a cura di Lino CalcagnoGenova, marzo 2012

Meditiamo e preghiamocon

l’icona di S.Giuseppe

Icona di San Giuseppe

Di fronte a questa icona ….- Osservo

- Approfondisco a) le fonti iconograficheb) bibliche

- Collego

- Medito

- Prego

Osservo

Osservo che:

-l’icona ha un nome “il Santo Giuseppe”

- Il fondo è oro.

- le lumeggiature del volto

- le lumeggiature degli abiti

- rappresenta il Santo nella posizione di sottomesso e offerente

L’Autore dell’ icona …

Le icone non si firmano in quanto l’iconografo ritiene l’opera realizzata “ per grazia di Dio e per mano di …)

In questo caso ci sembra però giusto ricordare la figura di P.Fulvio

Altre opere del medesimo autore e con lo stesso soggetto

• Abbiamo notato che P.Fulvio non utilizza l’immagine ottocentesca di S.Giuseppe con il bastone fiorito.A quale icona può essersi ispirato P.Fulvio per “scrivere” la sua?

San Giuseppe con bastone fiorito

S.Giuseppe nell’iconografia classica

Nell’iconografia classica non esistono icone con la sola figura di S.Giuseppe.La figura di San Giuseppe, nelle antiche icone, era inserita solo all’interno delle raffigurazioni dei brani evangelici in cui era presente: - la Natività, -- la Fuga in Egitto, - la Presentazione al tempio,

Approfondisco

a) Fonti iconograficheb) Fonti bibliche

• Tralasciando le “classiche” icone ottocentesche di S.Giuseppe con Gesù Bambino in braccio, Fulvio si è ispirato a un particolare della Presentazione al Tempio

Icona della Presentazione al Tempio

Novgorod. XV - inizio del XVI sec.

Presentazione al Tempio XIII sec Presentazione al Tempio, c. 1435.

Festa della Presentazione al Tempio Hipapantè = Incontro

• La "Presentazione di Gesù al Tempio"è una delle dodici Grandi feste bizantine.

• Solo dopo la riforma liturgica (Concilio Vaticano II), divenne una festa del Signore e prese il nome di "Presentazione di Gesù al Tempio"

Festa della Presentazione al Tempio

Viene chiamata Hipapantè (lett.incontro) perché rappresenta l’incontro:

- L’incontro fra Gesù e il Vecchio Simeone

- È l’immagine dell’incontro fra Vecchio - e Nuovo Testamento

• Geremia 31,32-34 …Ecco verranno giorni – dice il Signore –nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io

concluderò un’alleanza nuova …

Schema iconografico• I valori teologici che

caratterizzano questa festa sono molto forti, pertanto lo schema iconografico si è fin dall'inizio mantenuto abbastanza stabile.

• Da un lato la Beata Vergine (1) che ha consegnato il bambino a Simeone che, stando sull’altro lato, lo tiene sulle braccia (2). Fanno contorno le figure di San Giuseppe (3) con l’offerta sacrificale e della profetessa Anna (4)

• Notare l’uso della prospettiva inversa e come le linee di questa convergano sulla figura della Madre di Dio

12

3

4

Simbolismo della scena

• Al centro della scena, si intravedono gli elementi che schematizzano il concetto del Tempio- Chiesa A : un baldacchino (ciborium), una rappresentazione del presbiterio (vima), o frequentemente una chiesa bizantina. Il centro della scena ècomunque sempre dominato dalla Vergine, ella simboleggia il Tempio vivente A1 .

• Inneggiando al tuo parto l'universo ti canta qual tempio vivente, o Regina! Ponendo in tuo grembo dimora Chi tutto in sua mano contiene, il Signore, tutta santa ti fece e gloriosa e ci insegna a lodarti:(Akathistos, XXIII Stanza)

B Tempio dell’AT collegato alle figure di Simeone e Anna

• B1 Tempio del NT collegato alle figure di Maria e Giuseppe

A

A1

B

B1

A.T.N.T.

La figura di Giuseppe nell’iconaGiuseppe, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, prende parte attiva al rito:

- dimostra innanzitutto di essere un ebreo osservante-presenta l’offerta prevista dalla Legge Mosaica

- dà il nome a Gesù

-Quindi

-accetta pubblicamente la paternitàlegale di Gesù e i cconseguentidoveri

- sta alle spalle di Maria quasi a sua protezione

- osserva la scena in silenzio

Richiami biblici• “ …Quando venne il tempo della loro purificazione secondo

la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore …per riscattarlo attraverso il sacrificio di una coppia di tortore o di colombi (Lc 2,22-37). ”

“ … un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che ègenerato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù …

… Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai….”Deuteronomio, 6,4-9.”

S.Giuseppe nell’icona della Natività

L'icona presenta il mistero della Natività del Signore secondo la raffigurazione delle Chiese dell'Oriente cristiano.

-nella fascia superiore, appare un raggio, simbolo dell'azione di Dio,

-Nella fascia mediana è raffigurato il mistero stesso della Natività: gli angeli adorano il Verbo incarnato e i pastori, ricevendo l'annuncio dall'alto, si recano alla grotta. Distesa nel riposo, come ogni donna che ha dato alla luce il figlio -una posizione che serve a sottolineare il realismo dell'incarnazione

-- La figura del Bambino è tutta riferita al mistero pasquale: il suo corpo è già stretto nelle bende della morte e giace in una mangiatoia più simile ad un sepolcro di pietra

-In basso a sinistra vediamo Giuseppe seduto per terra,

• Natività, Bisanzio primo quarto XV sec

Icona della Natività

Icona della Natività, scuola di Rublëv (1410 –1430)

In basso a sinistra vediamo Giuseppe seduto per terra, pensieroso e silenzioso, e davanti a lui un vecchio ingobbito pastore con un bastone.

S.Giuseppe

La tradizione vuole che sia raffigurato in questo particolare un dialogo tra il demonio e San Giuseppe. Il pastore, infatti èrivestito di una pelle nera e il suo nome è, secondo la tradizione, Tirso, che significa "contemplatore". Quindi abbiamo il demonio che contemplaGiuseppe, appoggiato sopra un bastone. Il nome Tirso infatti significa anche bastone, ma un bastone particolare simile allo scettro di Dioniso e dei suoi seguaci, i satiri.

•Tirso dice a Giuseppe: "Come questo bastone non può produrre fronde, così un vecchio come te non può generare, e, d'altra parte una vergine non può partorire." Accanto vi è un arboscello, è il bastone fiorito in risposta alle parole del pastore.

• Il tentatore rinnova a Giuseppe il dubbio sulla Maternità verginale di Maria

La figura di Giuseppe nell’icona• S.Giuseppe è• - silenzioso• - in disparte• -conscio di non essere co-protagonista, ma solo

“guardiano e custode” dei protagonisti del Mistero dell’Incarnazione:Gesù e Maria Sua Madre

• - a capo chino, come è proprio della persona ubbidiente.

Riferimenti biblici

• Ricaviamo il racconto della tentazione a cui fu sottoposto San Giuseppe dal Vangelo di Matteo:

• Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù. …. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Altri riferimenti:il sogno di GiuseppeVI stanza) dell’Akathistos:

• Sull'accettazione di San Giuseppe della maternità Maria e della volontà di Dio, vi segnalo questa bellissima icona (della VIstanza)dell’Akathistos:

• Con il cuore in tumulto fra pensieri contrariil savio Giuseppe ondeggiava:tutt'ora mirandoti intatta sospetta segreti sponsali, o illibata!Quando Madre ti seppeda Spirito Santo, esclamò:Alleluia!

S.Giuseppe nella Catechesi

• In questa icona, San Giuseppe appare ferito nei suoi affetti ma riesce ad uscire da questa situazione accettando di legarsi alla storia di Maria, così come predicò su San Giuseppe, il papa Benedetto XVI:

Quando Maria riceve la visita dell’angelo all’Annunciazione è giàpromessa sposa di Giuseppe. Indirizzandosi personalmente a Maria, il Signore unisce quindi già intimamente Giuseppe al mistero dell’Incarnazione. Questi ha accettato di legarsi a questa storia che Dio aveva iniziato a scrivere nel seno della sua sposa. Egli ha quindi accolto in casa sua Maria. Ha accolto il mistero che era in lei ed il mistero che era lei stessa. Egli l’ha amata con quel grande rispetto che è il sigillo dell’amore autentico. San Giuseppe ci insegna che si può amare senza possedere. Contemplandolo, ogni uomo e ogni donna può, con la grazia di Dio, essere portato alla guarigione delle sue ferite affettive a condizione di entrare nel progetto che Dio ha già iniziato a realizzare negli esseri che stanno vicini a Lui, così come Giuseppe èentrato nell’opera della redenzione attraverso la figura di Maria e grazie a ciò che Dio aveva già fatto in lei.

Icona della fuga in Egitto

• La prova dell'esilio, di un lungo viaggio pieno di incognite, di una residenza in terra straniera non fu risparmiata alla Sacra Famiglia. Per la seconda volta nella storia della salvezza, un Giuseppe, giusto e figlio di Israele, è costretto ad andare in Egitto.Il nome di Giuseppe, in ebraico, significa "aggiunto da Dio", come qualcosa che è venuto per ultimo (Giuseppe era l'ultimo figlio di Giacobbe)

Fuga in Egitto (dall’icona dell’Akathistos (stanza 11)

Fuga in Egitto (dall’inno Akathistos stanza 11)

• Icona russa del XVII secolo: Fuga in Egitto.

Irradiando all'Egittolo splendore del vero,dell'errore scacciasti la tenebra:ché gli idoli allora, o Signore,fiaccati da forza divina caddero;e gli uomini, salvi,acclamavan la Madre di Dio:

(segue) Akathistos

• Rallegrati, riscossa del genere umano,Rallegrati, disfatta del regno d'inferno.

Rallegrati, Tu inganno ed errore calpesti,Rallegrati, degl'idoli sveli la frode.Rallegrati, Tu mare che inghiotti il gran Faraone,Rallegrati, Tu roccia che effondi le Acque di Vita.

Rallegrati, colonna di fuoco che guidi nel buio,Rallegrati, riparo del mondo più ampio che Rallegrati, datrice di manna celeste,Rallegrati, ministra di sante delizie.

Rallegrati, Tu mistica terra promessa,Rallegrati, sorgente di latte e di miele.

• Rallegrati, Vergine e Sposa! Rallegrati, Vergine e Sposa!

Riferimenti biblici• Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore

apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta làfinché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre e nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:"Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio".

• Matteo, II, 13 - 15

Vigilanza• in questa icona,Giuseppe

cammina, per ultimo, dietro a Maria e a Gesù. Camminare per ultimo significa proteggere qualcuno dai pericoli che arrivano alle nostre spalle.Tendenzialmente noi tutti preferiremmo essere sempre davanti, ma spesso camminareper ultimi è più importante se il pericolo si trova, come nel caso di Giuseppe, alle nostre spalle (Erode cercava il bambino per ucciderlo, era sulle sue tracce). La vigilanza di Giuseppe è al servizio della sua famiglia.

Le sette gioie e i sette dolori di S.Giuseppe

• Nel corso della mia ricerca ho trovato questa bellissima miniatura sulla rete (salterio di Gough, tredicesimo secolo), che si riferisce a San Giuseppe che recita davanti al piccolo Gesù, le parole della preghiera più sacra del popolo ebraico, ovvero lo ShemàIsrael (sul rotolo il testo èscritto in francese)

Origine storica dei “ 7 dolori di S.Giuseppe”•

Nel 1536 una nave con molti passeggeri fecenaufragio al largo delle coste olandesi. Due monacifrancescani rimasero in balia delle onde per due giorni aggrappati ad una tavola. Erano disperati e invocarono San Giuseppe. Essi furono salvati da un uomo, dall’apparenza venerabile, che li condussefino a riva. Pieni di riconoscenza verso il lorosalvatore, gli chiesero quale fosse il suo nome. “ Io sono Giuseppe, e voglio che voi onoriate I miei settedolori e le mie sette gioie” .

• Qesta fu l’origine della devozione dei sette dolori e delle sette gioie di San Giuseppe.

Lettura dell’icona

• Su questa “icona” di S.Giuseppe• ogni dolore e gioia è rappresentato• in un medaglione; la numerazione• comincia dall’alto e va da destra• a sinistra.• 1,L'Incarnazione• 2. La Natività

3. La Circoncisione• 4. La Presentazione al Tempio• 5. La Fuga in Egitto• 6. Il ritorno dall’Egitto a Nazareth

7. Gesù perduto e ritrovato

• Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, èl'unico SIGNORE.Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.

S.Giuseppe “maestro” di GesùLo Shemà Israel

S.Giuseppe “maestro” di Gesù

• Il piccolo Gesù ascoltò probabilmente per la prima volta questa preghiera dalle labbra del suo padre putativo Giuseppe. Qui abbiamo due misteri di umiltà

• - Il primo mistero, riguarda Gesù: la Parola divina stessa acconsente ad apprendere, quegli stessi comandamenti che ha trasmesso a Mosè sul Sinai :

• Il secondo mistero, riguarda Giuseppe. - solo una persona umile poteva sostenere, senza cadere nello scoraggiamento per la propria piccolezza,

• la missione di educare nella Legge divina lo stesso Figlio di Dio fatto uomo. (Anche questo è un mistero di umiltà)

• Il terzo mistero riguarda la collaborazione tra i due personaggi:

• - come ogni buon padre Giuseppe prepara Gesù alla vita:

• Giuseppe addestra all'umilearte del falegname

il Figlio dell'Altissimo.• (dall’Inno delle Lodi della festa di S.Giuseppe)

Giuseppe contribuisce alla crescita fisica di Gesù

• Con il suo lavoro di artigiano provvede al “sostentamento” e alla “costruzione” del Corpo di Cristo

• E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Collego

APPENDICEiconografica

La Sacra Famiglia• Non abbiamo esempi di antiche icone

ortodosse della Sacra Famiglia perchénell’iconografia ortodossa non si rappresenta mai quella che – secondo la dottrina occidentale – viene chiamata “Santa Famiglia”..

Sacra Famiglia

• Gli ortodossi affermano: “ … Non abbiamo una tale santa famiglia. Abbiamo la Tuttasanta e Semprevergine. Lei ha conservato sempre la sua verginità e Giuseppe è al servizio del mistero. Non rappresentiamo mai la “Santa Famiglia” (Cristo, la Tuttasanta e Giuseppe), tranne che in un caso: la Fuga in Egitto. Lì si vede la Tuttasanta con Cristo su d’un asinello, mentre Giuseppe guida l’asinello per la strada, ponendosi al servizio, come assistente, come aiutante. E’ una raffigurazione della Fuga in Egitto basata, come ogni icona, su presupposti biblici…”

La Sacra Famiglia nella tradizione occidentale

Mentre fino al Rinascimento, nella Chiesa d’Occidente, san Giuseppe veniva raffigurato all’interno del ciclo della natività e dell’infanzia di Gesù e mai isolatamente (la chiesa d’Oriente in realtàancora oggi è rimasta fedele a tale impianto nell’iconografia del santo), l’affermarsi del culto determinò lo sviluppo di nuove tipologie iconografiche. Ciò si deve, innanzitutto, all’azione degli ordini mendicanti, promotori di una pietà più vicina alla sensibilità dei fedeli, e del prestigioso teologo francese Giovanni Gerson che ne sollecitò la devozione, da esprimersi concretamente nella festa dello Sposalizio di Maria e Giuseppe.

Sacra Famiglia nella liturgia cattolica

• La festa della Sacra Famiglia nella liturgia cattolica, nel secolo XVII veniva celebrata localmente; papa Leone XIII nel 1895, la fissò alla terza domenica dopo l’Epifania “omnibus potentibus”, ma fu papa Benedetto XV che nel 1921 la estese a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica compresa nell’ottava dell’Epifania; papa Giovanni XXIII la spostò alla prima domenica dopo l’Epifania; attualmente ècelebrata nella domenica dopo il Natale o, in alternativa, il 30 dicembre negli anni in cui il Natale cade di domenica.

Sacra Famiglia nell’iconografia cattolica

Santa e dolce dimora,dove Gesù fanciullonasconde la sua gloria!

Giuseppe addestra all'umilearte del falegnameil Figlio dell'Altissimo.

Accanto a lui Mariafa lieta la sua casadi una limpida gioia

La mano del Signoreli guida e li proteggenei giorni della prova.

O famiglia di Nazareth,esperta del soffrire,dona al mondo la pace.

“Errate” impostazioni iconografiche dellaS.FamigliaDal pdv iconografico viene considerata errata sia simbolicamente che teologicamente l’impostazione che vede S.Giuseppe posare la mano sulla

spalla della Madre di Dio.

Questo “schema” èritenuto in contrasto con la Santità e con la Verginità di Maria in quanto tale gesto ha il valore simbolico di “dominanza” (intangibilitàdi Maria).

In analogia con l’abbraccio tra Gioacchino e Anna che rappresenta il momento del concepimento di Maria, sarebbe in contrasto con la Verginitàdella Madre di Dio.

Il culto di S.Giuseppe

• Il culto per San Giuseppe compare in Oriente nell’VIII-IX secolo ed in Occidente solo nell’XI.

• In Oriente la festa cadeva la domenica prima o dopo il Natale; presso i Copti era il 20 luglio, mentre in Occidente, nel tempo, si stabilì il 18 marzo. La diffusione della devozione per il Santo è ancora più tarda e, pur risalendo in Occidente al XIV secolo, si incrementò soprattutto col Concilio Vaticano I che, nel 1870, lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica.

Diffusione del culto

• Ma il vero riscopritore dell’importanza teorica del padre putativo di Gesù fu Gerson, che nel primo Quattrocento lo propose come modello politico di pace e di unione.

• La proposta di Gerson non ebbe seguito immediato, ma fu ripresa nel Cinquecento dai francescani, che fecero di san Giuseppe un esempio di padre spirituale, e quindi del clero, mediatore fra Dio e gli uomini.

Iconografia di S.Giuseppe

• Nei primi tre secoli, forse per evitare una anche se velata allusione di paternità, la figura di San Giuseppe non compare.

• Dopo il Concilio di Efeso (431), che proclamava il dogma della Divina Maternità di Maria, non essendovi più possibilità di dubbie interpretazioni,

• la figura di San Giuseppe compare nelle scene relative alla sua vita e al ciclo dell'infanzia di Gesù.

Atre Icone di S.Giuseppe• Le prime icone orientali con

tale raffigurazione risalgono solo al XVIII secolo sono chiaramente ispirata alla tradizione artistica occidentale perché il Bambino non vi è raffigurato con lo sguardo verso chi prega e con la manina benedicente, come è tipico delle icone. Anche il giglio, simbolo di purezza e nobiltà di sentimenti, che Giuseppe ha in mano èattributo che si incontra prevalentemente nella tradizione occidentale.

Icone di S. Giuseppe nella tradizione occidentale

Icona di S.Giuseppe in stile Akathistos

Medito

Il martirio di Giuseppe

• Accostare la figura di san Giuseppe alla parola “martirio” può suonare inusuale.

• Che cosa ha a che fare tutto questo con la riservatezza di san Giuseppe?

• La sua figura, avvolta nel silenzio

Il martirio della decisione

• Il martirio di Giuseppe fu anzitutto• il martirio della decisione

• Maria è tornata a Nazaret, dopo aver accompagnato negli ultimi tre mesi di

gravidanza la cugina Elisabetta. Lei stessa èormai al terzo mese. Matteo inquadra Giuseppe mentre “sta riflettendo a queste cose” e il primo

verbo che usa per descriverne l’azione è: “decise”. “Decise di ripudiarla in segreto

• Quale fu dunque la riflessione di Giuseppe? Non poteva negare il fatto, non volle dubitare

dell’innocenza. Questa fu la sua decisione • Le due cose non stavano insieme ed egli rinunciò a

ricondurre a ragione ciò che il pensiero umano non poteva abbracciare.

• Si ritirò dunque di fronte all’incomprensibile. • La decisione di Giuseppe fu reverenza di fronte a

ciò che non poteva capire. • Fu senso del mistero. Fu timore di Dio.

Il suo martirio fu poi il martirio dell’incertezza.

• I ripetuti interventi dell’angelo, dopo la nascita di Gesù, lo costringono ad una mobilità continua.

• Dopo l’umiliazione della stalla di Betlemme, ci fu quella dei continui spostamenti, della precarietà, dell’incertezza, della mendicanza, del paese straniero.

Il martirio della povertà.

• Non è facile per un uomo non poter provvedere a sua moglie e a suo figlio.

• E a un profugo è negata proprio la possibilità di farlo.

• Questo fu per Giuseppe il martirio della povertà.

Il martirio dell’obbedienza al suo incarico.

• Giuseppe è l’uomo delle decisioni. Egli obbedisce all’angelo e decide, obbedisce a Dio e fa le sue scelte.

• Questo fu il martirio dell’obbedienza al suo incarico.

• Giuseppe aveva il compito di difendere e di custodire

Infine fu il martirio della responsabilitàe della vigilanza

•Ma ci fu un momento in cui temette di aver mancato all’incarico. “Tuo padre ed io,angosciati, ti cercavamo”, esplode la Madonna, ritrovando Gesù, dodicenne, dopo tre giorni di disperata ricerca. Angoscia di un padre che ha perso suo figlio, panico di un uomo che si è distratto davanti a Dio.Questo fu per Giuseppe il martirio quotidiano della responsabilità e della vigilanza.

Prego

• Tra le tante possibili riportiamo tre indicazioni per la preghiera

I SETTE DOLORI E LE SETTE GIOIE DI SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

• PRIMO “DOLORE E GIOIA”• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore e la gioia che

provasti nel mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo della Beata Vergine Maria, ottienici la grazia della confidenza in Dio. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

•

• SECONDO "DOLORE-GIOIA"• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore che provasti nel

veder nascere in tanta povertà il Bambino Gesù e per la gioia che sentisti vedendolo adorare dagli Angeli, ottienici la grazia di accostarci alla Santa Comunione con fede, umiltà e amore. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

• TERZO "DOLORE-GIOIA"• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore che provasti nel

circoncidere il Divino Bambino e per la gioia che sentisti nell'imporgli il nome di "Gesù", ordinato dall'Angelo, ottienici la grazia di togliere dal cuore tutto ciò che dispiace a Dio. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

• QUARTO “DOLORE-GIOIA”• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore e la gioia che • provasti nell'udire la profezia del santo vecchio Simeone,

che annunciava da una parte la perdizione e dall'altra la salvezza di tante anime, a seconda del loro atteggiamento nei riguardi di Gesù, che stringeva Bambino fra le sua braccia, ottienici la grazia di meditare con amore le pene

di Gesù e i dolori di Maria. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

• QUINTO "DOLORE-GIOIA"• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore che provasti nella

fuga in Egitto e per la gioia che sentisti avendo sempre con te lo stesso Dio insieme alla sua Madre, ottienici la grazia di compiere con fedeltà e amore tutti i nostri doveri. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

• SESTO "DOLORE-GIOIA"• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore che provasti

nell'udire che regnavano ancora, nella terra di Giudea, i persecutori del Bambino Gesù e per la gioia che sentisti nel far ritorno nel-la tua casa di Nazareth, in terra piùsicura di Galilea, ottienici la grazia dell'uniformità ai voleri di Dio. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria.

• SETTIMO "DOLORE-GIOIA"• O glorioso S. Giuseppe, per il dolore che provasti nello

smarrimento del fanciullo Gesù e per la gioia che sentisti nel ritrovarlo, ottienici la grazia di condurre una buona vita e di fare una santa morte. (breve pausa di meditazione) Pater, Ave, Gloria

Preghiera al “ Silenzioso Giuseppe”• Silenzioso Giuseppe!

Nessuno ha avuto una responsabilità grande come la tua.Al Figlio di Dio fatto uomo e a sua madre Maria dovevi procurare alloggio, vitto e amore...Insegnaci il valore dell’impegno quotidiano.

• Silenzioso Giuseppe!Tu non sei stato l’uomo delle parole, sei stato l’uomo del pane. Di te non conserviamo nessun discorso, nessuna sentenza. Al rumore delle parole preferivi la concretezza dei fatti.

• Insegnaci la forza dell’esempio. • Silenzioso Giuseppe!

Tu conosci il legno e la sua ruvidezza, l’ordine esigente e il lavoro • da finire. Hai logorato le tue forze nella fatica di artigiano.

Insegnaci l’importanza di una vera competenza.• Silenzioso Giuseppe!

Hai avuto la fortuna unica di vivere con Gesù e Maria. Se tutti gli uomini devono scoprire Dio e i fratelli, la tua santità

• fu grande! Insegnaci a vedere Dio in ogni volto umano.

• Silenzioso Giuseppe!Il pane che guadagnavi diventava la carne di Dio! La tua dimora quotidiana era la casa di Dio! Il tuo amor paterno confortava il Figlio di Dio! Insegnaci a costruire il corpo di Cristo.

•

• A TE, O BEATO GIUSEPPE• A te, o beato Giuseppe,

stretti dalla tribolazione ricorriamoe fiduciosi invochiamo il tuo patrociniodopo quello della tua Santissima Sposa.Per quel sacro vincolo di caritàche ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio,e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù,guarda, te ne preghiamo,con occhio benigno,la cara eredità che GesùCristo acquistò col suo Sanguee col tuo potere ed aiuto soccorri i nostri bisogni!Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia,

•l'eletta prole di Gesù Cristo;allontana da noi, o Padre amantissimo,la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo;assistizi, propizio, dal Cielo,in questa lotta contro il potere delle tenebre,o nostro fortissimo Protettore;e come un tempo scampasti dalla mortela minacciata via del Bambino Gesù,così ora difendi la Santa Chiesa di Diodalle ostili insidie e da ogni avversità;e stendi sopra ciascuno di noiil tuo continuo patrocinio,affinché col tuo esempioe mediante il tuo soccorso,possiamo virtuosamente vivere, piamente moriree conseguire l'eterna beatitudine in Cielo.Amen.

• O Beato Giuseppe,Tu che hai custodito i tesori di Dio,

Gesù e Maria,insegnaci ad amarli,come Tu li hai amati.

Tu che, nel silenzio e nella preghiera,hai collaborato al mistero della salvezza,

donaci capacità interioreper fare posto alla voce di Dio.

Tu che ti sei fidatodelle parole degli Angeli

mandati dal Padre,insegnaci ad avere fiducia

nella provvidenzae nella misericordia di Dio,

affinché con il Tuo esempio,e soprattutto con il Tuo aiuto,

possiamo anche noiessere «Servi del Signore»,

autentici e credibilitestimoni del Vangelo.

Amen!

FINE