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Tommaso Di Dio frequenta il quarto anno del Liceo musicale "Cairoli" di Pavia dove studia c Troccoli. Nel corso di questi anni di formazione ha preso parte a diversi concerti, anche c strumento studiato, sia come solista che in ensemble da camera ed orchestrali. Massimo Brambilla si è diplomato in chitarra al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la g Successivamente ha seguito corsi di perfezionamento con Oscar Ghiglia, Betho Davezac, e D concertistica come solista e in diverse formazioni, tra cui il trio di chitarre Concordia C(h)ordis. la scuola media ad indirizzo musicale Aldo Moro di Cernusco Sul Naviglio. Chiara Berardengo si avvicina alla chitarra tramite la metodologia Suzuki. All'età di cinque Stefano Viada. Prosegue i suoi studi al Conservatorio "G. F. Ghedini" di Cuneo con i profes Giudice. Dal 2015 è allieva di Maurizio Preda presso l' ISSM "F. Vittadini" di Pavia. È stata a lez di Dusan Bogdanovic ed Elena Casoli. Interessata alla didattica musicale, segue corsi di form Italiana Kodaly per l'Educazione Musicale e l'Istituto Suzuki Italiano, sotto la guida di Elio Ga chitarra presso l'Accademia Suzuki Talent Center di Torino. Diego Autelitano, classe 1986, inizia gli studi di chitarra all’età di 14 anni con il M° Gianca tenere concerti in tutto il nord Italia e per la televisione locale di Piacenza; come solista e in d all’età di 18 anni alcuni concorsi internazionali. Si iscrive al conservatorio Franco Vittadini di Pa massimo dei voti e la lode sotto la guida del M° Maurizio Preda. Si perfeziona inoltre con i Walter Zanetti. Tiene concerti come solista e in formazione cameristica in tutta italia. suonand teatro pavese G. Fraschini e lo spazio “Vivaio Talenti” del Padiglione Italia di Expo 2015. Tutt’o biennio specialistico in chitarra classica al conservatorio F. Vittadini di Pavia. Nel Chordis duo si affiancano due strumenti apparentemente differenti, non solo visivamente cronologico, che però, nella loro fusione, danno un'originale amalgama sonoro. Matilde Oppizzi si è diplomata in chitarra con il massimo dei voti. Ha seguito masterclass con Carlo Marchione, si esibisce come solista e in gruppi da camera ed ha insegnato in diverse Riccardo Lorenzetti ha conseguito il diploma di Pianoforte e Direzione corale (successi Clavicembalo e Composizione). Ha seguito corsi di perfezionamento con grandi inter internazionale. Ha diretto in molte occasioni cori e compagini orchestrali. Insegna M conservatorio di Novara, Coro all'Istituto Musicale "Vit Il prossimi appuntamenti della rassegna sono per il 22/09 Pièce teatrale “La Sesta corda - vita narrata di Mauro Giuliani" di Ni partecipazione di Nicola Giuliani, Nunzio Liso e Agnese Troccoli, con in vivo Teatro “Volta” - Pavia - ore 21.00 ----- Mostra sul chitarrista Mauro Giuliani (1781-1829) Collegio Lorenzo Valla - Pavia Orari : dalle 9.00 alle 12.30 / dalle 15.00 alle 19.00, fino al 24 chitarra con il prof. Gaetano come trombettista, secondo guida del M° Ruggero Chiesa. David Russell. Svolge attività . E’ docente di chitarra presso ue anni, guidata dal maestro ssori Paolo Manzo e Fabrizio zione da chitarristi del calibro mazione presso l'Associazione alvagno. Attualmente insegna arlo Dellacasa. Inizia presto a duetto col suo maestro. Vince avia nel 2013, laureandosi col Maestri Claudio Marcotulli e do in prestigiose sedi, come il ora iscritto all’ultimo anno del e ma anche dal punto di vista n Sharon Isbin, Aldo Minella, scuole italiane e americane. ivamente anche in Organo, rpreti del mondo musicale Musica da camera presso il ttadini" di Pavia. 9/2016 : icola Giuliani con la nterventi musicali dal ) 4/09/2016 "Mauro La chitarr op per chit piano e 20 Settembr Chies o Giuliani" ra che canta pere tarra sola e e chitarra re 2016, Ore 21.00 sa di S. Luca Pavia

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Tommaso Di Dio frequenta il quarto anno del Liceo musicale "Cairoli" di Pavia dove studia chitarra con il prof. Gaetano

Troccoli. Nel corso di questi anni di formazione ha preso parte a diversi concerti, anche come trombettista, secondo

strumento studiato, sia come solista che in ensemble da camera ed orchestrali.

Massimo Brambilla si è diplomato in chitarra al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del M° Ruggero Chiesa.

Successivamente ha seguito corsi di perfezionamento con Oscar Ghiglia, Betho Davezac, e David Russell. Svolge attività

concertistica come solista e in diverse formazioni, tra cui il trio di chitarre Concordia C(h)ordis. E’ docente di chitarra p

la scuola media ad indirizzo musicale Aldo Moro di Cernusco Sul Naviglio.

Chiara Berardengo si avvicina alla chitarra tramite la metodologia Suzuki. All'età di cinque anni, guidata dal maestro Stefano Viada. Prosegue i suoi studi al Conservatorio "G. F. Ghedini" di Cuneo con i professori Paolo Manzo e Fabrizio Giudice. Dal 2015 è allieva di Maurizio Preda presso l' ISSM "F. Vittadini" di Pavia. È stata a lezione da chitarristi del cadi Dusan Bogdanovic ed Elena Casoli. Interessata alla didattica musicale, segue corsi di formazione presso Italiana Kodaly per l'Educazione Musicale e l'Istituto Suzuki Italiano, sotto la guida di Elio Galvagno. Attualmente insegna chitarra presso l'Accademia Suzuki Talent Center di Torino.

Diego Autelitano, classe 1986, inizia gli studi di chitarra all’età di 14 anni con il M° Giancarlo Dellacasa. Inizia presto a

tenere concerti in tutto il nord Italia e per la televisione locale di Piacenza; come solista e in duetto col suo maestro. Vi

all’età di 18 anni alcuni concorsi internazionali. Si iscrive al conservatorio Franco Vittadini di Pavia nel 2013, laureandosi col

massimo dei voti e la lode sotto la guida del M° Maurizio Preda. Si perfeziona inoltre con i Maestri Claudio Marcotulli e

Walter Zanetti. Tiene concerti come solista e in formazione cameristica in tutta italia. suonando in prestigiose sedi, come il

teatro pavese G. Fraschini e lo spazio “Vivaio Talenti” del Padiglione Italia di Expo 2015. Tutt’ora iscritto all’ultimo anno

biennio specialistico in chitarra classica al conservatorio F. Vittadini di Pavia.

Nel Chordis duo si affiancano due strumenti apparentemente differenti, non solo visivamente ma anche dal punto di vista

cronologico, che però, nella loro fusione, danno un'originale amalgama sonoro.

Matilde Oppizzi si è diplomata in chitarra con il massimo dei voti. Ha seguito masterclass con Sharon Isbin, Aldo Minella,

Carlo Marchione, si esibisce come solista e in gruppi da camera ed ha insegnato in diverse scuole italiane e americane.

Riccardo Lorenzetti ha conseguito il diploma di Pianoforte e Direzione corale (successivamente anche in Organo,

Clavicembalo e Composizione). Ha seguito corsi di perfezionamento con grandi interpreti del

internazionale. Ha diretto in molte occasioni cori e compagini orchestrali. Insegna Musica da camera presso il

conservatorio di Novara, Coro all'Istituto Musicale "Vittadini" di Pavia.

Il prossimi appuntamenti della rassegna sono per il 22/09/2016

Pièce teatrale “La Sesta corda - vita narrata di Mauro Giuliani" di Nicola Giuliani con la partecipazione di Nicola Giuliani, Nunzio Liso e Agnese Troccoli, con interventi musicali dal

vivo Teatro “Volta” - Pavia - ore 21.00

----- Mostra sul chitarrista Mauro Giuliani (1781-1829)

Collegio Lorenzo Valla - Pavia Orari : dalle 9.00 alle 12.30 / dalle 15.00 alle 19.00, fino al 24/09/2016

frequenta il quarto anno del Liceo musicale "Cairoli" di Pavia dove studia chitarra con il prof. Gaetano

a diversi concerti, anche come trombettista, secondo

i è diplomato in chitarra al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del M° Ruggero Chiesa.

cessivamente ha seguito corsi di perfezionamento con Oscar Ghiglia, Betho Davezac, e David Russell. Svolge attività

concertistica come solista e in diverse formazioni, tra cui il trio di chitarre Concordia C(h)ordis. E’ docente di chitarra presso

si avvicina alla chitarra tramite la metodologia Suzuki. All'età di cinque anni, guidata dal maestro i Cuneo con i professori Paolo Manzo e Fabrizio

Giudice. Dal 2015 è allieva di Maurizio Preda presso l' ISSM "F. Vittadini" di Pavia. È stata a lezione da chitarristi del calibro ue corsi di formazione presso l'Associazione

Italiana Kodaly per l'Educazione Musicale e l'Istituto Suzuki Italiano, sotto la guida di Elio Galvagno. Attualmente insegna

986, inizia gli studi di chitarra all’età di 14 anni con il M° Giancarlo Dellacasa. Inizia presto a

tenere concerti in tutto il nord Italia e per la televisione locale di Piacenza; come solista e in duetto col suo maestro. Vince

oncorsi internazionali. Si iscrive al conservatorio Franco Vittadini di Pavia nel 2013, laureandosi col

massimo dei voti e la lode sotto la guida del M° Maurizio Preda. Si perfeziona inoltre con i Maestri Claudio Marcotulli e

come solista e in formazione cameristica in tutta italia. suonando in prestigiose sedi, come il

teatro pavese G. Fraschini e lo spazio “Vivaio Talenti” del Padiglione Italia di Expo 2015. Tutt’ora iscritto all’ultimo anno del

si affiancano due strumenti apparentemente differenti, non solo visivamente ma anche dal punto di vista

si è diplomata in chitarra con il massimo dei voti. Ha seguito masterclass con Sharon Isbin, Aldo Minella,

Carlo Marchione, si esibisce come solista e in gruppi da camera ed ha insegnato in diverse scuole italiane e americane.

ha conseguito il diploma di Pianoforte e Direzione corale (successivamente anche in Organo,

Clavicembalo e Composizione). Ha seguito corsi di perfezionamento con grandi interpreti del mondo musicale

ni cori e compagini orchestrali. Insegna Musica da camera presso il

"Vittadini" di Pavia.

/09/2016 :

" di Nicola Giuliani con la partecipazione di Nicola Giuliani, Nunzio Liso e Agnese Troccoli, con interventi musicali dal

1829)

, fino al 24/09/2016

"Mauro Giuliani"

La chitarra che canta

opere

per chitarra sola

piano e chitarra

20 Settembre 2016

Chiesa di

"Mauro Giuliani"

La chitarra che canta

opere

per chitarra sola

e

piano e chitarra

Settembre 2016, Ore 21.00

Chiesa di S. Luca

Pavia

Page 2: Mauro Giuliani La chitarra che canta - laudenovella.org Settembre 2016.pdf · Rossiniana n. 6 op. 124 Le Sei Rossiniane sono dei pot-pourris di musiche di Rossini con temi tratti

Tema e variazione op. 45 e op. 20

Sono circa una sessantina le composizioni di Giuliani che hanno questa forma, opere destinate sia ai principianti sia al

concertismo, per cui presentano i più vari livelli di difficoltà. Caratteristica di questo tipo di brani è l'esplorazione del

vocabolario retorico ed espressivo dello strumento, ed in questo Giuliani si mostra un gran maestro, soprattutto dal punto di

vista della disinvoltura e dell'agilità esecutiva. Troviamo pertanto in queste composizioni scale veloci, anche nelle zone pi

acute della tastiera, uso di abbellimenti e legature, passi melodici fatti con bicordi a intervalli di terza, sesta, decima, arpeggi,

ottave spezzate e accordi stoppati con accenti sul tempo debole (questi ultimi sono magistralmente rappresentati nell'op. 45

Variazioni sulla Follia) ecc. Perlopiù nella parte centrale del Tema e variazione troviamo poi una variazione "di carattere", più

che tecnico-esecutiva, con un tempo lento e cambio di tonalità. E' il momento più lirico e, per certi versi, più libero della

composizione stessa.

Rossiniana n. 6 op. 124

Le Sei Rossiniane sono dei pot-pourris di musiche di Rossini con temi tratti da opere serie e comiche. La Rossiniana n. 6 è

composta e pubblicata negli anni 1827/8 e contiene in particolare i seguenti temi: “Qual mesto

“Oh quante lagrime finor versai”, Maestoso (La dame du lac) “Questo nome che suona vittoria”, Allegro brillante (

Corinthe)

Appartengono ad un genere compositivo che ripropone in una dimensione "da salotto" le mu

però non deve far pensare ad uno scarso livello qualitativo, tutt'altro. Giuliani riesce mirabilmente a fondere il linguaggio

operistico con le peculiari caratteristiche della chitarra. Egli ricrea da un lato i momenti orchestrali e dall'altro, come detto in

una famosa frase di una rivista dell'epoca, " in poche parole faceva cantare lo strumento". Ovvero quello che era il

espressivo e esecutivo dei cantanti dell'epoca ritrova nella scrittura delle Rossiniane tutti i

caleidoscopio dell'universo rossiniano ha in queste opere una rappresentazione non solo convinta, ma fatta propria dal

Giuliani compositore, che, in tal modo, amplia ed arricchisce il vocabolario espressivo chitarris

Weltanschaung del compositore pesarese..

Grand overture op. 61

La Grande Overture op. 61 rientra sicuramente nel gruppo delle opere più importanti della produzione compositiva di Mauro

Giuliani, in particolare in quella ristretta cerchia di una decina di composizioni in cui usò la forma sonata.

L'apertura del brano contiene alcuni stilemi presenti in varie opere coeve, che non lasciano certamente presagire quello che

succederà nel seguito. Infatti nella presentazione del secondo tema Giuliani elabora uno dei suoi passaggi pirotecnici che

lasciano il segno nell'ascoltatore e che, non a caso, è divenuto uno dei suoi passi virtuosistici più noti e apprezzati. Alla

di questo passaggio, dove dovrebbe iniziare la rielaborazione dei temi esposti, ecco che a sorpresa ci viene presentato un terzo

tema, che esula dalla classica struttura della forma sonata. Ma, non contento dello sconcerto creato nelle aspettative

dell'ascoltatore, ecco che Giuliani prosegue con un nuovo tema in una nuova tonalità, quasi a sancire una presa di distanza da

una formulazione scontata, alla ricerca di nuovi percorsi strutturali. Si torna infine alla ripresa dell'esposizione. Ma le s

non sono finite, alla fine della ripresa, con un colpo di teatro, inizia la coda finale partendo da un piano improvviso e suggestivo

che conduce gradualmente al gran finale con le sue impennate dinamiche e tecniche, che lascia sicuramente nell'ascoltatore

un senso di totale soddisfazione.

2 Rondò Op. 68 per Pianoforte e Chitarra

Con ogni probabilità, Giuliani scrisse questi brani per eseguirli assieme a Johann Nepomuk Hummel, il famoso pianista

austriaco col quale collaborava intensamente nel suo ultimo scorcio di vita viennese. Sono veramente due perle che, dietro

l’apparente semplicità di scrittura, rivelano un’ispirazione, una solarità e al tempo stesso un’intensità senza pari. Oltre alla

bellezza e all’originalità dei due brani che compongono la raccolta, infatti, le parti strumentali sono realmente concertanti

uguale importanza anche nelle parti di accompagnamento, peraltro mai banali e scontate. Come scrive Eugenio Becherucci,

«una spiegazione può risiedere nella coscienza, da parte del musicista, [Mauro Giuliani], nel trattare questo duo, di aver a

fare con due strumenti polifonici, ciò che l’ha preservato dal tranello del troppo facile canto con accompagnamento, così

diffuso all’epoca anche nella letteratura per duo». («Chitarra e pianoforte. Breve storia della letteratura del duo dall’Otto

ai nostri giorni», il Fronimo n. 70, gennaio 1990, p. 20)

Sono circa una sessantina le composizioni di Giuliani che hanno questa forma, opere destinate sia ai principianti sia al

concertismo, per cui presentano i più vari livelli di difficoltà. Caratteristica di questo tipo di brani è l'esplorazione del

io retorico ed espressivo dello strumento, ed in questo Giuliani si mostra un gran maestro, soprattutto dal punto di

vista della disinvoltura e dell'agilità esecutiva. Troviamo pertanto in queste composizioni scale veloci, anche nelle zone più

tastiera, uso di abbellimenti e legature, passi melodici fatti con bicordi a intervalli di terza, sesta, decima, arpeggi,

ottave spezzate e accordi stoppati con accenti sul tempo debole (questi ultimi sono magistralmente rappresentati nell'op. 45

i sulla Follia) ecc. Perlopiù nella parte centrale del Tema e variazione troviamo poi una variazione "di carattere", più

esecutiva, con un tempo lento e cambio di tonalità. E' il momento più lirico e, per certi versi, più libero della

pourris di musiche di Rossini con temi tratti da opere serie e comiche. La Rossiniana n. 6 è

composta e pubblicata negli anni 1827/8 e contiene in particolare i seguenti temi: “Qual mesto gemito”, Larghetto (Semiramis)

) “Questo nome che suona vittoria”, Allegro brillante (Le siege de

Appartengono ad un genere compositivo che ripropone in una dimensione "da salotto" le musiche in voga nei teatri. Questo

però non deve far pensare ad uno scarso livello qualitativo, tutt'altro. Giuliani riesce mirabilmente a fondere il linguaggio

estrali e dall'altro, come detto in

una famosa frase di una rivista dell'epoca, " in poche parole faceva cantare lo strumento". Ovvero quello che era il climax

suoi tratti più salienti. Inoltre il

caleidoscopio dell'universo rossiniano ha in queste opere una rappresentazione non solo convinta, ma fatta propria dal

Giuliani compositore, che, in tal modo, amplia ed arricchisce il vocabolario espressivo chitarristico con la particolare

op. 61 rientra sicuramente nel gruppo delle opere più importanti della produzione compositiva di Mauro

erchia di una decina di composizioni in cui usò la forma sonata.

L'apertura del brano contiene alcuni stilemi presenti in varie opere coeve, che non lasciano certamente presagire quello che

ma Giuliani elabora uno dei suoi passaggi pirotecnici che

lasciano il segno nell'ascoltatore e che, non a caso, è divenuto uno dei suoi passi virtuosistici più noti e apprezzati. Alla fine poi

ei temi esposti, ecco che a sorpresa ci viene presentato un terzo

tema, che esula dalla classica struttura della forma sonata. Ma, non contento dello sconcerto creato nelle aspettative

uova tonalità, quasi a sancire una presa di distanza da

una formulazione scontata, alla ricerca di nuovi percorsi strutturali. Si torna infine alla ripresa dell'esposizione. Ma le sorprese

nizia la coda finale partendo da un piano improvviso e suggestivo

che conduce gradualmente al gran finale con le sue impennate dinamiche e tecniche, che lascia sicuramente nell'ascoltatore

Con ogni probabilità, Giuliani scrisse questi brani per eseguirli assieme a Johann Nepomuk Hummel, il famoso pianista

austriaco col quale collaborava intensamente nel suo ultimo scorcio di vita viennese. Sono veramente due perle che, dietro

arente semplicità di scrittura, rivelano un’ispirazione, una solarità e al tempo stesso un’intensità senza pari. Oltre alla

bellezza e all’originalità dei due brani che compongono la raccolta, infatti, le parti strumentali sono realmente concertanti e di

guale importanza anche nelle parti di accompagnamento, peraltro mai banali e scontate. Come scrive Eugenio Becherucci,

«una spiegazione può risiedere nella coscienza, da parte del musicista, [Mauro Giuliani], nel trattare questo duo, di aver a che

n due strumenti polifonici, ciò che l’ha preservato dal tranello del troppo facile canto con accompagnamento, così

diffuso all’epoca anche nella letteratura per duo». («Chitarra e pianoforte. Breve storia della letteratura del duo dall’Ottocento

Variazioni sulla Follia di Spagna op. 4

Rossiniana n. 6 op. 124

Variazioni su un tema originale op. 20

Grande Ouverture op. 61

Due rondò op. 68

* Strumento messo a disposizione dell'Istituto Musicale "Vittadini"

Chitarra : Tommaso Di Dio

Chitarra : Chiara Berardenghi

Chitarra : Massimo Brambilla

Chitarra : Diego Autelitano

Chordis duo

Clavicembalo* : Riccardo Lorenzetti

Chitarra : Matilde Oppizzi

Strumento messo a disposizione dell'Istituto Musicale "Vittadini"