MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE …...ti salut oc n f to ti p r eg o – in nome n o n solo de l’antic...

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04 11 WWW.AGENDACOSCIONI.IT MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTE DEL PARTITO RADICALE ANNO VI NUM. 4 SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 2 DCB - BOLOGNA Direttore Simonetta Dezi Abbiamo asservito gli animali alla nostra quotidianità: dal cibo al divertimento. Esiste un confine tra noi e loro ? La genetica dissolve o attenua le differenze. In nome della Scienza continuiamo ad utilizzarli nei laboratori di ricerca. È ancora necessario? È eticamente fondato? Il dibattito scientifico tra favorevoli e contrari è aperto, mentre si investe per trovare metodi alternativi di sperimentazione. Una soluzione va cercata fuori da ogni integralismo. Guardare alla tradizione nonviolenta gandhiana può orientarci . Anche riguardo la violazione della dignità e dei diritti umani. Sotto i nostri occhi il sovraffollamento delle carceri e il sì della Camera alla legge contro il Testamento biologico. Anima (L) mundi CAVIE: ALLA RICERCA DELLE ALTERNATIVE

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WWW.AGENDACOSCIONI.ITMENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTE DEL PARTITO RADICALE ANNO VI NUM. 4

SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 2 DCB - BOLOGNA Direttore Simonetta Dezi

Abbiamo asservito gli animali alla nostra quotidianità: dal cibo al divertimento. Esiste un confine tra noi e loro?La genetica dissolve o attenua le differenze. In nome dellaScienza continuiamo ad utilizzarli nei laboratori di ricerca. Èancoranecessario? È eticamente fondato? Il dibattito scientifico trafavorevoli e contrari è aperto, mentre si investe per trovaremetodi alternativi di sperimentazione. Una soluzione va cercatafuori da ogni integralismo. Guardare alla tradizionenonviolenta gandhiana può orientarci. Anche riguardo laviolazione della dignità e dei diritti umani. Sotto i nostri occhiil sovraffollamento delle carceri e il sì della Camera alla leggecontro il Testamento biologico.

Anima(L)mundiCAVIE:

ALLA RICERCADELLE ALTERNATIVE

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Da Radio CarcereLa nostra storia riconosciuta,sospendo lo sciopero"Dobbiamo essere speranza, non solo averla e o-norare ogni segno positivo, ogni millimetro dicammino nella direzione giusta invece che conti-nuare in questa rovina verso il basso che sembratrainarci tutti con la sola forza della gravità. - ha e-sordito Pannella - Allora onoriamo questa occasio-ne, onoriamo il fatto che il nostro Presidente dellaRepubblica con una espressione pubblica, abbia a-vuto la bontà, e la generosità di riconoscere la no-stra storia di difesa dei diritti civili e del diritto e o-noriamo che il Presidente del Senato Schifani abbiaavuto la ragionevolezza di adoperarsi a favore diquesto convegno [...] facendone noi tutti tesoro."

Il video messaggioIn Italiasituazione di criminalitàIn nome del popolo sovrano, nel nome della legge, oggiin Italia si sta realizzando una situazione di criminalità pro-fessionale in senso proprio e tecnico - e non morale- daparte dello Stato nei confronti dei cittadini. Ripeto: in no-me del popolo italiano, in nome della legge si sta impo-nendo al popolo -peggio che nel ventennio partitocraticoinfame fascista e dal sessantennio partitocratico - qualcosache ha una distanza davvero catacombale dalla legalità in-ternazionale, dalla legge sui diritti umani, dalla dichiara-zione dei diritti, dai trattati, che anche in aperta violazioneblasfema del diritti europeo e della nostra - com'è? - “bel-lissima” costituzione. Non è vero che sono tutti uguali masono tutti soci nel furto di legalità, di costituzione, di da-naro e di vita al nostro Paese. (Estratto dal testo del video messaggio di Marco Pannella)

Il blitzMegaschermo e busdavanti alla Raiper essere ascoltatiIl 20 giugno scorso un bus rosso a due piani, cona bordo dirigenti e parlamentari radicali, ha attra-versato le strade di Roma mostrando uno striscio-ne con su scritto “Amnistia per la Repubblica”. Ilbus ha sostato, poi, dinanzi la sede della Rai di viaTeulada, il carcere di Regina Coeli e il palazzo delMinistero della Giustizia, in via Arenula: è statoproiettato sulle pareti di questi edifici, come fosseil megaschermo di un cinema, un video messag-gio di Marco Pannella, della durata di 6 minuti.Nella sede della Tv pubblica era in corso l’ultimapuntata di Ballarò, che quest’anno ha ospitato1303 personaggi politici, escludendo però sem-pre il leader radicale.

Il 23 giugno

La lettera del Presidente:

“Colgo il senso d’urgenza”

Caro Marco,desidero rispondere alle

molte questioni e sollecitazioni che hai

sottoposto alla mia attenzione nel nostro recen

te incontro al

Quirinale e nelle lettere e documentazioni che mi

hai inviato nei

giorni scorsi. Credo che l’Italia ti debba il giusto r

iconoscimento

per la determinazione con la quale hai intrapreso

tante battaglie

per sollecitare una piena affermazione e tutela de

lle libertà civi-

li e dei diritti dei cittadini.

[…] Credo che la tua azione continuerà ad esse

re un prezioso

stimolo, suscitando come già in passato discussi

oni e prese di

coscienza che rivelano poi col tempo la loro feco

ndità e lungimi-

ranza. Inviandoti i miei migliori auguri, ti saluto

con affetto e ti

prego – in nome non solo dell’antica amicizia m

a dell’interesse

generale – di desistere da forme estreme di prote

sta di cui colgo

il senso di urgenza, ma che possono oggi metter

e gravemente a

repentaglio la tua salute e integrità fisica.

Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica

on line www.lucacoscioni.it SATYAGRAHA

Amnistiain nomedella leggePiù di tre mesi di sciopero della fame e, in parte,della sete, un “Sathyagraha” - “ricerca dellaverità” - ancora in corso. Con la sua durissimainiziativa nonviolenta Marco Pannella - insiemealla deputata radicale Rita Bernardini e IreneTesta, segretaria dell’associazione Il DetenutoIgnoto - ha riproposto alle istituzioni dellaRepubblica e all’opinione pubblica la questionedelle carceri e della giustizia. Tutto fa pensare chela sfida del leader radicale possa esserefinalmente raccolta nella sua essenzialità, eGoverno e Parlamento si decidano finalmentead assumere misure efficaci e definitive, a partireda una ormai indilazionabile amnistia, perrisolvere il più grave e drammatico problemasociale del Paese. Il 28 e 29 luglio a palazzoGiustiniani il Convegno "Giustizia! In nomedella legge e del popolo sovrano" alla presenzadel presidente della Repubblica GiorgioNapolitano e del presidente del Senato, RenatoSchifani. “La crisi della giustizia e la situazioneinumana delle carceri – sottolinea l’appellosottoscritto da centinaia di personalità –pongono in grave pericolo l’esistenza stessa delloStato di diritto”. “Raccolgo il senso di urgenza”,ha significativamente ammonito il presidentedella Repubblica. Sì, non c’è più tempo daperdere per ripristinare in Italia un minimo didemocrazia.

Le adesioni24mila cittadini 19mila detenutie tante firme

P erchè l'Italia “torni a poter essereconsiderata, in qualche misura, una

democrazia”. Ecco parte dell’appello, chesi può leggere sul sito dei radicali, asostegno dell’iniziativa di Marco Pannella.“Emblematico del patente stato diillegalità anti-democratica in cui si troval’intera Repubblica italiana è il caso dellagiustizia e delle carceri, oggetto di unadura lotta nonviolenta che, accanto aMarco Pannella, Rita Bernardini e IreneTesta, ha visto impegnati e coinvolti oltre24.000 cittadini che stanno partecipandoallo sciopero della fame”. “Insieme aimilitanti radicali, l'Associazione RadicaleIl Detenuto Ignoto e associazioni comeAntigone e Ristretti Orizzonti, oltre 19 miladetenuti, 4 mila loro familiari e decine diagenti, psicologi penitenziari, educatori,direttori di carcere, avvocati dell’Unionecamere penali, esponenti di sindacati dipolizia e volontari”.Tra le personalità che hanno aderito: Maurizio Costanzo, lo scrittorealgerino Amara Lakhous, l'exministro Claudio Scajola e il rapper J-AX. Eancora: Giuliano Amato,Vittorio Feltri, Rita Levi Montalcini,Giacomo Marramao, Angelo Panebianco,Adriano Sofri; il regista Marco Bellocchio;gli attori Giorgio Albertazzi, GianmarcoTognazzi e Paolo Villaggio; DonLuigi Ciotti, Don Antonio Mazzi,Riccardo Pacifici, presidente dellaComunità ebraica di Roma;Luigi Manconi presidente di “A BuonDiritto”; Mario Morcellini, direttore deldipartimento di Comunicazione de “LaSapienza”; i giuristi Giuseppe Di Federico,Luigi Ferrajoli, Fulco Lanchester,Mario Patrono, Stefano Rodotà;Enrico Sbriglia, del sindacato direttori edirigenti penitenziari, Valerio Spigarelli,presidente dell’Unione Camere Penali.Inoltre circa 300 parlamentari di tutti igruppi, tra cui Rosy Bindi,Pierluigi Castagnetti, Anna Paola Concia,Benedetto Della Vedova, Pietro Ichino,Enrico La Loggia, Marianna Madia,Leoluca Orlando, Antonio Martino,Arturo Parisi, Gaetano Pecorella,Flavia Perina, Savino Pezzotta,Adriana Poli Bortone, Stefano Stefani, JeanLeonard Touadì, Walter Veltroni; glieuroparlamentari Rita Borsellino,Rosario Crocetta, Patrizia Toia; ilpresidente dei Verdi Angelo Bonelli,Paolo Ferrero, segretario di RifondazioneComunista; i sindaci di EnnaPaolo Garofalo, di Pisa Marco Filippeschi,di Taranto Stefano Ippazio, di BolzanoLuigi Spagnolli; il presidente dellaProvincia di Roma Nicola Zingaretti; ilpresidente della Regione Basilicata Vito DeFilippo.Hanno aderito anche: il cantautoreFranco Battiato, lo scrittore e senatoreGianrico Carofiglio, don Luigi Ciotti,Dario Fo e Franca Rame, donAndrea Gallo, il maestro Ennio Morricone,la deputata Alessandra Mussolini, ilneosindaco di Milano Giuliano Pisapia.

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IL PUNTOMaria Antonietta Farina Coscioni

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Senzaviad’uscitaIl Ddl Calabrò è l’antitesi di tutto quello per cui hanno lottato e per cui si sonobattuti Coscioni, Welby e Nuvoli

La mobilitazionedell’Associazione CoscioniTutte le volte che il Ddl Calabrò contro il Testamentobiologico veniva discusso nell’Aula della Camera,l’Associazione Coscioni era a piazza Montecitorio perun sit in di protesta. In attesa della mobilitazionegenerale che terremo insieme con i Radicali italianidavanti al Senato il giorno della discussione finale deldisegno di legge, vogliamo ricordare ai cittadini qualisono gli strumenti che possono utilizzare per farvalere il loro costituzionale dirittoall’autodeterminazione:1. redigere il proprio testamento biologico e farloautenticare: HTTP://WWW.LUCACOSCIONI.IT/SITES/DEFAULT/FILES/HYDRA/TESTAMENTO_BIOLOGICO.PDF

2. far valere (solo “simbolicamente”) la propriavolontà grazie ad una applicazione di Facebook chepermette all’utente di nominare due “esecutoritestamentari” che, in caso di decesso, possonoattivare una procedura di pubblicazione di unmessaggio scelto preventivamente dall’utente:HTTP://APPS.FACEBOOK.COM/THELASTWISH/3. produrre il video del proprio testamento biologico,come quello di Paolo Ravasin: HTTP://WWW.LUCACOSCIONI.IT/TESTAMENTO-BIOLOGICO-IL-VIDEO-DI-PAOLO-RAVASIN4. far istituire nel proprio Comune un Registro deiTestamenti biologici: HTTP://WWW.LUCACOSCIONI.IT/REGISTROTESTAMENTO5. Firmare la petizione al Parlamento per chiedereuna indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina: HTTP://WWW.RADIORADICALE.IT/FILES/PETIZIONE_EUTANASIA.PDF

L o dico sperando che il papà di Eluana,Beppino Englaro, sappia comprenderepiù e meglio di come riesco ad

esprimermi. Forse, come dice Marco Pannella,abbiamo fatto un errore, per troppo amore, pertroppo rispetto. Forse le fotografie chemostravano Eluana nei suoi momenti più bellinon dovevano essere mostrate come è accaduto.Forse, come hanno fatto, vincendocomprensibili e umanissimi sentimenti, ifamiliari di Stefano Cucchi, anche le fotografiedi Eluana prigioniera di un corpo che nonconsiderava più suo, e la teneva atrocementeprigioniera, andavano mostrate, fatte conoscere.Lo dico perché vedere come quegli anni diforzata vita avevano ridotto Eluana, avrebbeevitato le speculazioni ignobili che ci sono state.Ricordate? Da Giuliano Ferrara che portabottigliette di acqua minerale sul sagrato delduomo di Milano, all’incredibile dichiarazionedel presidente del Consiglio, che Eluana era incondizione di procreare. E forse in tantiavrebbero reagito come il senatore del PdLGiuseppe Saro: anche lui, come me, ha avutomodo di vedere in che condizioni vere eracostretta a vivere Eluana, e subito ha reagito aquell’affermazione dicendo: “se Berlusconi

avesse visto Eluana, quelle cose non leavrebbe mai dette”. Forse ha sbagliato, pertroppo amore, Beppino; e noi con lui, chenon abbiamo insistito a sufficienza, nonabbiamo saputo trovare le giuste parole.Come sia, il partito clericale, quello che ha isuoi alfieri nei Sacconi e nelle Roccella, nelleBinetti e nei Quagliariello, segna un punto asuo favore. Il testo di legge sul "biotestamentoe fine vita" è stato approvato dalla Camera deiDeputati, e ora passa, per il voto definitivo, alSenato. Una maggioranza allargata all’UdC diPierferdinando Casini ha stabilito che se citroveremo nella situazione di Eluana, e anchese in precedenza abbiamo dato precisedisposizioni di non tenerci in vita, la nostravolontà non conta nulla, è carta straccia.Siamo condannati a vivere anche se riteniamoche quella vita non sia più tale e degna diessere prolungata. Sono altri che devono epossono decidere per noi; unica alternativa:espatriare; oppure confidare sulla manopietosa di un medico, di un’infermiera, cheponga fine al nostro calvario nellaclandestinità e a suo concreto rischio epericolo. Come del resto avviene tutti i giorninei nostri ospedali e nelle nostre cliniche. Per

paura di una norma giuridica palese, sipreferisce l’arbitrio clandestino. Ho definito quel testo di legge una “schifezza”.Qualche collega ha pensato che sia stata unareazione frutto di emotività. Sbaglia. L’ho detto,e lo penso, come si dice “a mente fredda”; e hocercato di spiegare le ragioni che mi hannoportato a quel giudizio lapidario quando sonointervenuta per dichiarazione di voto. Insostanza: a) Perché si tratta di una legge imposta alPaese da una maggioranza arrogante,prepotente, clericale e oscurantista, che non hapari in nessuna legislazione europea eoccidentale. b) Perché pretende di imporre come e quandola vita è degna di essere vissuta e non tiene inalcun conto la volontà della persona, anchequando questa è espressa in scienza e coscienzae rende le dichiarazioni anticipate ditrattamento carta straccia.c) Perché è una legge che non prevede facoltàe diritti, ma solo divieti ideologici: degni, comel’ha bollata il presidente della Camera,Gianfranco Fini, di uno Stato etico e totalitario.d) Perché è una legge, come dicono tutti isondaggi e le ricerche demoscopiche, rifiutatadalla maggioranza di questo Paese e inparticolare dalla stessa comunità di credenti chenon è in sintonia con l’attuale maggioranzaparlamentare, ma con le nostre proposteliberali, rispettose e radicali. e) Perché è legge ipocrita imposta nellasperanza di guadagnare così qualche residuoconsenso da parte delle gerarchie vaticane che,peraltro, sempre più manifestamente stannolavorando per un’alternativa a questo governo. f) Perché è una legge che inevitabilmente saràsmantellata dalla Corte costituzionale, come hagià fatto con la legge 40 sulla procreazioneassistita; una legge che contraddice laCostituzione oltre che tutti i deliberati e ipronunciamenti della stragrande maggioranzadella comunità scientifica internazionale. g) Perché è una legge che costituisce l’antitesidi tutto quello per cui hanno lottato e per cui sisono battuti Luca Coscioni, Piergiorgio Welby,Giovanni Nuvoli e tanti malati e le lorofamiglie lasciati in avvilente solitudine,“dimenticati” e abbandonati nella lorosofferenza.Ora si tratta di assicurare un impegno ancor piùforte, e ingaggiare una lotta ancora più dura. Civuole tutta l’improntitudine del ministro dellepolitiche sociali Sacconi, secondo il quale “lanutrizione e l’idratazione artificiali non sonotrattamenti sanitari perché l’ha detto lamaggioranza del Senato”. Capito? Il Senato nonle società scientifiche competenti. Accade questo: nessuno si dichiaraufficialmente contro la Scienza, ma l’anti-scienza gronda da ogni comportamento del

Governo, e ben lo dimostra il voto sul ddlCalabrò. Hanno agitato strumentalmente la questionedell’eutanasia. Il filosofo cattolico GiovanniReale ha confutato, una volta per tutte questespeculazioni usate per impedirel’autodeterminazione: “Un conto è darsi lamorte”, ha dichiarato durante le polemiche sulcaso Englaro, “e un conto è lasciare che arrivi lamorte”.Non so se si dovrà far ricorso, come da piùparti è stato ipotizzato, allo strumentoreferendario. Bisognerà studiare bene la cosa, ecomunque prima dovremo fare di tutto perchéla legge non sia approvata. Una legge, ripeto,chiaramente incostituzionale, dal momentoche l’articolo 32 della Costituzione –quell’articolo voluto e scritto da Aldo Moro –dichiara solennemente “che nessuno può essereobbligato a un determinato trattamentosanitario contro la propria volontà”. Del resto,lo stesso presidente dell’associazione dei medicicattolici italiani, professor Vincenzo Saraceni hariconosciuto che nutrizione e idratazioneartificiale non possono essere imposte a nessunpaziente, né a chi è cosciente né a chi si trova instato di incoscienza. Sempre Saraceni hacriticato senza mezzi termini il passaggio cheesclude proprio alimentazione e idratazioneartificiale dagli interventi che il cittadino puòrifiutare nel suo testamento biologico: “Cosìcome un paziente vigile può rifiutare unatrasfusione o l’amputazione di una gamba incancrena, e anche ovviamene il sondino perl’alimentazione, così può farlo un pazienteincosciente, se ha lasciato indicazioni preciseche vanno poi segnalate e rivendicate dal suofiduciario. Imporre a un paziente incosciente laPeg o il sondino nasogastrico mi sembrafrancamente eccessivo”. Dunque c’è anche lastrada – ovviamente più lunga – dei ricorsi allaCorte Costituzionale, la stessa che abbiamopercorso per la legge 40.C’è una vera e propria manipolazione delleparole messa in cantiere da chi esalta la Vita, manon si occupa mai della Vita: nega sostegni allefamiglie in difficoltà, lascia i giovani in uneterno precariato, e via così; e invoca la“alleanza terapeutica”, che è cosa molto bella,ma vale solo quando il medico e il pazientevanno d’accordo, e il paziente non è obbligatoa sottoporsi a un’operazione o a un trattamentomedico o a continuarlo senza limiti, se nonvuole. In questo caso, invece, significa SantaAlleanza tra gerarchie cattoliche vaticane egoverno, e si traduce in: il medico può farel’opposto di quello che ha disposto il malato ochiede il suo fiduciario. E non ci si può farenulla.E’ questo che si sarebbe dovuto far conoscere,discutere, su questo ci si sarebbe dovutoconfrontare; non è accaduto; né d’estate, nénelle altre stagioni. Vale per il Biotestamento,vale per il Satyagraha per la giustizia e il dirittoche vede impegnati in un lungo sciopero dellafame Marco Pannella, Rita Bernardini, IreneTesta e altri ventimila cittadini italiani; vale per ipasticci sulla legge elettorale che stannomettendo in cantiere in queste ore, e permoltissime altre importanti questioni. A partela piccola isola costituita da “Radio Radicale”non c’è altro luogo di discussione, confronto,dibattito. Questa credo sia oggi la nostraurgenza, la questione da affrontare e risolvere.Ancora una volta è il nostro diritto a sapere, aessere informati che viene minacciato,confiscato; e che dobbiamo assicurare econquistare.

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In rete

La CostituzioneArt. 32: “Nessuno puòessere obbligato ad undeterminato trattamentosanitario contro lapropria volontà”

MariaAntonietta Farina Coscioni

DeputataRadicali, co-presidenteAssociazioneLuca Coscioni

Chi è

on line www.lucacoscioni.itFINE VITA

La leggeCOSA PREVEDECOSA VIETA

Il 12 luglio l’Aula della Camera haapprovato, a scrutinio segreto con 278voti a favore, 205 contrari e 7 astenuti,il testo del Disegno di Legge Calabrò inmateria di fine vita. Se riceverà ilsecondo via libera dal Senato, dalprossimo autunno, il testo sarà unalegge che istituisce le cosiddette Dat,“Dichiarazioni anticipate ditrattamento”. Esse si applicano solo apersone a cui è riconosciuta l’assenza diattività cerebrale integrativa cortico –sottocorticale (encefalogramma piatto).Nel dettaglio la proposta di legge , tra ivari punti, vieta esplicitamente, secondol’emendamento della Binetti, di indicarenel biotestamento i trattamenti sanitariche si vorrebbero rifiutare il giorno in cuinon si sarà più capaci di comunicare.Inoltre non si possono rifiutaremacchinari per la respirazione eidratazione e alimentazione artificiali. E’prevista solo una eccezione per questiultimi due trattamenti: potranno esseresospesi quando il paziente in statoterminale non è più in grado diassimilarli e quando gli stessi nonrisultano più efficaci. Chi sottoscrive leDat può indicare quali antidolorificipossono essergli somministrati nelmomento in cui non sarà più in grado diesprimersi. La volontà del paziente nonè vincolante per il medico che loprenderà in cura e che potrà considerareil parere del fiduciario o dei parenti, maa lui spetterà sempre l’ultima parola.

“C’è una vera e propriamanipolazionedelle parolemesse incantiere di chiesalta la Vita,ma non sioccupa maidella Vita”

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on line www.lucacoscioni.it

Marco Cappato

L a libertà di ricerca scientifica -obiettivo fondantel'Associazione Luca Coscioni -

può essere intesa come nemica deglianimali , quando si parla disperimentazione (peggio ancora se siusa il termine "vivisezione") su diessi; può, al contrario, esserericonosciuta come amica deglianimali quando ci aiuta acomprenderne la sofferenza,persino la coscienza, la continuitàcon l'animale umano e la scoperta dimetodi alternativi allasperimentazione animale stessa."La conoscenza è sempre un bene",ammoniva il Nobel Ivar Giaever inoccasione della riunione costitutivadel Congresso mondiale per lalibertà di ricerca scientifica . Perpraticare il suo motto èindispensabile abbandonareposizioni "assolute", una voltaraggiunte le quali, la nuovaconoscenza è sempre un'insidia. Ilcampo del rapporto tra ricerca eanimali non fa eccezione.

Tra gli iscritti dell'Associazione LucaCoscioni esistono le sensibilità piùdiverse. Innanzitutto ci sono i tantiscienziati che praticano lasperimentazione sugli animali,considerandola concretamenteinsostituibile per la ricerca di curecontro malattie terribili checolpiscono l'uomo. A meno di volerconsiderare, nell'ordine delpossibile, una loro crudeltà collettivao insensibilità professionale, magariin obbedienza ad interessiinconfessabili, va dato loro atto, neldifendere la sperimentazione,dell’impegno costante nel chiedere erispettare regole che diminuiscano lasofferenza e l'utilizzo di animali inlaboratorio. Tra i nostri iscritti cisono anche coloro che di quegliscienziati sono sostenitoririconoscenti quando portano avantila ricerca contro i dogmi clericali, adesempio su embrioni e dintorni,nella speranza che nuove ricerche

Giulio Cossu

Per un’associazione come la no-stra, alcuni temi sensibili comegli OGM ( Organismi genetica-

mente modificati) o la sperimenta-zione animale rappresentano argo-menti complessi sui quali gli appar-tenenti possono trovarsi e spesso sitrovano su posizioni opposte.Nel caso specifico della sperimenta-zione animale, la situazione è parti-colarmente difficile: da un lato l’ideadi imporre una procedura sperimen-tale (anche se non dolorosa) chespesso termina con il sacrificio a unanimale che non si è offerto volonta-rio turba molti, dall’altro la nostra as-sociazione ha tra i suoi fini principa-li la promozione della ricerca scienti-fica per cercare delle cure a malattie fi-nora incurabili. Perché oggi la ricercanon possa prescindere dall’uso deglianimali e perché impedirne l’uso si-gnifichi bloccare la ricerca biomedicaè spiegato molto bene negli articoli diSilvio Garattini e Giuseppe Remuzzi.Evito pertanto di ripetere gli stessi ar-gomenti.Invece racconterò in breve la mia e-sperienza personale e alla fine cer-cherò di indurre qualche spunto di ri-flessione in chi è contrario alla speri-mentazione.Da molti anni il mio gruppo di ricer-ca studia la distrofia muscolare di Du-chenne, una grave e purtroppo nonrara malattia genetica che colpisce imuscoli dei pazienti portandoli pro-gressivamente alla perdita totale dellamotilità. Non esiste una cura e il miogruppo sperimenta una nuova strate-gia di terapia cellulare basata sul tra-pianto intra-arterioso di cellule stami-nali adulte. Abbiamo verificato l’effi-cacia e la sicurezza del trattamentoprima su topi e poi su cani affetti da

distrofia muscolare, malattia che col-pisce tutti i mammiferi e non solol’uomo. I risultati positivi ci hannopermesso di iniziare una sperimenta-zione clinica riducendo al minimo irischi per i pazienti. La pubblicazio-ne del lavoro sui cani mi valse molte

e-mail con opposto contenuto,molte, da parte di pazienti e lorofamiliari, esprimevano apprezza-mento e gratitudine, alcune con-tenenti insulti e minacce. Anche ilMattino di Napoli, in un articoloapparso a dicembre del 2006, ti-tolava “Telethon: cani da vivise-zionare”, assumendo che una i-niezione equivalga ad una vivise-zione.Cosa possiamo dedurre da questavicenda? Innanzitutto che l’opi-nione che ognuno si fa sulla speri-mentazione animale è molto in-fluenzata dalla sua condizione dimalato o di persona sana. Poi èdifficile per i non addetti ai lavoridocumentarsi direttamente su co-me avviene la sperimentazione a-nimale oggi. Non è un caso che lefoto che documentano scimmiecon elettrodi impiantati nel cer-vello siano sempre ingiallite daltempo, anche se oggi con Photo-shop… Poi un discorso più gene-rale: da sempre l’uomo utilizza glialtri animali per nutrirsi, vestirsi,curarsi, trasportare persone e co-se. E’ giusto? Non so rispondereperò chi è contro la sperimenta-zione animale, per coerenza nondovrebbe mangiare alimenti di o-rigine animale (ma allora i vege-tali hanno solo la colpa di esserepiù diversi da noi) e soprattuttonon dovrebbe mai assumere far-maci perché dietro ognuno diquelli che compriamo in farma-cia c’è il sacrificio di molti anima-li. Infine, come Associazione Co-scioni, possiamo schierarci a favo-re della ricerca di una cura permalattie incurabili e poi anchecontro la sperimentazione ani-male che questa ricerca rendepossibile?

possano aiutare non solo a trovarecure per l'animale umano, ma anchea superare la sperimentazioneanimale, non tollerata sotto alcunaforma e per alcuna ragione. Questo numero di Agenda Coscioninon pretende di conciliare posizioniinconciliabili. Abbiamosemplicemente voluto accendere iriflettori sullo stato del dibattito, esulle nostre stesse "differenze", nellafiducia che, anche in questo caso, laconoscenza sia un "bene" in grado difarci progredire nella cura dellemalattie, tanto quanto nel benesseredegli animali. Una condizionemetodologica per fare passi avanticredo sia quella che i passi sianograduali, sopratutto quando siguarda alla questione non soltantoda un punto di vista morale - chelegittimamente include la posizionedi chi mette sullo stesso piano la vitadi tutti gli animali, umani e non - maanche politico e legale, cioè su unterreno intrinsecamente "umano"(umano è chi scrive le leggi, umano èchi può farle rispettare, attivarle neicasi concreti, subirne le sanzioni)dove il compromesso e la ricerca delconsenso sono indispensabili pergovernare grandi problemi sociali, eoffrire soluzioni.Un assoluto "no allasperimentazione animale" nonsarebbe una proposta, perché nelformularla dovremmo fingere diignorare che anche sull'animaleumano si fa sperimentazione, enessuno propone di abolirla deltutto. Non sarebbe una proposta, seprima non si fosse iniziato a darerisposte al problema, sempre piùurgente sul piano ecologico primaancora che su quello animalista,delle centinaia di milioni di animalifatti nascere al solo scopo dimacellarli per un consumo che nonsolo non è scoraggiato, ma èampiamente propagandato epubblicitariamente indotto, senzache nemmeno si possa invocare unbeneficio per la salute umana chel'utilizzo scientifico può invecedocumentare. In altri termini: quale

principio può indurre a bloccare unasperimentazione rigidamenteregolata senza aver nemmenoprovato a rallentare un consumo dianimali promosso in ogni modo?Anche chi pretendesse di consideraregli animali non umani comesemplice oggetto, materiale dalaboratorio, si porrebbe al di fuori diquella che è non solo la sensibilitàgenerale, ma anche il livello diconoscenza su ciò che l'animale èdavvero, su ciò che prova, su ciò che"pensa" ,con e senza virgolette. Eormai, per le conquiste già realizzatedal corpus giuridico in buona partedel mondo, si porrebbe di già controle regole nazionali e internazionaliper il benessere degli animali.

Il punto di partenza e di arrivorimane infatti quello del rispettodelle leggi - problema per iRadicali sempre centrale - . Seadeguatamente applicaterisparmierebbero agli animaliinutili sofferenze, tanto darendere - il termine"vivisezione"non piùcorrispondente alla realtà deilaboratori. Da non dimenticare la questionedei soldi, gli investimenti peraiutare concretamente asviluppare tecniche di ricerca chegradualmente potranno rivelarsipiù efficaci di quelle cherichiedono l'utilizzo di animali.L'importante, però, è che a

decidere della maggiore o minoreefficacia non sia un'autorità politica, sulmodello di quelle che pretendono dispiegare come, ad esempio, la ricercasulle staminali adulte sia più efficace diquella sulle embrionali.Non sarà un caso se il Vaticano si affrettaa spiegare agli animalisti quantoinaccettabile sia sperare che dalla ricercasugli embrioni arrivino alternative allasperimentazione animale. Chissà mai che, anche su questo, LucaCoscioni non ci abbia indicato una dellestrade da seguire, con quella relativisticaumiltà necessaria per portare avanti siala conoscenza scientifica, sia l'empatiaper chi condivide il nostro ecosistema.

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animaliIn rete

MARCO CAPPATO

Segretariodell’Associazione LucaCoscioni,consigliereRadicali alComune diMilano

A COLLOQUIOGiulio Cossu

Il ricercatore CURIAMO LA DISTROFIA MUSCOLARE TRATTANDO CLINICAMENTE TOPI E CANI

Il loro “sacrificio”accade nelle nostre case

Giulio Cossu

DivisioneMedicinaRigenerativa,IRCCS SanRaffaele,Milano;membro delConsigliogeneraledell’Associazione Coscioni

Chi è

La patologiaLA DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE

E’ una grave malattia geneticache colpisce i muscoli eprovoca la perdita progressivadella forza. Con il tempovengono coinvolti non solo imuscoli di gambe e braccia,ma anche quelli del respiro e ilcuore. Conduce alladegenerazione muscolare inun bambino maschio su3500. E’ dovuta ad unamutazione nel gene delladistrofina, proteina con ruolostrutturale e regolatorio nellacellula muscolare. I ricercatoridel team di Giulio Cossuhanno intrapreso uno studiodi ricerca per correggeregeneticamente le cellulemuscolari distrofiche del topo,attraverso un cromosomaartificiale umano e procederead un trapianto autologo,ovvero senza donatore. Illavoro del gruppo di ricercacoordinato dal professorCossu riceverà in tre anni unfinanziamento di 280 milaeuro da Parent Project Onlus,mediante il Fondo DanieleAmanti.

Continuare a cercare le cure, ma anche le alternative alle cavie

L’opinione che ognuno si fa sull’uso nei laboratori è influenzata dalla condizione di malato o di persona sana

…se tutta questa gente non impara che "ani-mali" siamo tutti, e che rispettare gli esseriviventi e' indispensabile perché formiamo ilcomplesso vario ma interdipendente degli esse-ri viventi e la vita degli uni e' strettamenteconnessa con la vita degli altri, cioè di tutti,non riusciremo mai a mettere fine a tutte leingiustizie e le violenze che si compiono con-tro il pianeta Terra. (Adele Faccio, intervista del maggio 1991)

Col vegetarianesimo si decide di rinunciare al cibo che comporti ucci-sione di animali; e con ciò stesso muta il nostro modo di avvicinarci adessi, il nostro modo di considerarli; si accetta sorridendo ma con fer-mezza l'apparente stranezza che galline e pecore, dopo averci dato uovae lana, "muoiano di vecchiaia"; si amplia, al posto della violenza spie-tata, quel piano di collaborazione in cui consiste l'incremento dellaciviltà. Questa "sospensione" introdotta nella leggerezza sterminatrice enella freddezza utilitaria si riflette in accrescimento di valore interiore.Ma c'è di più e forse il meglio. Io debbo confessare che, pur avendo unnotevole interesse all'esistenza degli animali, mi decisi al vegetarianesi-mo nel 1932, quando, nell'opposizione al fascismo, mi convinsi che l'e-sitazione ad uccidere animali avrebbe fatto risaltare ancora megliol'importanza del rispetto dell'esistenza umana. (da Il problema religioso attuale, di Aldo Capitini)

Il dibattito ANIMALI E RICERCA

Andare avantiabbandonandogli assoluti

SPERIMENTAZIONE ANIMALE

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SPERIMENTAZIONE ANIMALE on line www.lucacoscioni.it

Pellicce

Sono necessarie 11,4 pelli di visone per produrre 1 kg di pelliccia,quindi più di 11 animali: considerato che un singolo visone necessi-ta di circa 50 kg di cibo durante la sua vita, occorrono ben 563 kg dicibo per la produzione di un solo chilo di pelliccia. La fase di alimen-tazione dei visoni risulta essere un fattore dominante in 14 effettiambientali dei 18 presi in esame (il mangime dei visoni, compostoda frattaglie ed altri scarti dell’industria del pollame e del pesce, oltrea farine, viene congelato in lastre e così mantenuto sino alla sommi-nistrazione agli animali, con anche un inevitabile ingente consumodi energia; cambiamento climatico, eutrofizzazione [sovrabbondan-za di sostanze nutritive in un determinato ambiente] e emissioni tos-siche;emissioni di N2O (monossido di azoto) e NH3 (ammoniaca)provenienti dalle deiezioni dei visoni). La pelliccia sintetica (che ge-neralmente è composta dal 72% di fibre acriliche e dal 28% di coto-ne), o comunque abiti in cotone, acrilico, poliestere (ma anche la-na) hanno un impatto ambientale decisamente inferiore alla pellic-cia animale. Oggi in Italia le donne che dichiarano di indossare unapelliccia sono diminuite dagli 8 milioni del 2002 a 2,6 milioni, e sitratta di donne che per il 47% hanno una età maggiore di 65 anni eun livello di istruzione basso (il 60% ha solo la licenza media inferio-re).Tuttavia, a fronte di un mercato in continuo declino, sono sempremilioni gli animali appositamente allevati e uccisi per la produzionedi pellicce; gli oltre 7.000 allevamenti europei hanno rappresentatonel 2009: il 64,7% della produzione mondiale di pellicce di visone(più di 30 milioni di animali); il 55,6% della produzione mondialedi pellicce di volpi (più di 2 milioni di animali).(Fonte Lav)

Matto come un cavallo, sporco comeun maiale, brutto come una cozza,cattivo come una iena, e ancora vac-ca, puzzola, serpe, vipera, scarafone,cavalletta e via così. Molti ancora cene sarebbero: i nomi di alcuni anima-li hanno spesso nel linguaggio comu-ne un'accezione negativa. E’ vero chetanti altri vengono usati per connota-re positività, pensiamo alla leggiadriadella farfalla, la rapidità della tigre. Maquelli negativi sono entrati nel lin-guaggio comune con maggiore enfa-si.E non si tratta solo di parole, perché aqueste seguono i fatti. Usare gli ani-mali per tutto quanto ci pare utile, di-vertente o semplicemente necessarioè considerato perlopiù normale. I lo-ro corpi o parti di essi sono entratinella nostra quotidianità. Quasi nonce ne rendiamo conto. La loro diven-ta, in questo modo, una vita di serieB sulla quale riteniamo di avere unpotere insindacabile. Usi e abusi so-no infiniti, ne diamo in queste paginesolo alcuni esempi che ci sembranonecessari ad introdurre riflessioni e a-nalisi per immaginare un modo di-verso di rapportarci al mondo anima-le e per provare a mettere in atto un'al-ternativa che ormai sembra esserepossibile.Siamo abituati a vedere gli animali a-dattati alle nostre esigenze e non cirendiamo conto della sofferenza cheprovochiamo. Li uccidiamo per usa-re la loro pelle e pelliccia, per man-giarli, per divertimento. Li priviamodella libertà mettendoli in gabbie neicirchi, negli zoo; nei negozi dove a-spettano di entrare nelle nostre case;nei laboratori dove saranno cavie. Nemuoiono milioni sacrificati sull'alta-

re della nostra civiltà. I numeri sonoimpressionanti. E’ in nostro potere far soffrire e mori-re gli animali, ma non può essere unnostro diritto e senza dubbio è nostrodovere evitarlo. Il diritto di usarli checi siamo riconosciuti nasce dalla con-vinzione di percepire l'animale uomocome superiore. Dal punto di vista e-tico poi, questa convinzione può di-ventare pericolosa perché riconoscead alcuni la possibilità di disporre dialtri. E' quello che è successo con ledonne, gli schiavi, gli appartenenti adalcune razze o etnie. E che in fondocontinua ad accadere, ad esempio,con i detenuti e gli immigrati. Esisto-no figli di un dio minore. E’ vero nella Bibbia il Creatore ricono-sce alla razza umana il dominio sul-l’universo e su tutte le forme di vita.La Scienza però ci racconta una storiache se non possiamo chiamare altraci mette in condizioni di sollevare undubbio. Darwin, la genetica, l’etolo-gia e la neurobiologia moderne ci di-cono che questa separazione uomo-animale è piuttosto sottile. Tra uomoe scimpanzé la differenza genetica èdel 6%.Anche per chi non se la sente di veder-si appiccicata l'etichetta di animalistae senza arrivare alla forma estrema,quanto affascinante dell’ahimsa (as-senza del desiderio di uccidere, ferireo danneggiare in alcun modo qua-lunque essere vivente), proponiamouna presa di coscienza sull’argomen-to. E poi una riflessione per capire se ecome possiamo vivere senza utilizza-re gli animali. Per tentare di cambiarealmeno alcune delle nostre abitudini.

(L. C.)

La quotidianità DIRITTI E DOVERI

Usi, consumi e abusiAbituati ad adattarli alle nostre esigenze non vediamo le sofferenze provocate

Alimentazione

In Italia ogni anno vengono uccisi 700 milioni di animali terre-stri e miliardi di animali acquatici, per il consumo alimentare u-mano. 17 miliardi solo in Europa e negli Stati Uniti. 3,8 milionidi bovini sono stati macellati in Italia nel 2008: i vitelli a soli 6mesi di età. I bovini da ingrasso sono costretti pressoché all’im-mobilità: il movimento richiede energia e ingrasserebbero menovelocemente, con la necessità di maggiore nutrimento per rag-giungere il peso di vendita. 11 milioni di tonnellate di latte pro-dotte ogni anno, in Italia, provengono da mucche che raggiungo-no al massimo i 7/8 anni di vita contro i 40 anni che vivrebberoin natura. I vitelli vengono staccati subito dalla mamma e nutri-ti con preparati in polvere, per evitare che succhino il latte desti-nato ai consumatori. Mezzo miliardo i polli e i tacchini macella-ti nel 2008 in Italia. I polli vengono allevati in 10-15 per metroquadro, per 30 giorni su 40 della loro breve vita immobili sui lo-ro escrementi. 330 milioni di pulcini maschi vengono uccisi ognianno in Italia perché inutili alla produzione di uova. Le galline o-vaiole sono allevate in gabbie di 20 centimetri, dove vivono almassimo per 2 anni. Poi diventano carne di seconda scelta. 80milioni di tonnellate gli animali acquatici destinati al consumoumano, uccisi per asfissia dopo una muta agonia, il 50% dei qua-li provenienti dall'acquacoltura. Aragoste e crostacei, invece, ven-gono spesso bolliti vivi. 13, 6 milioni di maiali macellati ognianno in Italia, 1000 quelli uccisi in una mattinata. Le scrofe in al-levamento vivono circa 2 anni, contro i 18 che vivrebbero in na-tura. La castrazione dei maialini viene effettuata senza anestesia:la maturità sessuale conferisce cattivi odori alle carni. 1 milionee 700 mila gli agnelli macellati nel 2008 in Italia, la maggior par-te dopo estenuanti viaggi ammassati su Tir provenienti dall’EstEuropa. 26 milioni di conigli macellati nel 2008 in Italia. Alleva-ti in 2 o 3 nella stessa gabbia, tanto piccola da non consentirglineanche di girarsi su se stessi: se uno vuole muoversi devonomuoversi anche gli altri. In tale situazione di stress per mantene-re l’appetito dell’animale sono necessari antibiotici e integratorichimici.(Fonte Lav)

Circhi

In Italia sono attivi circa 100 circhi con anima-li. Si stima che siano 2000 quelli utilizzati perle esibizioni, compresi circhi acquatici e mo-stra faunistiche itineranti. In particolare: piùdi 400 equidi (per la maggioranza cavalli, maanche pony e asini e circa 50 zebre), circa 80bovidi vari tra cui una decina di bisonti, 140tra cammelli e dromedari, 9 giraffe, circa 60 la-ma, 6 rinoceronti, più di 20 ippopotami, piùdi 50 elefanti, meno di 10 orsi, 6/8 scimmie,circa 160 tigri comprese bianche e rosa circa60 tra leoni e altri felini 40 tra struzzi, emù,etc. circa 350 volatili di cui la maggioranzapappagalli, ma anche rapaci, notturni, avvol-toi, dai 70 agli 80 mammiferi di vario genereche comprendono anche animali tipicamen-te da fattoria, più di 100 cani, una ventina dimammiferi marini (otarie, etc.), circa 60 pin-guini, circa 400 rettili, tra cui 250 serpenti –prevalentemente pitoni, boa e anaconde – e50 tra coccodrilli e alligatori, più di 200 i pescistimati, in gran numero piranha.(Fonte Lav)

Zoomafia

3 miliardi di euro il giro d’affari dello sfrutta-mento illegale degli animali da parte della cri-minalità organizzata nel 2009. Solo le corseclandestine producono un business stimatointorno al miliardo di euro. Cinque le corsebloccate e una sola inchiesta, che hanno por-tato al sequestro di 56 cavalli e alla denunciadi 88 persone di cui 10 arrestate. Sono aumen-tati, invece, gli interventi e le operazioni dicontrasto contro l’importazione illegale dicuccioli dai paesi dell’Est. Stabile il businesslegato alla gestione di canili “illegali”: solo nel2009 i Carabinieri per la Tutela della Salutehanno svolto 1649 controlli nei canili, chehanno portato a 565 denunce, all’accertamen-to di 1312 violazioni amministrative e al se-questro di 5900 animali. Altro settore di inte-resse è quello delle sofisticazioni alimentari.Nel 2009 i Nas dei Carabinieri hanno seque-strato mattatoi, allevamenti e caseifici, e oltre38mila tonnellate di alimenti: carne invasa daparassiti; formaggi e latte scaduti pronti per es-sere riciclati, o prodotti con latte provenienteda animali affetti da brucellosi; salumi scadu-ti, rietichettati e venduti come prodotti tipici;false uova biologiche; sequestrate oltre 200mi-la uova a rischio salmonella. Tra i settori chehanno subito l’aumento degli illeciti ci sonoquello dei prodotti dietetici (+62%), del latte(+33%), degli insaccati (+30%) e del pesce(+43%). Preoccupante anche il problema del-le collusioni: solo nel 2009 sono stati 11 i vete-rinari denunciati, di cui 4 arrestati nel corso divarie inchieste. Il traffico illecito di fauna eso-tica protetta interessa circa un terzo di quellolegale, con un business quantificabile in circa500 milioni di euro l’anno. I canali del trafficodi stupefacenti, poi, si intrecciano spesso conquelli del commercio di animali, o parti di es-si, destinati al consumo umano, o quelli deltraffico di specie protette: droga nascosta nel-l’apparato riproduttivo di alcune mucche perfacilitarne il trasporto; cocaina occultata tra ca-lamari congelati o all’interno delle classicheconfezioni di carne in vendita nei banchi frigodei supermercati, oppure nascosta tra scatoledi mangime per cani e gatti: questi alcuni casiscoperti nel 2009.(Fonte Lav)

Sfruttamento risorse ambientali

Ogni animale produce un inquinamento di suolo e acqua pari a 30 volte ilsuo peso. Il 18% delle emissioni globali di gas serra (più del 14% prodottodai trasporti) deriva dagli animali allevati (rapporto FAO “Livestock’s longshadow” 2007). Agli allevamenti è imputato il 65% delle emissioni di ossididi azoto, il 64% delle emissioni di ammoniaca a livello mondiale, e il 37%del metano, ed essi contribuiscono in maniera determinante alla formazio-ne delle piogge acide. Per produrre 1 kg di carne di manzo si generano 36 kgdi gas serra CO2 equivalenti. A causa degli allevamenti, la temperatura è au-mentata di 4° nel corso di un secolo. Il 30% delle terre del Pianeta è destina-to al pascolo. In Sudamerica il 70% delle terre deforestate è stato trasforma-to in pascolo. Ogni hamburger comporta la distruzione di 5 mq di foreste: 35mq per ogni kg di carne. Secondo il governo brasiliano l’allevamento bovinoè responsabile dell’80% della deforestazione della foresta amazzonica, cheviene disboscata a un ritmo di 1 ettaro ogni 18 secondi, e del 14% della per-dita mondiale delle foreste (rapporto Greenpeace: Amazzonia, che macello!– giugno 2009). Ogni anno viene disboscata un’area di foresta amazzonicacorrispondente al Piemonte (rapporto Geo Amazzonia 2009), mentre in to-tale sono andati persi finora 621mila kmq di foresta, corrispondenti all’inte-ra Francia (Greenpeace). 2/3 delle terre fertili sono destinate alla coltivazio-ne di cereali e legumi per alimentare animali. Il 90% per cento della soia e il50% dei cereali prodotti nel mondo sono utilizzati per produrre mangimi a-nimali: per 1 kg di carne sono necessari 15 kg di cereali. La produzione di 5kg di carne bovina comporta l’uso di una quantità d’acqua pari al consumoannuo di una famiglia media americana (stime Newsweek). Una mucca dalatte beve circa 200 litri d’acqua al giorno, 50 un bovino da ingrasso, 20 unmaiale. Per produrre 1 kg di carne bovina sono necessari oltre 15.000 litrid’acqua; per 1 kg di carne di maiale 4.800 litri; 3.500 litri per 1 kg di pollo,contro i 1.300 litri per 1 kg di frumento (Barilla center for food nutrition2009), i circa 1.900 litri per 1 kg di riso, e 2000 litri per 1 kg di soia. Inoltrel’impronta idrica di una persona (consumo reale e virtuale di acqua) corri-sponde a 1.500/2.600 litri per un vegetariano, contro i 3.000/5.000 litri peruna persona con una dieta a base di carne.(Fonte Lav)

E ancora...

Privazione del sonno ai ratti per poi metterli in situazioni di stress e indurre psi-cosi e allucinazioni;effettuare il test LD50 (dose letale) per vedere come rattimaschi e ratti femmine reagiscono diversamente alla somministrazione del-l’ecstasy. Somministrazione di grandi quantità di funghi ai topi per studiaregli effetti collaterali. I topi non si ammalano, ma vengono uccisi in ogni casocome parte del processo di testing; infliggere danni cerebrali su macachi perprovare le loro risposte alla paura e vedere se con danni cerebrali sono più omeno socievoli delle scimmie. (Fonte Eceae)

Cosmetici

Alcuni test effettuati sugli animali per analizzare la qualità del cosmetico: tossicitàper somministrazioni ripetute (conigli o topi sono costretti a mangiare o respira-re l'ingrediente cosmetico o esse viene strofinato sulla loro pelle rasata ogni gior-no per 28 o 90 giorni e vengono poi uccisi); tossicità riproduttiva (conigli femmi-na in gravidanza o ratti sono alimentati forzatamente con la sostanza da testaree poi uccisi insieme ai loro cuccioli non ancora nati); tossicocinetica (conigli o to-pi sono costretti a mangiare la sostanza e poi vengono uccisi ed i loro organi esa-minati per vedere come è distribuito il prodotto nei loro corpi); sensibilizzazio-ne della pelle (sulla pelle rasata delle cavie viene strofinata la sostanza per vede-re se provoca una reazione allergica,vengono poi uccise); cancerogenicità (i rattisono alimentati con la sostanza in esame per due anni per vedere se si ammala-no di cancro, vengono poi uccisi). (Fonte Eceae)

Cavie

Gli ultimi dati disponibili sulla sperimentazione animale nell'Unione Europea per il 2008mostrano che sono più di 12 milioni gli animali utilizzati. I numeri riportati sono inferio-ri ai dati nazionali, perché i Paesi non devono segnalare alcuni tipi di esperimenti. I 27 paesi dell'Unione europea hanno riferito che nel 2008 hanno usato: 21.315 cani333, 213 conigli, 754.485 uccelli, 9569 scimmieGli utilizzatori principali sono Francia, Regno Unito e Germania - che utilizzano circa il55% del numero totale di animali; 56% di scimmie del 'vecchio mondo' (macachi).Ri-spetto all’ultima serie di statistiche riportate nella UE (per il 2005), il numero di animaliutilizzati è aumentato in maniera significativa: Spagna (51%), Estonia (fino 610%), Irlan-da (197%), Austria (32%), Portogallo (22%). (Fonte Eceae)

(Lav: Lega Antivivisezione; Eceae: European Coalition to end animal experiments)

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IL PUNTODonatella Poretti

on line www.lucacoscioni.it SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Trattato sul funzionamentodell'Unione EuropeaArticolo 13“Nella formulazione e nell’attuazione delle politichedell'Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca,deitrasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppotecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Statimembritengono pienamente conto delle esigenze in materiadi benessere degli animali in quanto esseri senzienti,rispettando nel contempo le disposizioni legislative oamministrative e le consuetudini degli Stati membriper quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, letradizioni culturali e il patrimonio Regionale”.

L alegislazione italiana in materia di animalie' articolata e ripartita per diversi settori. Delresto esistono animali da compagnia,

animali da lavoro, animali da mangiare. Approccidiversi per esseri ormai riconosciuti comesenzienti, mentre ancora si dibatte se riconoscereloro tutele e difese o arrivare a parlare di veri epropri diritti. L'animale può far valere un suodiritto oppure deve ricorrere all'uomo che glieloha riconosciuto, oppure, trattandosi di dirittinaturali, e' esigibile di fatto? Ma allora perché sichiama ancora proprietario chi decide diconvivere con un animale? Scendendo nel concreto della vita quotidiana, inuna società non più contadina, quando si parla dianimali vengono subito in mente cani, gatti e altrianimali domestici sempre più presenti nellenostre case. Secondo Eurispes, infatti, in Italia cisarebbero circa 15 milioni di esemplari di pescirossi e d'acquario, seguiti dagli uccelli con più di 8milioni, più di 7 milioni di gatti e 6,5 milioni dicani. Ecco allora le leggi e le campagne checercano di limitare i fenomeni ancora troppoimportanti dell'abbandono e del randagismo, daiprovvedimenti sui micro chip ai controlli sullegestioni dei canili, dalle richieste di abbattere l'ivasui prodotti per animali fino al riconoscimentodella mutua per il veterinario, dai provvedimentiper cercare di rendere praticabili tutti i luoghipubblici e anche i mezzi di trasporto agli amici a4 zampe alla responsabilizzazione dei proprietarinell'acquisto di un cane ( razza e tipo di vita chesi prospetta), fino all'attenzione che dovremmoriservare a certi tipi di razze, create sofferentidall'uomo per soli motivi estetici come in certi

interventi su code e orecchie banditi in quasi tutti iPaesi.Accanto a questi animali che vivono un po' daprivilegiati ci sono anche gli animali da lavoro,quelli usati sempre più spesso e con successo nellepet therapy, quelli utilizzati per cacciare altrianimali, ma anche quelli usati ancora nei circhi ecome pure nei laboratori per la ricerca scientifica.Queste attività in parte potrebbero essere già lororisparmiate: per i circhi basterebbe seguire l'ultimoesempio britannico e vietare le esibizioni dianimali. La cultura e la tradizione circense non nerisentirebbe, e ne guadagnerebbe l'approccio con ibambini. Anche gli animali usati nei laboratori in gran partepotrebbero essere sostituiti con successo da cellulee campioni di tessuti in vitro su cui testare non soloprofumi e prodotti per la cura estetica ma anchefarmaci e terapie. Sappiamo che spesso i risultatisugli animali non sono attendibili. E allora perchélasciare quelle cavie quando si può saltare unpassaggio e verificare direttamente sull'uomo orache si possono prendere campioni e cellulestaminali su cui fare le verifiche di tossicità ereazione? Si chiamano metodi alternativi, certo c'e'bisogno di modificare l'organizzazione deilaboratori. Anche l'Europa ci indica questa comestrada da seguire.Alcuni animali, inoltre, vengono usati per cacciarnealtri. Essendo in un epoca in cui l'uomo non devepiù procacciarsi cibo o difendersi dall'attacco dianimali selvatici, l'attività della caccia riceve molteattenzioni dalle leggi che la disciplinano a livellonazionale e regionale, mentre direttive europee lalimitano e restringono sempre di più. E così l'Italia

SPERIMENTARE SUGLI ANIMALI È BRUTTO, MA SULLE EMBRIONALI È PEGGIO

Il 18 dicembre 2009 il ComitatoNazionale di Bioetica ha emesso unparere dal titolo “Metodologiealternative, comitati etici e obiezione dicoscienza alla sperimentazioneanimale”. Il documento, che si prefiggedi analizzare le metodologie alternativealla sperimentazione animale nelcontesto del modello delle 3R (rimpiazzo,riduzione e raffinamento dellemetodologie di sperimentazioneapplicate agli animali) e auspica unincremento della ricerca edell’applicazione delle metodologiealternative, in realtà già nelle prime righedella “presentazione” del presidenteCasavola pone un limite ideologico allalibertà di ricerca scientifica e diindividuazione di metodi innovativi edeventualmente più efficaci ed efficienti:“Il Comitato precisa che nel documentonon si è presa in considerazione laricerca sulle cellule staminali embrionaliumane come ‘alternativa’ allasperimentazione animale, ritenendo chele due modalità sperimentali non sianoequivalenti né sul piano scientifico né sulpiano etico”.Lo scopo del parere ovviamente non èapertamente ideologico bensì analitico,quasi documentale. Dichiara di volersisoffermare sulla costituzione,composizione e alla rilevanza a livellosociale dei Comitati etici per lasperimentazione animale. Il CNB analizzainoltre la legge italiana n. 413 del 1993“Norme sull’obiezione di coscienza allasperimentazione animale” che riconosceai cittadini italiani il diritto di dichiarare lapropria obiezione di coscienza,raccomandandone la pubblicizzazione,oltre alla predisposizione di percorsiformativi adeguati (anche prevedendoinsegnamenti sulle metodologiealternative a livello universitario).Nell’appendice del parere sonopubblicati addirittura i risultati di unaindagine condotta sui 128 facoltàscientifiche delle Università italiane alfine di monitorare lo stato di applicazionedelle legge e raccogliere i lorosuggerimenti. Salvo poi disattenderli. Le premesse sembrano tra le piùequidistanti: “Il documento muove

IL PARERE DEL CNB

L’Europa normal’Italia disattendeLe lobby della caccia “impongono” leggi nazionali eregionali a favore dei bracconieri. Dall’altra parte, però, l’Unione limita e restringe questa attività

accumula una serie di condanne dalla Cortedi Giustizia europea. Un'attività e unfenomeno che per quanto sia in via diestinzione (cacciatori sempre di meno esempre più anziani) ancora e' molto fortecome lobby. Tanto da arrivare a proporre allescuole iniziative, in alcuni casi realizzate, inaltre bloccate in extremis, in cui sono icacciatori che dovrebbero insegnare aibambini il rispetto della natura e deglianimali. Una sorta di mondo al contrario incui chi uccide per divertimento, il carnefice,insegna l'amore per la sua vittima.Ma se l'uomo non ha la necessità di cibarsipiù di cacciagione, come onnivoro continua anutrirsi di animali, cresciuti sempre di più inallevamenti intensivi, in cui lo stress della lorovita, e in alcuni casi anche della morte, nonpuò non riversarsi anche su quel cibo e su chilo mangia. Ecco il perché di direttive europee,recepite a livello nazionale, che miranosempre di più al benessere degli animali daallevamento. Come si trova scritto nelle uovain maniera chiara e leggibile, anche la fettina eil petto di pollo dovrebbero raccontare alconsumatore com'e' cresciuto quell'animaleper indurre sempre di più in scelteresponsabili e anche sane. Su tutte queste materie l'Italia ha delle leggiche sulla carta in alcuni casi sono perfinoall'avanguardia, poi come succede spesso alnostro Paese, la norma non la si applica e inalcuni casi la si viola palesemente. Valga unesempio: la legge sul randagismo prevedeval'istituzione dei canili come momento dipassaggio per la vita di un cane, per andareverso una nuova famiglia che l'ospitasse,invece in alcune Regioni sono diventati luoghidi malaffare nelle mani della criminalitàorganizzata, in altri luoghi per farci i soldi.Accade che le Regioni fanno gare al ribasso peril mantenimento degli animali come sitrattasse di spazzatura da riciclare e non esserisenzienti da accudire.Alla Camera e' partita in Commissione AffariSociali fin dall'avvio della legislatura larevisione delle leggi sugli animali d'affezione;un accordo trasversale ha creato i presuppostiperché il Senato recepisca quel lavoronell'ottica di rendere più cogente il rispettodella norma.Tanti spunti e tanti approcci, e anche chi nonha un animale in casa e non ne apprezza lacompagnia, dovra' ammetterne l'influenzanella societa' e il collegamento tra il benessereanimale e quello dell'uomo.

(Donatella Poretti, senatrice radicale)

CosmeticiDecreto 50/05

P arte della sperimentazione animaleè finalizzata alla produzione di

cosmetici. Si legge sul sito del Ministerodella Salute italiano: “La principale novitàintrodotta dalla direttiva 2003/15/CE,recepita nel nostro ordinamento con ildecreto legislativo n. 50/2005, chemodifica la Legge 713/86, èrappresentata dalla fissazione di unquadro normativo volto alla gradualesoppressione della sperimentazionesugli animali. Le nuove disposizioni inmateria vietano di sperimentare i prodotticosmetici finiti e gli ingredienti cosmeticisugli animali (divieto di sperimentazione)e di immettere sul mercato comunitarioprodotti cosmetici finiti e ingredienti,presenti nei prodotti cosmetici, che sonostati sperimentati su animali (divieto dicommercializzazione)”. E ancora: “Nelladirettiva è anche fissato un periodomassimo per l’attuazione del divieto disperimentazione su ingredienti ocombinazioni di ingredienti, ovvero 6 annidalla data di entrata in vigore delladirettiva 2003/15/CE, quindi 11 marzo2009. Per gli esperimenti concernenti latossicità da uso ripetuto, la tossicitàriproduttiva e la tossico-cinetica il limiteper l’attuazione è stabilito in 10 anni,quindi 11 marzo 2013”. Secondo la LegaAnti Vivisezione la scadenza del 2013 è arischio: potrebbe slittare di altri 10 anni.

Prodotti chimiciIl pacchetto REACH

U n incremento dei test sugli animali èdovuta al REACH, il regolamento

della Comunità europea sulle sostanzechimiche e il loro utilizzo sicuro (CE1907/2006), che si occupa dellaregistrazione, la valutazione,l'autorizzazione e la restrizione dellesostanze chimiche. Si parla spesso di“pacchetto REACH” perché il 30 maggio2008 è stato adottato il Regolamento(CE) n. 440/2008 della Commissioneche istituisce dei metodi di prova ai sensidel REACH, che ha lo scopo di migliorarela protezione della salute umana edell'ambiente attraverso test di tossicità.Il REACH mira anche a rafforzarel'innovazione e la competitivitàdell'industria chimica europea. Tra lepremesse del REACH rientra un generaleimpegno ad una riduzione dellasperimentazione animale. L’articolo 13stabilisce che “le informazioni sonoacquisite, ove possibile, ricorrendo amezzi diversi dai test su animalivertebrati, attraverso l'uso di metodialternativi”. Il regolamento che istituiscedei metodi di prova al capitolo “Curadegli animali” dichiara: “Nei saggi ditossicità è indispensabile esercitare unrigoroso controllo delle condizioniambientali e utilizzare tecniche adeguateper la cura degli animali” dopodiché iniziaad elencare le condizioni dellasperimentazione a cominciare dallatemperatura, l’illuminazione artificiale, ilnumero di animali per gabbia, al dietache come le altre condizioni dovrà esserecomunque subordinata alle esigenze deltest in corso. Il regolamento proseguecon l’elencazione dei metodi: a dosefissa per la tossicità orale acuta e cosìvia.

ProtezioneDirettive nella UE

N umerose sono state le polemiche infase della recente adozione della

direttiva 2010/63/UE del 22 settembre2010 sulla protezione degli animaliutilizzati a fini scientifici. Ma cosa dicenello specifico il documento? La direttiva(art. 1, c.1 e 2) stabilisce misure relative

alla protezione degli animali utilizzati a finiscientifici o educativi. A tal fine, essafissa le norme relative ai seguenti aspetti:a) la sostituzione e la riduzione dell’uso dianimali nelle procedure e ilperfezionamento dell’allevamento, dellasistemazione, della cura e dell’uso deglianimali nelle procedure;b) l’origine, l’allevamento, la marcatura, lacura e la sistemazione e la soppressionedegli animali;c) le attività degli allevatori, dei fornitori edegli utilizzatori;d) la valutazione e l’autorizzazione deiprogetti che prevedono l’uso degli animalinelle procedure.La direttiva si applica quando gli animalisono utilizzati o sono destinati a essereutilizzati nelle procedure, o quando sonoallevati appositamente affinché i loroorgani o tessuti possano essere usati afini scientifici. Essa si applica finché glianimali siano stati soppressi, reinseriti oreintrodotti in un habitat o in un sistemadi allevamento adeguati. L’art. 2 disponeche gli Stati membri possono manteneredisposizioni vigenti al 9 novembre 2010,intese ad assicurare una protezione piùestesa degli animali che rientranonell’ambito di applicazione della direttivarispetto a quella prevista dalla direttivastessa.L’art. 4 si rifà al principio delle 3 R(rimpiazzo, riduzione e raffinamento). Importante per l’applicazione di ognidisposizione è la parte riservata adautorizzazioni, ispezioni e sanzioni.L’assenza di conflitto di interessi èdichiarato un prerequisito solo se comeresponsabili dell’attuazione debbanoessere designati organismi diversi dalleautorità pubbliche (art. 59). La direttiva 2010/63/UE come le altreleggi in questo campo si compone diampie premesse, 66 articoli (suanestesia, riutilizzo, condivisione di organie tessuti o liberazione) ma soprattutto variallegati quali elenchi e tabelle su animaliutilizzabili, requisiti per gli stabilimenti e lasistemazione (cm2 a seconda del peso edella specie, dai topi ai cefalopodi,passando per cani, scimmie, bovini,equini e molti altri), metodi disoppressione degli animali, laclassificazione della gravità delleprocedure. La direttiva non è ancora statarecepita in Italia, dove vige pertantoancora il decreto legislativo 116/1992che attuava la precedente direttiva UE(86/609/CEE).

❝S crive la Commissione europea alla

voce “Benessere degli animali”: “Leattività della Commissione europea

in questo settore iniziano riconoscendo chegli animali sono degli esseri sensibili.L’obiettivo generale consiste nel garantireche gli animali non siano sottoposti asofferenze o fatiche evitabili”. Tuttavia aquesta pagina del sito UE si arriva da“Sicurezza dei prodotti animali: dallafattoria alla tavola”, identificandoimplicitamente gli animali come beni diconsumo.La sperimentazione animale nell’Unioneeuropea è regolata dalla direttiva2010/63/UE del Parlamento europeo e delConsiglio del 22 settembre 2010 sullaprotezione degli animali utilizzati a finiscientifici, dal regolamento (CE) n.440/2008 della Commissione del 30maggio 2008 che istituisce dei metodi diprova ai sensi del regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento europeo e delConsiglio concernente la registrazione, lavalutazione, l’autorizzazione e la restrizionedelle sostanze chimiche (REACH) e dallaDirettiva 2003/15/CE del ParlamentoEuropeo e del Consiglio del 27febbraio2003 che modifica la direttiva76/768/CEE del Consiglio concernente ilravvicinamento delle legislazioni degli Statimembri relative ai prodotti cosmetici,recepita nel nostro ordinamento con ildecreto legislativo n. 50/2005, che modificala Legge 713/86. (C. S.)

Riferimenti legislativi1

2

3

Secondo Eurispes, nellenostre case ci sarebberocirca 15 milioni diesemplari di pesci rossi ed'acquario, seguiti dagliuccelli con più di 8milioni, più di 7 milionidi gatti e 6,5 milioni dicani.

Accade che le Regionifanno gare al ribasso peril mantenimento deglianimali come si trattassedi spazzatura da riciclaree non esseri senzienti daaccudire.

dall’esigenza di contemperare, in modoequilibrato e condiviso, valori differenti,tutti meritevoli di essere riconosciuti,quali il benessere degli uomini, lapromozione della ricerca scientifica, lariduzione delle sofferenze per glianimali sottoposti a sperimentazione,lo stesso benessere degli animali nelcaso della sperimentazione veterinaria,il rispetto delle intime convinzionipersonali dei ricercatori. Gli animalihanno finora svolto e probabilmentecontinueranno a svolgere un ruolofondamentale per la sperimentazionescientifica, ma la loro dichiarata utilitànell’incremento delle conoscenze nonfa venir meno il dovere di ridurne alminimo il dolore, la sofferenza e idanni”. Eppure, al di là che l'uso degliembrioni rappresenti o meno una validaalternativa dal punto di vista scientifico,il CNB ne fa una questione ideologica,così come ha fatto poco dopo ilVaticano in fase di discussione dellapiù recente direttiva UE sullasperimentazione animale: "Il CNB rilevache in certi ambiti anche istituzionalil’espressione “metodi disperimentazione alternativi a quellianimali” comprende anche test sucellule staminali embrionali umane. IlCNB non ritiene in questa sede entrarenel merito del dibattito sullasperimentazione su cellule staminaliembrionali umane, rimandando aprecedenti ed eventuali futuridocumenti. Il CNB ritiene inaccettabileconsiderare “alternativi” nel senso di“scientificamente ed eticamenteequivalenti” metodi di sperimentazionisu organismi animali adulti e cellulestaminali embrionali umani. Alcunimembri del CNB comunque ritengonoillecita e moralmente ingiustificabileogni forma di sperimentazione checomporti la distruzione di embrioniumani, comprese quelle volte aminimizzare la sperimentazioneanimale a spese di quella su embrioniumani". Come a dire sperimentaresugli animali è brutto, ma sulleembrionali è peggio.Leggi il parere del CNB suhttp://www.governo.it/bioetica/pareri.html

(Carmen Sorrentino)

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SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Elisabetta Mirra

Gli animali vanno trattati conrispetto e compassione“semplicemente perché

esistono”, ne è convinto Marc Bekoff,docente alla Colorado University.“Nessuno è al di fuori della natura –sottolinea Bekoff - siamo tuttiinterconnessi. Quando gli animaliperdono, perdiamo tutti. Ma ci sonopersone che hanno bisogno di altremotivazioni, e allora dirò che sonoesseri senzienti, provano dolore enon c’è ragione per aggiungerne altronel mondo”.

Possiamo parlare di continuità?C’è nell’evoluzione: già Darwinsostenne che in molti casi le abilitàmentali sono continue tra una speciee un'altra e le differenze sono solo digrado. Ci sono numerose diversità traanimali umani e altri animali, ma innoi c’è molto di loro e viceversa.Anche le nostre emozioni sono unregalo della parentela animale. Oggila genetica ci dice che la differenza traun umano e uno scimpanzé è del6%; che è come dire che siamoscimpanzé al 94%. Questo non ci haimpedito di usare questi animali in

ricerche che causano indicibilisofferenze fisiche e psicologiche epoi la morte. Quando la gente midice che ama gli animali e poicontinua ad abusarne rispondo chesono contento che non amino me.

Molti scienziati guardano glianimali come oggetti. Come hacambiato la sua prospettiva? Dare un nome agli animali, anzichéun numero, è ancora un tabù permolti ricercatori. Ma a nessuno puòsfuggire la loro personalitàindividuale. Sono convinto chedobbiamo amare gli animali chestudiamo e focalizzarci sullarilevanza del singolo, proprio perottenere di più dalle nostre ricerche. Al termine del mio dottorato inmedicina partecipavo ad una ricercasui tumori al cervello. Alla finedovevamo sopprimere i gatti su cuisperimentavamo. Uno di loro,Speedo, ebbe il fegato di fissarmi alungo negli occhi mentre lo portavoa morire. In quello sguardo c’era lastoria delle sofferenze che gliavevamo causato e una domanda:perché io? Feci quello che dovevoma mi spezzò il cuore. Lasciaimedicina e scoprii più tardi che

anche Darwin aveva fatto lo stesso. Luistesso scrisse, riguardo ad unesperimento sui cani “…quest’uomo, ameno che non avesse un cuore di pietra,deve aver provato rimorso fino alla suamorte.”

Lei studia gli stati emotivi e persino ivalori morali degli animaliC’è una crescente quantità di datiscientifici di livello sulle emozioni deglianimali, sia positive che negative: gioia,felicità, amore, paura, vergogna,imbarazzo, gelosia, ansia, tristezza,disperazione. I ricercatori ottengonoprevisioni molto accurate sulcomportamento basatesull’interpretazione dello stato emotivo.

E studi recenti provano che animali comei topi di laboratorio provano empatia peril dolore dei loro simili. Il che ha condottoad esempio all’uso di divisori opachi tra legabbie per non “contaminare i dati”.

Gli animali soffrano come noi?E’ una domanda mal posta anche per gliesseri umani: non saprò mai se lasofferenza di un altro uomo sia ugualealla mia. E il fatto che la suamanifestazione del dolore sia diversa nonimplica che la sua sofferenza non ci sia oconti di meno. In generale i dati biologicimostrano chiaramente che molti animaliprovano sofferenza psicologica e fisica,con reazioni diverse da specie a specie e daun individuo all’altro. E che, oltre alla

coscienza percettiva, essi hannocoscienza di sé, cioè sanno chequalcosa sta succedendo al lorocorpo. Gli animali non soffrono piùo meno di noi, ma a loro modo.

Le argomentazioni contro i metodialternativi sono dogma o realtà? Abbiamo molte soluzioni nonanimali: colture di cellule umane invitro, modelli cibernetici ematematici, programmi disimulazione e sperimentazione suvolontari umani. E vi sonoaltrettante alternative per le scuole ele università. Numerosi studentiquando possono sceglierepreferiscono i laboratori non

animali e dimostrano pari abilitàrispetto ai loro compagni. Ma anchese sempre più scienziati si rendonoconto che ci sono metodi migliori epiù affidabili, in molti tendono ariproporre il passato, per comodità oper evitare rischi. Se negli USA il92% dei test in vivo sui medicinali sivende, il ricercatore si convince diavere solo l’8% di possibilità disuccesso con metodi alternativi. C’èresistenza al cambiamento, sarà unatransizione graduale. Non si puòsostenere, comunque, che nonabbiamo imparato nulla utilizzandogli animali. Oggi però è diverso. Cisono dubbi fondati sullageneralizzabilità dei risultati dei test.

Consideriamo la ricerca medica. Piùdi 100.000 persone l’anno muoionoper effetti collaterali di medicinetestate sugli animali. Un esempio discelta consapevole dei ricercatori èquello dell’Istituto per la ricerca sulDiabete dell’Università di Miami,che ha dichiarato che non farà piùricerca sui roditori, vista la differenzadelle loro cellule pancreaticherispetto a quelle umane. Alcunimodelli biomedici si sonodimostrati autentici fallimenti.Quando una malattia è indottaartificialmente in un animale il suodecorso è diverso da quello naturaledi una infezione umana.

I risultati scientifici sonoconfutabili?Credo che la scienza debba esseremessa in discussione continuamente.Del resto procede per definizionecommettendo errori e correggendose stessa. L’uso degli animali nelpassato è servito anche a scoprire checi sono sistemi migliori in termini dicosti e benefici. In molti paesi laricerca è supportata dallo Stato e lagente chiede efficacia ed efficienza.

Un obiettivo da raggiungere?Per ora sogno una moratoriainternazionale di 6 mesi, consospensione sia degli esperimentiattuali che del finanziamento di

nuovi studi. I ricercatori sonobrillanti e sono certo chetroverebbero alternative. E sarebbeun’occasione per valutare con calmae oggettività quello che stiamofacendo.

Ha un messaggio per i suoi colleghiscienziati?Chiederei loro di fare un passoindietro e riflettere sul fatto che lasperimentazione animale per usiumani non è poi così produttiva. Liincoraggerei a documentarsi suirisultati degli studi sugli animali cononestà intellettuale. Possono faremeglio in termini di tempo, energia,denaro e vite.

MarcBekoff

ProfessoreEmerito diEcologia eBiologiaEvolutiva,ColoradoUniversityC

hi è

La riflessione

on line www.lucacoscioni.it

Il biologo C’E’ CONTINUITA’ TRA UOMO E SCIMMIA

Siamoscimpanzé al 94%genetica dixit

Un antico parente

Il macaco Rhesus (Macacamulatta) è il nostro più anticoparente: si è staccato dalla lineaevolutiva 25 milioni di anni fa e ilsuo Dna assomiglia per il 97,5per cento a quello umano. Loscimpanzé (Pan Troglodytes),invece, è il nostro cugino piùprossimo (il distacco è avvenutosei milioni di anni fa) e il suo Dnaè sovrapponibile a quello dell'uomo (Homo sapiens) per il 99per cento.

Vegetariani e Vegani

Il vegetarismo è una forma dialimentazione che comprende lapratica di seguire diete a basevegetale (frutta, verdura, ecc), conesclusione di carne (carne rossa,pollame, pesce), con o senzal'inclusione di latticini o uova.Alcune diete vegetariane escludonoanche l'uso di sottoprodottianimali, come caglio e gelatina diorigine animale. Il termineveganismo indica invece una dietae uno stile di vita che esclude l'usodi prodotti di origine animale come

cibo e per qualsiasialtro scopo. Gliaderenti rifiutanoquindi non solo dinutrirsi di carne epesce, come ivegetariani, ma anchedi latte, latticini, uovae derivati, nonché diacquistare e usareprodotti di qualsiasigenere la cuirealizzazione implichilo sfruttamento direttodi animali. (fonteWikipedia)

Jeremy Bentham

“Verrà il giorno in cui il resto degliesseri animali potrà acquisire queidiritti che non gli sono mai statinegati se non dalla mano dellatirannia. […] Che altro dovrebbetracciare la linea invalicabile? Lafacoltà della ragione, o forse quelladel linguaggio? […] Il problema nonè : “Possono ragionare?”, né:“Possono parlare?”, ma: “Possonosoffrire?”. (Jeremy Bentham,Introduzione ai Principi della moralee della legislazione)

La storia

I primi riferimenti allasperimentazione animale possonoessere rintracciati in alcuni scrittidel Corpus Hippocraticum (fine V -inizio IV secolo a.C.). Aristotele è ilprimo ad argomentareteoricamente l'omogeneità delleparti e delle funzioni degli animali,uomo incluso. Nel trattato sulleParti degli animali, descrive di tuttele specie animali, basandosi sudissezioni di animali esull'osservazione esternadell'uomo.

I dati

Secondo il Rapporto Eurispes 2011 l’88% degli italianivorrebbe mettere al bando la sperimentazione medicasugli animali. Essa e' invece intesa come ammissibiledall'8,2% degli italiani, il 7,4% dei quali lo trova uncomportamento abbastanza tollerabile. Non approva lacaccia più della metà del campione (56,6%) e il 23,9%afferma di approvarla 'poco'. La percentuale di quantivalutano positivamente il fatto di indossare capi dipelliccia supera appena il 14,1% . La disapprovazioneraccoglie l'83% delle risposte. Solo il 10,1% degliintervistati, inoltre, giudica positivamente l'utilizzo deglianimali all'interno degli spettacoli circensi. Anchel'acquisto di animali esotici non trova grande consenso:sono infatti il 9,5% coloro che accetterebbero di toglierealle foreste tropicali parte della loro fauna.

IN BREVE

❝I l concetto di welfare o benessere

animale considera moralmentegiustificabile l’uso di animali fintanto

che il loro trattamento è “umano”. Quelladei diritti animali è la posizione di chi,come me, non giustifica l’utilizzo dianimali in alcuna circostanza.Non parlo certo del diritto di guidare unamacchina, votare o firmare un contratto.Sostengo che gli animali dovrebbero avere ildiritto di non essere risorse per l’uomo. Per essere soggetti di tale diritto l’unicacaratteristica necessaria è l’essere senzienti,o consapevolezza percettiva: la capacità diprovare dolore, sofferenza o stress negativoe la tendenza ad evitare la morte. Glianimali che usiamo ogni giorno – mucche,maiali, polli, pecore, conigli, ratti, cani egatti - sono esseri senzienti. Nonconosciamo ancora le loro menti, ma nonserve che siano simili alla nostra perché essicontino moralmente. Il punto non èinvestigare le similitudini, troveremosempre differenze da usare come scusante,ma se sia giusto o meno usare, torturare euccidere. Tutti consideriamo ingiustoinfliggere sofferenza o morte “nonnecessarie”: se il mero piacere, ildivertimento o la convenienza costituisseronecessità allora non ci sarebbe nulla chenon la costituisca e il principio moralediventerebbe insignificante. Il 99% dellesofferenze che infliggiamo agli animali èquindi ingiustificabile. Ne uccidiamoalmeno 100 miliardi l’anno nel mondo soloperché ci piacciono le loro carni, sapendoche non è necessario per la nostra salute. Seprendessimo sul serio la questione moralesmetteremmo subito. Ma il diritto devetutelare l’interesse di un individuo rispettoalla sofferenza e alla morteindipendentemente dal piacere o dalvantaggio di un altro soggetto o dellacollettività: essere senzienti determinal’interesse e quindi il diritto degli animali anon essere usati anche quando l’uso sia dibeneficio agli esseri umani.L’unico uso degli animali che non siapalesemente frivolo e quindi meriti undibattito è la ricerca biomedica. Concordosull’importanza della libertà dei ricercatori.In primis dagli interessi delle impresefarmaceutiche e dal politicamente corretto:quanti fondi destiniamo alla ricerca in vivoper l’HIV e quanti per una vera campagnasul sesso sicuro? Ma penso che una idea

della scienza separata dalla questionemorale sia sbagliata, gli stessi ricercatoriinfatti si interrogano. Dal punto di vista pratico, al di là diconsiderazioni sulla reale efficacia onecessità - difficoltà di estrapolare tra speciediverse, predominanza numerica deimetodi con animali su quelli alternativi chead oggi rende impossibile paragonarli,ricerche inutili o mal condotte - c’è unaquestione di fondo: è impossibile usareanimali in laboratorio senza causare stress osofferenza, anche quando non c’è un doloreacuto. Essere rinchiusi in una gabbia dilaboratorio è già sufficiente.Dal punto di vista morale, qualecaratteristica, quale “difetto” hanno glianimali che rende accettabile usarli per lavivisezione? E che non sia proprio anche digruppi di esseri umani? Alcuni parlano dimancanza di razionalità o di capacitàcognitive inferiori. Ma non tutti gli umanisono uguali dal punto di vista cognitivo. E’moralmente accettabile sperimentare supersone con disabilità mentali? Ovviamenteno. Usare umani per la ricerca darebberisultati ottimali: non lo facciamo perchésiamo convinti di avere un valore moraleintrinseco maggiore rispetto agli animali. Lascienza che si dice laica e razionale finisceper ricadere nella nozione metafisica dellasuperiorità morale. La stessa su cui sifondano il razzismo e il sessismo. Coloroche poi si dicono non-violenti mamangiano, indossano animali e infliggonoloro sofferenza, non stanno pensando conchiarezza. Non otterranno mai né la pace nél’ahimsa (termine sanscrito generalmentetradotto con non violenza – ndr). E’violento non includere tutti gli esserisenzienti nel concetto di non violenza, nonha giustificazione morale. La violenza èviolenza. Tolstoj disse che fin quando cisaranno macelli, avremo campi di battagliae aveva ragione. Se abbandonassimol’agricoltura animale, con il suo tremendospreco di risorse, potremmo nutrire l’interaumanità: una riduzione della sofferenzadegli animali che porterebbe giustizia pergli uomini. Razzismo, sessismo, specismo sonointerconnessi: se crediamo nell’ahimsacome unica via perché il genere umano nondistrugga se stesso li rigettiamo tutti.(testo tratto da conversazione telefonica raccoltada Elisabetta Mirra)

Il diritto a non essereconsiderati risorse

Gary Francione

Professor ofLaw and

Philosophy,Rutgers

School of Law

DAL PASSATO✁Già Darwin

parla di“antenati co

muni”

“Nella specie umana certe esp

ressioni, come i

capelli che si rizzano sotto l'in

fluenza di un

estremo terrore o i denti che

si scoprono nel

trasporto della rabbia, riescon

o quasi inesplicabili

senza ammettere che l'uomo

abbia vissuto altra

volta in una condizione molt

o inferiore e vicina

alla bestialità. La comunanza

di certe espressioni

in ispecie distinte, quantunq

ue affini, come i

movimenti dei medesimi mu

scoli della faccia

durante il riso nell'uomo e in

diverse scimie, vien

resa un po' più chiara se si cre

de alla loro

discendenza da antenati com

uni. Chi ammette in

modo generale il graduato sv

iluppo della struttura

e delle abitudini in tutti gli an

imali, vedrà tutta la

quistione dell'Espressione sc

hiarirsi d'una luce

novella e interessante. [..] Og

nuno vorrà concedere

che i principali movimenti e

spressivi presentati

dall'uomo e dagli animali inf

eriori siano al

presente congeniti o ereditati,

vale a dire non

appresi dall'individuo. Impa

rarli od imitarli è

affatto impossibile per molti

di essi, poichè fino

dai primi giorni dell'infanzia

e per tutta la vita

sono perfettamente esclusi da

l controllo della

volontà; come per es. il rilass

amento delle arterie

della pelle, e l'aumento dell'at

tività del cuore nella

collera.” (Charles Darwin, L’e

spressione dei

sentimenti nell'uomo e negli

animali)

http://darwin-online.org.u

k/

12

“Sogno una moratoriainternazionale di 6 mesi”

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La biologa❝La sperimentazione animale viene,

spesso, giustificata perché associataesclusivamente alla ricerca

farmaceutica, ma tale fenomeno hacampi di applicazione molto più ampi eche comprendono investigazioni di ognitipo, dalle protesi ossee ai cicli ormonali,alle malattie psichiatriche ai test ditossicità. La sperimentazione animale èvista come un male necessario, fondandole sue radici nella passiva, ma nonverificata, accettazione della sua presuntautilità, questo grazie anche ai numerosiarticoli su riviste e quotidiani che ognigiorno promettono cure miracolosebasate su modelli animali, messaggi disperanza che cadono inesorabilmente nelvuoto ma che abituano l’opinionepubblica a una ricerca basata su modelliin vivo. Tale modello, però, è una praticaobsoleta e crudele che ha un indice diinsuccesso altissimo perchè utilizza ilmodello animale come assunto dipartenza, principio di base sbagliato inquanto l’animale non è un modellosemplificato dell’uomo e i dati non sonoapplicabili alla nostra specie odirettamente trasferibili; le differenzeinterspecifiche quali anatomia, strutturae funzione degli organi, metabolismo evie di assorbimento, genetica,meccanismo di riparazione del DNA,comportamento e ciclo cellulare,condizioni di stabulazione ed effetticollaterali non diagnosticabili suanimali, rendono i test preclinicifuorvianti e pericolosi nell’applicazionedei dati alla specie umana.Un’indagine statistica, condotta tra il1991 e il 2000, ha dimostrato come soloil 10% dei farmaci che riusciva a passare itest clinici venisse, poi, approvato dalle

farmacopee europee e americane. Nel2006 Mike Leavit (US Secretary of Healthand Human Services) ha sottolineato, inun comunicato stampa, l’alto indicefallimentare legato a questo campo dellaricerca: “Al momento, il 90% delle nuovemolecole che passano ai test clinicifallisce, questo è dovuto all’inaffidabilitàdei test condotti sugli animali sulla qualesi basa la predittività per l’uomo”.Inoltre, della piccola percentuale deinuovi composti che passa alla faseclinica, più della metà mostra effettiavversi non diagnosticati durante i testprecedenti e vengono, quindi, eliminati omodificati nell’etichettatura di vendita.Vengono autorizzate ogni anno più di 3milioni di procedure che coinvolgonoanimali e, nonostante si sperimentiricorrendo al modello animale dadecenni, esistono rarissimi casi dicontrollo sulla reale necessità ed efficaciadel modello utilizzato; i pochi effettuati,per lo più in ambito tossicologico, hannodato risultati tutt’altro che incoraggianti,con un indice di accuratezza checorrisponde al massimo al risultatoottenuto con il lancio di una moneta.Da più di mezzo secolo esistono i metodialternativi alla sperimentazione animalee la legge li impone come primo modellodi riferimento, ma i numeri degli animaliallevati e uccisi nei laboratori nontendono a diminuire, dimostrando comeancora la ricerca sia saldamente ancorataal modello animale e quanto i ciechiinteressi economici comandino la vita dimilioni di animali e di uomini, varcandoil limite tra cavie che si pretende faccianoda uomini e uomini che si pretendefacciano da cavie.

I modelli in vivo, una pratica obsoletacon alto insuccesso

Michela Kuan

Biologa,Responsabile

settorevivisezione

per LAV - LegaAnti

Vivisezione e delegata perECEAE ed

Eurogroup foranimals

Laura Gribaldo

Le normative internazionali e nazio-nali in materia di sperimentazioneanimale intendono per metodo al-

ternativo non solo il metodo che, di fatto,sostituisce l’impiego di animali (replace-ment), ma anche tutte quelle procedure,che pur utilizzando animali, ricorrono atecniche meno invasive (refinement) osemplicemente riducono il numero di a-nimali normalmente impiegati (reduc-tion). I metodi in vitro sono comunemente usa-ti nella ricerca di base per lo studio dimeccanismi di diversa natura. La cosa sicomplica quando si tratta di svilupparemetodi alternativi, che possano sostituirei saggi in vivo richiesti dalle legislazioninazionali e internazionali in ambito rego-latorio. In questo caso, infatti, i nuovi me-todi sviluppati e che hanno mostrato unacerta attendibilità, devono essere sottopo-sti al processo di validazione, che serve adaccertare l’affidabilità (riproducibilità delmetodo nel tempo e in laboratori diversi)e la rilevanza (significatività e utilità di u-na procedura per il fine prefissato) di unmetodo per uno scopo specifico. Questoprocesso è piuttosto lungo ed è stato cal-colato che intercorrono in media dieci an-ni per il compimento delle diverse fasi. Es-so prevede, infatti: a) lo sviluppo del sag-gio nel laboratorio d’origine; b) la preva-lidazione mirata alla verifica della trasferi-bilità del metodo e all’ottimizzazione delsuo protocollo; c) l'applicazione del mo-dello predittivo; d) la valutazione indi-pendente; e) l’avvio delle procedure perl’accettazione a livello regolatorio.Lo scenario offerto dalle nuove tecnologiesuscita un certo ottimismo per quanto ri-guarda lo sviluppo di nuovi metodi: giàda alcuni anni, infatti, la tossicologia si staorientando verso l’individuazione di pa-rametri molecolari precoci e l'era della ge-nomica consentirà l’acquisizione di tecni-che sempre più ricercate e in grado di da-re risposte sempre più precise e mirate.ECVAM, il centro Europeo per la Convali-da dei Metodi Alternativi creato dallaCommissione in seno al CCR, ha recente-mente ristrutturato il suo servizio proprioriguardo agli obiettivi imposti dalle poli-

tiche dell’UE. ECVAM è il più importantecentro di riferimento europeo per la con-valida dei metodi alternativi. A oggi, è or-mai disponibile un certo numero di me-todi già validati e riconosciuti dalle legi-slazioni internazionali che potranno esse-re utilizzati per evidenziare possibili effet-ti indesiderati, contribuendo a ridurre ilnumero degli animali o, in qualche caso,a sostituirli. I metodi già disponibili co-prono prevalentemente aspetti di corrosi-vità, foto-tossicità e assorbimento cuta-neo. Quattro saggi che consentono la riduzio-ne (misura della resistenza elettrica tran-sepiteliale, Ter) o la sostituzione (model-li di pelle umana ricostituita, EpiskinTM,EpiDerm e Corrositex) degli animali so-no già utilizzati. Per evidenziare invece lafoto-tossicità e la foto irritazione, non esi-ste un metodo ufficiale in vivo, ma unmetodo in vitro (3T3 NRU PI). E' anchedisponibile un saggio in vitro per valutarel'assorbimento cutaneo, e si basa sulla mi-sura della diffusione del composto in esa-me dalla superficie del campione di pelle,artificiale (metodo sostitutivo) o preleva-ta da animali (metodo di riduzione), inun recipiente di raccolta, dove poi sarà op-portunamente misurato. Altri due aspettidella tossicità locale sono l’irritazione cu-tanea e l’irritazione oculare. Tre test in vi-tro di irritazione cutanea, EpiDerm, Epi-skin e Skinetic sono stati approvati e adot-tati così come il protocollo del saggio invivo richiesto dalla legislazione per osser-vare eventuali effetti irritanti per l’occhio.È effettuato sul coniglio albino, ma è con-testato per motivi etici, perché molto do-loroso, e scientifici, perché soggetto aun'interpretazione qualitativa dei risulta-ti. Esistono metodi in vitro a diverso livel-lo di complessità comunemente utilizza-ti nei laboratori di tutto il mondo per l’i-dentificazione di forti irritanti per gli oc-chi e alcuni di essi sono già autorizzatidalle autorità nazionali di alcuni paesi.Per ora sono stati accettati due modelli or-gano tipici per classificare irritanti oculariseveri. I metodi finora richiesti per eviden-ziare i possibili effetti sensibilizzanti di u-na sostanza utilizzano la cavia, ma recen-temente è stato adottato dalla legislazio-ne un saggio di riduzione che utilizza il

topo, cui bisogna ricorrere in primabattuta per monitorare questo tipo dieffetto. I saggi di tossicità acuta sonorichiesti per evidenziare possibili ef-fetti indesiderati provocati da unasingola dose di sostanza/prodotto eutilizzano i roditori. Da anni sono entrati nelle linee gui-da Ocse tre metodi che riducono ilnumero di animali fino all’80 percento rispetto al protocollo tradizio-nale ormai eliminato. E' infine termi-nato lo studio di due test di citotos-sicità basale per la definizione delledosi di partenza da utilizzare nei sag-gi in vivo. Il pannello di esperti indi-pendenti ha giudicato il saggio suffi-cientemente accurato per stabilire ledosi di partenza da utilizzare sull’a-nimale, in modo da ridurre ulterior-mente il numero effettivo di animalinelle prove condotte.Per quanto riguarda gli effetti sul-l’ambiente, al momento i test di tos-sicità acuta sono condotti su pesci,dafnie e alghe. ECVAM ha approvatouna strategia a tappe che prevede diutilizzare in un primo momento daf-nie e alghe e solo in seguito i pesci,consentendo una riduzione di que-st'ultima specie fino al 70 per cento. Infine la sensibilità della Commis-sione Europea per la politica delle 3Rè dimostrata dall’impegno finanzia-rio riversato nel VI programma qua-dro in vari progetti e dal partenaria-to siglato in occasione della confe-renza Europe goes alternative con seiassociazioni delle industrie europeefarmaceutiche, chimiche, cosmetichee biotecnogiche per la promozionedi alternative ai test sugli animali.L'esecutivo dell'UE ha inoltre sotto-lineato che la ricerca di metodi alter-nativi alla sperimentazione animaleè un'ulteriore opportunità per lacompetitività delle industrie euro-pee.

Laura Gribaldo

EuropeanCommission -JointResearchCentreInstitute forHealth andConsumerProtectionMolecularBiology andGenomicsunit

Chi è

L’esperto I METODI ALTERNATIVI

L’Unione investeper superarei test animali

SPERIMENTAZIONE ANIMALE on line www.lucacoscioni.it

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Massimo Tettamanti

U no dei motivi di piùstupefacente attualità delpensiero di Gandhi è il suo

implicito e aproblematicosuperamento di quella forma didiscriminazione a cui, molto dopola sua morte, la culturaoccidentale ha dato il nome dispecismo. Il principiofondamentale della sua filosofia,quello della nonviolenza, siestende infatti senza eccezione atutti gli esseri senzienti: “Per mela vita di un agnello non è menopreziosa di quella di un essereumano”. È evidente come ilvegetarianesimo non possa nonessere parte integrante eirrinunciabile della filosofia di vitadi chiunque aspiri a definirsigandhiano: “Se qualcuno, nonimporta chi, mi dicesse chemorirei se non assumessi brododi manzo o carne di pecora, anchese a prescrivermelo fosse unmedico, preferirei la morte”. Atutti coloro che si ispirano aGandhi è, o dovrebbe essere,altrettanto evidente che la

nonviolenza implica altrettantonecessariamente il rifiuto assolutoe incondizionato della vivisezione; aquesto proposito la posizione diGandhi è anzi, se possibile, ancorapiù netta: “La vivisezione è il piùnero di tutti i neri crimini che l’uomoattualmente commette contro Dio ela bellezza della sua creazione”.Esattamente come gli eventualibenefici per la salutedell’alimentazione carnea, anchegli eventuali meriti scientifici dellavivisezione non rappresentano agliocchi di Gandhi in alcun modo unagiustificazione: “Aborrisco lavivisezione con tutta l’anima mia.Tutte le scoperte scientifichemacchiate di sangue innocente leconsidero irrilevanti”.Oggi sappiamo, naturalmente, chela carne, lungi dall’essere un cibosano, è responsabile dell’insorgeredi gravi patologie. Parallelamente sista facendo stradanell’establishment scientifico laconvinzione che la vivisezione noncontribuisca affatto al progressodella scienza ma, a prescindere daqualsiasi considerazione etica, siainnanzitutto un errore

metodologico. Tuttavia ancora oggiin tutto il mondo centinaia di milionidi animali ogni anno continuano adessere torturati nei laboratori. Lastragrande maggioranza subisconoesperimenti mortali, o vengonouccisi per essere sottoposti adautopsie. Negli ultimi quindici anni,tuttavia, accanto alle note “tre R”(rimpiazzo, riduzione,raffinamento), che dagli anni ‘80esprimono il disagio deglisperimentatori di fronte a unasocietà sempre più consapevoledell’insostenibilità etica emetodologica della vivisezione, si èvenuta affermata una nuova prassi,quella della “quarta R”, lariabilitazione.Tra gli animali da esperimento che,per vari motivi, non sono statisoppressi, un piccolo numero(finora circa settemila) vengonoceduti da laboratori di vari Paesi acentri che ne curano lariabilitazione per poi sistemarlipresso famiglie o rifugi.L’ispirazione gandhiana del lorooperato è evidente, e apertamenteesplicitata, nel nome del piùimportante, il Mahatma Gandhi

Doerenkamp Center for Alternativesto the Use of Animals in LifeSciences (MGDC), in India. Eproprio lavoro, delicato, complessoe spesso straziante, con questianimali dimostra quotidianamentequanto Gandhi avesse ragione neldefinire la vivisezione “il crimine piùnero”: anche quelli che non sonostati sottoposti ad esperimenti eche escono dai laboratori inperfetta salute fisica mostranoinfatti spesso i segni di unadevastazione psicologica ecomportamentale che trova unparallelo solo nell’annullamentodella personalità che rappresenta ilfine delle più atroci tecniche ditortura. In un mondoautenticamente gandhiano ilMahatma Gandhi Center nonesisterebbe, perché sarebbescomparsa per sempre la crudeltàinsensata che lo rende necessario;ma fino a che la vivisezionecontinuerà ad esistere, sarà proprionella filosofia di Gandhi che i suoioppositori troveranno l’ispirazioneeticamente più convincente per laloro battaglia.

MassimoTettamanti

Advisor delMahatmaGandhiCenter.Antivivisezionista eistruttore peril recupero elariabilitazionedi animaliimpiegati neilaboratori

Chi è

La carne non è un cibo sano ed è responsabile di gravi patologie

APPROFONDIMENTOLE TRE R

Direttiva EuropeaIl concetto di alternativa allasperimentazione animalerisale alla definizioneelaborata da Russel e Burchnel 1959 e comunementedefinita delle 3R: Refinement(Perfezionamento),Reduction (Riduzione)Replacement (Sostituzione).

• Con Perfezionamento siintende il miglioramentodelle tecniche sperimentali,compiute pur sempre suanimali, in modo da ridurrela loro sofferenza; in alcunicasi, si cerca di usareanimali filogeneticamentemeno evoluti.

• Con Riduzione si intendela riduzione del numero dianimali usati, o l'aumento diinformazioni ottenute con lostesso numero di animali.

• Con Sostituzione siintende la sostituzionedell'animale con l'utilizzo dimetodi alternativi.

La direttiva europea86/609/CEE in materia di"protezione degli animaliutilizzati a fini sperimentali oad altri fini scientifici",impone di sostituire oridurre il più possibile ilnumero degli animaliutilizzati.

In alcuni settori già ottimi risultati

Contro la vivisezione IL LAVORO DEL MAHATMA GANDHI CENTER

Nessuna forma di violenza su qualsiasi essere senziente

Portachiavifatticon pesci viviAnimali vivi usati co-me portachiavi. Acca-de in Cina. Alcunivenditori ambulantihanno rinchiuso al-l’interno di un piccolosacchetto di plasticatartarughe provenien-ti dal Brasile e due pe-sciolini in acqua colo-rata. Un venditore ha sostenuto che le creatu-re intrappolate “possono vivere per mesi lìdentro”. Questi portachiavi sono molto popo-lari ma hanno suscitato dure reazioni da par-te delle associazioni animaliste. Il Cina, tutta-via, tale tipo di commercio è legale.

Nasceun manifestoanimalista

Il 3 luglio il Ministro per ilTurismo Brambilla insiemeall’oncologo Veronesi e all’a-strofisica Hack hanno pro-mosso una campagna deno-minata “La coscienza degli a-nimali”. Nel manifesto si au-spica, tra i vari punti: la tota-le abolizione della caccia; ladetenzione degli animali nei

circhi e negli zoo; il divieto e la penalizzazionedella vivisezione; miglioramento degli alleva-menti; punito l’abbandono di animali dome-stici.

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La biologa❝V orrei portare a conoscenza di tutti il

risultato di una conferenza intitolata“Research at a crossroads” svoltasi a

novembre 2010 a Basilea, dove più di 80ricercatori, provenienti da Svizzera,Germania, Svezia, Francia e Gran Bretagna,hanno affrontato la crescente opposizioneriguardo alla ricerca sugli animali. I lavori sisono conclusi con l’adozione della"Dichiarazione di Basilea", che rappresentauno sforzo senza precedenti della comunitàscientifica verso una maggiore fiducia ecomunicazione sulla ricerca sugli animali dalaboratorio. L'utilità e la legittimità dellasperimentazione animale stanno diventandosempre più oggetto di dibattito pubblico, e, diconseguenza, la ricerca biomedica di base sitrova a dover far fronte a problemi diaccettazione e a crescenti limitazioni. Ciò ètanto più sorprendente in quanto il progressodella medicina che deriva dalla ricerca di baseè a diretto beneficio della società. Ma la gentenon fa questo tipo di associazione. Di riflessola discrepanza tra le contribuzioni dellaricerca alla società e il valore percepitodall'opinione pubblica cresce.Non di rado, l'indipendenza dei ricercatori èmessa in questione e sono visti comeun'estensione dei gruppi di interesse politicoed economico. Tutto ciò è dovuto a varifattori: basi giuridiche più restrittive, minaccea scienziati costretti a operare sotto scorta,burocrazia, carenza di budget e, in ultimaanalisi, un fondamentalismo del movimentodi protezione degli animali. Il risultato è unacrescente ostilità alla ricerca. Da una parte la comunità europea auspicache la revisione della normativa sullaprotezione degli animali utilizzati a scopo diricerca migliori notevolmente la qualità dellaricerca scientifica, promuova l'innovazione elo sviluppo di metodi alternativi, garantendocosì un'equa concorrenza per la ricerca el'industria europea. Dall’altra, in realtà, lecrescenti limitazioni in risposta ai problemi

di accettazione pubblica, unite alle azionidi estremisti animalisti, generano grandepreoccupazione nei ricercatori che sivedono ridurre notevolmente lo spazio diazione nella ricerca biomedica.Inevitabilmente molta sperimentazioneanimale verrà esportata o effettuata in altripaesi. Pertanto a Basilea si trattava non solo dirispondere alle crescenti opposizioni nellasocietà verso questo tipo di ricerca, maanche e soprattutto di ribadire l’impegnodei ricercatori a comunicare costantementee in modo chiaro e trasparente, anchesull’importanza della sperimentazioneanimale e le problematiche annesse,sottolineando quanto l’etica professionalee le severe direttive etiche a cui si adeguanoi ricercatori europei già garantiscano ilrispetto e la cura con cui gli animalivengono utilizzati in ricerca. Vorrei quindi ribadire quanto gli studi suanimali abbiano un ruolo chiave sia nellaricerca di base alla scoperta di processivitali, sia nella ricerca cosiddetta più“applicata”, volta al chiarimento deiprocessi di malattie e allo sviluppo dinuove procedure mediche per l'uomo maanche per gli animali. Invito quindi tutti aleggere la dichiarazione di Basilea, asottoscriverla se quanto ribadito vi parla evi convince, o a interpellarci e a porcidomande se non siete d’accordo. Le nostreporte – parlo da ricercatrice – vi sonoaperte. I firmatari attuali si impegnano aaccettare una maggiore responsabilità negliesperimenti animali e di collaborazioneattiva non solo con il pubblico, ma anchecon i responsabili politici nazionali edinternazionali. Lo scopo é un impegnoattivo volto a dimostrare che la scienza e ilbenessere degli animali non sonodiametralmente opposti, al fine di dare uncontributo costruttivo al dialogo in attonella società.

Da Basilea appello a trasparenza e responsabilità

Marisa JaconiPluripotentStem CellLaboratory

Dept ofPathology andImmunologyFaculty ofMedicine,Geneva

University econsiglieragenerale

dell’Associazione LucaCoscioni

Valentina Stella

È scientificamente sicuro testare far-maci e sperimentare cure a malattiedell’uomo letteralmente sulla pelle

di cavie da laboratorio? Quali le prioritànella ricerca? Il rispetto dell’ essere animalenon umano o il miglioramento della qua-lità della vita dell’ essere umano, mettendopreventivamente in conto il sacrificio di al-cune specie di animali? Lo abbiamo chie-sto al professore Silvio Garattini, direttoredell’Istituto Mario Negri di Milano.

Quali sono i vantaggi della sperimenta-zione animale rispetto ai metodi alterna-tivi, come definiti nelle direttive europee?In realtà bisogna dire che non esistono deimetodi alternativi. Perché ancora la mag-gioranza dei problemi riguarda l’utilizzodei metodi animali. In realtà non sono al-ternativi ma complementari. Tutti i metodiche vengono suggeriti, le culture in vitro, l’u-so dei computer, i dati clinici, e quanto altrosono metodi che usiamo correntemente. Ilproblema è che non sono sufficienti. Mi do-mando chi vorrebbe che un nuovo farmacoprovato solamente su delle cellule in unaprovetta dovesse venire immediatamente u-tilizzato nell’uomo. Ci vogliono dei passag-gi intermedi che sono appunto rappresen-tati prima di tutto dalle specie animali piùutilizzate che sono il ratto e il topo. E poidopo eventualmente bisogna provare an-che delle specie animali superiori prima dipassare nell’uomo. Dovrebbe essere chiaroche per stabilire se un farmaco agisce sulconsumo di cibo, sulla misura di attività co-gnitive, protegge dalle convulsioni o lenisceil dolore è difficile impiegare solo delle cel-lule, è necessario un organismo vivente.

Che grado di accuratezza forniscono lesperimentazioni sugli animali, ad esem-pio sulla loro efficacia?La maggior parte, quasi tutti i farmaci chesono oggi in commercio, e che hanno rap-presentato un grande progresso per la medi-cina sono passati attraverso una sperimen-tazione animale. Nessuno di questi farma-ci è venuto da altri tipi di sperimentazione.Poi tutti noi sappiamo le obiezioni di quel-li che sostengono i metodi alternativi: il to-po non è l’uomo. Ma questo lo sappiamo

anche noi. Il ratto, il cane e la scimmia nonsono l’uomo. Nell’uomo c’è una grandecomplessità. Però bisogna dire che l’insie-me delle specie animali ha molte delle coseche sono caratteristiche dell’uomo. E cioègli organi sono più o meno gli stessi, c’è uncervello, c’è un fegato, c’è un rene, c’è uncuore, il sistema nervoso è più o meno lostesso, anche se di grado e complessità di-versi, gli ormoni sono gli stessi, la circola-zione è la stessa, quindi ci sono anche le ba-si genetiche, il metabolismo è dello stessotipo. Certo sono estremamente più sempli-ci di quanto non lo siano nell’uomo. Maper la stessa ragione se le specie animali, di-ciamo, non sono l’uomo ma dei modellidell’uomo, a maggior ragione non lo saran-no le culture in vitro, che sono delle cellulecompletamente distaccate dal sistema ner-voso centrale, dalla circolazione, dagli or-moni, da tutto quello che è la complessitàdi un organismo vivente. Oggi abbiamo an-che il vantaggio attraverso l’ingegneria ge-netica di poter riprodurre direttamente al-cune delle malattie umane in queste specieanimali; cioè attraverso l’inserzione o la e-liminazione di determinati geni si può ri-produrre una sintomatologia che è simile aquella dell’uomo. E quindi questo aumen-ta molto la possibile prevedibilità nel mo-dello animale.

In quali sfide della ricerca medica, oggi,si sta rendendo maggiormente proficua lasperimentazione animale? E nell’Istitutoda Lei diretto? Oggi è quasi impossibile fare della ricercain campo farmacologico senza passare perl’impiego degli animali. I campi maggiorisono quello dei tumori, quello cardiovasco-lare, il campo del sistema nervoso centrale,quello di alcune malattie rare. Per esempioper quel che riguarda il nostro istituto ab-biamo messo a punto un prodotto che og-gi viene utilizzato nel tumore ovarico. Ab-biamo anche trovato un farmaco che agiscenella sindrome emolitico-uremica che è u-na malattia rara molto grave. E tutto questoè certamente passato attraverso gli studi su-gli animali. L’Italia in tal senso è all’avanguardia opreceduta da Paesi europei e extraeuropeinei risultati della sperimentazione?L’Italia nel campo oncologico ha una posi-

zione preminente. Per quanto riguardamolte altre malattie evidentementenon bisogna dimenticare il contributogli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia. Esperiamo che in futuro questi contribu-ti certamente derivino dalla Cina. Ce nesono molti che vengono dati dal Giap-pone. Però in tutti questi paesi la speri-mentazione animale è un tipo di atti-vità assolutamente normale e accettatacome una necessità.

Dove inizia l’abuso sugli animali? Co-me giudica i protocolli di controlloapplicati dai Paesi europei e non? Cisono dei Paesi nei quali vengono ef-fettuate sperimentazioni animali sen-za organismi di controllo, o Paesi neiquali questo controllo è assente?

In Europa non credo che ci siano deiPaesi che non effettuino i controlli. Icontrolli sono molto severi. L’Italia hale regole più avanzate, rispetto anche al-l’ultima direttiva dell’Unione Europea.Oggi naturalmente l’impiego degli ani-mali per essere efficace deve essere con-dotto in modo estremamente rigoroso.Nei nostri stabulari c’è aria condiziona-ta, controllo della temperatura, dell’u-midità, c’è cibo standard, c’è la quantitàdi acqua necessaria, c’è la regolazionedel ciclo luce-buio, c’è una grande at-tenzione a tutte le infezioni, c’è l’atten-zione a non stressare gli animali. Per a-vere dei risultati che sono attendibili oc-corre che gli animali siano nelle miglio-ri condizioni possibili. E noi siamo iprimi ad essere contro, se ce ne sono,coloro che non si curano adeguata-mente di rispettare i protocolli. Noi sia-mo sottoposti a molta sorveglianza siada parte dell’Istituto Superiore di Sa-nità, sia da parte delle Asl che vengonoa fare visite, che vengono a rendersiconto. Però normalmente gli animalivanno difesi dalle infezioni: è necessa-rio per tutti coloro che lavorano con glianimali di essere equipaggiati in modo

adeguato per non contaminarli; ave-re il berretto, avere la mascherina, ave-re la copertura delle scarpe, le tute a-deguate. Né più né meno di quelloche si fa in qualsiasi camera operato-ria.

Quindi a coloro che si oppongonofermamente alla sperimentazione a-nimale, Lei cosa sente di risponde-re?Oggi è una necessità. Evidentementenoi non ci divertiamo ad utilizzare glianimali; però se si vogliono dei pro-gressi bisogna pure che questi anima-li si utilizzino, perché la nostra primapreoccupazione deve essere guarire lemalattie. Se qualcuno altro conosceun altro modo siamo ben felici di ap-plicarlo. Però per adesso non ci sonomodalità che siano migliori di quelleche stiamo utilizzando. Va anche det-to che gli oppositori quando si am-malano non disdegnano di utilizzarefarmaci sviluppati grazie anche allasperimentazione animale.

Per Lei è immaginabile un futurosenza la sperimentazione sugli ani-mali? E se si in che tempi?Noi siamo tutti in linea con l’idea diridurre, di rifinire il più possibile l’u-so degli animali. Molte delle cose av-vengono grazie anche alla ricerca. Peresempio una volta per determinarel’insulina, si impiegavano dei conigliper misurare la glicemia. Oggi, sicco-me sono stati messi a punto dei me-todi chimici molto sensibili, non c’èbisogno più di fare questo tipo di spe-rimentazione. E andando avanti èpossibile che ci sia una riduzione nel-l’impiego degli animali. Sul futuronessuno può fare il profeta, può darsiche arrivi un giorno in cui non ce nesia più bisogno. Certamente adesso,in una prospettiva limitata a dieci an-ni, è difficile pensare che non ci sia bi-sogno degli animali.

Silvio Garattini

PeritoChimico.Dottore inMedicina.LiberoDocente inChemioterapia eFarmacologia.Assistente edAiuto pressol'Istituto diFarmacologiadell’Universitàdi Milano finoall'anno1962.Fondatore nel1963 edirettoredell'Istituto diRicercheFarmacologiche "MarioNegri".

Chi è

L’esperto OGGI È ANCORA UNA NECESSITÀ

Cani, topie scimmienon esistealternativa

SPERIMENTAZIONE ANIMALE on line www.lucacoscioni.it

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Giuseppe Remuzzi

Ma davvero gli animali neilaboratori sono trattatimale? E poi, è proprio

necessario sperimentare suglianimali? Entrare in uno stabulario diricerca oggi è un po’ come entrare inuna sala operatoria: gabbiepulitissime, spazi adeguati, sistemisofisticati di controllo delle infezioni,e le leggi che proteggono gli animalisono severe e vengono rispettate. Unesempio: chi fa interventi chirurgici sutopi e ratti deve dimostrare di avereconoscenze teoriche (e valenaturalmente anche per i chirurghidegli uomini), ma anche dimostraredi saperlo fare, anche dopo anni,questo non è richiesto nemmeno aichirurghi degli uomini.Perché un farmaco arrivi al pubblicoservono anni di ricerca ed enormiinvestimenti. Si parte con diecimolecole, e quando va bene,all’uomo ne arriva una. Le altre siperdono per strada, o perché nonfunzionano, o perché fanno male. Se

per esempio un farmaco è efficace nelridurre il colesterolo, ma danneggia ilfegato, lo si può sapere solo se sisperimenta sugli animali. C’è poi ilcaso della chirurgia. Oggi più di unmilione di persone al mondo vivonograzie ad un trapianto. Tutto ècominciato a Boston, quando JosephMurray ha trapiantato a un giovanotto,il rene del gemello. Ma per poterlo farenell’uomo, prima, Murray ha dovutooperare quasi 600 cani.Quell’intervento cinquanta anni fa aprìla strada a tanti altri trapianti. JosephMurray nel ‘90 ebbe il Nobel. “Non c’èniente di più ridicolo che pensare chetutto questo si sarebbe potuto fare conun computer o con le cellule in cultura– ha detto nell’occasione del premio -sarebbe come dire che si può viveresenza respirare o senza sangue”. Valeper la chirurgia dei trapianti, equalunque altra chirurgia, e per tutte leprocedure che oggi si fanno sull’uomo. Fra l’altro oggi i ricercatori, usanomolto meno animali di un tempo,perché tutto quello che si può faresenza dover ricorrere agli animali, si fa,

certo e non potrebbe essere altrimentianche solo perché gli animali costano(quelli modificati geneticamenteanche migliaia di dollari). L’argomentodi quelli che sono contro la ricercasugli animali che la tossicità di certifarmaci per l’uomo non si puòprevedere studiando solo gli animali èdebolissimo. Qualunque persona dibuon senso capisce che se certetossicità che si manifestano nell’uomonon si possono prevedere studiandotopi e ratti, si potranno prevedereancora meno con le cellule in coltura ocon le simulazioni in silico, che vuoldire simulazione al computer difenomeni biologici. Se la tossicità dicerti farmaci non si è potuta prevedereè semmai perché di animali non se nesono usati abbastanza e ancora di piùperché non si sono utilizzati nellecondizioni ideali. Se la talidomidefosse stata usata in animali gravidi isuoi effetti sul feto sarebbero risultatiimmediatamente evidenti e sisarebbero evitate a migliaia di personemalformazioni gravissime. Per averepiù certezze si dovrebbero poter usare

più specie animali mentre troppospesso ci si limita ai roditori. Tanto èvero che il consiglio per la ricercamedica della Gran Bretagna qualcheanno fa ha dichiarato che persperimentare farmaci, se serve, vannousate anche le scimmie. In questigiorni in un lavoro pubblicato suNature sull’impiego degli scimpanzé,Michael Houghton dell’Università diAlberta a Edmonton negli Stati Uniti –uno di quelli che ha scoperto il vaccinodell’epatite C - spiega come lo sviluppodei vaccini non possa prescinderedall’impiego delle scimmie. “Ci saràqualche inconveniente per una decinadi scimpanzé, ma questo ha unimpatto enorme sulla salute di milionidi persone, sarebbe semplicementenon etico non farlo”. Insomma la gente deve sapere, senzatanti giri di parole, che non si possonoavere farmaci nuovi e nuove procedurein medicina senza passare per lasperimentazione animale. Lo si fa amalincuore, s’intende, ma non c’è altromodo.

GiuseppeRemuzzi

Medicochirurgo.Coordina tuttele attività diricerca dellasede diBergamodell'IstitutoMario Negri edal 1992anche delCentro diRicercheCliniche per leMalattie Rare"Aldo e CeleDaccò" diRanica

Chi è

E’ possibile stabilire se un medicinale è efficace,ma ha effetti collaterali solo se si sperimenta sugli animali

Le culture in vitro sono solo metodicomplementari seppur corretti

Il ricercatore LA GENTE DEVE SAPERE CHE SERVONO

“A malincuore ma non c’è scelta”per ogni farmaco anni di ricerca

Respintala legge antivivisezionedi Renzo Bossi

Bocciata dalla commissione Sanità della Lom-bardia la proposta di legge regionale n.86 re-cante la “Promozione dell’utilizzo di sistemialternativi all’uso di animali nella sperimen-tazione per fini didattici e scientifici e divietodi detenzione e allevamento di animali per fi-ni di sperimentazione“, firmata da Renzo Bos-si. La Giunta si è impegnata invece, per il setto-re della ricerca, a dare continuità alle normenazionali e comunitarie, come la Direttiva sul-la vivisezione approvata l’8 settembre 2010.

Il ricordo della cagnettaLaika

Laika è il cane femmina che il 3 novembre1957 lasciò la Terra a bordo della capsula spa-ziale sovietica Sputnik 2, attrezzata per il sup-porto vitale (cibo e acqua). Ma non prevedevail rientro. La versione ufficiale dell'epoca datadal governo sovietico è che Laika sopravvisseper "oltre quattro giorni". Tuttavia, nell'ottobre2002 furono resi noti i risultati di nuove ricer-che compiute dallo scienziato russo Mala-shenkov, che rivelarono che Laika sopravvisseunicamente per un periodo compreso tra le 5 ele 7 ore dopo il decollo a causa degli sbalzi ditemperatura caldo – freddo.

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SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Il Progetto Grandi ScimmieAntropomorfe o Progetto GrandeScimmia (in inglese Great ApeProject) è un'associazioneinternazionale, nata nel 1993, chesi propone di ottenere, da partedell'Organizzazione delle NazioniUnite, una Dichiarazione dei Dirittidelle Grandi ScimmieAntropomorfe che estenda a tutti iprimati antropomorfi (ovveroappartenenti alla stessa famigliadella specie Umana, quindiBonobo, Scimpanzé, Gorilla eOrango), alcuni dei diritti giàriconosciuti all'Uomo, come il dirittoalla vita, alla protezione dellalibertà individuale e alla protezionedalla tortura. Il progetto si occupaanche di tenere sotto controllo lapopolazione delle scimmieantropomorfe in diverse zone delmondo (per esempio gli Stati Unitid'America), riproponendosi diverificare la liberazione di tutte lescimmie antropomorfe in cattività(molte delle quali sono utilizzatenella ricerca biomedica) nel caso incui questa divenisse obbligatoriaper legge.

La Dichiarazione dei Diritti delleGrandi Scimmie si propone digarantire i seguenti diritti:

Diritto alla vitaLa vita di tutte le Grandi Scimmiedeve essere protetta. Gli individuinon possono essere uccisi, conl'eccezione di situazioni moltospecifiche, come l'autodifesa.

Protezione della libertà individualeLe Grandi Scimmie non possonoessere private, in modo arbitrario,dalla loro libertà. Esse hanno ildiritto di vivere nel loro habitat. LeGrandi Scimmie che vivono incattività hanno il diritto di vivere condignità, in ampi spazi, di averecontatti con gli altri individui dellaloro specie per formare dellefamiglie e devono essere protettedallo sfruttamento commerciale.

Proibizione della torturaL'imposizione intenzionale diintenso dolore, fisico o psicologico,alle Grande Scimmia, senza alcunaragione o senza altri benefici perloro, è considerata una forma ditortura ed è un'offesa da cuidevono essere protette.

Angelo Vaira

Il motivo per cui la gente mi telefona èche vuole eliminare i comportamentiindesiderati del proprio cane. Il canemuta il proprio comportamento in re-lazione alla trasformazione del mododi pensare, sentire e comunicare delsuo proprietario. Se questa è la via piùefficace per cambiare in meglio l’agiredei cani, possiamo capire come la vivi-sezione diventi per loro il peggiore de-gli inferni. I cani sono esseri senzientimolto evoluti. Essi soffrono e gioisco-no esattamente come noi e più di noipongono attenzione all’umore dellepersone che li circondano, tanto da riu-scire a capire quando siamo giù di mo-rale o ammalati e quindi consolarci co-me nessun altro, forse, sarebbe capacedi fare. Le sofferenze di un cane di laborato-rio sono identiche a quelle di un essereumano nelle stesse circostanze. Cosaprova un cane se viene accecato, ustio-nato, avvelenato, infettato, lasciato mo-rire di fame o di sete, imprigionato o al-lontanato dal proprio gruppo sociale?I cani, come ogni altro animale in la-boratorio, vengono sottoposti ripetu-tamente ad ogni sorta di tortura (na-scosta da parole più neutre, come "spe-rimentazione" o "ricerca"). Sono con-sapevoli di non avere alcuna via d'usci-ta, di essere senza speranza. Vivono conansia, angoscia, ribellione e talvolta di-sperata rassegnazione, il valicare daparte di un essere umano la soglia del-la stanza in cui vengono lasciati soli do-po gli esperimenti. Non è solo un’ipo-tesi corredata da dati scientifici quellache propongo qui. E’ certezza. Il mio la-voro consiste nel leggere all’istante le e-spressioni delle emozioni negli anima-li (esseri umani inclusi) e per me è faci-le come vedere la paura negli occhi diun uomo. E’ sufficiente fare una ricerca per imma-

gini su Google per capire di cosa parlo.Quelle dipinte sul volto degli animali so-no disperazione, terrore e depressione.Osservando le immagini si nota facil-mente midriasi (dilatazione della pupil-la) causata dall’emissione massiccia di a-drenalina. Essa segnala situazioni di for-te stress ed emozioni quali paura e terro-

re, che è facile individuare anchenella postura e nelle espressioni fac-ciali dei cani. Altre vengono espres-se con le vocalizzazioni. A volte,quando l’animale viene immobiliz-zato urla. Lo fa come anticipazionedel dolore che di lì a poco sa cheproverà. Lo fa perché cerca di ribel-larsi con tutte le sue forze a quellache deve apparirgli come lucida fol-lia. Infatti uno degli aspetti più im-portanti è la capacità del cane di leg-gere le emozioni degli esseri umanicon cui interagisce. I volti degli sperimentatori sonofreddi, distaccati e riproducono nel-la mente del cane la stessa situazio-ne che i bravi registi dei film horrorci fanno vivere inquadrando la geli-da follia del serial killer di turno che,per nulla impietosito dalle reazionidella sua vittima, continua in unmisto di indifferenza e compiaci-mento la sua opera di carnefice.Perché occuparci di questo? Non visono solo ragioni etiche (non è giu-sto che l’animale soffra) e scientifi-che (la vivisezione può essere peri-colosa per l’uomo). I disastri am-bientali ed economici e l’incapacitàdi molti politici di sposare ideali edi battersi per essi hanno originenello stesso atteggiamento mentaleche ci rende indifferenti alla soffe-renza degli animali: l’egocentrismo.E’ un po’ come crederci separati da-gli altri, invece di riconoscerci comeonde dello stesso oceano. Esserecompassionevoli ed empatici neiconfronti degli animali può solorenderci esseri umani più evoluti inun’epoca in cui, rileggendo la storiadell’uomo, ci rendiamo conto sem-pre più di appartenere a quella chel’economista J. Rifkin chiama la “Ci-viltà dell’empatia”. (contributo raccolto telefonicamente daElisabetta Mirra)

diverse dalla nostra. Paragonandotutti gli umani, di ogni livellocognitivo, con tutte le grandiscimmie, oggi gli scienziatidimostrano che ci sono ampie areedi sovrapposizione tra intelligenze,la specie non segna il confine. E sesi guarda ai non umani come esseridignitosi, autonomi, intelligenti,meritevoli di considerazionemorale, nessun paragone puòessere considerato avvilente opeggio degradante.

Quanto contano le capacitàcognitive nel riconoscimento deidiritti?Quando si tratta di umanigiustamente non diamo peso allivello cognitivo: che il benessere ola sofferenza di un bimbo downnon contano meno di quelle diEinstein, lo abbiamo capito nelpercorso verso l’eguaglianza. Maquando si passa ai non umani,compare il perfezionismo per ilquale più elevate sono le capacitàcognitive di un essere, maggiore è ilsuo status morale. Un’incoerenzainaccettabile sul piano etico.

Come è stato accolto il Progettodal mondo scientifico e dallapolitica?Dalla prima uscita nel 1993 inGran Bretagna, quando suscitò unaesplosione di interesse e reazionida tutto il mondo, sono seguitenegli anni numerose adesioni diricercatori e studiosi, generando ungruppo di lavoro internazionale edinterdisciplinare senza precedenti.Sul piano sociale, l’immediataconseguenza positiva è stata laproibizione della sperimentazionee in generale dell’uso delle grandiscimmie in diversi paesi. Ma ilpunto è preparare le nostre societàa compiere il passo normativofinale, con l’attribuzione dei dirittifondamentali. Cito per tutti i casidella Spagna, spesso nel mirinodegli animalisti, che ha fatto quipassi da gigante, con un appoggiopolitico esplicito al progetto; odella Nuova Zelanda dove oltre adottenere una modifica dell’Animal

Welfare Act con la proibizione dellasperimentazione, si è sviluppato unprogetto di legge intitolato “Dirittidegli ominidi”. L’Italia resta, per laquestione animale in genere, ilfanalino di coda. Il progetto oggi si muove a livellointernazionale verso le NazioniUnite, ma punta soprattutto allelegislazioni nazionali. Si lavora adesempio in Germania dove lacoalizione di opposizione hadimostrato apertura, e in Austriadove si tenta di fare ottenere lapersonalità giuridica ad unoscimpanzè, un caso su cui la CorteEuropea dovrà pronunciarsi abreve.

Cosa implica l’estensione deidiritti fondamentali oltre i confinidella nostra specie?Il progetto stesso è stato accusato diperfezionismo, cioè di puntare suesseri la cui vicinanza cognitiva anoi è indubbia, rendendo piùardua l’estensione dei dirittifondamentali al resto del mondoanimale. In realtà le grandi scimmiehanno da sempre fatto vacillare le

certezze di ricercatori e filosofi, anche dei piùspecisti. Ed è del tutto naturale che la barriera dispecie si spezzi prima o poi proprio nel puntoin cui è oggettivamente più fragile. Il progettoresta una testa di ponte per il progresso dellaquestione animale e contiene potenzialmenteuna svolta epocale.

Oggi a chi si rivolge la Sua battaglia?Ovviamente i grandi interessi economici che sibasano sullo sfruttamento dei non umani. Sul piano sociologico, per dirlo come PierreBourdieu, il nemico è l’habitus cioè la manieraattraverso cui come esseri sociali abbiamointeriorizzato la cultura dominante specista e anostra volta continuiamo a riprodurla quasiistintivamente, rendendo i cambiamentidifficili. Quando diciamo “sono solo animali”,ripetiamo una cosa appresa e riconfermatanella realtà di ogni giorno, dove gli altri animalisono trattati come inferiori. Infine rispetto chi propone dei cambiamentigraduali, ma non concordo. Tra coloro checombattevano la schiavitù umana c’era chiproponeva una fase di transizione; il radicaleGarrison disse no, di fronte ad una violazionedei diritti fondamentali occorreva la libertàsubito. Chi vuole l’emancipazione dei nonumani è questo che deve chiedere.

L’intervista PAOLA CAVALIERI SU PROGETTO GRANDI SCIMMIE

“Crollala barrieradella specie”

Angelo Vaira

Educatorecinofilo,saggista,Presidentedi ThinkDog,autore dellibro ‘Drittoal cuore deltuo cane’,Kowalski2011

Chi è

Paola Cavalieri

Filosofamoraleindipendente, co-fondatricedel GAP(Great ApeProject)

Chi è

CongressoIL DILAGAREDELLO SCIOVINISMO

Quando ci domandiamo cosecome “che cosa significa essereumano?” o quando parliamo dell’“umanità” di una persona o dello“spirito umano” o dei “valoriumani”, non enfatizziamosoltanto quelle proprietà chetipicamente distinguono la nostraspecie dalle altre, ma indugiamoin una sorta di sciovinismo; […]Questo sciovinismo umano haspesso preso una piegapseudoscientifica che è nemicasia dello spirito scientifico che,evidentemente, della liberaricerca. Si parla spesso di confinidella specie, come fosse un datodi fatto che esistano leggi dellanatura stabilite non solo perproteggere la supposta purezzadella nostra specie, ma perpreservare queste nostre qualità,presumibilmente non possedutedalle altre creature, nellaconvinzione che il loro non essereumani le escluda. (Estratto dall’intervento di JohnHarris, Atti del secondo incontrodel CongressoMondiale per lalibertà di ricerca scientifica,Mimesis Editore)

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Il nostro DNA contiene quello di altre creature

“Una serie di recenti scoperte nella biotecnologiae nella nostra comprensione dell’evoluzione in-dicano che è arrivato il momento di sottoporre ariesame non solo il ruolo del termine “umano”nei diritti umani ma l’idea di “umanità” nelle con-cezioni che abbiamo di noi stessi e del nostro po-sto nell’universo. […]Sappiamo di essere discen-denti dalle scimmie ma forse non ricordiamo chequesta discendenza è continua e che ciò significache la nostra costituzione genetica contiene unamescolanza di geni di tutte le creature, di tutte lealtre specie, che fanno parte dell’origine della no-stra specie transitoria e temporanea”. (Estratto dall’intervento di John Harris, Atti del secon-do incontro del Congresso Mondiale per la libertà di ri-cerca scientifica, Mimesis Editore)

Il filosofo australianoSoffronodunquesono Lo specismo (la parola non è elegante,ma non riesco a pensare ad un terminemigliore) è un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favoredei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di al-tre specie. […] La capacità di provare dolore e piacere è un prerequisi-to per avere interessi in assoluto. […] Un sasso non ha interessi per-ché non può soffrire. La capacità di provare dolore e piacere è una con-dizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa direche un essere ha interessi . Un topo, per esempio, ha davvero interes-se a non venir preso a calci per strada, perché in tal caso soffrirà. […] Seun essere soffre, non può esistere nessuna giustificazione morale per ri-fiutarsi di prendere in considerazione tale sofferenza. […]Gli animalinon umani provano dolore? Come possiamo saperlo? Noi non pos-siamo sperimentare direttamente il dolore di nessun altro. Il dolore è

uno stato di coscienza, un ‘evento menta-le’ e in quanto tale non può in nessun mo-do venire osservato. […] In Gran Bretagna,tre diverse commissioni governative che sisono occupate di questioni riguardanti glianimali hanno accettato la conclusioneche gli animali provano dolore. […] Sup-poniamo che, come talvolta accade, un

bambino sia nato con un’estesa e irreparabile lesione cerebrale. Il bam-bino non potrà mai essere niente di più che un ‘vegetale umano’ . i ge-nitori […] chiedono al medico di uccidere il neonato in modo indo-lore. Il medico deve fare ciò che gli chiedono i genitori? Legalmentenon dovrebbe, e sotto questo aspetto la legge rispecchia la dottrina del-la sacralità della vita. La vita di ogni essere umano è sacra. Pure, la gen-te che farebbe propria questa tesi a proposito del neonato non si op-pone all’uccisione di animali non umani. Com’è possibile giustifica-re tale differenza di valutazione? Scimpanzé, cani, maiali, così come imembri adulti di altre specie, superano di gran lunga il neonato cere-broleso in quanto a capacità. (Peter Singer, Tutti gli animali sono uguali,in Scritti su una vita etica, Net 2000)

L’OPINIONEAngelo Vaira

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E’ eticamente inaccettabile valutare moralmentebasandosi su distinzioni biologiche

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ww.greatapeproject.org/In

rete

Il cognitivista BASTA UNA RICERCA SU GOOGLE PER VEDERE LE FOTO DELLA DISPERAZIONE

I cani in laboratoriohanno paura come noiCompassione ed empatia nei confronti degli animali ci rendono esseri umani più evoluti

Elisabetta Mirra

“Lo specismo, cioè l’idea che laspecie conti per determinarequanta considerazione moraleattribuire ad un essere è -come ilrazzismo o il sessismo - unadiscriminazione basata sudistinzioni biologiche, che in eticanon sono accettabili”. E’ laposizione di Paola Cavalieri,filosofa morale che sottolinea:“Chiunque sia ugualitarista insenso intra-umano non può cheessere antispecista”. “Il paradigmadello specismo – secondo lastudiosa - è lo sciovinismoumano, cioè la linea di cesuratracciata tra la specie umana e tuttele altre specie senzienti, capaci diprovare piacere e dolore e diattitudini pro e contro”.

Ci parli del Progetto GrandiScimmie, fondato con il filosofoPeter Singer. Il progetto nasce come culturale,con un libro omonimo dovefilosofi e scienziati del calibro diJane Goodall o Richard Dawkins,per la prima voltacongiuntamente, sostengono chela barriera di specie è destinata arompersi e propongono un’idearadicale quanto semplice:estendere la comunità degli ugualiagli antropoidi non umani -scimpanzé, bonobo, gorilla eoranghi – fornendo loro quellaprotezione morale e legale di cuifinora godono solo gli esseriumani. Il libro è aperto da unadichiarazione in cui si chiede ilriconoscimento di tre dirittifondamentali: alla vita, alla libertàindividuale, all’integrità fisica conla proibizione della tortura.

Gli esseri umani sono piùintelligenti?In generale lo sciovinismo halavorato anche sul pianoscientifico, nel confronto traumani e non: per secoli abbiamosottovalutato le capacità degli altrianimali e usato criteri di ricercanon applicabili ad intelligenze

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COSA E’

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CONSIGLIO GENERALE

Il copresidente DECRETO GELMINI

“Puntiamo sulle linee guida”Per l’Università ora abbiamo una legge che dobbiamo cercare di far funzionare

SaluteMENO IDEOLOGIA PIÙ CONDIVISIONE

Sono presidente dell'Istituto Superiore diSanità, organo di tutela massimo dellasalute, quindi non voglio dire che bisognasaltare tutte le norme di sicurezza.Edward Jenner, 220 anni fa, non avrebbevisto mai il suo vaccino contro il vaioloche sperimentò con successo sullamoglie malata. Oggi, però il tempo medioche intercorre tra la scoperta eapplicazione può essere nel migliore deicasi di 10-20 anni. Va bene l'introduzionedi norme di sicurezza essenziali, ma oltreun certo limite rischia di diventare dogmae si trascurano i problemi dei pazienti.Qualcosa sta cambiando: per le malattierare visto che è impossibile raggiungerenumeri elevati, si inizia a valutare unfarmaco anche su numeri più piccoli. […]è nata a Terni una Fondazione, che hamesso insieme istituzioni laiche ereligiose facendo una considerazione: cisono concezioni inconciliabili, ma non sipuò escludere che ci siano strade chevengono condivise per risolvere problemicome quello della salute. […] Si ècostruito un laboratorio nell'ospedale, c'èstata un'autorizzazione al rispetto dellenorme per la produzione di cellulestaminali fetali neurali secondo le regoleGmp (buona pratica di manifattura),l'autorizzazione al protocollo di terapia esi conta l'arruolamento dei primi pazientiaffetti da Sla tra settembre e ottobre. […]nel rispetto delle differenze, ci vuolemeno ideologia, più condivisione e nellaricerca biomedica una visione piùspostata nell'interesse del paziente, utilea superare certe barriere.(Stralcio dall’intervento di Enrico Garaci,presidente dell’Istituto Superiore diSanità e del Consiglio Superiore diSanità. Non rivisto dall’autore)

AteneiIL CAMBIAMENTO ORAPUNTA SULLA VALUTAZIONE

Volevo ringraziarvi per avermidato l'opportunità di portarvi isaluti dell'ANVUR (Agenzianazionale di valutazione delsistema Universitario e dellaRicerca) e dirvi cosa stiamofacendo. Mi sono lasciatocoinvolgere in un’operazione diquesta natura per riflettere sulfatto che per molti anniabbiamo sposato l'equazionenon finanziamenti- nonuniversità nuova. Questo nodonon ha portato da nessunaparte. Come contrappeso lasituazione si è andatacristallizzando, da una parte igiovani che annaspano in unambiente in cui non sanno doverivolgersi e dall'altra la societàcivile che ha un parere negativodell'università. Da qualche annoquesto nodo è stato rotto.Adesso si prova a parlare di unanuova università senza ilproblema dei finanziamenti. […]L'Anvur ha 3 linee: la prima è lavalutazione della Ricerca fattanelle università e negli enti diricerca che sono visionati dalMinistero e qui giace unproblema: non si capisceperché quelli che non lo sononon sono giudicati visto cheprendono un bel po' di soldidallo Stato Italiano (IstitutoSuperiore di Sanità e Istat) equesto è il problema da porrealla classe politica. La secondaè la valutazione nella Ricerca,della didattica edell'organizzazione, fatta dalCnvsu (Comitato nazionale perla valutazione del sistemauniversitario) che oggi non c'èpiù. Queste due gambe entranonell'Anvur che le devemodellare. C'è poi una parte dicarattere amministrativo chegestisce un volume di personedi 500/600 persone. Lavalutazione è strumentorilevante per un università chevuol cambiare. […] il criteriodella valutazione deve entrarenel dna delle università e deglienti di ricerca. Noi ciproponiamo come catalizzatoreper questa procedura che avràvittime perché stiamo lavorandosu i criteri e concorsi diabilitazioni per cui tra un mese opoco più verrà fuori chi tra iprofessori ordinari della nostrauniversità avrà l'idoneità aentrare nei concorsi e chi no. Il50% di queste persone sarannoda una parte e l'altro 50% no.[…]

(Stralcio dall’intervento diStefano Fantoni, presidentedell’Anvur. Non rivistodall’autore)

Comincerei col dire che unacosa nuova è che abbiamo u-na nuova legge: la famosa

legge Gelmini. Ho fatto un dibattitosu questa legge sottolineando luci eombre, che le luci fossero superiori al-le ombre e che valesse la pena farequalcosa piuttosto che stare in questolimbo, dicevo che non so chi avrebbepotuto fare una legge migliore in unmodo o nell'altro. Adesso non è piùil tempo di criticare il fatto che servauna legge, adesso la legge c'è e biso-gna cercare di essere oggettivi e dire lenostre opinioni senza colore politico. La legge Gelmini può essere potenzia-ta e rendere molto in termini praticioppure può essere distrutta e questodipenderà dai decreti attuativi. E que-sto è cruciale. I decreti attuativi che so-no cominciati faticosamente perchésapete che il primo decreto è quelloche voleva fare i concorsi per l'accessoalle carriere universitarie. E prevedevauna commissione di 5 persone di cui1 straniero che dovevano essere no-minati dall'Anvur (ndr, Agenzia Na-zionale di Valutazione del sistema U-niversitario). E' cominciato questo i-ter dei decreti attuativi e il primo èquesto. Io voglio partire da un'analisidi cosa non funziona nel sistema, dicome la nuova legge può rimediare,di quali sono le linee guida, e vorreiche in futuro anche l'AssociazioneCoscioni seguisse queste linee guidaper potere essere a contatto con l'An-vur. Se funzionerà l'Anvur funzioneràil sistema, se non funzionerà l'Anvurla legge Gelmini sarà azzerata.Sento spesso chiedere “ma com'è lasituazione italiana della ricerca?” Espesso critichiamo, e io stesso comeprofessore universitario ho accusatospesso la mia categoria di non averfatto il proprio dovere. Recentemen-te c'è stato un rapporto della RoyalSociety che dichiara che gli italiani so-no bravi, che il numero di pubblica-

[…] Ho seguito questa bellabattaglia che i nostri stanno fa-cendo sul testamento biologi-co, credo anche con interventidi rilievo e con evidenze poli-tiche, in cui però siamo pur difronte a una maggioranza cheè spaccata su tutto, ma su que-sti temi non solo regge, ma è u-na maggioranza allargata se èvero che l'Udc non si sposta enon si sposta Fli, che mi pareabbia deciso una linea del tan-to peggio tanto meglio, per cuisiccome loro sono contro qua-lunque legge votano controqualunque cosa. Anche controi nostri emendamenti. Che èun modo un po' furbetto ditrarsi d'impaccio ed esprimersinel merito buttandola, come sidice, in politica. […] A me sembra che dallabattaglia di questi giorni chepassa in un silenzio assordan-te e che mi sembra ancora unavolta una spia di quello cheforse da radicali inascoltaticontinuiamo a dire: queste co-se avvengono perché il serviziopubblico che abbiamo scoper-

to è stagionale, d’estate non c'è,e questo ve la dice lunga sullaquestione dell'informazione edella democrazia: colpisce noie voi e tutti quelli che trattanodi temi sociali rilevanti, ma chenon fanno parte dell'agendasetting dei media. E’ un proble-ma che ormai colpisce chiun-que faccia delle attività politi-che che non sono in linea conlor signori, e se non ti occupi diqualcosa che è in linea con lorsignori non è necessario più, algiorno d'oggi, metterti in car-cere, ma basta silenziarti. E ilparlamento intanto va avanticon il rullo compressore. Se ioricordo l'opposta strumenta-lizzazione di lor signori sul ca-so Englaro, mi sembra così e-vidente che si accende e si spe-gne l'interrelazione con l'opi-nione pubblica a seconda del-le esigenze politiche. Se uno loraccontasse, c'è stato un perio-do in cui non si poteva accen-dere la tv senza che ci fosse ilcaso Englaro. Oggi non con-viene quel tipo di strumenta-lizzazione, ora paga il silenzio

e puntualmente si obbediscein questo senso.Lo dico perché penso che al dilà del merito delle singole que-stioni questo è un problemache anche l'Associazione Co-scioni si deve porre, perchéquesta non è un'ossessione so-lamente radicale o solamentepannelliana - o almeno non lodovrebbe essere - altrimentinon andiamo da nessuna par-te. E' vero che o riusciamo tuttiinsieme a bucare questo murodel silenzio oppure continue-remo a ripeterci che la legge 40è insopportabile, che nei datisociali bisogna comprendereanche gli immigrati. E non èper parlare d'altro, ma perchéal di là del merito se non ci sipone quest'altro problemanon ci diciamo la verità. […]Altrimenti il tema è “come sipassa da questa sala, in cui lepersone che intervengono di-cono cose straordinarie, al cuo-re dei cittadini”. Parafrasandodal corpo dei malati al cuoredella politica, come passiamodal cuore della scienza al cor-

po dei cittadini, come passia-mo al procedimento inversoessendo inteso che materie dicui trattiamo io ho sentito po-co, e quel poco che ho sentito,sono temi che coinvolgonodecine di migliaia se non mi-lioni di persone e di cui ognu-no qui è portatore di un setto-re. Ma alla fine della storiaquello di cui si sta parlando èla declinazione scientifica del-la libertà di scelta, della libertàdi cura.[…] Non è che posso dire“mettiamoci qui a fare lo scio-pero della fame per giorni 77”,eppure forse non è che abbia-mo molte altre strade, per met-terla sul piano più politico, senoi così non riusciamo a buca-re e a ripristinare un po' di le-galità. Si sarà manifestato pureun nuovo vento con le ammi-nistrative e con i referendum,ma se non riusciamo a immet-tere i temi in questo vento nonè che continuiamo con la pri-mavera italiana, noi ci avvia-mo verso un autunno partico-larmente gelido e di ricompo-

sizione di giochi di palazzo.Perché, su ciò che i cittadini ab-biano voluto dire in manieraunivoca, attraverso una sceltadi sfiducia e di discontento,non mi sembra che si tirino leconseguenze, anzi si procedecon un palazzo che è impazzi-to letteralmente. […] Voglia-mo partire dalla scienza e dallaconoscenza. Credo che daquesto punto di vista una ri-flessione vada fatta, altrimentianche il Congresso mondialenon può essere solo un con-gresso di scienziati: non èneanche il ruolo della Coscio-ni perché l'ambizione dellaCoscioni era di far da ponte trala scienza, politica e cittadini.[…] Ci dobbiamo inventarequalcosa perché almeno lepersone sappiano che un nu-cleo di resistenza c'è e che nonci siamo arresti, siamo statibattuti ma non arresi.

(Stralcio dall’intervento di EmmaBonino, vicepresidente del Sena-to. Non rivisto dall’autore)

[…] Posso ricordare che il CNB ha antici-pato questa problematica (testamento bio-logico ndr) addirittura nel 2003 perché fuvotato all’unanimità e varato un parere sul-le Dat. In quel documento non fu affronta-to volutamente il problema dell'idratazio-ne e nutrizione artificiale. […]Voglio aprire una brevissima parentesi cheentra marginalmente con questo argo-mento, ovvero la battaglia condotta daMarco Pannella per le problematiche suidiritti civili e fondamentali dei detenuti.Nel 2010 c'è stato un documento del Cnb“suicidio in carcere e problemi bioetici” alquale collaborò Grazia Giuffa che ponel'accento sulle problematiche sulle quali inquesto momento Pannella si sta battendo.Il suicidio presuppone un principio colle-gato alla diritto alla salute del detenuto chenelle carceri italiane non può essere garan-

tito. La pena deve portare al rinserimentodel detenuto nel ambito della società enon è questo , come dice Marco Pannella,il modo di realizzarlo.Nel 2009 ebbi modo di pubblicate su unarivista specializzata “Il diritto di famiglia edelle persone”, un articolo […] scritto afronte del ddl Calabrò presentato al Sena-to con la speranza che il testo potesse subi-re modifiche e correttivi […]. Le cose nonsono migliorate tanto che quest'articolopotrebbe essere riciclato anche per quantosta avvenendo in parlamento recentemen-te. […] Si può dire a monte che sarà possibile arri-vare a un Referendum, ma per come è for-mulato sarà smantellato dalla corte Costi-tuzionale. […] vi sono correnti di pensie-ro che dicono che bisogna evitare che il le-gislatore non intervenga in questa materie

e ognuno decida come meglio crede conunico limite di non creare danno al terzo.Queste vicende non cadono in uno spaziovuoto da diritto come nel caso Englaro eWelby, nel caso della paziente di Cb o Ca-gliari dei testimoni di Geova e altre circo-stanze. Quindi nel momento in cui si de-termina il conflitto qualcuno deve decide-re. Allora se a monte non abbiamo un legi-slatore che ha emanato una normativa alquale il giudice si può richiamare è il giudi-ce che risolve il problema attraverso unalettura della Costituzione, principi del no-stro ordinamento, norme del nostro ordi-namento, Convenzioni internazionali sot-toscritte dall'Italia, attraverso il codicedeontologico dei medici.(Stralcio dall’intervento di Lorenzo D’avack,vice-presidente vicario del Comitato nazionaledi bioetica. Non rivisto dall’autore)

zioni è alto. Naturalmente Svizzera eOlanda che sono piccoli Paesi nonvengono nominati. Anche perché inquesto rapporto, che dice che gli ita-liani sono bravi, bisogna distingueretra gli italiani che lavorano in Italia equelli che sono all'estero.Il rapporto dice anche che mentre noiandiamo molto all'estero, al contra-rio gli stranieri non vengono in Italia.Dobbiamo ricordare una cosa giàdetta in passato: l'accordo di Lisbonadel 2000 voleva che l'Europa raggiun-gesse il Giappone e gli Stati Uniti intermini di certi indici di investimen-ti. Philippe Buscain al Congressomondiale tenuto dall'AssociazioneCoscioni disse a tutti noi che l'Euro-

pa è indietro anche rispetto a Lisbo-na perché manca di 800.000 ricerca-tori, perché i ricercatori vanno all'e-stero soprattutto negli Stati Uniti.L'accordo di Lisbona è fallito ed è sta-to rinviato al 2020, qual è stata la cri-tica maggiore che ha fatto la Com-missione europea sul mancato tra-guardo? Sono due i difetti principali:la frammentazione delle strutture, laframmentazione della ricerca e lascarsa mobilità.

(Stralcio dall’intervento di PiergiorgioStrata, presidente dell’Istituto nazionale dineuroscienze, copresidente AssociazioneCoscioni. Non rivisto dall’autore)

BIOETICA Già nel 2003 un parere del Cnb su testamento biologico

Senza legge sceglie il giudiceIl ddl Calabro’ per come è formulato sarà smantellato dalla Corte

DAGLI INTERVENTI

Emma Bonino IL RUOLO POLITICO DELL’ASSOCIAZIONE

Una sinergiadi Scienza politica e cittadini

Marco CappatoIl movimento radicale è l’unico che nonprevede espulsioniIl movimento radicale è l'unicomovimento politico al mondo che nonpreveda espulsioni e nemmenopossibilità teoriche di espulsione, chenon preveda probiviri, ovvero persone chepossono controllare la qualitàdell'appartenenza di ciascuno e che nonpreveda altro che un impegno suobbiettivi determinati da una mozione. Equi è bene distinguere chiaramente,anche rispetto all'associazione LucaCoscioni- ciò che è obiettivo politico inmozione e statuto e ciò che invece èargomento di dibattito.

In autunnoil Congressoe gli obbiettiviL'associazione Coscioni quando si riunisce aCongresso determina degli obiettivi e suquelli non c'è vincolo di disciplina, ma c'è unvincolo statutario nel realizzarli: è la doppiacaratteristica, libertaria e laica diun’organizzazione politica, che la distinguedal partito che vuole avere le associazioni diriferimento. Orientativamente convocheremoil Congresso dell’Associazione settembre,dobbiamo accordarci sulle date a secondadegli impegni che ciascuno potrà avere e aseconda degli impegni che il partito dovràassumere e poi ci sarà il Congresso diradicali italiani.

Rocco Berardo

Un calo di iscrittie di sostenitori

D al confronto tra i sostenitori del 2011 edell’anno precedente risulta che ad oggi

c’è un calo del 12,4% dei sostenitori e del10,2% dell’autofinanziamento rispetto alloscorso anno.Al momento è difficile ipotizzare un possibilerecupero dei sostenitori persi anche perchénel corso degli ultimi anni dal 01 luglio a fineanno radicale il numero di nuovi sostenitori èstato inferiore al 20% rispetto al numerocomplessivo dei sostenitori per quell’anno.Quindi al momento sulla base dei dati deglianni precedenti è ipotizzabile si riesca araggiungere un numero complessivo disostenitori di circa 2.600 unità.Per quanto riguarda la diminuzione delnumero di iscritti occorre ricordare è che a

differenza del 2010 quest’annol’associazione non prevede la quota ridotta diiscrizione per i giovani (persone con meno di26 anni). Lo scorso anno sono stati 63 gliiscritti a quota studente (20 euro) e di lorosolo 6 hanno rinnovato l’iscrizione a quotapiena per il 2011. Alla data del 01/07 erano55 gli iscritti a quota studente , quindi il 25%degli iscritti mancanti è dovuto al mancatorinnovo di questa tipologia di sostenitore.

Marco Gentili

La propostadi una tessera Gold

E siste una distinzione tra sostenitori econtribuenti: i primi sono coloro che

versano somme uguali osuperiori ai 100 eurotesserandosi, mentre isecondi sono tutti quelliche invececontribuiscono consomme inferiori ai 100euro magari noniscrivendosi. Per quanto riguardaquesta situazioneavanzo una proposta: individuare tra isostenitori coloro che assiduamente donano ilcinque per mille all’Associazione econtemporaneamente rinnovano la tessera

ogni anno, e destinare loro una tessera gold,simile a quella che avete in prospettiva diconsegnare alle 277 persone che dal 2001versano imperterrite la loro quota associativa,prevedendo per loro dei servizi integrativi,migliorativi o alternativi a quelli di cui già moltiusufruiscono con il Soccorso Civile. Tramite

quel nuovo portale chesentivo essere sempre infase di ultimazione. Con unabase principale però, ovveroquella di riportare, semprenei diritti della privacy, ilproprio reportage attraversodelle schede prestampate,scaricabili e poi da valutare,in modo da inserirle inmaniera più chiara possibile

nella nuova sessione. Con l’intento chepossa, e debba, essere più funzionale perogni singolo tema affrontato nell’ausilio cheda tempo stiamo portando avanti.

Rocco Berardo

Le personalità iscritteda Vasco Rossi a Margherita Hack

L e personalità iscritte per il 2011 all’AssociazioneCoscioni sono: Paola Di Caro (giornalista Corriere

della sera) Margherita Hack (astrofisica), AngelaMissoni (stilista), Vasco Rossi (cantante), MarioStanganelli (giornalista de Il Messaggero), MarioValdemarin (attore), Gianni Vattimo (filosofo, Mep)I parlamentari iscritti sono 11 ad oggi: i 9 parlamentariradicali e Antonio Paravia (PdL), oltre al già citato GianniVattimo unico Mep iscritto. Come politici sono poi daaggiungere i 2 consiglieri regionali radicali: RoccoBerardo e Giuseppe Rossodivita; Maddalena Arcella(assessore alle risorse umane provincia di Salerno),Laura Vink (Consigliere comunale di Giove TR),Bernadetta Graziani (consigliere comunale della RnP aPavullo nel Frignano MO) e i 2 neoeletti consigliericomunali rispettivamente a Torino e Milano: Silvio Vialee Marco Cappato.

Il programma

Dal corpo dei malatial cuore della politica

L Il 7 luglio si è tenuto a Roma ilConsiglio generale

dell'Associazione Luca Coscioni perla libertà di ricerca scientifica. Nel momento in cui la politicasembra tornata in movimento, cipare fondamentale operare affinchénon siano come sempre esclusi ecancellati gli obiettivi della laicità edella responsabilità individuale.Attraverso una serie di ricorsiindividuali abbiamo smontato partidella legge 40 contro lafecondazione assistita e la ricerca. Il20 settembre la Cortecostituzionale terrà udienzasull'incostituzionalità del divieto di

fecondazione eterologa. Su un altrofronte, mentre procede versol’approvazione il ddl contro iltestamento biologico si moltiplicanoi Comuni che decidono di aderirealla campagna per il registrocomunale e tante persone siribellano individualmente allaviolenza dell'accanimentoterapeutico o dell'eutanasiaclandestina."Dal corpo dei malati al cuore dellapolitica" è il motto della nostraAssociazione, al quale vogliamodare significato e sostanzaattraverso nuovi obiettivi, ancheeuropei e transnazionali. Lovogliamo fare insieme a malati,politici di ogni schieramento,scienziati che decidano di fare connoi un pezzo di strada.

Se non ci rinnoviamo il vento delle amministrativee dei referendum rischia di portarci a un autunnogelido e di ricomposizione di giochi di Palazzo

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CONSIGLIO GENERALE

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Registro biotestamenti CONTINUARE A LAVORARE NEI COMUNI

Stanchi di accettare soprusiPiù saranno i registri raccolti, maggiore sarà la difficoltà di approvare una legge anticostituzionale

La moglie di NuvoliLO HANNO FATTO MORIRE DI FAME

Mio marito ha voluto testimoniper non essere attaccato allemacchine quando è stato portatoin rianimazione. Io mi sonoaccorta che aveva poche ore divita e quei suoi 4 anni attaccatoad una macchina li ho sulgroppone perché sono stata io adirgli “andiamo in rianimazioneperché non puoi morire”,malgrado lui mi avesse detto diaiutarlo con una pistola,appendendolo a un albero. Luiarrivato là, si è trovatotracheotomizzato senza la suavolontà, è rimasto molto tempo inospedale, io sono stata dichiaratapazza perché leggevo su uncartello su ciò che chiedeva lui.Dicevano che ero io ad inventarele cose, poi è stato dichiaratoanche lui malato mentale. E'venuta la commissione sanitaria

Il momento è molto importante, qua-si di quelli storici. Le propaggini dellaPrima Repubblica, che hanno gover-nato per altri vent’anni, dopo la cadu-ta dei partiti post-resistenza o se volete,dopo la caduta del Muro di Berlino,sono ormai irrimediabilmente desti-nate a sfaldarsi da sole. Non è dettoperò che chi le sostituirà sia migliore;quindi sono convinto che è con le bat-taglie di civiltà e per l’allargamento deidiritti civili di ognuno di noi, nonchécon la graduale riconquista dell’usodei beni comuni, che si possono fon-dare le basi comuni per una nuova so-cietà con più diritti, meno abusi (dipotere e non) e più giustizia. Mi sonoavvicinato all’Associazione Luca Co-scioni circa tre anni fa, quando an-ch’io, colpito da un caso di malasanità,combinato ad un gravissimo accani-mento terapeutico perpetrato su unaneonata, decisi,con alcuni amici, diimpegnarmi per una battaglia giusta.In quei terribili mesi, mi è sembratonaturale aggiungermi o affiancarmi al-le battaglie che Luca Coscioni e Pier-giorgio Welby, con la moglie Mina pri-ma e Beppino Englaro poi, stavanoportando avanti per la libertà di sceltanel fine vita e di ricerca nel combatterele malattie neurologiche. Farlo nel sudd’Italia, ed in Campania in particolare,a volte è molto rischioso, ricordo sem-pre a Beppino Englaro che se mia figliaavesse vissuto quanto la sua in stato ve-getativo non avrei trovato nemmenouna struttura privata, con totale assen-za di assistenza domiciliare, che la ac-cudisse e sarebbe stata mandata a ca-sa. Ecco quindi la necessità di battersicontro una legge liberticida, del cam-pano San Calabrò (oggi delegato alla

Sanità campana dal Commissario adacta On. Caldoro), con tutte le armidella democrazia possibili. In primis iltestamento biologico, ma soprattutto irequisiti delle Dichiarazioni Anticipa-te di Trattamento (DAT). Questa è labattaglia che insieme a Marco Cappa-to, Filomena Gallo e Mina Welby ab-biamo iniziato in Campania da tre an-ni a questa parte. Battaglia combattutacon raccolta di firme e blitz nei Consi-gli Comunali. Oggi la Campania è la

terza regione per numero di delibere,ma non si può certo dire che siamoriusciti nell’intento di dare effettiva rea-lizzazione al nostro progetto. Oggi, an-che dopo anche dopo la terroristicacircolare di ben tre Ministri Maroni-Fa-zio-Sacconi, che ha bloccato molteamministrazioni nel deliberare, occor-re rilanciare l’iniziativa. Il successo del-la recente tornata referendaria ci haconvinto che i cittadini non sono piùdisposti ad accettare soprusi o sopraf-

fazioni, soprattutto quando si parla didiritti e libertà civili, come il rispettodella libertà di cura. Se questo Gover-no, con l’aiuto dell’UDC e qualche cat-tolico sparso, si permetterà di appro-vare definitivamente in Senato unalegge tanto liberticida quanto antico-stituzionale come il Decreto Calabrò,io propongo che l’Associazione sia laprima a raccogliere le firme per il refe-rendum abrogativo. Contestualmenteoccorre continuare la battaglia per al-

largare il numero dei Comuni cheadottano il registro delle DAT. No-nostante la Circolare Maroni-Fazio-Sacconi, molti Comuni hannocontinuato a deliberare e ad ogginessun organo dello stato si è op-posto per via giudiziaria (ancheperché sa che perderebbe l’ennesi-ma battaglia, come successo nellavicenda Englaro). Il 7 febbraio diquest’anno a Modena si è tenuta laprima Assemblea dei Comuni chehanno deliberato e/o istituito il Re-gistro del Testamento Biologico; apartire da questo incontro occorreimplementare le iniziative, con leraccolte di firme da una parte, maserve soprattutto creare, dall’altraparte, un raccordo tra i Comuni e leassociazioni per dotarsi di atti o-mogenei, regolamenti tipo, serviziper i cittadini che intendono depo-sitare il loro testamento, informa-zioni puntuali, assistenza legale esociale. Per questo ritengo utile or-ganizzare una seconda conferenza,questa volta in Toscana (Toscana edEmilia hanno il maggior numerodi comuni aderenti) per arrivare al-la costituzione di una Lega dei Co-muni e delle Associazioni che in-tendono battersi per la creazionedei Registri, nonché per la raccoltadegli stessi. Più saranno i registriraccolti e depositati, maggiore saràla difficoltà di approvare una leggepalesemente anticostituzionale.

(Claudio Lunghini, Segretario dell'As-sociazione Amici di Eleonora e dellaCellula Luca Coscioni Salerno)

Credo che si dovrebbe porre molta attenzione alprogetto che è stato proposto dai medici di fami-glia inglesi (Royal College of General Practitio-ners), dagli infermieri (Royal College of Nursing)e sostenuto dallo stesso Ministero della Salute, delgoverno del conservatore Cameron, in tema dirapporto medico-paziente nel fine vita. Sta per es-sere approvato infatti una sorta di contratto stipu-lato fra il sanitario ed il paziente con diagnosi ter-minale.Innanzitutto il medico si impegna adinformare il paziente sulla sua patologia con veri-dicità. […] A prescindere dal problema giuridico– l’unico soggetto infatti titolato ad avere informa-zioni è ovviamente il solo paziente - questo atteg-giamento, sostenuto da un perdurante paternali-smo medico, si giustificherebbe dietro una sortadi senso di umanità verso il malato. […] Ma ilpunto centrale del contratto – traduzione dell’in-

glese charter – fra il paziente ed il sanitario consi-ste nell’impegno di quest’ultimo a garantire un fi-ne vita dignitoso al paziente. Innanzitutto rispet-tandone le volontà circa le terapie che vuole riceve-re. Ma soprattutto assicurandogli una morte sen-za dolore, utilizzando tutte le terapie antalgiche adisposizione. […]. La proposta inglese non è altroche la pianificazione delle volontà del paziente.Un invito del medico al paziente di creare una ve-ra alleanza terapeutica anche in previsione di unmomento nel quale il paziente non potrà più e-sprimere le sue volontà. Niente di diverso in fondoda quanto contenuto in una direttiva anticipata ditrattamento sanitario. Non stupisce che provengadal mondo anglosassone che da tempo ha infattiriconosciuto i living will. […] (Estratto dalla relazio-ne di Mario Riccio, medico anestesista e consigliere ge-nerale dell’Associazione Luca Coscioni)

[…] Come Luca tanti provano sulla propriapelle l'esclusione, la discriminazione permancanza di spirito laico della politica ita-liana e l'ipocrisia per quello che riguarda lepolitiche per la persona, viste non come di-ritto ma trasgressive di valori fittizi special-mente dall'integralismo della destra e anchesporadicamente nel Pd. […] Da quando èstato lanciato il Registro dei Testamenti bio-logici ho la percezione che i singoli cittadini,gente più o meno colta, sanno cos'è autode-terminazione e vogliono leggi che tutelinola loro libertà di coscienza e la loro dignità.Solo la persona stessa può decidere dellapropria vita e nessun altro, tanto meno lapolitica. Imporre un legge costrittiva comeil Ddl Calabrò è cosa sbagliata anzi è la leg-ge stessa sbagliata […]. Non sappiamo co-

me andrà a finire in Senato ma direi di ac-cordarci a manifestazioni e invitare anchealtre associazioni alle nostre piazze, parteci-pare a manifestazioni organizzate da altri seinvitati. Insomma una politica di informa-zione sulle piazze come l'abbiamo vista nel-l'ultimo referendum. Il nostro lavoro è im-pegnativo e mi sembra proficuo investirenelle cellule Coscioni, con resoconti perio-dici delle loro attività che possono differen-ziarsi sul territorio secondo esigenze dellacittadinanza. Lo dico sperando in un allar-gamento dell'associazione in modo attivosu tutte le regioni. Senza iscritti attivi nonpossono essere eseguite le incombenze cheproponiamo. […] (Stralcio dell’intervento diMina Welby, membro di direzione dell’Associa-zione Luca Coscioni. Non rivisto dall’autore)

MINA WELBY Solo noi possiamo scegliere su noi stessi

Scendiamo in piazzaContro il Ddl Calabrò occorre una dura mobilitazione

DAGLI INTERVENTI

L’ANESTESISTA Mario Riccio: prestiamo attenzione alla Gran Bretagna

Il contratto inglese tra medico e paziente

Filomena Gallo

Prepariamoci a sollevarela legittimità di incostituzionalità

L a campagna per la legalizzazione dell' eutanasiaha determinato, negli ultimi mesi, un aumento

delle richieste di informazioni sia su chi contattareall'estero per poter procedere con l'eutanasia e sia sucome procedere in Italia da parte di malati cheprevedono razionalmente e coscientemente persituazioni di salute particolari un peggioramento delloro complessivo quadro clinico. Con CarmenSorrentino stiamo curando una revisione delle pagineinteressate su soccorso civile al fine di far emergerel’attività dell’associazione e orientare anche i percorsida seguire per chi si rivolge a noi su questi temi.Attualmente vi sono dei casi che possono essereseguiti e che saranno utili sia per sollevare azioni peraffermazioni di diritti, che per sollevare la questione dilegittimità costituzionale dopo l’eventuale emanazionedi una normativa nazionale.

Le proposte per il futuro: campagne per il testamentobiologico che includono promozione dei registricomunali, dare impulso al ricorso alla procedura conla nomina dell’amministratore di sostegno, redigereun registro interno sia per monitorare l’orientamentodei tribunali sia al fine di sollevare l’incidente dicostituzionalità dopo l’entrata in vigore della leggeCalabrò.

Rosma Scuteri

La politica dimentica il corpo dei malati

L ’Associazione Luca Coscioni datanti anni ha adottato una

formula di linguaggio che laconnota: dal corpo dei malati alcuore della politica. Una formulaintrigante coraggiosa che prende inconsiderazione la parte dolorante edolorosa degli ammalati, il corpo. Ilcorpo, sarebbe il territorio, il luogodegli interventi dello specifico diquesta politica singolare, lontanadai paradigmi della politica ufficiale.Però si è fatto poco per aiutarequesti corpi sgradevoli cheimbarazzano la vista deibenpensanti. Non solo la ricercasulle cellule staminali embrionali è

stata brutalmente interrotta, maanche non si è fatto nulla per agirenei luoghi e negli spazi fisici ementali, in cui gli ammalati siritrovano a vivere. Gli ospedali, peresempio, come luoghi in cui siconsumano i ricoveri a lungadegenza, per gli ammalati cronicinon dovrebbero più esistere. Questicontenitori, dove i costi dipermanenza sono elevatissimi sonocompletamente inutili per lagestione di malati dalle diagnosicliniche ben definite. Sono queste,ancora, persone che avrebberobisogno di vivere in luoghiaffettivamente riconosciuti dovepossano seguire desideri oramaiassopiti, dove andrebbero stimolatia ritrovare una tensione di vitaperduta. […]

Paolo FontanelliSITUAZIONE ALLARMANTEPER LA SANITÀ PUBBLICA

Ho avuto modo di conoscerel'Associazione Coscioni in questidue anni, da quando faccio ilparlamentare e di seguire epartecipare ad alcune iniziativeimportanti. L'adesione è anchequesto. Ovviamente dal punto divista del mio impegno, della miaresponsabilità nel Pd, miinteressano molto questetematiche e anche lacollaborazione concreta. […]quella che sta venendo fuori dalparlamento è una legge del tuttoopposta a ciò che auspicavamo,inumana anche nel suo sensoprofondo di contenuto con cui siva profilando […]. Al di là diquesta battaglia di queste orecredo che la preoccupazione piùforte dobbiamo averla su dueversanti:[…] le carceri.[…]l'appello di Pannella credosia stato un appello più chemotivato che però ha bisogno dirisposte […]. Ma l'altro aspettodi più forte preoccupazione èconnesso alla salute e alsistema sanitario nazionale chedeve operare per garantire ildiritto alla salute a tutti i cittadini.La manovra che è stataannunciata crea molti dubbi emolto allarme e si prevede sulversante della sanità un taglioalle risorse di circa 7,5 mld inuna situazione in cui giàfaticavamo rispetto alla riduzionedelle risorse previste dal pattosul fondo sanitario firmato dalgoverno e dalle regioni […]. I Leanon esistono, fanno parte delleenunciazioni che non hanno maitrovato una risposta concreta.Non c'è quindi individuazione deifabbisogni[…]. Si apre quindiuna situazione davveroallarmante. In questo quadro iltema della battaglia per la tuteladella salute, per la garanzie allecure, diventi una delle primepriorità di questo paese. Ancheperché, come sappiamo, perl'evoluzione che deriva dallemalattie, per la questionedemografica, per i nuovi farmacila domanda tende a far crescerela domanda di risorsenecessarie, non a diminuire.Quindi siamo in un contesto digrande allarme e su questo noici muoveremo e mi auguroanche che il mio partito metta incima alle proprie battaglie il temadel diritto alla salute e credo chesu questo piano si possanotrovare elementi di azione, diiniziativa nel Paese e diconvergenza con le battaglie cheporta avanti con efficacial'Associazione Coscioni conelementi di impegno comune.(Intervento non rivisto dell’ On.Paolo Fontanelli, responsabileSanità del Pd)

Non posso essere soddisfattodei concetti che dovrò esprime-re perché dopo tanti anni mi a-vete rinvitato a parlare del testa-mento biologico e mi pare cheinvece di migliorare la situazio-ne stia ulteriormente peggio-rando. Io volevo fare un suntodi come in questo momento ilParlamento stia affrontandoquesto tema, anche ricordandoche è la IV legislatura che il Par-lamento si occupa di un temaimportantissimo che deve averedelle risposte, anche perché latecnologia che abbiamo oggideve essere utilizzata quando lepersone ritengono, sulla base diuna scelta personale. Non puòessere usata su decisione del le-gislatore o di altre istituzionidello Stato. E invece, proprio inqueste ore, la Camera si preparaa votare un articolo che impo-ne le cure anche a coloro chehanno espressamente indicatodi non volerle, la stessa Camerain cui nel 1947 Aldo Moro vol-le ritornare sull'art. 32 per ag-giungere un secondo paragrafoper dire che tutti nel nostro Pae-se devono avere il diritto di ac-

cesso alle cure, ma nessuno puòessere sottoposto a una curacontro la sua volontà. Si sta an-dando contro la nostra Costitu-zione, cercando di adottare unmetodo che apparirebbe quasiridicolo: ovvero quello di tenta-re di aggirare la nostra Costitu-zione dicendo che incidere l'ad-dome di una persona, inserire

un tubo di plastica nell'intesti-no, somministrare farmaci pro-dotti dall'industria farmaceuti-ca e prescritti da un medico nonè terapia medica ma supporto auna persona. Questo è gravissi-mo e addirittura negli ultimigiorni si è arrivati a scrivere, daparte della maggioranza di de-stra, un emendamento che ha

quasi dell'incredibile. Dice chedi fatto il soggetto che vuole av-valersi del Testamento biologi-co può farlo solo se si trova in u-na condizione di accertata as-senza di attività cerebrale inte-grativa sottocorticale. Una ter-minologia estremamente com-plicata, inusuale per una leggedello Stato che dovrebbe dare

delle indicazionidi carattere giuri-dico generale enon entrare in va-lutazioni tecnicoscientifiche e didifficile interpre-tazione ed appli-cazione. […] In-vece se l'interpre-tazione è che peraccertata assenza

di attività cerebrale integrativa siintende l'assenza di attività elet-trica, allora questo articolo si-gnifica che a una persona mor-ta si possono sospendere le cu-re. Bella scoperta, ci volevanoquattro legislature e l'intelligen-za della nostra maggioranza didestra per arrivare a questa con-clusione di straordinario aiuto

per i pazienti, per la società e peri medici che sapranno, da mar-tedì, che se hanno un pazientemorto possono legittimamen-te sospendere le cure. Io credodavvero che se non fosse un ar-gomento serio sarebbe un po'ridicolo; ieri ne parlavo con Do-natella Poretti con la quale lavo-ro in commissione d'inchiestae nonostante io fossi molto irri-tato per questo emendamentoDonatella Poretti mi ha fattosorridere perché ha cercato suinternet una frase di Pinocchiodove appunto tre dottori, difronte al burattino morto, dico-no “secondo me è morto, certose fosse vivo sarebbe un chiaroindizio che non è morto”; e al-lora la fata turchina si rivolge algrillo parlante e il grillo fa un'af-fermazione che potrebbe esse-re intelligentemente recepita daquesta maggioranza di destra:“se non sa di cosa parla almenostia zitto”. Questo è quello cheha detto il grillo parlante e si a-datta molto. Questa non è unadelle caratteristiche che con-traddistingue la maggioranza ei nostri ministri. Non tutti san-

no che in un momento così dif-ficile di crisi economica e socia-le, tre ministri tra i più impor-tanti, il ministro dell'InternoMaroni, il ministro del LavoroSacconi, il ministro della SaluteFazio hanno trovato il tempo ela concentrazione per scriveretutti insieme, firmare e inviare atutti i prefetti della Repubblicauna interministeriale, nellaquale affrontano la questionedelle cosiddette DichiarazioniAnticipate di Trattamento, rac-colte da molti comuni in Italia.E nella prima parte di questa di-rettiva, […], dicono i tre mini-stri che l'intervento dei comunisu questi temi appare esorbi-tante rispetto alle competenzeproprie dell'ente locale, perchéquesta è competenza del legi-slatore nazionale. Solo che il le-gislatore nazionale in un quin-to di secolo non è riuscito a scri-vere questa norma. […](Stralcio dell’intervento di IgnazioMarino, Presidente della Com-missione parlamentare d’inchiestasull’efficacia e l’efficienza del Ser-vizio Sanitario Nazionale. Non ri-visto dall’autore)

Il senatore IGNAZIO MARINO: UNA LEGGE PARADOSSALE

Fine curaconcessaa chi è giàmorto

Antonia CordeddaSensibilizzare gli operatoriverso i disabiliSono felice di essere tra di voi, tra persone che stimo per il loro impegno e la miafiducia è indiscutibile su questo.[…] Io viaggio spesso negli aeroporti, in sostanzail disabile è un pacco da consegnare. Hanno fretta di portarti all'interno, una voltache sei all'interno, se ci sono dei ritardi, rimani lì ad aspettare. E se sei fortunatoqualcuno ti chiede se vuoi un bicchiere d'acqua e se stai bene . Ma ci sonopersone che hanno altri tipi di problema, e spesso molte persone che vengonocoinvolte in questo tipo di lavori non hanno nessuna idea di come interagire conte. Vengono assunti senza fargli fare un corso in anticipo. Io rimango colpita dallepersone che lavorano lì. Se trovo una persona intelligente che ha la naturalepredisposizione di interagire con te, senza averla studiata, io sono contentaperché la mia vita diventa più semplice, piccole cose che cambiano la vita. […]Hoavuto modo di confrontarmi con un'altra vita, vivo all'estero, studio all'estero, inInghilterra mi hanno riconosciuto cose che qui non ho avuto, anche se in Italia hoavuto tutta la stima e il supporto dei miei professori, ma ho ricevuto tutto un altroservizio a Londra. Io non ho molto altro da dirvi, volevo farvi un saluto, io ci sono eci sarò sempre, grazie. (Intervento non rivisto di Antonia Cordedda, ConsigliereGenerale dell'Associazione Luca Coscioni)

Si sta andando contro la nostra Costituzione. In venti anni il legislatore non è riuscito ancora a scrivere una norma seria

Giulio Cossu

Bisogna abbatterei costi della salute

I Il Servizio Sanitario Nazionale è in unasituazione di estrema difficoltà; nelfrattempo noi come Associazione ci battiamoper portare nuove terapie al letto del malato.Queste terapie costano una fortuna. Finché sifa sperimentazione su due o tre malati i soldisi trovano dalle charities (ndr – associazionibenefiche umanitarie che operano senzascopo di lucro) , ma anche dal Ministero edalla Comunità europea. Qualcuna di questesperimentazioni ha funzionato: si pensi alleimmunodeficienze congenite, che hanno ilvantaggio di essere estremamente rare, percui diminuisce il numero di pazienti datrattare, ma il trattamento può costare da 50a 300 mila euro. Supponiamo che questo sipuò applicare a una malattia come la fibrosi

cistica o la distrofia muscolare dove i pazientiinvece sono migliaia; noi ci troviamo di frontea un problema di cassa nel senso che undomani si potrebbe arrivare a dire a unpaziente o un suo genitore che la terapia c'èma costa troppo quindi non si può procederealle cure. Io ho scritto e ritengo che i costi diqueste sperimentazioni siano eccessivi egonfiati da una normativa ridondante emodificabile senza interferire con la sicurezzadel paziente. Questo è uno degli argomenti dicui ci dovremmo occupare.

Alessandro Frezzato

Ddl prepensionamentofamiliari disabili

P er il prepensionamento dei familiari cheassistono 24 ore su 24 i loro congiunti

disabili gravi e gravissimi è stato approvatodalla Camera dei Deputati un disegno di leggein materia, che è passato all’esame delSenato dove la Commissione bilancio chedovrà valutarne l’impatto finanziario. Tale ddlrisulta però scarso in quanto prevede unabbassamento di soli 4 anni dell’etàanagrafica e degli anni contributivi, per poterrichiedere il prepensionamento e visto econsiderato il notevole impegno che comportaun assistenza continuativa di un congiuntocon grave disabilità son solo un contentino.Sarebbe utile che i nostri senatori radicalifacciano battaglia in Aula per l’approvazionedefinitiva. Perché non è scontato che ciò

avvenga effettivamente, stando al pareredello stesso “Comitato per ilprepensionamento dei familiari di disabili gravie gravissimi”.

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Nel ‘47 Aldo Moro volleritornare sull'art. 32 peraggiungere un paragrafo:nessuno può esseresottoposto a una curacontro la sua volontà

del Senato per controllare se ero pazza,altrimenti non avrebbero portato miomarito a casa. Lui non ha rinunciato allasua decisione, ha chiamato deigiornalisti e ha chiesto se in Italia cifosse un medico generoso che capissela sua volontà e lo aiutasse a morire.Quando gli ho detto “Sono venuti MarcoCappato e il dottor Tommaso Ciacca” luiha detto “finalmente mi sento bene”.Mio marito non è stato ascoltato dalleistituzioni in nessuna maniera. Lui hadeciso con la commissione preparatadal dott. Ciacca di lasciare il cibo. “Iovoglio morire voglio andar via . Il miocorpo è mio , la malattia ce l'ho io enessuno mi ascolta e voglio morire”.Eluana è morta dopo con tante lotte maNuvoli è morto di fame e di sete, il suoaprire gli occhi significava grande dolore.Era terribile vedere un uomo che neltempo si è consumato ed è arrivato apesare 23 kg. Per me era sempre belloper me.(Stralcio dall’intervento di MaddalenaSoro, vedova Giovanni Nuvoli. Nonrivisto dall’autore )

on line www.lucacoscioni.it

Page 13: MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE …...ti salut oc n f to ti p r eg o – in nome n o n solo de l’antic amic i m de l’ t er sse g en r al e– di e sis te re da form estr em di p tes

CONSIGLIO GENERALE

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Legge 40 PROVVEDIMENTI EUROPEI

La battaglia continua in tribunaleQuesta norma discriminatoria lede i diritti fondamentali di molte coppie

La testimonianzaNON VOLEVAMO DEI FIGLI PERFETTI

Io e mio marito abbiamo iniziato ilnostro dramma nel 2003 quandoci siamo riscoperti portatori diatrofia muscolare spinale 1. Nostrafiglia Beatrice è nata affetta daquesta patologia ed èsopravvissuta 7 mesi. E’ stata unaesperienza drammatica: èinnaturale mettere a mondo unbambino e accompagnarlo a unamorte faticosa. Noi abbiamoun'alta percentuale di trasmetterela malattia ai nostri figli ecercavamo una soluzionealternativa ma la Legge 40 ci avevavolutamente dimenticati. Cirimaneva la possibilità di giocarecon la sorte. La secondagravidanza è stata analoga e da lìla sofferta decisione diinterrompere la gravidanza perchénostro figlio non avrebbe potuto

I l 27 giugno la Corte Europea dei di-ritti dell’Uomo (CEDU) di Stra-sburgo ha reso noto di aver accolto

il ricorso presentato da una coppia ita-liana contro la legge 40 del 2004 sullafecondazione assistita. I due ricorrenti,Rosetta Costa e Walter Pavan, entrambiportatori sani di una malattia genetica,la fibrosi cistica, che si trasmette in un ca-so su quattro al nascituro, hanno chie-sto di poter ricorrere alla fertilizzazionein vitro per poter fare uno screening em-brionale. Tuttavia in Italia la legge 40non glielo consente, in quanto a talepratica possono accedere solo le coppiesterili o quelle in cui il partner maschileabbia una malattia sessualmente tra-smettibile. L’accesso a queste tecniche invece è pos-sibile in almeno 15 paesi europei: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca,Finlandia, Francia, Grecia, Paesi Bassi,Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia,Slovenia, Spagna, Svezia e Regno UnitoLa coppia pertanto si è rivolta a Strasbur-go perché ha visto lesi il loro diritto allavita privata e familiare e quello a non es-sere discriminati rispetto ad altre coppie,come sancito dagli articoli 8 e 14 dellaConvenzione europea dei diritti dell'uo-mo. Principi palesemente disattesi dal-la legge 40. Questo è solo uno degli ultimi episodiin cui una coppia è dovuta ricorrere aitribunali e ai giudici affinché questa nor-ma senza fondamento né scientifico négiuridico potesse essere modificata econsentire un accesso universale alletecniche di fecondazione assistita a tutticoloro che per avere un figlio hanno bi-sogno dell’aiuto della medicina, elimi-nando discrimini insensati e ricono-scendo i diritti universali.

Nel 2004 Luca Coscioni promosse unreferendum unico di abrogazione totaledella norma; forze politiche di sinistrapresentarono invece richiesta di referen-dum per una abrogazione parziale del-la legge. Il quorum però non fu raggiun-to. Tuttavia emerse un dibattito che tra-sformò i diritti fondamentali delle per-sone in temi eticamente sensibili.Nel 2008, con l’intervento del Tribuna-le Amministrativo del Lazio, fu afferma-ta l’applicazione delle indagini diagno-

stiche sull’embrione come previste aisensi della legge 40.Nel 2009 la sentenza della Corte Costitu-zionale n.151 ha cancellato per incostitu-zionalità il limite dei tre embrioni produ-cibili da impiantare in un unico e con-temporaneo impianto, aprendo anche u-na deroga al divieto di crioconservazione. I giudici di Bologna e Salerno, dopoquesta sentenza, tramite una lettura ap-punto costituzionalmente orientata del-la norma, hanno consentito ad alcune

coppie fertili portatrici di malattie gene-tiche di accedere alle tecniche medichedi procreazione assistita per poter effet-tuare la diagnosi genetica preimpianto.Le ordinanze dei tribunali menzionatiperò presentano un limite: non hannoportata generale. Comunque la sentenza del 2009 e lesuccessive decisioni dei tribunali di Bo-logna e Salerno hanno prodotto deglieffetti positivi che possiamo leggere al-l’interno della relazione annuale del Mi-

nistero della Salute al parlamento sulrisultato delle tecniche di PMA e l’ap-plicazione della legge 40/04, presen-tata il 28 giugno scorso. Dalla rela-zione emerge quanto fossero neces-sarie le modifiche effettuate con l’in-tervento della Corte Costituzionale.Si può leggere a pagina 7:“sono au-mentai i nati da fecondazione assi-stita, diminuite le gravidanze pluri-me a rischio” e c’è stato “un comples-sivo miglioramento dei risultati gra-zie all’intervento della Corte Costitu-zionale”. Dispiace rilevare che alla presenta-zione della relazione in conferenzastampa il sottosegretario alla saluteEugenia Roccella ha comunicato so-lo dati parziali e non ha riconosciutoche solo grazie all’intervento dellaCorte costituzionale oggi in Italiapossiamo vantare miglioramenti intermini di risultati che negli anni pre-cedenti non vi sono stati. Oltre a fornire trasparenza dei dati,senza una previa censura di stampoideologico di una parte di essi per ge-nuflettersi alle gerarchie vaticane ,l’attuale governo dovrebbe prenderecoscienza dei tanti problemi chequesta legge lesiva dei diritti fonda-mentali crea a molte famiglie.La battaglia nella aule di tribunaledunque non si ferma: il 20 settem-bre la Corte Costituzionale interverràper la verifica di costituzionalità deldivieto di eterologa di cui all’articolo4 comma 3 L.40/04. (Estratto dall’intervento di FilomenaGallo, vice segretaria dell’AssociazioneCoscioni e presidente di Amica Cico-gna)

La strage di legalità ha sempre per corollario, nellastoria, la strage di persone”. L’affermazione Pannel-liana che ritroviamo un po’ dovunque nei documen-ti radicali vede una ulteriore conferma – se mai cene fosse bisogno – nel sistema sanitario. […]A qua-li espedienti ricorrono le grandi aziende farmaceuti-che per aumentare i propri profitti? La comunica-zione è senza dubbio la principale voce delle spese diBig Pharma (la lobby delle industrie farmaceutiche).[…]Non è da sottovalutare, inoltre, il fenomeno del“Disease Mongering” (o mercificazione della malat-tia): l'espressione indica un'operazione di marke-ting mediante la quale si creano patologie a tavolinoallo scopo di vendere più farmaci. Era l’obiettivo diHenry Gadsden, direttore generale della Merck,quando disse che il suo sogno era produrre farmaciper gente sana. Dopo circa trent’anni il sogno si è av-verato, e le grandi multinazionali con la complicità

(non sempre incosciente) di molti medici trasfor-mano la normale irrequietezza del bambino in “Sin-drome da deficit dell’attenzione e di iperattività”(ADHD), e le epidemie influenzali in pandemie a-pocalittiche (ricordate l’aviaria e la suina?) con con-seguente incremento della vendita di farmaci e vac-cini. Già in passato l’ “Agenda Coscioni” ha pubbli-cato alcuni articoli che, pur descrivendo differentiaspetti della informazione sanitaria, potevano esse-re ricondotti al principio unitario del cosiddetto con-senso informato. I tre articoli si riferiscono alla infor-mazione lacunosa operata dal medico nei confron-ti del paziente, alla notizia imperfetta delle campa-gne pubblicitarie in ambito vaccinale, ed alla indica-zione difettosa sui foglietti illustrativi dei farmaci.(Estratto dell’intervento di Luigi Montevecchi, medico-chirurgo – Membro del Consiglio Generale dell’Associa-zione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica)

[…]Ho avuto la netta sensazione che effettiva-mente la rarefazione dei momenti in cui ci ri-troviamo è una cosa che influenza moltissimola nostra energia, il nostro entusiasmo.[…] ioaggiungerei una categoria importante a que-sto mondo che unisce insieme delle compo-nenti così mobilitate sullo stesso fronte, ed è lacategoria dei familiari. Mi verrebbe da dire del-le familiari. […]E qui bisognerebbe elogiare lefamiglie, perché questi eroi del nostro tempoche sono i malati lo sono perché altrettanto e-roici sono i familiari che se ne occupano. […]Se devo aggiungere o sottolineare un obietti-vo in particolare per la continuazione delle at-tività dell'Associazione senz'altro ci devo met-tere purtroppo l'aborto farmacologico. Credoche sia una questione di dove metti il cursore:se metti il preservativo lo spermatozoo non ar-

riva neanche alle vie genitali femminili, manmano che lo sposti intercetti l'ovulazione, lasposti, oppure intercetti l'impianto e c'è da ri-cordare che questo rumore chiassoso che vie-ne fatto sulla pillola dei 5 giorni dopo non tie-ne minimamente conto che il meccanismod'azione più probabile dei dispositivi ultrau-terini è un meccanismo antinidatorio. Nessu-no si scandalizza della vendita delle spirali infarmacia, ma sulla pillola del giorno dopo cisi ricorda che il cursore forse sta più in là e cipotrebbe essere una avvenuta fecondazione.Tutto questo appartiene al materialismo ideo-logico di cui tante volte ci ha parlato Pannellae credo che su questo bisogna andare avanti.(Stralcio dell’intervento di Mirella Parachini,membro di direzione dell’Associazione Luca Co-scioni. Non rivisto dall’autore)

LA GINECOLOGA MOBILITARSI PER L’ABORTO FARMACOLOGICO

Le ipocrisie sulla pillolaNessuno si scandalizza della vendita delle spirali

DAGLI INTERVENTI

INFORMAZIONE Le operazioni di marketing delle case farmaceutiche

Medicinali creati ad hoc per le persone sane

Antonino Forabosco

E’ una questionedi percentuali[…] Bisogna partire da un dato generale che è quello che l'1% delle gravidanze presenta un bambino affetto da unamalattia recessiva. Per queste coppie si può arrivare alladiagnosi solo se nasce un bambino malato perché la

malattia è così rara (1/40000) per cui non è logico poterfare di base la diagnosi pre-concezionale ai genitori . […]C'è una situazione un po' più favorevole, quella della fibrosicistica. La malattia è la più frequente nella razza bianca (ilrapporto è 1/2500) ed i soggetti sono portatori sono 1 su30, […] perciò diventa conveniente fare la diagnosi suigenitori portatori e poi esperire tutte le tecnichesuccessive. […] Quali sono le tecniche successive? Ladiagnosi prenatale o la diagnosi pre-impianto. A una coppiaa rischio del 25% (con entrambi i soggetti portatori) èsufficiente sostituire uno dei due gameti affinché non ci siapiù rischio. Il problema della prevenzione delle malattieereditarie recessive va a incrociare il problema delladonazione di gameti, maschile (più nota) e femminile. […]se c'è la donazione di gamete maschile, la madre è lamadre biologica e materiale, mentre il padre è estraneo; sesi fa la donazione di gamete femminile il padre è padrebiologico e naturale, la madre non è madre biologica mamadre uterina. […]

Marcello Crivellini

Privilegiare la salutenon la sanità

I l nostro ordine del giorno datempo è scandito da questafrase “Dal corpo dei malati alcuore della politica”, questonon è uno slogan ma unafinalità istituzionale.Sull'edificio del Ministero dellaSalute o Commissioni affarisociali del Senato dovrebbeesserci questa frase perché ilcompito della politica èdifendere la salute. E dico lasalute e non la sanità perchésono due concetti diversi: l'unaè strumentale all'altra ma èsempre bene distinguerle. […]E' un illusione credere che

aumentare la spesa dellasanità in Italia significhimigliorare le cose esalvaguardare la salute. […] Ilproblema è su come è allocatala spesa sanitaria. C'è uneccesso di spesa ospedalierarispetto a tutti i Paesiindustrializzati (10%). Ci sonouna serie di risorse date agliospedali perché ci sonointeressi corporativi dovecentro-destra e centro-sinistranon fanno vedere differenza.Le differenze ci sono traregioni del nord e regioni delSud. […] È un illusione quelladi dire che la spesa sanitariava aumentata. […]

Gustavo FraticelliLEGGE 67/2006, CONVENZIONE ONUE TUTELA SOVRANAZIONALE

La legge dell’1 marzo 2006, n.67 “Misure per la tutelagiudiziaria delle persone condisabilità vittime didiscriminazioni.”, fino a circa unanno fa è stata scarsamenteutilizzata dal mondo delladisabilità, a fronte di un Paesedove abbondano lediscriminazioni nei confronti deidisabili, ma da un anno aquesta parte stannoaumentando i ricorsi allagiurisdizione presentati in basea tale legge. Il fenomeno è strettamenteconnesso al nuovo contestodella disabilità delineato dallaConvenzione ONU sui dirittidelle persone con disabilità del2006 (recepita da noi con laLegge n. 18 del 2009), chevede la persona disabile titolaree protagonista, in primapersona dei suoi sacrosantidiritti di individuo e cittadini,senza la mediazione di terzeparti che, sovente hanno avutouna funzione meramentecompromissoria in ordineall’esigibilità di questi loro diritti.Infatti la Convenzione ONU suidiritti delle persone condisabilità del 2006, modifical'approccio presente anche alivello giuridico e moltoconfacente alla mentalitàitaliana di vedere la disabilitàsoprattutto da una prospettivaprevalentemente medico-sanitaria, che configura lastessa come mero stato dimenomazione e di malattia(invece di “strongly reflects thesocial model of disability”),mentre la Convenzione vede,prima di tutto i disabili, comepersone alle quali devonoessere garantiti, in base alprincipio sostanziale dieguaglianza, gli stessi dirittiattribuiti a tutte le altre persone.E questo non poteva nonriverberare su una legge cheappronta dei rimedi in ordinealla violazione di diritti soggettividelle persone con disabilità,come questa. […] Come notol’ALC rientra nel novero di quellienti abilitati dal Ministero alquale il disabile può delegare lapropria legittimazione ad agirein giudizio, ovvero halegittimazione autonoma,quando la discriminazioneassuma carattere collettivo,questo ultimo caso è statodettagliato e corroborato dallarecente introduzione in Italiadella cosiddetta class action.(Gustavo Fraticelli, membro didirezione dell’AssociazioneCoscioni)

PREMESSACome già accaduto in passato,e da sempre convinto che ilmiglioramento passi attraver-so la critica costruttiva, mi con-centro su alcune cose che ri-tengo possano essere miglio-rate anziché su tante altre fattebene (e spesso con successo).Da ricercatore avverto l’esigen-za di un maggiore supportoalla scienza e alla sua metodo-logia. Nonostante uno deiprincipi fondativi dell’ asso-ciazione sia stato proprioquello della difesa della scien-za, tanto che lo slogan dell’as-sociazione è “per la libertà diricerca scientifica”, questa bat-taglia è passata ultimamentepiù in secondo piano rispettoad altre battaglie (altrettantoimportanti). Eppure la batta-glia in difesa della scienza è diparticolare rilevanza in unPaese come l’Italia in cui lacultura scientifica è poco svi-luppata e ideologie ascientifi-che permeano in profonditàl’intera società. A tal proposi-to, oltre ad una migliore pro-mozione della ricerca scienti-

fica e dei modelli di ricerca piùefficienti (come ad esempioquello americano), ritengodebba essere posta maggioreenfasi sulla difesa del metodoscientifico in quanto tale.

STRATEGIAL’associazione avrebbe la pos-sibilità di mettere in maggior

risalto quelle iniziative chehanno lo specifico scopo dipromuovere la ricerca scienti-fica ed il valore della scienza(per fare un esempio tra i tanti,ce ne sono alcune molto vali-de promosse dalla fondazioneUmberto Veronesi). Inoltre,

come soggetto politico l’ asso-ciazione avrebbe la possibilitàdi concentrarsi sull’uso dellascienza nel dibattito politico. Atal riguardo, abbiamo ad e-sempio recentemente assistitosu tanti media ad un’indecoro-sa informazione all’interno deldibattito sulla possibilità dipromuovere l’energia nucleare

in Italia. Senzaentrare nel meritodella questione, èun dato di fattoche trasmissionitelevisive di gran-de ascolto abbia-no dato ampiospazio a persona-lità del tutto privedi competenzetecniche. Purtrop-po i danni fatti daquesto tipo di

informazione sono ingenti vi-sto che in questo modo i citta-dini non ottengono gli ele-menti necessari per una corret-ta valutazione e, come conse-guenza, si aumenta la possibi-lità che vengano prese decisio-ni svantaggiose per le presenti

e future generazioni. Inoltre sesi fa passare il messaggio che dialcuni argomenti tecnici tuttipossano parlare con identicaautorità si causano anche altridanni culturali e sistemici aduna società in cui, oltre allascarsa cultura scientifica, man-ca anche una vera cultura dellameritocrazia.

TATTICAL’associazione dovrebbe quin-di operare col fine di garantireche il metodo scientifico ven-ga sempre rispettato e comuni-cato nel migliore dei modi.L’associazione è in contattocon professionalità in tanti di-versi campi e settori del sapere.Un modo efficiente di difen-dere il metodo scientifico econtrastare gli ideologismi a-scientifici è proprio quello didare voce ai veri esperti in ma-teria, cercando ovviamente diraccogliere più punti di vista estando attenti di selezionare lecompetenze più specifiche perogni determinato argomento.Quest’ultimo non è affattocompito facile vista la peculia-

rità e tecnicità di alcuni argo-menti; ad esempio problemidi sanità pubblica (campomultidisciplinare diverso dallamedicina) sono a volte noncompresi da quei medici prividi esperienza in materia. L’as-sociazione potrebbe inaugura-re un “osservatorio” per fareun monitoraggio costante dicome la scienza venga trattatasui principali media nazionalie, quando necessario, proporreun’adeguata controinforma-zione sfruttando i canali di co-municazione e l’“expertise”scientifica a disposizione.Al di là di questi suggerimentie proposte, vorrei esprimere lamia gratitudine a tutti quelliche lavorano per l’associazio-ne e felicitarmi per gli impor-tanti valori difesi e i tanti risul-tati raggiunti. Un grande augurio di buon la-voro.

(Andrea Ballabeni, PhD, Depart-ment of Systems Biology, HarvardMedical School e consigliere gene-rale dell’Associazione Luca Coscio-ni)

La proposta LA BATTAGLIA PER LA LIBERTÀ DI RICERCA

Difendoil metodoscientifico

Giulia Simi e Andrea FrancioniL’Associazione CoscioniÈ una associazione politica radicale

[…]Ricordo che l’Associazione è stata fondata da un leader radicale, LucaCoscioni, ha avuto come co-presidente Piergiorgio Welby, radicale, che hanno datocorpo alle battaglie per una ricerca scientifica libera, per l’autodeterminazionedella persona, per i diritti umani, civili e politici delle persone malate, un progettopolitico che nella sua completezza poteva svilupparsi solo nella storia e nellacultura radicale. E questa è la forza dell’Associazione Luca Coscioni per la libertàdi ricerca scientifica, quella di essere un’associazione tematica e radicale. […]L’isolamento mediatico dell’Associazione non deriva dal suo essereun’associazione politica radicale, ma semplicemente da un regime di nondemocrazia del nostro Paese, e nel momento in cui verrà riconosciuto il principiodell’autodeterminazione, la possibilità di scegliere per ciascuno liberamente inmodo consapevole e responsabile, porterebbe con molta probabilità allosgretolamento di questo regime. La partitocrazia questo lo sa, forse non semprein modo cosciente, ed è per questo che non si può permettere un verotestamento biologico, una ricerca scientifica libera. […] (Giulia Simi, vice-segretario e Andrea Francioni, membro di direzione dell’Associazione LucaCoscioni)

Per contrastare ideologismi occorre dare voce ai veri esperti in materia

Alessia Turchi

Collocamento mirato[…] Al momento abbiamo i prospetti di unaventina di province. Il Centro per l'impiego diRoma aveva rifiutato l'ultima richiesta diaccesso ai dati su supporto informatico,rispondendo che li avevano solo in cartaceo,abbiamo integrato la richiesta con i riferimentinormativi della legge del 2008 che obbliga leaziende all'invio telematico, non possono nonaverli. Se dovessero rifiutare nuovamente larichiesta, con le stesse motivazioni,possiamo far uscire un caso sull'illegalitàamministrativa della capitale. […]

Sordi[…]Esposto sui prezzi delle protesi: hosollecitato l'Antitrust. Il direttore che staseguendo il nostro esposto mi ha detto chesono in corso le indagini da parte dellaguardia di finanza. Il presidente dell'Unione

Italiana degli Audio Protesisti e quello diAudio Nova si sono detti disponibili a creareun gruppo di lavoro per il superamento dellasproporzione dei prezzi italiani rispetto aquelli europei. Entro fine mese cerco diprendere un appuntamento con il presidentedi Amplifon per invitarlo a collaborare algruppo di lavoro.

Severino Mingroni

Sogno di essereun lockedin del nord Europa[…] Purtroppo, prigioniero del mio stessocorpo, mi sento impotente all'infinito, e mirifugio nei sogni: sogno di essere ricco emediatico come Silvio Berlusconi, in mododa poter far conoscere benissimol'alternativa radicale alla partitocraziasgovernante! Lo svanire ben presto di talesogno ricorrente, è un motivo ulteriore didepressione per me. Concludo con un sogno“corporativo” e ben più modesto. Sogno diessere un lockedin del Nord Europa, perchèso per certo che essi hanno assistenzainformatica a casa, mentre io non ho maivisto una terapista occupazionale da quandosono tornato al mio paese di residenza. Epoi, perchè essi, e le loro famiglienaturalmente, si incontrano e discutono dei

propri problemi, rivolgendo le loro richieste achi di dovere. Noi lockedin italiani, invece, almassimo ci incontriamo per caso per email!

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Se si fa passare ilmessaggio che di alcuniargomenti tecnici tuttipossano parlare conidentica autorità sicausano anche altridanni culturali

vivere e avrebbe sofferto lesofferenze di Beatrice. Un episodiofelice c'è stato: è nato il nostro figlioPietro nel 2005. Il dramma ècontinuato quando volevamo unfratello per lui. Poi sono seguite duegravidanze andate male. Dopo cinquegravidanze non volevamo rischiare.Abbiamo cercato aiuto all'estero, cisiamo messi in lista d'attesa in Belgioe Atene, ma ci siamo resi conto chenon era la nostra strada per costieconomici e impegno. […] Abbiamotrovato l'Associazione Amica Cicognae l'avvocato Gallo che ci ha portatoall’ordinanza del 2010 che ci ha datoragione. Ci siamo sottoposti alla Fivet(ndr, fecondazione in vitro) ma la miaetà era avanzata e non sono arrivataa fecondazione. Non volevamo dei figliperfetti – come ci ha additato ilsottosegretario alla salute Roccella -ma solo dei figli con un aspettativa divita normale.(Stralcio dell’intervento di OrioNeris. Non rivisto dall’autore)

on line www.lucacoscioni.it

Page 14: MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE …...ti salut oc n f to ti p r eg o – in nome n o n solo de l’antic amic i m de l’ t er sse g en r al e– di e sis te re da form estr em di p tes

Polonia

Autorizzatotest genetico prenatale

La Corte Europea dei diritti umani ha stabilitoche la Polonia ha violato i diritti umani di una

donna alla quale è stato negato un esamegenetico prenatale dopo che un medico avevariscontrato irregolarità fetali durante una

ecografia. La Corte ha ordinatoal Governo un risarcimento. LaPolonia, che ha una delle piùrestrittive leggi abortive in

Europa, continua ad esporre le donne a serieviolazioni dei diritti umani. “E' tempo che ilgoverno polacco faccia rispettare le proprie leggi eprotegga i diritti umani dei suoi cittadini” ha dettoC. Zampas, consulente legale per l'Europa delCenter for Reproductive Rights (fonte CRR)

on line www.lucacoscioni.it DAL MONDO

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Giappone

EPO brevetta riprodotte Yamanaka

L’Ufficio europeo dei Brevetti ha brevettato la tecn

ologia del pro-

fessor Shinya Yamanaka dell’Università di Kyoto,

volta a creare le

staminali pluripotenti indotte (iPSCs). Il Sud Afri

ca, Singapore e

l’Eurasia nonché il Giappone hanno in precedenz

a ottenuto bre-

vetti per le iPSCs che possono essere riprogramm

ate per ripro-

durre diversi tipi di tessuti come quelli nervosi,

cardiaci ed epatici e che promettono una rivo-

luzione nel campo della medicina rigenerativa.

Anche gli USA dovrebbero approvare un brevet-

to per la tecnologia di Yamanaka. L’Università

di Kyoto aveva fatto richiesta di brevettare le iPSC

s presso l’EPO

a dicembre 2006 mentre la comunicazione del

l’approvazione

da parte di quell’ufficio è stata notificata a inizio l

uglio. Il brevet-

to avrà effetto per 20 anni a far data dalla richiesta

. L’università av-

vierà procedimenti per registrare il brevetto in

Gran Bretagna,

Germania, Francia e 14 altri Stati membri della Co

nvenzione eu-

ropea dei Brevetti (fonte The Mainichi Daily New

s)

L’analisi UN PAESE DIVERSO DAL NOSTRO

La percezione pubblica della Scienza

Giulio Cossu

I n una lettera apparsa sul numero digiugno 2011 della prestigiosa rivistaNature Biotechnology, Evans e Kelley

affrontano con un solido approccio statisticola percezione pubblica di una serie diproblemi che di recente hanno sollevatoroventi polemiche e soluzioni diverse adottatein diversi Paesi. L’indagine è stata condotta su2.295 cittadini americani, non preselezionatiper alcuna caratteristica (età, razza, sesso,credo religioso, etc.). Le domande postevariavano dalla clonazione animale (persalvare specie a rischio di estinzione o perselezionare razze da allevamento concaratteristiche migliori) alla clonazioneumana, all’uso terapeutico di diversi tipi dicellule staminali per curare malattie gravi(infarto, tumori) o lievi (allergie) o addiritturaper fini cosmetici.I risultati mostrano posizioni ben diverse aseconda del quesito posto: quasi tutti sonod’accordo con l’idea di clonare una specie arischio di estinzione mentre solo la metà degliintervistati è a favore della clonazione permigliorare specie d’allevamento, che peraltro èancora molto lontana da una efficienzaaccettabile. Al contrario quasi tutti sonocontrari alla clonazione umana, il che nonsorprende. Quando poi si passa alle cellulestaminali embrionali sia derivate da embrionisoprannumerari che ottenuti pertrasferimento nucleare (therapeutic cloning),gli intervistati non distinguono eticamente traquesti due modi di ottenere staminaliembrionali e neanche tra queste e le celluleriprogrammate, che, ricordiamo, nonrichiedono la distruzione di un embrioneumano. In tutti i casi la maggioranza degliintervistati è favorevole al loro uso per la curadi malattie gravi ma non, come è ovvio, dimalattie lievi o per fini cosmetici. Gli autoriconcludono che non è etico proibire la ricercasul cloning terapeutico (l’unica proceduraproibita negli Stati Uniti) quando lamaggioranza della popolazione è favorevole alsuo impiego. Lo studio è interessante e ben condotto maovviamente si riferisce ad un Paese diverso dalnostro, ove la cultura scientifica e ladipendenza culturale da un credo religiososono molto diverse. Cionondimeno, rimanel’impressione che la distinzione tra staminaleembrionale ottenuta da embrioni

STUDIO NATURE

CONSENSO USA ALLE STAMINALI

“(…) Il pubblico non è in grado didiscernere moralmente tra le cellulestaminali create in questi due modi (laclonazione terapeutica e l’estrazione daembrioni soprannumerari, ndr). Entrambi icasi sono fortemente approvati dagliamericani. I sostenitori della clonazioneterapeutica per curare il cancro superano icontrari quasi 5 a 1: il 39% è sicuramentea favore, il 31% approva, il 16% ha deisentimenti contrastanti, il 4% disapprova,e l’11% disapprova del tutto. La media èdi 71 opinioni a favore su 100. Se siusano cellule estratte dalla massa

cellulare interna la situazione non cambiae si assesta a 70.Così anche per le cellule staminalifinalizzate alla cura delle malattiecardiache, con 69 opinioni per entrambi imetodi impiegati. È approvata altresì lacura delle allergie, anche se riscuotemeno successo del previsto con 54 o 55pareri favorevoli. Di conseguenza, per lagente, questi metodi non sono messi indiscussione quando vengono impiegatiper curare malattie gravi. L’approvazioneè altrettanto elevata tra gli anziani cometra i giovani, ed è tanto più alta quanto èbassa la gerarchia socioeconomica diappartenenza, ancora più alta per gliuomini e più bassa tra i fondamentalisti.Nonostante la ferma opposizione della

Chiesa cattolica, il sostegno è quasi piùdiffuso tra i cattolici laici come tra iprotestanti. I fedeli praticanti sono moltopiù appassionati al tema dei non credenti.Anche le donne religiose sono favorevolicon una media del 52%.I recenti sviluppi scientifici suggerisconoche le cellule adulte modificate (cellulestaminali pluripotenti indotte) possonoessere un’alternativa. Tali questioniindicano un concetto unico ben distintoda altri tre.Il sostegno da parte della gente è alto, isostenitori superano numericamente gliavversari per 6 a 1 per quanto riguarda iltrattamento del cancro e le malattiecardiache. Ma il livello medio di opinionifavorevoli non è sensibilmente superiore

alle altre fonti di cellule staminali, con 73opinioni a favore su 100, nonostante ilfatto che nessun embrione vengadistrutto, una delle preoccupazioni dellaChiesa cattolica e di molti studiosi dibioetica. Così, per la gente, le cellulestaminali pluripotenti indotte non offronoalcun vantaggio etico. (…)”.

(Da Nature biotechnology volume 29number 6 june 2011, “US attitudestoward human embryonic stem cellresearch” (“Gli atteggiamenti degli StatiUniti nei confronti della ricerca sullecellule staminali embrionali”), traduzionedi Francesco Albinati)

soprannumerari o per trasferimento nucleare oriprogrammata da cellula adulta, non sia chiaroai non addetti ai lavori, neppure in USA e chepertanto il consenso generale sia “ vanno bene securano malattie gravi”. Il che ovviamente ècondivisibile e probabilmente valido per tutti iPaesi che potranno permettersi queste costoseterapie.

USA

Proposta di legge bipartisan per legalizzazione cannabis

Negli Stati Uniti si potrà presto coltivare, fare usoe vendere legalmente marijuana. Una proposta

di legge in tal senso è stata recentementepresentata da un gruppo bipartisan di deputati e

permetterà la coltivazione e lalibera vendita di marijuana, negliStati che già lo permettono perscopi medici. In 16 Stati su 50(più il District of Columbia) la

coltivazione è già permessa a scopo terapeutico. Laproposta di legge è la prima mai presentata inAmerica a livello federale volta a mettere fine aldivieto nazionale di fare uso di marijuana. Promotoridell'iniziativa sono il repubblicano Ron Paul e ildemocratico Barney Franck (fonte Aduc)

Olanda

No all’eutanasiain caso di demenza

Solo il 33% dei medici sono disposti ad usarel'eutanasia dei casi di demenza precoce,

mostra un sondaggio nazionale condotto dagliospedali universitari di Utrecht, Groningen and

Rotterdam. Le persone affetteda demenza sono capaci didare il loro consenso perl'eutanasia nelle prime fasidella malattia, non negli ultimi

stadi. Il numero di persone affette da demenzache ha fatto ricorso all'eutanasia è aumentatoda tre nel 2006 a 21 nel 2010. Anche il numerodei casi sottoposti all'organo responsabile per larevisione giudiziaria dei casi di eutanasia ècresciuto da 1.900 nel 2006 a 2.700 nel 2010(fonte RNW)

Egitto

Piano di finanziamentoper la Scienza

Quattro mesi dopo la rivoluzione egiziana che harovesciato il regime autoritario di Mubarak,

scienza ed educazione stanno emergendo dal caospost rivoluzionario come priorità nazionali.Rivitalizzare i cronicamente sotto-finanziati sistemi

di ricerca, innovazione ededucazione richiederà riformeradicali. Il 1 giugno il gabinettoegiziano ha approvato il primobilancio post rivoluzionario che ha

premiato la scienza nonostante la grave crisisociale ed economica che ha colpito il Paese. Neiprossimi tre anni il governo intende creare 500.000posti per giovani ricercatori, la maggior parte deiquali saranno pubblici nelle università e negli istitutidi ricerca (fonte Nature News)

Francia

Il Parlamento approva revisione legge su bioetica

Il Parlamento francese ha adottato il progetto di legge che modificala legge sulla bioetica e mantiene il principio del mantenimento deldivieto, salvo deroghe, della ricerca sull'embrione e sulle cellulestaminali embrionali. Il Senato ha votato per 170 voti contro 157 leconclusioni della commissione mista paritaria, ciò che rende

definitiva l'adozione del testo della legge bioeticadel 2004. “Non abbiamo saputo far evolvere ildiritto con la società francese” ha stimato ilsenatore Alain Milon dell’Union MouvementPopulaire; mentre il Segretario di Stato per la

Sanità, Berra, ha ribadito che il testo era “equilibrato” e chepreservava “il vivere insieme”. Per François Laborde l'incontro èmancato, accusando i deputati della maggioranza d'aver legiferatosotto influenza specialmente della Chiesa cattolica (fonte FranceSoir)

Irlanda

Un primo passo verso l'aborto

L'aborto è illegale in generale in Irlanda, ma la corte suprema nel1992 ha stabilito che è consentito se la vita della madre è in

pericolo (incluso il rischio di suicidio). Tuttavia, i governi successivilungi dal legiferare in merito alla decisione, hanno lasciato unavasta area grigia: perché non c'è nessuna legge, non ci sono linee

guida su chi può ottenere un aborto, ed i medicinon hanno alcun quadro su ciò che possono enon possono fare per avvertire le donne in modoefficace. Nel dicembre dello scorso anno laCorte Europea dei diritti dell'uomo ha emesso

una sentenza e costretto il governo ad agire su questa zona grigia,e il nuovo governo di coalizione ha annunciato un piano per istituireun gruppo di esperti entro la fine dell'anno. Nel frattempo, tuttavia,si stima che 12 donne irlandesi si rechino nel Regno Unito tutti igiorni per interrompere una gravidanza. (fonte Guardian.co.uk)

Andrea Boggio

AssistantProfessor ofLegal Studies,BryantUniversity

Andrea Boggio

Dopo aver dimostrato cheun’ampia maggioranza diamericani è favorevole all’uso di

cellule staminali embrionali (derivate daembrioni soprannumerari ottenuti pertrasferimento nucleare) al fine di curaremalattie gravi, gli autori dello studiopubblicato su Nature concludono che ildivieto di ottenere embrioni pertrasferimento nucleare dovrebbe essererimosso. “In una società democratica,”scrivono Evans e Kelley, “una proibizioneche si basa sulle obiezioni di una piccolaminoranza (essenzialmente religiosa) eche limita una attività di ricerca con unsostanziale potenziale terapeutico non èetica”. Queste sono parole da mecondivise e che sollevano un tema moltoimportante: che ruolo ha l’opinionepubblica nel giustificare certe politiche diricerca medica e cura?In questo breve scritto vorrei analizzarebrevemente questa domanda nel contestoitaliano. Per semplificare questo tema,vorrei partire dall’idea che, in almeno duecasi, il legislatore (anche italiano) debbaseguire il sentimento della maggioranzadei cittadini: in caso di condotte che sonoessenzialmente private (esempi sono lescelte di fine di vita e le scelte riproduttive)e di condotte che hanno un potenzialeterapeutico elevato (lo sviluppo dellepotenzialità della medicina rigenerativa).Il legislatore italiano ha imboccato unvicolo cieco su entrambi i fronti. La legge40 e le restrittive proposte di riforma intema di testamento biologico vannoinfatti contro il desiderio dellamaggioranza di italiani di essere liberi discegliere come gestire i problemi, moltopersonali ed intimi, connessi all’infertilitàed alle decisioni di fine vita. La prova diquali siano desideri ed aspirazioni(frustrati dal legislatore) dellamaggioranza degli italiani non consiste in

dati raccolti in forma di survey comequella pubblicata su Nature. È una provaancora più forte perché è fondata sullafatto che gli italiani che vedono la lorolibertà di azione compressa dalla legge,cercano la soluzione espatriando,visitando paesi più liberali e permissivi delnostro per ottenere quelle cure e quelleprotezioni legali che sono proibite nelnostro paese. Uno studio pubblicato suHuman Reproduction nel 2010 rivelainfatti che, nell’ambito europeo, circa unterzo delle coppie europee che cercano untrattamento di riproduzione assistitaall’estero sono italiane. Di più: l’80% diqueste coppie confessa che i motivi sonole restrizioni imposte loro dal nostrolegislatore. Questo primato europeocertamente dimostra che le coppie infertiliitaliane ritengono che le limitazioniimposte dal nostro Parlamento siano unostacolo che debba essere aggiratoquando possibile. Questo vale anche intema di scelte di fine vita. Ne sonotestimonianza quella trentina di italianiche nel 2010 si sono recati in Svizzera peraccedere alla “dolce morte” che al di làdelle Alpi è liberalizzata.Il fatto che il volere degli italiani sia cosìevidenziato così limidamente dalle loroazioni è un segno forte. Perché sonovietate in Italia, nonostante l’evidenza chegli italiani che possono aggirano il divietodiventando “turisti per caso”? Le scelte difine di vita e le scelte riproduttivecoinvolgono scelte difficili ed intime,compiute da adulti capaci di intendere evolere, che non danneggiano soggetti terzi,ed il legislatore che comprime questalibertà di scelta è legislatore capriccioso edirragionevole. In Italia, il popolo è sovranoma ha poche opportunità di far sentire lapropria voce a fronte di una classe politicacapricciosa ed ostile. Parte della classepolitica tradisce questi temi per comodealternative politiche, i media sono spessosordi o distratti da altre vicende e i

referendum per lungo tempo sono statitraditi dalla mancanza di quorum (su cuici sarebbe molto da dire dal punto di vistacostituzionale). Le corti sono state piùsensibili, spesso dal momento che ilgiudice deve decidere una causa in corso eche non è facile disfarsene à la PonzioPilato. Soprattutto in tema difecondazione assistita, la via giudiziale hastravolto le norme della legge 40 ad unpunto che invoca un intervento liberaledel legislatore per sancire la disfatta dellafilosofia che ha ispirato il testo del 2004.Voglio precisare che la maggioranza nonha sempre ragione. John Stuart Mill ciparlava già nel Settecento della tiranniadella maggioranza. Il Novecento ha poitoccato con mano i danni causati dalla“maggioranza”, spesso silenziosa, che halubrificato il folle progetto di Hitler direalizzare una soluzione finale dellaquestione ebraica. Qui non stiamoparlando di questo: stiamo inveceesaminando condotte che riflettono lalibertà di pensare e di vivere una vitaintima e personale che rifletta i valori ed isentimenti che ciascuno di noi ritieneimportanti. Queste libertà, che J.S. Millconsiderava essenziali e fondanti di unostato etico, devono essere protette e nonproibite alla legge. Solo così possiamochiamare la società in cui viviamo“liberale” ed “etica”.Le politiche attinenti a scienza e medicinadevono essere l’espressione della volontàdel popolo, che in una democrazia è ilsovrano, e proteggere la nostra libertà dipensare e vivere. È ora che la politica sispogli dell’arroganza ideologica dietro cuisi è nascosta da qualche tempo e che tornia fare il suo dovere ovvero di servizio albenessere dei cittadini. Mi auguro che,spinto da un certo risveglio popolarecatalizzato dai referendum del 2011, ilParlamento torni a discutere di questi temicon un rinnovato interesse ed il desideriodi “fare la cosa giusta”.

26 Pagina a cura di Carmen Sorrentino

Un’indagine a tutto campocondotta su 2295 statunitensi

L’avvocato OPINIONI, COMMUNICAZIONE E DEMOCRAZIA

Il legislatore non ascolta il volere delle personeIn Italia il governo ostacola le scelte etiche dei cittadini

SCHEDA TECNICA

Cellule e ricercanon solo embrionaliCome più volte spiegato su questepagine, la ricerca sulle cosiddettestaminali riguarda in realtà varietipologie di cellule. L’esigenza disemplificare l’informazione ai fini deldibattito mediatico ha ridotto lestaminali a una dicotomia adulte-embrionali, in una prospettivamanichea buone contro cattive, dovedi volta in volta le cellule buone sonole embrionali o le adulte, a secondache siano buone per la ricerca (percerti ricercatori) o per l’etica (o meglioper certi bioeticisti).Scientificamente parlando le variecellule possono essere classificate inbase alla loro sorgente di derivazioneo alla loro potenzialità. Questariguarda la capacità di riprodursi intutti i tessuti, solo alcuni o solo incellule, più o meno specializzate. Inbase a questa capacità si possonodistinguere pertanto quattro tipi dicellule staminali, dalle più alle menopotenti:

le totipotenti le pluripotentile multipotenti le unipotenti.

In base alla sorgente di derivazionesono principalmente classificatecome embrionali, fetali, amniotiche eadulte. Anche se non tutte leembrionali sono umane, anzi per lopiù sono derivate da embrionianimali, quelle che solitamente si

nominano e più preoccupano ilVaticano sottintendono l’attributoumano. Poi sono arrivate lecosiddette “riprogrammate” ossia leiPS (induced pluripotent stem cells),le pluripotenti indotte, cellule adulteriportate dal ricercatore giapponeseYamanaka al livello delle embrionaliattraverso un processo complessochimico che nella migliore tradizionemanichea doveva sollevare ricercatorie finanziatori dai loro dubbi bioetici.Questo avveniva nel 2007. Salvo poileggere dopo quasi cinque anni suNature Biotechnology che la diversaderivazione delle cellule non creaquasi incertezza nei cittadinistatunitensi, se lo scopo della ricerca ètrovare nuove cure. Eppure per anniBush ha posto il veto sulfinanziamento della ricerca sullestaminali derivate da embrionisoprannumerari e per dei mesi ilgiudice Lambert ha impedito alleagenzie statunitensi di finanziare laricerca sulle cellule embrionali,perché a suo dire violava la legge. Orail Dipartimento di Giustizia gli haimposto di porre fine alla causa.Intanto in Corea del Sud è stataannunciata la creazione di una bancadi pluripotenti indotte, che secondole dichiarazioni ufficiali sarannomesse a disposizione per scoprirenuovi farmaci.

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B ernard E. Rollin,filosofo accademicoed esperto di benessereanimale, per potermodificare la diffusaconvinzione che non esista

certezza che glianimaliprovino dolore,paura,sofferenza,disagio, ansia etutti gli altri statisoggettiviattribuitiinvece agliesseri umani ciaiuta aricordare e a

riappropriarciconsapevolmente diqualcosa già dentro di noi.Una visione rigorosa einnovativa dellacomplessità della coscienzaanimale attraverso unexcursus storico e unariflessione sui cambiamentiverificatisi nella società enella scienza nei confrontidegli animali. Unatestimonianza della forzacon cui la crescentesensibilità sociale verso iltrattamento degli animalipuò generare cambiamentiradicali.

P erché ci sentiamo autorizzati a mangiare gli animali?Continueremmo a cibarci di carne se sapessimo

come viene lavorata prima di giungere sulle nostre tavole?Quando inizia la nostra disumanità negli allevamenti, afavore di bassi costi di produzione e di smaltimentoambientale? Mangiamo, quasi in maniera bulimica, vacche, cavalli,maiali, galline, perché non possiamo, e ci rifiutiamo, diconstatare con i nostri occhi in che modo innaturale e

orrendo vengono trattati i nostri futuri pasti. In queste pagine, invece, nessuno si può giraredall’altra parte e far finta di non sapere più.Infatti, il giovane scrittore statunitense SafranFoer affronta, come lui stesso dice, lo «spinoso,frustrante e di grande risonanza» tema delvegetarianesimo, attraverso un libro che èinsieme inchiesta e romanzo, non solo unlibro di pura militanza. Da un lato una storia da cui emergono iricordi di infanzia: i sabati e le domenichetrascorse con la nonna, sempre preoccupatache il nipote fosse sazio abbastanza e che

durante la guerra rifiutava la carne di maiale chel'avrebbe tenuta in vita; le preoccupazioni destate dallarecente paternità - “Nutrire mio figlio non è come nutrireme stesso: è più importante” -. Dall’altro un lavoro giornalistico che si è avvalso di treanni di ricerche e indagini sull’inquinamento provocatodagli escrementi suini e bovini ( è il capitolo “Pezzi dimerda”), sulle massicce dosi di antibiotici e ormonisomministrati agli animali che noi mangiamo,inconsapevoli dei pericolosi effetti sulla nostra salute; maè anche testimonianza diretta venuta fuori da incursioninotturne negli allevamenti intensivi di polli allevati inbatteria, in mano alle lobby dei macelli industriali. È un testo che da voce agli animali che possono solourlare per il dolore ma non rivendicare diritti. È unariflessione etica del rapporto dell’uomo con il cibo e unadiscussione sulla morale dell’intera società nei confrontidell’industria alimentare. Dopo aver letto questo libronon si diventerà vegetariani ma saremo costretti achiederci se continuare ad accettare passivamente leregole del mercato. Davvero "niente importa", pur disalvaguardare interessi economici e soddisfazione delpalato?

Valentina Stella

Sugli scaffalia cura di Maria Pamini

Davvero non ci importa di loro?

50 anni inmanicomio

Jonathan Safran Foer

SE NIENTE IMPORTA,PERCHÉ MANGIAMO

GLI ANIMALIGuanda Editore

2011PP. 368

EURO 12,00 Bernard E. RollinIL LAMENTO INASCOLTATOSonda, 2011,PP. 424EURO 19,00

F in dalla suapubblicazione nel 1975,

questo libro di Peter Singer èdiventato il testo diriferimento per il movimentoanimalista. Ha rivelato amilioni di persone le atrocisofferenze che le industriealimentari e cosmeticheimpongono agli animali. Haconvinto intere generazioniche porre fine allosfruttamento delle altre specie

e sperimentarenuovi sistemidi produzionealimentare siauna necessitàimprorogabile,anche per lasopravvivenzadell'uomo edell'ambiente.L'occasioneper tracciare ilbilancio del

cammino fin qui compiutoe di quello da percorrereancora perché a ogni esserevivente venga riconosciuto ildiritto di non soffrire.

Peter SingerLIBERAZIONE ANIMALE. ILMANIFESTO DI UN MOVIMENTODIFFUSO IN TUTTO IL MONDOIl Saggiatore, 2009PPP. 308EURO 11,00

B eviamo il loro latte, civestiamo con la loro

pelle e il loro pelo,mangiamo la loro carne,eppure animali comepecore, mucche e maialiraramente sono consideratiesseri viventi capaci diprovare emozioni e dolore.Jeffrey Moussaieff Massonattinge alla storia, allaletteratura, agli studiscientifici e agli incontri conallevatori e animalisti perdare voce a queste creature eillustrarne la straordinaria ecomplessa vita emotiva. Glianimali da fattoria sonoindividui con unapersonalità unica e bendefinita in grado di provare

sentimenticomplessicome lanostalgia ol'amiciziaverso speciediverse. È perquesto chedovremmosmettere diconsiderarlicome oggetti

a nostro uso e consumo,nati per essere macellati,tosati, scuoiati, spiumati omunti.

Jeffrey M. MassonIL MAIALE CHE CANTAVA ALLALUNA. LA VITA EMOTIVA DEGLIANIMALI DA FATTORIAIl Saggiatore, 2009PP. 254EURO 9,50

2928

L’inchiesta GLI OPG IN UN LIBRO DI MARIA ANTONIETTA FARINA-COSCIONI

Sono matti da slegarenon dimentichiamoli

“Corpo celeste” di Alice Rohrwacher

A lezione di catechismonella Calabria di oggi

Non dovrebbero esistere gli Ospedali psichiatrici giudiziarima custodiscono 1400 persone: criminali atroci, incapaci diintendere ma lasciati soli senza le necessarie cure

Una giovane regista cinematografica riprende un filmanticlericale dove la perpetua vuole il parroco, il parrocobrama la carriera, e i giovani adorano falsi dei

Valter Vecellio

Alla presentazione di “Matti inlibertà”, Sergio Staino haraccontato la storia delle vignette

che illustrano questo libro: “Arriva unatelefonata, Maria Antonietta non laconoscevo. Sapevo chi era, la sua storia equella di Luca, cosa fa in Parlamento, manon l’avevo mai vista né sentita prima.Mi racconta del suo progetto, chiede sepuò utilizzare come post-fazione unintervento che avevo fatto a un convegnodi Psichiatria Democratica. Poi mi chiedequalche vignetta per il libro. Per quando?Subito, fa lei…Dico: mandami ilmanoscritto per farmi un’idea. Lei midice che lo sta ancorascrivendo…Sempre i soliti questiradicali…Mi sono messo al lavoro…”. Sarà che Antonietta ha saputo trovare leparole giuste e si è creata una “chimica”fatta di fiducia e simpatia reciproca; saràche Staino è particolarmente sensibilealla questione, fatto è che due giornidopo arrivano sei vignette. Un regalo:“perché ci sono cose che si sentono senzache ci sia bisogno di tanti discorsi, e io hosentito che dovevo farlo ed era giusto…”.“Matti in libertà” racconta di una realtà

penosa, un “viaggio” nei sei ospedalipsichiatrici giudiziari, che nondovrebbero esserci ma ci sono; e dove

sono ristretti malati, responsabili a voltedi crimini atroci, ma che non sono statiritenuti responsabili delle loro azioni:incapaci di intendere, ma non di volere.“Un mondo”, racconta Maria Antonietta,“fatto di sofferenza e dolore” in cui èpiombata da quando, parlamentare, èimpegnata nella commissione AffariSociali della Camera. Ma strani scherzicombina il destino: nel paese di MariaAntonietta c’era una ragazza “strana”, chetutti evitavano, per timore, perpregiudizio. Sempre sola, questa ragazza,e Maria Antonietta l’unica che l’ascoltavae ogni tanto la portava a mangiare una

pizza, una passeggiata…un dottore avevastabilito che quella ragazza doveva esserericoverata, e chiusa in quattro mura diclinica aveva passato gli anni più belli,imbottita di psicofarmaci e quando nonerano pillole erano gli elettroshock,“sapessi quanti ne ho fatti…”. Quellaragazza chiedeva solo di essereascoltata…Ecco: se dovessi definire questo libro,direi che è il lavoro di una persona che hasaputo vedere e non solo guardare, hasaputo ascoltare e non solo sentire. Ed èun libro che dice: raccoglie le voci deimalati e delle loro famiglie, di chi queimalati cerca di aiutarli con i pochi mezziche le istituzioni mettono a disposizione;gli Opg sono luoghi di custodia, dovesono rinchiuse 1400 persone e senza lecondizioni per curarle. Andrebberochiusi e al loro posto sarebbe necessariocreare strutture sul territorio, investendosu “reti”, servizi e solidarietà. E’ una lettura che fa male, ti irrita einquieta: arrivi all’ultima pagina e tichiedi: com’è possibile che tutto ciòpossa accadere, non si faccia nulla perchénon accada? Il libro di Maria Antoniettace lo spiega, ci rende consapevolidell’insopportabilità di una situazionespesso rimossa; e suggerisce quello chebisogna fare e che da tempo andavafatto.

Gianfranco Cercone

Tra i film estivi – se ne contanomolti italiani, che non si èevidentemente voluto o potutodistribuire in modo piùproporzionato durante tutto ilcorso della stagionecinematografica – ci sono alcunititoli apparentemente deboli,che sembrerebbero destinati aessere spazzati via dallaprogrammazione nel giro di unao due settimane, e che invece sirivelano inaspettatamenteresistenti: grazie al successo dicritica, ma forse ancora di più,grazie al passaparola tra glispettatori.“Corpo celeste” è uno di questi. Si tratta dell’opera prima di una

giovane regista cinematografica– Alice Rorhwacher (sorella diun’attrice di talento già nota);non vi recitano attori di“cassetta”; è un film povero; enon è nemmeno un film chevuol far ridere.Ma è un film incisivo, perfinoacuminato, fatto da qualcunoche ha davvero qualcosa da diree che ha il coraggio di dirla finoin fondo.L’azione si svolge a ReggioCalabria, dove un gruppo diragazze e di ragazzi segue iltradizionale corso di catechismoper prepararsi alla Cresima.Tale corso – tenuto da unasignora che fa da “perpetua” alparroco – ha due caratteristichecontraddittorie, che stridono

penosamente tra loro. Da una parte - permostrarsi moderno, aggiornato – adotta illinguaggio della televisione, per esempio quellodelle più popolari trasmissioni dei quiz a premio.Dall’altra, il contenuto è decrepito e del tuttoprivo di autentica religiosità.Basti dire – ma è solo un esempio – che quando iragazzi del corso - abituati al crocifisso “astratto”della loro chiesa, composto di tubi fluorescenti -sghignazzano su un antico crocifisso che dovràessere esposto il giorno della Cresima, nel quale,come vuole la tradizione, Cristo è raffiguratonudo, la loro insegnante, per metterli a tacere,non trova di meglio che asserire che il corpo diCristo non è simile a quello di tutti gli uomini:perché il suo è un “corpo celeste”.Tale insegnamento, d’altra parte, sembra estraneoagli interessi “reali” di tutti i personaggi del film.Ciò che sta segretamente a cuore alla perpetua, èil parroco, di cui teme il trasferimento in un’altra

parrocchia. Al parroco preme far carriera nellaChiesa, e a tal fine cerca di convogliare i voti deiparrocchiani verso un certo candidato alleelezioni locali.Alle famiglie dei cresimandi, poi, più che ilSacramento, sembra importare il proprio buonnome e il quieto vivere. Ciò che comportaconformismo e obbedienza, anche allaparrocchia.Beninteso: un film dalle caratteristiche cosìdescritte, potrebbe confortare le opinioni di chicrede che la Chiesa, almeno in certe sue zone, hadimenticato e tradito la parola di Cristo; mapotrebbe anche essere un brutto film.Se invece “Corpo celeste” è un buon film, èperché il quadro d’ambiente che ci presenta èsempre credibile, sfumato, senza forzatureideologiche. Sembra il frutto di un’attenta,spregiudicata, osservazione della realtà.Si consideri per esempio il gruppo di giovani che

frequenta il corso per la Cresima, accortamentedescritto come diviso tra apatia, forzataacquiescenza, e momenti di irrisione in cui sisfoga il disprezzo. O più ancora, in quel gruppo,la ragazza che è la vera protagonista del film.Nei suoi confronti, la macchina da presa dellaregista è particolarmente sensibile. Perché nelvolto e nel comportamento di una giovaneintroversa, sprovvista quindi di una clamorosaespressività, riesce a snidare un percorso interioreche la porta, vincendo alcune resistenze, aun’intelligente rivolta contro la cultura che lacirconda. Una rivolta che non è senz’altroirreligiosa, perché la ragazza è pure disposta alasciarsi affascinare da un’immagine di Cristomeno edulcorata, meno sterile, che contiene ilfuoco della rabbia e il dolore della solitudine.Un percorso che però rischia di farne agli occhidei concittadini, una pericola diversa, da segnarea dito.

E ra entrato nel mani-comio criminale diNapoli – allora si

chiamava così – a 17 anni.Ne è uscito cinquant’annidopo, solo perché l’allorapresidente Ciampi lo gra-zia. Vito può essere presocome emblema della de-vastante solitudine di chitrascorre una vita intera inun OPG.Era stato condannato al-l’ergastolo per aver uccisoil padre con il quale avevaun rapporto conflittuale,negli anni Cinquanta. Ilgiorno del delitto, a scate-nare la furia di Vito, comeemerge dalle carte proces-suali, la banale accusa divendere in proprio l’olioprodotto nel fondo di fa-miglia. Quel giorno Vitodecide di saldare tutti iconti. Quando l’uomo entra incasa, ubriaco come sem-pre, Vito lo aggredisce allespalle con un’accetta, louccide, poi si libera delcorpo gettandolo in un di-rupo. Confessa il delitto edurante il processo emer-ge una lunga storia fatta dipestaggi, litigi e violenze dicui Vito è stato vittima peranni. I giudici però sonoinflessibili, lo condanna-no al massimo della pena.Rinchiuso in carcere, dopoqualche anno, a causa deidisturbi mentali che mani-festa con sempre maggiorfrequenza, Vito viene tra-

sferito in una struttura psi-chiatrica giudiziaria. Inca-pace di intendere e volere,pericoloso a sé e agli altri,la presumibile motivazio-ne. Una cosa è sicura: “fuo-ri” nessuno vuole Vito,nessuno si cura di lui. E luinon ha neppure di che pa-garsi un avvocato che lodifenda. Così, mentre lacosiddetta legge “Basaglia”cancella i manicomi “nor-mali”, lui resta chiuso nel-l’OPG.Le giornate di Vito eranoscandite con immutabileripetitività: sveglia; cola-zione; rifacimento del let-to “bullonato” al pavi-mento per evitare che di-venti uno strumento di au-tolesionismo; attesa delpranzo; della cena; poi aletto; così ogni giorno, al-l’infinito. Ha sempre man-giato da solo in cella, conle mani, seduto per terranelle stagioni calde, senzamai poter usare coltello eforchetta.Solo per tutta la vita.Quando, dopo mezzo se-colo, è arrivata la graziache a 76 anni lo ha fatto u-scire dall’esilio dei dimen-ticati, Vito non era certopreparato alla libertà: perlui era una parola priva disenso.

(dal libro “Matti in libertà”,di Maria Antonietta FarinaCoscioni, Editori Riuniti,pagg.284)

La storia IL DELITTO DI VITO

SEGNALAZIONI on line www.lucacoscioni.it

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on line www.lucacoscioni.it DAI LETTORI

Sono da quattordici anniaffetta da una patologiaautoimmune degenerativa,probabile "sindrome di sjo-gren", che rientra nella fasciadelle "malattie rare". I primianni dalla scoperta dellamalattia sono stati moltoduri: il gonfiore agli arti miparalizzava e avevo forti dolo-ri neuropatici in tutte le partidel corpo. Al mattino appenasveglia mi sentivo come se miavessero preso a calci tutta lanotte. E poi avevo mille altrisintomi davvero inspiegabiliche si trascinano dietro questecosiddette "malattie rare".Così iniziai a girare in cerca diuna diagnosi e una cura, inmolti non capirono più ditanto, ma mi prescrivevanocortisone ad alti dosaggi cheio testardamente o rischiosa-

mente rifiutavo, vista l'iper-sensibilità al problema stessoe vista la mia giovane età. Lapseudodiagnosi arriva daPavia dove mi prescrivono ilplaquenil, un farmaco anti-malarico che non cura lamalattia ma quantomenoevita che la stessa si trasmettaagli organi interni. Ho sempreperò cercato delle cure cheavessero meno effetti collate-rali mi sono imbattuta inmolte cose senza mai vederela via di uscita. Durante lemie ricerche occasionalmentefumavo la canapa che alloracredevo avesse solo un effettodistensivo, lontana dal pensa-re che se non stavo più finen-do all'ospedale era grazie alei, e che la soluzione stava trale mie mani (magari soluzio-ne proprio no ma il tenore

della qualità vita è molto piùalto). Una mia amica dotto-ressa un giorno mi fece capireche a me avrebbe fatto benela marijuana ma senza fornir-mi troppi perché. Il giornodopo inizio diverse ricerchesulla canapa scoprendo coseche pur essendo fumatrice misconvolgevano: essa è unimmunoregolatore che abbas-sa le infiammazioni dell'80%,è praticamente un cortisonenaturale a zero effetti collate-rali che non provoca morte.Così iniziai ad abbassare ilivelli del plaquenil e ad alza-re quelli della canapa naturalesativa. Risultato: per 10 anninon sono più entrata in ospe-dale con valori del sangue tol-lerabili rispetto alla gravitàdella malattia. Un giornoperò bussano alla porta i cara-

binieri trovandomi 30 gr. dicanapa e nonostante dichia-rassi che per me era un farma-co lo misero sotto sequestroprivandomene!Nei mesi aseguire l'autoimmunità haavuto spazio per riprendere ilsuo gioco ed ora sto rischian-do una protesi a una gamba asoli 36 anni per colpa dell'ar-trite. In uno stato dove sipensa alla tolleranza zero alposto che all'umanità nelcapire chi si ha di fronte, unostato che pretende credibilitàma non ne dà a chi soffre,dico con tutti i problemi cheaffliggono il nostro pianetaquesto dovrebbe essere il piùfacile da risolvere, si tratta diun gesto semplice, ragionevo-le e umano e cioè restituire lacanapa alla terra e a chi soffre.

Storia di speranza

Fumo canapa per non soffrire ma lo Stato me lo vieta

ISCRITTI AL “PACCHETTO AREA RADICALE”Si sono iscritti all’AssociazioneLuca Coscioni con la formula del“Pacchetto area radicale”(iscrizione a tutti i soggetticostituenti il Partito RadicaleNonviolento, Transnazionale eTranspartito, quota 590 euro)Valter Archetti, Luciano Arosio,Roberto Bartolucci, RosariaCasula, Patrizio Cilli, GiovanniUmberto Colucci, AlbertoConsonni, Antonia Cordedda,Piera D'aquino, Jose' De Falco,Fabio Del Castello, Angelo Fazio,Enrico Ferranti, Livio Frediani,Marina Liberatori, Gaspare Lipari,Matteo Mallardi, Maria Manti,

Domenico Mazza, Giulio Meloni,Francesca Modugno Guarnaccia,Ezechiello Montorsi, Nila Orsi,Marco Pannella, Sauro Paoli,Andrea Patri, Marisa Pavoni,Enrica Pianelli, MaurizioRosaspina, Fabio Ruggero, PaolaSanguinetti, Monique StreiffMoretti, Laura Terragni, EugenioTrentin, Giuseppe Ivan Zambon

ISCRITTIRoberto Alocci 50, IvanoArcangeloni 125, GiovanniArchilletti 100, Giuseppe Arlotta100, Daniela Bandera 100,Giovanna Bandini 100, RenzoBiolchi 200, Andrea Boggio 100,Maurizio Bolognetti 100,Rosanna Branchini Torelli 100,

Marina Brusa 100, MorenoBurattini 50, Marco Calderone100, Rita Campi 100, PaoloCeccoli 50, Paolo Cesari 100,Leonardo Cheli 100, TommasoCiacca 50, Edoardo Ciotola 100,Alessandro Cirinei 100,Gianfranco Cora' 100, ErminiaDe Felice 100, Francesca DeRose 100, Elia Di Schiavi 100,Giovanna Diletto 100, DomenicoDragonetti 50, Giuliano Drovandi100, Alessandro Figa'Talamanca 100, Paolo Fontanelli100, Gian Luca Gallo 50,Marina Garaventa 100,Domenico Garri' 250, NicolaLeporini 100, Alessandro LittaModignani 100, Armida Mancino100, Giuseppe Manghi 100,

Paolo Mengani 100, RossellaOgnibene 100, EmanuelePalescandolo 100, Luca Pandini50, Armando Pitotti 100, PaoloPonti 100, Gianna Ricci 100,Ignazio Donato Schiro' 100,Paolo Scotti 100, Gildo Solari100, Giorgio Spaziani Testa100, Valentina Angela Stella100, Gianna Vellico 100

ISCRITTI PARZIALISergio Armaroli (pacchetto),Antonio Balestri (pacchetto),Corrado Bohm (pacchetto), GlaucoCambursano (pacchetto), PaolaCaravaggi 50, Massimo Casciello(pacchetto), Tommaso Chirco(pacchetto), Carlo Crocchi(pacchetto), Pierfrancesco Damiani

(pacchetto), Elena De Preto(pacchetto), Francesco Di Donato50, Antonio Di Maio (pacchetto),Roberto Di Masci (pacchetto),Fiamma Doro (pacchetto), PieroFacchini (pacchetto), Giancarlo Fei(pacchetto), Ascanio Fernando 50,Riccardo Fichera (pacchetto),Raffaele Forci (pacchetto), AntonioGalli (pacchetto), Franco Gavazzi(pacchetto), Claudio Gherardini(pacchetto), VitantonioGiangaspero (pacchetto), Carlo Loi(pacchetto), Marco Lorenzini 20,Francesco Davide Mauro(pacchetto), Michele Menciassi(pacchetto), Paola Rita Milanoli(pacchetto), Francesco Napoleoni(pacchetto), Adriano Pacifici 20,Valentino Paesani (pacchetto),

ISCRITTI 31

Francesco Poletti (pacchetto),Maria Gabriella Quercia Orzi(pacchetto), Daniele Remotti(pacchetto), Paolo Romanelli(pacchetto), Eva Romanin JacurBohm (pacchetto), Rossella Ronti(pacchetto), Marina Rossi(pacchetto), Emmanuele Somma(pacchetto), Antonio Trinchese(pacchetto), Antonia Vatalaro(pacchetto)

CONTRIBUENTIMario Aluigi 20, Fabrizio Azuceni50, Ugo Azzini 20, Marina Balatti50, Giovanni Berlucchi 50,Fiorenzo Boffelli 20, RinaldoBoggiani 15, Maddalena Bonavita50, Orietta Bruno 25, ArrigoBulbarelli 25, Pier Luigi Camparini

40, Giorgio Cantoni 20, SergioCapelli 10, Luigi Carlone 20,Vinicio Castellano 10, FiorenzaColby 30, Luciano Coletti 20,Pierino Comoretto 20, LuigiDamian 20, Francesco De Liberato10, Giorgio Debernardis 30,Elisabetta Di Cosmo 30, MarioDiluviani 25, Giovanni Faa 5, PaoloFilippini 30, Milena Frassinetti 20,Maurizio Fratino 100, StefanoFumarola 20, Ezio Galanti 5,Francesco Giannini 30, GabriellaGirani 10, Giovanni Goni 5, PietroGrimaldi 20, Roberto Iovino 10,Remigio Jadoul 100, Flavia Lanari10, Claudio Landi 20, FaustoLeonardi 20, Luca Lombini 2,Maria Teresa Mancini 20,Francesco Marasco 20, Gianfranco

Maraviglia 50, Rocco Marchese14, Luigi Marinaccio 20, ClarissaMaroni 50, Mario Marra 10,Gianluca Massimi 50, NicolaMastrandrea 50, Renata Mazzoni20, Dario Mecini 20, Anna PaolaMeloni 20, Carla Minerbi 20,Desideria Mini 20, GiovanniMuggiati 20, Oreste Narmucci 20,Anna Padalino 20, Mario Palombo50, Marino Pasquettaz 20,Gabriele Peroni 50, SandraPiazzetta 238, Ester Piva 5, PaoloPlazzi 20, Giacomo Pozzi 50, R.Rathman 5, Pierluigi Rivolta 15,Rossella Roccatagliati 30,Annamaria Rolle 20, GiangiacomoRossi 20, Giorgio Rovelli 30,Stanislao Russo 5, VincenzoRusso 50, Aldo Sachero 50,

Egidio Salerno 8, Paolina MariaSalmaso 50, Sergio Sarri 50,Paolo Schiattarella 20, PaolaSereni Morrone 10, Vittoria Stagni30, Maurizio Stracuzzi 20,Giovanni Straffi 5, Mario Strano 20,Ermanno Trinchero 15, VinicioVergoni 50, Maria Elena Versari 50,Mario Vettaro 30, Elio Visani 15,Bruno Zambianchi 30, NicolaZamorra 5, Massimo Zannetti 60

AUMENTO QUOTA ISCRITTICarlo Amaduzzi 100, AlfonsoBasilico 10, Eugenio GiovanniBozzano 50, Angelina Cosentino100, Andrea Maori 30, StefanoPompa 20, Anna Cristina PontaniCoscioni 600, Dante Pozzoli 80,Wilhelmine Schett 50, Giovanna

Senesi 20, Giuseppe Suppa 400,Gaetano Torresi 100, AndreaTrisciuoglio 10, Piero Valloni 50,Francesco Voena 100

AUMENTO QUOTA PACCHETTOBruno Aceto, Matteo Angioli,Enrico Barison, ClaudioCarboncini, Roberto Casonato,Alessandro Clerici, Alberto Coretti,Alessandro Degl'innocenti, MarcoFalconetti, Sandro Fontana, MarioGastaldin, Massimo Giannuzzi,Armando Giovannini, ElisabettaMirra, Giuseppe Nardini, MariaAntonietta Ottino, Flavio Pizzini,Pier Massimo Regis, MatteoSeppi, Barbara Simionati, PaoloVagliasindi, Iacopo Volpi, ClaudiaZantedeschi Orrico

30

[email protected] I lettori di Agenda Coscioni ci possono scrivere all’indirizzo [email protected] oppure a Via di Torre Argentina 76 - 00186 Roma

Ho 40 anni. Vi scrivo queste righeper una richiesta di notizie ( oaiuto ). Sono sposata da 15 annifelicemente, non ho avuto lapossibilità di coronare il sogno difigli avendo patito numero 8 abortitutti al terzo mese di gravidanza.Gradirei conoscere, da codestaassociazione, sempre prima nellatutela dei diritti della persona, lemodalità di accesso alla maternitàcon ovodonazione e di maternitàsurrogata. Per quanto riguarda laovodonazione parecchie cose le holetto nei vari siti o mi sono statesuggerite dal mio ginecologo, perquanto riguarda la surrogata hotrovato alcune cose in paesi qualel'Ucraina, il Belgio, l'Inghilterra ecc.Gradirei un aiuto per potermimeglio muovere nelle mie ricerchein Belgio e/o Inghilterra (assistenza legale, centri clinici equanto altro possa essermid'aiuto). Certo di un vostropositivo riscontro vi saluto conaffetto e aspetto con ansia perchésicuramente potete capire.P.S: tutto questo grazie all'infamelegge 40.-

Gentile signora,grazie alle coppie che hanno scelto diaffermare i loro diritti in Italiarivolgendosi ai tribunali, oggi la legge40 è stata parzialmente dichiarataincostituzionale, ma permangonoancora alcuni divieti per cui bisognerà

agire.Lei ci chiede informazioni pertecniche con donazione di gameti eutero surrogato. Per la prima tecnicadinanzi alla Corte Costituzionale ilgiorno 20 settembre sarà tenutaudienza che potrebbe cancellare ildivieto di applicazione di tecnicheeterologhe nella legge 40. Mentre perl'utero surrogato, ancora non sono statipresentati procedimenti giudiziari intal senso, ma speriamo che vi sianocoppie che scelgano di poter agire inItalia.

Non possiamo indicarle strutturestraniere poiché in quel momentosarebbe come garantire per quellestrutture di cui non abbiamoconoscenza diretta, ma leconfermiamo che le tecniche piùpropriamente definite con donazionedi gameti su cui chiede informazionesono applicate e normate nei paesi dalei indicati.Se vorrà agire contro i divieti dellalegge noi siamo a sua disposizione.

Cordiali Saluti

SalutiFilomena GalloPresidente associazione AmicaCicognaVice segretaria Associazione Coscioni

Ho letto un vostro articolo delfebbraio 2010 su uso cannabis perla terapia dolore cronico. Vorrei

sapere se ci sono ad oggi notizie suquesto argomento. E’ possibile aoggi avere ,attraverso il Serviziosanitario nazionale la cannabis ascopo terapeutico per alleviare ilmio dolore alla schiena? Leggo cheparecchie regioni lo stannofacendo: vedi Toscana,Puglia.Grazie

Per utilizzare farmaci cannabinoidi ènecessario ottenere la prescrizione dalmedico (indispensabile per il nulla-osta del ministero).Se il medico curante è disponibile è giàqualcosa, spesso basta loro unatelefonata con lo specialista per avereun suo "nulla osta" verbale. Infattinon conoscono il farmaco e la richiestaè sotto la loro esclusiva responsabilità,anche se firmerai il consensoinformato scritto, che è obbligatorioper tutti i farmaci importati dall' esteroma non ancora disponibili in Italia aisensi del DM 11-2-97.La situazione rimborsabilità delfarmaco è molto a macchia dileopardo per cui se ne devi fare uso èmeglio se abiti in Puglia o ovunque ilbuonsenso di un medico vogliaaggirare una legge mal scritta.L'Associazione Luca Coscioni cerca difar regolamentare l'accesso alla

cannabis per poter finalmente fruiredei suoi derivati. In Italia ci sonoalcuni medici ospedalieri interessati aquesta "nuova" cura, e che giàseguono pazienti in terapia conBedrocan. E' una vergogna che siincontrino tutte queste difficoltà acurarsi se la terapia (assolutamentelecita, il THC è dal 2007 in tabella IIsez.B) è con farmaci che contenganola parola cannabis.Importante, con i medici, è nonandare a chiedere: "dottore miprescriva quel farmaco", si sentonosminuiti nel loro ruolo e comunquesono contrari per principio all'autocura da parte del paziente, ce l'hanno confermato molti medici,anche dell'Associazione LucaCoscioni. Quando si ha la visita,meglio portare la documentazione conla storia della malattia e dei farmaciusati, quella con studi ed evidenzescientifiche riguardo sintomi opatologie analoghe alla propria. Ilfarmaco si assume per via polmonare,come aerosol vaporizzato tramiteapposito apparecchio elettrico, o per viaorale tramite infusione (il té), comeconsigliato dal BMC del ministeroOlandese ai pazienti 'naive' allaterapia con cannabinoidi.

Il numero 04/2011 di “Agenda Coscioni” è stato chiuso Sabato 23 luglio 2011.Il bimestrale è giunto al suo 56esimo numero.

direttoreSimonetta Dezi

segretaria di redazione Valentina Stella

hanno collaboratoJosé De Falco, Maria Pamini,Carmen Sorrentino,Francesco Albinati, ElisaLeoni

graficaMihai Romanciuc

illustrazioniPaolo Cardoni

progetto graficoRoberto Pavan

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Electra NadaliniVorrei poter deciderequando fermarmi.100€

Emanuele Palescandolo....perchè? Non sono così in gamba da darvi unaragione più nobile di quella di Ghandi (per citarela prima che mi viene in mente) ....."Sono leazioni che contano. I nostri pensieri, per quantobuoni possano essere, sono perle false fintanto chenon vengono trasformati in azioni. Sii ilcambiamento che vuoi vedere avvenire nelmondo" 100€

Alberto OriettiMi iscrivo perché condivido il pensierodell'Associazione e voglio sostenerla.

In memoria di Giancarlo Scheggi, militante storicodel Partito Radicale, segretario dell'Associazione perl'iniziativa radicale 'Andrea Tamburi' di Firenze erevisore dei conti di Radicali Italiani da sempreiscritto all'Associazione Luca Coscioni sostengonol'Associazione 100€

Fiorenza ColbyIn ricordo di Giancarlo Scheggi conmolta stima.30€

Carlo AmaduzziCiao Giancarlo grazie100€

Francesco MarascoGrazie Giancarlo, buon viaggio.20€

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