floyd - Atom Heart Mother su coreografia di Micha van Hoecke al Teatro Massimo di Palermo e del passo a due Plasma di Valerio Longo, insieme ad Alessandro Cascioli, al Teatro di Verdura per la stagione estiva 2019 del Te-atro Massimo.

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Nicoletta ManniHa ricevuto la sua formazione iniziale presso la scuola di ballo della madre, a 13 anni è ammessa al quarto corso presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Nel 2009, dopo essersi diplomata all’età di 17 anni, ha ricevuto un contratto presso lo Staatsballett di Berlino sotto la direzione di Vladimir Malakhov, dove è rimasta per tre stagioni, prendendo parte a tutte le produzioni classiche e contemporanee.Sotto l’invito di Makhar Vaziev, è tornata in Italia, nella Compagnia del Teatro alla Scala, debuttando con Myr-tha (Giselle) e Odette/Odile nel Lago dei cigni di Rudolf Nureyev. Un anno dopo, all’età di 22 anni, è stata pro-mossa Prima Ballerina del Teatro alla Scala. Da allora ha ballato tutti i ruoli principali, accanto a étoile e ospiti in-ternazionali, interpretando molte nuove creazioni, oltre ai numerosi capolavori del repertorio classico. Con il Teatro alla Scala è stata in tournée a Hong Kong, a Pari-gi, in Cina, in Australia e in Quwait per Giselle, ad Asta-na, a Tokyo e in Australia per Don Chisciotte, di nuovo a Parigi per Il lago dei cigni, in Cina per Il corsaro. È stata ospite del balletto del Cremlino per Giselle, dell’Asami Maki Ballet di Tokyo per Notre Dame de Paris (Esme-ralda), del Lithuanian National Ballet di Vilnius per Don Chisciotte, del Bol’soj di Mosca. Ha partecipato a Gala di danza a San Pietroburgo, Toronto, Vilnius, Bucarest, Kiev, Varsava, Valencia e Londra. Nel 2012 ha vinto il 3° premio al “Premio Roma Danza”. Ha ricevuto il Danza&Danza Prix come miglior ballerina del 2014. È stata nominata per il Benois de la Danse nel 2015. È stata nominata come stella dalla rivista tedesca Tanz. Nel 2019 riceve il “Premio 100 Eccellenze Italiane V Edizione”. Nel 2020 riceve il premio B. De Maria dalla Città di Galatina.

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Timofej AndrijashenkoNasce a Riga, in Lettonia, dove inizia i suoi studi di bal-letto alla National State Academy. Nel 2009, all’età di 14 anni, ha partecipato al Concorso Internazionale di Danza “Città di Spoleto”, vincendo una borsa di studio; questo premio gli consente di frequentare il Russian Ballet College di Genova diretto da Irina Kashkova, dove si diploma nel giugno 2013.Nel corso degli anni ha ricevuto numerosi riconos-cimenti tra cui il Premio Positano “Leonide Massine” 2010, assegnato da Alberto Testa, per l’alta qualità tecnica e professionale; Premio GiffoniDanza 2010, Ro-mainDanza 2011, dopo la segnalazione di Carla Frac-ci; Premio NapoliCulturalClassic 2012, premio “Amalfi Dance 2012” come miglior giovane promessa di danza. Riceve anche il “Premio Danza & Danza” come miglior interprete della stagione 2016.Diventa ambasciatore onorario della cultura per la città di Spoleto nel mondo. Partecipa a concorsi internazion-ali, ottenendo il Grand Prix al Concorso Internazionale di Danza di Spoleto 2011, il Premio MAB Milano 2011, la medaglia d’argento TanzOlymp di Berlino 2013, la medaglia d’oro al XII Concorso internazionale di ballet-to di Mosca 2013 al Teatro Bolshoi.Da marzo a ottobre 2014, durante la stagione 2013-2014, balla nella compagnia di balletto dell’Opera di Roma sotto la direzione di Micha van Hoecke, princi-palmente per ruoli principali e solistici. Da novembre 2014, su invito di Makhar Vaziev, entra a far parte del Corpo di ballo del Teatro alla Scala e nel 2018 viene promosso Primo Ballerino. Il repertorio con la compa-gnia del Teatro alla Scala include Cello suites di Spoerli, Giselle di Chauvire, La bella addormentata (Desiree) e Il lago dei cigni di Ratmansky, Romeo e Giulietta di Mac-Millan, Onegin di Cranko (Lenskij).

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RIPAR-TÄNZE

Marco PierinNasce a Milano nel 1958. Nel 1969 viene ammesso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala, dove si diploma nel 1977. Immediatamente dopo entra a far parte del Corpo di ballo dello stesso teatro, che lo nomina solista nel 1980 e primo ballerino nel 1981. Nel 1985 inizia il suo percorso come guest star internazionale e in que-sto ruolo danza nei maggiori teatri del mondo, avendo come partners molte tra le più prestigiose interpreti del balletto. Dopo un’importante e lunga carriera, si dedica oggi all’insegnamento di alto livello; è infatti guest teacher in numerose compagnie internazionali, tra le quali il Te-atro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Municipal de Rio de Janeiro, il National Ballet of Canada a Toronto, il Royal Swedish Ballet a Stoccolma, Les Ballets de Montecarlo e molte altre. Si dedica inoltre con passione al coaching e alla prepa-razione dei giovani talenti della danza.

Page 26: meo e Giulietta · Nel 2012 ha vinto il 3° premio al “Premio Roma Danza”. Ha ricevuto il Danza&Danza Prix come miglior ballerina del 2014. È stata nominata per il Benois de

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AREA ARTISTICADirettore musicale Omer Meir WellberDirettore onorario a vita Gabriele FerroMaestro del Coro Ciro ViscoDirettore del Corpo di ballo Davide BombanaConsulente artistico per la riprogrammazione delle attività Marco BettaResponsabile della programmazione opere, concerti e casting Alessandro Di Gloria Direttore di produzione Paola LazzariSegretario artistico Marcello Iozzia Direttore musicale di palcoscenico Danilo Lombardini Direttore di scena Ludovico RajataMaestri collaboratori di sala e di palcoscenico Giuseppe Cinà, Giacomo Gati, Giorgio Mirandola, Steven Rizzo

CORPO DI BALLO

Direttore Davide Bombana

Donne Annalisa Bardo, Francesca Bellone, Michaela Colino, Francesca Davoli, Lucia Ermetto, Noemi Ferrante, Simona Filippone, Giorgia Leonardi, Romina Leone, Carmen Marcuccio, Alessia Pollini, Francesca Riccardi, Giada Scimemi, Jessica Tranchina, Valentina Zaja

Uomini Emilio Barone, Marcello Carini, Vincenzo Carpino, Alessandro Cascioli, Daniele Chiodo, Fabio Correnti, Gaetano La Mantia, Gianluca Mascia, Diego Millesimo, Michele Morelli, Diego Maria Mulone, Benedetto Oliva, Riccardo Riccio, Giuseppe Rosignano, Giovanni Traetto