Medicazioni
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Cura e gestione delle lesioni cutanee;
dalla tradizione alle medicazioni attive.
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Approccio terapeutico alle lesioni cutanee croniche deve seguire due direttive principali:
• Terapia locale
• Terapia eziopatogenetica
Per terapia locale si intendono tutti quei provvedimenti atti ad:
• Eliminare i fattori locali che ostacolano il processo di guarigione
• Favorire i processi di riparazione tessutale.
• In caso di lesione necrotica bisogna eliminare la necrosi
• In caso di ulcera con fondo fibrinoso, con abbondante essudato, bisogna rimuovere e assorbire gli essudati in eccesso.
• In caso di lesione granuleggiante si dovrà facilitare la riepitelizzazione mantenendo un ambiente umido ma non bagnato.
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Il primo atto terapeutico locale sarà quello di pulire la lesione.
• Il lavaggio non va confuso con la disinfezione e detersione della ferita.
• Utilizzare SF o RL
Sono gli unici prodotti che non hanno potere istolesivo!
Utilizzare antisettici, antimicrobici solo in caso di sovrapposta infezione(es.ulcera diabetica).
ANTISETTICIUso e limiti
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Quando si rende indispensabile l'uso di un antisettico,
quale conviene utilizzare?
L'antisettco ideale dovrebbe avere i seguenti requisiti:
- Potenza e selettività di azione;
- Bassa tensione superficiale tale da essere spalmati;
- Attività anche alla presenza di essudati infiammatori;
- Assenza di tossicità sulla cute;
- Mancanza di potere allergico;
- Basso costo.
A. BASSA Clorexidina, Metalli Pesanti ( Ag - Hg )
A. INTERMEDIA Composti Iodati Composti Clorati
A. ELEVATA Ossidanti
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L'attività dell'antisettico viene influenzata da una serie
di fattori:
Fattori di resistenza offerti dai microrganismi, in particolar modo
dai gram – e dalle spore.
Presenza di materiali organici o estranei.
Concentrazione dell'antisettico.
Tempo d'esposizione.
pH.
Temperatura.
Gli antisettici sono inefficaci nelle infezioni da stafilococco aureo-
metacillino, Peudomonas o lo Stafiloccocco Aureo si consiglia in
tal caso l’utilizzo di ANTIMICROBICI.
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ANTIBIOTICI AD USO TOPICO
Rifamicina (macrociclico = sintesi RNA) ampio spettro: max gram+, min
gram- (no assorbimento x os, IM-IV (RIFOCIN)
Gentamicina (aminoglicoside = sintesi proteica) gram- (no assorbimento
x os, IM (GENTALIN; con catalasi = CITRIZEN ANTIBIOTICO)
Neomicina (aminoglicoside = sintesi proteica) ampio spettro, no
pseudomonas no assorbimento x os, oto-nefrotossicita' x iv-im
(con bacitracina = CICATRENE)
Bacitracina (polipeptidico = parete cellulare) gram+, no pseudomonas
nefrotossicita' iv-im, no assorbimento x os (con neomicina =
CICATRENE)
Cloranfenicolo (sintesi proteica) ampio spettro (con collagenasi =
IRUXOL )
Sulfadiazina (sulfonamidico = sintesi acido folico) ampio spettro (con
argento = SOFARGEN; con acido ialuronico = CONNETTIVINA PLUS)
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ATTENZIONE
In presenza di infezione della lesione sidovrà sempre procedere con terapia antibiotica per via parenterale a cui si può associare l'utilizzo topico di antisettici, antimicrobici ed antibiotici a specifica
indicazione topica.
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LA DETERSIONE
La detersione ha lo scopo di rimuovere gli ostacoli alla guarigione.
Può essere:
• ENZIMATICA
• AUTOLITICA
• MECCANICA
• CHIRURGICA
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LA DETERSIONE ENZIMATICA Si avvale di enzimi proteolitici, proteasi e collagenasi.
Non provoca dolore al paziente.
Non genera sanguinamento.
Richiede tempi lunghi ed è inefficace in caso di tessuto
necrotico o fibrinoso molto spesso.
Va applicata 2/3 volte al giorno coperta con garza
sterile.
Dato che i prodotti adoperati sono di largo consumo
(Iruxoll, Noruxol , ecc.) attenzione ad non utilizzarli su
ulcere deterse perchè distruggono il tessuto di
granulazione. Infatti vengono adoperati nulle ulcere
con eccesso di tessuto di granulazione. Non devono
essere utilizzati in presenza di lesione con batteremia
critica o infetta. Infine, proteggere sempre il margine
perilesionale con pasta all'ossido di zinco o paraffina
per evitare che questo sia danneggiato all'azione
proteolitica. WWW.SLIDETUBE.IT
LA DETERSIONE AUTOLITICA
• La detersione autolica si fonda sull'uso degli idrogeli, prodotti che agiscono idratando il materiale necrotico e/o fibrinoso adeso al fondo della lesione, favorendone il distacco. Non deve essere adoperato su lesioni molto essudanti perché si corre il rischio di macerare il margine e la cute perilesionale. Questo determina una condizione favorevole allo sviluppo di processi infettivi.
• Infatti è consigliabile proteggere i margini perilesionali con Pasta all'Ossido di Zinco ad alta concentrazione per evitare che questi siano macerati.
• Tecnicamente l'utilizzo di IDROGEL necessita obbligatoriamente di una copertura secondaria con medicazione a base di IDROCOLLOIDI o con SCHIUME DI POLIURETANO
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Un particolare prodotto che ha mostrato una notevole efficace nel
detersione autolitica e che differisce dagli idrogel è il TENDERVET
24 che si presenta a forma di tampone che non necessita di
copertura secondaria con idrocolliodi, ma di semplice garze per il
suo fissaggio. Il tampone deve essere rimosso ogni 24 ore. Inoltre,
a differenza degli idrogel, può essere adoperato in condizione di
batteriemia critica della lesione.
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LA DETERSIONE MECCANICA
La metodologia più adoperata di detersione meccanica è WET TO DRY, che non è altro l'apposizione di una garza umida all'interno di una lesione.
Si attende che questa si asciughi legandosi al materiale presente sul fondo della lesione. Viene successivamente rimossa con energia, in modo che il materiale legato alla medicazione venga anch'esso portato via. Ha lo svantaggio di eliminare anche il tessuto in formazione.
PROCEDURA DI DETERSIONE RARAMENTE APPLICATA.
Si consiglia di adoperare LA DETERSIONE CHIRURGICA NELLE LESIONI DEL PIEDE NEL DIABETICO, perché è più rapida. E' indicate nelle lesioni infette e limita, nel caso in cui la lesione presenti una contaminazione batterica critica, il rischio di infezioni.
Nelle ULCERE VENOSE si consiglia di adoperare la DETERSIONE AUTOLITICA .
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LA DETERSIONE MECCANICA
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LA DETERSIONE CHIRURGICA
• La detersione chirurgica è la tecnica più rapida per ottenere la detersione della lesione.
• E' dolorosa, fatta eccezione per le ulcere neuropatiche, e può determinare sanguinamento. Un eventuale anestesia deve essere di tipo loco -regionale e non di tipo locale con tecnica d'infiltrazione. La cute perilesionale dopo infiltrazione con anestetico locale potrebbe andare incontro necrosi.
• Nell'impossibilità di eseguire una anestesia loco-regionale, si consiglia di applicare sulla lesione un'anestetico topico (ad es.:EMLA) in crema per circa 1 ora prima dell'intervento .
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LA DETERSIONE CHIRURGICA
• Se facciamo procedere, da detersione autolitica, la detersione chirurgica, essa risulta più rapida, semplice e meno traumatica.
• La detersione chirurgica è consigliata in presenza di lesione infetta (dove è controindicata la detersione autolitica) o su lesioni con presenza di materiale fibro-membranosi che sarebbe difficile rimuovere con altre tecniche di detersione.
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LA MEDICAZIONE
Il concetto di medicazione ha subito negli ultimi anni una complessa metamorfosi. Da una medicazione che non
interferiva con i processi di riparazione tessutale, si è passati a medicazioni che cercano di determinare un ambiente ( umido)
più favorevole al processo di riparazione tessutale. Per giungere a tecniche di medicazione che cercano di ripristinare un corretto equilibrio biochimico e cellulare della lesione(es. gel pistrinico).
Oggi si distinguono due categorie di medicazione:
1. TRADIZIONALE
2. ATTIVA.
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MEDICAZIONI TRADIZIONALI
Le distinguiamo in:
• Semplici
• Antisettiche
• Grasse
• Le garze semplici sono utilizzate sostanzialmente per l'occultamento della lesione.
• Le antisettiche contengono sostanze capaci di abbattere la carica batterica.
• Le grasse sono medicazioni contenenti sostanze che ne riducono l'aderenza. Ha come obbiettivi il mantenimento dell'emostasi e la copertura antisettica della lesione. Contribuiscono al mantenimento di un ambiente secco e determinano frequentemente la formazione di croste sulla lesione con un notevole ritardo dei tempi di guarigione.
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MEDICAZIONI TRADIZIONALI
La medicazione tradizionale presenta degli svantaggi:
• Asportazione accidentale tessuto di granulazione.
• Difficoltà del paziente alla propria igiene (doccia)
• Rischio di infezione
• Perdita di liquidi e disidratazione della lesione
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MEDICAZIONI AVANZATELe categorie di prodotti in questo momento presenti sul
mercato delle medicazioni avanzate sono:
• Alginati • Poliuretani in schiume • Idrogeli• Idrocolloidi
• Idrofibre
Sono permeabili ai gas ed impermeabili a virus e batteri, riducendo il numero delle infezioni e determinando una stabilità termica che
sicuramente contribuisce a ridurre i tempi di guarigione contribuendo al mantenimento di un micro-ambiente umido. Il loro limite è che non
possono essere utilizzate nelle lesioni cutanee infette.Ci sono in commercio medicazioni avanzate (Idrocolloidi e Schiume di Poliuretano, Idrofibre) contenenti Argento Micronizzato. Come il ContreetM (schiuma di poliuretano + argento micronizzato) adoperato per ridurre
la recidiva settica nel trattamento delle ulcere degli arti inferiori sotto elstocompressione.
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MEDICAZIONI AVANZATE
In questo modo si è cercato di dotare queste medicazioni anche di un
potere antibatterico che le rende molto utili nelle lesione ad alto rischio
di recidiva settica.
Anche per questa tipologia di medicazione se ne sconsiglia l'uso
su lesioni infette
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TIPOLOGIA ED INDICAZIONI DELLE MEDICAZIONI AVANZATE
• SCHIUME DI POLIURETANO• CARATTERISTICHE INDICAZIONI Struttura alveolare tridimensionaleLesioni
moderatamente essudantiPermeabilità ai gasLesioni molto essudantiAssorbimento essudatoLesioni da decubitoContenimento sotto elastocompressioneLesioni vascolari
• IDROGEL• CARATTERISTICHE INDICAZIONI Detersione autolitica Lesioni necrotico-fibrinoso
Idratazione del tessuto necrotico e/o fibrinoso Come preparazione alla detersione chirurgica. Mantenimento d'ambiente caldo-umido Richiedono una medicazione secondaria
• ALGINATI • CARATTERISTICHEINDICAZIONIDerivati dalle alghe Lesioni ad elevata essudazione
Elevata capacità d'assorbimento Lesioni sanguinanti Attività emostatica Necessitano di medicazione secondaria
• IDROCOLLOIDI • CARATTERISTICHE INDICAZIONI Particelle idrofile matrice polimerica. Lesioni
poco o moderatamente essudanti Formazione di gel con attivazione autolisi Protezione cute perilesionale Mantenimento d'ambiente caldo-umido
• Si consiglia, comunque, di utilizzare le SCHIUME DI POLIURETANO nel trattamento delle ULCERE VENOSE, perchè conservano una buona capacità di assorbimento anche sotto bendaggio elasto- compressivo
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Nelle lesioni del PIEDE NEL DIABETICO non infette, si consiglia di adoperare gli ALGINATI per la
loro capacità di assorbimento e per il effetto autolitico determinato dall'Ac Mammuroico in
esse contenuto
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MEDICAZIONI ATTIVE
• Nell'ambito delle medicazioni attive sono state inclusi tutti quei prodotti che cercano di interferire positivamente, agendo su specifiche tappe, del processo di riparazione tessutale. Si possono individuare precise categorie di prodotto: Ac.Ialuronico (CONNETIVINA PLUS)
• Regolatori della Metalloprotesi (PROMOGRAN) Collagene tipo I (CONDRESS)
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MEDICAZIONI ATTIVE• Tutti questi prodotti devono
essere rigorosamente adoperati sul lesioni deterse. Applicarsi su lesioni con necrosi, fibrina o altro, significa sprecare il prodotto (spesso di costo elevato) e non ottenere il risultato voluto. Un prodotto che spesso è stato adoperato in malo modo, è il CONDRESS. Prodotto efficace nel condizionare in maniera positiva il processo di riparazione tessutale, utilizzato in passato sulle ulcere cutanee, indipendentemente dalla fase in cui essa si trovava, decretandone la sua inefficacia.
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MEDICAZIONI ATTIVE
• NESSUNO DI QUESTI PRODOTTI POSSIEDE CAPACITA' DI DETERSIONE.
• VANNO APPLICATI SU LESIONI DETERSE E NON INFETTE PER SBLOCCARE O ACCELERARE IL PROCESSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE
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MEDICAZIONI ATTIVE
• Non esiste una medicazione che va bene per tutte le lesioni. Si dovrà sempre valutare il fondo della lesione, la quantità d'essudato, la cute perilesionale ed altre situazioni locali concomitanti, perché queste ci guideranno nella scelta del prodotto.
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