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Poste Italiane spa - spediz. in a.p. DL.353/03 (conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB Roma. Autoriz. del Trib. di Roma n. 350 del 16./06/1987. Una Copia € 0,51 VOCE Mensile per la Federazione Italiana Traspor dei T raspor LXVI anno dalla fondazione La Gennaio 2016 Foto di Frank Andiver

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N. 1 Gennaio 2016

Mensile per la Federazione Italiana Trasporti Cisl Fondato nel settembre del 1950

N. 1 Gennaio 2016LXVI anno dalla fondazione

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.350 del 16.6.1987 Proprietà La Rotaia S.r.l.

Direttore: Giovanni Luciano

Direttore Responsabile: Ubaldo Pacella

Redazione: Gaetano Riccio, Michele Castellano, Massimo Malvisi, Osvaldo Marinig, Salvatore Pellecchia

Impaginazione: Fabio GrassiniSegreteria di redazione e ottimizzazione grafica: Patrizia Censi

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via A. Musa, 4 - 00161 Roma Tel. 06-44286307 Fax 06-44286361e-mail: [email protected]

Stampa: Tipografia CSR Via di Salone, 131/c - RomaVia di Salone Roma. Tel. 06-4182113

E’ vietata la riproduzione e traduzione, anche parziale, di articolisenza citarne la fonte.

Chiuso in redazione il 18 gennaio 2016Finito di stampare nel mese di gennaio 2016Tiratura: 28.000 copie

Editoriale

6 Cambio dei vertici in Fs e Trenitalia e avvio del processodi privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

8 Gruppo FS: elezioni per il rinnovo delle Rsu e degli Rls

12 Ntv: impegni disattesi e relazioni sindacali in stallo

14 Rete Ferroviaria Italiana ed un sistema relazionalecarente

16 Appalti ferroviari, la logistica della ristorazionesotto un’unica regia

46 Immigrazione: facciamo chiarezza

47 Intervista all’On. Settimo Nizzi

Opinioni & Colloqui

35 IV Pacchetto ferroviario: il pilastro politicoentra nell’ultimo miglio, quello tecnico taglia il traguardo

38 CCNL Trasporto Aereo. Sottoscritta ipotesi di rinnovodella Sezione specifica degli Handlers

40 EUROPEAN ATM MASTER PLAN 2015Un approccio al cambiamento

42 Organizzazione raccolta firmeper “FAIR TRANSPORT EUROPE”

44 Report – ETF. Youth Committee Meeting

International

Mobilità ferroviaria

2 Fine 2015 e inizio 2016 Stagione proficuae impegnativa

Sommario

18 Siglato un altro importante Accordo con Alitalia Sai

20 Appalti ferroviari, la logistica della ristorazionesotto un’unica regia

22 “Protocollo di intesa per il Giubileo straordinario dellaMisericordia”: un accordo di grande rilevanza politica

26 Rinnovato il Ccnl dei lavoratori dei Portie delle Autorità Portuali

28 Trasporto merci e logistica: bilanci e prospettiveper il nuovo anno

30 Anas. Contratto e internalizzazione:decisivi i primi mesi del 2016

31 La vertenza Maggiore: luci ed ombre

Sindacato e strategie

32 Economia Circolare: le novità in Legge di Stabilità 2016

33 Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro:dalle direttive europee alla Legge di Stabilità 2016

Intorno a noi ...

45 Una casa aperta a tutti alla Stazione Termini

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Giovanni Luciano

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

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Editoriale

Fine 2015 e inizio 2016Fine 2015 e inizio 2016Stagione proficuaStagione proficuae impegnativae impegnativa

Firmato, finalmente, il Ccnl degli Autoferrotranvieri. Firmatoil contratto degli handlers, a completamento del CCNL del tra-sporto aereo. Firmato il contratto dei porti. Rinnovati Rsu-Rlsnelle Ferrovie. Firmati diversi accordi importanti, come inAnas e in Alitalia. Sottoscritto un importantissimo protocolloper la gestione del Giubileo con il Ministro Delrio. Non c’è chedire, le ultime settimane del 2015 sono state molto produttiveper la Fit Cisl. Una fine d’anno meno tradizionale del solito,anche sotto l’aspetto organizzativo interno, essendo arrivatiai primi di dicembre, finito il lunghissimo percorso relativoall’Assemblea Organizzativa, già alle prese con il parziale rin-novamento della Segreteria Nazionale. Infatti, a seguito delledimissioni di Michele Imperio, il principale organismo diret-tivo del nostro Sindacato è stato implementato con l’ingressodi Nico Piras e di Emiliano Fiorentino. Ad Imperio il ringrazia-mento per quanto svolto, a Piras e Fiorentino le congratula-zioni e un grosso in bocca al lupo per il lavoro che sono statichiamati a fare. Già, perché il 2015 sarà anche finito bene permolte questioni, ma già il 2016 è così denso di impegni con-trattuali, politico-sindacali e organizzativi tanto da apparireun anno cruciale per molti aspetti. Il cambio della guardia allaguida delle principali aziende quali Ferrovie dello Stato Ita-liane, Trenitalia o l’avvento di nuovi amministratori delegaticome in Alitalia, che si aggiunge a quanto già avvenuto in Enavo in Ntv danno già l’idea. Un antipasto che non può sfuggireagli occhi attenti dei nostri lettori. Il 2016 sarà l’anno delleparziali privatizzazioni, o “apertura del capitale ad investitoriprivati” come dicono i forbiti, di Ferrovie e di Enav. Almenoqueste sono le determinazioni del Governo Renzi. Il 2016 saràl’anno che dirà se l’Alitalia ha “svoltato” veramente con Etihado meno. Il 2016 sarà l’anno cruciale per il trasporto pubblicolocale e per importanti pezzi della logistica e del merci. Il 2016sarà l’anno della riforma del modello contrattuale e, speriamo,degli aspetti concreti della misura della rappresentanza e dellarappresentatività. Ovviamente il 2016 è iniziato già con l’aumentodelle tariffe autostradali. Immancabili, come le polemiche chedurano tre giorni e poi tutti a pagare il pedaggio fino al prossimocapodanno. A dire il vero quest’anno, dopo tanto tempo, hanno

aumentato i prezzi anche i treni Freccia. Questa è una novità…diItalo non è pervenuta notizia. E’ stato il primo atto della nuovadirigenza di Trenitalia, o di quella di Ferrovie dello Stato Italiane;noi siamo portati a pensare ad una azione concordata. Siamomolto attenti a quanto farà questa nuova governance di Fsi, per-ché pensiamo che le sorti di molti aspetti che riguardano i tra-

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sporti italiani, ancora una volta e questa forse ancora di più diprima, passano per quanto faranno le Ferrovie. Non tanto per lequestioni della privatizzazione, su cui leggerete ancora a lungo lenostre prese di posizione, quanto per il suo Piano Industriale.Dalla realizzazione di quel Piano dipendono i prossimi decennidel trasporto pubblico locale, ferro e gomma.

Un trasporto pubblico locale funzionale ed efficace di cui il Paeseha estremo bisogno, come ha testimoniato la paradossale situa-zione che ha portato tra la fine del 2015 e gli inizi del 2016 alblocco della circolazione delle auto nelle città italiane per pro-lungata “alta pressione”. Fermo restando che il problema si svi-luppa anche per l’inadeguatezza degli impianti di riscaldamentodei vetusti condomini dei centri delle città sono pieni, non si piòpensare di mettere quattro spiccioli in piena emergenza per il tra-sporto locale e alla prima pioggia dimenticarsi di tutto. E’ unaquestione culturale. I giornalisti, che si occupano solo della noti-zia del momento, dovrebbero ricordarsi, quando piove o tiravento, di chiedere conto ai governanti nazionali e locali cosastanno facendo per investire sul trasporto pubblico. Ma se aspet-tiamo governi, regioni o comuni stiamo freschi. Bisogna che siail comparto stesso a fare qualità e piccolo non è bello. Servonodimensioni ed investimenti pluriennali. E il Piano d’Impresa delleFerrovie deve essere indirizzato anche a questo obiettivo.

Cruciale il nuovo Piano Industriale di FsiNon crediamo di esagerare. Così come da quel Piano dipende-ranno molte ricadute sulla portualità e sulla logistica, oltre chesulle quote di trasporto merci su rotaia in Italia. Insomma, se ilPiano farà le cose che, d'altronde, aveva già declinato Morettiprima di lasciare l’azienda, allora lo scenario italiano cambierà inpositivo. Non sarà così se le cose resteranno come sono rimastenel corso della gestione Elia. Intendiamoci, non crediamo che siastata colpa di Elia, ottimo tecnico ed ottimo manager, oltre chepersona esperta malamente e ingiustamente giubilata. Pensiamo,invece, che la diatriba con l’ex Presidente Messori, sulla privatiz-zazione abbia fatto perdere un anno e mezzo inutilmente. Conl’avvento di Mazzoncini il Piano di Moretti potrebbe riprenderevigore, specialmente sulla vecchia incompiuta del trasporto deipendolari. L’esperienza di questo dirigente, proprio nel settoredel trasporto pubblico locale, può essere il valore aggiunto peruno scenario di ampio respiro. Già oggi il Gruppo detiene molteaziende della gomma e, secondo, noi molte altre dovrebbero es-sere acquisite. Lo sviluppo dimensionale in questo segmento, uni-tamente a quanto da sempre fanno le Ferrovie con i treni locali,è l’unica speranza per poter avere un grande player nazionale chefaccia integrazione e qualità del servizio, oltre che più occupa-zione. Anche nella semplificazione delle relazioni industriali, cre-diamo sia necessario più che mai, che si consorzino lerappresentanze datoriali della gomma e del ferro per rilanciarecon forza il contratto unico della mobilità, dopo aver rinnovato

finalmente quello del t.p.l. e rinnovando rapidamente quellodelle attività ferroviarie rimasto al palo da un anno. La parolad’ordine deve essere integrazione modale dei servizi. Anche lanostra opzione di contratto unico della mobilità, mai abbando-nata, torna ad avere più chance con un grande player che rilanciasul trasporto pubblico. Lo scenario futuro non potrà prescinderedalla riduzione dell’attuale miriade di aziende e aziendine pub-bliche che, spesso, hanno lasciato a desiderare sotto moltiaspetti…per essere eufemistici. Lo si vedrà anche dalle azioni sullariforma della pubblica amministrazione che stanno venendoavanti rispetto al destino delle attuali partecipate e controllate.Preferiamo, quindi, che ci siano dei campioni nazionali piuttostoche grandi aziende europee, specialmente quelle provenienti daPaesi che non danno pari opportunità alle aziende italiane in ter-mini di reciprocità. Sarebbe anche utile una semplificazione dellarappresentanza dei datori di lavoro. In uno scenario che vedesseil Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane incrementare ulte-riormente la sua presenza nella gomma non pensiamo sia piùcompatibile che il Contratto della Mobilità TPL lo sottoscrivanosolo Asstra e Anav, lasciando Agens fuori dalla porta. E’ successoquesta volta solo ed esclusivamente perché a Piazza della CroceRossa avevano altro a cui pensare e noi, dopo sette anni, non po-tevamo non chiudere il rinnovo vista la possibilità che si eracreata. Ma è stata l’ultima volta.

Non solo trasporto pubblico locale ma, come accennavamoprima, anche una potenziale possibilità di rilancio su un rinnovatoconcreto impegno delle Ferrovie sulla Logistica e sul trasportodelle merci. Se il Piano di Ferrovie si dovesse sviluppare coeren-temente con le linee declinate dal Piano della Portualità e dellaLogistica varato dal Ministro Delrio, ci sarebbero vere possibilitàdi incidere, come predichiamo da anni e anni, per un inizio di rie-quilibrio modale del trasporto delle merci e per un rilancio dellaportualità italiana. E’ evidente che quanto farà Rfi e quanto faràFerrovie (non più solo Cargo Trenitalia) possono essere, sotto l’in-put del Ministero dei trasporti, la chiave di volta per un cambiodi passo.

Buon servizio, occupazione e redditoNoi ci crediamo e faremo la nostra parte, ma ad una condizione.Che ci sia fatta constatare la concretezza dell’azione tesa a pro-durre sviluppo. Se, invece, qualcuno pensa che presentare quat-tro slide colorate sulla carta significhi avere il passpartout perun’ulteriore riduzione di personale ed un peggioramento dellecondizioni contrattuali dei ferrovieri di Cargo e del Regionale hasbagliato indirizzo. Anzi, sia chiaro che la nostra prima preoccu-pazione sarà quella del rinnovo del Ccnl delle attività ferroviariee del Contratto Aziendale del Gruppo. Siamo stati i principali pro-tagonisti nel passato di grandi fasi di ristrutturazioni, anche do-lorose, e il nostro discrimine è stato sempre quello dellacontestualizzazione rispetto alla chance di prospettiva positiva.

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Occupazione e reddito, oltre che buon servizio. Ne abbiamo vis-sute tante nelle Ferrovie di queste stagioni, ma non solo. Siamomolto attenti, per esempio, a quanto sta succedendo in Alitaliae siamo molto curiosi di capire cosa significherà per quell’aziendal’avvento, non più solo dietro le quinte, di un Amministratore De-legato che viene dal mondo. Già, qui non basta dire dall’estero enon diciamo dall’altro mondo per non vestire di un’alea sopran-naturale questa persona. Viene veramente dal mondo in terminidi curriculum, non solo dall’altra parte del mondo, visto che è au-straliano…anzi, from the other side, visto che non parla italianodovremo abituarci noi al mondo che viene a casa nostra. Ma, aldi là di ciò, la cosa che ci premerà capire di più è come approcceràquesto mister Cramen Ball sui temi del consolidamento dello svi-luppo e, quindi, del servizio per garantirci occupazione e reddito.Nel 2016 dovremo anche seguire le fasi di privatizzazione parzialedell’Enav. Siamo vigili sul tema, l’Enav è un gioiello di tecnologiae know how che questo Governo ha messo in una situazione dirischio. Lo dico senza mezzi termini perché quanto successo inoccasione del cambio di guardia ai tempi di Garbini grida ancoravendetta. Ciò detto, occorre che si vigili per evitare che un pro-cesso di privatizzazione “parziale”, ma sostanziale essendo il 49%la quantità di capitale al quale possono accedere gli investitori,se mal gestito possa minare alla base un’azienda strategica comequesta.

Tanto da fare sul versante organizzativo internoDicevamo che il 2016 sarà un anno cruciale e lo sarà anche pergli aspetti organizzativi. La nostra Assemblea organizzativa e pro-grammatica, così come quella della Cisl e il successivo ConsiglioGenerale, ci hanno consegnato un percorso impegnativo di cam-biamenti da realizzare. Non abbiamo molto tempo, questo èl’anno precedente a quello del Congresso, che inizierà tra unanno esatto. La prima cosa dalla quale partire dovrà essere CislReti. Dopo la recente assemblea organizzativa comune e le indi-cazioni rinnovate dalla Confederazione, pensiamo che non pos-sano esserci più rinvii. Le decisioni sono state prese, sta a noi, maanche a Fistel e Flaei, anzi soprattutto a loro, uscire dalle enun-ciazioni e cominciare a camminare sul terreno della costruzionecomune della nuova categoria di prima affiliazione.

Ho iniziato proprio dalla Cisl Reti per dare il senso delle priorità.Non si conviene uno Statuto e un regolamento per un nuovo sog-getto sindacale frettolosamente. Vogliamo credere che nessuno,questa volta, butti di nuovo la palla in tribuna. Se così fosse sa-remmo costretti ad assumere altri atteggiamenti ed altre deci-sioni. Da parte nostra come Fit Cisl abbiamo da fare molto, manon dobbiamo impazzire per capire cosa. Dobbiamo semplice-mente fare quello che abbiamo detto a Rimini. Basta rileggere ildocumento finale dell’Assemblea Organizzativa della Fit Cisl.

La cosa più urgente è la riorganizzazione territoriale. Che significaanticipare da subito la trasformazione delle Fit Territorali esistenti

in Presidi Territoriali Fit. Così come in parallelo dobbiamo comin-ciare ad individuare, progettare e realizzare le Zone Fit, iniziandodagli interporti. Dobbiamo dare certezza al flusso delle risorseverso il territorio. Tre righe di scrittura ma questioni complesseed impegnative da realizzare bene. Ci vuole tempo, per questooccorre partire subito. Come bisogna partire subito con azioniche la Fit può mettere in campo per avvicinarsi ai giovani tramitegli ambienti universitari e scolastici. Anche noi possiamo provarea dare aiuto ai giovani per farli incontrare col mondo del lavoro.Dovremo pensare ad azioni specifiche per il fenomeno delle ag-gressioni nei percorsi casa lavoro, soprattutto per le lavoratrici,ma non solo.

Dobbiamo e possiamo fare molto, nel solco di quanto abbiamodiscusso e deciso insieme. Occorrerà fare riflessioni sulla redistri-buzione delle risorse, che non è solo una questione di percen-tuali, ma di come una grande Federazione, in un percorso diintegrazione da avviare con altre, dosi meglio le sue forze. Datempo stiamo dicendo che occorre investire più risorse, non soloeconomiche ma anche di permessi sindacali, verso quelle areecontrattuali in sofferenza. Quella del merci e logistica è la primache avrà le nostre “attenzioni”, in tal senso.

Molte cose da fare, molte iniziative da intraprendere e sostenere.Potremo fare molto, direttamente o solo come indirizzo politico,in relazione al modello di sindacato che la Fit Cisl sceglierà didarsi. Come abbiamo abbondantemente detto già nelle lineeguida per la discussione della nostra Assemblea Organizzativa, lepercentuali sono relative non solo a qual è il cento per cento, maanche a chi paga cosa. Il tempo, a breve, ci dirà quale sarà lascelta della Fit Cisl. E’ una questione di modelli organizzativi. Ilterritorio e i delegati aziendali si possono sostenere sia in un mo-dello di totale accentramento delle risorse, com’era una volta neinostri ferrovieri o com’è ora in Flaei, senza per questo avere ri-torni negativi. Anzi. Oppure si può fare l’esatto contrario, la-sciando anche l’ottanta per cento sul territorio. Ovviamentelasciando al territorio tutti gli oneri economici attualmente incapo ai livelli regionali o nazionale. Con buona pace della possi-bilità di sviluppare solidarietà e azioni mirate quali quelle delleZone Fit o mille altre cose, si può fare tutto. Purché queste ope-razioni non rischino di diventare preda delle solite delibere diesecutivo delle Ust che caricano le categorie sul territorio di onerispesso impropri.

Noi siamo convinti che un giusto mix tra gli estremi possa esserela strada giusta, come già da tempo indicato da noi anche in pre-senza della Segretaria Generale della Cisl. Avremo modo di ag-giornarvi. Buon 2016 a tutti.

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Il cambio al vertice delle Ferrovie dello Stato Italiane è statorepentino e personalmente, per certi versi, aggiungereianche brutale. L’ingegner Michele Mario Elia sedeva da soloun anno e mezzo sulla poltrona di Amministratore Delegatodella capo Gruppo e stava facendo bene. Dopo quarant’annidi carriera da tecnico stimato e competente era stato chia-mato a sostituire Mauro Moretti. Un interno che succedevaad un interno, indubbiamente con altro carattere e altrapersonalità. Una scelta di continuità che noi avevamo ap-prezzato.

Certo, contrariamente a Moretti, non era nelle stesse con-dizioni di agibilità. Con un CdA salito da 5 a 9 componentie, soprattutto, con la presenza di un Presidente con la de-lega di privatizzare le Ferrovie. Se non apparisse irriverentepotremmo utilizzare anche un altro verbo.

La situazione passava da un uomo solo al comando a unuomo che ogni giorno doveva scontrarsi con un altro uomo.Idee divergenti e competenze molto diverse. Nelle Ferroviesicuramente le competenze preferibili, per noi, erano le Sue.Nonostante questo, Elia ha continuato e migliorato nel solcodi quanto già impostato da Moretti. I risultati economici, enon solo, lo dimostrano. Ora è arrivato l’ingegner RenatoMazzoncini al quale hanno ridato la condizione di Moretti,meglio così. Quello che non abbiamo però capito è perchéElia sia stato trattato così dal Governo. Non abbiamo maicreduto alla barzelletta che la sua presenza rallentava la pri-vatizzazione. Le dichiarazioni del suo successore e dei Mi-nistri Padoan e Delrio dimostrano che non era questo il veromotivo. Un giorno mi confidò che era stato a Palazzo Chigi.Non volli sapere com’era andato il colloquio. Avevo paurache qualcuno gli avesse detto: “Michele, stai sereno…”.

È triste che in questo Paese non conti mai il merito. Un ma-nager che ha dimostrato tutta la sua competenza, che mi-gliora i conti dell’azienda che guida, viene letteralmentebuttato via per motivi che possiamo intuire ma non certocondividere. Uno che, con Moretti e pochi altri, ha letteral-mente fatto passare tecnicamente le Ferrovie dal medioevoal futuro. Incredibile.

Ho conosciuto Michele già dai miei primi passi sindacali,come delegato Rsu, quando c’erano delle mega riunioni le-gate alle riduzioni delle piante organiche. Era il 1995-1996o giù di lì e le riunioni per il Compartimento di Ancona ve-nivano gestite dai responsabili della “Direttrice Adriatica”che venivano da Bari. L’ho rincontrato a Roma già dal 2000quando iniziai la mia esperienza come responsabile nazio-nale Fit Cisl di quella che una volta si chiamava Divisione In-frastruttura, oggi Rfi S.p.A.. Abbiamo vissuto moltissimeoccasioni di lavoro, chi da una parte e chi dall’altra del tavoloe c’è stata sempre una reciproca stima. Dispiace molto cheuna competenza come la sua venga dispersa così brusca-mente. Però capita, e mi piace salutarlo da questo gloriosogiornale che anche lui leggeva e, sono convinto, continueràa leggere.

Mi ha mandato un bellissimo biglietto di commiato, coinci-dente con gli auguri di buone feste.

“Caro Giovanni, è stato un piacere lavorare con te peril tuo attaccamento al mondo ferroviario: difendilo.Lascio il Gruppo FS.Ti saluto cordialmente e ti auguro anche in in famigliaun Buon Natale ed un felice Anno Nuovo.Michele Mario Elia”

Confesso che mi ha fatto molto piacere leggere quelle duerighe.

Caro Ingegnere, sei e sarai sempre un grande tecnico, ungrande ferroviere, un grande uomo, un grande amico. Perquanto riguarda la tua esortazione alla difesa… stai certoche non mi risparmierò, come d’altronde per tutte leaziende dove lavorano gli iscritti alla Fit Cisl.

Ciao Michele, è sempre un piacere.

Giovanni Luciano

Un saluto ed un grazieUn saluto ed un grazieall’ingegner Eliaall’ingegner Elia

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Gaetano Riccio

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Mobilità ferroviaria

Cambio dei vertici in Fse eCambio dei vertici in Fse eTrenitalia e avvio del processoTrenitalia e avvio del processodi privatizzazione del Gruppodi privatizzazione del GruppoFerrovie dello Stato ItalianeFerrovie dello Stato Italiane

Il 2015 si è chiuso con il cambio dei vertici delGruppo Fs (fine novembre) e di Trenitalia (pochigiorni prima di Natale). Il nuovo A.D. delGruppo è Renato Mazzoncini, manager “in-terno” in quanto è stato per poco più di tre annialla guida di Busitalia e vanta una lunga espe-rienza nel settore del trasporto pubblico locale.Con lui il C.d.A. si è ridotto passando dai novecomponenti delle precedente gestione ai settedell’attuale.

Non aveva certo operato male l’Ing. Elia per ilquale, probabilmente, è risultata fatale la lunga“querelle” con l’ex Presidente Messori sulla pri-vatizzazione. Al nuovo A.D. facciamo i nostri piùsinceri auguri di buon lavoro in quanto ha ilcompito di guidare il gruppo in una delle fasi piùdelicate della sua storia, quella appunto dellaprivatizzazione, ma su questo punto torneremopiù avanti. L’altro cambio al vertice è avvenutoin Trenitalia dove dopo circa nove anni l’Ing. So-prano è stato sostituito nel ruolo di Amministratore Delegato daBarbara Morgante, anche lei “interna” al Gruppo, in quanto svol-geva l’incarico di direttore centrale strategie, pianificazione e si-stemi di Ferrovie dello Stato Italiane dal 2008. Da segnalareanche gli ingressi nel C.d.A. di Trenitalia di Paolo Colombo, pre-sidente di Busitalia e di Marco Gosso, Amministratore Delegatodi FS Logistica, che rappresentano un chiaro segnale di forte at-tenzione verso i due settori chiave su cui concentrare la propriaattenzione, vale a dire il trasporto locale su ferro e su gomma edil trasporto delle merci unitamente alla logistica.

Il Dpcm avvia il processo di privatizzazioneMa veniamo al tema cruciale dei prossimi mesi per le ferrovie,vale a dire quello della privatizzazione. Il Governo ha formal-mente avviato il processo di privatizzazione, secondo quanto ri-portato nella nota ufficiale del 23 novembre scorso: “Il Consiglio

dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un Decreto delPresidente del Consiglio (DPCM), predisposto dal Ministero del-l’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero dello Svi-luppo Economico, relativo alla cessione di non oltre il 40% diquote di Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. Il decreto verrà inviatoalle Commissioni parlamentari competenti al fine di acquisire ipareri previsti”.

A questo proposito, come già affermato nei comunicati stampadella nostra organizzazione, auspichiamo che il tempo faccia ca-pire al Governo che il gioco non vale la candela. Tutta l’operazioneporterebbe ad un introito per le casse dello Stato di circa quattromiliardi di euro nella migliore delle ipotesi e questa è sicura-mente una cifra troppo esigua rispetto al valore intrinseco di unGruppo industriale così importante per il Paese. Un’azienda chedopo la crisi degli anni scorsi, ha potuto rimettere i conti a postograzie soprattutto all’integrità dell’azienda, altrimenti la sola

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parte del trasporto non avrebbe retto.

Un Gruppo, quello delle Ferrovie dello Stato, che negli ultimi duedecenni ha realizzato una gigantesca operazione di innovazionetecnologica e del servizio sotto gli occhi di tutti e apprezzataanche a livello continentale. Non solo questo, ma una grandeazienda che, anche grazie agli accordi voluti e sostenuti dal Sin-dacato, ha realizzato concrete operazioni di riduzione del costodel lavoro e aumento della produttività che la pongono come ri-ferimento positivo. Tutto ciò è stato possibile e, soprattutto, èpossibile che continui ad essere con la condizione necessaria cheil Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane resti un gruppo integratosenza idee di scissione dalla Holding attuale di Rete FerroviariaItaliana. Per questo motivo abbiamo espresso i nostri dubbi sulpercorso di privatizzazione e continuiamo a considerarla unascelta sbagliata.

Quella dell’integrità aziendale per noi è una questione fonda-mentale! Ci stiamo battendo da 25 anni affinché le ferrovie nonvengano fatte a pezzi, per evitare che si socializzino le perdite esi privatizzino i guadagni.

Vogliamo anche qui chiarire uno dei punti rilevanti del DPCM, inriferimento al fatto che la rete ferroviaria deve restare pubblicae non può essere oggetto di privatizzazione. Figuriamoci se il sin-dacato italiano pensi ad un rete privata! Che la rete resti pubblicaper noi è un dato fondamentale. Questo punto non deve essereperò il pretesto per far sì che si faccia una privatizzazione solo diuna parte di Trenitalia e ritorni nuovamente l’idea dello scorporodi Rfi. Tra l’altro va anche detto che in nessun paese europeo èstata fatta un’operazione simile ad eccezione dell’Inghilterra esappiamo bene i guasti che ha determinato questa scelta e, so-prattutto, i costi aggiuntivi che ha causato.

Avendo chiarito che le ragioni della nostra posizione rispetto allaprivatizzazione non sono aprioristiche o di natura ideologica eche per noi è fondamentale l’integrità del Gruppo, nel caso in cuiil disegno del Governo prosegua, siamo d’accordo solo sul nonsuperare la soglia del 40% di apertura del capitale e sul fatto chel’operazione sia destinata agli investitori istituzionali e all’aziona-riato diffuso. Su questo punto riteniamo importante che vi sianoincentivazioni per i dipendenti del Gruppo.

In ogni caso il processo di apertura di una quota del capitale aiprivati ha senso solo col potenziamento dei servizi che oggi sonoin maggiore difficoltà, quindi è necessario prendersi tutto iltempo per il rafforzamento della struttura industriale del Gruppoprima di procedere. Oggi le ferrovie hanno dei pezzi, come lefrecce, che sono fortemente appetibili mentre vi sono settori chehanno bisogno di un potenziamento, in particolare in Trenitalia.La situazione del trasporto merci e del trasporto regionale è sottogli occhi di tutti. Nel trasporto regionale mancano ancora i con-tratti di servizio in diverse regioni e qui vi sono responsabilità evi-

denti a livello locale. Abbiamo situazioni diversificate a livello na-zionale, per cui in alcune regioni vi sono investimenti per il rin-novo del parco rotabile e per il potenziamento dei servizi ed inmolte altre invece, siamo ancora in alto mare.

Vi è anche un ritardo per il rinnovo del contratto del servizio uni-versale e per quest’anno si andrà incontro ad una nuova proroga.C’è poi la situazione del trasporto merci e su questo tema legatoanche a quello della logistica, vi è la prospettiva di una società dilogistica e merci all’interno delle ferrovie, secondo quanto giàprospettatoci da Moretti circa due anni fa.

Il discorso relativo al rilancio passa inevitabilmente attraverso ilpiano industriale a cui il nuovo management sta lavorando e che,confermando le linee strategiche del precedente, dovrà preve-dere lo sviluppo del trasporto pubblico locale tramite l’ulterioreacquisizione di aziende su gomma ed il rilancio del trasportomerci e della logistica.

Da questo punto di vista i tempi rappresentano un fattore deter-minante, perché se il Governo ha fretta di fare cassa, l’unicastrada percorribile sarà quella di mettere sul mercato l’unico set-tore pronto ad andare in Borsa che è quello dell’alta velocità, contutte le conseguenze che si avrebbero sul versante industriale e,aggiungiamo noi, scatenando la mobilitazione dei ferrovieri e deipendolari.

In verità occorre dire che, al momento, il governo non ha messoscadenze. La prossima tappa sarà la presentazione del piano in-dustriale da parte del nuovo management per verificare quali sa-ranno le prime mosse per rilanciare i settori maggiormente indifficoltà: solo allora l’azienda sarà appetibile nel suo complesso.Anche perché nello schema di Dpcm è detto a chiare lettere chei proventi della privatizzazione non saranno reinvestiti nel “si-stema” ma invece destinati al fondo di ammortamento del debitopubblico. Per essere credibili, quindi, il potenziamento va fattoprima!

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Michele Castellano

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La8

Mobilità ferroviaria

Gruppo FS:Gruppo FS:elezioni per il rinnovoelezioni per il rinnovodelle Rsu e degli Rlsdelle Rsu e degli Rls

Lo scorso 23 dicembre si è ufficialmente conclusa la lunga fasedelle elezioni per il rinnovo delle RSU e degli RLS nelle società delGruppo FSI, con la comunicazione dei risultati definitivi delle vo-tazioni, tenutesi dal 24 al 27 novembre, da parte della Commis-sione di Garanzia Nazionale alle nove Segreterie nazionali delleOO.SS. partecipanti ed all’Azienda.

Finalmente, a quasi nove anni dalla loro scadenza, sono state rin-novate le rappresentanze dei lavoratori tra i ferrovieri che proprioin questi giorni, a quanto risulta dalle comunicazioni aziendali, sisono formalmente insediate.

Un traguardo importante, fortemente voluto dalla Fit e non af-fatto facile da raggiungere.

Tutto è iniziato alla fine del mese di ottobre 2014 quando, rom-pendo gli indugi in una situazione di prolungato e generale inde-cisionismo degli altri sindacati, più volte sollecitati a voleraffrontare concretamente il tema del rinnovo delle rappresen-tanze scadute, il Segretario generale della Fit ha formalizzato alDirettore delle Risorse Umane di FSI ed agli omologhi delle altreOrganizzazioni, l’esigenza di attivarsi per definire le nuove proce-dure elettive. Meccanismo da riscrivere ed adeguare alle previ-sioni dell’Accordo interconfederale in materia di rappresentanzae rappresentatività, stipulato nel mese di gennaio tra Confindu-stria e CGIL, CISL e UIL.

È così partita, finalmente, la trattativa per la definizione dell’ac-cordo, terminata il 31 luglio 2015, dopo alterni momenti di avan-zamento e stallo, con la sottoscrizione dell’intesa, delregolamento elettorale e l’individuazione di 86 RSU, suddivise in319 collegi, in cui eleggere 1.295 delegati Rsu e 473 Rls.

Con la costituzione della Commissione di Garanzia Nazionale - loscorso 18 settembre - ed il successivo insediamento delle Com-missioni territoriali, si è quindi avviato il percorso elettorale.

Hanno partecipato alle elezioni, facendone apposita richiesta cor-

redata di specifica documentazione come previsto dall’accordo,le tre Associazioni Sindacali non firmatarie di contratto, quali USBLavoro Privato, Cobas del Lavoro Privato e, per l’Alto Adige,l’ASGB.

La prima operazione ha interessato la raccolta firme del 5% gliaventi diritto al voto di ogni singola RSU, necessaria per consen-tire alle organizzazioni sindacali la presentazione delle liste. Unafase questa, con notevoli criticità, data l’eccessiva frammenta-zione dell’assetto organizzativo aziendale, con Unità Produttivedi ampiezza pluriregionale e nazionale. Difficoltà emerse anchein fase di consuntivazione, ad opera delle Commissioni di Garan-zia Territoriali (CGT) competenti.

Queste infatti, oltre ad effettuare le verifiche di propria compe-tenza, hanno dovuto attendere comunicazione in merito agli esitidei controlli effettuati dalle altre Commissioni interessate, perpoi aggregare i dati ai fini della verifica del raggiungimento dellaquota necessaria a certificare l’ammissibilità delle liste.

A dimostrazione delle criticità da gestire, basti pensare alla CGTdel Lazio per la RSU numero 34 Esercizio Servizio Universale, sud-divisa in tre collegi e con ben 10 diverse CGT con cui rapportarsiper lo scambio dei dati, viste le numerose realtà regionali in cuirisultano distribuiti i 232 lavoratori aventi diritto al voto.

Questo genere di situazione, ricorrente in un gran numero di RSU,ha avuto riflessi negativi anche sulla fase di elaborazione datidegli scrutini delle commissioni elettorali, tanto che per avere ilrisultato ufficiale e definitivo, è stato necessario attendere alcunesettimane oltre il termine delle votazioni.

Alla fine del mese di ottobre, con l’ammissione delle liste, è par-tita ufficialmente la campagna elettorale, particolarmente in-tensa per la nostra organizzazione. Oltre alle numerose iniziativeregionali, la struttura nazionale ha voluto sottolineare l’impor-tanza delle elezioni organizzando per il 5 novembre un “RSU FITDAY” con cinque manifestazioni in contemporanea nelle città di

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9VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

Milano, Mestre, Bologna, Roma e Messina, a sostegno degli oltre1.000 candidati impegnati nelle elezioni.

Tale scelta nasce dalla volontà di consentire la più ampia parte-cipazione dei candidati, diversamente non realizzabile, facendopercepire a tutti e nello stesso momento, la vicinanza ed il soste-gno dell’intera organizzazione a livello sia regionale sia nazionale.

Una bella giornata, durante la quale i candidati hanno avuto l’op-portunità di farsi conoscere e di condividere l’entusiasmo, la pas-sione e quell’aspirazione al ruolo di rappresentanti nei posti di

lavoro e della sicurezza dei lavoratori.

A caratterizzare la campagna elettorale della Fit, sono stati pro-prio i manifesti ed i volantini raffiguranti gli occhi, gli sguardi diquesti uomini e donne che hanno inteso impegnarsi e mettersial servizio per tutelare il presente e il futuro di tutti i ferrovierinei luoghi di lavoro.

Complessivamente hanno votato 45.545 ferrovieri, pari ad oltreil 76% degli aventi diritto. Una soglia di partecipazione altissima,a testimonianza ancora una volta che i ferrovieri vogliono essere

protagonisti nei momenti di consultazioneimportanti relativi alla propria vita lavora-tiva.

Tuttavia, nonostante la grande partecipa-zione al voto, in due RSU - la n. 39 DPLHSede Centrale e la n. 57 DR Sede Centrale -le difficoltà sovra descritte, in merito allaeccessiva frammentazione aziendale,hanno inciso maggiormente. Pochi numerihanno infatti impedito il raggiungimentodel quorum del 50% più uno; pertanto, i178 elettori ed i loro rispettivi voti non sonostati conteggiati e non appaiono nel riepi-logo complessivo dei risultati.

Per queste due Rsu, in base a quanto pre-visto dall’accordo, si dovrà procedere anuove elezioni che dovranno essere indettedalla Commissione di Garanzia Territorialee le Organizzazioni Sindacali competenti.

Dall’analisi generale del voto, il dato di mag-gior rilievo risiede nella constatazione chele tre organizzazioni Filt, Fit e Uilt raggiu-gono da sole una rappresentatività pari al73%, confermandosi quale punto di riferi-mento della categoria e riaffermando l’ele-vato grado di riconoscimento e dirappresentanza del sindacato confederale,a dispetto dei numerosi tentativi di delegit-timazione.

Ancor più elevata la percentuale di fiducia- che giunge al 76% - riposta nella rappre-sentanza generale, laddove si considera ilnumero di delegati RSU e RLS eletti nelleliste confederali, con un’affermazioneanche in settori come quelli della produ-zione, in cui storicamente prevale la tuteladella specificità professionale.

Sempre in termini di risultato percentuale,

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Salvatore Pellecchia

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La12

Mobilità ferroviaria

Ntv: impegni disattesiNtv: impegni disattesie relazioni sindacali in stalloe relazioni sindacali in stallo

Nel corso del 2015 in Nuovo trasporti viaggiatori (Ntv) - fatta ec-cezione per il nome della società che è rimasto ancora lo stesso– tutto è cambiato: l’amministratore delegato, il piano industriale,il gruppo dirigente, la strategia e il reticolo commerciale, la tipo-logia del servizio offerto alla clientela, il consiglio di amministra-zione e il suo presidente.

Grazie all’accordo sindacale sottoscritto il 17 aprile 2015, attra-verso il ricorso ai contratti di solidarietà difensiva, sono stati scon-giurati 246 licenziamenti e sono state convenute le linee guidaper procedere all’internalizzazione di una serie di attività (acco-glienza nelle sedi aziendali, guardiania non armata, ecc..).

Il prezzo che le lavoratrici e i lavoratori hanno dovuto pagare perrimediare alle discutibili scelte del management e contribuire alrilancio dell’azienda è stato alto: per tutti una riduzione dell’ora-rio settimanale di lavoro con conseguente riduzione dello stipen-dio con percentuali variabili a seconda del settore di lavoro diutilizzazione; per alcuni mobilità professionale, trasferimentoverso una sede di lavoro diversa da quella di origine o entrambele variazioni.

L’accordo del 17 aprile 2015 prevedeva anche l’attivazione di: unpiano di sviluppo professionale; un piano di riconversione pro-fessionale; un programma di formazione per assicurare il man-tenimento e sviluppo delle competenze del personale di staff.

Inoltre, a margine della sottoscrizione dell’accordo, i rappresen-tanti di Ntv si erano assunti l’impegno – di non secondaria im-portanza – a convocare, di lì a poco, le organizzazioni sindacaliper affrontare e risolvere una serie di questioni di carattere ge-stionale che creavano (e, per alcuni aspetti non ancora risolti con-tinuano a creare) un notevole disagio alle lavoratrici e ailavoratori. Impegno che veniva confermato formalmente, nellamedesima giornata in cui veniva sottoscritto l’accordo, con la con-vocazione di due momenti di confronto su: attuazione del pianodi riqualificazione/crescita professionale e corsi di formazione;applicazione normativa contrattuale sull’orario di lavoro (ripososettimanale, pause, riserva, ferie, riposi compensativi); maggiore

visibilità e stabilità dei turni attraverso strumenti di flessibilità-produttività retribuiti; organizzazione del lavoro a bordo treno enelle stazioni; nuovi sistemi incentivanti per il personale di bordoe stazione in funzione dei risultati di vendita individuali e digruppo.

Mentre per una serie di aspetti di carattere gestionale (es. per-corsi abilitativi, gestione turni e ferie) il confronto si è attivato edè andato a buon fine (accordi 15 maggio 2015 e 3 giugno 2015),per le altre rimanenti questioni il confronto si è interrotto il 15luglio 2015 e, dopo che l’85% delle lavoratrici e dei lavoratori in-teressati ha bocciato le proposte aziendali, non è ancora ripresoe una serie di impegni che facevano parte del pacchetto dell’ac-cordo del 17 aprile 2015 sono rimasti disattesi.

In particolare, fra le inadempienze dell’azienda, pesano la man-cata attivazione dei percorsi di formazione finalizzati ad assicu-rare il mantenimento e lo sviluppo delle competenze delpersonale di staff, la mancata attivazione della formazione “onthe job” del personale delle stazioni, l’indisponibilità ad attivareil confronto per integrare il capitolo del contratto aziendale rela-tivo alla classificazione del personale con le declaratorie delle fi-gure professionali che si occupano della protezione degli assetaziendali. Sempre a causa dell’interruzione del confronto sinda-cale non sono stati definiti i meccanismi per: riconoscere la mag-giore produttività espressa dal personale di macchina e dalpersonale di bordo; definire gli strumenti di flessibilità necessariper ottimizzare i turni del personale di macchina e di bordo; ri-compensare l’attività antievasione del personale di bordo; indi-viduare gli strumenti di incentivazione alle vendite per ilpersonale di stazione.

Il combinato disposto dell’interruzione del confronto sindacale -che non ha consentito la definizione degli accordi necessari a ri-solvere le questioni pendenti - e del tentativo (non riuscito) del-l’azienda di “disintermediazione” attraverso l’invio di e-mail evideomessaggi, con contenuti di carattere prevalentemente sin-dacale, ai singoli lavoratori ha determinato un peggioramentonotevole del clima organizzativo al punto tale da creare un forte

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13VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

disagio fra le lavoratrici e i lavoratori e da co-stringere tanti di essi (al momento in cui an-diamo in stampa una sessantina circa, pari al6,5% della forza lavoro) ad abbandonare de-finitivamente l’azienda.

La scelta del vertice di Ntv di interrompere lerelazioni sindacali per un periodo così lungoè fortemente discutibile perché ha impeditola realizzazione di accordi propedeutici a ras-serenare il clima organizzativo e a massimiz-zare gli effetti delle azioni del nuovo pianoindustriale oltre che a cogliere ulteriori op-portunità per rendere l’azienda più competi-tiva.

Al tempo stesso il tentativo di stabilire unrapporto diretto fra vertice aziendale e lavo-ratori potrebbe avere tanti vantaggi maanche tanti svantaggi: se si inizia a perdere ilcontatto con le lavoratrici e i lavoratori –come è avvenuto con il referendum del 21,22 e 23 luglio 2015 – poi si rischia di non re-cuperarlo più.

La percezione che si ha, da qualche mese aquesta parte, è che vi sia – da parte del ver-tice di Ntv – un tentativo di interloquire di-rettamente con le maestranze con l’obiettivodi marginalizzare il sindacato. Se così fosse,sarebbe un tentativo ambizioso in quanto idati sulla rappresentanza dimostrano che ilsindacato continua a essere un solido puntodi riferimento per tutti coloro che non sonoin grado di difendersi da soli e cioè per lastragrande maggioranza delle lavoratrici edei lavoratori di Ntv.

La convocazione di un incontro sindacale peril 21 gennaio 2016 con all’ordine del giorno:Strumenti retributivi finalizzati all’aumentodella flessibilità e produttività; Sistema diprovvigioni per il personale di bordo e sta-zione; Monitoraggio solidarietà; Rsu/Rls; lascia ben sperare.

E’ un atto da considerare come un’inversione di tendenza che vacolta appieno e che può essere un’opportunità per ripristinareun percorso relazionale virtuoso che si era interrotto, a seguitodei risultati del referendum del 21, 22 e 23 luglio 2015 senza unagiustificazione plausibile. Le lavoratrici e i lavoratori di Ntv stannocontribuendo al risanamento dell’azienda facendo sacrifici già dal1° aprile 2014 (data dalla quale si sono attivati i primi contratti disolidarietà), essi costituiscono il vero e proprio motore della com-

petitività aziendale e del valore generato dall’offerta commercialee dai servizi immessi nel mercato.

Chi non vuole riconoscere il disagio e non vuole individuare lesoluzioni per rimuovere le cause di problematiche che rischianodi diventare croniche, sbaglia.

La Fit-Cisl lavorerà per cogliere tutte le opportunità che si rende-ranno disponibili nel corso del prossimo confronto.

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Massimo Malvisi

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La14

Mobilità ferroviaria

Rete Ferroviaria ItalianaRete Ferroviaria Italianaed un sistema relazionaleed un sistema relazionale

carentecarenteNel corso del 2015, tra le molte questioniposte all’attenzione pubblica, ne vorremmoevidenziare due, in quanto sono stretta-mente di attualità e riguardano il mondo dellavoro ed in particolare una ulteriore evolu-zione a cui è chiamato il complesso sistemadi regole che ne disciplina il funzionamento. Ci riferiamo alla ri-forma del modello contrattuale ed all’applicazione del TestoUnico su rappresentanza e rappresentatività, in particolare nelsettore dei trasporti. Ciò a riprova della capacità del mondo sin-dacale confederale ed in particolare della Cisl e della Fit Cisl diassumere un ruolo trainante per regolare ed adeguare al mutatocontesto di riferimento, il sistema delle relazioni industriali, chetrova ancora forti resistenze quando si toccano temi come la par-tecipazione dei lavoratori nell’impresa.

Il quadro di cui sopra vede aggiungere altri delicatissimi temiquali il processo di privatizzazione del Gruppo FS, l’applicazionedella Direttiva 34/2012/UE e l’avanzamento in sede europea delIV pacchetto di riforma del sistema ferroviario, temi che avrannoimportanti riflessi su tutti i ferrovieri, senza dimenticare il per-corso che sta portando alla piena applicazione del decreto04/2012/ANSF.

Le recenti elezioni delle RSU e dei RLS nel Gruppo FS hanno de-terminato che la Fit Cisl sia il sindacato più rappresentativo in fer-rovia ed il primo nella società Rete Ferroviaria Italiana.

RFI, come più volte evidenziato, è un articolato complesso si-stema di specificità che esprimono diverse eccellenze in ambitonon solo nazionale ma anche internazionale, permettendo di di-venire e consolidare il primato di Infrastruttura Ferroviaria Na-zionale più sicura. A titolo di esempio non certamente esaustivo,ricordiamo la creazione e l’affermazione del sistema di alta velo-cità in Italia, la cui prima linea, la Roma – Napoli ha recentementefesteggiato i primi 10 anni di attività, ma anche le evoluzioni delsistema di segnalamento che porteranno benefici in particolarmodo al trasporto regionale.

Volendo potremmo continuare citando come anche il Sanitariodi RFI sia una eccellenza con un importante ruolo assegnato in

ambito europeo, ma correremmo il rischiodi ridurre il tutto ad una sorta di asetticoelenco, quindi in primis diviene fondamen-tale il confronto sul Piano d’Impresa di RFI,in cui declinare i tanti temi sopra citati.Stesso discorso per quanto riguarda il piano

di sviluppo, investimento e di assunzione di personale, per nondisperdere le importanti professionalità presenti e permetternel’accrescimento tenendo conto delle costanti evoluzioni tecnolo-giche. Evoluzioni tecnologiche che hanno determinato importantiriflessi anche sul modo di operare del personale ed anzi dette-ranno ulteriori cambiamenti imponendo un adeguamento con-tinuo, in particolar modo nei due settori della Circolazione e dellaManutenzione Infrastrutture.

Detto ciò dobbiamo registrare la presenza di diversi elementi disofferenza, riconducibili essenzialmente a quattro filoni ovverola carenza di valide relazioni industriali, una marcata reticenza avoler affrontare taluni argomenti, una eccessiva burocratizza-zione ed accentramento dei processi decisionali ed infine una ge-stione del personale non propriamente rispondente ad unefficiente e rispettoso sistema di valutazione ed inquadramento,soprattutto in alcuni ambiti e livelli professionali, quali ad esem-pio i Quadri.

Un capitolo a parte merita la tematica della formazione. Storica-mente le FS nel suo complesso vantano un sistema formativomolto valido e meticoloso che contribuisce in maniera impor-tante al costante miglioramento di un grado di sicurezza vera-mente ai massimi livelli in campo internazionale. Questooltretutto andando anche controtendenza rispetto l’andamentogenerale delle principali imprese laddove nel passato la strutturadella formazione è stata ridimensionata ed ora ha invece nuova-mente assunto un’importanza principale. Con l’emanazione delDecreto 04/2012/Ansf si sono create le condizioni per modificarel’attuale modello organizzativo, superandone la frammentazionee rendendolo più aderente ai nuovi scenari. Ad oggi dobbiamoregistrare l’assenza di alcuna concreta prospettiva, anche in que-sto caso Rfi rifugge il confronto, limitandosi al mantenimento diuna sorta di status quo, che non è ne utile né produttivo.

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15VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

In questo come in altri casi, l’elemento dirompente che vieneavanti è l’azione di progressivo smorzamento delle motivazionipresenti nel personale. Motivazioni che connaturate alla dedi-zione, all’impegno ed alla professionalità hanno contribuito a farsì che il Gruppo FS abbia raggiunto traguardi ragguardevoli.

In estrema sintesi all’interno di RFI sembrano esserci elementidisomogenei che fanno sì che non si riesca a declinare in manierafunzionale un sistema di relazioni industriali che permetta di af-frontare, al livello previsto, le tematiche da tempo poste dalleOO.SS. Basti citare, a mero titolo d’esempio, le Officine Nazionali,la Diagnostica Mobile, Ingegneria dei Rotabili, il tavolo perma-nente sulla sicurezza, Terminali e Servizi, fermo restando le que-stioni che attengono al nuovo Piano d’Impresa sul quale ilconfronto diviene sempre più urgente.

In questo contesto, per quanto riguarda RFI ed in particolarmodo il settore della Manutenzione Infrastrutture, si inse-risce l’accordo nazionale dell’8 luglio 2015 e la sua naturaleevoluzione anche tramite lo svolgimento della contratta-zione territoriale.

Una fase di contrattazione territoriale che conferma i timorigià avanzati altre volte circa la diffusa “allergia” nelle arti-colazioni societarie, a fare contrattazione territoriale. In unterritorio la Società, non riuscendo le parti a trovare un ac-cordo, ha ritenuto opportuno procedere in maniera unila-terale mettendo in atto quel modello organizzativo cheaveva sottoposto al confronto e che tanti rilievi aveva ri-scontrato da parte delle OO.SS. territoriali. Invece di inter-rogarsi sui veri motivi del mancato accordo, prendendo in debitaconsiderazione le argomentazioni poste dalle Segreterie Regio-nali sindacali, la dirigenza di RFI “esausta” e non più incline allefatiche di una trattativa, ha pensato bene di prendere una scor-ciatoia. Quanto avvenuto oltretutto va nettamente in controten-denza rispetto ai contenuti della riforma del modellocontrattuale.

Sempre sul filone della già citata “allergia” al confronto si inseri-scono gli Ordini di Servizio di fine 2015, in cui si spazia dalla mo-difica unilaterale dell’accordo nazionale dell’8 luglio 2015, alsuperamento di strutture territoriali che nell’accordo di lugliosono chiaramente confermate, a palesi contraddizioni, all’ema-nazione di una disposizione (su cui come Fit Cisl abbiamo molteriserve) che nelle intenzioni della Società dovrebbe prendere ilposto della CO 190/2004. A ciò si aggiunge una Disposizione Ope-rativa dove sono elencati gli incarichi delle Unità Organizzative dimicrostruttura delle Direzioni Territoriali Produzione ricchissimadi interim, contraddicendo gli impegni assunti e non solamenteper carenza di personale idoneo. Tutto questo senza che ci siastato il previsto incontro di verifica dell’accordo nazionale.

A parte la dovuta nota inviata dalle OO.SS. nazionali, serve che

la dirigenza di RFI riveda certe azioni e si adoperi affinché si ri-porti il tutto nell’alveo di corrette relazioni industriali, anche perevitare quelle “inappropriatezze” che una concreta fase di con-trattazione avrebbe evitato.

Visto il nuovo modello organizzativo della Manutenzione Infra-strutture, che dovrebbe concretizzarsi il prossimo 01 marzo 2016,nonché la numerosità delle questioni da affrontare, sarebbe au-spicabile che la Società si dedicasse agli aspetti pratici piuttostoche avventurarsi in territori impervi e non certo proficui per unafunzionale applicazione del nuovo modello organizzativo, che ri-cordiamo, va a sostituire un modello consolidato. Un’operazionequesta, di certo non semplice né priva di incognite.

Doverosamente dobbiamo e vogliamo fare una notazione sul set-tore importante come quello della Circolazione. Più volte comeFit Cisl ne abbiamo evidenziato il tradizionale ruolo di spicco al-l’interno del sistema ferroviario. Abbiamo anche avanzato ripe-tutamente la necessità, prima ancora di eventuali progettiriorganizzativi, di uno studio approfondito sull’evoluzioni del set-tore e su quelle che si prospettano all’orizzonte. Occorrono ana-lisi, studi, monitoraggi che esplorino, in una visione d’insieme chetenga conto di tanti elementi, quali la sicurezza e la formazione.Non è inoltre accettabile un modello sala-centrico, nel senso l’at-tività si esplica poggiando su tre pilastri ovvero le stazioni, gli RTMe le Sale di regolazione della circolazione con il relativo personalee le connesse questioni. Voler mettere mano all’organizzazionesenza questi elementi, vuol dire non avere l’esatta percezione deimeccanismi di funzionamento e dei grossi rischi che si corrono.Il fulcro è rappresentato dal personale che non può essere og-getto di un’ipotesi di progetto societario con l’unico obiettivo diridurre le posizioni di livello Q. In sostanza sarebbe quanto maiopportuno che Rfi prima di teorizzare qualsiasi progetto riorga-nizzativo, avviasse uno studio approfondito e desse le rispostealle questioni che da tempo, come OO.SS. e come Fit Cisl in par-ticolare abbiamo posto.

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Marco Zappacosta

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La16

Mobilità ferroviaria

Appalti ferroviari,Appalti ferroviari,la logistica della ristorazionela logistica della ristorazione

sotto un’unica regiasotto un’unica regiaL’ipotesi organizzativa della catena logi-stica concepita a suo tempo da Elior-Divi-sione non deve aver prodotto i risultatiattesi.

Il gestore dei servizi di ristorazione a bordodelle “Frecce” e nei Freccia Club di Treni-talia ha comunicato alle organizzazioni sin-dacali la decisione di assegnare alconsorzio Sapp la filiera logistica a sup-porto dei servizi di ristorazione e cateringa bordo treno e servizi accessori e comple-mentari su tutto il territorio nazionale.

Sulla base di tale decisione in data 24 no-vembre 2015 si è proceduto alla sottoscri-zione di un verbale di subentrosalvaguardando l’occupazione, il redditodei lavoratori e, soprattutto, garantendo latutela reale di cui all’art. 18 Legge n.300/70 che si continuerà ad applicare ailavoratori interessati anche a valle delcambio del datore di lavoro.

I lavoratori in questione infatti, pur pas-sando alle dipendenze di una componentedel consorzio Sapp, la Moving S.r.l., alla

data del 1° dicembre 2015, vantandoun’anzianità di settore antecedente al 7marzo 2015 conserveranno, per gli aspettirelativi al licenziamento, la disciplina pre-vigente al D.lgs. 23/2015.

In occasione del confronto sindacale per il“subentro” fra Sapp e Cal, in considera-zione della “nuova” dimensione nazionaledel consorzio Sapp, si è convenuto di atti-vare il percorso negoziale volto a definirel’accordo di confluenza aziendale al Con-tratto collettivo nazionale di lavoro della

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17VOCEdei

N. 1 Gennaio 2016

Mobilità Ferroviaria del 20 luglio 2012(Ccnl Mobilità Af).

Dal 1° dicembre 2015 il consorzio Sapp èsubentrato a Milano al consorzio Cal. Ilterminal meneghino è uno dei più impor-tanti della catena logistica di Elior e nellostesso operano circa 110 persone fra lavo-ratrici e lavoratori.

L’accordo del 24 novembre 2015 rappre-senta una tappa particolarmente significa-tiva perché fra i contraenti è presente, inprima persona, la società Elior che ha ga-rantito per lo svolgimento regolare delpercorso negoziale, diversamente daquanto verificatosi in precedenza con ilconsorzio Sapp.

Come Fit Cisl, possiamo considerarci piùche soddisfatti dei risultati del lavoro intra-preso nel corso del 2015 con il consorzio

SAPP, la società MO-VING s.r.l. e la societàELIOR-Divisione ITI-NERE. Siamo inoltreconsapevoli di esseresolo all’inizio di un per-corso relazionale av-viato con il consorzioSapp che, molto proba-bilmente, sfocerà in unanuova stagione di rela-zioni sindacali e del la-voro.

Per le lavoratrici e i lavo-ratori impegnati nel set-tore della logistica c’èmolto da fare e la defini-zione di un ContrattoAziendale costituisce unmomento fondamen-tale per recuperare non

solo dirittiper i lavora-tori maanche unam a g g i o r ecompetiti-vità perl ’ i m p re s aattraverso un processo vir-tuoso di riorganizzazione chetenga conto, in via prioritaria,degli aspetti connessi sia allasalute delle lavoratrici e deilavoratori sia alla sicurezza deiluoghi di lavoro.

Il contratto aziendale di Sappdovrà regolare tutto ciò che èstato rinviato dal Ccnl Mobi-lità Af e, più in particolare, ilCampo di Applicazione, la De-correnza e Durata, il Proto-collo sulle RelazioniIndustriali, la definizione delleUnità Operative, eventuali in-tegrazioni alle DeclaratorieProfessionali, aspetti che ri-guardano l’Orario di lavoro, icriteri per la fruizione dei Per-messi Sindacali, oltre che

l’adeguamento della Rappresentanza sin-dacale (Rsu/Rls), i Pasti Aziendali, la Previ-denza Complementare. Per ciò che attieneal Trattamento Economico, da affrontarele questioni relative alle indennità di carat-tere prestazionale, al Premio di Risultatoe, in presenza di opportune compatibilità,al Welfare Aziendale.

Nel corso del mese di dicembre 2015 si èattivato l’iter sindacale per tentare, nell’in-teresse delle lavoratrici e lavoratori, di de-finire una piattaforma unitaria dapresentare, entro la prima quindicina digennaio 2016, al Consorzio Sapp.

Nei tempi tecnici necessari (orientativa-mente due/tre mesi) si capirà se ci sono lecondizioni per concludere positivamenteil confronto.

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Emiliano Fiorentino

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La18

Sindaca

to e Strategie

Siglato un altroSiglato un altroimportante Accordoimportante Accordo

con Alitalia Saicon Alitalia Sai

Lo scorso dicembre è stato siglato un importante accordo tra Ali-talia SAI e le Organizzazioni Sindacali Confederali che ha salva-guardato posti di lavoro, dando occupazione stabile a circa 150unità e prospettato un futuro lavorativo con qualche certezza inpiù per un ingente numero di lavoratori e lavoratrici oggi stagio-nali.

Grazie a questa intesa, con la proroga della Solidarietà in essereal 31 Agosto 2018, sono stati infatti conservati centinaia di postidi lavoro tra il Personale Navigante.

Nello specifico, sono stati salvaguardati 340 posti di lavoro nel-l’ambito del Personale Navigante di Cabina - pari al 12% dell’or-ganico attualmente in forza - nonché 190 posti di lavoro perquanto riguarda il Personale Navigante Tecnico, pari al 15% del-l’organico in forza. Numeri questi, che da un anno a questa partesi sono ridotti sensibilmente, come dimostra il fatto che la pre-cedente solidarietà interessava 801 unità, rispetto le 530 attuali.

Importante sottolineare anche come grazie al lavoro svolto con-giuntamente da parti sociali e azienda, si sia riuscito a garantirelo stesso trattamento economico finora percepito durante il re-

gime di solidarietà.

L’aver raggiunto un’intesa sulla solidarietà ci ha permesso disbloccare anche i Part Time, accogliendo dunque tutte quelle do-mande di riduzione dell’orario di lavoro che il personale navi-gante aveva richiesto ormai da tempo.

Per quanto invece concerne il Personale di terra, grazie all’ac-cordo siglato con Alitalia SAI, sono state meglio definite le regoledi contingentamento al fine di garantire ulteriormente i livelli oc-cupazionali.

Il messaggio chiaro che ci fa piacere trasmettere è come questorappresenti il secondo accordo siglato con la nuova Alitalia Sai intema di assunzioni a tempo indeterminato; nello specifico, alleprecedenti 340 assunzioni fatte nel secondo semestre del 2015,ne seguono ulteriori 150 previste dal presente accordo.

Altre novità riguardano invece i criteri di assunzione Stagionale.Pur garantendo all’Azienda di modulare il proprio Personale inaccordo alla richiesta di mercato che indubbiamente è variabilenei diversi periodi dell’anno, si è in effetti garantito che ciò nonavvenga con penalizzazione per chi ha un contratto a termine in

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19VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

scadenza. Ciò vuol dire dare spazio alle nuove leve ma tutelareal contempo quei soggetti già inseriti nel perimetro Aziendale.

Questo sta a significare che la ripresa del nostro principale vet-tore c’è: non si fanno solo grandi progetti e annunci pubblicitarima a questi seguono invece fatti che danno qualche confermacirca la positività del lavoro svolto finora.

Ancora una volta, la FIT CISL è riuscita a garantire la tutela deiposti di lavoro, salvaguardando le retribuzioni e permettendo altempo stesso, quella giusta flessibilità di cui un’Azienda così com-plessa e operativamente soggetta alle stagionalità ha bisogno perpoter crescere, specie in questo delicatissimo periodo di crisimondiale.

Tutto ciò è stato come sempre possibile grazie alle competenzedei nostri dirigenti sindacali, che con costante impegno e dedi-zione, mettono tutta la loro preparazione al servizio dei Lavora-tori che ripongono in noi la propria fiducia.

Allo scadere del 2015 è arrivata dall’assemblea della CompagniaAerea, in sostituzione dell’ex Amministratore Silvano Cassano, ladesignazione di Cramer Ball quale nuovo CEO (Chief ExecutiveOfficer), con incarico effettivo a partire da marzo 2016.

Il nuovo AD (48enne con ben 20 anni di esperienza nel settoredell’aviazione) proviene dal vettore indiano Jet Airways, dove ha

ricoperto il ruolo di Chief Executive Officer. Tra le qualifiche pre-cedenti, anche quella di CEO per la compagnia Air Seychelles.

In qualità di CEO di Jet Airways Cramer Ball ha portato la compa-gnia aerea di Mumbai a ridurre importanti perdite mettendola incondizione di raggiungere l’utile il prossimo anno. In modo ana-logo, Ball ha guidato con successo la trasformazione di Air Sey-chelles in un business profittevole, come precisa il vettore stesso.

Noi da parte nostra, oltre a dargli il benvenuto, non possiamoche augurarci che quanto riportato dal Presidente Montezemolodurante la sua presentazione («Ritengo Cramer Ball - ha com-mentato il Presidente Luca Cordero di Montezemolo - la personagiusta per proseguire in continuità lo sviluppo e l’implementa-zione del nostro piano industriale già avviato, con l’obiettivo diriportare l’azienda in utile nel 2017. L’esperienza dimostrata nelsaper guidare compagnie aeree verso il successo lo ha fattoemergere tra i molti candidati eccellenti»), si traduca nel pros-simo futuro in una certezza. Dopo tanti sacrifici e periodi davverodifficili abbiamo infatti bisogno di persone che credano in questaCompagnia e l’aiutino a volare sempre più “in alto”.

Per il momento il dato confortante, risiede nel fatto che tutte lecompagnie aeree in cui c’è stato un suo intervento, hanno affron-tato una profonda trasformazione che si è sempre conclusa conun risanamento dell’Azienda.

Certo, visto anche dagli occhi meno esperti, emerge con chia-rezza come tutte le posizioni dirigenziali di maggiore rilevanzasiano state occupate da professionisti stranieri fortemente volutidal management di Ethiad, nonostante ancora - su carta - il 51%appartenga ad imprenditori Italiani. Noi ci auguriamo che questodato resti tale e che magari tra qualche tempo tenda anche adaumentare.

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Antonio Piras

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La20

Sindaca

to e Strategie

Dopo 7 anni di trattative,Dopo 7 anni di trattative,al via il Contratto del Tplal via il Contratto del Tpl

Il referendum consultativo si è chiusocon il 65% dei voti favorevoli

Nei giorni 15, 16 e 17 dicembre 2015, nelle aziende del trasportopubblico locale di tutto il territorio nazionale, si è svolta la con-sultazione certificata, attraverso lo strumento democratico delreferendum, per la validazione dell’ipotesi di accordo di rinnovosiglato il 28 novembre 2015 da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, UglFna, Faisa Cisal, in osservanza delle modalità previste dall’accordointerconfederale del 10 gennaio 2014.

I lavoratori coinvolti sono stati poco più di 100.000 addetti attivi

in circa 1.000 realtà aziendali, pubbliche e private. Quelle privatenella maggior parte dei casi occupano poche unità di lavoratori,alcune a conduzione familiare, mentre le aziende pubbliche ar-rivano ad avere anche oltre i 13.000 dipendenti.

La partecipazione complessiva al voto, su 100.069 aventi diritto,è stata del 61,3% pari a 61.303 votanti. I voti validi sono stati60.510 (98,71%), pari a 39.263 favorevoli all’approvazione del-l’ipotesi di rinnovo del CCNL (64,89%) e 21.242 contrari (35,10%).

REFERENDUM 15, 16, 17 DICEMBRE 2015VALIDAZIONE DELL'IPOTESI DI ACCORDO 28 NOVEMBRE 2015 DI RINNOVO DEL CCNL

AUTOFERROTRANVIERI-INTERNAVIGATORI (MOBILITA'-TPL)regione aventi diritto al voto votanti bianche nulle voti validi favorevoli contrari contestatiAbruzzo 2.156 1.255 58,21% 7 7 1.241 973 78,40% 268 21,60% -

Alto Adige 885 145 16,38% 1 - 144 126 87,50% 18 12,50% - Basilicata 1.010 674 66,73% 11 - 663 624 94,12% 39 5,88% - Calabria 2.581 1.281 49,63% 15 27 1.239 1.043 84,18% 196 15,82% -

Campania 8.598 5.788 67,32% 15 45 5.728 4.568 79,75% 1.155 20,16% 5Emilia Romagna 6.248 4.278 68,47% 27 24 4.227 2.245 53,11% 1.982 46,89% -

Friuli V.G. 1.947 1.210 62,15% 5 4 1.201 701 58,37% 500 41,63% - Lazio 17.574 9.140 52,01% 31 99 9.010 4.559 50,60% 4.451 49,40% -

Liguria 4.013 2.566 63,94% - 36 2.530 1.653 65,34% 877 34,66% - Lombardia 16.971 10.722 63,18% 52 96 10.574 5.987 56,62% 4.587 43,38% -

Marche 1.785 1.389 77,82% 23 7 1.359 1.172 86,24% 187 13,76% - Molise 460 268 58,26% 1 - 267 261 97,75% 6 2,25% -

Piemonte 7.896 4.678 59,25% 15 32 4.631 3.236 69,88% 1.395 30,12% - Puglia 5.401 2.668 49,40% 6 14 2.648 2.249 84,93% 399 15,07% -

Sardegna 3.110 2.376 76,40% 10 9 2.357 1.952 82,82% 405 17,18% - Sicilia 4.546 3.155 69,40% 11 12 3.132 2.515 80,30% 617 19,70% -

Toscana 5.278 3.579 67,81% 50 33 3.496 1.441 41,22% 2.055 58,78% - Trentino 1.226 646 52,69% 5 1 640 542 84,69% 98 15,31% - Umbria 1.376 829 60,25% 3 5 821 522 63,58% 299 36,42% -

Val D'Aosta 311 208 66,88% 1 2 205 126 61,46% 79 38,54% - Veneto 6.697 4.448 66,42% 23 28 4.397 2.768 62,95% 1.629 37,05% - totali 100.069 61.303 61,26% 312 481 60.510 39.263 64,89% 21.242 35,10% 5

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21VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

Le schede risultate bianche sono state quindi solo 312 (0,50%),mentre le nulle 481 (0,79%).

L’esito del referendum, tutt’altro che scontato, ci ha visto comeFIT CISL, impegnati in tutte le regioni italiane con grande deter-minazione e soprattutto coerenza. A nostro parere, il risultato sa-rebbe potuto essere ancora più interessante se altreorganizzazioni sindacali, seppur firmatarie dell’accordo, non aves-sero avuto, in alcune realtà locali, qualche “defaillance”, anchein termini di partecipazione al voto.

Il successo del referendum ha sancito la fine di un lungo periododi vacanza contrattuale, durante ilquale molti sono stati i cambia-menti introdotti da leggi europeee nazionali che direttamente e in-direttamente hanno determinato,e determinano, una forte inci-denza su tutto il mondo del lavoro,senza escludere il settore del tra-sporto pubblico locale. Tali inter-venti normativi, oltre adintrodurre norme di carattere ge-nerale, demandano, in molti casialla contrattazione collettiva, ladefinizione di norme destinate aregolamentare i singoli settori perrispondere alle esigenze di specificità degli stessi. Tutti temi che,fino alla validazione dell’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL,non avevano trovato specifica regolamentazione, dando la pos-sibilità alle aziende di trattare singolarmente, talvolta arbitraria-mente e nei modi più svariati, spesso a loro esclusivo vantaggio,questioni ed istituti che sarebbero stati di competenza della con-trattazione collettiva.

Molte delle norme contenute nel nuovo contratto nazionale ri-spondono in effetti, proprio alla logica di esercitare la compe-tenza della contrattazione collettiva per adeguare il rapporto dilavoro degli autoferrotranvieri-internavigatori al mutato contestogiuridico, per quanto concerne orario di lavoro, mercato del la-voro, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

A questo si aggiunga l’importanza degli interventi che prevedonomaggiori tutele occupazionali, economiche e normative.

Il rinnovo ha permesso, tra le altre cose, l’introduzione per laprima volta di nuovi strumenti di welfare contrattuale, fino a ierisconosciuti alla nostra categoria, quali l’adesione contrattuale allaprevidenza complementare e l’istituzione di un Fondo Nazionaledi assistenza sanitaria integrativa.

Si tratta di strumenti di welfare contrattuale con valore econo-mico rilevante, introdotti per rispondere ai fabbisogni dei lavo-ratori e dell’intero nucleo familiare, quali l’assistenza sanitaria e

pensionistica, oggi non più sostenibili come in passato esclusiva-mente dal sistema pubblico, a seguito dei continui e ripetuti taglialla spesa.

A tutto questo si è ovviamente aggiunto un incremento salarialenecessario ad adeguare il potere di acquisto delle retribuzioni,fermo ormai da troppo tempo.

La parte economica del rinnovo contrattuale, in cui devono es-sere considerati anche i benefici di welfare introdotti, seppurecompensata in alcune realtà dalla una significativa contrattazioneaziendale legata alla produttività, nella stragrande maggioranza

delle nostre aziende è l’unica fontedi adeguamento salariale.

Tale affermazione è confermatadalla lettura a livello regionale dei ri-sultati del referendum. Nelle regionipiù piccole, ed in particolar modo alsud dove si riscontra un’oggettivadifficoltà a mettere in pratica la con-trattazione aziendale, si è infatti ve-rificata una grande partecipazione alvoto ed una netta vittoria del Si conpicchi che vanno dall’80 al 97%. So-stanzialmente possiamo affermarecome laddove il tenore di vita sia più

elevato, si ricorra in larga scala al trasporto pubblico; di conse-guenza, il potere negoziale locale si rivela maggiore ed il contrattonazionale diventa meno “necessario” rispetto alle aziende ed aquelle regioni meno ricche in cui sussistono, tra l’altro, condizionidi lavoro più gravose, se paragonate alle altre con potere con-trattuale è più elevato.

Tuttavia, considerando che 7 anni di attesa per un rinnovo con-trattuale sono troppi per qualsiasi lavoratore e che i 13 scioperisono serviti a rivendicare il diritto dei lavoratori al rinnovo con-trattuale, creando al tempo stesso, come di consueto, grandiaspettative in termini economici, l’esito positivo del referendumha rappresentato e rappresenta un risultato più che soddisfa-cente.

Questo nonostante la carenza di attenzione per il trasporto pub-blico locale da parte della politica che da tre anni continua adelaborare disegni di legge per la riforma del settore senza alcunrisultato e al contempo, continua ad effettuare tagli ai finanzia-menti riducendo le risorse necessarie.

In conclusione, possiamo quindi affermare che l’accordo e il ri-sultato referendario rappresentano una risposta concreta alle esi-genze dei lavoratori del trasporto pubblico locale e siamo certiche, come sempre, il tempo galantuomo ci darà ragione. Unabella differenza rispetto le proposte ed i risultati ottenuti dai sin-dacati dello zero virgola per cento.

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Pasquale Paniccia

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La22

Sindaca

to e Strategie

Dopo varie riunioni tenutesi presso il Mi-nistero delle Infrastrutture e dei Trasporti,lo scorso 24 Novembre 2015 è stato pre-disposto e definito un importante Proto-collo di intesa tra le Segreterie NazionaliSindacali di trasporti di Cisl, Cgil e Uil, i rap-presentanti delle Associazioni datoriali e irappresentanti delle Istituzioni.

Particolarmente rilevanti sono i contenutidell’accordo che recepiscono le richieste

proposte fin da subito al tavolo Ministe-riale dalle Organizzazioni sindacali; al con-tempo pare opportuno rammentare comela Fit Cisl, attraverso il nostro SegretarioGenerale, sia stata tra le prime a lanciarel’idea di un protocollo condiviso che det-tasse regole chiare nell’interesse generaledel Paese.

Sapevamo benissimo cosa avrebbe rap-presentato l’accordo e quale importanza

potesse assumere in questo difficile mo-mento. È per questo che abbiamo cercatodi dare una particolare impronta a questoevento giubilare di portata non solo nazio-nale ma anche internazionale, iniziato ilgiorno 8 Dicembre 2015 e con conclusionefissata al 20 Novembre 2016. Molti i punticardini dell’accordo condivisi dalle Partipresenti al tavolo anche se a nostro avviso,il punto saliente dell’intesa risiede nel

“Protocollo di intesa“Protocollo di intesaper il Giubileo straordinarioper il Giubileo straordinario

della Misericordia”: un accordodella Misericordia”: un accordodi grande rilevanza politicadi grande rilevanza politica

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23VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

senso di responsabilità mostrata dal sin-dacato in primis, nel cercare di fornire ri-sposta all’esigenza di una mobilità e di unacircolazione efficienti su tutto il territorionazionale ed in particolare nella capitale,attraverso l’uso di strumenti in trattativanon scontati.

Secondo il mio punto di vista, la firma delProtocollo da parte delle Associazioni da-toriali unitamente a Fit Cisl, Filt Cgil e Uil-trasporti, alla presenza del MinistroGraziano Delrio, rappresenta un segnale dirilevante spessore politico che ha per-messo di rilanciare e qualificare le rela-zioni industriali. Si tratta di unbuon metodo per prevenire egestire secondo regole condi-vise, la conflittualità in settoriparticolarmente difficili comequello del trasporto pubblico,- dai Bus alle Metro – quelloferroviario ed aereo, grazieanche alla costituzione di una“Cabina di Regia” istituitapresso il Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti checonta la presenza di tutte leParti firmatarie. Ad essa, ilcompito di monitorare e pre-

venire eventuali vertenze contrattuali, de-potenziando dunque all’origine i motivi di

conflitto che potrebbero creare notevolidisagi in alcune giornate dell’anno giubi-lare.

Per far fronte a simili criticità, le Partihanno concordato di aggiungere, nellasola fase dell’evento giubilare, altre gior-nate di franchigia, rispetto a quelle già esi-stenti negli attuali regolamenti di settore.

Altro elemento importante nell’ambito delProtocollo di Intesa, va riscontrato senzaalcun dubbio, nel rilancio della Rappresen-tatività sindacale, anche questo unaspetto per nulla scontato.

Le Associazioni da-toriali hanno as-sunto l’impegno,così come previstodall’accordo Inter-confederale sullaRappresentanza eRappresentativitàdel 10 gennaio2014, di trasmet-tere all’Inps, i datinecessari per la mi-

surazione della rappresentanza delle sin-gole organizzazioni sindacali. E’importante sottolineare come la firma del

Protocollo d’intesa abbia consentito al Sin-dacato di divenire un interlocutore credi-bile ed autorevole, come dimostrato giàdal giorno successivo, nell’ambito dei pro-cessi di privatizzazioni predisposti dal Go-verno relativamente a FSI ed ENAV. Allaluce di quanto sopra evidenziato, credonon sfugga a nessuno il principale signifi-cato politico alla base dell’accordo, qualeil rilancio del ruolo delle Parti sociali in unafase così complicata a livello sia nazionalesia internazionale.

La sottoscrizione del “Protocollo di intesaper il Giubileo straordinario della Miseri-

cordia” è l’emblema di come ancora unavolta il Sindacato, la nostra organizzazione,la nostra Federazione, riesca sempre neimomenti difficili a dimostrare le propriecapacità nel trovare le opportune solu-zioni ai problemi, rappresentando al me-glio le esigenze dei lavoratori.

Come anticipato nel titolo del presente ar-ticolo ed avendo dunque valorizzato i con-tenuti dell’Intesa, non posso cheriaffermare come si sia trattato di un ac-cordo di grande rilevanza politica.

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N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La24

Protocollo di Intesa Tra Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti; Agens – Agenzia Confederale dei Tra-sporti e Servizi; Anav – Associazione Nazionale Auto-trasporto Viaggiatori; Asstra – Associazione Trasporti;Assaereo – Associazione Nazionale Vettori e Opeatoridel Trasporto Aereo; Assaeroporti – Associazione Ita-liana Gestori Aeroporti; Assocontrol – AssociazioneNazionale degli Operatori dei Servizi della Naviga-zione Aerea; Assohandlers – Associazione NazionaleOperatori Servizi Aeroportuali di Handing; Unindu-stria e Federazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltra-sporti

In data 24 novembre 2015, presso la Sede del Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti in Roma, ilMinistro, i rappresentanti delle Associazioni datorialiAgens, Anav, Asstra, Assaereo, Assaeroporti, Assocon-trol, Assohandlers, Unindustria e delle Federazionisindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti hanno sotto-scritto il presente Protocollo di intesa per il Giubileostraordinario della Misericordia, che avrà inizio ilgiorno 8 dicembre 2015 e termine il 20 novembre2016.

Le Parti firmatarie e le Parti per adesione convengonoche:

Il Giubileo costituisce un evento di rilevo inter--nazionale che richiede impegni straordinari daparte di tutte le istituzioni, pubbliche ammini-strazioni, operatori economici e sociali e mendodel lavoro per garantire servizi di pubblica utilitàadeguati alla portata dell’evento.

I servizi di trasporto nelle varie modalità costitui--scono uno dei tasselli di maggiore importanzaper garantire la regolare partecipazione ai grandieventi e agli incontri giubilari.

L’esigenza di assicurare mobilità e circolazione ef--ficienti su tutto il territorio nazionale ed, in par-ticolare, nella Capitale, risulta una priorità pergarantire l’ordinato e regolare andamento dei

flussi dei viaggiatori partecipanti alle celebrazionigiubilari.

La grande affluenza attesa dei partecipanti da-tutto il mondo determinerà un impatto straordi-nario sul sistema dei trasporti, soprattutto dellaCapitale, a cui occorrerà far fronte con la pienacollaborazione di tutte le pubbliche amministra-zioni, dei gestori e dei lavoratori dei vari settoricoinvolti.

La predetta collaborazione rappresenta un valore-sociale fondamentale per la soluzione delle pro-blematiche organizzative da affrontare, al fine diconsentire un sicuro e regolare svolgimento deglieventi e degli incontri giubilare e assicurare latenta del ruolo del Paese e di Roma capitale nelloscenario internazionale.

La prevenzione della conflittualità nei servizi di-trasporto costituisce una finalità condivisa dalleParti per depotenziare le vertenze che potreb-bero avere ricadute negative sullo svolgimentodei medesimi servizi in occasione del Giubileo.

Le Parti si impegnano a costruire un sistema di-relazioni sindacali qualificate e responsabili e aporre in essere ogni possibile azione per la solu-zione delle questioni aperte.

Le Associazioni datoriali, firmatarie del Testo-Unico sulla rappresentanza, sottoscritto in data10 gennaio 2014 da Confindustria – Cgil, Cisl, Uile successive intese, si impegnano a promuoverel’invio all’Inps, da parte delle aziende loro asso-ciate, dei dati previsti nel medesimo Testo Unico.

Nella condivisione delle predette valutazioni, le Particoncordano che:

È istituita una Cabina di regia permanente1presso il Ministero delle infrastrutture e dei tra-sporti, con la partecipazione di rappresentanti

Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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del medesimo Ministro e delle Parti datoriali esindacali firmatarie del presente accordo, permonitorare e prevenire vertenze conflittuali chepotrebbero determinare difficoltà nei giorni dimaggiore rilevanza del calendario giubilare e deigrandi eventi di seguito specificati:

8*, 12, 13*, 27 dicembre 2015; 1*, 19*-21* gen-naio 2016; 10*, 22* febbraio 2016; 4*- 5* marzo2016; 1*, 3*, 23*- 25* aprile 2016; 5*, 27*-29maggio 2016; 1*-3*, 10*-12* giugno 2016; 2*-4*, 23*25* settembre 2016; 7*-9* ottobre 2016;6*,13*,20* novembre 2016

(*) Grandi eventi.

La Cabina di regia può chiamare a partecipare aipropri lavori ulteriori soggetti istituzionali, qua-lora la presenza degli stessi sia ritenuta utile aifini della definizione delle questioni trattate.

Nei medesimi giorni di cui al precedente pu8nto21. È assicurata la franchigia degli scioperi, fermirestando, altresì, i periodi di franchigia già previ-sti dagli accordi di cui alla legge 146/1990 e suc-cessive modificazioni o, in assenza di tali accordi,dalle delibere della Commissione di Garanzia.

È rimessa alle valutazioni della Cabina di regia3ed alla responsabilità delle Parti la possibilità diestendere, mediante accordi aggiuntivi, la fran-chigia ai giorni precedenti e successivi agli eventirichiamati, nonché ad ulteriori eventi giubilari.

Al fine di assicurare le finalità di cui ai punti 1. E42., le Organizzazioni sindacali e le Associazionidatoriali firmatarie o aderenti al presente Proto-collo di intesa assicureranno, innanzitutto, un’in-formazione costante e completa alla Cabina diregia in ordine alle vertenze sindacali nei settoriinteressati e alle situazioni conflittuali che po-trebbero comunque determinare effetti negativisulla regolarità dei servizi nei giorni sopra indi-cati.

La Cabina di regia provvederà ad avviare, nel-5l’immediato, le opportune iniziative con le Partiinteressate per la soluzione dei conflitti nellecompenti sedi.

Le medesime Organizzazioni sindacali firmatarie6

o aderenti, nei giorni giubilari specificati al punto1., non assumeranno iniziative unilaterali, néforme di astensione dall’attività lavorativa, impe-gnandosi nei giorni non coperti da franchigia adesperire ed esaurire tutte procedure di raffred-damento previste dai contratti collettivi di lavoroo da altri accordi sindacali.

Le Aziende aderenti alle Associazioni datoriali7firmatarie del presente Protocollo o ad esso ade-renti parimenti non assumeranno iniziative uni-laterali, impegnandosi a ricercare ogni possibilesoluzione delle vertenze e dei conflitti sindacalial fine di depotenziare la portata degli stessi econcorre alla loro composizione.

Il Ministero delle infrastrutture e trasporti infor-8merà la §Commissione di garanzia di cui allalegge 149/1990 e successive modificazioni in or-dine all’attività svolta in attuazione del presenteProtocollo, provvedendo, altresì, a segnalare allastessa, per gli interventi di competenza, le even-tuali inadempienze, ai sensi della legge suindi-cata, delle Parti firmatarie o aderenti;

Il Ministero provvederà a fornire le opportune9informazioni anche alla Segreteria tecnica di sup-porto al Prefetto di Roma, di cui al DPCM del 4settembre 2015.

Sono ammesse alla firma per adesione del pre-10sente Protocollo le Federazioni delle Organizza-zioni sindacali firmatarie dei contratti collettivinazionali di settore.

Il presente Protocollo di intesa, valido limitata-11mente al periodo di durata del Giubileo, sarà sot-toposto alla valutazione della medesimaCommissione di garanzia a fini di efficacia gene-rale.

Roma, 24 novembre 2015

Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti

Le Associazioni Datoriali

Le federazioni Sindacali

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Ugo Milone

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La26

Sindaca

to e Strategie

Nella notte tra il 14 e il 15 di Dicembre è stata raggiunta l’intesasul rinnovo contrattuale dei lavoratori e lavoratrici dei porti edelle Autorità Portuali, che complessivamente raggiungono circa18 mila addetti.

Un risultato che consideriamo molto importante perché giuntoprima della naturale scadenza, prevista per dicembre 2015. Unchiaro messaggio al mondo esterno che le regole nei porti ci sonoe vengono condivise, lasciando fuori ogni tentativo di destruttu-rare un contratto che dall’anno 2000 ha trovato la sua unicità peril settore. Contratto che nel 2007, il legislatore ha ritenuto di in-serire all’art.17 comma 13 della L.84/94 che disciplina le attivitàportuali, come contratto di riferimento per l’intero settore, alquale, laddove si volesse utilizzare altro tipo di contratto nazio-nale, non si potrebbe derogare, per ciò che concerne la parte sianormativa sia economica. Ciò assume ancor più rilevanza, in unperiodo nel quale si tenta di riformare la Legge portuale - dellaquale parleremo più avanti - dando al contratto una valenza po-litica in qualità di strumento di regolazione a tutela di quel socialdumping che “venti” liberali vorrebbero introdurre nella portua-lità Italiana.

Andiamo nel dettaglio di quanto stabilito nell’ipo-tesi di accordo sottoscritto, con decorrenza 1 gen-naio 2016 e durata fino al 31 dicembre 2018. Gliaspetti che si è deciso toccare tra le parti afferi-scono la parte economica, il welfare aziendale egli aggiornamenti normativi sopraggiunti negli ul-timi anni.

La parte economica prevede un aumento a re-gime di 80 euro di cui 10 verranno erogati sottoforma di elemento distinto della retribuzione(E.D.R.) Le tranche verranno così corrisposte: 20euro a dicembre 2016, 25 euro a luglio 2017 e 25euro a luglio 2018, mentre i 10 euro di E.D.R. ver-ranno corrisposti a partire da settembre 2018.Inoltre da gennaio 2016 l’importo di 20 euro, finoad oggi erogato quale E.D.R., come stabilito nel

passato rinnovo, verrà inglobato nel minimo tabellare.

Per quanto riguarda il welfare invece, si è riusciti a trovare un’in-tesa che porta ad un aumento pro capite annuo di 21 euro, tuttoa carico aziendale, per estendere le garanzie e le prestazioni pre-viste dalla polizza sanitaria integrativa, in scadenza nel mese diaprile 2016.

Con riferimento alla parte normativa, si è registrato un migliora-mento rispetto a quanto previsto dal Jobs Act, riconoscendo alleorganizzazioni sindacali un ruolo attivo, in tema di demansiona-mento, contratto di somministrazione, apprendistato professio-nalizzante, contratto a termine e lavoro a tempo parziale. Si ècosì stabilito quali siano, in via “esclusiva”, le forme contrattualiche potranno essere utilizzate per il lavoratori delle imprese por-tuali autorizzate o concessionarie ai sensi degli artt.16,17,18 dellaL.84/94. Tali imprese sono le uniche a poter svolgere per leggele operazioni ed i servizi portuali all’interno del perimetro del sin-golo porto. In materia di welfare contrattuale, si riscontra una va-lorizzazione della contrattazione decentrata, in linea con l’ultimaLegge di stabilità, attraverso uno specifico rimando al secondo li-vello per temi importantissimi quali i tempi di conciliazione delle

Rinnovato il CcnlRinnovato il Ccnldei lavoratori dei Portidei lavoratori dei Portie delle Autorità Portualie delle Autorità Portuali

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esigenze di cura e di vita con il lavoro.

C’è l’impegno di dare piena attuazione entro fine marzo 2016,all’Accordo interconfederale per le elezioni delle Rsu, mentreentro giugno 2016, a seguito di un approfondimento tecnico rea-lizzato dall’Ente Bilaterale, si provvederà alla sottoscrizione di unavviso comune da presentare alle istituzioni, in tema di lavoriusuranti. Argomento questo, particolarmente avvertito tra i la-voratori, vista la difficoltà di molte mansioni svolte nei terminaled a bordo alle navi. In questo rinnovo contrattuale il senso di re-sponsabilità che eravamo chiamati ad avere, visto il clima politicodi incertezza generale e più specificatamente nel settore, ha pre-valso sui reciproci interessi. Ciò ha permesso di riaffermare unpatto politico che ricompatta le singole posizioni e rilanciaun’azione comune per una portualità di prospettiva. Il non averdovuto scambiare nulla per la parte normativa, se non aver con-trattato le nuove regole del mercato del lavoro introdotte perlegge, ha dato valore aggiunto a quella parte economica che, nelrispetto dei calcoli sulla base degli indici Ipca, è stata miglioratasensibilmente. Secondo gli accordi interconfederali vigenti e re-cepiti nel testo contrattuale stesso, l’ipotesi di rinnovo del Ccnlporti sarà sottoposta ad apposita procedura di validazione attra-verso lo strumento delle assemblee certificate, entro il prossimo6 febbraio.

Alcuni accenni, come preannunciato, al contesto all’interno delquale ci siamo dovuti confrontare in fase di rinnovo contrattuale,alla luce dell’ennesimo tentativo di riforma della L. 84/94, per laquale sembrerebbe “finalmente” si sia raggiunto un punto di ar-rivo o per meglio dire, un nuovo punto di partenza.

Abbiamo come “sistema Paese” la necessità di un’adeguata ri-forma della governance del sistema portuale e logistico, occa-sione per la costruzione di un’efficace strategia di coesione. C’èil bisogno di rendere la nostra offerta più appetibile, con unamaggiore competitività del sistema nel mercato interno ed eu-ropeo, recuperando quei traffici dirottati da/verso porti dei paesidel North-Range.

Come Fit-Cisl siamo pienamente d’accordo su una razionalizza-zione delle Autorità Portuali: l’importante è non mortificare leprofessionalità dei lavoratori e salvaguardare l’occupazione, par-tendo dal riconoscimento della natura privatistica del contrattocollettivo nazionale di lavoro loro applicato, escludendo le normedei pubblici dipendenti.

Non ci appassiona tanto la questione del numero - potrebberorestare anche 24, anche se crediamo siano troppe – quanto piut-tosto capire che tipo di soggetti diventeranno. Crediamo sia op-portuno in tal senso, prevedere una maggiore autonomia siafunzionale che finanziaria. La nascita delle Autorità di SistemaPortuale, che sembrano essere l’obiettivo di questo Governo,dovrà renderle sovraordinate rispetto agli altri enti e garantir loro

la possibilità, attraverso la modifica normativa, di poter parteci-pare in società con scopi di interesse generale come quelle perle manovre ferroviarie.

Occorre una semplificazione amministrativa. Le procedure sonotroppo lunghe e complicate; bisogna fare in modo che i nostrifondali possano essere dragati con regole meno coercitive (nelrispetto dell’ambiente) e che i piani regolatori portuali possanoessere approvati in tempi brevi e certi. Il governo, negli ultimi do-cumenti prodotti, sembra andare in questa direzione, rettificandoalcune decisioni attinenti il lavoro, scongiurando la minaccia dellenorme sulla portualità inserite nella bozza del disegno di leggesulla “Concorrenza”, stralciate e poi in parte ricomparse, già dal-l’allora Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Adesso dobbiamocapire le intenzioni del Ministro Graziano Del Rio che, ad onordel vero, ha accolto il nostro appello ad esser convocati, facen-doci illustrare il progetto di riforma dal Capo di Gabinetto MauroBonaretti e dal Dott. Ivano Russo.

Sono giunte quindi rassicurazioni in materia di lavoro e la dichia-razione circa la non urgenza di cambiamento di quel sistema diregole che negli anni ha funzionato, sebbene nel prossimo futuronon si escludano correttivi volti a renderlo più attuale ed esigi-bile. Solo conoscendo le reali intenzioni delle parti è possibileaprire un confronto serio: in tal caso siamo disponibili ad entrarenel merito, dando il nostro contributo come sempre abbiamofatto.

Siamo convinti che fare entrare nei porti la deregolamentazionepropria della filiera logistica, non sia a tutela di nessuno, com-preso di chi nei porti intende investire seriamente. La cosa giustada fare sarebbe invece, quella di provare ad esportare al di fuoridelle cinta portuali le buone regole già esistenti, adattandole alleesigenze del mondo della logistica e provando a recuperare partedi quei 40 miliardi di euro che l’inefficienza del sistema logisticoha determinato, senza norme al ribasso.

Guardando alla governance, purtroppo nel mese di dicembre ab-biamo assistito all’ennesima battuta di arresto della riforma, conl’intervento della Consulta e l’accoglimento del ricorso della Re-gione Campania per la sua esclusione dal piano strategico dellaportualità e della logistica. È emerso dunque, essendo la materiaportuale di tipo concorrente, il conflitto Stato/Regioni.

Più volte, sia nel corso di audizioni che nei nostri documenti, ave-vamo sollevato la necessità di modificare il titolo V della Costitu-zione ma il governo è sempre stato certo di poter procederesenza, fino alla battuta d’arresto. Il Ministro Del Rio continua inogni caso ad essere fiducioso che con alcune modifiche, sullascorta delle raccomandazioni della Consulta, da presentare du-rante l’iter di attuazione dell’art. 8 della Legge Madia - riordino erazionalizzazione delle A.P. - la riforma portuale possa giungerein Consiglio dei Ministri entro fine Gennaio.

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Maurizio Diamante

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La28

Sindaca

to e Strategie

Con la fine dell’anno, solitamente si fa il punto della situazioneper capire dove si sia arrivati e quali siano i propositi per l’annoche verrà. Il 2015 per il trasporto merci ha visto una timida ri-presa nella crescita dei fatturati, dei volumi e, salvo qualche casoancora contaminato da problemi organizzativi aziendali chevanno oltre la crisi economico-finanziaria, il cessare dell’emorra-gia occupazionale degli ultimi anni. Finalmente si è dunque tor-nati a frequentare maggiormente le sedi delle associazionidatoriali per trattare, seppure timidi, premi di risultato, piuttostoche la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali perconcordare ammortizzatori sociali in deroga o ordinari. In questo

slancio di normalità pre-crisi, lo scadere del ccnl ci ha immedia-tamente catapultati nella realtà quotidiana delle contraddizionicui il comparto ci ha abituati. La crisi degli ultimi anni ha allargatoil solco tra le controparti: tutte le differenze sono riemerse finoal culmine dello scorso 25 settembre quando l’autotrasporto, rap-presentato da Anita e Unatras, ha avanzato la richiesta di un con-tratto di lavoro diverso da quello attuale. Stessa ipotesi dicontratto esclusivo, paventata dalle centrali cooperative con in-fine, la sola Confetra disponibile al mantenimento del contrattounico di filiera.

In sostanza, assecondando il volere delle Associazioni Datoriali

Trasporto merci e logistica:Trasporto merci e logistica:bilanci e prospettivebilanci e prospettiveper il nuovo annoper il nuovo anno

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firmatarie dell’attuale ccnl “Logistica, trasporto Merci e Spedi-zione”, si sarebbe giunti ad avere due, se non addirittura tre con-tratti di lavoro alternativi e concorrenti, risultato senza dubbioinaccettabile.

La confusione normativa, retributiva, nonché il dumping socialeche ne sarebbero derivati, costituiscono l’antitesi di quanto ri-chiesto attualmente dalla fase storica che stiamo attraversando.Viene quindi da interrogarsi su quale raziocinio possa sottostarealla firma di contratti diversi per lavoratori che svolgano lo stessomestiere.

Un vero paradosso dinanzi la continua richiesta di cambiamentonelle relazioni industriali e di accorpamento dei contratti col-lettivi di lavoro.Sono questi i dubbi e le incoerenze, tra tavoliseparati e “trattative indirette”, che hanno fatto da scenarioal rinnovo del contratto ed all’azione del sindacato, chiamatoa tenere la barra dritta affinché la nuova intesa vada inporto. Le parti sono chiamate a cogliere tutte le specificitàinsite nei settori della logistica con particolare riguardo nonsolo al mondo del facchinaggio ma anche a quello della di-stribuzione, visto gli sviluppi esponenziali che caratterizzanol’e-commerce.

Il rinnovo del contratto, obiettivo dalle tempistiche incerte,risulta tra gli eventi più attesi del prossimo anno. Si ricordaperò come il 2016, nel mese di giugno, vedrà anche l’albadel recepimento della direttiva 67/2014 in materia di di-stacco/somministrazione transnazionale dei lavoratori.Com’è noto, la nuova regolamentazione non sostituisce ladirettiva 71/96, ma tende a garantire un’applicazione realee più efficace delle norme, aspetto fondamentale in un set-tore come quello del trasporto delle merci su strada Il rece-pimento della direttiva mira a migliorare la cooperazione trale autorità nazionali, precisare la definizione di distacco, au-mentando in tal modo la certezza del diritto per i lavoratoridistaccati ed intervenendo al contempo nei confronti dellesocietà di comodo che utilizzano il distacco in modo fraudo-lento.

Il primo semestre del 2016 vedrà anche concretizzarsi l’ac-quisizione di Tnt Express da parte del colosso americano

FedEx. L’antitrust americano ha dato il via libera all’operazione,parere prevedibile vista la presenza nelle Americhe di Tnt inmodo non così imponente da porre il gruppo in una posizionedominante di mercato. Considerazioni affatto scontate in Europae di conseguenza in Italia dove, nonostante il cauto ottimismo, ilvia libera è atteso per i prossimi mesi. Va in effetti ricordato comedal 2013, Tnt Express abbia avviato sul territorio italiano, un pro-cesso di riorganizzazione e ristrutturazione che sta progressiva-mente riducendo notevolmente l’organico. Questo spiega ilperché, al di là del successo commerciale dell’operazione in que-stione, che vedrà la nascita di un gruppo leader nel mondo dei

corrieri espressi, resti vivo il timore della salvaguardia dei livellioccupazionali. In effetti, per quanto si possa snellire un organico,una fusione comporta sempre il rischio di una sovrapposizionedi personale con le medesime mansioni.

Il futuro prossimo sembrerebbe quindi dar spazio ad un quadrosostanzialmente non pessimo, ma i flebili segnali di ripresa nonescludono nubi nere all’orizzonte.

Il rallentamento nello sviluppo dell’economia cinese e la crescitadel Pil a ritmi non più sostenuti come quelli cui eravamo abituati,rischiano di avere ripercussioni nel mondo dello shipping ed inquello dei container, con cosiddetta crisi dei noli.

In realtà l’Europa tutta, non solo l’Italia, ha visto diminuire il vo-lume dei contenitori in termini assoluti. Si sta pagando la sceltaeconomica della Cina che in qualche modo sta spingendo versoil proprio mercato interno decretando pertanto la diminuzionedei traffici da e verso il Vecchio Continente, alimentando il ral-lentamento sulla rotta Asia-Europa. Per questo negli ultimi pe-riodi le più importanti compagnie marittime hanno cercato didiminuire la capacità della propria flotta, riducendo o accorpandolinee e servizi; in questo modo, a detta degli analisti internazio-nali, il perdurare della crisi dei noli nel settore container produrràun pesante effetto sui conti economici e condurrà molti vettorial rosso di bilancio.

La responsabilità di un simile crollo risiede nell’eccesso delle navie di stiva disponibile sul mercato: Pechino alimenta questa crisicon i propri cantieri navali che continuano a costruire nuovemega container in un mercato oramai saturo.

Tra gli argomenti sempre in primo piano, rimane infine, la lottaal cabotaggio illegale. Entro la fine dell’anno, si presume intornoai prossimi settembre o ottobre 2016, la Commissione Europeapresenterà quello che viene definito il “pacchetto trasporto”,chiamato ad affrontare i problemi del settore e correggere gli er-rori compiuti sino ad oggi, specie in tema di dumping sociale. LaCommissione Europea ha già illustrato a grandi linee quelli chesono gli intendimenti generali ed ha iniziato una serie di consul-tazioni con i vari stakeholder, tra i quali figura la Etf, il sindacatoeuropeo dei trasporti cui la stessa Fit aderisce.

L’auspicio è che le modifiche rispetto gli attuali testi normativi,siano essi regolamenti o direttive, si rivelino esigue ma realmenteesigibili. Diversamente il cosiddetto “road package” diverrebbeun vero e proprio campo di battaglia, visti i troppi e divergenti in-teressi in campo.

Sembra dunque chiaro come, salutando il 2015, il prossimo annoprefiguri una nuova stagione ricca di sfide impegnative che ve-dranno la Fit in prima linea e sulle quali vi terremo, come sempre,costantemente aggiornati.

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Rosario Fuoco

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La30

Sindaca

to e Strategie

AnasAnasContratto e internalizzazione:Contratto e internalizzazione:decisivi i primi mesi del 2016decisivi i primi mesi del 2016

In questo primo semestre del 2016, si profila il rush finale dellevertenze e delle questioni portate avanti dalla nostra organizza-zione e dal sindacato tutto negli ultimi 10 anni in Anas.

Ci attende quindi una fase complessa ma allo stesso tempo affa-scinante, da vivere con intensità e orgoglio, a cominciare dal re-cupero delle partite economiche pregresse - di cui alle intesepreliminari degli ultimi giorni del 2015 - alla stipula del nuovoCcnl 2016-2018, alla nuova classificazione che consentirà una piùfluida progressione di carriera e nuove possibilità di inserimentoin azienda, per finire alle politiche retribu-tive basate su nuovi sistemi premianti emeritocratici.

Da non tralasciare, il piano di assunzioniper l’internalizzazione della manutenzioneche presuppone la determinazione di unfabbisogno certo sull’intero territorio na-zionale. Si tratta quindi dell’adozione di unnuovo e moderno modello di esercizio,sorveglianza e manutenzione delle stradedell’Anas, superando il DPR 1126/81; tema-tiche queste, fortemente rilanciate con latavola rotonda organizzata dalla Fit e dallaFilca lo scorso 22 settembre alla presenzadel Presidente Armani.

Lo sblocco del Ccnl 2016-2018, le trattativein corso sul recupero delle partite econo-miche pregresse 2010-2014 ed il rinnovo 2015, ci rilanciano fi-nalmente in prima linea sul percorso contrattuale ma soprattutto,a cominciare dal prossimo incontro fissato per il 20 gennaio, sullepartite economiche pregresse relative all'indennità di vacanzacontrattuale che sembravano destinate ad un contenzioso infi-nito e dall’esito incerto.

Il blocco delle retribuzioni previsto dal DL 78/2010 come noto,prevedeva la corresponsione dell'indennità di vacanza contrat-tuale in caso di mancato rinnovo. Sin dall’emanazione della so-vracitata norma, la nostra organizzazione, unitamente agli altrifirmatari il Ccnl Anas, si è battuta con ogni mezzo negoziale a di-posizione per l'ottenimento di quanto dovuto, sino ad arrivarealle vertenze pilota nei territori di Milano, Roma, Napoli e Pe-scara, terminate con esito positivo in primo grado a Roma e Pe-

scara e che ci hanno visto invece soccombere a Milano, dove ègià stato presentato ricorso in Appello.

Dopo una serie di incontri con il nuovo vertice aziendale, siamoriusciti a ritornare sull'argomento ed a riaprire il tavolo delle trat-tative - per niente scontato - facendo percepire l'importanza dievitare un potenziale, enorme contenzioso, con conseguenti ag-gravi per Anas. Si è dunque raggiunta una preliminare intesa chedovrebbe vedere la finalizzazione entro il prossimo 20 gennaio,evidenziando soprattutto il parere del MEF del 10 marzo 2015

che ha interpretato la Legge di Stabilità 2015, consentendoci ditrattare sotto il profilo sia giuridico sia economico, lo sblocco delCCNL, l’indennità di vacanza contrattuale, le progressioni di car-riera e gli scatti di anzianità.

Questo potenziale risultato sarà un punto di partenza determi-nante per il nuovo impianto contrattuale, in linea con il comuneobiettivo del CCNL della Viabilità da contestualizzare con l’oramaiavviato processo di autonomia finanziaria dell’Anas, passaggio si-curamente necessario ma anche fisiologico sia sul piano organiz-zativo che di ricambio generazionale. Il tutto nel tentativo dellanostra organizzazione di essere, come sempre, protagonista delcambiamento e non semplice spettatore, nel rispetto dei ruoli edelle competenze e con la visione costruttiva che da sempre ca-ratterizza la nostra organizzazione.

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Marino Masucci

31VOCEdei TrasportiLa

S indacato e Strategie

N. 1 Gennaio 2016

La vertenza Maggiore:La vertenza Maggiore:luci ed ombreluci ed ombre

Dopo mesi di lotte con scioperi, manifesta-zioni ed assemblee si è conclusa in sedeMinisteriale, il 23 dicembre u.s., la difficilee complessa vicenda di Maggiore Rent.Un’altra azienda italiana ha ceduto la pro-prietà a Fondi equity americani, alimen-tando ormai una consuetudine che vede ilnostro Paese alienare interi settori indu-striali, aggravata dal fatto che il settore delnoleggio contribuisce con percentuali dal25 al 30% alla domanda complessiva del-l’automotive.La soluzione individuata e condivisa nel-l’accordo sottoscritto al termine della pro-cedura di Legge 223/91 per 141 lavoratoridichiarati in esubero è stata difficile e sof-ferta.Novanta lavoratori hanno accettatol’esodo volontario incentivato e cinquantahanno accettato i percorsi di ricollocazioneattraverso percorsi di riconversione e ri-qualificazione professionale.La vicenda nasce prima dell’estate scorsacon la vendita improvvisa della famigliaMaggiore, azionista di riferimento del-l’azienda di noleggio, alla diretta concor-rente Avis, multinazionale Americanacontrollata da fondi speculativi americani.Il Sindacato ha chiesto numerosi incontriche puntualmente venivano declinati, siadal Management di Maggiore sia da quellodella controllante Avis.Eravamo convinti che sovrapponendosi di-versi processi e funzioni ci sarebbe stata,prima o poi, la dichiarazione di esuberodel personale.Puntualmente nel mese di ottobre è arri-vata la comunicazione alle strutture sinda-cali ai sensi della normativa vigente. Deltutto inaspettata però, è stata la quantifi-cazione degli esuberi: 141 su un totale di304 dipendenti, praticamente il dimezza-

mento dell’azienda.A seguito dei vari tentativi andati a vuotodi richiesta di convocazione, abbiamosporto denuncia agli organi preposti, av-valendoci di quanto previsto dal d.lgs 6febbraio 2007, n. 25.La normativa che ha recepito il contenutodella direttiva comunitaria 2002/14/CEprevede l’obbligo per il datore di lavoro diriconoscere alle rappresentanze sindacaliunitarie o aziendali i diritti di informazionee consultazione, così come individuati daicontratti sottoscritti, rispetto alle sedi, aitempi, ai soggetti, alle modalità ed ai con-tenuti.L’informativa sindacale per avere senso,deve avvenire con tempistica e contenutiappropriati ovvero tali da permettere airappresentanti sindacali di procedere adun esame adeguato e tempestivo delle in-formazioni e preparare, se del caso, la con-sultazione.L’importanza della norma è evidente, sa-rebbe se applicata una rivoluzione cultu-rale, non più il sindacato che si occupadelle conseguenze, licenziamenti, mobi-lità, ecc... ma il sindacato proattivo che inmaniera partecipativa e responsabilevuole essere consultato prima di assumeredecisioni che vedono quasi sempre irrime-diabilmente il fattore lavoro pagare pertutti gli altri fattori produttivi.Purtroppo, a tutt’oggi, non abbiamo an-cora avuto risposta dai rappresentantidelle istituzioni.Gli obiettivi che avevamo fissato nelle as-semblee con i lavoratori erano quelli dinon consentire nessuna fuoriuscita invo-lontaria e di una vertenza da concludersi,su mandato dei lavoratori, con esodi in-centivati e ricollocazioni.Dopo diversi momenti difficilissimi, con

una grande prova di competenza e capa-cità da parte delle RSA aziendali, si è arri-vati alla fine della fase sindacale con unospiraglio positivo.Siamo riusciti, anche grazie al ruolo impor-tante dei Rappresentanti Ministeriali, aprevedere incentivi vicino alle 36 mensilitàmedie e ricollocazioni, tra le quali risultainteressante quella di due lavoratrici chehanno accettato di andare a lavorare a Bu-dapest, in Ungheria, presso Avis Group.

ConclusioniAlcune suggestioni su questa esperienzapossono essere spunto di riflessione per ilSindacato.Nei momenti di difficoltà e bisogno, anchese non sempre è facile, i lavoratori hannovoglia di Sindacato, avvertono che se la-sciati soli per loro non c’è futuro. Spostareil baricentro del Sindacato nelle aziendesarà determinante.Sul fronte dei diritti d’informazione e con-sultazione, stiamo arretrando: le aziende,soprattutto le multinazionali trovano con-tinue scuse per non coinvolgere in tempoil sindacato. Occorre rilanciare il temaanche facendo pressioni su gli enti prepo-sti; la normativa soprarichiamata prevedesanzioni pecuniarie importanti. Bisognapretendere e rendere esigibili gli articolaticontrattuali spesso inutilizzati.I lavoratori infine, hanno scelto l’incentivosenza pensarci troppo non siamo riusciti aconvincerli su percorsi di outplacement, diaccompagnamento alla ricollocazione tra-mite agenzie o società specializzate. E’forse il momento di pensare ad un ruolodel Sindacato anche quando i lavoratoriperdono il lavoro? Possono gli Enti bilate-rali svolgere un ruolo in questo caso?

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Angelo Curcio

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Sindaca

to e Strategie

Insieme alla Legge di Stabilità 2016, il Governoha approvato i 79 articoli del Collegato am-biente che contengono misure come quella perla riduzione dei rifiuti tramite politiche locali cheincentivino il recupero e il riciclo delle materieche da rifiuto possono essere trasformate in ri-sorsa. Vengono introdotte delle agevolazionisulle tasse per i comuni virtuosi, previsti 35 mi-lioni per la mobilità sostenibile attraverso deiprogetti che vanno dal piedibus al carpooling edun fondo per le opere contro il dissesto idrogeo-logico.

L’obiettivo è quello di tracciare la strada versoun modello di economia italiana più ecososte-nibile, facendo sì che essa utilizzi sempre più leenergie rinnovabili - di cui peraltro il nostropaese è ricco - riducendo l’importazione di combustibili fossili piùinquinanti ad oggi largamente usati, come petrolio, gas e car-bone, che impattano sulla bolletta energetica nazionale, sui costie la cui certezza di approvvigionamento dipende spesso dal mu-tare degli scenari politici internazionali.

Alcune misureÈ prevista una nuova ecotassa sulle discariche che penalizza lecittà che non raggiungono degli obiettivi minimi di raccolta diffe-renziata, incidendo anche sulla tassa sui rifiuti. In particolare,un’addizione del 20% al tributo speciale per il deposito dei rifiutisolidi in discarica viene posta direttamente a carico dei comuniche non abbiano raggiunto le percentuali di raccolta differenziata(RD): il superamento di determinati livelli di RD fa scattare ridu-zioni del predetto tributo speciale.

Vengono introdotti degli incentivi economici da parte delle re-gioni volti ad incrementare la raccolta differenziata e ridurre laquantità dei rifiuti non riciclati nei comuni; viene altresì previstal’adozione di programmi regionali di prevenzione dei rifiuti e lapromozione di campagne di sensibilizzazione.

Da gennaio verrà sanzionato con multe dai 30 a 150 euro chiun-que abbandoni sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli sca-richi, rifiuti di piccole dimensioni quali fazzolettini, chewing gume scontrini. Chi getta per terra e nelle acque, mozziconi di sigaroo sigaretta si vedrà costretto a pagare una multa variabile dai 30

ai 300 euro. Ne consegue che i comuni dovranno provvedere adotare tutte le strade degli appositi raccoglitori; in tal sensoanche gli enti locali sono chiamati ad una maggiore sensibilizza-zione sul tema, in quanto la maggiore obiezione posta a questanorma risiede proprio nel fatto che sovente i cittadini non sannodove gettare i piccoli rifiuti. C’è poi chi parla più esageratamentedi repressione ma in linea di massima si tratta di una buonanorma del vivere civile e coloro i quali la definiscono “persecu-zione” dei fumatori sbagliano: lo scopo è quello di abituare gliitaliani ad un’educazione ambientale e di decoro delle città degnadi un Paese civile.

Viene inoltre introdotto, in via sperimentale per 12 mesi e subase volontaria del singolo esercente, il sistema del vuoto a ren-dere su cauzione in bar, alberghi e ristoranti, per gli imballaggicontenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico. In altre pa-role, in tutti i locali dove si acquistano beni di consumo, i vendi-tori potranno decidere di applicare una cauzione al momentodella vendita. Qualora poi l’acquirente dovesse riconsegnare ilcontenitore vuoto, verranno resi i soldi della cauzione.

Un pacchetto di misure dunque, per aiutare imprese e consuma-tori ad effettuare la transizione verso un’economia dove le risorsevengono utilizzate in modo più sostenibile, attraverso un maggiorricorso al riciclaggio e al riutilizzo, a beneficio sia dell’ambienteche dell’economia. Si trarrà così il massimo valore e il massimouso da materie prime, prodotti e rifiuti, promuovendo risparmidi energia e riducendo le emissioni di gas a effetto serra.

Economia Circolare: le novitàEconomia Circolare: le novitàin Legge di Stabilità 2016in Legge di Stabilità 2016

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Francesca Di Felice

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S indacato e Strategie

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Conciliazione dei tempiConciliazione dei tempidi vita e di lavoro:di vita e di lavoro:

dalle direttive europeedalle direttive europeealla Legge di Stabilità 2016alla Legge di Stabilità 2016

Quando si parla di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro iprimi soggetti a cui si pensa sono le donne e alla loro condizionedi trovare e mantenere un’occupazione, soprattutto dopo la na-scita dei figli. Lavoro, casa, figli, genitori anziani rappresentano icondizionamenti con cui fanno i conti le donne dei nostri tempi.Una gestione che, diversamente da ciò che troppo spesso av-viene, dovrebbe essere condivisa all’interno del nucleo familiare.

La condivisione delle responsabilità familiari in effetti, è il primopasso per l’esercizio del diritto alla cura e per garantire un ac-cesso imparziale al mercato del lavoro.

Su questa premessa l’Europa dal 1992 chiede agli Stati membridi creare le condizioni per una maggior partecipazione dei padrinella cura dei figli e la promulgazione di una legislazione che siagender neutral, al fine di dare ai genitori che lavorano specificidiritti in materia di congedi parentali per agevolare la concilia-zione dei tempi di vita e di lavoro.

Nel 2010 si è giunti alla sottoscrizione delle parti sociali europeedi un accordo quadro secondo la quale il congedo parentale, in-teso come quel periodo in cui il lavoratore può astenersi dal la-voro per assistere i figli, deve avere una durata di almeno 4 mesiper ciascun genitore e deve essere riconosciuto a tutti i lavora-tori.

Ma il congedo parentale non rappresenta il solo strumento mi-rato ad agevolare il contemperamento delle esigenze di concilia-zione, della genitorialità e del lavoro.

A questo si aggiunge infatti, l’istituto del congedo di paternità le-gato alla nascita del figlio, il sostegno economico allamaternità/paternità e gli strumenti di welfare contrattuale.

Il punto della situazione in ItaliaIl Testo Unico D.lgs. n. 151/2001 rappresenta la normativa di ri-ferimento in materia di tutela della maternità e paternità e diconciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Esso è stato oggettodi interventi di aggiornamento per realizzare quel cambiamento,

non solo a livello normativo ma anche culturale, necessario perriconoscere il diritto alla cura e al tempo stesso per garantire unaccesso imparziale al mercato del lavoro.

Con la riforma Fornero, nel 2012, si assumeva un impegno versoil riequilibrio di genere nelle responsabilità di cura, con il ricono-scimento, in via sperimentale per i soli anni 2013, 2014 e 2015,del congedo di paternità obbligatorio e facoltativo da fruirsi entro5 mesi dalla nascita del figlio, e con l’introduzione di contributieconomici, sotto forma di voucher in sostituzione del congedoparentale, per la madre lavoratrice allo scopo di favorirne il rien-tro al lavoro. Per quanto riguarda il congedo di paternità obbli-gatorio, si trattava di 1 giorno di congedo obbligatorio dal lavoroe di ulteriori 2 giorni facoltativi, anche continuativi, che venivanoperò scomputati da quelli spettanti alla madre. Per i congedi, siaobbligatori che facoltativi, si riconosceva un’indennità del 100%della retribuzione a carico dell’INPS. Sia il congedo di paternitàche il voucher baby sitting sono stati poi reintrodotti per l’anno2016 dalla recente Legge di stabilità.

Il Jobs Act mira ad introdurre misure sperimentali volte a tutelarela maternità delle lavoratrici e a favorire le opportunità di conci-liazione dei tempi di vita e di lavoro. L’obiettivo è quello di arri-vare ad un’universalizzazione delle tutele, senza distinzione tralavoratori dipendenti e non, favorendo l’introduzione di forme diflessibilità nelle aziende.

Sul primo punto, la norma interviene estendendo quanto già pre-visto per i lavoratori dipendenti, anche per le lavoratrici auto-nome o parasubordinate nonché per i genitori affidatari oadottivi. Mentre sul secondo aspetto legato all’organizzazioneaziendale, sono previsti appositi incentivi, normativi e contribu-tivi, per le aziende che adottino il telelavoro o strumenti per con-ciliare vita e lavoro, nonché un’importante intervento sull’istitutodel congedo parentale.

Infatti, il Jobs Act estende la possibilità di godimento del congedoparentale fino a 12 anni di vita del bambino, rispetto agli 8 annidella disciplina precedente.

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Si prevede inoltre, la possibilità della fruizione oraria del congedoparentale che, in mancanza di un’esplicita previsione contrat-tuale, è fruibile in misura pari alla metà dell’orario medio giorna-liero, previsto dal contratto, per il periodo di pagaquadrisettimanale o mensile immediatamente precedente aquello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale stesso.

La Legge di Stabilità 2016, come già accennato, reintroduce sia ilvoucher baby sitting, estendendolo alle libere professioniste, cheil congedo obbligatorio per i padri portandolo a 2 giorni. A questosi aggiunge il riconoscimento esplicito del premio di produttivitàalle lavoratrici durante i periodi di maternità obbligatoria, indi-rettamente già presente nel Testo Unico per evitare il rischio didiscriminazioni economiche a danno delle lavoratrici madri.

Infine, la legge di stabilità introduce importanti interventi relativiall’esenzione fiscale per i servizi di welfare.

Per quanto riguarda il voucher baby sitting la Legge di stabilitàproroga per il 2016, in via sperimentale, la misura introdotta dallaLegge Fornero in base alla quale la madre, dopo il periodo diastensione obbligatoria ed entro gli 11 mesi successivi, può chie-dere un voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting o in alter-nativa un contributo per l’iscrizione all’asilo, pubblico o privato.Questa possibilità è alternativa alla fruizione del congedo paren-tale. La manovra estende questa norma anche alle lavoratrici au-tonome e alle imprenditrici.

L’importo del voucher resta di 600 € al mese per massimo 6 mesiper le lavoratrici dipendenti, mentre per autonome o imprendi-trici la durata massima è di 3 mesi, come per le lavoratrici para-subordinate.

Per quanto riguarda il congedo di paternità, il padre lavoratoredipendente dovrà fruire di 2 giorni di congedo obbligatorio, chepossono essere goduti anche in via non continuativa e comunquenei primi 5 mesi dalla nascita del figlio. La misura si applica, invia sperimentale, per il solo 2016. E’ anche prorogato, ancora peril 2016, il congedo facoltativo del padre lavoratore, sempre di 2giorni, da utilizzare in alternativa alla madre che si trovi in asten-sione obbligatoria.

Risultano molto innovativi gli interventi della Legge di Stabilitàsul welfare con la completa esenzione fiscale per le prestazioniriconosciute dal datore volontariamente o per quelle rese in con-formità di contratti e accordi aziendali. Ovviamente, quando siparla di welfare ci si riferisce, tra le altre cose, anche per esempioai voucher per pagare l’asilo nido, ai servizi per l’assistenza di fa-miliari non autosufficienti, bambini, anziani, e quindi alle agevo-lazioni per la conciliazione lavoro-famiglia. Chiaramente tuttequeste misure introdotte attraverso la contrattazione collettiva,potranno comportare un reale e significativo risparmio econo-mico per i lavoratori.

Contrattazione collettiva nei trasporti

Nel settore dei trasporti, a livello contrattuale quando si parla diconciliazione dei tempi di vita e di lavoro, riscontriamo buoneesperienze relativamente al miglioramento degli aspetti econo-mici del congedo di maternità e del congedo parentale. Esistonoimportanti integrazioni economiche all’indennità riconosciutadall’INPS completamente a carico dei datori di lavoro.

Per quanto riguarda il congedo di maternità obbligatorio, tutti icontratti dei trasporti riconoscono l’integrazione economica del-l’indennità riconosciuta dall’INPS a carico del datore di lavoro,fino al raggiungimento del 100% della retribuzione.

Per quanto riguarda invece il congedo parentale, la situazione ri-sulta essere molto più variegata.

Infatti, nel contratto aziendale del gruppo FS è riconosciuta l’in-tegrazione economica a carico del datore di lavoro, dei periodiusufruiti tra i 0 e i 3 anni di vita del bambino: per il primo mesefino al raggiungimento del 100% della retribuzione e per il se-condo mese fino a raggiungere l’80% della retribuzione.

Invece, in Anas, da 0 a 3 anni di vita del bambino, è prevista un’in-tegrazione economica, per i primi 45 giorni, fino al raggiungi-mento dell’80% della retribuzione, per un periodo massimocomplessivo tra i genitori di 6 mesi.

Nella società Autostrade il periodo di congedo facoltativo è con-siderato utile, per un massimo di 6 mesi, ai fini dell’anzianità diservizio per la maturazione degli aumenti periodici di anzianitàed esiste la previsione del frazionamento orario, ove il servizio loconsenta. In Enav è prevista un’integrazione economica fino araggiungere l’80% della retribuzione per primi 2 mesi, ed il 40%per i successivi 4 mesi.

Nel CCNL merci per il primo mese di congedo parentale è previstal’integrazione del 20% dell’indennità a carico del datore di lavoro,mentre nel CCNL dei Portuali infine, per il primo mese si ricono-sce un’integrazione fino a raggiungere il 100% della retribuzione,integrando il trattamento di legge.

Gli interventi contrattuali sopra descritti rappresentano unosforzo importante a sostegno della maternità/paternità, dellacondivisione delle responsabilità familiari e della presenza im-parziale nel mercato del lavoro dei trasporti, uno sforzo che potràessere sviluppato attraverso l’introduzione di servizi di welfareapprofittando delle agevolazioni fiscali riconosciute dalla Leggedi Stabilità 2016.

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Osvaldo Marinig

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F it International

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IV Pacchetto ferroviario:IV Pacchetto ferroviario:il pilastro politicoil pilastro politico

entra nell’ultimo miglio,entra nell’ultimo miglio,quello tecnico taglia il traguardoquello tecnico taglia il traguardo

La riunione autunnale della se-zione del trasporto ferroviariodell’Etf, la Federazione europeadei lavoratori dei trasporti a cuila Fit-Cisl aderisce, tenutasi il 17e 18 novembre in una Bruxellesblindata a seguito dei tragici fattidi Parigi, ha fatto il punto sul la-voro e le azioni messe in campoper cambiare l’impostazione po-litica del IV Pacchetto ferroviario,così come proposta dalla Com-missione europea.

Ricordiamo che, nella scorsaestate, è stato sottoscritto uncompromesso sui contenuti delpilastro tecnico (i provvedimentiriguardanti il ruolo dell’agenziaper la sicurezza, sull’interopera-bilità e la sicurezza) tra i nostriParlamento e Consiglio dei Ministri, il quale, dopo aver ricevutoil sostegno sia del Parlamento europeo che dal Coreper, il Comi-tato dei rappresentanti permanenti, è in attesa di essere votatoin plenaria dal Parlamento.

A novembre si prevedeva che la votazione potesse avvenire incontemporanea con quella del pilastro politico, sancendo cosìl’unificazione del IV Pacchetto dopo le discussioni e le polemichesorte sull’opportunità di una riunificazione piuttosto che una ap-provazione separata dei due principali pilasti. I contenuti del pi-lastro politico sono stati approfonditi lo scorso 8 ottobre,all’interno della riunione dei Ministri dei Trasporti nella quale èstato trovato un approccio comune, quindi un sostanziale ac-cordo sui temi più scottanti: la possibilità di mantenere le im-prese integrate e le modalità di assegnazione degli obblighi diservizio pubblico, ovvero l’obbligo di mandare a gara i servizi oassegnazione diretta.

I contenuti del compromesso sul pilastro politico prevedono lareintroduzione della facoltà, da parte delle autorità pubblichecompetenti, di assegnare direttamente i servizi di trasporto pub-blico su ferro a patto che vengano rispettate alcune limitazioni.È prevista una salvaguardia tarata sulle esigenze delle nazioni piùpiccole, quelle in cui non si raggiungono 23 milioni dichilometri\treno per anno di servizi offerti. Per le altre nazioni,l’assegnazione diretta potrà avvenire nel caso in cui ci si trovi difronte a particolari caratteristiche dimensionali, geografiche,strutturali dei bacini di utenza interessati, la complessità dellarete, le caratteristiche peculiari del mercato di riferimento. Nonè ancora completamente chiarito se tali deroghe saranno valideper tutte le autorità pubbliche o ci saranno delle ulteriori restri-zioni.

Tra le questioni ancora da definire si segnala il periodo transito-rio. Il Consiglio dei Ministri, ha previsto che si possano assegnaredirettamente i servizi alle attuali condizioni fino al 2026, il che si-

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gnifica che i contratti potranno scadere oltre il2036 nel caso di una loro durata minima di 10 anni.La Commissione europea ha comunque espressola propria contrarietà a tale posizione, mentre i re-latori del Parlamento europeo prevedono che il pe-riodo di transizione non vada oltre il 2015. Leprossime riunioni chiariranno chi ha ragione.

Purtroppo si deve segnalare che la partita caldeg-giata dal sindacato sull’inserimento di clausole so-ciali obbligatorie nei bandi di gara, persalvaguardare sia l’occupazione che i livelli salariali,non ha trovato soddisfazione. Altro elemento cri-tico non ancora risolto sono gli obblighi posti in ca-rico alle autorità competenti per assicurarel’utilizzo del materiale rotabile alle imprese ferro-viarie subentranti a seguito di procedura di garad’appalto.

Sull’altro punto caratterizzante il pilastro politico,la governance delle imprese ferroviarie integrate,si è registrato un buon compromesso che consen-tirà il mantenimento delle holding ferroviarie. IlConsiglio ha deciso che i requisiti di indipendenza del gestoredella rete all’interno di una holding si riferiscono alle funzioni es-senziali, quali ad esempio l’assegnazione delle tracce e la deter-minazione dei pedaggi.

L’Etf ora concentrerà l’azione di lobbying per cercare di far inse-rire le clausole sociali obbligatorie per salvaguardare i ferrovierie le loro retribuzioni quando saranno costretti a cambiare im-presa a seguito dell’assegnazione dei servizi ad altro operatore.

Mentre proseguivano le riunioni, della cosiddetta contrattazionetrilaterale per trovare la quadra sul pilastro politico, a dicembreil Consiglio europeo dei Ministri dei Trasporti ha approvato iltesto del compromesso sul pilastro tecnico già negoziato con ilParlamento europeo. A questo punto il provvedimento saràmesso in votazione in una delle riunioni plenarie dell’Europarla-mento previste dal 18 al 21 gennaio 2016. Ciò significa che il IVPacchetto ferroviario è stato, di fatto, scisso e non entrerà in vi-gore come un unico insieme di provvedimenti. Le più recenti pre-visioni indicano che il pilastro tecnico entrerà in vigore tra maggioe giugno del 2016 e sarà implementato nei successivi 3 anni conuna tolleranza di un ulteriore anno aggiuntivo. Tale lasso ditempo si rende necessario affinché l’Agenzia europea per la sicu-rezza (ERA) sia pronta a rilasciare le autorizzazioni per il materialerotabile e i certificati di sicurezza. Durante tale periodo ERA prov-vederà a costituire una commissione d'appello per eventuali ri-corsi.

Per quanto concerne il pilastro politico la prossima Presidenza,che toccherà agli Olandesi, ha già programmato delle riunioni da

tenersi entro il primo trimestre del 2016 affinché si possa trovare,anche per questa parte del Pacchetto, un compromesso tra le au-torità coinvolte nel processo decisionale. Potremmo sintetizzare,utilizzando un linguaggio più sportivo, che il pilastro politico è en-trato nell’ultimo miglio mentre quello tecnico ha già tagliato iltraguardo.

Coinvolgimento dei ferrovieri nell’emergenza migrantiLa sezione dell’Etf ha colto l’occasione per mappare le ricadutesui ferrovieri impegnati nei paesi più direttamente coinvolti nellagestione della crisi dei migranti, che dai paesi di origine attraversola rotta Balcanica cercano rifugio negli Stati del nord Europa. Èemerso un quadro molto variegato. In alcuni paesi si “invitano” iferrovieri a surrogare la polizia nei suoi compiti, in altri vengono“invitati” a differenziare i comportamenti a seconda che si rivol-gano ai migranti piuttosto che ai viaggiatori. La situazione saràriportata in sede di dialogo sociale.

Futuro del dialogo socialeLo stato in cui versa il dialogo sociale in ambito ferroviario euro-peo presenta, però, gravi insufficienze per una molteplicità dicause. Per cercare di superare lo stallo e la scarsità di risultati chel’attuale sistema di relazioni industriali palesa, la Segreteria dellasezione ferrovieri dell’Etf ha presentato una proposta di modificadell’attuale modello che regola il processo di confronto tra Etf eCer, l’associazione datoriale europea. In sostanza si propone unmodello più snello che consenta, attraverso l’impiego di gruppidi lavoro più ristretti a cui vengono assegnati dei compiti di ap-profondimento delle materie di trattativa, una migliore ed effi-

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ciente operatività. La trattativa sarà gestita dallo Steering Com-mettee che opererà sempre e comunque su mandato politicospecifico da parte della sezione. Lo scopo è quello di coinvolgeremaggiormente i responsabili delle direzioni delle relazioni indu-striali delle imprese, affinché si impegnino in vere trattative a li-vello europeo. La sezione ha approvato lo schema di processorelazionale affinché si avvii il confronto con la Cer che dovrà con-dividere tale proposta. Ovviamente il risultato, visti i precedenti,non è assolutamente scontato.

Iniziativa popolare raccolta firme per Fair Transport EuropeLa sezione ha quindi fatto il punto sullo stato di avanzamentodella raccolta firme per l’iniziativa popolare per sostenere le pro-poste contenute nel “Fair Transport Europe” (per saperne di piùsuggeriamo il relativo articolo nelle pagine successive di questogiornale). L’iniziativa è stata voluta dal Comitato esecutivo dellaEtf e prevede la raccolta di un milione di firme, obiettivo da rag-giungere entro settembre 2016. Lo scopo di tale campagna èquello di promuovere una sostanziale parità di trattamento tra ilavoratori del comparto dei trasporti, superando le odiose prati-che di dumping sociale sia tra le modalità di trasporto che all’in-terno delle stesse. Sostanzialmente si chiede il sostegno per farpassare il principio che il salario dei lavoratori deve essere ugualea parità di condizioni di impiego, indipendentemente dalla na-zione in cui operino o provengano.

Per aderire all’iniziativa basta accedere al sito www.fairtranspor-teurope.eu cliccare su submit, compilare il form inserendo i datidel documento di identità, aderire alle richieste di adesione al-l’utilizzo dei dati personali, cliccare su “non sono un robot” ese-guire l’operazione richiesta per verificare che l’operazione non èeffettuata da un computer o algoritmo e poi confermare; il si-stema rilascia un numero di conferma dell’avvenuta apposizionedella firma. L’operazione è semplice, sicura e non richiede moltotempo. Possono firmare tutti i cittadini e non solo gli aderentialle organizzazioni sindacali.

Sicurezza ferroviariaL’ordine del giorno dei lavori prevedeva anche un focus sulla si-curezza ferroviaria. Innanzi tutto è stato fatto uno scambio diesperienze maturate a livello nazionale sui seguenti punti: intro-duzione della just culture nel settore ferroviario; utilizzo di lavo-ratori in somministrazione o con la qualifica di lavoratoreautonomo nella condotta dei treni; modalità delle relazioni conle imprese ferroviarie in merito al funzionamento di organismi,previsti a livello nazionale, sul monitoraggio degli incidenti, degliinfortuni e delle loro cause; illustrazione di buone prassi in ma-teria di salute e sicurezza che hanno dato risultati positivi nellaprevenzione.

A seguire c’è stato uno scambio di opinioni con il dott. Christo-pher Carr, capo del Dipartimento sicurezza dell’ERA. La sua espo-sizione si è focalizzata sul cambiamento di ruolo che l’Agenziaeuropea per la sicurezza ha avuto nel tempo e, soprattutto, comesi posizionerà a seguito delle novità che saranno introdotte dalIV Pacchetto ferroviario. La sua esposizione è stata tarata per di-mostrare che la liberalizzazione non ha impatti sulla sicurezza fer-roviaria, con l’intento di far passare il messaggio che la sicurezzaè neutra rispetto ai modelli organizzativi e agli assetti proprietari,siano essi privati o pubblici. Pur sostenendo che viene prima lasicurezza del profitto non ha convinto nessuno dei partecipantialla riunione sulla correttezza della sua tesi. Nell’intervento, il di-rettore ha portato alcuni esempi di incidenti gravi occorsi in Spa-gna, Gran Bretagna e Francia per sostenere che è necessarioguardare alla cause che hanno portato agli incidenti senza pre-clusioni ideologiche.

Dal dibattito che è seguito è emerso che a TX Logistic è stato toltoil certificato per operare nei paesi scandinavi grazie all’interventodel sindacato che si era rivolto alle agenzie per la sicurezza locali,segnalando la scarsa affidabilità soprattutto nel mantenere fedea quanto previsto in materia di corretta utilizzazione del perso-nale di condotta. Ciò ha dato lo spunto per capire quale sarà ilrapporto tra ERA e le agenzie nazionali una volta che entrerà invigore il IV Pacchetto ferroviario. Secondo il dirigente di ERA, siprevede un incremento della collaborazione con le agenzie na-zionali escludendo la volontà di prevaricazione: a livello di ERApare siano convinti dell’importanza delle conoscenze e compe-tenze acquisite a livello nazionale. Sono i primi ad ammettere chea volte c’è molta discrepanza tra la sicurezza scritta sulla carta ele situazioni che si riscontrano effettivamente nella realtà quoti-diana.

Per quanto riguarda l’introduzione della “just culture” nel settoreferroviario, anche da parte di ERA si ammette che sono presentie radicate difficoltà di origine culturale che si sommano alle ri-trosie verso un cambiamento di paradigma che prevede un mo-dello di gestione più partecipativo che repressivo.

Sostituzione componenti dello Steering CommetteA seguito delle dimissioni dallo Steering Commette della sezionedei colleghi tedesco e francese, si è provveduto alla loro sostitu-zione con candidati proposti dalle medesime organizzazioni sin-dacali, per cui per la Francia è stato eletto David Gobet e per laGermania Marion Carstens, entrambi di giovane età. Importanteper la nostra organizzazione è stata la formalizzazione, dal 1 no-vembre 2015, dell’ingresso nello Steering Committee di ChristianTschigg (Segretario generale aggiunto della Fit-Cisl dell’Alto Adige-Südtirol) a cui vanno i migliori auguri di buon lavoro.

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Luigi Mansi

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

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Dopo una lunga, difficile e complessa trattativa, nella seratadell’11 dicembre scorso, è stata sottoscritta l’ipotesi di rinnovodell’ultima sezione del CCNL del Trasporto Aereo.

Il completamento dunque, di quel percorso iniziato il 2 Agosto2013, con la firma prima della parte generale con tutte le Asso-ciazioni datoriali e proseguito poi con le loro parti specifiche conAssaereo, Assocatering, Assocontrol, Assaeroporti e FAIRO. Tuttociò con l’intento di dotare i lavoratori dell’intero settore, di ununico strumento contrattuale. Non è un caso in effetti, che l’ac-cordo relativo alla parte dell’handling sia stato il più difficile dachiudere, stante la disastrosa situazione in cui versano le aziende,dovuta alla selvaggia e feroce concorrenza, in un mercato libera-lizzato, con poche regole, spesso disapplicate. Senza contare, lecontinue resistenze delle società nel trovare un punto di condi-visione soddisfacente tra le parti, dovute spesso alle loro pessimecondizioni economico-finanziarie, all’assenza di forme regola-mentari, applicate e controllate, e dunque, al continuo ribassodelle tariffe, unico loro strumento per aggiudicarsi nuovi clientivettori.

Il risultato ottenuto, frutto di una ragionevole mediazione, è statoil più soddisfacente ed apprezzabile possibile, viste le simili con-dizioni avverse.

L’elemento cardine e premiante di tutto il rinnovo consiste nel-l’aver finalmente definito una clausola sociale più completa edesigibile, tesa ad evitare quelle continue interpretazioni o disap-plicazioni che hanno caratterizzato i trasferimenti delle attività dihandling e di personale negli anni. Il settore si è dotato di uno

strumento efficace, in grado di evitare i tanti conflitti sociali avutifinora, promuovendo la salvaguardia occupazionale.

Si è inoltre condiviso tra la Parti, il mantenimento della disciplinadell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori nei passaggi di attività.Le Parti firmatarie hanno anche sottoscritto un Protocollo di in-tenti, con l’obiettivo comune di tutelare le aziende ed i lavoratoridel settore, anche nei confronti delle Istituzioni, con più articolaterelazioni industriali, così come richiesto dalle autorità negli ultimiincontri ministeriali.

Con riferimento alla parte normativa, il rinnovo ha riguardatol’adeguamento rispetto l’articolata riforma del lavoro, nota comeJobs Act ed in particolare il d.lgs. 81/2015 sul mercato del lavoro.

L’aumento dei minimi tabellari è stato in linea con le altre sezionidel settore aereo, vale a dire 117,00 euro medi al 4° livello, divisein tre tranche: 1 febbraio 2016 (35,00 euro), 1 novembre 2016(35,00 euro) e 1 gennaio 2017 (47,00 euro). Da gennaio 2017, èprevista tuttavia, la revisione della tabella EDR. Nonostante le dif-ficoltà economiche e la forte resistenza delle aziende, il sindacatoè riuscito ad ottenere 400,00 euro di una tantum per la vacanzacontrattuale, erogabili nel mese di aprile 2016, proporzionati al-l’orario di lavoro, anche per coloro i quali sono stati o sarannocoinvolti in passaggi di clausola sociale. Per la sola vigenza con-trattuale, non ci sarà l’effetto di trascinamento degli aumenti sullemaggiorazioni orarie degli istituti variabili del contratto ma lanorma contrattuale prevede una decadenza certa con una datadi allineamento automatico.

Come è stato sottoscritto in tutte le altre sezioni, l’adeguamento

CCNL Trasporto Aereo

Sottoscritta ipotesi di rinnovoSottoscritta ipotesi di rinnovodella Sezione specificadella Sezione specifica

degli Handlersdegli Handlers

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dell’orario settimanale è di 38,30 di lavoro, stante la differenzasostanziale esigibile per massimo 24 ore annue di flessibilità, conlimite di 8 ore per mese e 2 ore al giorno, lasciando invariato l’at-tuale regime orario di prestazione a 37,30. Al pari di altri settori,sono state abrogate le festività soppresse, sostituite dal ricono-scimento di 4 giornate di ROL per tutti i lavoratori.

Si precisa come la sottoscrizione di questo rinnovo abbia richiestotantissimi incontri, in un contesto aeroportuale dove le aziendericorrono spesso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali per so-pravvivere al mercato interno e purtroppo in modo altrettanto

frequente, falliscono.

Le Parti si ritengono dunque soddisfatte per avere finalmenteposto le condizioni per l’applicazione futura di un contratto na-zionale unico ai lavoratori del settore. L’augurio è che i Ministeripreposti ratifichino quanto prima tale condizione, al fine di evi-tare i continui dumping sociali e salariali.

Le Organizzazioni Sindacali stipulanti porteranno questa ipotesidi rinnovo contrattuale alla valutazione dei lavoratori in un refe-rendum, previsto per il mese di gennaio, volto alla validazionedell’accordo ed alla sua effettiva applicazione.

Lo scorso 16 dicembre, tra l’altro, ENAC ha proclamato l’aggiudi-cazione provvisoria dei tre prestatori di servizi a terra, a seguitodella gara di limitazione, presso l’aeroporto di Fiumicino. Garaquesta, ritenuta necessaria sia dal gestore aeroportuale ADR siadall’autorità competente.

Negli ultimi anni infatti, hanno operato fino a sette handlers, conrisultati disastrosi sulla qualità del servizio erogato ai clienti vet-tori, visti anche i continui conflitti sociali dovuti alle ricadute sulcosto del lavoro e l’incapacità di garantirsi la continuità aziendale.

Si è trattato, anche qui, di un risultato considerato come storico,perché emblema dell’inizio della stabilità e di una politica di in-vestimenti delle aziende aggiudicatarie, in possesso di una licenzaad operare sullo scalo per sette anni.

Su cinque partecipanti al bando di fine aprile scorso, ad ottenereil punteggio più alto sono state le società Aviation Services, Avia-

partner e Alitalia. Una volta con-cluso l’iter di verifica dei requisitidichiarati nella procedura di sele-zione e chiariti eventuali ricorsipendenti, ENAC renderà efficacel’aggiudicazione e si potrà quindiprocedere alla stipula del con-tratto con l’Ente di gestione.

Il sindacato insieme agli handlers,ENAC e ADR, sarà chiamato, tra-mite la clausola di protezione so-ciale, a gestire la ricollocazione ditutto il personale delle aziende ri-sultate perdenti. Questa gara di li-mitazione degli handlers suFiumicino, viene ritenuta dal sin-dacato una scelta epocale per lafunzionalità dell’aeroporto; è au-spicabile che presto anche altriaeroporti in Italia seguano lostesso percorso, essenziale per ilbenessere del trasporto aereo,

per la qualità del servizio all’utenza e la stabilità occupazionaledei lavoratori coinvolti. Il sindacato spera inoltre, che i gestori sifacciano carico della centralizzazione di alcuni servizi dei mezzidi trasporto, onde evitare i continui disservizi e ritardi ai passeg-geri ed ai vettori. Siamo sulla strada giusta. Manca ancora un so-stenibile e finalmente deliberato Piano degli aeroporti che,insieme a regole certe, applicate, controllate e sanzionate dalleAutorità competenti, faccia crescere ulteriormente la nostra avia-zione civile. Questo ne aumenterebbe senza dubbio l’attrattivitànei confronti di quei gruppi internazionali che vorrebbero inve-stire in Italia e di quelle compagnie aeree, finora scettiche, cheevitavano i nostri aeroporti a causa della loro inefficienza e com-plessità.

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Lucio Antoniani

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La40

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EUROPEAN ATMEUROPEAN ATMMASTER PLAN 2015MASTER PLAN 2015

Un approccio al cambiamentoUn approccio al cambiamento

Il 15 dicembre 2015 il Consiglio di Ammi-nistrazione del SESAR Joint Undertaking,società a capitale pubblico e privato chegestisce in modo centralizzato tutta l’atti-vità di ricerca e sviluppo del settore traf-fico aereo, ha formalmente approvatol’edizione del 2015 dell'European ATMMaster Plan. Pilastro tecnologico dellaLegge Comunitaria del Single EuropeanSky (SES), l’European ATM Master Plan è ilpiù importante strumento di pianifica-zione che definisce le priorità in terminid’innovazione tecnologica per l’ammoder-namento del controllo del traffico aereo inEuropa.

Il Master Plan non fornisce solamente unavisione ad alto livello ma descrive nel det-taglio cosa deve essere intrapreso, quandoe in che modo, andando a delineare lastruttura organizzativa del programma diricerca e sviluppo e delle successive atti-vità di messa in opera.

L’edizione del 2015 è il secondo aggiorna-mento dall’inizio del progetto SESAR e in-clude tra gli aspetti più significativi laprospettiva futura dell’ATM europeo finoal 2035, le tecnologie con obbligo d’imple-mentazione dal 2015 al 2020 (Regola-mento (UE) 716/2014 - Pilot CommonProject), i successivi scenari di attuazione(deployment scenario) e i cambiamentiche verranno introdotti. Tra tutti meritanosicuramente una citazione l’implementa-zione degli Aeromobili a Pilotaggio Re-moto (RPAs) e l’analisi dei rischi connessialla sicurezza dei futuri sistemi in terminidi Cyber Security. Le soluzioni di SESAR

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prevedono, inoltre, il ricorso ad elevati li-velli di automazione e ad una gestione delvolo nella sua completezza (end-to-end) alfine di raggiungere considerevoli livelliprestazionali, rispettando definiti standarddi sicurezza e di impatto ambientale.

Il documento è il risultato di 12 mesi di la-voro e di cooperazione tra il SESAR JU ed iprincipali Stakeholder dell’Aviazione Euro-pei (es. Fornitori dei Servizi del TrafficoAereo, industria manifatturiera, EASA, Eu-rocontrol, Militari etc.) tra cui la FIT-CISLche, attraverso ETF, partecipa attivamentea tutte le attività di SESAR fin dal suo inizio(es. gruppi di lavoro, esercizi di valida-zione, coordinamento, etc.).

In occasione della campagna di aggiorna-mento dell'European ATM Master Plan laFIT-CISL ha contribuito, in cooperazionecon tutte le Organizzazioni Sindacali e Pro-fessionali Europee, alla redazione del ca-pitolo concernente il ruolo dell’essereumano “Role of the Human”. Il risultato èstato ottenuto non solo attraverso unacomplessa attività di mediazione tra le Or-ganizzazioni rappresentanti lo Staff, maanche con un lavoro costante sia ad alto li-vello, con il management del SESAR JU, siaa basso livello all’interno del progetto,cooperando con gli esperti di aspettiumani “Human Factor specialists”. La FIT-CISL è, infatti, membro attivo del progettodi SESAR “Human Performance Coordina-tion and Support Function” che durante lastesura ha fornito il supporto tecnico-scientifico alla realizzazione del testo. Gra-zie a questa sinergia e ad un accuratolavoro di bilanciamento e compromesso ildocumento ha raggiunto una maturità euna qualità tale da ricevere l’approvazionedi tutti gli Stakeholder Europei e dellastessa Commissione Europea (DGMOVE).

Il capitolo 4.7 “Role of the Human” defini-sce ciò che deve essere preso in conside-razione nello sviluppo di nuove tecnologieaffinché l’Impatto Umano sia commisu-rato al cambiamento introdotto. La se-zione si compone di tre parti. La primadescrive le attività di valutazione dell’Im-patto Umano dal punto di vista scientifico.

È la prima volta che in SESAR sono ricono-sciute come indispensabili la valutazionee la misurazione delle performanceumane (Human Performance AssessmentProcess), così come avviene per gli altriobiettivi prestazionali (es. capacità, costi,efficienza etc.). Possiamo quindi affermareche la FIT, da sempre interessata affinchéla valutazione delle performance umanefosse strutturata e resa obbligatoria all’in-terno del programma, ha ottenuto un si-gnificativo risultato con la sua inclusionenell’ATM Master Plan.

La seconda parte della sezione dettaglia leprincipali tematiche di cambiamento daprendere in considerazione, quali l’auto-mazione, la futura redistribuzione di re-sponsabilità tra pilota e controllore di volo,l’interazione tra uomo e macchina e l’ad-destramento necessario per tutte le cate-gorie di lavoratori della catena ATM.L’ultima parte infine, redatta dalla FIT-CISL,definisce quello che deve essere l’approc-cio alla gestione del cambiamento (par.4.7.3 - approach to change management).

Il contributo della FIT definisce quelli chesono gli elementi chiave per l’implemen-tazione del futuro sistema ATM Europeoal fine di limitarne le conseguenze sociali.Il cambiamento introdotto da SESAR checoinvolgerà circa 300.000 lavoratori tra pi-loti, controllori di volo, tecnici, ingegneri epersonale di supporto, necessita infatti, diuna chiara e trasparente strategia di tran-sizione dall’attuale al futuro sistema chegarantisca il coinvolgimento dei rappre-sentanti dei lavoratori in tutte le attivitàdel progetto. Il paragrafo sulla gestione delcambiamento elenca nel dettaglio treaspetti chiave per l’implementazione delconcetto operativo di SESAR.

Il primo aspetto è quello riguardante ilcoinvolgimento dello staff (staff involve-ment), in termini di effettiva partecipa-zione della comunità dell’Aviazione civilee militare (inclusi i rappresentanti dei la-voratori delle Organizzazione Sindacali eProfessionali) alle attività di ricerca, svi-luppo, validazione operativa e di messa inopera. L’obiettivo è la valutazione preven-

tiva delle ripercussioni sociali, limitandonele conseguenze negative o promuoven-done eventuali opportunità.

In secondo luogo si enfatizza il Dialogo So-ciale (Social Dialogue), con l'istituzione diun appropriato tavolo di discussione a li-vello comunitario (European Sectoral So-cial Dialogue), affinché i Partner Socialipossano analizzare e discutere i cambia-menti introdotti in modo proattivo.

Viene infine sottolineata, la necessità diuna chiara e trasparente strategia per ilcambiamento (change management stra-tegy). È indicato come essenziale, definireun piano strategico che identifichi nel det-taglio gli oggetti del cambiamento, le dated’implementazione e le risorse necessarie,inclusa la valutazione dei rischi e delle con-seguenze sociali, verificandone l’effettivaattuazione attraverso Social Forum a li-vello comunitario, FAB e nazionale. Per laprima volta quindi, in SESAR sono stati in-clusi importanti concetti riguardanti l’im-patto sociale, in modo centrale estrutturato nel testo.

L’ATM Master Plan non è una Legge Comu-nitaria ma rappresenta la principale lineaguida del settore ATM ed un chiaro impe-gno politico-economico per tutti gli Stake-holder. Questo permetterà alleOrganizzazioni Sindacali di mantenere unruolo centrale ed efficace in tutte le atti-vità che porteranno cambiamenti all’at-tuale mondo del lavoro, offrendo i mezziper affrontare le eventuali implicazioni so-ciali in anticipo ed evitando, come spessoaccade, che le scelte prese a livello comu-nitario ricadano sulla collettività quandoormai le possibilità d’intervento sono limi-tate o nulle.

http://ec.europa.eu/transport/modes/air/sesar/european_atm_en.htm

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Luigi Mansi

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

La42

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ORGANIZZAZIONE RACCOLTAORGANIZZAZIONE RACCOLTAFIRME PER “FAIR TRANSPORTFIRME PER “FAIR TRANSPORT

EUROPE”EUROPE”Con il trattato di Lisbona, articolo 11 paragrafo 4, i legislatori Eu-ropei hanno introdotto il diritto d’iniziativa dei Cittadini Europei.

L’ECI (European Citizen’s Initiative) è lo strumento attraverso ilquale i Cittadini Europei possono prendere parte in modo attivoe influenzare l’agenda legislativa europea, contribuendo al suoprogramma.

ETF (European Transport Federation) è la Federazione che rap-presenta oltre 3,5 milioni di lavoratori dei trasporti, appartenentia oltre 230 Organizzazioni Sindacali di 41 Paesi Europei.

ETF ha deciso di sponsorizzare l’iniziativa dei Cittadini Europei(ECI) “Fair Transport Europe”, il cui obiettivo è quello di porre finea pratiche commerciali inaccettabili che si traducono in dumpingsociale e salariale.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, poiché affiliate ETF, parteciperannoattivamente alla campagna.

Attraverso l’iniziativa dei Cittadini Europei, si invita la Commis-sione Europea a vigilare affinché vi sia una concorrenza lealenel settore dei trasporti e venga garantita la parità di tratta-mento dei lavoratori, indipendentemente dal paese di origine(nel rispetto del principio della parità di retribuzione e dellecondizioni di lavoro).

Entro il 14 settembre 2016 sarà necessario raccogliere almeno 1milione di firme a livello europeo - all’Italia è richiesto di racco-gliere 54.750 firme, valore definito in base alla popolazione - se-

condo le norme che regolano le Iniziative dei Cittadini Europei(Regolamento (UE) n. 211/2011 del PE e del Consiglio, riguar-dante l’iniziativa dei cittadini: http://ec.europa.eu/citizens-initia-tive/public/legislative-framework).

Il modo più semplice ed efficace per procedere alla raccoltafirme, è quello di collegarsi al link del sito ufficiale, predispostonelle diverse lingue, tra cui anche l’italiano. Il sito utilizza un si-stema che garantisce la sicurezza della raccolta e della conserva-zione dei dati forniti.

L’indirizzo del sito web attraverso il quale si procede alla raccoltafirme, è:

https://www.fairtransporteurope.eu

Per registrare la propria adesione online, è sufficiente inserire ipropri dati anagrafici ed il numero di documento.

TRASPORTO EQUO IN EUROPATRASPORTO EQUO IN EUROPAParità di trattamento per tutti i lavoratori deiParità di trattamento per tutti i lavoratori deitrasportitrasporti

I trasporti sono una componente vitale dell’economia europea,in quanto producono sia crescita che occupazione. L’intero set-tore genera quasi il 5% del Pil europeo ed impiega direttamentepiù di 11 milioni di persone, ovvero il 5% della forza lavoro totaledell’Unione Europea.

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Il mercato interno dei trasporti è importante per facilitare la li-bera circolazione di merci e persone nel perimetro dell’Unioneeuropea. Un’area europea di trasporto ben studiata porterebbea vantaggi quali una maggiore mobilità, una crescita della coe-sione interna ed un aumento della competitività internazionaledell’UE, garantendo al tempo stesso, la sostenibilità sociale eambientale dei trasporti.

Il raggiungimento di quest’obiettivo non deve avvenire a dannodi condizioni di lavoro eque per gli addetti del settore trasporti,della qualità dei servizi, della sicurezza dei passeggeri e dellemerci.

Dall’inizio dell’apertura in Europa del mercato dei trasporti, lequestioni riguardanti le condizioni di vita, lavoro e dumping so-ciale sono diventate sempre più urgenti e hanno guadagnato spa-zio, come è giusto che sia, tra le tematiche politiche piùcontroverse e dibattute.

I problemi di dumping sociale sono terribili e con conseguenzereali, non solo per i lavoratori dei trasporti ma anche per la coe-sione sociale dell’UE.

Le differenze dei mercati del lavoro e delle strutture sociali, tragli Stati membri dell’Unione Europea, rimangono significativa-mente ampie. Queste, insieme a meccanismi inadeguati ed inef-ficienti di applicazione della normativa comunitaria vigente,

permettono pratiche diffuse di concorrenza sleale, dumping so-ciale e salariale. Esse hanno inoltre condotto alla proliferazionedel falso lavoro autonomo, dei distacchi fraudolenti, del lavoronero e delle pratiche scorrette di lavoro precario.

Le pratiche di dumping sociale agiscono negativamente sui lavo-ratori, sulle imprese rispettose delle leggi, svantaggiate quindi ri-spetto ai loro concorrenti, nonché sui sistemi nazionali diprotezione sociale e fiscale, perché elusi o aggirati.

Il trasporto equo è competizione leale, condizioni di lavoro ugualie lavoro dignitoso.

Il trasporto equo aiuta tutti noi. Abbiamo bisogno del tuo sup-porto nella richiesta di una migliore legislazione e dell’applica-zione delle norme in Europa.

Miglioriamo insieme le cose, firma on lineper un Trasporto Equo collegandoti al link:

https://www.fairtransporteurope.eu

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Christian Tschigg

N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

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Report – ETFReport – ETFYouth Committee MeetingYouth Committee Meeting

Sono stati due giorni lunghi ed intensi quelli trascorsi a Bruxellesnel mese di ottobre. La Youth Committee si trova a metà man-dato. Nel 2017, presumibilmente l’ultima settimana di maggio,si terrà il congresso.

Molto tempo è stato speso per affrontare le problematiche ine-renti il Comitato giovani stesso: dalla continua defezione agli in-contri da parte dei membri, alla costante richiesta di sostituzioniall’interno del gruppo. Per queste ragioni ed in vista della neces-sità di preparare il congresso, si è deciso per un incontro straor-dinario della Youth Committee, non ancora calendarizzato, con icosti di viaggio a carico della stessa ETF.

All’O.d.G. anche i prossimi 3 seminari del progetto “Empoweringthe integration of younger workers in the European Metal, Tran-sport, Food, Services, Construction and Wood” - Potenziare l’in-tegrazione dei giovani lavoratori nell’industria metalmeccanica,nel trasporto, nel settore alimentare, nei servizi, nell’edilizia e nellegname Europei - organizzato dall’ETUFs (la struttura che rag-gruppa le 10 federazioni europee quali l’ETF, IndustriAll, EFFAT,etc.). I seminari si terranno a Barcellona, Bruxelles e Praga e saràdata l’opportunità di partecipazione, a rotazione, a tutti i paesieuropei. Scopo del progetto è quello di fornire supporto agli sforzifatti dai sindacati nazionali per attrarre e integrare giovani lavo-ratori all’interno delle relative strutture, coinvolgendoli nei pro-cessi decisionali. Il programma dei lavori si focalizzerà su 3 puntichiave: organizzazione e reclutamento dei giovani all’interno delsindacato; comunicazione interna ed esterna; rappresentanza deigiovani nel sindacato. La Youth Committee ha deciso di cercaregiovani volenterosi intenzionati a partecipare al seminario (3/4per paese) e di implementare all’interno delle attività previste,una parte del programma della ETF Youth, in modo trarne aiuto.

È stata inoltre sottolineata, l’importanza dei risultati emersi dalseminario giovani tenutosi ad Èze (FR) dal 24 al 28 agosto, cheha dato una forte spinta al programma in atto, con proposte con-crete, integrate nel piano d’azione da sviluppare e condurre adun esito tangibile entro il prossimo congresso. A tal proposito,con l’aiuto dei giovani è stato sviluppato un questionario via web,finalmente giunto al suo stadio finale, inerente gli argomenti che

la Youth Committee sta portando avanti: uguaglianza di genere,cambiamento climatico e crisi economica. Ciò al fine di avere unquadro generale sulle opinioni di giovani e non, da cui ricavareun’appropriata statistica sugli argomenti proposti. Per quanto ri-guarda la cosiddetta “campagna giovani”, a breve sarà lanciatoun “logo contest” per ideare un logo atto a rappresentare ilgruppo giovani dell’ETF. La partecipazione, attraverso appositainformativa, sarà aperta a tutti ed al vincitore sarà dato un piccolopremio.

Sono state quindi riportate le sintesi dei lavori delle varie sezioniETF: internavigatori, trasporto marittimo, aereo, pesca, trasportosu gomma. Per quanto mi riguarda, rappresentando la sezioneferrovieri, ho esposto in modo esaustivo gli ultimi incontri avve-nuti della sezione, dell’esecutivo e del gruppo di lavoro dei mac-chinisti, dando particolare risalto alla campagna avviata dall’ETFFerrovieri volta sensibilizzare l’opinione pubblica sul manteni-mento del personale di bordo sui treni. Problema attualmentepoco diffuso in Italia ma in crescita in diversi paesi dell’EU, dovele aziende stanno gradualmente togliendo il personale di bordodai treni lasciando tutti i compiti inerenti la sicurezza al macchi-nista. A tal proposito ho chiesto alla Youth Committee massimacollaborazione nell’assistere la campagna in tutte le commissionigiovani a livello nazionale. Ampio spazio infine, alla campagnasul trasporto equo ed alla relativa iniziativa di raccolte firme inambito europeo per eliminare le pratiche scorrette nel settoretrasporti, promuovendo l’equo trattamento di tutti i lavoratori,indipendentemente dal paese di origine. Per sponsorizzare almassimo tale iniziativa, l’obiettivo da raggiungere è quello di al-meno 1 milione di firme, da raccogliere tramite l’apposito sitowww.fairtransporteurope.eu

Ai giovani è stato chiesto di collaborare per aumentare le possi-bilità di successo dell’iniziativa ed è per questo che le tematichesociali e di diritto del lavoro oggetto della campagna saranno ap-profondite nel corso dei prossimi seminari a cura della YouthCommittee dell’ETF.

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I ntorno a noi ...

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«Un porto di terra», «la periferia delcentro di Roma». Così i Salesiani chia-mano il territorio intorno alla stazioneTermini, lo scalo più importante dellaCapitale e forse del Paese.

Lì, in via Marsala, si affaccia la Casasalesiana del Sacro Cuore di Gesù aCastro Pretorio, un grande complessoedilizio, che include la sede provin-ciale dell’ordine e vari uffici nazionali,ma soprattutto una parrocchia che èun punto di riferimento per il volon-tariato nella zona. «Il nostro carismaè l’educazione dei giovani – spiegadon Emanuele De Maria, responsa-bile del Centro giovanile Sacro Cuore– per questo insieme a loro vogliamoraggiungere le povertà che inevitabil-mente si incontrano a Termini. In altreparole i giovani sono il soggetto del-l’azione di volontariato e vengono for-mati attraverso l’azione stessa, affinché illoro non sia solo un intervento di tipo as-sistenziale e sociale, ma anche di crescitadella persona che svolge l’attività bene-fica».

Come è nato e in cosa consiste il vostroprogetto?Nel 2009 abbiamo deciso insieme alleSuore missionarie di Cristo Risorto di unirele forze e coinvolgere i tanti giovani chepassano di qui nell’aiuto dei loro coetaneirichiedenti asilo che stazionano intorno aTermini.I rifugiati, infatti, per legge ricevono vittoe alloggio ma non sono aiutati a inserirsi.Abbiamo fatto un sondaggio tra loro percapirne le necessità e abbiamo cercato didare risposte concrete, per cui oggi i gio-vani che fanno volontariato al Sacro Cuore

offrono corsi gratuiti di italiano e informa-tica, orientamento alla ricerca del lavoro,scuola guida con il supporto dell’associa-zione Prime, distribuzione di abiti, soste-gno scolastico a chi prende il diploma. Epoi gite, feste, cineforum aperti a tutti.

Quali risultati ottenete?Aiutare queste persone a trovare un la-voro è difficilissimo, ma per noi è già unaconquista che non si sentano soli: il nostromodello è san Giovanni Bosco e lo spiritodi famiglia che gli era caro. Spesso le per-sone che aiutiamo, dopo un certo periodo,passano dalla parte dei volontari per con-tribuire allo spirito che hanno percepito.

Oltre al sostegno ai rifugiati, al SacroCuore ci sono molte altre attività di vo-lontariato.Sì, c’è un centro di ascolto aperto a tutti,

la distribuzione di pacchi ai bisognosi.E altri tre progetti: Banca dei talenti,Piazza grande e Giovani per gli altri.Banca dei talenti si occupa di andarein giro per la stazione e incontrare ibisognosi con la scusa di offrire un pa-nino o una coperta, in modo da avvi-cinarli e provare ad aiutarli,indirizzandoli ai servizi sociali o allediverse attività che offriamo. Piazzagrande è un pomeriggio a settimanadi svago e preghiera, a cui segue unacena, che i giovani trascorrono in-sieme ad alcuni clochard che vivonoda anni attorno a Termini. Giovani pergli altri consiste nel fare visita ai rico-verati al Policlinico Umberto I.

I vostri volontari non sono gli uniciad aiutare i bisognosi di Termini.No, senza contare le istituzioni, sonotredici le associazioni che agiscono su

questo territorio, riunite in un forum chesi ritrova circa una volta al mese per coor-dinare il lavoro, suddividendosi i tipi di in-tervento e i giorni di azione nell’arco dellasettimana.

Termini, come tutte le stazioni, è divisada una doppia esigenza: quella dei viag-giatori di transitare in un ambiente sicuroe decoroso e quella dei bisognosi che ine-vitabilmente vi si rifugiano, soprattuttocon il freddo invernale. Come si può con-ciliare questa contraddizione?Non si può. Quale sarebbe l’alternativa?La gente ci chiede se abbiamo paura aprenderci in casa i rifugiati e come li con-trolliamo. L’alternativa è chiudersi, ma nonfa parte del DNA di Dio né del nostro.

Una Casa aperta a tuttiUna Casa aperta a tuttialla stazione Terminialla stazione Termini

Giulia [email protected]

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Opinioni & collo

qui

Immigrazione:Immigrazione:facciamo chiarezzafacciamo chiarezza

Il naufragio al largo della Turchia di inizio gennaio, e la morte di36 migranti hanno di colpo riacceso i riflettori sull’immigrazionee sulle divisioni interne all’Europa in tema di accoglienza ai pro-fughi. Semplificando, dopo gli attentati terroristici di Parigi delloscorso novembre, c’è da un lato un’Europa che vorrebbe unalinea dura, per certi versi di maggiore intransigenza e dall’altro,un’Europa che nei fatti appare più morbida, maggiormente com-prensiva. Al netto però di ciascuna posizione ideologica e di qual-che schiamazzo da stadio, appare utile dare un’occhiata ai dati diun mini dossier pubblicato da Openpolis - “Immigrazione, ilgiorno dopo” - sul fenomeno dell’integrazione in Italia.

Sul sito dell’associazione è possibile scaricare il documento com-pleto, nella versione italiana ed in quella inglese. Di seguito, unascorsa alle principali questioni.

Popolazione residente. Sono quasi 5 milioni gli stranieri residentiin Italia che rappresentano l’8% del totale della popolazione. Laloro presenza è quadruplicata negli ultimi 10 anni e si concentratanelle regioni del centro-nord (si va dal 2,5% della Sardegna al 12%dell’Emilia-Romagna). Le nazionalità presenti sono 190; la comu-nità più grande è quella rumena con oltre 1 milione di persone.

Permessi di soggiorno. Il 71% degli stranieri residenti sono citta-dini extra comunitari che hanno un permesso di soggiorno, 1,7milioni con scadenza e 2,2 milioni di lungo periodo. Nel 2013 inuovi rilasci temporanei sono stati per lo più per motivi di lavoro(33%), famiglia (25%) o studio (10%). I permessi collegati al-l’emergenza rifugiati - asilo politico o motivi umanitari - sono statiil 7,5%.

Forza lavoro. In Italia il 10,8% dei lavoratori regolari è straniero,una percentuale superiore alla media europea che è del 7%. Indieci anni l’aumento registrato è stato del 146%, nel 2004 la forzalavoro straniera era al 4,4%. La distribuzione varia nelle diverseregioni italiane, trovando la percentuale più alta nel Centro(13,67%) e valori più bassi al sud (5,26%).

Crisi economica. Gli effetti della crisi sono stati ancora più duriper gli stranieri residenti in Italia. Se per gli italiani l’occupazioneè scesa di 2,6 punti percentuali, la diminuzione per i lavoratoriextra Ue è stata in effetti più forte (-8,3%).

Divario retributivo. L’80% dei dirigenti italiani guadagna più di2mila euro al mese contro il 58% dei pari livello di origine extraeuropea. A parità di lavoro non c’è quindi parità di compenso. Eancora, se l’8,3% degli italiani guadagna più di 2mila euro almese, la percentuale scende ad appena lo 0,6% per i lavoratoriextra-Ue.

Educazione scolastica. Come accade per la forza lavoro, anche lapercentuale di alunni stranieri iscritti nel sistema scolastico ita-liano risulta in costante crescita. Si è passati dal 4,8% dell’annoscolastico 2005/2006, al 9% del 2013/2014. Vistose le differenzeterritoriali. Nella classifica regionale la forbice tra la prima re-gione e l’ultima è molto ampia: l’Emilia-Romagna ha il 15,3% dialunni stranieri, la Campania solo il 2,1%.

Seconda generazione. Nell’anno scolastico 2013/2014 degli802.785 alunni stranieri iscritti nelle scuole italiane, il 51,72% eranato in Italia. Per la prima volta nella storia del nostro Paese, glistudenti stranieri nati in Italia hanno superato quelli nati al-l’estero.

Rendimento scolastico. Crescono le percentuali ma restano ledifferenze nelle performance scolastiche con i colleghi italiani.L’11% degli alunni italiani è in ritardo sul percorso scolastico, per-centuale tre volte più alta per gli stranieri (36%). Il tasso di uscitaprecoce dal sistema di istruzione è del 13% per gli italiani, e del34% per gli alunni extra-Ue. L’Italia è il paese con meno stranierilaureati (12,4%) di tutta l’Ue, dove la media è del 32,3%.

Inserimento lavorativo. Il passaggio dal mondo scolastico a quellolavorativo è un momento fondamentale per l’integrazione deigiovani figli di immigrati. Tante le difficoltà. La percentuale diNeet (giovani che non lavorano e non studiano) è altissima, parial 31,3%. La durata media del primo lavoro per i figli di immigratiè invece di 11 mesi, il dato più basso fra i paesi Ocse.

Geivù

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47VOCEdei TrasportiLa

N. 1 Gennaio 2016

MIT. Graziano Delrio è subentrato da molti mesi al dimissionarioMaurizio Lupi. Come valuta la nuova nomina?Ci saremmo aspettati un cambio di marcia che il fidato Delrioavrebbe dovuto imprimere realizzando la necessaria spinta alleinfrastrutture da tutti auspicata. In realtà, a parte tanta propa-ganda su pochissime opere (Terra dei fuochi e Salerno-Reggio Ca-labria), tutto è bloccato.

MIT. Struttura Tecnica di Missione. Dopo le note vicende, ne erastata sbandierata la soppressione. Ora, invece, è stato nominatoun nuovo responsabile e sono in corso procedure per acquisirenuovi collaboratori. Come valuta?Volevano cancellare tutto, dopo le nefandezze degli anni scorsi.Nella tradizione italiana buttiamo sempre via il bimbo con l’acquasporca. La rinnovata fiducia alla struttura andrà valutata a seguitodelle concrete possibilità operative che le verranno assegnate.Snellendo i vertici e mettendo uomini concreti sarà possibile ri-lanciarla, ma solo dopo aver modificato e ridotto le elefantiachenorme che paralizzano la realizzazione di infrastrutture in Italia.Siamo sempre gli ultimi!

LEGGE DI STABILITÀ. E' stata approvata dopo un faticoso trava-glio. "Ictu oculi" (a colpo d'occhio), come è stato "trattato" ilsettore dei Trasporti?Tante chiacchiere e tutti i soldi alle città metropolitane, che giàsprofondano nei debiti e sono leader mondiali per cattiva ge-stione dei servizi, Roma è un esempio eclatante. Le infrastrutturesono necessarie per collegare il Paese, non per fare doppioni opagare i debiti delle partecipate, gestite dal "trombato" di turno.

FERROVIE ITALIANE. A meno di 2 anni dall'insediamento ai ver-tici, Michele Mario Elia è stato messo in condizione di dimet-tersi. A posteriori, come ne valuta i risultati?

Elia è stato la diretta continuazione di Moretti. La valutazionedell’operato di Elia la ritengo positiva per competenza ed opera-tività. Il dimissionamento voluto da Renzi, va nella sola direzionedell’assoluta occupazione dei vertici dello Stato, di cui il PD è dasempre protagonista.

FERROVIE ITALIANE. Ribaltone ai vertici. L'Ing. Renato Mazzon-cini, già AD della controllata BUSITALIA, è stato insediato congran clamore mediatico alla guida del Gruppo FSI. Dai primi se-gnali, come valuta il personaggio, che dovrà comunque gestireuna partita così impegnativa?Non mi sento di dare un voto a Mazzoncini che è appena arrivato.L’enorme struttura delle Ferrovie Italiane, non permette certo achiunque di arrivare e dare colpi di spugna. Una struttura di ine-guagliabile valore economico, ma soprattutto di uomini e donneche hanno da sempre visto in quel lavoro la propria casa e per

Intervista al On. Settimo Nizzi (FI)

«La privatizzazione di Fs«La privatizzazione di Fsnon sia un affare per pochi»non sia un affare per pochi»

58 anni, nativo di Olbia, eletto in Sardegna, pur es-sendo medico è riuscito in poco tempo a impadronirsidelle principali tematiche di settore nella Commis-sione Trasporti della Camera, della quale è membroattento e competente.

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N. 1 Gennaio 2016VOCEdei Trasporti

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questo l’hanno difesa e sviluppata come fosse una cosa loro,primo fra tutti Mauro Moretti. Nonostante gli sforzi di Mazzon-cini, sarà la struttura dirigenziale di FS a portare a casa, ancorauna volta la pagnotta... peccato che Renzi stia cercando di far de-ragliare la Società spezzettandola e vendendola per quattroscudi!

TRENITALIA. Anche qui ribaltone a cascata. L'AD Vincenzo So-prano è stato sostituito. Nuovo AD è stata nominata BarbaraMorgante, già presente nel Gruppo come Direttore centraleStrategie e Consigliere della stessa TRENITALIA dal luglio 2012.Una donna al comando? Sicuramente andrà bene!

PRIVATIZZAZIONE FERROVIARIA. Collocamento in Borsa del 40%del Gruppo unitario o preventivo “spacchettamento” con scor-poro di RFI e vendita del cosiddetto “spezzatino ferroviario”, te-muto come deleterio dai Sindacati?Concordo con i Sindacati. Il film lo abbiamo già visto in passato,quando grossi gruppi statali sono stati spacchettati: le cose buonesono state date agli amici e quelle cattive sono rimaste allo Stato.Temo che possa ripetersi la stessa cosa.

DIRETTIVA RECAST. Piena liberalizzazione e reciprocità per unmercato unico europeo, non asimmetrico (per impedire alle im-prese provenienti da mercati chiusi di competere in quelli libe-ralizzati). Sarà così?Assolutamente no. Fino ad oggi è stato così. In Italia sono venutie possono venire tutti perché noi siamo i più liberisti, mentre al-l'estero in realtà non possiamo andare. Non siamo riusciti ad en-trare nei mercati più forti di Francia e Germania. Continuerà cosìper tanto tempo ancora.

AUTORITÀ PER I TRASPORTI. Come giudica i primi risultati dellanuova Autority, presieduta da Andrea Camanzi?Le Autorità sono importanti e quando sono presiedute da per-sone competenti, riescono persino a scuotere positivamente laclasse politica. Se riusciranno a portare la concorrenza anche inquesto settore sarà un bene per lo sviluppo per il mercato e peril Paese.

PIANO NAZIONALE AEROPORTI. 38 aeroporti di “interesse na-zionale”, 12 “strategici” e 3 “intercontinentali”. Anche i MinistriPassera e Lupi avevano predisposto i loro Piani…Spero che questo Piano una volta per tutte si riesca a portarlo atermine! L'importante è che a livello territoriale non venga smi-nuita la “autonomia”, non tanto gestionale ma di indirizzo poli-tico. Se ci rifacciamo tutti al “centralismo romano”, alla fine, datala scarsità di risorse finanziarie, l’interesse a sviluppare gli aero-porti si concentrerà solo sui 2 o 3 più forti.

ALITALIA SAI. Come valuta i primi risultati di Luca Cordero diMontezemolo? La partita dovrebbe giocarsi tra nuovi bond enuovi aerei per i voli intercontinentali. Gli Arabi la fanno da pa-droni?Io paradossalmente spero che la facciano da padroni perché intutti questi anni noi italiani non siamo stati capaci a dare unasvolta per gestire al meglio la Compagnia.

ENAV. La società ha nuovi vertici (Fernando Beccalli Falco e Ro-berta Neri) anche in vista della privatizzazione del 40% del ca-pitale sociale. Come valuta?È troppo presto per dare pagelle. Tuttavia, una cosa voglio dirlacon chiarezza. Io, anche se faccio parte di una forza politica libe-rista e liberale, ritengo che queste tipologie di agenzie devonorestare assolutamente pubbliche. Non stiamo parlando di que-stioni finanziarie, di bilancio o di cassa, ma di sicurezza nazionalee di sicurezza dei viaggiatori, oggi necessarie più che mai.

TRASPORTO AEREO-ENAC. Il Commissario UE ai Trasporti, Vio-leta Bulc ha aperto una procedura sulle tariffe aeroportuali, chenon dovrebbero più essere gestite da ENAC ma dall’ART. ENAC,inoltre, non sarebbe “indipendente” e soggetta allo “strapo-tere” di una personalità del calibro di Vito Riggio.In Italia siamo abituati a dire che nessuno deve comandare. Maci vuole qualcuno che poi decida realmente. Piuttosto, invece,dovremmo verificare perché, a fronte di un esborso così pesanteper i viaggiatori aerei (le tasse aeroportuali pagate per ogni sin-golo viaggio) non ci sia una rendicontazione delle spese.

RIFORMA PORTUALITÀ. Il PIANO STRATEGICO NAZIONALEDELLA PORTUALITÀ prevede una nuova “governance” e accor-pamenti - da 24 a 14 - delle attuali Autorità portuali. Il “cluster”marittimo è preoccupatissimo.Fanno bene ad essere preoccupati perché la riduzione del nu-mero delle Autorità portuali, se da un punto di vista teorico sa-rebbe positivo, in pratica è un’autentica fesseria. Siamo in unsistema dove chi è forte continua ad esserlo anche a discapitodei costi che devono sopportare le compagnie di navigazione.

PON (Programma Operativo Nazionale). Il MIT lo starebbe pre-disponendo per dare 1,84 miliardi di euro a 5 regioni meridio-nali. Realtà o propaganda?Propaganda. Così come nella legge di stabilità. Poco sviluppo peril Sud, soltanto 3 azioni infrastrutturali: Salerno-Reggio Calabria,Terra dei fuochi e Matera Città della Cultura.

Per chiarezza verso i suoi iscritti, la Fit-Cisl fa presente che, come è ovvio, le opinioni espresse dagli intervistati di questa rubricadedicata alla Politica non necessariamente coincidono con le posizioni della Fit medesima.

A cura di Chiara Campanella

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