Mensile della Fondazione Città della Speranza «Voi, un gancio in … · 2014. 4. 8. · Io sono...

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Suppl. al numero 11 Anno II Novembre - Dicembre 2004 Mensile della Fondazione Città della Speranza Spedizione in a.p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 DCI Padova I Claudio Baglioni al Teatro Verdi per la Città della Speranza: “E’ sempre possibile parlare d’amore” «Voi, un gancio in mezzo al cielo» CONCERTO 2004 ll concerto è realizzato grazie al contributo di: Comune di Padova - Teatro Verdi - Banca Antonveneta

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  • Suppl. al numero 11Anno IINovembre - Dicembre 2004

    Mensile della Fondazione Città della Speranza

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    Claudio Baglioni al Teatro Verdi per la Città della Speranza: “E’ sempre possibile parlare d’amore”

    «Voi, un gancio in mezzo al cielo»

    CONCERTO

    2004

    ll concerto è realizzato grazie al contributo di: Comune di Padova - Teatro Verdi - Banca Antonveneta

  • 1972

    Questo PiccoloGrande Amore

    1974

    E tu...1982

    Alé-oó

    di LEANDRO BARSOTTI

    Claudia aveva un seno enorme, il naso leggermente aquilino, cantava continuamente a volte inventando le parole, e adorava i ragazzi con la Due Cavalli. Penso che tutto questo fosse dovuto a Claudio Baglioni. Lui e il suo naso, lui e i suoi capelli sulle spalle, lui e la Citroën gialla sulla copertina di Gira che ti rigira amore bello, lui e i suoi cani lupo, lui e le sue parole d’amore. Che Claudia conosceva e recitava, dopo averci meditato sopra parecchio, immagino. La sua preferita era Fotografi e, ricordo che durava un sacco e lei la sapeva a memoria comprese le sfumature vocali. Ma prima di Claudia

    c’eravamo io e la mia radiolina, facevo la scuola media, immaginavo di attaccare discorso con Cristina che sedeva in un banco lontano dal mio, ma non credo di esserci mai riuscito. “Sabato pian piano se ne va, passerotto, ma che senso ha” e ci ricamavo su, sebbene io non avrei mai avuto il coraggio di dire passerotto a Cristina, non tanto per l’animale in sè, ma perché i nomignoli non li ho mai digeriti. Passerotti, formichine, farfalline e fragoline non hanno mai fatto parte del mio repertorio di vita reale. Poi sono venuti gli anni

    del liceo e della sofferenza sentimentale: Roberta, Flavia, Daniela. Per ognuna c’era una canzone, preferibilmente roba giovane e rock tipo Clash, Ramones, Billy Idol, Rolling

    Stones. Ma questo all’inizio della storia, quando le cose sembravano prendere una bella piega. Quando invece si arenavano in partenza o fi nivano come fi nivano, e cioè male, con il mio povero cuoricino delicato già alle prese con le torture dello spietato mondo femminile dei primi anni Ottanta, ecco che inevitabilmente dalla stanza di mia sorella giungeva a turbarmi la voce di Claudio Baglioni, con quelle parole a rigirare il coltello nella ferita: ”Io ti voglio, quanto ti voglio, e non me ne frega niente se ci sei stata a letto...”, per esempio. Oppure: “Quante volte ti ho pensato sulla sedia di cucina e quante

    Claudio, colonna sonNelle sue canzoni le storie di tutti: per

    Alet Edizioni, Antoniana Case, Galleria del Regalo - Greggio, Radio Birikina, Roissard Gioielli, Safi lo, Vescovi, Ziz

  • 1986

    Assolo1995

    Iosonoqui

    2003

    Sono iol’uomodellastoriaaccanto

    volte ti ho incontrato nelle cicche che spegnevo (...) Come vorrei fare a pezzi quella luna idiota”. La volevo proprio fare a pezzi anch’io. E così, per colpa delle donne,

    ho imparato a conoscere tutte le canzoni di Claudio Baglioni: e anche se da ragazzo mi sgridavo da solo nel sentirmi vagamente commosso da questo cantante che noi boys ritenevamo da femmine, con gli anni ho imparato ad apprezzarne la tecnica vocale, la sapienza nel dosare i livelli di comunicazione, la forza della sua poetica proletaria, la serietà della sua persona. Mi scuso dunque per aver

    acquistato per la prima volta in vita un album di Baglioni soltanto nel 1990: “Oltre” rimane ancora uno dei suoi album più intensi, e quella Mille giorni di me e di te rimane ancora una delle sue canzoni più riuscite, comunque la mia preferita con quel fantastico passaggio: “Chi mi vorrà dopo di te si prenderà il tuo armadio e quel disordine che tu hai lasciato nei miei fogli, andando via così come la nostra prima scena, solo che andavamo via di schiena”. Come si va via, di schiena? Un anno fa, fi nalmente, ho incontrato

    di persona Claudio Baglioni. L’ho visto da vicino, ho chiacchierato con lui.

    Che strano, ho pensato. E’ così diverso da tutti i cantautori della sua generazione. E’ così affascinante quando ha lo sguardo assente; ed è così vulnerabile quando gli punti gli occhi addosso. Non gonfi a mai il petto, come se la storia fortunata della sua immensa creatività non fosse riuscita a ledere il suo rapporto con il mondo. Forse non è nemmeno mai cresciuto.E così quando canta “Quella

    sua maglietta fi na, tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto”, forse ce l’ha ancora davanti quella ragazzina, là davanti che lo guarda con “quell’aria da bambina”. Anche se non è più una storia sua, ma di tutti noi. E a quella bambina ognuno ha già dato un nome diverso. La mia si chiamava Claudia, aveva un seno enorme e il naso leggermente aquilino.

    nora della nostra vitar questo è impossibile non amarlo

    zzola. Il concerto è realizzato grazie al contributo di: Comune di Padova, Teatro Verdi, Banca Antonveneta, Alet

  • Radio Birikina e Radio Bellla & Monella portano la musica e la solidarietà nell’estate del Veneto

    Una serataa metà tra la musica e uno scambio di idee tra amiciAntonello Venditti ha regalato alla Città della Speranza le sue canzoni e un po’del suo cuore

    Ornella Vanoni ha portato al Verdi per la Fondazione il suo fascino e l’impronta inconfondibile della sua voce

    Una notte swingal Teatro Verdi con Renzo Arbore e la sua bandQuando la musicasuona a colori

    IV

    La solidarietà in una canzone

    2002: ORNELLA VANONI

    La signora al Verdi2002: ARBORE E LA SUA BAND

    L’americano d’Italia

    2003: ANTONELLO VENDITTI

    Non solo Roma nel cuore2000 - 2004: FESTIVAL SHOW

    Nelle città del Veneto

    Supplemento al nr. 11 anno II

    Novembre-Dicembre 2004

    di “La Città della Speranza”

    mensile della Fondazione

    Città della Speranza

    Direttore responsabile

    Anna Sandri

    Edizioni, Antoniana Case, Galleria del Regalo - Greggio,Radio Birikina, Roissard Gioielli, Safi lo, Vescovi, Zizzola.