MCG_12-2011

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Mantova Chiama Garda, dicembre 2011

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Dicembre 2011 - Gennaio 2012 | 3

I giardini pubblici, le piazze e le vie del paese si trasformano in una piccola Betlemme con tanto di case, capanne, laghi e deserti

Il presepe vivente di Piubegacuore del Natale 2011

DAL 24/12 AL 8/1/2012 La gente del paese torna ad essere protagonista

50 persone al minuto hanno visitato negli anni scorsi il presepe di Piubega. 250 comparse soprattutto tra giovani e adolescenti

Numeri incredibiliraggiunti negli anni

Circa 10.000 mqdi superficie utilizzata

La stella di Betlemme, ovvero la Stella Cometa, si ferma a Piube-ga a contemplare la Natività. Nel paese del presepe viven-te, dopo un anno di pausa ri-torna il presepio nell’edizione 2011/2012 con numerose no-vità sulla scenografia e gli spa-zi ampliati. L’appuntamento più atteso, più sentito, dopo un anno di pausa finalmente è ar-rivato e a natale sfolgorerà di scintille che accenderanno l’al-to mantovano. Da mesi sono in corso i preparativi per organiz-zare un evento così importante, non solo a livello regionale, ma anche Nazionale. Quello di Piu-bega infatti, resta tra i più gran-di presepi viventi organizzati in Italia con il patrocinio di Regio-ne Lombardia, la Provincia di Mantova e il Comune di Piu-bega. Nell’ultima edizione, caso eccezionale, si sono registrate 50 persone al minuto che hanno visitato l’animato presepe. Ogni anno, la comunità di Piubega si raccoglie e si ritrova per dare un senso religioso alla manife-stazione. Tale intento, è sempre stato uno dei principali obbietti-vi, che tutti i partecipanti hanno sottoscritto e mantenuto e con-tinuano a sostenere. Quest’an-no la scenografia è stata ampia-mente rinnovata e il presepio sarà di grandi dimensioni, più imponenti dell’edizione prece-dente. In risorse umane conte-rà la presenza di 250 comparse a cui prenderanno parte tanti gio-vani e adolescenti. Transitando per Piubega nel mese di dicem-bre ci si accorge che l’aria è friz-zante, non solo per il pungente freddo padano, ma anche per-

ché in paese c’è vivacità, c’è fer-mento, in paese c’è aria di pre-sepio vivente la cui esperienza è ormai entrata nell’immagina-rio piubeghese. Dati storici alla mano, nel cuore di ogni cittadi-no, da chi vi prende parte come attore, lavoratore, ideatore a chi da spettatore passeggia durante la rappresentazione nel periodo natalizio. Il tutto è allestito a li-vello di volontariato. Il presepe poggia su cinque fasi come la progettazione, l’organizzazio-ne, la ricerca dei materiali, la co-struzione e la rappresentazione, unite da un messaggio signifi-cativo che possa lasciare a tut-ti un segno. Fulcro del presepio vivente di Piubega è la parroc-chia che ne è l’ente promotore. Ecco perché il presepio rimane legato alle celebrazioni liturgi-che. Nell’evento sono chiari ed evidenti i riferimenti biblici al significato del Natale, al miste-ro dell’incarnazione, alla vita di

Gesù così come la possiamo concepire dalla testimonianza dei vangeli. L’idea della manifestazio-ne è nata nel 1986 per opera della loca-le sezione Avis che ne ha curato la rea-lizzazione per i pri-mi 4 anni. Successi-vamente, nel 1990 l’ideazione e la regia del presepio vivente

L’EVENTO DEL MESE

Una manifestazioneculturalmente validaIl presepio vivente sarà seguito nche da enti televisivi e vedrà la presenza del Vescovo Mons. Ro-berto Busti. Inoltre la parroc-chia di S. Giacomo Maggiore Apostolo di Piubega promotri-ce del Presepio Vivente inviterà le scuole di ogni grado alla 19^ edizione del Natale 2011. I parroci padre Italo Sorsoli, don Giuseppe Beffa, i volontari e gli organizzatori dell’amministra-zione comunale, credono che la manifestazione continui ad es-sere culturalmente valida per i ragazzi affinché conoscano una

tradizione importante e assa-porino una cultura antica di la-vori e mestieri frutto delle capa-cità manuali dell’uomo. Come ormai è noto il presepio viven-te di Piubega si caratterizza per la perizia e la cura con le quali vengono seguiti tutti i partico-lari, dalla creazione degli abiti delle comparse alla realizzazio-ne delle scenografie. Seguendo un preciso itinerario il pubbli-co passerà in uno scenario che ricostruisce un ambiente ebrai-co romano del tempo di Gesù Cristo, con alcune situazioni

di lavori non più usuali. La data prevista per le scolaresche sarà giovedì 22 dicembre dalle ore 9,30 alle ore 12,30. Per ottimiz-zare la visita, si consiglia la pre-notazione da parte degli inse-gnanti della presenza delle classi e il numero degli alunni comu-nicando direttamente alla par-rocchia di Piubega a don Italo e don Giuseppe in via XI Febbra-io tel e fax 0376/655139 oppu-re al consigliere Mirco Viapiana del Comune di Piubega in via IV Novembre tel. 0376/655656 int.1 cell. 338/7490133.

Per sensibilizzare i ragazzi verso una tradizione storica

Uno dei più grandi presepi viventi d’Italia

patrocinato da Regione Lombardia,

Provincia di Mantova

e Comune di Piubega

di Rosalba Le Favi

di Piubega sono passate sotto la guida della parrocchia locale di San Giacomo Maggiore Apo-stolo. Dal 1996 ha preso vita l’associazione “Amici del Prese-pio Vivente” che in collabora-zione con la parrocchia segue attualmente i lavori di ideazio-ne, creazione, rappresentazione e divulgazione dello stesso. Ca-ratterizzato fin dagli inizi per la cura con la quale viene realiz-zato, il presepio si è man mano evoluto fino a diventare uno dei più grandi ed apprezzati d’Ita-lia. Nel presepio vivente di Piu-bega le scenografie vengono tut-te allestite e per l’occasione, i giardini pubblici, le piazze e le vie del paese si trasformano in una piccola Betlemme con tanto di case, capanne, laghi e deserti e di quant’altro serve per ricrea-re i paesaggi tipici della Palesti-na e della natività su un totale di circa 10.000 mq di superficie utilizzata. A fianco delle classi-che figure del presepio quali la natività, la sinagoga, il castello di erode, i pastori, i pescatori e gli accampamenti arabi, capita quindi di vedere le lavandaie, il fabbro, l’arrotino, il falegname, il fornaio, le tessitrici. Durante le rappresentazioni le varie com-parse svolgono i loro lavori con la massima cura dei particolari. Molte delle mansioni eseguite trovano origine nella tradizione padana. Più di 200 sono le com-parse che danno vita 30 attività.

Nella parte del bambin Gesù si alterneranno diversi neonati di età compresa tra i sei mesi e un anno. Sono più di 50.000 le per-sone che mediamente visitano il presepio vivente di Piubega du-rante le rappresentazioni che vengono tenute nei giorni festi-vi fra il Santo Natale e il giorno dell’Epifania del 6 gennaio. Per info è possibile inoltre visitare il sito www.presepiodipiubega.it

• Sabato 24 dicembre ore 23.00 S. Messa ore 23.45 apertura presepio

• Domenica 25 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00• Lunedi’ 26 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00• Domenica 1 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 18.00• Venerdi’ 6 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 con l’arrivo dei re magi• Domenica 8 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 18.00

Apertura straordinaria per le scuole e la stampa:giovedi’ 22 dicembre 2011 dalle ore 10.00 alle ore 12.00

LE RAPPRESENTAZIONI

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I biglietti sono disponibili alle casse di VeronaFiere o in prevendita nel circuito Ticketone. Costa € 16.00 e vale un accesso

DAL 20 AL 22 GENNAIO Si rinnova l’appuntamento a Veronafiere

Motor Bike Expo 2012 sarà in programma nei pa-diglioni di Veronafiere dal 20 al 22 gennaio.Orario: dalle 9 alle 19

I giorni e gli oraridella manifestazione

Dove si acquistano i biglietti e loro validità

L’EVENTO DEL MESE

Clamoroso: a Verona quest’annotorna il mitico Jesse James!La notizia – clamorosa ed elet-trizzante – è di quelle veramen-te capaci di mettere a rumore il mondo del custom. A tre anni di distanza dalla sua ultima ap-parizione Jesse James tornerà al Motor Bike Expo di Verona, in programma dal 20 al 22 genna-io 2012!Solo chi ha potuto assistere alle manifestazioni di entusiasmo, quasi di delirio, inscenate dai suoi fans può avere una perce-zione della popolarità e della sti-ma di cui gode Jesse James.Personaggio a 360°, presente sul-

la scena pubblica, star della tele-visione, inseguito dalla stampa mondana per i suoi amori ed i suoi eccessi, Jesse rimane però sempre, principalmente, il cre-atore ed il proprietario di West Coast Chopper, un marchio che ha un posto nella storia del mo-tociclismo.Jesse James, talmente popolare e controverso da essere costretto a dimostrare la discendenza dal fa-moso bandito (prova che si è ri-fiutato di fornire), è quello che si usa definire un “capo scuola” per l’originalità delle sue intuizioni,

per la sapienza con cui ha inter-cettato il gusto dei chopperisti di tutto il mondo, per la capacità che ha avuto di trasformare una piccola attività artigianale in una grande industria mondiale.Jesse James dalla California vole-rà dunque a Verona e andrà così ad infoltire un gruppo di straor-dinarie star del mondo custom che già comprende Arlen e Cory Ness, Battistinis, Hoghtech, Russel Mitchell, Cycle Kraft, Custom Design Studios, TPJ Custom, Jim Nasi, Danny Sch-neider, Ehinger Kraftrad, DK

Motorrad, Zen Motorcycles e tanti altri ancora.Nei prossimi giorni gli orga-nizzatori del Motor Bike Expo 2012 forniranno ulteriori det-tagli sulla presenza di JJ a Vero-na. E sono attesi altri clamorosi annunci.

Il mito californiano del custom presente al Motor Bike Expo 2012

di Vittoria Bisutti

Il super Chopper per il Guinnes Una moto di dimensioni gigantesche realizzata dalla Regio Design

Restyling d’immagine, nuo-va strategia di comunicazione internazionale, con un’atten-zione particolare al settore cu-stom, di cui è leader a livello eu-ropeo. Motor Bike Expo 2012 sta scaldando i motori e sarà ai nastri di partenza dal 20 al 22 gennaio.

L’edizione 2011Nel 2011 la manifestazione ha ospitato oltre 741 marchi, di cui molti provenienti da pae-si esteri, su una superficie netta espositiva di 73.000 metri qua-drati. L’affluenza è stata di 120.000 visitatori (+20% sul 2010). Un dato molto interessante nel contesto moto che valorizza ul-teriormente il risultato ottenu-to.In deciso aumento rispetto alle edizioni precedenti anche la presenza dei giornalisti italia-ni e stranieri, cresciuti nell’ulti-ma edizione del 18% (412 gior-nalisti accreditati, di cui il 20% dall’estero), molti i media part-ner italiani e internazionali, con 351 articoli pubblicati nel mondo. La rassegna stampa es-senziale, che non include la pa-gine successive alla prima sui portali non-testate-giornalisti-che, ammonta ad oltre 1.000 pagine. 242.000 sono stati infine i visi-tatori del portale dedicato alla manifestazione con 622.000 pagine visitate.

L’edizione 2012L’edizione 2012 di Motor Bike

Expo si orienterà ancora di più verso un pubblico motocicli-sta. Una vetrina internaziona-le del mercato della moto che si propone come catalizzatore di informazioni e innovazione tecnologica per gli espositori e i visitatori di tutto il mondo. Il sito www.motorbikexpo.it è costantemente aggiornato e ricco di servizi on line dedica-ti a espositori, visitatori e stam-pa.

Perché Motor Bike ExpoPer le Case motociclistiche MBE è una formula molto va-lida e vantaggiosa. La vetrina veronese offre un ottimo ri-scontro con il pubblico a costi contenuti e con un basso impe-gno di risorse umane, concen-trato in soli tre giorni. Per le Aziende MBE è l’opportunità

di avere un contatto diretto con l’utente finale ed è un’alter-nativa valida ai salo-ni di settore, a volte troppo dispersivi ed onerosi, dove è difficile ottenere vi-sibilità. L’appunta-mento posizionato all’inizio dell’anno consente alle azien-de di poter presen-tare i nuovi prodot-ti e di sfruttare la manifestazione per meeting con agenti e stampa.

Per il pubblico MBE è un even-to imperdibile dove lo stesso vi-sitatore si sente protagonista. Un’anteprima sulle novità di mercato, un’occasione per ef-fettuare acquisti vantaggiosi e un appuntamento tra amici. È la prima vera occasione di vive-re la moto dopo la lunga pausa invernale. Le referenze ottenute, l’innova-zione, la comunicazione e l’in-ternazionalità sono dunque i must imprescindibili posti da-gli organizzatori per garantire il successo di Motor Bike Expo 2012, riconfermando le date della manifestazione dal 20 al 22 gennaio 2012. La manifesta-zione rimane il punto di riferi-mento a livello europeo e pal-coscenico internazionale per il settore custom, intendendo fermamente proseguire il per-corso pioneristico intrapreso ed essere sempre più un partner di riferimento per le imprese, le istituzioni e le associazioni di categoria.Quali saranno le novità e le sor-prese che il Motor Bike Expo 2012, dopo aver confermato un nutrito gruppo di formidabi-li habitué, proporrà nel settore custom? I visitatori del salone potranno incontrare autentici miti, alcuni dei quali assoluta-mente inediti per l’Italia, come Zen Motorcycles, TPJ Custom, Jim Nasi, Cycle Kraft, Custom Design Studios, Ehinger Kraf-

trad, DK Motorrad. E l’elenco quasi sicuramente non si ferme-rà qui.La californiana Cycle Kraft torna a Verona da espositore dopo aver trionfato a genna-io 2011, nell’unica tappa ita-liana del mondiale costruttori AMD, nella categoria riservata ai costruttori esteri, con la Un-changeable. Tra le attesissime novità, la Bella Rosso Due e la Orange Passion, grintosa e ap-pariscente la prima, più morbi-da e filante la seconda.Custom Design Studios è un altro marchio californiano reso leggendario dal suo titolare e animatore Kirk Taylor. Autore della moto per James Hetfield, frontman (e straordinaria voce) dei Metallica, Taylor è consi-

derato uno dei migliori custo-mizer d’oltreoceano per la sua creatività che incontra il gradi-mento sia degli appassionati di custom tradizionale sia delle nuove generazioni. Giunge in-vece dall’Arizona Jim Nasi: la sua produzione è sinonimo di originalità e cura artigianale. La serie dei customizer europei si apre con Danny Schneider: la loro Snowracer è stata una delle creazioni più ammirate all’ul-timo Bike Show di Faker See dove ha fatto anche incetta di premi, Dall’Alta Savoia arriva invece Zen Motorcycle, un marchio che a prima vista potrebbe pro-fumare di Giappone ma che in-vece emana un forte sentore di avventura, velocità, sfida.

Una vetrina internazio-nale del mercato della

moto che si propone come catalizzatore

di informazioni e innovazione per gli espositori e i

visitatori del mondo

Per il pubblico MBE è un evento

imperdibile dove lo stesso visitatore si sente protagonista

Tutto è pronto perMotor Bike Expo 2012

Sarà una delle principali attrazioni del Motor Bike Expo 2012 . Una moto chopper gi-gante che nella prima giornata dell’expo stabilirà il nuovo record mondiale per dimen-sioni ed entrerà nel Guinness Worl Records. A realizzare questo mostro meccanico, un’equipe di quattro persone coordinate da Fabio Reggiani della Regio Design di Barco di Bibbiano (RE) che da quattro mesi lavora a questo progetto, ormai in dirittura d’ar-rivo. L’idea, spiega Reggiani, “è nata durante un viaggio in Nuova Zelanda, quando lun-go una strada abbiamo visto una bicicletta gigantesca, realizzata in ferro in modo molto artigianale ed essenziale, ma nonostante questo, destava grande interesse e curiosità fra i passanti, da qui abbiamo maturato il pensiero che avremmo potuto costruire un qual-cosa di simile ma dotato di motore.. Così abbiamo scoperto che ad oggi il record della moto più grande è stato stabilito nel 2007 ed è detenuto da un costruttore americano con una moto lunga sei metri e alta tre. Sarà un vero e proprio evento che richiamerà molti media internazionali.

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Sommarioil direttore

PRESEPIO VIVENTETorna a Piubega uno dei presepi viventipiù belli e visitati d’Italia

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MOTOR BIkE ExPOA Verona si rinnova l’appuntamento invernale con la kermesse motoristica

5

kEN DaMì PROTagONISTaA Brescia da non farsi scappare l’occasionedi ammirare autentiche opere d’arte

18

PaOlO FRESuIntervista con l’artista sardo cheha sposato i progetti del CHV di Suzzara

19

SERgIO FIORaNIIntervista esclusiva con il general managerdell’azienda mantovana Unical Ag Spa

24

CaPODaNNO IN TuTTE lE SalSEIn hotel, in piazza, al ristorante, in beauty farm: tutti i modi per festeggiare il 2012

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Per informazioni Tel. 0376 224951 | Cell. 333 6272824

Per pubblicazioni [email protected]

di gaSTONE SaVIO

a parer mio

Dedichiamoci una volta tanto ai giovani, spesso ritenuti incapaci di affrontare le attuali situazioni, svogliati e demotivati davanti alle difficoltà di un periodo sto-rico particolarmente delicato e difficile, sia per la mancanza di lavoro, sia per la scuola che non riesce a trovare stabilità. Giù a dire che hanno perso i valori, che non sopportano i genitori e che la loro solitudine tenta di limitarsi nel rifugio delle droghe.Cominciamo col dire che i giovani d’og-

gi non sono peggiori di quelli di ieri, neppure i genitori sono più disattenti ri-spetto a quelli di mezzo secolo fa. Anzi, se c’è stato un periodo in cui la famiglia lo era di nome e non di fatto fu proprio quello. Il 50 per cento dei lavoratori, ridimensionato nel tempo, lavorava in campagna e, oltre all’incapacità di poter insegnare ai figli, il rapporto era impe-dito dal numero di ore di lavoro e dalla stanchezza che prendeva il lavoratore al suo ritorno a casa. Dov’è allora la diffe-

renza? Fra uomo ed uomo si è frapposto oggi il muro dell’elettronica e la comu-nicazione si fa scrivendo, rispetto a quei tempi nel rapporto fra padri e figli è ve-nuto meno quel supplemento d’anima che allora esisteva anche con un solo sguardo. Forse il recupero potrebbe esse-re fatto attraverso l’incisività degli esem-pi di vita. Questo mi è venuto in mente sentendo alcune sere fa al Rotary Ca-stiglione delle Stiviere Alto Mantovano una conferenza del Cavaliere del Lavoro

Steno Marcegaglia, l’industriale man-tovano d’adozione giunto giovanissimo a Gazoldo degli Ippoliti dove, nel 1959, fondò la Marcegaglia spa, oggi, uno dei gruppi siderurgici fra i più importanti al mondo. L’uditorio misto, presenti un buon numero di giovani, che passarono dalla perplessità all’ammirazione sen-tendo il racconto dei suoi primi 81 anni di vita, di un signore che si è offerto in una modestia tale da esaltare tutta la sua grandezza. Questi giovani si sono entu-

siasmati e sicuramente molto rimarrà in loro, immedesimandosi nell’avvincente avventura di un uomo, che dal nulla è diventato capitano d’industria. Hanno potuto rendersi conto cosa significhi la durezza della vita e quanto coraggio occorra per affermarsi. L’ingegnere Honoris Causa “ distribuì “ il suo rac-conto in tre tappe: il ragazzo povero, lo studente lavoratore, la maturità che co-glie l’opportunità dell’affermazione. Da un piccolo laminatoio per fare le guide delle tapparelle all’intuizione del grande gruppo siderurgico, suffragata dalla pas-sione e da una grande capacità di lavoro, gli farà guidare un numero in costante crescita di maestranze, fino ad arrivare a far “tremare “ la concorrenza cinese. Dalle domande dei giovani mi sono reso conto quanto sia valso per loro il raccon-to di una vita di reale successo. Ha inciso perché il giovane ha colto nell’esempio un metodo da imitare e l’esempio di un personaggio che va diritto a cuore espri-me un valore su cui meditare.

Valori e libertàL

Gli esempi potrebbero aiutare i giovani

A tanti giovani non è mai stato insegnato che la libertà, da non confondere con il liberismo, è scelta meditata, responsabile

La storia moderna del nostro paese, e delle società più civili, si è evoluta moralmente partendo dal con-trollo del costume. Un esempio banale: mezzo secolo fa alla ragazza che chiedeva di uscire la sera il padre rispondeva di no, ed era un “no” imperativo che non ammetteva replica. Le epocali ribellioni giovanili degli anni ’60 innescarono nel mondo occidentale una rincorsa verso mag-giori libertà di costume; libertà conquistate che portarono però anche agli eccessi (droga, violenza, ecc.). In definitiva la libertà fu confusa con la sfrenatezza. Certo non si poteva precludere una evoluzione dei comportamenti al passo coi tempi moderni, ma se-colari conformismi di costume e consolidate posizioni etiche, più o meno influenzate dalle religioni, furono minate da un lassismo insidioso mai più eradicato per non dire sensibilmente progredito anno dopo anno.Molti dei promotori delle ribellioni e dei loro seguaci , una volta diventati genitori, lasciarono i propri figli liberi di seguire capricciosamente le proprie tendenze senza tener in conto, ai fini educativi, che la natura umana tende a seguire la via più facile. A tanti giovani non è mai stato insegnato che la libertà, da non confondere con il liberismo, è scelta me-ditata, responsabile. Il risultato è che oggi molti pensano che libertà sia poter seguire l’impulso, il piacere immediato, in base al “mi piace, non mi piace”, senza quindi un criterio di giudizio razionale. Gran parte del “buonismo” di oggi deriva dal sopra citato lassismo; non è altro che una tolleranza infinita ver-so se stessi trasferita anche agli altri, tolleranza per gli eccessi, per le ineffi-cienze, per le corruzioni, per le scor-ciatoie ottenute con favori sessuali e via dicendo. Ma ora i nodi sono venuti al pettine. La grave crisi economica e il con-fronto con le economie orientali più competitive della nostra, basate su società dallo stile di vita disciplinato, più formiche che cicale, ci conferma-no che la libertà esige una mentalità matura, che conosca le alternative ai desideri consumistici e sappia fare delle scelte, pena il fallimento econo-mico conseguente a quello esisten-ziale. La libertà richiede che la nostra mente non si lasci ammaliare dai desideri che proviamo e, per quanto essi possano essere intensi, si riesca a dire no a quelli realizzabili a scapito dell’etica, della dignità e dell’equili-brio comportamentale. Auguriamoci, in questo periodo di festività, che a poco a poco tutti giungano ad essere consapevoli che il vivere sociale ha bisogno di prin-cipi morali chiari, di distinzione tra il bene e il male, e di autodisciplina con sé stessi e con gli altri.Buon Natale e buon anno a tutti.

Marco Morelli Direttore [email protected]

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Mantova e dintornia cura di Elisa Turcato

MANTOVA

E’ in procinto di aprire i battenti la prima fiera vintage della provincia vir-giliana, nei giorni 16-17-18 dicembre, presso il polo fieristico nazionale Pa-labam. La struttura accoglierà così un gran numero di visitatori, in un mix, tra arte, design e moda. Il tutto dislocato attraverso un percorso che non si limi-ta a pregiati capi d’abbigliamento, ma piuttosto di un incrocio di strade che porta tra lussureggianti accessori dei marchi più prestigiosi, oggetti d’uso quotidiano e da collezioni quali hanno scritto la storia della moda. Si potran-no ammirare così tutti quegli oggetti trasformati a seconda delle tendenze nel corso degli anni. Trattasi infatti di pezzi unici d’epoca, modernariato pre-sentati da espositori di notevole espe-rienza, poiché curano inoltre attività di ricerca e creazione di archivi storici del costume come preziosa fonte di documentazione per stilisti e redazioni di moda. “Vivere Vintage” rappresenta quindi una sorta contenitore costituito da differenti linguaggi appartenenti ai

decenni trascorsi, propri della moda, quali raccon-tano stili di vita oggi ap-parentemente dimenticati ma che tornano inevitabil-mente alla ribalta. Kermes-se dove riscoprire modelli della raffinata tradizione sartoriale anni ‘50 o rivo-luzionari capi d’abbiglia-mento anni ‘70, esemplari delle collezioni di famosi stilisti, accessori ricchi di fascino come cappelli d’epoca, preziosi bijoux americani, occhiali, borse, ma anche accessori come, valigie, bauli e molti altri oggetti ri-scoperti quasi per caso nella semplice quotidianità. Ora viene da chiedersi se questo ritorno al passato rappresenti una semplice moda, una ricerca di uno stile ineguagliabile, oppure se raffiguri un fantastico viaggio a ritroso in un tempo che non esiste più.La manifestazione è stata organizzata

da Palamantova S.r.l. in collaborazio-ne con A.N.G.E.L.O. (www.angelo.it). L’inventore dello stile vintage in Italia sarà una delle presenze glamour della fiera: Angelo Caroli, titolare del Vintage Palace, vero e proprio tempio del vintage, accoglie ottantamila capi second hand e alcune migliaia di acces-sori raccolti in ogni parte del mondo.

Passione tangueraMANTOVA

Sarà proprio Mantova, da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre, a ospitare l’atte-sissima 10a edizione dell’In-ternational Tango Festival. Una kermesse che riunirà professionisti e appassionati provenienti da tutto il mon-do per un workshop tema-tico suddiviso in serate di esibizioni, musica dal vivo, spettacoli teatrali e presen-tazioni di libri. Senz’altro l’iniziativa rap-presenta il fiore all’occhiel-lo per la provincia virgilia-na, poiché specie a livello organizzativo risulta essere una delle una delle miglio-ri d’Europa, grazie al lavoro di un gruppo di instancabili volontari. Si tratterà inoltre di un fe-stival itinerante, infatti ver-ranno coinvolte diverse lo-cation tra cui l’Arci Tom, la Milonga liberty, lo spazio Sant’Orsola, il Teatro Bibie-na e Saiseilab, costituito da lezioni diurne, matiné dan-

Sepulveda, Pablo Inza e No-elia Hurtado, senza omette-re le esibizioni dell’Orche-stra Ensemble Hyperion.Ideatrice dell’evento e pre-sidente dell’associazione “E allora tango” – nata nel 1999 – è Maria Elena Mac-

zanti e spettacoli di diversa natura.Per l’occasione saranno pre-senti coppie di ballerini, tra le più prestigiose a livello in-ternazionale, tra cui Adrian Ferreyra e Dana Frigoli, Chicho Fromboli e Juana

chini quale ha assunto i de-licati compiti delle scelte artistiche e della direzione generale della manifestazio-ne. Il mio segreto? Commenta: “Organizzare con il cuore e dirigere con la mente”. Un connubio tra musica e passione, origina-rio dalla regione del Rio de la Plata, il tango nasce in un primo tempo come espres-sione popolare, mentre sarà dopo parecchi anni che di-viene una disciplina studiata e ammirata in tutto il mon-do. Ritmi e melodie quali ri-portano con la mente e con il cuore attraverso atmosfere perdute, in sale da ballo il-luminate da luci soffuse nei sotterranei di Buenos Aires, Rosario e Montevideo.Parte dell’incasso, verrà de-voluta all’ANT associazione nazionale tumori. Per visionare il calendario con gli appuntamenti, con-sultare il sito web: www.eal-loratango.it.

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con l’antica sagra di San Nicolò: due giornate, il 5 e il 6 dicembre ricche dei sapori propri della tradizione. Un cli-ma di festa avvolge questa ricorrenza che ogni edizione attira un numero sempre maggiore di visitatori, ed è in grado di congiungere storia, tradizione, cucina tipi-ca, balli, musica con il grande finale pirotecnico. A distanza di un anno, l’antica pieve viene così riaperta pronta ad accogliere i fedeli che arrivano alla spicciolata, visto il clima dicembrino, lungo la stretta via immersa nella natura rigogliosa. Bisognosa di restauro, il suo interno conserva tutt’oggi un bagaglio storico ed artistico di notevole prestigio. Durante la kermesse verrà inoltre organizzata una visita guidata al vicina centrale termoelettrica del Mincio, mentre l’apertura de-gli stand gastronomici è prevista presso la cascina Pellizzer. Qui verranno serviti: “Ossi de Porsel”, “Trippe”, “Codeghin con Pearà “, “Codeghe coi Fasoi”. Tutto il ricavato sarà devoluto alla ristrutturazione dell’antica chiesetta.

L’antica sagra è alle porte PONTI SUL MINCIO

Per il 19° anno consecutivo, l’associazione Pozzo Catena – omonimo nome della con-trada solferinese – organizza per domenica 4 dicembre, l’oramai l’immancabile mercatino. Trattasi di ben sessanta bancarelle, dislocate lungo le vie del borgo sin dalle 9.30 del mattino. Un’ottima occasione per acquistare originali regali di Natale gra-zie alla presenza di una notevole varietà di articoli, quali spaziano dai prodotti artistici per la casa, all’artigianato del legno, alla ceramica, alle stoffe, al vetro e ai metalli preziosi.

Il mercatino delle colline

SOLFERINO

Le iniziative per il periodo delle festività nata-lizie a Mantova sono state presentate in Comu-ne dal sindaco Nicola Sodano insieme al nu-trito programma di “Mantova Mille luci 2011 -2012” mercoledì 23 novembre 2011. Il programma prevede circa 250 eventi, organizzati sia per genere sia cronologicamente, ci sono eventi culturali, musicali, teatrali nei luoghi più belli e significativi di Mantova. Torna la pista di pattinaggio su ghiaccio che sarà allestita da sabato 3 dicembre 2011 in piazza Virgiliana e sarà gestita dalla campionessa olimpionica di danza sul ghiaccio Matilde Ciccia.

PresentataMantova Mille Luci 2011

MANTOVA

mn

Trattasi di una location posta sulle sponde del canale Virgilio, un luogo ideale per gustare ar-monie sonore difficili da ritrovare nel panora-ma commerciale della musica contemporanea.

Una ricerca continua di atmosfere cadute probabilmente nel dimenticatoio, ap-proda così nella serata del 5 dicembre – a partire dalle 21.30 – presso la Taverna del Conte, la band denominata “Two not one quartet”, the music of Lee Konitz and Warne Marsh. Una vera e propria rassegna jazz, che da un paio di mesi a questa parte è divenu-ta un “must” dei lunedì invernali morenici.

Arriva la musica d’autore

MONZAMBANO

La rassegna di musica da camera “Tempo d’Orchestra” farà tappa mercoledì 9 dicembre presso la Basilica di Santa Barbara a Mantova. Un’occasione unica per coniugare musica, arte e storia.

MANTOVA

Vintage, tendenza o carattere?

Si terrà sabato 3 e domenica 4 dicembre la se-conda prova regionale a cura dell’accademia del ghiaccio presso il palaghiaccio aloisiano. In particolare questo appuntamento, per Ca-

stiglione rappresenta un esempio di cooperazione tra l’ente pubblico e le istitu-zioni private, volto a creare occasioni di aggregazione destinate a tutta la citta-dinanza suddivisa nelle diverse fasce d’età. Il fine settimana sarà contraddistinto dalla sfida di ben tre categorie, quali esordienti, principianti e cadetti. Maggiori dettagli sulla gara saranno pubblicati sul portale apposito, mantenendo una li-sta sempre aggiornata dei palazzetti disponibili alla pratica.

Pattinaggio sul ghiaccio

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

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Grande successo per “Dimmi di sì”, lo spettacolo realizzato dalla Pro Loco di Castel Goffredo presso il Palasport locale. A Lara Fezzardi, ideatrice della manifestazione, nonché presidente della Pro Loco di Castel Goffredo, è stato conferito dal sindaco dott. Mauro Falchetti, il “Castellano d’oro 2011” .

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Dicembre 2011 - Gennaio 2012 | 9

MANTOVA

La Fondazione Malagutti onlus in part-nership con l’Associazione Illustratori ha indetto il quarto Concorso Inter-nazionale d’Illustrazione intitolato “Cavoli a merenda”. Il suddetto bando, presentato in occasione del “Bologna Children’s book fair”, intende valoriz-zare la capacità e la sensibilità dell’il-lustratore nel rappresentare il mondo dei bambini con particolare attenzione alle tematiche sociali e al rispetto dei dritti dell’infanzia. L’autore dell’opera vincitrice riceverà un premio di Euro 1.000,00 e il suo elaborato diventerà l’immagine promozionale dell’undice-sima Edizione del Concorso Interna-zionale di Disegno “Diritti a Colori” , rivolto ai bambini dai 3 ai 14 anni. Al termine del concorso una Giuria sele-zionerà le opere più meritevoli, per la pubblicazione di un catalogo, tra quelle donate alla Fondazione Malagutti onlus. Queste illustrazioni saranno in mostra a Mantova in occasione della selezione del Concorso e potranno essere esposte an-che presso altre sedi in Italia e all’estero.

Il concorso scadrà il 16 gennaio 2012, ed è aper-to a tutti gli illustratori italiani e stranieri che ab-biano compiuto almeno 18 anni. Ogni parteci-pante potrà presentare un massimo di tre opere, originali ed inedite, delle quali garantisce la pater-nità, sul tema: “Cavoli a merenda”. L’iscrizione potrà avvenire esclusiva-mente on-line entro il 10 gennaio 2012, utilizzan-do l’apposito modulo pubblicato sul sito www.dirittiacolori.it. Il documento dovrà essere compi-lato, stampato e spedito insieme alle illustrazioni. Il 20 febbraio una giuria tecnica stabilirà l’opera vincitrice. La giuria avrà diritto di decisione finale su tutto quanto non specificato e sarà inappellabile. La Fondazione intende promuovere le opere degli illustratori proponendo loro di donare il proprio

elaborato per favorirne una più ampia visibilità che l’Organizzazione svilup-perà. Garantendo i diritti d’autore la Fondazione si impegnerà a promuovere le immagini donate in sedi prestigiose. Si ricorda, infine, che la restituzione delle opere non donate avverrà entro il 31 marzo 2012. (Quota partecipazione Euro 30,00 per opera singola o E 50,00 per tre opere).

E’ tempo di saldiMANTOVA

Un curioso abbinamento di parole quando si dice, “Sal-di di fine stagione al via”: si è giunti anche quest’anno all’attesissimo appuntamen-to con gli sconti invernali, 2011-2012. Con una durata massima di 60 giorni, i saldi inizieranno ufficialmente il 5 gennaio 2012. La provincia virgiliana vedrà coinvolti cir-ca 16 milioni di mantovani pronti a tutto per questa os-sessiva caccia allo sconto.Peccato che arrivino sempre dopo le feste, e il Natale si sa prosciuga i portafogli più gonfi e anche quelli meno portati a spendere. L’inizia-tiva rappresenta comunque un’ottima occasione per acca-lappiarsi qualche buon affare. Ma quali sono i prodotti che interessano le vendite di fine stagione? Si tratta principal-mente di articoli di carattere stagionale o di moda - suscet-tibili al deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo,

questo periodo costituito da prezzi più accessibili, sia pos-sibile effettuare acquisti se non proprio a cuor leggero, almeno con una certa sereni-tà. Infine i saldi a Mantova, come negli altri paesi sono regolati da precise istruzioni, create appositamente a favore del consumatore per evitare le classiche fregature di fine stagione. Attenzione quindi a non lasciarsi sopraffare da improbabili affari, ecco per-ché è doveroso conoscere e

tra cui: accessori e abbiglia-mento in genere; biancheria intima; calzature, pelletterie, articoli di valigeria e da viag-gio; articoli sportivi; articoli di elettronica; prodotti ti-pici natalizi, al termine del periodo festivo. Peccato che la crisi economica mondiale, ed in particolare quella ita-liana, abbia creato un triste primato, ovvero un crescente impoverimento dell’Italia e degli italiani. La cosa indub-biamente positiva è che in

seguire alcune regole: sulla merce in saldo deve essere indicato in modo chiaro e ben leggibile il prezzo ori-ginario di vendita, il nuovo costo scontato con la relativa percentuale; il commercian-te, inoltre, deve comunque garantire la sostituzione del bene, se questo presenta vizi differenti dalle caratteristiche descritte; alcuni esercenti du-rante i saldi cercano di ripu-lire il proprio magazzino con capi decisamente fuori moda, occhio quindi ai modelli (le giacche con le spalline non usano più) . Detto questo non resta che augurare buon shopping!

Con una durata massima di 60 giorni, i saldi inizieranno ufficialmente il 5 gennaio 2012. La provincia virgiliana vedrà coinvolti circa 16 milioni di mantovani pronti a tutto per questa ossessiva caccia allo sconto

Concorso internazionale d’illustrazioneNell’ambito della rassegna teatrale aloisia-na presso il teatro sociale, è in programma la nuova sceneggiatura di Enzo Sanny con Mas-simo Dapporto, intitolata “La verità”. Scritta

dall’autore francese Florian Zeller, è stata messa in scena la prima volta al Thèâtre Montparnasse di Parigi.Nonostante il titolo, la commedia tratta in realtà la men-zogna e i grandi inganni, in un continuo scambio di ruoli tra i quattro personaggi della pièce, un gioco di specchi, quale rappresenta il vero divertimento della rap-presentazione. Appuntamento a teatro quindi, mercoledì 11 gennaio alle 21.00. Per tutti gli altri appuntamenti scrivere a: [email protected].

“La verità” a teatro

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

Il 17 gennaio ritornano i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate. Come ogni anno la par-rocchia, l’amministrazione locale e le associa-zioni di volontariato, organizzano numerose iniziative previste per questa gelida giornata, in cui le temperature scendono quasi sempre

sotto lo zero. Un esempio è rappresentato dalla sezione Avis, che ogni anno si oc-cupa della distribuzione delle bevande calde e del dolce contadino per eccellenza ovvero il gustoso “fogasin”. Il parroco benedirà gli animali della terra e organiz-zerà la classica cena conviviale.

Si festeggia il Santo patrono

PONTI SUL MINCIO

A cura di Renzo Margonari e Simone Terzi, presso il Museo d’Arte Moderna è stata inaugurata lo scorso 30 ottobre una mostra dedicata al naifismo. Di che cosa si tratta in realtà? Fu un fenomeno artistico nato nel tardo ottocento co-stituito da forme espressive spontanee e non soggette al formalismo estetico. A partire dal ‘900, la corrente conobbe una diffusione internazionale, mentre fu solo negli anni ’50 che si formarono vari epicentri in particolare in Italia e Croa-zia. La mostra al MAM, oggi propone uno studio peculiare con una valutazione complessiva degli eventi, visto che la presenza mantovana tra i protagonisti del naifismo fu particolarmente cospicua e significativa. La rassegna sarà visitabile fino al 6 gennaio 2012 nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.00. Per maggiori informazioni consultare il sito web: www.comune.gazoldo.mn.it.

Naif mantovaniGAZOLDO DEGLI IPPOLITI

Si tratta di una serie di iniziative quali han-no lo scopo di rafforzare la propria identità culturale, ed il senso di appartenenza ad una precisa realtà storica e sociale del mondo contadino. Fino al 15 gennaio a San Benedetto Po, faranno bella mostra di sé cene a tema a base di piatti tipici, spettacoli e concerti arricchiti da spettacoli e concerti legati alla cultura locale dei codici musicali polironiani. Tutto questo si alterna tra le due ricorrenze, quella di San Martino e quella di San Mauro, uno dei santi patroni di San Benedetto Po.

Da S. Martino a S. Mauro: appuntamento con la tradizione

SAN BENEDETTO PO

Una collettiva di 34 artisti, 4 designer il tutto corredato da 11 anni di attività: un progetto presentato il 12 novembre e aperto al pubblico fino al 21 gennaio. Una mostra di pittura con-temporanea rivolta ai giovani artisti, italiani e internazionali, i quali rappresentano la propria arte lungo le pareti dell’affascinante spazio industriale quasi fosse uno storyboard cinematografico. Le opere si trasformano così in fotogrammi di una story in progress, un momento privilegiato per celebrare il percorso della galleria dal 2000 a oggi. Per info: [email protected] – www.bonelliarte.com.

Trenta autoriper un diario

CANNETO SULL’OGLIO

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Sfidando il tempo inclemente la Nazionale Italiana Ristoratori ha vinto per 2-0 l’incontro con una mista della Fondazione Exodus di don Mazzi in occasione del prologo della manifewstazione “A Volta per Star Bene”. Lo slogan “Il Gusto per la Vita” ideato da MADCOM di Alessandro Medici calzava a pennello.

Dicembre 2011-Gennaio 2012 L’amministrazione comunale ha presentato la nuova stagione teatrale 2011-2012. La rassegna (sei appuntamenti) è partita presso il teatro comunale e si concluderà sabato 31 marzo 2012.

GUIDIZZOLO

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10 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

Brescia e dintornia cura di Elena Andreani

BRESCIA E PROVINCIA

Per tutto il mese di dicembre sarà pos-sibile visitare e scoprire nei numerosi mercatini allestiti per il tradizionale Santo Natale gli oggetti più graziosi e particolari.L’8 dicembre ad Agnosine in Valsabbia nella frazione Sant’Andrea, verrà alle-stito un mercato natalizio. A Bagnolo Mella doppio appuntamento il 4 e il 12 dicembre con i mercatini da definire gli spazi ad esso dedicati. A Berzo Demo in Vallecamonica dal 7 all’11 dicem-bre manifestazione: Ère da Nadal dal Mut – X edizione con la riscoperta dei mestieri di una volta quali il norcino, la cottura del pane in un antico forno a legna, la lavorazione del latte e delle castagne. Allestimento, da parte degli artisti locali, nelle piazzette e nelle fon-tane di presepi all’aperto utilizzando materiali poveri. Il tutto in frazione Monte (Mut)A Carpendolo nella Pianura Bresciana il 7 e l’8 dicembre Fiera del Torrone: tradizionale fiera dei prodotti tipici delle feste natalizie.

A Gardone Valtrompia l’8 dicembre mercatini di Na-tale per info e iscrizioni: Comune, Ufficio del Com-mercio tel. 0308911583.A Leno, Londrino e Monti-rone sempre il 4 dicembre: Mercatini di Natale.Manerba nella pianura bre-sciana il 16 dicembre: Sera-ta Shopping di Natale, nel Centro storico dalle 18.30 all’1.A Monno in Vallecamonica dal 23 dicembre all’ 8 gen-naio mercatini di Natale.A Vallio Terme in Valle-sabbia il 10 e l’11 dicembre, mercatini di Natale presso la Frazione di Caschino. Per maggiori informazioni consultare il sito dello Iat di Brescia www.provincia.brescia.it/turismo. Dopo questa lunga carrel-lata di magici eventi natalizi che ad-denseranno il calendario di dicembre affrettatavi ad affollare il mercato a

voi più vicino e che più vi ha colpito! Queste numerose proposte sono volte a rivalutare e mantenere viva le tradizioni popolari. A seguire alcuni articoli rela-tivi gli eventi più originali sempre della provincia, che sicuramente troverete curiosi e insoliti.

Incredibili rassegne natalizie MANERBA

Il comune di Manerba e l’assessorato al Turismo per il Natale 2011 ha organiz-zato un serrato programma di manifestazioni per tutti i gusti e tutte le età! Si parte lunedì 12 dicembre quando la frazione di Balbiana, in occasione del S. Patrono, or-ganizza la tradizionale casta-gnata con il trepidante arrivo di Santa Lucia, che porterà tanti dolci ai bambini. Il tut-to si svolgerà alle 20.30 in Piazza S.Lucia. Domenica 18 dicembre alle ore 12.30 sarà festeggiato il Natale dell’anziano con un prelibato pranzo presso il “Ristorante Monastero” di Soiano, informazioni presso l’Ufficio Servizi alla Persona (tel. 0365.552533). Giovedì 22 dicembre alle ore 19.30 sarà il momento del Natale dello sportivo con un particolare momento di rac-coglimento, la presentazio-ne squadre di Manerba e un piccolo rinfresco e scambio

Sport. Sabato 24 di-cembre nel po-meriggio arriverà Babbo Natale, il quale passerà per le vie del paese con il suo carret-to per portare tanti dolci a tutti i bambini, alle ore 22.00 pres-so la Chiesa di San Giovanni in piazza Garibaldi apertura del tra-dizionale presepe meccanico degli

“amici di San Bernardo”. Lunedi 26 dicembre alle ore ore 20.30 tradizionale esibi-zione della “Banda Musica-le G. Avanzi” in occasione di Santo Stefano, l’evento si terrà al Palazzetto dello Sport.Mercoledì 28 dicembre dalle ore 14.30 alle 18.00 sarà alle-stito il villaggio di Babbo Na-tale: buffi folletti, simpatici

degli auguri, il tutto presso il Palazzetto dello Sport, via della Selva. Venerdi 23 di-cembre alle ore 21.00 PRO-GETTO GARAGE BAND, serata dedicata ai giovani e alla musica di alcune band emergenti. Si esibiranno: Mors Complaint, Tragedia, Ego, Sick Simphony, Fore-play e Area 51. I concerti si terranno al Palazzetto dello

elfi e laborosi gnomi vi aspet-tano nelle loro magiche caset-te insieme a Babbo Natale per aiutarli ad organizzare le gior-nate di festa. Alle ore 15.00, poi, inizierà una divertentis-sima avventura in costume per tutti i bambini per aiutare i nostri eroi a salvare il paese di Natale! Ci saranno anche delle giostre di abilità medie-vali! Venerdi 30 dicembre alle ore 21.15 esibizione di Mat-thew Lee & The Big Band Show. Si tratta di un cantante e pianista di grande talento che spazia dal rock’n’roll al blues, dallo swing al country. Un vero fenomeno degli 88 tasti. La sua energia e il suo dinamismo al piano fanno tornare alla mente il grande Jerry Lee Lewis, uno dei re del rock’n roll insieme a Elvis Presley. Nonostante la giova-ne età ha già sulle spalle più di 700 concerti in tutta Europa. In questo concerto si propo-ne accompagnato da una big band di 12 elementi.

Anche quest’anno la Pro Loco di Carpendolo in collaborazione con l’Ammi-nistrazione Comunale, con il Patrocinio delle istituzioni regionali e provincia-li e con tutte le piccole realtà locali darà vita alla Settima Edizione delle Fiera del Torrone. La manifestazione avverrà anche quest’anno in concomitanza con la Festa della Madonna del Castello dell’8 dicembre, le cui origini risalgono al 1787. Quest’anno la manifestazione si svolgerà il 7 e l’8 dicembre.Da alcuni anni questo nutrito gruppo di organizzatori allestisce spazi in cui ol-tre alla tradizionale degustazione del prodotto celebrato, il torrone, ricrea spazi dedicati ad altri prodotti tipici del settore dolciario, agroalimentare, enogastro-nomico e dell’artigianato locale. Nel centro storico e lungo le vie del paese i vi-sitatori potranno degustare la delizia fatta di miele, vaniglia, uova, mandorle e nocciole tostate: il torrone di Cremona e di tutte le parti d’Italia. Si tratta di un evento di straordinario gusto e raffinatezza.

Antica Fiera del TorroneCARPENEDOLO

Per la decima edizione torna ad Iseo Natale con Gusto, ampia rassegna gastronomica dedicata al territorio e alla festività; questo famoso borgo collocato sull’omonimo lago è ogni anno al centro di una serie di giornate ricche di proposte per gli amanti della buona tavola, proposte genuine per chi cerca prodotti di origine certificata e di qualità; quattro giornate speciali alla scoperta anche dell’artigianato locale. Natale con Gusto 2011 si svolgerà nei fine settimana 10-11 e 17-18 dicembre nel centro di Iseo. Per maggiori informazioni 030.980161.

Grande attesaper “Natale con gusto”

ISEO

Il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto il se-guente tema per la celebrazione della 44ª Gior-nata Mondiale della Pace del prossimo 1° gen-naio 2012: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace». Il tema entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere piena-mente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo. Ecco che il 31 dicembre verrà organizzata a Brescia la marcia nazionale per la pace.

44ª Marcia nazionale per la pace

BRESCIA

bs

In un’atmosfera incantata e da sogno grandi e bambini sono invitati sabato 3 e domenica 4 dicembre ai Musei Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano (Brescia) dalle 10 alle 19 per fe-

steggiare l’arrivo anticipato di Santa Lucia, potrete consegnare letterine e avrete l’occasione di trascorrere una giornata di allegria. Vi saranno regalati dolciumi, decori natalizi, libri, giocattoli, gadgets in omag-gio. Non solo saranno presenti i Gonfiabili, i truccabimbi, sculture di pallonci-no, clown itineranti per allietare i piccoli ospiti. Non mancare!

Paese dei Balocchi

CILIVERGHE DI MAZZANO

Camminata al Chiar di Luna – VI edizione, Camminata notturna sul Monte Maniva e dintorni. Info: www.manivaski.it

VAL TROMPIA

Riscopriamo i mercatini di Natale bresciani

La Polisportiva Bresciana No Frontiere On-lus Asd organizzerà il prossimo 11 dicembre 2011 il “2° Meeting Internazionale di Brescia”. L’evento è riconosciuto dall’IPC swimming.

La manifestazione, aperta agli atleti con disabilità fisica e visiva provenienti dall’Italia e da alcune delegazioni di nazioni confinanti, avrà la durata di un giorno. Potranno partecipare atleti di qualsiasi nazione e club estero nel rispet-to dei criteri descritti all’interno dell’ informativa (da scaricare di seguito). La città di Brescia avrà il piacere di ospitare nei giorni antecedenti alla gara anche il collegiale di Nuoto della Nazionale A ed il secondo Campus Giovanile FINP.

Swimming in Brescia

BRESCIA

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Domenica 4 dicembre alle 12.30 presso il Campo Sportivo di Polpenazze ci sarà il consueto spiedo di beneficenza per i bambini di Lankama. Una iniziativa lodevole per aiutare in questo periodo di festività chi è in grave difficoltà. Per qualsiasi ulteriore informazione: www.lankama.it.

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LONATO

Prenderà il via dal 13 al 15 gennaio l’antica Fiera Agricola Artigianale Commerciale di Lonato. Come ogni anno le attività principali che prenderanno piede saranno l’aper-tura alle iscrizioni per le gare gastrono-miche, con la successiva valutazione del salame e del chisöl più buoni da parte di giurie competenti in materia, tutti possono iscriversi alle gare che avranno luogo la domenica nel pome-riggio. L’apertura degli stand enogastrono-mici della 54a Fiera prevedendo una massicia affluenza di pubblico avverrà già a metà pomeriggio e saranno ope-rativi fino alla tarda serata. Numerosi e imprevisti saranno i mo-menti di intrattenimento musicali, di cabaret e danzanti. Consueta apertura della manifestazio-ne nel centro storico con la partecipa-zione delle frazioni lonatesi, commer-cianti, aziende agricole e associazioni saranno uniti e collaborativi nella ven-dita e degustazione gratuite dei pro-

dotti locali e nell’intrattenimenti per bambini. Un tuffo nel passato con rie-vocazioni storiche: si potranno ammi-rare artigiani alle prese con gli antichi mestieri della lavorazione del rame, del ferro battuto,dell’oro e dell’argen-to, del legno. Numerosi saranno i convegni e le mo-stre che in questi giorni daranno vita agli angoli più sconosciuti di Lonato. Caratteristiche dimostrazioni di treb-biatura del grano e forte valorizzazio-ne del comparto animale come motore fondamentale dello sviluppo agricolo e sostentamento alimentare. Non mancheranno le consuete bene-dizioni dei mezzi agricoli e degli ani-mali. Molto intelligenta la scelta di valorizzare i giochi di una volta con la riproposta del mitico Palo della Cuc-cagna. Domenica sarà anche il momento del Palio di Sant’Antonio: sfida con gio-chi d’altri tempi in abiti d’epoca, tra le squadre rappresentanti le frazioni lonatesi.

A seguire sfilata dei partecipanti per le vie del bellissimo centro storico. Il programma definitivo è ancora in via di formulazione ma per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi all’ Ufficio Fiera Comune di Lonato d/G - tel. 030.9131456.

16° Trofeo A.I.C.S. in FranciacortaGUSSAGO

Il prestigioso e storico tro-feo “Città di Desenzano” da quest’anno cambia casa e si sposta, per la sua 16^ edi-zione, in Franciacorta. Ini-zialmente la società AICS Brescia, organizzatrice del trofeo, stava valutando anche l’ipotesi di un cambio di date ma alla fine l’evento è stato confermato per il week end 28/29 gennaio 2012.La nuova casa del trofeo di nuoto master che da anni raccoglie migliaia di atleti da tutta Italia e che ha sem-pre avuto un certo livello di competizione tanto da essere soprannominato come Cam-pionato Italiano Master inver-nale, sarà il Centro Sportivo “Le Gocce” di Gussago, alle porte di Brescia. Tali cam-biamenti muteranno anche il nome del trofeo che da quest’anno si chiamerà “16° Trofeo A.I.C.S. in Francia-corta”. Il cambio casa è stato deciso soprattutto per il nu-trito numero di partecipanti

Il moderno e funzionale im-pianto di Gussago può offri-re ambienti complementari, tribune di circa 400 posti, un spazioso ingresso ed un vasto parcheggio gratuito per circa 350/400 auto. Da quest’an-no, oltre le gare, saranno organizzate anche iniziative collaterali, come ad esempio la degustazione-buffet delle cantine della Franciacorta che si terrà alla fine delle gare

che da anni ormai prendono parte a quello che è diventa-to un appuntamento “must” della stagione Super Master FIN. La scelta dell’impian-to del Centro Sportivo “Le Gocce” è stata fatta quindi per migliorare, considerando sempre di mantenere elevate l’efficienza organizzativa, la tempistica e velocità di gestio-ne delle batterie, nonché l’al-to livello tecnico delle gare.

di sabato e di domenica. Per il monte premi, oltre al Trofeo “FRANCIACORTA”, opera della scultrice Adelina Zanel-li, assegnato alla prima Socie-tà classificata ed alle 9 coppe assegnate alle successive So-cietà della classifica finale, alle medaglie ai primi tre classifi-cati di ogni gara e categoria, è previsto un ricco pacco di benvenuto a tutte le Società partecipanti. Il cronometrag-gio sarà ovviamente automa-tico ma sarà esposto con ben otto display, quindi uno per ogni corsia! Insomma, pare proprio che l’AICS Master Brescia voglia ottenere anche quest’anno il riconoscimento di miglior trofeo della stagio-ne e in anticipo!

La nuova casa del trofeo di nuoto master sarà il Centro Sportivo “Le Gocce” di Gussago, alle porte di Brescia

54ª Fiera Regionale LonatoDal 20 al 22 Gennaio 2012 presso il Centro Fiera di Montichiari avrete l’occasione di visi-tare la manifestazione SPOSI&PROGETTI. Avrete l’opportunità di esporre i vostri pro-

dotti e proporre i vostri servizi in uno spazio interamente dedicato, progettato e mirato allo specifico settore degli sposi. La manifestazione sarà ambientata in spazi espositivi che si prestano in modo perfetto alla presentazione degli articoli per le giovani coppie e tutti coloro che sono alla ricerca di nuove proposte e idee per la casa. Un evento con ingresso gratuito per facilitare il contatto diretto con gli espositori, per visionare e valutare quanto di meglio propone il settore.

Sposi e progetti…

MONTICHIARI

A Brescia presso il Palaghiaccio di Via San Zeno potrete continuare a pattinare per tutto il mese di gennaio su una pista di 30 m x 18 m. A Borno in Valle Canonica invece le pi-ste chiuderanno il 6 gennaio, a Ghedi le piste aperte i fine settimana e i festivi chiuderanno

l’8 gennaio. A Collio, Montecampione, Vezza d’Oglio e Ponte di Legno gli impianti sono naturali, quindi rimarranno aperti sino a quando le temperature lo permettono. La pista di Salò chiuderà il 15 gennaio. A Lumezzane in Valle-trompia la pista di pattinaggio coperta chiuderà il 29 gennaio.

Piste da pattinaggio in chiusura

BRESCIA

Dicembre 2011-Gennaio 2012 Kart&Race, l’appuntamento dedicato a tutte le espressioni del mondo del kart, dalla produzione di mezzi alla ricerca,si terrà presso il Centro Fiera di Montichiari dal 13 al 15 gennaio.

MONTICHIARI

I“Casunsei”, tipico piatto della tradizione culinaria bresciana ( i cui ingredienti sono farina, carne macinata, pane, formaggio, prezzemolo, aglio, brodo, burro, uova,sale) verranno riproposti durante la consueta sagra annuale che Castelco-vati dedica a questa squisitezza. La stessa avrà luogo presso l’oratorio del paese e all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa durante la seconda e terza settimana del mese di gennaio 2012(date in via di definizione). La sagra in onore del patrono, Sant’Antonio, diventa storicamente occasione per valorizzare la gastronomia tipica covatese attraverso la sua ricetta più genuina e rappresentativa: i casunsei. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 030 7080319 o visi-tare il sito www.comune.castelcovati.bs.it.

Sagra dei casunsei de Sant’AntoneCASTELCOVATI

Una sinfonia di colori, infinite tonalità, ac-cesi bagliori, intrecci di segni colorati, dove si scorgono forme ed elementi evocanti la realtà, sciamano e si propagano oltre le tele invadendo e conquistando con naturalezza il Caffè Centrale. Dopo l’importan-te mostra “Emulsioni e Vaporizzazioni Cromatiche” di S.Bartolomeo, Claudia Margadonna concluderà il 9 gennaio, ad Orzinuovi nello storico Caffé Cen-trale sotto i portici della bella Piazza Vittorio Emanuele, la sua elegante mostra pittorica inaugurata lo scorso 9 novembre.

A conclusionela mostra di pittura

ORZINUOVI

Con grande entusiamo il team Saxe informa che dopo l’Epifania il 7 e l’8 Gennaio 2012, in località Passo del Tonale verrà organizzato il 1° trofeo SAXE in collaborazione con la Ski Race Cup. Verrà esteso l’invito a tutti gli Sci Club delle province di Brescia e Bergamo e dei comuni limitrofi. In attesa di prossimi aggior-namenti, il Team SAXE rimane disponibile per maggiori informazioni al numero telefonico 030 7001541.

Primo trofeo Saxe

PASSO DEL TONALE

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ExpoRally è la prima fiera interamente dedicata al mondo dei Rally e rappresenta il punto di partenza della stagione agonistica sia per gli operatori sia per gli appassionati. La quarta edizione si svolgerà presso Brixia Expo - Fiera di Brescia, sabato 28 e domenica 29 gennaio 2012.

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Verona e dintorni

VERONA

Il gioco, un’attività libera. Probabil-mente, l’unica che esiste davvero. Nes-suno, infatti, viene obbligato a giocare (a meno che si tratti di un lavoro, come nello sport professionistico). Un settore della vita in cui ogni persona è mossa dal desiderio di compiere qualcosa di posi-tivo. Che sia allenare il proprio corpo, o il darsi da fare per aiutare i compagni di squadra, non importa. Quello che conta è che le azioni di carattere ludico siano indirizzate, il più possibile, a fare del bene. Per se stessi, ma soprattutto per gli altri.E quando inizia il gioco per ciascuno di noi? Non c’è un giorno preciso. Già nei primi mesi si inizia a sperimentare qual-che affascinante aspetto. Ci si misura con degli oggetti piuttosto strani, i qua-li, pian piano, diventano i nostri amici più fidati. Parliamo, ovviamente, dei giocattoli. Tutti conservano con cura, nella propria mente, i ricordi di quei momenti felici trascorsi con un cane di pezza o un piccolo camion di plastica. Pensieri custoditi con un briciolo di

gelosia, dato che assai di rado si pre-stava la propria fonte di divertimento a qualcun’altro. Giovedì 8 dicembre, a Verona, si terrà la 34sima edizione della “Marcia del giocattolo”. Un evento che si propone di raccogliere fondi da destinare ai bam-bini poveri. Piazza Brà sarà il punto di partenza e di arrivo di questa manifesta-zione non competitiva, suddivisa in due percorsi: il primo, della lunghezza di 5 km, privo di barriere architettoniche, mentre il secondo, lungo circa 12, sarà decisamente più impegnativo, ma con-sentirà di conoscere alcune bellezze arti-stiche della città. La partenza è prevista alle ore 8.30. Non saranno richieste speciali doti fi-siche o atletiche, ma una sincera e sana voglia di solidarietà. Partecipare è sem-plice: si può contribuire con un’offerta libera, oppure si possono portare dolci o giocattoli nuovi. Si tratta di un’iniziati-va che mira a trasmettere una profonda conoscenza dello stato di difficoltà eco-nomica e sociale in cui versano milioni

di persone in tutto il mondo. E tra questi milioni, una vasta percentuale è costitu-ita da bambini i quali, oltre a non avere cibo, non hanno nemmeno la possibili-tà di sentire tra le mani un gioco con il quale divertirsi. Per creare alcuni ricordi da poter condividere in futuro.Info: FIASP Verona, tel 338/8680961, oppure consultando il sito www.fiaspve-rona.org.

Questo piccolo grande NataleBUSSOLENGO

Non c’è dubbio. Il Natale è uno di quei giorni di festa in cui a regnare incontrastati sono la gioia e il divertimento del bambino. Una giornata colma di sorprese, di regali inaspettati, di incontri non previsti. A occupare la men-te dei più piccoli è spesso (o forse sempre) quella miste-riosa figura che nella notte della vigilia si muove di casa in casa per decorare la base di ogni albero con pacchet-ti colorati. Una persona che guida una slitta trainata da renne. Una persona che vive in un posto lontano e poco conosciuto. Ciò nonostante, non possiamo negare il fatto che in tale periodo dell’anno anche gli adulti ricerchino un velo di serenità o spensie-ratezza. Sensazioni che, quasi certamente, sono difficili da raggiungere sui consueti luo-ghi di lavoro. Ecco allora il “Villaggio di Natale Flover”, uno dei più grandi mercatini al coperto in Italia. Ispirato a

visitatore i segreti del bosco, mentre i piccoli abitanti del luogo (gli gnomi) accompa-gneranno grandi e piccini ad accarezzare le renne che han-no l’importante compito di trainare la slitta più famosa del mondo. Inoltre, si potrà osservare da vicino l’opera di alcuni artigiani: il pirografo, ad esempio, abile a realizzare immagini bruciando il legno,

un reale borgo di origine me-dievale situato in Germania (Rothenburg ob der Tauber), la “cittadina” veronese ricrea una foresta magica, ricca di gnomi, alberi parlanti, caril-lon e presepi. Fino all’8 gen-naio l’ufficio postale di Babbo Natale è pronto a ricevere let-tere. Anche quelle in ritardo sono ammesse. Un’immensa pianta illustrerà a ciascun

o l’intagliatore di candele. Dopo aver assistito al musi-cal “Christmas Carol”, tratto dalle righe di Charles Di-ckens, non rimane che seder-si su una comoda sedia e dare vita al proprio peluche. Non sarà richiesta grande mae-stria, ma fantasia, per creare un qualcosa di unico. Perché è proprio la fantasia, assieme alla ricerca della felicità, il motore che muove la vita di ognuno. Orari di apertura: dalle ore 9.00 alle ore 19.30. Info: 045/6704141, oppure con-sultando i siti internet www.flover.it, www.ilvillaggiodinatale.it.

Il “Villaggio di Natale Flover”, uno dei più grandi mercatini al coperto in Italia. Ispirato a un reale borgo di origine medievale situato in Germania, Rothenburg ob der Tauber

L’arrivo della stagione invernale porta con sé un goloso desiderio: i dolci. Ogni nazione, nel mondo, ha i suoi preferiti, i quali vengono custoditi e conservati con cura e un pizzico di gelosia. Ricette segrete che devono rimanere tali il più a lungo possibile. Entriamo ora nella

storia di un piccolo paese del veronese: Cologna Veneta. Il dolce che regna nel-le sue strade è il mandorlato, a cui ogni anno viene dedicata una festa intrisa di tradizione. La prossima edizione di quest’evento si terrà dall’8 all’11 dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 21.00. Attorno al palato del visitatore, tanta musica.

Fiera del mandorlato

COLOGNA VENETA

Un tuffo nei sapori e nei colori del Natale bavarese. I “Mercatini di Norimberga”, alloggiati nella splendida cornice di Piazza dei Signori, chiuderanno i battenti il 21 dicembre.

VERONA

La solidarietà di un giocattolo

Appassionati dello sci e dello snowboard, ancora qualche giorno di pazienza. Il Monte Baldo si sta preparando per voi. Sta aspettan-do che giunga il freddo, in modo che la neve

che sta per arrivare sulle sue pendici non scivoli via troppo in fretta. Nel frat-tempo, ai piedi della montagna, la funivia di Malcesine sta scaldando i motori. La partenza in direzione della cima, infatti, è fissata per sabato 17 dicembre. Il Monte Baldo, oltre ai percorsi più semplici e ai campi scuola, offre una pista nera e una rossa, dove regolarmente si svolgono gare di impronta locale. Info: www.funiviedelbaldo.com.

Sul Monte Baldo, con gli sci

MALCESINE

Qual è il legame che unisce la stella cometa situata in Piazza Bra alla storia di quella scia di luce che migliaia di anni fa accompagnò i Re Magi al luogo in cui Cristo venne al mondo? La risposta: un percorso, un particolare cammino. L’immensa struttura che da molti anni viene posta accanto all’Arena, infatti, indica ai visitatori l’ingresso alla rassegna internazionale dedicata al presepio nell’arte e nella tradizione. L’anfiteatro romano accoglie tale manifestazione dal 1984, divenuta nel tempo un radicato punto di riferimento per la popolazione, veronese e non. Le opere, provenienti da tutto il mondo, saranno adagiate tra le braccia degli arcovoli mil-lenari dal 3 dicembre sino al 22 gennaio. Prezzi: ingresso intero 7 euro, ridotto 6. Fondazione Verona per l’Arena: 045/592544.

Natale in ArenaVERONA

Una cittadina che si trasforma. Continuamen-te. In primavera e in estate si veste con colori accesi per accogliere la bella stagione, il caldo e i turisti, i quali amano specchiarsi nelle ac-que del lago. In autunno e in inverno si stringe attorno al suo affascinante centro storico per riscaldare quei visitatori che si muovono nelle vie. Dal 6 dicembre al 6 gennaio Bardolino diventerà un piccolo villaggio natalizio, ricco di luci e di addobbi. Le strade saranno ricche di appuntamenti: giochi (sia per bambini che per adulti), spettacoli teatrali e musicali. Insomma, un mese di festa.

Dal 6 al 6... un mese di festa

BARDOLINO

La musica, prima di tutto, deve essere armo-nia. Armonia tra gli strumenti che accompa-gnano una o più voci. E le voci stesse, inoltre, devono legarsi fra loro. Per formare un’unica melodia. Presso il teatro di Cerro Veronese, lunedì 26 dicembre, alle ore 20.30, si avrà l’occasione di ascoltare il concerto natalizio di musica gospel e spirituals intitolato “Miracles in The Night Christmas” (miracoli nella notte di Natale). Sei artisti provenienti dagli Stati Uniti daranno vita a un’infinita serie di note che raramente le nostre orecchie hanno udito. Info: 045/7080963.

Concerto Gospel e Spirituals

CERRO VERONESE

a cura di Daniele Adami

la fotografia

Da sabato 10 a martedì 13 dicembre in Piazza Brà ci saranno i Banchetti di Santa Lucia. Un tradizionale mercatino in occasione della festa di Santa Lucia in cui 340 banchi di venditori ambulanti si propongono dolci, balocchi, articoli da regalo e la giostra dei cavalli in piazza.

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MALCESINE

Se non vi fosse l’acqua, non vi sareb-be la vita. Ciascun essere vivente ne ha bisogno. Uccelli, rettili, mammife-ri, insetti, anfibi si nutrono di questo elemento della natura. Gli uomini, al contrario degli animali, la utilizzano in svariati modi. O meglio, hanno im-parato a farlo nel corso dei secoli e dei millenni, talvolta accantonando il suo valore di bene primario.La navigazione su fiumi, laghi e mari ha consentito lo sviluppo del commercio. Il contenimento della forza dell’ac-qua attraverso la creazione di dighe ha portato alla produzione di energia elettrica. Fonte di ricchezza, dunque, e, a volte, ostacolo, problema. I repen-tini cambiamenti climatici degli ultimi anni l’hanno trasformata in pericolo da temere. Paura ma anche spettacolo. Ba-sti pensare alle migliaia di cascate che in tutto il mondo attirano gli occhi di un vasto numero di persone. Insomma, la molteplicità degli usi di tale elemento ha permesso all’uomo di dare vita a cose che altrimenti non sa-

rebbero potute nascere. E ora, è oppor-tuno raccontare un esempio di quello che si è detto in quest’ultima frase. Nel comune di Malcesine troviamo una località denominata Cassone. Qui risiede un particolare abitante: l’Aril. Un abitante di 175 metri di lunghezza. Un fiume vero e proprio che dopo un percorso così breve si getta nel Lago di Garda. Su un corso d’acqua di questo tipo la navigazione è pressoché impos-sibile, o quanto meno strana. È, invece, un importante sito in cui le trote ven-gono a deporre le loro uova.Ma, da oltre 15 anni, un gruppo di vo-lontari del luogo si organizza per rea-lizzare, in tale suggestivo scenario, la rappresentazione della Natività. Una Natività galleggiante, che si rinnova ogni volta. Uno spazio piccolo, riser-vato e al sicuro, per simboleggiare un certo senso di raccoglimento. Il prese-pe sull’Aril è sempre visibile, dall’inizio di dicembre al 15 di gennaio. Le offerte dei visitatori saranno devolute in bene-ficienza.

Pertanto, pare che la natura ci abbia voluto dare un segnale, un regalo. Non serve un luogo immenso per compie-re qualcosa di unico. Su queste acque, che creano anche una timida cascata, è sufficiente un modesto angolo per sug-gerire sui volti della gente un semplice sorriso. Perché la semplicità è forse la cosa più importante che ci sia.

Chiare fresche... fresche acqueBRENZONE

Un posto caldo, magari una spiaggia di sabbia bianca. Un mare azzurro davanti agli oc-chi, un cielo senza nuvole. Un luogo dove poter stare in costume, in tranquillità e pace, con il telefono cellulare possibilmente spento. Solita-mente, quando si avvicinano le vacanze estive, si è portati ad andare alla ricerca di una località balneare (mare o lago) in cui le temperature dell’acqua e dell’aria siano piuttosto elevate. Perché il bagno vuole durare il più a lungo possibile, al contrario dell’asciugarsi che vuole es-sere rapido, se c’è un po’ di vento. E dopo essersi rinfre-scati, un panino e una bibita fresca.E in inverno? Chi ha la possi-bilità di viaggiare indirizza la sua scelta, di norma, su di un posto con le caratteristiche climatiche appena descritte. A meno che non si decida di visitare un luogo di cultura, come una città o una capitale

E della pelle dura. Queste insolite corse nell’acqua le vediamo soprattutto al tele-giornale, e in località anche più rigide di quelle italiane. Pertanto, a partire dalle ore 15.00 si potrà osservare da molto vicino il comporta-mento di chi ha scelto di compiere tali fresche azio-ni. Si scenderà con calma in acqua, o è decisamente più opportuno seguire il motto del “prima si fa meglio è”?

di uno stato. Ma il mare, in inverno, è sicuramente quel-lo estero, perché i lidi di casa nostra sono alquanto freddi. Come lo sono i laghi.Tutti i laghi? Certo. Anche quello di Garda? Assolu-tamente si. Non per tutti, però. Già, poiché il primo giorno della nuova annata, a Brenzone, si svolgerà il tradi-zionale bagno di capodanno. Un modo per iniziare il 2012 all’insegna del coraggio.

Non saprei, ma il vederlo di persona potrebbe essere cu-rioso. Scherzi a parte, ci sentiamo di fare subito dei “caloro-si” complimenti a coloro che trascorreranno parte del primo giorno dell’anno immersi nel Lago di Garda. La speranza è che questo ba-gno non duri molto, e che al termine del “rinfresco” ci sia un pesante e asciutto asciu-gamano. Poi, una bevanda calda, per scaldare le ossa. Tuttavia, prima di prenota-re per il primo gennaio del 2013, un viaggio in estate. Al mare, magari, sperando che sia caldo.

Ci sentiamo di fare subito dei “calorosi” complimenti a coloro che trascorreranno parte del primo giorno dell’anno immersi nel Lago di Garda

Uno spettacolo di semplicitàBabbo Natale ha chiesto un trasferimento. Ver-rà ad abitare sul Lago di Garda. La sua nuova dimora sarà la fortezza scaligera di Malcesine. E ha già deciso di trasformare un po’ l’ambien-

te, dato che il primo giorno dell’anno, assieme al 6 gennaio, vi saranno svariati spettacoli di animazione, laboratori creativi e numerosi giochi per divertire i bambini. I suoi compagni d’avventura saranno clown, giocolieri, maghi, scultori di palloncini, elfi e burattinai. Il castello si riempirà di dolci, torte e cioccolata calda. Orario di apertura: dalle 14.00 alle 18.30. Info: 045/7400837.

Il Castello di Babbo Natale

MALCESINE

Per un intero fine settimana Verona sarà col-ma di nuvole. Non quelle presenti nel cielo, solitamente grandi e talvolta minacciose, ma quelle che vengono disegnate nei fumetti. Piccoli spazi all’interno dei quali si svolge il dialogo dei personaggi. Presso il Palazzo della

Ragione in Piazza dei Signori, sabato 14 e domenica 15 gennaio si svolgerà la mostra-mercato “Verona Comix”. Gli espositori, che provengono da tutta Italia, narreranno ad appassionati e curiosi le storie che riguardano le loro collezioni. Inoltre, i personaggi di questo mondo sfileranno in costume. In carne e ossa.

Largo al fumetto!

VERONA

Scrivere un articolo di giornale non è il solo modo di fare informazione. In que-sti ultimi anni, infatti, stiamo assistendo a una schiacciante presenza di immagini in movimento, opera delle telecamere. Nel mezzo, l’immagine ferma, catturata: la fotografia. Nel 1947, per opera di grandi artisti dello scatto, tra cui Robert Capa, Henri Cartier-Bresson e David Seymour, nacque l’agenzia fotografica Magnum. Sorta con lo scopo di proteggere il diritto d’autore, ha raccolto numerose e crude testimonianze degli avvenimenti della storia. A Verona, sino al 29 gennaio, pres-so il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri (cortile ex tribunale 11) si svolgerà una mostra che racchiude, in un’unica esposizione, una vasta schiera di istantanee realizzate dall’Agenzia Magnum sui set di 12 capolavori del cinema (per esempio: Luci della Ribalta, Moby Dick, Gioventù bruciata). Info: 045/8007490.

Agenzia Magnum Photos “in mostra”VERONA

O meglio, prima la musica e poi l’aperitivo. Il 15 e 29 gennaio, presso il DIM Teatro Co-munale di Castelnuovo del Garda, si terran-no due appuntamenti della rassegna “Apertivi Musicali”. L’evento, giunto alla sua quinta edizione, si concluderà domenica 19 febbraio. La principale portata di queste giornate sarà la voglia di promuovere e sostenere l’ascolto della musica da camera. Un ristretto numero di strumenti in grado di creare la giusta atmosfera per il canto. Al termine del concerto vi sarà l’aperitivo da bere in compagnia degli artisti. Info prezzi: 045/6459972.

Un aperitivo di musica

CASTELNUOVO DEL GARDA

Un presepe vivente, sentito, vissuto e imperso-nato dalla gente del luogo, è probabilmente la maniera migliore di partecipare al sentimento natalizio di un paese, grande o piccolo che sia. Non importa la qualità degli abiti indossati o degli arredi usati. Quello che conta è il voler condividere un periodo di tranquillità assieme alle persone che risiedo-no nello stesso posto. Presso la chiesa parrocchiale di Cazzano di Tramigna, nella notte che precede l’Epifania, i Re Magi termineranno il loro lungo cammino alla capanna in cui nacque Gesù, portando alcuni preziosi doni.

Si rinnova la tradizione

CAZZANO DI TRAMIGNA

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la fotografia

Verona Comix: il nuovo appuntamento fumettistico vi aspetta nel week-end del 14 e 15 gennaio 2012 nella location del palazzo della ragione. All’interno delle sale un mondo di colori che ruota intorno ai comix, ai cosplay e all’universo della fantasia.

Dicembre 2011-Gennaio 2012 Tra le mura dell’incantevole borgo medievale, domenica 22 gennaio, a partire dalle ore 9.00, si svolgerà il consueto mercatino dell’antiquariato. Tra possibili regali e oggetti d’epoca.

SOAVE

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La vetrina degli eventiDicembre-Gennaio 2011-2012

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La vetrina degli eventiDicembre-Gennaio 2011-2012

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«L’Arte, il motore della mia vita»

Gigi Bragantini

Non succede a tutti che, se e quan-do vengano toccati dal sacro fuoco dell’Arte – sì, scritto proprio con la maiuscola, che la “grandezza” dell’arte è dovuta soprattutto a ciò che ci si sen-te nel cuore – vi si dedichino anima e corpo. Anche se la vita preme verso al-tre decisioni, e sospinge verso altri lidi. Gigi, invece, sì! Sì, all’Arte ha dedicato tutta la sua esistenza, con grande ardo-re e, spesso, con grande sacrificio. An-che se le alterne vicende della vita gli hanno imposto scelte differenti, alle quali non ha potuto sottrarsi. E, tutto sommato, non è andata così male.Disegnare gli è piaciuto subito, era an-cora bambino. Precocissimo, in quarta elementare disegnava la figura umana come fanno gli adulti e non seguendo le linee schematizzate dei più piccoli. L’occasione era “illustrare”, per i com-pagni di scuola, gli incontri di calcio del Grande Torino, senza averne mai seguito una partita, dato che allora non si parlava nemmeno di televisio-ne. Per le azioni di gioco, traeva ispi-razione dalla realtà vista al campetto dove si ritrovava con gli amici, e dise-gnava – per sentito dire – i mitici goal di Valentino Mazzola o Guglielmo Gabetto, senza trascurare di dare alla maglia il colore granata. Forse, ave-va preso questa abilità da Ferruccio e Giovanni Bragantini, cugini di suo padre e pittori abbastanza noti in cit-tà, nei primi decenni del XX Secolo. Certo è che, dopo il diploma della scuola media, la sua carriera scolasti-ca avrebbe dovuto proseguire in un liceo, classico o preferibilmente arti-stico. Ma l’improvvisa morte del pa-dre, avvenuta quando Gigi era solo in seconda media, segnò il suo futuro di studente. «Mi sono ritrovato iscritto a ragioneria, perché ero il più grande di tre fratelli, e qualcuno ha suggerito a mia madre che bisognava che por-tassi a casa presto uno stipendio». L’amore per la pittura non svanisce per questo; ha ricevuto in regalo la sua prima scatola di acquerelli, continua a dipingere e comincia, anche, a fare scenografie per gli spettacoli giovanili che si tengono nel teatro parrocchiale del suo quartiere. «Sentivo molto la responsabilità della famiglia; quin-di ho studiato ragioneria e mi sono diplomato, anche piuttosto bene». Tant’è che viene subito chiamato, di-rettamente, da un importante Istituto di credito cittadino, e qui comincia a lavorare, avendo sempre, in gola, il groppo di aver sacrificato, almeno professionalmente, la sua grande pas-sione per la pittura.Nel poco tempo libero lasciatogli dall’impiego, va per un paio d’anni “a bottega” da Orazio Pigato, che, riconosciutone il talento, gli dà del-le indicazioni e lo guida. Apre il suo primo studio assieme allo scultore Novello Finotti, ma sente sempre che gli manca qualcosa. Per non interfe-

rire con l’ambiente del lavoro, con la banca che gli dava da vivere, si iscrive come privatista a Magistero d’Arte a Bologna, dove si diploma e ottiene anche l’abilitazione all’insegnamen-to di disegno e storia dell’arte. Viene chiamato all’Istituto d’Arte Napole-one Nani di Verona, dove gli offrono la cattedra di Decorazione plastica ma, facendo quattro legittimi conti, si accorge subito che non gli è possibi-le lasciare la banca. «Ho cominciato così la mia doppia vita, un po’ come quella raccontata da Stevenson; ma, questa volta, il dottor Jekill fa il ban-cario e il signor Hyde è un pittore, che espone in mostre collettive, sempre

anima e corpo, alla sua vera professio-ne, quella di pittore. Finalmente, può curare anche esposizioni personali, che richiedono tempi lunghi per la preparazione di un numero congruo di opere, almeno una trentina. È un pittore molto riflessivo, e dunque len-to: impiega anche un mese a dipingere un quadro, che gli sgorga dall’anima. Soprattutto se si tratta di uno dei suoi paesaggi di deserto, che per Gigi Bra-gantini è “il luogo dell’anima”. Da una decina di anni dipinge intensi paesaggi desertici, e per trovare l’ispirazione ha attraversato molte delle grandi esten-sioni di sabbia nordafricane. Qui, in-contra la sua dimensione di pace e di perfezione interiore come in nessun altro luogo al mondo. «Amo quei grandi spazi vuoti, dove non c’è nul-la fuori posto, forse perché c’è poco. Guardi lo spazio intorno, lo trasformi e lo adatti a te». Questo mio “ ritratto” personale di Gigi Bragantini non può non conclu-dersi con una considerazione impor-tante quanto quella iniziale, sul sacro fuoco dell’Arte. Un uomo che voglia esprimere ciò che ha nell’anima riesce a farlo anche contro le avversità della vita. Gli ingredienti sono entusiasmo, forza di volontà e capacità. E molta pazienza. Soprattutto da parte delle persone che condividono con lui il tormentato percorso di vita, sostenen-dolo e incoraggiandolo. Come penso non abbia mancato di fare la signora Paola, moglie di Gigi, che ha ascoltato – sempre sorridente e in un complice silenzio – la mia conversazione con il Maestro.

con crescente successo». Intanto, an-che il “dottor Jekill” fa carriera, viene mandato a dirigere, una dietro l’altra, delle filiali in provincia, poi in città per approdare, infine, alla direzione generale.C’è quasi un processo di osmosi alter-nata, o di compensazione, tra le due professioni. Ora, il suo lavoro di ban-cario gli impone, anche nella pittura, un certo rigore che incanala e con-tiene la libertà espressiva e istintuale, quasi adrenalinica, dei vent’anni pro-ducendo, dopo l’ispirazione, una pit-tura ben progettata e ben disegnata. Dall’altra parte, l’amore per l’arte e per la sua storia insegnano al bancario la necessità di approfondire e di com-parare sempre, non trascurando di ascoltare, in alcune situazioni finan-ziarie, anche quell’intuizione vincen-te che differenzia l’artista dall’uomo comune. «Nei primi anni ho vissuto come un peso il dover fare questo la-voro, così rigoroso; invece, in questo modo ho imparato ad avvalermi an-che nell’attività creativa di certi rim-balzi più riflessivi». Appena gli viene concesso dalle leggi, si ritira dal lavoro in banca e si dedica,

a cura di Silvano Tommasoli

Nato a Verona nel 1938, allievo di Ora-zio Pigato, esordisce con una segnalazione al Premio triveneto di pittura di Legna-go, nel ‘59. Parteci-pa a molti premi con i suoi paesaggi carat-terizzati da un colo-re essenziale e inserti cromatici più accesi, ottenendo il Premio Camera dei Deputa-ti alla galleria Gian Ferrari di Milano nel 1966, e il primo pre-

mio al “Roncaglia” di Modena nel ‘78.Negli anni, espone con successo ad Arez-zo, Milano, Modena; e ancora, a Matera, Mantova, Ferrara, Venezia e nella sua Verona. All’estero, le sue opere sono pre-senti, tra l’altro, in esposizioni colletti-ve a Lubiana, Vien-na, Yokohama e negli Emirati Arabi. Tra il 1962 e il 2003, viene invitato a tenere nove

personali nelle princi-pali città italiane.Dal 2000, è socio accademico effetti-vo dell’Accademia di Belle Arti Cignaro-li, di Verona. Alcune collezioni pubbliche, tra le quali il Museo civico di Rovereto, il Museo di Castelvec-chio di Verona e la Fondazione Carive-rona ospitano, in via permanente, alcune sue opere di pittura e di grafica.

un pò dottor Jekill e un pò signor Hyde

Il suo lavoro di bancario gli impone, anche nella pittura, un certo rigore che incanala e contiene

la libertà espressiva e istintuale, quasi

adrenalinicaPaesaggio nel desertoUno dei suoi paesaggi, che per Gigi Bragantini è “il luogo dell’anima”

«Ho cominciato così la mia doppia vita, un po’ come quella raccontata da Stevenson»

Sopra e accanto: Gigi Bragantini,

nella biblioteca del suo studio

Per trovare l’ispirazione ha attraversato molte delle grandi estensioni di sabbia nordafricane

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Naked, 1870-2010: capolavori a confronto

Ken Damy

Naked, il corpo nudo 1870-2010: questo il tema dell’esposizione curata da Ken Damy, inaugurata lo scorso 11 novem-bre presso Spazio Contemporanea del Museo Ken Damy a Brescia. Duecento piccoli e grandi capolavori a ripercorrere la storia della fotografia, in uno dei suoi temi più frequentati, dalle origini ai no-stri giorni, con opere di Edward Curtis, Feantisek Drtikol, Annemarie Heinrich fino a Bettina Reims, Jan Saudek, Lucien Clergue che del nudo ha fatto una cifra “anche” stilistica. Tratte da una collezio-ne privata, le opere sono tutte vintage, e di alcuni autori, che il Museo Ken Damy ha seguito in questi lunghi anni di atti-vità, verranno esposte serie omogenee in sale a loro dedicate; la mostra è intro-dotta da una piccola collezione di autori anonimi, per lo più francesi, dal 1870 al

1900. Quale il filo conduttore della mo-stra e le sue peculiarità, chiediamo a Ken Damy. “Il corpo nella sua reale fisicità: si tratta di una mostra storica più che di una mostra collettiva. Ho volutamente di-menticato alcuni autori per poter espor-re solo capolavori; certo il concetto di capolavori è sempre discutibile, ma visti i primi pareri di ieri, giorno dell’inaugu-razione, posso considerarmi soddisfatto” spiega. E quando gli domandiamo quali le aspettative in termini di risposta da parte del pubblico finale, ci risponde: “Sono troppo vecchio e scafato per illudermi; il pubblico, il mio pubblico, si aspetta sempre cose belle, e di pubblico nuovo non me ne aspetto, anche se il soggetto può richiamare molte persone, vedremo, io sono sicuro della mostra e dell’allesti-mento molto curato ma minimalista e

senza fronzoli”. L’esposizione non segue un ordine cronologico, ma è strutturata per assonanze e dissonanze, con uno spa-zio articolato in 9 stanze diverse. “Alcune immagini sono vicine, quasi in sequenza, altre necessariamente distanti tra loro; alcune mie opere sono quasi un collante, di emozioni ovvio, e sono in sale diverse. Ho preso alcuni rischi ma questa mostra è molto personale, c’è molto Ken Damy in questa collezione” racconta. La fotografia di nudo è un tema non sempre affrontato nei corsi di fotografia di diverso livello e talvolta, soprattutto i non addetti ai lavori si sorprendono che nelle accademie d’arte si svolgano lezioni di disegno di nudo dal vero. “Io insegno molto il nudo e tengo molti seminari, il perché sia stato accantonato da altri non lo so, posso pensare che è difficile fare fotografia di nudo oggi senza cadere nel volgare o nel già visto, trovare brave e non solo belle modelle costa ovviamen-te molto denaro, con problemi di diritti d’immagine”. Giuliana Scimè, in un testo scritto nel del 2004 come presentazione ad una mostra fotografica di Ken Damy, scriveva che “Al fotografo è richiesta la perfezione,

l’esaltazione della bellezza, e non è im-presa semplice riuscire a realizzare nudi che non riecheggino in modo fastidioso l’iconografia della tradizione. Non è fa-cile riuscire a “dire” qualcosa di nuovo e di diverso senza scivolare nelle ripetizio-ni, idealizzate o volgari, nel classicismo fuori moda o nella provocazione”.Come la fotografia d nudo si è evoluta nel corso della storia della fotografia?“Non si è evoluta per niente. I bravi fo-tografi sono rimasti fedeli alla tradizio-ne. Certo le pose sono cambiate, i corpi anche, ma l’estetica rimane prevalente. La mia è una mostra d’arte con la A ma-iuscola, non espongo i pur bravissimi fotografi da calendario Pirelli o Max” commenta. E quali le principali difficoltà che un fotografo incontra nell’approccio alla fotografia di nudo?“Non posso rispondere per gli altri; per quanto mi riguarda spero che la modella non soffra troppo il freddo, non voglio che soffra il freddo. Sarà una risposta stupida o peggio banale ma è l’unica condizione che mi interessa. Le modelle che lavorano con me hanno anche lavo-rato con altri, io cerco complicità e devo dire che molte mi ringraziano per come le tratto. E sono molto esigente con loro, ma credo capiscano cosa voglio fare, cosa voglio ottenere. Le modelle di nudo non sono top model antipatiche, non lavora-no per la moda, ma normalmente posa-no per pittori e fotografi in accademie d’arte” conclude.La mostra sarà aperta fino al 21 gennaio 2012, dal giovedì al sabato dalle 15,30 alle 19,30 o su appuntamento.Per maggiori informazioni: [email protected]

a cura di Alessandro Andreolli

Il museo ken damy è stato fondato a brescia il 29 apile 1990 da ken damy, dopo una ventennale esperienza di gallerie fotografiche e si è trasformato in associazione culturale il 1 luglio 1992.Svolge un ruolo im-portante per la foto-grafia contemporanea sul territorio naziona-le ed internazionale, situato in pieno centro storico a brescia dispo-ne di 8 sale espositive,

di auditorium, biblio-teca e piccolo bar per una superficie totale di 540 mq.Patrocinato dagli enti pubblici e registra an-nualmente circa 350 associati provenienti da tutta Italia.In questo spazio è col-locato il laboratorio per il montaggio mo-stre e gli archivi foto-grafici del museo. lLa segreteria è al ken damy fine art a piano terra.

Il Museo Ken DaMy

Io insegno molto il nudo

e tengo molti seminari,

il perché sia stato accantonato

da altri non lo so

A sinistra: Heinz Hajek-Halke - doppia esposizione anni ‘50 - vintage print - courtesy museo ken damy. Sopra: Joe Peter Witkin_Studio Berli-no1998 - courtesy museo ken damy

A fianco: Manassé - nudo anni ‘20 - vintage print - courtesy

museo ken damy. Sopra: Paul Helsmann - Solarizzazione

anni ‘30 - vintage print - courtesy museo ken damy

Edward Sheriff Curtis - Aphrodite 1910 - vintage print - courtesy museo ken damy

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a cura di Marco Morelli

Paolo Fresu

Paolo Fresu è ormai sinonimo indi-scusso di genialità musicale coniugata felicemente ad una grande popolarità. Dove, quando e per quali ragioni nasce l’intersezione tra la sua dimensione ar-tistica ed il mondo della cultura, della letteratura, dell’impegno ecologico, sociale e solidale? «Non credo che ci sia un momento pre-ciso in cui nascono le cose ma piuttosto esiste un percorso di crescita. Ho sempre avuto curiosità nei confronti dei mondi ‘altri’ della musica, dell’arte, della cultura e della società. Perché ho appreso questo dalla filosofia che incarna il jazz e perché, nel mio percorso trentennale, ho avuto la fortuna di vivere degli incontri umani e artistici preziosi. Da qui poi l’impegno ecologico, sociale e solidale quando, a cinquant’anni, ci si rende conto che non basta suonare se lo strumento della musi-ca non assume un significato altro».Perché - lontano da importanti rifletto-ri mediatici - non è mai così frequente ed autentica la relazione che lega perso-naggi del mondo della musica e dell’arte in generale alle piccole realtà, per l’ap-punto, che si occupano di “produrre” e promuovere nel quotidiano un certo tipo di cultura, ecologia ambientale e sociale, diritto alla cittadinanza nella propria differenza, inclusione sociale, assistenza alle persone più fragili? «Non lo so. Penso che ognuno agisca secondo i propri principi. Si può parteci-pare al sociale e dunque essere solidali in mille modi. Donando un euro con il tele-fonino, organizzando maratone o grandi concerti ma anche attraverso una quoti-dianità semplice che è di tutti i giorni e attraverso l’esporsi per le tante battaglie che in parte lei ha citato. Esporsi in quan-to semplici cittadini ma anche in quanto cittadini conosciuti che magari, se hanno il coraggio di esprimere un pensiero, pos-sono lasciare un segno importante. Forse il problema è pensare che chi ha bisogno di noi vive sempre lontano mentre i no-stri vicini in difficoltà sono dietro l’an-golo. Resta naturalmente il problema del quanto e come si può fare. Anch’io ricevo puntualmente richieste di concer-ti o altro per qualsiasi causa ma mi rendo conto che non tutto è possibile. Per que-sto cerco di concentrarmi sulle cose che mi sono vicine e che ormai fanno parte della mia vita e crescono con me come io cresco con loro». Le chiedo in particolare del rapporto che la lega alla Cooperativa di Suzzara. Conosciamo la storia del suo incontro con la C.H.V. e in particolare con Cayo Delegati, coordinatore del Servizio Formativo all’Autonomia per l’Inte-grazione Sociale: lei ha risposto sei anni fa ad una proposta di partecipazione al progetto “Operazione Spiazziamoli” che in sostanza le chiedeva di prestare la sua tromba a “Verde Speranza”, can-zone dedicata ad uno dei ragazzi soste-nuti dalla Coop. C.H.V. che sarebbe poi finita in “ Nero di Seppia”, il penul-timo lavoro della Scraps Orchestra di Mantova, di cui la stessa cooperativa è

da sempre produttore. Un particolare ci invita a chiederle di più: la proposta le fu fatta tramite una semplice mail e praticamente da una persona, una real-tà a lei sconosciute. Lei però accettò e diede piena disponibilità all’incisione del pezzo, registrato in un pomeriggio freddo e nebbioso - dopo aver pranzato coi ragazzi ed operatori della Coope-rativa - in una casa di campagna a Ca-steldario. Lei non sapeva con chi aveva a che fare realmente, dove avrebbe regi-strato... Ci dica qualcosa in merito. «Sono già passati sei anni? Sembra ieri! Beh… ha detto tutto lei. Il racconto è esattamente quello e da li è nato tut-to. Poi ho incontrato Olmi che mi ha proposto di registrare le musiche di Centochiodi e li ho scoperto che Ettore faceva parte del cast del film. E poi sono andato a San Teodoro, a qualche chilo-metro dalla mia casa sarda, per trovare i ragazzi. Poi abbiamo disegnato T-shirt assieme a Edo. Poi sono arrivati i con-certi ‘pregnanti’ a Suzzara e Pegognaga durante il periodo estivo. Poi il mio tour di “!50” dove la Cooperativa C.H.V. Onlus di Suzzara era pluripresente. In-somma, non so..».Un’altra cosa che smuove il nostro in-teresse è capire come da un semplice incontro,scaturito da un suo gesto di solidarietà, poi possa nascere un rap-porto progettuale così intenso e signi-ficativo. «Le cose costano talmente poco e dan-no talmente tanto che sarebbe un pec-cato abbandonarle. Perché lasciare ciò che ci arricchisce veramente? Dovessi vederla dal punto di vista del mio profit-to personale dovrei dire che ciò che ho avuto in cambio è ben di più di ciò che ho dato. E’ una risposta convincente?». L’evento a Suzzara dell’11 dicembre la vede ancora una volta sul palco in-sieme alla Scraps Orchestra, abbiamo potuto sentire la registrazione live

dell’anno scorso ai Giardini di Suz-zara per Sconfinart… Un live davve-ro accattivante, suggestivo, pieno di energia. Ma è così facile ed immediato per lei passare da un genere all’altro, condividere il palco con centinaia di artisti provenienti da tutto il mondo, spaziando con imbarazzante disinvol-tura dal jazz più impegnativo alla can-zone d’autore? «Questa estate durante il tour di “!50” del quale abbiamo parlato ho dato in Sardegna 50 concerti in 50 luoghi stra-ordinari con 50 gruppi diversi coinvol-gendo circa 250 artisti che sono venuti da tutte le parti del mondo. Abbiamo suonato tutte le musiche senza distin-zione di generi. Il jazz, le musiche del mondo, il pop, il barocco e c’erano le voci degli attori e delle attrici, la danza, la poesia… Il jazz è per antonomasia la musica del Novecento. Un secolo, quel-

lo appena trascorso, in cui sono successe talmente tante cose da non dover giu-stificare un ‘One Way’ dell’arte. L’arte al contrario è poliedrica e tentacolare. Non parliamo poi di questo nuovo se-colo. Solo in questo 2011 non ancora terminato il mondo ha completamente cambiato volto. Se il jazz si sporca con il contemporaneo l’artista ha la respon-sabilità di seguirne il percorso stando al passo con i tempi e con il tellurico mo-vimento del pianeta». Lei sta facendo molto per questa pic-cola realtà cooperativa suzzarese e non certo per averne un vantaggioso riscontro mediatico. Sappiamo delle t-shirt realizzate in esclusiva dal la-boratorio Tessuto Sociale per il suo

L’amicizia con Claudio DelegatiPer una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione dei disabili nella società

Con i ragazzi del CHVPaolo Fresu ha sposato il progetto per una differente solidarietà

Da questi ragazziho avuto ben più di ciò che ho dato

Grande artistaGenialità musicale coniugata feli-cemente ad una grande popolarità

straordinario incredibile progetto di questa estate !Fresu50 e sappiamo an-che che tutto l’utile derivato dalle ma-gliette vendute è andato direttamente alla Cooperativa; nè lei, nè alcuno dei suoi collaboratori vi siete tenuti un centesimo nemmeno per le spese orga-nizzative».«Se lo dice lei… lo diciamo noi, lo dico-no il presidente, gli operatori e i ragazzi della Cooperativa C.H.V. di Suzzara. Lo scriviamo perché qualche volta ci sembra giusto e doveroso poter-dover narrare di certe biografie speciali, di certi storie personali e collettive, di percorsi umani che si intrecciano per raccontarci che la fragilità talvolta può essere un valore ag-giunto e che un’altra “solidarietà” – re-ciprocamente vantaggiosa, significativa e vitale - è possibile».Per questo e per mille altre ragioni dicia-mo: grazie C.H.V., grazie Paolo!

Il fragile suono della solidarietà nella differenzaL’arte nelle sue varie forme, come è stato storicamente nella prerogativa di Sconfinart, da sempre ha veicolato con straordinaria efficacia ed imme-diatezza le ragioni della “diversità” più scomoda e di ogni fragilità a rischio di esclusione e di marginalità sociale. Grazie al contributo del Comune di Suzzara e allo splendido rapporto d’amicizia sviluppatasi in tutti questi anni con tanti prestigiosi musicisti e personalità del mondo della letteratu-ra, anche in questa occasione possia-mo contare sulla collaborazione pro-gettuale di alcuni grandi protagonisti della scena artistica nazionale e inter-nazionale. La loro vicinanza ci ha permesso in tante occasioni di promuovere, nei

modi e nelle forme più incisive, non solo una cultura dell’uguaglianza nel-la reciproca accoglienza di ogni diffe-renza, ma soprattutto di tessere scena-ri umani, produttivi, sociali e culturali all’interno dei quali esprimerci da protagonisti insieme all’intera comu-nità.Evitando il pericoloso ricorso ad un approccio “pietistico”, il sostegno e la sensibilità di molti artisti ci ha offerto nel corso del tempo la grande possibi-lità di condividere significativamente e collettivamente insieme a molti idee, emozioni, luoghi, linguaggi, corpi, li-miti e abilità residue, sogni e speranze nella medesima realtà. Non è davvero poca cosa. L’obiettivo di “Amico Fragile” è quello di riuscire

a dar vita - attraverso l’offerta di al-cuni importanti eventi alla comuni-tà locale - ad una forma di solidarie-tà partecipata e contemporaneamente di stimolare la sensibilità del territorio al fine di raccogliere fondi e sostenere alcuni dei più ambiziosi progetti spe-rimentali, la cui sopravvivenza appare sempre più minacciata dalla grave crisi di risorse economiche istituzionali… Come spesso ci è capitato in passato, anche questa volta confidiamo nel fat-to che “ l’occasione faccia l’uomo … solidale!!! “Perché ogni differenza possa conti-nuare ad essere sinonimo di fragili-tà, ma mai di debolezza, solitudine, esclusione, abbandono.

Claudio Delegati

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Fragile, aiutare con curaLa serata con Fresu protagonistasarà a Suzzara l’ 11 Dicembre

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Dicembre 2011 - Gennaio 2012 | 21

Azalea nasce nel novembre del 1992 come cooperativa sociale di Verona, grazie a un piccolo grup-po di donne e uomini con espe-rienza nel campo dell’assistenza domiciliare. L’impegno di Aza-lea spazia dalla gestione di servizi socio-sanitari-educativi all’inse-rimento di soggetti svantaggia-ti nella società. Opera in diverse attività di prevenzione, riabili-tazione e cura della Persona, sia a domicilio che presso strutture diurne e residenziali. Dal 1992 ad oggi il numero di soci lavora-tori è salito da 53 a 480, cui van-

canda Trattoria “Le Salette”, a Fumane (VR). Il progetto socia-le che le sostiene, svolto in colla-borazione con le Ulss locali, vede ospiti in entrambe le strutture persone con disabilità psico-fi-siche, in parte coinvolte diretta-mente nelle attività produttive. L’idea centrale: includere “den-tro” la società persone, abitual-

no aggiunti i soci volontari e un certo numero di professionisti che collaborano per la gestione ottimale dei servizi. Le iniziati-ve di Azalea hanno un solo obiet-tivo: l’incontro con “l’umano”, con la speranza di creare un con-tatto tra la propria vita personale e professionale e quella di colui o colei che si assiste, sia esso bam-bino, anziano, malato, disabile o straniero. Valori di fondo della cooperativa sono la cura dell’in-teresse del socio lavoratore, sia dal punto di vista relazionale che organizzativo, e la qualità del ser-

mente considerate “fuori” di essa. La cooperativa continua nel suo processo di sviluppo. Il pre-sidente Dott. Giuseppe Turrini, sottolinea spesso il termine “mo-vimento cooperativo”, perché la cooperazione, e in particolare la cooperazione sociale, in quanto attore protagonista nel ridisegno complessivo del sistema di wel-

fare, sta ancora progredendo nel suo cammino di inserimento nel tessuto economico produttivo del paese.

Cooperativa Azalea Via Brunelleschi, 3/B

37138 Verona Tel. 045 575388 Fax 045 575272

[email protected]

RistorARTEhotel “Gran Can”Via Campostrini, 60 - Pedemon-

te di Valpolicella (Verona)Tel: 0457701911 Fax: 0456800545

[email protected]

Locanda “Le Salette”Piazza IV Novembre, 11

Fumane (Verona)Tel.: 0456801716/7701464

Fax: [email protected]

I valori di fondo della cooperativa

vizio. Così si può riassumere la sua mission: «contribuire ad as-sicurare, mantenere e migliora-re la qualità della vita dei propri clienti, i soggetti deboli di Vero-na e provincia».In quest’ottica, Azalea dà vita nel 1997 al “Gran Can RistorArte Hotel”, a Pedemonte di Valpo-licella (VR), e nel 2000 alla Lo-

Cura dell’interesse di chi lavora e qualità del servizio

La Valpolicella in marcia verso un “turismo sensibile”

sono incontrare i clienti e intrattenere con loro relazioni. «Soggiornare in un ambiente confortevole e mangiare con gusto diventano qui dei fatti anzitutto collettivi e sociali, prima ancora che personali ed economici».Azalea lavora ispirandosi al “principio di cura”: «Cura a 360 gradi – secondo l’idea del presidente Dott. Giuseppe Turrini – perché per curarsi di qualcu-no occorre sentire interesse, occorre un moto passionale. Per offrire ospitalità occorre sentire il desiderio di soddisfare le esigenze degli ospiti. Noi, come coo-perativa sociale, ci “prendiamo cura” della parte più debole della società; e la stessa cura che guida il nostro rapporto quotidiano con i pazienti, la riserviamo

Si può viaggiare per sfizio, per puro in-teresse personale, ma anche per grande sensibilità. Il “turismo sensibile”, rac-conta Stefania Toaldo, responsabile comunicazione e marketing all’interno della cooperativa sociale Azalea in coo-perazione con il direttore Silvano Dal-la Valentina, prospera nella splendida cornice paesaggistica della Valpolicel-la. «Il nostro è un territorio ricco di esperienze da offrire e condividere per favorire un turismo diverso, che veda protagonista la gente e la sua volontà di guardare al futuro in modo solidale».Con questo proposito, Azalea coopera-tiva sociale Onlus ha ideato e realizza-to, a pochi chilometri da Verona il Ri-storARTE “Gran Can” di Pedemonte e la locanda “Le Salette” di Fumane. “Nel cuore dell’ospitalità” è lo slogan scelto dai soci per sostenere l’iniziativa; e nel cuore dell’ospitalità vengono accolti gli ospiti delle due strutture, dove non esi-ste più un “dentro” e un “fuori”, ma un tutto, fatto anzitutto di persone e op-portunità sociali. Tutto funziona come in un normale albergo, ma agli ambien-ti raffinati e al buon cibo deve aggiun-gersi un terzo ingrediente: un senso di giustizia nei confronti di persone con disabilità psico-fisiche di diverse enti-tà, accolte come “ospiti tra gli ospiti” per provare l’esperienza terapeutica di una normale vita sociale. Possono cu-cinare, possono servire nelle sale, pos-

anche a tutti coloro che vorranno go-dere della nostra accoglienza e gustare i nostri piatti».“Gran Can” e “Le Salette” sono luoghi aperti, dove il disabile viene stimolato e incoraggiato a responsabilizzarsi, a fare ciò che altrimenti crederebbe inaccessi-bile; e, infine, non sono solo gli altri a prendersi cura di lui, ma lui stesso deve abituarsi ad aver per se stesso cura e au-tostima. Il personale impiegato nelle due strutture è altamente specializza-to, sia dal punto di vista terapeutico-professionale che da quello umano, per dialogare al meglio tanto col paziente quanto col cliente. Esiste, peraltro, una terapia comune a tutti gli ospiti, offerta naturalmente dalle risorse pa-esaggistiche ed enogastronomiche del territorio: «Siamo talmente immersi nella bellezza del nostro territorio che rischiamo di non vederlo più, non rac-contarlo più, non cantarlo più. E’ per questo che vogliamo offrire ai nostri ospiti la possibilità di vivere consape-volmente, con piacere e soddisfazione, ciò che lo rende unico e irripetibile». La cura a 360 gradi non finisce qui. Per esaltare al meglio le ricchezze della Val-policella, Azalea ha scelto per “Gran Can” e “Le Salette” il “Menù a km 0”, guidato dagli chef Luca, Davide, Irene e Filippo, che propongono un menù vicino alla tradizione, arricchito di toc-chi innovativi e seduttivi per immagine e sapori.«Usiamo materie prime selezionate esclusivamente dal territorio e prodot-te in modo “sostenibile”, affinché il tra-sporto non incida sull’inquinamento ambientale. Questo principio favorisce anche la costruzione di una rete locale di produttori che dimostrino sensibili-tà e rispetto verso l’ambiente e la gente.

Dal nostro menù potrete scegliere il Risotto all’Amarone, i Tagliolini al Ro-smarino, la Tar Tar di manzo italiano, le Carni selvatiche, il Tartufo del Bal-do, i Formaggi D.o.p. della Lessinia ac-compagnati da Mostarde e Confetture fatte in casa e i rinomati Dolci prepara-ti a mano. Grande successo riscuotono anche la pasta, il pane e i grissini lavora-ti con passione dai nostri ospiti usando solo farine biologiche».Rinomata, infine, la cantina dedicata ai vini della Doc Valpolicella e ad alcuni Igt prodotti da una selezione delle mi-gliori aziende della Valpolicella classi-ca. «Con l’apertura del Gran Can e de Le Salette abbiamo voluto creare connes-sioni, ponti, legami tra commerciale e

sociale, tra business e solidarietà, tra veronesi e visitatori, tra esperienze di piacere e di difficoltà. Così si spiega la scelta della tradizione, del biologico e della cucina a filiera corta ma, soprat-tutto, l’ospitalità di persone con disa-bilità mentale e il loro coinvolgimento lavorativo nella cucina».Oltre al turismo tradizionale, nel cuore della Valpolicella vi aspetta una nuova forma di accoglienza, fatta essenzial-mente di persone e di comportamenti concreti che in modo semplice, diret-to e sincero cercano di promuovere l’inclusione degli svantaggiati tra i più fortunati, facendo si che siano gli “altri” ad entrare, perché anche loro, normal-mente considerati “diversi”, possano sentirsi parte della medesima città.

“Nel cuore dell’ospitalità” è lo slogan scelto per RistorARTE “Gran Can” e “Le Salette”. Tutto funziona come in un normale albergo ma ci sono anche persone con disabilità psicofisica

Un particolare del RistorARTEhotel

Gran Can

a cura di Alessandra Borghi

Il dott. Giuseppe Turrini

Cooperativa Azalea

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22 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

Nel primo altare a sini-stra della basilica di San Benedetto Po di Manto-va c’è un quadro che raf-figura la fede come una donna vestita di azzurro e di un manto rosso, av-volta di luce e con la te-sta nascosta tra le nuvole. Con l’indice della mano destra addita il cielo e con la sinistra regge il calice eucaristico, tra i Santi Benedetto e Scola-stica, Mauro e Simeone. Se cinquecento anni fa con questa immagine si volevano esortare gli uomini di quel tempo all’abbandono più totale in Dio, fino alla rinuncia di ragionare con la pro-pria testa, oggi le cose sono molto cambiate. E’ il Papa stesso a riconoscer-lo nella lettera d’indizione dell’ “Anno della Fede”, che inizierà l’11 Ottobre 2012, cinquantesi-mo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e ventesimo della promulgazione del Cate-chismo della Chiesa Cattolica, e si concluderà Domenica 24 No-vembre 2013, festa di Cristo Re. Ciò che più lo preoccupa è il fatto che per molti la fede non è più il presupposto fondamentale della vita. Sono sempre meno coloro che condividono i valori da essa derivati che per secoli hanno rap-presentato la base della conviven-za sociale. A suo dire poi, molti cristiani sono più preoccupati delle conseguenze sociali, cultu-rali e politiche del loro impegno, che non di rafforzare le ragioni co-muni del credere, considerandole erroneamente come qualcosa di ovvio e di scontato. Un siluro al

Parola di Dio e del Pane di vita, è urgente però una profonda conver-sione di tutta la Chiesa. Sarà utile rivisitare la sua storia, non soltanto nel solco della santità, ma anche nel segno del peccato, per riconoscere presenti in noi oggi quegli stessi errori che già in passato hanno sfre-giato il volto della Chiesa, e suscita-re nel cuore dei credenti il desiderio di un vero cambiamento. Ci atten-dono tredici mesi tutti dedicati alla fede, da presentare ai fedeli come forza e bellezza di vita. Attraverso la pubblica professione nelle Catte-drali, nelle chiese, nelle proprie case e in società, i credenti diventeran-no più consapevoli della loro fede e della necessità di educare in essa le nuove generazioni. Infine, ricor-dando di avere una particolare at-tenzione anche per coloro che sono in sincera ricerca della fede in Dio, Ratzinger indica nel Catechismo della Chiesa Cattolica l’unico stru-mento valido per favorire la cresci-ta nella fede del Popolo di Dio. Già Paolo VI nel 1967 aveva adottato una simile iniziativa al termine del Concilio Vaticano II, preoccupato per le difficoltà che i mutamenti so-ciali e culturali, già molto evidenti, avrebbero rappresentato per l’uni-tà della fede nella Chiesa. Strano a dirsi, ma per la Chiesa una delle problematiche più imbarazzanti degli ultimi cinquant’anni è stata proprio sull’interpretazione dei documenti conciliari. Ecco perché il Santo Padre non perde occasione per ribadire che l’unico criterio interpretativo del Concilio è quello della continuità con il passato e non quello della rot-tura. Di fronte ad una crisi di fede che non ha precedenti, Benedetto XVI guarda all’ “Anno della fede” non come alla solita celebrazione devozionale di routine, ma come alla premessa di un vero e proprio nuovo inizio, come lo fu duemila anni fa la prima evangelizzazione apostolica.

http://clericusvagus.blogspot.com

tanto decantato “Progetto cultura-le” della CEI di ruiniana memoria? Sorprende infine l’accorato appello rivolto ai Vescovi per l’unità con il Successore di Pietro, come se oggi questa comunione non fosse più così salda come lo è stata in passato. Sono di ieri le neanche troppo vela-te reazioni di alcuni Vescovi contro Benedetto XVI in occasione della liberalizzazione della celebrazio-ne dei sacramenti secondo il rito tridentino e della rimozione della scomunica ai Vescovi ordinati da Mons. Lefebvre. Dopo due encicli-che sulla carità: “Deus Caritas Est”, e sulla speranza: “Spe Salvi”, c’era d’attendersi un terzo intervento dedicato alla fede, per completare il discorso sulle tre virtù teologali. Be-nedetto XVI ha posto la riscoperta della fede come una delle priorità del suo pontificato. Negli Atti de-gli Apostoli è presentata come “una porta sempre aperta”, che introduce alla comunione con Dio e come un cammino che dura tutta la vita. Per riscoprire il gusto di nutrirsi della

«Scelsi di essere per gli altri: i po-veri, i sofferenti, gli abbandonati, i non amati, che ero bambina e così sono stata e confido di continuare fino alla fine della mia vita. Volevo seguire solo Gesù Cristo. Null’altro mi interessava così fortemente: Lui e i poveri in Lui. Per Lui feci una scel-ta di povertà radicale». Così Anna-lena Tonelli, nata a Forlì nel 1943, racconta la sua scelta di missionaria laica tra i poveri dell’Africa, dove approda nel 1969. Molte le opere da lei attivate in Kenya e in Somalia, tra cui spiccano, a Borama, la Scuola speciale per sordomuti e bambini di-sabili e il Centro antitubercolosi, che assiste e guarisce migliaia di ammala-ti. Proprio a Borama viene uccisa il 5 ottobre 2003, di sera, mentre torna a casa, dopo trentacinque anni vissuti a testimoniare la radicalità evange-lica in terra musulmana. Annalena Tonelli è una nuova martire della carità cristiana. Nel 1963 contribuì in modo determinante a far nascere a Forlì un Comitato contro la fame nel mondo, oggi diretto da Vanni Sansovini e che sostiene un centina-

io di missioni. A gennaio 1969 lasciò l’Italia e raggiunse il Kenia a Wagir, vicino al confine con la Somalia, dedicandosi ai nomadi del deserto; aiutò in mille modi i profughi della Somalia, salvando la vita a migliaia di loro, denunciando i militari kenioti perché volevano annientare un’in-tera tribù. Da sola imparò a convi-vere con il rischio quotidiano, era continuamente minacciata, perché bianca, donna, cristiana e non spo-sata. “Non ho paura” diceva. “Sono stata in pericolo di vita, mi hanno sparato, picchiata, ma non ho mai avuto paura”. Per la sua opera ebbe dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati, il premio “Nansen Re-fugee Award”; ma fu pure espulsa dal Kenia e si trasferì in Somalia a Bora-ma, dove fondò un ospedale con 250 letti. Se in Italia era poco conosciuta, ripetendo una frase di Franca Zam-bonini “le somale emigrate in Italia, i nomadi del Kenia, i tubercolotici di Manyatta, i malati di Aids di Borama e i rifugiati del Nord Somalia, cioè loro gli sconsolati della Terra, cono-scevano bene Annalena Tonelli”.

IL SEME CHE HA DATO FRUTTO

di don MARCO BELLADELLI

2012-2013Anno della fede

L’“Anno della Fede” inizierà l’11 Ottobre 2012,

cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio

Vaticano II, e si concluderà Domenica 24 Novembre

Benedetto XVI guarda all’“Anno della Fede” come a un vero e proprio nuovo inizio, come lo fu duemila anni fa la prima evangeliz-zazione apostolica

Annalena Tonelli (Missionaria laica)

Per vivere il Natale bisogna essere amici di Gesù

“Un buon Natale metta re-almente al centro Cristo, salvatore della storia e re”: lo affermò l’Arcivescovo Eme-rito di Napoli, cardinale Michele Giordano. “Io non sono contro la gioia, la sana allegria, il regalo purchè que-ste belle cose non coprano o narcotizzino il vero e santo valore della festa. Altrimen-ti avremo vissuto un cattivo rito pagano”. Dunque come fare un Na-tale realmente cristiano? “Basta applicare e capire la parola di Dio. Cristo é ve-nuto tra di noi come perso-na umana, fatto salvo il pec-cato. Ma lui é venuto non per giudicare o condannare, ma per convertire i peccato-ri che non vanno mai giudi-cati. In sostanza, Dio con-danna il peccato, ma ama il peccatore e ne vuole la con-versione con infinita miseri-cordia. Dobbiamo quindi sforzarci piano piano di essere amici di Gesù, prendere confiden-za …con Lui. Non é facile, perché Cristo é un compa-gno di viaggio mite, ma an-che molto esigente. Che non vuole in cambio nulla. Lui dona sé stesso per noi. Ma ci chiede di seguirlo, di pren-dere la nostra Croce e di rin-

mentre vi é gente che muo-re di fame ed é uno scanda-lo. Ritengo che sia giusto ri-dimensionare il valore del denaro che non é tutto e che nessuno può mettere al cen-tro della sua vita facendone un idolo, come orgoglio o potere. Il denaro molte vol-te ci danna e non fa la nostra felicità, mal usato ci regala fiamme nell’ Inferno. Bisogna condividere le ric-chezze, metterle a disposi-zione degli altri, essere so-lidali. Un vero cristiano sa donare, non prestare. La gra-

negare noi stessi. Cristo, fi-glio di Dio, avrebbe potuto incantare tutti venendo al mondo in una reggia o con effetti speciali. Invece nasce in una stalla, dalla semplice Maria. Una lezione di umil-tà e sobrietà”. Esiste il rischio di un Nata-le ridotto a sola coreografia e regali? “Certo che esiste ed é anche molto reale. Ripeto, il rega-lo, senza sfarzo, in sé non é cattivo. Ma lo é il ridurre il Natale solo a questo, ovve-ro pranzi luculliani e regali,

tuità del dono é la caratteri-stica del cristiano”. Dunque denaro e potere non sono soddisfazioni… “Assolutamente no. Bisogna guardare alle cose di lassù e vivere degnamente il Vange-lo, mettere la Parola di Dio al centro della nostra vita. Il prestigio non porta da nes-suna parte. Vivete un Na-tale sereno, in semplicità, riacquistando umiltà e di-sponibilità verso il prossi-mo: questi sono autentici tesori per i quali avrete la vo-stra ricompensa un giorno”.

Bisogna condividere le ricchezze, met-

terle a disposizione degli altri, essere solidali. Un vero

cristiano sa donare, non prestare

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a cura di Serena Maioli

Non vuol togliere sicuramente fama al mitico Tazio, ma a Ca-steldario, paese natale di Nuvola-ri, è ubicata la sede legale di Uni-cal, la prestigiosa azienda tutta Italiana che progetta e produce gruppi termici civili ed industria-li nel pieno rispetto della cosid-detta “qualità della vita” ovvero più comfort, maggiore sicurezza, minori consumi energetici, eleva-to rispetto dell’ambiente. Quat-tro stabilimenti, due a Caorso (Pc), uno a Carbonara Po (Mn)

e uno a Casteldario (Mn); circa 300 dipendenti; filiali in Francia, Germania e Polonia; un fattura-to di circa 70 milioni di euro; una gamma di caldaie per uso ci-vile ed industriale, tutte rigorosa-mente made in Italy, che va da 18 a 10000 Kw. L’azienda mantovana è stata fon-data, insieme ad altri due soci, dall’Ing. Giovanni Jahier nel 1972. Professionista con una spiccata predisposizione verso l’innovazione, dopo una signifi-cativa esperienza presso la Belleli di Mantova, l’ing. Jahier decise di trasferire idee, desideri, progetti tecnici in prodotti realizzati nel-la sua (la proprietà è tutt’ora del-la famiglia Jahier) azienda. Sono ben 39, infatti, i brevetti ad oggi depositati (dieci anni fa Unical è stata una delle prime aziende a puntare sulla tecnologia della co-siddetta “condensazione”) che hanno portato l’azienda manto-vana ad essere leader nel settore. Oggi la proprietà ha impostato un coinvolgimento a livello di-rezionale di manager italiani, per poter affrontare il futuro con il miglior assetto societario possi-bile e, soprattutto, con una guida totalmente italiana. Durante una mia trasferta negli States ho avu-to il piacere di incontrare Sergio Fiorani, 44 anni, piacentino ma oggi residente a Mantova. Fiora-ni è general manager di Unical, con un’esperienza ventennale nel settore. Impossibile quindi rinun-ciare alla tentazione di approfon-dire l’argomento e di conoscere meglio il personaggio sfruttando l’inusuale opportunità .Dr. Fiorani, qual è la storia che la lega ad Unical?

«Sono entrato nell’azienda dell’ing. Jahier molto giovane, con notevole entusiasmo, una di-screta preparazione e non poca caparbietà che, probabilmente, sono state le qualità che hanno indotto il proprietario di Uni-cal, nel 1997, non ancora io tren-tenne, ad investirmi di un impor-tante incarico: creare dal nulla un’azienda per la produzione di apparecchi per acqua calda sani-taria. Fu così che divenni Ammi-nistratore Delegato di Sanicell. I risultati furono molto positivi: in 3 anni arrivammo a fatturare 14 miliardi di lire, una scommessa assolutamente vinta dall’ing. Ja-hier e una grande soddisfazione per me che ero stato da lui scelto. Furono anni straordinari, dove mi sentivo investito di una gran-de responsabilità ma al tempo stesso supportato da una grande fiducia, nonostante la mia giova-ne età. La classica “paura di non farcela” non mi coinvolgeva mai, mi bastava una telefonata con l’ingegnere per procedere spe-dito e prendere decisioni fonda-mentali: la grande capacità di sa-per motivare le persone è sempre stata una delle sue peculiari e più significative qualità.Rientrai in Unical 3 anni più tar-di, e mi trovai di fronte al classico bivio: scegliere se continuare con Unical o seguire il grande gruppo Saunier Duval. Non ebbi il mi-nimo dubbio. Ricordo ancora le parole dell’ing. Jahier: “Fiorani, lei deve rientrare in Unical” e io risposi “Certo ingegnere!” a metà tra gratitudine e gratificazione, una scelta che ha segnato poi la mia vita professionale. Da quel giorno è stato un susseguirsi di esperienze che non sto ad elenca-re, che mi hanno portato a consi-derare Unical un’Azienda specia-le, realmente con la A maiuscola. Qualche anno fa fui convocato direttamente dall’ing. Jahier, che mi informò della sua decisione per un piano di sviluppo e con-solidamento aziendale in grado di garantire un lungo futuro ad Unical, nello stile da lui deside-rato. Mi volle inizialmente a capo del settore Ricerca e Sviluppo ed ancor più coinvolto nelle attività tecniche aziendali; quindi mi fece entrare, insieme ai colleghi Simo-

cuore pulsante dell’azienda. Da anni siamo considerati dei for-ti innovatori nel settore, a volte dei pionieri: vantiamo 39 bre-vetti depositati, abbiamo oltre 30 tecnici che operano in Ricer-ca e Sviluppo ed è nostro il pro-dotto piu’ tecnologico in assoluto nel settore professionale (centra-lizzato). Pensi che questo proget-to ha comportato oltre 2 anni di lavoro per un team di 12 tecnici: con questo prodotto, presentato alla fiera di New York del 2008, siamo poi entrati nel mercato Americano. Un autentico fiore all’occhiello in fatto di tecnolo-gia per l’azienda. Penso che que-sto modo di operare sia il più stra-tegico da perseguire per il futuro, cercando di anticipare il mercato, consci, al tempo stesso, che dob-biamo saperci calare in una realtà commerciale sempre più difficile e competitiva. Stiamo lavoran-do con grande entusiasmo su un piano di Ricerca e Sviluppo qua-driennale, e sono convinto che sapremo realizzare prodotti in li-nea con le aspettative del merca-to, che daranno importanti chan-ces al futuro di Unical».Come vi muovete e vi collocate a livello commerciale?«Unical sviluppa un’importante attività commerciale sia a livello nazionale che estero: sopratutto a livello nazionale i risultati con-seguiti sono importanti. Unisco-no, infatti, una presenza della rete di vendita ben distribuita sul ter-ritorio ad un lavoro specifico vol-to al mantenimento del prodotto Unical su una fascia alta di mer-cato. Per completezza di gamma prodotti e tecnologia degli stessi, Unical si posiziona sulla stessa fa-scia di mercato dei grandi gruppi tedeschi; nel corso dell’anno ab-biamo inoltre avviato un nuovo progetto commerciale che ci por-terà ad avere concessionari Uni-cal in quasi tutte le città italiane con l’obiettivo di consolidare, in modo deciso, la nostra posizio-ne in Italia e di dedicarci a svilup-pare maggiormente l’export. Sia-mo presenti in Europa con filiali in Germania, Francia e Polonia, e tramite partnerships negli altri paesi: lo scorso agosto abbiamo aperto uno show room con uffi-cio di rappresentanza a Pechino.

Siamo impegnati per acquisire quote di mercato soprattutto in USA, mercato difficile dal punto di vista delle omologazioni tecni-che di prodotto, ma nel quale cre-do molto. Il mese scorso abbiamo sottoscritto accordi con impor-tanti partners americani e questo infonde fiducia sulla buona riu-scita dei nostri propositi».Una domanda un po’ provoca-toria… perchè pur essendo man-tovana conosco poco l’azienda Unical?«Mah, forse abbiamo lavorato tanto e pensato poco ad appari-re! A parte gli scherzi, riteniamo che l’aspetto pubblicitario, per la struttura commerciale in cui ope-riamo nel settore di appartenen-za, possa in fondo offrire un va-lore aggiunto limitato. I nostri investimenti commerciali vengo-no, pertanto, direzionati verso la formazione della nostra rete com-merciale operante sul territorio, e nell’informazione alle categorie professionali specifiche, in gra-do di valorizzare con la clientela i nostri prodotti (studi tecnici, di architettura, rivenditori,etc...).Posso concordare con lei che que-sto, in effetti, potrebbe compor-tare una limitata visibilità del marchio, ma in realtà contribui-sce a fidelizzare la nostra struttu-ra commerciale. D’altra parte, il progetto di creazione dei conces-sionari accennato prima, contri-buirà sicuramente ad aumentare la nostra visibilità.Colgo l’occasione della sua in-tervista per invitare lei, i vostri lettori nonchè tutti coloro che desiderano conoscere meglio la nostra azienda, alla prossima Mo-stra Convegno Expoconfort che si svolgera’ a Milano il prossimo Marzo (dal 27 al 30/03/2012), quando verrà celebrato il 40° an-niversario di Unical». Gli Stati Uniti sono più vicini e la nostra piacevole chiacchierata col dr. Fiorani, realmente illumi-nante, sta per concludersi. Ci vie-ne spontanea una battuta: come chiuderebbe questa intervista dr.Fiorani? Sono certa che, an-che se non è il suo campo, mi sa-prà dare la dritta giusta…«Come sempre si fa, con i rin-graziamenti! A volte occorre co-gliere al volo le occasioni che ca-pitano, come questa, per farlo. Un ringraziamento sicuramente verso la famiglia Jahier, che con grande coraggio e coerenza ha de-ciso di avviare il passaggio gene-razionale di Unical per garantire una continuità all’azienda secon-do una gestione in stile impren-ditoriale. Ma un ringraziamento va anche a tutti coloro che ogni giorno, anche nelle piccole cose, operano per il bene di Unical: la compattezza e la serietà penso sia-no le armi più efficaci per riuscire a superare una così intricata situa-zione economica mondiale».

L’azienda mantovana è stata fondata, insieme ad altri due soci, dall’Ing. Giovanni Jahier nel 1972. Oggi ha 300 dipendenti e fattura 70 milioni di euro

Unical Ag SpaGruppi termici civili e industriali: un’eccellenza tutta italiana

Sopra: ottobre 2011, da sx Sergio Fiorani

sigla l’accordo negli USA con il partner Americano

ter competere, saper competere. Possiamo contare sulla grande professionalità presente in azien-da, soprattutto nei ruoli chiave, dove annoveriamo persone che operano in Unical da diversi anni e che, oltre ad essere una garanzia per il futuro, rappresentano sicu-ramente un valore aggiunto per l’azienda. La fidelizzazione dei dipendenti, deve sapere, si tra-muta necessariamente in attacca-mento all’azienda: il turn over di personale che registriamo è quin-di molto limitato». Il futuro richiede un sempre maggiore impegno verso pro-dotti in grado di garantire ri-sparmio energetico e salvaguar-dia ambientale: come vi ponete all’ interno di questo contesto?«L’aspetto tecnologico è ciò che ci ha sempre contraddistin-to: il patrimonio tecnico crea-to dall’Ing. Jahier rappresenta il

na Savoldo (Direzione finanzia-ria) e Paolo Ferrarati ( Direzio-ne Commerciale), nel consiglio di amministrazione dell’azienda fino ad allora composto solo dai membri della famiglia Jahier, con l’intento di creare un gruppo di lavoro con le più diverse compe-tenze ed esperienze. Il passo suc-cessivo fu il mio coinvolgimento in azienda a livello societario, in-sieme a quello della dr.ssa Savol-do: onorato della fiducia riposta in me negli anni, quest’ultima de-cisione della famiglia Jahier non fece che accrescere la mia soddi-sfazione personale e a cementare quella determinazione ad operare per il continuo sviluppo di Uni-cal che ha contraddistinto il mio operato sino ad oggi».Come si vince dr. Fiorani la sfi-da del futuro? La concorrenza asiatica per esempio...«Più che vincere è necessario po-

L’ing. Giovanni Jahier

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26 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

Stefano Pain, passione italiana in giro per il mondo

E’ arrivato a suonare a Miami, Ibiza e Mykonos

Ha aperto il Red Carpet nello spazio che fu della Centrale del Latte. Nuovo stile, nuovo design, nuova linfa creativa Info 3355460254 - 3496653287

Red CaRpet a CRemona, una gRintosa novità

Capodanno a Rio, david guetta staR

David Guetta sarà la superstar del concerto sulla spiaggia di Ipanema per Capodanno. Lo stesso evento ne-gli anni ha ospitato stars del calibro degli U2 e Rolling Stones

Continua il nostro viaggio nel mondo dei top djs italiani che si fanno largo nel panorama dei locali mondiali. Tocca a Stefa-no Pain il quale dalla sua Ales-sandria dov’è nato è arrivato a suonare a Miami, Ibiza, Myko-nos e a collaborare con dj pro-ducer di fama mondiale. Come tutti i più intraprendenti ha an-che fondato una sua etichetta discografica per poter avere la libertà creativa di cui ha biso-gno. Lo abbiamo intervistato.Qual’ è il tuo marchio di fab-brica? cosa ti distingue dagli altri?«Credo sia la mia musica. E’ caratterizzata da un ritmo co-stante che si unisce alla melo-dia. Nei miei set, che nel tem-po sono diventati più house e poliedrici, cerco di condensa-re anni di esperienze in studio e nei club di mezzo mondo. Quando ci riesco è un’emozio-ne unica, perché la musica è ma-gia!».Due obiettivi che ti poni pri-ma di iniziare una serata?«Dunque… penso sempre che voglio fare una grande sera! Al-

tri obiettivi non ce ne sono. Il mio pensiero è sempre uno, far ballare tutti quanti, non ce n’è un altro. E’ sempre come se fosse la prima volta! Sia che il locale sia pieno, è di solito lo è, sia che sia una serata da costruire met-tendoci il cuore, arrivo in con-sole con la voglia di dimostrare la mia passione per la musica».Hai fondato una tua etichetta discografica, con quale scopo?«Ho fondato Bootylicious per-ché spesso quando collabori con altre etichette devi scendere a compromessi, anche commer-

ciali. Con la mia etichetta posso dare invece sempre un indiriz-zo ben preciso alle mie sonorità. Devo dire che in questo perio-do le soddisfazioni sono tante, a livello musicale. Il mio remix di “Far L’Amore” di Bob Sinclair & Raffaella Carrà è stato suo-nato in tutto il mondo e pubbli-cato sulla label di Bob Sinclair. E tanti, tantissimi top dj di tut-to il mondo suonano sempre i

miei dischi: Da David Guetta ad Avicii, fino a Fatboy Slim». Che idea ti sei fatto sul pubblico che ti se-gue? Chi sono?«Diciamo che ho ca-pito di essere un dj da main room e da club, ovvero da suoni poten-ti che piacciono sia ai giovanissimi sia a chi ha 30 anni. E’ comun-que un pubblico omo-geneo, appassionato di musica più che di ec-cessi! Siccome anche io faccio una vita tran-quilla, non è male...».Inutile dire che anda-

re ad ascoltare i Djs dal vivo è sempre la scelta migliore per capire la differenza tra un buon performer e uno grande.

Per questo vi indico alcune date in cui si può ascoltarlo:

2/12 Kinky Bologna3/12 Mediterraneo Asti

31/12 RUSSIA, VERSAL CLUB

LIVING THE NIGHT

La Capannina, tra passato e presenteCapannina Club, così si chiama il nuovo locale che nasce come palcoscenico della nightlife Brianzola. Il locale risulta acco-gliente, ricercato e indirizzato verso uno stile di modernità e semplicità ed è suddi-viso in due zone distinte, Lounge e Club. La prima accoglie all’ingresso: grazie ai suoi colori ispirati al passato ed ai suoi dettagli di contemporaneità, e regala

un ambiente suggestivo, unico. E’ una finestra sul passato artistico italiano da un lato, opposta ed unita ad un’altra aperta sulla musica contem-poranea offerta dai Djs nella zona Club. Grazie al suo design, Capannina Club rende ogni cliente protagonista e artefice di tutte le emozioni che na-scono durante la serata. Steve Cremonesi e Carlo B conducono in una ri-

scoperta musicale italiana e straniera che si mescola alle migliori hit contempora-nee. Per completare l’offerta musicale, in console arrivano anche noti artisti come Stefano Pain, Molella, Robertino e tanti altri. Al loro fianco, le voci di Michael Milazzo e Khady. La zona Lounge è stata creata all’ingresso del locale. E’ pensata per accogliere l’ospite in un ambiente pieno di tradizioni e al contempo pieno di dettagli di modernità e mondanità. Tra immagini della storia musicale ita-liana e scintillii di luci è un luogo dove ritrovare lo stile “Capannina”. Il Club è composto da 3 prive distinti e separati, anche se ognuno di essi è sempre pro-tagonista e punto focale di ogni serata. Tra giochi di specchi, legni, luci e colo-ri, esso diventa poi un ambiente unico e ricercato dove la selezione musicale dei nostri artisti Steve Cremonesi, Carlo B, Stefano Pain, Molella , Robertino 101 e molti altri guest Djs, creerà un’arena di divertimento e spensieratezza.

Il mio pensiero è sempre uno, far ballare tutti quanti, non ce n’è un altro

di Paolo Filipin

la “dritta”

Londra Ministry of Sound

Non c’è alcun dubbio: da ol-tre vent’anni è il vero para-diso della cultura clubbing mondiale. Cinque sale, quat-tro bars e quattro piste da bal-lo rendono il Ministry un’oc-casione da vivere in pieno. Djs di fama mondiale accanto a emergenti che imparano fa-cendo il loro mestiere.

www.ministryofsound.com

Parigi Le Queen

Forse il locale più cool del momento, è frequentato dai djs più apprezzati del mondo tra i quali Bob Sinclair e Steve Lawler. È aperto tutti i giorni ma vi consiglio il lunedì e il mercoledì. Attenzione al look , senza quello giusto non si en-tra nemmeno pagando il dop-pio. Ingresso dai 15 ai 30 euro a seconda della serata.

www.queen.fr

BarcellonaClub Fellini

Il locale è stato riaperto pro-prio quest’anno e sta diven-tando un punto di riferi-mento soprattutto per chi ama il gusto un po’ trash e sovraccarico spagnolo. Ha tre sale denominate Mir-ror Hall, Bad Room e Red Room con musica diversa e ambientazioni diverse (si spazia dal punk alla mini-mal alla techno). Il dressco-de è benevolo , un cartello recita “Tu sabràs como vi-stes mejor”.. saprai come ve-stirti no?

www.clubfellini.com

RomaMicca Club

Nella capitale vorrei segnalar-vi un locale che si contraddi-stingue per scelte accurate. Il Micca Club si è imposto come punto di riferimento nel pa-norama dell’intrattenimento nazionale e non solo, ponen-dosi al pubblico come un lo-cale di design dalle atmosfere retrò e un contenitore di pro-poste culturali che vanno da spettacoli di Burlesque e Va-rietà, a concerti jazz, a dj set in vinile, accompagnati sem-pre da un servizio di cocktail.

www.miccaclub.com

PragaMecca Club

Il Club Mecca è diventato uno dei club più popolari nella Repubblica Ceca, gra-zie soprattutto al suo lineup di qualità. Mecca ha accolto gli assi della musica dance come Armand van Helden, Bob Sinclar, David Morales, Deep Dish, Jaydee, Markus Schulz, e molti altri. Il club pubblica un bollettino pe-riodico bimestrale intitolato Mecca Magazine, una pub-blicazione unica sul mercato ceco. La Mecca è stata pre-miata con l’appartenenza a The World’s Finest Clubs.

StoccolmaKharma Club

Pochi sanno che la fred-da Stoccolma ha una delle night life più effervescenti del mondo. Il Kharma è uno dei locali storici della città sorgendo nella centralissima Sturega-tan. Il fascino dell’oriente si fonde qui con la pulizia e calma scandinava dando vita a un mix davvero interessan-te. Nelle serate più in voga è facile imbattersi in una fol-la festosa che balla le hits del momento.

www.kharma.se

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28 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

Il18 dicembre al Pala-cover di Villafranca (VR) direttamente dai palchi dei teari europeiwww.eventiverona.it

EN EVENINGOF BURLESQUE1 WHITE LIES

A PADOVA2Il 2 dicembre al Gran Teatro Geox sarà uno degli appunatmenti più “rock” della stagione www.zedlive.com

Ha inaugurato con successo “Il Grande Teatro”, rassegna orga-nizzata dal Comune di Verona e da Fondazione Atlantide-Teatro Stabile d’Innovazione. Tra di-cembre e gennaio 2012 la ras-segna prosegue con personalità d’alto calibro, con spettacoli che si alternano tra il classico, il mo-derno e il contemporaneo. In sce-na fino al 4 dicembre, è “Roman e il suo cucciolo” di Reinaldo Povod con Alessandro Gassman nel duplice ruolo di protagonista e regista. Dopo “La forza dell’abitudine” di Thomas Bernhard e dopo “La parola ai giurati” di Regi-nald Rose, Alessandro Gassman mette ora in scena un altro testo contemporaneo che negli anni ‘80 ottenne un grande successo a New York. La forza drammatica dell’opera si basa sul rapporto irrisolto fra un padre nevrotico (semianalfabeta e spacciatore di droga) e un adolescente che vuole emanciparsi attraverso lo studio ma che nasconde al padre la sua dipendenza dall’eroina. Dal 13 al 18 dicembre, prodotto dal Teatro Stabile di Brescia e dal Teatro degli Incamminati, andrà in scena un capolavoro del teatro mondiale del Novecento: “Servo di scena” di Ronald Harwood, che curò anche l’adattamento cinematografico dell’omonimo film di Peter Yates del 1983. Ne sarà protagonista Franco Bran-ciaroli, attore e regista; l’opera è un appassionato omaggio al teatro e alla sua gente, nonché una ricostruzione d’epoca che fa da cornice agli ultimi successi

di un grande attore al tramonto che deve la sua sopravvivenza alle cure e alle attenzioni costanti del suo umile servo di scena. Quarta opera in programma, dal 10 al 15 gennaio, “Quello che prende gli

schiaffi” di Leonid Nikolaevič Andreev, nell’adattamento di Glauco Mauri che ne cura anche la regia. Ne sono protagonisti lo stesso Glauco Mauri e Rober-to Sturno, una delle coppie più

apprezzate della scena naziona-le; un uomo vuole fuggire dalla società in cui vive dove tutto è dominato dall’egoismo, dall’in-differenza e dal denaro, divente-rà così un clown e salirà sul pal-coscenico da dove potrà ridere del suo dolore e potrà gridare la sua ribellione. Dal 24 al 29 gen-naio torna il teatro di Eduardo, nell’interpretazione del figlio Luca De Filippo che è anche regista dello spettacolo. In pro-gramma la commedia “Le bugie con le gambe lunghe”, scritta nel 1947. La storia è incentrata sugli intrighi che alcuni vicini di casa intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, dignitoso e fiero. Info: www.teatrodiverona.it

La rassegna dell’allegria e delle risateLa rassegna “Divertiamo-ci a teatro” è iniziata nel migliore dei modi: gran-de successo per i primi due spettacoli “La verità” e “Finchè c’è la salute”, con attori e personaggi di prim’ordine nel pa-norama teatrale italiano. La prima data ha porta-to sul palcoscenico Mas-simo Dapporto e Bene-dicta Boccoli, la seconda il duo Cochi e Renato, confermando la rassegna come una delle più atte-se in tutto il Veneto. Tra dicembre e gennaio il ca-lendario di eventi prose-gue con la fortunata com-media musicale “Stanno suonando la nostra can-

zone” di Neil Simon con Giampiero Ingrassia, Si-mona Samarelli (5 – 6 – 7 dicembre), per la regia di Gianluca Guidi. La commedia nasce in segui-to all’amicizia tra Simon e Hamlisch; quest’ulti-mo iniziava la sua bur-rascosa relazione con la giovane paroliera Carol Bayer Sager. I racconti del musicista al proposi-to intrigarono a tal pun-to Simon che decise di sviluppare la commedia intorno alla tempestosa e divertente storia d’amore tra i due. Il 18 e 19 gen-naio, dopo il successo del debutto estivo al Teatro Romano all’interno del

“Festival shakespeariano”, va in scena “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia di Gioele Dix con i comici di Zelig e i musi-cisti Petra Magoni e Fer-ruccio Spinetti. Nei primi giorni di febbraio (1-2-3) un trio al femminile To-sca D’Aquino, Rober-ta Lanfranchi e Samuela Sardo si presenteranno al pubblico con “Smet-ti di piangere Penelope”, commedia che vede tre ragazze over 30 raccon-tarsi sul tema dell’amore e della gravidanza su una colonna sonora di can-zoni del pop-rock italia-no e internazionale. Info: 045.8006100.

Grande successo per i primi due spettacoli :“La verità” e “Finchè c’è la salute”

Tra dicembre e gennaio 2012 la rassegna prosegue con spettacoli che si alternano tra il classico, il moderno e il contemporaneo

Prosegue la pluriennale rassegna teatrale, all’insegna della qualitàLa mitica “Iena” torna a teatroDopo il successo dello spet-tacolo “Sono romano ma non è colpa mia” Enrico Brignano, attore e showman espressione di una comicità bonaria e popolare, torna col nuovo spettacolo “Tutto suo mio padre”, in cui racconta le vicende dell’Italia di oggi con il suo fare istrionico e coin-volgente ma mai sopra le ri-ghe. Lo spettacolo, dedicato al padre recentemente scom-parso, trascinerà il pubblico in un vortice di aneddoti ed emozioni, senza mai scadere nel banale o nel consueto. Attualmente impegnato nella co-conduzione de “Le Iene” con Ilary Blasi e Luca Argentero, il comico roma-no è maturato artisticamente all’Accademia per giovani comici creata da Gigi Pro-ietti e ha fatto la sua gavetta televisiva come barzellettiere alla prima edizione de “La sai l’ultima?”. Dal 1998 al

2000 conosce il successo in “Un medico in famiglia” e nello stesso periodo, firma la regia di “Si fa presto a dire amore”, suo primo film. Nel 2001, nel fim “South Ken-sington”, recita al fianco di Rupert Everett e, dal 2008, fa parte del cast dei comici di “Zelig”, che lo ha definitiva-mente consacrato come uno dei migliori. Brignano porte-rà il nuovo show nei teatri di tutta Italia, contemporanea-mente all’impegno televisivo che lo vede nella nuova veste di presentatore.

Info 0376 220055

28 gennaio 2012- Mantova, Palabam

I brillanti Ale e Franz, tra televisione e teatro Dieci incontri, a volte scontri, a volte attese. Dieci fasi della vita su cui ridere, sorridere e riflettere. Incontri parados-sali in cui la vita ordinaria di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio che ne rivela tutte le contraddizioni. Due uomini – in alcuni casi ami-ci, in altri nemici, ogni tanto sconosciuti - incrociano i loro destini sul ciglio di una stra-da, in un rumoroso ospedale, su una panchina all’ombra di un parco, nell’asetticità di un call-center, in una sala d’aspetto, in una vitalissima bocciofila o sul cornicione di un palazzo. Tutto questo è “Aria precaria”, nuovo spet-tacolo di Ale e Franz scritto con Martino Clericetti, An-tonio De Santis, Rocco Tani-ca, Fabrizio Testini, che porta in scena tutta la simpatia del duo comico per eccellenza, duo reduce da un successo televisivo sempre crescente.

Nello spettacolo si alternano luoghi sospesi a mezz’aria fra il serio e il faceto, luoghi in cui l’aria che si respira è a volte dolce, altre volte salata, molto spesso precaria. Attra-verso una comicità surreale emergono due uomini che si mostrano nei loro aspetti più ridicoli, nelle loro più assur-de ostinazioni, e nelle loro fragilità, situazioni cui ogni spettatore potrà riconoscersi. Tutto questo all’interno di un spazio bianco astratto che di volta in volta la luce tra-sformerà in un luogo diverso.

Info 030 348888

17 dicembre 2011- Brescia, Palabrescia

Cochi e Renato: gag e canzoni all’insegna della spensieratezzaIl mondo surreale di Cochi e Renato quest’anno approda sui palcoscenici italiani con “Finchè c’è la salute”, spet-tacolo summa dei cavalli di battaglia e di nuove trovate dalla denotazione divertente e dall’umorismo graffiante fatto di non-sense del duo comico più applaudito degli ultimi quarantanni…e più. “Finchè c’è salute”, dove la leggerezza regna sovrana “come la nebbia in Valpa-dana”, deve il suo nome al titolo di una canzone scar-tata dal Festival di Sanremo qualche anno fa. Gag, canzoni, modi di dire, gesti che nell’arco degli anni sono entrati a far parte del nostro modo di vivere faran-no da corollario a uno spet-tacolo che racconta la storia

della comicità italiana. Proprio dagli esordi prende avvio lo spettacolo che pro-porrà anche una quindicina di canzoni, dalle classiche “E la vita la vita” o “La gallina” a “Finchè c’é la salute” fino a brani nuovi in cui è spiegata la filosofia del duo: “Andiamo avanti per tutti, bambini, giovani, sono tanti e non ce l’aspettavamo, an-ziani con lo scopo di diverti-re, il nostro obbiettivo. Ovviamente finiamo con la tosse”. Info: 0376 220055

17 dicembre 2011, Mantova, Palabam

Teatro Nuovo: grandi successi per la rassegna che proclama il divertimento a Verona

Grande Teatro a Verona tra dicembre e gennaio

SPETTACOLIdi Federico Martinelli

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IL 9 dicembre al Gran Teatro Geox-Padova energia e capacità di saper divertirewww.zedlive.com

Il 10 dicembre al Gran Teatro Geox- Padovapoesie e acrobazione coi Sonics in “Meraviglia” www.zedlive.com

GOGOL ACOUSTIC BORDELLO

SONICS AL TEATRO GEOX 43 JOVANOTTI

A TRIESTE5il 12 dicembre al Pala-sport un concerto live grandioso e originale in stile Lorenzowwwzedlive.com

Grande musica sui palcoscenici di EventiGrande musica, a gennaio 2012 sui palcoscenici di even-ti. Il 23 gennaio al Teatro Filar-monico di Verona torna Ra-phael Gualazzi, che in questo periodo sta girando l’Europa portando anche in Francia, Germania, Austria e Svizze-ra il suo irresistibile concerto. Lo spettacolo, nuovo rispet-to a quello dello scorso anno, porterà assieme a lui Chri-stian Chicco Marini (batte-ria e percussioni), Alex Gor-bi (contrabbasso), Luigi Faggi Grigioni (tromba e flicorno),

Max Valentini (sax baritono e contralto), Enrico Benvenuti (sax tenore) e Giuseppe Con-te (chitarra). Il concerto per-metterà di riascoltare l’album “Reality and Fantasy Special Edition”. Qualche giorno dopo, il 27 gennaio, al Teatro Camploy, sarà il turno di Remo Anzo-vino, nuova rivelazione del-la musica strumentale italiana che proporrà concerto d’emo-zionante originalità. Accompagnato da Marco An-zovino (chitarre) e Gianni Fas-setta (fisarmonica), trio con

alle spalle più di 100 concer-ti nei migliori festival italiani ed europei e con un impatto live esplosivo, Remo Anzovi-no suonerà dal vivo le sue can-zoni senza parole, una scaletta che comprende il meglio dei tre album – tutti lavori che hanno conquistato il n. 1 del-la classifica italiana di iTunes – Dispari (2006), Tabù (2008) fino all’ultima perla Igloo, con cui è riuscito a comporre una moderna sinfonia scritta per un’orchestra di oltre 40 ele-menti. Info: www.eventiverona.it

Il 23 gennaio al Teatro Filarmoni-co di Verona torna Raphael Gualazzi

I soliti idioti, di nuovo a teatro

Rocco Pappaleo: tra teatro e canzone

“Attenzione! I personaggi di que-sto programma sono degli idioti che fanno e dicono cose non adatte ai minori e ad adulti molto seri...” così si presenta il nuovo spettacolo di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, duo nato in una nota emit-tente televisiva che ha raccolto un successo sempre crescente tra i gio-vani per i loro sketch provocatori, irriverenti e sopra le righe. Duran-te lo spettacolo i vari personaggi si alterneranno portando sul palco vecchi e nuovi episodi, ma soprat-tutto le loro canzoni dissacranti eseguite dal vivo assieme alla band “Gli Gnomi”. “I soliti Idioti” torna a teatro con sketch che alternano risate ad incredulità e ad una stra-ordinaria abilità a cambiare faccia e personalità creando protagonisti ispirati alla borgata romana e alla Milano bene, fino al tema della mafia e del rapporto genitori-figli.

Info 045.8039156

“Una Piccola Impresa Meridio-nale” è un esperimento di tea-tro-canzone dove la narrazione entra ed esce dal modulo can-zone per raccontare storie buffe e romantiche per divertirsi e ri-flettere. Lo spettacolo è un mix di canzoni alternate da piccoli “viaggi” intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Per raccontare le emozioni che hanno portato alla nascita del-lo spettacolo è Pappaleo stesso a scrivere: “Amo il cinema, ma ho bisogno del palcoscenico./

Chiedetevi cosa vuole un atto-re dal teatro, vuole che quando prende una pistola e spara i vo-stri cuori abbiano un sussulto e quando muore vuole che sof-friate perché non potrete più ve-derlo fino alla sera seguente./E se invece della pistola prende una chitarra, spera che le note si accordino ai vostri sentimen-ti./ Chiedetevi ora cosa vuole il pubblico, la gente ha bisogno di commuoversi, la vita spesso non ha scopo, si svolge ovunque ar-bitrariamente di nascosto./ Il

teatro ha la forza del presente, è mentre sta accadendo, è vivo e in vista ed ha bisogno di una cosa sola: della vita, per questo la vita ha bisogno del teatro./E sarà sempre così”. Tutto que-sto è lo spettacolo di Pappaleo, emozioni per una prova d’atto-re eccezionale.

Info 045.8039156

Nonni, genitori e bimbi a teatro tutti insieme

L’Orchestra da Camera di Man-tova lancia un’iniziativa inedita dal titolo suggestivo “Madama DoRe” e dal sottotitolo esplica-tivo “Musica formato famiglia”. Di cosa si tratti è presto detto: un ciclo di concerti domenicali, nel meraviglioso Teatro Bibiena di Mantova, per famiglie al com-pleto, dai nonni ai nipoti, così da permettere a tutti di avvicinarsi alla musica in un contesto affet-tivo e di condivisione generazio-nale. Con un’attenzione speciale alla musica, alla sua diffusione e alla sua divulgazione, scendono in campo i musicisti raccontan-do, in prima persona, i contenuti dei brani ed il ruolo fondamenta-le che l’arte dei suoni ha in ogni società e in ogni cultura. La ras-segna punta a offrire strumenti utili a tutti per capire più a fondo questa affascinante ed unica for-ma di espressione. Ogni appunta-mento prevede, infatti, un breve momento introduttivo, nel qua-le si esaminano in maniera sem-plice e coinvolgente i contenuti, le melodie, le caratteristiche dei brani in programma; segue quin-di il concerto. Suono e parola, ascolto e spiegazione si integra-no e propongono un modo nuo-vo di vivere l’esperienza della mu-sica dal vivo. Programmi ed esecutori d’alta

di Santa Cecilia diretta da Car-lo RizzariL.v. Beethoven, Sinfonia n. 7 in la maggiore op.92Domenica 15 gennaioTeatro Bibiena, ore 11“Schumann e il fantastico mon-do dell’infanzia”Giovanni Bietti, pianoforte e narratoreMusiche di R. SchumannDomenica 19 febbraio Teatro Bibiena, ore 11“Stelle filanti di strumenti e coriandoli di note”I Solisti dell’Orchestra da Came-ra di Mantova introdotti da Au-gusto MorselliC. Saint Saëns, Il Canevale degli animali Domenica 18 marzo Teatro Bibiena, ore 11“Quando la musica si fa piccina”Musicisti dei Corsi di Perfezio-namento dell’Accademia Nazio-nale di Santa Cecilia introdotti da Giovanni BiettiMusiche di W.A. Mozart, F. Schubert, J. Brahms.Abbonamenti a prezzi estrema-mente contenuti (12 euro adul-to; 8 euro bambino).La prevendita è in corso alla sede dell’orchestra da Camera di Man-tova, a Mantova in piazza Sordel-lo 12, Tel. 0376 1961640 [email protected]

qualità ma il tutto guidato e ca-librato in un contesto di sapien-te leggerezza. Nel dettaglio, ecco i 4 appunta-menti, il primo dei quali in pro-gramma domenica 11.Domenica 11 dicembre Teatro Bibiena, ore 11“Viaggio allal scoperta della set-tima meraviglia”Con la Juniorchestra Advan-ced dell’Accademia Nazionale

Un ciclo di concerti domenicali, nel meraviglioso Teatro Bibiena di Mantova, per famiglie al completo

da non perdere

Marco Paolini a granderichiesta all’ITIS GalileoDopo lo straordinario succes-so dell’ anno scorso, Marco Paolini torna a Brescia con la nuova produzione: “Itis Ga-lileo”, spettacolo scritto dallo stesso Paolini e da Francesco Niccolini. “Itis Galileo” rac-conta una rivoluzione, un se-colo che ha rivoltato il modo di vedere il mondo e in cui si racconta di un uomo che ha avuto il coraggio di mettere in moto la Terra e di scuote-re le idee giudicate sino ad allora indubitabili. “Questo spettacolo non approfondi-sce la tradizionale dialettica fede-ragione, ma piuttosto indaga sulla discussione a tre tra fede, ragione e superstizio-ne.” - scrive nelle note di regia Marco Paolini. “In fin dei conti, giocare al lotto è più fa-cile che pensare o guadagnarsi

il paradiso onestamente, an-che se il calcolo delle proba-bilità non dovrebbe indurre nessuno a giocarci”. Sfida non facile, questo racconto, ep-pure il grande affabulatore la vince, grazie a uno spettacolo costruito con intelligenza e ritmo, mescolando racconto e spiegazioni mettendo in gioco il suo modo d’essere ironico. Non solo uno spettacolo ma un dialogo con il pubblico, non sui massimi sistemi, ma su un minimo comune e mul-tiplo: la vocazione scientifica. Info: 030 348888

21 gennaio- Brescia, Palabrescia

I grandi eventi di Zedlive tra dicembre e gennaioSaranno numerosi gli eventi che caratterizzeranno le se-rate organizzate da Zed! tra dicembre e gennaio. Impos-sibile segnalarli tutti, meglio visitare il sito internet www.zedlive.com. Sarà Zucchero a inaugurare il mese, il 3 di-cembre all’Arena spettacoli di PadovaFiere. Il tour si carat-terizza per essere un live -tra passato e presente- dall’elevata qualità musicale. Pochi gior-ni dopo, l’8, al Gran Teatro Geox, sarà il turno di Marco Mengoni, artista rivelazione del 2010, quando, partendo da XFactor, ha collezionato un doppio disco di platino, un EMA, un Wind Music Awards e un premio TRL “Man of the year. “Solo Tour”, avrà in scaletta i nuovi lavori dell’album e i suoi successi. Il Teatro Malibran di Venezia, ospiterà il 10 dicembre la mu-sica d’autore di Ivano Fossati. Sarà il suo ultimo tour, basta questa notizia per farne un evento imperdibile. Lo spet-tacolo rivela un Fossati quan-to mai riflessivo e disilluso,

ma con la consueta capacità di offrire uno sguardo lirico sulla realtà. Si torna al Geox il 18, con Luca Carboni per un delicato viaggio in musica fat-to di storie di provincia, amici e amore, in un parallelo tra gli anni ’80 e oggi. Il 20 gennaio 2012, sempre al Geox, gran-de teatro con “Sogno di una notte di mezza estate”, per la regia di Gioele Dix e la par-tecipazione dei comici di Ze-lig. Il 27 gennaio, sullo stesso palcoscenico uno dei cantanti più apprezzati: Michele Zar-rillo. E, in tutto questo elenco non vi abbiamo parlato di Ale e Franz, di Enrico Brignano, di Teo Teocoli, dei Negrita e…di molti altri.

Città e provincie del Veneto

16 dicembre, Palacover, Villafranca (VR) Teatro Camploy, Verona

Verona

Madama DoRe e la musica è per famiglie

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30 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

Alla scoperta del PerùAssolutamente ultrasoni-ca, innovativa, straordinaria in un paese ricco di fascino, misteri e paesaggi di una bel-lezza mozzafiato. Siamo in Perù, a Lima, nella speran-za di svelare il mistero sulle spettacolari linee Nazca, li-nee tracciate sul terreno de-sertico che si estendono per una cinquantina di kilome-tri tra Nazca e Palpa. 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, includendo profili stilizzati di animali famosi nella zona. Le linee sono tracciate ri-muovendo le pietre con-tenenti ossidi di ferro dal-la superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro. La pianura di Nazca è ven-tosa, ma le rocce della su-perficie assorbono abba-stanza calore per far alzare l’aria proteggendo il suolo. La leggenda vuole siano pi-ste di atterraggio per gli ufo, attraverso un volo in eli-cottero potremmo dare noi stessi una nostra personale impressione anche se sarà lo stupore a toglierci ogni pa-rola. Interessante poter assaggia-re un gustoso piatto a base di pesce macerato e piccan-

sulla spiaggia recentemente ultimata in Perù su proget-to dell’architetto peruvia-no José Orrego dello studio Metropolis.L’abitazione sorge sulla co-sta di Lima, a pochi passi dal mare. Le sue morbide curve, tipiche dell’architet-tura brasiliana degli anni sessanta, “incorniciano” la vista mozzafiato sulla spiag-gia e sulle vicine isole.L’architettura esterna è di-segnata da una scatola bian-ca sopralevata che si affaccia sulla spiaggia. Qui trova spa-zio una piscina all’aperto, il cui rivestimento in mosaico

te senza dimenticare una spruzzatina di limone, uni-co ed inimitabile. In que-ste terre meravigliose non potevamo non trovare una villa degna di effetti specia-li ad ogni angolo di osserva-zione.Moderne geometrie curvilinee ed il bianco come colore predominante, con-trastato dal rosso vivace di alcuni elementi, ricordano il design d’interni di Aran-cia Meccanica o 2001 Odis-sea nello spazio. Ma non si tratta della scenografia di un nuovo film di Stanley Kubrik, bensì della Palabri-tas Beach House, una casa

rosso acceso contrasta con il bianco della cornice cur-vilinea.Uno dei lati esterni presen-ta un disegno a griglia, con aperture che conferiscono trasparenza agli spazi inter-ni senza tuttavia sacrificare la necessaria privacy. Vetra-te scorrevoli a tutt’altezza consentono la perfetta inte-grazione della terrazza con la zona giorno.Le stanze della zona notte, sistemate al livello sotto-stante, si affacciano tutte su un patio interno per la mas-sima intimità. La camera da letto principale è situata in-vece al primo piano, proget-tata in modo da offrire una spettacolare vista sull’oce-ano.Ogni singola parte dell’ar-redamento è semplicemen-te perfetta, essenziale, bilan-ciata, tutto scorre in modo fluido come al centro di una tela d’autore, tutta da sco-prire.

L’abitazione sorge sulla costa di Lima, a pochi passi dal mare. Le sue morbide curve, tipiche dell’architettura brasiliana degli anni sessanta, “incorniciano” la vista mozzafiato sulla spiaggia e sulle vicine isole.

Termocamini, il bello del calore

I termocamini e loro rivestimenti, di edilkamin, sono l’ideale per chi vuole riscaldare la casa ospitando un ogget-to di design che arreda con eleganza ogni ambiente, dal moderno al rustico, al classico grazie ai tanti rivestimenti disponibili. mentre creano l’atmosfe-ra, i termocamini offrono un elevato rendimento termico, risparmio fino al 40% sui costi del riscaldamento e meno emissioni nell’ambiente. possibilità di cottura dei cibi. possono funzionare anche in abbinamento alla tradizionale caldaietta a gas. si compongono di strut-tura in acciaio di forte spessore, focolare a forma semicircolare per ottenere un elevato e uniforme scambio all’acqua, comando automatico by-pass fumi, ve-tro ceramico resistente a shock termico 800°c, serranda regolazione aria di com-bustione, predisposizione attacco per girarrostoil fascino di ieri e la tecnologia di oggi per chi ha voglia di calore sano, antico e naturale edilkamin propone la nuova collezione di stufe a legna che ti offre grandi vantaggi e prestazioni an-cora più sorprendenti. Puoi scegliere fra tanti modelli, rivestimenti e colori, per arredare la tua casa con lo stile che prefe-risci, ottenendo un riscaldamento ecolo-gico a legna e un consistente risparmio energetico. Il design raffinato permette loro di adattarsi a qualsiasi ambiente. i rivestimenti in acciaio, ghisa, ceramica e pietra ollare, garantiscono una presenza estetica inimitabile. termostufe a pellets edilkamin, per il riscaldamento ecologi-co e il risparmio energetico, una risorsa speciale di grande autonomia e pratici-tà, vengono proposte in diversi modelli, più una serie di rivestimenti, in acciaio, ceramica o pietra ollare che rendono le termostufe a pellet ancora più belle e originali. La termostufa a pellets riscal-da tutta la casa e produce acqua calda sa-

nitaria per tutti gli utilizzi, alimentano l’impianto di riscaldamento utilizzando condutture e caloriferi attuali, ma anco-ra di più si può ottenere con i comandi a distanza, via cellulare o modem che lan-ciano l’impulso per la programmazione delle fasi di riscaldamento. Facili da in-stallare, con una canna fumaria di soli 8 cm di diametro, le temostufe a pellet edilkamin sono posizionabili in appar-tamenti e case a più piani senza condi-zionare le planimetrie già esistenti. con il funzionamento a pellet, il risparmio è garantito e si vede subito, fino a 300 euro a stagione! Le nuove termostufe a pellet edilkamin, alimentano i termosi-foni di tutta la casa e possono produrre acqua calda sanitaria. la gestione della termostufa avviene tramite pannello sinottico. Diversi modelli con diverse finiture per ogni ambiente. termostufe ecoidro e idroflexa csemplici ed affi-dabili ecoidro e idroflexa c sono delle termostufe a pellet funzionali e prati-che, che riscaldano la casa alimentando l’impianto di riscaldamento già esisten-te, garantendovi acqua calda sanitaria e comfort in modo autonomo e veloce. termostufe melody line. Il calore come non l’avete mai sentito. Termostufe a pellet ecologiche, automatiche e sicure che riscaldano i termosifoni e pannel-li a pavimento della vostra casa. Veri e propri sistemi centralizzati a pellet per produrre acqua calda.

ABITAREdi Barbara Gazzi

Remiseen forme

L’estate ha lasciato il passo all’autunno. Abbiamo abbandonato le t-shirt attillate per i caldi larghi maglioni ma attenzione, non abban-doniamoci completamente ai piaceri della gola. Un metodo infal-libile per restare in forma è quello di tenere a portata di mano una comoda bilancia. Ne esistono di bellissime, innovative, tecnologi-che, ultramoderne e per i nostalgici le care vecchie bilance di tanto tempo fa che probabilmente vi regalano qualche kilo in meno!

C’era una volta…

Tessuti a pieno colore

Arredare è saper osservare, cogliere il più piccolo dettaglio, saper trasforma-re con maestria ogni angolo rendendo-gli degna nota. Particolare attenzione dobbiamo riservare ai tessuti, parte in-tegrante della nostra casa. Il trionfo del colore è tendenza per questo autunno inverno, predilige organze evanescenti, taffetas dagli effetti iridati e metallici, in cui convivono elementi eterogenei, cangianti, ricamati a tutto campo con applicazioni preziose. La policromia ed un’ampia gamma di filati contraddi-stingue la nuova collezione Essentially Natural di Italvelluti, raccontata in una elegante ed originale pubblicazione. Un’ampia gamma di filati e fibre natu-rali, associata ad una decisa policromia, danno forma ad una piena ma discreta eleganza, sinonimo di comfort e benes-sere domestico. Il tessuto d’arredamento riscopre la vo-glia di naturale, non solo dal punto di vista dell’origine della materia, ma an-che della sua mano. Si accettano tessu-ti hand made solo se al tatto risultano

morbidi, mentre i naturali non sono prediletti tout court, ma quando finis-saggi particolari ne aumentano il com-fort e l’easy care. Le mischie devono mantenere sempre il loro aspetto natu-rale, meglio ancora quando presentano molte fibre di origine vegetale o anima-le. Continuano a piacere le microfibre classiche, proprio per la loro inconfon-dibile mano morbida. Lavorazioni e ar-mature sono complesse e contengono elementi tecnici di alto livello; molti sono i tessuti tinti in filo per le lavora-zioni jacquard con nervature, intrecci sovrapposti ed irregolari, elementi in ri-lievo ed accostamenti inediti. L’impat-to del velluto, sempre più operato e la-vorato, deve essere forte, in contrasto con l’aspetto rustico del lino, rigoroso nei colori e nelle strutture. Tornano le elegantissime sete, leggere o pesanti, e i più consistenti lampassi, con tanti dise-gni floreali nelle stampe. Ritorna anche il jeans, prediletto in versione vintage o con fiori applicati, per uno stile che si lascia influenzare dall’abbigliamento.

VIAGGIO NELL’ARREDAMENTO

La buona castagna cotta a puntino

RENDERE UNICA LA PROPRIA CASA

Cosa c’è di meglio di una manciata di buone castagne da gustare in compa-gnia con un buon bicchiere di vino! Per cuocere le castagne sul fornello di casa è consigliabile usare la padella appo-sita che è forata sul fondo e ha un ma-nico lungo. I buchi permettono al calo-re di entrare in contatto diretto con le castagne senza tuttavia bruciarle. Per una cottura ancora più omogenea po-tete porre sotto la padella uno spargi fiamma. Le migliori sono le padelle in ferro in quanto il ferro è ottimo per le cotture a fuoco molto vivo non avendo un’alta capacità di trasmettere calore evita improvvisi sbalzi di temperatu-ra. Sopporta temperature elevatissime e col tempo migliora il suo rendimento, la padella in ferro nera va lavata con acqua il meno possibile e mantenuta

sempre unta.E per un esito ottimale vi basta seguire i prossimi piccoli consi-gli, girare le castagne regolarmente per impedire che brucino, irrorarle di vino rosso a 2/3 di cottura per insaporirle ulteriormente. Generalmente dopo 20-30 minuti le caldarroste sono pronte e non resta che sbucciarle e mangiarle. Per evitare una carbonizzazione ecces-siva sia del tegumento sia del seme edi-bile vero e proprio durante la cottura, e lo sviluppo di un certo aroma acre/pungente, è preferibile toglierle dalla apposita padella lievemente “al dente” e porle a riposo per almeno 5 minuti in un recipiente isolante di coccio o pla-stica, ben avvolte e coperte da stracci o strofinacci, in modo che si completi la cottura grazie al calore residuo imma-gazzinato. Buon Prosit!

Il museo dell’arredamentoTENDENZE

Per una volta niente fiere sul-le ultime novità in tema di arredamento bensì un au-tentico museo per ripercorre-re e riscoprire preziosi pezzi d’arte.Il Museo dell’Arredo Contem-poraneo, nei pressi di Raven-na sulla s.s. S. Vitale, racco-glie una collezione di design e arredamento d’interni tra le più importanti in Europa. L’idea nasce nella secon-da metà degli anni Ottan-ta quando, una commissio-ne d’esperti, tra cui Giovanni Klaus Koenig, Giuseppe Chi-giotti e Filippo Alison, ha se-lezionato 150 pezzi d’arredo per costituire una prima espo-sizione permanente sulla sto-ria del design e dell’arredo dal 1880 al 1980.

Successivamente tale esposi-zione, grazie alla buona sce-nografia e all’impianto espli-cativo e didattico, a cura di Piero Castiglioni, si è trasfor-mata in un museo sapiente-mente suddiviso per sezioni, raffigurante diversi periodi storici, movimenti e grandi personaggi.Tra le principali sezioni per-manenti potrete ammirare lo stile della Russia negli anni venti, la Francia e l’Italia negli anni trenta, la Wiener Werkstätte e molto altro.Il museo è aperto su prenota-zione, non mi resta che augu-rarvi buona visita.

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Stile e tendenze per festeggiare l’anno nuovo

Il Capodanno è sicuramente una delle occasioni più attese delle festività natalizie. Che sia un incontro informale tra ami-ci, oppure un grande evento da celebrare nel locale più trendy , rimane sempre un ottimo pre-testo per fare shopping alla ri-cerca dell’abito perfetto!Numerose case di moda, dal-le grande maison di lusso ai brand low cost, si sono “messe all’opera” per sfornare una serie di novità per la notte più lunga dell’anno. Alberta Ferretti punta sull’abi-tino corto stile impero, argen-tato, scollato: alla moda ma non esagerato come si è solite invece scegliere in queste occa-sioni. Per quanto riguarda invece i classici abiti da gala Valenti-no non si smentisce mai: tut-ti vestiti estremamente lunghi ed eleganti con alcuni dettagli veramente unici per arricchirli come delle stoffe velate a righe o delle scollature generose, per chi può permetterselo!Per quanto riguarda i colori il nero rimane un classico intra-montabile proposto tra le va-rianti più disparate. Il rosso è tornato in voga anche se i mo-delli non sono numerosissimi mentre il viola e il prugna, no-vità di questa stagione, vanno

per la maggiore, affiancati ai toni del rosa antico e del cara-mello.Per chi invece aprirà l’arma-dio all’ultimo momento ecco una fantastica idea che chiun-que potrà personalizzare: tutte noi donne abbiamo nell’arma-dio un abitino o un comple-to nero che magari non usiamo o di cui ci siamo dimentica-te, ecco il punto di partenza per elabo-rare uno stile uni-co che non vi farà passare inosservate, basterà infatti im-preziosirlo e “acces-soriarlo” secondo i propri gusti, parola d’ordine è fantasia!. Usate perle, strass, cristalli, senza esa-gerare, per impre-ziosire il vostro look, anche se non sono veri hanno la stessa allure. Per trovare l’ispirazione giusta basterà osservare i mil-le look di Sheena Matheiken, una stilista che, come esercizio di moda ha deciso di indossa-re ogni giorno lo stesso vesti-to per re inventarlo quotidia-namente.Anche le calze sono un detta-glio importante, al posto dei classici collant neri velati pro-

vate qualcosa di più particola-re, molto trendy quelle floreali o glitterate.Per un look da ultimo dell’an-no davvero impeccabile non può mancare l’accessorio origi-nale e appariscente che fa subi-to “party”. Come Cenerentole moderne ai

piedi si calzano eleganti decol-tè dal tacco vertiginoso e lucci-canti di gemme preziose, come le meravigliose calzature pro-poste dalle collezioni autun-no-inverno di Casadei e LaSil-la e in mano, oltre al bicchiere di champagne, si regge una po-chette inusuale, piccola e pre-ziosa.Non abbiate paura di osare, al-meno per la notte più magica dell’anno!

Che sia un incontro informale tra amici, oppure un grande

evento da celebrare nel locale più trendy, rimane

sempre un ottimo pretesto per fare shopping alla ricerca

dell’abito perfetto

di ANTONIO SCOLARI

stile libero

Stravaganti, eccen-triche a volte kitsch. Così, in molti casi, appaiono le star per stupire e farsi notare. Per loro è uno degli aspetti del lavoro, per noi comuni mortali, è un’attitudine e un piacere. Se il desiderio è quello di non pas-sare inosservati, allora bisogna puntare sul look. E anche gli uo-mini questo lo hanno capito e lo mettono in pratica, quando vogliono stare al cen-tro dell’attenzione. Essere sempre trendy è importante ma non eccedere lo è ancora di più. Per i maschi è una linea sottile, un eserci-zio di stile che evita di diventare ridicoli, non tutto va bene a tutti. Ci sono siti come ce-lebstyle che descrivo-no ed elencano cosa indossano le star dalla testa ai piedi, un’op-portunità per infor-marsi e acquistare così i capi che indossa il personaggio preferito. Per dicembre, tra par-ty e feste, le occasioni sono diverse per un look speciale. Per un

uomo lo smoking ri-mane sempre un capo di grande effetto e raf-finatezza. Non a caso le celebrities lo indos-sano nelle occasioni mondane proprio perché perfetto per quel tocco di classe ineguagliabile. Dalla scarpa di vernice agli accessori, tutto deve essere impeccabile per fare un figurone e non sfigurare. Sempre di più le star sono vesti-te dalla testa ai piedi dalle principali griffes che se le contendono come testimonial per le loro apparizioni pubbliche. Un’occa-sione per osservare e poi scegliere quello che piace, per almeno una volta sognare o sentirsi bene.

Non abbiate paura di osarePer la notte più magica dell’anno lasciatevi andare alla vostra creatività e sensualità

UN MARCHIO, UNA STORIA

Il marchio Basile nasce negli anni ’70 da una solida e tradizionale sartoria maschile. Con il merito di essere stato il primo mar-chio ad aver portato a Milano i compratori italiani e stranieri che, a quei tempi, co-noscevano solo Firenze e Roma per l’alta moda. Gigi Monti, fondatore del marchio, ne è ritornato in possesso come amministra-tore di Reality srl attuale proprietaria del brand. Il suo segno distintivo è la foglia del logo, che oggi lo si trova su abbigliamento, calzature, accessori di pelletteria, ombrelli, pigiameria uomo e donna, intimo uomo, foulard e cravatte, home Collection. «Oggi – dice Gigi Monti - il nostro com-pito più importante è vivere anche con gli occhi della nuova generazione, per un prodotto di qualità, artigianalità, glamour, contemporaneità, cosmopolitismo ». Tutte le nuove collezioni Basile attingono dai vecchi cavalli di battaglia della griffe, in una sintesi perfetta tra passato, presente e futuro. Gran parte del lavoro è sul conte-nuto, con i capi più classici che risultano

diversi nei dettagli, per trasmettere fre-schezza ed essere adatti ad ogni occasione. Una cosa però Basile ha mantenuto: il giu-sto equilibrio tra ricerca, qualità e prezzo per “prodotti” destinati a tutti. Per l’uomo diversi accessori in cui l’origi-nalità delle creazioni e la lavorazione dei materiali, si coniugano ad un personale sti-le e a un originale gusto per la ricercatezza. www.basileitalia.com

di Vittoria Bisutti

FASHION STYLE

Look da star

Foto Gigi Monti

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A Natale il paese ai piedi dello Sciliar allestisce il proprio mercatino:sapori, musica e artigianato nell’in-cantevole atmosfera dell’Alpe di Siusi www.allpedisiusi.info

Il Natale tradIzIoNale dI Castelrotto1 C’era uNa volta Il

telemark e C’è aNCora2L’1 e 2 gennaio 2012 Folgaria (TN)ospita il test gratuito per provarel’ebbrezza dell’antica disciplina sciistica a tallone libero. www.folgariaski.com

APPUNTI DI VIAGGIO

Per un Natale dal feeling contemporaneoLa cittadina mitteleuropea, da più di un secolo meta prediletta del jet set di tutta Europa, in inverno si trasfor-ma in una piacevole combi-nazione di attività sportive, benessere, tradizione e con-temporaneità. I celebri e pittoreschi mer-catini lungo il Passirio fanno da cornice alle giornate dedi-cate ai piaceri degli sport in-vernali, sulla neve del vicino complesso Merano 2000, al design e all’arte di cui sono ricche le vie di Merano. Una città che inoltre offre emo-zioni gastronomiche stellate, al Ristorante Sissi diretto dalla creatività dello Chef Fenoglio: qui è possibile fare una tappa gourmet magari alla fine di una giornata de-dicata al benessere più raffi-nato nelle famose Terme di Merano disegnate da Mat-teo Thun. Un soggiorno nel cuore Belle Epoque di que-sta città senza tempo parte dall’Hotel Imperialart lungo il centralissimo corso Liber-tà. Curato in ogni dettaglio di stile, è la meta perfetta per chi ama soggiornare in un ambiente riservato, con-temporaneo e sofisticato. Le 12 camere di design sono re-centemente state inaugurate: ogni stanza è un’istallazione d’arte da abitare all’insegna dello stile di tre apprezzati

artisti contemporanei. Ogni camera differente sia nel ta-glio degli spazi, sia per le so-luzioni ideate appositamente dai tre artisti coinvolti, in cui hanno lasciato il proprio se-gno creativo inconfondibile.Pacchetto SNOW & ART per il mese di dicembre 2011.

• 3 pernottamenti in una camera d’arte con

prima colazione nel trendy COFFEEART

• 3 ingressi giornalieri VIP alle Terme di Merano • 1 ingresso alla galleria

MERANO ARTE• 1 cena degustazione

al ristorante SISSI 1 Stella Michelin

• 1 skipass giornaliero per MERANO 2000

• 1 cadeau dell’artista designer HARRY THALER

Prezzo a persona a partire da EUR 494,00

Hotel Imperialart Corso Libertà, 110, Merano

T. +39 0473 237172 www.imperialart.it

I quattro volti dei mercatini di Natale di StoccolmaStoccolma stupisce e propone quattro diversi modi di vivere l’atmosfera natalizia: i classici mercatini nelle piazze della cit-tà; alla residenza reale di Drott-ningholm; a Skansen, il museo a cielo aperto con centinaia di casette in legno e l’isola di Utö, a sud dell’arcipelago, raggiungi-bile in 2 ore con il battello. Si chiamano Stortorget, Kung-strädgården, Sergeltorg i tre mercatini di Natale che la città di Stoccolma propone per en-trare nel vivo dell’atmosfera na-talizia. Artigianato svedese, og-getti in vetro, in lana, in legno e tante altri articoli dal profondo nord che profumano del Natale più autentico. Tra le bancarelle si possono trovare specialità ti-piche gastronomiche come sala-mi di renna, alce, formaggi sve-desi, e l’immancabile salmone.

Non mancano le bancarelle di dolci e di “ruote della fortuna”. Immancabile è il glögg la tipica bevanda natalizia simile al vin brulé, si beve caldo ed aromati-zatto alla cannella e contenente uvetta sultanina e mandorle. Anche il “museo” a cielo aperto

più celebre di Stoccolma, Skan-sen, ospita tra le sue casette in legno delle bancarelle tipiche natalizi. In occasione delle feste natalizie, molte case di Skansen, in genere chiuse durante l’an-no, vengono aperte al pubbli-co come l’orefice, il calzolaio e lo stagnino, mentre di consueto ci sono il panettiere che vende pane e dolci cotti in forno a le-gna, il vetraio che offre la tradi-zione secolare del vetro soffiato svedese, il vasaio, il falegname, il tipografo, lo speziale, il farmaci-sta, il sellaio, un’esperienza uni-ca per vedere come sarebbe stata la nostra vita se fossimo vissuti 200 anni fa.. Per gli amanti del-la modernità Stoccolma offre da qualche anno un mercatino di Natale vicinissimo al cuore commerciale della città dove si trovano i classici addobbi na-

talizi. Nella piazzetta attorno questo mercato c’è anche la pi-sta per pattinare sul ghiaccio.Ma Stoccolma non si ferma qui: in determinati weekend la città ospita i mercatini in altri luo-ghi suggestivi che sicuramen-te meritano la visita. Tra questi mercatini di Natale segnaliamo quello di Drottningholm, la re-sidenza della famiglia reale sve-dese e patrimonio dell’UNE-SCO. Tra i mercatini di Natale sicuramente quello piú “svede-se” e con meno turisti è quello sull’isola di Utö. Questo mer-catino è raggiungibile solo via traghetto: dopo circa due ore di viaggio tra le isole dello splendi-do arcipelago svedese, si sbarca sull’isola di Utö, un vero gioiel-lo naturale.

www.guidastoccolma.eu

Anche il “museo” a cielo aperto più celebre di Stoccolma, Skansen, ospita tra le sue casette in legno delle bancarelle tipiche natalizi

di ALESSANDRA CAPATO

il giramondo

Spirito divinoal Ciasa Salares

Capodanno ai piedi dell’Himalaya

unica, con una cena nella gal-leria delle bot-tiglie preziose, suggellata dalle golosità dello chef executive Fabio Cucchel-li. Un corri-doio lungo e stretto dove etichette prestigiose si susseguono, angoli nascosti dove bottiglie pregia-te mantengono la polvere degli anni, accumulata e volutamente lasciata per non scuotere e intaccare la per-fezione racchiusa. L’occhio si perde alla vista dei vini ordinati in fila fino a formare una lunga galleria, che ac-compagna al centro della Wine Cel-lar. E qui si ha subito la sensazione di trovarsi in un posto speciale. Nato, voluto e cresciuto dalla passione di Stefan Wieser, che con la sua compe-tenza ha trasformato la Cantina del Ciasa Salares in una delle più forni-

te d’Italia. Ol-tre 1.950 etichet-te accuratamente selezionate, con un’ampia scelta di vini biodinami-ci. Wieser, infatti, più di dieci anni fa, quando anco-ra questo prodot-to era noto solo a

pochi addetti ai lavori, ha deciso di arricchire la Carta dei Vini del risto-rante La Siriola con vini fatti da uve provenienti da agricoltura biodina-mica, destinando loro quasi la metà della cantina. Una scelta difficile, so-prattutto all’inizio, per via della scar-sa diffusione di questi vini nel nostro Paese, ma che si è rivelata vincente ed è stata premiata dal mercato.

Hotel Ciasa Salares S.Cassiano/Alta Badia (BZ)

Tel. 0471/849445www.siriolagroup.it

In Carnia sport invernali lontano dalla ressa

Discesa, fondo, relax nell acque termali

E’ il cuore nascosto di uno dei più amati hotel dell’Alta Badia. La Canti-na di Stefan Wieser attende gli ospi-ti del Ciasa Salares di San Cassiano, con uno spazio esclusivo e rinnovato per provare un’esperienza sensoriale

È un Capodanno insolito, un Nepal non da trekking ma

da meditazione, Un Nepal da 1400 metri e non da 5000, per gustare un’atmosfera irripetibile, la gente, i costumi, le tradizioni. Da Kathman-du si possono visitare Patan, capitale di un antico principato, Bodnath, con il più grande stupa del Nepal, Suayambunath, con l’interminabile scalinata che sale allo stupa più antico del Paese. Poi ancora Bhaktapur con i suoi palazzi reali, le pagode, le piazze e i bazar. Si vola poi a Pokhara dove la fantastica montagna dell’Annapurna si specchia nel lago di Pewa Thal. 8 giorni: 1.990 euro a persona.

Focus Himalaya Travel Tel. 02-89402052 | www.focus-italia.com

Le piste della Carnia - in Friuli Venezia Giulia - sono l’ideale per chi ama sciare lontano dalla ressa, in un ambiente incontaminato, in totale relax, facendo tappa in rifugio per gustare gli ottimi piatti della cucina locale. E garanti-scono ottimo innevamento niente coda agli impianti di risalita, prezzi degli ski-pass fra i più bassi dell’arco alpino.Le principali località turistiche invernali della Carnia sono Ravascletto, Sutrio, Arta Terme, Forni di Sopra, Sauris, Forni Avoltri. I due maggiori comprensori sciistici sono quelli del-

lo Zoncolan, e del Varmòst a Forni di Sopra. Adatte alle famiglie sono inoltre le piste di Sau-ris e Forni Avoltri dove ci sono lunghi anelli da fondo e si possono fare splendide escursio-ni di scialpinismo e fuoripista. Per il dopo-sci, si possono trascorrere piacevoli momenti ad Arta Terme che nello stabilimento termale ra-dicalmente ristrutturato, offre Welness, gran-di piscine e giochi d’acqua,trattamenti toni-ficanti e rivitalizzanti. Terra dell’olimpionica Manuela Di Centa, la Carnia è un vero para-diso per i fondisti, con piste che si snodano in

scenari naturali di grande bellezza. Settimane bianche e pacchetti week end sono proposti in tutte le località.. A Sutrio, collegato alle piste dello Zoncolan da una comoda strada, 3 notti in mezza pensione all’Albergo Diffuso Borgo Soandri, con skipass e lezioni di sci vengono 260€ e la settimana bianca sempre in mezza pensione e con skipass 45€. Sci e tradizione negli Alberghi Diffusi Negli Alberghi Diffusi della Carnia (www.clubalbergodiffuso.it) si soggiorna in abita-zioni ricavate dalla sapiente ristrutturazione di vecchi edifici rurali, indipendenti ma fa-centi capo a un’unica reception. Una struttura ricettiva unitaria con camere e servizi dislocati in edifici del borgo, a contatto con la gente del posto: le caratteristiche case carniche regala-no una soluzione dal fascino autentico, unita alla comodità dei servizi tipici di un moderno albergo. Il valore aggiunto è fornito dalla pos-sibilità di immergersi nella vita di un tipico borgo carnico e di vivere una vacanza rigene-rante e diversa, partecipando ad un modo di vivere spontaneo e genuino, condividendo lo spirito schietto della vita di montagna. Oggi è possibile soggiornare negli Alberghi Diffusi di alcune frazioni dell’altopiano di Lauco, a Comeglians, a Sauris, a Ovaro e a Sutrio.

Carnia WelcomeTel. 0433 466220

[email protected] - www.carnia.it

Le principali località turistiche

invernali della Carnia sono

Ravascletto, Sutrio, Arta Terme,

Forni di Sopra, Sauris e Forni Avoltri

di Marco Morelli

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Un “Giardino di bellezza” in un luogo davvero speciale

Lago Maggiore: tra luoghi pieni di energia mistica

A Grottammare, sosta da non mancare per celebrare le festività all’insegna dell’ospitalità è Casa Pazzi. A partire da Euro 380,00 per due persone. www.casapazzi.com

gli Auguri A CAsA PAzzi3 l’Albergo

liberty4Una vacanza all’hotel Monte Sella di S.Vigilio di Marebbe (Bz). Non ha subito ritocchi esternamente. All’interno sale liberty ma anche moderne suite. www.monte-sella.com

la “dritta”Forti per l’invernocon “IMMUNO PLUS!”Prevenire è meglio che curare! Per questo è consigliabile rin-forzare l’organismo e le dife-se immunitarie ed affrontare in piena forza il rigido inver-no. Il nuovo pacchetto “Im-muno Plus” è un programma specifico elaborato dall’ équi-pe ADLER MED per il raf-forzamento il sistema immu-nitario e per prevenire tosse e raffreddore. Un soggiorno re-lax, particolarmente dedicato allo “star bene” che include: 1 Visita di medicina integrata , 1 Valutazione dello stress os-sidativo, 1 Auto Emoterapia, Iniezione di medicinali ome-opatici, arricchito del proprio sangue; 1 Mesoterapia omeo-patica , 1 Biofeedback - Hear-thMath , 3 entrate nella grot-ta salina e cocktail vitaminico al mattino.Sul menu serale al ristoran-te lo chef prapara con cura

pietanze immunostimolanti. Sono previste anche Attività di Gruppo come lo Yoga di Gruppo ed il Nordic Walking e conferenze serali sui tema “intestino”, “Stress” e “Medi-cina Complementare” Uso gratuito delle Saune e percor-si Kneipp per gli ospiti com-pletano il soggiorno.In offerta speciale fino al 22.12.2011.

ADLER THERMAE Spa & Relax Resort *****

Bagno Vignoni / Val d’Orciawww.adler-balance.com

tel 0471 775 002 [email protected]

Natale e Capodanno nella città eterna

Roma è una città che ha la ca-pacità di far sognare: un con-nubio straordinario e unico al mondo di monumenti, ca-polavori d’arte, scorci, pa-norami. Fra le attrattive e le risorse della Città Eterr-na, hotel lussuosi, immersi in contesti senza uguali, per passare Feste indimentica-bili. All’Hotel Quirinale, amato dalle star dell’opera lirica come il Maestro Muti, in pieno centro, il Pacchetto

di Natale comprende: 3 not-ti in camera doppia; pranzo di Natale per due persone al Ristorante Rossini. Prezzo per camera doppia: Euro 450,00. Il Pacchetto di Capodanno comprende: 3 notti in camera doppia, piccola colazione al buffet ; cenone di Capodanno con musica dal vivo, late check-out alle ore 16.00. Prezzo per camera doppia: Euro 840,00.

L’aria mite del lago e una linea di bellezza che nasce dalla terra del Ticino: quando si parla di spa-break, ovvero di soggior-ni di remise en forme, l’Hotel Giardino di Ascona è la destina-zione perfetta. Merito del lago, che crea l’atmosfera l’ideale per potenziare gli effetti rilassanti o energizzanti dei trattamenti: in questo angolo di Svizzera, ad ap-pena due ore di auto da Milano. Qui, agli inizi del Novecento, venne fondato un “sanatorium” particolare: la comunità che lo abitava era improntata su un si-stema di vita alternativo, tra na-turismo e vegetarianesimo. Tanti personaggi lo frequentavano per rigenerarsi e per ritrovare pace e ispirazione, come gli scrittori Hermann Hesse e Rainer Maria Rilke. Un soggiorno all’hotel Giardino permette di assaporare fino in fondo l’immersione nella natura del posto: nella Spa è pos-sibile provare trattamenti in li-nea con la filosofia “eco” dell’ho-tel, che ha fatto del rispetto per l’ambiente una sua caratteristica fondamentale.Il punto di eccellenza è la linea

“dipiù cosmetics” - esclusiva del Giardino - ideata da Daniela Fru-tiger, direttrice e mente creativa dell’hotel: i prodotti contengo-no olio di vinaccioli, di oliva e di mandorle, uve Merlot, miele di castagno e svariate erbe. Sono stati realizzati in collaborazione con l’azienda vinicola del Ticino “Tenimento dell’Ör”, a conferma della centralità data al territorio. L’olio di vinaccioli in particolare contiene un’elevata quantità di quella che viene definita “vita-mina della bellezza” (prociani-dina), utilissima per combattere

i radicali liberi, per stimolare il metabolismo e per prevenire l’invecchiamento precoce della pelle.. Infine ci sono i cosmetici della Ligne St. Barth, con oli ed essenze esotiche che arrivano dai Caraibi. Il tutto scelto apposi-tamente per creare una filosofia di benessere globale, in armonia con la natura. L’Hotel Giardino ha creato pacchetti-benessere ad hoc, in grado di rispondere a esi-genze diverse: si può scegliere tra “Relax e riposo”, “Nuova energia e vitalità” e ”Disintossicazione e ri-generazione”. Tra i trattamenti c’è

il massaggio all’olio con spazzola “dipiù”, che sfrutta le proprietà benefiche dell’olio di rosmarino per riattivare la circolazione san-guigna e linfatica e per eliminare le scorie dai tessuti connettivi. Per il viso invece c’è Profumo by dipiù, trattamento che all’olio di rosmarino aggiunge olio di oliva per donare una sferzata di energia alle pelli impure e stanche.

Hotel Giardino, via del Segnale 10, Ascona, Svizzera

T. +41 (0)91 785 88 88www.giardino.ch

SCELTI DA NOI

Natale e Capodanno alla Corte del Gusto

Natale con i tuoi quest’anno sarà più bello che mai se trascorso in un Castello sul Po (l’unico in Italia co-struito in golena). All’Antica Corte Pallavicina Relais di Polesine Parmense (PR) si festeggia l’Avvento tra emozioni culinarie e calde atmosfere da vivere negli

ambienti del castello sapiente-mente restaurati. concedendosi “Un Natale da Principi”: si arriva a Castello la sera della Vigilia, sa-bato 24 dicembre, per immergersi da subito in una magica atmosfera natalizia. Ad attendervi in camera un camino scoppiettante, frutta secca e golosità natalizie, per un dolce benvenuto. Alle 20 si terrà la Cena di Magro, come tradizio-ne vuole. A mezzanotte si può partecipare alla tradizionale Santa Messa cantata, alla chiesa Colle-giata San Bartolomeo di Busseto.

Il 25 si comincia a festeggiare con una ricca colazione per proseguire alle 13 col Pranzo di Natale, che pre-senta i piatti tipici della Bassa Parmense preparato dal padrone di casa, lo chef stellato Massimo Spigaroli.

“Un capodanno da sogno in un Castello”Sabato 31 dicembre verso le 20, si degusta l’aperitivo di gourmandise: dal pregiato culatello a piccole raffi-natezze e, tra una bontà e l’altra, sarà possibile visitare le storiche cantine dell’Antica Corte Pallavicina. Per l’occasione gli ambienti saranno illuminati solo da candele. Il Cenone di San Silvestro, si terrà nelle sale affrescate del piano nobile. Domenica primo gennaio, alle 17 si potrà partecipare al Concerto di Capodanno con il Quartetto. Il concerto sarà preceduto da un the e pasticceria e si concluderà con una degustazione.

Relais Antica Corte PallavicinaStrada del Palazzo Due Torri, 3

43010 Polesine Parmense (PR) Tel. 0524.936539www.acpallavicina.com/relais

di ANNA MARIA CATANO

il suggerimento

Al Savoia di Triestei fasti del Liberty

Novecento il Savoia già nel 1912 veniva indicato come “il più lus-suoso hotel d’Austria- Ungheria” e frequentato da un’elite blasona-ta ed internazionale a cominciare dall’imperatore Francesco Giu-seppe di cui oggi si può ancora visitare l’appartamento. In due anni di restauri sono stati usa-ti 1200 metri di boiserie, 20 me-tri di sete e velluti, 6000 pezzi di porcellane d’epoca. E recuperati i soffitti decorati, gli stucchi, i ve-tri, i cristalli. Grande attenzione è stata posta anche alle tecnolo-gie e alla ecosostenibilità. Un si-stema di riciclo idrico recupera il 100% delle acque grigie, i co-generatori sono a basso impatto ambientale, la centrale termica limita le emissioni di gas. Offer-ta Citybreak, una notte per due persone a partire da 90 euro. Nu-mero verde: 800 0022 0011.

www.starhotels.com

Il punto di eccellenza è la linea “dipiù cosmetics” - esclusiva del Giardino - ideata da Daniela Frutiger, direttrice e mente creativa dell’hotel

di Marco Morelli

Atmosfere “belle epoque” per un indimenticabile Capodanno a Trieste. Starhotel Savoia Excel-sior Palace, completamente ri-strutturato, ripropone i fasti del liberty. Il bianco maestoso pa-lazzo s’affaccia su Riva del Man-dracchio a fianco della celebre piazza Unità d’Italia, proprio di fronte al mare e al bellissimo gol-fo di Trieste. Concepito secondo lo stile dei Grand hotel d’inizio

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Alle Terme Merano ritorna l’appuntamento con le Pools & Sau-na Special Nights. Piscine aperte fino a mezzanotte. www.termemerano.itTel. 0473.252000.

POLVERE DI MARMO, ROSE E ZENZERO5 IL LuSSO ALLE MALDIVE

SI chIAMA VELASSARu6Nuova hotellerie per chi amail lusso intelligente e minimali-sta abbinato alla bellezza della natura. www.universalresorts.com

PARADISI DEL BENESSERE

Abano Terme è sinonimo di una vacanza in un ambiente dove sentirsi protetti e coccolati. Una vera e propria Spa destination, un luogo eccellente per rigene-rare la mente e il corpo. Proprio come avviene all’Hotel Terme Mioni Pezzato: non si tratta del classico albergo termale ma di un omaggio al design con spazi ampi e luminosi, arredati con pezzi contemporanei che regala-no all’ambiente un tocco unico e raffinato. L’hotel mette a di-sposizione ad uso esclusivo dei suoi ospiti cinque piscine terma-li con oltre mille metri quadri di superficie d’acqua. Grazie alle due sorgenti termali dell’hotel le piscine, comprese quelle esterne, sono aperte tutto l’anno con una temperatura che varia dai 29°-34 ° in estate e 34°-37° in inverno..

Entrambe offrono molteplici va-rietà di idromassaggi per stimo-lare ogni parte del corpo.. Per gli ospiti che desiderino una parti-colare situazione di quiete è a di-sposizione la piscina “tranquilla” in cui operatori specializzatisi

prepongono particolari terapie rilassanti e di recupero del tono mu-scolare. Il fiore all’oc-chiello dell’albergo è il Tea Rose, il centro be-nessere pensato dagli architetti in stile zen: luci soffuse e profumi che inducono al relax mente e corpo. L’équi-pe, formata da medici e massaggiatori, fisiotera-pista e personal trainer è a disposizione degli ospiti.Lo chef e il suo staff firmano un menu con il meglio della cucina del territorio a base di ingre-dienti selezionati e stagionali.

Hotel Mioni Pezzato & SpaAbano Terme - Tel. 049-8668377

www.hotelmionipezzato.it

Una vera e propria Spa destination, un luogo eccellente per rigenerare la mente e il corpo

Le camere del buon sonno e Feng Shui all’Aqua Dome

In vacanza per rigenerare il fisico e la mente

Le terme AQUA DOME invita-no a dolci sonni: cirmolo e feng shui, essenze rilassanti e design minimalista, musica e atmosfere zen per un relax rigenerante AQUA DOME, le terme di de-sign più innovative dell’Austria, giocano una duplice carta: oltre all’aqua termale e alla bellezza degli impianti all’aria aperta, nel proprio hotel a quattro stelle pro-pongono le camere in cirmolo, un legno il cui profumo migliora la qualità dell’aria, diminuisce il ritmo cardiaco e stabilizza la pres-sione sanguigna.

Un buon sonno significa con-cedere alla mente e al corpo di rigenerarsi oltre a riattivare i pen-sieri, la mente, il corpo, i tessuti muscolari che quotidianamente ringiovaniscono.Recenti studi hanno dimostrato scientificamente che respirare gli influssi profumati derivanti dal legno di cirmolo, migliora in modo significativo la qualità del sonno, rilassa e favorisce il recu-pero psicofisico in situazioni di affaticamento e stress. Altro protagonista è il Feng Shui: tutto l’hotel e gli spazi comu-

ni sono stati concepiti secondo questa antica arte che insegna ad armonizzare l’ambiente con il nostro campo vitale. In un hotel in cui il benessere degli ospiti è al primo posto, non può mancare l’attenzione per la buona cucina: genuinità e bontà vengono assicurate dallo chef Herbert Wieser che vanta un’esperienza internazionale, compreso il leggendario risto-rante gourmet Tantris a Monaco di Baviera. Posizionato strategi-camente nel mezzo della vallata Ötztal Aqua Dome garantisce divertimento sciistico d’inverno con anelli da fondo che partono direttamente dall’hotel, e sci al-pino nei vicini centri rinomati di Sölden e Obergurgl-Hochgurgl. Alloggiando presso l’AQUA DOME ci si può rilassare poi nell’acqua termale, godere di una sauna, viziarsi nella Spa. Il centro medico 4health garantisce con-trolli accurati della salute; grazie allo spazio per i bambini, tutta la famiglia può tornare dalle vacan-ze in perfetta forma.

www.aquadome.at

la “dritta”Un brindisidi benessere all’anno nuovo!Per cominciare l’anno nuo-vo in “bellezza” niente di me-glio che i trattamenti benesse-re delle Terme della Salvarola, sulle colline di Modena. Il “Gran Galà del benessere” è un rituale da gustare insieme al partner, immersi in una pia-cevole atmosfera punteggiata da luci soffuse, inebrianti pro-fumi esotici e dolci musiche di sottofondo. La proposta comprende 2 pernottamen-ti in camera doppia Classic con prima colazione a buffet, 1 “Cin Cin massage” avvolti in un’inebriante mousse spu-meggiante, 1 trattamento viso “Glamour” , 3 giornate benes-sere alla Spa Termale Balnea, dotata di 5 tra vasche e pisci-ne di acqua termale a diverse temperature con idromassag-gi e giochi d’acqua, cammi-namenti vascolari, sauna, ba-gno di vapore con aromi, luci colorate, zona relax, utilizzo della grande palestra cardio-fitness, assistenza medica e un calice di spumante da gustare durante i trattamenti. Prez-zo di 247 euro per persona.. 257 euro per persona. Dulcis

in fundo: “Un Capodanno da capogiro” include 3 pernotta-menti in camera doppia Clas-sic con prima colazione a buf-fet, 1 Silk peeling al sale rosa himalaiano, 1 Aromo Exotic massage alla mousse di can-nella e vaniglia , 4 giornate benessere alla Spa Termale Balnea, dotata di 5 tra vasche e piscine di acqua termale a diverse temperature con idro-massaggi e giochi d’acqua, camminamenti vascolari, sau-na, bagno di vapore con aro-mi, luci colorate, zona relax, utilizzo della grande palestra cardiofitness, assistenza me-dica e bevande da gustare du-rante i trattamenti. 299 euro per persona.

Terme della Salvarolalocalità Salvarola Terme

Tel. 0536.871788 www.termesalvarola.it

Posizionato strategicamente nel mezzo della vallata Ötztal Aqua Dome garantisce divertimento sciistico d’inverno con anelli da fondo che partono direttamente dall’hotel

Recenti studi hanno dimostrato che respirare

gli influssi profumati derivanti dal legno di cirmolo, migliora

in modo significativo la qualità del sonno

di Marco Morelli

Grazie alle due sorgenti termali dell’hotel le piscine, comprese quelle esterne, sono aperte tutto l’anno con una temperatura che varia dai 34°-37°

Hotel Terme Mioni Pezzato: un paradiso d’acqua

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Il luccichio della neve che si ri-flette sulle lanterne accese. Il profumo di zucchero e cannella, il sapore di Lebzelte, Kletzenbrot e Stollen. La musica natalizia che riecheggia dall’elegante bovindo del Tettuccio d’Oro all’imbru-nire. E’ la magia del Natale nella Capitale delle Alpi. Tradizione e modernità, dolci e giochi: tutti troveranno quello che cercano nelle 180 bancarelle dei 5 merca-tini, che coloreranno la città fino al 6 gennaio 2012. Un Avvento ricco di appuntamenti, tradi-zioni, manifestazioni, mostre e concerti, da conoscere con il pacchetto Alpine City: 3 per-nottamenti in hotel**** a partire da 150 euro.

Tra fiabe e musica, il mercatino del centro storico

Il mercatino di Natale del centro

storico di Innsbruck è tra i più belli e romantici di tutta l’area alpina. Il profumo di Lebzelte, una specie di panpepato, del Kletzenbrot, pane con pere es-siccate o dello Stollen, un tipo di plum cake, pervadono le vie del centro.

L’elegante mercatino di Maria-Theresien-Straße

L’elegante Maria-Theresien-Straße si trasforma per il Natale:fino al 6 gennaio 2012 ospita tutti i giorni dalle 11 alle 20 uno scintillante mercatino di Natale. Il gigantesco cristallo montano è il simbolo di questo immancabile mercatino di Nata-le nel centro di Innsbruck.

Il paradiso dei bambini E’ dedicato ai più piccoli il mer-catino di Natale della Marktplatz,

in riva all’Inn. Qui fino al 23 di-cembre 2011 si tiene, tutti gior-ni, dalle 11 alle 21, il teatro dei burattini. In questa piazza il sug-gestivo presepe vivente conqui-sterà il cuore di tutti i bambini.

Il Natale degli artistiGrande novità tra i mercatini di Natale di Innsbruck è il mercati-no “artistico” di piazza Wiltener Platzl.

Krampuslauf, la corsa dei diavoli

Il 5 dicembre 2011 si festeggia l’arrivo di San Nicola, che pre-mia i bambini buoni con piccoli doni, accompagnato dai sini-stri figuri che lo seguono e che si cimentano nella tradizionale “krampuslauf ”, la corsa dei dia-voli.

Il 18 dicembre l’arrivo di Gesù Bambino, con i bambini che sfi-lano in corteo per la città. Appuntamento impedibile e coinvolgente i Canti dell’Avven-to tirolese, il 3 e il 12 dicembre 2011 al Congress Innsbruck.

Innsbruck TourismusTel. +43-512-59850

www.innsbruck.info | www.christkindlmarkt.cc

Innsbruck (Austria). Un romantico viaggio tra i 5 mercatini di Natale della Capitale delle Alpi

A offrire la sua cornice magica a una notte da fiaba,sarà il castello di San Pietro in Cerro. . Per i più veloci la possibilità di soggiornarviwww.piacenzaturismi.net

Una pennellata oro chiUde l’anno 7 l’abito… fa

il Manager8Il gruppo Falkensteiner Hotels & Residences riserva ai suoi ospiti il “Maestro di eleganza”, per gli uomi-ni che vogliono uno stile su misura www.falkensteiner.com

news dal mondoTerme Krka: tante offerte…splendide Feste!La Slovenia è un Paese acco-gliente e pieno di sorprese che aspettano soltanto di essere scoperte. La neve, le luci che fanno brillare nella notte gli hotel come oasi di calore nel-le quali trovare tutto quello che si può desiderare. Si parte dalla costa, con Strugnano e il suo centro di Talassoterapia in riva al mare. Qui per Natale e Capodanno il programma è all’insegna della tradizione, con la visita al presepio della vicina città di Pirano, la messa di mezza-notte e la passeggiata con le fiaccole sul lungomare. Più nell’entroterra, a Dolenjske Toplice, la chiave è abban-donarsi alla dolcezza degli appuntamenti speciali “al gu-sto di miele” che lo staff delle Terme ha in serbo per i suoi ospiti. All’insegna del benes-sere anche i festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo con un “doppio” Capodanno: da un lato il classico cenone al ristorante e dall’altro l’ormai tradizionale cenone a buffet con festa in costume da bagno nel complesso delle piscine termali del centro benessere

Balnea. A Smarjeske Toplice, oltre all’ingresso alle piscine termali il pacchetto natalizio prevede la suggestiva cammi-nata con le torce, una serata musicale per godere appieno dell’atmosfera natalizia e per i più piccoli la visita di Babbo Natale… Il capodanno delle Terme di Smarjeske è inve-ce ricco di allegria e vitalità, con il fantastico spettacolo della Fiesta Latina: Dj, Brazil Show, dimostrazioni di capo-eira e la bellezza e la simpatia delle GoGo dancers! Chi ama sentirsi sempre cir-condato dal lusso e trattato come un re, può orientarsi verso un Capodanno all’in-segna dell’alta gastronomia al Castello di Otocec, suggesti-vo maniero medievale ricon-vertito in hotel a 5 stelle.

Full immersion nella terapia ayurvedica

Viaggio in India accompagnati dall’esperto

Il Kerala, uno stato dell’India dove c’è tutto. Clima tropicale, parchi naturali per grossi animali e per appassionati birdwatchers, templi hindu ma soprattut-to ayurveda. Focus Himalaya Travel propone un viaggio in questa regione avvalendosi della collaborazione della dottoressa Eurosia Zuccolo che con la sua esperienza sarà in grado di farvi apprezzare le doti terapeutiche di una disciplina che è insegnata nelle facoltà universitarie india-ne. Siamo sempre stati convinti che il nostro corpo deve rigene-rarsi fisicamente e psicologica-mente dalla frenesia della vita di tutti i giorni, non è possibile pen-sare al ringiovanimento se non si eliminano gli squilibri dell’orga-nismo. Partenza 16 gennaio, per un soggiorno di dodici giorni in Kerala. Si atterra a Trivandrum e poi trasferimento per il Coco-nut Resort a Chowara. Dopo la visita medica si inizia subito con le cure ayurvediche seguendo il programma Rejuvenation The-rapy. Oltre ai massaggi con oli, ai bagni di vapore saranno prescrit-te medicine ayurvediche a base

di erbe a seconda della costituzione dell’individuo. A tutto ciò si somma un’alimentazione vegetariana lon-tana dagli stere-otipi occidentali che aiuta il corpo a disintossicarsi. La giornate sono scandite da rit-mi sereni e dalla tranquillità. E’ consigliabile ini-ziare i trattamenti al mattino presto dopo una breve colazione e, magari, dopo una passeggiata del parco che circon-da il resort. I massaggi vengono effettuati da professionisti e du-rano da 90 minuti a 3 ore. Al ter-mine è necessario riposo e tisane depurative. Imparerete a seguire il ciclo naturale del giorno e della notte. Non avrete rimpianti nel rinunciare a musica, televisio-ne e mass – media. Il viaggio in Kerala alla scoperta della terapia ayurvedica ha una durata di 12 giorni ed un costo di 2.700 euro

a persona. La quota comprende il volo intercontinentale da Milano a/r, i trasferimenti in loco con mezzi privati, la sistemazione in resort sulla spiaggia con pensione completa vegetariana, trattamen-ti ayurvedici dal 3° al 9 ° giorno, 2 ore di yoga con maestro indiano. Partenza 16 gennaio.

Focus Himalaya Traveltel. 02 – 89402052

www.focus-italia.comD.sa Zuccolo, cell. 335 8338566

www.vivereindia.com

Lebzelte e Stollen, il dolce Natale di Innsbruck

Focus Himalaya Travel propone un viaggio

in questa regione avvalendosi

della collaborazione della dottoressa Eurosia Zuccolo

APPUNTI DI VIAGGIOdi Marco Morelli

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Una Roma insolitaROBERTO BENIGNI

Roma è la meta ideale per una vacanza anche se il rischio, per il turista disorientato, è quello di ritrovarsi paralizzato dal celebre “imbarazzo della scelta”, complice l’enorme quantità di attrazioni che la Città Eterna offre.La guida, scritta da Roberto Be-gnini con la collaborazione di Fla-minia Persichetti e Federica Artu-si, è strutturata in oltre venti top ten rapide e comode da consultare, con i migliori suggerimenti pensa-ti per viaggiatori italiani che desi-derino conoscere la città in ogni suo aspetto: i capolavori artistici e culturali, il patrimonio storico, le

Bruno Gambacorta è giornalista televi-sivo e autore di una delle rubriche più seguite del Tg2, quella Eat Parade che tutti i venerdì, da tredici anni, ci coin-volge con storie e tradizioni dell’enoga-stronomia italiana. Nel corso della sua lunga carriera ha raccolto migliaia di interviste, incon-trato personaggi tra i più curiosi, inte-ressanti, originali, svelato piccoli-grandi mondi, vissuto passioni. Un patrimonio di umanità e di cultura che ha condiviso ogni settimana con milioni di telespet-tatori.Ma a volte i tempi televisivi limitano le possibilità di approfondimento. Ecco che per testimoniare in modo più am-pio e appropriato le sue esperienze Bru-no Gambacorta ha deciso di fissarle su carta e ha scritto un libro. Ripercorren-do l’intera penisola ha selezionato, fati-cosamente, 35 fra le tante storie scovate in questi tredici anni di ricerche per le sue trasmissioni. Ognuna delle regioni italiane è rappresentata almeno con un racconto, con una ricetta, con una sco-perta.Quindi un libro sull’Italia di oggi in cui il cibo e il vino sono il “taglio giornali-stico” per dare uno spaccato della nostra società, quella a volte meno conosciuta, meno glamour e meno strillata, ma di certo non meno importante: sapremo così cosa lega i detenuti di Bollate con i coltivatori di limoni di Sorrento; la sto-ria del Principe collezionista d’arte e gli ex-tossicodipendenti di San Patrignano e Mondo X; quella del docente esper-to di formaggi siciliani, del direttore di reti televisive diventato olivicoltore.Vedremo come cibo e vino, sempre loro, sono ciò che ragazzi appassionati e coraggiosi, con l’aiuto di Don Ciotti e di Libera stanno ricavando dalle terre del sud sequestrate alla mafia. A rischio della loro vita, per una vita migliore.Così come fagioli e peperoni, pecorini e Aglianico sono diventati un fattore di identità, un baluardo contro l’invaden-za dell’oro nero in Basilicata -che negli ultimi decenni invece della delinquenza ha avuto in sorte il petrolio.

In questo libro Bruno Gambacorta ha selezionato una raccolta di ricette -sono più di settanta- tutte d’autore, alcune semplicissime e folgoranti, altre più complesse e sontuose, per poter apprez-zare al meglio i frutti della terra e l’inge-gno dell’uomo che li sa trasformare.In alcune sezioni come quella del “Sa-per fare” descrive un artigianato raffina-tissimo come la “mozzarella perfetta” e il culatello verdiano, i salumi di peco-ra sardi e i risi storici del nord Italia. In altre, come la sezione “Far sapere” individua le esperienze più originali e geniali di comunicazione in campo enogastronomico: da “Cantine aper-te” ai “Musei del cibo”, dal “Couscous clan” ad “Adotta una pecora”. E poi, una testimonianza sulle grandi storie corali come il salvataggio degli ulivi millena-ri della Puglia o la resistenza civile dei ristoratori aquilani alla morte del loro centro storico. E per finire il libro, per dare una indica-zione concreta a chi volesse saperne di più, l’autore ha composto un’appendi-ce per conoscere i protagonisti, i luoghi e i prodotti della nostra Italia migliore, quella legata alla terra e alle tradizioni, a vite fatte di passione e di tanta fatica. E chissà che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, tornare un po’ con i piedi per terra non possa essere un pri-mo passo per tornare ad un futuro più sereno.

Bruno Gambacorta “Eat Parade - Alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” edito da RaiEri e Vallardi, prezzo Euro 15,90

BUONO - Kim Jee-woon rende apertamente omag-gio al leggendario genere dello spaghetti-western del grande Sergio Leone con una pellicola che ricorda il capolavoro del regista italiano in tutto e per tutto. L’unica differenza sta solo nel titolo: nella versione leoniana c’era il brutto, non il matto. Ma, a parte questo, Leone sarebbe onorato di questo caloroso pensiero che il regista core-ano ha pensato di offrirgli. Meno male che c’è ancora qualcuno a cui importa qualcosa del western all’italiana.

REGIA: Kim Jee-woonINTERPRETI: Byung-hun Lee, Kang-ho Song, Woo-sung Jung

NON SUFFICENTE - La trasposizione cinematografica dell’omonimo programma comi-co di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli sembrava dovesse regalare furori e riscattare la comicità nostrana prima del consueto arrivo natalizio del cine-panettone e, invece, si è rivelato quasi un flop. Strano, perché il trailer era convincente, il pubblico nel vederlo quasi non ci credeva ed era entusiasta, poi è arrivata la pellicola e le risa si sono subito smorzate. L’idea di passare dal piccolo al grande schermo non è stata buona.

REGIA: Enrico LandoINTERPRETI: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli, Madalina Ghenea

SUFFICIENTE - Torna il peplum mitologico. Per modo di dire. Re Iperione vuole liberare i titani, acerrimi nemici degli dei dell’Olimpo. La preoccupazio-ne da parte di questi ultimi è notevole, anche perché questo il folle gesto del sovrano potrebbe significare la fine del mondo. Ma c’è un eroe, Teseo, che è pronto a battersi. A parte i nomi e i costumi, per il resto non ci azzecca con il genere vero e proprio. E’ la tipica “americana-ta”: azioni, parole e gesti sono il repertorio dei film da duri, in un’altra epoca.

REGIA: Tarsem SinghINTERPRETI: Henry Cavill, Stephen Dorff, Luke Evans

BUONO - Tratto dall’omonimo fumetto del fumettista e dise-gnatore francese Hergé, il film si preannuncia interessante, anche perché, prima che lo facesse Steven Spielberg, nessuno si era mai sognato di portare il giovane reporter e il suo cane Milou sul grande schermo. Chi è stato un assiduo lettore del fumetto ne rimarrà soddisfatto per la fedeltà e il rispetto che il regista ha rivolto alla trama, chi conosce Tintin solo per sentito dire, se ne entusiasmerà e sarà felice di aver scoperto qualcosa di nuovo.

REGIA: Steven SpielbergINTERPRETI: Jamie Bell, Andy Serkis, Daniel Craig, Simon Pegg

SUFFICIENTE - La prima parte dell’ultimo episodio della saga sui vampiri. L’amore tra Bella e Edward viene final-mente coronato nel sogno del matrimonio e durante la luna di miele in Brasile, Bella si accorge di essere incinta. La notizia dovrebbe rallegrare tutte e due le famiglie e seminare ulteriore gioia, ma la cosa pare incutere timore soprattutto tra i parenti di Edward. Il padre del bimbo infatti pare essere un non-mor-to. La saga sta perdendo i colpi, d’altronde la fine è ormai vicina. Per fortuna.

REGIA: Bill CondonINTERPRETI: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner

Quando cibo e vino raccontanol’Italia migliore

Dalla Tv alla carta stampata

IL BUONO, IL MATTO,IL CATTIVO

I soliti idioti Immortalis - 3D Le avventure di Tin Tin The Twilight

leggende e le curiosità, i posti più romantici e trendy, gli indirizzi migliori per dormire, mangiare, fare shopping e divertirsi. Ogni top ten sintetizza, grazie anche a una grafica accattivante, il meglio che offre la capitale: dai must, i grandi classici che è impossibile tralasciare, ad un’intera sezione dedicata alla Città del Vaticano, dalle piazze alle facciate, a parchi, giardini da scoprire e fontane, ol-tre a un’inconsueta rassegna dei luoghi più romantici. Gli appas-sionati dello shopping troveranno poi tante “dritte” tutt’altro che banali, per orientarsi al meglio tra

gli artigiani e i negozi più trendy. Sono tante e accattivanti le sezio-ni pensate per gli amanti dell’ele-ganza, come quelle dedicate agli alberghi di charme, alle terrazze mozzafiato con vista sulle cupole e sui tetti della città ma anche la rassegna dei dieci posti più cool per un aperitivo o un drink dopo cena. Anche le buone forchette troveranno pane per i loro denti, è proprio il caso di dirlo, navigan-do tra le trattorie ed i ristoranti tipici e quelli di tendenza, o con-sultando la sfiziosissima guida agli spuntini doc amati dai romani e da consumare, rigorosamente, per strada. Infine, a chiudere la guida, l’utilissima guida pratica della cit-tà, con tutte le informazioni su come arrivare e muoversi, i colle-gamenti, i noleggi, i numeri utili o costi dei biglietti.

Bruno Gambacorta “Eat Parade - Alla scoperta di personag-gi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune”

24 spose cadavere nel nuovo libro edito da Delmiglio Editore

VISTI PER VOIdi Marzio Pecchioli

DALEGGERE

“Spose, cadaveri e misteri”: è disponibile il nuovo libro edito da Delmiglio Editore dedicato al tema della “sposa cadavere”, una leggenda popolare divenu-ta celebre grazie all’omonimo film di Tim Burton. L’antologia “Spose, cadaveri e misteri” racco-glie i brevi racconti di 24 autori, che, ognuno in chiave personale, hanno reinterpretato con un’am-bientazione per lo più veneta e veronese questo mito, che parla di un uomo che incautamente scherzando con la futura moglie infila il proprio anello di nozze a un ramo sporgente dal terreno e gli recita i sacramenti di matri-monio, salvo scoprire poi che si tratta dell’anulare di una donna morta il giorno delle proprie nozze a cui si ritrova sposato.Il libro è stato protagonista di uno speciale appuntamento la sera di Halloween con il reading dal titolo “Il mistero della Sposa

Cadavere. A leggere i raccon-ti c’erano gli attori Andrea De Manincor, Sabrina Modenini e Sandra Ceriani, con interventi musicali di Federico Fuggini. “Spose, cadaveri e misteri” fa par-te della collana Indaco, curata da Claudio Gallo. Nell’antologia, con introduzione di Fabrizio Foni, sono presenti racconti di: Danilo Arona, Maria Silvia Avan-zato, Alexia Bianchini, Rossana Boni, Giuliana Borghesani, Car-lo Filippo Borrello, Cosma Bru-sco, Enrico Buttitta, Emanuele Cassani, Riccardo Coltri, Gaia Conventi, Simona Cremonini, Emanuele Delmiglio, Alberto Fezzi, Roberto Fioraso, Federico Fuggini, Arnaldo Liberati, Enri-co Nebbioso Martini, Rossana Massa, Rosanna Mutinelli, Vit-torio Rioda, Filippo Tapparelli, Annalisa Tiberio, Francesco Troccoli. Per acquistare il libro: [email protected]

di Serena Maioli

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40 | Dicembre 2011 - Gennaio 2012

il loggioneLonquich picaresco viandantecattura Verona

A Mantova, lo scorso 2 ot-tobre, snocciolava senza fare una piega i cinque Concerti di Beethoven, a capo della affiatata ciurma dell’OcM. Qualche settimana dopo, eccolo a Verona, ospite della Stagione numero 102 degli Amici della Musica, per un recital solistico che più suo non poteva essere. Suo nella scelta dell’impaginato, suo nella conduzione sospesa tra informalità e adesione al racconto musicale, tanto da non curarsi del viavai di spettatori, cameraman e vari accidenti che rischiano di to-gliere ad una serata di grazia la magia per la sua definitiva compiutezza. Siamo tornati al cospetto del pianoforte di Alexander Lonquich, tra gli interpreti di questo tempo uno tra i più totalizzanti, sicuramente il più testardo a proseguire su un sentiero ormai personale, sterrato, difficile da collocare con si-curezza. Il magnetismo e la statura sono sempre quelli che a soli sedici anni lo ave-vano consegnato, prodigio, al concertismo internazio-nale. Lonquich lo schuber-tiano, Lonquich il viandante che, come tale, sa trovare ad ogni confronto con la par-titura unno sguardo rinno-vato. Così, da teatrale qual

era a gennaio nel recital al Regio di Parma, la Vallée d’Obermann delle svizze-re Années de Pèlerinage si ripresentava quasi terrifica nella sua nuda materia fatta di spazi estenuati, di silenzi come voragini. Pulviscolare, ipermoderno nell’irrequie-ta mercurialità di timbri come astratte onomatopee, lo Scriabin degli otto Studi op.42, scorza fuggevole e polpa ancora carnosa, tardo romantica. E sempre altis-sima, cantata con sonorità cameristiche, la Sonata D 959 del prediletto Schubert, universo saturnino che Lon-quich spalmava su un fonda-le di onirica sospensione. Ad avvolgere la più petrarchesca delle creature schubertiane, la più “sola e pensosa, per i deserti campi”, era davvero una nebbia lattiginosa, una dissolvenza commovente, macerata nel cesello della sua confessione.

Anche se il suo cuore di inglese batte a un tiro di schioppo da qui, tra le nebbie iperpadane che fanno buoni i prosciutti, stanar-lo dalla sua pigra residenza non è mai facile. Così nelle program-mazioni liriche si finisce per incontrarlo poco, assai meno dei suoi più muscolosi fratelli minori Trovatore, Nabucco, Rigoletto. E persino nella sua Parma l’apparizione del vecchio maldestro seduttore è notizia clamorosa. Lui, Sir Falstaff, il ghigno leggero e malinconi-camente divertito dell’ultimo Verdi, si affaccia sul Festival che la città dedica al suo demiurgo e chiede per sé addirittura lo scrigno mozzafiato del Teatro Farnese, per il vezzo di calarsi davvero nella Londra shake-speariana da cui Verdi lo aveva acciuffato per trascinarlo alla musica. Seconda opera del Fe-stival targato 2011, Falstaff qui trova la sua naturale maschera nel carisma – vocale, scenico, ci verrebbe da dire sociale, quasi come se osservandolo in scena si pensasse per un attimo di cono-scerlo da sempre! – di un indi-menticabile Ambrogio Maestri. Accanto a lui, una sempre lumi-nosa Svetla Vassileva nel ruolo dell’arguta Alice Ford (una delle comari di Windsor a cui si deve l’intera commedia) e soprattut-to un intenso Luca Salsi, autore-vole Ford in quella che è la sin-tesi di tutti i baritoni verdiani. In buca, il vitalismo di Andrea Battistoni, che del protagonista potrebbe essere il nipote, spin-geva l’orchestra con efficienza e

puntualità, trascinandosi dietro però anche le sottigliezze, i ric-cioli, quelle trascolorazioni che stanno lì ad ammonir l’ascol-tatore indicandogli che dietro la burla che avvolge il mondo cambiandogli continuamente di segno, sotto la lieve ironia, stan-no ben altra sostanza e ben più

profonde riflessioni. Geniale in-vece senza riserve, spiccia eppu-re irriducibilmente lirica, per-fettamente vestita sulle esigenze del teatro voluto da Ranuccio II e realizzato dall’Aleotti, era la regia di Stephen Medcaf: scena nella scena, niente sipario, tut-to calato come per un bizzarro

viaggio nel tempo nel naturale scenario di uno spaccato tardo cinquecentesco. Un’emozione indelebile, a cui si perdona an-che l’acustica (come prevedibi-le) troppo spannometrica per assaporare tutte insieme le mi-niature di questo ultimo canto verdiano, canto di celia e di pre-parazione al silenzio. Il giorno dopo, tutti a Busseto per Tro-vatore in forma scenica. L’or-chestra del Regio qui trovava al timone il braccio sicuro, duttile, musicalissimo del giovane Mi-chele Mariotti che dalla terrifica vicenda estraeva le giuste tinte chiaroscurali in cui incastona-re gli opposti personaggi, qui interpretati da giovani talenti emergenti. A spiccare era la Leonora della cinese Yu GuanQun, ma l’ap-plauso più grande andava ancora una volta all’eroico coro diretto da Martino Faggiani, magnifico contrappunto ad una vicenda che solo nel commento oscuro della voce popolare, nella sua radice gitana e allucinata, trova senso e compiutezza.

Nucci grande voce nella Parma del RegioMentre il loggione pare esplodere di commossa gratitudine e ritrovare la sua dimensione primigenia –istintuale, san-guigna, amabilmente sfrontata – lui per un attimo dà le spalle a tutti e si volge alla gigantografia che campeggia sul fondo nero della scena. Là sta un’imma-gine color seppia del Maestro Verdi. A quell’uomo Leo Nucci guarda come ad un padre o, ancora, ad un talismano. Per chiudere il sipario sul Festival edizione 2011 il Teatro Regio ha voluto chiama-re a sé quello che, oltre ad essere l’ultimo depositario della tradizione lirica del Novecento, è qui considerato un padro-ne di casa, uno di loro, figlio mancato di una terra di cui ha assimilato quel che c’è da prendere: lingua, visceralità, go-dereccio umor padano e quel pizzico di bizzarra imprevedibilità che nella Bassa

non manca mai. A Nucci e alla sua voce di denominazione protetta (nel rombo di ovazioni il grido: “Leo, sei come il vino!”) venivano quindi idealmente af-fidate le chiavi della città per un ultimo viaggio nei pentagrammi verdiani. Pri-ma di accarezzare i profili di personaggi attraversati tanto da divenire per lui se-conde pelli – lo Jago di “Otello”, il Gui-do da Monforte dei “Vespri Siciliani” e ancora il trasognato Ford di “Falstaff ” - prima di tracimare negli strepitosi en-core evocando gli immancabili Rigolet-to, papà Germont e il cupo Renato, una manciata di arie da camera, cammei di miniaturistica bellezza, ritratti ad olio di un’Italia minore che Nucci ricreava con mano ossequiosa e tenerissima, da mattatore che depone lo scudo e si fa magicamente bambino.

Accarezza i profili di personaggi attraversati tanto da divenire per lui seconde pelli

Essenziale ma di grande efficacia la brillanteregia di Medcaf

Si è chiuso il sipario sul Festival edizione 2011

LE TREMUSEdi Elide Bergamaschi

Magnetico il recital del

pianista tedesco per gli Amici della Musica

Com’è suggestivo il grande nord wagneriano

E’ banale affermare che del me-lodramma, del suo groviglio di scena e di verità, il Preludio e l’Ouverture siano il conden-sato, il preliminare in cui il palato già incontra il gusto dei piatti successivi. Nel caso delle fluviali costruzioni wa-gneriane, il monologo affidato all’orchestra a sipario ancora chiuso diventa non solo quin-tessenza dei motivi che nel corso dell’opera riaffioreranno dal magma, ma anche presa-gio, tinta emotiva, destino. E’ così per la insanguinata Roma medievale di “Rienzi” tutta ot-toni scintillanti come spade, è così per lo spiritato turbine di

archi che apre “ Der Fliegende Holländer” e che trova quie-te nel lirico corale dominato dal corno. Lo stesso accade nei Preludi del “Lohengrin”e nell’ouverture dei “Meister-singer”, fino alla celeberrima Cavalcata con cui le Walkirie, nell’omonima opera, scendo-no al cospetto di Wotan. Lo sa bene Yuri Simonov, bacchetta di sapienza e di mestiere colti-vati alla scuola pietroburghese di Mravinsky, che in questo bell’ascolto tutto tessere e scampoli firmato dalla Alto guida la pastosa Philarmonia Orchestra nelle fitte nebbie nordiche della saga.

“Teatri di Parma” dove la musica ha vita secolare

Parma terra di musica e di teatri. Al gioiello voluto da Ranuccio II, suc-cede per nascita il “Ducale Teatro”, che nel XIX secolo diverrà “Regio”, e ancora, ultima creatura in ordine di tempo, l’Auditorium Paganini, che teatro non è ma che oggi accoglie buo-na parte della proposta concertistica. Questo è il perimetro, dentro i cui confini affiorano i nomi di Montever-di – sua è la Prima farnesiana del 1628 – Rossini, Bellini e Donizetti. A far-la da padrone, naturalmente, è Verdi, che qui fa spesso rima con Toscanini e con la sua bacchetta infuocata da cui scende l’alluvione tardoromantica che guarda a Wagner e che già annuncia il Novecento. Attraverso la scorciata prospettiva della scena, la città si lascia

addomesticare dalle mani argute di Gustavo Marchesi, che in questo son-tuoso volume edito da Battei conduce per mano attraverso la fortuna – e le cornici – dell’opera in musica nel-la dolce terra ducale. Un viaggio nel tempo che si apre – neanche a dirlo! – sullo scrigno del Farnese e che intrec-cia con gustoso mestiere gli spazi alle rappresentazioni, ai cartelloni, agli squisiti aneddoti di una secolare.

Falstaff geniale burlone sovrano della Parma farnesiana

Maestri immenso nel ruolo di protagonista dell’ultimo capolavoro verdiano

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le mostre

Una collettiva d’arte di tutto rispetto in esposizione alla gal-leria “Il Sagittario” di Mantova. La mostra dal titolo “Interni ed esterni d’autore” aprirà i battenti alle ore 17.30 di saba-to 10 dicembre. Protagonisti dell’evento 5 artisti italiani pro-venienti da città diverse, uniti dalla stessa passione. Differenti tra loro per tecnica, stile e po-etica pittorica ma accomunati dalla scelta dei soggetti che raf-figurano ognuno con la propria sensibilità. Da non perdere!Da San Remo giunge Monica Zambon, originaria però di Settimo Torinese. La sua pen-nellata poetica rivela tutta la passione per una tecnica d’ar-te antica da conservare e tra-smettere. Le atmosfere dei suoi interni hanno il sapore d’altri tempi. Cucine e vecchie stufe a legna ambientate in stanze con pavimenti di mattonelle a scacchiera. Tavoli in legno con nature morte a colori caldi e lividi al tempo stesso. Il tutto avvolto da atmosfere nebbiose che riportano l’osservatore ai ricordi del passato ad ai propri antenati. La tessitura delle sue tinte da’ vita ad impasti prege-voli che danno forza e luce ai soggetti.La bergamasca Clementina Macetti è coautrice del testo scolastico, Leggere l’Arte e del volume Discipline grafiche e pittoriche. Attualmente docen-te di disegno e storia dell’arte presso il Liceo Scientifico di

Bergamo, propone opere ad acquerello e ad acrilico con ef-fetti di dissolvenza del colore pur avendo praticato tutte le tecniche pittoriche compreso l’affresco. I suoi colori vivacissi-mi tendono a stemperarsi fino a raggiungere la trasparenza. Ed è la luce la protagonista dei suoi paesaggi. Il suo stile incentrato sulla figurazione naturalistica si ispira a movimenti pittorici come l’Impressionismo e il Ro-manticismo di William Turner e Thomas Moran che l’artista studiò durante la formazione presso il Liceo Artistico di Ber-gamo e in seguito all’Accade-mia di Brera a Milano. Il napoletano Mario Battimi-ello compie dapprima studi di grafica per poi conseguire il di-ploma in Pittura all’Accademia di Brera. L’artista che attual-mente vive e lavora a Nerviano (Milano) sembra utilizzare la pittura come mezzo espressivo di sentimento ed emozione. Il suo è un cammino artistico in costante rinnovamento. Il rapporto tra luce ed ombra è al centro delle sue opere. Dall’in-contro della luce con la forma si genera l’ombra e la visione stes-sa dell’oggetto. I suoi fondi scu-ri esaltano le figure. Il colore si accende e l’occhio si concentra completamente sull’immagine. Nei suoi interni di soggiorni e cucine, gli oggetti sulle tavole imbandite si caricano d’effetto riflettendo la luce sui mobili

intorno. Anche gli oggetti ina-nimati sembrano prendere vita sotto l’effetto di quella luce co-lorata che li carica di un’anima propria.Mara Lombardi ha il desiderio di descrivere la magia nell’istan-te dell’emozione. È l’attimo del cambiamento oppure di qual-cosa che resterà o sarà per sem-pre: amore e passione, viaggio e scoperta, natura e forza. At-traverso la fotografia, i raccon-ti, la poesia, le acqueforti e la pittura, narra particolari di ciò che persone e luoghi le trasmet-tono. Negli ultimi anni ha rea-lizzato molti dipinti in acrilico, materico, anche di grandi di-mensioni: figurativo, informale di concetto come le serie Red Passion, OceanoMare - dedica-ta all’acqua - e Architettonica, urbana e archeologica. Nata a Milano vive a Torre d’Isola, nel parco del Ticino. Diplomata al Liceo Artistico di Brera, attual-mente è titolare di un’impresa di comunicazione e formazione a Milano.Gioca in casa invece la man-tovana Tiziana Biolghini che viene a conoscenza dell’arte fin da piccola attraverso il padre pittore Luigi Biolghini. Fre-quenta l’Istituto Statale d’Arte Giulio Romano di Mantova. Attratta dall’Impressionismo e dalla poetica dei suoi contenuti si esercita fino ad ottenere una sua tecnica personale. Matura esperienza come madonnara alla manifestazione delle Gra-zie di Curtatone utilizzando la tecnica del gessetto. Negli ulti-mi anni sperimenta la decora-zione murale e l’olio su tela con ottimi risultati.

MantovaAla Napoleonica di Palazzo TeFino all’8 gennaio 2012VIRGILIOVolti e immagini del poeta

Milano Galleria Gruppo Credito ValtellineseFino all’8 gennaio 2012LA NUOVA SCUOLAdi fotografia siciliana

PadovaPalazzo ZabarellaFino al 12 febbraio 2012IL SIMBOLISMOIN ITALIA

Dall’alto: “Sotto la pioggia” 50x50, opera di Mario Battimiello“Altopiano di Clusone” opera di Clementina Macetti; “Rio da via Pescheria 2010, TizianaBiolghini

La mostra aprirà i battenti alle ore 17.30 di sabato 10 dicembre. Protagonisti dell’evento 5 artisti italiani provenienti da città diverse

Una collettiva in esposizione alla galleria “Il Sagittario”

di Barbara Ghisi

Cinque artisti a Mantovaper “Interni ed esterni d’autore”

LA CASA DEGLIARTISTI

Verona Palazzo della Gran GuardiaFino al 9 aprile 2012IL SETTECENTO A VERONA La nobiltà della pittura

Milano, Palazzo Reale. Fino al 26 febbraio “Cezanne e les ateliers du Midi”La mostra “Cezanne e les ate-liers du Midi”, è visitabile a Palazzo Reale di Milano fino al 26 febbraio 2012 e presenta quaranta opere provenienti dai più prestigiosi musei di tutto il mondo. Tra gli altri musei parte-cipanti il Musée de l’Orangerie, il Petit Palais, la Tate , l’Her-mitage, National Gallery di Washington, Musée Garnet di Aix-en-Provence, l’Ateneum Art Museum di Helsinki, il Ch-rysler Museum di Norkolk e il Princeton University Art Mu-seum. L’esposizione permette di mettere a confronto i quadri re-alizzati nei due atelièr proven-zali di Jas de Bouffan, des Lau-

vres, lo studio dove ha terminato la sua produzione artistica. È in questa mostra che si può comprende-re la differenza con la pittura degli Impres-sionisti; se quest’ul-timi prediligevano la pittura en plein air, Cezanne perfezionava le sue opere in atelier fino a raggiungere una tecnica del tutto particolare che ha influenzato la storia dell’ar-te negli anni a venire, dall’arte cubista di Picasso fino ai colori fauves di Matisse. Come non notare che Cezanne abbando-na la prospettiva ma nella sua eccezionale modernità mantie-

ne forme riconoscibili e tangibili legami con la realtà? Come non apprezzare la magia dei suoi paesaggi, assolutamente carichi di poesia nel loro tripudio di colori, dalle tonalità di verde e arancio, fino al viola più acceso, sfumature e variazioni che tro-vano la loro eccezionale carica in un colore denso, materico e stratificato?

BonelliLab a Canneto sull’Oglio: 11 anni di attivitàStoryboard. Trenta autori per un dia-rio e alcuni corpi estranei è il titolo della collettiva in corso alla Bonelli LAB di Canneto sull’Oglio fino al 21 gennaio 2012. La galleria d’arte Contemporanea è nata per volere del mantovano Giovanni Bonelli con lo scopo di scovare, sostenere e pro-muovere nuovi talenti della pittura contemporanea. I 34 fortunati che in questi 11 anni di attività hanno avu-to l’onore di poter far parte di questa cerchia di eletti sono: Alessandro Ba-zan, Paul Beel, Matteo Bergamasco, Marco Bongiorni, Corrado Bonomi, Marco Cingolani, Leonida De Filippi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Oliver Dorfer, Kim Dorland, Roberto Floreani, Letizia Fornasieri, Giovanni

Frangi, Michelangelo Galliani, Omar Galliani, Luca Giovagnoli, Marco Grassi, Federico Guida, Francesco Im-pellizzeri, Federico Lombardo, Marco Mazzoni, Elena Monzo, Davide Nido, Robert Pan, Gioacchino Pontrelli, Marco Prestia, Max Rohr, Nicola Tor-coli, Wainer Vaccari, Nicola Verlato, Dany Vescovi, Santiago Ydanez, Wil-liam Marc Zanghi. Le loro opere di matrice figurativa si differenziano per stile, forma, tematica e contenuto le une dalle altre. Qualità comune: l’ori-ginalità! I mondi fantastici e surreali di Fulvio Di Piazza si accostano agli in-terni senza tempo di Matteo Bergama-sco. I personaggi famosi rivisitati dallo stile inconfondibile di Wainer Vaccari si scontrano con gli sguardi espressivi

e le tematiche psicologiche della gente comune di Paul Beel. La morbidezza e il calore dei corpi di Federico Guida si accomuna ai ritratti naturalistici e quasi allegorici della new entry Marco Mazzoni. Le opere sono esposte lungo le pareti dello spazio industriale di via Cavour 29, come uno storyboard cine-matografico. A queste opere pittoriche si affiancano cinque lavori di designer che si collocano tra l’opera d’arte e la progettazione. Gli autori sono: Alber-to Biagetti, Massimo Giacon, Andrea Magnani e Andrea Salvetti.In una sala separata sono esposti i cin-que finalisti del Premio Celeste scelti da Giovanni Bonelli: Pietro Spirito, Giulio Zanet, Gregorio Pitti, Lamber-to Teotino e Sara Lucas.

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Capodanno 2012 a Londra

IN PIAZZAEcco come si festeggerà a Roma e Milano

Come tutte le capitali euro-pee, Londra per il Capodan-no 2012 offre il meglio di sè e sono tantissimi quelli che, attirati dalla possibilità di be-neficiare di prezzi buoni sui voli e dei saldi che iniziano subito dopo Natale, scelgo-no la capitale inglese per trascorrere l’ultimo giorno dell’anno.La città si veste a festa e trascorre la notte di passaggio dal 2011 al 2012 principalmente sotto il Big Ben che allo scoccare del-la mezzanotte rintocca per 12 volte per salutare l’anno nuovo: l’atmosfera è vibran-te, la gente tantissima e i fuochi d’artificio illuminano tutta la città. Oltre alla festa sotto il Big Ben e sul Tamigi, altra bellissima atmosfera si vive a Trafalgar Square che con le sue luci risplende a festa e da dove solitamente si parte alla scoperta del-le feste in discoteca che a Londra sono tra le più belle in assoluto: segnaliamo lo storico Ministry of Sound, il Fabric, l’Heaven, il Koko e l’Egg che organizzano il Ca-podanno 2012 con ingresso prima o dopo la mezzanotte. Ricordiamo che proprio per via delle feste di piazza, mol-te fermate della metro sulla Circle Line vengono chiuse per evitare che la troppa

folla non riesca a passare e che si creino pericoli e di-sagi; per favorire il deflusso, invece, dalle 23:45 del 31 dicembre alle 04:30 dell’1 gennaio 2012 tutti i viaggi in metro, tram e autobus sono gratuiti ma è bene informar-si per tempo per evitare di restare a piedi.Se siete a Londra l’1 gennaio 2012 non potete perdervi la para-ta che parte a mezzogiorno da Parliament Square e si conclude intorno alle 15 tra Berkeley Street e Piccadilly Circus Street. Il modo mi-gliore per arrivare a Londra e soggiornare per Capodan-no 2012 è organizzarsi con il fai da te: la capitale inglese è tra le meglio servite dalle compagnie aeree anche low cost per cui organizzandosi per tempo si ha la possibilità di spendere meno rispetto all’acquisto di un pacchetto viaggio completo. Se fate parte di quelli che preferi-scono trovare tutto pronto, allora potete consultare i siti delle varie agenzie online oppure rivolgervi a qualche agenzia tradizionale con un’unica raccomandazione: fatevi fare più preventivi per capire quanto può costare in media il viaggio con soggior-no ed evitare così di spende-re più del dovuto.

New York è da sempre una delle mete preferite per trascorrere il Capodanno: ogni angolo ricorda film e telefilm famosi, ogni strada è illuminata a festa, a Times Square si aspetta la mezzanotte sotto la neve e con le telecamere di tutto il mon-do puntate sui tabelloni e la gente vive il passaggio al nuovo anno come qualcosa di unico e magico. Anche per festeg-giare il Capodanno 2012 sono state organizzati molti eventi che coinvolgono i turisti e gli abitanti della Grande Mela per permettere loro di vivere al massimo l’esperienza newyorkese. L’evento a cui tutti vogliono partecipare è sicuramente quello che si tiene a Times Square dove a mezzanotte viene lanciata e illuminata la New Year’s Eve Ball, una palla di luci che sovrasta la città e che è considerata di buon auspicio. Chi non ama le folle per festeggiare il Capodanno 2012 a New York può optare per il tradizionale spettacolo The Nutcracker che si tiene al New York City Ballet e che è uno degli appuntamenti fissi di chi si reca a New

York per Natale e Capodanno; i biglietti partono da 29 dollari ma per la sera del 31 dicembre, l’ultima, sono sicuramente più cari. Sempre dello stesso tenore è lo scintillante spettacolo delle Rockettes, il Christmas Spectacular, che fino al 2 gennaio 2012 al Radio City Music Hall delizia con le sue atmosfere d’epoca a prezzi che partono da 45 dollari; al Lincoln Center si tiene anche per il Capodanno 2012 il concerto della New York Philarmonic Orchestra. Al Big Top presso il Lincoln Center si tiene invece il Big Apple Circus con lo spettacolo Dream Big! per grandi e piccoli mentre presso la Great Room del Time Warner Center si tiene lo spettacolo Holiday Un-der the Stars dove dodici stelle di 4 metri ciascuna “danzano” sospese in aria sulle note dei più famosi canti di Natale. Sicuramente affascinante è la possibilità di assistere ad uno dei tanti musical nel distretto di Broadway che permettono di trascorrere un Capodanno davvero diverso ed entusiasmante mentre chi

vuole godersi la città di notte può optare per la crociera organizzata dal New York Water Taxi comprensiva di cena, brindisi di mezzanotte, collegamento con Times Square e circumnavigazione delle zone più belle di New York per vedere la città da un punto di vista diverso. I voli per New York dall’Italia per Capodanno 2012 partono da circa 750 euro a persona con partenza tra il 30 e il 31 dicembre 2011 da Roma o Milano ma a fare la differen-za è il prezzo degli hotel che in media si alzano anche del 30% rispetto a tutti gli altri periodi; un ottimo modo è consultare le offerte all inclusive prenotabili online per esempio su LastMinute, Expedia o GoVolo. Per pianificare al meglio il vostro soggiorno a New York per Capodanno 2012 vi consigliamo invece di consultare il sito di NYC & Company, l’ente ufficiale per la promozione turistica di New York City dove trovare infor-mazioni su eventi e prenotare biglietti, escursioni e anche hotel e strutture dove soggiornare.

Capodanno 2012 in crocierain Giamaica. Gettonatissima la crociera in Sud America che tocca, in 8 notti, Rio De Janeiro, Cabo Frio, Copacabana, Recife, Maceio, Salvador Da Bahia e torna a Rio De Janeiro. Per tutte le crociere MSC di Capodanno 2012 le partenze sono previste dal 26 al 30 dicembre al mas-simo e in tutti i casi non sono compresi gli eventuali voli per arrivare alla zona di partenza che possono essere prenotati per conto proprio o insieme alla prenotazione della crociera; per quel che riguarda i prezzi si parte da 800 euro a persona per le crociere nel Mediterraneo e in cabina interna per arrivare a ben oltre i 2000 euro a persona per le crociere a lunga destinazione nei mari caldi.

Capodanno a New York

Il Capodanno 2012 alle Terme di Pré Saint Didier, ad Aosta, è all’insegna del rilassamento per lasciarsi alle spalle stress, ansie e

negatività del 2011 e prepararsi ad affrontare l’anno nel migliore dei modi. Un brindisi a mollo, insomma, tra i vapori dell’acqua calda e lo splendido sce-

nario delle Alpi davanti a voi: vero è che i miracoli non esistono, ma decidere di lasciare da parte le fatiche dei festeggiamenti di S. Silvestro e prendersi una pausa rigenerante solo per sé è già un buon punto di partenza. Le Terme di Pré Saint Didier hanno già aperto le prenotazioni e le vendite per Capodanno. Vediamo insieme in cosa consiste l’offerta. Si parte alle 19.30 con la preparazione propizia-toria ai rituali in programma: alle 21 potrete gustare una cena da gourmet, con piatti ricercati e qualitativamente eccellenti ma in grado di farvi sentire leggeri: anche perchè, alle 23.30, il programma prevede un incontro nelle tre vasche all’aperto, il punto forte delle terme. Proprio qui, tra candele, vapori, stelle (clima permet-tendo) e neve, si aspetterà l’anno nuovo, in totale relax, calma e benessere. Le Terme di Pré Saint Didier per l’occasione rimarranno aperte fino all’1.30

di notte: il prezzo per la serata è di 290 euro a persona, cena inclusa. Prenotazioni e vendite sono già aperte.

Capodanno alle Terme di Pré Saint Didier

Magari pensate che sia un po’ presto per pensare al Capo-danno 2012, visto che manca più di un mese… Il Capodan-no più economico e forse uno dei più classici è certamente quello da festeggiare in piaz-za. Concerti e brindisi allo scoccare delle 12 sono un must ovunque. Cominciamo con Milano. Per il Capodanno d’Italia 2012, saranno messi a disposizione gli EastEndStu-dios suddivisi a loro volta in cinque aree polifunzionali. Ad animare la serata e la nottata sarà soprattutto il concerto a tutto dance di Gigi d’Agosti-no, guest-star di quest’anno, che con altri dj tra i più famosi d’Italia e la band Club Dogo, farà ballare giovani e meno giovani dal tramonto all’alba (ovvero, dalle 18 inizio della serata, fino alle 6 del matti-no). All’ingresso si paga un biglietto di 55 euro che inclu-de il buono per il buffet, una consumazione, un buono per una bottiglia di spumante ogni mini gruppo di 5 persone e una bella maglietta dell’even-to. Veniamo a Roma. Nella capitale d’Italia saranno di-verse le piazze che si anime-ranno di musica e non solo. Iniziamo con piazza dei Fori Imperiali, dove terrà un con-certo Antonello Venditti, men-tre spostandovi in Piazza del Quirinale, come da tradizione

assisterete al concerto di mu-sica classica a cui presenzie-rà anche il Presidente della repubblica Giorgio Napolita-no. A mezzanotte, chi si tro-verà in questa zona centra-le di Roma assisterà anche agli immancabili e sempre emozionanti fuochi d’artificio. Optando per il Palalottomati-ca, invece, potrete assistere all’esibizione di Laura Pau-sini, mentre se vi sposterete presso l’Auditorium del Parco della Musica vi godrete un bel concerto di Claudio Baglioni. Sempre restando al quartiere Eur, il comico Antonio Giuliani vi intratterrà con il suo spet-tacolo a base di sketches e risate, che dopo il brindisi la-scerà spazio al ballo sfrena-to grazie al concerto di mu-sica house che andrà avanti fino al mattino. Insomma care amiche, davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta!

Capodanno 2012: iniziato il countdown

La crociera resta uno dei viaggi più amati da tutti e se si ha la possibilità di partire per Capo-danno 2012 sono molteplici le proposte per accontentare sia quelli che vogliono/possono ri-manere in Europa che quelli che possono invece godersi il caldo asiatico e americano; MSC pro-pone varie soluzioni per trascor-rere Capodanno 2012 dando a tutti la possibilità di spendere in base alle proprie esigenze. MSC Crociere propone una crociera di 8 giorni con partenza da Genova e soste a Barcellona, Malta, Tunisi, Civitavecchia e Marsiglia prima di tornare a Genova op-pure 11 notti tra Italia, Spagna, Portogallo e Marocco per godere del caldo e vivere un Capo-danno davvero speciale; molto interessante la crociera che tocca Italia, Grecia ed Israele e quella che si sposta tra Italia, Spagna, Marocco, Gibilterra e Francia. Ancora più speciali le offerte a lungo raggio: si va dalla crociera in Sudafrica-RÉunion-Mauritius a quella di 9 notti tra Brasile, Argentina e Uruguay passando per quella che parte dagli Stati Uniti, attraversa il Messico, arriva in Honduras e infine

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IPAD Al Posto DellA PAce nel monDo

moto AlternAtIvA

cAne InquInA come suv

mAI InIzIAre lA DIetA DI mArteDì

mImI Per reGolAre Il trAFFIcoLa città di Caracas, in Venezuela, è ormai fami-gerata per il traffico congestionato e disordina-to. Infatti, la rete viaria di Caracas, costituisce un nodo cruciale per il collegamento tra l’oc-cidente, l’oriente e il centro dell’intero Paese. Le autorità avevano provato ogni metodo per tenere a bada gli automobilisti indisciplinati, con scarsi risultati. Ora però le autorità citta-dine hanno deciso di tentare una nuova strada insolita ed originale: hanno assunto 120 mimi per regolare il traffico. I mimi, con il loro ab-bigliamento, sono facilmente visibili, e nelle intenzioni delle autorità dovrebbero essere più rispettati da pedoni ed automobilisti.

DIscrImInAre GlI AFFIDABIlI La lotta alle discriminazioni ha toccato i limi-ti dell’insensatezza in Inghilterra. La signora Mamo, di Borehamwood, titolare di un’azienda di pulizie, si era recata presso un ufficio di collo-camento della zona per effettuare una richiesta di lavoro: l’annuncio, tra le altre cose, chiedeva persone affidabili e impegnate. Però la signora si è vista rifiutare la richiesta perché era discrimi-natoria nei confronti delle persone inaffidabili e di chi non aveva voglia di darsi da fare. Questo eccesso “antidiscriminatorio” sarebbe dovuto ad un moltiplicarsi di cause contro molti uffici di collocamento che per proposte di lavoro accusate di essere discriminatorie.

trADImento stImAto A 31 mesI DAlle nozze

La passione coniugale ha la vita breve: la prima scappatella arriva in media già dopo due anni e mezzo di matrimonio, per l'esattezza 31 mesi. E sono entrambi i coniugi a concedersela, indipen-dentemente da età, reddito e residenza geogra-fica. Capita a 7 coppie italiane su 10, il tasso di tradimento più alto d'Europa. E il pentimento? E' un fatto raro, che si verifica solo nel 5% dei casi. I dati emergono dallo studio di Victoria Milan, il sito Internet specializzato appunto in tradimenti coniugali e diventato in poco più di un anno il punto di riferimento dei fedifraghi di mezza Eu-ropa.

lA BottIGlIA DI WIsky PIù cArAÈ stato un uomo d’affari cinese ad aggiudicarsi una bottiglia di “Dalmore 62”, un whisky invec-chiato 62 anni, per la cifra record di 250.000 dol-lari di Singapore, circa 200.000 dollari americani. La bottiglia, parte di un’edizione limitata di ap-pena 12, è stata imbottigliata nel 1949 e il prezzo ha battuto quello di una bottiglia di un whisky invecchiato 64 anni (sempre prodotto da Dalmo-re), venduto a Londra 3 mesi fa per 188.000 dol-lari. È stato calcolato che al nuovo proprietario il whisky costerà circa 12.000 dollari a bicchiere.

Se potessero vedere realizzato un desiderio, la maggior parte delle persone preferirebbe avere un iPad2 piuttosto che la pace nel mondo. È il risultato di uno stu-dio condotto nel Regno Unito su 1.200 persone commissionato dai produttori di Grant My Wish Smartphone App, una applica-zione per iPhone e Android che permette di “esprimere desideri”. La lista ha sollevato alcune polemiche, con molti che sostengono che la gente pensa troppo a cose superfi-ciali. Un portavoce della società che ha condotto lo studio ha commentato che non è detto che questa sia dovuto ad un atteggiamento “superficiale” delle persone, ma che probabilmente la gente comunque ha scelto di puntare su cose “realistiche”.

La ricerca sui carburanti alternativi è molto attiva nella ricerca di fonti di alimentazione alternative dei motori, e molti carburanti sono stati speri-mentati nel tempo. Certo che però la moto presentata in Giappo-ne qualche settimana fa lascia a bocca aperta. E naso tappato. Infatti la moto è alimentata da escrementi umani, che vengo-no usati per creare del biogas che poi alimenta direttamente il motore. Le feci umane sa-rebbero una fonte energetica particolarmente pregiata, tan-to che qualcuno le ha definite “il nuovo carbone”, e nel mon-do ci sono già diverse centrali energetiche che usano questa fonte energetica.

Secondo una coppia di ricercatori Neozelandesi (Robert e Brenda Vale) un cane di media taglia inquinerebbe più di un SUV. Almeno questa è la tesi che sostengono nel loro libro “Time To Eat The Dog: The Real Guide To Sustainable Living“, in cui calcolano che un cane di media taglia, consumando circa 135kg di carne e 95kg di cereali all’anno, ha una “carbon footprint” (che misu-ra l’impatto ambientale in ter-mini di emissioni di gas serra) di circa 2,08 acri, più del dop-pio di quella relativa all’ener-gia necessaria per costruire un SUV, che secondo i Vale va circa a pareggiarsi tenendo conto della percorrenza media su strada di un SUV.

Cosa avete intenzione di mangiare oggi? L’importante è che non ab-biate intenzione di mettervi a dieta, perché secondo una ricerca con-dotta nel Regno Unito, per conto di una società di consulenza nella perdita di peso, la Tesco Diets, oggi è il giorno peggiore. Le diete che iniziano di martedì, infatti durerebbero in media meno di una setti-mana, e nel giro di un paio di settimane il peso sarebbe addirittura maggiore di quando si era iniziata la dieta. I giorni migliori sarebbero il lunedì o il sabato, in altre parole l’inizio della settimana lavorativa o del week-end, dato che il cambio di ritmo agevola anche un cambio più radicale dello stile di vita. Cambiare le proprie abitudini alimen-tari è molto difficile – hanno spiegato i committenti della ricerca – ed è quindi importante supportare la motivazione anche scegliendo il giorno giusto in cui iniziare.

lo sPecchIo è PreIstorIco

lA crIsI GenerAtA DA un’IllusIone

Con molta probabilità i primi uomini si spec-chiavano nell'acqua. L'immagine riflessa dall'ac-qua, però era vaga, per questo egizi, greci, ebrei e romani finirono col preferire le superfici ben lucidate di alcuni metalli. Nel Cinquecento, Le-onardo Fioravanti scrisse un trattato nel quale spiegava la tecnica per fabbricare i fondi degli specchi utilizzando mercurio e stagno, ma solo verso la fine del Seicento si incominciò ad adottare una tecnica di produ-zione meno laboriosa: i costi scesero e tutti incominciarono ad usare lo specchio. Solo alla fine del secolo in Germania vennero fabbricate lastre molto grandi, in grado di riflettere le immagini senza deformarle.

Un elemento che ha unito le politiche economiche dei grandi Paesi e il comportamento dei privati e delle famiglie: l’illusione che i debiti non avrebbero dovuto essere più rimborsati. E’ questa logica che ha spinto le banche americane a proporre mutui a persone che non potevano permetterselo e che davano come ga-ranzia semplicemente il fatto che gli immobili acquistati si sarebbero continuamente rivalutati. E’ questa logica che ha spinto i governi, sia al di là, sia al qua dell’At-lantico, a mantenere alti deficit pubblici e quindi ad aumentare anno dopo anno i propri debiti, nella convinzione che comunque ci si sa-rebbe potuti limitare a pagare solamente gli interessi.

di Valentina Tomirotti

esIste un trADuttore Per cAnIUn congegno che ha in memoria migliaia di latrati e uggiolii, piaz-zato sul collare e collegato a uno schermo. Bowlingual pretende di tradurre il linguaggio dei cani. Cosa sta cercando di dirvi il vostro cane quando si mette ad abbaiare ai ciclisti che passano davanti alla finestra? Se parlassimo giapponese, lo sapremmo. Nel 2002, TakaraTomy aveva rilasciato un dispositivo chiamato Bowlingual, dichiarando che era in grado di tradurre l’abbiare del cane in linguaggio umano e la traduzione era leggibile su uno schermo. Adesso, otto anni dopo, l’azienda ha aggiornato Bowlingual inclu-dendo una vocalizzazione: sapete, come il text-to-speech del GPS, ma per discutere con i vostri animali dell’opportunità di mangiare qualsiasi cosa trovino al parco. Purtroppo è un gadget riservato al mercato giapponese. Giocattolo che valse ai suoi inventori un Ig Nobel Prize e la menzione del New York Times che lo definì "in-venzione dell’anno".

le cAnDele nell’AntIchItàPrima che si scoprisse il modo di utilizzare l'energia elettrica nel secolo scorso le case venivano illuminate con lampade ad olio e a gas o con le candele. Gli antichi romani utilizzavano candele che venivano fabbricate immergendo una corda di canapa in un con-tenitore pieno di pece calda e liquida; estraendo lo spago, la pece che vi rimaneva appiccicata a poco a poco si solidificava. Successi-vamente la candela veniva immersa nella cera calda e allo stato li-quido. Queste candele emanavano odore di sego, una sostanza con cui era composta a quel tempo la cera. Occorrerà giungere al 1820 per ottenere candele inodori, quando due francesi fabbricarono le prime candele di stearina, una cera priva di grassi. Qualche anno più tardi, nel 1834, un altro francese inventò uno stoppino ritorto, che rese le candele più luminose. Si chiamava Newton, invece, l'in-ventore inglese che nel 1846 ideò la macchina capace di produrre candele. Da allora la tecnica della produzione delle candele non é molto cambiata.

la prima nazione senza fumo

Ad inizio 2011 è entrata in vigore la legge più severa al mon-do in fatto di divieto di fumo. Infatti, il Buthan si è guada-

gnato il primato di prima nazione “senza fumo”. In realtà il fumo è vietato già dal 2005 (la vendita di sigarette

è illegale), ma da qualche giorno le sanzioni sono aumentate. Con la nuova legge, i fumatori

potranno essere condannati fino a 9 anni di carcere.

la città dove si flirta di più?

Secondo una ricerca commissionata da un noto portale di incontri online, la città dove si “flirta online” di

più è Atene. Ma l’Italia si difende bene, con ben tre città nella “top 10”: Torino, Roma e Bari.

lo sAPevAteQUESTO?

prossimamente anche su www.mantovachiamagarda.it

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ANIMALI E AMBIENTE

Amate piante, talvoltabelle sì, ma pericolose!

American Pitt Bull Terrier, discusso simbolo delle razze “socialmente pericolose”Il Pitt Bull, o Pittbull, è una razza che fu forgiata all’ini-zio del secolo scorso negli USA e impiegata a lungo nei combattimenti canini, vie-tati in Europa ma molto in voga oltreoceano. E’ un cane che ha nei suoi avi i molossi da combattimento romani, cui venne successivamente immesso sangue terrier, a fortificarne ulteriormente l’ardimento. E’ oggi la razza più controversa del panora-ma cinofilo mondiale: spie-tato killer o capro espiatorio di una diffusa diseducazione nel dressaggio di un cane da compagnia? Qualsiasi sia la risposta oggi ne è sufficien-

Da quanto sopra detto si evince che un Pittbull non è un cane per tutti. Non è la scelta da fare se si vuole un cane con cui lasciare gioca-re in assoluta tranquillità i propri bambini, nonostante molti appassionati di questa razza non abbiano dubbi in proposito accreditandogli la massima affidabilità. Cer-tamente gli episodi cruenti, più eclatanti che numerosi, che ne hanno guastato la fama non gli rendono giu-stizia: la sua aggressività è

te sentire il semplice nome per provare un certo timore. Si tratta di un cane di taglia medio-piccola che dà subi-to l’impressione di grande forza fisica e agilità. Ogni sua caratteristica somati-ca è perfettamente votata al ruolo di lottatore che lo contraddistinse in passato: potenza muscolare, compat-tezza scheletrica , reattività ed acutezza. L’ espressione degli occhi è seria e decisa, e rispecchia perfettamente il suo carattere. Una scelta perfetta per chi desidera un soggetto da guardia corag-gioso e attento per la propria abitazione.

stata sicuramente oltremodo amplificata dai media. Ciò non toglie che esso ap-partenga ad una categoria di cani nella cui selezione rima-ne recondita un’aggressività di fondo, che mani inesperte o impieghi criminosi pos-sono far affiorare con esiti imprevedibili. L’acquirente di un Pittbull deve quindi essere perfettamente do-cumentato e conscio della scelta che sta facendo, ne va della sicurezza altrui , ma an-che propria.

A chi è consigliabile l’acquisto di un Pittbull?

di GIACOMOMORELLI

mondo da cani

Prodotti cruently freeGli “ingredienti” dei prodotti per l’igiene e la cura della per-sona, della casa, degli animali domestici e tutti gli alimenti, per legge devono superare i test sugli animali. Si tratta di test spesso invasivi, dolorosi e a volte, mortali. Per non esse-re complici di questi maltrat-tamenti, possiamo scegliere i prodotti cruently free (senza crudeltà). Le aziende cruen-tly free usano ingredienti già conosciuti, che non hanno bisogno di nuovi test. I pro-dotti senza crudeltà si posso-

no acquistare nei negozi del commercio equo e solidale, in alcune farmacie, erboristerie, nei supermercati più forniti e naturalmente, on-line. Le eti-chette sono spesso poco chiare dunque, per orientarsi nella giungla di marchi e diciture, è utile sapere che la maggior parte di questi prodotti è iden-tificata dal disegno di un coni-glietto che salta tra due stelli-ne. Per saperne di più e avere una lista dei prodotti “buoni” potete consultare il sito www.gocrueltyfree.org/brands.

Evitare nuovi ed inutili test sugli animali

L’altro giorno ho portato a casa un lilium, l’ho messo per terra e il mio gatto si è subito dato da fare con le foglie. Ne ha man-giato qualche pezzetto e poche ore dopo si è sentito male. Ho chiamato il veterinario, che mi ha informata sulla tossicità del-la pianta. Per fortuna il mio gatto ora sta bene, però mi sono chiesta: quante altre piante sono un pericolo per animali e bambi-ni? Tra le piante tossiche più comuni dalle nostre parti ci sono l’edera, l’azalea, tutti i bulbi (tulipano, giglo, mughet-to, aglio, calla…), il gelsomino, l’aloe, il ciclamino, l’alloro, la begonia, il glicine, il ficus ela-stica (quello con le grandi foglie verde scuro), la bella di notte, la primula, la campanella rampi-cante, le foglie del pomodoro... Le intossicazioni per contatto che si manifestano con prurito e arrossamento, in genere non sono gravi, basta lavare bene la parte colpita e mettere una cre-ma antistaminica. Le intossicazioni per ingestio-ne, invece, sono pericolose, danno vari sintomi, tra cui vo-mito e crampi; nella maggior parte dei casi del carbone attivo è sufficiente a frenare gli effetti del veleno ma, i sintomi non vanno sottovalutati ed è sem-pre opportuno rivolgersi a un medico. Alcune piante, come il rododendro, hanno effetti lievi che, se curati, si risolvono in poche ore; altre, invece, danno conseguenze gravi, perché com-promettono il funzionamento

di organi importanti, come i reni, i polmoni, il cuore, o il si-stema nervoso e possono essere anche mortali, come nel caso del ricino. È importante sapere inoltre, che molte piante vele-nose, rilasciano tossine anche nell’acqua che filtra con l’in-naffiatura, quindi fate attenzio-ne ai ristagni nei sottovasi. Tra le piante velenose, ce ne sono alcune particolarmente pericolose: l’oleandro provo-ca arresto cardiaco; l’ortensia contiene cianuro; l’anemone, da crisi respiratorie; la cycas revoluta (una specie di palma),

provoca insufficienza renale grave e può essere mortale; la datura candida (una sorta di campanula gigante), è mortale per l’uomo perché causa gravi aritmie cardiache; l’elleboro, dà parlasi e convulsioni; le bacche

del tasso provocano morte im-provvisa per paralisi cardiaca. È bene, quindi, quando si compra una pianta, anche se la si cono-sce, fare una ricerca prima di la-sciarla alla portata di bambini e animali. Sotto le feste, ricordate che la linfa della stella di natale, provoca dermatiti, irritazioni di bocca e stomaco e congiunti-viti, anche il vischio è velenoso, ma per fortuna per essere mor-tale il nostro amico deve man-giarne un bel po’. Sul web si trovano moltissimi siti che trattano l’argomento, m poiché spesso danno infor-mazioni contrastanti, è sempre bene rivolgersi a un esperto, o chiedere il parere di un veteri-nario.

Per un Natale più... verdeIl Natale è la festa più amata dell’anno, la casa si riempie di calore e tut-ta la città ha un’aria più accogliente. Ma se non poniamo un po’ d’attenzione, il bian-co natale potrebbe essere nero per il nostro piane-ta. Ci sono alcune cose che possiamo fare per avere un natale più sostenibile ed ecologico. Le lucine consu-mano moltissimo, quin-di è imperativo scegliere quelle a basso consumo. A meno che non ne ab-biamo un albero vecchio da rispolverare, non com-priamone uno nuovo; pos-siamo recuperare i rami di potatura degli abeti,

da addobbare a dovere. Un’altra presenza nata-lizia costante, questa vol-ta sulle nostre tavole, è il pesce, ma è meglio evitare il tonno, lo spada e i gam-beretti, per i quali spesso non vengono rispettati i disciplinari di pesca, pre-ferendo il pesce azzurro. Per il cenone scegliamo un menù della nostra tradi-zione popolare, che usa ingredienti del posto. Non cuciniamo per qua-ranta, se siamo in dieci e congeliamo gli avanzi, per consumarli nei prossi-mi giorni. Preferiamo statuine e ad-dobbi in legno, cartone, o meglio ancora, facciamole

noi in pasta di sale. Asso-lutamente vietato l’uso della neve spray che dan-neggia l’ozono. Per i rega-li possiamo davvero sbiz-zarrirci. Si possono acquistare cibo e oggetti nei negozi eco-so-lidali. Scegliamo cose che non creano rifiuti, come abbonamenti teatrali, o sportivi, buoni per mas-saggi, o biglietti per con-certi. Per gli acquisti, muovia-moci in anticipo, così non contribuiremo all’aumen-to dello smog. Impacchet-tiamo i doni in sacchetti di tessuto. A fine festa ri-cordiamo di differenziare i rifiuti.

Il Natale è la festa in cui si spreca e s’inquina di più

Alcuni suggerimenti per festeggiare col pianeta

Tra le piante tossiche più comuni dalle nostre parti ci sono l’edera, l’azalea, tutti i bulbi , il gelsomino, l’aloe, il ciclamino, l’alloro, la begonia, il glicine...

di Benedetta Bottura

Quando la natura può impensierire la salute per l’uomo e per gli animali

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di ELEONORACAFFELLI

Stare a diretto contatto con la natura incontaminata della montagna è positivo per il corpo e la mente! Lo dimostra lo studio AMAS (Austrian Moderate Alti-tude Study) sui benefici di uscite e soggiorni in mon-tagna ad altitudini mode-rate, cioè tra i 1400 e 2000 mt di quota. Gli studiosi spiegano che l’ambiante montano produce utili cambiamenti nell’organi-smo: pressione sanguigna e tensione muscolare si abbassano, il battito cardiaco si stabilizza e il sistema immunitario si rafforza. L’altitudine mobilita le riserve corporee e già la sola permanenza in montagna ha l’effetto di un allenamento. Questa cosa, la sanno bene le guide alpine dell’associazione XMountain che propongono attività in montagna per grandi e piccoli, sia per esperti che per semplici appassionati . Le proposte spaziano da ciaspolate al chiaror di luna sul Monte Baldo, ossia passeggiate fatte con racchette da mettere ai piedi per “galleggia-re” sulla neve (sabato 7 gennaio, Sabato 4 febbraio e 3 marzo) a giornate di prova sulle Dolomiti come “Ice test day” (a gennaio Sabato 7 e Domenica 29 e a febbraio Sabato 11) o il “Fuori pista test day” (Sabato 21/1 e Domenica 12/2). Gli alpinisti più esperti si possono mettere alla prova con i corsi Campi sicurezza (ARVA) sul Monte Baldo in programma a gennaio Domenica 8 e Sabato 28 e a febbraio Domenica 19. Info e prenotazioni al 348-1463700, 045-582569, [email protected] o su www.xmountain.it

Antichi rituali indiani sul Lago di Garda

Trattamenti di tradizione ayurvedica per il benessere

La felicità di essere un genitore noiosoQuando i genitori sono no-iosi, la prognosi è buona. Es-sere noiosi (per i figli) vuol dire che vi state preoccupan-do di fare il vostro mestiere, cioè dare una struttura alle esperienze e alle opportuni-tà cui il figlio va incontro. La psicologa americana Sharon Maxwell rende chiaro il con-cetto con questo esempio: prendete la vostra auto e guidate fino alla tangenziale. Se il limite di velocità è di 50 km/h, molti di voi si senti-ranno bene andando ai 60, chiedendosi in continuazio-ne dove si nasconda il pros-simo autovelox. La maggior parte di noi ritiene che sia del tutto legittimo andare più veloce di quanto i cartel-li impongano, ma supera il limite di poco. Perché? Per-ché sappiamo che da qual-che parte c’è un autovelox ad attenderci. Nei pochi posti in cui si sa che non ci sono controlli, la gente si spinge ben al di là della soglia di si-

Cara signora, questo deve sempre ricordarselo: non è necessario che sua figlia sia d’accordo con lei. Spesso si spiega e si rispiegano le deci-sioni nella speranza che ven-gano comprese: a volte acca-de, ma spesso non è così. In effetti per sua figlia sarà già fin troppo fastidioso non

curezza. E se questo succede agli adulti con gli ormoni in regola, figuratevi che cosa può succedere con degli adolescenti. Immaginate ora che la mattina un vigile si sieda con voi e vi parli dei rischi della velocità. Forse questo discorsino condizio-nerebbe la vostra guida per i primi 15 minuti, ma poi… Non dimenticatelo quan-do parlate a vostro figlio. Le parole gli entrano da un orecchio e gli escono dall’al-tro. E’ l’autovelox, insieme alla consapevolezza del fatto che gli autovelox ci saranno sempre, a far sì che la vostra guida sia più sicura e questo compito spetta a noi.

aver ottenuto ciò che desi-derava e chiederle anche di essere d’accordo con lei… forse è davvero troppo. Si ri-cordi comunque che il com-pito dei genitori è quello di lasciare andare i figli, sfor-zandosi però di valutare la loro capacità di gestire l’in-dipendenza concessa.

Carissima, provi a sedersi a un tavolo con i suoi figli e stabilite un contratto che contenga delle dichiarazione dei suoi figli o delle dichia-razioni del genitore. Le pri-me conterranno dei prome-moria rispetto, per esempio l’assunzione di alcol o dro-ghe, ma anche degli impegni in caso di difficoltà o di ma-lessere. Le seconde, invece

saranno le risposte che sare-te in grado di dare in caso di bisogno (es. “Puoi chiamar-mi in qualsiasi momento, se dovessi sentirti in pericolo e io ti verrò a prendere; non ti farò domande; ecc.). Il con-tratto dovrà essere firmato da tutti. Può sembrare una modalità un po’ macchinosa, ma funziona spesso! Buon lavoro.

Cara dott.ssa sono mamma di due ragazzi adolescenti (16

e 17 anni) e la vita si fa dura, soprattutto per noi genitori.

Ogni weekend le solite richieste (pub, locali ecc.). Tutte le volte il solito discorso prima di usci-re, ma mi annoio io a sentirmi,

figuriamoci loro!!! Come posso stare un po’ più serena?

Quanto è difficile essere geni-tori!!! E se si tratta di adole-scenti ancora di più. Sono mamma di una ragazza di 15 anni che comincia a chiedermi di “uscire, andare e brigare”… ma io mi trovo spesso a doverle negare queste esperienze perché le trovo pericolose e premature. Perdo ore e ore per cercare di farle capire le mie motivazioni, ma con pessimi risultati ed io ci sto male.

la psicologa risponde

L’ayurveda è la medicina tra-dizionale utilizzata in India fin dall’antichità e diffusa ancora oggi più della medicina occi-dentale. E’ un sistema medico vasto e complesso che comprendente aspetti di prevenzione, oltre che di cura, che permetterebbe-ro, se applicati rigorosamente, di vivere più a lungo, migliora-re la propria salute e rispettare il proprio corpo. È considera-ta, dall’Unione Europea, tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati. Sul Garda si trovano centri benes-sere specializzati, come l’Aqua-vitae Wellness & SPA presso l’hotel Principe di Lazise, in via Greghe 7 nell’omonimo comune, che propongono trat-tamenti in linea con questa an-tica tradizione allo scopo di in-crementare energia nel corpo e potenziare la memoria, miglio-rare la longevità della pelle con l’uso di sostanze ayurvediche esclusivamente naturali che ral-lentano lo sviluppo delle rughe e il processo di invecchiamento della cute. Trattamenti particolari sono, ad esempio, l’Abhyanga che consiste nel far fluire sul corpo

in modo costante oli ayurvedi-ci (cioè piante estratte in olio e lavorate a mano) per donare ri-equilibrio, tono ed elasticità dei tessuti con effetto purificante, drenante e rilassante e miglio-rare la mobilità e forza della struttura muscolo-scheletrica e la vitalità della circolazione sanguigna. A questo trattamento si associa il peeling ayurvedico: corpo e viso vengono avvolti da un pia-cevole olio ayurvedico scelto in base all’esigenza della pelle e si è cosparsi da un composto di piante polverizzate ricco di vitamina c (pari a 24 arance) che piacevolmente massaggiato

rimuove le tossine trattenute dallo stato corneo della pelle rendendola più liscia, drenata e particolarmente luminosa. I due trattamenti assieme alle-viano il corpo da pesantezza, rigidità e aiutano a preparare il corpo ai primi freddi. Il centro benessere l’Aquavitae Wellness & SPA, aperto tutti i giorni fino alle 21,offre anche altri tipi di trattamenti su un’area benessere di 2.000mq con am-bienti moderni caratterizzati dall’essenzialità e il candore del design Culti. Maggiori info al numero 045- 6490140 o sul sito www.cen-trobenesserelagodigarda.it .

Sul Garda si trovano centri benessere specializzati, come l’Aquavitae Wellness & SPA presso l’hotel Principe di Lazise

di ISOLDESEEBER

trucchi & strucchi

2011/2012...”Spumeggiante” La magica notte di Capodanno si avvicina. E con essa anche il colore della seduzione per ec-cellenza. Il rosso. Sappiamo quanto sia importante indos-sare il rosso durante l’ultima sera dell’anno, sotto qualsiasi forma. Vestito, stivali, intimo e, perché no, trucco. Basta che

ci sia, insomma, e che ci por-ti un po’ di fortuna. La base di un trucco davvero intramonta-bile è, naturalmente, un buon fondotinta a lunga tenuta, ap-plicato con spugnetta in latti-ce e fissato con la cipria neutra in polvere libera. Per gli occhi scegliamo lo “smokey eyes” che renderà lo sguardo profondo e luminoso allo stesso tempo e si

baserà sulle tonalità scure (nero fumo di Londra e melanzana, oro/argento), applicate con la tecnica della sfumatura per non appesantire l’occhio. Per l’occa-sione, questo trucco potrà esse-re impreziosito con dei cristalli Swarovski incollati agli angoli degli occhi, e completato con

INFORMA

di Michela Toninel

una linea di matita nera lungo il contorno. Immancabili, ov-viamente, un bel mascara nero oppure le ciglia finte a ciuffetto che seducono in modo “natura-le”. Fard poco, solo un tocco di rosa salute sulle gote.Le labbra dovranno essere con-tornate con uno stick copren-te, fissato a dovere con la cipria neutra in polvere libera. Suc-cessivamente, con la matita di-segniamo il contorno labbra e applichiamo, infine, il rosset-to di color rosso brillante e un semplice lipgloss trasparente lucido. Come nella moda, an-che per i capelli torna in voga il vintage con chignon morbidi e bassi, cotonature sulla sommi-tà del capo e .… vestito tubino nero molto aderente con tacco 12 cm.Suggerito da Paolo Demaria, make-up artist: www.demaria-paolo.com.

Benessere psico-fisico in montagnaEquilibrio a portata

di tazza con L’Angelica

TENDENZE

È ormai certo che una fisiologi-ca depurazione dell’organismo faccia bene al corpo, alla pelle e alla mente. Il nostro fisico è bombardato da tossine che si accumulano quotidianamente, a causa di alimentazione scorretta e stress dello stile di vita, e che è neces-sario eliminare per iniziare un percorso di rinnovamento che può aiutare l’organismo a li-berarsi dalle scorie, proteggersi dai radicali liberi, aumentare le difese immunitarie, sgon-fiare il ventre e la silhouette e ritrovare una pelle fresca e lu-minosa. La sensazione di benessere fi-sico legata alla depurazione stimola le nostre endorfine ed

è in grado di trasmettere anche alla mente messaggi anti-stress e di innescare un processo di ri-lassamento profondo. La puri-ficazione, in questo percorso di ben-essere, può iniziare sorseg-giando quotidianamente una o più tazze di tisana depurativa. I laboratori di ricerca dell’Isti-tuto Erboristico L’Angelica hanno creato la “Tisana depu-rativa”. Questo infuso, frutto di un’ac-curata miscela delle migliori erbe officinali sapientemente selezionate, se assunto abi-tualmente, costituisce un aiuto prezioso ed efficace per ritro-vare un naturale benessere coccolando il proprio corpo in totale sicurezza. Dal gusto delicato e gradevole contiene estratti di Cardo Mariano, fi-nocchio, sambuco, liquirizia e il rabarbaro e, grazie alla loro azione sinergica, la tisana faci-lita i naturali processi dell’or-ganismo e ne favorisce il buon funzionamento.

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Denis Sorio campione!Volta Mantovana E’ al secondo titolo nazionale

Quando la stoffa, la volontà e la determinazione ci sono diventa difficile fallire traguardi ambi-ziosi. Si potrebbe condensare in questi termini il secondo titolo italiano di autocross consecuti-vo conquistato nel corso della stagione che da poco si è conclu-sa dal mantovano Denis Sorio.Il pilota di Volta Mantovana da alcuni anni sta confermando di meritare, nell’ambito delle varie manifestazioni promosse dalla

Lega Nazionale Automobilisti-ca Uisp, le posizioni di prestigio raggiunte in una specialità in continua crescita quale appun-to l’autocross. Sorio, con la sua Polo e per quel che concerne la categoria B, non ha avuto rivali nel Campionato Italiano Uni-cef mentre nel Triangolare del Nord, altra serie di appuntamen-ti curati dal medesimo ente di promozione sportiva, ha dovuto accontentarsi del 2° posto asso-

luto, in questo caso vale la pena ricordare che la classifica vedeva unificate tutte le categorie e di conseguenza non si teneva in considerazione le caratteristiche delle varie vetture in gara. Incontenibile è stata la gioia per l’alfiere della scuderia Asal di Latina, che ha indossato il tri-colore al termine della gara che si è svolta lo scorso 14 agosto ad Ascoli Piceno, anche perchè con questo tricolore ha bissato il successo di categoria ottenuto nel 2010 e il secondo perchè ha contribuito a rendere ancor più esaltante il bottino messo a se-gno dalla sua squadra.“Sono più che soddisfatto - ha ribadito Denis Sorio - per que-sto importante alloro conquista-to. La vittoria del tricolore vorrei dedicarla a tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno sostenuto durante l’intera sta-gione”. Dopo questa positiva e brillante esperienza Denis Sorio si sente pronto per un ulteriore salto di qualità; lui sta lavorando ad un nuovo modello d’auto, la Subaru, con la quale affronterà nel 2012 sia il Campionato Ita-liano Unicef e sia il Triangolare del Nord.

“La vittoria del tricolore vorrei dedicarla a tutte le persone che mi hanno sostenuto durante l’intera stagione”

Ciclocross a Ospitaletto MantovanoAdesso ci siamo. Dalle parole si dovrà passare ai fatti o meglio ai numeri che saranno propo-sti il 4 dicembre sullo sterrato di Ospitaletto Mantovano da-gli atleti che ambiranno ad in-dossare la maglia di campione regionale di ciclocross.Una volta tolti i veli al Campio-nato Lombardo di ciclocross, momento avvenuto alla presen-za di numerose autorità locali e addetti ai lavori, lo scorso 19 novembre a Ospitaletto Man-tovano nella sede della Comu-nità di recupero Arca, il testi-mone verrà affidato agli esperti della specialità. Esperti che non solo punteranno a conquistare l’ambito e prestigioso ricono-scimento, ma cercheranno di entrare a far parte dell’elenco di coloro che vestiranno la ma-glia azzurra ai prossimi impe-gni internazionali. Non a caso il 4 dicembre, giorno in cui si

svolgerà a partire dalle 12, con un momento promozionale de-dicato ai bimbi che vogliono ci-mentarsi per la prima volta con il ciclocross, la manifestazio-ne, a seguire le varie fasi delle competizioni in programma vi sarà il ct della nazionale Fau-sto Scotti. Fari puntati quindi su Ospitaletto Mantovano, an-dando ancor più nello specifico sull’area verde e sui prati anti-stanti la sede della Comunità di recupero Arca, per un even-to che assegnerà anche altri im-portanti riconoscimenti come: il Trofeo Lombardia, il Gp Co-mune di Castellucchio e di Ma-ria e i punti relativi al Memo-rial Lele Dall’Oste. Facendo un piccolo passo a ritroso a sot-tolinere il valore sportivo e so-ciale del Campionato Lombar-do di Ciclocross, organizzato dall’associazione La Senga in collaborazione con l’Uc Cere-

sarese e il patrocinio del Coni, dei comuni di Marcaria e Ca-stellucchio, dalla Provincia di Mantova, dalla Regione Lom-bardia, dalla Protezione Civile Torre Oglio e dalla Croce Ros-sa Italiana, sono stati in molti. Tra questi: l’onorevole Marco Carra, l’assessore provincia-le Francesca Zaltieri, il sinda-co di Marcaria, Carlo Orlan-

dini, l’assessore comunale di Castellucchio, Lorenzo Orlan-dini, il presidente della Comu-nità Arca, Maurizio Mirando-la, il vice presidente del Comi di Mantova, Giuseppe Faugia-na, il consigliere regionale FCi Gabriele Peruzzo con il respon-sabile lombardo del ciclocross, Carlo dall’Oste, e il presidente provinciale Fci, Corrado Lodi.

Impariamo a vestircicon i tessuti GoreL’italiano medio soffre cronicamente di una forte caren-za di cultura sporti-va che si manifesta, ad esempio, anche spendendo 250 € per ‘scarpe da ten-nis’ della marca più fashion anziché pa-garne la metà per un altro paio tecni-camente più avan-zate e funzionali per correre al parco. E che dire di chi cor-re indossando una giacchetta di plastica perché crede anco-ra che sudare significhi dima-grire?“Per fare sport in modo più sicuro e confortevole biso-gna vestirsi come si deve”, ci ha detto Tim Smith, mem-bro del Centro Ricerche di Gore, la multinazionale ame-ricana leader nella produzio-ne di tessuti ad alta tecno-logia. Tutti i più noti brand internazionali li usano per i propri capi e per le proprie scarpe. “Oggi i nuovi ma-teriali e processi costruttivi permettono di realizzare tes-suti dalla caratteristiche im-pensabili solo pochi anni fa. Solitamente sono compo-sti da una membrana inter-na e da un laminato esterno che rendono il tessuto traspi-

rante (requisito fondamenta-le in un capo d’abbigliamento riservato alla pratica sporti-va), impermeabile anche nel-le condizioni più estreme e as-solutamente antivento, il che basta per tenere il corpo al cal-do”. Le piume d’oca sono su-perate da anni: questi tessuti, leggerissimi e sottilissimi, ren-dono le giacche anche molte comode!In occasione della presenta-zione del nuovo Gore-Tex® Active Shell, abbiamo chiesto a Tim Smith un consiglio su cosa indossare durante la sta-gione invernale entrante: “La cosa più importante per chi pratica sport sulla neve è ve-stirsi a strati con capi che de-vono essere tutti traspiranti. Una sola maglietta di cotone si bagna per il sudore e si gela sulla pelle in seggiovia. Un maglione di lana impedisce la corretta traspirazione e rende inefficaci gli altri due capi. Sia in dicembre con -15° che in primavera con +5° bastano un intimo tecnico, un soft shell e un guscio esterno. Tra queste due condizioni, basta cambia-re solo la pesantezza dell’un-derwear per sciare sempre asciutti e caldi”.Come si riconosce un buon capo in negozio? “Fatevi con-sigliare dall’addetto alla ven-dita, seguite i consigli degli amici che li hanno già provati e fondamentalmente acquista-te marchi noti per la loro qua-lità”. Non c’è migliore investi-mento sul lungo periodo…

di ENRICO MARIACORNO

il consiglio del mese

di Paolo Biondo

LINEAALLO SPORT

Denis Sorio

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MOTORI

Con le temperature rigide che si sono registrate nell’ultima settimana possiamo dire che il “gene-rale inverno” è finalmente arrivato. Come prepa-rarci allora a questa stagione e, soprattutto, come mettere in sicurezza la nostra auto per viaggiare in inverno? Sembra banale ma anche l’auto ha bisogno di una meticolosa manutenzione e dei dispositivi più idonei per garantire prestazioni e sicurezza in inverno, per certo la stagione più cri-tica al volante. Come tiriamo fuori i cappotti e le scarpe pesanti, è utile pensare anche alla scarpe per la nostra auto: i pneumatici invernali. Questo componente, unico punto di contatto al suolo, è un dispositivo tecnico fondamentale per la guida in inverno. I pneumatici invernali sono stati progettati e costruiti per assecondare le caratteri-stiche meteorologiche e climatiche di questa sta-gione, al fine di dare la miglior risposta in termini di prestazioni e sicurezza. In primis, i pneumatici invernali presentano una mescola termoattiva, in grado di rimanere morbida, e quindi di forni-re grip, anche alle basse temperature. In secondo luogo, mostrano una caratteristica conformazione del battistrada a lamelle, elementi che permettono aderenza e trazione a terra. I pneumatici invernali, proprio perché favoriscono la sicurezza alla guida, vengono prescritti per legge sui territori di molti comuni, autostrade e regioni che emanano Ordi-nanze che, nel pieno rispetto della legge 120 del 29/07/2010, sanciscono l’utilizzo di pneumatici invernali o la disponibilità di catene a bordo per garantire una maggior sicurezza durante il periodo invernale. Yokohama, uno fra i maggiori produttori di pneu-matici al mondo, ha ampliato la propria offerta invernale per la stagione 2011/2012, al fine di dare una scelta più varia e specializzata per tutte le diverse esigenze di guida degli utenti. In Italia esistono infatti aree geografiche molto diverse da loro per clima e condizioni meteo, e in ognuna di esse l’inverno può essere più o meno rigido. Yoko-hama offre il modello Winter Drive V902 per un uso quotidiano e per qualsiasi tipo di condizioni invernale: un ottimo compromesso fra prestazioni su bagnato, asciutto e neve. Inoltre, per soddisfa-re esigenze più estreme, ovvero di guida su fondi innevati e ghiacciati a lungo come le zone monta-ne, Yokohama lancia per la prossima stagione un

modello di pneumatico con mescola nordica, con caratteristiche e prestazioni specifiche per condi-zioni rigide: Yokohama IceGuard IG30. Vediamo quindi nel dettaglio i due prodotti: Yokohama Winter Drive V902 è destinato a tutti quegli uten-ti che desiderano confidenza di guida e sicurezza in tutte le condizioni atmosferiche e climatiche del periodo invernale: quindi, non solo neve e ghiaccio, ma anche pioggia e, cosa più importante, temperature rigide. Questo pneumatico è indicato sia per auto che per SUV, con codice di velocità fino a V (240km/h). Le performance che Yokohama W.drive V902 offre dipendono dall’esclusiva tecnologia (Zeru-maR) Yokohama applicata a questo prodotto, dal-la sua mescola e dal disegno battistrada: il partico-lare disegno asimmetrico assicura in primo luogo il drenaggio dell’acqua eliminando il pericolo dell’aquaplaning grazie ad una fitta trama di sca-nalature longitudinali e laterali. Inoltre, le lamelle disposte lungo tutto il battistrada migliorano grip e tenuta massimizzando il cosiddetto ”effetto ven-tosa” . La gamma commercializzata in Italia parte dalla misura 195/65 R15 91T (prezzo Iva inclusa di € 152,46), sino alla misura 325/30 R21 108V 852,00 (prezzo Iva inclusa di € 1030,92 €). Yokohama IceGUARD IG30 è caratterizzato in-vece da mescole termoattive speciali e disegni bat-tistrada lamellati, e risponde a specifiche esigenze di guida e sicurezza attiva in condizioni climatiche particolarmente rigide. Data la richiesta di presta-zioni invernali top level in particolari aree d’Italia in cui l’inverno è più duro, Yokohama ha deciso di importare questo prodotto per un’offerta sempre più completa, varia e specializzata ai propri utenti. IceGUARD IG30 rappresenta l’ultimo nato della famiglia IceGUARD, tradizionalmente destinata a mercati quali la Russia o la Scandinavia. Di que-sta gamma l’IG30 è il meno estremo, quello che può essere più utile su strade innevate o ghiaccia-te come possono verificarsi in zone montane, pur garantendo buone performance anche su asfalto asciutto a basse temperature. La caratteristica peculiare di questo nuovo prodot-to è una mescola termica particolarmente morbida anche a bassissime temperature, capace di adattar-si a qualsiasi clima. Essa è stata infatti sviluppata utilizzando tecnologie “climate adoptive”. Inoltre, questo pneumatico è dotato di un’esclu-siva conformazione delle lamelle, disseminate lungo tutto il disegno battistrada. Esse si presen-tano multistrato, più resistenti e performanti, in grado di aggrapparsi, per il famoso effetto ventosa, a qualsiasi fondo innevato o ghiacciato, offrendo così il massimo contatto a terra e il massimo grip. Questo nuovo pneumatico con mescola nordica è disponibile in una vasta gamma che parte dalla misura 155/70 R13 75Q (prezzo Iva inclusa di € 120,00), sino alla misura 245/50 R18 100Q (prezzo Iva inclusa di € 603,60).

Winter Drive V902 e il nuovoIceGUARD IG30i modelli pereccellenza

Yokohama, ha ampliato la propria offerta invernale per la stagione 2011/2012, al fine di dare una scelta più varia e specializzata per tutte le diverse esigenze di guida degli utenti

di Paolo Carli

Equipaggiamento invernale per le Volvo della polizia stradale

YOKOHAMA NEWS

Yokohama Italia annuncia il rinnovo della collaborazio-ne con Volvo Auto Italia per l’equipaggiamento con pneu-matici invernali di 235 vetture Volvo V50 in uso alla Polizia di Stato. L’intesa fra le due aziende, che da sempre fanno della si-curezza uno dei valori fondan-ti delle loro attività, ha porta-to infatti alla riconferma della gommatura delle nuove Vol-vo V50 fornite dal costrutto-re svedese al corpo della Po-lizia di Stato con il modello di pneumatico invernale Yo-kohama Winter Drive V902 - misura 205/55 R16 94H. Tale partnership prese il via 2 anni fa con l’iniziale equi-paggiamento di 250 vetture e di anno in anno Yokohama e Volvo hanno portato avanti questo progetto, con un forte messaggio di sicurezza strada-le e con il fine di sostenere al meglio l’attività della Polizia di Stato. La scelta di equipaggiare l’au-to con pneumatici invernali è infatti sinonimo di maggior sicurezza al volante: una que-stione fondamentale in inver-no, la stagione più critica per la guida date le condizioni at-mosferiche e climatiche. Le pattuglie delle forze dell’or-dine devono avere vetture in condizioni ottimali per svol-gere al meglio il proprio com-pito, e per questo motivo Yo-kohama ha deciso di fornire il proprio modello invernale top di gamma. Il V902 offre con-fidenza di guida e sicurezza in tutte le condizioni atmosferi-che e climatiche del periodo invernale: quindi, non solo neve e ghiaccio, ma anche pioggia e, cosa più importan-te, temperature rigide. Un pneumatico invernale non è infatti solamente un pneu-matico “da neve”, ma molto di più: è in grado di risponde-re in modo efficace e in totale sicurezza a tutte le condizioni di guida possibili nei periodi

più freddi. Questo è possibile grazie alla speciale mesco-la termica, al pecu-liare disegno batti-strada e alle lamelle che migliorano grip e tenuta, massimiz-zando il cosiddetto ”effetto ventosa”, su

neve e ghiaccio. Yokohama è da sempre at-tenta alla sicurezza di guida e da molto tempo, fin dalla comparsa del marchio in Ita-lia nella seconda metà degli anni ’80, ha investito per co-municare i benefici connessi all’uso del pneumatico inver-nale, uno strumento fonda-mentale per la guida in inver-no. “Il pneumatico è l’unico contatto con la strada e da esso dipende gran parte del comportamento dell’auto. E’ deputato alla tenuta sui fon-di più insidiosi, concorre con altri elementi a una frenata sicura e tempestiva e, se cor-rettamente montato e man-tenuto, permette di minimiz-zare fenomeni rischiosi quali l’aquaplaning, uno dei prin-cipali nemici della sicurezza di guida in inverno.” – affer-ma Paolo Marconati, respon-sabile tecnico di Yokohama Italia. “A maggior ragione una pattuglia della Polizia Stradale, che può trovarsi nel-le più disparate condizioni di guida e di emergenza, neces-sita di un’auto in perfetto sta-to, di affidabilità e di sicurez-za: e questo dipende anche dall’utilizzo di pneumatici adatti alla stagione e alle con-dizioni stradali.”.Yokohama Italia è convinta infine che l’equipaggiamen-to delle vetture della Polizia con pneumatici invernali po-trà contribuire a diffondere la cultura di questo prodotto, che ancora troppo spesso non è considerato importante. Il pneumatico invernale, come sancisce anche la Legge 120 del 29/07/2010, è equipara-to alle catene da neve e può essere usato senza l’ausilio delle stesse in qualsiasi situa-zione o luogo. Inoltre, a diffe-renza delle catene, garantisce sicurezza e comfort di mar-cia anche in tutte le altre con-dizioni tipiche della stagio-ne fredda: pioggia, ghiaccio, basse temperature.

Yokohama Italia ottiene un im-portante risultato al termine della stagione sportiva 2011 grazie al talento di Gigi Ricci, pilota bresciano da anni attivo e vincente sulle terre d’Italia. Luigi Ricci, per tutti Gigi, è in-fatti uno specialista dello sterra-to, e negli anni ha saputo com-petere sempre ad altissimi livelli con auto delle marche più pre-stigiose: Subaru, BMW, ed altre. Quest’anno il successo è arriva-to nella classe N4 con la Subaru Impreza STI, vettura che il pilo-ta conosce molto bene.Navigato dalla moglie Christi-ne Pfister, anche per la stagio-ne 2011 Ricci ha potuto contare sul supporto tecnico di Yokoha-ma, le cui gomme da terra han-no dimostrato ancora una volta di essere competitive e presta-zionali. Insieme a Movisport e al team War Racing, Yokohama ha ac-

compagnato quindi passo dopo passo la splendida avventura di Gigi, diventando partecipe di un grande successo nella specialità – le gare su terra - che da sempre appassiona di più gli amanti dei rally in Italia. I percorsi su terra, la polvere, i salti, i guadi, le emo-zioni della guida sui terreni più bruschi, imprevedibili e insidio-

si, fa di questo sport infatti una continua emozione. “Sono molto soddisfatto di que-sto successo:” – afferma Giu-seppe Pezzaioli, responsabile Motorsports di Yokohama Ita-lia – “conosciamo Gigi da tan-ti anni e la collaborazione con lui è sempre stata positiva e vin-cente. Sono contento inoltre di

come hanno reso i pneumatici Yokohama nel corso di tutta la stagione, e su differenti tipi di fondi. Un segno di qualità e un motivo in più per continuare a lavorare in questa direzione.”. L’appuntamento quindi va alla stagione 2012, con il nuovo ca-lendario di gare, all’insegna del-la passione e della sicurezza.

Il pIlota brescIano vInce la classe n4 del trofeo rally terra 2011

Yokohama festeggia con Gigi Ricci

Yokohama: l’inverno domato

Yokohama ha accompagnato

passo dopo passo la splendida avventura di

Gigi, diventando partecipe di un grande successo

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di Flora Lisetta ArtioliQuando pensiamo al Natale la nostra mente corre a tutto ciò che “fa Natale”, e cioè luci di candele, musiche allegre, addob-bi di tutti i tipi, palline colorate, ma soprattutto panettoni, pan-dori, tortellini, arrosti ripieni e vini spumeggianti.Ogni regione d’Italia ha le sue ricette tipiche e le sue tradizio-ni. Nelle regioni settentrionali, molti anni fa, la cena della Vi-gilia non esisteva, le famiglie praticavano un rigoroso digiuno che si interrompeva solo la mat-tina di Natale con una tazza di brodo. Nel sud Italia invece, in tempi remoti, la cena della Vi-gilia era più ricca del pranzo di Natale. In Lombardia, soprat-tutto a Milano il Natale è si-nonimo di panettone, che pare prenda il nome da un garzone di fornaio che si chiamava Toni, il quale decise di arricchire il sem-plice pane di tutti i giorni con ingredienti pregiati come burro, zucchero, uvetta, frutta candita.Non bisogna dimenticare però anche della tradizione più re-cente dei mercatini e delle ban-carelle che animano le vie delle città lombarde per tutto il mese di dicembre.Oltre agli oggetti di artigianato, decorazioni e addobbi per l’al-bero di Natale, ci sono gli stan-ds gastronomici che servono leccornie come castagne, noci, mele, dolci fritti e lo squisito vin brulè. L’atmosfera è resa anco-ra più suggestiva dalle musiche natalizie. Sulle tavole lombarde a Natale non può mancare: il brodo di cappone servito con agnolini i casoncelli (tortelli di pasta all’uovo a forma di mezza-luna, ripieni di carne e salsiccia tipici della provincia di Brescia),

il cappone ripieno accompagna-to con mostarda di Cremona, i tortelli di zucca (per la cena del-la Vigilia nelle province di Man-tova e Cremona), il Torrone, la torta sbrisolona, il panettone. Facendo un rapido giro per lo stivale troviamo in Abruzzo la Minestra di cardi, il Parrozzo, le Scrippelle e il Timballo di scrip-pelle; in Calabria il Pesce spa-da alla ghiotta; in Campania il Capitone al forno, l’Insalata di rinforzo, la Minestra maritata e gli Struffoli; in Emilia Romagna i Cappelletti/tortellini in brodo e la Spongata; in Friuli Venezia Giulia il Presnitz; nel Lazio i Cappelletti in brodo di cappo-ne, la Pasta e broccoli in brodo d’arzilla, il Pangiallo; in Liguria i Natalini in brodo, il Pandolce, il Sanguinaccio, la Tacchina ar-rosto; nelle Marche Fristingo, frustingo, frostengo, pistingo, bostrengo, lo Stoccafisso all’an-conetana e i Vincisgrassi in

Piemonte gli Agnolotti gobbi astigiani-albesi ai tre arrosti; in Puglia il Capitone in umido, il Capitone arrosto e le Cartellate; in Sicilia l’Agglassato e la Pasta con le sarde; in Toscana i Cap-pelletti in brodo di cappone o brodo di cappone “in tazza” e il Panforte o panpepato; in Tren-tino Alto Adige i Canederli e lo Zelten; in Umbria i Macchero-ni con miele e noci e la Zuppa di castagne e ceci; in Veneto il Baccalà alla vicentina e il mitico Pandoro di Verona.

Un occhio di riguardo ai vini d’eccellenzaBasta code in enoteca o al supermercato per com-prare i vini per le feste! Ad esempio potrete acquista-re online il vino dell’Arci-pelago Muratori. E affret-tatevi a comprare: ai primi 20 clienti verrà data in omaggio una bottiglia di NumeroZero autografata da Francesco Iacono ed un coupon con uno sconto del 10% sul prossimo ac-quisto. Senza scomodarvi da casa vostra, potrete ac-quistare i vini di ben quat-tro tenute: Villa Crespia (Franciacorta), Rubbia al Colle (Suvereto), Giardi-ni Arimei (Isola d’Ischia), Oppidea Aminea (San-nio), inoltre potrete essere

aggiornati su tutte le pro-mozioni speciali e tante al-tre curiosità… Tutti conse-gnati direttamente a casa in tempi brevissimi. Ma, se non avete fretta, non rinunciate a visitare le splendide cantine del-la Franciacorta. Una drit-ta? Andate a Monticelli Brusati a La Montina: vi consigliamo di assaggiare il Franciacorta Rosé Demi Sec, vino dalla spiccata morbidezza, nato come esercizio di stile, quasi per caso, e diventato una pia-cevole realtà. Ottenuto da uve in massima parte di Pinot Nero la cui sosta sulle bucce ne esalta il co-lore suadente, ma anche il

profumo e il sapore tipi-co dei piccoli frutti rossi di sottobosco, ben amal-gamati con la freschezza e la finezza dello Chardon-nay che lo completa. Ne rimarrete entusiasti. E per uno spumante mantovano dove rivolgersi? Il nuovo Ricchi Zero, Spumante di Cantina Ricchi, l’azienda della famiglia Stefanoni di Monzambano (Mn), sui colli Morenici mantovani è una autentica chicca per il palato degli intendito-ri: il metodo Classico Pas Dosé di ultima generazio-ne, ha affascinato i molti visitatori del recente Vi-nitaly dove è stato presen-tato.

Per uno spumante mantovano dove rivolgersi? Alle cantina Ricchi, Reale e Fattoria Colombara troverete le risposte che cercate

Ogni regione italiana presenta in tavola piatti tipici per le festività

Le festività sono un’occasione per conoscere nuove etichette

I CASONCELLI

Ingredienti per la pasta: 500 gr. di farina bianca 005 uova medie, 1 cucchiaio di olio, Sale (un pizzico)Ingredienti per il ripieno:100 gr. di salsiccia, 150 gr. di carne macinata di man-zo, 2 uova, 1 scalogno, 1 cucchiaio di olio, 2 cucchiai di formaggio grattugia-to, 2 cucchiai di pangratta-to, prezzemolo tritato, sale, pepe, noce moscata

Setacciare sulla spianato-ia la farina, aggiungere le uova, il sale, l’olio, lavorare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto mor-bido e elastico. In un tega-me far rosolare un trito di prezzemolo e scalogno con l’olio, aggiungere la salsic-cia sbriciolata, la carne ma-cinata, cuocere 20 minuti mescolando ogni tanto poi togliere dal fuoco e lascair raffreddare. Versare in una terrina, unire il pangrattato, il formaggio, le uova, sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Amalgamare bene tutti gli ingredienti. Tirare la sfoglia sottile, ricavarne dei dischetti del diametro di 8/10 centimetri, riempir-li con una piccola noce di ripieno, richiuderli a metà e sigillare bene i bordi.Lessarli in acqua salata, sco-larli e condirli con il burro caldo profumato con le foglie di salvia e formaggio grattugiato.

TACCHINA FARCITA

RISOTTO AL BAROLO

CROSTINI DI FEGATINI E CONIGLIO

Ingredienti: una tacchina piccola, 500 gr. di castagne arrosto tritate grossolanamente, 200 gr. di prosciutto cotto tritato, 2 piccoli scalogni, sale e pepe, 50 gr. di burro, 3 fette di pancarrè bagnato nel latte, prezze-molo tritato

In una padella mettere il burro, gli scalogni e il prosciutto tritati, cuocere a fuoco basso per 5 minuti, poi unire tutti gli altri ingredien-ti. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare. Pulire bene la tac-china, lavarla, asciugarla, poi salarla all’interno e inserire la farcitura di prosciutto e ca-stagne. Chiudere con lo spago da cucina. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per due ore circa. Servire appena tolta dal forno.

Ingredienti (x 6 persone): 500 gr. di riso carnaroli, 1 cipolla, 2 bicchieri di vino barolo, 3 cucchiai di for-maggio grattugiato, 2 cucchiai di burro, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva, brodo di carne, un picco-lo tartufo ( facoltativo), sale e pepe

Tritare finemente la cipolla, rosolarla con un cuc-chiaio di burro e uno di olio, aggiungere il riso, lasciarlo to-stare due minuti, poi il vino barolo e quando si sarà asciu-gato iniziare ad unire il brodo caldo poco per volto fino a cottura ultimata.Condire con un cucchiaio di burro, il formaggio grattugiato, un pizzico di pepe. Mescolare bene e servire cospargendo con il tartufo affettato sottilmente.

Ingredienti (x 6 persone): 300 gr. di pane toscano raffermo, 4 fega-tini di pollo, 2 cosce di coniglio, 1 cucchiaio di capperi tritati, 2 sca-logno, 1 costola di sedano, 1 bic-chiere di vino bianco secco, brodo di carne, burro, olio d’oliva, sale e pepe

Rosolare le cosce di coniglio in una padella con uno scalogno tritato e poco olio, sfumare con mezzo bicchiere di vino e cuocere per 30 minuti, quando saranno raf-freddate disossarle e tritarle finemente. Rosolare in una padella i fegatini dopo averli lavati e tagliati a pezzetti, con un trito di sedano e lo scalogno, unire poi il trito di coniglio, insaporire con i capperi, ba-gnare il tutto col vino bianco. Quando il vino sarà evaporato versare poco brodo, proseguire la cottu-ra coprendo con un coperchio fino a quando l’in-tingolo non apparirà piuttosto denso. Aggiungere una noce di burro e mescolare bene. Abbrustolire le fette di pane, bagnarle velocemente nel brodo di carne, distribuire il composto di fegatini e servire subito prima che il pane diventi troppo molle.

Nel sud Italia, in tempi remoti, la cena della Vigilia era più ricca del pranzo di Natale

di ELENACARDINALI

il buongustaio De Gust: veri gioiellidel gusto in Alto Adige

Quando si parla di produzio-ni di nicchia si pensa a qual-cosa di insolito o raro. Ma ci sono produzioni come quelle dell’azienda De Gust in Alto Adige, non lontano da Varna, che si chiamano di nicchia solo perchè hanno scelto di difende-re una tradizione locale, quella della produzione di ottimi for-maggi di latte vaccino, ovino e caprino. L’azienda “De Gust” nata nel 1995 si propone di

riscoprire, selezionare e affina-re piccole produzioni casearie caratterizzate da un alto pre-gio qualitativo e organolettico, spesso difficilmente reperibili e anche a rischio di estinzione.Da una produzione solo locale De Gust è andato a cercare altre nicchie di gusto e oggi è in gra-do di proporre un centinaio di specialità casearie dal Piemonte alla Toscana, dalla Lombardia alle regioni del Sud e alle isole,

in una personale geografia di prodotti. De Gust offre diversi pacchetti di specialità casearie che comprendono veri gioielli di gusto, dagli erborinati agli stagionati, dai vaccini ai capri-

GUSTO

Quando il Nataleè protagonista in cucina

ni, tutti rigorosamente prodotti all’insegna della tradizione e dell’alta qualità della materia prima. Un’esperienza dei sensi e del palato.Info: www.degust.com

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Andare a cena in due ristoranti pagando una volta sola

Nel McDonald’s Drive di Curtatone, il martedì dalle 19 alle 21 si potrà godere di un momento pensato per le famiglie con un’offerta per bambini tra i 4-9 anni di età

Il martedì sera da mcdonald’s

GennaIo Gran Gourmet a cremona

All’Hotel Continental (CR), oltre alle prelibatezze del Ristorante Al Quarto, si possono scoprire segreti da chef con i corsi di Maura Gosio. Ogni weekend un tema differente

in vino veritasDedicata alla 1000 Miglia il Natale 2011 delle Tenute “La Montina”È dedicata alla 1000 Miglia – di cui sono Premium Sponsor ufficiali – la collezione natali-zia delle Tenute La Montina di Monticelli Brusati (Bs): pregiati Franciacorta con cui brindare alle feste e all’anno nuovo, come i vincitori del-la corsa più bella del mon-do, che quest’anno hanno stappato Jeroboam di Fran-ciacorta Brut La Montina per celebrare il loro successo. Personalizzate con l’inimi-tabile freccia sono racchiuse in cassette di legno rosso ac-ceso che riprende il marchio 1000 Miglia. Le si può anche ordinare online oppure ac-quistare nel Wine Shop an-nesso all’azienda. È invece un omaggio all’unità d’Italia W L’Italia, il Kit 150 anni by Ri-soli’ in edizione limitata, in cui padella, bistecchiera e caf-fettiera rossa della nota azien-

da vengono abbinate al Fran-ciacorta Brut de La Montina, identificato come simbolo dell’eccellenza della tradizio-ne enologica nazionale. Fra le molte altre idee per re-gali esclusivi anche eleganti cappelliere in pelle, bauletti, cassette personalizzate in le-gno in cui comporre, a scelta, una selezione dei suoi presti-giosi Franciacorta DOCG.

www.lamontina.it.

Il 18 dicembre si festeggiaalla cantina “Ricchi”

La famiglia Stefanoni chiu-de il 2011 con una grande sorpresa: il restiling comple-to della linea degli spuman-ti metodo classico. Sarà pre-sentata in anteprima il 18 dicembre prossimo durante una delle domeniche aper-te che da qui a fine anno ac-coglieranno centinaia di vi-sitatori. Chiara, Claudio e Giancarlo anche quest’an-no hanno regalato emozio-ni all’enologia mantovana con premi di altissimo profi-lo internazionale. Un vino su tutti: il Carpino 2007 che ha vinto due medaglie d’Oro, al concorso Berliner Wine Trophy e Challenge Interna-tional du Vin ma anche la medaglia d’argento, con lo stesso vino, all’International

Wine & Spirit Competition di Londra, inoltre, per ter-zo anno consecutivo, meda-glia d’oro al Concorso Vini bianchi che si tiene ad Anco-na, con l’eccezionale Char-donnay Meridiano, ormai di-ventato un must di famiglia. Ricchi è l’orgoglio della viti-coltura lombarda e sta ina-nellando successi di mercato anche oltreoceano esportan-do i valori del territorio delle Colline Moreniche del Gar-da negli States e Giappone. Per festeggiare questo 2011 in progress la famiglia Stefa-noni vi invita domenica 18 dicembre per una giornata di binomio tra i loro vini e le eccellenze di Puglia presidi Slow Food , dalle ore 10.00 alle 18.00.

La crisi globale si batte anche con piccoli gesti che donino un po’ di serenità: è questa l’idea che ha spinto due ristoranti d’ec-cellenza della sponda veneta del lago di Garda, la Locanda Mo-scal di Affi e il ristorante Viola di Torri del Benaco, a proporre una inedita, curiosa iniziativa per tutto il mese di dicembre 2011: hanno preparato due menù da 40 euro, tutto compreso, e chi va a provarne uno riceve un buono che gli consente di provare gra-tis, entro dicembre (esclusi solo Natale a San Silvestro), l’altro menù nell’altro ristorante. Il tutto col titolo di “Dicembre 2x1” e con la collaborazione dei consorzi di tutela del vino Bar-dolino e del formaggio Monte Veronese, il classico prodotto dell’alpeggio della Lessinia e del monte Baldo.La Locanda Moscal (Tel. 045. 6260309) è uno storico locale nel centro di Affi, poco lonta-no dall’uscita autostradale della Brennero-Modena. Da quest’an-no la gestione è passata a Lean-dro Luppi, lo chef che a Malce-sine gestisce il ristorante Vecchia Malcesine, da anni stella Miche-lin. Il ristorante Viola, a Torri del

Benaco, (Tel. 045. 7225083) è la nuova proposta ideata un anno fa dallo staff del ristorante Al Ca-val, che ottenne la stella Miche-lin sotto la conduzione di Isidoro Consolini, oggi regista esterno di Viola, mentre la cucina è affidata al suo secondo di sempre, Stefa-no Lorenzi.I due menù, a cavallo fra tradi-zione e misurata innovazione, propongono piatti quali il torti-no di Monte Veronese col tartufo del Baldo o il cornetto croccante con purè e cotechino, oppure due interpretazioni dei classici gnocchi veronesi di patate, l’una con persico, broccoli, olive e pe-

peroncino e l’altra con la fonduta di Monte Veronese di malga, pre-sidio di Slow Food. In abbina-mento, compreso nel menù, c’è il Bardolino, il vino rosso delle colline del lago di Garda. Se in Valpolicella la corvina, dopo un prolungato appassimento, dà vita all’Amarone, sul Garda esprime invece attraverso il Bardolino la sua interpretazione più fresca e giovanile, dando origine ad un rosso fruttato e speziato dalla notevole capacità di adattamen-to alla tavola, in abbinata sia ai piatti di tradizione, sia alle inven-zioni più creative. “Il Bardolino – dice il presidente del Consor-

zio di tutela, Giorgio Tommasi – è un vino che da un paio d’anni ha ritrovato la propria identità e con questa anche il gradimento del pubblico e della critica enolo-gica. Siamo particolarmente con-tenti della risposta del mercato, che ci ha consentito di remunera-re in maniera crescente gli sforzi compiuti dai nostri viticoltori, con significativi incrementi dei prezzi sia delle uve che del vino all’ingrosso. Insomma, tornando a valorizzare la nostra identità ab-biamo anche trovato la formula scacciacrisi che ci ha consentito di crescere in tempi difficili per la nostra economia”.

LUOGHIE SAPORI

Ristorante Villa Calini: paradiso segretonella campagna franciacortina

Suggestione romantica e ode alla natura. Sono queste le prime definizioni che saltano alla mente varcate le mura di Villa Calini a Coccaglio (Bs). Splendida di-mora seicentesca immersa nel lussureggiante silenzio della Franciacorta, Villa Calini è uno scrigno di ele-ganza e di alta cucina, tenuto “segreto” dal resto del mondo. Un giardino e una casa sospesi nel tempo che diventano meta ideale per i viaggiatori del gusto alla ricerca del bello e del buono. O per gli innamorati che qui possono coronare il loro sogno d’amore come in una fiaba. Villa Calini è, infatti, la location ideale per un matrimonio in grande stile. Con un plus che la ren-de unica: la villa è anche una Casa Comunale dove po-ter celebrare il matrimonio con rito civile.Agli sposi non resta che scegliere le sale dove festeggia-re il giorno più bello. E la scelta non sarà facile. La villa ha, infatti, numerosi ambienti con diverse suggestioni, tra travi a vista e mattoni, intimi caminetti e affreschi antichi. Lo chef patron di Villa Calini Alessandro Cappotto (con la moglie Rossella, il suo braccio de-

stro), romano da anni trapiantato a Brescia, docente in decine di corsi, blogger e appassionato cultore della buona tavola, propone una cucina mediterranea pulita ed essenziale. Nei suoi piatti l’influenza vegetariana e macrobiotica si mixa perfettamente a tagli di carne o pesce poco usati, in un’arte che è per Cappotto la “ri-considerazione dell’essenziale”. Una filosofia biologica che sottintende la minuziosa ricerca dell’alta qualità e della stagionalità che lo chef traduce in piatti alternati-vi che seguono i colori della natura.Amore e passione che si trasformano in leccornie e piaceri quotidiani: qui è tutto prodotto in casa, dal pane ai grissini, dalle confetture alle declinazioni della pasticceria. Buona tavola e buon vino, seguendo i con-sigli di Cappotto, che è anche un espero sommelier, per un’esperienza sensoriale a 360°.

Ristorante Villa CaliniVia Ingussano, 19 Coccaglio (BS)

Tel +39 030 7243574, www.villacalini.com

di MORELLOPECCHIOLI

il ristorante

L’impronta della Peca

c’è Pierluigi Portinari, fratello dello chef- l’allegria garantita grazie ai fantasiosi centrotavo-la di Cinzia Boggian, moglie di Pierluigi. In menù: Capelli d’angelo tiepidi aio, oio e pepe-roncino con battuto di calama-retti cacciaroli e pomodoro al basilico limone, Bigoli integrali con acciughe, alici marinate e gelato di cipolle rosse, Spaghet-toni Cavalieri alla carbonara di capesante e tartufo bianco, Anatra croccante, Terrina tiepi-da di agnello con melanzane e latte croccante. Menù degustazione di carne e pesce a 110-120 euro.

Ristorante La Pecavia Giovannelli 2

Lonigo (VI)Tel. 0444.830214

[email protected]

Un’idea che ha spinto due ristoranti d’eccellenza della sponda veneta del lago di Garda, a proporre una inedita, curiosa iniziativa

di Marco Morelli

Tradotto dal dialetto vicenti-no “Peca” significa impronta, orma. E non c’è dubbio che que-sto ristorante di Lonigo lasci un’impronta indelebile che dal palato scende nel cuore del gourmet. Due stelle Michelin la Peca è uno dei 10 migliori ristoranti

italiani. La cucina di Nicola Por-tinari è estro, fantasia e genio che poggiano le fondamenta nella solida

roccia della tradizione. Ogni piatto è un’armonia di sapori, un capolavoro. Il locale è elegante, l’ospita-lità altamente professionale ma calda d’amicizia- in sala

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